LA BIBBIA
DI GERUSALEMME
Prima lettera ai Tessalonicesi
Seconda lettera ai Tessalonicesi
1In principio Dio creò il cielo e la terra. 2Ora
la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito
di Dio aleggiava sulle acque.
3Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. 4Dio
vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre 5e
chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.
6Dio disse: "Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare
le acque dalle acque". 7Dio fece il firmamento e separò le
acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento.
E così avvenne. 8Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu
mattina: secondo giorno.
9Dio disse: "Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in
un solo luogo e appaia l'asciutto". E così avvenne. 10Dio
chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa
buona. 11E Dio disse: "La terra produca germogli, erbe che
producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme,
ciascuno secondo la sua specie". E così avvenne: 12la terra
produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie
e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio
vide che era cosa buona. 13E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
14Dio disse: "Ci siano luci nel firmamento del cielo, per
distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i
giorni e per gli anni 15e servano da luci nel firmamento del cielo
per illuminare la terra". E così avvenne: 16Dio fece le due
luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per
regolare la notte, e le stelle. 17Dio le pose nel firmamento del
cielo per illuminare la terra 18e per regolare giorno e notte e per
separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. 19E
fu sera e fu mattina: quarto giorno.
20Dio disse: "Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli
volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo". 21Dio
creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano
nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro
specie. E Dio vide che era cosa buona. 22Dio li benedisse:
"Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli
si moltiplichino sulla terra". 23E fu sera e fu mattina: quinto
giorno.
24Dio disse: "La terra produca esseri viventi secondo la loro
specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie". E
così avvenne: 25Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie
e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la
loro specie. E Dio vide che era cosa buona.
26E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra
somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul
bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano
sulla terra".
27Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò.
28Dio li benedisse e disse loro:
"Siate fecondi e
moltiplicatevi,
riempite la terra;
soggiogatela e dominate
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra".
29Poi Dio disse: "Ecco, io vi do ogni erba che
produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che
produce seme: saranno il vostro cibo. 30A tutte le bestie selvatiche,
a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e
nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde". E così avvenne.
31Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu
sera e fu mattina: sesto giorno.
1Così furono portati a compimento il cielo e la terra e
tutte le loro schiere. 2Allora Dio, nel settimo giorno portò a
termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo
lavoro. 3Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in
esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. 4a
Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.
4bQuando il Signore Dio fece la terra e il cielo, 5nessun
cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata -
perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il
suolo 6e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare
tutto il suolo - 7allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere
del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere
vivente.
8Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi
collocò l'uomo che aveva plasmato. 9Il Signore Dio fece germogliare
dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui
l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e
del male. 10Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di
lì si divideva e formava quattro corsi. 11Il primo fiume si chiama
Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l'oro 12e
l'oro di quella terra è fine; qui c'è anche la resina odorosa e la pietra
d'ònice. 13Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a
tutto il paese d'Etiopia. 14Il terzo fiume si chiama Tigri: esso
scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l'Eufrate.
15Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché
lo coltivasse e lo custodisse.
16Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: "Tu potrai
mangiare di tutti gli alberi del giardino, 17ma dell'albero della
conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne
mangiassi, certamente moriresti".
18Poi il Signore Dio disse: "Non è bene che l'uomo sia solo:
gli voglio fare un aiuto che gli sia simile". 19Allora il Signore
Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del
cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque
modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere
il suo nome. 20Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti
gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un
aiuto che gli fosse simile. 21Allora il Signore Dio fece scendere un
torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse
la carne al suo posto. 22Il Signore Dio plasmò con la costola, che
aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. 23Allora
l'uomo disse:
"Questa volta essa
è carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna
perché dall'uomo è stata tolta".
24Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e
si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. 25Ora tutti e
due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.
1Il serpente era la più astuta di tutte le bestie
selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "È vero che Dio
ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". 2Rispose
la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo
mangiare, 3ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino
Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti
morirete". 4Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete
affatto! 5Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i
vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male". 6Allora
la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e
desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne
diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. 7Allora
si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi;
intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
8Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza
del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli
alberi del giardino. 9Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse:
"Dove sei?". 10Rispose: "Ho udito il tuo passo nel
giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto".
11Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse
mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?".
12Rispose l'uomo: "La donna che tu mi hai posta accanto mi ha
dato dell'albero e io ne ho mangiato". 13Il Signore Dio disse
alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la donna: "Il serpente mi
ha ingannata e io ho mangiato".
14Allora il Signore Dio disse al serpente:
"Poiché tu hai fatto
questo,
sii tu maledetto più di tutto il bestiame
e più di tutte le bestie selvatiche;
sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
15Io porrò inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stirpe
e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno".
16Alla donna disse:
"Moltiplicherò
i tuoi dolori e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ma egli ti dominerà".
17All'uomo disse: "Poiché hai ascoltato la voce di
tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi
mangiare,
maledetto sia il suolo per
causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo
per tutti i giorni della tua vita.
18Spine e cardi produrrà per te
e mangerai l'erba campestre.
19Con il sudore del tuo volto mangerai il pane;
finché tornerai alla terra,
perché da essa sei stato tratto:
polvere tu sei e in polvere tornerai!".
20L'uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre
di tutti i viventi.
21Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e le
vestì. 22Il Signore Dio disse allora: "Ecco l'uomo è diventato
come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda
più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva
sempre!". 23Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden,
perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. 24Scacciò l'uomo
e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada
folgorante, per custodire la via all'albero della vita.
1Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e
partorì Caino e disse: "Ho acquistato un uomo dal Signore". 2Poi
partorì ancora suo fratello Abele. Ora Abele era pastore di greggi e Caino
lavoratore del suolo.
3Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al
Signore; 4anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro
grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, 5ma non gradì Caino
e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. 6Il
Signore disse allora a Caino: "Perché sei irritato e perché è abbattuto il
tuo volto? 7Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non
agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo
istinto, ma tu dòminalo". 8Caino disse al fratello Abele:
"Andiamo in campagna!". Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano
contro il fratello Abele e lo uccise. 9Allora il Signore disse a
Caino: "Dov'è Abele, tuo fratello?". Egli rispose: "Non lo so.
Sono forse il guardiano di mio fratello?". 10Riprese: "Che
hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! 11Ora
sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il
sangue di tuo fratello. 12Quando lavorerai il suolo, esso non ti
darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra". 13Disse
Caino al Signore: "Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono? 14Ecco,
tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io
sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà
uccidere". 15Ma il Signore gli disse: "Però chiunque
ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!". Il Signore impose a Caino
un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato. 16Caino
si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden.
17Ora Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch; poi
divenne costruttore di una città, che chiamò Enoch, dal nome del figlio. 18A
Enoch nacque Irad; Irad generò Mecuiaèl e Mecuiaèl generò Metusaèl e Metusaèl
generò Lamech. 19Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e
l'altra chiamata Zilla. 20Ada partorì Iabal: egli fu il padre di
quanti abitano sotto le tende presso il bestiame. 21Il fratello di
questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di
flauto. 22Zilla a sua volta partorì Tubalkàin, il fabbro, padre di
quanti lavorano il rame e il ferro. La sorella di Tubalkàin fu Naama.
23Lamech disse alle mogli:
"Ada e Zilla, ascoltate
la mia voce;
mogli di Lamech, porgete l'orecchio al mio dire:
Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura
e un ragazzo per un mio livido.
24 Sette volte sarà vendicato Caino
ma Lamech settantasette".
25Adamo si unì di nuovo alla moglie, che partorì un
figlio e lo chiamò Set. "Perché - disse - Dio mi ha concesso un'altra
discendenza al posto di Abele, poiché Caino l'ha ucciso".
26Anche a Set nacque un figlio, che egli chiamò Enos. Allora si
cominciò ad invocare il nome del Signore.
1Questo è il libro della genealogia di Adamo. Quando
Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; 2maschio e femmina li
creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati. 3Adamo
aveva centotrenta anni quando generò a sua immagine, a sua somiglianza, un
figlio e lo chiamò Set. 4Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora
ottocento anni e generò figli e figlie. 5L'intera vita di Adamo fu
di novecentotrenta anni; poi morì.
6Set aveva centocinque anni quando generò Enos; 7dopo
aver generato Enos, Set visse ancora ottocentosette anni e generò figli e
figlie. 8L'intera vita di Set fu di novecentododici anni; poi morì.
9Enos aveva novanta anni quando generò Kenan; 10Enos,
dopo aver generato Kenan, visse ancora ottocentoquindici anni e generò figli e
figlie. 11L'intera vita di Enos fu di novecentocinque anni; poi
morì.
12Kenan aveva settanta anni quando generò Maalaleèl; 13Kenan
dopo aver generato Maalaleèl visse ancora ottocentoquaranta anni e generò figli
e figlie. 14L'intera vita di Kenan fu di novecentodieci anni; poi
morì.
15Maalaleèl aveva sessantacinque anni quando generò Iared; 16Maalaleèl
dopo aver generato Iared, visse ancora ottocentotrenta anni e generò figli e
figlie. 17L'intera vita di Maalaleèl fu di ottocentonovantacinque
anni; poi morì.
18Iared aveva centosessantadue anni quando generò Enoch; 19Iared,
dopo aver generato Enoch, visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie. 20L'intera
vita di Iared fu di novecentosessantadue anni; poi morì.
21Enoch aveva sessantacinque anni quando generò Matusalemme. 22Enoch
camminò con Dio; dopo aver generato Matusalemme, visse ancora per trecento anni
e generò figli e figlie. 23L'intera vita di Enoch fu di
trecentosessantacinque anni. 24Poi Enoch cammino con Dio e non fu
più perché Dio l'aveva preso.
25Matusalemme aveva centottantasette anni quando generò Lamech; 26Matusalemme,
dopo aver generato Lamech, visse ancora settecentottantadue anni e generò figli
e figlie. 27L'intera vita di Matusalemme fu di novecentosessantanove
anni; poi morì.
28Lamech aveva centottantadue anni quando generò un figlio 29e
lo chiamò Noè, dicendo: "Costui ci consolerà del nostro lavoro e della
fatica delle nostre mani, a causa del suolo che il Signore ha maledetto". 30Lamech,
dopo aver generato Noè, visse ancora cinquecentonovantacinque anni e generò
figli e figlie. 31L'intera vita di Lamech fu di
settecentosettantasette anni; poi morì.
32Noè aveva cinquecento anni quando generò Sem, Cam e Iafet.
1Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla
terra e nacquero loro figlie, 2i figli di Dio videro che le figlie
degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. 3Allora
il Signore disse: "Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché
egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni".
4C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando
i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro
dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi.
5Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla
terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. 6E
il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor
suo. 7Il Signore disse: "Sterminerò dalla terra l'uomo che ho
creato: con l'uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo,
perché sono pentito d'averli fatti". 8Ma Noè trovò grazia agli
occhi del Signore.
9Questa è la storia di Noè. Noè era uomo giusto e integro tra i suoi
contemporanei e camminava con Dio. 10Noè generò tre figli: Sem, Cam,
e Iafet. 11Ma la terra era corrotta davanti a Dio e piena di
violenza.
12Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo
aveva pervertito la sua condotta sulla terra.
13Allora Dio disse a Noè: "È venuta per me la fine di ogni
uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li
distruggerò insieme con la terra. 14Fatti un'arca di legno di
cipresso; dividerai l'arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e
fuori. 15Ecco come devi farla: l'arca avrà trecento cubiti di
lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza. 16Farai
nell'arca un tetto e a un cubito più sopra la terminerai; da un lato metterai
la porta dell'arca. La farai a piani: inferiore, medio e superiore.
17Ecco io manderò il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per
distruggere sotto il cielo ogni carne, in cui è alito di vita; quanto è sulla
terra perirà. 18Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai
nell'arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli. 19Di
quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell'arca due di ogni specie, per
conservarli in vita con te: siano maschio e femmina. 20Degli uccelli
secondo la loro specie, del bestiame secondo la propria specie e di tutti i
rettili della terra secondo la loro specie, due d'ognuna verranno con te, per
essere conservati in vita. 21Quanto a te, prenditi ogni sorta di
cibo da mangiare e raccoglilo presso di te: sarà di nutrimento per te e per
loro". 22Noè eseguì tutto; come Dio gli aveva comandato, così
egli fece.
1Il Signore disse a Noè: "Entra nell'arca tu con
tutta la tua famiglia, perché ti ho visto giusto dinanzi a me in questa
generazione. 2D'ogni animale mondo prendine con te sette paia, il
maschio e la sua femmina; degli animali che non sono mondi un paio, il maschio
e la sua femmina. 3Anche degli uccelli mondi del cielo, sette paia,
maschio e femmina, per conservarne in vita la razza su tutta la terra. 4Perché
tra sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti;
sterminerò dalla terra ogni essere che ho fatto". 5Noè fece
quanto il Signore gli aveva comandato.
6Noè aveva seicento anni, quando venne il diluvio, cioè le acque
sulla terra. 7Noè entrò nell'arca e con lui i suoi figli, sua moglie
e le mogli dei suoi figli, per sottrarsi alle acque del diluvio. 8Degli
animali mondi e di quelli immondi, degli uccelli e di tutti gli esseri che
strisciano sul suolo 9entrarono a due a due con Noè nell'arca,
maschio e femmina, come Dio aveva comandato a Noè.
10Dopo sette giorni, le acque del diluvio furono sopra la terra; 11nell'anno
seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese,
proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e
le cateratte del cielo si aprirono. 12Cadde la pioggia sulla terra
per quaranta giorni e quaranta notti. 13In quello stesso giorno
entrò nell'arca Noè con i figli Sem, Cam e Iafet, la moglie di Noè, le tre
mogli dei suoi tre figli: 14essi e tutti i viventi secondo la loro
specie e tutto il bestiame secondo la sua specie e tutti i rettili che
strisciano sulla terra secondo la loro specie, tutti i volatili secondo la loro
specie, tutti gli uccelli, tutti gli esseri alati. 15Vennero dunque
a Noè nell'arca, a due a due, di ogni carne in cui è il soffio di vita. 16Quelli
che venivano, maschio e femmina d'ogni carne, entrarono come gli aveva
comandato Dio: il Signore chiuse la porta dietro di lui.
17Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e
sollevarono l'arca che si innalzò sulla terra. 18Le acque divennero
poderose e crebbero molto sopra la terra e l'arca galleggiava sulle acque. 19Le
acque si innalzarono sempre più sopra la terra e coprirono tutti i monti più
alti che sono sotto tutto il cielo. 20Le acque superarono in altezza
di quindici cubiti i monti che avevano ricoperto.
21Perì ogni essere vivente che si muove sulla terra, uccelli,
bestiame e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e tutti gli
uomini. 22Ogni essere che ha un alito di vita nelle narici, cioè
quanto era sulla terra asciutta morì.
23Così fu sterminato ogni essere che era sulla terra: con gli
uomini, gli animali domestici, i rettili e gli uccelli del cielo; essi furono
sterminati dalla terra e rimase solo Noè e chi stava con lui nell'arca.
24Le acque restarono alte sopra la terra centocinquanta giorni.
1Dio si ricordò di Noè, di tutte le fiere e di tutti
gli animali domestici che erano con lui nell'arca. Dio fece passare un vento
sulla terra e le acque si abbassarono. 2Le fonti dell'abisso e le
cateratte del cielo furono chiuse e fu trattenuta la pioggia dal cielo; 3le
acque andarono via via ritirandosi dalla terra e calarono dopo centocinquanta
giorni. 4Nel settimo mese, il diciassette del mese, l'arca si posò
sui monti dell'Ararat. 5Le acque andarono via via diminuendo fino al
decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, apparvero le cime dei
monti.
6Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatta
nell'arca e fece uscire un corvo per vedere se le acque si fossero ritirate. 7Esso
uscì andando e tornando finché si prosciugarono le acque sulla terra. 8Noè
poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal
suolo; 9ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede,
tornò a lui nell'arca, perché c'era ancora l'acqua su tutta la terra. Egli
stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell'arca. 10Attese
altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall'arca 11e
la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello
di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra. 12Aspettò
altri sette giorni, poi lasciò andare la colomba; essa non tornò più da lui.
13L'anno seicentouno della vita di Noè, il primo mese, il primo
giorno del mese, le acque si erano prosciugate sulla terra; Noè tolse la
copertura dell'arca ed ecco la superficie del suolo era asciutta. 14Nel
secondo mese, il ventisette del mese, tutta la terra fu asciutta.
15Dio ordinò a Noè: 16"Esci dall'arca tu e tua
moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te. 17Tutti gli
animali d'ogni specie che hai con te, uccelli, bestiame e tutti i rettili che
strisciano sulla terra, falli uscire con te, perché possano diffondersi sulla
terra, siano fecondi e si moltiplichino su di essa".
18Noè uscì con i figli, la moglie e le mogli dei figli. 19Tutti
i viventi e tutto il bestiame e tutti gli uccelli e tutti i rettili che
strisciano sulla terra, secondo la loro specie, uscirono dall'arca. 20Allora
Noè edificò un altare al Signore; prese ogni sorta di animali mondi e di
uccelli mondi e offrì olocausti sull'altare. 21Il Signore ne odorò
la soave fragranza e pensò: "Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo,
perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né
colpirò più ogni essere vivente come ho fatto.
22 Finché durerà la terra,
seme e messe,
freddo e caldo,
estate e inverno,
giorno e notte
non cesseranno".
1Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro:
"Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. 2Il timore
e il terrore di voi sia in tutte le bestie selvatiche e in tutto il bestiame e
in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del
mare sono messi in vostro potere. 3Quanto si muove e ha vita vi
servirà di cibo: vi dò tutto questo, come già le verdi erbe. 4Soltanto
non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo sangue. 5Del
sangue vostro anzi, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò
conto ad ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell'uomo all'uomo, a
ognuno di suo fratello.
6 Chi sparge il sangue dell'uomo
dall'uomo il suo sangue sarà sparso,
perché ad immagine di Dio
Egli ha fatto l'uomo.
7 E voi, siate fecondi e moltiplicatevi,
siate numerosi sulla terra e dominatela".
8Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: 9"Quanto
a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con i vostri discendenti dopo di voi; 10con
ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e bestie selvatiche, con
tutti gli animali che sono usciti dall'arca. 11Io stabilisco la mia
alleanza con voi: non sarà più distrutto nessun vivente dalle acque del
diluvio, né più il diluvio devasterà la terra".
12Dio disse:
"Questo è il segno
dell'alleanza,
che io pongo tra me e voi
e tra ogni essere vivente che è con voi
per le generazioni eterne.
13 Il mio arco pongo sulle nubi
ed esso sarà il segno dell'alleanza
tra me e la terra.
14 Quando radunerò le nubi sulla terra
e apparirà l'arco sulle nubi
15 ricorderò la mia alleanza
che è tra me e voi
e tra ogni essere che vive in ogni carne
e non ci saranno più le acque
per il diluvio, per distruggere ogni carne.
16 L'arco sarà sulle nubi
e io lo guarderò per ricordare l'alleanza eterna
tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne
che è sulla terra".
17Disse Dio a Noè: "Questo è il segno dell'alleanza
che io ho stabilito tra me e ogni carne che è sulla terra".
18I figli di Noè che uscirono dall'arca furono Sem, Cam
e Iafet; Cam è il padre di Canaan. 19Questi tre sono i figli di Noè
e da questi fu popolata tutta la terra.
20Ora Noè, coltivatore della terra, cominciò a piantare una vigna. 21Avendo
bevuto il vino, si ubriacò e giacque scoperto all'interno della sua tenda. 22Cam,
padre di Canaan, vide il padre scoperto e raccontò la cosa ai due fratelli che
stavano fuori. 23Allora Sem e Iafet presero il mantello, se lo
misero tutti e due sulle spalle e, camminando a ritroso, coprirono il padre
scoperto; avendo rivolto la faccia indietro, non videro il padre scoperto.
24Quando Noè si fu risvegliato dall'ebbrezza, seppe quanto gli aveva
fatto il figlio minore; 25allora disse:
"Sia maledetto Canaan!
Schiavo degli schiavi
sarà per i suoi fratelli!".
26Disse poi:
"Benedetto il Signore,
Dio di Sem,
Canaan sia suo schiavo!
27 Dio dilati Iafet
e questi dimori nelle tende di Sem,
Canaan sia suo schiavo!".
28Noè visse, dopo il diluvio, trecentocinquanta anni.
L'intera vita di Noè fu di novecentocinquanta anni, poi morì.
1Questa è la discendenza dei figli di Noè: Sem, Cam e
Iafet, ai quali nacquero figli dopo il diluvio.
2I figli di Iafet: Gomer, Magog, Madai, Iavan, Tubal, Mesech e
Tiras.
3I figli di Gomer: Àskenaz, Rifat e Togarma.
4I figli di Iavan: Elisa, Tarsis, quelli di Cipro e quelli di Rodi.
5Da costoro derivarono le nazioni disperse per le isole nei loro
territori, ciascuno secondo la propria lingua e secondo le loro famiglie, nelle
loro nazioni.
6I figli di Cam: Etiopia, Egitto, Put e Canaan.
7I figli di Etiopia: Seba, Avìla, Sabta, Raama e Sàbteca.
I figli di Raama: Saba e Dedan.
8Ora Etiopia generò Nimrod: costui cominciò a essere potente sulla
terra.
9Egli era valente nella caccia davanti al Signore, perciò si dice:
"Come Nimrod, valente cacciatore davanti al Signore". 10L'inizio
del suo regno fu Babele, Uruch, Accad e Calne, nel paese di Sennaar. 11Da
quella terra si portò ad Assur e costruì Ninive, Recobot-Ir e Càlach 12e
Resen tra Ninive e Càlach; quella è la grande città.
13Egitto generò quelli di Lud, Anam, Laab, Naftuch, 14Patros,
Casluch e Caftor, da dove uscirono i Filistei.
15Canaan generò Sidone, suo primogenito, e Chet 16e il
Gebuseo, l'Amorreo, il Gergeseo, 17l'Eveo, l'Archita e il Sineo, 18l'Arvadita,
il Semarita e l'Amatita. In seguito si dispersero le famiglie dei Cananei. 19Il
confine dei Cananei andava da Sidone in direzione di Gerar fino a Gaza, poi in
direzione di Sòdoma, Gomorra, Adma e Zeboim, fino a Lesa. 20Questi
furono i figli di Cam secondo le loro famiglie e le loro lingue, nei loro
territori e nei loro popoli.
21Anche a Sem, padre di tutti i figli di Eber, fratello maggiore di
Jafet, nacque una discendenza.
22I figli di Sem: Elam, Assur, Arpacsad, Lud e Aram.
23I figli di Aram: Uz, Cul, Gheter e Mas.
24Arpacsad generò Selach e Selach generò Eber. 25A Eber
nacquero due figli: uno si chiamò Peleg, perché ai suoi tempi fu divisa la
terra, e il fratello si chiamò Joktan.
26Joktan generò Almodad, Selef, Ascarmavet, Jerach, 27Adòcam,
Uzal, Dikla, 28Obal, Abimaèl, Saba, 29Ofir, Avìla e Ibab.
Tutti questi furono i figli di Joktan; 30la loro sede era sulle
montagne dell'oriente, da Mesa in direzione di Sefar.
31Questi furono i figli di Sem secondo le loro famiglie e le loro
lingue, nei loro territori, secondo i loro popoli.
32Queste furono le famiglie dei figli di Noè secondo le loro
generazioni, nei loro popoli. Da costoro si dispersero le nazioni sulla terra
dopo il diluvio.
1Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse
parole. 2Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura
nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. 3Si dissero l'un l'altro:
"Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco". Il mattone servì
loro da pietra e il bitume da cemento. 4Poi dissero: "Venite,
costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un
nome, per non disperderci su tutta la terra". 5Ma il Signore
scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. 6Il
Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua
sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di
fare non sarà loro impossibile. 7Scendiamo dunque e confondiamo la
loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". 8Il
Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la
città. 9Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse
la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
10Questa è la discendenza di Sem: Sem aveva cento anni quando generò
Arpacsad, due anni dopo il diluvio; 11Sem, dopo aver generato
Arpacsad, visse cinquecento anni e generò figli e figlie.
12Arpacsad aveva trentacinque anni quando generò Selach; 13Arpacsad,
dopo aver generato Selach, visse quattrocentotrenta anni e generò figli e
figlie.
14Selach aveva trent'anni quando generò Eber; 15Selach,
dopo aver generato Eber, visse quattrocentotré anni e generò figli e figlie.
16Eber aveva trentaquattro anni quando generò Peleg; 17Eber,
dopo aver generato Peleg, visse quattrocentotrenta anni e generò figli e
figlie.
18Peleg aveva trent'anni quando generò Reu; 19Peleg, dopo
aver generato Reu, visse duecentonove anni e generò figli e figlie.
20Reu aveva trentadue anni quando generò Serug; 21Reu,
dopo aver generato Serug, visse duecentosette anni e generò figli e figlie.
22Serug aveva trent'anni quando generò Nacor; 23Serug,
dopo aver generato Nacor, visse duecento anni e generò figli e figlie.
24Nacor aveva ventinove anni quando generò Terach; 25Nacor,
dopo aver generato Terach, visse centodiciannove anni e generò figli e figlie.
26Terach aveva settant'anni quando generò Abram, Nacor e Aran.
27Questa è la posterità di Terach: Terach generò Abram, Nacor e
Aran: Aran generò Lot. 28Aran poi morì alla presenza di suo padre
Terach nella sua terra natale, in Ur dei Caldei. 29Abram e Nacor si
presero delle mogli; la moglie di Abram si chiamava Sarai e la moglie di Nacor
Milca, ch'era figlia di Aran, padre di Milca e padre di Isca. 30Sarai
era sterile e non aveva figli.
31Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio
cioè del suo figlio, e Sarai sua nuora, moglie di Abram suo figlio, e uscì con
loro da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan. Arrivarono fino a Carran
e vi si stabilirono.
32L'età della vita di Terach fu di duecentocinque anni; Terach morì
in Carran.
1Il Signore disse ad Abram:
"Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria
e dalla casa di tuo padre,
verso il paese che io ti indicherò.
2 Farò di te un grande popolo
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e diventerai una benedizione.
3 Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra".
4Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il
Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò
Carran. 5Abram dunque prese la moglie Sarai, e Lot, figlio di suo
fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone
che lì si erano procurate e si incamminarono verso il paese di Canaan.
Arrivarono al paese di Canaan 6e Abram attraversò il paese fino alla
località di Sichem, presso la Quercia di More. Nel paese si trovavano allora i
Cananei.
7Il Signore apparve ad Abram e gli disse: "Alla tua discendenza
io darò questo paese". Allora Abram costruì in quel posto un altare al
Signore che gli era apparso. 8Di là passò sulle montagne a oriente
di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì
costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore. 9Poi
Abram levò la tenda per accamparsi nel Negheb.
10Venne una carestia nel paese e Abram scese in Egitto per
soggiornarvi, perché la carestia gravava sul paese.
11Ma, quando fu sul punto di entrare in Egitto, disse alla moglie
Sarai: "Vedi, io so che tu sei donna di aspetto avvenente. 12Quando
gli Egiziani ti vedranno, penseranno: Costei è sua moglie, e mi uccideranno,
mentre lasceranno te in vita. 13Di' dunque che tu sei mia sorella,
perché io sia trattato bene per causa tua e io viva per riguardo a te".
14Appunto quando Abram arrivò in Egitto, gli Egiziani videro che la
donna era molto avvenente. 15La osservarono gli ufficiali del
faraone e ne fecero le lodi al faraone; così la donna fu presa e condotta nella
casa del faraone. 16Per riguardo a lei, egli trattò bene Abram, che
ricevette greggi e armenti e asini, schiavi e schiave, asine e cammelli. 17Ma
il Signore colpì il faraone e la sua casa con grandi piaghe, per il fatto di
Sarai, moglie di Abram. 18Allora il faraone convocò Abram e gli
disse: "Che mi hai fatto? Perché non mi hai dichiarato che era tua moglie?
19Perché hai detto: È mia sorella, così che io me la sono presa in
moglie? E ora eccoti tua moglie: prendila e vàttene!". 20Poi il
faraone lo affidò ad alcuni uomini che lo accompagnarono fuori della frontiera
insieme con la moglie e tutti i suoi averi.
1Dall'Egitto Abram ritornò nel Negheb con la moglie e
tutti i suoi averi; Lot era con lui. 2Abram era molto ricco in
bestiame, argento e oro. 3Poi di accampamento in accampamento egli
dal Negheb si portò fino a Betel, fino al luogo dove era stata già prima la sua
tenda, tra Betel e Ai, 4al luogo dell'altare, che aveva là costruito
prima: lì Abram invocò il nome del Signore. 5Ma anche Lot, che
andava con Abram, aveva greggi e armenti e tende. 6Il territorio non
consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni troppo grandi e non
potevano abitare insieme. 7Per questo sorse una lite tra i mandriani
di Abram e i mandriani di Lot, mentre i Cananei e i Perizziti abitavano allora
nel paese. 8Abram disse a Lot: "Non vi sia discordia tra me e
te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli. 9Non
sta forse davanti a te tutto il paese? Sepàrati da me. Se tu vai a sinistra, io
andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra".
10Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano
era un luogo irrigato da ogni parte - prima che il Signore distruggesse Sòdoma
e Gomorra -; era come il giardino del Signore, come il paese d'Egitto, fino ai
pressi di Zoar. 11Lot scelse per sé tutta la valle del Giordano e
trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l'uno dall'altro: 12Abram
si stabilì nel paese di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle e
piantò le tende vicino a Sòdoma. 13Ora gli uomini di Sòdoma erano
perversi e peccavano molto contro il Signore.
14Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da
lui: "Alza gli occhi e dal luogo dove tu stai spingi lo sguardo verso il
settentrione e il mezzogiorno, verso l'oriente e l'occidente. 15Tutto
il paese che tu vedi, io lo darò a te e alla tua discendenza per sempre. 16Renderò
la tua discendenza come la polvere della terra: se uno può contare la polvere
della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti. 17Alzati, percorri
il paese in lungo e in largo, perché io lo darò a te". 18Poi
Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che
sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore.
1Al tempo di Amrafel re di Sennaar, di Arioch re di
Ellasar, di Chedorlaomer re dell'Elam e di Tideal re di Goim, 2costoro
mossero guerra contro Bera re di Sòdoma, Birsa re di Gomorra, Sinab re di Adma,
Semeber re di Zeboim, e contro il re di Bela, cioè Zoar. 3Tutti
questi si concentrarono nella valle di Siddim, cioè il Mar Morto. 4Per
dodici anni essi erano stati sottomessi a Chedorlaomer, ma il tredicesimo anno
si erano ribellati. 5Nell'anno quattordicesimo arrivarono
Chedorlaomer e i re che erano con lui e sconfissero i Refaim ad
Astarot-Karnaim, gli Zuzim ad Am, gli Emim a Save-Kiriataim 6e gli
Hurriti sulle montagne di Seir fino a El-Paran, che è presso il deserto. 7Poi
mutarono direzione e vennero a En-Mispat, cioè Kades, e devastarono tutto il
territorio degli Amaleciti e anche degli Amorrei che abitavano in Azazon-Tamar.
8Allora il re di Sòdoma, il re di Gomorra, il re di Adma, il re di
Zeboim e il re di Bela, cioè Zoar, uscirono e si schierarono a battaglia nella
valle di Siddim contro di esso, 9e cioè contro Chedorlaomer re
dell'Elam, Tideal re di Goim, Amrafel re di Sennaar e Arioch re di Ellasar:
quattro re contro cinque. 10Ora la valle di Siddim era piena di
pozzi di bitume; mentre il re di Sòdoma e il re di Gomorra si davano alla fuga,
alcuni caddero nei pozzi e gli altri fuggirono sulle montagne. 11Gli
invasori presero tutti i beni di Sòdoma e Gomorra e tutti i loro viveri e se ne
andarono. 12Andandosene catturarono anche Lot, figlio del fratello
di Abram, e i suoi beni: egli risiedeva appunto in Sòdoma.
13Ma un fuggiasco venne ad avvertire Abram l'Ebreo che si trovava
alle Querce di Mamre l'Amorreo, fratello di Escol e fratello di Aner i quali
erano alleati di Abram. 14Quando Abram seppe che il suo parente era
stato preso prigioniero, organizzò i suoi uomini esperti nelle armi, schiavi
nati nella sua casa, in numero di trecentodiciotto, e si diede all'inseguimento
fino a Dan. 15Piombò sopra di essi di notte, lui con i suoi servi,
li sconfisse e proseguì l'inseguimento fino a Coba, a settentrione di Damasco. 16Ricuperò
così tutta la roba e anche Lot suo parente, i suoi beni, con le donne e il
popolo.
17Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaomer e
dei re che erano con lui, il re di Sòdoma gli uscì incontro nella Valle di
Save, cioè la Valle del re. 18Intanto Melchisedek, re di Salem, offrì
pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo 19e benedisse Abram con
queste parole:
"Sia benedetto Abram dal
Dio altissimo,
creatore del cielo e della terra,
20 e benedetto sia il Dio altissimo,
che ti ha messo in mano i tuoi nemici".
Abram gli diede la decima di
tutto.
21Poi il re di Sòdoma disse ad Abram: "Dammi le persone; i beni
prendili per te". 22Ma Abram disse al re di Sòdoma: "Alzo
la mano davanti al Signore, il Dio altissimo, creatore del cielo e della terra:
23nè un filo, né un legaccio di sandalo, niente io prenderò di ciò
che è tuo; non potrai dire: io ho arricchito Abram. 24Per me niente,
se non quello che i servi hanno mangiato; quanto a ciò che spetta agli uomini
che sono venuti con me, Escol, Aner e Mamre, essi stessi si prendano la loro parte".
1Dopo tali fatti, questa parola del Signore fu rivolta
ad Abram in visione: "Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua
ricompensa sarà molto grande". 2Rispose Abram: "Mio
Signore Dio, che mi darai? Io me ne vado senza figli e l'erede della mia casa è
Eliezer di Damasco". 3Soggiunse Abram: "Ecco a me non hai
dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede". 4Ed ecco
gli fu rivolta questa parola dal Signore: "Non costui sarà il tuo erede,
ma uno nato da te sarà il tuo erede". 5Poi lo condusse fuori e
gli disse: "Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle"
e soggiunse: "Tale sarà la tua discendenza". 6Egli
credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia. 7E gli
disse: "Io sono il Signore che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per
darti in possesso questo paese". 8Rispose: "Signore mio
Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?". 9Gli disse:
"Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di
tre anni, una tortora e un piccione". 10Andò a prendere tutti
questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all'altra; non
divise però gli uccelli. 11Gli uccelli rapaci calavano su quei
cadaveri, ma Abram li scacciava. 12Mentre il sole stava per
tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco un oscuro terrore lo assalì. 13Allora
il Signore disse ad Abram: "Sappi che i tuoi discendenti saranno
forestieri in un paese non loro; saranno fatti schiavi e saranno oppressi per
quattrocento anni. 14Ma la nazione che essi avranno servito, la
giudicherò io: dopo, essi usciranno con grandi ricchezze. 15Quanto a
te, andrai in pace presso i tuoi padri; sarai sepolto dopo una vecchiaia
felice. 16Alla quarta generazione torneranno qui, perché l'iniquità
degli Amorrei non ha ancora raggiunto il colmo".
17Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un forno
fumante e una fiaccola ardente passarono in mezzo agli animali divisi. 18In
quel giorno il Signore concluse questa alleanza con Abram:
"Alla tua discendenza
io do questo paese
dal fiume d'Egitto
al grande fiume, il fiume Eufrate;
19il paese dove abitano i Keniti, i Kenizziti, i
Kadmoniti, 20gli Hittiti, i Perizziti, i Refaim, 21gli
Amorrei, i Cananei, i Gergesei, gli Evei e i Gebusei".
1Sarai, moglie di Abram, non gli aveva dato figli.
Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar, 2Sarai disse ad
Abram: "Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia
schiava: forse da lei potrò avere figli". Abram ascoltò la voce di Sarai. 3Così,
al termine di dieci anni da quando Abram abitava nel paese di Canaan, Sarai,
moglie di Abram, prese Agar l'egiziana, sua schiava e la diede in moglie ad
Abram, suo marito. 4Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma,
quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla
per lei. 5Allora Sarai disse ad Abram: "L'offesa a me fatta
ricada su di te! Io ti ho dato in braccio la mia schiava, ma da quando si è
accorta d'essere incinta, io non conto più niente per lei. Il Signore sia
giudice tra me e te!". 6Abram disse a Sarai: "Ecco, la tua
schiava è in tuo potere: falle ciò che ti pare". Sarai allora la maltrattò
tanto che quella si allontanò. 7La trovò l'angelo del Signore presso
una sorgente d'acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur, 8e
le disse: "Agar, schiava di Sarai, da dove vieni e dove vai?".
Rispose: "Vado lontano dalla mia padrona Sarai". 9Le disse
l'angelo del Signore: "Ritorna dalla tua padrona e restale
sottomessa". 10Le disse ancora l'angelo del Signore:
"Moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla per la sua
moltitudine". 11Soggiunse poi l'angelo del Signore:
"Ecco, sei incinta:
partorirai un figlio
e lo chiamerai Ismaele,
perché il Signore ha ascoltato la tua afflizione.
12 Egli sarà come un ònagro;
la sua mano sarà contro tutti
e la mano di tutti contro di lui
e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli".
13Agar chiamò il Signore, che le aveva parlato: "Tu
sei il Dio della visione", perché diceva: "Qui dunque sono riuscita
ancora a vedere, dopo la mia visione?". 14Per questo il pozzo
si chiamò Pozzo di Lacai-Roi; è appunto quello che si trova tra Kades e Bered. 15Agar
partorì ad Abram un figlio e Abram chiamò Ismaele il figlio che Agar gli aveva
partorito. 16Abram aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì
Ismaele.
1Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli
apparve e gli disse:
"Io sono Dio
onnipotente:
cammina davanti a me e sii integro.
2 Porrò la mia alleanza tra me e te
e ti renderò numeroso molto, molto".
3Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio
parlò con lui:
4 "Eccomi: la mia alleanza è con te
e sarai padre di una moltitudine di popoli.
5 Non ti chiamerai più Abram
ma ti chiamerai Abraham
perché padre di una moltitudine
di popoli ti renderò.
6E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare
nazioni e da te nasceranno dei re. 7Stabilirò la mia alleanza con te
e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come
alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. 8Darò
a te e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il
paese di Canaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio".
9Disse Dio ad Abramo: "Da parte tua devi osservare la mia
alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione. 10Questa
è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua
discendenza dopo di te: sia circonciso tra di voi ogni maschio. 11Vi
lascerete circoncidere la carne del vostro membro e ciò sarà il segno
dell'alleanza tra me e voi. 12Quando avrà otto giorni, sarà
circonciso tra di voi ogni maschio di generazione in generazione, tanto quello
nato in casa come quello comperato con denaro da qualunque straniero che non
sia della tua stirpe. 13Deve essere circonciso chi è nato in casa e
chi viene comperato con denaro; così la mia alleanza sussisterà nella vostra
carne come alleanza perenne. 14Il maschio non circonciso, di cui
cioè non sarà stata circoncisa la carne del membro, sia eliminato dal suo
popolo: ha violato la mia alleanza". 15Dio aggiunse ad Abramo:
"Quanto a Sarai tua moglie, non la chiamerai più Sarai, ma Sara. 16Io
la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni e
re di popoli nasceranno da lei".
17Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò:
"Ad uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all'età di novanta
anni potrà partorire?". 18Abramo disse a Dio: "Se almeno
Ismaele potesse vivere davanti a te!". 19E Dio disse: "No,
Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco. Io stabilirò la
mia alleanza con lui come alleanza perenne, per essere il Dio suo e della sua
discendenza dopo di lui. 20Anche riguardo a Ismaele io ti ho
esaudito: ecco, io lo benedico e lo renderò fecondo e molto, molto numeroso:
dodici principi egli genererà e di lui farò una grande nazione. 21Ma
stabilirò la mia alleanza con Isacco, che Sara ti partorirà a questa data
l'anno venturo". 22Dio terminò così di parlare con lui e,
salendo in alto, lasciò Abramo.
23Allora Abramo prese Ismaele suo figlio e tutti i nati nella sua
casa e tutti quelli comperati con il suo denaro, tutti i maschi appartenenti al
personale della casa di Abramo, e circoncise la carne del loro membro in quello
stesso giorno, come Dio gli aveva detto. 24Ora Abramo aveva
novantanove anni, quando si fece circoncidere la carne del membro. 25Ismaele
suo figlio aveva tredici anni quando gli fu circoncisa la carne del membro. 26In
quello stesso giorno furono circoncisi Abramo e Ismaele suo figlio. 27E
tutti gli uomini della sua casa, i nati in casa e i comperati con denaro dagli
stranieri, furono circoncisi con lui.
1Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre,
mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno. 2Egli
alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li
vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, 3dicendo:
"Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passar oltre senza
fermarti dal tuo servo. 4Si vada a prendere un po' di acqua,
lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero. 5Permettete che vada
a prendere un boccone di pane e rinfrancatevi il cuore; dopo, potrete
proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro
servo". Quelli dissero: "Fa' pure come hai detto". 6Allora
Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: "Presto, tre staia di
fior di farina, impastala e fanne focacce". 7All'armento corse
lui stesso, Abramo, prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si
affrettò a prepararlo. 8Prese latte acido e latte fresco insieme con
il vitello, che aveva preparato, e li porse a loro. Così, mentr'egli stava in
piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono. 9Poi gli
dissero: "Dov'è Sara, tua moglie?". Rispose: "È là nella
tenda". 10Il Signore riprese: "Tornerò da te fra un anno a
questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio". Intanto Sara stava
ad ascoltare all'ingresso della tenda ed era dietro di lui. 11Abramo
e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene
regolarmente alle donne. 12Allora Sara rise dentro di sé e disse:
"Avvizzita come sono dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è
vecchio!". 13Ma il Signore disse ad Abramo: "Perché Sara
ha riso dicendo: Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia? 14C'è
forse qualche cosa impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te
alla stessa data e Sara avrà un figlio". 15Allora Sara negò:
"Non ho riso!", perché aveva paura; ma quegli disse: "Sì, hai
proprio riso".
16Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sòdoma
dall'alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli. 17Il
Signore diceva: "Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare,
18mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in
lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? 19Infatti io
l'ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad
osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il
Signore realizzi per Abramo quanto gli ha promesso". 20Disse
allora il Signore: "Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il
loro peccato è molto grave. 21Voglio scendere a vedere se proprio
hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio
sapere!".
22Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo
stava ancora davanti al Signore. 23Allora Abramo gli si avvicinò e
gli disse: "Davvero sterminerai il giusto con l'empio? 24Forse
vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non
perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? 25Lungi
da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come
l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la
giustizia?". 26Rispose il Signore: "Se a Sòdoma troverò
cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta
la città".
27Abramo riprese e disse: "Vedi come ardisco parlare al mio
Signore, io che sono polvere e cenere... 28Forse ai cinquanta giusti
ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?".
Rispose: "Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque". 29Abramo
riprese ancora a parlargli e disse: "Forse là se ne troveranno
quaranta". Rispose: "Non lo farò, per riguardo a quei quaranta".
30Riprese: "Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse
là se ne troveranno trenta". Rispose: "Non lo farò, se ve ne troverò
trenta". 31Riprese: "Vedi come ardisco parlare al mio
Signore! Forse là se ne troveranno venti". Rispose: "Non la
distruggerò per riguardo a quei venti". 32Riprese: "Non si
adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno
dieci". Rispose: "Non la distruggerò per riguardo a quei dieci".
33Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò
e Abramo ritornò alla sua abitazione.
1I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera,
mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. Non appena li ebbe visti, Lot si
alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra. 2E
disse: "Miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la
notte, vi laverete i piedi e poi, domattina, per tempo, ve ne andrete per la
vostra strada". Quelli risposero: "No, passeremo la notte sulla
piazza". 3Ma egli insistette tanto che vennero da lui ed
entrarono nella sua casa. Egli preparò per loro un banchetto, fece cuocere gli
azzimi e così mangiarono. 4Non si erano ancora coricati, quand'ecco
gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono intorno
alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. 5Chiamarono
Lot e gli dissero: "Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa
notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!". 6Lot
uscì verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé, 7disse:
"No, fratelli miei, non fate del male! 8Sentite, io ho due
figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e
fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché
sono entrati all'ombra del mio tetto". 9Ma quelli risposero:
"Tirati via! Quest'individuo è venuto qui come straniero e vuol fare il
giudice! Ora faremo a te peggio che a loro!". E spingendosi violentemente
contro quell'uomo, cioè contro Lot, si avvicinarono per sfondare la porta. 10Allora
dall'interno quegli uomini sporsero le mani, si trassero in casa Lot e chiusero
il battente; 11quanto agli uomini che erano alla porta della casa,
essi li colpirono con un abbaglio accecante dal più piccolo al più grande, così
che non riuscirono a trovare la porta.
12Quegli uomini dissero allora a Lot: "Chi hai ancora qui? Il
genero, i tuoi figli, le tue figlie e quanti hai in città, falli uscire da
questo luogo. 13Perché noi stiamo per distruggere questo luogo: il
grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha
mandati a distruggerli". 14Lot uscì a parlare ai suoi generi,
che dovevano sposare le sue figlie, e disse: "Alzatevi, uscite da questo
luogo, perché il Signore sta per distruggere la città!". Ma parve ai suoi
generi che egli volesse scherzare. 15Quando apparve l'alba, gli
angeli fecero premura a Lot, dicendo: "Su, prendi tua moglie e le tue
figlie che hai qui ed esci per non essere travolto nel castigo della
città". 16Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui,
sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore
verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della città. 17Dopo
averli condotti fuori, uno di loro disse: "Fuggi, per la tua vita. Non
guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non
essere travolto!". 18Ma Lot gli disse: "No, mio Signore! 19Vedi,
il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato una grande
misericordia verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul
monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia. 20Vedi questa
città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa!
Lascia che io fugga lassù - non è una piccola cosa? - e così la mia vita sarà
salva". 21Gli rispose: "Ecco, ti ho favorito anche in
questo, di non distruggere la città di cui hai parlato. 22Presto,
fuggi là perché io non posso far nulla, finché tu non vi sia arrivato".
Perciò quella città si chiamò Zoar.
23Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar, 24quand'ecco
il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco
proveniente dal Signore. 25Distrusse queste città e tutta la valle
con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. 26Ora
la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale.
27Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato davanti
al Signore; 28contemplò dall'alto Sòdoma e Gomorra e tutta la
distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una
fornace.
29Così, quando Dio distrusse le città della valle, Dio si ricordò di
Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre distruggeva le città nelle
quali Lot aveva abitato.
30Poi Lot partì da Zoar e andò ad abitare sulla montagna, insieme
con le due figlie, perché temeva di restare in Zoar, e si stabilì in una
caverna con le sue due figlie. 31Ora la maggiore disse alla più
piccola: "Il nostro padre è vecchio e non c'è nessuno in questo territorio
per unirsi a noi, secondo l'uso di tutta la terra. 32Vieni, facciamo
bere del vino a nostro padre e poi corichiamoci con lui, così faremo sussistere
una discendenza da nostro padre". 33Quella notte fecero bere
del vino al loro padre e la maggiore andò a coricarsi con il padre; ma egli non
se ne accorse, né quando essa si coricò, né quando essa si alzò. 34All'indomani
la maggiore disse alla più piccola: "Ecco, ieri io mi sono coricata con
nostro padre: facciamogli bere del vino anche questa notte e va' tu a coricarti
con lui; così faremo sussistere una discendenza da nostro padre". 35Anche
quella notte fecero bere del vino al loro padre e la più piccola andò a
coricarsi con lui; ma egli non se ne accorse, né quando essa si coricò, né
quando essa si alzò. 36Così le due figlie di Lot concepirono dal
loro padre. 37La maggiore partorì un figlio e lo chiamò Moab. Costui
è il padre dei Moabiti che esistono fino ad oggi. 38Anche la più
piccola partorì un figlio e lo chiamò "Figlio del mio popolo". Costui
è il padre degli Ammoniti che esistono fino ad oggi.
1Abramo levò le tende di là, dirigendosi nel Negheb, e
si stabilì tra Kades e Sur; poi soggiornò come straniero a Gerar. 2Siccome
Abramo aveva detto della moglie Sara: "È mia sorella", Abimèlech, re
di Gerar, mandò a prendere Sara. 3Ma Dio venne da Abimèlech di
notte, in sogno, e gli disse: "Ecco stai per morire a causa della donna
che tu hai presa; essa appartiene a suo marito". 4Abimèlech,
che non si era ancora accostato a lei, disse: "Mio Signore, vuoi far
morire anche la gente innocente? 5Non mi ha forse detto: È mia
sorella? E anche lei ha detto: È mio fratello. Con retta coscienza e mani
innocenti ho fatto questo". 6Gli rispose Dio nel sogno:
"Anch'io so che con retta coscienza hai fatto questo e ti ho anche
impedito di peccare contro di me: perciò non ho permesso che tu la toccassi. 7Ora
restituisci la donna di quest'uomo: egli è un profeta: preghi egli per te e tu
vivrai. Ma se tu non la restituisci, sappi che sarai degno di morte con tutti i
tuoi". 8Allora Abimèlech si alzò di mattina presto e chiamò
tutti i suoi servi, ai quali riferì tutte queste cose, e quegli uomini si
impaurirono molto. 9Poi Abimèlech chiamò Abramo e gli disse:
"Che ci hai fatto? E che colpa ho commesso contro di te, perché tu abbia
esposto me e il mio regno ad un peccato tanto grande? Tu hai fatto a mio
riguardo azioni che non si fanno". 10Poi Abimèlech disse ad
Abramo: "A che miravi agendo in tal modo?". 11Rispose
Abramo: "Io mi sono detto: certo non vi sarà timor di Dio in questo luogo
e mi uccideranno a causa di mia moglie. 12Inoltre essa è veramente
mia sorella, figlia di mio padre, ma non figlia di mia madre, ed è divenuta mia
moglie. 13Allora, quando Dio mi ha fatto errare lungi dalla casa di
mio padre, io le dissi: Questo è il favore che tu mi farai: in ogni luogo dove
noi arriveremo dirai di me: è mio fratello". 14Allora Abimèlech
prese greggi e armenti, schiavi e schiave, li diede ad Abramo e gli restituì la
moglie Sara. 15Inoltre Abimèlech disse: "Ecco davanti a te il
mio territorio: va' ad abitare dove ti piace!". 16A Sara disse:
"Ecco, ho dato mille pezzi d'argento a tuo fratello: sarà per te come un
risarcimento di fronte a quanti sono con te. Così tu sei in tutto
riabilitata". 17Abramo pregò Dio e Dio guarì Abimèlech, sua
moglie e le sue serve, sì che poterono ancora partorire. 18Perché il
Signore aveva reso sterili tutte le donne della casa di Abimèlech, per il fatto
di Sara, moglie di Abramo.
1Il Signore visitò Sara, come aveva detto, e fece a
Sara come aveva promesso. 2Sara concepì e partorì ad Abramo un
figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato. 3Abramo chiamò
Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito. 4Abramo
circoncise suo figlio Isacco, quando questi ebbe otto giorni, come Dio gli
aveva comandato. 5Abramo aveva cento anni, quando gli nacque il
figlio Isacco. 6Allora Sara disse: "Motivo di lieto riso mi ha
dato Dio: chiunque lo saprà sorriderà di me!". 7Poi disse:
"Chi avrebbe mai detto ad Abramo: Sara deve allattare figli! Eppure gli ho
partorito un figlio nella sua vecchiaia!".
8Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto
quando Isacco fu svezzato. 9Ma Sara vide che il figlio di Agar
l'Egiziana, quello che essa aveva partorito ad Abramo, scherzava con il figlio
Isacco. 10Disse allora ad Abramo: "Scaccia questa schiava e suo
figlio, perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio
Isacco". 11La cosa dispiacque molto ad Abramo per riguardo a
suo figlio. 12Ma Dio disse ad Abramo: "Non ti dispiaccia
questo, per il fanciullo e la tua schiava: ascolta la parola di Sara in quanto
ti dice, ascolta la sua voce, perché attraverso Isacco da te prenderà nome una
stirpe. 13Ma io farò diventare una grande nazione anche il figlio
della schiava, perché è tua prole". 14Abramo si alzò di buon
mattino, prese il pane e un otre di acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle
sue spalle; le consegnò il fanciullo e la mandò via. Essa se ne andò e si
smarrì per il deserto di Bersabea. 15Tutta l'acqua dell'otre era
venuta a mancare. Allora essa depose il fanciullo sotto un cespuglio 16e
andò a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d'arco, perché diceva:
"Non voglio veder morire il fanciullo!". Quando gli si fu seduta di
fronte, egli alzò la voce e pianse. 17Ma Dio udì la voce del
fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: "Che hai,
Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova. 18Alzati,
prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande
nazione". 19Dio le aprì gli occhi ed essa vide un pozzo
d'acqua. Allora andò a riempire l'otre e fece bere il fanciullo. 20E
Dio fu con il fanciullo, che crebbe e abitò nel deserto e divenne un tiratore
d'arco. 21Egli abitò nel deserto di Paran e sua madre gli prese una
moglie del paese d'Egitto.
22In quel tempo Abimèlech con Picol, capo del suo esercito, disse ad
Abramo: "Dio è con te in quanto fai. 23Ebbene, giurami qui per
Dio che tu non ingannerai né me né i miei figli né i miei discendenti: come io
ho agito amichevolmente con te, così tu agirai con me e con il paese nel quale
sei forestiero". 24Rispose Abramo: "Io lo giuro". 25Ma
Abramo rimproverò Abimèlech a causa di un pozzo d'acqua, che i servi di
Abimèlech avevano usurpato. 26Abimèlech disse: "Io non so chi
abbia fatto questa cosa: né tu me ne hai informato, né io ne ho sentito parlare
se non oggi". 27Allora Abramo prese alcuni capi del gregge e
dell'armento, li diede ad Abimèlech: tra loro due conclusero un'alleanza. 28Poi
Abramo mise in disparte sette agnelle del gregge. 29Abimèlech disse
ad Abramo: "Che significano quelle sette agnelle che hai messe in disparte?".
30Rispose: "Tu accetterai queste sette agnelle dalla mia mano,
perché ciò mi valga di testimonianza che io ho scavato questo pozzo". 31Per
questo quel luogo si chiamò Bersabea, perché là fecero giuramento tutti e due. 32E
dopo che ebbero concluso l'alleanza a Bersabea, Abimèlech si alzò con Picol,
capo del suo esercito, e ritornarono nel paese dei Filistei. 33Abramo
piantò un tamerice in Bersabea, e lì invocò il nome del Signore, Dio
dell'eternità. 34E fu forestiero nel paese dei Filistei per molto
tempo.
1Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli
disse: "Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!". 2Riprese:
"Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va' nel
territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò".
3Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due
servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio
verso il luogo che Dio gli aveva indicato. 4Il terzo giorno Abramo
alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. 5Allora Abramo disse ai
suoi servi: "Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù,
ci prostreremo e poi ritorneremo da voi". 6Abramo prese la
legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il
coltello, poi proseguirono tutt'e due insieme. 7Isacco si rivolse al
padre Abramo e disse: "Padre mio!". Rispose: "Eccomi, figlio
mio". Riprese: "Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per
l'olocausto?". 8Abramo rispose: "Dio stesso provvederà
l'agnello per l'olocausto, figlio mio!". Proseguirono tutt'e due insieme; 9così
arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare,
collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la
legna. 10Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare
suo figlio. 11Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli
disse: "Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!". 12L'angelo
disse: "Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male!
Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico
figlio". 13Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete
impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo
offrì in olocausto invece del figlio. 14Abramo chiamò quel luogo:
"Il Signore provvede", perciò oggi si dice: "Sul monte il
Signore provvede". 15Poi l'angelo del Signore chiamò dal cielo
Abramo per la seconda volta 16e disse: "Giuro per me stesso,
oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo
figlio, il tuo unico figlio, 17io ti benedirò con ogni benedizione e
renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la
sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città
dei nemici. 18Saranno benedette per la tua discendenza tutte le
nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce".
19Poi Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino
verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea.
20Dopo queste cose, ad Abramo fu portata questa notizia: "Ecco,
Milca ha partorito figli a Nacor tuo fratello": 21Uz, il
primogenito, e suo fratello Buz e Kamuèl il padre di Aram 22e
Chesed, Azo, Pildas, Idlaf e Betuèl; 23Betuèl generò Rebecca: questi
otto figli partorì Milca a Nacor, fratello di Abramo. 24Anche la sua
concubina, chiamata Reuma, partorì figli: Tebach, Gacam, Tacas e Maaca.
1Gli anni della vita di Sara furono centoventisette:
questi furono gli anni della vita di Sara. 2Sara morì a Kiriat-Arba,
cioè Ebron, nel paese di Canaan, e Abramo venne a fare il lamento per Sara e a
piangerla. 3Poi Abramo si staccò dal cadavere di lei e parlò agli
Hittiti: 4"Io sono forestiero e di passaggio in mezzo a voi.
Datemi la proprietà di un sepolcro in mezzo a voi, perché io possa portar via
la salma e seppellirla". 5Allora gli Hittiti risposero: 6"Ascolta
noi, piuttosto, signore: tu sei un principe di Dio in mezzo a noi: seppellisci
il tuo morto nel migliore dei nostri sepolcri. Nessuno di noi ti proibirà di
seppellire la tua defunta nel suo sepolcro". 7Abramo si alzò,
si prostrò davanti alla gente del paese, davanti agli Hittiti e parlò loro: 8"Se
è secondo il vostro desiderio che io porti via il mio morto e lo seppellisca,
ascoltatemi e insistete per me presso Efron, figlio di Zocar, 9perché
mi dia la sua caverna di Macpela, che è all'estremità del suo campo. Me la ceda
per il suo prezzo intero come proprietà sepolcrale in mezzo a voi". 10Ora
Efron stava seduto in mezzo agli Hittiti. Efron l'Hittita rispose ad Abramo,
mentre lo ascoltavano gli Hittiti, quanti entravano per la porta della sua
città, e disse: 11"Ascolta me, piuttosto, mio signore: ti cedo
il campo con la caverna che vi si trova, in presenza dei figli del mio popolo
te la cedo: seppellisci il tuo morto". 12Allora Abramo si
prostrò a lui alla presenza della gente del paese. 13Parlò ad Efron,
mentre lo ascoltava la gente del paese, e disse: "Se solo mi volessi
ascoltare: io ti do il prezzo del campo. Accettalo da me, così io seppellirò là
il mio morto". 14Efron rispose ad Abramo: 15"Ascolta
me piuttosto, mio signore: un terreno del valore di quattrocento sicli
d'argento che cosa è mai tra me e te? Seppellisci dunque il tuo morto".
16Abramo accettò le richieste di Efron e Abramo pesò ad Efron il
prezzo che questi aveva detto, mentre lo ascoltavano gli Hittiti, cioè quattrocento
sicli d'argento, nella moneta corrente sul mercato. 17Così il campo
di Efron che si trovava in Macpela, di fronte a Mamre, il campo e la caverna
che vi si trovava e tutti gli alberi che erano dentro il campo e intorno al suo
limite, 18passarono in proprietà ad Abramo, alla presenza degli
Hittiti, di quanti entravano nella porta della città. 19Dopo, Abramo
seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a
Mamre, cioè Ebron, nel paese di Canaan. 20Il campo e la caverna che
vi si trovava passarono dagli Hittiti ad Abramo in proprietà sepolcrale.
1Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il
Signore lo aveva benedetto in ogni cosa. 2Allora Abramo disse al suo
servo, il più anziano della sua casa, che aveva potere su tutti i suoi beni:
"Metti la mano sotto la mia coscia 3e ti farò giurare per il
Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che non prenderai per mio figlio una
moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, 4ma che
andrai al mio paese, nella mia patria, a scegliere una moglie per mio figlio
Isacco". 5Gli disse il servo: "Se la donna non mi vuol
seguire in questo paese, dovrò forse ricondurre tuo figlio al paese da cui tu
sei uscito?". 6Gli rispose Abramo: "Guardati dal
ricondurre là mio figlio! 7Il Signore, Dio del cielo e Dio della
terra, che mi ha tolto dalla casa di mio padre e dal mio paese natio, che mi ha
parlato e mi ha giurato: Alla tua discendenza darò questo paese, egli stesso
manderà il suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere di là una moglie
per il mio figlio. 8Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai
libero dal giuramento a me fatto; ma non devi ricondurre là il mio
figlio".
9Allora il servo mise la mano sotto la coscia di Abramo, suo
padrone, e gli prestò giuramento riguardo a questa cosa. 10Il servo
prese dieci cammelli del suo padrone e, portando ogni sorta di cose preziose
del suo padrone, si mise in viaggio e andò nel Paese dei due fiumi, alla città
di Nacor. 11Fece inginocchiare i cammelli fuori della città, presso
il pozzo d'acqua, nell'ora della sera, quando le donne escono ad attingere. 12E
disse: "Signore, Dio del mio padrone Abramo, concedimi un felice incontro
quest'oggi e usa benevolenza verso il mio padrone Abramo! 13Ecco, io
sto presso la fonte dell'acqua, mentre le fanciulle della città escono per
attingere acqua. 14Ebbene, la ragazza alla quale dirò: Abbassa
l'anfora e lasciami bere, e che risponderà: Bevi, anche ai tuoi cammelli darò
da bere, sia quella che tu hai destinata al tuo servo Isacco; da questo
riconoscerò che tu hai usato benevolenza al mio padrone". 15Non
aveva ancora finito di parlare, quand'ecco Rebecca, che era nata a Betuèl
figlio di Milca, moglie di Nacor, fratello di Abramo, usciva con l'anfora sulla
spalla. 16La giovinetta era molto bella d'aspetto, era vergine,
nessun uomo le si era unito. Essa scese alla sorgente, riempì l'anfora e
risalì. 17Il servo allora le corse incontro e disse: "Fammi
bere un po' d'acqua dalla tua anfora". 18Rispose: "Bevi,
mio signore". In fretta calò l'anfora sul braccio e lo fece bere. 19Come
ebbe finito di dargli da bere, disse: "Anche per i tuoi cammelli ne
attingerò, finché finiranno di bere". 20In fretta vuotò
l'anfora nell'abbeveratoio, corse di nuovo ad attingere al pozzo e attinse per
tutti i cammelli di lui. 21Intanto quell'uomo la contemplava in
silenzio, in attesa di sapere se il Signore avesse o no concesso buon esito al
suo viaggio. 22Quando i cammelli ebbero finito di bere, quell'uomo
prese un pendente d'oro del peso di mezzo siclo e glielo pose alle narici e le
pose sulle braccia due braccialetti del peso di dieci sicli d'oro. 23E
disse: "Di chi sei figlia? Dimmelo. C'è posto per noi in casa di tuo
padre, per passarvi la notte?". 24Gli rispose: "Io sono
figlia di Betuèl, il figlio che Milca partorì a Nacor". 25E
soggiunse: "C'è paglia e foraggio in quantità da noi e anche posto per
passare la notte".
26Quell'uomo si inginocchiò e si prostrò al Signore 27e
disse: "Sia benedetto il Signore, Dio del mio padrone Abramo, che non ha
cessato di usare benevolenza e fedeltà verso il mio padrone. Quanto a me, il
Signore mi ha guidato sulla via fino alla casa dei fratelli del mio
padrone". 28La giovinetta corse ad annunziare alla casa di sua
madre tutte queste cose. 29Ora Rebecca aveva un fratello chiamato
Làbano e Làbano corse fuori da quell'uomo al pozzo. 30Egli infatti,
visti il pendente e i braccialetti alle braccia della sorella e udite queste
parole di Rebecca, sua sorella: "Così mi ha parlato quell'uomo",
venne da costui che ancora stava presso i cammelli vicino al pozzo. 31Gli
disse: "Vieni, benedetto dal Signore! Perché te ne stai fuori, mentre io
ho preparato la casa e un posto per i cammelli?". 32Allora
l'uomo entrò in casa e quegli tolse il basto ai cammelli, fornì paglia e
foraggio ai cammelli e acqua per lavare i piedi a lui e ai suoi uomini . 33Quindi
gli fu posto davanti da mangiare, ma egli disse; "Non mangerò, finché non
avrò detto quello che devo dire". Gli risposero: "Di' pure". 34E
disse: "Io sono un servo di Abramo. 35Il Signore ha benedetto
molto il mio padrone, che è diventato potente: gli ha concesso greggi e
armenti, argento e oro, schiavi e schiave, cammelli e asini. 36Sara,
la moglie del mio padrone, gli ha partorito un figlio, quando ormai era
vecchio, al quale egli ha dato tutti i suoi beni. 37E il mio padrone
mi ha fatto giurare: Non devi prendere per mio figlio una moglie tra le figlie
dei Cananei, in mezzo ai quali abito, 38ma andrai alla casa di mio
padre, alla mia famiglia, a prendere una moglie per mio figlio. 39Io
dissi al mio padrone: Forse la donna non mi seguirà. 40Mi rispose:
Il Signore, alla cui presenza io cammino, manderà con te il suo angelo e darà
felice esito al tuo viaggio, così che tu possa prendere una moglie per il mio
figlio dalla mia famiglia e dalla casa di mio padre. 41Solo quando
sarai andato alla mia famiglia, sarai esente dalla mia maledizione; se non
volessero cedertela, sarai esente dalla mia maledizione. 42Così oggi
sono arrivato alla fonte e ho detto: Signore, Dio del mio padrone Abramo, se
stai per dar buon esito al viaggio che sto compiendo, 43ecco, io sto
presso la fonte d'acqua; ebbene, la giovane che uscirà ad attingere, alla quale
io dirò: Fammi bere un po' d'acqua dalla tua anfora, 44e mi
risponderà: Bevi tu; anche per i tuoi cammelli attingerò, quella sarà la moglie
che il Signore ha destinata al figlio del mio padrone. 45Io non
avevo ancora finito di pensare, quand'ecco Rebecca uscire con l'anfora sulla
spalla; scese alla fonte, attinse; io allora le dissi: Fammi bere. 46Subito
essa calò l'anfora e disse: Bevi; anche ai tuoi cammelli darò da bere. Così io
bevvi ed essa diede da bere anche ai cammelli. 47E io la interrogai:
Di chi sei figlia? Rispose: Sono figlia di Betuèl, il figlio che Milca ha
partorito a Nacor. Allora le posi il pendente alle narici e i braccialetti alle
braccia. 48Poi mi inginocchiai e mi prostrai al Signore e benedissi
il Signore, Dio del mio padrone Abramo, il quale mi aveva guidato per la via
giusta a prendere per suo figlio la figlia del fratello del mio padrone. 49Ora,
se intendete usare benevolenza e lealtà verso il mio padrone, fatemelo sapere;
se no, fatemelo sapere ugualmente, perché io mi rivolga altrove".
50Allora Làbano e Betuèl risposero: "Dal Signore la cosa
procede, non possiamo dirti nulla. 51Ecco Rebecca davanti a te:
prendila e va' e sia la moglie del figlio del tuo padrone, come ha parlato il
Signore".
52Quando il servo di Abramo udì le loro parole, si prostrò a terra
davanti al Signore. 53Poi il servo tirò fuori oggetti d'argento e
oggetti d'oro e vesti e li diede a Rebecca; doni preziosi diede anche al
fratello e alla madre di lei. 54Poi mangiarono e bevvero lui e i
suoi uomini e passarono la notte. Quando si alzarono alla mattina, egli disse:
"Lasciatemi andare dal mio padrone". 55Ma il fratello e la
madre di lei dissero: "Rimanga la giovinetta con noi qualche tempo, una
decina di giorni; dopo, te ne andrai". 56Rispose loro:
"Non trattenetemi, mentre il Signore ha concesso buon esito al mio
viaggio. Lasciatemi partire per andare dal mio padrone!". 57Dissero
allora: "Chiamiamo la giovinetta e domandiamo a lei stessa". 58Chiamarono
dunque Rebecca e le dissero: "Vuoi partire con quest'uomo?". Essa
rispose: "Andrò". 59Allora essi lasciarono partire Rebecca
con la nutrice, insieme con il servo di Abramo e i suoi uomini. 60Benedissero
Rebecca e le dissero:
"Tu, sorella nostra,
diventa migliaia di miriadi
e la tua stirpe conquisti
la porta dei suoi nemici!".
61Così Rebecca e le sue ancelle si alzarono, montarono
sui cammelli e seguirono quell'uomo. Il servo prese con sé Rebecca e partì. 62Intanto
Isacco rientrava dal pozzo di Lacai-Roi; abitava infatti nel territorio del
Negheb. 63Isacco uscì sul fare della sera per svagarsi in campagna
e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli. 64Alzò gli occhi anche
Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello. 65E disse al
servo: "Chi è quell'uomo che viene attraverso la campagna incontro a
noi?". Il servo rispose: "È il mio padrone". Allora essa prese
il velo e si coprì. 66Il servo raccontò ad Isacco tutte le cose che
aveva fatte. 67Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata
di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l'amò. Isacco trovò conforto
dopo la morte della madre.
1Abramo prese un'altra moglie: essa aveva nome Chetura.
2Essa gli partorì Zimran, Ioksan, Medan, Madian, Isbak e Suach. 3Ioksan
generò Saba e Dedan e i figli di Dedan furono gli Asurim, i Letusim e i
Leummim. 4I figli di Madian furono Efa, Efer, Enoch, Abida ed Eldaa.
Tutti questi sono i figli di Chetura.
5Abramo diede tutti i suoi beni a Isacco. 6Quanto invece
ai figli delle concubine, che Abramo aveva avute, diede loro doni e, mentre era
ancora in vita, li licenziò, mandandoli lontano da Isacco suo figlio, verso il
levante, nella regione orientale.
7La durata della vita di Abramo fu di centosettantacinque anni. 8Poi
Abramo spirò e morì in felice canizie, vecchio e sazio di giorni, e si riunì ai
suoi antenati. 9Lo seppellirono i suoi figli, Isacco e Ismaele,
nella caverna di Macpela, nel campo di Efron, figlio di Zocar, l'Hittita, di
fronte a Mamre. 10È appunto il campo che Abramo aveva comperato
dagli Hittiti: ivi furono sepolti Abramo e sua moglie Sara. 11Dopo
la morte di Abramo, Dio benedisse il figlio di lui Isacco e Isacco abitò presso
il pozzo di Lacai-Roi.
12Questa è la discendenza di Ismaele, figlio di Abramo, che gli
aveva partorito Agar l'Egiziana, schiava di Sara.
13Questi sono i nomi dei figli d'Ismaele, con il loro elenco in
ordine di generazione: il primogenito di Ismaele è Nebaiòt, poi Kedar, Adbeèl,
Mibsam, 14Misma, Duma, Massa, 15Adad, Tema, Ietur, Nafis
e Kedma. 16Questi sono gli Ismaeliti e questi sono i loro nomi
secondo i loro recinti e accampamenti. Sono i dodici principi delle rispettive
tribù. 17La durata della vita di Ismaele fu di centotrentasette
anni; poi morì e si riunì ai suoi antenati. 18Egli abitò da Avìla
fino a Sur, che è lungo il confine dell'Egitto in direzione di Assur; egli si
era stabilito di fronte a tutti i suoi fratelli.
19Questa è la discendenza di Isacco, figlio di Abramo. Abramo aveva
generato Isacco. 20Isacco aveva quarant'anni quando si prese in
moglie Rebecca, figlia di Betuèl l'Arameo, da Paddan-Aram, e sorella di Làbano
l'Arameo. 21Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché essa
era sterile e il Signore lo esaudì, così che sua moglie Rebecca divenne
incinta. 22Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamò:
"Se è così, perché questo?". Andò a consultare il Signore. 23Il
Signore le rispose:
"Due nazioni sono nel
tuo seno
e due popoli dal tuo grembo si disperderanno;
un popolo sarà più forte dell'altro
e il maggiore servirà il più piccolo".
24Quando poi si compì per lei il tempo di partorire,
ecco due gemelli erano nel suo grembo. 25Uscì il primo, rossiccio e
tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù. 26Subito dopo,
uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe.
Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero.
27I fanciulli crebbero ed Esaù divenne abile nella caccia, un uomo
della steppa, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo, che dimorava sotto le
tende. 28Isacco prediligeva Esaù, perché la cacciagione era di suo
gusto, mentre Rebecca prediligeva Giacobbe.
29Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra di lenticchie; Esaù
arrivò dalla campagna ed era sfinito. 30Disse a Giacobbe:
"Lasciami mangiare un po' di questa minestra rossa, perché io sono
sfinito" - Per questo fu chiamato Edom -. 31Giacobbe disse:
"Vendimi subito la tua primogenitura". 32Rispose Esaù:
"Ecco sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura?". 33Giacobbe
allora disse: "Giuramelo subito". Quegli lo giurò e vendette la
primogenitura a Giacobbe. 34Giacobbe diede ad Esaù il pane e la
minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal
punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura.
1Venne una carestia nel paese oltre la prima che era
avvenuta ai tempi di Abramo, e Isacco andò a Gerar presso Abimèlech, re dei
Filistei. 2Gli apparve il Signore e gli disse: "Non scendere in
Egitto, abita nel paese che io ti indicherò. 3Rimani in questo paese
e io sarò con te e ti benedirò, perché a te e alla tua discendenza io concederò
tutti questi territori, e manterrò il giuramento che ho fatto ad Abramo tuo
padre. 4Renderò la tua discendenza numerosa come le stelle del cielo
e concederò alla tua discendenza tutti questi territori: tutte le nazioni della
terra saranno benedette per la tua discendenza; 5per il fatto che
Abramo ha obbedito alla mia voce e ha osservato ciò che io gli avevo
prescritto: i miei comandamenti, le mie istituzioni e le mie leggi".
6Così Isacco dimorò in Gerar. 7Gli uomini del luogo lo
interrogarono intorno alla moglie ed egli disse: "È mia sorella";
infatti aveva timore di dire: "È mia moglie", pensando che gli uomini
del luogo lo uccidessero per causa di Rebecca, che era di bell'aspetto.
8Era là da molto tempo, quando Abimèlech, re dei Filistei, si
affacciò alla finestra e vide Isacco scherzare con la propria moglie Rebecca. 9Abimèlech
chiamò Isacco e disse: "Sicuramente essa è tua moglie. E perché tu hai
detto: È mia sorella?". Gli rispose Isacco: "Perché mi son detto: io
non muoia per causa di lei!". 10Riprese Abimèlech: "Che ci
hai fatto? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie e tu
attirassi su di noi una colpa". 11Abimèlech diede quest'ordine
a tutto il popolo: "Chi tocca questo uomo o la sua moglie sarà messo a
morte!".
12Poi Isacco fece una semina in quel paese e raccolse quell'anno il
centuplo. Il Signore infatti lo aveva benedetto. 13E l'uomo divenne
ricco e crebbe tanto in ricchezze fino a divenire ricchissimo: 14possedeva
greggi di piccolo e di grosso bestiame e numerosi schiavi e i Filistei
cominciarono ad invidiarlo.
15Tutti i pozzi che avevano scavati i servi di suo padre ai tempi
del padre Abramo, i Filistei li avevano turati riempiendoli di terra. 16Abimèlech
disse ad Isacco: "Vàttene via da noi, perché tu sei molto più potente di
noi". 17Isacco andò via di là, si accampò sul torrente di Gerar
e vi si stabilì. 18Isacco tornò a scavare i pozzi d'acqua, che
avevano scavati i servi di suo padre, Abramo, e che i Filistei avevano turati
dopo la morte di Abramo, e li chiamò come li aveva chiamati suo padre. 19I
servi di Isacco scavarono poi nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua
viva. 20Ma i pastori di Gerar litigarono con i pastori di Isacco,
dicendo: "L'acqua è nostra!".
Allora egli chiamò Esech il pozzo, perché quelli avevano litigato con lui. 21Scavarono
un altro pozzo, ma quelli litigarono anche per questo ed egli lo chiamò Sitna. 22Allora
si mosse di là e scavò un altro pozzo, per il quale non litigarono; allora egli
lo chiamò Recobòt e disse: "Ora il Signore ci ha dato spazio libero perché
noi prosperiamo nel paese". 23Di là andò a Bersabea. 24E
in quella notte gli apparve il Signore e disse:
"Io sono il Dio di
Abramo, tuo padre;
non temere perché io sono con te.
Ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza
per amore di Abramo, mio servo".
25Allora egli costruì in quel luogo un altare e invocò
il nome del Signore; lì piantò la tenda. E i servi di Isacco scavarono un
pozzo.
26Intanto Abimèlech da Gerar era andato da lui, insieme con Acuzzat,
suo amico, e Picol, capo del suo esercito. 27Isacco disse loro:
"Perché siete venuti da me, mentre voi mi odiate e mi avete scacciato da
voi?". 28Gli risposero: "Abbiamo visto che il Signore è
con te e abbiamo detto: vi sia un giuramento tra di noi, tra noi e te, e
concludiamo un'alleanza con te: 29tu non ci farai alcun male, come
noi non ti abbiamo toccato e non ti abbiamo fatto se non il bene e ti abbiamo
lasciato andare in pace. Tu sei ora un uomo benedetto dal Signore". 30Allora
imbandì loro un convito e mangiarono e bevvero. 31Alzatisi di buon
mattino, si prestarono giuramento l'un l'altro, poi Isacco li congedò e
partirono da lui in pace. 32Proprio in quel giorno arrivarono i
servi di Isacco e lo informarono a proposito del pozzo che avevano scavato e
gli dissero: "Abbiamo trovato l'acqua". 33Allora egli lo
chiamò Sibea: per questo la città si chiama Bersabea fino ad oggi.
34Quando Esaù ebbe quarant'anni, prese in moglie Giudit, figlia di
Beeri l'Hittita, e Basemat, figlia di Elon l'Hittita. 35Esse furono
causa d'intima amarezza per Isacco e per Rebecca.
1Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così
indeboliti che non ci vedeva più. Chiamò il figlio maggiore, Esaù, e gli disse:
"Figlio mio". Gli rispose: "Eccomi". 2Riprese:
"Vedi, io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte. 3Ebbene,
prendi le tue armi, la tua farètra e il tuo arco, esci in campagna e prendi per
me della selvaggina. 4Poi preparami un piatto di mio gusto e portami
da mangiare, perché io ti benedica prima di morire". 5Ora
Rebecca ascoltava, mentre Isacco parlava al figlio Esaù. Andò dunque Esaù in
campagna a caccia di selvaggina da portare a casa. 6Rebecca disse al
figlio Giacobbe: "Ecco, ho sentito tuo padre dire a tuo fratello Esaù: 7Portami
la selvaggina e preparami un piatto, così mangerò e poi ti benedirò davanti al
Signore prima della morte. 8Ora, figlio mio, obbedisci al mio
ordine: 9Va' subito al gregge e prendimi di là due bei capretti; io
ne farò un piatto per tuo padre, secondo il suo gusto. 10Così tu lo
porterai a tuo padre che ne mangerà, perché ti benedica prima della sua
morte". 11Rispose Giacobbe a Rebecca sua madre: "Sai che
mio fratello Esaù è peloso, mentre io ho la pelle liscia. 12Forse
mio padre mi palperà e si accorgerà che mi prendo gioco di lui e attirerò sopra
di me una maledizione invece di una benedizione". 13Ma sua
madre gli disse: "Ricada su di me la tua maledizione, figlio mio! Tu
obbedisci soltanto e vammi a prendere i capretti". 14Allora
egli andò a prenderli e li portò alla madre, così la madre ne fece un piatto
secondo il gusto di suo padre. 15Rebecca prese i vestiti migliori
del suo figlio maggiore, Esaù, che erano in casa presso di lei, e li fece
indossare al figlio minore, Giacobbe; 16con le pelli dei capretti
rivestì le sue braccia e la parte liscia del collo. 17Poi mise in
mano al suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato.
18Così egli venne dal padre e disse: "Padre mio". Rispose:
"Eccomi; chi sei tu, figlio mio?". 19Giacobbe rispose al
padre: "Io sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai
ordinato. Alzati dunque, siediti e mangia la mia selvaggina, perché tu mi
benedica". 20Isacco disse al figlio: "Come hai fatto
presto a trovarla, figlio mio!". Rispose: "Il Signore me l'ha fatta
capitare davanti". 21Ma Isacco gli disse: "Avvicinati e
lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se tu sei proprio il mio figlio
Esaù o no". 22Giacobbe si avvicinò ad Isacco suo padre, il
quale lo tastò e disse: "La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono
le braccia di Esaù". 23Così non lo riconobbe, perché le sue
braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esaù, e perciò lo
benedisse. 24Gli disse ancora: "Tu sei proprio il mio figlio
Esaù?". Rispose: "Lo sono". 25Allora disse:
"Porgimi da mangiare della selvaggina del mio figlio, perché io ti
benedica". Gliene servì ed egli mangiò, gli portò il vino ed egli bevve. 26Poi
suo padre Isacco gli disse: "Avvicinati e baciami, figlio mio!". 27Gli
si avvicinò e lo baciò. Isacco aspirò l'odore degli abiti di lui e lo benedisse:
"Ecco l'odore del mio
figlio
come l'odore di un campo
che il Signore ha benedetto.
28 Dio ti conceda rugiada del cielo
e terre grasse
e abbondanza di frumento e di mosto.
29 Ti servano i popoli
e si prostrino davanti a te le genti.
Sii il signore dei tuoi fratelli
e si prostrino davanti a te i figli di tua madre.
Chi ti maledice sia maledetto
e chi ti benedice sia benedetto!".
30Isacco aveva appena finito di benedire Giacobbe e
Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco, quando arrivò dalla caccia Esaù
suo fratello. 31Anch'egli aveva preparato un piatto, poi lo aveva
portato al padre e gli aveva detto: "Si alzi mio padre e mangi la
selvaggina di suo figlio, perché tu mi benedica". 32Gli disse
suo padre Isacco: "Chi sei tu?". Rispose: "Io sono il tuo figlio
primogenito Esaù". 33Allora Isacco fu colto da un fortissimo
tremito e disse: "Chi era dunque colui che ha preso la selvaggina e me
l'ha portata? Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi, poi l'ho benedetto
e benedetto resterà". 34Quando Esaù sentì le parole di suo
padre, scoppiò in alte, amarissime grida. Egli disse a suo padre:
"Benedici anche me, padre mio!". 35Rispose: "È venuto
tuo fratello con inganno e ha carpito la tua benedizione". 36Riprese:
"Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato già due volte? Già ha
carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!".
Poi soggiunse: "Non hai forse riservato qualche benedizione per me?".
37Isacco rispose e disse a Esaù: "Ecco, io l'ho costituito tuo
signore e gli ho dato come servi tutti i suoi fratelli; l'ho provveduto di
frumento e di mosto; per te che cosa mai potrò fare, figlio mio?". 38Esaù
disse al padre: "Hai una sola benedizione padre mio? Benedici anche me,
padre mio!". Ma Isacco taceva ed Esaù alzò la voce e pianse. 39Allora
suo padre Isacco prese la parola e gli disse:
"Ecco, lungi dalle terre
grasse
sarà la tua sede
e lungi dalla rugiada del cielo dall'alto.
40 Vivrai della tua spada
e servirai tuo fratello;
ma poi, quando ti riscuoterai,
spezzerai il suo giogo dal tuo collo".
41Esaù perseguitò Giacobbe per la benedizione che suo
padre gli aveva dato. Pensò Esaù: "Si avvicinano i giorni del lutto per
mio padre; allora ucciderò mio fratello Giacobbe". 42Ma furono
riferite a Rebecca le parole di Esaù, suo figlio maggiore, ed essa mandò a
chiamare il figlio minore Giacobbe e gli disse: "Esaù tuo fratello vuol
vendicarsi di te uccidendoti. 43Ebbene, figlio mio, obbedisci alla
mia voce: su, fuggi a Carran da mio fratello Làbano. 44Rimarrai con
lui qualche tempo, finché l'ira di tuo fratello si sarà placata; 45finché
si sarà placata contro di te la collera di tuo fratello e si sarà dimenticato
di quello che gli hai fatto. Allora io manderò a prenderti di là. Perché dovrei
venir privata di voi due in un sol giorno?".
46Poi Rebecca disse a Isacco: "Ho disgusto della mia vita a
causa di queste donne hittite: se Giacobbe prende moglie tra le hittite come
queste, tra le figlie del paese, a che mi giova la vita?".
1Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli
diede questo comando: "Tu non devi prender moglie tra le figlie di Canaan.
2Su, va' in Paddan-Aram, nella casa di Betuèl, padre di tua madre, e
prenditi di là la moglie tra le figlie di Làbano, fratello di tua madre. 3Ti
benedica Dio onnipotente, ti renda fecondo e ti moltiplichi, sì che tu divenga
una assemblea di popoli. 4Conceda la benedizione di Abramo a te e
alla tua discendenza con te, perché tu possieda il paese dove sei stato
forestiero, che Dio ha dato ad Abramo". 5Così Isacco fece
partire Giacobbe, che andò in Paddan-Aram presso Làbano, figlio di Betuèl,
l'Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esaù.
6Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e l'aveva mandato in
Paddan-Aram per prendersi una moglie di là e che, mentre lo benediceva, gli aveva
dato questo comando: "Non devi prender moglie tra le Cananee". 7Giacobbe
aveva obbedito al padre e alla madre ed era partito per Paddan-Aram. 8Esaù
comprese che le figlie di Canaan non erano gradite a suo padre Isacco. 9Allora
si recò da Ismaele e, oltre le mogli che aveva, si prese in moglie Macalat,
figlia di Ismaele, figlio di Abramo, sorella di Nebaiòt.
10Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. 11Capitò
così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una
pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. 12Fece
un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il
cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. 13Ecco
il Signore gli stava davanti e disse: "Io sono il Signore, il Dio di
Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la
darò a te e alla tua discendenza. 14La tua discendenza sarà come la
polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e
a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le
nazioni della terra. 15Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque
tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò
senza aver fatto tutto quello che t'ho detto". 16Allora
Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: "Certo, il Signore è in questo
luogo e io non lo sapevo". 17Ebbe timore e disse: "Quanto
è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta
del cielo". 18Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la
pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio
sulla sua sommità. 19E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di
allora la città si chiamava Luz. 20Giacobbe fece questo voto:
"Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi
darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, 21se ritornerò sano e
salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. 22Questa
pietra, che io ho eretta come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai
io ti offrirò la decima".
1Poi Giacobbe si mise in cammino e andò nel paese degli
orientali. 2Vide nella campagna un pozzo e tre greggi di piccolo
bestiame, accovacciati vicino, perché a quel pozzo si abbeveravano i greggi, ma
la pietra sulla bocca del pozzo era grande. 3Quando tutti i greggi
si erano radunati là, i pastori rotolavano la pietra dalla bocca del pozzo e
abbeveravano il bestiame; poi rimettevano la pietra al posto sulla bocca del
pozzo. 4Giacobbe disse loro: "Fratelli miei, di dove siete?".
Risposero: "Siamo di Carran". 5Disse loro: "Conoscete
Làbano, figlio di Nacor?". Risposero: "Lo conosciamo". 6Disse
loro: "Sta bene?". Risposero: "Sì; ecco la figlia Rachele che
viene con il gregge". 7Riprese: "Eccoci ancora in pieno
giorno: non è tempo di radunare il bestiame. Date da bere al bestiame e andate
a pascolare!". 8Risposero: "Non possiamo, finché non siano
radunati tutti i greggi e si rotoli la pietra dalla bocca del pozzo; allora
faremo bere il gregge".
9Egli stava ancora parlando con loro, quando arrivò Rachele con il
bestiame del padre, perché era una pastorella. 10Quando Giacobbe
vide Rachele, figlia di Làbano, fratello di sua madre, insieme con il bestiame
di Làbano, fratello di sua madre, Giacobbe, fattosi avanti, rotolò la pietra dalla
bocca del pozzo e fece bere le pecore di Làbano, fratello di sua madre. 11Poi
Giacobbe baciò Rachele e pianse ad alta voce. 12Giacobbe rivelò a
Rachele che egli era parente del padre di lei, perché figlio di Rebecca. Allora
essa corse a riferirlo al padre. 13Quando Làbano seppe che era
Giacobbe, il figlio di sua sorella, gli corse incontro, lo abbracciò, lo baciò
e lo condusse nella sua casa. Ed egli raccontò a Làbano tutte le sue vicende. 14Allora
Làbano gli disse: "Davvero tu sei mio osso e mia carne!". Così dimorò
presso di lui per un mese.
15Poi Làbano disse a Giacobbe: "Poiché sei mio parente, mi
dovrai forse servire gratuitamente? Indicami quale deve essere il tuo
salario". 16Ora Làbano aveva due figlie; la maggiore si
chiamava Lia e la più piccola si chiamava Rachele. 17Lia aveva gli
occhi smorti, mentre Rachele era bella di forme e avvenente di aspetto, 18perciò
Giacobbe amava Rachele. Disse dunque: "Io ti servirò sette anni per
Rachele, tua figlia minore". 19Rispose Làbano: "Preferisco
darla a te piuttosto che a un estraneo. Rimani con me". 20Così
Giacobbe servì sette anni per Rachele: gli sembrarono pochi giorni tanto era il
suo amore per lei. 21Poi Giacobbe disse a Làbano: "Dammi la mia
sposa, perché il mio tempo è compiuto e voglio unirmi a lei". 22Allora
Làbano radunò tutti gli uomini del luogo e diede un banchetto. 23Ma
quando fu sera, egli prese la figlia Lia e la condusse da lui ed egli si unì a
lei. 24Làbano diede la propria schiava Zilpa alla figlia Lia, come
schiava. 25Quando fu mattina... ecco era Lia! Allora Giacobbe disse
a Làbano: "Che mi hai fatto? Non è forse per Rachele che sono stato al tuo
servizio? Perché mi hai ingannato?". 26Rispose Làbano:
"Non si usa far così nel nostro paese, dare, cioè, la più piccola prima
della maggiore. 27Finisci questa settimana nuziale, poi ti darò
anche quest'altra per il servizio che tu presterai presso di me per altri sette
anni". 28Giacobbe fece così: terminò la settimana nuziale e
allora Làbano gli diede in moglie la figlia Rachele. 29Làbano diede alla
figlia Rachele la propria schiava Bila, come schiava. 30Egli si unì
anche a Rachele e amò Rachele più di Lia. Fu ancora al servizio di lui per
altri sette anni.
31Ora il Signore, vedendo che Lia veniva trascurata, la rese
feconda, mentre Rachele rimaneva sterile. 32Così Lia concepì e
partorì un figlio e lo chiamò Ruben, perché disse: "Il Signore ha visto la
mia umiliazione; certo, ora mio marito mi amerà". 33Poi concepì
ancora un figlio e disse: "Il Signore ha udito che io ero trascurata e mi
ha dato anche questo". E lo chiamò Simeone. 34Poi concepì
ancora e partorì un figlio e disse: "Questa volta mio marito mi si
affezionerà, perché gli ho partorito tre figli". Per questo lo chiamò
Levi. 35Concepì ancora e partorì un figlio e disse: "Questa
volta loderò il Signore". Per questo lo chiamò Giuda. Poi cessò di avere
figli.
1Rachele, vedendo che non le era concesso di procreare
figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: "Dammi
dei figli, se no io muoio!". 2Giacobbe s'irritò contro Rachele
e disse: "Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto
del grembo?". 3Allora essa rispose: "Ecco la mia serva
Bila: unisciti a lei, così che partorisca sulle mie ginocchia e abbia anch'io
una mia prole per mezzo di lei". 4Così essa gli diede in moglie
la propria schiava Bila e Giacobbe si unì a lei. 5Bila concepì e
partorì a Giacobbe un figlio. 6Rachele disse: "Dio mi ha fatto
giustizia e ha anche ascoltato la mia voce, dandomi un figlio". Per questo
essa lo chiamò Dan. 7Poi Bila, la schiava di Rachele, concepì ancora
e partorì a Giacobbe un secondo figlio. 8Rachele disse: "Ho
sostenuto contro mia sorella lotte difficili e ho vinto!". Perciò lo
chiamò Nèftali.
9Allora Lia, vedendo che aveva cessato di aver figli, prese la
propria schiava Zilpa e la diede in moglie e Giacobbe. 10Zilpa, la
schiava di Lia, partorì a Giacobbe un figlio. 11Lia disse: "Per
fortuna!" e lo chiamò Gad. 12Poi Zilpa, la schiava di Lia,
partorì un secondo figlio a Giacobbe. 13Lia disse: "Per mia
felicità! Perché le donne mi diranno felice". Perciò lo chiamò Aser.
14Al tempo della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò mandragore,
che portò alla madre Lia. Rachele disse a Lia: "Dammi un po' delle
mandragore di tuo figlio". 15Ma Lia rispose: "È forse poco
che tu mi abbia portato via il marito perché voglia portar via anche le
mandragore di mio figlio?". Riprese Rachele: "Ebbene, si corichi pure
con te questa notte, in cambio delle mandragore di tuo figlio". 16Alla
sera, quando Giacobbe arrivò dalla campagna, Lia gli uscì incontro e gli disse:
"Da me devi venire, perché io ho pagato il diritto di averti con le
mandragore di mio figlio". Così egli si coricò con lei quella notte. 17Il
Signore esaudì Lia, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio. 18Lia
disse: "Dio mi ha dato il mio salario, per avere io dato la mia schiava a
mio marito". Perciò lo chiamò Ìssacar. 19Poi Lia concepì e
partorì ancora un sesto figlio a Giacobbe. 20Lia disse: "Dio mi
ha fatto un bel regalo: questa volta mio marito mi preferirà, perché gli ho
partorito sei figli". Perciò lo chiamò Zàbulon. 21In seguito
partorì una figlia e la chiamò Dina.
22Poi Dio si ricordò anche di Rachele; Dio la esaudì e la rese
feconda. 23Essa concepì e partorì un figlio e disse: "Dio ha
tolto il mio disonore". 24E lo chiamò Giuseppe dicendo:
"Il Signore mi aggiunga un altro figlio!".
25Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Làbano:
"Lasciami andare e tornare a casa mia, nel mio paese. 26Dammi
le mogli, per le quali ti ho servito, e i miei bambini perché possa partire: tu
conosci il servizio che ti ho prestato". 27Gli disse Làbano:
"Se ho trovato grazia ai tuoi occhi... Per divinazione ho saputo che il
Signore mi ha benedetto per causa tua". 28E aggiunse:
"Fissami il tuo salario e te lo darò". 29Gli rispose:
"Tu stesso sai come ti ho servito e quanti sono diventati i tuoi averi per
opera mia. 30Perché il poco che avevi prima della mia venuta è
cresciuto oltre misura e il Signore ti ha benedetto sui miei passi. Ma ora,
quando lavorerò anch'io per la mia casa?". 31Riprese Làbano:
"Che ti devo dare?". Giacobbe rispose: "Non mi devi nulla; se tu
farai per me quanto ti dico, ritornerò a pascolare il tuo gregge e a
custodirlo. 32Oggi passerò fra tutto il tuo bestiame; metti da parte
ogni capo di colore scuro tra le pecore e ogni capo chiazzato e punteggiato tra
le capre: sarà il mio salario. 33In futuro la mia stessa onestà
risponderà per me; quando verrai a verificare il mio salario, ogni capo che non
sarà punteggiato o chiazzato tra le capre e di colore scuro tra le pecore, se
si troverà presso di me, sarà come rubato". 34Làbano disse:
"Bene, sia come tu hai detto!". 35In quel giorno mise da
parte i capri striati e chiazzati e tutte le capre punteggiate e chiazzate,
ogni capo che aveva del bianco e ogni capo di colore scuro tra le pecore. Li
affidò ai suoi figli 36e stabilì una distanza di tre giorni di
cammino tra sé e Giacobbe, mentre Giacobbe pascolava l'altro bestiame di
Làbano.
37Ma Giacobbe prese rami freschi di pioppo, di mandorlo e di platano,
ne intagliò la corteccia a strisce bianche, mettendo a nudo il bianco dei rami.
38Poi egli mise i rami così scortecciati nei truogoli agli
abbeveratoi dell'acqua, dove veniva a bere il bestiame, proprio in vista delle
bestie, le quali si accoppiavano quando venivano a bere. 39Così le
bestie si accoppiarono di fronte ai rami e le capre figliarono capretti
striati, punteggiati e chiazzati. 40Quanto alle pecore, Giacobbe le
separò e fece sì che le bestie avessero davanti a sé gli animali striati e
tutti quelli di colore scuro del gregge di Làbano. E i branchi che si era così
costituiti per conto suo, non li mise insieme al gregge di Làbano.
41Ogni qualvolta si accoppiavano bestie robuste, Giacobbe metteva i
rami nei truogoli in vista delle bestie, per farle concepire davanti ai rami. 42Quando
invece le bestie erano deboli, non li metteva. Così i capi di bestiame deboli
erano per Làbano e quelli robusti per Giacobbe. 43Egli si arricchì
oltre misura e possedette greggi in grande quantità, schiave e schiavi, cammelli
e asini.
1Ma Giacobbe venne a sapere che i figli di Làbano
dicevano: "Giacobbe si è preso quanto era di nostro padre e con quanto era
di nostro padre si è fatta tutta questa fortuna". 2Giacobbe
osservò anche la faccia di Làbano e si accorse che non era più verso di lui
come prima. 3Il Signore disse a Giacobbe: "Torna al paese dei
tuoi padri, nella tua patria e io sarò con te". 4Allora
Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lia, in campagna presso il suo gregge 5e
disse loro: "Io mi accorgo dal volto di vostro padre che egli verso di me
non è più come prima; eppure il Dio di mio padre è stato con me. 6Voi
stesse sapete che io ho servito vostro padre con tutte le forze, 7mentre
vostro padre si è beffato di me e ha cambiato dieci volte il mio salario; ma
Dio non gli ha permesso di farmi del male. 8Se egli diceva: Le
bestie punteggiate saranno il tuo salario, tutto il gregge figliava bestie
punteggiate; se diceva: Le bestie striate saranno il tuo salario, allora tutto
il gregge figliava bestie striate. 9Così Dio ha sottratto il
bestiame a vostro padre e l'ha dato a me. 10Una volta, quando il
piccolo bestiame va in calore, io in sogno alzai gli occhi e vidi che i capri
in procinto di montare le bestie erano striati, punteggiati e chiazzati. 11L'angelo
di Dio mi disse in sogno: Giacobbe! Risposi: Eccomi. 12Riprese: Alza
gli occhi e guarda: tutti i capri che montano le bestie sono striati,
punteggiati e chiazzati, perché ho visto quanto Làbano ti fa. 13Io
sono il Dio di Betel, dove tu hai unto una stele e dove mi hai fatto un voto.
Ora alzati, parti da questo paese e torna nella tua patria!". 14Rachele
e Lia gli risposero: "Abbiamo forse ancora una parte o una eredità nella
casa di nostro padre? 15Non siamo forse tenute in conto di straniere
da parte sua, dal momento che ci ha vendute e si è anche mangiato il nostro
danaro? 16Tutta la ricchezza che Dio ha sottratto a nostro padre è
nostra e dei nostri figli. Ora fa' pure quanto Dio ti ha detto".
17Allora Giacobbe si alzò, caricò i figli e le mogli sui cammelli 18e
condusse via tutto il bestiame e tutti gli averi che si era acquistati, il
bestiame che si era acquistato in Paddan-Aram, per ritornare da Isacco, suo
padre, nel paese di Canaan. 19Làbano era andato a tosare il gregge e
Rachele rubò gli idoli che appartenevano al padre. 20Giacobbe eluse
l'attenzione di Làbano l'Arameo, non avvertendolo che stava per fuggire; 21così
poté andarsene con tutti i suoi averi. Si alzò dunque, passò il fiume e si
diresse verso le montagne di Gàlaad.
22Al terzo giorno fu riferito a Làbano che Giacobbe era fuggito. 23Allora
egli prese con sé i suoi parenti, lo inseguì per sette giorni di cammino e lo
raggiunse sulle montagne di Gàlaad. 24Ma Dio venne da Làbano
l'Arameo in un sogno notturno e gli disse: "Bada di non dir niente a Giacobbe,
proprio nulla!". 25Làbano andò dunque a raggiungere Giacobbe;
ora Giacobbe aveva piantato la tenda sulle montagne e Làbano si era accampato
con i parenti sulle montagne di Gàlaad. 26Disse allora Làbano a
Giacobbe: "Che hai fatto? Hai eluso la mia attenzione e hai condotto via
le mie figlie come prigioniere di guerra! 27Perché sei fuggito di
nascosto, mi hai ingannato e non mi hai avvertito? Io ti avrei congedato con
festa e con canti, a suon di timpani e di cetre! 28E non mi hai
permesso di baciare i miei figli e le mie figlie! Certo hai agito in modo
insensato. 29Sarebbe in mio potere di farti del male, ma il Dio di
tuo padre mi ha parlato la notte scorsa: Bada di non dir niente a Giacobbe, né
in bene né in male! 30Certo, sei partito perché soffrivi di
nostalgia per la casa di tuo padre; ma perché mi hai rubato i miei dèi?". 31Giacobbe
rispose a Làbano e disse: "Perché avevo paura e pensavo che mi avresti
tolto con la forza le tue figlie. 32Ma quanto a colui presso il
quale tu troverai i tuoi dèi, non resterà in vita! Alla presenza dei nostri
parenti riscontra quanto vi può essere di tuo presso di me e prendilo".
Giacobbe non sapeva che li aveva rubati Rachele. 33Allora Làbano
entrò nella tenda di Giacobbe e poi nella tenda di Lia e nella tenda delle due
schiave, ma non trovò nulla. Poi uscì dalla tenda di Lia ed entrò nella tenda
di Rachele. 34Rachele aveva preso gli idoli e li aveva messi nella
sella del cammello, poi vi si era seduta sopra, così Làbano frugò in tutta la
tenda, ma non li trovò. 35Essa parlò al padre: "Non si offenda
il mio signore se io non posso alzarmi davanti a te, perché ho quello che
avviene di regola alle donne". Làbano cercò dunque il tutta la tenda e non
trovò gli idoli.
36Giacobbe allora si adirò e apostrofò Làbano, al quale disse:
"Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato, perché ti sia messo a
inseguirmi? 37Ora che hai frugato tra tutti i miei oggetti, che hai
trovato di tutte le robe di casa tua? Mettilo qui davanti ai miei e tuoi
parenti e siano essi giudici tra noi due. 38Vent'anni ho passato con
te: le tue pecore e le tue capre non hanno abortito e i montoni del tuo gregge
non ho mai mangiato. 39Nessuna bestia sbranata ti ho portato: io ne
compensavo il danno e tu reclamavi da me ciò che veniva rubato di giorno e ciò
che veniva rubato di notte. 40Di giorno mi divorava il caldo e di
notte il gelo e il sonno fuggiva dai miei occhi. 41Vent'anni sono
stato in casa tua: ho servito quattordici anni per le tue due figlie e sei anni
per il tuo gregge e tu hai cambiato il mio salario dieci volte. 42Se
non fosse stato con me il Dio di mio padre, il Dio di Abramo e il Terrore di
Isacco, tu ora mi avresti licenziato a mani vuote; ma Dio ha visto la mia
afflizione e la fatica delle mie mani e la scorsa notte egli ha fatto da
arbitro".
43Làbano allora rispose e disse a Giacobbe: "Queste figlie sono
mie figlie e questi figli sono miei figli; questo bestiame è il mio bestiame e
quanto tu vedi è mio. E che potrei fare oggi a queste mie figlie o ai figli che
esse hanno messi al mondo? 44Ebbene, vieni, concludiamo un'alleanza
io e te e ci sia un testimonio tra me e te". 45Giacobbe prese
una pietra e la eresse come una stele. 46Poi disse ai suoi parenti:
"Raccogliete pietre", e quelli presero pietre e ne fecero un mucchio.
Poi mangiarono là su quel mucchio. 47Làbano lo chiamò Iegar-Saaduta,
mentre Giacobbe lo chiamò Gal-Ed. 48Làbano disse: "Questo
mucchio sia oggi un testimonio tra me e te"; per questo lo chiamò Gal-Ed 49e
anche Mizpa, perché disse: "Il Signore starà di vedetta tra me e te, quando
noi non ci vedremo più l'un l'altro. 50Se tu maltratterai le mie
figlie e se prenderai altre mogli oltre le mie figlie, non un uomo sarà con
noi, ma bada, Dio sarà testimonio tra me e te". 51Soggiunse
Làbano a Giacobbe: "Ecco questo mucchio ed ecco questa stele, che io ho
eretta tra me e te. 52Questo mucchio è testimonio e questa stele è
testimonio che io giuro di non oltrepassare questo mucchio dalla tua parte e
che tu giuri di non oltrepassare questo mucchio e questa stele dalla mia parte
per fare il male. 53Il Dio di Abramo e il Dio di Nacor siano giudici
tra di noi". Giacobbe giurò per il Terrore di suo padre Isacco. 54Poi
offrì un sacrificio sulle montagne e invitò i suoi parenti a prender cibo. Essi
mangiarono e passarono la notte sulle montagne.
1Alla mattina per tempo Làbano si alzò, baciò i figli e
le figlie e li benedisse. Poi partì e ritornò a casa.
2Mentre Giacobbe continuava il viaggio, gli si fecero incontro gli
angeli di Dio. 3Giacobbe al vederli disse: "Questo è
l'accampamento di Dio" e chiamò quel luogo Macanaim.
4Poi Giacobbe mandò avanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù,
nel paese di Seir, la campagna di Edom. 5Diede loro questo comando:
"Direte al mio signore Esaù: Dice il tuo servo Giacobbe: Sono stato
forestiero presso Làbano e vi sono restato fino ad ora. 6Sono venuto
in possesso di buoi, asini e greggi, di schiavi e schiave. Ho mandato ad
informarne il mio signore, per trovare grazia ai suoi occhi". 7I
messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: "Siamo stati da tuo fratello
Esaù; ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé quattrocento
uomini". 8Giacobbe si spaventò molto e si sentì angosciato;
allora divise in due accampamenti la gente che era con lui, il gregge, gli
armenti e i cammelli. 9Pensò infatti: "Se Esaù raggiunge un
accampamento e lo batte, l'altro accampamento si salverà". 10Poi
Giacobbe disse: "Dio del mio padre Abramo e Dio del mio padre Isacco,
Signore, che mi hai detto: Ritorna al tuo paese, nella tua patria e io ti farò
del bene, 11io sono indegno di tutta la benevolenza e di tutta la
fedeltà che hai usato verso il tuo servo. Con il mio bastone soltanto avevo
passato questo Giordano e ora sono divenuto tale da formare due accampamenti. 12Salvami
dalla mano del mio fratello Esaù, perché io ho paura di lui: egli non arrivi e
colpisca me e tutti, madre e bambini! 13Eppure tu hai detto: Ti farò
del bene e renderò la tua discendenza come la sabbia del mare, tanto numerosa
che non si può contare". 14Giacobbe rimase in quel luogo a
passare la notte. Poi prese, di ciò che gli capitava tra mano, di che fare un
dono al fratello Esaù: 15duecento capre e venti capri, duecento
pecore e venti montoni, 16trenta cammelle allattanti con i loro
piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti asine e dieci asinelli. 17Egli
affidò ai suoi servi i singoli branchi separatamente e disse loro:
"Passate davanti a me e lasciate un certo spazio tra un branco e
l'altro". 18Diede questo ordine al primo: "Quando ti
incontrerà Esaù, mio fratello, e ti domanderà: Di chi sei tu? Dove vai? Di chi
sono questi animali che ti camminano davanti?, 19tu risponderai: Del
tuo fratello Giacobbe: è un dono inviato al mio signore Esaù; ecco egli stesso
ci segue". 20Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al
terzo e a quanti seguivano i branchi: "Queste parole voi rivolgerete ad
Esaù quando lo troverete; 21gli direte: Anche il tuo servo Giacobbe
ci segue". Pensava infatti: "Lo placherò con il dono che mi precede e
in seguito mi presenterò a lui; forse mi accoglierà con benevolenza". 22Così
il dono passò prima di lui, mentr'egli trascorse quella notte
nell'accampamento.
23Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due
schiave, i suoi undici figli e passò il guado dello Iabbok. 24Li
prese, fece loro passare il torrente e fece passare anche tutti i suoi averi. 25Giacobbe
rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora. 26Vedendo
che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e
l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare
con lui. 27Quegli disse: "Lasciami andare, perché è spuntata
l'aurora". Giacobbe rispose: "Non ti lascerò, se non mi avrai
benedetto!". 28Gli domandò: "Come ti chiami?".
Rispose: "Giacobbe". 29Riprese: "Non ti chiamerai più
Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai
vinto!". 30Giacobbe allora gli chiese: "Dimmi il tuo
nome". Gli rispose: "Perché mi chiedi il nome?". E qui lo
benedisse. 31Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel "Perché -
disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva".
32Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuel e zoppicava
all'anca. 33Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il
nervo sciatico, che è sopra l'articolazione del femore, perché quegli aveva
colpito l'articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.
1Poi Giacobbe alzò gli occhi e vide arrivare Esaù che
aveva con sé quattrocento uomini. Allora distribuì i figli tra Lia, Rachele e
le due schiave; 2mise in testa le schiave con i loro figli, più
indietro Lia con i suoi figli e più indietro Rachele e Giuseppe. 3Egli
passò davanti a loro e si prostrò sette volte fino a terra, mentre andava
avvicinandosi al fratello. 4Ma Esaù gli corse incontro, lo
abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero. 5Poi alzò gli
occhi e vide le donne e i fanciulli e disse: "Chi sono questi con
te?". Rispose: "Sono i figli di cui Dio ha favorito il tuo
servo". 6Allora si fecero avanti le schiave con i loro figli e
si prostrarono. 7Poi si fecero avanti anche Lia e i suoi figli e si
prostrarono e infine si fecero avanti Rachele e Giuseppe e si prostrarono. 8Domandò
ancora: "Che è tutta questa carovana che ho incontrata?". Rispose:
"È per trovar grazia agli occhi del mio signore". 9Esaù
disse: "Ne ho abbastanza del mio, fratello, resti per te quello che è
tuo!". 10Ma Giacobbe disse: "No, se ho trovato grazia ai
tuoi occhi, accetta dalla mia mano il mio dono, perché appunto per questo io
sono venuto alla tua presenza, come si viene alla presenza di Dio, e tu mi hai gradito.
11Accetta il mio dono augurale che ti è stato presentato, perché Dio
mi ha favorito e sono provvisto di tutto!". Così egli insistette e quegli
accettò.
12Poi Esaù disse: "Leviamo l'accampamento e mettiamoci in
viaggio: io camminerò davanti a te". 13Gli rispose: "Il
mio signore sa che i fanciulli sono delicati e che ho a mio carico i greggi e
gli armenti che allattano: se si affaticano anche un giorno solo, tutte le
bestie moriranno. 14Il mio signore passi prima del suo servo, mentre
io mi sposterò a tutto mio agio, al passo di questo bestiame che mi precede e
al passo dei fanciulli, finché arriverò presso il mio signore a Seir". 15Disse
allora Esaù: "Almeno possa lasciare con te una parte della gente che ho
con me!". Rispose: "Ma perché? Possa io solo trovare grazia agli
occhi del mio signore!". 16Così in quel giorno stesso Esaù
ritornò sul suo cammino verso Seir. 17Giacobbe invece si trasportò a
Succot, dove costruì una casa per sé e fece capanne per il gregge. Per questo
chiamò quel luogo Succot.
18Giacobbe arrivò sano e salvo alla città di Sichem, che è nel paese
di Canaan, quando tornò da Paddan-Aram e si accampò di fronte alla città. 19Poi
acquistò dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d'argento, quella
porzione di campagna dove aveva piantato la tenda. 20Ivi eresse un
altare e lo chiamò "El, Dio d'Israele".
1Dina, la figlia che Lia aveva partorita a Giacobbe,
uscì a vedere le ragazze del paese. 2Ma la vide Sichem, figlio di
Camor l'Eveo, principe di quel paese, e la rapì, si unì a lei e le fece
violenza. 3Egli rimase legato a Dina, figlia di Giacobbe; amò la
fanciulla e le rivolse parole di conforto. 4Poi disse a Camor suo
padre: "Prendimi in moglie questa ragazza". 5Intanto
Giacobbe aveva saputo che quegli aveva disonorato Dina, sua figlia, ma i suoi
figli erano in campagna con il suo bestiame. Giacobbe tacque fino al loro
arrivo.
6Venne dunque Camor, padre di Sichem, da Giacobbe per parlare con
lui. 7Quando i figli di Giacobbe tornarono dalla campagna, sentito
l'accaduto, ne furono addolorati e s'indignarono molto, perché quelli aveva
commesso un'infamia in Israele, unendosi alla figlia di Giacobbe: così non si
doveva fare!
8Camor disse loro: "Sichem, mio figlio, è innamorato della
vostra figlia; dategliela in moglie! 9Anzi, alleatevi con noi: voi
darete a noi le vostre figlie e vi prenderete per voi le nostre figlie. 10Abiterete
con noi e il paese sarà a vostra disposizione; risiedetevi, percorretelo in
lungo e in largo e acquistate proprietà in esso". 11Poi Sichem
disse al padre e ai fratelli di lei: "Possa io trovare grazia agli occhi
vostri; vi darò quel che mi direte. 12Alzate pure molto a mio carico
il prezzo nuziale e il valore del dono; vi darò quanto mi chiederete, ma datemi
la giovane in moglie!".
13Allora i figli di Giacobbe risposero a Sichem e a suo padre Camor
e parlarono con astuzia, perché quegli aveva disonorato la loro sorella Dina. 14Dissero
loro: "Non possiamo fare questo, dare cioè la nostra sorella ad un uomo
non circonciso, perché ciò sarebbe un disonore per noi. 15Solo a
questa condizione acconsentiremo alla vostra richiesta, se cioè voi diventerete
come noi, circoncidendo ogni vostro maschio. 16Allora noi vi daremo
le nostre figlie e ci prenderemo le vostre, abiteremo con voi e diventeremo un
solo popolo. 17Ma se voi non ci ascoltate a proposito della nostra
circoncisione, allora prenderemo la nostra figlia e ce ne andremo".
18Le loro parole piacquero a Camor e a Sichem, figlio di Camor. 19Il
giovane non indugiò ad eseguire la cosa, perché amava la figlia di Giacobbe;
d'altra parte era il più onorato di tutto il casato di suo padre. 20Vennero
dunque Camor e il figlio Sichem alla porta della loro città e parlarono agli
uomini della città: 21"Questi uomini sono gente pacifica:
abitino pure con noi nel paese e lo percorrano in lungo e in largo; esso è
molto ampio per loro in ogni direzione. Noi potremo prendere per mogli le loro
figlie e potremo dare a loro le nostre. 22Ma solo ad una condizione
questi uomini acconsentiranno ad abitare con noi, a diventare un sol popolo: se
cioè noi circoncidiamo ogni nostro maschio come loro stessi sono circoncisi. 23I
loro armenti, la loro ricchezza e tutto il loro bestiame non saranno forse
nostri? Accontentiamoli dunque e possano abitare con noi!". 24Allora
quanti avevano accesso alla porta della sua città ascoltarono Camor e il figlio
Sichem: tutti i maschi, quanti avevano accesso alla porta della città, si
fecero circoncidere.
25Ma il terzo giorno, quand'essi erano sofferenti, i due figli di
Giacobbe, Simeone e Levi, i fratelli di Dina, presero ciascuno una spada,
entrarono nella città con sicurezza e uccisero tutti i maschi. 26Passarono
così a fil di spada Camor e suo figlio Sichem, portarono via Dina dalla casa di
Sichem e si allontanarono. 27I figli di Giacobbe si buttarono sui
cadaveri e saccheggiarono la città, perché quelli avevano disonorato la loro
sorella. 28Presero così i loro greggi e i loro armenti, i loro asini
e quanto era nella città e nella campagna. 29Portarono via come
bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro bambini e le loro donne e
saccheggiarono quanto era nelle case. 30Allora Giacobbe disse a
Simeone e a Levi: "Voi mi avete messo in difficoltà, rendendomi odioso
agli abitanti del paese, ai Cananei e ai Perizziti, mentre io ho pochi uomini;
essi si raduneranno contro di me, mi vinceranno e io sarò annientato con la mia
casa". 31Risposero: "Si tratta forse la nostra sorella
come una prostituta?".
1Dio disse a Giacobbe: "Alzati, va' a Betel e
abita là; costruisci in quel luogo un altare al Dio che ti è apparso quando
fuggivi Esaù, tuo fratello". 2Allora Giacobbe disse alla sua
famiglia e a quanti erano con lui: "Eliminate gli dèi stranieri che avete
con voi, purificatevi e cambiate gli abiti. 3Poi alziamoci e andiamo
a Betel, dove io costruirò un altare al Dio che mi ha esaudito al tempo della
mia angoscia e che è stato con me nel cammino che ho percorso". 4Essi
consegnarono a Giacobbe tutti gli dèi stranieri che possedevano e i pendenti
che avevano agli orecchi; Giacobbe li sotterrò sotto la quercia presso Sichem.
5Poi levarono l'accampamento e un terrore molto forte assalì i
popoli che stavano attorno a loro, così che non inseguirono i figli di
Giacobbe. 6Giacobbe e tutta la gente ch'era con lui arrivarono a
Luz, cioè Betel, che è nel paese di Canaan. 7Qui egli costruì un
altare e chiamò quel luogo "El-Betel", perché là Dio gli si era
rivelato, quando sfuggiva al fratello. 8Allora morì Dèbora, la
nutrice di Rebecca, e fu sepolta al disotto di Betel, ai piedi della quercia,
che perciò si chiamò Quercia del Pianto.
9Dio apparve un'altra volta a Giacobbe, quando tornava da
Paddan-Aram, e lo benedisse. 10Dio gli disse:
"Il tuo nome è Giacobbe.
Non ti chiamerai più Giacobbe,
ma Israele sarà il tuo nome".
Così lo si chiamò Israele. 11Dio
gli disse:
"Io sono Dio onnipotente.
Sii fecondo e diventa numeroso,
popolo e assemblea di popoli
verranno da te,
re usciranno dai tuoi fianchi.
12 Il paese che ho concesso
ad Abramo e a Isacco darò a te
e alla tua stirpe dopo di te
darò il paese".
13Dio scomparve da lui, nel luogo dove gli aveva
parlato. 14Allora Giacobbe eresse una stele, dove gli aveva parlato,
una stele di pietra, e su di essa fece una libazione e versò olio. 15Giacobbe
chiamò Betel il luogo dove Dio gli aveva parlato.
16Poi levarono l'accampamento da Betel. Mancava ancora un tratto di
cammino per arrivare ad Èfrata, quando Rachele partorì ed ebbe un parto
difficile. 17Mentre penava a partorire, la levatrice le disse:
"Non temere: anche questo è un figlio!". 18Mentre esalava
l'ultimo respiro, perché stava morendo, essa lo chiamò Ben-Oni, ma suo padre lo
chiamò Beniamino. 19Così Rachele morì e fu sepolta lungo la strada
verso Èfrata, cioè Betlemme. 20Giacobbe eresse sulla sua tomba una
stele. Questa stele della tomba di Rachele esiste fino ad oggi.
21Poi Israele levò l'accampamento e piantò la tenda al di là di
Migdal-Eder. 22Mentre Israele abitava in quel paese, Ruben andò a
unirsi con Bila, concubina del padre, e Israele lo venne a sapere.
I figli di Giacobbe furono dodici. 23I figli di Lia: il primogenito
di Giacobbe, Ruben, poi Simeone, Levi, Giuda, Ìssacar e Zàbulon. 24I
figli di Rachele: Giuseppe e Beniamino. 25I figli di Bila, schiava
di Rachele: Dan e Nèftali. 26I figli di Zilpa, schiava di Lia: Gad e
Aser. Questi sono i figli di Giacobbe che gli nacquero in Paddan-Aram.
27Poi Giacobbe venne da suo padre Isacco a Mamre, a Kiriat-Arba,
cioè Ebron, dove Abramo e Isacco avevano soggiornato come forestieri. 28Isacco
raggiunse l'età di centottat'anni. 29Poi Isacco spirò, morì e si
riunì al suo parentado, vecchio e sazio di giorni. Lo seppellirono i suoi figli
Esaù e Giacobbe.
1Questa è la discendenza di Esaù, cioè Edom. 2Esaù
prese le mogli tra le figlie dei Cananei: Ada, figlia di Elon, l'Hittita;
Oolibama, figlia di Ana, figlio di Zibeon, l'Hurrita; 3Basemat, figlia
di Ismaele, sorella di Nebaiòt. 4Ada partorì ad Esaù Elifaz, Basemat
partorì Reuel, 5Oolibama partorì Ieus, Iaalam e Core. Questi sono i
figli di Esaù, che gli nacquero nel paese di Canaan.
6Poi Esaù prese le mogli e i figli e le figlie e tutte le persone
della sua casa, il suo gregge e tutto il suo bestiame e tutti i suoi beni che
aveva acquistati nel paese di Canaan e andò nel paese di Seir, lontano dal
fratello Giacobbe. 7Infatti i loro possedimenti erano troppo grandi
perché essi potessero abitare insieme e il territorio, dove essi soggiornavano,
non poteva sostenerli per causa del loro bestiame. 8Così Esaù si
stabilì sulle montagne di Seir. Ora Esaù è Edom.
9Questa è la discendenza di Esaù, padre degli Idumei, nelle montagne
di Seir. 10Questi sono i nomi dei figli di Esaù: Elifaz, figlio di
Ada, moglie di Esaù; Reuel, figlio di Basemat, moglie di Esaù. 11I
figli di Elifaz furono: Teman, Omar, Zefo, Gatam, Kenaz. 12Elifaz,
figlio di Esaù, aveva per concubina Timna, la quale ad Elifaz partorì Amalek.
Questi sono i figli di Ada, moglie di Esaù. 13Questi sono i figli di
Reuel: Naat e Zerach, Samma e Mizza. Questi furono i figli di Basemat, moglie
di Esaù. 14Questi furono i figli di Oolibama, moglie di Esaù, figlia
di Ana, figlio di Zibeon; essa partorì a Esaù Ieus, Iaalam e Core.
15Questi sono i capi dei figli di Esaù: i figli di Elifaz
primogenito di Esaù: il capo di Teman, il capo di Omar, il capo di Zefo, il
capo di Kenaz, 16il capo di Core, il capo di Gatam, il capo di
Amalek. Questi sono i capi di Elifaz nel paese di Edom: questi sono i figli di
Ada.
17Questi i figli di Reuel, figlio di Esaù: il capo di Naat, il capo
di Zerach, il capo di Samma, il capo di Mizza. Questi sono i capi di Reuel nel
paese di Edom; questi sono i figli di Basemat, moglie di Esaù.
18Questi sono i figli di Oolibama, moglie di Esaù: il capo di Ieus,
il capo di Iaalam, il capo di Core. Questi sono i capi di Oolibama, figlia di
Ana, moglie di Esaù.
19Questi sono i figli di Esaù e questi i loro capi. Egli è Edom.
20Questi sono i figli di Seir l'Hurrita, che abitano il paese:
Lotan, Sobal, Zibeon, Ana, 21Dison, Eser e Disan. Questi sono i capi
degli Hurriti, figli di Seir, nel paese di Edom. 22I figli di Lotan
furono Ori e Emam e la sorella di Lotan era Timna. 23I figli di
Sobal sono Alvan, Manacat, Ebal, Sefo e Onam. 24I figli di Zibeon
sono Aia e Ana; questo è l'Ana che trovò le sorgenti calde nel deserto, mentre
pascolava gli asini del padre Zibeon. 25I figli di Ana sono Dison e
Oolibama, figlia di Ana. 26I figli di Dison sono Emdam, Esban, Itran
e Cheran. 27I figli di Eser sono Bilan, Zaavan e Akan. 28I
figli di Disan sono Uz e Aran. 29Questi sono i capi degli Hurriti:
il capo di Lotan, il capo di Sobal, il capo di Zibeon, il capo di Ana, 30il
capo di Dison, il capo di Eser, il capo di Disan. Questi sono i capi degli
Hurriti, secondo le loro tribù nel paese di Seir.
31Questi sono i re che regnarono nel paese di Edom, prima che
regnasse un re degli Israeliti. 32Regnò dunque in Edom Bela, figlio
di Beor, e la sua città si chiama Dinaba. 33Poi morì Bela e regnò al
suo posto Iobab, figlio di Zerach, da Bosra. 34Poi morì Iobab e
regnò al suo posto Usam, del territorio dei Temaniti. 35Poi morì
Usam e regnò al suo posto Adad, figlio di Bedad, colui che vinse i Madianiti
nelle steppe di Moab; la sua città si chiama Avit. 36Poi morì Adad e
regnò al suo posto Samla da Masreka. 37Poi morì Samla e regnò al suo
posto Saul da Recobot-Naar. 38Poi morì Saul e regnò al suo posto
Baal-Canan, figlio di Acbor. 39Poi morì Baal-Canan, figlio di Acbor,
e regnò al suo posto Adar: la sua città si chiama Pau e la moglie si chiamava
Meetabel, figlia di Matred, da Me-Zaab.
40Questi sono i nomi dei capi di Esaù, secondo le loro famiglie, le
loro località, con i loro nomi: il capo di Timna, il capo di Alva, il capo di
Ietet, 41il capo di Oolibama, il capo di Ela, il capo di Pinon, 42il
capo di Kenan, il capo di Teman, il capo di Mibsar, 43il capo di
Magdiel, il capo di Iram. Questi sono i capi di Edom secondo le loro sedi nel
territorio di loro proprietà. È appunto questo Esaù il padre degli Idumei.
1Giacobbe si stabilì nel paese dove suo padre era stato
forestiero, nel paese di Canaan.
2Questa è la storia della discendenza di Giacobbe.
Giuseppe all'età di diciassette anni pascolava il gregge con i fratelli. Egli
era giovane e stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre.
Ora Giuseppe riferì al loro padre i pettegolezzi sul loro conto. 3Israele
amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in
vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche. 4I
suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli,
lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente. 5Ora Giuseppe
fece un sogno e lo raccontò ai fratelli, che lo odiarono ancor di più. 6Disse
dunque loro: "Ascoltate questo sogno che ho fatto. 7Noi stavamo
legando covoni in mezzo alla campagna, quand'ecco il mio covone si alzò e restò
diritto e i vostri covoni vennero intorno e si prostrarono davanti al
mio". 8Gli dissero i suoi fratelli: "Vorrai forse regnare
su di noi o ci vorrai dominare?". Lo odiarono ancora di più a causa dei
suoi sogni e delle sue parole.
9Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò al padre e ai fratelli e
disse: "Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici
stelle si prostravano davanti a me". 10Lo narrò dunque al padre
e ai fratelli e il padre lo rimproverò e gli disse: "Che sogno è questo
che hai fatto! Dovremo forse venire io e tua madre e i tuoi fratelli a
prostrarci fino a terra davanti a te?".
11I suoi fratelli perciò erano invidiosi di lui, ma suo padre tenne
in mente la cosa.
12I suoi fratelli andarono a pascolare il gregge del loro padre a
Sichem. 13Israele disse a Giuseppe: "Sai che i tuoi fratelli
sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro". Gli rispose:
"Eccomi!". 14Gli disse: "Va' a vedere come stanno i
tuoi fratelli e come sta il bestiame, poi torna a riferirmi". Lo fece
dunque partire dalla valle di Ebron ed egli arrivò a Sichem. 15Mentr'egli
andava errando per la campagna, lo trovò un uomo, che gli domandò: "Che
cerchi?". 16Rispose: "Cerco i miei fratelli. Indicami dove
si trovano a pascolare". 17Quell'uomo disse: "Hanno tolto
le tende di qui, infatti li ho sentiti dire: Andiamo a Dotan". Allora
Giuseppe andò in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan. 18Essi
lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono di
farlo morire. 19Si dissero l'un l'altro: "Ecco, il sognatore
arriva! 20Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna! Poi
diremo: Una bestia feroce l'ha divorato! Così vedremo che ne sarà dei suoi
sogni!". 21Ma Ruben sentì e volle salvarlo dalle loro mani,
dicendo: "Non togliamogli la vita". 22Poi disse loro:
"Non versate il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma
non colpitelo con la vostra mano"; egli intendeva salvarlo dalle loro mani
e ricondurlo a suo padre. 23Quando Giuseppe fu arrivato presso i
suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica dalle lunghe
maniche ch'egli indossava, 24poi lo afferrarono e lo gettarono nella
cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua. 25Poi sedettero per
prendere cibo. Quando ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di
Ismaeliti provenienti da Galaad, con i cammelli carichi di resina, di balsamo e
di laudano, che andavano a portare in Egitto. 26Allora Giuda disse
ai fratelli: "Che guadagno c'è ad uccidere il nostro fratello e a
nasconderne il sangue? 27Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra
mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne". I
suoi fratelli lo ascoltarono.
28Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed
estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero
Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto. 29Quando
Ruben ritornò alla cisterna, ecco Giuseppe non c'era più. Allora si stracciò le
vesti, 30tornò dai suoi fratelli e disse: "Il ragazzo non c'è
più, dove andrò io?". 31Presero allora la tunica di Giuseppe,
scannarono un capro e intinsero la tunica nel sangue. 32Poi mandarono
al padre la tunica dalle lunghe maniche e gliela fecero pervenire con queste
parole: "L'abbiamo trovata; riscontra se è o no la tunica di tuo
figlio". 33Egli la riconobbe e disse: "È la tunica di mio
figlio! Una bestia feroce l'ha divorato. Giuseppe è stato sbranato". 34Giacobbe
si stracciò le vesti, si pose un cilicio attorno ai fianchi e fece lutto sul
figlio per molti giorni. 35Tutti i suoi figli e le sue figlie
vennero a consolarlo, ma egli non volle essere consolato dicendo: "No, io
voglio scendere in lutto dal figlio mio nella tomba". E il padre suo lo
pianse. 36Intanto i Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifar,
consigliere del faraone e comandante delle guardie.
1In quel tempo Giuda si separò dai suoi fratelli e si
stabilì presso un uomo di Adullam, di nome Chira. 2Qui Giuda vide la
figlia di un Cananeo chiamato Sua, la prese in moglie e si unì a lei. 3Essa
concepì e partorì un figlio e lo chiamò Er. 4Poi concepì ancora e
partorì un figlio e lo chiamò Onan. 5Ancora un'altra volta partorì un
figlio e lo chiamò Sela. Essa si trovava in Chezib, quando lo partorì.
6Giuda prese una moglie per il suo primogenito Er, la quale si
chiamava Tamar. 7Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al
Signore e il Signore lo fece morire. 8Allora Giuda disse a Onan:
"Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di
cognato e assicura così una posterità per il fratello". 9Ma
Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che
si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una
posterità al fratello. 10Ciò che egli faceva non fu gradito al
Signore, il quale fece morire anche lui. 11Allora Giuda disse alla
nuora Tamar: "Ritorna a casa da tuo padre come vedova fin quando il mio
figlio Sela sarà cresciuto". Perché pensava: "Che non muoia anche
questo come i suoi fratelli!". Così Tamar se ne andò e ritornò alla casa
del padre.
12Passarono molti giorni e morì la figlia di Sua, moglie di Giuda.
Quando Giuda ebbe finito il lutto, andò a Timna da quelli che tosavano il suo
gregge e con lui vi era Chira, il suo amico di Adullam. 13Fu portata
a Tamar questa notizia: "Ecco, tuo suocero va a Timna per la tosatura del
suo gregge". 14Allora Tamar si tolse gli abiti vedovili, si
coprì con il velo e se lo avvolse intorno, poi si pose a sedere all'ingresso di
Enaim, che è sulla strada verso Timna. Aveva visto infatti che Sela era ormai
cresciuto, ma che lei non gli era stata data in moglie. 15Giuda la
vide e la credette una prostituta, perché essa si era coperta la faccia. 16Egli
si diresse su quella strada verso di lei e disse: "Lascia che io venga con
te!". Non sapeva infatti che quella fosse la sua nuora. Essa disse:
"Che mi darai per venire con me?". 17Rispose: "Io ti
manderò un capretto del gregge". Essa riprese: "Mi dai un pegno fin
quando me lo avrai mandato?". 18Egli disse: "Qual è il
pegno che ti devo dare?". Rispose: "Il tuo sigillo, il tuo cordone e
il bastone che hai in mano". Allora glieli diede e le si unì. Essa concepì
da lui. 19Poi si alzò e se ne andò; si tolse il velo e rivestì gli
abiti vedovili. 20Giuda mandò il capretto per mezzo del suo amico di
Adullam, per riprendere il pegno dalle mani di quella donna, ma quegli non la
trovò. 21Domandò agli uomini di quel luogo: "Dov'è quella
prostituta che stava in Enaim sulla strada?". Ma risposero: "Non c'è
stata qui nessuna prostituta". 22Così tornò da Giuda e disse:
"Non l'ho trovata; anche gli uomini di quel luogo dicevano: Non c'è stata
qui nessuna prostituta". 23Allora Giuda disse: "Se li
tenga! Altrimenti ci esponiamo agli scherni. Vedi che le ho mandato questo
capretto, ma tu non l'hai trovata".
24Circa tre mesi dopo, fu portata a Giuda questa notizia:
"Tamar, la tua nuora, si è prostituita e anzi è incinta a causa della
prostituzione". Giuda disse: "Conducetela fuori e sia
bruciata!". 25Essa veniva già condotta fuori, quando mandò a
dire al suocero: "Dell'uomo a cui appartengono questi oggetti io sono
incinta". E aggiunse: "Riscontra, dunque, di chi siano questo
sigillo, questi cordoni e questo bastone". 26Giuda li riconobbe
e disse: "Essa è più giusta di me, perché io non l'ho data a mio figlio
Sela". E non ebbe più rapporti con lei.
27Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel
grembo due gemelli. 28Durante il parto, uno di essi mise fuori una
mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano,
dicendo: "Questi è uscito per primo". 29Ma, quando questi
ritirò la mano, ecco uscì suo fratello. Allora essa disse: "Come ti sei
aperta una breccia?" e lo si chiamò Perez. 30Poi uscì suo
fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach.
1Giuseppe era stato condotto in Egitto e Potifar,
consigliere del faraone e comandante delle guardie, un Egiziano, lo acquistò da
quegli Ismaeliti che l'avevano condotto laggiù. 2Allora il Signore
fu con Giuseppe: a lui tutto riusciva bene e rimase nella casa dell'Egiziano,
suo padrone. 3Il suo padrone si accorse che il Signore era con lui e
che quanto egli intraprendeva il Signore faceva riuscire nelle sue mani. 4Così
Giuseppe trovò grazia agli occhi di lui e divenne suo servitore personale; anzi
quegli lo nominò suo maggiordomo e gli diede in mano tutti i suoi averi. 5Da
quando egli lo aveva fatto suo maggiordomo e incaricato di tutti i suoi averi,
il Signore benedisse la casa dell'Egiziano per causa di Giuseppe e la
benedizione del Signore fu su quanto aveva, in casa e nella campagna. 6Così
egli lasciò tutti i suoi averi nelle mani di Giuseppe e non gli domandava conto
di nulla, se non del cibo che mangiava. Ora Giuseppe era bello di forma e
avvenente di aspetto.
7Dopo questi fatti, la moglie del padrone gettò gli occhi su
Giuseppe e gli disse: "Unisciti a me!". 8Ma egli rifiutò e
disse alla moglie del suo padrone: "Vedi, il mio signore non mi domanda
conto di quanto è nella sua casa e mi ha dato in mano tutti i suoi averi. 9Lui
stesso non conta più di me in questa casa; non mi ha proibito nulla, se non te,
perché sei sua moglie. E come potrei fare questo grande male e peccare contro
Dio?". 10E, benché ogni giorno essa ne parlasse a Giuseppe,
egli non acconsentì di unirsi, di darsi a lei.
11Ora un giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro, mentre
non c'era nessuno dei domestici. 12Essa lo afferrò per la veste,
dicendo: "Unisciti a me!". Ma egli le lasciò tra le mani la veste,
fuggì e uscì. 13Allora essa, vedendo ch'egli le aveva lasciato tra
le mani la veste ed era fuggito fuori, 14chiamò i suoi domestici e
disse loro: "Guardate, ci ha condotto in casa un Ebreo per scherzare con
noi! Mi si è accostato per unirsi a me, ma io ho gridato a gran voce. 15Egli,
appena ha sentito che alzavo la voce e chiamavo, ha lasciato la veste accanto a
me, è fuggito ed è uscito".
16Ed essa pose accanto a sé la veste di lui finché il padrone venne
a casa. 17Allora gli disse le stesse cose: "Quel servo ebreo,
che tu ci hai condotto in casa, mi si è accostato per scherzare con me. 18Ma
appena io ho gridato e ho chiamato, ha abbandonato la veste presso di me ed è
fuggito fuori". 19Quando il padrone udì le parole di sua moglie
che gli parlava: "Proprio così mi ha fatto il tuo servo!", si accese
d'ira.
20Il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise nella prigione, dove
erano detenuti i carcerati del re.
22Così il comandante della prigione affidò a Giuseppe
tutti i carcerati che erano nella prigione e quanto c'era da fare là dentro, lo
faceva lui. 23Il comandante della prigione non si prendeva cura più
di nulla di quanto gli era affidato, perché il Signore era con lui e quello che
egli faceva il Signore faceva riuscire.
1Dopo queste cose il coppiere del re d'Egitto e il
panettiere offesero il loro padrone, il re d'Egitto. 2Il faraone si
adirò contro i suoi due eunuchi, contro il capo dei coppieri e contro il capo
dei panettieri, 3e li fece mettere in carcere nella casa del
comandante delle guardie, nella prigione dove Giuseppe era detenuto. 4Il
comandante delle guardie assegnò loro Giuseppe, perché li servisse. Così essi
restarono nel carcere per un certo tempo.
5Ora, in una medesima notte, il coppiere e il panettiere del re
d'Egitto, che erano detenuti nella prigione, ebbero tutti e due un sogno,
ciascuno il suo sogno, che aveva un significato particolare.
6Alla mattina Giuseppe venne da loro e vide che erano afflitti. 7Allora
interrogò gli eunuchi del faraone che erano con lui in carcere nella casa del
suo padrone e disse: "Perché quest'oggi avete la faccia così
triste?". 8Gli dissero: "Abbiamo fatto un sogno e non c'è
chi lo interpreti". Giuseppe disse loro: "Non è forse Dio che ha in
suo potere le interpretazioni? Raccontatemi dunque".
9Allora il capo dei coppieri raccontò il suo sogno a Giuseppe e gli
disse: "Nel mio sogno, ecco mi stava davanti una vite, 10sulla
quale erano tre tralci; non appena essa cominciò a germogliare, apparvero i
fiori e i suoi grappoli maturarono gli acini. 11Io avevo in mano il
calice del faraone; presi gli acini, li spremetti nella coppa del faraone e
diedi la coppa in mano al faraone".
12Giuseppe gli disse: "Eccone la spiegazione: i tre tralci sono
tre giorni. 13Fra tre giorni il faraone solleverà la tua testa e ti
restituirà nella tua carica e tu porgerai il calice al faraone, secondo la
consuetudine di prima, quando eri suo coppiere. 14Ma se, quando
sarai felice, ti vorrai ricordare che io sono stato con te, fammi questo
favore: parla di me al faraone e fammi uscire da questa casa. 15Perché
io sono stato portato via ingiustamente dal paese degli Ebrei e anche qui non
ho fatto nulla perché mi mettessero in questo sotterraneo".
16Allora il capo dei panettieri, vedendo che aveva dato
un'interpretazione favorevole, disse a Giuseppe: "Quanto a me, nel mio
sogno mi stavano sulla testa tre canestri di pane bianco 17e nel
canestro che stava di sopra era ogni sorta di cibi per il faraone, quali si
preparano dai panettieri. Ma gli uccelli li mangiavano dal canestro che avevo
sulla testa".
18Giuseppe rispose e disse: "Questa è la spiegazione: i tre
canestri sono tre giorni. 19Fra tre giorni il faraone solleverà la
tua testa e ti impiccherà ad un palo e gli uccelli ti mangeranno la carne
addosso".
20Appunto al terzo giorno - era il giorno natalizio del faraone -
egli fece un banchetto a tutti i suoi ministri e allora sollevò la testa del
capo dei coppieri e la testa del capo dei panettieri in mezzo ai suoi ministri.
21Restituì il capo dei coppieri al suo ufficio di coppiere, perché
porgesse la coppa al faraone, 22e invece impiccò il capo dei
panettieri, secondo l'interpretazione che Giuseppe aveva loro data. 23Ma
il capo dei coppieri non si ricordò di Giuseppe e lo dimenticò.
1Al termine di due anni, il faraone sognò di trovarsi
presso il Nilo. 2Ed ecco salirono dal Nilo sette vacche, belle di
aspetto e grasse e si misero a pascolare tra i giunchi. 3Ed ecco,
dopo quelle, sette altre vacche salirono dal Nilo, brutte di aspetto e magre, e
si fermarono accanto alle prime vacche sulla riva del Nilo. 4Ma le
vacche brutte di aspetto e magre divorarono le sette vacche belle di aspetto e
grasse. E il faraone si svegliò.
5Poi si addormentò e sognò una seconda volta: ecco sette spighe
spuntavano da un unico stelo, grosse e belle. 6Ma ecco sette spighe
vuote e arse dal vento d'oriente spuntavano dopo quelle. 7Le spighe
vuote inghiottirono le sette spighe grosse e piene. Poi il faraone si svegliò:
era stato un sogno.
8Alla mattina il suo spirito ne era turbato, perciò convocò tutti
gli indovini e tutti i saggi dell'Egitto. Il faraone raccontò loro il sogno, ma
nessuno lo sapeva interpretare al faraone.
9Allora il capo dei coppieri parlò al faraone: "Io devo
ricordare oggi le mie colpe. 10Il faraone si era adirato contro i
suoi servi e li aveva messi in carcere nella casa del capo delle guardie, me e
il capo dei panettieri. 11Noi facemmo un sogno nella stessa notte,
io e lui; ma avemmo ciascuno un sogno con un significato particolare. 12Ora
era là con noi un giovane ebreo, schiavo del capo delle guardie; noi gli
raccontammo i nostri sogni ed egli ce li interpretò, dando a ciascuno
spiegazione del suo sogno. 13Proprio come ci aveva interpretato,
così avvenne: io fui restituito alla mia carica e l'altro fu impiccato".
14Allora il faraone convocò Giuseppe. Lo fecero uscire in fretta dal
sotterraneo ed egli si rase, si cambiò gli abiti e si presentò al faraone. 15Il
faraone disse a Giuseppe: "Ho fatto un sogno e nessuno lo sa interpretare;
ora io ho sentito dire di te che ti basta ascoltare un sogno per interpretarlo
subito".
16Giuseppe rispose al faraone: "Non io, ma Dio darà la risposta
per la salute del faraone!". 17Allora il faraone disse a
Giuseppe: "Nel mio sogno io mi trovavo sulla riva del Nilo. 18Quand'ecco
salirono dal Nilo sette vacche grasse e belle di forma e si misero a pascolare
tra i giunchi. 19Ed ecco sette altre vacche salirono dopo quelle,
deboli, brutte di forma e magre: non ne vidi mai di così brutte in tutto il
paese d'Egitto. 20Le vacche magre e brutte divorarono le prime sette
vacche, quelle grasse. 21Queste entrarono nel loro corpo, ma non si
capiva che vi fossero entrate, perché il loro aspetto era brutto come prima. E
mi svegliai.
22Poi vidi nel sogno che sette spighe spuntavano da un solo stelo,
piene e belle. 23Ma ecco sette spighe secche, vuote e arse dal vento
d'oriente, spuntavano dopo quelle. 24Le spighe vuote inghiottirono
le sette spighe belle. Ora io l'ho detto agli indovini, ma nessuno mi da' la
spiegazione".
25Allora Giuseppe disse al faraone: "Il sogno del faraone è uno
solo: quello che Dio sta per fare, lo ha indicato al faraone. 26Le
sette vacche belle sono sette anni e le sette spighe belle sono sette anni: è
un solo sogno. 27E le sette vacche magre e brutte, che salgono dopo
quelle, sono sette anni e le sette spighe vuote, arse dal vento d'oriente, sono
sette anni: vi saranno sette anni di carestia. 28È appunto ciò che
ho detto al faraone: quanto Dio sta per fare, l'ha manifestato al faraone. 29Ecco
stanno per venire sette anni, in cui sarà grande abbondanza in tutto il paese
d'Egitto. 30Poi a questi succederanno sette anni di carestia; si
dimenticherà tutta quella abbondanza nel paese d'Egitto e la carestia consumerà
il paese. 31Si dimenticherà che vi era stata l'abbondanza nel paese
a causa della carestia venuta in seguito, perché sarà molto dura. 32Quanto
al fatto che il sogno del faraone si è ripetuto due volte, significa che la
cosa è decisa da Dio e che Dio si affretta ad eseguirla.
33Ora il faraone pensi a trovare un uomo intelligente e saggio e lo
metta a capo del paese d'Egitto. 34Il faraone inoltre proceda ad
istituire funzionari sul paese, per prelevare un quinto sui prodotti del paese
d'Egitto durante i sette anni di abbondanza. 35Essi raccoglieranno
tutti i viveri di queste annate buone che stanno per venire, ammasseranno il
grano sotto l'autorità del faraone e lo terranno in deposito nelle città. 36Questi
viveri serviranno al paese di riserva per i sette anni di carestia che verranno
nel paese d'Egitto; così il paese non sarà distrutto dalla carestia".
37La cosa piacque al faraone e a tutti i suoi ministri. 38Il
faraone disse ai ministri: "Potremo trovare un uomo come questo, in cui
sia lo spirito di Dio?". 39Poi il faraone disse a Giuseppe:
"Dal momento che Dio ti ha manifestato tutto questo, nessuno è
intelligente e saggio come te. 40Tu stesso sarai il mio maggiordomo
e ai tuoi ordini si schiererà tutto il mio popolo: solo per il trono io sarò
più grande di te".
41Il faraone disse a Giuseppe: "Ecco, io ti metto a capo di
tutto il paese d'Egitto". 42Il faraone si tolse di mano
l'anello e lo pose sulla mano di Giuseppe; lo rivestì di abiti di lino
finissimo e gli pose al collo un monile d'oro. 43Poi lo fece montare
sul suo secondo carro e davanti a lui si gridava: "Abrech". E così lo
si stabilì su tutto il paese d'Egitto. 44Poi il faraone disse a
Giuseppe: "Sono il faraone, ma senza il tuo permesso nessuno potrà alzare
la mano o il piede in tutto il paese d'Egitto". 45E il faraone
chiamò Giuseppe Zafnat-Paneach e gli diede in moglie Asenat, figlia di Potifera,
sacerdote di On. Giuseppe uscì per tutto il paese d'Egitto. 46Giuseppe
aveva trent'anni quando si presentò al faraone re d'Egitto.
Poi Giuseppe si allontanò dal faraone e percorse tutto il paese d'Egitto. 47Durante
i sette anni di abbondanza la terra produsse a profusione. 48Egli
raccolse tutti i viveri dei sette anni, nei quali vi era stata l'abbondanza nel
paese d'Egitto, e ripose i viveri nelle città, cioè in ogni città ripose i
viveri della campagna circostante. 49Giuseppe ammassò il grano come
la sabbia del mare, in grandissima quantità, così che non se ne fece più il
computo, perché era incalcolabile.
50Intanto nacquero a Giuseppe due figli, prima che venisse l'anno
della carestia; glieli partorì Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On. 51Giuseppe
chiamò il primogenito Manasse, "perché - disse - Dio mi ha fatto
dimenticare ogni affanno e tutta la casa di mio padre". 52E il
secondo lo chiamò Efraim, "perché - disse - Dio mi ha reso fecondo nel
paese della mia afflizione".
53Poi finirono i sette anni di abbondanza nel paese d'Egitto 54e
cominciarono i sette anni di carestia, come aveva detto Giuseppe. Ci fu
carestia in tutti i paesi, ma in tutto l'Egitto c'era il pane.
55Poi tutto il paese d'Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo
gridò al faraone per avere il pane. Allora il faraone disse a tutti gli
Egiziani: "Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà". 56La
carestia dominava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in
cui vi era grano e vendette il grano agli Egiziani, mentre la carestia si
aggravava in Egitto. 57E da tutti i paesi venivano in Egitto per
acquistare grano da Giuseppe, perché la carestia infieriva su tutta la terra.
1Ora Giacobbe seppe che in Egitto c'era il grano;
perciò disse ai figli: "Perché state a guardarvi l'un l'altro?". 2E
continuò: "Ecco, ho sentito dire che vi è il grano in Egitto. Andate
laggiù e compratene per noi, perché possiamo conservarci in vita e non
morire". 3Allora i dieci fratelli di Giuseppe scesero per
acquistare il frumento in Egitto. 4Ma quanto a Beniamino, fratello
di Giuseppe, Giacobbe non lo mandò con i fratelli perché diceva: "Non gli
succeda qualche disgrazia!". 5Arrivarono dunque i figli
d'Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti,
perché nel paese di Canaan c'era la carestia.
6Ora Giuseppe aveva autorità sul paese e vendeva il grano a tutto il
popolo del paese. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si
prostrarono davanti con la faccia a terra. 7Giuseppe vide i suoi
fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro, parlò duramente e
disse: "Di dove siete venuti?". Risposero: "Dal paese di Canaan
per comperare viveri". 8Giuseppe riconobbe dunque i fratelli,
mentre essi non lo riconobbero. 9Si ricordò allora Giuseppe dei
sogni che aveva avuti a loro riguardo e disse loro: "Voi siete spie! Voi
siete venuti a vedere i punti scoperti del paese". 10Gli
risposero: "No, signore mio; i tuoi servi sono venuti per acquistare
viveri. 11Noi siamo tutti figli di un solo uomo. Noi siamo sinceri.
I tuoi servi non sono spie!". 12Ma egli disse loro: "No,
voi siete venuti a vedere i punti scoperti del paese!". 13Allora
essi dissero: "Dodici sono i tuoi servi, siamo fratelli, figli di un solo
uomo, nel paese di Canaan; ecco il più giovane è ora presso nostro padre e uno
non c'è più". 14Giuseppe disse loro: "Le cose stanno come
vi ho detto: voi siete spie. 15In questo modo sarete messi alla
prova: per la vita del faraone, non uscirete di qui se non quando vi avrà
raggiunto il vostro fratello più giovane. 16Mandate uno di voi a
prendere il vostro fratello; voi rimarrete prigionieri. Siano così messe alla
prova le vostre parole, per sapere se la verità è dalla vostra parte. Se no,
per la vita del faraone, voi siete spie!". 17E li tenne in
carcere per tre giorni.
18Al terzo giorno Giuseppe disse loro: "Fate questo e avrete
salva la vita; io temo Dio! 19Se voi siete sinceri, uno dei vostri
fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano
per la fame delle vostre case. 20Poi mi condurrete qui il vostro
fratello più giovane. Allora le vostre parole si dimostreranno vere e non
morirete". Essi annuirono. 21Allora si dissero l'un l'altro:
"Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché
abbiamo visto la sua angoscia quando ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato.
Per questo ci è venuta addosso quest'angoscia". 22Ruben prese a
dir loro: "Non ve lo avevo detto io: Non peccate contro il ragazzo? Ma non
mi avete dato ascolto. Ecco ora ci si domanda conto del suo sangue". 23Non
sapevano che Giuseppe li capiva, perché tra lui e loro vi era l'interprete.
24Allora egli si allontanò da loro e pianse. Poi tornò e parlò con
essi. Scelse tra di loro Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi.
25Quindi Giuseppe diede ordine che si riempissero di grano i loro
sacchi e si rimettesse il denaro di ciascuno nel suo sacco e si dessero loro
provviste per il viaggio. E così venne loro fatto.
26Essi caricarono il grano sugli asini e partirono di là. 27Ora
in un luogo dove passavano la notte uno di essi aprì il sacco per dare il
foraggio all'asino e vide il proprio denaro alla bocca del sacco. 28Disse
ai fratelli: "Mi è stato restituito il denaro: eccolo qui nel mio
sacco!". Allora si sentirono mancare il cuore e tremarono, dicendosi l'un
l'altro: "Che è mai questo che Dio ci ha fatto?".
29Arrivati da Giacobbe loro padre, nel paese di Canaan, gli
riferirono tutte le cose che erano loro capitate: 30"Quell'uomo
che è il signore del paese ci ha parlato duramente e ci ha messi in carcere
come spie del paese. 31Allora gli abbiamo detto: Noi siamo sinceri;
non siamo spie! 32Noi siamo dodici fratelli, figli di nostro padre:
uno non c'è più e il più giovane è ora presso nostro padre nel paese di Canaan.
33Ma l'uomo, signore del paese, ci ha risposto: In questo modo io
saprò se voi siete sinceri: lasciate qui con me uno dei vostri fratelli,
prendete il grano necessario alle vostre case e andate. 34Poi
conducetemi il vostro fratello più giovane; così saprò che non siete spie, ma
che siete sinceri; io vi renderò vostro fratello e voi potrete percorrere il
paese in lungo e in largo".
35Mentre vuotavano i sacchi, ciascuno si accorse di avere la sua
borsa di denaro nel proprio sacco. Quando essi e il loro padre videro le borse
di denaro, furono presi dal timore. 36E il padre loro Giacobbe
disse: "Voi mi avete privato dei figli! Giuseppe non c'è più, Simeone non
c'è più e Beniamino me lo volete prendere. Su di me tutto questo ricade!".
37Allora Ruben disse al padre: "Farai morire i miei due figli,
se non te lo ricondurrò. Affidalo a me e io te lo restituirò". 38Ma
egli rispose: "Il mio figlio non verrà laggiù con voi, perché suo fratello
è morto ed egli è rimasto solo. Se gli capitasse una disgrazia durante il
viaggio che volete fare, voi fareste scendere con dolore la mia canizie negli
inferi".
1La carestia continuava a gravare sul paese. 2Quando
ebbero finito di consumare il grano che avevano portato dall'Egitto, il padre
disse loro: "Tornate là e acquistate per noi un po' di viveri". 3Ma
Giuda gli disse: "Quell'uomo ci ha dichiarato severamente: Non verrete
alla mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello! 4Se tu
sei disposto a lasciar partire con noi nostro fratello, andremo laggiù e ti
compreremo il grano. 5Ma se tu non lo lasci partire, noi non ci
andremo, perché quell'uomo ci ha detto: Non verrete alla mia presenza, se non
avrete con voi il vostro fratello!". 6Israele disse:
"Perché mi avete fatto questo male, cioè far sapere a quell'uomo che
avevate ancora un fratello?". 7Risposero: "Quell'uomo ci
ha interrogati con insistenza intorno a noi e alla nostra parentela: È ancora
vivo vostro padre? Avete qualche fratello? e noi abbiamo risposto secondo
queste domande. Potevamo sapere ch'egli avrebbe detto: Conducete qui vostro
fratello?".
8Giuda disse a Israele suo padre: "Lascia venire il giovane con
me; partiremo subito per vivere e non morire, noi, tu e i nostri bambini. 9Io
mi rendo garante di lui: dalle mie mani lo reclamerai. Se non te lo ricondurrò,
se non te lo riporterò, io sarò colpevole contro di te per tutta la vita. 10Se
non avessimo indugiato, ora saremmo già di ritorno per la seconda volta". 11Israele
loro padre rispose: "Se è così, fate pure: mettete nei vostri bagagli i
prodotti più scelti del paese e portateli in dono a quell'uomo: un po' di
balsamo, un po' di miele, resina e laudano, pistacchi e mandorle. 12Prendete
con voi doppio denaro, il denaro cioè che è stato rimesso nella bocca dei
vostri sacchi lo porterete indietro: forse si tratta di un errore. 13Prendete
anche vostro fratello, partite e tornate da quell'uomo. 14Dio
onnipotente vi faccia trovare misericordia presso quell'uomo, così che vi
rilasci l'altro fratello e Beniamino. Quanto a me, una volta che non avrò più i
miei figli, non li avrò più...!".
15Presero dunque i nostri uomini questo dono e il doppio del denaro
e anche Beniamino, partirono, scesero in Egitto e si presentarono a Giuseppe.
16Quando Giuseppe ebbe visto Beniamino con loro, disse al suo
maggiordomo: "Conduci questi uomini in casa, macella quello che occorre e
prepara, perché questi uomini mangeranno con me a mezzogiorno". 17Il
maggiordomo fece come Giuseppe aveva ordinato e introdusse quegli uomini nella
casa di Giuseppe. 18Ma quegli uomini si spaventarono, perché
venivano condotti in casa di Giuseppe, e dissero: "A causa del denaro,
rimesso nei nostri sacchi l'altra volta, ci si vuol condurre là: per assalirci,
piombarci addosso e prenderci come schiavi con i nostri asini".
19Allora si avvicinarono al maggiordomo della casa di Giuseppe e
parlarono con lui all'ingresso della casa; 20dissero: "Mio
signore, noi siamo venuti già un'altra volta per comperare viveri. 21Quando
fummo arrivati ad un luogo per passarvi la notte, aprimmo i sacchi ed ecco il
denaro di ciascuno si trovava alla bocca del suo sacco: proprio il nostro
denaro con il suo peso esatto. Allora noi l'abbiamo portato indietro 22e,
per acquistare i viveri, abbiamo portato con noi altro denaro. Non sappiamo chi
abbia messo nei sacchi il nostro denaro!". 23Ma quegli disse:
"State in pace, non temete! Il vostro Dio e il Dio dei padri vostri vi ha
messo un tesoro nei sacchi; il vostro denaro è pervenuto a me". E portò
loro Simeone.
24Quell'uomo fece entrare gli uomini nella casa di Giuseppe, diede
loro acqua, perché si lavassero i piedi e diede il foraggio ai loro asini. 25Essi
prepararono il dono nell'attesa che Giuseppe arrivasse a mezzogiorno, perché
avevano saputo che avrebbero preso cibo in quel luogo. 26Quando
Giuseppe arrivò a casa, gli presentarono il dono, che avevano con sé, e si
prostrarono davanti a lui con la faccia a terra. 27Egli domandò loro
come stavano e disse: "Sta bene il vostro vecchio padre, di cui mi avete
parlato? Vive ancora?". 28Risposero: "Il tuo servo, nostro
padre, sta bene, è ancora vivo" e si inginocchiarono prostrandosi. 29Egli
alzò gli occhi e guardò Beniamino, suo fratello, il figlio di sua madre, e
disse: "È questo il vostro fratello più giovane, di cui mi avete
parlato?" e aggiunse: "Dio ti conceda grazia, figlio mio!". 30Giuseppe
uscì in fretta, perché si era commosso nell'intimo alla presenza di suo
fratello e sentiva il bisogno di piangere; entrò nella sua camera e pianse. 31Poi
si lavò la faccia, uscì e, facendosi forza, ordinò: "Servite il
pasto". 32Fu servito per lui a parte, per loro a parte e per i
commensali egiziani a parte, perché gli Egiziani non possono prender cibo con
gli Ebrei: ciò sarebbe per loro un abominio. 33Presero posto davanti
a lui dal primogenito al più giovane, ciascuno in ordine di età ed essi si
guardavano con meraviglia l'un l'altro. 34Egli fece portare loro
porzioni prese dalla propria mensa, ma la porzione di Beniamino era cinque
volte più abbondante di quella di tutti gli altri. E con lui bevvero fino
all'allegria.
1Diede poi questo ordine al maggiordomo della sua casa:
"Riempi i sacchi di quegli uomini di tanti viveri quanti ne possono
contenere e metti il denaro di ciascuno alla bocca del suo sacco. 2Insieme
metterai la mia coppa, la coppa d'argento, alla bocca del sacco del più
giovane, con il denaro del suo grano". Quegli fece secondo l'ordine di
Giuseppe. 3Al mattino, fattosi chiaro, quegli uomini furono fatti
partire con i loro asini. 4Erano appena usciti dalla città e ancora
non si erano allontanati, quando Giuseppe disse al maggiordomo della sua casa:
"Su, insegui quegli uomini, raggiungili e di' loro: Perché avete reso male
per bene? 5Non è forse questa la coppa in cui beve il mio signore e
per mezzo della quale egli suole trarre i presagi? Avete fatto male a fare
così". 6Egli li raggiunse e ripeté loro queste parole. 7Quelli
gli dissero: "Perché il mio signore dice queste cose? Lungi dai tuoi servi
il fare una tale cosa! 8Ecco, il denaro che abbiamo trovato alla
bocca dei nostri sacchi te lo abbiamo riportato dal paese di Canaan e come
potremmo rubare argento od oro dalla casa del tuo padrone? 9Quello
dei tuoi servi, presso il quale si troverà, sarà messo a morte e anche noi
diventeremo schiavi del mio signore". 10Rispose: "Ebbene,
come avete detto, così sarà: colui, presso il quale si troverà, sarà mio
schiavo e voi sarete innocenti". 11Ciascuno si affrettò a
scaricare a terra il suo sacco e lo aprì. 12Quegli li frugò dal
maggiore al più piccolo, e la coppa fu trovata nel sacco di Beniamino. 13Allora
essi si stracciarono le vesti, ricaricarono ciascuno il proprio asino e tornarono
in città. 14Giuda e i suoi fratelli vennero nella casa di Giuseppe,
che si trovava ancora là, e si gettarono a terra davanti a lui. 15Giuseppe
disse loro: "Che azione avete commessa? Non sapete che un uomo come me è
capace di indovinare?". 16Giuda disse: "Che diremo al mio
signore? Come parlare? Come giustificarci? Dio ha scoperto la colpa dei tuoi
servi... Eccoci schiavi del mio signore, noi e colui che è stato trovato in
possesso della coppa". 17Ma egli rispose: "Lungi da me il
far questo! L'uomo trovato in possesso della coppa, lui sarà mio schiavo:
quanto a voi, tornate in pace da vostro padre".
18Allora Giuda gli si fece innanzi e disse: "Mio signore, sia
permesso al tuo servo di far sentire una parola agli orecchi del mio signore;
non si accenda la tua ira contro il tuo servo, perché il faraone è come te! 19Il
mio signore aveva interrogato i suoi servi: Avete un padre o un fratello? 20E
noi avevamo risposto al mio signore: Abbiamo un padre vecchio e un figlio ancor
giovane natogli in vecchiaia, suo fratello è morto ed egli è rimasto il solo
dei figli di sua madre e suo padre lo ama. 21Tu avevi detto ai tuoi
servi: Conducetelo qui da me, perché lo possa vedere con i miei occhi. 22Noi
avevamo risposto al mio signore: Il giovinetto non può abbandonare suo padre:
se lascerà suo padre, questi morirà. 23Ma tu avevi soggiunto ai tuoi
servi: Se il vostro fratello minore non verrà qui con voi, non potrete più
venire alla mia presenza. 24Quando dunque eravamo ritornati dal tuo
servo, mio padre, gli riferimmo le parole del mio signore. 25E
nostro padre disse: Tornate ad acquistare per noi un po' di viveri. 26E
noi rispondemmo: Non possiamo ritornare laggiù: se c'è con noi il nostro
fratello minore, andremo; altrimenti, non possiamo essere ammessi alla presenza
di quell'uomo senza avere con noi il nostro fratello minore. 27Allora
il tuo servo, mio padre, ci disse: Voi sapete che due figli mi aveva procreato
mia moglie. 28Uno partì da me e dissi: certo è stato sbranato! Da
allora non l'ho più visto. 29Se ora mi porterete via anche questo e
gli capitasse una disgrazia, voi fareste scendere con dolore la mia canizie
nella tomba. 30Ora, quando io arriverò dal tuo servo, mio padre, e
il giovinetto non sarà con noi, mentre la vita dell'uno è legata alla vita
dell'altro, 31appena egli avrà visto che il giovinetto non è con
noi, morirà e i tuoi servi avranno fatto scendere con dolore negli inferi la
canizie del tuo servo, nostro padre.
32Ma il tuo servo si è reso garante del giovinetto presso mio padre:
Se non te lo ricondurrò, sarò colpevole verso mio padre per tutta la vita. 33Ora,
lascia che il tuo servo rimanga invece del giovinetto come schiavo del mio
signore e il giovinetto torni lassù con i suoi fratelli! 34Perché,
come potrei tornare da mio padre senz'avere con me il giovinetto? Ch'io non
veda il male che colpirebbe mio padre!".
1Allora Giuseppe non poté più contenersi dinanzi ai
circostanti e gridò: "Fate uscire tutti dalla mia presenza!". Così
non restò nessuno presso di lui, mentre Giuseppe si faceva conoscere ai suoi
fratelli. 2Ma diede in un grido di pianto e tutti gli Egiziani lo
sentirono e la cosa fu risaputa nella casa del faraone. 3Giuseppe
disse ai fratelli: "Io sono Giuseppe! Vive ancora mio padre?". Ma i
suoi fratelli non potevano rispondergli, perché atterriti dalla sua presenza. 4Allora
Giuseppe disse ai fratelli: "Avvicinatevi a me!". Si avvicinarono e
disse loro: "Io sono Giuseppe, il vostro fratello, che voi avete venduto
per l'Egitto. 5Ma ora non vi rattristate e non vi crucciate per
avermi venduto quaggiù, perché Dio mi ha mandato qui prima di voi per
conservarvi in vita. 6Perché già da due anni vi è la carestia nel
paese e ancora per cinque anni non vi sarà né aratura né mietitura. 7Dio
mi ha mandato qui prima di voi, per assicurare a voi la sopravvivenza nel paese
e per salvare in voi la vita di molta gente. 8Dunque non siete stati
voi a mandarmi qui, ma Dio ed Egli mi ha stabilito padre per il faraone,
signore su tutta la sua casa e governatore di tutto il paese d'Egitto. 9Affrettatevi
a salire da mio padre e ditegli: Dice il tuo figlio Giuseppe: Dio mi ha
stabilito signore di tutto l'Egitto. Vieni quaggiù presso di me e non tardare. 10Abiterai
nel paese di Gosen e starai vicino a me tu, i tuoi figli e i figli dei tuoi
figli, i tuoi greggi e i tuoi armenti e tutti i tuoi averi. 11Là io
ti darò sostentamento, poiché la carestia durerà ancora cinque anni, e non
cadrai nell'indigenza tu, la tua famiglia e quanto possiedi. 12Ed
ecco, i vostri occhi lo vedono e lo vedono gli occhi di mio fratello Beniamino:
è la mia bocca che vi parla! 13Riferite a mio padre tutta la gloria
che io ho in Egitto e quanto avete visto; affrettatevi a condurre quaggiù mio
padre". 14Allora egli si gettò al collo di Beniamino e pianse.
Anche Beniamino piangeva stretto al suo collo. 15Poi baciò tutti i
fratelli e pianse stringendoli a sé. Dopo, i suoi fratelli si misero a
conversare con lui.
16Intanto nella casa del faraone si era diffusa la voce: "Sono
venuti i fratelli di Giuseppe!" e questo fece piacere al faraone e ai suoi
ministri. 17Allora il faraone disse a Giuseppe: "Di' ai tuoi
fratelli: Fate questo: caricate le cavalcature, partite e andate nel paese di
Canaan. 18Poi prendete vostro padre e le vostre famiglie e venite da
me e io vi darò il meglio del paese d'Egitto e mangerete i migliori prodotti
della terra. 19Quanto a te, da' loro questo comando: Fate questo:
prendete con voi dal paese d'Egitto carri per i vostri bambini e le vostre
donne, prendete vostro padre e venite. 20Non abbiate rincrescimento
per la vostra roba, perché il meglio di tutto il paese sarà vostro".
21Così fecero i figli di Israele. Giuseppe diede loro carri secondo
l'ordine del faraone e diede loro una provvista per il viaggio. 22Diede
a tutti una muta di abiti per ciascuno, ma a Beniamino diede trecento sicli
d'argento e cinque mute di abiti. 23Allo stesso modo mandò al padre
dieci asini carichi dei migliori prodotti dell'Egitto e dieci asine cariche di
grano, pane e viveri per il viaggio del padre. 24Poi congedò i
fratelli e, mentre partivano, disse loro: "Non litigate durante il
viaggio!".
25Così essi ritornarono dall'Egitto e arrivarono nel paese di
Canaan, dal loro padre Giacobbe 26e subito gli riferirono:
"Giuseppe è ancora vivo, anzi governa tutto il paese d'Egitto!". Ma
il suo cuore rimase freddo, perché non poteva credere loro. 27Quando
però essi gli riferirono tutte le parole che Giuseppe aveva detto loro ed egli
vide i carri che Giuseppe gli aveva mandati per trasportarlo, allora lo spirito
del loro padre Giacobbe si rianimò. 28Israele disse: "Basta!
Giuseppe, mio figlio, è vivo. Andrò a vederlo prima di morire!".
1Israele dunque levò le tende con quanto possedeva e
arrivò a Bersabea, dove offrì sacrifici al Dio di suo padre Isacco. 2Dio
disse a Israele in una visione notturna: "Giacobbe, Giacobbe!".
Rispose: "Eccomi!". 3Riprese: "Io sono Dio, il Dio di
tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te un
grande popolo. 4Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò
tornare. Giuseppe ti chiuderà gli occhi".
5Giacobbe si alzò da Bersabea e i figli di Israele fecero salire il
loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone
aveva mandati per trasportarlo. 6Essi presero il loro bestiame e
tutti i beni che avevano acquistati nel paese di Canaan e vennero in Egitto;
Giacobbe cioè e con lui tutti i suoi discendenti; 7i suoi figli e i
nipoti, le sue figlie e le nipoti, tutti i suoi discendenti egli condusse con
sé in Egitto.
8Questi sono i nomi dei figli d'Israele che entrarono in Egitto:
Giacobbe e i suoi figli, il primogenito di Giacobbe, Ruben. 9I figli
di Ruben: Enoch, Pallu, Chezron e Carmi. 10I figli di Simeone:
Iemuel, Iamin, Oad, Iachin, Socar e Saul, figlio della Cananea. 11I
figli di Levi: Gherson, Keat e Merari. 12I figli di Giuda: Er, Onan,
Sela, Perez e Zerach; ma Er e Onan morirono nel paese di Canaan. Furono figli
di Perez: Chezron e Amul. 13I figli di Ìssacar: Tola, Puva, Giobbe e
Simron. 14I figli di Zàbulon: Sered, Elon e Iacleel. 15Questi
sono i figli che Lia partorì a Giacobbe in Paddan-Aram insieme con la figlia
Dina; tutti i suoi figli e le sue figlie erano trentatré persone.
16I figli di Gad: Zifion, Agghi, Suni, Esbon, Eri, Arodi e Areli. 17I
figli di Aser: Imma, Isva, Isvi, Beria e la loro sorella Serach. I figli di
Beria: Eber e Malchiel. 18Questi sono i figli di Zilpa, che Làbano
aveva dato alla figlia Lia; essa li partorì a Giacobbe: sono sedici persone.
19I figli di Rachele, moglie di Giacobbe: Giuseppe e Beniamino. 20A
Giuseppe nacquero in Egitto Efraim e Manasse, che gli partorì Asenat, figlia di
Potifera, sacerdote di On. 21I figli di Beniamino: Bela, Becher e
Asbel, Ghera, Naaman, Echi, Ros, Muppim, Uppim e Arde. 22Questi sono
i figli che Rachele partorì a Giacobbe; in tutto sono quattordici persone.
23I figli di Dan: Usim. 24I figli di Nèftali: Iacseel,
Guni, Ieser e Sillem. 25Questi sono i figli di Bila, che Làbano
diede alla figlia Rachele, ed essa li partorì a Giacobbe; in tutto sette
persone.
26Tutte le persone che entrarono con Giacobbe in Egitto, uscite dai
suoi fianchi, senza le mogli dei figli di Giacobbe, sono sessantasei. 27I
figli che nacquero a Giuseppe in Egitto sono due persone. Tutte le persone
della famiglia di Giacobbe, che entrarono in Egitto, sono settanta.
28Ora egli aveva mandato Giuda avanti a sé da Giuseppe, perché
questi desse istruzioni in Gosen prima del suo arrivo. Poi arrivarono al paese
di Gosen. 29Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì in
Gosen incontro a Israele, suo padre. Appena se lo vide davanti, gli si gettò al
collo e pianse a lungo stretto al suo collo. 30Israele disse a
Giuseppe: "Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua
faccia, perché sei ancora vivo". 31Allora Giuseppe disse ai
fratelli e alla famiglia del padre: "Vado ad informare il faraone e a
dirgli: I miei fratelli e la famiglia di mio padre, che erano nel paese di
Canaan, sono venuti da me. 32Ora questi uomini sono pastori di
greggi, si occupano di bestiame, e hanno condotto i loro greggi, i loro armenti
e tutti i loro averi. 33Quando dunque il faraone vi chiamerà e vi
domanderà: Qual è il vostro mestiere?, 34voi risponderete: Gente
dedita al bestiame sono stati i tuoi servi, dalla nostra fanciullezza fino ad
ora, noi e i nostri padri. Questo perché possiate risiedere nel paese di
Gosen". Perché tutti i pastori di greggi sono un abominio per gli
Egiziani.
1Giuseppe andò ad informare il faraone dicendogli:
"Mio padre e i miei fratelli con i loro greggi e armenti e con tutti i
loro averi sono venuti dal paese di Canaan; eccoli nel paese di Gosen". 2Intanto
prese cinque uomini dal gruppo dei suoi fratelli e li presentò al faraone. 3Il
faraone disse ai suoi fratelli: "Qual è il vostro mestiere?". Essi
risposero al faraone: "Pastori di greggi sono i tuoi servi, noi e i nostri
padri". 4Poi dissero al faraone: "Siamo venuti per
soggiornare come forestieri nel paese perché non c'è più pascolo per il gregge
dei tuoi servi; infatti è grave la carestia nel paese di Canaan. E ora lascia
che i tuoi servi risiedano nel paese di Gosen!".
5Allora il faraone disse a Giuseppe: "Tuo padre e i tuoi
fratelli sono dunque venuti da te. 6Ebbene, il paese d'Egitto è a
tua disposizione: fa' risiedere tuo padre e i tuoi fratelli nella parte
migliore del paese. Risiedano pure nel paese di Gosen. Se tu sai che vi sono
tra di loro uomini capaci, costituiscili sopra i miei averi in qualità di
sovrintendenti al bestiame". 7Poi Giuseppe introdusse Giacobbe,
suo padre, e lo presentò al faraone e Giacobbe benedisse il faraone. 8Il
faraone domandò a Giacobbe: "Quanti anni hai?". 9Giacobbe
rispose al faraone: "Centotrenta di vita errabonda, pochi e tristi sono
stati gli anni della mia vita e non hanno raggiunto il numero degli anni dei
miei padri, al tempo della loro vita nomade". 10Poi Giacobbe
benedisse il faraone e si allontanò dal faraone.
11Giuseppe fece risiedere suo padre e i suoi fratelli e diede loro
una proprietà nel paese d'Egitto, nella parte migliore del paese, nel
territorio di Ramses, come aveva comandato il faraone. 12Giuseppe
diede il sostentamento al padre, ai fratelli e a tutta la famiglia di suo
padre, fornendo pane secondo il numero dei bambini.
13Ora non c'era pane in tutto il paese, perché la carestia era molto
grave: il paese d'Egitto e il paese di Canaan languivano per la carestia. 14Giuseppe
raccolse tutto il denaro che si trovava nel paese d'Egitto e nel paese di
Canaan in cambio del grano che essi acquistavano; Giuseppe consegnò questo
denaro alla casa del faraone.
15Quando fu esaurito il denaro del paese di Egitto e del paese di
Canaan, tutti gli Egiziani vennero da Giuseppe a dire: "Dacci il pane!
Perché dovremmo morire sotto i tuoi occhi? Infatti non c'è più denaro". 16Rispose
Giuseppe: "Cedetemi il vostro bestiame e io vi darò pane in cambio del
vostro bestiame, se non c'è più denaro". 17Allora condussero a
Giuseppe il loro bestiame e Giuseppe diede loro il pane in cambio dei cavalli e
delle pecore, dei buoi e degli asini; così in quell'anno li nutrì di pane in
cambio di tutto il loro bestiame.
18Passato quell'anno, vennero a lui l'anno dopo e gli dissero:
"Non nascondiamo al mio signore che si è esaurito il denaro e anche il
possesso del bestiame è passato al mio signore, non rimane più a disposizione
del mio signore se non il nostro corpo e il nostro terreno. 19Perché
dovremmo perire sotto i tuoi occhi, noi e la nostra terra? Acquista noi e la
nostra terra in cambio di pane e diventeremo servi del faraone noi con la
nostra terra; ma dacci di che seminare, così che possiamo vivere e non morire e
il suolo non diventi un deserto!". 20Allora Giuseppe acquistò
per il faraone tutto il terreno dell'Egitto, perché gli Egiziani vendettero
ciascuno il proprio campo, tanto infieriva su di loro la carestia. Così la
terra divenne proprietà del faraone. 21Quanto al popolo, egli lo
fece passare nelle città da un capo all'altro della frontiera egiziana. 22Soltanto
il terreno dei sacerdoti egli non acquistò, perché i sacerdoti avevano
un'assegnazione fissa da parte del faraone e si nutrivano dell'assegnazione che
il faraone passava loro; per questo non vendettero il loro terreno.
23Poi Giuseppe disse al popolo: "Vedete, io ho acquistato oggi
per il faraone voi e il vostro terreno. Eccovi il seme: seminate il terreno. 24Ma
quando vi sarà il raccolto, voi ne darete un quinto al faraone e quattro parti
saranno vostre, per la semina dei campi, per il nutrimento vostro e di quelli
di casa vostra e per il nutrimento dei vostri bambini". 25Gli
risposero: "Ci hai salvato la vita! Ci sia solo concesso di trovar grazia
agli occhi del mio signore e saremo servi del faraone!". 26Così
Giuseppe fece di questo una legge che vige fino ad oggi sui terreni d'Egitto,
per la quale si deve dare la quinta parte al faraone. Soltanto i terreni dei
sacerdoti non divennero del faraone.
27Gli Israeliti intanto si stabilirono nel paese d'Egitto, nel
territorio di Gosen, ebbero proprietà e furono fecondi e divennero molto
numerosi.
28Giacobbe visse nel paese d'Egitto diciassette anni e gli anni
della sua vita furono centoquarantasette. 29Quando fu vicino il
tempo della sua morte, Israele chiamò il figlio Giuseppe e gli disse: "Se
ho trovato grazia ai tuoi occhi, metti la mano sotto la mia coscia e usa con me
bontà e fedeltà: non seppellirmi in Egitto! 30Quando io mi sarò
coricato con i miei padri, portami via dall'Egitto e seppelliscimi nel loro
sepolcro". Rispose: "Io agirò come hai detto". 31Riprese:
"Giuramelo!". E glielo giurò; allora Israele si prostrò sul capezzale
del letto.
1Dopo queste cose, fu riferito a Giuseppe: "Ecco,
tuo padre è malato!". Allora egli condusse con sé i due figli Manasse ed
Efraim. 2Fu riferita la cosa a Giacobbe: "Ecco, tuo figlio
Giuseppe è venuto da te". Allora Israele raccolse le forze e si mise a
sedere sul letto. 3Giacobbe disse a Giuseppe: "Dio onnipotente
mi apparve a Luz, nel paese di Canaan, e mi benedisse 4dicendomi:
Ecco, io ti rendo fecondo: ti moltiplicherò e ti farò diventare un insieme di
popoli e darò questo paese alla tua discendenza dopo di te in possesso perenne.
5Ora i due figli che ti sono nati nel paese d'Egitto prima del mio
arrivo presso di te in Egitto, sono miei: Efraim e Manasse saranno miei come
Ruben e Simeone. 6Invece i figli che tu avrai generati dopo di essi,
saranno tuoi: saranno chiamati con il nome dei loro fratelli nella loro
eredità. 7Quanto a me, mentre giungevo da Paddan, Rachele, tua
madre, mi morì nel paese di Canaan durante il viaggio, quando mancava un tratto
di cammino per arrivare a Efrata, e l'ho sepolta là lungo la strada di Efrata,
cioè Betlemme". 8Poi Israele vide i figli di Giuseppe e disse:
"Chi sono questi?". 9Giuseppe disse al padre: "Sono i
figli che Dio mi ha dati qui". Riprese: "Portameli perché io li
benedica!". 10Ora gli occhi di Israele erano offuscati dalla
vecchiaia: non poteva più distinguere. Giuseppe li avvicinò a lui, che li baciò
e li abbracciò. 11Israele disse a Giuseppe: "Io non pensavo più
di vedere la tua faccia ed ecco, Dio mi ha concesso di vedere anche la tua
prole!". 12Allora Giuseppe li ritirò dalle sue ginocchia e si
prostrò con la faccia a terra. 13Poi li prese tutti e due, Efraim
con la sua destra, alla sinistra di Israele, e Manasse con la sua sinistra,
alla destra di Israele, e li avvicinò a lui. 14Ma Israele stese la
mano destra e la pose sul capo di Efraim, che pure era il più giovane, e la sua
sinistra sul capo di Manasse, incrociando le braccia, benché Manasse fosse il
primogenito. 15E così benedisse Giuseppe:
"Il Dio, davanti al
quale hanno camminato
i miei padri Abramo e Isacco,
il Dio che è stato il mio pastore da quando esisto
fino ad oggi,
16l'angelo che mi ha liberato da ogni male,
benedica questi giovinetti!
Sia ricordato in essi il mio nome
e il nome dei miei padri Abramo e Isacco
e si moltiplichino in gran numero
in mezzo alla terra!".
17Giuseppe notò che il padre aveva posato la destra sul
capo di Efraim e ciò gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla
dal capo di Efraim e porla sul capo di Manasse. 18Disse al padre:
"Non così, padre mio: è questo il primogenito, posa la destra sul suo
capo!". 19Ma il padre ricusò e disse: "Lo so, figlio mio,
lo so: anch'egli diventerà un popolo, anch'egli sarà grande, ma il suo fratello
minore sarà più grande di lui e la sua discendenza diventerà una moltitudine di
nazioni". 20E li benedisse in quel giorno:
"Di voi si servirà
Israele
per benedire, dicendo:
Dio ti renda come Efraim e come Manasse!".
Così pose Efraim prima di
Manasse.
21Poi Israele disse a Giuseppe: "Ecco, io sto per morire, ma
Dio sarà con voi e vi farà tornare al paese dei vostri padri.
22Quanto a me, io do a te, più che ai tuoi fratelli, un dorso di
monte, che io ho conquistato dalle mani degli Amorrei con la spada e
l'arco".
1Quindi Giacobbe chiamò i figli e disse:
"Radunatevi, perché io vi annunzi quello che vi accadrà nei tempi futuri.
2Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe,
ascoltate Israele, vostro padre!
3Ruben, tu sei il mio primogenito,
il mio vigore e la primizia della mia virilità,
esuberante in fierezza ed esuberante in forza!
4Bollente come l'acqua, tu non avrai preminenza,
perché hai invaso il talamo di tuo padre
e hai violato il mio giaciglio su cui eri salito.
5Simeone e Levi sono fratelli,
strumenti di violenza sono i loro coltelli.
6Nel loro conciliabolo non entri l'anima mia,
al loro convegno non si unisca il mio cuore.
Perché con ira hanno ucciso gli uomini
e con passione hanno storpiato i tori.
7Maledetta la loro ira, perché violenta,
e la loro collera, perché crudele!
Io li dividerò in Giacobbe
e li disperderò in Israele.
8Giuda, te loderanno i tuoi fratelli;
la tua mano sarà sulla nuca dei tuoi nemici;
davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre.
9Un giovane leone è Giuda:
dalla preda, figlio mio, sei tornato;
si è sdraiato, si è accovacciato come un leone
e come una leonessa; chi oserà farlo alzare?
10Non sarà tolto lo scettro da Giuda
né il bastone del comando tra i suoi piedi,
finché verrà colui al quale esso appartiene
e a cui è dovuta l'obbedienza dei popoli.
11Egli lega alla vite il suo asinello
e a scelta vite il figlio della sua asina,
lava nel vino la veste
e nel sangue dell'uva il manto;
12lucidi ha gli occhi per il vino
e bianchi i denti per il latte.
13Zàbulon abiterà lungo il lido del mare
e sarà l'approdo delle navi,
con il fianco rivolto a Sidòne.
14Issacar è un asino robusto,
accovacciato tra un doppio recinto.
15Ha visto che il luogo di riposo era bello,
che il paese era ameno;
ha piegato il dorso a portar la soma
ed è stato ridotto ai lavori forzati.
16Dan giudicherà il suo popolo
come ogni altra tribù d'Israele.
17Sia Dan un serpente sulla strada,
una vipera cornuta sul sentiero,
che morde i garretti del cavallo
e il cavaliere cade all'indietro.
18Io spero nella tua salvezza, Signore!
19Gad, assalito da un'orda,
ne attacca la retroguardia.
20Aser, il suo pane è pingue:
egli fornisce delizie da re.
21Nèftali è una cerva slanciata
che da' bei cerbiatti.
22Germoglio di ceppo fecondo è Giuseppe;
germoglio di ceppo fecondo presso una fonte,
i cui rami si stendono sul muro.
23Lo hanno esasperato e colpito,
lo hanno perseguitato i tiratori di frecce.
24Ma è rimasto intatto il suo arco
e le sue braccia si muovon veloci
per le mani del Potente di Giacobbe,
per il nome del Pastore, Pietra d'Israele.
25Per il Dio di tuo padre - egli ti aiuti!
e per il Dio onnipotente - egli ti benedica!
Con benedizioni del cielo dall'alto,
benedizioni dell'abisso nel profondo,
benedizioni delle mammelle e del grembo.
26Le benedizioni di tuo padre sono superiori
alle benedizioni dei monti antichi,
alle attrattive dei colli eterni.
Vengano sul capo di Giuseppe
e sulla testa del principe tra i suoi fratelli!
27Beniamino è un lupo che sbrana:
al mattino divora la preda
e alla sera spartisce il bottino.
28Tutti questi formano le dodici tribù d'Israele, questo
è ciò che disse loro il loro padre, quando li ha benedetti; ognuno egli
benedisse con una benedizione particolare.
29Poi diede loro quest'ordine: "Io sto per essere riunito ai
miei antenati: seppellitemi presso i miei padri nella caverna che è nel campo
di Efron l'Hittita, 30nella caverna che si trova nel campo di
Macpela di fronte a Mamre, nel paese di Canaan, quella che Abramo acquistò con
il campo di Efron l'Hittita come proprietà sepolcrale. 31Là
seppellirono Abramo e Sara sua moglie, là seppellirono Isacco e Rebecca sua
moglie e là seppellii Lia. 32La proprietà del campo e della caverna
che si trova in esso proveniva dagli Hittiti".
33Quando Giacobbe ebbe finito di dare questo ordine ai figli,
ritrasse i piedi nel letto e spirò e fu riunito ai suoi antenati.
1Allora Giuseppe si gettò sulla faccia di suo padre,
pianse su di lui e lo baciò. 2Poi Giuseppe ordinò ai suoi medici di
imbalsamare suo padre. I medici imbalsamarono Israele 3e vi
impiegarono quaranta giorni, perché tanti ne occorrono per l'imbalsamazione.
Gli Egiziani lo piansero settanta giorni. 4Passati i giorni del
lutto, Giuseppe parlò alla casa del faraone: "Se ho trovato grazia ai
vostri occhi, vogliate riferire agli orecchi del faraone queste parole: 5Mio
padre mi ha fatto giurare: Ecco, io sto per morire: tu devi seppellirmi nel
sepolcro che mi sono scavato nel paese di Canaan. Ora, possa io andare a
seppellire mio padre e tornare". 6Il faraone rispose: "Va'
e seppellisci tuo padre com'egli ti ha fatto giurare". 7Allora
Giuseppe andò a seppellire suo padre e con lui andarono tutti i ministri del
faraone, gli anziani della sua casa, tutti gli anziani del paese d'Egitto, 8tutta
la casa di Giuseppe e i suoi fratelli e la casa di suo padre. Soltanto i loro
bambini e i loro greggi e i loro armenti essi lasciarono nel paese di Gosen. 9Andarono
con lui anche i carri da guerra e la cavalleria, così da formare una carovana
imponente. 10Quando arrivarono all'Aia di Atad, che è al di là del
Giordano, fecero un lamento molto grande e solenne ed egli celebrò per suo
padre un lutto di sette giorni. 11I Cananei che abitavano il paese
videro il lutto alla Aia di Atad e dissero: "È un lutto grave questo per
gli Egiziani". Per questo la si chiamò Abel-Mizraim, che si trova al di là
del Giordano. 12Poi i suoi figli fecero per lui così come aveva loro
comandato. 13I suoi figli lo portarono nel paese di Canaan e lo
seppellirono nella caverna del campo di Macpela, quel campo che Abramo aveva
acquistato, come proprietà sepolcrale, da Efron l'Hittita, e che si trova di
fronte a Mamre. 14Dopo aver sepolto suo padre, Giuseppe tornò in
Egitto insieme con i suoi fratelli e con quanti erano andati con lui a
seppellire suo padre.
15Ma i fratelli di Giuseppe cominciarono ad aver paura, dato che il
loro padre era morto, e dissero: "Chissà se Giuseppe non ci tratterà da
nemici e non ci renderà tutto il male che noi gli abbiamo fatto?". 16Allora
mandarono a dire a Giuseppe: "Tuo padre prima di morire ha dato
quest'ordine: 17Direte a Giuseppe: Perdona il delitto dei tuoi
fratelli e il loro peccato, perché ti hanno fatto del male! Perdona dunque il
delitto dei servi del Dio di tuo padre!". Giuseppe pianse quando gli si
parlò così. 18E i suoi fratelli andarono e si gettarono a terra
davanti a lui e dissero: "Eccoci tuoi schiavi!". 19Ma
Giuseppe disse loro: "Non temete. Sono io forse al posto di Dio? 20Se
voi avevate pensato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un
bene, per compiere quello che oggi si avvera: far vivere un popolo numeroso. 21Dunque
non temete, io provvederò al sostentamento per voi e per i vostri
bambini". Così li consolò e fece loro coraggio. 22Ora Giuseppe
con la famiglia di suo padre abitò in Egitto; Giuseppe visse centodieci anni. 23Così
Giuseppe vide i figli di Efraim fino alla terza generazione e anche i figli di
Machir, figlio di Manasse, nacquero sulle ginocchia di Giuseppe. 24Poi
Giuseppe disse ai fratelli: "Io sto per morire, ma Dio verrà certo a
visitarvi e vi farà uscire da questo paese verso il paese ch'egli ha promesso
con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe". 25Giuseppe
fece giurare ai figli di Israele così: "Dio verrà certo a visitarvi e
allora voi porterete via di qui le mie ossa".
26Poi Giuseppe morì all'età di centodieci anni; lo imbalsamarono e
fu posto in un sarcofago in Egitto.
1Questi sono i nomi dei figli d'Israele entrati in
Egitto con Giacobbe e arrivati ognuno con la sua famiglia: 2Ruben,
Simeone, Levi e Giuda, 3Issacar, Zàbulon e Beniamino, 4Dan
e Nèftali, Gad e Aser. 5Tutte le persone nate da Giacobbe erano
settanta, Giuseppe si trovava già in Egitto.
6Giuseppe poi morì e così tutti i suoi fratelli e tutta quella
generazione. 7I figli d'Israele prolificarono e crebbero, divennero
numerosi e molto potenti e il paese ne fu ripieno.
8Allora sorse sull'Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto
Giuseppe. 9E disse al suo popolo: "Ecco che il popolo dei figli
d'Israele è più numeroso e più forte di noi. 10Prendiamo
provvedimenti nei suoi riguardi per impedire che aumenti, altrimenti, in caso
di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà contro di noi e poi partirà
dal paese". 11Allora vennero imposti loro dei sovrintendenti ai
lavori forzati per opprimerli con i loro gravami, e così costruirono per il
faraone le città-deposito, cioè Pitom e Ramses. 12Ma quanto più
opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava e cresceva oltre misura; si
cominciò a sentire come un incubo la presenza dei figli d'Israele. 13Per
questo gli Egiziani fecero lavorare i figli d'Israele trattandoli duramente. 14Resero
loro amara la vita costringendoli a fabbricare mattoni di argilla e con ogni
sorta di lavoro nei campi: e a tutti questi lavori li obbligarono con durezza.
15 Poi il re d'Egitto disse alle levatrici degli Ebrei, delle quali
una si chiamava Sifra e l'altra Pua: 16"Quando assistete al
parto delle donne ebree, osservate quando il neonato è ancora tra le due sponde
del sedile per il parto: se è un maschio, lo farete morire; se è una femmina,
potrà vivere". 17Ma le levatrici temettero Dio: non fecero come
aveva loro ordinato il re d'Egitto e lasciarono vivere i bambini. 18Il
re d'Egitto chiamò le levatrici e disse loro: "Perché avete fatto questo e
avete lasciato vivere i bambini?". 19Le levatrici risposero al
faraone: "Le donne ebree non sono come le egiziane: sono piene di
vitalità: prima che arrivi presso di loro la levatrice, hanno già
partorito!". 20Dio beneficò le levatrici. Il popolo aumentò e
divenne molto forte. 21E poiché le levatrici avevano temuto Dio,
egli diede loro una numerosa famiglia. 22Allora il faraone diede
quest'ordine a tutto il suo popolo: "Ogni figlio maschio che nascerà agli
Ebrei, lo getterete nel Nilo, ma lascerete vivere ogni figlia".
1Un uomo della famiglia di Levi andò a prendere in
moglie una figlia di Levi. 2La donna concepì e partorì un figlio;
vide che era bello e lo tenne nascosto per tre mesi. 3Ma non potendo
tenerlo nascosto più oltre, prese un cestello di papiro, lo spalmò di bitume e
di pece, vi mise dentro il bambino e lo depose fra i giunchi sulla riva del
Nilo. 4La sorella del bambino si pose ad osservare da lontano che
cosa gli sarebbe accaduto. 5Ora la figlia del faraone scese al Nilo
per fare il bagno, mentre le sue ancelle passeggiavano lungo la sponda del
Nilo. Essa vide il cestello fra i giunchi e mandò la sua schiava a prenderlo. 6L'aprì
e vide il bambino: ecco, era un fanciullino che piangeva. Ne ebbe compassione e
disse: "È un bambino degli Ebrei". 7La sorella del bambino
disse allora alla figlia del faraone: "Devo andarti a chiamare una nutrice
tra le donne ebree, perché allatti per te il bambino?". 8"Va'",
le disse la figlia del faraone. La fanciulla andò a chiamare la madre del
bambino. 9La figlia del faraone le disse: "Porta con te questo
bambino e allattalo per me; io ti darò un salario". La donna prese il
bambino e lo allattò. 10Quando il bambino fu cresciuto, lo condusse
alla figlia del faraone. Egli divenne un figlio per lei ed ella lo chiamò Mosè,
dicendo: "Io l'ho salvato dalle acque!".
11In quei giorni, Mosè, cresciuto in età, si recò dai suoi fratelli
e notò i lavori pesanti da cui erano oppressi. Vide un Egiziano che colpiva un
Ebreo, uno dei suoi fratelli. 12Voltatosi attorno e visto che non
c'era nessuno, colpì a morte l'Egiziano e lo seppellì nella sabbia. 13Il
giorno dopo, uscì di nuovo e, vedendo due Ebrei che stavano rissando, disse a
quello che aveva torto: "Perché percuoti il tuo fratello?". 14Quegli
rispose: "Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? Pensi forse di
uccidermi, come hai ucciso l'Egiziano?". Allora Mosè ebbe paura e pensò:
"Certamente la cosa si è risaputa". 15Poi il faraone sentì
parlare di questo fatto e cercò di mettere a morte Mosè. Allora Mosè si
allontanò dal faraone e si stabilì nel paese di Madian e sedette presso un
pozzo.
16Ora il sacerdote di Madian aveva sette figlie. Esse vennero ad
attingere acqua per riempire gli abbeveratoi e far bere il gregge del padre. 17Ma
arrivarono alcuni pastori e le scacciarono. Allora Mosè si levò a difenderle e
fece bere il loro bestiame. 18Tornate dal loro padre Reuel, questi
disse loro: "Perché oggi avete fatto ritorno così in fretta?". 19Risposero:
"Un Egiziano ci ha liberate dalle mani dei pastori; è stato lui che ha
attinto per noi e ha dato da bere al gregge". 20Quegli disse
alle figlie: "Dov'è? Perché avete lasciato là quell'uomo? Chiamatelo a
mangiare il nostro cibo!". 21Così Mosè accettò di abitare con
quell'uomo, che gli diede in moglie la propria figlia Zippora. 22Ella
gli partorì un figlio ed egli lo chiamò Gherson, perché diceva: "Sono un
emigrato in terra straniera!".
23Nel lungo corso di quegli anni, il re d'Egitto morì. Gli Israeliti
gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di lamento e il loro grido
dalla schiavitù salì a Dio. 24Allora Dio ascoltò il loro lamento, si
ricordò della sua alleanza con Abramo e Giacobbe. 25Dio guardò la
condizione degli Israeliti e se ne prese pensiero.
1Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo
suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò
al monte di Dio, l'Oreb. 2L'angelo del Signore gli apparve in una
fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel
fuoco, ma quel roveto non si consumava. 3Mosè pensò: "Voglio
avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché il roveto non
brucia?". 4Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e
Dio lo chiamò dal roveto e disse: "Mosè, Mosè!". Rispose:
"Eccomi!". 5Riprese: "Non avvicinarti! Togliti i
sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!". 6E
disse: "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco,
il Dio di Giacobbe". Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di
guardare verso Dio.
7Il Signore disse: "Ho osservato la miseria del mio popolo in
Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti
le sue sofferenze. 8Sono sceso per liberarlo dalla mano dell'Egitto
e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un
paese dove scorre latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo,
l'Hittita, l'Amorreo, il Perizzita, l'Eveo, il Gebuseo. 9Ora dunque
il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto
l'oppressione con cui gli Egiziani li tormentano. 10Ora va'! Io ti
mando dal faraone. Fa' uscire dall'Egitto il mio popolo, gli Israeliti!". 11Mosè
disse a Dio: "Chi sono io per andare dal faraone e per far uscire
dall'Egitto gli Israeliti?". 12Rispose: "Io sarò con te.
Eccoti il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo
dall'Egitto, servirete Dio su questo monte".
13Mosè disse a Dio: "Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico
loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si
chiama? E io che cosa risponderò loro?". 14Dio disse a Mosè:
"Io sono colui che sono!". Poi disse: "Dirai agli Israeliti:
Io-Sono mi ha mandato a voi". 15Dio aggiunse a Mosè:
"Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di
Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il
mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione
in generazione.
16Va'! Riunisci gli anziani d'Israele e di' loro: Il Signore, Dio
dei vostri padri, mi è apparso, il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe,
dicendo: Sono venuto a vedere voi e ciò che vien fatto a voi in Egitto. 17E
ho detto: Vi farò uscire dalla umiliazione dell'Egitto verso il paese del
Cananeo, dell'Hittita, dell'Amorreo, del Perizzita, dell'Eveo e del Gebuseo,
verso un paese dove scorre latte e miele. 18Essi ascolteranno la tua
voce e tu e gli anziani d'Israele andrete dal re di Egitto e gli riferirete: Il
Signore, Dio degli Ebrei, si è presentato a noi. Ci sia permesso di andare nel
deserto a tre giorni di cammino, per fare un sacrificio al Signore, nostro Dio.
19Io so che il re d'Egitto non vi permetterà di partire, se non con
l'intervento di una mano forte. 20Stenderò dunque la mano e colpirò
l'Egitto con tutti i prodigi che opererò in mezzo ad esso, dopo egli vi lascerà
andare.
21Farò sì che questo popolo trovi grazia agli occhi degli Egiziani:
quando partirete, non ve ne andrete a mani vuote. 22Ogni donna
domanderà alla sua vicina e all'inquilina della sua casa oggetti di argento e
oggetti d'oro e vesti; ne caricherete i vostri figli e le vostre figlie e
spoglierete l'Egitto".
1Mosè rispose: "Ecco, non mi crederanno, non
ascolteranno la mia voce, ma diranno: Non ti è apparso il Signore!". 2Il
Signore gli disse: "Che hai in mano?". Rispose: "Un
bastone". 3Riprese: "Gettalo a terra!". Lo gettò a
terra e il bastone diventò un serpente, davanti al quale Mosè si mise a
fuggire. 4Il Signore disse a Mosè: "Stendi la mano e prendilo
per la coda!". Stese la mano, lo prese e diventò di nuovo un bastone nella
sua mano. 5"Questo perché credano che ti è apparso il Signore,
il Dio dei loro padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di
Giacobbe". 6Il Signore gli disse ancora: "Introduci la
mano nel seno!". Egli si mise in seno la mano e poi la ritirò: ecco la sua
mano era diventata lebbrosa, bianca come la neve. 7Egli disse:
"Rimetti la mano nel seno!". Rimise in seno la mano e la tirò fuori:
ecco era tornata come il resto della sua carne. 8"Dunque se non
ti credono e non ascoltano la voce del primo segno, crederanno alla voce del
secondo! 9Se non credono neppure a questi due segni e non
ascolteranno la tua voce, allora prenderai acqua del Nilo e la verserai sulla
terra asciutta: l'acqua che avrai presa dal Nilo diventerà sangue sulla terra
asciutta".
10Mosè disse al Signore: "Mio Signore, io non sono un buon
parlatore; non lo sono mai stato prima e neppure da quando tu hai cominciato a
parlare al tuo servo, ma sono impacciato di bocca e di lingua". 11Il
Signore gli disse: "Chi ha dato una bocca all'uomo o chi lo rende muto o
sordo, veggente o cieco? Non sono forse io, il Signore? 12Ora va'!
Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò quello che dovrai dire". 13Mosè
disse: "Perdonami, Signore mio, manda chi vuoi mandare!". 14Allora
la collera del Signore si accese contro Mosè e gli disse: "Non vi è forse
il tuo fratello Aronne, il levita? Io so che lui sa parlar bene. Anzi sta
venendoti incontro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo. 15Tu gli parlerai
e metterai sulla sua bocca le parole da dire e io sarò con te e con lui mentre
parlate e vi suggerirò quello che dovrete fare. 16Parlerà lui al
popolo per te: allora egli sarà per te come bocca e tu farai per lui le veci di
Dio. 17Terrai in mano questo bastone, con il quale tu compirai i
prodigi".
18Mosè partì, tornò da Ietro suo suocero e gli disse: "Lascia
che io parta e torni dai miei fratelli che sono in Egitto, per vedere se sono
ancora vivi!". Ietro disse a Mosè: "Va' pure in pace!". 19Il
Signore disse a Mosè in Madian: "Va', torna in Egitto, perché sono morti
quanti insidiavano la tua vita!". 20Mosè prese la moglie e i
figli, li fece salire sull'asino e tornò nel paese di Egitto. Mosè prese in
mano anche il bastone di Dio.
21Il Signore disse a Mosè: "Mentre tu parti per tornare in
Egitto, sappi che tu compirai alla presenza del faraone tutti i prodigi che ti
ho messi in mano; ma io indurirò il suo cuore ed egli non lascerà partire il
mio popolo. 22Allora tu dirai al faraone: Dice il Signore: Israele è
il mio figlio primogenito. 23Io ti avevo detto: lascia partire il
mio figlio perché mi serva! Ma tu hai rifiutato di lasciarlo partire. Ecco io
faccio morire il tuo figlio primogenito!".
24Mentre si trovava in viaggio, nel luogo dove pernottava, il
Signore gli venne contro e cercò di farlo morire. 25Allora Zippora
prese una selce tagliente, recise il prepuzio del figlio e con quello gli toccò
i piedi e disse: "Tu sei per me uno sposo di sangue". 26Allora
si ritirò da lui. Essa aveva detto sposo di sangue a causa della circoncisione.
27Il Signore disse ad Aronne: "Va' incontro a Mosè nel
deserto!". Andò e lo incontrò al monte di Dio e lo baciò. 28Mosè
riferì ad Aronne tutte le parole con le quali il Signore lo aveva inviato e
tutti i segni con i quali l'aveva accreditato.
29Mosè e Aronne andarono e adunarono tutti gli anziani degli
Israeliti. 30Aronne parlò al popolo, riferendo tutte le parole che
il Signore aveva dette a Mosè, e compì i segni davanti agli occhi del popolo. 31Allora
il popolo credette. Essi intesero che il Signore aveva visitato gli Israeliti e
che aveva visto la loro afflizione; si inginocchiarono e si prostrarono.
1Dopo, Mosè e Aronne vennero dal Faraone e gli
annunziarono: "Dice il Signore, il Dio d'Israele: Lascia partire il mio
popolo perché mi celebri una festa nel deserto!". 2Il faraone
rispose: "Chi è il Signore, perché io debba ascoltare la sua voce per
lasciar partire Israele? Non conosco il Signore e neppure lascerò partire
Israele!". 3Ripresero: "Il Dio degli Ebrei si è presentato
a noi. Ci sia dunque concesso di partire per un viaggio di tre giorni nel
deserto e celebrare un sacrificio al Signore, nostro Dio, perché non ci
colpisca di peste o di spada!". 4Il re di Egitto disse loro:
"Perché, Mosè e Aronne, distogliete il popolo dai suoi lavori? Tornate ai
vostri lavori!". 5Il faraone aggiunse: "Ecco, ora sono
numerosi più del popolo del paese, voi li vorreste far cessare dai lavori
forzati!".
6In quel giorno il faraone diede questi ordini ai sorveglianti del
popolo e ai suoi scribi: "7Non darete più la paglia al popolo
per fabbricare i mattoni come facevate prima. Si procureranno da sé la paglia. 8Però
voi dovete esigere il numero di mattoni che facevano prima, senza ridurlo.
Perché sono fannulloni; per questo protestano: Vogliamo partire, dobbiamo
sacrificare al nostro Dio! 9Pesi dunque il lavoro su questi uomini e
vi si trovino impegnati; non diano retta a parole false!".
10I sorveglianti del popolo e gli scribi uscirono e parlarono al
popolo: "Ha ordinato il faraone: Io non vi dò più paglia. 11Voi
stessi andate a procurarvela dove ne troverete, ma non diminuisca il vostro
lavoro".
12Il popolo si disperse in tutto il paese d'Egitto a raccattare
stoppie da usare come paglia. 13Ma i sorveglianti li sollecitavano
dicendo: "Porterete a termine il vostro lavoro; ogni giorno il
quantitativo giornaliero, come quando vi era la paglia". 14Bastonarono
gli scribi degli Israeliti, quelli che i sorveglianti del faraone avevano
costituiti loro capi, dicendo: "Perché non avete portato a termine anche
ieri e oggi, come prima, il vostro numero di mattoni?".
15Allora gli scribi degli Israeliti vennero dal faraone a reclamare,
dicendo: "Perché tratti così i tuoi servi? 16Paglia non vien
data ai tuoi servi, ma i mattoni - ci si dice - fateli! Ed ecco i tuoi servi
sono bastonati e la colpa è del tuo popolo!". 17Rispose:
"Fannulloni siete, fannulloni! Per questo dite: Vogliamo partire, dobbiamo
sacrificare al Signore. 18Ora andate, lavorate! Non vi sarà data
paglia, ma voi darete lo stesso numero di mattoni".
19Gli scribi degli Israeliti si videro ridotti a mal partito, quando
fu loro detto: "Non diminuirete affatto il numero giornaliero dei mattoni".
20Quando, uscendo dalla presenza del faraone, incontrarono Mosè e
Aronne che stavano ad aspettarli, 21dissero loro: "Il Signore
proceda contro di voi e giudichi; perché ci avete resi odiosi agli occhi del
faraone e agli occhi dei suoi ministri, mettendo loro in mano la spada per
ucciderci!".
22Allora Mosè si rivolse al Signore e disse: "Mio Signore,
perché hai maltrattato questo popolo? Perché dunque mi hai inviato? 23Da
quando sono venuto dal faraone per parlargli in tuo nome, egli ha fatto del
male a questo popolo e tu non hai per nulla liberato il tuo popolo!".
1Il Signore disse a Mosè: "Ora vedrai quello che
sto per fare al faraone con mano potente, li lascerà andare, anzi con mano
potente li caccerà dal suo paese!".
2Dio parlò a Mosè e gli disse: "Io sono il Signore! 3Sono
apparso ad Abramo, a Isacco, a Giacobbe come Dio onnipotente, ma con il mio
nome di Signore non mi son manifestato a loro. 4Ho anche stabilito
la mia alleanza con loro, per dar loro il paese di Canaan, quel paese dov'essi
soggiornarono come forestieri. 5Sono ancora io che ho udito il
lamento degli Israeliti asserviti dagli Egiziani e mi sono ricordato della mia
alleanza. 6Per questo di' agli Israeliti: Io sono il Signore! Vi
sottrarrò ai gravami degli Egiziani, vi libererò dalla loro schiavitù e vi
libererò con braccio teso e con grandi castighi. 7Io vi prenderò
come mio popolo e diventerò il vostro Dio. Voi saprete che io sono il Signore,
il vostro Dio, che vi sottrarrà ai gravami degli Egiziani. 8Vi farò
entrare nel paese che ho giurato a mano alzata di dare ad Abramo, a Isacco e a
Giacobbe, e ve lo darò in possesso: io sono il Signore!".
9Mosè parlò così agli Israeliti, ma essi non ascoltarono Mosè,
perché erano all'estremo della sopportazione per la dura schiavitù.
10Il Signore parlò a Mosè: 11"Va' e parla al faraone
re d'Egitto, perché lasci partire dal suo paese gli Israeliti!". 12Mosè
disse alla presenza del Signore: "Ecco gli Israeliti non mi hanno
ascoltato: come vorrà ascoltarmi il faraone, mentre io ho la parola impacciata?".
13Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e diede loro un incarico
presso gli Israeliti e presso il faraone re d'Egitto, per far uscire gli
Israeliti dal paese d'Egitto.
14Questi sono i capi delle loro famiglie. Figli di Ruben,
primogenito d'Israele: Enoch, Pallu, Chezron e Carmi; queste sono le famiglie
di Ruben.
15Figli di Simeone: Iemuel, Iamin, Oad, Iachin, Socar e Saul, figlio
della Cananea; queste sono le famiglie di Simeone.
16Questi sono i nomi dei figli di Levi secondo le loro generazioni:
Gherson, Keat, Merari. Ora gli anni della vita di Levi furono centotrentasette.
17Figli di Gherson: Libni e Simei secondo le loro famiglie.
18Figli di Keat: Amran, Isear, Ebron e Uzziel. Ora gli anni della
vita di Keat furono centotrentatré.
19Figli di Merari: Macli e Musi; queste sono le famiglie di Levi
secondo le loro generazioni.
20Amram prese in moglie Iochebed, sua zia, la quale gli partorì
Aronne e Mosè. Ora gli anni della vita di Amram furono centotrentasette.
21Figli di Isear: Core, Nefeg e Zicri.
22Figli di Uzziel: Misael, Elsafan, Sitri.
23Aronne prese in moglie Elisabetta, figlia di Amminadab, sorella di
Nacason, dalla quale ebbe i figli Nadab, Abiu, Eleazaro e Itamar.
24Figli di Core: Assir, Elkana e Abiasaf; queste sono le famiglie
dei Coreiti.
25Eleazaro, figlio di Aronne, prese in moglie una figlia di Putiel,
la quale gli partorì Pincas. Questi sono i capi delle casate dei leviti,
ordinati con le loro famiglie.
26Sono questi quell'Aronne e quel Mosè ai quali il Signore disse:
"Fate uscire dal paese d'Egitto gli Israeliti, secondo le loro
schiere!".
27Questi dissero al faraone re d'Egitto di lasciar uscire
dall'Egitto gli Israeliti: Sono Mosè e Aronne.
28Questo avvenne quando il Signore parlò a Mosè nel paese di Egitto:
29il Signore disse a Mosè: "Io sono il Signore! Riferisci al
faraone, re d'Egitto, quanto io ti dico". 30Mosè disse alla
presenza del Signore: "Ecco ho la parola impacciata e come il faraone
vorrà ascoltarmi?".
1Il Signore disse a Mosè: "Vedi, io ti ho posto a
far le veci di Dio per il faraone: Aronne, tuo fratello, sarà il tuo profeta. 2Tu
gli dirai quanto io ti ordinerò: Aronne, tuo fratello, parlerà al faraone
perché lasci partire gli Israeliti dal suo paese. 3Ma io indurirò il
cuore del faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese
d'Egitto. 4Il faraone non vi ascolterà e io porrò la mano contro
l'Egitto e farò così uscire dal paese d'Egitto le mie schiere, il mio popolo
degli Israeliti, con l'intervento di grandi castighi. 5Allora gli
Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando stenderò la mano contro
l'Egitto e farò uscire di mezzo a loro gli Israeliti!".
6Mosè e Aronne eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato;
operarono esattamente così. 7Mosè aveva ottant'anni e Aronne
ottantatré, quando parlarono al faraone.
8Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: 9"Quando il
faraone vi chiederà: Fate un prodigio a vostro sostegno! tu dirai ad Aronne:
Prendi il bastone e gettalo davanti al faraone e diventerà un serpente!". 10Mosè
e Aronne vennero dunque dal faraone ed eseguirono quanto il Signore aveva loro
comandato: Aronne gettò il bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servi
ed esso divenne un serpente. 11Allora il faraone convocò i sapienti
e gli incantatori, e anche i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono la
stessa cosa. 12Gettarono ciascuno il suo bastone e i bastoni
divennero serpenti. Ma il bastone di Aronne inghiottì i loro bastoni. 13Però
il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva
predetto il Signore.
14Poi il Signore disse a Mosè: "Il cuore del faraone è
irremovibile: si è rifiutato di lasciar partire il popolo. 15Va' dal
faraone al mattino quando uscirà verso le acque. Tu starai davanti a lui sulla
riva del Nilo, tenendo in mano il bastone che si è cambiato in serpente. 16Gli
riferirai: Il Signore, il Dio degli Ebrei, mi ha inviato a dirti: Lascia
partire il mio popolo, perché possa servirmi nel deserto; ma tu finora non hai
obbedito. 17Dice il Signore: Da questo fatto saprai che io sono il
Signore; ecco, con il bastone che ho in mano io batto un colpo sulle acque che
sono nel Nilo: esse si muteranno in sangue. 18I pesci che sono nel
Nilo moriranno e il Nilo ne diventerà fetido, così che gli Egiziani non
potranno più bere le acque del Nilo!". 19Il Signore disse a
Mosè: "Comanda ad Aronne: Prendi il tuo bastone e stendi la mano sulle
acque degli Egiziani, sui loro fiumi, canali, stagni, e su tutte le loro
raccolte di acqua; diventino sangue, e ci sia sangue in tutto il paese
d'Egitto, perfino nei recipienti di legno e di pietra!".
20Mosè e Aronne eseguirono quanto aveva ordinato il Signore: Aronne
alzò il bastone e percosse le acque che erano nel Nilo sotto gli occhi del
faraone e dei suoi servi. Tutte le acque che erano nel Nilo si mutarono in
sangue. 21I pesci che erano nel Nilo morirono e il Nilo ne divenne
fetido, così che gli Egiziani non poterono più berne le acque. Vi fu sangue in
tutto il paese d'Egitto. 22Ma i maghi dell'Egitto, con le loro
magie, operarono la stessa cosa. Il cuore del faraone si ostinò e non diede
loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore. 23Il faraone
voltò le spalle e rientrò nella sua casa e non tenne conto neppure di questo
fatto. 24Tutti gli Egiziani scavarono allora nei dintorni del Nilo
per attingervi acqua da bere, perché non potevano bere le acque del Nilo. 25Sette
giorni trascorsero dopo che il Signore aveva colpito il Nilo.
26Poi il Signore disse a Mosè: "Va' a riferire al faraone: Dice
il Signore: Lascia andare il mio popolo perché mi possa servire! 27Se
tu rifiuti di lasciarlo andare, ecco, io colpirò tutto il tuo territorio con le
rane: 28il Nilo comincerà a pullulare di rane; esse usciranno, ti
entreranno in casa, nella camera dove dormi e sul tuo letto, nella casa dei
tuoi ministri e tra il tuo popolo, nei tuoi forni e nelle tue madie. 29Contro
di te e contro tutti i tuoi ministri usciranno le rane".
1Il Signore disse a Mosè: "Comanda ad Aronne:
Stendi la mano con il tuo bastone sui fiumi, sui canali e sugli stagni e fa'
uscire le rane sul paese d'Egitto!". 2Aronne stese la mano
sulle acque d'Egitto e le rane uscirono e coprirono il paese d'Egitto.
3Ma i maghi, con le loro magie, operarono la stessa cosa e fecero
uscire le rane sul paese d'Egitto. 4Il faraone fece chiamare Mosè e
Aronne e disse: "Pregate il Signore, perché allontani le rane da me e dal
mio popolo; io lascerò andare il popolo, perché possa sacrificare al
Signore!". 5Mosè disse al faraone: "Fammi l'onore di
comandarmi per quando io devo pregare in favore tuo e dei tuoi ministri e del
tuo popolo, per liberare dalle rane te e le tue case, in modo che ne rimangano
soltanto nel Nilo". 6Rispose: "Per domani". Riprese:
"Secondo la tua parola! Perché tu sappia che non esiste nessuno pari al
Signore, nostro Dio, 7le rane si ritireranno da te e dalle tue case,
dai tuoi servitori e dal tuo popolo: ne rimarranno soltanto nel Nilo". 8Mosè
e Aronne si allontanarono dal faraone e Mosè supplicò il Signore riguardo alle
rane, che aveva mandate contro il faraone. 9Il Signore operò secondo
la parola di Mosè e le rane morirono nelle case, nei cortili e nei campi. 10Le
raccolsero in tanti mucchi e il paese ne fu ammorbato. 11Ma il
faraone vide ch'era intervenuto il sollievo, si ostinò e non diede loro
ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore.
12Quindi il Signore disse a Mosè: "Comanda ad Aronne: Stendi il
tuo bastone, percuoti la polvere della terra: essa si muterà in zanzare in
tutto il paese d'Egitto". 13Così fecero: Aronne stese la mano
con il suo bastone, colpì la polvere della terra e infierirono le zanzare sugli
uomini e sulle bestie; tutta la polvere del paese si era mutata in zanzare in
tutto l'Egitto. 14I maghi fecero la stessa cosa con le loro magie,
per produrre zanzare, ma non riuscirono e le zanzare infierivano sugli uomini e
sulle bestie. 15Allora i maghi dissero al faraone: "È il dito
di Dio!". Ma il cuore del faraone si ostinò e non diede ascolto, secondo
quanto aveva predetto il Signore.
16Poi il Signore disse a Mosè: "Alzati di buon mattino e
presentati al faraone quando andrà alle acque; gli riferirai: Dice il Signore:
Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! 17Se tu non
lasci partire il mio popolo, ecco manderò su di te, sui tuoi ministri, sul tuo
popolo e sulle tue case i mosconi: le case degli Egiziani saranno piene di
mosconi e anche il suolo sul quale essi si trovano. 18Ma in quel
giorno io eccettuerò il paese di Gosen, dove dimora il mio popolo, in modo che
là non vi siano mosconi, perché tu sappia che io, il Signore, sono in mezzo al
paese! 19Così farò distinzione tra il mio popolo e il tuo popolo.
Domani avverrà questo segno".
20Così fece il Signore: una massa imponente di mosconi entrò nella
casa del faraone, nella casa dei suoi ministri e in tutto il paese d'Egitto; la
regione era devastata a causa dei mosconi. 21Il faraone fece
chiamare Mosè e Aronne e disse: "Andate a sacrificare al vostro Dio nel
paese!". 22Ma rispose Mosè: "Non è opportuno far così
perché quello che noi sacrifichiamo al Signore, nostro Dio, è abominio per gli
Egiziani. Se noi facciamo un sacrificio abominevole agli Egiziani sotto i loro
occhi, forse non ci lapideranno? 23Andremo nel deserto, a tre giorni
di cammino, e sacrificheremo al Signore, nostro Dio, secondo quanto egli ci
ordinerà!". 24Allora il faraone replicò: "Vi lascerò
partire e potrete sacrificare al Signore nel deserto. Ma non andate troppo
lontano e pregate per me". 25Rispose Mosè: "Ecco, uscirò
dalla tua presenza e pregherò il Signore; domani i mosconi si ritireranno dal
faraone, dai suoi ministri e dal suo popolo. Però il faraone cessi di burlarsi
di noi, non lasciando partire il popolo, perché possa sacrificare al
Signore!". 26Mosè si allontanò dal faraone e pregò il Signore. 27Il
Signore agì secondo la parola di Mosè e allontanò i mosconi dal faraone, dai
suoi ministri e dal suo popolo: non ne restò neppure uno. 28Ma il
faraone si ostinò anche questa volta e non lasciò partire il popolo.
1Allora il Signore si rivolse a Mosè: "Va' a
riferire al faraone: Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Lascia partire il mio
popolo, perché mi possa servire! 2Se tu rifiuti di lasciarlo partire
e lo trattieni ancora, 3ecco la mano del Signore viene sopra il tuo
bestiame che è nella campagna, sopra i cavalli, gli asini, i cammelli, sopra
gli armenti e le greggi, con una peste assai grave! 4Ma il Signore
farà distinzione tra il bestiame di Israele e quello degli Egiziani, così che
niente muoia di quanto appartiene agli Israeliti". 5Il Signore
fissò la data, dicendo: "Domani il Signore compirà questa cosa nel
paese!". 6Appunto il giorno dopo, il Signore compì questa cosa:
morì tutto il bestiame degli Egiziani, ma del bestiame degli Israeliti non morì
neppure un capo. 7Il faraone mandò a vedere ed ecco neppur un capo
era morto del bestiame d'Israele. Ma il cuore del faraone rimase ostinato e non
lasciò partire il popolo.
8Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: "Procuratevi una manciata
di fuliggine di fornace: Mosè la getterà in aria sotto gli occhi del faraone. 9Essa
diventerà un pulviscolo diffuso su tutto il paese d'Egitto e produrrà, sugli
uomini e sulle bestie, un'ulcera con pustole, in tutto il paese d'Egitto".
10Presero dunque fuliggine di fornace, si posero alla presenza del
faraone, Mosè la gettò in aria ed essa produsse ulcere pustolose, con eruzioni
su uomini e bestie. 11I maghi non poterono stare alla presenza di
Mosè a causa delle ulcere che li avevano colpiti come tutti gli Egiziani. 12Ma
il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non diede loro ascolto,
come il Signore aveva predetto a Mosè.
13Poi il Signore disse a Mosè: "Alzati di buon mattino,
presentati al faraone e annunziagli: Dice il Signore, il Dio degli Ebrei:
Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! 14Perché
questa volta io mando tutti i miei flagelli contro di te, contro i tuoi
ministri e contro il tuo popolo, perché tu sappia che nessuno è come me su
tutta la terra. 15Se fin da principio io avessi steso la mano per
colpire te e il tuo popolo con la peste, tu saresti ormai cancellato dalla
terra; 16invece ti ho lasciato vivere, per dimostrarti la mia
potenza e per manifestare il mio nome in tutta la terra. 17Ancora ti
opponi al mio popolo e non lo lasci partire! 18Ecco, io faccio
cadere domani a questa stessa ora una grandine violentissima come non c'era mai
stata in Egitto dal giorno della sua fondazione fino ad oggi. 19Manda
dunque fin d'ora a mettere al riparo il tuo bestiame e quanto hai in campagna.
Su tutti gli uomini e su tutti gli animali che si trovano in campagna e che non
saranno ricondotti in casa, scenderà la grandine ed essi moriranno". 20Chi
tra i ministri del faraone temeva il Signore fece ricoverare nella casa i suoi
schiavi e il suo bestiame; 21chi invece non diede retta alla parola
del Signore lasciò schiavi e bestiame in campagna. 22Il Signore
disse a Mosè: "Stendi la mano verso il cielo: vi sia grandine in tutto il
paese di Egitto, sugli uomini, sulle bestie e su tutte le erbe dei campi nel
paese di Egitto!". 23Mosè stese il bastone verso il cielo e il
Signore mandò tuoni e grandine; un fuoco guizzò sul paese e il Signore fece
piovere grandine su tutto il paese d'Egitto. 24Ci furono grandine e
folgori in mezzo alla grandine: grandinata così violenta non vi era mai stata
in tutto il paese d'Egitto, dal tempo in cui era diventato nazione! 25La
grandine colpì, in tutto il paese d'Egitto, quanto era nella campagna: uomini e
bestie; la grandine colpì anche tutta l'erba della campagna e schiantò tutti
gli alberi della campagna. 26Soltanto nel paese di Gosen, dove
stavano gli Israeliti, non vi fu grandine. 27Allora il faraone mandò
a chiamare Mosè e Aronne e disse loro: "Questa volta ho peccato: il
Signore ha ragione; io e il mio popolo siamo colpevoli. 28Pregate il
Signore: basta con i tuoni e la grandine! Vi lascerò partire e non resterete
qui più oltre". 29Mosè gli rispose: "Quando sarò uscito
dalla città, stenderò le mani verso il Signore: i tuoni cesseranno e non vi
sarà più grandine, perché tu sappia che la terra è del Signore. 30Ma
quanto a te e ai tuoi ministri, io so che ancora non temerete il Signore
Dio". 31Ora il lino e l'orzo erano stati colpiti, perché l'orzo
era in spiga e il lino in fiore; 32ma il grano e la spelta non erano
stati colpiti, perché tardivi. 33Mosè si allontanò dal faraone e
dalla città; stese allora le mani verso il Signore: i tuoni e la grandine
cessarono e la pioggia non si rovesciò più sulla terra. 34Il faraone
vide che la pioggia era cessata, come anche la grandine e i tuoni, e allora
continuò a peccare e si ostinò, insieme con i suoi ministri. 35Il
cuore del faraone si ostinò ed egli non lasciò partire gli Israeliti, come
aveva predetto il Signore per mezzo di Mosè.
1Allora il Signore disse a Mosè: "Va' dal faraone,
perché io ho reso irremovibile il suo cuore e il cuore dei suoi ministri, per
operare questi miei prodigi in mezzo a loro 2e perché tu possa
raccontare e fissare nella memoria di tuo figlio e di tuo nipote come io ho
trattato gli Egiziani e i segni che ho compiuti in mezzo a loro e così saprete
che io sono il Signore!". 3Mosè e Aronne entrarono dal faraone
e gli dissero: "Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Fino a quando
rifiuterai di piegarti davanti a me? Lascia partire il mio popolo, perché mi
possa servire. 4Se tu rifiuti di lasciar partire il mio popolo, ecco
io manderò da domani le cavallette sul tuo territorio. 5Esse
copriranno il paese, così da non potersi più vedere il suolo: divoreranno ciò
che è rimasto, che vi è stato lasciato dalla grandine, e divoreranno ogni
albero che germoglia nella vostra campagna. 6Riempiranno le tue
case, le case di tutti i tuoi ministri e le case di tutti gli Egiziani, cosa
che non videro i tuoi padri, né i padri dei tuoi padri, da quando furono su
questo suolo fino ad oggi!". Poi voltarono le spalle e uscirono dalla
presenza del faraone. 7I ministri del faraone gli dissero:
"Fino a quando costui resterà tra noi come una trappola? Lascia partire
questa gente perché serva il Signore suo Dio! Non sai ancora che l'Egitto va in
rovina?".
8Mosè e Aronne furono richiamati presso il faraone, che disse loro:
"Andate, servite il Signore, vostro Dio! Ma chi sono quelli che devono
partire?". 9Mosè disse: "Andremo con i nostri giovani e i
nostri vecchi, con i figli e le figlie, con il nostro bestiame e le nostre
greggi perché per noi è una festa del Signore". 10Rispose:
"Il Signore sia con voi, come io intendo lasciar partire voi e i vostri bambini!
Ma badate che voi avete di mira un progetto malvagio. 11Così non va!
Partite voi uomini e servite il Signore, se davvero voi cercate questo!".
Li allontanarono dal faraone. 12Allora il Signore disse a Mosè:
"Stendi la mano sul paese d'Egitto per mandare le cavallette: assalgano il
paese d'Egitto e mangino ogni erba di quanto la grandine ha risparmiato!".
13Mosè stese il bastone sul paese di Egitto e il Signore diresse sul
paese un vento d'oriente per tutto quel giorno e tutta la notte. Quando fu mattina,
il vento di oriente aveva portato le cavallette. 14Le cavallette
assalirono tutto il paese d'Egitto e vennero a posarsi in tutto il territorio
d'Egitto. Fu una cosa molto grave: tante non ve n'erano mai state prima, né vi
furono in seguito. 15Esse coprirono tutto il paese, così che il
paese ne fu oscurato; divorarono ogni erba della terra e ogni frutto d'albero
che la grandine aveva risparmiato: nulla di verde rimase sugli alberi e delle
erbe dei campi in tutto il paese di Egitto. 16Il faraone allora convocò
in fretta Mosè e Aronne e disse: "Ho peccato contro il Signore, vostro
Dio, e contro di voi. 17Ma ora perdonate il mio peccato anche questa
volta e pregate il Signore vostro Dio perché almeno allontani da me questa
morte!".
18Egli si allontanò dal faraone e pregò il Signore. 19Il
Signore cambiò la direzione del vento e lo fece soffiare dal mare con grande
forza: esso portò via le cavallette e le abbatté nel Mare Rosso; neppure una
cavalletta rimase in tutto il territorio di Egitto. 20Ma il Signore
rese ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti.
21Poi il Signore disse a Mosè: "Stendi la mano verso il cielo:
verranno tenebre sul paese di Egitto, tali che si potranno palpare!". 22Mosè
stese la mano verso il cielo: vennero dense tenebre su tutto il paese d'Egitto,
per tre giorni. 23Non si vedevano più l'un l'altro e per tre giorni
nessuno si poté muovere dal suo posto. Ma per tutti gli Israeliti vi era luce
là dove abitavano.
24Allora il faraone convocò Mosè e disse: "Partite, servite il
Signore! Solo rimanga il vostro bestiame minuto e grosso! Anche i vostri
bambini potranno partire con voi". 25Rispose Mosè: "Anche
tu metterai a nostra disposizione sacrifici e olocausti e noi li offriremo al
Signore nostro Dio. 26Anche il nostro bestiame partirà con noi:
neppure un'unghia ne resterà qui. Perché da esso noi dobbiamo prelevare le
vittime per servire il Signore, nostro Dio, e noi non sapremo come servire il
Signore finché non saremo arrivati in quel luogo". 27Ma il
Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non volle lasciarli
partire. 28Gli rispose dunque il faraone: "Vattene da me!
Guardati dal ricomparire davanti a me, perché quando tu rivedrai la mia faccia
morirai". 29Mosè disse: "Hai parlato bene: non vedrò più
la tua faccia!".
1Il Signore disse a Mosè: "Ancora una piaga
manderò contro il faraone e l'Egitto; dopo, egli vi lascerà partire di qui. Vi
lascerà partire senza restrizione, anzi vi caccerà via di qui. 2Di'
dunque al popolo, che ciascuno dal suo vicino e ciascuna dalla sua vicina si
facciano dare oggetti d'argento e oggetti d'oro".
3Ora il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi
degli Egiziani. Inoltre Mosè era un uomo assai considerato nel paese d'Egitto,
agli occhi dei ministri del faraone e del popolo.
4Mosè riferì: "Dice il Signore: Verso la metà della notte io
uscirò attraverso l'Egitto: 5morirà ogni primogenito nel paese di
Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito
della schiava che sta dietro la mola, e ogni primogenito del bestiame. 6Un
grande grido si alzerà in tutto il paese di Egitto, quale non vi fu mai e quale
non si ripeterà mai più. 7Ma contro tutti gli Israeliti neppure un
cane punterà la lingua, né contro uomini, né contro bestie, perché sappiate che
il Signore fa distinzione tra l'Egitto e Israele.
8Tutti questi tuoi servi scenderanno a me e si prostreranno davanti
a me, dicendo: Esci tu e tutto il popolo che ti segue! Dopo, io uscirò!".
Mosè acceso di collera, si allontanò dal faraone.
9Il Signore aveva appunto detto a Mosè: "Il faraone non vi
ascolterà, perché si moltiplichino i miei prodigi nel paese d'Egitto". 10Mosè
e Aronne avevano fatto tutti questi prodigi davanti al faraone; ma il Signore
aveva reso ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli
Israeliti dal suo paese.
1Il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese
d'Egitto: 2"Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà
per voi il primo mese dell'anno. 3Parlate a tutta la comunità di
Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per
famiglia, un agnello per casa. 4Se la famiglia fosse troppo piccola
per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della
casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello,
secondo quanto ciascuno può mangiarne. 5Il vostro agnello sia senza
difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le
capre 6e lo serberete fino al quattordici di questo mese: allora
tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. 7Preso
un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle
case, in cui lo dovranno mangiare. 8In quella notte ne mangeranno la
carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. 9Non
lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco con la
testa, le gambe e le viscere. 10Non ne dovete far avanzare fino al
mattino: quello che al mattino sarà avanzato lo brucerete nel fuoco. 11Ecco
in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone
in mano; lo mangerete in fretta. È la pasqua del Signore! 12In
quella notte io passerò per il paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel
paese d'Egitto, uomo o bestia; così farò giustizia di tutti gli dèi
dell'Egitto. Io sono il Signore! 13Il sangue sulle vostre case sarà
il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà
per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d'Egitto. 14Questo
giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di
generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne.
15Per sette giorni voi mangerete azzimi.
Già dal primo giorno farete sparire il lievito dalle vostre case, perché
chiunque mangerà del lievitato dal giorno primo al giorno settimo, quella
persona sarà eliminata da Israele.
16Nel primo giorno avrete una convocazione sacra; nel settimo giorno
una convocazione sacra: durante questi giorni non si farà alcun lavoro; potrà
esser preparato solo ciò che deve essere mangiato da ogni persona.
17Osservate gli azzimi, perché in questo stesso giorno io ho fatto
uscire le vostre schiere dal paese d'Egitto; osserverete questo giorno di
generazione in generazione come rito perenne. 18Nel primo mese, il
giorno quattordici del mese, alla sera, voi mangerete azzimi fino al ventuno
del mese, alla sera.
19Per sette giorni non si troverà lievito nelle vostre case, perché
chiunque mangerà del lievito, sarà eliminato dalla comunità di Israele,
forestiero o nativo del paese. 20Non mangerete nulla di lievitato;
in tutte le vostre dimore mangerete azzimi".
21Mosè convocò tutti gli anziani d'Israele e disse loro:
"Andate a procurarvi un capo di bestiame minuto per ogni vostra famiglia e
immolate la pasqua. 22Prenderete un fascio di issòpo, lo intingerete
nel sangue che sarà nel catino e spruzzerete l'architrave e gli stipiti con il
sangue del catino. Nessuno di voi uscirà dalla porta della sua casa fino al
mattino. 23Il Signore passerà per colpire l'Egitto, vedrà il sangue
sull'architrave e sugli stipiti: allora il Signore passerà oltre la porta e non
permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire. 24Voi
osserverete questo comando come un rito fissato per te e per i tuoi figli per
sempre. 25Quando poi sarete entrati nel paese che il Signore vi
darà, come ha promesso, osserverete questo rito. 26Allora i vostri
figli vi chiederanno: Che significa questo atto di culto? 27Voi
direte loro: È il sacrificio della pasqua per il Signore, il quale è passato
oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l'Egitto e salvò le
nostre case".
Il popolo si inginocchiò e si prostrò.
28Poi gli Israeliti se ne andarono ed eseguirono ciò che il Signore
aveva ordinato a Mosè e ad Aronne; in tal modo essi fecero.
29A mezzanotte il Signore percosse ogni primogenito nel paese
d'Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito
del prigioniero nel carcere sotterraneo, e tutti i primogeniti del bestiame. 30Si
alzò il faraone nella notte e con lui i suoi ministri e tutti gli Egiziani; un
grande grido scoppiò in Egitto, perché non c'era casa dove non ci fosse un
morto!
31Il faraone convocò Mosè e Aronne nella notte e disse:
"Alzatevi e abbandonate il mio popolo, voi e gli Israeliti! Andate a
servire il Signore come avete detto. 32Prendete anche il vostro
bestiame e le vostre greggi, come avete detto, e partite! Benedite anche
me!". 33Gli Egiziani fecero pressione sul popolo, affrettandosi
a mandarli via dal paese, perché dicevano: "Stiamo per morire
tutti!". 34Il popolo portò con sé la pasta prima che fosse
lievitata, recando sulle spalle le madie avvolte nei mantelli.
35Gli Israeliti eseguirono l'ordine di Mosè e si fecero dare dagli
Egiziani oggetti d'argento e d'oro e vesti. 36Il Signore fece sì che
il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani, i quali annuirono alle
loro richieste. Così essi spogliarono gli Egiziani.
37Gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero
di seicentomila uomini capaci di camminare, senza contare i bambini. 38Inoltre
una grande massa di gente promiscua partì con loro e insieme greggi e armenti
in gran numero. 39Fecero cuocere la pasta che avevano portata
dall'Egitto in forma di focacce azzime, perché non era lievitata: erano infatti
stati scacciati dall'Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano
procurati provviste per il viaggio.
40Il tempo durante il quale gli Israeliti abitarono in Egitto fu di
quattrocentotrent'anni. 41Al termine dei quattrocentotrent'anni,
proprio in quel giorno, tutte le schiere del Signore uscirono dal paese
d'Egitto. 42Notte di veglia fu questa per il Signore per farli
uscire dal paese d'Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore
per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione.
43Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: "Questo è il rito della
pasqua: nessun straniero ne deve mangiare.
44Quanto a ogni schiavo acquistato con denaro, lo circonciderai e
allora ne potrà mangiare.
45L'avventizio e il mercenario non ne mangeranno.
46In una sola casa si mangerà: non ne porterai la carne fuori di
casa; non ne spezzerete alcun osso.
47Tutta la comunità d'Israele la celebrerà. 48Se un
forestiero è domiciliato presso di te e vuol celebrare la pasqua del Signore,
sia circonciso ogni suo maschio: allora si accosterà per celebrarla e sarà come
un nativo del paese. Ma nessun non circonciso ne deve mangiare.
49Vi sarà una sola legge per il nativo e per il forestiero, che è
domiciliato in mezzo a voi".
50Tutti gli Israeliti fecero così; come il Signore aveva ordinato a
Mosè e ad Aronne, in tal modo operarono.
51Proprio in quel giorno il Signore fece uscire gli Israeliti dal
paese d'Egitto, ordinati secondo le loro schiere.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Consacrami
ogni primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli Israeliti - di uomini o
di animali -: esso appartiene a me".
3Mosè disse al popolo: "Ricordati di questo giorno, nel quale
siete usciti dall'Egitto, dalla condizione servile, perché con mano potente il
Signore vi ha fatti uscire di là: non si mangi ciò che è lievitato. 4Oggi
voi uscite nel mese di Abib. 5Quando il Signore ti avrà fatto
entrare nel paese del Cananeo, dell'Hittita, dell'Amorreo, dell'Eveo e del
Gebuseo, che ha giurato ai tuoi padri di dare a te, terra dove scorre latte e
miele, allora tu compirai questo rito in questo mese.
6Per sette giorni mangerai azzimi.
Nel settimo vi sarà una festa in onore del Signore.
7Nei sette giorni si mangeranno azzimi e non ci sarà presso di te
ciò che è lievitato; non ci sarà presso di te il lievito, entro tutti i tuoi
confini.
8In quel giorno tu istruirai tuo figlio: È a causa di quanto ha
fatto il Signore per me, quando sono uscito dall'Egitto.
9Sarà per te segno sulla tua mano e ricordo fra i tuoi occhi, perché
la legge del Signore sia sulla tua bocca. Con mano potente infatti il Signore
ti ha fatto uscire dall'Egitto. 10Osserverai questo rito alla sua
ricorrenza ogni anno.
11Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del Cananeo,
come ha giurato a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato in possesso, 12tu
riserverai per il Signore ogni primogenito del seno materno; ogni primo parto
del bestiame, se di sesso maschile, appartiene al Signore. 13Riscatterai
ogni primo parto dell'asino mediante un capo di bestiame minuto; se non lo
riscatti, gli spaccherai la nuca. Riscatterai ogni primogenito dell'uomo tra i
tuoi figli. 14Quando tuo figlio domani ti chiederà: Che significa
ciò?, tu gli risponderai: Con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire
dall'Egitto, dalla condizione servile. 15Poiché il faraone si
ostinava a non lasciarci partire, il Signore ha ucciso ogni primogenito nel
paese d'Egitto, i primogeniti degli uomini e i primogeniti del bestiame. Per
questo io sacrifico al Signore ogni primo frutto del seno materno, se di sesso
maschile, e riscatto ogni primogenito dei miei figli. 16Questo sarà
un segno sulla tua mano, sarà un ornamento fra i tuoi occhi, per ricordare che
con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto".
17Quando il faraone lasciò partire il popolo, Dio non lo condusse
per la strada del paese dei Filistei, benché fosse più corta, perché Dio
pensava: "Altrimenti il popolo, vedendo imminente la guerra, potrebbe
pentirsi e tornare in Egitto". 18Dio guidò il popolo per la
strada del deserto verso il Mare Rosso. Gli Israeliti, ben armati uscivano dal
paese d'Egitto. 19Mosè prese con sé le ossa di Giuseppe, perché
questi aveva fatto giurare solennemente gli Israeliti: "Dio, certo, verrà
a visitarvi; voi allora vi porterete via le mie ossa". 20Partirono
da Succot e si accamparono a Etam, sul limite del deserto. 21Il
Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per
guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco per far
loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte. 22Di giorno
la colonna di nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di
fuoco durante la notte.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Comanda
agli Israeliti che tornino indietro e si accampino davanti a Pi-Achirot, tra
Migdol e il mare, davanti a Baal-Zefon; di fronte ad esso vi accamperete presso
il mare. 3Il faraone penserà degli Israeliti: Vanno errando per il
paese; il deserto li ha bloccati! 4Io renderò ostinato il cuore del
faraone ed egli li inseguirà; io dimostrerò la mia gloria contro il faraone e
tutto il suo esercito, così gli Egiziani sapranno che io sono il
Signore!".
Essi fecero in tal modo.
5Quando fu riferito al re d'Egitto che il popolo era fuggito, il
cuore del faraone e dei suoi ministri si rivolse contro il popolo. Dissero:
"Che abbiamo fatto, lasciando partire Israele, così che più non ci
serva!".
6Attaccò allora il cocchio e prese con sé i suoi soldati.
7Prese poi seicento carri scelti e tutti i carri di Egitto con i
combattenti sopra ciascuno di essi. 8Il Signore rese ostinato il
cuore del faraone, re di Egitto, il quale inseguì gli Israeliti mentre gli
Israeliti uscivano a mano alzata. 9Gli Egiziani li inseguirono e li
raggiunsero, mentre essi stavano accampati presso il mare: tutti i cavalli e i
carri del faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito si trovarono presso
Pi-Achirot, davanti a Baal-Zefon.
10Quando il faraone fu vicino, gli Israeliti alzarono gli occhi:
ecco, gli Egiziani muovevano il campo dietro di loro! Allora gli Israeliti
ebbero grande paura e gridarono al Signore. 11Poi dissero a Mosè:
"Forse perché non c'erano sepolcri in Egitto ci hai portati a morire nel
deserto? Che hai fatto, portandoci fuori dall'Egitto? 12Non ti
dicevamo in Egitto: Lasciaci stare e serviremo gli Egiziani, perché è meglio
per noi servire l'Egitto che morire nel deserto?". 13Mosè
rispose: "Non abbiate paura! Siate forti e vedrete la salvezza che il
Signore oggi opera per voi; perché gli Egiziani che voi oggi vedete, non li
rivedrete mai più! 14Il Signore combatterà per voi, e voi starete
tranquilli".
15Il Signore disse a Mosè: "Perché gridi verso di me? Ordina
agli Israeliti di riprendere il cammino. 16Tu intanto alza il
bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel
mare all'asciutto. 17Ecco io rendo ostinato il cuore degli Egiziani,
così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto
il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. 18Gli Egiziani
sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il
faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri".
19L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele, cambiò
posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò
indietro. 20Venne così a trovarsi tra l'accampamento degli Egiziani
e quello d'Israele. Ora la nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri
illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante
tutta la notte.
21Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la
notte, risospinse il mare con un forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le
acque si divisero. 22Gli Israeliti entrarono nel mare asciutto,
mentre le acque erano per loro una muraglia a destra e a sinistra. 23Gli
Egiziani li inseguirono con tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri,
entrando dietro di loro in mezzo al mare.
24Ma alla veglia del mattino il Signore dalla colonna di fuoco e di
nube gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. 25Frenò
le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli
Egiziani dissero: "Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore
combatte per loro contro gli Egiziani!".
26Il Signore disse a Mosè: "Stendi la mano sul mare: le acque
si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri".
27Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò
al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano
contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. 28Le acque
ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l'esercito del faraone,
che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. 29Invece
gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare, mentre le acque
erano per loro una muraglia a destra e a sinistra. 30In quel giorno
il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani e Israele vide gli Egiziani
morti sulla riva del mare; 31Israele vide la mano potente con la
quale il Signore aveva agito contro l'Egitto e il popolo temette il Signore e
credette in lui e nel suo servo Mosè.
1Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al
Signore e dissero:
"Voglio cantare in onore
del Signore:
perché ha mirabilmente trionfato,
ha gettato in mare cavallo e cavaliere.
2Mia forza e mio canto è il Signore,
egli mi ha salvato.
È il mio Dio e lo voglio lodare,
è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare!
3Il Signore è prode in guerra,
si chiama Signore.
4I carri del faraone e il suo esercito
ha gettato nel mare
e i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mare Rosso.
5Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.
6La tua destra, Signore,
terribile per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico;
7con sublime grandezza
abbatti i tuoi avversari,
scateni il tuo furore
che li divora come paglia.
8Al soffio della tua ira
si accumularono le acque,
si alzarono le onde come un argine,
si rappresero gli abissi
in fondo al mare.
9Il nemico aveva detto:
Inseguirò, raggiungerò,
spartirò il bottino,
se ne sazierà la mia brama;
sfodererò la spada,
li conquisterà la mia mano!
10Soffiasti con il tuo alito:
il mare li coprì,
sprofondarono come piombo
in acque profonde.
11Chi è come te fra gli dèi, Signore?
Chi è come te, maestoso in santità,
tremendo nelle imprese,
operatore di prodigi?
12Stendesti la destra:
la terra li inghiottì.
13Guidasti con il tuo favore
questo popolo che hai riscattato,
lo conducesti con forza
alla tua santa dimora.
14Hanno udito i popoli e tremano;
dolore incolse gli abitanti della Filistea.
15Già si spaventano i capi di Edom,
i potenti di Moab li prende il timore;
tremano tutti gli abitanti di Canaan.
16Piombano sopra di loro
la paura e il terrore;
per la potenza del tuo braccio
restano immobili come pietra,
finché sia passato il tuo popolo, Signore,
finché sia passato questo tuo popolo
che ti sei acquistato.
17Lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua sede,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.
18Il Signore regna in eterno e per sempre!".
19Quando infatti i cavalli del faraone, i suoi carri e i
suoi cavalieri furono entrati nel mare, il Signore fece tornare sopra di essi
le acque del mare, mentre gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in
mezzo al mare. 20Allora Maria, la profetessa, sorella di Aronne,
prese in mano un timpano: dietro a lei uscirono le donne con i timpani,
formando cori di danze. 21Maria fece loro cantare il ritornello:
"Cantate al Signore
perché ha mirabilmente trionfato:
ha gettato in mare
cavallo e cavaliere!".
22Mosè fece levare l'accampamento di Israele dal Mare
Rosso ed essi avanzarono verso il deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel
deserto e non trovarono acqua. 23Arrivarono a Mara, ma non potevano
bere le acque di Mara, perché erano amare. Per questo erano state chiamate
Mara. 24Allora il popolo mormorò contro Mosè: "Che
berremo?". 25Egli invocò il Signore, il quale gli indicò un
legno. Lo gettò nell'acqua e l'acqua divenne dolce. In quel luogo il Signore
impose al popolo una legge e un diritto; in quel luogo lo mise alla prova. 26Disse:
"Se tu ascolterai la voce del Signore tuo Dio e farai ciò che è retto ai
suoi occhi, se tu presterai orecchio ai suoi ordini e osserverai tutte le sue
leggi, io non t'infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli
Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti guarisce!". 27Poi
arrivarono a Elim, dove sono dodici sorgenti di acqua e settanta palme. Qui si
accamparono presso l'acqua.
1Levarono l'accampamento da Elim e tutta la comunità
degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elim e il Sinai, il
quindici del secondo mese dopo la loro uscita dal paese d'Egitto.
2Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e
contro Aronne. 3Gli Israeliti dissero loro: "Fossimo morti per
mano del Signore nel paese d'Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola
della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatti uscire in questo
deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine".
4Allora il Signore disse a Mosè: "Ecco, io sto per far piovere
pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione
di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina secondo la
mia legge o no. 5Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che
dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che raccoglieranno ogni altro
giorno".
6Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: "Questa sera
saprete che il Signore vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto; 7domani
mattina vedrete la Gloria del Signore; poiché egli ha inteso le vostre
mormorazioni contro di lui. Noi infatti che cosa siamo, perché mormoriate
contro di noi?". 8Mosè disse: "Quando il Signore vi darà
alla sera la carne da mangiare e alla mattina il pane a sazietà, sarà perché il
Signore ha inteso le mormorazioni, con le quali mormorate contro di lui. Noi
infatti che cosa siamo? Non contro di noi vanno le vostre mormorazioni, ma
contro il Signore".
9Mosè disse ad Aronne: "Dà questo comando a tutta la comunità
degli Israeliti: Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha inteso
le vostre mormorazioni!". 10Ora mentre Aronne parlava a tutta
la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco la
Gloria del Signore apparve nella nube.
11Il Signore disse a Mosè: 12"Ho inteso la
mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: Al tramonto mangerete carne e
alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore vostro
Dio". 13Ora alla sera le quaglie salirono e coprirono
l'accampamento; al mattino vi era uno strato di rugiada intorno
all'accampamento. 14Poi lo strato di rugiada svanì ed ecco sulla
superficie del deserto vi era una cosa minuta e granulosa, minuta come è la
brina sulla terra. 15Gli Israeliti la videro e si dissero l'un
l'altro: "Man hu: che cos'è?", perché non sapevano che cosa
fosse. Mosè disse loro: "È il pane che il Signore vi ha dato in cibo.
16Ecco che cosa comanda il Signore: Raccoglietene quanto ciascuno
può mangiarne, un omer a testa, secondo il numero delle persone con voi.
Ne prenderete ciascuno per quelli della propria tenda".
17Così fecero gli Israeliti. Ne raccolsero chi molto chi poco. 18Si
misurò con l'omer: colui che ne aveva preso di più, non ne aveva di
troppo, colui che ne aveva preso di meno non ne mancava: avevano raccolto
secondo quanto ciascuno poteva mangiarne. 19Poi Mosè disse loro:
"Nessuno ne faccia avanzare fino al mattino". 20Essi non
obbedirono a Mosè e alcuni ne conservarono fino al mattino; ma vi si generarono
vermi e imputridì. Mosè si irritò contro di loro.
21Essi dunque ne raccoglievano ogni mattina secondo quanto ciascuno
mangiava; quando il sole cominciava a scaldare, si scioglieva.
22Nel sesto giorno essi raccolsero il doppio di quel pane, due omer
a testa. Allora tutti i principi della comunità vennero ad informare Mosè. 23E
disse loro: "È appunto ciò che ha detto il Signore: Domani è sabato,
riposo assoluto consacrato al Signore. Ciò che avete da cuocere, cuocetelo; ciò
che avete da bollire, bollitelo; quanto avanza, tenetelo in serbo fino a domani
mattina".
24Essi lo misero in serbo fino al mattino, come aveva ordinato Mosè,
e non imputridì, né vi si trovarono vermi.
25Disse Mosè: "Mangiatelo oggi, perché è sabato in onore del
Signore: oggi non lo troverete nella campagna. 26Sei giorni lo
raccoglierete, ma il settimo giorno è sabato: non ve ne sarà".
27Nel settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma
non ne trovarono. 28Disse allora il Signore a Mosè: "Fino a
quando rifiuterete di osservare i miei ordini e le mie leggi? 29Vedete
che il Signore vi ha dato il sabato! Per questo egli vi dà al sesto giorno il
pane per due giorni. Restate ciascuno al proprio posto! Nel settimo giorno
nessuno esca dal luogo dove si trova".
30Il popolo dunque riposò nel settimo giorno.
31La casa d'Israele la chiamò manna. Era simile al seme del
coriandolo e bianca; aveva il sapore di una focaccia con miele.
32Mosè disse: "Questo ha ordinato il Signore: Riempitene un omer
e conservatelo per i vostri discendenti, perché vedano il pane che vi ho dato
da mangiare nel deserto, quando vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto".
33Mosè disse quindi ad Aronne: "Prendi un'urna e mettici un omer
completo di manna; deponila davanti al Signore e conservala per i vostri
discendenti".
34Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, Aronne la depose
per conservarla davanti alla Testimonianza.
35Gli Israeliti mangiarono la manna per quarant'anni, fino al loro
arrivo in una terra abitata, mangiarono cioè la manna finché furono arrivati ai
confini del paese di Canaan. 36L'omer è la decima parte di un
efa.
1Tutta la comunità degli Israeliti levò l'accampamento
dal deserto di Sin, secondo l'ordine che il Signore dava di tappa in tappa, e
si accampò a Refidim. Ma non c'era acqua da bere per il popolo. 2Il
popolo protestò contro Mosè: "Dateci acqua da bere!". Mosè disse
loro: "Perché protestate con me? Perché mettete alla prova il
Signore?". 3In quel luogo dunque il popolo soffriva la sete per
mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: "Perché ci hai
fatti uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro
bestiame?". 4Allora Mosè invocò l'aiuto del Signore, dicendo:
"Che farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!". 5Il
Signore disse a Mosè: "Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni
anziani di Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e
va'! 6Ecco, io starò davanti a te sulla roccia, sull'Oreb; tu
batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà". Mosè così fece
sotto gli occhi degli anziani d'Israele. 7Si chiamò quel luogo Massa
e Meriba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il
Signore, dicendo: "Il Signore è in mezzo a noi sì o no?".
8Allora Amalek venne a combattere contro Israele a Refidim. 9Mosè
disse a Giosuè: "Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro
Amalek. Domani io starò ritto sulla cima del colle con in mano il bastone di
Dio". 10Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per
combattere contro Amalek, mentre Mosè, Aronne, e Cur salirono sulla cima del
colle. 11Quando Mosè alzava le mani, Israele era il più forte, ma
quando le lasciava cadere, era più forte Amalek. 12Poiché Mosè
sentiva pesare le mani dalla stanchezza, presero una pietra, la collocarono
sotto di lui ed egli vi sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e
l'altro dall'altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme
fino al tramonto del sole. 13Giosuè sconfisse Amalek e il suo popolo
passandoli poi a fil di spada. 14Allora il Signore disse a Mosè:
"Scrivi questo per ricordo nel libro e mettilo negli orecchi di Giosuè: io
cancellerò del tutto la memoria di Amalek sotto il cielo!".
15Allora Mosè costruì un altare, lo chiamò "Il Signore è il mio
vessillo" 16e disse:
"Una mano s'è levata sul
trono del Signore:
vi sarà guerra del Signore contro Amalek
di generazione in generazione!".
1Ietro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, venne a
sapere quanto Dio aveva operato per Mosè e per Israele, suo popolo, come il
Signore aveva fatto uscire Israele dall'Egitto. 2Allora Ietro prese
con sé Zippora, moglie di Mosè, che prima egli aveva rimandata, 3e
insieme i due figli di lei, uno dei quali si chiamava Gherson, perché egli
aveva detto: "Sono un emigrato in terra straniera", 4e
l'altro si chiamava Eliezer, perché "Il Dio di mio padre è venuto in mio
aiuto e mi ha liberato dalla spada del faraone". 5Ietro dunque,
suocero di Mosè, con i figli e la moglie di lui venne da Mosè nel deserto, dove
era accampato, presso la montagna di Dio. 6Egli fece dire a Mosè:
"Sono io, Ietro, tuo suocero, che vengo da te con tua moglie e i suoi due
figli!". 7Mosè andò incontro al suocero, si prostrò davanti a
lui e lo baciò; poi si informarono l'uno della salute dell'altro ed entrarono
sotto la tenda. 8Mosè raccontò al suocero quanto il Signore aveva
fatto al faraone e agli Egiziani per Israele, tutte le difficoltà loro capitate
durante il viaggio, dalle quali il Signore li aveva liberati. 9Ietro
gioì di tutti i benefici che il Signore aveva fatti a Israele, quando lo aveva
liberato dalla mano degli Egiziani. 10Disse Ietro: "Benedetto
sia il Signore, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano del
faraone: egli ha strappato questo popolo dalla mano dell'Egitto! 11Ora
io so che il Signore è più grande di tutti gli dèi, poiché egli ha operato
contro gli Egiziani con quelle stesse cose di cui essi si vantavano". 12Poi
Ietro, suocero di Mosè, offrì un olocausto e sacrifici a Dio. Vennero Aronne e
tutti gli anziani d'Israele e fecero un banchetto con il suocero di Mosè
davanti a Dio.
13Il giorno dopo Mosè sedette a render giustizia al popolo e il
popolo si trattenne presso Mosè dalla mattina fino alla sera. 14Allora
Ietro, visto quanto faceva per il popolo, gli disse: "Che cos'è questo che
fai per il popolo? Perché siedi tu solo, mentre il popolo sta presso di te
dalla mattina alla sera?". 15Mosè rispose al suocero:
"Perché il popolo viene da me per consultare Dio. 16Quando
hanno qualche questione, vengono da me e io giudico le vertenze tra l'uno e
l'altro e faccio conoscere i decreti di Dio e le sue leggi". 17Il
suocero di Mosè gli disse: "Non va bene quello che fai! 18Finirai
per soccombere, tu e il popolo che è con te, perché il compito è troppo pesante
per te; tu non puoi attendervi da solo. 19Ora ascoltami: ti voglio
dare un consiglio e Dio sia con te! Tu sta' davanti a Dio in nome del popolo e
presenta le questioni a Dio. 20A loro spiegherai i decreti e le
leggi; indicherai loro la via per la quale devono camminare e le opere che
devono compiere. 21Invece sceglierai tra tutto il popolo uomini
integri che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità e li costituirai
sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e
capi di decine. 22Essi dovranno giudicare il popolo in ogni
circostanza; quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te,
mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed
essi lo porteranno con te. 23Se tu fai questa cosa e se Dio te la
comanda, potrai resistere e anche questo popolo arriverà in pace alla sua
mèta".
24Mosè ascoltò la voce del suocero e fece quanto gli aveva
suggerito. 25Mosè dunque scelse uomini capaci in tutto Israele e li
costituì alla testa del popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi
di cinquantine e capi di decine. 26Essi giudicavano il popolo in
ogni circostanza: quando avevano affari difficili li sottoponevano a Mosè, ma
giudicavano essi stessi tutti gli affari minori. 27Poi Mosè congedò
il suocero, il quale tornò al suo paese.
1Al terzo mese dall'uscita degli Israeliti dal paese di
Egitto, proprio in quel giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai. 2Levato
l'accampamento da Refidim, arrivarono al deserto del Sinai, dove si
accamparono; Israele si accampò davanti al monte.
3Mosè salì verso Dio e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo:
"Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: 4Voi
stessi avete visto ciò che io ho fatto all'Egitto e come ho sollevato voi su
ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. 5Ora, se vorrete
ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me la
proprietà tra tutti i popoli, perché mia è tutta la terra! 6Voi
sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste parole dirai
agli Israeliti".
7Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte
queste parole, come gli aveva ordinato il Signore. 8Tutto il popolo
rispose insieme e disse: "Quanto il Signore ha detto, noi lo
faremo!". Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del popolo.
9Il Signore disse a Mosè: "Ecco, io sto per venire verso di te
in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano
sempre anche a te".
Mosè riferì al Signore le parole del popolo.
10Il Signore disse a Mosè: "Va' dal popolo e purificalo oggi e
domani: lavino le loro vesti 11e si tengano pronti per il terzo
giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai alla vista
di tutto il popolo. 12Fisserai per il popolo un limite tutto
attorno, dicendo: Guardatevi dal salire sul monte e dal toccare le falde.
Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte.
13Nessuna mano però dovrà toccare costui: dovrà essere lapidato o
colpito con tiro di arco.
Animale o uomo non dovrà sopravvivere.
Quando suonerà il corno, allora soltanto essi potranno salire sul monte".
14Mosè scese dal monte verso il popolo; egli fece purificare il
popolo ed essi lavarono le loro vesti. 15Poi disse al popolo:
"Siate pronti in questi tre giorni: non unitevi a donna".
16Appunto al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni,
lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il
popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore.
17Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento incontro a
Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte.
18Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il
Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il
monte tremava molto. 19Il suono della tromba diventava sempre più
intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con voce di tuono.
20Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e
il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Mosè salì.
21Poi il Signore disse a Mosè: "Scendi, scongiura il popolo di
non irrompere verso il Signore per vedere, altrimenti ne cadrà una moltitudine!
22Anche i sacerdoti, che si avvicinano al Signore, si tengano in
stato di purità, altrimenti il Signore si avventerà contro di loro!".
23Mosè disse al Signore: "Il popolo non può salire al monte
Sinai, perché tu stesso ci hai avvertiti dicendo: Fissa un limite verso il
monte e dichiaralo sacro".
24Il Signore gli disse: "Va', scendi, poi salirai tu e Aronne
con te. Ma i sacerdoti e il popolo non si precipitino per salire verso il
Signore, altrimenti egli si avventerà contro di loro!".
25Mosè scese verso il popolo e parlò.
1Dio allora pronunciò tutte queste parole:
2"Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese
d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: 3non avrai altri dèi di
fronte a me. 4Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è
lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle
acque sotto la terra. 5Non ti prostrerai davanti a loro e non li
servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la
colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro
che mi odiano, 6ma che dimostra il suo favore fino a mille
generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
7Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il
Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
8Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: 9sei
giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; 10ma il settimo giorno è
il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né
tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo
bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. 11Perché in sei
giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma
si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di
sabato e lo ha dichiarato sacro.
12Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni
nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
13Non uccidere.
14Non commettere adulterio.
15Non rubare.
16Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
17Non desiderare la casa del tuo prossimo.
Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua
schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo
prossimo".
18Tutto il popolo percepiva i tuoni e i lampi, il suono del corno e
il monte fumante. Il popolo vide, fu preso da tremore e si tenne lontano.
19Allora dissero a Mosè: "Parla tu a noi e noi ascolteremo, ma
non ci parli Dio, altrimenti moriremo!".
20Mosè disse al popolo: "Non abbiate timore: Dio è venuto per
mettervi alla prova e perché il suo timore vi sia sempre presente e non
pecchiate".
21Il popolo si tenne dunque lontano, mentre Mosè avanzò verso la
nube oscura, nella quale era Dio.
22Il Signore disse a Mosè: "Dirai agli Israeliti: Avete visto
che vi ho parlato dal cielo! 23Non fate dèi d'argento e dèi d'oro
accanto a me: non fatene per voi! 24Farai per me un altare di terra
e, sopra, offrirai i tuoi olocausti e i tuoi sacrifici di comunione, le tue
pecore e i tuoi buoi; in ogni luogo dove io vorrò ricordare il mio nome, verrò
a te e ti benedirò. 25Se tu mi fai un altare di pietra, non lo
costruirai con pietra tagliata, perché alzando la tua lama su di essa, tu la
renderesti profana. 26Non salirai sul mio altare per mezzo di
gradini, perché là non si scopra la tua nudità.
1Queste sono le norme che tu esporrai loro.
2Quando tu avrai acquistato uno schiavo ebreo, egli ti servirà per
sei anni e nel settimo potrà andarsene libero, senza riscatto. 3Se è
entrato solo, uscirà solo; se era coniugato, sua moglie se ne andrà con lui. 4Se
il suo padrone gli ha dato moglie e questa gli ha partorito figli o figlie, la
donna e i suoi figli saranno proprietà del padrone ed egli se ne andrà solo. 5Ma
se lo schiavo dice: Io sono affezionato al mio padrone, a mia moglie, ai miei
figli; non voglio andarmene in libertà, 6allora il suo padrone lo
condurrà davanti a Dio, lo farà accostare al battente o allo stipite della
porta e gli forerà l'orecchio con la lesina; quegli sarà suo schiavo per
sempre.
7Quando un uomo venderà la figlia come schiava, essa non se ne andrà
come se ne vanno gli schiavi. 8Se essa non piace al padrone, che
così non se la prende come concubina, la farà riscattare. Comunque egli non può
venderla a gente straniera, agendo con frode verso di lei. 9Se egli
la vuol dare come concubina al proprio figlio, si comporterà nei suoi riguardi
secondo il diritto delle figlie. 10Se egli ne prende un'altra per
sé, non diminuirà alla prima il nutrimento, il vestiario, la coabitazione. 11Se
egli non fornisce a lei queste cose, essa potrà andarsene, senza che sia pagato
il prezzo del riscatto.
12Colui che colpisce un uomo causandone la morte, sarà messo a
morte. 13Però per colui che non ha teso insidia, ma che Dio gli ha
fatto incontrare, io ti fisserò un luogo dove potrà rifugiarsi. 14Ma,
quando un uomo attenta al suo prossimo per ucciderlo con inganno, allora lo
strapperai anche dal mio altare, perché sia messo a morte.
15Colui che percuote suo padre o sua madre sarà messo a morte.
16Colui che rapisce un uomo e lo vende, se lo si trova ancora in
mano a lui, sarà messo a morte.
17Colui che maledice suo padre o sua madre sarà messo a morte.
18Quando alcuni uomini rissano e uno colpisce il suo prossimo con
una pietra o con il pugno e questi non è morto, ma debba mettersi a letto, 19se
poi si alza ed esce con il bastone, chi lo ha colpito sarà ritenuto innocente,
ma dovrà pagare il riposo forzato e procurargli le cure.
20Quando un uomo colpisce con il bastone il suo schiavo o la sua
schiava e gli muore sotto le sue mani, si deve fare vendetta. 21Ma
se sopravvive un giorno o due, non sarà vendicato, perché è acquisto del suo
denaro.
22Quando alcuni uomini rissano e urtano una donna incinta, così da
farla abortire, se non vi è altra disgrazia, si esigerà un'ammenda, secondo
quanto imporrà il marito della donna, e il colpevole pagherà attraverso un arbitrato.
23Ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita: 24occhio
per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, 25bruciatura
per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido.
26Quando un uomo colpisce l'occhio del suo schiavo o della sua
schiava e lo acceca, gli darà la libertà in compenso dell'occhio. 27Se
fa cadere il dente del suo schiavo o della sua schiava, gli darà la libertà in
compenso del dente.
28Quando un bue cozza con le corna contro un uomo o una donna e ne
segue la morte, il bue sarà lapidato e non se ne mangerà la carne. Però il
proprietario del bue è innocente.
29Ma se il bue era solito cozzare con le corna già prima e il
padrone era stato avvisato e non lo aveva custodito, se ha causato la morte di
un uomo o di una donna, il bue sarà lapidato e anche il suo padrone dev'essere
messo a morte. 30Se invece gli viene imposta una compensazione, egli
pagherà il riscatto della propria vita, secondo quanto gli verrà imposto. 31Se
cozza con le corna contro un figlio o se cozza contro una figlia, si procederà
nella stessa maniera.
32Se il bue colpisce con le corna uno schiavo o una schiava, si
pagheranno al padrone trenta sicli d'argento e il bue sarà lapidato.
33Quando un uomo lascia una cisterna aperta oppure quando un uomo
scava una cisterna e non la copre, se vi cade un bue o un asino, 34il
proprietario della cisterna deve dare l'indennizzo: verserà il denaro al
padrone della bestia e l'animale morto gli apparterrà.
35Quando il bue di un uomo cozza contro il bue del suo prossimo e ne
causa la morte, essi venderanno il bue vivo e se ne divideranno il prezzo; si
divideranno anche la bestia morta. 36Ma se è notorio che il bue
cozzava già prima e il suo padrone non lo ha custodito, egli dovrà dare come
indennizzo bue per bue e la bestia morta gli apparterrà.
37Quando un uomo ruba un bue o un montone e poi lo scanna o lo
vende, darà come indennizzo cinque capi di grosso bestiame per il bue e quattro
capi di bestiame per il montone.
1Se un ladro viene sorpreso mentre sta facendo una
breccia in un muro e viene colpito e muore, non vi è vendetta di sangue. 2Ma
se il sole si era già alzato su di lui, a suo riguardo vi è vendetta di sangue.
Il ladro dovrà dare l'indennizzo: se non avrà di che pagare, sarà venduto in
compenso dell'oggetto rubato. 3Se si trova ancora in vita e in suo
possesso ciò che è stato rubato, si tratti di bue, di asino o di montone,
restituirà il doppio.
4Quando un uomo usa come pascolo un campo o una vigna e lascia che
il suo bestiame vada a pascolare nel campo altrui, deve dare l'indennizzo con
il meglio del suo campo e con il meglio della sua vigna.
5Quando un fuoco si propaga e si attacca ai cespugli spinosi, se
viene bruciato un mucchio di covoni o il grano in spiga o il grano in erba,
colui che ha provocato l'incendio darà l'indennizzo.
6Quando un uomo dà in custodia al suo prossimo argento od oggetti e
poi nella casa di questo uomo viene commesso un furto, se si trova il ladro,
restituirà il doppio. 7Se il ladro non si trova, il padrone della
casa si accosterà a Dio per giurare che non ha allungato la mano sulla
proprietà del suo prossimo.
8Qualunque sia l'oggetto di una frode, si tratti di un bue, di un
asino, di un montone, di una veste, di qualunque oggetto perduto, di cui uno
dice: "È questo!", la causa delle due parti andrà fino a Dio: colui
che Dio dichiarerà colpevole restituirà il doppio al suo prossimo.
9Quando un uomo dà in custodia al suo prossimo un asino o un bue o
un capo di bestiame minuto o qualsiasi bestia, se la bestia è morta o si è prodotta
una frattura o è stata rapita senza testimone, 10tra le due parti
interverrà un giuramento per il Signore, per dichiarare che il depositario non
ha allungato la mano sulla proprietà del suo prossimo. Il padrone della bestia
accetterà e l'altro non dovrà restituire. 11Ma se la bestia è stata
rubata quando si trovava presso di lui, pagherà l'indennizzo al padrone di
essa. 12Se invece è stata sbranata, la porterà in testimonianza e
non dovrà dare l'indennizzo per la bestia sbranata.
13Quando un uomo prende in prestito dal suo prossimo una bestia e
questa si è prodotta una frattura o è morta in assenza del padrone, dovrà
pagare l'indennizzo. 14Ma se il padrone si trova presente, non deve
restituire; se si tratta di una bestia presa a nolo, la sua perdita è compensata
dal prezzo del noleggio.
