Capitolo I
Stando Gesù riunito coi suoi Discepoli, gli domandò Santiago: "Maestro, che cosa dobbiamo fare per comprendere meglio il suo Messaggio?". Il Maestro disse: "Attorno al Sole, ci sono molti Pianeti ed ognuno di loro occupa il suo posto e la sua distanza tra loro ed il Sole e tra gli altri Pianeti; così voi dovrete occupare il vostro posto e distanza attorno al Sole, curando non stare né troppo recinto, né troppo lontano. E tra voi, i miei discepoli, questo deve essere in equilibrio, permettendo così, come i Pianeti che ognuno riceva unicamente la Luce che necessiti per la sua sopravvivenza; c'essendo concordanza nella Luce che viene dal Sole e la Luce che viene del Padre.”. In questo momento interrompe Giuda e gli dice: "Maestro, sappiamo che lei è l'Inviato del Padre, ma a noi Chi ci ha inviato?". Risponde il Maestro": Mio Padre mi ha inviato per insegnarvi; mio Padre vi ha inviati affinché mi ascoltino.”. "La Parabola di chi dà e di chi riceve, è simile ad un seme che cade nella terra, nasce, cresce e fruttifica ed il suo frutto gli è dato a chi seminò il seme; come Io faccio la Volontà da mio Padre, anche voi dovrete fare la Volontà da mio Padre, perché con voi siamo Uno." Dice Giuda: "Intenditore, Maestro, ma,... se io faccio quello che lei mi insegna, lo è già tutto?". Risponde il Maestro: "Quello che Io ti insegno è affinché tu il vive e così possa arrivare come Io sono arrivato, a fare la Volontà da mio Padre." Giuda, mostrando un po' di impazienza, ritorna e replica: Sto facendo "io quello che lei mi insegna, indica questo che sono già Uno con Usted?". Risponde il Maestro: "Noi siamo Uno, come mio Padre è Uno con me, ma tu non puoi fare ancora quello che Io faccio, perché il Sole illumina a tutti i suoi Pianeti, ma i Pianeti, nemmeno tutti riuniti, potrebbero dare né una decima parte di Luce verso il Sole; per quel motivo è necessario che voi vi trasformiate nel vostro proprio Sole, nella vostra propria Luce, e così alumbrán - dose ed illuminando ad altri, gli corrisponderemmo con la nostra Opera a mio Padre che mi ha inviato." "Perché, sappiano voi che le tenebre non sono più che parti che non sono integrate né con la Volontà, né con la Luce di chi mi inviò. Le tenebre stanno in chi ha parte con esse, per quel motivo bisogna dare alla terra quello che è della terra; alle acque quello che è delle acque; all'aria quello che è dell'aria; al fuoco quello che è del fuoco ed alla Luce quello che è della Luce." "Così, voi comprenderete che neanche estas carni che abbiamo, queste ossa che abbiamo, questo sangue che abbiamo, questa mente che abbiamo, c'appartengono; c'appartiene solo, per eredità di mio Padre, la Luce che vi do con la mia Parola. Per quel motivo ho detto "Che la terra ed i cieli passeranno, più la mia Parola non passerà"." "Perché la Parola me l'ha data mio Padre affinché Ella porti la Luce che vi manca e possano essere Uno con me, ed Io sarò Uno con mio Padre."