Capitolo IV

Estando il Maestro coi suoi Discepoli in casa di Martora, dice loro:  Vi insegno "a vivere come l'aria, come la terra, come le acque e come il fuoco."  Si avvicina Giuda e gli dice:  "Maestro, non sarà conveniente che queste cose si facciano in un altro posto?".  Il Maestro gli dice:  "Giuda, noi siamo Uno Soli, oggi facciamo qui queste cose, più tardi tu li farai in un posto segreto affinché non si profanino, perché.... che cosa tiriamo fuori con dargli di mangiare un maiale in un alfaro nuovo?; sporca il cibo e sporca l'alfaro."  "Per voi la Parola è alimento, pertanto, vi dico:  "Imparate di Me affinché insegniate testuale come vi insegno"."  Si diresse a tutti e disse:  "Voi véis la terra quieta, ma ella gira attorno alla Vita che è il Sole."  "Noi siamo qui quieti come la terra, ma spiritualmente non siamo quieti;  stiamo girando attorno alla Vita, pertanto, in questi momenti siamo la Terra che dà alimento alla Vita che è lo Spirito."  Si trattenne un momento e disse:  "Tutti nosotros, in questo momento, siamo l'Aria, perché ci spogliamo di una materia che è terra e voliamo per le arie con la libertà dello Spirito....."  Stette in silenzio e disse:  "Noi tutti, in questo momento, siamo l'Acqua, perché ci siamo trasformati nella fonte eterna dello Spirito;  di lei beviamo per nutrire il corpo e calmare la sete dell'Anima....".  Stette in silenzio e disse:  "Tutti noi, in questo momento, siamo un Fuoco abrasador, perché ci siamo trasformati nel Fuoco dello Spirito che ci divora a tutti, ci pulisce e ci purifica."  "Così, cari fratelli, i nostri corpi ed il nostro Spirito si integrano per prepararci verso la Resurrezione."  Gli dice Giuda:  Maestro, noi sappiamo che tutto quello che lei fa è affinché anche noi lo facciamo, ma.... quando possiamo farlo?".  Il Maestro gli dice:  "Tutti voi siete Uno con io e queste cose potete fare, ma oggi non li fate perché Io sto con voi."  "Quando Io vada da mio Padre, vostro Padre ve verrà e sarete come Me e farete tutte questi cose e molte più."  Risponde Pedro e gli dice:  "Maestro, resuscita lei morti, curato lebbrosi, tira fuori demoni dagli ossessi, perché non c'insegna a farlo?".  Il Maestro risponde:  "Il Discepolo non è più che il suo Maestro, ma è giusto che impari quello che gli è insegnato."  "Una medicina non è più che la malattia, ma, per la grazia di Dio, cura."  "Voi eravate morti che Io resuscitai;  eravate lebbrosi che Io guarii;  eravate posseduti di demonios che Io vi tirai fuori;  eravate ciechi ed Io vi misi a vedere;  eravate sordi ed Io vi diedi uditi;  eravate ad oscure ed Io vi ho dato la Luce."  Dice Giuda:  "Maestro, e come facciamo affinché il mondo ci creda quello che noi abbiamo vissuto, quello che noi abbiamo visto, come testimonio?".  Dice il Maestro:  "Due fichi nascono nell'orto, una di esse non dà frutti, l'altra dà molti frutti;  a quale delle due si avvicina quello che ha fame?".  "Così voi dovete fare, dare buoni frutti affinché quello che ha fame arrivi dove voi ad alimentarsi dei vostri frutti."  Dice Giuda:  "Maestro, intenditore, ma ho dubbi di me stesso, penso che il giorno che sia solo, lontano dalla sua presenza, "non possa farlo."  Risponde il Maestro:  "Prima che Io mi ritiri, tu devi essere morto."  Risponde Giuda, dicendo:  "Ma per la sua Grazia io ho resuscitato di tra i morti."  E dice il Maestro:  "Sì, così è, ma devi morire nuovamente, e ferma questo è necessario che tu ti dedichi ad eliminare le tue ombre;  ad eliminare quello che sei stato;  ad eliminare quello che altri hanno pensato di te e tu hai creduto;  ad eliminare i tuoi pensieri che sono quelli che ti allontanano dalla capacità che hai già per la mia Grazia."

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