15Quando un uomo seduce una vergine non ancora fidanzata e pecca con
lei, ne pagherà la dote nuziale ed essa diverrà sua moglie. 16Se il
padre di lei si rifiuta di dargliela, egli dovrà versare una somma di denaro
pari alla dote nuziale delle vergini.
17Non lascerai vivere colei che pratica la magìa.
18Chiunque si abbrutisce con una bestia sia messo a morte.
19Colui che offre un sacrificio agli dèi, oltre al solo Signore,
sarà votato allo sterminio.
20Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete
stati forestieri nel paese d'Egitto.
21Non maltratterai la vedova o l'orfano. 22Se tu lo
maltratti, quando invocherà da me l'aiuto, io ascolterò il suo grido, 23la
mia collera si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno
vedove e i vostri figli orfani.
24Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all'indigente che
sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli
alcun interesse.
25Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai
al tramonto del sole, 26perché è la sua sola coperta, è il mantello
per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando invocherà
da me l'aiuto, io ascolterò il suo grido, perché io sono pietoso.
27Non bestemmierai Dio e non maledirai il principe del tuo popolo.
28Non ritarderai l'offerta di ciò che riempie il tuo granaio e di
ciò che stilla dal tuo frantoio.
Il primogenito dei tuoi figli lo darai a me.
29Così farai per il tuo bue e per il tuo bestiame minuto: sette
giorni resterà con sua madre, l'ottavo giorno me lo darai.
30Voi sarete per me uomini santi: non mangerete la carne di una
bestia sbranata nella campagna, la getterete ai cani.
1Non spargerai false dicerie; non presterai mano al
colpevole per essere testimone in favore di un'ingiustizia. 2Non
seguirai la maggioranza per agire male e non deporrai in processo per deviare
verso la maggioranza, per falsare la giustizia.
3Non favorirai nemmeno il debole nel suo processo.
4Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi,
glieli dovrai ricondurre. 5Quando vedrai l'asino del tuo nemico
accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui ad
aiutarlo.
6Non farai deviare il giudizio del povero, che si rivolge a te nel suo
processo.
7Ti terrai lontano da parola menzognera. Non far morire l'innocente
e il giusto, perché io non assolvo il colpevole.
8Non accetterai doni, perché il dono acceca chi ha gli occhi aperti
e perverte anche le parole dei giusti.
9Non opprimerai il forestiero: anche voi conoscete la vita del
forestiero, perché siete stati forestieri nel paese d'Egitto.
10Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai il prodotto,
11ma nel settimo anno non la sfrutterai e la lascerai incolta: ne
mangeranno gli indigenti del tuo popolo e ciò che lasceranno sarà divorato
dalle bestie della campagna. Così farai per la tua vigna e per il tuo oliveto.
12Per sei giorni farai i tuoi lavori, ma nel settimo giorno farai
riposo, perché possano goder quiete il tuo bue e il tuo asino e possano
respirare i figli della tua schiava e il forestiero.
13Farete attenzione a quanto vi ho detto: non pronunciate il nome di
altri dèi; non si senta sulla tua bocca!
14Tre volte all'anno farai festa in mio onore:
15Osserverai la festa degli azzimi: mangerai azzimi durante sette
giorni, come ti ho ordinato, nella ricorrenza del mese di Abib, perché in esso
sei uscito dall'Egitto.
Non si dovrà comparire davanti a me a mani vuote.
16Osserverai la festa della mietitura, delle primizie dei tuoi
lavori, di ciò che semini nel campo; la festa del raccolto, al termine
dell'anno, quando raccoglierai il frutto dei tuoi lavori nei campi.
17Tre volte all'anno ogni tuo maschio comparirà alla presenza del
Signore Dio.
18Non offrirai con pane lievitato il sangue del sacrificio in mio
onore e il grasso della vittima per la mia festa non starà fino al mattino.
19Il meglio delle primizie del tuo suolo lo porterai alla casa del
Signore, tuo Dio.
Non farai cuocere un capretto nel latte di sua madre.
20Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e
per farti entrare nel luogo che ho preparato. 21Abbi rispetto della
sua presenza, ascolta la sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non
perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. 22Se
tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici
e l'avversario dei tuoi avversari.
23Quando il mio angelo camminerà alla tua testa e ti farà entrare
presso l'Amorreo, l'Hittita, il Perizzita, il Cananeo, l'Eveo e il Gebuseo e io
li distruggerò, 24tu non ti prostrerai davanti ai loro dèi e non li
servirai; tu non ti comporterai secondo le loro opere, ma dovrai demolire e
dovrai frantumare le loro stele.
25Voi servirete al Signore, vostro Dio. Egli benedirà il tuo pane e
la tua acqua. Terrò lontana da te la malattia. 26Non vi sarà nel tuo
paese donna che abortisca o che sia sterile. Ti farò giungere al numero
completo dei tuoi giorni.
27Manderò il mio terrore davanti a te e metterò in rotta ogni popolo
in mezzo al quale entrerai; farò voltar le spalle a tutti i tuoi nemici davanti
a te.
28Manderò i calabroni davanti a te ed essi scacceranno dalla tua
presenza l'Eveo, il Cananeo e l'Hittita. 29Non li scaccerò dalla tua
presenza in un solo anno, perché il paese non resti deserto e le bestie
selvatiche si moltiplichino contro di te. 30A poco a poco li
scaccerò dalla tua presenza, finché avrai tanti figli da occupare il paese.
31Stabilirò il tuo confine dal Mare Rosso fino al mare dei Filistei
e dal deserto fino al fiume, perché ti consegnerò in mano gli abitanti del
paese e li scaccerò dalla tua presenza. 32Ma tu non farai alleanza
con loro e con i loro dèi; 33essi non abiteranno più nel tuo paese,
altrimenti ti farebbero peccare contro di me, perché tu serviresti i loro dèi e
ciò diventerebbe una trappola per te".
1Aveva detto a Mosè: "Sali verso il Signore tu e
Aronne, Nadab e Abiu e insieme settanta anziani d'Israele; voi vi prostrerete
da lontano, 2poi Mosè avanzerà solo verso il Signore, ma gli altri
non si avvicineranno e il popolo non salirà con lui".
3Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte
le norme. Tutto il popolo rispose insieme e disse: "Tutti i comandi che ha
dati il Signore, noi li eseguiremo!".
4Mosè scrisse tutte le parole del Signore, poi si alzò di buon
mattino e costruì un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici
tribù d'Israele. 5Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di
offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per
il Signore.
6Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò
l'altra metà sull'altare.
7Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del
popolo. Dissero: "Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo
eseguiremo!".
8Allora Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo:
"Ecco il sangue dell'alleanza, che il Signore ha concluso con voi sulla
base di tutte queste parole!".
9Poi Mosè salì con Aronne, Nadab, Abiu e i settanta anziani di
Israele. 10Essi videro il Dio d'Israele: sotto i suoi piedi vi era
come un pavimento in lastre di zaffiro, simile in purezza al cielo stesso. 11Contro
i privilegiati degli Israeliti non stese la mano: essi videro Dio e tuttavia
mangiarono e bevvero.
12Il Signore disse a Mosè: "Sali verso di me sul monte e rimani
lassù: io ti darò le tavole di pietra, la legge e i comandamenti che io ho
scritto per istruirli".
13Mosè si alzò con Giosuè, suo aiutante, e Mosè salì sul monte di
Dio. 14Agli anziani aveva detto: "Restate qui ad aspettarci,
fin quando torneremo da voi; ecco avete con voi Aronne e Cur: chiunque avrà una
questione si rivolgerà a loro".
15Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte.
16La Gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube
lo coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube.
17La Gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti come
fuoco divorante sulla cima della montagna. 18Mosè entrò dunque in
mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta
notti.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Ordina agli
Israeliti che raccolgano per me un'offerta. La raccoglierete da chiunque sia
generoso di cuore. 3Ed ecco che cosa raccoglierete da loro come
contributo: oro, argento e rame, 4tessuti di porpora viola e rossa,
di scarlatto, di bisso e di pelo di capra, 5pelle di montone tinta
di rosso, pelle di tasso e legno di acacia, 6olio per il candelabro,
balsami per unguenti e per l'incenso aromatico, 7pietre di ònice e
pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale. 8Essi mi
faranno un santuario e io abiterò in mezzo a loro. 9Eseguirete ogni
cosa secondo quanto ti mostrerò, secondo il modello della Dimora e il modello
di tutti i suoi arredi.
10Faranno dunque un'arca di legno di acacia: avrà due cubiti e mezzo
di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. 11La
rivestirai d'oro puro: dentro e fuori la rivestirai e le farai intorno un bordo
d'oro. 12Fonderai per essa quattro anelli d'oro e li fisserai ai
suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due anelli sull'altro. 13Farai
stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro. 14Introdurrai le
stanghe negli anelli sui due lati dell'arca per trasportare l'arca con esse. 15Le
stanghe dovranno rimanere negli anelli dell'arca: non verranno tolte di lì. 16Nell'arca
collocherai la Testimonianza che io ti darò.
17Farai il coperchio, o propiziatorio, d'oro puro; avrà due cubiti e
mezzo di lunghezza e un cubito e mezzo di larghezza. 18Farai due
cherubini d'oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità del
coperchio. 19Fa' un cherubino ad una estremità e un cherubino
all'altra estremità. Farete i cherubini tutti di un pezzo con il coperchio alle
sue due estremità. 20I cherubini avranno le due ali stese di sopra,
proteggendo con le ali il coperchio; saranno rivolti l'uno verso l'altro e le
facce dei cherubini saranno rivolte verso il coperchio. 21Porrai il
coperchio sulla parte superiore dell'arca e collocherai nell'arca la
Testimonianza che io ti darò.
22Io ti darò convegno appunto in quel luogo: parlerò con te da sopra
il propiziatorio, in mezzo ai due cherubini che saranno sull'arca della
Testimonianza, ti darò i miei ordini riguardo agli Israeliti.
23Farai una tavola di legno di acacia: avrà due cubiti di lunghezza,
un cubito di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. 24La
rivestirai d'oro puro e le farai intorno un bordo d'oro. 25Le farai
attorno una cornice di un palmo e farai un bordo d'oro per la cornice. 26Le
farai quattro anelli d'oro e li fisserai ai quattro angoli che costituiranno i
suoi quattro piedi. 27Gli anelli saranno contigui alla cornice e
serviranno a inserire le stanghe destinate a trasportare la tavola. 28Farai
le stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro; con esse si trasporterà la
tavola. 29Farai anche i suoi accessori, piatti, coppe, anfore e
tazze per le libazioni: li farai d'oro puro. 30Sulla tavola
collocherai i pani dell'offerta: saranno sempre alla mia presenza.
31Farai anche un candelabro d'oro puro. Il candelabro sarà lavorato
a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue
corolle saranno tutti di un pezzo.
32Sei bracci usciranno dai suoi lati: tre bracci del candelabro da
un lato e tre bracci del candelabro dall'altro lato.
33Vi saranno su di un braccio tre calici in forma di fiore di
mandorlo, con bulbo e corolla e così anche sull'altro braccio tre calici in
forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla. Così sarà per i sei bracci che
usciranno dal candelabro. 34Il fusto del candelabro avrà quattro
calici in forma di fiore di mandorlo, con i loro bulbi e le loro corolle: 35un
bulbo sotto i due bracci che si dipartano da esso e un bulbo sotto gli altri
due bracci e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartano da esso; così
per tutti i sei bracci che escono dal candelabro. 36I bulbi e i
relativi bracci saranno tutti di un pezzo: il tutto sarà formato da una sola
massa d'oro puro lavorata a martello.
37Farai le sue sette lampade: vi si collocheranno sopra in modo da
illuminare lo spazio davanti ad esso. 38I suoi smoccolatoi e i suoi
portacenere saranno d'oro puro. 39Lo si farà con un talento di oro
puro, esso con tutti i suoi accessori.
40Guarda ed eseguisci secondo il modello che ti è stato mostrato sul
monte.
1Quanto alla Dimora, la farai con dieci teli di bisso
ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto. Vi farai figure di
cherubini, lavoro d'artista. 2Lunghezza di un telo: ventotto cubiti;
larghezza: quattro cubiti per un telo; la stessa dimensione per tutti i teli. 3Cinque
teli saranno uniti l'uno all'altro e anche gli altri cinque saranno uniti l'uno
all'altro. 4Farai cordoni di porpora viola sull'orlo del primo telo
all'estremità della sutura; così farai sull'orlo del telo estremo nella seconda
sutura. 5Farai cinquanta cordoni al primo telo e farai cinquanta
cordoni all'estremità della seconda sutura: i cordoni corrisponderanno l'uno
all'altro. 6Farai cinquanta fibbie d'oro e unirai i teli l'uno
all'altro mediante le fibbie, così il tutto formerà una sola Dimora. 7Farai
poi teli di pelo di capra per costituire la tenda al di sopra della Dimora. Ne
farai undici teli. 8Lunghezza di un telo: trenta cubiti; larghezza:
quattro cubiti per un telo. La stessa dimensione per gli undici teli. 9Unirai
insieme cinque teli a parte e sei teli a parte. Piegherai indietro il sesto
telo raddoppiandolo sulla parte anteriore della tenda. 10Farai
cinquanta cordoni sull'orlo del primo telo, che è all'estremità della sutura, e
cinquanta cordoni sull'orlo del telo della seconda sutura. 11Farai
cinquanta fibbie di rame, introdurrai le fibbie nei cordoni e unirai insieme la
tenda; così essa formerà un tutto unico. 12La parte che pende in
eccedenza nei teli della tenda, la metà cioè di un telo che sopravanza, penderà
sulla parte posteriore della Dimora. 13Il cubito in eccedenza da una
parte, come il cubito in eccedenza dall'altra parte, nel senso della lunghezza
dei teli della tenda, ricadranno sui due lati della Dimora per coprirla da una
parte e dall'altra. 14Farai poi per la tenda una copertura di pelli
di montone tinte di rosso e al di sopra una copertura di pelli di tasso.
15Poi farai per la Dimora le assi di legno di acacia, da porsi
verticali. 16Dieci cubiti la lunghezza di un'asse e un cubito e
mezzo la larghezza. 17Ogni asse avrà due sostegni, congiunti l'uno
all'altro da un rinforzo. Così farai per tutte le assi della Dimora. 18Farai
dunque le assi per la Dimora: venti assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud. 19Farai
anche quaranta basi d'argento sotto le venti assi, due basi sotto un'asse, per
i suoi due sostegni e due basi sotto l'altra asse per i suoi sostegni. 20Per
il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi, 21come
anche le loro quaranta basi d'argento, due basi sotto un'asse e due basi sotto
l'altra asse. 22Per la parte posteriore della Dimora, verso
occidente, farai sei assi. 23Farai inoltre due assi per gli angoli
della Dimora sulla parte posteriore. 24Esse saranno formate ciascuna
da due pezzi uguali abbinati e perfettamente congiunti dal basso fino alla
cima, all'altezza del primo anello. Così sarà per ambedue: esse formeranno i
due angoli. 25Vi saranno dunque otto assi con le loro basi
d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse. 26Farai
inoltre traverse di legno di acacia: cinque per le assi di un lato della Dimora
27e cinque traverse per le assi dell'altro lato della Dimora e
cinque traverse per le assi della parte posteriore, verso occidente. 28La
traversa mediana, a mezza altezza delle assi, le attraverserà da una estremità
all'altra. 29Rivestirai d'oro le assi, farai in oro i loro anelli,
che serviranno per inserire le traverse, e rivestirai d'oro anche le traverse. 30Costruirai
la Dimora nel modo che ti è stato mostrato sul monte.
31Farai il velo di porpora viola, di porpora rossa, di scarlatto e
di bisso ritorto. Lo si farà con figure di cherubini, lavoro di disegnatore. 32Lo
appenderai a quattro colonne di acacia, rivestite d'oro, con uncini d'oro e
poggiate su quattro basi d'argento.
33Collocherai il velo sotto le fibbie e là, nell'interno oltre il
velo, introdurrai l'arca della Testimonianza. Il velo sarà per voi la
separazione tra il Santo e il Santo dei santi. 34Porrai il coperchio
sull'arca della Testimonianza nel Santo dei santi.
35Collocherai la tavola fuori del velo e il candelabro di fronte
alla tavola sul lato meridionale della Dimora; collocherai la tavola sul lato
settentrionale. 36Poi farai una cortina all'ingresso della tenda, di
porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, lavoro di
ricamatore. 37Farai per la cortina cinque colonne di acacia e le
rivestirai d'oro. I loro uncini saranno d'oro e fonderai per esse cinque basi
di rame.
1Farai l'altare di legno di acacia: avrà cinque cubiti
di lunghezza e cinque cubiti di larghezza. L'altare sarà quadrato e avrà
l'altezza di tre cubiti. 2Farai ai suoi quattro angoli quattro corni
e saranno tutti di un pezzo. Lo rivestirai di rame. 3Farai i suoi
recipienti per raccogliere le ceneri, le sue pale, i suoi vasi per la
aspersione, le sue forchette e i suoi bracieri. Farai di rame tutti questi
accessori. 4Farai per esso una graticola di rame alle sue quattro
estremità. 5La porrai sotto la cornice dell'altare, in basso: la
rete arriverà a metà dell'altezza dell'altare. 6Farai anche stanghe
per l'altare: saranno stanghe di legno di acacia e le rivestirai di rame. 7Si
introdurranno queste stanghe negli anelli e le stanghe saranno sui due lati
dell'altare quando lo si trasporta. 8Lo farai di tavole, vuoto
nell'interno: lo si farà come ti fu mostrato sul monte.
9Farai poi il recinto della Dimora. Sul lato meridionale, verso sud,
il recinto avrà tendaggi di bisso ritorto, per la lunghezza di cento cubiti
sullo stesso lato. 10Vi saranno venti colonne con venti basi di
rame. Gli uncini delle colonne e le loro aste trasversali saranno d'argento. 11Allo
stesso modo sul lato rivolto a settentrione: tendaggi per cento cubiti di
lunghezza, le relative venti colonne con le venti basi di rame, gli uncini
delle colonne e le aste trasversali d'argento. 12La larghezza del
recinto verso occidente avrà cinquanta cubiti di tendaggi, con le relative
dieci colonne e le dieci basi. 13La larghezza del recinto sul lato
orientale verso levante sarà di cinquanta cubiti: 14quindici cubiti
di tendaggi con le relative tre colonne e le tre basi alla prima ala; 15all'altra
ala quindici cubiti di tendaggi, con le tre colonne e le tre basi. 16Alla
porta del recinto vi sarà una cortina di venti cubiti, lavoro di ricamatore, di
porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto, con le relative
quattro colonne e le quattro basi. 17Tutte le colonne intorno al
recinto saranno fornite di aste trasversali d'argento: i loro uncini saranno
d'argento e le loro basi di rame. 18La lunghezza del recinto sarà di
cento cubiti, la larghezza di cinquanta, l'altezza di cinque cubiti; di bisso
ritorto, con le basi di rame. 19Tutti gli arredi della Dimora per
tutti i suoi servizi e tutti i picchetti come anche i picchetti del recinto
saranno di rame.
20Tu ordinerai agli Israeliti che ti procurino olio puro di olive
schiacciate per il candelabro, per tener sempre accesa una lampada. 21Nella
tenda del convegno, al di fuori del velo che sta davanti alla Testimonianza,
Aronne e i suoi figli la prepareranno, perché dalla sera alla mattina essa sia
davanti al Signore: rito perenne presso gli Israeliti di generazione in
generazione.
1Tu fa' avvicinare a te tra gli Israeliti, Aronne tuo
fratello e i suoi figli con lui, perché siano miei sacerdoti; Aronne e Nadab,
Abiu, Eleazaro, Itamar, figli di Aronne.
2Farai per Aronne, tuo fratello, abiti sacri, che esprimano gloria e
maestà. 3Tu parlerai a tutti gli artigiani più esperti, ai quali io
ho dato uno spirito di saggezza, ed essi faranno gli abiti di Aronne per la sua
consacrazione e per l'esercizio del sacerdozio in mio onore. 4Ed
ecco gli abiti che faranno: il pettorale e l'efod, il manto, la tunica
damascata, il turbante e la cintura. Faranno vesti sacre per Aronne tuo
fratello e per i suoi figli, perché esercitino il sacerdozio in mio onore. 5Essi
dovranno usare oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso.
6Faranno l'efod con oro, porpora viola e porpora rossa,
scarlatto e bisso ritorto, artisticamente lavorati. 7Avrà due
spalline attaccate alle due estremità e in tal modo formerà un pezzo ben unito.
8La cintura per fissarlo e che sta sopra di esso sarà della stessa
fattura e sarà d'un sol pezzo: sarà intessuta d'oro, di porpora viola e porpora
rossa, scarlatto e bisso ritorto. 9Prenderai due pietre di ònice e
inciderai su di esse i nomi degli Israeliti: 10sei dei loro nomi
sulla prima pietra e gli altri sei nomi sulla seconda pietra, in ordine di
nascita. 11Inciderai le due pietre con i nomi degli Israeliti,
seguendo l'arte dell'intagliatore di pietre per l'incisione di un sigillo; le
inserirai in castoni d'oro. 12Fisserai le due pietre sulle spalline
dell'efod, come pietre che ricordino presso di me gli Israeliti; così
Aronne porterà i loro nomi sulle sue spalle davanti al Signore, come un
memoriale. 13Farai anche i castoni d'oro 14e due catene
d'oro in forma di cordoni, con un lavoro d'intreccio; poi fisserai le catene a
intreccio sui castoni.
15Farai il pettorale del giudizio, artisticamente lavorato, di
fattura uguale a quella dell'efod: con oro, porpora viola, porpora
rossa, scarlatto e bisso ritorto. 16Sarà quadrato, doppio; avrà una
spanna di lunghezza e una spanna di larghezza. 17Lo coprirai con una
incastonatura di pietre preziose, disposte in quattro file. Una fila: una
cornalina, un topazio e uno smeraldo: così la prima fila. 18La
seconda fila: un turchese, uno zaffìro e un berillo. 19La terza
fila: un giacinto, un'àgata e un'ametista. 20La quarta fila: un
crisòlito, un ònice e un diaspro. Saranno inserite nell'oro mediante i loro
castoni. 21Le pietre corrisponderanno ai nomi degli Israeliti:
dodici, secondo i loro nomi, e saranno incise come sigilli, ciascuna con il
nome corrispondente, secondo le dodici tribù. 22Poi farai sul
pettorale catene in forma di cordoni, lavoro d'intreccio d'oro puro. 23Farai
sul pettorale due anelli d'oro e metterai i due anelli alle estremità del pettorale.
24Metterai le due catene d'oro sui due anelli alle estremità del
pettorale. 25Quanto alle due altre estremità delle catene, le
fisserai sui due castoni e le farai passare sulle due spalline dell'efod
nella parte anteriore. 26Farai due anelli d'oro e li metterai sulle
due estremità del pettorale sul suo bordo che è dalla parte dell'efod,
verso l'interno. 27Farai due altri anelli d'oro e li metterai sulle
due spalline dell'efod in basso, sul suo lato anteriore, in vicinanza
del punto di attacco, al di sopra della cintura dell'efod. 28Si
legherà il pettorale con i suoi anelli agli anelli dell'efod mediante un
cordone di porpora viola, perché stia al di sopra della cintura dell'efod
e perché il pettorale non si distacchi dall'efod. 29Così
Aronne porterà i nomi degli Israeliti sul pettorale del giudizio, sopra il suo
cuore, quando entrerà nel Santo, come memoriale davanti al Signore per sempre. 30Unirai
al pettorale del giudizio gli urim e i tummim. Saranno così sopra
il cuore di Aronne quando entrerà alla presenza del Signore: Aronne porterà il
giudizio degli Israeliti sopra il suo cuore alla presenza del Signore per
sempre.
31Farai il manto dell'efod, tutto di porpora viola 32con
in mezzo una scollatura per la testa; il bordo attorno alla scollatura sarà un
lavoro di tessitore come la scollatura di una corazza, che non si lacera. 33Farai
sul suo lembo melagrane di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto,
intorno al suo lembo, e in mezzo porrai sonagli d'oro: 34un sonaglio
d'oro e una melagrana, un sonaglio d'oro e una melagrana intorno all'orlo del
manto. 35Esso rivestirà Aronne nelle funzioni sacerdotali e se ne
sentirà il suono quando egli entrerà nel Santo alla presenza del Signore e
quando ne uscirà; così non morirà.
36Farai una lamina d'oro puro e vi inciderai, come su di un sigillo:
"Sacro al Signore". 37L'attaccherai con un cordone di
porpora viola al turbante, sulla parte anteriore. 38Starà sulla
fronte di Aronne; Aronne porterà il carico delle colpe che potranno commettere
gli Israeliti, in occasione delle offerte sacre da loro presentate. Aronne la
porterà sempre sulla sua fronte, per attirare su di essi il favore del Signore.
39Tesserai la tunica di bisso. Farai un turbante di bisso e una
cintura, lavoro di ricamo.
40Per i figli di Aronne farai tuniche e cinture. Per essi farai
anche berretti a gloria e decoro. 41Farai indossare queste vesti ad
Aronne, tuo fratello, e ai suoi figli. Poi li ungerai, darai loro l'investitura
e li consacrerai, perché esercitino il sacerdozio in mio onore. 42Farai
loro inoltre calzoni di lino, per coprire la loro nudità; dovranno arrivare dai
fianchi fino alle cosce. 43Aronne e i suoi figli li indosseranno
quando entreranno nella tenda del convegno o quando si avvicineranno all'altare
per officiare nel santuario, perché non incorrano in una colpa che li farebbe
morire. È una prescrizione rituale perenne per lui e per i suoi discendenti.
1Osserverai questo rito per consacrarli al mio
sacerdozio. Prendi un giovenco e due arieti senza difetto; 2poi pani
azzimi, focacce azzime impastate con olio e schiacciate azzime cosparse di
olio: di fior di farina di frumento. 3Le disporrai in un solo
canestro e le offrirai nel canestro insieme con il giovenco e i due arieti.
4Farai avvicinare Aronne e i suoi figli all'ingresso della tenda del
convegno e li farai lavare con acqua. 5Prenderai le vesti e
rivestirai Aronne della tunica, del manto dell'efod, dell'efod e
del pettorale; lo cingerai con la cintura dell'efod; 6gli
porrai sul capo il turbante e fisserai il diadema sacro sopra il turbante. 7Poi
prenderai l'olio dell'unzione, lo verserai sul suo capo e lo ungerai. 8Quanto
ai suoi figli, li farai avvicinare, li rivestirai di tuniche; 9li
cingerai con la cintura e legherai loro i berretti. Il sacerdozio apparterrà
loro per decreto perenne. Così darai l'investitura ad Aronne e ai suoi figli.
10Farai poi avvicinare il giovenco davanti alla tenda del convegno.
Aronne e i suoi figli poseranno le mani sulla sua testa. 11Immolerai
il giovenco davanti al Signore, all'ingresso della tenda del convegno. 12Prenderai
parte del suo sangue e con il dito lo spalmerai sui corni dell'altare. Il resto
del sangue lo verserai alla base dell'altare. 13Prenderai tutto il
grasso che avvolge le viscere, il lobo del fegato, i reni con il grasso che vi è
sopra, e li farai ardere in sacrificio sull'altare. 14Ma la carne
del giovenco, la sua pelle e i suoi escrementi, li brucerai fuori del campo,
perché si tratta di un sacrificio per il peccato.
15Prenderai poi uno degli arieti; Aronne e i suoi figli poseranno le
mani sulla sua testa. 16Immolerai l'ariete, ne raccoglierai il
sangue e lo spargerai intorno all'altare. 17Poi farai a pezzi
l'ariete, ne laverai le viscere e le zampe e le disporrai sui quarti e sulla
testa. 18Allora brucerai in soave odore sull'altare tutto l'ariete.
È un olocausto in onore del Signore, un profumo gradito, una offerta consumata
dal fuoco per il Signore.
19Poi prenderai il secondo ariete; Aronne e i suoi figli poseranno
le mani sulla sua testa. 20Lo immolerai, prenderai parte del suo
sangue e ne porrai sul lobo dell'orecchio destro di Aronne, sul lobo
dell'orecchio destro dei suoi figli, sul pollice della loro mano destra e
sull'alluce del loro piede destro; poi spargerai il sangue intorno all'altare. 21Prenderai
di questo sangue dall'altare e insieme un po' d'olio dell'unzione e ne
spruzzerai Aronne e le sue vesti, i figli di Aronne e le loro vesti: così sarà
consacrato lui con le sue vesti e insieme con lui i suoi figli con le loro
vesti.
22Poi prenderai il grasso dell'ariete: la coda, il grasso che copre
le viscere, il lobo del fegato, i due reni con il grasso che vi è sopra, e la
coscia destra, perché è l'ariete dell'investitura. 23Prenderai anche
un pane rotondo, una focaccia all'olio e una schiacciata dal canestro di azzimi
deposto davanti al Signore. 24Metterai il tutto sulle palme di
Aronne e sulle palme dei suoi figli e farai compiere il gesto di presentazione
proprio dell'offerta agitata davanti al Signore. 25Poi riprenderai
ogni cosa dalle loro mani e la brucerai in odore soave sull'altare, sopra
l'olocausto, come profumo gradito davanti al Signore: è un'offerta consumata
dal fuoco in onore del Signore.
26Prenderai il petto dell'ariete dell'investitura di Aronne e
compirai il gesto di presentazione dell'offerta, agitandola davanti al Signore:
sarà la tua porzione. 27Consacrerai il petto, presentato con il
gesto dell'offerta, e la coscia del contributo, prelevati dall'ariete
dell'investitura: queste cose saranno di Aronne e dei suoi figli. 28Dovranno
appartenere ad Aronne e ai suoi figli come porzione loro riservata dagli
Israeliti in forza di legge perenne. Perché è un contributo, un prelevamento
cioè che gli Israeliti dovranno operare in tutti i loro sacrifici di comunione,
un prelevamento dovuto al Signore.
29Le vesti sacre di Aronne passeranno, dopo di lui, ai suoi figli,
che se ne rivestiranno per ricevere l'unzione e l'investitura. 30Quello
dei figli di Aronne, che gli succederà nel sacerdozio ed entrerà nella tenda
del convegno per officiare nel santuario, porterà queste vesti per sette
giorni.
31Poi prenderai l'ariete dell'investitura e ne cuocerai le carni in
luogo santo. 32Aronne e i suoi figli mangeranno la carne dell'ariete
e il pane contenuto nel canestro all'ingresso della tenda del convegno. 33Mangeranno
così ciò che sarà servito per fare la espiazione, nel corso della loro
investitura e consacrazione. Nessun estraneo ne deve mangiare, perché sono cose
sante. 34Nel caso che al mattino ancora restasse carne del
sacrificio d'investitura e del pane, brucerai questo avanzo nel fuoco. Non lo
si mangerà: è cosa santa.
35Farai dunque ad Aronne e ai suoi figli secondo quanto ti ho
comandato. Per sette giorni ne farai l'investitura.
36In ciascun giorno offrirai un giovenco in sacrificio per il
peccato, in espiazione; toglierai il peccato dall'altare facendo per esso il
sacrificio espiatorio e in seguito lo ungerai per consacrarlo. 37Per
sette giorni farai il sacrificio espiatorio per l'altare e lo consacrerai.
Diverrà allora una cosa santissima e quanto toccherà l'altare sarà santo.
38Ecco ciò che tu offrirai sull'altare: due agnelli di un anno ogni
giorno, per sempre. 39Offrirai uno di questi agnelli al mattino, il
secondo al tramonto. 40Con il primo agnello offrirai un decimo di efa
di fior di farina impastata con un quarto di hin di olio vergine e una
libazione di un quarto di hin di vino. 41Offrirai il secondo
agnello al tramonto con un'oblazione e una libazione come quelle del mattino:
profumo soave, offerta consumata dal fuoco in onore del Signore. 42Questo
è l'olocausto perenne per le vostre generazioni, all'ingresso della tenda del
convegno, alla presenza del Signore, dove io vi darò convegno per parlare con
te.
43Io darò convegno agli Israeliti in questo luogo, che sarà
consacrato dalla mia Gloria. 44Consacrerò la tenda del convegno e
l'altare. Consacrerò anche Aronne e i suoi figli, perché siano miei sacerdoti. 45Abiterò
in mezzo agli Israeliti e sarò il loro Dio. 46Sapranno che io sono
il Signore, il loro Dio, che li ho fatti uscire dal paese d'Egitto, per abitare
in mezzo a loro, io il Signore, loro Dio.
1Farai poi un altare sul quale bruciare l'incenso: lo
farai di legno di acacia. 2Avrà un cubito di lunghezza e un cubito
di larghezza, sarà cioè quadrato; avrà due cubiti di altezza e i suoi corni
saranno tutti di un pezzo. 3Rivestirai d'oro puro il suo piano, i
suoi lati, i suoi corni e gli farai intorno un bordo d'oro. 4Farai
anche due anelli d'oro al di sotto del bordo, sui due fianchi, ponendoli cioè
sui due lati opposti: serviranno per inserire le stanghe destinate a
trasportarlo. 5Farai le stanghe di legno di acacia e le rivestirai
d'oro. 6Porrai l'altare davanti al velo che nasconde l'arca della
Testimonianza, di fronte al coperchio che è sopra la Testimonianza, dove io ti
darò convegno. 7Aronne brucerà su di esso l'incenso aromatico: lo
brucerà ogni mattina quando riordinerà le lampade 8e lo brucerà
anche al tramonto, quando Aronne riempirà le lampade: incenso perenne davanti
al Signore per le vostre generazioni. 9Non vi offrirete sopra
incenso estraneo, né olocausto, né oblazione; né vi verserete libazione. 10Una
volta all'anno Aronne farà il rito espiatorio sui corni di esso: con il sangue
del sacrificio per il peccato vi farà sopra una volta all'anno il rito
espiatorio per le vostre generazioni. È cosa santissima per il Signore".
11Il Signore parlò a Mosè e gli disse: 12"Quando per
il censimento farai la rassegna degli Israeliti, ciascuno di essi pagherà al
Signore il riscatto della sua vita all'atto del censimento, perché non li
colpisca un flagello in occasione del loro censimento. 13Chiunque
verrà sottoposto al censimento, pagherà un mezzo siclo, computato secondo il
siclo del santuario, il siclo di venti ghera. Questo mezzo siclo sarà
un'offerta prelevata in onore del Signore. 14Ogni persona sottoposta
al censimento, dai venti anni in su, paghi l'offerta prelevata per il Signore. 15Il
ricco non darà di più e il povero non darà di meno di mezzo siclo, per
soddisfare all'offerta prelevata per il Signore, a riscatto delle vostre vite. 16Prenderai
il denaro di questo riscatto ricevuto dagli Israeliti e lo impiegherai per il
servizio della tenda del convegno. Esso sarà per gli Israeliti come un
memoriale davanti al Signore per il riscatto delle vostre vite".
17Il Signore parlò a Mosè: 18"Farai una conca di
rame con il piedestallo di rame, per le abluzioni; la collocherai tra la tenda
del convegno e l'altare e vi metterai acqua. 19Aronne e i suoi figli
vi attingeranno per lavarsi le mani e i piedi. 20Quando entreranno
nella tenda del convegno, faranno una abluzione con l'acqua, perché non
muoiano; così quando si avvicineranno all'altare per officiare, per bruciare
un'offerta da consumare con il fuoco in onore del Signore, 21si
laveranno le mani e i piedi e non moriranno. È una prescrizione rituale perenne
per lui e per i suoi discendenti, in tutte le loro generazioni".
22Il Signore parlò a Mosè: 23"Procùrati balsami
pregiati: mirra vergine per il peso di cinquecento sicli, cinnamòmo odorifero,
la metà, cioè duecentocinquanta sicli, canna odorifera, duecentocinquanta, 24cassia,
cinquecento sicli, secondo il siclo del santuario, e un hin d'olio
d'oliva. 25Ne farai l'olio per l'unzione sacra, un unguento composto
secondo l'arte del profumiere: sarà l'olio per l'unzione sacra. 26Con
esso ungerai la tenda del convegno, l'arca della Testimonianza, 27la
tavola e tutti i suoi accessori, il candelabro con i suoi accessori, l'altare
del profumo, 28l'altare degli olocausti e tutti i suoi accessori; la
conca e il suo piedestallo. 29Consacrerai queste cose, le quali
diventeranno santissime: quanto le toccherà sarà santo.
30Ungerai anche Aronne e i suoi figli e li consacrerai perché
esercitino il mio sacerdozio. 31Agli Israeliti dirai: Questo sarà
per voi l'olio dell'unzione sacra per le vostre generazioni. 32Non
si dovrà versare sul corpo di nessun uomo e di simile a questo non ne dovrete
fare: è una cosa santa e santa la dovrete ritenere. 33Chi ne farà di
simile a questo o ne porrà sopra un uomo estraneo sarà eliminato dal suo
popolo".
34Il Signore disse a Mosè: "Procùrati balsami: storàce, ònice,
galbano come balsami e incenso puro: il tutto in parti uguali. 35Farai
con essi un profumo da bruciare, una composizione aromatica secondo l'arte del
profumiere, salata, pura e santa. 36Ne pesterai un poco riducendola
in polvere minuta e ne metterai davanti alla Testimonianza, nella tenda del
convegno, dove io ti darò convegno. Cosa santissima sarà da voi ritenuta. 37Non
farete per vostro uso alcun profumo di composizione simile a quello che devi
fare: lo riterrai una cosa santa in onore del Signore. 38Chi ne farà
di simile per sentirne il profumo sarà eliminato dal suo popolo".
1Il Signore parlò a Mosè e gli disse: 2"Vedi,
ho chiamato per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di
Giuda. 3L'ho riempito dello spirito di Dio, perché abbia saggezza,
intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro, 4per concepire
progetti e realizzarli in oro, argento e rame, 5per intagliare le
pietre da incastonare, per scolpire il legno e compiere ogni sorta di lavoro. 6Ed
ecco gli ho dato per compagno Ooliab, figlio di Achisamach, della tribù di Dan.
Inoltre nel cuore di ogni artista ho infuso saggezza, perché possano eseguire
quanto ti ho comandato: 7la tenda del convegno, l'arca della
Testimonianza, il coperchio sopra di essa e tutti gli accessori della tenda; 8la
tavola con i suoi accessori, il candelabro puro con i suoi accessori, l'altare
dei profumi 9e l'altare degli olocausti con tutti i suoi accessori,
la conca con il suo piedestallo, 10le vesti ornamentali, le vesti
sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per esercitare il
sacerdozio; 11l'olio dell'unzione e il profumo degli aromi per il
santuario. Essi eseguiranno ogni cosa secondo quanto ti ho ordinato".
12Il Signore disse a Mosè: 13"Quanto a te, parla
agli Israeliti e riferisci loro: In tutto dovrete osservare i miei sabati,
perché il sabato è un segno tra me e voi, per le vostre generazioni, perché si
sappia che io sono il Signore che vi santifica. 14Osserverete dunque
il sabato, perché lo dovete ritenere santo. Chi lo profanerà sarà messo a
morte; chiunque in quel giorno farà qualche lavoro, sarà eliminato dal suo
popolo. 15Durante sei giorni si lavori, ma il settimo giorno vi sarà
riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque farà un lavoro di sabato sarà messo
a morte. 16Gli Israeliti osserveranno il sabato, festeggiando il
sabato nelle loro generazioni come un'alleanza perenne. 17Esso è un
segno perenne fra me e gli Israeliti, perché il Signore in sei giorni ha fatto
il cielo e la terra, ma nel settimo ha cessato e si è riposato".
18Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai,
gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito
di Dio.
1Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dalla
montagna, si affollò intorno ad Aronne e gli disse: "Facci un dio che
cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire
dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto". 2Aronne
rispose loro: "Togliete i pendenti d'oro che hanno agli orecchi le vostre
mogli e le vostre figlie e portateli a me". 3Tutto il popolo
tolse i pendenti che ciascuno aveva agli orecchi e li portò ad Aronne. 4Egli
li ricevette dalle loro mani e li fece fondere in una forma e ne ottenne un
vitello di metallo fuso. Allora dissero: "Ecco il tuo Dio, o Israele,
colui che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto!". 5Ciò
vedendo, Aronne costruì un altare davanti al vitello e proclamò: "Domani
sarà festa in onore del Signore". 6Il giorno dopo si alzarono
presto, offrirono olocausti e presentarono sacrifici di comunione. Il popolo
sedette per mangiare e bere, poi si alzò per darsi al divertimento.
7Allora il Signore disse a Mosè: "Va', scendi, perché il tuo
popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d'Egitto, si è pervertito. 8Non
hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata! Si son
fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno
offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele; colui che ti ha
fatto uscire dal paese di Egitto".
9Il Signore disse inoltre a Mosè: "Ho osservato questo popolo e
ho visto che è un popolo dalla dura cervice. 10Ora lascia che la mia
ira si accenda contro di loro e li distrugga. Di te invece farò una grande
nazione".
11Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: "Perché,
Signore, divamperà la tua ira contro il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal
paese d'Egitto con grande forza e con mano potente? 12Perché
dovranno dire gli Egiziani: Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire
tra le montagne e farli sparire dalla terra? Desisti dall'ardore della tua ira
e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. 13Ricòrdati
di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te
stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del
cielo e tutto questo paese, di cui ho parlato, lo darò ai tuoi discendenti, che
lo possederanno per sempre".
14Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo.
15Mosè ritornò e scese dalla montagna con in mano le due tavole della
Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall'altra. 16Le
tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle
tavole.
17Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè:
"C'è rumore di battaglia nell'accampamento". 18Ma rispose
Mosè:
"Non è il grido di chi
canta: Vittoria!
Non è il grido di chi canta: Disfatta!
Il grido di chi canta a due cori
io sento".
19Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il
vitello e le danze. Allora si accese l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le
tavole e le spezzò ai piedi della montagna. 20Poi afferrò il vitello
che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in
polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la fece trangugiare agli Israeliti.
21Mosè disse ad Aronne: "Che ti ha fatto questo popolo, perché
tu l'abbia gravato di un peccato così grande?". 22Aronne
rispose: "Non si accenda l'ira del mio signore; tu stesso sai che questo
popolo è inclinato al male. 23Mi dissero: Facci un dio, che cammini
alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese
d'Egitto, non sappiamo che cosa sia capitato. 24Allora io dissi: Chi
ha dell'oro? Essi se lo sono tolto, me lo hanno dato; io l'ho gettato nel fuoco
e ne è uscito questo vitello".
25Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché Aronne gli
aveva tolto ogni freno, così da farne il ludibrio dei loro avversari. 26Mosè
si pose alla porta dell'accampamento e disse: "Chi sta con il Signore,
venga da me!". Gli si raccolsero intorno tutti i figli di Levi. 27Gridò
loro: "Dice il Signore, il Dio d'Israele: Ciascuno di voi tenga la spada
al fianco. Passate e ripassate nell'accampamento da una porta all'altra: uccida
ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio
parente".
28I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel
giorno perirono circa tremila uomini del popolo. 29Allora Mosè
disse: "Ricevete oggi l'investitura dal Signore; ciascuno di voi è stato
contro suo figlio e contro suo fratello, perché oggi Egli vi accordasse una
benedizione".
30Il giorno dopo Mosè disse al popolo: "Voi avete commesso un
grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della
vostra colpa".
31Mosè ritornò dal Signore e disse: "Questo popolo ha commesso
un grande peccato: si sono fatti un dio d'oro. 32Ma ora, se tu
perdonassi il loro peccato... E se no, cancellami dal tuo libro che hai
scritto!".
33Il Signore disse a Mosè: "Io cancellerò dal mio libro colui
che ha peccato contro di me. 34Ora va', conduci il popolo là dove io
ti ho detto. Ecco il mio angelo ti precederà; ma nel giorno della mia visita li
punirò per il loro peccato".
35Il Signore percosse il popolo, perché aveva fatto il vitello
fabbricato da Aronne.
1Il Signore parlò a Mosè: "Su, esci di qui tu e il
popolo che hai fatto uscire dal paese d'Egitto, verso la terra che ho promesso
con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, dicendo: Alla tua discendenza
la darò. 2Manderò davanti a te un angelo e scaccerò il Cananeo,
l'Amorreo, l'Hittita, il Perizzita, l'Eveo e il Gebuseo. 3Va' pure
verso la terra dove scorre latte e miele... Ma io non verrò in mezzo a te, per
non doverti sterminare lungo il cammino, perché tu sei un popolo di dura
cervice".
4Il popolo udì questa triste notizia e tutti fecero lutto: nessuno
più indossò i suoi ornamenti.
5Il Signore disse a Mosè: "Riferisci agli Israeliti: Voi siete
un popolo di dura cervice; se per un momento io venissi in mezzo a te, io ti
sterminerei. Ora togliti i tuoi ornamenti e poi saprò che cosa dovrò
farti".
6Gli Israeliti si spogliarono dei loro ornamenti dal monte Oreb in
poi.
7Mosè a ogni tappa prendeva la tenda e la piantava fuori
dell'accampamento, ad una certa distanza dall'accampamento, e l'aveva chiamata
tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori
dell'accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore.
8Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si
alzava in piedi, stando ciascuno all'ingresso della sua tenda: guardavano
passare Mosè, finché fosse entrato nella tenda. 9Quando Mosè entrava
nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all'ingresso della tenda.
Allora il Signore parlava con Mosè. 10Tutto il popolo vedeva la
colonna di nube, che stava all'ingresso della tenda e tutti si alzavano e si
prostravano ciascuno all'ingresso della propria tenda. 11Così il
Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con un altro. Poi
questi tornava nell'accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè
figlio di Nun, non si allontanava dall'interno della tenda.
12Mosè disse al Signore: "Vedi, tu mi ordini: Fa' salire questo
popolo, ma non mi hai indicato chi manderai con me; eppure hai detto: Ti ho
conosciuto per nome, anzi hai trovato grazia ai miei occhi. 13Ora,
se davvero ho trovato grazia ai tuoi occhi, indicami la tua via, così che io ti
conosca, e trovi grazia ai tuoi occhi; considera che questa gente è il tuo
popolo".
14Rispose: "Io camminerò con voi e ti darò riposo". 15Riprese:
"Se tu non camminerai con noi, non farci salire di qui. 16Come
si saprà dunque che ho trovato grazia ai tuoi occhi, io e il tuo popolo, se non
nel fatto che tu cammini con noi? Così saremo distinti, io e il tuo popolo, da
tutti i popoli che sono sulla terra".
17Disse il Signore a Mosè: "Anche quanto hai detto io farò,
perché hai trovato grazia ai miei occhi e ti ho conosciuto per nome".
18Gli disse: "Mostrami la tua Gloria!".
19Rispose: "Farò passare davanti a te tutto il mio splendore e
proclamerò il mio nome: Signore, davanti a te. Farò grazia a chi vorrò far
grazia e avrò misericordia di chi vorrò aver misericordia". 20Soggiunse:
"Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e
restare vivo". 21Aggiunse il Signore: "Ecco un luogo
vicino a me. Tu starai sopra la rupe: 22quando passerà la mia
Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano finché
sarò passato. 23Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il
mio volto non lo si può vedere".
1Poi il Signore disse a Mosè: "Taglia due tavole
di pietra come le prime. Io scriverò su queste tavole le parole che erano sulle
tavole di prima, che hai spezzate. 2Tieniti pronto per domani
mattina: domani mattina salirai sul monte Sinai e rimarrai lassù per me in cima
al monte. 3Nessuno salga con te, nessuno si trovi sulla cima del
monte e lungo tutto il monte; neppure armenti o greggi vengano a pascolare
davanti a questo monte".
4Mosè tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò di buon
mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due
tavole di pietra in mano.
5Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e
proclamò il nome del Signore. 6Il Signore passò davanti a lui
proclamando: "Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento
all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, 7che conserva il suo favore
per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma
non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei
figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione".
8Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. 9Disse:
"Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mio Signore, che il Signore cammini
in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa
e il nostro peccato: fa' di noi la tua eredità".
10Il Signore disse: "Ecco io stabilisco un'alleanza: in
presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie, quali non furono mai
compiute in nessun paese e in nessuna nazione: tutto il popolo in mezzo al
quale ti trovi vedrà l'opera del Signore, perché terribile è quanto io sto per
fare con te.
11Osserva dunque ciò che io oggi ti comando. Ecco io scaccerò
davanti a te l'Amorreo, il Cananeo, l'Hittita, il Perizzita, l'Eveo e il
Gebuseo. 12Guardati bene dal far alleanza con gli abitanti del paese
nel quale stai per entrare, perché ciò non diventi una trappola in mezzo a te. 13Anzi
distruggerete i loro altari, spezzerete le loro stele e taglierete i loro pali
sacri. 14Tu non devi prostrarti ad altro Dio, perché il Signore si
chiama Geloso: egli è un Dio geloso. 15Non fare alleanza con gli
abitanti di quel paese, altrimenti, quando si prostituiranno ai loro dèi e
faranno sacrifici ai loro dèi, inviteranno anche te: tu allora mangeresti le
loro vittime sacrificali. 16Non prendere per mogli dei tuoi figli le
loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno ai loro dèi,
indurrebbero anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dèi.
17Non ti farai un dio di metallo fuso.
18Osserverai la festa degli azzimi. Per sette giorni mangerai pane azzimo,
come ti ho comandato, nel tempo stabilito del mese di Abib; perché nel mese di
Abib sei uscito dall'Egitto.
19Ogni essere che nasce per primo dal seno materno è mio: ogni tuo
capo di bestiame maschio, primogenito del bestiame grosso e minuto. 20Il
primogenito dell'asino riscatterai con un altro capo di bestiame e, se non lo
vorrai riscattare, gli spaccherai la nuca. Ogni primogenito dei tuoi figli lo
dovrai riscattare.
Nessuno venga davanti a me a mani vuote.
21Per sei giorni lavorerai, ma nel settimo riposerai; dovrai
riposare anche nel tempo dell'aratura e della mietitura.
22Celebrerai anche la festa della settimana, la festa cioè delle
primizie della mietitura del frumento e la festa del raccolto al volgere
dell'anno.
23Tre volte all'anno ogni tuo maschio compaia alla presenza del
Signore Dio, Dio d'Israele. 24Perché io scaccerò le nazioni davanti
a te e allargherò i tuoi confini; così quando tu, tre volte all'anno, salirai
per comparire alla presenza del Signore tuo Dio, nessuno potrà desiderare di
invadere il tuo paese.
25Non sacrificherai con pane lievitato il sangue della mia vittima
sacrificale; la vittima sacrificale della festa di pasqua non dovrà rimanere
fino alla mattina.
26Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, la primizia dei primi prodotti
della tua terra.
Non cuocerai un capretto nel latte di sua madre".
27Il Signore disse a Mosè: "Scrivi queste parole, perché sulla
base di queste parole io ho stabilito un'alleanza con te e con Israele".
28Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti senza
mangiar pane e senza bere acqua. Il Signore scrisse sulle tavole le parole
dell'alleanza, le dieci parole.
29Quando Mosè scese dal monte Sinai - le due tavole della
Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte -
non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva
conversato con lui. 30Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo che
la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui. 31Mosè
allora li chiamò e Aronne, con tutti i capi della comunità, andò da lui. Mosè
parlò a loro. 32Si avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed
egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai. 33Quando
Mosè ebbe finito di parlare a loro, si pose un velo sul viso. 34Quando
entrava davanti al Signore per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin
quando fosse uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era
stato ordinato. 35Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano
che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul
viso, fin quando fosse di nuovo entrato a parlare con lui.
1Mosè radunò tutta la comunità degli Israeliti e disse
loro: "Queste sono le cose che il Signore ha comandato di fare: 2Per
sei giorni si lavorerà, ma il settimo sarà per voi un giorno santo, un giorno
di riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque in quel giorno farà qualche
lavoro sarà messo a morte. 3Non accenderete il fuoco in giorno di
sabato, in nessuna delle vostre dimore".
4Mosè disse a tutta la comunità degli Israeliti: "Questo il
Signore ha comandato: 5Prelevate su quanto possedete un contributo
per il Signore. Quanti hanno cuore generoso, portino questo contributo
volontario per il Signore: oro, argento e rame, 6tessuti di porpora
viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra, 7pelli di
montone tinte di rosso, pelli di tasso e legno di acacia, 8olio per
l'illuminazione, balsami per unguenti e per l'incenso aromatico, 9pietre
di ònice e pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale. 10Tutti
gli artisti che sono tra di voi vengano ed eseguiscano quanto il Signore ha
comandato: 11la Dimora, la sua tenda, la sua copertura, le sue
fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi, 12l'arca
e le sue stanghe, il coperchio e il velo che lo nasconde, 13la
tavola con le sue stanghe e tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta, 14il
candelabro per illuminare con i suoi accessori, le sue lampade e l'olio per
l'illuminazione, 15l'altare dei profumi con le sue stanghe, l'olio
dell'unzione e il profumo aromatico, la cortina d'ingresso alla porta della
Dimora, 16l'altare degli olocausti con la sua graticola, le sue
sbarre e tutti i suoi accessori, la conca con il suo piedestallo, 17i
tendaggi del recinto, le sue colonne e le sue basi e la cortina alla porta del
recinto, 18i picchetti della Dimora, i picchetti del recinto e le
loro corde, 19le vesti liturgiche per officiare nel santuario, le
vesti sacre per il sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per esercitare il
sacerdozio".
20Allora tutta la comunità degli Israeliti si ritirò dalla presenza
di Mosè. 21Poi quanti erano di cuore generoso ed erano mossi dal
loro spirito, vennero a portare l'offerta per il Signore, per la costruzione
della tenda del convegno, per tutti i suoi oggetti di culto e per le vesti
sacre. 22Vennero uomini e donne, quanti erano di cuore generoso, e
portarono fermagli, pendenti, anelli, collane, ogni sorta di gioielli d'oro:
quanti volevano presentare un'offerta di oro al Signore la portarono. 23Quanti
si trovavano in possesso di tessuti di porpora viola e rossa, di scarlatto, di
bisso, di pelo di capra, di pelli di montone tinte di rosso e di pelli di tasso
ne portarono. 24Quanti potevano offrire un'offerta in argento o rame
ne offrirono per il Signore. Così anche quanti si trovavano in possesso di
legno di acacia per qualche opera della costruzione, ne portarono.
25Inoltre tutte le donne esperte filarono con le mani e portarono
filati di porpora viola e rossa, di scarlatto e di bisso. 26Tutte le
donne che erano di cuore generoso, secondo la loro abilità, filarono il pelo di
capra. 27I capi portarono le pietre di ònice e le pietre preziose da
incastonare nell'efod e nel pettorale, 28balsami e olio per
l'illuminazione, per l'olio dell'unzione e per l'incenso aromatico. 29Così
tutti, uomini e donne, che erano di cuore generoso a portare qualche cosa per
la costruzione che il Signore per mezzo di Mosè aveva comandato di fare, la
portarono: gli Israeliti portarono la loro offerta volontaria al Signore.
30Mosè disse agli Israeliti: "Vedete, il Signore ha chiamato
per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda. 31L'ha
riempito dello spirito di Dio, perché egli abbia saggezza, intelligenza e
scienza in ogni genere di lavoro, 32per concepire progetti e
realizzarli in oro, argento, rame, 33per intagliare le pietre da
incastonare, per scolpire il legno e compiere ogni sorta di lavoro ingegnoso. 34Gli
ha anche messo nel cuore il dono di insegnare e così anche ha fatto con Ooliab,
figlio di Achisamach, della tribù di Dan. 35Li ha riempiti di
saggezza per compiere ogni genere di lavoro d'intagliatore, di disegnatore, di
ricamatore in porpora viola, in porpora rossa, in scarlatto e in bisso, e di
tessitore: capaci di realizzare ogni sorta di lavoro e ideatori di
progetti".
1Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti che il Signore
aveva dotati di saggezza e d'intelligenza, perché fossero in grado di eseguire
i lavori della costruzione del santuario, fecero ogni cosa secondo ciò che il
Signore aveva ordinato.
2Mosè chiamò Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti, nel cuore dei
quali il Signore aveva messo saggezza, quanti erano portati a prestarsi per
l'esecuzione dei lavori. 3Essi ricevettero da Mosè ogni contributo
portato dagli Israeliti per il lavoro della costruzione del santuario. Ma gli
Israeliti continuavano a portare ogni mattina offerte volontarie. 4Allora
tutti gli artisti, che eseguivano i lavori per il santuario, lasciarono il
lavoro che stavano facendo 5e vennero a dire a Mosè: "Il popolo
porta più di quanto è necessario per il lavoro che il Signore ha
ordinato". 6Mosè allora fece proclamare nel campo:
"Nessuno, uomo o donna, offra più alcuna cosa come contributo per il
santuario". Così si impedì al popolo di portare altre offerte; 7perché
quanto il popolo aveva già offerto era sufficiente, anzi sovrabbondante, per
l'esecuzione di tutti i lavori.
8Tutti gli artisti addetti ai lavori fecero la Dimora. Bezaleel la
fece con dieci teli di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di
scarlatto. La fece con figure di cherubini artisticamente lavorati. 9Lunghezza
di ciascun telo ventotto cubiti; larghezza quattro cubiti per ciascun telo; la
stessa dimensione per tutti i teli. 10Unì cinque teli l'uno
all'altro e anche i cinque altri teli unì l'uno all'altro. 11Fece
cordoni di porpora viola sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura e
fece la stessa cosa sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura e fece
la stessa cosa sull'orlo del telo estremo nella seconda sutura. 12Fece
cinquanta cordoni al primo telo e fece anche cinquanta cordoni all'estremità
del telo della seconda sutura: i cordoni corrispondevano l'uno all'altro. 13Fece
cinquanta fibbie d'oro e unì i teli l'uno all'altro mediante le fibbie; così il
tutto venne a formare una sola Dimora. 14Fece poi teli di peli di
capra per costituire la tenda al di sopra della Dimora. Ne fece undici teli. 15Lunghezza
di un telo trenta cubiti; larghezza quattro cubiti per un telo; la stessa
dimensione per gli undici teli. 16Unì insieme cinque teli a parte e
sei teli a parte. 17Fece cinquanta cordoni sull'orlo del telo della
seconda sutura. 18Fece cinquanta fibbie di rame, per unire insieme
la tenda, così da formare un tutto unico. 19Fece poi per la tenda
una copertura di pelli di montone tinte di rosso e al di sopra una copertura di
pelli di tasso.
20Poi fece per la Dimora assi di legno di acacia, verticali. 21Dieci
cubiti la lunghezza di un asse e un cubito e mezzo la larghezza. 22Ogni
asse aveva due sostegni, congiunti l'uno all'altro da un rinforzo. Così fece
per tutte le assi della Dimora. 23Fece dunque le assi per la Dimora:
venti assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud. 24Fece anche
quaranta basi d'argento sotto le venti assi, due basi sotto un'asse per i suoi
due sostegni e due basi sotto l'altra asse per i suoi due sostegni. 25Per
il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi, 26come
le loro quaranta basi d'argento, due basi sotto un'asse e due basi sotto
l'altra asse. 27Per la parte posteriore della Dimora, verso
occidente, fece sei assi. 28Fece inoltre due assi per gli angoli
della Dimora nella parte posteriore. 29Esse erano formate ciascuna
da due pezzi uguali, abbinati e perfettamente congiunti dal basso fino alla
cima, all'altezza del primo anello. Così fece per ambedue: esse vennero a
formare i due angoli. 30Vi erano dunque otto assi con le loro basi
d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse. 31Fece
inoltre traverse di legno di acacia: cinque per le assi di un lato della
Dimora, 32cinque traverse per le assi dell'altro lato della Dimora e
cinque traverse per le assi della parte posteriore, verso occidente. 33Fece
la traversa mediana che, a mezza altezza delle assi, le attraversava da una
estremità all'altra. 34Rivestì d'oro le assi, fece in oro i loro
anelli, che servivano per inserire le traverse, e rivestì d'oro anche le
traverse.
35Fece il velo di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e
di bisso ritorto. Lo fece con figure di cherubini, lavoro di disegnatore. 36Fece
per esso quattro colonne di acacia, le rivestì d'oro; anche i loro uncini erano
d'oro e fuse per esse quattro basi d'argento. 37Fecero poi una
cortina per l'ingresso della tenda, di porpora viola e di porpora rossa, di
scarlatto e di bisso ritorto, lavoro di ricamatore; 38le sue cinque
colonne con i loro uncini. Rivestì d'oro i loro capitelli e le loro aste
trasversali e fece le loro cinque basi di rame.
1Bezaleel fece l'arca di legno di acacia: aveva due
cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo
di altezza. 2La rivestì d'oro puro, dentro e fuori. Le fece intorno
un bordo d'oro. 3Fuse per essa quattro anelli d'oro e li fissò ai
suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due anelli sull'altro. 4Fece
stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro. 5Introdusse le
stanghe negli anelli sui due lati dell'arca per trasportare l'arca.
6Fece il coperchio d'oro puro: aveva due cubiti e mezzo di lunghezza
e un cubito e mezzo di larghezza. 7Fece due cherubini d'oro: li fece
lavorati a martello sulle due estremità del coperchio: 8un cherubino
ad una estremità e un cherubino all'altra estremità. Fece i cherubini tutti di
un pezzo con il coperchio, alle sue due estremità. 9I cherubini
avevano le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; erano
rivolti l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini erano rivolte verso il
coperchio.
10Fece la tavola di legno di acacia: aveva due cubiti di lunghezza,
un cubito di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. 11La rivestì
d'oro puro e le fece intorno un bordo d'oro. 12Le fece attorno una
cornice di un palmo e un bordo d'oro per la cornice. 13Fuse per essa
quattro anelli d'oro e li fissò ai quattro angoli che costituivano i suoi
quattro piedi. 14Gli anelli erano fissati alla cornice e servivano
per inserire le stanghe destinate a trasportare la tavola. 15Fece le
stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro. 16Fece anche gli
accessori della tavola: piatti, coppe, anfore e tazze per le libazioni; li fece
di oro puro.
17Fece il candelabro d'oro puro; lo fece lavorato a martello, il suo
fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle facevano
corpo con esso. 18Sei bracci uscivano dai suoi lati: tre bracci del
candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall'altro. 19Vi
erano su un braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e
corolla; anche sull'altro braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con
bulbo e corolla. Così era per i sei bracci che uscivano dal candelabro. 20Il
fusto del candelabro aveva quattro calici in forma di fiore di mandorlo, con i
loro bulbi e le loro corolle: 21un bulbo sotto due bracci che si
dipartivano da esso, e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartivano da
esso, e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartivano da esso; così per
tutti i sei bracci che uscivano dal candelabro. 22I bulbi e i
relativi bracci facevano corpo con esso: il tutto era formato da una sola massa
d'oro puro lavorata a martello. 23Fece le sue sette lampade, i suoi
smoccolatoi e i suoi portacenere d'oro puro. 24Impiegò un talento
d'oro puro per esso e per tutti i suoi accessori.
25Fece l'altare per bruciare l'incenso, di legno di acacia; aveva un
cubito di lunghezza e un cubito di larghezza, era cioè quadrato; aveva due cubiti
di altezza e i suoi corni erano di un sol pezzo.
26Rivestì d'oro puro il suo piano, i suoi lati, i suoi corni e gli
fece intorno un orlo d'oro. 27Fece anche due anelli d'oro sotto
l'orlo, sui due fianchi, cioè sui due lati opposti; servivano per inserire le
stanghe destinate a trasportarlo. 28Fece le stanghe di legno di
acacia e le rivestì d'oro.
29Preparò l'olio dell'unzione sacra e il profumo aromatico da
bruciare, puro, secondo l'arte del profumiere.
1Fece l'altare di legno di acacia: aveva cinque cubiti
di lunghezza e cinque cubiti di larghezza, era cioè quadrato, e aveva l'altezza
di tre cubiti. 2Fece i suoi corni ai suoi quattro angoli: i suoi
corni erano tutti di un pezzo; lo rivestì di rame. 3Fece anche tutti
gli accessori dell'altare: i recipienti per raccogliere le ceneri, le sue pale,
i suoi vasi per aspersione, le sue forchette e i bracieri: fece di rame tutti i
suoi accessori. 4Fece per l'altare una graticola, lavorata a forma
di rete, di rame, e la pose sotto la cornice dell'altare in basso: la rete
arrivava a metà altezza dell'altare. 5Fuse quattro anelli e li pose
alle quattro estremità della graticola di rame, per inserirvi le stanghe. 6Fece
anche le stanghe di legno di acacia e le rivestì di rame. 7Introdusse
le stanghe negli anelli sui lati dell'altare: servivano a trasportarlo. Fece
l'altare di tavole, vuoto all'interno.
8Fece la conca di rame e il suo piedestallo di rame, impiegandovi
gli specchi delle donne, che nei tempi stabiliti venivano a prestar servizio
all'ingresso della tenda del convegno.
9Fece il recinto: sul lato meridionale, verso sud, il recinto aveva
tendaggi di bisso ritorto, per la lunghezza di cento cubiti sullo stesso lato. 10Vi
erano le loro venti colonne con le venti basi di rame. Gli uncini delle colonne
e le loro aste trasversali erano d'argento. 11Anche sul lato rivolto
a settentrione vi erano tendaggi per cento cubiti di lunghezza, le relative
venti colonne con le venti basi di rame, gli uncini delle colonne e le aste
trasversali d'argento. 12Sul lato verso occidente vi erano cinquanta
cubiti di tendaggi, con le relative dieci colonne e le dieci basi, 13i
capitelli delle colonne e i loro uncini d'argento. Sul lato orientale, verso
levante, vi erano cinquanta cubiti: 14quindici cubiti di tendaggi,
con le relative tre colonne e le tre basi alla prima ala; 15all'altra
ala quindici cubiti di tendaggi, con le tre colonne e le tre basi. 16Tutti
i tendaggi che delimitavano il recinto erano di bisso ritorto. 17Le
basi delle colonne erano di rame, gli uncini delle colonne e le aste
trasversali erano d'argento; il rivestimento dei loro capitelli era d'argento e
tutte le colonne del recinto avevano aste trasversali d'argento. 18Alla
porta del recinto vi era una cortina, lavoro di ricamatore, di porpora viola,
porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto: la sua lunghezza era di venti cubiti,
la sua altezza, nel senso della larghezza, era di cinque cubiti, come i
tendaggi del recinto. 19Le colonne relative erano quattro, con le
quattro basi di rame, i loro uncini d'argento, il rivestimento dei loro
capitelli e le loro aste trasversali d'argento. 20Tutti i picchetti
della Dimora e del recinto circostante erano di rame.
21Questo è il computo dei metalli impiegati per la Dimora, la Dimora
della Testimonianza, redatto per ordine di Mosè e per opera dei leviti, sotto
la direzione d'Itamar, figlio del sacerdote Aronne.
22Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda,
eseguì quanto il Signore aveva ordinato a Mosè; 23insieme con lui
Ooliab, figlio di Achisamach della tribù di Dan, intagliatore, decoratore e
ricamatore di porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso.
24Totale dell'oro impiegato per il lavoro, cioè per tutto il lavoro
del santuario - era l'oro presentato in offerta -: ventinove talenti e
settecentotrenta sicli, in sicli del santuario. 25L'argento
raccolto, in occasione del censimento della comunità, pesava cento talenti e
millesettecentosettantacinque sicli, in sicli del santuario, 26cioè
un beka a testa, vale a dire mezzo siclo, secondo il siclo del santuario,
per ciascuno di coloro che furono sottoposti al censimento, dai vent'anni in
su. Erano seicentotremilacinquecentocinquanta. 27Cento talenti di
argento servirono a fondere le basi del santuario e le basi del velo: cento
basi per cento talenti, cioè un talento per ogni base. 28Con i
millesettecentosettantacinque sicli fece gli uncini delle colonne, rivestì i
loro capitelli e le riunì con le aste trasversali. 29Il rame
presentato in offerta assommava a settanta talenti e duemilaquattrocento sicli.
30Con esso fece le basi per l'ingresso della tenda del convegno,
l'altare di rame con la sua graticola di rame e tutti gli accessori
dell'altare, 31le basi del recinto, le basi della porta del recinto,
tutti i picchetti della Dimora e tutti i picchetti del recinto.
1Con porpora viola e porpora rossa, con scarlatto e
bisso fece le vesti liturgiche per officiare nel santuario. Fecero le vesti
sacre di Aronne, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
2Fecero l'efod con oro, porpora viola e porpora rossa,
scarlatto e bisso ritorto. 3Fecero placche d'oro battuto e le
tagliarono in striscie sottili, per intrecciarle con la porpora viola, la
porpora rossa, lo scarlatto e il bisso, lavoro d'artista. 4Fecero
all'efod due spalline, che vennero attaccate alle sue due estremità;
così ne risultò un pezzo tutto unito. 5La cintura, che lo teneva
legato e che stava sopra di esso, era della stessa fattura ed era di un sol
pezzo: era intessuta d'oro, di porpora viola e porpora rossa, di scarlatto e di
bisso ritorto, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
6Lavorarono le pietre di ònice, inserite in castoni d'oro, incise
con i nomi degli Israeliti, secondo l'arte d'incidere i sigilli. 7Fissarono
le due pietre sulle spalline dell'efod, come pietre a ricordo degli
Israeliti, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
8Fecero il pettorale, lavoro d'artista, come l'efod: con oro,
porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. 9Era
quadrato e lo fecero doppio; aveva una spanna di lunghezza e una spanna di
larghezza. 10Lo coprirono con una incastonatura di pietre preziose,
disposte in quattro file di pietre. Una fila: una cornalina, un topazio e uno
smeraldo, così la prima fila. 11La seconda fila: un turchese, uno
zaffìro e un berillo. 12La terza fila: un giacinto, un'àgata e una
ametista. 13La quarta fila: un crisòlito, un ònice e un diaspro.
Erano inserite nell'oro mediante i loro castoni. 14Le pietre
corrispondevano ai nomi degli Israeliti: dodici, secondo i loro nomi ed erano
incise come i sigilli, ciascuna con il nome corrispondente, secondo le dodici
tribù. 15Fecero sul pettorale catene in forma di cordoni, lavoro
d'intreccio d'oro puro. 16Fecero due castoni d'oro e due anelli
d'oro e misero i due anelli alle due estremità del pettorale. 17Misero
le due catene d'oro sui due anelli alle due estremità del pettorale. 18Quanto
alle due altre estremità delle catene, le fissarono sui due castoni e le fecero
passare sulle spalline dell'efod, nella parte anteriore. 19Fecero
due altri anelli d'oro e li collocarono alle due estremità del pettorale
sull'orlo che era dalla parte dell'efod, verso l'interno. 20Fecero
due altri anelli d'oro e li posero sulle due spalline dell'efod in
basso, sul suo lato anteriore, in vicinanza del punto di attacco, al di sopra
della cintura dell'efod. 21Poi legarono il pettorale con i
suoi anelli agli anelli dell'efod mediante un cordone di porpora viola,
perché stesse al di sopra della cintura dell'efod e perché il pettorale
non si distaccasse dall'efod, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
22Fece il manto dell'efod, lavoro di tessitore, tutto di
porpora viola; 23la scollatura del manto, in mezzo, era come la
scollatura di una corazza: intorno aveva un bordo, perché non si lacerasse. 24Fecero
sul lembo del manto melagrane di porpora viola, di porpora rossa, di scarlatto
e di bisso ritorto. 25Fecero sonagli d'oro puro e collocarono i
sonagli in mezzo alle melagrane, intorno all'orlo del manto: 26un
sonaglio e una melagrana, un sonaglio e una melagrana lungo tutto il giro del
lembo del manto, per l'esercizio del ministero, come il Signore aveva ordinato
a Mosè.
27Fecero le tuniche di bisso, lavoro di tessitore, per Aronne e per
i suoi figli; 28il turbante di bisso, gli ornamenti dei berretti di
bisso e i calzoni di lino di bisso ritorto; 29la cintura di bisso
ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto, lavoro di
ricamatore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
30Fecero la lamina, il diadema sacro d'oro puro, e vi scrissero
sopra a caratteri incisi come un sigillo: "Sacro al Signore". 31Vi
fissarono un cordone di porpora viola per porre il diadema sopra il turbante,
come il Signore aveva ordinato a Mosè.
32Così fu finito tutto il lavoro della Dimora, della tenda del
convegno. Gli Israeliti eseguirono ogni cosa come il Signore aveva ordinato a
Mosè: così essi fecero.
33Portarono dunque a Mosè la Dimora, la tenda e tutti i suoi
accessori: le sue fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue
basi, 34la copertura di pelli di montone tinte di rosso, la
copertura di pelli di tasso e il velo per far da cortina, 35l'arca
della Testimonianza con le sue stanghe e il coperchio, 36la tavola
con tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta, 37il candelabro
d'oro puro con le sue lampade, le lampade cioè che dovevano essere collocate
sopra di esso, con tutti i suoi accessori, e l'olio per l'illuminazione, 38l'altare
d'oro, l'olio dell'unzione, il profumo aromatico da bruciare e la cortina per
l'ingresso della tenda. 39L'altare di rame con la sua graticola di
rame, le sue stanghe e tutti i suoi accessori, la conca e il suo piedestallo, 40i
tendaggi del recinto, le sue colonne, le sue basi e la cortina per la porta del
recinto, le sue corde, i suoi picchetti e tutti gli arredi del servizio della
Dimora, per la tenda del convegno, 41le vesti liturgiche per officiare
nel santuario, le vesti sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli
per l'esercizio del sacerdozio. 42Secondo quanto il Signore aveva
ordinato a Mosè, gli Israeliti avevano eseguito ogni lavoro. 43Mosè
vide tutta l'opera e riscontrò che l'avevano eseguita come il Signore aveva
ordinato. Allora Mosè li benedisse.
1Il Signore parlò a Mosè e gli disse: 2"Il
primo giorno del primo mese erigerai la Dimora, la tenda del convegno. 3Dentro
vi collocherai l'arca della Testimonianza, davanti all'arca tenderai il velo. 4Vi
introdurrai la tavola e disporrai su di essa ciò che vi deve essere disposto;
introdurrai anche il candelabro e vi preparerai sopra le sue lampade. 5Metterai
l'altare d'oro per i profumi davanti all'arca della Testimonianza e metterai
infine la cortina all'ingresso della tenda. 6Poi metterai l'altare
degli olocausti di fronte all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno. 7Metterai
la conca fra la tenda del convegno e l'altare e vi porrai l'acqua. 8Disporrai
il recinto tutt'attorno e metterai la cortina alla porta del recinto. 9Poi
prenderai l'olio dell'unzione e ungerai con esso la Dimora e quanto vi sarà
dentro e la consacrerai con tutti i suoi arredi; così diventerà cosa santa. 10Ungerai
anche l'altare degli olocausti e tutti i suoi arredi; consacrerai l'altare e
l'altare diventerà cosa santissima. 11Ungerai anche la conca con il
suo piedestallo e la consacrerai. 12Poi farai avvicinare Aronne e i
suoi figli all'ingresso della tenda del convegno e li laverai con acqua. 13Farai
indossare ad Aronne le vesti sacre, lo ungerai, lo consacrerai e così egli
eserciterà il mio sacerdozio. 14Farai avvicinare anche i suoi figli
e farai loro indossare le tuniche. 15Li ungerai, come il loro padre,
e così eserciteranno il mio sacerdozio; in tal modo la loro unzione conferirà
loro un sacerdozio perenne, per le loro generazioni".
16Mosè fece in tutto secondo quanto il Signore gli aveva ordinato.
Così fece: 17nel secondo anno, nel primo giorno del primo mese fu
eretta la Dimora. 18Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi, dispose
le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne; 19poi stese la
tenda sopra la Dimora e sopra ancora mise la copertura della tenda, come il
Signore gli aveva ordinato.
20Prese la Testimonianza, la pose dentro l'arca; mise le stanghe
all'arca e pose il coperchio sull'arca; 21poi introdusse l'arca
nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese davanti
all'arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
22Nella tenda del convegno collocò la tavola, sul lato
settentrionale della Dimora, al di fuori del velo. 23Dispose su di
essa il pane in focacce sovrapposte alla presenza del Signore, come il Signore
aveva ordinato a Mosè.
24Collocò inoltre il candelabro nella tenda del convegno, di fronte alla
tavola sul lato meridionale della Dimora, 25e vi preparò sopra le
lampade davanti al Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
26Collocò poi l'altare d'oro nella tenda del convegno, davanti al
velo, 27e bruciò su di esso il profumo aromatico, come il Signore
aveva ordinato a Mosè. 28Mise infine la cortina all'ingresso della
Dimora. 29Poi collocò l'altare degli olocausti all'ingresso della
Dimora, della tenda del convegno, e offrì su di esso l'olocausto e l'offerta,
come il Signore aveva ordinato a Mosè.
30Collocò la conca fra la tenda del convegno e l'altare e vi mise
dentro l'acqua per le abluzioni. 31Mosè, Aronne e i suoi figli si
lavavano con essa le mani e i piedi: 32quando entravano nella tenda
del convegno e quando si accostavano all'altare, essi si lavavano, come il
Signore aveva ordinato a Mosè.
33Infine eresse il recinto intorno alla Dimora e all'altare e mise
la cortina alla porta del recinto. Così Mosè terminò l'opera.
34Allora la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria del Signore
riempì la Dimora. 35Mosè non poté entrare nella tenda del convegno,
perché la nube dimorava su di essa e la Gloria del Signore riempiva la Dimora.
36Ad ogni tappa, quando la nube s'innalzava e lasciava la Dimora,
gli Israeliti levavano l'accampamento. 37Se la nube non si
innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. 38Perché
la nube del Signore durante il giorno rimaneva sulla Dimora e durante la notte
vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d'Israele, per tutto il tempo
del loro viaggio.
1Il Signore chiamò Mosè e dalla tenda del convegno gli
disse: 2"Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando uno di
voi vorrà fare un'offerta al Signore, offrirete bestiame grosso o minuto. 3Se
l'offerta è un olocausto di grosso bestiame, egli offrirà un maschio senza
difetto; l'offrirà all'ingresso della tenda del convegno, per ottenere il
favore del Signore. 4Poserà la mano sulla testa della vittima, che
sarà accettata in suo favore per fare il rito espiatorio per lui. 5Poi
immolerà il capo di grosso bestiame davanti al Signore, e i sacerdoti, figli di
Aronne, offriranno il sangue e lo spargeranno intorno all'altare, che è
all'ingresso della tenda del convegno. 6Scorticherà la vittima e la
taglierà a pezzi. 7I figli del sacerdote Aronne porranno il fuoco
sull'altare e metteranno la legna sul fuoco, 8poi sulla legna e sul
fuoco che è sull'altare disporranno i pezzi, la testa e il grasso. 9Laverà
con acqua le interiora e le zampe; poi il sacerdote brucerà il tutto
sull'altare come olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per
il Signore.
10Se la sua offerta è un olocausto di bestiame minuto, pecora o
capra, egli offrirà un maschio senza difetto. 11Lo immolerà dal lato
settentrionale dell'altare davanti al Signore e i sacerdoti, figli di Aronne,
spargeranno il sangue attorno all'altare. 12Lo taglierà a pezzi, con
la testa e il grasso, e il sacerdote li disporrà sulla legna, collocata sul
fuoco dell'altare. 13Laverà con acqua le interiora e le zampe; poi
il sacerdote offrirà il tutto e lo brucerà sull'altare: olocausto, sacrificio
consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.
14Se la sua offerta al Signore è un olocausto di uccelli, offrirà
tortore o colombi. 15Il sacerdote li offrirà all'altare, ne
staccherà la testa, che farà bruciare sull'altare, e il sangue sarà spruzzato
sulla parete dell'altare. 16Poi toglierà il gozzo con le sue
immondezze e lo getterà al lato orientale dell'altare, dov'è il luogo delle
ceneri. 17Dividerà l'uccello in due metà prendendolo per le ali, ma
senza separarlo, e il sacerdote lo brucerà sull'altare, sulla legna che è sul
fuoco, come olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il
Signore.
1Se qualcuno presenterà al Signore un'oblazione, la sua
offerta sarà di fior di farina, sulla quale verserà olio e porrà incenso. 2La
porterà ai figli di Aronne, i sacerdoti; il sacerdote prenderà da essa una
manciata di fior di farina e d'olio, con tutto l'incenso, e lo brucerà
sull'altare come memoriale: è un sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave
per il Signore. 3Il resto dell'offerta di oblazione sarà per Aronne
e per i suoi figli, cosa santissima, proveniente dai sacrifici consumati dal
fuoco in onore del Signore. 4Quando offrirai una oblazione cotta nel
forno, essa consisterà in focacce azzime di fior di farina impastata con olio e
anche di schiacciate azzime spalmate di olio. 5Se la tua offerta
sarà un'oblazione cotta sulla teglia, sarà di fior di farina, azzima e
impastata con olio; 6la farai a pezzi e sopra vi verserai olio: è un'oblazione.
7Se la tua offerta sarà una oblazione cotta nella pentola, sarà
fatta con fior di farina nell'olio: 8porterai al Signore l'oblazione
così preparata e la presenterai al sacerdote, che la offrirà sull'altare. 9Il
sacerdote preleverà dall'oblazione il memoriale e lo brucerà sull'altare:
sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore. 10Il
resto dell'oblazione sarà per Aronne e per i suoi figli, cosa santissima,
proveniente dai sacrifici consumati dal fuoco per il Signore.
11Nessuna delle oblazioni che offrirete al Signore sarà lievitata:
non brucerete né lievito, né miele come sacrificio consumato dal fuoco in onore
del Signore; 12potrete offrire queste cose al Signore come offerta
di primizie, ma non saliranno sull'altare a titolo di profumo soave. 13Dovrai
salare ogni tua offerta di oblazione: nella tua oblazione non lascerai mancare
il sale dell'alleanza del tuo Dio; sopra ogni tua offerta offrirai del sale.
14Se offrirai al Signore una oblazione di primizie, offrirai come
tua oblazione di primizie spighe di grano fresche abbrustolite sul fuoco e
chicchi pestati di grano nuovo. 15Verserai olio sopra di essa, vi
metterai incenso: è una oblazione. 16Il sacerdote brucerà come
memoriale una parte dei chicchi e dell'olio insieme con tutto l'incenso: è un
sacrificio consumato dal fuoco per il Signore.
1Nel caso che la sua offerta sia un sacrificio di
comunione e se offre un capo di bestiame grosso, sarà un maschio o una femmina,
senza difetto; l'offrirà davanti al Signore, 2poserà la mano sulla
testa della vittima e la immolerà all'ingresso della tenda del convegno e i
figli di Aronne, i sacerdoti, spargeranno il sangue attorno all'altare. 3Di
questo sacrificio di comunione offrirà come sacrificio consumato dal fuoco in
onore del Signore il grasso che avvolge le viscere e tutto quello che vi è
sopra, 4i due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e
al lobo del fegato, che distaccherà al di sopra dei reni; 5i figli
di Aronne lo bruceranno sull'altare, sopra l'olocausto, posto sulla legna che è
sul fuoco: è un sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.
6Se la sua offerta di sacrificio di comunione per il Signore è di
bestiame minuto sarà un maschio o una femmina, senza difetto. 7Se
presenta una pecora in offerta, la offrirà davanti al Signore; 8poserà
la mano sulla testa della vittima e la immolerà davanti alla tenda del
convegno; i figli di Aronne ne spargeranno il sangue attorno all'altare; 9di
questo sacrificio di comunione offrirà quale sacrificio consumato dal fuoco per
il Signore il grasso e cioè l'intiera coda presso l'estremità della spina
dorsale, il grasso che avvolge le viscere e tutto quello che vi è sopra, 10i
due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato,
che distaccherà al di sopra dei reni; 11il sacerdote li brucerà
sull'altare: è un alimento consumato dal fuoco per il Signore.
12Se la sua offerta è una capra, la offrirà davanti al Signore; 13poserà
la mano sulla sua testa e la immolerà davanti alla tenda del convegno; i figli
di Aronne ne spargeranno il sangue attorno all'altare. 14Di essa
preleverà, come offerta consumata dal fuoco in onore del Signore, il grasso che
avvolge le viscere, tutto quello che vi è sopra, 15i due reni con il
loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato, che distaccherà
al di sopra dei reni; 16il sacerdote li brucerà sull'altare: è un
cibo consumato dal fuoco per il Signore.
Ogni parte grassa appartiene al Signore. 17È una prescrizione
rituale perenne per le vostre generazioni in ogni vostra dimora: non dovrete
mangiare né grasso né sangue".
1Il Signore disse a Mosè: "Riferisci agli
Israeliti: 2Quando un uomo inavvertitamente trasgredisce un
qualsiasi divieto della legge del Signore, facendo una cosa proibita: 3se
chi ha peccato è il sacerdote che ha ricevuto l'unzione e così ha reso
colpevole il popolo, offrirà al Signore per il peccato da lui commesso un
giovenco senza difetto come sacrificio di espiazione. 4Condurrà il
giovenco davanti al Signore all'ingresso della tenda del convegno; poserà la
mano sulla testa del giovenco e l'immolerà davanti al Signore. 5Il
sacerdote che ha ricevuto l'unzione prenderà il sangue del giovenco e lo
porterà nell'interno della tenda del convegno; 6intingerà il dito
nel sangue e farà sette aspersioni davanti al Signore di fronte al velo del
santuario. 7Bagnerà con il sangue i corni dell'altare dei profumi
che bruciano davanti al Signore nella tenda del convegno; verserà il resto del
sangue alla base dell'altare degli olocausti, che si trova all'ingresso della
tenda del convegno. 8Poi dal giovenco del sacrificio toglierà tutto
il grasso: il grasso che avvolge le viscere, tutto quello che vi è sopra, 9i
due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato,
che distaccherà al di sopra dei reni. 10Farà come si fa per il
giovenco del sacrificio di comunione e brucerà il tutto sull'altare degli
olocausti. 11Ma la pelle del giovenco, la carne con la testa, le
viscere, le zampe e gli escrementi, 12cioè tutto il giovenco, egli
lo porterà fuori dell'accampamento in luogo puro, dove si gettano le ceneri, e
lo brucerà sulla legna: dovrà essere bruciato sul mucchio delle ceneri.
13Se tutta la comunità d'Israele ha commesso una inavvertenza, senza
che tutta l'assemblea la conosca, violando così un divieto della legge del
Signore e rendendosi colpevole, 14quando il peccato commesso sarà
conosciuto, l'assemblea offrirà come sacrificio espiatorio un giovenco, un capo
di grosso bestiame senza difetto e lo condurrà davanti alla tenda del convegno.
15Gli anziani della comunità poseranno le mani sulla testa del
giovenco e lo si immolerà davanti al Signore. 16Il sacerdote che ha
ricevuto l'unzione porterà il sangue del giovenco nell'interno della tenda del
convegno; 17intingerà il dito nel sangue, e farà sette aspersioni
davanti al Signore di fronte al velo. 18Bagnerà con il sangue i
corni dell'altare che è davanti al Signore nella tenda del convegno e verserà
il resto del sangue alla base dell'altare degli olocausti, all'ingresso della
tenda del convegno. 19Toglierà al giovenco tutte le parti grasse,
per bruciarle sull'altare. 20Farà di questo giovenco come di quello
offerto in sacrificio di espiazione: tutto allo stesso modo. Il sacerdote farà
per loro il rito espiatorio e sarà loro perdonato. 21Poi porterà il
giovenco fuori del campo e lo brucerà come ha bruciato il primo: è il
sacrificio di espiazione per l'assemblea.
22Se è un capo chi ha peccato, violando per inavvertenza un divieto
del Signore suo Dio e così si è reso colpevole, 23quando conosca il
peccato commesso, porterà come offerta un capro maschio senza difetto. 24Poserà
la mano sulla testa del capro e lo immolerà nel luogo dove si immolano gli
olocausti davanti al Signore: è un sacrificio espiatorio. 25Il
sacerdote prenderà con il dito il sangue del sacrificio espiatorio e bagnerà i
corni dell'altare degli olocausti; verserà il resto del sangue alla base
dell'altare degli olocausti. 26Poi brucerà sull'altare ogni parte
grassa, come il grasso del sacrificio di comunione. Il sacerdote farà per lui
il rito espiatorio per il suo peccato e gli sarà perdonato.
27Se chi ha peccato è stato qualcuno del popolo, violando per
inavvertenza un divieto del Signore, e così si è reso colpevole, 28quando
conosca il peccato commesso, porti come offerta una capra femmina, senza
difetto, in espiazione del suo peccato. 29Poserà la mano sulla testa
della vittima di espiazione e la immolerà nel luogo dove si immolano gli
olocausti. 30Il sacerdote prenderà con il dito un po' di sangue di
essa e bagnerà i corni dell'altare degli olocausti; poi verserà il resto del
sangue alla base dell'altare. 31Preleverà tutte le parti grasse,
come si preleva il grasso del sacrificio di comunione, e il sacerdote le
brucerà sull'altare, profumo soave in onore del Signore. Il sacerdote farà per
lui il rito espiatorio e gli sarà perdonato. 32Se porta una pecora
come offerta per il peccato, porterà una femmina senza difetto. 33Poserà
la mano sulla testa della vittima espiatoria e la immolerà in espiazione nel
luogo dove si immolano gli olocausti. 34Il sacerdote prenderà con il
dito un po' di sangue della vittima espiatoria e bagnerà i corni dell'altare
degli olocausti; poi verserà il resto del sangue alla base dell'altare. 35Preleverà
tutte le parti grasse, come si preleva il grasso della pecora del sacrificio di
comunione e il sacerdote le brucerà sull'altare sopra le vittime consumate dal
fuoco in onore del Signore. Il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il
peccato commesso e gli sarà perdonato.
1Se una persona pecca perché nulla dichiara, benché
abbia udito la formula di scongiuro e sia essa stessa testimone o abbia visto o
sappia, sconterà la sua iniquità. 2Oppure quando qualcuno, senza
avvedersene, tocca una cosa immonda, come il cadavere d'una bestia o il
cadavere d'un animale domestico o quello d'un rettile, rimarrà egli stesso
immondo e colpevole. 3Oppure quando, senza avvedersene, tocca una
immondezza umana - una qualunque delle cose per le quali l'uomo diviene immondo
- quando verrà a saperlo, sarà colpevole. 4Oppure quando uno, senza
badarvi, parlando con leggerezza, avrà giurato, con uno di quei giuramenti che
gli uomini proferiscono alla leggera, di fare qualche cosa di male o di bene,
se lo saprà, ne sarà colpevole.
5Quando uno dunque si sarà reso colpevole d'una di queste cose,
confesserà il peccato commesso; 6porterà al Signore, come
riparazione della sua colpa per il peccato commesso, una femmina del bestiame
minuto, pecora o capra, come sacrificio espiatorio; il sacerdote farà per lui
il rito espiatorio per il suo peccato.
7Se non ha mezzi per procurarsi una pecora o una capra, porterà al
Signore, come riparazione della sua colpa per il suo peccato, due tortore o due
colombi: uno come sacrificio espiatorio, l'altro come olocausto. 8Li
porterà al sacerdote, il quale offrirà prima quello per l'espiazione: gli
spaccherà la testa vicino alla nuca, ma senza staccarla; 9poi
spargerà il sangue del sacrificio per il peccato sopra la parete dell'altare e
ne spremerà il resto alla base dell'altare. Questo è un sacrificio espiatorio. 10Dell'altro
uccello offrirà un olocausto, secondo le norme stabilite. Così il sacerdote
farà per lui il rito espiatorio per il peccato che ha commesso e gli sarà
perdonato.
11Ma se non ha mezzi per procurarsi due tortore o due colombi,
porterà, come offerta per il peccato commesso, un decimo di efa di fior
di farina, come sacrificio espiatorio; non vi metterà né olio né incenso,
perché è un sacrificio per il peccato. 12Porterà la farina al
sacerdote, che ne prenderà una manciata come memoriale, facendola bruciare
sull'altare sopra le vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. È un
sacrificio espiatorio. 13Così il sacerdote farà per lui il rito
espiatorio per il peccato commesso in uno dei casi suddetti e gli sarà
perdonato. Il resto sarà per il sacerdote, come nell'oblazione".
14Il Signore aggiunse a Mosè: 15"Se qualcuno
commetterà una mancanza e peccherà per errore riguardo a cose consacrate al
Signore, porterà al Signore, in sacrificio di riparazione, un ariete senza
difetto, preso dal gregge, che valuterai in sicli d'argento in base al siclo
del santuario; 16risarcirà il danno fatto al santuario,
aggiungendovi un quinto, e lo darà al sacerdote, il quale farà per lui il rito
espiatorio con l'ariete offerto come sacrificio di riparazione e gli sarà
perdonato. 17Quando uno peccherà facendo, senza saperlo, una cosa
vietata dal Signore, sarà colpevole e dovrà scontare la mancanza. 18Presenterà
al sacerdote, come sacrificio di riparazione, un ariete senza difetto, preso
dal bestiame minuto, secondo la tua stima; il sacerdote farà per lui il rito
espiatorio per l'errore commesso per ignoranza e gli sarà perdonato. 19È
un sacrificio di riparazione; quell'individuo si era certo reso colpevole verso
il Signore".
20Il Signore disse a Mosè: 21"Quando uno peccherà e
commetterà una mancanza verso il Signore, rifiutando al suo prossimo un
deposito da lui ricevuto o un pegno consegnatogli o una cosa rubata o estorta
con frode 22o troverà una cosa smarrita, mentendo a questo proposito
e giurando il falso circa qualcuna delle cose per cui un uomo può peccare, 23se
avrà così peccato e si sarà reso colpevole, restituirà la cosa rubata o estorta
con frode o il deposito che gli era stato affidato o l'oggetto smarrito che
aveva trovato 24o qualunque cosa per cui abbia giurato il falso.
Farà la restituzione per intero, aggiungendovi un quinto e renderà ciò al
proprietario il giorno stesso in cui offrirà il sacrificio di riparazione. 25Porterà
al sacerdote, come sacrificio di riparazione in onore del Signore, un ariete senza
difetto, preso dal bestiame minuto secondo la tua stima. 26Il
sacerdote farà il rito espiatorio per lui davanti al Signore e gli sarà
perdonato, qualunque sia la mancanza di cui si è reso colpevole".
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Da'
quest'ordine ad Aronne e ai suoi figli: Questa è la legge per l'olocausto.
L'olocausto rimarrà acceso sul braciere sopra l'altare tutta la notte, fino al
mattino; il fuoco dell'altare sarà tenuto acceso. 3Il sacerdote,
indossata la tunica di lino e vestiti i calzoni di lino, toglierà la cenere, in
cui il fuoco avrà ridotto l'olocausto sull'altare, e la deporrà al fianco
dell'altare. 4Poi, spogliatosi delle vesti e indossatene altre,
porterà la cenere fuori del campo, in un luogo mondo. 5Il fuoco sarà
tenuto acceso sull'altare e non si lascerà spegnere; il sacerdote vi brucerà
legna ogni mattina, vi disporrà sopra l'olocausto e vi brucerà sopra il grasso
dei sacrifici. 6Il fuoco dev'esser sempre tenuto acceso sull'altare,
senza lasciarlo spegnere.
7Questa è la legge dell'oblazione. I figli di Aronne la offriranno
al Signore, dinanzi all'altare. 8Il sacerdote preleverà una manciata
di fior di farina con il suo olio e con tutto l'incenso che è sopra l'offerta e
brucerà ogni cosa sull'altare con soave profumo in ricordo del Signore. 9Aronne
e i suoi figli mangeranno quel che rimarrà dell'oblazione; lo si mangerà senza
lievito, in luogo santo, nel recinto della tenda del convegno. 10Non
si cuocerà con lievito; è la parte che ho loro assegnata delle offerte a me
bruciate con il fuoco. È cosa santissima come il sacrificio espiatorio. 11Ogni
maschio tra i figli di Aronne potrà mangiarne. È un diritto perenne delle
vostre generazioni sui sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore.
Tutto ciò che verrà a contatto con queste cose sarà sacro".
12Il Signore aggiunse a Mosè: 13"L'offerta che
Aronne e i suoi figli faranno al Signore il giorno in cui riceveranno l'unzione
è questa: un decimo di efa di fior di farina, come oblazione perpetua,
metà la mattina e metà la sera. 14Essa sarà preparata con olio,
nella teglia: la presenterai in una misura stemperata; l'offrirai in pezzi,
come profumo soave per il Signore. 15Anche il sacerdote che, tra i
figli di Aronne, sarà unto per succedergli, farà questa offerta; è una
prescrizione perenne: sarà bruciata tutta in onore del Signore. 16Ogni
oblazione del sacerdote sarà bruciata tutta; non se ne potrà mangiare".
17Il Signore disse ancora a Mosè: 18"Parla ad Aronne
e ai suoi figli e di' loro: Questa è la legge del sacrificio espiatorio. Nel
luogo dove si immola l'olocausto sarà immolata davanti al Signore la vittima
per il peccato. È cosa santissima. 19La mangerà il sacerdote che
l'offrirà per il peccato; dovrà mangiarla in luogo santo, nel recinto della
tenda del convegno. 20Qualunque cosa ne toccherà le carni sarà
sacra; se parte del suo sangue schizza sopra una veste, il posto dove sarà
schizzato il sangue lo laverai in luogo santo. 21Ma il vaso di
terra, che sarà servito a cuocerla, sarà spezzato; che se è stata cotta in un
vaso di rame, questo sarà strofinato bene e sciacquato con acqua. 22Ogni
maschio di famiglia sacerdotale ne potrà mangiare; è cosa santissima. 23Ma
non si potrà mangiare alcuna vittima espiatoria, il cui sangue va portato nella
tenda del convegno, per il rito espiatorio nel santuario. Essa sarà bruciata
nel fuoco.
1Questa è la legge del sacrificio di riparazione; è
cosa santissima. 2Nel luogo, dove si immola l'olocausto, si immolerà
la vittima di riparazione; se ne spargerà il sangue attorno all'altare 3e
se ne offrirà tutto il grasso: la coda, il grasso che copre le viscere, 4i
due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato
che si distaccherà sopra i reni. 5Il sacerdote brucerà tutto questo
sull'altare come sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore. Questo è
un sacrificio di riparazione. 6Ogni maschio di famiglia sacerdotale
ne potrà mangiare; lo si mangerà in luogo santo; è cosa santissima.
7Il sacrificio di riparazione è come il sacrificio espiatorio; la
stessa legge vale per ambedue; la vittima sarà del sacerdote che avrà compiuta
l'espiazione. 8Il sacerdote, che avrà fatto l'olocausto per
qualcuno, avrà per sé la pelle dell'olocausto da lui offerto. 9Così
anche ogni oblazione, cotta nel forno o preparata nella pentola o nella teglia,
sarà del sacerdote che l'ha offerta. 10Ogni oblazione impastata con
olio o asciutta sarà per tutti i figli di Aronne in misura uguale.
11Questa è la legge del sacrificio di comunione, che si offrirà al
Signore. 12Se uno l'offre in ringraziamento, offrirà, con il
sacrificio di comunione, focacce senza lievito intrise con olio, schiacciate
senza lievito unte con olio e fior di farina cotta, in forma di focacce intrise
con olio. 13Presenterà anche, come offerta, oltre le dette focacce,
focacce di pan lievitato, insieme con il sacrificio di ringraziamento. 14Di
ognuna di queste offerte una parte si presenterà come oblazione prelevata in
onore del Signore; essa sarà del sacerdote che ha sparso il sangue della
vittima del sacrificio di comunione. 15La carne del sacrificio di
ringraziamento dovrà mangiarsi il giorno stesso in cui esso viene offerto; non
se ne lascerà nulla fino alla mattina.
16Ma se il sacrificio che uno offre è votivo o volontario, la
vittima si mangerà il giorno in cui verrà offerta, il resto dovrà esser
mangiato il giorno dopo; 17ma quel che sarà rimasto della carne del
sacrificio fino al terzo giorno, dovrà bruciarsi nel fuoco.
18Se uno mangia la carne del sacrificio di comunione il terzo
giorno, l'offerente non sarà gradito; dell'offerta non gli sarà tenuto conto;
sarà un abominio; chi ne avrà mangiato subirà la pena della sua iniquità. 19La
carne che sarà stata in contatto con qualche cosa di immondo, non si potrà
mangiare; sarà bruciata nel fuoco.
20Chiunque sarà mondo potrà mangiare la carne del sacrificio di
comunione; ma la persona che, immonda, mangerà la carne del sacrificio di
comunione offerto al Signore sarà eliminata dal suo popolo. 21Se uno
toccherà qualsiasi cosa immonda: un'immondezza umana, un animale immondo o
qualsiasi cosa abominevole, immonda, e mangerà la carne d'un sacrificio di
comunione offerto al Signore, quel tale sarà eliminato dal suo popolo".
22Il Signore disse ancora a Mosè: 23"Parla agli
Israeliti e riferisci loro: Non mangerete alcun grasso, né di bue, né di pecora,
né di capra. 24Il grasso di una bestia che è morta naturalmente o il
grasso d'una bestia sbranata potrà servire per qualunque altro uso; ma non ne
mangerete affatto; 25perché chiunque mangerà il grasso di animali
che si possono offrire in sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore,
sarà eliminato dal suo popolo. 26E non mangerete affatto sangue, né
di uccelli né di animali domestici, dovunque abitiate. 27Chiunque
mangerà sangue di qualunque specie sarà eliminato dal suo popolo".
28Il Signore aggiunse a Mosè: 29"Parla agli
Israeliti e di' loro: Chi offrirà al Signore il sacrificio di comunione porterà
una offerta al Signore, prelevandola dal sacrificio di comunione. 30Porterà
con le proprie mani ciò che deve essere offerto al Signore con il fuoco:
porterà il grasso insieme con il petto, il petto per presentarlo con il rito
d'agitazione davanti al Signore. 31Il sacerdote brucerà il grasso
sopra l'altare; il petto sarà di Aronne e dei suoi figli. 32Darete
anche in tributo al sacerdote la coscia destra dei vostri sacrifici di
comunione. 33Essa spetterà, come sua parte, al figlio di Aronne che
avrà offerto il sangue e il grasso dei sacrifici di comunione. 34Poiché,
dai sacrifici di comunione offerti dagli Israeliti, io mi riservo il petto
della vittima offerta con l'agitazione di rito e la coscia della vittima
offerta con l'elevazione di rito e li dò al sacerdote Aronne e ai suoi figli
per legge perenne, che gli Israeliti osserveranno. 35Questa è la
parte dovuta ad Aronne e ai suoi figli, dei sacrifici bruciati in onore del
Signore, dal giorno in cui eserciteranno il sacerdozio del Signore. 36Agli
Israeliti il Signore ha ordinato di dar loro questo, dal giorno della loro
unzione. È una parte che è loro dovuta per sempre, di generazione in
generazione.
37Questa è la legge per l'olocausto, l'oblazione, il sacrificio
espiatorio, il sacrificio di riparazione, l'investitura e il sacrificio di
comunione: legge che il Signore ha dato a Mosè sul monte Sinai, quando ordinò
agli Israeliti di presentare le offerte al Signore nel deserto del Sinai".
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Prendi
Aronne insieme ai suoi figli, le vesti, l'olio dell'unzione, il giovenco del
sacrificio espiatorio, i due arieti e il cesto dei pani azzimi; 3convoca
tutta la comunità all'ingresso della tenda del convegno". 4Mosè
fece come il Signore gli aveva ordinato e la comunità fu convocata all'ingresso
della tenda del convegno. 5Mosè disse alla comunità: "Questo il
Signore ha ordinato di fare".
6Mosè fece accostare Aronne e i suoi figli e li lavò con acqua. 7Poi
rivestì Aronne della tunica, lo cinse della cintura, gli pose addosso il manto,
gli mise l'efod e lo cinse con la cintura dell'efod, nel quale
avvolse l'efod. 8Gli mise anche il pettorale, e nel pettorale
pose gli Urim e i Tummim. 9Poi gli mise in capo il
turbante e sul davanti del turbante pose la lamina d'oro, il sacro diadema,
come il Signore aveva ordinato a Mosè. 10Poi Mosè prese l'olio
dell'unzione, unse la Dimora e tutte le cose che vi si trovavano e così le
consacrò. 11Fece sette volte l'aspersione sull'altare, unse l'altare
con tutti i suoi accessori, la conca e la sua base, per consacrarli. 12Versò
l'olio della unzione sul capo d'Aronne e unse Aronne, per consacrarlo. 13Poi
Mosè fece avvicinare i figli d'Aronne, li vestì di tuniche, li cinse con le
cinture e legò sul loro capo i turbanti, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
14Fece quindi accostare il giovenco del sacrificio espiatorio e
Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa del giovenco del sacrificio
espiatorio. 15Mosè lo immolò, ne prese del sangue, bagnò con il dito
i corni attorno all'altare e purificò l'altare; poi sparse il resto del sangue
alla base dell'altare e lo consacrò per fare su di esso l'espiazione. 16Poi
prese tutto il grasso aderente alle viscere, il lobo del fegato, i due reni con
il loro grasso e Mosè bruciò tutto sull'altare. 17Ma il giovenco, la
sua pelle, la sua carne e le feci, bruciò nel fuoco fuori dell'accampamento,
come il Signore gli aveva ordinato.
18Fece quindi avvicinare l'ariete dell'olocausto e Aronne e i suoi
figli stesero le mani sulla testa dell'ariete. 19Mosè lo immolò e ne
sparse il sangue attorno all'altare. 20Poi fece a pezzi l'ariete e
ne bruciò testa, pezzi e grasso. 21Dopo averne lavato le viscere e
le zampe con acqua, bruciò tutto l'ariete sull'altare: olocausto di soave
odore, un sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore, come il Signore
gli aveva ordinato.
22Poi fece accostare il secondo ariete, l'ariete della investitura,
e Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa dell'ariete. 23Mosè
lo immolò, ne prese del sangue e bagnò il lobo dell'orecchio destro di Aronne e
il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro. 24Poi Mosè
fece avvicinare i figli di Aronne e bagnò con quel sangue il lobo del loro
orecchio destro, il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro;
sparse il resto del sangue attorno all'altare. 25Poi prese il
grasso, la coda, tutto il grasso aderente alle viscere, il lobo del fegato, i
reni con il loro grasso e la coscia destra; 26dal canestro dei pani
azzimi, che era davanti al Signore, prese una focaccia senza lievito, una
focaccia di pasta intrisa nell'olio e una schiacciata e le pose sulle parti
grasse e sulla coscia destra. 27Poi mise tutte queste cose sulle
mani di Aronne e sulle mani dei suoi figli e le agitò con l'agitazione rituale
davanti al Signore. 28Mosè quindi le prese dalle loro mani e le
bruciò sull'altare sopra l'olocausto: sacrificio di investitura, di soave
odore, sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore. 29Poi
Mosè prese il petto dell'ariete e lo agitò come offerta da agitare ritualmente
davanti al Signore; questa fu la parte dell'ariete dell'investitura toccata a
Mosè, come il Signore gli aveva ordinato.
30Mosè prese quindi l'olio dell'unzione e il sangue che era sopra
l'altare; ne asperse Aronne e le sue vesti, i figli di lui e le loro vesti;
così consacrò Aronne e le sue vesti e similmente i suoi figli e le loro vesti. 31Poi
Mosè disse ad Aronne e ai suoi figli: "Fate cuocere la carne all'ingresso
della tenda del convegno e là mangiatela con il pane che è nel canestro
dell'investitura, come mi è stato ordinato. La mangeranno Aronne e i suoi
figli. 32Quel che avanza della carne e del pane, bruciatelo nel
fuoco. 33Per sette giorni non uscirete dall'ingresso della tenda del
convegno, finché cioè non siano compiuti i giorni della vostra investitura,
perché la vostra investitura durerà sette giorni. 34Come si è fatto
oggi così il Signore ha ordinato che si faccia per compiere il rito espiatorio
su di voi. 35Rimarrete sette giorni all'ingresso della tenda del
convegno, giorno e notte, osservando il comandamento del Signore, perché non
moriate, poiché così mi è stato ordinato". 36Aronne e i suoi
figli fecero quanto era stato ordinato dal Signore per mezzo di Mosè.
1L'ottavo giorno, Mosè chiamò Aronne, i suoi figli e
gli anziani d'Israele 2e disse ad Aronne: "Prendi un vitello
per il sacrificio espiatorio e un ariete per l'olocausto, tutti e due senza
difetto, e offrili al Signore. 3Agli Israeliti dirai: Prendete un
capro per il sacrificio espiatorio, un vitello e un agnello, tutti e due di un
anno, senza difetto, per l'olocausto, 4un toro e un ariete per il
sacrificio di comunione, per immolarli davanti al Signore, un'oblazione intrisa
nell'olio, perché oggi il Signore si manifesterà a voi".
5Essi dunque condussero davanti alla tenda del convegno quanto Mosè
aveva ordinato; tutta la comunità si avvicinò e stette davanti al Signore. 6Mosè
disse: "Ecco ciò che il Signore vi ha ordinato; fatelo e la gloria del
Signore vi apparirà". 7Mosè disse ad Aronne: "Avvicinati
all'altare: offri il tuo sacrificio espiatorio e il tuo olocausto e compi il
rito espiatorio per te e per il tuo casato; presenta anche l'offerta del popolo
e fa' l'espiazione per esso, come il Signore ha ordinato".
8Aronne dunque si avvicinò all'altare e immolò il vitello del
sacrificio espiatorio, che era per sé. 9I suoi figli gli porsero il
sangue ed egli vi intinse il dito, ne bagnò i corni dell'altare e sparse il
resto del sangue alla base dell'altare; 10ma il grasso, i reni e il
lobo del fegato della vittima espiatoria li bruciò sopra l'altare come il
Signore aveva ordinato a Mosè. 11La carne e la pelle le bruciò nel
fuoco fuori dell'accampamento. 12Poi immolò l'olocausto; i figli di
Aronne gli porsero il sangue ed egli lo sparse attorno all'altare. 13Gli
porsero anche la vittima dell'olocausto fatta a pezzi e la testa e li bruciò
sull'altare. 14Lavò le interiora e le gambe e le bruciò
sull'olocausto sopra l'altare.
15Poi presentò l'offerta del popolo. Prese il capro destinato al
sacrificio espiatorio per il popolo, lo immolò e ne fece un sacrificio
espiatorio, come il precedente.
16Poi offrì l'olocausto secondo il rito.
17Presentò quindi l'oblazione, ne prese una manciata piena e la
bruciò sull'altare, oltre l'olocausto della mattina. 18Immolò il
toro e l'ariete in sacrificio di comunione per il popolo. I figli di Aronne gli
porgevano il sangue ed egli lo spargeva attorno all'altare. 19Gli
porgevano le parti grasse del toro e dell'ariete, la coda, il grasso aderente
alle viscere, i reni e il lobo del fegato: 20mettevano i grassi sui
petti ed egli li bruciava sull'altare. 21I petti e la coscia destra,
Aronne li agitava davanti al Signore come offerta da agitare secondo il rito,
nel modo che Mosè aveva ordinato. 22Poi Aronne, alzate le mani verso
il popolo, lo benedisse e, dopo aver fatto il sacrificio espiatorio,
l'olocausto e i sacrifici di comunione, scese dall'altare. 23Mosè e
Aronne entrarono nella tenda del convegno; poi uscirono e benedissero il popolo
e la gloria del Signore si manifestò a tutto il popolo. 24Un fuoco
uscì dalla presenza del Signore e consumò sull'altare l'olocausto e i grassi;
tutto il popolo vide, mandò grida d'esultanza e si prostrò con la faccia a
terra.
1Ora Nadab e Abiu, figli di Aronne, presero ciascuno un
braciere, vi misero dentro il fuoco e il profumo e offrirono davanti al Signore
un fuoco illegittimo, che il Signore non aveva loro ordinato. 2Ma un
fuoco si staccò dal Signore e li divorò e morirono così davanti al Signore. 3Allora
Mosè disse ad Aronne: "Di questo il Signore ha parlato quando ha detto: A
chi si avvicina a me mi mostrerò santo e davanti a tutto il popolo sarò
onorato". Aronne tacque.
4Mosè chiamò Misael ed Elsafan, figli di Uziel, zio di Aronne, e
disse loro: "Avvicinatevi, portate via questi vostri congiunti dal
santuario, fuori dell'accampamento". 5Essi si avvicinarono e li
portarono via con le loro tuniche, fuori dell'accampamento, come Mosè aveva
detto.
6Ad Aronne, a Eleazaro e a Itamar, suoi figli, Mosè disse: "Non
vi scarmigliate i capelli del capo e non vi stracciate le vesti, perché non
moriate e il Signore non si adiri contro tutta la comunità; ma i vostri
fratelli, tutta la casa d'Israele, facciano pure lutto a causa della morte fulminea
inflitta dal Signore. 7Non vi allontanate dall'ingresso della tenda
del convegno, così che non moriate; perché l'olio dell'unzione del Signore è su
di voi". Essi fecero come Mosè aveva detto.
8Il Signore parlò ad Aronne: 9"Non bevete vino o
bevanda inebriante né tu né i tuoi figli, quando dovete entrare nella tenda del
convegno, perché non moriate; sarà una legge perenne, di generazione in
generazione; 10questo perché possiate distinguere ciò che è santo da
ciò che è profano e ciò che è immondo da ciò che è mondo 11e
possiate insegnare agli Israeliti tutte le leggi che il Signore ha date loro
per mezzo di Mosè".
12Poi Mosè disse ad Aronne, a Eleazaro e a Itamar, figli superstiti
di Aronne: "Prendete quel che è avanzato dell'oblazione dei sacrifici
consumati dal fuoco in onore del Signore e mangiatelo senza lievito, presso
l'altare; perché è cosa sacrosanta. 13Dovete mangiarlo in luogo
santo, perché è la parte che spetta a te e ai tuoi figli, tra i sacrifici
consumati dal fuoco in onore del Signore: così mi è stato ordinato. 14Il
petto della vittima offerta da agitare secondo il rito e la coscia da elevare
secondo il rito, li mangerete tu, i tuoi figli e le tue figlie con te in luogo
mondo; perché vi sono stati dati come parte tua e dei tuoi figli, tra i sacrifici
di comunione degli Israeliti. 15Essi presenteranno, insieme con le
parti grasse da bruciare, la coscia della vittima da elevare secondo il rito e
il petto da agitare secondo il rito, perché siano agitati davanti al Signore;
questo spetterà a te e ai tuoi figli con te, per diritto perenne, come il
Signore ha ordinato".
16Mosè poi si informò accuratamente circa il capro del sacrificio
espiatorio e seppe che era stato bruciato; allora si sdegnò contro Eleazaro e
contro Itamar, figli superstiti di Aronne, dicendo: 17"Perché
non avete mangiato la vittima espiatrice nel luogo santo, trattandosi di cosa
sacrosanta? Il Signore ve l'ha data, perché porti l'iniquità della comunità,
perché su di essa compiate l'espiazione davanti al Signore. 18Ecco,
il sangue della vittima non è stato portato dentro il santuario; voi avreste
dovuto mangiarla nel santuario, come io avevo ordinato". 19Aronne
allora disse a Mosè: "Ecco, oggi essi hanno offerto il loro sacrificio
espiatorio e l'olocausto davanti al Signore; dopo le cose che mi sono capitate,
se oggi avessi mangiato la vittima del sacrificio espiatorio, sarebbe piaciuto
al Signore?". 20Quando Mosè udì questo, rimase soddisfatto.
1Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: 2"Riferite
agli Israeliti: Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte le
bestie che sono sulla terra. 3Potrete mangiare d'ogni quadrupede che
ha l'unghia bipartita, divisa da una fessura, e che rumina. 4Ma fra
i ruminanti e gli animali che hanno l'unghia divisa, non mangerete i seguenti:
il cammello, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo considererete
immondo; 5l'ìrace, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo
considererete immondo; 6la lepre, perché rumina, ma non ha l'unghia
divisa, la considererete immonda; 7il porco, perché ha l'unghia
bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete immondo. 8Non
mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete
immondi.
9Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutti quelli
acquatici. Potrete mangiare quanti hanno pinne e squame, sia nei mari, sia nei
fiumi. 10Ma di tutti gli animali, che si muovono o vivono nelle
acque, nei mari e nei fiumi, quanti non hanno né pinne né squame, li terrete in
abominio. 11Essi saranno per voi in abominio; non mangerete la loro
carne e terrete in abominio i loro cadaveri. 12Tutto ciò che non ha
né pinne né squame nelle acque sarà per voi in abominio.
13Fra i volatili terrete in abominio questi, che non dovrete
mangiare, perché ripugnanti: l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare, 14il
nibbio e ogni specie di falco, 15ogni specie di corvo, 16lo
struzzo, la civetta, il gabbiano e ogni specie di sparviere, 17il
gufo, l'alcione, l'ibis, 18il cigno, il pellicano, la fòlaga, 19la
cicogna, ogni specie di airone, l'ùpupa e il pipistrello.
20Sarà per voi in abominio anche ogni insetto alato, che cammina su
quattro piedi. 21Però fra tutti gli insetti alati che camminano su
quattro piedi, potrete mangiare quelli che hanno due zampe sopra i piedi, per
saltare sulla terra. 22Perciò potrete mangiare i seguenti: ogni
specie di cavalletta, ogni specie di locusta, ogni specie di acrìdi e ogni
specie di grillo. 23Ogni altro insetto alato che ha quattro piedi lo
terrete in abominio! 24Per i seguenti animali diventerete immondi:
chiunque toccherà il loro cadavere sarà immondo fino alla sera 25e
chiunque trasporterà i loro cadaveri si dovrà lavare le vesti e sarà immondo
fino alla sera. 26Riterrete immondo ogni animale che ha l'unghia, ma
non divisa da fessura, e non rumina: chiunque li toccherà sarà immondo. 27Considererete
immondi tutti i quadrupedi che camminano sulla pianta dei piedi; chiunque ne
toccherà il cadavere sarà immondo fino alla sera. 28E chiunque
trasporterà i loro cadaveri si dovrà lavare le vesti e sarà immondo fino alla
sera. Tali animali riterrete immondi.
29Fra gli animali che strisciano per terra riterrete immondi: la
talpa, il topo e ogni specie di sauri, 30il toporagno, la lucertola,
il geco, il ramarro, il camaleonte.
31Questi animali, fra quanti strisciano, saranno immondi per voi;
chiunque li toccherà morti, sarà immondo fino alla sera. 32Ogni
oggetto sul quale cadrà morto qualcuno di essi, sarà immondo: si tratti di
utensili di legno o di veste o pelle o sacco o qualunque altro oggetto di cui
si faccia uso; si immergerà nell'acqua e sarà immondo fino alla sera; poi sarà
mondo. 33Se ne cade qualcuno in un vaso di terra, quanto vi si
troverà dentro sarà immondo e spezzerete il vaso. 34Ogni cibo che
serve di nutrimento, sul quale cada quell'acqua, sarà immondo; ogni bevanda di
cui si fa uso, qualunque sia il vaso che la contiene, sarà immonda. 35Ogni
oggetto sul quale cadrà qualche parte del loro cadavere, sarà immondo; il forno
o il fornello sarà spezzato: sono immondi e li dovete ritenere tali. 36Però,
una fonte o una cisterna, cioè una raccolta di acqua, sarà monda; ma chi
toccherà i loro cadaveri sarà immondo. 37Se qualcosa dei loro
cadaveri cade su qualche seme che deve essere seminato, questo sarà mondo; 38ma
se è stata versata acqua sul seme e vi cade qualche cosa dei loro cadaveri, lo
riterrai immondo. 39Se muore un animale, di cui vi potete cibare,
colui che ne toccherà il cadavere sarà immondo fino alla sera. 40Colui
che mangerà di quel cadavere si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera;
anche colui che trasporterà quel cadavere si laverà le vesti e sarà immondo
fino alla sera.
41Ogni essere che striscia sulla terra è un abominio; non se ne
mangerà. 42Di tutti gli animali che strisciano sulla terra non ne
mangerete alcuno che cammini sul ventre o cammini con quattro piedi o con molti
piedi, poiché sono un abominio. 43Non rendete le vostre persone
abominevoli con alcuno di questi animali che strisciano; non vi rendete immondi
per causa loro, in modo da rimaner così contaminati. 44Poiché io
sono il Signore, il Dio vostro. Santificatevi dunque e siate santi, perché io
sono santo; non contaminate le vostre persone con alcuno di questi animali che
strisciano per terra. 45Poiché io sono il Signore, che vi ho fatti
uscire dal paese d'Egitto, per essere il vostro Dio; siate dunque santi, perché
io sono santo.
46Questa è la legge che riguarda i quadrupedi, gli uccelli, ogni
essere vivente che si muove nelle acque e ogni essere che striscia per terra, 47perché
sappiate distinguere ciò che è immondo da ciò che è mondo, l'animale che si può
mangiare da quello che non si deve mangiare".
1Il Signore aggiunse a Mosè: "Riferisci agli
Israeliti: 2Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce
un maschio, sarà immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle
sue regole. 3L'ottavo giorno si circonciderà il bambino. 4Poi
essa resterà ancora trentatré giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà
alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i
giorni della sua purificazione. 5Ma, se partorisce una femmina sarà
immonda due settimane come al tempo delle sue regole; resterà sessantasei
giorni a purificarsi del suo sangue.
6Quando i giorni della sua purificazione per un figlio o per una
figlia saranno compiuti, porterà al sacerdote all'ingresso della tenda del
convegno un agnello di un anno come olocausto e un colombo o una tortora in
sacrificio di espiazione. 7Il sacerdote li offrirà davanti al
Signore e farà il rito espiatorio per lei; essa sarà purificata dal flusso del
suo sangue. Questa è la legge relativa alla donna, che partorisce un maschio o
una femmina. 8Se non ha mezzi da offrire un agnello, prenderà due
tortore o due colombi: uno per l'olocausto e l'altro per il sacrificio
espiatorio. Il sacerdote farà il rito espiatorio per lei ed essa sarà
monda".
1Il Signore aggiunse a Mosè e ad Aronne: 2"Quando
uno ha sulla pelle del corpo un tumore o una pustola o macchia bianca che
faccia sospettare una piaga di lebbra, quel tale sarà condotto dal sacerdote
Aronne o da qualcuno dei sacerdoti, suoi figli. 3Il sacerdote
esaminerà la piaga sulla pelle del corpo; se il pelo della piaga è diventato
bianco e la piaga appare depressa rispetto alla pelle del corpo, è piaga di
lebbra; il sacerdote, dopo averlo esaminato, dichiarerà quell'uomo immondo. 4Ma
se la macchia sulla pelle del corpo è bianca e non appare depressa rispetto
alla pelle e il suo pelo non è diventato bianco, il sacerdote isolerà per sette
giorni colui che ha la piaga. 5Al settimo giorno il sacerdote
l'esaminerà ancora; se gli parrà che la piaga si sia fermata senza allargarsi
sulla pelle, il sacerdote lo isolerà per altri sette giorni. 6Il
sacerdote, il settimo giorno, lo esaminerà di nuovo; se vedrà che la piaga non
è più bianca e non si è allargata sulla pelle, dichiarerà quell'uomo mondo: è
una pustola. Quegli si laverà le vesti e sarà mondo. 7Ma se la
pustola si è allargata sulla pelle, dopo che egli si è mostrato al sacerdote
per essere dichiarato mondo, si farà esaminare di nuovo dal sacerdote; 8il
sacerdote l'esaminerà e se vedrà che la pustola si è allargata sulla pelle, il
sacerdote lo dichiarerà immondo: è lebbra.
9Quando uno avrà addosso una piaga di lebbra, sarà condotto al
sacerdote, 10ed egli lo esaminerà; se vedrà che sulla pelle c'è un
tumore bianco, che questo tumore ha fatto imbiancare il pelo e che nel tumore
si trova carne viva, 11è lebbra inveterata nella pelle del corpo e
il sacerdote lo dichiarerà immondo; non lo terrà isolato, perché certo è
immondo.
12Se la lebbra si propaga sulla pelle in modo da coprire tutta la
pelle di colui che ha la piaga, dal capo ai piedi, dovunque il sacerdote
guardi, 13questi lo esaminerà; se vedrà che la lebbra copre tutto il
corpo, dichiarerà mondo colui che ha la piaga: essendo tutto bianco, è mondo. 14Ma
quando apparirà in lui carne viva, sarà chiamato immondo. 15Il
sacerdote, vista la carne viva, lo dichiarerà immondo; la carne viva è immonda:
è lebbra. 16Ma se la carne viva ridiventa bianca, egli vada dal
sacerdote e il sacerdote lo esaminerà; 17se vedrà che la piaga è
ridiventata bianca, il sacerdote dichiarerà mondo colui che ha la piaga: è
mondo.
18Quando uno ha avuto sulla pelle della carne un'ulcera che sia
guarita 19e poi, sul luogo dell'ulcera, appaia un tumore bianco o
una macchia bianca, rosseggiante, quel tale si mostrerà al sacerdote, 20il
quale l'esaminerà e se vedrà che la macchia è depressa rispetto alla pelle e
che il pelo è diventato bianco, il sacerdote lo dichiarerà immondo; è una piaga
di lebbra che è scoppiata nell'ulcera. 21Ma se il sacerdote,
esaminandola, vede che nella macchia non ci sono peli bianchi, che non è
depressa rispetto alla pelle e che si è attenuata, il sacerdote lo isolerà per
sette giorni. 22Se la macchia si allarga sulla pelle, il sacerdote
lo dichiarerà immondo: è una piaga di lebbra. 23Ma se la macchia è
rimasta allo stesso punto, senza allargarsi, è una cicatrice di ulcera e il
sacerdote lo dichiarerà mondo.
24Quando uno ha sulla pelle del corpo una scottatura prodotta da
fuoco e su questa appaia una macchia lucida, bianca, rossastra o soltanto bianca,
25il sacerdote l'esaminerà; se vedrà che il pelo della macchia è
diventato bianco e la macchia appare depressa rispetto alla pelle, è lebbra
scoppiata nella scottatura. Il sacerdote lo dichiarerà immondo: è una piaga di
lebbra. 26Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che non c'è pelo
bianco nella macchia e che essa non è depressa rispetto alla pelle e si è
attenuata, il sacerdote lo isolerà per sette giorni. 27Al settimo
giorno il sacerdote lo esaminerà e se la macchia si è diffusa sulla pelle, il
sacerdote lo dichiarerà immondo: è una piaga di lebbra. 28Ma se la
macchia è rimasta ferma nella stessa zona e non si è diffusa sulla pelle, ma si
è attenuata, è un tumore di bruciatura; il sacerdote dichiarerà quel tale
mondo, perché si tratta di una cicatrice della bruciatura.
29Quando un uomo o una donna ha una piaga sul capo o nella barba, 30il
sacerdote esaminerà la piaga; se riscontra che essa è depressa rispetto alla
pelle e che v'è del pelo gialliccio e sottile, il sacerdote lo dichiarerà
immondo: è tigna, lebbra del capo o della barba. 31Ma se il
sacerdote, esaminando la piaga della tigna, riscontra che non è depressa
rispetto alla pelle e che non vi è pelo scuro, il sacerdote isolerà per sette
giorni colui che ha la piaga della tigna. 32Se il sacerdote,
esaminando al settimo giorno la piaga, vedrà che la tigna non si è allargata e
che non v'è pelo gialliccio e che la tigna non appare depressa rispetto alla
pelle, 33quel tale si raderà, ma non raderà il luogo dove è la
tigna; il sacerdote lo terrà isolato per altri sette giorni. 34Al
settimo giorno, il sacerdote esaminerà la tigna; se riscontra che la tigna non
si è allargata sulla pelle e non appare depressa rispetto alla pelle, il
sacerdote lo dichiarerà mondo; egli si laverà le vesti e sarà mondo. 35Ma
se, dichiarato mondo, la tigna si è allargata sulla pelle, 36il
sacerdote l'esaminerà; se nota che la tigna si è allargata sulla pelle, non
cercherà se vi è il pelo giallo; quel tale è immondo. 37Ma se vedrà
che la tigna si è fermata e vi è cresciuto il pelo scuro, la tigna è guarita;
quel tale è mondo e il sacerdote lo dichiarerà tale.
38Quando un uomo o una donna ha sulla pelle del corpo macchie
lucide, bianche, 39il sacerdote le esaminerà; se vedrà che le
macchie sulla pelle del loro corpo sono di un bianco pallido, è un'eruzione
cutanea; quel tale è mondo.
40Chi perde i capelli del capo è calvo, ma è mondo. 41Se
i capelli gli sono caduti dal lato della fronte, è calvo davanti, ma è mondo. 42Ma
se sulla calvizie del cranio o della fronte appare una piaga bianca tendente al
rosso, è lebbra scoppiata sulla calvizie del cranio o della fronte; 43il
sacerdote lo esaminerà: se riscontra che il tumore della piaga nella parte
calva del cranio o della fronte è bianco tendente al rosso, simile alla lebbra
della pelle del corpo, 44quel tale è un lebbroso; è immondo e lo
dovrà dichiarare immondo; la piaga è sul suo capo.
45Il lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate e il capo
scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo! Immondo! 46Sarà
immondo finché avrà la piaga; è immondo, se ne starà solo, abiterà fuori
dell'accampamento.
47Quando apparirà una macchia di lebbra su una veste, di lana o di
lino, 48nel tessuto o nel manufatto di lino o di lana, su una
pelliccia o qualunque altra cosa di cuoio, 49se la macchia sarà
verdastra o rossastra, sulla veste o sulla pelliccia, sul tessuto o sul
manufatto o su qualunque cosa di cuoio, è macchia di lebbra e sarà mostrata al
sacerdote. 50Il sacerdote esaminerà la macchia e rinchiuderà per
sette giorni l'oggetto che ha la macchia. 51Al settimo giorno
esaminerà la macchia; se la macchia si sarà allargata sulla veste o sul tessuto
o sul manufatto o sulla pelliccia o sull'oggetto di cuoio per qualunque uso, è
una macchia di lebbra maligna, è cosa immonda. 52Egli brucerà quella
veste o il tessuto o il manufatto di lana o di lino o qualunque oggetto fatto
di pelle, sul quale è la macchia; perché è lebbra maligna, saranno bruciati nel
fuoco. 53Ma se il sacerdote, esaminandola, vedrà che la macchia non
si è allargata sulle vesti o sul tessuto o sul manufatto o su qualunque oggetto
di cuoio, 54il sacerdote ordinerà che si lavi l'oggetto su cui è la
macchia e lo rinchiuderà per altri sette giorni. 55Il sacerdote
esaminerà la macchia, dopo che sarà stata lavata; se vedrà che la macchia non
ha mutato colore, benché non si sia allargata, è un oggetto immondo; lo
brucerai nel fuoco; vi è corrosione, sia che la parte corrosa si trovi sul
diritto o sul rovescio dell'oggetto. 56Se il sacerdote,
esaminandola, vede che la macchia, dopo essere stata lavata, è diventata
pallida, la strapperà dalla veste o dalla pelle o dal tessuto o dal manufatto. 57Se
appare ancora sulla veste o sul tessuto o sul manufatto o sull'oggetto di
cuoio, è una eruzione in atto; brucerai nel fuoco l'oggetto su cui è la
macchia. 58La veste o il tessuto o il manufatto o qualunque oggetto
di cuoio che avrai lavato e dal quale la macchia sarà scomparsa, si laverà una
seconda volta e sarà mondo. 59Questa è la legge relativa alla
macchia di lebbra sopra una veste di lana o di lino, sul tessuto o sul
manufatto o su qualunque oggetto di pelle, per dichiararli mondi o
immondi".
1Il Signore aggiunse a Mosè: 2"Questa è
la legge da applicare per il lebbroso per il giorno della sua purificazione.
Egli sarà condotto al sacerdote. 3Il sacerdote uscirà
dall'accampamento e lo esaminerà; se riscontrerà che la piaga della lebbra è
guarita nel lebbroso, 4ordinerà che si prendano, per la persona da
purificare, due uccelli vivi, mondi, legno di cedro, panno scarlatto e issòpo. 5Il
sacerdote ordinerà di immolare uno degli uccelli in un vaso di terracotta con
acqua viva. 6Poi prenderà l'uccello vivo, il legno di cedro, il
panno scarlatto e l'issòpo e li immergerà, con l'uccello vivo, nel sangue
dell'uccello sgozzato sopra l'acqua viva. 7Ne aspergerà sette volte
colui che deve essere purificato dalla lebbra; lo dichiarerà mondo e lascerà
andare libero per i campi l'uccello vivo. 8Colui che è purificato,
si laverà le vesti, si raderà tutti i peli, si laverà nell'acqua e sarà mondo.
Dopo questo potrà entrare nell'accampamento, ma resterà per sette giorni fuori
della sua tenda.
9Il settimo giorno si raderà tutti i peli, il capo, la barba, le
ciglia, insomma tutti i peli; si laverà le vesti e si bagnerà il corpo
nell'acqua e sarà mondo. 10L'ottavo giorno prenderà due agnelli
senza difetto, un'agnella di un anno senza difetto, tre decimi di efa di
fior di farina, intrisa nell'olio, come oblazione, e un log di olio; 11il
sacerdote che fa la purificazione, presenterà l'uomo che si purifica e le cose
suddette davanti al Signore, all'ingresso della tenda del convegno. 12Il
sacerdote prenderà uno degli agnelli e l'offrirà come sacrificio di
riparazione, con il log d'olio, e li agiterà come offerta da agitare
secondo il rito davanti al Signore. 13Poi immolerà l'agnello nel
luogo dove si immolano le vittime espiatorie e gli olocausti, cioè nel luogo
sacro poiché il sacrificio di riparazione è per il sacerdote, come quello
espiatorio: è cosa sacrosanta. 14Il sacerdote prenderà sangue del
sacrificio di riparazione e bagnerà il lobo dell'orecchio destro di colui che
si purifica, il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro. 15Poi,
preso l'olio dal log, lo verserà sulla palma della sua mano sinistra; 16intingerà
il dito della destra nell'olio che ha nella sinistra; con il dito spruzzerà
sette volte quell'olio davanti al Signore. 17E del rimanente olio
che tiene nella palma della mano, il sacerdote bagnerà il lobo dell'orecchio
destro di colui che si purifica, il pollice della destra e l'alluce del piede
destro, sopra il sangue del sacrificio di riparazione. 18Il resto
dell'olio che ha nella palma, il sacerdote lo verserà sul capo di colui che si
purifica; così farà per lui il rito espiatorio davanti al Signore. 19Poi
il sacerdote offrirà il sacrificio espiatorio e compirà l'espiazione per colui
che si purifica della sua immondezza; quindi immolerà l'olocausto. 20Offerto
l'olocausto e l'oblazione sull'altare, il sacerdote eseguirà per lui il rito
espiatorio e sarà mondo.
21Se quel tale è povero e non ha mezzi sufficienti, prenderà un
agnello come sacrificio di riparazione da offrire con il rito dell'agitazione e
compiere l'espiazione per lui e un decimo di efa di fior di farina
intrisa con olio, come oblazione, e un log di olio. 22Prenderà
anche due tortore o due colombi, secondo i suoi mezzi; uno sarà per il
sacrificio espiatorio e l'altro per l'olocausto. 23L'ottavo giorno
porterà per la sua purificazione queste cose al sacerdote, all'ingresso della
tenda del convegno, davanti al Signore. 24Il sacerdote prenderà
l'agnello del sacrificio di riparazione e il log d'olio e li agiterà
come offerta da agitare ritualmente davanti al Signore. 25Poi
immolerà l'agnello del sacrificio di riparazione, prenderà sangue della vittima
di riparazione e bagnerà il lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica,
il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro. 26Il
sacerdote si verserà di quell'olio sulla palma della mano sinistra. 27Con
il dito della sua destra spruzzerà sette volte quell'olio che tiene nella palma
sinistra davanti al Signore. 28Poi bagnerà con l'olio che tiene
nella palma, il lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica, il pollice
della mano destra e l'alluce del piede destro, sul luogo dove ha messo il
sangue del sacrificio di riparazione. 29Il resto dell'olio che ha
nella palma della mano, il sacerdote lo verserà sul capo di colui che si
purifica, per fare espiazione per lui davanti al Signore. 30Poi
sacrificherà una delle tortore o uno dei due colombi, che ha potuto procurarsi;
31delle vittime che ha in mano, una l'offrirà come sacrificio
espiatorio e l'altra come olocausto, insieme con l'oblazione; il sacerdote farà
il rito espiatorio davanti al Signore per lui.
32Questa è la legge relativa a colui che è affetto da piaga di lebbra
e non ha mezzi per procurarsi ciò che è richiesto per la sua
purificazione".
33Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 34"Quando
sarete entrati nel paese di Canaan, che io sto per darvi in possesso, qualora
io mandi un'infezione di lebbra in una casa del paese di vostra proprietà, 35il
padrone della casa andrà a dichiararlo al sacerdote, dicendo: Mi pare che in
casa mia ci sia come della lebbra. 36Allora il sacerdote ordinerà di
sgomberare la casa prima che egli vi entri per esaminare la macchia sospetta
perché quanto è nella casa non diventi immondo. Dopo questo, il sacerdote
entrerà per esaminare la casa. 37Esaminerà dunque la macchia; se
vedrà che l'infezione sui muri della casa consiste in cavità verdastre o
rossastre, che appaiono più profonde della superficie della parete, 38il
sacerdote uscirà dalla casa, alla porta, e farà chiudere la casa per sette
giorni. 39Il settimo giorno il sacerdote vi tornerà e se,
esaminandola, riscontrerà che la macchia si è allargata sulle pareti della
casa, 40il sacerdote ordinerà che si rimuovano le pietre intaccate e
si gettino in luogo immondo, fuori di città. 41Farà raschiare tutto
l'interno della casa e butteranno i calcinacci raschiati fuor di città, in
luogo immondo. 42Poi si prenderanno altre pietre e si metteranno al
posto delle prime e si intonacherà la casa con altra calce.
43Se l'infezione spunta di nuovo nella casa dopo che le pietre ne
sono state rimosse e la casa è stata raschiata e intonacata, 44il
sacerdote entrerà ad esaminare la casa; trovato che la macchia vi si è
allargata, nella casa vi è lebbra maligna; la casa è immonda. 45Perciò
si demolirà la casa; pietre, legname e calcinacci si porteranno fuori della
città, in luogo immondo. 46Inoltre chiunque sarà entrato in quella
casa mentre era chiusa, sarà immondo fino alla sera. 47Chi avrà
dormito in quella casa o chi vi avrà mangiato, si laverà le vesti.
48Se invece il sacerdote che è entrato nella casa e l'ha esaminata,
riscontra che la macchia non si è allargata nella casa, dopo che la casa è
stata intonacata, dichiarerà la casa monda, perché la macchia è risanata. 49Poi,
per purificare la casa, prenderà due uccelli, legno di cedro, panno scarlatto e
issòpo; 50immolerà uno degli uccelli in un vaso di terra con dentro
acqua viva. 51Prenderà il legno di cedro, l'issòpo, il panno
scarlatto e l'uccello vivo e li immergerà nel sangue dell'uccello immolato e
nell'acqua viva e ne aspergerà sette volte la casa. 52Purificata la
casa con il sangue dell'uccello, con l'acqua viva, con l'uccello vivo, con il
legno di cedro, con l'issòpo e con lo scarlatto, 53lascerà andare
libero l'uccello vivo, fuori città, per i campi; così farà il rito espiatorio
per la casa ed essa sarà monda.
54Questa è la legge per ogni sorta di infezione di lebbra o di
tigna, 55la lebbra delle vesti e della casa, 56i tumori,
le pustole e le macchie, 57per insegnare quando una cosa è immonda e
quando è monda. Questa è la legge per la lebbra".
1Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 2"Parlate
agli Israeliti e riferite loro: Se un uomo soffre di gonorrea nella sua carne,
la sua gonorrea è immonda. 3Questa è la condizione d'immondezza per
la gonorrea: sia che la carne lasci uscire il liquido, sia che lo trattenga, si
tratta d'immondezza. 4Ogni giaciglio sul quale si coricherà chi è
affetto da gonorrea, sarà immondo; ogni oggetto sul quale si siederà sarà
immondo. 5Chi toccherà il giaciglio di costui, dovrà lavarsi le
vesti e bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 6Chi si
siederà sopra un oggetto qualunque, sul quale si sia seduto colui che soffre di
gonorrea, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla
sera. 7Chi toccherà il corpo di colui che è affetto da gonorrea si
laverà le vesti, si bagnerà nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 8Se
colui che ha la gonorrea sputerà sopra uno che è mondo, questi dovrà lavarsi le
vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 9Ogni
sella su cui monterà chi ha la gonorrea sarà immonda. 10Chiunque
toccherà cosa, che sia stata sotto quel tale, sarà immondo fino alla sera. Chi
porterà tali oggetti dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo
fino alla sera. 11Chiunque sarà toccato da colui che ha la gonorrea,
se questi non si era lavato le mani, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi
nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 12Il vaso di terracotta
toccato da colui che soffre di gonorrea sarà spezzato; ogni vaso di legno sarà
lavato nell'acqua.
13Quando chi è affetto da gonorrea sarà guarito dal male, conterà
sette giorni dalla sua guarigione; poi si laverà le vesti, bagnerà il suo corpo
nell'acqua viva e sarà mondo. 14L'ottavo giorno, prenderà due
tortore o due colombi, verrà davanti al Signore, all'ingresso della tenda del
convegno, e li darà al sacerdote, 15il quale ne offrirà uno come
sacrificio espiatorio, l'altro come olocausto; il sacerdote compirà per lui il
rito espiatorio davanti al Signore per la sua gonorrea.
16L'uomo che avrà avuto un'emissione seminale, si laverà tutto il
corpo nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 17Ogni veste o
pelle, su cui vi sarà un'emissione seminale, dovrà essere lavata nell'acqua e
sarà immonda fino alla sera.
18La donna e l'uomo che abbiano avuto un rapporto con emissione
seminale si laveranno nell'acqua e saranno immondi fino alla sera.
19Quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso nel suo
corpo, la sua immondezza durerà sette giorni; chiunque la toccherà sarà immondo
fino alla sera. 20Ogni giaciglio sul quale si sarà messa a dormire
durante la sua immondezza sarà immondo; ogni mobile sul quale si sarà seduta
sarà immondo. 21Chiunque toccherà il suo giaciglio, dovrà lavarsi le
vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 22Chi
toccherà qualunque mobile sul quale essa si sarà seduta, dovrà lavarsi le
vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 23Se
l'uomo si trova sul giaciglio o sul mobile mentre essa vi siede, per tale
contatto sarà immondo fino alla sera. 24Se un uomo ha rapporto
intimo con essa, l'immondezza di lei lo contamina: egli sarà immondo per sette
giorni e ogni giaciglio sul quale si coricherà sarà immondo.
25La donna che ha un flusso di sangue per molti giorni, fuori del
tempo delle regole, o che lo abbia più del normale sarà immonda per tutto il
tempo del flusso, secondo le norme dell'immondezza mestruale. 26Ogni
giaciglio sul quale si coricherà durante tutto il tempo del flusso sarà per lei
come il giaciglio sul quale si corica quando ha le regole; ogni mobile sul
quale siederà sarà immondo, come lo è quando essa ha le regole. 27Chiunque
toccherà quelle cose sarà immondo; dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua
e sarà immondo fino alla sera. 28Quando essa sia guarita dal flusso,
conterà sette giorni e poi sarà monda. 29L'ottavo giorno prenderà
due tortore o due colombi e li porterà al sacerdote all'ingresso della tenda
del convegno. 30Il sacerdote ne offrirà uno come sacrificio
espiatorio e l'altro come olocausto e farà per lei il rito espiatorio, davanti
al Signore, per il flusso che la rendeva immonda.
31Avvertite gli Israeliti di ciò che potrebbe renderli immondi,
perché non muoiano per la loro immondezza, quando contaminassero la mia Dimora
che è in mezzo a loro.
32Questa è la legge per colui che ha la gonorrea o un'emissione
seminale che lo rende immondo 33e la legge per colei che è
indisposta a causa delle regole, cioè per l'uomo o per la donna che abbia il
flusso e per l'uomo che abbia rapporti intimi con una donna in stato
d'immondezza".
1Il Signore parlò a Mosè dopo che i due figli di Aronne
erano morti mentre presentavano un'offerta davanti al Signore. 2Il
Signore disse a Mosè: "Parla ad Aronne, tuo fratello, e digli di non
entrare in qualunque tempo nel santuario, oltre il velo, davanti al coperchio
che è sull'arca; altrimenti potrebbe morire, quando io apparirò nella nuvola
sul coperchio. 3Aronne entrerà nel santuario in questo modo:
prenderà un giovenco per il sacrificio espiatorio e un ariete per l'olocausto. 4Si
metterà la tunica sacra di lino, indosserà sul corpo i calzoni di lino, si
cingerà della cintura di lino e si metterà in capo il turbante di lino. Sono
queste le vesti sacre che indosserà dopo essersi lavato la persona con l'acqua.
5Dalla comunità degli Israeliti prenderà due capri per un sacrificio
espiatorio e un ariete per un olocausto. 6Aronne offrirà il proprio
giovenco in sacrificio espiatorio e compirà l'espiazione per sé e per la sua
casa. 7Poi prenderà i due capri e li farà stare davanti al Signore
all'ingresso della tenda del convegno 8e getterà le sorti per vedere
quale dei due debba essere del Signore e quale di Azazel. 9Farà
quindi avvicinare il capro che è toccato in sorte al Signore e l'offrirà in
sacrificio espiatorio; 10invece il capro che è toccato in sorte ad
Azazel sarà posto vivo davanti al Signore, perché si compia il rito espiatorio
su di lui e sia mandato poi ad Azazel nel deserto.
11Aronne offrirà dunque il proprio giovenco in sacrificio espiatorio
per sé e, fatta l'espiazione per sé e per la sua casa, immolerà il giovenco del
sacrificio espiatorio per sé. 12Poi prenderà l'incensiere pieno di
brace tolta dall'altare davanti al Signore e due manciate di incenso odoroso
polverizzato; porterà ogni cosa oltre il velo. 13Metterà l'incenso
sul fuoco davanti al Signore, perché la nube dell'incenso copra il coperchio
che è sull'arca e così non muoia. 14Poi prenderà un po' di sangue
del giovenco e ne aspergerà con il dito il coperchio dal lato d'oriente e farà
sette volte l'aspersione del sangue con il dito, davanti al coperchio. 15Poi
immolerà il capro del sacrificio espiatorio, quello per il popolo, e ne porterà
il sangue oltre il velo; farà con questo sangue quello che ha fatto con il
sangue del giovenco: lo aspergerà sul coperchio e davanti al coperchio.
16Così farà l'espiazione sul santuario per l'impurità degli
Israeliti, per le loro trasgressioni e per tutti i loro peccati. Lo stesso farà
per la tenda del convegno che si trova fra di loro, in mezzo alle loro
impurità. 17Nella tenda del convegno non dovrà esserci alcuno, da
quando egli entrerà nel santuario per farvi il rito espiatorio, finché egli non
sia uscito e non abbia compiuto il rito espiatorio per sé, per la sua casa e
per tutta la comunità d'Israele.
18Uscito dunque verso l'altare, che è davanti al Signore, compirà il
rito espiatorio per esso, prendendo il sangue del giovenco e il sangue del
capro e bagnandone intorno i corni dell'altare. 19Farà per sette
volte l'aspersione del sangue con il dito sopra l'altare; così lo purificherà e
lo santificherà dalle impurità degli Israeliti.
20Quando avrà finito l'aspersione per il santuario, per la tenda del
convegno e per l'altare, farà accostare il capro vivo. 21Aronne
poserà le mani sul capo del capro vivo, confesserà sopra di esso tutte le
iniquità degli Israeliti, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati e
li riverserà sulla testa del capro; poi, per mano di un uomo incaricato di ciò,
lo manderà via nel deserto. 22Quel capro, portandosi addosso tutte
le loro iniquità in una regione solitaria, sarà lasciato andare nel deserto.
23Poi Aronne entrerà nella tenda del convegno, si toglierà le vesti
di lino che aveva indossate per entrare nel santuario e le deporrà in quel
luogo. 24Laverà la sua persona nell'acqua in luogo santo, indosserà
le sue vesti e uscirà ad offrire il suo olocausto e l'olocausto del popolo e a
compiere il rito espiatorio per sé e per il popolo. 25E farà ardere
sull'altare le parti grasse del sacrificio espiatorio.
26Colui che avrà lasciato andare il capro destinato ad Azazel si
laverà le vesti, laverà il suo corpo nell'acqua; dopo, rientrerà nel campo.
27Si porterà fuori del campo il giovenco del sacrificio espiatorio e
il capro del sacrificio, il cui sangue è stato introdotto nel santuario per
compiere il rito espiatorio, se ne bruceranno nel fuoco la pelle, la carne e
gli escrementi. 28Poi colui che li avrà bruciati dovrà lavarsi le
vesti e bagnarsi il corpo nell'acqua; dopo, rientrerà nel campo.
29Questa sarà per voi una legge perenne: nel settimo mese, nel
decimo giorno del mese, vi umilierete, vi asterrete da qualsiasi lavoro, sia
colui che è nativo del paese, sia il forestiero che soggiorna in mezzo a voi. 30Poiché
in quel giorno si compirà il rito espiatorio per voi, al fine di purificarvi;
voi sarete purificati da tutti i vostri peccati, davanti al Signore. 31Sarà
per voi un sabato di riposo assoluto e voi vi umilierete; è una legge perenne. 32Il
sacerdote che ha ricevuto l'unzione ed è rivestito del sacerdozio al posto di
suo padre, compirà il rito espiatorio; si vestirà delle vesti di lino, delle
vesti sacre. 33Farà l'espiazione per il santuario, per la tenda del
convegno e per l'altare; farà l'espiazione per i sacerdoti e per tutto il
popolo della comunità. 34Questa sarà per voi legge perenne: una
volta all'anno, per gli Israeliti, si farà l'espiazione di tutti i loro
peccati".
E si fece come il Signore aveva ordinato a Mosè.
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Parla
ad Aronne, ai suoi figli e a tutti gli Israeliti e riferisci loro: Questo il
Signore ha ordinato: 3Qualunque Israelita scanna un bue o un agnello
o una capra entro il campo o fuori del campo 4e non lo conduce
all'ingresso della tenda del convegno per presentarlo come offerta al Signore
davanti alla Dimora del Signore, sarà considerato colpevole di delitto di
sangue: ha sparso il sangue e questo uomo sarà eliminato dal suo popolo. 5Perciò
gli Israeliti, invece d'immolare, come fanno, le loro vittime nei campi, li
portino al Signore, presentandoli al sacerdote all'ingresso della tenda del
convegno, e li offrano al Signore come sacrifici di comunione. 6Il
sacerdote ne spanderà il sangue sull'altare del Signore, all'ingresso della
tenda del convegno, e brucerà il grasso in profumo soave per il Signore. 7Essi
non offriranno più i loro sacrifici ai satiri, ai quali sogliono prostituirsi.
Questa sarà per loro una legge perenne, di generazione in generazione.
8Dirai loro ancora: Ogni uomo, Israelita o straniero dimorante in
mezzo a loro che offrirà un olocausto o un sacrificio, 9senza
portarlo all'ingresso della tenda del convegno per immolarlo al Signore,
quest'uomo sarà eliminato dal suo popolo.
10Ogni uomo, Israelita o straniero dimorante in mezzo a loro, che
mangi di qualsiasi specie di sangue, contro di lui, che ha mangiato il sangue,
io volgerò la faccia e lo eliminerò dal suo popolo. 11Poiché la vita
della carne è nel sangue. Perciò vi ho concesso di porlo sull'altare in
espiazione per le vostre vite; perché il sangue espia, in quanto è la vita. 12Perciò
ho detto agli Israeliti: Nessuno tra voi mangerà il sangue, neppure lo
straniero che soggiorna fra voi mangerà sangue. 13Se uno qualunque
degli Israeliti o degli stranieri che soggiornano fra di loro prende alla
caccia un animale o un uccello che si può mangiare, ne deve spargere il sangue
e coprirlo di terra; 14perché la vita di ogni essere vivente è il
suo sangue, in quanto sua vita; perciò ho ordinato agli Israeliti: Non
mangerete sangue di alcuna specie di essere vivente, perché il sangue è la vita
d'ogni carne; chiunque ne mangerà sarà eliminato. 15Qualunque
persona, nativa del paese o straniera, che mangerà carne di bestia morta
naturalmente o sbranata, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà
immonda fino alla sera; allora sarà monda. 16Ma se non si lava le
vesti e il corpo, porterà la pena della sua iniquità".
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Parla
agli Israeliti e riferisci loro. Io sono il Signore, vostro Dio. 3Non
farete come si fa nel paese d'Egitto dove avete abitato, né farete come si fa
nel paese di Canaan dove io vi conduco, né imiterete i loro costumi. 4Metterete
in pratica le mie prescrizioni e osserverete le mie leggi, seguendole. Io sono
il Signore, vostro Dio. 5Osserverete dunque le mie leggi e le mie
prescrizioni, mediante le quali, chiunque le metterà in pratica, vivrà. Io sono
il Signore.
6Nessuno si accosterà a una sua consanguinea, per avere rapporti con
lei. Io sono il Signore.
7Non recherai oltraggio a tuo padre avendo rapporti con tua madre: è
tua madre; non scoprirai la sua nudità. 8Non scoprirai la nudità
della tua matrigna; è la nudità di tuo padre. 9Non scoprirai la
nudità di tua sorella, figlia di tuo padre o figlia di tua madre, sia nata in
casa o fuori. 10Non scoprirai la nudità della figlia di tuo figlio o
della figlia di tua figlia, perché è la tua propria nudità. 11Non
scoprirai la nudità della figlia della tua matrigna, generata nella tua casa: è
tua sorella. 12Non scoprirai la nudità della sorella di tuo padre; è
carne di tuo padre. 13Non scoprirai la nudità della sorella di tua
madre, perché è carne di tua madre. 14Non scoprirai la nudità del
fratello di tuo padre, cioè non ti accosterai alla sua moglie: è tua zia. 15Non
scoprirai la nudità di tua nuora: è la moglie di tuo figlio; non scoprirai la
sua nudità. 16Non scoprirai la nudità di tua cognata: è la nudità di
tuo fratello.
17Non scoprirai la nudità di una donna e di sua figlia; né prenderai
la figlia di suo figlio, né la figlia di sua figlia per scoprirne la nudità:
sono parenti carnali: è un'infamia. 18E quanto alla moglie, non
prenderai inoltre la sorella di lei, per farne una rivale, mentre tua moglie è
in vita.
19Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità durante
l'immondezza mestruale.
20Non peccherai con la moglie del tuo prossimo per contaminarti con
lei.
21Non lascerai passare alcuno dei tuoi figli a Moloch e non
profanerai il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
22Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è
abominio. 23Non ti abbrutirai con alcuna bestia per contaminarti con
essa; la donna non si abbrutirà con una bestia; è una perversione.
24Non vi contaminate con nessuna di tali nefandezze; poiché con
tutte queste cose si sono contaminate le nazioni che io sto per scacciare
davanti a voi. 25Il paese ne è stato contaminato; per questo ho
punito la sua iniquità e il paese ha vomitato i suoi abitanti. 26Voi
dunque osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni e non commetterete
nessuna di queste pratiche abominevoli: né colui che è nativo del paese, né il
forestiero in mezzo a voi. 27Poiché tutte queste cose abominevoli le
ha commesse la gente che vi era prima di voi e il paese ne è stato contaminato.
28Badate che, contaminandolo, il paese non vomiti anche voi, come ha
vomitato la gente che vi abitava prima di voi. 29Perché quanti
commetteranno qualcuna di queste pratiche abominevoli saranno eliminati dal
loro popolo. 30Osserverete dunque i miei ordini e non imiterete
nessuno di quei costumi abominevoli che sono stati praticati prima di voi, né
vi contaminerete con essi. Io sono il Signore, il Dio vostro".
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Parla
a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perché io, il
Signore, Dio vostro, sono santo.
3Ognuno rispetti sua madre e suo padre e osservi i miei sabati. Io
sono il Signore, vostro Dio.
4Non rivolgetevi agli idoli, e non fatevi divinità di metallo fuso.
Io sono il Signore, vostro Dio.
5Quando offrirete al Signore una vittima in sacrificio di comunione,
offritela in modo da essergli graditi. 6La si mangerà il giorno
stesso che l'avrete immolata o il giorno dopo; ciò che avanzerà fino al terzo
giorno, lo brucerete nel fuoco. 7Se invece si mangiasse il terzo
giorno, sarebbe cosa abominevole; il sacrificio non sarebbe gradito. 8Chiunque
ne mangiasse, porterebbe la pena della sua iniquità, perché profanerebbe ciò
che è sacro al Signore; quel tale sarebbe eliminato dal suo popolo.
9Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino ai
margini del campo, né raccoglierete ciò che resta da spigolare della messe; 10quanto
alla tua vigna, non coglierai i racimoli e non raccoglierai gli acini caduti;
li lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, vostro Dio.
11Non ruberete né userete inganno o menzogna gli uni a danno degli
altri.
12Non giurerete il falso servendovi del mio nome; perché
profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
13Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo;
il salario del bracciante al tuo servizio non resti la notte presso di te fino
al mattino dopo.
14Non disprezzerai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco,
ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
15Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con
parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il
tuo prossimo con giustizia. 16Non andrai in giro a spargere calunnie
fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il
Signore.
17Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera
apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d'un peccato per lui. 18Non
ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai
il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore.
19Osserverete le mie leggi. Non accoppierai bestie di specie
differenti; non seminerai il tuo campo con due sorta di seme, né porterai veste
tessuta di due diverse materie.
20Se un uomo ha rapporti con donna che sia una schiava sposata ad
altro uomo, ma non riscattata o affrancata, saranno tutti e due puniti; ma non
messi a morte, perché essa non è libera.
21L'uomo condurrà al Signore, all'ingresso della tenda del convegno,
in sacrificio di riparazione, un ariete; 22con questo ariete il
sacerdote farà per lui il rito espiatorio davanti al Signore per il peccato da
lui commesso; il peccato commesso gli sarà perdonato.
23Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato ogni sorta
d'alberi da frutto, ne considererete i frutti come non circoncisi; per tre anni
saranno per voi come non circoncisi; non se ne dovrà mangiare. 24Ma
nel quarto anno tutti i loro frutti saranno consacrati al Signore, come dono
festivo. 25Nel quinto anno mangerete il frutto di quegli alberi;
così essi continueranno a fruttare per voi. Io sono il Signore, vostro Dio.
26Non mangerete carne con il sangue.
Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia.
27Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, né
deturperai ai lati la tua barba. 28Non vi farete incisioni sul corpo
per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il Signore.
29Non profanare tua figlia, prostituendola, perché il paese non si
dia alla prostituzione e non si riempia di infamie.
30Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario.
Io sono il Signore.
31Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate
per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio.
32Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona del
vecchio e temi il tuo Dio. Io sono il Signore.
33Quando un forestiero dimorerà presso di voi nel vostro paese, non
gli farete torto. 34Il forestiero dimorante fra di voi lo tratterete
come colui che è nato fra di voi; tu l'amerai come tu stesso perché anche voi
siete stati forestieri nel paese d'Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio.
35Non commetterete ingiustizie nei giudizi, nelle misure di
lunghezza, nei pesi o nelle misure di capacità. 36Avrete bilance
giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto. Io sono il Signore,
vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto.
37Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni
e le metterete in pratica. Io sono il Signore".
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Dirai
agli Israeliti: Chiunque tra gli Israeliti o tra i forestieri che soggiornano
in Israele darà qualcuno dei suoi figli a Moloch, dovrà essere messo a morte;
il popolo del paese lo lapiderà. 3Anch'io volgerò la faccia contro
quell'uomo e lo eliminerò dal suo popolo, perché ha dato qualcuno dei suoi
figli a Moloch con l'intenzione di contaminare il mio santuario e profanare il
mio santo nome. 4Se il popolo del paese chiude gli occhi quando
quell'uomo dà qualcuno dei suoi figli a Moloch e non lo mette a morte, 5io
volgerò la faccia contro quell'uomo e contro la sua famiglia ed eliminerò dal
suo popolo lui con quanti si danno all'idolatria come lui, abbassandosi a
venerare Moloch.
6Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini per darsi alle
superstizioni dietro a loro, io volgerò la faccia contro quella persona e la
eliminerò dal suo popolo. 7Santificatevi dunque e siate santi,
perché io sono il Signore, vostro Dio.
8Osservate le mie leggi e mettetele in pratica. Io sono il Signore
che vi vuole fare santi.
9Chiunque maltratta suo padre o sua madre dovrà essere messo a
morte; ha maltrattato suo padre o sua madre: il suo sangue ricadrà su di lui.
10Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo,
l'adùltero e l'adùltera dovranno esser messi a morte.
11Se uno ha rapporti con la matrigna, egli scopre la nudità del
padre; tutti e due dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di
essi.
12Se uno ha rapporti con la nuora, tutti e due dovranno essere messi
a morte; hanno commesso un abominio; il loro sangue ricadrà su di essi.
13Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due
hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro sangue
ricadrà su di loro.
14Se uno prende in moglie la figlia e la madre, è un delitto; si
bruceranno con il fuoco lui ed esse, perché non ci sia fra di voi tale delitto.
15L'uomo che si abbrutisce con una bestia dovrà essere messo a
morte; dovrete uccidere anche la bestia. 16Se una donna si accosta a
una bestia per lordarsi con essa, ucciderai la donna e la bestia; tutte e due
dovranno essere messe a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.
17Se uno prende la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di
sua madre, e vede la nudità di lei ed essa vede la nudità di lui, è un'infamia;
tutti e due saranno eliminati alla presenza dei figli del loro popolo; quel tale
ha scoperto la nudità della propria sorella; dovrà portare la pena della sua
iniquità.
18Se uno ha un rapporto con una donna durante le sue regole e ne
scopre la nudità, quel tale ha scoperto la sorgente di lei ed essa ha scoperto
la sorgente del proprio sangue; perciò tutti e due saranno eliminati dal loro
popolo.
19Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o della sorella
di tuo padre; chi lo fa scopre la sua stessa carne; tutti e due porteranno la
pena della loro iniquità.
20Se uno ha rapporti con la moglie di suo zio, scopre la nudità di
suo zio; tutti e due porteranno la pena del loro peccato; dovranno morire senza
figli.
21Se uno prende la moglie del fratello, è una impurità, egli ha
scoperto la nudità del fratello; non avranno figli.
22Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni
e le metterete in pratica, perché il paese dove io vi conduco ad abitare non vi
rigetti. 23Non seguirete le usanze delle nazioni che io sto per
scacciare dinanzi a voi; esse hanno fatto tutte quelle cose, perciò le ho in
abominio 24e vi ho detto: Voi possiederete il loro paese; ve lo darò
in proprietà; è un paese dove scorre il latte e il miele. Io il Signore vostro
Dio vi ho separati dagli altri popoli.
25Farete dunque distinzione tra animali mondi e immondi, fra uccelli
immondi e mondi e non vi renderete abominevoli, mangiando animali, uccelli o
esseri che strisciano sulla terra e che io vi ho fatto distinguere come
immondi. 26Sarete santi per me, poiché io, il Signore, sono santo e
vi ho separati dagli altri popoli, perché siate miei.
27Se uomo o donna, in mezzo a voi, eserciteranno la negromanzia o la
divinazione, dovranno essere messi a morte; saranno lapidati e il loro sangue
ricadrà su di essi".
1Il Signore disse a Mosè: "Parla ai sacerdoti,
figli di Aronne, e riferisci loro: Un sacerdote non dovrà rendersi immondo per
il contatto con un morto della sua parentela, 2se non per un suo
parente stretto, cioè per sua madre, suo padre, suo figlio, sua figlia, suo
fratello 3e sua sorella ancora vergine, che viva con lui e non sia
ancora maritata; per questa può esporsi alla immondezza. 4Signore
tra i suoi parenti, non si dovrà contaminare, profanando se stesso.
5I sacerdoti non si faranno tonsure sul capo, né si raderanno ai
lati la barba né si faranno incisioni nella carne. 6Saranno santi
per il loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio, perché offrono al
Signore sacrifici consumati dal fuoco, pane del loro Dio; perciò saranno santi.
7Non prenderanno in moglie una prostituta o già disonorata; né una
donna ripudiata dal marito, perché sono santi per il loro Dio. 8Tu
considererai dunque il sacerdote come santo, perché egli offre il pane del tuo
Dio: sarà per te santo, perché io, il Signore, che vi santifico, sono santo.
9Se la figlia di un sacerdote si disonora prostituendosi, disonora
suo padre; sarà arsa con il fuoco.
10Il sacerdote, quello che è il sommo tra i suoi fratelli, sul capo
del quale è stato sparso l'olio dell'unzione e ha ricevuto l'investitura,
indossando le vesti sacre, non dovrà scarmigliarsi i capelli né stracciarsi le
vesti. 11Non si avvicinerà ad alcun cadavere; non si renderà immondo
neppure per suo padre e per sua madre. 12Non uscirà dal santuario e
non profanerà il santuario del suo Dio, perché la consacrazione è su di lui
mediante l'olio dell'unzione del suo Dio. Io sono il Signore.
13Sposerà una vergine. 14Non potrà sposare né una vedova,
né una divorziata, né una disonorata, né una prostituta; ma prenderà in moglie
una vergine della sua gente. 15Così non disonorerà la sua
discendenza in mezzo al suo popolo; poiché io sono il Signore che lo
santifico".
16Il Signore disse ancora a Mosè: 17"Parla ad Aronne
e digli: Nelle generazioni future nessun uomo della tua stirpe, che abbia
qualche deformità, potrà accostarsi ad offrire il pane del suo Dio; 18perché
nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo
zoppo, né chi abbia il viso deforme per difetto o per eccesso, 19nè
chi abbia una frattura al piede o alla mano, 20nè un gobbo, né un
nano, né chi abbia una macchia nell'occhio o la scabbia o piaghe purulente o
sia eunuco. 21Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aronne, con
qualche deformità, si accosterà ad offrire i sacrifici consumati dal fuoco in
onore del Signore. Ha un difetto: non si accosti quindi per offrire il pane del
suo Dio. 22Potrà mangiare il pane del suo Dio, le cose sacrosante e
le cose sante; 23ma non potrà avvicinarsi al velo, né accostarsi
all'altare, perché ha una deformità. Non dovrà profanare i miei luoghi santi,
perché io sono il Signore che li santifico".
24Così parlò ad Aronne, ai suoi figli e a tutti gli Israeliti.
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Ordina
ad Aronne e ai suoi figli che si astengano dalle cose sante a me consacrate
dagli Israeliti e non profanino il mio santo nome. Io sono il Signore.
3Ordina loro: Qualunque uomo della vostra discendenza che nelle
generazioni future si accosterà, in stato d'immondezza, alle cose sante
consacrate dagli Israeliti al Signore, sarà eliminato davanti a me. Io sono il
Signore.
4Nessun uomo della stirpe di Aronne, affetto da lebbra o da
gonorrea, potrà mangiare le cose sante, finché non sia mondo. Così sarà di chi
abbia toccato qualunque persona immonda per contatto con un cadavere o abbia
avuto una emissione seminale 5o di chi abbia toccato qualsiasi
rettile da cui abbia contratto immondezza oppure un uomo che gli abbia
comunicato un'immondezza di qualunque specie. 6La persona che abbia
avuto tali contatti sarà immonda fino alla sera e non mangerà le cose sante
prima di essersi lavato il corpo nell'acqua; 7dopo il tramonto del
sole sarà monda e allora potrà mangiare le cose sante, perché esse sono il suo
vitto. 8Il sacerdote non mangerà carne di bestia morta naturalmente
o sbranata, per non rendersi immondo. Io sono il Signore. 9Osserveranno
dunque ciò che ho comandato, altrimenti porteranno la pena del loro peccato e
moriranno per aver profanato le cose sante. Io sono il Signore che li
santifico.
10Nessun estraneo mangerà le cose sante: né l'ospite di un sacerdote
o il salariato potrà mangiare le cose sante. 11Ma una persona, che
il sacerdote avrà comprata con il denaro, ne potrà mangiare: così anche quelli
che gli sono nati in casa: questi potranno mangiare il suo pane. 12La
figlia di un sacerdote, sposata con un estraneo, non potrà mangiare le cose
sante offerte mediante il rito dell'elevazione. 13Se invece la
figlia del sacerdote è rimasta vedova o è stata ripudiata e non ha figli, se
torna a stare da suo padre come quando era giovane, potrà mangiare il pane del
padre; mentre nessun estraneo al sacerdozio potrà mangiarne.
14Se uno mangia per errore una cosa santa, darà al sacerdote il
valore della cosa santa, aggiungendovi un quinto. 15I sacerdoti non
profaneranno dunque le cose sante degli Israeliti, che essi offrono al Signore
con la rituale elevazione, 16e non faranno portare loro la pena del
peccato di cui si renderebbero colpevoli, mangiando le loro cose sante; poiché
io sono il Signore che le santifico".
17Il Signore disse a Mosè: 18"Parla ad Aronne, ai
suoi figli, a tutti gli Israeliti e ordina loro: Chiunque della casa d'Israele
o dei forestieri dimoranti in Israele presenta in olocausto al Signore
un'offerta per qualsiasi voto o dono volontario, 19per essere
gradito, dovrà offrire un maschio, senza difetto, di buoi, di pecore o di
capre. 20Non offrirete nulla con qualche difetto, perché non sarebbe
gradito. 21Se uno offre al Signore, in sacrificio di comunione, un
bovino o un ovino, sia per sciogliere un voto, sia come offerta volontaria, la
vittima, perché sia gradita, dovrà essere perfetta: senza difetti. 22Non
offrirete al Signore nessuna vittima cieca o storpia o mutilata o con ulceri o
con la scabbia o con piaghe purulente; non ne farete sull'altare un sacrificio
consumato dal fuoco in onore del Signore. 23Come offerta volontaria
potrai presentare un bue o una pecora che abbia un membro troppo lungo o troppo
corto; ma come offerta per qualche voto non sarebbe gradita. 24Non
offrirete al Signore un animale con i testicoli ammaccati o schiacciati o
strappati o tagliati. Tali cose non farete nel vostro paese, 25nè
accetterete dallo straniero alcuna di queste vittime per offrirla come pane in
onore del vostro Dio; essendo mutilate, difettose, non sarebbero gradite per il
vostro bene".
26Il Signore aggiunse a Mosè: 27"Quando nascerà un
vitello o un agnello o un capretto, starà sette giorni sotto la madre;
dall'ottavo giorno in poi, sarà gradito come vittima da consumare con il fuoco
per il Signore. 28Non scannerete vacca o pecora lo stesso giorno con
il suo piccolo. 29Quando offrirete al Signore un sacrificio di
ringraziamento, offritelo in modo che sia gradito. 30La vittima sarà
mangiata il giorno stesso; non ne lascerete nulla fino al mattino. Io sono il
Signore.
31Osserverete dunque i miei comandi e li metterete in pratica. Io sono
il Signore.
32Non profanerete il mio santo nome, perché io mi manifesti santo in
mezzo agli Israeliti. Io sono il Signore che vi santifico, 33che vi
ho fatto uscire dal paese d'Egitto per essere vostro Dio. Io sono il
Signore".
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Parla
agli Israeliti e riferisci loro: Ecco le solennità del Signore, che voi
proclamerete come sante convocazioni. Queste sono le mie solennità.
3Durante sei giorni si attenderà al lavoro; ma il settimo giorno è
sabato, giorno di assoluto riposo e di santa convocazione. Non farete in esso
lavoro alcuno; è un riposo in onore del Signore in tutti i luoghi dove
abiterete.
4Queste sono le solennità del Signore, le sante convocazioni che
proclamerete nei tempi stabiliti.
5Il primo mese, al decimoquarto giorno, al tramonto del sole sarà la
pasqua del Signore; 6il quindici dello stesso mese sarà la festa
degli azzimi in onore del Signore; per sette giorni mangerete pane senza
lievito. 7Il primo giorno sarà per voi santa convocazione; non
farete in esso alcun lavoro servile; 8per sette giorni offrirete al
Signore sacrifici consumati dal fuoco. Il settimo giorno vi sarà la santa
convocazione: non farete alcun lavoro servile".
9Il Signore aggiunse a Mosè: 10"Parla agli Israeliti
e ordina loro: Quando sarete entrati nel paese che io vi dò e ne mieterete la
messe, porterete al sacerdote un covone, come primizia del vostro raccolto; 11il
sacerdote agiterà con gesto rituale il covone davanti al Signore, perché sia
gradito per il vostro bene; il sacerdote l'agiterà il giorno dopo il sabato. 12Quando
farete il rito di agitazione del covone, offrirete un agnello di un anno, senza
difetto, in olocausto al Signore. 13L'oblazione che l'accompagna
sarà di due decimi di efa di fior di farina intrisa nell'olio, come sacrificio
consumato dal fuoco, profumo soave in onore del Signore; la libazione sarà di
un quarto di hin di vino. 14Non mangerete pane, né grano
abbrustolito, né spighe fresche, prima di quel giorno, prima di aver portato
l'offerta al vostro Dio. È una legge perenne di generazione in generazione, in
tutti i luoghi dove abiterete.
15Dal giorno dopo il sabato, cioè dal giorno che avrete portato il
covone da offrire con il rito di agitazione, conterete sette settimane
complete. 16Conterete cinquanta giorni fino all'indomani del settimo
sabato e offrirete al Signore una nuova oblazione. 17Porterete dai
luoghi dove abiterete due pani per offerta con rito di agitazione, i quali
saranno di due decimi di efa di fior di farina e li farete cuocere
lievitati; sono le primizie in onore del Signore. 18Oltre quei pani
offrirete sette agnelli dell'anno, senza difetto, un torello e due arieti:
saranno un olocausto per il Signore insieme con la loro oblazione e le loro
libazioni; sarà un sacrificio di soave profumo, consumato dal fuoco in onore
del Signore. 19Offrirete un capro come sacrificio espiatorio e due
agnelli dell'anno come sacrificio di comunione. 20Il sacerdote
agiterà ritualmente gli agnelli insieme con il pane delle primizie come offerta
da agitare davanti al Signore; tanto i pani, quanto i due agnelli consacrati al
Signore saranno riservati al sacerdote. 21In quel medesimo giorno
dovrete indire una festa e avrete la santa convocazione. Non farete alcun
lavoro servile. È una legge perenne, di generazione in generazione, in tutti i
luoghi dove abiterete. 22Quando mieterete la messe della vostra
terra, non mieterete fino al margine del campo e non raccoglierai ciò che resta
da spigolare del tuo raccolto; lo lascerai per il povero e per il forestiero.
Io sono il Signore, il vostro Dio".
23Il Signore disse a Mosè: 24"Parla agli Israeliti e
ordina loro: Nel settimo mese, il primo giorno del mese sarà per voi riposo
assoluto, una proclamazione fatta a suon di tromba, una santa convocazione. 25Non
farete alcun lavoro servile e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in onore
del Signore".
26Il Signore disse ancora a Mosè: 27"Il decimo
giorno di questo settimo mese sarà il giorno dell'espiazione; terrete una santa
convocazione, vi mortificherete e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in
onore del Signore. 28In quel giorno non farete alcun lavoro; poiché
è il giorno dell'espiazione, per espiare per voi davanti al Signore, vostro
Dio. 29Ogni persona che non si mortificherà in quel giorno, sarà
eliminata dal suo popolo. 30Ogni persona che farà in quel giorno un
qualunque lavoro, io la eliminerò dal suo popolo. 31Non farete alcun
lavoro. È una legge perenne di generazione in generazione, in tutti i luoghi
dove abiterete. 32Sarà per voi un sabato di assoluto riposo e
dovrete mortificarvi: il nono giorno del mese, dalla sera alla sera dopo,
celebrerete il vostro sabato".
33Il Signore aggiunse a Mosè: 34"Parla agli
Israeliti e riferisci loro: Il quindici di questo settimo mese sarà la festa
delle capanne per sette giorni, in onore del Signore. 35Il primo
giorno vi sarà una santa convocazione; non farete alcun lavoro servile. 36Per
sette giorni offrirete vittime consumate dal fuoco in onore del Signore.
L'ottavo giorno terrete la santa convocazione e offrirete al Signore sacrifici
consumati con il fuoco. È giorno di riunione; non farete alcun lavoro servile.
37Queste sono le solennità del Signore nelle quali proclamerete
sante convocazioni, perché si offrano al Signore sacrifici consumati dal fuoco,
olocausti e oblazioni, vittime e libazioni, ogni cosa nel giorno stabilito,
oltre i sabati del Signore, 38oltre i vostri doni, oltre tutti i
vostri voti e tutte le offerte volontarie che presenterete al Signore.
39Ora il quindici del settimo mese, quando avrete raccolto i frutti
della terra, celebrerete una festa al Signore per sette giorni; il primo giorno
sarà di assoluto riposo e così l'ottavo giorno. 40Il primo giorno
prenderete frutti degli alberi migliori: rami di palma, rami con dense foglie e
salici di torrente e gioirete davanti al Signore vostro Dio per sette giorni. 41Celebrerete
questa festa in onore del Signore, per sette giorni, ogni anno. È una legge
perenne di generazione in generazione. La celebrerete il settimo mese. 42Dimorerete
in capanne per sette giorni; tutti i cittadini d'Israele dimoreranno in
capanne, 43perché i vostri discendenti sappiano che io ho fatto
dimorare in capanne gli Israeliti, quando li ho condotti fuori dal paese
d'Egitto. Io sono il Signore vostro Dio".
44E Mosè diede così agli Israeliti le istruzioni relative alle
solennità del Signore.
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Ordina
agli Israeliti che ti portino olio puro di olive schiacciate per il candelabro,
per tenere le lampade sempre accese. 3Aronne lo preparerà nella
tenda del convegno, fuori del velo che sta davanti alla testimonianza, perché
le lampade ardano sempre, da sera a mattina, davanti al Signore. È una legge
perenne, di generazione in generazione. 4Egli le disporrà sul
candelabro d'oro puro, perché ardano sempre davanti al Signore.
5Prenderai anche fior di farina e ne farai cuocere dodici focacce;
ogni focaccia sarà di due decimi di efa. 6Le disporrai su due
pile, sei per pila, sulla tavola d'oro puro davanti al Signore. 7Porrai
incenso puro sopra ogni pila e sarà sul pane come memoriale, come sacrificio
espiatorio consumato dal fuoco in onore del Signore. 8Ogni giorno di
sabato si disporranno i pani davanti al Signore sempre; saranno forniti dagli
Israeliti; è alleanza. 9I pani saranno riservati ad Aronne e ai suoi
figli: essi li mangeranno in luogo santo; perché saranno per loro cosa
santissima tra i sacrifici in onore del Signore. È una legge perenne".
10Ora il figlio di una donna israelita e di un egiziano uscì in
mezzo agli Israeliti; nell'accampamento, fra questo figlio della donna israelita
e un israelita, scoppiò una lite. 11Il figlio della Israelita
bestemmiò il nome del Signore, imprecando; perciò fu condotto da Mosè. La madre
di quel tale si chiamava Selòmit, figlia di Dibri, della tribù di Dan. 12Lo
misero sotto sorveglianza, finché fosse deciso che cosa fare per ordine del
Signore. 13Il Signore parlò a Mosè: 14"Conduci quel
bestemmiatore fuori dell'accampamento; quanti lo hanno udito posino le mani sul
suo capo e tutta la comunità lo lapiderà. 15Parla agli Israeliti e
di' loro:
Chiunque maledirà il suo Dio, porterà la pena del suo peccato. 16Chi
bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte: tutta la comunità lo
dovrà lapidare. Straniero o nativo del paese, se ha bestemmiato il nome del
Signore, sarà messo a morte.
17Chi percuote a morte un uomo dovrà essere messo a morte.
18Chi percuote a morte un capo di bestiame lo pagherà: vita per
vita.
19Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli
ha fatto all'altro: 20frattura per frattura, occhio per occhio, dente
per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatta all'altro.
21Chi uccide un capo di bestiame lo pagherà; ma chi uccide un uomo
sarà messo a morte.
22Ci sarà per voi una sola legge per il forestiero e per il
cittadino del paese; poiché io sono il Signore vostro Dio".
23Mosè ne riferì agli Israeliti ed essi condussero quel
bestemmiatore fuori dell'accampamento e lo lapidarono. Così gli Israeliti
eseguirono quello che il Signore aveva ordinato a Mosè.
1Il Signore disse ancora a Mosè sul monte Sinai: 2"Parla
agli Israeliti e riferisci loro: Quando entrerete nel paese che io vi dò, la
terra dovrà avere il suo sabato consacrato al Signore. 3Per sei anni
seminerai il tuo campo e poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti; 4ma
il settimo anno sarà come sabato, un riposo assoluto per la terra, un sabato in
onore del Signore; non seminerai il tuo campo e non poterai la tua vigna. 5Non
mieterai quello che nascerà spontaneamente dal seme caduto nella tua mietitura
precedente e non vendemmierai l'uva della vigna che non avrai potata; sarà un
anno di completo riposo per la terra. 6Ciò che la terra produrrà
durante il suo riposo servirà di nutrimento a te, al tuo schiavo, alla tua
schiava, al tuo bracciante e al forestiero che è presso di te; 7anche
al tuo bestiame e agli animali che sono nel tuo paese servirà di nutrimento
quanto essa produrrà.
8Conterai anche sette settimane di anni, cioè sette volte sette
anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. 9Al
decimo giorno del settimo mese, farai squillare la tromba dell'acclamazione;
nel giorno dell'espiazione farete squillare la tromba per tutto il paese. 10Dichiarerete
santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i
suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua
proprietà e nella sua famiglia. 11Il cinquantesimo anno sarà per voi
un giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno
da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. 12Poiché è il
giubileo; esso vi sarà sacro; potrete però mangiare il prodotto che daranno i
campi. 13In quest'anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso
del suo. 14Quando vendete qualche cosa al vostro prossimo o quando
acquistate qualche cosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello. 15Regolerai
l'acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni trascorsi
dopo l'ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni di rendita. 16Quanti
più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il
tempo, tanto più ribasserai il prezzo; perché egli ti vende la somma dei
raccolti. 17Nessuno di voi danneggi il fratello, ma temete il vostro
Dio, poiché io sono il Signore vostro Dio.
18Metterete in pratica le mie leggi e osserverete le mie
prescrizioni, le adempirete e abiterete il paese tranquilli. 19La
terra produrrà frutti, voi ne mangerete a sazietà e vi abiterete tranquilli. 20Se
dite: Che mangeremo il settimo anno, se non semineremo e non raccoglieremo i
nostri prodotti?, 21io disporrò in vostro favore un raccolto
abbondante per il sesto anno ed esso vi darà frutti per tre anni. 22L'ottavo
anno seminerete e consumerete il vecchio raccolto fino al nono anno; mangerete
il raccolto vecchio finché venga il nuovo.
23Le terre non si potranno vendere per sempre, perché la terra è mia
e voi siete presso di me come forestieri e inquilini. 24Perciò, in
tutto il paese che avrete in possesso, concederete il diritto di riscatto per
quanto riguarda il suolo. 25Se il tuo fratello, divenuto povero,
vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, cioè
il suo parente più stretto, verrà e riscatterà ciò che il fratello ha venduto. 26Se
uno non ha chi possa fare il riscatto, ma giunge a procurarsi da sé la somma
necessaria al riscatto, 27conterà le annate passate dopo la vendita,
restituirà al compratore il valore degli anni che ancora rimangono e rientrerà
così in possesso del suo patrimonio. 28Ma se non trova da sé la
somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha venduto rimarrà in mano al
compratore fino all'anno del giubileo; al giubileo il compratore uscirà e
l'altro rientrerà in possesso del suo patrimonio.
29Se uno vende una casa abitabile in una città recinta di mura, ha
diritto al riscatto fino allo scadere dell'anno dalla vendita; il suo diritto
di riscatto durerà un anno intero. 30Ma se quella casa, posta in una
città recinta di mura, non è riscattata prima dello scadere di un intero anno,
rimarrà sempre proprietà del compratore e dei suoi discendenti; il compratore
non sarà tenuto a uscire al giubileo. 31Però le case dei villaggi
non attorniati da mura vanno considerate come parte dei fondi campestri;
potranno essere riscattate e al giubileo il compratore dovrà uscire.
32Quanto alle città dei leviti e alle case che essi vi possederanno,
i leviti avranno il diritto perenne di riscatto. 33Se chi riscatta è
un levita, in occasione del giubileo il compratore uscirà dalla casa comprata
nella città levitica, perché le case delle città levitiche sono loro proprietà,
in mezzo agli Israeliti. 34Neppure campi situati nei dintorni delle
città levitiche si potranno vendere, perché sono loro proprietà perenne.
35Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria ed è privo
di mezzi, aiutalo, come un forestiero e inquilino, perché possa vivere presso
di te. 36Non prendere da lui interessi, né utili; ma temi il tuo Dio
e fa' vivere il tuo fratello presso di te. 37Non gli presterai il
denaro a interesse, né gli darai il vitto a usura. 38Io sono il
Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto, per darvi il
paese di Canaan, per essere il vostro Dio.
39Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria e si vende a
te, non farlo lavorare come schiavo; 40sia presso di te come un
bracciante, come un inquilino. Ti servirà fino all'anno del giubileo; 41allora
se ne andrà da te insieme con i suoi figli, tornerà nella sua famiglia e
rientrerà nella proprietà dei suoi padri. 42Poiché essi sono miei
servi, che io ho fatto uscire dal paese d'Egitto; non debbono essere venduti
come si vendono gli schiavi. 43Non lo tratterai con asprezza, ma
temerai il tuo Dio. 44Quanto allo schiavo e alla schiava, che avrai
in proprietà, potrete prenderli dalle nazioni che vi circondano; da queste
potrete comprare lo schiavo e la schiava. 45Potrete anche comprarne
tra i figli degli stranieri, stabiliti presso di voi e tra le loro famiglie che
sono presso di voi, tra i loro figli nati nel vostro paese; saranno vostra
proprietà. 46Li potrete lasciare in eredità ai vostri figli dopo di
voi, come loro proprietà; vi potrete servire sempre di loro come di schiavi; ma
quanto ai vostri fratelli, gli Israeliti, ognuno nei riguardi dell'altro, non
lo tratterai con asprezza.
47Se un forestiero stabilito presso di te diventa ricco e il tuo
fratello si grava di debiti con lui e si vende al forestiero stabilito presso
di te o a qualcuno della sua famiglia, 48dopo che si è venduto, ha
il diritto di riscatto; lo potrà riscattare uno dei suoi fratelli 49o
suo zio o il figlio di suo zio; lo potrà riscattare uno dei parenti dello
stesso suo sangue o, se ha i mezzi di farlo, potrà riscattarsi da sé. 50Farà
il calcolo con il suo compratore, dall'anno che gli si è venduto all'anno del
giubileo; il prezzo da pagare sarà in proporzione del numero degli anni,
valutando le sue giornate come quelle di un bracciante. 51Se vi sono
ancora molti anni per arrivare al giubileo, pagherà il riscatto in ragione di
questi anni e in proporzione del prezzo per il quale fu comprato; 52se
rimangono pochi anni per arrivare al giubileo, farà il calcolo con il suo
compratore e pagherà il prezzo del suo riscatto in ragione di quegli anni. 53Resterà
presso di lui come un bracciante preso a servizio anno per anno; il padrone non
dovrà trattarlo con asprezza sotto i suoi occhi. 54Se non è riscattato
in alcuno di quei modi, se ne andrà libero l'anno del giubileo: lui con i suoi
figli. 55Poiché gli Israeliti sono miei servi; miei servi, che ho
fatto uscire dal paese d'Egitto. Io sono il Signore vostro Dio".
1"Non vi farete idoli, né vi erigerete immagini
scolpite o stele, né permetterete che nel vostro paese vi sia pietra ornata di
figure, per prostrarvi davanti ad essa; poiché io sono il Signore vostro Dio. 2Osserverete
i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono il Signore.
3Se seguirete le mie leggi, se osserverete i miei comandi e li
metterete in pratica, 4io vi darò le piogge alla loro stagione, la
terra darà prodotti e gli alberi della campagna daranno frutti. 5La
trebbiatura durerà per voi fino alla vendemmia e la vendemmia durerà fino alla
semina; avrete cibo a sazietà e abiterete tranquilli il vostro paese.
6Io stabilirò la pace nel paese; nessuno vi incuterà terrore; vi
coricherete e farò sparire dal paese le bestie nocive e la spada non passerà
per il vostro paese. 7Voi inseguirete i vostri nemici ed essi
cadranno dinanzi a voi colpiti di spada. 8Cinque di voi ne
inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila e i vostri nemici
cadranno dinanzi a voi colpiti di spada.
9Io mi volgerò a voi, vi renderò fecondi e vi moltiplicherò e
confermerò la mia alleanza con voi.
10Voi mangerete del vecchio raccolto, serbato a lungo, e dovrete
metter via il raccolto vecchio per far posto al nuovo.
11Stabilirò la mia dimora in mezzo a voi e io non vi respingerò. 12Camminerò
in mezzo a voi, sarò vostro Dio e voi sarete il mio popolo. 13Io
sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto; ho
spezzato il vostro giogo e vi ho fatto camminare a testa alta.
14Ma se non mi ascolterete e se non metterete in pratica tutti
questi comandi, 15se disprezzerete le mie leggi e rigetterete le mie
prescrizioni, non mettendo in pratica tutti i miei comandi e infrangendo la mia
alleanza, 16ecco che cosa farò a voi a mia volta: manderò contro di
voi il terrore, la consunzione e la febbre, che vi faranno languire gli occhi e
vi consumeranno la vita. Seminerete invano il vostro seme: se lo mangeranno i
vostri nemici. 17Volgerò la faccia contro di voi e voi sarete
sconfitti dai nemici; quelli che vi odiano vi opprimeranno e vi darete alla
fuga, senza che alcuno vi insegua.
18Se nemmeno dopo questo mi ascolterete, io vi castigherò sette
volte di più per i vostri peccati. 19Spezzerò la vostra forza
superba, renderò il vostro cielo come ferro e la vostra terra come rame. 20Le
vostre energie si consumeranno invano, poiché la vostra terra non darà prodotti
e gli alberi della campagna non daranno frutti.
21Se vi opporrete a me e non mi ascolterete, io vi colpirò sette
volte di più, secondo i vostri peccati. 22Manderò contro di voi le
bestie selvatiche, che vi rapiranno i figli, stermineranno il vostro bestiame,
vi ridurranno a un piccolo numero e le vostre strade diventeranno deserte.
23Se nonostante questi castighi, non vorrete correggervi per tornare
a me, ma vi opporrete a me, anch'io mi opporrò a voi 24e vi colpirò
sette volte di più per i vostri peccati. 25Manderò contro di voi la
spada, vindice della mia alleanza; voi vi raccoglierete nelle vostre città, ma
io manderò in mezzo a voi la peste e sarete dati in mano al nemico. 26Quando
io avrò spezzato le riserve del pane, dieci donne faranno cuocere il vostro
pane in uno stesso forno, ve lo riporteranno a peso e mangerete, ma non vi
sazierete.
27Se, nonostante tutto questo, non vorrete darmi ascolto, ma vi
opporrete a me, 28anch'io mi opporrò a voi con furore e vi
castigherò sette volte di più per i vostri peccati. 29Mangerete
perfino la carne dei vostri figli e mangerete la carne delle vostre figlie. 30Devasterò
le vostre alture di culto, distruggerò i vostri altari per l'incenso, butterò i
vostri cadaveri sui cadaveri dei vostri idoli e io vi avrò in abominio. 31Ridurrò
le vostre città a deserti, devasterò i vostri santuari e non aspirerò più il
profumo dei vostri incensi. 32Devasterò io stesso il vostro paese e
i vostri nemici, che vi prenderanno dimora, ne saranno stupefatti. 33Quanto
a voi, vi disperderò fra le nazioni e vi inseguirò con la spada sguainata; il
vostro paese sarà desolato e le vostre città saranno deserte.
34Allora la terra godrà i suoi sabati per tutto il tempo in cui rimarrà
desolata e voi sarete nel paese dei vostri nemici; allora la terra si riposerà
e si compenserà dei suoi sabati. 35Finché rimarrà desolata, avrà il
riposo che non le fu concesso da voi con i sabati, quando l'abitavate.
36A quelli che fra di voi saranno superstiti infonderò nel cuore
costernazione, nel paese dei loro nemici: il fruscìo di una foglia agitata li
metterà in fuga; fuggiranno come si fugge di fronte alla spada e cadranno senza
che alcuno li insegua. 37Precipiteranno uno sopra l'altro come di
fronte alla spada, senza che alcuno li insegua. Non potrete resistere dinanzi
ai vostri nemici. 38Perirete fra le nazioni: il paese dei vostri
nemici vi divorerà.
39Quelli che tra di voi saranno superstiti nei paesi dei loro
nemici, si consumeranno a causa delle proprie iniquità; anche a causa delle
iniquità dei loro padri periranno. 40Dovranno confessare la loro
iniquità e l'iniquità dei loro padri: per essere stati infedeli nei miei
riguardi ed essersi opposti a me; 41peccati per i quali anche io mi
sono opposto a loro e li ho deportati nel paese dei loro nemici. Allora il loro
cuore non circonciso si umilierà e allora sconteranno la loro colpa. 42Io
mi ricorderò della mia alleanza con Giacobbe, dell'alleanza con Isacco e
dell'alleanza con Abramo e mi ricorderò del paese. 43Quando dunque
il paese sarà abbandonato da loro e godrà i suoi sabati, mentre rimarrà
deserto, senza di loro, essi sconteranno la loro colpa, per avere disprezzato
le mie prescrizioni ed essersi stancati delle mie leggi.
44Nonostante tutto questo, quando saranno nel paese dei loro nemici,
io non li rigetterò e non mi stancherò di essi fino al punto d'annientarli del
tutto e di rompere la mia alleanza con loro; poiché io sono il Signore loro
Dio; 45ma per loro amore mi ricorderò dell'alleanza con i loro
antenati, che ho fatto uscire dal paese d'Egitto davanti alle nazioni, per
essere il loro Dio. Io sono il Signore". 46Questi sono gli
statuti, le prescrizioni e le leggi che il Signore stabilì fra sé e gli
Israeliti, sul monte Sinai, per mezzo di Mosè.
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Parla
agli Israeliti e riferisci loro: Quando uno deve soddisfare un voto, per la
stima che dovrai fare delle persone votate al Signore, 3la tua stima
sarà: per un maschio dai venti ai sessant'anni, cinquanta sicli d'argento,
secondo il siclo del santuario; 4invece per una donna, la tua stima
sarà di trenta sicli. 5Dai cinque ai venti anni, la tua stima sarà
di venti sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina. 6Da
un mese a cinque anni, la tua stima sarà di cinque sicli d'argento per un
maschio e di tre sicli d'argento per una femmina. 7Dai sessant'anni
in su, la tua stima sarà di quindici sicli per un maschio e di dieci sicli per
una femmina. 8Se colui che ha fatto il voto è troppo povero per pagare
la somma fissata da te, sarà presentato al sacerdote e il sacerdote ne farà la
stima. Il sacerdote farà la stima in proporzione dei mezzi di colui che ha
fatto il voto.
9Se si tratta di animali che possono essere presentati in offerta al
Signore, ogni animale ceduto al Signore sarà cosa santa. 10Non lo si
potrà commutare; né si potrà sostituire uno buono con uno cattivo né uno
cattivo con uno buono; se anche uno vuole sostituire un animale all'altro, i
due animali saranno cosa sacra. 11Se invece si tratta di qualunque
animale immondo di cui non si può fare offerta al Signore, l'animale sarà
presentato davanti al sacerdote; 12egli ne farà la stima, secondo
che l'animale sarà buono o cattivo e si starà alla stima stabilita dal
sacerdote. 13Ma se uno lo vuole riscattare, aggiungerà un quinto
alla stima.
14Se uno consacra la sua casa come cosa sacra al Signore, il
sacerdote ne farà la stima secondo che essa sarà buona o cattiva; si starà alla
stima stabilita dal sacerdote. 15Se colui che ha consacrato la sua
casa la vuole riscattare, aggiungerà un quinto al pezzo della stima e sarà sua.
16Se uno consacra al Signore un pezzo di terra di sua proprietà
ereditaria, ne farai la stima in ragione della semente: cinquanta sicli
d'argento per un homer di seme d'orzo. 17Se consacra la sua
terra dall'anno del giubileo, il prezzo resterà intero secondo la stima; 18ma
se la consacra dopo il giubileo, il sacerdote ne valuterà il prezzo in ragione
degli anni che rimangono fino al giubileo e si farà una detrazione dalla stima.
19Se colui che ha consacrato il pezzo di terra lo vuole riscattare,
aggiungerà un quinto al prezzo della stima e resterà suo. 20Se non
riscatta il pezzo di terra e lo vende ad un altro, non lo si potrà più
riscattare; 21ma quel pezzo di terra, quando al giubileo il
compratore ne uscirà, sarà sacro al Signore, come un campo votato allo
sterminio, e diventerà proprietà del sacerdote. 22Se uno consacra al
Signore un pezzo di terra comprato, che non fa parte della sua proprietà
ereditaria, 23il sacerdote valuterà la misura del prezzo fino
all'anno del giubileo; quel tale pagherà il giorno stesso il prezzo fissato,
come cosa consacrata al Signore. 24Nell'anno del giubileo la terra
tornerà a colui da cui fu comprata e del cui patrimonio faceva parte.
25Tutte le tue stime si faranno in sicli del santuario; il siclo è
di venti ghera.
26Tuttavia nessuno potrà consacrare i primogeniti del bestiame, i
quali appartengono già al Signore, perché primogeniti: sia esso di grosso
bestiame o di bestiame minuto, appartiene al Signore. 27Se si tratta
di un animale immondo, lo si riscatterà al prezzo di stima, aggiungendovi un
quinto; se non è riscattato, sarà venduto al prezzo di stima.
28Nondimeno quanto uno avrà consacrato al Signore con voto di
sterminio, fra le cose che gli appartengono: persona, animale o pezzo di terra
del suo patrimonio, non potrà essere né venduto né riscattato; ogni cosa votata
allo sterminio è cosa santissima, riservata al Signore. 29Nessuna
persona votata allo sterminio potrà essere riscattata; dovrà essere messa a
morte.
30Ogni decima della terra, cioè delle granaglie del suolo, dei
frutti degli alberi, appartiene al Signore; è cosa consacrata al Signore. 31Se
uno vuole riscattare una parte della sua decima, vi aggiungerà il quinto. 32Ogni
decima del bestiame grosso o minuto, e cioè il decimo capo di quanto passa
sotto la verga del pastore, sarà consacrata al Signore. 33Non si
farà cernita fra animale buono e cattivo, né si faranno sostituzioni; né si
sostituisce un animale all'altro, tutti e due saranno cosa sacra; non si
potranno riscattare".
34Questi sono i comandi che il Signore diede a Mosè per gli
Israeliti, sul monte Sinai.
1Il Signore parlò a Mosè, nel deserto del Sinai, nella
tenda del convegno, il primo giorno del secondo mese, il secondo anno
dell'uscita dal paese d'Egitto, e disse: 2"Fate il censimento
di tutta la comunità degli Israeliti, secondo le loro famiglie, secondo il
casato dei loro padri, contando i nomi di tutti i maschi, testa per testa, 3dall'età
di venti anni in su, quanti in Israele possono andare in guerra; tu e Aronne ne
farete il censimento, schiera per schiera. 4A voi si associerà un
uomo per ciascuna tribù, un uomo che sia capo del casato dei suoi padri.
5Questi sono i nomi degli uomini che vi assisteranno. Di Ruben:
Elisur, figlio di Sedeur; 6di Simeone: Selumiel, figlio di
Surisaddai; 7di Giuda: Nacason, figlio di Amminadab; 8di
Issacar: Netanaeel, figlio di Suar; 9di Zàbulon: Eliab, figlio di
Chelon; 10dei figli di Giuseppe, per Efraim: Elisama, figlio di
Ammiud; per Manasse: Gamliel, figlio di Pedasur; 11di Beniamino:
Abidan, figlio di Ghideoni; 12di Dan: Achiezer, figlio di
Ammisaddai; 13di Aser: Paghiel, figlio di Ocran; 14di
Gad: Eliasaf, figlio di Deuel; 15di Nèftali: Achira, figlio di
Enan". 16Questi furono i prescelti della comunità, erano i capi
delle loro tribù paterne, i capi delle migliaia d'Israele. 17Mosè e
Aronne presero questi uomini che erano stati designati per nome 18e
convocarono tutta la comunità, il primo giorno del secondo mese; furono registrati
secondo le famiglie, secondo i loro casati paterni, contando il numero delle
persone dai venti anni in su, uno per uno. 19Come il Signore gli
aveva ordinato, Mosè ne fece il censimento nel deserto del Sinai.
20Figli di Ruben, primogenito d'Israele, loro discendenti secondo le
loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di tutti i
maschi, uno per uno, dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in
guerra: 21i registrati della tribù di Ruben risultarono
quarantaseimilacinquecento.
22Figli di Simeone, loro discendenti secondo le loro famiglie,
secondo i loro casati paterni, contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno,
dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 23i
registrati della tribù di Simeone risultarono cinquantanovemilatrecento.
24Figli di Gad, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i
loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su,
quanti potevano andare in guerra: 25i registrati della tribù di Gad
risultarono quarantacinquemilaseicentocinquanta.
26Figli di Giuda, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo
i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su,
quanti potevano andare in guerra: 27i registrati della tribù di
Giuda risultarono settantaquattromilaseicento.
28Figli di Issacar, loro discendenti secondo le loro famiglie,
secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni
in su, quanti potevano andare in guerra: 29i registrati della tribù
di Issacar risultarono cinquantaquattromilaquattrocento.
30Figli di Zàbulon, loro discendenti secondo le loro famiglie,
secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni
in su, quanti potevano andare in guerra: 31i registrati della tribù
di Zàbulon risultarono cinquantasettemilaquattrocento.
32Figli di Giuseppe: figli di Efraim, loro discendenti secondo le
loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli
dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 33i
registrati della tribù di Efraim risultarono quarantamilacinquecento.
34Figli di Manasse, loro discendenti secondo le loro famiglie,
secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni
in su, quanti potevano andare in guerra: 35della tribù di Manasse i
registrati risultarono trentaduemiladuecento.
36Figli di Beniamino, loro discendenti secondo le loro famiglie,
secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni
in su, quanti potevano andare in guerra: 37i registrati della tribù
di Beniamino risultarono trentacinquemilaquattrocento.
38Figli di Dan, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i
loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su,
quanti potevano andare in guerra: 39i registrati della tribù di Dan
risultarono sessantaduemilasettecento.
40Figli di Aser, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo
i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su,
quanti potevano andare in guerra: 41i registrati della tribù di Aser
risultarono quarantunmilacinquecento.
42Figli di Nèftali, loro discendenti secondo le loro famiglie,
secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni
in su, quanti potevano andare in guerra: 43i registrati della tribù
di Nèftali risultarono cinquantatremilaquattrocento.
44Di quelli Mosè e Aronne fecero il censimento, con i dodici uomini
capi d'Israele: ce n'era uno per ciascuno dei loro casati paterni. 45Tutti
gli Israeliti dei quali fu fatto il censimento secondo i loro casati paterni,
dall'età di vent'anni in su, cioè tutti gli uomini che in Israele potevano
andare in guerra, 46quanti furono registrati risultarono
seicentotremilacinquecentocinquanta. 47Ma quanti erano leviti,
secondo la loro tribù paterna, non furono registrati insieme con gli altri.
48Il Signore disse a Mosè: 49"Della tribù di Levi
non farai il censimento e non unirai la somma a quella degli Israeliti; 50ma
incarica tu stesso i leviti del servizio della Dimora della testimonianza, di
tutti i suoi accessori e di quanto le appartiene. Essi porteranno la Dimora e
tutti i suoi accessori, vi presteranno servizio e staranno accampati attorno
alla Dimora. 51Quando la Dimora dovrà partire, i leviti la
smonteranno; quando la Dimora dovrà accamparsi in qualche luogo, i leviti la
erigeranno; ogni estraneo che si avvicinerà sarà messo a morte. 52Gli
Israeliti pianteranno le tende ognuno nel suo campo, ognuno vicino alla sua
insegna, secondo le loro schiere. 53Ma i leviti pianteranno le tende
attorno alla Dimora della testimonianza; così la mia ira non si accenderà
contro la comunità degli Israeliti. I leviti avranno la cura della
Dimora". 54Gli Israeliti si conformarono in tutto agli ordini
che il Signore aveva dato a Mosè e così fecero.
1Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 2"Gli
Israeliti si accamperanno ciascuno vicino alla sua insegna con i simboli dei
casati paterni; si accamperanno di fronte a tutti intorno alla tenda del
convegno.
3A est, verso oriente, si accamperà l'insegna del campo di Giuda con
le sue schiere; 4il capo dei figli di Giuda è Nacason, figlio di
Amminadab, e la sua formazione è di sessantaquattromilaseicento registrati. 5Accanto
a lui si accamperà la tribù di Issacar; il capo dei figli di Issacar è Netaneel,
figlio di Suar, 6e la sua formazione è di
cinquantaquattromilaquattrocento registrati. 7Poi la tribù di
Zàbulon; il capo dei figli di Zàbulon è Eliab, figlio di Chelon, 8e
la sua formazione è di cinquantasettemilaquattrocento registrati. 9Il
totale dei registrati del campo di Giuda è di centottantaseimilaquattrocento
uomini, secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia per primi.
10A mezzogiorno starà l'insegna del campo di Ruben con le sue
schiere; il capo dei figli di Ruben è Elisur, figlio di Sedeur, 11e
la sua formazione è di quarantaseimilacinquecento registrati. 12Accanto
a lui si accamperà la tribù di Simeone; il capo dei figli di Simeone è
Selumiel, figlio di Surisaddai, 13e la sua formazione è di
cinquantanovemilatrecento registrati. 14Poi la tribù di Gad: il capo
dei figli di Gad è Eliasaf, figlio di Deuel, 15e la sua formazione è
di quarantacinquemilaseicentocinquanta registrati. 16Il totale del
campo di Ruben è di centocinquantamilaquattrocentocinquanta uomini, registrati
secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia in seconda linea.
17Poi si metterà in marcia la tenda del convegno con il campo dei
leviti in mezzo agli altri campi. Seguiranno nella marcia l'ordine nel quale
erano accampati, ciascuno al suo posto, con la sua insegna.
18Ad occidente starà l'insegna del campo di Efraim con le sue
schiere; il capo dei figli di Efraim è Elisama, figlio di Ammiud, 19la
sua formazione è di quarantamilacinquecento registrati. 20Accanto a
lui si accamperà la tribù di Manasse; il capo dei figli di Manasse è Gamliel,
figlio di Pedasur, 21e la sua formazione è di trentaduemiladuecento
registrati. 22Poi la tribù di Beniamino; il capo dei figli di
Beniamino è Abidan, figlio di Ghideoni, 23e la sua formazione è di
trentacinquemilaquattrocento registrati. 24Il totale dei registrati
del campo di Efraim è di centottomilacento uomini, secondo le loro schiere. Si
metteranno in marcia in terza linea.
25A settentrione starà l'insegna del campo di Dan con le sue
schiere; il capo dei figli di Dan è Achiezer, figlio di Ammisaddai, 26e
la sua formazione è di sessantaduemilasettecento registrati. 27Accanto
a lui si accamperà la tribù di Aser; il capo dei figli di Aser è Paghiel,
figlio di Ocran, 28e la sua formazione è di quarantunmilacinquecento
registrati. 29Poi la tribù di Nèftali; il capo dei figli di Nèftali
è Achira, figlio di Enan, 30e la sua formazione è di
cinquantatremilaquattrocento registrati. 31Il totale dei registrati
del campo di Dan è dunque centocinquantasettemilaseicento. Si metteranno in
marcia per ultimi, secondo le loro insegne".
32Questi sono gli Israeliti registrati secondo i loro casati
paterni. Tutti gli uomini dei quali si fece il censimento e che formarono i
campi secondo le loro formazioni, furono seicentotremilacinquecentocinquanta. 33Ma
i leviti, secondo l'ordine che il Signore aveva dato a Mosè, non furono
registrati nel censimento, insieme con gli Israeliti. 34Gli
Israeliti agirono secondo gli ordini che il Signore aveva dato a Mosè; così si
accampavano secondo le loro insegne e così si mettevano in marcia, ciascuno
secondo la sua famiglia e secondo il casato dei suoi padri.
1Questi sono i discendenti di Aronne e di Mosè quando
il Signore parlò a Mosè sul monte Sinai. 2Questi sono i nomi dei
figli di Aronne: Nadab il primogenito, Abiu, Eleazaro e Itamar. 3Tali
i nomi dei figli di Aronne che ricevettero l'unzione come sacerdoti e furono
consacrati per esercitare il sacerdozio. 4Nadab e Abiu morirono
davanti al Signore, quando offrirono fuoco profano davanti al Signore, nel
deserto del Sinai. Essi non avevano figli ed Eleazaro e Itamar esercitarono il
sacerdozio in presenza di Aronne, loro padre.
5Il Signore disse a Mosè: 6"Fa' avvicinare la tribù
dei leviti e presentala al sacerdote Aronne, perché sia al suo servizio. 7Essi
custodiranno quanto è affidato a lui e a tutta la comunità davanti alla tenda
del convegno e presteranno servizio alla Dimora. 8Avranno in
custodia tutti gli arredi della tenda del convegno e di quanto è affidato agli
Israeliti e presteranno servizio alla Dimora. 9Assegnerai i leviti
ad Aronne e ai suoi figli; essi gli sono dati tutti tra gli Israeliti. 10Tu
stabilirai Aronne e i suoi figli, perché custodiscano le funzioni del loro
sacerdozio; l'estraneo che vi si accosterà sarà messo a morte".
11Il Signore disse a Mosè: 12"Ecco, io ho scelto i
leviti tra gli Israeliti al posto di ogni primogenito che nasce per primo dal
seno materno tra gli Israeliti; i leviti saranno miei, 13perché ogni
primogenito è mio. Quando io colpii tutti i primogeniti nel paese d'Egitto, io
mi riservai in Israele tutti i primogeniti degli uomini e degli animali; essi
saranno miei. Io sono il Signore".
14Il Signore disse a Mosè nel deserto del Sinai: 15"Fa'
il censimento dei figli di Levi, secondo i casati dei loro padri e le loro
famiglie; farai il censimento di tutti i maschi dall'età di un mese in
su". 16Mosè ne fece il censimento secondo l'ordine del Signore,
come gli era stato comandato di fare.
17Questi sono i figli di Levi secondo i loro nomi: Gherson, Keat e
Merari. 18Questi i nomi dei figli di Gherson, secondo le loro
famiglie: Libni e Simei. 19I figli di Keat secondo le loro famiglie:
Amram, Isear, Ebron e Uzziel. 20I figli di Merari secondo le loro
famiglie: Macli e Musi. Queste sono le famiglie dei leviti secondo i loro
casati paterni.
21Da Gherson discendono la famiglia dei Libniti e la famiglia dei
Simeiti, che formano le famiglie dei Ghersoniti. 22Coloro che furono
registrati, contando tutti i maschi dall'età di un mese in su, erano
settemilacinquecento. 23Le famiglie dei Ghersoniti avevano il campo
dietro la Dimora, a occidente. 24Il capo del casato paterno per i
Ghersoniti era Eliasaf, figlio di Lael. 25Per quello che riguarda la
tenda del convegno i figli di Gherson avevano la custodia della Dimora e della
tenda, della sua coperta, della cortina all'ingresso della tenda del convegno, 26dei
tendaggi del recinto e della cortina alla porta del recinto intorno alla Dimora
e all'altare e delle corde per tutto il suo impianto.
27Da Keat discendono la famiglia degli Amramiti, la famiglia degli
Iseariti, la famiglia degli Ebroniti e la famiglia degli Uzzieliti, che formano
le famiglie dei Keatiti. 28Contando tutti i maschi dall'età di un
mese in su, erano ottomilaseicento, che avevano la custodia del santuario. 29Le
famiglie dei figli di Keat avevano il campo al lato meridionale della Dimora. 30Il
capo del casato paterno per i Keatiti era Elisafan, figlio di Uzziel. 31Alla
loro custodia erano affidati l'arca, la tavola, il candelabro, gli altari e gli
arredi del santuario con cui si esercita il ministero, il velo e quanto si
riferisce al suo impianto. 32Il capo supremo dei leviti era
Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne; egli aveva la sorveglianza di quelli che
attendevano alla custodia del santuario.
33Da Merari discendono la famiglia dei Macliti e la famiglia dei
Musiti che formano le famiglie di Merari. 34Coloro che furono
registrati, contando tutti i maschi dall'età di un mese in su, erano
seimiladuecento. 35Il capo del casato paterno per le famiglie di
Merari era Suriel, figlio di Abicail. Essi avevano il campo dal lato
settentrionale della Dimora. 36Alla custodia dei figli di Merari
furono affidati le tavole della Dimora, le sue stanghe, le sue colonne e le
loro basi, tutti i suoi arredi e quanto si riferisce al suo impianto, 37le
colonne del recinto tutto intorno, le loro basi, i loro picchetti e le loro
corde. 38Sul davanti della Dimora a oriente, di fronte alla tenda
del convegno, verso levante, avevano il campo Mosè, Aronne e i suoi figli; essi
avevano la custodia del santuario invece degli Israeliti; l'estraneo che vi si
avvicinava sarebbe stato messo a morte.
39Tutti i leviti di cui Mosè e Aronne fecero il censimento secondo
le loro famiglie per ordine del Signore, tutti i maschi dall'età di un mese in
su, erano ventiduemila.
40Il Signore disse a Mosè: "Fa' il censimento di tutti i
primogeniti maschi tra gli Israeliti dall'età di un mese in su e fa' il
censimento dei loro nomi. 41Prenderai i leviti per me - Io sono il
Signore - invece di tutti i primogeniti degli Israeliti e il bestiame dei
leviti invece dei primi parti del bestiame degli Israeliti".
42Mosè fece il censimento di tutti i primogeniti tra gli Israeliti,
secondo l'ordine che il Signore gli aveva dato. 43Tutti i
primogeniti maschi che furono registrati, contando i nomi dall'età di un mese
in su, furono ventiduemiladuecentosettantatré.
44Il Signore parlò a Mosè: 45"Prendi i leviti invece
di tutti i primogeniti degli Israeliti e il bestiame dei leviti invece del loro
bestiame; i leviti saranno miei. Io sono il Signore. 46Per il riscatto
dei duecentosettantatré primogeniti degli Israeliti che oltrepassano il numero
dei leviti, 47prenderai cinque sicli a testa; li prenderai secondo
il siclo del santuario, che è di venti ghera. 48Darai il
denaro ad Aronne e ai suoi figli per il riscatto di quelli che oltrepassano il
numero dei leviti". 49Mosè prese il denaro per il riscatto di
quelli che oltrepassavano il numero dei primogeniti riscattati dai leviti; 50prese
il denaro dai primogeniti degli Israeliti: milletrecentosessantacinque sicli, secondo
il siclo del santuario. 51Mosè diede il denaro del riscatto ad
Aronne e ai suoi figli, secondo l'ordine del Signore, come il Signore aveva
ordinato a Mosè.
1Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 2"Fate
il censimento dei figli di Keat, tra i figli di Levi, secondo le loro famiglie
e secondo i loro casati paterni, 3dall'età di trent'anni fino
all'età di cinquant'anni, di quanti fanno parte di una schiera e prestano la
loro opera nella tenda del convegno. 4Questo è il servizio che i
figli di Keat dovranno fare nella tenda del convegno e che riguarda le cose
santissime. 5Quando il campo si dovrà muovere, Aronne e i suoi figli
verranno a smontare il velo della cortina e copriranno con esso l'arca della
testimonianza; 6poi porranno sull'arca una coperta di pelli di
tasso, vi stenderanno sopra un drappo tutto di porpora viola e metteranno a
posto le stanghe. 7Poi stenderanno un drappo di porpora viola sulla
tavola dell'offerta e vi metteranno sopra i piatti, le coppe, le anfore, le
tazze per le libazioni; vi sarà sopra anche il pane perenne; 8su
queste cose stenderanno un drappo scarlatto e sopra questo una coperta di pelli
di tasso e metteranno le stanghe alla tavola. 9Poi prenderanno un
drappo di porpora viola, con cui copriranno il candelabro della luce, le sue
lampade, i suoi smoccolatoi, i suoi portacenere e tutti i vasi per l'olio
destinati al suo servizio; 10metteranno il candelabro con tutti i
suoi accessori in una coperta di pelli di tasso e lo metteranno sopra la
portantina. 11Poi stenderanno sull'altare d'oro un drappo di porpora
viola e sopra questo una coperta di pelli di tasso e metteranno le stanghe
all'altare. 12Prenderanno tutti gli arredi che si usano per il
servizio nel santuario, li metteranno in un drappo di porpora viola, li avvolgeranno
in una coperta di pelli di tasso e li metteranno sopra la portantina. 13Poi
toglieranno le ceneri dall'altare e stenderanno sull'altare un drappo
scarlatto; 14vi metteranno sopra tutti gli arredi che si usano nel
suo servizio, i bracieri, le forchette, le pale, i vasi per l'aspersione, tutti
gli accessori dell'altare e vi stenderanno sopra una coperta di pelli di tasso,
poi porranno le stanghe all'altare. 15Quando Aronne e i suoi figli
avranno finito di coprire il santuario e tutti gli arredi del santuario, al
momento di muovere il campo, i figli di Keat verranno per trasportare quelle
cose; ma non toccheranno le cose sante, perché non muoiano. Questo è l'incarico
dei figli di Keat nella tenda del convegno.
16Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, avrà la sorveglianza
dell'olio per il candelabro, del profumo aromatico dell'offerta perenne e
dell'olio dell'unzione e la sorveglianza di tutta la Dimora e di quanto
contiene, del santuario e dei suoi arredi".
17Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne: 18"Badate che
la tribù delle famiglie dei Keatiti non venga eliminata dai leviti; 19ma
fate questo per loro, perché vivano e non muoiano quando si accostano al luogo
santissimo: Aronne e i suoi figli vengano e assegnino a ciascuno di essi il
proprio servizio e il proprio incarico. 20Non entrino essi a
guardare neanche per un istante le cose sante, perché morirebbero".
21Il Signore disse a Mosè: 22"Fa' il censimento
anche dei figli di Gherson, secondo i loro casati paterni e secondo le loro
famiglie. 23Farai il censimento dall'età di trent'anni fino all'età
di cinquant'anni di quanti fanno parte di una schiera e prestano servizio nella
tenda del convegno. 24Questo è il servizio delle famiglie dei
Ghersoniti, quel che dovranno fare e quello che dovranno portare. 25Essi
porteranno i teli della Dimora e la tenda del convegno, la sua copertura, la
copertura di pelli di tasso che vi è sopra e la cortina all'ingresso della
tenda del convegno; 26i tendaggi del recinto con la cortina
all'ingresso del recinto, i tendaggi che stanno intorno alla Dimora e
all'altare; le loro corde e tutti gli arredi necessari al loro impianto;
faranno tutto il servizio che si riferisce a queste cose. 27Tutto il
servizio dei figli dei Ghersoniti sarà sotto gli ordini di Aronne e dei suoi
figli per quanto dovranno portare e per quanto dovranno fare; voi affiderete
alla loro custodia quanto dovranno portare. 28Tale è il servizio
delle famiglie dei figli dei Ghersoniti nella tenda del convegno; la loro
sorveglianza sarà affidata a Itamar, figlio del sacerdote Aronne.
29Farai il censimento dei figli di Merari secondo le loro famiglie e
secondo i loro casati paterni; 30farai il censimento, dall'età di
trent'anni fino all'età di cinquant'anni, di quanti fanno parte di una schiera
e prestano servizio nella tenda del convegno. 31Ciò è quanto è
affidato alla loro custodia e quello che dovranno portare come loro servizio
nella tenda del convegno: le assi della Dimora, le sue stanghe, le sue colonne,
le sue basi, 32le colonne che sono intorno al recinto, le loro basi,
i loro picchetti, le loro corde, tutti i loro arredi e tutto il loro impianto.
Elencherete per nome gli oggetti affidati alla loro custodia e che essi
dovranno portare. 33Tale è il servizio delle famiglie dei figli di
Merari, tutto il loro servizio nella tenda del convegno, sotto gli ordini di
Itamar, figlio del sacerdote Aronne".
34Mosè, Aronne e i capi della comunità fecero dunque il censimento
dei figli dei Keatiti secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni,
35di quanti dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni
potevano far parte di una schiera e prestar servizio nella tenda del convegno. 36Quelli
di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie furono
duemilasettecentocinquanta. 37Questi appartengono alle famiglie dei Keatiti
dei quali si fece il censimento: quanti prestavano servizio nella tenda del
convegno; Mosè e Aronne ne fecero il censimento secondo l'ordine che il Signore
aveva dato per mezzo di Mosè.
38I figli di Gherson, di cui si fece il censimento secondo le loro
famiglie e secondo i loro casati paterni, 39dall'età di trent'anni
fino all'età di cinquant'anni, quanti potevano far parte di una schiera e
prestar servizio nella tenda del convegno, 40quelli di cui si fece
il censimento secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni, furono
duemilaseicentotrenta. 41Questi appartengono alle famiglie dei figli
di Gherson, di cui si fece il censimento: quanti prestavano servizio nella
tenda del convegno; Mosè e Aronne ne fecero il censimento secondo l'ordine del
Signore.
42Quelli delle famiglie dei figli di Merari dei quali si fece il
censimento secondo le loro famiglie e i loro casati paterni, 43dall'età
di trent'anni fino all'età di cinquant'anni, quanti potevano far parte di una
schiera e prestar servizio nella tenda del convegno, 44quelli di cui
si fece il censimento, secondo le loro famiglie, furono tremiladuecento. 45Questi
appartengono alle famiglie dei figli di Merari, di cui si fece il censimento;
Mosè e Aronne ne fecero il censimento secondo l'ordine che il Signore aveva
dato per mezzo di Mosè.
46Tutti i leviti dei quali Mosè, Aronne e i capi d'Israele fecero il
censimento secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni, 47dall'età
di trent'anni fino all'età di cinquant'anni, quanti potevano far parte di una
schiera e prestar servizio e portare pesi nella tenda del convegno, 48tutti
quelli di cui si fece il censimento, furono ottomilacinquecentottanta. 49Ne
fu fatto il censimento secondo l'ordine che il Signore aveva dato per mezzo di
Mosè, assegnando a ciascuno il servizio che doveva fare e ciò che doveva
portare. Così ne fu fatto il censimento come il Signore aveva ordinato a Mosè.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Ordina agli
Israeliti che allontanino dall'accampamento ogni lebbroso, chiunque soffre di
gonorrea o è impuro per il contatto con un cadavere. 3Allontanerete
sia i maschi sia le femmine; li allontanerete dall'accampamento perché non
contaminino il loro accampamento in mezzo al quale io abito". 4Gli
Israeliti fecero così e li allontanarono dall'accampamento. Come il Signore
aveva ordinato a Mosè, così fecero gli Israeliti.
5Il Signore aggiunse a Mosè: 6"Ordina agli
Israeliti: Quando un uomo o una donna avrà fatto un torto a qualcuno, peccando
contro il Signore, questa persona si sarà resa colpevole. 7Dovrà
confessare il peccato commesso e restituirà: il reo rifonderà per intero il
danno commesso, aggiungendovi un quinto e lo darà a colui verso il quale è
responsabile. 8Ma se costui non ha stretto parente a cui si possa
rifondere il danno commesso, questo spetterà al Signore, cioè al sacerdote,
oltre l'ariete dell'espiazione, mediante il quale si farà l'espiazione per il
colpevole. 9Ogni tributo su tutte le cose consacrate che gli
Israeliti offriranno, è del sacerdote, apparterrà a lui; 10le cose
che uno consacrerà saranno sue e ciò che uno darà al sacerdote apparterrà a
lui".
11Il Signore aggiunse a Mosè: 12"Parla agli
Israeliti e riferisci loro: Se una donna si sarà traviata e avrà commesso una
infedeltà verso il marito 13e un uomo avrà avuto rapporti con lei,
ma la cosa è rimasta nascosta agli occhi del marito; se essa si è contaminata
in segreto e non vi siano testimoni contro di lei perché non è stata colta sul
fatto, 14qualora lo spirito di gelosia si impadronisca del marito e
questi diventi geloso della moglie che si è contaminata oppure lo spirito di
gelosia si impadronisca di lui e questi diventi geloso della moglie che non si
è contaminata, 15quell'uomo condurrà la moglie al sacerdote e
porterà una offerta per lei: un decimo di efa di farina d'orzo; non vi
spanderà sopra olio, né vi metterà sopra incenso, perché è un'oblazione di
gelosia, un'offerta commemorativa per ricordare una iniquità. 16Il
sacerdote farà avvicinare la donna e la farà stare davanti al Signore. 17Poi
il sacerdote prenderà acqua santa in un vaso di terra; prenderà anche polvere
che è sul pavimento della Dimora e la metterà nell'acqua. 18Il
sacerdote farà quindi stare la donna davanti al Signore, le scoprirà il capo e
porrà nelle mani di lei l'oblazione commemorativa, che è l'oblazione di
gelosia, mentre il sacerdote avrà in mano l'acqua amara che porta maledizione. 19Il
sacerdote farà giurare quella donna e le dirà: Se nessun uomo ha avuto rapporti
disonesti con te e se non ti sei traviata per contaminarti ricevendo un altro
invece di tuo marito, quest'acqua amara, che porta maledizione, non ti faccia
danno! 20Ma se ti sei traviata ricevendo un altro invece di tuo
marito e ti sei contaminata e un uomo che non è tuo marito ha avuto rapporti
disonesti con te... 21Allora il sacerdote farà giurare alla donna
con un'imprecazione; poi dirà alla donna: Il Signore faccia di te un oggetto di
maledizione e di imprecazione in mezzo al tuo popolo, facendoti avvizzire i
fianchi e gonfiare il ventre; 22quest'acqua che porta maledizione ti
entri nelle viscere per farti gonfiare il ventre e avvizzire i fianchi! E la
donna dirà: Amen, Amen! 23Poi il sacerdote scriverà queste
imprecazioni su un rotolo e le cancellerà con l'acqua amara. 24Farà
bere alla donna quell'acqua amara che porta maledizione e l'acqua che porta
maledizione entrerà in lei per produrle amarezza; 25il sacerdote
prenderà dalle mani della donna l'oblazione di gelosia, agiterà l'oblazione
davanti al Signore e l'offrirà sull'altare; 26il sacerdote prenderà
una manciata di quell'oblazione come memoriale di lei e la brucerà sull'altare;
poi farà bere l'acqua alla donna. 27Quando le avrà fatto bere
l'acqua, se essa si è contaminata e ha commesso un'infedeltà contro il marito,
l'acqua che porta maledizione entrerà in lei per produrre amarezza; il ventre
le si gonfierà e i suoi fianchi avvizziranno e quella donna diventerà un
oggetto di maledizione in mezzo al suo popolo. 28Ma se la donna non
si è contaminata ed è pura, sarà riconosciuta innocente e avrà figli.
29Questa è la legge della gelosia, nel caso in cui la moglie di uno
si sia traviata ricevendo un altro invece del marito e si contamini 30e
per il caso in cui lo spirito di gelosia si impadronisca del marito e questi
diventi geloso della moglie; egli farà comparire sua moglie davanti al Signore
e il sacerdote le applicherà questa legge integralmente. 31Il marito
sarà immune da colpa, ma la donna porterà la pena della sua iniquità".
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Parla
agli Israeliti e riferisci loro: Quando un uomo o una donna farà un voto
speciale, il voto di nazireato, per consacrarsi al Signore, 3si
asterrà dal vino e dalle bevande inebrianti; non berrà aceto fatto di vino né
aceto fatto di bevanda inebriante; non berrà liquori tratti dall'uva e non
mangerà uva, né fresca né secca. 4Per tutto il tempo del suo
nazireato non mangerà alcun prodotto della vigna, dai chicchi acerbi alle
vinacce.
5Per tutto il tempo del suo voto di nazireato il rasoio non passerà
sul suo capo; finché non siano compiuti i giorni per i quali si è consacrato al
Signore, sarà santo; si lascerà crescere la capigliatura.
6Per tutto il tempo in cui rimane consacrato al Signore, non si
avvicinerà a un cadavere; 7si trattasse anche di suo padre, di sua
madre, di suo fratello e di sua sorella, non si contaminerà per loro alla loro
morte, perché porta sul capo il segno della sua consacrazione a Dio. 8Per
tutto il tempo del suo nazireato egli è consacrato al Signore.
9Se uno gli muore accanto improvvisamente e il suo capo consacrato
rimane così contaminato, si raderà il capo nel giorno della sua purificazione;
se lo raderà il settimo giorno; 10l'ottavo giorno porterà due
tortore o due colombi al sacerdote, all'ingresso della tenda del convegno. 11Il
sacerdote ne offrirà uno in sacrificio espiatorio e l'altro in olocausto e farà
per lui il rito espiatorio del peccato in cui è incorso a causa di quel morto;
in quel giorno stesso, il nazireo consacrerà così il suo capo. 12Consacrerà
di nuovo al Signore i giorni del suo nazireato e offrirà un agnello dell'anno
come sacrificio di riparazione; i giorni precedenti non saranno contati, perché
il suo nazireato è stato contaminato.
13Questa è la legge del nazireato; quando i giorni del suo nazireato
saranno compiuti, lo si farà venire all'ingresso della tenda del convegno; 14egli
presenterà l'offerta al Signore: un agnello dell'anno, senza difetto, per
l'olocausto; una pecora dell'anno, senza difetto, per il sacrificio espiatorio,
un ariete senza difetto, come sacrificio di comunione; 15un canestro
di pani azzimi fatti con fior di farina, di focacce intrise in olio, di
schiacciate senza lievito unte d'olio, insieme con l'oblazione e le libazioni
relative. 16Il sacerdote presenterà quelle cose davanti al Signore e
offrirà il suo sacrificio espiatorio e il suo olocausto; 17offrirà
l'ariete come sacrificio di comunione al Signore, con il canestro dei pani
azzimi; il sacerdote offrirà anche l'oblazione e la libazione. 18Il
nazireo raderà, all'ingresso della tenda del convegno, il suo capo consacrato;
prenderà i capelli del suo capo consacrato e li metterà sul fuoco che è sotto
il sacrificio di comunione. 19Il sacerdote prenderà la spalla
dell'ariete, quando sarà cotta, una focaccia non lievitata dal canestro e una
schiacciata senza lievito e le porrà nelle mani del nazireo, dopo che questi si
sarà raso il capo consacrato. 20Il sacerdote le agiterà, come
offerta da farsi secondo il rito dell'agitazione, davanti al Signore; è cosa
santa che appartiene al sacerdote, insieme con il petto dell'offerta da agitare
ritualmente e con la spalla dell'offerta da elevare ritualmente. Dopo, il
nazireo potrà bere il vino.
21Questa è la legge per chi ha fatto voto di nazireato, tale è la
sua offerta al Signore per il suo nazireato, oltre quello che i suoi mezzi gli
permetteranno di fare. Egli si comporterà secondo il voto che avrà fatto in
base alla legge del suo nazireato".
22Il Signore aggiunse a Mosè: 23"Parla ad Aronne e
ai suoi figli e riferisci loro: Voi benedirete così gli Israeliti; direte loro:
24Ti benedica il Signore
e ti protegga.
25Il Signore faccia brillare il suo volto su di te
e ti sia propizio.
26Il Signore rivolga su di te il suo volto
e ti conceda pace.
27Così porranno il mio nome sugli Israeliti
e io li benedirò".
1Quando Mosè ebbe finito di erigere la Dimora e l'ebbe
unta e consacrata con tutti i suoi arredi, quando ebbe eretto l'altare con
tutti i suoi arredi e li ebbe unti e consacrati, 2i capi di Israele,
capi dei loro casati paterni, che erano capitribù e avevano presieduto al
censimento, presentarono una offerta 3e la portarono davanti al
Signore: sei carri e dodici buoi, cioè un carro per due capi e un bue per ogni
capo e li offrirono davanti alla Dimora. 4Il Signore disse a Mosè: 5"Prendili
da loro per impiegarli al servizio della tenda del convegno e assegnali ai
leviti; a ciascuno secondo il suo servizio". 6Mosè prese dunque
i carri e i buoi e li diede ai leviti. 7Diede due carri e quattro
buoi ai figli di Gherson, secondo il loro servizio; 8diede quattro
carri e otto buoi ai figli di Merari, secondo il loro servizio, sotto la
sorveglianza di Itamar, figlio del sacerdote Aronne; 9ma ai figli di
Keat non ne diede, perché avevano il servizio degli oggetti sacri e dovevano
portarli sulle spalle.
10I capi presentarono l'offerta per la dedicazione dell'altare, il
giorno in cui esso fu unto; 11i capi presentarono l'offerta uno per
giorno, per la dedicazione dell'altare.
12Colui che presentò l'offerta il primo giorno fu Nacason, figlio di
Amminadab, della tribù di Giuda; 13la sua offerta fu un piatto
d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta
sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina
intrisa in olio, per l'oblazione, 14una coppa d'oro di dieci sicli
piena di profumo, 15un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per
l'olocausto, 16un capro per il sacrificio espiatorio 17e
per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque
agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Nacason, figlio di Amminadab.
18Il secondo giorno, Netaneel, figlio di Suar, capo di Issacar,
presentò l'offerta. 19Offrì un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 20una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 21un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 22un
capro per il sacrificio espiatorio 23e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Netaneel, figlio di Suar.
24Il terzo giorno fu Eliab, figlio di Chelon, capo dei figli di
Zàbulon. 25La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 26una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 27un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 28un
capro per il sacrificio espiatorio 29e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Eliab, figlio di Chelon.
30Il quarto giorno fu Elisur, figlio di Sedeur, capo dei figli di
Ruben. 31La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 32una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 33un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 34un
capro per il sacrificio espiatorio 35e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Elisur, figlio di Sedeur.
36Il quinto giorno fu Selumiel, figlio di Surisaddai, capo dei figli
di Simeone. 37La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 38una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 39un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 40un
capro per il sacrificio espiatorio 41e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Selumiel, figlio di Surisaddai.
42Il sesto giorno fu Eliasaf, figlio di Deuel, capo dei figli di
Gad. 43La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta
sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario,
tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione, 44una
coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 45un giovenco, un
ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 46un capro per il
sacrificio espiatorio 47e per il sacrificio di comunione due buoi,
cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di
Eliasaf, figlio di Deuel.
48Il settimo giorno fu Elesama, figlio di Ammiud, capo dei figli di
Efraim. 49La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento del peso di settanta sicli, secondo il
siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 50una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 51un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 52un
capro per il sacrificio espiatorio 53e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Elesama, figlio di Ammiud.
54L'ottavo giorno fu Gamliel, figlio di Pedasur, capo dei figli di
Manasse. 55La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 56una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 57un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 58un
capro per il sacrificio espiatorio 59e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Gamliel, figlio di Pedasur.
60Il nono giorno fu Abidan, figlio di Ghideoni, capo dei figli di
Beniamino. 61La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 62una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 63un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 64un
capro per il sacrificio espiatorio 65e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Abidan, figlio di Ghideoni.
66Il decimo giorno fu Achiezer, figlio di Ammisaddai, capo dei figli
di Dan. 67La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 68una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 69un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 70un
capro per il sacrificio espiatorio 71e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Achiezer, figlio di Ammisaddai.
72L'undicesimo giorno fu Paghiel, figlio di Ocran, capo dei figli di
Aser. 73La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 74una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 75un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 76un
capro per il sacrificio espiatorio 77e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Paghiel, figlio di Ocran.
78Il decimosecondo giorno fu Achira, figlio di Enan, capo dei figli
di Nèftali. 79La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 80una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 81un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 82un
capro per il sacrificio espiatorio 83e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Achira, figlio di Enan.
84Questi furono i doni per la dedicazione dell'altare da parte dei
capi d'Israele, il giorno in cui esso fu unto: dodici piatti d'argento, dodici
vassoi d'argento, dodici coppe d'oro; 85ogni piatto d'argento pesava
centotrenta sicli e ogni vassoio d'argento settanta; il totale dell'argento dei
vasi fu duemilaquattrocento sicli, secondo il siclo del santuario; 86dodici
coppe d'oro piene di profumo, le quali, a dieci sicli per coppa, secondo il
siclo del santuario, diedero per l'oro delle coppe un totale di centoventi
sicli. 87Totale del bestiame per l'olocausto: dodici giovenchi,
dodici arieti, dodici agnelli dell'anno, con le oblazioni consuete, e dodici
capri per il sacrificio espiatorio. 88Totale del bestiame per il
sacrificio di comunione: ventiquattro giovenchi, sessanta arieti, sessanta
capri, sessanta agnelli dell'anno. Questi furono i doni per la dedicazione
dell'altare, dopo che esso fu unto.
89Quando Mosè entrava nella tenda del convegno per parlare con il
Signore, udiva la voce che gli parlava dall'alto del coperchio che è sull'arca
della testimonianza fra i due cherubini; il Signore gli parlava.
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Parla
ad Aronne e riferisci: Quando collocherai le lampade, le sette lampade dovranno
proiettare la luce davanti al candelabro". 3Aronne fece così:
collocò le lampade in modo che facessero luce davanti al candelabro, come il
Signore aveva ordinato a Mosè. 4Ora il candelabro aveva questa
fattura: era d'oro lavorato a martello, dal suo fusto alle sue corolle era un
solo lavoro a martello. Mosè aveva fatto il candelabro secondo la figura che il
Signore gli aveva mostrato.
5Il Signore parlò a Mosè: 6"Prendi i leviti tra gli
Israeliti e purificali. 7Per purificarli farai così: li aspergerai
con l'acqua dell'espiazione; faranno passare il rasoio su tutto il loro corpo,
laveranno le loro vesti e si purificheranno. 8Poi prenderanno un
giovenco con l'oblazione consueta di fior di farina intrisa in olio e tu
prenderai un altro giovenco per il sacrificio espiatorio. 9Farai
avvicinare i leviti dinanzi alla tenda del convegno e convocherai tutta la
comunità degli Israeliti. 10Farai avvicinare i leviti davanti al
Signore e gli Israeliti porranno le mani sui leviti; 11Aronne
presenterà i leviti come offerta da farsi con il rito di agitazione davanti al
Signore da parte degli Israeliti ed essi faranno il servizio del Signore. 12Poi
i leviti porranno le mani sulla testa dei giovenchi e tu ne offrirai uno in
sacrificio espiatorio per i leviti. 13Farai stare i leviti davanti
ad Aronne e davanti ai suoi figli e li presenterai come un'offerta da farsi con
il rito di agitazione in onore del Signore. 14Così separerai i
leviti dagli Israeliti e i leviti saranno miei. 15Dopo, i leviti verranno
a fare il servizio nella tenda del convegno; tu li purificherai e li
presenterai come un'offerta fatta con la rituale agitazione; 16poiché
mi sono tutti dediti tra gli Israeliti, io li ho presi con me, invece di quanti
nascono per primi dalla madre, invece dei primogeniti di tutti gli Israeliti. 17Poiché
tutti i primogeniti degli Israeliti, tanto degli uomini quanto del bestiame,
sono miei; io me li sono consacrati il giorno in cui percossi tutti i
primogeniti nel paese d'Egitto. 18Ho preso i leviti invece di tutti
i primogeniti degli Israeliti. 19Ho dato in dono ad Aronne e ai suoi
figli i leviti tra gli Israeliti, perché facciano il servizio degli Israeliti
nella tenda del convegno e perché compiano il rito espiatorio per gli
Israeliti, perché nessun flagello colpisca gli Israeliti, qualora gli Israeliti
si accostino al santuario".
20Così fecero Mosè, Aronne e tutta la comunità degli Israeliti per i
leviti; gli Israeliti fecero per i leviti quanto il Signore aveva ordinato a
Mosè a loro riguardo. 21I leviti si purificarono e lavarono le loro
vesti; Aronne li presentò come un'offerta da agitare secondo il rito davanti al
Signore e fece l'espiazione per essi, per purificarli. 22Dopo, i
leviti vennero a fare il servizio nella tenda del convegno alla presenza di
Aronne e dei suoi figli. Come il Signore aveva ordinato a Mosè per i leviti,
così si fece per loro.
23Il Signore parlò a Mosè: 24"Questo riguarda i
leviti: da venticinque anni in su il levita entrerà a formare la squadra per il
servizio nella tenda del convegno. 25Dall'età di cinquant'anni si
ritirerà dalla squadra del servizio e non servirà più. 26Aiuterà i
suoi fratelli nella tenda del convegno sorvegliando ciò che è affidato alla
loro custodia; ma non farà più servizio. Così farai per i leviti, per quel che
riguarda i loro uffici".
1Il Signore parlò ancora a Mosè nel deserto del Sinai,
il primo mese del secondo anno, da quando uscirono dal paese d'Egitto, dicendo:
2"Gli Israeliti celebreranno la pasqua nel tempo stabilito. 3La
celebrerete nel tempo stabilito, il quattordici di questo mese tra le due sere;
la celebrerete secondo tutte le leggi e secondo tutte le prescrizioni e le
usanze". 4Mosè parlò agli Israeliti perché celebrassero la
pasqua. 5Essi celebrarono la pasqua il quattordici del mese al
tramonto, nel deserto del Sinai; gli Israeliti agirono secondo tutti gli ordini
che il Signore aveva dato a Mosè.
6Ora vi erano alcuni uomini che essendo immondi per aver toccato un
morto, non potevano celebrare la pasqua in quel giorno. Si presentarono in
quello stesso giorno davanti a Mosè e davanti ad Aronne; 7quegli
uomini dissero a Mosè: "Noi siamo immondi per aver toccato un cadavere;
perché dovremo essere impediti di presentare l'offerta del Signore, al tempo
stabilito, in mezzo agli Israeliti?". 8Mosè rispose loro:
"Aspettate e sentirò quello che il Signore ordinerà a vostro
riguardo". 9Il Signore disse a Mosè: 10"Parla
agli Israeliti e ordina loro: Se uno di voi o dei vostri discendenti sarà
immondo per il contatto con un cadavere o sarà lontano in viaggio, potrà
ugualmente celebrare la pasqua in onore del Signore. 11La
celebreranno il quattordici del secondo mese al tramonto; mangeranno la vittima
pasquale con pane azzimo e con erbe amare; 12non ne serberanno alcun
resto fino al mattino e non ne spezzeranno alcun osso. La celebreranno secondo
tutte le leggi della pasqua. 13Ma chi è mondo e non è in viaggio, se
si astiene dal celebrare la pasqua, sarà eliminato dal suo popolo; perché non
ha presentato l'offerta al Signore nel tempo stabilito, quell'uomo porterà la
pena del suo peccato. 14Se uno straniero che soggiorna in mezzo a
voi celebra la pasqua del Signore, si conformerà alle leggi e alle prescrizioni
della pasqua. Avrete un'unica legge per lo straniero e per il nativo del
paese".
15Nel giorno in cui la Dimora fu eretta, la nube coprì la Dimora,
ossia la tenda della testimonianza; alla sera essa aveva sulla Dimora l'aspetto
di un fuoco che durava fino alla mattina. 16Così avveniva sempre: la
nube copriva la Dimora e di notte aveva l'aspetto del fuoco. 17Tutte
le volte che la nube si alzava sopra la tenda, gli Israeliti si mettevano in
cammino; dove la nuvola si fermava, in quel luogo gli Israeliti si accampavano.
18Gli Israeliti si mettevano in cammino per ordine del Signore e per
ordine del Signore si accampavano; rimanevano accampati finché la nube restava
sulla Dimora. 19Quando la nube rimaneva per molti giorni sulla
Dimora, gli Israeliti osservavano la prescrizione del Signore e non partivano. 20Se
la nube rimaneva pochi giorni sulla Dimora, per ordine del Signore rimanevano
accampati e per ordine del Signore levavano il campo. 21Se la nube
si fermava dalla sera alla mattina e si alzava la mattina, subito riprendevano
il cammino; o se dopo un giorno e una notte la nube si alzava, allora riprendevano
il cammino. 22Se la nube rimaneva ferma sulla Dimora due giorni o un
mese o un anno, gli Israeliti rimanevano accampati e non partivano: ma quando
si alzava, levavano il campo. 23Per ordine del Signore si
accampavano e per ordine del Signore levavano il campo; osservavano le
prescrizioni del Signore, secondo l'ordine dato dal Signore per mezzo di Mosè.
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Fatti
due trombe d'argento; le farai lavorate a martello e ti serviranno per
convocare la comunità e per levare l'accampamento. 3Al suono di esse
tutta la comunità si radunerà presso di te all'ingresso della tenda del
convegno. 4Al suono di una tromba sola, i principi, i capi delle
migliaia d'Israele, converranno presso di te. 5Quando suonerete uno
squillo di acclamazione, gli accampamenti che sono a levante si metteranno in
cammino. 6Quando suonerete una seconda volta lo squillo di
acclamazione, gli accampamenti che si trovano a mezzogiorno si metteranno in
cammino; si suoneranno squilli di acclamazione quando dovranno mettersi in
cammino. 7Quando deve essere convocata la comunità, suonerete, ma
non uno squillo di acclamazione. 8I sacerdoti figli di Aronne
suoneranno le trombe; sarà una legge perenne per voi e per i vostri
discendenti.
9Quando nel vostro paese andrete in guerra contro il nemico che vi
attaccherà, suonerete le trombe con squilli di acclamazione e sarete ricordati
davanti al Signore vostro Dio e sarete liberati dai vostri nemici. 10Così
anche nei vostri giorni di gioia, nelle vostre solennità e al principio dei
vostri mesi, suonerete le trombe quando offrirete olocausti e sacrifici di
comunione; esse vi ricorderanno davanti al vostro Dio. Io sono il Signore
vostro Dio".
11Il secondo anno, il secondo mese, il venti del mese, la nube si
alzò sopra la Dimora della testimonianza. 12Gli Israeliti partirono
dal deserto del Sinai secondo il loro ordine di marcia; la nube si fermò nel
deserto di Paran. 13Così si misero in cammino la prima volta,
secondo l'ordine del Signore, dato per mezzo di Mosè. 14Per prima si
mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Giuda, diviso secondo le loro
schiere. Nacason, figlio di Amminadab, comandava la schiera di Giuda. 15Netaneel,
figlio di Suar, comandava la schiera della tribù dei figli di Issacar; 16Eliab,
figlio di Chelon, comandava la schiera della tribù dei figli di Zàbulon. 17La
Dimora fu smontata e i figli di Gherson e i figli di Merari si misero in
cammino portando la Dimora. 18Poi si mosse l'insegna
dell'accampamento di Ruben, diviso secondo le sue schiere. Elisur, figlio di
Sedeur, comandava la schiera di Ruben. 19Selumiel, figlio di
Surisaddai, comandava la schiera della tribù dei figli di Simeone. 20Eliasaf,
figlio di Deuel, comandava la schiera della tribù dei figli di Gad. 21Poi
si mossero i Keatiti, portando gli oggetti sacri; gli altri dovevano erigere la
Dimora, prima che questi arrivassero. 22Poi si mosse l'insegna
dell'accampamento dei figli di Efraim, diviso secondo le sue schiere. Elisama,
figlio di Ammiud, comandava la schiera di Efraim. 23Gamliel, figlio
di Pedasur, comandava la schiera della tribù dei figli di Manàsse. 24Abidau,
figlio di Ghideoni, comandava la schiera della tribù dei figli di Beniamino. 25Poi
si mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Dan, diviso secondo le sue
schiere, formando la retroguardia di tutti gli accampamenti. Achiezer, figlio
di Ammisaddai, comandava la schiera di Dan. 26Paghiel, figlio di
Ocran, comandava la schiera della tribù dei figli di Aser, 27e
Achira, figlio di Enan, comandava la schiera della tribù dei figli di Nèftali. 28Questo
era l'ordine con cui gli Israeliti si misero in cammino, secondo le loro
schiere. Così levarono l'accampamento.
29Mosè disse a Obab, figlio di Reuel, Madianita, suocero di Mosè:
"Noi stiamo per partire, verso il luogo del quale il Signore ha detto: Io
ve lo darò in possesso. Vieni con noi e ti faremo del bene, perché il Signore
ha promesso di fare il bene a Israele". 30Gli rispose: "Io
non verrò ma tornerò al mio paese e dai miei parenti". Mosè disse: 31"Non
ci lasciare poiché tu conosci i luoghi dove ci accamperemo nel deserto e sarai
per noi come gli occhi. 32Se vieni con noi, qualunque bene il
Signore farà a noi, noi lo faremo a te".
33Così partirono dal monte del Signore e fecero tre giornate di
cammino; l'arca dell'alleanza del Signore li precedeva durante le tre giornate
di cammino, per cercare loro un luogo di sosta. 34La nube del
Signore era sopra di loro durante il giorno da quando erano partiti.
35Quando l'arca partiva, Mosè diceva:
"Sorgi, Signore,
e siano dispersi i tuoi nemici
e fuggano da te coloro che ti odiano".
36Quando si posava, diceva:
"Torna, Signore,
alle miriadi di migliaia di Israele".
1Ora il popolo cominciò a lamentarsi malamente agli
orecchi del Signore. Li udì il Signore e il suo sdegno si accese e il fuoco del
Signore divampò in mezzo a loro e divorò l'estremità dell'accampamento. 2Il
popolo gridò a Mosè; Mosè pregò il Signore e il fuoco si spense. 3Quel
luogo fu chiamato Tabera, perché il fuoco del Signore era divampato in mezzo a
loro.
4La gente raccogliticcia, che era tra il popolo, fu presa da
bramosia; anche gli Israeliti ripresero a lamentarsi e a dire: "Chi ci
potrà dare carne da mangiare? 5Ci ricordiamo dei pesci che
mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cocomeri, dei meloni, dei porri, delle
cipolle e dell'aglio. 6Ora la nostra vita inaridisce; non c'è più
nulla, i nostri occhi non vedono altro che questa manna". 7Ora
la manna era simile al seme del coriandolo e aveva l'aspetto della resina
odorosa. 8Il popolo andava attorno a raccoglierla; poi la riduceva
in farina con la macina o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere nelle
pentole o ne faceva focacce; aveva il sapore di pasta all'olio. 9Quando
di notte cadeva la rugiada sul campo, cadeva anche la manna.
10Mosè udì il popolo che si lamentava in tutte le famiglie, ognuno
all'ingresso della propria tenda; lo sdegno del Signore divampò e la cosa
dispiacque anche a Mosè. 11Mosè disse al Signore: "Perché hai
trattato così male il tuo servo? Perché non ho trovato grazia ai tuoi occhi,
tanto che tu mi hai messo addosso il carico di tutto questo popolo? 12L'ho
forse concepito io tutto questo popolo? O l'ho forse messo al mondo io perché
tu mi dica: Pòrtatelo in grembo, come la balia porta il bambino lattante, fino
al paese che tu hai promesso con giuramento ai suoi padri? 13Da dove
prenderei la carne da dare a tutto questo popolo? Perché si lamenta dietro a
me, dicendo: Dacci da mangiare carne! 14Io non posso da solo portare
il peso di tutto questo popolo; è un peso troppo grave per me. 15Se
mi devi trattare così, fammi morire piuttosto, fammi morire, se ho trovato
grazia ai tuoi occhi; io non veda più la mia sventura!".
16Il Signore disse a Mosè: "Radunami settanta uomini tra gli
anziani d'Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come loro scribi;
conducili alla tenda del convegno; vi si presentino con te. 17Io
scenderò e parlerò in quel luogo con te; prenderò lo spirito che è su di te per
metterlo su di loro, perché portino con te il carico del popolo e tu non lo
porti più da solo.
18Dirai al popolo: Santificatevi per domani e mangerete carne,
perché avete pianto agli orecchi del Signore, dicendo: Chi ci farà mangiare
carne? Stavamo così bene in Egitto! Ebbene il Signore vi darà carne e voi ne
mangerete. 19Ne mangerete non per un giorno, non per due giorni, non
per cinque giorni, non per dieci giorni, non per venti giorni, 20ma
per un mese intero, finché vi esca dalle narici e vi venga a noia, perché avete
respinto il Signore che è in mezzo a voi e avete pianto davanti a lui, dicendo:
Perché siamo usciti dall'Egitto?". 21Mosè disse: "Questo
popolo, in mezzo al quale mi trovo, conta seicentomila adulti e tu dici: Io
darò loro la carne e ne mangeranno per un mese intero! 22Si possono
uccidere per loro greggi e armenti in modo che ne abbiano abbastanza? O si
radunerà per loro tutto il pesce del mare in modo che ne abbiano
abbastanza?". 23Il Signore rispose a Mosè: "Il braccio del
Signore è forse raccorciato? Ora vedrai se la parola che ti ho detta si
realizzerà o no".
24Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole del Signore; radunò
settanta uomini tra gli anziani del popolo e li pose intorno alla tenda del
convegno. 25Allora il Signore scese nella nube e gli parlò: prese lo
spirito che era su di lui e lo infuse sui settanta anziani: quando lo spirito si
fu posato su di essi, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito. 26Intanto,
due uomini, uno chiamato Eldad e l'altro Medad, erano rimasti nell'accampamento
e lo spirito si posò su di essi; erano fra gli iscritti ma non erano usciti per
andare alla tenda; si misero a profetizzare nell'accampamento. 27Un
giovane corse a riferire la cosa a Mosè e disse: "Eldad e Medad
profetizzano nell'accampamento". 28Allora Giosuè, figlio di
Nun, che dalla sua giovinezza era al servizio di Mosè, disse: "Mosè, signor
mio, impediscili!". 29Ma Mosè gli rispose: "Sei tu geloso
per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore dare
loro il suo spirito!". 30Mosè si ritirò nell'accampamento,
insieme con gli anziani d'Israele.
31Intanto si era alzato un vento, per ordine del Signore, e portò
quaglie dalla parte del mare e le fece cadere presso l'accampamento sulla
distesa di circa una giornata di cammino da un lato e una giornata di cammino
dall'altro, intorno all'accampamento e a un'altezza di circa due cubiti sulla
superficie del suolo. 32Il popolo si alzò e tutto quel giorno e
tutta la notte e tutto il giorno dopo raccolse le quaglie. Chi ne raccolse meno
ne ebbe dieci homer; le distesero intorno all'accampamento. 33Avevano
ancora la carne fra i denti e non l'avevano ancora masticata, quando lo sdegno
del Signore si accese contro il popolo e il Signore percosse il popolo con una
gravissima piaga. 34Quel luogo fu chiamato Kibrot-Taava, perché qui
fu sepolta la gente che si era lasciata dominare dalla ingordigia. 35Da
Kibrot-Taava il popolo partì per Caserot e a Caserot fece sosta.
1Maria e Aronne parlarono contro Mosè a causa della
donna etiope che aveva sposata; infatti aveva sposato una Etiope. 2Dissero:
"Il Signore ha forse parlato soltanto per mezzo di Mosè? Non ha parlato
anche per mezzo nostro?". Il Signore udì. 3Ora Mosè era molto
più mansueto di ogni uomo che è sulla terra.
4Il Signore disse subito a Mosè, ad Aronne e a Maria: "Uscite
tutti e tre e andate alla tenda del convegno". Uscirono tutti e tre. 5Il
Signore allora scese in una colonna di nube, si fermò all'ingresso della tenda
e chiamò Aronne e Maria. I due si fecero avanti. 6Il Signore disse:
"Ascoltate le mie
parole!
Se ci sarà un vostro profeta, io, il Signore,
in visione a lui mi rivelerò,
in sogno parlerò con lui.
7Non così per il mio servo Mosè:
egli è l'uomo di fiducia in tutta la mia casa.
8Bocca a bocca parlo con lui,
in visione e non con enigmi
ed egli guarda l'immagine del Signore.
Perché non avete temuto
di parlare contro il mio servo Mosè?".
9L'ira del Signore si accese contro di loro ed Egli se
ne andò; 10la nuvola si ritirò di sopra alla tenda ed ecco Maria era
lebbrosa, bianca come neve; Aronne guardò Maria ed ecco era lebbrosa.
11Aronne disse a Mosè: "Signor mio, non addossarci la pena del
peccato che abbiamo stoltamente commesso, 12essa non sia come il
bambino nato morto, la cui carne è già mezzo consumata quando esce dal seno
della madre". 13Mosè gridò al Signore: "Guariscila,
Dio!". 14Il Signore rispose a Mosè: "Se suo padre le
avesse sputato in viso, non ne porterebbe essa vergogna per sette giorni? Stia
dunque isolata fuori dell'accampamento sette giorni; poi vi sarà di nuovo
ammessa". 15Maria dunque rimase isolata, fuori
dell'accampamento sette giorni; il popolo non riprese il cammino, finché Maria
non fu riammessa nell'accampamento. 16Poi il popolo partì da Caserot
e si accampò nel deserto di Paran.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Manda
uomini a esplorare il paese di Canaan che sto per dare agli Israeliti. Mandate
un uomo per ogni tribù dei loro padri; siano tutti dei loro capi". 3Mosè
li mandò dal deserto di Paran, secondo il comando del Signore; quegli uomini
erano tutti capi degli Israeliti.
4Questi erano i loro nomi: per la tribù di Ruben, Sammua figlio di
Zaccur; 5per la tribù di Simeone, Safat figlio di Cori; 6per
la tribù di Giuda, Caleb figlio di Iefunne; 7per la tribù di
Issacar, Igheal figlio di Giuseppe; per la tribù di Efraim, 8Osea
figlio di Nun; 9per la tribù di Beniamino, Palti figlio di Rafu; 10per
la tribù di Zàbulon, Gaddiel figlio di Sodi; 11per la tribù di
Giuseppe, cioè per la tribù di Manàsse, Gaddi figlio di Susi; 12per
la tribù di Dan, Ammiel figlio di Ghemalli; 13per la tribù di Aser,
Setur figlio di Michele; 14per la tribù di Nèftali, Nacbi figlio di
Vofsi; 15per la tribù di Gad, Gheuel figlio di Machi. 16Questi
sono i nomi degli uomini che Mosè mandò a esplorare il paese. Mosè diede ad
Osea, figlio di Nun, il nome di Giosuè.
17Mosè dunque li mandò a esplorare il paese di Canaan e disse loro:
"Salite attraverso il Negheb; poi salirete alla regione montana 18e
osserverete che paese sia, che popolo l'abiti, se forte o debole, se poco o
molto numeroso; 19come sia la regione che esso abita, se buona o
cattiva, e come siano le città dove abita, se siano accampamenti o luoghi
fortificati; 20come sia il terreno, se fertile o sterile, se vi
siano alberi o no. Siate coraggiosi e portate frutti del paese". Era il
tempo in cui cominciava a maturare l'uva.
21Quelli dunque salirono ed esplorarono il paese dal deserto di Sin,
fino a Recob, in direzione di Amat. 22Salirono attraverso il Negheb
e andarono fino a Ebron, dove erano Achiman, Sesai e Talmai, figli di Anak. Ora
Ebron era stata edificata sette anni prima di Tanis in Egitto. 23Giunsero
fino alla valle di Escol, dove tagliarono un tralcio con un grappolo d'uva, che
portarono in due con una stanga, e presero anche melagrane e fichi.
24Quel luogo fu chiamato valle di Escol a causa del grappolo d'uva
che gli Israeliti vi tagliarono.
25Alla fine di quaranta giorni tornarono dall'esplorazione del paese
26e andarono a trovare Mosè e Aronne e tutta la comunità degli
Israeliti nel deserto di Paran, a Kades; riferirono ogni cosa a loro e a tutta
la comunità e mostrarono loro i frutti del paese. 27Raccontarono:
"Noi siamo arrivati nel paese dove tu ci avevi mandato ed è davvero un
paese dove scorre latte e miele; ecco i suoi frutti. 28Ma il popolo
che abita il paese è potente, le città sono fortificate e immense e vi abbiamo
anche visto i figli di Anak. 29Gli Amaleciti abitano la regione del
Negheb; gli Hittiti, i Gebusei e gli Amorrei le montagne; i Cananei abitano
presso il mare e lungo la riva del Giordano". 30Caleb calmò il
popolo che mormorava contro Mosè e disse: "Andiamo presto e conquistiamo
il paese, perché certo possiamo riuscirvi". 31Ma gli uomini che
vi erano andati con lui dissero: "Noi non saremo capaci di andare contro
questo popolo, perché è più forte di noi". 32Screditarono
presso gli Israeliti il paese che avevano esplorato, dicendo: "Il paese
che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese che divora i suoi abitanti;
tutta la gente che vi abbiamo notata è gente di alta statura; 33vi
abbiamo visto i giganti, figli di Anak, della razza dei giganti, di fronte ai
quali ci sembrava di essere come locuste e così dovevamo sembrare a loro".
1Allora tutta la comunità alzò la voce e diede in alte
grida; il popolo pianse tutta quella notte. 2Tutti gli Israeliti
mormoravano contro Mosè e contro Aronne e tutta la comunità disse loro:
"Oh! fossimo morti nel paese d'Egitto o fossimo morti in questo deserto! 3E
perché il Signore ci conduce in quel paese per cadere di spada? Le nostre mogli
e i nostri bambini saranno preda. Non sarebbe meglio per noi tornare in
Egitto?". 4Si dissero l'un l'altro: "Diamoci un capo e
torniamo in Egitto".
5Allora Mosè e Aronne si prostrarono a terra dinanzi a tutta la
comunità riunita degli Israeliti. 6Giosuè figlio di Nun e Caleb
figlio di Iefunne, che erano fra coloro che avevano esplorato il paese, si
stracciarono le vesti 7e parlarono così a tutta la comunità degli
Israeliti: "Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese
molto buono. 8Se il Signore ci è favorevole, ci introdurrà in quel
paese e ce lo darà: è un paese dove scorre latte e miele. 9Soltanto,
non vi ribellate al Signore e non abbiate paura del popolo del paese; è pane
per noi e la loro difesa li ha abbandonati mentre il Signore è con noi; non ne
abbiate paura".
10Allora tutta la comunità parlò di lapidarli; ma la Gloria del
Signore apparve sulla tenda del convegno a tutti gli Israeliti. 11Il
Signore disse a Mosè: "Fino a quando mi disprezzerà questo popolo? E fino
a quando non avranno fede in me, dopo tutti i miracoli che ho fatti in mezzo a
loro? 12Io lo colpirò con la peste e lo distruggerò, ma farò di te
una nazione più grande e più potente di esso".
13Mosè disse al Signore: "Ma gli Egiziani hanno saputo che tu
hai fatto uscire questo popolo con la tua potenza 14e lo hanno detto
agli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu, Signore, sei in mezzo a
questo popolo, e ti mostri loro faccia a faccia, che la tua nube si ferma sopra
di loro e che cammini davanti a loro di giorno in una colonna di nube e di
notte in una colonna di fuoco. 15Ora se fai perire questo popolo
come un solo uomo, le nazioni che hanno udito la tua fama, diranno: 16Siccome
il Signore non è stato in grado di far entrare questo popolo nel paese che
aveva giurato di dargli, li ha ammazzati nel deserto. 17Ora si
mostri grande la potenza del mio Signore, perché tu hai detto: 18Il
Signore è lento all'ira e grande in bontà, perdona la colpa e la ribellione, ma
non lascia senza punizione; castiga la colpa dei padri nei figli fino alla
terza e alla quarta generazione. 19Perdona l'iniquità di questo
popolo, secondo la grandezza della tua bontà, così come hai perdonato a questo
popolo dall'Egitto fin qui".
20Il Signore disse: "Io perdono come tu hai chiesto; 21ma,
per la mia vita, com'è vero che tutta la terra sarà piena della gloria del
Signore, 22tutti quegli uomini che hanno visto la mia gloria e i
prodigi compiuti da me in Egitto e nel deserto e tuttavia mi hanno messo alla
prova già dieci volte e non hanno obbedito alla mia voce, 23certo
non vedranno il paese che ho giurato di dare ai loro padri. Nessuno di quelli
che mi hanno disprezzato lo vedrà; 24ma il mio servo Caleb che è
stato animato da un altro spirito e mi ha seguito fedelmente io lo introdurrò
nel paese dove è andato; la sua stirpe lo possiederà. 25Gli
Amaleciti e i Cananei abitano nella valle; domani tornate indietro, incamminatevi
verso il deserto, per la via del Mare Rosso".
26Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 27"Fino
a quando sopporterò io questa comunità malvagia che mormora contro di me? Io ho
udito le lamentele degli Israeliti contro di me. 28Riferisci loro:
Per la mia vita, dice il Signore, io vi farò quello che ho sentito dire da voi.
29I vostri cadaveri cadranno in questo deserto. Nessuno di voi, di
quanti siete stati registrati dall'età di venti anni in su e avete mormorato
contro di me, 30potrà entrare nel paese nel quale ho giurato di
farvi abitare, se non Caleb, figlio di Iefunne, e Giosuè figlio di Nun. 31I
vostri bambini, dei quali avete detto che sarebbero diventati una preda di
guerra, quelli ve li farò entrare; essi conosceranno il paese che voi avete disprezzato.
32Ma i vostri cadaveri cadranno in questo deserto. 33I
vostri figli saranno nòmadi nel deserto per quarant'anni e porteranno il peso
delle vostre infedeltà, finché i vostri cadaveri siano tutti quanti nel
deserto. 34Secondo il numero dei giorni che avete impiegato per
esplorare il paese, quaranta giorni, sconterete le vostre iniquità per
quarant'anni, un anno per ogni giorno e conoscerete la mia ostilità. 35Io,
il Signore, ho parlato. Così agirò con tutta questa comunità malvagia che si è
riunita contro di me: in questo deserto saranno annientati e qui
moriranno".
36Gli uomini che Mosè aveva mandati a esplorare il paese e che,
tornati, avevano fatto mormorare tutta la comunità contro di lui diffondendo il
discredito sul paese, 37quegli uomini che avevano propagato cattive
voci su quel paese, morirono colpiti da un flagello, davanti al Signore. 38Ma
di quelli che erano andati a esplorare il paese rimasero vivi Giosuè, figlio di
Nun, e Caleb, figlio di Iefunne.
39Mosè riferì quelle parole a tutti gli Israeliti; il popolo ne fu
molto turbato. 40La mattina si alzarono presto per salire verso la
cima del monte, dicendo: "Eccoci qua; noi saliremo al luogo del quale il
Signore ha detto che noi abbiamo peccato". 41Ma Mosè disse:
"Perché trasgredite l'ordine del Signore? La cosa non vi riuscirà. 42Poiché
il Signore non è in mezzo a voi, non salite perché non siate sconfitti dai
vostri nemici! 43Perché di fronte a voi stanno gli Amaleciti e i
Cananei e voi cadrete di spada; perché avete abbandonato il Signore, il Signore
non sarà con voi". 44Si ostinarono a salire verso la cima del
monte, ma l'arca dell'alleanza del Signore e Mosè non si mossero
dall'accampamento. 45Allora gli Amaleciti e i Cananei che abitavano
su quel monte scesero, li batterono e ne fecero strage fino a Corma.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Parla agli
Israeliti e riferisci loro: Quando sarete entrati nel paese che dovrete abitare
e che io vi dò 3e offrirete al Signore un sacrificio consumato dal
fuoco, olocausto o sacrificio per soddisfare un voto, o per un'offerta
volontaria, o nelle vostre solennità, per fare un profumo soave per il Signore
con il vostro bestiame grosso o minuto, 4colui che presenterà
l'offerta al Signore, offrirà in oblazione un decimo di efa di fior di
farina intrisa in un quarto di hin di olio. 5Farai una
libazione di un quarto di hin di vino oltre l'olocausto o sacrificio per
ogni agnello. 6Se è per un ariete, offrirai in oblazione due decimi
di efa di fior di farina con un terzo di hin di olio 7e
farai una libazione di un terzo di hin di vino come offerta di odore
soave in onore del Signore. 8Se offri un giovenco in olocausto o in
sacrificio per soddisfare un voto o in sacrificio di comunione al Signore, 9oltre
il giovenco si offrirà, in oblazione, tre decimi di efa di fior di
farina intrisa in mezzo hin di olio 10e farai una libazione
di un mezzo hin di vino; è un sacrificio consumato dal fuoco, soave
profumo per il Signore. 11Così si farà per ogni bue, per ogni
ariete, per ogni agnello o capretto. 12Qualunque sia il numero degli
animali che immolerete, farete così per ciascuna vittima. 13Quanti
sono nativi del paese faranno così, quando offriranno un sacrificio consumato
dal fuoco, soave profumo per il Signore. 14Se uno straniero che
soggiorna da voi o chiunque dimorerà in mezzo a voi in futuro, offrirà un
sacrificio con il fuoco, soave profumo per il Signore, farà come fate voi. 15Vi
sarà una sola legge per tutta la comunità, per voi e per lo straniero che
soggiorna in mezzo a voi; sarà una legge perenne, di generazione in
generazione; come siete voi, così sarà lo straniero davanti al Signore. 16Ci
sarà una stessa legge e uno stesso rito per voi e per lo straniero che
soggiorna presso di voi".
17Il Signore disse ancora a Mosè: 18"Parla agli
Israeliti e riferisci loro. Quando sarete arrivati nel paese dove io vi conduco
19e mangerete il pane di quel paese, ne preleverete un'offerta da
presentare al Signore. 20Delle primizie della vostra madia,
metterete da parte una focaccia come offerta da elevare secondo il rito, la
preleverete come si preleva dall'aia l'offerta che si fa con il rito di
elevazione. 21Delle primizie della vostra madia darete al Signore
una parte come offerta che si fa elevandola, di generazione in generazione.
22Se avrete mancato per inavvertenza e non avrete osservato tutti
questi comandi che il Signore ha dati a Mosè, 23quanto il Signore vi
ha comandato per mezzo di Mosè, dal giorno in cui il Signore vi ha dato comandi
e in seguito, nelle vostre successive generazioni, 24se il peccato è
stato commesso per inavvertenza da parte della comunità, senza che la comunità
se ne sia accorta, tutta la comunità offrirà un giovenco come olocausto di
soave profumo per il Signore, con la sua oblazione e la sua libazione secondo
il rito, e un capro come sacrificio espiatorio. 25Il sacerdote farà
il rito espiatorio per tutta la comunità degli Israeliti e sarà loro perdonato;
infatti si tratta di un peccato commesso per inavvertenza ed essi hanno portato
l'offerta, il sacrificio fatto in onore del Signore mediante il fuoco e il loro
sacrificio espiatorio davanti al Signore, a causa della loro inavvertenza. 26Sarà
perdonato a tutta la comunità degli Israeliti e allo straniero che soggiorna in
mezzo a loro, perché tutto il popolo ha peccato per inavvertenza. 27Se
è una persona sola che ha peccato per inavvertenza, offra una capra di un anno
come sacrificio espiatorio. 28Il sacerdote farà il rito espiatorio
davanti al Signore per la persona che avrà mancato commettendo un peccato per
inavvertenza; quando avrà fatto l'espiazione per essa, le sarà perdonato. 29Si
tratti di un nativo del paese tra gli Israeliti o di uno straniero che
soggiorna in mezzo a voi, avrete un'unica legge per colui che pecca per
inavvertenza.
