Edizione di riferimento: Giovanni Verga, I romanzi brevi e tutto il teatro, Introduzione generale di Giuliano Manacorda, Note introduttive di Giuliano Manacorda, Santino Spartà e Concetta Greco Lanza, Grandi tascabili economici, Newton Compton, Roma 1996
Terrazza della villa Negri che dà sulla strada. Maria seduta a ricamare sotto la tenda, Giacinta affacciata alla ringhiera.
MARIA: S'è fermato qui?
GIACINTA: Sì.
MARIA: Chi è?
GIACINTA: Il signor Vitali:
VITALI (dalla strada): Buon dì, signorina.
GIACINTA (freddamente): Buon dì...
Per andare.
MARIA: Te ne vai?
GIACINTA (tornando a sedere): No.
MARIA (a Vitali che sopravviene). Finalmente!
VITALI: Finalmente davvero! Sapesse quanti impicci! Temevo di non uscirne più.
MARIA: Affari?
VITALI: Quasi.
MARIA: Gravi?
VITALI: È inutile che ve lo dica, giacché vedo che non serviranno a scusarmi.
MARIA: Non è obbligato a scusarsi...
VITALI: Grazie...
Pausa.
E suo marito?
MARIA: In città. Non l'ha visto?
VITALI: Non fui allo studio, e dovetti fare un lungo giro per venir qui. Giungerà col treno delle undici?
MARIA: Sì, ha telegrafato.
VITALI: Che lavoratore! Ora che è in campagna gli tocca riposarsi in ferrovia...
MARIA: Giacinta dice che è la sua villeggiatura.
GIACINTA (alzandosi, seccamente): È così buono!... E lo fa per noi.
VITALI: Proprio... la faccio scappare, signorina?...
GIACINTA: Stavo per andarmene già...
VITALI (ridendo): Vuol dire che le devo cinque minuti e cinque parole...
Giacinta esce.
MARIA (alzandosi, rapidamente, a voce bassa): Avete ricevuto?
VITALI: Sì.
MARIA: Parlaste colla portinaia?
VITALI: Assicura di non avervi vista.
MARIA: Non è vero. Che ci guadagna, a mentire?
VITALI: Quello che le ho dato per tacere.
MARIA: Tacerà sempre, almeno?
VITALI: Sinchè le chiuderemo la bocca...
MARIA: Di Antonio siete sicuro?
VITALI: Come della portinaia...
MARIA: In che mani siamo!...
VITALI: Pazienza, giacchè bisogna essere nelle mani di qualcuno, meglio sieno di quelle che possono ungersi.
MARIA: Del denaro... per aver dei complici... Sia!... Avete bruciato la lettera?
VITALI: No: questo lo farete voi. Eccovela.
MARIA: Perdonatemi... Ormai... La portinaia, Antonio, il primo che passa... Ecco cos'è!...
VITALI: Oh! Maria!
MARIA (dandogli le mani): Non è ciò che credete... Se non ti avessi dato tutto il mio cuore, vorrei dartelo. Ti basta?
VITALI (guardingo): Badate!
MARIA: Ecco, siete divenuto timido anche voi!
VITALI: Vostra sorella sospetta qualche cosa.
MARIA: Giacinta?
VITALI: Non vi sembra mutata?
MARIA: Tutto mi sembra mutato!
VITALI: Povero amore... Come sei pallida!
MARIA: Non ho dormito.
VITALI: Come sei bella... così!...
Per afferrarle le mani.
MARIA (ritirandosi vivamente): No... lui!
NEGRI: Oh, Vitali! Bravo!
A Maria, dandole la mano:
Come stai?
MARIA: Bene.
NEGRI: Con quel viso!...
A Vitali:
Quando sei arrivato?
VITALI: Or ora.
NEGRI: Cercavi di me, allo studio?
VITALI: ... No...
NEGRI: Pietro t'ha visto dalla portinaia.
VITALI: Ci sono stato a vedere se v'erano lettere per me.
MARIA: Gegina non è venuta alla stazione?
NEGRI: Sì, è rimasta un po' indietro... Un gran segreto! E Giacinta?
MARIA: Era qui; sta bene.
NEGRI: Bene. Ora sino a lunedì son libero. Auff!
GEGINA: Mamma! Le prime fragole... Guarda!...
MARIA: Oh!... E i bei fiori!...
VITALI: Son della vostra campagna?
NEGRI: No, la mia campagna non dà che rami.
MARIA (a Negri). Grazie, sai!
NEGRI: Per Gegina.
GEGINA: No, li ha portati il babbo per te...
NEGRI: Cotesto non era necessario dirlo, signorina. Andate a dare un bacio al vostro amico Vitali.
VITALI (ridendo): Buon dì, signorina.
GEGINA: Oh, buon dì!...
Fa per buttargli le braccia al collo.
GEGINA (mortificata): Buon dì...
Esce.
NEGRI (ridendo). Scusami, cara, non sapeva che fosse un gran male.
MARIA: Non è un gran male...
NEGRI (a Vitali): Hai studiato quel processo?
VITALI: Non ne ho avuto il tempo.
NEGRI: In otto giorni! Che ne fai del tuo tempo, ragazzo mio? Dunque, in due parole: separazione di beni e di persona per incompatibilità di carattere. Il torto è del marito.
VITALI: Abbiamo contro delle prove...
NEGRI: Il torto è sempre del marito, e poi, quando capitano di queste disgrazie, non si vanno a mettere in carta bollata. Basta, vedremo insieme, giacchè ti fermi qui...
VITALI: No.
NEGRI: Come no? Se era già inteso? Che vi è di nuovo?
MARIA: Avrà da fare...
NEGRI: Lo ha detto a te?
MARIA: A me, no...
NEGRI: Che v'è di nuovo, via? Perchè fate quella faccia, tutti e due?...
TELA