Cino Da Pistoia
Cino da Pistoia Poeta tra i maggiori dello stilnuovo, è spesso considerato come figura di raccordo tra la lirica stilnovista e quella petrarchesca. Guittoncino di Francesco dei Sinibuldi (o Sigisbuldi), detto Cino, nacque a Pistoia verso 1270, da famiglia guelfa di parte nera. Compiuti gli studi giuridici a Bologna e in Francia, nel 1302 tornò nella città natale, da cui fu esiliato all’indomani dell’avvento al potere dei Bianchi, nel 1303. Rientrato in patria nel 1306 con la vittoria dei Neri, dopo la delusione politica legata al fallimento, nel 1313, della spedizione italiana di Arrigo VII (la cui morte pianse nella canzone Da poi che la natura ha fine posto), si dedicò agli studi di diritto, conseguendo la laurea dottorale a Bologna nel 1314 e portando a compimento, nel medesimo anno, l’importante Lectura in Codicem, monumentale commento ai primi nove libri del Codice giustinianeo. Successivamente ricoprì la cattedra di diritto civile negli Studi di Siena (1321-23 e 1324-26), di Perugia (1326-30 e 1332-33), e di Napoli (1330-31), dove quasi certamente conobbe Giovanni Boccaccio. Alla sua morte, avvenuta tra la fine del 1336 e l’inizio del 1337, Petrarca gli dedicò il sonetto Piangete, donne, et con voi pianga Amore. Le Opere Canzioniere Ciniano. Raccolta di rime, uno deitesti più lunghi dell'epoca. | ||
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