30Ma la persona che agisce con deliberazione, nativo del paese o straniero,
insulta il Signore; essa sarà eliminata dal suo popolo. 31Poiché ha
disprezzato la parola del Signore e ha violato il suo comando, quella persona
dovrà essere eliminata; porterà il peso della sua colpa".
32Mentre gli Israeliti erano nel deserto, trovarono un uomo che
raccoglieva legna in giorno di sabato. 33Quelli che l'avevano
trovato a raccogliere legna, lo condussero a Mosè, ad Aronne e a tutta la
comunità. 34Lo misero sotto sorveglianza, perché non era stato
ancora stabilito che cosa gli si dovesse fare. 35Il Signore disse a
Mosè: "Quell'uomo deve essere messo a morte; tutta la comunità lo lapiderà
fuori dell'accampamento". 36Tutta la comunità lo condusse fuori
dell'accampamento e lo lapidò; quegli morì secondo il comando che il Signore
aveva dato a Mosè.
37Il Signore aggiunse a Mosè: 38"Parla agli
Israeliti e ordina loro che si facciano, di generazione in generazione, fiocchi
agli angoli delle loro vesti e che mettano al fiocco di ogni angolo un cordone
di porpora viola. 39Avrete tali fiocchi e, quando li guarderete, vi
ricorderete di tutti i comandi del Signore per metterli in pratica; non andrete
vagando dietro il vostro cuore e i vostri occhi, seguendo i quali vi
prostituite. 40Così vi ricorderete di tutti i miei comandi, li
metterete in pratica e sarete santi per il vostro Dio. 41Io sono il
Signore vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese di Egitto per essere il
vostro Dio. Io sono il Signore vostro Dio".
1Ora Core figlio di Izear, figlio di Keat, figlio di
Levi, e Datan e Abiram, figli di Eliab, figlio di Pallu, figlio di Ruben, 2presero
altra gente e insorsero contro Mosè, con duecentocinquanta uomini tra gli
Israeliti, capi della comunità, membri del consiglio, uomini stimati; 3radunatisi
contro Mosè e contro Aronne, dissero loro: "Basta! Tutta la comunità,
tutti sono santi e il Signore è in mezzo a loro; perché dunque vi innalzate
sopra l'assemblea del Signore?".
4Quando Mosè ebbe udito questo, si prostrò con la faccia a terra; 5poi
disse a Core e a tutta la gente che era con lui: "Domani mattina il
Signore farà conoscere chi è suo e chi è santo e se lo farà avvicinare: farà
avvicinare a sé colui che egli avrà scelto. 6Fate questo: prendete
gli incensieri tu e tutta la gente che è con te; 7domani vi
metterete il fuoco e porrete profumo aromatico davanti al Signore; colui che il
Signore avrà scelto sarà santo. Basta, figli di Levi!". 8Mosè
disse poi a Core: "Ora ascoltate, figli di Levi! 9È forse poco
per voi che il Dio d'Israele vi abbia segregati dalla comunità d'Israele e vi
abbia fatti avvicinare a sé per prestare servizio nella Dimora del Signore e
per tenervi davanti alla comunità, esercitando per essa il vostro ministero? 10Egli
vi ha fatti avvicinare a sé, te e tutti i tuoi fratelli figli di Levi con te e
ora pretendete anche il sacerdozio? 11Per questo tu e tutta la gente
che è con te siete convenuti contro il Signore! E chi è Aronne perché vi
mettiate a mormorare contro di lui?".
12Poi Mosè mandò a chiamare Datan e Abiram, figli di Eliab; ma essi
dissero: "Noi non verremo. 13È forse poco per te l'averci fatti
partire da un paese dove scorre latte e miele per farci morire nel deserto,
perché tu voglia fare il nostro capo e dominare su di noi? 14Non ci
hai davvero condotti in un paese dove scorre latte e miele, né ci hai dato il possesso
di campi e di vigne! Credi tu di poter privare degli occhi questa gente? Noi
non verremo". 15Allora Mosè si adirò molto e disse al Signore:
"Non gradire la loro oblazione; io non ho preso da costoro neppure un
asino e non ho fatto torto ad alcuno di loro".
16Mosè disse a Core: "Tu e tutta la tua gente trovatevi domani
davanti al Signore: tu e loro con Aronne; 17ciascuno di voi prenda
l'incensiere, vi metta il profumo aromatico e porti ciascuno il suo incensiere
davanti al Signore: duecentocinquanta incensieri. Anche tu e Aronne; ciascuno
prenda un incensiere". 18Essi dunque presero ciascuno un
incensiere, vi misero il fuoco, vi posero profumo aromatico e si fermarono
all'ingresso della tenda del convegno; lo stesso fecero Mosè e Aronne.
19Core convocò tutta la comunità presso Mosè e Aronne all'ingresso
della tenda del convegno; la gloria del Signore apparve a tutta la comunità. 20Il
Signore disse a Mosè e ad Aronne: 21"Allontanatevi da questa
comunità e io li consumerò in un istante". 22Ma essi, prostratisi
con la faccia a terra, dissero: "Dio, Dio degli spiriti di ogni essere
vivente! Un uomo solo ha peccato e ti vorresti adirare contro tutta la
comunità?". 23Il Signore disse a Mosè: 24"Parla
alla comunità e ordinale: Ritiratevi dalle vicinanze della dimora di Core,
Datan e Abiram".
25Mosè si alzò e andò da Datan e da Abiram; gli anziani di Israele
lo seguirono. 26Egli disse alla comunità: "Allontanatevi dalle
tende di questi uomini empi e non toccate nulla di ciò che è loro, perché non
periate a causa di tutti i loro peccati". 27Così quelli si
ritirarono dal luogo dove stavano Core, Datan e Abiram. Datan e Abiram uscirono
e si fermarono all'ingresso delle loro tende con le mogli, i figli e i bambini.
28Mosè disse: "Da questo saprete che il Signore mi ha mandato
per fare tutte queste opere e che io non ho agito di mia iniziativa. 29Se
questa gente muore come muoiono tutti gli uomini, se la loro sorte è la sorte
comune a tutti gli uomini, il Signore non mi ha mandato; 30ma se il
Signore fa una cosa meravigliosa, se la terra spalanca la bocca e li ingoia con
quanto appartiene loro e se essi scendono vivi agli inferi, allora saprete che
questi uomini hanno disprezzato il Signore". 31Come egli ebbe
finito di pronunciare tutte queste parole, il suolo si profondò sotto i loro
piedi, 32la terra spalancò la bocca e li inghiottì: essi e le loro
famiglie, con tutta la gente che apparteneva a Core e tutta la loro roba. 33Scesero
vivi agli inferi essi e quanto loro apparteneva; la terra li ricoprì ed essi
scomparvero dall'assemblea. 34Tutto Israele che era attorno ad essi
fuggì alle loro grida; perché dicevano: "La terra non inghiottisca anche
noi!".
35Un fuoco uscì dalla presenza del Signore e divorò i
duecentocinquanta uomini, che offrivano l'incenso.
1Poi il Signore disse a Mosè: 2"Di' a
Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, di tirar fuori gli incensieri
dall'incendio e di disperdere qua e là il fuoco, perché quelli sono sacri; 3degli
incensieri di quegli uomini, che hanno peccato al prezzo della loro vita, si facciano
tante lamine battute per rivestirne l'altare, poiché sono stati presentati
davanti al Signore e quindi sono sacri; saranno un monito per gli
Israeliti". 4Il sacerdote Eleazaro prese gli incensieri di rame
presentati dagli uomini che erano stati arsi; furono ridotti in lamine per
rivestirne l'altare, 5perché servano da memoriale agli Israeliti:
nessun estraneo che non sia della discendenza di Aronne si accosti a bruciare
incenso davanti al Signore e abbia la sorte di Core e di quelli che erano con
lui. Eleazaro fece come il Signore gli aveva ordinato per mezzo di Mosè.
6Il giorno dopo tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro
Mosè e Aronne dicendo: "Voi avete fatto morire il popolo del
Signore". 7Come la comunità si radunava contro Mosè e contro
Aronne, gli Israeliti si volsero verso la tenda del convegno; ed ecco la nube
la ricoprì e apparve la gloria del Signore. 8Mosè e Aronne vennero
davanti alla tenda del convegno. 9Il Signore disse a Mosè: 10"Allontanatevi
da questa comunità e io li consumerò in un istante". Ma essi si
prostrarono con la faccia a terra. 11Mosè disse ad Aronne:
"Prendi l'incensiere, mettici il fuoco preso dall'altare, ponici sopra
l'incenso; portalo presto in mezzo alla comunità e fa' il rito espiatorio per
essi; poiché l'ira del Signore è divampata, il flagello è già cominciato".
12Aronne prese l'incensiere, come Mosè aveva detto, corse in mezzo
all'assemblea; ecco il flagello era già cominciato in mezzo al popolo; mise
l'incenso nel braciere e fece il rito espiatorio per il popolo. 13Si
fermò tra i morti e i vivi e il flagello fu arrestato. 14Ora quelli
che morirono di quel flagello furono quattordicimilasettecento, oltre quelli
che morirono per il fatto di Core. 15Aronne tornò da Mosè
all'ingresso della tenda del convegno: il flagello era stato fermato.
16Poi il Signore disse a Mosè: 17"Parla agli
Israeliti e fatti dare da loro dei bastoni, uno per ogni loro casato paterno:
cioè dodici bastoni da parte di tutti i loro capi secondo i loro casati
paterni; scriverai il nome di ognuno sul suo bastone, 18scriverai il
nome di Aronne sul bastone di Levi, poiché ci sarà un bastone per ogni capo dei
loro casati paterni. 19Riporrai quei bastoni nella tenda del
convegno, davanti alla testimonianza, dove io sono solito darvi convegno. 20L'uomo
che io avrò scelto sarà quello il cui bastone fiorirà e così farò cessare
davanti a me le mormorazioni che gli Israeliti fanno contro di voi".
21Mosè parlò agli Israeliti e tutti i loro capi gli diedero un
bastone ciascuno, secondo i loro casati paterni, cioè dodici bastoni; il
bastone di Aronne era in mezzo ai loro bastoni. 22Mosè ripose quei
bastoni davanti al Signore nella tenda della testimonianza. 23Il
giorno dopo, Mosè entrò nella tenda della testimonianza ed ecco il bastone di
Aronne per il casato di Levi era fiorito: aveva prodotto germogli, aveva fatto
sbocciare fiori e maturato mandorle. 24Allora Mosè tolse tutti i
bastoni dalla presenza del Signore e li portò a tutti gli Israeliti; essi li
videro e presero ciascuno il suo bastone.
25Il Signore disse a Mosè: "Riporta il bastone di Aronne
davanti alla Testimonianza, perché sia conservato come un monito per i ribelli
e si ponga fine alle loro mormorazioni contro di me ed essi non ne
muoiano". 26Mosè fece come il Signore gli aveva comandato.
27Gli Israeliti dissero a Mosè: "Ecco, moriamo, siamo perduti,
siamo tutti perduti! 28Chiunque si accosta alla Dimora del Signore
muore; dovremo morire tutti?".
1Il Signore disse ad Aronne: "Tu, i tuoi figli e
la casa di tuo padre con te porterete il peso delle iniquità commesse nel
santuario; tu e i tuoi figli porterete il peso delle iniquità commesse
nell'esercizio del vostro sacerdozio. 2Anche i tuoi fratelli, la
tribù di Levi, la tribù di tuo padre, farai accostare a te, perché ti siano
accanto e ti servano quando tu e i tuoi figli con te sarete davanti alla tenda
della testimonianza. 3Essi staranno al tuo servizio e al servizio di
tutta la tenda; soltanto non si accosteranno agli arredi del santuario né
all'altare, perché non moriate gli uni e gli altri. 4Essi saranno
accanto a te e saranno addetti alla custodia della tenda del convegno per tutto
il servizio della tenda e nessun estraneo si accosterà a voi. 5Voi
sarete addetti alla custodia del santuario e dell'altare, perché non vi sia più
ira contro gli Israeliti. 6Quanto a me, ecco, io ho preso i vostri
fratelli, i leviti, tra gli Israeliti; dati al Signore, essi sono rimessi in
dono a voi per prestare servizio nella tenda del convegno. 7Tu e i
tuoi figli con te eserciterete il vostro sacerdozio per quanto riguarda
l'altare ciò che è oltre il velo; compirete il vostro ministero. Io vi dò
l'esercizio del sacerdozio come un dono; l'estraneo che si accosterà sarà messo
a morte".
8Il Signore disse ancora ad Aronne: "Ecco, io ti dò il diritto
a tutte le cose consacrate dagli Israeliti, cioè a quelle che mi sono offerte
per elevazione: io le dò a te e ai tuoi figli, come diritto della tua unzione,
per legge perenne. 9Questo ti apparterrà fra le cose santissime, fra
le loro offerte consumate dal fuoco: ogni oblazione, ogni sacrificio espiatorio
e ogni sacrificio di riparazione che mi presenteranno; sono tutte cose
santissime che apparterranno a te e ai tuoi figli. 10Le mangerai in
luogo santissimo; ne mangerà ogni maschio; le tratterai come cose sante. 11Questo
ancora ti apparterrà: i doni che gli Israeliti presenteranno con l'elevazione e
tutte le loro offerte fatte con il rito di agitazione; io le dò a te, ai tuoi
figli e alle tue figlie con te per legge perenne. Chiunque sarà mondo in casa
tua ne potrà mangiare. 12Ti dò anche tutte le primizie che al
Signore offriranno: il meglio dell'olio, il meglio del mosto e del grano. 13Le
primizie di quanto produrrà la loro terra che essi presenteranno al Signore
saranno tue. Chiunque sarà mondo in casa tua ne potrà mangiare. 14Quanto
sarà consacrato per voto di sterminio in Israele sarà tuo. 15Ogni
essere che nasce per primo da ogni essere vivente, offerto al Signore, così
degli uomini come degli animali, sarà tuo; però farai riscattare il primogenito
dell'uomo e farai anche riscattare il primo nato di un animale immondo. 16Quanto
al riscatto, li farai riscattare dall'età di un mese, secondo la stima di
cinque sicli d'argento, in base al siclo del santuario, che è di venti ghera.
17Ma non farai riscattare il primo nato della vacca, né il primo
nato della pecora, né il primo nato della capra; sono cosa sacra; verserai il
loro sangue sull'altare e brucerai le loro parti grasse come sacrificio
consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore. 18La loro carne
sarà tua; sarà tua come il petto dell'offerta che si fa con la agitazione
rituale e come la coscia destra. 19Io dò a te, ai tuoi figli e alle
tue figlie con te, per legge perenne, tutte le offerte di cose sante che gli
Israeliti presenteranno al Signore con il rito dell'elevazione. È un'alleanza
inviolabile, perenne, davanti al Signore, per te e per la tua discendenza con
te".
20Il Signore disse ad Aronne: "Tu non avrai alcun possesso nel
loro paese e non ci sarà parte per te in mezzo a loro; io sono la tua parte e
il tuo possesso in mezzo agli Israeliti. 21Ai figli di Levi io dò in
possesso tutte le decime in Israele per il servizio che fanno, il servizio
della tenda del convegno. 22Gli Israeliti non si accosteranno più
alla tenda del convegno per non caricarsi di un peccato che li farebbe morire. 23Ma
il servizio nella tenda del convegno lo faranno soltanto i leviti; essi
porteranno il peso della loro responsabilità; sarà una legge perenne, di
generazione in generazione; non possiederanno nulla tra gli Israeliti; 24poiché
io dò in possesso ai leviti le decime che gli Israeliti presenteranno al
Signore come offerta fatta con il rito di elevazione; per questo dico di loro:
Non possiederanno nulla tra gli Israeliti".
25Il Signore disse a Mosè: 26"Parlerai inoltre ai
leviti e dirai loro: Quando riceverete dagli Israeliti le decime che io vi dò
per conto loro in vostro possesso, ne preleverete un'offerta secondo la rituale
elevazione da fare al Signore: una decima della decima; 27l'offerta
che avrete prelevata vi sarà calcolata come il grano che viene dall'aia e come
il mosto che esce dal torchio. 28Così anche voi preleverete
un'offerta per il Signore da tutte le decime che riceverete dagli Israeliti e
darete al sacerdote Aronne l'offerta che avrete prelevato per il Signore. 29Da
tutte le cose che vi saranno concesse preleverete tutte le offerte per il
Signore; di tutto ciò che vi sarà di meglio preleverete quel tanto che è da
consacrare. 30Dirai loro: Quando ne avrete prelevato il meglio, quel
che rimane sarà calcolato come il provento dell'aia e come il provento del
torchio. 31Lo potrete mangiare in qualunque luogo, voi e le vostre
famiglie, perché è il vostro salario in cambio del vostro servizio nella tenda
del convegno. 32Così non sarete rei di alcun peccato, perché ne
avrete messa da parte la parte migliore; non profanerete le cose sante degli
Israeliti; così non morirete".
1Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 2"Questa
è una disposizione della legge che il Signore ha prescritta: Ordina agli
Israeliti che ti portino una giovenca rossa, senza macchia, senza difetti, e
che non abbia mai portato il giogo. 3La darete al sacerdote
Eleazaro, che la condurrà fuori del campo e la farà immolare in sua presenza. 4Il
sacerdote Eleazaro prenderà con il dito il sangue della giovenca e ne farà
sette volte l'aspersione davanti alla tenda del convegno; 5poi si
brucerà la giovenca sotto i suoi occhi; se ne brucerà la pelle, la carne e il
sangue con gli escrementi. 6Il sacerdote prenderà legno di cedro,
issòpo, colore scarlatto e getterà tutto nel fuoco che consuma la giovenca. 7Poi
il sacerdote laverà le sue vesti e farà un bagno al suo corpo nell'acqua;
quindi rientrerà nel campo e il sacerdote rimarrà in stato d'immondezza fino
alla sera. 8Colui che avrà bruciato la giovenca si laverà le vesti
nell'acqua, farà un bagno al suo corpo nell'acqua e sarà immondo fino alla
sera. 9Un uomo mondo raccoglierà le ceneri della giovenca e le
depositerà fuori del campo in luogo mondo, dove saranno conservate per la
comunità degli Israeliti per l'acqua di purificazione: è un rito espiatorio. 10Colui
che avrà raccolto le ceneri della giovenca si laverà le vesti e sarà immondo
fino alla sera. Questa sarà una legge perenne per gli Israeliti e per lo
straniero che soggiornerà presso di loro.
11Chi avrà toccato un cadavere umano sarà immondo per sette giorni. 12Quando
uno si sarà purificato con quell'acqua il terzo e il settimo giorno, sarà
mondo; ma se non si purifica il terzo e il settimo giorno, non sarà mondo. 13Chiunque
avrà toccato un cadavere, cioè il corpo di una persona umana morta, e non si
sarà purificato, avrà profanato la Dimora del Signore e sarà sterminato da
Israele. Siccome l'acqua di purificazione non è stata spruzzata su di lui, egli
è in stato di immondezza; ha ancora addosso l'immondezza.
14Questa è la legge per quando un uomo muore in una tenda: chiunque
entrerà nella tenda e chiunque sarà nella tenda sarà immondo per sette giorni. 15Ogni
vaso scoperto, sul quale non sia un coperchio o una legatura, sarà immondo. 16Chiunque
per i campi avrà toccato un uomo ucciso di spada o morto di morte naturale o un
osso d'uomo o un sepolcro sarà immondo per sette giorni.
17Per colui che sarà divenuto immondo si prenderà la cenere della
vittima bruciata per l'espiazione e vi si verserà sopra l'acqua viva, in un
vaso; 18poi un uomo mondo prenderà issòpo, lo intingerà nell'acqua e
ne spruzzerà la tenda, tutti gli arredi e tutte le persone che vi stanno e
colui che ha toccato l'osso o l'ucciso o chi è morto di morte naturale o il
sepolcro. 19L'uomo mondo spruzzerà l'immondo il terzo giorno e il
settimo giorno e lo purificherà il settimo giorno; poi colui che è stato
immondo si sciacquerà le vesti, si laverà con l'acqua e diventerà mondo alla
sera. 20Ma colui che, divenuto immondo, non si purificherà, sarà
eliminato dalla comunità, perché ha contaminato il santuario del Signore e
l'acqua della purificazione non è stata spruzzata su di lui; è immondo. 21Sarà
per loro una legge perenne. Colui che avrà spruzzato l'acqua di purificazione
si laverà le vesti; chi avrà toccato l'acqua di purificazione sarà immondo fino
alla sera. 22Quanto l'immondo avrà toccato sarà immondo; chi lo avrà
toccato sarà immondo fino alla sera".
1Ora tutta la comunità degli Israeliti arrivò al
deserto di Sin il primo mese e il popolo si fermò a Kades. Qui morì e fu
sepolta Maria.
2Mancava l'acqua per la comunità: ci fu un assembramento contro Mosè
e contro Aronne. 3Il popolo ebbe una lite con Mosè, dicendo:
"Magari fossimo morti quando morirono i nostri fratelli davanti al
Signore! 4Perché avete condotto la comunità del Signore in questo
deserto per far morire noi e il nostro bestiame? 5E perché ci avete
fatti uscire dall'Egitto per condurci in questo luogo inospitale? Non è un
luogo dove si possa seminare, non ci sono fichi, non vigne, non melograni e non
c'è acqua da bere".
6Allora Mosè e Aronne si allontanarono dalla comunità per recarsi
all'ingresso della tenda del convegno; si prostrarono con la faccia a terra e
la gloria del Signore apparve loro. 7Il Signore disse a Mosè: 8"Prendi
il bastone e tu e tuo fratello Aronne convocate la comunità e alla loro
presenza parlate a quella roccia, ed essa farà uscire l'acqua; tu farai
sgorgare per loro l'acqua dalla roccia e darai da bere alla comunità e al suo
bestiame".
9Mosè dunque prese il bastone che era davanti al Signore, come il
Signore gli aveva ordinato. 10Mosè e Aronne convocarono la comunità
davanti alla roccia e Mosè disse loro: "Ascoltate, o ribelli: vi faremo
noi forse uscire acqua da questa roccia?". 11Mosè alzò la mano,
percosse la roccia con il bastone due volte e ne uscì acqua in abbondanza; ne
bevvero la comunità e tutto il bestiame.
12Ma il Signore disse a Mosè e ad Aronne: "Poiché non avete
avuto fiducia in me per dar gloria al mio santo nome agli occhi degli
Israeliti, voi non introdurrete questa comunità nel paese che io le dò". 13Queste
sono le acque di Mèriba, dove gli Israeliti contesero con il Signore e dove
Egli si dimostrò santo in mezzo a loro.
14Mosè mandò da Kades messaggeri al re di Edom per dirgli:
"Dice Israele tuo fratello: Tu sai tutte le tribolazioni che ci sono
avvenute: 15come i nostri padri scesero in Egitto e noi in Egitto
dimorammo per lungo tempo e gli Egiziani maltrattarono noi e i nostri padri. 16Noi
gridammo al Signore ed egli udì la nostra voce e mandò un angelo e ci fece
uscire dall'Egitto; eccoci ora in Kades, che è città ai tuoi estremi confini. 17Permettici
di passare per il tuo paese; non passeremo né per campi, né per vigne e non
berremo l'acqua dei pozzi; seguiremo la via Regia, senza deviare né a destra né
a sinistra, finché avremo oltrepassati i tuoi confini". 18Ma
Edom gli rispose: "Tu non passerai sul mio territorio; altrimenti uscirò
contro di te con la spada". 19Gli Israeliti gli dissero:
"Passeremo per la strada maestra; se noi e il nostro bestiame berremo la
tua acqua, te la pagheremo; lasciaci soltanto transitare a piedi". 20Ma
quegli rispose: "Non passerai!". Edom mosse contro Israele con molta
gente e con mano potente. 21Così Edom rifiutò a Israele il transito
per i suoi confini e Israele si allontanò da lui.
22Tutta la comunità degli Israeliti levò l'accampamento da Kades e
arrivò al monte Cor. 23Il Signore disse a Mosè e ad Aronne al monte
Cor, sui confini del paese di Edom: 24"Aronne sta per essere
riunito ai suoi antenati e non entrerà nel paese che ho dato agli Israeliti,
perché siete stati ribelli al mio comandamento alle acque di Mèriba. 25Prendi
Aronne e suo figlio Eleazaro e falli salire sul monte Cor. 26Spoglia
Aronne delle sue vesti e falle indossare a suo figlio Eleazaro; in quel luogo
Aronne sarà riunito ai suoi antenati e morirà". 27Mosè fece
come il Signore aveva ordinato ed essi salirono sul monte Cor, in vista di
tutta la comunità. 28Mosè spogliò Aronne delle sue vesti e le fece
indossare a Eleazaro suo figlio; Aronne morì in quel luogo sulla cima del
monte. Poi Mosè ed Eleazaro scesero dal monte. 29Quando tutta la
comunità vide che Aronne era morto, tutta la casa d'Israele lo pianse per
trenta giorni.
1Il re cananeo di Arad, che abitava il Negheb, appena
seppe che Israele veniva per la via di Atarim, attaccò battaglia contro Israele
e fece alcuni prigionieri. 2Allora Israele fece un voto al Signore e
disse: "Se tu mi metti nelle mani questo popolo, le loro città saranno da
me votate allo sterminio". 3Il Signore ascoltò la voce di
Israele e gli mise nelle mani i Cananei; Israele votò allo sterminio i Cananei
e le loro città e quel luogo fu chiamato Corma.
4Poi gli Israeliti partirono dal monte Cor, dirigendosi verso il
Mare Rosso per aggirare il paese di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio.
5Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: "Perché ci avete
fatti uscire dall'Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c'è
né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero". 6Allora
il Signore mandò fra il popolo serpenti velenosi i quali mordevano la gente e
un gran numero d'Israeliti morì. 7Allora il popolo venne a Mosè e
disse: "Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro
di te; prega il Signore che allontani da noi questi serpenti". Mosè pregò
per il popolo. 8Il Signore disse a Mosè: "Fatti un serpente e
mettilo sopra un'asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà
in vita". 9Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra
l'asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente
di rame, restava in vita.
10Poi gli Israeliti partirono e si accamparono a Obot; 11partiti
da Obot si accamparono a Iie-Abarim nel deserto che sta di fronte a Moab dal
lato dove sorge il sole. 12Di là partirono e si accamparono nella
valle di Zered. 13Poi di lì si mossero e si accamparono sull'altra
riva dell'Arnon, che scorre nel deserto e proviene dai confini degli Amorrei;
l'Arnon infatti è il confine di Moab fra Moab e gli Amorrei. 14Per
questo si dice nel libro delle Guerre del Signore:
"Vaeb in Sufa e i
torrenti,
l'Arnon 15e il pendio dei torrenti,
che declina verso la sede di Ar
e si appoggia alla frontiera di Moab".
16Di là andarono a Beer. Questo è il pozzo di cui il
Signore disse a Mosè: "Raduna il popolo e io gli darò l'acqua". 17Allora
Israele cantò questo canto:
"Sgorga, o pozzo:
cantatelo!
18Pozzo che i principi hanno scavato,
che i nobili del popolo hanno perforato
con lo scettro, con i loro bastoni".
Poi dal deserto andarono a
Mattana, 19da Mattana a Nacaliel, da Nacaliel a Bamot 20e
da Bamot alla valle che si trova nelle steppe di Moab presso la cima del Pisga,
che è di fronte al deserto.
21Israele mandò ambasciatori a Sicon, re degli Amorrei, per dirgli: 22"Lasciami
passare per il tuo paese; noi non devieremo per i campi, né per le vigne, non
berremo l'acqua dei pozzi; seguiremo la via Regia finché abbiamo oltrepassato i
tuoi confini". 23Ma Sicon non permise a Israele di passare per
i suoi confini; anzi radunò tutta la sua gente e uscì contro Israele nel
deserto; giunse a Iaaz e diede battaglia a Israele. 24Israele lo
sconfisse, passandolo a fil di spada, e conquistò il suo paese dall'Arnon fino
allo Iabbok, estendendosi fino alla regione degli Ammoniti, perché la frontiera
degli Ammoniti era forte.
25Israele prese tutte quelle città e abitò in tutte le città degli
Amorrei, cioè in Chesbon e in tutte le città del suo territorio; 26Chesbon
infatti era la città di Sicon, re degli Amorrei, il quale aveva mosso guerra al
precedente re di Moab e gli aveva tolto tutto il suo paese fino all'Arnon. 27Per
questo dicono i poeti:
"Entrate in Chesbon!
Ben costruita e fondata
è la città di Sicon!
28Perché un fuoco uscì da Chesbon,
una fiamma dalla città di Sicon
divorò Ar-Moab,
inghiottì le alture dell'Arnon.
29Guai a te, Moab,
sei perduto, popolo di Camos!
Egli ha reso fuggiaschi i suoi figli
e le sue figlie ha dato in schiavitù
al re degli Amorrei Sicon.
30Ma noi li abbiamo trafitti!
È rovinata Chesbon fino a Dibon.
Abbiamo devastato fino a Nofach
che è presso Madaba".
31Israele si stabilì dunque nel paese degli Amorrei. 32Poi
Mosè mandò a esplorare Iazer e gli Israeliti presero le città del suo
territorio e ne cacciarono gli Amorrei che vi si trovavano.
33Poi mutarono direzione e salirono lungo la strada verso Basan. Og,
re di Basan, uscì contro di loro con tutta la sua gente per dar loro battaglia
a Edrei. 34Ma il Signore disse a Mosè: "Non lo temere, perché
io te lo dò in potere, lui, tutta la sua gente e il suo paese; trattalo come
hai trattato Sicon, re degli Amorrei, che abitava a Chesbon". 35Gli
Israeliti batterono lui, con i suoi figli e con tutto il suo popolo, così che
non gli rimase più superstite alcuno, e si impadronirono del suo paese.
1Poi gli Israeliti partirono e si accamparono nelle
steppe di Moab, oltre il Giordano verso Gèrico.
2Or Balak, figlio di Zippor, vide quanto Israele aveva fatto agli
Amorrei 3e Moab ebbe grande paura di questo popolo, che era così
numeroso; Moab fu preso da spavento di fronte agli Israeliti. 4Quindi
Moab disse agli anziani di Madian: "Ora questa moltitudine divorerà quanto
è intorno a noi, come il bue divora l'erba dei campi".
Balak, figlio di Zippor, era in quel tempo re di Moab. 5Egli mandò
messaggeri a Balaam, figlio di Beor, a Petor che sta sul fiume, nel paese dei
figli di Amau, per chiamarlo e dirgli: "Ecco un popolo è uscito
dall'Egitto; ricopre la terra e si è stabilito di fronte a me; 6ora
dunque, vieni e maledicimi questo popolo; poiché è troppo potente per me; forse
così riusciremo a sconfiggerlo e potrò scacciarlo dal paese; so infatti che chi
tu benedici è benedetto e chi tu maledici è maledetto".
7Gli anziani di Moab e gli anziani di Madian partirono portando in
mano il salario dell'indovino; arrivati da Balaam, gli riferirono le parole di
Balak. 8Balaam disse loro: "Alloggiate qui stanotte e vi darò
la risposta secondo quanto mi dirà il Signore". I capi di Moab si
fermarono da Balaam.
9Ora Dio venne a Balaam e gli disse: "Chi sono questi uomini
che stanno da te?". 10Balaam rispose a Dio: "Balak, figlio
di Zippor, re di Moab, mi ha mandato a dire: 11Ecco, il popolo che è
uscito dall'Egitto, ricopre la terra; ora vieni a maledirmelo; forse riuscirò
così a batterlo e potrò scacciarlo". 12Dio disse a Balaam:
"Tu non andrai con loro, non maledirai quel popolo, perché esso è
benedetto".
13Balaam si alzò la mattina e disse ai capi di Balak:
"Andatevene al vostro paese, perché il Signore si è rifiutato di lasciarmi
venire con voi". 14I capi di Moab si alzarono, tornarono da
Balak e dissero: "Balaam si è rifiutato di venire con noi".
15Allora Balak mandò di nuovo i capi, in maggior numero e più
influenti di quelli di prima. 16Vennero da Balaam e gli dissero:
"Così dice Balak, figlio di Zippor: Nulla ti trattenga dal venire da me; 17perché
io ti colmerò di onori e farò quanto mi dirai; vieni dunque e maledicimi questo
popolo". 18Ma Balaam rispose e disse ai ministri di Balak:
"Quand'anche Balak mi desse la sua casa piena d'argento e oro, non potrei
trasgredire l'ordine del Signore, mio Dio, per fare cosa piccola o grande. 19Nondimeno,
trattenetevi qui anche voi stanotte, perché io sappia ciò che il Signore mi
dirà ancora".
20Dio venne la notte a Balaam e gli disse: "Se quegli uomini
sono venuti a chiamarti, alzati e va' con loro; ma farai ciò che io ti
dirò". 21Balaam quindi si alzò la mattina, sellò l'asina e se
ne andò con i capi di Moab.
22Ma l'ira di Dio si accese perché egli era andato; l'angelo del
Signore si pose sulla strada per ostacolarlo. Egli cavalcava l'asina e aveva
con sé due servitori. 23L'asina, vedendo l'angelo del Signore che
stava sulla strada con la spada sguainata in mano, deviò dalla strada e
cominciò ad andare per i campi. Balaam percosse l'asina per rimetterla sulla
strada. 24Allora l'angelo del Signore si fermò in un sentiero
infossato tra le vigne, che aveva un muro di qua e un muro di là. 25L'asina
vide l'angelo del Signore, si serrò al muro e strinse il piede di Balaam contro
il muro e Balaam la percosse di nuovo. 26L'angelo del Signore passò
di nuovo più avanti e si fermò in un luogo stretto, tanto stretto che non vi
era modo di ritirarsi né a destra, né a sinistra. 27L'asina vide
l'angelo del Signore e si accovacciò sotto Balaam; l'ira di Balaam si accese ed
egli percosse l'asina con il bastone. 28Allora il Signore aprì la
bocca all'asina ed essa disse a Balaam: "Che ti ho fatto perché tu mi
percuota già per la terza volta?". 29Balaam rispose all'asina:
"Perché ti sei beffata di me! Se avessi una spada in mano, ti ammazzerei
subito". 30L'asina disse a Balaam: "Non sono io la tua
asina sulla quale hai sempre cavalcato fino ad oggi? Sono forse abituata ad
agire così?". Ed egli rispose: "No". 31Allora il
Signore aprì gli occhi a Balaam ed egli vide l'angelo del Signore, che stava
sulla strada con la spada sguainata. Balaam si inginocchiò e si prostrò con la
faccia a terra. 32L'angelo del Signore gli disse: "Perché hai
percosso la tua asina già tre volte? Ecco io sono uscito a ostacolarti il
cammino, perché il cammino davanti a me va in precipizio. 33Tre
volte l'asina mi ha visto ed è uscita di strada davanti a me; se non fosse
uscita di strada davanti a me, certo io avrei già ucciso te e lasciato in vita
lei". 34Allora Balaam disse all'angelo del Signore: "Io ho
peccato, perché non sapevo che tu ti fossi posto contro di me sul cammino; ora
se questo ti dispiace, io tornerò indietro". 35L'angelo del
Signore disse a Balaam: "Va' pure con quegli uomini; ma dirai soltanto
quello che io ti dirò". Balaam andò con i capi di Balak.
36Quando Balak udì che Balaam arrivava, gli andò incontro a Ir-Moab
che è sul confine dell'Arnon, all'estremità del confine. 37Balak
disse a Balaam: "Non ti avevo forse mandato a chiamare con insistenza?
Perché non sei venuto da me? Non sono forse in grado di farti onore?". 38Balaam
rispose a Balak: "Ecco, sono venuto da te; ma ora posso forse dire
qualsiasi cosa? La parola che Dio mi metterà in bocca, quella dirò". 39Balaam
andò con Balak e giunsero a Kiriat-Cusot. 40Balak immolò bestiame
grosso e minuto e mandò parte della carne a Balaam e ai capi che erano con lui.
41La mattina Balak prese Balaam e lo fece salire a Bamot-Baal, da
dove si vedeva un'estremità dell'accampamento del popolo.
1Balaam disse a Balak: "Costruiscimi qui sette
altari e preparami qui sette giovenchi e sette arieti". 2Balak
fece come Balaam aveva detto; Balak e Balaam offrirono un giovenco e un ariete
su ciascun altare. 3Balaam disse a Balak: "Fermati presso il
tuo olocausto e io andrò; forse il Signore mi verrà incontro; quel che mi
mostrerà io te lo riferirò". Andò su di una altura brulla.
4Dio andò incontro a Balaam e Balaam gli disse: "Ho preparato i
sette altari e ho offerto un giovenco e un ariete su ciascun altare". 5Allora
il Signore mise le parole in bocca a Balaam e gli disse: "Torna da Balak e
parla così". 6Balaam tornò da Balak che stava presso il suo olocausto:
egli e tutti i capi di Moab. 7Allora Balaam pronunziò il suo poema e
disse:
"Dall'Aram mi ha fatto
venire Balak,
il re di Moab dalle montagne di oriente:
Vieni, maledici per me Giacobbe;
vieni, inveisci contro Israele!
8Come imprecherò, se Dio non impreca?
Come inveirò, se il Signore non inveisce?
9Anzi, dalla cima delle rupi io lo vedo
e dalle alture lo contemplo:
ecco un popolo che dimora solo
e tra le nazioni non si annovera.
10Chi può contare la polvere di Giacobbe?
Chi può numerare l'accampamento d'Israele?
Possa io morire della morte dei giusti
e sia la mia fine come la loro".
11Allora Balak disse a Balaam: "Che mi hai fatto?
Io t'ho fatto venire per maledire i miei nemici e tu invece li hai
benedetti". 12Rispose: "Non devo forse aver cura di dire
solo quello che il Signore mi mette sulla bocca?".
13Balak gli disse: "Vieni con me in altro luogo da dove tu
possa vederlo: qui ne vedi solo un'estremità, non lo vedi tutto intero; di là
me lo devi maledire". 14Lo condusse al campo di Zofim, sulla cima
del Pisga; costruì sette altari e offrì un giovenco e un ariete su ogni altare.
15Allora Balaam disse a Balak: "Fermati presso il tuo olocausto
e io andrò incontro al Signore". 16Il Signore andò incontro a
Balaam, gli mise le parole sulla bocca e gli disse: "Torna da Balak e
parla così". 17Balaam tornò da Balak che stava presso il suo
olocausto insieme con i capi di Moab. Balak gli disse: "Che cosa ha detto
il Signore?". 18Allora Balaam pronunziò il suo poema e disse:
"Sorgi, Balak, e
ascolta;
porgimi orecchio, figlio di Zippor!
19Dio non è un uomo da potersi smentire,
non è un figlio dell'uomo da potersi pentire.
Forse Egli dice e poi non fa?
Promette una cosa che poi non adempie?
20Ecco, di benedire ho ricevuto il comando
e la benedizione io non potrò revocare.
21Non si scorge iniquità in Giacobbe,
non si vede affanno in Israele.
Il Signore suo Dio è con lui
e in lui risuona l'acclamazione per il re.
22Dio, che lo ha fatto uscire dall'Egitto,
è per lui come le corna del bufalo.
23Perché non vi è sortilegio contro Giacobbe
e non vi è magìa contro Israele:
a suo tempo vien detto a Giacobbe
e a Israele che cosa opera Dio.
24Ecco un popolo che si leva come leonessa
e si erge come un leone;
non si accovaccia, finché non abbia divorato la preda
e bevuto il sangue degli uccisi".
25Allora Balak disse a Balaam: "Se proprio non lo
maledici, almeno non benedirlo!". 26Rispose Balaam e disse a
Balak: "Non ti ho già detto, che quanto il Signore dirà io dovrò
eseguirlo?".
27Balak disse a Balaam: "Vieni, ti condurrò in altro luogo:
forse piacerà a Dio che tu me li maledica di là". 28Così Balak
condusse Balaam in cima al Peor, che è di fronte al deserto. 29Balaam
disse a Balak: "Costruiscimi qui sette altari e preparami sette giovenchi
e sette arieti". 30Balak fece come Balaam aveva detto e offrì
un giovenco e un ariete su ogni altare.
1Balaam vide che al Signore piaceva di benedire Israele
e non volle rivolgersi come le altre volte alla magìa, ma voltò la faccia verso
il deserto. 2Balaam alzò gli occhi e vide Israele accampato, tribù
per tribù. Allora lo spirito di Dio fu sopra di lui. 3Egli pronunziò
il suo poema e disse:
"Oracolo di Balaam,
figlio di Beor,
e oracolo dell'uomo dall'occhio penetrante;
4oracolo di chi ode le parole di Dio
e conosce la scienza dell'Altissimo,
di chi vede la visione dell'Onnipotente,
e cade ed è tolto il velo dai suoi occhi.
5Come sono belle le tue tende, Giacobbe,
le tue dimore, Israele!
6Sono come torrenti che si diramano,
come giardini lungo un fiume,
come àloe, che il Signore ha piantati,
come cedri lungo le acque.
7Fluirà l'acqua dalle sue secchie
e il suo seme come acqua copiosa.
Il suo re sarà più grande di Agag
e il suo regno sarà celebrato.
8Dio, che lo ha fatto uscire dall'Egitto,
è per lui come le corna del bùfalo.
Egli divora le genti che lo avversano,
addenta le loro ossa
e spezza le saette scagliate contro di lui.
9Si è rannicchiato, si è accovacciato come un leone
e come una leonessa, chi oserà farlo alzare?
Chi ti benedice sia benedetto
e chi ti maledice sia maledetto!".
10Allora l'ira di Balak si accese contro Balaam; Balak
batté le mani e disse a Balaam: "Ti ho chiamato per maledire i miei nemici
e tu invece per tre volte li hai benedetti! 11Ora vattene al tuo
paese! Avevo detto che ti avrei colmato di onori, ma ecco, il Signore ti ha
impedito di averli". 12Balaam disse a Balak: "Non avevo
forse detto ai messaggeri che mi avevi mandato: 13Quando anche Balak
mi desse la sua casa piena d'argento e d'oro, non potrei trasgredire l'ordine
del Signore per fare cosa buona o cattiva di mia iniziativa: ciò che il Signore
dirà, quello soltanto dirò? 14Ora sto per tornare al mio popolo;
ebbene vieni: ti predirò ciò che questo popolo farà al tuo popolo negli ultimi
giorni". 15Egli pronunciò il suo poema e disse:
"Oracolo di Balaam,
figlio di Beor,
oracolo dell'uomo dall'occhio penetrante,
16oracolo di chi ode le parole di Dio
e conosce la scienza dell'Altissimo,
di chi vede la visione dell'Onnipotente,
e cade ed è tolto il velo dai suoi occhi.
17Io lo vedo, ma non ora,
io lo contemplo, ma non da vicino:
Una stella spunta da Giacobbe
e uno scettro sorge da Israele,
spezza le tempie di Moab
e il cranio dei figli di Set,
18Edom diverrà sua conquista
e diverrà sua conquista Seir, suo nemico,
mentre Israele compirà prodezze.
19Uno di Giacobbe dominerà i suoi nemici
e farà perire gli scampati da Ar".
20Poi vide Amalek, pronunziò il suo poema e disse:
"Amalek è la prima delle
nazioni,
ma il suo avvenire sarà eterna rovina".
21Poi vide i Keniti, pronunziò il suo poema e disse:
"Sicura è la tua dimora,
o Caino,
e il tuo nido è aggrappato alla roccia.
22Eppure sarà dato alla distruzione,
finché Assur ti deporterà in prigionia".
23Pronunziò ancora il suo poema e disse:
"Ahimè! chi potrà
sopravvivere,
dopo che il Signore avrà compiuto tal cosa?
24Verranno navi dalla parte di Cipro
e opprimeranno Assur e opprimeranno Eber,
ma anch'egli andrà in perdizione".
25Poi Balaam si alzò e tornò al suo paese, mentre Balak
se ne andò per la sua strada.
1Israele si stabilì a Sittim e il popolo cominciò a
trescare con le figlie di Moab. 2Esse invitarono il popolo ai
sacrifici offerti ai loro dei; il popolo mangiò e si prostrò davanti ai loro
dei. 3Israele aderì al culto di Baal-Peor e l'ira del Signore si
accese contro Israele.
4Il Signore disse a Mosè: "Prendi tutti i capi del popolo e fa'
appendere al palo i colpevoli, davanti al Signore, al sole, perché l'ira
ardente del Signore si allontani da Israele". 5Mosè disse ai
giudici d'Israele: "Ognuno di voi uccida dei suoi uomini coloro che hanno
aderito al culto di Baal-Peor".
6Ed ecco uno degli Israeliti venne e condusse ai suoi fratelli una
donna madianita, sotto gli occhi di Mosè e di tutta la comunità degli
Israeliti, mentre essi stavano piangendo all'ingresso della tenda del convegno.
7Vedendo ciò, Pincas figlio di Eleazaro, figlio del sacerdote
Aronne, si alzò in mezzo alla comunità, prese in mano una lancia, 8seguì
quell'uomo di Israele nella tenda e li trafisse tutti e due, l'uomo di Israele
e la donna, nel basso ventre. E il flagello cessò tra gli Israeliti. 9Di
quel flagello morirono ventiquattromila persone.
10Il Signore disse a Mosè: 11"Pincas, figlio di
Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, ha allontanato la mia ira dagli
Israeliti, perché egli è stato animato dal mio zelo fra di loro, e io nella mia
gelosia non ho sterminato gli Israeliti. 12Perciò digli che io
stabilisco con lui un'alleanza di pace, 13che sarà per lui e per la
sua stirpe dopo di lui un'alleanza di un sacerdozio perenne, perché egli ha
avuto zelo per il suo Dio e ha fatto il rito espiatorio per gli
Israeliti". 14Ora l'uomo d'Israele, che è stato ucciso con la
donna madianita, si chiamava Zimri, figlio di Salu, capo di un casato paterno
dei Simeoniti. 15La donna che è stata uccisa, la Madianita, si
chiamava Cozbi, figlia di Zur, capo della gente di un casato in Madian.
16Poi il Signore disse a Mosè: 17"Trattate i
Madianiti da nemici e uccideteli, 18poiché essi vi hanno trattati da
nemici con le astuzie mediante le quali vi hanno sedotti nella faccenda di Peor
e nella faccenda di Cozbi, figlia di un principe di Madian, loro sorella, che è
stata uccisa il giorno del flagello causato per la faccenda di Peor".
1Il Signore disse a Mosè e ad Eleazaro, figlio del
sacerdote Aronne: 2"Fate il censimento di tutta la comunità
degli Israeliti, dall'età di vent'anni in su, secondo i loro casati paterni, di
quanti in Israele possono andare in guerra". 3Mosè e il
sacerdote Eleazaro dissero loro nelle steppe di Moab presso il Giordano di
fronte a Gèrico: 4"Si faccia il censimento dall'età di
vent'anni in su, come il Signore aveva ordinato a Mosè e agli Israeliti, quando
uscirono dal paese d'Egitto".
5Ruben primogenito d'Israele. Figli di Ruben: Enoch, da cui discende
la famiglia degli Enochiti; Pallu, da cui discende la famiglia dei Palluiti; 6Chezron,
da cui discende la famiglia degli Chezroniti; Carmi, da cui discende la
famiglia dei Carmiti. 7Tali sono le famiglie dei Rubeniti: quelli
che furono registrati erano quarantatremilasettecentotrenta. 8Figli
di Pallu: Eliab. 9Figli di Eliab: Nemuel, Datan e Abiram. Questi
sono quel Datan e quell'Abiram, membri del consiglio, che si ribellarono contro
Mosè e contro Aronne con la gente di Core, quando questa si era ribellata
contro il Signore; 10la terra spalancò la bocca e li inghiottì
insieme con Core, quando quella gente perì e il fuoco divorò duecentocinquanta
uomini, che servirono d'esempio. 11Ma i figli di Core non perirono.
12Figli di Simeone secondo le loro famiglie. Da Nemuel discende la
famiglia dei Nemueliti; da Iamin la famiglia degli Iaminiti; da Iachin la famiglia
degli Iachiniti; da Zocar la famiglia dei Zocariti; 13da Saul la
famiglia dei Sauliti. 14Tali sono le famiglie dei Simeoniti. Ne
furono registrati ventiduemiladuecento.
15Figli di Gad secondo le loro famiglie. Da Sefon discende la
famiglia dei Sefoniti; da Agghi la famiglia degli Agghiti; da Suni la famiglia
dei Suniti; 16da Ozni la famiglia degli Ozniti; da Eri la famiglia
degli Eriti; 17da Arod la famiglia degli Aroditi; da Areli la
famiglia degli Areliti. 18Tali sono le famiglie dei figli di Gad. Ne
furono registrati quarantamilacinquecento.
19Figli di Giuda: Er e Onan; ma Er e Onan morirono nel paese di
Canaan. 20Ecco i figli di Giuda secondo le loro famiglie: da Sela
discende la famiglia degli Selaniti; da Perez la famiglia dei Pereziti; da
Zerach la famiglia degli Zerachiti. 21I figli di Perez furono:
Chezron da cui discende la famiglia dei Chezroniti; Amul da cui discende la
famiglia degli Amuliti. 22Tali sono le famiglie di Giuda. Ne furono
registrati settantaseimilacinquecento.
23Figli di Issacar secondo le loro famiglie: da Tola discende la
famiglia dei Tolaiti; da Puva la famiglia dei Puviti; 24da Iasub la
famiglia degli Iasubiti; da Simron la famiglia dei Simroniti. 25Tali
sono le famiglie di Issacar. Ne furono registrati sessantaquattromilatrecento.
26Figli di Zàbulon secondo le loro famiglie: da Sered discende la
famiglia dei Serediti; da Elon la famiglia degli Eloniti; da Iacleel la
famiglia degli Iacleeliti. 27Tali sono le famiglie degli Zabuloniti.
Ne furono registrati sessantamilacinquecento.
28Figli di Giuseppe secondo le loro famiglie: Manàsse ed Efraim. 29Figli
di Manàsse: da Machir discende la famiglia dei Machiriti. Machir generò Gàlaad. Da Gàlaad discende la famiglia dei Galaaditi. 30Questi
sono i figli di Gàlaad: Iezer da cui discende la famiglia degli Iezeriti; Elek
da cui discende la famiglia degli Eleciti; 31Asriel da cui discende
la famiglia degli Asrieliti; Sichem da cui discende la famiglia dei Sichemiti; 32Semida
da cui discende la famiglia dei Semiditi; Efer da cui discende la famiglia
degli Eferiti. 33Ora Zelofcad, figlio di Efer, non ebbe maschi ma
soltanto figlie e le figlie di Zelofcad si chiamarono Macla, Noa, Ogla, Milca e
Tirza. 34Tali sono le famiglie di Manàsse: gli uomini registrati
furono cinquantaduemilasettecento.
35Questi sono i figli di Efraim secondo le loro famiglie: da
Sutelach discende la famiglia dei Sutelachiti; da Beker la famiglia dei
Bekeriti; da Tacan la famiglia dei Tacaniti. 36Questi sono i figli
di Sutelach: da Erano è discesa la famiglia degli Eraniti. 37Tali
sono le famiglie dei figli di Efraim. Ne furono registrati
trentaduemilacinquecento. Questi sono i figli di Giuseppe secondo le loro
famiglie.
38Figli di Beniamino secondo le loro famiglie: da Bela discende la
famiglia dei Belaiti; da Asbel la famiglia degli Asbeliti; da Airam la famiglia
degli Airamiti; 39da Sufam la famiglia degli Sufamiti; 40da
Ufam la famiglia degli Ufamiti. I figli di Bela furono Ard e Naaman; da Ard
discende la famiglia degli Arditi; da Naaman discende la famiglia dei Naamiti. 41Tali
sono i figli di Beniamino secondo le loro famiglie. Gli uomini registrati
furono quarantacinquemilaseicento.
42Questi sono i figli di Dan secondo le loro famiglie: da Suam
discende la famiglia dei Suamiti. Sono queste le famiglie di Dan secondo le
loro famiglie. 43Totale per le famiglie dei Suamiti: ne furono
registrati sessantaquattromilaquattrocento.
44Figli di Aser secondo le loro famiglie: da Imna discende la
famiglia degli Imniti; da Isvi la famiglia degli Isviti; da Beria la famiglia
dei Beriiti. 45Dai figli di Beria discendono: da Eber la famiglia
degli Eberiti; da Malchiel la famiglia dei Malchieliti. 46La figlia
di Aser si chiamava Sera. 47Tali sono le famiglie dei figli di Aser.
Ne furono registrati cinquantatremilaquattrocento.
48Figli di Nèftali secondo le loro famiglie: da Iacseel discende la
famiglia degli Iacseeliti; da Guni la famiglia dei Guniti; 49da
Ieser la famiglia degli Ieseriti; da Sillem la famiglia dei Sillemiti. 50Tali
sono le famiglie di Nèftali secondo le loro famiglie. Gli uomini registrati
furono quarantacinquemilaquattrocento.
51Questi sono gli Israeliti che furono registrati:
seicentounmilasettecentotrenta.
52Il Signore disse a Mosè: 53"Il paese sarà diviso
tra di essi, per essere la loro proprietà, secondo il numero delle persone. 54A
quelli che sono in maggior numero darai in possesso una porzione maggiore; a
quelli che sono in minor numero darai una porzione minore; si darà a ciascuno
la sua porzione secondo il censimento. 55Ma la ripartizione del
paese sarà gettata a sorte; essi riceveranno la rispettiva proprietà secondo i
nomi delle loro tribù paterne. 56La ripartizione delle proprietà
sarà gettata a sorte per tutte le tribù grandi o piccole".
57Questi sono i leviti dei quali si fece il censimento secondo le
loro famiglie: da Gherson discende la famiglia dei Ghersoniti; da Keat la
famiglia dei Keatiti; da Merari la famiglia dei Merariti.
58Queste sono le famiglie di Levi: la famiglia dei Libniti, la
famiglia degli Ebroniti, la famiglia dei Macliti, la famiglia dei Musiti, la
famiglia dei Coriti. Keat generò Amram. 59La moglie di Amram si
chiamava Iochebed, figlia di Levi, che nacque a Levi in Egitto; essa partorì ad
Amram Aronne, Mosè e Maria loro sorella. 60Ad Aronne nacquero Nadab
e Abiu, Eleazaro e Itamar. 61Ora Nadab e Abiu morirono quando
presentarono al Signore un fuoco profano. 62Gli uomini registrati
furono ventitremila: tutti maschi, dall'età di un mese in su. Non furono
compresi nel censimento degli Israeliti perché non fu data loro alcuna
proprietà tra gli Israeliti.
63Questi sono i registrati da Mosè e dal sacerdote Eleazaro, i quali
fecero il censimento degli Israeliti nelle steppe di Moab presso il Giordano di
Gèrico. 64Fra questi non vi era alcuno di quegli Israeliti dei quali
Mosè e il sacerdote Aronne avevano fatto il censimento nel deserto del Sinai, 65perché
il Signore aveva detto di loro: "Dovranno morire nel deserto!". E non
ne rimase neppure uno, eccetto Caleb figlio di Iefunne, e Giosuè figlio di Nun.
1Le figlie di Zelofcad, figlio di Efer, figlio di
Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manàsse, delle famiglie di Manàsse, figlio
di Giuseppe, che si chiamavano Macla, Noa, Ogla, Milca e Tirza, 2si
accostarono e si presentarono davanti a Mosè, davanti al sacerdote Eleazaro,
davanti ai capi e a tutta la comunità all'ingresso della tenda del convegno, e
dissero: 3"Nostro padre è morto nel deserto. Egli non era nella
compagnia di coloro che si adunarono contro il Signore, non era della gente di
Core, ma è morto a causa del suo peccato, senza figli maschi. 4Perché
dovrebbe il nome del padre nostro scomparire dalla sua famiglia, per il fatto
che non ha avuto figli maschi? Dacci un possedimento in mezzo ai fratelli di
nostro padre". 5Mosè portò la loro causa davanti al Signore. 6Il
Signore disse a Mosè: 7"Le figlie di Zelofcad dicono bene.
Darai loro in eredità un possedimento tra i fratelli del loro padre e farai
passare ad esse l'eredità del loro padre. 8Parlerai inoltre agli
Israeliti e dirai: Quando uno sarà morto senza lasciare un figlio maschio, farete
passare la sua eredità alla figlia. 9Se non ha neppure una figlia,
darete la sua eredità ai suoi fratelli. 10Se non ha fratelli, darete
la sua eredità ai fratelli del padre. 11Se non ci sono fratelli del
padre, darete la sua eredità al parente più stretto nella sua famiglia e quegli
la possiederà. Questa sarà per i figli di Israele una norma di diritto, come il
Signore ha ordinato a Mosè".
12Il Signore disse a Mosè: "Sali su questo monte degli Abarim e
contempla il paese che io dò agli Israeliti. 13Quando l'avrai visto,
anche tu sarai riunito ai tuoi antenati, come fu riunito Aronne tuo fratello, 14perché
trasgrediste l'ordine che vi avevo dato nel deserto di Sin, quando la comunità
si ribellò e voi non dimostraste la mia santità agli occhi loro, a proposito di
quelle acque". Sono le acque di Mèriba di Kades, nel deserto di Sin. 15Mosè
disse al Signore: 16"Il Signore, il Dio della vita in ogni
essere vivente, metta a capo di questa comunità un uomo 17che li
preceda nell'uscire e nel tornare, li faccia uscire e li faccia tornare, perché
la comunità del Signore non sia un gregge senza pastore". 18Il
Signore disse a Mosè: "Prenditi Giosuè, figlio di Nun, uomo in cui è lo
spirito; porrai la mano su di lui, 19lo farai comparire davanti al
sacerdote Eleazaro e davanti a tutta la comunità, gli darai i tuoi ordini in
loro presenza 20e lo farai partecipe della tua autorità, perché
tutta la comunità degli Israeliti gli obbedisca. 21Egli si
presenterà davanti al sacerdote Eleazaro, che consulterà per lui il giudizio degli
Urim davanti al Signore; egli e tutti gli Israeliti con lui e tutta la
comunità usciranno all'ordine di Eleazaro ed entreranno all'ordine suo". 22Mosè
fece come il Signore gli aveva ordinato; prese Giosuè e lo fece comparire
davanti al sacerdote Eleazaro e davanti a tutta la comunità; 23pose
su di lui le mani e gli diede i suoi ordini come il Signore aveva comandato per
mezzo di Mosè.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Da'
quest'ordine agli Israeliti e di' loro: Avrete cura di presentarmi al tempo
stabilito l'offerta, l'alimento dei miei sacrifici da consumare con il fuoco,
soave profumo per me.
3Dirai loro: Questo è il sacrificio consumato dal fuoco che
offrirete al Signore; agnelli dell'anno, senza difetti, due al giorno, come
olocausto perenne. 4Uno degli agnelli lo offrirai la mattina e
l'altro agnello lo offrirai al tramonto; 5come oblazione un decimo
di efa di fior di farina, intrisa in un quarto di hin di olio di
olive schiacciate. 6Tale è l'olocausto perenne, offerto presso il
monte Sinai: sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore. 7La
libazione sarà di un quarto di hin per il primo agnello; farai nel
santuario la libazione, bevanda inebriante per il Signore. 8L'altro
agnello l'offrirai al tramonto, con una oblazione e una libazione simili a
quelle della mattina: è un sacrificio fatto con il fuoco, soave profumo per il
Signore.
9Nel giorno di sabato offrirete due agnelli dell'anno, senza
difetti; come oblazione due decimi di fior di farina intrisa in olio, con la
sua libazione. 10È l'olocausto del sabato, per ogni sabato, oltre
l'olocausto perenne e la sua libazione.
11Al principio dei vostri mesi offrirete come olocausto al Signore
due giovenchi, un ariete, sette agnelli dell'anno, senza difetti 12e
tre decimi di fior di farina intrisa in olio, come oblazione per ciascun
giovenco; due decimi di fior di farina intrisa in olio, come oblazione per
l'ariete, 13e un decimo di fior di farina intrisa in olio, come
oblazione per ogni agnello. È un olocausto di soave profumo, un sacrificio consumato
dal fuoco per il Signore. 14Le libazioni saranno di un mezzo hin
di vino per giovenco, di un terzo di hin per l'ariete e di un quarto di hin
per agnello. Tale è l'olocausto del mese, per tutti i mesi dell'anno. 15Si
offrirà al Signore un capro in sacrificio espiatorio oltre l'olocausto perenne
e la sua libazione.
16Il primo mese, il quattordici del mese sarà la pasqua del Signore.
17Il quindici di quel mese sarà giorno di festa. Per sette giorni si
mangerà pane azzimo. 18Il primo giorno si terrà una sacra adunanza;
non farete alcun lavoro servile; 19offrirete in sacrificio con il
fuoco un olocausto al Signore: due giovenchi, un ariete e sette agnelli
dell'anno senza difetti; 20come oblazione, fior di farina intrisa in
olio; ne offrirete tre decimi per giovenco e due per l'ariete; 21ne
offrirai un decimo per ciascuno dei sette agnelli 22e offrirai un
capro come sacrificio espiatorio per fare il rito espiatorio per voi. 23Offrirete
questi sacrifici oltre l'olocausto della mattina, che è un olocausto perenne. 24Li
offrirete ogni giorno, per sette giorni; è un alimento sacrificale consumato
dal fuoco, soave profumo per il Signore. Lo si offrirà oltre l'olocausto
perenne con la sua libazione. 25Il settimo giorno terrete una sacra
adunanza; non farete alcun lavoro servile.
26Il giorno delle primizie, quando presenterete al Signore una
oblazione nuova, alla vostra festa delle settimane, terrete una sacra adunanza;
non farete alcun lavoro servile. 27Offrirete, in olocausto di soave
profumo al Signore, due giovenchi, un ariete e sette agnelli dell'anno; 28in
oblazione, fior di farina intrisa in olio: tre decimi per ogni giovenco, due
decimi per l'ariete 29e un decimo per ciascuno dei sette agnelli; 30offrirete
un capro per il rito espiatorio per voi. 31Offrirete questi
sacrifici, oltre l'olocausto perpetuo e la sua oblazione. Sceglierete animali
senza difetti e vi aggiungerete le loro libazioni.
1Il settimo mese, il primo giorno del mese terrete una
sacra adunanza; non farete alcun lavoro servile; sarà per voi il giorno
dell'acclamazione con le trombe. 2Offrirete in olocausto di soave
odore al Signore un giovenco, un ariete, sette agnelli dell'anno senza difetti;
3in oblazione, fior di farina intrisa in olio: tre decimi per il
giovenco, due decimi per l'ariete, 4un decimo per ciascuno dei sette
agnelli 5e un capro, in sacrificio espiatorio, per il rito
espiatorio per voi; 6oltre l'olocausto del mese con la sua oblazione
e l'olocausto perenne con la sua oblazione e le loro libazioni, secondo il loro
rito. Sarà un sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore.
7Il decimo giorno di questo settimo mese terrete una sacra adunanza
e vi mortificherete; non farete alcun lavoro 8e offrirete in
olocausto di soave profumo al Signore un giovenco, un ariete, sette agnelli
dell'anno senza difetti; 9come oblazione, fior di farina intrisa in
olio: tre decimi per il giovenco, due decimi per l'ariete, 10un
decimo per ciascuno dei sette agnelli 11e un capro in sacrificio
espiatorio, oltre il sacrificio espiatorio proprio del rito dell'espiazione e
oltre l'olocausto perenne con la sua oblazione e le loro libazioni.
12Il quindici del settimo mese terrete una sacra adunanza; non
farete alcun lavoro servile e celebrerete una festa per il Signore per sette
giorni. 13Offrirete in olocausto, come sacrificio consumato dal
fuoco, soave profumo per il Signore, tredici giovenchi, due arieti, quattordici
agnelli dell'anno senza difetti; 14come oblazione, fior di farina
intrisa in olio: tre decimi per ciascuno dei tredici giovenchi, due decimi per
ciascuno dei due arieti, 15un decimo per ciascuno dei quattordici
agnelli 16e un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto
perenne, con la sua oblazione e la sua libazione. 17Il secondo
giorno offrirete dodici giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno
senza difetti, 18con le loro oblazioni e le libazioni per i
giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il numero e il rito 19e
un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione
e le loro libazioni. 20Il terzo giorno offrirete undici giovenchi,
due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 21con le
loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli
secondo il loro numero e il rito 22e un capro in sacrificio espiatorio,
oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione. 23Il
quarto giorno offrirete dieci giovenchi, due arieti, quattordici agnelli
dell'anno senza difetti, 24con le loro offerte e le loro libazioni
per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito 25e
un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione
e la sua libazione. 26Il quinto giorno offrirete nove giovenchi, due
arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 27con le loro
oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti, e gli agnelli
secondo il loro numero e il rito 28e un capro, in sacrificio
espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione. 29Il
sesto giorno offrirete otto giovenchi, due arieti, quattordici agnelli
dell'anno senza difetti, 30con le loro oblazioni e le loro libazioni
per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito 31e
un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione
e la sua libazione. 32Il settimo giorno offrirete sette giovenchi,
due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 33con le
loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli
secondo il loro numero e il rito 34e un capro, in sacrificio
espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione. 35L'ottavo
giorno terrete una solenne adunanza; non farete alcun lavoro servile; 36offrirete
in olocausto, come sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore,
un giovenco, un ariete, sette agnelli dell'anno senza difetti, 37con
le loro oblazioni e le loro libazioni, per il giovenco, l'ariete e gli agnelli
secondo il loro numero e il rito 38e un capro in sacrificio
espiatorio oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione.
39Questi sono i sacrifici che offrirete al Signore nelle vostre
solennità, oltre i vostri voti e le vostre offerte volontarie, si tratti dei
vostri olocausti o delle vostre oblazioni o delle vostre libazioni o dei vostri
sacrifici di comunione".
1Mosè riferì agli Israeliti quanto il Signore gli aveva
ordinato.
2Mosè disse ai capi delle tribù degli Israeliti: "Questo il
Signore ha ordinato: 3Quando uno avrà fatto un voto al Signore o si
sarà obbligato con giuramento ad una astensione, non violi la sua parola, ma
dia esecuzione a quanto ha promesso con la bocca. 4Quando una donna
avrà fatto un voto al Signore e si sarà obbligata ad una astensione, mentre è
ancora in casa del padre, durante la sua giovinezza, 5se il padre, avuta
conoscenza del voto di lei e dell'astensione alla quale si è obbligata, non
dice nulla, tutti i voti di lei saranno validi e saranno valide tutte le
astensioni alle quali si sarà obbligata. 6Ma se il padre, quando ne
viene a conoscenza, le fa opposizione, tutti i voti di lei e tutte le
astensioni alle quali si sarà obbligata, non saranno validi; il Signore la
perdonerà, perché il padre le ha fatto opposizione. 7Se si marita
quando è legata da voti o da un obbligo di astensione assunto alla leggera con le
labbra, 8se il marito ne ha conoscenza e quando viene a conoscenza
non dice nulla, i voti di lei saranno validi e saranno validi gli obblighi di
astensione da lei assunti. 9Ma se il marito, quando ne viene a
conoscenza, le fa opposizione, egli annullerà il voto che essa ha fatto e
l'obbligo di astensione che essa si è assunta alla leggera; il Signore la
perdonerà. 10Ma il voto di una vedova o di una donna ripudiata,
qualunque sia l'obbligo che si è assunto, rimarrà valido. 11Se una
donna nella casa del marito farà voti o si obbligherà con giuramento ad una
astensione 12e il marito ne avrà conoscenza, se il marito non dice
nulla e non le fa opposizione, tutti i voti di lei saranno validi e saranno
validi tutti gli obblighi di astensione da lei assunti. 13Ma se il
marito, quando ne viene a conoscenza, li annulla, quanto le sarà uscito dalle
labbra, voti od obblighi di astensione, non sarà valido; il marito lo ha
annullato; il Signore la perdonerà. 14Il marito può ratificare e il
marito può annullare qualunque voto e qualunque giuramento, per il quale essa
sia obbligata a mortificarsi. 15Ma se il marito, da un giorno
all'altro, non dice nulla in proposito, egli ratifica così tutti i voti di lei
e tutti gli obblighi di astensione da lei assunti; li ratifica perché non ha
detto nulla a questo proposito quando ne ha avuto conoscenza. 16Ma
se li annulla qualche tempo dopo averne avuto conoscenza, porterà il peso della
colpa della moglie".
17Queste sono le leggi che il Signore prescrisse a Mosè riguardo al
marito e alla moglie, al padre e alla figlia, quando questa è ancora fanciulla,
in casa del padre.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Compi la
vendetta degli Israeliti contro i Madianiti, poi sarai riunito ai tuoi
antenati". 3Mosè disse al popolo: "Mobilitate fra di voi
uomini per la guerra e marcino contro Madian per eseguire la vendetta del
Signore su Madian. 4Manderete in guerra mille uomini per tribù di
tutte le tribù d'Israele". 5Così furono forniti, dalle migliaia
d'Israele, mille uomini per tribù, cioè dodicimila uomini armati per la guerra.
6Mosè mandò in guerra quei mille uomini per tribù e con loro Pincas,
figlio del sacerdote Eleazaro, il quale portava gli oggetti sacri e aveva in
mano le trombe dell'acclamazione. 7Marciarono dunque contro Madian
come il Signore aveva ordinato a Mosè, e uccisero tutti i maschi. 8Uccisero
anche, oltre i loro caduti, i re di Madian Evi, Rekem, Sur, Ur e Reba cioè
cinque re di Madian; uccisero anche di spada Balaam figlio di Beor. 9Gli
Israeliti fecero prigioniere le donne di Madian e i loro fanciulli e
depredarono tutto il loro bestiame, tutti i loro greggi e ogni loro bene; 10appiccarono
il fuoco a tutte le città che quelli abitavano e a tutti i loro attendamenti 11e
presero tutto il bottino e tutta la preda, gente e bestiame. 12Poi
condussero i prigionieri, la preda e il bottino a Mosè, al sacerdote Eleazaro e
alla comunità degli Israeliti, accampati nelle steppe di Moab, presso il
Giordano di fronte a Gèrico.
13Mosè, il sacerdote Eleazaro e tutti i principi della comunità
uscirono loro incontro fuori dell'accampamento. 14Mosè si adirò
contro i comandanti dell'esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, che
tornavano da quella spedizione di guerra. 15Mosè disse loro:
"Avete lasciato in vita tutte le femmine? 16Proprio loro, per
suggerimento di Balaam, hanno insegnato agli Israeliti l'infedeltà verso il
Signore, nella faccenda di Peor, per cui venne il flagello nella comunità del
Signore. 17Ora uccidete ogni maschio tra i fanciulli e uccidete ogni
donna che si è unita con un uomo; 18ma tutte le fanciulle che non si
sono unite con uomini, conservatele in vita per voi. 19Voi poi
accampatevi per sette giorni fuori del campo; chiunque ha ucciso qualcuno e
chiunque ha toccato un cadavere si purifichi il terzo e il settimo giorno; questo
per voi e per i vostri prigionieri. 20Purificherete anche ogni
veste, ogni oggetto di pelle, ogni lavoro di pelo di capra e ogni oggetto di
legno".
21Il sacerdote Eleazaro disse ai soldati che erano andati in guerra:
"Questo è l'ordine della legge che il Signore ha prescritto a Mosè: 22L'oro,
l'argento, il rame, il ferro, lo stagno e il piombo, 23quanto può
sopportare il fuoco, lo farete passare per il fuoco e sarà reso puro; ma sarà
purificato anche con l'acqua della purificazione; quanto non può sopportare il
fuoco, lo farete passare per l'acqua. 24Vi laverete le vesti il
settimo giorno e sarete puri; poi potrete entrare nell'accampamento".
25Il Signore disse a Mosè: 26"Tu, con il sacerdote
Eleazaro e con i capi dei casati della comunità, fa' il censimento di tutta la
preda che è stata fatta: della gente e del bestiame; 27dividi la
preda fra i combattenti che sono andati in guerra e tutta la comunità. 28Dalla
parte spettante ai soldati che sono andati in guerra preleverai un contributo
per il Signore: cioè l'uno per cinquecento delle persone e del grosso bestiame,
degli asini e del bestiame minuto. 29Lo prenderete sulla metà di
loro spettanza e lo darai al sacerdote Eleazaro come offerta da fare con il
rito di elevazione in onore del Signore. 30Della metà che spetta
agli Israeliti prenderai l'uno per cinquanta delle persone del grosso bestiame,
degli asini e del bestiame minuto; lo darai ai leviti, che hanno la custodia
della Dimora del Signore".
31Mosè e il sacerdote Eleazaro fecero come il Signore aveva ordinato
a Mosè. 32Ora il bottino, cioè tutto ciò che rimaneva della preda
fatta da coloro che erano stati in guerra, consisteva in
seicentosettantacinquemila capi di bestiame minuto, 33settantaduemila
capi di grosso bestiame, 34sessantunmila asini 35e trentaduemila
persone, ossia donne che non si erano unite con uomini. 36La metà,
cioè la parte di quelli che erano andati in guerra, fu di
trecentotrentasettemilacinquecento capi di bestiame minuto, 37dei
quali seicentosettantacinque per il tributo al Signore; 38trentaseimila
capi di grosso bestiame, dei quali settantadue per l'offerta al Signore; 39trentamilacinquecento
asini, dei quali sessantuno per l'offerta al Signore, 40e sedicimila
persone, delle quali trentadue per l'offerta al Signore. 41Mosè
diede al sacerdote Eleazaro il contributo dell'offerta prelevata per il
Signore, come il Signore gli aveva ordinato. 42La metà che spettava
agli Israeliti, dopo che Mosè ebbe fatto la spartizione con gli uomini andati
in guerra, 43la metà spettante alla comunità fu di
trecentotrentasettemilacinquecento capi di bestiame minuto, 44trentaseimila
capi di grosso bestiame, 45trentamilacinquecento asini 46e
sedicimila persone. 47Da questa metà che spettava agli Israeliti,
Mosè prese l'uno per cinquanta degli uomini e degli animali e li diede ai
leviti che hanno la custodia della Dimora del Signore, come il Signore aveva
ordinato a Mosè.
48I comandanti delle migliaia dell'esercito, capi di migliaia e capi
di centinaia, si avvicinarono a Mosè e gli dissero: 49"I tuoi
servi hanno fatto il computo dei soldati che erano sotto i nostri ordini e non
ne manca neppure uno. 50Per questo portiamo, in offerta al Signore,
ognuno quello che ha trovato di oggetti d'oro: bracciali, braccialetti, anelli,
pendenti, collane, per il rito espiatorio per le nostre persone davanti al
Signore". 51Mosè e il sacerdote Eleazaro presero dalle loro
mani quell'oro, tutti gli oggetti lavorati.
52Tutto l'oro dell'offerta, che essi consacrarono al Signore con il
rito dell'elevazione, da parte dei capi di migliaia e dei capi di centinaia,
pesava sedicimilasettecentocinquanta sicli. 53Gli uomini
dell'esercito si tennero il bottino che ognuno aveva fatto per conto suo. 54Mosè
e il sacerdote Eleazaro presero l'oro dei capi di migliaia e di centinaia e lo
portarono nella tenda del convegno come memoriale per gli Israeliti davanti al
Signore.
1I figli di Ruben e i figli di Gad avevano bestiame in
numero molto grande; quando videro che il paese di Iazer e il paese di Gàlaad
erano luoghi da bestiame, 2i figli di Gad e i figli di Ruben vennero
a parlare a Mosè, al sacerdote Eleazaro e ai principi della comunità e dissero:
3"Atarot, Dibon, Iazer, Nimra, Chesbon, Eleale, Sebam, Nebo e
Beon, 4terre che il Signore ha sconfitte alla presenza della
comunità d'Israele, sono terre da bestiame e i tuoi servi hanno appunto il
bestiame". 5Aggiunsero: "Se abbiamo trovato grazia ai tuoi
occhi, sia concesso ai tuoi servi il possesso di questo paese: non ci far
passare il Giordano".
6Ma Mosè rispose ai figli di Gad e ai figli di Ruben:
"Andrebbero dunque i vostri fratelli in guerra e voi ve ne stareste qui? 7Perché
volete scoraggiare gli Israeliti dal passare nel paese che il Signore ha dato
loro? 8Così fecero i vostri padri, quando li mandai da Kades-Barnea
per esplorare il paese. 9Salirono fino alla valle di Escol e, dopo
aver esplorato il paese, scoraggiarono gli Israeliti dall'entrare nel paese che
il Signore aveva loro dato. 10Così l'ira del Signore si accese in
quel giorno ed egli giurò: 11Gli uomini che sono usciti dall'Egitto,
dall'età di vent'anni in su, non vedranno mai il paese che ho promesso con
giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, perché non mi hanno seguito
fedelmente, 12se non Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita, e
Giosuè figlio di Nun, che hanno seguito il Signore fedelmente. 13L'ira
del Signore si accese dunque contro Israele; lo fece errare nel deserto per
quarant'anni, finché fosse finita tutta la generazione che aveva agito male
agli occhi del Signore. 14Ed ecco voi sorgerete al posto dei vostri
padri, razza di uomini peccatori, per aumentare ancora l'ira del Signore contro
Israele. 15Perché se voi non volete più seguirlo, il Signore
continuerà a lasciarlo nel deserto e voi farete perire tutto questo
popolo".
16Ma quelli si avvicinarono a lui e gli dissero: "Costruiremo
qui ovili per il nostro bestiame e città per i nostri fanciulli; 17ma,
quanto a noi, ci terremo pronti in armi, per marciare davanti agli Israeliti,
finché li avremo condotti al luogo destinato loro; intanto, i nostri fanciulli
dimoreranno nelle fortezze per timore degli abitanti del paese. 18Non
torneremo alle nostre case finché ogni Israelita non abbia preso possesso della
sua eredità; 19non possiederemo nulla con loro al di là del Giordano
e più oltre, perché la nostra eredità ci è toccata da questa parte del
Giordano, a oriente".
20Allora Mosè disse loro: "Se fate questo, se vi armate per
andare a combattere davanti al Signore, 21se tutti quelli di voi che
si armeranno passeranno il Giordano davanti al Signore finché egli abbia
scacciato i suoi nemici dalla sua presenza, 22se non tornerete fin
quando il paese vi sarà sottomesso davanti al Signore, voi sarete innocenti di
fronte al Signore e di fronte a Israele e questo paese sarà vostra proprietà
alla presenza del Signore. 23Ma, se non fate così, voi peccherete
contro il Signore; sappiate che il vostro peccato vi raggiungerà. 24Costruitevi
pure città per i vostri fanciulli e ovili per i vostri greggi, ma fate quello
che la vostra bocca ha promesso".
25I figli di Gad e i figli di Ruben dissero a Mosè: "I tuoi
servi faranno quello che il mio signore comanda. 26I nostri
fanciulli, le nostre mogli, i nostri greggi e tutto il nostro bestiame
rimarranno qui nelle città di Gàlaad; 27ma i tuoi servi, tutti
armati per la guerra, andranno a combattere davanti al Signore, come dice il
mio signore".
28Allora Mosè diede per loro ordini al sacerdote Eleazaro, a Giosuè
figlio di Nun e ai capifamiglia delle tribù degli Israeliti. 29Mosè
disse loro: "Se i figli di Gad e i figli di Ruben passeranno con voi il Giordano
tutti armati per combattere davanti al Signore e se il paese sarà sottomesso
davanti a voi, darete loro in proprietà il paese di Gàlaad. 30Ma se
non passano armati con voi, avranno la loro proprietà in mezzo a voi nel paese
di Canaan". 31I figli di Gad e i figli di Ruben risposero:
"Faremo come il Signore ha ordinato ai tuoi servi. 32Passeremo
in armi davanti al Signore nel paese di Canaan, ma il possesso della nostra
eredità resti per noi di qua dal Giordano".
33Mosè dunque diede ai figli di Gad e ai figli di Ruben e a metà
della tribù di Manàsse, figlio di Giuseppe, il regno di Sicon, re degli
Amorrei, e il regno di Og, re di Basan: il paese con le sue città comprese
entro i confini, le città del paese che si stendeva intorno. 34I
figli di Gad ricostruirono Dibon, Atarot, Aroer, 35Aterot-Sofan,
Iazer, Iogbea, 36Bet-Nimra e Bet-Aran, fortezze, e fecero ovili per
i greggi. 37I figli di Ruben ricostruirono Chesbon, Eleale,
Kiriataim, 38Nebo e Baal-Meon, i cui nomi furono mutati, e Sibma e
diedero nomi alle città che avevano ricostruite. 39I figli di
Machir, figlio di Manàsse, andarono nel paese di Gàlaad, lo presero e ne
cacciarono gli Amorrei che vi abitavano. 40Mosè allora diede Gàlaad
a Machir, figlio di Manàsse, che vi si stabilì. 41Anche Iair, figlio
di Manàsse, andò e prese i loro villaggi e li chiamò villaggi di Iair. 42Nobach
andò e prese Kenat con le dipendenze e la chiamò Nobach.
1Queste sono le tappe degli Israeliti che uscirono dal
paese d'Egitto, ordinati secondo le loro schiere, sotto la guida di Mosè e di
Aronne. 2Mosè scrisse i loro punti di partenza, tappa per tappa, per
ordine del Signore; queste sono le loro tappe nell'ordine dei loro punti di
partenza.
3Partirono da Ramses il primo mese, il quindici del primo mese. Il
giorno dopo la pasqua, gli Israeliti uscirono a mano alzata, alla vista di
tutti gli Egiziani, 4mentre gli Egiziani seppellivano quelli che il
Signore aveva colpiti fra di loro, cioè tutti i primogeniti, quando il Signore
aveva fatto giustizia anche dei loro dèi.
5Gli Israeliti partirono dunque da Ramses e si accamparono a Succot.
6Partirono da Succot e si accamparono a Etam che è sull'estremità
del deserto. 7Partirono da Etam e piegarono verso Pi-Achirot, che è
di fronte a Baal-Zefon, e si accamparono davanti a Migdol. 8Partirono
da Pi-Achirot, attraversarono il mare in direzione del deserto, fecero tre
giornate di marcia nel deserto di Etam e si accamparono a Mara. 9Partirono
da Mara e giunsero ad Elim; ad Elim c'erano dodici sorgenti di acqua e settanta
palme; qui si accamparono. 10Partirono da Elim e si accamparono
presso il Mare Rosso. 11Partirono dal Mare Rosso e si accamparono
nel deserto di Sin. 12Partirono dal deserto di Sin e si accamparono
a Dofka. 13Partirono da Dofka e si accamparono ad Alus. 14Partirono
da Alus e si accamparono a Refidim dove non c'era acqua da bere per il popolo. 15Partirono
da Refidim e si accamparono nel deserto del Sinai.
16Partirono dal deserto del Sinai e si accamparono a Kibrot-Taava. 17Partirono
da Kibrot-Taava e si accamparono a Cazerot. 18Partirono da Cazerot e
si accamparono a Ritma. 19Partirono da Ritma e si accamparono a
Rimmon-Perez. 20Partirono da Rimmon-Perez e si accamparono a Libna. 21Partirono
da Libna e si accamparono a Rissa. 22Partirono da Rissa e si
accamparono a Keelata. 23Partirono da Keelata e si accamparono al
monte Sefer. 24Partirono dal monte Sefer e si accamparono ad Arada. 25Partirono
da Arada e si accamparono a Makelot. 26Partirono da Makelot e si
accamparono a Tacat. 27Partirono da Tacat e si accamparono a Terach.
28Partirono da Terach e si accamparono a Mitka. 29Partirono
da Mitka e si accamparono ad Asmona. 30Partirono da Asmona e si
accamparono a Moserot. 31Partirono da Moserot e si accamparono a
Bene-Iaakan. 32Partirono da Bene-Iaakan e si accamparono a Or-Ghidgad.
33Partirono da Or-Ghidgad e si accamparono a Iotbata. 34Partirono
da Iotbata e si accamparono ad Abrona. 35Partirono da Abrona e si
accamparono a Ezion-Gheber.
36Partirono da Ezion-Gheber e si accamparono nel deserto di Sin,
cioè a Kades. 37Poi partirono da Kades e si accamparono al monte Or
all'estremità del paese di Edom. 38Il sacerdote Aronne salì sul
monte Or per ordine del Signore e in quel luogo morì il quarantesimo anno dopo
l'uscita degli Israeliti dal paese d'Egitto, il quinto mese, il primo giorno
del mese. 39Aronne era in età di centoventitré anni quando morì sul
monte Or. 40Il cananeo re di Arad, che abitava nel Negheb, nel paese
di Canaan, venne a sapere che gli Israeliti arrivavano.
41Partirono dal monte Or e si accamparono a Salmona. 42Partirono
da Salmona e si accamparono a Punon. 43Partirono da Punon e si
accamparono a Obot. 44Partirono da Obot e si accamparono a
Iie-Abarim sui confini di Moab. 45Partirono da Iie-Abarim e si
accamparono a Dibon-Gad. 46Partirono da Dibon-Gad e si accamparono
ad Almon-Diblataim. 47Partirono da Almon-Diblataim e si accamparono
ai monti Abarim di fronte a Nebo. 48Partirono dai monti Abarim e si
accamparono nelle steppe di Moab, presso il Giordano di Gèrico. 49Si
accamparono presso il Giordano, da Bet-Iesimot fino ad Abel-Sittim nelle steppe
di Moab.
50Il Signore disse a Mosè nelle steppe di Moab presso il Giordano di
Gèrico: 51"Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando avrete
passato il Giordano e sarete entrati nel paese di Canaan, 52caccerete
dinanzi a voi tutti gli abitanti del paese, distruggerete tutte le loro
immagini, distruggerete tutte le loro statue di metallo fuso e distruggerete
tutte le loro alture. 53Prenderete possesso del paese e in esso vi
stabilirete, perché io vi ho dato il paese in proprietà. 54Dividerete
il paese a sorte secondo le vostre famiglie. A quelle che sono più numerose
darete una porzione maggiore e a quelle che sono meno numerose darete una
porzione minore. Ognuno avrà quello che gli sarà toccato in sorte; farete la
divisione secondo le tribù dei vostri padri. 55Ma se non cacciate
dinanzi a voi gli abitanti del paese, quelli di loro che vi avrete lasciati
saranno per voi come spine negli occhi e pungoli nei fianchi e vi faranno
tribolare nel paese che abiterete. 56Allora io tratterò voi come mi
ero proposto di trattare loro".
1Il Signore disse a Mosè: 2"Da' questo
ordine agli Israeliti e riferisci loro: Quando entrerete nel paese di Canaan,
questa sarà la terra che vi toccherà in eredità: il paese di Canaan.
3Il vostro confine meridionale comincerà al deserto di Sin, vicino a
Edom; così la vostra frontiera meridionale partirà dall'estremità del Mar
Morto, a oriente; 4questa frontiera volgerà al sud della salita di
Akrabbim, passerà per Sin e si estenderà a mezzogiorno di Kades-Barnea; poi
continuerà verso Cazar-Addar e passerà per Asmon. 5Da Asmon la
frontiera girerà fino al torrente d'Egitto e finirà al mare. 6La
vostra frontiera a occidente sarà il Mar Mediterraneo: quella sarà la vostra
frontiera occidentale. 7Questa sarà la vostra frontiera
settentrionale: partendo dal Mar Mediterraneo, traccerete una linea fino al
monte Or; 8dal monte Or, la traccerete in direzione di Amat e
l'estremità della frontiera sarà a Zedad; 9la frontiera continuerà
fino a Zifron e finirà a Cazar-Enan: questa sarà la vostra frontiera
settentrionale. 10Traccerete la vostra frontiera orientale da
Cazar-Enan a Sefam; 11la frontiera scenderà da Sefam verso Ribla, a
oriente di Ain; poi la frontiera scenderà e si estenderà lungo il mare di
Genèsaret, a oriente; 12poi la frontiera scenderà lungo il Giordano
e finirà al Mar Morto. Questo sarà il vostro paese con le sue frontiere
tutt'intorno".
13Mosè comunicò quest'ordine agli Israeliti e disse loro:
"Questo è il paese che vi distribuirete a sorte e che il Signore ha
ordinato di dare a nove tribù e mezza; 14poiché la tribù dei figli
di Ruben, secondo i loro casati paterni, e la tribù dei figli di Gad, secondo i
loro casati paterni, e metà della tribù di Manàsse hanno ricevuto la loro
porzione. 15Queste due tribù e mezza hanno ricevuto la loro porzione
oltre il Giordano di Gèrico, dal lato orientale".
16Il Signore disse a Mosè: 17"Questi sono i nomi
degli uomini che spartiranno il paese fra di voi: il sacerdote Eleazaro e
Giosuè, figlio di Nun. 18Prenderete anche un capo di ogni tribù per
fare la spartizione del paese. 19Ecco i nomi di questi uomini. Per
la tribù di Giuda, Caleb figlio di Iefunne. 20Per la tribù dei figli
di Simeone, Samuele figlio di Ammiud. 21Per la tribù di Beniamino,
Elidad figlio di Chislon. 22Per la tribù dei figli di Dan, il capo
Bukki figlio di Iogli. 23Per i figli di Giuseppe, per la tribù dei
figli di Manàsse, il capo Anniel figlio di Efod; 24per la tribù dei
figli di Efraim, il capo Kemuel figlio di Siptan. 25Per la tribù dei
figli di Zàbulon, il capo Elisafan figlio di Parnach. 26Per la tribù
dei figli di Issacar, il capo Paltiel figlio di Azzan. 27Per la
tribù dei figli di Aser, il capo Achiud, figlio di Selomi. 28Per la
tribù dei figli di Nèftali, il capo Pedael figlio di Ammiud". 29Questi
sono coloro ai quali il Signore ordinò di spartire il possesso del paese di
Canaan tra gli Israeliti.
1Il Signore disse ancora a Mosè nelle steppe di Moab
presso il Giordano di Gèrico: 2"Ordina agli Israeliti che
dell'eredità che possiederanno riservino ai leviti città da abitare; darete
anche ai leviti il contado che è intorno alla città. 3Essi avranno
le città per abitarvi e il contado servirà per il loro bestiame, per i loro
beni e per tutti i loro animali. 4Il contado delle città che darete
ai leviti si estenderà per lo spazio di mille cubiti fuori dalle mura della
città tutt'intorno. 5Misurerete dunque, fuori della città, duemila
cubiti dal lato orientale, duemila cubiti dal lato meridionale, duemila cubiti
dal lato occidentale e duemila cubiti dal lato settentrionale; la città sarà in
mezzo. Tale sarà il contado di ciascuna delle loro città. 6Fra le
città che darete ai leviti, sei saranno città di asilo, che voi designerete
perché vi si rifugi l'omicida: a queste aggiungerete altre quarantadue città. 7Tutte
le città che darete ai leviti saranno dunque quarantotto con il relativo
contado. 8Di queste città che darete ai leviti, prendendole dalla
proprietà degli Israeliti, ne prenderete di più da quelli che ne hanno di più e
di meno da quelli che ne hanno di meno; ognuno ai leviti darà delle sue città
in proporzione della eredità che gli sarà toccata".
9Il Signore disse a Mosè: 10"Parla agli Israeliti e
riferisci loro: Quando avrete passato il Giordano e sarete entrati nel paese di
Canaan, 11designerete città che siano per voi città di asilo, dove
possa rifugiarsi l'omicida che avrà ucciso qualcuno involontariamente. 12Queste
città vi serviranno di asilo contro il vendicatore del sangue, perché l'omicida
non sia messo a morte prima di comparire in giudizio dinanzi alla comunità. 13Delle
città che darete, sei saranno dunque per voi città di asilo. 14Darete
tre città di qua dal Giordano e darete tre altre città nel paese di Canaan;
saranno città di rifugio. 15Queste sei città serviranno di rifugio
agli Israeliti, al forestiero e all'ospite che soggiornerà in mezzo a voi,
perché vi si rifugi chiunque abbia ucciso qualcuno involontariamente.
16Ma se uno colpisce un altro con uno strumento di ferro e quegli
muore, quel tale è omicida; l'omicida dovrà essere messo a morte. 17Se
lo colpisce con una pietra che aveva in mano, atta a causare la morte, e il
colpito muore, quel tale è un omicida; l'omicida dovrà essere messo a morte. 18O
se lo colpisce con uno strumento di legno che aveva in mano, atto a causare la
morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida; l'omicida dovrà essere messo
a morte. 19Sarà il vendicatore del sangue quegli che metterà a morte
l'omicida; quando lo incontrerà, lo ucciderà. 20Se uno da' a un
altro una spinta per odio o gli getta contro qualcosa con premeditazione, e
quegli muore, 21o lo colpisce per inimicizia con la mano, e quegli
muore, chi ha colpito dovrà essere messo a morte; egli è un omicida e il
vendicatore del sangue ucciderà l'omicida quando lo incontrerà.
22Ma se gli da' una spinta per caso e non per inimicizia o gli getta
contro qualcosa senza premeditazione 23o se, senza volerlo, gli fa
cadere addosso una pietra che possa causare la morte e quegli ne muore, senza
che l'altro che fosse nemico o gli volesse fare del male, 24allora
ecco le regole secondo le quali la comunità giudicherà fra colui che ha colpito
e il vendicatore del sangue. 25La comunità libererà l'omicida dalle
mani del vendicatore del sangue e lo farà tornare alla città di asilo dove era
fuggito. Lì dovrà abitare fino alla morte del sommo sacerdote che fu unto con
l'olio santo. 26Ma se l'omicida esce dai confini della città di
asilo dove si era rifugiato 27e se il vendicatore del sangue trova
l'omicida fuori dei confini della sua città di asilo e l'uccide, il vendicatore
del sangue non sarà reo del sangue versato. 28Perché l'omicida deve
stare nella sua città di asilo fino alla morte del sommo sacerdote; dopo la
morte del sommo sacerdote, l'omicida potrà tornare nella terra di sua
proprietà.
29Queste vi servano come norme di diritto, di generazione in
generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. 30Se uno uccide un
altro, l'omicida sarà messo a morte in seguito a deposizione di testimoni, ma
un unico testimone non basterà per condannare a morte una persona. 31Non
accetterete prezzo di riscatto per la vita di un omicida, reo di morte, perché
dovrà essere messo a morte. 32Non accetterete prezzo di riscatto che
permetta all'omicida di fuggire dalla sua città di rifugio e di tornare ad
abitare nel suo paese fino alla morte del sacerdote. 33Non
contaminerete il paese dove sarete, perché il sangue contamina il paese; non si
potrà fare per il paese alcuna espiazione del sangue che vi sarà stato sparso,
se non mediante il sangue di chi l'avrà sparso. 34Non contaminerete
dunque il paese che andate ad abitare e in mezzo al quale io dimorerò; perché
io sono il Signore che dimoro in mezzo agli Israeliti".
1I capifamiglia dei figli di Gàlaad, figlio di Machir,
figlio di Manàsse, tra le famiglie dei figli di Giuseppe, si fecero avanti a
parlare in presenza di Mosè e dei principi capifamiglia degli Israeliti 2e
dissero: "Il Signore ha ordinato al mio signore di dare il paese in
eredità agli Israeliti in base alla sorte; il mio signore ha anche ricevuto
l'ordine da Dio di dare l'eredità di Zelofcad, nostro fratello, alle figlie di
lui. 3Se queste si maritano a qualche figlio delle altre tribù degli
Israeliti, la loro eredità sarà detratta dalla eredità dei nostri padri e
aggiunta all'eredità della tribù nella quale esse saranno entrate; così sarà
detratta dall'eredità che ci è toccata in sorte. 4Quando verrà il
giubileo per gli Israeliti, la loro eredità sarà aggiunta a quella della tribù
nella quale saranno entrate e l'eredità loro sarà detratta dalla eredità della
tribù dei nostri padri".
5Allora Mosè comunicò agli Israeliti quest'ordine ricevuto dal
Signore: "La tribù dei figli di Giuseppe dice bene. 6Questo il
Signore ha ordinato riguardo alle figlie di Zelofcad: si mariteranno a chi
vorranno, purché si maritino in una famiglia della tribù dei loro padri. 7Nessuna
eredità tra gli Israeliti potrà passare da una tribù all'altra, ma ciascuno
degli Israeliti si terrà vincolato all'eredità della tribù dei suoi padri. 8Ogni
fanciulla che possiede una eredità in una tribù degli Israeliti, si mariterà ad
uno che appartenga ad una famiglia della tribù di suo padre, perché ognuno
degli Israeliti rimanga nel possesso dell'eredità dei suoi padri 9e
nessuna eredità passi da una tribù all'altra; ognuna delle tribù degli
Israeliti si terrà vincolata alla propria eredità".
10Le figlie di Zelofcad fecero secondo l'ordine che il Signore aveva
dato a Mosè. 11Macla, Tirza, Ogla, Milca e Noa, le figlie di
Zelofcad, sposarono i figli dei loro zii paterni; 12si maritarono
nelle famiglie dei figli di Manàsse, figlio di Giuseppe, e la loro eredità
rimase nella tribù della famiglia del padre loro.
13Questi sono i comandi e le leggi che il Signore diede agli
Israeliti per mezzo di Mosè, nelle steppe di Moab, presso il Giordano di
Gèrico.
1Queste sono le parole che Mosè rivolse a tutto Israele
oltre il Giordano, nel deserto, nella valle dell'Araba, di fronte a Suf, tra
Paran, Tofel, Laban, Cazerot e Di-Zaab. 2Vi sono undici giornate
dall'Oreb, per la via del monte Seir, fino a Kades-Barnea. 3Nel
quarantesimo anno, l'undicesimo mese, il primo giorno del mese, Mosè parlò agli
Israeliti, secondo quanto il Signore gli aveva ordinato di dir loro. 4Dopo
aver sconfitto Sicon, re degli Amorrei, che abitava in Chesbon, e Og, re di
Basan, che abitava in Astarot e in Edrei, 5oltre il Giordano, nel
paese di Moab, Mosè cominciò a spiegare questa legge:
6"Il Signore nostro Dio ci ha parlato sull'Oreb e ci ha detto:
Avete dimorato abbastanza su questa montagna; 7voltatevi, levate
l'accampamento e andate verso le montagne degli Amorrei e in tutte le regioni
vicine: la valle dell'Araba, le montagne, la Sefela, il Negheb, la costa del
mare, nel paese dei Cananei e nel Libano, fino al grande fiume, il fiume
Eufrate. 8Ecco, io vi ho posto il paese dinanzi; entrate, prendete
in possesso il paese che il Signore ha giurato di dare ai vostri padri, Abramo,
Isacco e Giacobbe, e alla loro stirpe dopo di essi.
9In quel tempo io vi ho parlato e vi ho detto: Io non posso da solo
sostenere il carico del popolo. 10Il Signore vostro Dio vi ha
moltiplicati ed ecco oggi siete numerosi come le stelle del cielo. 11Il
Signore, Dio dei vostri padri, vi aumenti anche mille volte di più e vi
benedica come vi ha promesso di fare. 12Ma come posso io da solo
portare il vostro peso, il vostro carico e le vostre liti? 13Sceglietevi
nelle vostre tribù uomini saggi, intelligenti e stimati, e io li costituirò
vostri capi.
14Voi mi rispondeste: Va bene ciò che proponi di fare. 15Allora
presi i capi delle vostre tribù, uomini saggi e stimati, e li stabilii sopra di
voi come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine, capi di
decine, e come scribi nelle vostre tribù. 16In quel tempo diedi
quest'ordine ai vostri giudici: Ascoltate le cause dei vostri fratelli e
giudicate con giustizia le questioni che uno può avere con il fratello o con lo
straniero che sta presso di lui. 17Nei vostri giudizi non avrete
riguardi personali, darete ascolto al piccolo come al grande; non temerete
alcun uomo, poiché il giudizio appartiene a Dio; le cause troppo difficili per
voi le presenterete a me e io le ascolterò. 18In quel tempo io vi
ordinai tutte le cose che dovevate fare.
19Poi partimmo dall'Oreb e attraversammo tutto quel deserto grande e
spaventoso che avete visto, dirigendoci verso le montagne degli Amorrei, come
il Signore nostro Dio ci aveva ordinato di fare, e giungemmo a Kades-Barnea. 20Allora
vi dissi: Siete arrivati presso la montagna degli Amorrei, che il Signore
nostro Dio sta per darci. 21Ecco il Signore tuo Dio ti ha posto il
paese dinanzi; entra, prendine possesso, come il Signore Dio dei tuoi padri ti
ha detto; non temere e non ti scoraggiare! 22Voi vi accostaste a me
tutti e diceste: Mandiamo uomini innanzi a noi, che esplorino il paese e ci
riferiscano sul cammino per il quale noi dovremo salire e sulle città nelle
quali dovremo entrare. 23La proposta mi piacque e scelsi dodici
uomini tra di voi, uno per tribù. 24Quelli si incamminarono,
salirono verso i monti, giunsero alla valle di Escol ed esplorarono il paese. 25Presero
con le mani i frutti del paese, ce li portarono e ci fecero questa relazione: È
buono il paese che il Signore nostro Dio sta per darci. 26Ma voi non
voleste entrarvi e vi ribellaste all'ordine del Signore vostro Dio; 27mormoraste
nelle vostre tende e diceste: Il Signore ci odia, per questo ci ha fatti uscire
dal paese d'Egitto per darci in mano agli Amorrei e per distruggerci. 28Dove
possiamo andare noi? I nostri fratelli ci hanno scoraggiati dicendo: Quella
gente è più grande e più alta di noi; le città sono grandi e fortificate fino
al cielo; abbiamo visto là perfino dei figli degli Anakiti.
29Allora dissi a voi: Non spaventatevi e non abbiate paura di loro. 30Il
Signore stesso vostro Dio, che vi precede, combatterà per voi, come ha fatto
tante volte sotto gli occhi vostri in Egitto 31e come ha fatto nel
deserto, dove hai visto come il Signore tuo Dio ti ha portato, come un uomo
porta il proprio figlio, per tutto il cammino che avete fatto, finché siete
arrivati qui. 32Nonostante questo, non aveste fiducia nel Signore vostro
Dio 33che andava innanzi a voi nel cammino per cercarvi un luogo
dove porre l'accampamento: di notte nel fuoco, per mostrarvi la via dove
andare, e di giorno nella nube.
34Il Signore udì le vostre parole, si adirò e giurò: 35Nessuno
degli uomini di questa malvagia generazione vedrà il buon paese che ho giurato
di dare ai vostri padri, 36se non Caleb, figlio di Iefunne. Egli lo
vedrà e a lui e ai suoi figli darò la terra che ha calcato, perché ha
pienamente seguito il Signore. 37Anche contro di me si adirò il
Signore, per causa vostra, e disse: Neanche tu vi entrerai, 38ma vi
entrerà Giosuè, figlio di Nun, che sta al tuo servizio; incoraggialo, perché
egli metterà Israele in possesso di questo paese. 39E i vostri
bambini, dei quali avete detto: Diventeranno oggetto di preda! e i vostri
figli, che oggi non conoscono né il bene né il male, essi vi entreranno; a loro
lo darò ed essi lo possiederanno. 40Ma voi volgetevi indietro e
incamminatevi verso il deserto, in direzione del Mare Rosso.
41Allora voi mi rispondeste: Abbiamo peccato contro il Signore!
Entreremo e combatteremo in tutto come il Signore nostro Dio ci ha ordinato.
Ognuno di voi cinse le armi e presumeste di salire verso la montagna. 42Il
Signore mi disse: Ordina loro: Non salite e non combattete, perché io non sono
in mezzo a voi; voi sarete sconfitti davanti ai vostri nemici. 43Io
ve lo dissi, ma voi non mi ascoltaste; anzi vi ribellaste all'ordine del
Signore, foste presuntuosi e osaste salire verso i monti. 44Allora
gli Amorrei, che abitano quella montagna, uscirono contro di voi, vi
inseguirono come fanno le api e vi batterono in Seir fino a Corma. 45Voi
tornaste e piangeste davanti al Signore; ma il Signore non diede ascolto alla
vostra voce e non vi porse l'orecchio. 46Così rimaneste in Kades
molti giorni, per tutto il tempo in cui vi siete rimasti.
1Allora cambiammo direzione e partimmo per il deserto
verso il Mare Rosso, come il Signore mi aveva detto, e girammo intorno al monte
Seir per lungo tempo. 2Il Signore mi disse: 3Avete girato
abbastanza intorno a questa montagna; volgetevi verso settentrione. 4Da'
quest'ordine al popolo: Voi state per passare i confini dei figli di Esaù,
vostri fratelli, che dimorano in Seir; essi avranno paura di voi; state bene in
guardia: 5non muovete loro guerra, perché del loro paese io non vi
darò neppure quanto ne può calcare la pianta di un piede; infatti ho dato il
monte di Seir in proprietà a Esaù. 6Comprerete da loro con denaro le
vettovaglie che mangerete e comprerete da loro con denaro anche l'acqua da
bere. 7Perché il Signore tuo Dio ti ha benedetto in ogni lavoro
delle tue mani, ti ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo grande deserto;
il Signore tuo Dio è stato con te in questi quaranta anni e non ti è mancato
nulla.
8Allora passammo oltre i nostri fratelli, i figli di Esaù, che
abitano in Seir, lungo la via dell'Araba, per Elat ed Ezion-Gheber. Poi ci
voltammo e avanzammo in direzione del deserto di Moab. 9Il Signore
mi disse: Non attaccare Moab e non gli muovere guerra, perché io non ti darò nulla
da possedere nel suo paese; infatti ho dato Ar ai figli di Lot, come loro
proprietà.
10Prima vi abitavano gli Emim: popolo grande, numeroso, alto di
statura come gli Anakiti. 11Erano anch'essi considerati Refaim come
gli Anakiti; ma i Moabiti li chiamavano Emim. 12Anche Seir era prima
abitata dagli Hurriti, ma i figli di Esaù li scacciarono, li distrussero e si
stabilirono al posto loro, come ha fatto Israele nel paese che possiede e che
il Signore gli ha dato.
13Ora alzatevi e passate il torrente Zered! E attraversammo il
torrente Zered. 14La durata del nostro cammino, da Kades-Barnea al
passaggio del torrente Zered, fu di trentotto anni, finché tutta quella
generazione di uomini atti alla guerra scomparve dall'accampamento, come il
Signore aveva loro giurato. 15Anche la mano del Signore era stata
contro di loro, per sterminarli dall'accampamento finché fossero annientati. 16Quando
tutti quegli uomini atti alla guerra furono passati nel numero dei morti, 17il
Signore mi disse: 18Oggi tu stai per passare i confini di Moab, ad
Ar, e ti avvicinerai agli Ammoniti. 19Non li attaccare e non muover
loro guerra, perché io non ti darò nessun possesso nel paese degli Ammoniti;
infatti l'ho dato in proprietà ai figli di Lot.
20Anche questo paese era reputato paese di Refaim: prima vi
abitavano i Refaim e gli Ammoniti li chiamavano Zanzummim: 21popolo
grande, numeroso, alto di statura come gli Anakiti; ma il Signore li aveva
distrutti davanti agli Ammoniti, che li avevano scacciati e si erano stabiliti
al loro posto. 22Così il Signore aveva fatto per i figli di Esaù che
abitano in Seir, quando distrusse gli Hurriti davanti a loro; essi li
scacciarono e si stabilirono al loro posto e vi sono rimasti fino ad oggi. 23Anche
gli Avviti, che dimoravano in villaggi fino a Gaza, furono distrutti dai
Kaftoriti, usciti da Kaftor, i quali si stabilirono al loro posto.
24Suvvia, levate l'accampamento e passate la valle dell'Arnon; ecco
io metto in tuo potere Sicon, l'Amorreo, re di Chesbon, e il suo paese;
comincia a prenderne possesso e muovigli guerra. 25Oggi comincerò a
incutere paura e terrore di te ai popoli che sono sotto tutto il cielo, così
che, all'udire la tua fama, tremeranno e saranno presi da spavento dinanzi a
te.
26Allora mandai messaggeri dal deserto di Kedemot a Sicon, re di
Chesbon, con parole di pace, e gli feci dire: 27Lasciami passare nel
tuo paese; io camminerò per la strada maestra, senza volgermi né a destra né a
sinistra. 28Tu mi venderai per denaro contante le vettovaglie che
mangerò e mi darai per denaro contante l'acqua che berrò; permettimi solo il
transito, 29come mi hanno permesso i figli di Esaù, che abitano in
Seir, e i Moabiti che abitano in Ar, finché io abbia passato il Giordano per
entrare nel paese che il Signore nostro Dio sta per darci. 30Ma Sicon,
re di Chesbon, non ci volle lasciar passare nel suo paese, perché il Signore
tuo Dio gli aveva reso inflessibile lo spirito e ostinato il cuore, per
mettertelo nelle mani, come appunto è oggi. 31Il Signore mi disse:
Vedi, ho cominciato a mettere in tuo potere Sicon e il suo paese; da' inizio
alla conquista impadronendoti del suo paese. 32Allora Sicon uscì
contro di noi con tutta la sua gente per darci battaglia a Iaaz. 33Il
Signore nostro Dio ce lo mise nelle mani e noi abbiamo sconfitto lui, i suoi figli
e tutta la sua gente. 34In quel tempo prendemmo tutte le sue città e
votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini; non vi lasciammo
alcun superstite. 35Soltanto asportammo per noi come preda il
bestiame e le spoglie delle città che avevamo prese. 36Da Aroer, che
è sull'orlo della valle dell'Arnon, e dalla città che è sul torrente stesso,
fino a Gàlaad, non ci fu città che fosse inaccessibile per noi: il Signore
nostro Dio le mise tutte in nostro potere. 37Ma non ti avvicinasti
al paese degli Ammoniti, a tutta la riva dal torrente Iabbok, alle città delle
montagne, a tutti i luoghi che il Signore nostro Dio ci aveva proibito di
attaccare.
1Poi ci voltammo e salimmo per la via di Basan. Og re
di Basan, con tutta la sua gente, ci venne incontro per darci battaglia a
Edrei. 2Il Signore mi disse: Non lo temere, perché io darò in tuo
potere lui, tutta la sua gente e il suo paese; tu farai a lui quel che hai
fatto a Sicon, re degli Amorrei, che abitava a Chesbon. 3Così il
Signore nostro Dio mise in nostro potere anche Og, re di Basan, con tutta la
sua gente; noi lo abbiamo sconfitto, senza lasciargli alcun superstite. 4Gli
prendemmo in quel tempo tutte le sue città; non ci fu città che noi non
prendessimo loro: sessanta città, tutta la regione di Argob, il regno di Og in
Basan. 5Tutte queste città erano fortificate, con alte mura, porte e
sbarre, senza contare le città aperte, che erano molto numerose. 6Noi
le votammo allo sterminio, come avevamo fatto di Sicon, re di Chesbon: votammo
allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini. 7Ma il bestiame e
le spoglie delle città asportammo per noi come preda.
8In quel tempo, abbiamo preso ai due re degli Amorrei il paese che è
oltre il Giordano, dal torrente Arnon al monte Ermon 9- quelli di
Sidone chiamano Sirion l'Ermon, gli Amorrei lo chiamano Senir -, 10tutte
le città della pianura, tutto Gàlaad, tutto Basan fino a Salca e a Edrei, città
del regno di Og in Basan. 11Perché Og, re di Basan, era rimasto
l'unico superstite dei Refaim. Ecco, il suo letto, un letto di ferro, non è
forse a Rabba degli Ammoniti? È lungo nove cubiti secondo il cubito di un uomo.
12In quel tempo abbiamo preso in possesso questo paese: ai Rubeniti
e ai Gaditi diedi il territorio di Aroer, sul torrente Arnon, fino a metà della
montagna di Gàlaad con le sue città.
13Alla metà della tribù di Manàsse diedi il resto di Gàlaad e tutto
il regno di Og in Basan; tutta la regione di Argob con tutto Basan, che si
chiamava il paese dei Refaim. 14Iair, figlio di Manàsse, prese tutta
la regione di Argob, sino ai confini dei Ghesuriti e dei Maacatiti, e chiamò
con il suo nome i villaggi di Basan, che anche oggi si chiamano Villaggi di
Iair. 15Diedi Gàlaad a Machir. 16Ai Rubeniti e ai Gaditi
diedi da Gàlaad fino al torrente Arnon, fino alla metà del torrente che serve
di confine e fino al torrente Iabbok, frontiera degli Ammoniti, 17e
l'Araba il cui confine è costituito dal Giordano, da Genèsaret fino al mare
dell'Araba, cioè il Mar Morto, sotto le pendici del Pisga, verso l'oriente.
18Ora in quel tempo io vi diedi quest'ordine: Il Signore vostro Dio
vi ha dato questo paese in proprietà. Voi tutti, uomini vigorosi, passerete
armati alla testa degli Israeliti vostri fratelli. 19Soltanto le
vostre mogli, i vostri fanciulli e il vostro bestiame (so che di bestiame ne
avete molto) rimarranno nelle città che vi ho date, 20finché il
Signore abbia dato una dimora tranquilla ai vostri fratelli come ha fatto per
voi, e prendano anch'essi possesso del paese che il Signore vostro Dio sta per
dare a loro oltre il Giordano. Poi ciascuno tornerà nel possesso che io vi ho
dato.
21In quel tempo diedi anche a Giosuè quest'ordine: I tuoi occhi
hanno visto quanto il Signore vostro Dio ha fatto a questi due re; lo stesso
farà il Signore a tutti i regni nei quali tu stai per entrare. 22Non
li temete, perché lo stesso Signore vostro Dio combatte per voi.
23In quel medesimo tempo, io supplicai il Signore: 24Signore
Dio, tu hai cominciato a mostrare al tuo servo la tua grandezza e la tua mano
potente; quale altro Dio, infatti, in cielo o sulla terra, può fare opere e
prodigi come i tuoi? 25Permetti che io passi al di là e veda il bel
paese che è oltre il Giordano e questi bei monti e il Libano. 26Ma
il Signore si adirò contro di me, per causa vostra, e non mi esaudì. Il Signore
mi disse: Basta, non parlarmi più di questa cosa. 27Sali sulla cima
del Pisga, volgi lo sguardo a occidente, a settentrione, a mezzogiorno e a
oriente e contempla il paese con gli occhi; perché tu non passerai questo
Giordano. 28Trasmetti i tuoi ordini a Giosuè, rendilo intrepido e
incoraggialo, perché lui lo passerà alla testa di questo popolo e metterà
Israele in possesso del paese che vedrai.
29Così ci fermammo nella valle di fronte a Bet-Peor.
1Ora dunque, Israele, ascolta le leggi e le norme che io
vi insegno, perché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in
possesso del paese che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. 2Non
aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma
osserverete i comandi del Signore Dio vostro che io vi prescrivo. 3I
vostri occhi videro ciò che il Signore ha fatto a Baal-Peor: come il Signore
tuo Dio abbia distrutto in mezzo a te quanti avevano seguito Baal-Peor; 4ma
voi che vi manteneste fedeli al Signore vostro Dio siete oggi tutti in vita. 5Vedete,
io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore mio Dio mi ha ordinato, perché
le mettiate in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne
possesso. 6Le osserverete dunque e le metterete in pratica perché
quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli,
i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: Questa grande nazione è
il solo popolo saggio e intelligente. 7Infatti qual grande nazione
ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostro Dio è vicino a noi ogni
volta che lo invochiamo? 8E qual grande nazione ha leggi e norme
giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi espongo?
9Ma guardati e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi
occhi hanno viste: non ti sfuggano dal cuore, per tutto il tempo della tua
vita. Le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli.
10Ricordati del giorno in cui sei comparso davanti al Signore tuo
Dio sull'Oreb, quando il Signore mi disse: Radunami il popolo e io farò loro udire
le mie parole, perché imparino a temermi finché vivranno sulla terra, e le
insegnino ai loro figli. 11Voi vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi
del monte; il monte ardeva nelle fiamme che si innalzavano in mezzo al cielo;
vi erano tenebre, nuvole e oscurità. 12Il Signore vi parlò dal
fuoco; voi udivate il suono delle parole ma non vedevate alcuna figura; vi era
soltanto una voce. 13Egli vi annunciò la sua alleanza, che vi
comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti, e li scrisse su due tavole di
pietra. 14A me in quel tempo il Signore ordinò di insegnarvi leggi e
norme, perché voi le metteste in pratica nel paese in cui state per entrare per
prenderne possesso. 15Poiché dunque non vedeste alcuna figura,
quando il Signore vi parlò sull'Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la
vostra vita, 16perché non vi corrompiate e non vi facciate
l'immagine scolpita di qualche idolo, la figura di maschio o femmina, 17la
figura di qualunque animale, la figura di un uccello che vola nei cieli, 18la
figura di una bestia che striscia sul suolo, la figura di un pesce che vive
nelle acque sotto la terra; 19perché, alzando gli occhi al cielo e
vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l'esercito del cielo, tu non sia
trascinato a prostrarti davanti a quelle cose e a servirle; cose che il Signore
tuo Dio ha abbandonato in sorte a tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli. 20Voi
invece, il Signore vi ha presi, vi ha fatti uscire dal crogiuolo di ferro,
dall'Egitto, perché foste un popolo che gli appartenesse, come oggi difatti
siete.
21Il Signore si adirò contro di me per causa vostra e giurò che io
non avrei passato il Giordano e non sarei entrato nella fertile terra che il
Signore Dio tuo ti dà in eredità. 22Perché io devo morire in questo
paese, senza passare il Giordano; ma voi lo dovete passare e possiederete
quella fertile terra.
23Guardatevi dal dimenticare l'alleanza che il Signore vostro Dio ha
stabilita con voi e dal farvi alcuna immagine scolpita di qualunque cosa,
riguardo alla quale il Signore tuo Dio ti ha dato un comando. 24Poiché
il Signore tuo Dio è fuoco divoratore, un Dio geloso. 25Quando
avrete generato figli e nipoti e sarete invecchiati nel paese, se vi
corromperete, se vi farete immagini scolpite di qualunque cosa, se farete ciò
che è male agli occhi del Signore vostro Dio per irritarlo, 26io
chiamo oggi in testimonio contro di voi il cielo e la terra: voi certo
perirete, scomparendo dal paese di cui state per prendere possesso oltre il
Giordano. Voi non vi rimarrete lunghi giorni, ma sarete tutti sterminati. 27Il
Signore vi disperderà fra i popoli e non resterete più di un piccolo numero fra
le nazioni dove il Signore vi condurrà. 28Là servirete a dèi fatti
da mano d'uomo, dèi di legno e di pietra, i quali non vedono, non mangiano, non
odorano. 29Ma di là cercherai il Signore tuo Dio e lo troverai, se
lo cercherai con tutto il cuore e con tutta l'anima. 30Con angoscia,
quando tutte queste cose ti saranno avvenute, negli ultimi giorni, tornerai al
Signore tuo Dio e ascolterai la sua voce, 31poiché il Signore Dio
tuo è un Dio misericordioso; non ti abbandonerà e non ti distruggerà, non
dimenticherà l'alleanza che ha giurata ai tuoi padri.
32Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno
in cui Dio creò l'uomo sulla terra e da un'estremità dei cieli all'altra, vi fu
mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? 33Che
cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l'hai udita
tu, e che rimanesse vivo? 34O ha mai tentato un dio di andare a
scegliersi una nazione in mezzo a un'altra con prove, segni, prodigi e
battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi
il Signore vostro Dio in Egitto, sotto i vostri occhi? 35Tu sei
diventato spettatore di queste cose, perché tu sappia che il Signore è Dio e
che non ve n'è altri fuori di lui. 36Dal cielo ti ha fatto udire la
sua voce per educarti; sulla terra ti ha mostrato il suo grande fuoco e tu hai
udito le sue parole di mezzo al fuoco. 37Perché ha amato i tuoi
padri, ha scelto la loro posterità e ti ha fatto uscire dall'Egitto con la sua
stessa presenza e con grande potenza, 38per scacciare dinanzi a te
nazioni più grandi e più potenti di te, per farti entrare nel loro paese e
dartene il possesso, come appunto è oggi. 39Sappi dunque oggi e
conserva bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù
sulla terra; e non ve n'è altro. 40Osserva dunque le sue leggi e i
suoi comandi che oggi ti dò, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e
perché tu resti a lungo nel paese che il Signore tuo Dio ti dà per
sempre".
41In quel tempo Mosè scelse tre città oltre il Giordano verso
oriente, 42perché servissero di asilo all'omicida che avesse ucciso
il suo prossimo involontariamente, senza averlo odiato prima, perché potesse aver
salva la vita fuggendo in una di quelle città. 43Esse furono Beser,
nel deserto, sull'altipiano, per i Rubeniti; Ramot, in Gàlaad, per i Gaditi, e
Golan, in Basan, per i Manassiti.
44Questa è la legge che Mosè espose agli Israeliti. 45Queste
sono le istruzioni, le leggi e le norme che Mosè diede agli Israeliti quando
furono usciti dall'Egitto, 46oltre il Giordano, nella valle di
fronte a Bet-Peor, nel paese di Sicon re degli Amorrei che abitava in Chesbon,
e che Mosè e gli Israeliti sconfissero quando furono usciti dall'Egitto. 47Essi
avevano preso possesso del paese di lui e del paese di Og re di Basan - due re
Amorrei che stavano oltre il Giordano, verso oriente -, 48da Aroer,
che è sull'orlo della valle dell'Arnon, fino al monte Sirion, cioè l'Ermon, 49con
tutta l'Araba oltre il Giordano, verso oriente, fino al mare dell'Araba sotto
le pendici del Pisga.
1Mosè convocò tutto Israele e disse loro:
"Ascolta, Israele, le leggi e le norme che oggi io proclamo dinanzi a voi:
imparatele e custoditele e mettetele in pratica. 2Il Signore nostro
Dio ha stabilito con noi un'alleanza sull'Oreb. 3Il Signore non ha
stabilito questa alleanza con i nostri padri, ma con noi che siamo qui oggi
tutti in vita. 4Il Signore vi ha parlato faccia a faccia sul monte
dal fuoco, 5mentre io stavo tra il Signore e voi, per riferirvi la
parola del Signore, perché voi avevate paura di quel fuoco e non eravate saliti
sul monte. Egli disse:
6Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di
Egitto, dalla condizione servile. 7Non avere altri dèi di fronte a
me. 8Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in
cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto
la terra. 9Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le
servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa
dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi
odiano, 10ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro
che mi amano e osservano i miei comandamenti.
11Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il
Signore non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano.
12Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio
tuo ti ha comandato. 13Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro, 14ma
il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né
tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il
tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta
entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te.
15Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il
Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso;
perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato.
16Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha
comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il
Signore tuo Dio ti dà.
17Non uccidere.
18Non commettere adulterio.
19Non rubare.
20Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
21Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa
del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il
suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.
22Queste parole pronunciò il Signore, parlando a tutta la vostra
assemblea, sul monte, dal fuoco, dalla nube e dall'oscurità, con voce poderosa,
e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e me le diede.
23All'udire la voce in mezzo alle tenebre, mentre il monte era tutto
in fiamme, i vostri capitribù e i vostri anziani si avvicinarono tutti a me 24e
dissero: Ecco il Signore nostro Dio ci ha mostrato la sua gloria e la sua
grandezza e noi abbiamo udito la sua voce dal fuoco; oggi abbiamo visto che Dio
può parlare con l'uomo e l'uomo restare vivo. 25Ma ora, perché
dovremmo morire? Questo grande fuoco infatti ci consumerà; se continuiamo a
udire ancora la voce del Signore nostro Dio moriremo. 26Poiché chi
tra tutti i mortali ha udito come noi la voce del Dio vivente parlare dal fuoco
ed è rimasto vivo? 27Avvicinati tu e ascolta quanto il Signore
nostro Dio dirà; ci riferirai quanto il Signore nostro Dio ti avrà detto e noi
lo ascolteremo e lo faremo. 28Il Signore udì le vostre parole,
mentre mi parlavate, e mi disse: Ho udito le parole che questo popolo ti ha
rivolte; quanto hanno detto va bene. 29Oh, se avessero sempre un tal
cuore, da temermi e da osservare tutti i miei comandi, per essere felici loro e
i loro figli per sempre! 30Va' e di' loro: Tornate alle vostre
tende; ma tu resta qui con me 31e io ti detterò tutti i comandi,
tutte le leggi e le norme che dovrai insegnare loro, perché le mettano in
pratica nel paese che io sto per dare in loro possesso.
32Badate dunque di fare come il Signore vostro Dio vi ha comandato;
non ve ne discostate né a destra né a sinistra; 33camminate in tutto
e per tutto per la via che il Signore vostro Dio vi ha prescritta, perché
viviate e siate felici e rimaniate a lungo nel paese di cui avrete il possesso.
1Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il
Signore vostro Dio ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nel
paese in cui state per entrare per prenderne possesso; 2perché tu
tema il Signore tuo Dio osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il
tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi
comandi che io ti dò e così sia lunga la tua vita. 3Ascolta, o
Israele, e bada di metterli in pratica; perché tu sia felice e cresciate molto
di numero nel paese dove scorre il latte e il miele, come il Signore, Dio dei
tuoi padri, ti ha detto.
4Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno
solo. 5Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta
l'anima e con tutte le forze. 6Questi precetti che oggi ti dò, ti
stiano fissi nel cuore; 7li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai
quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti
coricherai e quando ti alzerai. 8Te li legherai alla mano come un
segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi 9e li scriverai
sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.
10Quando il Signore tuo Dio ti avrà fatto entrare nel paese che ai
tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di darti; quando ti avrà
condotto alle città grandi e belle che tu non hai edificate, 11alle
case piene di ogni bene che tu non hai riempite, alle cisterne scavate ma non
da te, alle vigne e agli oliveti che tu non hai piantati, quando avrai mangiato
e ti sarai saziato, 12guardati dal dimenticare il Signore, che ti ha
fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione servile. 13Temerai
il Signore Dio tuo, lo servirai e giurerai per il suo nome.
14Non seguirete altri dèi, divinità dei popoli che vi staranno
attorno, 15perché il Signore tuo Dio che sta in mezzo a te, è un Dio
geloso; l'ira del Signore tuo Dio si accenderebbe contro di te e ti
distruggerebbe dalla terra. 16Non tenterete il Signore vostro Dio
come lo tentaste a Massa. 17Osserverete diligentemente i comandi del
Signore vostro Dio, le istruzioni e le leggi che vi ha date. 18Farai
ciò che è giusto e buono agli occhi del Signore, perché tu sia felice ed entri
in possesso della fertile terra che il Signore giurò ai tuoi padri di darti, 19dopo
che egli avrà scacciati tutti i tuoi nemici davanti a te, come il Signore ha
promesso.
20Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: Che significano queste
istruzioni, queste leggi e queste norme che il Signore nostro Dio vi ha date? 21tu
risponderai a tuo figlio: Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci
fece uscire dall'Egitto con mano potente. 22Il Signore operò sotto i
nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l'Egitto, contro il
faraone e contro tutta la sua casa. 23Ci fece uscire di là per
condurci nel paese che aveva giurato ai nostri padri di darci. 24Allora
il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo il
Signore nostro Dio così da essere sempre felici ed essere conservati in vita,
come appunto siamo oggi. 25La giustizia consisterà per noi nel
mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore Dio nostro, come ci
ha ordinato.
1Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese
che vai a prendere in possesso e ne avrà scacciate davanti a te molte nazioni:
gli Hittiti, i Gergesei, gli Amorrei, i Perizziti, gli Evei, i Cananei e i
Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te, 2quando il
Signore tuo Dio le avrà messe in tuo potere e tu le avrai sconfitte, tu le
voterai allo sterminio; non farai con esse alleanza né farai loro grazia. 3Non
ti imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai
le loro figlie per i tuoi figli, 4perché allontanerebbero i tuoi
figli dal seguire me, per farli servire a dèi stranieri, e l'ira del Signore si
accenderebbe contro di voi e ben presto vi distruggerebbe. 5Ma voi
vi comporterete con loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro
stele, taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco i loro idoli. 6Tu
infatti sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio; il Signore tuo Dio ti ha
scelto per essere il suo popolo privilegiato fra tutti i popoli che sono sulla
terra.
7Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più
numerosi di tutti gli altri popoli - siete infatti il più piccolo di tutti i
popoli -, 8ma perché il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere
il giuramento fatto ai vostri padri, il Signore vi ha fatti uscire con mano
potente e vi ha riscattati liberandovi dalla condizione servile, dalla mano del
faraone, re di Egitto. 9Riconoscete dunque che il Signore vostro Dio
è Dio, il Dio fedele, che mantiene la sua alleanza e benevolenza per mille
generazioni, con coloro che l'amano e osservano i suoi comandamenti; 10ma
ripaga nella loro persona coloro che lo odiano, facendoli perire; non concede
una dilazione a chi lo odia, ma nella sua stessa persona lo ripaga.
11Osserverai dunque i comandi, le leggi e le norme che oggi ti dò,
mettendole in pratica. 12Per aver voi dato ascolto a queste norme e
per averle osservate e messe in pratica, il Signore tuo Dio conserverà per te
l'alleanza e la benevolenza che ha giurato ai tuoi padri. 13Egli ti
amerà, ti benedirà, ti moltiplicherà; benedirà il frutto del tuo seno e il
frutto del tuo suolo: il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio, i parti
delle tue vacche e i nati del tuo gregge, nel paese che ha giurato ai tuoi
padri di darti. 14Tu sarai benedetto più di tutti i popoli e non ci
sarà in mezzo a te né maschio né femmina sterile e neppure fra il tuo bestiame.
15Il Signore allontanerà da te ogni infermità e non manderà su di te
alcuna di quelle funeste malattie d'Egitto, che bene conoscesti, ma le manderà
a quanti ti odiano.
16Sterminerai dunque tutti i popoli che il Signore Dio tuo sta per
consegnare a te; il tuo occhio non li compianga; non servire i loro dèi, perché
ciò è una trappola per te.
17Forse penserai: Queste nazioni sono più numerose di me; come potrò
scacciarle? 18Non temerle! Ricordati di quello che il Signore tuo
Dio fece al faraone e a tutti gli Egiziani; 19ricordati delle grandi
prove che hai viste con gli occhi, dei segni, dei prodigi, della mano potente e
del braccio teso, con cui il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire; così farà il
Signore tuo Dio a tutti i popoli, dei quali hai timore. 20Anche i
calabroni manderà contro di loro il Signore tuo Dio finché non siano periti
quelli che saranno rimasti illesi o nascosti al tuo passaggio. 21Non
tremare davanti ad essi, perché il Signore tuo Dio è in mezzo a te Dio grande e
terribile. 22Il Signore tuo Dio scaccerà a poco a poco queste
nazioni dinanzi a te; tu non le potrai distruggere in fretta, altrimenti le
bestie selvatiche si moltiplicherebbero a tuo danno; 23ma il Signore
tuo Dio le metterà in tuo potere e le getterà in grande spavento, finché siano
distrutte. 24Ti metterà nelle mani i loro re e tu farai perire i
loro nomi sotto il cielo; nessuno potrà resisterti, finché tu le abbia
distrutte.
25Darai alle fiamme le sculture dei loro dèi; non bramerai e non
prenderai per te il loro argento e oro che è su di quelle, altrimenti ne
resteresti come preso in trappola, perché sono un abominio per il Signore tuo
Dio; 26non introdurrai quest'abominio in casa tua, perché sarai come
esso votato allo sterminio; lo detesterai e lo avrai in abominio, perché è
votato allo sterminio.
1Baderete di mettere in pratica tutti i comandi che
oggi vi dò, perché viviate, diveniate numerosi ed entriate in possesso del
paese che il Signore ha giurato di dare ai vostri padri.
2Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto
percorrere in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla
prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i
suoi comandi. 3Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la
fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non
avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane,
ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore. 4Il tuo
vestito non ti si è logorato addosso e il tuo piede non si è gonfiato durante
questi quarant'anni. 5Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo
corregge il figlio, così il Signore tuo Dio corregge te.
6Osserva i comandi del Signore tuo Dio camminando nelle sue vie e
temendolo; 7perché il Signore tuo Dio sta per farti entrare in un
paese fertile: paese di torrenti, di fonti e di acque sotterranee che
scaturiscono nella pianura e sulla montagna; 8paese di frumento, di
orzo, di viti, di fichi e di melograni; paese di ulivi, di olio e di miele; 9paese
dove non mangerai con scarsità il pane, dove non ti mancherà nulla; paese dove
le pietre sono ferro e dai cui monti scaverai il rame. 10Mangerai
dunque a sazietà e benedirai il Signore Dio tuo a causa del paese fertile che
ti avrà dato. 11Guardati bene dal dimenticare il Signore tuo Dio
così da non osservare i suoi comandi, le sue norme e le sue leggi che oggi ti
dò. 12Quando avrai mangiato e ti sarai saziato, quando avrai
costruito belle case e vi avrai abitato, 13quando avrai visto il tuo
bestiame grosso e minuto moltiplicarsi, accrescersi il tuo argento e il tuo oro
e abbondare ogni tua cosa, 14il tuo cuore non si inorgoglisca in
modo da dimenticare il Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese
d'Egitto, dalla condizione servile; 15che ti ha condotto per questo
deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra
assetata, senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te l'acqua dalla roccia
durissima; 16che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai
tuoi padri, per umiliarti e per provarti, per farti felice nel tuo avvenire.
17Guardati dunque dal pensare: La mia forza e la potenza della mia
mano mi hanno acquistato queste ricchezze. 18Ricordati invece del
Signore tuo Dio perché Egli ti dà la forza per acquistare ricchezze, al fine di
mantenere, come fa oggi, l'alleanza che ha giurata ai tuoi padri. 19Ma
se tu dimenticherai il Signore tuo Dio e seguirai altri dèi e li servirai e ti
prostrerai davanti a loro, io attesto oggi contro di voi che certo perirete! 20Perirete
come le nazioni che il Signore fa perire davanti a voi, perché non avrete dato
ascolto alla voce del Signore vostro Dio.
1Ascolta, Israele! Oggi tu attraverserai il Giordano
per andare a impadronirti di nazioni più grandi e più potenti di te, di città
grandi e fortificate fino al cielo, 2di un popolo grande e alto di
statura, dei figli degli Anakiti che tu conosci e dei quali hai sentito dire:
Chi mai può resistere ai figli di Anak? 3Sappi dunque oggi che il
Signore tuo Dio passerà davanti a te come fuoco divoratore, li distruggerà e li
abbatterà davanti a te; tu li scaccerai e li farai perire in fretta, come il
Signore ti ha detto. 4Quando il Signore tuo Dio li avrà scacciati
dinanzi a te, non pensare: A causa della mia giustizia, il Signore mi ha fatto
entrare in possesso di questo paese; mentre per la malvagità di queste nazioni
il Signore le scaccia dinanzi a te. 5No, tu non entri in possesso
del loro paese a causa della tua giustizia, né a causa della rettitudine del
tuo cuore; ma il Signore tuo Dio scaccia quelle nazioni dinanzi a te per la
loro malvagità e per mantenere la parola che il Signore ha giurato ai tuoi
padri, ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe. 6Sappi dunque che non a
causa della tua giustizia il Signore tuo Dio ti dà il possesso di questo
fertile paese; anzi tu sei un popolo di dura cervice.
7Ricordati, non dimenticare, come hai provocato all'ira il Signore
tuo Dio nel deserto. Da quando usciste dal paese d'Egitto fino al vostro arrivo
in questo luogo, siete stati ribelli al Signore. 8Anche sull'Oreb
provocaste all'ira il Signore; il Signore si adirò contro di voi fino a volere
la vostra distruzione. 9Quando io salii sul monte a prendere le
tavole di pietra, le tavole dell'alleanza che il Signore aveva stabilita con
voi, rimasi sul monte quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiare pane né
bere acqua; 10il Signore mi diede le due tavole di pietra, scritte
dal dito di Dio, sulle quali stavano tutte le parole che il Signore vi aveva
dette sul monte, in mezzo al fuoco, il giorno dell'assemblea. 11Alla
fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti, il Signore mi diede le due
tavole di pietra, le tavole dell'alleanza. 12Poi il Signore mi
disse: Scendi in fretta di qui, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire
dall'Egitto, si è traviato; presto si sono allontanati dalla via che io avevo
loro indicata: si sono fatti un idolo di metallo fuso. 13Il Signore
mi aggiunse: Io ho visto questo popolo; ecco, è un popolo di dura cervice; 14lasciami
fare; io li distruggerò e cancellerò il loro nome sotto i cieli e farò di te
una nazione più potente e più grande di loro. 15Così io mi volsi e
scesi dal monte, dal monte tutto in fiamme, tenendo nelle mani le due tavole
dell'alleanza. 16Guardai ed ecco, avevate peccato contro il Signore
vostro Dio; vi eravate fatto un vitello di metallo fuso; avevate ben presto
lasciato la via che il Signore vi aveva imposta. 17Allora afferrai
le due tavole, le gettai con le mie mani e le spezzai sotto i vostri occhi. 18Poi
mi prostrai davanti al Signore, come avevo fatto la prima volta, per quaranta
giorni e per quaranta notti; non mangiai pane né bevvi acqua, a causa del gran
peccato che avevate commesso, facendo ciò che è male agli occhi del Signore per
provocarlo. 19Io avevo paura di fronte all'ira e al furore di cui il
Signore era acceso contro di voi, al punto di volervi distruggere. Ma il
Signore mi esaudì anche quella volta. 20Anche contro Aronne il
Signore si era fortemente adirato, al punto di volerlo far perire; io pregai in
quell'occasione anche per Aronne. 21Poi presi l'oggetto del vostro
peccato, il vitello che avevate fatto, lo bruciai nel fuoco, lo feci a pezzi,
frantumandolo finché fosse ridotto in polvere, e buttai quella polvere nel
torrente che scende dal monte.
22Anche a Tabera, a Massa e a Kibrot-Taava, voi provocaste il
Signore. 23Quando il Signore volle farvi partire da Kades-Barnea dicendo:
Entrate e prendete in possesso il paese che vi dò, voi vi ribellaste all'ordine
del Signore vostro Dio, non aveste fede in lui e non obbediste alla sua voce. 24Siete
stati ribelli al Signore da quando vi ho conosciuto.
25Io stetti prostrato davanti al Signore, quei quaranta giorni e
quelle quaranta notti, perché il Signore aveva minacciato di distruggervi. 26Pregai
il Signore e dissi: Signore Dio, non distruggere il tuo popolo, la tua eredità,
che hai riscattato nella tua grandezza, che hai fatto uscire dall'Egitto con
mano potente.
27Ricordati dei tuoi servi Abramo, Isacco e Giacobbe; non guardare
alla caparbietà di questo popolo e alla sua malvagità e al suo peccato, 28perché
il paese da dove ci hai fatti uscire non dica: Poiché il Signore non era in
grado di introdurli nella terra che aveva loro promessa e poiché li odiava, li
ha fatti uscire di qui per farli morire nel deserto. 29Al contrario
essi sono il tuo popolo, la tua eredità, che tu hai fatto uscire dall'Egitto
con grande potenza e con braccio teso.
1In quel tempo il Signore mi disse: Tàgliati due tavole
di pietra simili alle prime e sali da me sul monte e costruisci anche un'arca
di legno; 2io scriverò su quelle tavole le parole che erano sulle
prime che tu hai spezzato e tu le metterai nell'arca. 3Io feci
dunque un'arca di legno d'acacia e tagliai due tavole di pietra simili alle
prime; poi salii sul monte, con le due tavole in mano. 4Il Signore
scrisse su quelle tavole la stessa iscrizione di prima, cioè i dieci
comandamenti che il Signore aveva promulgati per voi sul monte, in mezzo al
fuoco, il giorno dell'assemblea. Il Signore me li consegnò. 5Allora
mi volsi e scesi dal monte; collocai le tavole nell'arca che avevo fatta e là
restarono, come il Signore mi aveva ordinato.
6Poi gli Israeliti partirono dai pozzi dei figli Iaakan per Mosera.
Là morì Aronne e vi fu sepolto; Eleazaro suo figlio divenne sacerdote al posto
di lui. 7Di là partirono alla volta di Gudgoda e da Gudgoda alla
volta di Iotbata, paese ricco di torrenti d'acqua.
8In quel tempo il Signore prescelse la tribù di Levi per portare
l'arca dell'alleanza del Signore, per stare davanti al Signore al suo servizio
e per benedire nel nome di lui, come ha fatto fino ad oggi. 9Perciò
Levi non ha parte né eredità con i suoi fratelli: il Signore è la sua eredità,
come il Signore tuo Dio gli aveva detto.
10Io ero rimasto sul monte, come la prima volta, quaranta giorni e
quaranta notti; il Signore mi esaudì anche questa volta: il Signore non ha
voluto distruggerti. 11Poi il Signore mi disse: Alzati, mettiti in
cammino alla testa del tuo popolo: entrino nel paese che giurai ai loro padri
di dar loro e ne prendano possesso.
12Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se non che tu
tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l'ami e
serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima, 13che
tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti dò per il tuo
bene? 14Ecco, al Signore tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei
cieli, la terra e quanto essa contiene. 15Ma il Signore predilesse
soltanto i tuoi padri, li amò e, dopo loro, ha scelto fra tutti i popoli la
loro discendenza, cioè voi, come oggi. 16Circoncidete dunque il
vostro cuore ostinato e non indurite più la vostra nuca; 17perché il
Signore vostro Dio è il Dio degli dèi, il Signore dei signori, il Dio grande,
forte e terribile, che non usa parzialità e non accetta regali, 18rende
giustizia all'orfano e alla vedova, ama il forestiero e gli dà pane e vestito. 19Amate
dunque il forestiero, poiché anche voi foste forestieri nel paese d'Egitto. 20Temi
il Signore tuo Dio, a lui servi, restagli fedele e giura nel suo nome: 21Egli
è l'oggetto della tua lode, Egli è il tuo Dio; ha fatto per te quelle cose
grandi e tremende che i tuoi occhi hanno visto. 22I tuoi padri
scesero in Egitto in numero di settanta persone; ora il Signore tuo Dio ti ha
reso numeroso come le stelle dei cieli.
1Ama dunque il Signore tuo Dio e osserva le sue
prescrizioni: le sue leggi, le sue norme e i suoi comandi. 2Voi
riconoscete oggi - poiché non parlo ai vostri figli che non hanno conosciuto né
hanno visto le lezioni del Signore vostro Dio - voi riconoscete la sua
grandezza, la sua mano potente, il suo braccio teso, 3i suoi
portenti, le opere che ha fatte in mezzo all'Egitto, contro il faraone, re
d'Egitto, e contro il suo paese; 4e ciò che ha fatto all'esercito
d'Egitto, ai suoi cavalli e ai suoi carri, come ha fatto rifluire su di loro le
acque del Mare Rosso, quando essi vi inseguivano e come li ha distrutti per
sempre; 5ciò che ha fatto per voi nel deserto, fino al vostro arrivo
in questo luogo; 6ciò che ha fatto a Datan e ad Abiram, figli di
Eliab, figlio di Ruben; come la terra ha spalancato la bocca e li ha
inghiottiti con le loro famiglie, le loro tende e quanto a loro apparteneva, in
mezzo a tutto Israele. 7Perché i vostri occhi hanno visto le grandi
cose che il Signore ha operate.
8Osserverete dunque tutti i comandi che oggi vi dò, perché siate
forti e possiate conquistare il paese che state per entrare a prendere in
possesso 9e perché restiate a lungo sul suolo che il Signore ha
giurato di dare ai vostri padri e alla loro discendenza: terra dove scorre
latte e miele. 10Perché il paese di cui stai per entrare in possesso
non è come il paese d'Egitto da cui siete usciti e dove gettavi il tuo seme e
poi lo irrigavi con il piede, come fosse un orto di erbaggi; 11ma il
paese che andate a prendere in possesso è un paese di monti e di valli, beve
l'acqua della pioggia che viene dal cielo: 12paese del quale il
Signore tuo Dio ha cura e sul quale si posano sempre gli occhi del Signore tuo
Dio dal principio dell'anno sino alla fine. 13Ora, se obbedirete
diligentemente ai comandi che oggi vi dò, amando il Signore vostro Dio e
servendolo con tutto il cuore e con tutta l'anima, 14io darò al
vostro paese la pioggia al suo tempo: la pioggia d'autunno e la pioggia di
primavera, perché tu possa raccogliere il tuo frumento, il tuo vino e il tuo
olio; 15farò anche crescere nella tua campagna l'erba per il tuo
bestiame; tu mangerai e sarai saziato. 16State in guardia perché il
vostro cuore non si lasci sedurre e voi vi allontaniate, servendo dèi stranieri
o prostrandovi davanti a loro. 17Allora si accenderebbe contro di
voi l'ira del Signore ed egli chiuderebbe i cieli e non vi sarebbe più pioggia
e la terra non darebbe più i prodotti e voi perireste ben presto, scomparendo
dalla fertile terra che il Signore sta per darvi.
18Porrete dunque nel cuore e nell'anima queste mie parole; ve le
legherete alla mano come un segno e le terrete come un pendaglio tra gli occhi;
19le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando sarai seduto in
casa tua e quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai;
20le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte, 21perché
i vostri giorni e i giorni dei vostri figli, nel paese che il Signore ha
giurato ai vostri padri di dare loro, siano numerosi come i giorni dei cieli
sopra la terra.
22Poiché se osserverete diligentemente tutti questi comandi che vi
dò e li metterete in pratica, amando il Signore vostro Dio, camminando in tutte
le sue vie e tenendovi uniti a lui, 23il Signore scaccerà dinanzi a
voi tutte quelle nazioni e voi v'impadronirete di nazioni più grandi e più
potenti di voi. 24Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà
sarà vostro; i vostri confini si estenderanno dal deserto al Libano, dal fiume,
il fiume Eufrate, al Mar Mediterraneo. 25Nessuno potrà resistere a
voi; il Signore vostro Dio, come vi ha detto, diffonderà la paura e il terrore
di voi su tutta la terra che voi calpesterete.
26Vedete, io pongo oggi davanti a voi una benedizione e una
maledizione: 27la benedizione, se obbedite ai comandi del Signore
vostro Dio, che oggi vi dò; 28la maledizione, se non obbedite ai
comandi del Signore vostro Dio e se vi allontanate dalla via che oggi vi
prescrivo, per seguire dèi stranieri, che voi non avete conosciuti.
29Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che vai a
prendere in possesso, tu porrai la benedizione sul monte Garizim e la
maledizione sul monte Ebal. 30Questi monti si trovano appunto oltre
il Giordano, dietro la via verso occidente, nel paese dei Cananei che abitano
l'Araba di fronte a Gàlgala presso le Querce di More. 31Voi infatti
state per passare il Giordano per prendere in possesso il paese, che il Signore
vostro Dio vi dà; voi lo possiederete e lo abiterete. 32Avrete cura
di mettere in pratica tutte le leggi e le norme che oggi io pongo dinanzi a
voi.
1Queste sono le leggi e le norme, che avrete cura di
mettere in pratica nel paese che il Signore, Dio dei tuoi padri, ti dà perché
tu lo possegga finché vivrete sulla terra.
2Distruggerete completamente tutti i luoghi, dove le nazioni che
state per scacciare servono i loro dèi: sugli alti monti, sui colli e sotto
ogni albero verde. 3Demolirete i loro altari, spezzerete le loro
stele, taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco le statue dei loro dèi
e cancellerete il loro nome da quei luoghi.
4Non così farete rispetto al Signore vostro Dio, 5ma lo
cercherete nella sua dimora, nel luogo che il Signore vostro Dio avrà scelto
fra tutte le vostre tribù, per stabilirvi il suo nome; là andrete. 6Là
presenterete i vostri olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello
che le vostre mani avranno prelevato, le vostre offerte votive e le vostre
offerte volontarie e i primogeniti del vostro bestiame grosso e minuto; 7mangerete
davanti al Signore vostro Dio e gioirete voi e le vostre famiglie di tutto ciò
a cui avrete posto mano e in cui il Signore vostro Dio vi avrà benedetti. 8Non
farete come facciamo oggi qui, dove ognuno fa quanto gli sembra bene, 9perché
ancora non siete giunti al luogo del riposo e nel possesso che il Signore
vostro Dio sta per darvi. 10Ma quando avrete passato il Giordano e
abiterete nel paese che il Signore vostro Dio vi dà in eredità ed egli vi avrà
messo al sicuro da tutti i vostri nemici che vi circondano e abiterete
tranquilli, 11allora, presenterete al luogo che il Signore vostro
Dio avrà scelto per fissarvi la sede del suo nome, quanto vi comando: i vostri
olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello che le vostre mani
avranno prelevato e tutte le offerte scelte che avrete votate al Signore. 12Gioirete
davanti al Signore vostro Dio voi, i vostri figli, le vostre figlie, i vostri
schiavi, le vostre schiave e il levita che abiterà le vostre città, perché non
ha né parte, né eredità in mezzo a voi.
13Allora ti guarderai bene dall'offrire i tuoi olocausti in
qualunque luogo avrai visto; 14ma offrirai i tuoi olocausti nel
luogo che il Signore avrà scelto in una delle tue tribù; là farai quanto ti
comando.
15Ma, ogni volta che ne sentirai desiderio, potrai uccidere animali
e mangiarne la carne in tutte le tue città, secondo la benedizione che il
Signore ti avrà elargito; chi sarà immondo e chi sarà mondo ne potranno
mangiare, come si fa della carne di gazzella e di cervo; 16ma non ne
mangerete il sangue; lo spargerai per terra come acqua. 17Non potrai
mangiare entro le tue città le decime del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo
olio, né i primogeniti del tuo bestiame grosso e minuto, né ciò che avrai
consacrato per voto, né le tue offerte volontarie, né quello che le tue mani
avranno prelevato: 18tali cose mangerai davanti al Signore tuo Dio
nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto: tu, il tuo figlio, la tua figlia,
il tuo schiavo, la tua schiava e il levita che sarà entro le tue città; gioirai
davanti al Signore tuo Dio di ogni cosa a cui avrai messo mano. 19Guardati
bene, finché vivrai nel tuo paese, dall'abbandonare il levita.
20Quando il Signore, tuo Dio, avrà allargato i tuoi confini, come ti
ha promesso, e tu, desiderando di mangiare la carne, dirai: Vorrei mangiare la
carne, potrai mangiare carne a tuo piacere. 21Se il luogo che il
Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome sarà lontano da te,
potrai ammazzare bestiame grosso e minuto che il Signore ti avrà dato, come ti
ho prescritto; potrai mangiare entro le tue città a tuo piacere. 22Soltanto
ne mangerete come si mangia la carne di gazzella e di cervo; ne potrà mangiare
chi sarà immondo e chi sarà mondo; 23tuttavia astieniti dal mangiare
il sangue, perché il sangue è la vita; tu non devi mangiare la vita insieme con
la carne. 24Non lo mangerai, lo spargerai per terra come acqua. 25Non
lo mangerai perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te: facendo ciò che è
retto agli occhi del Signore. 26Ma quanto alle cose che avrai
consacrate o promesse in voto, le prenderai e andrai al luogo che il Signore
avrà scelto e offrirai i tuoi olocausti, 27la carne e il sangue,
sull'altare del Signore tuo Dio; il sangue delle altre tue vittime dovrà essere
sparso sull'altare del Signore tuo Dio e tu ne mangerai la carne. 28Osserva
e ascolta tutte queste cose che ti comando, perché tu sia sempre felice tu e i
tuoi figli dopo di te, quando avrai fatto ciò che è bene e retto agli occhi del
Signore tuo Dio.
29Quando il Signore tuo Dio avrà distrutto davanti a te le nazioni
che tu stai per prendere in possesso, quando le avrai conquistate e ti sarai
stanziato nel loro paese, 30guardati bene dal lasciarti ingannare
seguendo il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dal
cercare i loro dèi, dicendo: Queste nazioni come servivano i loro dèi? Voglio
fare così anch'io. 31Non ti comporterai in tal modo riguardo al
Signore tuo Dio; perché esse facevano per i loro dèi quanto è abominevole per
il Signore e che Egli detesta; bruciavano nel fuoco perfino i loro figli e le
loro figlie, in onore dei loro dèi.
1Vi preoccuperete di mettere in pratica tutto ciò che
vi comando; non vi aggiungerai nulla e nulla ne toglierai.
2Qualora si alzi in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti
proponga un segno o un prodigio 3e il segno e il prodigio annunciato
succeda ed egli ti dica: Seguiamo dèi stranieri, che tu non hai mai conosciuti,
e rendiamo loro un culto, 4tu non dovrai ascoltare le parole di quel
profeta o di quel sognatore; perché il Signore vostro Dio vi mette alla prova
per sapere se amate il Signore vostro Dio con tutto il cuore e con tutta
l'anima. 5Seguirete il Signore vostro Dio, temerete lui, osserverete
i suoi comandi, obbedirete alla sua voce, lo servirete e gli resterete fedeli. 6Quanto
a quel profeta o a quel sognatore, egli dovrà essere messo a morte, perché ha
proposto l'apostasia dal Signore, dal vostro Dio, che vi ha fatti uscire dal
paese di Egitto e vi ha riscattati dalla condizione servile, per trascinarti
fuori della via per la quale il Signore tuo Dio ti ha ordinato di camminare.
Così estirperai il male da te.
7Qualora il tuo fratello, figlio di tuo padre o figlio di tua madre,
o il figlio o la figlia o la moglie che riposa sul tuo petto o l'amico che è
come te stesso, t'istighi in segreto, dicendo: Andiamo, serviamo altri dèi, dèi
che né tu né i tuoi padri avete conosciuti, 8divinità dei popoli che
vi circondano, vicini a te o da te lontani da una estremità all'altra della
terra, 9tu non dargli retta, non ascoltarlo; il tuo occhio non lo
compianga; non risparmiarlo, non coprire la sua colpa. 10Anzi devi
ucciderlo: la tua mano sia la prima contro di lui per metterlo a morte; poi la
mano di tutto il popolo; 11lapidalo e muoia, perché ha cercato di
trascinarti lontano dal Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese di
Egitto, dalla condizione servile. 12Tutto Israele lo verrà a sapere,
ne avrà timore e non commetterà in mezzo a te una tale azione malvagia.
13Qualora tu senta dire di una delle tue città che il Signore tuo
Dio ti dà per abitare, 14che uomini iniqui sono usciti in mezzo a te
e hanno sedotto gli abitanti della loro città dicendo: Andiamo, serviamo altri
dèi, che voi non avete mai conosciuti, 15tu farai le indagini,
investigherai, interrogherai con cura; se troverai che la cosa è vera, che il
fatto sussiste e che un tale abominio è stato realmente commesso in mezzo a te,
16allora dovrai passare a fil di spada gli abitanti di quella città,
la voterai allo sterminio, con quanto contiene e passerai a fil di spada anche
il suo bestiame. 17Poi radunerai tutto il bottino in mezzo alla
piazza e brucerai nel fuoco la città e l'intero suo bottino, sacrificio per il
Signore tuo Dio; diventerà una rovina per sempre e non sarà più ricostruita. 18Nulla
di ciò che sarà votato allo sterminio si attaccherà alle tue mani, perché il
Signore desista dalla sua ira ardente, ti conceda misericordia, abbia pietà di
te e ti moltiplichi come ha giurato ai tuoi padri, 19qualora tu
ascolti la voce del Signore tuo Dio, osservando tutti i suoi comandi che oggi
ti dò e facendo ciò che è retto agli occhi del Signore tuo Dio.
1Voi siete figli per il Signore Dio vostro; non vi
farete incisioni e non vi raderete tra gli occhi per un morto. 2Tu
sei infatti un popolo consacrato al Signore tuo Dio e il Signore ti ha scelto,
perché tu fossi il suo popolo privilegiato, fra tutti i popoli che sono sulla
terra.
3Non mangerai alcuna cosa abominevole. 4Questi sono gli
animali che potrete mangiare: il bue, la pecora e la capra; 5il
cervo, la gazzella, il daino, lo stambecco, l'antilope, il bufalo e il
camoscio. 6Potrete mangiare di ogni quadrupede che ha l'unghia
bipartita, divisa in due da una fessura, e che rumina. 7Ma non
mangerete quelli che rùminano soltanto o che hanno soltanto l'unghia bipartita,
divisa da una fessura e cioè il cammello, la lepre, l'ìrace, che rùminano ma
non hanno l'unghia bipartita; considerateli immondi; 8anche il
porco, che ha l'unghia bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. Non
mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri.
9Fra tutti gli animali che vivono nelle acque potrete mangiare
quelli che hanno pinne e squame; 10ma non mangerete nessuno di
quelli che non hanno pinne e squame; considerateli immondi.
11Potrete mangiare qualunque uccello mondo; 12ecco quelli
che non dovete mangiare: 13l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare,
il nibbio e ogni specie di falco, 14ogni specie di corvo, 15lo
struzzo, la civetta, il gabbiano e ogni specie di sparviero, 16il
gufo, l'ibis, il cigno, 17il pellicano, la fòlaga, l'alcione, 18la
cicogna, ogni specie di airone, l'ùpupa e il pipistrello. 19Considererete
come immondo ogni insetto alato; non ne mangiate. 20Potrete mangiare
ogni uccello mondo.
21Non mangerete alcuna bestia che sia morta di morte naturale; la
darai al forestiero che risiede nelle tue città, perché la mangi, o la venderai
a qualche straniero, perché tu sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio.
Non farai cuocere un capretto nel latte di sua madre.
22Dovrai prelevare la decima da tutto il frutto della tua sementa,
che il campo produce ogni anno. 23Mangerai davanti al Signore tuo
Dio, nel luogo dove avrà scelto di stabilire il suo nome, la decima del tuo
frumento, del tuo mosto, del tuo olio e i primi parti del tuo bestiame grosso e
minuto, perché tu impari a temere sempre il Signore tuo Dio. 24Ma se
il cammino è troppo lungo per te e tu non puoi trasportare quelle decime,
perché è troppo lontano da te il luogo dove il Signore tuo Dio avrà scelto di
stabilire il suo nome - perché il Signore tuo Dio ti avrà benedetto -, 25allora
le convertirai in denaro e tenendolo in mano andrai al luogo che il Signore tuo
Dio avrà scelto, 26e lo impiegherai per comprarti quanto tu desideri:
bestiame grosso o minuto, vino, bevande inebrianti o qualunque cosa di tuo
gusto e mangerai davanti al Signore tuo Dio e gioirai tu e la tua famiglia. 27Il
levita che abita entro le tue città, non lo abbandonerai, perché non ha parte
né eredità con te.
28Alla fine di ogni triennio metterai da parte tutte le decime del
tuo provento del terzo anno e le deporrai entro le tue città; 29il
levita, che non ha parte né eredità con te, l'orfano e la vedova che saranno
entro le tue città, verranno, mangeranno e si sazieranno, perché il Signore tuo
Dio ti benedica in ogni lavoro a cui avrai messo mano.
1Alla fine di ogni sette anni celebrerete l'anno di
remissione. 2Ecco la norma di questa remissione: ogni creditore che
abbia diritto a una prestazione personale in pegno per un prestito fatto al suo
prossimo, lascerà cadere il suo diritto: non lo esigerà dal suo prossimo, dal
suo fratello, quando si sarà proclamato l'anno di remissione per il Signore. 3Potrai
esigerlo dallo straniero; ma quanto al tuo diritto nei confronti di tuo
fratello, lo lascerai cadere. 4Del resto, non vi sarà alcun
bisognoso in mezzo a voi; perché il Signore certo ti benedirà nel paese che il
Signore tuo Dio ti dà in possesso ereditario, 5purché tu obbedisca
fedelmente alla voce del Signore tuo Dio, avendo cura di eseguire tutti questi
comandi, che oggi ti dò. 6Il Signore tuo Dio ti benedirà come ti ha
promesso e tu farai prestiti a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito;
dominerai molte nazioni mentre esse non ti domineranno.
7Se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso in
una delle tue città del paese che il Signore tuo Dio ti dà, non indurirai il
tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso; 8anzi
gli aprirai la mano e gli presterai quanto occorre alla necessità in cui si
trova. 9Bada bene che non ti entri in cuore questo pensiero iniquo:
È vicino il settimo anno, l'anno della remissione; e il tuo occhio sia cattivo
verso il tuo fratello bisognoso e tu non gli dia nulla; egli griderebbe al
Signore contro di te e un peccato sarebbe su di te. 10Dagli
generosamente e, quando gli darai, il tuo cuore non si rattristi; perché
proprio per questo il Signore Dio tuo ti benedirà in ogni lavoro e in ogni cosa
a cui avrai messo mano. 11Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel
paese; perciò io ti dò questo comando e ti dico: Apri generosamente la mano al
tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese.
12Se un tuo fratello ebreo o una ebrea si vende a te, ti servirà per
sei anni, ma il settimo lo manderai via da te libero. 13Quando lo
lascerai andare via libero, non lo rimanderai a mani vuote; 14gli
farai doni dal tuo gregge, dalla tua aia e dal tuo torchio; gli darai ciò con
cui il Signore tuo Dio ti avrà benedetto; 15ti ricorderai che sei
stato schiavo nel paese di Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha riscattato;
perciò io ti dò oggi questo comando. 16Ma se egli ti dice: Non
voglio andarmene da te, perché ama te e la tua casa e sta bene presso di te, 17allora
prenderai una lesina, gli forerai l'orecchio contro la porta ed egli ti sarà
schiavo per sempre. Lo stesso farai per la tua schiava. 18Non ti sia
grave lasciarlo andare libero, perché ti ha servito sei anni e un mercenario ti
sarebbe costato il doppio; così il Signore tuo Dio ti benedirà in quanto farai.
19Consacrerai al Signore tuo Dio ogni primogenito maschio che ti
nascerà nel tuo bestiame grosso e minuto. Non metterai al lavoro il primo parto
della tua vacca e non toserai il primo parto della tua pecora. 20Li
mangerai ogni anno con la tua famiglia, davanti al Signore tuo Dio nel luogo
che il Signore avrà scelto. 21Se l'animale ha qualche difetto, se è
zoppo o cieco o ha qualunque altro grave difetto, non lo sacrificherai al
Signore tuo Dio; 22lo mangerai entro le tue città; chi sarà immondo
e chi sarà mondo ne mangeranno senza distinzione, come si mangia la gazzella e
il cervo. 23Solo non ne mangerai il sangue; lo spargerai per terra
come acqua.
1Osserva il mese di Abib e celebra la pasqua in onore
del Signore tuo Dio perché nel mese di Abib il Signore tuo Dio ti ha fatto
uscire dall'Egitto, durante la notte. 2Immolerai la pasqua al
Signore tuo Dio: un sacrificio di bestiame grosso e minuto, nel luogo che il
Signore avrà scelto per stabilirvi il suo nome. 3Non mangerai con
essa pane lievitato; per sette giorni mangerai con essa gli azzimi, pane di
afflizione perché sei uscito in fretta dal paese d'Egitto; e così per tutto il
tempo della tua vita tu ti ricorderai il giorno in cui sei uscito dal paese
d'Egitto. 4Non si veda lievito presso di te, entro tutti i tuoi
confini, per sette giorni; della carne, che avrai immolata la sera del primo
giorno, non resti nulla fino al mattino. 5Non potrai immolare la
pasqua in una qualsiasi città che il Signore tuo Dio sta per darti, 6ma
immolerai la pasqua soltanto nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per
fissarvi il suo nome; la immolerai alla sera, al tramonto del sole, nell'ora in
cui sei uscito dall'Egitto. 7Farai cuocere la vittima e la mangerai
nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto; la mattina te ne potrai tornare e
andartene alle tue tende. 8Per sei giorni mangerai azzimi e il
settimo giorno vi sarà una solenne assemblea per il Signore tuo Dio; non farai
alcun lavoro.
9Conterai sette settimane; da quando si metterà la falce nella messe
comincerai a contare sette settimane; 10poi celebrerai la festa
delle settimane per il Signore tuo Dio, offrendo nella misura della tua
generosità e in ragione di ciò in cui il Signore tuo Dio ti avrà benedetto. 11Gioirai
davanti al Signore tuo Dio tu, tuo figlio, tua figlia, il tuo schiavo e la tua
schiava, il levita che sarà nelle tue città e l'orfano e la vedova che saranno
in mezzo a te, nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il
suo nome. 12Ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e
osserverai e metterai in pratica queste leggi.
13Celebrerai la festa delle capanne per sette giorni, quando
raccoglierai il prodotto della tua aia e del tuo torchio; 14gioirai
in questa tua festa, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava
e il levita, il forestiero, l'orfano e la vedova che saranno entro le tue
città. 15Celebrerai la festa per sette giorni per il Signore tuo
Dio, nel luogo che avrà scelto il Signore, perché il Signore tuo Dio ti
benedirà in tutto il tuo raccolto e in tutto il lavoro delle tue mani e tu
sarai contento. 16Tre volte all'anno ogni tuo maschio si presenterà
davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che Egli avrà scelto: nella festa degli
azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle capanne; nessuno si presenterà
davanti al Signore a mani vuote. 17Ma il dono di ciascuno sarà in
misura della benedizione che il Signore tuo Dio ti avrà data.
18Ti costituirai giudici e scribi in tutte le città che il Signore
tuo Dio ti dà, tribù per tribù; essi giudicheranno il popolo con giuste
sentenze. 19Non farai violenza al diritto, non avrai riguardi
personali e non accetterai regali, perché il regalo acceca gli occhi dei saggi
e corrompe le parole dei giusti. 20La giustizia e solo la giustizia
seguirai, per poter vivere e possedere il paese che il Signore tuo Dio sta per
darti.
21Non pianterai alcun palo sacro di qualunque specie di legno,
accanto all'altare del Signore tuo Dio, che tu hai costruito; non erigerai
alcuna stele che il Signore tuo Dio ha in odio.
1Non immolerai al Signore tuo Dio bue o pecora che
abbia qualche difetto o qualche deformità, perché sarebbe abominio per il
Signore tuo Dio.
2Qualora si trovi in mezzo a te, in una delle città che il Signore
tuo Dio sta per darti, un uomo o una donna che faccia ciò che è male agli occhi
del Signore tuo Dio, trasgredendo la sua alleanza, 3e che vada e
serva altri dèi e si prostri davanti a loro, davanti al sole o alla luna o a
tutto l'esercito del cielo, contro il mio comando, 4quando ciò ti
sia riferito o tu ne abbia sentito parlare, informatene diligentemente; se la
cosa è vera, se il fatto sussiste, se un tale abominio è stato commesso in
Israele, 5farai condurre alle porte della tua città quell'uomo o
quella donna che avrà commesso quell'azione cattiva e lapiderai quell'uomo o
quella donna, così che muoia. 6Colui che dovrà morire sarà messo a
morte sulla deposizione di due o di tre testimoni; non potrà essere messo a
morte sulla deposizione di un solo testimonio. 7La mano dei
testimoni sarà la prima contro di lui per farlo morire; poi la mano di tutto il
popolo; così estirperai il male in mezzo a te.
8Quando in una causa ti sarà troppo difficile decidere tra
assassinio e assassinio, tra diritto e diritto, tra percossa e percossa, in
cose su cui si litiga nelle tue città, ti alzerai e salirai al luogo che il
Signore tuo Dio avrà scelto; 9andrai dai sacerdoti e dal giudice in
carica a quel tempo; li consulterai ed essi ti indicheranno la sentenza da
pronunciare; 10tu agirai in base a quello che essi ti indicheranno nel
luogo che il Signore avrà scelto e avrai cura di fare quanto ti avranno
insegnato. 11Agirai in base alla legge che essi ti avranno insegnato
e alla sentenza che ti avranno indicato; non devierai da quello che ti avranno
esposto, né a destra, né a sinistra. 12L'uomo che si comporterà con
presunzione e non obbedirà al sacerdote che sta là per servire il Signore tuo
Dio o al giudice, quell'uomo dovrà morire; così toglierai il male da Israele; 13tutto
il popolo lo verrà a sapere, ne avrà timore e non agirà più con presunzione.
14Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per
darti e ne avrai preso possesso e l'abiterai, se dirai: Voglio costituire sopra
di me un re come tutte le nazioni che mi stanno intorno, 15dovrai
costituire sopra di te come re colui che il Signore tuo Dio avrà scelto.
Costituirai sopra di te come re uno dei tuoi fratelli; non potrai costituire su
di te uno straniero che non sia tuo fratello. 16Ma egli non dovrà
procurarsi un gran numero di cavalli né far tornare il popolo in Egitto per
procurarsi gran numero di cavalli, perché il Signore vi ha detto: Non tornerete
più indietro per quella via! 17Non dovrà avere un gran numero di
mogli, perché il suo cuore non si smarrisca; neppure abbia grande quantità di
argento e d'oro. 18Quando si insedierà sul trono regale, scriverà
per suo uso in un libro una copia di questa legge secondo l'esemplare dei
sacerdoti leviti. 19La terrà presso di sé e la leggerà tutti i
giorni della sua vita, per imparare a temere il Signore suo Dio, a osservare
tutte le parole di questa legge e tutti questi statuti, 20perché il
suo cuore non si insuperbisca verso i suoi fratelli ed egli non si allontani da
questi comandi, né a destra, né a sinistra, e prolunghi così i giorni del suo
regno, lui e i suoi figli, in mezzo a Israele.
1I sacerdoti leviti, tutta la tribù di Levi, non
avranno parte né eredità insieme con Israele; vivranno dei sacrifici consumati
dal fuoco per il Signore, e della sua eredità. 2Non avranno alcuna
eredità tra i loro fratelli; il Signore è la loro eredità, come ha loro
promesso. 3Questo sarà il diritto dei sacerdoti sul popolo, su
quelli che offriranno come sacrificio un capo di bestiame grosso o minuto: essi
daranno al sacerdote la spalla, le due mascelle e lo stomaco. 4Gli
darai le primizie del tuo frumento, del tuo mosto e del tuo olio e le primizie
della tosatura delle tue pecore; 5perché il Signore tuo Dio l'ha
scelto fra tutte le tue tribù, affinché attenda al servizio del nome del
Signore, lui e i suoi figli sempre. 6Se un levita, abbandonando
qualunque città dove soggiorna in Israele, verrà, seguendo il suo desiderio, al
luogo che il Signore avrà scelto 7e farà il servizio nel nome del
Signore tuo Dio, come tutti i suoi fratelli leviti che stanno là davanti al
Signore, 8egli riceverà per il suo mantenimento una parte uguale a
quella degli altri, senza contare il ricavo dalla vendita della sua casa
paterna.
9Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per
darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. 10Non
si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo
figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o
l'augurio o la magia; 11nè chi faccia incantesimi, né chi consulti
gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, 12perché
chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il
Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. 13Tu
sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, 14perché le nazioni,
di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori,
ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio.
15Il Signore tuo Dio susciterà per te, in mezzo a te, fra i tuoi
fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascolto. 16Avrai così
quanto hai chiesto al Signore tuo Dio, sull'Oreb, il giorno dell'assemblea,
dicendo: Che io non oda più la voce del Signore mio Dio e non veda più questo
grande fuoco, perché non muoia. 17Il Signore mi rispose: Quello che
hanno detto, va bene; 18io susciterò loro un profeta in mezzo ai
loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io
gli comanderò. 19Se qualcuno non ascolterà le parole, che egli dirà
in mio nome, io gliene domanderò conto. 20Ma il profeta che avrà la
presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o
che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire. 21Se tu
pensi: Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta? 22Quando
il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si
realizzerà, quella parola non l'ha detta il Signore; l'ha detta il profeta per
presunzione; di lui non devi aver paura.
1Quando il Signore tuo Dio avrà distrutto le nazioni
delle quali egli ti dà il paese e tu prenderai il loro posto e abiterai nelle
loro città e nelle loro case, 2ti sceglierai tre città, nella terra
della quale il Signore tuo Dio ti dà il possesso. 3Preparerai strade
e dividerai in tre parti il territorio del paese che il Signore tuo Dio ti dà
in eredità, perché ogni omicida si possa rifugiare in quella città. 4Ecco
in qual caso l'omicida che vi si rifugerà avrà salva la vita: chiunque avrà
ucciso il suo prossimo involontariamente, senza che l'abbia odiato prima, 5come
quando uno va al bosco con il suo compagno a tagliare la legna e, mentre la
mano afferra la scure per abbattere l'albero, il ferro gli sfugge dal manico e
colpisce il compagno così che ne muoia, colui si rifugerà in una di queste
città e avrà salva la vita; 6altrimenti il vendicatore del sangue,
mentre l'ira gli arde in cuore, potrebbe inseguire l'omicida e, qualora sia
lungo il cammino, potrebbe raggiungerlo e colpirlo a morte, mentre quegli non
meritava, perché prima non aveva odiato il compagno. 7Ti dò dunque
questo ordine: Scegliti tre città. 8Se il Signore tuo Dio allargherà
i tuoi confini, come ha giurato ai tuoi padri, e ti darà tutto il paese che ha
promesso di dare ai tuoi padri, 9se osserverai tutti questi comandi
che oggi ti dò, amando il Signore tuo Dio e camminando sempre secondo le sue
vie, allora aggiungerai tre altre città alle prime tre, 10perché non
si sparga sangue innocente nel paese che il Signore tuo Dio ti dà in eredità e
tu non ti renda colpevole del sangue versato. 11Ma se un uomo odia
il suo prossimo, gli tende insidie, l'assale, lo percuote in modo da farlo
morire e poi si rifugia in una di quelle città, 12gli anziani della
sua città lo manderanno a prendere di là e lo consegneranno nelle mani del
vendicatore del sangue perché sia messo a morte. 13L'occhio tuo non
lo compianga; toglierai da Israele il sangue innocente e così sarai felice.
14Non sposterai i confini del tuo vicino, posti dai tuoi antenati,
nell'eredità che ti sarà toccata nel paese che il Signore tuo Dio ti dà in
possesso.
15Un solo testimonio non avrà valore contro alcuno, per qualsiasi
colpa e per qualsiasi peccato; qualunque peccato questi abbia commesso, il
fatto dovrà essere stabilito sulla parola di due o di tre testimoni. 16Qualora
un testimonio iniquo si alzi contro qualcuno per accusarlo di ribellione, 17i
due uomini fra i quali ha luogo la causa compariranno davanti al Signore,
davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in quei giorni. 18I
giudici indagheranno con diligenza e, se quel testimonio risulta falso perché
ha deposto il falso contro il suo fratello, 19farete a lui quello
che egli aveva pensato di fare al suo fratello. Così estirperai il male di
mezzo a te. 20Gli altri lo verranno a sapere e ne avranno paura e
non commetteranno più in mezzo a te una tale azione malvagia.
21Il tuo occhio non avrà compassione: vita per vita, occhio per
occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede.
1Quando andrai in guerra contro i tuoi nemici e vedrai
cavalli e carri e forze superiori a te, non li temere, perché è con te il
Signore tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto. 2Quando
sarete vicini alla battaglia, il sacerdote si farà avanti, parlerà al popolo 3e
gli dirà: Ascolta, Israele! Voi oggi siete prossimi a dar battaglia ai vostri
nemici; il vostro cuore non venga meno; non temete, non vi smarrite e non vi
spaventate dinanzi a loro, 4perché il Signore vostro Dio cammina con
voi per combattere per voi contro i vostri nemici e per salvarvi. 5I
capi diranno al popolo: C'è qualcuno che abbia costruito una casa nuova e non
l'abbia ancora inaugurata? Vada, torni a casa, perché non muoia in battaglia e
altri inauguri la casa. 6C'è qualcuno che abbia piantato una vigna e
non ne abbia ancora goduto il frutto? Vada, torni a casa, perché non muoia in
battaglia e altri ne goda il frutto. 7C'è qualcuno che si sia
fidanzato con una donna e non l'abbia ancora sposata? Vada, torni a casa,
perché non muoia in battaglia e altri la sposi. 8I capi
aggiungeranno al popolo: C'è qualcuno che abbia paura e cui venga meno il
coraggio? Vada, torni a casa, perché il coraggio dei suoi fratelli non venga a
mancare come il suo. 9Quando i capi avranno finito di parlare al
popolo, costituiranno i comandanti delle schiere alla testa del popolo.
10Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima
la pace. 11Se accetta la pace e ti apre le sue porte, tutto il
popolo che vi si troverà ti sarà tributario e ti servirà. 12Ma se
non vuol far pace con te e vorrà la guerra, allora l'assedierai. 13Quando
il Signore tuo Dio l'avrà data nelle tue mani, ne colpirai a fil di spada tutti
i maschi; 14ma le donne, i bambini, il bestiame e quanto sarà nella
città, tutto il suo bottino, li prenderai come tua preda; mangerai il bottino
dei tuoi nemici, che il Signore tuo Dio ti avrà dato. 15Così farai
per tutte le città che sono molto lontane da te e che non sono città di queste
nazioni.
16Soltanto nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dà
in eredità, non lascerai in vita alcun essere che respiri; 17ma li
voterai allo sterminio: cioè gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti,
gli Evei e i Gebusei, come il Signore tuo Dio ti ha comandato di fare, 18perché
essi non v'insegnino a commettere tutti gli abomini che fanno per i loro dèi e
voi non pecchiate contro il Signore vostro Dio.
19Quando cingerai d'assedio una città per lungo tempo, per
espugnarla e conquistarla, non ne distruggerai gli alberi colpendoli con la
scure; ne mangerai il frutto, ma non li taglierai, perché l'albero della
campagna è forse un uomo, per essere coinvolto nell'assedio? 20Soltanto
potrai distruggere e recidere gli alberi che saprai non essere alberi da
frutto, per costruire opere d'assedio contro la città che è in guerra con te,
finché non sia caduta.
1Se nel paese di cui il Signore tuo Dio sta per darti
il possesso, si troverà un uomo ucciso, disteso nella campagna, senza che si
sappia chi l'abbia ucciso, 2i tuoi anziani e i tuoi giudici
usciranno e misureranno la distanza fra l'ucciso e le città dei dintorni. 3Allora
gli anziani della città più vicina all'ucciso prenderanno una giovenca che non
abbia ancora lavorato né portato il giogo; 4gli anziani di quella
città faranno scendere la giovenca presso un corso di acqua corrente, in luogo
dove non si lavora e non si semina e là spezzeranno la nuca alla giovenca. 5Si
avvicineranno poi i sacerdoti, figli di Levi, poiché il Signore tuo Dio li ha
scelti per servirlo e per dare la benedizione nel nome del Signore e la loro
parola dovrà decidere ogni controversia e ogni caso di lesione. 6Allora
tutti gli anziani di quella città che sono più vicini al cadavere, si laveranno
le mani sulla giovenca a cui sarà stata spezzata la nuca nel torrente; 7prendendo
la parola diranno: Le nostre mani non hanno sparso questo sangue e i nostri
occhi non l'hanno visto spargere. 8Signore, perdona al tuo popolo
Israele, che tu hai redento, e non lasciar sussistere un sangue innocente in
mezzo al tuo popolo Israele! Quel sangue sparso resterà per essi espiato. 9Così
tu toglierai da te il sangue innocente, perché avrai fatto ciò che è retto agli
occhi del Signore.
10Se andrai in guerra contro i tuoi nemici e il Signore tuo Dio te
li avrà messi nelle mani e tu avrai fatto prigionieri, 11se vedrai
tra i prigionieri una donna bella d'aspetto e ti sentirai legato a lei tanto da
volerla prendere in moglie, te la condurrai a casa. 12Essa si raderà
il capo, si taglierà le unghie, 13si leverà la veste che portava
quando fu presa, dimorerà in casa tua e piangerà suo padre e sua madre per un
mese intero; dopo, potrai accostarti a lei e comportarti da marito verso di lei
e sarà tua moglie. 14Se in seguito non ti sentissi più di amarla, la
lascerai andare a suo piacere, ma non potrai assolutamente venderla per denaro
né trattarla come una schiava, per il fatto che tu l'hai disonorata.
15Se un uomo avrà due mogli, l'una amata e l'altra odiosa, e tanto
l'amata quanto l'odiosa gli avranno procreato figli, se il primogenito è il
figlio dell'odiosa, 16quando dividerà tra i suoi figli i beni che
possiede, non potrà dare il diritto di primogenito al figlio dell'amata, preferendolo
al figlio dell'odiosa, che è il primogenito; 17ma riconoscerà come
primogenito il figlio dell'odiosa, dandogli il doppio di quello che possiede;
poiché egli è la primizia del suo vigore e a lui appartiene il diritto di
primogenitura.
18Se un uomo avrà un figlio testardo e ribelle che non obbedisce
alla voce né di suo padre né di sua madre e, benché l'abbiano castigato, non dà
loro retta, 19suo padre e sua madre lo prenderanno e lo condurranno
dagli anziani della città, alla porta del luogo dove abita, 20e
diranno agli anziani della città: Questo nostro figlio è testardo e ribelle;
non vuole obbedire alla nostra voce, è uno sfrenato e un bevitore. 21Allora
tutti gli uomini della sua città lo lapideranno ed egli morirà; così estirperai
da te il male e tutto Israele lo saprà e avrà timore.
22Se un uomo avrà commesso un delitto degno di morte e tu l'avrai
messo a morte e appeso a un albero, 23il suo cadavere non dovrà
rimanere tutta la notte sull'albero, ma lo seppellirai lo stesso giorno, perché
l'appeso è una maledizione di Dio e tu non contaminerai il paese che il Signore
tuo Dio ti dà in eredità.
1Se vedi smarriti un bue o una pecora di tuo fratello,
tu non devi fingere di non averli scorti, ma avrai cura di ricondurli a tuo
fratello. 2Se tuo fratello non abita vicino a te e non lo conosci,
accoglierai l'animale in casa tua: rimarrà da te finché tuo fratello non ne
faccia ricerca e allora glielo renderai. 3Lo stesso farai del suo
asino, lo stesso della sua veste, lo stesso di qualunque altro oggetto che tuo
fratello abbia perduto e che tu trovi; tu non fingerai di non averli scorti. 4Se
vedi l'asino del tuo fratello o il suo bue caduto nella strada, tu non fingerai
di non averli scorti, ma insieme con lui li farai rialzare.
5La donna non si metterà un indumento da uomo né l'uomo indosserà
una veste da donna; perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore tuo
Dio.
6Quando, cammin facendo, troverai sopra un albero o per terra un
nido d'uccelli con uccellini o uova e la madre che sta per covare gli uccellini
o le uova, non prenderai la madre sui figli; 7ma scacciandola,
lascia andar la madre e prendi per te i figli, perché tu sia felice e goda
lunga vita.
8Quando costruirai una casa nuova, farai un parapetto intorno alla
tua terrazza, per non attirare sulla tua casa la vendetta del sangue, qualora
uno cada di là.
9Non seminerai nella tua vigna semi di due specie diverse, perché
altrimenti tutto il prodotto di ciò che avrai seminato e la rendita della vigna
diventerà cosa consacrata. 10Non devi arare con un bue e un asino
aggiogati assieme. 11Non ti vestirai con un tessuto misto, fatto di
lana e di lino insieme.
12Metterai fiocchi alle quattro estremità del mantello con cui ti
copri.
13Se un uomo sposa una donna e, dopo aver coabitato con lei, la
prende in odio, 14le attribuisce azioni scandalose e diffonde sul
suo conto una fama cattiva, dicendo: Ho preso questa donna, ma quando mi sono
accostato a lei non l'ho trovata in stato di verginità, 15il padre e
la madre della giovane prenderanno i segni della verginità della giovane e li
presenteranno agli anziani della città, alla porta. 16Il padre della
giovane dirà agli anziani: Ho dato mia figlia in moglie a quest'uomo; egli l'ha
presa in odio 17ed ecco le attribuisce azioni scandalose, dicendo:
Non ho trovato tua figlia in stato di verginità; ebbene, questi sono i segni
della verginità di mia figlia, e spiegheranno il panno davanti agli anziani
della città. 18Allora gli anziani di quella città prenderanno il
marito e lo castigheranno 19e gli imporranno un'ammenda di cento
sicli d'argento, che daranno al padre della giovane, per il fatto che ha
diffuso una cattiva fama contro una vergine d'Israele. Ella rimarrà sua moglie
ed egli non potrà ripudiarla per tutto il tempo della sua vita. 20Ma
se la cosa è vera, se la giovane non è stata trovata in stato di verginità, 21allora
la faranno uscire all'ingresso della casa del padre e la gente della sua città
la lapiderà, così che muoia, perché ha commesso un'infamia in Israele,
disonorandosi in casa del padre. Così toglierai il male di mezzo a te.
22Quando un uomo verrà colto in fallo con una donna maritata, tutti
e due dovranno morire: l'uomo che ha peccato con la donna e la donna. Così
toglierai il male da Israele.
23Quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in
città, pecca con lei, 24condurrete tutti e due alla porta di quella
città e li lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città
non ha gridato, e l'uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così
toglierai il male da te. 25Ma se l'uomo trova per i campi la
fanciulla fidanzata e facendole violenza pecca con lei, allora dovrà morire
soltanto l'uomo che ha peccato con lei; 26ma non farai nulla alla
fanciulla. Nella fanciulla non c'è colpa degna di morte: come quando un uomo
assale il suo prossimo e l'uccide, così è in questo caso, 27perché
egli l'ha incontrata per i campi: la fanciulla fidanzata ha potuto gridare, ma
non c'era nessuno per venirle in aiuto.
28Se un uomo trova una fanciulla vergine che non sia fidanzata,
l'afferra e pecca con lei e sono colti in flagrante, 29l'uomo che ha
peccato con lei darà al padre della fanciulla cinquanta sicli d'argento; essa
sarà sua moglie, per il fatto che egli l'ha disonorata, e non potrà ripudiarla
per tutto il tempo della sua vita.
1Nessuno sposerà una moglie del padre, né solleverà il
lembo del mantello paterno.
2Non entrerà nella comunità del Signore chi ha il membro contuso o
mutilato. 3Il bastardo non entrerà nella comunità del Signore;
nessuno dei suoi, neppure alla decima generazione, entrerà nella comunità del
Signore. 4L'Ammonita e il Moabita non entreranno nella comunità del
Signore; nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà
nella comunità del Signore; 5non vi entreranno mai perché non vi
vennero incontro con il pane e con l'acqua nel vostro cammino quando uscivate
dall'Egitto e perché hanno prezzolato contro di te Balaam, figlio di Beor, da
Petor nel paese dei due fiumi, perché ti maledicesse. 6Ma il Signore
tuo Dio non volle ascoltare Balaam e il Signore tuo Dio mutò per te la
maledizione in benedizione, perché il Signore tuo Dio ti ama. 7Non
cercherai né la loro pace, né la loro prosperità, finché tu viva, mai. 8Non
avrai in abominio l'Idumeo, perché è tuo fratello; non avrai in abominio
l'Egiziano, perché sei stato forestiero nel suo paese; 9i figli che
nasceranno da loro alla terza generazione potranno entrare nella comunità del
Signore.
10Quando uscirai e ti accamperai contro i tuoi nemici, guardati da
ogni cosa cattiva. 11Se si trova qualcuno in mezzo a te che sia
immondo a causa d'un accidente notturno, uscirà dall'accampamento e non vi
entrerà; 12verso sera si laverà con acqua e dopo il tramonto del
sole potrà rientrare nell'accampamento.
13Avrai anche un posto fuori dell'accampamento e là andrai per i
tuoi bisogni. 14Nel tuo equipaggiamento avrai un piuolo, con il
quale, nel ritirarti fuori, scaverai una buca e poi ricoprirai i tuoi
escrementi. 15Perché il Signore tuo Dio passa in mezzo al tuo
accampamento per salvarti e per mettere i nemici in tuo potere; l'accampamento
deve essere dunque santo, perché Egli non veda in mezzo a te qualche indecenza
e ti abbandoni.
16Non consegnerai al suo padrone uno schiavo che, dopo essergli
fuggito, si sarà rifugiato presso di te. 17Rimarrà da te nel tuo
paese, nel luogo che avrà scelto, in quella città che gli parrà meglio; non lo
molesterai.
18Non vi sarà alcuna donna dedita alla prostituzione sacra tra le
figlie d'Israele, né vi sarà alcun uomo dedito alla prostituzione sacra tra i
figli d'Israele. 19Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il
dono di una prostituta né il salario di un cane, qualunque voto tu abbia fatto,
poiché tutti e due sono abominio per il Signore tuo Dio.
20Non farai al tuo fratello prestiti a interesse, né di denaro, né
di viveri, né di qualunque cosa che si presta a interesse. 21Allo
straniero potrai prestare a interesse, ma non al tuo fratello, perché il
Signore tuo Dio ti benedica in tutto ciò a cui metterai mano, nel paese di cui
stai per andare a prender possesso.
22Quando avrai fatto un voto al Signore tuo Dio, non tarderai a
soddisfarlo, perché il Signore tuo Dio te ne domanderebbe certo conto e in te
vi sarebbe un peccato. 23Ma se ti astieni dal far voti non vi sarà
in te peccato. 24Manterrai la parola uscita dalle tue labbra ed
eseguirai il voto che avrai fatto volontariamente al Signore tuo Dio, ciò che
la tua bocca avrà promesso.
25Se entri nella vigna del tuo prossimo, potrai mangiare uva,
secondo il tuo appetito, a sazietà, ma non potrai metterne in alcun tuo
recipiente. 26Se passi tra la messe del tuo prossimo, potrai
coglierne spighe con la mano, ma non mettere la falce nella messe del tuo
prossimo.
1Quando un uomo ha preso una donna e ha vissuto con lei
da marito, se poi avviene che essa non trovi grazia ai suoi occhi, perché egli
ha trovato in lei qualche cosa di vergognoso, scriva per lei un libello di
ripudio e glielo consegni in mano e la mandi via dalla casa. 2Se
essa, uscita dalla casa di lui, va e diventa moglie di un altro marito 3e
questi la prende in odio, scrive per lei un libello di ripudio, glielo consegna
in mano e la manda via dalla casa o se quest'altro marito, che l'aveva presa
per moglie, muore, 4il primo marito, che l'aveva rinviata, non potrà
riprenderla per moglie, dopo che essa è stata contaminata, perché sarebbe
abominio agli occhi del Signore; tu non renderai colpevole di peccato il paese
che il Signore tuo Dio sta per darti in eredità.
5Quando un uomo si sarà sposato da poco, non andrà in guerra e non
gli sarà imposto alcun incarico; sarà libero per un anno di badare alla sua
casa e farà lieta la moglie che ha sposata.
6Nessuno prenderà in pegno né le due pietre della macina domestica
né la pietra superiore della macina, perché sarebbe come prendere in pegno la
vita.
7Quando si troverà un uomo che abbia rapito qualcuno dei suoi
fratelli tra gli Israeliti, l'abbia sfruttato come schiavo o l'abbia venduto,
quel ladro sarà messo a morte; così estirperai il male da te.
8In caso di lebbra bada bene di osservare diligentemente e fare
quanto i sacerdoti leviti vi insegneranno; avrete cura di fare come io ho loro
ordinato. 9Ricòrdati di quello che il Signore tuo Dio fece a Maria
durante il viaggio, quando uscivate dall'Egitto.
10Quando presterai qualsiasi cosa al tuo prossimo, non entrerai in casa
sua per prendere il suo pegno; 11te ne starai fuori e l'uomo a cui
avrai fatto il prestito ti porterà fuori il pegno. 12Se quell'uomo è
povero, non andrai a dormire con il suo pegno. 13Dovrai
assolutamente restituirgli il pegno al tramonto del sole, perché egli possa
dormire con il suo mantello e benedirti; questo ti sarà contato come una cosa
giusta agli occhi del Signore tuo Dio.
14Non defrauderai il salariato povero e bisognoso, sia egli uno dei
tuoi fratelli o uno dei forestieri che stanno nel tuo paese, nelle tue città; 15gli
darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole, perché egli
è povero e vi volge il desiderio; così egli non griderà contro di te al Signore
e tu non sarai in peccato.
16Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si
metteranno a morte i figli per una colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte
per il proprio peccato.
17Non lederai il diritto dello straniero e dell'orfano e non
prenderai in pegno la veste della vedova, 18ma ti ricorderai che sei
stato schiavo in Egitto e che di là ti ha liberato il Signore tuo Dio; perciò
ti comando di fare questa cosa.
19Quando, facendo la mietitura nel tuo campo, vi avrai dimenticato
qualche mannello, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per il forestiero,
per l'orfano e per la vedova, perché il Signore tuo Dio ti benedica in ogni
lavoro delle tue mani. 20Quando bacchierai i tuoi ulivi, non
tornerai indietro a ripassare i rami: saranno per il forestiero, per l'orfano e
per la vedova. 21Quando vendemmierai la tua vigna, non tornerai
indietro a racimolare: sarà per il forestiero, per l'orfano e per la vedova. 22Ti
ricorderai che sei stato schiavo nel paese d'Egitto; perciò ti comando di fare
questa cosa.
1Quando sorgerà una lite fra alcuni uomini e verranno
in giudizio, i giudici che sentenzieranno, assolveranno l'innocente e
condanneranno il colpevole. 2Se il colpevole avrà meritato di essere
fustigato, il giudice lo farà stendere per terra e fustigare in sua presenza,
con un numero di colpi proporzionati alla gravità della sua colpa. 3Gli
farà dare non più di quaranta colpi, perché, aggiungendo altre battiture a
queste, la punizione non risulti troppo grave e il tuo fratello resti infamato
ai tuoi occhi.
4Non metterai la museruola al bue, mentre sta trebbiando.
5Quando i fratelli abiteranno insieme e uno di loro morirà senza
lasciare figli, la moglie del defunto non si mariterà fuori, con un forestiero;
il suo cognato verrà da lei e se la prenderà in moglie, compiendo così verso di
lei il dovere del cognato; 6il primogenito che essa metterà al
mondo, andrà sotto il nome del fratello morto perché il nome di questo non si
estingua in Israele.
7Ma se quell'uomo non ha piacere di prendere la cognata, essa salirà
alla porta degli anziani e dirà: Mio cognato rifiuta di assicurare in Israele
il nome del fratello; non acconsente a compiere verso di me il dovere del
cognato. 8Allora gli anziani della sua città lo chiameranno e gli
parleranno; se egli persiste e dice: Non ho piacere di prenderla, 9allora
sua cognata gli si avvicinerà in presenza degli anziani, gli toglierà il
sandalo dal piede, gli sputerà in faccia e prendendo la parola dirà: Così sarà
fatto all'uomo che non vuole ricostruire la famiglia del fratello. 10La
famiglia di lui sarà chiamata in Israele la famiglia dello scalzato.
11Se alcuni verranno a contesa fra di loro e la moglie dell'uno si
avvicinerà per liberare il marito dalle mani di chi lo percuote e stenderà la
mano per afferrare costui nelle parti vergognose, 12tu le taglierai
la mano e l'occhio tuo non dovrà averne compassione.
13Non avrai nel tuo sacco due pesi diversi, uno grande e uno
piccolo. 14Non avrai in casa due tipi di efa, una grande e
una piccola. 15Terrai un peso completo e giusto, terrai un'efa
completa e giusta, perché tu possa aver lunga vita nel paese che il Signore tuo
Dio sta per darti. 16Poiché chiunque compie tali cose, chiunque
commette ingiustizia è in abominio al Signore tuo Dio.
17Ricordati di ciò che ti ha fatto Amalek lungo il cammino quando
uscivate dall'Egitto: 18come ti assalì lungo il cammino e aggredì
nella tua carovana tutti i più deboli della retroguardia, mentre tu eri stanco
e sfinito, e non ebbe alcun timor di Dio. 19Quando dunque il Signore
tuo Dio ti avrà assicurato tranquillità, liberandoti da tutti i tuoi nemici
all'intorno nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti in eredità,
cancellerai la memoria di Amalek sotto al cielo: non dimenticare!
1Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio
ti darà in eredità e lo possiederai e là ti sarai stabilito, 2prenderai
le primizie di tutti i frutti del suolo da te raccolti nel paese che il Signore
tuo Dio ti darà, le metterai in una cesta e andrai al luogo che il Signore tuo
Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome. 3Ti presenterai al
sacerdote in carica in quei giorni e gli dirai: Io dichiaro oggi al Signore tuo
Dio che sono entrato nel paese che il Signore ha giurato ai nostri padri di
darci. 4Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà
davanti all'altare del Signore tuo Dio 5e tu pronuncerai queste
parole davanti al Signore tuo Dio: Mio padre era un Arameo errante; scese in
Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione
grande, forte e numerosa. 6Gli Egiziani ci maltrattarono, ci
umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. 7Allora gridammo al
Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la
nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; 8il
Signore ci fece uscire dall'Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo
terrore e operando segni e prodigi, 9e ci condusse in questo luogo e
ci diede questo paese, dove scorre latte e miele. 10Ora, ecco, io
presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato. Le
deporrai davanti al Signore tuo Dio e ti prostrerai davanti al Signore tuo Dio;
11gioirai, con il levita e con il forestiero che sarà in mezzo a te,
di tutto il bene che il Signore tuo Dio avrà dato a te e alla tua famiglia.
12Quando avrai finito di prelevare tutte le decime delle tue
entrate, il terzo anno, l'anno delle decime, e le avrai date al levita, al
forestiero, all'orfano e alla vedova perché ne mangino nelle tue città e ne
siano sazi, 13dirai dinanzi al Signore tuo Dio: Ho tolto dalla mia
casa ciò che era consacrato e l'ho dato al levita, al forestiero, all'orfano e
alla vedova secondo quanto mi hai ordinato; non ho trasgredito, né dimenticato
alcuno dei tuoi comandi. 14Non ne ho mangiato durante il mio lutto;
non ne ho tolto nulla quando ero immondo e non ne ho dato nulla per un cadavere;
ho obbedito alla voce del Signore mio Dio; ho agito secondo quanto mi hai
ordinato. 15Volgi lo sguardo dalla dimora della tua santità, dal
cielo, e benedici il tuo popolo d'Israele e il suolo che ci hai dato come hai
giurato ai nostri padri, il paese dove scorre latte e miele!
16Oggi il Signore tuo Dio ti comanda di mettere in pratica queste
leggi e queste norme; osservale dunque, mettile in pratica, con tutto il cuore,
con tutta l'anima. 17Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che
Egli sarà il tuo Dio, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le
sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e obbedirai alla sua voce. 18Il
Signore ti ha fatto oggi dichiarare che tu sarai per lui un popolo particolare,
come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi; 19Egli
ti metterà per gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha
fatte e tu sarai un popolo consacrato al Signore tuo Dio com'egli ha
promesso".
1Mosè e gli anziani d'Israele diedero quest'ordine al
popolo: "Osservate tutti i comandi che oggi vi dò. 2Quando
avrete passato il Giordano per entrare nel paese che il Signore vostro Dio sta
per darvi, erigerai grandi pietre e le intonacherai di calce. 3Scriverai
su di esse tutte le parole di questa legge, quando avrai passato il Giordano
per entrare nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, paese dove scorre
latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto. 4Quando
dunque avrete passato il Giordano, erigerete sul monte Ebal queste pietre, che
oggi vi comando, e le intonacherete di calce. 5Là costruirai anche
un altare al Signore tuo Dio, un altare di pietre non toccate da strumento di
ferro. 6Costruirai l'altare del Signore tuo Dio con pietre intatte e
sopra vi offrirai olocausti al Signore tuo Dio, 7offrirai sacrifici
di comunione e là mangerai e ti gioirai davanti al Signore tuo Dio. 8Scriverai
su quelle pietre tutte le parole di questa legge con scrittura ben
chiara".
9Mosè e i sacerdoti leviti dissero a tutto Israele: "Fa'
silenzio e ascolta, Israele! Oggi sei divenuto il popolo del Signore tuo Dio. 10Obbedirai
quindi alla voce del Signore tuo Dio e metterai in pratica i suoi comandi e le
sue leggi che oggi ti do". 11In quello stesso giorno Mosè diede
quest'ordine al popolo: 12"Quando avrete passato il Giordano,
ecco quelli che staranno sul monte Garizim per benedire il popolo: Simeone,
Levi, Giuda, Ìssacar, Giuseppe e Beniamino; 13ecco quelli che
staranno sul monte Ebal, per pronunciare la maledizione: Ruben, Gad, Aser,
Zàbulon, Dan e Nèftali. 14I leviti prenderanno la parola e diranno
ad alta voce a tutti gli Israeliti:
15Maledetto l'uomo che fa un'immagine scolpita o di metallo fuso,
abominio per il Signore, lavoro di mano d'artefice, e la pone in luogo occulto!
Tutto il popolo risponderà e dirà: Amen.
16Maledetto chi maltratta il padre e la madre! Tutto il popolo dirà:
Amen.
17Maledetto chi sposta i confini del suo prossimo! Tutto il popolo
dirà: Amen.
18Maledetto chi fa smarrire il cammino al cieco! Tutto il popolo
dirà: Amen.
19Maledetto chi lede il diritto del forestiero, dell'orfano e della
vedova! Tutto il popolo dirà: Amen.
20Maledetto chi si unisce con la moglie del padre, perché solleva il
lembo del mantello del padre! Tutto il popolo dirà: Amen.
21Maledetto chi si unisce con qualsiasi bestia! Tutto il popolo
dirà: Amen.
22Maledetto chi si unisce con la propria sorella, figlia di suo
padre o figlia di sua madre! Tutto il popolo dirà: Amen.
23Maledetto chi si unisce con la suocera! Tutto il popolo dirà:
Amen.
24Maledetto chi uccide il suo prossimo in segreto! Tutto il popolo
dirà: Amen.
25Maledetto chi accetta un regalo per condannare a morte un
innocente! Tutto il popolo dirà: Amen.
26Maledetto chi non mantiene in vigore le parole di questa legge,
per metterla in pratica! Tutto il popolo dirà: Amen.
1Se tu obbedirai fedelmente alla voce del Signore tuo
Dio, preoccupandoti di mettere in pratica tutti i suoi comandi che io ti
prescrivo, il Signore tuo Dio ti metterà sopra tutte le nazioni della terra; 2perché
tu avrai ascoltato la voce del Signore tuo Dio, verranno su di te e ti
raggiungeranno tutte queste benedizioni: 3Sarai benedetto nella
città e benedetto nella campagna. 4Benedetto sarà il frutto del tuo
seno, il frutto del tuo suolo e il frutto del tuo bestiame; benedetti i parti
delle tue vacche e i nati delle tue pecore. 5Benedette saranno la
tua cesta e la tua madia. 6Sarai benedetto quando entri e benedetto
quando esci. 7Il Signore lascerà sconfiggere davanti a te i tuoi
nemici, che insorgeranno contro di te: per una sola via verranno contro di te e
per sette vie fuggiranno davanti a te. 8Il Signore ordinerà alla
benedizione di essere con te nei tuoi granai e in tutto ciò a cui metterai
mano; ti benedirà nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti. 9Il
Signore ti renderà popolo a lui consacrato, come ti ha giurato, se osserverai i
comandi del Signore tuo Dio e se camminerai per le sue vie; 10tutti
i popoli della terra vedranno che porti il nome del Signore e ti temeranno. 11Il
Signore tuo Dio ti concederà abbondanza di beni, quanto al frutto del tuo
grembo, al frutto del tuo bestiame e al frutto del tuo suolo, nel paese che il
Signore ha giurato ai tuoi padri di darti. 12Il Signore aprirà per
te il suo benefico tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia a suo
tempo e per benedire tutto il lavoro delle tue mani; così presterai a molte
nazioni, mentre tu non domanderai prestiti. 13Il Signore ti metterà
in testa e non in coda e sarai sempre in alto e mai in basso, se obbedirai ai
comandi del Signore tuo Dio, che oggi io ti prescrivo, perché tu li osservi e
li metta in pratica, 14e se non devierai né a destra né a sinistra
da alcuna delle cose che oggi vi comando, per seguire altri dèi e servirli.
15Ma se non obbedirai alla voce del Signore tuo Dio, se non
cercherai di eseguire tutti i suoi comandi e tutte le sue leggi che oggi io ti
prescrivo, verranno su di te e ti raggiungeranno tutte queste maledizioni: 16sarai
maledetto nella città e maledetto nella campagna. 17Maledette
saranno la tua cesta e la tua madia. 18Maledetto sarà il frutto del
tuo seno e il frutto del tuo suolo; maledetti i parti delle tue vacche e i nati
delle tue pecore. 19Maledetto sarai quando entri e maledetto quando
esci. 20Il Signore lancerà contro di te la maledizione, la
costernazione e la minaccia in ogni lavoro a cui metterai mano, finché tu sia
distrutto e perisca rapidamente a causa delle tue azioni malvage per avermi
abbandonato. 21Il Signore ti farà attaccare la peste, finché essa
non ti abbia eliminato dal paese, di cui stai per entrare a prender possesso. 22Il
Signore ti colpirà con la consunzione, con la febbre, con l'infiammazione, con
l'arsura, con la siccità, il carbonchio e la ruggine, che ti perseguiteranno
finché tu non sia perito. 23Il cielo sarà di rame sopra il tuo capo
e la terra sotto di te sarà di ferro. 24Il Signore darà come pioggia
al tuo paese sabbia e polvere, che scenderanno dal cielo su di te finché tu sia
distrutto. 25Il Signore ti farà sconfiggere dai tuoi nemici: per una
sola via andrai contro di loro e per sette vie fuggirai davanti a loro;
diventerai oggetto di orrore per tutti i regni della terra. 26Il tuo
cadavere diventerà pasto di tutti gli uccelli del cielo e delle bestie
selvatiche e nessuno li scaccerà. 27Il Signore ti colpirà con le
ulcere d'Egitto, con bubboni, scabbia e prurigine, da cui non potrai guarire. 28Il
Signore ti colpirà di delirio, di cecità e di pazzia, 29così che
andrai brancolando in pieno giorno come il cieco brancola nel buio. Non
riuscirai nelle tue imprese, sarai ogni giorno oppresso e spogliato e nessuno
ti aiuterà. 30Ti fidanzerai con una donna, un altro la praticherà;
costruirai una casa, ma non vi abiterai; pianterai una vigna e non ne potrai
cogliere i primi frutti. 31Il tuo bue sarà ammazzato sotto i tuoi
occhi e tu non ne mangerai; il tuo asino ti sarà portato via in tua presenza e
non tornerà più a te; il tuo gregge sarà dato ai tuoi nemici e nessuno ti
aiuterà. 32I tuoi figli e le tue figlie saranno consegnati a un
popolo straniero, mentre i tuoi occhi vedranno e languiranno di pianto per loro
ogni giorno, ma niente potrà fare la tua mano. 33Un popolo, che tu
non conosci, mangerà il frutto della tua terra e di tutta la tua fatica; sarai
oppresso e schiacciato ogni giorno; 34diventerai pazzo per ciò che i
tuoi occhi dovranno vedere. 35Il Signore ti colpirà alle ginocchia e
alle cosce con una ulcera maligna, della quale non potrai guarire; ti colpirà
dalla pianta dei piedi alla sommità del capo. 36Il Signore deporterà
te e il re, che ti sarai costituito, in una nazione che né tu né i padri tuoi
avete conosciuto; là servirai dèi stranieri, dèi di legno e di pietra; 37diventerai
oggetto di stupore, di motteggio e di scherno per tutti i popoli fra i quali il
Signore ti avrà condotto.
38Porterai molta semente al campo e raccoglierai poco, perché la
locusta la divorerà. 39Pianterai vigne e le coltiverai, ma non
berrai vino né coglierai uva, perché il verme le roderà. 40Avrai
oliveti in tutto il tuo territorio, ma non ti ungerai di olio, perché le tue
olive cadranno immature. 41Genererai figli e figlie, ma non saranno
tuoi, perché andranno in prigionia. 42Tutti i tuoi alberi e il
frutto del tuo suolo saranno preda di un esercito d'insetti. 43Il
forestiero che sarà in mezzo a te si innalzerà sempre più sopra di te e tu
scenderai sempre più in basso. 44Egli presterà a te e tu non
presterai a lui; egli sarà in testa e tu in coda. 45Tutte queste
maledizioni verranno su di te, ti perseguiteranno e ti raggiungeranno, finché
tu sia distrutto, perché non avrai obbedito alla voce del Signore tuo Dio,
osservando i comandi e le leggi che egli ti ha dato. 46Esse per te e
per la tua discendenza saranno sempre un segno e un prodigio.
47Poiché non avrai servito il Signore tuo Dio con gioia e di buon
cuore in mezzo all'abbondanza di ogni cosa, 48servirai i tuoi
nemici, che il Signore manderà contro di te, in mezzo alla fame, alla sete,
alla nudità e alla mancanza di ogni cosa; essi ti metteranno un giogo di ferro
sul collo, finché ti abbiano distrutto.
49Il Signore solleverà contro di te da lontano, dalle estremità
della terra, una nazione che si slancia a volo come aquila: una nazione della
quale non capirai la lingua, 50una nazione dall'aspetto feroce, che
non avrà riguardo al vecchio né avrà compassione del fanciullo; 51che
mangerà il frutto del tuo bestiame e il frutto del tuo suolo, finché tu sia
distrutto, e non ti lascerà alcun residuo di frumento, di mosto, di olio, dei
parti delle tue vacche e dei nati delle tue pecore, finché ti avrà fatto
perire. 52Ti assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il tuo
paese cadano le mura alte e forti, nelle quali avrai riposto la fiducia. Ti
assedierà in tutte le tue città, in tutto il paese che il Signore tuo Dio ti
avrà dato. 53Durante l'assedio e l'angoscia alla quale ti ridurrà il
tuo nemico, mangerai il frutto delle tue viscere, le carni dei tuoi figli e
delle tue figlie, che il Signore tuo Dio ti avrà dato. 54L'uomo più
raffinato tra di voi e più delicato guarderà di malocchio il suo fratello e la
sua stessa sposa e il resto dei suoi figli che ancora sopravvivono, 55per
non dare ad alcuno di loro le carni dei suoi figli delle quali si ciberà;
perché non gli sarà rimasto più nulla durante l'assedio e l'angoscia alla quale
i nemici ti avranno ridotto entro tutte le tue città. 56La donna più
raffinata e delicata tra di voi, che per delicatezza e raffinatezza non si
sarebbe provata a posare in terra la pianta del piede, guarderà di malocchio il
proprio marito, il figlio e la figlia 57e si ciberà di nascosto di
quanto esce dai suoi fianchi e dei bambini che deve ancora partorire, mancando
di tutto durante l'assedio e l'angoscia alla quale i nemici ti avranno ridotto
entro tutte le tue città.
58Se non cercherai di eseguire tutte le parole di questa legge,
scritte in questo libro, avendo timore di questo nome glorioso e terribile del
Signore tuo Dio, 59allora il Signore colpirà te e i tuoi discendenti
con flagelli prodigiosi: flagelli grandi e duraturi, malattie maligne e
ostinate. 60Farà tornare su di te le infermità dell'Egitto, delle
quali tu avevi paura, e si attaccheranno a te. 61Anche ogni altra
malattia e ogni flagello, che non sta scritto nel libro di questa legge, il
Signore manderà contro di te, finché tu non sia distrutto. 62Voi
rimarrete in pochi uomini, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo,
perché non avrai obbedito alla voce del Signore tuo Dio. 63Come il
Signore gioiva a vostro riguardo nel beneficarvi e moltiplicarvi, così il
Signore gioirà a vostro riguardo nel farvi perire e distruggervi; sarete
strappati dal suolo, che vai a prendere in possesso. 64Il Signore ti
disperderà fra tutti i popoli, da un'estremità fino all'altra; là servirai
altri dèi, che né tu, né i tuoi padri avete conosciuti, dèi di legno e di
pietra. 65Fra quelle nazioni non troverai sollievo e non vi sarà
luogo di riposo per la pianta dei tuoi piedi; là il Signore ti darà un cuore
trepidante, languore di occhi e angoscia di anima. 66La tua vita ti
sarà dinanzi come sospesa a un filo; temerai notte e giorno e non sarai sicuro
della tua vita. 67Alla mattina dirai: Se fosse sera! e alla sera dirai:
Se fosse mattina!, a causa del timore che ti agiterà il cuore e delle cose che
i tuoi occhi vedranno. 68Il Signore ti farà tornare in Egitto, per
mezzo di navi, per una via della quale ti ho detto: Non dovrete più rivederla!
e là vi metterete in vendita ai vostri nemici come schiavi e schiave, ma
nessuno vi acquisterà".
69Queste sono le parole dell'alleanza che il Signore ordinò a Mosè
di stabilire con gli Israeliti nel paese di Moab, oltre l'alleanza che aveva
stabilito con loro sull'Oreb.
1Mosè convocò tutto Israele e disse loro: "Voi
avete visto quanto il Signore ha fatto sotto i vostri occhi, nel paese
d'Egitto, al faraone, a tutti i suoi ministri e a tutto il suo paese; 2le
prove grandiose che i tuoi occhi hanno visto, i segni e i grandi prodigi. 3Ma
fino ad oggi il Signore non vi ha dato una mente per comprendere, né occhi per
vedere, né orecchi per udire. 4Io vi ho condotti per quarant'anni
nel deserto; i vostri mantelli non vi si sono logorati addosso e i vostri
sandali non vi si sono logorati ai piedi. 5Non avete mangiato pane,
non avete bevuto vino, né bevanda inebriante, perché sapevate che io sono il
Signore vostro Dio. 6Quando foste arrivati in questo luogo e Sicon
re di Chesbon e Og re di Basan uscirono contro di noi per combattere, noi li
abbiamo sconfitti, 7abbiamo preso il loro paese e l'abbiamo dato in
possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a metà della tribù di Manàsse.
8Osservate dunque le parole di questa alleanza e mettetela in
pratica, perché abbiate successo in quanto farete.
9Oggi voi state tutti davanti al Signore vostro Dio, i vostri capi,
le vostre tribù, i vostri anziani, i vostri scribi, tutti gli Israeliti, 10i
vostri bambini, le vostre mogli, il forestiero che sta in mezzo al tuo
accampamento, da chi ti spacca la legna a chi ti attinge l'acqua, 11per
entrare nell'alleanza del Signore tuo Dio e nell'imprecazione che il Signore
tuo Dio sancisce oggi con te, 12per costituirti oggi suo popolo e
per essere Egli il tuo Dio, come ti ha detto e come ha giurato ai tuoi padri,
ad Abramo, ad Isacco e a Giacobbe. 13Non soltanto con voi io
sancisco questa alleanza e pronunzio questa imprecazione, 14ma con
chi oggi sta qui con noi davanti al Signore nostro Dio e con chi non è oggi qui
con noi.
15Poiché voi sapete come abbiamo abitato nel paese d'Egitto e come
siamo passati in mezzo alle nazioni, che avete attraversate; 16avete
visto i loro abomini e gli idoli di legno, di pietra, d'argento e d'oro, che
sono presso di loro. 17Non vi sia tra voi uomo o donna o famiglia o
tribù che volga oggi il cuore lungi dal Signore nostro Dio, per andare a
servire gli dèi di quelle nazioni. Non vi sia tra di voi radice alcuna che
produca veleno e assenzio. 18Se qualcuno, udendo le parole di questa
imprecazione, si lusinga in cuor suo dicendo: Avrò benessere, anche se mi
regolerò secondo l'ostinazione del mio cuore, con il pensiero che il terreno
irrigato faccia sparire quello arido, 19il Signore non consentirà a
perdonarlo; anzi in tal caso la collera del Signore e la sua gelosia si
accenderanno contro quell'uomo e si poserà sopra di lui ogni imprecazione
scritta in questo libro e il Signore cancellerà il suo nome sotto il cielo. 20Il
Signore lo segregherà, per sua sventura, da tutte le tribù d'Israele, secondo
tutte le imprecazioni dell'alleanza scritta in questo libro della legge.
21Allora la generazione futura, i vostri figli che sorgeranno dopo
di voi e lo straniero che verrà da una terra lontana, quando vedranno i
flagelli di quel paese e le malattie che il Signore gli avrà inflitte: 22tutto
il suo suolo sarà zolfo, sale, arsura, non sarà seminato e non germoglierà, né
erba di sorta vi crescerà, come dopo lo sconvolgimento di Sòdoma, di Gomorra,
di Adma e di Zeboim, distrutte dalla sua collera e dal suo furore, 23diranno,
dunque, tutte le nazioni: Perché il Signore ha trattato così questo paese?
Perché l'ardore di questa grande collera? 24E si risponderà: Perché
hanno abbandonato l'alleanza del Signore, Dio dei loro padri: l'alleanza che
egli aveva stabilita con loro, quando li ha fatti uscire dal paese d'Egitto; 25perché
sono andati a servire altri dèi e si sono prostrati dinanzi a loro: dèi che
essi non avevano conosciuti e che egli non aveva dato loro in sorte. 26Per
questo si è accesa la collera del Signore contro questo paese, mandandovi
contro tutte le imprecazioni scritte in questo libro; 27il Signore
li ha strappati dal loro suolo con ira, con furore e con grande sdegno e li ha
gettati in un altro paese, come oggi. 28Le cose occulte appartengono
al Signore nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli,
sempre, perché pratichiamo tutte le parole di questa legge.
1Quando tutte queste cose che io ti ho poste dinanzi,
la benedizione e la maledizione, si saranno realizzate su di te e tu le
richiamerai alla tua mente in mezzo a tutte le nazioni, dove il Signore tuo Dio
ti avrà scacciato, 2se ti convertirai al Signore tuo Dio e obbedirai
alla sua voce, tu e i tuoi figli, con tutto il cuore e con tutta l'anima,
secondo quanto oggi ti comando, 3allora il Signore tuo Dio farà
tornare i tuoi deportati, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo da tutti i
popoli, in mezzo ai quali il Signore tuo Dio ti aveva disperso. 4Quand'anche
i tuoi esuli fossero all'estremità dei cieli, di là il Signore tuo Dio ti
raccoglierà e di là ti riprenderà. 5Il Signore tuo Dio ti ricondurrà
nel paese che i tuoi padri avevano posseduto e tu lo possiederai; Egli ti farà
felice e ti moltiplicherà più dei tuoi padri.
6Il Signore tuo Dio circonciderà il tuo cuore e il cuore della tua
discendenza, perché tu ami il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta
l'anima e viva. 7Il Signore tuo Dio farà cadere tutte queste
imprecazioni sui tuoi nemici e su quanti ti odieranno e perseguiteranno. 8Tu
ti convertirai, obbedirai alla voce del Signore e metterai in pratica tutti
questi comandi che oggi ti dò. 9Il Signore tuo Dio ti farà
sovrabbondare di beni in ogni lavoro delle tue mani, nel frutto delle tue
viscere, nel frutto del tuo bestiame e nel frutto del tuo suolo; perché il
Signore gioirà di nuovo per te facendoti felice, come gioiva per i tuoi padri, 10quando
obbedirai alla voce del Signore tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi
decreti, scritti in questo libro della legge; quando ti sarai convertito al
Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima.
11Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né
troppo lontano da te. 12Non è nel cielo, perché tu dica: Chi salirà
per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? 13Non
è di là dal mare, perché tu dica: Chi attraverserà per noi il mare per
prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? 14Anzi, questa
parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la
metta in pratica.
15Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il
male; 16poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di
camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue
norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel
paese che tu stai per entrare a prendere in possesso. 17Ma se il tuo
cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti
davanti ad altri dèi e a servirli, 18io vi dichiaro oggi che certo
perirete, che non avrete vita lunga nel paese di cui state per entrare in
possesso passando il Giordano. 19Prendo oggi a testimoni contro di
voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la
benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua
discendenza, 20amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e
tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter
così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri,
Abramo, Isacco e Giacobbe".
1Mosè andò e rivolse ancora queste parole a tutto
Israele. Disse loro: 2"Io oggi ho centovent'anni; non posso più
andare e venire; inoltre il Signore mi ha detto: Tu non passerai questo
Giordano. 3Il Signore tuo Dio passerà davanti a te, distruggerà
davanti a te quelle nazioni e tu prenderai il loro posto; quanto a Giosuè, egli
passerà alla tua testa, come il Signore ha detto. 4Il Signore
tratterà quelle nazioni come ha trattato Sicon e Og, re degli Amorrei, e come
ha trattato il loro paese, che egli ha distrutto. 5Il Signore le
metterà in vostro potere e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che vi ho
dati. 6Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di
loro, perché il Signore tuo Dio cammina con te; non ti lascerà e non ti
abbandonerà".
7Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse alla presenza di tutto Israele:
"Sii forte e fatti animo, perché tu entrerai con questo popolo nel paese,
che il Signore ai loro padri giurò di darvi: tu gliene darai il possesso. 8Il
Signore stesso cammina davanti a te; egli sarà con te, non ti lascerà e non ti
abbandonerà; non temere e non ti perdere d'animo!".
9Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figli di Levi,
che portavano l'arca dell'alleanza del Signore e a tutti gli anziani d'Israele.
10Mosè diede loro quest'ordine: "Alla fine di ogni sette anni,
al tempo dell'anno del condono, alla festa delle capanne, 11quando
tutto Israele verrà a presentarsi davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che
avrà scelto, leggerai questa legge davanti a tutto Israele, agli orecchi di
tutti. 12Radunerai il popolo, uomini, donne, bambini e il forestiero
che sarà nelle tue città, perché ascoltino, imparino a temere il Signore vostro
Dio e si preoccupino di mettere in pratica tutte le parole di questa legge. 13I
loro figli, che ancora non la conoscono, la udranno e impareranno a temere il
Signore vostro Dio, finché vivrete nel paese di cui voi andate a prendere
possesso passando il Giordano".
14Il Signore disse a Mosè: "Ecco, il giorno della tua morte è
vicino; chiama Giosuè e presentatevi nella tenda del convegno, perché io gli
comunichi i miei ordini". Mosè e Giosuè dunque andarono a presentarsi
nella tenda del convegno. 15Il Signore apparve nella tenda in una
colonna di nube e la colonna di nube stette all'ingresso della tenda.
16Il Signore disse a Mosè: "Ecco, tu stai per addormentarti con
i tuoi padri; questo popolo si alzerà e si prostituirà con gli dèi stranieri
del paese nel quale sta per entrare; mi abbandonerà e spezzerà l'alleanza che
io ho stabilita con lui. 17In quel giorno, la mia ira si accenderà
contro di lui; io li abbandonerò, nasconderò loro il volto e saranno divorati.
Lo colpiranno malanni numerosi e angosciosi e in quel giorno dirà: Questi mali
non mi hanno forse colpito per il fatto che il mio Dio non è più in mezzo a me?
18Io, in quel giorno, nasconderò il volto a causa di tutto il male
che avranno fatto rivolgendosi ad altri dèi.
19Ora scrivete per voi questo cantico e insegnatelo agli Israeliti;
mettetelo loro in bocca, perché questo cantico mi sia di testimonio contro gli
Israeliti. 20Quando lo avrò introdotto nel paese che ho promesso ai
suoi padri con giuramento, paese dove scorre latte e miele, ed egli avrà
mangiato, si sarà saziato e ingrassato e poi si sarà rivolto ad altri dèi per
servirli e mi avrà disprezzato e avrà spezzato la mia alleanza, 21e
quando lo avranno colpito malanni numerosi e angosciosi, allora questo canto
sarà testimonio davanti a lui; poiché non sarà dimenticato dalla sua
discendenza. Sì, conosco i pensieri da lui concepiti già oggi, prima ancora che
io lo abbia introdotto nel paese, che ho promesso con giuramento". 22Mosè
scrisse quel giorno questo canto e lo insegnò agli Israeliti.
23Poi il Signore comunicò i suoi ordini a Giosuè, figlio di Nun, e
gli disse: "Sii forte e fatti animo, poiché tu introdurrai gli Israeliti
nel paese, che ho giurato di dar loro, e io sarò con te".
24Quando Mosè ebbe finito di scrivere su un libro tutte le parole di
questa legge, 25ordinò ai leviti che portavano l'arca dell'alleanza
del Signore: 26"Prendete questo libro della legge e mettetelo a
fianco dell'arca dell'alleanza del Signore vostro Dio; vi rimanga come
testimonio contro di te; 27perché io conosco la tua ribellione e la
durezza della tua cervice. Se fino ad oggi, mentre vivo ancora in mezzo a voi,
siete stati ribelli contro il Signore, quanto più lo sarete dopo la mia morte!
28Radunate presso di me tutti gli anziani delle vostre tribù e i
vostri scribi; io farò udire loro queste parole e prenderò a testimoni contro
di loro il cielo e la terra. 29So infatti che, dopo la mia morte,
voi certo vi corromperete e vi allontanerete dalla via che vi ho detto di
seguire; la sventura vi colpirà negli ultimi giorni, perché avrete fatto ciò
che è male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno con l'opera delle
vostre mani". 30Poi Mosè pronunziò innanzi a tutta l'assemblea
d'Israele le parole di questo canto, fino al loro termine.
1"Ascoltate, o cieli: io voglio parlare:
oda la terra le parole della mia bocca!
2Stilli come pioggia la mia dottrina,
scenda come rugiada il mio dire;
come scroscio sull'erba del prato,
come spruzzo sugli steli di grano.
3Voglio proclamare il nome del Signore:
date gloria al nostro Dio!
4Egli è la Roccia; perfetta è l'opera sua;
tutte le sue vie sono giustizia;
è un Dio verace e senza malizia;
Egli è giusto e retto.
5Peccarono contro di lui i figli degeneri,
generazione tortuosa e perversa.
6Così ripaghi il Signore,
o popolo stolto e insipiente?
Non è lui il padre che ti ha creato,
che ti ha fatto e ti ha costituito?
7Ricorda i giorni del tempo antico,
medita gli anni lontani.
Interroga tuo padre e te lo farà sapere,
i tuoi vecchi e te lo diranno.
8Quando l'Altissimo divideva i popoli,
quando disperdeva i figli dell'uomo,
egli stabilì i confini delle genti
secondo il numero degli Israeliti.
9Perché porzione del Signore è il suo popolo,
Giacobbe è sua eredità.
10Egli lo trovò in terra deserta,
in una landa di ululati solitari.
Lo circondò, lo allevò,
lo custodì come pupilla del suo occhio.
11Come un'aquila che veglia la sua nidiata,
che vola sopra i suoi nati,
egli spiegò le ali e lo prese,
lo sollevò sulle sue ali,
12Il Signore lo guidò da solo,
non c'era con lui alcun dio straniero.
13Lo fece montare sulle alture della terra
e lo nutrì con i prodotti della campagna;
gli fece succhiare miele dalla rupe
e olio dai ciottoli della roccia;
14crema di mucca e latte di pecora
insieme con grasso di agnelli,
arieti di Basan e capri,
fior di farina di frumento
e sangue di uva, che bevevi spumeggiante.
15Giacobbe ha mangiato e si è saziato,
- sì, ti sei ingrassato, impinguato, rimpinzato -
e ha respinto il Dio che lo aveva fatto,
ha disprezzato la Roccia, sua salvezza.
16Lo hanno fatto ingelosire con dèi stranieri
e provocato con abomini all'ira.
17Hanno sacrificato a demoni che non sono Dio,
a divinità che non conoscevano,
novità, venute da poco,
che i vostri padri non avevano temuto.
18La Roccia, che ti ha generato, tu hai trascurato;
hai dimenticato il Dio che ti ha procreato!
19Ma il Signore ha visto e ha disdegnato
con ira i suoi figli e le sue figlie.
20Ha detto: Io nasconderò loro il mio volto:
vedrò quale sarà la loro fine.
Sono una generazione perfida,
sono figli infedeli.
21Mi resero geloso con ciò che non è Dio,
mi irritarono con i loro idoli vani;
io li renderò gelosi con uno che non è popolo,
li irriterò con una nazione stolta.
22Un fuoco si è acceso nella mia collera
e brucerà fino nella profondità degl'inferi;
divorerà la terra e il suo prodotto
e incendierà le radici dei monti.
23Accumulerò sopra di loro i malanni;
le mie frecce esaurirò contro di loro.
24Saranno estenuati dalla fame,
divorati dalla febbre e da peste dolorosa.
Il dente delle belve manderò contro di essi,
con il veleno dei rettili che strisciano nella polvere.
25Di fuori la spada li priverà dei figli,
dentro le case li ucciderà lo spavento.
Periranno insieme il giovane e la vergine,
il lattante e l'uomo canuto.
26Io ho detto: Li voglio disperdere,
cancellarne tra gli uomini il ricordo!
27se non temessi l'arroganza del nemico,
l'abbaglio dei loro avversari;
non dicano: La nostra mano ha vinto,
non è il Signore che ha operato tutto questo!
28Sono un popolo insensato
e in essi non c'è intelligenza:
29se fossero saggi, capirebbero,
rifletterebbero sulla loro fine:
30Come può un uomo solo inseguirne mille
o due soli metterne in fuga diecimila?
Non è forse perché la loro Roccia li ha venduti,
il Signore li ha consegnati?
31Perché la loro roccia non è come la nostra
e i nostri nemici ne sono testimoni.
32La loro vite è dal ceppo di Sòdoma,
dalle piantagioni di Gomorra.
La loro uva è velenosa,
ha grappoli amari.
33Tossico di serpenti è il loro vino,
micidiale veleno di vipere.
34Non è questo nascosto presso di me,
sigillato nei miei forzieri?
35Mia sarà la vendetta e il castigo,
quando vacillerà il loro piede!
Sì, vicino è il giorno della loro rovina
e il loro destino si affretta a venire.
36Perché il Signore farà giustizia al suo popolo
e dei suoi servi avrà compassione;
quando vedrà che ogni forza è svanita
e non è rimasto né schiavo, né libero.
37Allora dirà: Dove sono i loro dèi,
la roccia in cui cercavano rifugio;
38quelli che mangiavano il grasso dei loro sacrifici,
che bevevano il vino delle loro libazioni?
Sorgano ora e vi soccorrano,
siano il riparo per voi!
39Ora vedete che io, io lo sono
e nessun altro è dio accanto a me.
Sono io che dò la morte e faccio vivere;
io percuoto e io guarisco
e nessuno può liberare dalla mia mano.
40Alzo la mano verso il cielo
e dico: Per la mia vita, per sempre:
41quando avrò affilato la folgore della mia spada
e la mia mano inizierà il giudizio,
farò vendetta dei miei avversari,
ripagherò i miei nemici.
42Inebrierò di sangue le mie frecce,
si pascerà di carne la mia spada,
del sangue dei cadaveri e dei prigionieri,
delle teste dei condottieri nemici!
43Esultate, o nazioni, per il suo popolo,
perché Egli vendicherà il sangue dei suoi servi;
volgerà la vendetta contro i suoi avversari
e purificherà la sua terra e il suo popolo".
44Mosè venne con Giosuè, figlio di Nun, e pronunziò agli
orecchi del popolo tutte le parole di questo canto.
45Quando Mosè ebbe finito di pronunziare tutte queste parole davanti
a tutto Israele, disse loro: 46"Ponete nella vostra mente tutte
le parole che io oggi uso come testimonianza contro di voi. Le prescriverete ai
vostri figli, perché cerchino di eseguire tutte le parole di questa legge. 47Essa
infatti non è una parola senza valore per voi; anzi è la vostra vita; per
questa parola passerete lunghi giorni sulla terra di cui state per prendere
possesso, passando il Giordano".
48In quello stesso giorno il Signore disse a Mosè: 49"Sali
su questo monte degli Abarim, sul monte Nebo, che è nel paese di Moab, di
fronte a Gèrico, e mira il paese di Canaan, che io dò in possesso agli
Israeliti. 50Tu morirai sul monte sul quale stai per salire e sarai
riunito ai tuoi antenati, come Aronne tuo fratello è morto sul monte Or ed è
stato riunito ai suoi antenati, 51perché siete stati infedeli verso
di me in mezzo agli Israeliti alle acque di Mèriba di Kades nel deserto di Sin,
perché non avete manifestato la mia santità. 52Tu vedrai il paese
davanti a te, ma là, nel paese che io sto per dare agli Israeliti, tu non
entrerai!".
1Ed ecco la benedizione con la quale Mosè, uomo di Dio,
benedisse gli Israeliti prima di morire. 2Egli disse:
"Il Signore è venuto dal
Sinai,
è spuntato per loro dal Seir;
è apparso dal monte Paran,
è arrivato a Mèriba di Kades,
dal suo meridione fino alle pendici.
3Certo egli ama i popoli;
tutti i suoi santi sono nelle tue mani,
mentre essi, accampati ai tuoi piedi,
ricevono le tue parole.
4Una legge ci ha ordinato Mosè;
un'eredità è l'assemblea di Giacobbe.
5Vi fu un re in Iesurun,
quando si radunarono i capi del popolo,
tutte insieme le tribù d'Israele.
6Viva Ruben e non muoia,
benché siano pochi i suoi uomini".
7Questo disse per Giuda:
"Ascolta, Signore, la
voce di Giuda
e riconducilo verso il suo popolo;
la sua mano difenderà la sua causa
e tu sarai l'aiuto contro i suoi avversari".
8Per Levi disse:
"Da' a Levi i tuoi Tummim
e i tuoi Urim all'uomo a te fedele,
che hai messo alla prova a Massa,
per cui hai litigato presso le acque di Mèriba;
9a lui che dice del padre e della madre:
Io non li ho visti;
che non riconosce i suoi fratelli
e ignora i suoi figli.
Essi osservarono la tua parola
e custodiscono la tua alleanza;
10insegnano i tuoi decreti a Giacobbe
e la tua legge a Israele;
pongono l'incenso sotto le tue narici
e un sacrificio sul tuo altare.
11Benedici, Signore, il suo valore
e gradisci il lavoro delle sue mani;
colpisci al fianco i suoi aggressori
e i suoi nemici più non si rialzino".
12Per Beniamino disse:
"Prediletto del Signore,
Beniamino,
abita tranquillo presso di Lui;
Egli lo protegge sempre
e tra le sue braccia dimora".
13Per Giuseppe disse:
"Benedetta dal Signore
la sua terra!
Dalla rugiada abbia il meglio dei cieli,
e dall'abisso disteso al di sotto;
14il meglio dei prodotti del sole
e il meglio di ciò che germoglia ogni luna;
15la primizia dei monti antichi,
il meglio dei colli eterni
16e il meglio della terra e di ciò che contiene.
Il favore di Colui che abitava nel roveto
venga sul capo di Giuseppe,
sulla testa del principe tra i suoi fratelli!
17Come primogenito di toro, egli è d'aspetto maestoso
e le sue corna sono di bùfalo;
con esse cozzerà contro i popoli,
tutti insieme, sino ai confini della terra.
Tali sono le miriadi di Èfraim
e tali le migliaia di Manàsse".
18Per Zàbulon disse:
"Gioisci, Zàbulon, ogni
volta che parti,
e tu, Ìssacar, nelle tue tende!
19Chiamano i popoli sulla montagna,
dove offrono sacrifici legittimi,
perché succhiano le ricchezze dei mari
e i tesori nascosti nella sabbia".
20Per Gad disse:
"Benedetto chi
stabilisce Gad al largo!
Come una leonessa ha la sede;
sbranò un braccio e anche un cranio;
21poi si scelse le primizie,
perché là era la parte riservata a un capo.
Venne alla testa del popolo
eseguì la giustizia del Signore
e i suoi decreti riguardo a Israele".
22Per Dan disse:
"Dan è un giovane leone
che balza da Basan".
23Per Nèftali disse:
"Nèftali è sazio di
favori
e colmo delle benedizioni del Signore:
il mare e il meridione sono sua proprietà".
24Per Aser disse:
"Benedetto tra i figli è
Aser!
Sia il favorito tra i suoi fratelli
e tuffi il suo piede nell'olio.
25Di ferro e di rame siano i tuoi catenacci
e quanto i tuoi giorni duri il tuo vigore.
26Nessuno è pari al Dio di Iesurun,
che cavalca sui cieli per venirti in aiuto
e sulle nubi nella sua maestà.
27Rifugio è il Dio dei tempi antichi
e quaggiù lo sono le sue braccia eterne.
Ha scacciato davanti a te il nemico
e ha intimato: Distruggi!
28Israele abita tranquillo,
la fonte di Giacobbe in luogo appartato,
in terra di frumento e di mosto,
dove il cielo stilla rugiada.
29Te beato, Israele! Chi è come te,
popolo salvato dal Signore?
Egli è lo scudo della tua difesa
e la spada del tuo trionfo.
I tuoi nemici vorranno adularti,
ma tu calcherai il loro dorso".
1Poi Mosè salì dalle steppe di Moab sul monte Nebo,
cima del Pisga, che è di fronte a Gèrico. Il Signore gli mostrò tutto il paese:
Gàlaad fino a Dan, 2tutto Nèftali, il paese di Efraim e di Manàsse,
tutto il paese di Giuda fino al Mar Mediterraneo 3e il Negheb, il
distretto della valle di Gèrico, città delle palme, fino a Zoar. 4Il
Signore gli disse: "Questo è il paese per il quale io ho giurato ad
Abramo, a Isacco e a Giacobbe: Io lo darò alla tua discendenza. Te l'ho fatto
vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!".
5Mosè, servo del Signore, morì in quel luogo, nel paese di Moab,
secondo l'ordine del Signore. 6Fu sepolto nella valle, nel paese di
Moab, di fronte a Bet-Peor; nessuno fino ad oggi ha saputo dove sia la sua
tomba. 7Mosè aveva centoventi anni quando morì; gli occhi non gli si
erano spenti e il vigore non gli era venuto meno. 8Gli Israeliti lo
piansero nelle steppe di Moab per trenta giorni; dopo, furono compiuti i giorni
di pianto per il lutto di Mosè. 9Giosuè, figlio di Nun, era pieno
dello spirito di saggezza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui; gli
Israeliti gli obbedirono e fecero quello che il Signore aveva comandato a Mosè.
10Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè - lui con il quale
il Signore parlava faccia a faccia - 11per tutti i segni e prodigi
che il Signore lo aveva mandato a compiere nel paese di Egitto, contro il
faraone, contro i suoi ministri e contro tutto il suo paese, 12e per
la mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli
occhi di tutto Israele.
1Dopo la morte di Mosè, servo del Signore, il Signore
disse a Giosuè, figlio di Nun, servo di Mosè: 2"Mosè mio servo
è morto; orsù, attraversa questo Giordano tu e tutto questo popolo, verso il
paese che io do loro, agli Israeliti. 3Ogni luogo che calcherà la
pianta dei vostri piedi, ve l'ho assegnato, come ho promesso a Mosè. 4Dal
deserto e dal Libano fino al fiume grande, il fiume Eufrate, tutto il paese
degli Hittiti, fino al Mar Mediterraneo, dove tramonta il sole: tali saranno i
vostri confini. 5Nessuno potrà resistere a te per tutti i giorni
della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te; non ti lascerò né
ti abbandonerò.
6Sii coraggioso e forte, poiché tu dovrai mettere questo popolo in
possesso della terra che ho giurato ai loro padri di dare loro. 7Solo
sii forte e molto coraggioso, cercando di agire secondo tutta la legge che ti
ha prescritta Mosè, mio servo. Non deviare da essa né a destra né a sinistra,
perché tu abbia successo in qualunque tua impresa. 8Non si allontani
dalla tua bocca il libro di questa legge, ma mèditalo giorno e notte, perché tu
cerchi di agire secondo quanto vi è scritto; poiché allora tu porterai a buon
fine le tue imprese e avrai successo. 9Non ti ho io comandato: Sii
forte e coraggioso? Non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il
Signore tuo Dio, dovunque tu vada".
10Allora Giosuè comandò agli scribi del popolo: 11"Passate
in mezzo all'accampamento e comandate al popolo: Fatevi provviste di viveri,
poiché fra tre giorni voi passerete questo Giordano, per andare ad occupare il
paese che il Signore vostro Dio vi da' in possesso".
12Poi Giosuè disse ai Rubeniti, ai Gaditi e alla metà della tribù di
Manàsse: 13"Ricordatevi di ciò che vi ha ordinato Mosè, servo
del Signore: Il Signore Dio vostro vi concede riposo e vi dà questo paese; 14le
vostre mogli, i vostri bambini e il vostro bestiame rimarranno nella terra che
vi ha assegnata Mosè oltre il Giordano; voi tutti invece, prodi guerrieri,
passerete ben armati davanti ai vostri fratelli, e li aiuterete, 15finché
il Signore conceda riposo ai vostri fratelli, come a voi, e anch'essi siano
entrati in possesso del paese che il Signore Dio vostro assegna loro. Allora
ritornerete e possederete la terra della vostra eredità, che Mosè, servo del
Signore, diede a voi oltre il Giordano, ad oriente". 16Essi
risposero a Giosuè: "Faremo quanto ci hai ordinato e noi andremo dovunque
ci manderai. 17Come abbiamo obbedito in tutto a Mosè, così
obbediremo a te; ma il Signore tuo Dio sia con te come è stato con Mosè. 18Chiunque
disprezzerà i tuoi ordini e non obbedirà alle tue parole in quanto ci
comanderai, sarà messo a morte. Solo, sii forte e coraggioso".
1In seguito Giosuè, figlio di Nun, di nascosto inviò da
Sittim due spie, ingiungendo: "Andate, osservate il territorio e
Gèrico". Essi andarono ed entrarono in casa di una donna, una prostituta
chiamata Raab, dove passarono la notte.
2Ma fu riferito al re di Gèrico: "Ecco alcuni degli Israeliti
sono venuti qui questa notte per esplorare il paese". 3Allora
il re di Gèrico mandò a dire a Raab: "Fa' uscire gli uomini che sono
venuti da te e sono entrati in casa tua, perché sono venuti per esplorare tutto
il paese". 4Allora la donna prese i due uomini e, dopo averli
nascosti, rispose: "Sì, sono venuti da me quegli uomini, ma non sapevo di
dove fossero. 5Ma quando stava per chiudersi la porta della città al
cader della notte, essi uscirono e non so dove siano andati. Inseguiteli subito
e li raggiungerete".
6Essa invece li aveva fatti salire sulla terrazza e li aveva
nascosti fra gli steli di lino che vi aveva accatastato. 7Gli uomini
li inseguirono sulla strada del Giordano verso i guadi e si chiuse la porta,
dopo che furono usciti gli inseguitori.
8Quelli non si erano ancora coricati quando la donna salì da loro
sulla terrazza 9e disse loro: "So che il Signore vi ha
assegnato il paese, che il terrore da voi gettato si è abbattuto su di noi e
che tutti gli abitanti della regione sono sopraffatti dallo spavento davanti a
voi, 10perché abbiamo sentito come il Signore ha prosciugato le
acque del Mare Rosso davanti a voi, alla vostra uscita dall'Egitto e come avete
trattato i due re Amorrei, che erano oltre il Giordano, Sicon ed Og, da voi
votati allo sterminio. 11Lo si è saputo e il nostro cuore è venuto
meno e nessuno ardisce di fiatare dinanzi a voi, perché il Signore vostro Dio è
Dio lassù in cielo e quaggiù sulla terra. 12Ora giuratemi per il
Signore che, come io ho usato benevolenza, anche voi userete benevolenza alla
casa di mio padre; datemi dunque un segno certo 13che lascerete vivi
mio padre, mia madre, i miei fratelli, le mie sorelle e quanto loro appartiene
e risparmierete le nostre vite dalla morte". 14Gli uomini le
dissero: "A morte le nostre vite al posto vostro, purché non riveliate
questo nostro affare; quando poi il Signore ci darà il paese, ti tratteremo con
benevolenza e lealtà".
15Allora essa li fece scendere con una corda dalla finestra, perché
la sua casa era addossata al muro di cinta; infatti sulle mura aveva
l'abitazione. 16Disse loro: "Andate verso la montagna, perché
non si imbattano in voi i vostri inseguitori e là rimarrete nascosti tre giorni
fino al loro ritorno; poi andrete per la vostra strada". 17Le
risposero allora gli uomini: "Saremo sciolti da questo giuramento, che ci
hai fatto fare, a queste condizioni: 18quando noi entreremo nel
paese, legherai questa cordicella di filo scarlatto alla finestra, per la quale
ci hai fatto scendere e radunerai presso di te in casa tuo padre, tua madre, i
tuoi fratelli e tutta la famiglia di tuo padre. 19Chiunque allora
uscirà dalla porta di casa tua, il suo sangue ricadrà sulla sua testa e noi non
ne avremo colpa; chiunque invece sarà con te in casa, il suo sangue ricada
sulla nostra testa, se gli si metterà addosso una mano. 20Ma se tu
rivelerai questo nostro affare, noi saremo liberi da ciò che ci hai fatto
giurare". 21Essa allora rispose: "Sia così secondo le
vostre parole". Poi li congedò e quelli se ne andarono. Essa legò la
cordicella scarlatta alla finestra.
22Se ne andarono dunque e giunsero alla montagna dove rimasero tre
giorni, finché non furono tornati gli inseguitori. Gli inseguitori li avevano
cercati in ogni direzione senza trovarli. 23I due uomini allora
tornarono sui loro passi, scesero dalla montagna, passarono il Giordano e
vennero da Giosuè, figlio di Nun, e gli raccontarono quanto era loro accaduto. 24Dissero
a Giosuè: "Dio ha messo nelle nostre mani tutto il paese e tutti gli
abitanti del paese sono già disfatti dinanzi a noi".
1Giosuè si mise all'opera di buon mattino; partirono da
Sittim e giunsero al Giordano, lui e tutti gli Israeliti. Lì si accamparono
prima di attraversare. 2Trascorsi tre giorni, gli scribi passarono
in mezzo all'accampamento 3e diedero al popolo questo ordine:
"Quando vedrete l'arca dell'alleanza del Signore Dio vostro e i sacerdoti
leviti che la portano, voi vi muoverete dal vostro posto e la seguirete; 4ma
tra voi ed essa vi sarà la distanza di circa duemila cùbiti: non avvicinatevi.
Così potrete conoscere la strada dove andare, perché prima d'oggi non siete
passati per questa strada". 5Poi Giosuè disse al popolo:
"Santificatevi, poiché domani il Signore compirà meraviglie in mezzo a
voi". 6Giosuè disse ai sacerdoti: "Portate l'arca
dell'alleanza e passate davanti al popolo". Essi portarono l'arca
dell'alleanza e camminarono davanti al popolo.
7Disse allora il Signore a Giosuè: "Oggi stesso comincerò a
glorificarti agli occhi di tutto Israele, perché sappiano che come sono stato
con Mosè, così sarò con te. 8Tu ordinerai ai sacerdoti che portano
l'arca dell'alleanza: Quando sarete giunti alla riva delle acque del Giordano,
voi vi fermerete". 9Disse allora Giosuè agli Israeliti:
"Avvicinatevi e ascoltate gli ordini del Signore Dio vostro". 10Continuò
Giosuè: "Da ciò saprete che il Dio vivente è in mezzo a voi e che, certo,
scaccerà dinanzi a voi il Cananeo, l'Hittita, l'Eveo, il Perizzita, il
Gergeseo, l'Amorreo e il Gebuseo. 11Ecco, l'arca dell'alleanza del
Signore di tutta la terra passa dinanzi a voi nel Giordano. 12Ora
sceglietevi dodici uomini dalle tribù di Israele, un uomo per ogni tribù. 13Quando
le piante dei piedi dei sacerdoti che portano l'arca di Dio, Signore di tutta
la terra, si poseranno sulle acque del Giordano, le acque del Giordano si
divideranno; le acque che scendono dalla parte superiore si fermeranno come un
solo argine".
14Quando il popolo si mosse dalle sue tende per attraversare il
Giordano, i sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza camminavano davanti al
popolo. 15Appena i portatori dell'arca furono arrivati al Giordano e
i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca si immersero al limite delle acque -
il Giordano infatti durante tutti i giorni della mietitura è gonfio fin sopra
tutte le sponde - 16si fermarono le acque che fluivano dall'alto e
stettero come un solo argine a grande distanza, in Adama, la città che è presso
Zartan, mentre quelle che scorrevano verso il mare dell'Araba, il Mar Morto, se
ne staccarono completamente e il popolo passò di fronte a Gèrico. 17I
sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore si fermarono immobili
all'asciutto in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava all'asciutto,
finché tutta la gente non ebbe finito di attraversare il Giordano.
1Quando tutta la gente ebbe finito di attraversare il
Giordano, il Signore disse a Giosuè: 2"Sceglietevi dal popolo
dodici uomini, un uomo per ogni tribù, 3e comandate loro: Prendetevi
dodici pietre da qui, in mezzo al Giordano, dal luogo dove stanno immobili i
piedi dei sacerdoti; trasportatele con voi e deponetele nel luogo, dove vi
accamperete questa notte". 4Allora Giosuè convocò i dodici uomini,
che aveva designati tra gli Israeliti, un uomo per ogni tribù, 5e
disse loro: "Passate davanti all'arca del Signore vostro Dio in mezzo al
Giordano e caricatevi sulle spalle ciascuno una pietra, secondo il numero delle
tribù degli Israeliti, 6perché diventino un segno in mezzo a voi.
Quando domani i vostri figli vi chiederanno: Che significano per voi queste
pietre? 7risponderete loro: Perché si divisero le acque del Giordano
dinanzi all'arca dell'alleanza del Signore; mentre essa attraversava il Giordano,
le acque del Giordano si divisero e queste pietre dovranno essere un memoriale
per gli Israeliti, per sempre". 8Fecero dunque gli Israeliti
come aveva comandato Giosuè, presero dodici pietre in mezzo al Giordano,
secondo quanto aveva comandato il Signore a Giosuè, in base al numero delle
tribù degli Israeliti, le trasportarono con sé verso l'accampamento e le
deposero in quel luogo.
9Giosuè fece collocare altre dodici pietre in mezzo al Giordano, nel
luogo dove poggiavano i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza:
esse si trovano là fino ad oggi.
10I sacerdoti che portavano l'arca si erano fermati in mezzo al
Giordano, finché fosse eseguito ogni ordine che il Signore aveva comandato a
Giosuè di comunicare al popolo, e secondo tutte le prescrizioni di Mosè a
Giosuè. Il popolo dunque si affrettò a passare. 11Quando poi tutto
il popolo ebbe terminato la traversata, passò l'arca del Signore e i sacerdoti,
dinanzi al popolo. 12Passarono i figli di Ruben, i figli di Gad e
metà della tribù di Manàsse, ben armati, davanti agli Israeliti, secondo quanto
aveva comandato loro Mosè; 13circa quarantamila, armati per la
guerra, passarono davanti al Signore per il combattimento verso le steppe di
Gèrico.
14In quel giorno il Signore glorificò Giosuè agli occhi di tutto
Israele e lo temettero, come avevano temuto Mosè in tutti i giorni della sua
vita.
15Disse allora il Signore a Giosuè: 16"Comanda ai
sacerdoti che portano l'arca della testimonianza che salgano dal
Giordano". 17Giosuè comandò ai sacerdoti: "Salite dal
Giordano". 18Non appena i sacerdoti, che portavano l'arca
dell'alleanza del Signore, furono saliti dal Giordano, mentre le piante dei
piedi dei sacerdoti raggiungevano l'asciutto, le acque del Giordano tornarono
al loro posto e rifluirono come prima su tutta l'ampiezza delle loro sponde.
19Il popolo salì dal Giordano il dieci del primo mese e si accampò
in Gàlgala, dalla parte orientale di Gèrico. 20Quelle dodici pietre
che avevano portate dal Giordano, Giosuè le eresse in Gàlgala. 21Si
rivolse poi agli Israeliti: "Quando domani i vostri figli interrogheranno
i loro padri: Che cosa sono queste pietre?, 22farete sapere ai
vostri figli: All'asciutto Israele ha attraversato questo Giordano, 23poiché
il Signore Dio vostro prosciugò le acque del Giordano dinanzi a voi, finché
foste passati, come fece il Signore Dio vostro al Mare Rosso, che prosciugò
davanti a noi finché non fummo passati; 24perché tutti i popoli
della terra sappiano quanto è forte la mano del Signore e temiate il Signore
Dio vostro, per sempre".
1Quando tutti i re degli Amorrei, che sono oltre il
Giordano ad occidente, e tutti i re dei Cananei, che erano presso il mare,
seppero che il Signore aveva prosciugato le acque del Giordano davanti agli
Israeliti, finché furono passati, si sentirono venir meno il cuore e non ebbero
più fiato davanti agli Israeliti.
2In quel tempo il Signore disse a Giosuè: "Fatti coltelli di
selce e circoncidi di nuovo gli Israeliti". 3Giosuè si fece
coltelli di selce e circoncise gli Israeliti alla collina Aralot. 4La
ragione per cui Giosuè fece praticare la circoncisione è la seguente: tutto il
popolo uscito dall'Egitto, i maschi, tutti gli uomini atti alla guerra,
morirono nel deserto dopo l'uscita dall'Egitto; 5mentre tutto quel
popolo che ne era uscito era circonciso, tutto il popolo nato nel deserto, dopo
l'uscita dall'Egitto, non era circonciso. 6Quarant'anni infatti
camminarono gli Israeliti nel deserto, finché fu estinta tutta la nazione, cioè
gli uomini atti alla guerra usciti dall'Egitto, i quali non avevano ascoltato
la voce del Signore e ai quali il Signore aveva giurato di non mostrare loro
quella terra, dove scorre latte e miele, che il Signore aveva giurato ai padri
di darci, 7ma al loro posto fece sorgere i loro figli e questi
circoncise Giosuè; non erano infatti circoncisi perché non era stata fatta la
circoncisione durante il viaggio. 8Quando si terminò di circoncidere
tutta la nazione, rimasero al loro posto nell'accampamento finché furono
guariti. 9Allora il Signore disse a Giosuè: "Oggi ho allontanato
da voi l'infamia d'Egitto". Quel luogo si chiamò Gàlgala fino ad oggi.
10Si accamparono dunque in Gàlgala gli Israeliti e celebrarono la
pasqua al quattordici del mese, alla sera, nella steppa di Gèrico. 11Il
giorno dopo la pasqua mangiarono i prodotti della regione, azzimi e frumento
abbrustolito in quello stesso giorno. 12La manna cessò il giorno
dopo, come essi ebbero mangiato i prodotti della terra e non ci fu più manna
per gli Israeliti; in quell'anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.
13Mentre Giosuè era presso Gèrico, alzò gli occhi ed ecco, vide un
uomo in piedi davanti a sé che aveva in mano una spada sguainata. Giosuè si
diresse verso di lui e gli chiese: "Tu sei per noi o per i nostri
avversari?". 14Rispose: "No, io sono il capo dell'esercito
del Signore. Giungo proprio ora". Allora Giosuè cadde con la faccia a
terra, si prostrò e gli disse: "Che dice il mio signore al suo
servo?". 15Rispose il capo dell'esercito del Signore a Giosuè:
"Togliti i sandali dai tuoi piedi, perché il luogo sul quale tu stai è
santo". Giosuè così fece.
1Ora Gèrico era saldamente sbarrata dinanzi agli
Israeliti; nessuno usciva e nessuno entrava. 2Disse il Signore a
Giosuè: "Vedi, io ti metto in mano Gèrico e il suo re. Voi tutti prodi
guerrieri, 3tutti atti alla guerra, girerete intorno alla città,
facendo il circuito della città una volta. Così farete per sei giorni. 4Sette
sacerdoti porteranno sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca; il
settimo giorno poi girerete intorno alla città per sette volte e i sacerdoti
suoneranno le trombe. 5Quando si suonerà il corno dell'ariete,
appena voi sentirete il suono della tromba, tutto il popolo proromperà in un
grande grido di guerra, allora le mura della città crolleranno e il popolo
entrerà, ciascuno diritto davanti a sé".
6Giosuè, figlio di Nun, convocò i sacerdoti e disse loro:
"Portate l'arca dell'alleanza; sette sacerdoti portino sette trombe di
corno d'ariete davanti all'arca del Signore". 7Disse al popolo:
"Mettetevi in marcia e girate intorno alla città e il gruppo armato passi
davanti all'arca del Signore". 8Come Giosuè ebbe parlato al
popolo, i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe d'ariete davanti al
Signore, si mossero e suonarono le trombe, mentre l'arca dell'alleanza del
Signore li seguiva; 9l'avanguardia precedeva i sacerdoti che
suonavano le trombe e la retroguardia seguiva l'arca; si procedeva a suon di
tromba. 10Al popolo Giosuè aveva ordinato: "Non urlate, non
fate neppur sentire la voce e non una parola esca dalla vostra bocca finché vi
dirò: Lanciate il grido di guerra, allora griderete". 11L'arca
del Signore girò intorno alla città facendo il circuito una volta, poi
tornarono nell'accampamento e passarono la notte nell'accampamento.
12Di buon mattino Giosuè si alzò e i sacerdoti portarono l'arca del
Signore; 13i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe di
ariete davanti all'arca del Signore, avanzavano suonando le trombe;
l'avanguardia li precedeva e la retroguardia seguiva l'arca del Signore; si
marciava a suon di tromba. 14Girarono intorno alla città, il secondo
giorno, una volta e tornarono poi all'accampamento. Così fecero per sei giorni.
15Al settimo giorno essi si alzarono al sorgere dell'aurora e
girarono intorno alla città in questo modo per sette volte; soltanto in quel
giorno fecero sette volte il giro intorno alla città. 16Alla settima
volta i sacerdoti diedero fiato alle trombe e Giosuè disse al popolo:
"Lanciate il grido di guerra perché il Signore mette in vostro potere la
città.
17La città con quanto vi è in essa sarà votata allo sterminio per il
Signore; soltanto Raab, la prostituta, vivrà e chiunque è con lei nella casa,
perché ha nascosto i messaggeri che noi avevamo inviati. 18Solo
guardatevi da ciò che è votato allo sterminio, perché, mentre eseguite la distruzione,
non prendiate qualche cosa di ciò che è votato allo sterminio e rendiate così
votato allo sterminio l'accampamento di Israele e gli portiate disgrazia. 19Tutto
l'argento, l'oro e gli oggetti di rame e di ferro sono cosa sacra per il
Signore, devono entrare nel tesoro del Signore". 20Allora il
popolo lanciò il grido di guerra e si suonarono le trombe. Come il popolo udì
il suono della tromba ed ebbe lanciato un grande grido di guerra, le mura della
città crollarono; il popolo allora salì verso la città, ciascuno diritto
davanti a sé, e occuparono la città. 21Votarono poi allo sterminio,
passando a fil di spada, ogni essere che era nella città, dall'uomo alla donna,
dal giovane al vecchio, e perfino il bue, l'ariete e l'asino.
22Ai due uomini che avevano esplorato il paese, Giosuè disse:
"Entrate nella casa della prostituta, conducete fuori lei e quanto le
appartiene, come le avete giurato". 23Entrarono i giovani
esploratori e condussero fuori Raab, suo padre, sua madre, i suoi fratelli e
tutto quanto le apparteneva; fecero uscire tutta la sua famiglia e li
stabilirono fuori dell'accampamento di Israele. 24Incendiarono poi
la città e quanto vi era, soltanto l'argento, l'oro e gli oggetti di rame e di
ferro deposero nel tesoro della casa del Signore. 25Giosuè però
lasciò in vita Raab, la prostituta, la casa di suo padre e quanto le
apparteneva, ed essa abita in mezzo ad Israele fino ad oggi, perché aveva
nascosto gli esploratori che Giosuè aveva inviato a Gèrico.
26In quella circostanza Giosuè fece giurare: "Maledetto davanti
al Signore l'uomo che si alzerà e ricostruirà questa città di Gèrico! Sul suo
primogenito ne getterà le fondamenta e sul figlio minore ne erigerà le
porte!".
27Il Signore fu con Giosuè, la cui fama si sparse in tutto il paese.
1Gli Israeliti si resero colpevoli di violazione quanto
allo sterminio: Acan, figlio di Carmi, figlio di Zabdi, figlio di Zerach, della
tribù di Giuda, si impadronì di quanto era votato allo sterminio e allora la
collera del Signore si accese contro gli Israeliti.
2Giosuè inviò uomini di Gèrico ad Ai, che è presso Bet-Aven, ad
oriente di Betel. Disse loro: "Andate a esplorare la regione". Gli
uomini andarono a esplorare Ai. 3Poi ritornarono da Giosuè e gli
dissero: "Non vada tutto il popolo; vadano all'assalto due o tremila
uomini per espugnare Ai; non impegnateci tutto il popolo, perché sono
pochi". 4Vi andarono allora del popolo circa tremila uomini, ma
si diedero alla fuga dinanzi agli uomini di Ai. 5Gli uomini di Ai ne
uccisero circa trentasei, li inseguirono davanti alla porta fino a Sebarim e li
colpirono nella discesa. Allora al popolo venne meno il cuore e si sciolse come
acqua.
6Giosuè si stracciò le vesti, si prostrò con la faccia a terra
davanti all'arca del Signore fino alla sera e con lui gli anziani di Israele e
sparsero polvere sul loro capo. 7Giosuè esclamò: "Signore Dio,
perché hai fatto passare il Giordano a questo popolo, per metterci poi nelle
mani dell'Amorreo e distruggerci? Se avessimo deciso di stabilirci oltre il
Giordano! 8Perdonami, Signore: che posso dire, dopo che Israele ha
voltato le spalle ai suoi nemici? 9Lo sapranno i Cananei e tutti gli
abitanti della regione, ci accerchieranno e cancelleranno il nostro nome dal
paese. E che farai tu per il tuo grande nome?".
10Rispose il Signore a Giosuè: "Alzati, perché stai prostrato
sulla faccia? 11Israele ha peccato. Essi hanno trasgredito
l'alleanza che avevo loro prescritto e hanno preso ciò che era votato allo
sterminio: hanno rubato, hanno dissimulato e messo nei loro sacchi! 12Gli
Israeliti non potranno resistere ai loro nemici, volteranno le spalle ai loro
nemici, perché sono incorsi nello sterminio. Non sarò più con voi, se non
eliminerete da voi chi è incorso nello sterminio. 13Orsù, santifica
il popolo.
Dirai: Santificatevi per domani, perché dice il Signore, Dio di Israele: Uno
votato allo sterminio è in mezzo a te, Israele; tu non potrai resistere ai tuoi
nemici, finché non eliminerete da voi chi è votato allo sterminio. 14Vi
accosterete dunque domattina secondo le vostre tribù; la tribù che il Signore
avrà designato con la sorte si accosterà per famiglie e la famiglia che il
Signore avrà designata si accosterà per case; la casa che il Signore avrà
designata si accosterà per individui; 15colui che risulterà votato
allo sterminio sarà bruciato dal fuoco con quanto è suo, perché ha trasgredito
l'alleanza del Signore e ha commesso un'infamia in Israele".
16Giosuè si alzò di buon mattino e fece accostare Israele secondo le
sue tribù e fu designata dalla sorte la tribù di Giuda. 17Fece accostare
le famiglie di Giuda e fu designata la famiglia degli Zerachiti; fece accostare
la famiglia degli Zerachiti per case e fu designato Zabdi; 18fece
accostare la sua casa per individui e fu designato dalla sorte Acan, figlio di
Carmi, figlio di Zabdi, figlio di Zerach, della tribù di Giuda. 19Disse
allora Giosuè ad Acan: "Figlio mio, da' gloria al Signore, Dio di Israele,
e rendigli omaggio e raccontami ciò che hai fatto, non me lo nascondere". 20Rispose
Acan a Giosuè: "In verità, proprio io ho peccato contro il Signore, Dio di
Israele, e ho fatto questo e quest'altro. 21Avevo visto nel bottino
un bel mantello di Sennaar, duecento sicli d'argento e un lingotto d'oro del
peso di cinquanta sicli; ne sentii bramosia e li presi ed eccoli nascosti in
terra in mezzo alla mia tenda e l'argento è sotto". 22Giosuè
mandò allora messaggeri che corsero alla tenda, ed ecco tutto era nascosto
nella tenda e l'argento era sotto. 23Li presero dalla tenda, li
portarono a Giosuè e a tutti gli Israeliti e li deposero davanti al Signore. 24Giosuè
allora prese Acan di Zerach e l'argento, il mantello, il lingotto d'oro, i suoi
figli, le sue figlie, il suo bue, il suo asino, le sue pecore, la sua tenda e
quanto gli apparteneva. Tutto Israele lo seguiva ed egli li condusse alla valle
di Acor. 25Giosuè disse: "Come tu hai portato sventura a noi,
così il Signore oggi la porti a te!". Tutto Israele lo lapidò, li
bruciarono tutti e li uccisero tutti a sassate. 26Eressero poi sul
posto un gran mucchio di pietre, che esiste fino ad oggi. Il Signore allora
desistette dal suo tremendo sdegno. Per questo quel luogo si chiama fino ad
oggi Valle di Acor.
1Il Signore disse a Giosuè: "Non temere e non
abbatterti. Prendi con te tutti i guerrieri. Su, va' contro Ai. Vedi, io ti
metto in mano il re di Ai, il suo popolo, la sua città e il suo territorio. 2Farai
ad Ai e al suo re come hai fatto a Gèrico e al suo re; tuttavia prenderete per
voi il suo bottino e il suo bestiame. Tendi un agguato contro Ai, dietro ad
essa".
3Giosuè dunque e tutti quelli del popolo atti alla guerra si
accinsero ad assalire Ai; Giosuè scelse trentamila uomini, guerrieri valenti,
li inviò di notte 4e comandò loro: "State attenti: voi
tenderete un agguato contro la città, dietro ad essa. Non allontanatevi troppo
dalla città e state tutti pronti. 5Io, con tutta la gente, mi
avvicinerò alla città. Ora, quando essi usciranno contro di noi come l'altra
volta, noi fuggiremo davanti a loro. 6Essi usciranno ad inseguirci
finché noi li avremo tirati lontani dalla città, perché diranno: Fuggono
davanti a noi come l'altra volta! Mentre noi fuggiremo davanti a loro, 7voi
balzerete dall'agguato e occuperete la città e il Signore vostro Dio la metterà
in vostro potere. 8Come l'avrete in potere, appiccherete il fuoco
alla città: farete secondo il comando del Signore. Fate attenzione! Questo è il
mio comando". 9Giosuè allora li inviò ed essi andarono al luogo
dell'agguato e si posero fra Betel e Ai, ad occidente di Ai; Giosuè passò
quella notte in mezzo al popolo. 10Si alzò di buon mattino, passò in
rassegna il popolo e andò con gli anziani di Israele alla testa del popolo
verso Ai. 11Tutti quelli del popolo atti alla guerra, che erano con
lui, salendo avanzarono e arrivarono di fronte alla città e si accamparono a
nord di Ai. Tra Giosuè e Ai c'era di mezzo la valle. 12Prese circa
cinquemila uomini e li pose in agguato tra Betel e Ai, ad occidente della
città. 13Il popolo pose l'accampamento a nord di Ai mentre l'agguato
era ad occidente della città; Giosuè andò quella notte in mezzo alla valle.
14Non appena il re di Ai si accorse di ciò, gli uomini della città
si alzarono in fretta e uscirono per il combattimento incontro ad Israele, il
re con tutto il popolo, verso il pendio di fronte all'Araba. Egli non s'accorse
che era teso un agguato contro di lui dietro la città. 15Giosuè e
tutto Israele si diedero per vinti dinanzi a loro e fuggirono per la via del
deserto. 16Tutta la gente che era dentro la città corse ad
inseguirli; inseguirono Giosuè e furono attirati lontano dalla città. 17Non
ci rimase in Ai nessuno che non inseguisse Israele e così lasciarono aperta la
città per inseguire Israele.
18Disse allora il Signore a Giosuè: "Tendi verso la città il
giavellotto che tieni in mano, perché io te la metto nelle mani". Giosuè
tese il giavellotto, che teneva in mano, verso la città. 19Come ebbe
stesa la mano, quelli che erano in agguato balzarono subito dal loro
nascondiglio, entrarono di corsa nella città, la occuparono e s'affrettarono ad
appiccarvi il fuoco. 20Gli uomini di Ai si voltarono indietro ed
ecco videro che il fumo della città si alzava verso il cielo. Allora non ci fu
più possibilità per loro di fuggire in alcuna direzione, mentre il popolo che
fuggiva verso il deserto si rivolgeva contro quelli che lo inseguivano. 21Infatti
Giosuè e tutto Israele s'erano accorti che il gruppo in agguato aveva occupata
la città e che il fumo della città si era levato; si voltarono dunque indietro
e colpirono gli uomini di Ai. 22Anche gli altri uscirono dalla città
contro di loro, e così i combattenti di Ai si trovarono in mezzo agli
Israeliti, avendoli da una parte e dall'altra. Li colpirono finché non rimase
nessun superstite e fuggiasco. 23Il re di Ai lo presero vivo e lo
condussero da Giosuè. 24Quando Israele ebbe finito di uccidere tutti
i combattenti di Ai nella campagna, nel deserto, dove quelli li avevano
inseguiti, e tutti fino all'ultimo furono caduti sotto i colpi della spada, gli
Israeliti si riversarono in massa in Ai e la colpirono a fil di spada. 25Tutti
i caduti in quel giorno, uomini e donne, furono dodicimila, tutti di Ai. 26Giosuè
non ritirò la mano, che brandiva il giavellotto, finché non ebbero votato allo
sterminio tutti gli abitanti di Ai. 27Gli Israeliti, secondo
l'ordine che il Signore aveva dato a Giosuè, trattennero per sé soltanto il
bestiame e il bottino della città. 28Poi Giosuè incendiò Ai e ne
fece una rovina per sempre, una desolazione fino ad oggi. 29Fece
appendere il re di Ai ad un albero fino alla sera. Al calar del sole Giosuè
comandò che il suo cadavere fosse calato dall'albero; lo gettarono all'ingresso
della porta della città e vi eressero sopra un gran mucchio di pietre, che dura
fino ad oggi.
30In quell'occasione Giosuè costruì un altare al Signore, Dio di
Israele, sul monte Ebal, 31secondo quanto aveva ordinato Mosè, servo
del Signore, agli Israeliti, come è scritto nel libro della legge di Mosè, un
altare di pietre intatte, non toccate dal ferro; vi si sacrificarono sopra
olocausti e si offrirono sacrifici di comunione.
32In quel luogo scrisse sulle pietre una copia della legge di Mosè,
che questi aveva scritto per gli Israeliti. 33Tutto Israele, i suoi
anziani, i suoi scribi, tutti i suoi giudici, forestieri e cittadini stavano in
piedi da una parte e dall'altra dell'arca, di fronte ai sacerdoti leviti, che
portavano l'arca dell'alleanza del Signore, una metà verso il monte Garizim e
l'altra metà verso il monte Ebal, come aveva prima prescritto Mosè, servo del
Signore, per benedire il popolo di Israele. 34Giosuè lesse tutte le
parole della legge, la benedizione e la maledizione, secondo quanto è scritto
nel libro della legge. 35Non ci fu parola, di quante Mosè aveva
comandate, che Giosuè non leggesse davanti a tutta l'assemblea di Israele,
comprese le donne, i fanciulli e i forestieri che soggiornavano in mezzo a
loro.
1Non appena ebbero udito questi fatti, tutti i re che
si trovavano oltre il Giordano, nella zona montuosa, nel bassopiano collinoso e
lungo tutto il litorale del Mar Mediterraneo verso il Libano, gli Hittiti, gli
Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei, i Gebusei, 2si allearono
per far guerra di comune accordo contro Giosuè e Israele.
3Invece gli abitanti di Gàbaon, quando ebbero sentito ciò che Giosuè
aveva fatto a Gèrico e ad Ai, 4ricorsero da parte loro ad
un'astuzia: andarono a rifornirsi di vettovaglie, presero sacchi sdrusciti per
i loro asini, otri di vino consunti, rotti e rappezzati, 5si misero
ai piedi sandali strappati e ricuciti, addosso vestiti logori. Tutto il pane
della loro provvigione era secco e sbriciolato. 6Andarono poi da
Giosuè all'accampamento di Gàlgala e dissero a lui e agli Israeliti:
"Veniamo da un paese lontano; stringete con noi un'alleanza". 7La
gente di Israele rispose loro: "Forse abitate in mezzo a noi e come
possiamo stringere alleanza con voi?". 8Risposero a Giosuè:
"Noi siamo tuoi servi!" e Giosuè chiese loro: "Chi siete e da
dove venite?". 9Gli risposero: "I tuoi servi vengono da un
paese molto lontano, a causa del nome del Signore Dio tuo, poiché abbiamo udito
della sua fama, di quanto ha fatto in Egitto, 10di quanto ha fatto
ai due re degli Amorrei, che erano oltre il Giordano, a Sicon, re di Chesbon, e
ad Og, re di Basan, che era ad Astarot. 11Ci dissero allora i nostri
vecchi e tutti gli abitanti del nostro paese: Rifornitevi di provviste per la
strada, andate loro incontro e dite loro: Noi siamo servi vostri, stringete
dunque un'alleanza con noi. 12Questo è il nostro pane: caldo noi lo
prendemmo come provvista nelle nostre case quando uscimmo per venire da voi e
ora eccolo secco e ridotto in briciole; 13questi otri di vino, che
noi riempimmo nuovi, eccoli rotti e questi nostri vestiti e i nostri sandali
sono consunti per il cammino molto lungo". 14La gente allora
prese le loro provviste senza consultare l'oracolo del Signore. 15Giosuè
fece pace con loro e stipulò l'alleanza di lasciarli vivere; i capi della
comunità s'impegnarono verso di loro con giuramento.
16Tre giorni dopo avere stipulato con essi il patto, gli Israeliti
vennero a sapere che quelli erano loro vicini e abitavano in mezzo a loro. 17Allora
gli Israeliti partirono e il terzo giorno entrarono nelle loro città: le loro
città erano Gàbaon, Chefira, Beerot e Kiriat-Iarim. 18Ma gli
Israeliti non li uccisero, perché i capi della comunità avevano loro giurato
per il Signore, Dio di Israele, e tutta la comunità si lamentò dei capi.
19Dissero allora tutti i capi dell'intera comunità: "Noi
abbiamo loro giurato per il Signore, Dio di Israele, e ora non possiamo
colpirli. 20Faremo loro questo: li lasceremo vivere e così non ci
sarà su di noi lo sdegno, a causa del giuramento che abbiamo loro
prestato". 21Ma aggiunsero i capi: "Vivano pure, siano
però tagliatori di legna e portatori d'acqua per tutta la comunità". Come
i capi ebbero loro parlato, 22Giosuè chiamò i Gabaoniti e disse
loro: "Perché ci avete ingannati, dicendo: Noi abitiamo molto lontano da
voi, mentre abitate in mezzo a noi? 23Orbene voi siete maledetti e
nessuno di voi cesserà di essere schiavo e di tagliar legna e di portare acqua
per la casa del mio Dio". 24Risposero a Giosuè e dissero:
"Era stato riferito ai tuoi servi quanto il Signore Dio tuo aveva ordinato
a Mosè suo servo, di dare cioè a voi tutto il paese e di sterminare dinanzi a
voi tutti gli abitanti del paese; allora abbiamo avuto molto timore per le
nostre vite a causa vostra e perciò facemmo tal cosa. 25Ora eccoci
nelle tue mani, trattaci pure secondo quanto è buono e giusto ai tuoi
occhi". 26Li trattò allora in questo modo: li salvò dalla mano
degli Israeliti, che non li uccisero; 27e in quel giorno, Giosuè li
costituì tagliatori di legna e portatori di acqua per la comunità e per
l'altare del Signore, nel luogo che Egli avrebbe scelto, fino ad oggi.
1Quando Adoni-Zedek, re di Gerusalemme, venne a sapere
che Giosuè aveva preso Ai e l'aveva votata allo sterminio, e che, come aveva
fatto a Gèrico e al suo re, aveva fatto ad Ai e al suo re e che gli abitanti di
Gàbaon avevano fatto pace con gli Israeliti e si trovavano ormai in mezzo a
loro, 2ebbe grande paura, perché Gàbaon, una delle città regali, era
più grande di Ai e tutti i suoi uomini erano valorosi. 3Allora
Adoni-Zedek, re di Gerusalemme, mandò a dire a Oam, re di Ebron, a Piream, re
di Iarmut, a Iafia, re di Lachis e a Debir, re di Eglon: 4"Venite
da me, aiutatemi e assaltiamo Gàbaon, perché ha fatto pace con Giosuè e con gli
Israeliti". 5Quelli si unirono e i cinque re amorrei, il re di
Gerusalemme, il re di Ebron, il re di Iarmut, il re di Lachis ed il re di
Eglon, vennero con tutte le loro truppe, si accamparono contro Gàbaon e le
diedero battaglia.
6Allora gli uomini di Gàbaon mandarono a dire a Giosuè,
all'accampamento di Gàlgala: "Non privare del tuo aiuto i tuoi servi.
Vieni presto da noi; salvaci e aiutaci, perché si sono alleati contro di noi
tutti i re degli Amorrei, che abitano sulle montagne".
7Giosuè partì da Gàlgala con tutta la gente di guerra e tutti i
prodi guerrieri. 8Allora il Signore disse a Giosuè: "Non aver
paura di loro, perché li metto in tuo potere; nessuno di loro resisterà davanti
a te".
9Giosuè piombò su di loro d'improvviso: tutta la notte aveva
marciato, partendo da Gàlgala.
10Il Signore mise lo scompiglio in mezzo a loro dinanzi ad Israele,
che inflisse loro in Gàbaon una grande disfatta, li inseguì verso la salita di
Bet-Coron e li batté fino ad Azeka e fino a Makkeda. 11Mentre essi
fuggivano dinanzi ad Israele ed erano alla discesa di Bet-Coron, il Signore
lanciò dal cielo su di essi come grosse pietre fino ad Azeka e molti morirono.
Coloro che morirono per le pietre della grandine furono più di quanti ne
uccidessero gli Israeliti con la spada. 12Allora, quando il Signore
mise gli Amorrei nelle mani degli Israeliti, Giosuè disse al Signore sotto gli
occhi di Israele:
"Sole, fèrmati in Gàbaon
e tu, luna, sulla valle di Aialon".
13Si fermò il sole
e la luna rimase immobile
finché il popolo non si vendicò dei nemici.
Non è forse scritto nel libro
del Giusto: "Stette fermo il sole in mezzo al cielo e non si affrettò a
calare quasi un giorno intero. 14Non ci fu giorno come quello, né
prima né dopo, perché aveva ascoltato il Signore la voce d'un uomo, perché il
Signore combatteva per Israele"?
15Poi Giosuè con tutto Israele ritornò all'accampamento di Gàlgala.
16Quei cinque re erano fuggiti e si erano nascosti nella grotta in
Makkeda. 17Fu portata a Giosuè la notizia: "Sono stati trovati
i cinque re, nascosti nella grotta in Makkeda". 18Disse loro
Giosuè: "Rotolate grosse pietre contro l'entrata della grotta e fate
restare presso di essa uomini per sorvegliarli. 19Voi però non
fermatevi, inseguite i vostri nemici, attaccateli nella retroguardia e non
permettete loro di entrare nelle loro città, perché il Signore Dio vostro li
mette nelle vostre mani". 20Quando Giosuè e gli Israeliti
ebbero terminato di infliggere loro una strage enorme così da finirli, e i
superstiti furono loro sfuggiti ed entrati nelle fortezze, 21ritornò
tutto il popolo all'accampamento presso Giosuè, in Makkeda, in pace. Nessuno
mosse più la lingua contro gli Israeliti.
22Disse allora Giosuè: "Aprite l'ingresso della grotta e fatemi
uscire dalla grotta quei cinque re". 23Così fecero e condussero
a lui fuori dalla grotta quei cinque re, il re di Gerusalemme, il re di Ebron,
il re di Iarmut, il re di Lachis e il re di Eglon. 24Quando quei
cinque re furono fatti uscire dinanzi a Giosuè, egli convocò tutti gli
Israeliti e disse ai capi dei guerrieri che avevano marciato con lui:
"Accostatevi e ponete i vostri piedi sul collo di questi re!". Quelli
s'accostarono e posero i piedi sul loro collo. 25Disse loro Giosuè:
"Non temete e non spaventatevi! Siate forti e coraggiosi, perché così farà
il Signore a tutti i nemici, contro cui dovrete combattere". 26Dopo
di ciò, Giosuè li colpì e li uccise e li fece impiccare a cinque alberi, ai
quali rimasero appesi fino alla sera. 27All'ora del tramonto, per
ordine di Giosuè, li calarono dagli alberi, li gettarono nella grotta dove si
erano nascosti e posero grosse pietre all'ingresso della grotta: vi sono fino
ad oggi.
28Giosuè in quel giorno si impadronì di Makkeda, la passò a fil di
spada con il suo re, votò allo sterminio loro e ogni essere vivente che era in
essa, non lasciò un superstite e trattò il re di Makkeda come aveva trattato il
re di Gèrico.
29Giosuè poi, e con lui Israele, passò da Makkeda a Libna e mosse
guerra contro Libna. 30Il Signore mise anch'essa e il suo re in
potere di Israele, che la passò a fil di spada con ogni essere vivente che era
in essa; non vi lasciò alcun superstite e trattò il suo re come aveva trattato
il re di Gèrico.
31Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, passò da Libna a Lachis e si
accampò contro di essa e le mosse guerra. 32Il Signore mise Lachis
in potere di Israele, che la prese il secondo giorno e la passò a fil di spada
con ogni essere vivente che era in essa, come aveva fatto a Libna. 33Allora,
per venire in aiuto a Lachis, era partito Oam, re di Ghezer, e Giosuè batté lui
e il suo popolo, fino a non lasciargli alcun superstite.
34Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, passò da Lachis ad Eglon, si
accamparono contro di essa e le mossero guerra. 35In quel giorno la
presero e la passarono a fil di spada e votarono allo sterminio, in quel
giorno, ogni essere vivente che era in essa, come aveva fatto a Lachis. 36Giosuè
poi, e con lui tutto Israele, salì da Eglon ad Ebron e le mossero guerra. 37La
presero e la passarono a fil di spada con il suo re, tutti i suoi villaggi e
ogni essere vivente che era in essa; non lasciò alcun superstite; come aveva
fatto ad Eglon, la votò allo sterminio con ogni essere vivente che era in essa.
38Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, si rivolse a Debir e le mosse
guerra. 39La prese con il suo re e tutti i suoi villaggi; li
passarono a fil di spada e votarono allo sterminio ogni essere vivente che era
in essa; non lasciò alcun superstite. Trattò Debir e il suo re come aveva
trattato Ebron e come aveva trattato Libna e il suo re.
40Così Giosuè batté tutto il paese: le montagne, il Negheb, il
bassopiano, le pendici e tutti i loro re. Non lasciò alcun superstite e votò
allo sterminio ogni essere che respira, come aveva comandato il Signore, Dio di
Israele. 41Giosuè li colpì da Kades-Barnea fino a Gaza e tutto il paese
di Gosen fino a Gàbaon. 42Giosuè prese tutti questi re e il loro
paese in una sola volta, perché il Signore, Dio di Israele, combatteva per
Israele. 43Poi Giosuè con tutto Israele tornò all'accampamento di
Gàlgala.
1Quando Iabin, re di Cazor, seppe queste cose, ne
informò Iobab, il re di Madon, il re di Simron, il re di Acsaf 2e i
re che erano al nord, sulle montagne, nell'Araba a sud di Chinarot, nel
bassopiano e sulle colline di Dor dalla parte del mare. 3I Cananei
erano a oriente e a occidente, gli Amorrei, gli Hittiti, i Perizziti, i Gebusei
erano sulle montagne e gli Evei erano al di sotto dell'Ermon nel paese di
Mizpa.
4Allora essi uscirono con tutti i loro eserciti: un popolo numeroso,
come la sabbia sulla riva del mare, con cavalli e carri in gran quantità.
5Si unirono tutti questi re e vennero ad accamparsi insieme presso
le acque di Merom, per combattere contro Israele. 6Allora il Signore
disse a Giosuè: "Non temerli, perché domani a quest'ora io li mostrerò
tutti trafitti davanti ad Israele. Taglierai i garretti ai loro cavalli e
appiccherai il fuoco ai loro carri". 7Giosuè con tutti i suoi
guerrieri li raggiunse presso le acque di Merom d'improvviso e piombò su di
loro. 8Il Signore li mise in potere di Israele, che li batté e li
inseguì fino a Sidone la Grande, fino a Misrefot-Maim e fino alla valle di
Mizpa ad oriente. Li batterono fino a non lasciar loro neppure un superstite. 9Giosuè
fece loro come gli aveva detto il Signore: tagliò i garretti ai loro cavalli e
appiccò il fuoco ai loro carri.
10In quel tempo Giosuè ritornò e prese Cazor e passò a fil di spada
il suo re, perché prima Cazor era stata la capitale di tutti quei regni.
11Passò a fil di spada ogni essere vivente che era in essa,
votandolo allo sterminio; non lasciò nessuno vivo e appiccò il fuoco a Cazor.
12Giosuè prese tutti quei re e le oro città, passandoli a fil di
spada; li votò allo sterminio, come aveva comandato Mosè, servo del Signore. 13Tuttavia
Israele non incendiò nessuna delle città erette sui colli, fatta eccezione per
la sola Cazor, che Giosuè incendiò. 14Gli Israeliti presero tutto il
bottino di queste città e il bestiame; solo passarono a fil di spada tutti gli
uomini fino a sterminarli; non lasciarono nessuno vivo.
15Come aveva comandato il Signore a Mosè suo servo, Mosè ordinò a
Giosuè e Giosuè così fece: non trascurò nulla di quanto aveva comandato il
Signore a Mosè.
16Giosuè si impadronì di tutto questo paese: le montagne, tutto il
Negheb, tutto il paese di Gosen, il bassopiano, l'Araba e le montagne di
Israele con il loro bassopiano. 17Dal monte Calak, che sale verso
Seir, a Baal-Gad nella valle del Libano sotto il monte Ermon, prese tutti i
loro re, li colpì e li mise a morte. 18Per molti giorni Giosuè mosse
guerra a tutti questi re. 19Non ci fu città che avesse fatto pace
con gli Israeliti, eccetto gli Evei che abitavano Gàbaon: si impadronirono di
tutti con le armi. 20Infatti era per disegno del Signore che il loro
cuore si ostinasse nella guerra contro Israele, per votarli allo sterminio,
senza che trovassero grazia, e per annientarli, come aveva comandato il Signore
a Mosè.
21In quel tempo Giosuè si mosse per eliminare gli Anakiti dalle
montagne, da Ebron, da Debir, da Anab, da tutte le montagne di Giuda e da tutte
le montagne di Israele. Giosuè li votò allo sterminio con le loro città. 22Non
rimase un Anakita nel paese degli Israeliti; solo ne rimasero a Gaza, a Gat e
ad Asdod. 23Giosuè si impadronì di tutta la regione, come aveva
detto il Signore a Mosè, e Giosuè la diede in possesso ad Israele, secondo le loro
divisioni per tribù. Poi il paese non ebbe più la guerra.
1Questi sono i re del paese, che gli Israeliti
sconfissero e del cui territorio entrarono in possesso, oltre il Giordano, ad
oriente, dal fiume Arnon al monte Ermon, con tutta l'Araba orientale.
2Sicon, re degli Amorrei che abitavano in Chesbon; il suo dominio
cominciava da Aroer, situata sul margine della valle del torrente Arnon,
incluso il centro del torrente, e comprendeva la metà di Gàlaad fino al
torrente Iabbok, lungo il confine dei figli di Ammon 3e inoltre
l'Araba fino alla riva orientale del mare di Kinarot e fino alla riva orientale
dell'Araba, cioè il Mar Morto, in direzione di Bet-Iesimot e più a sud, fin
sotto le pendici del Pisga.
4Inoltre Og, re di Basan, proveniente da un residuo di Refaim, che
abitava in Astarot e in Edrei, 5dominava le montagne dell'Ermon e
Salca e tutto Basan sino al confine dei Ghesuriti e dei Maacatiti, inoltre metà
di Gàlaad sino al confine di Sicon re di Chesbon. 6Mosè, servo del
Signore, e gli Israeliti li avevano sconfitti e Mosè, servo del Signore, ne
diede il possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a metà della tribù di Manàsse.
7Questi sono i re del paese che Giosuè e gli Israeliti sconfissero,
al di qua del Giordano ad occidente, da Baal-Gad nella valle del Libano fino al
monte Calak, che sale verso Seir, e di cui Giosuè diede il possesso alle tribù
di Israele secondo le loro divisioni, 8sulle montagne, nel
bassopiano, nell'Araba, sulle pendici, nel deserto e nel Negheb: gli Hittiti,
gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei:
9il re di Gèrico, uno; il re di Ai, che è presso Betel, uno;
10il re di Gerusalemme, uno; il re di Ebron, uno;
11il re di Iarmut, uno; il re di Lachis, uno;
12il re di Eglon, uno; il re di Ghezer, uno;
13il re di Debir, uno; il re di Gheder, uno;
14il re di Corma, uno; il re di Arad, uno;
15il re di Libna, uno; il re di Adullam, uno;
16il re di Makkeda, uno; il re di Betel, uno;
17il re di Tappuach, uno; il re di Efer, uno;
18il re di Afek, uno; il re di Sarom, uno;
19il re di Madon, uno; il re di Cazor, uno;
20il re di Simron-Meroon, uno; il re di Acsaf, uno;
21il re di Taanach, uno; il re di Meghiddo, uno;
22il re di Kades, uno; il re di Iokneam del Carmelo, uno;
23il re di Dor, sulla collina di Dor, uno; il re delle genti di
Gàlgala, uno;
24il re di Tirza, uno. In tutto trentun re.
1Quando Giosuè fu vecchio e avanti negli anni, il
Signore gli disse: "Tu sei diventato vecchio, avanti negli anni e rimane
molto territorio da occupare. 2Questo è il paese rimasto: tutti i distretti
dei Filistei e tutto il territorio dei Ghesuriti, 3dal Sicor, che è
sulla frontiera dell'Egitto, fino al territorio di Ekron, al nord, che è
ritenuto cananeo, i cinque principati dei Filistei: quello di Gaza, di Asdod,
di Ascalon, di Gat e di Ekron; gli Avviti 4al mezzogiorno; tutto il
paese dei Cananei, da Ara che è di quelli di Sidòne, fino ad Afek, sino al
confine degli Amorrei; 5il paese di quelli di Biblos e tutto il
Libano ad oriente, da Baal-Gad sotto il monte Ermon fino all'ingresso di Amat. 6Tutti
gli abitanti delle montagne dal Libano a Misrefot-Maim, tutti quelli di Sidòne,
io li scaccerò davanti agli Israeliti. Però tu assegna questo paese in possesso
agli Israeliti, come ti ho comandato. 7Ora dividi questo paese a
sorte alle nove tribù e a metà della tribù di Manàsse".
8Insieme con l'altra metà di Manàsse, i Rubeniti e i Gaditi avevano
ricevuto la loro parte di eredità, che Mosè aveva data loro oltre il Giordano,
ad oriente, come aveva concesso loro Mosè, servo del Signore. 9Da
Aroer, che è sulla riva del fiume Arnon, e dalla città, che è in mezzo alla
valle, tutta la pianura di Madaba fino a Dibon; 10tutte le città di
Sicon, re degli Amorrei, che regnava in Chesbon, sino al confine degli
Ammoniti. 11Inoltre Gàlaad, il territorio dei Ghesuriti e dei
Maacatiti, tutte le montagne dell'Ermon e tutto Basan fino a Salca; 12tutto
il regno di Og, in Basan, il quale aveva regnato in Astarot e in Edrei ed era
l'ultimo superstite dei Refaim, Mosè li aveva debellati e spodestati. 13Però
gli Israeliti non avevano scacciato i Ghesuriti e i Maacatiti; così Ghesur e
Maaca abitano in mezzo ad Israele fino ad oggi. 14Soltanto alla
tribù di Levi non aveva assegnato eredità: i sacrifici consumati dal fuoco per
il Signore, Dio di Israele, sono la sua eredità, secondo quanto gli aveva detto
il Signore.
15Mosè aveva dato alla tribù dei figli di Ruben una parte secondo le
loro famiglie 16ed essi ebbero il territorio da Aroer, che è sulla
riva del fiume Arnon, e la città che è a metà della valle e tutta la pianura
presso Madaba; 17Chesbon e tutte le sue città che sono nella
pianura, Dibon, Bamot-Baal, Bet-Baal-Meon, 18Iaaz, Kedemot, Mefaat, 19Kiriataim,
Sibma e Zeret-Sacar sulle montagne che dominano la valle; 20Bet-Peor,
i declivi del Pisga, Bet-Iesimot, 21tutte le città della pianura,
tutto il regno di Sicon, re degli Amorrei, che aveva regnato in Chesbon e che
Mosè aveva sconfitto insieme con i capi dei Madianiti, Evi, Rekem, Zur, Cur e
Reba, vassalli di Sicon, che abitavano nella regione. 22Quanto a
Balaam, figlio di Beor, l'indovino, gli Israeliti lo uccisero di spada insieme
a quelli che avevano trafitto. 23Il confine per i figli di Ruben fu
dunque il Giordano e il territorio limitrofo. Questa fu l'eredità dei figli di
Ruben secondo le loro famiglie: le città con i loro villaggi.
24Mosè poi aveva dato una parte alla tribù di Gad, ai figli di Gad
secondo le loro famiglie 25ed essi ebbero il territorio di Iazer e
tutte le città di Gàlaad e metà del paese degli Ammoniti fino ad Aroer, che è
di fronte a Rabba, 26e da Chesbon fino a Ramat-Mizpe e Betonim e da
Macanaim fino al territorio di Lodebar; 27nella valle: Bet-Aram e
Bet-Nimra, Succot e Zafon, il resto del regno di Sicon, re di Chesbon. Il
Giordano era il confine sino all'estremità del mare di Genèsaret oltre il
Giordano, ad oriente. 28Questa è l'eredità dei figli di Gad secondo
le loro famiglie: le città con i loro villaggi.
29Mosè aveva dato una parte a metà della tribù dei figli di Manàsse,
secondo le loro famiglie 30ed essi ebbero il territorio da Macanaim,
tutto il Basan, tutto il regno di Og, re di Basan, e tutti gli attendamenti di
Iair, che sono in Basan: sessanta città. 31La metà di Gàlaad,
Astarot e Edrei, città del regno di Og in Basan furono dati ai figli di Machir,
figlio di Manàsse, anzi alla metà dei figli di Machir, secondo le loro
famiglie.
32Questo distribuì Mosè nelle steppe di Moab, oltre il Giordano di
Gèrico, ad oriente. 33Alla tribù di Levi però Mosè non aveva
assegnato alcuna eredità: il Signore, Dio di Israele, è la loro eredità, come
aveva loro detto.
1Questo invece ebbero in eredità gli Israeliti nel
paese di Canaan: lo assegnarono loro in eredità il sacerdote Eleazaro e Giosuè,
figlio di Nun, e i capi dei casati delle tribù degli Israeliti. 2La
loro eredità fu stabilita per sorte, come aveva comandato il Signore per mezzo
di Mosè, per le nove tribù e per la mezza tribù; 3infatti Mosè aveva
assegnato l'eredità di due tribù e della mezza tribù oltre il Giordano; ai
leviti non aveva dato alcuna eredità in mezzo a loro; 4però i figli
di Giuseppe formano due tribù, Manàsse ed Efraim, mentre non si diede parte
alcuna ai leviti del paese, tranne le città dove abitare e i loro contadi per i
loro greggi e gli armenti. 5Come aveva comandato il Signore a Mosè,
così fecero gli Israeliti e si divisero il paese.
6Si presentarono allora i figli di Giuda da Giosuè a Gàlgala e
Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita gli disse: "Tu conosci la parola
che ha detto il Signore a Mosè, l'uomo di Dio, riguardo a me e a te a
Kades-Barnea. 7Avevo quarant'anni quando Mosè, servo del Signore, mi
inviò da Kades-Barnea a esplorare il paese e io gliene riferii come pensavo. 8I
compagni che vennero con me scoraggiarono il popolo, io invece fui pienamente
fedele al Signore Dio mio. 9Mosè in quel giorno giurò: Certo la terra,
che ha calcato il tuo piede, sarà in eredità a te e ai tuoi figli, per sempre,
perché sei stato pienamente fedele al Signore Dio mio. 10Ora, ecco
il Signore mi ha fatto vivere, come aveva detto, sono cioè quarantacinque anni
da quando disse questa parola a Mosè, mentre Israele camminava nel deserto, e
oggi, ecco ho ottantacinque anni; 11io sono ancora oggi come quando
Mosè mi inviò: come il mio vigore allora, così il mio vigore ora, sia per la
battaglia, sia per ogni altro servizio; 12ora concedimi questi
monti, di cui il Signore ha parlato in quel giorno, poiché tu hai allora saputo
che vi sono gli Anakiti e città grandi e fortificate; spero che il Signore sia
con me e io le conquisterò secondo quanto ha detto il Signore!". 13Giosuè
lo benedisse e diede Ebron in eredità a Caleb, figlio di Iefunne. 14Per
questo Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita, ebbe in eredità Ebron fino ad
oggi, perché pienamente fedele al Signore, Dio di Israele. Ebron si chiamava
prima Kiriat-Arba: Arba era stato l'uomo più grande tra gli Anakiti. Poi il
paese non ebbe più la guerra.
1La porzione che toccò in sorte alla tribù dei figli di
Giuda, secondo le loro famiglie, si trova ai confini di Edom, dal deserto di
Sin verso il Negheb, all'estremo sud. 2Il loro confine a mezzogiorno
cominciava alla parte estrema del Mar Morto, dalla punta rivolta verso mezzodì,
3poi procedeva a sud della salita di Akrabbim, passava per Sin e
risaliva a sud di Kades-Barnea; passava poi da Chezron, saliva ad Addar e
girava verso Karkaa; 4passava poi da Azmon e raggiungeva il torrente
d'Egitto e faceva capo al mare. Questo sarà il vostro confine meridionale. 5A
oriente il confine era costituito dal Mar Morto fino alla foce del Giordano.
Dal lato settentrionale il confine partiva dalla lingua di mare presso la foce
del Giordano, 6saliva a Bet-Ogla e passava a nord di Bet-Araba e
saliva alla Pietra di Bocan, figlio di Ruben. 7Poi il confine saliva
a Debir, per la valle di Acor e, a nord, girava verso le curve, che sono di
fronte alla salita di Adummin, a mezzogiorno del torrente; passava poi alle
acque di En-Semes e faceva capo a En-Roghel. 8Saliva poi la valle di
Ben-Innom a sud del fianco dei Gebusei, cioè di Gerusalemme; poi il confine
saliva sulla vetta della montagna che domina la valle di Innom ad ovest ed è
alla estremità della pianura dei Refaim, al nord. 9Poi il confine
piegava dalla vetta della montagna verso la fonte delle Acque di Neftoach e
usciva al monte Efron; piegava poi verso Baala, che è Kiriat-Iearim. 10Indi
il confine girava da Baala, ad occidente, verso il monte Seir, passava sul
pendio settentrionale del monte Iearim, cioè Chesalon, scendeva a Bet-Semes e
passava a Timna. 11Poi il confine raggiungeva il pendio
settentrionale di Ekron, quindi piegava verso Siccaron, passava per il monte
Baala, raggiungeva Iabneel e terminava al mare. 12La frontiera
occidentale era il Mar Mediterraneo. Questo era da tutti i lati il confine dei
figli di Giuda, secondo le loro famiglie.
13A Caleb figlio di Iefunne fu data una parte in mezzo ai figli di
Giuda, secondo l'ordine del Signore a Giosuè: fu data Kiriat-Arba, padre di
Anak, cioè Ebron. 14Caleb scacciò di là i tre figli di Anak, Sesai,
Achiman e Talmai, discendenti di Anak. 15Di là passò ad assalire gli
abitanti di Debir. Si chiamava Debir Kiriat-Sefer. 16Disse allora
Caleb: "A chi colpirà Kiriat-Sefer e se ne impadronirà, io darò in moglie
Acsa, mia figlia". 17Se ne impadronì Otniel, figlio di Kenaz,
fratello di Caleb; a lui diede in moglie sua figlia Acsa. 18Quand'essa
arrivò presso il marito, questi la persuase a chiedere un campo al padre.
Allora essa smontò dall'asino e Caleb le disse: "Che fai?". 19Gli
disse: "Concedimi un favore. Poiché tu mi hai dato il paese del Negheb,
dammi anche alcune sorgenti d'acqua". Le diede allora la sorgente superiore
e la sorgente inferiore. 20Questa fu l'eredità della tribù dei figli
di Giuda, secondo le loro famiglie.
21Le città poste all'estremità della tribù dei figli di Giuda, verso
il confine di Edom, nel Negheb, erano Kabseel, Eder, Iagur, 22Kina,
Dimona, Arara, 23Kedes, Cazor-Itnan, 24Zif, Telem,
Bealot, 25Caroz-Adatta, Keriot-Chezron, cioè Cazor, 26Amam,
Sema, Molada, 27Cazar-Gadda, Esmon, Bet-Pelet, 28Cazar-Sual,
Bersabea e le sue dipendenze, 29Baala, Iim, Ezem, 30Eltolad,
Chesil, Corma, 31Ziklag, Madmanna, Sansanna, 32Lebaot,
Silchim, En-Rimmon: in tutto ventinove città e i loro villaggi.
33Nella Sefela: Estaol, Sorea, Asna, 34Zanoach,
En-Gannim, Tappuach, Enam, 35Iarmut, Adullam, Soco, Azeka, 36Saaraim,
Aditaim, Ghedera e Ghederotaim: quattordici città e i loro villaggi; 37Senan,
Cadasa, Migdal-Gad, 38Dilean, Mizpe, Iokteel, 39Lachis,
Boskat, Eglon, 40Cabbon, Lacmas, Chitlis, 41Ghederot,
Bet-Dagon, Naama e Makkeda: sedici città e i loro villaggi; 42Libna,
Eter, Asan, 43Iftach, Asna, Nesib, 44Keila, Aczib e
Maresa: nove città e i loro villaggi; 45Ekron, le città del suo
territorio e i suoi villaggi; 46da Ekron fino al mare, tutte le
città vicine a Asdod e i loro villaggi; 47Asdod, le città del suo
territorio e i suoi villaggi; Gaza, le città del suo territorio e i suoi
villaggi fino al torrente d'Egitto e al Mar Mediterraneo, che serve di confine.
48Sulle montagne: Samir, Iattir, Soco, 49Danna,
Kiriat-Sanna, cioè Debir, 50Anab, Estemoa, Anim, 51Gosen,
Olon e Ghilo: undici città e i loro villaggi. 52Arab, Duma, Esean, 53Ianum,
Bet-Tappuach, Afeka, 54Umta, Kiriat-Arba, cioè Ebron e Sior: nove
città e i loro villaggi. 55Maon, Carmelo, Zif, Iutta, 56Izreel,
Iokdeam, Zanoach, 57Kain, Ghibea e Timna: dieci città e i loro
villaggi. 58Calcul, Bet-Sur, Ghedor, 59Maarat, Bet-Anot e
Eltekon: sei città e i loro villaggi. Tekoa, Efrata, cioè Betlemme, Peor, Etam,
Culon, Tatam, Sores, Carem, Gallim, Beter, Manak: undici città e i loro
villaggi. 60Kiriat-Baal, cioè Kiriat-Iearim, e Rabba: due città e i
loro villaggi.
61Nel deserto: Bet-Araba, Middin, Secaca, 62Nibsan, la
città del sale e Engaddi: sei città e i loro villaggi.
63Quanto ai Gebusei che abitavano in Gerusalemme, i figli di Giuda
non riuscirono a scacciarli; così i Gebusei abitano a Gerusalemme insieme con i
figli di Giuda fino ad oggi.
1La parte toccata in sorte ai figli di Giuseppe si
estendeva dal Giordano presso Gèrico verso le acque di Gèrico a oriente,
seguendo il deserto che per la montagna sale da Gèrico a Betel. 2Il
confine continuava poi da Betel-Luza e passava per la frontiera degli Architi
ad Atarot; 3scendeva a occidente verso il confine degli Iafletiti
fino al confine di Bet-Coron inferiore e fino a Ghezer e faceva capo al mare. 4I
figli di Giuseppe, Manàsse ed Efraim ebbero ciascuno la loro eredità.
5Questi furono i confini dei figli di Efraim, secondo le loro
famiglie. Il confine della loro eredità era a oriente Atarot-Addar, fino a
Bet-Coron superiore; 6continuava fino al mare, dal lato di
occidente, verso Micmetat al nord, girava a oriente verso Taanat-Silo e le
passava davanti a oriente di Ianoach. 7Poi da Ianoach scendeva ad
Atarot e a Naara, toccava Gèrico, e faceva capo al Giordano. 8Da
Tappuach il confine andava verso occidente fino al torrente di Kana e le sue
foci erano al mare. Tale era l'eredità della tribù dei figli d'Efraim, secondo
le loro famiglie; 9incluse le città, tutte le città con i loro
villaggi, riservate ai figli di Efraim in mezzo all'eredità dei figli di
Manàsse.
10Essi non scacciarono i Cananei che abitavano a Ghezer; i Cananei
hanno abitato in mezzo ad Efraim fino ad oggi, ma sono costretti ai lavori
forzati.
1Questa era la parte toccata in sorte alla tribù di
Manàsse, perché egli era il primogenito di Giuseppe. Quanto a Machir,
primogenito di Manàsse e padre di Gàlaad, poiché era guerriero, aveva ottenuto
Gàlaad e Basan.
2Fu dunque assegnata una parte agli altri figli di Manàsse secondo
le loro famiglie: ai figli di Abiezer, ai figli di Elek, ai figli d'Asriel, ai
figli di Sichem, ai figli di Efer, ai figli di Semida. Questi erano i figli
maschi di Manàsse, figlio di Giuseppe, secondo le loro famiglie. 3Ma
Zelofcad, figlio di Efer, figlio di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di
Manàsse, non ebbe figli maschi; ma ebbe figlie, delle quali ecco i nomi: Macla,
Noa, Ogla, Milca e Tirza. 4Queste si presentarono al sacerdote
Eleazaro, a Giosuè figlio di Nun e ai capi dicendo: "Il Signore ha
comandato a Mosè di darci una eredità in mezzo ai nostri fratelli". Giosuè
diede loro un'eredità in mezzo ai fratelli del padre loro, secondo l'ordine del
Signore. 5Toccarono così dieci parti a Manàsse, oltre il paese di
Gàlaad e di Basan che è oltre il Giordano, 6poiché le figlie di
Manàsse ebbero un'eredità in mezzo ai figli di lui.
Il paese di Gàlaad fu per gli altri figli di Manàsse. 7Il confine di
Manàsse era dal lato di Aser, Micmetat, situata di fronte a Sichem, poi il
confine girava a destra verso Iasib alla fonte di Tappuach. A Manàsse
apparteneva il territorio di Tappuach, mentre Tappuach, al confine di Manàsse,
era dei figli di Efraim. 9Quindi la frontiera scendeva al torrente
Kana. A sud del torrente vi erano le città di Efraim, oltre quelle che Efraim
possedeva in mezzo alle città di Manàsse. Il territorio di Manàsse era a nord
del torrente e faceva capo al mare. 10Il territorio a sud era di
Efraim, a nord era di Manàsse e suo confine era il mare. Con Aser erano
contigui a nord e con Issacar ad est. 11Inoltre in Issacar e in Aser
appartenevano a Manàsse: Beisan e i suoi villaggi, Ibleam e i suoi villaggi,
gli abitanti di Dor e i suoi villaggi, gli abitanti di En-Dor e i suoi
villaggi, gli abitanti di Taanach e i suoi villaggi, gli abitanti di Meghiddo e
i suoi villaggi, un terzo della regione collinosa. 12Non poterono
però i figli di Manàsse impadronirsi di queste città e il Cananeo continuò ad
abitare in questa regione. 13Poi, quando gli Israeliti divennero
forti, costrinsero il Cananeo ai lavori forzati, ma non lo spodestarono del
tutto.
14I figli di Giuseppe dissero a Giosuè: "Perché mi hai dato in
possesso una sola parte, una sola porzione misurata, mentre io sono un popolo
numeroso, tanto mi ha benedetto il Signore?". 15Rispose loro
Giosuè: "Se sei un popolo numeroso, sali alla foresta e disbosca a tuo
piacere lassù nel territorio dei Perizziti e dei Refaim, dato che le montagne
di Efraim sono troppo anguste per te". 16Dissero allora i figli
di Giuseppe: "Le montagne non ci bastano; inoltre tutti i Cananei che
abitano nel paese della valle hanno carri di ferro, tanto in Beisan e nelle sue
dipendenze, quanto nella pianura di Izreel". 17Allora Giosuè
disse alla casa di Giuseppe, a Efraim e a Manàsse: "Tu sei un popolo
numeroso e possiedi una grande forza; la tua non sarà una porzione soltanto, 18perché
le montagne saranno tue. È una foresta, ma tu la disboscherai e sarà tua da un
estremo all'altro; spodesterai infatti il Cananeo, benché abbia carri di ferro
e sia forte".
1Allora tutta la comunità degli Israeliti si radunò in
Silo, e qui eresse la tenda del convegno. Il paese era stato sottomesso a loro.
2Rimanevano tra gli Israeliti sette tribù che non avevano avuto la
loro parte. 3Disse allora Giosuè ai figli di Israele: "Fino a
quando trascurerete di andare ad occupare il paese, che vi ha dato il Signore,
Dio dei padri vostri? 4Sceglietevi tre uomini per tribù e io li
invierò. Essi si alzeranno, gireranno nella regione, la descriveranno secondo
la loro eredità e torneranno da me. 5Essi se la divideranno in sette
parti: Giuda rimarrà sul suo territorio nel meridione e quelli della casa di
Giuseppe rimarranno sul loro territorio al settentrione. 6Voi poi
farete una descrizione del paese in sette parti e me la porterete qui e io
getterò per voi la sorte qui dinanzi al Signore Dio nostro. 7Infatti
non vi è parte per i leviti in mezzo a voi, perché il sacerdozio del Signore è
la loro eredità, e Gad, Ruben e metà della tribù di Manàsse hanno già ricevuta
la loro eredità oltre il Giordano, ad oriente, come ha concesso loro Mosè,
servo del Signore".
8Si alzarono dunque gli uomini e si misero in cammino; Giosuè a
coloro che andavano a descrivere il paese ordinò: "Andate, girate nella
regione, descrivetela e tornate da me e qui io getterò per voi la sorte davanti
al Signore, in Silo". 9Gli uomini andarono, passarono per la
regione, la descrissero secondo le città in sette parti su di un libro e vennero
da Giosuè all'accampamento, in Silo. 10Allora Giosuè gettò per loro
la sorte in Silo, dinanzi al Signore, e lì Giosuè spartì il paese tra gli
Israeliti, secondo le loro divisioni.
11Fu tirata a sorte la parte della tribù dei figli di Beniamino,
secondo le loro famiglie; la parte che toccò loro aveva i confini tra i figli
di Giuda e i figli di Giuseppe.
12Dal lato di settentrione, il loro confine partiva dal Giordano,
saliva il pendio settentrionale di Gèrico, saliva per la montagna verso
occidente e faceva capo al deserto di Bet-Aven. 13Di là passava per
Luza, sul versante meridionale di Luza, cioè Betel, e scendeva ad Atarot-Addar,
presso il monte che è a mezzogiorno di Bet-Coron inferiore.
14Poi il confine si piegava e, al lato occidentale, girava a mezzogiorno
dal monte posto di fronte a Bet-Coron, a mezzogiorno, e faceva capo a
Kiriat-Baal, cioè Kiriat-Iearim, città dei figli di Giuda. Questo era il lato
occidentale.
15Il lato meridionale cominciava all'estremità di Kiriat-Iearim. Il
confine piegava verso occidente fino alla fonte delle acque di Neftoach; 16poi
scendeva all'estremità del monte di fronte alla valle di Ben-Innom, nella valle
dei Refaim, al nord, e scendeva per la valle di Innom, sul pendio meridionale
dei Gebusei, fino a En-Roghel. 17Si estendeva quindi verso il nord e
giungeva a En-Semes; di là si dirigeva verso le Curve di fronte alla salita di
Adummim e scendeva al sasso di Bocan, figlio di Ruben; 18poi passava
per il pendio settentrionale di fronte all'Araba e scendeva all'Araba. 19Il
confine passava quindi per il pendio settentrionale di Bet-Ogla e faceva capo
al golfo settentrionale del Mar Morto, alla foce meridionale del Giordano.
Questo era il confine meridionale.
20Il Giordano serviva di confine dal lato orientale.
Questo il possedimento dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie, con i
suoi confini da tutti i lati.
21Le città della tribù dei figli di Beniamino, secondo le loro
famiglie erano: Gèrico, Bet-Ogla, Emek-Kesis, 22Bet-Araba, Semaraim,
Betel, 23Avvim, Para, Ofra, 24Chefar-Ammonai, Ofni e
Gheba; dodici città e i loro villaggi; 25Gàbaon, Rama, Beerot, 26Mizpe,
Chefira, Mosa, 27Rekem, Irpeel, Tareala, 28Sela-Elef,
Iebus, cioè Gerusalemme, Gabaa, Kiriat-Iearim: quattordici città e i loro
villaggi.
Questo fu il possesso dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie.
1La seconda parte sorteggiata toccò a Simeone, alla
tribù dei figli di Simeone secondo le loro famiglie. Il loro possesso era in
mezzo a quello dei figli di Giuda.
2Ebbero nel loro territorio: Bersabea, Seba, Molada, 3Cazar-Susa,
Bala, Asem, 4Eltolad, Betul, Corma, 5Ziklag,
Bet-Marcabot, Cazar-Susa, 6Bet-Lebaot e Saruchen: tredici città e i
loro villaggi; 7En, Rimmon, Eter e Asan: quattro città e i loro
villaggi; 8tutti i villaggi che stavano intorno a queste città, fino
a Baalat-Beer, Ramat-Negheb.
Questo fu il possesso della tribù dei figli di Simeone, secondo le loro
famiglie. 9Il possesso dei figli di Simeone fu preso dalla parte dei
figli di Giuda, perché la parte dei figli di Giuda era troppo grande per loro;
perciò i figli di Simeone ebbero il loro possesso in mezzo al possesso di
quelli.
10La terza parte sorteggiata toccò ai figli di Zàbulon, secondo le
loro famiglie. Il confine del loro territorio si estendeva fino a Sarid.
11Questo confine saliva a occidente verso Mareala e giungeva a
Dabbeset e poi toccava il torrente che è di fronte a Iokneam. 12Da
Sarid girava ad oriente, dove sorge il sole, sino al confine di Chislot-Tabor;
poi continuava verso Daberat e saliva a Iafia. 13Di là passava verso
oriente, dove sorge il sole, per Gat-Efer, per Et-Kazin, usciva verso Rimmon,
girando fino a Nea. 14Poi il confine piegava dal lato di
settentrione verso Annaton e faceva capo alla valle d'Iftach-El. 15Esso
includeva inoltre: Kattat, Naalal, Simron, Ideala e Betlemme: dodici città e i
loro villaggi. 16Questo fu il possesso dei figli di Zàbulon, secondo
le loro famiglie: queste città e i loro villaggi.
17La quarta parte sorteggiata toccò a Issacar, ai figli di Issacar,
secondo le loro famiglie. 18Il loro territorio comprendeva: Izreel,
Chesullot, Sunem, 19Afaraim, Sion, Anacarat, 20Rabbit,
Kision, Abes, 21Remet, En-Gannim, En-Chadda e Bet-Passes. 22Poi
il confine giungeva a Tabor, Sacasim, Bet-Semes e faceva capo al Giordano:
sedici città e i loro villaggi. 23Questo fu il possesso della tribù
dei figli d'Issacar, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi.
24La quinta parte sorteggiata toccò ai figli di Aser secondo le loro
famiglie. 25Il loro territorio comprendeva: Elkat, Ali, Beten,
Acsaf, 26Alammelech, Amead, Miseal. Il loro confine giungeva, verso
occidente, al Carmelo e a Sicor-Libnat. 27Poi piegava dal lato dove
sorge il sole verso Bet-Dagon, toccava Zàbulon e la valle di Iftach-El al nord,
Bet-Emek e Neiel, e si prolungava verso Cabul a sinistra 28e verso
Ebron, Recob, Ammon e Cana fino a Sidòne la Grande. 29Poi il confine
piegava verso Rama fino alla fortezza di Tiro, girava verso Osa e faceva capo
al mare; incluse Macleb, Aczib, 30Acco, Afek e Recob: ventidue città
e i loro villaggi. 31Questo il possesso della tribù dei figli di
Aser, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi.
32La sesta parte sorteggiata toccò ai figli di Nèftali, secondo le
loro famiglie. 33Il loro confine si estendeva da Elef e dalla
quercia di Besaannim ad Adami-Nekeb e Iabneel fino a Lakkum e faceva capo al
Giordano, 34poi il confine piegava a occidente verso Aznot-Tabor e
di là continuava verso Ukkok; giungeva a Zàbulon dal lato di mezzogiorno, ad
Aser dal lato d'occidente e a Giuda del Giordano dal lato di levante. 35Le
fortezze erano Siddim, Ser, Ammat, Rakkat, Genèsaret, 36Adama, Rama,
Cazor, 37Kedes, Edrei, En-Cazor, 38Ireon, Migdal-El,
Orem, Bet-Anat e Bet-Semes: diciannove città e i loro villaggi. 39Questo
fu il possesso della tribù dei figli di Nèftali, secondo le loro famiglie:
queste città e i loro villaggi.
40La settima parte sorteggiata toccò alla tribù dei figli di Dan,
secondo le loro famiglie. 41Il confine del loro possesso comprendeva
Sorea, Estaol, Ir-Semes, 42Saalabbin, Aialon, Itla, 43Elon,
Timna, Ekron, 44Elteke, Ghibbeton, Baalat, 45Ieud,
Bene-Berak, Gat-Rimmon, 46Me-Iarkon e Rakkon con il territorio di
fronte a Giaffa. 47Ma il territorio dei figli di Dan si estese più
lontano, perché i figli di Dan andarono a combattere contro Lesem; la presero e
la passarono a fil di spada; ne presero possesso, vi si stabilirono e la
chiamarono Dan, dal nome di Dan loro padre. 48Questo fu il possesso
della tribù dei figli di Dan, secondo le loro famiglie: queste città e i loro
villaggi.
49Quando gli Israeliti ebbero finito di ripartire il paese secondo i
suoi confini, diedero a Giosuè, figlio di Nun, una proprietà in mezzo a loro. 50Secondo
l'ordine del Signore, gli diedero la città che egli chiese: Timnat-Serach,
sulle montagne di Efraim. Egli costruì la città e vi stabilì la dimora. 51Tali
sono le eredità che il sacerdote Eleazaro, Giosuè, figlio di Nun, e i
capifamiglia delle tribù degli Israeliti distribuirono a sorte in Silo, davanti
al Signore all'ingresso della tenda del convegno. Così compirono la divisione
del paese.
1Poi il Signore disse a Giosuè: 2"Parla
agli Israeliti e di' loro: Stabilitevi le città di rifugio, delle quali vi ho
parlato per mezzo di Mosè, 3perché l'omicida che avrà ucciso
qualcuno per errore o per inavvertenza, vi si possa rifugiare; vi serviranno di
rifugio contro il vendicatore del sangue. 4L'omicida fuggirà in una
di quelle città e, fermatosi all'ingresso della porta della città, esporrà il
suo caso agli anziani di quella città; questi lo accoglieranno presso di loro
dentro la città, gli assegneranno una dimora ed egli si stabilirà in mezzo a
loro. 5Se il vendicatore del sangue lo inseguirà, essi non gli
daranno nelle mani l'omicida, perché ha ucciso il prossimo senza averne
l'intenzione, senza averlo prima odiato. 6L'omicida rimarrà in
quella città finché, alla morte del sommo sacerdote, che sarà in funzione in
quei giorni, comparirà in giudizio davanti all'assemblea. Allora l'omicida
potrà tornarsene e rientrare nella sua città e nella sua casa, nella città da
dove era fuggito".
7Consacrarono dunque Kades in Galilea sulle montagne di Nèftali,
Sichem sulle montagne di Efraim e Kiriat-Arba, cioè Ebron sulle montagne di
Giuda. 8Oltre il Giordano, a oriente di Gèrico, stabilirono Bezer
della tribù di Ruben, nel deserto, sull'altipiano; Ramot in Gàlaad nella tribù
di Gad e Golan in Basan, nella tribù di Manàsse. 9Queste furono le
città stabilite per tutti gli Israeliti e per lo straniero che abita in mezzo a
loro, perché chiunque avesse ucciso qualcuno per inavvertenza, potesse rifugiarvisi
e non morisse per mano del vendicatore del sangue, prima d'essere comparso
davanti all'assemblea.
1I capifamiglia dei leviti si presentarono al sacerdote
Eleazaro, a Giosuè figlio di Nun e ai capifamiglia delle tribù degli Israeliti 2e
dissero loro a Silo, nel paese di Canaan: "Il Signore ha comandato, per
mezzo di Mosè, che ci fossero date città da abitare con i loro pascoli per il
nostro bestiame". 3Gli Israeliti diedero ai leviti,
sorteggiandole dal loro possesso, le seguenti città con i loro pascoli, secondo
il comando del Signore. 4Si tirò a sorte per le famiglie dei
Keatiti; fra i leviti, i figli del sacerdote Aronne ebbero in sorte tredici
città della tribù di Giuda, della tribù di Simeone e della tribù di Beniamino. 5Al
resto dei Keatiti toccarono in sorte dieci città delle famiglie della tribù di
Efraim, della tribù di Dan e di metà della tribù di Manàsse. 6Ai
figli di Gherson toccarono in sorte tredici città delle famiglie della tribù
d'Issacar, della tribù di Aser, della tribù di Nèftali e di metà della tribù di
Manàsse in Basan. 7Ai figli di Merari, secondo le loro famiglie,
toccarono dodici città della tribù di Ruben, della tribù di Gad e della tribù
di Zàbulon. 8Gli Israeliti diedero dunque a sorte queste città con i
loro pascoli ai leviti, come il Signore aveva comandato per mezzo di Mosè.
9Diedero, cioè, della tribù dei figli di Giuda e della tribù dei
figli di Simeone le città qui nominate. 10Esse toccarono ai figli
d'Aronne tra le famiglie dei Keatiti, figli di Levi, perché il primo sorteggio
fu per loro. 11Furono dunque date loro Kiriat-Arba, padre di Anak,
cioè Ebron, sulle montagne di Giuda, con i suoi pascoli tutt'intorno; 12ma
diedero i campi di questa città e i suoi villaggi come possesso a Caleb, figlio
di Iefunne. 13Diedero ai figli del sacerdote Aronne Ebron, città di
rifugio per l'omicida, con i suoi pascoli; poi Libna e i suoi pascoli, 14Iattir
e i suoi pascoli, Estemoa e i suoi pascoli, 15Debir e i suoi
pascoli, Colon e i suoi pascoli, 16Ain e i suoi pascoli, Iutta e i suoi
pascoli, Bet-Semes e i suoi pascoli: nove città di queste tribù. 17Della
tribù di Beniamino, Gàbaon e i suoi pascoli, Ghega e i suoi pascoli, 18Anatot
e i suoi pascoli, Almon e i suoi pascoli: quattro città.
19Totale delle città dei sacerdoti figli d'Aronne: tredici città e i
loro pascoli.
20Alle famiglie dei Keatiti, cioè al resto dei leviti, figli di
Keat, toccarono città della tribù di Efraim. 21Fu loro data, come
città di rifugio per l'omicida, Sichem e i suoi pascoli sulle montagne di
Efraim; poi Ghezer e i suoi pascoli, 22Chibsaim e i suoi pascoli,
Bet-Coron e i suoi pascoli: quattro città. 23Della tribù di Dan:
Elteke e i suoi pascoli, Ghibbeton e i suoi pascoli, 24Aialon e i
suoi pascoli, Gat-Rimmon e i suoi pascoli: quattro città. 25Di metà
della tribù di Manàsse: Taanach e i suoi pascoli, Ibleam e i suoi pascoli: due
città. 26Totale: dieci città con i loro pascoli, che toccarono alle
famiglie degli altri figli di Keat.
27Ai figli di Gherson, che erano tra le famiglie dei leviti, furono
date: di metà della tribù di Manàsse, come città di rifugio per l'omicida,
Golan in Basan e i suoi pascoli, Astarot con i suoi pascoli: due città; 28della
tribù d'Issacar, Kision e i suoi pascoli, Daberat e i suoi pascoli, 29Iarmut
e i suoi pascoli, En-Gannim e i suoi pascoli: quattro città; 30della
tribù di Aser, Miseal e i suoi pascoli, Abdon e i suoi pascoli; 31Elkat
e i suoi pascoli, Recob e i suoi pascoli: quattro città; 32della
tribù di Nèftali, come città di rifugio per l'omicida, Kades in Galilea e i
suoi pascoli, Ammot-Dor e i suoi pascoli, Kartan con i suoi pascoli: tre città.
33Totale delle città dei Ghersoniti, secondo le loro famiglie:
tredici città e i loro pascoli.
34Alle famiglie dei figli di Merari, cioè al resto dei leviti,
furono date: della tribù di Zàbulon, Iokneam e i suoi pascoli, Karta e i suoi
pascoli, 35Dimna e i suoi pascoli, Naalal e i suoi pascoli: quattro
città; 36della tribù di Ruben, come città di rifugio per l'omicida,
Bezer e i suoi pascoli, Iaas e i suoi pascoli, 37Kedemot e i suoi pascoli,
Mefaat e i suoi pascoli: quattro città; 38della tribù di Gad, come
città di rifugio per l'omicida, Ramot in Gàlaad e i suoi pascoli, Macanaim e i
suoi pascoli, 39Chesbon e i suoi pascoli, Iazer e i suoi pascoli: in
tutto quattro città. 40Totale delle città date in sorte ai figli di
Merari, secondo le loro famiglie, cioè il resto delle famiglie dei leviti:
dodici città.
41Totale delle città dei leviti in mezzo ai possessi degli
Israeliti: quarantotto città e i loro pascoli. 42Ciascuna di queste
città aveva intorno il pascolo; così era di tutte queste città.
43Il Signore diede dunque a Israele tutto il paese che aveva giurato
ai padri di dar loro e gli Israeliti ne presero possesso e vi si stabilirono. 44Il
Signore diede loro tranquillità intorno, come aveva giurato ai loro padri;
nessuno di tutti i loro nemici poté resistere loro; il Signore mise in loro
potere tutti quei nemici. 45Di tutte le belle promesse che il
Signore aveva fatte alla casa d'Israele, non una andò a vuoto: tutto giunse a
compimento.
1Allora Giosuè convocò i Rubeniti, i Gaditi e metà
della tribù di Manàsse 2e disse loro: "Voi avete osservato
quanto Mosè, servo del Signore, vi aveva ordinato e avete obbedito alla mia
voce, in tutto quello che io vi ho comandato. 3Non avete abbandonato
i vostri fratelli durante questo lungo tempo fino ad oggi e avete osservato il
comando del Signore vostro Dio. 4Ora che il Signore vostro Dio ha
dato tranquillità ai vostri fratelli, come aveva loro promesso, tornate e
andate alle vostre tende, nel paese che vi appartiene, e che Mosè, servo del
Signore, vi ha assegnato oltre il Giordano. 5Soltanto abbiate gran
cura di eseguire i comandi e la legge che Mosè, servo del Signore, vi ha dato,
amando il Signore vostro Dio, camminando in tutte le sue vie, osservando i suoi
comandi, restando fedeli a lui e servendolo con tutto il cuore e con tutta
l'anima". 6Poi Giosuè li benedisse e li congedò ed essi
tornarono alle loro tende. 7Mosè aveva dato a metà della tribù di
Manàsse un possesso in Basan e Giosuè diede all'altra metà un possesso tra i
loro fratelli, di qua del Giordano, a occidente.
Quando Giosuè li rimandò alle loro tende e li benedisse, 8aggiunse:
"Voi tornate alle vostre tende con grandi ricchezze, con bestiame molto
numeroso, con argento, oro, rame, ferro e con grande quantità di vesti;
dividete con i vostri fratelli il bottino, tolto ai vostri nemici".
9I figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse
dunque tornarono, dopo aver lasciato gli Israeliti a Silo, nel paese di Canaan,
per andare nel paese di Gàlaad, il paese di loro proprietà, che avevano
ricevuto in possesso, in forza del comando del Signore, per mezzo di Mosè.
10Quando furono giunti alle Curve del Giordano, che sono nel paese
di Canaan, i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse vi
costruirono un altare, presso il Giordano: un altare di forma grandiosa. 11Gli
Israeliti udirono che si diceva: "Ecco i figli di Ruben, i figli di Gad e
metà della tribù di Manàsse hanno costruito un altare di fronte al paese di
Canaan, alle Curve del Giordano, dalla parte degli Israeliti". 12Quando
gli Israeliti seppero questo, tutta la loro comunità si riunì a Silo per muover
loro guerra. 13Gli Israeliti mandarono ai figli di Ruben, ai figli
di Gad e metà della tribù di Manàsse nel paese di Gàlaad, Pincas, figlio del
sacerdote Eleazaro, 14e con lui dieci capi, un capo per ciascun
casato paterno di tutte le tribù d'Israele: 15tutti erano capi di un
casato paterno fra i gruppi di migliaia d'Israele; essi andarono dai figli di
Ruben, dai figli di Gad e da metà della tribù di Manàsse nel paese di Gàlaad e
dissero loro: 16"Dice tutta la comunità del Signore: Che è
questa infedeltà, che avete commessa contro il Dio d'Israele, desistendo oggi
dal seguire il Signore, costruendovi un altare per ribellarvi oggi al Signore? 17Non
ci basta l'iniquità di Peor, della quale non ci siamo ancora purificati oggi e
che attirò quel flagello sulla comunità del Signore? 18Voi oggi
desistete dal seguire il Signore! Poiché oggi vi siete ribellati al Signore,
domani egli si adirerà contro tutta la comunità d'Israele. 19Se
ritenete immondo il paese che possedete, ebbene, passate nel paese che è
possesso del Signore, dove è stabilita la Dimora del Signore, e stabilitevi in
mezzo a noi; ma non ribellatevi al Signore e non fate di noi dei ribelli,
costruendovi un altare oltre l'altare del Signore nostro Dio. 20Quando
Acan figlio di Zerach commise un'infedeltà riguardo allo sterminio, non venne
forse l'ira del Signore su tutta la comunità d'Israele sebbene fosse un
individuo solo? Non dovette egli morire per la sua colpa?".
21Allora i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di
Manàsse risposero e dissero ai capi dei gruppi di migliaia d'Israele: 22"Dio,
Dio, Signore! Dio, Dio, Signore! Lui lo sa, ma anche Israele lo sappia. Se
abbiamo agito per ribellione o per infedeltà verso il Signore, che Egli non ci
salvi oggi! 23Se abbiamo costruito un altare per desistere dal
seguire il Signore; se è stato per offrire su di esso olocausti od oblazioni e
per fare su di esso sacrifici di comunione, il Signore stesso ce ne chieda
conto! 24In verità l'abbiamo fatto preoccupati di questo: pensando
cioè che in avvenire i vostri figli potessero dire ai nostri figli: Che avete
in comune voi con il Signore Dio d'Israele? 25Il Signore ha posto il
Giordano come confine tra noi e voi, figli di Ruben e figli di Gad; voi non
avete parte alcuna con il Signore! Così i vostri figli farebbero desistere i
nostri figli dal temere il Signore. 26Perciò abbiamo detto:
Costruiamo un altare, non per olocausti, né per sacrifici, 27ma
perché sia testimonio fra noi e voi e fra i nostri discendenti dopo di noi,
dimostrando che vogliamo servire al Signore dinanzi a lui, con i nostri
olocausti, con le nostre vittime e con i nostri sacrifici di comunione. Così i
vostri figli non potranno un giorno dire ai nostri figli: Voi non avete parte
alcuna con il Signore. 28Abbiamo detto: Se in avvenire essi diranno
questo a noi o ai nostri discendenti, noi risponderemo: Guardate la forma
dell'altare del Signore, che i nostri padri fecero, non per olocausti, né per
sacrifici, ma perché fosse di testimonio fra noi e voi. 29Lungi da
noi l'idea di ribellarci al Signore e di desistere dal seguire il Signore,
costruendo un altare per olocausti, per oblazioni o per sacrifici, oltre
l'altare del Signore nostro Dio, che è davanti alla sua Dimora!".
30Quando Pincas e i capi della comunità, i capi dei gruppi di
migliaia d'Israele che erano con lui, udirono le parole dette dai figli di
Ruben, dai figli di Gad e dai figli di Manàsse, ne rimasero soddisfatti. 31Pincas,
figlio del sacerdote Eleazaro, disse ai figli di Ruben, ai figli di Gad e ai
figli di Manàsse: "Oggi riconosciamo che il Signore è in mezzo a noi,
poiché non avete commesso questa infedeltà verso il Signore; così avete
preservato gli Israeliti dal castigo del Signore".
32Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, e i capi lasciarono i figli
di Ruben e i figli di Gad e tornarono dal paese di Gàlaad al paese di Canaan
presso gli Israeliti, ai quali riferirono l'accaduto. 33La cosa
piacque agli Israeliti, i quali benedissero Dio e non parlarono più di muover
guerra ai figli di Ruben e di Gad, per devastare il paese che essi abitavano. 34I
figli di Ruben e i figli di Gad chiamarono quell'altare Testimonio perché
dissero: "Esso è testimonio fra di noi che il Signore è Dio".
1Molto tempo dopo che il Signore aveva dato riposo a
Israele, liberandolo da tutti i nemici che lo circondavano, Giosuè, ormai
vecchio e molto avanti negli anni, 2convocò tutto Israele, gli
anziani, i capi, i giudici e gli scribi del popolo e disse loro: "Io sono
vecchio, molto avanti negli anni. 3Voi avete visto quanto il Signore
vostro Dio ha fatto a tutte queste nazioni, scacciandole dinanzi a voi; poiché
il Signore vostro Dio ha combattuto per voi. 4Ecco io ho diviso tra
voi a sorte, come possesso per le vostre tribù, il paese delle nazioni che
restano e di tutte quelle che ho sterminate, dal Giordano fino al Mar
Mediterraneo, ad occidente. 5Il Signore vostro Dio le disperderà
egli stesso dinanzi a voi e le scaccerà dinanzi a voi e voi prenderete possesso
del loro paese, come il Signore vostro Dio vi ha detto.
6Siate forti nell'osservare ed eseguire quanto è scritto nel libro
della legge di Mosè, senza deviare né a destra, né a sinistra, 7senza
mischiarvi con queste nazioni che rimangono fra di voi; non pronunciate neppure
il nome dei loro dèi, non ne fate uso nei giuramenti; non li servite e non vi
prostrate davanti a loro: 8ma restate fedeli al Signore vostro Dio,
come avete fatto fino ad oggi. 9Il Signore ha scacciato dinanzi a
voi nazioni grandi e potenti; nessuno ha potuto resistere a voi fino ad oggi. 10Uno
solo di voi ne inseguiva mille, perché il Signore vostro Dio combatteva per voi
come aveva promesso. 11Abbiate gran cura, per la vostra vita, di
amare il Signore vostro Dio. 12Perché, se fate apostasia e vi unite
al resto di queste nazioni che sono rimaste fra di voi e vi imparentate con
loro e vi mescolate con esse ed esse con voi, 13allora sappiate che
il Signore vostro Dio non scaccerà più queste genti dinanzi a voi, ma esse
diventeranno per voi una rete, una trappola, un flagello ai vostri fianchi;
diventeranno spine nei vostri occhi, finché non siate periti e scomparsi da
questo buon paese che il Signore vostro Dio vi ha dato. 14Ecco io oggi
me ne vado per la via di ogni abitante della terra; riconoscete con tutto il
cuore e con tutta l'anima che neppur una di tutte le buone promesse, che il
Signore vostro Dio aveva fatto per voi, è caduta a vuoto; tutte sono giunte a
compimento per voi: neppure una è andata a vuoto. 15Ma, come ogni
buona parola che il Signore vostro Dio vi aveva detta è giunta a compimento per
voi, così il Signore farà giungere a vostro danno tutte le sue parole di
minaccia, finché vi abbia sterminati da questo buon paese che il vostro Dio, il
Signore, vi ha dato. 16Se trasgredite l'alleanza che il Signore
vostro Dio vi ha imposta, e andate a servire altri dèi e vi prostrate davanti a
loro, l'ira del Signore si accenderà contro di voi e voi perirete presto,
scomparendo dal buon paese che egli vi ha dato".
1Giosuè radunò tutte le tribù d'Israele in Sichem e
convocò gli anziani d'Israele, i capi, i giudici e gli scribi del popolo, che
si presentarono davanti a Dio. 2Giosuè disse a tutto il popolo:
"Dice il Signore, Dio d'Israele: I vostri padri, come Terach padre di
Abramo e padre di Nacor, abitarono dai tempi antichi oltre il fiume e servirono
altri dèi. 3Io presi il padre vostro Abramo da oltre il fiume e gli
feci percorrere tutto il paese di Canaan; moltiplicai la sua discendenza e gli
diedi Isacco. 4Ad Isacco diedi Giacobbe ed Esaù e assegnai ad Esaù
il possesso delle montagne di Seir; Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto.
5Poi mandai Mosè e Aronne e colpii l'Egitto con i prodigi che feci
in mezzo ad esso; dopo vi feci uscire. 6Feci dunque uscire
dall'Egitto i vostri padri e voi arrivaste al mare. Gli Egiziani inseguirono i
vostri padri con carri e cavalieri fino al Mare Rosso. 7Quelli
gridarono al Signore ed egli pose fitte tenebre fra voi e gli Egiziani; poi
spinsi sopra loro il mare, che li sommerse; i vostri occhi videro ciò che io
avevo fatto agli Egiziani. Dimoraste lungo tempo nel deserto.
8Io vi condussi poi nel paese degli Amorrei, che abitavano oltre il
Giordano; essi combatterono contro di voi e io li misi in vostro potere; voi
prendeste possesso del loro paese e io li distrussi dinanzi a voi. 9Poi
sorse Balak, figlio di Zippor, re di Moab, per muover guerra a Israele; mandò a
chiamare Balaam, figlio di Beor, perché vi maledicesse; 10ma io non
volli ascoltare Balaam; egli dovette benedirvi e vi liberai dalle mani di
Balak. 11Passaste il Giordano e arrivaste a Gèrico. Gli abitanti di
Gèrico, gli Amorrei, i Perizziti, i Cananei, gli Hittiti, i Gergesei, gli Evei
e i Gebusei combatterono contro di voi e io li misi in vostro potere. 12Mandai
avanti a voi i calabroni, che li scacciarono dinanzi a voi, com'era avvenuto
dei due re amorrei: ma ciò non avvenne per la vostra spada, né per il vostro
arco. 13Vi diedi una terra, che voi non avevate lavorata, e abitate
in città, che voi non avete costruite, e mangiate i frutti delle vigne e degli
oliveti, che non avete piantati.
14Temete dunque il Signore e servitelo con integrità e fedeltà;
eliminate gli dèi che i vostri padri servirono oltre il fiume e in Egitto e
servite il Signore. 15Se vi dispiace di servire il Signore,
scegliete oggi chi volete servire: se gli dèi che i vostri padri servirono
oltre il fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel paese dei quali abitate.
Quanto a me e alla mia casa, vogliamo servire il Signore".
16Allora il popolo rispose e disse: "Lungi da noi l'abbandonare
il Signore per servire altri dèi! 17Poiché il Signore nostro Dio ha
fatto uscire noi e i padri nostri dal paese d'Egitto, dalla condizione servile,
ha compiuto quei grandi miracoli dinanzi agli occhi nostri e ci ha protetti per
tutto il viaggio che abbiamo fatto e in mezzo a tutti i popoli fra i quali
siamo passati. 18Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi
popoli e gli Amorrei che abitavano il paese. Perciò anche noi vogliamo servire
il Signore, perché Egli è il nostro Dio".
19Giosuè disse al popolo: "Voi non potrete servire il Signore,
perché è un Dio santo, è un Dio geloso; Egli non perdonerà le vostre
trasgressioni e i vostri peccati. 20Se abbandonerete il Signore e
servirete dèi stranieri, Egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto
bene, vi farà del male e vi consumerà".
21Il popolo disse a Giosuè: "No! Noi serviremo il
Signore".
22Allora Giosuè disse al popolo: "Voi siete testimoni contro
voi stessi, che vi siete scelto il Signore per servirlo!".
Risposero: "Siamo testimoni!".
23Giosuè disse: "Eliminate gli dèi dello straniero, che sono in
mezzo a voi, e rivolgete il cuore verso il Signore, Dio d'Israele!".
24Il popolo rispose a Giosuè: "Noi serviremo il Signore nostro
Dio e obbediremo alla sua voce!".
25Giosuè in quel giorno concluse un'alleanza con il popolo e gli
diede uno statuto e una legge a Sichem. 26Poi Giosuè scrisse queste
cose nel libro della legge di Dio; prese una grande pietra e la rizzò là, sotto
il terebinto, che è nel santuario del Signore. 27Giosuè disse a
tutto il popolo: "Ecco questa pietra sarà una testimonianza per noi;
perché essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha dette; essa servirà
quindi da testimonio contro di voi, perché non rinneghiate il vostro Dio".
28Poi Giosuè rimandò il popolo, ognuno al proprio territorio.
29Dopo queste cose, Giosuè figlio di Nun, servo del Signore, morì a
centodieci anni 30e lo seppellirono nel territorio di sua proprietà
a Timnat-Serach, che è sulle montagne di Efraim, a settentrione del monte Gaas.
31Israele servì il Signore per tutta la vita di Giosuè e tutta la
vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè e che conoscevano tutte le opere
che il Signore aveva compiute per Israele.
32Le ossa di Giuseppe, che gli Israeliti avevano portate
dall'Egitto, le seppellirono a Sichem, nella parte della montagna che Giacobbe
aveva acquistata dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d'argento
e che i figli di Giuseppe avevano ricevuta in eredità. 33Poi morì
anche Eleazaro, figlio di Aronne, e lo seppellirono a Gàbaa di Pincas, che era
stata data a suo figlio Pincas, sulle montagne di Efraim.
1Dopo la morte di Giosuè, gli Israeliti consultarono il
Signore dicendo: "Chi di noi andrà per primo a combattere contro i
Cananei?". 2Il Signore rispose: "Andrà Giuda: ecco, ho
messo il paese nelle sue mani". 3Allora Giuda disse a Simeone
suo fratello: "Vieni con me nel paese, che mi è toccato in sorte, e
combattiamo contro i Cananei; poi anch'io verrò con te in quello che ti è
toccato in sorte". Simeone andò con lui. 4Giuda dunque si mosse
e il Signore mise nelle loro mani i Cananei e i Perizziti; sconfissero a Bezek
diecimila uomini. 5Incontrato Adoni-Bezek a Bezek, l'attaccarono e
sconfissero i Cananei e i Perizziti. 6Adoni-Bezek fuggì, ma essi lo
inseguirono, lo catturarono e gli amputarono i pollici delle mani e dei piedi. 7Adoni-Bezek
disse: "Settanta re con i pollici delle mani e dei piedi amputati,
raccattavano gli avanzi sotto la mia tavola. Quello che ho fatto io, Dio me lo
ripaga". Lo condussero poi a Gerusalemme dove morì.
8I figli di Giuda attaccarono Gerusalemme e la presero; la passarono
a fil di spada e l'abbandonarono alle fiamme.
9Poi andarono a combattere contro i Cananei che abitavano le montagne,
il Negheb e la Sefela. 10Giuda marciò contro i Cananei che abitavano
a Ebron, che prima si chiamava Kiriat-Arba, e sconfisse Sesai, Achiman e
Talmai. 11Di là andò contro gli abitanti di Debir, che prima si
chiamava Kiriat-Sefer. 12Allora Caleb disse: "A chi batterà
Kiriat-Sefer e la prenderà io darò in moglie Acsa mia figlia". 13La
prese Otniel, figlio di Kenaz, fratello minore di Caleb, e questi gli diede in
moglie sua figlia Acsa. 14Ora, mentre andava dal marito, egli la
indusse a chiedere un campo a suo padre. Essa scese dall'asino e Caleb le
disse: "Che hai?". 15Essa rispose: "Fammi un dono;
poiché tu mi hai dato una terra arida, dammi anche qualche fonte d'acqua".
Egli le donò la sorgente superiore e la sorgente inferiore.
16I figli del suocero di Mosè, il Kenita, salirono dalla città delle
Palme con i figli di Giuda nel deserto di Giuda, a mezzogiorno di Arad;
andarono dunque e si stabilirono in mezzo al popolo. 17Poi Giuda
marciò con Simeone suo fratello: sconfissero i Cananei che abitavano in Sefat,
votarono allo sterminio la città, che fu chiamata Corma. 18Giuda
prese anche Gaza con il suo territorio, Ascalon con il suo territorio ed Ekron
con il suo territorio. 19Il Signore fu con Giuda, che scacciò gli
abitanti delle montagne, ma non poté espellere gli abitanti della pianura,
perché muniti di carri di ferro. 20Come Mosè aveva ordinato, Ebron
fu data a Caleb, che da essa scacciò i tre figli di Anak.
21I figli di Beniamino non scacciarono i Gebusei che abitavano
Gerusalemme, perciò i Gebusei abitano con i figli di Beniamino in Gerusalemme
fino ad oggi.
22Anche la casa di Giuseppe marciò contro Betel e il Signore fu con
loro. 23La casa di Giuseppe mandò a esplorare Betel, città che prima
si chiamava Luz. 24Gli esploratori videro un uomo che usciva dalla
città e gli dissero: "Insegnaci una via di accesso alla città e noi ti
faremo grazia". 25Egli insegnò loro la via di accesso alla
città ed essi passarono la città a fil di spada, ma risparmiarono quell'uomo
con tutta la sua famiglia. 26Quell'uomo andò nel paese degli Hittiti
e vi edificò una città che chiamò Luz: questo è il suo nome fino ad oggi.
27Manàsse non scacciò gli abitanti di Beisan e delle sue dipendenze,
né quelli di Taanach e delle sue dipendenze, né quelli di Dor e delle sue
dipendenze, né quelli d'Ibleam e delle sue dipendenze, né quelli di Meghiddo e
delle sue dipendenze; i Cananei continuarono ad abitare in quel paese. 28Quando
Israele divenne più forte, costrinse ai lavori forzati i Cananei, ma non li
scacciò del tutto. 29Nemmeno Efraim scacciò i Cananei, che abitavano
a Ghezer, perciò i Cananei abitarono in Ghezer in mezzo ad Efraim.
30Zàbulon non scacciò gli abitanti di Kitron, né gli abitanti di
Naalol; i Cananei abitarono in mezzo a Zàbulon e furono ridotti in schiavitù. 31Aser
non scacciò gli abitanti di Acco, né gli abitanti di Sidòne, né quelli di
Aclab, di Aczib, di Elba, di Afik, di Recob; 32i figli di Aser si
stabilirono in mezzo ai Cananei che abitavano il paese, perché non li avevano
scacciati. 33Nèftali non scacciò gli abitanti di Bet-Semes, né gli
abitanti di Bet-Anat e si stabilì in mezzo ai Cananei che abitavano il paese;
ma gli abitanti di Bet-Semes e di Bet-Anat furono da loro costretti ai lavori
forzati. 34Gli Amorrei respinsero i figli di Dan sulle montagne e
non li lasciarono scendere nella pianura. 35Gli Amorrei continuarono
ad abitare Ar-Cheres, Aialon e Saalbim; ma la mano della casa di Giuseppe si
aggravò su di loro e furono costretti ai lavori forzati. 36Il
confine degli Amorrei si estendeva dalla salita di Akrabbim, da Sela in su.
1Ora l'angelo del Signore salì da Gàlgala a Bochim e
disse: "Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho condotti nel paese, che
avevo giurato ai vostri padri di darvi. Avevo anche detto: Non romperò mai la
mia alleanza con voi; 2voi non farete alleanza con gli abitanti di
questo paese; distruggerete i loro altari. Ma voi non avete obbedito alla mia
voce. Perché avete fatto questo? 3Perciò anch'io dico: non li
scaccerò dinanzi a voi; ma essi vi staranno ai fianchi e i loro dèi saranno per
voi un inciampo".
4Appena l'angelo del Signore disse queste parole a tutti gli
Israeliti, il popolo alzò la voce e pianse. 5Chiamarono quel luogo
Bochim e vi offrirono sacrifici al Signore.
6Quando Giosuè ebbe congedato il popolo, gli Israeliti se ne andarono,
ciascuno nel suo territorio, a prendere in possesso il paese. 7Il
popolo servì il Signore durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a
Giosuè e che avevano visto tutte le grandi opere, che il Signore aveva fatte in
favore d'Israele. 8Poi Giosuè, figlio di Nun, servo del Signore,
morì a centodieci anni 9e fu sepolto nel territorio, che gli era
toccato a Timnat-Cheres sulle montagne di Efraim, a settentrione del monte
Gaas. 10Anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri;
dopo di essa ne sorse un'altra, che non conosceva il Signore, né le opere che
aveva compiute in favore d'Israele. 11Gli Israeliti fecero ciò che è
male agli occhi del Signore e servirono i Baal; 12abbandonarono il
Signore, Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, e
seguirono altri dèi di quei popoli che avevano intorno: si prostrarono davanti
a loro e provocarono il Signore, 13abbandonarono il Signore e
servirono Baal e Astarte. 14Allora si accese l'ira del Signore
contro Israele e li mise in mano a razziatori, che li depredarono; li vendette
ai nemici che stavano loro intorno ed essi non potevano più tener testa ai
nemici. 15Dovunque uscivano in campo, la mano del Signore era contro
di loro, come il Signore aveva detto, come il Signore aveva loro giurato:
furono ridotti all'estremo. 16Allora il Signore fece sorgere dei
giudici, che li liberavano dalle mani di quelli che li spogliavano. 17Ma
neppure ai loro giudici davano ascolto, anzi si prostituivano ad altri dèi e si
prostravano davanti a loro. Abbandonarono ben presto la via battuta dai loro
padri, i quali avevano obbedito ai comandi del Signore: essi non fecero così. 18Quando
il Signore suscitava loro dei giudici, il Signore era con il giudice e li
liberava dalla mano dei loro nemici durante tutta la vita del giudice; perché
il Signore si lasciava commuovere dai loro gemiti sotto il giogo dei loro
oppressori. 19Ma quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi
più dei loro padri, seguendo altri dèi per servirli e prostrarsi davanti a
loro, non desistendo dalle loro pratiche e dalla loro condotta ostinata.
20Perciò l'ira del Signore si accese contro Israele e disse:
"Poiché questa nazione ha violato l'alleanza che avevo stabilita con i
loro padri e non hanno obbedito alla mia voce, 21nemmeno io scaccerò
più dinanzi a loro nessuno dei popoli, che Giosuè lasciò quando morì. 22Così,
per mezzo loro, metterò alla prova Israele, per vedere se cammineranno o no
sulla via del Signore, come fecero i loro padri".
23Il Signore lasciò quelle nazioni senza affrettarsi a scacciarle e
non le mise nelle mani di Giosuè.
1Queste sono le nazioni che il Signore risparmiò allo
scopo di mettere alla prova Israele per mezzo loro, cioè quanti non avevano
visto le guerre di Canaan. 2Ciò avvenne soltanto per l'istruzione
delle nuove generazioni degli Israeliti, perché imparassero la guerra, quelli,
per lo meno, che prima non l'avevano mai vista: 3i cinque capi dei
Filistei, tutti i Cananei, quei di Sidòne e gli Evei, che abitavano le montagne
del Libano, dal monte Baal-Ermon fino all'ingresso di Amat. 4Queste
nazioni servirono a mettere Israele alla prova per vedere se Israele avrebbe
obbedito ai comandi, che il Signore aveva dati ai loro padri per mezzo di Mosè.
5Così gli Israeliti abitarono in mezzo ai Cananei, agli Hittiti,
agli Amorrei, ai Perizziti, agli Evei e ai Gebusei; 6presero in
mogli le figlie di essi, maritarono le proprie figlie con i loro figli e
servirono i loro dèi.
7Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore;
dimenticarono il Signore loro Dio e servirono i Baal e le Asere. 8Perciò
l'ira del Signore si accese contro Israele e li mise nelle mani di
Cusan-Risataim, re del Paese dei due fiumi; gli Israeliti furono servi di
Cusan-Risataim per otto anni. 9Poi gli Israeliti gridarono al
Signore, e il Signore suscitò loro un liberatore, Otniel, figlio di Kenaz,
fratello minore di Caleb, ed egli li liberò. 10Lo spirito del
Signore fu su di lui ed egli fu giudice d'Israele; uscì a combattere e il
Signore gli diede nelle mani Cusan-Risataim, re di Aram; la sua mano fu potente
contro Cusan-Risataim. 11Il paese rimase in pace per quarant'anni,
poi Otniel, figlio di Kenaz, morì.
12Gli Israeliti ripresero a fare ciò che è male agli occhi del
Signore; il Signore rese forte Eglon, re di Moab, contro Israele, perché
facevano ciò che è male agli occhi del Signore. 13Eglon radunò
intorno a sé gli Ammoniti e gli Amaleciti, fece una spedizione contro Israele,
lo batté e si impadronì della città delle Palme. 14Gli Israeliti
furono schiavi di Eglon, re di Moab, per diciotto anni. 15Poi
gridarono al Signore ed egli suscitò loro un liberatore, Eud, figlio di Ghera,
Beniaminita, che era mancino. Gli Israeliti mandarono per mezzo di lui un
tributo a Eglon re di Moab. 16Eud si fece una spada a due tagli,
lunga un gomed, e se la cinse sotto la veste, al fianco destro. 17Poi
presentò il tributo a Eglon, re di Moab, che era uomo molto grasso. 18Finita
la presentazione del tributo, ripartì con la gente che l'aveva portato. 19Ma
egli, dal luogo detto Idoli, che è presso Gàlgala, tornò indietro e disse:
"O re, ho una cosa da dirti in segreto". Il re disse:
"Silenzio!" e quanti stavano con lui uscirono. 20Allora
Eud si accostò al re che stava seduto nel piano di sopra, riservato a lui solo,
per la frescura, e gli disse: "Ho una parola da dirti da parte di
Dio". Quegli si alzò dal suo seggio. 21Allora Eud, allungata la
mano sinistra, trasse la spada dal suo fianco e gliela piantò nel ventre. 22Anche
l'elsa entrò con la lama; il grasso si rinchiuse intorno alla lama, perciò egli
uscì subito dalla finestra, senza estrargli la spada dal ventre. 23Eud
uscì nel portico, dopo aver chiuso i battenti del piano di sopra e aver tirato
il chiavistello. 24Quando fu uscito, vennero i servi, i quali
guardarono e videro che i battenti del piano di sopra erano sprangati; dissero:
"Certo attende ai suoi bisogni nel camerino della stanza fresca". 25Aspettarono
fino ad essere inquieti, ma quegli non apriva i battenti del piano di sopra.
Allora presero la chiave, aprirono ed ecco il loro signore era steso per terra,
morto. 26Mentre essi indugiavano, Eud era fuggito e, dopo aver
oltrepassato gli Idoli, si era messo in salvo nella Seira. 27Appena
arrivato là, suonò la tromba sulle montagne di Efraim e gli Israeliti scesero
con lui dalle montagne ed egli si mise alla loro testa. 28Disse
loro: "Seguitemi, perché il Signore vi ha messo nelle mani i Moabiti,
vostri nemici". Quelli scesero dopo di lui, si impadronirono dei guadi del
Giordano, per impedirne il passo ai Moabiti, e non lasciarono passare nessuno. 29In
quella circostanza sconfissero circa diecimila Moabiti, tutti robusti e
valorosi; non ne scampò neppure uno. 30Così in quel giorno Moab fu
umiliato sotto la mano d'Israele e il paese rimase tranquillo per ottant'anni.
31Dopo di lui ci fu Samgar figlio di Anat. Egli sconfisse seicento
Filistei con un pungolo da buoi; anch'egli salvò Israele.
1Eud era morto e gli Israeliti tornarono a fare ciò che
è male agli occhi del Signore. 2Il Signore li mise nelle mani di
Iabin re di Canaan, che regnava in Cazor. Il capo del suo esercito era Sisara
che abitava a Aroset-Goim. 3Gli Israeliti gridarono al Signore,
perché Iabin aveva novecento carri di ferro e già da venti anni opprimeva
duramente gli Israeliti.
4In quel tempo era giudice d'Israele una profetessa, Debora, moglie
di Lappidot. 5Essa sedeva sotto la palma di Debora, tra Rama e
Betel, sulle montagne di Efraim, e gli Israeliti venivano a lei per le vertenze
giudiziarie. 6Essa mandò a chiamare Barak, figlio di Abinoam, da
Kades di Nèftali, e gli disse: "Il Signore, Dio d'Israele, ti dà
quest'ordine: Va', marcia sul monte Tabor e prendi con te diecimila figli di
Nèftali e figli di Zàbulon. 7Io attirerò verso di te al torrente
Kison Sisara, capo dell'esercito di Iabin, con i suoi carri e la sua numerosa
gente, e lo metterò nelle tue mani". 8Barak le rispose:
"Se vieni anche tu con me, andrò; ma se non vieni, non andrò". 9Rispose:
"Bene, verrò con te; però non sarà tua la gloria sulla via per cui
cammini; ma il Signore metterà Sisara nelle mani di una donna". Debora si
alzò e andò con Barak a Kades. 10Barak convocò Zàbulon e Nèftali a
Kades; diecimila uomini si misero al suo seguito e Debora andò con lui.
11Ora Eber, il Kenita, si era separato dai Keniti, discendenti di
Obab, suocero di Mosè, e aveva piantato le tende alla Quercia di Saannaim che è
presso Kades.
12Fu riferito a Sisara che Barak, figlio di Abinoam, era salito sul
monte Tabor. 13Allora Sisara radunò tutti i suoi carri, novecento
carri di ferro, e tutta la gente che era con lui da Aroset-Goim fino al torrente
Kison.
14Debora disse a Barak: "Alzati, perché questo è il giorno in
cui il Signore ha messo Sisara nelle tue mani. Il Signore non esce forse in
campo davanti a te?". Allora Barak scese dal monte Tabor, seguito da
diecimila uomini. 15Il Signore sconfisse, davanti a Barak, Sisara
con tutti i suoi carri e con tutto il suo esercito; Sisara scese dal carro e
fuggì a piedi. 16Barak inseguì i carri e l'esercito fino ad
Aroset-Goim; tutto l'esercito di Sisara cadde a fil di spada e non ne scampò
neppure uno.
17Intanto Sisara era fuggito a piedi verso la tenda di Giaele,
moglie di Eber il Kenita, perché vi era pace fra Iabin, re di Cazor, e la casa
di Eber il Kenita. 18Giaele uscì incontro a Sisara e gli disse:
"Fermati, mio signore, fermati da me: non temere". Egli entrò da lei
nella sua tenda ed essa lo nascose con una coperta. 19Egli le disse:
"Dammi un po' d'acqua da bere perché ho sete". Essa aprì l'otre del
latte, gli diede da bere e poi lo ricoprì. 20Egli le disse:
"Sta' all'ingresso della tenda; se viene qualcuno a interrogarti dicendo:
C'è qui un uomo?, dirai: Nessuno". 21Ma Giaele, moglie di Eber,
prese un picchetto della tenda, prese in mano il martello, venne pian piano a
lui e gli conficcò il picchetto nella tempia, fino a farlo penetrare in terra.
Egli era profondamente addormentato e sfinito; così morì. 22Ed ecco
Barak inseguiva Sisara; Giaele gli uscì incontro e gli disse: "Vieni e ti
mostrerò l'uomo che cerchi". Egli entrò da lei ed ecco Sisara era steso
morto con il picchetto nella tempia.
23Così Dio umiliò quel giorno Iabin, re di Canaan, davanti agli
Israeliti. 24La mano degli Israeliti si fece sempre più pesante su
Iabin, re di Canaan, finché ebbero sterminato Iabin re di Canaan.
1In quel giorno Debora, con Barak, figlio di Abinoam,
pronunciò questo canto:
2"Ci furono capi in Israele
per assumere il comando;
ci furono volontari
per arruolarsi in massa:
Benedite il Signore!
3Ascoltate, re,
porgete gli orecchi, o principi;
io voglio cantare al Signore,
voglio cantare al Signore,
voglio cantare inni al Signore, Dio d'Israele!
4Signore, quando uscivi dal Seir,
quando avanzavi dalla steppa di Edom,
la terra tremò, i cieli si scossero,
le nubi si sciolsero in acqua.
5Si stemperarono i monti
davanti al Signore, Signore del Sinai,
davanti al Signore, Dio d'Israele.
6Ai giorni di Samgar, figlio di Anat,
ai giorni di Giaele,
erano deserte le strade
e i viandanti deviavano su sentieri tortuosi.
7Era cessata ogni autorità di governo,
era cessata in Israele,
fin quando sorsi io, Debora,
fin quando sorsi come madre in Israele.
8Si preferivano divinità straniere
e allora la guerra fu alle porte,
ma scudo non si vedeva né lancia
né quarantamila in Israele.
9Il mio cuore si volge ai comandanti d'Israele,
ai volontari tra il popolo;
benedite il Signore!
10Voi, che cavalcate asine bianche,
seduti su gualdrappe,
voi che procedete sulla via, raccontate;
11unitevi al grido degli uomini
schierati fra gli abbeveratoi:
là essi proclamano le vittorie del Signore,
le vittorie del suo governo in Israele,
quando scese alle porte il popolo del Signore.
12Dèstati, dèstati, o Debora,
dèstati, dèstati, intona un canto!
Sorgi, Barak, e cattura i tuoi prigionieri,
o figlio di Abinoam!
13Allora scesero i fuggiaschi
per unirsi ai principi;
il popolo del Signore
scese a sua difesa tra gli eroi.
14Quelli della stirpe di Efraim
scesero nella pianura,
ti seguì Beniamino fra le tue genti.
Dalla stirpe di Machir scesero i comandanti
e da Zàbulon chi impugna lo scettro del comando.
15I principi di Issacar mossero con Debora;
Barak si lanciò sui suoi passi nella pianura.
Presso i ruscelli di Ruben grandi erano le esitazioni.
16Perché sei rimasto seduto tra gli ovili,
ad ascoltare le zampogne dei pastori?
Presso i ruscelli di Ruben
erano ben grandi le dispute...
17Gàlaad dimora oltre il Giordano
e Dan perché vive straniero sulle navi?
Aser si è stabilito lungo la riva del grande mare
e presso le sue insenature dimora.
18Zàbulon invece è un popolo che si è esposto alla morte,
come Nèftali, sui poggi della campagna!
19Vennero i re, diedero battaglia,
combatterono i re di Canaan,
a Taanach sulle acque di Meghiddo,
ma non riportarono bottino d'argento.
20Dal cielo le stelle diedero battaglia,
dalle loro orbite combatterono contro Sisara.
21Il torrente Kison li travolse;
torrente impetuoso fu il torrente Kison...
Anima mia, calpesta con forza!
22Allora martellarono gli zoccoli dei cavalli
al galoppo, al galoppo dei corsieri.
23Maledite Meroz - dice l'angelo del Signore -
maledite, maledite i suoi abitanti,
perché non vennero in aiuto al Signore,
in aiuto al Signore tra gli eroi.
24Sia benedetta fra le donne Giaele,
la moglie di Eber il Kenita,
benedetta fra le donne della tenda!
25Acqua egli chiese, latte essa diede,
in una coppa da principi offrì latte acido.
26Una mano essa stese al picchetto
e la destra a un martello da fabbri,
e colpì Sisara, lo percosse alla testa,
ne fracassò, ne trapassò la tempia.
27Ai piedi di lei si contorse, ricadde, giacque;
ai piedi di lei si contorse, ricadde,
dove si contorse, là ricadde finito.
28Dietro la finestra si affaccia e si lamenta
la madre di Sisara, dietro la persiana:
Perché il suo carro tarda ad arrivare?
Perché così a rilento procedono i suoi carri?
29Le più sagge sue principesse rispondono
e anche lei torna a dire a se stessa:
30Certo han trovato bottino, stan facendo le parti:
una fanciulla, due fanciulle per ogni uomo;
un bottino di vesti variopinte per Sisara,
un bottino di vesti variopinte a ricamo;
una veste variopinta a due ricami
è il bottino per il mio collo...
31Così periscano tutti i tuoi nemici, Signore!
Ma coloro che ti amano siano come il sole,
quando sorge con tutto lo splendore".
Poi il paese ebbe pace per quarant'anni.
1Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del
Signore e il Signore li mise nelle mani di Madian per sette anni. 2La
mano di Madian si fece pesante contro Israele; per la paura dei Madianiti gli
Israeliti adattarono per sé gli antri dei monti, le caverne e le cime scoscese.
3Quando Israele aveva seminato, i Madianiti con i figli di Amalek e
i figli dell'oriente venivano contro di lui, 4si accampavano sul
territorio degli Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del paese fino
all'ingresso di Gaza e non lasciavano in Israele mezzi di sussistenza: né
pecore, né buoi, né asini. 5Poiché venivano con i loro armenti e con
le loro tende e arrivavano numerosi come le cavallette - essi e i loro cammelli
erano senza numero - e venivano nel paese per devastarlo. 6Israele
fu ridotto in grande miseria a causa di Madian e gli Israeliti gridarono al
Signore.
7Quando gli Israeliti ebbero gridato a causa di Madian, 8il
Signore mandò loro un profeta che disse: "Dice il Signore, Dio d'Israele:
Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho fatti uscire dalla condizione
servile; 9vi ho liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano di
quanti vi opprimevano; li ho scacciati davanti a voi, vi ho dato il loro paese 10e
vi ho detto: Io sono il Signore vostro Dio; non venerate gli dèi degli Amorrei,
nel paese dei quali abitate. Ma voi non avete ascoltato la mia voce".
11Ora l'angelo del Signore venne a sedere sotto il terebinto di
Ofra, che apparteneva a Ioas, Abiezerita; Gedeone, figlio di Ioas, batteva il
grano nel tino per sottrarlo ai Madianiti. 12L'angelo del Signore
gli apparve e gli disse: "Il Signore è con te, uomo forte e
valoroso!". 13Gedeone gli rispose: "Signor mio, se il
Signore è con noi, perché ci è capitato tutto questo? Dove sono tutti i suoi
prodigi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: Il Signore non ci ha
fatto forse uscire dall'Egitto? Ma ora il Signore ci ha abbandonati e ci ha
messi nelle mani di Madian". 14Allora il Signore si volse a lui
e gli disse: "Va' con questa forza e salva Israele dalla mano di Madian;
non ti mando forse io?". 15Gli rispose: "Signor mio, come
salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manàsse e io sono il
più piccolo nella casa di mio padre". 16Il Signore gli disse:
"Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo
solo". 17Gli disse allora: "Se ho trovato grazia ai tuoi
occhi, dammi un segno che proprio tu mi parli. 18Intanto, non te ne
andare di qui prima che io torni da te e porti la mia offerta da
presentarti". Rispose: "Resterò finché tu torni". 19Allora
Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e con un'efa di farina
preparò focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola,
gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì. 20L'angelo di Dio
gli disse: "Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa pietra
e versavi il brodo". Egli fece così. 21Allora l'angelo del
Signore stese l'estremità del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le
focacce azzime; salì dalla roccia un fuoco che consumò la carne e le focacce
azzime e l'angelo del Signore scomparve dai suoi occhi. 22Gedeone
vide che era l'angelo del Signore e disse: "Signore, ho dunque visto
l'angelo del Signore faccia a faccia!". 23Il Signore gli disse:
"La pace sia con te, non temere, non morirai!". 24Allora
Gedeone costruì in quel luogo un altare al Signore e lo chiamò Signore-Pace.
Esso esiste fino ad oggi a Ofra degli Abiezeriti.
25In quella stessa notte il Signore gli disse: "Prendi il
giovenco di tuo padre e un secondo giovenco di sette anni, demolisci l'altare
di Baal fatto da tuo padre e taglia il palo sacro che gli sta accanto. 26Costruisci
un altare al Signore tuo Dio sulla cima di questa roccia, disponendo ogni cosa
con ordine; poi prendi il secondo giovenco e offrilo in olocausto sulla legna
del palo sacro che avrai tagliato". 27Allora Gedeone prese
dieci uomini fra i suoi servitori e fece come il Signore gli aveva ordinato; ma
temendo di farlo di giorno, per paura dei suoi parenti e della gente della
città, lo fece di notte. 28Quando il mattino dopo la gente della
città si alzò, vide che l'altare di Baal era stato demolito, che il palo sacro
accanto era stato tagliato e che il secondo giovenco era offerto in olocausto
sull'altare che era stato costruito. 29Si dissero l'un altro:
"Chi ha fatto questo?". Investigarono, si informarono e dissero:
"Gedeone, figlio di Ioas, ha fatto questo". 30Allora la
gente della città disse a Ioas: "Conduci fuori tuo figlio e sia messo a
morte, perché ha demolito l'altare di Baal e ha tagliato il palo sacro che gli
stava accanto". 31Ioas rispose a quanti insorgevano contro di
lui: "Volete difendere voi la causa di Baal e venirgli in aiuto? Chi vorrà
difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se è Dio, difenda
da sé la sua causa, per il fatto che hanno demolito il suo altare". 32Perciò
in quel giorno Gedeone fu chiamato Ierub-Baal, perché si disse: "Baal
difenda la sua causa contro di lui, perché egli ha demolito il suo
altare".
33Ora tutti i Madianiti, Amalek e i figli dell'oriente si
radunarono, passarono il Giordano e si accamparono nella pianura di Izreel. 34Ma
lo spirito del Signore investì Gedeone; egli suonò la tromba e gli Abiezeriti
furono convocati per seguirlo. 35Egli mandò anche messaggeri in
tutto Manàsse, che fu pure chiamato a seguirlo; mandò anche messaggeri nelle
tribù di Aser, di Zàbulon e di Nèftali, le quali vennero ad unirsi agli altri.
36Gedeone disse a Dio: "Se tu stai per salvare Israele per mia
mano, come hai detto, 37ecco, io metterò un vello di lana sull'aia:
se c'è rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno resta asciutto, io saprò
che tu salverai Israele per mia mano, come hai detto". 38Così
avvenne. La mattina dopo, Gedeone si alzò per tempo, strizzò il vello e ne
spremette la rugiada: una coppa piena d'acqua. 39Gedeone disse a
Dio: "Non adirarti contro di me; io parlerò ancora una volta. Lasciami
fare la prova con il vello, solo ancora una volta: resti asciutto soltanto il
vello e ci sia la rugiada su tutto il terreno". 40Dio fece così
quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu rugiada su tutto il
terreno.
1Ierub-Baal dunque, cioè Gedeone, con tutta la gente
che era con lui, alzatosi di buon mattino, si accampò alla fonte di Carod. Il
campo di Madian era al nord, verso la collina di More, nella pianura. 2Il
Signore disse a Gedeone: "La gente che è con te è troppo numerosa, perché
io metta Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi dinanzi a me e dire:
La mia mano mi ha salvato. 3Ora annunzia davanti a tutto il popolo:
Chiunque ha paura e trema, torni indietro". Gedeone li mise così alla
prova. Tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo e ne rimasero
diecimila. 4Il Signore disse a Gedeone: "La gente è ancora
troppo numerosa; falli scendere all'acqua e te li metterò alla prova. Quegli
del quale ti dirò: Questi venga con te, verrà; e quegli del quale ti dirò:
Questi non venga con te, non verrà". 5Gedeone fece dunque
scendere la gente all'acqua e il Signore gli disse: "Quanti lambiranno
l'acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da una parte; porrai
da un'altra quanti, per bere, si metteranno in ginocchio". 6Il
numero di quelli che lambirono l'acqua portandosela alla bocca con la mano, fu
di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bere
l'acqua. 7Allora il Signore disse a Gedeone: "Con questi
trecento uomini che hanno lambito l'acqua, io vi salverò e metterò i Madianiti
nelle tue mani. Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua".
8Egli prese dalle mani del popolo le brocche e le trombe; rimandò
tutti gli altri Israeliti ciascuno alla sua tenda e tenne con sé i trecento
uomini. L'accampamento di Madian gli stava al di sotto, nella pianura.
9In quella stessa notte il Signore disse a Gedeone: "Alzati e
piomba sul campo, perché io te l'ho messo nelle mani. 10Ma se hai
paura di farlo, scendivi con Pura tuo servo 11e udrai quello che
dicono; dopo, prenderai vigore per piombare sul campo". Egli scese con
Pura suo servo fino agli avamposti dell'accampamento. 12I Madianiti,
gli Amaleciti e tutti i figli dell'oriente erano sparsi nella pianura e i loro
cammelli erano senza numero come la sabbia che è sul lido del mare. 13Quando
Gedeone vi giunse, ecco un uomo raccontava un sogno al suo compagno e gli
diceva: "Ho fatto un sogno. Mi pareva di vedere una pagnotta di orzo
rotolare nell'accampamento di Madian: giunse alla tenda, la urtò e la rovesciò
e la tenda cadde a terra". 14Il suo compagno gli rispose:
"Questo non è altro che la spada di Gedeone, figlio di Ioas, uomo di
Israele; Dio ha messo nelle sue mani Madian e tutto l'accampamento". 15Quando
Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua interpretazione, si prostrò;
poi tornò al campo di Israele e disse: "Alzatevi, perché il Signore ha
messo nelle vostre mani l'accampamento di Madian".
16Divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò a tutti trombe e
brocche vuote con dentro fiaccole; 17disse loro: "Guardate me e
fate come farò io; quando sarò giunto ai limiti dell'accampamento, come farò
io, così farete voi. 18 Quando io, con quanti sono con me, suonerò
la tromba, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l'accampamento e
griderete: Per il Signore e per Gedeone!". 19Gedeone e i cento
uomini che erano con lui giunsero all'estremità dell'accampamento, all'inizio
della veglia di mezzanotte, quando appena avevano cambiato le sentinelle. Egli
suonò la tromba spezzando la brocca che aveva in mano. 20Allora le
tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche, tenendo le fiaccole
con la sinistra e con la destra le trombe per suonare e gridarono: "La
spada per il Signore e per Gedeone!". 21Ognuno di essi rimase
al suo posto, intorno all'accampamento; tutto il campo si mise a correre, a
gridare, a fuggire. 22Mentre quelli suonavano le trecento trombe, il
Signore fece volgere la spada di ciascuno contro il compagno, per tutto
l'accampamento. L'esercito fuggì fino a Bet-Sitta a Zerera fino alla riva di
Abel-Mecola, sopra Tabbat.
23Gli Israeliti di Nèftali, di Aser e di tutto Manàsse si radunarono
e inseguirono i Madianiti. 24Intanto Gedeone aveva mandato
messaggeri per tutte le montagne di Efraim a dire: "Scendete contro i
Madianiti e tagliate loro i guadi sul Giordano fino a Bet-Bara". Così
tutti gli uomini di Efraim si radunarono e si impadronirono dei guadi sul
Giordano fino a Bet-Bara. 25Presero due capi di Madian, Oreb e Zeeb;
uccisero Oreb alla roccia di Oreb e Zeeb al Torchio di Zeeb. Inseguirono i
Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, oltre il Giordano.
1Ma gli uomini di Efraim gli dissero: "Che azione
ci hai fatto, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro
Madian?". Litigarono con lui violentemente. 2Egli rispose loro:
"Che ho fatto io in confronto a voi? La racimolatura di Efraim non vale
più della vendemmia di Abiezer? 3Dio vi ha messo nelle mani i capi
di Madian, Oreb e Zeeb; che dunque ho potuto fare io in confronto a voi?".
A tali parole, la loro ira contro di lui si calmò.
4Gedeone arrivò al Giordano e lo attraversò. Ma egli e i suoi
trecento uomini erano stanchi e affamati. 5Disse a quelli di Succot:
"Date focacce di pane alla gente che mi segue, perché è stanca e io sto
inseguendo Zebach e Zalmunna, re di Madian". 6Ma i capi di Succot
risposero: "Tieni forse già nelle tue mani i polsi di Zebach e di
Zalmunna, perché dobbiamo dare il pane al tuo esercito?". 7Gedeone
disse: "Ebbene, quando il Signore mi avrà messo nelle mani Zebach e
Zalmunna, vi strazierò le carni con le spine del deserto e con i cardi". 8Di
là salì a Penuel e parlò agli uomini di Penuel nello stesso modo; essi gli
risposero come avevano fatto quelli di Succot. 9Egli disse anche
agli uomini di Penuel: "Quando tornerò in pace, abbatterò questa
torre".
10Zebach e Zalmunna erano a Karkor con il loro accampamento di circa
quindicimila uomini, quanti erano rimasti dell'intero esercito dei figli
dell'oriente; centoventimila uomini armati di spada erano caduti. 11Gedeone
salì per la via dei nomadi a oriente di Nobach e di Iogbea e mise in rotta
l'esercito che si credeva sicuro. 12Zebach e Zalmunna si diedero
alla fuga, ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zebach e Zalmunna, e
sbaragliò tutto l'esercito.
13Poi Gedeone, figlio di Ioas, tornò dalla battaglia per la salita
di Cheres. 14Catturò un giovane della gente di Succot e lo
interrogò; quegli gli mise per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di
Succot: settantasette uomini. 15Poi venne alla gente di Succot e
disse: "Ecco Zebach e Zalmunna, a proposito dei quali mi avete insultato
dicendo: Hai tu forse già nelle mani i polsi di Zebach e Zalmunna perché
dobbiamo dare il pane alla tua gente stanca?". 16Prese gli
anziani della città e con le spine del deserto e con i cardi castigò gli uomini
di Succot. 17Demolì la torre di Penuel e uccise gli uomini della
città. 18Poi disse a Zebach e a Zalmunna: "Come erano gli
uomini che avete uccisi al Tabor?". Quelli risposero: "Erano come te;
ognuno di loro aveva l'aspetto di un figlio di re". 19Egli
riprese: "Erano miei fratelli, figli di mia madre; per la vita del
Signore, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!". 20Poi
disse a Ieter, suo primogenito: "Su, uccidili!". Ma il giovane non
estrasse la spada, perché aveva paura, poiché era ancora giovane. 21Zebach
e Zalmunna dissero: "Suvvia, colpisci tu stesso, poiché qual è l'uomo,
tale è la sua forza". Gedeone si alzò e uccise Zebach e Zalmunna e prese
le lunette che i loro cammelli portavano al collo.
22Allora gli Israeliti dissero a Gedeone: "Regna su di noi tu e
i tuoi discendenti, poiché ci hai liberati dalla mano di Madian". 23Ma
Gedeone rispose loro: "Io non regnerò su di voi né mio figlio regnerà; il
Signore regnerà su di voi". 24Poi Gedeone disse loro: "Una
cosa voglio chiedervi: ognuno di voi mi dia un pendente del suo bottino".
I nemici avevano pendenti d'oro, perché erano Ismaeliti. 25Risposero:
"Li daremo volentieri". Egli stese allora il mantello e ognuno vi
gettò un pendente del suo bottino". 26Il peso dei pendenti
d'oro, che egli aveva chiesti, fu di millesettecento sicli d'oro, oltre le
lunette, le catenelle e le vesti di porpora, che i re di Madian avevano
addosso, e oltre le collane che i loro cammelli avevano al collo. 27Gedeone
ne fece un efod che pose in Ofra sua città; tutto Israele vi si prostrò davanti
in quel luogo e ciò divenne una causa di rovina per Gedeone e per la sua casa. 28Così
Madian fu umiliato davanti agli Israeliti e non alzò più il capo; il paese
rimase in pace per quarant'anni, durante la vita di Gedeone. 29Ierub-Baal,
figlio di Ioas, tornò a dimorare a casa sua. 30Gedeone ebbe settanta
figli che gli erano nati dalle molte mogli. 31Anche la sua concubina
che stava a Sichem gli partorì un figlio, che chiamò Abimèlech. 32Poi
Gedeone, figlio di Ioas, morì in buona vecchiaia e fu sepolto nella tomba di
Ioas suo padre a Ofra degli Abiezeriti.
33Dopo la morte di Gedeone gli Israeliti tornarono a prostituirsi a
Baal e presero Baal-Berit come loro dio. 34Gli Israeliti non si
ricordarono del Signore loro Dio che li aveva liberati dalle mani di tutti i
loro nemici all'intorno 35e non dimostrarono gratitudine alla casa
di Ierub-Baal, cioè di Gedeone, per tutto il bene che egli aveva fatto a
Israele.
1Ora Abimèlech, figlio di Ierub-Baal, andò a Sichem dai
fratelli di sua madre e disse loro e a tutta la parentela di sua madre: 2"Dite
agli orecchi di tutti i signori di Sichem: È meglio per voi che vi governino
settanta uomini, tutti i figli di Ierub-Baal, o che vi governi un solo uomo?
Ricordatevi che io sono del vostro sangue". 3I fratelli di sua
madre parlarono di lui, ripetendo a tutti i signori di Sichem quelle parole e
il cuor loro si piegò a favore di Abimèlech, perché dicevano: "È nostro
fratello". 4Gli diedero settanta sicli d'argento che tolsero
dal tempio di Baal-Berit; con essi Abimèlech assoldò uomini sfaccendati e
audaci che lo seguirono. 5Venne alla casa di suo padre, a Ofra, e
uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, figli di Ierub-Baal, settanta
uomini. Ma Iotam, figlio minore di Ierub-Baal, scampò, perché si era nascosto. 6Tutti
i signori di Sichem e tutta Bet-Millo si radunarono e andarono a proclamare re
Abimèlech presso la Quercia della Stele che si trova a Sichem.
7Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del
monte Garizim e, alzando la voce, gridò: "Ascoltatemi, signori di Sichem,
e Dio ascolterà voi!
8Si misero in cammino gli alberi
per ungere un re su di essi.
Dissero all'ulivo:
Regna su di noi.
9Rispose loro l'ulivo:
Rinuncerò al mio olio,
grazie al quale
si onorano dèi e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
10Dissero gli alberi al fico:
Vieni tu, regna su di noi.
11Rispose loro il fico:
Rinuncerò alla mia dolcezza
e al mio frutto squisito,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
12Dissero gli alberi alla vite:
Vieni tu, regna su di noi.
13Rispose loro la vite:
Rinuncerò al mio mosto
che allieta dèi e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
14Dissero tutti gli alberi al rovo:
Vieni tu, regna su di noi.
15Rispose il rovo agli alberi:
Se in verità ungete
me re su di voi,
venite, rifugiatevi alla mia ombra;
se no, esca un fuoco dal rovo
e divori i cedri del Libano.
16Ora voi non avete agito con lealtà e onestà
proclamando re Abimèlech, non avete operato bene verso Ierub-Baal e la sua
casa, non lo avete trattato secondo il merito delle sue azioni... 17Perché
mio padre ha combattuto per voi, ha esposto al pericolo la vita e vi ha
liberati dalle mani di Madian. 18Voi invece oggi siete insorti
contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figli, settanta uomini, sopra
una stessa pietra e avete proclamato re dei signori di Sichem Abimèlech, figlio
della sua schiava, perché è vostro fratello. 19Se dunque avete
operato oggi con sincerità e con integrità verso Ierub-Baal e la sua casa,
godetevi Abimèlech ed egli si goda voi! 20Ma se non è così, esca da
Abimèlech un fuoco che divori i signori di Sichem e Bet-Millo; esca dai signori
di Sichem e da Bet-Millo un fuoco che divori Abimèlech!". 21Iotam
corse via, si mise in salvo e andò a stabilirsi a Beer, lontano da Abimèlech
suo fratello.
22Abimèlech dominò su Israele tre anni. 23Poi Dio mandò
un cattivo spirito fra Abimèlech e i signori di Sichem e i signori di Sichem si
ribellarono ad Abimèlech. 24Questo avvenne perché la violenza fatta
ai settanta figli di Ierub-Baal ricevesse il castigo e il loro sangue ricadesse
su Abimèlech loro fratello, che li aveva uccisi, e sui signori di Sichem, che
gli avevano dato mano per uccidere i suoi fratelli. 25I signori di
Sichem posero agguati contro di lui sulla cima dei monti, rapinando chiunque
passasse vicino alla strada. Abimèlech fu informato della cosa. 26Poi
Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem e i
signori di Sichem riposero la fiducia in lui. 27Usciti nella
campagna, vendemmiarono le loro vigne, pigiarono l'uva e fecero festa. Poi
entrarono nella casa del loro Dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimèlech.
28Gaal, figlio di Ebed, disse: "Chi è Abimèlech e che è Sichem,
perché dobbiamo servirlo? Non dovrebbero piuttosto il figlio di Ierub-Baal e
Zebul, suo luogotenente, servire gli uomini di Camor, capostipite di Sichem?
Perché dovremmo servirlo noi? 29Se avessi in mano questo popolo, io
scaccerei Abimèlech e direi: Accresci pure il tuo esercito ed esci in
campo".
30Ora Zebul, governatore della città, udite le parole di Gaal,
figlio di Ebed, si accese d'ira 31e mandò messaggeri ad Abimèlech in
Aruma per dirgli: "Ecco Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono
venuti a Sichem e sollevano la città contro di te. 32Alzati dunque
di notte con la gente che hai con te e tendi un agguato nella campagna. 33Domattina,
non appena spunterà il sole, ti alzerai e piomberai sulla città mentre lui con
la sua gente ti uscirà contro: tu gli farai quel che troverai opportuno". 34Abimèlech
e tutta la gente che era con lui si alzarono di notte e tesero un agguato
contro Sichem, divisi in quattro schiere. 35Gaal, figlio di Ebed,
uscì e si fermò all'ingresso della porta della città; allora Abimèlech uscì
dall'agguato con la gente che aveva. 36Gaal, vista quella gente,
disse a Zebul: "Ecco gente che scende dalle cime dei monti". Zebul
gli rispose: "Tu vedi l'ombra dei monti e la prendi per uomini". 37Gaal
riprese a parlare e disse: "Ecco gente che scende dall'Ombelico della
terra e una schiera che giunge per la via della Quercia dei Maghi". 38Allora
Zebul gli disse: "Dov'è ora la spavalderia di quando dicevi: Chi è
Abimèlech, perché dobbiamo servirlo? Non è questo il popolo che disprezzavi?
Ora esci in campo e combatti contro di lui!". 39Allora Gaal
uscì alla testa dei signori di Sichem e diede battaglia ad Abimèlech. 40Ma
Abimèlech lo inseguì ed egli fuggì dinanzi a lui e molti uomini caddero morti
fino all'ingresso della porta. 41Abimèlech ritornò ad Aruma e Zebul
cacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem.
42Il giorno dopo il popolo di Sichem uscì alla campagna e Abimèlech
ne fu informato.
43Egli prese la sua gente, la divise in tre schiere e tese un
agguato nella campagna: quando vide che il popolo usciva dalla città, si mosse
contro di essi e li batté. 44Abimèlech e la sua gente fecero irruzione
e si fermarono all'ingresso della porta della città, mentre le altre due
schiere si gettarono su quelli che erano nella campagna e li colpirono. 45Abimèlech
combatté contro la città tutto quel giorno, la prese e uccise il popolo che vi
si trovava; poi distrusse la città e la cosparse di sale.
46Tutti i signori della torre di Sichem, all'udir questo, entrarono
nel sotterraneo del tempio di El-Berit. 47Fu riferito ad Abimèlech
che tutti i signori della torre di Sichem si erano adunati. 48Allora
Abimèlech salì sul monte Zalmon con tutta la gente che aveva con sé; prese in
mano la scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise in spalla; poi
disse alla sua gente: "Quello che mi avete visto fare, fatelo presto anche
voi!". 49Tutti tagliarono ciascuno un ramo e seguirono
Abimèlech; posero i rami contro il sotterraneo e bruciarono tra le fiamme la
sala con quelli che vi erano dentro. Così perì tutta la gente della torre di
Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne.
50Poi Abimèlech andò a Tebes, la cinse d'assedio e la prese. 51In
mezzo alla città c'era una torre fortificata, dove si rifugiarono tutti i
signori della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro e salirono sul
terrazzo della torre. 52Abimèlech, giunto alla torre, l'attaccò e si
accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. 53Ma una
donna gettò giù il pezzo superiore di una macina sulla testa di Abimèlech e gli
spaccò il cranio. 54Egli chiamò in fretta il giovane che gli portava
le armi e gli disse: "Tira fuori la spada e uccidimi, perché non si dica
di me: L'ha ucciso una donna!". Il giovane lo trafisse ed egli morì. 55Quando
gli Israeliti videro che Abimèlech era morto, se ne andarono ciascuno a casa
sua.
56Così Dio fece ricadere sopra Abimèlech il male che egli aveva
fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli. 57Dio fece
anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male che essa aveva
fatto; così si avverò su di loro la maledizione di Iotam, figlio di Ierub-Baal.
1Dopo Abimèlech, sorse a salvare Israele Tola, figlio
di Pua, figlio di Dodo, uomo di Issacar. Dimorava a Samir sulle montagne di
Efraim; 2fu giudice d'Israele per ventitré anni, poi morì e fu
sepolto a Samir.
3Dopo di lui sorse Iair, il Galaadita, che fu giudice d'Israele per
ventidue anni; 4ebbe trenta figli che cavalcavano trenta asinelli e
avevano trenta città, che si chiamano anche oggi i Villaggi di Iair e sono nel
paese di Gàlaad. 5Poi Iair morì e fu sepolto a Kamon.
6Gli Israeliti continuarono a fare ciò che è male agli occhi del
Signore e servirono i Baal, le Astarti, gli dèi di Aram, gli dèi di Sidòne, gli
dèi di Moab, gli dèi degli Ammoniti e gli dèi dei Filistei; abbandonarono il
Signore e non lo servirono più. 7L'ira del Signore si accese contro
Israele e li mise nelle mani dei Filistei e nelle mani degli Ammoniti. 8Questi
afflissero e oppressero per diciotto anni gli Israeliti, tutti i figli
d'Israele che erano oltre il Giordano, nel paese degli Amorrei in Gàlaad. 9Poi
gli Ammoniti passarono il Giordano per combattere anche contro Giuda, contro
Beniamino e contro la casa d'Efraim e Israele fu in grande angoscia. 10Allora
gli Israeliti gridarono al Signore: "Abbiamo peccato contro di te, perché
abbiamo abbandonato il nostro Dio e abbiamo servito i Baal". 11Il
Signore disse agli Israeliti: "Non vi ho io liberati dagli Egiziani, dagli
Amorrei, dagli Ammoniti e dai Filistei? 12Quando quelli di Sidòne,
gli Amaleciti e i Madianiti vi opprimevano e voi gridavate a me, non vi ho
forse liberati dalle loro mani? 13Eppure, mi avete abbandonato e
avete servito altri dèi; perciò io non vi salverò più. 14Andate a
gridare agli dèi che avete scelto; vi salvino essi nel tempo della vostra
angoscia!". 15Gli Israeliti dissero al Signore: "Abbiamo
peccato; fa' di noi ciò che ti piace; soltanto, liberaci in questo
giorno". 16Eliminarono gli dèi stranieri e servirono il
Signore, il quale non tollerò più a lungo la tribolazione di Israele. 17Gli
Ammoniti si radunarono e si accamparono in Gàlaad e anche gli Israeliti si
adunarono e si accamparono a Mizpa. 18Il popolo, i principi di
Gàlaad, si dissero l'un l'altro: "Chi sarà l'uomo che comincerà a
combattere contro gli Ammoniti? Egli sarà il capo di tutti gli abitanti di
Gàlaad".
1Ora Iefte, il Galaadita, era uomo forte e valoroso,
figlio di una prostituta; lo aveva generato Gàlaad. 2Poi la moglie
di Gàlaad gli partorì figli e, quando i figli della moglie furono adulti,
cacciarono Iefte e gli dissero: "Tu non avrai eredità nella casa di nostro
padre, perché sei figlio di un'altra donna". 3Iefte fuggì
lontano dai suoi fratelli e si stabilì nel paese di Tob. Attorno a Iefte si
raccolsero alcuni sfaccendati e facevano scorrerie con lui. 4Qualche
tempo dopo gli Ammoniti mossero guerra a Israele. 5Quando gli
Ammoniti iniziarono la guerra contro Israele, gli anziani di Gàlaad andarono a
prendere Iefte nel paese di Tob. 6Dissero a Iefte: "Vieni, sii
nostro condottiero e combatteremo contro gli Ammoniti". 7Ma
Iefte rispose agli anziani di Gàlaad: "Non siete forse voi quelli che mi
avete odiato e scacciato dalla casa di mio padre? Perché venite da me ora che
siete in difficoltà?". 8Gli anziani di Gàlaad dissero a Iefte:
"Proprio per questo ora ci rivolgiamo a te: verrai con noi, combatterai
contro gli Ammoniti e sarai il capo di noi tutti abitanti di Gàlaad". 9Iefte
rispose agli anziani di Gàlaad: "Se mi riconducete per combattere contro
gli Ammoniti e il Signore li mette in mio potere, io sarò vostro capo". 10Gli
anziani di Gàlaad dissero a Iefte: "Il Signore sia testimone tra di noi,
se non faremo come hai detto". 11Iefte dunque andò con gli
anziani di Gàlaad; il popolo lo costituì suo capo e condottiero e Iefte ripeté
le sue parole davanti al Signore in Mizpa.
12Poi Iefte inviò messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli:
"Che c'è tra me e te, perché tu venga contro di me a muover guerra al mio
paese?". 13Il re degli Ammoniti rispose ai messaggeri di Iefte:
"Perché, quando Israele uscì dall'Egitto, si impadronì del mio territorio,
dall'Arnon fino allo Iabbok e al Giordano; restituiscilo spontaneamente". 14Iefte
inviò di nuovo messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli: 15"Dice
Iefte: Israele non si impadronì del paese di Moab, né del paese degli Ammoniti;
16ma, quando Israele uscì dall'Egitto e attraversò il deserto fino
al Mare Rosso e giunse a Kades, 17mandò messaggeri al re di Edom per
dirgli: Lasciami passare per il tuo paese, ma il re di Edom non acconsentì.
Mandò anche al re di Moab, nemmeno lui volle e Israele rimase a Kades. 18Poi
camminò per il deserto, fece il giro del paese di Edom e del paese di Moab,
giunse a oriente del paese di Moab e si accampò oltre l'Arnon senza entrare nei
territori di Moab; perché l'Arnon segna il confine di Moab. 19Allora
Israele mandò messaggeri a Sicon, re degli Amorrei, re di Chesbon, e gli disse:
Lasciaci passare dal tuo paese, per arrivare al nostro. 20Ma Sicon
non si fidò che Israele passasse per i suoi confini; anzi radunò tutta la sua
gente, si accampò a Iaaz e combatté contro Israele. 21Il Signore,
Dio d'Israele, mise Sicon e tutta la sua gente nelle mani d'Israele, che li
sconfisse; così Israele conquistò tutto il paese degli Amorrei che abitavano
quel territorio; 22conquistò tutti i territori degli Amorrei,
dall'Arnon allo Iabbok e dal deserto al Giordano. 23Ora il Signore,
Dio d'Israele, ha scacciato gli Amorrei davanti a Israele suo popolo e tu
vorresti possedere il loro paese? 24Non possiedi tu quello che Camos
tuo dio ti ha fatto possedere? Così anche noi possiederemo il paese di quelli
che il Signore ha scacciati davanti a noi. 25Sei tu forse più di
Balak, figlio di Zippor, re di Moab? Mosse forse querela ad Israele o gli fece
guerra? 26Da trecento anni Israele abita a Chesbon e nelle sue
dipendenze, ad Aroer e nelle sue dipendenze e in tutte le città lungo l'Arnon;
perché non gliele avete tolte durante questo tempo? 27Io non ti ho
fatto torto e tu agisci male verso di me, muovendomi guerra; il Signore giudice
giudichi oggi tra gli Israeliti e gli Ammoniti!". 28Ma il re
degli Ammoniti non ascoltò le parole che Iefte gli aveva mandato a dire.
29Allora lo spirito del Signore venne su Iefte ed egli attraversò
Gàlaad e Manàsse, passò a Mizpa di Gàlaad e da Mizpa di Gàlaad raggiunse gli
Ammoniti. 30Iefte fece voto al Signore e disse: "Se tu mi metti
nelle mani gli Ammoniti, 31la persona che uscirà per prima dalle
porte di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso dagli
Ammoniti, sarà per il Signore e io l'offrirò in olocausto". 32Quindi
Iefte raggiunse gli Ammoniti per combatterli e il Signore glieli mise nelle
mani. 33Egli li sconfisse da Aroer fin verso Minnit, prendendo loro
venti città, e fino ad Abel-Cheramin. Così gli Ammoniti furono umiliati davanti
agli Israeliti. 34Poi Iefte tornò a Mizpa, verso casa sua; ed ecco
uscirgli incontro la figlia, con timpani e danze. Era l'unica figlia: non aveva
altri figli, né altre figlie. 35Appena la vide, si stracciò le vesti
e disse: "Figlia mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che mi
hanno reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signore e non posso
ritirarmi". 36Essa gli disse: "Padre mio, se hai dato
parola al Signore, fa' di me secondo quanto è uscito dalla tua bocca, perché il
Signore ti ha concesso vendetta sugli Ammoniti, tuoi nemici". 37Poi
disse al padre: "Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi,
perché io vada errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie
compagne". 38Egli le rispose: "Va'!", e la lasciò
andare per due mesi. Essa se ne andò con le compagne e pianse sui monti la sua
verginità. 39Alla fine dei due mesi tornò dal padre ed egli fece di
lei quello che aveva promesso con voto. Essa non aveva conosciuto uomo; di qui
venne in Israele questa usanza: 40ogni anno le fanciulle d'Israele
vanno a piangere la figlia di Iefte il Galaadita, per quattro giorni.
1Ora gli uomini di Efraim si radunarono, passarono il
fiume verso Zafon e dissero a Iefte: "Perché sei andato a combattere
contro gli Ammoniti e non ci hai chiamati con te? Noi bruceremo te e la tua
casa". 2Iefte rispose loro: "Io e il mio popolo abbiamo
avuto grandi lotte con gli Ammoniti; quando vi ho chiamati in aiuto, non siete
venuti a liberarmi dalle loro mani. 3Vedendo che voi non venivate in
mio aiuto, ho esposto al pericolo la vita, ho marciato contro gli Ammoniti e il
Signore me li ha messi nelle mani. Perché dunque siete venuti oggi contro di me
a muovermi guerra?". 4Iefte, radunati tutti gli uomini di
Gàlaad, diede battaglia ad Efraim; gli uomini di Gàlaad sconfissero gli
Efraimiti, perché questi dicevano: "Voi siete fuggiaschi di Efraim; Gàlaad
sta in mezzo a Efraim e in mezzo a Manàsse". 5I Galaaditi intercettarono
agli Efraimiti i guadi del Giordano; quando uno dei fuggiaschi di Efraim
diceva: "Lasciatemi passare", gli uomini di Gàlaad gli chiedevano:
"Sei un Efraimita?". Se quegli rispondeva: "No", 6i
Galaaditi gli dicevano: "Ebbene, di' Scibbolet", e quegli
diceva Sibbolet, non sapendo pronunciare bene. Allora lo afferravano e
lo uccidevano presso i guadi del Giordano. In quella occasione perirono
quarantaduemila uomini di Efraim. 7Iefte fu giudice d'Israele per
sei anni. Poi Iefte, il Galaadita, morì e fu sepolto nella sua città in Gàlaad.
8Dopo di lui fu giudice d'Israele Ibsan di Betlemme. 9Egli
ebbe trenta figli, maritò trenta figlie e fece venire da fuori trenta fanciulle
per i suoi figli. Fu giudice d'Israele per sette anni. 10Poi Ibsan
morì e fu sepolto a Betlemme.
11Dopo di lui fu giudice d'Israele Elon, lo Zabulonita; fu giudice
d'Israele per dieci anni. 12Poi Elon, lo Zabulonita, morì e fu
sepolto ad Aialon, nel paese di Zàbulon.
13Dopo di lui fu giudice d'Israele Abdon, figlio di Illel, di Piraton.
14Ebbe quaranta figli e trenta nipoti, i quali cavalcavano settanta
asinelli. Fu giudice d'Israele per otto anni. 15Poi Abdon, figlio di
Illel, il Piratonita, morì e fu sepolto a Piraton, nel paese di Efraim, sul
monte Amalek.
1Gli Israeliti tornarono a fare quello che è male agli
occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani dei Filistei per
quarant'anni. 2C'era allora un uomo di Zorea di una famiglia dei
Daniti, chiamato Manoach; sua moglie era sterile e non aveva mai partorito. 3L'angelo
del Signore apparve a questa donna e le disse: "Ecco, tu sei sterile e non
hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio. 4Ora guardati
dal bere vino o bevanda inebriante e dal mangiare nulla d'immondo. 5Poiché
ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla cui testa non passerà rasoio,
perché il fanciullo sarà un nazireo consacrato a Dio fin dal seno materno; egli
comincerà a liberare Israele dalle mani dei Filistei". 6La
donna andò a dire al marito: "Un uomo di Dio è venuto da me; aveva
l'aspetto di un angelo di Dio, un aspetto terribile. Io non gli ho domandato da
dove veniva ed egli non mi ha rivelato il suo nome, 7ma mi ha detto:
Ecco tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere vino né bevanda
inebriante e non mangiare nulla d'immondo, perché il fanciullo sarà un nazireo
di Dio dal seno materno fino al giorno della sua morte".
8Allora Manoach pregò il Signore e disse: "Signore, l'uomo di
Dio mandato da te venga di nuovo da noi e c'insegni quello che dobbiamo fare
per il nascituro". 9Dio ascoltò la preghiera di Manoach e
l'angelo di Dio tornò ancora dalla donna, mentre stava nel campo; ma Manoach
suo marito non era con lei. 10La donna corse in fretta ad informare
il marito e gli disse: "Ecco, mi è apparso quell'uomo che venne da me
l'altro giorno". 11Manoach si alzò, seguì la moglie e giunto a
quell'uomo gli disse: "Sei tu l'uomo che hai parlato a questa
donna?". Quegli rispose: "Sono io". 12Manoach gli
disse: "Quando la tua parola si sarà avverata, quale sarà la norma da
seguire per il bambino e che si dovrà fare per lui?". 13L'angelo
del Signore rispose a Manoach: "Si astenga la donna da quanto le ho detto.
14Non mangi nessun prodotto della vigna, né beva vino o bevanda
inebriante e non mangi nulla d'immondo; osservi quanto le ho comandato". 15Manoach
disse all'angelo del Signore: "Permettici di trattenerti e di prepararti
un capretto!". 16L'angelo del Signore rispose a Manoach:
"Anche se tu mi trattenessi, non mangerei il tuo cibo; ma se vuoi fare un
olocausto, offrilo al Signore". Manoach non sapeva che quello fosse
l'angelo del Signore. 17Poi Manoach disse all'angelo del Signore:
"Come ti chiami, perché quando si saranno avverate le tue parole, noi ti
rendiamo onore?". 18L'angelo del Signore gli rispose:
"Perché mi chiedi il nome? Esso è misterioso". 19Manoach
prese il capretto e l'offerta e li bruciò sulla pietra al Signore, che opera
cose misteriose. Mentre Manoach e la moglie stavano guardando, 20mentre
la fiamma saliva dall'altare al cielo, l'angelo del Signore salì con la fiamma
dell'altare. Manoach e la moglie, che stavano guardando, si gettarono allora
con la faccia a terra 21e l'angelo del Signore non apparve più né a
Manoach né alla moglie. Allora Manoach comprese che quello era l'angelo del
Signore. 22Manoach disse alla moglie: "Noi moriremo certamente,
perché abbiamo visto Dio". 23Ma sua moglie gli disse: "Se
il Signore avesse voluto farci morire, non avrebbe accettato dalle nostre mani
l'olocausto e l'offerta; non ci avrebbe mostrato tutte queste cose né ci
avrebbe fatto udire proprio ora cose come queste".
24Poi la donna partorì un figlio che chiamò Sansone. Il bambino
crebbe e il Signore lo benedisse. 25Lo spirito del Signore cominciò
a investirlo quando era a Macane-Dan, fra Zorea ed Estaol.
1Sansone scese poi a Timna e a Timna vide una donna tra
le figlie dei Filistei. 2Tornato a casa, disse al padre e alla
madre: "Ho visto a Timna una donna, una figlia dei Filistei; ora
prendetemela in moglie". 3Suo padre e sua madre gli dissero:
"Non c'è una donna tra le figlie dei tuoi fratelli e in tutto il nostro
popolo, perché tu vada a prenderti una moglie tra i Filistei non
circoncisi?". Ma Sansone rispose al padre: "Prendimi quella, perché
mi piace". 4Suo padre e sua madre non sapevano che questo
veniva dal Signore, il quale cercava pretesto di lite dai Filistei. In quel
tempo i Filistei dominavano Israele. 5Sansone scese con il padre e
con la madre a Timna; quando furono giunti alle vigne di Timna, ecco un leone
venirgli incontro ruggendo. 6Lo spirito del Signore lo investì e,
senza niente in mano, squarciò il leone come si squarcia un capretto. Ma di ciò
che aveva fatto non disse nulla al padre né alla madre. 7Scese
dunque, parlò alla donna e questa gli piacque. 8Dopo qualche tempo
tornò per prenderla e uscì dalla strada per vedere la carcassa del leone: ecco
nel corpo del leone c'era uno sciame d'api e il miele. 9Egli prese
di quel miele nel cavo delle mani e si mise a mangiarlo camminando; quand'ebbe
raggiunto il padre e la madre, ne diede loro ed essi ne mangiarono; ma non
disse loro che aveva preso il miele dal corpo del leone. 10Suo padre
scese dunque da quella donna e Sansone fece ivi un banchetto, perché così
usavano fare i giovani. 11Quando lo ebbero visto, presero trenta
compagni perché stessero con lui.
12Sansone disse loro: "Voglio proporvi un indovinello; se voi
me lo spiegate entro i sette giorni del banchetto e se l'indovinate, vi darò
trenta tuniche e trenta mute di vesti; 13ma se non sarete capaci di
spiegarmelo, darete trenta tuniche e trenta mute di vesti a me". 14Quelli
gli risposero: "Proponi l'indovinello e noi lo ascolteremo". Egli
disse loro:
"Dal divoratore è uscito
il cibo
e dal forte è uscito il dolce".
Per tre giorni quelli non
riuscirono a spiegare l'indovinello. 15Al quarto giorno dissero alla
moglie di Sansone: "Induci tuo marito a spiegarti l'indovinello; se no
daremo fuoco a te e alla casa di tuo padre. Ci avete invitati qui per
spogliarci?". 16La moglie di Sansone si mise a piangergli
attorno e a dirgli: "Tu hai per me solo odio e non mi ami; hai proposto un
indovinello ai figli del mio popolo e non me l'hai spiegato!". Le disse:
"Ecco, non l'ho spiegato a mio padre né a mia madre e dovrei spiegarlo a
te?". 17Essa gli pianse attorno, durante i sette giorni del
banchetto; il settimo giorno Sansone glielo spiegò, perché lo tormentava, ed
essa spiegò l'indovinello ai figli del suo popolo. 18Gli uomini
della città, il settimo giorno, prima che tramontasse il sole, dissero a
Sansone:
"Che c'è di più dolce
del miele?
Che c'è di più forte del leone?".
Rispose loro:
"Se non aveste arato con
la mia giovenca,
non avreste sciolto il mio indovinello".
19Allora lo spirito del Signore lo investì ed egli scese
ad Ascalon; vi uccise trenta uomini, prese le loro spoglie e diede le mute di
vesti a quelli che avevano spiegato l'indovinello. Poi acceso d'ira, risalì a
casa di suo padre 20e la moglie di Sansone fu data al compagno che
gli aveva fatto da amico di nozze.
1Dopo qualche tempo, nei giorni della mietitura del
grano, Sansone andò a visitare sua moglie, le portò un capretto e disse:
"Voglio entrare da mia moglie nella camera". Ma il padre di lei non
gli permise di entrare 2e gli disse: "Credevo proprio che tu
l'avessi ripudiata e perciò l'ho data al tuo compagno; la sua sorella minore
non è più bella di lei? Prendila dunque al suo posto". 3Ma
Sansone rispose loro: "Questa volta non sarò colpevole verso i Filistei,
se farò loro del male". 4Sansone se ne andò e catturò trecento
volpi; prese delle fiaccole, legò coda e coda e mise una fiaccola fra le due
code. 5Poi accese le fiaccole, lasciò andare le volpi per i campi di
grano dei Filistei e bruciò i covoni ammassati, il grano tuttora in piedi e
perfino le vigne e gli oliveti. 6I Filistei chiesero: "Chi ha
fatto questo?". Fu risposto: "Sansone, il genero dell'uomo di Timna,
perché costui gli ha ripreso la moglie e l'ha data al compagno di lui". I
Filistei salirono e bruciarono tra le fiamme lei e suo padre. 7Sansone
disse loro: "Poiché agite in questo modo, io non la smetterò finché non mi
sia vendicato di voi".
8Li batté l'uno sull'altro, facendone una grande strage. Poi scese e
si ritirò nella caverna della rupe di Etam.
9Allora i Filistei vennero, si accamparono in Giuda e fecero una
scorreria fino a Lechi. 10Gli uomini di Giuda dissero loro:
"Perché siete venuti contro di noi?". Quelli risposero: "Siamo
venuti per legare Sansone; per fare a lui quello che ha fatto a noi". 11Tremila
uomini di Giuda scesero alla caverna della rupe di Etam e dissero a Sansone:
"Non sai che i Filistei ci dominano? Che cosa ci hai fatto?". Egli
rispose loro: "Quello che hanno fatto a me, io l'ho fatto a loro". 12Gli
dissero: "Siamo scesi per legarti e metterti nelle mani dei
Filistei". Sansone replicò loro: "Giuratemi che voi non mi
colpirete". 13Quelli risposero: "No, ti legheremo soltanto
e ti metteremo nelle loro mani; ma certo non ti uccideremo". Lo legarono
con due funi nuove e lo fecero salire dalla rupe. 14Mentre giungeva
a Lechi e i Filistei gli venivano incontro con grida di gioia, lo spirito del
Signore lo investì; le funi che aveva alle braccia divennero come fili di lino
bruciacchiati dal fuoco e i legami gli caddero disfatti dalle mani. 15Trovò
allora una mascella d'asino ancora fresca, stese la mano, l'afferrò e uccise
con essa mille uomini.
16Sansone disse:
"Con la mascella
dell'asino,
li ho ben macellati!
Con la mascella dell'asino,
ho colpito mille uomini!".
17Quand'ebbe finito di parlare, gettò via la mascella;
per questo, quel luogo fu chiamato Ramat-Lechi. 18Poi ebbe gran sete
e invocò il Signore dicendo: "Tu hai concesso questa grande vittoria
mediante il tuo servo; ora dovrò morir di sete e cader nelle mani dei non
circoncisi?". 19Allora Dio spaccò la roccia concava che è a
Lechi e ne scaturì acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò ed egli
riprese vita. Perciò quella fonte fu chiamata En-Korè: essa esiste a Lechi fino
ad oggi. 20Sansone fu giudice d'Israele, al tempo dei Filistei, per
venti anni.
1Sansone andò a Gaza, vide una prostituta e andò da
lei. 2Fu detto a quelli di Gaza: "È venuto Sansone". Essi
lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città
e tutta quella notte rimasero quieti, dicendo: "Attendiamo lo spuntar del
giorno e allora lo uccideremo". 3Sansone riposò fino a
mezzanotte; a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e
i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle e li
portò in cima al monte che guarda in direzione di Ebron.
4In seguito si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si
chiamava Dalila. 5Allora i capi dei Filistei andarono da lei e le
dissero: "Seducilo e vedi da dove proviene la sua forza così grande e come
potremmo prevalere su di lui per legarlo e domarlo; ti daremo ciascuno mille e
cento sicli d'argento". 6Dalila dunque disse a Sansone:
"Spiegami: da dove proviene la tua forza così grande e in che modo ti si
potrebbe legare per domarti?". 7Sansone le rispose: "Se mi
si legasse con sette corde d'arco fresche, non ancora secche, io diventerei
debole e sarei come un uomo qualunque". 8Allora i capi dei
Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora secche, ed essa lo
legò con esse. 9L'agguato era teso in una camera interna. Essa gli
gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". Ma egli spezzò le
corde come si spezza un fil di stoppa, quando sente il fuoco. Così il segreto
della sua forza non fu conosciuto. 10Poi Dalila disse a Sansone:
"Ecco tu ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; ora spiegami come
ti si potrebbe legare". 11Le rispose: "Se mi si legasse
con funi nuove non ancora adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo
qualunque". 12Dalila prese dunque funi nuove, lo legò e gli
gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". L'agguato era teso
nella camera interna. Egli ruppe come un filo le funi che aveva alle braccia. 13Poi
Dalila disse a Sansone: "Ancora ti sei burlato di me e mi hai detto
menzogne; spiegami come ti si potrebbe legare". Le rispose: "Se tu
tessessi le sette trecce della mia testa nell'ordito e le fissassi con il
pettine del telaio, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque". 14Essa
dunque lo fece addormentare, tessé le sette trecce della sua testa nell'ordito
e le fissò con il pettine, poi gli gridò: "Sansone, i Filistei ti sono
addosso!". Ma egli si svegliò dal sonno e strappò il pettine del telaio e
l'ordito. 15Allora essa gli disse: "Come puoi dirmi: Ti amo,
mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte ti sei burlato di me e non mi
hai spiegato da dove proviene la tua forza così grande". 16Ora
poiché essa lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo tormentava, egli
ne fu annoiato fino alla morte 17e le aprì tutto il cuore e le
disse: "Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo
di Dio dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza si ritirerebbe da
me, diventerei debole e sarei come un uomo qualunque". 18Allora
Dalila vide che egli le aveva aperto tutto il cuore, mandò a chiamare i capi
dei Filistei e fece dir loro: "Venite su questa volta, perché egli mi ha
aperto tutto il cuore". Allora i capi dei Filistei vennero da lei e
portarono con sé il denaro. 19Essa lo addormentò sulle sue
ginocchia, chiamò un uomo adatto e gli fece radere le sette trecce del capo.
Egli cominciò a infiacchirsi e la sua forza si ritirò da lui. 20Allora
essa gli gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". Egli,
svegliatosi dal sonno, pensò: "Io ne uscirò come ogni altra volta e mi
svincolerò". Ma non sapeva che il Signore si era ritirato da lui. 21I
Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo
legarono con catene di rame. Egli dovette girare la macina nella prigione.
22Intanto la capigliatura che gli avevano rasata, cominciava a
ricrescergli. 23Ora i capi dei Filistei si radunarono per offrire un
gran sacrificio a Dagon loro dio e per far festa. Dicevano:
"Il nostro dio ci ha
messo nelle mani
Sansone nostro nemico".
24Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio
e a dire:
"Il nostro dio ci ha
messo nelle mani
Sansone nostro nemico,
che ci devastava il paese
e che ha ucciso tanti dei nostri".
25Nella gioia del loro cuore dissero: "Chiamate
Sansone perché ci faccia divertire!". Fecero quindi uscire Sansone dalla
prigione ed egli si mise a far giochi alla loro presenza. Poi lo fecero stare
fra le colonne. 26Sansone disse al fanciullo che lo teneva per la
mano: "Lasciami pure; fammi solo toccare le colonne sulle quali posa la
casa, così che possa appoggiarmi ad esse". 27Ora la casa era
piena di uomini e di donne; vi erano tutti i capi dei Filistei e sul terrazzo
circa tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre
Sansone faceva giochi. 28Allora Sansone invocò il Signore e disse:
"Signore, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, Dio, e
in un colpo solo mi vendicherò dei Filistei per i miei due occhi!". 29Sansone
palpò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; si appoggiò ad esse,
all'una con la destra, all'altra con la sinistra. 30Sansone disse:
"Che io muoia insieme con i Filistei!". Si curvò con tutta la forza e
la casa rovinò addosso ai capi e a tutto il popolo che vi era dentro. Furono
più i morti che egli causò con la sua morte di quanti aveva uccisi in vita. 31Poi
i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via;
risalirono e lo seppellirono fra Zorea ed Estaol nel sepolcro di Manoach suo
padre. Egli era stato giudice d'Israele per venti anni.
1C'era un uomo sulle montagne di Efraim, che si
chiamava Mica. 2Egli disse alla madre: "Quei millecento sicli
di argento che ti hanno rubato e per i quali hai pronunziato una maledizione e
l'hai pronunziata alla mia presenza, ecco, li ho io; quel denaro l'avevo preso
io. Ora te lo restituisco". La madre disse: "Benedetto sia mio figlio
dal Signore!". 3Egli restituì alla madre i millecento sicli
d'argento e la madre disse: "Io consacro con la mia mano questo denaro al
Signore, in favore di mio figlio, per farne una statua scolpita e una statua di
getto". 4Quando egli ebbe restituito il denaro alla madre,
questa prese duecento sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece una
statua scolpita e una statua di getto, che furono collocate nella casa di Mica.
5Quest'uomo, Mica, ebbe un santuario; fece un efod e i terafim
e diede l'investitura a uno dei figli, che gli fece da sacerdote. 6In
quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva
meglio. 7Ora c'era un giovane di Betlemme di Giuda, della tribù di
Giuda, il quale era un levita e abitava in quel luogo come forestiero. 8Questo
uomo era partito dalla città di Betlemme di Giuda, per cercare una dimora
dovunque la trovasse. Cammin facendo era giunto sulle montagne di Efraim, alla
casa di Mica. 9Mica gli domandò: "Da dove vieni?". Gli
rispose: "Sono un levita di Betlemme di Giuda e vado a cercare una dimora
dove la troverò". 10Mica gli disse: "Rimani con me e sii
per me padre e sacerdote; ti darò dieci sicli d'argento all'anno, un corredo e
vitto". Il levita entrò. 11Il levita dunque acconsentì a stare
con quell'uomo, che trattò il giovane come un figlio. 12Mica diede
l'investitura al levita; il giovane gli fece da sacerdote e si stabilì in casa
di lui. 13Mica disse: "Ora so che il Signore mi farà del bene,
perché ho ottenuto questo levita come mio sacerdote".
1In quel tempo non c'era un re in Israele e la tribù
dei Daniti cercava un territorio per stabilirvisi, perché fino a quei giorni
non le era toccata nessuna eredità fra le tribù d'Israele. 2I figli
di Dan mandarono dunque da Zorea e da Estaol cinque uomini della loro tribù,
uomini di valore, per visitare ed esplorare il paese; dissero loro:
"Andate ad esplorare il Paese!". Quelli giunsero sulle montagne di
Efraim fino alla casa di Mica e passarono la notte in quel luogo. 3Mentre
erano presso la casa di Mica, riconobbero la voce del giovane levita;
avvicinatisi, gli chiesero: "Chi ti ha condotto qua? Che fai in questo
luogo? Che hai tu qui?". 4Rispose loro: "Mica mi ha fatto
così e così, mi dà un salario e io gli faccio da sacerdote". 5Gli
dissero: "Consulta Dio, perché possiamo sapere se il viaggio che abbiamo
intrapreso avrà buon esito". 6Il sacerdote rispose loro:
"Andate in pace, il viaggio che fate è sotto lo sguardo del Signore".
7I cinque uomini continuarono il viaggio e arrivarono a Lais e
videro che il popolo, che vi abitava, viveva in sicurezza secondo i costumi di
quelli di Sidòne, tranquillo e fidente; non c'era nel paese chi, usurpando il
potere, facesse qualcosa di offensivo; erano lontani da quelli di Sidòne e non
avevano relazione con nessuno. 8Poi tornarono ai loro fratelli a
Zorea e a Estaol e i fratelli chiesero loro: "Che notizie portate?". 9Quelli
risposero: "Alziamoci e andiamo contro quella gente, poiché abbiamo visto
il paese ed è ottimo. E voi rimanete inattivi? Non indugiate a partire per
andare a prendere in possesso il paese. 10Quando arriverete là,
troverete un popolo che non sospetta di nulla. Il paese è vasto e Dio ve lo ha
messo nelle mani; è un luogo dove non manca nulla di ciò che è sulla
terra".
11Allora seicento uomini della tribù dei Daniti partirono da Zorea e
da Estaol, ben armati. 12Andarono e si accamparono a Kiriat-Iearim,
in Giuda; perciò il luogo, che è a occidente di Kiriat-Iearim, fu chiamato e si
chiama fino ad oggi l'accampamento di Dan. 13Di là passarono sulle
montagne di Efraim e giunsero alla casa di Mica.
14I cinque uomini che erano andati a esplorare il paese di Lais
dissero ai loro fratelli: "Sapete che in queste case c'è un efod,
ci sono i terafim, una statua scolpita e una statua di getto? Sappiate
ora quello che dovete fare". 15Quelli si diressero da quella
parte, giunsero alla casa del giovane levita, cioè alla casa di Mica, e lo
salutarono. 16Mentre i seicento uomini dei Daniti, muniti delle loro
armi, stavano davanti alla porta, 17e i cinque uomini che erano
andati a esplorare il paese vennero, entrarono in casa, presero la statua
scolpita, l'efod, i terafim e la statua di getto. Intanto il
sacerdote stava davanti alla porta con i seicento uomini armati. 18Quando,
entrati in casa di Mica, ebbero preso la statua scolpita, l'efod, i terafim
e la statua di getto, il sacerdote disse loro: "Che fate?". 19Quelli
gli risposero: "Taci, mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi e sarai
per noi padre e sacerdote. Che cosa è meglio per te, essere sacerdote della
casa di un uomo solo oppure essere sacerdote di una tribù e di una famiglia in
Israele?". 20Il sacerdote gioì in cuor suo; prese l'efod,
i terafim e la statua scolpita e si unì a quella gente. 21Allora
si rimisero in cammino, mettendo innanzi a loro i bambini, il bestiame e le
masserizie. 22Quando erano già lontani dalla casa di Mica, i suoi
vicini si misero in armi e raggiunsero i Daniti. 23Allora gridarono
ai Daniti. Questi si voltarono e dissero a Mica: "Perché ti sei messo in
armi?". 24Egli rispose: "Avete portato via gli dèi che mi
ero fatti e il sacerdote e ve ne siete andati. Ora che mi resta? Come potete
dunque dirmi: Che hai?". 25I Daniti gli dissero: "Non si
senta la tua voce dietro a noi, perché uomini irritati potrebbero scagliarsi su
di voi e tu ci perderesti la vita e la vita di quelli della tua casa!". 26I
Daniti continuarono il viaggio; Mica, vedendo che essi erano più forti di lui,
si voltò indietro e tornò a casa.
27Quelli dunque, presi con sé gli oggetti che Mica aveva fatti e il
sacerdote che aveva al suo servizio, giunsero a Lais, a un popolo che se ne
stava tranquillo e sicuro; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle
fiamme. 28Nessuno le prestò aiuto, perché era lontana da Sidòne e i
suoi abitanti non avevano relazioni con altra gente. Essa era nella valle che
si estende verso Bet-Recob. 29Poi i Daniti ricostruirono la città e
l'abitarono. La chiamarono Dan dal nome di Dan loro padre, che era nato da
Israele; ma prima la città si chiamava Lais. 30E i Daniti eressero
per loro uso la statua scolpita; Gionata, figlio di Ghersom, figlio di Manàsse,
e i suoi figli furono sacerdoti della tribù dei Daniti finché gli abitanti del
paese furono deportati. 31Essi misero in onore per proprio uso la
statua scolpita, che Mica aveva fatta, finché la casa di Dio rimase a Silo.
1In quel tempo, quando non c'era un re in Israele, un
levita, il quale dimorava all'interno delle montagne di Efraim, si prese per
concubina una donna di Betlemme di Giuda. 2Ma la concubina in un
momento di collera lo abbandonò, tornando a casa del padre a Betlemme di Giuda
e vi rimase per quattro mesi. 3Suo marito si mosse e andò da lei per
convincerla a tornare. Aveva preso con sé il suo servo e due asini. Ella lo
condusse in casa di suo padre; quando il padre della giovane lo vide, gli andò
incontro con gioia. 4Suo suocero, il padre della giovane, lo
trattenne ed egli rimase con lui tre giorni; mangiarono e bevvero e passarono
la notte in quel luogo. 5Il quarto giorno si alzarono di buon'ora e
il levita si disponeva a partire. Il padre della giovane disse: "Prendi un
boccone di pane per ristorarti; poi, ve ne andrete". 6Così
sedettero tutti e due insieme e mangiarono e bevvero. Poi il padre della
giovane disse al marito: "Accetta di passare qui la notte e il tuo cuore
gioisca". 7Quell'uomo si alzò per andarsene; ma il suocero fece
tanta insistenza che accettò di passare la notte in quel luogo. 8Il
quinto giorno egli si alzò di buon'ora per andarsene e il padre della giovane
gli disse: "Rinfràncati prima". Così indugiarono fino al declinare
del giorno e mangiarono insieme. 9Quando quell'uomo si alzò per
andarsene con la sua concubina e con il suo servo, il suocero, il padre della
giovane, gli disse: "Ecco, il giorno volge ora a sera; state qui questa
notte; ormai il giorno sta per finire; passa la notte qui e il tuo cuore
gioisca; domani vi metterete in viaggio di buon'ora e andrai alla tua tenda".
10Ma quell'uomo non volle passare la notte in quel luogo; si alzò,
partì e giunse di fronte a Iebus, cioè Gerusalemme, con i suoi due asini
sellati, con la sua concubina e il servo.
11Quando furono vicino a Iebus, il giorno era di molto calato e il
servo disse al suo padrone: "Vieni, deviamo il cammino verso questa città
dei Gebusei e passiamovi la notte". 12Il padrone gli rispose:
"Non entreremo in una città di stranieri, i cui abitanti non sono
Israeliti, ma andremo oltre, fino a Gàbaa". 13Aggiunse al suo
servo: "Vieni, raggiungiamo uno di quei luoghi e passeremo la notte a
Gàbaa o a Rama". 14Così passarono oltre e continuarono il
viaggio; il sole tramontava, quando si trovarono di fianco a Gàbaa, che
appartiene a Beniamino. Deviarono in quella direzione per passare la notte a
Gàbaa. 15Il levita entrò e si fermò sulla piazza della città; ma
nessuno li accolse in casa per passare la notte. 16Quand'ecco un
vecchio che tornava la sera dal lavoro nei campi; era un uomo delle montagne di
Efraim, che abitava come forestiero in Gàbaa, mentre invece la gente del luogo
era beniaminita. 17Alzati gli occhi, vide quel viandante sulla
piazza della città. Il vecchio gli disse: "Dove vai e da dove
vieni?". 18Quegli rispose: "Andiamo da Betlemme di Giuda
fino all'estremità delle montagne di Efraim. Io sono di là ed ero andato a
Betlemme di Giuda; ora mi reco alla casa del Signore, ma nessuno mi accoglie
sotto il suo tetto. 19Eppure abbiamo paglia e foraggio per i nostri
asini e anche pane e vino per me, per la tua serva e per il giovane che è con i
tuoi servi; non ci manca nulla". 20Il vecchio gli disse:
"La pace sia con te! Prendo a mio carico quanto ti occorre; non devi
passare la notte sulla piazza". 21Così lo condusse in casa sua
e diede foraggio agli asini; i viandanti si lavarono i piedi, poi mangiarono e
bevvero. 22Mentre aprivano il cuore alla gioia ecco gli uomini della
città, gente iniqua, circondarono la casa, bussando alla porta, e dissero al
vecchio padrone di casa: "Fa' uscire quell'uomo che è entrato in casa tua,
perché vogliamo abusare di lui". 23Il padrone di casa uscì e
disse loro: "No, fratelli miei, non fate una cattiva azione; dal momento
che quest'uomo è venuto in casa mia, non dovete commettere questa infamia! 24Ecco
mia figlia che è vergine, io ve la condurrò fuori, abusatene e fatele quello
che vi pare; ma non commettete contro quell'uomo una simile infamia". 25Ma
quegli uomini non vollero ascoltarlo. Allora il levita afferrò la sua concubina
e la portò fuori da loro. Essi la presero e abusarono di lei tutta la notte
fino al mattino; la lasciarono andare allo spuntar dell'alba. 26Quella
donna sul far del mattino venne a cadere all'ingresso della casa dell'uomo,
presso il quale stava il suo padrone e là restò finché fu giorno chiaro. 27Il
suo padrone si alzò alla mattina, aprì la porta della casa e uscì per
continuare il suo viaggio; ecco la donna, la sua concubina, giaceva distesa
all'ingresso della casa, con le mani sulla soglia. 28Le disse:
"Alzati, dobbiamo partire!". Ma non ebbe risposta. Allora il marito
la caricò sull'asino e partì per tornare alla sua abitazione.
29Come giunse a casa, si munì di un coltello, afferrò la sua
concubina e la tagliò, membro per membro, in dodici pezzi; poi li spedì per
tutto il territorio d'Israele. 30Agli uomini che inviava ordinò:
"Così direte ad ogni uomo d'Israele: È forse mai accaduta una cosa simile
da quando gli Israeliti sono usciti dal paese di Egitto fino ad oggi?
Pensateci, consultatevi e decidete!". Quanti vedevano, dicevano: "Non
è mai accaduta e non si è mai vista una cosa simile, da quando gli Israeliti
sono usciti dal paese d'Egitto fino ad oggi!".
1Allora tutti gli Israeliti uscirono, da Dan fino a
Bersabea e al paese di Gàlaad, e il popolo si radunò come un sol uomo dinanzi
al Signore, a Mizpa. 2I capi di tutto il popolo e tutte le tribù
d'Israele si presentarono all'assemblea del popolo di Dio, in numero di
quattrocentomila fanti, che maneggiavano la spada. 3I figli di
Beniamino vennero a sapere che gli Israeliti erano venuti a Mizpa. Gli
Israeliti dissero: "Parlate! Com'è avvenuta questa scelleratezza?". 4Allora
il levita, il marito della donna che era stata uccisa, rispose: "Io ero
giunto con la mia concubina a Gàbaa di Beniamino per passarvi la notte. 5Ma
gli abitanti di Gàbaa insorsero contro di me e circondarono di notte la casa
dove stavo; volevano uccidere me; quanto alla mia concubina le usarono violenza
fino al punto che ne morì. 6Io presi la mia concubina, la feci a
pezzi e li mandai per tutto il territorio della nazione d'Israele, perché costoro
hanno commesso un delitto e un'infamia in Israele. 7Eccovi qui
tutti, Israeliti; consultatevi e decidete qui stesso". 8Tutto
il popolo si alzò insieme gridando: "Nessuno di noi tornerà alla tenda,
nessuno di noi rientrerà a casa. 9Ora ecco quanto faremo a Gàbaa:
tireremo a sorte 10e prenderemo in tutte le tribù d'Israele dieci
uomini su cento, cento su mille e mille su diecimila, i quali andranno a
cercare viveri per il popolo, per quelli che andranno a punire Gàbaa di
Beniamino, come merita l'infamia che ha commessa in Israele".
11Così tutti gli Israeliti si radunarono contro quella città, uniti
come un sol uomo.
12Le tribù d'Israele mandarono uomini in tutta la tribù di Beniamino
a dire: "Quale delitto è stato commesso in mezzo a voi? 13Dunque
consegnateci quegli uomini iniqui di Gàbaa, perché li uccidiamo e cancelliamo
il male da Israele". Ma i figli di Beniamino non vollero ascoltare la voce
dei loro fratelli, gli Israeliti.
14I figli di Beniamino uscirono dalle loro città e si radunarono a
Gàbaa per combattere contro gli Israeliti. 15Si passarono in
rassegna i figli di Beniamino usciti dalle città: formavano un totale di
ventiseimila uomini che maneggiavano la spada, senza contare gli abitanti di
Gàbaa. 16Fra tutta questa gente c'erano settecento uomini scelti,
che erano ambidestri. Tutti costoro erano capaci di colpire con la fionda un
capello, senza fallire il colpo.
17Si fece pure la rassegna degli Israeliti, non compresi quelli di
Beniamino, ed erano quattrocentomila uomini in grado di maneggiare la spada,
tutti guerrieri. 18Gli Israeliti si mossero, vennero a Betel e
consultarono Dio, dicendo: "Chi di noi andrà per primo a combattere contro
i figli di Beniamino?". Il Signore rispose: "Giuda andrà per
primo". 19Il mattino dopo, gli Israeliti si mossero e si
accamparono presso Gàbaa. 20Gli Israeliti uscirono per combattere
contro Beniamino e si disposero in ordine di battaglia contro di loro, presso
Gàbaa.
21Allora i figli di Beniamino uscirono e in quel giorno sterminarono
ventiduemila Israeliti, 22ma il popolo, gli Israeliti, si
rinfrancarono e tornarono a schierarsi in battaglia dove si erano schierati il
primo giorno. 23Gli Israeliti andarono a piangere davanti al Signore
fino alla sera e consultarono il Signore, dicendo: "Devo continuare a combattere
contro Beniamino mio fratello?". Il Signore rispose: "Andate contro
di loro". 24Gli Israeliti vennero a battaglia con i figli di
Beniamino una seconda volta. 25I Beniaminiti una seconda volta
uscirono da Gàbaa contro di loro e sterminarono altri diciottomila uomini degli
Israeliti, tutti atti a maneggiar la spada. 26Allora tutti gli
Israeliti e tutto il popolo andarono a Betel, piansero e rimasero davanti al
Signore e digiunarono quel giorno fino alla sera e offrirono olocausti e
sacrifici di comunione davanti al Signore. 27Gli Israeliti
consultarono il Signore - l'arca dell'alleanza di Dio in quel tempo era là 28e
Pincas, figlio di Eleazaro, figlio di Aronne, prestava servizio davanti a essa
in quel tempo - e dissero: "Devo continuare ancora a uscire in battaglia
contro Beniamino mio fratello o devo cessare?". Il Signore rispose:
"Andate, perché domani ve li metterò nelle mani".
29Israele tese quindi un agguato intorno a Gàbaa.
30Gli Israeliti andarono il terzo giorno contro i figli di Beniamino
e si disposero a battaglia presso Gàbaa come le altre volte. 31I
figli di Beniamino fecero una sortita contro il popolo, si lasciarono attirare
lontano dalla città e cominciarono a colpire e ad uccidere, come le altre
volte, alcuni del popolo d'Israele, lungo le strade che portano a Betel e a
Gàbaon, in aperta campagna: ne uccisero circa trenta. 32Già i figli
di Beniamino pensavano: "Eccoli sconfitti davanti a noi come la prima
volta". Ma gli Israeliti dissero: "Fuggiamo e attiriamoli dalla città
sulle strade!". 33Tutti gli Israeliti abbandonarono la loro
posizione e si disposero a battaglia a Baal-Tamar, mentre quelli di Israele che
erano in agguato sbucavano dal luogo dove si trovavano, a occidente di Gàbaa. 34Diecimila
uomini scelti in tutto Israele giunsero davanti a Gàbaa. Il combattimento fu
aspro: quelli non si accorgevano del disastro che stava per colpirli. 35Il
Signore sconfisse Beniamino davanti ad Israele; gli Israeliti uccisero in quel
giorno venticinquemila e cento uomini di Beniamino, tutti atti a maneggiare la
spada.
36I figli di Beniamino si accorsero d'essere sconfitti. Gli
Israeliti avevano ceduto terreno a Beniamino, perché confidavano nell'agguato
che avevano teso presso Gàbaa. 37Quelli che stavano in agguato
infatti si gettarono d'improvviso contro Gàbaa e, fattavi irruzione, passarono
a fil di spada l'intera città. 38C'era un segnale convenuto fra gli
Israeliti e quelli dell'imboscata: questi dovevano fare salire dalla città una
colonna di fumo. 39Gli Israeliti avevano dunque voltato le spalle
nel combattimento e gli uomini di Beniamino avevano cominciato a colpire e
uccidere circa trenta uomini d'Israele. Essi dicevano: "Ormai essi sono
sconfitti davanti a noi, come nella prima battaglia!". 40Ma
quando il segnale, la colonna di fumo, cominciò ad alzarsi dalla città, quelli
di Beniamino si voltarono indietro ed ecco tutta la città saliva in fiamme
verso il cielo. 41Allora gli Israeliti tornarono indietro e gli
uomini di Beniamino furono presi dal terrore, vedendo il disastro piombare loro
addosso. 42Voltarono le spalle davanti agli Israeliti e presero la
via del deserto; ma i combattenti li incalzavano e quelli che venivano dalla
città piombavano in mezzo a loro massacrandoli. 43Circondarono i
Beniaminiti, li inseguirono senza tregua, li incalzarono fino di fronte a Gàbaa
dal lato di oriente. 44Caddero dei Beniaminiti diciottomila uomini,
tutti valorosi.
45I superstiti voltarono le spalle e fuggirono verso il deserto, in
direzione della roccia di Rimmon e gli Israeliti ne rastrellarono per le strade
cinquemila, li incalzarono fino a Ghideom e ne colpirono altri duemila. 46Così
il numero totale dei Beniaminiti, che caddero quel giorno, fu di
venticinquemila, atti a maneggiare la spada, tutta gente di valore. 47Seicento
uomini, che avevano voltato le spalle ed erano fuggiti verso il deserto,
raggiunsero la roccia di Rimmon, rimasero alla roccia di Rimmon quattro mesi. 48Intanto
gli Israeliti tornarono contro i figli di Beniamino, passarono a fil di spada
nella città uomini e bestiame e quanto trovarono, e diedero alle fiamme anche
tutte le città che incontrarono.
1Gli Israeliti avevano giurato a Mizpa: "Nessuno
di noi darà in moglie la figlia a un Beniaminita". 2Il popolo
venne a Betel, dove rimase fino alla sera davanti a Dio, alzò la voce prorompendo
in pianto 3e disse: "Signore, Dio d'Israele, perché è avvenuto
questo in Israele, che oggi in Israele sia venuta meno una delle sue
tribù?".
4Il giorno dopo il popolo si alzò di buon mattino, costruì in quel
luogo un altare e offrì olocausti e sacrifici di comunione. 5Poi gli
Israeliti dissero: "Chi è fra tutte le tribù d'Israele, che non sia venuto
all'assemblea davanti al Signore?". Perché c'era stato questo grande
giuramento contro chi non fosse venuto alla presenza del Signore a Mizpa:
"Sarà messo a morte". 6Gli Israeliti si pentivano di
quello che avevano fatto a Beniamino loro fratello e dicevano: "Oggi è
stata soppressa una tribù d'Israele. 7Come faremo per le donne dei
superstiti, perché abbiamo giurato per il Signore di non dar loro in moglie nessuna
delle nostre figlie?".
8Dissero dunque: "Qual è fra le tribù d'Israele quella che non
è venuta davanti al Signore a Mizpa?". Risultò che nessuno di Iabes di
Gàlaad era venuto all'accampamento dove era l'assemblea; 9fatta la
rassegna del popolo si era trovato che là non vi era nessuno degli abitanti di
Iabes di Gàlaad. 10Allora la comunità vi mandò dodicimila uomini dei
più valorosi e ordinò: "Andate e passate a fil di spada gli abitanti di
Iabes di Gàlaad, comprese le donne e i bambini. 11Farete così:
ucciderete ogni maschio e ogni donna che abbia avuto rapporti con un uomo;
invece risparmierete le vergini". 12Trovarono fra gli abitanti
di Iabes di Gàlaad quattrocento fanciulle vergini, che non avevano avuto
rapporti con alcuno, e le condussero all'accampamento, a Silo, che è nel paese
di Canaan. 13Allora tutta la comunità mandò messaggeri per parlare
ai figli di Beniamino che erano alla roccia di Rimmon e per proclamar loro la
pace. 14Così i Beniaminiti tornarono e furono loro date le donne a
cui era stata risparmiata la vita fra le donne di Iabes di Gàlaad; ma non erano
sufficienti per tutti.
15Il popolo dunque si era pentito di quello che aveva fatto a
Beniamino, perché il Signore aveva aperto una breccia fra le tribù d'Israele. 16Gli
anziani della comunità dissero: "Come procureremo donne ai superstiti,
poiché le donne beniaminite sono state distrutte?". 17Soggiunsero:
"Le proprietà dei superstiti devono appartenere a Beniamino perché non sia
soppressa una tribù in Israele. 18Ma noi non possiamo dar loro in
moglie le nostre figlie, perché gli Israeliti hanno giurato: Maledetto chi darà
una moglie a Beniamino!". 19Aggiunsero: "Ecco ogni anno si
fa una festa per il Signore a Silo", che è a nord di Betel, a oriente
della strada che va da Betel a Sichem e a mezzogiorno di Lebona. 20Diedero
quest'ordine ai figli di Beniamino: "Andate, appostatevi nelle vigne 21e
state a vedere: quando le fanciulle di Silo usciranno per danzare in coro,
uscite dalle vigne, rapite ciascuno una donna tra le fanciulle di Silo e ve ne
andrete nel paese di Beniamino. 22Quando i loro padri o i loro
fratelli verranno a discutere con voi, direte loro: Concedetele a noi: abbiamo
preso ciascuno una donna come in battaglia... ma se ce le aveste date voi
stessi, allora avreste peccato". 23I figli di Beniamino fecero
a quel modo: si presero mogli, secondo il loro numero, fra le danzatrici; le
rapirono, poi partirono e tornarono nel loro territorio, riedificarono le città
e vi stabilirono la dimora.
24In quel medesimo tempo, gli Israeliti se ne andarono ciascuno
nella sua tribù e nella sua famiglia e da quel luogo ciascuno si diresse verso
la sua eredità. 25In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno
faceva quel che gli pareva meglio.
1Al tempo in cui governavano i giudici, ci fu nel paese
una carestia e un uomo di Betlemme di Giuda emigrò nella campagna di Moab, con
la moglie e i suoi due figli. 2Quest'uomo si chiamava Elimèlech, sua
moglie Noemi e i suoi due figli Maclon e Chilion; erano Efratei di Betlemme di
Giuda. Giunti nella campagna di Moab, vi si stabilirono. 3Poi
Elimèlech, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i due figli. 4Questi
sposarono donne di Moab, delle quali una si chiamava Orpa e l'altra Rut.
Abitavano in quel luogo da circa dieci anni, 5quando anche Maclon e Chilion
morirono tutti e due e la donna rimase priva dei suoi due figli e del marito.
6Allora si alzò con le sue nuore per andarsene dalla campagna di
Moab, perché aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo,
dandogli pane. 7Partì dunque con le due nuore da quel luogo e mentre
era in cammino per tornare nel paese di Giuda 8Noemi disse alle due
nuore: "Andate, tornate ciascuna a casa di vostra madre; il Signore usi
bontà con voi, come voi avete fatto con quelli che sono morti e con me! 9Il
Signore conceda a ciascuna di voi di trovare riposo in casa di un marito".
Essa le baciò, ma quelle piansero ad alta voce 10e le dissero:
"No, noi verremo con te al tuo popolo". 11Noemi rispose:
"Tornate indietro, figlie mie! Perché verreste con me? Ho io ancora figli
in seno, che possano diventare vostri mariti? 12Tornate indietro,
figlie mie, andate! Io sono troppo vecchia per avere un marito. Se dicessi: Ne
ho speranza, e se anche avessi un marito questa notte e anche partorissi figli,
13vorreste voi aspettare che diventino grandi e vi asterreste per
questo dal maritarvi? No, figlie mie; io sono troppo infelice per potervi
giovare, perché la mano del Signore è stesa contro di me". 14Allora
esse alzarono la voce e piansero di nuovo; Orpa baciò la suocera e partì, ma
Rut non si staccò da lei. 15Allora Noemi le disse: "Ecco, tua
cognata è tornata al suo popolo e ai suoi dèi; torna indietro anche tu, come
tua cognata". 16Ma Rut rispose: "Non insistere con me
perché ti abbandoni e torni indietro senza di te; perché dove andrai tu andrò
anch'io; dove ti fermerai mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo
Dio sarà il mio Dio; 17dove morirai tu, morirò anch'io e vi sarò
sepolta. Il Signore mi punisca come vuole, se altra cosa che la morte mi
separerà da te". 18Quando Noemi la vide così decisa ad
accompagnarla, cessò di insistere. 19Così fecero il viaggio insieme
fino a Betlemme. Quando giunsero a Betlemme, tutta la città s'interessò di
loro. Le donne dicevano: "È proprio Noemi!". 20Essa
rispondeva: "Non mi chiamate Noemi, chiamatemi Mara, perché l'Onnipotente
mi ha tanto amareggiata! 21Io ero partita piena e il Signore mi fa
tornare vuota. Perché chiamarmi Noemi, quando il Signore si è dichiarato contro
di me e l'Onnipotente mi ha resa infelice?". 22Così Noemi tornò
con Rut, la Moabita, sua nuora, venuta dalle campagne di Moab. Esse arrivarono
a Betlemme quando si cominciava a mietere l'orzo.
1Noemi aveva un parente del marito, uomo potente e
ricco della famiglia di Elimèlech, che si chiamava Booz. 2Rut, la
Moabita, disse a Noemi: "Lasciami andare per la campagna a spigolare
dietro a qualcuno agli occhi del quale avrò trovato grazia". Le rispose:
"Va', figlia mia". 3Rut andò e si mise a spigolare nella
campagna dietro ai mietitori; per caso si trovò nella parte della campagna
appartenente a Booz, che era della famiglia di Elimèlech. 4Ed ecco
Booz arrivò da Betlemme e disse ai mietitori: "Il Signore sia con
voi!". Quelli gli risposero: "Il Signore ti benedica!". 5Booz
disse al suo servo, incaricato di sorvegliare i mietitori: "Di chi è
questa giovane?". 6Il servo incaricato di sorvegliare i
mietitori rispose: "È una giovane moabita, quella che è tornata con Noemi
dalla campagna di Moab. 7Ha detto: Vorrei spigolare e raccogliere
dietro ai mietitori. È venuta ed è rimasta in piedi da stamattina fino ad ora;
solo in questo momento si è un poco seduta nella casa". 8Allora
Booz disse a Rut: "Ascolta, figlia mia, non andare a spigolare in un altro
campo; non allontanarti di qui, ma rimani con le mie giovani; 9tieni
d'occhio il campo dove si miete e cammina dietro a loro. Non ho forse ordinato
ai miei giovani di non molestarti? Quando avrai sete, va' a bere dagli orci ciò
che i giovani avranno attinto". 10Allora Rut si prostrò con la
faccia a terra e gli disse: "Per qual motivo ho trovato grazia ai tuoi
occhi, così che tu ti interessi di me che sono una straniera?". 11Booz
le rispose: "Mi è stato riferito quanto hai fatto per tua suocera dopo la
morte di tuo marito e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e la tua patria
per venire presso un popolo, che prima non conoscevi. 12Il Signore
ti ripaghi quanto hai fatto e il tuo salario sia pieno da parte del Signore,
Dio d'Israele, sotto le cui ali sei venuta a rifugiarti". 13Essa
gli disse: "Possa io trovar grazia ai tuoi occhi, o mio signore! Poiché tu
mi hai consolata e hai parlato al cuore della tua serva, benché io non sia
neppure come una delle tue schiave". 14Poi, al momento del
pasto, Booz le disse: "Vieni, mangia il pane e intingi il boccone
nell'aceto". Essa si pose a sedere accanto ai mietitori. Booz le pose
davanti grano abbrustolito; essa ne mangiò a sazietà e ne mise da parte gli
avanzi. 15Poi si alzò per tornare a spigolare e Booz diede
quest'ordine ai suoi servi: "Lasciatela spigolare anche fra i covoni e non
le fate affronto; 16anzi lasciate cadere apposta per lei spighe dai
mannelli; abbandonatele, perché essa le raccolga, e non sgridatela". 17Così
essa spigolò nel campo fino alla sera; batté quello che aveva raccolto e ne
venne circa una quarantina di chili di orzo. 18Se lo caricò addosso,
entrò in città e sua suocera vide ciò che essa aveva spigolato. Poi Rut tirò
fuori quello che era rimasto del cibo e glielo diede.
19La suocera le chiese: "Dove hai spigolato oggi? Dove hai
lavorato? Benedetto colui che si è interessato di te!". Rut riferì alla
suocera presso chi aveva lavorato e disse: "L'uomo presso il quale ho
lavorato oggi si chiama Booz". 20Noemi disse alla nuora:
"Sia benedetto dal Signore, che non ha rinunciato alla sua bontà verso i
vivi e verso i morti!". Aggiunse: "Questo uomo è nostro parente
stretto; è di quelli che hanno su di noi il diritto di riscatto". 21Rut,
la Moabita, disse: "Mi ha anche detto: Rimani insieme ai miei servi,
finché abbiano finito tutta la mia mietitura". 22Noemi disse a
Rut, sua nuora: "È bene, figlia mia, che tu vada con le sue schiave e non
ti esponga a sgarberie in un altro campo". 23Essa rimase dunque
con le schiave di Booz, a spigolare, sino alla fine della mietitura dell'orzo e
del frumento. Poi abitò con la suocera.
1Noemi, sua suocera, le disse: "Figlia mia, non
devo io cercarti una sistemazione, così che tu sia felice? 2Ora,
Booz, con le cui giovani tu sei stata, non è nostro parente? Ecco, questa sera
deve ventilare l'orzo sull'aia. 3Su dunque, profumati, avvolgiti nel
tuo manto e scendi all'aia; ma non ti far riconoscere da lui, prima che egli
abbia finito di mangiare e di bere. 4Quando andrà a dormire, osserva
il luogo dove egli dorme; poi va', alzagli la coperta dalla parte dei piedi e
mettiti lì a giacere; ti dirà lui ciò che dovrai fare". 5Rut le
rispose: "Farò quanto dici". 6Scese all'aia e fece quanto
la suocera le aveva ordinato. 7Booz mangiò, bevve e aprì il cuore
alla gioia; poi andò a dormire accanto al mucchio d'orzo. Allora essa venne
pian piano, gli alzò la coperta dalla parte dei piedi e si coricò. 8Verso
mezzanotte quell'uomo si svegliò, con un brivido, si guardò attorno ed ecco una
donna gli giaceva ai piedi. 9Le disse: "Chi sei?".
Rispose: "Sono Rut, tua serva; stendi il lembo del tuo mantello sulla tua
serva, perché tu hai il diritto di riscatto". 10Le disse:
"Sii benedetta dal Signore, figlia mia! Questo tuo secondo atto di bontà è
migliore anche del primo, perché non sei andata in cerca di uomini giovani,
poveri o ricchi. 11Ora non temere, figlia mia; io farò per te quanto
dici, perché tutti i miei concittadini sanno che sei una donna virtuosa. 12Ora
io sono tuo parente, ma ce n'è un altro che è parente più stretto di me. 13Passa
qui la notte e domani mattina se quegli vorrà sposarti, va bene, ti prenda; ma
se non gli piacerà, ti prenderò io, per la vita del Signore! Sta' tranquilla
fino al mattino". 14Rimase coricata ai suoi piedi fino alla
mattina. Poi Booz si alzò prima che un uomo possa distinguere un altro, perché
diceva: "Nessuno sappia che questa donna è venuta sull'aia!". 15Poi
aggiunse: "Apri il mantello che hai addosso e tienilo con le due
mani". Essa lo tenne ed egli vi versò dentro sei misure d'orzo e glielo
pose sulle spalle.
Rut rientrò in città 16e venne dalla suocera, che le disse: "Come
è andata, figlia mia?". Essa le raccontò quanto quell'uomo aveva fatto per
lei. 17Aggiunse: "Mi ha anche dato sei misure di orzo; perché
mi ha detto: Non devi tornare da tua suocera a mani vuote". 18Noemi
disse: "Sta' quieta, figlia mia, finché tu sappia come la cosa si
concluderà; certo quest'uomo non si darà pace finché non abbia concluso oggi
stesso questa faccenda".
1Intanto Booz venne alla porta della città e vi
sedette. Ed ecco passare colui che aveva il diritto di riscatto e del quale
Booz aveva parlato. Booz gli disse: "Tu, quel tale, vieni e siediti
qui!". Quello si avvicinò e sedette. 2Poi Booz scelse dieci
uomini fra gli anziani della città e disse loro: "Sedete qui". Quelli
sedettero. 3Allora Booz disse a colui che aveva il diritto di riscatto:
"Il campo che apparteneva al nostro fratello Elimèlech, lo mette in
vendita Noemi, che è tornata dalla campagna di Moab. 4Ho pensato
bene di informartene e dirti: Fanne acquisto alla presenza delle persone qui
sedute e alla presenza degli anziani del mio popolo. Se vuoi acquistarlo con il
diritto di riscatto, acquistalo, ma se non vuoi acquistarlo, dichiaramelo, che
io lo sappia; perché nessuno fuori di te ha il diritto di riscatto e dopo di te
vengo io". Quegli rispose: "Io intendo acquistarlo". 5Allora
Booz disse: "Quando acquisterai il campo dalla mano di Noemi, nell'atto
stesso tu acquisterai anche Rut, la Moabita, moglie del defunto, per assicurare
il nome del defunto sulla sua eredità". 6Colui che aveva il
diritto di riscatto rispose: "Io non posso acquistare con il diritto di
riscatto, altrimenti danneggerei la mia propria eredità; subentra tu nel mio
diritto, perché io non posso valermene". 7Una volta in Israele
esisteva questa usanza relativa al diritto del riscatto o della permuta, per
convalidare ogni atto: uno si toglieva il sandalo e lo dava all'altro; era
questo il modo di attestare in Israele. 8Così chi aveva il diritto
di riscatto disse a Booz: "Acquista tu il mio diritto di riscatto";
si tolse il sandalo e glielo diede.
9Allora Booz disse agli anziani e a tutto il popolo: "Voi siete
oggi testimoni che io ho acquistato dalle mani di Noemi quanto apparteneva a
Elimèlech, a Chilion e a Maclon, 10e che ho anche preso in moglie
Rut, la Moabita, già moglie di Maclon, per assicurare il nome del defunto sulla
sua eredità e perché il nome del defunto non scompaia tra i suoi fratelli e
alla porta della sua città. Voi ne siete oggi testimoni". 11Tutto
il popolo che si trovava alla porta rispose: "Ne siamo testimoni".
Gli anziani aggiunsero: "Il Signore renda la donna, che entra in casa tua,
come Rachele e Lia, le due donne che fondarono la casa d'Israele.
Procurati ricchezze in
Efrata,
fatti un nome in Betlemme!
12La tua casa sia come la casa di Perez, che Tamar
partorì a Giuda, grazie alla posterità che il Signore ti darà da questa
giovane!".
13Così Booz prese Rut, che divenne sua moglie. Egli si unì a lei e
il Signore le accordò di concepire: essa partorì un figlio. 14E le
donne dicevano a Noemi: "Benedetto il Signore, il quale oggi non ti ha
fatto mancare un riscattatore perché il nome del defunto si perpetuasse in
Israele! 15Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno della tua
vecchiaia; perché lo ha partorito tua nuora che ti ama e che vale per te più di
sette figli". 16Noemi prese il bambino e se lo pose in grembo e
gli fu nutrice. 17E le vicine dissero: "È nato un figlio a
Noemi!". Essa lo chiamò Obed: egli fu il padre di Iesse, padre di Davide.
18Questa è la discendenza di Perez: Perez generò Chezron; Chezron
generò Ram; 19Ram generò Amminadab; 20Amminadab generò
Nacson; Nacson generò Salmon; 21Salmon generò Booz; Booz generò
Obed; 22Obed generò Iesse e Iesse generò Davide.
1C'era un uomo di Ramatàim, uno Zufita delle montagne
di Efraim, chiamato Elkana, figlio di Ierocàm, figlio di Eliàu, figlio di Tòcu,
figlio di Zuf, l'Efraimita. 2Aveva due mogli, l'una chiamata Anna,
l'altra Peninna. Peninna aveva figli mentre Anna non ne aveva.
3Quest'uomo andava ogni anno dalla sua città per prostrarsi e
sacrificare al Signore degli eserciti in Silo, dove stavano i due figli di Eli,
Cofni e Pìncas, sacerdoti del Signore.
4Un giorno Elkana offrì il sacrificio. Ora egli aveva l'abitudine di
dare alla moglie Peninna e a tutti i figli e le figlie di lei le loro parti. 5Ad
Anna invece dava una parte sola; ma egli amava Anna, sebbene il Signore ne
avesse reso sterile il grembo. 6La sua rivale per giunta
l'affliggeva con durezza a causa della sua umiliazione, perché il Signore aveva
reso sterile il suo grembo. 7Così succedeva ogni anno: tutte le
volte che salivano alla casa del Signore, quella la mortificava.
Anna dunque si mise a piangere e non voleva prendere cibo. 8Elkana
suo marito le disse: "Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è
triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?".
9Anna, dopo aver mangiato in Silo e bevuto, si alzò e andò a
presentarsi al Signore. In quel momento il sacerdote Eli stava sul sedile
davanti a uno stipite del tempio del Signore. 10Essa era afflitta e
innalzò la preghiera al Signore, piangendo amaramente. 11Poi fece
questo voto: "Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria
della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e
darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i
giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo".
12Mentre essa prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli stava
osservando la sua bocca. 13Anna pregava in cuor suo e si muovevano
soltanto le labbra, ma la voce non si udiva; perciò Eli la ritenne ubriaca. 14Le
disse Eli: "Fino a quando rimarrai ubriaca? Lìberati dal vino che hai
bevuto!". 15Anna rispose: "No, mio signore, io sono una
donna affranta e non ho bevuto né vino né altra bevanda inebriante, ma sto solo
sfogandomi davanti al Signore. 16Non considerare la tua serva una
donna iniqua, poiché finora mi ha fatto parlare l'eccesso del mio dolore e
della mia amarezza". 17Allora Eli le rispose: "Va' in pace
e il Dio d'Israele ascolti la domanda che gli hai fatto". 18Essa
replicò: "Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi". Poi la
donna se ne andò per la sua via e il suo volto non fu più come prima.
19Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al
Signore tornarono a casa in Rama. Elkana si unì a sua moglie e il Signore si
ricordò di lei. 20Così al finir dell'anno Anna concepì e partorì un
figlio e lo chiamò Samuele. "Perché - diceva - dal Signore l'ho
impetrato". 21Quando poi Elkana andò con tutta la famiglia a
offrire il sacrificio di ogni anno al Signore e a soddisfare il voto, 22Anna
non andò, perché diceva al marito: "Non verrò, finché il bambino non sia
divezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per
sempre". 23Le rispose Elkana suo marito: "Fa' pure quanto
ti sembra meglio; rimani finché tu l'abbia divezzato; soltanto adempia il
Signore la tua parola". La donna rimase e allattò il figlio, finché l'ebbe
divezzato. 24Dopo averlo divezzato, andò con lui, portando un
giovenco di tre anni, un'efa di farina e un otre di vino e venne alla
casa del Signore a Silo e il fanciullo era con loro. 25Immolato il
giovenco, presentarono il fanciullo a Eli 26e Anna disse: "Ti
prego, mio signore. Per la tua vita, signor mio, io sono quella donna che era
stata qui presso di te a pregare il Signore. 27Per questo fanciullo
ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho chiesto. 28Perciò
anch'io lo dò in cambio al Signore: per tutti i giorni della sua vita egli è
ceduto al Signore". E si prostrarono là davanti al Signore.
1Allora Anna pregò:
"Il mio cuore esulta nel
Signore,
la mia fronte s'innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io godo del beneficio che mi hai concesso.
2Non c'è santo come il Signore,
non c'è rocca come il nostro Dio.
3Non moltiplicate i discorsi superbi,
dalla vostra bocca non esca arroganza;
perché il Signore è il Dio che sa tutto
e le sue opere sono rette.
4L'arco dei forti s'è spezzato,
ma i deboli sono rivestiti di vigore.
5I sazi sono andati a giornata per un pane,
mentre gli affamati han cessato di faticare.
La sterile ha partorito sette volte
e la ricca di figli è sfiorita.
6Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.
7Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta.
8Solleva dalla polvere il misero,
innalza il povero dalle immondizie,
per farli sedere insieme con i capi del popolo
e assegnar loro un seggio di gloria.
Perché al Signore appartengono i cardini della terra
e su di essi fa poggiare il mondo.
9Sui passi dei giusti Egli veglia,
ma gli empi svaniscono nelle tenebre.
Certo non prevarrà l'uomo malgrado la sua forza.
10Il Signore... saranno abbattuti i suoi avversari!
L'Altissimo tuonerà dal cielo.
Il Signore giudicherà gli estremi confini della terra;
darà forza al suo re
ed eleverà la potenza del suo Messia".
11Poi Elkana tornò a Rama, a casa sua, e il fanciullo
rimase a servire il Signore alla presenza del sacerdote Eli.
12Ora i figli di Eli erano uomini depravati; non tenevano in alcun
conto il Signore, 13nè la retta condotta dei sacerdoti verso il
popolo. Quando uno si presentava a offrire il sacrificio, veniva il servo del
sacerdote mentre la carne cuoceva, con in mano un forchettone a tre denti, 14e
lo introduceva nella pentola o nella marmitta o nel tegame o nella caldaia e
tutto ciò che il forchettone tirava su il sacerdote lo teneva per sé. Così
facevano con tutti gli Israeliti che venivano là a Silo. 15Prima che
fosse bruciato il grasso, veniva ancora il servo del sacerdote e diceva a chi
offriva il sacrificio: "Dammi la carne da arrostire per il sacerdote,
perché non vuole avere da te carne cotta, ma cruda". 16Se
quegli rispondeva: "Si bruci prima il grasso, poi prenderai quanto
vorrai!", replicava: "No, me la devi dare ora, altrimenti la prenderò
con la forza". 17Così il peccato di quei giovani era molto
grande davanti al Signore perché disonoravano l'offerta del Signore.
18Samuele prestava servizio davanti al Signore per quanto lo poteva
un fanciullo e andava cinto di efod di lino. 19Sua madre gli
preparava una piccola veste e gliela portava ogni anno, quando andava con il
marito a offrire il sacrificio annuale. 20Eli allora benediceva
Elkana e sua moglie ed esclamava: "Ti conceda il Signore altra prole da
questa donna per il prestito che essa ha fatto al Signore". Essi tornarono
a casa 21e il Signore visitò Anna, che partorì ancora tre figli e
due figlie. Frattanto il fanciullo Samuele cresceva presso il Signore.
22Eli era molto vecchio e gli veniva all'orecchio quanto i suoi
figli facevano a tutto Israele e come essi si univano alle donne che prestavano
servizio all'ingresso della tenda del convegno. 23Perciò disse loro:
"Perché dunque fate tali cose? Io sento infatti da parte di tutto il
popolo le vostre azioni empie! 24No, figli, non è bene ciò che io
odo di voi, che cioè sviate il popolo del Signore.
25Se un uomo pecca contro un altro uomo,
Dio potrà intervenire in suo favore,
ma se l'uomo pecca contro il Signore,
chi potrà intercedere per lui?".
Ma non ascoltarono la voce
del padre, perché il Signore aveva deciso di farli morire. 26Invece
il giovane Samuele andava crescendo in statura e in bontà davanti al Signore e
agli uomini.
27Un giorno venne un uomo di Dio da Eli e gli disse: "Così dice
il Signore: Non mi sono forse rivelato alla casa di tuo padre, mentre erano in
Egitto, in casa del faraone? 28Non l'ho scelto da tutte le tribù
d'Israele come mio sacerdote, perché salga l'altare, bruci l'incenso e porti l'efod
davanti a me? Alla casa di tuo padre ho anche assegnato tutti i sacrifici
consumati dal fuoco, offerti dagli Israeliti. 29Perché dunque avete
calpestato i miei sacrifici e le mie offerte che io ho ordinato per sempre e tu
hai avuto maggior riguardo ai tuoi figli che a me e vi siete pasciuti in tal
modo con le primizie di ogni offerta di Israele mio popolo? 30Ecco
dunque l'oracolo del Signore, Dio d'Israele: Avevo promesso alla tua casa e
alla casa di tuo padre che avrebbero sempre camminato alla mia presenza. Ma ora
- oracolo del Signore - non sia mai! Perché chi mi onorerà anch'io l'onorerò,
chi mi disprezzerà sarà oggetto di disprezzo. 31Ecco verranno giorni
in cui io taglierò via il tuo braccio e il braccio della casa di tuo padre, sì
che non vi sia più un anziano nella tua casa. 32Guarderai sempre
angustiato tutto il bene che farò a Israele, mentre non si troverà mai più un
anziano nella tua casa. 33Qualcuno dei tuoi tuttavia non lo
strapperò dal mio altare, perché ti si consumino gli occhi e si strazi il tuo
animo: ma chiunque sarà nato dalla tua famiglia morirà per la spada degli
uomini. 34Sarà per te un segno quello che avverrà ai tuoi due figli,
a Cofni e Pìncas: nello stesso giorno moriranno tutti e due. 35Dopo,
farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele che agirà secondo il mio cuore
e il mio desiderio. Io gli darò una casa stabile e camminerà alla mia presenza,
come mio consacrato per sempre. 36Chiunque sarà superstite nella tua
casa, andrà a prostrarsi davanti a lui per una monetina d'argento e per un
pezzo di pane e dirà: Ammettimi a qualunque ufficio sacerdotale, perché possa
mangiare un tozzo di pane".
1Il giovane Samuele continuava a servire il Signore
sotto la guida di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le
visioni non erano frequenti. 2In quel tempo Eli stava riposando in
casa, perché i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a
vedere. 3La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era
coricato nel tempio del Signore, dove si trovava l'arca di Dio. 4Allora
il Signore chiamò: "Samuele!" e quegli rispose: "Eccomi", 5poi
corse da Eli e gli disse: "Mi hai chiamato, eccomi!". Egli rispose:
"Non ti ho chiamato, torna a dormire!". Tornò e si mise a dormire. 6Ma
il Signore chiamò di nuovo: "Samuele!" e Samuele, alzatosi, corse da
Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi!". Ma quegli rispose di nuovo:
"Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!". 7In
realtà Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era
stata ancora rivelata la parola del Signore. 8Il Signore tornò a
chiamare: "Samuele!" per la terza volta; questi si alzò ancora e
corse da Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi!". Allora Eli comprese
che il Signore chiamava il giovinetto. 9Eli disse a Samuele:
"Vattene a dormire e, se ti si chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore,
perché il tuo servo ti ascolta". Samuele andò a coricarsi al suo posto. 10Venne
il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre
volte: "Samuele, Samuele!". Samuele rispose subito: "Parla,
perché il tuo servo ti ascolta". 11Allora il Signore disse a
Samuele: "Ecco io sto per fare in Israele una cosa tale che chiunque udirà
ne avrà storditi gli orecchi. 12In quel giorno attuerò contro Eli
quanto ho pronunziato riguardo alla sua casa, da cima a fondo. 13Gli
ho annunziato che io avrei fatto vendetta della casa di lui per sempre, perché
sapeva che i suoi figli disonoravano Dio e non li ha puniti. 14Per
questo io giuro contro la casa di Eli: non sarà mai espiata l'iniquità della
casa di Eli né con i sacrifici né con le offerte!". 15Samuele
si coricò fino al mattino, poi aprì i battenti della casa del Signore. Samuele
però non osava manifestare la visione a Eli. 16Eli chiamò Samuele e
gli disse: "Samuele, figlio mio". Rispose: "Eccomi". 17Proseguì:
"Che discorso ti ha fatto? Non tenermi nascosto nulla. Così Dio agisca con
te e anche peggio, se mi nasconderai una sola parola di quanto ti ha
detto". 18Allora Samuele gli svelò tutto e non tenne nascosto
nulla. Eli disse: "Egli è il Signore! Faccia ciò che a lui pare
bene".
19Samuele acquistò autorità poiché il Signore era con lui, né lasciò
andare a vuoto una sola delle sue parole. 20Perciò tutto Israele, da
Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del
Signore. 21aIn seguito il Signore si mostrò altre volte a Samuele,
dopo che si era rivelato a Samuele in Silo, c. 4 1ae la
parola di Samuele giunse a tutto Israele c. 3 21bcome
parola del Signore.
1bLa parola di Samuele si rivolse a tutto Israele.
In quei giorni i Filistei si radunarono per combattere contro Israele. Allora
Israele scese in campo a dar battaglia ai Filistei. Essi si accamparono presso
Eben-Ezer mentre i Filistei s'erano accampati in Afèk. 2I Filistei
si schierarono per attaccare Israele e la battaglia divampò, ma Israele ebbe la
peggio di fronte ai Filistei e caddero sul campo, delle loro schiere, circa
quattromila uomini.
3Quando il popolo fu rientrato nell'accampamento, gli anziani
d'Israele si chiesero: "Perché ci ha percossi oggi il Signore di fronte ai
Filistei? Andiamo a prenderci l'arca del Signore a Silo, perché venga in mezzo
a noi e ci liberi dalle mani dei nostri nemici". 4Il popolo
mandò subito a Silo a prelevare l'arca del Dio degli eserciti che siede sui
cherubini: c'erano con l'arca di Dio i due figli di Eli, Cofni e Pìncas. 5Non
appena l'arca del Signore giunse all'accampamento, gli Israeliti elevarono un
urlo così forte che ne tremò la terra. 6Anche i Filistei udirono
l'eco di quell'urlo e dissero: "Che significa il risuonare di quest'urlo
così forte nell'accampamento degli Ebrei?". Poi vennero a sapere che era
arrivata nel loro campo l'arca del Signore. 7I Filistei ne ebbero
timore e si dicevano: "È venuto il loro Dio nel loro campo!", ed
esclamavano: "Guai a noi, perché non è stato così né ieri né prima. 8Guai
a noi! Chi ci libererà dalle mani di queste divinità così potenti? Queste
divinità hanno colpito con ogni piaga l'Egitto nel deserto. 9Risvegliate
il coraggio e siate uomini, o Filistei, altrimenti sarete schiavi degli Ebrei,
come essi sono stati vostri schiavi. Siate uomini dunque e combattete!". 10Quindi
i Filistei attaccarono battaglia, Israele fu sconfitto e ciascuno fu costretto
a fuggire nella sua tenda. La strage fu molto grande: dalla parte d'Israele
caddero tremila fanti. 11In più l'arca di Dio fu presa e i due figli
di Eli, Cofni e Pìncas, morirono.
12Uno della tribù di Beniamino fuggì dalle file e venne a Silo il
giorno stesso, con le vesti stracciate e polvere sul capo. 13Mentre
giungeva, ecco Eli stava sul sedile presso la porta e scrutava la strada di
Mizpa, perché aveva il cuore in ansia per l'arca di Dio. Venne dunque l'uomo e
diede l'annuncio in città e tutta la città alzò lamenti. 14Eli,
sentendo il rumore delle grida, si chiese: "Che sarà questo grido di
tumulto?". Intanto l'uomo si avanzò in gran fretta e narrò a Eli ogni
cosa. 15Eli era vecchio di novantotto anni, aveva gli occhi rigidi e
non poteva più vedere. 16Disse dunque quell'uomo a Eli: "Sono
giunto dal campo. Sono fuggito oggi dalle schiere dei combattenti". Eli
domandò: "Che è dunque accaduto, figlio mio?". 17Rispose
il messaggero: "Israele è fuggito davanti ai Filistei e nel popolo v'è
stata grande strage; inoltre i tuoi due figli Cofni e Pìncas sono morti e
l'arca di Dio è stata presa!". 18Appena ebbe accennato all'arca
di Dio, Eli cadde all'indietro dal sedile sul lato della porta, batté la nuca e
morì, perché era vecchio e pesante. Egli aveva giudicato Israele per
quarant'anni.
19La nuora di lui, moglie di Pìncas, incinta e prossima al parto,
quando sentì la notizia che era stata presa l'arca di Dio e che erano morti il
suocero e il marito, s'accosciò e partorì, colta dalle doglie. 20Mentre
era sul punto di morire, le dicevano quelle che le stavano attorno: "Non
temere, hai partorito un figlio". Ma essa non rispose e non ne fece caso. 21Ma
chiamò il bambino Icabod, cioè: "Se n'è andata lungi da Israele la
gloria!" riferendosi alla cattura dell'arca di Dio e al suocero e al
marito. 22La donna disse: "Se n'è andata lungi da Israele la
gloria", perché era stata presa l'arca di Dio.
1I Filistei, catturata l'arca di Dio, la portarono da
Eben-Ezer ad Asdod. 2I Filistei poi presero l'arca di Dio e la
introdussero nel tempio di Dagon. 3Il giorno dopo i cittadini di
Asdod si alzarono ed ecco Dagon giaceva con la faccia a terra davanti all'arca
del Signore; essi presero Dagon e lo rimisero al suo posto. 4Si
alzarono il giorno dopo di buon mattino ed ecco Dagon con la faccia a terra
davanti all'arca del Signore, mentre il capo di Dagon e le palme delle mani
giacevano staccate sulla soglia; solo il tronco era rimasto a Dagon. 5A
ricordo di ciò i sacerdoti di Dagon e quanti entrano nel tempio di Dagon in
Asdod non calpestano la soglia fino ad oggi. 6Allora incominciò a
pesare la mano del Signore sugli abitanti di Asdod, li devastò e li colpì con
bubboni, Asdod e il suo territorio. 7I cittadini di Asdod, vedendo
che le cose si mettevano in tal modo, dissero: "Non rimanga con noi l'arca
del Dio d'Israele, perché la sua mano è troppo dura contro Dagon nostro
dio!". 8Allora, fatti radunare presso di loro tutti i principi
dei Filistei, dissero: "Che cosa si deve fare dell'arca del Dio
d'Israele?". Dissero: "Si porti a Gat l'arca del Dio d'Israele".
E portarono a Gat l'arca del Dio d'Israele. 9Ma ecco, dopo che
l'ebbero trasportata, la mano del Signore si fece sentire sulla città con
terrore molto grande, colpendo gli abitanti della città dal più piccolo al più
grande e provocando loro bubboni. 10Allora mandarono l'arca di Dio
ad Ekron; ma all'arrivo dell'arca di Dio ad Ekron, i cittadini protestarono:
"Mi hanno portato qui l'arca del Dio d'Israele, per far morire me e il mio
popolo!". 11Fatti perciò radunare tutti i capi dei Filistei,
dissero: "Mandate via l'arca del Dio d'Israele!". Infatti si era
diffuso un terrore mortale in tutta la città, perché la mano di Dio era molto
pesante. 12Quelli che non morivano erano colpiti da bubboni e i
lamenti della città salivano al cielo.
1Rimase l'arca del Signore nel territorio dei Filistei
sette mesi. 2Poi i Filistei convocarono i sacerdoti e gli indovini e
dissero: "Che dobbiamo fare dell'arca del Signore? Indicateci il modo di
rimandarla alla sua sede". 3Risposero: "Se intendete
rimandare l'arca del Dio d'Israele, non rimandatela vuota, ma pagate un tributo
in ammenda della vostra colpa. Allora guarirete e vi sarà noto perché non si è
ritirata da voi la sua mano". 4Chiesero: "Quale
riparazione dobbiamo pagarle?". Risposero: "Secondo il numero dei
capi dei Filistei, cinque bubboni d'oro e cinque topi d'oro, perché unico è
stato il flagello per tutto il popolo e per i vostri capi. 5Fate
dunque immagini dei vostri bubboni e immagini dei vostri topi che infestano la
terra e datele in omaggio al Dio d'Israele, sperando che sia tolto il peso
della sua mano da voi, dal vostro dio e dal vostro paese. 6Perché
ostinarvi come si sono ostinati gli Egiziani e il faraone? Dopo essere stati
colpiti dai flagelli, non li lasciarono forse andare, cosicché essi partirono? 7Dunque
fate un carro nuovo, poi prendete due vacche allattanti sulle quali non sia mai
stato posto il giogo e attaccate queste vacche al carro, togliendo loro i
vitelli e riconducendoli alla stalla. 8Quindi prendete l'arca del
Signore, collocatela sul carro e ponete gli oggetti d'oro che dovete pagarle in
riparazione in una cesta appesa di fianco. Poi fatela partire e lasciate che se
ne vada. 9E state a vedere: se salirà a Bet-Sèmes per la via che
porta al suo territorio, essa ci ha provocato tutti questi mali così grandi; se
no, sapremo che non ci ha colpiti la sua mano, ma per puro caso abbiamo avuto
questo incidente". 10Quegli uomini fecero in tal modo. Presero
due vacche allattanti, le attaccarono al carro e chiusero nella stalla i loro
vitelli. 11Quindi collocarono l'arca del Signore sul carro con la
cesta e i topi d'oro e le immagini dei bubboni. 12Le vacche andarono
diritte per la strada di Bet-Sèmes percorrendo sicure una sola via e muggendo
continuamente, ma non piegando né a destra né a sinistra. I capi dei Filistei
le seguirono sino al confine con Bet-Sèmes.
13Gli abitanti di Bet-Sèmes stavano facendo la mietitura del grano
nella pianura. Alzando gli occhi, scorsero l'arca ed esultarono a quella vista.
14Il carro giunse al campo di Giosuè di Bet-Sèmes e si fermò là dove
era una grossa pietra. Allora fecero a pezzi i legni del carro e offrirono le
vacche in olocausto al Signore. 15I leviti avevano tolto l'arca del
Signore e la cesta che vi era appesa, nella quale stavano gli oggetti d'oro, e
l'avevano posta sulla grossa pietra. In quel giorno gli uomini di Bet-Sèmes
offrirono olocausti e immolarono vittime al Signore. 16I cinque capi
dei Filistei stettero ad osservare, poi tornarono il giorno stesso ad Ekron. 17Sono
questi i bubboni d'oro che i Filistei pagarono in ammenda al Signore: uno per
Asdod, uno per Gaza, uno per Ascalon, uno per Gat, uno per Ekron. 18Invece
i topi d'oro erano pari al numero delle città filistee appartenenti ai cinque
capi, dalle fortezze sino ai villaggi di campagna. A testimonianza di tutto ciò
rimane oggi nel campo di Giosuè a Bet-Sèmes la grossa pietra, sulla quale
avevano deposto l'arca del Signore.
19Ma il Signore percosse gli uomini di Bet-Sèmes, perché avevano
guardato l'arca del Signore; colpì nel popolo settanta persone su cinquantamila
e il popolo fu in lutto perché il Signore aveva inflitto alla loro gente questo
grave castigo.
20Gli uomini di Bet-Sèmes allora esclamarono: "Chi mai potrà
stare alla presenza del Signore, questo Dio così santo? La manderemo via da
noi; ma da chi?". 21Perciò inviarono messaggeri agli abitanti
di Kiriat-Iearìm con questa ambasciata: "I Filistei hanno ricondotto
l'arca del Signore. Scendete e portatela presso di voi".
1Gli abitanti di Kiriat-Iearìm scesero a prendere
l'arca del Signore e la introdussero nella casa di Abinadàb, sulla collina;
consacrarono suo figlio Eleazaro perché custodisse l'arca del Signore.
2Erano trascorsi molti giorni da quando era stata collocata l'arca a
Kiriat-Iearìm, erano passati venti anni, quando tutta la casa d'Israele alzò
grida di lamento verso il Signore. 3Allora Samuele si rivolse a
tutta la casa d'Israele dicendo: "Se è proprio di tutto cuore che voi
tornate al Signore, eliminate da voi tutti gli dèi stranieri e le Astàrti; fate
in modo che il vostro cuore sia indirizzato al Signore e servite lui, lui solo,
ed egli vi libererà dalla mano dei Filistei". 4Subito gli
Israeliti eliminarono i Baal e le Astàrti e servirono solo il Signore. 5Disse
poi Samuele: "Radunate tutto Israele a Mizpa, perché voglio pregare il
Signore per voi". 6Si radunarono pertanto in Mizpa, attinsero
acqua, la sparsero davanti al Signore e digiunarono in quel giorno, dicendo:
"Abbiamo peccato contro il Signore!". A Mizpa Samuele fu giudice
degli Israeliti. 7Udirono anche i Filistei che gli Israeliti si
erano radunati a Mizpa e i capi filistei mossero contro Israele. Quando gli
Israeliti lo seppero, ebbero paura dei Filistei. 8Dissero allora gli
Israeliti a Samuele: "Non cessar di supplicare per noi il Signore Dio
nostro perché ci liberi dalle mani dei Filistei". 9Samuele
prese un agnello da latte e lo offrì tutto intero in olocausto al Signore; lo
stesso Samuele alzò grida al Signore per Israele e il Signore lo esaudì.
10Mentre Samuele offriva l'olocausto, i Filistei si accostarono in
ordine di battaglia a Israele; ma in quel giorno il Signore tuonò con voce
potente contro i Filistei, li disperse ed essi furono sconfitti davanti a
Israele. 11Gli Israeliti uscirono da Mizpa per inseguire i Filistei
e li batterono fin sotto Bet-Car. 12Samuele prese allora una pietra
e la pose tra Mizpa e Iesana e la chiamò Eben-Ezer, dicendo: "Fin qui ci
ha soccorso il Signore". 13Così i Filistei furono umiliati e
non invasero più il territorio d'Israele: la mano del Signore fu contro i
Filistei per tutto il periodo di Samuele. 14Tornarono anche in
possesso d'Israele le città che i Filistei avevano sottratto agli Israeliti, da
Ekron a Gat: Israele liberò il loro territorio dal dominio dei Filistei. Ci fu
anche pace tra Israele e l'Amorreo.
15Samuele fu giudice d'Israele per tutto il tempo della sua vita. 16Ogni
anno egli compiva il giro di Bètel, Gàlgala e Mizpa, esercitando l'ufficio di
giudice d'Israele in tutte queste località. 17Poi ritornava a Rama,
perché là era la sua casa e anche là giudicava Israele. In quel luogo costruì
anche un altare al Signore.
1Quando Samuele fu vecchio, stabilì giudici di Israele
i suoi figli. 2Il primogenito si chiamava Ioèl, il secondogenito
Abià; esercitavano l'ufficio di giudici a Bersabea. 3I figli di lui
però non camminavano sulle sue orme, perché deviavano dietro il lucro,
accettavano regali e sovvertivano il giudizio. 4Si radunarono allora
tutti gli anziani d'Israele e andarono da Samuele a Rama. 5Gli
dissero: "Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non ricalcano le tue orme.
Ora stabilisci per noi un re che ci governi, come avviene per tutti i
popoli".
6Agli occhi di Samuele era cattiva la proposta perché avevano detto:
"Dacci un re che ci governi". Perciò Samuele pregò il Signore. 7Il
Signore rispose a Samuele: "Ascolta la voce del popolo per quanto ti ha
detto, perché costoro non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io
non regni più su di essi. 8Come si sono comportati dal giorno in cui
li ho fatti uscire dall'Egitto fino ad oggi, abbandonando me per seguire altri
dèi, così intendono fare a te. 9Ascolta pure la loro richiesta, però
annunzia loro chiaramente le pretese del re che regnerà su di loro".
10Samuele riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli aveva
chiesto un re. 11Disse loro: "Queste saranno le pretese del re
che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e
ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio, 12li farà
capi di migliaia e capi di cinquantine; li costringerà ad arare i suoi campi, a
mietere le sue messi, ad apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature
per i suoi carri. 13Prenderà anche le vostre figlie per farle sue
profumiere e cuoche e fornaie. 14Si farà consegnare ancora i vostri
campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li regalerà ai suoi
ministri. 15Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le
decime e le darà ai suoi consiglieri e ai suoi ministri. 16Vi
sequestrerà gli schiavi e le schiave, i vostri armenti migliori e i vostri
asini e li adopererà nei suoi lavori. 17Metterà la decima sui vostri
greggi e voi stessi diventerete suoi schiavi. 18Allora griderete a
causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà". 19Il
popolo non diede retta a Samuele e rifiutò di ascoltare la sua voce, ma gridò:
"No, ci sia un re su di noi. 20Saremo anche noi come tutti i
popoli; il nostro re ci farà da giudice, uscirà alla nostra testa e combatterà
le nostre battaglie". 21Samuele ascoltò tutti i discorsi del
popolo e li riferì all'orecchio del Signore. 22Rispose il Signore a
Samuele: "Ascoltali; regni pure un re su di loro". Samuele disse agli
Israeliti: "Ciascuno torni alla sua città!".
1C'era un uomo di Beniamino, chiamato Kis - figlio di
Abièl, figlio di Zeròr, figlio di Becoràt, figlio di Afìach, figlio di un
Beniaminita -, un prode. 2Costui aveva un figlio chiamato Saul, alto
e bello: non c'era nessuno più bello di lui tra gli Israeliti; superava dalla
spalla in su chiunque altro del popolo. 3Ora le asine di Kis, padre
di Saul, si smarrirono e Kis disse al figlio Saul: "Su, prendi con te uno
dei servi e parti subito in cerca delle asine". 4I due
attraversarono le montagne di Efraim, passarono al paese di Salisa, ma non le
trovarono. Si recarono allora nel paese di Saàlim, ma non c'erano; poi
percorsero il territorio di Beniamino e anche qui non le trovarono. 5Quando
arrivarono nel paese di Zuf, Saul disse al compagno che era con lui: "Su,
torniamo indietro, perché non vorrei che mio padre avesse smesso di pensare
alle asine e ora fosse preoccupato di noi".
6Gli rispose: "Ecco in questa città c'è un uomo di Dio, tenuto
in molta considerazione: quanto egli dice, di certo si avvera. Ebbene,
andiamoci! Forse ci indicherà la via che dobbiamo battere". 7Rispose
Saul: "Sì, andiamo! Ma che daremo a quell'uomo? Il pane nelle nostre
sporte è finito e non abbiamo alcun dono da portare all'uomo di Dio; infatti
che abbiamo?". 8Ma il servo rispondendo a Saul soggiunse:
"Guarda: mi son trovato in mano un quarto di siclo d'argento. Dallo
all'uomo di Dio e ci indicherà la nostra via". 9In passato in
Israele, quando uno andava a consultare Dio, diceva: "Su, andiamo dal
veggente", perché quello che oggi si dice profeta allora si diceva
veggente. 10Disse dunque Saul al servo: "Hai detto bene; su,
andiamo" e si diressero alla città dove era l'uomo di Dio.
11Mentre essi salivano il pendio della città, trovarono ragazze che
uscivano ad attingere acqua e chiesero loro: "È qui il veggente?". 12Quelle
risposero dicendo: "Sì, c'è; ecco, vi ha preceduto di poco: ora, proprio
ora è rientrato in città, perché oggi il popolo celebra un sacrificio
sull'altura. 13Entrando in città lo troverete subito, prima che
salga all'altura per il banchetto, perché il popolo non si mette a mangiare,
finché egli non sia arrivato; egli infatti deve benedire la vittima, e dopo gli
invitati mangiano. Presto, salite e lo troverete subito". 14Salirono
dunque alla città. Mentre essi giungevano in mezzo alla porta, ecco, Samuele
usciva in direzione opposta per salire all'altura. 15Il Signore
aveva detto all'orecchio di Samuele, un giorno prima che giungesse Saul: 16"Domani
a quest'ora ti manderò un uomo della terra di Beniamino e tu lo ungerai come
capo del mio popolo Israele. Egli libererà il mio popolo dalle mani dei
Filistei, perché io ho guardato il mio popolo, essendo giunto fino a me il suo
grido". 17Quando Samuele vide Saul, il Signore gli rivelò:
"Ecco l'uomo di cui ti ho parlato; costui avrà potere sul mio
popolo". 18Saul si accostò a Samuele in mezzo alla porta e gli
chiese: "Vuoi indicarmi la casa del veggente?". 19Samuele
rispose a Saul: "Sono io il veggente. Precedimi su all'altura. Oggi voi
due mangerete con me. Ti congederò domani mattina e ti manifesterò quanto
pensi; 20riguardo poi alle tue asine smarrite tre giorni fa, non
stare in pensiero, perché sono state ritrovate. A chi del resto appartiene il
meglio d'Israele, se non a te e a tutta la casa di tuo padre?". 21Rispose
Saul: "Non sono io forse un Beniaminita, della più piccola tribù
d'Israele? E la mia famiglia non è forse la più piccola fra tutte le famiglie
della tribù di Beniamino? Perché hai voluto farmi questo discorso?". 22Ma
Samuele prese Saul e il suo servo e li fece entrare nella sala e assegnò loro
il posto a capo degli invitati che erano una trentina. 23Quindi
Samuele disse al cuoco: "Portami la porzione che ti avevo dato dicendoti:
Conservala presso di te". 24Il cuoco portò la coscia e la coda
e le pose davanti a Saul, mentre Saul diceva: "Ecco, ciò che è avanzato ti
è posto davanti, mangia, perché proprio per te è stato serbato, perché lo
mangiassi con gli invitati". Così quel giorno Saul mangiò con Samuele.
25Scesero poi dall'altura in città; fu allestito un giaciglio per
Saul sulla terrazza 26ed egli vi si coricò.
Al sorgere dell'aurora Samuele chiamò Saul che era sulla terrazza, dicendo:
"Alzati, perché devo congedarti". Saul si alzò e i due, cioè lui e
Samuele, uscirono. 27Quando furono scesi alla periferia della città,
Samuele disse a Saul: "Ordina al servo che ci oltrepassi e vada
avanti" e il servo passò oltre. "Tu fermati un momento, perché io ti
faccia intendere la parola di Dio".
1Samuele prese allora l'ampolla dell'olio e gliela
versò sulla testa, poi lo baciò dicendo: "Ecco: il Signore ti ha unto capo
sopra Israele suo popolo. Tu avrai potere sul popolo del Signore e tu lo
libererai dalle mani dei nemici che gli stanno intorno. Questo ti sarà il segno
che proprio il Signore ti ha unto capo sulla sua casa: 2oggi, quando
sarai partito da me, troverai due uomini presso il sepolcro di Rachele sul
confine con Beniamino in Zelzach. Essi ti diranno: Sono state ritrovate le
asine che sei andato a cercare. Ecco tuo padre non bada più alla faccenda delle
asine, ma è preoccupato di voi e va dicendo: Che devo fare per mio figlio? 3Passerai
in fretta di là e andrai oltre; quando arriverai alla quercia del Tabor, vi
troverete tre uomini in viaggio per salire a Dio in Betel: uno porterà tre
capretti, l'altro porterà tre pani rotondi, il terzo porterà un otre di vino. 4Ti
domanderanno se stai bene e ti daranno due pani, che tu prenderai dalle loro
mani. 5Giungerai poi a Gàbaa di Dio, dove c'è una guarnigione di
Filistei e mentre entrerai in città, incontrerai un gruppo di profeti che
scenderanno dall'altura preceduti da arpe, timpani, flauti e cetre, in atto di
fare i profeti. 6Lo spirito del Signore investirà anche te e ti
metterai a fare il profeta insieme con loro e sarai trasformato in un altro
uomo. 7Quando questi segni che ti riguardano saranno accaduti, farai
come vorrai, perché Dio sarà con te. 8Tu poi scenderai a Gàlgala
precedendomi. Io scenderò in seguito presso di te per offrire olocausti e
immolare sacrifici di comunione. Sette giorni aspetterai, finché io verrò a te
e ti indicherò quello che dovrai fare".
9Ed ecco, quando quegli ebbe voltato le spalle per partire da
Samuele, Dio gli mutò il cuore e tutti questi segni si verificarono il giorno
stesso. 10I due arrivarono là a Gàbaa ed ecco, mentre una schiera di
profeti avanzava di fronte a loro, lo spirito di Dio lo investì e si mise a
fare il profeta in mezzo a loro.
11Allora quanti lo avevano conosciuto prima, vedendolo d'un tratto
fare il profeta con i profeti, si dissero l'un l'altro fra la gente: "Che
è accaduto al figlio di Kis? È dunque anche Saul tra i profeti?". 12Uno
del luogo disse: "E chi è il loro padre?". Per questo passò in
proverbio l'espressione: "È dunque anche Saul tra i profeti?". 13Quando
ebbe terminato di profetare andò sull'altura. 14Lo zio di Saul
chiese poi a lui e al suo servo: "Dove siete andati?". Rispose:
"A cercare le asine e, vedendo che non c'erano, ci siamo recati da
Samuele". 15Lo zio di Saul soggiunse: "Suvvia, raccontami
quello che vi ha detto Samuele". 16Saul rispose allo zio:
"Ci ha assicurato che le asine erano state ritrovate". Ma non gli
riferì il discorso del regno, che gli aveva tenuto Samuele.
17Samuele radunò il popolo davanti a Dio in Mizpa 18e
disse a tutti gli Israeliti: "Dice il Signore Dio d'Israele: Io ho fatto
uscire Israele dall'Egitto e l'ho liberato dalla mano degli Egiziani e dalla
mano di tutti i regni che vi opprimevano. 19Ma voi oggi avete
ripudiato il vostro Dio, il quale solo vi salva da tutti i vostri mali e da
tutte le angosce. E avete detto: No, costituisci un re sopra di noi! Ora
presentatevi a Dio distinti per tribù e per famiglie". 20Samuele
fece accostare ogni tribù d'Israele e fu sorteggiata la tribù di Beniamino. 21Fece
poi accostare la tribù di Beniamino distinta per famiglie e fu sorteggiata la
famiglia di Matri. Fece allora venire la famiglia di Matri per singoli
individui e fu sorteggiato Saul figlio di Kis. Si misero a cercarlo ma non si
riuscì a trovarlo. 22Allora consultarono di nuovo il Signore:
"È venuto qui l'uomo o no?". Rispose il Signore: "Eccolo
nascosto in mezzo ai bagagli". 23Corsero a prenderlo di là e fu
presentato al popolo: egli sopravanzava dalla spalla in su tutto il popolo. 24Samuele
disse a tutta la folla: "Vedete dunque che l'ha proprio eletto il Signore,
perché non c'è nessuno in tutto il popolo come lui". Tutto il popolo
proruppe in un grido: "Viva il re!". 25Samuele espose a
tutto il popolo i diritti del regno e li scrisse in un libro che depositò
davanti al Signore. Poi Samuele congedò tutto il popolo perché andasse ognuno a
casa sua. 26Anche Saul tornò a casa in Gàbaa e con lui si
accompagnarono uomini valenti ai quali Dio aveva toccato il cuore. 27Ma
altri, individui spregevoli, dissero: "Potrà forse salvarci costui?".
Così lo disprezzarono e non vollero portargli alcun dono.
1Circa un mese dopo, Nacas l'Ammonita si mosse e pose
il campo contro Iabes di Gàlaad. Tutti i cittadini di Iabes di Gàlaad dissero
allora a Nacas: "Vieni a patti con noi e ti saremo sudditi". 2Rispose
loro Nacas l'Ammonita: "A queste condizioni mi alleerò con voi: possa io
cavare a tutti voi l'occhio destro e porre tale gesto a sfregio di tutto
Israele". 3Di nuovo chiesero gli anziani di Iabes:
"Lasciaci sette giorni per inviare messaggeri in tutto il territorio
d'Israele. Se nessuno verrà a salvarci, usciremo incontro a te". 4I
messaggeri arrivarono a Gàbaa di Saul e riferirono quelle parole davanti al
popolo e tutto il popolo levò la voce e pianse. 5Or ecco Saul veniva
dalla campagna dietro l'armento. Chiese dunque Saul: "Che ha il popolo da
piangere?". Riferirono a lui le parole degli uomini di Iabes. 6Lo
spirito di Dio investì allora Saul ed egli, appena udite quelle parole, si
irritò molto. 7Poi prese un paio di buoi, li fece a pezzi e ne inviò
in tutto il territorio d'Israele mediante messaggeri con questo proclama:
"Se qualcuno non uscirà dietro Saul e dietro Samuele, la stessa cosa
avverrà dei suoi buoi". Si sparse lo spavento del Signore nel popolo e si
mossero come un sol uomo. 8Saul li passò in rassegna a Bèzek e
risultarono trecentomila Israeliti e trentamila di Giuda. 9Dissero
allora ai messaggeri che erano giunti: "Direte ai cittadini di Iabes di
Gàlaad: Domani, quando il sole comincerà a scaldare, avverrà la vostra
salvezza".
I messaggeri partirono e riferirono agli uomini di Iabes, che ne ebbero grande
gioia. 10Allora gli uomini di Iabes diedero risposta a Nacas:
"Domani usciremo incontro a voi e ci farete quanto sembrerà bene ai vostri
occhi". 11Il giorno dopo Saul divise il grosso in tre schiere e
irruppe in mezzo al campo nemico sul far del mattino; batterono gli Ammoniti
finché il giorno si fece caldo. Quelli che scamparono furono dispersi talmente
che non ne rimasero due insieme.
12Il popolo allora disse a Samuele: "Chi ha detto: Dovrà forse
regnare Saul su di noi? Consegnaci costoro e li faremo morire". 13Ma
Saul disse: "Oggi non si deve far morire nessuno, perché in questo giorno
il Signore ha operato una liberazione in Israele". 14Samuele
ordinò al popolo: "Su, andiamo a Gàlgala: là inaugureremo il regno". 15Tutto
il popolo si portò a Gàlgala e là davanti al Signore in Gàlgala riconobbero
Saul come re; qui ancora offrirono sacrifici di comunione davanti al Signore e
qui fecero grande festa Saul e tutti gli Israeliti.
1Allora Samuele disse a tutto Israele: "Ecco ho
ascoltato la vostra voce in tutto quello che mi avete chiesto e ho costituito
su di voi un re. 2Da questo momento ecco il re procede davanti a
voi. Quanto a me sono diventato vecchio e canuto e i miei figli eccoli tra di
voi. Io ho vissuto dalla mia giovinezza fino ad oggi sotto i vostri occhi. 3Eccomi,
pronunciatevi a mio riguardo alla presenza del Signore e del suo consacrato. A
chi ho portato via il bue? A chi ho portato via l'asino? Chi ho trattato con
prepotenza? A chi ho fatto offesa? Da chi ho accettato un regalo per chiudere
gli occhi a suo riguardo? Sono qui a restituire!". 4Risposero:
"Non ci hai trattato con prepotenza, né ci hai fatto offesa, né hai preso
nulla da nessuno". 5Egli soggiunse loro: "È testimonio il
Signore contro di voi ed è testimonio oggi il suo consacrato, che non trovate
niente in mano mia?". Risposero: "Sì, è testimonio".
6Allora Samuele disse al popolo: "È testimonio il Signore che
ha stabilito Mosè e Aronne e che ha fatto uscire i vostri padri dal paese
d'Egitto.
7Ora state qui raccolti e io voglio discutere con voi davanti al
Signore a causa di tutti i benefici che il Signore ha operato con voi e con i
vostri padri. 8Quando Giacobbe andò in Egitto e gli Egiziani li
oppressero e i vostri padri gridarono al Signore, il Signore mandò loro Mosè e
Aronne che li fecero uscire dall'Egitto e li ricondussero in questo luogo. 9Ma
poiché avevano dimenticato il Signore loro Dio, li abbandonò in potere di
Sisara, capo dell'esercito di Cazor e in potere dei Filistei e in potere del re
di Moab, che mossero loro guerra. 10Essi gridarono al Signore:
Abbiamo peccato, perché abbiamo abbandonato il Signore e abbiamo servito i Baal
e le Astàrti! Ma ora liberaci dalle mani dei nostri nemici e serviremo te. 11Allora
il Signore vi mandò Ierub-Baal e Barak e Iefte e Samuele e vi liberò dalle mani
dei nemici che vi circondavano e siete tornati a vita tranquilla. 12Eppure
quando avete visto che Nacas re degli Ammoniti muoveva contro di voi, mi avete
detto: No, vogliamo che un re regni sopra di noi, mentre il Signore vostro Dio
è vostro re. 13Ora eccovi il re che avete scelto e che avevate
chiesto. Vedete che il Signore ha costituito un re sopra di voi. 14Dunque
se temerete il Signore, se lo servirete e ascolterete la sua voce e non sarete
ribelli alla parola del Signore, voi e il re che regna su di voi vivrete con il
Signore vostro Dio. 15Se invece non ascolterete la voce del Signore
e sarete ribelli alla sua parola, la mano del Signore peserà su di voi, come
pesò sui vostri padri.
16Ora, state attenti e osservate questa grande cosa che il Signore
vuole operare sotto i vostri occhi. 17Non è forse questo il tempo
della mietitura del grano? Ma io griderò al Signore ed Egli manderà tuoni e
pioggia. Così vi persuaderete e constaterete che grande è il peccato che avete
fatto davanti al Signore chiedendo un re per voi". 18Samuele
allora invocò il Signore e il Signore mandò subito tuoni e pioggia in quel
giorno. Tutto il popolo fu preso da grande timore del Signore e di Samuele. 19Tutto
il popolo perciò disse a Samuele: "Prega il Signore tuo Dio per noi tuoi
servi che non abbiamo a morire, poiché abbiamo aggiunto a tutti i nostri errori
il peccato di aver chiesto per noi un re". 20Samuele rispose al
popolo: "Non temete: voi avete fatto tutto questo male, ma almeno in
seguito non allontanatevi dal Signore, anzi servite lui, il Signore, con tutto
il cuore. 21Non allontanatevi per seguire vanità che non possono
giovare né salvare, perché appunto sono vanità. 22Certo il Signore
non abbandonerà il suo popolo, per riguardo al suo nome che è grande, perché il
Signore ha cominciato a fare di voi il suo popolo. 23Quanto a me,
non sia mai che io pecchi contro il Signore, tralasciando di supplicare per voi
e di indicarvi la via buona e retta. 24Vogliate soltanto temere il
Signore e servirlo fedelmente con tutto il cuore, perché dovete ben riconoscere
le grandi cose che ha operato con voi. 25Se invece vorrete fare il
male, voi e il vostro re sarete spazzati via".
1Saul aveva trent'anni quando cominciò a regnare e
regnò vent'anni su Israele... 2Egli si scelse tremila uomini da
Israele: duemila stavano con Saul in Micmas e sul monte di Betel e mille
stavano con Giònata a Gàbaa di Beniamino; rimandò invece il resto del popolo
ciascuno alla sua tenda. 3Allora Giònata sconfisse la guarigione dei
Filistei che era in Gàbaa e i Filistei lo seppero subito. Ma Saul suonò la
tromba in tutta la regione gridando: "Ascoltino gli Ebrei!". 4Tutto
Israele udì e corse la voce: "Saul ha battuto la guarnigione dei Filistei
e ormai Israele s'è urtato con i Filistei". Il popolo si radunò dietro
Saul a Gàlgala. 5Anche i Filistei si radunarono per combattere
Israele, con tremila carri e seimila cavalieri e una moltitudine numerosa come
la sabbia che è sulla spiaggia del mare. Così si mossero e posero il campo a
Micmas a oriente di Bet-Aven. 6Quando gli Israeliti si accorsero di
essere in difficoltà, perché erano stretti dal nemico, cominciarono a
nascondersi in massa nelle grotte, nelle macchie, fra le rocce, nelle fosse e
nelle cisterne. 7Alcuni Ebrei passarono oltre il Giordano nella
terra di Gad e Gàlaad.
Saul restava in Gàlgala e tutto il popolo che stava con lui era impaurito. 8Aspettò
tuttavia sette giorni secondo il tempo fissato da Samuele. Ma Samuele non
arrivava a Gàlgala e il popolo si disperdeva lontano da lui. 9Allora
Saul diede ordine: "Preparatemi l'olocausto e i sacrifici di
comunione". Quindi offrì l'olocausto. 10Ed ecco, appena ebbe
finito di offrire l'olocausto, giunse Samuele e Saul gli uscì incontro per
salutarlo. 11Samuele disse subito: "Che hai fatto?". Saul
rispose: "Vedendo che il popolo si disperdeva lontano da me e tu non
venivi al termine dei giorni fissati, mentre i Filistei si addensavano in
Micmas, 12ho detto: ora scenderanno i Filistei contro di me in
Gàlgala mentre io non ho ancora placato il Signore. Perciò mi sono fatto ardito
e ho offerto l'olocausto". 13Rispose Samuele a Saul: "Hai
agito da stolto, non osservando il comando che il Signore Dio tuo ti aveva
imposto, perché in questa occasione il Signore avrebbe reso stabile il tuo
regno su Israele per sempre. 14Ora invece il tuo regno non durerà.
Il Signore si è già scelto un uomo secondo il suo cuore e lo costituirà capo
del suo popolo, perché tu non hai osservato quanto ti aveva comandato il
Signore". 15Samuele poi si alzò e salì da Gàlgala per andarsene
per la sua strada. Il resto del popolo salì dietro a Saul incontro ai guerrieri
e vennero da Gàlgala a Gàbaa di Beniamino; Saul contò la gente che era rimasta
con lui: erano seicento uomini.
16Saul e Giònata e la gente rimasta con loro stavano a Gàbaa di
Beniamino e i Filistei erano accampati in Micmas. 17Dall'accampamento
filisteo uscì una pattuglia d'assalto divisa in tre schiere: una si diresse
sulla via di Ofra verso il paese di Suàl; 18un'altra si diresse
sulla via di Bet-Coron; la terza schiera si diresse sulla via del confine che
sovrasta la valle di Zeboìm verso il deserto. 19Allora non si
trovava un fabbro in tutto il paese d'Israele: "Perché - dicevano i
Filistei - gli Ebrei non fabbrichino spade o lance". 20Così gli
Israeliti dovevano sempre scendere dai Filistei per affilare chi il vomere, chi
la zappa, chi la scure o la falce. 21L'affilatura costava due terzi
di siclo per i vomeri e le zappe e un terzo l'affilatura delle scuri e dei
pungoli. 22Nel giorno della battaglia, in tutta la gente che stava
con Saul e Giònata, non si trovò in mano ad alcuno né spada né lancia. Si poté
averne solo per Saul e suo figlio Giònata. 23Intanto una guarnigione
di Filistei era uscita verso il passo di Micmas.
1Un giorno Giònata, figlio di Saul, disse al suo
scudiero: "Su vieni, portiamoci fino all'appostamento dei Filistei che sta
qui di fronte". Ma non disse nulla a suo padre. 2Saul se ne
stava al limitare di Gàbaa sotto il melograno che si trova in Migròn; la sua
gente era di circa seicento uomini. 3Achià figlio di Achitùb,
fratello di Icabòd, figlio di Pìncas, figlio di Eli, sacerdote del Signore in
Silo, portava l'efod e il popolo non sapeva che Giònata era andato. 4Tra
i varchi per i quali Giònata cercava di passare, puntando sull'appostamento dei
Filistei, vi era una sporgenza rocciosa da una parte e una sporgenza rocciosa
dall'altra parte: una si chiamava Bòzez, l'altra Sène. 5Una delle
rocce sporgenti era di fronte a Micmas a settentrione, l'altra era di fronte a
Gàbaa a meridione. 6Giònata disse allo scudiero: "Su, vieni,
passiamo all'appostamento di questi non circoncisi; forse il Signore ci
aiuterà, perché non è difficile per il Signore salvare con molti o con
pochi". 7Lo scudiero gli rispose: "Fa' quanto hai in
animo. Avvìati e va'! Eccomi con te: come il tuo cuore, così è il mio". 8Allora
Giònata disse: "Ecco, noi passeremo verso questi uomini e ci mostreremo
loro. 9Se ci diranno: Fermatevi finché veniamo a raggiungervi,
restiamo in basso e non saliamo da loro. 10Se invece ci diranno:
Venite su da noi!, saliamo, perché il Signore ce li ha messi nelle mani e
questo sarà per noi il segno". 11Quindi i due si lasciarono
scorgere dall'appostamento filisteo e i Filistei dissero: "Ecco gli Ebrei
che escono dalle caverne dove si erano nascosti". 12Poi gli
uomini della guarnigione dissero a Giònata e al suo scudiero: "Salite da
noi, che abbiamo qualche cosa da dirvi!". Giònata allora disse al suo
scudiero: "Sali dopo di me, perché il Signore li ha messi nelle mani di
Israele". 13Giònata saliva aiutandosi con le mani e con i piedi
e lo scudiero lo seguiva; quelli cadevano davanti a Giònata e, dietro, lo
scudiero li finiva. 14Questa fu la prima strage nella quale Giònata
e il suo scudiero colpirono una ventina di uomini, entro quasi metà di un campo
arabile.
15Si sparse così il terrore nell'accampamento, nella regione e in
tutto il popolo. Anche la guarnigione e i suoi uomini d'assalto furono
atterriti e la terra tremò e ci fu un terrore divino.
16Le vedette di Saul che stavano in Gàbaa di Beniamino guardarono e
videro la moltitudine che fuggiva qua e là. 17Allora Saul ordinò
alla gente che era con lui: "Su, cercate e indagate chi sia partito da
noi". Cercarono ed ecco non c'erano né Giònata né il suo scudiero. 18Saul
disse ad Achia: "Avvicina l'efod!" - egli infatti allora
portava l'efod davanti agli Israeliti -. 19Mentre Saul
parlava al sacerdote, il tumulto che era sorto nel campo filisteo andava
propagandosi e crescendo. Saul disse al sacerdote: "Ritira la mano". 20A
loro volta Saul e la gente che era con lui alzarono grida e mossero
all'attacco, ma ecco trovarono che la spada dell'uno si rivolgeva contro
l'altro in una confusione molto grande. 21Anche quegli Ebrei che
erano con i Filistei da qualche tempo e che erano saliti con loro
all'accampamento, si voltarono, per mettersi con Israele che era là con Saul e
Giònata. 22Inoltre anche tutti gli Israeliti che si erano nascosti
sulle montagne di Efraim, quando seppero che i Filistei erano in fuga, si
unirono a inseguirli e batterli. 23Così il Signore in quel giorno
salvò Israele e la battaglia si estese fino a Bet-Aven.
24Gli Israeliti erano sfiniti in quel giorno e Saul impose questo
giuramento a tutto il popolo: "Maledetto chiunque gusterà cibo prima di
sera, prima che io mi sia vendicato dei miei nemici". E nessuno del popolo
gustò cibo. 25Tutta la gente passò per una selva dove c'erano favi
di miele sul suolo. 26Il popolo passò per la selva ed ecco si vedeva
colare il miele, ma nessuno stese la mano e la portò alla bocca, perché il
popolo temeva il giuramento. 27Ma Giònata non aveva saputo che suo
padre aveva fatto giurare il popolo, quindi allungò la punta del bastone che
teneva in mano e la intinse nel favo di miele, poi riportò la mano alla bocca e
i suoi occhi si rischiararono. 28Uno del gruppo s'affrettò a dire:
"Tuo padre ha fatto fare questo solenne giuramento al popolo: Maledetto
chiunque toccherà cibo quest'oggi!, sebbene il popolo fosse sfinito". 29Rispose
Giònata: "Mio padre vuol rovinare il paese! Guardate come si sono
rischiarati i miei occhi, perché ho gustato un poco di questo miele. 30Dunque
se il popolo avesse mangiato oggi qualche cosa dei viveri presi ai nemici,
quanto maggiore sarebbe stata ora la rotta dei Filistei!".
31In quel giorno percossero i Filistei da Micmas fino ad Aialon e il
popolo era sfinito. 32Quelli del popolo si gettarono sulla preda e
presero pecore, buoi e vitelli e li macellarono e li mangiarono con il sangue. 33La
cosa fu annunziata a Saul: "Ecco il popolo pecca contro il Signore,
mangiando con il sangue". Rispose: "Avete prevaricato! Rotolate
subito qui una grande pietra". 34Allora Saul soggiunse:
"Passate tra il popolo e dite a tutti: Ognuno conduca qua il suo bue e il
suo montone e li macelli su questa pietra, poi mangiatene; così non peccherete
contro il Signore, mangiando le carni con il sangue". In quella notte ogni
uomo del popolo condusse a mano ciò che aveva e là lo macellò. 35Saul
innalzò un altare al Signore. Fu questo il primo altare che egli edificò al
Signore.
36Quindi Saul disse: "Scendiamo dietro i Filistei questa notte
stessa e deprediamoli fino al mattino e non lasciamo scampare uno solo di
loro". Gli risposero: "Fa' quanto ti sembra bene". Ma il
sacerdote disse: "Accostiamoci qui a Dio". 37Saul dunque
interrogò Dio: "Devo scendere dietro i Filistei? Li consegnerai in mano di
Israele?". Ma quel giorno non gli rispose. 38Allora Saul disse:
"Accostatevi qui voi tutti capi del popolo. Cercate ed esaminate da chi
sia stato commesso oggi il peccato, 39perché per la vita del Signore
salvatore d'Israele certamente costui morirà, anche se si tratta di Giònata mio
figlio". Ma nessuno del popolo gli rispose. 40Perciò disse a
tutto Israele: "Voi state da una parte: io e mio figlio Giònata staremo
dall'altra". Il popolo rispose a Saul: "Fa' quanto ti sembra
bene". 41Saul parlò al Signore: "Dio d'Israele, fa'
conoscere l'innocente". Furono designati Giònata e Saul e il popolo restò
libero. 42Saul soggiunse: "Tirate a sorte tra me e mio figlio
Giònata". Fu sorteggiato Giònata. 43Saul disse a Giònata:
"Narrami quello che hai fatto". Giònata raccontò: "Realmente ho
assaggiato un po' di miele con la punta del bastone che avevo in mano. Ecco,
morirò". 44Saul disse: "Faccia Dio a me questo e anche di
peggio, se non andrai a morte, Giònata!". 45Ma il popolo disse
a Saul: "Dovrà forse morire Giònata che ha ottenuto questa grande vittoria
in Israele? Non sia mai! Per la vita del Signore, non cadrà a terra un capello
del suo capo, perché in questo giorno egli ha agito con Dio". Così il
popolo salvò Giònata che non fu messo a morte. 46Saul cessò
dall'inseguire i Filistei e questi raggiunsero il loro paese.
47Saul si assicurò il regno su Israele e mosse contro tutti i nemici
all'intorno: contro Moab e gli Ammoniti, contro Edom e i re di Zoba e i
Filistei e dovunque si volgeva aveva successo. 48Compì imprese
brillanti, batté gli Amaleciti e liberò Israele dalle mani degli oppressori. 49Figli
di Saul furono Giònata, Isbàal e Malkisùa; le sue due figlie si chiamavano
Merab la maggiore e Mikal la più piccola. 50La moglie di Saul si
chiamava Achinòam, figlia di Achimàaz. Il capo delle sue milizie si chiamava
Abner figlio di Ner, zio di Saul. 51Kis padre di Saul e Ner padre di
Abner erano figli di Abièl. 52Durante tutto il tempo di Saul vi fu
guerra aperta con i Filistei; se Saul scorgeva un uomo valente o un giovane
coraggioso, lo prendeva al suo seguito.
1Samuele disse a Saul: "Il Signore ha inviato me
per consacrarti re sopra Israele suo popolo. Ora ascolta la voce del Signore. 2Così
dice il Signore degli eserciti: Ho considerato ciò che ha fatto Amalek a
Israele, ciò che gli ha fatto per via, quando usciva dall'Egitto. 3Va'
dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non
lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e
lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini". 4Saul convocò il
popolo e passò in rassegna le truppe in Telaìm: erano duecentomila fanti e
diecimila uomini di Giuda. 5Saul venne alla città di Amalek e tese
un'imboscata nella valle. 6Disse inoltre Saul ai Keniti:
"Andate via, ritiratevi dagli Amaleciti prima che vi travolga insieme con
loro, poiché avete usato benevolenza con tutti gli Israeliti, quando uscivano
dall'Egitto". I Keniti si ritirarono da Amalek. 7Saul colpì
Amalek da Avila procedendo verso Sur, che è di fronte all'Egitto. 8Egli
prese vivo Agag, re di Amalek, e passò a fil di spada tutto il popolo. 9Ma
Saul e il popolo risparmiarono Agag e il meglio del bestiame minuto e grosso,
gli animali grassi e gli agnelli, cioè tutto il meglio, e non vollero
sterminarli; invece votarono allo sterminio tutto il bestiame scadente e
patito.
10Allora fu rivolta a Samuele questa parola del Signore: 11"Mi
pento di aver costituito Saul re, perché si è allontanato da me e non ha messo
in pratica la mia parola". Samuele rimase turbato e alzò grida al Signore
tutta la notte.
12Al mattino presto Samuele si alzò per andare incontro a Saul, ma
fu annunziato a Samuele: "Saul è andato a Carmel, ed ecco si è fatto
costruire un trofeo, poi è tornato passando altrove ed è sceso a Gàlgala".
13Samuele raggiunse Saul e Saul gli disse: "Benedetto tu
davanti al Signore; ho eseguito gli ordini del Signore". 14Rispose
Samuele: "Ma che è questo belar di pecore, che mi giunge all'orecchio, e
questi muggiti d'armento che odo?". 15Disse Saul: "Li
hanno condotti qui dagli Amaleciti, come il meglio del bestiame grosso e
minuto, che il popolo ha risparmiato per sacrificarli al Signore, tuo Dio. Il
resto l'abbiamo votato allo sterminio". 16Rispose Samuele a
Saul: "Basta! Lascia che ti annunzi ciò che il Signore mi ha rivelato
questa notte". E Saul gli disse: "Parla!". 17Samuele
cominciò: "Non sei tu capo delle tribù d'Israele, benché piccolo ai tuoi
stessi occhi? Non ti ha forse il Signore consacrato re d'Israele? 18Il
Signore ti aveva mandato per una spedizione e aveva detto: Va', vota allo
sterminio quei peccatori di Amaleciti, combattili finché non li avrai
distrutti. 19Perché dunque non hai ascoltato la voce del Signore e
ti sei attaccato al bottino e hai fatto il male agli occhi del Signore?". 20Saul
insisté con Samuele: "Ma io ho obbedito alla parola del Signore, ho fatto
la spedizione che il Signore mi ha ordinato, ho condotto Agag re di Amalek e ho
sterminato gli Amaleciti. 21Il popolo poi ha preso dal bottino
pecore e armenti, primizie di ciò che è votato allo sterminio per sacrificare
al Signore tuo Dio in Gàlgala". 22Samuele esclamò:
"Il Signore forse
gradisce gli olocausti e i sacrifici
come obbedire alla voce del Signore?
Ecco, obbedire è meglio del sacrificio,
essere docili è più del grasso degli arieti.
23Poiché peccato di divinazione è la ribellione,
e iniquità e terafim l'insubordinazione.
Perché hai rigettato la parola del Signore,
Egli ti ha rigettato come re".
24Saul disse allora a Samuele: "Ho peccato per
avere trasgredito il comando del Signore e i tuoi ordini, mentre ho temuto il
popolo e ho ascoltato la sua voce. 25Ma ora, perdona il mio peccato
e ritorna con me, perché mi prostri al Signore". 26Ma Samuele
rispose a Saul: "Non posso ritornare con te, perché tu stesso hai
rigettato la parola del Signore e il Signore ti ha rigettato perché tu non sia
più re sopra Israele". 27Samuele si voltò per andarsene ma Saul
gli afferrò un lembo del mantello, che si strappò. 28Samuele gli
disse: "Il Signore ha strappato da te il regno d'Israele e l'ha dato ad un
altro migliore di te. 29D'altra parte la Gloria di Israele non
mentisce né può ricredersi, perché Egli non è uomo per ricredersi". 30Saul
disse: "Ho peccato sì, ma onorami davanti agli anziani del mio popolo e
davanti a Israele; ritorna con me perché mi prostri al Signore tuo Dio". 31Samuele
ritornò con Saul e questi si prostrò al Signore.
32Poi Samuele disse: "Conducetemi Agag, re di Amalek".
Agag avanzò verso di lui tutto tremante, dicendo:
"Certo è passata
l'amarezza della morte!".
33Samuele l'apostrofò:
"Come la tua spada ha
privato di figli le donne,
così sarà privata di figli tra le donne tua madre".
Poi Samuele trafisse Agag
davanti al Signore in Gàlgala. 34Samuele andò quindi a Rama e Saul
salì a casa sua a Gàbaa di Saul. 35Né Samuele tornò a rivedere Saul
fino al giorno della sua morte, ma Samuele piangeva per Saul, perché il Signore
si era pentito di aver fatto regnare Saul su Israele.
1E il Signore disse a Samuele: "Fino a quando
piangerai su Saul, mentre io l'ho rigettato perché non regni su Israele? Riempi
di olio il tuo corno e parti. Ti ordino di andare da Iesse il Betlemmita,
perché tra i suoi figli mi sono scelto un re". 2Samuele
rispose: "Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà".
Il Signore soggiunse: "Prenderai con te una giovenca e dirai: Sono venuto
per sacrificare al Signore. 3Inviterai quindi Iesse al sacrificio.
Allora io ti indicherò quello che dovrai fare e tu ungerai colui che io ti
dirò". 4Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato
e venne a Betlemme; gli anziani della città gli vennero incontro trepidanti e
gli chiesero: "È di buon augurio la tua venuta?". 5Rispose:
"È di buon augurio. Sono venuto per sacrificare al Signore. Provvedete a
purificarvi, poi venite con me al sacrificio". Fece purificare anche Iesse
e i suoi figli e li invitò al sacrificio. 6Quando furono entrati,
egli osservò Eliab e chiese: "È forse davanti al Signore il suo
consacrato?". 7Il Signore rispose a Samuele: "Non guardare
al suo aspetto né all'imponenza della sua statura. Io l'ho scartato, perché io
non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda
il cuore". 8Iesse fece allora venire Abìnadab e lo presentò a
Samuele, ma questi disse: "Nemmeno su costui cade la scelta del
Signore". 9Iesse fece passare Samma e quegli disse:
"Nemmeno su costui cade la scelta del Signore". 10Iesse
presentò a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripeté a Iesse: "Il
Signore non ha scelto nessuno di questi". 11Samuele chiese a
Iesse: "Sono qui tutti i giovani?". Rispose Iesse: "Rimane
ancora il più piccolo che ora sta a pascolare il gregge". Samuele ordinò a
Iesse: "Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli
sia venuto qui". 12Quegli mandò a chiamarlo e lo fece venire.
Era fulvo, con begli occhi e gentile di aspetto. Disse il Signore: "Alzati
e ungilo: è lui!". 13Samuele prese il corno dell'olio e lo
consacrò con l'unzione in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore si
posò su Davide da quel giorno in poi. Samuele poi si alzò e tornò a Rama.
14Lo spirito del Signore si era ritirato da Saul ed egli veniva
atterrito da uno spirito cattivo, da parte del Signore. 15Allora i
servi di Saul gli dissero: "Vedi, un cattivo spirito sovrumano ti turba. 16Comandi
il signor nostro ai ministri che gli stanno intorno e noi cercheremo un uomo
abile a suonare la cetra. Quando il sovrumano spirito cattivo ti investirà,
quegli metterà mano alla cetra e ti sentirai meglio". 17Saul
rispose ai ministri: "Ebbene cercatemi un uomo che suoni bene e fatelo
venire da me". 18Rispose uno dei giovani: "Ecco, ho visto
il figlio di Iesse il Betlemmita: egli sa suonare ed è forte e coraggioso,
abile nelle armi, saggio di parole, di bell'aspetto e il Signore è con
lui". 19Saul mandò messaggeri a Iesse con quest'invito:
"Mandami Davide tuo figlio, quello che sta con il gregge". 20Iesse
preparò un asino e provvide pane e un otre di vino e un capretto, affidò tutto
a Davide suo figlio e lo inviò a Saul. 21Davide giunse da Saul e
cominciò a stare alla sua presenza. Saul gli si affezionò molto e Davide
divenne suo scudiero. 22E Saul mandò a dire a Iesse: "Rimanga
Davide con me, perché ha trovato grazia ai miei occhi". 23Quando
dunque lo spirito sovrumano investiva Saul, Davide prendeva in mano la cetra e
suonava: Saul si calmava e si sentiva meglio e lo spirito cattivo si ritirava
da lui.
1I Filistei radunarono di nuovo l'esercito per la
guerra e si ammassarono a Soco di Giuda e si accamparono tra Soco e Azeka, a
Efes-Dammìm. 2Anche Saul e gli Israeliti si radunarono e si
accamparono nella valle del Terebinto e si schierarono a battaglia di fronte ai
Filistei. 3I Filistei stavano sul monte da una parte e Israele sul
monte dall'altra parte e in mezzo c'era la valle.
4Dall'accampamento dei Filistei uscì un campione, chiamato Golia, di
Gat; era alto sei cubiti e un palmo. 5Aveva in testa un elmo di
bronzo ed era rivestito di una corazza a piastre, il cui peso era di cinquemila
sicli di bronzo. 6Portava alle gambe schinieri di bronzo e un
giavellotto di bronzo tra le spalle. 7L'asta della sua lancia era
come un subbio di tessitori e la lama dell'asta pesava seicento sicli di ferro;
davanti a lui avanzava il suo scudiero. 8Egli si fermò davanti alle
schiere d'Israele e gridò loro: "Perché siete usciti e vi siete schierati
a battaglia? Non sono io Filisteo e voi servi di Saul? Scegliete un uomo tra di
voi che scenda contro di me. 9Se sarà capace di combattere con me e
mi abbatterà, noi saremo vostri schiavi. Se invece prevarrò io su di lui e lo
abbatterò, sarete voi nostri schiavi e sarete soggetti a noi". 10Il
Filisteo aggiungeva: "Io ho lanciato oggi una sfida alle schiere d'Israele.
Datemi un uomo e combatteremo insieme". 11Saul e tutto Israele
udirono le parole del Filisteo; ne rimasero colpiti ed ebbero grande paura.
12Davide era figlio di un Efratita da Betlemme di Giuda chiamato
Iesse, che aveva otto figli. Al tempo di Saul, quest'uomo era anziano e avanti
negli anni. 13I tre figli maggiori di Iesse erano andati con Saul in
guerra. Di questi tre figli, che erano andati in guerra, il maggiore si
chiamava Eliab, il secondo Abìnadab, il terzo Samma. 14Davide era
ancor giovane quando i tre maggiori erano partiti dietro Saul. 15Egli
andava e veniva dal seguito di Saul e badava al gregge di suo padre in
Betlemme.
16Il Filisteo avanzava mattina e sera; continuò per quaranta giorni
a presentarsi. 17Ora Iesse disse a Davide suo figlio: "Prendi
su per i tuoi fratelli questa misura di grano tostato e questi dieci pani e
portali in fretta ai tuoi fratelli nell'accampamento. 18Al capo di
migliaia porterai invece queste dieci forme di cacio. Informati della salute
dei tuoi fratelli e prendi la loro paga. 19Saul con essi e tutto
l'esercito di Israele sono nella valle del Terebinto a combattere contro i
Filistei". 20Davide si alzò di buon mattino: lasciò il gregge
alla cura di un guardiano, prese la roba e partì come gli aveva ordinato Iesse.
Arrivò all'accampamento quando le truppe uscivano per schierarsi e lanciavano
il grido di guerra. 21Si disposero in ordine Israele e i Filistei:
schiera contro schiera. 22Davide si tolse il fardello e l'affidò al
custode dei bagagli, poi corse tra le file e domandò ai suoi fratelli se
stavano bene. 23Mentre egli parlava con loro, ecco il campione,
chiamato Golia, il Filisteo di Gat, uscì dalle schiere filistee e tornò a dire
le sue solite parole e Davide le intese. 24Tutti gli Israeliti,
quando lo videro, fuggirono davanti a lui ed ebbero grande paura.
25Ora un Israelita disse: "Vedete quest'uomo che avanza? Viene
a sfidare Israele. Chiunque lo abbatterà, il re lo colmerà di ricchezze, gli
darà in moglie sua figlia ed esenterà la casa di suo padre da ogni gravame in
Israele". 26Davide domandava agli uomini che stavano attorno a
lui: "Che faranno dunque all'uomo che eliminerà questo Filisteo e farà
cessare la vergogna da Israele? E chi è mai questo Filisteo non circonciso per
insultare le schiere del Dio vivente?". 27Tutti gli
rispondevano la stessa cosa: "Così e così si farà all'uomo che lo
eliminerà". 28Lo sentì Eliab, suo fratello maggiore, mentre
parlava con gli uomini, ed Eliab si irritò con Davide e gli disse: "Ma
perché sei venuto giù e a chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io
conosco la tua boria e la malizia del tuo cuore: tu sei venuto per vedere la
battaglia". 29Davide rispose: "Che ho dunque fatto? Non si
può fare una domanda?". 30Si allontanò da lui, si rivolse a un
altro e fece la stessa domanda e tutti gli diedero la stessa risposta.
31Sentendo le domande che faceva Davide, pensarono di riferirle a
Saul e questi lo fece venire a sé.
32Davide disse a Saul: "Nessuno si perda d'animo a causa di
costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo". 33Saul
rispose a Davide: "Tu non puoi andare contro questo Filisteo a batterti
con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d'armi fin dalla sua
giovinezza". 34Ma Davide disse a Saul: "Il tuo servo
custodiva il gregge di suo padre e veniva talvolta un leone o un orso a portar
via una pecora dal gregge. 35Allora lo inseguivo, lo abbattevo e
strappavo la preda dalla sua bocca. Se si rivoltava contro di me, l'afferravo
per le mascelle, l'abbattevo e lo uccidevo. 36Il tuo servo ha
abbattuto il leone e l'orso. Codesto Filisteo non circonciso farà la stessa
fine di quelli, perché ha insultato le schiere del Dio vivente". 37Davide
aggiunse: "Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle
unghie dell'orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo". Saul
rispose a Davide: "Ebbene va' e il Signore sia con te". 38Saul
rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e gli
fece indossare la corazza. 39Poi Davide cinse la spada di lui sopra
l'armatura, ma cercò invano di camminare, perché non aveva mai provato. Allora
Davide disse a Saul: "Non posso camminare con tutto questo, perché non
sono abituato". E Davide se ne liberò.
40Poi prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci
dal torrente e li pose nel suo sacco da pastore che gli serviva da bisaccia;
prese ancora in mano la fionda e mosse verso il Filisteo.
41Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre
il suo scudiero lo precedeva. 42Il Filisteo scrutava Davide e,
quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli
e di bell'aspetto. 43Il Filisteo gridò verso Davide: "Sono io
forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?". E quel Filisteo
maledisse Davide in nome dei suoi dèi. 44Poi il Filisteo gridò a
Davide: "Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle
bestie selvatiche". 45Davide rispose al Filisteo: "Tu
vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta. Io vengo a te nel nome del
Signore degli eserciti, Dio delle schiere d'Israele, che tu hai insultato. 46In
questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò
e staccherò la testa dal tuo corpo e getterò i cadaveri dell'esercito filisteo
agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è
un Dio in Israele. 47Tutta questa moltitudine saprà che il Signore
non salva per mezzo della spada o della lancia, perché il Signore è arbitro
della lotta e vi metterà certo nelle nostre mani". 48Appena il
Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse prontamente al
luogo del combattimento incontro al Filisteo. 49Davide cacciò la
mano nella bisaccia, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il
Filisteo in fronte. La pietra s'infisse nella fronte di lui che cadde con la
faccia a terra. 50Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con
la fionda e con la pietra e lo colpì e uccise, benché Davide non avesse spada. 51Davide
fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo
uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe
era morto e si diedero alla fuga.
52Si levarono allora gli uomini d'Israele e di Giuda alzando il
grido di guerra e inseguirono i Filistei fin presso Gat e fino alle porte di
Ekron. I Filistei caddero e lasciarono i loro cadaveri lungo la via fino a
Saaràim, fino a Gat e fino ad Ekron. 53Quando gli Israeliti furono
di ritorno dall'inseguimento dei Filistei, saccheggiarono il loro campo. 54Davide
prese la testa del Filisteo e la portò a Gerusalemme. Le armi di lui invece le
pose nella sua tenda.
55Saul, mentre guardava Davide uscire incontro al Filisteo, aveva
chiesto ad Abner capo delle milizie: "Abner, di chi è figlio questo
giovane?". Rispose Abner: "Per la tua vita, o re, non lo so". 56Il
re soggiunse: "Chiedi tu di chi sia figlio quel giovinetto". 57Quando
Davide tornò dall'uccisione del Filisteo, Abner lo prese e lo condusse davanti
a Saul mentre aveva ancora in mano la testa del Filisteo. 58Saul gli
chiese: "Di chi sei figlio, giovane?". Rispose Davide: "Di Iesse
il Betlemmita, tuo servo".
1Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, l'anima
di Giònata s'era già talmente legata all'anima di Davide, che Giònata lo amò
come se stesso. 2Saul in quel giorno lo prese con sé e non lo lasciò
tornare a casa di suo padre. 3Giònata strinse con Davide un patto,
perché lo amava come se stesso. 4Giònata si tolse il mantello che
indossava e lo diede a Davide e vi aggiunse i suoi abiti, la sua spada, il suo
arco e la cintura. 5Davide riusciva in tutti gli incarichi che Saul
gli affidava, così che Saul lo pose al comando dei guerrieri ed era gradito a
tutto il popolo e anche ai ministri di Saul.
6Al loro rientrare, mentre Davide tornava dall'uccisione del
Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d'Israele a cantare e a danzare
incontro al re Saul, accompagnandosi con i timpani, con grida di gioia e con
sistri. 7Le donne danzavano e cantavano alternandosi:
"Saul ha ucciso i suoi
mille,
Davide i suoi diecimila".
8Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle
parole. Diceva: "Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dato mille.
Non gli manca altro che il regno". 9Così da quel giorno in poi
Saul si ingelosì di Davide. 10Il giorno dopo, un cattivo spirito
sovrumano s'impossessò di Saul, il quale si mise a delirare in casa. Davide
suonava la cetra come i giorni precedenti e Saul teneva in mano la lancia. 11Saul
impugnò la lancia, pensando: "Inchioderò Davide al muro!". Ma Davide
gli sfuggì davanti per due volte. 12Saul cominciò a sentir timore di
fronte a Davide, perché il Signore era con lui, mentre si era ritirato da Saul.
13Saul lo allontanò da sé e lo fece capo di migliaia e Davide andava
e veniva alla testa del suo gruppo. 14Davide riusciva in tutte le
sue imprese, poiché il Signore era con lui. 15Saul, vedendo che
riusciva proprio sempre, aveva timore di lui. 16Ma tutto Israele e
Giuda amavano Davide, perché egli si muoveva alla loro testa.
17Ora Saul disse a Davide: "Ecco Merab, mia figlia maggiore. La
dò in moglie a te. Tu dovrai essere il mio guerriero e combatterai le battaglie
del Signore". Saul pensava: "Non sia contro di lui la mia mano, ma
contro di lui sia la mano dei Filistei". 18Davide rispose a
Saul: "Chi sono io e che importanza ha la famiglia di mio padre in
Israele, perché io possa diventare genero del re?". 19Ma ecco,
quando venne il tempo di dare Merab, figlia di Saul, a Davide, fu data invece
in moglie ad Adriel di Mecola.
20Intanto Mikal, l'altra figlia di Saul, s'invaghì di Davide; ne
riferirono a Saul e la cosa gli piacque. 21Saul diceva: "Gliela
darò, ma sarà per lui una trappola e la mano dei Filistei cadrà su di
lui". E Saul disse a Davide: "Oggi hai una seconda occasione per
diventare mio genero". 22Quindi Saul ordinò ai suoi ministri:
"Dite di nascosto a Davide: Ecco, tu piaci al re e i suoi ministri ti
amano. Su, dunque, diventa genero del re". 23I ministri di Saul
sussurrarono all'orecchio di Davide queste parole e Davide rispose: "Vi
pare piccola cosa divenir genero del re? Io sono povero e uomo di bassa condizione".
24I ministri di Saul gli riferirono: "Davide ha risposto in
questo modo". 25Allora Saul disse: "Riferite a Davide: Il
re non pretende il prezzo nuziale, ma solo cento prepuzi di Filistei, perché
sia fatta vendetta dei nemici del re". Saul pensava di far cadere Davide
in mano ai Filistei. 26I ministri di lui riferirono a Davide queste
parole e piacque a Davide tale condizione per diventare genero del re. Non
erano ancora passati i giorni fissati, 27quando Davide si alzò,
partì con i suoi uomini e uccise tra i Filistei duecento uomini. Davide riportò
i loro prepuzi e li contò davanti al re per diventare genero del re. Saul gli
diede in moglie la figlia Mikal. 28Saul si accorse che il Signore
era con Davide e che Mikal figlia di Saul lo amava. 29Saul ebbe
ancor più paura nei riguardi di Davide; Saul fu nemico di Davide per tutti i
suoi giorni. 30I capi dei Filistei facevano sortite, ma Davide, ogni
volta che uscivano, riportava successi maggiori di tutti i ministri di Saul e
in tal modo si acquistò grande fama.
1Saul comunicò a Giònata suo figlio e ai suoi ministri
di aver deciso di uccidere Davide. Ma Giònata figlio di Saul nutriva grande
affetto per Davide. 2Giònata informò Davide dicendo: "Saul mio
padre cerca di ucciderti. Sta' in guardia da domani all'alba, sta' fermo in un
luogo nascosto e non farti vedere. 3Io uscirò e starò al fianco di
mio padre nella campagna dove sarai tu e parlerò in tuo favore a mio padre.
Vedrò ciò che succede e te lo farò sapere". 4Giònata parlò
difatti a Saul suo padre in favore di Davide e gli disse: "Non si macchi
il re contro il suo servo, contro Davide, che non si è macchiato contro di te,
che anzi ti ha reso un servizio molto grande. 5Egli ha esposto la
vita, quando sconfisse il Filisteo, e il Signore ha concesso una grande
vittoria a tutto Israele. Hai visto e hai gioito. Dunque, perché pecchi contro
un innocente, uccidendo Davide senza motivo?". 6Saul ascoltò la
voce di Giònata e giurò: "Per la vita del Signore, non morirà!". 7Giònata
chiamò Davide e gli riferì questo colloquio. Poi Giònata introdusse presso Saul
Davide, che rimase al suo seguito come prima.
8La guerra si riaccese e Davide uscì a combattere i Filistei e
inflisse loro una grande sconfitta, sicché si dettero alla fuga davanti a lui. 9Ma
un sovrumano spirito cattivo si impadronì di Saul. Egli stava in casa e teneva
in mano la lancia, mentre Davide suonava la cetra. 10Saul tentò di
colpire Davide con la lancia contro il muro. Ma Davide si scansò da Saul, che
infisse la lancia nel muro. Davide fuggì e quella notte fu salvo.
11Saul mandò messaggeri alla casa di Davide per sorvegliarlo e
ucciderlo il mattino dopo. Mikal moglie di Davide lo avvertì dicendo: "Se
non metti al sicuro la tua vita questa notte, domani sarai ucciso". 12Mikal
calò Davide dalla finestra e quegli partì di corsa e si mise in salvo. 13Mikal
prese allora i terafim e li pose presso il letto. Mise dalla parte del
capo un tessuto di pelo di capra e coprì il letto con una coltre. 14Saul
mandò dunque messaggeri a prendere Davide ma essa disse: "È malato". 15Saul
rimandò i messaggeri a vedere Davide con questo ordine: "Portatelo qui da
me nel suo letto, perché lo faccia morire". 16Tornarono i
messaggeri ed ecco presso il letto c'erano i terafim e il tessuto di
pelo di capra dalla parte del capo. 17Saul disse a Mikal:
"Perché mi hai ingannato a questo modo e hai fatto fuggire il mio nemico,
perché si mettesse in salvo?". Rispose Mikal a Saul: "Egli mi ha
detto: Lasciami fuggire, altrimenti ti uccido".
18Davide dunque fuggì e si mise in salvo. Andò da Samuele in Rama e
gli narrò quanto gli aveva fatto Saul; poi Davide e Samuele andarono ad abitare
a Naiot. 19La cosa fu riferita a Saul: "Ecco, Davide sta a
Naiot presso Rama". 20Allora Saul spedì messaggeri a catturare
Davide, ma quando videro profetare la comunità dei profeti, mentre Samuele
stava in piedi alla loro testa, lo spirito di Dio investì i messaggeri di Saul
e anch'essi fecero i profeti. 21Annunziarono a Saul questa cosa ed
egli spedì altri messaggeri, ma anch'essi fecero i profeti. Saul mandò di nuovo
messaggeri per la terza volta, ma anch'essi fecero i profeti. 22Allora
venne egli stesso a Rama e si portò alla grande cisterna che si trova a Secu e
domandò: "C'è qui forse Samuele con Davide?". Gli risposero:
"Eccoli: sono a Naiot di Rama". 23Egli si incamminò verso
Naiot di Rama, ma cadde anche su di lui lo spirito di Dio e andava avanti
facendo il profeta finché giunse a Naiot di Rama. 24Anch'egli si
tolse gli abiti e continuò a fare il profeta davanti a Samuele; poi crollò e
restò nudo tutto quel giorno e tutta la notte. Da qui è venuto il detto:
"Anche Saul è tra i profeti?".
1Davide lasciò di nascosto Naiot di Rama, si recò da
Giònata e gli disse: "Che ho fatto, che delitto ho commesso, che colpa ho
avuto nei riguardi di tuo padre, perché attenti così alla mia vita?". 2Rispose:
"Non sia mai. Non morirai. Vedi, mio padre non fa nulla di grande o di
piccolo senza confidarmelo. Perché mi avrebbe nascosto questa cosa? Non è
possibile!". 3Ma Davide giurò ancora: "Tuo padre sa
benissimo che ho trovato grazia ai tuoi occhi e dice: Giònata non deve sapere
questa cosa perché si angustierebbe. Ma, per la vita del Signore e per la tua
vita, c'è un sol passo tra me e la morte". 4Giònata disse:
"Che cosa desideri che io faccia per te?". 5Rispose
Davide: "Domani è la luna nuova e io dovrei sedere a tavola con il re. Ma
tu mi lascerai partire e io resterò nascosto nella campagna fino alla terza
sera. 6Se tuo padre mi cercherà, dirai: Davide mi ha chiesto di
lasciarlo andare in fretta a Betlemme sua città perché vi si celebra il
sacrificio annuale per tutta la famiglia. 7Se dirà: Va bene, allora
il tuo servo può stare in pace. Se invece andrà in collera, sii certo che è
stato deciso il peggio da parte sua. 8Mostra la tua bontà verso il
tuo servo, perché hai voluto legare a te il tuo servo con un patto del Signore:
se ho qualche colpa, uccidimi tu; ma per qual motivo dovresti condurmi da tuo
padre?". 9Giònata rispose: "Lungi da te! Se certo io
sapessi che da parte di mio padre è stata decisa una cattiva sorte per te, non
te lo farei forse sapere?". 10Davide disse a Giònata: "Chi
mi avvertirà se tuo padre ti risponde duramente?". 11Giònata
rispose a Davide: "Vieni, andiamo in campagna".
Uscirono tutti e due nei campi. 12Allora Giònata disse a Davide:
"Per il Signore, Dio d'Israele, domani o il terzo giorno a quest'ora
indagherò le intenzioni di mio padre. Se saranno favorevoli a Davide e io non
manderò subito a riferirlo al tuo orecchio, 13tanto faccia il
Signore a Giònata e ancora di peggio. Se invece sembrerà bene a mio padre
decidere il peggio a tuo riguardo, io te lo confiderò e ti farò partire. Tu
andrai tranquillo e il Signore sarà con te come è stato con mio padre. 14Fin
quando sarò in vita, usa verso di me la benevolenza del Signore. Se sarò morto,
15non ritirare mai la tua benevolenza dalla mia casa; quando il
Signore avrà sterminato dalla terra ogni uomo nemico di Davide, 16non
sia eliminato il nome di Giònata dalla casa di Davide: il Signore ne chiederà
conto ai nemici di Davide". 17Giònata volle ancor giurare a
Davide, perché gli voleva bene e lo amava come se stesso. 18Giònata
disse a Davide: "Domani è la luna nuova e la tua assenza sarà notata
perché si guarderà al tuo posto. 19Aspetterai il terzo giorno, poi
scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei nascosto il giorno di
quel fatto e resterai presso quella collinetta. 20Io tirerò tre
frecce da quella parte, come se tirassi al bersaglio per mio conto. 21Poi
manderò il ragazzo gridando: Va' a cercare le frecce! Se dirò al ragazzo:
Guarda, le frecce sono più in qua da dove ti trovi, prendile!, allora vieni,
perché tutto va bene per te; per la vita del Signore, non ci sarà niente di
grave. 22Se invece dirò al giovane: Guarda, le frecce sono più
avanti di dove ti trovi!, allora va' perché il Signore ti fa partire. 23Riguardo
alle parole che abbiamo detto io e tu, ecco è testimonio il Signore tra me e te
per sempre".
24Davide dunque si nascose nel campo. Arrivò la luna nuova e il re
sedette a tavola per mangiare. 25Il re sedette come al solito sul
sedile contro il muro; Giònata stette di fronte, Abner si sedette al fianco del
re e il posto di Davide rimase vuoto. 26Ma Saul non disse nulla quel
giorno, perché pensava: "Gli sarà successo un inconveniente: non sarà
mondo. Certo, non è mondo". 27Ed ecco l'indomani, il secondo
giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto. Saul disse allora
a Giònata suo figlio: "Perché il figlio di Iesse non è venuto a tavola né
ieri né oggi?". 28Giònata rispose a Saul: "Davide mi ha
chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme. 29Mi ha
detto: Lasciami andare, perché abbiamo in città il sacrificio di famiglia e mio
fratello me ne ha fatto un obbligo. Se dunque ho trovato grazia ai tuoi occhi,
lasciami libero, perché possa vedere i miei fratelli. Per questo non è venuto
alla tavola del re". 30Saul si adirò molto con Giònata e gli
gridò: "Figlio d'una donna perduta, non so io forse che tu prendi le parti
del figlio di Iesse, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre? 31Perché
fino a quando vivrà il figlio di Iesse sulla terra, non avrai sicurezza né tu
né il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo qui da me, perché deve
morire". 32Rispose Giònata a Saul suo padre: "Perché deve
morire? Che ha fatto?". 33Saul afferrò la lancia contro di lui
per colpirlo e Giònata capì che l'uccisione di Davide era cosa ormai decisa da
parte di suo padre. 34Giònata si alzò dalla tavola acceso d'ira e
non volle prendere cibo in quel secondo giorno della luna nuova. Era
rattristato per riguardo a Davide perché suo padre ne violava i diritti.
35Il mattino dopo Giònata uscì in campagna, per dare le indicazioni
a Davide. Era con lui un ragazzo ancora piccolo. 36Egli disse al
ragazzo: "Corri a cercare le frecce che io tirerò". Il ragazzo corse
ed egli tirò la freccia più avanti di lui. 37Il ragazzo corse fino
al luogo dov'era la freccia che Giònata aveva tirata e Giònata gridò al
ragazzo: "La freccia non è forse più avanti di te?". 38Giònata
gridò ancora al ragazzo: "Corri svelto e non fermarti!". Il ragazzo di
Giònata raccolse le frecce e le portò al suo padrone. 39Il ragazzo
non aveva capito niente; soltanto Giònata e Davide sapevano la cosa. 40Allora
diede le armi al ragazzo che era con lui e gli disse: "Va' e riportale in
città". 41Partito il ragazzo, Davide si mosse da dietro la
collinetta, cadde con la faccia a terra e si prostrò tre volte, poi si
baciarono l'un l'altro e piansero l'uno insieme all'altro, finché per Davide si
fece tardi. 42Allora Giònata disse a Davide: "Va' in pace, ora
che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore: il Signore sia con me e con
te, con la mia discendenza e con la tua discendenza per sempre".
1Davide si alzò e partì e Giònata tornò in città.
2Davide si recò a Nob dal sacerdote Achimelech. Achimelech, turbato,
andò incontro a Davide e gli disse: "Perché sei solo e non c'è nessuno con
te?". 3Rispose Davide al sacerdote Achimelech: "Il re mi
ha ordinato e mi ha detto: Nessuno sappia niente di questa cosa per la quale ti
mando e di cui ti ho dato incarico. Ai miei uomini ho dato appuntamento al tal
posto. 4Ora però se hai a disposizione cinque pani, dammeli, o altra
cosa che si possa trovare". 5Il sacerdote rispose a Davide:
"Non ho sottomano pani comuni, ho solo pani sacri: se i tuoi giovani si
sono almeno astenuti dalle donne, potete mangiarne". 6Rispose
Davide al sacerdote: "Ma certo! Dalle donne ci siamo astenuti da tre
giorni. Come sempre quando mi metto in viaggio, i giovani sono mondi, sebbene
si tratti d'un viaggio profano; tanto più oggi essi sono mondi". 7Il
sacerdote gli diede il pane sacro, perché non c'era là altro pane che quello
dell'offerta, ritirato dalla presenza del Signore, per essere sostituito con
pane fresco nel giorno in cui si toglie. 8Ma era là in quel giorno
uno dei ministri di Saul, trattenuto presso il Signore, di nome Doeg, Idumeo,
capo dei pastori di Saul. 9Davide disse ad Achimelech: "Non hai
per caso sottomano una lancia o una spada? Io non ho preso con me né la lancia
né altra arma, perché l'incarico del re era urgente". 10Il
sacerdote rispose: "Guarda, c'è la spada di Golia, il Filisteo che tu hai
ucciso nella valle del Terebinto; è là dietro l'efod, avvolta in un
manto. Se vuoi, portala via, prendila, perché qui non c'è altra spada che
questa". Rispose Davide: "Non ce n'è una migliore; dammela".
11Quel giorno Davide si alzò e si allontanò da Saul e giunse da
Achis, re di Gat. 12I ministri di Achis gli dissero: "Non è
costui Davide, il re del paese? Non cantavano in coro in onore di lui:
Ha ucciso Saul i suoi mille
e Davide i suoi diecimila?".
13Davide si preoccupò di queste parole e temette molto
Achis re di Gat. 14Allora cominciò a fare il pazzo ai loro occhi, a
fare il folle tra le loro mani; tracciava segni sui battenti delle porte e
lasciava colare la saliva sulla barba. 15Achis disse ai ministri:
"Ecco, vedete anche voi che è un pazzo. Perché lo avete condotto da me?
Non ho abbastanza pazzi io perché mi conduciate anche costui per fare il folle
davanti a me? Dovrebbe entrare in casa mia un uomo simile?".
1Davide partì di là e si rifugiò nella grotta di
Adullàm. Lo seppero i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre e scesero là. 2Si
radunarono allora con lui quanti erano in strettezze, quelli che avevano debiti
e tutti gli scontenti, ed egli diventò loro capo. Stettero così con lui circa quattrocento
uomini. 3Davide partì di là e andò a Mizpa di Moab e disse al re di
Moab: "Permetti che restino con voi mio padre e mia madre, finché sappia
che cosa Dio vuol fare di me". 4Li presentò al re di Moab e
rimasero con lui finché Davide rimase nel rifugio. 5Il profeta Gad
disse a Davide: "Non restare più in questo rifugio. Parti e va' nel paese
di Giuda". Davide partì e andò nella foresta di Cheret.
6Saul venne a sapere che era stato avvistato Davide con gli uomini
che erano con lui. Saul era seduto in Gàbaa, sotto il tamarisco sull'altura,
con la lancia in mano e i ministri intorno. 7Saul disse allora ai
ministri che gli stavano intorno: "Ascoltate, voi Beniaminiti, voi tutti
che siete qui. Forse il figlio di Iesse darà a tutti voi campi e vigne, vi farà
capi di migliaia e capi di centinaia, 8perché voi tutti siate
d'accordo contro di me? Nessuno mi avverte dell'alleanza di mio figlio con il
figlio di Iesse, nessuno di voi si interessa di me e nessuno mi confida che mio
figlio ha sollevato il mio servo contro di me per ordire insidie, come avviene
oggi". 9Rispose Doeg l'Idumeo, che stava con i ministri di
Saul: "Ho visto il figlio di Iesse quando venne a Nob da Achimelech figlio
di Achitub 10e costui ha consultato il Signore per lui, gli ha dato
da mangiare e gli ha consegnato la spada di Golia il Filisteo". 11Il
re subito convocò il sacerdote Achimelech figlio di Achitub e tutti i sacerdoti
della casa di suo padre che erano in Nob ed essi vennero tutti dal re. 12Disse
Saul: "Ascolta, figlio di Achitub". Rispose: "Eccomi, signor
mio". 13Saul gli disse: "Perché vi siete accordati contro
di me, tu e il figlio di Iesse, dal momento che gli hai fornito pane e spada e
hai consultato l'oracolo di Dio per lui, allo scopo di sollevarmi oggi un
nemico?". 14Achimelech rispose al re: "E chi è come Davide
tra tutti i ministri del re? È fedele, è genero del re, capo della tua guardia
e onorato in casa tua. 15È forse oggi la prima volta che consulto
Dio per lui? Lungi da me! Non getti il re questa colpa sul suo servo né su
tutta la casa di mio padre, poiché il tuo servo non sapeva di questa faccenda
cosa alcuna, né piccola né grande". 16Ma il re disse:
"Devi morire, Achimelech, tu e tutta la casa di tuo padre". 17Il
re disse ai corrieri che stavano attorno a lui: "Accostatevi e mettete a
morte i sacerdoti del Signore, perché hanno prestato mano a Davide e non mi
hanno avvertito pur sapendo che egli fuggiva". Ma i ministri del re non
vollero stendere le mani per colpire i sacerdoti del Signore. 18Allora
il re disse a Doeg: "Accostati tu e colpisci i sacerdoti". Doeg
l'Idumeo si fece avanti e colpì di sua mano i sacerdoti e uccise in quel giorno
ottantacinque uomini che portavano l'efod di lino. 19Saul
passò a fil di spada Nob, la città dei sacerdoti: uomini e donne, fanciulli e
lattanti; anche buoi, asini e pecore passò a fil di spada. 20Scampò
un figlio di Achimelech, figlio di Achitub, che si chiamava Ebiatar, il quale
fuggì presso Davide. 21Ebiatar narrò a Davide che Saul aveva
trucidato i sacerdoti del Signore. 22Davide rispose ad Ebiatar:
"Quel giorno sapevo, data la presenza di Doeg l'Idumeo, che avrebbe
riferito tutto a Saul. Io devo rispondere di tutte le vite della casa di tuo
padre. 23Rimani con me e non temere: chiunque vorrà la tua vita,
vorrà la mia, perché tu starai presso di me come un deposito da
custodire".
1Riferirono a Davide: "Ecco i Filistei assediano
Keila e saccheggiano le aie". 2Davide consultò il Signore
chiedendo: "Devo andare? Riuscirò a battere questi Filistei?".
Rispose il Signore: "Va' perché sconfiggerai i Filistei e libererai
Keila". 3Ma gli uomini di Davide gli dissero: "Ecco, noi
abbiamo già da temere qui in Giuda, tanto più se andremo a Keila contro le
forze dei Filistei". 4Davide consultò di nuovo il Signore e il
Signore gli rispose: "Muoviti e scendi a Keila, perché io metterò i
Filistei nelle tue mani". 5Davide con i suoi uomini scese a
Keila, assalì i Filistei, portò via il loro bestiame e inflisse loro una grande
sconfitta. Così Davide liberò gli abitanti di Keila. 6Quando Ebiatar
figlio di Achimelech si era rifugiato presso Davide, l'efod era nelle
sue mani e con quello era sceso a Keila. 7Fu riferito a Saul che
Davide era giunto a Keila e Saul disse: "Dio l'ha messo nelle mie mani,
perché si è messo in una trappola venendo in una città con porte e
sbarre". 8Saul chiamò tutto il popolo alle armi per scendere a
Keila e assediare Davide e i suoi uomini. 9Quando Davide seppe che
Saul veniva contro di lui macchinando disegni iniqui, disse al sacerdote
Ebiatar: "Porta qui l'efod". 10Davide disse:
"Signore, Dio d'Israele, il tuo servo ha sentito dire che Saul cerca di
venire contro Keila e di distruggere la città per causa mia. 11Mi
metteranno nelle sue mani i cittadini di Keila? Scenderà Saul, come ha saputo
il tuo servo? Signore, Dio d'Israele, fallo sapere al tuo servo". Il
Signore rispose: "Scenderà". 12Davide aggiunse: "I
cittadini di Keila mi consegneranno nelle mani di Saul con i miei
uomini?". Il Signore rispose: "Ti consegneranno". 13Davide
si alzò e uscì da Keila con la truppa, circa seicento uomini, e andò vagando
senza mèta. Fu riferito a Saul che Davide era fuggito da Keila ed egli rinunziò
all'azione.
14Davide andò a dimorare nel deserto in luoghi impervii, in zona
montuosa, nel deserto di Zif e Saul lo ricercava sempre; ma Dio non lo mise mai
nelle sue mani.
15Davide sapeva che Saul era uscito a cercare la sua vita. Intanto
Davide stava nel deserto di Zif, a Corsa. 16Allora Giònata figlio di
Saul si alzò e andò da Davide a Corsa e ne rinvigorì il coraggio in Dio. 17Poi
gli disse: "Non temere: la mano di Saul mio padre non potrà raggiungerti e
tu regnerai su Israele mentre io sarò a te secondo. Anche Saul mio padre lo sa
bene". 18Essi strinsero un patto davanti al Signore. Davide
rimase a Corsa e Gionata tornò a casa.
19Ma alcuni uomini di Zif vennero a Gàbaa da Saul per dirgli:
"Non sai che Davide è nascosto presso di noi fra i dirupi? 20Ora,
atteso il tuo desiderio di scendere, o re, scendi e sapremo metterlo nelle mani
del re". 21Rispose Saul: "Benedetti voi nel nome del
Signore, perché vi siete presi a cuore la mia causa. 22Andate
dunque, informatevi ancora, accertatevi bene del luogo dove muove i suoi passi
e chi lo ha visto là, perché mi hanno detto che egli è molto astuto. 23Cercate
di conoscere tutti i nascondigli nei quali si rifugia e tornate a me con la
conferma. Allora verrò con voi e, se sarà nel paese, lo ricercherò in tutti i
villaggi di Giuda". 24Si alzarono e tornarono a Zif precedendo
Saul. Davide e i suoi uomini erano nel deserto di Maon, nell'Araba a meridione
della steppa. 25Saul andò con i suoi uomini per ricercarlo. Ma la
cosa fu riferita a Davide, il quale scese presso la rupe, rimanendo nel deserto
di Maon. Lo seppe Saul e seguì le tracce di Davide nel deserto di Maon. 26Saul
procedeva sul fianco del monte da una parte e Davide e i suoi uomini sul fianco
del monte dall'altra parte. Davide cercava in ogni modo di sfuggire a Saul e
Saul e i suoi uomini accerchiavano Davide e i suoi uomini per prenderli. 27Ma
arrivò un messaggero a dire a Saul: "Vieni in fretta, perché i Filistei
hanno invaso il paese". 28Allora Saul cessò di inseguire Davide
e andò contro i Filistei. Per questo chiamarono quel luogo: Rupe della
separazione.
1Davide da quel luogo salì ad abitare nel deserto di
Engàddi. 2Quando Saul tornò dall'azione contro i Filistei, gli
riferirono: "Ecco, Davide è nel deserto di Engàddi". 3Saul
scelse tremila uomini valenti in tutto Israele e partì alla ricerca di Davide
di fronte alle Rocce dei caprioli. 4Arrivò ai recinti dei greggi
lungo la strada, ove c'era una caverna. Saul vi entrò per un bisogno naturale,
mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna. 5Gli
uomini di Davide gli dissero: "Ecco il giorno in cui il Signore ti dice:
Vedi, metto nelle tue mani il tuo nemico, trattalo come vuoi". Davide si
alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere. 6Ma
ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver
tagliato un lembo del mantello di Saul. 7Poi disse ai suoi uomini:
"Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato
del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché è il consacrato del
Signore". 8Davide dissuase con parole severe i suoi uomini e
non permise che si avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla
via.
9Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a
Saul: "O re, mio signore"; Saul si voltò indietro e Davide si
inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. 10Davide continuò
rivolgendosi a Saul: "Perché ascolti la voce di chi dice: Ecco Davide
cerca la tua rovina? 11Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno
visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna. Mi fu
suggerito di ucciderti, ma io ho avuto pietà di te e ho detto: Non stenderò la
mano sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore. 12Guarda,
padre mio, il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato questo
lembo dal tuo mantello nella caverna, vedi che non ti ho ucciso. Riconosci
dunque e vedi che non c'è in me alcun disegno iniquo né ribellione, né ho
peccato contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla. 13Sia
giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi
confronti, poiché la mia mano non si stenderà su di te. 14Come dice
il proverbio antico:
Dagli empi esce l'empietà
e la mia mano non sarà contro di te.
15Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi insegui? Un
cane morto, una pulce. 16Il Signore sia arbitro e giudice tra me e
te, veda e giudichi la mia causa e mi faccia giustizia di fronte a te". 17Quando
Davide ebbe finito di pronunziare verso Saul queste parole, Saul disse: "È
questa la tua voce, Davide figlio mio?". Saul alzò la voce e pianse. 18Poi
continuò verso Davide: "Tu sei stato più giusto di me, perché mi hai reso
il bene, mentre io ti ho reso il male. 19Oggi mi hai dimostrato che
agisci bene con me, che il Signore mi aveva messo nelle tue mani e tu non mi
hai ucciso. 20Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare
per la sua strada in pace? Il Signore ti renda felicità per quanto hai fatto a
me oggi. 21Or ecco sono persuaso che, certo, regnerai e che sarà
saldo nelle tue mani il regno d'Israele. 22Ma tu giurami ora per il
Signore che non sopprimerai dopo di me la mia discendenza e non cancellerai il
mio nome dalla casa di mio padre". 23Davide giurò a Saul. Saul
tornò a casa, mentre Davide con i suoi uomini salì al rifugio.
1Samuele morì, e tutto Israele si radunò e lo pianse.
Lo seppellirono presso la sua casa in Rama. Davide si alzò e scese al deserto
di Paran.
2Vi era in Maon un uomo che possedeva beni a Carmel; costui era
molto ricco, aveva un gregge di tremila pecore e mille capre e si trovava a
Carmel per tosare il gregge. 3Quest'uomo si chiamava Nabal e sua
moglie Abigail. La donna era di buon senso e di bell'aspetto, ma il marito era
brutale e cattivo; era un Calebita. 4Davide nel deserto sentì che
Nabal era alla tosatura del gregge. 5Allora Davide inviò dieci
giovani; Davide disse a questi giovani: "Salite a Carmel, andate da Nabal
e chiedetegli a mio nome se sta bene. 6Voi direte così a mio
fratello: Pace a te e pace alla tua casa e pace a quanto ti appartiene! 7Ho
sentito appunto che stanno tosando le tue pecore. Ebbene, quando i tuoi pastori
sono stati con noi, non li abbiamo molestati e niente delle loro cose ha subito
danno finché sono stati a Carmel. 8Interroga i tuoi uomini e ti
informeranno. Questi giovani trovino grazia ai tuoi occhi, perché siamo giunti
in un giorno lieto. Da', ti prego, quanto puoi dare ai tuoi servi e al tuo
figlio Davide". 9Gli uomini di Davide andarono e fecero a Nabal
tutto quel discorso a nome di Davide e attesero. 10Ma Nabal rispose
ai servi di Davide: "Chi è Davide e chi è il figlio di Iesse? Oggi sono
troppi i servi che scappano dai loro padroni. 11Devo prendere il
pane, l'acqua e la carne che ho preparato per i tosatori e darli a gente che
non so da dove venga?".
12Gli uomini di Davide rifecero la strada, tornarono indietro e gli
riferirono tutto questo discorso. 13Allora Davide disse ai suoi
uomini: "Cingete tutti la spada!". Tutti cinsero la spada e Davide
cinse la sua e partirono dietro Davide circa quattrocento uomini. Duecento
rimasero a guardia dei bagagli.
14Ma Abigail, la moglie di Nabal, fu avvertita da uno dei servi, che
le disse: "Ecco Davide ha inviato messaggeri dal deserto per salutare il
nostro padrone, ma egli ha inveito contro di essi. 15Veramente
questi uomini sono stati molto buoni con noi; non ci hanno molestati e non ci è
venuto a mancare niente finché siamo stati con loro, quando eravamo in
campagna. 16Sono stati per noi come un muro di difesa di notte e di
giorno, finché siamo stati con loro a pascolare il gregge. 17Sappilo
dunque e vedi ciò che devi fare, perché pende qualche guaio sul nostro padrone
e su tutta la sua casa. Egli poi è troppo cattivo e non gli si può dire una
parola". 18Abigail allora prese in fretta duecento pani, due
otri di vino, cinque arieti preparati, cinque misure di grano tostato, cento
grappoli di uva passa e duecento schiacciate di fichi secchi e li caricò sugli
asini. 19Poi disse ai servi: "Precedetemi, io vi seguirò".
Ma non disse nulla al marito Nabal.
20Ora, mentre essa sul dorso di un asino scendeva lungo un sentiero
nascosto della montagna, Davide e i suoi uomini scendevano di fronte a lei ed
essa s'incontrò con loro. 21Davide andava dicendo: "Ho dunque
custodito invano tutto ciò che appartiene a costui nel deserto; niente fu
danneggiato di ciò che gli appartiene ed egli mi rende male per bene. 22Tanto
faccia Dio ai nemici di Davide e ancora peggio, se di tutti i suoi io lascerò
sopravvivere fino al mattino un solo maschio!". 23Appena
Abigail vide Davide, smontò in fretta dall'asino, cadde con la faccia davanti a
Davide e si prostrò a terra. 24Cadde ai suoi piedi e disse:
"Sono io colpevole, mio signore. Lascia che parli la tua schiava al tuo
orecchio e tu dègnati di ascoltare le parole della tua schiava. 25Non
faccia caso il mio signore di quell'uomo cattivo che è Nabal, perché egli è
come il suo nome: stolto si chiama e stoltezza è in lui; io tua schiava non
avevo visto i tuoi giovani, o mio signore, che avevi mandato. 26Ora,
mio signore, per la vita del Signore e per la tua vita, poiché il Signore ti ha
impedito di venire al sangue e farti giustizia con la tua mano, siano appunto
come Nabal i tuoi nemici e coloro che cercano di fare il male al mio signore. 27Quanto
a questo dono che la tua schiava porta al mio signore, fa' che sia dato agli
uomini che seguono i tuoi passi, mio signore. 28Perdona la colpa
della tua schiava. Certo il Signore concederà a te, mio signore, una casa duratura,
perché il mio signore combatte le battaglie del Signore, né si troverà alcun
male in te per tutti i giorni della tua vita. 29Se qualcuno
insorgerà a perseguitarti e a cercare la tua vita, la tua anima, o mio signore,
sarà conservata nello scrigno della vita presso il Signore tuo Dio, mentre
l'anima dei tuoi nemici Egli la scaglierà come dal cavo della fionda. 30Certo,
quando il Signore ti avrà concesso tutto il bene che ha detto a tuo riguardo e
ti avrà costituito capo d'Israele, 31non sia di angoscia o di
rimorso al tuo cuore questa cosa: l'aver versato invano il sangue e l'aver
fatto giustizia con la tua mano, mio signore. Il Signore ti farà prosperare,
mio signore, ma tu vorrai ricordarti della tua schiava". 32Davide
esclamò rivolto ad Abigail: "Benedetto il Signore, Dio d'Israele, che ti
ha mandato oggi incontro a me. 33Benedetto il tuo senno e benedetta
tu che mi hai impedito oggi di venire al sangue e di fare giustizia da me. 34Viva
sempre il Signore, Dio d'Israele, che mi ha impedito di farti il male; perché
se non fossi venuta in fretta incontro a me, non sarebbe rimasto a Nabal allo
spuntar del giorno un solo maschio". 35Davide prese poi dalle
mani di lei quanto gli aveva portato e le disse: "Torna a casa in pace.
Vedi: ho ascoltato la tua voce e ho rasserenato il tuo volto".
36Abigail tornò da Nabal: questi teneva in casa un banchetto come un
banchetto da re. Il suo cuore era allegro ed egli era ubriaco fradicio. Essa
non gli disse né tanto né poco fino allo spuntar del giorno. 37Il
mattino dopo, quando Nabal ebbe smaltito il vino, la moglie gli narrò la
faccenda; il cuore gli si tramortì nel petto ed egli rimase come una pietra. 38Dieci
giorni dopo il Signore colpì Nabal ed egli morì. 39Quando Davide
sentì che Nabal era morto, esclamò: "Benedetto il Signore che ha fatto
giustizia dell'ingiuria che ho ricevuto da Nabal; ha trattenuto il suo servo
dal male e ha rivolto sul capo di Nabal la sua iniquità". Poi Davide mandò
messaggeri e annunziò ad Abigail che voleva prenderla in moglie. 40I
servi di Davide andarono a Carmel e le dissero: "Davide ci ha mandati a
prenderti perché tu sia sua moglie". 41Essa si alzò, si prostrò
con la faccia a terra e disse: "Ecco, la tua schiava sarà come una schiava
per lavare i piedi ai servi del mio signore". 42Abigail si
preparò in fretta poi salì su un asino e, seguita dalle sue cinque giovani
ancelle, tenne dietro ai messaggeri di Davide e divenne sua moglie. 43Davide
aveva preso anche Achinoàm da Izreèl e furono tutte e due sue mogli. 44Saul
aveva dato Mikal sua figlia, già moglie di Davide, a Palti figlio di Lais, che
abitava in Gallìm.
1Gli abitanti di Zif si recarono da Saul in Gàbaa e gli
dissero: "Non è forse Davide nascosto sull'altura di Cachilà, di fronte al
deserto?". 2Saul si mosse e scese al deserto di Zif conducendo
con sé tremila uomini scelti di Israele, per ricercare Davide nel deserto di
Zif. 3Saul si accampò sull'altura di Cachilà di fronte al deserto
presso la strada mentre Davide si trovava nel deserto. Quando si accorse che
Saul lo inseguiva nel deserto, 4Davide mandò alcune spie ed ebbe
conferma che Saul era arrivato davvero. 5Allora Davide si alzò e
venne al luogo dove era giunto Saul; là Davide notò il posto dove dormivano
Saul e Abner figlio di Ner, capo dell'esercito di lui. Saul riposava tra i
carriaggi e la truppa era accampata all'intorno. 6Davide si rivolse
ad Achimelech, l'Hittita e ad Abisài, figlio di Zeruià, fratello di Ioab,
dicendo: "Chi vuol scendere con me da Saul nell'accampamento?".
Rispose Abisài: "Scenderò io con te". 7Davide e Abisài
scesero tra quella gente di notte ed ecco Saul giaceva nel sonno tra i
carriaggi e la sua lancia era infissa a terra a capo del suo giaciglio mentre
Abner con la truppa dormiva all'intorno. 8Abisài disse a Davide:
"Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io
l'inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il
secondo". 9Ma Davide disse ad Abisài: "Non ucciderlo! Chi
mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?". 10Davide
soggiunse: "Per la vita del Signore, solo il Signore lo toglierà di mezzo
o perché arriverà il suo giorno e morirà o perché scenderà in battaglia e sarà
ucciso. 11Il Signore mi guardi dallo stendere la mano sul consacrato
del Signore! Ora prendi la lancia che sta a capo del suo giaciglio e la brocca
dell'acqua e andiamocene". 12Così Davide portò via la lancia e
la brocca dell'acqua che era dalla parte del capo di Saul e tutti e due se ne
andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano,
perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.
13Davide passò dall'altro lato e si fermò lontano sulla cima del
monte; vi era grande spazio tra di loro. 14Allora Davide gridò alla
truppa e ad Abner, figlio di Ner: "Non risponderai, Abner?". Abner
rispose: "Chi sei tu che gridi verso il re?". 15Davide
rispose ad Abner: "Non sei un uomo tu? E chi è come te in Israele? E
perché non hai fatto guardia al re tuo signore? È venuto infatti uno del popolo
per uccidere il re tuo signore. 16Non hai fatto certo una bella
cosa. Per la vita del Signore, siete degni di morte voi che non avete fatto
guardia al vostro signore, all'unto del Signore. E ora guarda dov'è la lancia
del re e la brocca che era presso il suo capo". 17Saul
riconobbe la voce di Davide e gridò: "È questa la tua voce, Davide, figlio
mio?". Rispose Davide: "È la mia voce, o re mio signore". 18Aggiunse:
"Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che ho fatto? Che male si
trova in me? 19Ascolti dunque il re mio signore la parola del suo
servo: se il Signore ti eccita contro di me, voglia accettare il profumo di
un'offerta. Ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti al Signore, perché
oggi mi scacciano lontano, impedendomi di partecipare all'eredità del Signore.
È come se dicessero: Va' a servire altri dei. 20Almeno non sia
versato sulla terra il mio sangue lontano dal Signore, ora che il re d'Israele
è uscito in campo per ricercare una pulce, come si insegue una pernice sui
monti". 21Il re rispose: "Ho peccato, ritorna, Davide figlio
mio. Non ti farò più del male, perché la mia vita oggi è stata tanto preziosa
ai tuoi occhi. Ho agito da sciocco e mi sono molto, molto ingannato". 22Rispose
Davide: "Ecco la lancia del re, passi qui uno degli uomini e la prenda! 23Il
Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal
momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto
stendere la mano sul consacrato del Signore. 24Ed ecco, come è stata
preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, così sia preziosa la mia vita agli
occhi del Signore ed egli mi liberi da ogni angoscia". 25Saul
rispose a Davide: "Benedetto tu sia, Davide figlio mio. Certo saprai fare
e riuscirai in tutto". Davide andò per la sua strada e Saul tornò alla sua
dimora.
1Davide pensò: "Certo un giorno o l'altro perirò
per mano di Saul. Non ho miglior via d'uscita che cercare scampo nel paese dei
Filistei; Saul rinunzierà a ricercarmi in tutto il territorio d'Israele e
sfuggirò dalle sue mani". 2Così Davide si mosse e si portò, con
i seicento uomini che aveva con sé, presso Achis, figlio di Moach, re di Gat. 3Davide
rimase presso Achis in Gat, lui e i suoi uomini, ciascuno con la famiglia;
Davide con le due mogli, Achinoàm di Izreèl e Abigail, già moglie di Nabal da
Carmel. 4Fu riferito a Saul che Davide si era rifugiato in Gat e non
lo cercò più.
5Davide disse ad Achis: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mi
sia concesso un luogo in una città del tuo territorio dove io possa abitare.
Perché dovrà stare il tuo servo presso di te nella tua città reale?". 6E
Achis quello stesso giorno gli diede Ziklàg; per questo Ziklàg è rimasta in
possesso di Giuda fino a oggi. 7La durata del soggiorno di Davide
nel territorio dei Filistei fu di un anno e quattro mesi. 8Davide e
i suoi uomini partivano a fare razzie contro i Ghesuriti, i Ghirziti e gli
Amaleciti: questi appunto sono gli abitanti di quel territorio che si estende
da Telam verso Sur fino al paese d'Egitto. 9Davide batteva quel
territorio e non lasciava in vita né uomo né donna; prendeva greggi e armenti,
asini e cammelli e vesti, poi tornava indietro e veniva da Achis. 10Quando
Achis chiedeva: "Dove avete fatto scorrerie oggi?", Davide
rispondeva: "Contro il Negheb di Giuda, contro il Negheb degli
Ierahmeeliti, contro il Negheb dei Keniti". 11Davide non
lasciava sopravvivere né uomo né donna da portare a Gat, pensando: "Non
vorrei che riferissero contro di noi: Così ha fatto Davide". Tale fu la
sua condotta finché dimorò nel territorio dei Filistei. 12Achis
faceva conto su Davide, pensando: "Certo si è attirato l'odio del suo
popolo, di Israele e così sarà per sempre mio servo".
1In quei giorni i Filistei radunarono l'esercito per
combattere contro Israele e Achis disse a Davide: "Tieni bene a mente che
devi uscire in campo con me insieme con i tuoi uomini". 2Davide
rispose ad Achis: "Tu sai già quello che farà il tuo servo". Achis
disse: "Bene! Ti faccio per sempre mia guardia del corpo".
3Samuele era morto e tutto Israele aveva fatto il lamento su di lui;
poi l'avevano seppellito in Rama sua città. Saul aveva bandito dal paese i
negromanti e gl'indovini.
4I Filistei si radunarono, si mossero e posero il campo in Sunàm.
Saul radunò tutto Israele e si accampò sul Gelboe. 5Quando Saul vide
il campo dei Filistei, rimase atterrito e il suo cuore tremò di paura. 6Saul
consultò il Signore e il Signore non gli rispose né attraverso sogni, né
mediante gli Urim, né per mezzo dei profeti. 7Allora Saul
disse ai suoi ministri: "Cercatemi una negromante, perché voglio andare a
consultarla". I suoi ministri gli risposero: "Vi è una negromante
nella città di Endor". 8Saul si camuffò, si travestì e partì
con due uomini. Arrivò da quella donna di notte. Disse: "Pratica la
divinazione per me con uno spirito. Evocami colui che io ti dirò". 9La
donna gli rispose: "Tu sai bene quello che ha fatto Saul: ha eliminato dal
paese i negromanti e gli indovini e tu perché tendi un tranello alla mia vita
per uccidermi?". 10Saul le giurò per il Signore: "Per la
vita del Signore, non avrai alcuna colpa per questa faccenda". 11Essa
disse: "Chi devo evocarti?". Rispose: "Evocami Samuele".
12La donna vide Samuele e proruppe in un forte grido e disse quella
donna a Saul: "Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!". 13Le
rispose il re: "Non aver paura, che cosa vedi?". La donna disse a
Saul: "Vedo un essere divino che sale dalla terra". 14Le
domandò: "Che aspetto ha?". Rispose: "È un uomo anziano che sale
ed è avvolto in un mantello". Saul comprese che era veramente Samuele e si
inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. 15Allora Samuele
disse a Saul: "Perché mi hai disturbato e costretto a salire?". Saul
rispose: "Sono in grande difficoltà. I Filistei mi muovono guerra e Dio si
è allontanato da me; non mi ha più risposto né per mezzo dei profeti, né per
mezzo dei sogni; perciò ti ho evocato, perché tu mi manifesti quello che devo
fare". 16Samuele rispose: "Perché mi vuoi consultare,
quando il Signore si è allontanato da te ed è divenuto tuo nemico? 17Il
Signore ha fatto nei tuoi riguardi quello che ha detto per mia bocca. Il Signore
ha strappato da te il regno e l'ha dato al tuo prossimo, a Davide. 18Poiché
non hai ascoltato il comando del Signore e non hai dato effetto alla sua ira
contro Amalek, per questo il Signore ti ha trattato oggi in questo modo. 19Il
Signore abbandonerà inoltre Israele insieme con te nelle mani dei Filistei.
Domani tu e i tuoi figli sarete con me; il Signore consegnerà anche
l'accampamento d'Israele in mano ai Filistei". 20All'istante
Saul cadde a terra lungo disteso, pieno di terrore per le parole di Samuele;
inoltre era già senza forze perché non aveva mangiato niente tutto quel giorno
e la notte. 21Allora la donna si accostò a Saul e vedendolo tutto
spaventato, gli disse: "Ecco, la tua serva ha ascoltato i tuoi ordini. Ho
esposto al pericolo la vita per obbedire alla parola che mi hai detto. 22Ma
ora ascolta anche tu la voce della tua serva. Ti ho preparato un pezzo di pane:
mangia e riprenderai le forze, perché devi rimetterti in viaggio". 23Egli
rifiutava e diceva: "Non mangio". Ma i suoi servi insieme alla donna
lo costrinsero e accettò di mangiare. Si alzò da terra e sedette sul letto. 24La
donna aveva in casa un vitello da ingrasso; si affrettò a ucciderlo, poi prese
la farina, la impastò e gli fece cuocere pani azzimi. 25Mise tutto
davanti a Saul e ai suoi servi. Essi mangiarono, poi si alzarono e partirono
quella stessa notte.
1I Filistei avevano concentrato tutte le forze in Afek,
mentre gli Israeliti erano accampati presso la sorgente che si trova in Izreèl.
2I capi dei Filistei marciavano con le loro centinaia e le migliaia.
Davide e i suoi uomini marciavano alla retroguardia con Achis. 3I
capi dei Filistei domandarono: "Che cosa fanno questi Ebrei?". Achis
rispose ai capi dei Filistei: "Non è forse costui Davide servo di Saul re
d'Israele? È stato con me un anno o due e non ho trovato in lui nulla da ridire
dal giorno della sua venuta fino ad oggi". 4I capi dei Filistei
furono tutti contro di lui e gli intimarono: "Rimanda quest'uomo: torni al
luogo che gli hai assegnato. Non venga con noi in guerra, perché non diventi
nostro nemico durante il combattimento. Come riacquisterà costui il favore del
suo signore, se non con la testa di questi uomini? 5Non è costui
quel Davide a cui cantavano tra le danze:
"Saul ha ucciso i suoi
mille
e Davide i suoi diecimila?".
6Achis chiamò Davide e gli disse: "Per la vita del
Signore, tu sei leale e io vedo con piacere che tu vada e venga con me in
guerra, perché non ho trovato in te alcuna malizia, da quando sei arrivato fino
ad oggi. Ma non sei gradito agli occhi dei capi. 7Quindi torna
indietro, per non passare come nemico agli occhi dei capi dei Filistei". 8Rispose
Davide ad Achis: "Che cosa ho fatto e che cosa hai trovato nel tuo servo,
da quando sono venuto alla tua presenza fino ad oggi, perché io non possa venire
a combattere contro i nemici del re mio signore?". 9Rispose
Achis a Davide: "So bene che tu mi sei prezioso come un inviato di Dio; ma
i capi dei Filistei mi hanno detto: Non deve venire con noi a combattere. 10Alzatevi
dunque domani mattina tu e i servi del tuo signore che sono venuti con te.
Alzatevi presto e allo spuntar del giorno partite". 11Il
mattino dopo Davide e i suoi uomini si alzarono presto per partire e tornarono
nel territorio dei Filistei. I Filistei salirono ad Izreèl.
1Quando Davide e i suoi uomini arrivarono a Ziklàg il
terzo giorno, gli Amaleciti avevano fatto una razzia nel Negheb e a Ziklàg.
Avevano distrutto Ziklàg appiccandole il fuoco. 2Avevano condotto
via le donne e quanti vi erano, piccoli e grandi; non avevano ucciso nessuno,
ma li avevano fatti prigionieri e se n'erano andati. 3Tornò dunque
Davide e gli uomini che erano con lui ed ecco la città era in preda alle
fiamme; le loro donne, i loro figli e le loro figlie erano stati condotti via. 4Davide
e la sua gente alzarono la voce e piansero finché ne ebbero forza. 5Le
due mogli di Davide, Achinoàm di Izrèel e Abigail, già moglie di Nabal da
Carmel, erano state condotte via.
6Davide fu in grande angoscia perché tutta quella gente parlava di
lapidarlo. Tutti avevano l'animo esasperato, ciascuno per i suoi figli e le sue
figlie. Ma Davide ritrovò forza e coraggio nel Signore suo Dio. 7Allora
Davide disse al sacerdote Ebiatar figlio di Achimelech: "Portami l'efod".
Ebiatar accostò l'efod a Davide. 8Davide consultò il Signore
e chiese: "Devo inseguire questa banda? La raggiungerò?". Gli
rispose: "Inseguila, la raggiungerai e libererai i prigionieri". 9Davide
e i seicento uomini che erano con lui partirono e giunsero al torrente di
Besor, dove quelli rimasti indietro si fermarono. 10Davide continuò
l'inseguimento con quattrocento uomini: si fermarono invece duecento uomini che
erano troppo affaticati per passare il torrente di Besor. 11Trovarono
nella campagna un Egiziano e lo portarono a Davide. Gli diedero da mangiare
pane e gli diedero da bere acqua. 12Gli diedero anche una
schiacciata di fichi secchi e due grappoli di uva passa. Mangiò e si sentì
rianimato, perché non aveva preso cibo e non aveva bevuto acqua da tre giorni e
da tre notti. 13Davide gli domandò: "A chi appartieni tu e di
dove sei?". Rispose: "Sono un giovane egiziano, schiavo di un
Amalecita. Il mio padrone mi ha abbandonato perché tre giorni fa mi sono
ammalato. 14Noi abbiamo depredato il Negheb dei Cretei, quello di
Giuda e il Negheb di Caleb e abbiamo appiccato il fuoco a Ziklàg". 15Davide
gli disse: "Vuoi tu guidarmi verso quella banda?". Rispose:
"Giurami per Dio che non mi ucciderai e non mi riconsegnerai al mio
padrone e ti condurrò da quella banda". 16Così fece da guida ed
ecco, erano sparsi sulla distesa di quella regione a mangiare e a bere e a far
festa con tutto l'ingente bottino che avevano preso dal paese dei Filistei e
dal paese di Giuda. 17Davide li batté dalle prime luci dell'alba
fino alla sera del giorno dopo e non sfuggì alcuno di essi, se non quattrocento
giovani, che montarono sui cammelli e fuggirono. 18Davide liberò
tutti coloro che gli Amaleciti avevano preso e in particolare Davide liberò le
sue due mogli. 19Non mancò nessuno tra di essi, né piccolo né
grande, né figli né figlie, né la preda né ogni altra cosa che era stata presa
loro: Davide ricuperò tutto. 20Davide prese tutto il bestiame minuto
e grosso: spingevano davanti a lui tutto questo bestiame e gridavano:
"Questo è il bottino di Davide".
21Davide poi giunse ai duecento uomini che erano troppo sfiniti per
seguire Davide e aveva fatto rimanere al torrente di Besor. Essi andarono
incontro a Davide e a tutta la sua gente: Davide con la truppa si accostò e
domandò loro come stavano le cose. 22Ma tutti i cattivi e gli iniqui
tra gli uomini che erano andati con Davide si misero a dire: "Poiché non
sono venuti con noi, non si dia loro niente della preda, eccetto le mogli e i
figli di ciascuno; li conducano via e se ne vadano". 23Davide
rispose: "Non fate così, fratelli miei, con quello che il Signore ci ha
dato, salvandoci tutti e mettendo nelle nostre mani quella torma che era venuta
contro di noi. 24Chi vorrà seguire questo vostro parere? Perché
quale la parte di chi scende a battaglia, tale è la parte di chi fa la guardia
ai bagagli: insieme faranno le parti". 25Da quel giorno in poi
stabilì questo come regola e statuto in Israele fino ad oggi. 26Quando
fu di ritorno a Ziklàg, Davide mandò parte del bottino agli anziani di Giuda
suoi amici, con queste parole: "Eccovi un dono proveniente dal bottino dei
nemici del Signore":
27a quelli di Betel
e a quelli di Rama nel Negheb,
a quelli di Iattìr,
28a quelli di Aroer,
a quelli di Sifmòt,
a quelli di Estemoà,
29a quelli di Ràcal,
a quelli delle città degli Ieracmeeliti,
a quelli delle città dei Keniti,
30a quelli di Cormà,
a quelli di Bor-Asàn,
a quelli di Atach,
31a quelli di Ebron e a quelli di tutti i luoghi per cui era passato
Davide con i suoi uomini.
1I Filistei vennero a battaglia con Israele, ma gli
Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte Gelboe.
2I Filistei si strinsero attorno a Saul e ai suoi figli e colpirono
a morte Giònata, Abinadàb e Malkisuà, figli di Saul. 3La lotta si
aggravò contro Saul: gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu
ferito gravemente dagli arcieri. 4Allora Saul disse al suo scudiero:
"Sfodera la spada e trafiggimi, prima che vengano quei non circoncisi a
trafiggermi e a schernirmi". Ma lo scudiero non volle, perché era troppo
spaventato. Allora Saul prese la spada e vi si gettò sopra. 5Quando
lo scudiero vide che Saul era morto, si gettò anche lui sulla sua spada e morì
con lui. 6Così morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre
figli, lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini. 7Quando gli
Israeliti che erano dall'altra parte della valle e quelli che erano oltre il
Giordano, videro che l'esercito d'Israele era in fuga ed erano morti Saul e i
suoi figli, abbandonarono le loro città e fuggirono. I Filistei vennero e vi si
stabilirono. 8Il giorno dopo, quando i Filistei vennero per
depredare i cadaveri, trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte
Gelboe. 9Essi tagliarono la testa di lui, lo spogliarono
dell'armatura e inviarono queste cose nel paese dei Filistei, girando dovunque
per dare il felice annunzio ai templi dei loro idoli e a tutto il popolo. 10Posero
poi le sue armi nel tempio di Astàrte e appesero il suo corpo alle mura di
Beisan. 11I cittadini di Iabes di Gàlaad vennero a sapere quello che
i Filistei avevano fatto a Saul. 12Allora tutti gli uomini valorosi si
mossero: partirono nel pieno della notte e sottrassero il corpo di Saul e i
corpi dei suoi figli dalle mura di Beisan, li portarono a Iabes e qui li
bruciarono. 13Poi presero le loro ossa, le seppellirono sotto il
tamarisco che è in Iabes e fecero digiuno per sette giorni.
1Dopo la morte di Saul, Davide tornò dalla strage degli
Amaleciti e rimase in Ziklàg due giorni. 2Al terzo giorno ecco
arrivare un uomo dal campo di Saul con la veste stracciata e col capo cosparso
di polvere. Appena giunto presso Davide, cadde a terra e si prostrò. 3Davide
gli chiese: "Da dove vieni?". Rispose: "Sono fuggito dal campo
d'Israele". 4Davide gli domandò: "Come sono andate le
cose? Su, raccontami!". Rispose: "È successo che il popolo è fuggito
nel corso della battaglia, molti del popolo sono caduti e sono morti; anche
Saul e suo figlio Giònata sono morti". 5Davide chiese ancora al
giovane che gli portava le notizie: "Come sai che sono morti Saul e suo
figlio Giònata?". 6Il giovane che recava la notizia rispose:
"Ero venuto per caso sul monte Gelboe ed ecco vidi Saul appoggiato alla
lancia e serrato tra carri e cavalieri. 7Egli si volse indietro, mi
vide e mi chiamò vicino. Dissi: Eccomi! 8Mi chiese: Chi sei tu? Gli
risposi: Sono un Amalecita. 9Mi disse: Gettati contro di me e
uccidimi: io sento le vertigini, ma la vita è ancora tutta in me. 10Io
gli fui sopra e lo uccisi, perché capivo che non sarebbe sopravvissuto alla sua
caduta. Poi presi il diadema che era sul suo capo e la catenella che aveva al
braccio e li ho portati qui al mio signore".
11Davide afferrò le sue vesti e le stracciò; così fecero tutti gli
uomini che erano con lui. 12Essi alzarono gemiti e pianti e
digiunarono fino a sera per Saul e Giònata suo figlio, per il popolo del
Signore e per la casa d'Israele, perché erano caduti colpiti di spada. 13Davide
chiese poi al giovane che aveva portato la notizia: "Di dove sei
tu?". Rispose: "Sono figlio di un forestiero amalecita". 14Davide
gli disse allora: "Come non hai provato timore nello stendere la mano per
uccidere il consacrato del Signore?". 15Davide chiamò uno dei
suoi giovani e gli disse: "Accostati e ammazzalo". Egli lo colpì
subito e quegli morì. 16Davide gridò a lui: "Il tuo sangue
ricada sul tuo capo. Attesta contro di te la tua bocca che ha detto: Io ho
ucciso il consacrato del Signore!".
17Allora Davide intonò questo lamento su Saul e suo figlio Giònata 18e
ordinò che fosse insegnato ai figli di Giuda. Ecco, si trova scritto nel Libro
del Giusto:
19"Il tuo vanto, Israele,
sulle tue alture giace trafitto!
Perché sono caduti gli eroi?
20Non fatelo sapere in Gat,
non l'annunziate per le vie di Àscalon,
non ne faccian festa le figlie dei Filistei,
non ne esultino le figlie dei non circoncisi!
21O monti di Gelboe, non più rugiada né pioggia su di voi
né campi di primizie,
perché qui fu avvilito lo scudo degli eroi,
lo scudo di Saul, non unto di olio,
22ma col sangue dei trafitti, col grasso degli eroi.
L'arco di Giònata non tornò mai indietro,
la spada di Saul non tornava mai a vuoto.
23Saul e Giònata, amabili e gentili,
né in vita né in morte furon divisi;
erano più veloci delle aquile,
più forti dei leoni.
24Figlie d'Israele, piangete su Saul,
che vi vestiva di porpora e di delizie,
che appendeva gioielli d'oro sulle vostre vesti.
25Perché son caduti gli eroi
in mezzo alla battaglia?
Giònata, per la tua morte sento dolore,
26l'angoscia mi stringe per te,
fratello mio Giònata!
Tu mi eri molto caro;
la tua amicizia era per me preziosa
più che amore di donna.
27Perché son caduti gli eroi,
son periti quei fulmini di guerra?".
1Dopo questi fatti, Davide consultò il Signore dicendo:
"Devo andare in qualcuna delle città di Giuda?". Il Signore gli
rispose: "Va'!". Chiese ancora Davide: "Dove andrò?".
Rispose: "A Ebron". 2Davide dunque andò là con le sue due
mogli, Achinoàm di Izreèl e Abigail, già moglie di Nabal da Carmel. 3Davide
portò con sé anche i suoi uomini, ognuno con la sua famiglia, e abitarono nella
città di Ebron. 4Vennero allora gli uomini di Giuda e qui unsero
Davide re sulla casa di Giuda.
Come fu noto a Davide che gli uomini di Iabes di Gàlaad avevano sepolto Saul, 5Davide
inviò messaggeri agli uomini di Iabes di Gàlaad per dir loro: "Benedetti
voi dal Signore, perché avete fatto quest'opera di misericordia al vostro
Signore, a Saul, e gli avete dato sepoltura. 6Vi renda dunque il
Signore misericordia e fedeltà. Anch'io farò a voi del bene perché avete
compiuto quest'opera. 7Ora riprendano coraggio le vostre mani e
siate uomini forti. È morto Saul vostro signore, ma quelli della tribù di Giuda
hanno unto me come re sopra di loro".
8Intanto Abner figlio di Ner, capo dell'esercito di Saul, prese
Is-Bàal, figlio di Saul e lo condusse a Macanàim. 9Poi lo costituì
re su Gàlaad, sugli Asuriti, su Izreèl, su Èfraim e su Beniamino, cioè su tutto
Israele. 10Is-Bàal, figlio di Saul, aveva quarant'anni quando fu
fatto re di Israele e regnò due anni. Solo la casa di Giuda seguiva Davide. 11Il
periodo di tempo durante il quale Davide fu re di Ebron fu di sette anni e sei
mesi.
12Abner figlio di Ner e i ministri di Is-Bàal, figlio di Saul, si
mossero da Macanàim verso Gàbaon. 13Anche Ioab, figlio di Zeruià, e
i seguaci di Davide si mossero e li incontrarono presso la piscina di Gàbaon.
Questi stavano presso la piscina da una parte e quelli dall'altra parte. 14Abner
gridò a Ioab: "Potrebbero alzarsi i giovani e scontrarsi davanti a
noi". Ioab rispose: "Si alzino pure". 15Si alzarono e
sfilarono in rassegna: dodici dalla parte di Beniamino e di Is-Bàal figlio di
Saul e dodici tra i seguaci di Davide. 16Ciascuno afferrò la testa
dell'avversario e gli cacciò la spada nel fianco: così caddero tutti insieme e
quel luogo fu chiamato Campo dei Fianchi, che si trova in Gàbaon.
17La battaglia divenne in quel giorno molto dura e furono sconfitti
Abner e gli Israeliti dai seguaci di Davide. 18Vi erano là tre figli
di Zeruià, Ioab, Abisài e Asaèl. Asaèl era veloce nella corsa come una gazzella
selvatica. 19Asaèl si era messo ad inseguire Abner e non deviava né
a destra né a sinistra nell'inseguire Abner. 20Abner si volse
indietro e gli gridò: "Tu sei Asaèl?". Rispose: "Sì". 21Abner
aggiunse: "Volgiti a destra o a sinistra, afferra qualcuno dei giovani e
porta via le sue spoglie". Ma Asaèl non volle cessare di inseguirlo. 22Abner
tornò a dirgli: "Smetti di inseguirmi. Perché vuoi che ti stenda a terra?
Come potrò alzare lo sguardo verso Ioab tuo fratello?". 23Ma
siccome quegli non voleva saperne di ritirarsi, lo colpì con la punta della
lancia al basso ventre, così che la lancia gli uscì di dietro ed egli cadde sul
posto. Allora quanti arrivarono al luogo dove Asaèl era caduto e morto si
fermarono. 24Ma Ioab e Abisài inseguirono Abner, finché, al tramonto
del sole, essi giunsero alla collina di Ammà, di fronte a Ghiach, sulla strada
del deserto di Gàbaon.
25I Beniaminiti si radunarono dietro Abner formando un gruppo
compatto e si fermarono in cima ad una collina. 26Allora Abner gridò
a Ioab: "Dovrà continuare per sempre la spada a divorare? Non sai che alla
fine sarà una sventura? Quando finalmente darai ordine alla truppa di cessare
l'inseguimento dei loro fratelli?". 27Rispose Ioab: "Per
la vita di Dio, se tu non avessi parlato così, nessuno della truppa avrebbe
cessato fino al mattino di inseguire il proprio fratello". 28Allora
Ioab fece suonare la tromba e tutta la truppa si fermò e non inseguì più
Israele e non combatté più. 29Abner e i suoi uomini marciarono per
l'Araba tutta quella notte; passarono il Giordano, camminarono tutta la
mattinata e arrivarono a Macanàim. 30Ioab, tornato dall'inseguimento
di Abner, radunò tutta la truppa. Degli uomini di Davide ne mancavano
diciannove oltre Asaèl. 31Ma i servi di Davide avevano colpito e
ucciso trecentosessanta uomini tra i Beniaminiti e la gente di Abner. 32Essi
presero Asaèl e lo seppellirono nel sepolcro di suo padre, che è in Betlemme.
Ioab e i suoi uomini marciarono tutta la notte; spuntava il giorno quando
furono in Ebron.
1La guerra tra la casa di Saul e la casa di Davide si
protrasse a lungo. Davide con l'andar del tempo si faceva più forte, mentre la
casa di Saul andava indebolendosi.
2In Ebron nacquero a Davide dei figli e furono: il maggiore Amnòn,
nato da Achinoàm di Izreèl; 3il secondo Kileàb, da Abigail già
moglie di Nabal da Carmel; il terzo Assalonne, nato da Maaca, figlia di Talmài
re di Ghesùr; 4il quarto Adonìa nato da Agghìt; il quinto Sefatìa,
figlio di Abitàl; 5il sesto Itreàm, nato da Eglà moglie di Davide.
Questi nacquero a Davide in Ebron.
6Mentre durava la lotta tra la casa di Saul e quella di Davide,
Abner era diventato potente nella casa di Saul. 7Saul aveva avuto
una concubina chiamata Rizpà figlia di Aià. Ora Is-Bàal disse ad Abner:
"Perché ti sei unito alla concubina di mio padre?". 8Abner
si adirò molto per le parole di Is-Bàal e disse: "Sono io una testa di
cane, di quelli di Giuda? Fino ad oggi ho usato benevolenza alla casa di Saul
tuo padre, favorendo i suoi fratelli e i suoi amici, e non ti ho fatto cadere
nelle mani di Davide; oggi tu mi rimproveri una colpa di donna. 9Tanto
faccia Dio ad Abner e anche peggio, se io non farò per Davide ciò che il
Signore gli ha giurato: 10trasferire cioè il regno dalla casa di
Saul e stabilire il trono di Davide su Israele e su Giuda, da Dan fino a
Bersabea". 11Quegli non fu capace di rispondere una parola ad
Abner, perché aveva paura di lui.
12Abner inviò subito messaggeri a Davide per dirgli: "A chi il
paese?". Intendeva dire: "Fa' alleanza con me ed ecco, la mia mano
sarà con te per ricondurre a te tutto Israele". 13Rispose:
"Bene! Io farò alleanza con te. Però ho una cosa da chiederti ed è questa:
non verrai alla mia presenza, se prima non mi condurrai davanti Mikal figlia di
Saul, quando verrai a vedere il mio volto". 14Davide spedì
messaggeri a Is-Bàal, figlio di Saul, intimandogli: "Restituisci mia
moglie Mikal, che feci mia sposa al prezzo di cento membri di Filistei". 15Is-Bàal
mandò incaricati a toglierla al suo marito, Paltiel figlio di Lais. 16Suo
marito la seguì, camminando e piangendo dietro di lei fino a Bacurim. Poi Abner
gli disse: "Torna indietro!" e quegli tornò.
17Intanto Abner rivolse questo discorso agli anziani d'Israele:
"Da tempo voi ricercate Davide come vostro re. 18Ora mettetevi
al lavoro, perché il Signore ha detto e confermato a Davide: Per mezzo di
Davide mio servo libererò Israele mio popolo dalle mani dei Filistei e dalle
mani di tutti i suoi nemici". 19Abner ebbe colloqui anche con
gli uomini di Beniamino. Poi Abner tornò solo da Davide in Ebron a riferirgli
quanto era stato approvato da Israele e da tutta la casa di Beniamino. 20Abner
venne dunque a Davide in Ebron con venti uomini e Davide fece servire un
banchetto ad Abner e ai suoi uomini. 21Abner disse poi a Davide:
"Sono pronto! Vado a radunare tutto Israele intorno al re mio signore.
Essi faranno alleanza con te e regnerai su quanto tu desideri". Davide
congedò poi Abner, che partì in pace.
22Ed ecco, gli uomini di Davide e Ioab tornavano da una scorreria e
portavano con sé grande bottino. Abner non era più con Davide in Ebron, perché
questi lo aveva congedato, ed egli era partito in pace. 23Quando
arrivarono Ioab e la sua truppa, fu riferito a Ioab: "È venuto dal re
Abner figlio di Ner ed egli l'ha congedato e se n'è andato in pace". 24Ioab
si presentò al re e gli disse: "Che hai fatto? Ecco, è venuto Abner da te;
perché l'hai congedato ed egli se n'è andato? 25Non sai chi è Abner
figlio di Ner? È venuto per ingannarti, per conoscere le tue mosse, per sapere
ciò che fai".
26Ioab si allontanò da Davide e mandò messaggeri dietro Abner e lo
fece tornare indietro dalla cisterna di Sira, senza che Davide lo sapesse. 27Abner
tornò a Ebron e Ioab lo prese in disparte in mezzo alla porta, come per
parlargli in privato, e qui lo colpì al basso ventre e lo uccise, per vendicare
il sangue di Asaèl suo fratello. 28Davide seppe più tardi la cosa e
protestò: "Sono innocente io e il mio regno per sempre davanti al Signore
del sangue di Abner figlio di Ner. 29Ricada sulla testa di Ioab e su
tutta la casa di suo padre. Nella casa di Ioab non manchi mai chi soffra
gonorrea o sia colpito da lebbra o maneggi il fuso, chi cada di spada o chi sia
senza pane". 30Ioab e suo fratello Abisài avevano trucidato
Abner, perché aveva ucciso Asaèl loro fratello a Gàbaon in battaglia. 31Davide
disse a Ioab e a tutta la gente che era con lui: "Stracciatevi le vesti,
vestitevi di sacco e fate lutto davanti ad Abner". Anche il re Davide
seguiva la bara. 32Seppellirono Abner in Ebron e il re levò la sua
voce e pianse davanti al sepolcro di Abner; pianse tutto il popolo. 33Il
re intonò un lamento funebre su Abner e disse:
"Come muore un
insensato,
doveva dunque Abner morire?
34Le tue mani non erano state legate,
i tuoi piedi non erano stati stretti in catene!
Sei caduto come si cade
davanti ai malfattori!".
Tutto il popolo riprese a
piangere su di lui. 35Tutto il popolo venne a invitare Davide perché
prendesse cibo, mentre era ancora giorno; ma Davide giurò: "Tanto mi
faccia Dio e anche di peggio, se io gusterò pane o qualsiasi altra cosa prima
del tramonto del sole". 36Tutto il popolo notò la cosa e la
trovò giusta; quanto fece il re ebbe l'approvazione del popolo intero. 37Tutto
il popolo, cioè tutto Israele, fu convinto in quel giorno che la morte di Abner
figlio di Ner non era stata provocata dal re. 38Disse ancora il re
ai suoi ministri: "Sappiate che oggi è caduto un capo, un grande in
Israele. Io, oggi, mi sono comportato dolcemente, sebbene già consacrato re,
mentre questi uomini, i figli di Zeruià, sono stati più duri di me. Provveda il
Signore a trattare il malvagio secondo la sua malvagità".
1Quando il figlio di Saul seppe della morte di Abner in
Ebron, gli cascarono le braccia e tutto Israele si sentì scoraggiato. 2Il
figlio di Saul aveva due uomini, capi di bande, chiamati l'uno Baanà e il
secondo Recàb, figli di Rimmòn da Beeròt, della tribù di Beniamino, perché
anche Beeròt era computata fra le città di Beniamino. 3I Beerotiti
si erano rifugiati a Ghittàim e vi sono rimasti come forestieri fino ad oggi.
4Giònata, figlio di Saul, aveva un figlio storpio di ambedue i
piedi. Egli aveva cinque anni, quando giunsero da Izreèl le notizie circa i
fatti di Saul e di Giònata. La nutrice l'aveva preso ed era fuggita, ma nella
fretta della fuga il bambino era caduto e rimasto storpio. Si chiamava
Merib-Bàal.
5Si mossero dunque i figli di Rimmòn il Beerotita, Recàb e Baanà, e
vennero nell'ora più calda del giorno alla casa di Is-Bàal mentre egli stava
facendo la siesta. 6Or ecco, la portinaia della casa, mentre mondava
il grano, si era assopita e dormiva: perciò Recàb e Baanà suo fratello,
poterono introdursi inosservati. 7Entrarono dunque in casa, mentre
egli giaceva sul suo letto e riposava; lo colpirono, l'uccisero e gli
tagliarono la testa; poi, portando via la testa di lui, presero la via
dell'Araba, camminando tutta la notte. 8Portarono la testa di
Is-Bàal a Davide in Ebron e dissero al re: "Ecco la testa di Is-Bàal
figlio di Saul, tuo nemico, che cercava la tua vita. Oggi il Signore ha
concesso al re mio signore la vendetta contro Saul e la sua discendenza". 9Ma
Davide rispose a Recàb e a Baanà suo fratello, figli di Rimmòn il Beerotita:
"Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angoscia: 10se
ho preso e ucciso in Ziklàg colui che mi annunziava: Ecco è morto Saul,
credendo di portarmi una lieta notizia, per cui dovessi io dargli un compenso, 11ora
che uomini iniqui hanno ucciso un giusto in casa mentre dormiva, non dovrò a
maggior ragione chiedere conto del suo sangue alle vostre mani ed eliminarvi
dalla terra?". 12Davide diede ordine ai suoi giovani; questi li
uccisero, tagliarono loro le mani e i piedi e li appesero presso la piscina di
Ebron. Presero poi il capo di Is-Bàal e lo seppellirono nel sepolcro di Abner
in Ebron.
1Vennero allora tutte le tribù d'Israele da Davide in
Ebron e gli dissero: "Ecco noi ci consideriamo come tue ossa e tua carne. 2Già
prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il
Signore ti ha detto: Tu pascerai Israele mio popolo, tu sarai capo in
Israele". 3Vennero dunque tutti gli anziani d'Israele dal re in
Ebron e il re Davide fece alleanza con loro in Ebron davanti al Signore ed essi
unsero Davide re sopra Israele. 4Davide aveva trent'anni quando fu
fatto re e regnò quarant'anni. 5Regnò in Ebron su Giuda sette anni e
sei mesi e in Gerusalemme regnò quarantatré anni su tutto Israele e su Giuda.
6Il re e i suoi uomini mossero verso Gerusalemme contro i Gebusei
che abitavano in quel paese. Costoro dissero a Davide: "Non entrerai qui:
basteranno i ciechi e gli zoppi a respingerti", per dire: "Davide non
potrà entrare qui". 7Ma Davide prese la rocca di Sion, cioè la
città di Davide. 8Davide proclamò in quel giorno: "Chiunque
colpirà i Gebusei e li raggiungerà attraverso il canale... Quanto ai ciechi e
agli zoppi, sono in odio a Davide". Per questo dicono: "Il cieco e lo
zoppo non entreranno nella casa".
9Davide abitò nella rocca e la chiamò Città di Davide. Egli vi fece
intorno costruzioni, dal Millo verso l'interno. 10Davide andava
sempre crescendo in potenza e il Signore Dio degli eserciti era con lui. 11Chiram
re di Tiro inviò a Davide messaggeri con legno di cedro, carpentieri e
muratori, i quali costruirono una casa a Davide. 12Davide seppe
allora che il Signore lo confermava re di Israele e innalzava il suo regno per
amore di Israele suo popolo.
13Davide prese ancora concubine e mogli di Gerusalemme, dopo il suo
arrivo da Ebron: queste generarono a Davide altri figli e figlie. 14I
figli che gli nacquero in Gerusalemme si chiamano Sammùa, Sobàb, Natan e
Salomone; 15Ibcàr, Elisùa, Nèfeg, Iafìa; 16Elisamà,
Eliadà ed Elifèlet.
17Quando i Filistei vennero a sapere che avevano consacrato Davide
re d'Israele, salirono tutti per dargli la caccia, ma appena Davide ne fu
informato, discese alla fortezza. 18Vennero i Filistei e si sparsero
nella valle di Rèfaim. 19Davide consultò il Signore chiedendo:
"Devo andare contro i Filistei? Li metterai nelle mie mani?". Il
Signore rispose a Davide: "Va' pure, perché certo metterò i Filistei nelle
tue mani". 20Davide si recò a Baal-Perazìm e là Davide li
sconfisse ed esclamò: "Il Signore ha aperto una breccia tra i nemici
davanti a me, come una breccia aperta dalle acque". Per questo chiamò quel
luogo Baal-Perazìm. 21I Filistei abbandonarono là i loro dèi e
Davide e la sua gente li portarono via.
22I Filistei salirono poi di nuovo e si sparsero nella valle di
Rèfaim. 23Davide consultò il Signore, il quale gli disse: "Non
andare; gira alle loro spalle e piomba su di loro dalla parte dei Balsami. 24Quando
udrai un rumore di passi sulle cime dei Balsami, lanciati subito all'attacco,
perché allora il Signore uscirà davanti a te per sconfiggere l'esercito dei
Filistei". 25Davide fece come il Signore gli aveva ordinato e
sconfisse i Filistei da Gàbaa fino all'ingresso di Ghezer.
1Davide radunò di nuovo tutti gli uomini migliori
d'Israele, in numero di trentamila. 2Poi si alzò e partì con tutta
la sua gente da Baalà di Giuda, per trasportare di là l'arca di Dio, sulla
quale è invocato il nome, il nome del Signore degli eserciti, che siede in essa
sui cherubini. 3Posero l'arca di Dio sopra un carro nuovo e la
tolsero dalla casa di Abinadàb che era sul colle; Uzzà e Achìo, figli di Abinadàb,
conducevano il carro nuovo: 4Uzzà stava presso l'arca di Dio e Achìo
precedeva l'arca. 5Davide e tutta la casa d'Israele facevano festa
davanti al Signore con tutte le forze, con canti e con cetre, arpe, timpani,
sistri e cembali. 6Ma quando furono giunti all'aia di Nacon, Uzzà
stese la mano verso l'arca di Dio e vi si appoggiò perché i buoi la facevano
piegare. 7L'ira del Signore si accese contro Uzzà; Dio lo percosse
per la sua colpa ed egli morì sul posto, presso l'arca di Dio. 8Davide
si rattristò per il fatto che il Signore si era scagliato con impeto contro
Uzzà; quel luogo fu chiamato Perez-Uzzà fino ad oggi. 9Davide in
quel giorno ebbe paura del Signore e disse: "Come potrà venire da me
l'arca del Signore?". 10Davide non volle trasferire l'arca del
Signore presso di sé nella città di Davide, ma la fece portare in casa di
Obed-Èdom di Gat. 11L'arca del Signore rimase tre mesi in casa di
Obed-Èdom di Gat e il Signore benedisse Obed-Èdom e tutta la sua casa.
12Ma poi fu detto al re Davide: "Il Signore ha benedetto la
casa di Obed-Èdom e quanto gli appartiene, a causa dell'arca di Dio".
Allora Davide andò e trasportò l'arca di Dio dalla casa di Obed-Èdom nella
città di Davide, con gioia. 13Quando quelli che portavano l'arca del
Signore ebbero fatto sei passi, egli immolò un bue e un ariete grasso. 14Davide
danzava con tutte le forze davanti al Signore. Ora Davide era cinto di un efod
di lino. 15Così Davide e tutta la casa d'Israele trasportavano
l'arca del Signore con tripudi e a suon di tromba.
16Mentre l'arca del Signore entrava nella città di David, Mikal,
figlia di Saul, guardò dalla finestra; vedendo il re Davide che saltava e
danzava dinanzi al Signore, lo disprezzò in cuor suo. 17Introdussero
dunque l'arca del Signore e la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda
che Davide aveva piantata per essa; Davide offrì olocausti e sacrifici di
comunione davanti al Signore. 18Quando ebbe finito di offrire gli
olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo nel nome del
Signore degli eserciti 19e distribuì a tutto il popolo, a tutta la
moltitudine d'Israele, uomini e donne, una focaccia di pane per ognuno, una
porzione di carne e una schiacciata di uva passa. Poi tutto il popolo se ne
andò, ciascuno a casa sua. 20Ma quando Davide tornava per benedire
la sua famiglia, Mikal figlia di Saul gli uscì incontro e gli disse:
"Bell'onore si è fatto oggi il re di Israele a mostrarsi scoperto davanti
agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da
nulla!". 21Davide rispose a Mikal: "L'ho fatto dinanzi al
Signore, che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per
stabilirmi capo sul popolo del Signore, su Israele; ho fatto festa davanti al
Signore. 22Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò vile ai
tuoi occhi, ma presso quelle serve di cui tu parli, proprio presso di loro, io
sarò onorato!". 23Mikal, figlia di Saul, non ebbe figli fino al
giorno della sua morte.
1Il re, quando si fu stabilito nella sua casa, e il
Signore gli ebbe dato tregua da tutti i suoi nemici all'intorno, 2disse
al profeta Natan: "Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l'arca di
Dio sta sotto una tenda". 3Natan rispose al re: "Va', fa'
quanto hai in mente di fare, perché il Signore è con te". 4Ma
quella stessa notte questa parola del Signore fu rivolta a Natan: 5"Va'
e riferisci al mio servo Davide: Dice il Signore: Forse tu mi costruirai una
casa, perché io vi abiti? 6Ma io non ho abitato in una casa da
quando ho fatto uscire gli Israeliti dall'Egitto fino ad oggi; sono andato
vagando sotto una tenda, in un padiglione. 7Finché ho camminato, ora
qua, ora là, in mezzo a tutti gli Israeliti, ho forse mai detto ad alcuno dei
Giudici, a cui avevo comandato di pascere il mio popolo Israele: Perché non mi
edificate una casa di cedro?
8Ora dunque riferirai al mio servo Davide: Così dice il Signore
degli eserciti: Io ti presi dai pascoli, mentre seguivi il gregge, perché tu
fossi il capo d'Israele mio popolo; 9sono stato con te dovunque sei
andato; anche per il futuro distruggerò davanti a te tutti i tuoi nemici e
renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. 10Fisserò
un luogo a Israele mio popolo e ve lo pianterò perché abiti in casa sua e non
sia più agitato e gli iniqui non lo opprimano come in passato, 11al
tempo in cui avevo stabilito i Giudici sul mio popolo Israele e gli darò riposo
liberandolo da tutti i suoi nemici. Te poi il Signore farà grande, poiché una
casa farà a te il Signore. 12Quando i tuoi giorni saranno compiuti e
tu giacerai con i tuoi padri, io assicurerò dopo di te la discendenza uscita
dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. 13Egli edificherà
una casa al mio nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. 14Io
gli sarò padre ed egli mi sarà figlio. Se farà il male, lo castigherò con verga
d'uomo e con i colpi che danno i figli d'uomo, 15ma non ritirerò da
lui il mio favore, come l'ho ritirato da Saul, che ho rimosso dal trono dinanzi
a te. 16La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti
a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre".
17Natan parlò a Davide con tutte queste parole e secondo questa
visione.
18Allora il re Davide andò a presentarsi al Signore e disse:
"Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è mai la mia casa, perché tu mi abbia
fatto arrivare fino a questo punto? 19E questo è parso ancora poca
cosa ai tuoi occhi, mio Signore: tu hai parlato anche della casa del tuo servo
per un lontano avvenire: e questa è come legge dell'uomo, Signore Dio! 20Che
potrebbe dirti di più Davide? Tu conosci il tuo servo, Signore Dio! 21Per
amore della tua parola e secondo il tuo cuore, hai compiuto tutte queste grandi
cose, manifestandole al tuo servo. 22Tu sei davvero grande Signore
Dio! Nessuno è come te e non vi è altro Dio fuori di te, proprio come abbiamo
udito con i nostri orecchi. 23E chi è come il tuo popolo, come
Israele, unica nazione sulla terra che Dio è venuto a riscattare come popolo
per sé e a dargli un nome? In suo favore hai operato cose grandi e tremende,
per il tuo paese, per il tuo popolo che ti sei riscattato dall'Egitto, dai
popoli e dagli dèi. 24Tu hai stabilito il tuo popolo Israele per
essere tuo popolo per sempre; tu, Signore, sei divenuto il suo Dio. 25Ora,
Signore, la parola che hai pronunciata riguardo al tuo servo e alla sua casa,
confermala per sempre e fa' come hai detto. 26Allora il tuo nome
sarà magnificato per sempre così: Il Signore degli eserciti è il Dio d'Israele!
La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te! 27Poiché
tu, Signore degli eserciti, Dio d'Israele, hai fatto una rivelazione al tuo
servo e gli hai detto: Io ti edificherò una casa! perciò il tuo servo ha
trovato l'ardire di rivolgerti questa preghiera. 28Ora, Signore, tu
sei Dio, le tue parole sono verità e hai promesso questo bene al tuo servo. 29Dègnati
dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sussista sempre dinanzi a
te! Poiché tu, Signore, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo
servo sarà benedetta per sempre!".
1Dopo, Davide sconfisse i Filistei e li sottomise e
tolse di mano ai Filistei Gat e le sue dipendenze. 2Sconfisse anche
i Moabiti e, facendoli coricare per terra, li misurò con la corda; ne misurò
due corde per farli mettere a morte e una corda intera per lasciarli in vita. I
Moabiti divennero sudditi di Davide, a lui tributari. 3Davide
sconfisse anche Hadad-Èzer, figlio di Recòb, re di Zobà, mentre egli andava ad
estendere il dominio sul fiume Eufrate. 4Davide gli prese
millesettecento combattenti sui carri e ventimila fanti: tagliò i garretti a
tutte le pariglie di cavalli, riservandone soltanto cento. 5Quando
gli Aramei di Damasco vennero per soccorrere Hadad-Èzer, re di Zobà, Davide ne
uccise ventiduemila. 6Poi Davide stabilì guarnigioni nell'Aram di
Damasco e gli Aramei divennero sudditi di Davide e a lui tributari. Il Signore
rendeva vittorioso Davide dovunque egli andava. 7Davide tolse ai
servitori di Hadad-Èzer i loro scudi d'oro e li portò a Gerusalemme. 8Il
re Davide prese anche grande quantità di rame a Bètach e a Berotài, città di
Hadad-Èzer. 9Quando Toù, re di Amat, seppe che Davide aveva
sconfitto tutto l'esercito di Hadad-Èzer, 10mandò al re Davide suo
figlio Adduràm per salutarlo e per benedirlo perché aveva mosso guerra a
Hadad-Èzer e l'aveva sconfitto; infatti Hadad-Èzer era sempre in guerra con
Toù. Adduràm gli portò vasi d'argento, vasi d'oro e vasi di rame. 11Il
re Davide consacrò anche quelli al Signore, come già aveva consacrato l'argento
e l'oro tolto alle nazioni che aveva soggiogate, 12agli Aramei, ai
Moabiti, agli Ammoniti, ai Filistei, agli Amaleciti, e come aveva fatto del
bottino di Hadad-Èzer figlio di Recòb, re di Zobà. 13Al ritorno
dalla sua vittoria sugli Aramei, Davide acquistò ancora fama, sconfiggendo
nella Valle del Sale diciottomila Idumei. 14Stabilì guarnigioni in
Idumea; ne mise per tutta l'Idumea e tutti gli Idumei divennero sudditi di
Davide; il Signore rendeva vittorioso Davide dovunque egli andava.
15Davide regnò su tutto Israele e pronunziava giudizi e faceva
giustizia a tutto il suo popolo. 16Ioab figlio di Zeruià comandava l'esercito;
Giosafat figlio di Achilùd era archivista; 17Zadòk figlio di Achitùb
e Achimèlech figlio di Ebiatàr erano sacerdoti; Seraià era segretario, 18Benaià,
figlio di Ioiadà, era capo dei Cretei e dei Peletei e i figli di Davide erano
ministri.
1Davide disse: "È forse rimasto qualcuno della
casa di Saul, a cui io possa fare del bene a causa di Giònata?". 2Ora
vi era un servo della casa di Saul, chiamato Zibà, che fu fatto venire presso
Davide. Il re gli chiese: "Sei tu Zibà?". Quegli rispose:
"Sì". 3Il re gli disse: "Non c'è più nessuno della
casa di Saul, a cui io possa usare la misericordia di Dio?". Zibà rispose
al re: "Vi è ancora un figlio di Giònata storpio dei piedi". 4Il
re gli disse: "Dov'è?". Zibà rispose al re: "È in casa di Machìr
figlio di Ammièl a Lodebàr". 5Allora il re lo mandò a prendere
in casa di Machìr figlio di Ammièl a Lodebàr. 6Merib-Bàal figlio di
Giònata, figlio di Saul, venne da Davide, si gettò con la faccia a terra e si
prostrò davanti a lui. Davide disse: "Merib-Bàal!". Rispose: 7"Ecco
il tuo servo!". Davide gli disse: "Non temere, perché voglio
trattarti con bontà per amore di Giònata tuo padre e ti restituisco tutti i
campi di Saul tuo avo e tu mangerai sempre alla mia tavola". 8Merib-Bàal
si prostrò e disse: "Che cos'è il tuo servo, perché tu prenda in
considerazione un cane morto come sono io?". 9Allora il re
chiamò Zibà servo di Saul e gli disse: "Quanto apparteneva a Saul e a
tutta la sua casa, io lo dò al figlio del tuo signore. 10Tu dunque
con i figli e gli schiavi lavorerai per lui la terra e ne raccoglierai i
prodotti, perché abbia pane e nutrimento la casa del tuo signore; quanto a
Merib-Bàal figlio del tuo signore, mangerà sempre alla mia tavola". Ora
Zibà aveva quindici figli e venti schiavi. 11Zibà disse al re:
"Il tuo servo farà quanto il re mio signore ordina al suo servo".
Merib-Bàal dunque mangiava alla tavola di Davide come uno dei figli del re. 12Merib-Bàal
aveva un figlioletto chiamato Micà; tutti quelli che stavano in casa di Zibà
erano al servizio di Merib-Bàal. 13Ma Merib-Bàal abitava in
Gerusalemme perché mangiava sempre alla tavola del re. Era storpio di ambedue i
piedi.
1Dopo il re degli Ammoniti morì e Canùn suo figlio
regnò al suo posto. 2Davide disse: "Io voglio usare a Canùn
figlio di Nacàs la benevolenza che suo padre usò a me". Davide mandò
alcuni suoi ministri a fargli le condoglianze per suo padre. Ma quando i
ministri di Davide furono giunti nel paese degli Ammoniti, 3i capi
degli Ammoniti dissero a Canùn, loro signore: "Credi tu che Davide ti
abbia mandato consolatori per onorare tuo padre? Non ha piuttosto mandato da te
i suoi ministri per esplorare la città, per spiarla e distruggerla?". 4Allora
Canùn prese i ministri di Davide, fece loro radere la metà della barba e
tagliare le vesti a metà fino alle natiche, poi li lasciò andare. 5Quando
fu informato della cosa, Davide mandò alcuni incontro a loro, perché quegli
uomini erano pieni di vergogna. Il re fece dire loro: "Restate a Gèrico
finché vi sia cresciuta di nuovo la barba, poi tornerete".
6Gli Ammoniti, vedendo che si erano attirati l'odio di Davide,
mandarono a prendere al loro soldo ventimila fanti degli Aramei di Bet-Recòb e
degli Aramei di Zobà, mille uomini del re di Maacà e dodicimila uomini della
gente di Tob. 7Quando Davide sentì questo, inviò contro di loro Ioab
con tutto l'esercito dei prodi. 8Gli Ammoniti uscirono e si
schierarono in battaglia all'ingresso della porta della città, mentre gli
Aramei di Zobà e di Recòb e la gente di Tob e di Maacà stavano soli nella
campagna. 9Ioab vide che quelli erano pronti ad attaccarlo di fronte
e alle spalle. Scelse allora un corpo tra i migliori Israeliti, lo schierò in
ordine di battaglia contro gli Aramei 10e affidò il resto del popolo
al fratello Abisài, per tener testa agli Ammoniti. 11Disse ad
Abisài: "Se gli Aramei sono più forti di me, tu mi verrai in aiuto; se
invece gli Ammoniti sono più forti di te, verrò io in tuo aiuto. 12Abbi
coraggio e dimostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro
Dio. Il Signore faccia quello che a lui piacerà". 13Poi Ioab
con la gente che aveva con sé avanzò per attaccare gli Aramei, i quali
fuggirono davanti a lui. 14Quando gli Ammoniti videro che gli Aramei
erano fuggiti, fuggirono anch'essi davanti ad Abisài e rientrarono nella città.
Allora Ioab tornò dalla spedizione contro gli Ammoniti e venne a Gerusalemme.
15Gli Aramei, vedendo che erano stati battuti da Israele, si
riunirono insieme. 16Hadad-Èzer mandò messaggeri e schierò in campo
gli Aramei che abitavano oltre il fiume e quelli giunsero a Chelàm con alla
testa Sobàk, capo dell'esercito di Hadad-Èzer. 17La cosa fu riferita
a Davide, che radunò tutto Israele, passò il Giordano e giunse a Chelàm. Gli
Aramei si schierarono in battaglia contro Davide. 18Ma gli Aramei
fuggirono davanti a Israele: Davide uccise agli Aramei settecento pariglie di
cavalli e quarantamila uomini; batté anche Sobàk capo del loro esercito, che
morì in quel luogo. 19Quando tutti i re vassalli di Hadad-Èzer si
videro sconfitti da Israele, fecero pace con Israele e gli rimasero sottoposti.
Gli Aramei non osarono più venire in aiuto degli Ammoniti.
1L'anno dopo, al tempo in cui i re sogliono andare in
guerra, Davide mandò Ioab con i suoi servitori e con tutto Israele a devastare
il paese degli Ammoniti; posero l'assedio a Rabbà mentre Davide rimaneva a
Gerusalemme. 2Un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si
mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dall'alto di quella terrazza
egli vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella di aspetto. 3Davide
mandò a informarsi chi fosse la donna. Gli fu detto: "È Betsabea figlia di
Eliàm, moglie di Uria l'Hittita". 4Allora Davide mandò
messaggeri a prenderla. Essa andò da lui ed egli giacque con lei, che si era
appena purificata dalla immondezza. Poi essa tornò a casa.
5La donna concepì e fece sapere a Davide: "Sono incinta". 6Allora
Davide mandò a dire a Ioab: "Mandami Uria l'Hittita". Ioab mandò Uria
da Davide. 7Arrivato Uria, Davide gli chiese come stessero Ioab e la
truppa e come andasse la guerra. 8Poi Davide disse a Uria:
"Scendi a casa tua e làvati i piedi". Uria uscì dalla reggia e gli fu
mandata dietro una portata della tavola del re. 9Ma Uria dormì alla
porta della reggia con tutti i servi del suo signore e non scese a casa sua. 10La
cosa fu riferita a Davide e gli fu detto: "Uria non è sceso a casa
sua". Allora Davide disse a Uria: "Non vieni forse da un viaggio?
Perché dunque non sei sceso a casa tua?". 11Uria rispose a
Davide: "L'arca, Israele e Giuda abitano sotto le tende, Ioab mio signore
e la sua gente sono accampati in aperta campagna e io dovrei entrare in casa
mia per mangiare e bere e per dormire con mia moglie? Per la tua vita e per la
vita della tua anima, io non farò tal cosa!". 12Davide disse ad
Uria: "Rimani qui anche oggi e domani ti lascerò partire". Così Uria
rimase a Gerusalemme quel giorno e il seguente. 13Davide lo invitò a
mangiare e a bere con sé e lo fece ubriacare; la sera Uria uscì per andarsene a
dormire sul suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a casa sua.
14La mattina dopo, Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò
per mano di Uria. 15Nella lettera aveva scritto così: "Ponete
Uria in prima fila, dove più ferve la mischia; poi ritiratevi da lui perché
resti colpito e muoia". 16Allora Ioab, che assediava la città,
pose Uria nel luogo dove sapeva che il nemico aveva uomini valorosi. 17Gli
uomini della città fecero una sortita e attaccarono Ioab; parecchi della truppa
e fra gli ufficiali di Davide caddero, e perì anche Uria l'Hittita.
18Ioab inviò un messaggero a Davide per fargli sapere tutte le cose
che erano avvenute nella battaglia 19e diede al messaggero
quest'ordine: "Quando avrai finito di raccontare al re quanto è successo
nella battaglia, 20se il re andasse in collera e ti dicesse: Perché vi
siete avvicinati così alla città per dar battaglia? Non sapevate che avrebbero
tirato dall'alto delle mura? 21Chi ha ucciso Abimelech figlio di
Ierub-Bàal? Non fu forse una donna che gli gettò addosso un pezzo di macina
dalle mura, così che egli morì a Tebez? Perché vi siete avvicinati così alle
mura? tu digli allora: Anche il tuo servo Uria l'Hittita è morto". 22Il
messaggero dunque partì e, quando fu arrivato, riferì a Davide quanto Ioab lo
aveva incaricato di dire. Davide andò in collera contro Ioab e disse al
messaggero: "Perché vi siete avvicinati così alla città per dare
battaglia? Non sapevate che avrebbero tirato dall'alto delle mura? Chi ha
ucciso Abimelech, figlio di Ierub-Bàal? Non fu forse una donna che gli gettò
addosso un pezzo di macina dalle mura, così che egli morì a Tebez? Perché vi
siete avvicinati così alle mura?". 23Il messaggero rispose a
Davide: "Perché i nemici avevano avuto vantaggio su di noi e avevano fatto
una sortita contro di noi nella campagna; ma noi fummo loro addosso fino alla
porta della città; 24allora gli arcieri tirarono sulla tua gente
dall'alto delle mura e parecchi della gente del re perirono. Anche il tuo servo
Uria l'Hittita è morto". 25Allora Davide disse al messaggero:
"Riferirai a Ioab: Non ti affligga questa cosa, perché la spada divora or
qua or là; rinforza l'attacco contro la città e distruggila. E tu stesso fagli
coraggio".
26La moglie di Uria, saputo che Uria suo marito era morto, fece il
lamento per il suo signore. 27Passati i giorni del lutto, Davide la
mandò a prendere e l'accolse nella sua casa. Essa diventò sua moglie e gli
partorì un figlio. Ma ciò che Davide aveva fatto era male agli occhi del
Signore.
1Il Signore mandò il profeta Natan a Davide e Natan
andò da lui e gli disse: "Vi erano due uomini nella stessa città, uno
ricco e l'altro povero. 2Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in
gran numero; 3ma il povero non aveva nulla, se non una sola
pecorella piccina che egli aveva comprata e allevata; essa gli era cresciuta in
casa insieme con i figli, mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e
dormendo sul suo seno; era per lui come una figlia. 4Un ospite di
passaggio arrivò dall'uomo ricco e questi, risparmiando di prendere dal suo
bestiame minuto e grosso, per preparare una vivanda al viaggiatore che era
capitato da lui portò via la pecora di quell'uomo povero e ne preparò una
vivanda per l'ospite venuto da lui". 5Allora l'ira di Davide si
scatenò contro quell'uomo e disse a Natan: "Per la vita del Signore, chi
ha fatto questo merita la morte. 6Pagherà quattro volte il valore
della pecora, per aver fatto una tal cosa e non aver avuto pietà". 7Allora
Natan disse a Davide: "Tu sei quell'uomo! Così dice il Signore, Dio
d'Israele: Io ti ho unto re d'Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, 8ti
ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo
padrone, ti ho dato la casa di Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo
poco, io vi avrei aggiunto anche altro. 9Perché dunque hai
disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai
colpito di spada Uria l'Hittita, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai
ucciso con la spada degli Ammoniti. 10Ebbene, la spada non si
allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie
la moglie di Uria l'Hittita. 11Così dice il Signore: Ecco io sto per
suscitare contro di te la sventura dalla tua stessa casa; prenderò le tue mogli
sotto i tuoi occhi per darle a un tuo parente stretto, che si unirà a loro alla
luce di questo sole; 12poiché tu l'hai fatto in segreto, ma io farò
questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole".
13Allora Davide disse a Natan: "Ho peccato contro il
Signore!". Natan rispose a Davide: "Il Signore ha perdonato il tuo
peccato; tu non morirai. 14Tuttavia, poiché in questa cosa tu hai
insultato il Signore (l'insulto sia sui nemici suoi), il figlio che ti è nato
dovrà morire". Natan tornò a casa.
15Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Uria aveva
partorito a Davide ed esso si ammalò gravemente. 16Davide allora
fece suppliche a Dio per il bambino e digiunò e rientrando passava la notte
coricato per terra. 17Gli anziani della sua casa insistevano presso
di lui perché si alzasse da terra; ma egli non volle e rifiutò di prendere cibo
con loro. 18Ora, il settimo giorno il bambino morì e i ministri di
Davide temevano di fargli sapere che il bambino era morto, perché dicevano:
"Ecco, quando il bambino era ancora vivo, noi gli abbiamo parlato e non ha
ascoltato le nostre parole; come faremo ora a dirgli che il bambino è morto?
Farà qualche atto insano!". 19Ma Davide si accorse che i suoi
ministri bisbigliavano fra di loro, comprese che il bambino era morto e disse
ai suoi ministri: "È morto il bambino?". Quelli risposero: "È
morto". 20Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e
cambiò le vesti; poi andò nella casa del Signore e vi si prostrò. Rientrato in
casa, chiese che gli portassero il cibo e mangiò. 21I suoi ministri
gli dissero: "Che fai? Per il bambino ancora vivo hai digiunato e pianto
e, ora che è morto, ti alzi e mangi!". 22Egli rispose:
"Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo e piangevo, perché dicevo:
Chi sa? Il Signore avrà forse pietà di me e il bambino resterà vivo. 23Ma
ora che egli è morto, perché digiunare? Posso io farlo ritornare? Io andrò da
lui, ma lui non ritornerà da me!".
24Poi Davide consolò Betsabea sua moglie, entrò da lei e le si unì:
essa partorì un figlio, che egli chiamò Salomone. 25Il Signore amò
Salomone e mandò il profeta Natan, che lo chiamò Iedidià per ordine del
Signore.
26Intanto Ioab assalì Rabbà degli Ammoniti, si impadronì della città
delle acque 27e inviò messaggeri a Davide per dirgli: "Ho
assalito Rabbà e mi sono già impadronito della città delle acque. 28Ora
raduna il resto del popolo, accàmpati contro la città e prendila, altrimenti se
la prendo io, porterebbe il mio nome". 29Davide radunò tutto il
popolo, si mosse verso Rabbà, l'assalì e la prese. 30Tolse dalla
testa di Milcom la corona, che pesava un talento d'oro e conteneva una pietra
preziosa; essa fu posta sulla testa di Davide. Asportò dalla città un bottino
molto grande. 31Fece uscire gli abitanti che erano nella città e li
impiegò nei lavori delle seghe, dei picconi di ferro e delle scuri di ferro e
li fece lavorare alle fornaci da mattoni; così fece a tutte le città degli
Ammoniti. Poi Davide tornò a Gerusalemme con tutta la sua truppa.
1Dopo queste cose, accadde che, avendo Assalonne figlio
di Davide, una sorella molto bella, chiamata Tamàr, Amnòn figlio di Davide si
innamorò di lei. 2Amnòn ne ebbe una tal passione, da cadere malato a
causa di Tamàr sua sorella; poiché essa era vergine pareva impossibile ad Amnòn
di poterle fare qualcosa. 3Ora Amnòn aveva un amico, chiamato
Ionadàb figlio di Simeà, fratello di Davide e Ionadàb era un uomo molto astuto.
4Egli disse: "Perché, figlio del re, tu diventi sempre più
magro di giorno in giorno? Non me lo vuoi dire?". Amnòn gli rispose:
"Sono innamorato di Tamàr, sorella di mio fratello Assalonne". 5Ionadàb
gli disse: "Mettiti a letto e fingiti malato; quando tuo padre verrà a
vederti, gli dirai: Permetti che mia sorella Tamàr venga a darmi da mangiare e
a preparare la vivanda sotto i miei occhi, così che io veda; allora prenderò il
cibo dalle sue mani".
6Amnòn si mise a letto e si finse malato; quando il re lo venne a
vedere, Amnòn gli disse: "Permetti che mia sorella Tamàr venga e faccia un
paio di frittelle sotto i miei occhi e allora prenderò il cibo dalle sue
mani". 7Allora Davide mandò a dire a Tamàr, in casa: "Va'
a casa di Amnòn tuo fratello e prepara una vivanda per lui". 8Tamàr
andò a casa di Amnòn suo fratello, che giaceva a letto. Essa prese farina
stemperata, la impastò, ne fece frittelle sotto i suoi occhi e le fece cuocere.
9Poi prese la padella e versò le frittelle davanti a lui; ma egli rifiutò
di mangiare e disse: "Allontanate tutti dalla mia presenza". Tutti
uscirono. 10Allora Amnòn disse a Tamàr: "Portami la vivanda in
camera e prenderò il cibo dalle tue mani". Tamàr prese le frittelle che
aveva fatte e le portò in camera ad Amnòn suo fratello. 11Ma mentre
gliele dava da mangiare, egli l'afferrò e le disse: "Vieni, unisciti a me,
sorella mia". 12Essa gli rispose: "No, fratello mio, non
farmi violenza; questo non si fa in Israele; non commettere questa infamia! 13Io
dove andrei a portare il mio disonore? Quanto a te, tu diverresti come un
malfamato in Israele. Parlane piuttosto al re, egli non mi rifiuterà a
te". 14Ma egli non volle ascoltarla: fu più forte di lei e la
violentò unendosi a lei. 15Poi Amnòn concepì verso di lei un odio
grandissimo: l'odio verso di lei fu più grande dell'amore con cui l'aveva prima
amata. Le disse: 16"Alzati, vattene!". Gli rispose:
"O no! Questo torto che mi fai cacciandomi è peggiore dell'altro che mi
hai già fatto". Ma egli non volle ascoltarla. 17Anzi, chiamato
il giovane che lo serviva, gli disse: "Cacciami fuori costei e sprangale
dietro il battente". 18Essa indossava una tunica con le
maniche, perché così vestivano, da molto tempo, le figlie del re ancora
vergini. Il servo di Amnòn dunque la mise fuori e le sprangò il battente
dietro. 19Tamàr si sparse polvere sulla testa, si stracciò la tunica
dalle lunghe maniche che aveva indosso, si mise le mani sulla testa e se ne
andò camminando e gridando. 20Assalonne suo fratello le disse:
"Forse Amnòn tuo fratello è stato con te? Per ora taci, sorella mia; è tuo
fratello; non disperarti per questa cosa". Tamàr desolata rimase in casa
di Assalonne, suo fratello. 21Il re Davide seppe tutte queste cose e
ne fu molto irritato, ma non volle urtare il figlio Amnòn, perché aveva per lui
molto affetto; era infatti il suo primogenito. 22Assalonne non disse
una parola ad Amnòn né in bene né in male; odiava Amnòn perché aveva violato
Tamàr sua sorella.
23Due anni dopo Assalonne, avendo i tosatori a Baal-Cazòr, presso
Èfraim, invitò tutti i figli del re. 24Andò dunque Assalonne dal re
e disse: "Ecco il tuo servo ha i tosatori presso di sé. Venga dunque anche
il re con i suoi ministri a casa del tuo servo!". 25Ma il re
disse ad Assalonne: "No, figlio mio, non si venga noi tutti, perché non ti
siamo di peso". Sebbene insistesse, il re non volle andare; ma gli diede
la sua benedizione. 26Allora Assalonne disse: "Se non vuoi
venire tu, permetti ad Amnòn mio fratello di venire con noi". Il re gli
rispose: "Perché dovrebbe venire con te?". 27Ma Assalonne
tanto insisté che Davide lasciò andare con lui Amnòn e tutti i figli del re.
Assalonne fece un banchetto come un banchetto da re. 28Ma Assalonne
diede quest'ordine ai servi: "Badate, quando Amnòn avrà il cuore
riscaldato dal vino e io vi dirò: Colpite Amnòn!, voi allora uccidetelo e non
abbiate paura. Non ve lo comando io? Fatevi coraggio e comportatevi da
forti!". 29I servi di Assalonne fecero ad Amnòn come Assalonne
aveva comandato. Allora tutti i figli del re si alzarono, montarono ciascuno
sul suo mulo e fuggirono. 30Mentre essi erano ancora per strada,
giunse a Davide questa notizia: "Assalonne ha ucciso tutti i figli del re
e neppure uno è scampato". 31Allora il re si alzò, si stracciò
le vesti e si gettò per terra; tutti i suoi ministri che gli stavano intorno,
stracciarono le loro vesti. 32Ma Ionadàb figlio di Simeà, fratello
di Davide, disse: "Non dica il mio signore che tutti i giovani, figli del
re, sono stati uccisi; il solo Amnòn è morto; per Assalonne era cosa decisa fin
da quando Amnòn aveva fatto violenza a sua sorella Tamàr. 33Ora non
si metta in cuore il mio signore una tal cosa, come se tutti i figli del re
fossero morti; il solo Amnòn è morto 34e Assalonne è fuggito".
Il giovane che stava di sentinella alzò gli occhi, guardò ed ecco una gran
turba di gente veniva per la strada di Bacurìm, dal lato del monte, sulla
discesa. La sentinella venne ad avvertire il re e disse: "Ho visto uomini
scendere per la strada di Bacurìm, dal lato del monte". 35Allora
Ionadàb disse al re: "Ecco i figli del re arrivano; la cosa sta come il
tuo servo ha detto". 36Come ebbe finito di parlare, ecco
giungere i figli del re, i quali alzarono grida e piansero; anche il re e tutti
i suoi ministri fecero un gran pianto. 37Quanto ad Assalonne, era fuggito
ed era andato da Talmài, figlio di Ammiùd, re di Ghesùr. Il re fece il lutto
per il suo figlio per lungo tempo.
38Assalonne rimase tre anni a Ghesùr, dove era andato dopo aver
preso la fuga. 39Poi lo spirito del re Davide cessò di sfogarsi
contro Assalonne, perché si era placato il dolore per la morte di Amnòn.
1Ioab figlio di Zeruià si accorse che il cuore del re
era contro Assalonne. 2Allora mandò a chiamare a Tekòa e fece venire
una donna saggia e le disse: "Fingi di essere in lutto: mettiti una veste
da lutto, non ti ungere con olio e compòrtati da donna che pianga da molto
tempo un morto; 3poi entra presso il re e parlagli così e
così". Ioab le mise in bocca le parole da dire. 4La donna di
Tekòa andò dunque dal re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò e disse:
"Aiuto, o re!". 5Il re le disse: "Che hai?".
Rispose: "Ahimè! Io sono una vedova; mio marito è morto. 6La
tua schiava aveva due figli, ma i due vennero tra di loro a contesa in campagna
e nessuno li separava; così uno colpì l'altro e l'uccise. 7Ed ecco
tutta la famiglia è insorta contro la tua schiava dicendo: consegnaci
l'uccisore del fratello, perché lo facciamo morire per vendicare il fratello
che egli ha ucciso. Elimineranno così anche l'erede e spegneranno l'ultima
bracia che mi è rimasta e non lasceranno a mio marito né nome, né discendenza
sulla terra". 8Il re disse alla donna: "Va' pure a casa:
io darò ordini a tuo riguardo". 9La donna di Tekòa disse al re:
"Re mio signore, la colpa cada su di me e sulla casa di mio padre, ma il
re e il suo trono sono innocenti". 10E il re: "Se qualcuno
parla contro di te, conducilo da me e vedrai che non ti molesterà più". 11Riprese:
"Il re pronunzi il nome del Signore suo Dio perché il vendicatore del
sangue non aumenti la disgrazia e non mi sopprimano il figlio". Egli
rispose: "Per la vita del Signore, non cadrà a terra un capello di tuo
figlio!". 12Allora la donna disse: "La tua schiava possa
dire una parola al re mio signore!". Egli rispose: "Parla". 13Riprese
la donna: "Allora perché pensi così contro il popolo di Dio? Intanto il
re, pronunziando questa sentenza si è come dichiarato colpevole, per il fatto
che il re non fa ritornare colui che ha bandito. 14Noi dobbiamo
morire e siamo come acqua versata in terra, che non si può più raccogliere, e
Dio non ridà la vita. Il re pensi qualche piano perché il proscritto non sia
più bandito lontano da lui. 15Ora, se io sono venuta a parlare così
al re mio signore, è perché la gente mi ha fatto paura e la tua schiava ha
detto: Voglio parlare al re; forse il re farà quanto gli dirà la sua schiava; 16il
re ascolterà la sua schiava e la libererà dalle mani di quelli che cercano di
sopprimere me e mio figlio dalla eredità di Dio". 17La donna
concluse: "La parola del re mio signore conceda la calma. Perché il re mio
signore è come un angelo di Dio per distinguere il bene e il male. Il Signore
tuo Dio sia con te!". 18Il re rispose e disse alla donna:
"Non tenermi nascosto nulla di quello che io ti domanderò". La donna
disse: "Parli pure il re mio signore". 19Disse il re:
"La mano di Ioab non è forse con te in tutto questo?". La donna
rispose: "Per la tua vita, o re mio signore, non si può andare né a destra
né a sinistra di quanto ha detto il re mio signore! Proprio il tuo servo Ioab
mi ha dato questi ordini e ha messo tutte queste parole in bocca alla tua
schiava. 20Per dare alla cosa un'altra faccia, il tuo servo Ioab ha
agito così; ma il mio signore ha la saggezza di un angelo di Dio e sa quanto
avviene sulla terra".
21Allora il re disse a Ioab: "Ecco, voglio fare quello che hai
chiesto; va' dunque e fa' tornare il giovane Assalonne". 22Ioab
si gettò con la faccia a terra, si prostrò, benedisse il re e disse: "Oggi
il tuo servo sa di aver trovato grazia ai tuoi occhi, re mio signore, poiché il
re ha fatto quello che il suo servo gli ha chiesto". 23Ioab
dunque si alzò, andò a Ghesùr e condusse Assalonne a Gerusalemme. 24Ma
il re disse: "Si ritiri in casa e non veda la mia faccia". Così
Assalonne si ritirò in casa e non vide la faccia del re.
25Ora in tutto Israele non vi era uomo che fosse tanto lodato per la
sua bellezza quanto Assalonne; dalle piante dei piedi alla cima del capo, non
vi era in lui un difetto alcuno. 26Quando si faceva tagliare i
capelli, e se li faceva tagliare ogni anno perché la capigliatura gli pesava
troppo, egli pesava i suoi capelli e il peso era di duecento sicli a peso del
re. 27Ad Assalonne nacquero tre figli e una figlia chiamata Tamàr,
che era donna di bell'aspetto.
28Assalonne abitò in Gerusalemme due anni, senza vedere la faccia del
re. 29Poi Assalonne convocò Ioab per mandarlo dal re; ma egli non
volle andare da lui; lo convocò una seconda volta, ma Ioab non volle andare. 30Allora
Assalonne disse ai suoi servi: "Vedete, il campo di Ioab è vicino al mio e
vi è l'orzo; andate ed appiccatevi il fuoco!". I servi di Assalonne
appiccarono il fuoco al campo. 31Allora Ioab si alzò, andò a casa di
Assalonne e gli disse: "Perché i tuoi servi hanno dato fuoco al mio
campo?". 32Assalonne rispose a Ioab: "Io ti avevo mandato
a dire: Vieni qui, voglio mandarti a dire al re: Perché sono tornato da Ghesùr?
Sarebbe meglio per me se fossi rimasto là. Ora voglio vedere la faccia del re
e, se vi è in me colpa, mi faccia morire!". 33Ioab allora andò
dal re e gli riferì la cosa. Il re fece chiamare Assalonne, il quale venne e si
prostrò con la faccia a terra davanti a lui; il re baciò Assalonne.
1Ma dopo, Assalonne si procurò un carro, cavalli e
cinquanta uomini che correvano davanti a lui. 2Assalonne si alzava
la mattina presto e si metteva da un lato della strada di accesso alla porta
della città; quando qualcuno aveva una lite e veniva dal re per il giudizio,
Assalonne lo chiamava e gli diceva: "Di quale città sei?", l'altro
gli rispondeva: "Il tuo servo è di tale e tale tribù d'Israele". 3Allora
Assalonne gli diceva: "Vedi, le tue ragioni sono buone e giuste, ma
nessuno ti ascolta da parte del re". 4Assalonne aggiungeva:
"Se facessero me giudice del paese! Chiunque avesse una lite o un giudizio
verrebbe da me e io gli farei giustizia". 5Quando uno gli si
accostava per prostrarsi davanti a lui, gli porgeva la mano, l'abbracciava e lo
baciava. 6Assalonne faceva così con tutti gli Israeliti che venivano
dal re per il giudizio; in questo modo Assalonne si cattivò l'affetto degli
Israeliti.
7Ora, dopo quattro anni, Assalonne disse al re: "Lasciami
andare a Ebron a sciogliere un voto che ho fatto al Signore. 8Perché
durante la sua dimora a Ghesùr, in Aram, il tuo servo ha fatto questo voto: Se
il Signore mi riconduce a Gerusalemme, io servirò il Signore a Ebron!". 9Il
re gli disse: "Va' in pace!". Egli si alzò e andò a Ebron. 10Allora
Assalonne mandò emissari per tutte le tribù d'Israele a dire: "Quando
sentirete il suono della tromba, allora direte: Assalonne è divenuto re a
Ebron". 11Con Assalonne erano partiti da Gerusalemme duecento
uomini, i quali, invitati, partirono con semplicità, senza saper nulla. 12Assalonne
convocò Achitòfel il Ghilonita, consigliere di Davide, perché venisse dalla sua
città di Ghilo ad assistere mentre offriva i sacrifici. La congiura divenne
potente e il popolo andava crescendo di numero intorno ad Assalonne.
13Arrivò un informatore da Davide e disse: "Il cuore degli
Israeliti si è volto verso Assalonne". 14Allora Davide disse a
tutti i suoi ministri che erano con lui a Gerusalemme: "Alzatevi,
fuggiamo; altrimenti nessuno di noi scamperà dalle mani di Assalonne. Partite
in fretta perché non si affretti lui a raggiungerci e faccia cadere su di noi
la sventura e colpisca la città a fil di spada". 15I ministri
del re gli dissero: "Tutto secondo ciò che sceglierà il re mio signore;
ecco, noi siamo i tuoi ministri". 16Il re dunque uscì a piedi
con tutta la famiglia; lasciò dieci concubine a custodire la reggia. 17Il
re uscì dunque a piedi con tutto il popolo e si fermarono all'ultima casa. 18Tutti
i ministri del re camminavano al suo fianco e tutti i Cretei e tutti i Peletei
e Ittài con tutti quelli di Gat, seicento uomini venuti da Gat al suo seguito,
sfilavano davanti al re. 19Allora il re disse a Ittài di Gat:
"Perché vuoi venire anche tu con noi? Torna indietro e resta con il re,
perché sei un forestiero e per di più un esule dalla tua patria. 20Appena
ieri sei arrivato e oggi ti farei errare con noi, mentre io stesso vado dove
capiterà di andare? Torna indietro e riconduci con te i tuoi fratelli; siano
con te la grazia e la fedeltà al Signore!". 21Ma Ittài rispose
al re: "Per la vita del Signore e la tua, o re mio signore, in qualunque
luogo sarà il re mio signore, per morire o per vivere, là sarà anche il tuo
servo". 22Allora Davide disse a Ittài: "Va', prosegui
pure!". Ittài, quello di Gat, proseguì con tutti gli uomini e con tutte le
donne e i bambini che erano con lui. 23Tutti quelli del paese
piangevano ad alta voce, mentre tutto il popolo passava. Il re stava in piedi
nella valle del Cedron e tutto il popolo passava davanti a lui prendendo la via
del deserto.
24Ecco venire anche Zadòk con tutti i leviti, i quali portavano
l'arca dell'alleanza di Dio. Essi deposero l'arca di Dio presso Ebiatàr, finché
tutto il popolo non finì di uscire dalla città. 25Il re disse a
Zadòk: "Riporta in città l'arca di Dio! Se io trovo grazia agli occhi del
Signore, egli mi farà tornare e me la farà rivedere insieme con la sua Dimora. 26Ma
se dice: Non ti gradisco, eccomi: faccia di me quello che sarà bene davanti a
lui". 27Il re aggiunse al sacerdote Zadòk: "Vedi? Torna in
pace in città con tuo figlio Achimaaz e Giònata figlio di Ebiatàr. 28Badate:
io aspetterò presso i guadi del deserto, finché mi sia portata qualche notizia
da parte vostra". 29Così Zadòk ed Ebiatàr riportarono a
Gerusalemme l'arca di Dio e là dimorarono.
30Davide saliva l'erta degli Ulivi; saliva piangendo e camminava con
il capo coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il capo
coperto e, salendo, piangeva. 31Fu intanto portata a Davide la
notizia: "Achitòfel è con Assalonne tra i congiurati". Davide disse:
"Rendi vani i consigli di Achitòfel, Signore!". 32Quando
Davide fu giunto in vetta al monte, al luogo dove ci si prostra a Dio, ecco
farglisi incontro Cusài, l'Archita, con la tunica stracciata e il capo coperto
di polvere. 33Davide gli disse: "Se tu procedi con me, mi sarai
di peso; 34ma se torni in città e dici ad Assalonne: Io sarò tuo
servo, o re; come sono stato servo di tuo padre prima, così sarò ora tuo servo,
tu dissiperai in mio favore i consigli di Achitòfel. 35E non avrai
forse là con te i sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr? Quanto sentirai dire della
reggia, lo riferirai ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr. 36Ecco, essi
hanno con loro i due figli, Achimaaz, figlio di Zadòk e Giònata, figlio di
Ebiatàr; per mezzo di loro mi farete sapere quanto avrete sentito". 37Cusài,
amico di Davide, arrivò in città quando Assalonne entrava in Gerusalemme.
1Davide aveva di poco superato la cima del monte,
quando ecco Zibà, servo di Merib-Bàal, gli si fece incontro con un paio di
asini sellati e carichi di duecento pani, cento grappoli di uva secca, cento
frutti d'estate e un otre di vino. 2Il re disse a Zibà: "Che
vuoi fare di queste cose?". Zibà rispose: "Gli asini serviranno di
cavalcatura alla reggia, i pani e i frutti d'estate sono per sfamare i giovani,
il vino per dissetare quelli che saranno stanchi nel deserto". 3Il
re disse: "Dov'è il figlio del tuo signore?". Zibà rispose al re:
"Ecco, è rimasto a Gerusalemme perché ha detto: Oggi la casa di Israele mi
renderà il regno di mio padre". 4Il re disse a Zibà:
"Quanto appartiene a Merib-Bàal è tuo". Zibà rispose: "Mi
prostro! Possa io trovar grazia ai tuoi occhi, re mio signore!".
5Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un
uomo della stessa famiglia della casa di Saul, chiamato Simeì, figlio di Ghera.
Egli usciva imprecando 6e gettava sassi contro Davide e contro tutti
i ministri del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla
destra e alla sinistra del re. 7Simeì, maledicendo Davide, diceva:
"Vattene, vattene, sanguinario, scellerato! 8Il Signore ha
fatto ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, al posto del
quale regni; il Signore ha messo il regno nelle mani di Assalonne tuo figlio ed
eccoti nella sventura che hai meritato, perché sei un sanguinario". 9Allora
Abisài figlio di Zeruià disse al re: "Perché questo cane morto dovrà
maledire il re mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!". 10Ma
il re rispose: "Che ho io in comune con voi, figli di Zeruià? Se maledice,
è perché il Signore gli ha detto: Maledici Davide! E chi potrà dire: Perché fai
così?". 11Poi Davide disse ad Abisài e a tutti i suoi ministri:
"Ecco, il figlio uscito dalle mie viscere cerca di togliermi la vita:
Quanto più ora questo Beniaminita! Lasciate che maledica, poiché glielo ha
ordinato il Signore. 12Forse il Signore guarderà la mia afflizione e
mi renderà il bene in cambio della maledizione di oggi". 13Davide
e la sua gente continuarono il cammino e Simeì camminava sul fianco del monte,
parallelamente a Davide, e, cammin facendo, imprecava contro di lui, gli tirava
sassi e gli lanciava polvere. 14Il re e tutta la gente che era con
lui arrivarono stanchi presso il Giordano e là ripresero fiato.
15Intanto Assalonne con tutti gli Israeliti era entrato in
Gerusalemme e Achitòfel era con lui. 16Quando Cusài l'Archita,
l'amico di Davide, fu giunto presso Assalonne gli disse: "Viva il re! Viva
il re!". 17Assalonne disse a Cusài: "Questa è la fedeltà
che hai per il tuo amico? Perché non sei andato con il tuo amico?". 18Cusài
rispose ad Assalonne: "No, io sarò per colui che il Signore e questo
popolo e tutti gli Israeliti hanno scelto e con lui rimarrò. 19E poi
di chi sarò schiavo? Non lo sarò forse di suo figlio? Come ho servito tuo
padre, così servirò te".
20Allora Assalonne disse ad Achitòfel: "Consultatevi su quello
che dobbiamo fare". 21Achitòfel rispose ad Assalonne:
"Entra dalle concubine che tuo padre ha lasciate a custodia della casa;
tutto Israele saprà che ti sei reso odioso a tuo padre e sarà rafforzato il
coraggio di tutti i tuoi". 22Fu dunque piantata una tenda sulla
terrazza per Assalonne e Assalonne entrò dalle concubine del padre, alla vista
di tutto Israele. 23In quei giorni un consiglio dato da Achitòfel
era come una parola data da Dio a chi lo consulta. Così era di tutti i consigli
di Achitòfel per Davide e per Assalonne.
1Achitòfel disse ad Assalonne: "Sceglierò
dodicimila uomini: mi metterò ad inseguire Davide questa notte; 2gli
piomberò addosso mentre egli è stanco e ha le braccia fiacche; lo spaventerò e
tutta la gente che è con lui si darà alla fuga; io colpirò solo il re 3e
ricondurrò a te tutto il popolo, come ritorna la sposa al marito. La vita di un
solo uomo tu cerchi; la gente di lui rimarrà tranquilla". 4Questo
parlare piacque ad Assalonne e a tutti gli anziani d'Israele. 5Ma
Assalonne disse: "Chiamate anche Cusài l'Archita e sentiamo ciò che ha in
bocca anche lui". 6Quando Cusài fu giunto da Assalonne, questi
gli disse: "Achitòfel ha parlato così e così; dobbiamo fare come ha detto
lui? Se no, parla tu!". 7Cusài rispose ad Assalonne:
"Questa volta il consiglio dato da Achitòfel non è buono". 8Cusài
continuò: "Tu conosci tuo padre e i suoi uomini: sai che sono uomini valorosi
e che hanno l'animo esasperato come un'orsa nella campagna quando le sono stati
rapiti i figli; poi tuo padre è un guerriero e non passerà la notte con il
popolo. 9A quest'ora egli è nascosto in qualche buca o in qualche
altro luogo; se fin da principio cadranno alcuni dei tuoi, qualcuno lo verrà a
sapere e si dirà: C'è stata una strage tra la gente che segue Assalonne. 10Allora
il più valoroso, anche se avesse un cuore di leone, si avvilirà, perché tutto
Israele sa che tuo padre è un prode e che i suoi uomini sono valorosi. 11Perciò
io consiglio che tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, si raduni presso di te,
numeroso come la sabbia che è sulla riva del mare, e che tu vada in persona
alla battaglia. 12Così lo raggiungeremo in qualunque luogo si troverà
e gli piomberemo addosso come la rugiada cade sul suolo; di tutti i suoi uomini
non ne scamperà uno solo. 13Se invece si ritira in qualche città,
tutto Israele porterà corde a quella città e noi la trascineremo nella valle,
così che non se ne trovi più nemmeno una pietruzza". 14Assalonne
e tutti gli Israeliti dissero: "Il consiglio di Cusài l'Archita è migliore
di quello di Achitòfel". Il Signore aveva stabilito di mandare a vuoto il
saggio consiglio di Achitòfel per far cadere la sciagura su Assalonne.
15Allora Cusài disse ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr: "Achitòfel
ha consigliato Assalonne e gli anziani d'Israele così e così, ma io ho
consigliato in questo modo. 16Ora dunque mandate in fretta ad
informare Davide e ditegli: Non passare la notte presso i guadi del deserto, ma
passa subito dall'altra parte, perché non venga lo sterminio sul re e sulla
gente che è con lui".
17Ora Giònata e Achimaaz stavano presso En-Roghèl, in attesa che una
schiava andasse a portare le notizie che essi dovevano andare a riferire al re
Davide; perché non potevano farsi vedere ad entrare in città. 18Ma
un giovane li vide e informò Assalonne. I due partirono di corsa e giunsero a
Bacurìm a casa di un uomo che aveva nel cortile una cisterna. 19Quelli
vi si calarono e la donna di casa prese una coperta, la distese sulla bocca
della cisterna e vi sparse grano pesto, così che non ci si accorgeva di nulla. 20I
servi di Assalonne vennero in casa della donna e chiesero: "Dove sono
Achimaaz e Giònata?". La donna rispose loro: "Hanno passato il
serbatoio dell'acqua". Quelli si misero a cercarli, ma, non riuscendo a
trovarli, tornarono a Gerusalemme.
21Quando costoro se ne furono partiti, i due uscirono dalla cisterna
e andarono ad informare il re Davide. Gli dissero: "Muovetevi e passate in
fretta l'acqua, perché così ha consigliato Achitòfel a vostro danno". 22Allora
Davide si mosse con tutta la sua gente e passò il Giordano. All'apparire del
giorno, neppure uno era rimasto che non avesse passato il Giordano. 23Achitòfel,
vedendo che il suo consiglio non era stato seguito, sellò l'asino e partì per
andare a casa sua nella sua città. Mise in ordine gli affari della casa e
s'impiccò. Così morì e fu sepolto nel sepolcro di suo padre.
24Davide era giunto a Macanàim, quando Assalonne passò il Giordano
con tutti gli Israeliti. 25Assalonne aveva posto a capo
dell'esercito Amasà invece di Ioab. Amasà era figlio di un uomo chiamato Itrà
l'Ismaelita, il quale si era unito a Abigàl, figlia di Iesse e sorella di
Zeruià, madre di Ioab. 26Israele e Assalonne si accamparono nel
paese di Gàlaad. 27Quando Davide fu giunto a Macanàim, Sobì, figlio
di Nacàs che era da Rabbà, città degli Ammoniti, Machìr, figlio di Ammiel da
Lodebàr, e Barzillài, il Galaadita di Roghelìm, 28portarono letti e
tappeti, coppe e vasi di terracotta, grano, orzo, farina, grano arrostito,
fave, lenticchie, 29miele, latte acido e formaggi di pecora e di
vacca, per Davide e per la sua gente perché mangiassero; infatti dicevano:
"Questa gente ha patito fame, stanchezza e sete nel deserto".
1Davide passò in rassegna la sua gente e costituì capi
di migliaia e capi di centinaia per comandarla. 2Divise la gente in
tre corpi: un terzo sotto il comando di Ioab, un terzo sotto il comando di
Abisài figlio di Zeruià, fratello di Ioab, e un terzo sotto il comando di Ittài
di Gat. Poi il re disse al popolo: "Voglio uscire anch'io con voi!". 3Ma
il popolo rispose: "Tu non devi uscire, perché se noi fossimo messi in
fuga, non si farebbe alcun caso di noi; quand'anche perisse la metà di noi, non
se ne farebbe alcun caso, ma tu conti per diecimila di noi; è meglio che ti
tenga pronto a darci aiuto dalla città". 4Il re rispose loro:
"Farò quello che vi sembra bene". Il re si fermò al fianco della
porta, mentre tutto l'esercito usciva a schiere di cento e di mille uomini. 5Il
re ordinò a Ioab, ad Abisài e ad Ittài: "Trattatemi con riguardo il
giovane Assalonne!". E tutto il popolo udì quanto il re ordinò a tutti i
capi nei riguardi di Assalonne.
6L'esercito uscì in campo contro Israele e la battaglia ebbe luogo
nella foresta di Èfraim. 7La gente d'Israele fu in quel luogo
sconfitta dai servi di Davide; la strage fu grande: in quel giorno caddero
ventimila uomini. 8La battaglia si estese su tutta la contrada e la
foresta divorò in quel giorno molta più gente di quanta non ne avesse divorato
la spada.
9Ora Assalonne s'imbatté nei servi di Davide. Assalonne cavalcava il
mulo; il mulo entrò sotto i rami di un grande terebinto e la testa di Assalonne
rimase impigliata nel terebinto e così egli restò sospeso fra cielo e terra;
mentre il mulo che era sotto di lui passava oltre. 10Un uomo lo vide
e venne a riferire a Ioab: "Ho visto Assalonne appeso a un
terebinto". 11Ioab rispose all'uomo che gli portava la notizia:
"Dunque, l'hai visto? E perché non l'hai tu, sul posto, steso al suolo? Io
non avrei mancato di darti dieci sicli d'argento e una cintura". 12Ma
quell'uomo disse a Ioab: "Quand'anche mi fossero messi in mano mille sicli
d'argento, io non stenderei la mano sul figlio del re; perché con i nostri
orecchi abbiamo udito l'ordine che il re ha dato a te, ad Abisài e a Ittài:
Salvatemi il giovane Assalonne! 13Se io avessi commesso di mia testa
una perfidia, poiché nulla rimane nascosto al re, tu stesso saresti sorto
contro di me". 14Allora Ioab disse: "Io non voglio perdere
così il tempo con te". Prese in mano tre dardi e li immerse nel cuore di
Assalonne, che era ancora vivo nel folto del terebinto. 15Poi dieci
giovani scudieri di Ioab circondarono Assalonne, lo colpirono e lo finirono.
16Allora Ioab suonò la tromba e il popolo cessò di inseguire
Israele, perché Ioab aveva trattenuto il popolo. 17Poi presero
Assalonne, lo gettarono in una grande fossa nella foresta ed elevarono sopra di
lui un enorme mucchio di pietre. Tutto Israele era fuggito ciascuno nella sua
tenda. 18Ora Assalonne mentre era in vita, si era eretta la stele
che è nella Valle del re; perché diceva: "Io non ho un figlio che conservi
il ricordo del mio nome"; chiamò quella stele con il suo nome e la si
chiamò di Assalonne fino ad oggi.
19Achimaaz figlio di Zadòk disse a Ioab: "Correrò a portare al
re la notizia che il Signore gli ha fatto giustizia contro i suoi nemici".
20Ioab gli rispose: "Oggi tu non sarai l'uomo della buona
notizia, la porterai un altro giorno; non porterai oggi la bella notizia perché
il figlio del re è morto". 21Poi Ioab disse all'Etiope:
"Va' e riferisci al re quello che hai visto". L'Etiope si prostrò a
Ioab e corse via. 22Achimaaz, figlio di Zadòk, disse di nuovo a
Ioab: "Qualunque cosa avvenga, lasciami correre dietro all'Etiope".
Ioab gli disse: "Ma perché correre, figlio mio? La buona notizia non ti
porterà nulla di buono". 23E l'altro: "Qualunque cosa
avvenga, voglio correre". Ioab gli disse: "Corri!". Allora
Achimaaz prese la corsa per la strada della valle e oltrepassò l'Etiope. 24Davide
stava seduto fra le due porte; la sentinella salì sul tetto della porta dal
lato del muro; alzò gli occhi, guardò ed ecco un uomo correre tutto solo. 25La
sentinella gridò e avvertì il re. Il re disse: "Se è solo, porta una buona
notizia". Quegli andava avvicinandosi sempre più. 26Poi la
sentinella vide un altro uomo che correva e gridò al guardiano: "Ecco un
altro uomo correre tutto solo!". E il re: "Anche questo porta una
buona notizia". 27La sentinella disse: "Il modo di correre
del primo mi pare quello di Achimaaz, figlio di Zadòk". E il re disse:
"È un uomo dabbene: viene certo per una lieta notizia!". 28Achimaaz
gridò al re: "Pace!". Prostratosi dinanzi al re con la faccia a
terra, disse: "Benedetto sia il Signore tuo Dio che ha messo in tuo potere
gli uomini che avevano alzato le mani contro il re mio signore!". 29Il
re disse: "Il giovane Assalonne sta bene?". Achimaàz rispose:
"Quando Ioab mandava il servo del re e me tuo servo, io vidi un gran
tumulto, ma non so di che cosa si trattasse". 30Il re gli
disse: "Mettiti là, da parte". Quegli si mise da parte e aspettò. 31Ed
ecco arrivare l'Etiope che disse: "Buone notizie per il re mio signore! Il
Signore ti ha reso oggi giustizia, liberandoti dalle mani di quanti erano
insorti contro di te". 32Il re disse all'Etiope: "Il
giovane Assalonne sta bene?". L'Etiope rispose: "Diventino come quel
giovane i nemici del re mio signore e quanti insorgono contro di te per farti
il male!".
1Allora il re fu scosso da un tremito, salì al piano di
sopra della porta e pianse; diceva in lacrime: "Figlio mio! Assalonne
figlio mio, figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te, Assalonne,
figlio mio, figlio mio!". 2Fu riferito a Ioab: "Ecco il re
piange e fa lutto per Assalonne". 3La vittoria in quel giorno
si cambiò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo sentì dire in quel
giorno: "Il re è molto afflitto a causa del figlio". 4Il
popolo in quel giorno rientrò in città furtivamente, come avrebbe fatto gente
vergognosa per essere fuggita in battaglia. 5Il re si era coperta la
faccia e gridava a gran voce: "Figlio mio Assalonne, Assalonne figlio mio,
figlio mio!". 6Allora Ioab entrò in casa del re e disse:
"Tu copri oggi di rossore il volto di tutta la tua gente, che in questo
giorno ha salvato la vita a te, ai tuoi figli e alle tue figlie, alle tue mogli
e alle tue concubine, 7perché mostri di amare quelli che ti odiano e
di odiare quelli che ti amano. Infatti oggi tu mostri chiaramente che capi e
ministri per te non contano nulla; ora io ho capito che, se Assalonne fosse
vivo e noi fossimo quest'oggi tutti morti, allora sarebbe una cosa giusta ai
tuoi occhi. 8Ora dunque alzati, esci e parla al cuore della tua
gente; perché io giuro per il Signore che, se non esci, neppure un uomo resterà
con te questa notte; questa sarebbe per te la peggiore sventura di tutte quelle
che ti sono cadute addosso dalla tua giovinezza fino ad oggi". 9Allora
il re si alzò e si sedette sulla porta; fu dato quest'annunzio a tutto il
popolo: "Ecco il re sta seduto alla porta". E tutto il popolo venne
alla presenza del re.
Gli Israeliti erano fuggiti ognuno alla sua tenda. 10In tutte le
tribù d'Israele tutto il popolo stava discutendo e diceva: "Il re ci ha
liberati dalle mani dei nostri nemici e ci ha salvati dalle mani dei Filistei;
ora è dovuto fuggire dal paese a causa di Assalonne. 11Ma quanto ad
Assalonne, che noi avevamo consacrato perché regnasse su di noi, è morto in
battaglia. Ora perché non cercate di far tornare il re?". 12Ciò
che si diceva in tutto Israele era giunto a conoscenza del re. Il re Davide
mandò a dire ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr: "Riferite agli anziani di
Giuda: Perché volete essere gli ultimi a far tornare il re alla sua casa? 13Voi
siete mio osso e mia carne e perché dunque sareste gli ultimi a far tornare il
re? 14Dite ad Amasà: Non sei forse mio osso e mia carne? Dio mi
faccia questo e mi aggiunga quest'altro, se tu non diventerai davanti a me capo
dell'esercito per sempre al posto di Ioab!". 15Così piegò il
cuore di tutti gli uomini di Giuda, come se fosse stato il cuore di un sol
uomo; essi mandarono a dire al re: "Ritorna tu e tutti i tuoi
ministri".
16Il re dunque tornò e giunse al Giordano; quelli di Giuda vennero a
Gàlgala per andare incontro al re e per fargli passare il Giordano.
17Simeì, figlio di Ghera, Beniaminita, che era di Bacurìm, si
affrettò a scendere con gli uomini di Giuda incontro al re Davide. 18Aveva
con sé mille uomini di Beniamino. Zibà, il servo della casa di Saul, i suoi
quindici figli con lui e i suoi venti servi si erano precipitati al Giordano
prima del re 19e avevano servito per far passare la famiglia del re
e per fare quanto a lui sarebbe piaciuto. Intanto Simeì, figlio di Ghera, si
gettò ai piedi del re nel momento in cui passava il Giordano 20e
disse al re: "Il mio signore non tenga conto della mia colpa! Non
ricordarti di quanto il tuo servo ha commesso quando il re mio signore è uscito
da Gerusalemme; il re non lo conservi nella sua mente! 21Perché il
tuo servo riconosce di aver peccato ed ecco, oggi, primo di tutta la casa di
Giuseppe, sono sceso incontro al re mio signore". 22Ma Abisài
figlio di Zeruià, disse: "Non dovrà forse essere messo a morte Simeì
perché ha maledetto il consacrato del Signore?". 23Davide
disse: "Che ho io in comune con voi, o figli di Zeruià, che vi mostriate
oggi miei avversari? Si può mettere a morte oggi qualcuno in Israele? Non so
dunque che oggi divento re di Israele?". 24Il re disse a Simeì:
"Tu non morirai!". E il re glielo giurò.
25Anche Merib-Bàal nipote di Saul scese incontro al re. Non si era
curato i piedi e le mani, né la barba intorno alle labbra e non aveva lavato le
vesti dal giorno in cui il re era partito a quello in cui tornava in pace. 26Quando
giunse da Gerusalemme incontro al re, il re gli disse: "Perché non sei
venuto con me, Merib-Bàal?". 27Egli rispose: "Re, mio
signore, il mio servo mi ha ingannato! Il tuo servo aveva detto: Io mi farò
sellare l'asino, monterò e andrò con il re, perché il tuo servo è zoppo. 28Ma
egli ha calunniato il tuo servo presso il re mio signore. Però il re mio
signore è come un angelo di Dio; fa' dunque ciò che sembrerà bene ai tuoi
occhi. 29Perché tutti quelli della casa di mio padre non avevano
meritato dal re mio signore altro che la morte; ma tu avevi posto il tuo servo
fra quelli che mangiano alla tua tavola. E che diritto avrei ancora di
implorare presso il re?". 30Il re gli disse: "Non occorre
che tu aggiunga altre parole. Ho deciso: tu e Zibà vi dividerete i campi".
31Merib-Bàal rispose al re: "Se li prenda pure tutti lui, dato
che ormai il re mio signore è tornato in pace a casa!".
32Barzillài il Galaadita era sceso da Roghelìm e aveva passato il
Giordano con il re, per congedarsi da lui presso il Giordano. 33Barzillài
era molto vecchio: aveva ottant'anni. Aveva fornito i viveri al re mentre questi
si trovava a Macanàim, perché era un uomo molto facoltoso. 34Il re
disse a Barzillài: "Vieni con me; io provvederò al tuo sostentamento
presso di me, a Gerusalemme". 35Ma Barzillài rispose al re:
"Quanti sono gli anni che mi restano da vivere, perché io salga con il re
a Gerusalemme? 36Io ho ora ottant'anni; posso forse ancora
distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo? Può il tuo servo gustare
ancora ciò che mangia e ciò che beve? Posso udire ancora la voce dei cantori e
delle cantanti? E perché allora il tuo servo dovrebbe essere di peso al re mio
signore? 37Solo per poco tempo il tuo servo verrà con il re oltre il
Giordano; perché il re dovrebbe darmi una tale ricompensa? 38Lascia
che il tuo servo torni indietro e che io possa morire nella mia città presso la
tomba di mio padre e di mia madre. Ecco qui mio figlio, il tuo servo Chimàm;
venga lui con il re mio signore; fa' per lui quello che ti piacerà". 39Il
re rispose: "Venga dunque con me Chimàm e io farò per lui quello che a te
piacerà; farò per te quello che desidererai da me". 40Poi tutto
il popolo passò il Giordano; il re l'aveva già passato. Allora il re baciò
Barzillài e lo benedisse; quegli tornò a casa.
41Così il re passò verso Gàlgala e Chimàm era venuto con lui. Tutta
la gente di Giuda e anche metà della gente d'Israele aveva fatto passare il re.
42Allora tutti gli Israeliti vennero dal re e gli dissero:
"Perché i nostri fratelli, gli uomini di Giuda, ti hanno portato via di
nascosto e hanno fatto passare il Giordano al re, alla sua famiglia e a tutta
la gente di Davide?". 43Tutti gli uomini di Giuda risposero
agli Israeliti: "Il re è un nostro parente stretto; perché vi adirate per
questo? Abbiamo forse mangiato a spese del re o ci fu portata qualche
porzione?". 44Gli Israeliti replicarono agli uomini di Giuda:
"Dieci parti mi spettano sul re; inoltre sono io il primogenito e non tu;
perché mi hai disprezzato? Non sono forse stato il primo a proporre di far
tornare il re?". Ma il parlare degli uomini di Giuda fu più violento di
quello degli Israeliti.
1Ora si trovava là un uomo iniquo chiamato Sèba, figlio
di Bicrì, un Beniaminita, il quale suonò la tromba e disse:
"Non abbiamo alcuna
parte con Davide
e non abbiamo un'eredità con il figlio di Iesse.
Ognuno alle proprie tende, Israele!".
2Tutti gli Israeliti si allontanarono da Davide per
seguire Sèba, figlio di Bicrì; ma gli uomini di Giuda rimasero attaccati al
loro re e lo accompagnarono dal Giordano fino a Gerusalemme. 3Davide
entrò nella reggia a Gerusalemme. Il re prese le dieci concubine che aveva
lasciate a custodia della reggia e le mise in un domicilio sorvegliato; egli
somministrava loro gli alimenti, ma non si accostava loro; rimasero così
recluse fino al giorno della loro morte, in stato di vedovanza perenne. 4Poi
il re disse ad Amasà: "Radunami tutti gli uomini di Giuda in tre giorni;
poi vieni qui". 5Amasà dunque partì per adunare gli uomini di
Giuda; ma tardò più del tempo fissato. 6Allora Davide disse ad
Abisài: "Sèba figlio di Bicrì ci farà ora più male di Assalonne; prendi i
servi del tuo signore e inseguilo, perché non trovi fortezze e ci sfugga".
7Abisài uscì per la spedizione, seguito dalla gente di Ioab, dai
Cretei, dai Peletei e da tutti i prodi; uscirono da Gerusalemme per inseguire
Sèba figlio di Bicrì.
8Si trovavano presso la grande pietra che è in Gàbaon, quando Amasà
venne loro incontro. Ioab indossava la veste militare, sopra la quale portava
la cintura con la spada pendente dai fianchi nel fodero; egli la fece uscire e
cadere. 9Ioab disse ad Amasà: "Stai bene, fratello mio?" e
con la destra prese Amasà per la barba per baciarlo. 10Amasà non
fece attenzione alla spada che Ioab aveva nell'altra mano; Ioab lo colpì al
basso ventre e ne sparse le viscere a terra; non lo colpì una seconda volta
perché era già morto. Poi Ioab e Abisài suo fratello inseguirono Sèba, figlio
di Bicrì. 11Uno dei giovani di Ioab era rimasto presso Amasà e
diceva: "Chi ama Ioab e chi è per Davide segua Ioab!". 12Intanto
Amasà si rotolava nel sangue in mezzo alla strada e quell'uomo si accorse che
tutto il popolo si fermava. Allora trascinò Amasà fuori della strada in un
campo e gli buttò addosso una veste, perché quanti gli arrivavano vicino lo
vedevano e si fermavano. 13Quando esso fu tolto dalla strada, tutti
passarono al seguito di Ioab per dare la caccia a Sèba, figlio di Bicrì.
14Attraversarono il territorio di tutte le tribù d'Israele fino ad
Abel-Bet-Maacà, dove tutti quelli della famiglia di Bicrì erano stati convocati
ed erano entrati al seguito di Sèba. 15Vennero dunque, assediarono Sèba
in Abel-Bet-Maacà e innalzarono contro la città un terrapieno; tutto il popolo
che era con Ioab scavava per demolire le mura. 16Allora una donna
saggia gridò dalla città: "Ascoltate, ascoltate! Dite a Ioab di
avvicinarsi, gli voglio parlare!". 17Quando egli si fu
avvicinato, la donna gli chiese: "Sei tu Ioab?". Egli rispose:
"Sì". Allora essa gli disse: "Ascolta la parola della tua
schiava". Egli rispose: "Ascolto". 18Riprese:
"Una volta si soleva dire: Si interroghi bene ad Abèl e a Dan per sapere
se sono venute meno le costumanze 19stabilite dai fedeli d'Israele.
Tu cerchi di far perire una città che è una madre in Israele. Perché vuoi
distruggere l'eredità del Signore?". 20Ioab rispose:
"Lungi, lungi da me l'idea di distruggere e di rovinare. 21La
questione è diversa: un uomo delle montagne di Èfraim, chiamato Sèba, figlio di
Bicrì, ha alzato la mano contro il re Davide. Consegnatemi lui solo e io mi
allontanerò dalla città". La donna disse a Ioab: "Ecco, la sua testa
ti sarà gettata dall'alto delle mura". 22Allora la donna
rientrò in città e parlò a tutto il popolo con saggezza; così quelli tagliarono
la testa a Sèba, figlio di Bicrì, e la gettarono a Ioab. Egli fece suonare la
tromba; tutti si dispersero lontano dalla città e ognuno andò alla propria tenda.
Poi Ioab tornò a Gerusalemme presso il re.
23Ioab era a capo di tutto l'esercito d'Israele; Benaià, figlio di
Ioiadà, era capo dei Cretei e dei Peletei; 24Adoràm sovrintendeva ai
lavori forzati; Giosafat, figlio di Achilùd, era archivista; 25Seraià
era scriba; Zadòk ed Ebiatàr erano sacerdoti e anche Ira lo Iairita era
ministro di Davide.
1Al tempo di Davide ci fu una carestia per tre anni;
Davide cercò il volto del Signore e il Signore gli disse: "Su Saul e sulla
sua casa pesa un fatto di sangue, perché egli ha fatto morire i
Gabaoniti". 2Allora il re chiamò i Gabaoniti e parlò loro. I
Gabaoniti non erano del numero degli Israeliti, ma un resto degli Amorrei, e
gli Israeliti avevano giurato loro; Saul però, nel suo zelo per gli Israeliti e
per quelli di Giuda, aveva cercato di sterminarli. 3Davide disse ai
Gabaoniti: "Che devo fare per voi? In che modo espierò, perché voi
benediciate l'eredità del Signore?". 4I Gabaoniti gli
risposero: "Fra noi e Saul e la sua casa non è questione d'argento o d'oro,
né ci riguarda l'uccidere qualcuno in Israele". Il re disse: "Quello
che voi direte io lo farò per voi". 5Quelli risposero al re:
"Di quell'uomo che ci ha distrutti e aveva fatto il piano di sterminarci,
perché più non sopravvivessimo entro alcun confine d'Israele, 6ci
siano consegnati sette uomini tra i suoi figli e noi li impiccheremo davanti al
Signore in Gàbaon, sul monte del Signore". Il re disse: "Ve li
consegnerò". 7Il re risparmiò Merib-Bàal figlio di Giònata,
figlio di Saul, per il giuramento che Davide e Giònata, figlio di Saul, si
erano fatto davanti al Signore; 8ma il re prese i due figli che
Rizpà figlia di Aià aveva partoriti a Saul, Armonì e Merib-Bàal e i cinque
figli che Meràb figlia di Saul aveva partoriti ad Adrièl il Mecolatita figlio di
Barzillài. 9Li consegnò ai Gabaoniti, che li impiccarono sul monte,
davanti al Signore. Tutti e sette perirono insieme. Furono messi a morte nei
primi giorni della mietitura, quando si cominciava a mietere l'orzo.
10Allora Rizpà, figlia di Aià, prese il mantello di sacco e lo tese,
fissandolo alla roccia, e stette là dal principio della mietitura dell'orzo
finché dal cielo non cadde su di loro la pioggia. Essa non permise agli uccelli
del cielo di posarsi su di essi di giorno e alle bestie selvatiche di accostarsi
di notte. 11Fu riferito a Davide quello che Rizpà, figlia di Aià,
concubina di Saul, aveva fatto. 12Davide andò a prendere le ossa di
Saul e quelle di Giònata suo figlio presso i cittadini di Iabès di Gàlaad, i
quali le avevano portate via dalla piazza di Beisan, dove i Filistei avevano
appeso i cadaveri quando avevano sconfitto Saul sul Gelboe. 13Egli
riportò le ossa di Saul e quelle di Giònata suo figlio; poi si raccolsero anche
le ossa di quelli che erano stati impiccati. 14Le ossa di Saul e di
Giònata suo figlio, come anche le ossa degli impiccati furono sepolte nel paese
di Beniamino a Zela, nel sepolcro di Kis, padre di Saul; fu fatto quanto il re
aveva ordinato. Dopo, Dio si mostrò placato verso il paese.
15I Filistei mossero di nuovo guerra ad Israele e Davide scese con i
suoi sudditi a combattere contro i Filistei. Davide era stanco 16e
Isbi-Benòb, uno dei figli di Rafa, che aveva una lancia del peso di trecento
sicli di rame ed era cinto di una spada nuova, manifestò il proposito di uccidere
Davide; 17ma Abisài, figlio di Zeruià, venne in aiuto al re, colpì
il Filisteo e lo uccise. Allora i ministri di Davide gli giurarono: "Tu
non uscirai più con noi a combattere e non spegnerai la lampada
d'Israele".
18Dopo, ci fu un'altra battaglia contro i Filistei, a Gob; allora
Sibbecài il Cusatita uccise Saf, uno dei figli di Rafa.
19Ci fu un'altra battaglia contro i Filistei a Gob; Elcanàn, figlio
di Iair di Betlemme, uccise il fratello di Golia di Gat: l'asta della sua
lancia era come un subbio di tessitori.
20Ci fu un'altra battaglia a Gat, dove si trovò un uomo di grande
statura, che aveva sei dita per mano e per piede, in tutto ventiquattro dita:
anch'egli era nato a Rafa. 21Costui insultò Israele, ma lo uccise
Giònata, figlio di Simeà, fratello di Davide. 22Questi quattro erano
nati a Rafa, in Gat. Essi perirono per mano di Davide e per mano dei suoi
ministri.
1Davide rivolse al Signore le parole di questo canto,
quando il Signore lo liberò dalla mano di tutti i suoi nemici, specialmente
dalla mano di Saul. 2Egli disse:
"Il Signore è la mia
roccia,
la mia fortezza, il mio liberatore,
3il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio,
il mio scudo, la mia salvezza, il mio riparo!
Sei la mia roccaforte che mi salva:
tu mi salvi dalla violenza.
4Invoco il Signore, degno di ogni lode,
e sono liberato dai miei nemici.
5Mi circondavano i flutti della morte,
mi atterrivano torrenti esiziali.
6Mi avviluppavano le funi degli inferi;
mi stavano davanti i lacci della morte.
7Nell'angoscia ho invocato il Signore,
ho gridato al mio Dio,
Egli ha ascoltato dal suo tempio la mia voce;
il mio grido è giunto ai suoi orecchi.
8Si scosse la terra e sobbalzò;
tremarono le fondamenta del cielo;
si scossero, perché egli si era irritato.
9Fumo salì dalle sue narici;
dalla sua bocca uscì un fuoco divoratore;
carboni accesi partirono da lui.
10Egli piegò i cieli e discese;
una nube oscura era sotto i suoi piedi.
11Cavalcò un cherubino e volò;
si librò sulle ali del vento.
12Si avvolse di tenebra tutto intorno;
acque scure e dense nubi erano la sua tenda.
13Per lo splendore che lo precedeva
arsero carboni infuocati.
14Il Signore tuonò nei cieli,
l'Altissimo emise la sua voce.
15Scagliò frecce e li disperse;
vibrò folgori e li mise in fuga.
16Apparvero le profondità marine;
si scoprirono le basi del mondo,
come effetto della tua minaccia, Signore,
del soffio violento della tua ira.
17Dall'alto stese la mano e mi prese;
mi fece uscire dalle grandi acque.
18Mi liberò dai miei robusti avversari,
dai miei nemici più forti di me.
19Mi affrontarono nel giorno della mia rovina,
ma il Signore fu il mio sostegno.
20Egli mi trasse al largo;
mi liberò, perché oggetto della sua benevolenza.
21Il Signore mi ricompensò secondo la mia giustizia,
mi trattò secondo la purità delle mie mani.
22Perché mi sono mantenuto nelle vie del Signore,
non sono stato empio, lontano dal mio Dio,
23perché tutti i suoi decreti mi sono dinanzi
e non ho allontanato da me le sue leggi.
24Sono stato irreprensibile nei suoi riguardi;
mi sono guardato dall'iniquità.
25Il Signore mi trattò secondo la mia giustizia,
secondo la purità delle mie mani alla sua presenza.
26Con il pio ti mostri pio,
con il prode ti mostri integro;
27con il puro ti mostri puro,
con il tortuoso ti mostri astuto.
28Tu salvi la gente umile,
mentre abbassi gli occhi dei superbi.
29Sì, tu sei la mia lucerna, Signore;
il Signore illumina la mia tenebra.
30Sì, con te io posso affrontare una schiera,
con il mio Dio posso slanciarmi sulle mura.
31La via di Dio è perfetta;
la parola del Signore è integra;
egli è scudo per quanti si rifugiano in lui.
32C'è forse un dio come il Signore;
una rupe fuori del nostro Dio?
33Dio mi cinge di forza,
rende sicura la mia via.
34Ha reso simili i miei piedi a quelli delle cerve;
mi ha fatto stare sulle alture.
35Ha addestrato la mia mano alla guerra;
ha posto un arco di bronzo nelle mie braccia.
36Mi hai dato lo scudo della tua salvezza,
la tua sollecitudine mi fa crescere.
37Fai largo davanti ai miei passi;
le mie gambe non vacillano.
38Inseguo e raggiungo i miei nemici,
non desisto finché non siano distrutti.
39Li colpisco ed essi non possono resistere;
cadono sotto i miei piedi.
40Mi cingi di forza per la battaglia;
hai fatto piegare sotto di me i miei avversari.
41Mi mostri i nemici di spalle,
così io distruggo quelli che mi odiano.
42Gridano, ma nessuno li salva,
verso il Signore, che a loro non risponde.
43Li disperdo come polvere della terra,
li calpesto come fango delle piazze.
44Tu mi liberi dalle contese del popolo;
mi poni a capo di nazioni;
un popolo non conosciuto mi serve.
45I figli degli stranieri mi onorano
appena sentono, mi obbediscono.
46I figli degli stranieri vengono meno,
lasciano con spavento i loro nascondigli.
47Viva il Signore! Sia benedetta la mia rupe!
Sia esaltato il Dio della mia salvezza!
48Dio fa vendetta per me
e mi sottomette i popoli.
49Tu mi liberi dai miei nemici,
mi innalzi sopra i miei avversari,
mi liberi dall'uomo violento.
50Perciò ti loderò, Signore,
fra i popoli canterò inni al tuo nome.
51Egli concede una grande vittoria al suo re,
la grazia al suo consacrato,
a Davide e ai suoi discendenti per sempre".
1Queste sono le ultime parole di Davide:
"Oracolo di Davide,
figlio di Iesse,
oracolo dell'uomo che l'Altissimo ha innalzato,
del consacrato del Dio di Giacobbe,
del soave cantore d'Israele.
2Lo spirito del Signore parla in me,
la sua parola è sulla mia lingua;
3il Dio di Giacobbe ha parlato,
la rupe d'Israele mi ha detto:
Chi governa gli uomini ed è giusto,
chi governa con timore di Dio,
4è come la luce del mattino
al sorgere del sole,
in un mattino senza nubi,
che fa scintillare dopo la pioggia
i germogli della terra.
5Così è stabile la mia casa davanti a Dio,
perché ha stabilito con me un'alleanza eterna,
in tutto regolata e garantita.
Non farà dunque germogliare
quanto mi salva
e quanto mi diletta?
6Ma gli scellerati sono come spine,
che si buttano via a fasci
e non si prendono con la mano;
7chi le tocca usa un ferro o un'asta di lancia
e si bruciano al completo nel fuoco".
8Questi sono i nomi dei prodi di Davide: Is-Bàal il
Cacmonita, capo dei Tre. Egli impugnò la lancia contro ottocento uomini e li
trafisse in un solo scontro. 9Dopo di lui veniva Eleàzaro figlio di
Dodò l'Acochita, uno dei tre prodi che erano con Davide, quando sfidarono i
Filistei schierati in battaglia, mentre gli Israeliti si ritiravano sulle
alture. 10Egli si alzò, percosse i Filistei, finché la sua mano,
sfinita, rimase attaccata alla spada. Il Signore concesse in quel giorno una
grande vittoria e il popolo seguì Eleàzaro soltanto per spogliare i cadaveri. 11Dopo
di lui veniva Sammà figlio di Aghè, l'Ararita. I Filistei erano radunati a
Lechì; in quel luogo vi era un campo pieno di lenticchie: mentre il popolo
fuggiva dinanzi ai Filistei, 12Sammà si piantò in mezzo al campo, lo
difese e sconfisse i Filistei. E il Signore concesse una grande vittoria.
13Tre dei Trenta scesero al tempo della mietitura e vennero da
Davide nella caverna di Adullàm, mentre una schiera di Filistei era accampata
nella valle dei Rèfaim. 14Davide era allora nella fortezza e c'era
un appostamento di Filistei a Betlemme. 15Davide espresse un
desiderio e disse: "Se qualcuno mi desse da bere l'acqua del pozzo che è
vicino alla porta di Betlemme!". 16I tre prodi si aprirono un
varco attraverso il campo filisteo, attinsero l'acqua dal pozzo di Betlemme,
vicino alla porta, la presero e la presentarono a Davide; il quale però non ne
volle bere, ma la sparse davanti al Signore, 17dicendo: "Lungi
da me, Signore, il fare tal cosa! È il sangue di questi uomini, che sono andati
là a rischio della loro vita!". Non la volle bere. Questo fecero quei tre
prodi.
18Abisài, fratello di Ioab, figlio di Zeruià, fu il capo dei Trenta.
Egli impugnò la lancia contro trecento uomini e li trafisse; si acquistò fama
fra i trenta. 19Fu il più glorioso dei Trenta e perciò fu fatto loro
capo, ma non giunse alla pari dei Tre. 20Poi veniva Benaià, figlio
di Ioiadà, uomo valoroso, celebre per le sue prodezze, oriundo da Cabseèl. Egli
uccise i due figli di Arièl, di Moab. Scese anche in mezzo a una cisterna, dove
uccise un leone, in un giorno di neve. 21Uccise anche un Egiziano,
uomo d'alta statura, che teneva una lancia in mano; Benaià gli scese contro con
un bastone, strappò di mano all'Egiziano la lancia e lo uccise con la lancia di
lui. 22Questo fece Benaià figlio di Ioiadà, e si acquistò fama tra i
trenta prodi. 23Fu il più illustre dei Trenta, ma non giunse alla
pari dei Tre. Davide lo ammise nel suo consiglio. 24Poi vi erano
Asaèl fratello di Ioab, uno dei Trenta; Elcanàn figlio di Dodò, di Betlemme. 25Sammà
di Caròd; Elikà di Caròd; 26Cèles di Pelèt; Ira figlio di Ikkès, di
Tekòa; 27Abièzer di Ànatot; Mebunnài di Cusà; 28Zalmòn di
Acòach; Maharai di Netofà; 29Chèleb figlio di Baanà, di Netofà;
Ittài figlio di Ribài, di Gàbaa di Beniamino; Benaià di Piratòn; 30Iddài
di Nahale-Gaàs; 31Abi-Albòn di Arbàt; Azmàvet di Bacurìm; 32Eliacbà
di Saalbòn; Iasèn di Gun; 33Giònata figlio di Sammà, di Aràr; Achiàm
figlio di Saràr, di Afàr; 34Elifèlet figlio di Acasbài, il
Maacatita; Eliàm figlio di Achitòfel, di Ghilo; 35Chesrài del Carmelo;
Paarài di Aràb; 36Igàl figlio di Natàn, da Zobà; Banì di Gad; 37Zèlek
l'Ammonita; Nacrai da Beeròt, scudiero di Ioab, figlio di Zeruià; 38Irà
di Ièter; Garèb di Ièter; 39Uria l'Hittita. In tutto trentasette.
1La collera del Signore si accese di nuovo contro
Israele e incitò Davide contro il popolo in questo modo: "Su, fa' il
censimento d'Israele e di Giuda". 2Il re disse a Ioab e ai suoi
capi dell'esercito: "Percorri tutte le tribù d'Israele, da Dan fino a
Bersabea, e fate il censimento del popolo, perché io conosca il numero della
popolazione". 3Ioab rispose al re: "Il Signore tuo Dio
moltiplichi il popolo cento volte più di quello che è, e gli occhi del re mio
signore possano vederlo! Ma perché il re mio signore desidera questa
cosa?". 4Ma l'ordine del re prevalse su Ioab e sui capi
dell'esercito e Ioab e i capi dell'esercito si allontanarono dal re per fare il
censimento del popolo d'Israele.
5Passarono il Giordano e cominciarono da Aroer e dalla città che è
in mezzo al torrente di Gad e presso Iazer. 6Poi andarono in Gàlaad
e nel paese degli Hittiti a Kades; andarono a Dan. Poi girarono intorno a
Sidòne; 7andarono alla fortezza di Tiro e in tutte le città degli
Evei e dei Cananei e finirono nel Negheb di Giuda a Bersabea. 8Percorsero
così tutto il paese e dopo nove mesi e venti giorni tornarono a Gerusalemme. 9Ioab
consegnò al re la cifra del censimento del popolo: c'erano in Israele
ottocentomila guerrieri che maneggiavano la spada; in Giuda cinquecentomila.
10Ma dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, si sentì
battere il cuore e disse al Signore: "Ho peccato molto per quanto ho
fatto; ma ora, Signore, perdona l'iniquità del tuo servo, poiché io ho commesso
una grande stoltezza". 11Quando Davide si fu alzato il mattino
dopo, questa parola del Signore fu rivolta al profeta Gad, il veggente di
David: 12"Va' a riferire a Davide: Dice il Signore: Io ti
propongo tre cose: scegline una e quella ti farò". 13Gad venne
dunque a Davide, gli riferì questo e disse: "Vuoi tre anni di carestia nel
tuo paese o tre mesi di fuga davanti al nemico che ti insegua oppure tre giorni
di peste nel tuo paese? Ora rifletti e vedi che cosa io debba rispondere a chi
mi ha mandato". 14Davide rispose a Gad: "Sono in grande
angoscia! Ebbene cadiamo nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è
grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini!". 15Così il
Signore mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato; da
Dan a Bersabea morirono settantamila persone del popolo. 16E quando
l'angelo ebbe stesa la mano su Gerusalemme per distruggerla, il Signore si
pentì di quel male e disse all'angelo che distruggeva il popolo: "Basta;
ritira ora la mano!".
Ora l'angelo del Signore si trovava presso l'aia di Araunà il Gebuseo. 17Davide,
vedendo l'angelo che colpiva il popolo, disse al Signore: "Io ho peccato;
io ho agito da iniquo; ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano venga
contro di me e contro la casa di mio padre!".
18Quel giorno Gad venne da Davide e gli disse: "Sali, innalza
un altare al Signore sull'aia di Araunà il Gebuseo".
19Davide salì, secondo la parola di Gad, come il Signore aveva
comandato. 20Araunà guardò e vide il re e i suoi ministri dirigersi
verso di lui. Araunà uscì e si prostrò davanti al re con la faccia a terra.
21Poi Araunà disse: "Perché il re mio signore viene dal suo
servo?". Davide rispose: "Per acquistare da te quest'aia e innalzarvi
un altare al Signore, perché il flagello cessi di colpire il popolo". 22Araunà
disse a Davide: "Il re mio signore prenda e offra quanto gli piacerà! Ecco
i buoi per l'olocausto; le trebbie e gli arnesi dei buoi serviranno da legna. 23Tutte
queste cose, re, Araunà te le regala". Poi Araunà disse al re: "Il
Signore tuo Dio ti sia propizio!". 24Ma il re rispose ad
Araunà: "No, io acquisterò da te queste cose per il loro prezzo e non
offrirò al Signore mio Dio olocausti che non mi costino nulla". Davide
acquistò l'aia e i buoi per cinquanta sicli d'argento; 25edificò in
quel luogo un altare al Signore e offrì olocausti e sacrifici di comunione. Il
Signore si mostrò placato verso il paese e il flagello cessò di colpire il
popolo.
1Il re Davide era vecchio e avanzato negli anni e,
sebbene lo coprissero, non riusciva a riscaldarsi. 2I suoi ministri
gli suggerirono: "Si cerchi per il re nostro signore una vergine
giovinetta, che assista il re e lo curi e dorma con lui; così il re nostro
signore si riscalderà". 3Si cercò in tutto il territorio
d'Israele una giovane bella e si trovò Abisag da Sunem e la condussero al re. 4La
giovane era molto bella; essa curava il re e lo serviva, ma il re non si unì a
lei.
5Ma Adonia, figlio di Agghìt, insuperbito, diceva: "Sarò io il
re". Si procurò carri, cavalli e cinquanta uomini che lo precedessero. 6Il
re suo padre, per non affliggerlo, non gli disse mai: "Perché ti comporti
in questo modo?". Adonia era molto bello; sua madre l'aveva partorito dopo
Assalonne. 7Si accordò con Ioab, figlio di Zeruià, e con il
sacerdote Ebiatàr, che stavano dalla sua parte. 8Invece il sacerdote
Zadòk, Benaià figlio di Ioiadà, il profeta Natan, Simei, Rei e il nerbo delle
milizie di Davide non si schierarono con Adonia. 9Adonia un giorno
immolò pecore e buoi e vitelli grassi sulla pietra Zochelet, che è vicina alla
fonte di Roghèl. Invitò tutti i suoi fratelli, figli del re, e tutti gli uomini
di Giuda al servizio del re. 10Ma non invitò il profeta Natan, né
Benaià, né i più valorosi soldati e neppure Salomone suo fratello.
11Allora Natan disse a Betsabea, madre di Salomone: "Non hai
sentito che Adonia, figlio di Agghìt, si è fatto re e Davide nostro signore non
lo sa neppure? 12Ebbene, ti do un consiglio, perché tu salvi la tua
vita e quella del tuo figlio Salomone. 13Va', presentati al re
Davide e digli: Re mio signore, non hai forse giurato alla tua schiava che
Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono? Perché
si è fatto re Adonia? 14Ecco, mentre tu starai ancora lì a parlare
al re, io ti seguirò e confermerò le tue parole".
15Betsabea si presentò nella camera del re, che era molto vecchio, e
Abisag la Sunammita lo serviva. 16Betsabea si inginocchiò e si
prostrò davanti al re, che le domandò: "Che hai?". 17Essa
gli rispose: "Signore, tu hai giurato alla tua schiava per il Signore tuo
Dio che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono. 18Ora
invece Adonia è divenuto re e tu, re mio signore, non lo sai neppure. 19Ha
immolato molti buoi, vitelli grassi e pecore, ha invitato tutti i figli del re,
il sacerdote Ebiatàr e Ioab capo dell'esercito, ma non ha invitato Salomone tuo
servitore. 20Re mio signore, gli occhi di tutto Israele sono su di
te, perché annunzi loro chi siederà sul trono del re mio signore dopo di lui. 21Quando
il re mio signore si sarà addormentato con i suoi padri, io e mio figlio
Salomone saremo trattati da colpevoli".
22Mentre Betsabea ancora parlava con il re, arrivò il profeta Natan.
23Fu annunziato al re: "Ecco c'è il profeta Natan". Questi
si presentò al re, davanti al quale si prostrò con la faccia a terra. 24Natan
disse: "Re mio signore, tu forse hai decretato: Adonia regnerà dopo di me
e siederà sul mio trono? 25Difatti oggi egli è andato ad immolare
molti buoi, vitelli grassi e pecore e ha invitato tutti i figli del re, i capi
dell'esercito e il sacerdote Ebiatàr. Costoro mangiano e bevono con lui e
gridano: Viva il re Adonia! 26Ma non ha invitato me tuo servitore,
né il sacerdote Zadòk, né Benaià figlio di Ioiadà, né Salomone tuo servitore. 27Proprio
il re mio signore ha ordinato ciò? Perché non hai indicato ai tuoi ministri chi
siederà sul trono del re mio signore?".
28Il re Davide, presa la parola, disse: "Chiamatemi
Betsabea!". Costei si presentò al re e, restando essa alla sua presenza, 29il
re giurò: "Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angoscia! 30Come
ti ho giurato per il Signore, Dio di Israele, che Salomone tuo figlio avrebbe
regnato dopo di me, sedendo sul mio trono al mio posto, così farò oggi". 31Betsabea
si inginocchiò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re dicendo:
"Viva il mio signore, il re Davide, per sempre!". 32Il re
Davide fece chiamare il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di
Ioiadà. Costoro si presentarono al re, 33che disse loro:
"Prendete con voi la guardia del vostro signore: fate montare Salomone
sulla mia mula e fatelo scendere a Ghicon. 34Ivi il sacerdote Zadòk
e il profeta Natan lo ungano re d'Israele. Voi suonerete la tromba e griderete:
Viva il re Salomone! 35Quindi risalirete dietro a lui, che verrà a
sedere sul mio trono e regnerà al mio posto. Poiché io ho designato lui a
divenire capo d'Israele e di Giuda". 36Benaià figlio di Ioiadà
rispose al re: "Così sia! Anche il Signore, Dio del re mio signore, decida
allo stesso modo! 37Come il Signore ha assistito il re mio signore,
così assista Salomone e renda il suo trono più splendido di quello del re
Davide mio signore".
38Scesero il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di
Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei; fecero montare Salomone sulla
mula del re Davide e lo condussero a Ghicon. 39Il sacerdote Zadòk
prese il corno dell'olio dalla tenda e unse Salomone al suono della tromba.
Tutti i presenti gridarono: "Viva il re Salomone!". 40Risalirono
tutti dietro a lui, suonando i flauti e mostrando una grandissima gioia e i
luoghi rimbombavano delle loro acclamazioni.
41Li sentirono Adonia e i suoi invitati, che avevano appena finito
di mangiare. Ioab, udito il suono della tromba, chiese: "Che cos'è questo
frastuono nella città in tumulto?". 42Mentre parlava ecco
giungere Giònata figlio del sacerdote Ebiatàr, al quale Adonia disse:
"Vieni! Tu sei un valoroso e rechi certo buone notizie!". 43"No
- rispose Giònata ad Adonia - il re Davide nostro signore ha nominato re
Salomone 44e ha mandato con lui il sacerdote Zadòk, il profeta Natan
e Benaià figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei che l'hanno
fatto montare sulla mula del re. 45Il sacerdote Zadòk e il profeta
Natan l'hanno unto re in Ghicon; quindi sono risaliti esultanti, mentre la
città echeggiava di grida. Questo il motivo del frastuono da voi udito. 46Anzi
Salomone si è già seduto sul trono del regno 47e i ministri del re
sono andati a felicitarsi con il re Davide dicendo: Il tuo Dio renda il nome di
Salomone più celebre del tuo e renda il suo trono più splendido del tuo! Il re
si è prostrato sul letto, 48poi ha detto: Sia benedetto il Signore,
Dio di Israele, perché oggi ha concesso che uno sedesse sul mio trono e i miei
occhi lo vedessero".
49Tutti gli invitati di Adonia allora spaventati si alzarono e se ne
andarono ognuno per la sua strada. 50Adonia, che temeva Salomone,
alzatosi andò ad aggrapparsi ai corni dell'altare. 51Fu riferito a
Salomone: "Sappi che Adonia, avendo paura del re Salomone, ha afferrato i
corni dell'altare dicendo: Mi giuri oggi il re Salomone che non farà morire di
spada il suo servitore". 52Salomone disse: "Se si
comporterà da uomo leale, neppure un suo capello cadrà a terra; ma se cadrà in
qualche fallo, morirà". 53Il re Salomone ordinò che lo
facessero scendere dall'altare; quegli andò a prostrarsi davanti al re
Salomone, che gli disse: "Vattene a casa!".
1Sentendo avvicinarsi il giorno della sua morte, Davide
fece queste raccomandazioni al figlio Salomone: 2"Io me ne vado
per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e mostrati uomo. 3Osserva
la legge del Signore tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo i suoi
statuti, i suoi comandi, i suoi decreti e le sue prescrizioni, come sta scritto
nella legge di Mosè, perché tu riesca in ogni tua impresa e in ogni tuo
progetto, 4perché il Signore attui la promessa che mi ha fatto
quando ha detto: Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare
davanti a me con lealtà, con tutto il cuore e con tutta l'anima, sul trono
d'Israele siederà sempre uno dei tuoi discendenti.
5Anche tu sai quel che ha fatto a me Ioab, figlio di Zeruià, cioè
come egli ha trattato i due capi dell'esercito di Israele, Abner figlio di Ner
e Amasà figlio di Ieter, come li ha uccisi spargendo in tempo di pace il
sangue, come si fa in guerra, e macchiando di sangue innocente la cintura dei
suoi fianchi e i sandali dei suoi piedi. 6Tu agirai con saggezza, ma
non permetterai che la sua vecchiaia scenda in pace agli inferi. 7Agirai
con bontà verso i figli di Barzillài il Galaadita, che mangeranno alla tua
tavola, perché mi hanno assistito mentre fuggivo da Assalonne tuo fratello. 8Tu
hai accanto a te anche Simèi figlio di Ghera, Beniaminita, di Bacurìm; egli mi
maledisse con una maledizione terribile quando fuggivo verso Macanàim. Ma mi
venne incontro al Giordano e gli giurai per il Signore: Non ti farò morire di
spada. 9Ora non lasciare impunito il suo peccato. Sei saggio e sai
come trattarlo. Farai scendere la sua canizie agli inferi con morte
violenta".
10Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di
Davide. 11La durata del regno di Davide su Israele fu di quaranta
anni: sette in Ebron e trentatré in Gerusalemme.
12Salomone sedette sul trono di Davide suo padre e il suo regno si
consolidò molto.
13Adonia figlio di Agghìt si recò da Betsabea, madre di Salomone,
che gli chiese: "Vieni con intenzioni pacifiche?".
"Pacifiche", rispose quello, 14e soggiunse: "Ho da
dirti una cosa". E quella: "Parla!". 15Egli disse:
"Tu sai che il regno spettava a me e che tutti gli Israeliti si
attendevano che io regnassi. Eppure il regno mi è sfuggito ed è passato a mio
fratello, perché gli era stato decretato dal Signore. 16Ora ti
rivolgo una domanda; non respingermi". Ed essa: "Parla!". 17Adonia
disse: "Di' al re Salomone - il quale nulla ti può negare - che mi conceda
in moglie Abisag la Sunammita". 18Betsabea rispose: "Bene!
Parlerò in tuo favore al re".
19Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in favore di
Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, si prostrò davanti a lei, quindi
sedette sul trono, facendo collocare un trono per la madre del re. Questa gli
sedette alla destra 20e disse: "Ho una piccola grazia da
chiederti; non me la negare". Il re le rispose: "Chiedi, madre mia,
non ti respingerò". 21E quella: "Si conceda Abisag la
Sunammita in moglie ad Adonia tuo fratello". 22Il re Salomone
rispose alla madre: "Perché tu mi chiedi Abisag la Sunammita per Adonia?
Chiedi anche il regno per lui, poiché egli è mio fratello maggiore e per lui
parteggiano il sacerdote Ebiatàr e Ioab figlio di Zeruià". 23Il
re Salomone giurò per il Signore: "Dio mi faccia questo e altro mi
aggiunga, se non è vero che Adonia ha manifestato quest'idea a danno della
propria vita. 24Ebbene, per la vita del Signore che mi ha reso
saldo, mi ha fatto sedere sul trono di Davide mio padre e mi ha concesso una
casa come aveva promesso, oggi stesso Adonia verrà ucciso". 25Il
re Salomone ordinò a Benaià figlio di Ioiadà, di ucciderlo; così morì Adonia.
26Al sacerdote Ebiatàr il re ordinò: "Vattene in Anatòt, nella
tua campagna. Meriteresti la morte, ma oggi non ti faccio morire perché tu hai
portato l'arca del Signore davanti a Davide mio padre e perché hai partecipato
a tutte le traversie di mio padre". 27Così Salomone escluse
Ebiatàr dal sacerdozio del Signore, adempiendo la parola che il Signore aveva
pronunziata in Silo riguardo alla casa di Eli.
28Quando la notizia giunse a Ioab - questi era stato dalla parte di
Adonia, ma non per Assalonne - Ioab si rifugiò nella tenda del Signore e si
afferrò ai corni dell'altare. 29Fu riferito al re Salomone come Ioab
si fosse rifugiato nella tenda del Signore e si fosse posto al fianco
dell'altare. Salomone inviò Benaià figlio di Ioiadà con l'ordine: "Va',
colpiscilo!". 30Benaià andò nella tenda del Signore e disse a
Ioab: "Per ordine del re, esci!". Quegli rispose: "No! Morirò
qui". Benaià riferì al re: "Ioab ha parlato così e così mi ha
risposto". 31Il re gli disse: "Fa' come egli ha detto;
colpiscilo e seppelliscilo; così allontanerai da me e dalla casa di mio padre
il sangue che Ioab ha sparso senza motivo. 32Il Signore farà ricadere
il suo sangue sulla sua testa, perché egli ha colpito due uomini giusti e
migliori di lui e li ha trafitti con la sua spada - senza che Davide mio padre
lo sapesse - ossia Abner, figlio di Ner, capo dell'esercito di Israele e Amasà
figlio di Ieter, capo dell'esercito di Giuda. 33Il loro sangue
ricada sulla testa di Ioab e sulla testa della sua discendenza per sempre,
mentre su Davide e sulla sua discendenza, sul suo casato e sul suo trono si
riversi per sempre la pace da parte del Signore". 34Benaià
figlio di Ioiadà andò, lo assalì e l'uccise; Ioab fu sepolto nella sua casa,
nel deserto. 35Il re lo sostituì, nominando capo dell'esercito
Benaià figlio di Ioiadà, mentre mise il sacerdote Zadòk al posto di Ebiatàr.
36Il re mandò a chiamare Simèi per dirgli: "Costruisciti una
casa in Gerusalemme; ivi sia la tua dimora; non ne uscirai per andartene qua e
là. 37Quando ne uscirai, oltrepassando il torrente Cedron - sappilo
bene! - sarai degno di morte; il tuo sangue ricadrà sulla tua testa". 38Simèi
disse al re: "L'ordine è giusto! Come ha detto il re mio signore, così
farà il tuo servo". Simèi dimorò in Gerusalemme per molto tempo. 39Dopo
tre anni, due schiavi di Simei fuggirono presso Achis figlio di Maaca, re di
Gat. Fu riferito a Simei che i suoi schiavi erano in Gat. 40Simei si
alzò, sellò l'asino e partì per Gat andando da Achis in cerca dei suoi schiavi.
Simei vi andò e ricondusse i suoi schiavi da Gat. 41Fu riferito a
Salomone che Simei era andato da Gerusalemme a Gat e che era ritornato. 42Il
re, fattolo chiamare, gli disse: "Non ti avevo forse giurato per il
Signore e non ti avevo io testimoniato che, quando tu fossi uscito per
andartene qua e là - lo sapevi bene! - saresti stato degno di morte? Tu mi
avevi risposto: L'ordine è giusto! Ho capito. 43Perché non hai
rispettato il giuramento del Signore e il comando che ti avevo
impartito?". 44Il re aggiunse a Simei: "Tu conosci tutto
il male che hai fatto a Davide mio padre. Il Signore farà ricadere la tua
malvagità sulla tua testa. 45Invece sia benedetto il re Salomone e
il trono di Davide sia saldo per sempre davanti al Signore". 46Il
re diede ordine a Benaià figlio di Ioiadà, di andare ad ucciderlo. E quegli
morì.
Il regno si consolidò nelle mani di Salomone.
1Salomone si imparentò con il faraone, re di Egitto.
Sposò la figlia del faraone, che introdusse nella città di Davide, ove rimase
finché non terminò di costruire la propria casa, il tempio del Signore e le
mura di cinta di Gerusalemme.
2Il popolo allora offriva sacrifici sulle alture, perché ancora non
era stato costruito un tempio in onore del nome del Signore. 3Salomone
amava il Signore e nella sua condotta seguiva i principï di Davide suo padre;
solamente offriva sacrifici e bruciava incenso sulle alture.
4Il re andò a Gàbaon per offrirvi sacrifici perché ivi sorgeva la
più grande altura. Su quell'altare Salomone offrì mille olocausti. 5In
Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte e gli disse:
"Chiedimi ciò che io devo concederti". 6Salomone disse:
"Tu hai trattato il tuo servo Davide mio padre con grande benevolenza,
perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore
retto verso di te. Tu gli hai conservato questa grande benevolenza e gli hai
dato un figlio che sedesse sul suo trono, come avviene oggi. 7Ora,
Signore mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio
padre. Ebbene io sono un ragazzo; non so come regolarmi. 8Il tuo
servo è in mezzo al tuo popolo che ti sei scelto, popolo così numeroso che non
si può calcolare né contare. 9Concedi al tuo servo un cuore docile
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal
male, perché chi potrebbe governare questo tuo popolo così numeroso?". 10Al
Signore piacque che Salomone avesse domandato la saggezza nel governare. 11Dio
gli disse: "Perché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te né
una lunga vita, né la ricchezza, né la morte dei tuoi nemici, ma hai domandato
per te il discernimento per ascoltare le cause, 12ecco faccio come
tu hai detto. Ecco, ti concedo un cuore saggio e intelligente: come te non ci
fu alcuno prima di te né sorgerà dopo di te. 13Ti concedo anche
quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria come nessun re ebbe mai. 14Se
poi camminerai nelle mie vie osservando i miei decreti e i miei comandi, come
ha fatto Davide tuo padre, prolungherò anche la tua vita". 15Salomone
si svegliò; ecco, era stato un sogno. Andò in Gerusalemme; davanti all'arca
dell'alleanza del Signore offrì olocausti, compì sacrifici di comunione e diede
un banchetto per tutti i suoi servi.
16Un giorno andarono dal re due prostitute e si presentarono innanzi
a lui. 17Una delle due disse: "Ascoltami, signore! Io e questa
donna abitiamo nella stessa casa; io ho partorito mentre essa sola era in casa.
18Tre giorni dopo il mio parto, anche questa donna ha partorito; noi
stiamo insieme e non c'è nessun estraneo in casa fuori di noi due. 19Il
figlio di questa donna è morto durante la notte, perché essa gli si era
coricata sopra. 20Essa si è alzata nel cuore della notte, ha preso
il mio figlio dal mio fianco - la tua schiava dormiva - e se lo è messo in seno
e sul mio seno ha messo il figlio morto. 21Al mattino mi sono alzata
per allattare mio figlio, ma ecco, era morto. L'ho osservato bene; ecco, non
era il figlio che avevo partorito io". 22L'altra donna disse:
"Non è vero! Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto". E
quella, al contrario, diceva: "Non è vero! Quello morto è tuo figlio, il
mio è quello vivo". Discutevano così alla presenza del re. 23Egli
disse: "Costei dice: Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto e
quella dice: Non è vero! Tuo figlio è quello morto e il mio è quello
vivo". 24Allora il re ordinò: "Prendetemi una
spada!". Portarono una spada alla presenza del re. 25Quindi il
re aggiunse: "Tagliate in due il figlio vivo e datene una metà all'una e
una metà all'altra". 26La madre del bimbo vivo si rivolse al
re, poiché le sue viscere si erano commosse per il suo figlio, e disse:
"Signore, date a lei il bambino vivo; non uccidetelo affatto!". L'altra
disse: "Non sia né mio né tuo; dividetelo in due!". 27Presa
la parola, il re disse: "Date alla prima il bambino vivo; non uccidetelo.
Quella è sua madre". 28Tutti gli Israeliti seppero della
sentenza pronunziata dal re e concepirono rispetto per il re, perché avevano
constatato che la saggezza di Dio era in lui per render giustizia.
1Il re Salomone estendeva il suo dominio su tutto
Israele. 2Questi furono i suoi dignitari: Azaria figlio di Zadòk fu
sacerdote. 3Elicoref e Achia, figli di Sisa, scribi. Giòsafat,
figlio di Achilùd, archivista. 4Benaià, figlio di Ioiadà, capo
dell'esercito. Zadòk e Ebiatàr, sacerdoti. 5Azaria, figlio di Natan,
capo dei prefetti. Zabud, figlio di Natan, sacerdote, amico del re. 6Achisar
maggiordomo. Adoniram, figlio di Abda, sovrintendente ai lavori forzati.
7Salomone aveva dodici prefetti su tutto Israele; costoro
provvedevano al re e alla sua famiglia; ognuno aveva l'incarico di procurare il
necessario per un mese all'anno. 8Questi sono i loro nomi: ...figlio
di Cur, sulle montagne di Èfraim; 9...figlio di Deker, a Makaz, a
Saalbìm, a Bet-Sèmes, ad Aialon fino a Bet-Canan; 10...figlio di
Chesed, in Arrubôt; a lui appartenevano Soco e tutto il paese di Chefer; 11...figlio
di Abinadàb, aveva tutta la costa di Dor (sua moglie era Tafat, figlia di
Salomone); 12Baana, figlio di Achilùd, aveva Tàanach, Meghìddo, sino
al di là di Iakmeam, e tutto Beisan che è sotto Izreèl, da Beisan fino ad
Abel-Mecola che è verso Zartan; 13... figlio di Gheber, in Ramot di
Gàlaad; a lui appartenevano i villaggi di Iair figlio di Manàsse in Gàlaad, il
distretto di Argob in Basan, sessanta grandi città con mura e spranghe di
bronzo; 14Achinadàb, figlio di Iddo, a Macanàim; 15Achimaaz
in néftali - anche costui aveva preso in moglie una figlia di Salomone, Bosmat
-; 16Baana, figlio di Cusai, in Aser e in Zàbulon; 17Giòsafat,
figlio di Paruach, in Issacar; 18Simei, figlio di Ela, in Beniamino;
19Gheber, figlio di Uri, nel paese di Gad, già terra di Sicon re
degli Amorrei e di Og re di Basan. Inoltre c'era un prefetto nel territorio di
Giuda.
20Giuda e Israele erano numerosi come la sabbia del mare e
mangiavano e bevevano allegramente.
1(4,21)Salomone esercitava l'egemonia su tutti i regni,
dal fiume alla regione dei Filistei e al confine con l'Egitto. Gli portavano
tributi e servirono Salomone finché visse.
2(22)I viveri di Salomone per un giorno erano trenta kor di
fior di farina e sessanta kor di farina comune, 3(23)dieci
buoi grassi, venti buoi da pascolo e cento pecore, senza contare i cervi, le
gazzelle, le antilopi e i volatili da stia. 4(24)Egli, infatti,
dominava su tutto l'Oltrefiume, da Tipsach a Gaza su tutti i re
dell'Oltrefiume, ed era in pace con tutti i confinanti all'intorno. 5(25)Giuda
e Israele erano al sicuro; ognuno stava sotto la propria vite e sotto il
proprio fico - da Dan fino a Bersabea - per tutta la vita di Salomone.
6(26)Salomone possedeva quattromila greppie per i cavalli dei suoi
carri e dodicimila cavalli da sella. 7(27)Quei prefetti, ognuno per
il suo mese, provvedevano quanto serviva al re Salomone e a quelli che erano
ammessi alla sua tavola; non facevano mancare nulla. 8(28)Portavano
l'orzo e la paglia per i cavalli da tiro e da sella nel luogo ove si trovava
ognuno secondo la propria mansione.
9(29)Dio concesse a Salomone saggezza e intelligenza molto grandi e
una mente vasta come la sabbia che è sulla spiaggia del mare. 10(30)La
saggezza di Salomone superò la saggezza di tutti gli orientali e tutta la
saggezza dell'Egitto. 11(31)Egli fu veramente più saggio di tutti,
più di Etan l'Ezrachita, di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Macol; il suo
nome divenne noto fra tutti i popoli limitrofi. 12(32)Salomone
pronunziò tremila proverbi; le sue poesie furono millecinque. 13(33)Parlò
di piante, dal cedro del Libano all'issòpo che sbuca dal muro; parlò di
quadrupedi, di uccelli, di rettili e di pesci. 14(34)Da tutte le
nazioni venivano per ascoltare la saggezza di Salomone; venivano anche i re dei
paesi ove si era sparsa la fama della sua saggezza.
15(5,1)Chiram, re di Tiro, mandò i suoi ministri da Salomone, perché
aveva sentito che era stato consacrato re al posto di suo padre; ora Chiram era
sempre stato amico di Davide. 16(2)Salomone mandò a dire a Chiram: 17(3)"Tu
sai che Davide mio padre non ha potuto edificare un tempio al nome del Signore
suo Dio a causa delle guerre che i nemici gli mossero da tutte le parti, finché
il Signore non li prostrò sotto la pianta dei suoi piedi. 18(4)Ora
il Signore mio Dio mi ha dato pace da ogni parte e non ho né avversari né
particolari difficoltà. 19(5)Ecco, ho deciso di edificare un tempio
al nome del Signore mio Dio, come ha detto il Signore a Davide mio padre: Tuo
figlio, che io porrò al tuo posto sul tuo trono, edificherà un tempio al mio
nome. 20(6)Ordina, dunque, che si taglino per me cedri del Libano; i
miei servi saranno con i tuoi servi; io ti darò come salario per i tuoi servi
quanto fisserai. Tu sai bene, infatti, che fra di noi nessuno è capace di
tagliare il legname come sanno fare quelli di Sidone".
21(7)Quando Chiram udì le parole di Salomone, gioì molto e disse:
"Sia benedetto, oggi, il Signore che ha dato a Davide un figlio saggio per
governare questo gran popolo". 22(8)Chiram mandò a dire a
Salomone: "Ho ascoltato il tuo messaggio; farò quanto desideri riguardo al
legname di cedro e al legname di abete. 23(9)I miei servi lo
caleranno dal Libano al mare; io lo metterò in mare su zattere fino al punto
che mi indicherai. Là lo scaricherò e tu lo prenderai. Quanto a provvedere al
mantenimento della mia famiglia, tu soddisferai il mio desiderio". 24(10)Chiram
fornì a Salomone legname di cedro e legname di abete, quanto ne volle. 25(11)Salomone
diede a Chiram ventimila kor di grano, per il mantenimento della sua
famiglia, e venti kor di olio d'olive schiacciate; questo dava Salomone
a Chiram ogni anno.
26(12)Il Signore concesse a Salomone la saggezza come gli aveva
promesso. Fra Chiram e Salomone regnò la pace e i due conclusero un'alleanza.
27(13)Il re Salomone reclutò il lavoro forzato da tutto Israele e il
lavoro forzato era di trentamila uomini. 28(14)Ne mandò a turno nel
Libano diecimila al mese: passavano un mese nel Libano e due mesi nelle loro
case. Adoniram sovrintendeva al loro lavoro. 29(15)Salomone aveva
settantamila operai addetti al trasporto del materiale e ottantamila scalpellini
a tagliar pietre sui monti, 30(16)senza contare gli incaricati dei
prefetti, che erano tremilatrecento, preposti da Salomone al comando delle
persone addette ai lavori.
31(17)Il re diede ordine di estrarre grandi massi, tra i migliori,
perché venissero squadrati per le fondamenta del tempio. 32(18)Gli
operai di Salomone, gli operai di Chiram e di Biblos li sgrossavano; furono
anche preparati il legname e le pietre per la costruzione del tempio.
1Alla costruzione del tempio del Signore fu dato inizio
l'anno quattrocentottanta dopo l'uscita degli Israeliti dal paese d'Egitto,
l'anno quarto del regno di Salomone su Israele, nel mese di Ziv, cioè nel
secondo mese. 2Il tempio costruito dal re Salomone per il Signore,
era lungo sessanta cubiti, largo venti, alto trenta. 3Davanti al
tempio vi era un atrio lungo venti cubiti, in base alla larghezza del tempio,
ed esteso per dieci cubiti secondo la lunghezza del tempio.
4Fece nel tempio finestre quadrangolari con grate. 5Intorno
al muro del tempio fu costruito un edificio a piani, lungo la navata e la
cella. 6Il piano più basso era largo cinque cubiti, quello di mezzo
sei e il terzo sette, perché le mura esterne, intorno, erano state costruite a
riseghe, in modo che le travi non poggiassero sulle mura del tempio. 7Per
la sua costruzione si usarono pietre lavorate e intere; durante i lavori nel
tempio non si udì rumore di martelli, di piccone o di altro arnese di ferro. 8La
porta del piano più basso era sul lato destro del tempio; per mezzo di una
scala a chiocciola si passava al piano di mezzo e dal piano di mezzo a quello
superiore. 9In tal modo Salomone costruì il tempio; dopo averlo
terminato, lo ricoprì con assi e travi di cedro. 10Innalzò anche
l'ala laterale intorno al tempio, alta cinque cubiti per piano; la unì al
tempio con travi di cedro. 11E il Signore parlò a Salomone e disse: 12"Riguardo
al tempio che stai edificando, se camminerai secondo i miei decreti, se
eseguirai le mie disposizioni e osserverai tutti i miei comandi, uniformando ad
essi la tua condotta, io confermerò a tuo favore le parole dette da me a Davide
tuo padre. 13Io abiterò in mezzo agli Israeliti; non abbandonerò il
mio popolo Israele".
14Terminata la costruzione del tempio, 15Salomone rivestì
all'interno le pareti del tempio con tavole di cedro dal pavimento al soffitto;
rivestì anche con legno di cedro la parte interna del soffitto e con tavole di
cipresso il pavimento. 16Separò uno spazio di venti cubiti, a
partire dal fondo del tempio, con un assito di tavole di cedro che dal pavimento
giungeva al soffitto, e la cella che ne risultò all'interno divenne il
santuario, il Santo dei santi. 17La navata di fronte ad esso era di
quaranta cubiti. 18Il cedro all'interno del tempio era scolpito a
rosoni e a boccioli di fiori; tutto era di cedro e non si vedeva una pietra. 19Per
l'arca dell'alleanza del Signore fu apprestata una cella nella parte più
segreta del tempio. 20La cella interna era lunga venti cubiti e alta
venti. La rivestì d'oro purissimo e vi eresse un altare di cedro. 21Salomone
rivestì l'interno del tempio con oro purissimo e fece passare, davanti alla
cella, un velo che scorreva mediante catenelle d'oro e lo ricoprì d'oro. 22E
d'oro fu rivestito tutto l'interno del tempio, e rivestì d'oro anche tutto
l'altare che era nella cella.
23Nella cella fece due cherubini di legno di ulivo, alti dieci
cubiti. 24L'ala di un cherubino era di cinque cubiti e di cinque
cubiti era anche l'altra ala del cherubino; c'erano dieci cubiti da una
estremità all'altra delle ali. 25Di dieci cubiti era l'altro
cherubino; i due cherubini erano identici nella misura e nella forma. 26L'altezza
di un cherubino era di dieci cubiti, così anche quella dell'altro. 27Pose
i cherubini nella parte più riposta del tempio, nel santuario. I cherubini
avevano le ali spiegate; l'ala di uno toccava la parete e l'ala dell'altro
toccava l'altra parete; le loro ali si toccavano in mezzo al tempio, ala contro
ala. 28Erano anch'essi rivestiti d'oro.
29Ricoprì le pareti del tempio con sculture e incisioni di
cherubini, di palme e di boccioli di fiori, all'interno e all'esterno. 30Ricoprì
d'oro il pavimento del tempio, all'interno e all'esterno.
31Fece costruire la porta della cella con battenti di legno di
ulivo; il frontale e gli stipiti formavano un pentagono. 32I due
battenti erano di legno di ulivo. Su di essi fece scolpire cherubini, palme e
boccioli di fiori, che ricoprì d'oro, stendendo lamine d'oro sui cherubini e
sulle palme. 33Lo stesso procedimento adottò per la porta della
navata, che aveva stipiti di legno di ulivo a forma quadrangolare. 34I
due battenti erano di legno di abete; un battente era costituito da due pezzi
girevoli e così l'altro battente. 35Vi scolpì cherubini, palme e
boccioli di fiori, che ricoprì d'oro lungo le linee dell'incisione.
36Costruì il muro del cortile interno con tre ordini di pietre
squadrate e con un ordine di tavole di cedro.
37Nell'anno quarto, nel mese di Ziv, si gettarono le fondamenta del
tempio del Signore. 38Nell'anno undecimo, nel mese di Bul, che è
l'ottavo mese, fu terminato il tempio in tutte le sue parti e con tutto
l'occorrente. Salomone lo edificò in sette anni.
1Salomone costruì anche la propria reggia e la portò a
compimento in tredici anni. 2Costruì il palazzo detto Foresta del
Libano, lungo cento cubiti, largo cinquanta e alto trenta su tre ordini di
colonne di cedro e con capitelli di cedro sulle colonne. 3Un
soffitto di cedro si stendeva sopra le stanze che poggiavano sulle colonne;
queste erano quarantacinque, quindici per fila. 4Vi erano tre serie
di finestre, che si corrispondevano faccia a faccia tre volte. 5Le
porte e i loro stipiti erano a forma quadrangolare; le finestre erano le une di
fronte alle altre per tre volte.
6Costruì il vestibolo delle colonne, lungo cinquanta cubiti e largo
trenta. Sul davanti c'era un vestibolo e altre colonne e davanti ad esse una
tettoia. 7Fece anche il vestibolo del trono, ove rendeva giustizia,
cioè il vestibolo della giustizia; era di cedro dal pavimento alle travi.
8La reggia, dove abitava, fu costruita con il medesimo disegno, in
un secondo cortile, all'interno rispetto al vestibolo; nello stile di tale
vestibolo fece anche una casa per la figlia del faraone, che Salomone aveva
sposata.
9Tutte queste costruzioni erano di pietre pregiate, squadrate
secondo misura, segate con la sega sul lato interno ed esterno, dalle
fondamenta ai cornicioni e al di fuori fino al cortile maggiore. 10Le
fondamenta erano di pietre pregiate, pietre grandi dieci o otto cubiti. 11Al
di sopra erano pietre pregiate, squadrate a misura, e legno di cedro. 12Il
cortile maggiore comprendeva tre ordini di pietre squadrate e un ordine di
tavole di cedro; era simile al cortile interno del tempio e al vestibolo del
tempio.
13Salomone fece venire da Tiro Chiram, 14figlio di una
vedova della tribù di néftali; suo padre era di Tiro e lavorava il bronzo. Era
dotato di grande capacità tecnica, di intelligenza e di talento, esperto in
ogni genere di lavoro in bronzo. Egli si recò dal re ed eseguì le sue
commissioni.
15Fuse due colonne di bronzo, ognuna alta diciotto cubiti e dodici
di circonferenza. 16Fece due capitelli, fusi in bronzo, da
collocarsi sulla cima delle colonne; l'uno e l'altro erano alti cinque cubiti.
17Fece due reticolati per coprire i capitelli che erano sopra le
colonne, un reticolato per un capitello e un reticolato per l'altro capitello. 18Fece
melagrane su due file intorno al reticolato per coprire i capitelli sopra le
colonne; allo stesso modo fece per il secondo capitello. 19I
capitelli sopra le colonne erano a forma di giglio. 20C'erano
capitelli sopra le colonne, applicati alla sporgenza che era al di là del
reticolato; essi contenevano duecento melagrane in fila intorno a ogni
capitello. 21Eresse le colonne nel vestibolo del tempio. Eresse la
colonna di destra, che chiamò Iachin ed eresse la colonna di sinistra, che
chiamò Boaz. 22Così fu terminato il lavoro delle colonne.
23Fece un bacino di metallo fuso di dieci cubiti da un orlo
all'altro, rotondo; la sua altezza era di cinque cubiti e la sua circonferenza
di trenta cubiti. 24Intorno, sotto l'orlo, c'erano cucurbite, dieci
per ogni cubito; le cucurbite erano disposte in due file ed erano state colate
insieme con il bacino. 25Questo poggiava su dodici buoi; tre
guardavano verso settentrione, tre verso occidente, tre verso meridione e tre
verso oriente. Il bacino poggiava su di essi e le loro parti posteriori erano
rivolte verso l'interno. 26Il suo spessore era di un palmo; il suo
orlo fatto come l'orlo di un calice era a forma di giglio. Conteneva duemila bat.
27Fece dieci basi di bronzo, ciascuna lunga quattro cubiti, larga
quattro e alta tre cubiti. 28Ecco come erano fatte le basi: si
componevano di doghe e di traverse incrociate con le doghe. 29Sulle
doghe che erano fra le traverse c'erano leoni, buoi e cherubini; le stesse
figure erano sulle traverse. Sopra e sotto i leoni e i buoi c'erano ghirlande a
forma di festoni. 30Ciascuna base aveva quattro ruote di bronzo con
gli assi di bronzo; i suoi quattro piedi avevano sporgenze, sotto il bacino; le
sporgenze erano di metallo fuso e situate al di là di ogni ghirlanda. 31L'estremità
della base, dalla parte della sporgenza e sopra, era di un cubito; tale
estremità era rotonda, fatta in forma di sostegno, alta un cubito e mezzo;
anche su tale estremità c'erano sculture. Le traverse erano di forma quadrata,
non rotonda. 32Le quattro ruote erano sotto le traverse; gli assi
delle ruote erano fissati alla base; l'altezza di ogni ruota era di un cubito e
mezzo. 33Le ruote erano lavorate come le ruote di un carro; i loro
assi, i loro quarti, i loro raggi e i loro mozzi erano tutti di metallo fuso. 34Quattro
sporgenze erano sui quattro angoli di ciascuna base; la sporgenza e la base
erano di un sol pezzo. 35Alla cima della base c'era un sostegno
rotondo, alto mezzo cubito; alla cima della base c'erano i manici; le traverse
e la base erano di un sol pezzo. 36Sulle sue pareti scolpì
cherubini, leoni e palme, secondo gli spazi liberi, e ghirlande intorno. 37Fuse
le dieci basi in un medesimo stampo, identiche nella misura e nella forma.
38Fuse poi anche dieci bacini di bronzo; ognuno conteneva quaranta bat
ed era di quattro cubiti; un bacino per ogni base, per le dieci basi. 39Pose
cinque delle basi sul lato destro del tempio e cinque su quello sinistro. Pose
la vasca sul lato destro del tempio, a sud-est.
40Chiram preparò inoltre caldaie, palette e vassoi. E terminò tutte
le commissioni del re Salomone per il tempio del Signore, 41cioè le
due colonne, i globi dei capitelli che erano sopra le colonne, i due reticolati
per coprire i due globi dei capitelli che erano sopra le colonne, 42le
quattrocento melagrane sui due reticolati, due file di melagrane per ciascun
reticolato, 43le dieci basi e i dieci bacini sulle basi, 44il
bacino e i dodici buoi sotto il bacino, 45le caldaie, le palette, i
vassoi e tutti quei vasi che Chiram aveva fatti al re Salomone per il tempio
del Signore; tutto era di bronzo rifinito. 46Il re li fece fondere
nella valle del Giordano, in suolo argilloso, fra Succot e Zartan. 47Salomone
installò tutti gli arredi in quantità molto grande: non si poteva calcolare il
peso del bronzo.
48Salomone fece anche tutti gli arredi del tempio del Signore,
l'altare d'oro, le tavole d'oro su cui si ponevano i pani dell'offerta, 49i
cinque candelabri a destra e i cinque a sinistra di fronte alla cella d'oro
purissimo, i fiori, le lampade, gli smoccolatoi d'oro, 50le coppe, i
coltelli, gli aspersori, i mortai e i bracieri d'oro purissimo, i cardini per
le porte del tempio interno, cioè per il Santo dei santi, e i battenti d'oro
per la navata. 51Fu così terminato tutto il lavoro che il re
Salomone aveva fatto per il tempio. Salomone presentò le offerte fatte da
Davide suo padre, cioè l'argento, l'oro e i vari oggetti; le depositò nei
tesori del tempio.
1A questo punto Salomone convocò in assemblea a
Gerusalemme gli anziani di Israele, tutti i capitribù, i principi dei casati
degli Israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città
di Davide, cioè da Sion. 2Tutto Israele si radunò presso il re
Salomone per la festa, nel mese di Etanim, cioè il settimo mese. 3Presenti
tutti gli anziani di Israele, l'arca del Signore fu sollevata e i sacerdoti e i
leviti la trasportarono 4con la tenda del convegno e con tutti gli
arredi sacri che erano nella tenda. 5Il re Salomone e tutta la
comunità di Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all'arca
pecore e buoi che non si contavano né si calcolavano. 6I sacerdoti
introdussero l'arca dell'alleanza del Signore al suo posto nella cella del
tempio, cioè nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini. 7Difatti
i cherubini stendevano le ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue
stanghe dall'alto. 8Le stanghe erano più lunghe, per questo le loro
punte si vedevano dal Santo di fronte alla cella, ma non si vedevano di fuori;
tali cose ci sono fino ad oggi. 9Nell'arca non c'era nulla se non le
due tavole di pietra, che vi aveva deposte Mosè sull'Oreb, cioè le tavole
dell'alleanza conclusa dal Signore con gli Israeliti quando uscirono dal paese
d'Egitto.
10Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nuvola riempì
il tempio 11e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il
servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio. 12Allora
Salomone disse:
"Il Signore ha deciso di
abitare sulla nube.
13Io ti ho costruito una casa potente,
un luogo per la tua dimora perenne".
14Il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea di
Israele, mentre tutti i presenti stavano in piedi. 15Salomone disse:
"Benedetto il Signore, Dio di Israele, che ha adempiuto con potenza quanto
aveva promesso con la sua bocca a Davide mio padre: 16Da quando ho
fatto uscire Israele mio popolo dall'Egitto, io non mi sono scelto una città
fra tutte le tribù di Israele perché mi si costruisse una casa, ove abitasse il
mio nome; ora mi sono scelto Gerusalemme perché vi dimori il mio nome e mi sono
scelto Davide perché sia capo del popolo di Israele. 17Davide mio
padre aveva deciso di costruire un tempio al nome del Signore, Dio di Israele, 18ma
il Signore gli disse: Tu hai pensato di edificare un tempio al mio nome; hai
fatto bene a formulare tale progetto. 19Non tu costruirai il tempio,
ma il figlio che uscirà dai tuoi fianchi, lui costruirà un tempio al mio nome. 20Il
Signore ha attuato la parola che aveva pronunziata; io ho preso il posto di
Davide mio padre, mi sono seduto sul trono di Israele, come aveva preannunziato
il Signore, e ho costruito il tempio al nome del Signore, Dio di Israele. 21In
esso ho fissato un posto per l'arca, dove c'è l'alleanza che il Signore aveva
conclusa con i nostri padri quando li fece uscire dal paese di Egitto".
22Poi Salomone si pose davanti all'altare del Signore, di fronte a
tutta l'assemblea di Israele, e, stese le mani verso il cielo, 23disse:
"Signore, Dio di Israele, non c'è un Dio come te, né lassù nei cieli né
quaggiù sulla terra! Tu mantieni l'alleanza e la misericordia con i tuoi servi
che camminano davanti a te con tutto il cuore. 24Tu hai mantenuto
nei riguardi del tuo servo Davide mio padre quanto gli avevi promesso; quanto
avevi detto con la bocca l'hai adempiuto con potenza, come appare oggi. 25Ora,
Signore Dio di Israele, mantieni al tuo servo Davide mio padre quanto gli hai
promesso: Non ti mancherà un discendente che stia davanti a me e sieda sul
trono di Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta camminando
davanti a me come vi hai camminato tu. 26Ora, Signore Dio di
Israele, si adempia la parola che tu hai rivolta a Davide mio padre.
27Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco i cieli e i
cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho
costruita! 28Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua
supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo
oggi innalza davanti a te! 29Siano aperti i tuoi occhi notte e
giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: Lì sarà il mio nome!
Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.
30Ascolta la supplica del tuo servo e di Israele tuo popolo, quando
pregheranno in questo luogo. Ascoltali dal luogo della tua dimora, dal cielo;
ascolta e perdona.
31Se uno pecca contro il suo fratello e, perché gli è imposto un
giuramento di imprecazione, viene a giurare davanti al tuo altare in questo
tempio, 32tu ascoltalo dal cielo, intervieni e fa' giustizia con i
tuoi servi; condanna l'empio, facendogli ricadere sul capo la sua condotta, e
dichiara giusto l'innocente rendendogli quanto merita la sua innocenza.
33Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto di fronte al nemico
perché ha peccato contro di te, se si rivolge a te, se loda il tuo nome, se ti
prega e ti supplica in questo tempio, 34tu ascolta dal cielo,
perdona il peccato di Israele tuo popolo e fallo tornare nel paese che hai dato
ai suoi padri.
35Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno
peccato contro di te, se ti pregano in questo luogo, se lodano il tuo nome e si
convertono dal loro peccato perché tu li hai umiliati, 36tu ascolta
dal cielo e perdona il peccato dei tuoi servi e di Israele tuo popolo, ai quali
indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi la pioggia alla terra
che hai dato in eredità al tuo popolo.
37Quando nella regione ci sarà carestia o peste, carbonchio o
ruggine, invasione di locuste o di bruchi; quando il nemico assedierà il tuo
popolo in qualcuna delle sue porte o quando scoppierà un'epidemia o un flagello
qualsiasi; 38se uno qualunque oppure tutto Israele tuo popolo, dopo
avere provato il rimorso nel cuore, ti prega o supplica con le mani tese verso
questo tempio, 39tu ascoltalo dal cielo, luogo della tua dimora,
perdona, intervieni e rendi a ognuno secondo la sua condotta, tu che conosci il
suo cuore - tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini - 40perché
ti temano durante tutti i giorni della loro vita nel paese che hai dato ai
nostri padri.
41Anche lo straniero, che non appartiene a Israele tuo popolo, se
viene da un paese lontano a causa del tuo nome 42perché si sarà
sentito parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio
teso, se egli viene a pregare in questo tempio, 43tu ascoltalo dal
cielo, luogo della tua dimora, e soddisfa tutte le richieste dello straniero,
perché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come Israele
tuo popolo e sappiano che al tuo nome è stato dedicato questo tempio che io ho
costruito.
44Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro il suo nemico,
seguendo le vie in cui l'avrai indirizzato, se ti pregheranno rivolti verso la
città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 45ascolta
dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia.
46Quando peccheranno contro di te, poiché non c'è nessuno che non
pecchi, e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico e i loro
conquistatori li deporteranno in un paese ostile, lontano o vicino, 47se
nel paese in cui saranno deportati rientreranno in se stessi e faranno ritorno
a te supplicandoti nel paese della loro prigionia, dicendo: Abbiamo peccato,
abbiamo agito da malvagi e da empi, 48se torneranno a te con tutto
il cuore e con tutta l'anima nel paese dei nemici che li avranno deportati, e
ti supplicheranno rivolti verso il paese che tu hai dato ai loro padri, verso
la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 49tu
ascolta dal cielo, luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica
e rendi loro giustizia. 50Perdona al tuo popolo, che ha peccato
contro di te, tutte le ribellioni di cui si è reso colpevole verso di te, fa'
che i suoi deportatori gli usino misericordia, 51perché si tratta
del tuo popolo e della tua eredità, di coloro che hai fatto uscire dall'Egitto,
da una fornace per fondere il ferro.
52Siano attenti i tuoi occhi alla preghiera del tuo servo e del tuo
popolo Israele e ascoltali in quanto ti chiedono, 53perché tu li hai
separati da tutti i popoli del paese come tua proprietà secondo quanto avevi
dichiarato per mezzo di Mosè tuo servo, mentre facevi uscire, o Signore, i
nostri padri dall'Egitto".
54Quando Salomone ebbe finito di rivolgere al Signore questa
preghiera e questa supplica, si alzò davanti all'altare del Signore, dove era
inginocchiato con le palme tese verso il cielo, 55si mise in piedi e
benedisse tutta l'assemblea di Israele, a voce alta: 56"Benedetto
il Signore, che ha concesso tranquillità a Israele suo popolo, secondo la sua
parola. Non è venuta meno neppure una delle parole buone che aveva pronunziate
per mezzo di Mosè suo servo. 57Il Signore nostro Dio sia con noi
come è stato con i nostri padri; non ci abbandoni e non ci respinga, 58ma
volga piuttosto i nostri cuori verso di lui, perché seguiamo tutte le sue vie e
osserviamo i comandi, gli statuti e i decreti che ha imposti ai nostri padri. 59Queste
parole, usate da me per supplicare il Signore, siano presenti davanti al
Signore nostro Dio, giorno e notte, perché renda giustizia al suo servo e a
Israele suo popolo secondo le necessità di ogni giorno. 60Allora
tutti i popoli della terra sapranno che il Signore è Dio e che non ce n'è
altri. 61Il vostro cuore sarà tutto dedito al Signore nostro Dio,
perché cammini secondo i suoi decreti e osservi i suoi comandi, come avviene
oggi".
62Il re e tutto Israele offrirono un sacrificio davanti al Signore. 63Salomone
immolò al Signore, in sacrificio di comunione, ventiduemila buoi e
centoventimila pecore; così il re e tutti gli Israeliti dedicarono il tempio al
Signore. 64In quel giorno il re consacrò il centro del cortile di
fronte al tempio del Signore; infatti ivi offrì l'olocausto, l'oblazione e il
grasso dei sacrifici di comunione, perché l'altare di bronzo, che era davanti
al Signore, era troppo piccolo per contenere l'olocausto, l'oblazione e il
grasso dei sacrifici di comunione.
65In quell'occasione Salomone celebrò la festa davanti al Signore
nostro Dio per sette giorni: tutto Israele, dall'ingresso di Amat al torrente
d'Egitto, un'assemblea molto grande, era con lui. 66Nel giorno
ottavo congedò il popolo. I convenuti, salutato il re, tornarono alle loro
case, contenti e con la gioia nel cuore per tutto il bene concesso dal Signore
a Davide suo servo e a Israele suo popolo.
1Quando Salomone ebbe terminato di costruire il tempio
del Signore, la reggia e quanto aveva voluto attuare, 2il Signore
apparve per la seconda volta a Salomone, come gli era apparso in Gàbaon. 3Il
Signore gli disse: "Ho ascoltato la preghiera e la supplica che mi hai
rivolto; ho santificato questa casa, che tu hai costruita perché io vi ponga il
mio nome per sempre; i miei occhi e il mio cuore saranno rivolti verso di essa
per sempre.
4Se tu camminerai davanti a me, come vi camminò tuo padre, con cuore
integro e con rettitudine, se adempirai quanto ti ho comandato e se osserverai
i miei statuti e i miei decreti, 5io stabilirò il trono del tuo
regno su Israele per sempre, come ho promesso a Davide tuo padre: Non ti
mancherà mai un uomo sul trono di Israele. 6Ma se voi e i vostri
figli vi allontanerete da me, se non osserverete i comandi e i decreti che io
vi ho dati, se andrete a servire altri dèi e a prostrarvi davanti ad essi, 7eliminerò
Israele dal paese che ho dato loro, rigetterò da me il tempio che ho consacrato
al mio nome; Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. 8Riguardo
a questo tempio, già così eccelso, chiunque vi passerà vicino si stupirà e
fischierà, domandandosi: Perché il Signore ha agito così con questo paese e con
questo tempio? 9Si risponderà: Perché hanno abbandonato il Signore
loro Dio che aveva fatto uscire i loro padri dal paese d'Egitto, si sono legati
a dèi stranieri, prostrandosi davanti ad essi e servendoli; per questo il
Signore ha fatto piombare su di loro tutta questa sciagura".
10Venti anni dopo che Salomone aveva costruito i due edifici, il
tempio del Signore e la reggia, 11poiché Chiram, re di Tiro, aveva
fornito a Salomone legname di cedro e legname di abete e oro a piacere,
Salomone diede a Chiram venti villaggi nella regione della Galilea. 12Chiram
partì da Tiro per vedere i villaggi che Salomone gli aveva dati, ma non gli
piacquero. 13Perciò disse: "Sono questi i villaggi che tu mi
hai dati, fratello mio?". Li chiamò paese di Kabul, nome ancora in uso. 14Chiram
mandò al re centoventi talenti d'oro.
15Questa è l'occasione del lavoro forzato che reclutò il re Salomone
per costruire il tempio, la reggia, il Millo, le mura di Gerusalemme, Cazor,
Meghiddo, Ghezer. 16Il faraone, re d'Egitto, con una spedizione
aveva preso Ghezer, l'aveva data alle fiamme, aveva ucciso i Cananei che
abitavano nella città e poi l'aveva assegnata in dote alla figlia, moglie di
Salomone. 17Salomone riedificò Ghezer, Bet-Coròn inferiore, 18Baalat,
Tamàr nel deserto del paese 19e tutte le città di rifornimento che
gli appartenevano, le città per i suoi carri, quelle per i suoi cavalli e
quanto Salomone aveva voluto costruire in Gerusalemme, nel Libano e in tutto il
territorio del suo dominio. 20Quanti rimanevano degli Amorrei, degli
Hittiti, dei Perizziti, degli Evei e dei Gebusei, che non appartenevano agli
Israeliti, 21e cioè i discendenti rimasti dopo di loro nel paese,
coloro che gli Israeliti non erano riusciti a sterminare, Salomone li costrinse
ai lavori forzati, e tale è ancora la loro condizione. 22Ma degli Israeliti,
Salomone non assoggettò nessuno alla schiavitù: costoro divennero suoi
guerrieri, suoi ministri, suoi ufficiali, suoi scudieri, capi dei suoi carri e
dei suoi cavalieri. 23I capi dei prefetti, che dirigevano i lavori
per Salomone, erano cinquecentocinquanta; essi sovrintendevano alla massa
impiegata nei lavori.
24Dopo che la figlia del faraone si trasferì dalla città di Davide
alla casa che Salomone le aveva costruita, questi costruì il Millo.
25Tre volte all'anno Salomone offriva olocausti e sacrifici di
comunione sull'altare che aveva costruito per il Signore e bruciava incenso su
quello che era davanti al Signore. Così terminò il tempio.
26Salomone costruì anche una flotta in Ezion-Gheber, cioè in Elat,
sulla riva del Mare Rosso nella regione di Edom. 27Chiram inviò
sulle navi i suoi servi, marinai che conoscevano il mare, insieme con i servi
di Salomone. 28Andarono in Ofir, ove presero oro - quattrocentoventi
talenti - e lo portarono al re Salomone.
1La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne
per metterlo alla prova con enigmi. 2Venne in Gerusalemme con
ricchezze molto grandi, con cammelli carichi di aromi, d'oro in grande quantità
e di pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli disse quanto aveva pensato. 3Salomone
rispose a tutte le sue domande, nessuna ve ne fu che non avesse risposta o che
restasse insolubile per Salomone. 4La regina di Saba, quando ebbe
ammirato tutta la saggezza di Salomone, il palazzo che egli aveva costruito, 5i
cibi della sua tavola, gli alloggi dei suoi dignitari, l'attività dei suoi
ministri, le loro divise, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nel
tempio del Signore, rimase senza fiato. 6Allora disse al re:
"Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e
sulla tua saggezza! 7Io non avevo voluto credere a quanto si diceva,
finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non me n'era
stata riferita neppure una metà! Quanto alla saggezza e alla prosperità, superi
la fama che io ne ho udita. 8Beati i tuoi uomini, beati questi tuoi
ministri che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua saggezza! 9Sia
benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te sì da collocarti sul
trono di Israele. Nel suo amore eterno per Israele il Signore ti ha stabilito
re perché tu eserciti il diritto e la giustizia". 10Essa diede
al re centoventi talenti d'oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non
arrivarono mai tanti aromi quanti ne portò la regina di Saba a Salomone. 11Inoltre,
la flotta di Chiram, che caricava oro in Ofir, portò da Ofir legname di sandalo
in gran quantità e pietre preziose. 12Con il legname di sandalo il
re fece ringhiere per il tempio e per la reggia, cetre e arpe per i cantori.
Mai più arrivò, né mai più si vide fino ad oggi, tanto legno di sandalo.
13Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto essa desiderava e
aveva domandato, oltre quanto le aveva dato con mano regale. Quindi essa tornò
nel suo paese con i suoi servi.
14La quantità d'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno
era di seicentosessantasei talenti, 15senza contare quanto ne
proveniva dai trafficanti e dai commercianti, da tutti i re dell'Arabia e dai
governatori del paese.
16Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per
ciascuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, 17e trecento scudi
piccoli d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò tre mine d'oro, e il re
li collocò nel palazzo della Foresta del Libano.
18Inoltre, il re fece un grande trono d'avorio che rivestì d'oro
puro. 19Il trono aveva sei gradini; sullo schienale c'erano teste di
vitello; il sedile aveva due bracci laterali, ai cui fianchi si ergevano due
leoni. 20Dodici leoni si ergevano di qua e di là, sui sei gradini;
non ne esistevano di simili in nessun regno.
21Tutti i vasi per le bevande del re Salomone erano d'oro; tutti gli
arredi del palazzo della Foresta del Libano erano d'oro fino; al tempo di
Salomone l'argento non si stimava nulla. 22Difatti il re aveva in
mare la flotta di Tarsis, oltre la flotta di Chiram; ogni tre anni la flotta di
Tarsis portava carichi d'oro e d'argento, d'avorio, di scimmie e di babbuini.
23Il re Salomone superò, dunque, per ricchezza e saggezza, tutti i
re della terra. 24In ogni parte della terra si desiderava di
avvicinare Salomone per ascoltare la saggezza che Dio aveva messo nel suo
cuore. 25Ognuno gli portava, ogni anno, offerte d'argento e oggetti
d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli.
26Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e
dodicimila cavalli, distribuiti nelle città per i carri e presso il re in
Gerusalemme. 27Fece sì che in Gerusalemme l'argento abbondasse come
le pietre e rese il legname di cedro tanto comune quanto i sicomòri che
crescono nella Sefela. 28I cavalli di Salomone provenivano da Muzri
e da Kue; i mercanti del re li compravano in Kue. 29Un carro,
importato da Muzri, costava seicento sicli d'argento, un cavallo
centocinquanta. In tal modo tutti i re degli Hittiti e i re di Aram vendevano i
loro cavalli.
1Ma il re Salomone amò donne straniere, moabite, ammonite,
idumee, di Sidòne e hittite, 2appartenenti a popoli, di cui aveva
detto il Signore agli Israeliti: "Non andate da loro ed essi non vengano
da voi: perché certo faranno deviare i vostri cuori dietro i loro dèi".
Salomone si legò a loro per amore. 3Aveva settecento principesse per
mogli e trecento concubine; le sue donne gli pervertirono il cuore. 4Quando
Salomone fu vecchio, le sue donne l'attirarono verso dèi stranieri e il suo
cuore non restò più tutto con il Signore suo Dio come il cuore di Davide suo
padre. 5Salomone seguì Astàrte, dea di quelli di Sidòne, e Milcom,
obbrobrio degli Ammoniti. 6Salomone commise quanto è male agli occhi
del Signore e non fu fedele al Signore come lo era stato Davide suo padre.
7Salomone costruì un'altura in onore di Camos, obbrobrio dei
Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme, e anche in onore di Milcom,
obbrobrio degli Ammoniti. 8Allo stesso modo fece per tutte le sue
donne straniere, che offrivano incenso e sacrifici ai loro dèi.
9Il Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva distolto
il cuore dal Signore Dio d'Israele, che gli era apparso due volte 10e
gli aveva comandato di non seguire altri dèi, ma Salomone non osservò quanto
gli aveva comandato il Signore. 11Allora disse a Salomone:
"Poiché ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza né i
decreti che ti avevo impartiti, ti strapperò via il regno e lo consegnerò a un
tuo suddito. 12Tuttavia non farò ciò durante la tua vita per amore
di Davide tuo padre; lo strapperò dalla mano di tuo figlio. 13Ma non
tutto il regno gli strapperò; una tribù la darò a tuo figlio per amore di
Davide mio servo e per amore di Gerusalemme, città da me eletta".
14Il Signore suscitò contro Salomone un avversario, l'idumeo Hadàd
che era della stirpe regale di Edom. 15Dopo la disfatta inflitta da
Davide a Edom, quando Ioab capo dell'esercito era andato a seppellire i
cadaveri e aveva ucciso tutti i maschi di Edom - 16Ioab e tutto
Israele vi si erano fermati sei mesi per sterminare tutti i maschi di Edom - 17Hadàd
con alcuni Idumei a servizio del padre fuggì in Egitto. Allora Hadàd era
giovinetto. 18Essi partirono da Madian e andarono in Paran; presero
con sé uomini di Paran e andarono in Egitto dal faraone, che ospitò Hadàd, gli
assicurò il mantenimento, parlò con lui e gli assegnò terreni. 19Hadàd
trovò grazia agli occhi del faraone, che gli diede in moglie una sua cognata,
la sorella della regina Tafni. 20La sorella di Tafni gli partorì il
figlio Ghenubàt, che Tafni allevò nel palazzo del faraone. Ghenubàt visse nella
casa del faraone tra i figli del faraone. 21Quando Hadàd seppe in
Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che era morto Ioab
capo dell'esercito, disse al faraone: "Lasciami partire; voglio andare nel
mio paese". 22Il faraone gli rispose: "Ti manca forse
qualcosa nella mia casa perché tu cerchi di andare nel tuo paese?". Quegli
soggiunse: "No! ma, ti prego, lasciami andare". 25bEcco il
male fatto da Hadàd: fu nemico di Israele e regnò su Edom.
23Dio suscitò contro Salomone un altro avversario, Razòn figlio di
Eliada, che era fuggito da Hadad-Èzer re di Zoba, suo signore. 24Egli
adunò gente contro di lui e divenne capo di una banda, quando Davide aveva
massacrato gli Aramei. Quindi egli prese Damasco, vi si stabilì e ne divenne
re. 25aFu avversario di Israele per tutta la vita di Salomone.
26Anche Geroboamo, figlio dell'efraimita Nebàt, di Zereda - sua
madre, una vedova, si chiamava Zerua -, mentre era al servizio di Salomone,
insorse contro il re. 27La causa della sua ribellione al re fu la
seguente: Salomone costruiva il Millo e chiudeva la breccia apertasi nella
città di Davide suo padre; 28Geroboamo era un uomo di riguardo;
Salomone, visto come il giovane lavorava, lo nominò sorvegliante di tutti gli
operai della casa di Giuseppe. 29In quel tempo Geroboamo, uscito da
Gerusalemme, incontrò per strada il profeta Achia di Silo, che indossava un
mantello nuovo; erano loro due soli, in campagna. 30Achia afferrò il
mantello nuovo che indossava e lo lacerò in dodici pezzi. 31Quindi
disse a Geroboamo: "Prendine dieci pezzi, poiché dice il Signore, Dio di
Israele: Ecco lacererò il regno dalla mano di Salomone e ne darò a te dieci
tribù. 32A lui rimarrà una tribù a causa di Davide mio servo e a
causa di Gerusalemme, città da me scelta fra tutte le tribù di Israele. 33Ciò
avverrà perché egli mi ha abbandonato, si è prostrato davanti ad Astàrte dea di
quelli di Sidòne, a Camos dio dei Moabiti, e a Milcom dio degli Ammoniti, e non
ha seguito le mie vie compiendo ciò che è retto ai miei occhi, osservando i
miei comandi e i miei decreti, come aveva fatto Davide suo padre. 34Non
gli toglierò il regno di mano, perché l'ho stabilito capo per tutti i giorni
della sua vita a causa di Davide, mio servo da me scelto, il quale ha osservato
i miei comandi e i miei decreti. 35Toglierò il regno dalla mano di
suo figlio e ne consegnerò a te dieci tribù. 36A suo figlio lascerò
una tribù perché a causa di Davide mio servo ci sia sempre una lampada dinanzi
a me in Gerusalemme, città che mi sono scelta per porvi il mio nome. 37Io
prenderò te e tu regnerai su quanto vorrai; sarai re di Israele. 38Se
ascolterai quanto ti comanderò, se seguirai le mie vie e farai quanto è giusto
ai miei occhi osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha fatto Davide
mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile come l'ho edificata
per Davide. Ti consegnerò Israele; 39umilierò la discendenza di
Davide per questo motivo, ma non per sempre".
40Salomone cercò di uccidere Geroboamo, il quale però trovò rifugio
in Egitto presso Sisach, re di quella regione. Geroboamo rimase in Egitto fino
alla morte di Salomone.
41Le altre gesta di Salomone, le sue azioni e la sua sapienza, sono
descritte nel libro della gesta di Salomone. 42Il tempo in cui
Salomone aveva regnato in Gerusalemme su tutto Israele fu di quaranta anni. 43Salomone
si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide suo padre;
gli succedette nel regno il figlio Roboamo.
1Roboamo andò in Sichem, perché tutto Israele era
convenuto in Sichem per proclamarlo re. 2Quando lo seppe, Geroboamo
figlio di Nebàt, che era ancora in Egitto ove si era rifugiato per paura del re
Salomone, tornò dall'Egitto. 3Lo mandarono a chiamare e Geroboamo
venne con tutta l'assemblea di Israele e dissero a Roboamo: 4"Tuo
padre ci ha imposto un pesante giogo; ora tu alleggerisci la dura schiavitù di
tuo padre e il giogo pesante che quegli ci ha imposto e noi ti serviremo".
5Rispose loro: "Ritiratevi per tre giorni; poi tornerete da
me". Il popolo se ne andò. 6Il re Roboamo si consigliò con gli
anziani, che erano stati al servizio di Salomone suo padre durante la sua vita,
domandando: "Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?".
7Gli dissero: "Se oggi ti mostrerai arrendevole verso questo
popolo, se darai loro soddisfazione, se dirai loro parole gentili, essi saranno
tuoi servi per sempre". 8Ma egli trascurò il consiglio che gli
anziani gli avevano dato e si consultò con giovani che erano cresciuti con lui
ed erano al suo servizio. 9Domandò loro: "Che cosa mi
consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha chiesto di alleggerire il
giogo imposto loro da mio padre?". 10I giovani che erano
cresciuti con lui gli dissero: "Così risponderai a questo popolo, che ti
ha chiesto: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, tu alleggeriscilo! così
dirai loro: Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre. 11Ora,
se mio padre vi caricò di un giogo pesante, io renderò ancora più grave il
vostro giogo; mio padre vi castigò con fruste, io vi castigherò con
flagelli".
12Quando Geroboamo e tutto il popolo si presentarono a Roboamo il
terzo giorno, come il re aveva ordinato affermando: "Ritornate da me il
terzo giorno", 13il re rispose duramente al popolo respingendo
il consiglio degli anziani; 14egli disse loro secondo il consiglio
dei giovani: "Mio padre vi ha imposto un giogo pesante; io renderò ancora
più grave il vostro giogo. Mio padre vi ha castigati con fruste, io vi
castigherò con flagelli". 15Il re non ascoltò il popolo; ciò
accadde per disposizione del Signore, perché si attuasse la parola che il
Signore aveva rivolta a Geroboamo, figlio di Nebàt, per mezzo di Achia di Silo.
16Quando compresero che il re non dava loro ascolto, tutti gli
Israeliti risposero al re:
"Che parte abbiamo con
Davide?
Non abbiamo eredità con il figlio di Iesse!
Alle tue tende, Israele!
Ora pensa alla tua casa, Davide!".
Israele andò alle sue tende. 17Sugli
Israeliti che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo.
18Il re Roboamo mandò Adoniram, che era sovrintendente ai lavori
forzati, ma tutti gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì. Allora il re
Roboamo salì in fretta sul carro per fuggire in Gerusalemme. 19Israele
si ribellò alla casa di Davide fino ad oggi.
20Quando tutto Israele seppe che era tornato Geroboamo, lo mandarono
a chiamare perché partecipasse all'assemblea; lo proclamarono re di tutto
Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, se non la tribù di Giuda.
21Roboamo, giunto in Gerusalemme, convocò tutta la casa di Giuda e
la tribù di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere contro
Israele e per restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone. 22Ma
il Signore disse a Semeia, uomo di Dio: 23"Riferisci a Roboamo
figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al
resto del popolo: 24Dice il Signore: Non marciate per combattere
contro i vostri fratelli israeliti; ognuno ritorni a casa, perché questa
situazione è stata voluta da me". Ascoltarono la parola del Signore e
tornarono indietro come aveva ordinato loro il Signore.
25Geroboamo fortificò Sichem sulle montagne di Èfraim e vi pose la
residenza. Uscito di lì, fortificò Penuèl.
26Geroboamo pensò: "In questa situazione il regno potrebbe
tornare alla casa di Davide. 27Se questo popolo verrà a Gerusalemme
per compiervi sacrifici nel tempio, il cuore di questo popolo si rivolgerà
verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda; mi uccideranno e ritorneranno
da Roboamo, re di Giuda". 28Consigliatosi, il re preparò due
vitelli d'oro e disse al popolo: "Siete andati troppo a Gerusalemme! Ecco,
Israele, il tuo dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto". 29Ne
collocò uno a Betel e l'altro lo pose in Dan. 30Questo fatto portò
al peccato; il popolo, infatti, andava sino a Dan per prostrarsi davanti a uno
di quelli.
31Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti, presi qua e
là dal popolo, i quali non erano discendenti di Levi. 32Geroboamo
istituì una festa nell'ottavo mese, il quindici del mese, simile alla festa che
si celebrava in Giuda. Egli stesso salì sull'altare; così fece a Betel per sacrificare
ai vitelli che aveva eretti; a Betel stabilì sacerdoti dei templi da lui eretti
sulle alture. 33Il quindici dell'ottavo mese salì sull'altare che
aveva eretto a Betel; istituì una festa per gli Israeliti e salì sull'altare
per offrire incenso.
1Un uomo di Dio, per comando del Signore, si portò da
Giuda a Betel, mentre Geroboamo stava sull'altare per offrire incenso. 2Per
comando del Signore, quegli gridò verso l'altare: "Altare, altare, così
dice il Signore: Ecco nascerà un figlio nella casa di Davide, chiamato Giosia,
il quale immolerà su di te i sacerdoti delle alture che hanno offerto incenso
su di te, e brucerà su di te ossa umane". 3E ne diede una
prova, dicendo: "Questa è la prova che il Signore parla: ecco l'altare si
spaccherà e si spanderà la cenere che vi è sopra". 4Appena
sentì il messaggio che l'uomo di Dio aveva proferito contro l'altare di Betel,
il re Geroboamo tese la mano dall'altare dicendo: "Afferratelo!". Ma
la sua mano, tesa contro di quello, gli si paralizzò e non la poté ritirare a
sé. 5L'altare si spaccò e si sparse la cenere dell'altare secondo il
segno dato dall'uomo di Dio per comando del Signore. 6Presa la
parola, il re disse all'uomo di Dio: "Placa il volto del Signore tuo Dio e
prega per me perché mi sia resa la mia mano". L'uomo di Dio placò il volto
del Signore e la mano del re tornò come era prima. 7All'uomo di Dio
il re disse: "Vieni a casa con me per rinfrancarti; ti darò un
regalo". 8L'uomo di Dio rispose al re: "Anche se mi dessi
metà della tua casa, non verrei con te e non mangerei né berrei nulla in questo
luogo, 9perché mi è stato ordinato per comando del Signore: Non
mangiare e non bere nulla e non tornare per la strada percorsa
nell'andata". 10Se ne andò per un'altra strada e non tornò per
quella che aveva percorsa venendo a Betel.
11Ora viveva a Betel un vecchio profeta, al quale i figli andarono a
riferire quanto aveva fatto quel giorno l'uomo di Dio a Betel; essi riferirono
al loro padre anche le parole che quegli aveva dette al re. 12Il
vecchio profeta domandò loro: "Quale via ha preso?". I suoi figli gli
indicarono la via presa dall'uomo di Dio, che era venuto da Giuda. 13Ed
egli disse ai suoi figli: "Sellatemi l'asino!". Gli sellarono l'asino
ed egli vi montò sopra 14per inseguire l'uomo di Dio che trovò
seduto sotto una quercia. Gli domandò: "Sei tu l'uomo di Dio, venuto da
Giuda?". Rispose: "Sono io". 15L'altro gli disse:
"Vieni a casa con me per mangiare qualcosa". 16Egli
rispose: "Non posso venire con te né mangiare o bere nulla in questo
luogo, 17perché ho ricevuto questo comando per ordine del Signore:
Non mangiare e non bere là nulla e non ritornare per la strada percorsa
nell'andata". 18Quegli disse: "Anch'io sono profeta come
te; ora un angelo mi ha detto per ordine di Dio: Fallo tornare con te nella tua
casa, perché mangi e beva qualcosa". Egli mentiva a costui, 19che
ritornò con lui, mangiò e bevve nella sua casa.
20Mentre essi stavano seduti a tavola, il Signore parlò al profeta
che aveva fatto tornare indietro l'altro 21ed egli gridò all'uomo di
Dio che era venuto da Giuda: "Così dice il Signore: Poiché ti sei
ribellato all'ordine del Signore, non hai ascoltato il comando che ti ha dato
il Signore tuo Dio, 22sei tornato indietro, hai mangiato e bevuto in
questo luogo, sebbene ti fosse stato prescritto di non mangiarvi o bervi nulla,
il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri". 23Dopo
che ebbero mangiato e bevuto, l'altro sellò l'asino per il profeta che aveva
fatto ritornare 24e quegli partì. Un leone lo trovò per strada e
l'uccise; il suo cadavere rimase steso sulla strada, mentre l'asino se ne stava
là vicino e anche il leone stava vicino al cadavere. 25Ora alcuni
passanti videro il cadavere steso sulla strada e il leone che se ne stava
vicino al cadavere. Essi andarono e divulgarono il fatto nella città ove
dimorava il vecchio profeta. 26Avendolo saputo, il profeta che
l'aveva fatto ritornare dalla strada disse: "Quello è un uomo di Dio, che
si è ribellato all'ordine del Signore; per questo il Signore l'ha consegnato al
leone, che l'ha abbattuto e ucciso secondo la parola comunicatagli dal
Signore". 27Egli aggiunse ai figli: "Sellatemi
l'asino". Quando l'asino fu sellato, 28egli andò e trovò il
cadavere di lui steso sulla strada con l'asino e il leone accanto. Il leone non
aveva mangiato il cadavere né sbranato l'asino. 29Il profeta prese
il cadavere dell'uomo di Dio, lo sistemò sull'asino e se lo portò nella città
dove abitava, per piangerlo e seppellirlo. 30Depose il cadavere nel
proprio sepolcro e fece il lamento su di lui: "Ohimè, fratello mio!".
31Dopo averlo sepolto, disse ai figli: "Alla mia morte mi
seppellirete nel sepolcro in cui è stato sepolto l'uomo di Dio; porrete le mie
ossa vicino alle sue, 32poiché certo si avvererà la parola che egli
gridò, per ordine del Signore, contro l'altare di Betel e contro tutti i
santuari delle alture che sono nelle città di Samaria".
33Dopo questo fatto, Geroboamo non si convertì dalla sua condotta
perversa. Egli continuò a prendere qua e là dal popolo i sacerdoti delle alture
e a chiunque lo desiderasse dava l'investitura e quegli diveniva sacerdote
delle alture. 34Tale condotta costituì, per la casa di Geroboamo, il
peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla terra.
1In quel tempo si ammalò Abia, figlio di Geroboamo. 2Geroboamo
disse alla moglie: "Alzati, cambia vestito perché non si sappia che tu sei
la moglie di Geroboamo e va' a Silo. Là c'è il profeta Achia, colui che mi
disse che avrei regnato su questo popolo. 3Prendi con te dieci pani,
focacce e un vaso di miele; va' da lui. Egli ti rivelerà che cosa avverrà del
ragazzo". 4La moglie di Geroboamo fece così. Si alzò, andò in
Silo ed entrò nella casa di Achia, il quale non poteva vedere, perché i suoi
occhi erano offuscati per la vecchiaia.
5Il Signore aveva detto ad Achia: "Ecco, la moglie di Geroboamo
viene per chiederti un oracolo sul figlio, che è malato; tu le dirai questo e
questo. Arriva travestita". 6Appena Achia sentì il rumore dei
piedi di lei che arrivava alla porta, disse: "Entra, moglie di Geroboamo.
Perché ti sei travestita così? Io ho per te cattive notizie. 7Su,
riferisci a Geroboamo: Dice il Signore, Dio di Israele: Io ti ho innalzato
dalla turba del popolo costituendoti capo del popolo di Israele, 8ho
strappato il regno dalla casa di Davide e l'ho consegnato a te. Ma tu non ti
sei comportato come il mio servo Davide, che osservò i miei comandi e mi seguì
con tutto il cuore, facendo solo quanto è giusto davanti ai miei occhi, 9anzi
hai agito peggio di tutti i tuoi predecessori e sei andato a fabbricarti altri
dèi e immagini fuse per provocarmi, mentre hai gettato me dietro alle tue
spalle. 10Per questo, ecco, manderò la sventura sulla casa di
Geroboamo, distruggerò nella casa di Geroboamo ogni maschio, schiavo o libero
in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo come si spazza lo sterco fino alla
sua totale scomparsa. 11I cani divoreranno quanti della casa di
Geroboamo moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli
uccelli dell'aria, perché il Signore ha parlato. 12Ma tu alzati,
torna a casa; quando i tuoi piedi raggiungeranno la città, il bambino morirà. 13Ne
faranno il lamento tutti gli Israeliti e lo seppelliranno, perché soltanto
costui della famiglia di Geroboamo entrerà in un sepolcro, perché in lui solo
si è trovato qualcosa di buono da parte del Signore Dio di Israele nella
famiglia di Geroboamo. 14Il Signore stabilirà su Israele un suo re,
che distruggerà la famiglia di Geroboamo. 15Inoltre il Signore
percuoterà Israele, il cui agitarsi sarà simile all'agitarsi di una canna
sull'acqua. Eliminerà Israele da questo ottimo paese da lui dato ai loro padri
e li disperderà oltre il fiume perché si sono eretti i loro pali sacri,
provocando così il Signore. 16Il Signore abbandonerà Israele a causa
dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele".
17La moglie di Geroboamo si alzò e se ne andò a Tirza. Proprio
mentre essa entrava nella soglia di casa, il giovinetto morì. 18Lo
seppellirono e tutto Israele ne fece il lamento, secondo la parola del Signore
comunicata per mezzo del suo servo, il profeta Achia.
19Le altre gesta di Geroboamo, le sue guerre e il suo regno, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 20La durata
del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; egli si addormentò con i suoi padri
e gli succedette nel regno Nadàb suo figlio.
21Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva quarantun anni
quando divenne re; regnò diciassette anni in Gerusalemme, città scelta dal
Signore fra tutte le tribù di Israele per collocarvi il suo nome. Sua madre,
ammonita, si chiamava Naama. 22Giuda fece ciò che è male agli occhi
del Signore; essi provocarono il Signore a gelosia più di quanto non l'avessero
fatto tutti i loro padri, con i loro peccati. 23Anch'essi si
costruirono alture, stele e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero
verde. 24Inoltre nel paese c'erano prostituti sacri, i quali
rinnovarono tutti gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciati davanti
agli Israeliti.
25Nell'anno quinto del re Roboamo, il re di Egitto, Sisach, assalì
Gerusalemme. 26Costui depredò i tesori del tempio e vuotò la reggia
dei suoi tesori. Prese anche gli scudi d'oro fatti da Salomone. 27Roboamo
li sostituì con scudi di bronzo, che affidò agli ufficiali delle guardie
addette alle porte della reggia. 28Ogni volta che il re andava nel
tempio, le guardie li prendevano, poi li riportavano nella sala delle guardie.
29Le altre gesta di Roboamo, tutte le sue azioni, sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda. 30Ci fu guerra continua fra
Roboamo e Geroboamo. 31Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu
sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Abiam.
1Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo, figlio di
Nebàt, divenne re su Giuda Abiam. 2Egli regnò tre anni in
Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Assalonne. 3Egli
imitò tutti i peccati che suo padre aveva commessi prima di lui; il suo cuore
non fu sottomesso al Signore suo Dio, come lo era stato il cuore di Davide suo
antenato. 4Ma, per amore di Davide, il Signore suo Dio gli concesse
una lampada in Gerusalemme, innalzandone il figlio dopo di lui e rendendo
stabile Gerusalemme, 5perché Davide aveva fatto ciò che è giusto
agli occhi del Signore e non aveva traviato dai comandi che il Signore gli
aveva impartiti, durante tutta la sua vita, se si eccettua il caso di Uria
l'Hittita.
6Le altre gesta di Abiam, tutte le sue azioni, sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda. 7Ci fu guerra fra Abiam e
Geroboamo. 8Abiam si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella
città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Asa.
9Nell'anno ventesimo di Geroboamo, re di Israele, divenne re su
Giuda Asa. 10Costui regnò quarantun anni in Gerusalemme. Sua madre
si chiamava Maaca, figlia di Assalonne. 11Asa, come Davide suo
antenato, fece ciò che è giusto agli occhi del Signore. 12Eliminò i
prostituti sacri dal paese e allontanò tutti gli idoli eretti da suo padre. 13Anche
sua madre Maaca egli privò della dignità di regina madre, perché essa aveva
eretto un obbrobrio in onore di Asera; Asa abbatté l'obbrobrio e lo bruciò
nella valle del torrente Cedron. 14Ma non scomparvero le alture,
anche se il cuore di Asa si mantenne integro nei riguardi del Signore per tutta
la sua vita. 15Fece portare nel tempio le offerte consacrate da suo
padre e quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e vasi.
16Ci fu guerra fra Asa e Baasa, re di Israele, per tutta la loro
vita. 17Baasa, re di Israele, assalì Giuda; egli fortificò Rama per
impedire le comunicazioni con Asa re di Giuda. 18Asa prese tutto
l'argento e l'oro depositato nei tesori del tempio e nei tesori della reggia,
li consegnò ai suoi ministri, che li portarono per ordine del re Asa a
Ben-Hadàd, figlio di Tab-Rimmòn, figlio di Chezion, re d'Aram, che risiedeva in
Damasco, con la proposta: 19"Ci sia un'alleanza fra me e te,
come ci fu fra mio padre e tuo padre. Ecco ti mando un dono d'argento e d'oro.
Su, rompi la tua alleanza con Baasa, re di Israele, sì che egli si ritiri da
me". 20Ben-Hadàd ascoltò il re Asa; mandò contro le città di
Israele i capi delle sue forze armate, occupò Iion, Dan, Abel-Bet-Maaca e
l'intera regione di Genèsaret, compreso tutto il territorio di néftali. 21Quando
lo seppe, Baasa smise di fortificare Rama e tornò in Tirza. 22Allora
il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, senza esclusione alcuna; costoro
presero da Rama le pietre e il legname che Baasa aveva usato per le
costruzioni. Con tale materiale il re Asa fortificò Gheba di Beniamino e Mizpà.
23Le altre gesta di Asa, tutte le sue prodezze e tutte le sue
azioni, le città che egli edificò, sono descritte nel libro delle Cronache dei
re di Giuda. Egli nella sua vecchiaia ebbe la podàgra. 24Asa si
addormentò con i suoi padri; fu sepolto nella città di Davide suo antenato e al
suo posto divenne re suo figlio Giòsafat.
25Nadàb, figlio di Geroboamo, divenne re d'Israele nell'anno secondo
di Asa, re di Giuda, e regnò su Israele tre anni. 26Egli fece ciò
che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di suo padre e il
peccato che questi aveva fatto commettere a Israele. 27Contro di lui
congiurò Baasa figlio di Achia, della casa di Ìssacar, e lo assassinò in
Ghibbeton che apparteneva ai Filistei, mentre Nadàb e tutto Israele assediavano
Ghibbeton. 28Baasa lo uccise nell'anno terzo di Asa re di Giuda, e
divenne re al suo posto. 29Appena divenuto re, egli distrusse tutta
la famiglia di Geroboamo: non lasciò vivo nessuno di quella stirpe, ma la
distrusse tutta, secondo la parola del Signore pronunziata per mezzo del suo
servo Achia di Silo, 30a causa dei peccati di Geroboamo, commessi da
lui e fatti commettere a Israele, e a causa dello sdegno a cui aveva provocato
il Signore Dio di Israele.
31Le altre gesta di Nadàb e tutte le sue azioni sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Israele. 32Ci fu guerra fra Asa e
Baasa, re di Israele, per tutta la loro vita.((16))
33Nell'anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasa, figlio di Achia,
divenne re d'Israele in Tirza. Regnò ventiquattro anni. 34Fece ciò
che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di Geroboamo e il
peccato che questi aveva fatto commettere a Israele.
1La parola del Signore fu rivolta a Ieu figlio di
Canàni contro Baasa: 2"Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho
costituito capo del popolo di Israele, ma tu hai imitato la condotta di
Geroboamo e hai fatto peccare Israele mio popolo fino a provocarmi con i loro
peccati. 3Ecco, io spazzerò Baasa e la sua casa e renderò la tua
casa come la casa di Geroboamo figlio di Nebàt. 4I cani divoreranno
quanti della casa di Baasa moriranno in città; quelli morti in campagna li
divoreranno gli uccelli dell'aria".
5Le altre gesta di Baasa, le sue azioni e le sue prodezze, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 6Baasa si
addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Tirza e al suo posto regnò suo
figlio Ela.
7Attraverso il profeta Ieu figlio di Canàni la parola del Signore fu
rivolta a Baasa e alla sua casa. Dio condannò Baasa per tutto il male che aveva
commesso agli occhi del Signore, irritandolo con le sue opere, tanto che la sua
casa era diventata come quella di Geroboamo, e perché egli aveva sterminato
quella famiglia.
8Nell'anno ventiseiesimo di Asa re di Giuda, su Israele in Tirza
divenne re Ela figlio di Baasa; regnò due anni. 9Contro di lui
congiurò un suo ufficiale, Zimri, capo di una metà dei carri. Mentre quegli, in
Tirza, beveva e si ubriacava nella casa di Arza, maggiordomo in Tirza, 10arrivò
Zimri, lo sconfisse, l'uccise nell'anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, e
regnò al suo posto. 11Quando divenne re, appena seduto sul suo
trono, distrusse tutta la famiglia di Baasa; non lasciò sopravvivere alcun
maschio fra i suoi parenti e amici. 12Zimri distrusse tutta la
famiglia di Baasa secondo la parola che il Signore aveva rivolta contro Baasa
per mezzo del profeta Ieu, 13a causa di tutti i peccati di Baasa e
dei peccati di Ela suo figlio, di quelli commessi da loro e di quelli fatti
commettere a Israele, irritando con le loro vanità il Signore Dio di Israele.
14Le altre gesta di Ela e tutte le sue azioni sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Israele.
15Nell'anno ventisettesimo di Asa re di Giuda, Zimri divenne re per
sette giorni in Tirza, mentre il popolo era accampato contro Ghibbeton, che
apparteneva ai Filistei. 16Quando il popolo accampato colà venne a
sapere che Zimri si era ribellato e aveva ucciso il re, tutto Israele in quello
stesso giorno, nell'accampamento, proclamò re di Israele Omri, capo
dell'esercito. 17Omri e tutto Israele, abbandonata Ghibbeton,
andarono a Tirza. 18Quando vide che era stata presa la città, Zimri
entrò nella fortezza della reggia, incendiò il palazzo e così morì bruciato. 19Ciò
avvenne a causa del peccato che egli aveva commesso compiendo ciò che è male
agli occhi del Signore, imitando la condotta di Geroboamo e il peccato con cui
aveva fatto peccare Israele.
20Le altre gesta di Zimri e la congiura da lui organizzata sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
21Allora il popolo di Israele si divise in due parti. Una metà
parteggiava per Tibni, figlio di Ghinat, con il proposito di proclamarlo re;
l'altra metà parteggiava per Omri. 22Il partito di Omri prevalse su
quello di Tibni figlio di Ghinat. Tibni morì e Omri divenne re.
23Nell'anno trentunesimo di Asa re di Giuda, divenne re di Israele
Omri. Regnò dodici anni, di cui sei in Tirza. 24Poi acquistò il
monte Someron da Semer per due talenti d'argento. Costruì sul monte e chiamò la
città che ivi edificò Samaria dal nome di Semer, proprietario del monte. 25Omri
fece ciò che è male agli occhi del Signore, peggio di tutti i suoi
predecessori. 26Imitò in tutto la condotta di Geroboamo, figlio di
Nebàt, e i peccati che quegli aveva fatto commettere a Israele, provocando con
le loro vanità a sdegno il Signore, Dio di Israele.
27Le altre gesta di Omri, tutte le sue azioni e le sue prodezze,
sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 28Omri si
addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto divenne re
suo figlio Acab.
29Acab figlio di Omri divenne re su Israele nell'anno trentottesimo
di Asa re di Giuda. Acab figlio di Omri regnò su Israele in Samaria ventidue
anni. 30Acab figlio di Omri fece ciò che è male agli occhi del
Signore, peggio di tutti i suoi predecessori. 31Non gli bastò
imitare il peccato di Geroboamo figlio di Nebàt; ma prese anche in moglie
Gezabele figlia di Et-Bàal, re di quelli di Sidone, e si mise a servire Baal e
a prostrarsi davanti a lui. 32Eresse un altare a Baal nel tempio di
Baal, che egli aveva costruito in Samaria. 33Acab eresse anche un
palo sacro e compì ancora altre cose irritando il Signore Dio di Israele, più
di tutti i re di Israele suoi predecessori.
34Nei suoi giorni Chiel di Betel ricostruì Gèrico; gettò le
fondamenta sopra Abiram suo primogenito e ne innalzò le porte sopra Segub suo
ultimogenito, secondo la parola pronunziata dal Signore per mezzo di Giosuè,
figlio di Nun.
1Elia, il Tisbita, uno degli abitanti di Gàlaad, disse
ad Acab: "Per la vita del Signore, Dio di Israele, alla cui presenza io
sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo dirò
io".
2A lui fu rivolta questa parola del Signore: 3"Vattene
di qui, dirigiti verso oriente; nasconditi presso il torrente Cherit, che è a
oriente del Giordano. 4Ivi berrai al torrente e i corvi per mio
comando ti porteranno il tuo cibo". 5Egli eseguì l'ordine del
Signore; andò a stabilirsi sul torrente Cherit, che è a oriente del Giordano. 6I
corvi gli portavano pane al mattino e carne alla sera; egli beveva al torrente.
7Dopo alcuni giorni il torrente si seccò, perché non pioveva sulla
regione. 8Il Signore parlò a lui e disse:
9"Alzati, va' in Zarepta di Sidòne e ivi stabilisciti. Ecco io
ho dato ordine a una vedova di là per il tuo cibo". 10Egli si
alzò e andò a Zarepta. Entrato nella porta della città, ecco una vedova
raccoglieva la legna. La chiamò e le disse: "Prendimi un po' d'acqua in un
vaso perché io possa bere". 11Mentre quella andava a prenderla,
le gridò: "Prendimi anche un pezzo di pane". 12Quella
rispose: "Per la vita del Signore tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo
un pugno di farina nella giara e un po' di olio nell'orcio; ora raccolgo due
pezzi di legna, dopo andrò a cuocerla per me e per mio figlio: la mangeremo e
poi moriremo". 13Elia le disse: "Non temere; su, fa' come
hai detto, ma prepara prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne
preparerai per te e per tuo figlio, 14poiché dice il Signore: La
farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non si svuoterà finché
il Signore non farà piovere sulla terra". 15Quella andò e fece
come aveva detto Elia. Mangiarono essa, lui e il figlio di lei per diversi
giorni. 16La farina della giara non venne meno e l'orcio dell'olio
non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo di
Elia.
17In seguito il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua
malattia era molto grave, tanto che rimase senza respiro. 18Essa
allora disse a Elia: "Che c'è fra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me
per rinnovare il ricordo della mia iniquità e per uccidermi il figlio?". 19Elia
le disse: "Dammi tuo figlio". Glielo prese dal seno, lo portò al
piano di sopra, dove abitava, e lo stese sul letto. 20Quindi invocò
il Signore: "Signore mio Dio, forse farai del male a questa vedova che mi
ospita, tanto da farle morire il figlio?". 21Si distese tre
volte sul bambino e invocò il Signore: "Signore Dio mio, l'anima del
fanciullo torni nel suo corpo". 22Il Signore ascoltò il grido
di Elia; l'anima del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. 23Elia
prese il bambino, lo portò al piano terreno e lo consegnò alla madre. Elia
disse: "Guarda! Tuo figlio vive". 24La donna disse a Elia:
"Ora so che tu sei uomo di Dio e che la vera parola del Signore è sulla
tua bocca".
1Dopo molto tempo, il Signore disse a Elia, nell'anno
terzo: "Su, mostrati ad Acab; io concederò la pioggia alla terra". 2Elia
andò a farsi vedere da Acab.
In Samaria c'era una grande carestia. 3Acab convocò Abdia
maggiordomo. Abdia temeva molto Dio; 4quando Gezabele uccideva i
profeti del Signore, Abdia prese cento profeti e ne nascose cinquanta alla
volta in una caverna e procurò loro pane e acqua. 5Acab disse ad
Abdia: "Va' nel paese verso tutte le sorgenti e tutti i torrenti della
regione; forse troveremo erba per tenere in vita cavalli e muli e non dovremo
uccidere una parte del bestiame". 6Si divisero la regione da
percorrere; Acab andò per una strada e Abdia per un'altra.
7Mentre Abdia era in cammino, ecco farglisi incontro Elia. Quegli lo
riconobbe e si prostrò con la faccia a terra dicendo: "Non sei tu il mio
signore Elia?". 8Gli rispose: "Lo sono; su, di' al tuo
padrone: C'è qui Elia". 9Quegli disse: "Che male ho fatto
perché tu consegni il tuo servo ad Acab perché egli mi uccida? 10Per
la vita del Signore tuo Dio, non esiste un popolo o un regno in cui il mio
padrone non abbia mandato a cercarti. Se gli rispondevano: Non c'è! egli faceva
giurare il popolo o il regno di non averti trovato. 11Ora tu dici:
Su, di' al tuo signore: C'è qui Elia! 12Appena sarò partito da te,
lo spirito del Signore ti porterà in un luogo a me ignoto. Se io vado a
riferirlo ad Acab egli, non trovandoti, mi ucciderà; ora il tuo servo teme il
Signore fin dalla sua giovinezza. 13Non ti hanno forse riferito, mio
signore, ciò che ho fatto quando Gezabele sterminava tutti i profeti del
Signore, come io nascosi cento profeti, cinquanta alla volta, in una caverna e
procurai loro pane e acqua? 14E ora tu comandi: Su, di' al tuo
signore: C'è qui Elia? Egli mi ucciderà". 15Elia rispose:
"Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, oggi
stesso io mi mostrerò a lui".
16Abdia andò incontro ad Acab e gli riferì la cosa. Acab si diresse
verso Elia. 17Appena lo vide, Acab disse a Elia: "Sei tu la
rovina di Israele!". 18Quegli rispose: "Io non rovino
Israele, ma piuttosto tu insieme con la tua famiglia, perché avete abbandonato
i comandi del Signore e tu hai seguito Baal. 19Su, con un ordine
raduna tutto Israele presso di me sul monte Carmelo insieme con i
quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di Asera,
che mangiano alla tavola di Gezabele".
20Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte
Carmelo. 21Elia si accostò a tutto il popolo e disse: "Fino a
quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece
lo è Baal, seguite lui!". Il popolo non gli rispose nulla. 22Elia
aggiunse al popolo: "Sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i
profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. 23Dateci due giovenchi;
essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi
il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi
il fuoco. 24Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò
quello del Signore. La divinità che risponderà concedendo il fuoco è
Dio!". Tutto il popolo rispose: "La proposta è buona!".
25Elia disse ai profeti di Baal: "Sceglietevi il giovenco e
cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro Dio, ma
senza appiccare il fuoco". 26Quelli presero il giovenco, lo
prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno,
gridando: "Baal, rispondici!". Ma non si sentiva un alito, né una
risposta. Quelli continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto. 27Essendo
già mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: "Gridate con
voce più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure indaffarato
o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà". 28Gridarono
a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e
lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. 29Passato il mezzogiorno,
quelli ancora agivano da invasati ed era venuto il momento in cui si sogliono
offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né una risposta né un segno
di attenzione.
30Elia disse a tutto il popolo: "Avvicinatevi!". Tutti si
avvicinarono. Si sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato demolito. 31Elia
prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti di Giacobbe,
al quale il Signore aveva detto: "Israele sarà il tuo nome". 32Con
le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un canaletto, capace di
contenere due misure di seme. 33Dispose la legna, squartò il
giovenco e lo pose sulla legna. 34Quindi disse: "Riempite
quattro brocche d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!". Ed
essi lo fecero. Egli disse: "Fatelo di nuovo!". Ed essi ripeterono il
gesto. Disse ancora: "Per la terza volta!". Lo fecero per la terza
volta. 35L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si
riempì d'acqua. 36Al momento dell'offerta si avvicinò il profeta
Elia e disse: "Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si
sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte
queste cose per tuo comando. 37Rispondimi, Signore, rispondimi e
questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro
cuore!". 38Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la
legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. 39A
tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: "Il Signore è Dio!
Il Signore è Dio!". 40Elia disse loro: "Afferrate i
profeti di Baal; non ne scappi uno!". Li afferrarono. Elia li fece
scendere nel torrente Kison, ove li scannò.
41Elia disse ad Acab: "Su, mangia e bevi, perché sento un
rumore di pioggia torrenziale". 42Acab andò a mangiare e a
bere. Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la faccia tra
le proprie ginocchia. 43Quindi disse al suo ragazzo: "Vieni
qui, guarda verso il mare". Quegli andò, guardò e disse. "Non c'è
nulla!". Elia disse: "Tornaci ancora per sette volte". 44La
settima volta riferì: "Ecco, una nuvoletta, come una mano d'uomo, sale dal
mare". Elia gli disse: "Va' a dire ad Acab: Attacca i cavalli al
carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia!". 45Subito
il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto. Acab
montò sul carro e se ne andò a Izrèel. 46La mano del Signore fu
sopra Elia che, cintosi i fianchi, corse davanti ad Acab finché giunse a
Izrèel.
1Acab riferì a Gezabele ciò che Elia aveva fatto e che
aveva ucciso di spada tutti i profeti. 2Gezabele inviò un messaggero
a Elia per dirgli: "Gli dèi mi facciano questo e anche di peggio, se
domani a quest'ora non avrò reso te come uno di quelli". 3Elia,
impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi. Giunse a Bersabea di Giuda. Là
fece sostare il suo ragazzo. 4Egli si inoltrò nel deserto una
giornata di cammino e andò a sedersi sotto un ginepro. Desideroso di morire,
disse: "Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono
migliore dei miei padri". 5Si coricò e si addormentò sotto il
ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: "Alzati e
mangia!". 6Egli guardò e vide vicino alla sua testa una
focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d'acqua. Mangiò e bevve, quindi
tornò a coricarsi. 7Venne di nuovo l'angelo del Signore, lo toccò e
gli disse: "Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino". 8Si
alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta
giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Oreb.
9Ivi entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco il
Signore gli disse: "Che fai qui, Elia?". 10Egli rispose:
"Sono pieno di zelo per il Signore degli eserciti, poiché gli Israeliti
hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso
di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la
vita". 11Gli fu detto: "Esci e fermati sul monte alla
presenza del Signore". Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e
gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il
Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non
era nel terremoto. 12Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore
non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. 13Come
l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso
della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: "Che fai qui,
Elia?". 14Egli rispose: "Sono pieno di zelo per il
Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua
alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti.
Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita".
15Il Signore gli disse: "Su, ritorna sui tuoi passi verso il
deserto di Damasco; giunto là, ungerai Hazaèl come re di Aram. 16Poi
ungerai Ieu, figlio di Nimsi, come re di Israele e ungerai Eliseo figlio di
Safàt, di Abel-Mecola, come profeta al tuo posto. 17Se uno scamperà
dalla spada di Hazaèl, lo ucciderà Ieu; se uno scamperà dalla spada di Ieu, lo
ucciderà Eliseo. 18Io poi mi sono risparmiato in Israele settemila
persone, quanti non hanno piegato le ginocchia a Baal e quanti non l'hanno
baciato con la bocca.
19Partito di lì, Elia incontrò Eliseo figlio di Safàt. Costui arava
con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il
decimosecondo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. 20Quegli
lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: "Andrò a baciare mio
padre e mia madre, poi ti seguirò". Elia disse: "Va' e torna, perché
sai bene che cosa ho fatto di te". 21Allontanatosi da lui,
Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con gli attrezzi per arare ne fece
cuocere la carne e la diede alla gente, perché la mangiasse. Quindi si alzò e
seguì Elia, entrando al suo servizio.
1Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito;
con lui c'erano trentadue re con cavalli e carri. Egli marciò contro Samaria
per cingerla d'assedio ed espugnarla. 2Inviò messaggeri in città ad
Acab, re di Israele, 3per dirgli: "Dice Ben-Hadàd: Il tuo argento
e il tuo oro appartiene a me e le tue donne e i tuoi figli minori sono per
me". 4Il re di Israele rispose: "Sia come dici tu, signore
re; io e quanto ho siamo tuoi". 5Ma i messaggeri tornarono di
nuovo e dissero: "Dice Ben-Hadàd, il quale ci manda a te: Mi consegnerai
il tuo argento, il tuo oro, le tue donne e i tuoi figli. 6Domani,
dunque, a quest'ora, manderò i miei servi che perquisiranno la tua casa e le
case dei tuoi servi; essi prenderanno e asporteranno quanto sarà prezioso ai
loro occhi". 7Il re di Israele convocò tutti gli anziani della
regione, ai quali disse: "Sappiate e vedete come costui ci voglia far del
male. Difatti mi ha mandato a chiedere anche le mie donne e i miei figli, dopo
che io non gli avevo rifiutato il mio argento e il mio oro". 8Tutti
gli anziani e tutto il popolo dissero: "Non ascoltarlo e non
consentire!". 9Egli disse ai messaggeri di Ben-Hadàd:
"Dite al re vostro signore: Quanto hai imposto prima al tuo servo lo farò,
ma la nuova richiesta non posso soddisfarla". I messaggeri andarono a
riferire la risposta. 10Ben-Hadàd allora gli mandò a dire: "Gli
dèi mi facciano questo e anche di peggio, se la polvere di Samaria basterà per
riempire il pugno di coloro che mi seguono". 11Il re di Israele
rispose: "Riferitegli: Chi cinge le armi non si vanti come chi le
depone". 12Nell'udire questa risposta - egli stava insieme con
i re a bere sotto le tende - disse ai suoi ufficiali: "Circondate la
città!". Ed essi la circondarono.
13Ed ecco un profeta si avvicinò ad Acab, re di Israele, per dirgli:
"Così dice il Signore: Vedi tutta questa moltitudine immensa? Ebbene oggi
la metto in tuo potere; saprai che io sono il Signore". 14Acab
disse: "Per mezzo di chi?". Quegli rispose: "Così dice il
Signore: Per mezzo dei giovani dei capi delle province". Domandò:
"Chi attaccherà la battaglia?". Rispose: "Tu!". 15Acab
ispezionò i giovani dei capi delle province; erano duecentotrentadue. Dopo di
loro ispezionò tutto il popolo, tutti gli Israeliti: erano settemila. 16A
mezzogiorno fecero una sortita. Ben-Hadàd stava bevendo sotto le tende insieme
con i trentadue re suoi alleati. 17Per primi uscirono i giovani dei
capi delle province. Fu mandato ad avvertire Ben-Hadàd: "Alcuni uomini
sono usciti da Samaria!". 18Quegli disse: "Se sono usciti
con intenzioni pacifiche, catturateli vivi; se sono usciti per combattere,
catturateli ugualmente vivi". 19Usciti dunque quelli dalla
città, cioè i giovani dei capi delle province e l'esercito che li seguiva, 20ognuno
di loro uccise chi gli si fece davanti. Gli Aramei fuggirono, inseguiti da
Israele. Ben-Hadàd, re di Aram, scampò a cavallo insieme con alcuni cavalieri. 21Uscì
quindi il re di Israele, che si impadronì dei cavalli e dei carri e inflisse ad
Aram una grande sconfitta.
22Allora il profeta si avvicinò al re di Israele e gli disse:
"Su, sii forte; sappi e vedi quanto dovrai fare, perché l'anno prossimo il
re di Aram muoverà contro di te".
23Ma i servi del re di Aram dissero a lui: "Il loro Dio è un
Dio dei monti; per questo ci sono stati superiori; forse se li attaccassimo in
pianura, saremmo superiori a loro. 24Eseguisci questo progetto:
ritira i re, ognuno dal suo luogo, e sostituiscili con governatori. 25Tu
prepara un esercito come quello che hai perduto: cavalli come quei cavalli e
carri come quei carri; quindi li attaccheremo in pianura e senza dubbio li
batteremo". Egli ascoltò la loro proposta e agì in tal modo.
26L'anno dopo, Ben-Hadàd ispezionò gli Aramei, quindi andò ad Afek
per attaccare gli Israeliti. 27Gli Israeliti, organizzati e
approvvigionati, mossero loro incontro, accampandosi di fronte; sembravano due
greggi di capre, mentre gli Aramei inondavano il paese.
28Un uomo di Dio si avvicinò al re d'Israele e gli disse: "Così
dice il Signore: Poiché gli Aramei hanno affermato: Il Signore è Dio dei monti e
non Dio delle valli, io metterò in tuo potere tutta questa moltitudine immensa;
così saprai che io sono il Signore". 29Per sette giorni
stettero accampati gli uni di fronte agli altri. Al settimo giorno si attaccò
battaglia. Gli Israeliti in un giorno uccisero centomila fanti aramei. 30I
superstiti fuggirono in Afek, nella città, le cui mura caddero sui
ventisettemila superstiti.
Ben-Hadàd fuggì; entrato in una casa, per nascondersi passava da una stanza
all'altra. 31I suoi ministri gli dissero: "Ecco, abbiamo
sentito che i re di Israele sono re clementi. Indossiamo sacchi ai fianchi e
mettiamoci corde sulla testa e usciamo incontro al re di Israele. Forse ti
lascerà in vita". 32Si legarono sacchi ai fianchi e corde sulla
testa, quindi si presentarono al re di Israele e dissero: "Il tuo servo
Ben-Hadàd dice: Su, lasciami in vita!". Quegli domandò: "È ancora
vivo? Egli è mio fratello!". 33Gli uomini vi scorsero un buon
auspicio, si affrettarono a cercarne una conferma da lui. Dissero:
"Ben-Hadàd è tuo fratello!". Quegli soggiunse: "Andate a
prenderlo". Ben-Hadàd si recò da lui, che lo fece salire sul carro. 34Ben-Hadàd
gli disse: "Restituirò le città che mio padre ha prese a tuo padre; tu
potrai disporre di mercati in Damasco come mio padre ne aveva in Samaria".
Ed egli: "Io a questo patto ti lascerò andare". E concluse con lui
l'alleanza e lo lasciò andare.
35Allora uno dei figli dei profeti disse al compagno per ordine del
Signore: "Picchiami!". L'uomo si rifiutò di picchiarlo. 36Quegli
disse: "Poiché non hai obbedito alla voce del Signore, appena ti sarai
separato da me, un leone ti ucciderà". Mentre si allontanava, incontrò un
leone che l'uccise. 37Quegli, incontrato un altro uomo, gli disse:
"Picchiami!". E quegli lo percosse a sangue. 38Il profeta
andò ad attendere il re sulla strada, dopo essersi reso irriconoscibile con una
benda agli occhi. 39Quando passò il re, gli gridò: "Il tuo
servo era nel cuore della battaglia, quando un uomo si staccò e mi portò un
individuo dicendomi: Fa' la guardia a quest'uomo! Se ti scappa, la tua vita
pagherà per la sua oppure dovrai sborsare un talento d'argento. 40Mentre
il tuo servo era occupato qua e là, quegli scomparve". Il re di Israele
disse a lui: "La tua condanna è giusta; l'hai proferita tu stesso!". 41Ma
quegli immediatamente si tolse la benda dagli occhi e il re di Israele
riconobbe che era uno dei profeti. 42Costui gli disse: "Così
dice il Signore: Perché hai lasciato andare libero quell'uomo da me votato allo
sterminio, la tua vita pagherà per la sua, il tuo popolo per il suo
popolo". 43Il re di Israele se ne andò a casa amareggiato e
irritato ed entrò in Samaria.
1In seguito avvenne il seguente episodio. Nabot di
Izreèl possedeva una vigna vicino al palazzo di Acab re di Samaria. 2Acab
disse a Nabot: "Cedimi la tua vigna; siccome è vicina alla mia casa, ne
farei un orto. In cambio ti darò una vigna migliore oppure, se preferisci, te
la pagherò in denaro al prezzo che vale". 3Nabot rispose ad
Acab: "Mi guardi il Signore dal cederti l'eredità dei miei padri".
4Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole
dettegli da Nabot di Izreèl, che aveva affermato: "Non ti cederò l'eredità
dei miei padri". Si coricò sul letto, si girò verso la parete e non volle
mangiare. 5Entrò da lui la moglie Gezabele e gli domandò:
"Perché mai il tuo spirito è tanto amareggiato e perché non vuoi
mangiare?". 6Le rispose: "Perché ho detto a Nabot di
Izreèl: Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, te la cambierò con
un'altra vigna ed egli mi ha risposto: Non cederò la mia vigna!". 7Allora
sua moglie Gezabele gli disse: "Tu ora eserciti il regno su Israele?
Alzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la darò io la vigna di Nabot di
Izreèl!".
8Essa scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo
sigillo, quindi le spedì agli anziani e ai capi, che abitavano nella città di
Nabot. 9Nelle lettere scrisse: "Bandite un digiuno e fate
sedere Nabot in prima fila tra il popolo. 10Di fronte a lui fate
sedere due uomini iniqui, i quali l'accusino: Hai maledetto Dio e il re! Quindi
conducetelo fuori e lapidatelo ed egli muoia". 11Gli uomini
della città di Nabot, gli anziani e i capi che abitavano nella sua città,
fecero come aveva ordinato loro Gezabele, ossia come era scritto nelle lettere
che aveva loro spedite. 12Bandirono il digiuno e fecero sedere Nabot
in prima fila tra il popolo. 13Vennero due uomini iniqui, che si
sedettero di fronte a lui. Costoro accusarono Nabot davanti al popolo
affermando: "Nabot ha maledetto Dio e il re". Lo condussero fuori
della città e lo uccisero lapidandolo. 14Quindi mandarono a dire a
Gezabele: "Nabot è stato lapidato ed è morto". 15Appena
sentì che Nabot era stato lapidato e che era morto, disse ad Acab: "Su,
impadronisciti della vigna di Nabot di Izreèl, il quale ha rifiutato di
vendertela, perché Nabot non vive più, è morto". 16Quando sentì
che Nabot era morto, Acab si mosse per scendere nella vigna di Nabot di Izreèl
a prenderla in possesso.
17Allora il Signore disse a Elia il Tisbita: 18"Su,
recati da Acab, re di Israele, che abita in Samaria; ecco è nella vigna di
Nabot, ove è sceso a prenderla in possesso. 19Gli riferirai: Così
dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi! Per questo dice il Signore: Nel
punto ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo
sangue". 20Acab disse a Elia: "Mi hai dunque colto in
fallo, o mio nemico!". Quegli soggiunse: "Sì, perché ti sei venduto
per fare ciò che è male agli occhi del Signore. 21Ecco ti farò
piombare addosso una sciagura; ti spazzerò via. Sterminerò, nella casa di Acab,
ogni maschio, schiavo o libero in Israele. 22Renderò la tua casa
come la casa di Geroboamo, figlio di Nebàt, e come la casa di Baasa, figlio di
Achia, perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. 23Riguardo
poi a Gezabele il Signore dice: I cani divoreranno Gezabele nel campo di
Izreèl. 24Quanti della famiglia di Acab moriranno in città li
divoreranno i cani; quanti moriranno in campagna li divoreranno gli uccelli
dell'aria".
25In realtà nessuno si è mai venduto a fare il male agli occhi del
Signore come Acab, istigato dalla propria moglie Gezabele. 26Commise
molti abomini, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrei, che il
Signore aveva distrutto davanti ai figli d'Israele.
27Quando sentì tali parole, Acab si strappò le vesti, indossò un sacco
sulla carne e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa. 28Il
Signore disse a Elia, il Tisbita: 29"Hai visto come Acab si è
umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò piombare la
sciagura durante la sua vita, ma la farò scendere sulla sua casa durante la
vita del figlio".
1Trascorsero tre anni senza guerra fra Aram e Israele. 2Nel
terzo anno Giòsafat re di Giuda fece visita al re di Israele. 3Ora
il re di Israele aveva detto ai suoi ufficiali: "Non sapete che Ramot di
Gàlaad è nostra? Eppure noi ce ne stiamo inerti, senza riprenderla dalle mani
di Aram". 4Disse a Giòsafat: "Verresti con me a combattere
per Ramot di Gàlaad?". Giòsafat rispose al re di Israele: "Conta su
di me come su te stesso, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui
tuoi".
5Giòsafat disse al re di Israele: "Consulta oggi stesso la
parola del Signore". 6Il re di Israele radunò i profeti, in
numero di circa quattrocento, e domandò loro: "Devo muovere contro Ramot
di Gàlaad oppure devo rinunziarvi?". Risposero: "Attaccala; il
Signore la metterà nelle mani del re". 7Giòsafat disse:
"Non c'è più nessun altro profeta del Signore da consultare?". 8Il
re di Israele rispose a Giòsafat: "Ci sarebbe ancora un uomo, attraverso
il quale si potrebbe consultare il Signore, ma io lo detesto perché non mi
predice altro che male, mai qualcosa di buono. Si tratta di Michea, figlio di
Imla". Giòsafat disse: "Il re non parli così!". 9Il
re di Israele, chiamato un eunuco, gli ordinò: "Convoca subito Michea,
figlio di Imla".
10Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda sedevano ognuno sul suo
trono, vestiti dei loro mantelli, nell'aia di fronte alla porta di Samaria;
tutti i profeti predicevano davanti a loro. 11Sedecìa, figlio di
Chenaana, che si era fatte corna di ferro, affermava: "Dice il Signore:
Con queste cozzerai contro gli Aramei fino al loro sterminio". 12Tutti
i profeti predicevano allo stesso modo: "Assali Ramot di Gàlaad,
riuscirai. Il Signore la metterà nelle mani del re".
13Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse:
"Ecco, le parole dei profeti sono concordi nel predire il successo del re;
ora la tua parola sia identica alla loro; preannunzia il successo". 14Michea
rispose: "Per la vita del Signore, comunicherò quanto il Signore mi
dirà". 15Si presentò al re che gli domandò: "Michea,
dobbiamo muovere contro Ramot di Gàlaad oppure dobbiamo rinunziarvi?". Gli
rispose: "Attaccala, riuscirai; il Signore la metterà nelle mani del
re". 16Il re gli disse: "Quante volte ti devo scongiurare
di non dirmi se non la verità nel nome del Signore?". 17Quegli
disse:
"Vedo tutti gli
Israeliti
vagare sui monti
come pecore senza pastore.
Il Signore dice: Non hanno padroni; ognuno torni a casa in pace".
18Il re di Israele disse a Giòsafat: "Non te l'avevo
forse detto che non mi avrebbe profetizzato nulla di buono, ma solo il
male?". 19Michea disse: "Per questo, ascolta la parola del
Signore. Io ho visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito del cielo
gli stava intorno, a destra e a sinistra. 20Il Signore ha domandato:
Chi ingannerà Acab perché muova contro Ramot di Gàlaad e vi perisca? Chi ha
risposto in un modo e chi in un altro. 21Si è fatto avanti uno
spirito che - postosi davanti al Signore - ha detto: Lo ingannerò io. Il
Signore gli ha domandato: Come? 22Ha risposto: Andrò e diventerò
spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti. Quegli ha detto: Lo
ingannerai senz'altro; ci riuscirai; va' e fa' così. 23Ecco, dunque,
il Signore ha messo uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti questi tuoi
profeti; ma il Signore a tuo riguardo preannunzia una sciagura".
24Allora Sedecìa, figlio di Chenaana, si avvicinò e percosse Michea
sulla guancia dicendo: "Per quale via lo spirito del Signore è passato
quando è uscito da me per parlare a te?". 25Michea rispose:
"Ecco, lo vedrai quando passerai di stanza in stanza per
nasconderti". 26Il re di Israele disse: "Prendi Michea e
conducilo da Amon governatore della città e da Ioas figlio del re. 27Dirai
loro: Il re ordina: Mettetelo in prigione e mantenetelo con il minimo
indispensabile di pane e di acqua finché tornerò sano e salvo". 28Michea
disse: "Se tornerai in pace, il Signore non ha parlato per mio
mezzo".
29Il re di Israele marciò, insieme con Giòsafat re di Giuda, contro
Ramot di Gàlaad. 30Il re di Israele disse a Giòsafat: "Io per
combattere mi travestirò: tu resta con i tuoi abiti". Il re di Israele si
travestì ed entrò in battaglia. 31Il re di Aram aveva ordinato ai
capi dei suoi carri - erano trentadue -: "Non combattete contro nessuno, piccolo
o grande, se non contro il re di Israele". 32Appena videro
Giòsafat, i capi dei carri dissero: "Certo, questi è il re di
Israele". Si volsero contro di lui per investirlo. Giòsafat lanciò un
grido 33e allora i capi dei carri si accorsero che egli non era il
re di Israele e si allontanarono da lui.
34Ma un uomo tese a caso l'arco e colpì il re di Israele fra le
maglie dell'armatura e la corazza. Il re disse al suo cocchiere: "Gira,
portami fuori della mischia, perché sono ferito". 35La
battaglia infuriò per tutto quel giorno; il re se ne stava sul suo carro di
fronte agli Aramei. Alla sera morì; il sangue della sua ferita era colato sul
fondo del carro. 36Al tramonto un grido si diffuse per
l'accampamento: "Ognuno alla sua città e ognuno alla sua tenda! 37Il
re è morto!". Lo portarono in Samaria e là lo seppellirono. 38Il
carro fu lavato nella piscina di Samaria dove si lavavano le prostitute e i
cani leccarono il suo sangue, secondo la parola pronunziata dal Signore.
39Le altre gesta di Acab, tutte le sue azioni, la costruzione della
casa d'avorio e delle città da lui erette, sono descritte nel libro delle
Cronache dei re di Israele. 40Acab si addormentò con i suoi padri.
Al suo posto divenne re suo figlio Acazia.
41Giòsafat figlio di Asa divenne re su Giuda l'anno quarto di Acab,
re di Israele. 42Quando divenne re, Giòsafat aveva trentacinque
anni; regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba figlia
di Silchi. 43Imitò in tutto la condotta di Asa suo padre, senza
deviazioni, facendo ciò che è giusto agli occhi del Signore. 44Ma
non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle
alture. 45Giòsafat fu in pace con il re di Israele.
46Le altre gesta di Giòsafat, le prodezze compiute da lui e le sue
guerre sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 47Egli
spazzò via dalla regione il resto dei prostituti sacri, che esistevano al tempo
di suo padre Asa.
48Allora non c'era re in Edom; lo sostituiva un governatore. 49Giòsafat
costruì navi di Tarsis per andare a cercare l'oro in Ofir; ma non ci andò,
perché le navi si sfasciarono in Ezion-Gheber. 50Allora Acazia,
figlio di Acab, disse a Giòsafat: "I miei servi si uniscano ai tuoi per
costituire gli equipaggi delle navi". Ma Giòsafat non accettò.
51Giòsafat si addormentò con i suoi padri, con i quali fu sepolto
nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo figlio Ioram.
52Acazia, figlio di Acab, divenne re d'Israele in Samaria nell'anno
diciassette di Giòsafat, re di Giuda; regnò due anni su Israele. 53Fece
ciò che è male agli occhi del Signore; imitò la condotta di suo padre, quella
di sua madre e quella di Geroboamo, figlio di Nebàt, che aveva fatto peccare
Israele. 54Venerò Baal e si prostrò davanti a lui irritando il
Signore, Dio di Israele, proprio come aveva fatto suo padre.
1Dopo la morte di Acab Moab si ribellò a Israele.
2Acazia cadde dalla finestra del piano di sopra in Samaria e rimase
ferito. Allora inviò messaggeri con quest'ordine: "Andate e interrogate
Baal-Zebub, dio di Ekròn, per sapere se guarirò da questa infermità". 3Ora
l'angelo del Signore disse a Elia il Tisbita: "Su, va' incontro ai
messaggeri del re di Samaria. Di' loro: Non c'è forse un Dio in Israele, perché
andiate a interrogare Baal-Zebub, dio di Ekròn? 4Pertanto così dice
il Signore: Dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma di certo
morirai". Ed Elia se ne andò.
5I messaggeri ritornarono dal re, che domandò loro: "Perché
siete tornati?". 6Gli dissero: "Ci è venuto incontro un
uomo, che ci ha detto: Su, tornate dal re che vi ha inviati e ditegli: Così
dice il Signore: Non c'è forse un Dio in Israele, perché tu mandi a interrogare
Baal-Zebub, dio di Ekròn? Pertanto, dal letto, in cui sei salito, non
scenderai, ma di certo morirai". 7Domandò loro: "Com'era
l'uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto simili parole?". 8Risposero:
"Era un uomo peloso; una cintura di cuoio gli cingeva i fianchi".
Egli disse: "Quello è Elia il Tisbita!".
9Allora gli mandò il capo di una cinquantina con i suoi cinquanta
uomini. Questi andò da lui, che era seduto sulla cima del monte, e gli disse:
"Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere!". 10Elia
rispose al capo della cinquantina: "Se sono uomo di Dio, scenda il fuoco
dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta". Scese un fuoco dal cielo e
divorò quello con i suoi cinquanta. 11Il re mandò da lui ancora un
altro capo di una cinquantina con i suoi cinquanta uomini. Questi andò da lui e
gli disse: "Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere subito". 12Elia
rispose: "Se sono uomo di Dio, scenda un fuoco dal cielo e divori te e i
tuoi cinquanta". Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi
cinquanta. 13Il re mandò ancora un terzo capo con i suoi cinquanta
uomini. Questo terzo capo di una cinquantina andò, si inginocchiò davanti ad
Elia e supplicò: "Uomo di Dio, valgano qualche cosa ai tuoi occhi la mia
vita e la vita di questi tuoi cinquanta servi. 14Ecco è sceso il
fuoco dal cielo e ha divorato i due altri capi di cinquantina con i loro
uomini. Ora la mia vita valga qualche cosa ai tuoi occhi".
15L'angelo del Signore disse a Elia: "Scendi con lui e non aver
paura di lui". Si alzò e scese con lui dal re 16e gli disse:
"Così dice il Signore: Poiché hai mandato messaggeri a consultare
Baal-Zebub, dio di Ekròn, come se in Israele ci fosse, fuori di me, un Dio da
interrogare, per questo, dal letto, su cui sei salito, non scenderai, ma
certamente morirai". 17Difatti morì, secondo la predizione
fatta dal Signore per mezzo di Elia e al suo posto divenne re suo fratello Ioram,
nell'anno secondo di Ioram figlio di Giòsafat, re di Giuda, perché egli non
aveva figli.
18Le altre gesta di Acazia, le sue azioni, sono descritte nel libro
delle Cronache dei re di Israele.
1Poi, volendo Dio rapire in cielo in un turbine Elia,
questi partì da Gàlgala con Eliseo. 2Elia disse a Eliseo:
"Rimani qui, perché il Signore mi manda fino a Betel". Eliseo
rispose: "Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti
lascerò". Scesero fino a Betel. 3I figli dei profeti che erano
a Betel andarono incontro a Eliseo e gli dissero: "Non sai tu che oggi il
Signore ti toglierà il tuo padrone?". Ed egli rispose: "Lo so
anch'io, ma non lo dite". 4Elia gli disse: "Eliseo, rimani
qui, perché il Signore mi manda a Gèrico". Quegli rispose: "Per la vita
del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò". Andarono a Gèrico. 5I
figli dei profeti che erano in Gèrico si avvicinarono a Eliseo e gli dissero:
"Non sai tu che oggi il Signore ti toglierà il tuo padrone?".
Rispose: "Lo so anch'io, ma non lo dite". 6Elia gli disse:
"Rimani qui, perché il Signore mi manda al Giordano". Quegli rispose:
"Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò". E
tutti e due si incamminarono.
7Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti, li seguirono e si fermarono
a distanza; loro due si fermarono sul Giordano. 8Elia prese il
mantello, l'avvolse e percosse con esso le acque, che si divisero di qua e di
là; i due passarono sull'asciutto. 9Mentre passavano, Elia disse a
Eliseo: "Domanda che cosa io debba fare per te prima che sia rapito
lontano da te". Eliseo rispose: "Due terzi del tuo spirito diventino
miei". 10Quegli soggiunse: "Sei stato esigente nel
domandare. Tuttavia, se mi vedrai quando sarò rapito lontano da te, ciò ti sarà
concesso; in caso contrario non ti sarà concesso". 11Mentre
camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si
interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo. 12Eliseo
guardava e gridava: "Padre mio, padre mio, cocchio d'Israele e suo
cocchiere". E non lo vide più. Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò
in due pezzi. 13Quindi raccolse il mantello, che era caduto a Elia,
e tornò indietro, fermandosi sulla riva del Giordano.
14Prese il mantello, che era caduto a Elia, e colpì con esso le
acque, dicendo: "Dove è il Signore, Dio di Elia?". Quando ebbe
percosso le acque, queste si separarono di qua e di là; così Eliseo passò
dall'altra parte. 15Vistolo da una certa distanza, i figli dei
profeti di Gèrico dissero: "Lo spirito di Elia si è posato su Eliseo".
Gli andarono incontro e si prostrarono a terra davanti a lui. 16Gli
dissero: "Ecco, fra i tuoi servi ci sono cinquanta uomini di valore;
vadano a cercare il tuo padrone nel caso che lo spirito del Signore l'avesse
preso e gettato su qualche monte o in qualche valle". Egli disse:
"Non mandateli!". 17Ma essi insistettero tanto che egli
confuso disse: "Mandateli!". Mandarono cinquanta uomini che cercarono
per tre giorni, ma non lo trovarono. 18Tornarono da Eliseo, che
stava in Gèrico. Egli disse loro: "Non vi avevo forse detto: Non
andate?".
19Gli abitanti della città dissero a Eliseo: "Ecco è bello
soggiornare in questa città, come tu stesso puoi constatare, signore, ma
l'acqua è cattiva e la terra è sterile". 20Ed egli disse:
"Prendetemi una pentola nuova e mettetevi del sale". Gliela
portarono. 21Eliseo si recò alla sorgente dell'acqua e vi versò il
sale, pronunziando queste parole: "Dice il Signore: Rendo sane queste
acque; da esse non si diffonderanno più morte e sterilità". 22Le
acque rimasero sane fino ad oggi, secondo la parola pronunziata da Eliseo.
23Di lì Eliseo andò a Betel. Mentre egli camminava per strada,
uscirono dalla città alcuni ragazzetti che si burlarono di lui dicendo:
"Vieni su, pelato; vieni su, calvo!". 24Egli si voltò, li
guardò e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dalla foresta due
orse, che sbranarono quarantadue di quei fanciulli. 25Di là egli
andò al monte Carmelo e quindi tornò a Samaria.
1Ioram figlio di Acab divenne re d'Israele in Samaria
l'anno diciotto di Giòsafat, re di Giuda. Ioram regnò dodici anni. 2Fece
ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come suo padre e sua madre. Egli
allontanò la stele di Baal, eretta dal padre. 3Ma restò legato,
senza allontanarsene, al peccato che Geroboamo, figlio di Nebàt, aveva fatto
commettere a Israele.
4Mesa re di Moab era un allevatore di pecore. Egli inviava al re di
Israele centomila agnelli e la lana di centomila arieti. 5Ma alla
morte di Acab, Mesa si ribellò al re di Israele. 6Allora il re Ioram
uscì da Samaria e passò in rassegna tutto Israele. 7Si mosse e mandò
a dire a Giòsafat re di Giuda: "Il re di Moab si è ribellato contro di me;
vuoi partecipare con me alla guerra contro Moab?". Quegli rispose:
"Ci verrò; conta su di me come su di te, sul mio popolo come sul tuo, sui
miei cavalli come sui tuoi". 8"Per quale strada
muoveremo?", domandò Giòsafat. L'altro rispose: "Per la strada del
deserto di Edom". 9Allora si misero in marcia il re di Israele,
il re di Giuda e il re di Edom. Girarono per sette giorni. Non c'era acqua per
l'esercito né per le bestie che lo seguivano. 10Il re di Israele
disse: "Ah, il Signore ha chiamato questi tre re per metterli nelle mani
di Moab". 11Giòsafat disse: "Non c'è qui un profeta del
Signore, per mezzo del quale possiamo consultare il Signore?". Rispose uno
dei ministri del re di Israele: "C'è qui Eliseo, figlio di Safat, che
versava l'acqua sulle mani di Elia". 12Giòsafat disse: "La
parola del Signore è in lui". Scesero da costui il re di Israele, Giòsafat
e il re di Edom.
13Eliseo disse al re di Israele: "Che c'è fra me e te? Va' dai
profeti di tuo padre e dai profeti di tua madre!". Il re di Israele gli
disse: "No, perché il Signore ha chiamato noi tre re per metterci nelle
mani di Moab". 14Eliseo disse: "Per la vita del Signore
degli eserciti, alla cui presenza io sto, se non fosse per il rispetto che
provo verso Giòsafat re di Giuda, a te non avrei neppure badato, né ti avrei
guardato. 15Ora cercatemi un suonatore di cetra". Mentre il
suonatore arpeggiava, cantando, la mano del Signore fu sopra Eliseo. 16Egli
annunziò: "Dice il Signore: Scavate molte fosse in questa valle, 17perché
dice il Signore: Voi non sentirete il vento né vedrete la pioggia, eppure
questa valle si riempirà d'acqua; berrete voi, la vostra truppa e le vostre
bestie da soma. 18Ciò è poca cosa agli occhi del Signore; egli
metterà anche Moab nelle vostre mani. 19Voi distruggerete tutte le
fortezze e tutte le città più importanti; abbatterete ogni albero e ostruirete
tutte le sorgenti d'acqua; rovinerete ogni campo fertile riempiendolo di
pietre". 20Al mattino, nell'ora dell'offerta, ecco scorrere
l'acqua dalla direzione di Edom; la zona ne fu inondata.
21Tutti i Moabiti, saputo che erano venuti i re per fare loro
guerra, arruolarono tutti gli uomini in età di maneggiare le armi e si
schierarono sulla frontiera. 22Alzatisi presto al mattino, quando il
sole splendeva sulle acque, i Moabiti videro da lontano le acque rosse come
sangue. 23Esclamarono: "Questo è sangue! I re si sono azzuffati
e l'uno ha ucciso l'altro. Ebbene, Moab, alla preda!". 24Andarono
dunque nell'accampamento di Israele. Ma gli Israeliti si alzarono e sconfissero
i Moabiti, che fuggirono davanti a loro. I vincitori si inoltrarono nel paese,
incalzando e uccidendo i Moabiti. 25Ne demolirono le città; su tutti
i campi fertili ognuno gettò una pietra e li riempirono; otturarono tutte le
sorgenti d'acqua e tagliarono tutti gli alberi utili. Rimase soltanto Kir
Careset; i frombolieri l'aggirarono e l'assalirono. 26Il re di Moab,
visto che la guerra era insostenibile per lui, prese con sé settecento uomini
che maneggiavano la spada per aprirsi un passaggio verso il re di Edom, ma non
ci riuscì. 27Allora prese il figlio primogenito, che doveva regnare
al suo posto, e l'offrì in olocausto sulle mura. Si scatenò una grande ira
contro gli Israeliti, che si allontanarono da lui e tornarono nella loro
regione.
1Una donna, moglie di uno dei profeti, gridò a Eliseo:
"Mio marito, tuo servo, è morto; tu sai che il tuo servo temeva il
Signore. Ora è venuto il suo creditore per prendersi come schiavi i due miei
figli". 2Eliseo le disse: "Che posso fare io per te? Dimmi
che cosa hai in casa". Quella rispose: "In casa la tua serva non ha
altro che un orcio di olio". 3Le disse: "Su, chiedi in
prestito vasi da tutti i tuoi vicini, vasi vuoti, nel numero maggiore
possibile. 4Poi entra in casa e chiudi la porta dietro a te e ai
tuoi figli; versa olio in tutti quei vasi; i pieni mettili da parte". 5Si
allontanò da lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi
porgevano ed essa versava. 6Quando i vasi furono pieni, disse a un
figlio: "Porgimi ancora un vaso". Le rispose: "Non ce ne sono
più". L'olio cessò. 7Essa andò a riferire la cosa all'uomo di
Dio, che le disse: "Va', vendi l'olio e accontenta i tuoi creditori; tu e
i tuoi figli vivete con quanto ne resterà".
8Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa,
che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava,
si fermava a mangiare da lei. 9Essa disse al marito: "Io so che
è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. 10Prepariamogli
una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un
tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa
ritirare". 11Recatosi egli un giorno là, si ritirò nella camera
e vi si coricò. 12Egli disse a Ghecazi suo servo: "Chiama
questa Sunammita". La chiamò ed essa si presentò a lui. 13Eliseo
disse al suo servo: "Dille tu: Ecco hai avuto per noi tutta questa
premura; che cosa possiamo fare per te? C'è forse bisogno di intervenire in tuo
favore presso il re oppure presso il capo dell'esercito?". Essa rispose:
"Io sto in mezzo al mio popolo". 14Eliseo replicò:
"Che cosa si può fare per lei?". Ghecazi disse: "Purtroppo essa
non ha figli e suo marito è vecchio". 15Eliseo disse:
"Chiamala!". La chiamò; essa si fermò sulla porta. 16Allora
disse: "L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio
un figlio". Essa rispose: "No, mio signore, uomo di Dio, non mentire
con la tua serva". 17Ora la donna rimase incinta e partorì un
figlio, proprio alla data indicata da Eliseo.
18Il bambino crebbe e un giorno uscì per andare dal padre fra i
mietitori. 19Egli disse al padre: "La mia testa, la mia
testa!". Il padre ordinò a un servo: "Portalo dalla mamma". 20Questi
lo prese e lo portò da sua madre. Il bambino stette sulle ginocchia di costei
fino a mezzogiorno, poi morì. 21Essa salì a stenderlo sul letto
dell'uomo di Dio; chiuse la porta e uscì. 22Chiamò il marito e gli
disse: "Su, mandami uno dei servi e un'asina; voglio correre dall'uomo di
Dio; tornerò subito". 23Quegli domandò: "Perché vuoi
andare oggi? Non è il novilunio né sabato". Ma essa rispose:
"Addio". 24Fece sellare l'asina e disse al proprio servo:
"Conducimi, cammina, non fermarmi durante il tragitto, a meno che non te
l'ordini io". 25Si incamminò; giunse dall'uomo di Dio sul monte
Carmelo. Quando l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Ghecazi suo servo:
"Ecco la Sunammita! 26Su, corrile incontro e domandale: Stai
bene? Tuo marito sta bene? E tuo figlio sta bene?". Quella rispose:
"Bene!". 27Giunta presso l'uomo di Dio sul monte, gli
afferrò le ginocchia. Ghecazi si avvicinò per tirarla indietro, ma l'uomo di
Dio disse: "Lasciala stare, perché la sua anima è amareggiata e il Signore
me ne ha nascosto il motivo; non me l'ha rivelato". 28Essa
disse: "Avevo forse domandato io un figlio al mio signore? Non ti dissi
forse: Non mi ingannare?".
29Eliseo disse a Ghecazi: "Cingi i tuoi fianchi, prendi il mio
bastone e parti. Se incontrerai qualcuno, non salutarlo; se qualcuno ti saluta,
non rispondergli. Metterai il mio bastone sulla faccia del ragazzo". 30La
madre del ragazzo disse: "Per la vita del Signore e per la tua vita, non
ti lascerò". Allora quegli si alzò e la seguì. 31Ghecazi li aveva
preceduti; aveva posto il bastone sulla faccia del ragazzo, ma non c'era stato
un gemito né altro segno di vita. Egli tornò verso Eliseo e gli riferì:
"Il ragazzo non si è svegliato". 32Eliseo entrò in casa.
Il ragazzo era morto, steso sul letto. 33Egli entrò, chiuse la porta
dietro a loro due e pregò il Signore. 34Quindi salì, si distese sul
ragazzo; pose la bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le
mani nelle mani di lui e si curvò su di lui. Il corpo del bambino riprese
calore. 35Quindi si alzò e girò qua e là per la casa; tornò a
curvarsi su di lui; il ragazzo starnutì sette volte, poi aprì gli occhi. 36Eliseo
chiamò Ghecazi e gli disse: "Chiama questa Sunammita!". La chiamò e,
quando essa gli giunse vicino, le disse: "Prendi tuo figlio!". 37Quella
entrò, cadde ai piedi di lui, gli si prostrò davanti, prese il figlio e uscì.
38Eliseo tornò in Gàlgala. Nella regione imperversava la carestia.
Mentre i figli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo
servo: "Metti la pentola grande e cuoci una minestra per i figli dei
profeti". 39Uno di essi andò in campagna per cogliere erbe
selvatiche e trovò una specie di vite selvatica: da essa colse zucche agresti e
se ne riempì il mantello. Ritornò e gettò i frutti a pezzi nella pentola della
minestra, non sapendo cosa fossero. 40Si versò da mangiare agli
uomini, che appena assaggiata la minestra gridarono: "Nella pentola c'è la
morte, uomo di Dio!". Non ne potevano mangiare. 41Allora Eliseo
ordinò: "Portatemi della farina". Versatala nella pentola, disse:
"Danne da mangiare alla gente". Non c'era più nulla di cattivo nella
pentola.
42Da Baal-Salisa venne un individuo, che offrì primizie all'uomo di
Dio, venti pani d'orzo e farro che aveva nella bisaccia. Eliseo disse:
"Dallo da mangiare alla gente". 43Ma colui che serviva
disse: "Come posso mettere questo davanti a cento persone?". Quegli
replicò: "Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: Ne
mangeranno e ne avanzerà anche". 44Lo pose davanti a quelli,
che mangiarono, e ne avanzò, secondo la parola del Signore.
1Nàaman, capo dell'esercito del re di Aram, era un
personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il
Signore aveva concesso la vittoria agli Aramei. Ma questo uomo prode era lebbroso.
2Ora bande aramee in una razzia avevano rapito dal paese di Israele
una giovinetta, che era finita al servizio della moglie di Nàaman. 3Essa
disse alla padrona: "Se il mio signore si rivolgesse al profeta che è in
Samaria, certo lo libererebbe dalla lebbra". 4Nàaman andò a
riferire al suo signore: "La giovane che proviene dal paese di Israele ha
detto così e così". 5Il re di Aram gli disse: "Vacci! Io
invierò una lettera al re di Israele". Quegli partì, prendendo con sé
dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci vestiti. 6Portò
la lettera al re di Israele, nella quale si diceva: "Ebbene, insieme con
questa lettera ho mandato da te Nàaman, mio ministro, perché tu lo curi dalla
lebbra". 7Letta la lettera, il re di Israele si stracciò le
vesti dicendo: "Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui
mi mandi un lebbroso da guarire? Sì, ora potete constatare chiaramente che egli
cerca pretesti contro di me".
8Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re si era stracciate le
vesti, mandò a dire al re: "Perché ti sei stracciate le vesti? Quell'uomo
venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele". 9Nàaman
arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa
di Eliseo. 10Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: "Va',
bagnati sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai
guarito". 11Nàaman si sdegnò e se ne andò protestando:
"Ecco, io pensavo: Certo, verrà fuori, si fermerà, invocherà il nome del
Signore suo Dio, toccando con la mano la parte malata e sparirà la lebbra. 12Forse
l'Abana e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque di
Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per essere guarito?". Si voltò e se
ne partì adirato. 13Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero:
"Se il profeta ti avesse ingiunto una cosa gravosa, non l'avresti forse
eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: bagnati e sarai guarito". 14Egli,
allora, scese e si lavò nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo
di Dio, e la sua carne ridivenne come la carne di un giovinetto; egli era
guarito.
15Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e si presentò a
lui dicendo: "Ebbene, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in
Israele". Ora accetta un dono dal tuo servo". 16Quegli
disse: "Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo
prenderò". Nàaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò. 17Allora
Nàaman disse: "Se è no, almeno sia permesso al tuo servo di caricare qui
tanta terra quanta ne portano due muli, perché il tuo servo non intende
compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore. 18Tuttavia
il Signore perdoni il tuo servo se, quando il mio signore entra nel tempio di
Rimmòn per prostrarsi, si appoggia al mio braccio e se anche io mi prostro nel
tempio di Rimmòn, durante la sua adorazione nel tempio di Rimmòn; il Signore
perdoni il tuo servo per questa azione". 19Quegli disse:
"Va' in pace". Partì da lui e fece un bel tratto di strada.
20Ghecazi, servo dell'uomo di Dio Eliseo, disse fra sé: "Ecco,
il mio signore è stato tanto generoso con questo Nàaman arameo da non prendere
quanto egli aveva portato; per la vita del Signore, gli correrò dietro e
prenderò qualche cosa da lui". 21Ghecazi inseguì Nàaman.
Questi, vedendolo correre verso di sé, scese dal carro per andargli incontro e
gli domandò: "Tutto bene?". 22Quegli rispose: "Tutto
bene. Il mio signore mi ha mandato a dirti: Ecco, proprio ora, sono giunti da
me due giovani dalle montagne di Èfraim, da parte dei figli dei profeti. Dammi
per essi un talento d'argento e due vestiti". 23Nàaman disse:
"È meglio che tu prenda due talenti" e insistette con lui. Legò due
talenti d'argento in due sacchi insieme con due vestiti e li diede a due dei
suoi giovani, che li portarono davanti a Ghecazi. 24Giunto all'Ofel,
questi prese dalle loro mani il tutto e lo depose in casa, quindi rimandò gli
uomini, che se ne andarono. 25Poi egli andò a presentarsi al suo
padrone. Eliseo gli domandò: "Ghecazi, da dove vieni?". Rispose:
"Il tuo servo non è andato in nessun luogo". 26Quegli
disse: "Non era forse presente il mio spirito quando quell'uomo si voltò
dal suo carro per venirti incontro? Era forse il tempo di accettare denaro e di
accettare abiti, oliveti, vigne, bestiame minuto e grosso, schiavi e schiave? 27Ma
la lebbra di Nàaman si attaccherà a te e alla tua discendenza per sempre".
Egli si allontanò da Eliseo, bianco come la neve per la lebbra.
1I figli dei profeti dissero a Eliseo: "Ecco, il
luogo in cui ci raduniamo alla tua presenza è troppo stretto per noi. 2Andiamo
fino al Giordano; là prenderemo una trave per ciascuno e ci costruiremo una
residenza". Quegli rispose: "Andate!". 3Uno disse:
"Degnati di venire anche tu con i tuoi servi". Egli rispose: "Ci
verrò". 4E andò con loro. Giunti al Giordano, tagliarono alcuni
alberi. 5Ora, mentre uno abbatteva un tronco, il ferro dell'ascia
gli cadde in acqua. Egli gridò: "Oh, mio signore! Era stato preso in
prestito!". 6L'uomo di Dio domandò: "Dove è caduto?".
Gli mostrò il posto. Eliseo, allora, tagliò un legno e lo gettò in quel punto e
il ferro venne a galla. 7Disse: "Prendilo!". Quegli stese
la mano e lo prese.
8Mentre il re di Aram era in guerra contro Israele, in un consiglio
con i suoi ufficiali disse: "In quel tal posto sarà il mio
accampamento". 9L'uomo di Dio mandò a dire al re di Israele:
"Guardati dal passare per quel punto, perché là stanno scendendo gli
Aramei". 10Il re di Israele mandò a esplorare il punto
indicatogli dall'uomo di Dio. Questi l'avvertiva e il re si metteva in guardia;
ciò accadde non una volta o due soltanto. 11Molto turbato in cuor
suo per questo fatto, il re di Aram convocò i suoi ufficiali e disse loro:
"Non mi potreste indicare chi dei nostri è per il re di Israele?". 12Uno
degli ufficiali rispose: "No, re mio signore, perché Eliseo profeta di
Israele riferisce al re di Israele quanto tu dici nella tua camera da
letto". 13Quegli disse: "Andate, informatevi dove sia
costui; io manderò a prenderlo". Gli fu riferito: "Ecco, sta in
Dotan". 14Egli mandò là cavalli, carri e un bel numero di soldati;
vi giunsero di notte e circondarono la città.
15Il giorno dopo, l'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, uscì.
Ecco, un esercito circondava la città con cavalli e carri. Il suo servo disse:
"Ohimè, mio signore, come faremo?". 16Quegli rispose:
"Non temere, perché i nostri sono più numerosi dei loro". 17Eliseo
pregò così: "Signore, apri i suoi occhi; egli veda". Il Signore aprì
gli occhi del servo, che vide. Ecco, il monte era pieno di cavalli e di carri
di fuoco intorno a Eliseo.
18Poiché gli Aramei scendevano verso di lui, Eliseo pregò il
Signore: "Oh, colpisci questa gente di cecità!". E il Signore li
colpì di cecità secondo la parola di Eliseo. 19Disse loro Eliseo:
"Non è questa la strada e non è questa la città. Seguitemi e io vi
condurrò dall'uomo che cercate". Egli li condusse in Samaria. 20Quando
giunsero in Samaria, Eliseo disse: "Signore, apri i loro occhi; essi
vedano!". Il Signore aprì i loro occhi ed essi videro. Erano in mezzo a
Samaria!
21Il re di Israele quando li vide, disse a Eliseo: "Li devo
uccidere, padre mio?". 22Quegli rispose: "Non ucciderli.
Forse uccidi uno che hai fatto prigioniero con la spada e con l'arco? Piuttosto
metti davanti a loro pane e acqua; mangino e bevano, poi se ne vadano dal loro
padrone". 23Fu imbandito loro un gran banchetto. Dopo che
ebbero mangiato e bevuto, li congedò ed essi se ne andarono dal loro padrone.
Le bande aramee non penetrarono più nel paese di Israele.
24Dopo tali cose Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito
e venne ad assediare Samaria. 25Ci fu una carestia eccezionale in
Samaria, mentre l'assedio si faceva più duro, tanto che una testa d'asino si
vendeva ottanta sicli d'argento e un quarto di qab di tuberi cinque
sicli. 26Mentre il re di Israele passava sulle mura, una donna gli gridò
contro: "Aiuto, mio signore re!". 27Rispose: "Non ti
aiuta neppure il Signore! Come potrei aiutarti io? Forse con il prodotto
dell'aia o con quello del torchio?". 28Il re aggiunse:
"Che hai?". Quella rispose: "Questa donna mi ha detto: Dammi tuo
figlio; mangiamocelo oggi. Mio figlio ce lo mangeremo domani. 29Abbiamo
cotto mio figlio e ce lo siamo mangiato. Il giorno dopo io le ho detto: Dammi
tuo figlio; mangiamocelo, ma essa ha nascosto suo figlio". 30Quando
udì le parole della donna, il re si stracciò le vesti. Mentre egli passava
sulle mura, lo vide il popolo; ecco, aveva un sacco di sotto, sulla carne. 31Egli
disse: "Dio mi faccia questo e anche di peggio, se oggi la testa di
Eliseo, figlio di Safat, resterà sulle sue spalle".
32Eliseo stava seduto in casa; con lui sedevano gli anziani. Il re
si fece precedere da un uomo. Prima che arrivasse il messaggero, quegli disse
agli anziani: "Avete visto? Quel figlio di assassino ordina che mi si
tolga la vita. Fate attenzione! Quando arriva il messaggero, chiudete la porta;
tenetelo fermo sulla porta. Forse dietro non si sente il rumore dei piedi del
suo padrone?". 33Stava ancora parlando con loro, quando il re
scese da lui e gli disse: "Tu vedi quanto male ci viene dal Signore; che
aspetterò più io dal Signore?".
1Ma Eliseo disse: "Ascolta la parola del Signore:
Dice il Signore: A quest'ora, domani, alla porta di Samaria una sea di
farina costerà un siclo e anche due sea di orzo costeranno un
siclo". 2Ma lo scudiero, al cui braccio il re si appoggiava,
rispose all'uomo di Dio: "Già, il Signore apre le finestre in cielo!
Avverrà mai una cosa simile?". Quegli disse: "Ecco, tu lo vedrai con
gli occhi, ma non ne mangerai".
3Ora c'erano quattro lebbrosi davanti alla porta. Essi dicevano fra
di loro: "Perché stiamo seduti qui ad attendere la morte? 4Se
risolviamo di andare in città, in città c'è la fame e vi moriremo. Se stiamo
qui, moriremo ugualmente. Ora, su, andiamo all'accampamento degli Aramei; se ci
lasceranno in vita, vivremo; se ci uccideranno, moriremo". 5Si
alzarono al crepuscolo per andare all'accampamento degli Aramei e giunsero fino
al limite del loro campo. Ebbene, là non c'era nessuno. 6Il Signore
aveva fatto udire nell'accampamento degli Aramei rumore di carri, scalpitio di
cavalli e chiasso di un grande esercito. Essi si erano detti l'un l'altro:
"Ecco, il re di Israele ha assoldato contro di noi i re degli Hittiti e i
re dell'Egitto per assalirci". 7Alzatisi all'imbrunire, erano
fuggiti, lasciando le loro tende, i loro cavalli e i loro asini e il campo come
si trovava; erano fuggiti per mettersi in salvo. 8Quei lebbrosi,
giunti al limite del campo, entrarono in una tenda e, dopo aver mangiato e
bevuto, portarono via argento, oro e vesti, che andarono a nascondere.
Ritornati, entrarono in un'altra tenda; portarono via tutto e andarono a
nasconderlo.
9Si dissero: "Non è giusto quello che facciamo; oggi è giorno
di buone notizie, mentre noi ce ne stiamo zitti. Se attendiamo fino all'alba di
domani, potrebbe sopraggiungerci un castigo. Andiamo ora, entriamo in città e
annunziamolo alla reggia". 10Vi andarono; chiamarono le guardie
della città e riferirono loro: "Siamo andati nel campo degli Aramei; ecco,
non c'era nessuno né si sentiva voce umana. C'erano cavalli e asini legati e le
tende intatte". 11Le guardie allora gridarono e la notizia fu
portata dentro la reggia.
12Il re si alzò di notte e disse ai suoi ufficiali: "Vi dirò
quello che hanno fatto con noi gli Aramei. Sapendo che siamo affamati, hanno
abbandonato il campo per nascondersi in campagna, dicendo: Appena usciranno
dalla città, li prenderemo vivi e poi entreremo in città". 13Uno
dei suoi ufficiali rispose: "Si prendano i cinque cavalli che sono rimasti
in questa città, caso mai capiterà loro come alla moltitudine di Israele, e
mandiamo a vedere". 14Presero allora due carri con i cavalli;
il re li mandò a seguire l'esercito degli Aramei, dicendo: "Andate e
vedete". 15Li seguirono fino al Giordano; ecco tutta la strada
era piena di abiti e di oggetti che gli Aramei avevano gettato via nella fretta.
I messaggeri tornarono e riferirono al re.
16Allora uscirono tutti e saccheggiarono il campo degli Aramei. Una sea
di farina si vendette per un siclo, così pure due sea di orzo si
vendettero per un siclo, secondo la parola del Signore. 17Il re
aveva messo a guardia della porta lo scudiero, al cui braccio egli si
appoggiava. Calpestato dalla folla presso la porta, quegli morì come aveva
predetto l'uomo di Dio quando parlò al re che era sceso da lui. 18Difatti,
dopo che l'uomo di Dio aveva detto al re: "A quest'ora, domani, alla porta
di Samaria due sea di orzo costeranno un siclo e anche una sea di
farina costerà un siclo", 19lo scudiero aveva risposto all'uomo
di Dio: "Già, Dio apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa
simile?". E quegli aveva detto: "Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma
non ne mangerai". 20A lui capitò proprio questo: lo calpestò la
folla alla porta ed egli morì.
1Eliseo aveva detto alla donna a cui aveva risuscitato
il figlio: "Alzati e vattene con la tua famiglia; dimora fuori del tuo
paese, dovunque troverai da star bene, perché il Signore ha chiamato la
carestia, che verrà sul paese per sette anni". 2La donna si era
alzata e aveva fatto come aveva detto l'uomo di Dio. Se ne era andata con la
sua famiglia nel paese dei Filistei, per sette anni. 3Al termine dei
sette anni, la donna tornò dal paese dei Filistei e andò dal re a reclamare la
sua casa e il suo campo. 4Il re stava parlando con Ghecazi, servo
dell'uomo di Dio, e diceva: "Narrami tutte le meraviglie compiute da
Eliseo". 5Costui stava narrando al re come aveva risuscitato il
morto, quand'ecco si presenta al re la donna a cui aveva risuscitato il figlio,
per riavere la sua casa e il suo campo. Ghecazi disse: "Re, mio signore,
questa è la donna e questo è il figlio risuscitato da Eliseo". 6Il
re interrogò la donna, che gli narrò il fatto. Il re l'affidò a un funzionario
dicendo: "Restituiscile quanto le appartiene e la rendita intera del
campo, dal giorno del suo abbandono del paese fino ad ora".
7Eliseo andò a Damasco. A Ben-Hadàd, re di Aram, che era ammalato,
fu riferito: "L'uomo di Dio è venuto fin qui". 8Il re
disse a Cazaèl: "Prendi un dono e va' incontro all'uomo di Dio e per suo
mezzo interroga il Signore, per sapere se guarirò o no da questa
malattia". 9Cazaèl gli andò incontro prendendo con sé, in
regalo, tutte le cose più squisite di Damasco, con cui caricò quaranta
cammelli. Arrivato, si fermò davanti a lui e gli disse: "Tuo figlio,
Ben-Hadàd, re di Aram, mi ha mandato da te con la domanda: Guarirò o no da questa
malattia?". 10Eliseo gli disse: "Va' a dirgli: Tu
guarirai; ma il Signore mi ha mostrato che egli certamente morirà". 11Poi,
con sguardo fisso, si irrigidì a lungo; alla fine l'uomo di Dio si mise a
piangere. 12Cazaèl disse: "Signor mio, perché piangi?".
Quegli rispose: "Perché so quanto male farai agli Israeliti: brucerai le
loro fortezze, ucciderai di spada i loro giovani, sfracellerai i loro bambini,
sventrerai le loro donne incinte". 13Cazaèl disse: "Ma che
sono io tuo servo? Un cane potrebbe attuare questa grande predizione?".
Eliseo rispose: "Il Signore mi ha mostrato che tu diventerai re di
Aram". 14Quegli si separò da Eliseo e ritornò dal suo padrone,
che gli domandò: "Che ti ha detto Eliseo?". Rispose: "Mi ha
detto: Certo guarirai". 15Il giorno dopo costui prese una
coperta, l'immerse nell'acqua e poi la stese sulla faccia del re che morì. Al
suo posto divenne re Cazaèl.
16Nell'anno quinto di Ioram figlio di Acab, re di Israele, divenne
re Ioram figlio di Giòsafat re di Giuda. 17Quando divenne re aveva
trentadue anni; regnò otto anni in Gerusalemme. 18Camminò per la
strada dei re di Israele, come aveva fatto la famiglia di Acab, perché sua
moglie era figlia di Acab. Fece ciò che è male agli occhi del Signore. 19Il
Signore, però, non volle distruggere Giuda a causa di Davide suo servo, secondo
la promessa fattagli di lasciargli sempre una lampada per lui e per i suoi
figli. 20Durante il suo regno Edom si ribellò al potere di Giuda e
si elesse un re. 21Allora Ioram passò a Zeira con tutti i suoi
carri. Egli si mosse di notte e sconfisse gli Idumei che l'avevano accerchiato,
insieme con gli ufficiali dei carri; così il popolo fuggì nelle tende. 22Edom,
ribellatosi al potere di Giuda, ancora oggi è indipendente. In quel tempo anche
Libna si ribellò.
23Le altre gesta di Ioram, tutte le sue azioni, sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda. 24Ioram si addormentò con i
suoi padri e fu sepolto con essi nella città di Davide, e al suo posto divenne
re suo figlio Acazia.
25Nell'anno decimosecondo di Ioram figlio di Acab, re di Israele,
divenne re Acazia figlio di Ioram, re di Giuda. 26Quando divenne re,
Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava
Atalia, figlia di Omri re di Israele. 27Imitò la condotta della casa
di Acab; fece ciò che è male agli occhi del Signore, come aveva fatto la casa
di Acab, perché era imparentato con la casa di Acab. 28Egli con
Ioram figlio di Acab andò in guerra contro Cazaèl re di Aram, in Ramot di
Gàlaad; ma gli Aramei ferirono Ioram. 29Allora il re Ioram andò a
curarsi in Izrèel per le ferite ricevute dagli Aramei in Ramot, mentre
combatteva contro Cazaèl re di Aram. Acazia figlio di Ioram, re di Giuda, scese
a visitare Ioram figlio di Acab in Izreèl, perché costui era malato.
1Il profeta Eliseo chiamò uno dei figli dei profeti e
gli disse: "Cingiti i fianchi, prendi in mano questo vasetto d'olio e va'
in Ramot di Gàlaad. 2Appena giunto, cerca Ieu figlio di Giòsafat,
figlio di Nimsi. Entrato in casa, lo farai alzare dal gruppo dei suoi compagni
e lo condurrai in una camera interna. 3Prenderai il vasetto
dell'olio e lo verserai sulla sua testa, dicendo: Dice il Signore: Ti ungo re
su Israele. Poi aprirai la porta e fuggirai senza indugio". 4Il
giovane andò a Ramot di Gàlaad. 5Appena giunto, trovò i capi
dell'esercito seduti insieme. Egli disse: "Ho un messaggio per te, o
capo". Ieu disse: "Per chi fra tutti noi?". Ed egli rispose:
"Per te, o capo". 6Ieu si alzò ed entrò in una camera;
quegli gli versò l'olio sulla testa dicendogli: "Dice il Signore, Dio di
Israele: Ti ungo re sul popolo del Signore, su Israele. 7Tu
demolirai la casa di Acab tuo signore; io vendicherò il sangue dei miei servi i
profeti e il sangue di tutti i servi del Signore sparso da Gezabele. 8Tutta
la casa di Acab perirà; io eliminerò nella famiglia di Acab ogni maschio,
schiavo o libero in Israele. 9Renderò la casa di Acab come la casa
di Geroboamo figlio di Nebàt, e come la casa di Baasa figlio di Achia. 10La
stessa Gezabele sarà divorata dai cani nella campagna di Izreèl; nessuno la
seppellirà". Quindi aprì la porta e fuggì.
11Quando Ieu si presentò agli ufficiali del suo padrone, costoro gli
domandarono: "Va tutto bene? Perché questo pazzo è venuto da te?".
Egli disse loro: "Voi conoscete l'uomo e le sue chiacchiere". 12Gli
dissero: "Baie! Su, raccontacelo!". Egli disse: "Mi ha parlato
così e così, affermando: Dice il Signore: Ti ungo re su Israele". 13Tutti
presero in fretta i propri vestiti e li stesero sotto di lui sugli stessi
gradini, suonarono la tromba e gridarono: "Ieu è re".
14Ieu figlio di Giòsafat, figlio di Nimsi, congiurò contro Ioram.
(Ioram aveva difeso con tutto Israele Ramot di Gàlaad di fronte a Cazaèl, re di
Aram, 15poi Ioram era tornato a curarsi in Izreèl le ferite ricevute
dagli Aramei nella guerra contro Cazaèl, re di Aram). Ieu disse: "Se tale
è il vostro sentimento, nessuno esca o fugga dalla città per andare ad
annunziarlo in Izreèl". 16Ieu salì su un carro e partì per
Izreèl, perché là giaceva malato Ioram e Acazia re di Giuda era sceso per
visitarlo.
17La sentinella che stava sulla torre di Izreèl vide la truppa di
Ieu che avanzava e disse: "Vedo una truppa". Ioram disse:
"Prendi un cavaliere e mandalo loro incontro per domandare: Tutto
bene?". 18Uno a cavallo andò loro incontro e disse: "Il re
domanda: Tutto bene?". Ieu disse: "Che importa a te come vada? Passa
dietro a me e seguimi". La sentinella riferì: "Il messaggero è
arrivato da quelli, ma non torna indietro". 19Il re mandò un
altro cavaliere che, giunto da quelli, disse: "Il re domanda: Tutto
bene?". Ma Ieu disse: "Che importa a te come vada? Passa dietro a me
e seguimi". 20La sentinella riferì: "È arrivato da quelli,
ma non torna indietro. Il modo di guidare è quello di Ieu figlio di Nimsi;
difatti guida all'impazzata".
21Ioram disse: "Attacca i cavalli". Appena fu pronto il
suo carro, Ioram re di Israele, e Acazia re di Giuda, partirono, ognuno sul
proprio carro. Andarono incontro a Ieu, che raggiunsero nel campo di Nabòt di
Izreèl.
22Quando Ioram vide Ieu, gli domandò: "Tutto bene, Ieu?".
Rispose: "Sì, tutto bene, finché durano le prostituzioni di Gezabele tua
madre e le sue numerose magie". 23Allora Ioram si volse
indietro e fuggì, dicendo ad Acazia: "Siamo traditi, Acazia!". 24Ieu,
impugnato l'arco, colpì Ioram nel mezzo delle spalle. La freccia gli attraversò
il cuore ed egli si accasciò sul carro. 25Ieu disse a Bidkar suo
scudiero: "Sollevalo, gettalo nel campo che appartenne a Nabòt di Izreèl;
mi ricordo che una volta, mentre io e te eravamo sullo stesso carro al seguito
di suo padre Acab, il Signore proferì su di lui questo oracolo: 26Non
ho forse visto ieri il sangue di Nabòt e il sangue dei suoi figli? Oracolo del
Signore. Ti ripagherò in questo stesso campo. Oracolo del Signore. Sollevalo e
gettalo nel campo secondo la parola del Signore".
27Visto ciò, Acazia re di Giuda fuggì per la strada di Bet-Gan; Ieu
l'inseguì e ordinò: "Colpite anche costui". Lo colpirono sul carro
nella salita di Gur, nelle vicinanze di Ibleam. Egli fuggì a Meghìddo, ove
morì. 28I suoi ufficiali lo portarono a Gerusalemme su un carro e lo
seppellirono nel suo sepolcro, vicino ai suoi padri, nella città di Davide.
29Acazia era divenuto re di Giuda nell'anno undecimo di Ioram,
figlio di Acab.
30Ieu arrivò in Izreèl. Appena lo seppe, Gezabele si truccò gli
occhi con stibio, si acconciò la capigliatura e si mise alla finestra. 31Mentre
Ieu entrava per la porta, gli domando: "Tutto bene, o Zimri, assassino del
suo padrone?". 32Ieu alzò lo sguardo alla finestra e disse:
"Chi è con me? Chi?". Due o tre eunuchi si affacciarono a guardarlo. 33Egli
disse: "Gettatela giù". La gettarono giù. Il suo sangue schizzò sul
muro e sui cavalli. Ieu passò sul suo corpo, 34poi entrò, mangiò e
bevve; alla fine ordinò: "Andate a vedere quella maledetta e seppellitela,
perché era figlia di re". 35Andati per seppellirla, non
trovarono altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani. 36Tornati,
riferirono il fatto a Ieu, che disse: "Si è avverata così la parola che il
Signore aveva detta per mezzo del suo servo Elia il Tisbita: Nel campo di
Izreèl i cani divoreranno la carne di Gezabele. 37E il cadavere di
Gezabele nella campagna sarà come letame, perché non si possa dire: Questa è
Gezabele".
1In Samaria c'erano settanta figli di Acab. Ieu scrisse
lettere e le inviò in Samaria ai capi della città, agli anziani e ai tutori dei
figli di Acab. In esse diceva: 2"Ora, quando giungerà a voi
questa lettera - voi, infatti, avete con voi i figli del vostro signore, i
carri, i cavalli, le fortezze e le armi - 3scegliete il figlio
migliore e più capace del vostro signore e ponetelo sul trono del padre;
combattete per la casa del vostro signore". 4Quelli ebbero una
grande paura e dissero: "Ecco, due re non hanno potuto resistergli; come
potremmo resistergli noi?". 5Il maggiordomo, il prefetto della
città, gli anziani e i tutori mandarono a Ieu questo messaggio: "Noi siamo
tuoi servi; noi faremo quanto ci ordinerai. Non nomineremo un re; fa' quanto ti
piace".
6Ieu scrisse loro quest'altra lettera: "Se siete dalla mia
parte e se obbedite alla mia parola, prendete le teste dei figli del vostro
signore e presentatevi a me domani a quest'ora in Izreèl". I figli del re
erano settanta; vivevano con i grandi della città, che li allevavano. 7Ricevuta
la lettera, quelli presero i figli del re e li uccisero - erano settanta -;
quindi posero le loro teste in panieri e le mandarono da lui in Izreèl. 8Si
presentò un messaggero che riferì a Ieu: "Hanno portato le teste dei figli
del re". Egli disse: "Ponetele in due mucchi alla porta della città e
ci restino fino a domani mattina". 9Il mattino dopo uscì, si
fermò e disse a tutto il popolo: "Voi siete innocenti; ecco io ho
congiurato contro il mio signore e l'ho ucciso. Ma chi ha colpito tutti questi?
10Constatate come neppure una parola che il Signore ha annunziato
per mezzo del suo servo Elia, sia venuta meno; il Signore ha attuato quanto
aveva predetto per mezzo di Elia, suo servo". 11Ieu uccise poi
tutti i superstiti della famiglia di Acab in Izreèl, tutti i suoi grandi, i
suoi amici e i suoi sacerdoti, fino a non lasciarne neppure uno.
12Quindi si alzò e partì per Samaria. Passando per Bet-Eked dei
pastori, 13Ieu trovò i fratelli di Acazia, re di Giuda. Egli
domandò: "Voi, chi siete?". Risposero: "Siamo fratelli di
Acazia; siamo scesi per salutare i figli del re e i figli della regina". 14Egli
ordinò: "Prendeteli vivi". Li presero vivi, li uccisero e li
gettarono nel pozzo di Bet-Eked; erano quarantadue e non ne rimase neppure uno.
15Partito di lì, si imbatté in Ionadàb, figlio di Recàb, che gli
veniva incontro; Ieu lo salutò e gli disse: "Il tuo cuore è retto verso di
me, come il mio nei tuoi riguardi?". Ionadàb rispose: "Sì".
"Se sì, dammi la mano". Ionadàb gliela diede. Ieu allora lo fece
salire sul carro vicino a sé 16e gli disse: "Vieni con me e
vedrai il mio zelo per il Signore". Lo portò con sé sul carro. 17Entrò
in Samaria, ove uccise tutti i superstiti della casa di Acab fino ad
annientarla, secondo la parola che il Signore aveva comunicata a Elia.
18Ieu radunò tutto il popolo e gli disse: "Acab ha servito Baal
un poco; Ieu lo servirà molto. 19Ora convocatemi tutti i profeti di
Baal, tutti i suoi fedeli e tutti i suoi sacerdoti; non ne manchi neppure uno,
perché intendo offrire un grande sacrificio a Baal. Chi mancherà non sarà
lasciato in vita". Ieu agiva con astuzia, per distruggere tutti i fedeli
di Baal. 20Ieu disse: "Convocate una festa solenne per
Baal". La convocarono. 21Ieu inviò messaggeri per tutto
Israele; si presentarono tutti i fedeli di Baal - nessuno si astenne dal
viaggio - e si radunarono nel tempio di Baal, che ne risultò pieno da
un'estremità all'altra. 22Ieu disse al guardarobiere: "Tira
fuori le vesti per tutti i fedeli di Baal". Ed egli le tirò fuori. 23Ieu,
accompagnato da Ionadàb figlio di Recàb, entrò nel tempio di Baal e disse ai
fedeli di Baal: "Badate bene che non ci sia fra di voi nessuno dei fedeli
del Signore, ma solo fedeli di Baal".
24Mentre quelli si accingevano a compiere sacrifici e olocausti, Ieu
fece uscire ottanta suoi uomini con la minaccia: "Se qualcuno farà fuggire
uno degli uomini che io oggi metto nelle vostre mani, pagherà con la sua vita
la vita di lui". 25Quando ebbe finito di compiere l'olocausto,
Ieu disse alle guardie e agli scudieri: "Entrate, uccideteli. Nessuno
scappi". Le guardie e gli scudieri li passarono a fil di spada e li
gettarono perfino nella cella del tempio di Baal. 26Penetrati in
essa, portarono fuori il palo sacro del tempio di Baal e lo bruciarono. 27Fecero
a pezzi la stele di Baal, demolirono il tempio di Baal e lo ridussero un
immondezzaio fino ad oggi.
28Ieu fece scomparire Baal da Israele. 29Ma Ieu non si
allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a
Israele e non abbandonò i vitelli d'oro che erano a Betel e in Dan.
30Il Signore disse a Ieu: "Perché ti sei compiaciuto di fare
ciò che è giusto ai miei occhi e hai compiuto per la casa di Acab quanto era
nella mia intenzione, i tuoi figli - fino alla quarta generazione - siederanno
sul trono di Israele". 31Ma Ieu non si preoccupò di seguire la
legge del Signore Dio di Israele con tutto il cuore; non si allontanò dai
peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele.
32In quel tempo il Signore cominciò a ridurre il territorio di
Israele; Cazaèl sconfisse gli Israeliti in tutti i loro confini: 33dal
Giordano, verso oriente, occupò tutta la regione di Gàlaad, dei Gaditi, dei
Rubeniti e dei Manassiti, da Aroer, che è presso il torrente Arnon, a Gàlaad e
a Basan.
34Le altre gesta di Ieu, tutte le sue azioni e le sue prodezze, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 35Ieu si
addormentò con i suoi padri e lo seppellirono in Samaria. Al suo posto divenne
re suo figlio Ioacaz. 36La durata del regno di Ieu su Israele, in
Samaria, fu di ventotto anni.
1Atalia madre di Acazia, visto che era morto suo
figlio, si propose di sterminare tutta la discendenza regale. 2Ma
Ioseba, figlia del re Ioram e sorella di Acazia, sottrasse Ioas figlio di
Acazia dal gruppo dei figli del re destinati alla morte e lo portò con la
nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalia ed egli non fu messo
a morte. 3Rimase sei anni nascosto presso di lei nel tempio; intanto
Atalia regnava sul paese.
4Il settimo anno Ioiada convocò i capi di centinaia dei Carii e
delle guardie e li fece venire nel tempio. Egli concluse con loro un'alleanza,
facendoli giurare nel tempio; quindi mostrò loro il figlio del re. 5Diede
loro le seguenti disposizioni: "Questo farete: un terzo di quelli che fra
di voi iniziano il servizio di sabato per fare la guardia alla reggia, 6un
altro terzo alla porta di Sur e un terzo alla porta dietro i cursori; voi
farete invece la guardia alla casa di Massach, 7gli altri due gruppi
di voi, ossia quanti smontano il sabato, faranno la guardia al tempio. 8Circonderete
il re, ognuno con la sua arma in pugno e chi tenta di penetrare nello
schieramento sia messo a morte. Accompagnerete il re ovunque egli vada". 9I
capi di centinaia fecero quanto aveva disposto il sacerdote Ioiada. Ognuno
prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio e quelli che smontavano
il sabato, e andarono dal sacerdote Ioiada. 10Il sacerdote consegnò
ai capi di centinaia lance e scudi del re Davide, che erano nel deposito del
tempio. 11Le guardie, ognuno con l'arma in pugno, si disposero
dall'angolo meridionale del tempio fino all'angolo settentrionale, davanti
all'altare e al tempio e intorno al re. 12Allora Ioiada fece uscire
il figlio del re, gli impose il diadema e le insegne; lo proclamò re e lo unse.
Gli astanti batterono le mani ed esclamarono: "Viva il re!".
13Atalia, sentito il clamore delle guardie e del popolo, si diresse
verso la moltitudine nel tempio. 14Guardò: ecco, il re stava presso
la colonna secondo l'usanza; i capi e i trombettieri erano intorno al re,
mentre tutto il popolo del paese esultava e suonava le trombe. Atalia si stracciò
le vesti e gridò: "Tradimento, tradimento!".
15Il sacerdote Ioiada ordinò ai capi dell'esercito: "Fatela
uscire tra le file e chiunque la segua sia ucciso di spada". Il sacerdote
infatti aveva stabilito che non venisse uccisa nel tempio del Signore. 16Le
misero le mani addosso ed essa raggiunse la reggia attraverso l'ingresso dei
Cavalli e là fu uccisa.
17Ioiada concluse un'alleanza fra il Signore, il re e il popolo, con
cui questi si impegnò a essere il popolo del Signore; ci fu anche un'alleanza fra
il re e il popolo. 18Tutto il popolo del paese penetrò nel tempio di
Baal e lo demolì, frantumandone gli altari e le immagini: uccisero dinanzi agli
altari lo stesso Mattan, sacerdote di Baal.
Il sacerdote Ioiada mise guardie intorno al tempio. 19Egli prese i
capi di centinaia dei Carii e delle guardie e tutto il popolo del paese;
costoro fecero scendere il re dal tempio e attraverso la porta delle Guardie lo
condussero nella reggia, ove egli sedette sul trono regale. 20Tutto
il popolo del paese fu in festa; la città restò tranquilla. Atalia fu uccisa
con la spada nella reggia.
1Quando divenne re, Ioas aveva sette anni. 2Divenne
re nell'anno settimo di Ieu e regnò quarant'anni in Gerusalemme. Sua madre, di
Bersabea, si chiamava Sibia. 3Ioas fece ciò che è giusto agli occhi
del Signore per tutta la sua vita, perché era stato educato dal sacerdote
Ioiada. 4Ma non scomparvero le alture, infatti il popolo tuttora
sacrificava e offriva incenso sulle alture.
5Ioas disse ai sacerdoti: "Tutto il denaro delle rendite sacre,
che viene portato nel tempio del Signore, il denaro che uno versa per il
proprio riscatto e tutto il denaro offerto spontaneamente al tempio, 6lo
prendano i sacerdoti, ognuno dalla mano del proprio conoscente; con esso
eseguiscano le riparazioni del tempio, ovunque appaiano necessarie".
7Ora nell'anno ventitré del re Ioas i sacerdoti non avevano ancora
eseguito le riparazioni nel tempio. 8Il re Ioas convocò il sacerdote
Ioiada e gli altri sacerdoti e disse loro: "Perché non avete restaurato il
tempio? D'ora innanzi non ritirerete più il denaro dai vostri conoscenti, ma lo
consegnerete per il restauro del tempio". 9I sacerdoti
acconsentirono a non ricevere più il denaro dal popolo e a non curare il
restauro del tempio.
10Il sacerdote Ioiada prese una cassa, vi fece un buco nel coperchio
e la pose a lato dell'altare, a destra di chi entra nel tempio. I sacerdoti
custodi della soglia depositavano ivi tutto il denaro portato al tempio. 11Quando
vedevano che nella cassa c'era molto denaro, veniva il segretario del re,
insieme con il sommo sacerdote, che riducevano in verghe e contavano il denaro
trovato nel tempio. 12Consegnavano il denaro controllato nelle mani
degli esecutori dei lavori nel tempio. Costoro lo distribuivano ai falegnami e
ai muratori, che lavoravano nel tempio, 13ai muratori, ai
tagliapietre, ai fornitori del legname e delle pietre da taglio per il restauro
dei danni nel tempio, insomma per quanto era necessario per riparare il tempio.
14Ma con il denaro portato al tempio del Signore non si dovevano
fare né coppe d'argento, né strumenti musicali, né coltelli, né vassoi, né
trombe, insomma nessun oggetto d'oro o d'argento. 15Esso era
consegnato solo agli esecutori dei lavori, che l'usavano per restaurare il
tempio. 16Coloro nelle cui mani si rimetteva il denaro perché lo
dessero agli esecutori dei lavori non dovevano renderne conto, perché la loro
condotta ispirava fiducia. 17Il denaro dei sacrifici per il delitto
e per il peccato non era destinato al tempio, ma era lasciato ai sacerdoti.
18In quel tempo Cazaèl re di Aram mosse guerra contro Gat e la
conquistò. Allora Cazaèl si preparò ad assalire Gerusalemme. 19Ioas
re di Giuda prese tutti gli oggetti consacrati da Giòsafat, da Ioram e da
Acazia, suoi antenati, re di Giuda, e quelli consacrati da lui stesso, insieme
con tutto l'oro trovato nei tesori del tempio e della reggia; egli mandò tutto
ciò a Cazaèl re di Aram, che si allontanò da Gerusalemme.
20Le altre gesta di Ioas e tutte le sue azioni sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda. 21I suoi ufficiali si
sollevarono organizzando una congiura; uccisero Ioas a Bet-Millo, nella discesa
verso Silla. 22Iozabàd figlio di Simeat e Iozabàd figlio di Somer,
suoi ufficiali, lo colpirono ed egli morì. Lo seppellirono con i suoi padri
nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Amazia.
1Nell'anno ventitré di Ioas figlio di Acazia, re di
Giuda, su Israele in Samaria divenne re Ioacaz figlio di Ieu, che regnò
diciassette anni. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò
il peccato con cui Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto peccare Israele, né
mai se ne allontanò. 3L'ira del Signore divampò contro Israele e li
mise nelle mani di Cazaèl re di Aram e di Ben-Hadàd figlio di Cazaèl, per tutto
quel tempo. 4Ma Ioacaz placò il volto del Signore. Il Signore lo
ascoltò, perché aveva visto come il re di Aram opprimeva gli Israeliti. 5Il
Signore concesse un liberatore a Israele. Essi sfuggirono al potere di Aram;
gli Israeliti poterono abitare nelle loro tende come prima. 6Ma essi
non si allontanarono dal peccato che la casa di Geroboamo aveva fatto
commettere a Israele; anzi lo ripeterono. Perfino il palo sacro rimase in piedi
in Samaria. 7Pertanto, di tutte le truppe di Ioacaz il Signore
lasciò soltanto cinquanta cavalli, dieci carri e diecimila fanti, perché li
aveva distrutti il re di Aram, riducendoli come la polvere che si calpesta.
8Le altre gesta di Ioacaz, tutte le sue azioni e prodezze, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 9Ioacaz si
addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto divenne re
suo figlio Ioas.
10Nell'anno trentasette di Ioas re di Giuda, su Israele in Samaria
divenne re Ioas, figlio di Ioacaz, che regnò sedici anni. 11Fece ciò
che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da tutti i peccati che
Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele, ma li ripeté.
12Le altre gesta di Ioas, tutte le sue azioni e prodezze, le guerre
combattute con Amazia re di Giuda, sono descritte nel libro delle Cronache dei
re di Israele. 13Ioas si addormentò con i suoi padri e sul suo trono
salì Geroboamo. Ioas fu sepolto in Samaria insieme con i re di Israele.
14Quando Eliseo si ammalò della malattia di cui morì, Ioas re di
Israele, sceso a visitarlo, scoppiò in pianto davanti a lui, dicendo:
"Padre mio, padre mio, carro di Israele e sua cavalleria". 15Eliseo
gli disse: "Prendi arco e frecce". Egli prese arco e frecce. 16Aggiunse
al re di Israele: "Impugna l'arco". Quando il re l'ebbe impugnato,
Eliseo mise la mano sulla mano del re, 17quindi disse: "Apri la
finestra verso oriente". Aperta che fu la finestra, Eliseo disse:
"Tira!". Ioas tirò. Eliseo disse: "Freccia vittoriosa per il
Signore, freccia vittoriosa su Aram. Tu sconfiggerai, fino allo sterminio, gli Aramei
in Afek". 18Eliseo disse: "Prendi le frecce". E
quando quegli le ebbe prese, disse al re di Israele: "Percuoti con le tue
frecce la terra" ed egli la percosse tre volte, poi si fermò. 19L'uomo
di Dio s'indignò contro di lui e disse: "Avresti dovuto colpire cinque o
sei volte; allora avresti sconfitto l'Aram fino allo sterminio; ora, invece,
sconfiggerai l'Aram solo tre volte".
20Eliseo morì; lo seppellirono. All'inizio dell'anno nuovo irruppero
nel paese alcune bande di Moab. 21Mentre seppellivano un uomo, alcuni,
visto un gruppo di razziatori, gettarono il cadavere sul sepolcro di Eliseo e
se ne andarono. L'uomo, venuto a contatto con le ossa di Eliseo, risuscitò e si
alzò in piedi.
22Cazaèl re di Aram oppresse gli Israeliti finché visse Ioacaz. 23Alla
fine il Signore si mostrò benevolo, ne ebbe compassione e tornò a favorirli a
causa della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe; per questo non volle
distruggerli né scacciarli davanti a sé, fino ad oggi. 24Cazaèl re
di Aram morì. Al suo posto divenne re suo figlio Ben-Hadàd. 25Allora
Ioas figlio di Ioacaz riprese a Ben-Hadàd, figlio di Cazaèl le città che Cazaèl
aveva tolte con le armi a suo padre Ioacaz. Ioas lo sconfisse tre volte; così
riconquistò le città di Israele.
1Nell'anno secondo di Ioas figlio di Ioacaz, re di
Israele, divenne re Amazia figlio di Ioas, re di Giuda. 2Quando
divenne re aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua
madre era di Gerusalemme e si chiamava Ioaddain. 3Egli fece ciò che
è retto agli occhi del Signore, ma non come Davide suo antenato: agì in tutto
come suo padre Ioas. 4Solo non scomparvero le alture; il popolo
ancora sacrificava e offriva incensi sulle alture. 5Quando il regno
fu saldo nelle sue mani, uccise gli ufficiali che avevano assassinato il re suo
padre. 6Ma non uccise i figli degli assassini, secondo quanto è
scritto nel libro della legge di Mosè, ove il Signore prescrive: "I padri
non moriranno per i figli né i figli per i padri, perché ognuno morirà per il
suo peccato". 7Egli sconfisse gli Idumei nella Valle del sale,
uccidendone diecimila. In tale guerra occupò Sela e la chiamò Iokteèl, come è
chiamata fino ad oggi.
8Allora Amazia mandò messaggeri a Ioas figlio di Ioacaz, figlio di
Ieu, re di Israele, per dirgli: "Su, guardiamoci in faccia". 9Ioas
re di Israele fece rispondere ad Amazia re di Giuda: "Il cardo del Libano
mandò a dire al cedro del Libano: Da' in moglie tua figlia a mio figlio. Ora
passò una bestia selvatica del Libano e calpestò il cardo. 10Tu hai
sconfitto Edom, per questo il tuo cuore ti ha reso altero. Sii glorioso, ma
resta nella tua casa. Perché provocare una calamità? Potresti precipitare tu e
Giuda con te". 11Amazia non lo ascoltò. Allora Ioas re di
Israele si mise in marcia; si guardarono in faccia, lui e Amazia re di Giuda,
in Bet-Sèmes, che appartiene a Giuda. 12Giuda fu sconfitto di fronte
a Israele e ognuno fuggì nella propria tenda. 13Ioas re di Israele
in Bet-Sèmes fece prigioniero Amazia re di Giuda figlio di Ioas, figlio di
Acazia. Quindi, andato in Gerusalemme, ne demolì le mura dalla porta di Èfraim
fino alla porta dell'Angolo per quattrocento cubiti. 14Prese tutto
l'oro e l'argento e tutti gli oggetti trovati nel tempio e nei tesori della
reggia, insieme con gli ostaggi, e tornò in Samaria.
15Le altre gesta di Ioas, le sue azioni, le sue prodezze e le sue
guerre con Amazia re di Giuda sono descritte nel libro delle Cronache dei re di
Israele. 16Ioas si addormentò con i suoi padri; fu sepolto in
Samaria vicino ai re di Israele. Al suo posto divenne re suo figlio Geroboamo.
17Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, dopo la morte di Ioas figlio
di Ioacaz, re di Israele, visse quindici anni.
18Le altre gesta di Amazia sono descritte nel libro delle Cronache
dei re di Giuda. 19Contro di lui si ordì una congiura in Gerusalemme.
Egli fuggì a Lachis; lo fecero inseguire fino a Lachis e là l'uccisero. 20Trasportato
su dei cavalli, fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide. 21Tutto
il popolo di Giuda prese Azaria, che aveva sedici anni, e lo proclamò re al
posto di suo padre Amazia. 22Egli fortificò Elat, da lui
riconquistata a Giuda dopo che il re si era addormentato con i suoi padri.
23Nell'anno quindici di Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, in
Samaria divenne re Geroboamo figlio di Ioas, re di Israele, per quarantun anni.
24Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò
da nessuno dei peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a
Israele. 25Egli ristabilì i confini di Israele dall'ingresso di Amat
fino al mare dell'Araba secondo la parola del Signore Dio di Israele,
pronunziata per mezzo del suo servo il profeta Giona figlio di Amittai, di
Gat-Chefer, 26perché il Signore aveva visto l'estrema miseria di
Israele, in cui non c'era più né schiavo né libero, né chi lo potesse
soccorrere. 27Egli che aveva deciso di non far scomparire il nome di
Israele sotto il cielo, li liberò per mezzo di Geroboamo figlio di Ioas.
28Le altre gesta di Geroboamo, le sue azioni e le sue prodezze in
guerra, la sua riconquista di Damasco e di Amat in favore di Israele, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 29Geroboamo si
addormentò con i suoi padri; fu sepolto in Samaria con i re di Israele. Al suo
posto divenne re suo figlio Zaccaria.
1Nell'anno ventisette di Geroboamo re di Israele, divenne
re Azaria figlio di Amazia, re di Giuda. 2Quando divenne re aveva
sedici anni; regnò in Gerusalemme cinquantadue anni. Sua madre era di
Gerusalemme e si chiamava Iecolia. 3Fece ciò che è retto agli occhi
del Signore, secondo quanto fece Amazia sua padre. 4Ma non
scomparvero le alture. Il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle
alture. 5Il Signore colpì con la lebbra il re, che rimase lebbroso
fino al giorno della sua morte in una casa appartata. Iotam figlio del re
dirigeva la reggia e governava il popolo del paese.
6Le altre gesta di Azaria, tutte le sue azioni, sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda. 7Azaria si addormentò con i
suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo
figlio Iotam.
8Nell'anno trentotto di Azaria re di Giuda, in Samaria divenne re
d'Israele per sei mesi Zaccaria, figlio di Geroboamo. 9Fece ciò che
è male agli occhi del Signore, come l'avevano fatto i suoi padri; non si
allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a
Israele. 10Ma Sallùm figlio di Iabes congiurò contro di lui, lo
assalì in Ibleam, lo uccise e regnò al suo posto.
11Le altre gesta di Zaccaria, ecco, sono descritte nel libro delle
Cronache dei re di Israele. 12Così si avverò la parola che il
Signore aveva predetta a Ieu quando disse: "I tuoi figli siederanno sul
trono di Israele fino alla quarta generazione". E avvenne proprio così.
13Sallùm figlio di Iabes divenne re nell'anno trentanove di Ozia re
di Giuda; regnò un mese in Samaria. 14Da Tirza avanzò Menachem
figlio di Gadi, entrò in Samaria e sconfisse Sallùm, figlio di Iabes, l'uccise
e divenne re al suo posto.
15Le altre gesta di Sallùm e la congiura da lui organizzata, ecco,
sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 16In quel
tempo Menachem, venendo da Tirza, espugnò Tifsach, uccise tutti i suoi abitanti
e devastò tutto il suo territorio, perché non gli avevano aperto le porte e
fece sventrare tutte le donne incinte.
17Nell'anno trentanove di Azaria re di Giuda, Menachem figlio di
Gadi divenne re d'Israele e regnò dieci anni in Samaria. 18Fece ciò
che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo
figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele. Durante il suo regno 19Pul
re d'Assiria invase il paese. Menachem diede a Pul mille talenti d'argento
perché l'aiutasse a consolidare la regalità. 20Menachem impose una
tassa, per quel denaro, su Israele, sulle persone facoltose, sì da poterlo dare
al re d'Assiria; da ognuno richiese cinquanta sicli. Così il re d'Assiria se ne
andò e non rimase là nel paese.
21Le altre gesta di Menachem e tutte le sue azioni, ecco, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 22Menachem si
addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Pekachia.
23Nell'anno cinquanta di Azaria re di Giuda, divenne re Pekachia
figlio di Menachem su Israele in Samaria; regnò due anni. 24Fece ciò
che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo,
figlio di Nebàt, aveva fatto commettere a Israele. 25Contro di lui
congiurò Pekach figlio di Romelia, suo scudiero. L'uccise in Samaria nella
torre della reggia insieme ad Argob e ad Arie e aveva con sé cinquanta uomini
di Gàlaad; l'uccise e si proclamò re al suo posto.
26Le altre gesta di Pekachia e tutte le sue azioni, ecco, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
27Nell'anno cinquanta di Azaria re di Giuda, divenne re Pekach
figlio di Romelia su Israele in Samaria; regnò vent'anni. 28Fece ciò
che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo
figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele.
29Al tempo di Pekach re di Israele, venne Tiglat-Pilèzer re di
Assiria, che occupò Ijjon, Abel-Bet-Maaca, Ianoach, Kedes, Cazor, Gàlaad e la
Galilea e tutto il territorio di néftali, deportandone la popolazione in
Assiria. 30Contro Pekach figlio di Romelia ordì una congiura Osea
figlio di Ela, che lo assalì e lo uccise, divenendo re al suo posto, nell'anno
venti di Iotam figlio di Ozia.
31Le altre gesta di Pekach e tutte le sue azioni, ecco sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
32Nell'anno secondo di Pekach figlio di Romelia, re di Israele,
divenne re Iotam figlio di Ozia, re di Giuda. 33Quando divenne re,
aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava
Ierusa figlia di Zadòk. 34Fece ciò che è retto agli occhi del
Signore, imitando in tutto la condotta di Ozia suo padre. 35Ma non
scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture.
Egli costruì la porta superiore del tempio.
36Le altre gesta di Iotam, le sue azioni, sono descritte nel libro
delle Cronache dei re di Giuda.
37In quel tempo il Signore cominciò a mandare contro Giuda Rezin re
di Aram e Pekach figlio di Romelia. 38Iotam si addormentò con i suoi
padri, fu sepolto con essi nella città di Davide suo antenato e al suo posto
divenne re suo figlio Acaz.
1Nell'anno diciassette di Pekach figlio di Romelia,
divenne re Acaz figlio di Iotam, re di Giuda. 2Quando divenne re,
aveva vent'anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Non fece ciò che è retto
agli occhi del Signore suo Dio, come Davide suo antenato. 3Camminò
sulla strada dei re di Israele; fece perfino passare per il fuoco suo figlio,
secondo gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciati di fronte agli
Israeliti. 4Sacrificava e bruciava incenso sulle alture, sui colli e
sotto ogni albero verde.
5In quel tempo marciarono contro Gerusalemme Rezin re di Aram, e
Pekach figlio di Romelia, re di Israele; l'assediarono, ma non riuscirono a
espugnarla. 6Ma il re di Edom approfittò di quella occasione per
riconquistare Elat e unirla al suo regno; ne scacciò i Giudei e tornarono ad
abitarvi gli Idumei fino ad oggi.
7Acaz mandò messaggeri a Tiglat-Pilèzer re di Assiria, per dirgli:
"Io sono tuo servo e tuo figlio; vieni, liberami dalla mano del re di Aram
e dalla mano del re di Israele, che sono insorti contro di me". 8Acaz,
preso l'argento e l'oro che si trovava nel tempio e nei tesori della reggia, lo
mandò in dono al re di Assiria. 9Il re di Assur lo ascoltò e assalì
Damasco e la prese, ne deportò la popolazione a Kir e uccise Rezin.
10Il re Acaz andò incontro a Tiglat-Pilèzer re di Assiria in Damasco
e, visto l'altare che si trovava in Damasco, il re Acaz mandò al sacerdote Uria
il disegno dell'altare e il suo piano secondo il lavoro. 11Il
sacerdote Uria costruì l'altare, prima che il re Acaz tornasse da Damasco,
facendolo proprio identico a quello che il re Acaz gli aveva mandato da
Damasco. 12Tornato da Damasco, il re vide l'altare, vi si avvicinò,
vi salì, 13vi bruciò l'olocausto e l'offerta, vi versò la libazione
e vi sparse il sangue dei sacrifici di comunione collocati sull'altare. 14Separò
l'altare di bronzo, che era di fronte al Signore, dalla fronte del tempio, ossia
dal punto fra l'altare e il tempio, e lo pose al fianco del nuovo altare verso
settentrione. 15Il re Acaz ordinò al sacerdote Uria:
"Sull'altare grande brucerai l'olocausto del mattino, l'offerta della
sera, l'olocausto del re e la sua offerta, l'olocausto di tutto il popolo del
paese, la sua offerta e le sue libazioni, vi verserai sopra tutto il sangue
dell'olocausto e tutto il sangue dei sacrifici di comunione; circa l'altare di
bronzo io deciderò". 16Il sacerdote Uria eseguì a puntino
l'ordine di Acaz.
17Il re Acaz smontò le basi, da cui rimosse le doghe e tolse i
bacini. Fece scendere il grande bacino dai buoi di bronzo che lo sostenevano e
lo collocò sul pavimento di pietre. 18In considerazione del re
d'Assiria egli eliminò anche il portico del sabato, che era stato costruito nel
tempio, e l'ingresso esterno del re.
19Le altre gesta di Acaz, le sue azioni, ecco, sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda. 20Acaz si addormentò con i
suoi padri; fu sepolto nella città di Davide e al suo posto divenne re suo
figlio Ezechia.
1Nell'anno decimosecondo di Acaz re di Giuda divenne re
in Samaria su Israele Osea figlio di Ela, il quale regnò nove anni. 2Fece
ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come i re di Israele che erano
stati prima di lui. 3Contro di lui marciò Salmanassar re d'Assiria;
Osea divenne suo vassallo e gli pagò un tributo. 4Poi però il re
d'Assiria scoprì una congiura di Osea, che aveva inviato messaggeri a So re
d'Egitto e non spediva più il tributo al re d'Assiria, come faceva prima, ogni
anno. Perciò il re d'Assiria lo fece imprigionare e lo chiuse in carcere.
5Il re d'Assiria invase tutto il paese, andò in Samaria e l'assediò
per tre anni. 6Nell'anno nono di Osea il re d'Assiria occupò
Samaria, deportò gli Israeliti in Assiria, destinandoli a Chelach, alla zona
intorno a Cabor, fiume del Gozan, e alle città della Media.
7Ciò avvenne perché gli Israeliti avevano peccato contro il Signore
loro Dio, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, liberandoli dal potere
del faraone re d'Egitto; essi avevano temuto altri dèi. 8Avevano
seguito le pratiche delle popolazioni distrutte dal Signore all'arrivo degli
Israeliti e quelle introdotte dai re di Israele. 9Gli Israeliti
avevano proferito contro il Signore loro Dio cose non giuste e si erano
costruiti alture in tutte le loro città, dai più piccoli villaggi alle
fortezze. 10Avevano eretto stele e pali sacri su ogni alto colle e
sotto ogni albero verde. 11Ivi avevano bruciato incenso, come le
popolazioni che il Signore aveva disperso alla loro venuta; avevano compiuto
azioni cattive, irritando il Signore. 12Avevano servito gli idoli,
dei quali il Signore aveva detto: "Non farete una cosa simile!".
13Eppure il Signore, per mezzo di tutti i suoi profeti e dei
veggenti, aveva ordinato a Israele e a Giuda: "Convertitevi dalle vostre
vie malvage e osservate i miei comandi e i miei decreti secondo ogni legge, che
io ho imposta ai vostri padri e che ho fatto dire a voi per mezzo dei miei
servi, i profeti". 14Ma essi non ascoltarono, anzi indurirono
la nuca rendendola simile a quella dei loro padri, i quali non avevano creduto
al Signore loro Dio. 15Rigettarono i suoi decreti e le alleanze che
aveva concluse con i loro padri, e le testimonianze che aveva loro date;
seguirono le vanità e diventarono anch'essi fatui, a imitazione dei popoli loro
vicini, dei quali il Signore aveva comandato di non imitare i costumi. 16Abbandonarono
tutti i comandi del Signore loro Dio; si eressero i due vitelli in metallo
fuso, si prepararono un palo sacro, si prostrarono davanti a tutta la milizia
celeste e venerarono Baal. 17Fecero passare i loro figli e le loro
figlie per il fuoco; praticarono la divinazione e gli incantesimi; si
vendettero per compiere ciò che è male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno.
18Per questo il Signore si adirò molto contro Israele e lo allontanò
dalla sua presenza e non rimase se non la sola tribù di Giuda. 19Ma
neppure quelli di Giuda osservarono i comandi del Signore loro Dio, ma
piuttosto seguirono le usanze fissate da Israele. 20Il Signore,
perciò, rigettò tutta la discendenza di Israele; li umiliò e li mise in balìa
di briganti, finché non li scacciò dalla sua presenza. 21Difatti,
quando Israele fu strappato dalla casa di Davide, e proclamò re Geroboamo,
figlio di Nebàt, questi allontanò Israele dal seguire il Signore e gli fece
commettere un grande peccato. 22Gli Israeliti imitarono in tutto il
peccato commesso da Geroboamo; non se ne allontanarono, 23finché il
Signore allontanò Israele dalla sua presenza, come aveva preannunziato per
mezzo di tutti i suoi servi, i profeti; fece deportare Israele dal suo paese in
Assiria, dove è fino ad oggi.
24Il re d'Assiria mandò gente da Babilonia, da Cuta, da Avva, da
Amat e da Sefarvàim e la sistemò nelle città della Samaria invece degli
Israeliti. E quelli presero possesso della Samaria e si stabilirono nelle sue
città. 25All'inizio del loro insediamento non temevano il Signore ed
Egli inviò contro di loro dei leoni, che ne fecero strage. 26Allora
dissero al re d'Assiria: "Le genti che tu hai trasferite e insediate nelle
città della Samaria non conoscono la religione del Dio del paese ed Egli ha
mandato contro di loro dei leoni, i quali ne fanno strage, perché quelle non
conoscono la religione del Dio del paese". 27Il re d'Assiria ordinò:
"Mandatevi qualcuno dei sacerdoti che avete deportati di lì: vada, vi si
stabilisca e insegni la religione del Dio del paese". 28Venne
uno dei sacerdoti deportati da Samaria che si stabilì a Betel e insegnò loro
come temere il Signore.
29Tuttavia ciascuna nazione si fabbricò i suoi dèi e li mise nei
templi delle alture costruite dai Samaritani, ognuna nella città ove dimorava. 30Gli
uomini di Babilonia si fabbricarono Succot-Benòt; gli uomini di Cuta si
fabbricarono Nergal; gli uomini di Amat si fabbricarono Asima. 31Quelli
di Avva si fabbricarono Nibcaz e Tartach; quelli di Sefarvàim bruciavano nel
fuoco i propri figli in onore di Adram-Mèlech e di Anam-Mèlech, dèi di
Sefarvàim. 32Venerarono anche il Signore; si scelsero i sacerdoti
delle alture, presi qua e là, e li collocavano nei templi delle alture. 33Temevano
il Signore e servivano i loro dèi secondo gli usi delle popolazioni, dalle
quali provenivano i deportati. 34Fino ad oggi essi seguono questi
usi antichi: non venerano il Signore e non agiscono secondo i suoi statuti e i
suoi decreti né secondo la legge e il comando che il Signore ha dato ai figli
di Giacobbe, che chiamò Israele. 35Il Signore aveva concluso con
loro un'alleanza e aveva loro ordinato: "Non venerate altri dèi, non
prostratevi davanti a loro, non serviteli e non sacrificate a loro, 36ma
temete il Signore, che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto con grande potenza
e con braccio teso: davanti a lui solo prostratevi e a lui offrite sacrifici. 37Osserverete
gli statuti, i decreti, la legge e il comando che egli vi ha prescritti,
mettendoli in pratica sempre; non venererete divinità straniere. 38Non
vi dimenticherete dell'alleanza conclusa con voi e non venererete divinità
straniere, 39ma venererete soltanto il Signore vostro Dio, che vi
libererà dal potere di tutti i vostri nemici". 40Essi però non
ascoltarono: agirono sempre secondo i loro antichi costumi.
41Così quelle genti temevano il Signore e servivano i loro idoli; i
loro figli e nipoti continuano a fare oggi come hanno fatto i loro padri.
1Nell'anno terzo di Osea figlio di Ela, re di Israele,
divenne re Ezechia figlio di Acaz, re di Giuda. 2Quando egli divenne
re, aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si
chiamava Abi, figlia di Zaccaria. 3Fece ciò che è retto agli occhi
del Signore, secondo quanto aveva fatto Davide suo antenato. 4Egli
eliminò le alture e frantumò le stele, abbatté il palo sacro e fece a pezzi il
serpente di bronzo, eretto da Mosè; difatti fino a quel tempo gli Israeliti gli
bruciavano incenso e lo chiamavano Necustan. 5Egli confidò nel
Signore, Dio di Israele. Fra tutti i re di Giuda nessuno fu simile a lui, né
fra i suoi successori né fra i suoi predecessori. 6Attaccato al
Signore, non se ne allontanò; osservò i decreti che il Signore aveva dati a
Mosè. 7Il Signore fu con Ezechia e questi riuscì in tutte le
iniziative. Egli si ribellò al re d'Assiria e non gli fu sottomesso. 8Sconfisse
i Filistei fino a Gaza e ai suoi confini, dal più piccolo villaggio fino alle
fortezze.
9Nell'anno quarto del re Ezechia, cioè l'anno settimo di Osea figlio
di Ela, re di Israele, Salmanassar re di Assiria marciò contro Samaria e la
assediò. 10Dopo tre anni la prese; nell'anno sesto di Ezechia, cioè
l'anno nono di Osea re di Israele, Samaria fu presa. 11Il re
d'Assiria deportò gli Israeliti in Assiria, destinandoli a Chelach, al Cabor,
fiume del Gozan, e alle città della Media. 12Ciò accadde perché
quelli non avevano ascoltato la voce del Signore loro Dio e ne avevano
trasgredito l'alleanza e non avevano ascoltato né messo in pratica quanto aveva
loro comandato Mosè, servo di Dio.
13Nell'anno quattordici del re Ezechia, Sennàcherib re di Assiria
assalì e prese tutte le fortezze di Giuda. 14Ezechia, re di Giuda,
mandò a dire al re d'Assiria in Lachis: "Ho peccato; allontànati da me e
io sopporterò quanto mi imporrai". Il re di Assiria impose a Ezechia re di
Giuda trecento talenti d'argento e trenta talenti d'oro. 15Ezechia
consegnò tutto il denaro che si trovava nel tempio e nei tesori della reggia. 16In
quel tempo Ezechia staccò dalle porte del tempio del Signore e dagli stipiti
l'oro, di cui egli stesso re di Giuda li aveva rivestiti, e lo diede al re
d'Assiria.
17Il re d'Assiria mandò il tartan, il capo delle guardie e il
gran coppiere da Lachis a Gerusalemme, al re Ezechia, con un grande esercito.
Costoro salirono e giunsero a Gerusalemme; si fermarono al canale della piscina
superiore, sulla strada del campo del lavandaio.
18Essi chiesero del re e incontro a loro vennero Eliakìm figlio di
Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach figlio di Asaf, l'archivista. 19Il
gran coppiere disse loro: "Riferite a Ezechia: Dice il gran re, il re
d'Assiria: Che fiducia è quella su cui ti appoggi? 20Pensi forse che
la semplice parola possa sostituire il consiglio e la forza nella guerra? Ora,
in chi confidi ribellandoti a me? 21Ecco, tu confidi su questo
sostegno di canna spezzata, che è l'Egitto, che penetra nella mano, forandola,
a chi vi si appoggia; tale è il faraone re di Egitto per chiunque confida in
lui. 22Se mi dite: Noi confidiamo nel Signore nostro Dio, non è
forse quello stesso del quale Ezechia distrusse le alture e gli altari,
ordinando alla gente di Giuda e di Gerusalemme: Vi prostrerete soltanto davanti
a questo altare in Gerusalemme? 23Ora vieni al mio signore, re
d'Assiria; io ti darò duemila cavalli, se potrai procurarti cavalieri per essi.
24Come potresti fare retrocedere uno solo dei più piccoli servi del
mio signore? Eppure tu confidi nell'Egitto per i carri e i cavalieri. 25Ora,
non è forse secondo il volere del Signore che io sono venuto contro questo
paese per distruggerlo? Il Signore mi ha detto: Va' contro questo paese e
distruggilo".
26Eliakìm figlio di Chelkia, Sebna e Ioach risposero al gran
coppiere: "Parla, ti prego, ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo
comprendiamo; non parlare in ebraico, mentre il popolo che è sulle mura
ascolta". 27Il gran coppiere replicò: "Forse io sono stato
inviato al tuo signore e a te dal mio signore per pronunziare tali parole e non
piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, i quali saranno ridotti a mangiare
i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?". 28Il gran
coppiere allora si alzò e gridò a gran voce in ebraico: "Udite la parola
del gran re, del re d'Assiria: 29Dice il re: Non vi inganni Ezechia,
poiché non potrà liberarvi dalla mia mano. 30Ezechia non vi induca a
confidare nel Signore, dicendo: Certo, il Signore ci libererà, questa città non
sarà messa nelle mani del re d'Assiria. 31Non ascoltate Ezechia,
poiché dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno
potrà mangiare i frutti della sua vigna e dei suoi fichi, ognuno potrà bere
l'acqua della sua cisterna, 32finché io non venga per condurvi in un
paese come il vostro, in un paese che produce frumento e mosto, in un paese
ricco di pane e di vigne, in un paese di ulivi e di miele; voi vivrete e non
morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendovi: Il Signore ci
libererà! 33Forse gli dèi delle nazioni hanno liberato ognuno il
proprio paese dalla mano del re d'Assiria? 34Dove sono gli dèi di
Amat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno essi
forse liberato Samaria dalla mia mano? 35Quali mai, fra tutti gli
dèi di quelle nazioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse
il Signore liberare Gerusalemme dalla mia mano?".
36Quelli tacquero e non gli risposero neppure una parola, perché
l'ordine del re era: "Non rispondete loro".
37Eliakìm figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach
figlio di Asaf, l'archivista, si presentarono a Ezechia con le vesti stracciate
e gli riferirono le parole del gran coppiere.
1Quando udì, il re Ezechia si lacerò le vesti, si coprì
di sacco e andò nel tempio. 2Quindi mandò Eliadìm, il maggiordomo,
Sebna lo scriba e gli anziani dei sacerdoti coperti di sacco dal profeta Isaia
figlio di Amoz, 3perché gli dicessero: "Dice Ezechia: Giorno di
angoscia, di castigo e di vergogna è questo, poiché i bambini giungono al punto
di venire alla luce, ma manca alla partoriente la forza di partorire. 4Forse
il Signore tuo Dio ha udito le parole del gran coppiere, che il re d'Assiria
suo signore ha inviato a insultare il Dio vivente e lo castigherà per le parole
che il Signore tuo Dio ha udito. Innalza ora una preghiera per quelli che ancora
sopravvivono".
5Così i ministri del re Ezechia andarono da Isaia. 6Disse
loro Isaia: "Riferite al vostro padrone: Dice il Signore: Non temere le
cose che hai udite e con le quali i servitori del re d'Assiria mi hanno
ingiuriato. 7Ecco io manderò in lui uno spirito tale che egli,
appena avrà udito una notizia, ritornerà nel suo paese e nel suo paese io lo
farò perire di spada".
8Il gran coppiere ritornò e trovò il re d'Assiria che assaliva
Libna, poiché aveva saputo che si era allontanato da Lachis. 9Appena
Sennàcherib seppe che Tiraca re di Etiopia era uscito per muovergli guerra,
inviò di nuovo messaggeri a Ezechia per dirgli:
10"Direte a Ezechia, re di Giuda: Non ti inganni il Dio in cui
confidi, dicendoti: Gerusalemme non sarà consegnata nelle mani del re
d'Assiria. 11Ecco, tu sai ciò che hanno fatto i re di Assiria in
tutti i paesi che votarono allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti? 12Gli
dèi delle nazioni che i miei padri distrussero hanno forse salvato quelli di
Gozan, di Carran, di Rezef e le genti di Eden in Telassàr? 13Dove
sono il re di Amat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Ena e
di Ivva?".
14Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse, poi
salì al tempio e, svolgendo lo scritto davanti al Signore, 15pregò:
"Signore Dio di Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per
tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. 16Porgi,
Signore, l'orecchio e ascolta; apri, Signore, gli occhi e vedi; ascolta tutte
le parole che Sennàcherib ha fatto dire per insultare il Dio vivente. 17È
vero, o Signore, che i re d'Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro
territori; 18hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però, non
erano dèi, ma solo opera delle mani d'uomo, legno e pietra; perciò li hanno
distrutti. 19Ora, Signore nostro Dio, liberaci dalla sua mano,
perché sappiano tutti i regni della terra che tu sei il Signore, il solo
Dio".
20Allora Isaia figlio di Amoz mandò a dire a Ezechia: "Dice il
Signore, Dio di Israele: Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera
riguardo a Sennàcherib re d'Assiria. 21Questa è la parola che il
Signore ha pronunziato contro di lui:
Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
22Chi hai insultato e schernito?
Contro chi hai alzato la voce
e hai elevato, superbo, i tuoi occhi?
Contro il Santo di Israele!
23Per mezzo dei tuoi messaggeri hai insultato il Signore
e hai detto: Con i miei carri numerosi
sono salito in cima ai monti,
sugli estremi gioghi del Libano:
ne ho tagliato i cedri più alti,
i suoi cipressi più belli;
sono penetrato nel suo angolo più remoto,
nella sua foresta lussureggiante.
24Io ho scavato e bevuto
acque straniere;
ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi
tutti i torrenti d'Egitto.
25Non hai forse udito? Da tempo
ho preparato questo;
da giorni remoti io l'ho progettato;
ora lo eseguisco.
Era deciso che tu riducessi un cumulo di rovine
le città fortificate;
26i loro abitanti impotenti
erano spaventati e confusi,
erano come l'erba dei campi,
come una giovane pianta verde,
come l'erba dei tetti,
bruciata dal vento d'oriente.
27Ti sieda, esca
o rientri, io ti conosco.
28Siccome infuri contro di me
e la tua arroganza è salita ai miei orecchi,
ti porrò il mio anello alle narici
e il mio morso alle labbra;
ti farò tornare per la strada,
per la quale sei venuto.
29Questo ti serva come segno:
si mangi quest'anno il frutto dei semi caduti,
nell'anno prossimo ciò che nasce da sé,
nel terzo anno semineranno e mieteranno,
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
30Il resto della casa di Giuda che scamperà
continuerà a mettere radici di sotto
e a dar frutto in alto.
31Poiché da Gerusalemme uscirà il resto,
dal monte Sion il residuo.
Lo zelo del Signore farà ciò.
32Perciò dice il Signore contro il re d'Assiria:
Non entrerà in questa città
e non vi lancerà una freccia,
non l'affronterà con scudi
e non vi costruirà terrapieno.
33Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore.
34Proteggerò questa città per salvarla,
per amore di me e di Davide mio servo".
35Ora in quella notte l'angelo del Signore scese e
percosse nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini. Quando i
superstiti si alzarono al mattino, ecco, quelli erano tutti morti.
36Sennàcherib re d'Assiria levò le tende, fece ritorno e rimase a
Ninive. 37Mentre pregava nel tempio di Nisroch suo dio, Adram-Mèlech
e Sarèzer suoi figli l'uccisero di spada, mettendosi quindi al sicuro nel paese
di Ararat. Al suo posto divenne re suo figlio Assarhàddon.
1In quei giorni Ezechia si ammalò mortalmente. Il
profeta Isaia figlio di Amoz si recò da lui e gli parlò: "Dice il Signore:
Da' disposizioni per la tua casa, perché morirai e non guarirai". 2Ezechia
allora voltò la faccia verso la parete e pregò il Signore: 3"Su,
Signore, ricordati che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore
integro e ho compiuto ciò che a te sembra bene". Ed Ezechia fece un gran
pianto.
4Prima che Isaia uscisse dal cortile centrale, il Signore gli disse:
5"Torna indietro e riferisci a Ezechia, principe del mio
popolo: Dice il Signore, Dio di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera e
visto le tue lacrime; ecco io ti guarirò; il terzo giorno salirai al tempio. 6Aggiungerò
alla durata della tua vita quindici anni. Libererò te e questa città dalla mano
del re d'Assiria; proteggerò questa città per amore di me e di Davide mio
servo". 7Isaia disse: "Prendete un impiastro di
fichi". Lo presero e lo posero sull'ulcera e il re guarì.
8Ezechia disse a Isaia: "Qual è il segno che il Signore mi
guarirà e che, il terzo giorno, salirò al tempio?". 9Isaia
rispose: "Da parte del Signore questo ti sia come segno che il Signore
manterrà la promessa, fatta a te: Vuoi che l'ombra avanzi di dieci gradi oppure
che retroceda di dieci gradi?". 10Ezechia disse: "È facile
che l'ombra si allunghi di dieci gradi, non però che torni indietro di dieci
gradi". 11Il profeta Isaia invocò il Signore e l'ombra tornò
indietro per i dieci gradi che essa aveva già scorsi sulla meridiana di Acaz.
12In quel tempo Merodak-Baladan figlio di Baladan, re di Babilonia,
mandò lettere e doni a Ezechia, perché aveva saputo che Ezechia era stato
malato. 13Ezechia gioì al loro arrivo. Egli mostrò agli inviati
tutta la camera del suo tesoro, l'argento e l'oro, gli aromi e l'olio fino, il
suo arsenale e quanto si trovava nei suoi magazzini; non ci fu nulla che
Ezechia non mostrasse nella reggia e in tutto il suo regno.
14Allora il profeta Isaia si presentò al re Ezechia e gli domandò:
"Che hanno detto quegli uomini e da dove sono venuti a te?". Ezechia
rispose: "Sono venuti da una regione lontana, da Babilonia". 15Quegli
soggiunse: "Che cosa han visto nella tua reggia?". Ezechia rispose:
"Hanno visto quanto si trova nella mia reggia; non c'è nulla nei miei
magazzini che io non abbia mostrato loro".
16Allora Isaia disse a Ezechia: "Ascolta la parola del Signore!
17Ecco giorni verranno in cui quanto si trova nella tua reggia e
quanto hanno accumulato i tuoi antenati fino ad oggi verrà portato in
Babilonia; non vi resterà nulla, dice il Signore. 18Dei figli, che
da te saranno nati e che tu avrai generato, alcuni saranno presi e saranno
eunuchi nella reggia di Babilonia". 19Ezechia disse a Isaia:
"Buona è la parola del Signore, che mi hai riferita". Egli pensava:
"Perché no? Almeno vi saranno pace e sicurezza durante la mia vita".
20Le altre gesta di Ezechia, tutte le sue prodezze, la costruzione
della piscina e del canale, con cui portò l'acqua nella città, sono descritte
nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 21Ezechia si addormentò
con i suoi padri. Al suo posto divenne re suo figlio Manàsse.
1Quando divenne re, Manàsse aveva dodici anni; regnò
cinquantacinque anni in Gerusalemme; sua madre si chiamava Chefziba. 2Fece
ciò che è male agli occhi del Signore, imitando gli abomini delle popolazioni
sterminate già dal Signore all'arrivo degli Israeliti. 3Ricostruì le
alture demolite dal padre Ezechia, eresse altari a Baal, innalzò un palo sacro,
come l'aveva fatto Acab, re di Israele. Si prostrò davanti a tutta la milizia del
cielo e la servì. 4Costruì altari nel tempio riguardo al quale il
Signore aveva detto: "In Gerusalemme porrò il mio nome". 5Costruì
altari a tutta la milizia del cielo nei due cortili del tempio. 6Fece
passare suo figlio per il fuoco, praticò la divinazione e la magìa, istituì i
negromanti e gli indovini. Compì in tante maniere ciò che è male agli occhi del
Signore, da provocare il suo sdegno. 7Collocò l'immagine di Asera,
da lui fatta fare, nel tempio, riguardo al quale il Signore aveva detto a
Davide e al figlio Salomone: "In questo tempio e in Gerusalemme, che mi
sono scelta fra tutte le tribù di Israele, porrò il mio nome per sempre. 8Non
sopporterò più che il piede degli Israeliti vada errando lontano dal paese che
io ho dato ai loro padri, purché procurino di eseguire quanto ho comandato loro
e tutta la legge, che ha imposto loro il mio servo Mosè". 9Ma
essi non ascoltarono. Manàsse li spinse ad agire peggio delle popolazioni
sterminate dal Signore alla venuta degli Israeliti.
10Allora il Signore disse per mezzo dei suoi servi i profeti: 11"Poiché
Manàsse re di Giuda ha compiuto tali abomini, peggiori di tutti quelli commessi
dagli Amorrei prima di lui, e ha indotto a peccare anche Giuda per mezzo dei
suoi idoli, 12per questo dice il Signore Dio di Israele: Eccomi,
mando su Gerusalemme e su Giuda una tale sventura da far rintronare gli orecchi
di chi l'udrà. 13Stenderò su Gerusalemme la cordicella di Samaria e
il piombino della casa di Acab; asciugherò Gerusalemme come si asciuga un
piatto, che si asciuga e si rovescia. 14Rigetterò il resto della mia
eredità; li metterò nelle mani dei loro nemici; diventeranno preda e bottino di
tutti i loro nemici, 15perché hanno fatto ciò che è male ai miei
occhi e mi hanno provocato a sdegno da quando i loro padri uscirono dall'Egitto
fino ad oggi".
16Manàsse versò anche sangue innocente in grande quantità fino a
riempirne Gerusalemme da un'estremità all'altra, oltre i peccati che aveva
fatto commettere a Giuda, facendo ciò che è male agli occhi del Signore.
17Le altre gesta di Manàsse, tutte le sue azioni e le colpe
commesse, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 18Manàsse
si addormentò con i suoi padri; fu sepolto nel giardino di casa sua, nel
giardino di Uzza. Al suo posto divenne re suo figlio Amon.
19Quando divenne re, Amon aveva ventidue anni; regnò due anni in
Gerusalemme. Sua madre, di Iotba, si chiamava Meshullemet figlia di Caruz. 20Fece
ciò che è male agli occhi del Signore, come l'aveva fatto il padre Manàsse. 21Camminò
su tutte le strade su cui aveva camminato il padre e servì gli idoli che suo
padre aveva servito e si prostrò davanti ad essi. 22Abbandonò il
Signore, Dio dei suoi padri, e non seguì la via del Signore.
23Contro Amon congiurarono i suoi ufficiali, che uccisero il re nel
suo palazzo. 24Ma il popolo del paese uccise quanti avevano
congiurato contro il re Amon. Il medesimo popolo proclamò re al suo posto il
figlio Giosia.
25Le altre gesta di Amon, le sue azioni, sono descritte nel libro
delle Cronache dei re di Giuda. 26Lo seppellirono nel suo sepolcro,
nel giardino di Uzza. Al suo posto divenne re suo figlio Giosia.
1Quando divenne re, Giosia aveva otto anni; regnò
trentun anni in Gerusalemme. Sua madre, di Boscat, si chiamava Iedida figlia di
Adaia. 2Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, imitando in
tutto la condotta di Davide, suo antenato, senza deviare né a destra né a
sinistra.
3Nell'anno diciotto del suo regno, Giosia mandò Safàn figlio di
Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio dicendogli: 4"Va'
da Chelkia sommo sacerdote; egli raccolga il denaro portato nel tempio, che i
custodi della soglia hanno raccolto dal popolo. 5Lo consegni agli
esecutori dei lavori, addetti al tempio; costoro lo diano a quanti compiono le
riparazioni del tempio, 6ossia ai falegnami, ai costruttori e ai
muratori e l'usino per acquistare legname e pietre da taglio occorrenti per il
restauro del tempio. 7Non c'è bisogno di controllare il denaro
consegnato nelle mani di costoro, perché la loro condotta ispira fiducia".
8Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: "Ho
trovato nel tempio il libro della legge". Chelkia diede il libro a Safàn,
che lo lesse. 9Lo scriba Safàn quindi andò dal re e gli riferì:
"I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno
consegnato agli esecutori dei lavori, addetti al tempio". 10Inoltre
lo scriba Safàn riferì al re: "Il sacerdote Chelkia mi ha dato un
libro". Safàn lo lesse davanti al re.
11Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti. 12Egli
comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Acbor figlio di
Michea, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re: 13"Andate,
consultate il Signore per me, per il popolo e per tutto Giuda, intorno alle
parole di questo libro ora trovato; difatti grande è la collera del Signore,
che si è accesa contro di noi perché i nostri padri non hanno ascoltato le
parole di questo libro e nelle loro azioni non si sono ispirati a quanto è
stato scritto per noi".
14Il sacerdote Chelkia insieme con Achikam, Acbor, Safàn e Asaia
andarono dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tikva, figlio di
Carcas, guardarobiere; essa abitava in Gerusalemme nel secondo quartiere. 15L'interrogarono
ed essa rispose loro: "Dice il Signore Dio di Israele: Riferite all'uomo
che vi ha inviati da me: 16Così parla il Signore: Eccomi, io faccio
piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, attuando tutte le
parole del libro lette dal re di Giuda, 17perché hanno abbandonato
me e hanno bruciato incenso ad altri dèi per provocarmi a sdegno con tutte le
opere delle loro mani; la mia collera divamperà contro questo luogo e non si
spegnerà! 18Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare il
Signore, riferirete: Queste cose dice il Signore Dio d'Israele: Quanto alle
parole che hai udito,... 19poiché il tuo cuore si è intenerito e ti
sei umiliato davanti al Signore, udendo le mie parole contro questo luogo e
contro i suoi abitanti, che cioè diverranno una desolazione e una maledizione,
ti sei lacerate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato.
Oracolo del Signore. 20Per questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi
padri; sarai composto nel tuo sepolcro in pace; i tuoi occhi non vedranno tutta
la sciagura che io farò piombare su questo luogo". Quelli riferirono il
messaggio al re.
1Per suo ordine si radunarono presso il re tutti gli
anziani di Giuda e di Gerusalemme. 2Il re salì al tempio del Signore
insieme con tutti gli uomini di Giuda e con tutti gli abitanti di Gerusalemme,
con i sacerdoti, con i profeti e con tutto il popolo, dal più piccolo al più
grande. Ivi fece leggere alla loro presenza le parole del libro dell'alleanza,
trovato nel tempio. 3Il re, in piedi presso la colonna, concluse
un'alleanza davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore e a
osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta
l'anima, mettendo in pratica le parole dell'alleanza scritte in quel libro.
Tutto il popolo aderì all'alleanza.
4Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo
ordine e ai custodi della soglia di condurre fuori del tempio tutti gli oggetti
fatti in onore di Baal, di Asera e di tutta la milizia del cielo; li bruciò
fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel. 5Destituì
i sacerdoti, creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle
città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a
Baal, al sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo. 6Fece
portare il palo sacro dal tempio fuori di Gerusalemme, nel torrente Cedron, e
là lo bruciò e ne fece gettar la cenere nel sepolcro dei figli del popolo. 7Demolì
le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio, e nelle quali le donne
tessevano tende per Asera. 8Fece venire tutti i sacerdoti dalle
città di Giuda, profanò le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba
a Bersabea; demolì l'altura dei satiri, che era davanti alla porta di Giosuè
governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.
9Però i sacerdoti delle alture non salirono più all'altare del
Signore in Gerusalemme, anche se mangiavano pane azzimo in mezzo ai loro
fratelli. 10Giosia profanò il Tofet, che si trovava nella valle di
Ben-Hinnòn, perché nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la
propria figlia per il fuoco in onore di Moloch. 11Fece scomparire i
cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all'ingresso del tempio,
nel locale dell'eunuco Netan-Mèlech, che era nei cortili, e diede alle fiamme i
carri del sole. 12Demolì gli altari sulla terrazza del piano di
sopra di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manàsse nei due
cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente Cedron. 13Il
re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della
perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio
di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio
degli Ammoniti. 14Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri,
riempiendone il posto con ossa umane.
15Demolì anche l'altare di Betel e l'altura eretta da Geroboamo
figlio di Nebàt, che aveva fatto commettere peccati a Israele; demolì
quest'altare e l'altura; di quest'ultima frantumò le pietre, rendendole
polvere; bruciò anche il palo sacro.
16Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul
monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare
profanandolo secondo le parole del Signore pronunziate dall'uomo di Dio quando
Geroboamo durante la festa stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo
sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva preannunziato queste cose,
17Giosia domandò: "Che è quel monumento che io vedo?". Gli
uomini della città gli dissero: "È il sepolcro dell'uomo di Dio che,
partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l'altare di
Betel". 18Egli disse: "Lasciatelo in pace; nessuno rimuova
le sue ossa". Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate, insieme con
le ossa del profeta venuto da Samaria.
19Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re
di Israele nelle città della Samaria per provocare a sdegno il Signore. In essi
ripeté quanto aveva fatto a Betel. 20Immolò sugli altari tutti i
sacerdoti delle alture locali e vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in
Gerusalemme.
21Il re ordinò a tutto il popolo: "Celebrate la pasqua per il
Signore vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa alleanza". 22Difatti
una pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che
governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di
Giuda. 23In realtà, tale pasqua fu celebrata per il Signore, in
Gerusalemme, solo nell'anno diciotto di Giosia.
24Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim,
gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme,
per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal
sacerdote Chelkia nel tempio. 25Prima di lui non era esistito un re
che come lui si fosse convertito al Signore con tutto il cuore e con tutta
l'anima e con tutta la forza, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non
ne sorse un altro simile.
26Tuttavia il Signore non attenuò l'ardore della sua grande ira, che
era divampata contro Giuda a causa di tutte le provocazioni di Manàsse. 27Perciò
il Signore disse: "Anche Giuda allontanerò dalla mia presenza, come ho
allontanato Israele; respingerò questa città, Gerusalemme, che mi ero scelta, e
il tempio di cui avevo detto: Ivi sarà il mio nome".
28Le altre gesta di Giosia e tutte le sue azioni sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda.
29Durante il suo regno, il faraone Necao re di Egitto si mosse per
soccorrere il re d'Assiria sul fiume Eufrate. Il re Giosia gli andò incontro,
ma Necao l'uccise in Meghiddo al primo urto. 30I suoi ufficiali
portarono su un carro il morto da Meghiddo a Gerusalemme e lo seppellirono nel
suo sepolcro. Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia, lo unse e lo
proclamò re al posto di suo padre.
31Quando divenne re, Ioacaz aveva ventitré anni; regnò tre mesi in
Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava Camutàl, figlia di Geremia. 32Egli
fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi
padri.
33Il faraone Necao l'imprigionò a Ribla, nel paese di Amat, per non
farlo regnare in Gerusalemme; al paese egli impose un gravame di cento talenti
d'argento e di un talento d'oro. 34Il faraone Necao nominò re
Eliakìm figlio di Giosia, al posto di Giosia suo padre, cambiandogli il nome in
Ioiakìm. Quindi prese Ioacaz e lo deportò in Egitto, ove morì. 35Ioiakìm
consegnò l'argento e l'oro al faraone, avendo tassato il paese per pagare il
denaro secondo la disposizione del faraone. Con una tassa individuale,
proporzionata ai beni, egli riscosse l'argento e l'oro dal popolo del paese per
consegnarlo al faraone Necao.
36Quando divenne re, Ioiakìm aveva venticinque anni; regnò undici
anni in Gerusalemme. Sua madre, di Ruma, si chiamava Zebida, figlia di Pedaia. 37Fece
ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi
padri.
1Durante il suo regno, Nabucodónosor re di Babilonia
gli mosse guerra; Ioiakìm gli fu sottomesso per tre anni, poi gli si ribellò. 2Il
Signore mandò contro di lui bande armate di Caldei, di Aramei, di Moabiti e di
Ammoniti; le mandò in Giuda per annientarlo, secondo la parola che il Signore
aveva pronunziata per mezzo dei suoi servi, i profeti. 3Ciò avvenne
in Giuda solo per volere del Signore, che volle allontanarlo dalla sua presenza
a causa del peccato di Manàsse, per tutto ciò che aveva fatto, 4e
anche a causa del sangue innocente versato quando aveva riempito di sangue
innocente Gerusalemme; per questo il Signore non volle placarsi.
5Le altre gesta di Ioiakìm e tutte le sue azioni sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda. 6Ioiakìm si addormentò con i
suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Ioiachìn.
7Il re d'Egitto non uscì più dal suo paese, perché il re di
Babilonia, dal torrente di Egitto sino al fiume Eufrate, aveva conquistato
quanto una volta apparteneva al re d'Egitto.
8Ioiachìn aveva diciotto anni, quando divenne re; regnò tre mesi in
Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Necusta, figlia di Elnatàn.
9Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva
fatto suo padre.
10In quel tempo gli ufficiali di Nabucodònosor re di Babilonia
marciarono contro Gerusalemme; la città subì l'assedio. 11Nabucodònosor
re di Babilonia giunse presso la città, mentre i suoi ufficiali l'assediavano. 12Ioiachìn
re di Giuda si presentò con sua madre, i suoi ministri, i suoi capi e i suoi
eunuchi, al re di Babilonia; questi, nell'anno ottavo del suo regno, lo fece
prigioniero. 13Il re di Babilonia portò via di là tutti i tesori del
tempio e i tesori della reggia; fece a pezzi tutti gli oggetti d'oro, che
Salomone re di Israele aveva posti nel tempio. Così si adempì la parola del
Signore. 14Deportò tutta Gerusalemme, cioè tutti i capi, tutti i
prodi, in numero di diecimila, tutti i falegnami e i fabbri; rimase solo la
gente povera del paese. 15Deportò in Babilonia Ioiachìn, la madre
del re, le mogli del re, i suoi eunuchi e le guide del paese, conducendoli in
esilio da Gerusalemme in Babilonia. 16Tutti gli uomini di valore, in
numero di settemila, i falegnami e i fabbri, in numero di mille, e tutti i
guerrieri più prodi furono condotti in esilio a Babilonia dal re di Babilonia. 17Il
re di Babilonia nominò re, al posto di Ioiachìn, Mattania suo zio, cambiandogli
il nome in Sedecìa.
18Quando divenne re, Sedecìa aveva ventun anni; regnò undici anni in
Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava Camutàl, figlia di Geremia. 19Fece
ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto Ioiakìm. 20Ciò
accadde in Gerusalemme e in Giuda a causa dell'ira del Signore, tanto che
infine li allontanò da sé. Sedecìa poi si ribellò al re di Babilonia.
1Nell'anno nono del suo regno, nel decimo mese, il
dieci del mese, Nabucodònosor re di Babilonia, con tutto l'esercito, marciò
contro Gerusalemme, la circondò da tutte le parti e le costruì intorno opere d'assedio.
2La città rimase assediata fino all'undecimo anno del re Sedecìa. 3Al
nono giorno del quarto mese, quando la fame dominava la città e non c'era più
pane per la popolazione, 4fu aperta una breccia nelle mura della
città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la
via della porta fra le due mura, presso il giardino del re e, mentre i Caldei
erano tutt'intorno alla città, presero la via dell'Araba.
5I soldati dei Caldei inseguirono il re nelle steppe di Gèrico,
mentre tutto il suo esercito si disperse abbandonandolo. 6Il re fu
preso e condotto dal re di Babilonia a Ribla ove fu pronunziata contro di lui
la sentenza. 7Furono uccisi alla presenza di Sedecìa i suoi figli e
a lui Nabucodònosor fece cavare gli occhi, l'incatenò e lo condusse a
Babilonia.
8Il settimo giorno del quinto mese - era l'anno decimonono del re
Nabucodònosor re di Babilonia - Nabuzardàn, capo delle guardie, ufficiale del
re di Babilonia, entrò in Gerusalemme, 9bruciò il tempio, la reggia
e tutte le case di Gerusalemme, dando alle fiamme tutte le case di lusso. 10Tutto
l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì il muro
intorno a Gerusalemme. 11Nabuzardàn capo delle guardie deportò il
resto del popolo che era stato lasciato in città, quanti erano passati
disertori al re di Babilonia e il resto della moltitudine. 12Il capo
delle guardie lasciò alcuni fra i più poveri del paese come vignaioli e come
campagnoli. 13I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano
nel tempio, le basi e il bacino grande di bronzo, che erano ivi, e asportarono
tutto il loro bronzo in Babilonia. 14Essi presero ancora le caldaie,
le palette, i coltelli, le coppe e tutte le suppellettili di bronzo che
servivano al culto. 15Il capo delle guardie prese ancora i bracieri
e i bacini, quanto era d'oro puro e quanto era d'argento puro. 16Quanto
alle due colonne, al grande bacino e alle basi, tutto opera di Salomone per il
tempio, non si poteva calcolare il peso del loro bronzo, cioè di tutti questi
oggetti. 17Delle colonne, poi, ciascuna era alta diciotto cubiti ed
era sormontata da un capitello di bronzo, la cui altezza era di cinque cubiti;
tutto intorno al capitello c'erano un reticolato e melagrane, tutto di bronzo;
così pure era l'altra colonna.
18Il capo delle guardie prese Seraià, sacerdote capo, e Zofonia,
sacerdote del secondo ordine, insieme con tre custodi della soglia. 19Dalla
città egli prese un funzionario, che era a capo dei guerrieri, cinque uomini
fra gli intimi del re, che furono trovati in città, il segretario del capo
dell'esercito, che arruolava il popolo del paese, e sessanta uomini del popolo
del paese, che si trovavano in città. 20Nabuzardàn capo delle
guardie li prese e li condusse al re di Babilonia, a Ribla. 21Il re
di Babilonia li fece uccidere a Ribla, nel paese di Amat. Così fu deportato
Giuda dal suo paese.
22Quanto al popolo che restava nel paese di Giuda, lasciatovi da
Nabucodònosor re di Babilonia, gli fu posto a loro capo Godolia figlio di
Achikam, figlio di Safàn. 23Quando tutti i capi delle bande armate e
i loro uomini seppero che il re di Babilonia aveva fatto governatore Godolia,
si presentarono a costui in Mizpà. Essi erano: Ismaele figlio di Netania,
Giovanni figlio di Kareach, Seraia figlio di Tancumet, il Netofatita e Iaazania
figlio del Maacateo, insieme con i loro uomini. 24Godolia giurò a
loro e ai loro uomini: "Non temete da parte degli ufficiali dei Caldei;
rimanete nel paese e servite il re di Babilonia; sarà per il vostro
meglio".
25Nel settimo mese venne Ismaele figlio di Netania, figlio di
Elisama, di stirpe regale, con dieci uomini; costoro colpirono a morte Godolia,
i Giudei e i Caldei che erano con lui in Mizpà. 26Tutti, dal più
piccolo al più grande, e tutti i capi delle bande armate si mossero per andare
in Egitto, perché temevano da parte dei Caldei.
27Ora nell'anno trentasette della deportazione di Ioiachìn, re di
Giuda, nel decimosecondo mese, il ventisette del mese, Evil-Merodach re di
Babilonia, nell'anno in cui divenne re, fece grazia a Ioiachìn re di Giuda e lo
fece uscire dalla prigione. 28Gli parlò con benevolenza, gli assegnò
un seggio superiore ai seggi dei re che si trovavano con lui in Babilonia 29e
gli fece cambiare le vesti che aveva portato nella prigione. Ioiachìn mangiò
sempre dalla tavola del re per tutto il resto della sua vita. 30Il
suo vitto quotidiano gli fu assicurato sempre dal re di Babilonia, finché
visse.
1Adamo, Set, Enos, 2Kenan, Maalaleèl, Iared,
3Enoch, Matusalemme, Lamech, 4Noè, Sem, Cam e Iafet.
5Figli di Iafet: Gomer, Magòg, Media, Grecia, Tubal, Mesech e Tiras.
6Figli di Gomer: Ascanàz, Rifat e Togarmà. 7Figli di
Grecia: Elisà, Tarsìs, quelli di Cipro e quelli di Rodi.
8Figli di Cam: Etiopia, Egitto, Put e Canaan. 9Figli di
Etiopia: Seba, Avila, Sabta, Raemà e Sabtecà. Figli di Raemà: Saba e Dedan.
10Etiopia generò Nimròd, che fu il primo eroe sulla terra. 11Egitto
generò i Ludi, gli Anamiti, i Leabiti, i Naftuchiti, 12i Patrositi,
i Casluchiti e i Caftoriti, dai quali derivarono i Filistei. 13Canaan
generò Sidòne suo primogenito, Chet, 14il Gebuseo, l'Amorreo, il
Gergeseo, 15l'Eveo, l'Archita, il Sineo, 16l'Arvadeo, lo
Zemareo e l'Amateo.
17Figli di Sem: Elam, Assur, Arpacsàd, Lud e Aram. Figli di Aram:
Uz, Cul, Gheter e Mesech. 18Arpacsàd generò Selàch; Selàch generò
Eber. 19A Eber nacquero due figli, uno si chiamava Peleg, perché ai
suoi tempi si divise la terra, e suo fratello si chiamava Ioktàn. 20Ioktàn
generò Almodàd, Salef, Cazarmàvet, Ièrach, 21Adoràm, Uzàl, Diklà, 22Ebàl,
Abimaèl, Saba, 23Ofir, Avila e Iobàb; tutti costoro erano figli di
Ioktàn.
24Sem, Arpacsàd, Selàch, 25Eber, Peleg, Reu, 26Serug,
Nacor, Terach, 27Abram, cioè Abramo.
28Figli di Abramo: Isacco e Ismaele.
29Ecco la loro discendenza:
Primogenito di Ismaele fu Nebaiòt; altri suoi figli: Kedàr, Adbeèl, Mibsàm, 30Mismà,
Duma, Massa, Cadàd, Tema, 31Ietur, Nafis e Kedma; questi furono
discendenti di Ismaele.
32Figli di Keturà, concubina di Abramo: essa partorì Zimràn, Ioksàn,
Medan, Madian, Isbak e Suach. Figli di Ioksàn: Saba e Dedan. 33Figli
di Madian: Efa, Efer, Enoch, Abibà ed Eldaà; tutti questi furono discendenti di
Keturà.
34Abramo generò Isacco. Figli di Isacco: Esaù e Israele. 35Figli
di Esaù: Elifàz, Reuèl, Ieus, Ialam e Core. 36Figli di Elifàz:
Teman, Omar, Zefi, Gatam, Kenaz, Timna e Àmalek. 37Figli di Reuèl:
Nacat, Zerach, Sammà e Mizza.
38Figli di Seir: Lotàn, Sobàl, Zibeòn, Ana, Dison, Eser e Disan. 39Figli
di Lotàn: Corì e Omàm. Sorella di Lotàn: Timna. 40Figli di Sobàl:
Alvan, Manàcat, Ebal, Sefi e Onam. Figli di Zibeòn: Aia e Ana. 41Figli
di Ana: Dison. Figli di Dison: Camràn, Esban, Itràn e Cheràn.
42Figli di Eser: Bilàn, Zaavàn, Iaakàn. Figli di Dison: Uz e Aran.
43Ecco i re che regnarono nel paese di Edom, prima che gli Israeliti
avessero un re: Bela, figlio di Beòr; la sua città si chiamava Dinàba. 44Morto
Bela, divenne re al suo posto Iobàb, figlio di Zerach di Bozra. 45Morto
Iobàb, divenne re al suo posto Cusàm della regione dei Temaniti. 46Morto
Cusàm, divenne re al suo posto Hadàd figlio di Bedàd, il quale sconfisse i Madianiti
nei campi di Moab; la sua città si chiamava Avit. 47Morto Hadàd,
divenne re al suo posto Saul di Recobòt sul fiume. 49Morto Saul,
divenne re al suo posto Baal-Canàn, figlio di Acbòr. 50Morto
Baal-Canàn, divenne re al suo posto Hadàd; la sua città si chiamava Pai; sua
moglie si chiamava Mechetabèl, figlia di Matred, figlia di Mezaàb.
51Morto Hadàd, in Edom ci furono capi: il capo di Timna, il capo di
Alva, il capo di Ietet, 52il capo di Oolibamà, il capo di Ela, il
capo di Pinon, 53il capo di Kenaz, il capo di Teman, il capo di
Mibzar, 54il capo di Magdièl, il capo di Iram. Questi furono i capi
di Edom.
1Questi sono i figli di Israele: Ruben, Simeone, Levi,
Giuda, Ìssacar, Zàbulon, 2Dan, Giuseppe, Beniamino, Nèftali, Gad e
Aser.
3Figli di Giuda: Er, Onan, Sela; i tre gli nacquero dalla figlia di
Sua la Cananea. Er, primogenito di Giuda, era malvagio agli occhi del Signore,
che perciò lo fece morire. 4Tamàr sua nuora gli partorì Perez e
Zerach. Totale dei figli di Giuda: cinque.
5Figli di Perez: Chezròn e Camùl.
6Figli di Zerach: Zimri, Etan, Eman, Calcol e Darda; in tutto:
cinque.
7Figli di Carmì: Acar, che provocò una disgrazia in Israele con la
trasgressione dello sterminio. 8Figli di Etan: Azaria.
9Figli che nacquero a Chezròn: Ieracmèl, Ram e Chelubài. 10Ram
generò Amminadàb; Amminadàb generò Nacsòn, capo dei figli di Giuda. 11Nacsòn
generò Salmà; Salmà generò Booz. 12Booz generò Obed; Obed generò
Iesse. 13Iesse generò Eliàb il primogenito, Abinadàb, secondo,
Simèa, terzo, 14Netaneèl, quarto, Raddài, quinto, 15Ozem,
sesto, Davide, settimo. 16Loro sorelle furono: Zeruià e Abigàil.
Figli di Zeruià furono Abisài, Ioab e Asaèl: tre. 17Abigàil partorì
Amasà, il cui padre fu Ieter l'Ismaelita.
18Caleb, figlio di Chezròn, dalla moglie Azubà ebbe Ieriòt. Questi
sono i figli di lei: Ieser, Sobàb e Ardon. 19Morta Azubà, Caleb
prese in moglie Efrat, che gli partorì Cur. 20Cur generò Uri; Uri
generò Bezaleèl. 21Dopo Chezròn si unì alla figlia di Machir, padre
di Gàlaad; egli la sposò a sessant'anni ed essa gli partorì Segùb.
22Segùb generò Iair, cui appartennero ventitré città nella regione
di Gàlaad. 23Ghesur e Aram presero loro i villaggi di Iair con Kenat
e le dipendenze: sessanta città. Tutti questi furono figli di Machir, padre di
Gàlaad. 24Dopo la morte di Chezròn, Caleb si unì a Efrata, moglie di
suo padre Chezròn, la quale gli partorì Ascùr, padre di Tekòa.
25I figli di Ieracmèl, primogenito di Chezròn, furono Ram il
primogenito, Buna, Oren, Achia. 26Ieracmèl ebbe una seconda moglie
che si chiamava Atara e fu madre di Onam.
27I figli di Ram, primogenita di Ieracmèl, furono Maas, Iamin ed
Eker.
28I figli di Onam furono Sammài e Iada. Figli di Sammài: Nadàb e
Abisùr. 29La moglie di Abisùr si chiamava Abiàil e gli partorì Acbàn
e Molìd. 30Figli di Nadàb furono Seled ed Èfraim. Seled morì senza
figli. 31Figli di Èfraim: Isèi; figli di Isèi: Sesan; figli di
Sesan: Aclài. 32Figli di Iada, fratello di Sammài: Ieter e Giònata.
Ieter morì senza figli. 33Figli di Giònata: Pelet e Zaza. Questi
furono i discendenti di Ieracmèl.
34Sesan non ebbe figli, ma solo figlie; egli aveva uno schiavo
egiziano chiamato Iarcà. 35Sesan diede in moglie allo schiavo Iarcà
una figlia, che gli partorì Attài. 36Attài generò Natàn; Natàn
generò Zabad; 37Zabad generò Eflal; Eflal generò Obed; 38Obed
generò Ieu; Ieu generò Azaria; 39Azaria generò Chelez; Chelez generò
Eleasà; 40Eleasà generò Sismài; Sismài generò Sallùm; 41Sallùm
generò Iekamià; Iekamià generò Elisamà.
42Figli di Caleb, fratello di Ieracmèl, furono Mesa, suo
primogenito, che fu padre di Zif; il figlio di Maresà fu padre di Ebron. 43Figli
di Ebron: Core, Tappùach, Rekem e Samài. 44Samài generò Ràcam, padre
di Iorkoàm; Rekem generò Sammài. 45Figlio di Sammài: Maòn, che fu
padre di Bet-Zur.
46Efa, concubina di Caleb, partorì Caràn, Moza e Gazez; Caran generò
Gazez. 47Figli di Iadài: Reghem, Iotam, Ghesan, Pelet, Efa e Saàf. 48Maaca,
concubina di Caleb, partorì Seber e Tircanà; 49partorì anche Saàf,
padre di Madmannà, e Seva, padre di Macbenà e padre di Gàbaa. Figlia di Caleb
fu Acsa.
50Questi furono i figli di Caleb.
Ben-Cur, primogenito di Efrata, Sobal, padre di Kiriat-Iearìm, 51Salma,
padre di Betlemme, Haref, padre di Bet-Gader. 52Sobal, padre di
Kiriat-Iearìm, ebbe come figli Reaia, Cazi e Manacàt. 53Le famiglie
di Kiriat-Iearìm sono quelle di Ieter, di Put, di Suma e di Masra. Da costoro
derivarono quelli di Zorea e di Estaòl.
54Figli di Salma: Betlemme, i Netofatiti, Atarot-Bet-Ioab e metà dei
Manactei e degli Zoreatei. 55Le famiglie degli scribi che abitavano
in Iabèz: i Tireatei, Simeatei e i Sucatei. Questi erano Keniti, discendenti da
Cammat della famiglia di Recàb.
1Questi sono i figli che nacquero a Davide in Ebron: il
primogenito Amnòn, nato da Achinoàm di Izreèl; Daniele secondo, nato da Abigàil
del Carmelo; 2Assalonne terzo, figlio di Maaca figlia di Talmài, re
di Ghesur; Adonia quarto, figlio di Agghìt; 3Sefatìa quinto, nato da
Abitàl; Itràm sesto, figlio della moglie Egla. 4Sei gli nacquero in
Ebron, ove egli regnò sette anni e sei mesi, mentre regnò trentatré anni in
Gerusalemme. 5I seguenti gli nacquero in Gerusalemme: Simèa, Sobàb,
Natàn e Salomone, ossia quattro figli natigli da Betsabea, figlia di Ammièl; 6inoltre
Ibcàr, Elisàma, Elifèlet, 7Noga, Nefeg, Iafia, 8Elisamà,
Eliadà ed Elifèlet, ossia nove figli. 9Tutti costoro furono figli di
Davide, senza contare i figli delle sue concubine. Tamàr era loro sorella.
10Figli di Salomone: Roboamo, di cui fu figlio Abia, di cui fu
figlio Asa, di cui fu figlio Giòsafat, 11di cui fu figlio Ioram, di
cui fu figlio Acazia, di cui fu figlio Ioas, 12di cui fu figlio
Amazia, di cui fu figlio Azaria, di cui fu figlio Iotam, 13di cui fu
figlio Acaz, di cui fu figlio Ezechia, di cui fu figlio Manàsse, 14di
cui fu figlio Amòn, di cui fu figlio Giosia. 15Figli di Giosia:
Giovanni primogenito, Ioakìm secondo, Sedecìa terzo, Sallùm quarto. 16Figli
di Ioakìm: Ieconia, di cui fu figlio Sedecìa.
17Figli di Ieconia, il prigioniero: Sealtièl, 18Malchiràm,
Pedaià, Seneazzàr, Iekamià, Hosamà e Nedabia. 19Figli di Pedaià:
Zorobabele e Simei. Figli di Zorobabele: Mesullàm e Anania e Selomìt, loro
sorella. 20Figli di Mesullàm: Casubà, Oel, Berechia, Casadia,
Iusab-chésed: cinque figli. 21Figli di Anania: Pelatia, di cui fu
figlio Isaia, di cui fu figlio Refaià, di cui fu figlio Arnan, di cui fu figlio
Abdia, di cui fu figlio Secania. 22Figli di Secania: Semaià, Cattùs,
Igheal, Barìach, Naaria e Safàt: sei. 23Figli di Naaria: Elioenài,
Ezechia e Azrikàm: tre. 24Figli di Elioenài: Odavià, Eliasìb,
Pelaià, Akub, Giovanni, Delaià e Anani: sette.
1Figli di Giuda: Perez, Chezròn, Carmì, Cur e Sobal. 2Reaia
figlio di Sobal generò Iacat; Iacat generò Acumài e Laad. Queste sono le
famiglie degli Zoreatei.
3Questi furono i figli del padre di Etam: Izreèl, Isma e Ibdas; la
loro sorella si chiamava Azlelpòni. 4Penuel fu padre di Ghedor; Ezer
fu padre di Cusa. Questi furono i figli di Cur il primogenito di Èfrata padre
di Betlemme.
5Ascùr padre di Tekòa aveva due mogli, Chelea e Naara. 6Naara
gli partorì Acuzzàm, Chefer, il Temanita e l'Acastarita; questi furono figli di
Naara. 7Figli di Chelea: Zeret, Zocar, Etnan e Koz.
8Koz generò Anub, Azzobebà e le famiglie di Acarché, figlio di Arum.
9Iabez fu più onorato dei suoi fratelli; sua madre l'aveva chiamato
Iabez poiché diceva: "Io l'ho partorito con dolore". 10Iabez
invocò il Dio di Israele dicendo: "Se tu mi benedicessi e allargassi i
miei confini e la tua mano fosse con me e mi tenessi lontano dal male sì che io
non soffra!". Dio gli concesse quanto aveva chiesto.
11Chelub, fratello di Sucà, generò Mechir, che fu padre di Eston. 12Eston
generò Bet-Rafa, Paseach e Techinna, padre di Ir-Nacàs. Questi sono gli uomini
di Reca.
13Figli di Kenaz: Otniel e Seraià; figli di Otniel: Catat e
Meonotài. 14Meonotài generò Ofra; Seraià generò Ioab, padre della
valle degli artigiani, poiché erano artigiani. 15Figli di Caleb,
figlio di Iefunne: Ir, Ela e Naam. Figli di Ela: Kenaz.
16Figli di Ieallelèl: Zif, Zifa, Tiria e Asarèl. 17Figli
di Ezra: Ieter, Mered, Efer e Ialon. Partorì Miriam, Sammài e Isbach, padre di
Estemoà. 18Sua moglie, la Giudea, partorì Ieter padre di Ghedor,
Cheber padre di Soco e Iekutièl padre di Zanòach. Questi invece sono i figli di
Bitia, figlia del faraone, che Mered aveva presa in moglie.
19Figli della moglie Odaia, sorella di Nacam, padre di Keilà il Garmita
e di Estemoà il Maacateo. 20Figli di Simone: Ammòn, Rinna, Ben-Canan
e Tilon. Figli di Iseì: Zochet e Ben-Zochet.
21Figli di Sela, figlio di Giuda: Er padre di Leca, Laadà padre di
Maresà, e le famiglie dei lavoratori del bisso in Bet-Asbèa, 22Iokim
e la gente di Cozeba, Ioas e Saraf, che dominarono in Moab e poi tornarono in
Betlemme. Ma si tratta di fatti antichi. 23Erano vasai e abitavano a
Netàim e a Ghederà; abitavano là con il re, al suo servizio.
24Figli di Simeone: Nemuèl, Iamin, Iarib, Zerach, Saul, 25di
cui fu figlio Sallùm, di cui fu figlio Mibsàm, di cui fu figlio Misma. 26Figli
di Misma: Cammuèl, di cui fu figlio Zaccur, di cui fu figlio Simei. 27Simei
ebbe sedici figli e sei figlie, ma i suoi fratelli ebbero pochi figli; le loro
famiglie non si moltiplicarono come quelle dei discendenti di Giuda. 28Si
stabilirono in Bersabea, in Molada, in Cazar-Sual, 29in Bila, in
Ezem, in Tolad, 30in Betuel, in Corma, in Ziklàg, 31in
Bet-Marcabòt, in Cazar-Susìm, in Bet-Bireì e in Saaràim. Queste furono le loro
città fino al regno di Davide. 32Loro villaggi erano Etam, Ain,
Rimmòn, Tochen e Asan: cinque città 33e tutti i villaggi dei loro
dintorni fino a Baal. Questa era la loro sede e questi i loro nomi nei registri
genealogici.
34Mesobàb, Iamlech, Iosa figlio di Amasia, 35Gioele, Ieu
figlio di Iosibià, figlio di Seraià, figlio di Asièl, 36Elioenài,
Iaakòba, Iesocàia, Asaia, Adièl, Iesimièl, Benaià, 37Ziza figlio di
Sifei, figlio di Allon, figlio di Iedaià, figlio di Simrì, figlio di Semaià. 38Questi,
elencati per nome, erano capi nelle loro famiglie; i loro casati si estesero
molto. 39Andarono verso l'ingresso di Ghedor fino a oriente della
valle in cerca di pascoli per i greggi. 40Trovarono pascoli pingui e
buoni; la regione era estesa, tranquilla e quieta.
Prima vi abitavano i discendenti di Cam. 41Ma gli uomini di cui sono
stati elencati i nomi, al tempo di Ezechia, re di Giuda, assalirono e
sbaragliarono le tende di Cam e i Meuniti, che si trovavano là; li votarono
allo sterminio, che è durato fino ad oggi, e ne occuparono il posto poiché era
ricco di pascoli per i greggi.
42Alcuni di loro, fra i discendenti di Simeone, andarono sulle
montagne di Seir: cinquecento uomini, guidati da Pelatià, Nearia, Refaia e
Uzzièl, figli di Iseì. 43Eliminarono i superstiti degli Amaleciti e
si stabilirono là fino ad oggi.
1Figli di Ruben, primogenito di Israele. Egli era il
primogenito, ma, poiché aveva profanato il letto del padre, la primogenitura fu
assegnata ai figli di Giuseppe, figlio d'Israele. Ma nella registrazione non si
tenne conto della primogenitura, 2perché Giuda ebbe il sopravvento
sui fratelli, essendo il capo un suo discendente; tuttavia la primogenitura
appartiene a Giuseppe.
3Figli di Ruben, primogenito di Israele: Enoch, Pallu, Chezròn e
Carmi.
4Figli di Gioele: Semaià, di cui fu figlio Gog, di cui fu figlio
Simei, 5di cui fu figlio Mica, di cui fu figlio Reaia, di cui fu
figlio Baal, 6di cui fu figlio Beera, che fu deportato nella
deportazione di Tiglat-Pilèzer, re d'Assiria; egli era il capo dei Rubeniti.
7Suoi fratelli, secondo le loro famiglie, come sono iscritti nelle
genealogie, furono: primo Ieiel, quindi Zaccaria 8e Bela figlio di
Azaz, figlio di Sema, figlio di Gioele, che dimorava in Aroer e fino al Nebo e
a Baal-Meòn. 9A oriente si estendevano fra l'inizio del deserto che
va dal fiume Eufrate in qua, perché i loro greggi erano numerosi nel paese di
Gàlaad. 10Al tempo di Saul mossero guerra agli Agarèni; caduti
questi nelle loro mani, essi si stabilirono nelle loro tende su tutta la parte
orientale di Gàlaad.
11I figli di Gad dimoravano di fronte nella regione di Basàn fino a
Salca. 12Gioele, il capo, Safàm, secondo, quindi Iaanài e Safat in
Basàn. 13Loro fratelli, secondo i loro casati, furono Michele,
Mesullàm, Seba, Iorài, Iaacàn, Zia ed Eber: sette. 14Costoro erano
figli di Abicàil, figlio di Curì, figlio di Iaròach, figlio di Gàlaad, figlio
di Michele, figlio di Iesisài, figlio di Iacdo, figlio di Buz. 15Achì,
figlio di Abdièl, figlio di Guni, era il capo del loro casato. 16Dimoravano
in Gàlaad e in Basàn e nelle loro dipendenze e in tutti i pascoli di Saron fino
ai loro estremi confini. 17Tutti costoro furono registrati negli
elenchi genealogici di Iotam re di Giuda e al tempo di Geroboamo, re di
Israele.
18I figli di Ruben, i Gaditi e metà della tribù di Manàsse, gente
valorosa, armata di scudo e di spada, tiratori di arco ed esperti della guerra,
potevano uscire in campo in quarantaquattromilasettecentosessanta. 19Essi
attaccarono gli Agarèni, Ietur, Nafis e Nodab. 20Essi furono aiutati
contro costoro, perché durante l'assalto si erano rivolti a Dio, che li aiutò
per la loro fiducia in lui e così gli Agarèni e tutti i loro alleati furono
consegnati nelle loro mani. 21Essi razziarono il bestiame degli
Agarèni: cinquantamila cammelli, duecentocinquantamila pecore, duemila asini e
centomila persone, 22poiché numerosi furono i feriti a morte, dato
che la guerra era voluta da Dio. I vincitori si stabilirono nei territori dei
vinti fino alla deportazione.
23I figli di metà della tribù di Manàsse abitavano dalla regione di
Basàn a Baal-Ermon, a Senir e al monte Ermon; essi erano numerosi. 24Questi
sono i capi dei loro casati: Efer, Isèi, Elièl, Azrièl, Geremia, Odavìa e
Iacdièl, uomini valorosi e famosi, capi dei loro casati.
25Ma furono infedeli al Dio dei loro padri, prostituendosi agli dèi
delle popolazioni indigene, che Dio aveva distrutte davanti a essi. 26Il
Dio di Israele eccitò lo spirito di Pul re d'Assiria, cioè lo spirito di
Tiglat-Pilèzer re d'Assiria, che deportò i Rubeniti, i Gaditi e metà della
tribù di Manàsse; li condusse in Chelàch, presso Cabòr, fiume del Gozan, ove
rimangono ancora.
27(6,1)Figli di Levi: Gherson, Keat e Merari. 28(2)Figli
di Keat: Amram, Isear, Ebron e Uzzièl. 29(3)Figli di Amram: Aronne,
Mosè e Maria. Figli di Aronne: Nadàb, Abìu, Eleàzaro e Itamar. 30(4)Eleàzaro
generò Pincas; Pincas generò Abisuà; 31(5)Abisuà generò Bukki; Bukki
generò Uzzi; 32(6)Uzzi generò Zerachia; Zerachia generò Meraiòt; 33(7)Meraiòt
generò Amaria; Amaria generò Achitòb; 34(8)Achitòb generò Zadòk;
Zadòk generò Achimàaz; 35(9)Achimàaz generò Azaria; Azaria generò
Giovanni; 36(10)Giovanni generò Azaria, che fu sacerdote nel tempio
costruito da Salomone in Gerusalemme. 37(11)Azaria generò Amaria;
Amaria generò Achitòb; 38(12)Achitòb generò Zadòk; Zadòk generò
Sallùm; 39(13)Sallùm generò Chelkia; Chelkia generò Azaria; 40(14)Azaria
generò Seraià; Seraià generò Iozadàk. 41(15)Iozadàk partì quando il
Signore, per mezzo di Nabucodònosor, fece deportare Giuda e Gerusalemme.
1(16)Figli di Levi: Gherson, Keat e Merari. 2(17)Questi
sono i nomi dei figli di Gherson: Libni e Simei. 3(18)Figli di Keat:
Amram, Izear, Ebron e Uzzièl. 4(19)Figli di Merari: Macli e Musi;
queste sono le famiglie di Levi secondo i loro casati.
5(20)Gherson ebbe per figlio Libni, di cui fu figlio Iacàt, di cui
fu figlio Zimma, 6(21)di cui fu figlio Ioach, di cui fu figlio Iddo,
di cui fu figlio Zerach, di cui fu figlio Ieotrai.
7(22)Figli di Keat: Amminadàb, di cui fu figlio Core, di cui fu
figlio Assir, 8(23)di cui fu figlio Elkana, di cui fu figlio
Abiasaf, di cui fu figlio Assir, 9(24)di cui fu figlio Tacat, di cui
fu figlio Urièl, di cui fu figlio Ozia, di cui fu figlio Saul. 10(25)Figli
di Elkana: Amasai e Achimòt, 11(26)di cui fu figlio Elkana, di cui
fu figlio Sufai, di cui fu figlio Nacat, 12(27)di cui fu figlio
Eliàb, di cui fu figlio Ierocàm, di cui fu figlio Elkana. 13(28)Figli
di Samuele: Gioele primogenito e Abia secondo.
14(29)Figli di Merari: Macli, di cui fu figlio Libni, di cui fu
figlio Simei, di cui fu figlio Uzza, 15(30)di cui fu figlio Simeà,
di cui fu figlio Agghìa, di cui fu figlio Asaià.
16(31)Ecco coloro ai quali Davide affidò la direzione del canto nel
tempio dopo che l'arca aveva trovato una sistemazione. 17(32)Essi
esercitarono l'ufficio di cantori davanti alla Dimora della tenda del convegno
finché Salomone non costruì il tempio in Gerusalemme. Nel servizio si
attenevano alla regola fissata per loro.
18(33)Questi furono gli incaricati e questi i loro figli. Dei
Keatiti: Eman il cantore, figlio di Gioele, figlio di Samuele, 19(34)figlio
di Elkana, figlio di Ierocàm, figlio di Elièl, figlio di Toach, 20(35)figlio
di Zuf, figlio di Elkana, figlio di Macat, figlio di Amasài, 21(36)figlio
di Elkana, figlio di Gioele, figlio di Azaria, figlio di Sofonia, 22(37)figlio
di Tacat, figlio di Assir, figlio di Abiasaf, figlio di Core, 23(38)figlio
di Izear, figlio di Keat, figlio di Levi, figlio di Israele.
24(39)Suo collega era Asaf, che stava alla sua destra: Asaf, figlio
di Berechia, figlio di Simeà, 25(40)figlio di Michele, figlio di
Baasea, figlio di Malchia, 26(41)figlio di Etni, figlio di Zerach,
figlio di Adaià, 27(42)figlio di Etan, figlio di Zimma, figlio di
Simei, 28(43)figlio di Iacat, figlio di Gherson, figlio di Levi.
29(44)I figli di Merari, loro colleghi, che stavano alla sinistra,
erano Etan, figlio di Kisi, figlio di Abdi, figlio di Malluch, 30(45)figlio
di Casabià, figlio di Amasia, figlio di Chilkia, 31(46)figlio di
Amsi, figlio di Bani, figlio di Semer, 32(47)figlio di Macli, figlio
di Musi, figlio di Merari, figlio di Levi.
33(48)I loro colleghi leviti, erano addetti a ogni servizio della
Dimora nel tempio. 34(49)Aronne e i suoi figli presentavano le
offerte sull'altare dell'olocausto e sull'altare dell'incenso, curavano tutto
il servizio nel Santo dei santi e compivano il sacrificio espiatorio per
Israele secondo quanto aveva comandato Mosè, servo di Dio.
35(50)Questi sono i figli di Aronne: Eleàzaro, di cui fu figlio
Pincas, di cui fu figlio Abisuà, 36(51)di cui fu figlio Bukki, di
cui fu figlio Uzzi, di cui fu figlio Zerachia, 37(52)di cui fu
figlio Meraiòt, di cui fu figlio Amaria, di cui fu figlio Achitòb, 38(53)di
cui fu figlio Zadòk, di cui fu figlio Achimàaz.
39(54)Queste sono le loro residenze, secondo le loro circoscrizioni
nei loro territori. Ai figli di Aronne della famiglia dei Keatiti, che furono
sorteggiati per primi, 40(55)fu assegnata Ebron nel paese di Giuda
con i pascoli vicini, 41(56)ma il territorio della città e i suoi
villaggi furono assegnati a Caleb, figlio di Iefunne. 42(57)Ai figli
di Aronne furono assegnate Ebron, città di rifugio, Libna con i pascoli,
Iattir, Estemoà con i pascoli, 43(58)Chilez con i pascoli, Debir con
i pascoli, 44(59)Asan con i pascoli, Bet-Sèmes con i pascoli 45(60)e,
nella tribù di Beniamino, Gheba con i pascoli, Alèmet con i pascoli, Anatòt con
i pascoli. Totale: tredici città con i loro pascoli.
46(61)Agli altri figli di Keat, secondo le loro famiglie, furono
assegnate in sorte dieci città prese dalla tribù di Èfraim, dalla tribù di Dan
e da metà della tribù di Manàsse. 47(62)Ai figli di Gherson, secondo
le loro famiglie, furono assegnate tredici città prese dalla tribù di Ìssacar,
dalla tribù di Aser, dalla tribù di Nèftali e dalla tribù di Manàsse in Basàn. 48(63)Ai
figli di Merari, secondo le loro famiglie, furono assegnate in sorte dodici
città prese dalla tribù di Ruben, dalla tribù di Gad e dalla tribù di Zàbulon.
49(64)Gli Israeliti assegnarono ai leviti queste città con i
pascoli. 50(65)Le suddette città prese dalle tribù dei figli di
Giuda, dei figli di Simeone e dei figli di Beniamino, le assegnarono in sorte
dando loro il relativo nome.
51(66)Alle famiglie dei figli di Keat furono assegnate in sorte
città appartenenti alla tribù di Èfraim. 52(67)Assegnarono loro
Sichem città di rifugio, con i suoi pascoli, sulle montagne di Èfraim, Ghezer
con i pascoli, 53(68)Iokmeàm con i pascoli, Bet-Coròn con i pascoli,
54(69)Aialòn con i pascoli, Gat-Rimmòn con i pascoli 55(70)e,
da metà della tribù di Manàsse, Taanach con i pascoli, Ibleàm con i pascoli. Le
suddette città erano per la famiglia degli altri figli di Keat.
56(71)Ai figli di Gherson, secondo le loro famiglie assegnarono in
sorte dalla metà della tribù di Manàsse: Golan in Basàn con i pascoli e Asaròt
con i pascoli; 57(72)dalla tribù di Ìssacar: Kedes con i pascoli,
Daberat con i pascoli, 58(73)Iarmut con i pascoli e Anem con i
pascoli; 59(74)dalla tribù di Aser: Masal con i pascoli, Abdon con i
pascoli, 60(75)Cukok con i pascoli e Recob con i pascoli; 61(76)dalla
tribù di Nèftali: Kedes di Galilea con i pascoli, Cammòn con i pascoli e
Kiriatàim con i pascoli.
62(77)Agli altri figli di Merari della tribù di Zàbulon furono
assegnate: Rimmòn con i pascoli e Tabor con i pascoli; 63(78)oltre
il Giordano di Gèrico, a oriente del Giordano, dalla tribù di Ruben: Bezer nel
deserto con i pascoli, Iaza con i pascoli, 64(79)Kedemòt con i
pascoli, Mefaàt con i pascoli; 65(80)della tribù di Gad: Ramot di
Gàlaad con i pascoli, Macanàim con i pascoli, 66(81)Chesbon con i
pascoli e Iazer con i pascoli.
1Figli di Ìssacar: Tola, Pua, Iasub, Simron: quattro. 2Figli
di Tola: Uzzi, Refaià, Ierièl. Iacmài, Ibsam, Samuele, capi dei casati di Tola,
uomini valorosi. Nel censimento al tempo di Davide il loro numero era di
ventiduemilaseicento. 3Figli di Uzzi: Izrachia. Figli di Izrachia:
Michele, Abdia, Gioele... Issia: cinque, tutti capi. 4Secondo il
censimento, eseguito per casati, avevano trentaseimila uomini nelle loro
schiere armate per la guerra, poiché abbondavano di mogli e di figli. 5I
loro fratelli, appartenenti a tutti i clan di Ìssacar, uomini valorosi, nel
censimento erano ottantasettemila in tutto.
6Figli di Beniamino: Bela, Beker e Iedaièl; tre. 7Figli
di Bela: Ezbon, Uzzi, Uzzièl, Ierimòt, Iri, cinque capi dei loro casati, uomini
valorosi; ne furono censiti ventiduemilatrentaquattro. 8Figli di
Beker: Zemira, Ioas, Eliezer, Elioenài, Omri, Ieremòt, Abia, Anatòt e Alèmet;
tutti costoro erano figli di Beker. 9Il loro censimento, eseguito
secondo le loro genealogie in base ai capi dei loro casati, indicò ventimiladuecento
uomini valorosi. 10Figli di Iedaièl: Bilan. Figli di Bilan: Ieus,
Beniamino, Eud, Kenaana, Zetan, Tarsìs e Achisàcar. 11Tutti questi
erano figli di Iedaièl, capi dei loro casati, uomini valorosi, in numero di
diciassettemiladuecento, pronti per una spedizione militare e per combattere.
12Suppim e Cuppim, figli di Ir; Cusim, figlio di Acher.
13Figli di Nèftali: Iacazièl, Guni, Iezer e Sallùm, figli di Bila.
14Figli di Manàsse: Asrièl..., quelli che gli aveva partoriti la
concubina aramea: Machir, padre di Gàlaad. 15Machir prese una moglie
per Cuppim e Suppim; sua sorella si chiamava Maaca. Il secondo figlio si
chiamava Zelofcàd; Zelofcàd aveva figlie. 16Maaca, moglie di Machir,
partorì un figlio che chiamò Peres, mentre suo fratello si chiamava Seres; suoi
figli erano Ulam e Rekem. 17Figli di Ulam: Bedan. Questi furono i
figli di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manàsse. 18La sua
sorella Ammolèket partorì Iseod, Abièzer e Macla. 19Figli di Semidà
furono Achian, Seken, Likchi e Aniam.
20Figli di Èfraim: Sutélach, di cui fu figlio Bered, di cui fu
figlio Tacat, di cui fu figlio Eleadà, di cui fu figlio Tacat, 21di
cui fu figlio Zabad, di cui furono figli Sutélach, Ezer ed Elead, uccisi dagli
uomini di Gat, indigeni della regione, perché erano scesi a razziarne il
bestiame. 22Il loro padre Èfraim li pianse per molti giorni e i suoi
fratelli vennero per consolarlo. 23Quindi si unì alla moglie che
rimase incinta e partorì un figlio che il padre chiamò Beria, perché nato con
la sventura in casa. 24Figlia di Èfraim fu Seera, la quale edificò
Bet-Coròn inferiore e superiore e Uzen-Seera. 25Suo figlio fu anche
Refach, di cui fu figlio Resef, di cui fu figlio Telach, di cui fu figlio
Tacan, 26di cui fu figlio Laadan, di cui fu figlio Amiùd, di cui fu
figlio Elisamà, 27di cui fu figlio Nun, di cui fu figlio Giosuè. 28Loro
proprietà e loro domicilio furono Betel con le dipendenze, a oriente Naaran, a
occidente Ghezer con le dipendenze, Sichem con le dipendenze fino ad Aiia con
le dipendenze. 29Appartenevano ai figli di Manàsse: Beisan con le
dipendenze, Tàanach con le dipendenze e Dor con le dipendenze. In queste
località abitavano i figli di Giuseppe, figlio di Israele.
30Figli di Aser: Imna, Isva, Isvi, Beria e Serach loro sorella. 31Figli
di Beria: Cheber e Malchiel, padre di Birzait. 32Cheber generò
Iaflet, Semer, Cotam e Suà loro sorella. 33Figli di Iaflet: Pasach,
Bimeàl e Asvat; questi furono i figli di Iaflet. 34Figli di Semer
suo fratello: Roga, Cubba e Aram. 35Figli di Chelem suo fratello:
Zofach, Imna, Seles e Amal. 36Figli di Zofach: Such, Carnefer, Sual,
Beri, Imra, 37Bezer, Od, Sammà, Silsa, Itran e Beera. 38Figli
di Ieter: Iefunne, Pispa e Ara. 39Figli di Ulla: Arach, Caniel e
Rizia. 40Tutti costoro furono figli di Aser, capi di casati, uomini
scelti e valorosi, capi tra i principi. Nel loro censimento, eseguito in base
alla capacità militare, risultò il numero ventiseimila.
1Beniamino generò Bela suo primogenito, Asbel secondo,
Achiràm terzo, 2Noca quarto e Rafa quinto. 3Bela ebbe i
figli Addar, Ghera padre di Ecud, 4Abisua, Naaman, Acoach, 5Ghera,
Sepufàn e Curam.
6Questi furono i figli di Ecud, che erano capi di casati fra gli
abitanti di Gheba e che furono deportati in Manàcat. 7Naaman, Achia
e Ghera, che li deportò e generò Uzza e Achiud.
8Sacaràim ebbe figli nei campi di Moab, dopo aver ripudiato le mogli
Cusim e Baara. 9Da Codes, sua moglie, generò Iobab, Zibia, Mesa,
Melcam, 10Jeus, Sachia e Mirma. Questi furono i suoi figli, capi di
casati.
11Da Cusim generò Abitùb ed Elpaal. 12Figli di Elpaal: Eber,
Miseam e Semed, che costruì Ono e Lidda con le dipendenze.
13Beria e Sema, che furono capi di casati fra gli abitanti di
Aialon, misero in fuga gli abitanti di Gat. 14Loro fratelli: Sasak e
Ieremòt.
15Zebadia, Arad, Ader, 16Michele, Ispa e Ioca erano figli
di Beria. 17Zebadia, Mesullàm, Chizki, Cheber, 18Ismerai,
Izlia e Iobab erano figli di Elpaal. 19Iakim, Zikri, Zabdi, 20Elienài,
Silletài, Elièl, 21Adaià, Beraià e Simrat erano figli di Simei. 22Ispan,
Eber, Eliel, 23Abdon, Zikri, Canàn, 24Anania, Elam,
Antotia, 25Ifdia e Penuèl erano figli di Sasak. 26Samserài,
Secaria, Atalia, 27Iaaresia, Elia e Zikri erano figli di Ierocàm. 28Questi
erano capi di casati, secondo le loro genealogie; essi abitavano in
Gerusalemme.
29In Gàbaon abitava il padre di Gàbaon; sua moglie si chiamava
Maaca; 30il primogenito era Abdon, poi Zur, Kis, Baal, Ner, Nadàb, 31Ghedor,
Achio, Zeker e Miklòt. 32Miklòt generò Simeà. Anche costoro
abitavano in Gerusalemme accanto ai fratelli.
33Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Giònata, Malkisùa,
Abinadàb e Is-Bàal. 34Figlio di Giònata fu Merib-Bàal; Merib-Bàal
generò Mica. 35Figli di Mica: Piton, Melech, Tarea e Acaz. 36Acaz
generò Ioadda; Ioadda generò Alèmet, Azmàvet e Zimrì; Zimrì generò Moza. 37Moza
generò Binea, di cui fu figlio Refaia, di cui fu figlio Eleasà, di cui fu
figlio Azel. 38Azel ebbe sei figli, che si chiamavano Azrikàm,
Bocru, Ismaele, Searia, Abdia e Canan; tutti questi erano figli di Azel. 39Figli
di Esek suo fratello: Ulam suo primogenito, Ieus secondo, Elifèlet terzo. 40I
figli di Ulam erano uomini valorosi e tiratori di arco. Ebbero numerosi figli e
nipoti: centocinquanta. Tutti questi erano discendenti di Beniamino.
1Tutti gli Israeliti furono registrati per genealogie e
iscritti nel libro dei re di Israele e di Giuda; per le loro colpe furono
deportati in Babilonia. 2I primi abitanti che si erano ristabiliti
nelle loro proprietà, nelle loro città, erano Israeliti, sacerdoti, leviti e
oblati.
3In Gerusalemme abitavano figli di Giuda, di Beniamino, di Èfraim e
di Manàsse. 4Figli di Giuda: Utai, figlio di Ammiud, figlio di Omri,
figlio di Imri, figlio di Bani dei figli di Perez, figlio di Giuda. 5Dei
Siloniti: Asaia il primogenito e i suoi figli. 6Dei figli di Zerach:
Ieuèl e seicentonovanta suoi fratelli.
7Dei figli di Beniamino: Sallu figlio di Mesullàm, figlio di Odavia,
figlio di Assenua, 8Ibnia, figlio di Ierocam, Ela, figlio di Uzzi,
figlio di Micri, e Mesullàm, figlio di Sefatia, figlio di Reuel, figlio di
Ibnia. 9I loro fratelli, secondo le loro genealogie, erano
novecentocinquantasei; tutti costoro erano capi delle loro famiglie.
10Dei sacerdoti: Iedaia, Ioarib, Iachin 11e Azaria,
figlio di Chelkia, figlio di Mesullàm, figlio di Zadòk, figlio di Meraiòt,
figlio di Achitùb, capo del tempio, 12Adaia, figlio di Ierocam,
figlio di Pascur, figlio di Malchia, e Maasai, figlio di Adièl, figlio di
Iaczèra, figlio di Mesullàm, figlio di Mesillemìt, figlio di Immer. 13I
loro fratelli, capi dei loro casati, erano millesettecentosessanta, uomini
abili in ogni lavoro per il servizio del tempio.
14Dei Leviti: Semaia, figlio di Cassub, figlio di Azrikam, figlio di
Casabià dei figli di Merari, 15Bakbakar, Cheresh, Galal, Mattania,
figlio di Mica, figlio di Zikri, figlio di Asaf, 16Abdia, figlio di
Semaia, figlio di Galal, figlio di Idutun, e Berechia, figlio di Asa, figlio di
Elkana, che abitava nei villaggi dei Netofatiti.
17Dei portieri: Sallùm, Akkub, Talmon, Achiman e i loro fratelli.
Sallùm era il capo 18e sta fino ad oggi alla porta del re a oriente.
Costoro erano i portieri degli accampamenti dei figli di Levi: 19Sallùm
figlio di Kore, figlio di Ebiasàf, figlio di Korach, e i suoi fratelli, i
Korachiti, della casa di suo padre, attendevano al servizio liturgico; erano
custodi della soglia della tenda; i loro padri custodivano l'ingresso
nell'accampamento del Signore. 20Pincas, figlio di Eleàzaro, prima
era loro capo - il Signore sia con lui! -. 21Zaccaria, figlio di
Meselemia, custodiva la porta della tenda del convegno. 22Tutti
costoro, scelti come custodi della soglia, erano duecentododici; erano iscritti
nelle genealogie nei loro villaggi. Li avevano stabiliti nell'ufficio per la
loro fedeltà Davide e il veggente Samuele. 23Essi e i loro figli
avevano la responsabilità delle porte nel tempio, cioè nella casa della tenda. 24C'erano
portieri ai quattro lati: oriente, occidente, settentrione e meridione. 25I
loro fratelli, che abitavano nei loro villaggi, talvolta dovevano andare con
loro per sette giorni. 26Poiché erano sempre in funzione, quei
quattro capiportieri - essi erano leviti - controllavano le stanze e i tesori
del tempio. 27Alloggiavano intorno al tempio, perché a loro
incombeva la sua custodia e la sua apertura ogni mattina. 28Di essi
alcuni controllavano gli arredi liturgici, che contavano quando li portavano
dentro e quando li riportavano fuori. 29Alcuni erano incaricati
degli arredi, di tutti gli oggetti del santuario, della farina, del vino,
dell'olio e degli aromi. 30Alcuni figli dei sacerdoti preparavano le
sostanze aromatiche per i profumi.
31Il levita Mattatia, primogenito di Sallùm il Korachita, per la sua
fedeltà era incaricato di ciò che si preparava nei tegami. 32Tra i
figli dei Keatiti, alcuni loro fratelli badavano ai pani dell'offerta da
disporre ogni sabato.
33Questi erano i cantori, capi di casati levitici; liberi da altri
compiti, abitavano nelle stanze del tempio, perché giorno e notte erano in
attività. 34Questi erano i capi delle famiglie levitiche secondo le
loro genealogie; essi abitavano in Gerusalemme.
35In Gàbaon abitavano il padre di Gàbaon, Ieiel, la cui moglie si
chiamava Maaca. 36Suo figlio primogenito era Abdon, quindi Zur, Kis,
Baal, Ner, Nadàb, 37Ghedor, Achio, Zaccaria e Miklòt. 38Miklòt
generò Simeàm. Anch'essi abitavano in Gerusalemme con i fratelli, di fronte a
loro. 39Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Giònata,
Malchisùa, Abinadàb e Is-Bàal. 40Figlio di Giònata: Merib-Bàal;
Merib-Bàal generò Mica. 41Figli di Mica: Piton, Melek e Tacrea. 42Acaz
generò Iaara; Iaara generò Alèmet, Azmàvet e Zimrì; Zimrì generò Moza. 43Moza
generò Binea, di cui fu figlio Refaia, di cui fu figlio Eleasa, di cui fu
figlio Azel. 44Azel ebbe sei figli, che si chiamavano Azrikam,
Bocru, Ismaele, Searia, Abdia e Canan; questi erano figli di Azel.
1I Filistei attaccarono Israele; gli Israeliti
fuggirono davanti ai Filistei e caddero, colpiti a morte, sul monte Gelboe. 2I
Filistei inseguirono molto da vicino Saul e i suoi figli e uccisero Giònata,
Abinadàb e Malchisùa, figli di Saul. 3La battaglia si riversò tutta
su Saul; sorpreso dagli arcieri, fu ferito da tali tiratori. 4Allora
Saul disse al suo scudiero: "Prendi la spada e trafiggimi; altrimenti
verranno quei non circoncisi e infieriranno contro di me". Ma lo scudiero,
in preda a forte paura, non volle. Saul allora, presa la spada, vi si gettò
sopra. 5Anche lo scudiero, visto che Saul era morto, si gettò sulla
spada e morì. 6Così finì Saul con i tre figli; tutta la sua famiglia
perì insieme. 7Quando tutti gli Israeliti della valle constatarono
che i loro erano fuggiti e che erano morti Saul e i suoi figli, abbandonarono
le loro città e fuggirono. Vennero i Filistei e vi si insediarono.
8Il giorno dopo i Filistei andarono a spogliare i cadaveri e
trovarono Saul e i suoi figli che giacevano sul monte Gelboe. 9Lo
spogliarono asportandogli il capo e le armi; quindi inviarono per tutto il
paese filisteo ad annunziare la vittoria ai loro idoli e al popolo. 10Depositarono
le sue armi nel tempio del loro dio; il teschio l'inchiodarono nel tempio di
Dagon.
11Quando gli abitanti di Iabes vennero a sapere ciò che i Filistei
avevano fatto a Saul, 12tutti i loro guerrieri andarono a prelevare
il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli e li portarono in Iabes;
seppellirono le loro ossa sotto la quercia in Iabes, quindi digiunarono per
sette giorni.
13Così Saul morì a causa della sua infedeltà al Signore, perché non
ne aveva ascoltato la parola e perché aveva evocato uno spirito per
consultarlo. 14Non aveva consultato il Signore; per questo il
Signore lo fece morire e trasferì il regno a Davide figlio di Iesse.
1Tutti gli Israeliti si raccolsero intorno a Davide in
Ebron e gli dissero: "Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. 2Anche
prima, quando regnava Saul, tu guidavi nei movimenti le truppe di Israele.
Inoltre il Signore tuo Dio ti ha detto: Tu pascerai il mio popolo, Israele; tu
sarai capo del mio popolo Israele". 3Tutti gli anziani di
Israele si presentarono al re in Ebron. Davide concluse con loro un'alleanza in
Ebron davanti al Signore. Con l'unzione consacrarono Davide re su Israele,
secondo la parola pronunziata dal Signore per mezzo di Samuele.
4Davide con tutto Israele marciò contro Gerusalemme, cioè Gebus, ove
c'erano i Gebusei, abitanti del paese. 5Ma gli abitanti di Gebus
dissero a Davide: "Tu qui non entrerai". Ma Davide prese la cittadella
di Sion, che è la città di Davide. 6Davide aveva detto: "Chi
colpirà per primo i Gebusei diventerà capo e principe". Salì per primo
Ioab, figlio di Zeruià, che divenne così capo. 7Davide si stabilì
nella cittadella, che perciò fu chiamata città di Davide. 8Egli
fortificò la città tutt'intorno, dal Millo per tutto il suo perimetro; Ioab
restaurò il resto della città. 9Davide cresceva sempre più in
potenza e il Signore degli eserciti era con lui.
10Questi sono i capi dei prodi di Davide, che si erano affermati con
il valore nel suo regno e che, insieme con tutto Israele, lo avevano costituito
re, secondo la parola del Signore nei riguardi di Israele. 11Ecco
l'elenco dei prodi di Davide: Iasobeam figlio di un Cacmonita, capo dei Tre;
egli brandì la lancia su trecento vittime in una sola volta. 12Dopo
di lui c'era Eleàzaro figlio di Dodo, l'Acochita; era uno dei tre prodi. 13Egli
fu con Davide in Pas-Dammim. I Filistei vi si erano riuniti per combattere;
c'era un campo pieno di orzo. La truppa fuggì di fronte ai Filistei. 14Egli
allora si appostò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei; così il
Signore operò una grande vittoria.
15Scesero tre dei trenta capi sulla roccia presso Davide, nella
fortezza di Adullàm; il campo dei Filistei si estendeva nella valle di Rèfaim. 16Davide
era nella fortezza, mentre un presidio di Filistei era in Betlemme. 17Davide
ebbe un desiderio che espresse a parole: "Potessi bere l'acqua della
cisterna che sta alla porta di Betlemme!". 18I tre
attraversarono il campo dei Filistei, attinsero l'acqua dalla cisterna che era
alla porta di Betlemme e la portarono a Davide, ma egli non volle berla; la
versò in libazione al Signore. 19Egli disse: "Mi guardi il mio
Dio dal compiere una cosa simile. Dovrei bere il sangue di quegli uomini
insieme con la loro vita? Difatti l'hanno portata a rischio della propria
vita". Non volle berla. Tali gesta compirono i tre prodi.
20Abisài fratello di Ioab era capo dei Trenta. Egli brandì la lancia
contro trecento vittime e così divenne famoso fra i Trenta. 21Fu
stimato doppiamente fra i Trenta; divenne loro capo, ma non giunse ad
eguagliare i Tre.
22Benaià, da Kabzeèl, era figlio di Ioiadà, uomo valoroso e pieno di
prodezze. Egli uccise i due figli di Arièl di Moab; inoltre, sceso in una
cisterna in un giorno di neve, vi uccise un leone. 23Egli uccise
anche un Egiziano alto cinque cubiti, il quale aveva in mano una lancia come un
subbio di tessitore; gli andò incontro con un bastone, strappò la lancia dalla
mano dell'Egiziano e lo uccise con la stessa lancia. 24Tale gesta
compì Benaià, figlio di Ioiadà; egli divenne famoso fra i trenta prodi. 25Fra
i Trenta fu molto stimato, ma non giunse a eguagliare i Tre. Davide lo mise a
capo della sua guardia del corpo.
26Ecco i prodi valorosi: Asaèl fratello di Ioab, Elcanan figlio di
Dodo, di Betlemme, 27Sammòt di Charod, Chelez di Pelet, 28Ira
figlio di Ikkes di Tekòa, Abièzer di Anatòt, 29Sibbekai di Cusa,
Ilai di Acoch, 30Macrai di Netofa, Cheled figlio di Baana, di
Netofa, 31Itai figlio di Ribai, di Gàbaa dei figli di Beniamino,
Benaià di Piraton, 32Curai di Nacale-Gaas, Abiel di Arbot, 33Azmàvet
di Bacurìm, Eliacba di Saalbon, 34Iasen di Gun, Giònata figlio di
Saghe, di Charar, 35Achiam figlio di Sacar, di Carar, Elifèlet
figlio di Ur, 36Efer di Mechera, Achia di Pelon, 37Chezro
del Carmelo, Naarai figlio di Ezbai, 38Gioele fratello di Natàn,
Mibcar figlio di Agri, 39Zelek l'Ammonita, Nacrai di Berot, scudiero
di Ioab figlio di Zeruià, 40Ira di Ieter, Gareb di Ieter, 41Uria
l'Hittita, Zabad figlio di Aclai, 42Adina figlio di Zisa il
Rubenita, capo dei Rubeniti, e con lui altri trenta, 43Canan, figlio
di Maaca, Giòsafat di Meten, 44Uzzia di Astarot, Sama e Ieiel, figli
di Cotam di Aroer, 45Iediael figlio di Simri e Ioca suo fratello, di
Tisi, 46Eliel di Macavim, Ieribài e Osea, figli di Elnaam, Itma il
Moabita, 47Elièl, Obed e Iaasièl di Zoba.
1Questi sono gli uomini che raggiunsero Davide in
Ziklàg, quando ancora fuggiva di fronte a Saul, figlio di Kis. Essi erano i
prodi che l'aiutarono in guerra. 2Erano armati d'arco e sapevano
tirare frecce e sassi con la destra e con la sinistra; erano della tribù di
Beniamino, fratelli di Saul: 3Achièzer, il capo, e Ioas figli di
Semaa, di Gàbaa; Ieziel e Pelet figli di Azmàvet; Beraca e Ieu di Anatòt; 4Ismaia
di Gàbaon, prode fra i Trenta e capo dei Trenta; 5Geremia, Iacaziel,
Giovanni e Iozabàd di Ghedera; 6Eleuzai, Ierimòt, Bealia, Semaria,
Sefatia di Carif; 7Elkana, Issia, Azarel, Ioezer, Iosgibeam,
Korachiti; 8Oela e Zebadia figli di Ierocam, di Ghedor.
9Dei Gaditi alcuni uomini passarono a Davide nella fortezza del
deserto; erano uomini valorosi, guerrieri pronti a combattere, abili nell'uso
dello scudo e della lancia; sembravano leoni ed erano agili come gazzelle sui
monti: 10Ezer era il capo, Abdia il secondo, Eliàb il terzo, 11Mismanna
il quarto, Geremia il quinto, 12Attài il sesto, Eliel il settimo, 13Giovanni
l'ottavo, Elzabàd il nono, 14Geremia il decimo, Makbannai
l'undecimo. 15Costoro erano discendenti di Gad, capi dell'esercito;
il più piccolo ne comandava cento e il più grande mille. 16Questi
attraversarono il Giordano nel primo mese dell'anno, mentre era in piena su
tutte le rive, e misero in fuga tutti gli abitanti della valle a oriente e a
occidente.
17Alcuni dei figli di Beniamino e di Giuda andarono da Davide fino
alla sua fortezza. 18Davide uscì loro incontro e presa la parola
disse loro: "Se siete venuti da me con intenzioni pacifiche per aiutarmi,
sono disposto a unirmi a voi; ma se venite per tradirmi e consegnarmi ai miei
avversari, mentre io non mi abbandono affatto alla violenza, il Dio dei nostri
padri veda e punisca". 19Allora lo spirito invase Amasài, capo
dei Trenta:
"Siamo tuoi, Davide;
con te, figlio di Iesse!
Pace, pace a te,
pace a chi ti aiuta,
perché il tuo Dio ti aiuta".
Davide li accolse e li
costituì capi di schiere.
20Anche da Manàsse passarono a Davide, mentre insieme con i Filistei
marciava in guerra contro Saul. Egli però non li aiutò perché nel consiglio i
capi dei Filistei lo rimandarono dicendo: "A scapito delle nostre teste,
egli passerebbe a Saul suo signore". 21Mentre erano diretto a
Ziklàg, passarono dalla sua parte i manassiti Adnach, Iozabàd, Iediaèl,
Michele, Iozabàd, Eliu e Zilletai, capi di migliaia nella tribù di Manàsse. 22Essi
aiutarono Davide contro i razziatori, perché erano tutti valorosi, e divennero
capi dell'esercito. 23In verità ogni giorno passavano dalla parte di
Davide per aiutarlo e così il suo divenne un accampamento enorme.
24Ecco le cifre dei capi armati che passarono a Davide in Ebron per
effettuare, secondo l'ordine del Signore, il trasferimento del regno da Saul a
lui.
25Dei figli di Giuda, che portavano scudo e lancia: seimilaottocento
armati.
26Dei figli di Simeone, uomini valorosi in guerra: settemilacento.
27Dei figli di Levi: quattromilaseicento, 28Inoltre
Ioiadà, capo della famiglia di Aronne, e con lui tremilasettecento 29e
Zadòk, giovane molto valoroso, e il casato con i ventidue capi.
30Dei figli di Beniamino, fratelli di Saul: tremila, perché in
massima parte essi rimasero al servizio della casa di Saul.
31Dei figli di Èfraim: ventimilaottocento uomini valorosi, celebri
nei loro casati.
32Di metà della tribù di Manàsse: diciottomila, scelti singolarmente
per partecipare alla nomina di Davide a re.
33Dei figli di Ìssacar, che conoscevano bene i vari tempi sì da
sapere che dovesse fare Israele nei singoli casi: duecento capi e tutti i loro
fratelli alle loro dipendenze.
34Di Zàbulon: cinquantamila, arruolati in un esercito, pronti per la
battaglia con tutte le armi da guerra, disposti ad aiutare senza doppiezza.
35Di Nèftali: mille capi e con loro trentasettemila dotati di scudo
e di lancia.
36Dei Daniti: ventottomilaseicento, armati per la guerra.
37Di Aser: quarantamila guerrieri, pronti per la battaglia.
38Dalla Transgiordania, ossia dei Rubeniti, dei Gaditi e di metà
della tribù di Manàsse: centoventimila con tutte le armi di guerra.
39Tutti costoro, guerrieri pronti a marciare, con cuore leale si
presentarono in Ebron per proclamare Davide re su tutto Israele; anche il resto
di Israele era concorde nel proclamare re Davide. 40Rimasero lì con
Davide tre giorni mangiando e bevendo quanto i fratelli avevano preparato per
loro. 41Anche i loro vicini e perfino da Ìssacar, da Zàbulon e da
Nèftali avevano portato cibarie con asini, cammelli, muli e buoi: farina,
schiacciate di fichi, uva passa, vino, olio, buoi e pecore in gran quantità,
perché c'era allegria in Israele.
1Davide si consigliò con i capi di migliaia e di
centinaia e con tutti i prìncipi. 2A tutta l'assemblea d'Israele
Davide disse: "Se vi piace e se il Signore nostro Dio lo consente,
comunichiamo ai nostri fratelli rimasti in tutte le regioni di Israele, ai
sacerdoti e ai leviti nelle città dei loro pascoli, di radunarsi presso di noi.
3Così riporteremo l'arca del nostro Dio qui presso di noi, perché
non ce ne siamo più curati dal tempo di Saul". 4Tutti i
partecipanti all'assemblea approvarono che si facesse così, perché la proposta
parve giusta agli occhi di tutto il popolo.
5Davide convocò tutto Israele, da Sicor d'Egitto fino al passo di
Amat, per trasportare l'arca di Dio da Kiriat-Iearìm. 6Davide con
tutto Israele salì a Baala, in Kiriat-Iearìm, che apparteneva a Giuda, per
prendere di là l'arca di Dio, chiamata: Il Signore seduto sui cherubini. 7Dalla
casa di Abinadàb trasportarono l'arca di Dio su un carro nuovo; Uzza e Achio
guidavano il carro. 8Davide e tutto Israele danzavano con tutte le
forze davanti a Dio, cantando e suonando cetre, arpe, timpani, cembali e
trombe. 9Giunti all'aia di Chidon, Uzza stese la mano per trattenere
l'arca, perché i buoi la facevano barcollare. 10Ma l'ira del Signore
divampò contro Uzza e lo colpì perché aveva steso la mano sull'arca. Così egli
morì lì davanti a Dio. 11Davide si rattristò, perché il Signore era
sceso con ira contro Uzza e chiamò quel luogo Perez-Uzza, nome ancora in uso.
12In quel giorno Davide ebbe paura di Dio e pensò: "Come potrei
condurre presso di me l'arca di Dio?". 13Così Davide non portò
l'arca presso di sé nella città di Davide, ma la diresse verso la casa di
Obed-Èdom di Gat. 14L'arca di Dio rimase nella casa di Obed-Èdom tre
mesi. Il Signore benedisse la casa di Obed-Èdom e quanto gli apparteneva.
1Chiram, re di Tiro, mandò messaggeri a Davide con
legno di cedro, muratori e falegnami per costruirgli una casa. 2Davide
allora riconobbe che il Signore l'aveva confermato re su Israele e che il suo
regno era molto esaltato a causa del suo popolo Israele.
3Davide prese altre mogli in Gerusalemme e generò figli e figlie. 4I
figli che gli erano nati in Gerusalemme si chiamavano Sammua, Sobab, Natàn,
Salomone, 5Ibcar, Elisua, Elipelet, 6Noga, Nefeg, Iafia, 7Elisamà,
Beeliada ed Elifèlet.
8Quando i Filistei seppero che Davide era stato unto re su tutto
Israele, vennero tutti per impadronirsi di lui. Appena ne fu informato, Davide
uscì loro incontro. 9I Filistei giunsero e si sparsero per la valle
di Rèfaim. 10Davide consultò Dio: "Se marcio contro i Filistei,
li metterai nelle mie mani?". Il Signore rispose: "Marcia; li metterò
nelle tue mani". 11Quelli vennero a Baal-Perazìm e là Davide li
sconfisse. Questi disse: "Dio ha aperto per mio mezzo una breccia fra i
miei nemici, come una breccia prodotta dall'acqua"; per questo il luogo fu
chiamato Baal-Perazìm. 12I Filistei vi abbandonarono i loro idoli e
Davide ordinò: "Brucino tra le fiamme!".
13Di nuovo i Filistei tornarono a invadere la valle. 14Davide
consultò ancora Dio, che gli rispose: "Non seguirli; aggirali e
raggiungili dalla parte di Becoim. 15Quando sentirai rumore di passi
fra le cime degli alberi, allora uscirai a combattere, perché Dio ti precederà
per colpire l'accampamento dei Filistei". 16Davide fece come
Dio gli aveva comandato. Sbaragliò l'esercito dei Filistei da Gàbaon fino a
Ghezer. 17La fama di Davide si diffuse in tutti i paesi, mentre il
Signore lo rendeva terribile fra tutte le genti.
1Egli si costruì edifici nella città di Davide, preparò
il posto per l'arca di Dio ed eresse per essa una tenda. 2Allora
Davide disse: "Nessuno, se non i leviti, porti l'arca di Dio, perché Dio
li ha scelti come portatori dell'arca e come suoi ministri per sempre".
3Davide convocò tutto Israele in Gerusalemme per trasportare l'arca
del Signore nel posto che le aveva preparato. 4Davide radunò i figli
di Aronne e i leviti. 5Dei figli di Keat: Urièl il capo con i
centoventi fratelli; 6dei figli di Merari: Asaia il capo con i
duecentoventi fratelli; 7dei figli di Gherson: Gioele il capo con i
centotrenta fratelli; 8dei figli di Elisafan: Semaia il capo con i
duecento fratelli; 9dei figli di Ebron: Eliel il capo con gli
ottanta fratelli; 10dei figli di Uzziel: Amminadàb il capo con i
centodieci fratelli.
11Davide chiamò i sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr e i leviti Urièl,
Asaia, Gioele, Semaia, Eliel e Amminadàb 12e disse loro: "Voi
siete i capi dei casati levitici. Santificatevi, voi e i vostri fratelli.
Quindi trasportate l'arca del Signore, Dio di Israele, nel posto che io le ho
preparato. 13Poiché la prima volta voi non c'eravate, il Signore
nostro Dio si irritò con noi; non c'eravamo infatti rivolti a voi, come
conveniva".
14I sacerdoti e i leviti si santificarono per trasportare l'arca del
Signore Dio di Israele. 15I figli dei leviti sollevarono l'arca di
Dio sulle loro spalle per mezzo di stanghe, come aveva prescritto Mosè sulla
parola del Signore. 16Davide disse ai capi dei leviti di mandare i
loro fratelli, i cantori con gli strumenti musicali, arpe, cetre e cembali,
perché, levando la loro voce, facessero udire i suoni di gioia. 17I
leviti destinarono Eman figlio di Gioele, Asaf uno dei suoi fratelli, figlio di
Berechia, e, fra i figli di Merari, loro fratelli, Etan figlio di Kusaia. 18Con
loro c'erano i loro fratelli di secondo grado: Zaccaria, Uzziel, Semiramot,
Iechièl, Unni, Eliel, Benaià, Maaseia, Mattatia, Elifel, Micneia, Obed-Èdom e
Ieièl portieri. 19I cantori Eman, Asaf ed Etan usavano cembali di
bronzo per il loro suono squillante. 20Zaccaria, Uzziel, Semiramot,
Iechièl, Unni, Eliàb, Maaseia e Benaià suonavano arpe in sordina. 21Mattatia,
Elifel, Micneia, Obed-Èdom, Ieièl, Azaria suonavano sull'ottava per dare il
tono. 22Chenania, capo dei leviti, dirigeva l'esecuzione, perché era
esperto. 23Berechia ed Elkana facevano da portieri presso l'arca. 24I
sacerdoti Sebania, Giòsafat, Netaneèl, Amasài, Zaccaria, Benaià, Eliezer
suonavano le trombe davanti all'arca di Dio; Obed-Èdom e Iechièl facevano da
portieri presso l'arca.
25Davide, gli anziani di Israele e i capi di migliaia procedettero
con gioia al trasporto dell'arca dell'alleanza del Signore dalla casa di
Obed-Èdom. 26Poiché Dio assisteva i leviti che portavano l'arca
dell'alleanza del Signore, si sacrificarono sette giovenchi e sette arieti. 27Davide
indossava un manto di bisso, come pure tutti i leviti che portavano l'arca, i
cantori e Chenania che dirigeva l'esecuzione. Davide aveva inoltre un efod
di lino. 28Tutto Israele accompagnava l'arca dell'alleanza del
Signore con grida, con suoni di corno, con trombe e con cembali, suonando arpe
e cetre. 29Quando l'arca dell'alleanza del Signore giunse alla città
di Davide, Mical, figlia di Saul, guardando dalla finestra, vide il re danzare
e saltare; lo disprezzò in cuor suo.
1Così introdussero e collocarono l'arca di Dio al
centro della tenda eretta per essa da Davide; offrirono olocausti e sacrifici
di comunione a Dio. 2Terminati gli olocausti e i sacrifici di
comunione, Davide benedisse il popolo in nome del Signore. 3Distribuì
a tutti gli Israeliti, uomini e donne, una pagnotta, una porzione di carne e
una schiacciata d'uva.
4Egli stabilì che alcuni leviti stessero davanti all'arca del
Signore come ministri per celebrare, ringraziare e lodare il Signore, Dio di
Israele. 5Erano Asaf il capo, Zaccaria il suo secondo, Uzzièl,
Semiramot, Iechièl, Mattatia, Eliàb, Benaià, Obed-Èdom e Ieièl, che suonavano
strumenti musicali, arpe e cetre; Asaf suonava i cembali. 6I
sacerdoti Benaià e Iacazièl con le trombe erano sempre davanti all'arca
dell'alleanza di Dio. 7Proprio in quel giorno Davide per la prima
volta affidò ad Asaf e ai suoi fratelli questa lode al Signore:
8Lodate il Signore, acclamate il suo nome;
manifestate ai popoli le sue gesta.
9Cantate in suo onore, inneggiate a lui,
ripetete tutti i suoi prodigi.
10Gloriatevi sul suo santo nome;
gioisca il cuore di quanti ricercano il Signore.
11Cercate il Signore e la sua forza,
ricercate sempre il suo volto.
12Ricordate i prodigi che egli ha compiuti,
i suoi miracoli e i giudizi della sua bocca.
13Stirpe di Israele suo servo,
figli di Giacobbe, suoi eletti,
14egli, il Signore, è il nostro Dio;
in tutta la terra fanno legge i suoi giudizi.
15Si ricorda sempre dell'alleanza,
della parola data a mille generazioni,
16dell'alleanza conclusa con Abramo,
del giuramento fatto a Isacco,
17confermato a Giacobbe come statuto,
a Israele come alleanza perenne:
18"A te darò il paese di Canaan,
come tua parte di eredità".
19Eppure costituivano un piccolo numero;
erano pochi e per di più stranieri nel paese.
20Passarono dall'una all'altra nazione,
da un regno a un altro popolo.
21Egli non tollerò che alcuno li opprimesse;
per essi egli castigò i re:
22"Non toccate i miei consacrati,
non maltrattate i miei profeti".
23Cantate al Signore, abitanti di tutta la terra;
annunziate ogni giorno la sua salvezza.
24Proclamate fra i popoli la sua gloria,
fra tutte le nazioni i suoi prodigi.
25Difatti grande è il Signore, degnissimo di lode
e tremendo sopra tutti gli dèi.
26Tutti gli dèi venerati dai popoli sono un nulla;
il Signore, invece, ha formato il cielo.
27Splendore e maestà stanno davanti a lui;
potenza e bellezza nel suo santuario.
28Date per il Signore, stirpi dei popoli,
date per il Signore gloria e onore.
29Date per il Signore gloria al suo nome;
con offerte presentatevi a lui.
Prostratevi al Signore in sacri ornamenti.
30Tremate davanti a lui, abitanti di tutta la terra;
egli fissò il mondo sì che non crolli.
31Gioiscano i cieli ed esulti la terra;
si dica fra i popoli: "Il Signore regna".
32Frema il mare con quanto contiene;
tripudi la campagna con quanto è in essa.
33Gridino di giubilo gli alberi della foresta
di fronte al Signore, perché viene
per giudicare la terra.
34Lodate il Signore, perché è buono,
perché la sua grazia dura sempre.
35Dite: "Salvaci, Dio della nostra salvezza;
raccoglici, liberaci dalle genti
sì che possiamo celebrare il tuo santo nome,
gloriarci della tua lode.
36Sia benedetto il Signore, Dio di Israele,
di secolo in secolo".
E tutto il popolo disse: "Amen, alleluia".
37Quindi Davide lasciò Asaf e i suoi fratelli davanti
all'arca dell'alleanza del Signore, perché officiassero davanti all'arca
secondo il rituale quotidiano; 38lasciò Obed-Èdom figlio di Idutun,
e Cosà, insieme con sessantotto fratelli, come portieri. 39Egli
incaricò della Dimora del Signore che era sull'altura di Gàbaon il sacerdote
Zadòk e i suoi fratelli, 40perché offrissero olocausti al Signore
sull'altare degli olocausti per sempre, al mattino e alla sera, e compissero
quanto è scritto nella legge che il Signore aveva imposta a Israele. 41Con
loro erano Eman, Idutun e tutti gli altri scelti e designati per nome perché
lodassero il Signore, perché la sua grazia dura sempre. 42Con
loro avevano trombe e cembali per suonare e altri strumenti per il canto
divino. I figli di Idutun erano incaricati della porta. 43Infine
tutto il popolo andò a casa e Davide tornò per salutare la sua famiglia.
1Una volta stabilitosi in casa, Davide disse al profeta
Natan: "Ecco, io abito una casa di cedro mentre l'arca dell'alleanza del
Signore sta sotto una tenda". 2Natan rispose a Davide:
"Fa' quanto desideri in cuor tuo, perché Dio è con te".
3Ora in quella medesima notte questa parola di Dio fu rivolta a
Natan: 4"Va' a riferire a Davide mio servo: Dice il Signore: Tu
non mi costruirai la casa per la mia dimora. 5Difatti io non ho mai
abitato in una casa da quando feci uscire Israele dall'Egitto fino ad oggi. Io
passai da una tenda all'altra e da una dimora all'altra. 6Durante
tutto il tempo in cui ho camminato insieme con tutto Israele non ho mai detto a
qualcuno dei Giudici, ai quali avevo ordinato di pascere il mio popolo: Perché
non mi avete costruito una casa di cedro? 7Ora, riferirai al mio
servo Davide: Dice il Signore degli eserciti: Io ti ho preso dal pascolo,
mentre seguivi il gregge, per costituirti principe sul mio popolo Israele. 8Sono
stato con te in tutte le tue imprese; ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti
a te; renderò il tuo nome come quello dei più grandi personaggi sulla terra. 9Destinerò
un posto per il mio popolo Israele; ivi lo pianterò perché vi si stabilisca e
non debba vivere ancora nell'instabilità e i malvagi non continuino ad
angariarlo come una volta, 10come quando misi i Giudici a capo di
Israele. Umilierò tutti i tuoi nemici, mentre ingrandirò te. Il Signore ha
intenzione di costruire a te una casa. 11Quando i tuoi giorni
saranno finiti e te ne andrai con i tuoi padri, susciterò un discendente dopo
di te, uno dei tuoi figli, e gli renderò saldo il regno. 12Costui mi
costruirà una casa e io gli assicurerò il trono per sempre. 13Io
sarò per lui un padre e lui sarà per me un figlio; non ritirerò da lui il mio
favore come l'ho ritirato dal tuo predecessore. 14Io lo farò star
saldo nella mia casa, nel mio regno; il suo trono sarà sempre stabile".
15Natan riferì a Davide tutte queste parole e tutta la presente
visione.
16Allora il re Davide, presentatosi al Signore disse: "Chi sono
io, Signore Dio, e che cos'è la mia casa perché tu mi abbia condotto fin qui? 17E,
quasi fosse poco ciò per i tuoi occhi, o Dio, ora parli della casa del tuo
servo nel lontano avvenire; mi hai fatto contemplare come una successione di
uomini in ascesa, Signore Dio! 18Come può pretendere Davide di
aggiungere qualcosa alla tua gloria? Tu conosci il tuo servo. 19Signore,
per amore del tuo servo e secondo il tuo cuore hai compiuto quest'opera
straordinaria per manifestare tutte le tue meraviglie. 20Signore,
non esiste uno simile a te e non c'è Dio fuori di te, come abbiamo sentito con
i nostri orecchi. 21E chi è come il tuo popolo, Israele, l'unico
popolo sulla terra che Dio sia andato a riscattare per farne un suo popolo e
per procurarsi un nome grande e stabile? Tu hai scacciato le nazioni davanti al
tuo popolo, che tu hai riscattato dall'Egitto. 22Hai deciso che il
tuo popolo Israele sia tuo popolo per sempre. Tu, Signore, sei stato il loro
Dio. 23Ora, Signore, la parola che hai pronunciata sul tuo servo e
sulla sua famiglia resti sempre verace; fa' come hai detto. 24Sia
saldo e sia sempre magnificato il tuo nome! Si possa dire: Il Signore degli
eserciti è Dio per Israele! La casa di Davide tuo servo sarà stabile davanti a
te. 25Tu, Dio mio, hai rivelato al tuo servo l'intenzione di
costruirgli una casa, per questo il tuo servo ha trovato l'ardire di pregare
alla tua presenza. 26Ora tu, Signore, sei Dio; tu hai promesso al
tuo servo tanto bene. 27Pertanto ti piaccia di benedire la casa del
tuo servo perché sussista per sempre davanti a te, poiché quanto tu benedici è
sempre benedetto".
1In seguito Davide sconfisse i Filistei, li piegò e
tolse loro Gat con le dipendenze. 2Quindi sconfisse i Moabiti, che
divennero sudditi e tributari di Davide. 3Davide sconfisse anche
Hadad-Èzer, re di Zoba, verso Amat, nella sua marcia verso il fiume Eufrate per
stabilirvi il suo dominio. 4Davide gli prese mille carri, settemila
cavalieri e ventimila fanti. Davide poi fece tagliare i garretti a tutti i
cavalli, risparmiandone un centinaio.
5Gli Aramei di Damasco andarono in aiuto di Hadad-Èzer, re di Zoba,
ma Davide ne uccise ventiduemila. 6Davide mise guarnigioni in Aram
di Damasco; gli Aramei divennero sudditi e tributari di Davide. Il Signore rese
vittorioso Davide in ogni sua impresa. 7Davide prese gli scudi d'oro
agli ufficiali di Hadad-Èzer e li portò in Gerusalemme. 8Da Tibcat e
da Cun, città di Hadad-Èzer, Davide asportò una grande quantità di bronzo, con
cui Salomone costruì il bacino di bronzo, le colonne e i vari arredi di bronzo.
9Tou re di Amat, saputo che Davide aveva sconfitto tutto l'esercito
di Hadad-Èzer re di Zoba, 10mandò Adoram suo figlio per salutare il
re Davide e per felicitarsi con lui d'avere assalito e vinto Hadad-Èzer, poiché
Tou era sempre in guerra con Hadad-Èzer; Adoram portava con sé oggetti d'oro,
d'argento e di bronzo. 11Anche tali oggetti il re Davide li consacrò
al Signore insieme con l'argento e l'oro che aveva preso da tutti gli altri
popoli, ossia da Edom, da Moab, dagli Ammoniti, dai Filistei e dagli Amaleciti.
12Abisai figlio di Zeruià sconfisse nella Valle del sale
diciottomila Idumei. 13Pose guarnigioni in Edom; tutti gli Idumei
divennero sudditi di Davide. Il Signore rendeva vittorioso Davide in ogni sua
impresa.
14Davide regnò su tutto Israele e rese giustizia con retti giudizi a
tutto il popolo.
15Ioab figlio di Zeruià comandava l'esercito; Giòsafat figlio di
Achilud era archivista. 16Zadòk figlio di Achitùb e Abimèlech figlio
di Ebiatàr erano sacerdoti; Savsa era scriba. 17Benaià figli di
Ioiadà comandava i Cretei e i Peletei; i figli di Davide erano i primi al
fianco del re.
1Dopo, morì Nacas re degli Ammoniti; al suo posto
divenne re suo figlio. 2Davide disse: "Userò benevolenza con
Canun figlio di Nacas, perché anche suo padre è stato benevolo con me".
Davide mandò messaggeri per consolarlo della morte di suo padre. I ministri di
Davide andarono nella regione degli Ammoniti da Canun per consolarlo. 3Ma
i capi degli Ammoniti dissero a Canun: "Forse Davide intende onorare tuo
padre ai tuoi occhi mandandoti consolatori? Questi suoi ministri non sono
venuti forse da te per spiare, per informarsi e per esplorare la
regione?".
4Canun allora prese i ministri di Davide, li fece radere, tagliò a
metà le loro vesti fino alle natiche e li rimandò. 5Alcuni vennero a
riferire a Davide la sorte di quegli uomini. Poiché costoro si vergognavano
moltissimo, il re mandò ad incontrarli con questo messaggio: "Rimanete in
Gèrico finché non sia cresciuta la vostra barba; allora ritornerete".
6Gli Ammoniti, accortisi di essersi inimicati Davide, mandarono,
essi e Canun, mille talenti d'argento per assoldare carri e cavalieri nel paese
dei due fiumi, in Aram Maaca e in Zoba. 7Assoldarono trentaduemila
carri e il re di Maaca con le sue truppe. Questi vennero e si accamparono di
fronte a Màdaba; frattanto gli Ammoniti si erano radunati dalle loro città e si
erano mossi per la guerra.
8Quando Davide lo venne a sapere, mandò Ioab con tutto il gruppo dei
prodi. 9Gli Ammoniti uscirono per disporsi a battaglia davanti alla
città mentre i re alleati stavano da parte nella campagna. 10Ioab si
accorse che la battaglia gli si profilava di fronte e alle spalle. Egli scelse
i migliori di Israele e li schierò contro gli Aramei. 11Affidò il
resto dell'esercito ad Abisài suo fratello che lo schierò contro gli Ammoniti. 12E
gli disse: "Se gli Aramei prevarranno su di me, mi verrai in aiuto; se
invece gli Ammoniti prevarranno su di te, io ti verrò in aiuto. 13Coraggio,
dimostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro Dio; il
Signore faccia ciò che gli piacerà". 14Ioab con i suoi mosse
verso gli Aramei per combatterli, ma essi fuggirono davanti a lui. 15Anche
gli Ammoniti, visto che gli Aramei si erano dati alla fuga, fuggirono di fronte
ad Abisài fratello di Ioab, rientrando in città. Ioab allora tornò in
Gerusalemme.
16Gli Aramei, visto che erano stati battuti dagli Israeliti,
mandarono messaggeri e fecero venire gli Aramei d'Oltrefiume; li comandava
Sofach, capo dell'esercito di Hadad-Èzer.
17Quando ciò fu riferito a Davide, egli radunò tutto Israele e
attraversò il Giordano. Li raggiunse e si schierò davanti a loro; Davide si
dispose per la battaglia contro gli Aramei, che l'attaccarono. 18Gli
Aramei fuggirono di fronte agli Israeliti. Davide uccise, degli Aramei,
settemila cavalieri e quarantamila fanti; uccise anche Sofach capo
dell'esercito. 19Gli uomini di Hadad-Èzer, visto che erano stati
battuti dagli Israeliti, fecero la pace con Davide e si sottomisero a lui. Gli
Aramei non vollero più recare aiuto agli Ammoniti.
1All'inizio dell'anno successivo, quando i re sono
soliti andare in guerra, Ioab, alla testa di un forte esercito, devastò la
regione degli Ammoniti, quindi andò ad assediare Rabbà, mentre Davide se ne
stava in Gerusalemme. Ioab occupò e distrusse Rabbà. 2Davide prese
dalla testa di Milcom il diadema; trovò che pesava un talento d'oro; in esso
era incastonata una pietra preziosa. Il diadema fu posto sulla testa di Davide.
Egli asportò dalla città un grande bottino. 3Ne fece uscire anche
gli abitanti, che destinò ai lavori con seghe, picconi di ferro e asce. Allo
stesso modo Davide trattò tutte le città degli Ammoniti. Quindi Davide con
tutti i suoi tornò in Gerusalemme.
4Dopo, ci fu una guerra in Ghezer con i Filistei. Allora Sibbekài di
Cusa uccise Sippai dei discendenti dei Refaim. I Filistei furono soggiogati.
5Ci fu un'altra guerra con i Filistei, nella quale Elcanan figlio di
Iair uccise Lacmi, fratello di Golia di Gat, l'asta della cui lancia era come
un subbio di tessitore.
6Ci fu un'altra guerra in Gat, durante la quale un uomo molto alto,
con le dita a sei a sei, - in totale ventiquattro - anch'egli era della stirpe
di Rafa - 7ingiuriò Israele; Giònata figlio di Simeà, fratello di
Davide, l'uccise. 8Questi uomini erano discendenti di Rafa in Gat;
essi caddero colpiti da Davide e dai suoi uomini.
1Satana insorse contro Israele. Egli spinse Davide a
censire gli Israeliti. 2Davide disse a Ioab e ai capi del popolo:
"Andate, contate gli Israeliti da Bersabea a Dan; quindi portatemene il
conto sì che io conosca il loro numero". 3Ioab disse a Davide:
"Il Signore aumenti il suo popolo sì da renderlo cento volte tanto! Ma,
mio signore, essi non sono tutti sudditi del mio signore? Perché il mio signore
vuole questa inchiesta? Perché dovrebbe cadere tale colpa su Israele?". 4Ma
l'opinione del re si impose a Ioab. Questi percorse tutto Israele, quindi tornò
a Gerusalemme. 5Ioab consegnò a Davide il numero del censimento del
popolo. In tutto Israele risultarono un milione e centomila uomini atti alle
armi; in Giuda risultarono quattrocentosettantamila uomini atti alle armi. 6Fra
costoro Ioab non censì i leviti né la tribù di Beniamino, perché l'ordine del
re gli appariva un abominio.
7Il fatto dispiacque agli occhi di Dio, che perciò colpì Israele. 8Davide
disse a Dio: "Facendo una cosa simile, ho peccato gravemente. Perdona, ti
prego, l'iniquità del tuo servo, perché ho commesso una vera follia".
9Il Signore disse a Gad, veggente di Davide: 10"Va',
riferisci a Davide: Dice il Signore: Ti pongo davanti tre cose, scegline una e
io te la concederò". 11Gad andò da Davide e gli riferì:
"Dice il Signore: Scegli 12fra tre anni di carestia, tre mesi
di fuga per te di fronte ai tuoi avversari, sotto l'incubo della spada dei tuoi
nemici, e tre giorni della spada del Signore con la peste che si diffonde sul
paese e l'angelo del Signore che porta lo sterminio in tutto il territorio di
Israele. Ora decidi che cosa io debba riferire a chi mi ha inviato". 13Davide
disse a Gad: "Sono in un'angoscia terribile. Ebbene, io cada nelle mani
del Signore, perché la sua misericordia è molto grande, ma io non cada nelle mani
degli uomini". 14Così il Signore mandò la peste in Israele;
morirono settantamila Israeliti. 15Dio mandò un angelo in
Gerusalemme per distruggerla. Ma, come questi stava distruggendola, il Signore
volse lo sguardo e si astenne dal male minacciato. Egli disse all'angelo
sterminatore: "Ora basta! Ritira la mano".
L'angelo del Signore stava in piedi presso l'aia di Ornan il Gebuseo. 16Davide,
alzati gli occhi, vide l'angelo del Signore che stava fra terra e cielo con la
spada sguainata in mano, tesa verso Gerusalemme. Allora Davide e gli anziani,
coperti di sacco, si prostrarono con la faccia a terra. 17Davide
disse a Dio: "Non sono forse stato io a ordinare il censimento del popolo?
Io ho peccato e ho commesso il male; costoro, il gregge, che cosa hanno fatto?
Signore Dio mio, sì, la tua mano infierisca su di me e sul mio casato, ma non
colpisca il tuo popolo".
18L'angelo del Signore ordinò a Gad di riferire a Davide che salisse
ad erigere un altare al Signore nell'aia di Ornan il Gebuseo. 19Davide
vi andò secondo l'ordine di Gad, comunicatogli a nome del Signore. 20Ornan
si volse e vide l'angelo; i suoi quattro figli, che erano con lui, si
nascosero. Ornan stava trebbiando il grano, 21quando gli si avvicinò
Davide. Ornan guardò e, riconosciuto Davide, uscì dall'aia, prostrandosi con la
faccia a terra davanti a Davide. 22Davide disse a Ornan:
"Cedimi il terreno dell'aia, perché io vi costruisca un altare al Signore;
cedimelo per tutto il suo valore, così che il flagello cessi di infierire sul
popolo". 23Ornan rispose a Davide: "Prenditelo; il re mio
signore ne faccia quello che vuole. Vedi, io ti dò anche i buoi per gli
olocausti, le trebbie per la legna e il grano per l'offerta; tutto io ti
offro". 24Ma il re Davide disse a Ornan: "No! Lo voglio
acquistare per tutto il suo valore; non presenterò al Signore una cosa che
appartiene a te offrendo così un olocausto gratuitamente". 25E
così Davide diede a Ornan seicento sicli d'oro per il terreno.
26Quindi Davide vi eresse un altare per il Signore e vi offrì olocausti
e sacrifici di comunione. Invocò il Signore, che gli rispose con il fuoco sceso
dal cielo sull'altare dell'olocausto.
27Il Signore ordinò all'angelo e questi ripose la spada nel fodero. 28Allora,
visto che il Signore l'aveva ascoltato sull'aia di Ornan il Gebuseo, Davide
offrì là un sacrificio. 29La Dimora del Signore, eretta da Mosè nel
deserto, e l'altare dell'olocausto in quel tempo stavano sull'altura che era in
Gàbaon; 30ma Davide non osava recarsi là a consultare Dio perché si
era molto spaventato di fronte alla spada dell'angelo del Signore.
1Davide disse: "Questa è la casa del Signore Dio e
questo è l'altare per gli olocausti di Israele".
2Davide ordinò di radunare gli stranieri che erano nel paese di
Israele. Quindi diede incarico agli scalpellini perché squadrassero pietre per
la costruzione del tempio. 3Davide preparò ferro per i chiodi dei
battenti delle porte e per le spranghe di ferro e anche molto bronzo in
quantità incalcolabile. 4Il legno di cedro non si contava, poiché
quelli di Sidòne e di Tiro avevano portato a Davide molto legno di cedro. 5Davide
pensava: "Mio figlio Salomone è ancora giovane e inesperto, mentre la
costruzione da erigersi per il Signore deve essere straordinariamente grande,
tale da suscitare fama e ammirazione in tutti i paesi; per questo ne farò i
preparativi io". Davide, prima di morire, effettuò preparativi imponenti. 6Poi
chiamò Salomone suo figlio e gli comandò di costruire un tempio al Signore Dio
di Israele.
7Davide disse a Salomone: "Figlio mio, io avevo deciso di
costruire un tempio al nome del Signore mio Dio. 8Ma mi fu rivolta
questa parola del Signore: Tu hai versato troppo sangue e hai fatto grandi
guerre; per questo non costruirai il tempio al mio nome, perché hai versato
troppo sangue sulla terra davanti a me. 9Ecco ti nascerà un figlio,
che sarà uomo di pace; io gli concederò la tranquillità da parte di tutti i
suoi nemici che lo circondano. Egli si chiamerà Salomone. Nei suoi giorni io
concederò pace e tranquillità a Israele. 10Egli costruirà un tempio
al mio nome; egli sarà figlio per me e io sarò padre per lui. Stabilirò il
trono del suo regno su Israele per sempre. 11Ora, figlio mio, il
Signore sia con te perché tu riesca a costruire un tempio al Signore tuo Dio,
come ti ha promesso. 12Ebbene, il Signore ti conceda senno e
intelligenza, ti costituisca re di Israele per osservare la legge del Signore
tuo Dio. 13Certo riuscirai, se cercherai di praticare gli statuti e
i decreti che il Signore ha prescritti a Mosè per Israele. Sii forte, coraggio;
non temere e non abbatterti. 14Ecco, anche in mezzo alle angosce, ho
preparato per il tempio centomila talenti d'oro, un milione di talenti
d'argento, bronzo e ferro in quantità incalcolabile. Inoltre ho preparato
legname e pietre; tu ve ne aggiungerai ancora. 15Ti assisteranno
molti operai, scalpellini e lavoratori della pietra e del legno e tecnici di
ogni sorta per qualsiasi lavoro. 16L'oro, l'argento, il bronzo e il
ferro non si calcolano; su, mettiti al lavoro e il Signore ti assista".
17Davide comandò a tutti i capi di Israele di aiutare Salomone suo
figlio. 18Disse: "Il Signore vostro Dio non è forse con voi e
non vi ha concesso tranquillità all'intorno? Difatti ha già messo nelle mie
mani gli abitanti della regione; il paese si è assoggettato davanti al Signore
e davanti al suo popolo. 19Ora perciò dedicatevi con tutto il cuore
e con tutta l'anima alla ricerca del Signore vostro Dio. Su, costruite il
santuario del Signore vostro Dio, per introdurre l'arca dell'alleanza del
Signore e gli oggetti consacrati a Dio nel tempio che sarà eretto al nome del
Signore".
1Davide, ormai vecchio e sazio di giorni, nominò re su
Israele suo figlio Salomone. 2Egli radunò tutti i capi di Israele, i
sacerdoti e i leviti. 3Si contarono i leviti, dai trent'anni in su;
censiti, uno per uno, risultarono trentottomila. 4"Di costoro
ventiquattromila dirigano l'attività del tempio, seimila siano magistrati e
giudici, 5quattromila portieri e quattromila lodino il Signore con
tutti gli strumenti inventati da me per lodarlo". 6Davide
divise in classi i figli di Levi: Gherson, Keat e Merari.
7Dei Ghersoniti: Ladan e Simei. 8Figli di Ladan: Iechièl,
primo, Zetan e Gioele; tre. 9Figli di Simei: Selomìt, Cazièl, Aran;
tre. Costoro sono i capi dei casati di Ladan. 10Figli di Simei:
Iacat, Ziza, Ieus, Beria; questi sono i quattro figli di Simei. 11Iacat
era il capo e Ziza il secondo. Ieus e Beria non ebbero molti figli; riguardo al
censimento furono considerati come unico casato.
12Figli di Keat: Amram, Isear, Ebron e Uzziel; quattro. 13Figli
di Amram: Aronne e Mosè. Aronne fu scelto per consacrare le cose sacrosante,
egli e i suoi figli, per sempre, perché offrisse incenso davanti al Signore, lo
servisse e benedicesse in suo nome per sempre. 14Riguardo a Mosè,
uomo di Dio, i suoi figli furono contati nella tribù di Levi. 15Figli
di Mosè: Gherson ed Eliezèr. 16Figli di Gerson: Sebuèl, il primo. 17I
figli di Eliezèr furono Recabia, il primo. Eliezèr non ebbe altri figli, mentre
i figli di Recabia furono moltissimi. 18Figli di Isear: Selomìt, il
primo. 19Figli di Ebron: Ieria il primo, Amaria secondo, Iacaziel
terzo, Iekameàm quarto. 20Figli di Uzziel: Mica il primo, Icasia
secondo.
21Figli di Merari: Macli e Musi. Figli di Macli: Eleàzaro e Kis. 22Eleàzaro
morì senza figli, avendo soltanto figlie; le sposarono i figli di Kis, loro
fratelli. 23Figli di Musi: Macli, Eder e Ieremòt; tre.
24Questi sono i figli di Levi secondo i loro casati, i capifamiglia
secondo il censimento, contati nominalmente, uno per uno, incaricati dei lavori
per il servizio del tempio, dai venti anni in su. 25Poiché Davide
aveva detto: "Il Signore, Dio di Israele, ha concesso la tranquillità al
suo popolo; egli si è stabilito in Gerusalemme per sempre, 26anche i
leviti non avranno più da trasportare la Dimora e tutti i suoi oggetti per il
suo servizio". 27Secondo le ultime disposizioni di Davide, il
censimento dei figli di Levi si fece dai venti anni in su. 28Dipendevano
dai figli di Aronne per il servizio del tempio; presiedevano ai cortili, alle
stanze, alla purificazione di ogni cosa sacra e all'attività per il servizio
del tempio, 29al pane dell'offerta, alla farina, all'offerta, alle
focacce non lievitate, alle cose da cuocere sulle graticole e da friggere e a
tutte le misure di capacità e di lunghezza. 30Dovevano presentarsi
ogni mattina per celebrare e lodare il Signore, così pure alla sera. 31Presiedevano
a tutti gli olocausti da offrire al Signore nei sabati, nei noviluni, nelle
feste fisse, secondo un numero preciso e secondo le loro regole, sempre davanti
al Signore. 32Pensavano anche al servizio della tenda del convegno e
al servizio del santuario e stavano agli ordini dei figli di Aronne, loro
fratelli, per il servizio del tempio.
1Classi dei figli di Aronne. Figli di Aronne: Nadàb,
Abiu, Ebiatàr, Eleàzaro e Itamar. 2Nadàb e Abiu morirono prima del
padre e non lasciarono discendenti. Esercitarono il sacerdozio Eleàzaro e
Itamar.
3Davide, insieme con Zadòk dei figli di Eleàzaro e con Achimèlech
dei figli di Itamar, li divise in classi secondo il loro servizio. 4Poiché
risultò che i figli di Eleàzaro, relativamente alla somma dei maschi, erano più
numerosi dei figli di Itamar, furono così classificati: sedici capi di casati
per i figli di Eleàzaro, otto per i figli di Itamar. 5Li divisero a
sorte, questi come quelli, perché c'erano principi del santuario e principi di
Dio sia tra i figli di Eleàzaro che tra i figli di Itamar. 6Lo
scriba Semaia figlio di Netaneèl, dei figli di Levi, ne fece il catalogo alla
presenza del re, dei capi, del sacerdote Zadòk, di Achimèlech figlio di
Ebiàtar, dei capi dei casati sacerdotali e levitici; si registravano due casati
per Eleàzaro e uno per Itamar.
7La prima sorte toccò a Ioarib, la seconda a Iedaia, 8la
terza a Carim, la quarta a Seorim, 9la quinta a Malchia, la sesta a
Miamin, 10la settimana a Akkoz, l'ottava ad Abia, 11la
nona a Giosuè, la decima a Secania, 12l'undecima a Eliasib, la
dodicesima a Iakim, 13la tredicesima a Cuppa, la quattordicesima a
Is-Bàal, 14la quindicesima a Bilga, la sedicesima a Immer, 15la
diciassettesima a Chezir, la diciottesima a Happizzès, 16la
diciannovesima a Petachia, la ventesima a Ezechiele, 17la
ventunesima a Iachin, la ventiduesima a Gamul, 18la ventitreesima a
Delaia, la ventiquattresima a Maazia. 19Questi furono i turni per il
loro servizio; a turno entravano nel tempio secondo la regola stabilita dal
loro antenato Aronne, come gli aveva ordinato il Signore, Dio di Israele.
20Quanto agli altri figli di Levi, per i figli di Amram c'era
Subaèl, per i figli di Subaèl Iecdia. 21Quanto a Recabia, il capo
dei figli di Recabia era Issia. 22Per gli Iseariti, Selomòt; per i
figli di Selomòt, Iacat. 23Figli di Ebron: Ieria il primo, Amaria
secondo, Iacaziel terzo, Iekameam quarto. 24Figli di Uzziel: Mica;
per i figli di Mica, Samir; 25fratello di Mica era Issia; per i
figli di Issia, Zaccaria. 26Figli di Merari: Macli e Musi; per i
figli di Iaazia suo figlio. 27Figli di Merari nella linea di Iaazia
suo figlio: Soam, Zaccur e Ibri. 28Per Macli: Eleàzaro, che non ebbe
figli. 29Per Kis i figli di Kis: Ieracmèl. 30Figli di
Musi: Macli, Eder e Ierimòt. Questi sono i figli dei leviti secondo i loro
casati. 31Anch'essi, come i loro fratelli, figli di Aronne, furono
sorteggiati alla presenza del re Davide, di Zadòk, di Achimèlech, dei casati
sacerdotali e levitici, il casato del primogenito come quello del fratello
minore.
1Quindi Davide, insieme con i capi dell'esercito,
separò per il servizio i figli di Asaf, di Eman e di Idutun, che eseguivano la
musica sacra con cetre, arpe e cembali. Il numero di questi uomini incaricati
di tale attività fu:
2Per i figli di Asaf: Zaccur, Giuseppe, Natania, Asareela; i figli
di Asaf erano sotto la direzione di Asaf, che eseguiva la musica secondo le
istruzioni del re.
3Per Idutun i figli di Idutun: Ghedalia, Seri, Isaia, Casabià,
Simei, Mattatia: sei sotto la direzione del loro padre Idutun, che cantava con
cetre per celebrare e lodare il Signore.
4Per Eman i figli di Eman: Bukkia, Mattania, Uzziel, Sebuel,
Ierimòt, Anania, Anani, Eliata, Ghiddalti, Romamti-Èzer, Iosbekasa, Malloti,
Cotir, Macaziot. 5Tutti costoro erano figli di Eman, veggente del re
riguardo alle parole di Dio; per esaltare la sua potenza Dio concesse a Eman
quattordici figli e tre figlie. 6Tutti costoro, sotto la direzione
del padre, cioè di Asaf, di Idutun e di Eman, cantavano nel tempio con cembali,
arpe e cetre, per il servizio del tempio, agli ordini del re. 7Il
numero di costoro, insieme con i fratelli, esperti nel canto del Signore, cioè
tutti veramente capaci, era di duecentottantotto. 8Per i loro turni
di servizio furono sorteggiati i piccoli come i grandi, i maestri come i
discepoli.
9La prima sorte toccò a Giuseppe, con i fratelli e figli: dodici; la
seconda a Ghedalia, con i fratelli e figli: dodici; 10la terza a
Zaccur, con i figli e fratelli: dodici; 11la quarta a Isri, con i
figli e fratelli: dodici; 12la quinta a Natania, con i figli e
fratelli: dodici; 13la sesta a Bukkia, con i figli e fratelli:
dodici; 14la settima a Iesareela, con i figli e fratelli: dodici; 15l'ottava
a Isaia, con i figli e fratelli: dodici; 16la nona a Mattania, con i
figli e fratelli: dodici; 17la decima a Simei, con i figli e
fratelli: dodici; 18l'undecima ad Azarel, con i figli e fratelli:
dodici; 19la dodicesima a Casabià, con i figli e fratelli: dodici; 20la
tredicesima a Subaèl, con i figli e fratelli: dodici; 21la
quattordicesima a Mattatia, con i figli e fratelli: dodici; 22la
quindicesima a Ieremòt, con i figli e fratelli: dodici; 23la
sedicesima ad Anania, con i figli e fratelli: dodici; 24la
diciassettesima a Iosbecasa, con i figli e fratelli: dodici; 25la
diciottesima ad Anani, con i figli e fratelli: dodici; 26la
diciannovesima a Malloti, con i figli e fratelli: dodici; 27la
ventesima a Eliata, con i figli e fratelli: dodici; 28la ventunesima
a Cotir, con i figli e fratelli: dodici; 29la ventiduesima a
Ghiddalti, con i figli e fratelli: dodici; 30la ventitreesima a
Macaziot, con i figli e fratelli: dodici; 31la ventiquattresima a
Romamti-Èzer, con i figli e fratelli: dodici.
1Per le classi dei portieri. Dei Coriti: Meselemia,
figlio di Core, dei discendenti di Ebiasaf. 2Figli di Meselemia:
Zaccaria il primogenito, Iediael il secondo, Zebadia il terzo, Iatnièl il
quarto, 3Elam il quinto, Giovanni il sesto, Elioènai il settimo. 4Figli
di Obed-Èdom: Semaia il primogenito, Iozabàd il secondo, Iaoch il terzo, Sacar
il quarto, Netaneèl il quinto, 5Ammièl il sesto, Ìssacar il settimo,
Peulletài l'ottavo, poiché Dio aveva benedetto Obed-Èdom.
6A Semaia suo figlio nacquero figli, che signoreggiavano nel loro
casato perché erano uomini valorosi. 7Figli di Semaia: Otni,
Raffaele, Obed, Elzabàd con i fratelli, uomini valorosi, Eliu e Semachia. 8Tutti
costoro erano discendenti di Obed-Èdom. Essi e i figli e i fratelli, uomini
valorosi, erano adattissimi per il servizio. Per Obed-Èdom: sessantadue in
tutto. 9Meselemia ne aveva diciotto tra figli e fratelli, tutti
uomini valorosi. 10Figli di Cosà, dei discendenti di Merari: Simri,
il primo; non era primogenito ma suo padre lo aveva costituito capo. 11Chelkia
era il secondo, Tebalia il terzo, Zaccaria il quarto. Totale dei figli e
fratelli di Cosà: tredici.
12Queste classi di portieri, cioè i capigruppo, avevano l'incarico,
come i loro fratelli, di servire nel tempio. 13Gettarono le sorti,
il piccolo come il grande, secondo i loro casati, per ciascuna porta.
14Per il lato orientale la sorte toccò a Selemia; a Zaccaria suo
figlio, consigliere assennato, in seguito a sorteggio toccò il lato
settentrionale, 15a Obed-Èdom quello meridionale, ai suoi figli
toccarono i magazzini. 16Il lato occidentale con la porta Sallèchet,
sulla via della salita, toccò a Suppim e a Cosà. Un posto di guardia era
proporzionato all'altro. 17Per il lato orientale erano incaricati
sei uomini ogni giorno; per il lato settentrionale quattro al giorno; per
quello meridionale quattro al giorno, per ogni magazzino due. 18Al
Parbàr a occidente, ce n'erano quattro per la strada e due per il Parbàr. 19Queste
le classi dei portieri discendenti di Core, figli di Merari.
20I leviti loro fratelli, addetti alla sorveglianza sui tesori del
tempio e sui tesori delle cose consacrate, 21erano figli di Ladan,
ghersoniti secondo la linea di Ladan. Capi dei casati di Ladan il Ghersonita
erano gli Iechieliti. 22Gli Iechieliti Zetan e Gioele, suo fratello,
erano addetti ai tesori del tempio.
23Fra i discendenti di Amram, di Isear, di Ebron e di Uzziel: 24Subaèl
figlio di Gherson, figlio di Mosè, era sovrintendente dei tesori. 25Tra
i suoi fratelli, nella linea di Eliezer: suo figlio Recabia, di cui fu figlio
Isaia, di cui fu figlio Ioram, di cui fu figlio Zikri, di cui fu figlio
Selomìt. 26Questo Selomìt con i fratelli era addetto ai tesori delle
cose consacrate, che il re Davide, i capi dei casati, i capi di migliaia e di
centinaia e i capi dell'esercito 27avevano consacrate, prendendole dal
bottino di guerra e da altre prede, per la manutenzione del tempio. 28Inoltre
c'erano tutte le cose consacrate dal veggente Samuele, da Saul figlio di Kis,
da Abner figlio di Ner, e da Ioab figlio di Zeruià; tutti questi oggetti
consacrati dipendevano da Selomìt e dai suoi fratelli.
29Fra i discendenti di Isear: Chenania e i suoi figli erano addetti
agli affari esterni di Israele come magistrati e giudici. 30Fra i
discendenti di Ebron: Casabià e i suoi fratelli, uomini valorosi, in numero di
millesettecento, erano addetti alla sorveglianza di Israele, dalla
Transgiordania all'occidente, riguardo a ogni cosa relativa al culto del
Signore e al servizio del re. 31Fra i discendenti di Ebron c'era
Ieria, il capo degli Ebroniti divisi secondo le loro genealogie; nell'anno
quarantesimo del regno di Davide si effettuarono ricerche sugli Ebroniti; fra
di loro c'erano uomini valorosi in Iazer di Gàlaad. 32Tra i fratelli
di Ieria, uomini valorosi, c'erano duemilasettecento capi di casati. Il re
Davide diede a costoro autorità sui Rubeniti, sui Gaditi e su metà della tribù
di Manàsse per ogni questione riguardante Dio o il re.
1Ecco i figli di Israele, secondo il loro numero, i
capi dei casati, i capi di migliaia e di centinaia, i loro ufficiali al
servizio del re, secondo le loro classi, delle quali una entrava e l'altra
usciva, ogni mese, per tutti i mesi dell'anno. Ogni classe comprendeva
ventiquattromila individui.
2Alla prima classe, in funzione nel primo mese, presiedeva Iasobeam
figlio di Zabdiel; la sua classe era di ventiquattromila. 3Egli era
dei discendenti di Perez ed era il capo di tutti gli ufficiali dell'esercito,
per il primo mese.
4Alla classe del secondo mese presiedeva Dodo di Acoch; la sua
classe era di ventiquattromila.
5Al terzo gruppo, per il terzo mese, presiedeva Benaià figlio di
Ioiadà, sommo sacerdote; la sua classe era di ventiquattromila. 6Questo
Benaià era un prode fra i Trenta e aveva il comando dei Trenta e della sua
classe. Suo figlio era Ammizabàd.
7Quarto, per il quarto mese, era Asaèl fratello di Ioab e, dopo di
lui, Zebadia suo figlio; la sua classe era di ventiquattromila.
8Quinto, per il quinto mese, era l'ufficiale Samehut di Zerach; la
sua classe era di ventiquattromila.
9Sesto, per il sesto mese, Ira, figlio di Ikkes di Tekoà; la sua
classe era di ventiquattromila.
10Settimo, per il settimo mese, era Chelez di Pelon, dei discendenti
di Èfraim; la sua classe era di ventiquattromila.
11Ottavo, per l'ottavo mese, era Sibbecài di Cusa, della famiglia
degli Zerachiti; la sua classe era di ventiquattromila.
12Nono, per il nono mese, era Abièzer, il Beniaminita; la sua classe
era di ventiquattromila.
13Decimo, per il decimo mese, era Marai di Netofa, appartenente agli
Zerachiti; la sua classe era di ventiquattromila.
14Undecimo, per l'undecimo mese, era Benaià di Piraton, dei
discendenti di Èfraim; la sua classe era di ventiquattromila.
15Dodicesimo, per il dodicesimo mese, era Cheldai di Netofa, della
stirpe di Otniel; la sua classe era di ventiquattromila.
16Riguardo alle tribù di Israele: sui Rubeniti presiedeva Elièzer
figlio di Zikri; sulla tribù di Simeone, Sefatia figlio di Maaca; 17su
quella di Levi, Casabia figlio di Kemuel; sugli Aronnidi, Zadòk; 18su
quella di Giuda, Eliu, dei fratelli di Davide; su quella di Ìssacar, Omri figlio
di Michele; 19su quella di Zàbulon, Ismaia figlio di Abdia; su
quella di Nèftali, Ierimòt figlio di Azrièl; 20sugli Efraimiti, Osea
figlio di Azazia; su metà della tribù di Manàsse, Gioele figlio di Pedaia; 21su
metà della tribù di Manàsse in Gàlaad, Iddo figlio di Zaccaria; su quella di
Beniamino, Iaasiel figlio di Abner; 22su quella di Dan, Azarel
figlio di Ierocam. Questi furono i capi delle tribù di Israele.
23Davide non fece il censimento di quelli al di sotto dei vent'anni,
perché il Signore aveva detto che avrebbe moltiplicato Israele come le stelle
del cielo. 24Ioab figlio di Zeruià aveva cominciato il censimento,
ma non lo terminò; proprio per esso si scatenò l'ira su Israele. Questo
censimento non fu registrato nel libro delle Cronache del re Davide.
25Sui tesori del re presiedeva Azmàvet figlio di Adiel; sui tesori
che erano nella campagna, nelle città, nei villaggi e nelle torri presiedeva
Giònata figlio di Uzzia. 26Sugli operai agricoli, per la lavorazione
del suolo, c'era Ezri figlio di Chelub.
27Alle vigne era addetto Simei di Rama; ai prodotti delle vigne
depositati nelle cantine era addetto Zabdai di Sefàm. 28Agli oliveti
e ai sicomòri, che erano nella Sefela, era addetto Baal-Canan di Ghedera; ai
depositi di olio Ioas. 29Agli armenti che pascolavano nella pianura
di Saron era addetto il Saronita Sitri; agli armenti che pascolavano in altre
valli Safat figlio di Adlai. 30Ai cammelli era addetto Obil,
l'Ismaelita; alle asine Iecdaia di Meronot; 31alle pecore Iaziu
l'Agareno. Tutti costoro erano amministratori dei beni del re Davide.
32Giònata, zio di Davide, era consigliere; uomo intelligente e
scriba, egli insieme con Iechiel figlio di Cakmonì, si occupava dei figli del
re. 33Achitofel era consigliere del re; Cusai l'Arkita era amico del
re. 34Ad Achitofel successero Ioiadà figlio di Benaià ed Ebiatàr;
capo dell'esercito del re era Ioab.
1Davide convocò tutti gli ufficiali di Israele, i
capitribù e i capi delle varie classi al servizio del re, i capi di migliaia, i
capi di centinaia, gli amministratori di tutti i beni e di tutto il bestiame
del re e dei suoi figli, insieme con i consiglieri, i prodi e ogni soldato
valoroso in Israele. 2Davide si alzò in piedi e disse:
"Ascoltatemi, miei fratelli e mio popolo! Io avevo deciso di costruire una
dimora tranquilla per l'arca dell'alleanza del Signore, per lo sgabello dei
piedi del nostro Dio. Avevo fatto i preparativi per la costruzione, 3ma
Dio mi disse: Non costruirai un tempio al mio nome, perché tu sei stato un
guerriero e hai versato sangue. 4Il Signore Dio di Israele scelse me
fra tutta la famiglia di mio padre perché divenissi per sempre re su Israele;
difatti egli si è scelto Giuda come capo e fra la discendenza di Giuda ha
scelto il casato di mio padre e, fra i figli di mio padre, si è compiaciuto di
me per costituirmi re su Israele. 5Fra tutti i miei figli, poiché il
Signore mi ha dato molti figli, ha scelto il mio figlio Salomone per farlo
sedere sul trono del regno del Signore su Israele. 6Egli infatti mi
ha detto: Salomone tuo figlio costruirà il mio tempio e i miei cortili, perché
io mi sono scelto lui come figlio e intendo essergli padre. 7Renderò
saldo il suo regno per sempre, se egli persevererà nel compiere i miei comandi
e i miei decreti, come fa oggi. 8Ora, davanti a tutto Israele,
assemblea del Signore, e davanti al nostro Dio che ascolta, vi scongiuro:
osservate e praticate tutti i decreti del Signore vostro Dio, perché possediate
questo buon paese e lo passiate in eredità ai vostri figli dopo di voi, per
sempre.
9Tu, Salomone figlio mio, riconosci il Dio di tuo padre, servilo con
cuore perfetto e con animo volenteroso, perché il Signore scruta i cuori e
penetra ogni intimo pensiero; se lo ricercherai, ti si farà trovare; se invece
l'abbandonerai, egli ti rigetterà per sempre. 10Vedi: ora il Signore
ti ha scelto perché tu gli costruisca una casa come santuario; sii forte e
mettiti al lavoro".
11Davide diede a Salomone suo figlio il modello del vestibolo e
degli edifici, delle stanze per i tesori, dei piani di sopra e delle camere interne
e del luogo per il propiziatorio, 12inoltre la descrizione di quanto
aveva in animo riguardo ai cortili del tempio, a tutte le stanze laterali, ai
tesori del tempio e ai tesori delle cose consacrate, 13alle classi
dei sacerdoti e dei leviti e a tutta l'attività per il servizio del tempio e a
tutti gli arredi usati nel tempio. 14Relativamente a tutti gli
oggetti d'oro, gli consegnò l'oro, indicando il peso dell'oro di ciascun
oggetto destinato al culto e il peso dell'argento di ciascun oggetto destinato
al culto. 15Gli consegnò anche l'oro destinato ai candelabri e alle
loro lampade, indicando il peso dei singoli candelabri e delle loro lampade, e
l'argento destinato ai candelabri, indicando il peso dei candelabri e delle
loro lampade, secondo l'uso di ogni candelabro. 16Gli indicò il
quantitativo dell'oro per le tavole dell'offerta, per ogni tavola, e
dell'argento per le tavole d'argento, 17dell'oro puro per i ganci, i
vassoi e le brocche. Gli indicò il quantitativo dell'oro per le coppe, per ogni
coppa d'oro, e quello dell'argento, per ogni coppa d'argento. 18Gli
diede l'oro puro per l'altare dei profumi, indicandone il peso. Gli consegnò il
modello del carro d'oro dei cherubini, che stendevano le ali e coprivano l'arca
dell'alleanza del Signore. 19"Tutto ciò - disse - era in uno
scritto da parte del Signore per farmi comprendere tutti i particolari del
modello".
20Davide disse a Salomone suo figlio: "Sii forte, coraggio;
mettiti al lavoro, non temere e non abbatterti, perché il Signore Dio, mio Dio,
è con te. Non ti lascerà e non ti abbandonerà finché tu non abbia terminato
tutto il lavoro per il tempio. 21Ecco le classi dei sacerdoti e dei
leviti per ogni servizio nel tempio. Presso di te, per ogni lavoro, ci sono
esperti in qualsiasi attività e ci sono capi e tutto il popolo, pronti a tutti
i tuoi ordini".
1Il re Davide disse a tutta l'assemblea: "Salomone
mio figlio, il solo che Dio ha scelto, è ancora giovane e debole, mentre
l'impresa è grandiosa, perché la Dimora non è destinata a un uomo ma al Signore
Dio. 2Secondo tutta la mia possibilità ho fatto preparativi per il
tempio del mio Dio; ho preparato oro su oro, argento su argento, bronzo su
bronzo, ferro su ferro, legname su legname, ònici, brillanti, topàzi, pietre di
vario valore e pietre preziose e marmo bianco in quantità. 3Inoltre,
per il mio amore per la casa del mio Dio, quanto possiedo in oro e in argento
dò per il tempio del mio Dio, oltre quanto ho preparato per il santuario: 4tremila
talenti d'oro, d'oro di Ofir, e settemila talenti d'argento raffinato per
rivestire le pareti interne, 5l'oro per gli oggetti in oro,
l'argento per quelli in argento e per tutti i lavori da eseguirsi dagli
artisti. Ora, chi vuole essere generoso oggi per il Signore?". 6Si
dimostrarono volenterosi i capifamiglia, i capitribù di Israele, i capi di
migliaia e di centinaia e i dirigenti degli affari del re. 7Essi
diedero per l'opera del tempio cinquemila talenti d'oro, diecimila darìci,
diecimila talenti d'argento, diciottomila talenti di bronzo e centomila talenti
di ferro. 8Quanti si ritrovarono pietre preziose le diedero a
Iechièl il Ghersonita, perché fossero depositate nel tesoro del tempio. 9Il
popolo gioì per la loro generosità, perché le offerte erano fatte al Signore
con cuore sincero; anche il re Davide gioì vivamente.
10Davide benedisse il Signore davanti a tutta l'assemblea. Davide
disse: "Sii benedetto, Signore Dio di Israele, nostro padre, ora e sempre.
11Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore
e la maestà, perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Signore, tuo è il
regno; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa. 12Da te provengono la
ricchezza e la gloria; tu domini tutto; nella tua mano c'è forza e potenza;
dalla tua mano ogni grandezza e potere. 13Ora, nostro Dio, ti ringraziamo
e lodiamo il tuo nome glorioso. 14E chi sono io e chi è il mio
popolo, per essere in grado di offrirti tutto questo spontaneamente? Ora tutto
proviene da te; noi, dopo averlo ricevuto dalla tua mano, te l'abbiamo ridato. 15Noi
siamo stranieri davanti a te e pellegrini come tutti i nostri padri. Come
un'ombra sono i nostri giorni sulla terra e non c'è speranza. 16Signore
nostro Dio, quanto noi abbiamo preparato per costruire una casa al tuo santo
nome proviene da te, è tutto tuo. 17So, mio Dio, che tu provi i
cuori e ti compiaci della rettitudine. Io, con cuore retto, ho offerto
spontaneamente tutte queste cose. Ora io vedo il tuo popolo qui presente
portarti offerte con gioia. 18Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di
Israele, nostri padri, custodisci questo sentimento per sempre nell'intimo del
cuore del tuo popolo. Dirigi i loro cuori verso di te. 19A Salomone
mio figlio concedi un cuore sincero perché custodisca i tuoi comandi, le tue
disposizioni e i tuoi decreti, perché eseguisca tutto ciò e costruisca
l'edificio, per il quale io ho eseguito i preparativi".
20Davide disse a tutta l'assemblea: "Su, benedite il Signore
vostro Dio!". Tutta l'assemblea benedisse il Signore, Dio dei suoi padri;
si inginocchiarono e si prostrarono davanti al Signore e al re.
21Offrirono sacrifici al Signore e gli bruciarono olocausti il
giorno dopo: mille giovenchi, mille arieti, mille agnelli con le relative
libazioni, oltre numerosi sacrifici per tutto Israele. 22Mangiarono
e bevvero alla presenza del Signore in quel giorno con manifestazioni di grande
gioia. Di nuovo proclamarono re Salomone, figlio di Davide, lo unsero,
consacrando lui al Signore come capo e Zadòk come sacerdote.
23Salomone sedette sul trono del Signore come re al posto di Davide
suo padre; prosperò e tutto Israele gli fu sottomesso. 24Tutti gli
ufficiali, i prodi e anche tutti i figli del re Davide si sottomisero al re
Salomone. 25Il Signore rese grande Salomone di fronte a tutto
Israele e gli diede uno splendore di regno, che nessun predecessore in Israele
aveva avuto.
26Davide, figlio di Iesse, aveva regnato su tutto Israele. 27La
durata del suo regno su Israele era stata di quarant'anni; in Ebron aveva
regnato sette anni e in Gerusalemme trentatré. 28Morì molto vecchio,
sazio di anni, di ricchezza e di gloria. Al suo posto divenne re il figlio
Salomone.
29Le gesta del re Davide, le prime come le ultime, ecco sono
descritte nei libri del veggente Samuele, nel libro del profeta Natan e nel
libro del veggente Gad, 30con tutta la storia del suo regno, della
sua potenza e di quanto avvenne in quei tempi durante la sua vita, in Israele e
in tutti i regni degli altri paesi.
1Salomone figlio di Davide si affermò nel regno. Il
Signore suo Dio era con lui e lo rese molto grande.
2Salomone mandò ordini a tutto Israele, ai capi di migliaia e di
centinaia, ai magistrati, a tutti i principi di tutto Israele e ai
capifamiglia. 3Poi Salomone e tutto Israele con lui si recarono
all'altura di Gàbaon, perché là si trovava la tenda del convegno di Dio, eretta
da Mosè, servo di Dio, nel deserto. 4Ma l'arca di Dio Davide l'aveva
trasportata da Kiriat-Iearìm nel luogo che aveva preparato per essa, perché
egli aveva innalzato per essa una tenda in Gerusalemme. 5L'altare di
bronzo, opera di Bezalèel figlio di Uri, figlio di Cur, era là davanti alla
Dimora del Signore. Salomone e l'assemblea vi andarono per consultare il
Signore. 6Salomone salì all'altare di bronzo davanti al Signore
nella tenda del convegno e vi offrì sopra mille olocausti.
7In quella notte Dio apparve a Salomone e gli disse: "Chiedimi
ciò che vuoi che io ti conceda". 8Salomone disse a Dio:
"Tu hai trattato mio padre Davide con grande benevolenza e mi hai fatto
regnare al suo posto. 9Ora, Signore Dio, si avveri la tua parola a
Davide mio padre, perché mi hai costituito re su un popolo numeroso come la
polvere della terra. 10Ora concedimi saggezza e scienza e che io
possa guidare questo popolo; perché chi potrebbe mai governare questo tuo
grande popolo?".
11Dio disse a Salomone: "Poiché ti sta a cuore una cosa simile
e poiché non hai domandato né ricchezze, né beni, né gloria, né la vita dei
tuoi nemici e neppure una lunga vita, ma hai domandato piuttosto saggezza e
scienza per governare il mio popolo, su cui ti ho costituito re, 12saggezza
e scienza ti saranno concesse. Inoltre io ti darò ricchezze, beni e gloria,
quali non ebbero mai i re tuoi predecessori e non avranno mai i tuoi
successori". 13Salomone poi dall'altura, che si trovava in
Gàbaon, tornò a Gerusalemme, lontano dalla tenda del convegno, e regnò su
Israele.
14Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e
dodicimila cavalli, distribuiti nelle città dei carri e presso il re in
Gerusalemme. 15Il re fece in modo che in Gerusalemme l'argento e
l'oro abbondassero come i sassi e i cedri fossero numerosi come i sicomòri
nella Sefela. 16I cavalli di Salomone provenivano da Muzri e da Kue;
i mercanti del re li acquistavano in Kue. 17Essi facevano venire e
importavano da Muzri un carro per seicento sicli d'argento, un cavallo per
centocinquanta. In tal modo ne importavano per fornirli a tutti i re degli
Hittiti e ai re di Aram.
18Salomone decise di costruire un tempio al nome del Signore e una
reggia per sé.
1Salomone ingaggiò settantamila portatori, ottantamila
scalpellini per lavorare in montagna e tremilaseicento sorveglianti.
2Salomone mandò a dire a Chiram, re di Tiro: "Come hai fatto
con mio padre Davide, al quale avevi spedito legno di cedro per la costruzione
della sua dimora, fa' anche con me. 3Ecco ho deciso di costruire un
tempio al nome del Signore mio Dio, per consacrarlo a lui sì che io possa
bruciare profumi fragranti davanti a lui, esporre sempre i pani dell'offerta e
presentare olocausti mattina e sera, nei sabati, nei noviluni e nelle feste del
Signore nostro Dio. Per Israele questo è un obbligo perenne. 4Il
tempio, che io intendo costruire, deve essere grande, perché il nostro Dio è
più grande di tutti gli dèi. 5Ma chi avrà la capacità di costruirgli
un tempio, quando i cieli e i cieli dei cieli non bastano per contenerlo? E chi
sono io perché gli costruisca un tempio, anche solo per bruciare incenso alla
sua presenza? 6Ora mandami un uomo esperto nel lavorare l'oro,
l'argento, il bronzo, il ferro, filati di porpora, di cremisi e di violetto e
che sappia eseguire intagli di ogni genere; egli lavorerà con gli altri
artigiani che io ho in Gerusalemme e in Giuda, preparati da mio padre Davide. 7Mandami
legno di cedro, di abete e di sandalo dal Libano. Io so, infatti, che i tuoi
uomini sono abili nel tagliare gli alberi del Libano. Ora i miei uomini si
uniranno ai tuoi 8per prepararmi legno in grande quantità, perché il
tempio che intendo costruire deve essere grande e stupendo. 9Ecco, a
quanti abbatteranno e taglieranno gli alberi io darò grano per vettovagliamento;
ai tuoi uomini darò ventimila kor di grano, ventimila kor d'orzo,
ventimila bat di vino e ventimila bat d'olio".
10Chiram re di Tiro mandò per iscritto a Salomone questo messaggio:
"Per l'amore che il Signore porta al suo popolo, ti ha costituito re su di
esso". 11Quindi Chiram diceva: "Sia benedetto il Signore
Dio di Israele, che ha fatto il cielo e la terra, che ha concesso al re Davide
un figlio saggio, pieno di senno e di intelligenza, il quale costruirà un
tempio al Signore e una reggia per sé. 12Ora ti mando un uomo
esperto, pieno di saggezza, Curam-Abi, 13figlio di una donna della
tribù di Dan e di un padre di Tiro. Egli sa lavorare l'oro, l'argento, il
bronzo, il ferro, le pietre, il legno, i filati di porpora, di violetto, di
bisso e di cremisi; sa eseguire ogni intaglio e concretare genialmente ogni
progetto gli venga sottoposto. Egli lavorerà con i tuoi artigiani e con gli
artigiani del mio signore Davide tuo padre. 14Ora il mio Signore
mandi ai suoi uomini il grano, l'orzo, l'olio e il vino promessi. 15Noi
taglieremo nel Libano il legname, quanto te ne occorrerà, e te lo porteremo per
mare su zattere fino a Giaffa e tu lo farai salire a Gerusalemme".
16Salomone censì tutti gli stranieri che erano nel paese di Israele:
un nuovo censimento dopo quello effettuato dal padre Davide. Ne furono trovati
centocinquantatremilaseicento. 17Ne prese settantamila come
portatori, ottantamila come scalpellini perché lavorassero sulle montagne e
tremilaseicento come sorveglianti perché facessero lavorare quella gente.
1Salomone cominciò a costruire il tempio del Signore in
Gerusalemme sul monte Moria dove il Signore era apparso a Davide suo padre, nel
luogo preparato da Davide sull'aia di Ornan il Gebuseo. 2Incominciò
a costruire nel secondo mese dell'anno quarto del suo regno. 3Queste
sono le misure delle fondamenta poste da Salomone per edificare il tempio:
lunghezza, in cubiti dell'antica misura, sessanta cubiti; larghezza venti
cubiti. 4Il vestibolo, che era di fronte al tempio nel senso della
larghezza del tempio, era di venti cubiti; la sua altezza era di centoventi
cubiti. Egli ricoprì l'interno di oro purissimo. 5Ricoprì con legno
di abete il vano maggiore e lo rivestì d'oro fino; sopra vi scolpì palme e
catenelle. 6Rivestì l'aula con pietre preziose per ornamento. L'oro
era oro di Parvàim.
7Rivestì d'oro la navata, cioè le travi, le soglie, le pareti e le
porte; sulle pareti scolpì cherubini.
8Costruì la cella del Santo dei santi, lunga, nel senso della
larghezza della navata, venti cubiti e larga venti cubiti. La rivestì di oro
fino, impiegandone seicento talenti. 9Il peso dei chiodi era di
cinquanta sicli d'oro; anche i piani di sopra rivestì d'oro. 10Nella
cella del Santo dei santi eresse due cherubini, lavoro di scultura e li rivestì
d'oro. 11Le ali dei cherubini erano lunghe venti cubiti. Un'ala del
primo cherubino, lunga cinque cubiti, toccava la parete della cella; l'altra,
lunga cinque cubiti, toccava l'ala del secondo cherubino. 12Un'ala
del secondo cherubino, di cinque cubiti, toccava la parete della cella;
l'altra, di cinque cubiti, toccava l'ala del primo cherubino.
13Queste ali dei cherubini, spiegate, misuravano venti cubiti; essi
stavano in piedi, voltati verso l'interno.
14Salomone fece la cortina di stoffa di violetto, di porpora, di cremisi
e di bisso; sopra vi fece ricamare cherubini.
15Di fronte al tempio eresse due colonne, alte trentacinque cubiti;
il capitello sulla cima di ciascuna era di cinque cubiti. 16Fece
ghirlande e le pose sulla cima delle colonne. Fece anche cento melagrane e le
collocò fra le ghirlande. 17Eresse le colonne di fronte alla navata,
una a destra e una a sinistra; quella a destra la chiamò Iachin e quella a
sinistra Boaz.
1Salomone fece l'altare di bronzo lungo venticinque
cubiti, largo venticinque e alto dieci. 2Fece la vasca di metallo
fuso del diametro di dieci cubiti, rotonda, alta cinque cubiti; ci voleva una
corda di trenta cubiti per cingerla. 3Sotto l'orlo, per l'intera
circonferenza, la circondavano animali dalle sembianze di buoi, dieci per
cubito, disposti in due file e fusi insieme con la vasca. 4Questa
poggiava su dodici buoi: tre guardavano verso settentrione, tre verso
occidente, tre verso meridione e tre verso oriente. La vasca vi poggiava sopra
e le loro parti posteriori erano rivolte verso l'interno. 5Il suo
spessore era di un palmo; il suo orlo era come l'orlo di un calice a forma di
giglio. Conteneva tremila bat.
6Fece anche dieci recipienti per la purificazione ponendone cinque a
destra e cinque a sinistra; in essi si lavava quanto si adoperava per
l'olocausto. La vasca serviva alle abluzioni dei sacerdoti.
7Fece dieci candelabri d'oro, secondo la forma prescritta, e li pose
nella navata: cinque a destra e cinque a sinistra.
8Fece dieci tavoli e li collocò nella navata, cinque a destra e cinque
a sinistra.
9Fece il cortile dei sacerdoti, il gran cortile e le porte di detto
cortile, che rivestì di bronzo. 10Collocò la vasca dal lato destro,
a sud-est.
11Curam fece le caldaie, le palette e gli aspersori. Egli portò a
termine il lavoro, eseguito nel tempio per il re Salomone: 12le due
colonne, i due globi dei capitelli sopra le colonne, i due reticolati per
coprire i globi dei capitelli sopra le colonne, 13le quattrocento
melagrane per i due reticolati, due file di melagrane per ogni reticolato per
coprire i due globi dei capitelli sopra le colonne, 14le dieci basi
e i dieci recipienti sulle basi, 15l'unica vasca e i dodici buoi
sotto di essa, 16le caldaie, le palette, i forchettoni e tutti gli
accessori che Curam-Abi fece di bronzo splendido per il re Salomone per il
tempio. 17Il re li fece fondere nella valle del Giordano, nella
fonderia, fra Succot e Zereda. 18Salomone fece tutti questi oggetti
in grande quantità da non potersi calcolare il peso del bronzo.
19Salomone fece tutti gli oggetti destinati al tempio: l'altare
d'oro e le tavole, su cui si ponevano i pani dell'offerta, 20i
candelabri e le lampade d'oro da accendersi, come era prescritto, di fronte
alla cella, 21i fiori, le lampade e gli spegnitoi d'oro, di quello
più raffinato, 22i coltelli, gli aspersori, le coppe e i bracieri
d'oro fino. Quanto alle porte del tempio, i battenti interni verso il Santo dei
santi e i battenti della navata del tempio erano d'oro.
1Fu ultimato così quanto Salomone aveva disposto per il
tempio. Allora Salomone fece portare gli oggetti consacrati da Davide suo padre
e depositò l'argento, l'oro e ogni arredo nel tesoro del tempio.
2Salomone allora convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di
Israele e tutti i capitribù, i principi dei casati israeliti, per trasportare
l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion. 3Si
radunarono presso il re tutti gli Israeliti per la festa che cadeva nel settimo
mese. 4Quando furono giunti tutti gli anziani di Israele, i leviti
sollevarono l'arca. 5Trasportarono l'arca e la tenda del convegno e
tutti gli oggetti sacri che erano nella tenda; li trasportarono i sacerdoti e i
leviti. 6Il re Salomone e tutta la comunità di Israele, convenuta
presso di lui, immolavano davanti all'arca pecore e buoi, da non potersi
contare né calcolare per il gran numero. 7I sacerdoti introdussero
l'arca dell'alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, nel Santo
dei santi, sotto le ali dei cherubini. 8Difatti i cherubini
stendevano le ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue stanghe
dall'alto. 9Le stanghe erano più lunghe, per questo le loro punte si
prolungavano oltre l'arca verso la cella, ma non si vedevano di fuori; così è
fino ad oggi. 10Nell'arca non c'era nulla se non le due tavole, che
Mosè vi pose sull'Oreb, le tavole dell'alleanza conclusa dal Signore con gli
Israeliti quando uscirono dall'Egitto.
11Ora avvenne che, usciti i sacerdoti dal Santo - tutti i sacerdoti
presenti infatti si erano santificati senza badare alle classi - 12mentre
tutti i leviti cantori, cioè Asaf, Eman, Idutun e i loro figli e fratelli,
vestiti di bisso, con cembali, arpe e cetre stavano in piedi a oriente
dell'altare e mentre presso di loro centoventi sacerdoti suonavano le trombe, 13avvenne
che, quando i suonatori e i cantori fecero udire all'unisono la voce per lodare
e celebrare il Signore e il suono delle trombe, dei cembali e degli altri
strumenti si levò per lodare il Signore perché è buono, perché la sua grazia
dura sempre, allora il tempio si riempì di una nube, cioè della gloria del
Signore. 14I sacerdoti non riuscivano a rimanervi per il loro
servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore aveva riempito il
tempio di Dio.
1Allora Salomone disse:
"Il Signore ha deciso di
abitare nella nube.
2Ora io ti ho costruito una casa sublime,
un luogo ove tu possa porre per sempre la dimora".
3Il re poi si voltò e benedisse tutta l'assemblea di
Israele, mentre tutta l'assemblea di Israele stava in piedi 4e
disse: "Benedetto il Signore Dio di Israele, che ha adempiuto con potenza
quanto aveva predetto di sua bocca a Davide, mio padre: 5Da quando
feci uscire il mio popolo dal paese d'Egitto non mi sono scelto una città fra
tutte le tribù di Israele perché mi si costruisse un tempio ove abitasse il mio
nome e non mi sono scelto nessuno perché fosse guida del mio popolo Israele; 6ora
mi sono scelto Gerusalemme perché vi dimori il mio nome e mi sono scelto Davide
perché governi il mio popolo Israele. 7Davide mio padre aveva deciso
di costruire un tempio al nome del Signore, Dio di Israele, 8ma il
Signore disse a Davide mio padre: Hai deciso di costruire un tempio al mio
nome; hai fatto bene a formulare tale progetto; 9solo che tu non
costruirai il tempio, ma tuo figlio, generato da te, costruirà un tempio al mio
nome. 10Il Signore ha attuato la sua parola; sono succeduto infatti
a Davide mio padre e siedo sul trono di Israele, come aveva preannunziato il
Signore e ho costruito il tempio al nome del Signore, Dio di Israele. 11Vi
ho collocato l'arca dell'alleanza che il Signore aveva conclusa con gli
Israeliti".
12Egli si pose poi davanti all'altare del Signore, di fronte a tutta
l'assemblea di Israele, e stese le mani. 13Salomone, infatti, aveva
eretto una tribuna di bronzo e l'aveva collocata in mezzo al grande cortile;
era lunga cinque cubiti, larga cinque e alta tre. Egli vi salì e si inginocchiò
di fronte a tutta l'assemblea di Israele. Stese le mani verso il cielo e 14disse:
"Signore, Dio di Israele, non c'è Dio simile a te in cielo e sulla terra.
Tu mantieni l'alleanza e la misericordia verso i tuoi servi che camminano
davanti a te con tutto il cuore. 15Tu hai mantenuto, nei riguardi
del tuo servo Davide mio padre, quanto gli avevi promesso; quanto avevi
pronunziato con la bocca l'hai adempiuto con potenza, come appare oggi. 16Ora,
Signore Dio di Israele, mantieni, nei riguardi del tuo servo Davide mio padre
quanto gli hai promesso: Non ti mancherà mai un discendente, il quale stia
davanti a me e sieda sul trono di Israele, purché i tuoi figli vigilino sulla
loro condotta, secondo la mia legge, come hai fatto tu con me. 17Ora,
Signore Dio di Israele, si adempia la parola che tu hai rivolta al tuo servo
Davide!
18Ma è proprio vero che Dio abita con gli uomini sulla terra? Ecco i
cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che ti
ho costruita! 19Tuttavia volgiti alla preghiera del tuo servo e alla
sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo
innalza a te. 20Siano i tuoi occhi aperti verso questa casa, giorno
e notte, verso il luogo dove hai promesso di porre il tuo nome, per ascoltare
la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.
21Ascolta le suppliche del tuo servo e del tuo popolo Israele,
quando pregheranno in questo luogo. Tu ascoltali dai cieli, dal luogo della tua
dimora; ascolta e perdona!
22Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché gli è imposta una
maledizione, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio, 23tu
ascoltalo dal cielo, intervieni e fa' giustizia fra i tuoi servi; condanna
l'empio, facendogli ricadere sul capo la sua condotta, e dichiara giusto
l'innocente, rendendogli quanto merita la sua innocenza.
24Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico perché ha
peccato contro di te, se si convertirà e loderà il tuo nome, pregherà e
supplicherà davanti a te, in questo tempio, 25tu ascolta dal cielo,
perdona il peccato del tuo popolo Israele e fallo tornare nel paese che hai
concesso loro e ai loro padri.
26Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno peccato
contro di te, se ti pregheranno in questo luogo, loderanno il tuo nome e si
convertiranno dal loro peccato perché tu li avrai umiliati, 27tu
ascolta dal cielo e perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele,
ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi la pioggia alla
terra, che hai dato in eredità al tuo popolo.
28Quando nella regione ci sarà carestia o peste, carbonchio o
ruggine, invasione di cavallette o di bruchi, quando il nemico assedierà il tuo
popolo nella sua terra o nelle sue città, quando scoppierà un'epidemia o un
flagello qualsiasi, 29ogni preghiera e ogni supplica fatta da un
individuo o da tutto il tuo popolo Israele, in seguito alla prova del castigo e
del dolore, con le mani tese verso questo tempio, 30tu ascoltala dal
cielo, luogo della tua dimora e perdona, rendendo a ciascuno secondo la sua
condotta, tu che conosci il cuore di ognuno, poiché solo tu conosci il cuore
dei figli dell'uomo. 31Fa' sì che ti temano e camminino nelle tue
vie per tutti i giorni della loro vita nel paese che hai dato ai nostri padri.
32Anche lo straniero, che non appartiene al tuo popolo Israele, se
viene da un paese lontano a causa del tuo grande nome, della tua mano potente e
del tuo braccio teso, a pregare in questo tempio, 33tu ascolta dal
cielo, luogo della tua dimora, e soddisfa tutte le richieste dello straniero e
tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come il tuo popolo
Israele e sappiano che il tuo nome è stato invocato su questo tempio, che io ho
costruito.
34Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro i suoi nemici,
seguendo la via per la quale l'avrai indirizzato, se ti pregheranno rivolti
verso questa città che ti sei scelta, e verso il tempio che ho costruito al tuo
nome, 35ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e
rendi loro giustizia.
36Quando peccheranno contro di te - non c'è, infatti, nessuno senza
peccato - e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico e i loro
conquistatori li deporteranno in un paese lontano o vicino, 37se,
nel paese in cui saranno stati deportati, rientrando in se stessi, si
convertiranno a te supplicandoti nel paese della loro prigionia dicendo:
Abbiamo peccato, abbiamo agito da malvagi e da empi, 38se faranno
ritorno a te con tutto il cuore e con tutta l'anima, nel paese della loro
prigionia ove li avranno deportati e ti supplicheranno rivolti verso il paese
che tu hai concesso ai loro padri, verso la città che ti sei scelta e verso il
tempio che io ho costruito al tuo nome, 39tu ascolta dal cielo,
luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro
giustizia. Perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te.
40Ora, mio Dio, i tuoi occhi siano aperti e le tue orecchie attente
alla preghiera innalzata in questo luogo. 41Ora, alzati, Signore
Dio, vieni al luogo del tuo riposo, tu e l'arca tua potente. Siano i tuoi
sacerdoti, Signore Dio, rivestiti di salvezza e i tuoi fedeli esultino nel
benessere. 42Signore Dio, non rigettare il tuo consacrato; ricordati
i favori fatti a Davide tuo servo".
1Appena Salomone ebbe finito di pregare, cadde dal
cielo il fuoco, che consumò l'olocausto e le altre vittime, mentre la gloria
del Signore riempiva il tempio. 2I sacerdoti non potevano entrare
nel tempio, perché la gloria del Signore lo riempiva. 3Tutti gli
Israeliti, quando videro scendere il fuoco e la gloria del Signore sul tempio,
si prostrarono con la faccia a terra sul pavimento, adorarono e celebrarono il
Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre. 4Il
re e tutto il popolo sacrificarono vittime al Signore. 5Il re
Salomone offrì in sacrificio ventiduemila buoi e centoventimila pecore; così il
re e tutto il popolo dedicarono il tempio. 6I sacerdoti attendevano
al servizio; i leviti con tutti gli strumenti musicali, fatti dal re Davide,
celebravano il Signore, perché la sua grazia dura sempre, eseguendo le
laudi composte da Davide. I sacerdoti suonavano le trombe di fronte ai leviti,
mentre tutti gli Israeliti stavano in piedi.
7Salomone consacrò il centro del cortile di fronte al tempio;
infatti ivi offrì gli olocausti e il grasso dei sacrifici di comunione, poiché
l'altare di bronzo, eretto da Salomone, non poteva contenere gli olocausti, le
offerte e i grassi. 8In quel tempo Salomone celebrò la festa per
sette giorni; tutto Israele, dall'ingresso di Amat al torrente di Egitto,
un'assemblea grandissima, era con lui. 9Nel giorno ottavo ci fu una
riunione solenne, essendo durata la dedicazione dell'altare sette giorni e
sette giorni anche la festa. 10Il ventitré del settimo mese Salomone
congedò il popolo perché tornasse alle sue case contento e con la gioia nel
cuore per il bene concesso dal Signore a Davide, a Salomone e a Israele suo
popolo.
11Salomone terminò il tempio e la reggia; attuò quanto aveva deciso
di fare nella casa del Signore e nella propria. 12Il Signore apparve
di notte a Salomone e gli disse: "Ho ascoltato la tua preghiera; mi sono
scelto questo luogo come casa di sacrificio. 13Se chiuderò il cielo
e non ci sarà più pioggia, se comanderò alle cavallette di divorare la campagna
e se invierò la peste in mezzo al mio popolo, 14se il mio popolo,
sul quale è stato invocato il mio nome, si umilierà, pregherà e ricercherà il
mio volto, perdonerò il suo peccato e risanerò il suo paese. 15Ora i
miei occhi sono aperti e i miei orecchi attenti alla preghiera fatta in questo
luogo. 16Ora io mi sono scelto e ho santificato questo tempio perché
la mia presenza vi resti sempre; e lì saranno sempre i miei occhi e il mio
cuore. 17Se tu camminerai davanti a me come ha camminato Davide tuo
padre, facendo quanto ti ho comandato, e osserverai i miei statuti e decreti, 18consoliderò
il trono del tuo regno come ho promesso a Davide tuo padre dicendogli: Non
mancherà per te un successore che regni in Israele. 19Ma se voi
devierete e abbandonerete i decreti e i comandi, che io ho posto innanzi a voi
e andrete a servire dèi stranieri e a prostrarvi a loro, 20vi
sterminerò dal paese che vi ho concesso, e ripudierò questo tempio, che ho
consacrato al mio nome, lo renderò la favola e l'oggetto di scherno di tutti i
popoli. 21Riguardo a questo tempio, già così eccelso, chiunque vi
passerà vicino stupirà e dirà: Perché il Signore ha agito così con questo paese
e con questo tempio? 22Si risponderà: Perché hanno abbandonato il
Signore Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, e si
sono legati a dèi stranieri, prostrandosi davanti a loro e servendoli. Per
questo egli ha mandato su di loro tutte queste sciagure".
1Passati i vent'anni durante i quali aveva edificato il
tempio e la reggia, 2Salomone ricostruì le città che Curam gli aveva
dato e vi stabilì gli Israeliti. 3Salomone andò ad Amat di Zoba e
l'occupò. 4Egli ricostruì Palmira nel deserto e tutte le città di
rifornimento, che aveva costruito in Amat. 5Ricostruì Bet-Coròn
superiore e Bet-Coròn inferiore, fortezze con mura, battenti e catenacci. 6Lo
stesso fece con Baalat, con tutte le città di rifornimento di sua proprietà e
con tutte le città dei carri e dei cavalli; insomma eseguì tutto ciò che gli
piacque di costruire in Gerusalemme, nel Libano e in tutto il territorio del
suo dominio.
7Quanti rimanevano degli Hittiti, degli Amorrei, dei Perizziti,
degli Evei e dei Gebusei, che non erano Israeliti, 8cioè i loro
discendenti, sopravvissuti dopo di loro nel paese, quanti non erano stati
sterminati dagli Israeliti, Salomone li rese tributari, come lo sono fino ad
oggi. 9Ma degli Israeliti Salomone non impiegò nessuno come schiavo
per i suoi lavori, perché essi erano guerrieri, capi dei suoi scudieri, capi
dei suoi carri e dei suoi cavalieri. 10Questi capi di prefetti,
eletti dal re Salomone, erano duecentocinquanta e avevano la sorveglianza sul
popolo.
11Salomone trasferì la figlia del faraone dalla città di Davide alla
casa che aveva costruita per lei, perché aveva stabilito: "Una donna non
deve abitare per me nella casa di Davide, re di Israele, perché è sacro ogni
luogo in cui ha sostato l'arca del Signore".
12In quel tempo Salomone offrì olocausti al Signore sull'altare del
Signore, che aveva costruito di fronte al vestibolo. 13Ogni giorno
offriva olocausti secondo il comando di Mosè, nei sabati, nei noviluni e nelle
tre feste dell'anno, cioè nella festa degli azzimi, nella festa delle settimane
e nella festa delle capanne. 14Secondo le disposizioni di Davide suo
padre, stabilì le classi dei sacerdoti per il loro servizio; anche per i leviti
dispose che nel loro ufficio lodassero Dio e assistessero i sacerdoti ogni
giorno; ai portieri nelle loro classi assegnò le singole porte, perché così
aveva comandato Davide, uomo di Dio. 15Non si allontanarono in nulla
dalle disposizioni del re Davide riguardo ai sacerdoti e ai leviti; lo stesso
avvenne riguardo ai tesori. 16Così fu realizzata tutta l'opera di
Salomone da quando si gettarono le fondamenta del tempio fino al suo compimento
definitivo.
17Allora Salomone andò ad Ezion-Ghèber e ad Elat sulla riva del
mare, nella regione di Edom. 18Curam gli mandò alcune navi con
propri equipaggi e uomini esperti del mare. Costoro, insieme con i marinai di
Salomone, andarono in Ofir e di là presero quattrocentocinquanta talenti d'oro
e li portarono al re Salomone.
1La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne
a Gerusalemme per metterlo alla prova mediante enigmi. Arrivò con un corteo
molto numeroso e con cammelli carichi di aromi, d'oro in grande quantità e di
pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli disse quanto aveva in mente. 2Salomone
rispose a tutte le sue domande; nessuna risultò occulta per Salomone tanto da
non poterle rispondere. 3La regina di Saba, quando ebbe ammirato la
sapienza di Salomone, la reggia che egli aveva costruito, 4i cibi
della sua tavola, gli alloggi dei suoi servitori, l'attività dei suoi ministri
e le loro divise, i suoi coppieri e le loro vesti, gli olocausti che egli
offriva nel tempio, ne rimase incantata. 5Quindi disse al re:
"Era vero, dunque, quanto avevo sentito dire nel mio paese sul tuo conto e
sulla tua sapienza. 6Io non avevo voluto credere a quanto si diceva
finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non mi era
stata riferita neppure una metà della grandezza della tua sapienza; tu superi
la fama che avevo sentito su di te. 7Beati i tuoi uomini e beati
questi tuoi ministri, che stanno sempre alla tua presenza e ascoltano la tua
sapienza! 8Sia benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di
te e ti ha costituito, sul suo trono, re per il Signore Dio tuo. Poiché il tuo
Dio ama Israele e intende renderlo stabile per sempre, ti ha costituito suo re
perché tu eserciti il diritto e la giustizia". 9Essa diede al
re centoventi talenti d'oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non ci
furono mai tanti aromi come quelli che la regina di Saba diede al re Salomone.
10Gli uomini di Curam e quelli di Salomone, che caricavano oro da
Ofir, portarono legno di sandalo e pietre preziose. 11Con il legno
di sandalo il re fece le scale del tempio e della reggia, cetre e arpe per i
cantori; strumenti simili non erano mai stati visti nel paese di Giuda.
12Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto ella aveva
mostrato di gradire, oltre l'equivalente di quanto ella aveva portato al re.
Ella poi tornò nel suo paese con i suoi uomini.
13Il peso dell'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno
era di seicentosessantasei talenti d'oro, 14senza contare quanto ne
proveniva dai trafficanti e dai commercianti; tutti i re dell'Arabia e i
governatori del paese portavano a Salomone oro e argento.
15Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per
ognuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, 16e trecento scudi
piccoli d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò trecento sicli d'oro. Il re
li pose nel palazzo della foresta del Libano.
17Il re fece un grande trono d'avorio, che rivestì d'oro puro. 18Il
trono aveva sei gradini e uno sgabello d'oro connessi fra loro. Ai due lati del
sedile c'erano due bracci, vicino ai quali si ergevano due leoni. 19Dodici
leoni si ergevano, di qua e di là, sui sei gradini; non ne esistevano di simili
in nessun regno. 20Tutto il vasellame per bere del re Salomone era
d'oro; tutti gli arredi del palazzo della foresta del Libano erano d'oro fino;
al tempo di Salomone l'argento non valeva nulla. 21Difatti le navi
del re andavano a Tarsìs, guidate dai marinai di Curam; ogni tre anni tornavano
le navi di Tarsìs cariche d'oro, d'argento, di avorio, di scimmie e di
babbuini.
22Il re Salomone superò, per ricchezza e sapienza, tutti i re della
terra. 23Tutti i re della terra desideravano avvicinare Salomone per
ascoltare la sapienza che Dio gli aveva infusa. 24Ognuno di essi gli
portava ogni anno il proprio tributo, oggetti d'oro e oggetti d'argento, vesti,
armi, aromi, cavalli e muli. 25Salomone aveva quattromila stalle per
i suoi cavalli e i suoi carri e dodicimila cavalli, distribuiti nelle città dei
carri e presso il re in Gerusalemme. 26Egli dominava su tutti i re,
dal fiume fino alla regione dei Filistei e fino al confine dell'Egitto.
27Il re fece sì che in Gerusalemme l'argento fosse comune come i
sassi, i cedri numerosi come i sicomòri nella Sefela. 28Da Muzri e
da tutti i paesi si importavano cavalli per Salomone.
29Le altre gesta di Salomone, dalle prime alle ultime, sono
descritte negli atti del profeta Natan, nella profezia di Achia di Silo e nelle
visioni del veggente Iedò riguardo a Geroboamo figlio di Nebàt. 30Salomone
regnò in Gerusalemme su Israele quarant'anni. 31Salomone si
addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo
posto divenne re suo figlio Roboamo.
1Roboamo andò a Sichem, perché tutti gli Israeliti
erano convenuti in Sichem per proclamarlo re. 2Quando lo seppe,
Geroboamo figlio di Nebàt, che era in Egitto dove era fuggito per paura del re
Salomone, tornò dall'Egitto. 3Lo avevano mandato a chiamare e perciò
Geroboamo si presentò con tutto Israele e dissero a Roboamo: 4"Tuo
padre ha reso pesante il nostro giogo, ora tu alleggerisci la dura schiavitù di
tuo padre e il giogo gravoso, che quegli ci ha imposto, e noi ti
serviremo". 5Rispose loro: "Tornate da me fra tre
giorni". Il popolo se ne andò.
6Il re Roboamo si consigliò con gli anziani, che erano stati al
servizio di Salomone suo padre durante la sua vita e domandò: "Che mi
consigliate di rispondere a questo popolo?". 7Gli dissero:
"Se oggi ti mostrerai benevolo verso questo popolo, se l'accontenterai e
se dirai loro parole gentili, essi saranno tuoi docili sudditi per
sempre". 8Ma quegli trascurò il consiglio datogli dagli anziani
e si consultò con i giovani, che erano cresciuti con lui ed erano al suo
servizio. 9Domandò loro: "Che mi consigliate di rispondere a
questo popolo che mi ha chiesto: Alleggerisci il giogo impostoci da tuo
padre?". 10I giovani, che erano cresciuti con lui, gli dissero:
"Al popolo che si è rivolto a te dicendo: Tuo padre ha reso pesante il
nostro giogo, tu alleggeriscilo! annunzierai:
Il mio mignolo è più grosso
dei fianchi di mio padre.
11Ora, se mio padre vi ha caricati di un giogo pesante,
io renderò ancora più grave il vostro giogo.
Mio padre vi ha castigati con fruste,
io vi castigherò con flagelli".
12Geroboamo e tutto il popolo si presentarono a Roboamo
il terzo giorno, come aveva ordinato il re quando affermò: "Tornate da me
il terzo giorno". 13Il re rispose loro duramente. Il re
Roboamo, respinto il consiglio degli anziani, 14disse loro secondo
il consiglio dei giovani:
"Mio padre vi ha imposto
un giogo pesante,
io lo renderò ancora più grave.
Mio padre vi ha castigati con fruste,
io vi castigherò con flagelli".
15Il re non ascoltò il popolo, poiché era disposizione
divina che il Signore attuasse la parola che aveva rivolta a Geroboamo, figlio
di Nebàt, per mezzo di Achia di Silo. 16Tutto Israele, visto che il
re non li ascoltava, rispose al re:
"Che c'è fra noi e
Davide?
Nulla in comune con il figlio di Iesse!
Ognuno alle proprie tende, Israele!
Ora pensa alla tua casa, Davide".
Tutto Israele se ne andò alle
sue tende. 17Sugli Israeliti che abitavano nelle città di Giuda
regnò Roboamo. 18Il re Roboamo mandò Adoram, sovrintendente ai
lavori forzati, ma gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì. Il re Roboamo
allora salì in fretta sul suo carro e fuggì in Gerusalemme. 19Così
Israele si ribellò alla casa di Davide; tale situazione dura fino ad oggi.
1Roboamo, giunto in Gerusalemme, vi convocò le tribù di
Giuda e di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere contro
Israele allo scopo di riconquistare il regno a Roboamo. 2Ma questa
parola del Signore fu rivolta a Semaia: 3"Annunzia a Roboamo
figlio di Salomone, re di Giuda, e a tutti gli Israeliti che sono in Giuda e in
Beniamino: 4Dice il Signore: Non andate a combattere contro i vostri
fratelli. Ognuno torni a casa, perché questa situazione è stata voluta da
me". Ascoltarono le parole del Signore e rinunziarono a marciare contro
Geroboamo.
5Roboamo abitò in Gerusalemme. Egli trasformò in fortezze alcune
città di Giuda. 6Ricostruì Betlemme, Etam, Tekòa, 7Bet-Zur,
Soco, Adullam, 8Gat, Maresa, Zif, 9Adoràim, Lachis,
Azeka, 10Zorea, Aialon ed Ebron; queste fortezze erano in Giuda e in
Beniamino. 11Egli rafforzò queste fortezze, vi prepose comandanti e
vi stabilì depositi di cibarie, di olio e di vino. 12In ogni città depositò
scudi e lance, rendendole fortissime.
Rimasero fedeli Giuda e Beniamino.
13I sacerdoti e i leviti, che erano in tutto Israele, si radunarono
da tutto il loro territorio per passare dalla sua parte. 14Sì, i
leviti lasciarono i pascoli, le proprietà e andarono in Giuda e in Gerusalemme,
perché Geroboamo e i suoi figli li avevano esclusi dal sacerdozio del Signore. 15Geroboamo
aveva stabilito suoi sacerdoti per le alture, per i demoni e per i vitelli che
aveva eretti. 16Dopo, da tutto Israele quanti avevano determinato in
cuor loro di rimanere fedeli al Signore, Dio di Israele, andarono in
Gerusalemme per sacrificare al Signore, Dio dei loro padri. 17Così
rafforzarono il regno di Giuda e sostennero Roboamo figlio di Salomone, per tre
anni, perché per tre anni egli imitò la condotta di Davide e di Salomone.
18Roboamo si prese in moglie Macalat figlia di Ierimot, figlio di
Davide, e di Abiàil figlia di Eliàb, figlio di Iesse. 19Essa gli
partorì i figli Ieus, Semaria e Zaam. 20Dopo di lei prese Maaca
figlia di Assalonne, che gli partorì Abia, Attài, Ziza e Selomìt. 21Roboamo
amò Maaca figlia di Assalonne più di tutte le altre mogli e concubine; egli
prese diciotto mogli e sessanta concubine e generò ventotto figli e sessanta
figlie. 22Roboamo costituì Abia figlio di Maaca capo, ossia principe
tra i suoi fratelli, perché pensava di farlo re. 23Con astuzia egli
sparse in tutte le contrade di Giuda e di Beniamino, in tutte le fortezze,
alcuni suoi figli. Diede loro viveri in abbondanza e li provvide di mogli.
1Quando il regno fu consolidato ed egli si sentì forte,
Roboamo abbandonò la legge del Signore e tutto Israele lo seguì.
2Nell'anno quinto del re Roboamo, Sisach re d'Egitto marciò contro
Gerusalemme, perché i suoi abitanti si erano ribellati al Signore. 3Egli
aveva milleduecento carri, sessantamila cavalli. Coloro che erano venuti con
lui dall'Egitto non si contavano: Libi, Succhei ed Etiopi. 4Egli
prese le fortezze di Giuda e giunse fino a Gerusalemme. 5Il profeta
Semaia si presentò a Roboamo e agli ufficiali di Giuda, che si erano raccolti
in Gerusalemme per paura di Sisach, e disse loro: "Dice il Signore: Voi mi
avete abbandonato, perciò anch'io vi ho abbandonati nelle mani di Sisach".
6Allora i capi di Israele e il re si umiliarono e dissero:
"Giusto è il Signore!". 7Poiché si erano umiliati, il
Signore parlò a Semaia: "Si sono umiliati e io non li distruggerò. Anzi
concederò loro la liberazione fra poco; la mia ira non si rovescerà su
Gerusalemme per mezzo di Sisach. 8Tuttavia essi saranno a lui sottomessi;
così conosceranno la differenza fra la sottomissione a me e quella ai regni
delle nazioni".
9Sisach, re d'Egitto, venne a Gerusalemme e prese i tesori del
tempio e i tesori della reggia, li vuotò. Prese anche gli scudi d'oro fatti da
Salomone. 10Il re Roboamo li sostituì con scudi di bronzo, che
affidò agli ufficiali delle guardie addette alla reggia. 11Ogni
volta che il re andava nel tempio, le guardie li prendevano, quindi li
riportavano nella sala delle guardie. 12Perché Roboamo si era
umiliato, lo sdegno del Signore si ritirò da lui e non lo distrusse del tutto.
Anzi in Giuda ci furono avvenimenti felici.
13Il re Roboamo si consolidò in Gerusalemme e regnò. Quando divenne
re, Roboamo aveva quarantun anni; regnò diciassette anni in Gerusalemme, città
scelta dal Signore fra tutte le tribù di Israele per porvi il suo nome. Sua
madre, ammonita, si chiamava Naama. 14Egli fece il male, perché non
aveva applicato il cuore alla ricerca del Signore.
15Le gesta di Roboamo, le prime e le ultime, sono descritte negli
atti del profeta Semaia e del veggente Iddo, secondo le genealogie. Ci furono
guerre continue fra Roboamo e Geroboamo. 16Roboamo si addormentò con
i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo
figlio Abia.
1Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo divenne re di
Giuda Abia. 2Regnò tre anni in Gerusalemme; sua madre, di Gàbaa, si
chiamava Maaca, figlia di Urièl. Ci fu guerra fra Abia e Geroboamo. 3Abia
attaccò battaglia con un esercito di valorosi, quattrocentomila uomini scelti.
Geroboamo si schierò in battaglia contro di lui con ottocentomila uomini
scelti.
4Abia si pose sul monte Semaraim, che è sulle montagne di Èfraim e
gridò: "Ascoltatemi, Geroboamo e tutto Israele! 5Non sapete
forse che il Signore, Dio di Israele, ha concesso il regno a Davide su Israele
per sempre, a lui e ai suoi figli con un'alleanza inviolabile?
6Geroboamo figlio di Nebàt, ministro di Salomone figlio di Davide, è
sorto e si è ribellato contro il suo padrone. 7Presso di lui si sono
radunati uomini sfaccendati e iniqui; essi si fecero forti contro Roboamo
figlio di Salomone. Roboamo era giovane, timido di carattere; non fu abbastanza
forte di fronte a loro. 8Ora voi pensate di imporvi sul regno del
Signore, che è nelle mani dei figli di Davide, perché siete una grande
moltitudine e con voi sono i vitelli d'oro, che Geroboamo vi ha fatti come dèi.
9Non avete forse voi scacciato i sacerdoti del Signore, figli di
Aronne, e i leviti e non vi siete costituiti sacerdoti come i popoli degli
altri paesi? Chiunque si è presentato con un giovenco di armento e con sette
arieti a farsi consacrare è divenuto sacerdote di chi non è Dio.
10Quanto a noi, il Signore è nostro Dio; non l'abbiamo abbandonato.
I sacerdoti, che prestano servizio al Signore, sono figli di Aronne e leviti
sono gli addetti alle funzioni. 11Essi offrono al Signore olocausti
ogni mattina e ogni sera, il profumo fragrante, i pani dell'offerta su una
tavola monda, dispongono i candelabri d'oro con le lampade da accendersi ogni
sera, perché noi osserviamo i comandi del Signore nostro Dio, mentre voi lo
avete abbandonato. 12Ecco noi abbiamo, alla nostra testa, Dio con
noi; i suoi sacerdoti e le trombe squillanti stanno per suonare la carica
contro di voi. Israeliti, non combattete contro il Signore, Dio dei vostri
padri, perché non avrete successo".
13Geroboamo li aggirò con un agguato per assalirli alle spalle. Le
truppe stavano di fronte a Giuda, mentre coloro che erano in agguato si
trovavano alle spalle. 14Quelli di Giuda si volsero. Avendo da combattere
di fronte e alle spalle, gridarono al Signore e i sacerdoti suonarono le
trombe. 15Tutti quelli di Giuda alzarono grida. Mentre quelli di
Giuda emettevano grida, Dio sconfisse Geroboamo e tutto Israele di fronte ad
Abia e a Giuda. 16Gli Israeliti fuggirono di fronte a Giuda; Dio li
aveva messi in potere di costoro. 17Abia e la sua truppa inflissero
loro una grave sconfitta; fra gli Israeliti caddero morti cinquecentomila
uomini scelti. 18In quel tempo furono umiliati gli Israeliti, mentre
si rafforzarono quelli di Giuda, perché avevano confidato nel Signore, Dio dei
loro padri.
19Abia inseguì Geroboamo; gli prese le seguenti città: Betel con le
dipendenze, Iesana con le dipendenze ed Efron con le dipendenze. 20Durante
la vita di Abia Geroboamo non ebbe più forza alcuna; il Signore lo colpì ed
egli morì. 21Abia, invece, si rafforzò; egli prese quattordici mogli
e generò ventidue figli e sedici figlie.
22Le altre gesta di Abia, le sue azioni e le sue parole, sono
descritte nella memoria del profeta Iddo. 23Abia si addormentò con i
suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo
figlio Asa.
Ai suoi tempi il paese restò tranquillo per dieci anni.
1Asa fece ciò che è bene e giusto agli occhi del
Signore suo Dio. 2Allontanò gli altari stranieri e le alture; spezzò
le stele ed eliminò i pali sacri. 3Egli ordinò a Giuda di ricercare
il Signore, Dio dei loro padri, e di eseguirne la legge e i comandi. 4Da
tutte le città di Giuda allontanò le alture e gli altari per l'incenso. Il
regno fu tranquillo sotto di lui. 5Ricostruì le fortezze in Giuda,
poiché il paese era tranquillo e in quegli anni non si trovava in guerra; il
Signore gli aveva concesso pace.
6Egli disse a Giuda: "Ricostruiamo quelle città circondandole
di mura e di torri con porte e sbarre, mentre il paese è ancora in nostro
potere perché abbiamo ricercato il Signore nostro Dio; noi l'abbiamo ricercato
ed egli ci ha concesso la pace alle frontiere". Ricostruirono e
prosperarono.
7Asa aveva un esercito di trecentomila uomini di Giuda con grandi
scudi e lance e di duecentottantamila Beniaminiti con piccoli scudi e archi.
Tutti costoro erano uomini valorosi.
8Contro di loro marciò Zerach l'Etiope con un esercito di un milione
di uomini e con trecento carri; egli giunse fino a Maresa. 9Asa gli
andò incontro; si schierarono a battaglia nella valle di Sefata presso Maresa. 10Asa
domandò al Signore, suo Dio: "Signore, fuori di te, nessuno può soccorrere
nella lotta fra il potente e chi è senza forza; soccorrici, Signore nostro Dio,
perché noi confidiamo in te e nel tuo nome marciamo contro questa moltitudine;
Signore, tu sei nostro Dio; un uomo non prevalga su di te!".
11Il Signore sconfisse gli Etiopi di fronte ad Asa e di fronte a
Giuda. Gli Etiopi si diedero alla fuga. 12Asa e quanti erano con lui
li inseguirono fino a Gherar. Degli Etiopi ne caddero tanti da non restarne uno
vivo, perché fatti a pezzi di fronte al Signore e al suo esercito. Quelli
riportarono molto bottino. 13Conquistarono anche tutte le città
intorno a Gherar, poiché lo spavento del Signore si era diffuso in esse;
saccheggiarono tutte le città, nelle quali c'era grande bottino. 14Si
abbatterono anche sulle tende dei pastori, facendo razzie di pecore e di
cammelli in grande quantità, quindi tornarono a Gerusalemme.
1Lo spirito di Dio investì Azaria, figlio di Obed. 2Costui,
uscito incontro ad Asa, gli disse: "Asa e voi tutti di Giuda e di
Beniamino, ascoltatemi! Il Signore sarà con voi, se voi sarete con lui; se lo
ricercherete, si lascerà trovare da voi, ma se lo abbandonerete, vi
abbandonerà. 3Per lungo tempo in Israele non c'era il vero Dio, né
un sacerdote che insegnasse, né una legge. 4Ma, nella miseria, egli
fece ritorno al Signore, Dio di Israele; lo ricercarono ed Egli si lasciò
trovare da loro. 5In quei tempi non c'era pace per nessuno, perché
grandi perturbazioni c'erano fra gli abitanti dei vari paesi. 6Una
nazione cozzava contro l'altra, una città contro l'altra, perché Dio li
affliggeva con tribolazioni di ogni genere. 7Ma voi siate forti e le
vostre mani non crollino, perché ci sarà un salario per il vostro lavoro".
8Quando Asa ebbe udito queste parole e la profezia, riprese animo.
Eliminò gli idoli da tutto il paese di Giuda e di Beniamino e dalle città che
egli aveva conquistate sulle montagne di Èfraim; rinnovò l'altare del Signore,
che si trovava di fronte al vestibolo del Signore. 9Radunò tutti gli
abitanti di Giuda e di Beniamino e quanti, provenienti da Èfraim, da Manàsse e
da Simeone, abitavano in mezzo a loro come stranieri; difatti da Israele erano
venuti da lui in grande numero, avendo constatato che il Signore era con lui.
10Si radunarono in Gerusalemme nel terzo mese dell'anno quindicesimo
del regno di Asa. 11In quel giorno sacrificarono al Signore parte
della preda che avevano riportata: settecento buoi e settemila pecore. 12Si
obbligarono con un'alleanza a ricercare il Signore, Dio dei loro padri, con
tutto il cuore e con tutta l'anima. 13Per chiunque, grande o
piccolo, uomo o donna, non avesse ricercato il Signore, Dio di Israele, c'era
la morte. 14Giurarono al Signore a voce alta e con acclamazioni, fra
suoni di trombe e di corni. 15Tutto Giuda gioì per il giuramento,
perché avevano giurato con tutto il cuore e avevano ricercato il Signore con
tutto l'ardore e questi si era lasciato trovare da loro e aveva concesso la
pace alle frontiere.
16Il re destituì dalla sua dignità di regina Maaca, madre di Asa,
perché aveva eretto un abominio in onore di Asera. Asa demolì questo abominio,
lo fece a pezzi e lo bruciò nel torrente Cedron. 17Ma non
scomparvero le alture da Israele, anche se il cuore di Asa si mantenne integro
per tutta la vita. 18Egli fece portare nel tempio le cose consacrate
da suo padre e quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e
vasellame. 19Non ci fu guerra fino all'anno trentacinquesimo del
regno di Asa.
1Nell'anno trentaseiesimo del regno di Asa il re di
Israele Baasa marciò contro Giuda. Egli fortificò Rama per impedire le
comunicazioni con Asa re di Giuda. 2Asa tirò fuori dai tesori del
tempio e della reggia argento e oro e li mandò a Ben-Hadàd, re di Aram
residente in Damasco, con questa proposta: 3"Ci sia alleanza
fra me e te, come c'era fra mio padre e tuo padre. Ecco ti mando argento e oro.
Su, rompi l'alleanza con Baasa re di Israele ed egli si ritiri da me". 4Ben-Hadàd
ascoltò il re Asa; mandò contro le città di Israele i suoi capi delle forze
armate, che occuparono Iion, Dan, Abel-Maim e tutte le città di
approvvigionamento di Nèftali. 5Quando lo seppe, Baasa cessò di
fortificare Rama, desistette dalla sua impresa. 6Il re Asa convocò
tutti quelli di Giuda, che andarono a prendere le pietre e il legname con cui
Baasa stava fortificando Rama e con questo materiale egli fortificò Gheba e
Mizpà.
7In quel tempo il veggente Canàni si presentò ad Asa re di Giuda e
gli disse: "Poiché ti sei appoggiato al re di Aram e non al Signore tuo
Dio, l'esercito del re di Aram è sfuggito al tuo potere. 8Etiopi e
Libi non costituivano forse un grande esercito, con numerosissimi carri e
cavalli? Poiché ti appoggiasti al Signore, egli non li consegnò forse in tuo
potere? 9Difatti il Signore con gli occhi scruta tutta la terra per
mostrare la sua potenza a favore di chi si comporta con lui con cuore sincero.
Tu in ciò hai agito da stolto; per questo d'ora in poi avrai guerre". 10Asa
si sdegnò contro il veggente e lo mise in prigione, essendo adirato con lui per
tali parole. In quel tempo Asa oppresse anche parte del popolo.
11Ecco le gesta di Asa, le prime come le ultime, sono descritte nel
libro dei re di Giuda e di Israele.
12Nell'anno trentanovesimo del suo regno, Asa si ammalò gravemente
ai piedi. Neppure nell'infermità egli ricercò il Signore, ricorrendo solo ai
medici. 13Asa si addormentò con i suoi padri; morì nell'anno
quarantunesimo del suo regno. 14Lo seppellirono nel sepolcro che
egli si era scavato nella città di Davide. Lo stesero su un letto pieno di
aromi e profumi lavorati da un esperto di profumeria; ne bruciarono per lui una
quantità immensa.
1Al suo posto divenne re suo figlio Giòsafat, che si
fortificò contro Israele. 2Egli mise guarnigioni militari in tutte
le fortezze di Giuda; nominò governatori per le città di Giuda e per le città
di Èfraim occupate dal padre Asa.
3Il Signore fu con Giòsafat, perché egli seguì la primitiva condotta
di suo padre e non ricercò i Baal, 4ma piuttosto ricercò il Dio di
suo padre e ne seguì i comandi, senza imitare Israele. 5Il Signore
consolidò il regno nelle mani di Giòsafat e tutto Giuda gli portava offerte.
Egli ebbe ricchezze e gloria in quantità. 6Il suo cuore divenne
forte nel seguire il Signore; eliminò anche le alture e i pali sacri da Giuda.
7Nell'anno terzo del suo regno mandò i suoi ufficiali Ben-Cail,
Abdia, Zaccaria, Netaneèl e Michea a insegnare nelle città di Giuda. 8Con
essi c'erano i leviti Semaia, Natania, Zebadia, Asael, Semiraimot, Giònata,
Adonia e Tobia e i sacerdoti Elisama e Ioram. 9Insegnarono in Giuda;
avevano con sé il libro della legge del Signore e percorsero tutte le città di
Giuda, istruendo il popolo.
10Il terrore del Signore si diffuse per tutti i regni che
circondavano Giuda e così essi non fecero guerra a Giòsafat. 11Da
parte dei Filistei si portavano a Giòsafat tributi e argento in dono; anche gli
Arabi gli portavano bestiame minuto: settemilasettecento arieti e
settemilasettecento capri.
12Giòsafat cresceva sempre in potenza. Egli costruì in Giuda
castelli e città di approvvigionamento.
13Disponeva di molta manodopera nelle città di Giuda. In Gerusalemme
risiedevano i suoi guerrieri, uomini valorosi. 14Ecco il loro
censimento secondo i casati: per Giuda, capi di migliaia: Adna il capo, e con
lui trecentomila uomini valorosi. 15Alle sue dipendenze c'era il
comandante Giovanni e con lui duecentottantamila uomini. 16Alle sue
dipendenze c'era Amasia figlio di Zicrì, votato al Signore, e con lui
duecentomila uomini valorosi; 17per Beniamino, Eliada, uomo
valoroso, e con lui duecentomila armati di arco e di scudo. 18Alle
sue dipendenze c'era Iozabad e con lui centottantamila uomini in assetto di
guerra.
19Tutti costoro erano al servizio del re, oltre quelli che il re
aveva stabiliti nelle fortezze in tutto Giuda.
1Giòsafat, che aveva ricchezza e gloria in abbondanza,
si imparentò con Acab. 2Dopo alcuni anni scese da Acab in Samaria e
Acab uccise per lui e per la gente del suo seguito pecore e buoi in quantità e
lo persuase ad attaccare con lui Ramot di Gàlaad. 3Acab re di
Israele disse a Giòsafat re di Giuda: "Vuoi venire con me contro Ramot di
Gàlaad?". Gli rispose: "Conta su di me come su di te, sul mio popolo
come sul tuo; sarò con te in battaglia".
4Allora Giòsafat disse al re di Israele: "Consulta oggi stesso
l'oracolo del Signore". 5Il re di Israele radunò i profeti,
quattrocento circa, e domandò loro: "Devo marciare contro Ramot di Gàlaad
o devo rinunziarvi?". Gli risposero: "Attacca; Dio la metterà nelle
mani del re". 6Giòsafat disse: "Non c'è qui nessun profeta
del Signore da consultare?". 7Il re di Israele rispose a
Giòsafat: "Ci sarebbe un uomo con cui consultare il Signore, ma io lo
detesto perché non mi predice il bene ma sempre il male. Si tratta di Michea
figlio di Imla". Giòsafat disse: "Il re mio signore non parli
così". 8Il re di Israele, chiamato un consigliere, gli ordinò:
"Convoca subito Michea figlio di Imla!".
9Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda, seduti ognuno sul suo trono,
vestiti dei loro mantelli sedevano nell'aia di fronte alla porta di Samaria e
tutti i profeti predicevano davanti a loro. 10Sedecia, figlio di
Chenaana, che si era fatto corna di ferro, affermava: "Così dice il
Signore: Con queste cozzerai contro gli Aramei sino ad annientarli". 11Tutti
i profeti predicevano allo stesso modo: "Assali Ramot di Gàlaad, avrai
successo; il Signore la metterà nelle mani del re".
12Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse:
"Ecco le parole dei profeti sono concordi nel predire il successo del re;
ora la tua parola sia identica alle loro; predici il successo". 13Michea
rispose: "Per la vita del Signore, io annunzierò solo quanto mi dirà il
mio Dio". 14Si presentò al re, che gli domandò: "Michea,
dobbiamo marciare contro Ramot di Gàlaad oppure dobbiamo rinunziarvi?".
Quegli rispose: "Attaccatela, avrete successo; i suoi abitanti saranno
messi nelle vostre mani". 15Il re gli disse: "Quante volte
ti devo scongiurare di non dirmi altro che la verità in nome del Signore?".
16Allora egli disse:
"Ho visto tutti gli
Israeliti
vagare sui monti
come pecore senza pastore.
Il Signore dice: Non hanno padroni; ognuno torni a casa in pace!".
17Il re di Israele disse a Giòsafat: "Non te
l'avevo forse detto che non mi avrebbe predetto nulla di buono, ma solo il
male?".
18Michea disse: "Pertanto, ascoltate la parola del Signore. Io
ho visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito celeste stava alla sua
destra e alla sua sinistra. 19Il Signore domandò: Chi ingannerà Acab
re di Israele, perché marci contro Ramot di Gàlaad e vi perisca? Chi rispose in
un modo e chi in un altro. 20Si fece avanti uno spirito che -
presentatosi al Signore - disse: Io lo ingannerò. Il Signore gli domandò: Come?
21Rispose: Andrò e diventerò uno spirito di menzogna sulla bocca di
tutti i suoi profeti. Quegli disse: Lo ingannerai; certo riuscirai; va' e fa'
così. 22Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna
nella bocca di tutti questi tuoi profeti, ma il Signore a tuo riguardo
preannunzia una sciagura".
23Allora Sedecia figlio di Chenaana si avvicinò e percosse Michea
sulla guancia dicendo: "Per quale via lo spirito del Signore è passato da
me per venire a parlare in te?". 24Michea rispose: "Ecco
lo vedrai quando passerai di stanza in stanza per nasconderti". 25Il
re di Israele disse: "Prendete Michea e conducetelo ad Amon capo della
città e a Ioas figlio del re. 26Riferite loro: Il re ordina:
Mettetelo in prigione e mantenetelo con il minimo di pane e di acqua finché
tornerò in pace". 27Michea disse: "Se tu tornerai in pace,
il Signore non ha parlato per mezzo mio".
28Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda marciarono su Ramot di
Gàlaad. 29Il re di Israele disse a Giòsafat: "Io mi travestirò
per andare in battaglia. Tu resta con i tuoi abiti". Il re di Israele si
travestì ed entrarono in battaglia. 30Il re di Aram aveva ordinato
ai suoi capi dei carri: "Non combattete contro nessuno, piccolo o grande,
ma unicamente contro il re di Israele!". 31Quando i capi dei
carri videro Giòsafat dissero: "È il re di Israele!". Lo circondarono
per assalirlo; Giòsafat gridò e il Signore gli venne in aiuto e Dio li
allontanò dalla sua persona. 32Quando si accorsero che non era il re
di Israele, i capi dei carri si allontanarono da lui. 33Ma uno, teso
a caso l'arco, colpì il re di Israele fra le maglie dell'armatura e la corazza.
Il re disse al suo cocchiere: "Gira, portami fuori dalla mischia, perché
sono ferito". 34La battaglia infuriò per tutto quel giorno; il
re di Israele stette sul carro di fronte agli Aramei sino alla sera e morì al
tramonto del sole.
1Giòsafat, re di Giuda, tornò in pace a casa in
Gerusalemme.
2Il veggente Ieu, figlio di Canàni, gli andò incontro e disse a
Giòsafat: "Si doveva forse recare aiuto a un empio? Potevi dunque amare
coloro che odiano il Signore? Per questo lo sdegno del Signore è contro di te. 3Tuttavia
in te si sono trovate cose buone, perché hai bruciato i pali sacri nella
regione e hai rivolto il tuo cuore alla ricerca di Dio".
4Giòsafat, dopo un soggiorno in Gerusalemme, si recò di nuovo fra il
suo popolo da Bersabea alle montagne di Èfraim, riportandolo al Signore, Dio
dei loro padri. 5Egli stabilì giudici nella regione, in tutte le
fortezze di Giuda, città per città. 6Ai giudici egli raccomandò:
"Guardate a quello che fate, perché non giudicate per gli uomini, ma per
il Signore, il quale sarà con voi quando pronunzierete la sentenza. 7Ora
il timore del Signore sia con voi; nell'agire badate che nel Signore nostro Dio
non c'è nessuna iniquità; egli non ha preferenze personali né accetta
doni".
8Anche in Gerusalemme Giòsafat costituì alcuni leviti, sacerdoti e
capifamiglia di Israele, per dirimere le questioni degli abitanti di
Gerusalemme. 9Egli comandò loro: "Voi agirete nel timore del
Signore, con fedeltà e con cuore integro. 10Su ogni causa che vi
verrà presentata da parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città - si
tratti di omicidio o di una questione che riguarda la legge o un comando, gli
statuti o i decreti - istruiteli in modo che non si rendano colpevoli davanti
al Signore e il suo sdegno non si riversi su di voi e sui vostri fratelli.
Agite così e non diventerete colpevoli. 11Ecco Amaria sommo
sacerdote vi guiderà in ogni questione religiosa, mentre Zebadia figlio di
Ismaele, capo della casa di Giuda, vi guiderà in ogni questione che riguarda il
re; in qualità di scribi sono a vostra disposizioni i leviti. Coraggio,
mettetevi al lavoro. Il Signore sarà con il buono".
1In seguito i Moabiti e gli Ammoniti, aiutati dai
Meuniti, mossero guerra a Giòsafat. 2Andarono ad annunziare a
Giòsafat: "Una grande moltitudine è venuta contro di te da oltre il mare,
da Edom. Ecco sono in Cazezon-Tamàr, cioè in Engàddi". 3Nella
paura Giòsafat si rivolse al Signore; per questo indisse un digiuno per tutto
Giuda. 4Quelli di Giuda si radunarono per implorare aiuto dal
Signore; vennero da tutte le città di Giuda per implorare aiuto dal Signore.
5Giòsafat stette in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di
Gerusalemme nel tempio, di fronte al nuovo cortile. 6Egli disse:
"Signore, Dio dei nostri padri, non sei forse tu il Dio che è in cielo? Tu
domini su tutti i regni dei popoli. Nelle tue mani sono la forza e la potenza;
nessuno può opporsi a te. 7Non hai scacciato tu, nostro Dio, gli
abitanti di questa regione di fronte al tuo popolo Israele e non hai consegnato
il paese per sempre alla discendenza del tuo amico Abramo? 8Gli
Israeliti lo hanno abitato e vi hanno costruito un santuario al tuo nome
dicendo: 9Se ci piomberà addosso una sciagura, una spada punitrice,
una peste o una carestia, noi ci presenteremo a te in questo tempio, poiché il
tuo nome è in questo tempio, e grideremo a te dalla nostra sciagura e tu ci
ascolterai e ci aiuterai. 10Ora, ecco gli Ammoniti, i Moabiti e
quelli delle montagne di Seir, nelle cui terre non hai permesso agli Israeliti
di entrare, quando venivano dal paese d'Egitto, e perciò si sono tenuti lontani
da quelli e non li hanno distrutti, 11ecco, ora ci ricompensano
venendoci a scacciare dalla eredità che tu hai acquistata per noi. 12Dio
nostro, non ci vorrai rendere giustizia nei loro riguardi, poiché noi non
abbiamo la forza di opporci a una moltitudine così grande piombataci addosso?
Non sappiamo che cosa fare; perciò i nostri occhi sono rivolti a te".
13Tutti gli abitanti di Giuda stavano in piedi davanti al Signore,
con i loro bambini, le loro mogli e i loro figli. 14Allora lo
spirito del Signore, in mezzo all'assemblea, fu su Iacazièl, figlio di
Zaccaria, figlio di Benaià, figlio di Ieièl, figlio di Mattania, levita dei
figli di Asaf. 15Egli disse: "Porgete l'orecchio, voi tutti di
Giuda, abitanti di Gerusalemme e tu, re Giòsafat. Vi dice il Signore: Non
temete e non spaventatevi davanti a questa moltitudine immensa perché la guerra
non è diretta contro di voi, ma contro Dio. 16Domani, scendete
contro di loro; ecco, saliranno per la salita di Ziz. Voi li sorprenderete al
termine della valle di fronte al deserto di Ieruel. 17Non toccherà a
voi combattere in tale momento; fermatevi bene ordinati e vedrete la salvezza
che il Signore opererà per voi, o Giuda e Gerusalemme. Non temete e non
abbattetevi. Domani, uscite loro incontro; il Signore sarà con voi".
18Giòsafat si inginocchiò con la faccia a terra; tutto Giuda e gli
abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti al Signore per adorarlo. 19I
leviti, dei figli dei Keatiti e dei figli dei Korachiti, si alzarono a lodare
il Signore, Dio di Israele, a piena voce.
20La mattina dopo si alzarono presto e partirono per il deserto di
Tekòa. Mentre si muovevano, Giòsafat si fermò e disse: "Ascoltatemi, Giuda
e abitanti di Gerusalemme! Credete nel Signore vostro Dio e sarete saldi;
credete nei suoi profeti e riuscirete". 21Quindi, consigliatosi
con il popolo, mise i cantori del Signore, vestiti con paramenti sacri, davanti
agli uomini in armi, perché lodassero il Signore dicendo:
Lodate il Signore,
perché la sua grazia dura sempre.
22Appena cominciarono i loro canti di esultanza e di
lode, il Signore tese un agguato contro gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle
montagne di Seir, venuti contro Giuda e furono sconfitti. 23Gli
Ammoniti e i Moabiti insorsero contro gli abitanti delle montagne di Seir per
votarli allo sterminio e distruggerli. Quando ebbero finito con gli abitanti
delle montagne di Seir, contribuirono a distruggersi a vicenda.
24Quando quelli di Giuda raggiunsero la collina da dove si vedeva il
deserto, si voltarono verso la moltitudine, ed ecco non c'erano che cadaveri
gettati per terra, senza alcun superstite. 25Giòsafat e la sua gente
andarono a raccogliere la loro preda. Vi trovarono in abbondanza bestiame,
ricchezze, vesti e oggetti preziosi. Ne presero più di quanto ne potessero
portare. Passarono tre giorni a raccogliere il bottino, perché esso era molto
abbondante. 26Il quarto giorno si radunarono nella valle di Beracà;
poiché là benedissero il Signore, chiamarono quel luogo valle della
Benedizione, nome ancora in uso. 27Quindi tutto Giuda e tutti quelli
di Gerusalemme, con Giòsafat alla testa, partirono per tornare in Gerusalemme,
pieni di gioia perché il Signore li aveva riempiti di letizia a spese dei loro
nemici. 28Entrarono in Gerusalemme diretti al tempio, fra suoni di
arpe, di cetre e di trombe. 29Quando si seppe che il Signore aveva
combattuto contro i nemici di Israele, il terrore di Dio si diffuse su tutti i
regni dei vari paesi. 30Il regno di Giòsafat fu tranquillo; Dio gli
aveva concesso la pace su tutte le frontiere.
31Giòsafat regnò su Giuda. Aveva trentacinque anni quando divenne
re; regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba figlia
di Silchi. 32Seguì la strada di suo padre, senza allontanarsi, per
fare ciò che è retto agli occhi del Signore. 33Ma non scomparvero le
alture; il popolo non aveva ancora rafforzato il cuore nella ricerca del Dio
dei suoi padri.
34Le altre gesta di Giòsafat, le prime come le ultime, ecco sono
descritte negli atti di Ieu, figlio di Canàni, inseriti nel libro dei re di
Israele.
35In seguito Giòsafat, re di Giuda, si alleò con Acazia re di
Israele che agiva con empietà. 36Egli si associò a lui per costruire
navi capaci di raggiungere Tarsis. Allestirono le navi in Ezion-Ghèber. 37Ma
Elièzer figlio di Dodava, di Maresa, predisse contro Giòsafat: "Perché ti
sei alleato con Acazia, il Signore ha aperto una breccia nei tuoi lavori".
Le navi si sfasciarono e non poterono salpare per Tarsis.
1Giòsafat si addormentò con i suoi padri e fu sepolto
con loro nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Ioram.
2I suoi fratelli, figli di Giòsafat, erano Azaria, Iechièl,
Zaccaria, Azariau, Michele e Sefatia; tutti costoro erano figli di Giòsafat re
di Israele. 3Il padre aveva dato loro ricchi doni: argento, oro e
oggetti preziosi insieme con fortezze in Giuda; il regno però l'aveva assegnato
a Ioram, perché era il primogenito.
4Ioram prese in possesso il regno di suo padre e quando si fu
rafforzato, uccise di spada tutti i suoi fratelli e, con loro, anche alcuni
ufficiali di Israele. 5Quando divenne re, Ioram aveva trentadue
anni; regnò in Gerusalemme otto anni. 6Seguì la strada dei re di
Israele, come aveva fatto la casa di Acab, perché sua moglie era figlia di
Acab. Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, 7ma il
Signore non volle distruggere la casa di Davide a causa dell'alleanza che aveva
conclusa con Davide e della promessa fattagli di lasciargli sempre una lampada,
per lui e per i suoi figli.
8Durante il suo regno Edom si ribellò a Giuda e si elesse un re. 9Ioram
con i suoi ufficiali e con tutti i carri passò la frontiera e, assalendoli di
notte, sconfisse gli Idumei che l'avevano accerchiato, insieme con gli
ufficiali dei suoi carri. 10Ma Edom, ribellatosi a Giuda, ancora
oggi è indipendente. In quel tempo anche Libna si ribellò al suo dominio,
perché Ioram aveva abbandonato il Signore, Dio dei suoi padri. 11Egli
inoltre eresse alture nelle città di Giuda, spinse alla idolatria gli abitanti
di Gerusalemme e fece traviare Giuda.
12Gli giunse da parte del profeta Elia uno scritto che diceva:
"Dice il Signore, Dio di Davide tuo padre: Perché non hai seguito la
condotta di Giòsafat tuo padre, né la condotta di Asa re di Giuda, 13ma
hai seguito piuttosto la condotta dei re di Israele, hai spinto alla idolatria
Giuda e gli abitanti di Gerusalemme, come ha fatto la casa di Acab, e inoltre
hai ucciso i tuoi fratelli, cioè la famiglia di tuo padre, uomini migliori di
te, 14ecco, il Signore farà cadere un grave disastro sul tuo popolo,
sui tuoi figli, sulle tue mogli e su tutti i tuoi beni. 15Tu
soffrirai gravi malattie, una malattia intestinale tale che per essa le tue
viscere ti usciranno nel giro di due anni".
16Il Signore risvegliò contro Ioram l'ostilità dei Filistei e degli
Arabi che abitano al fianco degli Etiopi. 17Costoro attaccarono
Giuda, vi penetrarono e razziarono tutti i beni della reggia, asportando anche
i figli e le mogli del re. Non gli rimase nessun figlio, se non Ioacaz il più
piccolo. 18Dopo tutto questo, il Signore lo colpì con una malattia
intestinale inguaribile. 19Andò avanti per più di un anno; verso la
fine del secondo anno, gli uscirono le viscere per la gravità della malattia e
così morì fra dolori atroci. E per lui il popolo non bruciò aromi, come si
erano bruciati per i suoi padri.
20Quando divenne re, egli aveva trentadue anni; regnò otto anni in
Gerusalemme. Se ne andò senza lasciare rimpianti; lo seppellirono nella città
di Davide, ma non nei sepolcri dei re.
1Gli abitanti di Gerusalemme proclamarono re al suo
posto Acazia, il minore dei figli, perché tutti quelli più anziani erano stati
uccisi dalla banda che era penetrata con gli Arabi nell'accampamento. Così
divenne re Acazia figlio di Ioram, re di Giuda. 2Quando divenne re,
Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava
Atalia ed era figlia di Omri. 3Anch'egli imitò la condotta della
casa di Acab, perché sua madre lo consigliava ad agire da empio. 4Fece
ciò che è male agli occhi del Signore, come facevano quelli della famiglia di
Acab, perché dopo la morte di suo padre costoro, per sua rovina, erano i suoi
consiglieri. 5Su consiglio di costoro entrò anche in guerra con
Ioram figlio di Acab, re di Israele e contro Cazaèl re di Aram, in Ramot di
Gàlaad. Gli Aramei ferirono Ioram, 6che tornò a curarsi in Izreèl
per le ferite ricevute in Ramot di Gàlaad mentre combatteva con Cazaèl re di
Aram. Acazia figlio di Ioram, re di Giuda, scese per visitare Ioram figlio di
Acab, in Izreèl perché costui era malato. 7Fu volontà di Dio che
Acazia, per sua rovina, andasse da Ioram. Difatti, quando giunse, uscì con
Ioram incontro a Ieu figlio di Nimsi, che il Signore aveva consacrato perché
distruggesse la casa di Acab. 8Mentre faceva giustizia della casa di
Acab, Ieu trovò i capi di Giuda e i nipoti di Acazia, suoi servi, e li uccise. 9Egli
fece ricercare Acazia e lo catturarono mentre era nascosto in Samaria; lo
condussero da Ieu, che lo uccise. Ma lo seppellirono, perché dicevano: "È
figlio di Giòsafat, che ha ricercato il Signore con tutto il cuore".
Nella casa di Acazia nessuno era in grado di regnare.
10Atalia, madre di Acazia, visto che era morto il figlio, si propose
di sterminare tutta la discendenza regale della casa di Giuda. 11Ma
Iosabeat figlia del re, prese Ioas figlio di Acazia, e lo nascose, togliendolo
dal gruppo dei figli del re destinati alla morte. Essa lo introdusse insieme
con la nutrice in una camera da letto e così Iosabeat, figlia del re Ioram e
moglie del sacerdote Ioiadà - era anche sorella di Acazia - sottrasse Ioas ad
Atalia, che perciò non lo mise a morte. 12Egli rimase nascosto
presso di lei nel tempio di Dio per sei anni; intanto Atalia regnava sul paese.
1Nell'anno settimo Ioiadà, sentendosi sicuro, prese i
capi di centurie, cioè Azaria, figlio di Ierocam, Ismaele figlio di Giovanni,
Azaria figlio di Obed, Maaseia figlio di Adaia, ed Elisafàt figlio di Zicrì, e
concluse un'alleanza con loro. 2Percorsero Giuda e radunarono i
leviti da tutte le città di Giuda e i capi dei casati di Israele; essi vennero
in Gerusalemme. 3Tutta l'assemblea concluse un'alleanza con il re
nel tempio di Dio. Ioiadà disse loro: "Ecco il figlio del re. Deve regnare
come ha promesso il Signore ai figli di Davide. 4Questo è ciò che dovrete
fare: un terzo fra quelli di voi che prendono servizio il sabato, sacerdoti e
leviti, monterà la guardia alle porte; 5un altro terzo starà nella
reggia e un terzo alla porta di Iesod, mentre tutto il popolo starà nei cortili
del tempio. 6Nessuno entri nel tempio, se non i sacerdoti e i leviti
di servizio; costoro vi entreranno, perché essi sono santificati; tutto il
popolo osserverà l'ordine del Signore. 7I leviti circonderanno il
re, ognuno con l'arma in pugno; chiunque tenti di entrare nel tempio sia messo
a morte. Essi staranno vicino al re seguendolo in ogni movimento".
8I leviti e tutti quelli di Giuda fecero quanto aveva comandato il
sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio
di sabato come quelli che smontavano di sabato, perché il sacerdote Ioiadà non
aveva licenziato le classi uscenti. 9Il sacerdote Ioiadà diede ai
capi delle centurie lance, scudi grandi e piccoli, già appartenenti al re
Davide e allora depositati nel tempio di Dio. 10Mise tutto il
popolo, ognuno con l'arma in pugno, nel lato meridionale e nel lato
settentrionale del tempio, lungo l'altare e l'edificio, in modo da circondare
il re. 11Si fece uscire il figlio del re e gli si impose il diadema
con le insegne. Lo si proclamò re; Ioiadà e i suoi figli lo unsero e poi
gridarono: "Viva il re!".
12Quando sentì le grida del popolo che acclamando correva verso il
re, Atalia si presentò al popolo nel tempio. 13Guardò ed ecco, il re
stava sul suo seggio all'ingresso; gli ufficiali e i trombettieri circondavano
il re; tutto il popolo del paese gioiva a suon di trombe; i cantori, con gli
strumenti musicali, intonavano i canti di lode. Atalia si strappò le vesti e
gridò: "Tradimento, tradimento!".
14Il sacerdote Ioiadà ordinò ai capi delle centurie, che comandavano
la truppa: "Fatela uscire attraverso le file! Chi la segue sia ucciso di
spada". Infatti il sacerdote aveva detto: "Non uccidetela nel
tempio". 15Le aprirono un passaggio con le mani; essa raggiunse
la reggia per l'ingresso della porta dei Cavalli e là essi l'uccisero.
16Ioiadà concluse un'alleanza tra sé, il popolo tutto e il re, che
il popolo fosse cioè il popolo del Signore. 17Tutti andarono nel
tempio di Baal e lo demolirono; fecero a pezzi i suoi altari e le sue statue e
uccisero Mattan, sacerdote di Baal, davanti agli altari.
18Ioiadà affidò la sorveglianza del tempio ai sacerdoti e ai leviti,
che Davide aveva divisi in classi per il tempio, perché offrissero olocausti al
Signore, come sta scritto nella legge di Mosè, fra gioia e canti, secondo le
disposizioni di Davide. 19Stabilì i portieri alle porte del tempio
perché non vi entrasse alcun immondo per nessun motivo. 20Prese i
capi di centinaia, i notabili e quanti avevano autorità in mezzo al popolo del
paese e fece scendere il re dal tempio. Attraverso la porta Superiore lo
condussero nella reggia e lo fecero sedere sul trono regale. 21Tutto
il popolo fu in festa e la città restò tranquilla benché Atalia fosse stata
uccisa a fil di spada.
1Quando Ioas divenne re aveva sette anni; regnò quarant'anni
in Gerusalemme. Sua madre, di Bersabea, si chiamava Sibia. 2Ioas
fece ciò che è retto agli occhi del Signore finché visse il sacerdote Ioiadà.
3Ioiadà gli diede due mogli ed egli generò figli e figlie.
4In seguito, Ioas decise di restaurare il tempio. 5Radunò
i sacerdoti e i leviti e disse loro: "Andate nelle città di Giuda e
raccogliete ogni anno da tutti gli Israeliti denaro per restaurare il tempio
del vostro Dio. Cercate di sollecitare il lavoro". Ma i leviti non
mostrarono nessuna fretta. 6Allora il re convocò Ioiadà loro capo e
gli disse: "Perché non hai richiesto dai leviti che portassero da Giuda e
da Gerusalemme la tassa prescritta da Mosè servo del Signore e fissata
dall'assemblea di Israele per la tenda della testimonianza? 7L'empia
Atalia, infatti, e i suoi adepti hanno dilapidato il tempio di Dio; perfino
tutte le cose consacrate del tempio hanno adoperato per i Baal".
8Per ordine del re fecero una cassa, che posero davanti alla porta
del tempio. 9Quindi fecero un proclama in Giuda e in Gerusalemme
perché si portasse al Signore la tassa imposta da Mosè servo di Dio a Israele
nel deserto. 10Tutti i capi e tutto il popolo si rallegrarono e
portarono il denaro che misero nella cassa fino a riempirla. 11Quando
la cassa veniva portata per l'ispezione reale affidata ai leviti ed essi
vedevano che c'era molto denaro, allora veniva lo scriba del re e l'ispettore
nominato dal sommo sacerdote, vuotavano la cassa, quindi la prendevano e la
ricollocavano al suo posto. Facevano così ogni giorno e così misero insieme
molto denaro. 12Il re e Ioiadà lo diedero ai dirigenti dei lavori
addetti al tempio ed essi impegnarono scalpellini e falegnami per le
riparazioni del tempio; anche lavoratori del ferro e del bronzo si misero al
lavoro per riparare il tempio. 13I dirigenti dei lavori si
mostrarono molto attivi; per la loro opera le riparazioni progredirono; essi
riportarono il tempio di Dio allo stato di una volta e lo consolidarono. 14Quando
ebbero finito, portarono davanti al re e a Ioiadà il resto del denaro e con
esso fecero arredi per il tempio: vasi per il servizio liturgico e per gli
olocausti, coppe e altri oggetti d'oro e d'argento.
Finché visse Ioiadà, si offrirono sempre olocausti nel tempio. 15Ma
Ioiadà, divenuto vecchio e sazio di anni, morì a centotrenta anni. 16Lo
seppellirono nella città di Davide con i re, perché aveva agito bene in Israele
per il servizio del Signore e per il suo tempio.
17Dopo la morte di Ioiadà, i capi di Giuda andarono a prostrarsi
davanti al re, che allora diede loro ascolto. 18Costoro trascurarono
il tempio del Signore Dio dei loro padri, per venerare i pali sacri e gli
idoli. Per questa loro colpa si scatenò l'ira di Dio su Giuda e su Gerusalemme.
19Il Signore mandò loro profeti perché li facessero ritornare a lui.
Essi comunicarono loro il proprio messaggio, ma non furono ascoltati. 20Allora
lo spirito di Dio investì Zaccaria, figlio del sacerdote Ioiadà, che si alzò in
mezzo al popolo e disse: "Dice Dio: perché trasgredite i comandi del
Signore? Per questo non avete successo; poiché avete abbandonato il Signore,
anch'egli vi abbandona". 21Ma congiurarono contro di lui e per
ordine del re lo lapidarono nel cortile del tempio. 22Il re Ioas non
si ricordò del favore fattogli da Ioiadà padre di Zaccaria, ma ne uccise il
figlio, che morendo disse: "Il Signore lo veda e ne chieda conto!".
23All'inizio dell'anno successivo, marciò contro Ioas l'esercito
degli Aramei. Essi vennero in Giuda e in Gerusalemme, sterminarono fra il
popolo tutti i capi e inviarono l'intero bottino al re di Damasco. 24L'esercito
degli Aramei era venuto con pochi uomini, ma il Signore mise nelle loro mani un
grande esercito, perché essi avevano abbandonato il Signore Dio dei loro padri.
Gli Aramei fecero giustizia di Ioas. 25Quando furono partiti,
lasciandolo gravemente malato, i suoi ministri ordirono una congiura contro di
lui per vendicare il figlio del sacerdote Ioiadà e lo uccisero nel suo letto.
Così egli morì e lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei
re.
26Questi furono i congiurati contro di lui: Zabàd figlio di Simeat,
l'Ammonita, e Iozabàd figlio di Simrit, il Moabita.
27Quanto riguarda i suoi figli, la quantità dei tributi da lui
riscossi, il restauro del tempio di Dio, ecco tali cose sono descritte nella
memoria del libro dei re. Al suo posto divenne re suo figlio Amazia.
1Quando divenne re, Amazia aveva venticinque anni;
regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava
Ioaddan. 2Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, ma non
con cuore perfetto. 3Quando il regno si fu rafforzato nelle sue
mani, egli uccise gli ufficiali che avevano assassinato il re suo padre. 4Ma
non uccise i loro figli, perché sta scritto nel libro della legge di Mosè il
comando del Signore: "I padri non moriranno per i figli, né i figli per i
padri, ma ognuno morirà per il suo peccato".
5Amazia riunì quelli di Giuda e li distribuì, secondo i casati,
sotto capi di migliaia e sotto capi di centinaia, per tutto Giuda e Beniamino.
Fece un censimento di tutti gli abitanti dai vent'anni in su e trovò che
c'erano trecentomila uomini atti alla guerra, armati di lancia e di scudo. 6Egli
assoldò da Israele centomila uomini valorosi per cento talenti d'argento.
7Gli si presentò un uomo di Dio che gli disse: "O re, non si
unisca a te l'esercito di Israele, perché il Signore non è con Israele, né con
alcuno dei figli di Èfraim. 8Ma se tu vuoi marciare con loro, fa'
pure. Raffòrzati pure per la battaglia; Dio ti farà stramazzare davanti al
nemico, poiché Dio ha la forza per aiutare e per abbattere". 9Amazia
rispose all'uomo di Dio: "Che ne sarà dei cento talenti che ho dato per la
schiera di Israele?". L'uomo di Dio rispose: "Il Signore può darti
molto più di questo". 10Amazia congedò la schiera venuta a lui
da Èfraim perché se ne tornasse a casa; ma la loro ira divampò contro Giuda;
tornarono a casa loro pieni di sdegno.
11Amazia, fattosi animo, andò a capo del suo esercito nella Valle
del sale, ove sconfisse diecimila figli di Seir. 12Quelli di Giuda
ne catturarono diecimila vivi e, condottili sulla cima della Roccia, li
precipitarono giù; tutti si sfracellarono. 13I componenti della
schiera, che Amazia aveva congedato perché non andassero con lui, assalirono le
città di Giuda, da Samaria a Bet-Coròn, uccidendo in esse tremila persone e
facendo un immenso bottino.
14Tornato dalla vittoria sugli Idumei, Amazia fece portare le
divinità dei figli di Seir e le costituì suoi dèi e si prostrò davanti a loro e
offrì loro incenso. 15Perciò l'ira del Signore divampò contro
Amazia; gli mandò un profeta che gli disse: "Perché ti sei rivolto a dèi
che non sono stati capace di liberare il loro popolo dalla tua mano?". 16Mentre
costui lo apostrofava, il re lo interruppe: "Forse ti abbiamo costituito
consigliere del re? Smettila! Perché vuoi farti uccidere?". Il profeta
cessò, ma disse: "Vedo che Dio ha deciso di distruggerti, perché hai fatto
una cosa simile e non hai dato retta al mio consiglio".
17Consigliatosi, Amazia re di Giuda mandò a dire a Ioas figlio di
Ioacaz, figlio di Ieu, re di Israele: "Su, misuriamoci in guerra!". 18Ioas
re di Israele fece rispondere ad Amazia re di Giuda: "Il cardo del Libano
mandò a dire al cedro del Libano: Da' in moglie tua figlia a mio figlio. Ma una
bestia selvatica del Libano passò e calpestò il cardo. 19Tu ripeti:
Ecco ho sconfitto Edom! E il tuo cuore si è inorgoglito esaltandosi. Ma
stattene a casa! Perché provocare una calamità e precipitare tu e Giuda con
te?".
20Ma Amazia non diede ascolto. Era volontà di Dio che fossero
consegnati nelle mani del nemico, perché si erano rivolti agli dèi di Edom. 21Allora
si mosse Ioas re di Israele; si sfidarono a battaglia, lui e Amazia re di
Giuda, in Bet-Sèmes che appartiene a Giuda. 22Giuda fu sconfitto di
fronte a Israele e ognuno fuggì nella sua tenda. 23Ioas re di Israele
in Bet-Sèmes fece prigioniero Amazia re di Giuda, figlio di Ioas, figlio di
Ioacaz. Condottolo in Gerusalemme, demolì una parte delle mura cittadine, dalla
porta di Èfraim fino alla porta dell'Angolo, per quattrocento cubiti. 24Prese
tutto l'oro, l'argento e tutti gli oggetti trovati nel tempio di Dio, che erano
affidati a Obed-Èdom, i tesori della reggia e alcuni ostaggi e poi tornò a
Samaria.
25Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, visse ancora quindici anni
dopo la morte di Ioas figlio di Ioacaz, re di Israele. 26Le altre
gesta di Amazia, le prime come le ultime, sono descritte nel libro dei re di
Giuda e di Israele.
27Dopo che Amazia si fu allontanato dal Signore, fu ordita una
congiura contro di lui in Gerusalemme. Egli fuggì in Lachis, ma lo fecero inseguire
fino a Lachis e là l'uccisero. 28Lo caricarono su cavalli e lo
seppellirono con i suoi padri nella città di Davide.
1Tutto il popolo di Giuda prese Ozia che aveva sedici
anni e lo proclamò re al posto del padre Amazia. 2Egli ricostruì
Elat e la ricondusse sotto il dominio di Giuda, dopo che il re si era
addormentato con i suoi padri.
3Ozia aveva sedici anni quando divenne re; regnò cinquantadue anni
in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Iecolia. 4Egli
fece ciò che è retto agli occhi del Signore come aveva fatto Amazia suo padre. 5Egli
ricercò Dio finché visse Zaccaria, che l'aveva istruito nel timore di Dio, e
finché egli ricercò il Signore, Dio lo fece prosperare.
6Uscito in guerra contro i Filistei, smantellò le mura di Gat, di Iabne
e di Asdòd; costruì piazzeforti nel territorio di Asdòd e in quello dei
Filistei. 7Dio lo aiutò contro i Filistei, contro gli Arabi abitanti
in Gur-Baal e contro i Meuniti. 8Gli Ammoniti pagavano un tributo a
Ozia, la cui fama giunse sino alla frontiera egiziana, perché egli era divenuto
molto potente.
9Ozia costruì torri in Gerusalemme alla porta dell'Angolo e alla
porta della Valle e sul Cantone e le fortificò. 10Costruì anche
torri nella steppa e scavò molte cisterne perché possedeva numeroso bestiame
nella pianura e nell'altipiano; aveva campagnoli e vignaioli sui monti e sulle
colline, perché egli amava l'agricoltura.
11Ozia possedeva un esercito agguerrito e pronto per combattere,
diviso in schiere, registrate sotto la sorveglianze dello scriba Ieiel e di
Maaseia, commissario agli ordini di Anania, uno degli ufficiali del re. 12Tutti
i capi dei casati di quei prodi ammontavano a duemilaseicento. 13Da
loro dipendeva un esercito di trecentosettemilacinquecento guerrieri di grande
valore, pronti per aiutare il re contro il nemico. 14A loro, cioè a
tutto l'esercito, Ozia fornì scudi e lance, elmi, corazze, archi e pietre per
le fionde. 15In Gerusalemme aveva fatto costruire macchine,
inventate da un esperto, che collocò sulle torri e sugli angoli per scagliare
frecce e grandi pietre. La fama di Ozia giunse in regioni lontane; divenne
potente perché fu molto assistito.
16Ma in seguito a tanta potenza si insuperbì il suo cuore fino a
rovinarsi. Difatti si mostrò infedele al Signore suo Dio. Penetrò nel tempio
per bruciare incenso sull'altare. 17Dietro a lui entrò il sacerdote
Azaria con ottanta sacerdoti del Signore, uomini virtuosi. 18Questi
si opposero al re Ozia, dicendogli: "Non tocca a te, Ozia, offrire
l'incenso, ma ai sacerdoti figli di Aronne che sono stati consacrati per
offrire l'incenso. Esci dal santuario, perché hai commesso un'infrazione alla
legge. Non hai diritto alla gloria che viene dal Signore Dio". 19Ozia,
che teneva in mano il braciere per offrire l'incenso, si adirò. Mentre sfogava
la sua collera contro i sacerdoti, gli spuntò la lebbra sulla fronte davanti ai
sacerdoti nel tempio presso l'altare dell'incenso. 20Azaria sommo
sacerdote, e tutti i sacerdoti si voltarono verso di lui, che apparve con la
lebbra sulla fronte. Lo fecero uscire in fretta di lì; anch'egli si precipitò
per uscire, poiché il Signore l'aveva colpito. 21Il re Ozia rimase
lebbroso fino al giorno della morte. Egli abitò in una casa di isolamento, come
lebbroso, escluso dal tempio. Suo figlio Iotam dirigeva la reggia e governava
il popolo del paese.
22Le altre gesta di Ozia, le prime come le ultime, le ha descritte
il profeta Isaia, figlio di Amoz. 23Ozia si addormentò con i suoi
padri con i quali fu sepolto nel campo presso le tombe reali, perché si diceva:
"È un lebbroso". Al suo posto divenne re suo figlio Iotam.
1Quando Iotam divenne re, aveva venticinque anni; regnò
sedici anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusa figlia di Zadòk. 2Egli
fece ciò che è retto agli occhi del Signore come agì Ozia suo padre, ma non
entrò nel tempio e il popolo continuava a pervertirsi. 3Egli
restaurò la porta Superiore del tempio; lavorò molto anche per le mura
dell'Ofel. 4Ricostruì città sulle montagne di Giuda; costruì
castelli e torri nelle zone boscose. 5Attaccò il re degli Ammoniti,
vincendolo. Gli Ammoniti gli diedero in quell'anno - e anche nel secondo e
terzo anno - cento talenti d'argento, diecimila kor di grano e
altrettanti di orzo; questo gli consegnarono gli Ammoniti. 6Iotam
divenne potente, perché aveva sempre camminato davanti al Signore suo Dio.
7Le altre gesta di Iotam, tutte le sue guerre e la sua condotta,
ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda. 8Quando
divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. 9Iotam
si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo
posto divenne re suo figlio Acaz.
1Quando Acaz divenne re, aveva vent'anni; regnò sedici
anni in Gerusalemme. Non fece ciò che è retto agli occhi del Signore, come
Davide suo antenato. 2Seguì le strade dei re di Israele; fece
perfino fondere statue per i Baal. 3Egli bruciò incenso nella valle
di Ben-Hinnòn; bruciò i suoi figli nel fuoco, imitando gli abomini delle
popolazioni che il Signore aveva scacciate davanti agli Israeliti. 4Sacrificava
e bruciava incenso sulle alture, sui colli e sotto ogni albero verde.
5Ma il Signore suo Dio lo mise nelle mani del re degli Aramei, i
quali lo vinsero e gli presero un gran numero di prigionieri, che condussero in
Damasco. Fu consegnato anche nelle mani del re di Israele, che gli aveva
inflitto una grande sconfitta. 6Pekach, figlio di Romelia, in un
giorno uccise centomila uomini in Giuda, tutti uomini valorosi, perché avevano
abbandonato il Signore Dio dei loro padri. 7Zicri, un eroe di
Èfraim, uccise Maaseia figlio del re e Azrikam maggiordomo, ed Elkana
luogotenente del re. 8Gli Israeliti condussero in prigionia, bottino
preso ai propri fratelli, duecentomila persone fra donne, figli e figlie; essi
raccolsero anche una preda abbondante che portarono in Samaria.
9C'era là un profeta del Signore, di nome Oded. Costui uscì incontro
all'esercito che giungeva in Samaria e disse: "Ecco, a causa dello sdegno
contro Giuda, il Signore, Dio dei vostri padri, li ha messi nelle vostre mani;
ma voi li avete massacrati con un furore tale che è giunto fino al cielo. 10Ora
voi dite di soggiogare, come vostri schiavi e schiave, gli abitanti di Giuda e
di Gerusalemme. Ma non siete anche voi colpevoli nei confronti del Signore
vostro Dio? 11Ora ascoltatemi e rimandate i prigionieri, che avete
catturati in mezzo ai vostri fratelli, perché altrimenti l'ira ardente del
Signore ricadrà su di voi".
12Alcuni capi tra gli efraimiti, cioè Azaria figlio di Giovanni,
Berechia figlio di Mesillemòt, Ezechia figlio di Sallùm, e Amasa figlio di
Caldài si alzarono contro quanti tornavano dalla guerra, 13dicendo
loro: "Non portate qui i prigionieri, perché su di noi pesa già una colpa
nei riguardi del Signore. Voi intendete aumentare il numero dei nostri peccati
e delle nostre colpe, mentre la nostra colpa è già grande e su Israele incombe
un'ira ardente".
14I soldati allora rilasciarono i prigionieri e la preda davanti ai
capi e a tutta l'assemblea. 15Alcuni uomini, designati per nome, si
misero a rifocillare i prigionieri; quanti erano nudi li rivestirono e li
calzarono con capi di vestiario presi dal bottino; diedero loro da mangiare e
da bere, li medicarono con unzioni; quindi, trasportando su asini gli inabili a
marciare, li condussero in Gèrico, città delle palme, presso i loro fratelli.
Poi tornarono in Samaria.
16In quel tempo il re Acaz mandò a chiedere aiuto al re di Assiria. 17Gli
Idumei erano venuti ancora una volta e avevano sconfitto Giuda e fatto
prigionieri. 18Anche i Filistei si erano sparsi per le città della
Sefela e del Negheb di Giuda, occupando Bet-Sèmes, Aialon, Ghederot, Soco con
le dipendenze, Timna con le dipendenze e Ghimzo con le dipendenze, vi si erano
insediati. 19Poiché il Signore aveva umiliato Giuda a causa di Acaz
re di Giuda, che aveva fomentato l'immoralità in Giuda ed era stato infedele al
Signore.
20Anche Tiglat-Pilèzer, re d'Assiria, venne contro di lui e lo
oppresse anziché aiutarlo. 21Acaz spogliò il tempio, il palazzo del
re e dei principi e consegnò tutto all'Assiria, ma non ne ricevette alcun
aiuto.
22Anche quando si trovava alle strette, questo re Acaz continuava a
essere infedele al Signore. 23Sacrificò agli dèi di Damasco, che lo
avevano sconfitto, dicendo: "Poiché gli dèi dei re di Aram aiutano i loro
fedeli, io sacrificherò loro ed essi mi aiuteranno". In realtà, essi
provocarono la sua caduta e quella di tutto Israele. 24Acaz radunò
gli arredi del tempio e li fece a pezzi; chiuse le porte del tempio, mentre
eresse altari in tutti i crocicchi di Gerusalemme. 25In tutte le
città di Giuda eresse alture per bruciare incenso ad altri dèi, provocando così
lo sdegno del Signore Dio dei suoi padri.
26Le altre gesta di lui e tutte le sue azioni, le prime come le
ultime, ecco, sono descritte nel libro dei re di Giuda e di Israele. 27Acaz
si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono in città, in Gerusalemme, ma
non lo collocarono nei sepolcri dei re di Israele. Al suo posto divenne re suo
figlio Ezechia.
1Ezechia divenne re a venticinque anni; regnò ventinove
anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abia, figlia di Zaccaria. 2Egli
fece ciò che è retto agli occhi del Signore come aveva fatto Davide suo
antenato.
3Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, aprì le porte del
tempio e le restaurò. 4Fece venire i sacerdoti e i leviti, ai quali,
dopo averli radunati nella piazza d'oriente, 5disse:
"Ascoltatemi, leviti! Ora purificatevi e poi purificate il tempio del
Signore Dio dei vostri padri, e portate fuori l'impurità dal santuario. 6I
nostri padri sono stati infedeli e hanno commesso ciò che è male agli occhi del
Signore nostro Dio, che essi avevano abbandonato, distogliendo lo sguardo dalla
dimora del Signore e voltandole le spalle. 7Han chiuso perfino le
porte del vestibolo, spento le lampade, non hanno offerto più incenso né
olocausti nel santuario al Dio di Israele. 8Perciò l'ira del Signore
si è riversata su Giuda e su Gerusalemme ed egli ha reso gli abitanti oggetto
di terrore, di stupore e di scherno, come potete constatare con i vostri occhi.
9Ora ecco, i nostri padri sono caduti di spada; i nostri figli, le
nostre figlie e le nostre mogli sono andati per questo in prigionia. 10Ora
io ho deciso di concludere un'alleanza con il Signore, Dio di Israele, perché
si allontani da noi la sua ira ardente. 11Figli miei, non siate
negligenti perché il Signore ha scelto voi per stare alla sua presenza, per
servirlo, per essere suoi ministri e per offrirgli incenso".
12Si alzarono allora i leviti Macat figlio di Amasai, Gioele figlio
di Azaria, dei Keatiti; dei figli di Merari: Kis figlio di Abdi, e Azaria figlio
di Ieallelel; dei Ghersoniti: Ioach figlio di Zimma, ed Eden figlio di Ioach; 13dei
figli di Elizafan, Simri e Ieiel; dei figli di Asaf, Zaccaria e Mattania; 14dei
figli di Eman, Iechièl e Simei; dei figli di Idutun, Semaia e Uzziel. 15Essi
riunirono i fratelli e si purificarono; quindi entrarono, secondo il comando
del re e le prescrizioni del Signore, per purificare il tempio. 16I
sacerdoti entrarono nell'interno del tempio per purificarlo; portarono fuori,
nel cortile del tempio, ogni immondezza trovata nella navata. I leviti
l'ammucchiarono per portarla fuori nel torrente Cedron. 17Il primo
mese cominciarono la purificazione; nel giorno ottavo del mese entrarono nel
vestibolo del Signore, purificarono il tempio in otto giorni; finirono il
sedici del primo mese.
18Quindi entrarono negli appartamenti reali di Ezechia e gli
dissero: "Abbiamo purificato il tempio, l'altare degli olocausti con tutti
gli accessori e la tavola dei pani dell'offerta con tutti gli accessori. 19Abbiamo
rinnovato e consacrato tutti gli oggetti che il re Acaz con empietà aveva messo
da parte durante il suo regno. Ecco stanno davanti all'altare del
Signore". 20Allora il re Ezechia, alzatosi subito, riunì i capi
della città e salì al tempio. 21Portarono sette giovenchi, sette arieti,
sette agnelli e sette capri per offrirli in sacrificio espiatorio per la casa
reale, per il santuario e per Giuda. Il re ordinò ai sacerdoti, figli di
Aronne, di offrirli in olocausto sull'altare del Signore. 22Scannarono
i giovenchi, quindi i sacerdoti ne raccolsero il sangue e lo sparsero
sull'altare. Scannarono gli arieti e ne sparsero il sangue sull'altare.
Scannarono gli agnelli e ne sparsero il sangue sull'altare. 23Quindi
fecero avvicinare i capri per il sacrificio espiatorio, davanti al re e all'assemblea,
che imposero loro le mani. 24I sacerdoti li scannarono e ne sparsero
il sangue - sacrificio per il peccato - sull'altare in espiazione per tutto
Israele, perché il re aveva ordinato l'olocausto e il sacrificio espiatorio per
tutto Israele.
25Il re assegnò il loro posto ai leviti nel tempio con cembali, arpe
e cetre, secondo le disposizioni di Davide, di Gad veggente del re, e del
profeta Natan, poiché si trattava di un comando del Signore dato per mezzo dei
suoi profeti. 26Quando i leviti ebbero preso posto con gli strumenti
musicali di Davide e i sacerdoti con le loro trombe, 27Ezechia
ordinò di offrire gli olocausti sull'altare. Quando iniziò l'olocausto,
cominciarono anche i canti del Signore al suono delle trombe e con
l'accompagnamento degli strumenti di Davide re di Israele. 28Tutta
l'assemblea si prostrò, mentre si cantavano inni e si suonavano le trombe;
tutto questo durò fino alla fine dell'olocausto.
29Terminato l'olocausto, il re e tutti i presenti si inginocchiarono
e si prostrarono. 30Il re Ezechia e i suoi capi ordinarono ai leviti
di lodare il Signore con le parole di Davide e del veggente Asaf; lo lodarono
fino all'entusiasmo, poi si inchinarono e adorarono.
31Allora Ezechia presa la parola, disse: "Ora siete incaricati
ufficialmente del servizio del Signore. Avvicinatevi e portate qui le vittime e
i sacrifici di lode nel tempio". L'assemblea portò le vittime e i
sacrifici di lode, mentre quelli dal cuore generoso offrirono olocausti. 32Il
numero degli olocausti offerti dall'assemblea fu: settanta buoi, cento arieti,
duecento agnelli, tutti per l'olocausto in onore del Signore. 33Si
consacrarono anche seicento buoi e tremila pecore. 34I sacerdoti
erano troppo pochi e non bastavano a scuoiare tutti gli olocausti, perciò i
loro fratelli i leviti li aiutarono finché non terminò il lavoro e finché i
sacerdoti non si furono purificati; difatti i leviti erano stati più zelanti
dei sacerdoti nel purificarsi. 35Ci fu anche un abbondante olocausto
del grasso dei sacrifici di comunione e delle libazioni connesse con
l'olocausto. Così fu ristabilito il culto nel tempio. 36Ezechia con
tutto il popolo gioì perché Dio aveva ben disposto il popolo; tutto infatti si
fece senza esitazioni.
1Ezechia mandò messaggeri per tutto Israele e Giuda e
scrisse anche lettere a Èfraim e a Manàsse per convocare tutti nel tempio in
Gerusalemme a celebrare la pasqua per il Signore Dio di Israele. 2Il
re, i suoi ufficiali e tutta l'assemblea di Gerusalemme decisero di celebrare
la pasqua nel secondo mese, 3perché non avevano potuto celebrarla
nel tempo fissato per il fatto che i sacerdoti non si erano purificati in
numero sufficiente e il popolo non si era radunato in Gerusalemme. 4La
proposta piacque al re e a tutta l'assemblea. 5Stabilirono di
proclamare con bando in tutto Israele, da Bersabea a Dan, che tutti venissero a
celebrare in Gerusalemme la pasqua per il Signore Dio di Israele, perché molti
non avevano osservato le norme prescritte. 6Partirono i corrieri con
lettere da parte del re e dei suoi ufficiali per recarsi in tutto Israele e
Giuda. Secondo l'ordine del re dicevano: "Israeliti, fate ritorno al
Signore Dio di Abramo, di Isacco e di Israele, ed egli ritornerà a quanti fra
voi sono scampati dal pugno dei re d'Assiria. 7Non siate come i
vostri padri e i vostri fratelli, infedeli al Signore Dio dei loro padri, che
perciò li ha abbandonati alla desolazione, come potete constatare. 8Ora
non siate di dura cervice come i vostri padri, date la mano al Signore, venite
nel santuario che egli ha santificato per sempre. Servite il Signore vostro Dio
e si allontanerà da voi la sua ira ardente. 9Difatti, se fate
ritorno al Signore, i vostri fratelli e i vostri figli troveranno compassione
presso coloro che li hanno deportati; ritorneranno in questo paese, poiché il
Signore vostro Dio è clemente e misericordioso e non distoglierà lo sguardo da
voi, se voi farete ritorno a lui".
10I corrieri passarono di città in città nel paese di Èfraim e di
Manàsse fino a Zàbulon, ma la gente li derideva e si faceva beffe di loro. 11Solo
alcuni di Aser, di Manàsse e di Zàbulon si umiliarono e vennero a Gerusalemme. 12In
Giuda invece si manifestò la mano di Dio e generò negli uomini un pentimento
concorde per eseguire il comando del re e degli ufficiali secondo la parola del
Signore. 13Si riunì in Gerusalemme una grande folla per celebrare la
festa degli azzimi nel secondo mese; fu un'assemblea molto numerosa. 14Cominciarono
a eliminare gli altari che si trovavano in Gerusalemme; eliminarono anche tutti
gli altari dei profumi e li gettarono nel torrente Cedron.
15Essi immolarono la pasqua il quattordici del secondo mese; i
sacerdoti e i leviti, pieni di confusione, si purificarono e quindi
presentarono gli olocausti nel tempio. 16Occuparono il proprio
posto, secondo le regole fissate per loro nella legge di Mosè, uomo di Dio. I
sacerdoti facevano aspersioni con il sangue che ricevevano dai leviti 17perché
molti dell'assemblea non si erano purificati. I leviti si occupavano
dell'uccisione degli agnelli pasquali per quanti non avevano la purità
richiesta per consacrarli al Signore. 18In realtà la maggioranza
della gente, fra cui molti provenienti da Èfraim, da Manàsse, da Ìssacar e da
Zàbulon, non si era purificata; mangiarono la pasqua senza fare quanto è
prescritto. Ezechia pregò per loro: "Il Signore che è buono perdoni 19chiunque
abbia il cuore disposto a ricercare Dio, ossia il Signore Dio dei suoi padri,
anche senza la purificazione necessaria per il santuario". 20Il
Signore esaudì Ezechia e risparmiò il popolo.
21Così gli Israeliti che si trovavano in Gerusalemme celebrarono la
festa degli azzimi per sette giorni con grande gioia, mentre i sacerdoti e i
leviti lodavano ogni giorno il Signore con gli strumenti che risuonavano in suo
onore. 22Ezechia parlò al cuore di tutti i leviti, che avevano
dimostrato un profondo senso del Signore; per sette giorni parteciparono al
banchetto solenne, offrirono sacrifici di comunione e lodarono il Signore, Dio
dei loro padri.
23Tutta l'assemblea decise di festeggiare altri sette giorni; così
passarono ancora sette giorni di gioia. 24Difatti il re Ezechia
aveva donato alla moltitudine mille giovenchi e settemila pecore; anche i capi
avevano donato alla moltitudine mille giovenchi e diecimila pecore. I sacerdoti
si purificarono in gran numero. 25Tutta l'assemblea di Giuda, i
sacerdoti e i leviti, tutto il gruppo venuto da Israele, gli stranieri venuti
dal paese di Israele e gli abitanti di Giuda furono in festa. 26Ci
fu una gioia straordinaria in Gerusalemme, perché dal tempo di Salomone figlio
di Davide, re di Israele, non c'era mai stata una cosa simile in Gerusalemme.
27I sacerdoti e i leviti si levarono a benedire il popolo; la loro
voce fu ascoltata e la loro preghiera raggiunse la santa dimora di Dio nel
cielo.
1Quando tutto fu finito, gli Israeliti presenti
andarono tutti nelle città di Giuda a infrangere le stele, a tagliare i pali
sacri e a distruggere completamente le alture e gli altari in tutto Giuda, nel
territorio di Beniamino, di Èfraim e di Manàsse. Poi gli Israeliti tornarono
nelle loro città, ognuno nella sua proprietà.
2Ezechia ricostituì le classi dei sacerdoti e dei leviti secondo le
loro funzioni, assegnando a ognuno, ai sacerdoti e ai leviti, il proprio
servizio riguardo all'olocausto e ai sacrifici di comunione per celebrare e
lodare con inni e per servire alle porte degli accampamenti del Signore. 3Il
re determinò quanto dei suoi beni dovesse essere destinato agli olocausti del
mattino e della sera, agli olocausti dei sabati, dei noviluni e delle feste,
come sta scritto nella legge del Signore. 4Egli ordinò al popolo,
agli abitanti di Gerusalemme, di consegnare ai sacerdoti e ai leviti la loro
parte perché questi potessero attendere alla legge del Signore. 5Appena
si diffuse quest'ordine, gli Israeliti offrirono in abbondanza le primizie del
grano, del mosto, dell'olio, del miele e di ogni altro prodotto agricolo e la
decima abbondante di ogni cosa. 6Anche gli Israeliti e i Giudei, che
abitavano nelle città di Giuda, portarono la decima degli armenti e dei greggi;
portarono la decima dei doni consacrati al Signore loro Dio, facendone grandi
ammassi.
7Nel terzo mese si cominciò a fare gli ammassi, che furono
completati nel settimo mese. 8Vennero Ezechia e i capi; visti gli
ammassi, benedissero il Signore e il popolo di Israele. 9Ezechia interrogò
i sacerdoti e i leviti riguardo agli ammassi 10e il sommo sacerdote
Azaria della casa di Zadòk gli rispose: "Da quando si è cominciato a
portare l'offerta nel tempio, noi abbiamo mangiato e ci siamo saziati, ma ne è
rimasto in abbondanza, perché il Signore ha benedetto il suo popolo; ne è
rimasta questa grande quantità". 11Ezechia allora ordinò che si
preparassero stanze nel tempio; le prepararono. 12Vi depositarono
scrupolosamente le offerte, le decime e le cose consacrate. A tali cose
presiedeva il levita Conania, alle cui dipendenze era il fratello Simei. 13Iechièl,
Azaria, Nacat, Asaèl, Ierimòt, Iozabàd, Eliel, Ismachia, Macat e Benaià erano
impiegati sotto la direzione di Conania e di suo fratello Simei per ordine del
re Ezechia e di Azaria preposto al tempio. 14Kore figlio di Imna,
levita custode della porta d'oriente, si occupava delle offerte spontanee fatte
a Dio; egli distribuiva quanto si prelevava per l'offerta al Signore e le cose
santissime. 15Da lui dipendevano Eden, Miniàmin, Giosuè, Semaia,
Amaria e Secania nelle città sacerdotali come distributori fedeli tra i loro
fratelli, grandi e piccoli, secondo le loro classi, 16oltre ai
maschi registrati dai tre anni in su; questi entravano ogni giorno nel tempio
per il loro servizio, secondo le loro funzioni e secondo le loro classi.
17La registrazione dei sacerdoti era fatta secondo i loro casati;
quella dei leviti, dai vent'anni in su, secondo le loro funzioni e secondo le
loro classi. 18Erano registrati con tutti i bambini, le mogli, i
figli e le figlie di tutta la comunità, poiché dovevano consacrarsi con fedeltà
a ciò che è sacro. 19Per i figli di Aronne, ossia per i sacerdoti
residenti in campagna, nelle zone attorno alle loro città, in ogni città
c'erano uomini designati nominalmente per distribuire la parte dovuta a ogni
maschio fra i sacerdoti e a ogni registrato fra i leviti.
20Ezechia fece lo stesso in tutto Giuda; egli fece ciò che è buono e
retto davanti al Signore suo Dio. 21Quanto aveva intrapreso per il
servizio del tempio, per la legge e per i comandi, lo fece cercando il suo Dio
con tutto il cuore; per questo ebbe successo.
1Dopo questi fatti e queste prove di fedeltà, ci fu
l'invasione di Sennàcherib re d'Assiria. Penetrato in Giuda, assediò le città
fortificate per forzarne le mura. 2Ezechia vide l'avanzata di
Sennàcherib, che si dirigeva verso Gerusalemme per assediarla. 3Egli
decise con i suoi ufficiali e con i suoi prodi di ostruire le acque sorgive,
che erano fuori della città. Essi l'aiutarono. 4Si radunò un popolo
numeroso per ostruire tutte le sorgenti e il torrente che attraversava il
centro del paese, dicendo: "Perché dovrebbero venire i re d'Assiria e
trovare acqua in abbondanza?". 5Ezechia si rafforzò; ricostruì
tutta la parte diroccata delle mura, vi innalzò torri, costruì un secondo muro,
fortificò il Millo della città di Davide e preparò armi in abbondanza e scudi. 6Designò
capi militari sopra il popolo; li radunò presso di sé nella piazza della porta
della città e così parlò al loro cuore: 7"Siate forti e coraggiosi!
Non temete e non abbattetevi davanti al re d'Assiria e davanti a tutta la
moltitudine che l'accompagna, perché con noi c'è uno più grande di chi è con
lui. 8Con lui c'è un braccio di carne, con noi c'è il Signore nostro
Dio per aiutarci e per combattere le nostre battaglie". Il popolo rimase
rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda.
9In seguito Sennàcherib, re d'Assiria, mandò i suoi ministri a
Gerusalemme, mentre egli con tutte le forze assaliva Lachis, per dire a Ezechia
re di Giuda e a tutti quelli di Giuda che erano in Gerusalemme: 10"Dice
Sennàcherib re d'Assiria: Di chi avete fiducia voi per restare in Gerusalemme
assediata? 11Ezechia non vi inganna forse per farvi morire di fame e
di sete quando asserisce: Il Signore nostro Dio ci libererà dalle mani del re
di Assiria? 12Egli non è forse lo stesso Ezechia che ha eliminato le
sue alture e i suoi altari dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Vi prostrerete
davanti a un solo altare e su di esso soltanto offrirete incenso? 13Non
sapete che cosa abbiamo fatto io e i miei padri a tutti i popoli di tutti i
paesi? Forse gli dèi dei popoli di quei paesi hanno potuto liberare i loro
paesi dalla mia mano? 14Quale, fra tutti gli dèi dei popoli di quei
paesi che i miei padri avevano votato allo sterminio, ha potuto liberare il suo
popolo dalla mia mano? Potrà il vostro Dio liberarvi dalla mia mano? 15Ora,
non vi inganni Ezechia e non vi seduca in questa maniera! Non credetegli,
perché nessun dio di qualsiasi popolo o regno ha potuto liberare il suo popolo
dalla mia mano e dalle mani dei miei padri. Nemmeno i vostri dèi vi libereranno
dalla mia mano!".
16Parlarono ancora i suoi ministri contro il Signore Dio e contro
Ezechia suo servo. 17Sennàcherib aveva scritto anche lettere
insultando il Signore Dio di Israele e sparlando di lui in questi termini:
"Come gli dèi dei popoli di quei paesi non hanno potuto liberare i loro
popoli dalla mia mano, così il Dio di Ezechia non libererà dalla mia mano il
suo popolo".
18Gli inviati gridarono a gran voce in ebraico al popolo di
Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo al fine di
occuparne la città. 19Essi parlarono del Dio di Gerusalemme come di
uno degli dèi degli altri popoli della terra, opera di mani d'uomo.
20Allora il re Ezechia e il profeta Isaia figlio di Amoz, pregarono
a questo fine e gridarono al Cielo. 21Il Signore mandò un angelo,
che sterminò tutti i guerrieri valorosi, ogni capo e ogni ufficiale, nel campo
del re d'Assiria. Questi se ne tornò, con la vergogna sul volto, nel suo paese.
Entrò nel tempio del suo dio, dove alcuni suoi figli, nati dalle sue viscere,
l'uccisero di spada. 22Così il Signore liberò Ezechia e gli abitanti
di Gerusalemme dalla mano di Sennàcherib re d'Assiria e dalla mano di tutti gli
altri e concesse loro la pace alle frontiere. 23Allora molti
portarono offerte al Signore in Gerusalemme e oggetti preziosi a Ezechia re di
Giuda, che, dopo simili cose, aumentò in prestigio agli occhi di tutti i
popoli.
24In quei giorni Ezechia si ammalò di malattia mortale. Egli pregò
il Signore, che l'esaudì e operò un prodigio per lui. 25Ma la
riconoscenza di Ezechia non fu proporzionata al beneficio, perché il suo cuore
si era insuperbito; per questo su di lui, su Giuda e su Gerusalemme si riversò
l'ira divina. 26Tuttavia Ezechia si umiliò della superbia del suo
cuore e a lui si associarono gli abitanti di Gerusalemme; per questo l'ira del
Signore non si abbatté su di essi finché Ezechia restò in vita.
27Ezechia ebbe ricchezze e gloria in abbondanza. Egli si costruì
depositi per l'argento, l'oro, le pietre preziose, gli aromi, gli scudi e per
qualsiasi cosa pregevole, 28magazzini per i prodotti del grano, del
mosto e dell'olio, stalle per ogni genere di bestiame, ovili per le pecore. 29Si
edificò città; ebbe molto bestiame minuto e grosso, perché Dio gli aveva
concesso beni molto grandi.
30Ezechia chiuse l'apertura superiore delle acque del Ghicon,
convogliandole in basso attraverso il lato occidentale nella città di Davide.
Ezechia riuscì in ogni sua impresa. 31Ma quando i capi di Babilonia
gli inviarono messaggeri per informarsi sul prodigio avvenuto nel paese, Dio
l'abbandonò per metterlo alla prova e conoscerne completamente il cuore.
32Le altre gesta di Ezechia e le sue opere di pietà ecco sono
descritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amoz, e nel libro dei re
di Giuda e di Israele. 33Ezechia si addormentò con i suoi padri e lo
seppellirono nella salita dei sepolcri dei figli di Davide. Alla sua morte gli
resero omaggio tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. Al suo posto divenne
re suo figlio Manàsse.
1Quando Manàsse divenne re, aveva dodici anni; regnò
cinquantacinque anni in Gerusalemme. 2Egli fece ciò che è male agli
occhi del Signore, secondo gli abomini dei popoli che il Signore aveva
scacciato di fronte agli Israeliti. 3Ricostruì le alture demolite da
suo padre Ezechia, eresse altari ai Baal, piantò pali sacri, si prostrò davanti
a tutta la milizia del cielo e la servì. 4Costruì altari nel tempio,
del quale il Signore aveva detto: "In Gerusalemme sarà il mio nome per
sempre". 5Eresse altari a tutta la milizia del cielo nei due
cortili del tempio. 6Fece passare i suoi figli per il fuoco nella
Valle di Ben-Hinnòn. Praticò la magia, gli incantesimi e la stregoneria;
istituì negromanti e indovini. Compì in molte maniere ciò che è male agli occhi
del Signore provocando il suo sdegno. 7E collocò la statua
dell'idolo che aveva fatto, nel tempio, di cui Dio aveva detto a Davide e al
figlio Salomone: "In questo tempio e in Gerusalemme, che mi sono scelta
fra tutte le tribù di Israele, porrò il mio nome per sempre. 8Non
lascerò più che il piede degli Israeliti si allontani dal paese che io ho
concesso ai loro padri, purché procurino di eseguire quanto ho comandato loro
nell'intera legge, ossia negli statuti e nei decreti dati loro per mezzo di
Mosè". 9Manàsse fece traviare Giuda e gli abitanti di
Gerusalemme spingendoli ad agire peggio delle popolazioni che il Signore aveva
sterminate di fronte agli Israeliti.
10Il Signore parlò a Manàsse e al suo popolo, ma non gli badarono.
11Allora il Signore mandò contro di loro i capi dell'esercito del re
assiro; essi presero Manàsse con uncini, lo legarono con catene di bronzo e lo
condussero in Babilonia.
12Ridotto in tale miseria, egli placò il volto del Signore suo Dio e
si umiliò molto di fronte al Dio dei suoi padri. 13Egli lo pregò e
Dio si lasciò commuovere, esaudì la sua supplica e lo fece tornare in
Gerusalemme nel suo regno; così Manàsse riconobbe che solo il Signore è Dio.
14In seguito, egli costruì il muro esteriore della città di Davide,
a occidente del Ghicon, nella valle fino alla porta dei Pesci, che circondava
l'Ofel; Manàsse lo tirò su a notevole altezza. In tutte le fortezze di Giuda
egli pose capi militari. 15Rimosse gli dèi stranieri e l'idolo dal
tempio insieme con tutti gli altari che egli aveva costruito sul monte del
tempio e in Gerusalemme e gettò tutto fuori della città. 16Restaurò
l'altare del Signore e vi offrì sacrifici di comunione e di lode e comandò a
Giuda di servire il Signore, Dio di Israele. 17Tuttavia il popolo
continuava a sacrificare sulle alture, anche se lo faceva per il Signore.
18Le altre gesta di Manàsse, la sua preghiera a Dio e le parole che
i veggenti gli comunicarono a nome del Signore Dio di Israele, ecco sono
descritte nelle gesta dei re di Israele. 19La sua preghiera e come
fu esaudito, tutta la sua colpa e la sua infedeltà, le località ove costruì
alture, eresse pali sacri e statue prima della sua umiliazione, ecco sono
descritte negli atti di Cozai. 20Manàsse si addormentò con i suoi
padri e lo seppellirono nel suo palazzo. Al suo posto divenne re suo figlio
Amòn.
21Quando Amòn divenne re, aveva ventidue anni; regnò due anni in
Gerusalemme. 22Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, come
l'aveva fatto Manàsse suo padre. Amòn offrì sacrifici a tutti gli idoli eretti
da Manàsse suo padre e li servì. 23Non si umiliò davanti al Signore,
come si era umiliato Manàsse suo padre; anzi Amòn aumentò le sue colpe. 24I
suoi ministri ordirono una congiura contro di lui e l'uccisero nella reggia, 25ma
il popolo del paese uccise quanti avevano congiurato contro Amòn. Lo stesso
popolo del paese proclamò re, al posto di lui, suo figlio Giosia.
1Quando Giosia divenne re, aveva otto anni; regnò
trentun anni in Gerusalemme. 2Egli fece ciò che è retto agli occhi
del Signore e seguì le strade di Davide suo antenato, senza fuorviare in nulla.
3Nell'anno ottavo del suo regno, era ancora un ragazzo, cominciò a
ricercare il Dio di Davide suo padre. Nell'anno decimosecondo cominciò a
purificare Giuda e Gerusalemme, eliminando le alture, i pali sacri e gli idoli
scolpiti o fusi. 4Sotto i suoi occhi furono demoliti gli altari di
Baal; infranse gli altari per l'incenso, che vi erano sopra; distrusse i pali
sacri e gli idoli scolpiti o fusi, riducendoli in polvere che sparse sui
sepolcri di coloro che avevano sacrificato a tali cose. 5Le ossa dei
sacerdoti le bruciò sui loro altari; così purificò Giuda e Gerusalemme. 6Lo
stesso fece nella città di Manàsse, di Efraim e di Simeone fino a Nèftali, nei
loro villaggi devastati. 7Demolì gli altari; fece a pezzi i pali
sacri e gli idoli in modo da ridurli in polvere; demolì tutti gli altari per
l'incenso in tutto il paese di Israele; poi fece ritorno a Gerusalemme.
8Nell'anno decimottavo del suo regno, dopo aver purificato il paese
e il tempio, affidò a Safàn figlio di Asalia, a Maaseia governatore della
città, e a Ioach figlio di Ioacaz, archivista, il restauro del tempio del
Signore suo Dio. 9Costoro si presentarono al sommo sacerdote Chelkia
e gli consegnarono il denaro depositato nel tempio; l'avevano raccolto i leviti
custodi della soglia da Manàsse, da Èfraim e da tutto il resto di Israele, da
tutto Giuda, da Beniamino e dagli abitanti di Gerusalemme. 10Lo
misero in mano ai direttori dei lavori che sovraintendevano al tempio ed essi
l'utilizzarono per gli operai che lavoravano nel tempio per restaurarlo e
rafforzarlo. 11Lo diedero ai falegnami e ai muratori per l'acquisto
di pietre da taglio e di legname per l'armatura e la travatura dei locali
lasciati rovinare dai re di Giuda.
12Quegli uomini lavoravano con fedeltà; erano stati loro preposti
per la direzione Iacat e Abdia, leviti dei figli di Merari, Zaccaria e
Mesullàm, Keatiti. Leviti esperti di strumenti musicali 13sorvegliavano
i portatori e dirigevano quanti compivano lavori di qualsiasi genere; altri
leviti erano scribi, ispettori e portieri.
14Mentre si prelevava il denaro depositato nel tempio, il sacerdote
Chelkia trovò il libro della legge del Signore, data per mezzo di Mosè. 15Chelkia
prese la parola e disse allo scriba Safàn: "Ho trovato nel tempio il libro
della legge". Chelkia diede il libro a Safàn. 16Safàn portò il
libro dal re; egli inoltre riferì al re: "Quanto è stato ordinato, i tuoi
servitori lo eseguiscono. 17Hanno versato il denaro trovato nel tempio
e l'hanno consegnato ai sorveglianti e ai direttori dei lavori". 18Poi
lo scriba Safàn annunziò al re: "Il sacerdote Chelkia mi ha dato un
libro". Safàn ne lesse una parte alla presenza del re. 19Udite
le parole della legge, il re si strappò le vesti 20e comandò a
Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Abdon figlio di Mica, allo scriba Safàn
e ad Asaia ministro del re: 21"Andate, consultate il Signore
per me e per quanti sono rimasti in Israele e in Giuda riguardo alle parole di
questo libro ora trovato; grande infatti è la collera del Signore, che si è
accesa contro di noi, poiché i nostri padri non hanno ascoltato le parole del
Signore facendo quanto sta scritto in questo libro".
22Chelkia insieme con coloro che il re aveva designati si recò dalla
profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tokat, figlio di Casra, il
guardarobiere; essa abitava nel secondo quartiere di Gerusalemme. Le parlarono
in tal senso 23ed essa rispose loro: "Dice il Signore Dio di
Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me: 24Dice il
Signore: Ecco, io farò piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi
abitanti, tutte le maledizioni scritte nel libro letto davanti al re di Giuda, 25perché
hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dèi provocandomi a
sdegno con tutte le opere delle loro mani. La mia collera si accenderà contro
questo luogo e non si potrà spegnere. 26Al re di Giuda, che vi ha
inviati a consultare il Signore, riferirete: Dice il Signore, Dio di Israele: A
proposito delle parole che hai udito, 27poiché il tuo cuore si è
intenerito e ti sei umiliato davanti a Dio, udendo le mie parole contro questo
luogo e contro i suoi abitanti; poiché ti sei umiliato davanti a me, ti sei
strappate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ho ascoltato. Oracolo del
Signore! 28Ecco, io ti riunirò con i tuoi padri e sarai deposto nel
tuo sepolcro in pace. I tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò
piombare su questo luogo e sui suoi abitanti". Quelli riferirono il
messaggio al re.
29Allora il re inviò dei messi e radunò tutti gli anziani di Giuda e
di Gerusalemme. 30Il re, insieme con tutti gli uomini di Giuda, con
gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i leviti e tutto il popolo, dal più
grande al più piccolo, salì al tempio. Egli fece leggere ai loro orecchi tutte
le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio. 31Il re,
stando in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti al Signore,
impegnandosi a seguire il Signore, a osservarne i comandi, le leggi e i decreti
con tutto il cuore e con tutta l'anima, eseguendo le parole dell'alleanza
scritte in quel libro. 32Fece impegnare quanti si trovavano in
Gerusalemme e in Beniamino. Gli abitanti di Gerusalemme agirono secondo
l'alleanza di Dio, del Dio dei loro padri. 33Giosia rimosse tutti
gli abomini da tutti i territori appartenenti agli Israeliti; costrinse quanti
si trovavano in Israele a servire il Signore loro Dio. Finché egli visse non
desistettero dal seguire il Signore, Dio dei loro padri.
1Giosia celebrò in Gerusalemme la pasqua per il
Signore. Gli agnelli pasquali furono immolati il quattordici del primo mese. 2Il
re ristabilì i sacerdoti nei loro uffici e li incoraggiò al servizio del
tempio. 3Egli disse ai leviti che ammaestravano tutto Israele e che
si erano consacrati al Signore: "Collocate l'arca santa nel tempio
costruito da Salomone figlio di Davide, re di Israele; essa non costituirà più
un peso per le vostre spalle. Ora servite il Signore vostro Dio e il suo popolo
Israele. 4Disponetevi, secondo i vostri casati, secondo le vostre
classi, in base alla prescrizione di Davide, re di Israele, e alla prescrizione
di Salomone suo figlio. 5State nel santuario a disposizione dei
casati dei vostri fratelli, dei figli del popolo; per i leviti ci sarà una
parte nei singoli casati. 6Immolate gli agnelli pasquali,
purificatevi e mettetevi a disposizione dei vostri fratelli, secondo la parola
del Signore comunicata per mezzo di Mosè".
7Giosia diede ai figli del popolo, a quanti erano lì presenti, del
bestiame minuto, cioè tremila agnelli e capretti come vittime pasquali, e in
più tremila buoi. Tutto questo bestiame era di proprietà del re. 8I
suoi ufficiali fecero offerte spontanee per il popolo, per i sacerdoti e per i
leviti. Chelkia, Zaccaria, Iechièl, preposti al tempio, diedero ai sacerdoti,
per i sacrifici pasquali, duemilaseicento agnelli e capretti, oltre trecento
buoi. 9Conania, Semaia e Netaneèl suoi fratelli, Casabia, Iechièl e
Iozabàd capi dei leviti, diedero ai leviti, per i sacrifici pasquali,
cinquemila agnelli e capretti, oltre cinquecento buoi. 10Così tutto
fu pronto per il servizio; i sacerdoti si misero al loro posto, così anche i
leviti secondo le loro classi, secondo il comando del re. 11Immolarono
gli agnelli pasquali: i sacerdoti spargevano il sangue, mentre i leviti
scuoiavano. 12Misero da parte l'olocausto da distribuire ai figli
del popolo, secondo le divisioni dei vari casati, perché lo presentassero al
Signore, come sta scritto nel libro di Mosè. Lo stesso fecero per i buoi. 13Secondo
l'usanza arrostirono l'agnello pasquale sul fuoco; le parti consacrate le
cossero in pentole, in caldaie e tegami e le distribuirono sollecitamente a
tutto il popolo. 14Dopo, prepararono la pasqua per se stessi e per i
sacerdoti, poiché i sacerdoti, figli di Aronne, furono occupati fino a notte
nell'offrire gli olocausti e le parti grasse; per questo i leviti prepararono
per se stessi e per i sacerdoti figli di Aronne. 15I cantori, figli
di Asaf, occupavano il loro posto, secondo le prescrizioni di Davide, di Asaf,
di Eman e di Idutun veggente del re; i portieri erano alle varie porte. Costoro
non dovettero allontanarsi dal loro posto, perché i leviti loro fratelli
prepararono tutto per loro.
16Così in quel giorno fu disposto tutto il servizio del Signore per
celebrare la pasqua e per offrire gli olocausti sull'altare del Signore,
secondo l'ordine del re Giosia. 17Gli Israeliti presenti celebrarono
allora la pasqua e la festa degli azzimi per sette giorni. 18Dal
tempo del profeta Samuele non era stata celebrata una pasqua simile in Israele;
nessuno dei re di Israele aveva celebrato una pasqua come questa celebrata da
Giosia, insieme con i sacerdoti, i leviti, tutti quelli di Giuda, i convenuti
da Israele e gli abitanti di Gerusalemme.
19Questa pasqua fu celebrata nel decimottavo anno del regno di
Giosia.
20Dopo tutto ciò, dopo che Giosia aveva riorganizzato il tempio,
Necao re d'Egitto andò a combattere in Carchemis sull'Eufrate. Giosia marciò
contro di lui. 21Quegli mandò messaggeri a dirgli: "Che c'è fra
me e te, o re di Giuda? Io non vengo contro di te, ma contro un'altra casa sono
in guerra e Dio mi ha imposto di affrettarmi. Pertanto non opporti a Dio che è
con me affinché egli non ti distrugga". 22Ma Giosia non si
ritirò. Deciso ad affrontarlo, non ascoltò le parole di Necao, che venivano
dalla bocca di Dio, e attaccò battaglia nella valle di Meghiddo.
23Gli arcieri tirarono sul re Giosia. Il re diede l'ordine ai suoi
ufficiali: "Portatemi via, perché sono ferito gravemente". 24I
suoi ufficiali lo tolsero dal suo carro, lo misero in un altro carro e lo
riportarono in Gerusalemme, ove morì. Fu sepolto nei sepolcri dei suoi padri.
Tutti quelli di Giuda e di Gerusalemme fecero lutto per Giosia. 25Geremia
compose un lamento su Giosia; tutti i cantori e le cantanti lo ripetono ancora
nei lamenti su Giosia; è diventata una tradizione in Israele. Esso è inserito
fra i lamenti.
26Le altre gesta di Giosia, le sue opere di pietà secondo le
prescrizioni della legge del Signore, 27le sue gesta, le prime come
le ultime, ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda.
1Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia e lo
proclamò re, al posto del padre, in Gerusalemme. 2Quando Ioacaz
divenne re, aveva ventitré anni; regnò tre mesi in Gerusalemme. 3Lo
spodestò in Gerusalemme il re d'Egitto, che impose al paese un'indennità di
cento talenti d'argento e di un talento d'oro. 4Il re d'Egitto
nominò re su Giuda e Gerusalemme il fratello Eliakìm, cambiandogli il nome in
Ioiakìm. Quanto al fratello di Ioacaz, Necao lo prese e lo deportò in Egitto.
5Quando Ioiakìm divenne re, aveva venticinque anni; regnò undici
anni in Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore suo Dio. 6Contro
di lui marciò Nabucodònosor re di Babilonia, che lo legò con catene di bronzo
per deportarlo in Babilonia. 7Nabucodònosor portò in Babilonia parte
degli oggetti del tempio, che depose in Babilonia nella sua reggia.
8Le altre gesta di Ioiakìm, gli abomini da lui commessi e le colpe
che risultarono sul suo conto, ecco sono descritti nel libro dei re di Israele
e di Giuda. Al suo posto divenne re suo figlio Ioiachìn.
9Quando Ioiachìn divenne re, aveva diciotto anni; regnò tre mesi e
dieci giorni in Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore. 10All'inizio
del nuovo anno il re Nabucodònosor mandò a imprigionarlo per deportarlo in
Babilonia con gli oggetti più preziosi del tempio. Egli nominò re su Giuda e
Gerusalemme il fratello di suo padre Sedecìa.
11Quando Sedecìa divenne re, aveva ventun anni; regnò undici anni in
Gerusalemme. 12Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore suo
Dio. Non si umiliò davanti al profeta Geremia che gli parlava a nome del
Signore. 13Si ribellò anche al re Nabucodònosor, che gli aveva fatto
giurare fedeltà in nome di Dio. Egli si ostinò e decise fermamente in cuor suo
di non far ritorno al Signore Dio di Israele.
14Anche tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo
moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri
popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato in Gerusalemme.
15Il Signore Dio dei loro padri mandò premurosamente e
incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché amava il suo popolo e la
sua dimora. 16Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio,
disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l'ira del
Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio.
17Allora il Signore fece marciare contro di loro il re dei Caldei,
che uccise di spada i loro uomini migliori nel santuario, senza pietà per i
giovani, per le fanciulle, per gli anziani e per le persone canute. Il Signore
mise tutti nelle sue mani. 18Quegli portò in Babilonia tutti gli
oggetti del tempio, grandi e piccoli, i tesori del tempio e i tesori del re e
dei suoi ufficiali. 19Quindi incendiarono il tempio, demolirono le
mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero
tutte le sue case più eleganti.
20Il re deportò in Babilonia gli scampati alla spada, che divennero
schiavi suoi e dei suoi figli fino all'avvento del regno persiano, 21attuandosi
così la parola del Signore, predetta per bocca di Geremia: "Finché il
paese non abbia scontato i suoi sabati, esso riposerà per tutto il tempo nella
desolazione fino al compiersi di settanta anni".
22Nell'anno primo di Ciro, re di Persia, a compimento della parola
del Signore predetta per bocca di Geremia, il Signore suscitò lo spirito di
Ciro re di Persia, che fece proclamare per tutto il regno, a voce e per
iscritto: 23"Dice Ciro re di Persia: Il Signore, Dio dei cieli,
mi ha consegnato tutti i regni della terra. Egli mi ha comandato di costruirgli
un tempio in Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo
popolo, il suo Dio sia con lui e parta!".
1Nell'anno primo del regno di Ciro, re di Persia,
perché si adempisse la parola che il Signore aveva detto per bocca di Geremia,
il Signore destò lo spirito di Ciro re di Persia, il quale fece passare
quest'ordine in tutto il suo regno, anche con lettera: 2"Così
dice Ciro re di Persia: Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni
della terra; egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio in Gerusalemme, che
è in Giudea. 3Chi di voi proviene dal popolo di lui? Il suo Dio sia
con lui; torni a Gerusalemme, che è in Giudea, e ricostruisca il tempio del
Signore Dio d'Israele: egli è il Dio che dimora a Gerusalemme. 4Ogni
superstite in qualsiasi luogo sia immigrato, riceverà dalla gente di quel luogo
argento e oro, beni e bestiame con offerte generose per il tempio di Dio che è
in Gerusalemme".
5Allora si misero in cammino i capifamiglia di Giuda e di Beniamino
e i sacerdoti e i leviti, quanti Dio aveva animato a tornare per ricostruire il
tempio del Signore in Gerusalemme. 6Tutti i loro vicini li aiutarono
validamente con oggetti d'argento e d'oro, con beni e bestiame e con oggetti
preziosi, e inoltre quello che ciascuno offrì volontariamente.
7Anche il re Ciro fece trarre fuori gli arredi del tempio, che
Nabucodònosor aveva asportato da Gerusalemme e aveva deposto nel tempio del suo
dio. 8Ciro, re di Persia, li fece trarre fuori per mano di Mitridate
il tesoriere, che li consegnò a Sesbassar, principe di Giuda. 9Questo
è il loro computo:
Bacili d'oro: trenta;
bacili d'argento: mille;
coltelli: ventinove;
10coppe d'oro: trenta,
coppe d'argento di second'ordine: quattrocentodieci;
altri arredi: mille.
11Tutti gli oggetti d'oro e d'argento erano cinquemilaquattrocento.
Sesbassar li riportò da Babilonia a Gerusalemme, in occasione del ritorno degli
esuli.
1Questi sono gli abitanti della provincia che
ritornarono dall'esilio, i deportati che Nabucodònosor re di Babilonia aveva
condotti in esilio a Babilonia.
Essi tornarono a Gerusalemme e in Giudea, ognuno alla sua città; 2vennero
con Zorobabèle, Giosuè, Neemia, Seraia, Reelaia, Mardocheo, Bilsan, Mispar,
Bigvai, Recun, Baana.
Computo degli uomini del popolo d'Israele:
3Figli di Paros: duemilacentosettantadue.
4Figli di Sefatia: trecentosettantadue.
5Figli di Arach: settecentosettantacinque.
6Figli di Pacat-Moab, cioè i figli di Giosuè e di Ioab:
duemilaottocentodieci.
7Figli di Elam: milleduecentocinquantaquattro.
8Figli di Zattu: novecentoquarantacinque.
9Figli di Zaccai: settecentosessanta.
10Figli di Bani: seicentoquarantadue.
11Figli di Bebai: seicentoventitré.
12Figli di Azgad: milleduecentoventidue.
13Figli di Adonikam: seicentosettantasei.
14Figli di Bigvai: duemilacinquantasei.
15Figli di Adin: quattrocentocinquantaquattro.
16Figli di Ater, cioè di Ezechia: novantotto.
17Figli di Bezài: trecentoventitré.
18Figli di Iora: centododici.
19Figli di Casum: duecentoventitré.
20Figli di Ghibbar: novantacinque.
21Figli di Betlemme: centoventitré.
22Uomini di Netofa: cinquantasei.
23Uomini di Anatòt: centoventotto.
24Figli di Azmàvet: quarantadue.
25Figli di Kiriat-Iearìm, di Chefira e di Beeròt:
settecentoquarantatré.
26Figli di Rama e di Gheba: seicentoventuno.
27Uomini di Micmas: centoventidue.
28Uomini di Betel e di Ai: duecentoventitré.
29Figli di Nebo: cinquantadue.
30Figli di Magbis: centocinquantasei.
31Figli di un altro Elam: milleduecentocinquantaquattro.
32Figli di Carim: trecentoventi.
33Figli di Lod, Cadid e Ono: settecentoventicinque.
34Figli di Gèrico: trecentoquarantacinque.
35Figli di Senaa: tremilaseicentotrenta.
36I sacerdoti:
Figli di Iedaia della casa di Giosuè: novecentosettantatré.
37Figli di Immer: millecinquantadue.
38Figli di Pascur: milleduecentoquarantasette.
39Figli di Carìm: millediciassette.
40I leviti:
Figli di Giosuè e di Kadmiel, di Binnui e di Odavia: settantaquattro.
41I cantori:
Figli di Asaf: centoventotto.
42I portieri:
Figli di Sallùm, figli di Ater, figli di Talmon, figli di Akkub, figli di
Catita, figli di Sobài: in tutto centotrentanove.
43Gli oblati:
Figli di Zica, figli di Casufa,
figli di Tabbaot, 44figli di Keros,
figli di Siaà, figli di Padon,
45figli di Lebana, figli di Cagabà,
figli di Akkub, 46figli di Cagàb,
figli di Samlai, figli di Canan,
47figli di Ghiddel, figli di Gacar,
figli di Reaia, 48figli di Rezin,
figli di Nekoda, figli di Gazzam,
49figli di Uzza, figli di Paseach,
figli di Besai, 50figli di Asna,
figli di Meunim, figli dei Nefisim,
51figli di Bakbuk, figli di Cakufa,
figli di Carcur, 52figli di Bazlut,
figli di Mechida, figli di Carsa,
53figli di Barkos, figli di Sisara,
figli di Temach, 54figli di Nesiach,
figli di Catifa.
55Figli dei servi di Salomone:
Figli di Sotai, figli di Assofèret,
figli di Peruda, 56figli di Iaalà,
figli di Darkon, figli di Ghiddel,
57figli di Sefatia, figli di Cattil,
figli di Pochéret Azzebàim, figli di Ami.
58Totale degli oblati e dei figli dei servi di Salomone:
trecentonovantadue.
59I seguenti rimpatriati da Tel-Melach, Tel-Carsa, Cherub-Addàn,
Immer, non potevano dimostrare se il loro casato e la loro discendenza fossero
d'Israele:
60figli di Delaia, figli di Tobia, figli di Nekodà:
seicentoquarantadue.
61Tra i sacerdoti i seguenti:
figli di Cobaià, figli di Akkoz, figli di Barzillài, il quale aveva preso in
moglie una delle figlie di Barzillài il Galaadita e aveva assunto il suo nome, 62cercarono
il loro registro genealogico, ma non lo trovarono; allora furono esclusi dal
sacerdozio. 63Il governatore ordinò loro che non mangiassero le cose
santissime, finché non si presentasse un sacerdote con Urim e Tummim.
64Tutta la comunità così radunata era di
quarantaduemilatrecentosessanta persone; 65inoltre vi erano i loro
schiavi e le loro schiave: questi erano settemilatrecentotrentasette; poi vi
erano i cantori e le cantanti: duecento.
66I loro cavalli: settecentotrentasei.
I loro muli: duecentoquarantacinque.
67I loro cammelli: quattrocentotrentacinque.
I loro asini: seimilasettecentoventi.
68Alcuni capifamiglia al loro arrivo al tempio che è in Gerusalemme,
fecero offerte volontarie per il tempio, perché fosse ripristinato nel suo
stato. 69Secondo le loro forze diedero al tesoro della fabbrica:
oro: dramme sessantunmila; argento: mine cinquemila; tuniche da sacerdoti:
cento.
70Poi i sacerdoti, i leviti, alcuni del popolo, i cantori, i
portieri e gli oblati si stabilirono nelle rispettive città e tutti gli
Israeliti nelle loro città.
1Giunse il settimo mese e gli Israeliti si erano ormai
insediati nelle loro città.
Il popolo si radunò come un solo uomo a Gerusalemme. 2Allora Giosuè
figlio di Iozadàk con i fratelli, i sacerdoti, e Zorobabele figlio di Sealtiel
con i suoi fratelli, si misero al lavoro per ricostruire l'altare del Dio
d'Israele, per offrirvi olocausti, come è scritto nella legge di Mosè uomo di
Dio. 3Ristabilirono l'altare al suo posto, pur angustiati dal timore
delle popolazioni locali, e vi offrirono sopra olocausti al Signore, gli
olocausti del mattino e della sera. 4Celebrarono la festa delle
capanne secondo il rituale e offrirono olocausti quotidiani nel numero
stabilito dal regolamento per ogni giorno. 5In seguito continuarono
ad offrire l'olocausto perenne e i sacrifici dei giorni di novilunio e di tutte
le solennità consacrate al Signore, più tutte le offerte volontarie al Signore.
6Cominciarono a offrire olocausti al Signore dal primo giorno del
mese settimo, benché del suo tempio non fossero ancora poste le fondamenta.
7Allora diedero denaro ai tagliapietre e ai falegnami; e alimenti,
bevande e olio alla gente di Sidòne e di Tiro, perché trasportassero il legname
di cedro dal Libano per mare fino a Giaffa: ciò secondo la concessione loro
fatta da Ciro re di Persia.
8Nel secondo anno dal loro arrivo al tempio di Dio in Gerusalemme,
nel secondo mese, diedero inizio ai lavori Zorobabele figlio di Sealtiel, e
Giosuè figlio di Iozadàk, con gli altri fratelli sacerdoti e leviti e quanti
erano tornati dall'esilio a Gerusalemme. Essi incaricarono i leviti dai
vent'anni in su di dirigere i lavori del tempio.
9Giosuè, i suoi figli e i suoi fratelli, Kadmiel, Binnui e Odavia si
misero come un solo uomo a dirigere i lavoratori dell'impresa riguardante il
tempio. Così pure i figli di Chenadàd con i loro figli e fratelli, leviti.
10Quando i costruttori ebbero gettato le fondamenta del tempio,
invitarono a presenziare i sacerdoti con i loro paramenti e le trombe e i
leviti, figli di Asaf, con i cembali per lodare il Signore con i canti di
Davide re d'Israele.
11Essi cantavano a cori alterni lodi e ringraziamenti al Signore perché
è buono, perché la sua grazia dura sempre verso Israele. Tutto il popolo
faceva risuonare il grido della grande acclamazione, lodando così il Signore
perché erano state gettate le fondamenta del tempio.
12Tuttavia molti tra i sacerdoti e i leviti e i capifamiglia
anziani, che avevano visto il tempio di prima, mentre si gettavano le nuove
fondamenta di questo tempio sotto i loro occhi piangevano ad alta voce, ma i
più continuavano ad alzare la voce con il grido dell'acclamazione e della
gioia. 13Così non si poteva distinguere il grido dell'acclamazione
di gioia dal grido del pianto del popolo, perché il popolo faceva echeggiare la
grande acclamazione e la voce si sentiva lontano.
1Quando i nemici di Giuda e di Beniamino vennero a
sapere che gli esuli rimpatriati stavano ricostruendo il tempio del Signore Dio
d'Israele, 2si presentarono a Zorobabele e ai capifamiglia e
dissero: "Vogliamo costruire anche noi insieme con voi, perché anche noi,
come voi, cerchiamo il vostro Dio; a lui noi facciamo sacrifici dal tempo di
Assaràddon re di Assiria, che ci ha fatti immigrare in questo paese".
3Ma Zorobabele, Giosuè e gli altri capifamiglia d'Israele dissero
loro: "Non conviene che costruiamo insieme la casa del nostro Dio; ma noi
soltanto la ricostruiremo al Signore Dio d'Israele, come Ciro re di Persia ci
ha ordinato".
4Allora la popolazione indigena si mise a scoraggiare il popolo dei
Giudei e a molestarlo per impedirgli di costruire. 5Inoltre
sobillarono contro di loro alcuni funzionari per mandar fallito il loro piano;
ciò per tutto il tempo di Ciro re di Persia fino al regno di Dario re di
Persia.
6Durante il regno di Serse, al principio del suo regno, essi
presentarono una denunzia contro gli abitanti di Giuda a Gerusalemme. 7Poi
al tempo di Artaserse re di Persia, Bislam, Mitridate, Tabeèl e gli altri loro
colleghi scrissero ad Artaserse re di Persia: il testo del documento era in
caratteri aramaici e redatto in aramaico.
8Recum governatore e Simsai scriba scrissero questa lettera contro
Gerusalemme al re Artaserse: 9"Recum governatore e Simsai
scriba e gli altri loro colleghi giudici, legati, sovrintendenti e funzionari,
uomini di Uruk, di Babilonia e di Susa, cioè di Elam, 10e degli
altri popoli che il grande e illustre Asnappàr deportò e stabilì nella città di
Samaria e nel resto della regione d'Oltrefiume. - 11Questa è la
copia della lettera che gli mandarono. -
Al re Artaserse i tuoi servi, uomini della regione d'Oltrefiume. 12Sia
reso noto al re che i Giudei, partiti da te e venuti presso di noi, a
Gerusalemme, stanno ricostruendo la città ribelle e malvagia, ne rialzano le
mura e ne restaurano le fondamenta. 13Ora sia noto al re che, se
questa città sarà ricostruita e saranno rialzate le sue mura, tributi, imposte
e diritti di passaggio non saranno più pagati e i diritti dei re saranno lesi. 14Ora,
poiché noi mangiamo il sale della reggia e non possiamo tollerare l'insulto al
re, perciò mandiamo a lui queste informazioni, 15perché si facciano
ricerche nel libro delle memorie dei tuoi padri: tu troverai in questo libro di
memorie e constaterai che questa città è ribelle, causa di guai per i re e le
province, e le ribellioni vi sono avvenute dai tempi antichi. Per tali ragioni
questa città è stata distrutta. 16Noi informiamo il re che, se
questa città sarà ricostruita e saranno rialzate le sue mura, ben presto nella
regione d'Oltrefiume non avrai più alcun possesso".
17Il re inviò questa risposta: "A Recum governatore e Simsai
scriba e agli altri loro colleghi, che risiedono in Samaria e altrove nella
regione d'Oltrefiume, salute! Ora: 18il documento che mi avete
mandato è stato letto davanti a me accuratamente. 19Dietro mio
ordine si sono fatte ricerche, e si è trovato che questa città fin dai tempi
antichi si è sollevata contro i re e in essa sono avvenute rivolte e sedizioni.
20A Gerusalemme vi sono stati re potenti che comandavano su tutto il
territorio d'Oltrefiume; a loro si pagavano tributi, imposte e diritti di
passaggio. 21Date perciò ordine che quegli uomini interrompano i
lavori e che quella città non sia ricostruita, fino a nuovo mio ordine. 22Badate
di non essere negligenti in questo, perché non ne venga maggior danno al
re".
23Appena il testo del documento del re Artaserse fu letto davanti a
Recum e a Simsai scriba e ai loro colleghi, questi andarono in gran fretta a
Gerusalemme dai Giudei e fecero loro interrompere i lavori con la forza delle
armi.
24Così fu sospeso il lavoro per il tempio in Gerusalemme e rimase
sospeso fino all'anno secondo del regno di Dario re di Persia.
1Ma i profeti Aggeo e Zaccaria figlio di Iddo si
rivolsero ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme, profetando in nome del
Dio d'Israele, che li ispirava. 2Allora Zorobabele figlio di
Sealtiel, e Giosuè figlio di Iozadàk subito ripresero a costruire il tempio di
Gerusalemme; con essi erano i profeti di Dio, che li incoraggiavano. 3In
quel tempo Tatténai, governatore della regione d'Oltrefiume, Setar-Boznai e i
loro colleghi vennero da loro e dissero: "Chi vi ha dato ordine di
ricostruire questa casa e di rialzare questa cinta di mura? 4Chi
sono e come si chiamano gli uomini che costruiscono questo edificio?". 5Ma
l'occhio vigile del loro Dio era sugli anziani dei Giudei: quelli non li
costrinsero a desistere dai lavori in attesa che fosse portata a Dario una
interpellanza e ne venisse in risposta un decreto su questo affare.
6Copia della lettera che Tatténai, governatore dell'Oltrefiume,
Setar-Boznai e i loro colleghi, funzionari dell'Oltrefiume, mandarono al re
Dario. 7Gli mandarono un rapporto in cui era scritto: "Al re
Dario salute perfetta! 8Sia noto al re che siamo andati nella
provincia della Giudea, al tempio del grande Dio: esso viene ricostruito con
blocchi di pietra; si mette legname nelle pareti; questo lavoro viene fatto con
diligenza e progredisce nelle loro mani. 9Allora abbiamo interrogato
quegli anziani e abbiamo loro detto: Chi ha dato ordine di ricostruire questo
tempio e di rialzare questa cinta di mura? 10Inoltre abbiamo
domandato i loro nomi, per farteli conoscere; così abbiamo scritto il nome
degli uomini che stanno loro a capo. 11Essi hanno risposto: Noi
siamo servitori del Dio del cielo e della terra e ricostruiamo il tempio che fu
costruito una volta, or sono molti anni. Un grande re d'Israele lo ha costruito
e lo ha portato a termine. 12Ma poiché i nostri padri hanno
provocato all'ira il Dio del cielo, egli li ha messi nelle mani di
Nabucodònosor re di Babilonia, il Caldeo, che distrusse questo tempio e deportò
a Babilonia il popolo. 13Ma nel primo anno di Ciro re di Babilonia,
il re Ciro ha dato ordine di ricostruire questo tempio; 14inoltre
gli arredi del tempio, d'oro e d'argento, che Nabucodònosor aveva portato via
dal tempio di Gerusalemme e trasferito al tempio di Babilonia, il re Ciro li ha
fatti togliere dal tempio di Babilonia e li ha fatti consegnare a un tale di
nome Sesbassar, che egli aveva costituito governatore. 15Ciro gli
disse: Prendi questi arredi, portali nel tempio di Gerusalemme e fa' in modo
che il tempio sia ricostruito al suo posto. 16Allora questo Sesbassar
venne, gettò le fondamenta del tempio in Gerusalemme e da allora fino ad oggi
esso è in costruzione, ma non è ancora finito. 17Ora, se piace al
re, si cerchi negli archivi del re in Babilonia se vi è un decreto emanato dal
re Ciro per ricostruire questo tempio in Gerusalemme: e ci si mandi la
decisione del re".
1Allora il re Dario ordinò che si facessero ricerche
nell'archivio, là dove si conservano i tesori a Babilonia, 2e a
Ecbàtana, la fortezza che è nella provincia di Media, si trovò un rotolo in cui
era scritto:
"Promemoria.
3Nell'anno primo del re Ciro, il re Ciro prese questa decisione
riguardo al tempio in Gerusalemme: la casa sia ricostruita come luogo in cui si
facciano sacrifici; le sue fondamenta siano salde, la sua altezza sia di sessanta
cubiti, la sua larghezza di sessanta cubiti. 4Vi siano nei muri tre
spessori di blocchi di pietra e uno di legno. La spesa sia pagata dalla reggia.
5Inoltre gli arredi del tempio fatti d'oro e d'argento, che
Nabucodònosor ha portato via dal tempio di Gerusalemme e trasferito a
Babilonia, siano restituiti e rimessi al loro posto nel tempio di Gerusalemme e
ricollocati nella casa di Dio".
6"Quindi voi Tatténai, governatore d'Oltrefiume e Setar-Boznai,
con i vostri colleghi funzionari residenti nell'Oltrefiume, tenetevi in
disparte. 7Lasciate che lavorino a quella casa di Dio il governatore
dei Giudei e i loro anziani. Essi ricostruiscano questo tempio al suo posto. 8Ecco
i miei ordini sull'atteggiamento che dovete tenere con questi anziani dei
Giudei per la ricostruzione del tempio: dalle entrate del re, cioè dalla
imposta dell'Oltrefiume, saranno rimborsate puntualmente le spese a quegli
uomini, senza interruzione. 9Ciò che loro occorre, giovenchi, arieti
e agnelli, per gli olocausti al Dio del cielo, come anche grano, sale, vino e
olio, siano loro forniti ogni giorno senza esitazione, secondo le indicazioni
dei sacerdoti di Gerusalemme, 10perché si facciano offerte di odore
soave al Dio del cielo e si preghi per la vita del re e dei suoi figli. 11Ordino
ancora: se qualcuno trasgredisce questo decreto, si tolga una trave dalla sua
casa, la si rizzi ed egli vi sia impiccato. Poi la sua casa sia ridotta a
letamaio. 12Il Dio che ha fatto risiedere là il suo nome disperda
qualsiasi re o popolo che presuma trasgredire il mio ordine, distruggendo
questo tempio che è a Gerusalemme. Io Dario ho emanato questo ordine: sia
eseguito alla lettera".
13Allora Tatténai, governatore dell'Oltrefiume, Setar-Boznai e i
loro colleghi eseguirono alla lettera quel che aveva comandato il re Dario. 14Quanto
agli anziani dei Giudei, essi continuarono a costruire e fecero progressi con
l'incoraggiamento delle parole ispirate del profeta Aggeo e di Zaccaria figlio
di Iddo. Portarono a compimento la costruzione secondo il comando del Dio
d'Israele e secondo il decreto di Ciro, di Dario e di Artaserse re di Persia. 15Si
terminò la costruzione di questo tempio il giorno tre del mese di Adar
nell'anno sesto del regno del re Dario. 16Allora gli Israeliti, i
sacerdoti, i leviti e gli altri rimpatriati celebrarono con gioia la
dedicazione di questa casa di Dio; 17offrirono per la dedicazione di
questa casa di Dio cento tori, duecento arieti, quattrocento agnelli; inoltre
dodici capri come sacrifici espiatori per tutto Israele, secondo il numero
delle tribù d'Israele. 18Inoltre stabilirono i sacerdoti divisi
secondo le loro classi e i leviti secondo i loro turni per il servizio di Dio a
Gerusalemme, come è scritto nel libro di Mosè.
19I rimpatriati celebrarono la pasqua il quattordici del primo mese,
20poiché i sacerdoti e i leviti si erano purificati tutti insieme
come un sol uomo: tutti erano mondi. Così immolarono la pasqua per tutti i
rimpatriati, per i loro fratelli sacerdoti e per se stessi. 21Mangiarono
la pasqua gli Israeliti che erano tornati dall'esilio e quanti si erano
separati dalla contaminazione del popolo del paese e si erano uniti a loro per
aderire al Signore Dio d'Israele. 22Celebrarono con gioia la festa
degli azzimi per sette giorni poiché il Signore li aveva colmati di gioia,
avendo piegato a loro favore il cuore del re di Assiria, per rafforzare le loro
mani nel lavoro per il tempio del Dio d'Israele.
1Dopo questi avvenimenti, sotto il regno di Artaserse,
re di Persia, Esdra,
figlio di Seraia,
figlio di Azaria,
figlio di Chelkia,
2figlio di Sallùm,
figlio di Zadòk,
figlio di Achitùb,
3figlio di Amaria,
figlio di Azaria,
figlio di Meraiòt,
4figlio di Zerachia,
figlio di Uzzi,
figlio di Bukki,
5figlio di Abisua,
figlio di Pincas,
figlio di Eleàzaro,
figlio di Aronne sommo sacerdote: 6questo Esdra, partì da Babilonia.
Egli era uno scriba abile nella legge di Mosè, data dal Signore Dio d'Israele
e, poiché la mano del Signore suo Dio era su di lui, il re aveva aderito a ogni
sua richiesta. 7Nel settimo anno del re Artaserse anche un gruppo di
Israeliti, sacerdoti, leviti, cantori, portieri e oblati partirono per
Gerusalemme. 8Egli arrivò a Gerusalemme nel quinto mese: era l'anno
settimo del re. 9Egli aveva stabilito la partenza da Babilonia per
il primo giorno del primo mese e il primo del quinto mese arrivò a Gerusalemme,
poiché la mano benevola del suo Dio era con lui. 10Infatti Esdra si
era dedicato con tutto il cuore a studiare la legge del Signore e a praticarla
e ad insegnare in Israele la legge e il diritto.
11Questa è la copia del documento che il re Artaserse consegnò a
Esdra sacerdote, scriba esperto nei comandi del Signore e nei suoi statuti dati
a Israele:
12"Artaserse, re dei re, al sacerdote Esdra, scriba della legge
del Dio del cielo, salute perfetta. Ora: 13da me è dato questo
decreto. Chiunque nel mio regno degli appartenenti al popolo d'Israele, dei
sacerdoti e dei leviti ha deciso liberamente di andare a Gerusalemme, può
venire con te; 14infatti da parte del re e dei suoi sette
consiglieri tu sei inviato a fare inchiesta in Giudea e a Gerusalemme intorno
all'osservanza della legge del tuo Dio, che hai nelle mani, 15e a
portare l'argento e l'oro che il re e i suoi consiglieri inviano come offerta
volontaria per devozione al Dio d'Israele che è in Gerusalemme, 16e
tutto l'argento e l'oro che troverai in tutte le province di Babilonia insieme
con le offerte volontarie che il popolo e i sacerdoti offriranno per la casa
del loro Dio a Gerusalemme.
17Perciò con questo argento ti prenderai cura di acquistare tori,
arieti, agnelli e ciò che occorre per le offerte e libazioni che vi si uniscono
e li offrirai sull'altare della casa del vostro Dio che è in Gerusalemme. 18Quanto
al resto dell'argento e dell'oro farete come sembrerà bene a te e ai tuoi
fratelli, secondo la volontà del vostro Dio. 19Gli arredi che ti
sono stati consegnati per il culto del tuo Dio, rimettili davanti al Dio di
Gerusalemme. 20Per il resto di quanto occorre per la casa del tuo
Dio e che spetta a te di procurare, lo procurerai a spese del tesoro reale. 21Io,
il re Artaserse, ordino a tutti i tesorieri dell'Oltrefiume:
Tutto ciò che Esdra, sacerdote e scriba della legge del Dio del cielo, vi
domanderà, dateglielo puntualmente, 22fino a cento talenti
d'argento, cento kor di grano, cento bat di vino, cento bat
di olio e sale a volontà. 23Quanto è secondo la volontà del Dio del
cielo sia fatto con precisione per la casa del Dio del cielo, perché non venga
l'ira sul regno del re e dei suoi figli. 24Vi rendiamo poi noto che
non è permesso riscuotere tributi e diritti di pedaggio su tutti i sacerdoti,
leviti, cantori, portieri, oblati e inservienti di questa casa di Dio.
25Quanto a te, Esdra, con la sapienza del tuo Dio, che ti è stata
data, stabilisci magistrati e giudici, ai quali sia affidata l'amministrazione
della giustizia per tutto il popolo dell'Oltrefiume, cioè per quanti conoscono
la legge del tuo Dio, e istruisci quelli che non la conoscono. 26A
riguardo di chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, sia
fatta prontamente giustizia o con la morte o con il bando o con ammenda in
denaro o con il carcere".
27Benedetto il Signore, Dio dei padri nostri, che ha disposto il
cuore del re a glorificare la casa del Signore che è a Gerusalemme, 28e
ha volto verso di me la benevolenza del re, dei suoi consiglieri e di tutti i
potenti principi reali. Allora io mi sono sentito incoraggiato, perché la mano
del Signore mio Dio era su di me e ho radunato alcuni capi d'Israele, perché
partissero con me.
1Questi sono, con le loro indicazioni genealogiche, i
capifamiglia che sono partiti con me da Babilonia, sotto il regno del re
Artaserse.
2dei figli di Pincas: Ghersom;
dei figli di Itamar: Daniele;
dei figli di Davide: Cattus 3figlio di Secania;
dei figli di Paros: Zaccaria; con lui furono registrati centocinquanta maschi;
4dei figli di Pacat-Moab: Elioenai figlio di Zerachia, e con lui
duecento maschi;
5dei figli di Zattu: Secania figlio di Iacaziel e con lui trecento
maschi;
6dei figli di Adin: Ebed figlio di Giònata e con lui cinquanta
maschi;
7dei figli di Elam: Isaia figlio di Atalia e con lui settanta
maschi;
8dei figli di Sefatia: Zebadia figlio di Michele e con lui ottanta
maschi;
9dei figli di Ioab: Obadia figlio di Iechièl e con lui
duecentodiciotto maschi;
10dei figli di Bani: Selomìt figlio di Iosifia e con lui
centosessanta maschi;
11dei figli di Bebai: Zaccaria figlio di Bebai e con lui ventotto
maschi;
12dei figli di Azgad: Giovanni figlio di Akkatan e con lui
centodieci maschi;
13dei figli di Adonikam: gli ultimi, di cui ecco i nomi: Elifèlet,
Ieièl e Semaia e con loro sessanta maschi;
14dei figli di Bigvai: Utai figlio di Zaccur e con lui settanta
maschi.
15Io li ho radunati presso il canale che scorre verso Aava. Là siamo
stati accampati per tre giorni. Ho fatto una rassegna tra il popolo e i
sacerdoti e non ho trovato nessun levita. 16Allora ho mandato a
chiamare i capi Elièzer, Arièl, Semaia, Elnatàn, Iarib, Natàn, Zaccaria,
Mesullàm e gli istruttori Ioiarib ed Elnatàn 17e ho ordinato loro di
andare da Iddo, capo nella località di Casifià, e ho messo loro in bocca le
parole da dire a Iddo e ai suoi fratelli oblati nella località di Casifià: di
mandarci cioè inservienti per il tempio del nostro Dio. 18Poiché la
mano benefica del nostro Dio era su di noi, ci hanno mandato un uomo assennato,
dei figli di Macli, figlio di Levi, figlio d'Israele, cioè Serebia, con i suoi
figli e fratelli: diciotto persone; 19inoltre Casabià e con lui
Isaia, dei figli di Merari suo fratello e i loro figli: venti persone. 20Degli
oblati, che Davide e i principi avevano assegnato al servizio dei leviti:
duecentoventi oblati. Furono registrati per nome. 21Là, presso il
canale Aavà, ho indetto un digiuno, per umiliarci davanti al Dio nostro e
implorare da lui un felice viaggio per noi, i nostri bambini e tutti i nostri averi.
22Avevo infatti vergogna di domandare al re soldati e cavalieri per
difenderci lungo il cammino da un eventuale nemico; anzi, avevamo detto al re:
"La mano del nostro Dio è su quanti lo cercano, per il loro bene; invece
la sua potenza e la sua ira su quanti lo abbandonano". 23Così
abbiamo digiunato e implorato da Dio questo favore ed egli ci è venuto in
aiuto. 24Quindi ho scelto dodici tra i capi dei sacerdoti: Serebia e
Casabià e i dieci loro fratelli con essi: 25ho pesato loro
l'argento, l'oro e gli arredi, che costituivano l'offerta per il tempio del
nostro Dio fatta dal re, dai suoi consiglieri, dai suoi principi e da tutti gli
Israeliti che si trovavano da quelle parti. 26Ho pesato dunque e
consegnato nelle loro mani:
argento: seicentocinquanta talenti;
arredi d'argento: cento, del peso di altrettanti talenti;
oro: cento talenti.
27Inoltre:
coppe d'oro venti: di mille darici;
vasi di bronzo pregiato e lucente: due, preziosi come l'oro.
28Ho detto loro: "Voi siete consacrati al Signore; questi arredi
sono cosa sacra; l'argento e l'oro sono offerta volontaria al Signore, Dio dei
nostri padri. 29Sorvegliateli e custoditeli, finché non possiate
pesarli davanti ai capi dei sacerdoti, ai leviti e ai capifamiglia d'Israele a
Gerusalemme, nelle stanze del tempio". 30Allora i sacerdoti e i
leviti presero in consegna il carico dell'argento e dell'oro e dei vasi, per
portarli a Gerusalemme nel tempio del nostro Dio.
31Il dodici del primo mese siamo partiti dal fiume Aava per andare a
Gerusalemme e la mano del nostro Dio era su di noi: egli ci ha liberati dagli
assalti dei nemici e dei briganti lungo il cammino. 32Siamo arrivati
a Gerusalemme e ci siamo riposati tre giorni. 33Il quarto giorno
sono stati pesati l'argento, l'oro e gli arredi nella casa del nostro Dio nelle
mani del sacerdote Meremòt, figlio di Uria, con cui vi era Eleàzaro figlio di
Pincas e con essi i leviti Iozabàd figlio di Giosuè e Noadia figlio di Binnui; 34ogni
cosa era secondo il numero e il peso e si mise per iscritto il peso totale.
In quel tempo 35quelli che venivano dall'esilio, cioè i deportati,
vollero offrire olocausti al Dio d'Israele:
tori: dodici per tutto Israele,
arieti: novantasei,
agnelli: settantasette,
capri di espiazione: dodici,
tutto come olocausto al Signore.
36Hanno consegnato i decreti del re ai satrapi del re e al
governatore dell'Oltrefiume, i quali sono venuti in aiuto al popolo e al
tempio.
1Terminate queste cose, sono venuti a trovarmi i capi
per dirmi: "Il popolo d'Israele, i sacerdoti e i leviti non si sono separati
dalle popolazioni locali, nonostante i loro abomini, cioè dai Cananei, Hittiti,
Perizziti, Gebusei, Ammoniti, Moabiti, Egiziani, Amorrei, 2ma hanno
preso in moglie le loro figlie per sé e per i loro figli: così hanno profanato
la stirpe santa con le popolazioni locali; anzi i capi e i magistrati sono
stati i primi a darsi a questa infedeltà". 3Udito ciò, ho
lacerato il mio vestito e il mio mantello, mi sono strappato i capelli e i peli
della barba e mi sono seduto costernato. 4Quanti tremavano per i giudizi
del Dio d'Israele su questa infedeltà dei rimpatriati, si radunarono presso di
me. Ma io restai seduto costernato, fino all'offerta della sera. 5All'offerta
della sera mi sono alzato dal mio stato di prostrazione e con il vestito e il
mantello laceri sono caduto in ginocchio e ho steso le mani al mio Signore, 6e
ho detto:
"Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare, Dio mio, la faccia verso di
te, poiché le nostre colpe si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa; la
nostra colpevolezza è aumentata fino al cielo. 7Dai giorni dei
nostri padri fino ad oggi noi siamo stati molto colpevoli e per le nostre
colpe, noi, i nostri re e i nostri sacerdoti, siamo stati dati nelle mani dei
re stranieri; siamo stati consegnati alla spada, alla prigionia, alla rapina,
all'insulto fino ad oggi. 8Ora, da poco, il nostro Dio ci ha fatto
una grazia: ha liberato un resto di noi, dandoci un asilo nel suo luogo santo,
e così il nostro Dio ha fatto brillare i nostri occhi e ci ha dato un po' di
sollievo nella nostra schiavitù. 9Perché noi siamo schiavi; ma nella
nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati: ci ha resi graditi ai re
di Persia; ci ha fatti rivivere, perché rialzassimo la casa del nostro Dio e
restaurassimo le sue rovine e ci ha concesso di avere un riparo in Giuda e in
Gerusalemme. 10Ma ora, che dire, Dio nostro, dopo questo? Poiché
abbiamo abbandonato i tuoi comandi 11che tu avevi dato per mezzo dei
tuoi servi, i profeti, dicendo: Il paese di cui voi andate a prendere il
possesso è un paese immondo, per l'immondezza dei popoli indigeni, per le
nefandezze di cui l'hanno colmato da un capo all'altro con le loro impurità. 12Per
questo non dovete dare le vostre figlie ai loro figli, né prendere le loro
figlie per i vostri figli; non dovrete mai contribuire alla loro prosperità e
al loro benessere, così diventerete forti voi e potrete mangiare i beni del
paese e lasciare un'eredità ai vostri figli per sempre. 13Dopo ciò
che è venuto su di noi a causa delle nostre cattive azioni e per la nostra
grande colpevolezza, benché tu, Dio nostro, ci abbia punito meno di quanto
meritavano le nostre colpe e ci abbia concesso di formare questo gruppo di
superstiti, 14potremmo forse noi tornare a violare i tuoi comandi e
a imparentarci con questi popoli abominevoli? Non ti adireresti contro di noi
fino a sterminarci, senza lasciare resto né superstite? 15Signore,
Dio di Israele, per la tua bontà è rimasto di noi oggi un gruppo di superstiti:
eccoci davanti a te con la nostra colpevolezza. Ma a causa di essa non possiamo
resistere alla tua presenza!".
1Mentre Esdra pregava e faceva questa confessione
piangendo, prostrato davanti alla casa di Dio, si riunì intorno a lui
un'assemblea molto numerosa d'Israeliti, uomini, donne e fanciulli, e il popolo
piangeva dirottamente. 2Allora Secania, figlio di Iechièl, uno dei
figli di Elam, prese la parola e disse a Esdra: "Noi siamo stati infedeli
verso il nostro Dio, sposando donne straniere, prese dalle popolazioni del
luogo. Orbene: c'è ancora una speranza per Israele nonostante ciò. 3Ora
noi facciamo questa alleanza davanti al nostro Dio: rimanderemo tutte queste
donne e i figli nati da esse, secondo il tuo consiglio, mio signore, e il
consiglio di quelli che tremano davanti al comando del nostro Dio. Si farà
secondo la legge! 4Alzati, perché a te è affidato questo compito;
noi saremo con te; sii forte e mettiti all'opera!". 5Allora
Esdra si alzò e fece giurare ai capi dei sacerdoti e dei leviti e a tutto
Israele che avrebbero agito secondo quelle parole; essi giurarono. 6Esdra
allora, alzatosi davanti alla casa di Dio, andò nella camera di Giovanni,
figlio di Eliasib. Là egli passò la notte, senza prendere cibo né bere acqua,
perché era in lutto a causa dell'infedeltà dei rimpatriati. 7Poi fu
fatta passare la voce in Giuda e Gerusalemme a tutti i rimpatriati che si
radunassero in Gerusalemme: 8a chiunque non fosse venuto entro tre
giorni - così disponeva il consiglio dei capi e degli anziani - sarebbero stati
votati allo sterminio tutti i beni ed egli stesso sarebbe stato escluso dalla
comunità dei rimpatriati. 9Allora tutti gli uomini di Giuda e di
Beniamino si radunarono a Gerusalemme entro tre giorni; si era al nono mese, il
venti del mese. Tutto il popolo stava nella piazza del tempio, tremante per
questo evento e per gli scrosci della pioggia.
10Allora il sacerdote Esdra si alzò e disse loro: "Voi avete
commesso un atto d'infedeltà, sposando donne straniere: così avete accresciuto
la colpevolezza d'Israele. 11Ma ora rendete lode al Signore, Dio dei
vostri padri, e fate la sua volontà, separandovi dalle popolazioni del paese e
dalle donne straniere".
12Tutta l'assemblea rispose a gran voce: "Sì, dobbiamo fare
secondo la tua parola. 13Ma il popolo è numeroso e siamo al tempo
delle piogge; non è possibile restare all'aperto. D'altra parte non è lavoro di
un giorno o di due, perché siamo in molti ad aver peccato in questa materia. 14I
nostri capi stiano a rappresentare tutta l'assemblea; e tutti quelli delle
nostre città che hanno sposato donne straniere vengano in date determinate e accompagnati
dagli anziani della rispettiva città e dai loro giudici, finché non abbiano
allontanato da noi l'ira ardente del nostro Dio per questa causa".
15Soltanto Giònata figlio di Asaèl e Iaczeia figlio di Tikva si
opposero, appoggiati da Mesullàm e dal levita Sabbetài. 16I
rimpatriati fecero come era stato proposto: il sacerdote Esdra si scelse alcuni
uomini, capifamiglia, uno per casato, tutti designati per nome. Essi iniziarono
le sedute il primo giorno del decimo mese per esaminare la questione 17e
terminarono di esaminare tutti gli uomini che avevano sposato donne straniere
il primo giorno del primo mese.
18Tra gli appartenenti ai sacerdoti, che avevano sposato donne
straniere, c'erano:
dei figli di Giosuè figlio di Iozadàk e tra i suoi fratelli: Maaseia, Elièzer,
Iarib e Godolia.
19Essi hanno promesso con giuramento di rimandare le loro donne e
hanno offerto un ariete in espiazione della loro colpa. 20Dei figli
di Immer: Canàni e Zebadia.
21Dei figli di Carim: Maaseia, Elia, Semaia, Iechièl e Uzzia. 22Dei
figli di Pascur: Elioènai, Maaseia, Ismaele, Natanaele, Iozabàd ed Eleasà.
23Degli appartenenti ai leviti: Iozabàd, Simei, Chelaia, chiamato il
Chelita, Petachia, Giuda ed Elièzer.
24Dei cantori: Eliasib.
Dei portinai: Sallùm, Telem e Uri.
25Tra gli Israeliti: dei figli di Paros: Ramia, Izzia, Malchia,
Miamin, Eleàzaro, Malchia e Benaià.
26Dei figli di Elam: Mattania, Zaccaria, Iechièl, Abdi, Ieremòt ed
Elia.
27Dei figli di Zattu: Elioenài, Eliasib, Mattania, Ieremòt, Zabad e
Aziza.
28Dei figli di Bebai: Giovanni, Anania, Zabbai e Atlai.
29Dei figli di Bani: Mesullàm, Malluch, Adaia, Iasub, Seal e
Ieramòt.
30Dei figli di Pacat-Moab: Adna, Kelal, Benaià, Maaseia, Mattania,
Bezaleèl, Binnui e Manàsse.
31Dei figli di Carim: Elièzer, Ishshia, Malchia, Semaia, Simeone, 32Beniamino,
Malluch, Semaria.
33Dei figli di Casum: Mattenai, Mattatta, Zabad, Elifèlet, Ieremai,
Manàsse e Simei.
34Dei figli di Bani: Maadai, Amram, Uel, 35Benaià, Bedia,
Cheluu, 36Vania, Meremòt, Eliasib, 37Mattenai, Iaasai.
38Dei figli di Binnui: Simei, 39Selemia, Natàn, Adaia.
40Dei figli di Azzur: Sasai, Sàrai, 41Azareèl, Selemia,
Semaria, 42Sallùm, Amaria, Giuseppe.
43Dei figli di Nebo: Ieièl, Mattitia, Zabad, Zebina, Iaddai, Gioele,
Benaià.
44Tutti questi avevano sposato donne straniere e rimandarono le
donne insieme con i figli che avevano avuti da esse.
1Parole di Neemia figlio di Akalià. Nel mese di Casleu
dell'anno ventesimo, mentre ero nella cittadella di Susa, 2Canàni,
uno dei miei fratelli, e alcuni altri uomini arrivarono dalla Giudea. Li
interrogai riguardo ai Giudei che erano rimpatriati, superstiti della
deportazione, e riguardo a Gerusalemme. 3Essi mi dissero: "I
superstiti della deportazione sono là, nella provincia, in grande miseria e
abbattimento; le mura di Gerusalemme restano piene di brecce e le sue porte
consumate dal fuoco". 4Udite queste parole, mi sedetti e
piansi; feci lutto per parecchi giorni, digiunando e pregando davanti al Dio
del cielo. 5E dissi: "Signore, Dio del cielo, Dio grande e
tremendo, che mantieni l'alleanza e la misericordia con quelli che ti amano e
osservano i tuoi comandi, 6siano i tuoi orecchi attenti, i tuoi
occhi aperti per ascoltare la preghiera del tuo servo; io prego ora davanti a
te giorno e notte per gli Israeliti, tuoi servi, confessando i peccati, che noi
Israeliti abbiamo commesso contro di te; anch'io e la casa di mio padre abbiamo
peccato. 7Ci siamo comportati male con te e non abbiamo osservato i
comandi, le leggi e le decisioni che tu hai dato a Mosè tuo servo. 8Ricordati
della parola che hai affidato a Mosè tuo servo: Se sarete infedeli, io vi
disperderò fra i popoli; 9ma se tornerete a me e osserverete i miei
comandi e li eseguirete, anche se i vostri esiliati si trovassero all'estremità
dell'orizzonte, io di là li raccoglierò e li ricondurrò al luogo che ho scelto
per farvi dimorare il mio nome. 10Ora questi sono tuoi servi e tuo
popolo; tu li hai redenti con grande potenza e con mano forte. 11Signore,
siano i tuoi orecchi attenti alla preghiera del tuo servo e alla preghiera dei
tuoi servi, che desiderano temere il tuo nome; concedi oggi buon successo al
tuo servo e fagli trovare benevolenza davanti a questo uomo".
Io allora ero coppiere del re.
1Nel mese di Nisan dell'anno ventesimo del re
Artaserse, appena il vino fu pronto davanti al re, io presi il vino e glielo
versai. Ora io non ero mai stato triste in sua presenza. 2Perciò il
re mi disse: "Perché hai l'aspetto triste? Eppure non sei malato; non può
esser altro che un'afflizione del cuore". Allora io ebbi grande timore 3e
dissi al re: "Viva il re per sempre! Come potrebbe il mio aspetto non
esser triste quando la città dove sono i sepolcri dei miei padri è in rovina e
le sue porte sono consumate dal fuoco?". 4Il re mi disse:
"Che cosa domandi?". Allora io pregai il Dio del cielo, 5e
poi risposi al re: "Se piace al re e se il tuo servo ha trovato grazia ai
suoi occhi, mandami in Giudea, nella città dove sono i sepolcri dei miei padri,
perché io possa ricostruirla". 6Il re, che aveva la regina
seduta al suo fianco, mi disse: "Quanto durerà il tuo viaggio? Quando
ritornerai?". Io gli indicai un termine di tempo. La cosa piacque al re;
mi lasciò andare. 7Poi dissi al re: "Se piace al re, mi si
diano le lettere per i governatori dell'Oltrefiume, perché mi lascino passare
ed entrare in Giudea, 8e una lettera per Asaf, guardiano del parco
del re, perché mi dia il legname per costruire le porte della cittadella presso
il tempio, per le mura della città e per la casa che io abiterò". Il re mi
diede le lettere perché la mano benefica del mio Dio era su di me.
9Giunsi presso i governatori dell'Oltrefiume e diedi loro le lettere
del re. Il re aveva mandato con me una scorta di capi dell'esercito e di
cavalieri. 10Ma quando Sanballàt il Coronita e Tobia lo schiavo
ammonita furono informati del mio arrivo, ebbero gran dispiacere che fosse
venuto un uomo a procurare il bene degli Israeliti.
11Giunto a Gerusalemme, vi rimasi tre giorni. 12Poi mi
alzai di notte e presi con me pochi uomini senza dir nulla ad alcuno di quello
che Dio mi aveva messo in cuore di fare per Gerusalemme e senza aver altro
giumento oltre quello che io cavalcavo. 13Uscii di notte per la
porta della Valle e andai verso la fonte del Drago e alla porta del Letame,
osservando le mura di Gerusalemme, come erano piene di brecce e come le sue
porte erano consumate dal fuoco. 14Mi spinsi verso la porta della
Fonte e la piscina del re, ma non vi era posto per cui potesse passare il
giumento che cavalcavo. 15Allora risalii di notte la valle, sempre
osservando le mura; poi, rientrato per la porta della Valle, tornai a casa.
16I magistrati non sapevano né dove io fossi andato né che cosa
facessi. Fino a quel momento non avevo detto nulla né ai Giudei né ai
sacerdoti, né ai notabili, né ai magistrati né ad alcuno di quelli che si occupavano
dei lavori. 17Allora io dissi loro: "Voi vedete la miseria
nella quale ci troviamo; Gerusalemme è in rovina e le sue porte sono consumate
dal fuoco. Venite, ricostruiamo le mura di Gerusalemme e non saremo più
insultati!". 18Narrai loro come la mano benefica del mio Dio
era stata su di me e anche le parole che il re mi aveva dette. Quelli dissero:
"Alziamoci e costruiamo!". E misero mano vigorosamente alla buona
impresa.
19Ma quando Sanballàt il Coronita e Tobia lo schiavo ammonita, e
Ghesem l'Arabo seppero la cosa, ci schernirono e ci derisero dicendo: "Che
state facendo? Volete forse ribellarvi al re?". 20Allora io
risposi loro: "Il Dio del cielo ci darà successo. Noi, suoi servi, ci
metteremo a costruire; ma voi non avete né parte né diritto né ricordo in
Gerusalemme".
1Eliasìb, sommo sacerdote, con i suoi fratelli
sacerdoti si misero a costruire la porta delle Pecore; la consacrarono e vi
misero i battenti; continuarono a costruire fino alla torre di Mea, che poi
consacrarono, e fino alla torre di Cananeèl. 2Accanto a Eliasìb
lavoravano gli uomini di Gèrico e accanto a loro lavorava Zaccùr figlio di
Imri. 3I figli di Senaà costruirono la porta dei Pesci, ne fecero
l'intelaiatura e vi posero i battenti, le serrature e le sbarre. 4Accanto
a loro lavorava alle riparazioni Meremòt figlio di Uria, figlio di Akkoz;
accanto a loro lavorava alle riparazioni Mesullàm, figlio di Berechia figlio di
Mesezabèel; accanto a loro lavorava alle riparazioni Zadòk figlio di Baana; 5accanto
a loro lavoravano alle riparazioni quelli di Tekòa; ma i loro notabili non
piegarono il collo a lavorare all'opera del loro Signore. 6Ioiadà
figlio di Pasèach e Mesullàm figlio di Besodia, restaurarono la porta Vecchia;
ne fecero l'intelaiatura e vi posero i battenti, le serrature e le sbarre. 7Accanto
a loro lavoravano alle riparazioni Melatia il Gabaonita, Iadon il Meronotita, e
gli uomini di Gàbaon e di Mizpà, alle dipendenze della sede del governatore
dell'Oltrefiume; 8accanto a loro lavorava alle riparazioni Uzzièl
figlio di Caraia tra gli orefici e accanto a lui lavorava Anania tra i
profumieri. Essi hanno rinforzato Gerusalemme fino al Muro Largo; 9accanto
a loro lavorava alle riparazioni Refaia figlio di Cur, capo della metà del
distretto di Gerusalemme. 10Accanto a loro lavorava alle
riparazioni, di fronte alla sua casa, Iedaia figlio di Carumaf e accanto a lui
lavorava Cattus figlio di Casabnià. 11Malchia figlio di Carim e
Cassùb figlio di Pacat-Moab restaurarono la parte successiva di mura e la torre
dei Forni. 12Accanto a loro lavorava alle riparazioni insieme con le
figlie, Sallùm figlio di Allòches, capo della metà del distretto di
Gerusalemme. 13Canun e gli abitanti di Zanòach restaurarono la porta
della Valle; la ricostruirono, vi posero i battenti, le serrature e le sbarre.
Fecero inoltre mille cubiti di muro fino alla porta del Letame. 14Malchia
figlio di Recàb, capo del distretto di Bet-Kerem, restaurò la porta del Letame;
la ricostruì, vi pose i battenti, le serrature e le sbarre. 15Sallùm
figlio di Col-Coze, capo del distretto di Mizpà, restaurò la porta della Fonte;
la ricostruì, la coprì, vi pose i battenti, le serrature e le sbarre. Fece
inoltre il muro della piscina di Siloe, presso il giardino del re, fino alla
scalinata per cui si scende dalla città di Davide. 16Dopo di lui
Neemia figlio di Azbuk, capo della metà del distretto di Bet-Zur, lavorò alle
riparazioni fin davanti alle tombe di Davide, fino alla piscina artificiale e
fino alla casa dei Prodi. 17Dopo di lui lavoravano alle riparazioni
i leviti, sotto Recum figlio di Bani; accanto a lui lavorava per il suo
distretto Casabià, capo della metà del distretto di Keilà. 18Dopo di
lui lavoravano alle riparazioni i loro fratelli, sotto Binnui figlio di
Chenadàd, capo dell'altra metà del distretto di Keilà; 19accanto a
lui Ezer figlio di Giosuè, capo di Mizpà, restaurava un'altra parte delle mura,
di fronte alla salita dell'arsenale, all'angolo. 20Dopo di lui
Baruch figlio di Zaccai ne restaurava con ardore un'altra parte dall'angolo
fino alla porta della casa di Eliasìb sommo sacerdote. 21Dopo di lui
Meremòt figlio di Uria, figlio di Akkoz, ne restaurava un'altra parte, dalla
porta della casa di Eliasìb fino all'estremità della casa di Eliasìb. 22Dopo
di lui lavoravano i sacerdoti che abitavano la periferia. 23Dopo di
loro Beniamino e Cassùb lavoravano di fronte alla loro casa. Dopo di loro
Azaria figlio di Maaseia, figlio di Anania, lavorava presso la sua casa. 24Dopo
di lui Binnui figlio di Chenadàd restaurò un'altra parte delle mura, dalla casa
di Azaria fino alla svolta, cioè all'angolo. 25Palal figlio di Uzai
lavorò di fronte alla svolta e alla torre sporgente dal piano di sopra della
reggia, che dà sul cortile della prigione dopo di lui lavorava Pedaia figlio di
Pareos. 26Gli oblati che abitavano sull'Ofel, lavoravano fin davanti
alla porta delle Acque, verso oriente, e di fronte alla torre sporgente. 27Dopo
di loro quelli di Tekòa ne restaurarono un'altra parte, di fronte alla gran
torre sporgente e fino al muro dell'Ofel. 28I sacerdoti lavoravano
alle riparazioni sopra la porta dei Cavalli, ciascuno di fronte alla sua casa. 29Dopo
di loro Zadòk figlio di Immer lavorava di fronte alla sua casa. Dopo di lui
lavorava Semaia figlio di Secania, custode della porta d'oriente. 30Dopo
di lui Anania figlio di Selemia e Canun sesto figlio di Zalaf restaurarono
un'altra parte delle mura. Dopo di loro Mesullàm figlio di Berechia lavorava di
fronte alla sua stanza. 31Dopo di lui Malchia, uno degli orefici,
lavorava fino alla casa degli oblati e dei mercanti, di fronte alla porta della
Rassegna e fino al piano di sopra dell'angolo. 32Gli orefici e i
mercanti lavorarono alle riparazioni fra il piano di sopra dell'angolo e la
porta delle Pecore.
33Quando Sanballàt seppe che noi edificavamo le mura, si adirò, si
indignò molto, si fece beffe dei Giudei 34e disse in presenza dei
suoi fratelli e dei soldati di Samaria: "Che vogliono fare questi
miserabili Giudei? Rifarsi le mura e farvi subito sacrifici? Vogliono finire in
un giorno? Vogliono far rivivere pietre sepolte sotto mucchi di polvere e
consumate dal fuoco?". 35Tobia l'Ammonita, che gli stava
accanto, disse: "Edifichino pure! Se una volpe vi salta su, farà crollare
il loro muro di pietra!".
36Ascolta, Dio nostro, come siamo disprezzati! Fa' ricadere sul loro
capo il loro dileggio e abbandonali al saccheggio in un paese di schiavitù! 37Non
coprire la loro iniquità e non sia cancellato dalla tua vista il loro peccato,
perché hanno offeso i costruttori.
38Noi dunque andavamo ricostruendo le mura che furono dappertutto
portate fino a metà altezza; il popolo aveva preso a cuore il lavoro.
1Ma quando Sanballàt, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e
gli Asdoditi seppero che la riparazione delle mura di Gerusalemme progrediva e
che le brecce cominciavano a chiudersi, si adirarono molto 2e tutti
assieme congiurarono di venire ad attaccare Gerusalemme e crearvi confusione. 3Allora
noi pregammo il nostro Dio e contro di loro mettemmo sentinelle di giorno e di
notte per difenderci dai loro attacchi. 4Quelli di Giuda dicevano:
"Le forze dei portatori vengono meno e le macerie sono molte; noi non
potremo costruire le mura!". 5I nostri avversari dicevano:
"Senza che s'accorgano di nulla, noi piomberemo in mezzo a loro, li
uccideremo e faremo cessare i lavori". 6Poiché i Giudei che
dimoravano vicino a loro vennero a riferirci dieci volte: "Da tutti i
luoghi ai quali vi volgete, essi saranno contro di noi", 7io,
nelle parti sottostanti a ciascun posto oltre le mura, in luoghi scoperti,
disposi il popolo per famiglie, con le loro spade, le loro lance, i loro archi.
8Dopo aver considerato la cosa, mi alzai e dissi ai notabili, ai
magistrati e al resto del popolo: "Non li temete! Ricordatevi del Signore
grande e tremendo; combattete per i vostri fratelli, per i vostri figli e le
vostre figlie, per le vostre mogli e per le vostre case!". 9Quando
i nostri nemici vennero a sapere che eravamo informati della cosa, Dio fece
fallire il loro disegno e noi tutti tornammo alle mura, ognuno al suo lavoro. 10Da
quel giorno la metà dei miei giovani lavorava e l'altra metà stava armata di
lance, di scudi, di archi, di corazze; i capi erano dietro tutta la casa di
Giuda. 11Quelli che costruivano le mura e quelli che portavano o
caricavano i pesi, con una mano lavoravano e con l'altra tenevano la loro arma;
12tutti i costruttori, lavorando, portavano ciascuno la spada cinta
ai fianchi. Il trombettiere stava accanto a me. 13Dissi allora ai
notabili, ai magistrati e al resto del popolo: "L'opera è grande ed estesa
e noi siamo sparsi sulle mura e distanti l'uno dall'altro. 14Dovunque
udirete il suono della tromba, raccoglietevi presso di noi; il nostro Dio
combatterà per noi". 15Così continuavamo i lavori, mentre la
metà della mia gente teneva impugnata la lancia, dall'apparire dell'alba allo
spuntar delle stelle. 16Anche in quell'occasione dissi al popolo:
"Ognuno con il suo aiutante passi la notte dentro Gerusalemme, per far con
noi la guardia durante la notte e riprendere il lavoro di giorno". 17Io
poi, i miei fratelli, i miei servi e gli uomini di guardia che mi seguivano,
non ci togliemmo mai le vesti; ognuno teneva l'arma a portata di mano.
1Si alzò un gran lamento da parte della gente del
popolo e delle loro mogli contro i loro fratelli Giudei. 2Alcuni
dicevano: "Noi, i nostri figli e le nostre figlie siamo numerosi; ci si
dia il grano perché possiamo mangiare e vivere!". 3Altri
dicevano: "Dobbiamo impegnare i nostri campi, le nostre vigne e le nostre
case per assicurarci il grano durante la carestia!". 4Altri
ancora dicevano: "Abbiamo preso denaro a prestito sui nostri campi e sulle
nostre vigne per pagare il tributo del re. 5La nostra carne è come
la carne dei nostri fratelli, i nostri figli sono come i loro figli; ecco
dobbiamo sottoporre i nostri figli e le nostre figlie alla schiavitù e alcune
delle nostre figlie sono già state ridotte schiave; noi non abbiamo via
d'uscita, perché i nostri campi e le nostre vigne sono in mano d'altri". 6Quando
udii i loro lamenti e queste parole, ne fui molto indignato. 7Dopo
aver riflettuto dentro di me, ripresi duramente i notabili e i magistrati e
dissi loro: "Dunque voi esigete un interesse da usuraio dai nostri
fratelli?". Convocai contro di loro una grande assemblea 8e
dissi loro: "Noi, secondo la nostra possibilità, abbiamo riscattato i
nostri fratelli Giudei che si erano venduti agli stranieri e voi stessi
vendereste i vostri fratelli ed essi si venderebbero a noi?". Allora
quelli tacquero e non seppero che rispondere. 9Io dissi:
"Quello che voi fate non è ben fatto. Non dovreste voi camminare nel
timore del nostro Dio per non essere scherniti dagli stranieri nostri nemici? 10Anch'io,
i miei fratelli e i miei servi abbiamo dato loro in prestito denaro e grano.
Ebbene, condoniamo loro questo debito! 11Rendete loro oggi stesso i
loro campi, le loro vigne, i loro oliveti e le loro case e l'interesse del
denaro del grano, del vino e dell'olio di cui siete creditori nei loro
riguardi". 12Quelli risposero: "Restituiremo e non
esigeremo più nulla da loro; faremo come tu dici". Allora chiamai i
sacerdoti e in loro presenza li feci giurare che avrebbero mantenuto la
promessa. 13Poi scossi la piega anteriore del mio mantello e dissi:
"Così Dio scuota dalla sua casa e dai suoi beni chiunque non avrà
mantenuto questa promessa e così sia egli scosso e vuotato di tutto!".
Tutta l'assemblea disse: "Amen" e lodarono il Signore. Il popolo
mantenne la promessa.
14Di più, da quando il re mi aveva stabilito loro governatore nel
paese di Giuda, dal ventesimo anno fino al trentaduesimo anno del re Artaserse,
durante dodici anni, né io né i miei fratelli mangiammo la provvista assegnata
al governatore. 15I governatori che mi avevano preceduto, avevano
gravato il popolo, ricevendone pane e vino, oltre a quaranta sicli d'argento;
perfino i loro servi angariavano il popolo, ma io non ho fatto così, poiché ho
avuto timore di Dio. 16Anzi ho messo mano ai lavori di queste mura e
non abbiamo comperato alcun podere. Tutti i miei giovani erano raccolti là a
lavorare. 17Avevo alla mia tavola centocinquanta uomini, Giudei e
magistrati, oltre a quelli che venivano a noi dalle nazioni vicine. 18Quel
che si preparava a mie spese ogni giorno era un bue, sei capi scelti di
bestiame minuto e cacciagione; ogni dieci giorni vino per tutti in abbondanza.
Tuttavia non ho mai chiesto la provvista assegnata al governatore, perché il
popolo era già gravato abbastanza a causa dei lavori. 19Mio Dio,
ricordati in mio favore per quanto ho fatto a questo popolo.
1Quando Sanballàt e Tobia e Ghesem l'Arabo e gli altri
nostri nemici seppero che io avevo riedificato le mura e che non vi era più
rimasta alcuna breccia, sebbene ancora io non avessi messo i battenti alle
porte, 2Sanballàt e Ghesem mi mandarono a dire: "Vieni e
troviamoci insieme a Chefirim, nella valle di Oni". Essi pensavano di
farmi del male. 3Ma io inviai loro messaggeri a dire: "Sto
facendo un gran lavoro e non posso scendere: perché dovrebbe interrompersi il
lavoro, mentre io lo lascio per scendere da voi?". 4Essi
mandarono quattro volte a dirmi la stessa cosa e io risposi nello stesso modo.
5Allora Sanballàt mi mandò a dire la stessa cosa la quinta volta per
mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta, 6nella
quale stava scritto: "Si sente dire fra queste nazioni, e Gasmù lo
afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi e perciò tu ricostruisci le
mura e, secondo queste voci, tu diventeresti loro re 7e avresti
inoltre stabilito profeti per far questa proclamazione a Gerusalemme: Vi è un
re in Giuda! Or questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque e
consultiamoci assieme". 8Ma io gli feci rispondere: "Le
cose non stanno come tu dici, ma tu inventi!". 9Tutta quella
gente infatti ci voleva impaurire e diceva: "Le loro mani desisteranno e
il lavoro non si farà". Ora invece si sono irrobustite le mie mani!
10Io andai a casa di Semaia figlio di Delaia, figlio di Meetabèel,
che si era rinchiuso là dentro; egli mi disse: "Troviamoci insieme nel
tempio, dentro il santuario, e chiudiamo le porte del santuario, perché
verranno ad ucciderti, di notte verranno ad ucciderti". 11Ma io
risposi: "Un uomo come me può darsi alla fuga? Un uomo della mia
condizione potrebbe entrare nel santuario per salvare la vita? No, io non
entrerò". 12Compresi che non era mandato da Dio, ma aveva
pronunziato quella profezia a mio danno, perché Tobia e Sanballàt l'avevano
prezzolato. 13Era stato pagato per impaurirmi e indurmi ad agire in
quel modo e a peccare, per farmi una cattiva fama ed espormi al disonore. 14Mio
Dio, ricordati di Tobia e di Sanballàt, per queste loro opere; anche della
profetessa Noadia e degli altri profeti che cercavano di spaventarmi!
15Le mura furono condotte a termine il venticinquesimo giorno di
Elul, in cinquantadue giorni. 16Quando tutti i nostri nemici lo
seppero, tutte le nazioni che stavano intorno a noi furono prese da timore e
restarono molto sorprese alla vista e dovettero riconoscere che quest'opera si
era compiuta per l'intervento del nostro Dio. 17In quei giorni i
notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobia e da Tobia ne ricevevano;
18infatti molti in Giuda erano suoi alleati, perché egli era genero
di Secania figlio di Arach e suo figlio Giovanni aveva sposato la figlia di
Mesullàm figlio di Berechia. 19Anche in mia presenza parlavano bene
di lui e gli riferivano le mie parole. Anche Tobia mandava lettere per
intimorirmi.
1Quando le mura furono riedificate e io ebbi messo a
posto le porte e i portinai, i cantori e i leviti furono stabiliti nei loro
uffici, 2diedi il governo di Gerusalemme a Canàni mio fratello e ad
Anania comandante della cittadella, perché era un uomo fedele e temeva Dio più
di tanti altri. 3Ordinai loro: "Le porte di Gerusalemme non si
aprano finché il sole non comincia a scaldare e si chiudano e si sbarrino le
porte mentre i cittadini sono ancora in piedi; si stabiliscano delle guardie
prese fra gli abitanti di Gerusalemme, ognuno al suo turno e ognuno davanti
alla propria casa".
4La città era spaziosa e grande; ma dentro vi era poca gente e non
si costruivano case. 5Il mio Dio mi ispirò di radunare i notabili, i
magistrati e il popolo, per farne il censimento.
Trovai il registro genealogico di quelli che erano tornati dall'esilio la prima
volta e vi trovai scritto quanto segue:
6Questi sono gli abitanti della provincia che sono tornati
dall'esilio: quelli che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportati e che
erano tornati in Gerusalemme e in Giudea, ognuno nella sua città. 7Essi
erano tornati con Zorobabele, Giosuè, Neemia, Azaria, Raamia, Nahamani,
Mardocheo, Bilsan, Mispèret, Bigvai, Necum e Baana.
Computo degli uomini del popolo d'Israele:
8Figli di Pareos: duemilacentosettantadue.
9Figli di Sefatia: trecentosettantadue.
10Figli di Arach: seicentocinquantadue.
11Figli di Paat-Moab, cioè i figli di Giosuè e di Ioab:
duemilaottocentodiciotto.
12Figli di Elam: milleduecentocinquantaquattro.
13Figli di Zattu: ottocentoquarantacinque.
14Figli di Zaccai: settecentosessanta.
15Figli di Binnui: seicentoquarantotto.
16Figli di Bebai: seicentoventotto.
17Figli di Azgad: duemilatrecentoventidue.
18Figli di Adonikam: seicentosessantasette.
19Figli di Bigvai: duemilasessantasette.
20Figli di Adin: seicentocinquantacinque.
21Figli di Ater, cioè di Ezechia: novantotto.
22Figli di Casum: trecentoventotto.
23Figli di Bezai: trecentoventiquattro.
24Figli di Carif: centododici.
25Figli di Gàbaon: novantacinque.
26Uomini di Betlemme e di Netofa: centottantotto.
27Uomini di Anatòt: centoventotto.
28Uomini di Bet-Azmàvet: quarantadue.
29Uomini di Kiriat-Iearìm, di Chefira e di Beeròt:
settecentoquarantatré.
30Uomini di Rama e di Gheba: seicentoventuno.
31Uomini di Micmas: centoventidue.
32Uomini di Betel e di Ai: centoventitré.
33Uomini di un altro Nebo: cinquantadue.
34Figli di un altro Elam: milleduecentocinquantaquattro.
35Figli di Carim: trecentoventi.
36Figli di Gèrico: trecentoquarantacinque.
37Figli di Lod, di Cadid e di Ono: settecentoventuno.
38Figli di Senaà: tremilanovecentotrenta.
39I sacerdoti: figli di Iedaia della casa di Giosuè:
novecentosessantatré.
40Figli di Immer: millecinquantadue.
41Figli di Pascur: milleduecentoquarantasette.
42Figli di Carim: millediciassette.
43I leviti: figli di Giosuè, cioè di Kadmiel, di Binnui e di Odevà:
settantaquattro.
44I cantori: figli di Asaf: centoquarantotto.
45I portieri: figli di Ater, figli di Talmon, figli di Akkub, figli
di Catità, figli di Sobai: centotrentotto.
46Gli oblati: figli di Zica, figli di Casufa,
figli di Tabbaot, 47figli di Keros,
figli di Sia, figli di Padon,
48figli di Lebana, figli di Agabà,
figli di Salmai, 49figli di Canan,
figli di Ghiddel, figli di Gacar,
50figli di Reaia, figli di Rezin,
figli di Nekoda, 51figli di Gazzam,
figli di Uzza, figli di Pasèach,
52figli di Besai, figli dei Meunim, figli dei Nefisesim,
53figli di Bakbuk, figli di Cakufa.
figli di Carcur, 54figli di Baslit,
figli di Mechida, figli di Carsa,
55figli di Barkos, figli di Sisara,
figli di Temach, 56figli di Neziach,
figli di Catifa.
57Discendenti dei servi di Salomone: figli di Sotai, figli di
Sofèret, figli di Perida, 58figli di Iaala, figli di Darkon, figli
di Ghiddel, 59figli di Sefatia, figli di Cattil, figli di
Pochéret-Azzebàim, figli di Amòn.
60Totale degli oblati e dei discendenti dei servi di Salomone:
trecentonovantadue.
61Ecco quelli che tornarono da Tel-Melach, da Tel-Carsa, da
Cherub-Addòn e da Immer e che non avevano potuto stabilire il loro casato per
dimostrare che erano della stirpe di Israele: 62figli di Delaia,
figli di Tobia, figli di Nekoda: seicentoquarantadue.
63Tra i sacerdoti: figli di Cobaia, figli di Akkos, figli di
Barzillài, il quale aveva sposato una delle figlie di Barzillài il Galaadita e
fu chiamato con il loro nome. 64Questi cercarono il loro registro
genealogico, ma non lo trovarono e furono quindi esclusi dal sacerdozio; 65il
governatore ordinò loro di non mangiare cose santissime finché non si
presentasse un sacerdote con Urim e Tummim.
66La comunità nel suo totale era di quarantaduemilatrecentosessanta
persone, 67oltre ai loro schiavi e alle loro schiave in numero di
settemilatrecentotrentasette. Avevano anche duecentoquarantacinque cantori e
cantanti. 68Avevano settecentotrentasei cavalli,
duecentoquarantacinque muli, 69quattrocentotrentacinque cammelli,
seimilasettecentoventi asini. 70Alcuni dei capifamiglia offrirono
doni per la fabbrica. Il governatore diede al tesoro mille dracme d'oro,
cinquanta coppe, cinquecentotrenta vesti sacerdotali. 71Alcuni
capifamiglia diedero al tesoro della fabbrica ventimila dracme d'oro e
duemiladuecento mine d'argento. 72Il resto del popolo diede
ventimila dracme d'oro, duemila mine d'argento e sessantanove vesti
sacerdotali. 73aI sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, alcuni
del popolo, gli oblati e tutti gli Israeliti si stabilirono nelle loro città.
73bCome giunse il settimo mese, gli Israeliti erano nelle loro
città.
1Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo
sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di
portare il libro della legge di Mosè che il Signore aveva dato a Israele. 2Il
primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti
all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
3Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo
spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e
di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l'orecchio a
sentire il libro della legge. 4Esdra lo scriba stava sopra una
tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza e accanto a lui
stavano, a destra Mattitia, Sema, Anaia, Uria, Chelkia e Maaseia; a sinistra
Pedaia, Misael, Malchia, Casum, Casbaddàna, Zaccaria e Mesullàm.
5Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava
più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si
alzò in piedi. 6Esdra benedisse il Signore Dio grande e tutto il
popolo rispose: "Amen, amen", alzando le mani; si inginocchiarono e
si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore. 7Giosuè,
Bani, Serebia, Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maaseia, Kelita, Azaria, Iozabàd,
Canàn, Pelaia, leviti, spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi
al suo posto.
8Essi leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con
spiegazioni del senso e così facevano comprendere la lettura. 9Neemia,
che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano
il popolo dissero a tutto il popolo: "Questo giorno è consacrato al
Signore vostro Dio; non fate lutto e non piangete!". Perché tutto il
popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. 10Poi
Neemia disse loro: "Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e
mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è
consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è
la vostra forza". 11I leviti calmavano tutto il popolo dicendo:
"Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!". 12Tutto
il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri e a far festa,
perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.
13Il secondo giorno i capifamiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e
i leviti si radunarono presso Esdra lo scriba per esaminare le parole della
legge. 14Trovarono scritto nella legge data dal Signore per mezzo di
Mosè, che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del
settimo mese. 15Allora fecero sapere la cosa e pubblicarono questo
bando in tutte le loro città e in Gerusalemme: "Andate al monte e
portatene rami di ulivo, rami di olivastro, rami di mirto, rami di palma e rami
di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto". 16Allora
il popolo andò fuori, portò i rami e si fece ciascuno la sua capanna sul tetto
della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa di Dio, sulla
piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta di Èfraim. 17Così
tutta la comunità di coloro che erano tornati dalla deportazione si fece
capanne e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè figlio di Nun fino a quel
giorno, gli Israeliti non avevano più fatto nulla di simile. Vi fu gioia molto
grande. 18Esdra fece la lettura del libro della legge di Dio ogni
giorno, dal primo all'ultimo; la festa si celebrò durante sette giorni e
l'ottavo vi fu una solenne assemblea secondo il rito.
1Il ventiquattro dello stesso mese, gli Israeliti si
radunarono per un digiuno, vestiti di sacco e coperti di polvere. 2Quelli
che appartenevano alla stirpe d'Israele si separarono da tutti gli stranieri,
si presentarono dinanzi a Dio e confessarono i loro peccati e le iniquità dei
loro padri. 3Poi si alzarono in piedi nel posto dove si trovavano e
fu fatta la lettura del libro della legge del Signore loro Dio, per un quarto
della giornata; per un altro quarto essi fecero la confessione dei peccati e si
prostrarono davanti al Signore loro Dio. 4Giosuè, Bani, Kadmiel,
Sebania, Bunni, Serebia, Bani e Kenani si alzarono sulla pedana dei leviti e
invocarono a gran voce il Signore loro Dio. 5I leviti Giosuè,
Kadmiel, Bani, Casabnia, Serebia, Odia, Sebania e Petachia dissero:
"Alzatevi e benedite il Signore vostro Dio ora e sempre! Si benedica il
tuo nome glorioso che è esaltato al di sopra di ogni benedizione e di ogni
lode! 6Tu, tu solo sei il Signore, tu hai fatto i cieli, i cieli dei
cieli e tutte le loro schiere, la terra e quanto sta su di essa, i mari e
quanto è in essi; tu fai vivere tutte queste cose e l'esercito dei cieli ti
adora. 7Tu sei il Signore, il Dio che hai scelto Abram, lo hai fatto
uscire da Ur dei Caldei e lo hai chiamato Abramo. 8Tu hai trovato il
suo cuore fedele davanti a te e hai stabilito con lui un'alleanza,
promettendogli di dare alla sua discendenza il paese dei Cananei, degli
Hittiti, degli Amorrei, dei Perizziti, dei Gebusei e dei Gergesei; tu hai
mantenuto la tua parola, perché sei giusto. 9Tu hai visto
l'afflizione dei nostri padri in Egitto e hai ascoltato il loro grido presso il
Mare Rosso; 10hai operato segni e prodigi contro il faraone, contro
tutti i suoi servi, contro tutto il popolo del suo paese, perché sapevi che
essi avevano trattato i nostri padri con durezza; ti sei fatto un nome fino ad
oggi. 11Hai aperto il mare davanti a loro, ed essi sono passati in
mezzo al mare sull'asciutto; quelli che li inseguivano tu li hai precipitati
nell'abisso, come una pietra in fondo alle acque impetuose.
12Li hai guidati di giorno con una colonna di nube e di notte con
una colonna di fuoco, per rischiarare loro la strada su cui camminare. 13Sei
sceso sul monte Sinai e hai parlato con loro dal cielo e hai dato loro decreti
giusti e leggi di verità, buoni statuti e buoni comandi; 14hai fatto
loro conoscere il tuo santo sabato e hai dato loro comandi, decreti e una legge
per mezzo di Mosè tuo servo. 15Hai dato loro pane del cielo quando
erano affamati e hai fatto scaturire acqua dalla rupe quando erano assetati e
hai comandato loro che andassero a prendere in possesso il paese che avevi
giurato di dare loro.
16Ma essi, i nostri padri, si sono comportati con superbia, hanno
indurito la loro cervice e non hanno obbedito ai tuoi comandi; 17si
sono rifiutati di obbedire e non si sono ricordati dei miracoli che tu avevi
operato in loro favore; hanno indurito la loro cervice e nella loro ribellione
si sono dati un capo per tornare alla loro schiavitù. Ma tu sei un Dio pronto a
perdonare, pietoso e misericordioso, lento all'ira e di grande benevolenza e
non li hai abbandonati. 18Anche quando si sono fatti un vitello di
metallo fuso e hanno detto: Ecco il tuo Dio che ti ha fatto uscire dall'Egitto!
e ti hanno insultato gravemente, 19tu nella tua misericordia non li
hai abbandonati nel deserto: la colonna di nube che stava su di loro non ha
cessato di guidarli durante il giorno per il loro cammino e la colonna di fuoco
non ha cessato di rischiarar loro la strada su cui camminavano di notte. 20Hai
concesso loro il tuo spirito buono per istruirli e non hai rifiutato la tua
manna alle loro bocche e hai dato loro l'acqua quando erano assetati. 21Per
quarant'anni li hai nutriti nel deserto e non è mancato loro nulla; le loro
vesti non si sono logorate e i loro piedi non si sono gonfiati. 22Poi
hai dato loro regni e popoli e li hai spartiti fra di loro come un sovrappiù;
essi hanno posseduto il paese di Sicon, cioè il paese del re di Chesbòn e il
paese di Og re di Basan.
23Hai moltiplicato i loro figli come le stelle del cielo e li hai
introdotti nel paese in cui avevi promesso ai loro padri di farli entrare per
possederlo. 24I loro figli vi sono entrati e hanno preso in possesso
il paese; tu hai umiliato dinanzi a loro i Cananei che abitavano il paese e li
hai messi nelle loro mani con i loro re e con i popoli del paese, perché ne
disponessero a loro piacere. 25Essi si sono impadroniti di fortezze,
di una terra grassa, e hanno posseduto case piene d'ogni bene, cisterne
scavate, vigne, oliveti, alberi da frutto in abbondanza; hanno mangiato e si
sono saziati e si sono ingrassati e hanno vissuto in delizie per la tua grande
bontà. 26Ma poi sono stati disobbedienti, si sono ribellati contro
di te, si sono gettati la tua legge dietro le spalle, hanno ucciso i tuoi
profeti che li scongiuravano di tornare a te, e ti hanno offeso gravemente. 27Perciò
tu li hai messi nelle mani dei loro nemici, che li hanno oppressi. Ma al tempo
della loro angoscia essi hanno gridato a te e tu li hai ascoltati dal cielo e,
nella tua grande misericordia, tu hai dato loro liberatori, che li hanno
strappati dalle mani dei loro nemici. 28Ma quando avevano pace,
ritornavano a fare il male dinanzi a te, perciò tu li abbandonavi nelle mani
dei loro nemici, che li opprimevano; poi quando ricominciavano a gridare a te,
tu li esaudivi dal cielo; così nella tua misericordia più volte li hai salvati.
29Tu li ammonivi per farli tornare alla tua legge; ma essi si
mostravano superbi e non obbedivano ai tuoi comandi; peccavano contro i tuoi
decreti, che fanno vivere chi li mette in pratica; la loro spalla rifiutava il
giogo, indurivano la loro cervice e non obbedivano. 30Hai pazientato
con loro molti anni e li hai scongiurati per mezzo del tuo spirito e per bocca
dei tuoi profeti; ma essi non hanno voluto prestare orecchio. Allora li hai
messi nelle mani dei popoli dei paesi stranieri. 31Però nella tua
molteplice compassione, tu non li hai sterminati del tutto e non li hai abbandonati
perché sei un Dio clemente e misericordioso. 32Ora, Dio nostro, Dio
grande, potente e tremendo, che mantieni l'alleanza e la misericordia, non
sembri poca cosa ai tuoi occhi tutta la sventura che è piombata su di noi, sui
nostri re, sui nostri capi, sui nostri sacerdoti, sui nostri profeti, sui
nostri padri, su tutto il tuo popolo, dal tempo dei re d'Assiria fino ad oggi.
33Tu sei stato giusto in tutto quello che ci è avvenuto, poiché tu
hai agito fedelmente, mentre noi ci siamo comportati con empietà. 34I
nostri re, i nostri capi, i nostri sacerdoti, i nostri padri non hanno messo in
pratica la tua legge e non hanno obbedito né ai comandi né agli ammonimenti con
i quali tu li scongiuravi. 35Essi mentre godevano del loro regno,
del grande benessere che tu largivi loro e del paese vasto e fertile che tu
avevi messo a loro disposizione, non ti hanno servito e non hanno abbandonato
le loro azioni malvage. 36Oggi eccoci schiavi nel paese che tu hai
concesso ai nostri padri perché ne mangiassero i frutti e ne godessero i beni.
I suoi prodotti abbondanti sono dei re ai quali tu ci hai sottoposti a causa
dei nostri peccati e che sono padroni dei nostri corpi e del nostro bestiame a
loro piacere, e noi siamo in grande angoscia".
1"A causa di tutto questo noi vogliamo sancire un
impegno stabile e lo mettiamo in iscritto. Sul documento sigillato vi siano le
firme dei nostri capi, dei nostri leviti e dei nostri sacerdoti".
2Sul documento sigillato firmarono Neemia il governatore, figlio di
Akalià, e Sedecìa, 3Seraia, Azaria, Geremia, 4Pascur,
Amaria, Malchia, 5Cattus, Sebania, Malluch, 6Carim,
Meremòt, Abdia, 7Daniele, Ghinneton, Baruch, 8Mesullàm,
Abia, Miamin, 9Maazia, Bilgai, Semaia; questi sono i sacerdoti. 10Leviti:
Giosuè, figlio di Azania, Binnui dei figli di Chenadàd, Kadmiel, 11e
i loro fratelli Sebania, Odia, Kelita, Pelaia, Canàn, 12Mica, Recob,
Casaoià, 13Zaccur, Serebia, Sebania, 14Odia, Bani,
Beninu. 15Capi del popolo: Pareos, Pacat-Moab, Elam, Zattu, Bani, 16Bunni,
Azgad, Bebai, 17Adonia, Bigvai, Adin, 18Ater, Ezechia,
Azzur, 19Odia, Casum, Bezai, 20Carif, Anatòt, Nebai, 21Magpias,
Mesullàm, Chezìr, 22Mesezabeèl, Zadòk, Iaddua, 23Pelatia,
Canan, Anaia, 24Osea, Anania, Cassùb, 25Alloches, Pilca,
Sobek, 26Recum, Casabna, Maaseia, 27Achia, Canàn, Anan, 28Malluch,
Carim, Baana.
29Il resto del popolo, i sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori,
gli oblati e quanti si erano preparati dai popoli dei paesi stranieri per
aderire alla legge di Dio, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie, quanti
avevano conoscenza e intelligenza, 30si unirono ai loro fratelli più
ragguardevoli e si impegnarono con giuramento a camminare nella legge di Dio,
data per mezzo di Mosè, servo di Dio, ad osservare e mettere in pratica tutti i
comandi del Signore, Dio nostro, le sue decisioni e le sue leggi. 31E
in particolare: a non dare le nostre figlie agli abitanti del paese e a non
prendere le loro figlie per i nostri figli; 32a non comprar nulla in
giorno di sabato o in altro giorno sacro dai popoli che portassero a vendere in
giorno di sabato qualunque genere di merci o di derrate; a lasciare in riposo
la terra ogni settimo anno e a rinunziare a ogni credito. 33Ci siamo
anche imposto per legge di dare ogni anno il terzo di un siclo per il servizio
della casa del nostro Dio: 34per i pani dell'offerta, per il
sacrificio continuo, per l'olocausto perenne, per i sacrifici dei sabati, dei
noviluni, delle feste, per le offerte sacre, per i sacrifici espiatori in
favore di Israele e per ogni lavoro della casa del nostro Dio. 35Tirando
a sorte, noi sacerdoti, leviti e popolo abbiamo deciso circa l'offerta della
legna da portare alla casa del nostro Dio, secondo i nostri casati paterni, a
tempi fissi, anno per anno, perché sia bruciata sull'altare del Signore nostro
Dio, come sta scritto nella legge. 36Ci siamo impegnati a portare
ogni anno nel tempio le primizie del nostro suolo e le primizie di ogni frutto
di qualunque pianta, 37come anche i primogeniti dei nostri figli e
del nostro bestiame, secondo quanto sta scritto nella legge, e i primi parti
del nostro bestiame grosso e minuto, per presentarli nella casa del nostro Dio
ai sacerdoti che prestano servizio nella casa del nostro Dio. 38Ci
siamo anche impegnati a portare ai sacerdoti nelle stanze della casa del nostro
Dio le primizie della nostra pasta, le nostre offerte prelevate, cioè le
primizie dei frutti di qualunque albero, del vino e dell'olio, e a dare la
decima delle rendite del nostro suolo ai leviti. I leviti stessi preleveranno
queste decime in tutti i luoghi da noi coltivati. 39Un sacerdote,
figlio di Aronne, sarà con i leviti quando preleveranno le decime; i leviti
porteranno un decimo della decima alla casa del nostro Dio nelle stanze del
tesoro; 40perché in quelle stanze i figli d'Israele e i figli di
Levi devono portare l'offerta prelevata sul frumento, sul vino e sull'olio; in
quel luogo stanno gli arredi del santuario, i sacerdoti che prestano il
servizio, i portieri e i cantori. Ci siamo impegnati così a non trascurare la
casa del nostro Dio.
1I capi del popolo si sono stabiliti a Gerusalemme; il
resto del popolo ha tirato a sorte per far venire uno su dieci a popolare
Gerusalemme, la città santa; gli altri nove potevano rimanere nelle altre
città. 2Il popolo benedisse quanti si erano offerti spontaneamente
per abitare in Gerusalemme. 3Ecco i capi della provincia che si sono
stabiliti a Gerusalemme, mentre nelle città di Giuda ognuno si è stabilito
nella sua proprietà, nella sua città: Israeliti, sacerdoti, leviti, oblati e i
discendenti dei servi di Salomone.
4A Gerusalemme si sono stabiliti i figli di Giuda e i figli di
Beniamino.
Dei figli di Giuda: Ataia, figlio di Uzzia, figlio di Zaccaria, figlio di
Amaria, figlio di Sefatia, figlio di Macalalèel, dei figli di Perez: 5Maaseia
figlio di Baruch, figlio di Col-Coze, figlio di Cazaia, figlio di Adaia, figlio
di Ioiarib, figlio di Zaccaria, figlio della famiglia Selanita. 6Totale
dei figli di Perez che si sono stabiliti a Gerusalemme: quattrocentosessantotto
uomini valorosi.
7Questi sono i figli di Beniamino: Sallu figlio di Mesullàm, figlio
di Ioed, figlio di Pedaia, figlio di Kolaia, figlio di Maaseia, figlio di
Itiel, figlio di Isaia; 8dopo di lui, Gabbai, Sallai: in tutto,
novecentoventotto. 9Gioele figlio di Zicrì; era loro capo e Giuda
figlio di Assenùa era il secondo capo della città.
10Dei sacerdoti: Iedaia, Ioiarìb, Iachin, 11Seraia figlio
di Chelkia, figlio di Mesullàm, figlio di Zadòk, figlio di Meraiòt, figlio di
Achitùb, capo del tempio, 12e i loro fratelli addetti al lavoro del
tempio, in numero di ottocentoventidue; Adaia figlio di Ierocam, figlio di
Pelalia, figlio di Amsi, figlio di Zaccaria, figlio di Pascur, figlio di
Malchia, 13e i suoi fratelli, capi delle casate, in numero di
duecentoquarantadue; Amasai figlio di Azareèl, figlio di Aczai, figlio di
Mesillemòt, figlio di Immer, 14e i loro fratelli uomini valorosi, in
numero di centoventotto; Zabdiel figlio di Ghedolìm era loro capo.
15Dei leviti: Semaia figlio di Cassùb, figlio di Azrikam, figlio di
Casabià, figlio di Bunni; 16Sabbetài e Iozabàd, preposti al servizio
esterno del tempio, fra i capi dei leviti; 17Mattania figlio di
Mica, figlio di Zabdi, figlio di Asaf, il capo della salmodia, che intonava le
lodi durante la preghiera; Bakbukia che gli veniva secondo tra i suoi fratelli;
Abda figlio di Sammua, figlio di Galal, figlio di Ieditun. 18Totale
dei leviti nella città santa: duecentottantaquattro.
19I portieri: Akkub, Talmon e i loro fratelli, custodi delle porte:
centosettantadue.
20Il resto d'Israele, dei sacerdoti e dei leviti si è stabilito in
tutte le città di Giuda, ognuno nella sua proprietà.
21Gli oblati si sono stabiliti sull'Ofel e Zica e Ghispa erano a
capo degli oblati. 22Il capo dei leviti a Gerusalemme era Uzzi
figlio di Bani, figlio di Casabià, figlio di Mattania, figlio di Mica, dei
figli di Asaf, che erano i cantori addetti al servizio del tempio; 23poiché
vi era un ordine del re che riguardava i cantori e vi era una provvista
assicurata loro ogni giorno.
24Petachia figlio di Mesezabeel, dei figli di Zerach, figlio di
Giuda, suppliva il re per tutti gli affari del popolo.
25Quanto ai villaggi con le loro campagne, alcuni figli di Giuda si
sono stabiliti in Kiriat-Arba e nei villaggi dipendenti, in Dibon e nei suoi
villaggi, in Iekabseèl e nei suoi villaggi, 26in Iesuà, in Molada, in
Bet-Pelet, 27in Cazar-Sual, in Bersabea e nei suoi villaggi, 28in
Ziklàg, in Mecona e nei suoi villaggi, 29in En-Rimmòn, in Zorea, in
Iarmut, 30in Zanoach, in Adullam e nei suoi villaggi, in Lachis e
nei suoi villaggi, in Azeka e nei suoi villaggi. Si sono stabiliti da Bersabea
fino alla valle di Hinnòm. 31I figli di Beniamino si sono stabiliti
a Gheba, Micmas, Ai, Betel e nei luoghi che ne dipendevano; 32ad
Anatòt, Nob, Anania, 33a Cazòr, Rama, Ghittàim, 34Cadid,
Zeboim, Neballat, 35e Lod e Ono, nella valle degli Artigiani. 36Dei
leviti parte si è stabilita con Giuda, parte con Beniamino.
1Questi sono i sacerdoti e i leviti che sono tornati
con Zorobabèle figlio di Sealtiel, e con Giosuè: Seraia, Geremia, Esdra, 2Amaria,
Malluch, Cattus, 3Secania, Recum, Meremòt, 4Iddo,
Ghinneton, Abia, 5Miamin, Maadia, Bilga, 6Semaia,
Ioiarìb, Iedaia, 7Sallu, Amok, Chelkia, Iedaia. Questi erano i capi
dei sacerdoti e dei loro fratelli al tempo di Giosuè.
8Leviti: Giosuè, Binnui, Kadmiel, Serebia, Giuda, Mattania, che con
i suoi fratelli era preposto al canto degli inni di lode. 9Bakbukia
e Unni, loro fratelli, stavano di fronte a loro secondo i loro turni di
servizio.
10Giosuè generò Ioiachìm; Ioiachìm generò Eliasìb; Eliasìb generò
Ioiadà; 11Ioiadà generò Giònata; Giònata generò Iaddua.
12Al tempo di Ioiachìm i sacerdoti che erano i capi delle casate
sacerdotali erano i seguenti: del casato di Seraia, Meraia; di quello di
Geremia, Anania; 13di quello di Esdra, Mesullàm; di quello di
Amaria, Giovanni; 14di quello di Malluk, Giònata; di quello di
Sebania, Giuseppe; 15di quello di Carim, Adna; di quello di Meraiòt,
Chelkài; 16di quello di Iddo, Zaccaria; di quello di Ghinneton,
Mesullàm; 17di quello di Abia, Zicrì; di quello di Miniamìn...; di
quello di Moadia, Piltai; 18di quello di Bilga, Sammua; di quello di
Semaia, Giònata; 19di quello di Ioiarìb, Mattenai; di quello di
Iedaia, Uzzi; 20di quello di Sallu, Kallài; di quello di Amok, Eber;
21di quello di Chelkia, Casabià; di quello di Iedaia, Netaneèl. 22I
leviti furono registrati, quanto ai capi casato, al tempo di Eliasìb, di
Ioiadà, di Giovanni e di Iaddua; e i sacerdoti sotto il regno di Dario, il
Persiano. 23I capi dei casati levitici sono registrati nel libro
delle Cronache fino al tempo di Giovanni, figlio di Eliasìb. 24I
capi dei leviti Casabià, Serebia, Giosuè, figlio di Kadmiel, insieme con i loro
fratelli, che stavano di fronte a loro, dovevano cantare inni e lodi a turni
alternati, secondo l'ordine di Davide, uomo di Dio. 25Mattania,
Bakbukia, Abdia, Mesullàm, Talmon, Akkub erano portieri e facevano la guardia
ai magazzini delle porte. 26Questi vivevano al tempo di Ioiachìm
figlio di Giosuè, figlio di Iozadàk e al tempo di Neemia il governatore e di
Esdra sacerdote e scriba.
27Per la dedicazione delle mura di Gerusalemme si mandarono a
cercare i leviti da tutti i luoghi dove si trovavano, per farli venire a
Gerusalemme, perché la dedicazione si celebrasse con gioia, con inni e cantici
e suono di cembali, saltéri e cetre. 28Gli appartenenti al corpo dei
cantori si radunarono dal distretto intorno a Gerusalemme, dai villaggi dei
Netofatiti, 29da Bet-Gàlgala e dal territorio di Gheba e d'Azmàvet;
poiché i cantori si erano edificati villaggi nei dintorni di Gerusalemme. 30I
sacerdoti e i leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le
mura. 31Allora io feci salire sulle mura i capi di Giuda e formai
due grandi cori. Il primo s'incamminò dal lato destro, sulle mura, verso la
porta del Letame; 32dietro questo coro camminavano Osea, metà dei
capi di Giuda, 33Azaria, Esdra, Mesullàm, 34Giuda,
Beniamino, Semaia, Geremia, 35appartenenti al coro dei sacerdoti con
le trombe; Zaccaria figlio di Giònata, figlio di Semaia, figlio di Mattania,
figlio di Michea, figlio di Zaccur, figlio di Asaf, 36e i suoi
fratelli Semaia, Azareèl, Milalài, Ghilalài, Maài, Netaneèl, Giuda, Canàni, con
gli strumenti musicali di Davide, uomo di Dio; Esdra lo scriba camminava alla
loro testa. 37Giunti alla porta della Fonte, salirono davanti a loro
per la scalinata della città di Davide sulle mura in salita, oltre la casa di
Davide, fino alla porta delle Acque, a oriente. 38Il secondo coro si
incamminò a sinistra e io lo seguivo, con l'altra metà del popolo, sopra le
mura. Passando oltre la torre dei Forni, esso andò fino al muro Largo, 39poi
oltre la porta di Èfraim, la porta Vecchia, la porta dei Pesci, la torre di
Cananeèl, la torre di Mea, giunse fino alla porta delle Pecore; il coro si
fermò alla porta della Prigione. 40I due cori si fermarono nella
casa di Dio; così feci io, con la metà dei magistrati che si trovavano con me, 41e
i sacerdoti Eliakìm, Maaseia, Miniamin, Michea, Elioenai, Zaccaria, Anania con
le trombe 42e Maaseia, Semaia, Eleàzaro, Uzzi, Giovanni, Malchia,
Elam, Ezer. I cantori facevano sentire la voce e Izrachia ne era il direttore. 43In
quel giorno il popolo offrì numerosi sacrifici e si allietò, perché Dio gli
aveva concesso una grande gioia. Anche le donne e i fanciulli si rallegrarono e
la gioia di Gerusalemme si sentiva di lontano.
44In quel tempo, alcuni uomini furono preposti alle stanze che
servivano da magazzini delle offerte, delle primizie, delle decime, perché vi
raccogliessero dalle campagne dipendenti dalla città le parti assegnate dalla
legge ai sacerdoti e ai leviti; perché i Giudei gioivano vedendo i sacerdoti e
i leviti ai loro posti. 45Questi osservavano ciò che si riferiva al
servizio del loro Dio e alle purificazioni; come facevano, dal canto loro, i
cantori e i portieri, secondo l'ordine di Davide e di Salomone suo figlio. 46Poiché
già anticamente, al tempo di Davide e di Asaf, vi erano capi cantori e venivano
innalzati canti di lode e di ringraziamento a Dio. 47Tutto Israele,
al tempo di Zorobabele e di Neemia, dava ogni giorno le porzioni assegnate ai
cantori e ai portieri; dava ai leviti le cose consacrate e i leviti davano ai
figli di Aronne le cose consacrate che loro spettavano.
1In quel tempo si lesse in presenza del popolo il libro
di Mosè e vi si trovò scritto che l'Ammonita e il Moabita non dovevano mai
entrare nella comunità di Dio, 2perché non erano venuti incontro
agli Israeliti con il pane e l'acqua e perché avevano prezzolato contro di loro
Balaam per maledirli, sebbene il nostro Dio avesse mutato la maledizione in
benedizione. 3Quando ebbero udito la legge, separarono da Israele
tutto l'elemento straniero che vi si trovava mescolato.
4Prima di questo il sacerdote Eliasìb, che era preposto alle stanze
della casa del nostro Dio ed era parente di Tobia, 5aveva messo a
disposizione di quest'ultimo una camera grande dove, prima di allora, si
riponevano le offerte, l'incenso, gli arredi, la decima del grano, del vino e
dell'olio, quanto spettava per legge ai leviti, ai cantori, ai portieri, e la
parte che se ne prelevava per i sacerdoti. 6Quando si faceva tutto
questo, io non ero a Gerusalemme, perché nell'anno trentaduesimo di Artaserse
re di Babilonia ero tornato presso il re; ma dopo qualche tempo, ottenuta una
licenza dal re, 7tornai a Gerusalemme e mi accorsi del male che
Eliasìb aveva fatto in favore di Tobia, mettendo a sua disposizione una stanza
nei cortili del tempio. 8La cosa mi dispiacque molto e feci gettare
fuori dalla stanza tutte le masserizie appartenenti a Tobia; 9poi
ordinai che si purificassero quelle camere e vi feci ricollocare gli arredi del
tempio, le offerte e l'incenso.
10Seppi anche che le porzioni dovute ai leviti non erano state date
e che i leviti e i cantori, incaricati del servizio, erano fuggiti ognuno al
suo paese. 11Allora rimproverai i magistrati e dissi loro:
"Perché la casa di Dio è stata abbandonata?". Poi radunai i leviti e
i cantori e li ristabilii nei loro uffici. 12Allora tutto Giuda
portò ai magazzini le decime del frumento, del vino e dell'olio; 13affidai
la sorveglianza dei magazzini al sacerdote Selemia, allo scriba Zadòk, e a
Pedaia, uno dei leviti; ai quali aggiunsi Canan figlio di Zaccur, figlio di
Mattania, perché erano reputati uomini fedeli. Il loro ufficio era di fare le
ripartizioni tra i loro fratelli.
14Ricordati per questo di me, Dio mio, e non cancellare le opere di
pietà che ho fatte per la casa del mio Dio e per il suo servizio!
15In quei giorni osservai in Giuda alcuni che pigiavano nei tini in
giorno di sabato, altri che trasportavano i covoni e li caricavano sugli asini,
e anche vino, uva, fichi e ogni sorta di carichi, che introducevano a
Gerusalemme in giorno di sabato; io protestai a causa del giorno in cui
vendevano le derrate. 16C'erano anche alcuni di Tiro stabiliti a
Gerusalemme che importavano pesce e ogni sorta di merci e le vendevano ai figli
di Giuda in giorno di sabato e in Gerusalemme. 17Allora io
rimproverai i notabili di Giuda e dissi loro: "Che cosa è mai questo male
che fate, profanando il giorno di sabato? 18I nostri padri non hanno
fatto così? Il nostro Dio per questo ha fatto cadere su noi e su questa città
tutti questi mali. Voi accrescete l'ira accesa contro Israele, profanando il
sabato!". 19Non appena le porte di Gerusalemme cominciarono a
essere nell'ombra della sera, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero
chiuse e che non si riaprissero fino dopo il sabato; collocai alcuni miei servi
alle porte, perché nessun carico entrasse in città durante il sabato. 20Così
i mercanti e i venditori di ogni merce una o due volte passarono la notte fuori
di Gerusalemme. 21Allora io protestai contro di loro e dissi:
"Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo farete un'altra volta,
vi farò arrestare". Da quel momento non vennero più in giorno di sabato. 22Ordinai
ai leviti che si purificassero e venissero a custodire le porte per santificare
il giorno del sabato.
Anche per questo ricordati di me, mio Dio, e abbi pietà di me secondo la tua
grande misericordia!
23In quei giorni vidi anche che alcuni Giudei si erano ammogliati
con donne di Asdòd, di Ammòn e di Moab; 24la metà dei loro figli
parlava l'asdodeo, conosceva soltanto la lingua di questo o quest'altro popolo,
non sapeva parlare giudaico. 25Io li rimproverai, li maledissi, ne
picchiai alcuni, strappai loro i capelli e li feci giurare nel nome di Dio che
non avrebbero dato le loro figlie ai figli di costoro e non avrebbero preso
come mogli le figlie di quelli per i loro figli né per se stessi. 26Dissi:
"Salomone, re d'Israele, non ha forse peccato appunto in questo? Certo fra
le molte nazioni non ci fu un re simile a lui; era amato dal suo Dio e Dio
l'aveva fatto re di tutto Israele; eppure le donne straniere fecero peccare
anche lui. 27Si dovrà dunque dire di voi che commettete questo
grande male, che siete infedeli al nostro Dio, prendendo mogli
straniere?". 28Uno dei figli di Ioiadà figlio di Eliasìb, il
sommo sacerdote, era genero di Sanballàt il Coronita; io lo cacciai via da me. 29Ricordati
di loro, mio Dio, poiché hanno profanato il sacerdozio e l'alleanza dei
sacerdoti e dei leviti. 30Così li purificai da ogni consuetudine
straniera e ristabilii i servizi dei sacerdoti e dei leviti, assegnando a
ciascuno il suo lavoro. 31Diedi anche disposizioni circa l'offerta
della legna ai tempi stabiliti, e circa le primizie.
32Ricordati di me, mio Dio, per il mio bene!
1Libro della storia di Tobi, figlio di Tòbiel, figlio
di Anàniel, figlio di Àduel, figlio di Gàbael, della discendenza di Àsiel,
della tribù di Nèftali. 2Al tempo di Salmanàssar, re degli Assiri,
egli fu condotto prigioniero da Tisbe, che sta a sud di Kades di Nèftali,
nell'alta Galilea, sopra Casor, verso occidente, a nord di Sefet.
3Io, Tobi, passavo i giorni della mia vita seguendo le vie della
verità e della giustizia. Ai miei fratelli e ai miei compatrioti, che erano
stati condotti con me in prigionia a Ninive, nel paese degli Assiri, facevo molte
elemosine. 4Mi trovavo ancora al mio paese, la terra d'Israele, ed
ero ancora giovane, quando la tribù del mio antenato Nèftali abbandonò la casa
di Davide e si staccò da Gerusalemme, la sola città fra tutte le tribù
d'Israele scelta per i sacrifici. In essa era stato edificato il tempio, dove
abita Dio, ed era stato consacrato per tutte le generazioni future. 5Tutti
i miei fratelli e quelli della tribù del mio antenato Nèftali facevano
sacrifici sui monti della Galilea al vitello che Geroboàmo re d'Israele aveva
fabbricato in Dan. 6Io ero il solo che spesso mi recavo a
Gerusalemme nelle feste, per obbedienza ad una legge perenne prescritta a tutto
Israele. Correvo a Gerusalemme con le primizie dei frutti e degli animali, con
le decime del bestiame e con la prima lana che tosavo alle mie pecore. 7Consegnavo
tutto ai sacerdoti, figli di Aronne, per l'altare. Davo anche ai leviti che
allora erano in funzione a Gerusalemme le decime del grano, del vino,
dell'olio, delle melagrane, dei fichi e degli altri frutti. Per sei anni
consecutivi convertivo in danaro la seconda decima e la spendevo ogni anno a
Gerusalemme. 8La terza decima poi era per gli orfani, le vedove e i
forestieri che si trovavano con gli Israeliti. La portavo loro ogni tre anni e
la si consumava insieme, come vuole la legge di Mosè e secondo le
raccomandazioni di Debora moglie di Anàniel, la madre di nostro padre, poiché
mio padre, morendo, mi aveva lasciato orfano. 9Quando divenni
adulto, sposai Anna, una donna della mia parentela, e da essa ebbi un figlio
che chiamai Tobia. 10Dopo la deportazione in Assiria, quando fui
condotto prigioniero e arrivai a Ninive, tutti i miei fratelli e quelli della
mia gente mangiavano i cibi dei pagani; 11ma io mi guardai bene dal
farlo. 12Poiché restai fedele a Dio con tutto il cuore, 13l'Altissimo
mi fece trovare il favore di Salmanàssar, del quale presi a trattare gli
affari. 14Venni così nella Media, dove, finché egli visse, conclusi
affari per conto suo. Fu allora che a Rage di Media, presso Gabael, un mio parente
figlio di Gabri, depositai in sacchetti la somma di dieci talenti d'argento. 15Quando
Salmanàssar morì, gli successe il figlio Sennàcherib. Allora le strade della
Media divennero impraticabili e non potei più tornarvi. 16Al tempo
di Salmanàssar facevo spesso l'elemosina a quelli della mia gente; 17donavo
il pane agli affamati, gli abiti agli ignudi e, se vedevo qualcuno dei miei
connazionali morto e gettato dietro le mura di Ninive, io lo seppellivo. 18Seppellii
anche quelli che aveva uccisi Sennàcherib, quando tornò fuggendo dalla Giudea,
al tempo del castigo mandato dal re del cielo sui bestemmiatori. Nella sua
collera egli ne uccise molti; io sottraevo i loro corpi per la sepoltura e
Sennàcherib invano li cercava. 19Ma un cittadino di Ninive andò ad informare
il re che io li seppellivo di nascosto. Quando seppi che il re conosceva il
fatto e che mi si cercava per essere messo a morte, colto da paura, mi diedi
alla fuga. 20I miei beni furono confiscati e passarono tutti al
tesoro del re. Mi restò solo la moglie Anna con il figlio Tobia. 21Neanche
quaranta giorni dopo, il re fu ucciso da due suoi figli, i quali poi fuggirono
sui monti dell'Ararat. Gli successe allora il figlio Assarhaddon. Egli nominò
Achikar, figlio di mio fratello Ànael, incaricato della contabilità del regno
ed ebbe la direzione generale degli affari. 22Allora Achikar prese a
cuore la mia causa e potei così ritornare a Ninive. Al tempo di Sennàcherib re
degli Assiri, Achikar era stato gran coppiere, ministro della giustizia,
amministratore e sovrintendente della contabilità e Assarhaddon l'aveva
mantenuto in carica. Egli era mio nipote e uno della mia parentela.
1Sotto il regno di Assarhaddon ritornai dunque a casa
mia e mi fu restituita la compagnia della moglie Anna e del figlio Tobia. Per
la nostra festa di pentecoste, cioè la festa delle settimane, avevo fatto
preparare un buon pranzo e mi posi a tavola: 2la tavola era
imbandita di molte vivande. Dissi al figlio Tobia: "Figlio mio, va', e se
trovi tra i nostri fratelli deportati a Ninive qualche povero, che sia però di
cuore fedele, portalo a pranzo insieme con noi. Io resto ad aspettare che tu
ritorni". 3Tobia uscì in cerca di un povero tra i nostri
fratelli. Di ritorno disse: "Padre!". Gli risposi: "Ebbene,
figlio mio". "Padre - riprese - uno della nostra gente è stato
strangolato e gettato nella piazza, dove ancora si trova". 4Io
allora mi alzai, lasciando intatto il pranzo; tolsi l'uomo dalla piazza e lo
posi in una camera in attesa del tramonto del sole, per poterlo seppellire. 5Ritornai
e, lavatomi, presi il pasto con tristezza, 6ricordando le parole del
profeta Amos su Betel:
"Si cambieranno le vostre feste in lutto, tutti i vostri canti in
lamento". 7E piansi. Quando poi calò il sole, andai a scavare
una fossa e ve lo seppellii. 8I miei vicini mi deridevano dicendo:
"Non ha più paura! Proprio per questo motivo è già stato ricercato per
essere ucciso. È dovuto fuggire ed ora eccolo di nuovo a seppellire i
morti". 9Quella notte, dopo aver seppellito il morto, mi lavai,
entrai nel mio cortile e mi addormentai sotto il muro del cortile. Per il caldo
che c'era tenevo la faccia scoperta, 10ignorando che sopra di me,
nel muro, stavano dei passeri. Caddero sui miei occhi i loro escrementi ancora
caldi, che mi produssero macchie bianche, e dovetti andare dai medici per la
cura. Più essi però mi applicavano farmachi, più mi si oscuravano gli occhi per
le macchie bianche, finché divenni cieco del tutto. Per quattro anni fui cieco
e ne soffersero tutti i miei fratelli. Achikar, nei due anni che precedettero
la sua partenza per l'Elimaide, provvide al mio sostentamento.
11In quel tempo mia moglie Anna lavorava nelle sue stanze a
pagamento, 12tessendo la lana che rimandava poi ai padroni e
ricevendone la paga. Ora nel settimo giorno del mese di Distro, quando essa
tagliò il pezzo che aveva tessuto e lo mandò ai padroni, essi, oltre la mercede
completa, le fecero dono di un capretto per il desinare. 13Quando il
capretto entrò in casa mia, si mise a belare. Chiamai allora mia moglie e le
dissi: "Da dove viene questo capretto? Non sarà stato rubato?
Restituiscilo ai padroni, poiché non abbiamo il diritto di mangiare cosa alcuna
rubata". 14Ella mi disse: "Mi è stato dato in più del
salario". Ma io non le credevo e le ripetevo di restituirlo ai padroni e a
causa di ciò arrossivo di lei. Allora per tutta risposta mi disse: "Dove
sono le tue elemosine? Dove sono le tue buone opere? Ecco, lo si vede bene dal
come sei ridotto!".
1Con l'animo affranto dal dolore, sospirai e piansi.
Poi presi a dire questa preghiera di lamento: 2"Tu sei giusto,
Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni tua via è misericordia e
verità. Tu sei il giudice del mondo. 3Ora, Signore, ricordati di me
e guardami. Non punirmi per i miei peccati e per gli errori miei e dei miei
padri. 4Violando i tuoi comandi, abbiamo peccato davanti a te. Tu
hai lasciato che ci spogliassero dei beni; ci hai abbandonati alla prigionia,
alla morte e ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte le genti,
tra le quali ci hai dispersi. 5Ora, nel trattarmi secondo le colpe
mie e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi, perché non abbiamo
osservato i tuoi decreti, camminando davanti a te nella verità. 6Agisci
pure ora come meglio ti piace; da' ordine che venga presa la mia vita, in modo
che io sia tolto dalla terra e divenga terra, poiché per me è preferibile la
morte alla vita. I rimproveri che mi tocca sentire destano in me grande dolore.
Signore, comanda che sia tolto da questa prova; fa' che io parta verso l'eterno
soggiorno; Signore, non distogliere da me il volto. Per me infatti è meglio
morire che vedermi davanti questa grande angoscia e così non sentirmi più
insultare!".
7Nello stesso giorno capitò a Sara figlia di Raguele, abitante di
Ecbàtana, nella Media, di sentire insulti da parte di una serva di suo padre. 8Bisogna
sapere che essa era stata data in moglie a sette uomini e che Asmodeo, il
cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come
si fa con le mogli. A lei appunto disse la serva: "Sei proprio tu che
uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di uno
hai potuto godere. 9Perché vuoi battere noi, se i tuoi mariti sono
morti? Vattene con loro e che da te non abbiamo mai a vedere né figlio né
figlia". 10In quel giorno dunque essa soffrì molto, pianse e
salì nella stanza del padre con l'intenzione di impiccarsi. Ma tornando a
riflettere pensava: "Che non abbiano ad insultare mio padre e non gli
dicano: La sola figlia che avevi, a te assai cara, si è impiccata per le sue sventure.
Così farei precipitare la vecchiaia di mio padre con angoscia negli inferi.
Farò meglio a non impiccarmi e a supplicare il Signore che mi sia concesso di
morire, in modo da non sentire più insulti nella mia vita". 11In
quel momento stese le mani verso la finestra e pregò: "Benedetto sei tu,
Dio misericordioso, e benedetto è il tuo nome nei secoli. Ti benedicano tutte
le tue opere per sempre. 12Ora a te alzo la faccia e gli occhi. 13Di'
che io sia tolta dalla terra, perché non abbia a sentire più insulti. 14Tu
sai, Signore, che sono pura da ogni disonestà con uomo 15e che non
ho disonorato il mio nome, né quello di mio padre nella terra dell'esilio. Io
sono l'unica figlia di mio padre. Egli non ha altri figli che possano
ereditare, né un fratello vicino, né un parente, per il quale io possa serbarmi
come sposa. Già sette mariti ho perduto: perché dovrei vivere ancora? Se tu non
vuoi che io muoia, guardami con benevolenza: che io non senta più
insulti".
16In quel medesimo momento la preghiera di tutti e due fu accolta
davanti alla gloria di Dio 17e fu mandato Raffaele a guarire i due:
a togliere le macchie bianche dagli occhi di Tobi, perché con gli occhi vedesse
la luce di Dio; a dare Sara, figlia di Raguele, in sposa a Tobia, figlio di
Tobi, e a liberarla dal cattivo demonio Asmodeo. Di diritto, infatti, spettava
a Tobia di sposarla, prima che a tutti gli altri pretendenti. Proprio allora
Tobi rientrava dal cortile in casa e Sara, figlia di Raguele, stava scendendo
dalla camera.
1In quel giorno Tobi si ricordò del denaro che aveva
depositato presso Gabael in Rage di Media 2e pensò: "Ho
invocato la morte. Perché dunque non dovrei chiamare mio figlio Tobia e
informarlo, prima di morire, di questa somma di denaro?". 3Chiamò
il figlio e gli disse: "Qualora io muoia, dammi una sepoltura decorosa;
onora tua madre e non abbandonarla per tutti i giorni della sua vita; fa' ciò
che è di suo gradimento e non procurarle nessun motivo di tristezza. 4Ricordati,
figlio, che ha corso tanti pericoli per te, quando eri nel suo seno. Quando
morirà, dalle sepoltura presso di me in una medesima tomba. 5Ogni
giorno, o figlio, ricordati del Signore; non peccare né trasgredire i suoi
comandi. Compi opere buone in tutti i giorni della tua vita e non metterti per
la strada dell'ingiustizia. 6Se agirai con rettitudine, riusciranno
le tue azioni, come quelle di chiunque pratichi la giustizia. 7Dei
tuoi beni fa' elemosina. Non distogliere mai lo sguardo dal povero, così non si
leverà da te lo sguardo di Dio. 8La tua elemosina sia proporzionata
ai beni che possiedi: se hai molto, da' molto; se poco, non esitare a dare
secondo quel poco. 9Così ti preparerai un bel tesoro per il giorno
del bisogno, 10poiché l'elemosina libera dalla morte e salva
dall'andare tra le tenebre. 11Per tutti quelli che la compiono,
l'elemosina è un dono prezioso davanti all'Altissimo. 12Guardati, o
figlio, da ogni sorta di fornicazione; anzitutto prenditi una moglie dalla
stirpe dei tuoi padri e non una donna straniera, che cioè non sia della stirpe
di tuo padre, perché noi siamo figli di profeti. Ricordati di Noè, di Abramo,
di Isacco e di Giacobbe, nostri padri fin da principio. Essi sposarono tutti
una donna della loro parentela e furono benedetti nei loro figli e la loro
discendenza avrà in eredità la terra. 13Ama, o figlio, i tuoi
fratelli; nel tuo cuore non concepire disprezzo per i tuoi fratelli, figli e
figlie del tuo popolo, e tra di loro scegliti la moglie. L'orgoglio infatti è
causa di rovina e di grande inquietudine. Nella pigrizia vi è povertà e miseria,
perché l'ignavia è madre della fame. 14Non rimandare la paga di chi
lavora per te, ma a lui consegnala subito; se così avrai servito Dio, ti sarà
data la ricompensa. Poni attenzione, o figlio, in quanto fai e sii ben educato
in ogni tuo comportamento. 15Non fare a nessuno ciò che non piace a
te. Non bere vino fino all'ebbrezza e non avere per compagna del tuo viaggio
l'ubriachezza. 16Da' il tuo pane a chi ha fame e fa' parte dei tuoi
vestiti agli ignudi. Da' in elemosina quanto ti sopravanza e il tuo occhio non
guardi con malevolenza, quando fai l'elemosina. 17Versa il tuo vino
e deponi il tuo pane sulla tomba dei giusti, non darne invece ai peccatori. 18Chiedi
il parere ad ogni persona che sia saggia e non disprezzare nessun buon
consiglio. 19In ogni circostanza benedici il Signore e domanda che
ti sia guida nelle tue vie e che i tuoi sentieri e i tuoi desideri giungano a
buon fine, poiché nessun popolo possiede la saggezza, ma è il Signore che
elargisce ogni bene. Il Signore esalta o umilia chi vuole fino nella regione
sotterranea. Infine, o figlio, conserva nella mente questi comandamenti, non
lasciare che si cancellino dal tuo cuore.
20Ora, figlio, ti faccio sapere che ho depositato dieci talenti
d'argento presso Gabael figlio di Gabri, a Rage di Media. 21Non
temere se siamo diventati poveri. Tu avrai una grande ricchezza se avrai il
timor di Dio, se rifuggirai da ogni peccato e farai ciò che piace al Signore
Dio tuo".
1Allora Tobia rispose al padre: "Quanto mi hai
comandato io farò, o padre. 2Ma come potrò riprendere la somma, dal
momento che lui non conosce me, né io conosco lui? Che segno posso dargli,
perché mi riconosca, mi creda e mi consegni il denaro? Inoltre non sono pratico
delle strade della Media per andarvi". 3Rispose Tobi al figlio:
"Mi ha dato un documento autografo e anch'io gli ho consegnato un
documento scritto; lo divisi in due parti e ne prendemmo ciascuno una parte;
l'altra parte la lasciai presso di lui con il denaro. Sono ora vent'anni da
quando ho depositato quella somma. Cercati dunque, o figlio, un uomo di fiducia
che ti faccia da guida. Lo pagheremo per tutto il tempo fino al tuo ritorno.
Va' dunque da Gabael a ritirare il denaro".
4Uscì Tobia in cerca di uno pratico della strada che lo
accompagnasse nella Media. Uscì e si trovò davanti l'angelo Raffaele, non
sospettando minimamente che fosse un angelo di Dio. 5Gli disse:
"Di dove sei, o giovane?". Rispose: "Sono uno dei tuoi fratelli
Israeliti, venuto a cercare lavoro". Riprese Tobia: "Conosci la
strada per andare nella Media?". 6Gli disse: "Certo,
parecchie volte sono stato là e conosco bene tutte le strade. Spesso mi recai
nella Media e alloggiai presso Gabael, un nostro fratello che abita a Rage di
Media. Ci sono due giorni di cammino da Ecbàtana a Rage. Rage è sulle montagne
ed Ecbàtana è nella pianura". 7E Tobia a lui: "Aspetta, o
giovane, che vada ad avvertire mio padre. Ho bisogno che tu venga con me e ti
pagherò il tuo salario". 8Gli rispose: "Ecco, ti attendo;
soltanto non tardare". 9Tobia andò ad informare suo padre Tobi
dicendogli: "Ecco, ho trovato un uomo tra i nostri fratelli
Israeliti". Gli rispose: "Chiamalo, perché io sappia di che famiglia
e di che tribù è e se è persona fidata per venire con te, o figlio". 10Tobia
uscì a chiamarlo: "Quel giovane, mio padre ti chiama". Entrò da lui.
Tobi lo salutò per primo e l'altro gli disse: "Possa tu avere molta
gioia!". Tobi rispose: "Che gioia posso ancora avere? Sono un uomo
cieco; non vedo la luce del cielo; mi trovo nella oscurità come i morti che non
contemplano più la luce. Anche se vivo, dimoro con i morti; sento la voce degli
uomini, ma non li vedo". Gli rispose: "Fatti coraggio, Dio non
tarderà a guarirti, coraggio!". E Tobi: "Mio figlio Tobia vuole
andare nella Media. Non potresti accompagnarlo? Io ti pagherò, fratello!".
Rispose: "Sì, posso accompagnarlo; conosco tutte le strade. Mi sono recato
spesso nella Media. Ho attraversato tutte le sue pianure e i suoi monti e ne
conosco tutte le strade". 11Tobi a lui: "Fratello, di che
famiglia e di che tribù sei? Indicamelo, fratello". 12Ed egli:
"Che ti serve la famiglia e la tribù? Cerchi una famiglia e una tribù o un
mercenario che accompagni tuo figlio nel viaggio?". L'altro gli disse:
"Voglio sapere con verità di chi tu sei figlio e il tuo vero nome". 13Rispose:
"Sono Azaria, figlio di Anania il grande, uno dei tuoi fratelli". 14Gli
disse allora: "Sii benvenuto e in buona salute, o fratello! Non avertene a
male, fratello, se ho voluto sapere la verità sulla tua famiglia. Tu dunque sei
mio parente, di bella e buona discendenza! Conoscevo Anania e Natan, i due
figli di Semeia il grande. Venivano con me a Gerusalemme e là facevano
adorazione insieme con me; non hanno abbandonato la retta via. I tuoi fratelli
sono brava gente; tu sei di buona radice: sii benvenuto!". 15Continuò:
"Ti dò una dramma al giorno, oltre quello che occorre a te e a mio figlio
insieme. Fa' dunque il viaggio con mio figlio e poi ti darò ancora di
più". 16Gli disse: "Farò il viaggio con lui. Non temere;
partiremo sani e sani ritorneremo, perché la strada è sicura". 17Tobi
gli disse: "Sia con te la benedizione, o fratello!". Si rivolse poi
al figlio e gli disse: "Figlio, prepara quanto occorre per il viaggio e
parti con questo tuo fratello. Dio, che è nei cieli, vi conservi sani fin là e
vi restituisca a me sani e salvi; il suo angelo vi accompagni con la sua
protezione, o figliuolo!".
18Tobia si preparò per il viaggio e, uscito per mettersi in cammino,
baciò il padre e la madre. E Tobi gli disse: "Fa' buon viaggio!". 19Allora
la madre si mise a piangere e disse a Tobi: "Perché hai voluto che mio
figlio partisse? Non è lui il bastone della nostra mano, lui, la guida dei
nostri passi? Si lasci perdere il denaro e vada in cambio di nostro figlio. 20Quel
genere di vita che ci è stato dato dal Signore è abbastanza per noi". 21Le
disse: "Non stare in pensiero: nostro figlio farà buon viaggio e tornerà
in buona salute da noi. I tuoi occhi lo vedranno il giorno in cui tornerà sano
e salvo da te. 22Non stare in pensiero, non temere per loro, o
sorella. Un buon angelo infatti lo accompagnerà, riuscirà bene il suo viaggio e
tornerà sano e salvo". 23Essa cessò di piangere.
1Il giovane partì insieme con l'angelo e anche il cane
li seguì e s'avviò con loro. Camminarono insieme finché li sorprese la prima
sera; allora si fermarono a passare la notte sul fiume Tigri. 2Il
giovane scese nel fiume per lavarsi i piedi, quand'ecco un grosso pesce balzò
dall'acqua e tentò di divorare il piede del ragazzo, che si mise a gridare. 3Ma
l'angelo gli disse: "Afferra il pesce e non lasciarlo fuggire". Il
ragazzo riuscì ad afferrare il pesce e a tirarlo a riva. 4Gli disse
allora l'angelo: "Aprilo e togline il fiele, il cuore e il fegato; mettili
in disparte e getta via invece gli intestini. Il fiele, il cuore e il fegato
possono essere utili medicamenti". 5Il ragazzo squartò il
pesce, ne tolse il fiele, il cuore e il fegato; arrostì una porzione del pesce
e la mangiò; l'altra parte la mise in serbo dopo averla salata. 6Poi
tutti e due insieme ripresero il viaggio, finché non furono vicini alla Media. 7Allora
il ragazzo rivolse all'angelo questa domanda: "Azaria, fratello, che
rimedio può esserci nel cuore, nel fegato e nel fiele del pesce?". 8Gli
rispose: "Quanto al cuore e al fegato, ne puoi fare suffumigi in presenza
di una persona, uomo o donna, invasata dal demonio o da uno spirito cattivo e
cesserà in essa ogni vessazione e non ne resterà più traccia alcuna. 9Il
fiele invece serve per spalmarlo sugli occhi di uno affetto da albugine; si
soffia su quelle macchie e gli occhi guariscono".
10Erano entrati nella Media e già erano vicini a Ecbàtana, 11quando
Raffaele disse al ragazzo: "Fratello Tobia!". Gli rispose:
"Eccomi". Riprese: "Questa notte dobbiamo alloggiare presso
Raguele, che è tuo parente. Egli ha una figlia chiamata Sara 12e
all'infuori di Sara nessun altro figlio o figlia. Tu, come il parente più
stretto, hai diritto di sposarla più di qualunque altro uomo e di avere in
eredità i beni di suo padre. È una ragazza seria, coraggiosa, molto graziosa e
suo padre è una brava persona". 13E aggiunse: "Tu hai il
diritto di sposarla. Ascoltami, fratello; io parlerò della fanciulla al padre
questa sera, perché la serbi come tua fidanzata. Quando torneremo da Rage,
faremo il matrimonio. So che Raguele non potrà rifiutarla a te o prometterla ad
altri; egli incorrerebbe nella morte secondo la prescrizione della legge di
Mosè, poiché egli sa che prima di ogni altro spetta a te avere sua figlia.
Ascoltami, dunque, fratello. Questa sera parleremo della fanciulla e ne
domanderemo la mano. Al nostro ritorno da Rage la prenderemo e la condurremo
con noi a casa tua". 14Allora Tobia rispose a Raffaele:
"Fratello Azaria, ho sentito dire che essa è già stata data in moglie a
sette uomini ed essi sono morti nella stanza nuziale la notte stessa in cui
dovevano unirsi a lei. Ho sentito inoltre dire che un demonio le uccide i
mariti. 15Per questo ho paura: il demonio è geloso di lei, a lei non
fa del male, ma se qualcuno le si vuole accostare, egli lo uccide. Io sono
l'unico figlio di mio padre. Ho paura di morire e di condurre così alla tomba
la vita di mio padre e di mia madre per l'angoscia della mia perdita. Non hanno
un altro figlio che li possa seppellire". 16Ma quello gli
disse: "Hai forse dimenticato i moniti di tuo padre, che ti ha
raccomandato di prendere in moglie una donna del tuo casato? Ascoltami, dunque,
o fratello: non preoccuparti di questo demonio e sposala. Sono certo che questa
sera ti verrà data in moglie. 17Quando però entri nella camera
nuziale, prendi il cuore e il fegato del pesce e mettine un poco sulla brace
degli incensi. L'odore si spanderà, il demonio lo dovrà annusare e fuggirà e
non comparirà più intorno a lei. 18Poi, prima di unirti con essa,
alzatevi tutti e due a pregare. Supplicate il Signore del cielo perché venga su
di voi la sua grazia e la sua salvezza. Non temere: essa ti è stata destinata
fin dall'eternità. Sarai tu a salvarla. Ti seguirà e penso che da lei avrai
figli che saranno per te come fratelli. Non stare in pensiero". 19Quando
Tobia sentì le parole di Raffaele e seppe che Sara era sua consanguinea della
stirpe della famiglia di suo padre, l'amò al punto da non saper più distogliere
il cuore da lei.
1Quando fu entrato in Ecbàtana, Tobia disse:
"Fratello Azaria, conducimi diritto da nostro fratello Raguele". Egli
lo condusse alla casa di Raguele, che trovarono seduto presso la porta del
cortile. Lo salutarono per primi ed egli rispose: "Salute fratelli, siate
i benvenuti!". Li fece entrare in casa. 2Disse alla moglie
Edna: "Quanto somiglia questo giovane a mio fratello Tobi!". 3Edna
domandò loro: "Di dove siete, fratelli?", ed essi risposero:
"Siamo dei figli di Nèftali, deportati a Ninive". 4Disse
allora: "Conoscete nostro fratello Tobi?". Le dissero: "Lo
conosciamo". Riprese: "Come sta?". 5Risposero:
"Vive e sta bene". E Tobia aggiunse: "È mio padre". 6Raguele
allora balzò in piedi, l'abbracciò e pianse. Poi gli disse: "Sii
benedetto, figliolo! Sei il figlio di un ottimo padre. Che sventura per un uomo
giusto e largo di elemosine essere diventato cieco!". Si gettò al collo
del parente Tobia e pianse. 7Pianse anche la moglie Edna e pianse
anche la loro figlia Sara. 8Poi egli macellò un montone del gregge e
fece loro una calorosa accoglienza. 9Si lavarono, fecero le
abluzioni e, quando si furono messi a tavola, Tobia disse a Raffaele:
"Fratello Azaria, domanda a Raguele che mi dia in moglie mia cugina
Sara". 10Raguele udì queste parole e disse al giovane:
"Mangia, bevi e sta' allegro per questa sera, poiché nessuno all'infuori
di te, mio parente, ha il diritto di prendere mia figlia Sara, come del resto
neppure io ho la facoltà di darla ad un altro uomo all'infuori di te, poiché tu
sei il mio parente più stretto. Però, figlio, vogliono dirti con franchezza la
verità. 11L'ho data a sette mariti, scelti tra i nostri fratelli, e
tutti sono morti la notte stessa delle nozze. Ora mangia e bevi, figliolo; il
Signore provvederà". 12Ma Tobia disse: "Non mangerò
affatto né berrò, prima che tu abbia preso una decisione a mio riguardo".
Rispose Raguele: "Lo farò! Essa ti viene data secondo il decreto del libro
di Mosè e come dal cielo è stato stabilito che ti sia data. Prendi dunque tua
cugina, d'ora in poi tu sei suo fratello e lei tua sorella. Ti viene concessa
da oggi per sempre. Il Signore del cielo vi assista questa notte, figlio mio, e
vi conceda la sua misericordia e la sua pace".
13Raguele chiamò la figlia Sara e quando essa venne la prese per
mano e l'affidò a Tobia con queste parole: "Prendila; secondo la legge e
il decreto scritto nel libro di Mosè ti viene concessa in moglie. Tienila e
sana e salva conducila da tuo padre. Il Dio del cielo vi assista con la sua
pace". 14Chiamò poi la madre di lei e le disse di portare un
foglio e stese il documento di matrimonio, secondo il quale concedeva in moglie
a Tobia la propria figlia, in base al decreto della legge di Mosè. Dopo di ciò
cominciarono a mangiare e a bere. 15Poi Raguele chiamò la moglie
Edna e le disse: "Sorella mia, prepara l'altra camera e conducila
dentro". 16Essa andò a preparare il letto della camera, come le
aveva ordinato, e vi condusse la figlia. Pianse per lei, poi si asciugò le
lacrime e disse: 17"Coraggio, figlia, il Signore del cielo
cambi in gioia il tuo dolore. Coraggio, figlia!". E uscì.
1Quando ebbero finito di mangiare e di bere, decisero
di andare a dormire. Accompagnarono il giovane e lo introdussero nella camera
da letto. 2Tobia allora si ricordò delle parole di Raffaele: prese
dal suo sacco il fegato e il cuore del pesce e li pose sulla brace
dell'incenso. 3L'odore del pesce respinse il demonio, che fuggì
nelle regioni dell'alto Egitto. Raffaele vi si recò all'istante e in quel luogo
lo incatenò e lo mise in ceppi. 4Gli altri intanto erano usciti e
avevano chiuso la porta della camera. Tobia si alzò dal letto e disse a Sara:
"Sorella, alzati! Preghiamo e domandiamo al Signore che ci dia grazia e
salvezza". 5Essa si alzò e si misero a pregare e a chiedere che
venisse su di loro la salvezza, dicendo: "Benedetto sei tu, Dio dei nostri
padri, e benedetto per tutte le generazioni è il tuo nome! Ti benedicano i
cieli e tutte le creature per tutti i secoli! 6Tu hai creato Adamo e
hai creato Eva sua moglie, perché gli fosse di aiuto e di sostegno. Da loro due
nacque tutto il genere umano. Tu hai detto: non è cosa buona che l'uomo resti
solo; facciamogli un aiuto simile a lui. 7Ora non per lussuria io
prendo questa mia parente, ma con rettitudine d'intenzione. Dègnati di aver
misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia". 8E
dissero insieme: "Amen, amen!". 9Poi dormirono per tutta
la notte.
10Ma Raguele si alzò; chiamò i servi e andò con loro a scavare una
fossa. Diceva infatti: "Caso mai sia morto, non abbiamo a diventare
oggetto di scherno e di ribrezzo". 11Quando ebbero terminato di
scavare la tomba, Raguele tornò in casa; chiamò la moglie 12e le
disse: "Manda in camera una delle serve a vedere se è vivo; così, se è
morto, lo seppelliremo senza che nessuno lo sappia". 13Mandarono
avanti la serva, accesero la lampada e aprirono la porta; essa entrò e li trovò
che dormivano insieme, immersi in un sonno profondo. 14La serva uscì
e riferì loro che era vivo e che non era successo nulla di male. 15Benedissero
allora il Dio del cielo: "Tu sei benedetto, o Dio, con ogni pura
benedizione. Ti benedicano per tutti i secoli! 16Tu sei benedetto,
perché mi hai rallegrato e non è avvenuto ciò che temevo, ma ci hai trattato
secondo la tua grande misericordia. 17Tu sei benedetto, perché hai
avuto compassione dei due figli unici. Concedi loro, Signore, grazia e salvezza
e falli giungere fino al termine della loro vita in mezzo alla gioia e alla
grazia". 18Allora ordinò ai servi di riempire la fossa prima
che si facesse giorno.
19Raguele ordinò alla moglie di fare il pane in abbondanza; andò a
prendere dalla mandria due vitelli e quattro montoni; li fece macellare e
cominciarono così a preparare il banchetto.
20Poi chiamò Tobia e sotto giuramento gli disse: "Per
quattordici giorni non te ne andrai di qui, ma ti fermerai da me a mangiare e a
bere e così allieterai l'anima già tanto afflitta di mia figlia. 21Di
quanto possiedo prenditi la metà e torna sano e salvo da tuo padre. Quando io e
mia moglie saremo morti, anche l'altra metà sarà vostra. Coraggio, figlio! Io
sono tuo padre ed Edna è tua madre; noi apparteniamo a te come a questa tua
sorella da ora per sempre. Coraggio, figlio!".
1Allora Tobia chiamò Raffaele e gli disse: 2"Fratello
Azaria, prendi con te quattro servi e due cammelli e mettiti in viaggio per
Rage. 3Va' da Gabael, consegnagli il documento, riporta il denaro e
conduci anche lui con te alle feste nuziali. 4Tu sai infatti che mio
padre starà a contare i giorni e, se tarderò anche di un solo giorno, lo farò
soffrire troppo. Vedi bene che cosa ha giurato Raguele e io non posso
trasgredire il suo giuramento". 5Partì dunque Raffaele per Rage
di Media con quattro servi e due cammelli. Alloggiarono da Gabael. Raffaele gli
presentò il documento e insieme lo informò che Tobia, figlio di Tobi, aveva
preso moglie e lo invitava alle nozze. Gabael andò subito a prendere i
sacchetti, ancora con i loro sigilli e li contò in sua presenza; poi li
caricarono sui cammelli. 6Partirono insieme di buon mattino per
andare alle nozze. Giunti da Raguele, trovarono Tobia adagiato a tavola. Egli
saltò in piedi a salutarlo e Gabael pianse e lo benedisse: "Figlio ottimo
di un uomo ottimo, giusto e largo di elemosine, conceda il Signore la
benedizione del cielo a te, a tua moglie, al padre e alla madre di tua moglie.
Benedetto Dio, poiché ho visto mio cugino Tobi, vedendo te che tanto gli
somigli!".
1Ogni giorno intanto Tobi contava le giornate, quante
erano necessarie all'andata e quante al ritorno. Quando poi i giorni furono al
termine e il figlio non era ancora tornato, 2pensò: "Forse sarà
stato trattenuto là? O sarà morto Gabael e nessuno gli darà il denaro?". 3Cominciò
così a rattristarsi. 4La moglie Anna diceva: "Mio figlio è
perito e non è più tra i vivi, perché troppo è il ritardo". 5E
cominciò a piangere e a lamentarsi sul proprio figlio dicendo: "Ahimè,
figlio, perché ho lasciato partire te che eri la luce dei miei occhi!". 6Le
rispondeva Tobi: "Taci, non stare in pensiero, sorella; egli sta bene.
Certo li trattiene là qualche fatto imprevisto. Del resto l'uomo che lo
accompagnava è sicuro ed è uno dei nostri fratelli. Non affliggerti per lui,
sorella; tra poco sarà qui". 7Ma essa replicava: "Lasciami
stare e non ingannarmi! Mio figlio è perito". E subito usciva e osservava
la strada per la quale era partito il figlio; così faceva ogni giorno senza
lasciarsi persuadere da nessuno. Quando il sole era tramontato, rientrava a
piangere e a lamentarsi per tutta la notte e non prendeva sonno.
8Compiutisi i quattordici giorni delle feste nuziali, che Raguele
con giuramento aveva stabilito di fare per la propria figlia, Tobia andò da lui
e gli disse: "Lasciami partire. Sono certo che mio padre e mia madre non
hanno più speranza di rivedermi. Ti prego dunque, o padre, di volermi
congedare: possa così tornare da mio padre. Già ti ho spiegato in quale
condizione l'ho lasciato". 9Rispose Raguele a Tobia:
"Resta figlio, resta con me. Manderò messaggeri a tuo padre Tobi, perché
lo informino sul tuo conto". Ma quegli disse: "No, ti prego di
lasciarmi andare da mio padre". 10Allora Raguele, alzatosi,
consegnò a Tobia la sposa Sara con metà dei suoi beni, servi e serve, buoi e
pecore, asini e cammelli, vesti, denaro e masserizie. 11Li congedò
in buona salute. A lui poi rivolse questo saluto: "Sta' sano, o figlio, e
fa' buon viaggio! Il Signore del cielo assista te e Sara tua moglie e possa io
vedere i vostri figli prima di morire". 12Poi abbracciò Sara
sua figlia e disse: "Onora tuo suocero e tua suocera, poiché da questo
momento essi sono i tuoi genitori, come coloro che ti hanno dato la vita. Va'
in pace, figlia, e possa sentire buone notizie a tuo riguardo, finché sarò in
vita". Dopo averli salutati, li congedò. 13Da parte sua Edna
disse a Tobia: "Figlio e fratello carissimo, il Signore ti riconduca a
casa e possa io vedere i figli tuoi e di Sara mia figlia prima di morire, per
gioire davanti al Signore. Ti affido mia figlia in custodia. Non farla soffrire
in nessun giorno della tua vita. Figlio, va' in pace. D'ora in avanti io sono
tua madre e Sara è tua sorella. Possiamo tutti insieme avere buona fortuna per
tutti i giorni della nostra vita". Li baciò tutti e due e li congedò in buona
salute. 14Allora Tobia partì da Raguele in buona salute e lieto,
benedicendo il Signore del cielo e della terra, il re dell'universo, perché
aveva dato buon esito al suo viaggio. Benedisse Raguele ed Edna sua moglie con
quest'augurio: "Possa io avere la fortuna di onorarvi tutti i giorni della
vostra vita".
1Quando furono nei pressi di Kaserin, di fronte a
Ninive, disse Raffaele: 2"Tu sai in quale condizione abbiamo
lasciato tuo padre. 3Corriamo avanti, prima di tua moglie, e
prepariamo la casa, mentre gli altri vengono". 4Allora
s'incamminarono tutti e due insieme. Poi Raffaele gli disse: "Prendi in
mano il fiele". Il cane li seguiva. 5Anna intanto sedeva a
scrutare la strada per la quale era partito il figlio. 6Le parve di
vederlo venire e disse al padre di lui: "Ecco viene tuo figlio con l'uomo
che l'accompagnava". 7Raffaele disse a Tobia prima di
avvicinarsi al padre: "Io so che i suoi occhi si apriranno. 8Spalma
il fiele del pesce sui suoi occhi; il farmaco intaccherà e asporterà come
scaglie le macchie bianche dai suoi occhi. Così tuo padre riavrà la vista e
vedrà la luce". 9Anna corse avanti e si gettò al collo del
figlio dicendogli: "Ti rivedo, o figlio. Ora posso morire!". E
pianse. 10Tobi si alzò e, incespicando, uscì dalla porta del
cortile. 11Tobia gli andò incontro, tenendo in mano il fiele del
pesce. Soffiò sui suoi occhi e lo trasse vicino, dicendo: "Coraggio,
padre!". Spalmò il farmaco che operò come un morso, 12poi
distaccò con le mani le scaglie bianche dai margini degli occhi. 13Tobi
gli si buttò al collo e pianse, dicendo: "Ti vedo, figlio, luce dei miei
occhi!". 14E aggiunse: "Benedetto Dio! Benedetto il suo
grande nome! Benedetti tutti i suoi angeli santi! Benedetto il suo grande nome
su di noi e benedetti i suoi angeli per tutti i secoli. Perché egli mi ha
colpito ma poi ha avuto pietà ed ecco, ora io contemplo mio figlio Tobia".
15Tobia entrò in casa lieto, benedicendo Dio con quanta voce aveva.
Poi Tobia informò suo padre del viaggio che aveva compiuto felicemente, del
denaro che aveva riportato, di Sara figlia di Raguele, che aveva presa in
moglie e che stava venendo e che si trovava ormai vicina, alla porta di Ninive.
16Allora Tobi uscì verso la porta di Ninive incontro alla sposa di
lui, lieto e benedicendo Dio. Quando la gente di Ninive lo vide passare e
camminare con tutto il vigore di un tempo, senza che alcuno lo conducesse per
mano, fu presa da meraviglia; Tobi proclamava davanti a loro che Dio aveva
avuto pietà di lui e che gli aveva aperto gli occhi. 17Tobi si
avvicinò poi a Sara, la sposa di suo figlio Tobia, e la benedisse: "Sii la
benvenuta, figlia! Benedetto sia il tuo Dio, perché ti ha condotta da noi,
figlia! Benedetto sia tuo padre, benedetto mio figlio Tobia e benedetta tu, o
figlia! Entra nella casa che è tua in buona salute e benedizione e gioia;
entra, o figlia!". 18In quel giorno ci fu una grande festa per
tutti i Giudei di Ninive 19e Achikar e Nadab suoi cugini vennero a
congratularsi con Tobi. 20E si festeggiarono le nozze di Tobia con
gioia per sette giorni.
1Quando furon terminate le feste nuziali, Tobi chiamò
il figlio Tobia e gli disse: "Figlio mio, pensa a dare la ricompensa
dovuta a colui che ti ha accompagnato e ad aggiungere qualcosa d'altro alla
somma pattuita". 2Gli disse Tobia: "Padre, quanto potrò
dargli come salario? Anche se gli lasciassi la metà dei beni che egli ha
portati con me, io non ci perderei. 3Egli mi ha condotto sano e
salvo, mi ha guarito la moglie, è andato a prendere per me il denaro e infine
ha guarito te! Quanto posso ancora dargli come salario?". 4Tobi
rispose: "È giusto ch'egli riceva la metà di tutti i beni che ha
riportati". 5Fece dunque venire l'angelo e gli disse:
"Prendi come tuo salario la metà di tutti i beni che tu hai portati e va'
in pace". 6Allora Raffaele li chiamò tutti e due in disparte e
disse loro: "Benedite Dio e proclamate davanti a tutti i viventi il bene
che vi ha fatto, perché sia benedetto e celebrato il suo nome. Fate conoscere a
tutti gli uomini le opere di Dio, come è giusto, e non trascurate di ringraziarlo.
7È bene tener nascosto il segreto del re, ma è cosa gloriosa
rivelare e manifestare le opere di Dio. Fate ciò che è bene e non vi colpirà
alcun male. 8Buona cosa è la preghiera con il digiuno e l'elemosina
con la giustizia. Meglio il poco con giustizia che la ricchezza con
ingiustizia. Meglio è praticare l'elemosina che mettere da parte oro. 9L'elemosina
salva dalla morte e purifica da ogni peccato. Coloro che fanno l'elemosina
godranno lunga vita. 10Coloro che commettono il peccato e
l'ingiustizia sono nemici della propria vita. 11Io vi voglio
manifestare tutta la verità, senza nulla nascondervi: vi ho già insegnato che è
bene nascondere il segreto del re, mentre è cosa gloriosa rivelare le opere di
Dio. 12Sappiate dunque che, quando tu e Sara eravate in preghiera,
io presentavo l'attestato della vostra preghiera davanti alla gloria del
Signore. Così anche quando tu seppellivi i morti. 13Quando poi tu
non hai esitato ad alzarti e ad abbandonare il tuo pranzo e sei andato a curare
la sepoltura di quel morto, allora io sono stato inviato per provare la tua
fede, 14ma Dio mi ha inviato nel medesimo tempo per guarire te e
Sara tua nuora. 15Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono
sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore". 16Allora
furono riempiti di terrore tutti e due; si prostrarono con la faccia a terra ed
ebbero una grande paura. 17Ma l'angelo disse loro: "Non temete;
la pace sia con voi. Benedite Dio per tutti i secoli. 18Quando ero
con voi, io non stavo con voi per mia iniziativa, ma per la volontà di Dio: lui
dovete benedire sempre, a lui cantate inni. 19A voi sembrava di
vedermi mangiare, ma io non mangiavo nulla: ciò che vedevate era solo
apparenza. 20Ora benedite il Signore sulla terra e rendete grazie a
Dio. Io ritorno a colui che mi ha mandato. Scrivete tutte queste cose che vi
sono accadute". E salì in alto. 21Essi si rialzarono, ma non
poterono più vederlo. 22Allora andavano benedicendo e celebrando Dio
e lo ringraziavano per queste grandi opere, perché era loro apparso l'angelo di
Dio.
1Allora Tobi scrisse questa preghiera di esultanza e
disse:
"2Benedetto
Dio che vive in eterno
il suo regno dura per tutti i secoli;
Egli castiga e usa misericordia,
fa scendere negli abissi della terra,
fa risalire dalla grande Perdizione
e nulla sfugge alla sua mano.
3Lodatelo, figli d'Israele, davanti alle genti;
Egli vi ha disperso in mezzo ad esse
4per proclamare la sua grandezza.
Esaltatelo davanti ad ogni vivente;
è lui il Signore, il nostro Dio,
lui il nostro Padre, il Dio per tutti i secoli.
5Vi castiga per le vostre ingiustizie,
ma userà misericordia a tutti voi.
Vi raduna da tutte le genti,
fra le quali siete stati dispersi.
6Convertitevi a lui con tutto il cuore e con tutta l'anima,
per fare la giustizia davanti a Lui,
allora Egli si convertirà a voi
e non vi nasconderà il suo volto.
7Ora contemplate ciò che ha operato con voi
e ringraziatelo con tutta la voce;
benedite il Signore della giustizia
ed esaltate il re dei secoli.
8Io gli do lode nel paese del mio esilio
e manifesto la sua forza e grandezza
a un popolo di peccatori.
Convertitevi, o peccatori,
e operate la giustizia davanti a lui;
chi sa che non torni ad amarvi
e vi usi misericordia?
9Io esalto il mio Dio e celebro il re del cielo
ed esulto per la sua grandezza.
10Tutti ne parlino
e diano lode a lui in Gerusalemme.
Gerusalemme, città santa,
ti ha castigata per le opere dei tuoi figli,
e avrà ancora pietà per i figli dei giusti.
11Da' lode degnamente al Signore
e benedici il re dei secoli;
egli ricostruirà in te il suo tempio con gioia,
12per allietare in te tutti i deportati,
per far contenti in te tutti gli sventurati,
per tutte le generazioni dei secoli.
13Come luce splendida brillerai sino ai confini della terra;
nazioni numerose verranno a te da lontano;
gli abitanti di tutti i confini della terra
verranno verso la dimora del tuo santo nome,
portando in mano i doni per il re del cielo.
Generazioni e generazioni esprimeranno in te l'esultanza
e il nome della città eletta durerà nei secoli.
14Maledetti coloro che ti malediranno,
maledetti saranno quanti ti distruggono,
demoliscono le tue mura,
rovinano le tue torri
e incendiano le tue abitazioni!
Ma benedetti sempre quelli che ti ricostruiranno.
15Sorgi ed esulta per i figli dei giusti,
tutti presso di te si raduneranno
e benediranno il Signore dei secoli.
Beati coloro che ti amano
beati coloro che gioiscono per la tua pace.
16Beati coloro che avranno pianto per le tue sventure:
gioiranno per te e vedranno tutta la tua gioia per sempre.
Anima mia, benedici il Signore, il gran re,
17Gerusalemme sarà ricostruita
come città della sua residenza per sempre.
Beato sarò io, se rimarrà un resto della mia discendenza
per vedere la tua gloria e dar lode al re del cielo.
Le porte di Gerusalemme
saranno ricostruite di zaffiro e di smeraldo
e tutte le sue mura di pietre preziose.
Le torri di Gerusalemme si costruiranno con l'oro
e i loro baluardi con oro finissimo.
Le strade di Gerusalemme saranno lastricate
con turchese e pietra di Ofir.
18Le porte di Gerusalemme risuoneranno di canti di esultanza,
e in tutte le sue case canteranno: "Alleluia!
Benedetto il Dio d'Israele
e benedetti coloro che benedicono il suo santo nome
per sempre e nei secoli!".
1Qui finirono le parole del canto di Tobi.
2Tobi morì in pace all'età di centododici anni e fu sepolto con
onore a Ninive. Egli aveva sessantadue anni quando divenne cieco; dopo la sua
guarigione visse nella felicità, praticò l'elemosina e continuò sempre a
benedire Dio e a celebrare la sua grandezza. 3Quando stava per
morire, fece venire il figlio Tobia e gli diede queste istruzioni: 4"Figlio,
porta via i tuoi figli e rifugiati in Media, perché io credo alla parola di
Dio, che Nahum ha pronunziato su Ninive. Tutto dovrà accadere, tutto si
realizzerà sull'Assiria e su Ninive, come hanno predetto i profeti d'Israele,
che Dio ha inviati; non una delle loro parole cadrà. Ogni cosa capiterà a suo
tempo. Vi sarà maggior sicurezza in Media che in Assiria o in Babilonia. Perché
io so e credo che quanto Dio ha detto si compirà e avverrà e non cadrà una sola
parola delle profezie. I nostri fratelli che abitano il paese d'Israele saranno
tutti dispersi e deportati lontano dal loro bel paese e tutto il paese
d'Israele sarà ridotto a un deserto. Anche Samaria e Gerusalemme diventeranno
un deserto e il tempio di Dio sarà nell'afflizione e resterà bruciato fino ad
un certo tempo. 5Poi di nuovo Dio avrà pietà di loro e li ricondurrà
nel paese d'Israele. Essi ricostruiranno il tempio, ma non uguale al primo,
finché sarà completo il computo dei tempi. Dopo, torneranno tutti dall'esilio e
ricostruiranno Gerusalemme nella sua magnificenza e il tempio di Dio sarà
ricostruito, come hanno preannunziato i profeti di Israele. 6Tutte
le genti che si trovano su tutta la terra si convertiranno e temeranno Dio
nella verità. Tutti abbandoneranno i loro idoli, che li hanno fatti errare
nella menzogna, e benediranno il Dio dei secoli nella giustizia. 7Tutti
gli Israeliti che saranno scampati in quei giorni e si ricorderanno di Dio con
sincerità, si raduneranno e verranno a Gerusalemme e per sempre abiteranno
tranquilli il paese di Abramo, che sarà dato in loro possesso. Coloro che amano
Dio nella verità gioiranno; coloro invece che commettono il peccato e
l'ingiustizia spariranno da tutta la terra. 8Ora, figli, vi comando:
servite Dio nella verità e fate ciò che a lui piace. Anche ai vostri figli
insegnate l'obbligo di fare la giustizia e l'elemosina, di ricordarsi di Dio,
di benedire il suo nome sempre, nella verità e con tutte le forze. 9Tu
dunque, figlio, parti da Ninive, non restare più qui. Dopo aver sepolto tua
madre presso di me, quel giorno stesso non devi più restare entro i confini di
Ninive. Vedo infatti trionfare in essa molta ingiustizia e grande perfidia e
neppure se ne vergognano. 10Vedi, figlio, quanto ha fatto Nadab al
padre adottivo Achikar. Non è stato egli costretto a scendere vivente sotto
terra? Ma Dio ha rigettato l'infamia in faccia al colpevole: Achikar ritornò
alla luce mentre invece Nadab entrò nelle tenebre eterne, perché aveva cercato
di far morire Achikar. Per aver praticato l'elemosina, Achikar sfuggì al laccio
mortale che gli aveva teso Nadab, Nadab invece cadde in quel laccio, che lo
fece perire. 11Così, figli miei, vedete dove conduce l'elemosina e
dove conduce l'iniquità: essa conduce alla morte. Ma ecco, mi sfugge il
respiro!". Essi lo distesero sul letto; morì e fu sepolto con onore.
12Quando morì la madre, Tobia la seppellì vicino al padre, poi partì
per la Media con la moglie e i figli. Abitò in Ecbàtana, presso Raguele suo
suocero. 13Curò con onore i suoceri nella loro vecchiaia e li
seppellì a Ecbàtana in Media. 14Tobia ereditò il patrimonio di
Raguele come ereditò quello del padre Tobi. Morì da tutti stimato all'età di
centodiciassette anni. 15Prima di morire sentì parlare della rovina
di Ninive e vide i prigionieri che venivano deportati in Media per opera di
Achiacar re della Media. Benedisse allora Dio per quanto aveva fatto nei
confronti degli abitanti di Ninive e dell'Assiria. Prima di morire poté dunque
gioire della sorte di Ninive e benedisse il Signore Dio nei secoli dei secoli.
1Nell'anno decimosecondo del regno di Nabucodònosor,
che regnava sugli Assiri nella grande città di Ninive, Arpacsàd regnava sui
Medi in Ecbàtana. 2Questi edificò intorno a Ecbàtana mura con pietre
tagliate nella misura di tre cubiti di larghezza e sei cubiti di lunghezza,
portando l'altezza del muro a settanta cubiti e la larghezza a cinquanta
cubiti. 3Costruì alle porte della città le torri murali alte cento
cubiti e larghe alla base sessanta cubiti; 4costruì le porte
portandole fino all'altezza di settanta cubiti: la larghezza di ciascuna era di
quaranta cubiti, per il passaggio dell'esercito dei suoi forti e l'uscita in
parata dei suoi fanti. 5In quel periodo di tempo il re Nabucodònosor
mosse guerra al re Arpacsàd nella grande pianura, cioè nella piana che si trova
nel territorio di Ragau. 6Ma si schierarono a fianco di costui tutti
gli abitanti delle montagne e quelli della zona dell'Eufrate, del Tigri e
dell'Idaspe e gli abitanti della pianura di Arioch, re degli Elamiti. Così
molte genti si trovarono adunate in aiuto ai figli di Cheleud. 7Allora
Nabucodònosor re degli Assiri spedì messaggeri a tutti gli abitanti della
Persia e a tutti gli abitanti delle regioni occidentali: a quelli della Cilicia
e di Damasco, del Libano e dell'Antilibano e a tutti gli abitanti della fascia
litoranea 8e a quelli che appartenevano alle popolazioni del Carmelo
e di Gàlaad, della Galilea superiore e della grande pianura di Esdrelon; 9a
tutti gli abitanti della Samaria e delle sue città, a quelli che stavano oltre
il Giordano fino a Gerusalemme, Batane, Chelus e Cades e al torrente d'Egitto,
nonché a Tafni, a Ramesse e a tutto il paese di Gessen, 10fino a
comprendere la regione al di sopra di Tanis e Menfi, e ancora a tutti gli
abitanti dell'Egitto sino ai confini dell'Etiopia. 11Ma gli abitanti
di tutte queste regioni disprezzarono l'invito di Nabucodònosor re degli Assiri
e non lo seguirono nella guerra, perché non avevano alcun timore di lui, che
agli occhi loro era come un uomo qualunque. Essi respinsero i suoi messaggeri a
mani vuote e con disonore. 12Allora Nabucodònosor si accese di
sdegno terribile contro tutte queste regioni e giurò per il suo trono e per il
suo regno che avrebbe fatto sicura vendetta, devastando con la spada i paesi
della Cilicia, di Damasco e della Siria, tutte le popolazioni della terra di
Moab, gli Ammoniti, tutta la Giudea e tutti gli abitanti dell'Egitto fino al
limite dei due mari.
13Quindi marciò con l'esercito contro il re Arpacsàd nel diciassettesimo
anno, e prevalse su di lui in battaglia, travolgendo l'esercito di Arpacsàd con
tutta la sua cavalleria e tutti i suoi carri. 14S'impadronì delle
sue città, giunse fino a Ecbàtana e ne espugnò le torri, ne saccheggiò le
piazze e ne mutò lo splendore in ludibrio. 15Poi sorprese Arpacsàd
sui monti di Ragau, lo trafisse con le sue lance e lo tolse di mezzo in quel
giorno. 16Fece quindi ritorno a Ninive con tutto l'esercito
eterogeneo, che era una moltitudine infinita di guerrieri e si fermò là, egli e
il suo esercito, per centoventi giorni dandosi a divertimenti e banchetti.
1Nell'anno decimottavo, il giorno ventidue del primo
mese, nel palazzo di Nabucodònosor re degli Assiri, fu discusso un piano di
vendetta contro tutta la terra, come aveva annunziato. 2Radunò tutti
i suoi ministri e i suoi dignitari, tenne con loro consiglio segreto ed espose
compiutamente con la sua parola tutta la perfidia di quelle regioni. 3Essi
decisero che si dovesse punire con la distruzione chiunque non si era allineato
con l'ordine da lui emanato. 4Quando ebbe finito la consultazione,
Nabucodònosor re degli Assiri chiamò Oloferne, generale supremo del suo
esercito, che teneva il secondo posto dopo di lui, e gli disse: 5"Questo
dice il gran re, il signore di tutta la terra: Ecco tu uscirai come mio
luogotenente e prenderai con te uomini valorosi: centoventimila fanti e un
contingente di dodicimila cavalli con i loro cavalieri; 6quindi
muoverai contro tutti i paesi di occidente, perché quelle regioni hanno
disobbedito al mio comando. 7A costoro ordinerai di preparare la
terra e l'acqua, perché con collera piomberò su di loro e coprirò la terra con
i piedi del mio esercito e li metterò in suo potere per il saccheggio. 8Quelli
di loro che cadranno colpiti riempiranno le loro valli e ogni torrente e fiume
sarà pieno dei loro cadaveri fino a straripare; 9i loro prigionieri
li spingerò fino agli estremi di tutta la terra. 10Tu dunque va' e
occupa per me tutto il loro paese e, quando si saranno arresi a te, li terrai a
mia disposizione fino al giorno del loro castigo. 11Quanto ai
ribelli, non abbia il tuo occhio compassione di destinarli alla morte e alla
devastazione in tutto il territorio. 12Come è vero che vivo io e
vive la potenza del mio regno, questo ho detto e questo farò di mia mano. 13Da
parte tua bada di non trasgredire alcuna parola del tuo signore, ma eseguisci
esattamente ciò che ti ho comandato e non indugiare a tradurre in atto i
comandi". 14Oloferne uscì dalla corte del suo signore e convocò
i comandanti, gli strateghi e gli ufficiali dell'esercito assiro; 15quindi
scelse e contò gli uomini per le sue formazioni, come gli aveva comandato il
suo signore, in numero di centoventimila, più dodicimila arcieri a cavallo, 16e
li ordinò come si usa inquadrare la truppa per la guerra. 17Prese
poi cammelli e asini e muli in dotazione alle truppe, in numero grandissimo, e
ancora pecore e buoi e capre in quantità innumerevole per il loro
vettovagliamento. 18Provvide ancora razioni in abbondanza per
ciascun uomo e gran rifornimento d'oro e d'argento dal tesoro del re. 19Partirono
dunque lui e tutte le sue truppe per iniziare la spedizione e precedere il re
Nabucodònosor e ricoprire la terra occidentale con i loro carri e i cavalieri e
la fanteria scelta. 20Si unì anche a loro una moltitudine varia,
numerosa come le cavallette e come la polvere del suolo, che non si poteva
affatto contare per la grande quantità.
21Mossero da Ninive camminando tre giorni in direzione della pianura
di Bectilet e si accamparono a distanza di Bectilet vicino al monte che sta
sulla sinistra della Cilicia superiore. 22Di là, muovendo tutto il
suo esercito, fanti e cavalli e carri, Oloferne si diresse verso la montagna. 23Quindi
devastò Fud e Lud e depredò i figli di Rassis e gli Ismaeliti, che abitavano
lungo il deserto a mezzogiorno di Cheleon. 24In seguito passò
l'Eufrate, attraversò la Mesopotamia e demolì le città che s'innalzavano sul
torrente Abrona e nel territorio fino al mare. 25Poi invase i paesi
della Cilicia, sterminò quanti gli si opponevano e venne nella regione di Iafet
verso mezzogiorno alle frontiere dell'Arabia. 26Accerchiò anche
tutti i Madianiti e appiccò il fuoco ai loro attendamenti e depredò il loro
bestiame. 27Proseguendo, scese verso la pianura di Damasco nei
giorni della mietitura del grano, diede fuoco a tutti i loro campi e votò allo
sterminio i loro greggi e armenti, saccheggiò le loro città, devastò le loro
campagne e passò a fil di spada tutti i giovani. 28Allora si sparse
la paura e il terrore di lui fra tutte le popolazioni della costa, su quelle
che si trovavano in Sidòne e in Tiro, fra gli abitanti di Sur e Okina, su tutte
le genti di Iemnaan, e anche gli abitanti di Asdòd e Àscalon ne ebbero grande
terrore.
1Perciò gli inviarono messaggeri con proposte di pace: 2"Ecco,
ci mettiamo davanti a te noi, figli del gran re Nabucodònosor; fa' di noi
quanto ti piacerà. 3Ecco le nostre case e tutto il nostro territorio
e tutti i campi di grano, i greggi e gli armenti e tutto il bestiame dei nostri
attendamenti sono a tua disposizione perché tu ne faccia quel che vuoi. 4Anche
le nostre città e quanti vi abitano, ecco sono tuoi servi, vieni e trattale
come ti piacerà". 5Si presentarono di fatto ad Oloferne quegli
uomini e si espressero con lui su questo tono. 6Egli scese allora
con il suo esercito lungo la costa e pose presidï nelle fortezze, poi prelevò
da esse uomini scelti come ausiliari. 7Quelle popolazioni con tutto
il paese circostante lo accolsero con corone e danze e suono di timpani. 8Ma
egli demolì tutti i loro templi e tagliò i boschi sacri, perché aveva ordine di
distruggere tutti gli dèi della terra, in modo che tutti i popoli adorassero
solo Nabucodònosor e tutte le lingue e le tribù lo acclamassero come dio. 9Poi
giunse in vista di Esdrelon, vicino a Dotain, che è di fronte alle grandi
montagne della Giudea. 10Essi si accamparono fra Gebe e Scitopoli e
Oloferne rimase là un mese intero per raccogliere tutto il bottino delle sue
truppe.
1Quando gli Israeliti che abitavano in tutta la Giudea
sentirono per fama quanto Oloferne, il comandante supremo di Nabucodònosor,
aveva fatto agli altri popoli e come aveva messo a sacco tutti i loro templi e
li aveva votati allo sterminio, 2furono presi da indescrivibile
terrore all'avanzarsi di lui e furono costernati a causa di Gerusalemme e del
tempio del Signore, loro Dio. 3Oltre tutto, essi erano tornati da
poco dalla prigionia e di recente tutto il popolo si era radunato in Giudea;
erano stati consacrati gli arredi sacri e l'altare e il tempio dopo la
profanazione. 4Perciò spedirono messaggeri in tutto il territorio
della Samaria, a Kona, a Bet-Coron, a Belmain, a Gèrico e ancora a Choba, ad
Aisora e alle strette di Salem, 5e disposero di occupare in anticipo
le cime dei monti più alti, di circondare di mura i villaggi di quelle zone e
di raccogliere vettovaglie in preparazione alla guerra, tanto più che nelle
loro campagne era appena terminata la mietitura. 6Inoltre Ioakìm,
sommo sacerdote in Gerusalemme in quel periodo di tempo, scrisse agli abitanti
di Betulia e Betomestaim, situata di fronte a Esdrelon all'imbocco della
pianura che si stende vicino a Dotain, 7ordinando loro di occupare i
valichi dei monti, perché di là si apriva la via d'ingresso alla Giudea e
sarebbe stato facile arrestarli al valico, dove erano obbligati per la strettezza
del passaggio a procedere tutti a due a due. 8Gli Israeliti fecero
come aveva loro ordinato il sommo sacerdote Ioakìm e il consiglio degli anziani
di tutto il popolo d'Israele, che si trovava a Gerusalemme.
9Nello stesso tempo ogni Israelita levò il suo grido a Dio con
fervida insistenza e tutti si umiliarono con grande impegno. 10Essi
con le mogli e i bambini, i loro armenti e ogni ospite e mercenario e i loro
schiavi si cinsero di sacco i fianchi. 11Ogni uomo o donna israelita
e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e
cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al
Signore. 12Ricoprirono di sacco anche l'altare e alzarono il loro
grido al Dio di Israele tutt'insieme senza interruzione, supplicando che i loro
figli non venissero abbandonati allo sterminio, le loro mogli alla schiavitù,
le città di loro eredità alla distruzione, il santuario alla profanazione e al
ludibrio in mano alle genti. 13Il Signore porse l'orecchio al loro
grido e volse lo sguardo alla loro tribolazione, mentre il popolo digiunava da
molti giorni in tutta la Giudea e in Gerusalemme davanti al santuario del
Signore onnipotente. 14Ioakìm sommo sacerdote e tutti gli altri
sacerdoti che stavano davanti al Signore e tutti i ministri del culto divino,
con i fianchi cinti di sacco, offrivano l'olocausto perenne, i sacrifici votivi
e le offerte volontarie del popolo. 15Avevano cosparso di cenere i
loro turbanti e invocavano a piena voce il Signore, perché provvedesse
benignamente a tutta la casa di Israele.
1Fu riferito intanto ad Oloferne, comandante supremo
dell'esercito di Assur, che gli Israeliti si preparavano alla guerra e avevano
bloccato i passi montani, avevano fortificato tutte le sommità dei monti e
avevano disposto ostacoli nelle pianure. 2Egli montò in gran furore
e convocò tutti i capi di Moab e gli strateghi di Ammon e tutti i satrapi delle
regioni marittime, 3e disse loro: "Spiegatemi un po', voi figli
di Canaan, che popolo è questo che dimora sui monti e come sono le città che
egli abita, quanti sono gli effettivi del suo esercito, dove risiede la loro
forza e il loro vigore, chi si è messo alla loro testa come re e condottiero
del loro esercito 4e perché hanno rifiutato di venire incontro a me
a differenza di tutte le popolazioni dell'occidente".
5Gli rispose Achior, condottiero di tutti gli Ammoniti:
"Ascolti bene il mio signore la risposta dalle labbra del suo servo: io
riferirò la verità sul conto di questo popolo, che sta su queste montagne
vicino al luogo ove risiedi, né uscirà menzogna dalla bocca del suo servo. 6Questo
popolo si compone di discendenti dei Caldei. 7Essi si trasferirono
dapprima nella Mesopotamia, perché non vollero seguire gli dèi dei loro padri
che si trovavano nel paese dei Caldei. 8Essi avevano abbandonato la
tradizione dei loro padri e avevano adorato il Dio del cielo, quel Dio che essi
avevano conosciuto; perciò li avevano scacciati dalla presenza dei loro dèi ed
essi si erano rifugiati in Mesopotamia e furono là per molto tempo. 9Ma
il loro Dio comandò loro di uscire dal paese che li ospitava e venire nel paese
di Canaan. Qui infatti si stabilirono e si arricchirono di oro e di argento e
di bestiame in gran numero. 10Poi scesero in Egitto, perché la fame
aveva invaso tutto il paese di Canaan, e vi rimasero come stranieri finché
trovarono da vivere. Là divennero anche una moltitudine imponente, tanto che
non si poteva contare la loro discendenza. 11Ma si alzò contro di
loro il re dell'Egitto che li sfruttò nella preparazione dei mattoni e perciò
furono umiliati e trattati come schiavi. 12Essi alzarono suppliche
al loro Dio e questi percosse tutto il paese d'Egitto con castighi ai quali non
c'era rimedio. Perciò gli Egiziani li mandarono via dal loro paese. 13Dio
asciugò il Mare Rosso davanti a loro 14e li guidò per la via del
Sinai e di Cadesbarne; essi eliminarono quanti risiedevano nel deserto. 15Poi
dimorarono nel paese degli Amorrei e sterminarono con la loro forza gli
abitanti di Esebon; quindi passarono il Giordano e si insediarono in tutte
quelle montagne. 16Scacciarono davanti a loro il Cananeo, il
Perizzita, il Gebuseo, Sichem e tutti i Gergesei e abitarono nel loro
territorio per molti anni. 17In realtà fin quando non peccavano
contro il loro Dio erano nella prosperità, perché il Dio che è con loro odia il
male. 18Quando invece si allontanarono dagli ordinamenti che egli
aveva loro imposti, furono terribilmente sconfitti in molte guerre e condotti
prigionieri in paese straniero, il tempio del loro Dio fu raso al suolo e le
loro città caddero in potere dei loro nemici. 19Ora appunto,
riconciliati con il loro Dio, hanno fatto ritorno dai luoghi dove erano stati
dispersi, hanno ripreso possesso di Gerusalemme, dove è il loro santuario, e si
sono stabiliti sulle montagne, che prima erano deserte. 20Ora, mio
sovrano e signore, se vi è qualche aberrazione in questo popolo perché ha
peccato contro il suo Dio, se cioè ci accorgiamo che c'è in mezzo a loro questo
inciampo, avanziamo e diamo loro battaglia. 21Se invece non c'è
alcuna trasgressione nella loro gente, il mio signore passi oltre, perché il
Signore, che è il loro Dio, non si faccia loro scudo e noi diveniamo oggetto di
scherno davanti a tutta la terra". 22Ecco, appena Achior cessò
di pronunziare queste parole, tutta la turba che circondava la tenda e
stazionava intorno, alzò un mormorio, mentre gli ufficiali di Oloferne e tutti
gli abitanti della costa e i Moabiti proponevano di ucciderlo. 23"Non
avremo certo paura degli Israeliti, dicevano; vedete che è un popolo nel quale
non ci sono esercito né forze armate per un valido schieramento. 24Dunque
avanziamo presto e saranno pascolo di tutto il tuo esercito, o sovrano
Oloferne".
1Quando si fu calmata l'agitazione degli uomini che
presenziavano tutt'intorno al convegno, parlò Oloferne, comandante supremo
dell'esercito di Assur, rivolgendosi ad Achior alla presenza di tutta
quell'assemblea di stranieri e a tutti i Moabiti: 2"Chi sei tu,
Achior, e i mercenari di Èfraim, per profetare in mezzo a noi come hai fatto
oggi e suggerire di non combattere il popolo d'Israele, perché il loro Dio li
proteggerà dall'alto? E che altro dio c'è se non Nabucodònosor? Questi invierà
la sua forza e li sterminerà dalla terra, né servirà il loro Dio a liberarli. 3Saremo
noi suoi servi a spazzarli via come un sol uomo, perché non potranno sostenere
l'impeto dei nostri cavalli. 4Li bruceremo in casa loro, i loro
monti s'inebrieranno del loro sangue, i loro campi si colmeranno dei loro
cadaveri, né potrà resistere la pianta dei loro piedi davanti a noi, ma saranno
tutti distrutti. Questo dice Nabucodònosor, il signore di tutta la terra: così
ha parlato e le sue parole non potranno essere smentite. 5Quanto a
te, Achior, mercenario di Ammon, che hai detto queste cose nel giorno della tua
sventura, non vedrai più la mia faccia da oggi fino a quando farò vendetta di
questa razza che viene dall'Egitto. 6Allora il ferro dei miei
soldati e la numerosa schiera dei miei ministri trapasserà i tuoi fianchi e tu
cadrai fra i loro cadaveri, quando io tornerò a vederti. 7I miei servi
ora ti esporranno sulla montagna e ti porranno in una delle città sul percorso;
8non morirai finché non sarai sterminato con loro. 9Ma se
speri in cuor tuo che essi non saranno presi, non sia il tuo aspetto così
depresso. Ho detto: nessuna mia parola andrà a vuoto".
10Allora Oloferne diede ordine ai suoi servi, che erano di turno
nella sua tenda, di prendere Achior, di esporlo vicino a Betulia e di
abbandonarlo nelle mani degli Israeliti. 11I suoi servi lo presero e
lo condussero fuori dell'accampamento in aperta campagna, lo menarono dal mezzo
della pianura verso la montagna e si trovarono presso le fonti che erano sotto
Betulia. 12Quando gli uomini della città li scorsero sulla cresta
del monte, presero le armi e uscirono dalla città dirigendosi verso la cresta.
Tutti i frombolieri occuparono i sentieri di accesso e si misero a lanciare
pietre su di loro. 13Quelli ridiscesero al riparo del monte,
legarono Achior e lo abbandonarono gettandolo a terra alle falde del monte,
quindi fecero ritorno al loro signore. 14Gli Israeliti scesero dalla
loro città, si avvicinarono a lui, lo slegarono, lo condussero in Betulia e lo
presentarono ai capi della città, 15che in quel tempo erano Ozia
figlio di Mica della tribù di Simeone, Cabri figlio di Gotonièl e Carmi figlio
di Melchièl. 16Radunarono subito tutti gli anziani della città e
tutti i giovani e le donne accorsero al luogo del raduno. Posero Achior in
mezzo a tutta quell'adunanza e Ozia lo interrogò sull'accaduto. 17Quegli
riferì loro le parole del consiglio di Oloferne e tutto il discorso che
Oloferne aveva pronunziato in mezzo ai capi degli Assiri e quanto aveva detto
superbamente contro il popolo d'Israele. 18Allora tutto il popolo si
prostrò ad adorare Dio e alzò queste suppliche: 19"Signore, Dio
del cielo, guarda la loro superbia, abbi pietà dell'umiliazione della nostra
stirpe e accogli benigno in questo giorno la presenza di coloro che sono
consacrati a te". 20Poi confortarono Achior e gli rivolsero
parole di gran lode; 21Ozia da parte sua lo accolse dopo l'adunanza
nella sua casa e offrì un banchetto a tutti gli anziani; per tutta quella notte
invocarono l'aiuto del Dio d'Israele.
1Il giorno dopo, Oloferne diede ordine a tutto
l'esercito e a tutta la moltitudine di coloro che erano venuti come suoi alleati,
di iniziare l'azione contro Betulia, occupando le vie d'accesso alla montagna e
attaccando battaglia contro gli Israeliti. 2In quel giorno
effettivamente ogni uomo valido fra loro si pose in marcia. Il loro esercito si
componeva di centosettantamila fanti e dodicimila cavalieri, senza contare gli
addetti ai servizi e molti altri uomini che erano a piedi con loro, in numero
ingente. 3Essi si accamparono nella valle vicina a Betulia oltre la
sorgente, allargandosi dalla zona sopra Dotain fino a Belbaim ed estendendosi
da Betulia fino a Kiamon, che è di fronte a Esdrelon. 4Gli
Israeliti, quando videro la loro moltitudine, rimasero molto costernati e si
dicevano l'un l'altro: "Ora costoro inghiottiranno tutta la terra, né i
monti più alti, né le valli profonde, né i colli potranno resistere al loro
peso". 5Ognuno prese la sua armatura e, accesi i fuochi sulle
torri, stettero in guardia tutta quella notte. 6Il giorno seguente
Oloferne fece uscire tutta la cavalleria contro il fronte degli Israeliti che
erano in Betulia, 7osservò le vie di accesso alla loro città,
ispezionò le sorgenti d'acqua e le occupò e, dopo avervi posto attorno
guarnigioni di uomini armati, fece ritorno tra la sua gente. 8Allora
gli si avvicinarono tutti gli Idumei e tutti i capi del popolo di Moab e gli
strateghi della costa e gli dissero: 9"Voglia ascoltare il
signor nostro una parola, perché siano evitati inconvenienti nel tuo esercito. 10Questo
popolo non si affida alle sue lance, ma all'altezza dei monti, sui quali essi
si sono appostati, e certo non è facile arrivare sulle creste dei loro monti. 11Quindi,
signore, non attaccare costoro come si usa nella battaglia campale e non cadrà
un sol uomo del tuo esercito. 12Rimani fermo nel tuo accampamento
avendo buona cura di ogni uomo del tuo esercito: intanto i tuoi gregari vadano
ad occupare la sorgente dell'acqua che sgorga alla radice del monte, 13perché
di là attingono tutti gli abitanti di Betulia; vedrai che la sete li farà
morire e verranno alla resa della loro città. Noi e la nostra gente saliremo
sulle vicine alture dei monti e ci apposteremo su di esse e staremo a guardia
per non lasciare uscire dalla città alcun uomo. 14Così cadranno
sfiniti dalla fame essi, le loro donne, i loro figli e, prima che la spada
arrivi su di loro, saranno stesi sulle piazze fra le loro case. 15Avrai
così reso loro un terribile contraccambio perché si sono ribellati e non hanno
voluto venire incontro a te con intenzioni pacifiche". 16Piacque
questo discorso ad Oloferne e a tutti i suoi ministri e diede ordine che si
facesse come avevano proposto. 17Si mosse quindi il reparto dei
Moabiti e cinquemila Assiri con loro, si accamparono nella valle e occuparono
gli acquedotti e le sorgenti d'acqua degli Israeliti. 18A loro volta
gli Idumei e gli Ammoniti, con dodicimila Assiri, salirono e si appostarono
sulla montagna di fronte a Dotain. Spinsero anche contingenti dei loro a
meridione e a oriente di fronte a Egrebel, che si trova vicino a Chus, situata
sul torrente Mochmur. Il rimanente esercito degli Assiri restò accampato nella
pianura ricoprendo tutta l'estensione del terreno. Le tende e gli
equipaggiamenti costituivano una massa imponente, perché essi erano in realtà
una turba immensa.
19Allora gli Israeliti alzarono suppliche al Signore loro Dio, con
l'animo in preda all'abbattimento, perché da ogni parte li avevano circondati i
nemici e non c'era modo di passare in mezzo a loro. 20Il campo degli
Assiri al completo, fanti, carri e cavalli, rimase fermo tutt'attorno per
trentaquattro giorni e venne a mancare a tutti gli abitanti di Betulia ogni
riserva d'acqua. 21Anche le cisterne erano vuote e non potevano più
bere a sazietà un giorno solo, perché distribuivano da bere in quantità
razionata. 22Incominciarono i bambini a cadere sfiniti, le donne e i
ragazzi venivano meno per la sete e cadevano nelle piazze della città e nei
passaggi delle porte e ormai non rimaneva più in loro alcuna energia. 23Allora
tutto il popolo si radunò presso Ozia e i capi della città, con giovani, donne
e fanciulli, e alzarono grida e dissero davanti a tutti gli anziani: 24"Sia
giudice il Signore tra voi e noi, perché voi ci avete recato un grave danno
rifiutando di proporre la pace agli Assiri. 25Ora non c'è più
nessuno che ci possa aiutare, perché Dio ci ha venduti in balìa di costoro per
essere abbattuti davanti a loro dalla sete e da terribili mali. 26Ormai
chiamateli e consegnate la città intera per il saccheggio al popolo di Oloferne
e a tutto il suo esercito. 27È meglio per noi esser loro preda;
diventeremo certo loro schiavi, ma potremo vivere e non vedremo con i nostri
occhi la morte dei nostri bambini, né le donne e i nostri figli esalare
l'ultimo respiro. 28Chiamiamo a testimonio contro di voi il cielo e
la terra e il nostro Dio, il Signore dei nostri padri, che ci punisce per la
nostra iniquità e per le colpe dei nostri padri, perché non ci lasci più in una
situazione come questa in cui siamo oggi". 29Successe allora un
pianto generale in mezzo all'adunanza e gridarono suppliche a gran voce al
Signore loro Dio. 30Ozia rispose loro: "Coraggio, fratelli,
resistiamo ancora cinque giorni e in questo tempo il Signore Dio nostro
rivolgerà di nuovo la misericordia su di noi; non è possibile che egli ci
abbandoni fino all'ultimo. 31Ma se proprio passeranno questi giorni
e non ci arriverà alcun aiuto, farò secondo le vostre richieste". 32Così
rimandò il popolo ciascuno al proprio posto ed essi tornarono sulle mura e
sulle torri della città e rimandarono le donne e i figli alle loro case; ma
tutti nella città erano in grande abbattimento.
1In quei giorni venne a conoscenza della situazione
Giuditta figlia di Merari, figlio di Oks, figlio di Giuseppe, figlio di Oziel,
figlio di Elkia, figlio di Anania, figlio di Gedeone, figlio di Rafain, figlio
di Achitob, figlio di Elia, figlio di Chelkia, figlio di Eliàb, figlio di
Natanaèl, figlio di Salamiel, figlio di Sarasadai, figlio di Israele. 2Suo
marito era stato Manàsse, della stessa tribù e famiglia di lei; egli era morto
al tempo della mietitura dell'orzo. 3Mentre stava sorvegliando
quelli che legavano i covoni nella campagna, il suo capo fu colpito da
insolazione. Dovette mettersi a letto e morì in Betulia sua città e lo
seppellirono con i suoi padri nel campo che sta tra Dotain e Balamon. 4Giuditta
era rimasta nella sua casa in stato di vedovanza ed erano passati già tre anni
e quattro mesi. 5Si era fatta preparare una tenda sul terrazzo della
sua casa, si era cinta i fianchi di sacco e portava le vesti delle vedove. 6Da
quando era vedova digiunava tutti i giorni, eccetto le vigilie dei sabati e i
sabati, le vigilie dei noviluni e i noviluni, le feste e i giorni di gioia per
Israele. 7Era bella d'aspetto e molto avvenente nella persona;
inoltre suo marito Manàsse le aveva lasciato oro e argento, schiavi e schiave,
armenti e terreni ed essa era rimasta padrona di tutto. 8Nè alcuno
poteva dire una parola maligna a suo riguardo, perché temeva molto Dio.
9Venne dunque a sapere le parole esasperate rivolte dal popolo alle
autorità, perché erano demoralizzati per la mancanza d'acqua, e anche Giuditta
seppe di tutte le risposte che aveva date loro Ozia e come avesse giurato loro
di consegnare la città agli Assiri dopo cinque giorni. 10Subito
mandò la sua ancella particolare che aveva in cura tutte le sue sostanze a
chiamare Cabri e Carmi, che erano gli anziani della sua città. 11Vennero
da lei ed essa disse loro: "Ascoltatemi bene, voi capi dei cittadini di
Betulia. Non è stato affatto conveniente il discorso che oggi avete tenuto al
popolo, aggiungendo il giuramento che avete pronunziato e interposto tra voi e
Dio, di mettere la città in mano ai nostri nemici, se nel frattempo il Signore
non vi avrà mandato aiuto. 12Chi siete voi dunque che avete tentato
Dio in questo giorno e vi siete posti al di sopra di lui, mentre non siete che
uomini? 13Certo, voi volete mettere alla prova il Signore
onnipotente, ma non ci capirete niente, né ora né mai. 14Se non
siete capaci di scorgere il fondo del cuore dell'uomo né di afferrare i
pensieri della sua mente, come potrete scrutare il Signore, che ha fatto tutte
queste cose, e conoscere i suoi pensieri o comprendere i suoi disegni? No,
fratelli, non vogliate irritare il Signore nostro Dio. 15Se non
vorrà aiutarci in questi cinque giorni, egli ha pieno potere di difenderci nei
giorni che vuole o anche di farci distruggere da parte dei nostri nemici. 16E
voi non pretendete di impegnare i piani del Signore Dio nostro, perché Dio non
è come un uomo che gli si possan fare minacce e pressioni come ad uno degli
uomini. 17Perciò attendiamo fiduciosi la salvezza che viene da lui,
supplichiamolo che venga in nostro aiuto e ascolterà il nostro grido se a lui
piacerà. 18Realmente in questa nostra generazione non c'è mai stata,
né esiste oggi una tribù o famiglia o popolo o città tra di noi, che adori gli
dèi fatti da mano d'uomo, come è avvenuto nei tempi passati. 19Per
questo motivo i nostri padri furono abbandonati alla spada e alla devastazione
e caddero rovinosamente davanti ai loro nemici. 20Noi invece non
riconosciamo altro Dio fuori di lui e per questo speriamo che egli non trascurerà
noi e neppure la nostra nazione. 21Perché se noi saremo presi,
resterà presa anche tutta la Giudea e sarà saccheggiato il nostro santuario e
Dio chiederà ragione di quella profanazione al nostro sangue. 22L'uccisione
dei nostri fratelli, l'asservimento della patria, la devastazione della nostra
eredità Dio la farà ricadere sul nostro capo in mezzo ai popoli pagani tra i
quali ci capiterà di essere schiavi e saremo così motivo di scandalo e di
disprezzo di fronte ai nostri padroni. 23La nostra schiavitù non ci
guadagnerà alcun favore, perché la porrà a nostro disonore il Signore Dio
nostro. 24Dunque, fratelli, dimostriamo ai nostri fratelli che la
loro vita dipende da noi, che i nostri sacri pegni, il tempio e l'altare,
poggiano su di noi. 25Oltre tutto ringraziamo il Signore Dio nostro
che ci mette alla prova, come ha già fatto con i nostri padri. 26Ricordatevi
quanto ha fatto con Abramo, quali prove ha fatto passare ad Isacco e quanto è
avvenuto a Giacobbe in Mesopotamia di Siria, quando pascolava i greggi di
Làbano suo zio materno. 27Certo, come ha passato al crogiuolo
costoro non altrimenti che per saggiare il loro cuore, così ora non vuol far
vendetta di noi, ma è a fine di correzione che il Signore castiga coloro che
gli stanno vicino". 28Allora rispose a lei Ozia: "Quanto
hai detto, l'hai proferito con cuore retto e nessuno può contraddire alle tue
parole. 29Poiché non da oggi è manifesta la tua saggezza, ma
dall'inizio dei tuoi giorni tutto il popolo conosce la tua prudenza, così come
l'ottima indole del tuo cuore. 30Ma il popolo soffriva terribilmente
la sete e ci ha costretti a comportarci come abbiamo fatto, parlando loro a
quel modo e addossandoci un giuramento che non potremo trasgredire. 31Ma
ora prega per noi tu che sei donna pia e il Signore invierà la pioggia a
riempire le nostre cisterne e non continueremo a venir meno". 32Giuditta
rispose loro: "Sentite, voglio compiere un'impresa che passerà di
generazione in generazione ai figli del nostro popolo. 33Voi starete
di guardia alla porta della città questa notte: io uscirò con la mia ancella ed
entro quei giorni dopo i quali avete deciso di consegnare la città ai nostri
nemici, il Signore per mia mano provvederà a Israele. 34Voi però non
indagate sul mio piano: non vi dirò niente finché non sarà compiuto quel che
voglio fare". 35Le risposero Ozia e i capi: "Va' in pace e
il Signore Dio sia con te per far vendetta dei nostri nemici". 36Se
ne andarono quindi dalla sua tenda e si recarono ai loro posti.
1Allora Giuditta cadde con la faccia a terra e sparse
cenere sul capo e mise allo scoperto il sacco di cui sotto era rivestita e,
nell'ora in cui veniva offerto nel tempio di Dio in Gerusalemme l'incenso della
sera, Giuditta supplicò a gran voce il Signore: 2"Signore, Dio
del padre mio Simeone, tu hai messo nella sua mano la spada della vendetta
contro gli stranieri, contro coloro che avevano sciolto a ignominia la cintura
d'una vergine, ne avevano denudato i fianchi a vergogna e ne avevano
contaminato il grembo a infamia. Tu avevi detto: non si deve fare tal cosa! ma
essi l'hanno fatta. 3Per questo hai consegnato alla morte i loro
capi e al sangue quel loro giaciglio, macchiato del loro inganno, ripagato con
l'inganno; hai abbattuto i servi con i loro capi e i capi sui loro troni. 4Hai
destinato le loro mogli alla preda, le loro figlie alla schiavitù, tutte le
loro spoglie alla divisione tra i tuoi figli diletti, perché costoro, accesi
del tuo zelo, erano rimasti inorriditi della profanazione del loro sangue e a
te avevano gridato chiamandoti in aiuto. Dio, Dio mio, ascolta anche me che
sono vedova. 5Tu hai preordinato ciò che precedette quei fatti e i
fatti stessi e ciò che seguì. Tu hai disposto le cose presenti e le future e
quello che tu hai pensato si è compiuto. 6Le cose da te deliberate
si sono presentate e hanno detto: Ecco ci siamo; perché tutte le tue vie sono
preparate e i tuoi giudizi sono preordinati. 7Or ecco gli Assiri
hanno aumentato la moltitudine dei loro eserciti, vanno in superbia per i loro
cavalli e i cavalieri, si vantano della forza dei loro fanti, poggiano la loro
speranza sugli scudi e sulle lance, sugli archi e sulle fionde e ignorano che
tu sei il Signore che disperdi le guerre; 8Signore è il tuo nome.
Abbatti la loro forza con la tua potenza e rovescia la loro violenza con la tua
ira: fanno conto di profanare il tuo santuario, di contaminare la Dimora ove
riposa il tuo nome e la tua gloria, di abbattere con il ferro il corno del tuo
altare. 9Guarda la loro superbia, fa' scendere la tua ira sulle loro
teste; infondi a questa vedova la forza di fare quello che ho deciso. 10Con
l'inganno delle mie labbra abbatti il servo con il suo padrone e il padrone con
il suo ministro; spezza la loro alterigia per mezzo di una donna. 11Perché
la tua forza non sta nel numero, né sugli armati si regge il tuo regno: tu sei
invece il Dio degli umili, sei il soccorritore dei derelitti, il rifugio dei
deboli, il protettore degli sfiduciati, il salvatore dei disperati. 12Sì,
sì, Dio del padre mio e di Israele tua eredità, Signore del cielo e della
terra, creatore delle acque, re di tutte le tue creature, ascolta la mia
preghiera; 13fa' che la mia parola e l'inganno diventino piaga e
flagello di costoro, che fanno progetti crudeli contro la tua alleanza e il tuo
tempio consacrato, contro il monte elevato di Sion e la sede dei tuoi figli. 14Da'
a tutto il tuo popolo e ad ogni tribù la prova che sei tu il Signore, il Dio
d'ogni potere e d'ogni forza e non c'è altri fuori di te, che possa proteggere
la stirpe d'Israele".
1Quando Giuditta ebbe cessato di supplicare il Dio di
Israele ed ebbe terminato di pronunziare tutte queste parole, 2si
alzò dalla prostrazione, chiamò la sua ancella particolare e scese nella casa,
dove usava passare i giorni dei sabati e le sue feste. 3Qui si tolse
il sacco di cui era rivestita, depose le vesti di vedova, poi lavò con acqua il
corpo e lo unse con profumo denso; spartì i capelli del capo e vi impose il
diadema. Poi si mise gli abiti da festa, che aveva usati quando era vivo suo
marito Manàsse. 4Si mise i sandali ai piedi, cinse le collane e
infilò i braccialetti, gli anelli e gli orecchini e ogni altro ornamento che
aveva e si rese molto affascinante agli sguardi di qualunque uomo che l'avesse
vista. 5Poi affidò alla sua ancella un otre di vino, un'ampolla di
olio; riempì anche una bisaccia di farina tostata, di fichi secchi e di pani
puri e, fatto un involto di tutti questi recipienti, glielo mise sulle spalle. 6Allora
uscirono verso la porta della città di Betulia e trovarono pronti sul luogo
Ozia e gli anziani della città, Cabri e Carmi. 7Costoro, quando la
videro trasformata nell'aspetto e con gli abiti mutati, restarono molto
ammirati della sua bellezza e le dissero: "8Il Dio dei padri
nostri ti conceda di trovar favore e di portare a termine quello che hai
stabilito di fare, a vanto degli Israeliti e ad esaltazione di
Gerusalemme". 9Essa si chinò ad adorare Dio e rispose loro:
"Fatemi aprire la porta della città e io uscirò per dar compimento alle
parole augurali che mi avete rivolto". Quelli diedero ordine ai giovani di
guardia di aprirle come aveva chiesto. 10Così fecero e Giuditta
uscì: essa sola e l'ancella che aveva con sé. Dalla città gli uomini la
seguirono con gli sguardi mentre scendeva il monte, finché attraversò la
vallata e non poterono più scorgerla. 11Esse andavano avanti diritte
per la valle, quando si fecero loro incontro le sentinelle assire. 12La
presero e la interrogarono: "Di qual popolo sei, donde vieni e dove
vai?". Essa rispose: "Sono figlia degli Ebrei e fuggo da loro, perché
stanno per essere consegnati in vostra balìa. 13Io quindi vengo alla
presenza di Oloferne, comandante supremo dei vostri eserciti, per rivolgergli
parole di verità e mettergli sotto gli occhi la strada per cui potrà passare e
impadronirsi di tutti questi monti senza che perisca uno solo dei suoi
uomini". 14Quegli uomini, quando sentirono queste parole e
considerarono l'aspetto di lei, che appariva loro come un miracolo di bellezza,
le dissero: 15"Hai messo in salvo la tua vita, scendendo in
fretta e venendo alla presenza del nostro signore. Vieni dunque alla tenda di
lui; alcuni di noi ti accompagneranno, finché non ti abbiano affidato alle sue
mani. 16Quando poi sarai alla sua presenza, non tremare dentro di
te, ma riferisci a lui quanto ci hai detto ed egli ti tratterà bene". 17Scelsero
pertanto cento uomini tra di loro, i quali si affiancarono a lei e alla sua
ancella e le condussero alla tenda di Oloferne. 18In tutto il campo
ci fu un grande accorrere, essendosi sparsa la voce della sua venuta tra gli
attendamenti. La circondarono in massa mentre era fuori della tenda di
Oloferne, in attesa che gliela annunziassero. 19Erano ammirati della
bellezza di lei e ammirati degli Israeliti a causa di lei e si dicevano l'un
l'altro: "Chi disprezzerà un popolo che possiede tali donne? Sarà bene non
lasciarne sopravvivere alcun uomo, perché, liberi, potrebbero far perdere la
testa a tutto il mondo". 20Venne fuori la guardia del corpo di
Oloferne e tutti gli inservienti e la introdussero nella tenda. 21Oloferne
era adagiato sul suo divano sotto un baldacchino, che era di porpora ricamata
d'oro, di smeraldo e di pietre preziose. 22Gli annunziarono la
presenza di lei ed egli uscì nel recinto d'ingresso, preceduto da fiaccole
d'argento. 23Quando Giuditta avanzò alla presenza di lui e dei suoi
ministri, stupirono tutti per la bellezza del suo aspetto. Essa si prostrò con
la faccia a terra per riverirlo, ma i servi la fecero rialzare.
1Allora Oloferne le rivolse la parola: "Sta'
tranquilla, o donna, il tuo cuore non abbia timore, perché io non ho mai fatto
male ad alcun uomo che abbia accettato di servire Nabucodònosor, re di tutta la
terra. 2Quanto al tuo popolo che abita su questi monti, se non mi
avessero disprezzato, non avrei alzato la lancia contro di loro; essi stessi si
sono procurati tutto questo. 3Ma ora dimmi per qual motivo sei
fuggita da loro e sei venuta da noi. Certamente sei venuta per trovar salvezza.
Fatti animo: resterai viva questa notte e in seguito. 4Nessuno ti
può fare un torto, ma ti useranno ogni riguardo, come si fa con i servi del mio
signore, il re Nabucodònosor".
5Giuditta gli rispose: "Degnati di accogliere le parole della
tua serva e possa la tua schiava parlare alla tua presenza. Io non dirò il
falso al mio signore in questa notte. 6Certo, se vorrai seguire le
parole della tua serva, Dio agirà magnificamente con te e il mio signore non
fallirà nei suoi progetti. 7Perché, per la vita di Nabucodònosor, re
di tutta la terra, e per la potenza di lui che ti ha inviato a riordinare ogni
essere vivente, non gli uomini soltanto per mezzo tuo lo servono, ma anche le
bestie selvatiche e gli armenti e gli uccelli del cielo vivranno in grazia
della tua forza per l'onore di Nabucodònosor e di tutta la sua casa. 8Abbiamo
già conosciuto per fama la tua saggezza e le abili astuzie del tuo genio ed è
risaputo in tutta la terra che tu sei il migliore in tutto il regno, esperto
nelle conoscenze e meraviglioso nelle imprese militari. 9Quanto al
discorso tenuto da Achior nella tua riunione, noi ne abbiamo udito il
contenuto, perché gli uomini di Betulia l'hanno risparmiato ed egli ha rivelato
loro quanto aveva detto davanti a te. 10Perciò, signore sovrano, non
trascurare le sue parole, ma imprimile bene nella tua memoria perché sono vere:
realmente il nostro popolo non sarà punito e non prevarrà la spada contro di
lui, se non avrà peccato contro il suo Dio. 11Ora perché il mio
signore non resti deluso e a mani vuote, sappia che si avventerà la morte
contro di loro, perché li stringe il peccato per il quale provocheranno l'ira
del loro Dio appena compiranno un gesto inconsulto. 12Siccome sono
venuti a mancare loro i viveri e tutta l'acqua è stata consumata, han deciso di
mettere le mani sul loro bestiame e deliberato di consumare quanto Dio con
leggi ha vietato loro di mangiare. 13Hanno perfino decretato di dar
fondo alle primizie del frumento e alle decime del vino e dell'olio che
conservavano come diritto sacro dei sacerdoti che stanno in Gerusalemme e fanno
servizio alla presenza del nostro Dio, tutte cose che a nessuno del popolo era
permesso neppure di toccare con la mano. 14Perciò hanno mandato
messaggeri a Gerusalemme, dove anche i cittadini hanno fatto altrettanto,
perché riportino loro il permesso da parte del consiglio degli anziani. 15Ma,
quando riceveranno la risposta e la eseguiranno, in quel giorno preciso saranno
messi in tuo potere per l'estrema rovina. 16Per questo, io tua
serva, conscia di tutte queste cose, sono fuggita da loro e Dio mi ha
indirizzata a compiere con te un'impresa che farà stupire la terra ovunque ne
giungerà la fama. 17La tua serva è religiosa e serve notte e giorno
al Dio del cielo. Ora io intendo restare con te, mio signore, ma uscirà la tua
serva di notte nella valle; io pregherò il mio Dio ed egli mi rivelerà quando
essi avranno commesso i loro peccati. 18Allora verrò a riferirti e
tu uscirai con tutto l'esercito e nessuno di loro potrà opporti resistenza. 19Io
ti guiderò attraverso la Giudea, finché giungerò davanti a Gerusalemme e vi
porrò in mezzo il tuo trono. Tu li potrai condurre via come pecore senza
pastore e nemmeno un cane abbaierà davanti a te. Queste cose mi sono state
dette prima, io ne ho avuto la rivelazione e l'incarico di annunziarle a
te".
20Le parole di lei piacquero a Oloferne e ai suoi servi, i quali
tutti ammirarono la sua sapienza e dissero: 21"Da un capo
all'altro della terra non esiste donna simile, per la bellezza dell'aspetto e
il senno della parola". 22E Oloferne le disse: "Bene ha
fatto Dio a mandarti avanti al tuo popolo, perché resti nelle vostre mani la
forza e coloro che hanno disprezzato il mio signore vadano in rovina. 23Tu
sei bella d'aspetto e saggia nelle parole; se farai come hai detto, il tuo Dio
sarà mio Dio e tu siederai nel palazzo del re Nabucodònosor e sarai famosa in
tutto il mondo.
1Ordinò poi che la conducessero dove aveva disposto le
sue argenterie e prescrisse pure che le preparassero la tavola con i cibi
approntati per lui e le dessero da bere il suo vino. 2Ma disse
Giuditta: "Io non toccherò questi cibi, perché non ne venga qualche
contaminazione, ma mi saranno serviti quelli che ho portato con me". 3Oloferne
le fece osservare: "Quando verrà a mancare quello che hai con te, dove
andremo a rifornirci di cibi uguali per darteli? In mezzo a noi non c'è nessuno
della tua gente". 4Ma Giuditta rispose: "Per la tua vita,
mio signore, ti assicuro che io, tua serva, non finirò le riserve che ho con
me, prima che il Signore abbia compiuto per mano mia quello che ha
stabilito". 5Così i servi di Oloferne la condussero alla tenda
ed essa riposò fino a mezzanotte; poi si alzò all'ora della veglia del mattino.
6Essa fece dire ad Oloferne: "Comandi il mio signore che
lascino uscire la tua serva per la preghiera". 7Oloferne
comandò alla guardia del corpo di non impedirla. Rimase così al campo tre
giorni: usciva di notte nella valle sotto Betulia e si lavava nella zona
dell'accampamento alla sorgente d'acqua. 8Risalita dal lavacro,
pregava il Signore Dio di Israele di dirigere la sua impresa volta a
ristabilire i figli del suo popolo. 9Rientrando purificata, rimaneva
nella sua tenda, finché, verso sera, non le si apprestava il cibo.
10Ed ecco, al quarto giorno, Oloferne fece preparare un rinfresco
riservato ai suoi servi, senza invitare a mensa alcuno dei suoi ufficiali, 11e
disse a Bagoa, il funzionario incaricato di tutte le sue cose: "Va' e
invita quella donna ebrea che è presso di te a venire con noi, per mangiare e
bere assieme a noi, 12poiché è cosa disonorevole alla nostra
reputazione se lasceremo andare una donna simile senza godere della sua
compagnia; se non sapremo conquistarla, si farà beffe di noi". 13Bagoa,
uscito dalla presenza di Oloferne, andò da lei e disse: "Non abbia
difficoltà questa bella ragazza a venire presso il mio signore, per essere
onorata alla sua presenza e bere con noi il vino in giocondità e divenire oggi
come una delle donne assire, che stanno nel palazzo di Nabucodònosor". 14Giuditta
rispose a lui: "E chi sono io per osare contraddire il mio signore? Quanto
sarà gradito ai suoi occhi, mi affretterò a compierlo e sarà per me motivo di
gioia fino al giorno della mia morte". 15Subito si alzò e si
adornò delle vesti e d'ogni altro ornamento muliebre; la sua ancella l'aveva
preceduta e aveva steso a terra per lei davanti ad Oloferne le pellicce che
aveva ricevuto da Bagoa per suo uso quotidiano, per adagiarvisi sopra e
prendere cibo. 16Giuditta entrò e si adagiò. Il cuore di Oloferne
rimase estasiato e si agitò il suo spirito, aumentando molto nel suo cuore la
passione per lei; già da quando l'aveva vista, cercava l'occasione di sedurla. 17Le
disse pertanto Oloferne: "Bevi e datti alla gioia con noi". 18Giuditta
rispose: "Sì, berrò, signore, perché oggi sento dilatarsi la vita in me,
più che tutti i giorni che ho vissuto". 19Incominciò quindi a
mangiare e a bere davanti a lui ciò che le aveva preparato l'ancella. 20Oloferne
si deliziò della presenza di lei e bevve abbondantemente tanto vino quanto non
ne aveva mai bevuto solo in un giorno da quando era al mondo.
1Quando si fece buio, i suoi servi si affrettarono a
ritirarsi. Bagoa chiuse dal di fuori la tenda e allontanò le guardie dalla
vista del suo signore e ognuno andò al proprio giaciglio; in realtà erano tutti
fiaccati, perché il bere era stato eccessivo. 2Rimase solo Giuditta
nella tenda e Oloferne buttato sul divano, ubriaco fradicio. 3Allora
Giuditta ordinò all'ancella di stare fuori della sua tenda e di aspettare che
uscisse, come aveva fatto ogni giorno; aveva detto infatti che sarebbe uscita
per la sua preghiera e anche con Bagoa aveva parlato in questo senso. 4Si
erano allontanati tutti dalla loro presenza e nessuno, piccolo o grande, era
rimasto nella parte più interna della tenda; Giuditta, fermatasi presso il
divano di lui, disse in cuor suo: "Signore, Dio d'ogni potenza, guarda
propizio in quest'ora all'opera delle mie mani per l'esaltazione di
Gerusalemme. 5È venuto il momento di pensare alla tua eredità e di
far riuscire il mio piano per la rovina dei nemici che sono insorti contro di
noi". 6Avvicinatasi alla colonna del letto che era dalla parte
del capo di Oloferne, ne staccò la scimitarra di lui; 7poi,
accostatasi al letto, afferrò la testa di lui per la chioma e disse:
"Dammi forza, Signore Dio d'Israele, in questo momento". 8E
con tutta la forza di cui era capace lo colpì due volte al collo e gli staccò
la testa. 9Indi ne fece rotolare il corpo giù dal giaciglio e
strappò via le cortine dai sostegni. Poco dopo uscì e consegnò la testa di
Oloferne alla sua ancella, 10la quale la mise nella bisaccia dei
viveri e uscirono tutt'e due, secondo il loro uso, per la preghiera;
attraversarono il campo, fecero un giro nella valle, poi salirono sul monte
verso Betulia e giunsero alle porte della città.
11Giuditta gridò di lontano al corpo di guardia delle porte:
"Aprite, aprite subito la porta: è con noi Dio, il nostro Dio, per
esercitare ancora la sua forza in Israele e la sua potenza contro i nemici,
come ha dimostrato oggi". 12Non appena gli uomini della sua
città sentirono la sua voce, corsero giù in fretta alla porta della città e
chiamarono gli anziani. 13Corsero tutti, piccoli e grandi, perché
non s'aspettavano il suo arrivo; aprirono dunque la porta, le accolsero dentro
e, acceso il fuoco per far chiaro, si fecero loro attorno. 14Giuditta
disse loro a gran voce: "Lodate Dio, lodatelo; lodate Dio, perché non ha
distolto la sua misericordia dalla casa d'Israele, ma ha colpito i nostri
nemici in questa notte per mano mia". 15Estrasse allora la
testa dalla bisaccia e la mise in mostra dicendo loro: "Ecco la testa di
Oloferne, comandante supremo dell'esercito assiro; ecco le cortine sotto le
quali giaceva ubriaco; Dio l'ha colpito per mano di donna. 16Viva
dunque il Signore, che mi ha protetto nella mia impresa, perché costui si è
lasciato ingannare dal mio volto a sua rovina, ma non ha potuto compiere alcun
male con me a mia contaminazione e vergogna".
17Tutto il popolo era oltremodo fuori di sé e tutti si chinarono ad
adorare Dio, esclamando in coro: "Benedetto sei tu, nostro Dio, che hai
annientato in questo giorno i nemici del tuo popolo". 18Ozia a
sua volta le disse: "Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo
più di tutte le donne che vivono sulla terra e benedetto il Signore Dio che ha
creato il cielo e la terra e ti ha guidato a troncare la testa del capo dei
nostri nemici. 19Davvero il coraggio che hai avuto non cadrà dal
cuore degli uomini, che ricorderanno sempre la potenza di Dio. 20Dio
faccia riuscire questa impresa a tua perenne esaltazione, ricolmandoti di beni,
in riconoscimento della prontezza con cui hai esposto la vita di fronte
all'umiliazione della nostra stirpe, e hai sollevato il nostro abbattimento,
comportandoti rettamente davanti al nostro Dio". E tutto il popolo
esclamò: "Amen! Amen!".
1Giuditta rispose loro: "Ascoltatemi bene,
fratelli: prendete questa testa e appendetela sugli spalti delle vostre mura. 2Attendete
poi che sia apparsa la luce del mattino e sia sorto il sole sulla terra:
allora, ognuno prenda l'armatura da guerra e ogni uomo valido esca dalla città.
Quindi, date inizio all'azione contro di loro come se voleste scendere al piano
contro le prime difese degli Assiri, ma in realtà non scenderete. 3Quelli
prenderanno le loro armi e correranno entro il loro accampamento a svegliare i
capi dell'esercito assiro. Poi si raduneranno insieme davanti alla tenda di
Oloferne, ma non lo troveranno e così si lasceranno prendere dal terrore e
fuggiranno davanti a voi. 4Allora inseguiteli voi e quanti abitano
l'intero territorio d'Israele e abbatteteli nella loro fuga. 5Ma,
prima di far questo, chiamatemi Achior l'Ammonita, perché venga a vedere e
riconoscere colui che ha disprezzato la casa d'Israele e che l'ha inviato qui
tra noi come per votarlo alla morte". 6Chiamarono subito Achior
dalla casa di Ozia ed egli appena giunse e vide la testa di Oloferne in mano ad
un uomo in mezzo al popolo radunato, cadde a terra e rimase senza fiato. 7Quando
l'ebbero sollevato, si gettò ai piedi di Giuditta pieno di riverenza per la sua
persona e disse: "Benedetta sei tu in tutto l'accampamento di Giuda e in
mezzo a tutti i popoli: quanti udranno il tuo nome si sentiranno scossi. 8Ma
ora raccontami quanto hai fatto in questi giorni". Giuditta gli narrò in
mezzo al popolo quanto aveva compiuto dal giorno in cui era partita fino al
momento in cui parlava. 9Quando finì di parlare, il popolo scoppiò
in alte grida di giubilo e riempì la città di voci festose. 10Allora
Achior, vedendo quanto aveva fatto il Dio di Israele, credette fermamente in
Dio, si fece circoncidere e fu aggregato definitivamente alla casa d'Israele.
11Quando spuntò il mattino, appesero la testa di Oloferne alle mura;
poi ogni uomo prese le sue armi e scesero lungo i sentieri del monte divisi in
manipoli. 12Appena li videro, gli Assiri mandarono in cerca dei loro
capi e questi corsero dagli strateghi, dai chiliarchi e da tutti i loro
ufficiali. 13Poi si radunarono davanti alla tenda di Oloferne e
dissero al suo attendente: "Sveglia il nostro signore, perché quegli
schiavi hanno osato scendere per darci battaglia, a loro estrema rovina". 14Bagoa
entrò e bussò alle cortine della tenda, poiché pensava che egli dormisse con
Giuditta. 15Ma siccome nessuno rispondeva, aprì ed entrò nella parte
più interna della tenda e lo trovò cadavere, steso a terra vicino all'ingresso,
con la testa tagliata via dal tronco. 16Allora diede in alte grida
di dolore e di lamento, urlando con tutte le forze e stracciandosi le vesti. 17Poi
si precipitò nella tenda dove era alloggiata Giuditta e non ve la trovò. Allora
corse fuori davanti al popolo e gridò: 18"Gli schiavi ci hanno
traditi! Una sola donna ebrea ha gettato la vergogna sulla casa del re Nabucodònosor!
Oloferne eccolo a terra e la testa non è più sul suo busto". 19I
comandanti dell'esercito assiro, appena udirono questo annunzio, si
stracciarono i mantelli e rimasero terribilmente sconvolti nel loro animo;
risuonarono entro l'accampamento altissime le loro grida e gli urli di dolore.
1Tutti gli altri che erano nelle tende, appena seppero
dell'accaduto, restarono allibiti 2e furono presi dal panico e
nessuno volle più restare vicino al compagno, ma tutti si sparsero in fuga in
ogni senso nella pianura e su per i monti. 3Anche quelli accampati
sulle montagne intorno a Betulia si diedero alla fuga. A questo punto gli
Israeliti, cioè quanti tra di loro erano atti alle armi, si buttarono su di
essi. 4Ozia mandò subito a Betomastaim, a Bebai, a Cobai, a Cola e
in tutti i territori d'Israele messaggeri ad annunziare l'accaduto e a invitare
tutti a gettarsi sui nemici e annientarli. 5Appena gli Israeliti
udirono ciò, tutti compatti piombarono su di loro e li fecero a pezzi arrivando
fino a Coba. Scesero in campo anche quelli di Gerusalemme e di tutta la zona
montuosa, perché anche a loro avevano riferito i casi successi
nell'accampamento dei loro nemici. Quelli che abitavano in Gàlaad e nella
Galilea li colpirono terribilmente aggirandoli, arrivando fino a Damasco e al
suo territorio. 6I cittadini rimasti in Betulia si gettarono sul
campo degli Assiri, si impadronirono delle loro spoglie e ne trassero ingente
ricchezza. 7Gli Israeliti tornati dalla strage si impadronirono del
resto e le borgate e i villaggi del monte e del piano vennero in possesso di
grande bottino, poiché ve n'era in grandissima quantità.
8Allora il sommo sacerdote Ioakìm, e il consiglio degli anziani
degli Israeliti, che abitavano in Gerusalemme, vennero a vedere i benefici che
il Signore aveva operato per Israele e inoltre per vedere Giuditta e porgerle
il loro omaggio. 9Appena furono entrati in casa sua, tutti insieme
le rivolsero parole di benedizione ed esclamarono al suo indirizzo: "Tu
sei la gloria di Gerusalemme, tu magnifico vanto d'Israele, tu splendido onore
della nostra gente. 10Tutto questo hai compiuto con la tua mano,
egregie cose hai operato per Israele, di esse Dio si è compiaciuto. Sii sempre
benedetta dall'onnipotente Signore". Tutto il popolo soggiunse:
"Amen!".
11Tutto il popolo continuò per trenta giorni a saccheggiare
l'accampamento. A Giuditta diedero la tenda di Oloferne, tutte le argenterie, i
divani, i vasi e tutti gli arredi: essa prese tutto in consegna e cominciò a
caricarlo sulla sua mula, poi aggiogò i suoi carri e vi accumulò sopra la roba.
12Intanto si radunarono tutte le donne d'Israele per vederla e la
colmavano di elogi e composero tra loro una danza in suo onore. Essa prese in
mano dei tirsi e li distribuì alle donne che erano con lei. 13Insieme
con esse si incoronò di fronde di ulivo: precedette tutto il popolo, guidando
la danza di tutte le donne, mentre ogni Israelita seguiva in armi portando
corone; risuonavano inni sulle loro labbra.
14Allora Giuditta intonò questo canto di riconoscenza in mezzo a
tutto Israele e tutto il popolo accompagnava a gran voce questa lode.
1Giuditta disse:
"Lodate il mio Dio con i
timpani,
cantate al Signore con cembali,
elevate a lui l'accordo del salmo e della lode;
esaltate e invocate il suo nome.
2Poiché il Signore è il Dio che stronca le guerre;
egli mi ha riportata nel suo accampamento
in mezzo al suo popolo,
mi ha salvata dalle mani dei miei persecutori.
3Calò Assur dai monti, giù da settentrione,
calò con le torme dei suoi armati,
il suo numero ostruì i torrenti,
i suoi cavalli coprirono i colli.
4Affermò di bruciare il mio paese,
di stroncare i miei giovani con la spada,
di schiacciare al suolo i miei lattanti,
di prender come preda i miei fanciulli,
di rapire le mie vergini.
5Il Signore onnipotente li ha rintuzzati
per mano di donna!
6Poiché non cadde il loro capo contro giovani forti,
né figli di titani lo percossero,
né alti giganti l'oppressero,
ma Giuditta figlia di Merari,
con la bellezza del suo volto lo fiaccò.
7Essa depose la veste di vedova
per sollievo degli afflitti in Israele,
si unse con aroma il volto,
8cinse del diadema i capelli,
indossò una veste di lino per sedurlo.
9I suoi sandali rapirono i suoi occhi
la sua bellezza avvinse il suo cuore
e la scimitarra gli troncò il collo.
10I Persiani rabbrividirono per il suo coraggio,
per la sua forza raccapricciarono i Medi.
11Allora i miei poveri alzarono il grido di guerra
e quelli si spaventarono;
i miei deboli alzarono il grido
e quelli furono sconvolti;
gettarono alte grida e quelli volsero in fuga.
12Come figli di donnicciuole li trafissero,
li trapassarono come disertori,
perirono sotto le schiere del mio Signore.
13Innalzerò al mio Dio un canto nuovo:
Signore, grande sei tu e glorioso,
mirabile nella tua potenza e invincibile.
14Ti sia sottomessa ogni tua creatura:
perché tu dicesti e tutte le cose furon fatte;
mandasti il tuo spirito e furono costruite
e nessuno può resistere alla tua voce.
15I monti sulle loro basi insieme con le acque sussulteranno,
davanti a te le rocce si struggeranno come cera;
ma a coloro che ti temono
tu sarai sempre propizio.
16Poca cosa è per te ogni sacrificio in soave odore,
non basta quanto è pingue per farti un olocausto;
ma chi teme il Signore è sempre grande.
17Guai alle genti che insorgono contro il mio popolo:
il Signore onnipotente li punirà nel giorno del giudizio,
immettendo fuoco e vermi nelle loro carni,
e piangeranno nel tormento per sempre".
18Quando giunsero a Gerusalemme si prostrarono ad
adorare Dio e, appena il popolo fu purificato, offrirono i loro olocausti e le
offerte spontanee e i doni. 19Giuditta dedicò tutti gli oggetti di
Oloferne, che il popolo le aveva dati, e anche la cortina che aveva presa
direttamente dal letto di lui, come offerta consacrata a Dio. 20Il
popolo continuò a far festa in Gerusalemme vicino al tempio per tre mesi e
Giuditta rimase con loro.
21Dopo quei giorni, ognuno tornò nella propria sede ereditaria;
Giuditta tornò a Betulia e dimorò nella sua proprietà e divenne famosa in tutta
la terra durante la sua vita. 22Molti ne erano anche invaghiti, ma
nessun uomo poté avvicinarla per tutti i giorni della sua vita da quando suo
marito Manàsse morì e fu riunito al suo popolo. 23Essa andò molto
avanti negli anni protraendo la vecchiaia nella casa del marito fino a
centocinque anni: alla sua ancella preferita aveva concesso la libertà. Morì in
Betulia e la seppellirono nella grotta sepolcrale del marito Manàsse 24e
la casa d'Israele la pianse sette giorni. Prima di morire aveva diviso i suoi
beni tra i parenti più stretti di Manàsse suo marito e tra i parenti più
stretti della sua famiglia. 25Nè vi fu più nessuno che incutesse
timore agli Israeliti finché visse Giuditta e per un lungo periodo dopo la sua
morte.
1(a)Nel secondo anno del regno del gran re Assuero, il
giorno primo di Nisan, Mardocheo figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di
Kis, della tribù di Beniamino ebbe un sogno. 1(b)Era un Giudeo che
abitava nella città di Susa, uomo grande, che prestava servizio alla corte del
re 1(c)e proveniva dal gruppo degli esuli che Nabucodònosor re di
Babilonia aveva deportato da Gerusalemme con Ieconìa re della Giudea. 1(d)Questo
era il suo sogno: ecco grida e tumulto, tuoni e terremoto, agitazione sulla
terra. 1(e)Ecco due enormi draghi avanzarono, pronti tutti e due
alla lotta, e risuonò potente il loro sibilo. 1(f)Al loro sibilo
ogni nazione si preparò alla guerra, per combattere contro il popolo dei
giusti. 1(g)Ecco un giorno di tenebre e di caligine, di tribolazione
e angustia, di malessere e grande agitazione sulla terra. 1(h)Tutta
la nazione dei giusti fu agitata: essi temevano la propria rovina, si
prepararono a perire e gridarono a Dio.1(i)Ma dal loro grido sorse,
come da una piccola fonte, un grande fiume, acque copiose. 1(k)Spuntò
la luce e il sole: gli umili furono esaltati e divorarono i superbi. 1(l)Mardocheo
allora si svegliò: aveva visto questo sogno e che cosa Dio aveva deciso di
fare; continuava a ripensarvi entro il suo cuore e cercava di comprenderlo, in
ogni suo particolare, fino a notte.
1(m)Mardocheo alloggiava alla corte con Bigtàn e Tères, i due
eunuchi del re che custodivano la corte, 1(n)quando udì i loro
ragionamenti e, indagando sui loro disegni, venne a sapere che quelli si
preparavano a mettere le mani sul re Assuero. Allora ne avvertì il re. 1(o)Il
re sottopose i due eunuchi a un interrogatorio: essi confessarono e furono
tolti di mezzo. 1(p)Poi il re fece scrivere queste cose nelle
cronache e anche Mardocheo le mise in iscritto. 1(q)Il re costituì
Mardocheo funzionario della corte e gli fece regali in compenso di queste cose.
1(r)Ma vi era anche Amàn figlio di Hammedàta, l'Agaghita, che era
potente davanti al re e cercò il modo di far del male a Mardocheo e al suo
popolo per l'affare dei due eunuchi del re.
1Al tempo di Assuero, di quell'Assuero che regnava
dall'India fino all'Etiopia sopra centoventisette province, 2in quel
tempo, dunque, il re Assuero che sedeva sul trono del suo regno nella
cittadella di Susa, 3l'anno terzo del suo regno fece un banchetto a
tutti i suoi principi e ai suoi ministri. I capi dell'esercito di Persia e di
Media, i nobili e i governatori delle province furono riuniti alla sua
presenza. 4Dopo aver così mostrato loro le ricchezze e la gloria del
suo regno e il fasto magnifico della sua grandezza per molti giorni, per
centottanta giorni, 5passati questi giorni il re fece un altro
banchetto di sette giorni, nel cortile del giardino della reggia, per tutto il
popolo che si trovava nella cittadella di Susa, dal più grande al più piccolo. 6Vi
erano cortine di lino fine e di porpora viola, sospese con cordoni di bisso e
di porpora rossa ad anelli d'argento e a colonne di marmo bianco; divani d'oro
e d'argento sopra un pavimento di marmo verde, bianco e di madreperla e di
pietre a colori. 7Si porgeva da bere in vasi d'oro di forme svariate
e il vino del re era abbondante, grazie alla liberalità del re. 8Era
dato l'ordine di non forzare alcuno a bere, poiché il re aveva prescritto a
tutti i maggiordomi che lasciassero fare a ciascuno secondo la propria volontà.
9Anche la regina Vasti offrì un banchetto alle donne nella reggia
del re Assuero.
10Il settimo giorno, il re che aveva il cuore allegro per il vino,
ordinò a Meumàn, a Bizzetà, a Carbonà, a Bigtà, ad Abagtà, a Zetàr e a Carcàs,
i sette eunuchi che servivano alla presenza del re Assuero, 11che
conducessero davanti a lui la regina Vasti con la corona reale, per mostrare al
popolo e ai capi la sua bellezza; essa infatti era di aspetto avvenente. 12Ma
la regina Vasti rifiutò di venire, contro l'ordine che il re aveva dato per
mezzo degli eunuchi; il re ne fu assai irritato e la collera si accese dentro
di lui. 13Allora il re interrogò i sapienti, conoscitori dei tempi.
- Poiché gli affari del re si trattavano così, alla presenza di quanti
conoscevano la legge e il diritto, 14e i più vicini a lui erano
Carsenà, Setàr, Admàta, Tarsìs, Mères, Marsenà e Memucàn, sette capi della
Persia e della Media che erano suoi consiglieri e sedevano ai primi posti nel
regno. - 15Domandò dunque: "Secondo la legge, che cosa si deve
fare alla regina Vasti che non ha eseguito l'ordine datole dal re Assuero per
mezzo degli eunuchi?". 16Memucàn rispose alla presenza del re e
dei principi: "La regina Vasti ha mancato non solo verso il re, ma anche
verso tutti i capi e tutti i popoli che sono nelle province del re Assuero. 17Perché
quello che la regina ha fatto si saprà da tutte le donne e le indurrà a
disprezzare i propri mariti; esse diranno: Il re Assuero aveva ordinato che si
conducesse alla sua presenza la regina Vasti ed essa non vi è andata. 18Da
ora innanzi le principesse di Persia e di Media che sapranno il fatto della
regina ne parleranno a tutti i principi del re e ne verranno insolenze e
irritazioni all'eccesso. 19Se così sembra bene al re, venga da lui
emanato un editto reale da scriversi fra le leggi di Persia e di Media, sicché
diventi irrevocabile, per il quale Vasti non potrà più comparire alla presenza
del re Assuero e il re conferisca la dignità di regina ad un'altra migliore di
lei. 20Quando l'editto emanato dal re sarà conosciuto nell'intero
suo regno per quanto è vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti
dal più grande al più piccolo". 21La cosa parve buona al re e
ai principi. Il re fece come aveva detto Memucàn: 22mandò lettere a
tutte le province del regno, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e
ad ogni popolo secondo la sua lingua; perché ogni marito fosse padrone in casa
sua e potesse parlare a suo arbitrio.
1Dopo queste cose, quando la collera del re si fu
calmata, egli si ricordò di Vasti, di ciò che essa aveva fatto e di quanto era
stato deciso a suo riguardo. 2Allora quelli che stavano al servizio
del re dissero: "Si cerchino per il re fanciulle vergini e d'aspetto
avvenente; 3stabilisca il re in tutte le province del suo regno
commissari, i quali radunino tutte le fanciulle vergini e belle nella reggia di
Susa, nella casa delle donne, sotto la sorveglianza di Egài, eunuco del re e
guardiano delle donne, che darà loro quanto è necessario per abbigliarsi; 4la
fanciulla che piacerà al re diventerà regina al posto di Vasti". La cosa
piacque al re e così si fece. 5Ora nella cittadella di Susa c'era un
Giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di un
Beniaminita, 6che era stato deportato da Gerusalemme fra quelli
condotti in esilio con Ieconìa re di Giuda da Nabucodònosor re di Babilonia. 7Egli
aveva allevato Hadàssa, cioè Ester, figlia di un suo zio, perché essa era
orfana di padre e di madre. La fanciulla era di bella presenza e di aspetto
avvenente; alla morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva presa come
propria figlia. 8Quando l'ordine del re e il suo editto furono
divulgati e un gran numero di fanciulle venivano radunate nella cittadella di
Susa sotto la sorveglianza di Egài, anche Ester fu presa e condotta nella
reggia, sotto la sorveglianza di Egài, guardiano delle donne. 9La
fanciulla piacque a Egài ed entrò nelle buone grazie di lui; egli si preoccupò
di darle il necessario per l'abbigliamento e il vitto; le diede sette ancelle
scelte nella reggia e assegnò a lei e alle sue ancelle l'appartamento migliore
nella casa delle donne. 10Ester non aveva detto nulla né del suo
popolo né della sua famiglia, perché Mardocheo le aveva proibito di parlarne. 11Mardocheo
tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere
se Ester stava bene e che cosa succedeva di lei. 12Quando veniva il
turno per una fanciulla di andare dal re Assuero alla fine dei dodici mesi
prescritti alle donne per i loro preparativi, sei mesi per profumarsi con olio
di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne, 13la
fanciulla andava dal re e poteva portare con sé dalla casa delle donne alla
reggia quanto chiedeva. 14Vi andava la sera e la mattina seguente
passava nella seconda casa delle donne, sotto la sorveglianza di Saasgàz,
eunuco del re e guardiano delle concubine. Poi non tornava più dal re a meno
che il re la desiderasse ed essa fosse richiamata per nome. 15Quando
arrivò per Ester figlia di Abicàil, zio di Mardocheo, che l'aveva adottata per
figlia, il turno di andare dal re, essa non domandò se non quello che le fu
indicato da Egài, eunuco del re e guardiano delle donne. Ester attirava la
simpatia di quanti la vedevano. 16Ester fu dunque condotta presso il
re Assuero nella reggia il decimo mese, cioè il mese di Tebèt, il settimo anno
del suo regno. 17Il re amò Ester più di tutte le altre donne ed essa
trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre vergini. Egli le
pose in testa la corona regale e la fece regina al posto di Vasti. 18Poi
il re fece un gran banchetto a tutti i principi e ai ministri, che fu il
banchetto di Ester; concesse un giorno di riposo alle province e fece doni con
munificenza regale.
19Ora la seconda volta che si radunavano le fanciulle, Mardocheo
aveva stanza alla porta del re. 20Ester, secondo l'ordine che
Mardocheo le aveva dato, non aveva detto nulla né della sua famiglia né del suo
popolo poiché essa faceva quello che Mardocheo le diceva, come quando era sotto
la sua tutela. 21In quei giorni, quando Mardocheo aveva stanza alla
porta del re, Bigtàn e Tères, due eunuchi del re e tra i custodi della soglia,
irritati contro il re Assuero, cercarono il modo di mettere le mani sulla
persona del re. 22La cosa fu risaputa da Mardocheo, che avvertì la
regina Ester ed Ester ne parlò al re in nome di Mardocheo. 23Fatta
investigazione e scoperto il fatto, i due eunuchi furono impiccati a un palo. E
la cosa fu registrata nel libro delle cronache, alla presenza del re.
1In seguito, il re Assuero promosse Amàn figlio di
Hammedàta, l'Agaghita, alla più alta dignità e pose il suo seggio al di sopra
di quelli di tutti i prìncipi che erano con lui. 2Tutti i ministri
del re, che stavano alla porta del re, piegavano il ginocchio e si prostravano
davanti ad Amàn, perché così aveva ordinato il re a suo riguardo. Ma Mardocheo
non piegava il ginocchio né si prostrava. 3I ministri del re che
stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: "Perché trasgredisci
l'ordine del re?". 4Ma, sebbene glielo ripetessero tutti i
giorni, egli non dava loro ascolto. Allora quelli riferirono la cosa ad Amàn,
per vedere se Mardocheo avrebbe insistito nel suo atteggiamento, perché aveva
detto loro che era un Giudeo. 5Amàn vide che Mardocheo non
s'inginocchiava né si prostrava davanti a lui e ne fu pieno d'ira; 6ma
disdegnò di metter le mani addosso soltanto a Mardocheo, poiché gli avevano
detto a quale popolo Mardocheo apparteneva. Egli si propose di distruggere il
popolo di Mardocheo, tutti i Giudei che si trovavano in tutto il regno
d'Assuero.
7Il primo mese, cioè il mese di Nisan, il decimosecondo anno del re
Assuero, si gettò il pur, cioè la sorte, alla presenza di Amàn, per la
scelta del giorno e del mese. La sorte cadde sul tredici del decimosecondo
mese, chiamato Adàr. 8Allora Amàn disse al re Assuero: "Vi è un
popolo segregato e anche disseminato fra i popoli di tutte le province del tuo
regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non
osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo tolleri. 9Se
così piace al re, si ordini che esso sia distrutto; io farò passare diecimila
talenti d'argento in mano agli amministratori del re, perché siano versati nel
tesoro reale". 10Allora il re si tolse l'anello di mano e lo
diede ad Amàn, l'Agaghita, figlio di Hammedàta e nemico dei Giudei. 11Il
re disse ad Amàn: "Il denaro sia per te: al popolo fa' pure quello che ti
sembra bene". 12Il tredici del primo mese furono chiamati i
segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto gli ordini di Amàn, ai satrapi
del re e ai governatori di ogni provincia secondo il loro modo di scrivere e ad
ogni popolo nella sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e
sigillato con il sigillo reale. 13Questi documenti scritti furono
spediti per mezzo di corrieri in tutte le province del re, perché si
distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e
vecchi, bambini e donne, in un medesimo giorno, il tredici del decimosecondo
mese, cioè il mese di Adàr, e si saccheggiassero i loro beni.
13(a)Questa è la copia della lettera:
"Il grande re Assuero ai governatori delle centoventisette province
dall'India all'Etiopia e ai capidistretto loro subordinati scrive quanto segue:
13(b)Essendo io alla testa di molte nazioni e avendo l'impero di
tutto il mondo, non esaltato dall'orgoglio del potere, ma governando sempre con
moderazione e con dolcezza, ho deciso di rendere sempre indisturbata la vita
dei sudditi, di assicurare un regno tranquillo e sicuro fino alle frontiere e
di far rifiorire la pace sospirata da tutti gli uomini.
13(c)Avendo io chiesto ai miei consiglieri come tutto questo possa
essere attuato, Amàn, distinto presso di noi per prudenza, segnalato per
inalterata devozione e sicura fedeltà ed elevato alla seconda dignità del
regno, 13(d)ci ha avvertiti che in mezzo a tutte le stirpi che vi
sono nel mondo si è mescolato un popolo ostile, diverso nelle sue leggi da ogni
altra nazione, che trascura sempre i decreti del re, così da impedire l'assetto
dell'impero da noi irreprensibilmente diretto.
13(e)Considerando dunque che questa nazione è l'unica ad essere in
continuo contrasto con ogni essere umano, differenziandosi per uno strano
tenore di leggi, e che, malintenzionata contro i nostri interessi, compie le
peggiori malvagità e riesce di ostacolo alla stabilità del regno, 13(f)abbiamo
ordinato che le persone a voi segnalate nei rapporti scritti da Amàn,
incaricato dei nostri interessi e per noi un secondo padre, tutte, con le mogli
e i figli, siano radicalmente sterminate per mezzo della spada dei loro
avversari, senz'alcuna pietà né perdono, il quattordici del decimosecondo mese,
cioè Adàr; 13(g)perché questi nostri oppositori di ieri e di oggi,
precipitando violentemente negli inferi in un sol giorno, ci assicurino per
l'avvenire un governo completamente stabile e indisturbato".
14Una copia dell'editto, che doveva essere promulgato in ogni
provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perché si tenessero pronti per quel
giorno. 15I corrieri partirono in tutta fretta per ordine del re e
il decreto fu promulgato subito nella cittadella di Susa. Mentre il re e Amàn stavano
a gozzovigliare, la città di Susa era costernata.
1Quando Mardocheo seppe quanto era stato fatto, si
stracciò le vesti, si coprì di sacco e di cenere e uscì in mezzo alla città,
mandando alte e amare grida; 2venne fin davanti alla porta del re,
ma a nessuno che fosse coperto di sacco era permesso di entrare per la porta
del re. 3In ogni provincia, dovunque giungevano l'ordine del re e il
suo editto, ci fu gran desolazione fra i Giudei: digiuno, pianto, lutto e a
molti servirono di letto il sacco e la cenere. 4Le ancelle di Ester
e i suoi eunuchi vennero a riferire la cosa e la regina ne fu molto angosciata;
mandò vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si togliesse di dosso il
sacco, ma egli non le accettò. 5Allora Ester chiamò Atàch, uno degli
eunuchi che il re aveva messo al suo servizio, e lo incaricò di andare da
Mardocheo per domandare che cosa era avvenuto e perché si comportava così. 6Atàch
si recò da Mardocheo sulla piazza della città davanti alla porta del re. 7Mardocheo
gli narrò quanto gli era accaduto e gli indicò la somma di denaro che Amàn
aveva promesso di versare al tesoro reale per far distruggere i Giudei; 8gli
diede anche una copia dell'editto promulgato a Susa per il loro sterminio,
perché lo mostrasse a Ester, la informasse di tutto e le ordinasse di
presentarsi al re per domandargli grazia e per intercedere in favore del suo
popolo. 8(a)"Ricordati - le fece dire - dei giorni della tua
povertà, quando eri nutrita dalla mia mano; perché Amàn, il secondo in dignità
dopo il re, ha parlato contro di noi per farci mettere a morte. Invoca il
Signore, parla al re in nostro favore e liberaci dalla morte!". 9Atàch
ritornò da Ester e le riferì le parole di Mardocheo. 10Ester ordinò
ad Atàch di riferire a Mardocheo: 11"Tutti i ministri del re e
il popolo delle sue province sanno che se qualcuno, uomo o donna, entra dal re
nell'atrio interno, senza essere stato chiamato, in forza di una legge uguale
per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui
il suo scettro d'oro, nel qual caso avrà salva la vita. Quanto a me, sono già
trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re". 12Le
parole di Ester furono riferite a Mardocheo 13e Mardocheo fece dare
questa risposta a Ester: "Non pensare di salvare solo te stessa fra tutti
i Giudei, per il fatto che ti trovi nella reggia. 14Perché se tu in
questo momento taci, aiuto e liberazione sorgeranno per i Giudei da un altro
luogo; ma tu perirai insieme con la casa di tuo padre. Chi sa che tu non sia
stata elevata a regina proprio in previsione d'una circostanza come
questa?". 15Allora Ester fece rispondere a Mardocheo: 16"Va',
raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa: digiunate per me, state senza
mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno; anch'io con le ancelle
digiunerò nello stesso modo; dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la
legge e, se dovrò perire, perirò!". 17Mardocheo se ne andò e
fece quanto Ester gli aveva ordinato.
17(a)Poi pregò il Signore, ricordando tutte le sue gesta, e disse:
17(b)"Signore, Signore re, sovrano dell'universo, tutte le cose
sono sottoposte al tuo potere e nessuno può opporsi a te nella tua volontà di
salvare Israele.
17(c)Tu hai fatto il cielo e la terra e tutte le meraviglie che si
trovano sotto il firmamento. Tu sei il Signore di tutte le cose e nessuno può
resistere a te, Signore.
17(d)Tu conosci tutto; tu sai, Signore, che non per orgoglio, non
per superbia né per vanagloria ho fatto il gesto di non prostrarmi davanti al
superbo Amàn, perché avrei anche baciato la pianta dei suoi piedi per la
salvezza d'Israele.
17(e)Ma ho fatto ciò per non porre la gloria di un uomo al di sopra
della gloria di Dio; non mi prostrerò mai davanti a nessuno se non davanti a
te, che sei il mio Signore, e non farò così per superbia.
17(f)Ora, Signore Dio, Re, Dio di Abramo, risparmia il tuo popolo!
Perché mirano a distruggerci e bramano di far perire quella che è la tua
eredità dai tempi antichi.
17(g)Non trascurare la porzione che per te stesso hai liberato dal
paese d'Egitto. 17(h)Ascolta la mia preghiera e sii propizio alla
tua eredità; cambia il nostro lutto in gioia, perché vivi possiamo cantare inni
al tuo nome, Signore, e non lasciare scomparire la bocca di quelli che ti
lodano".
17(i)Tutti gli Israeliti gridavano con tutta la forza, perché la
morte stava davanti ai loro occhi.
17(k)Anche la regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da
un'angoscia mortale. Si tolse le vesti di lusso e indossò gli abiti di miseria
e di lutto; invece dei superbi profumi si riempì la testa di ceneri e di
immondizie. Umiliò molto il suo corpo e con i capelli sconvolti si muoveva dove
prima era abituata agli ornamenti festivi. Poi supplicò il Signore e disse: 17(l)"Mio
Signore, nostro re, tu sei l'unico! Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro
soccorso se non te, perché un grande pericolo mi sovrasta.
17(m)Io ho sentito fin dalla mia nascita, in seno alla mia famiglia,
che tu, Signore, hai scelto Israele da tutte le nazioni e i nostri padri da
tutti i loro antenati come tua eterna eredità, e hai fatto loro secondo quanto
avevi promesso. 17(n)Ora abbiamo peccato contro di te e ci hai messi
nelle mani dei nostri nemici, per aver noi dato gloria ai loro dèi. Tu sei
giusto, Signore!
17(o)Ma ora non si sono accontentati dell'amarezza della nostra
schiavitù, hanno anche posto le mani sulle mani dei loro idoli, giurando di
abolire l'oracolo della tua bocca, di sterminare la tua eredità, di chiudere la
bocca di quelli che ti lodano e spegnere la gloria del tuo tempio e il tuo
altare, 17(p)di aprire invece la bocca delle nazioni a lodare gli
idoli vani e a proclamare per sempre la propria ammirazione per un re di carne.
17(q)Non consegnare, Signore, il tuo scettro a dèi che neppure
esistono. Non abbiano a ridere della nostra caduta; ma volgi contro di loro
questi loro progetti e colpisci con un castigo esemplare il primo dei nostri
persecutori.
17(r)Ricordati, Signore; manifèstati nel giorno della nostra
afflizione e a me da' coraggio, o re degli dèi e signore di ogni autorità. 17(s)Metti
nella mia bocca una parola ben misurata di fronte al leone e volgi il suo cuore
all'odio contro colui che ci combatte, allo sterminio di lui e di coloro che
sono d'accordo con lui.
17(t)Quanto a noi, salvaci con la tua mano e vieni in mio aiuto,
perché sono sola e non ho altri che te, Signore!
17(u)Tu hai conoscenza di tutto e sai che io odio la gloria degli
empi e detesto il letto dei non circoncisi e di qualunque straniero. 17(v)Tu
sai che mi trovo nella necessità, che detesto l'emblema della mia fastosa
posizione che cinge il mio capo nei giorni in cui devo fare comparsa; lo
detesto come un panno immondo e non lo porto nei giorni in cui mi tengo
appartata. 17(x)La tua serva non ha mangiato alla tavola di Amàn né
ha onorato il banchetto del re né bevuto il vino delle libazioni. 17(y)La
tua serva da quando ha cambiato condizione fino ad oggi, non ha gioito di
nulla, se non di te, Signore, Dio di Abramo.
17(z)Dio, che su tutti eserciti la forza, ascolta la voce dei
disperati e liberaci dalla mano dei malvagi; libera me dalla mia
angoscia!".
1Il terzo giorno, quando ebbe finito di pregare, ella
si tolse le vesti da schiava e si coprì di tutto il fasto del suo grado. 1(a)Divenuta
così splendente di bellezza, dopo aver invocato il Dio che veglia su tutti e li
salva, prese con sé due ancelle. Su di una si appoggiava con apparente
mollezza, mentre l'altra la seguiva tenendo sollevato il mantello di lei. 1(b)Appariva
rosea nello splendore della sua bellezza e il suo viso era gioioso, come
pervaso d'amore, ma il suo cuore era stretto dalla paura. 1(c)Attraversate
una dopo l'altra tutte le porte, si trovò alla presenza del re. Egli era seduto
sul trono regale, vestito di tutti gli ornamenti maestosi delle sue comparse,
tutto splendente di oro e di pietre preziose, e aveva un aspetto molto
terribile. 1(d)Alzò il viso splendente di maestà e guardò in un
accesso di collera. La regina si sentì svenire, mutò il suo colore in pallore e
poggiò la testa sull'ancella che l'accompagnava. 1(e)Ma Dio volse a
dolcezza lo spirito del re ed egli, fattosi ansioso, balzò dal trono, la prese
fra le braccia, sostenendola finché non si fu ripresa, e andava confortandola
con parole rasserenanti, dicendole: 1(f)"Che c'è, Ester? Io
sono tuo fratello; fatti coraggio, tu non devi morire. Il nostro ordine riguarda
solo la gente comune. Avvicinati!". 2Alzato lo scettro d'oro,
lo posò sul collo di lei, la baciò e le disse: "Parlami!". 2(a)Gli
disse: "Ti ho visto, signore, come un angelo di Dio e il mio cuore si è
agitato davanti alla tua gloria. Perché tu sei meraviglioso, signore, e il tuo
volto è pieno d'incanto". 2(b)Ma mentre parlava, cadde svenuta;
il re s'impressionò e tutta la gente del suo seguito cercava di rianimarla. 3Allora
il re le disse: "Che vuoi, Ester, qual è la tua richiesta? Fosse pure metà
del mio regno, l'avrai!". 4Ester rispose: "Se così piace
al re, venga oggi il re con Amàn al banchetto che gli ho preparato". 5Il
re disse: "Convocate subito Amàn, per far ciò che Ester ha detto". Il
re andò dunque con Amàn al banchetto che Ester aveva preparato.
6Il re disse a Ester, mentre si beveva il vino: "Qual è la tua
richiesta? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, sarà
fatto!". 7Ester rispose: "Ecco la mia richiesta e quel che
desidero: 8se ho trovato grazia agli occhi del re e se piace al re
di concedermi quello che chiedo e di soddisfare il mio desiderio, venga il re
con Amàn anche domani al banchetto che io preparerò loro e io risponderò alla
domanda del re".
9Amàn quel giorno uscì lieto e con il cuore contento, ma quando vide
alla porta del re Mardocheo che non si alzava né si muoveva per lui, fu preso
d'ira contro Mardocheo. 10Tuttavia Amàn si trattenne, andò a casa e
mandò a chiamare i suoi amici e Zeres sua moglie. 11Amàn parlò loro
della magnificenza delle sue ricchezze, del gran numero dei suoi figli, di
quanto il re aveva fatto per renderlo grande e come l'aveva innalzato sopra i
capi e i ministri del re. 12Aggiunse: "Anche la regina Ester
non ha invitato con il re nessun altro se non me al banchetto che ha dato;
anche per domani sono invitato da lei con il re. 13Ma tutto questo
non mi basta, fin quando io vedrò Mardocheo, il Giudeo, restar seduto alla
porta del re". 14Allora sua moglie Zeres e tutti i suoi amici
gli dissero: "Si prepari un palo alto cinquanta cubiti e tu domani mattina
di' al re che vi sia impiccato Mardocheo; poi va' pure contento al banchetto
con il re". La cosa piacque ad Amàn che fece preparare il palo.
1Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora
ordinò che gli si portasse il libro delle memorie, le cronache, e ne fu fatta
la lettura alla presenza del re. 2Vi si trovò scritto che Mardocheo
aveva denunciato Bigtàn e Tères, i due eunuchi del re tra i custodi della
soglia, i quali avevano cercato di porre le mani sulla persona del re Assuero. 3Allora
il re chiese: "Che si è fatto per dare a Mardocheo onore e grandezza in
premio di questo?". I giovani che servivano il re risposero: "Non s'è
fatto nulla per lui". 4Il re disse: "Chi c'è
nell'atrio?". Appunto Amàn era venuto nell'atrio esterno della reggia per
dire al re di impiccare Mardocheo al palo che egli aveva preparato per lui. 5I
giovani servi del re gli risposero: "Ecco c'è Amàn nell'atrio". Il re
disse: "Entri!". 6Amàn entrò e il re gli disse: "Che
si deve fare a un uomo che il re voglia onorare?". Amàn pensò: "Chi
mai vorrebbe il re onorare, se non me?". 7Amàn rispose al re:
"Per l'uomo che il re vuole onorare, 8si prenda la veste reale
che suole indossare il re e il cavallo che suole cavalcare il re e sulla sua
testa sia posta una corona reale; 9si consegni la veste e il cavallo
a uno dei principi più nobili del re; si rivesta di quella veste l'uomo che il
re vuole onorare, gli si faccia percorrere a cavallo le vie della città e si
gridi davanti a lui: Ciò avviene all'uomo che il re vuole onorare". 10Allora
il re disse ad Amàn: "Presto, prendi la veste e il cavallo, come hai
detto, e fa' così a Mardocheo il Giudeo che si trova alla porta del re; non
tralasciar nulla di quello che hai detto". 11Amàn prese la
veste e il cavallo, rivestì della veste Mardocheo, gli fece percorrere a
cavallo le vie della città e gridava davanti a lui: "Ciò avviene all'uomo
che il re vuole onorare". 12Poi Mardocheo tornò alla porta del
re, ma Amàn andò subito a casa, tutto aggrondato e con il capo velato. 13Amàn
raccontò a sua moglie Zeres e a tutti i suoi amici quanto gli era accaduto. I
suoi consiglieri e sua moglie Zeres gli dissero: "Se Mardocheo, davanti al
quale tu hai cominciato a decadere, è della stirpe dei Giudei, tu non potrai
nulla contro di lui, anzi soccomberai del tutto davanti a lui".
14Essi stavano ancora parlando con lui, quando giunsero gli eunuchi
del re, i quali si affrettarono a condurre Amàn al banchetto che Ester aveva
preparato.
1Il re e Amàn andarono dunque al banchetto con la
regina Ester. 2Il re anche questo secondo giorno disse a Ester,
mentre si beveva il vino: "Qual è la tua richiesta, regina Ester? Ti sarà
concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, sarà fatto!". 3Allora
la regina Ester rispose: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se
così piace al re, la mia richiesta è che mi sia concessa la vita e il mio
desiderio è che sia risparmiato il mio popolo. 4Perché io e il mio
popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Ora, se
fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto; ma il
nostro avversario non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra
morte". 5Subito il re Assuero disse alla regina Ester:
"Chi è e dov'è colui che ha pensato di fare una cosa simile?". 6Ester
rispose: "L'avversario, il nemico, è quel malvagio di Amàn". Allora
Amàn fu preso da terrore alla presenza del re e della regina. 7Il re
incollerito si alzò dal banchetto e uscì nel giardino della reggia, mentre Amàn
rimase per chiedere la grazia della vita alla regina Ester, perché vedeva bene
che da parte del re la sua rovina era decisa. 8Poi tornò dal
giardino della reggia nel luogo del banchetto; intanto Amàn si era prostrato
sul divano sul quale si trovava Ester. Allora il re esclamò: "Vuole anche
far violenza alla regina, davanti a me, in casa mia?". Non appena questa
parola fu uscita dalla bocca del re, posero un velo sulla faccia di Amàn. 9Carbonà,
uno degli eunuchi, disse alla presenza del re: "Ecco, è stato perfino
rizzato in casa di Amàn un palo alto cinquanta cubiti, che Amàn ha fatto
preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re". Il re
disse: "Impiccatevi lui!". 10Così Amàn fu impiccato al
palo che aveva preparato per Mardocheo. E l'ira del re si calmò.
1In quello stesso giorno il re Assuero diede alla
regina Ester la casa di Amàn, nemico dei Giudei. Mardocheo si presentò al re,
al quale Ester aveva dichiarato il rapporto di parentela che egli aveva con
lei. 2Il re si tolse l'anello che aveva fatto ritirare ad Amàn e lo
diede a Mardocheo. Ester affidò a Mardocheo l'amministrazione della casa che
era stata di Amàn. 3Poi Ester parlò di nuovo alla presenza del re,
gli si gettò ai piedi e lo supplicò con le lacrime agli occhi d'impedire gli
effetti della malvagità di Amàn l'Agaghita e l'attuazione dei piani che aveva
preparato contro i Giudei. 4Allora il re stese lo scettro d'oro
verso Ester; Ester si alzò, rimase in piedi davanti al re 5e disse:
"Se così piace al re, se io ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa
gli par giusta e se io gli sono gradita, si scriva per revocare i documenti
scritti, macchinazione di Amàn figlio di Hammedàta, l'Agaghita, in cui si
ordina di far perire i Giudei che sono in tutte le province del re. 6Perché
come potrei io resistere al vedere la sventura che colpirebbe il mio popolo?
Come potrei resistere al vedere la distruzione della mia stirpe?". 7Allora
il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: "Ecco, ho
dato a Ester la casa di Amàn e questi è stato impiccato al palo, perché aveva
voluto stendere la mano sui Giudei. 8Scrivete dunque come vi parrà
meglio, nel nome del re, e sigillate con l'anello reale, perché ciò che è
scritto in nome del re e sigillato con l'anello reale è irrevocabile". 9Senza
perdere tempo il ventitré del terzo mese, cioè il mese di Sivan, furono
convocati i segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto l'ordine di
Mardocheo, ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle
centoventisette province, dall'India all'Etiopia, a ogni provincia secondo il
suo modo di scrivere, a ogni popolo nella sua lingua e ai Giudei secondo il
loro modo di scrivere e nella loro lingua. 10Fu dunque scritto in
nome del re Assuero, si sigillarono i documenti con l'anello reale e si
mandarono per mezzo di corrieri a cavallo, che cavalcavano corsieri reali,
figli di cavalle di razza. 11Con questi scritti il re dava facoltà
ai Giudei, in qualunque città si trovassero, di radunarsi e di difendere la
loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare, compresi i bambini e le donne,
tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia, che li
assalisse, e di saccheggiare i loro beni; 12e ciò in un medesimo
giorno in tutte le province del re Assuero: il tredici del decimosecondo mese,
cioè il mese di Adàr.
12(a)Quanto segue è la copia della lettera relativa a queste cose:
12(b)"Il grande re Assuero ai governatori delle centoventisette
satrapie dall'India all'Etiopia e a quelli che hanno a cuore i nostri
interessi, salute.
12(c)Molti uomini, quanto più spesso vengono onorati dalla più larga
generosità dei benefattori, tanto più s'inorgogliscono e non solo cercano di
fare il male ai nostri sudditi, ma incapaci di frenare la loro superbia,
tramano insidie anche contro i loro benefattori. 12(d)Non solo
cancellano la riconoscenza dal cuore degli uomini, ma esaltati dallo strepito
spavaldo di chi ignora il bene, si lusingano di sfuggire a Dio, che tutto vede,
e alla sua giustizia che odia il male.
12(e)Spesso poi accadde a molti costituiti in autorità che, per aver
affidato a certi amici la responsabilità degli affari pubblici e per aver
subìto la loro influenza, divennero con essi responsabili del sangue innocente,
con disgrazia senza rimedio; 12(f)perché i falsi ragionamenti di
nature perverse avevano sviato l'incontaminata buona fede dei governanti.
12(g)Questo si può vedere non tanto nelle storie più antiche a cui
abbiamo accennato, quanto piuttosto badando alle iniquità perpetrate da quella
peste che sono coloro i quali senza merito esercitano il potere.
12(h)Provvederemo per l'avvenire ad assicurare a tutti gli uomini un
regno indisturbato e pacifico, 12(i)operando cambiamenti opportuni e
giudicando sempre con la più equa fermezza gli affari che ci vengono posti
sotto gli occhi.
12(k)Così è il caso di Amàn figlio di Hammedàta, il Macedone, il
quale estraneo, per la verità, al sangue persiano e ben lontano dalla nostra
bontà, accolto come ospite presso di noi, 12(l)aveva tanto
approfittato dell'amicizia che professiamo verso qualunque nazione, da essere
proclamato nostro padre e da costituire la seconda personalità nel regno,
venendo da tutti onorato con la prostrazione. 12(m)Ma non reggendo
al peso della sua superbia, egli si adoperò per privare noi del potere e della
vita 12(n)e con falsi e tortuosi argomenti richiese la pena di morte
per il nostro salvatore e in ogni circostanza benefattore Mardocheo, per
l'irreprensibile consorte del nostro regno Ester e per tutto il loro popolo. 12(o)Pensava
infatti per questa via di sorprenderci nell'isolamento e di trasferire l'impero
dei Persiani ai Macedoni.
12(p)Ora noi troviamo che questi Giudei, da quell'uomo tre volte
scellerato destinati allo sterminio, non sono malfattori, ma si reggono con
leggi giustissime, 12(q)sono figli del Dio altissimo, massimo,
vivente, il quale in favore nostro e dei nostri antenati dirige il regno nella
migliore floridezza. 12(r)Farete dunque bene a non tener conto delle
lettere scritte mandate da Amàn, figlio di Hammedàta, perché costui, che ha
perpetrato tali cose, è stato impiccato ad un palo con tutta la sua famiglia
alle porte di Susa, giusto castigo datogli velocemente da Dio, signore di tutti
gli eventi.
12(s)Esposta invece una copia della presente lettera in ogni luogo,
permettete ai Giudei di valersi con tutta sicurezza delle loro leggi e prestate
loro man forte per respingere coloro che volessero assalirli nel giorno della
persecuzione, cioè il tredici del decimosecondo mese chiamato Adàr.
12(t)Infatti questo giorno, invece di segnare la rovina della stirpe
eletta, Dio, signore di ogni cosa, lo ha loro cambiato in giorno di gioia.
12(u)Quanto a voi, Giudei, tra le vostre feste commemorative
celebrate questo giorno insigne con ogni sorta di banchetti, perché, e ora e in
avvenire, sia ricordo di salvezza per noi e per i Persiani benevoli, per quelli
invece che ci insidiano sia ricordo della loro perdizione.
12(v)Ogni città e più generalmente ogni località che non agirà
secondo queste disposizioni, sarà inesorabilmente messa a ferro e fuoco; non
soltanto agli uomini sarà resa inaccessibile, ma anche alle fiere e agli
uccelli resterà odiosissima per tutti i tempi".
13Una copia dell'editto che doveva essere promulgato in ogni
provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perché i Giudei si tenessero pronti
per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. 14Così i corrieri sui
cavalli reali partirono premurosi e stimolati dal comando del re, mentre il
decreto veniva subito promulgato nella cittadella di Susa. 15Mardocheo
si allontanò dal re con una veste reale di porpora viola e di lino bianco, con
una grande corona d'oro e un manto di bisso e di porpora rossa; la città di
Susa gridava di gioia ed era in festa. 16Per i Giudei vi era luce,
letizia, esultanza, onore. 17In ogni provincia, in ogni città,
dovunque giungevano l'ordine del re e il suo decreto, vi era per i Giudei gioia
ed esultanza, banchetti e feste. Molti appartenenti ai popoli del paese si
fecero Giudei, perché il timore dei Giudei era piombato su di loro.
1Il decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr, il
tredici del mese, quando l'ordine del re e il suo decreto dovevano essere
eseguiti, il giorno in cui i nemici dei Giudei speravano di averli in loro
potere, avvenne invece tutto il contrario; poiché i Giudei ebbero in mano i
loro nemici. 2I Giudei si radunarono nelle loro città, in tutte le
province del re Assuero, per aggredire quelli che cercavano di fare loro del
male; nessuno poté resistere loro, perché il timore dei Giudei era piombato su
tutti i popoli. 3Tutti i capi delle province, i satrapi, i
governatori e quelli che curavano gli affari del re diedero man forte ai
Giudei, perché il timore di Mardocheo si era impadronito di essi. 4Perché
Mardocheo era grande nella reggia e per tutte le province si diffondeva la fama
di quest'uomo; Mardocheo cresceva sempre in potere. 5I Giudei dunque
colpirono tutti i nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e
sterminandoli; fecero dei nemici quello che vollero. 6Nella
cittadella di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini 7e
misero a morte Parsandàta, Dalfòn, Aspàta, 8Poràta, Adalià, Aridàta,
9Parmàsta, Arisài, Aridài e Vaizàta, 10i dieci figli di
Amàn figlio di Hammedàta, il nemico dei Giudei, ma non si diedero al
saccheggio. 11Quel giorno stesso il numero di quelli che erano stati
uccisi nella cittadella di Susa fu portato a conoscenza del re. 12Il
re disse alla regina Ester: "Nella cittadella di Susa i Giudei hanno
ucciso, hanno sterminato cinquecento uomini e i dieci figli di Amàn; che
avranno mai fatto nelle altre province del re? Ora che chiedi di più? Ti sarà
dato. Che altro desideri? Sarà fatto!". 13Allora Ester disse:
"Se così piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche
domani quello che era stato decretato per oggi; siano impiccati al palo i dieci
figli di Amàn". 14Il re ordinò che così fosse fatto. Il decreto
fu promulgato a Susa. I dieci figli di Amàn furono appesi al palo. 15I
Giudei che erano a Susa si radunarono ancora il quattordici del mese di Adàr e
uccisero a Susa trecento uomini; ma non si diedero al saccheggio. 16Anche
gli altri Giudei che erano nelle province del re si radunarono, difesero la
loro vita e si misero al sicuro dagli attacchi dei nemici; uccisero
settantacinquemila di quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio. 17Questo
avvenne il tredici del mese di Adàr; il quattordici si riposarono e ne fecero
un giorno di banchetto e di gioia. 18Ma i Giudei che erano a Susa si
radunarono il tredici e il quattordici di quel mese; il quindici si riposarono
e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. 19Perciò i Giudei
della campagna, che abitano in città non circondate da mura, fanno del
quattordici del mese di Adàr un giorno di gioia, di banchetto e di festa, nel
quale si mandano regali gli uni gli altri.
19(a)Invece gli abitanti delle grandi città celebrano come giorno di
allegra festività il quindici di Adàr, mandando regali ai vicini.
20Mardocheo scrisse questi avvenimenti e mandò lettere a tutti i
Giudei che erano in tutte le province del re Assuero, vicini e lontani, 21per
stabilire che ogni anno celebrassero il quattordici e il quindici del mese di
Adàr, 22perché giorni nei quali i Giudei ebbero tregua dagli
attacchi dei nemici e il mese in cui il loro dolore era stato mutato in gioia,
il loro lutto in festa, e perché facessero di questi giorni giorni di banchetto
e di gioia, nei quali si mandassero regali scambievolmente e si facessero doni
ai poveri. 23I Giudei si impegnarono a continuare quello che avevano
già cominciato a fare e che Mardocheo aveva loro prescritto. 24Amàn
infatti, il figlio di Hammedàta l'Agaghita, il nemico di tutti i Giudei, aveva
tramato contro i Giudei per distruggerli e aveva gettato il pur, cioè la
sorte, per confonderli e farli perire; 25ma quando Ester si fu
presentata al re, questi ordinò con documenti scritti che la scellerata trama
di Amàn contro i Giudei fosse fatta ricadere sul capo di lui e che egli e i
suoi figli fossero impiccati al palo. 26Perciò quei giorni furono
chiamati Purim dalla parola pur. Secondo tutto il contenuto di
quella lettera, in seguito a quanto avevano visto a questo proposito ed era
loro avvenuto, 27i Giudei stabilirono e presero per sé, per la loro
stirpe e per quanti si sarebbero aggiunti a loro, l'impegno inviolabile di
celebrare ogni anno quei due giorni, secondo le disposizioni di quello scritto
e alla data fissata. 28Questi giorni devono essere commemorati e
celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia,
in ogni città; questi giorni di Purim non devono cessare mai di essere
celebrati fra i Giudei e il loro ricordo non dovrà mai cancellarsi fra i loro
discendenti. 29La regina Ester figlia di Abicàil e il giudeo
Mardocheo scrissero con ogni autorità per dar valore a questa loro seconda
lettera relativa ai Purim. 30Si mandarono lettere a tutti i
Giudei nelle centoventisette province del regno di Assuero, con parole di
saluto e di fedeltà, 31per stabilire questi giorni di Purim
nelle loro date precise, come li avevano ordinati il giudeo Mardocheo e la
regina Ester e come essi stessi li avevano stabiliti per sé e per i loro
discendenti, in occasione del loro digiuno e della loro invocazione. 32Un
ordine di Ester stabilì le circostanze di questi Purim e fu scritto in
un libro.
1Il re Assuero impose un tributo al continente e alle
isole del mare. 2Quanto poi a tutti i fatti concernenti la potenza e
il valore di Mardocheo e quanto alla completa descrizione della sua grandezza e
della sua elevazione da parte del re, sono cose scritte nel libro delle
cronache dei re di Media e di Persia. 3Infatti il giudeo Mardocheo
era il secondo dopo il re Assuero: grande fra i Giudei e amato dalla
moltitudine dei suoi fratelli, cercava il bene del suo popolo e parlava in
favore della prosperità di tutta la sua stirpe.
3(a)Mardocheo disse: "Queste cose sono avvenute per opera di
Dio. 3(b)Mi ricordo infatti del sogno che avevo visto intorno a
questi fatti e nessuno di essi è stato tralasciato: 3(c)la piccola
sorgente che divenne un fiume, la luce che spuntò, il sole e l'acqua copiosa.
Questo fiume è Ester che il re ha sposata e costituita regina. 3(d)I
due draghi siamo io e Amàn. 3(e)Le nazioni sono quelle che si sono
coalizzate per distruggere il nome dei Giudei. 3(f)La mia nazione è
Israele, quelli cioè che avevano gridato a Dio e furono salvati. Sì, il Signore
ha salvato il suo popolo, ci ha liberato da tutti questi mali e Dio ha operato
segni e prodigi grandi quali mai erano avvenuti tra le nazioni. 3(g)In
tal modo egli ha stabilito due sorti, una per il popolo di Dio e una per tutte
le nazioni. 3(h)Queste due sorti si sono realizzate nell'ora, nel
momento e nel giorno stabilito dal giudizio di Dio e in mezzo a tutte le
nazioni. 3(i)Dio si è allora ricordato del suo popolo e ha reso
giustizia alla sua eredità. 3(k)Questi giorni del mese di Adàr, il
quattordici e il quindici del mese, saranno celebrati con adunanza, gioia e letizia
davanti a Dio, di generazione in generazione per sempre nel suo popolo
Israele".
3(l)Nell'anno quarto di Tolomeo e di Cleopatra, Dositeo, che diceva
di essere sacerdote e levita, e Tolomeo suo figlio, portarono in Egitto la
presente lettera sui Purim, affermando che si trattava della lettera
autentica tradotta da Lisimaco, figlio di Tolomeo, uno dei residenti in
Gerusalemme.
1Queste cose avvennero dopo che Alessandro il Macedone,
figlio di Filippo, uscito dalla regione dei Kittim sconfisse Dario, re dei
Persiani e dei Medi, e regnò al suo posto, cominciando dalla Grecia. 2Intraprese
molte guerre, si impadronì di fortezze e uccise i re della terra; 3arrivò
sino ai confini della terra e raccolse le spoglie di molti popoli. La terra si
ridusse al silenzio davanti a lui; il suo cuore si esaltò e si gonfiò di
orgoglio. 4Radunò forze ingenti e conquistò regioni, popoli e
principi, che divennero suoi tributari. 5Dopo questo cadde ammalato
e comprese che stava per morire. 6Allora chiamò i suoi luogotenenti
più importanti, che erano cresciuti con lui fin dalla giovinezza e mentre era
ancora vivo divise tra di loro il suo impero. 7Regnò dunque
Alessandro dodici anni e morì. 8I suoi subalterni assunsero il
potere, ognuno nella sua regione; 9dopo la sua morte tutti cinsero
il diadema e dopo di loro i loro figli per molti anni e si moltiplicarono i
mali sulla terra.
10Uscì da quelli una radice perversa, Antioco Epìfane, figlio del re
Antioco che era stato ostaggio a Roma, e assunse il regno nell'anno
centotrentasette del dominio dei Greci. 11In quei giorni sorsero da
Israele figli empi che persuasero molti dicendo: "Andiamo e facciamo lega
con le nazioni che ci stanno attorno, perché da quando ci siamo separati da
loro, ci sono capitati molti mali". 12Parve ottimo ai loro
occhi questo ragionamento; 13alcuni del popolo presero l'iniziativa
e andarono dal re, che diede loro facoltà di introdurre le istituzioni dei
pagani. 14Essi costruirono una palestra in Gerusalemme secondo le
usanze dei pagani 15e cancellarono i segni della circoncisione e si
allontanarono dalla santa alleanza; si unirono alle nazioni pagane e si
vendettero per fare il male.
16Quando il regno fu consolidato in mano di Antioco, egli volle
conquistare l'Egitto per dominare due regni: 17entrò nell'Egitto con
un esercito imponente, con carri ed elefanti, con la cavalleria e una grande
flotta 18e venne a battaglia con Tolomeo re di Egitto. Tolomeo fu
travolto davanti a lui e dovette fuggire e molti caddero colpiti a morte. 19Espugnarono
le fortezze dell'Egitto e Antioco saccheggiò il paese di Egitto.
20Ritornò quindi Antioco dopo aver sconfitto l'Egitto nell'anno
centoquarantatré, si diresse contro Israele e mosse contro Gerusalemme con
forze ingenti. 21Entrò con arroganza nel santuario e ne asportò
l'altare d'oro e il candelabro dei lumi con tutti i suoi arredi 22e
la tavola dell'offerta e i vasi per le libazioni, le coppe e gli incensieri
d'oro, il velo, le corone e i fregi d'oro della facciata del tempio e lo
sguarnì tutto; 23si impadronì dell'argento e dell'oro e d'ogni
oggetto pregiato e asportò i tesori nascosti che riuscì a trovare; 24quindi,
raccolta ogni cosa, fece ritorno nella sua regione. Fece anche molte stragi e
parlò con grande arroganza.
25Allora vi fu lutto grande per gli Israeliti
in ogni loro regione.
26Gemettero i capi e gli anziani,
le vergini e i giovani persero vigore
e la bellezza delle donne svanì.
27Ogni sposo levò il suo lamento
e la sposa nel talamo fu in lutto.
28Tremò la terra per i suoi abitanti
e tutta la casa di Giacobbe si vestì di vergogna.
29Due anni dopo, il re mandò alle città di Giuda un
sovrintendente ai tributi. Egli venne in Gerusalemme con ingenti forze 30e
rivolse loro con perfidia parole di pace ed essi gli prestarono fede. Ma
all'improvviso piombò sulla città, le inflisse colpi crudeli e mise a morte
molta gente in Israele. 31Mise a sacco la città, la diede alle
fiamme e distrusse le sue abitazioni e le mura intorno. 32Trassero
in schiavitù le donne e i bambini e si impossessarono dei greggi. 33Poi
costruirono attorno alla città di Davide un muro grande e massiccio, con torri
solidissime, e questa divenne per loro una fortezza. 34Vi
stabilirono una razza empia, uomini scellerati, che si fortificarono dentro, 35vi
collocarono armi e vettovaglie e, radunato il bottino di Gerusalemme, lo
depositarono colà e divennero come una grande trappola; 36questo fu
un'insidia per il santuario e un avversario maligno per Israele in ogni momento
37Versarono sangue innocente intorno al santuario
e profanarono il luogo santo.
38Fuggirono gli abitanti di Gerusalemme a causa loro
e la città divenne abitazione di stranieri;
divenne straniera alla sua gente
e i suoi figli l'abbandonarono.
39Il suo santuario fu desolato come il deserto,
le sue feste si mutarono in lutto,
i suoi sabati in vergogna
il suo onore in disprezzo.
40Quanta era stata la sua gloria
altrettanto fu il suo disonore
e il suo splendore si cambiò in lutto.
41Poi il re prescrisse con decreto a tutto il suo regno,
che tutti formassero un sol popolo 42e ciascuno abbandonasse le
proprie leggi. Tutti i popoli consentirono a fare secondo gli ordini del re. 43Anche
molti Israeliti accettarono di servirlo e sacrificarono agli idoli e
profanarono il sabato. 44Il re spedì ancora decreti per mezzo di
messaggeri a Gerusalemme e alle città di Giuda, ordinando di seguire usanze
straniere al loro paese, 45di far cessare nel tempio gli olocausti,
i sacrifici e le libazioni, di profanare i sabati e le feste 46e di
contaminare il santuario e i fedeli, 47di innalzare altari, templi
ed edicole e sacrificare carni suine e animali immondi, 48di
lasciare che i propri figli, non circoncisi, si contaminassero con ogni
impurità e profanazione, 49così da dimenticare la legge e mutare
ogni istituzione, 50pena la morte a chiunque non avesse agito
secondo gli ordini del re. 51Secondo questi ordini scrisse a tutto
il regno, stabilì ispettori su tutto il popolo e intimò alle città di Giuda di
sacrificare città per città. 52Anche molti del popolo si unirono a
loro, tutti i traditori della legge, e commisero il male nella regione 53e
ridussero Israele a nascondersi in ogni possibile rifugio.
54Nell'anno centoquarantacinque, il quindici di Casleu il re innalzò
sull'altare un idolo. Anche nelle città vicine di Giuda eressero altari 55e
bruciarono incenso sulle porte delle case e nelle piazze. 56Stracciavano
i libri della legge che riuscivano a trovare e li gettavano nel fuoco. 57Se
qualcuno veniva trovato in possesso di una copia del libro dell'alleanza o
ardiva obbedire alla legge, la sentenza del re lo condannava a morte. 58Con
prepotenza trattavano gli Israeliti che venivano scoperti ogni mese nella città
59e specialmente al venticinque del mese, quando sacrificavano
sull'ara che era sopra l'altare dei sacrifici. 60Mettevano a morte,
secondo gli ordini, le donne che avevano fatto circoncidere i loro figli, 61con
i bambini appesi al collo e con i familiari e quelli che li avevano circoncisi.
62Tuttavia molti in Israele si fecero forza e animo a vicenda per
non mangiare cibi immondi 63e preferirono morire pur di non
contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza; così appunto
morirono. 64Sopra Israele fu così scatenata un'ira veramente grande.
1In quei giorni Mattatia figlio di Giovanni, figlio di
Simone, sacerdote della stirpe di Ioarìb, partì da Gerusalemme e venne a
stabilirsi a Modin. 2Egli aveva cinque figli: Giovanni chiamato
anche Gaddi, 3Simeone chiamato Tassi, 4Giuda chiamato
Maccabeo, 5Eleàzaro chiamato Auaran, Giònata chiamato Affus. 6Viste
le empietà che si commettevano in Giuda e Gerusalemme, 7disse:
"Ohimè! perché mai sono nato per vedere lo strazio del mio popolo e lo
strazio della città santa e debbo sedere qui mentre essa è in balìa dei nemici
e il santuario in mano agli stranieri?
8Il suo tempio è diventato come un uomo ignobile,
9gli ornamenti della sua gloria sono stati portati
via come preda,
sono stati sgozzati i suoi bambini nelle piazze
e i giovinetti dalla spada nemica.
10Qual popolo non ha invaso il suo regno
e non si è impadronito delle sue spoglie?
11Ogni ornamento le è stato strappato,
da padrona è diventata schiava.
12Ecco, le nostre cose sante,
la nostra bellezza, la nostra gloria
sono state devastate,
le hanno profanate i pagani.
13Perché vivere ancora?".
14Mattatia e i suoi figli si stracciarono le vesti, si
vestirono di sacco e si misero in grande lutto.
15Ora vennero nella città di Modin i messaggeri del re, incaricati
di costringere all'apostasia e a far sacrificare. 16Molti Israeliti
andarono da loro; invece Mattatia e i suoi figli si raccolsero in disparte. 17I
messaggeri del re si rivolsero a Mattatia e gli dissero: "Tu sei uomo
autorevole e stimato e grande in questa città e sei sostenuto da figli e
fratelli; 18su, fatti avanti per primo e adempi il comando del re,
come hanno fatto tutti i popoli e gli uomini di Giuda e quelli rimasti in
Gerusalemme; così passerai tu e i tuoi figli nel numero degli amici del re e tu
e i tuoi figli avrete in premio oro e argento e doni in quantità". 19Ma
Mattatia rispose a gran voce: "Anche se tutti i popoli nei domini del re
lo ascolteranno e ognuno si staccherà dal culto dei suoi padri e vorranno tutti
aderire alle sue richieste, 20io, i miei figli e i miei fratelli
cammineremo nell'alleanza dei nostri padri; 21ci guardi il Signore
dall'abbandonare la legge e le tradizioni; 22non ascolteremo gli
ordini del re per deviare dalla nostra religione a destra o a sinistra". 23Terminate
queste parole, si avvicinò un Giudeo alla vista di tutti per sacrificare
sull'altare in Modin secondo il decreto del re. 24Ciò vedendo Mattatia
arse di zelo; fremettero le sue viscere ed egli ribollì di giusto sdegno.
Fattosi avanti di corsa, lo uccise sull'altare; 25uccise nel
medesimo tempo il messaggero del re, che costringeva a sacrificare, e distrusse
l'altare. 26Egli agiva per zelo verso la legge come aveva fatto
Pincas con Zambri figlio di Salom. 27La voce di Mattatia tuonò nella
città: "Chiunque ha zelo per la legge e vuol difendere l'alleanza mi
segua!". 28Fuggì con i suoi figli tra i monti, abbandonando in
città quanto avevano.
29Allora molti che ricercavano la giustizia e il diritto scesero per
dimorare nel deserto 30con i loro figli, le loro mogli e i greggi,
perché si erano addensati i mali sopra di essi. 31Fu riferito agli
uomini del re e alle milizie che stavano in Gerusalemme, nella città di Davide,
che si erano raccolti laggiù in luoghi nascosti del deserto uomini che avevano
stracciato l'editto del re. 32Molti corsero ad inseguirli, li
raggiunsero, si accamparono di fronte a loro e si prepararono a dar battaglia
in giorno di sabato. 33Dicevano loro: "Basta ormai; uscite,
obbedite ai comandi del re e avrete salva la vita". 34Ma quelli
risposero: "Non usciremo, né seguiremo gli ordini del re, profanando il
giorno del sabato". 35Quelli si precipitarono all'assalto
contro di loro. 36Ma essi non risposero, né lanciarono pietra, né
ostruirono i nascondigli, 37protestando: "Moriamo tutti nella
nostra innocenza. Testimoniano per noi il cielo e la terra che ci fate morire
ingiustamente". 38Così quelli mossero contro di loro a battaglia
di sabato: essi morirono con le mogli e i figli e i loro greggi, in numero di
circa mille persone.
39Quando Mattatia e i suoi amici lo seppero, ne fecero gran pianto. 40Poi
dissero tra di loro: "Se faremo tutti come hanno fatto i nostri fratelli e
non combatteremo contro i pagani per la nostra vita e per le nostre leggi, ci
faranno sparire in breve dalla terra". 41Presero in quel giorno
questa decisione: "Noi combatteremo contro chiunque venga a darci
battaglia in giorno di sabato e non moriremo tutti come sono morti i nostri
fratelli nei nascondigli".
42In quel tempo si unì con loro un gruppo degli Asidei, i forti
d'Israele, e quanti volevano mettersi a disposizione della legge; 43inoltre
quanti fuggivano davanti alle sventure si univano a loro e divenivano loro
rinforzo. 44Così organizzarono un contingente di forze e percossero
con ira i peccatori e gli uomini empi con furore; gli scampati fuggirono tra i
pagani per salvarsi. 45Mattatia poi e i suoi amici andarono in giro
a demolire gli altari 46e fecero circoncidere a forza tutti i
bambini non circoncisi che trovarono nel territorio d'Israele; 47non
diedero tregua agli orgogliosi e l'impresa ebbe buona riuscita nelle loro mani;
48difesero la legge dalla prepotenza dei popoli e dei re e non la
diedero vinta ai peccatori.
49Intanto si avvicinava per Mattatia l'ora della morte ed egli disse
ai figli: "Ora domina la superbia e l'ingiustizia, è il tempo della
distruzione e dell'ira rabbiosa. 50Ora, figli, mostrate zelo per la
legge e date la vostra vita per l'alleanza dei nostri padri. 51Ricordate
le gesta compiute dai nostri padri ai loro tempi e ne trarrete gloria insigne e
nome eterno. 52Abramo non fu trovato forse fedele nella tentazione e
non gli fu ciò accreditato a giustizia? 53Giuseppe nell'ora
dell'oppressione osservò il precetto e divenne signore dell'Egitto. 54Pincas
nostro padre per lo zelo dimostrato conseguì l'alleanza del sacerdozio perenne.
55Giosuè, obbedendo alla divina parola, divenne giudice in Israele. 56Caleb,
testimoniando nell'adunanza, ebbe in sorte parte del nostro paese. 57Davide
per la sua pietà ottenne il trono del regno per sempre. 58Elia,
poiché aveva dimostrato zelo ardente per la legge, fu assunto in cielo. 59Anania,
Azaria e Misaele per la loro fede furono salvati dalla fiamma. 60Daniele
nella sua innocenza fu sottratto alle fauci dei leoni. 61Così, di
seguito, considerate di generazione in generazione che quanti hanno fiducia in
lui non soccombono. 62Non abbiate paura delle parole dell'empio,
perché la sua gloria andrà a finire ai rifiuti e ai vermi; 63oggi è
esaltato, domani non si trova più, perché ritorna alla sua polvere e i suoi
calcoli falliscono. 64Figli, siate valorosi e forti nella legge,
perché in questa sarete glorificati. 65Ecco qui vostro fratello
Simone, che io so uomo saggio: ascoltatelo sempre, egli sarà vostro padre. 66Giuda
Maccabeo, forte guerriero dalla sua gioventù, sarà capo del vostro esercito e
condurrà la battaglia contro i pagani. 67Voi, dunque, radunate
intorno a voi quanti praticano la legge e vendicate il vostro popolo; 68rendete
il meritato castigo ai pagani e applicatevi all'ordinamento della legge". 69Poi
li benedisse e si riunì ai suoi padri. 70Morì nell'anno
centoquarantasei e fu sepolto nella tomba dei suoi padri in Modin; tutto
Israele fece grande pianto su di lui.
1Al suo posto sorse il figlio di lui Giuda, chiamato
Maccabeo; 2lo aiutavano tutti i fratelli e quanti si erano legati al
padre e conducevano la battaglia d'Israele con entusiasmo.
3Egli accrebbe la gloria del suo popolo,
rivestì la corazza come gigante,
cinse l'armatura di guerra
e impegnò battaglia
difendendo il campo con la spada.
4Nelle sue gesta fu simile a leone,
come leoncello ruggente sulla preda.
5Inseguì gli empi braccandoli;
i perturbatori del popolo distrusse con il fuoco.
6Gli empi sbigottirono per paura di lui
e tutti i malfattori furono confusi
e si avviò la salvezza per mano di lui.
7Inflisse amarezze a molti re,
rallegrò con le sue gesta Giacobbe;
sempre la sua memoria sarà benedetta.
8Egli passò per le città di Giuda
e vi disperse gli empi
e distolse l'ira da Israele.
9Divenne celebre fino all'estremità della terra
perché radunò coloro che erano sperduti.
10Apollonio radunò dei pagani e un forte esercito dalla
Samaria per combattere Israele. 11Giuda lo seppe e avanzò contro di
lui, lo sconfisse e lo uccise; molti caddero colpiti a morte e i superstiti
fuggirono. 12Così si impadronirono delle loro spoglie e Giuda si
riservò la spada di Apollonio e l'adoperò in guerra per tutto il tempo della
sua vita. 13Quando Seron, comandante delle forze di Siria, seppe che
Giuda aveva radunato un contingente e c'era con lui uno stuolo di fedeli e
uomini preparati alla guerra, 14disse: "Mi farò un nome e mi
coprirò di gloria nel regno combattendo Giuda e i suoi uomini che hanno
disprezzato gli ordini del re". 15Fece i preparativi e si unì a
lui un forte gruppo di empi per aiutarlo a vendicarsi degli Israeliti. 16Si
spinse fino alla salita di Bet-Coròn e Giuda gli andò incontro con piccola
schiera. 17Ma come videro lo schieramento avanzare contro di loro,
dissero a Giuda: "Come faremo noi così pochi ad attaccar battaglia contro
una moltitudine così forte? Oltre tutto, siamo rimasti oggi senza
mangiare". 18Giuda rispose: "Non è impossibile che molti
cadano in mano a pochi e non c'è differenza per il Cielo tra il salvare per
mezzo di molti e il salvare per mezzo di pochi; 19perché la vittoria
in guerra non dipende dalla moltitudine delle forze, ma è dal Cielo che viene
l'aiuto. 20Costoro vengono contro di noi pieni d'insolenza e di
empietà per eliminare noi, le nostre mogli e i nostri figli e saccheggiarci; 21noi
combattiamo per la nostra vita e le nostre leggi. 22Sarà lui a
stritolarli davanti a noi. Voi dunque non temeteli". 23Quando
ebbe finito di parlare, piombò su di loro all'improvviso e Seron con il suo
schieramento fu sgominato davanti a lui; 24lo inseguirono nella
discesa di Bet-Coròn fino alla pianura. Di essi caddero circa ottocento uomini,
gli altri fuggirono nella regione dei Filistei. 25Così cominciò a
diffondersi il timore di Giuda e dei suoi fratelli e le genti intorno furon
prese da terrore. 26La fama di lui giunse fino al re e delle sue
imprese militari parlavano le genti.
27Quando il re Antioco seppe queste cose, si adirò furiosamente e
diede ordine di radunare tutte le forze militari del suo regno: un esercito
grande e potente. 28Aprì l'erario e diede alle truppe il soldo per
un anno, ordinando loro di star pronti per ogni evenienza. 29Ma si
accorse che non bastavano le riserve del suo tesoro e che le entrate del paese
erano poche a causa delle rivolte e delle rovine che aveva provocato nella
regione per estirpare le tradizioni che erano in vigore dai tempi antichi; 30temette
di non poter disporre, come altre volte in passato, delle risorse per le spese
e i doni, che faceva con mano prodiga, superando i re precedenti. 31Allora
si sentì grandemente angustiato e prese la decisione di invadere la Persia, per
riscuotere i tributi di quelle province e ammassare molto denaro. 32Lasciò
Lisia, uomo illustre e di stirpe regia, alla direzione degli affari del re
dall'Eufrate fino ai confini dell'Egitto 33e con l'incarico di
curare l'educazione del figlio Antioco fino al suo ritorno. 34A lui
affidò metà dell'esercito e gli elefanti e gli diede istruzioni per tutte le
cose che voleva fossero eseguite; riguardo agli abitanti della Giudea e di
Gerusalemme, 35gli ordinò di mandare contro di loro milizie per
distruggere ed eliminare le forze d'Israele e quanto restava in Gerusalemme e
cancellare il loro ricordo dalla regione; 36di trasferire degli stranieri
su tutti i loro monti e di distribuire le loro terre. 37Il re poi
prese l'altra metà dell'esercito e partì da Antiochia, la capitale del suo
regno, nell'anno centoquarantasette; passò l'Eufrate e percorse le regioni
settentrionali.
38Allora Lisia scelse Tolomeo, figlio di Dorìmene, Nicànore e
Gorgia, uomini potenti tra gli amici del re 39e spedì ai loro ordini
quarantamila uomini e settemila cavalli nel paese di Giuda per devastarlo
secondo il comando del re. 40Questi partirono con tutte le truppe e
andarono ad accamparsi vicino ad Emmaus nella pianura. 41I mercanti
della regione ne ebbero notizia e si rifornirono molto di oro e di argento e di
catene e vennero presso l'accampamento per acquistare come schiavi gli
Israeliti. A quelle truppe si aggiunsero forze della Siria e di paesi
stranieri. 42Giuda e i suoi fratelli videro che i mali si erano
aggravati e che l'esercito era accampato nel loro territorio e vennero a
conoscenza che il re aveva ordinato di attuare la distruzione totale del loro
popolo. 43Allora si dissero l'un l'altro: "Facciamo risorgere
il popolo dalla sua rovina e combattiamo per il nostro popolo e per i nostri
luoghi santi". 44Si radunò l'assemblea per prepararsi alla
battaglia e per pregare e chiedere pietà e misericordia.
45Gerusalemme era disabitata come un deserto,
nessuno dei suoi figli vi entrava o ne usciva,
il santuario era calpestato,
gli stranieri erano nella fortezza dell'Acra,
soggiorno dei pagani.
La gioia era sparita da Giacobbe,
erano scomparsi il flauto e la cetra.
46Si radunarono dunque e vennero in Masfa di fronte a
Gerusalemme, perché nei tempi antichi Masfa era stato luogo di preghiera in
Israele. 47In quel giorno digiunarono e si vestirono di sacco, si
sparsero la cenere sul capo e si stracciarono le vesti. 48Aprirono
il libro della legge per scoprirvi quanto i pagani cercavano di sapere dagli
idoli dei loro dèi. 49Portarono le vesti sacerdotali, le primizie e
le decime e fecero venire avanti i Nazirei, che avevano compiuto i giorni del
loro voto, 50e alzarono la voce al cielo gridando: "Che faremo
di costoro e dove li condurremo, 51mentre il tuo santuario è
conculcato e profanato e i tuoi sacerdoti sono in lutto e desolazione? 52Ecco
i pagani si sono alleati contro di noi per distruggerci; tu sai quello che
vanno macchinando contro di noi. 53Come potremo resistere di fronte
a loro, se tu non ci aiuterai?". 54Diedero fiato alle trombe e
gridarono a gran voce. 55Dopo questo, Giuda stabilì i condottieri
del popolo, i comandanti di mille, di cento, di cinquanta e di dieci uomini. 56Disse
a coloro che costruivano case o che stavano per prendere moglie, a quelli che
piantavano la vigna o che erano paurosi, di tornare a casa loro, secondo la
legge. 57Poi levò il campo e si disposero a mezzogiorno di Emmaus. 58Giuda
ordinò: "Cingetevi e siate forti e state preparati per l'alba di domani a
dar battaglia a questi stranieri che si sono alleati per distruggere noi e il
nostro santuario. 59Del resto è meglio per noi morire in battaglia
che vedere poi la rovina della nostra gente e del santuario. 60Il
Cielo farà succedere gli avvenimenti secondo quanto è stabilito lassù".
1Gorgia prese allora cinquemila uomini e mille cavalli
scelti e si levò il campo di notte 2per sorprendere il campo dei
Giudei e annientarli all'improvviso; gli uomini dell'Acra gli facevano da
guida. 3Ma Giuda lo venne a sapere e mosse anche lui con i suoi
valorosi per assalire le forze del re che sostavano in Emmaus, 4mentre
i soldati erano ancora dispersi fuori del campo. 5Gorgia giunse al
campo di Giuda di notte e non vi trovò nessuno; li andava cercando sui monti
dicendo: "Costoro ci sfuggono". 6Fattosi giorno, Giuda
apparve nella pianura con tremila uomini; non avevano però né corazze né spade
come avrebbero voluto. 7Videro l'accampamento dei pagani difeso e
fortificato e la cavalleria disposta intorno e tutti esperti nella guerra. 8Ma
Giuda disse ai suoi uomini: "Non temete il loro numero, né abbiate paura
dei loro assalti; 9ricordate come i nostri padri furono salvati nel
Mare Rosso, quando il faraone li inseguiva con l'esercito. 10Alziamo
la nostra voce al Cielo, perché ci usi benevolenza e si ricordi dell'alleanza
con i nostri padri e voglia sconfiggere questo schieramento davanti a noi oggi;
11si accorgeranno tutti i popoli che c'è uno che riscatta e salva
Israele". 12Gli stranieri alzarono gli occhi e videro che
quelli venivano loro incontro; 13così uscirono dagli accampamenti
per dar battaglia. Gli uomini di Giuda diedero fiato alle trombe 14e
attaccarono. I pagani furono sconfitti e fuggirono verso la pianura, 15ma
quelli che erano più indietro caddero tutti uccisi di spada. Li inseguirono
fino a Ghezer e fino alle pianure dell'Idumea e di Asdod e di Iamnia; ne furono
uccisi circa tremila. 16Quando Giuda e i suoi armati tornarono dal
loro inseguimento, 17egli disse alla sua gente: "Non siate
avidi delle spoglie, perché ci attende ancora la battaglia. Gorgia e il suo
esercito è sul monte vicino a noi; 18ora voi state pronti ad opporvi
ai nemici e a combatterli; in seguito farete tranquillamente bottino". 19Aveva
appena finito di parlare, quando apparve un reparto che spiava dal monte. 20Avevano
visto infatti che i loro erano stati sconfitti e gli altri incendiavano il
campo: il fumo che si scorgeva segnalava l'accaduto. 21Ed essi a
quello spettacolo si sgomentarono grandemente; vedendo inoltre giù nella
pianura lo schieramento di Giuda pronto all'attacco, 22fuggirono
tutti nel territorio dei Filistei. 23Allora Giuda ritornò a
depredare il campo e raccolsero oro e argento in quantità e stoffe tinte di
porpora viola e porpora marina e grandi ricchezze. 24Di ritorno
cantavano e innalzavano benedizioni al cielo "perché egli è buono e la
sua grazia dura sempre". 25Fu quello un giorno di grande
liberazione in Israele.
26Quanti degli stranieri erano scampati, presentandosi a Lisia, gli
narrarono tutto quello che era accaduto. 27Egli sentendo ciò, fu
preso da turbamento e scoraggiamento, perché le cose in Israele non erano
andate come egli voleva e l'esito non era stato secondo gli ordini del re.
28Perciò l'anno dopo mise insieme sessantamila uomini scelti e
cinquemila cavalli per combattere contro di loro. 29Vennero
nell'Idumea e si accamparono in Bet-Zur. Giuda mosse contro di essi con
diecimila uomini. 30Quando vide l'imponente accampamento, innalzò
questa preghiera: "Benedetto sei tu, o salvatore d'Israele, tu che hai
fiaccato l'impeto del potente per mezzo del tuo servo Davide e hai fatto cadere
l'esercito degli stranieri nelle mani di Giònata, figlio di Saul e del suo
scudiero; 31fa' cadere ancora nello stesso modo questo esercito
nelle mani di Israele tuo popolo e fa' ricadere l'obbrobrio sul loro esercito e
sulla loro cavalleria; 32infondi in loro timore e spezza l'audacia
della loro forza, siano travolti nella loro rovina. 33Abbattili con
la spada dei tuoi devoti; ti lodino con canti tutti coloro che riconoscono il
tuo nome". 34Poi sferrarono l'attacco da una parte e dall'altra
e caddero davanti ai Giudei circa cinquemila uomini del campo di Lisia. 35Vedendo
Lisia lo scompiglio delle sue file, mentre alle schiere di Giuda cresceva il
coraggio ed erano pronti a vivere o a morire gloriosamente, se ne tornò in
Antiochia dove assoldò mercenari in maggior numero per venire di nuovo in
Giudea.
36Giuda intanto e i suoi fratelli dissero: "Ecco sono stati
sconfitti i nostri nemici: andiamo a purificare il santuario e a
riconsacrarlo". 37Così si radunò tutto l'esercito e salirono al
monte Sion. 38Trovarono il santuario desolato, l'altare profanato,
le porte arse e cresciute le erbe nei cortili come in un luogo selvatico o montuoso,
e gli appartamenti sacri in rovina. 39Allora si stracciarono le
vesti, fecero grande pianto, si cosparsero di cenere, 40si
prostrarono con la faccia a terra, fecero dare i segnali con le trombe e
alzarono grida al Cielo. 41Giuda ordinò ai suoi uomini di tenere
impegnati quelli dell'Acra, finché non avesse purificato il santuario. 42Poi
scelse sacerdoti incensurati, osservanti della legge, 43i quali
purificarono il santuario e portarono le pietre profanate in luogo immondo. 44Tennero
consiglio per decidere che cosa fare circa l'altare degli olocausti, che era
stato profanato. 45Vennero nella felice determinazione di demolirlo,
perché non fosse loro di vergogna, essendo stato profanato dai pagani.
Demolirono dunque l'altare 46e riposero le pietre sul monte del
tempio in luogo conveniente finché fosse comparso un profeta a decidere di
esse. 47Poi presero pietre grezze secondo la legge ed edificarono un
altare nuovo come quello di prima; 48restaurarono il santuario e
consacrarono l'interno del tempio e i cortili; 49rifecero gli arredi
sacri e collocarono il candelabro e l'altare degli incensi e la tavola nel
tempio. 50Poi bruciarono incenso sull'altare e accesero sul
candelabro le lampade che splendettero nel tempio. 51Posero ancora i
pani sulla tavola e stesero le cortine. Così portarono a termine le opere
intraprese. 52Si radunarono il mattino del venticinque del nono
mese, cioè il mese di Casleu, nell'anno centoquarantotto, 53e
offrirono il sacrificio secondo la legge sull'altare degli olocausti che avevano
rinnovato. 54Nella stessa stagione e nello stesso giorno in cui
l'avevano profanato i pagani, fu riconsacrato fra canti e suoni di cetre e arpe
e cembali. 55Tutto il popolo si prostrò con la faccia a terra e
adorarono e benedissero il Cielo che era stato loro propizio. 56Celebrarono
la dedicazione dell'altare per otto giorni e offrirono olocausti con gioia e
sacrificarono vittime di ringraziamento e di lode. 57Poi ornarono la
facciata del tempio con corone d'oro e piccoli scudi. Rifecero i portoni e le camere
e vi misero le porte. 58Vi fu gioia molto grande in mezzo al popolo,
perché era stata cancellata la vergogna dei pagani. 59Poi Giuda e i
suoi fratelli e tutta l'assemblea d'Israele stabilirono che si celebrassero i
giorni della dedicazione dell'altare nella loro ricorrenza, ogni anno, per otto
giorni, cominciando dal venticinque del mese di Casleu, con gioia e letizia. 60Edificarono
in quel tempo intorno al monte Sion mura alte e torri solide, perché i pagani
non tornassero a calpestarlo come avevano fatto la prima volta. 61Vi
stabilì un contingente per presidiarlo e fortificò il presidio di Bet-Zur
perché il popolo avesse una difesa contro l'Idumea.
1I popoli vicini, quando sentirono che era stato
ricostruito l'altare e rinnovato il santuario come prima, fremettero di rabbia 2e
decisero di eliminare quelli della stirpe di Giacobbe che si trovavano in mezzo
a loro e cominciarono a uccidere e sopprimere gente in mezzo al popolo. 3Allora
Giuda mosse guerra ai figli di Esaù nell'Idumea e nella Acrabattene, perché
assediavano Israele; inflisse loro un grave colpo e li umiliò e si impadronì
delle loro spoglie. 4Si ricordò poi della perfidia dei figli di
Bean, che erano stati di laccio e inciampo per il popolo tendendo insidie nelle
vie. 5Pressati da lui si rinchiusero nelle torri ed egli si accampò
contro di loro, li votò allo sterminio e diede fuoco alle torri di quella città
con quanti vi stavano. 6Poi passò contro gli Ammoniti e vi trovò un
forte contingente e un popolo numeroso al comando di Timòteo. 7Organizzò
contro di loro molte azioni di guerra e furono sconfitti e annientati. 8Conquistò
anche Iazer e i suoi sobborghi e ritornò in Giudea.
9Si allearono allora i pagani di Gàlaad contro gli Israeliti che
erano nel loro territorio per eliminarli, ma questi fuggirono a Dàtema, nella
fortezza, 10e scrissero questa lettera a Giuda e ai suoi fratelli:
"Sono riuniti contro di noi i popoli vicini per eliminarci 11e
si preparano a venire a espugnare la fortezza ove siamo rifugiati; Timòteo è a
capo del loro esercito. 12Su, vieni a liberarci dalle mani di
costoro, perché si è precipitata su di noi una moltitudine: 13tutti
i nostri fratelli che erano nel territorio di Tobia sono stati messi a morte,
sono state condotte in schiavitù le loro mogli con i figli e gli averi e sono
periti circa un migliaio di uomini".
14Stavano ancora leggendo la lettera ed ecco presentarsi altri
messaggeri dalla Galilea con le vesti stracciate portando notizie simili. 15Dicevano
che si erano uniti contro di loro gli abitanti di Tolemàide, Tiro e Sidòne e
tutta la parte pagana della Galilea per distruggerli. 16Quando Giuda
e il popolo ebbero udito queste cose, si raccolse una grande assemblea per
decidere che cosa fare per i loro fratelli posti nella tribolazione e attaccati
dai pagani. 17Giuda disse a Simone suo fratello: "Scegliti
degli uomini e corri a liberare i tuoi fratelli della Galilea; io e mio
fratello Giònata andremo nella regione di Gàlaad". 18Lasciò
Giuseppe figlio di Zaccaria e Azaria capo del popolo, con il resto delle forze
a presidiare la Giudea, 19dando loro questa consegna:
"Governate questo popolo, ma non attaccate battaglia contro i pagani fino
al nostro ritorno". 20Furono assegnati a Simone tremila uomini
per la spedizione in Galilea, a Giuda ottomila uomini per la regione di Gàlaad.
21Simone si recò in Galilea e sferrò molti attacchi contro i pagani
e questi rimasero sconfitti davanti a lui; 22egli li inseguì fino
alle porte di Tolemàide. Caddero dei pagani circa tremila uomini e Simone portò
via le loro spoglie. 23Prese poi gli Israeliti che erano in Galilea
e in Arbatta con le donne e i figli e tutti i loro averi e li condusse in
Giudea con grande gioia. 24Da parte loro Giuda Maccabeo e il
fratello Giònata passarono il Giordano e camminarono per tre giorni nel deserto.
25S'imbatterono nei Nabatei, che vennero loro incontro pacificamente
e narrarono tutte le vicende dei loro fratelli nella regione di Gàlaad, 26e
che molti di loro erano assediati in Bozra e Bozor, in Àlema, in Casfo, in
Maked e Karn...in; e che tutte queste città erano fortificate e grandi. 27Ve
n'erano pure rinchiusi nelle altre città di Gàlaad e - dicevano - per il giorno
dopo era stabilito di dar l'assalto alle fortezze, espugnarle e di eliminare
tutti costoro in un sol giorno. 28Allora Giuda con il suo esercito
tornò indietro subito per la via del deserto verso Bozra; prese la città e
passò ogni maschio a fil di spada, s'impadronì di tutte le loro spoglie e
incendiò la città. 29Nella notte partì di là e marciarono fino alla
fortezza. 30Verso il mattino alzarono gli occhi ed ecco gran folla
che non si poteva contare issava scale e macchine per espugnare la fortezza e
già attaccava gli assediati. 31Giuda, vedendo che la battaglia era
già incominciata e che le grida della città arrivavano al cielo per il suono
delle trombe e le urla altissime, 32disse ai suoi soldati:
"Combattete oggi per i vostri fratelli". 33Irruppero in
tre schiere alle loro spalle, diedero fiato alle trombe e innalzarono grida e
invocazioni. 34Nell'esercito di Timòteo si sparse la notizia che
c'era il Maccabeo e fuggirono davanti a lui; egli inflisse loro una grave
sconfitta e ne rimasero uccisi in quel giorno circa ottomila. 35Poi
piegò su Alim, l'assalì e la prese; ne uccise tutti i maschi, la saccheggiò e
le appiccò il fuoco. 36Tolse il campo di là e conquistò Casfo, Maked
e Bozor e le altre città di Gàlaad. 37Dopo questi fatti Timòteo
raccolse un altro esercito e si accampò di fronte a Rafon al di là del
torrente. 38Giuda mandò a esplorare il campo e gli riferirono:
"Sono radunati con lui tutti gli stranieri che ci circondano: sono un
esercito imponente. 39Anche gli Arabi sono assoldati come suoi
ausiliari; sono accampati al di là del torrente e sono pronti a venire a
battaglia con te". Giuda andò incontro a loro. 40Timòteo disse
ai comandanti del suo esercito, mentre Giuda e il suo esercito si avvicinavano
al torrente: "Se passerà per primo contro di noi, non potremo resistergli,
perché sarà molto potente contro di noi. 41Se invece si mostrerà
titubante e porrà il campo al di là del fiume, andremo noi contro di lui e
avremo la meglio". 42Quando Giuda si avvicinò al corso d'acqua,
dispose gli scribi del popolo lungo il torrente con questi ordini: "Non
permettete che alcuno si fermi, ma vengano tutti a combattere". 43Passò
per primo contro i nemici e tutto il popolo dietro di lui. I pagani furono
travolti davanti a lui, gettarono le armi e fuggirono nel tempio di Karnàin. 44Conquistarono
la città e appiccarono il fuoco al tempio con quanti c'erano dentro. Così
Karnàin fu vinta e non poté resistere oltre di fronte a Giuda. 45Giuda
radunò tutti gli Israeliti che erano nella regione di Gàlaad dal più piccolo al
più grande con le donne e i figli e gli averi, carovana sterminata, per andare
nella Giudea. 46Arrivarono a Efron, città posta sul percorso, grande
e particolarmente forte, che non era possibile evitare da nessuna parte e
bisognava passarvi in mezzo. 47Gli abitanti della città avevano
chiuso loro il passaggio barricando le porte con pietre. 48Giuda
mandò a far loro proposte pacifiche dicendo: "Attraverseremo il tuo paese
solo per tornare al nostro, nessuno vi farà alcun male, solo passeremo a
piedi". Ma non vollero aprirgli. 49Giuda fece annunciare a
tutta la truppa che ciascuno si accampasse dov'era. 50I militari si
fermarono e diedero l'assalto alla città tutto quel giorno e tutta la notte e
la città dovette arrendersi. 51Giuda passò tutti i maschi a fil di
spada, la distrusse totalmente, ne prese le spoglie e attraversò la città sopra
i cadaveri. 52Poi attraversò il Giordano verso la grande pianura di
fronte a Beisan. 53Giuda sollecitava quelli che rimanevano indietro
e confortava il popolo durante tutto il viaggio, finché giunsero nella Giudea. 54Salirono
il monte Sion in letizia e gioia e offrirono olocausti, perché senza aver
perduto neppure uno di loro erano tornati felicemente.
55Nel tempo in cui Giuda e Giònata erano rimasti in Gàlaad e Simone
loro fratello in Galilea di fronte a Tolemàide, 56Giuseppe figlio di
Zaccaria e Azaria, comandanti dell'esercito, vennero a sapere delle imprese
gloriose e delle battaglie che avevano compiute 57e dissero:
"Facciamoci onore anche noi e usciamo a combattere contro i pagani che ci
circondano". 58Diedero ordine ai soldati che erano con loro e
si diressero a Iamnia. 59Ma Gorgia uscì dalla città con i suoi
uomini incontro a loro per attaccarli. 60Giuseppe e Azaria furono
vinti e inseguiti fin nel territorio della Giudea e in quel giorno caddero
circa duemila uomini del popolo di Israele. 61Toccò questa grave
sconfitta al popolo, perché non avevano ascoltato Giuda e i suoi fratelli,
pensando di compiere gesta eroiche: 62ma essi non erano della stirpe
di quei valorosi, per le cui mani era stata compiuta la salvezza in Israele.
63Il prode Giuda e i suoi fratelli crebbero in grande fama presso
tutto Israele e presso tutti i popoli ai quali giungeva notizia del loro nome; 64si
adunavano attorno a loro acclamandoli.
65Giuda con i suoi fratelli uscì ancora per combattere contro i
figli di Esaù nella regione meridionale e colpì Ebron e le sue dipendenze,
distrusse le sue fortezze e diede fuoco tutt'intorno alle sue torri. 66Poi
levò il campo per andare nel paese dei Filistei e attraversò Maresa. 67In
quel giorno caddero in battaglia sacerdoti, i quali, smaniosi di eroismi, erano
usciti a combattere inconsideratamente. 68Giuda piegò su Asdod,
terra dei Filistei: distrusse i loro altari, bruciò le statue dei loro dèi,
mise a sacco la loro città e fece ritorno in Giudea.
1Il re Antioco intanto percorreva le regioni
settentrionali e seppe che c'era in Persia la città di Elimàide, famosa per
ricchezza e argento e oro; 2che vi era un tempio ricchissimo, dove
si trovavano armature d'oro, corazze e armi, lasciate là da Alessandro figlio
di Filippo, il re macedone, che aveva regnato per primo sui Greci. 3Allora
vi si recò e cercava di impadronirsi della città e di depredarla, ma non vi
riuscì, perché il suo piano fu risaputo dagli abitanti della città, 4che
si opposero a lui con le armi; egli fu messo in fuga e dovette partire di là
con grande tristezza e tornare in Babilonia. 5Poi venne un
messaggero in Persia ad annunciargli che erano state sconfitte le truppe
inviate contro Giuda, 6che Lisia si era mosso con un esercito tra i
più agguerriti ma era rimasto sconfitto davanti a loro e che quelli si erano
rinforzati con armi e truppe e bottino ingente, riportato dagli accampamenti
che avevano distrutti; 7che inoltre avevano demolito l'idolo da lui
innalzato sull'altare in Gerusalemme, che avevano circondato con mura alte come
prima il santuario e anche Bet-Zur, che era una sua città. 8Il re,
sentendo queste novità, rimase sbigottito e scosso terribilmente; si mise a
letto e cadde ammalato per la tristezza, perché non era avvenuto secondo i suoi
desideri. 9Rimase così molti giorni, perché si rinnovava in lui una
forte depressione e credeva di morire. 10Allora chiamò tutti i suoi
amici e disse loro: "Se ne va il sonno dai miei occhi e ho l'animo
oppresso dai dispiaceri; 11ho pensato: in quale tribolazione sono
giunto, in quale terribile agitazione sono caduto io che ero sì fortunato e
benvoluto sul mio trono! 12Ora mi ricordo dei mali che ho fatto in
Gerusalemme, portando via tutti gli arredi d'oro e d'argento che vi erano e
mandando a sopprimere gli abitanti di Giuda senza ragione. 13Riconosco
che a causa di tali cose mi colpiscono questi mali: ed ecco muoio nella più
nera tristezza in paese straniero".
14Poi chiamò Filippo, uno dei suoi amici, lo costituì reggente su
tutto il suo regno 15e gli diede il diadema e la veste regia e
l'anello con l'incarico di guidare Antioco suo figlio e di educarlo al regno. 16Il
re Antioco morì in quel luogo nel centoquarantanove. 17Lisia fu
informato che il re era morto e dispose che regnasse Antioco figlio di lui, che
egli aveva educato fin da piccolo, e lo chiamò Eupàtore.
18Ora coloro che risiedevano nell'Acra impedivano il passaggio degli
Israeliti intorno al tempio e cercavano di molestarli continuamente e di
sostenere gli stranieri. 19Giuda si propose di eliminarli e radunò
in assemblea tutto il popolo per stringerli d'assedio. 20Si organizzarono
dunque e posero l'assedio attorno all'Acra nell'anno centocinquanta e Giuda
fece costruire terrapieni e macchine. 21Ma alcuni di loro sfuggirono
all'assedio e si unirono ad essi alcuni rinnegati d'Israele 22e
andarono dal re e gli dissero: "Fino a quando non farai giustizia e
vendetta dei nostri fratelli? 23Noi siamo stati lieti di servire tuo
padre e di comportarci secondo i suoi comandi e di obbedire ai suoi editti. 24A
causa di questo i figli del nostro popolo hanno posto assedio alla fortezza e
si sono estraniati da noi; inoltre uccidono quanti di noi capitano nelle loro
mani e si dividono i nostri averi. 25E non soltanto contro di noi
allungano le mani, ma anche su tutto il tuo territorio. 26Ed ecco,
ora hanno posto il campo contro l'Acra in Gerusalemme per espugnarla e hanno
fortificato il santuario e Bet-Zur. 27Se tu non sarai sollecito nel
prevenirli, faranno peggio e non li potrai più arrestare".
28Il re si adirò, quando ebbe sentito ciò, e radunò tutti i suoi
amici, comandanti dell'esercito e della cavalleria. 29Anche dagli
altri regni e dalle isole del mare gli giunsero truppe mercenarie. 30Gli
effettivi del suo esercito assommavano a centomila fanti, ventimila cavalli e
trentadue elefanti addestrati alla guerra. 31Passarono per l'Idumea
e posero il campo contro Bet-Zur; attaccarono per molti giorni e allestirono
macchine; ma quelli uscivano, le incendiavano e contrattaccavano con valore. 32Giuda
allora levò il campo dall'Acra e lo trasferì a Bet-Zaccaria di fronte al campo
del re. 33Ma il re si mosse alle prime luci del mattino e trasferì
lo schieramento con impeto lungo la strada di Bet-Zaccaria; le truppe si
disposero a battaglia e suonarono le trombe. 34Posero innanzi agli
elefanti succo d'uva e di more per stimolarli al combattimento. 35Distribuirono
le bestie tra le falangi e affiancarono a ciascun elefante mille uomini
protetti da corazze a maglia e da elmi di bronzo in testa e cinquecento
cavalieri scelti disposti in ordine intorno a ciascuna bestia: 36questi
in ogni caso si tenevano ai lati della bestia e, quando si muoveva, si
spostavano insieme senza allontanarsi da essa. 37Sopra ogni elefante
vi erano solide torrette di legno, protette dagli attacchi, legate con cinghie,
e su ogni torretta stavano quattro soldati, che di là bersagliavano, e un
conducente indiano. 38Il resto della cavalleria si dispose di qua e
di là sui due fianchi dello schieramento, per terrorizzare i nemici e
proteggere le falangi. 39Quando il sole brillava sugli scudi d'oro e
di bronzo, ne risplendevano per quei riflessi i monti e brillavano come
fiaccole ardenti. 40Un distaccamento delle truppe del re si dispose
sulle cime dei monti, un altro nella pianura e avanzavano sicuri e ordinati. 41Tremavano
quanti sentivano il frastuono di quella moltitudine e la marcia di tanta gente
e il cozzo delle armi: era veramente un esercito immenso e forte. 42Giuda
con le sue truppe si avvicinò per attaccare lo schieramento e caddero nel campo
del re seicento uomini. 43Eleàzaro, chiamato Auaran, vide uno degli
elefanti, protetto di corazze regie, sopravanzare tutte le altre bestie e pensò
che sopra ci fosse il re; 44volle allora sacrificarsi per la
salvezza del suo popolo e procurarsi nome eterno. 45Corse dunque là
con coraggio attraverso la falange e colpiva a morte a destra e a sinistra,
mentre i nemici si dividevano davanti a lui, ritirandosi sui due lati. 46Egli
s'introdusse sotto l'elefante, lo infilò con la spada e lo uccise; quello cadde
sopra di lui ed Eleàzaro morì.
47Ma vedendo la potenza delle forze del re e l'impeto delle milizie,
i Giudei si ritirarono.
48Allora i reparti dell'esercito del re salirono per attaccarli a
Gerusalemme e il re si accampò contro la Giudea e il monte Sion. 49Fece
pace con quelli che erano in Bet-Zur, i quali uscirono dalla città, non avendo
più vettovaglie per sostenere l'assedio: la terra infatti era nel riposo
dell'anno sabbatico. 50Il re s'impadronì di Bet-Zur e vi pose un
presidio a guardia. 51Intanto si accampò contro il santuario per
molto tempo e allestì terrapieni e macchine, lanciafiamme e baliste, scorpioni
per lanciar frecce e fionde. 52Anche i difensori opposero macchine
alle loro macchine e i combattimenti durarono molti giorni. 53Ma non
c'erano più viveri nei depositi poiché era in corso l'anno sabbatico e coloro
che erano arrivati in Giudea per sfuggire ai pagani avevano consumato il resto
delle provviste. 54Furono allora lasciati pochi uomini nel
santuario, perché li aveva sorpresi la fame, e gli altri si dispersero ciascuno
al suo paese.
55Lisia poi venne a sapere che Filippo, designato dal re Antioco,
ancora in vita, per educare Antioco suo figlio e prepararlo al regno, 56era
tornato dalla Persia e dalla Media; c'era con lui l'esercito partito con il re
ed egli cercava di prendere in mano il governo. 57Allora mostrò
fretta e accennò di voler partire e disse al re e ai comandanti dell'esercito e
ai soldati: "Noi ci esauriamo di giorno in giorno: il cibo è scarso e il
luogo che assediamo è ben munito, mentre gli affari del regno ci premono. 58Ora
dunque offriamo la destra a questi uomini e facciamo pace con loro e con tutto
il loro popolo 59e permettiamo loro di seguire le loro tradizioni
come prima; proprio per queste tradizioni che noi abbiamo cercato di
distruggere, essi si sono irritati e hanno provocato tutto questo". 60La
proposta piacque al re e a tutti i capi e mandò a negoziare la pace con loro ed
essi accettarono. 61Il re e i capi giurarono davanti a loro ed essi
a tali patti uscirono dalla fortezza. 62Ma quando il re fece
l'ingresso sul monte Sion e vide le fortificazioni del luogo, violò il
giuramento che aveva fatto e impose la distruzione delle mura all'intorno. 63Poi
partì in fretta e fece ritorno ad Antiochia; vi trovò Filippo padrone della
città, gli fece guerra e s'impadronì della città con la forza.
1Nell'anno centocinquantuno Demetrio, figlio di
Selèuco, evase da Roma e sbarcò con pochi uomini in una città della costa e là
si proclamò re. 2Quando rientrò nella reggia dei suoi padri,
l'esercito catturò Antioco e Lisia per consegnarglieli. 3Informato
della cosa, disse: "Non mostratemi la loro faccia". 4Perciò
i soldati li uccisero e Demetrio sedette sul trono del suo regno.
5Allora andarono da lui tutti gli uomini perfidi ed empi d'Israele,
guidati da Alcimo che aspirava al sommo sacerdozio. 6Essi accusarono
il popolo davanti al re dicendo: "Giuda con i suoi fratelli ha sterminato
tutti i tuoi amici e ci ha strappato dal nostro paese. 7Ora manda un
uomo fidato, che venga e prenda visione della rovina generale da quello
procurata a noi e ai domini del re e provveda a punire quella famiglia e tutti
i suoi sostenitori". 8Il re designò Bàcchide, uno degli amici
del re, preposto alla regione dell'Oltrefiume, potente nel regno e fedele al
re, 9e lo inviò con l'empio Alcimo; attribuì a questi il sommo
sacerdozio e gli diede ordine di far vendetta contro gli Israeliti. 10Così
partirono e giunsero in Giudea con forze numerose. Bàcchide mandò messaggeri a
Giuda e ai suoi fratelli per portare con inganno parole di pace. 11Ma
essi non credettero alle sue parole: avevano infatti saputo che era giunto con
un forte esercito. 12Si radunò tuttavia presso Alcimo e Bàcchide un
gruppo di scribi per chiedere il riconoscimento dei diritti. 13Gli
Asidei furono i primi tra gli Israeliti a chieder loro la pace. 14Dicevano
infatti: "Un uomo della stirpe di Aronne è venuto con i soldati, non ci
farà certo del male". 15Egli usò con loro parole di pace e
giurò loro: "Non faremo alcun male né a voi né ai vostri amici". 16E
quelli credettero. Ma egli prese sessanta di loro e li uccise in un sol giorno,
proprio secondo la parola che sta scritta:
17"Le carni dei tuoi santi e il loro sangue
hanno sparso intorno a Gerusalemme
e nessuno li seppelliva".
18Allora la paura e il terrore si sparsero per tutto il
popolo, perché tutti dicevano: "Non c'è in loro verità né giustizia,
perché hanno trasgredito l'alleanza e il giuramento prestato". 19Bàcchide
levò il campo da Gerusalemme e si accampò in Bet-Zait; mandò ad arrestare molti
degli uomini che erano passati dalla sua parte e alcuni del popolo e li fece
uccidere e gettare nel pozzo grande. 20Affidò il paese ad Alcimo e
gli lasciò soldati che lo sostenessero; quindi Bàcchide fece ritorno dal re. 21Alcimo
rivendicava con le armi il sommo sacerdozio; 22tutti i perturbatori
del popolo si unirono a lui, si impadronirono della Giudea e procurarono grandi
sventure a Israele. 23Giuda vide tutti i mali che facevano Alcimo e
i suoi fautori agli Israeliti peggio dei pagani, 24uscì allora nelle
regioni intorno alla Giudea, fece vendetta degli uomini che avevano disertato e
impedì loro di far scorrerie nella regione.
25Quando Alcimo vide che Giuda e i suoi si erano rinforzati e che
non avrebbe potuto resister loro, ritornò presso il re e mosse contro di loro
accuse di misfatti.
26Allora il re mandò Nicànore, uno dei suoi capi più illustri, che
aveva odio e inimicizia per Israele e gli ordinò di sterminare il popolo. 27Nicànore
venne in Gerusalemme con truppe ingenti e mandò messaggeri a Giuda e ai suoi
fratelli con inganno a far queste proposte di pace: 28"Non ci
sia battaglia tra me e voi. Verrò con pochi uomini per incontrarmi
pacificamente". 29Venne da Giuda e si salutarono a vicenda con
segni di pace: ma i nemici stavano pronti per metter le mani su Giuda. 30Giuda
fu informato che quello era venuto da lui con inganno, ed ebbe timore di lui e
non volle più vedere la sua faccia. 31Nicànore si accorse che il suo
piano era stato scoperto e uscì all'attacco contro Giuda verso Cafarsalama. 32Caddero
dalla parte di Nicànore circa cinquecento uomini; gli altri ripararono nella
città di Davide.
33Dopo questi fatti Nicànore salì al monte Sion e gli vennero
incontro dal santuario alcuni sacerdoti e anziani del popolo per salutarlo con
espressioni di pace e mostrargli l'olocausto offerto per il re. 34Ma
egli li schernì, li derise, anzi li contaminò e parlò con arroganza; 35giurò
incollerito: "Se non sarà consegnato subito Giuda e il suo esercito nelle
mie mani, vi assicuro che quando tornerò a guerra finita, darò alle fiamme
questo tempio"; e se ne andò tutto furioso. 36I sacerdoti
rientrarono e stando davanti all'altare e al tempio dissero tra il pianto: 37"Tu
hai scelto questo tempio perché su di esso fosse invocato il tuo nome e fosse
casa di orazione e di supplica per il tuo popolo. 38Fa' vendetta di
questo uomo e delle sue schiere; siano trafitti di spada. Ricòrdati delle loro
bestemmie: non lasciarli sopravvivere".
39Nicànore uscì da Gerusalemme, si accampò a Bet-Coròn e gli andò
incontro l'esercito della Siria. 40Giuda pose il campo in Adasa con
tremila uomini e pregò: 41"Quando gli ufficiali del re assiro
dissero bestemmie, venne il tuo angelo e ne abbatté centottantacinquemila: 42abbatti
allo stesso modo questo esercito davanti a noi oggi; sappiano tutti gli altri
che egli ha parlato empiamente contro il tuo santuario e tu giudicalo secondo
le sue empietà". 43Si scontrarono gli eserciti in combattimento
il tredici del mese di Adar e fu sconfitto l'esercito di Nicànore, anzi egli
cadde in battaglia per primo. 44Quando i suoi soldati videro che
Nicànore era caduto, gettarono le armi e fuggirono. 45Li inseguirono
per una giornata di cammino da Adasa fino a Ghezer e suonavano le trombe dietro
a loro per dare l'allarme. 46Uscirono allora uomini da tutti i
villaggi della Giudea all'intorno e li accerchiarono; essi si voltavano gli uni
contro gli altri e caddero tutti di spada: non ne rimase neppure uno. 47I
Giudei presero le spoglie e il bottino, mozzarono la testa di Nicànore e la
destra, che aveva steso con superbia, e le portarono e le esposero in
Gerusalemme. 48Il popolo fece gran festa e passò quel giorno come
giornata di gioia straordinaria. 49Stabilirono di celebrare ogni
anno questo giorno il tredici di Adar. 50Così la Giudea ebbe quiete
per un po' di tempo.
1Giuda venne a conoscere la fama dei Romani: che essi
erano molto potenti e favorivano tutti quelli che simpatizzavano per loro e
accordavano amicizia a quanti si rivolgevano a loro e che erano forti e
potenti. 2Gli furono narrate le loro guerre e le loro imprese
gloriose compiute tra i Galli: come li avessero vinti e sottoposti al tributo. 3Aveva
saputo quanto avevano compiuto nella Spagna per impadronirsi delle miniere di
oro e di argento che vi sono; 4e come avevano sottomesso tutta la
regione con la loro saggezza e costanza, benché il paese fosse assai lontano da
loro, e avevano vinto i re che erano venuti contro di loro dall'estremità della
terra: li avevano sconfitti e avevano inflitto loro gravi colpi e gli altri re
pagavano loro il tributo ogni anno. 5Avevano poi sconfitto in guerra
e sottomesso Filippo e Perseo re dei Chittim e quanti si erano sollevati contro
di loro. 6Venne a sapere che Antioco, il grande re dell'Asia, era
sceso in guerra contro di loro con centoventi elefanti e cavalleria e carri e
un esercito immenso e fu sconfitto da loro, 7che lo presero vivo e
gli imposero di pagare, lui e i suoi successori, un tributo ingente, di
consegnare ostaggi e cedere territori: 8la regione dell'India, la
Media, la Lidia, tra le migliori loro province, e che, dopo averle tolte a lui,
le avevano date al re Èumene. 9Gli fu riferito inoltre come i Greci
avevano deciso di affrontarli e distruggerli, 10ma la cosa fu da
loro risaputa e mandarono contro di quelli un solo generale; vennero a
battaglia con loro e ne caddero uccisi molti; i Romani condussero in schiavitù
le loro mogli e i loro figli e saccheggiarono i loro beni, conquistarono il
paese e abbatterono le loro fortezze e li resero soggetti fino ad oggi. 11Gli
altri regni e le isole e quanti per avventura si erano opposti a loro, li
distrussero e soggiogarono; con i loro amici invece e con quanti si
appoggiavano ad essi avevano mantenuto amicizia. 12Avevano
assoggettato i re vicini e quelli lontani e quanti sentivano il loro nome ne
avevano timore. 13Quelli che essi vogliono aiutare e far regnare,
regnano; quelli che essi vogliono, li depongono, tanto si sono innalzati in
potenza. 14Con tutti questi successi nessuno di loro si è imposto il
diadema e non vestono la porpora per fregiarsene. 15Essi hanno
costituito un consiglio e ogni giorno trecentoventi consiglieri discutono
pienamente riguardo al popolo perché tutto vada bene. 16Affidano il
comando e il governo di tutti i loro domíni a uno di loro per un anno e tutti
obbediscono a quel solo e non c'è in loro invidia né gelosia.
17Giuda pertanto scelse Eupòlemo, figlio di Giovanni, figlio di
Accos, e Giasone, figlio di Eleàzaro, e li inviò a Roma a stringere amicizia e
alleanza 18per liberarsi dal giogo, perché vedevano che il regno dei
Greci riduceva Israele in schiavitù. 19Andarono fino a Roma con
viaggio lunghissimo, entrarono nel senato e incominciarono a dire: 20"Giuda,
chiamato anche Maccabeo, e i suoi fratelli e il popolo dei Giudei ci hanno
inviati a voi, per concludere con voi alleanza e amicizia e per essere iscritti
tra i vostri alleati e amici". 21Piacque loro la proposta. 22Questa
è la copia della lettera che trascrissero su tavolette di bronzo e inviarono a
Gerusalemme, perché vi rimanesse come documento di amicizia e alleanza per i
Giudei.
23"Salute ai Romani e al popolo dei Giudei per mare e per terra
sempre; lungi da loro la spada nemica. 24Se verrà mossa guerra prima
contro Roma o contro uno qualsiasi dei suoi alleati in tutto il suo dominio, 25il
popolo dei Giudei combatterà al loro fianco con piena lealtà come suggerirà
loro l'occasione; 26ai nemici non forniranno né procureranno
granaglie, armi, denaro, navi, secondo la decisione di Roma, ma manterranno i
loro impegni senza compenso. 27Allo stesso modo se capiterà prima
una guerra al popolo dei Giudei, combatteranno con loro i Romani con tutto
l'animo, come permetteranno loro le circostanze; 28ai nemici non
forniranno granaglie, armi, denaro, navi, secondo la decisione di Roma;
osserveranno questi impegni senza frode. 29Secondo queste formule i
Romani hanno stabilito un'alleanza con il popolo dei Giudei. 30Se
dopo queste decisioni vorranno gli uni o gli altri aggiungere o togliere
qualche cosa, lo faranno di comune accordo e quello che avranno aggiunto o
tolto sarà obbligatorio. 31Riguardo poi ai mali che il re Demetrio
compie ai loro danni, gli abbiamo scritto: Perché aggravi il giogo sui Giudei
nostri amici e alleati? 32Se dunque si appelleranno contro di te,
difenderemo i loro diritti e ti faremo guerra per mare e per terra".
1Demetrio seppe che era morto Nicànore ed era stato
distrutto il suo esercito in combattimento e decise di mandare di nuovo
Bàcchide e Alcimo in Giudea e l'ala destra dell'esercito con loro. 2Seguirono
la via di Gàlgala e si accamparono sopra Mesalot in Arbèla; la occuparono prima
e vi fecero morire molti uomini. 3Nel primo mese dell'anno
centocinquantadue posero il campo contro Gerusalemme. 4Poi lo
tolsero e si portarono a Berea con ventimila uomini e duemila cavalli. 5Giuda
era accampato in Elasa con tremila uomini scelti. 6Quando videro la
massa di un esercito così numeroso, ne rimasero sgomentati e molti si
dileguarono dal campo e non rimasero che ottocento uomini. 7Giuda
vide che il suo esercito si disgregava mentre la battaglia incalzava; si sentì
venire meno il cuore, perché non aveva possibilità di radunare i suoi, 8e
tutto affranto disse ai superstiti: "Alziamoci e andiamo contro i nostri
avversari, se mai possiamo debellarli". 9Ma lo dissuadevano
dicendo: "Non riusciremo ora se non a mettere in salvo noi stessi, ma
torneremo poi con i nostri fratelli e combatteremo; da soli siamo troppo pochi".
10Giuda disse: "Non sia mai che facciamo una cosa simile,
fuggire da loro; se è giunta la nostra ora, moriamo da eroi per i nostri
fratelli e non lasciamo ombra alla nostra gloria". 11L'esercito
nemico uscì dal campo schierandosi contro i Giudei: la cavalleria si divise in
due ali e i frombolieri e gli arcieri precedevano lo schieramento; i più validi
erano in prima fila e Bàcchide stava all'ala destra. 12La falange si
mosse avanzando ai due lati e al suono delle trombe; anche dalla parte di Giuda
si diede fiato alle trombe. 13La terra fu scossa dal fragore degli
eserciti; si scatenò la battaglia che durò dal mattino fino a sera. 14Giuda
notò che Bàcchide e la parte più forte dell'esercito era a destra: allora si
unirono a lui tutti i più coraggiosi 15e fu travolta l'ala destra
dal loro urto ed egli l'inseguì fino al monte di Asdòd. 16Ma quelli
dell'ala sinistra, vedendo che era stata sconfitta l'ala destra, si volsero
sugli stessi passi di Giuda e dei suoi uomini assalendoli alle spalle. 17Così
si accese la battaglia e caddero feriti a morte molti da una parte e
dall'altra; 18cadde anche Giuda e gli altri fuggirono.
19Giònata e Simone raccolsero Giuda loro fratello e lo seppellirono
nel sepolcro dei suoi padri in Modin. 20Tutto Israele lo pianse:
furono in gran lutto e fecero lamenti per molti giorni, esclamando: 21"Come
è caduto l'eroe che salvava Israele?". 22Il resto delle imprese
di Giuda e delle sue battaglie, degli eroismi di cui diede prova e dei suoi
titoli di gloria non è stato scritto, perché troppo grande era il loro numero.
23Dopo la morte di Giuda riapparvero i rinnegati in tutto il
territorio d'Israele e risorsero tutti gli operatori di iniquità. 24In
quei giorni sopravvenne una terribile carestia e la terra stessa congiurò in
loro favore. 25Bàcchide scelse gli uomini più empi e li fece padroni
della regione. 26Quelli si diedero a ricercare e braccare gli amici
di Giuda e li condussero da Bàcchide, che si vendicava di loro e li scherniva. 27Ci
fu grande tribolazione in Israele, come non si verificava da quando fra loro
erano scomparsi i profeti. 28Allora tutti gli amici di Giuda si
radunarono e dissero a Giònata: 29"Da quando è morto tuo
fratello Giuda, non c'è uomo simile a lui per condurre l'azione contro i nemici
e Bàcchide e gli avversari della nostra nazione. 30Ora noi ti
eleggiamo oggi nostro capo e condottiero nelle nostre battaglie". 31Giònata
assunse il comando in quella occasione e prese il posto di Giuda suo fratello.
32Appena Bàcchide ne ebbe notizia, cercò di ucciderlo. 33Furono
informati anche Giònata e Simone suo fratello e tutti i loro seguaci, ed essi
fuggirono nel deserto di Tekòa e si accamparono presso la cisterna di Asfar. 34Bàcchide
lo seppe in giorno di sabato e si portò con tutto il suo esercito al di là del
Giordano. 35Giònata inviò suo fratello, capo della turba, a chiedere
ai Nabatei suoi amici di custodire presso di sé i loro equipaggiamenti che
erano abbondanti. 36Ma i figli di Iambri che abitavano in Màdaba
fecero una razzia e catturarono Giovanni, con tutte le cose che aveva, e
portarono via tutto. 37Dopo questo fatto riferirono a Giònata e a
Simone suo fratello: "I figli di Iambri hanno una grande festa di nozze e
conducono a Nàdabat la sposa, figlia di uno dei grandi magnati di Canaan, con
corteo solenne". 38Si ricordarono allora del sangue del loro
fratello Giovanni, perciò si mossero e si appostarono in un antro del monte. 39Ed
ecco alzando gli occhi videro un corteo numeroso e festante e lo sposo con gli
amici e fratelli, che avanzava incontro al corteo, con tamburi e strumenti
musicali e grande apparato. 40Balzando dal loro appostamento li
trucidarono; molti caddero colpiti a morte mentre gli altri ripararono sul
monte ed essi presero le loro spoglie. 41Le nozze furono mutate in
lutto e i suoni delle loro musiche in lamento. 42Così vendicarono il
sangue del loro fratello e ritornarono nelle paludi del Giordano.
43Bàcchide ne ebbe notizia e venne in giorno di sabato fin sulle
sponde del Giordano con numeroso esercito. 44Giònata disse ai suoi:
"Alziamoci e combattiamo per la nostra vita, perché oggi non è come gli
altri giorni. 45Ecco abbiamo i nemici di fronte a noi e alle spalle,
dall'uno e dall'altro lato l'acqua del Giordano o la palude o la boscaglia, non
c'è possibilità di sfuggire. 46Alzate ora le vostre grida al Cielo,
perché possiate scampare dalla mano dei vostri nemici". 47E si
attaccò battaglia. Giònata stese la mano per colpire Bàcchide, ma questi lo
scansò e si tirò indietro. 48Allora Giònata e i suoi uomini si
gettarono nel Giordano e raggiunsero a nuoto l'altra sponda; gli altri non
passarono il Giordano per inseguirli. 49Dalla parte di Bàcchide
caddero in quella giornata circa duemila uomini.
50Bàcchide tornò in Gerusalemme ed edificò fortezze in tutta la
Giudea: le fortezze di Gèrico, Emmaus, Bet-Coròn, Betel, Tamnata, Piraton e
Tefon con mura alte, porte e sbarre e 51vi pose un presidio per
molestare Israele. 52Fortificò anche la città di Bet-Zur e Ghezer e
l'Acra e vi stabilì milizie e vettovaglie. 53Prese come ostaggi i
figli dei capi della regione e li pose come prigionieri nell'Acra a
Gerusalemme.
54Nell'anno centocinquantatré, nel secondo mese, Alcimo ordinò di
demolire il muro del cortile interno del santuario; così demoliva l'opera dei
profeti. Si incominciò dunque a demolire. 55Ma in quel tempo Alcimo
ebbe un colpo e fu interrotta la sua opera. La sua bocca rimase impedita e
paralizzata e non poteva più parlare né dare disposizioni per la sua casa. 56Alcimo
morì in quel tempo con grande spasimo. 57Bàcchide, vedendo che
Alcimo era morto, se ne tornò presso il re e la Giudea rimase tranquilla per
due anni.
58Tutti gli empi tennero questo consiglio: "Ecco Giònata e i
suoi vivono tranquilli e sicuri. Noi dunque faremo venire Bàcchide e li
catturerà tutti in una sola notte". 59Andarono e tennero
consiglio da lui. 60Egli si mosse per venire con un esercito
numeroso e mandò di nascosto lettere a tutti i suoi fautori nella Giudea,
perché s'impadronissero di Giònata e dei suoi. Ma non riuscirono, perché era
stata svelata la loro trama. 61Anzi questi presero una cinquantina
di uomini, tra i promotori di tale iniquità nel paese e li misero a morte. 62Poi
Giònata e Simone con i loro uomini si recarono fuori del paese a Bet-Basi nel
deserto e ricostruirono le sue rovine e la fortificarono. 63Lo seppe
Bàcchide e radunò la sua gente e avvisò quelli della Giudea. 64Andò
ad accamparsi presso Bet-Basi e la attaccò per molti giorni allestendo anche
macchine. 65Giònata lasciò Simone suo fratello nella città e uscì
nella regione, percorrendola con un drappello di armati. 66Batté
Odomèra con i suoi fratelli e i figli di Fasiron nel loro attendamento.
Cominciarono così a battersi e aumentarono di forze. 67Simone a sua
volta e i suoi fecero una sortita dalla città e incendiarono le macchine. 68Poi
attaccarono Bàcchide, che fu sconfitto, e lo gettarono in grande disappunto,
perché il suo piano e la sua impresa erano andati a vuoto. 69Si
rivolse con rabbia contro quei rinnegati che l'avevano consigliato di venire
nel paese. 70Giònata lo seppe e gli mandò messaggeri per concludere
la pace con lui e scambiare i prigionieri. 71Quegli accettò e fece
secondo le sue proposte e gli giurò che non gli avrebbe recato alcun male per
il resto dei suoi giorni; 72poi gli restituì i prigionieri che prima
aveva catturati nella Giudea e, messosi sulla via del ritorno, se ne andò nel
suo paese e non volle più tornare nel loro territorio. 73Così si
riposò la spada in Israele. Giònata risiedeva in Micmas e incominciò a
governare il popolo e a far scomparire gli empi da Israele.
1Nell'anno centosessanta Alessandro Epìfane, figlio di
Antioco, s'imbarcò e occupò Tolemàide; vi fu riconosciuto re e cominciò a
regnare. 2Quando lo seppe, il re Demetrio radunò un esercito molto
grande e gli mosse contro per fargli guerra. 3Demetrio mandò anche
lettere a Giònata con espressioni di amicizia per esaltarlo. 4Diceva
infatti: "Preveniamo costoro con la proposta di far pace con noi, prima
che Giònata concluda un'alleanza con Alessandro contro tutti noi. 5Si
ricorderà certo di tutti i mali che abbiamo causati a lui, ai suoi fratelli e
al suo popolo". 6Gli concesse facoltà di raccogliere milizie,
di preparare armi e considerarsi suo alleato e gli fece restituire gli ostaggi
che erano nell'Acra. 7Giònata venne in Gerusalemme e lesse le
lettere davanti a tutto il popolo e a quelli dell'Acra. 8Questi
ebbero grande timore quando sentirono che il re gli aveva concesso facoltà di
arruolare milizie. 9Quelli dell'Acra restituirono gli ostaggi ed
egli li rese ai loro genitori. 10Giònata pose la residenza in
Gerusalemme e incominciò a ricostruire e rinnovare la città. 11Ordinò
ai costruttori di edificare le mura e la cinta muraria del monte Sion con
pietre quadrate per fortificazione, e così fecero. 12Gli stranieri
che stavano nelle fortezze edificate da Bàcchide fuggirono; 13ognuno
abbandonò la sua posizione e tornò alla sua terra; 14solo in Bet-Zur
erano rimasti alcuni traditori della legge e dei comandamenti; fu quello il
loro rifugio.
15Il re Alessandro seppe dell'ambasciata che Demetrio aveva mandato
a Giònata; gli narrarono anche le battaglie e gli atti di valore che egli e i
suoi fratelli avevano compiuto e le fatiche sopportate 16e disse:
"Troveremo un altro come lui? Facciamocelo amico e alleato". 17Scrisse
e spedì a lui questa lettera:
18"Il re Alessandro al fratello Giònata salute. 19Abbiamo
sentito dire di te che sei uomo forte e potente e disposto ad essere nostro
amico. 20Noi dunque ti nominiamo oggi sommo sacerdote del tuo popolo
e amico del re - gli aveva inviato anche la porpora e la corona d'oro - perché
tu favorisca la nostra causa e mantenga amicizia con noi". 21Giònata
indossò le vesti sacre nel settimo mese dell'anno centosessanta nella festa
delle Capanne e arruolò soldati e fece preparare molte armi.
22Demetrio venne a sapere queste cose e si rattristò e disse: 23"Perché
abbiamo lasciato che Alessandro ci prevenisse nell'accaparrarsi l'amicizia dei
Giudei a suo sostegno? 24Scriverò anch'io parole d'invito e proposte
di onori e di doni, perché passino dalla nostra parte". 25Scrisse
loro in questi termini: "Il re Demetrio al popolo dei Giudei salute. 26Avete
osservato le nostre alleanze e siete rimasti nella nostra amicizia e non siete
passati ai nostri nemici: l'abbiamo saputo e ne siamo felici. 27Continuate
dunque a mantenerci la vostra fedeltà e ricambieremo con favori quello che
farete per noi. 28Vi concederemo ampie immunità e vi invieremo doni.
29Fin da ora dispenso voi ed esonero tutti i Giudei dal tributo e
dalla tassa del sale e dalle corone. 30Rinuncio anche da oggi in poi
a riscuotere dalla Giudea e dai tre distretti che le sono annessi, dalla
Samaria e dalla Galilea, la terza parte del grano e la metà dei frutti degli
alberi che mi spetta, da oggi per sempre. 31Gerusalemme sia santa ed
esente con il suo distretto e così siano sacre le decime e i tributi. 32Rinuncio
anche al potere sull'Acra in Gerusalemme e la concedo al sommo sacerdote perché
vi stabilisca uomini da lui scelti a presidiarla. 33Rimetto in
libertà senza compenso anche ogni persona giudea, fatta prigioniera fuori del
paese di Giuda in tutti i miei domìni; tutti siano esonerati dai tributi, anche
da quelli del bestiame. 34Tutte le feste e i sabati e i noviluni e
il triduo prima e il triduo dopo la festa siano tutti giorni di esenzione e di
immunità per tutti i Giudei che sono nel mio regno; 35nessuno avrà
il potere di intentare causa contro di loro o di disturbarli per alcun motivo. 36Si
potranno arruolare nell'esercito del re fino a tremila Giudei e sarà dato loro
il soldo, come spetta a tutte le forze del re. 37Saranno posti di
stanza alcuni di loro nelle più grandi fortezze del re, alcuni di loro saranno
anche preposti agli affari di fiducia del regno; i loro superiori e i
comandamenti saranno scelti tra di loro e potranno regolarsi secondo le loro
leggi, come ha prescritto il re anche per la Giudea. 38I tre
distretti assegnati alla Giudea, detraendoli dalla regione della Samaria,
saranno riconosciuti dalla Giudea e considerati come sottoposti a uno solo e
non dipendenti da altra autorità che non sia quella del sommo sacerdote. 39Assegno
Tolemàide e le sue dipendenze come dono al tempio di Gerusalemme per le spese
necessarie al santuario. 40Io personalmente assegno ogni anno
quindicimila sicli d'argento prelevati dai diritti del re sulle località più
convenienti. 41Gli ulteriori contributi che non sono stati versati
dagli incaricati come negli anni precedenti, d'ora in poi saranno corrisposti
per le opere del tempio. 42Oltre a ciò i cinquemila sicli che
venivano prelevati dall'ammontare delle entrate annuali del tempio sono anche
condonati perché appartengono ai sacerdoti che vi prestano servizio. 43Chiunque
si rifugerà nel tempio di Gerusalemme e nella sua zona con debiti da rendere al
re o per qualunque motivo, sarà dichiarato libero con quanto gli appartiene nel
mio regno. 44Per le costruzioni e i restauri nel tempio le spese
saranno sostenute dalla cassa del re. 45Anche per la costruzione
delle mura e delle fortificazioni intorno a Gerusalemme le spese saranno
sostenute dall'erario del re e così la costruzione di mura nella Giudea".
46Quando Giònata e il popolo intesero simili espressioni, non vi
prestarono fede e non le accettarono, ricordando le grandi iniquità da lui
compiute contro Israele e quanto li avesse fatti soffrire. 47Ma
preferirono Alessandro, perché questi era stato il primo ad avviare trattative
di pace, e gli furono sempre alleati.
48Il re Alessandro raccolse grandi forze e uscì in campo contro
Demetrio. 49I due re attaccarono battaglia e l'esercito di Demetrio
fu messo in fuga; Alessandro lo inseguì ed ebbe la meglio sulle sue truppe; 50la
battaglia infuriò fino al tramonto del sole e Demetrio cadde ucciso in quel
giorno.
51Alessandro mandò allora ambasciatori al re Tolomeo con questo
messaggio: 52"Poiché sono rientrato nel mio regno e mi sono
seduto sul trono dei miei padri, ho ripreso il comando e ho sconfitto Demetrio
- egli si era impadronito del mio territorio 53ma io gli ho mosso
guerra ed egli e il suo esercito furono sconfitti dal nostro e ci siamo seduti
sul trono del suo regno - 54concludiamo tra di noi amicizia; tu concedimi
in sposa tua figlia, io sarò tuo genero e offrirò a te e a lei doni degni di
te".
55Tolomeo rispose: "Felice il giorno in cui sei tornato nella
terra dei tuoi padri e ti sei seduto sul trono del loro regno. 56Io
farò quanto hai proposto nella lettera, ma tu vienimi incontro fino a
Tolemàide, perché ci vediamo a vicenda, e io diventerò tuo suocero, come hai
chiesto".
57Tolomeo partì dall'Egitto con la figlia Cleopatra e si recò a
Tolemàide nell'anno centosessantadue. 58Gli andò incontro il re
Alessandro: Tolomeo gli diede sua figlia Cleopatra e celebrò le nozze con lei
in Tolemàide secondo lo stile dei re con grande sfarzo.
59Il re Alessandro scrisse a Giònata di venirgli incontro. 60Egli
andò con grande parata a Tolemàide e s'incontrò con i due re; offrì loro e ai
loro amici oro e argento e molti doni e si guadagnò il loro favore. 61Si
accordarono però contro di lui uomini pestiferi d'Israele, traditori della
legge, per deporre contro di lui, ma il re non prestò loro ascolto. 62Il
re invece diede ordine di far deporre a Giònata le sue vesti e di rivestirlo
della porpora e l'ordine fu eseguito. 63Il re lo fece sedere accanto
a sé e disse ai suoi ufficiali: "Attraversate con lui la città e
proclamate che nessuno porti accuse contro di lui per qualunque motivo e
nessuno gli rechi molestia in alcun modo". 64Ora, quando i suoi
accusatori videro gli onori che riceveva, come proclamava il banditore, e che
era stato rivestito di porpora, si dileguarono tutti. 65Il re gli
conferì onori e lo ascrisse tra i suoi primi amici e lo costituì stratega e
governatore della provincia. 66Così Giònata tornò a Gerusalemme in
pace e gioia.
67Nell'anno centosessantacinque Demetrio, figlio di Demetrio, venne
da Creta nella terra dei suoi padri. 68Il re Alessandro, quando lo
seppe, ne fu assai preoccupato e tornò in Antiochia. 69Demetrio
affidò il governo della Celesiria ad Apollonio e questi raccolse un grande
esercito, si accampò presso Iamnia e inviò al sommo sacerdote Giònata questo
messaggio:
70"Soltanto tu ti sei alzato contro di noi e io sono diventato
oggetto di derisione e di scherno a causa tua. Perché ti fai forte contro di
noi stando sui monti? 71Ora, se sei tanto sicuro delle tue forze,
scendi contro di noi nella pianura e qui misuriamoci, perché con me c'è la
forza delle città. 72Infòrmati e sappi chi sono io e chi sono gli
altri miei alleati. Questi ti diranno: Non potrete tener saldo il piede davanti
a noi, perché già due volte sono stati da noi sconfitti i tuoi padri nella loro
terra. 73Così ora non potrai resistere alla cavalleria e a un
esercito come il nostro in pianura, ove non c'è roccia né scoglio né luogo in
cui rifugiarsi". 74Quando Giònata intese le parole di
Apollonio, ne ebbe l'animo irritato; scelse diecimila uomini e uscì da
Gerusalemme. Suo fratello Simone gli venne incontro per aiutarlo. 75Si
accampò presso Giaffa, ma gli abitanti avevano chiuso la città, perché a Giaffa
vi era un presidio di Apollonio. Le diedero l'assalto; 76i cittadini
spaventati aprirono e Giònata fu padrone di Giaffa. 77Apollonio lo
seppe e mise in campo tremila cavalli e molte truppe e si mosse verso Asdòd,
come se intendesse fare quel percorso, ma subito si spinse nella pianura,
poiché aveva una cavalleria numerosa sulla quale contava. 78Giònata
lo inseguì alle spalle in direzione di Asdòd e gli eserciti attaccarono
battaglia. 79Apollonio aveva lasciato un migliaio di cavalieri
nascosti dietro di loro; 80Giònata però si era accorto che c'era un
appostamento dietro di lui. Quelli circondarono il suo schieramento e
lanciarono frecce contro le truppe da mattina fino a sera. 81Ma le
truppe tennero fermo come aveva ordinato Giònata, mentre i cavalli di quelli si
stancarono. 82Allora Simone fece uscire le sue riserve e attaccò la
falange e poiché la cavalleria ormai era esausta, quelli furono travolti e si
diedero alla fuga; 83i cavalieri si dispersero nella pianura e gli
altri si rifugiarono in Asdòd ed entrarono in Bret-Dagon, il tempio del loro
idolo, in cerca di scampo. 84Giònata allora incendiò Asdòd e le
città all'intorno, prese le loro spoglie e diede alle fiamme anche il tempio di
Dagon e quanti vi si erano rifugiati. 85Gli uccisi di spada e i
morti tra le fiamme assommarono a circa ottomila uomini. 86Poi
Giònata tolse il campo di là e si accampò di fronte ad Ascalòna e i cittadini gli
vennero incontro con grandi onori. 87Così Giònata tornò in
Gerusalemme con i suoi uomini carichi di bottino. 88Il re
Alessandro, udendo queste notizie, aumentò gli onori a Giònata; 89gli
inviò la fibbia d'oro che si usa inviare ai parenti del re e gli diede in
possesso Ekròn e tutto il suo territorio.
1Il re d'Egitto raccolse forze numerose come la sabbia
che è lungo il lido del mare e molte navi e cercava di impadronirsi con inganno
del regno di Alessandro per annetterlo al proprio regno. 2Venne in Siria
con dimostrazioni pacifiche e tutte le città gli aprivano le porte e gli
andavano incontro, perché era ordine del re Alessandro di andargli incontro,
essendo suo suocero. 3Ma quando Tolomeo entrava nelle città,
stabiliva in ognuna di esse le sue truppe di guarnigione. 4Quando
giunse ad Asdòd, gli mostrarono il tempio di Dagon bruciato e i villaggi
intorno distrutti, i cadaveri buttati qua e là e quelli carbonizzati dagli
incendi nella guerra: li avevano appunto accumulati lungo il percorso del re. 5Raccontarono
al re quanto aveva fatto Giònata, per metterlo in cattiva luce, ma il re
tacque. 6Giònata andò incontro al re in Giaffa con grande apparato e
si salutarono a vicenda e passarono la notte colà. 7Giònata
accompagnò poi il re fino al fiume chiamato Elèutero e fece ritorno in
Gerusalemme. 8Il re Tolomeo si impadronì di tutte le città della
costa fino a Selèucia marittima e covava piani iniqui riguardo ad Alessandro. 9Mandò
un'ambasciata a dire al re Demetrio: "Su, concludiamo un'alleanza fra noi:
io ti darò mia figlia, che Alessandro ha in moglie, e la possibilità di
rientrare nel regno di tuo padre. 10Mi sono pentito di avergli dato
mia figlia, perché ha cercato di uccidermi". 11Lo calunniò
perché egli aspirava al suo regno; 12quindi, toltagli la figlia, la
diede a Demetrio e cambiò atteggiamento verso Alessandro e divenne così
manifesta la loro inimicizia. 13Tolomeo entrò in Antiochia e cinse
la corona dell'Asia; si pose in capo due corone, quella dell'Egitto e quella
dell'Asia. 14Alessandro in quel frattempo era in Cilicia, perché si
erano sollevati gli abitanti di quelle province. 15Appena seppe la
cosa, Alessandro venne contro di lui per combatterlo. Tolomeo condusse
l'esercito contro di lui e gli andò incontro con forze ingenti e lo sconfisse. 16Alessandro
fuggì in Arabia per trovarvi scampo e il re Tolomeo trionfò. 17L'arabo
Zabdiel tagliò la testa ad Alessandro e la mandò a Tolomeo. 18Ma
anche il re Tolomeo morì tre giorni dopo e quelli che egli aveva lasciato nelle
fortezze furono sopraffatti da altri che si trovavano sulle fortezze stesse. 19Così
Demetrio divenne re nell'anno centosessantasette.
20In quei giorni Giònata radunò gli uomini della Giudea per
espugnare l'Acra in Gerusalemme e allestì molte macchine contro di essa. 21Allora
alcuni nemici del popolo, uomini iniqui, corsero dal re ad annunciare che
Giònata assediava l'Acra. 22Sentendo la cosa, quegli si adirò;
quando ne ebbe conferma, si mise subito in viaggio, venne a Tolemàide e scrisse
a Giònata di sospendere l'assedio e di andargli incontro a Tolemàide al più
presto per un colloquio. 23Quando Giònata ricevette il messaggio,
ordinò di continuare l'assedio e, scelti alcuni anziani e sacerdoti, decise di
esporre se stesso al pericolo; 24prese con sé argento e oro, vesti e
molti altri doni e si recò dal re a Tolemàide e trovò favore presso di lui. 25C'erano
però alcuni traditori del suo popolo a deporre contro di lui, 26ma
il re lo trattò come lo avevano trattato i suoi predecessori e lo esaltò
davanti a tutti i suoi amici, 27lo confermò nella dignità di sommo
sacerdote e in tutti gli onori che aveva prima e stabilì che fosse annoverato
tra i primi suoi amici. 28Giònata ottenne che il re dichiarasse la
Giudea esente dai tributi insieme alle tre toparchie e alla Samaria e gli
promise trecento talenti. 29Il re acconsentì e scrisse a Giònata, a
proposito di tutto questo, lettere del seguente tenore:
30"Il re Demetrio al fratello Giònata e al popolo dei Giudei
salute. 31Rimettiamo anche a voi copia della lettera che abbiamo
scritta a Làstene nostro parente intorno a voi, perché ne prendiate conoscenza.
32Re Demetrio a Làstene suo padre salute. 33Abbiamo
deciso di beneficare il popolo dei Giudici nostri amici e rispettosi dei nostri
diritti, per la loro benevolenza nei nostri riguardi. 34Abbiamo assegnato
a loro il territorio della Giudea; i tre distretti di Afèrema, Lidda e Ramatàim
restano trasferiti dalla Samaria alla Giudea con le loro dipendenze in favore
di quanti offrono sacrifici in Gerusalemme, in compenso dei diritti che il re
prelevava in passato ogni anno da loro sui frutti della terra e degli alberi. 35Da
qui innanzi tutte le altre nostre competenze delle decime e delle tasse a noi
dovute e le saline e le corone a noi spettanti, tutto condoniamo loro. 36Nessuna
di queste disposizioni sarà mai revocata da oggi. 37Sia dunque
vostra cura preparare una copia della presente e rimetterla a Giònata perché
sia esposta sul monte santo in luogo visibile".
38Il re Demetrio, vedendo che il paese era in pace sotto di lui e
nessuno gli faceva resistenza, congedò le truppe perché ognuno tornasse a casa
sua, eccetto le forze straniere che aveva assoldate dalle isole dei pagani.
Allora gli si inimicarono tutte le milizie dei suoi padri. 39Trifone,
che prima stava con Alessandro, vide che tutte le milizie mormoravano contro
Demetrio e andò presso l'arabo Imalcue che allevava il piccolo Antioco figlio
di Alessandro. 40Egli insistette che glielo cedesse per farlo
regnare al posto di suo padre e gli riferì quanto aveva detto Demetrio e
l'ostilità che avevano per lui i soldati, e rimase là molti giorni. 41Giònata
intanto mandò a chiedere al re che richiamasse gli occupanti dell'Acra in
Gerusalemme e quelli delle altre fortezze, perché erano sempre in lotta con
Israele. 42Demetrio fece rispondere a Giònata: "Non solo questo
farò per te e per il tuo popolo ma colmerò te e il tuo popolo di onori appena
ne avrò l'opportunità. 43Ora però farai bene a inviarmi uomini che
combattano con me, perché si sono ritirate le mie truppe". 44Giònata
gli inviò ad Antiochia tremila degli uomini più forti; essi si recarono presso
il re, e il re si rallegrò della loro venuta. 45I cittadini della
capitale si radunarono al centro della città in numero di circa centoventimila
uomini e volevano eliminare il re. 46Il re si rifugiò nel palazzo,
ma i cittadini occuparono le vie della città e incominciarono i combattimenti. 47Il
re chiamò in aiuto i Giudei, i quali accorsero tutti a lui; poi si sparsero per
la città e ne uccisero in quel giorno circa centomila; 48quindi
incendiarono la città, fecero in quel giorno gran bottino e salvarono il re. 49I
cittadini videro che i Giudei si erano impadroniti della città a loro piacere e
si persero d'animo e gridarono verso il re con voce supplichevole: 50"Stendi
a noi la destra e desistano i Giudei dal combattere noi e la città". 51Gettarono
le armi e fecero la pace. I Giudei crebbero in fama presso il re e presso
quanti erano nel suo regno e fecero ritorno in Gerusalemme portando grande
bottino. 52Demetrio rimase sul trono del suo regno e il paese fu in pace
sotto di lui. 53Ma rinnegò quanto aveva detto, cambiò rapporti con
Giònata e non corrispose alla benevolenza che questi gli aveva dimostrata e lo
fece soffrire molto.
54Dopo questi fatti, Trifone ritornò con Antioco ancora adolescente,
il quale cominciò a regnare e cinse la corona. 55Si raccolsero
presso di lui tutte le milizie che Demetrio aveva licenziate e mossero guerra
contro di lui ed egli fuggì e rimase sconfitto. 56Trifone catturò
gli elefanti e si impadronì di Antiochia. 57Allora il giovinetto
Antioco scrisse a Giònata: "Ti confermo il sommo sacerdozio, ti faccio
capo dei quattro distretti e ti concedo di essere tra gli amici del re". 58Gli
inviò vasi d'oro e un servizio da tavola con la facoltà di bere in quei vasi,
di vestire la porpora e portare la fibbia d'oro. 59Nominò anche
Simone suo fratello comandante dalla Scala di Tiro fino ai confini dell'Egitto.
60Giònata si diede a percorrere la provincia dell'Oltrefiume e le
varie città e accorse a lui, come alleato, tutto l'esercito della Siria. Andò
ad Ascalòna e i cittadini gli uscirono incontro a rendergli omaggio. 61Di
là passò a Gaza, ma gli abitanti di Gaza gli chiusero le porte; egli la cinse
d'assedio e incendiò i sobborghi e li mise a sacco. 62Allora quelli
di Gaza supplicarono Giònata, il quale diede loro la destra, prelevando i figli
dei loro capi come ostaggi e inviandoli a Gerusalemme; poi percorse la regione
fino a Damasco. 63Giònata venne a sapere che i capi di Demetrio si
trovavano presso Cades in Galilea con un numeroso esercito e con l'intenzione
di distoglierlo dall'impresa. 64Egli si mosse contro di loro,
lasciando il fratello Simone nel paese. 65Simone si accampò contro
Bet-Zur e l'assalì per molti giorni assediandola. 66Allora
supplicarono che desse loro la destra ed egli la diede, ma li fece sloggiare di
là, occupò la città e vi pose una guarnigione. 67Giònata a sua volta
e il suo esercito si erano accampati presso il lago di Gennesaret e raggiunsero
di buon mattino la pianura di Casòr. 68Ed ecco l'esercito degli
stranieri avanzare contro di lui nella pianura, dopo aver disposto appostamenti
contro di lui sui monti. Essi avanzavano di fronte 69quando gli
appostati sbucarono dalle loro posizioni e attaccarono battaglia. 70Tutti
gli uomini di Giònata fuggirono, nessuno di loro rimase se non Mattatia figlio
di Assalonne e Giuda figlio di Calfi, comandanti di contingenti dell'esercito. 71Allora
Giònata si stracciò le vesti, si cosparse il capo di polvere e si prostrò a
pregare. 72Poi ritornò a combattere contro di loro, li sconfisse e
li costrinse alla fuga. 73I suoi che erano fuggiti, quando videro
ciò, ritornarono a lui e con lui si diedero all'inseguimento fino a Cades
dov'era il loro accampamento e là anch'essi si accamparono. 74Gli
stranieri caduti in quel giorno furono circa tremila. Giònata tornò poi in
Gerusalemme.
1Giònata, vedendo che le circostanze gli erano
propizie, scelse uomini adatti e li inviò a Roma per ristabilire e rinnovare
l'amicizia con quel popolo. 2Anche presso gli Spartani e in altre
località inviò lettere sullo stesso argomento. 3Partirono dunque per
Roma e là entrarono nel consiglio e dissero: "Giònata sommo sacerdote e il
popolo dei Giudei ci hanno inviati a rinnovare la comune amicizia e l'alleanza
come la prima volta". 4E i Romani diedero loro lettere di
raccomandazione per le autorità dei vari luoghi, perché favorissero il loro
ritorno pacifico in Giudea.
5Questa è invece la copia della lettera che Giònata scrisse agli
Spartani:
6"Giònata sommo sacerdote e il consiglio degli anziani del
popolo e i sacerdoti e tutto il resto del popolo giudaico, agli Spartani loro
fratelli salute. 7Già in passato era stata spedita una lettera ad
Onia sommo sacerdote da parte di Areo, che regnava fra di voi, con
l'attestazione che siete nostri fratelli, come risulta dalla copia annessa. 8Onia
aveva accolto con onore l'inviato e aveva accettato la lettera nella quale vi
erano le dichiarazioni di alleanza e di amicizia. 9Noi dunque, pur
non avendone bisogno, avendo a conforto le scritture sacre che sono nelle
nostre mani, 10ci siamo indotti a questa missione per rinnovare la
fraternità e l'amicizia con voi in modo da non diventare per voi degli
estranei; molti anni infatti sono passati da quando mandaste messaggeri a noi. 11Noi
dunque fedelmente in tutte le feste e negli altri giorni prescritti ci
ricordiamo di voi nei sacrifici che offriamo e nelle nostre invocazioni, com'è
doveroso e conveniente ricordarsi dei fratelli. 12Ci rallegriamo
della vostra gloria. 13Noi invece siamo stati circondati da tante
oppressioni e molte guerre: ci hanno combattuti i re dei paesi vicini, 14ma
non abbiamo voluto disturbare né voi né gli altri nostri alleati e amici in
queste lotte: 15abbiamo infatti dal cielo un valido aiuto per il
quale noi siamo stati liberati dai nostri nemici ed essi sono stati umiliati. 16Ora
abbiamo designato Numenio figlio di Antioco e Antìpatro figlio di Giàsone e li
abbiamo inviati presso i Romani a rinnovare la precedente amicizia e alleanza
con loro. 17Abbiamo quindi dato loro disposizioni di passare anche
da voi, per salutarvi e consegnarvi la nostra lettera, riguardante la ripresa
dei nostri rapporti e la nostra fraternità. 18Voi dunque farete cosa
ottima comunicandoci una risposta su queste cose".
19Segue ora copia della lettera che essi avevano inviato ad Onia:
20"Areo, re degli Spartani, a Onia sommo sacerdote salute. 21Si
è trovato in una scrittura, riguardante gli Spartani e i Giudei, che essi sono
fratelli e che discendono dalla stirpe di Abramo. 22Ora, dal momento
che siamo venuti a conoscenza di questa cosa, ci farete cosa gradita
scrivendoci sui vostri sentimenti di amicizia. 23Noi intanto vi
rispondiamo: I vostri armenti e i vostri averi ci appartengono e i nostri
appartengono a voi. Abbiamo quindi disposto perché vi sia riferito in questo
senso".
24Giònata ebbe notizia che i generali di Demetrio erano ritornati
con forze più numerose di prima per ritentare la guerra contro di lui. 25Egli
si mosse da Gerusalemme e andò loro incontro nella regione di Amat, perché non
volle dar loro il tempo di entrare nel suo paese. 26Mandò nel loro
campo delle spie, le quali tornarono annunciando che essi stavano disponendosi
per dar loro l'assalto di notte. 27Quando fu il tramonto, Giònata
comandò ai suoi di vegliare tutta la notte e di stare con le armi pronte per la
battaglia e dispose sentinelle intorno al campo. 28Ma anche gli
avversari seppero che Giònata e i suoi uomini stavano pronti per la battaglia e
furon presi da timore ed esitazione d'animo e allora accesero fuochi nel loro
campo. 29Giònata e i suoi uomini non si accorsero di nulla fino al
mattino, perché continuavano a vedere il bagliore dei fuochi. 30Allora
si diede a inseguire le loro tracce, ma non poté raggiungerli, perché avevano
passato il fiume Elèutero. 31Giònata piegò sugli Arabi chiamati
Zabadei, li assalì e si impadronì delle loro spoglie. 32Poi ripartì
e andò a Damasco e si diede a percorrere tutto il paese. 33Anche
Simone fece una spedizione, marciando fino ad Ascalòna e ai vicini posti di
guarnigione, poi piegò su Giaffa e se ne impadronì; 34aveva sentito
infatti che avevano intenzione di consegnare la fortezza ai partigiani di
Demetrio; perciò vi pose una guarnigione per presidiarla.
35Quando Giònata fu di ritorno, radunò in assemblea gli anziani del
popolo e deliberò con loro di costruire fortezze in Giudea, 36di
sopraelevare le mura di Gerusalemme e di alzare una grande barriera tra la
città e l'Acra per separare questa dalla città affinché fosse isolata, così che
non potessero più né comperare né vendere. 37Si organizzarono dunque
per ricostruire la città e poiché era rovinato parte del muro sul torrente dal
lato orientale, Giònata allestì il cosiddetto Kafenata. 38Simone a
sua volta ricostruì Adida nella Sefela fortificandola e applicandovi porte e
sbarre.
39Intanto Trifone cercava di diventare re dell'Asia, cingere la
corona e stendere la mano contro il re Antioco, 40ma sospettava che
Giònata glielo impedisse e, nel caso, gli muovesse guerra. Perciò cercava di
averlo nelle mani e di eliminarlo; si mosse dunque e venne a Beisan. 41Giònata
gli uscì incontro con quarantamila uomini scelti e inquadrati e venne a Beisan.
42Trifone, vedendo che era venuto con numeroso esercito, si guardò
bene dal mettergli le mani addosso. 43Anzi lo ricevette con molti
onori, lo presentò a tutti i suoi amici, gli offrì doni e ordinò ai suoi amici
e alle sue truppe di obbedirgli come a lui stesso. 44Disse a
Giònata: "Perché mai hai disturbato tutta questa gente, non essendoci
guerra tra di noi? 45Su, dovresti rimandarli alle loro case; tu
scegli per te pochi uomini che ti accompagnino e vieni con me a Tolemàide e io
la consegnerò a te insieme con le altre fortezze e il resto dell'esercito e
tutti i funzionari, poi tornerò indietro e partirò: sono venuto appunto per
questo". 46Giònata, fidatosi di lui, fece quanto aveva detto e rimandò
le truppe che tornarono nella Giudea. 47Fece rimanere tremila
uomini, di cui duemila lasciò in Galilea e gli altri mille andarono con lui. 48Ma
quando Giònata fu entrato in Tolemàide, i cittadini chiusero le porte e si
impadronirono di lui e passarono a fil di spada quanti erano entrati con lui. 49Trifone
mandò poi fanti e cavalli in Galilea e nella grande pianura per liquidare tutti
gli uomini di Giònata. 50Ma essi avevano sentito dire che Giònata
era stato catturato e che era finita per lui e per quelli che erano con lui e,
incoraggiatisi l'un l'altro, si presentarono inquadrati, pronti alla battaglia.
51Gli inseguitori li videro decisi a difendere la loro vita e se ne
tornarono. 52Così tutti giunsero senza molestie in Giudea; fecero
lutto per Giònata e per quelli della sua scorta e furono presi da grande
timore. Tutto Israele si immerse in un lutto profondo. 53Tutti i
popoli intorno a loro cercarono subito di sterminarli, dicendo appunto:
"Non hanno più né capo né sostegno: scendiamo ora in guerra contro di loro
e cancelleremo anche il loro ricordo dagli uomini".
1Simone seppe che Trifone stava radunando un numeroso
esercito per venire in Giudea a schiacciarla; 2vide che il popolo
era tremante e impaurito, andò a Gerusalemme e radunò il popolo; 3li
confortò e disse loro: "Voi sapete bene quanto io e i miei fratelli e la
casa di mio padre abbiamo fatto per le leggi e per il santuario e le guerre e
le difficoltà che abbiamo sostenute. 4Per questa causa sono morti i
miei fratelli, tutti per la causa di Israele, e sono restato io solo. 5Ebbene,
mai risparmierò la vita di fronte a qualunque tribolazione: perché io non sono
più importante dei miei fratelli. 6Anzi io difenderò il mio popolo e
il santuario e le vostre mogli e i figli vostri, poiché si sono radunati tutti
i pagani per sterminarci, spinti dall'odio". 7Lo spirito del
popolo si infiammò all'udire queste parole; 8perciò risposero
gridando a gran voce: "Tu sei il nostro condottiero al posto di Giuda e di
Giònata tuo fratello; 9combatti la nostra guerra e quanto ci
comanderai noi faremo". 10Egli allora radunò tutti gli uomini
atti alle armi e accelerò il completamento delle mura di Gerusalemme e le
fortificò tutt'attorno. 11Poi inviò Giònata figlio di Assalonne con
un forte esercito a Giaffa; egli ne scacciò gli occupanti e rimase là sul
posto.
12Intanto Trifone si mosse da Tolemàide con ingenti forze per venire
in Giudea e aveva con sé Giònata come prigioniero. 13Simone a sua
volta si accampò in Adida di fronte alla pianura. 14Trifone venne a
sapere che Simone era succeduto a Giònata suo fratello e che si accingeva a
muovergli guerra, perciò mandò messaggeri a proporgli: 15"Giònata
tuo fratello lo tratteniamo a causa del denaro che doveva all'erario del re per
gli affari che amministrava. 16Ora, mandaci cento talenti d'argento
e due dei suoi figli in ostaggio, perché una volta liberato non si allontani
per ribellarsi a noi. Con questo lo rimetteremo in libertà". 17Simone
si rese conto che gli parlavano con inganno, ma mandò ugualmente a prendere
l'argento e i figli, per non attirarsi forte inimicizia da parte del popolo, 18che
poteva commentare: "È perito perché non gli hai mandato l'argento né i
figli". 19Perciò gli mandò i cento talenti e i figli; ma quegli
non mantenne la parola e non liberò Giònata. 20Fatto questo, Trifone
si mosse per entrare nel paese e devastarlo, girando per la via che conduce ad
Adòra. Ma Simone con le sue truppe ne seguiva le mosse puntando su tutti i
luoghi dove quegli si dirigeva. 21Quelli dell'Acra intanto inviarono
messaggeri a Trifone sollecitandolo a venire da loro attraverso il deserto e a
inviare loro vettovaglie. 22Trifone allestì tutta la sua cavalleria
per andare, ma in quella notte cadde neve abbondantissima, e così a causa della
neve non poté andare. Perciò si mosse e andò in Gàlaad. 23Quando fu
vicino a Bascama, uccise Giònata e lo seppellì sul posto. 24Poi
tornò e partì per la sua regione.
25Simone mandò a prendere le ossa di Giònata suo fratello e lo
seppellì in Modin, città dei suoi padri. 26Tutto Israele lo pianse
con un grande lamento e fece lutto su di lui per molti giorni. 27Simone
sopraelevò il sepolcro del padre e dei fratelli e lo pose bene in vista con
pietre levigate, dietro e davanti. 28Poi dispose sette piramidi,
l'una di fronte all'altra, per il padre, per la madre e per i quattro fratelli.
29Le completò con una struttura architettonica, ponendovi attorno
grandi colonne; pose sulle colonne trofei di armi a perenne memoria e presso i
trofei navi scolpite che si potessero osservare da quanti erano in navigazione
sul mare. 30Tale è il mausoleo che eresse in Modin e che esiste
ancora.
31Trifone agiva con perfidia verso Antioco, il re ancora giovinetto,
finché lo uccise 32e si fece re al suo posto, si mise in capo la
corona dell'Asia e procurò grandi rovine al paese. 33Simone intanto
completò le fortezze della Giudea, le cinse di torri elevate e di mura solide
con portoni e sbarre e rifornì le fortezze di viveri. 34Poi Simone
scelse uomini adatti e li inviò al re Demetrio per ottenere esoneri al paese;
perché tutti gli atti di Trifone erano state rapine.
35Il re Demetrio lo assicurò in questo senso, poi gli rispose per
iscritto inviandogli la seguente lettera:
36"Il re Demetrio a Simone sommo sacerdote e amico del re, agli
anziani e al popolo dei Giudei salute. 37Abbiamo ricevuto la corona
d'oro e la palma che ci avete inviata e siamo pronti a concludere con voi una
pace solenne e a scrivere ai sovrintendenti agli affari di concedervi le
esenzioni; 38quanto stabilimmo con voi resta stabilito e le fortezze
che avete costruite restino di vostra proprietà. 39Vi condoniamo le
mancanze e le colpe fino ad oggi e la corona che ci dovete; se altro si
riscuoteva in Gerusalemme, non sia più riscosso. 40Se alcuni di voi
sono atti ad essere iscritti al seguito della nostra persona, siano iscritti e
regni la pace tra di noi".
41Nell'anno centosettanta fu tolto il giogo dei pagani da Israele 42e
il popolo cominciò a scrivere negli atti pubblici e nei contratti: "Anno
primo di Simone il grande, sommo sacerdote, stratega e capo dei Giudei".
43In quel tempo Simone pose il campo contro Ghezer, la circondò di
accampamenti, fece allestire una torre mobile, la spinse contro la città e
abbatté una torre impadronendosene. 44I soldati della torre mobile
si lanciarono nella città e si produsse in città un grande trambusto. 45I
cittadini salirono sulle mura insieme con le mogli e i bambini, con le vesti
stracciate, e supplicarono a gran voce per indurre Simone a dar loro la destra 46e
dissero: "Non trattarci secondo le nostre iniquità, ma secondo la tua
clemenza". 47Simone venne a patti con loro e non combatté oltre
contro di loro; ma li scacciò dalla città, purificò le case nelle quali c'erano
idoli, e così entrò in città con canti di lode e di ringraziamento. 48Egli
eliminò da essa ogni contaminazione e vi stabilì uomini che fossero osservanti
della legge; poi la fortificò e costruì in essa la propria dimora.
49Ora quelli dell'Acra in Gerusalemme, messi nell'impossibilità di
uscire e venire nel paese a comprare e vendere, erano terribilmente affamati e
buon numero di essi moriva di fame. 50Allora fecero giungere il loro
grido a Simone, perché desse loro la destra, e Simone la diede; così li sloggiò
di là e purificò l'Acra da tutte le contaminazioni. 51Fecero
ingresso in quel luogo il ventitré del secondo mese dell'anno centosettantuno,
con canti di lode e con palme, con suoni di cetre, cembali e arpe e con inni e
canti, perché era stato eliminato un grande nemico da Israele. 52Simone
stabilì di celebrare ogni anno questo giorno di festa. Intanto completò la
fortificazione del monte del tempio lungo l'Acra; qui abitò con i suoi. 53Vedendo
poi che suo figlio Giovanni era ormai uomo, Simone lo fece capo di tutte le
milizie e questi pose la sua residenza in Ghezer.
1Nell'anno centosettantadue il re Demetrio radunò le
sue milizie e partì per la Media per raccogliere rinforzi e combattere Trifone.
2Ma Àrsace, re della Persia e della Media, appena seppe che Demetrio
era entrato nel suo territorio, mandò uno dei suoi generali per catturarlo
vivo. 3Costui venne, batté l'esercito di Demetrio, lo catturò e lo
condusse ad Àrsace e questi lo mise in carcere.
4Ebbe pace la terra di Giuda per tutta la vita di
Simone;
egli cercò il bene della sua gente
e ad essi fu gradito il suo potere
e la sua gloria per tutti i suoi giorni.
5In aggiunta a tutte le sue glorie
egli prese Giaffa per farne un porto
e aprì un accesso alle isole del mare.
6Ampliò i confini del suo popolo
e riconquistò la regione.
7Raccolse una turba di prigionieri
e s'impadronì di Ghezer, di Bet-Zur e dell'Acra;
8spazzò via da essa le immondezze,
e nessuno gli si oppose.
In pace si diedero a coltivare la loro terra;
il suolo dava i suoi prodotti
e gli alberi della campagna i loro frutti.
9I vecchi sedevano nelle piazze,
tutti s'interessavano al bene
i giovani indossavano splendide vesti
e armature di guerra.
10Alle città fornì vettovaglie,
e le munì con mezzi di difesa;
così divenne celebre il suo nome
e la sua gloria fino all'estremità della terra.
11Fece regnare sul paese la pace
e Israele gioì di grande letizia.
12Ognuno sedeva sotto la sua vite
e sotto il suo fico
e nessuno incuteva loro timore.
13Scomparve dal paese chi li avversava
e i re andarono in rovina in quei giorni.
14Confortò tutti i derelitti nel suo popolo;
ricercò la legge ed eliminò ogni iniquo e maligno.
15Diede splendore al tempio
e lo rifornì di tutti gli arredi.
16Si sparse fino a Roma e a Sparta la notizia che era
morto Giònata e se ne rattristarono molto. 17Tuttavia, quando
seppero che Simone suo fratello era divenuto sommo sacerdote al suo posto e
continuava a mantenere il potere sulla regione e sulle città, 18scrissero
a lui su tavolette di bronzo per rinnovare con lui l'amicizia e l'alleanza che
avevano concluso con Giuda e Giònata suoi fratelli. 19I messaggi
furono letti davanti all'adunanza in Gerusalemme. 20Questa è la
copia della lettera che inviarono gli Spartani:
"Le autorità e la cittadinanza degli Spartani a Simone sommo sacerdote,
agli anziani, ai sacerdoti e al resto del popolo giudaico, loro fratelli,
salute. 21I messaggeri inviati al nostro popolo ci hanno riferito
intorno alla vostra gloria e al vostro onore e noi ci siamo rallegrati per il
loro arrivo. 22Abbiamo registrato le loro dichiarazioni negli atti
pubblici, in questi termini: Numenio, figlio di Antioco, e Antìpatro, figlio di
Giàsone, messaggeri dei Giudei, sono giunti presso di noi per rinnovare
l'amicizia con noi. 23È piaciuto al popolo di ricevere questi uomini
con ogni onore e di inserire il testo del loro discorso nei registri a
disposizione del pubblico, perché il popolo degli Spartani ne mantenga il
ricordo".
24Successivamente Simone mandò a Roma Numenio con un grande scudo
d'oro, del peso di mille mine, per concludere l'alleanza con loro.
25Quando il popolo seppe queste cose, disse: "Quale
contraccambio daremo a Simone e ai suoi figli? 26Egli infatti e i
suoi fratelli e la casa di suo padre sono stati saldi e hanno scacciato da sé
con le armi i nemici d'Israele e hanno assicurato la libertà". Poi fecero
un'iscrizione su tavole di bronzo, che furono poste su colonne sul monte Sion. 27Questo
è il testo dell'iscrizione:
"Il diciotto di Elul dell'anno centosettantadue, che è il terzo anno di
Simone sommo sacerdote, in Asaramel, 28nella grande assemblea dei
sacerdoti e del popolo, dei capi della nazione e degli anziani della regione ci
è stato reso noto: 29Poiché più volte erano sorte guerre nel paese,
Simone, figlio di Mattatia, sacerdote della stirpe di Ioarìb, e i suoi fratelli
si gettarono nella mischia e si opposero agli avversari del loro popolo, perché
restassero incolumi il santuario e la legge, e arrecarono gloria grande al loro
popolo. 30Giònata riunì la sua nazione e ne divenne il sommo
sacerdote, poi andò a raggiungere i suoi antenati. 31I loro nemici
vollero invadere il loro paese e stendere la mano contro il santuario. 32Simone
allora si oppose e si batté per il suo popolo e spese molto del suo per dotare
di armi le milizie della sua nazione e assegnare loro un salario. 33Inoltre
fortificò le città della Giudea e Bet-Zur nel territorio della Giudea, dove
prima c'era la roccaforte dei nemici, e vi pose un presidio di soldati giudei. 34Fortificò
Giaffa, situata sul mare, e Ghezer presso i confini di Asdòd, nelle quali prima
risiedevano i nemici, e vi impiantò i Giudei e provvide in esse quanto era
necessario al loro sostentamento. 35Il popolo ammirò la fede di
Simone e la gloria che egli si proponeva di procurare al suo popolo; lo
costituirono loro capo e sommo sacerdote per queste sue imprese e per la
giustizia e la fede che egli aveva conservate al suo popolo e perché aveva
cercato con ogni mezzo di elevare la sua gente. 36Nei suoi giorni si
riuscì felicemente per mezzo suo a scacciare dal loro paese i pagani e quelli
che erano nella città di Davide e in Gerusalemme, che si erano edificati l'Acra
e ne uscivano profanando i dintorni del santuario e recando offesa grande alla
sua purità. 37Egli vi insediò soldati giudei, la fortificò per la
purità della regione e della città ed elevò le mura di Gerusalemme. 38Il
re Demetrio quindi gli confermò il sommo sacerdozio; 39lo ascrisse
tra i suoi amici e gli conferì grandi onori. 40Seppe infatti che i
Giudei erano considerati amici, alleati e fratelli da parte dei Romani, e che
questi erano andati incontro ai messaggeri di Simone con segni di onore; 41che
i Giudei e i sacerdoti avevano approvato che Simone fosse sempre loro
condottiero e sommo sacerdote finché sorgesse un profeta fedele, 42che
fosse loro comandante militare e avesse cura del santuario e fossero nominati
da lui i sovrintendenti ai loro lavori, al paese, agli armamenti e alle
fortezze; 43che, prendendosi cura del santuario, fosse da tutti
obbedito; che scrivessero nel suo nome tutti i contratti del paese e vestisse
di porpora e ornamenti d'oro; 44né doveva essere lecito a nessuno
del popolo né dei sacerdoti respingere alcuno di questi diritti o disobbedire
ai suoi ordini o convocare riunioni senza suo consenso e vestire di porpora e
ornarsi della fibbia aurea; 45chiunque agisse contro questi decreti
o ne respingesse alcuno, fosse ritenuto colpevole. 46Piacque a tutto
il popolo sancire che Simone si comportasse secondo questi decreti. 47Simone
da parte sua accettò e gradì di esercitare il sommo sacerdozio, di essere anche
stratega ed etnarca dei Giudei e dei sacerdoti e capo di tutti". 48Disposero
che questa iscrizione fosse riportata su tavole di bronzo da collocarsi nel
recinto del santuario in luogo visibile 49e che se ne depositasse
copia nel tesoro, perché fosse a disposizione di Simone e dei suoi figli.
1Antioco, figlio del re Demetrio, inviò lettere dalle
isole del mare, a Simone sommo sacerdote ed etnarca dei Giudei e a tutto il
popolo, 2il cui contenuto era del seguente tenore: "Il re
Antioco a Simone sommo sacerdote ed etnarca e al popolo dei Giudei salute. 3Poiché
alcuni uomini pestiferi si sono impadroniti del regno dei nostri padri, voglio
rivendicare i miei diritti sul regno, per ricostruirlo com'era prima; ho
reclutato un esercito ingente di mercenari e allestito navi da guerra. 4È
mia volontà sbarcare nella regione, per punire coloro che hanno rovinato il
nostro paese e desolato molte città nel mio regno. 5Ora ti confermo
tutte le esenzioni che ti hanno concesse i re miei predecessori, e tutti gli
altri esoneri dai doni. 6Ti concedo di batter moneta propria con
corso legale al tuo paese; 7Gerusalemme e il suo santuario siano
liberi; tutti gli armamenti che hai preparato e le fortezze che hai costruite e
occupi, restino in tuo possesso. 8Quanto devi al re e i debiti che
potrai avere verso il re in avvenire da ora e sempre ti sono rimessi. 9Quando
poi avremo preso possesso del nostro regno, onoreremo te, il tuo popolo e il
tempio con grandi onori, così da render chiara la vostra gloria in tutta la
terra".
10Nell'anno centosettantaquattro Antioco entrò nella terra dei suoi
padri e si schierarono con lui tutte le milizie, così che pochi rimasero con
Trifone. 11Antioco si diede ad inseguirlo e quegli dovette fuggire e
venne fino a Dora situata sul mare, 12perché vedeva che i mali si
addensavano su di lui, mentre le truppe lo abbandonavano. 13Antioco
pose il campo contro Dora, avendo con sé centoventimila armati e ottomila
cavalli. 14Egli circondò la città mentre le navi attaccarono dal
mare; fece così pressione contro la città dalla terra e dal mare, non lasciando
più entrare né uscire nessuno.
15Intanto arrivarono da Roma Numenio e i suo compagni, portando
lettere per i re dei vari paesi. Esse dicevano:
16"Lucio console dei Romani al re Tolomeo salute. 17Gli
anziani dei Giudei sono giunti a noi come amici nostri e alleati, a rinnovare
l'antica amicizia e alleanza, inviati da Simone sommo sacerdote e dal popolo
dei Giudei. 18Essi hanno portato uno scudo d'oro di mille mine. 19È
piaciuto a noi di scrivere ai re dei vari paesi, perché non procurino loro del
male, né facciano guerra alle loro città o alla loro regione, né prestino
alleanza a chi entri in guerra con loro. 20Ci è parso bene accettare
da essi lo scudo. 21Se pertanto uomini pestiferi sono fuggiti dalla
loro regione presso di voi, consegnateli a Simone, perché ne faccia giustizia
secondo la loro legge".
22Uguali espressioni scrissero al re Demetrio, ad Attalo, ad
Ariarate e Àrsace 23e a tutti i paesi: a Sampsame, agli Spartani, a
Delo, a Mindo, a Sicione, alla Caria, a Samo, alla Pamfilia, alla Lidia, ad
Alicarnasso, a Rodi, a Faselide, a Coo, a Side, ad Arado, a Gortina, a Cnido, a
Cipro e a Cirene. 24Copia di queste lettere avevano trascritto per
Simone sommo sacerdote.
25Antioco dunque teneva il campo contro Dora da due giorni,
lanciando continuamente contro di essa le schiere e costruendo macchine; aveva
precluso a Trifone ogni possibilità di uscire ed entrare. 26Simone
gli inviò duemila uomini scelti per combattere al suo fianco e insieme argento,
oro e molti equipaggiamenti. 27Ma Antioco non volle accettare
niente, anzi ritirò quanto aveva prima concesso a Simone e si inimicò con lui. 28Poi
gli inviò Atenobio, uno dei suoi amici, a trattare con lui in questi termini:
"Voi occupate Giaffa, Ghezer e l'Acra in Gerusalemme, tutte città del mio
regno. 29Avete devastato il loro territorio e avete causato rovina
grande nel paese e vi siete impadroniti di molte località nel mio regno. 30Ora,
consegnate le città che avete occupate, insieme con i tributi delle località di
cui vi siete impadroniti fuori del territorio della Giudea, 31oppure
date in sostituzione cinquecento talenti d'argento e, in compenso dei danni
arrecati e dei tributi delle città, altri cinquecento talenti; altrimenti
verremo e vi muoveremo guerra". 32Atenobio, l'amico del re, si
recò in Gerusalemme e vide la gloria di Simone, il vasellame con lavori in oro
e argento e il suo grande fasto, e ne rimase meravigliato; poi gli riferì le
parole del re. 33Simone gli rispose: "Non abbiamo occupato
terra straniera né ci siamo impossessati di beni altrui ma dell'eredità dei
nostri padri, che fu posseduta dai nostri nemici senza alcun diritto nel tempo
passato. 34Noi, avendone avuta l'opportunità, abbiamo ricuperato
l'eredità dei nostri padri. 35Quanto a Giaffa e a Ghezer, che tu
reclami, esse causarono rovina grande nel nostro paese: per esse daremo cento
talenti". 36Atenobio non gli rispose parola, ma tornò
indispettito presso il re, al quale riferì quelle parole e la gloria di Simone
e quanto aveva visto. Il re si adirò furiosamente.
37Trifone intanto, salito su una nave, fuggì a Ortosia. 38Il
re allora nominò Cendebèo primo stratega della zona litoranea e mise al suo
comando forze di fanteria e cavalleria. 39Poi gli ordinò di
accamparsi in vista della Giudea e gli ordinò di ricostruire Cedron,
rinforzando le porte, e di iniziare la guerra contro il popolo. Il re intanto
continuò la caccia a Trifone. 40Cendebèo si recò a Iamnia e cominciò
a molestare il popolo, a invadere la Giudea, a far prigionieri tra il popolo e
metterli a morte. 41Egli ricostruì Cedron e vi dispose la cavalleria
e la truppa perché potessero uscire e battere le strade della Giudea, come gli
aveva ordinato il re.
1Allora Giovanni salì da Ghezer e riferì a Simone suo
padre quanto faceva Cendebèo. 2Simone chiamò i suoi due figli
maggiori Giuda e Giovanni e disse loro: "Io e i miei fratelli e la casa di
mio padre abbiamo combattuto le battaglie d'Israele dalla gioventù fino ad oggi
e riuscì nelle nostre mani l'impresa di salvare Israele ripetutamente; 3ora
io sono vecchio e voi, per misericordia del Cielo, siete nell'età buona;
prendete il posto mio e di mio fratello e fatevi avanti a combattere per il
vostro popolo; l'aiuto del Cielo sia con voi". 4Giovanni
arruolò nella regione ventimila uomini esperti nelle armi e cavalieri;
partirono contro Cendebèo e passarono la notte in Modin. 5Alzatisi
il mattino, proseguirono per la pianura ed ecco venire incontro a loro un
esercito ingente, fanti e cavalleria; ma un torrente li separava. 6Giovanni
con la sua gente pose il campo di fronte. Vedendo che il grosso esitava ad
attraversare il torrente, passò per primo. Lo videro i suoi uomini e passarono
dopo di lui. 7Egli divise la moltitudine e pose i cavalieri in mezzo
ai fanti, perché la cavalleria degli avversari era molto numerosa. 8Poi
diedero fiato alle trombe: Cendebèo e il suo schieramento furono respinti;
molti della loro parte caddero colpiti a morte e i superstiti si rifugiarono
nella fortezza. 9Fu ferito allora anche Giuda, fratello di Giovanni.
Giovanni invece li inseguì, finché giunse a Cedron che Cendebèo aveva
ricostruito. 10I nemici fuggirono nelle torri esistenti nelle
campagne di Asdòd, ma egli vi appiccò il fuoco. Restarono sul campo circa
duemila nemici. Poi Giovanni ritornò in Giudea senza molestie.
11Tolomeo, figlio di Abùbo, era stato costituito stratega della pianura
di Gèrico. Egli possedeva molto argento e oro, 12poiché era il
genero del sommo sacerdote. 13Il suo cuore si inorgoglì e si propose
di impadronirsi del paese e covava perfidi disegni contro Simone e i suoi figli
per eliminarli. 14Simone era in visita alle città della regione e si
interessava delle loro necessità. Venne allora in Gèrico insieme con Mattatia e
Giuda suoi figli, nell'anno centosettantasette, nell'undicesimo mese, cioè il
mese di Sabat. 15Il figlio di Abùbo, che covava il tradimento, li ricevette
nella cittadella, chiamata Dok, che egli aveva costruita, e servì loro un gran
banchetto, nascondendo ivi degli armati. 16Quando Simone e i figli
furono inebriati, Tolomeo e i suoi uomini si alzarono, impugnarono le armi, si
scagliarono contro Simone nella sala del banchetto e trucidarono lui, i due
figli e alcuni suoi servi. 17Egli commise un'enorme perfidia e rese
male per bene. 18Tolomeo scrisse di questa cosa e spedì al re,
perché gli inviasse milizie in aiuto e gli desse in consegna la loro regione e
le città. 19Inviò altri uomini a Ghezer per eliminare Giovanni e
spedì lettere ai suoi comandanti, che venissero da lui, perché doveva loro
argento e oro e doni; 20altri uomini inviò ad occupare Gerusalemme e
il monte del tempio. 21Ma qualcuno corse avanti e informò Giovanni
che suo padre e i suoi fratelli erano periti, aggiungendo: "Ha inviato
uomini per uccidere anche te". 22Udendo ciò, Giovanni rimase
profondamente costernato; poi catturò gli uomini inviati per sopprimerlo e li
mise a morte. Aveva infatti saputo che cercavano di ucciderlo.
23Le altre azioni di Giovanni, le sue battaglie e gli atti di valore
da lui compiuti, la ricostruzione delle mura da lui eseguita e le sue imprese,
ecco stanno scritte negli annali del suo sommo sacerdozio, da quando divenne
sommo sacerdote dopo la morte di suo padre.
1"Ai fratelli giudei sparsi nell'Egitto salute. I
fratelli giudei che sono in Gerusalemme e nella regione della Giudea augurano
buona pace. 2Dio voglia concedervi i suoi benefici e ricordarsi
della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe suoi servi fedeli; 3conceda
a tutti voi volontà di adorarlo e di compiere i suoi desideri con cuore
generoso e animo pronto; 4vi dia una mente aperta ad intender la sua
legge e i suoi comandi, e volontà di pace. 5Esaudisca le vostre
preghiere e vi sia propizio e non vi abbandoni nell'ora dell'avversità.
6Noi qui appunto preghiamo per voi.
7Quando regnava Demetrio nell'anno centosessantanove, noi Giudei vi
abbiamo scritto: "Nelle calamità e angosce che ci hanno colpiti in questi
anni da quando Giàsone e i suoi partigiani hanno apostatato dalla città santa e
dal regno, 8incendiando il portone e versando sangue innocente, noi
abbiamo pregato il Signore e siamo stati esauditi. Quindi abbiamo preso
l'offerta delle vittime e del fior di farina, abbiamo acceso le lampade e
presentato i pani". 9Vi scriviamo la presente per esortarvi a
celebrare i giorni delle Capanne nel mese di Casleu.
L'anno centottantotto.
10I Giudei residenti in Gerusalemme e nella Giudea, il consiglio
degli anziani e Giuda, ad Aristòbulo, maestro del re Tolomeo, appartenente alla
stirpe dei sacerdoti consacrati con l'unzione, e ai Giudei dimoranti in Egitto,
salute e prosperità.
11Salvati da grandi pericoli per l'intervento di Dio, lo ringraziamo
molto per esserci potuti schierare contro il re. 12Perché egli
stesso ha respinto le forze schierate contro la santa città.
13Recatosi in Persia, il loro capo e con lui l'esercito creduto
invincibile, fu ucciso nel tempio della dea Nanea, per gli inganni orditi dai
sacerdoti di Nanea. 14Con il pretesto di celebrare le nozze con lei,
Antioco con i suoi amici si era recato sul posto per prelevarne le immense
ricchezze a titolo di dote. 15Dopo che i sacerdoti del tempio di
Nanea gliele ebbero mostrate, egli entrò con pochi nel recinto sacro e quelli,
chiuso il tempio alle spalle di Antioco 16e aperta una porta segreta
nel soffitto, scagliarono pietre e fulminarono il condottiero e i suoi. Poi
fattili a pezzi e tagliate le loro teste, le gettarono a quelli di fuori.
17In tutto sia benedetto il nostro Dio, che ha consegnato alla morte
gli empi.
18Stando noi per celebrare la purificazione del tempio il
venticinque di Casleu, abbiamo creduto necessario darvi qualche spiegazione,
perché anche voi celebriate la festa delle Capanne e del fuoco, apparso quando
Neemia offrì i sacrifici dopo la ricostruzione del tempio e dell'altare. 19Infatti
quando i nostri padri furono deportati in Persia, i sacerdoti fedeli di allora,
preso il fuoco dall'altare, lo nascosero con cautela nella cavità di un pozzo
che aveva il fondo asciutto e là lo misero al sicuro, in modo che il luogo
rimanesse ignoto a tutti. 20Dopo un buon numero di anni, quando
piacque a Dio, Neemia, rimandato dal re di Persia, inviò i discendenti di quei
sacerdoti che avevano nascosto il fuoco, a farne ricerca; quando essi ci
riferirono che non avevano trovato il fuoco ma acqua grassa, comandò loro di
attingerne e portarne. 21Poi furono portate le offerte per i
sacrifici e Neemia comandò che venisse aspersa con quell'acqua la legna e
quanto vi era sopra. 22Così fu fatto e dopo un po' di tempo il sole,
che prima era coperto di nubi, cominciò a risplendere e si accese un gran rogo,
con grande meraviglia di tutti.
23I sacerdoti si posero allora in preghiera, mentre il sacrificio
veniva consumato, e con i sacerdoti tutti gli altri: Giònata intonava, gli
altri continuavano in coro insieme a Neemia. 24La preghiera era
formulata in questo modo: Signore, Signore Dio, creatore di tutto, tremendo e
potente, giusto e misericordioso, tu solo re e buono, 25tu solo
generoso, tu solo giusto e onnipotente ed eterno, che salvi Israele da ogni
male, che hai fatto i nostri padri oggetto di elezione e santificazione, 26accetta
il sacrificio offerto per Israele tuo popolo, custodisci la tua porzione e
santificala. 27Raccogli i nostri dispersi, libera quelli che sono
schiavi in mano ai pagani, guarda benigno i disprezzati e gli oltraggiati;
sappiano i pagani che tu sei il nostro Dio. 28Punisci quelli che ci
opprimono e ci ingiuriano con superbia. 29Concedi al tuo popolo di
radicarsi nel tuo luogo santo, come ha detto Mosè. 30I sacerdoti a
loro volta cantavano inni. 31Poi vennero consumate le vittime del
sacrificio e Neemia ordinò che il resto dell'acqua venisse versata sulle pietre
più grosse. 32Fatto questo, si accese una fiamma, la quale tuttavia
fu assorbita dal bagliore del fuoco acceso sull'altare. 33Quando fu
divulgato il fatto e fu annunciato al re dei Persiani che nel luogo dove i
sacerdoti deportati avevano nascosto il fuoco era comparsa acqua e che i
sacerdoti al seguito di Neemia avevano con quella purificato le cose necessarie
al sacrificio, 34il re fece cingere il luogo e lo dichiarò sacro,
dopo aver accertato il fatto. 35Il re ricevette anche molti doni da
quelli che aveva favoriti e ne diede a sua volta. 36I compagni di
Neemia chiamarono questo luogo Neftar che significa "purificazione";
ma i più lo chiamano Neftai.
1Si trova scritto nei documenti che Geremia profeta
ordinò ai deportati di prendere del fuoco, come è stato significato, 2e
che il medesimo profeta ai deportati consegnò la legge raccomandando loro di
non dimenticarsi dei comandi del Signore e di non lasciarsi traviare nelle
idee, vedendo i simulacri d'oro e d'argento e il fasto di cui erano circondati,
3e che con altre simili espressioni li esortava a non ripudiare la
legge nel loro cuore. 4Si diceva anche nello scritto che il profeta,
ottenuto un responso, ordinò che lo seguissero con la tenda e l'arca. Quando
giunse presso il monte dove Mosè era salito e aveva contemplato l'eredità di
Dio, 5Geremia salì e trovò un vano a forma di caverna e là
introdusse la tenda, l'arca e l'altare degli incensi e sbarrò l'ingresso. 6Alcuni
del suo seguito tornarono poi per segnare la strada, ma non trovarono più il
luogo. 7Geremia, saputolo, li rimproverò dicendo: Il luogo deve
restare ignoto, finché Dio non avrà riunito la totalità del suo popolo e si
sarà mostrato propizio. 8Allora il Signore mostrerà queste cose e si
rivelerà la gloria del Signore e la nube, come appariva sopra Mosè, e come
avvenne quando Salomone chiese che il luogo fosse solennemente santificato. 9Si
narrava anche che questi, dotato di sapienza, offrì il sacrificio per la
dedicazione e il compimento del tempio. 10E allo stesso modo che
Mosè aveva pregato il Signore ed era sceso il fuoco dal cielo a consumare le
vittime immolate, così pregò anche Salomone e il fuoco sceso dal cielo consumò
gli olocausti. 11Mosè aveva detto: Poiché non è stata mangiata la
vittima offerta per il peccato, essa è stata consumata. 12Allo
stesso modo anche Salomone celebrò gli otto giorni.
13Si descrivevano le stesse cose nei documenti e nelle memorie di
Neemia e come egli, fondata una biblioteca, curò la raccolta dei libri dei re,
dei profeti e di Davide e le lettere dei re intorno ai doni. 14Anche
Giuda ha raccolto tutti i libri andati dispersi per la guerra che abbiamo
avuto, e ora si trovano presso di noi. 15Se mai ne avete bisogno,
mandate persone con l'incarico di portarveli.
16Vi abbiamo scritto mentre stiamo per celebrare la purificazione;
farete ottima cosa se celebrerete anche voi questi giorni. 17Poiché
Dio ha salvato tutto il suo popolo e ha concesso a tutti l'eredità, nonché il
regno, il sacerdozio e la santificazione 18come ha promesso mediante
la legge, noi poniamo in Dio speranza che egli ci usi presto misericordia e
voglia presto radunarci, da ogni regione posta sotto il cielo, nel luogo santo;
egli infatti ci ha liberati da grandi mali e ha purificato il luogo
santo".
19I fatti riguardanti Giuda Maccabeo e i suoi fratelli, la
purificazione del grande tempio e la dedicazione dell'altare, 20come
anche le guerre contro Antioco Epìfane e il figlio di lui Eupàtore, 21nonché
le manifestazioni venute dal cielo sopra coloro che si erano battuti con valore
per il giudaismo, riuscendo in pochi a impadronirsi di tutta la regione e a
scacciare una moltitudine di barbari, 22a riconquistare il tempio
famoso in tutto il mondo, a liberare la città e a ristabilire le leggi che
stavano per essere soppresse, quando il Signore si rese loro propizio con ogni
benevolenza: 23questi fatti narrati da Giàsone di Cirene nel corso
di cinque libri, ci studieremo di riassumerli in una sola composizione. 24Vedendo
infatti la massa di numeri e l'effettiva difficoltà per chi desidera di inoltrarsi
nelle narrazioni storiche, a causa della vastità della materia, 25ci
siamo preoccupati di offrire diletto a coloro che amano leggere, facilità a
quanti intendono ritenere nella memoria, utilità a tutti gli eventuali lettori.
26Per noi certo, che ci siamo sobbarcati la fatica del sunteggiare,
l'impresa non si presenta facile: ci vorranno sudori e veglie, 27così
come non è facile preparare un banchetto e accontentare le esigenze altrui;
tuttavia per far cosa gradita a molti ci sarà dolce sopportare la fatica, 28lasciando
all'autore la completa esposizione dei particolari, curandoci invece di
procedere secondo gli schemi di un riassunto. 29Come infatti in una
casa nuova all'architetto tocca pensare a tutta la costruzione, mentre chi è
incaricato di dipingere a fuoco e a fresco deve badare solo alla decorazione,
così, penso, è per noi. 30L'entrare in argomento e il passare in
rassegna i fatti e l'insinuarsi nei particolari, spetta all'ideatore dell'opera
storica; 31curare il sunto della esposizione e tralasciare i
complementi della narrazione storica, è riservato a chi fa opera di compendio. 32Di
qui dunque cominceremo la narrazione, senza nulla aggiungere a ciò che abbiamo
detto nella prefazione: sarebbe certo ingenuo abbondare nei preamboli e
abbreviare poi la narrazione storica.
1Nel periodo in cui la città santa godeva completa pace
e le leggi erano osservate perfettamente per la pietà del sommo sacerdote Onia
e la sua avversione al male, 2gli stessi re avevano preso ad onorare
il luogo santo e a glorificare il tempio con doni insigni, 3al punto
che Selèuco, re dell'Asia, provvedeva con le proprie entrate a tutte le spese
riguardanti il servizio dei sacrifici. 4Ma un certo Simone della
tribù di Bilga, nominato sovrintendente del tempio, venne a trovarsi in
contrasto con il sommo sacerdote intorno all'amministrazione della città. 5Non
potendo aver ragione con Onia, si recò da Apollonio di Tarso, che in quel
periodo era stratega della Celesiria e della Fenicia, 6e gli riferì
che il tesoro di Gerusalemme era colmo di ricchezze immense tanto che
l'ammontare del capitale era incalcolabile e non serviva per le spese dei
sacrifici; era quindi ben possibile ridurre tutto in potere del re.
7Apollonio si incontrò con il re e gli riferì intorno alle ricchezze
a lui denunciate; quegli designò l'incaricato degli affari Eliodòro e lo inviò
con l'ordine di effettuare il prelevamento delle suddette ricchezze. 8Eliodòro
si mise subito in viaggio, in apparenza per visitare le città della Celesiria e
della Fenicia, in realtà per compiere l'incarico del re. 9Giunto a
Gerusalemme e accolto con deferenza dal sommo sacerdote della città, espose le
segnalazioni ricevute e disse chiaro il motivo per cui era venuto; domandava
poi se le cose stavano realmente così. 10Il sommo sacerdote gli
spiegò che quelli erano i depositi delle vedove e degli orfani; 11che
una parte era anche di Ircano, figlio di Tobia, persona di condizione assai
elevata; che l'empio Simone andava denunciando la cosa a suo modo, ma
complessivamente si trattava di quattrocento talenti d'argento e duecento
d'oro; 12che era assolutamente impossibile permettere che fossero
ingannati coloro che si erano fidati della santità del luogo e del carattere
sacro e inviolabile di un tempio venerato in tutto il mondo.
13Ma Eliodòro, a causa degli ordini ricevuti dal re, rispose
recisamente che quelle ricchezze dovevano essere trasferite nell'erario del re.
14Venne in un giorno da lui stabilito per ordinare l'inventario
delle medesime, mentre tutta la città era in grande agitazione. 15I
sacerdoti, rivestiti degli abiti sacerdotali, si erano prostrati davanti
all'altare ed elevavano suppliche al Cielo che aveva sancito la legge dei
depositi, perché fossero conservati integri a coloro che li avevano consegnati.
16Chi guardava l'aspetto del sommo sacerdote riportava uno strazio
al cuore, poiché il volto e il cambiamento di colore ne mostravano l'intimo
tormento. 17Tutta la sua persona era immersa in un timore e in un
tremito del corpo da cui appariva manifesta, a chi osservava, l'angoscia che
aveva in cuore. 18Anche dalle case uscivano per accorrere in folla a
una pubblica supplica, perché il luogo santo stava per essere violato. 19Le
donne, cingendo sotto il petto il cilicio, riempivano le strade; anche le
fanciulle, di solito ritirate, in parte accorrevano alle porte, in parte sulle
mura, altre si sporgevano dalle finestre; 20tutte, con le mani
protese verso il Cielo, moltiplicavano le suppliche. 21Muoveva a
compassione il pianto confuso della moltitudine e l'ansia tormentosa del sommo
sacerdote. 22Essi supplicavano l'onnipotente Signore che volesse
conservare intatti in piena sicurezza i depositi per coloro che li avevano
consegnati.
23Eliodòro metteva ugualmente in esecuzione il suo programma.
24Ma appena fu arrivato sul posto con gli armati, presso il tesoro,
il Signore degli spiriti e di ogni potere compì un'apparizione straordinaria,
così che tutti i temerari che avevano osato entrare, colpiti dalla potenza di
Dio, si trovarono fiaccati e atterriti. 25Infatti apparve loro un
cavallo, montato da un cavaliere terribile e rivestito di splendida bardatura,
il quale si spinse con impeto contro Eliodòro e lo percosse con gli zoccoli
anteriori, mentre il cavaliere appariva rivestito di armatura d'oro. 26A
lui apparvero inoltre altri due giovani dotati di gran forza, splendidi di
bellezza e con vesti meravigliose, i quali, postisi ai due lati, lo
flagellavano senza posa, infliggendogli numerose percosse. 27In un
attimo fu atterrato e si trovò immerso in una fitta oscurità. Allora i suoi lo
afferrarono e lo misero in una barella. 28Egli che era entrato poco
prima nella suddetta camera del tesoro con numeroso seguito e con tutta la
guardia, fu portato via impotente ad aiutarsi. Dopo aver sperimentato nel modo
più evidente la potenza di Dio. 29Così, mentre egli, prostrato dalla
forza divina, era là senza voce e privo d'ogni speranza di salvezza, 30gli
altri benedicevano il Signore che aveva glorificato il suo luogo santo; il
tempio, che poco prima era pieno di trepidazione e confusione, dopo che il
Signore onnipotente aveva manifestato il suo intervento, si riempì di gioia e
letizia. 31Subito alcuni compagni di Eliodòro pregarono Onia che
supplicasse l'Altissimo e impetrasse la grazia della vita a costui che stava
irrimediabilmente esalando l'ultimo respiro. 32Il sommo sacerdote,
temendo che il re per avventura venisse a sospettare che i Giudei avessero teso
un tranello a Eliodòro, offrì un sacrificio per la salute dell'uomo. 33Mentre
il sommo sacerdote compiva il rito propiziatorio, apparvero a Eliodòro gli
stessi giovani adorni delle stesse vesti, i quali in piedi dissero:
"Ringrazia ampiamente il sommo sacerdote Onia, per merito del quale il
Signore ti ridà la vita. 34Tu poi, che hai sperimentato i flagelli
del Cielo, annuncia a tutti la grande potenza di Dio". Dette queste
parole, disparvero.
35Eliodòro offrì un sacrificio al Signore e innalzò grandi preghiere
a colui che gli aveva restituito la vita, poi si congedò da Onia e fece ritorno
con il suo seguito dal re. 36Egli testimoniava a tutti le opere del
sommo Dio, che aveva visto con i suoi occhi. 37Quando poi il re gli
domandava chi fosse adatto ad essere inviato ancora una volta in Gerusalemme,
rispondeva: 38Se hai qualcuno che ti è nemico o insidia il tuo
governo, mandalo là e l'avrai indietro flagellato per bene, se pure ne uscirà
salvo, perché in quel luogo c'è veramente una potenza divina. 39Lo
stesso che ha la sua dimora nei cieli è custode e difensore di quel luogo ed è
pronto a percuotere e abbattere coloro che vi accedono con cattiva intenzione. 40Così
dunque si sono svolti i fatti riguardanti Eliodòro e la difesa del tesoro.
1Il suddetto Simone, che si era fatto delatore dei beni
e della patria, diffamava Onia, come se avesse percosso Eliodòro e fosse stato
l'organizzatore dei disordini; 2osava definire nemico della cosa
pubblica il benefattore della città, il protettore dei cittadini, il difensore
delle leggi. 3L'odio era giunto a tal punto che si compirono delle
uccisioni da parte di uno dei gregari di Simone; 4allora Onia,
vedendo l'aggravarsi dell'invidia e accorgendosi che Apollonio figlio di
Menèsteo, stratega della Celesira e della Fenicia, aizzava la perfidia di
Simone, 5si recò dal re, non per far la parte di accusatore dei suoi
concittadini, ma per provvedere al bene comune del popolo e di ciascuno in
particolare. 6Vedeva infatti che senza un provvedimento del re era
impossibile ristabilire la pace nella vita pubblica e che Simone non avrebbe
messo freno alla sua pazzia.
7Ma, Selèuco essendo passato all'altra vita e avendo preso le redini
del governo Antioco chiamato anche Epìfane, Giàsone, fratello di Onia, volle
procurarsi con la corruzione il sommo sacerdozio 8e, in un incontro
con il re, gli promise trecentosessanta talenti d'argento e altri ottanta
talenti riscossi con un'altra entrata. 9Oltre a questi prometteva di
versargli altri centocinquanta talenti, se gli fosse stato concesso di
stabilire di sua autorità una palestra e un campo d'addestramento e di erigere
una corporazione d'Antiocheni a Gerusalemme. 10Avendo il re acconsentito,
egli, ottenuto il potere, si diede subito a trasformare i suoi connazionali
secondo i costumi greci, 11annullando i favori concessi dal re ai
Giudei, ad opera di Giovanni, padre di quell'Eupolemo che aveva guidato
l'ambasciata presso i Romani per negoziare il patto d'amicizia e di alleanza, e
sradicando le leggi cittadine inaugurò usanze perverse. 12Fu subito
zelante nel costruire una palestra, proprio ai piedi dell'acròpoli, e
nell'indurre i giovani più distinti a portare il pètaso. 13Così era raggiunto
il colmo dell'ellenizzazione e la diserzione verso i costumi stranieri per
l'eccessiva corruzione dell'empio e falso sommo sacerdote Giàsone. 14Perciò
i sacerdoti non erano più premurosi del servizio all'altare, ma, disprezzando
il tempio e trascurando i sacrifici, si affrettarono a partecipare agli
spettacoli contrari alla legge nella palestra, appena dato il segnale del
lancio del disco. 15Così tenendo in poco conto le glorie patrie
stimavano nobilissime le glorie elleniche. 16Ma appunto a causa di
queste li sorprese una grave situazione e si ebbero quali avversari e punitori
proprio coloro le cui istituzioni seguivano con zelo e a cui cercavano di
rassomigliare in tutto. 17Non è cosa che resti impunita il
comportarsi empiamente contro le leggi divine, come dimostrerà chiaramente il
successivo periodo di tempo.
18Celebrandosi in Tiro i giochi quinquennali con l'intervento del
re, 19l'empio Giàsone inviò come rappresentanti alcuni Antiocheni di
Gerusalemme, i quali portavano con sé trecento dramme d'argento per il
sacrifico a Ercole; ma questi portatori ritennero non conveniente usarle per il
sacrifico, bensì impiegarle per altra spesa. 20Così il denaro
destinato al sacrificio a Ercole da parte del mandante, servì, grazie ai
portatori, per la costruzione delle triremi.
21Antioco, avendo mandato Apollonio, figlio di Menèsteo, in Egitto
per l'intronizzazione del re Filomètore, venne a sapere che costui era
diventato contrario al suo governo e quindi si preoccupò della sua sicurezza.
Perciò si recò a Giaffa, poi mosse alla volta di Gerusalemme. 22Fu
accolto da Giàsone e dalla città con dimostrazioni magnifiche e introdotto con
corteo di fiaccole e acclamazioni. Così riprese la marcia militare verso la
Fenicia.
23Tre anni dopo, Giàsone mandò Menelao, fratello del già menzionato
Simone, a portare al re denaro e a presentargli un memoriale su alcuni affari
importanti. 24Ma quello, fattosi presentare al re e avendolo
ossequiato con un portamento da persona autorevole, si accaparrò il sommo
sacerdozio, superando l'offerta di Giàsone di trecento talenti d'argento. 25Munito
delle disposizioni del re, si presentò di ritorno, non avendo con sé nulla che
fosse degno del sommo sacerdozio, ma avendo le manie di un tiranno unite alla
ferocia di una belva. 26Così Giàsone, che aveva tradito il proprio
fratello, fu tradito a sua volta da un altro e fu costretto a fuggire nel paese
dell'Ammanìtide. 27Menelato si impadronì del potere, ma non
s'interessò più del denaro promesso al re, 28sebbene gliele avesse
fatto richiesta Sòstrato, comandante dell'acròpoli; questi infatti aveva
l'incarico della riscossione dei tributi. Per questo motivo tutti e due furono
convocati dal re. 29Menelao lasciò come sostituto nel sommo
sacerdozio Lisìmaco suo fratello; Sòstrato lasciò Cratéte, comandante dei
Ciprioti.
30Mentre così stavano le cose, le città di Tarso e Mallo si
ribellarono, perché erano state date in dono ad Antiòchide, concubina del re. 31Il
re partì in fretta per riportare all'ordine la situazione, lasciando come
luogotenente Andronìco, uno dei suoi dignitari. 32Menelao allora,
pensando di aver trovato l'occasione buona, sottrasse alcuni arredi d'oro del
tempio e ne fece omaggio ad Andronìco; altri poi si trovò che li aveva venduti
a Tiro e nelle città vicine. 33Ma Onia lo biasimò, dopo essersi
accertato della cosa ed essersi rifugiato in località inviolabile a Dafne
situata presso Antiochia. 34Per questo Menelao, incontratosi in
segreto con Andronìco, lo pregò di sopprimere Onia. Quegli, recatosi da Onia e
ottenutane con inganno la fiducia, dandogli la destra con giuramento lo
persuase, sebbene ancora guardato con sospetto, ad uscire dall'asilo e subito
lo uccise senza alcun riguardo alla giustizia. 35Per questo fatto
non solo i Giudei, ma anche molti altri popoli si mossero a sdegno e tristezza
per l'empia uccisione di tanto uomo. 36Quando il re tornò dalle
località della Cilicia, si presentarono a lui i Giudei della città insieme con
i Greci che condividevano l'esecrazione dell'uccisione di Onia contro ogni
diritto. 37Antioco fu intimamente rattristato, colpito da cordoglio
e mosso a lacrime per la saggezza e la grande prudenza del defunto; 38subito,
acceso di sdegno, tolse la porpora ad Andronìco, ne stracciò le vesti e lo
trascinò attraverso tutta la città fino al luogo stesso dove egli aveva
sacrilegamente ucciso Onia e là cancellò dal mondo l'assassino. Così il Signore
gli rese il meritato castigo.
39Essendo poi avvenuti molti furti sacrileghi in città da parte di
Lisìmaco su istigazione di Menelao ed essendosene sparsa la voce al di fuori,
il popolo si ribellò a Lisìmaco, quando già molti arredi d'oro erano stati
portati via. 40La folla era eccitata e piena di furore e Lisìmaco,
armati circa tremila uomini, diede inizio ad atti di violenza, mettendo come
comandante un certo Aurano già avanzato in età e non meno in stoltezza. 41Ma
quelli, appena si accorsero dell'aggressione di Lisìmaco, afferrarono chi
pietre, chi grossi bastoni, altri raccolsero a manciate la polvere sul posto e
si gettarono contro coloro che stavano attorno a Lisìmaco. 42A
questo modo ne ferirono molti, alcuni ne stesero morti, costrinsero tutti alla
fuga, misero a morte lo stesso saccheggiatore del tempio presso la camera del
tesoro.
43Per questi fatti fu intentato un processo contro Menelao. 44Venuto
il re a Tiro, i tre uomini mandati dal consiglio degli anziani difesero presso
di lui il loro diritto. 45Menelao, ormai sul punto di essere
abbandonato, promise una buona quantità di denaro a Tolomeo, figlio di
Dorìmene, perché traesse il re dalla sua parte. 46Tolomeo invitò il
re sotto un portico, come per prendere il fresco, e gli fece mutar parere. 47Così
il re prosciolse dalle accuse Menelao, causa di tutto il male, e a quegli
infelici che, se avessero discusso la causa anche presso gli Sciti, sarebbero
stati prosciolti come innocenti, decretò la pena di morte. 48Così
senza dilazione subirono l'ingiusta pena coloro che avevano difeso la città, il
popolo e gli arredi sacri. 49Gli stessi cittadini di Tiro, indignati
per questo fatto, provvidero generosamente quanto occorreva per la loro
sepoltura. 50Menelao invece, per la cupidigia dei potenti, rimase al
potere, crescendo in malvagità e facendosi grande traditore dei concittadini.
1In questo periodo di tempo Antioco organizzò la
seconda spedizione in Egitto. 2Sopra tutta la città per circa
quaranta giorni apparivano cavalieri che correvano per l'aria con auree vesti,
armati di lance roteanti e di spade sguainate, 3e schiere di
cavalieri disposti a battaglia e attacchi e scontri vicendevoli e trambusto di
scudi e selve di aste e lanci di frecce e bagliori di bardature d'oro e corazze
d'ogni specie. 4Per questo tutti pregarono che l'apparizione fosse
di buon augurio.
5Essendosi diffusa la falsa notizia che Antioco era passato
all'altra vita, Giàsone, prendendo con sé non meno di mille uomini, sferrò un
assalto alla città. Si accese la lotta sulle mura e, quando la città era ormai
presa, Menelao si rifugiò nell'acròpoli. 6Giàsone fece strage dei
propri concittadini senza pietà, non comprendendo che un successo contro i propri
connazionali era il massimo insuccesso, e credendo di riportare trofei sui
nemici e non sulla propria gente. 7Non riuscì però ad impadronirsi
del potere e alla fine, conscio della vergogna del tradimento, corse di nuovo a
rifugiarsi nell'Ammanìtide. 8Da ultimo incontrò una pessima sorte.
Imprigionato presso Areta, re degli Arabi, fuggendo poi di città in città,
perseguitato da tutti e odiato come traditore delle leggi, riguardato con
orrore come carnefice della patria e dei concittadini, fu spinto in Egitto; 9colui
che aveva mandato in esilio numerosi figli della sua patria morì presso gli
Spartani, fra i quali si era ridotto quasi a cercare riparo in nome della
comunanza di stirpe. 10E ancora, colui che aveva lasciato insepolta
una moltitudine di gente, finì non pianto da alcuno, privo di esequie ed
escluso dal sepolcro dei suoi padri.
11Quando il re venne a conoscenza di questi fatti, concluse che la
Giudea stava ribellandosi. Perciò tornando dall'Egitto, furioso come una belva,
prese la città con le armi 12e diede ordine ai soldati di colpire
senza risparmio quanti capitavano e di uccidere quelli che si rifugiavano nelle
case. 13Vi fu massacro di giovani e di vecchi, sterminio di uomini,
di donne e di fanciulli, stragi di fanciulle e di bambini. 14Ottantamila
in quei tre giorni furono spacciati, quarantamila nel corso della lotta e in
numero non inferiore agli uccisi furono quelli venduti schiavi.
15Non sazio di questo, Antioco osò entrare nel tempio più santo di
tutta la terra, avendo a guida quel Menelao che si era fatto traditore delle
leggi e della patria, 16e afferrò con empie mani gli arredi sacri;
quanto dagli altri re era stato deposto per l'abbellimento e lo splendore del
luogo e per segno d'onore, egli lo saccheggiò con le sue mani sacrileghe.
17Antioco si inorgoglì, non comprendendo che il Signore si era
sdegnato per breve tempo a causa dei peccati degli abitanti della città e per
questo c'era stato l'abbandono di quel luogo. 18Se il popolo non si
fosse trovato implicato in molti peccati, come era avvenuto per Eliodòro,
mandato dal re Seleuco a ispezionare la camera del tesoro, anche costui al suo
ingresso sarebbe stato colpito da flagelli e sarebbe stato distolto dalla sua
audacia. 19Ma il Signore aveva eletto non già il popolo a causa di
quel luogo, ma quel luogo a causa del popolo. 20Perciò anche il
luogo, dopo essere stato coinvolto nelle sventure piombate sul popolo, da
ultimo ne condivise i benefici; esso, che per l'ira dell'Onnipotente aveva
sperimentato l'abbandono, per la riconciliazione del grande Sovrano fu
ripristinato in tutta la sua gloria.
21Antioco dunque portando via dal tempio milleottocento talenti
d'argento, fece ritorno in fretta ad Antiochia, convinto nella sua superbia di
aver reso navigabile la terra e transitabile il mare, per effetto del suo
orgoglio. 22Egli lasciò sovrintendenti per opprimere la nazione: in
Gerusalemme Filippo, frigio di stirpe, ma nei modi più barbaro di chi l'aveva
nominato; 23sul Garizim Andronìco; oltre a loro Menelao, il quale
più degli altri era altezzoso con i concittadini, nutrendo una ostilità
dichiarata contro i Giudei.
24Mandò poi il misarca Apollonio con un esercito di ventiduemila
uomini, e con l'ordine di uccidere quanti erano in età adulta e di vendere le
donne e i fanciulli. 25Costui, giunto a Gerusalemme e fingendo
intenzioni pacifiche, si tenne quieto fino al giorno sacro del sabato. Allora
sorpresi i Giudei in riposo, comandò ai suoi una parata militare 26e
trucidò quanti uscivano per assistere alla festa; poi, scorrendo con gli armati
per la città, mise a morte un gran numero di persone.
27Ma Giuda, chiamato anche Maccabeo, che faceva parte di un gruppo
di dieci, si ritirò nel deserto, vivendo tra le montagne alla maniera delle
fiere insieme a quelli che erano con lui; e vivevano cibandosi di alimenti
erbacei, per non contrarre contaminazione.
1Non molto tempo dopo, il re inviò un vecchio ateniese
per costringere i Giudei ad allontanarsi dalle patrie leggi e a non governarsi
più secondo le leggi divine, 2inoltre per profanare il tempio di
Gerusalemme e dedicare questo a Giove Olimpio e quello sul Garizim invece a
Giove Ospitale, come si confaceva agli abitanti del luogo. 3Grave e
intollerabile per tutti era il dilagare del male. 4Il tempio infatti
fu pieno di dissolutezze e gozzoviglie da parte dei pagani, che gavazzavano con
le prostitute ed entro i sacri portici si univano a donne e vi introducevano le
cose più sconvenienti. 5L'altare era colmo di cose detestabili,
vietate dalle leggi. 6Non era più possibile né osservare il sabato,
né celebrare le feste tradizionali, né fare aperta professione di giudaismo. 7Si
era trascinati con aspra violenza ogni mese nel giorno natalizio del re ad
assistere al sacrificio; quando ricorrevano le feste dionisiache, si era
costretti a sfilare coronati di edera in onore di Dioniso. 8Fu
emanato poi un decreto diretto alle vicine città ellenistiche, per iniziativa
dei cittadini di Tolemàide, perché anch'esse seguissero le stesse disposizioni
contro i Giudei, li costringessero a mangiare le carni dei sacrifici 9e
mettessero a morte quanti non accettavano di partecipare alle usanze greche. Si
poteva allora capire quale tribolazione incombesse. 10Furono
denunziate, per esempio, due donne che avevano circonciso i figli: appesero i
loro bambini alle loro mammelle e dopo averle condotte in giro pubblicamente
per la città, le precipitarono dalle mura. 11Altri che si erano
raccolti insieme nelle vicine caverne per celebrare il sabato, denunciati a
Filippo, vi furono bruciati dentro, perché essi avevano ripugnanza a difendersi
per il rispetto a quel giorno santissimo.
12Io prego coloro che avranno in mano questo libro di non turbarsi
per queste disgrazie e di considerare che i castighi non vengono per la
distruzione ma per la correzione del nostro popolo. 13E veramente il
fatto che agli empi è data libertà per poco tempo, e subito incappano nei
castighi, è segno di grande benevolenza. 14Poiché il Signore non si
propone di agire con noi come fa con gli altri popoli, attendendo pazientemente
il tempo di punirli, quando siano giunti al colmo dei loro peccati; 15e
questo per non dovere alla fine punirci quando fossimo giunti all'estremo delle
nostre colpe. 16Perciò egli non ci toglie mai la sua misericordia,
ma, correggendoci con le sventure, non abbandona il suo popolo. 17Questo
sia detto come verità da ricordare. Dopo questa breve parentesi torniamo alla
narrazione.
18Un tale Eleàzaro, uno degli scribi più stimati, uomo già avanti
negli anni e molto dignitoso nell'aspetto della persona, veniva costretto ad
aprire la bocca e ad ingoiare carne suina. 19Ma egli, preferendo una
morte gloriosa a una vita ignominiosa, s'incamminò volontariamente al
supplizio, 20sputando il boccone e comportandosi come conviene a
coloro che sono pronti ad allontanarsi da quanto non è lecito gustare per brama
di sopravvivere. 21Coloro che erano incaricati dell'illecito
banchetto sacrificale, in nome della familiarità di antica data che avevano con
quest'uomo, lo tirarono in disparte e lo pregarono di prendere la carne di cui
era lecito cibarsi, preparata da lui stesso, e fingere di mangiare la porzione
delle carni sacrificate imposta dal re, 22perché, agendo a questo
modo, avrebbe sfuggito la morte e approfittato di questo atto di clemenza in
nome dell'antica amicizia che aveva con loro. 23Ma egli, facendo un
nobile ragionamento, degno della sua età e del prestigio della vecchiaia a cui
si aggiungeva la veneranda canizie, e della condotta irreprensibile tenuta fin
da fanciullo, e degno specialmente delle sante leggi stabilite da Dio, rispose
subito dicendo che lo mandassero alla morte. 24"Non è affatto
degno della nostra età fingere con il pericolo che molti giovani, pensando che
a novant'anni Eleàzaro sia passato agli usi stranieri, 25a loro
volta, per colpa della mia finzione, durante pochi e brevissimi giorni di vita,
si perdano per causa mia e io procuri così disonore e macchia alla mia
vecchiaia. 26Infatti anche se ora mi sottraessi al castigo degli
uomini, non potrei sfuggire né da vivo né da morto alle mani dell'Onnipotente. 27Perciò,
abbandonando ora da forte questa vita, mi mostrerò degno della mia età 28e
lascerò ai giovani nobile esempio, perché sappiano affrontare la morte
prontamente e generosamente per le sante e venerande leggi". Dette queste
parole, si avviò prontamente al supplizio. 29Quelli che ve lo
trascinavano, cambiarono la benevolenza di poco prima in avversione, ritenendo
a loro parere che le parole da lui prima pronunziate fossero una pazzia. 30Mentre
stava per morire sotto i colpi, disse tra i gemiti: "Il Signore, cui
appartiene la sacra scienza, sa bene che, potendo sfuggire alla morte, soffro
nel corpo atroci dolori sotto i flagelli, ma nell'anima sopporto volentieri
tutto questo per il timore di lui". 31In tal modo egli morì,
lasciando non solo ai giovani ma alla grande maggioranza del popolo la sua
morte come esempio di generosità e ricordo di fortezza.
1Ci fu anche il caso di sette fratelli che, presi
insieme alla loro madre, furono costretti dal re a forza di flagelli e nerbate
a cibarsi di carni suine proibite. 2Uno di essi, facendosi
interprete di tutti, disse: "Che cosa cerchi di indagare o sapere da noi?
Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le patrie leggi". 3Allora
il re irritato comandò di mettere al fuoco padelle e caldaie. 4Diventate
queste subito roventi, il re comandò di tagliare la lingua, di scorticare e
tagliare le estremità a quello che era stato loro portavoce, sotto gli occhi
degli altri fratelli e della madre. 5Quando quegli fu mutilato di
tutte le membra, comandò di accostarlo al fuoco e di arrostirlo mentre era
ancora vivo. Mentre il fumo si spandeva largamente all'intorno della padella,
gli altri si esortavano a vicenda con la loro madre a morire da forti,
esclamando: 6"Il Signore Dio ci vede dall'alto e in tutta
verità ci dà conforto, precisamente come dichiarò Mosè nel canto della
protesta: Egli si muoverà a compassione dei suoi servi". 7Venuto
meno il primo, in egual modo traevano allo scherno il secondo e, strappatagli
la pelle del capo con i capelli, gli domandavano: "Sei disposto a
mangiare, prima che il tuo corpo venga straziato in ogni suo membro?". 8Egli
rispondendo nella lingua paterna protestava: "No". Perciò anch'egli
si ebbe gli stessi tormenti del primo. 9Giunto all'ultimo respiro,
disse: "Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re del
mondo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed
eterna". 10Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro
richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani 11e
disse dignitosamente: "Da Dio ho queste membra e, per le sue leggi, le
disprezzo, ma da lui spero di riaverle di nuovo"; 12così lo
stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza del giovinetto,
che non teneva in nessun conto le torture. 13Fatto morire anche
costui, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. 14Ridotto
in fin di vita, egli diceva: "È bello morire a causa degli uomini, per
attendere da Dio l'adempimento delle speranze di essere da lui di nuovo
risuscitati; ma per te la risurrezione non sarà per la vita". 15Subito
dopo, fu condotto avanti il quinto e fu torturato. 16Ma egli,
guardando il re, diceva: "Tu hai potere sugli uomini, e sebbene mortale,
fai quanto ti piace; ma non credere che il nostro popolo sia stato abbandonato
da Dio. 17Quanto a te, aspetta e vedrai la grandezza della sua
forza, come strazierà te e la tua discendenza". 18Dopo di lui
presero il sesto; mentre stava per morire, egli disse: "Non illuderti
stoltamente; noi soffriamo queste cose per causa nostra, perché abbiamo peccato
contro il nostro Dio; perciò ci succedono cose che muovono a meraviglia. 19Ma
tu non credere di andare impunito dopo aver osato di combattere contro
Dio".
20La madre era soprattutto ammirevole e degna di gloriosa memoria,
perché vedendo morire sette figli in un sol giorno, sopportava tutto
serenamente per le speranze poste nel Signore. 21Esortava ciascuno
di essi nella lingua paterna, piena di nobili sentimenti e, sostenendo la
tenerezza femminile con un coraggio virile, diceva loro: 22"Non
so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato lo spirito e la vita, né
io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi. 23Senza dubbio il
creatore del mondo, che ha plasmato alla origine l'uomo e ha provveduto alla
generazione di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo lo spirito
e la vita, come voi ora per le sue leggi non vi curate di voi stessi".
24Antioco, credendosi disprezzato e sospettando che quella voce
fosse di scherno, esortava il più giovane che era ancora vivo e non solo a
parole, ma con giuramenti prometteva che l'avrebbe fatto ricco e molto felice
se avesse abbandonato gli usi paterni, e che l'avrebbe fatto suo amico e gli
avrebbe affidato cariche. 25Ma poiché il giovinetto non badava
affatto a queste parole il re, chiamata la madre, la esortava a farsi
consigliera di salvezza per il ragazzo. 26Dopo che il re la ebbe
esortata a lungo, essa accettò di persuadere il figlio; 27chinatasi
verso di lui, beffandosi del crudele tiranno, disse nella lingua paterna:
"Figlio, abbi pietà di me che ti ho portato in seno nove mesi, che ti ho
allattato per tre anni, ti ho allevato, ti ho condotto a questa età e ti ho
dato il nutrimento. 28Ti scongiuro, figlio, contempla il cielo e la
terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non da cose
preesistenti; tale è anche l'origine del genere umano. 29Non temere
questo carnefice ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la morte,
perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno della
misericordia". 30Mentre essa finiva di parlare, il giovane
disse: "Che aspettate? Non obbedisco al comando del re, ma ascolto il
comando della legge che è stata data ai nostri padri per mezzo di Mosè. 31Ma
tu, che ti fai autore di tutte le sventure degli Ebrei, non sfuggirai alle mani
di Dio. 32Per i nostri peccati noi soffriamo. 33Se per
nostro castigo e correzione il Signore vivente si adira per breve tempo con
noi, presto si volgerà di nuovo verso i suoi servi. 34Ma tu, o
sacrilego e di tutti gli uomini il più empio, non esaltarti invano, agitando
segrete speranze, mentre alzi la mano contro i figli del Cielo; 35perché
non sei ancora al sicuro dal giudizio dell'onnipotente Dio che tutto vede. 36Già
ora i nostri fratelli, che hanno sopportato breve tormento, hanno conseguito da
Dio l'eredità della vita eterna. Tu invece subirai per giudizio di Dio il
giusto castigo della tua superbia. 37Anche io, come già i miei
fratelli, sacrifico il corpo e la vita per le patrie leggi, supplicando Dio che
presto si mostri placato al suo popolo e che tu fra dure prove e flagelli debba
confessare che egli solo è Dio; 38con me invece e con i miei
fratelli possa arrestarsi l'ira dell'Onnipotente, giustamente attirata su tutta
la nostra stirpe". 39Il re, divenuto furibondo, si sfogò su
costui più crudelmente che sugli altri, sentendosi invelenito dallo scherno. 40Così
anche costui passò all'altra vita puro, confidando pienamente nel Signore. 41Ultima
dopo i figli, anche la madre incontrò la morte.
42Ma ora basti quanto s'è esposto circa i pasti sacrificali e le incredibili
crudeltà.
1Intanto Giuda Maccabeo e i suoi compagni, passando di
nascosto nei villaggi, invitavano i parenti, raccogliendo in più coloro che
erano rimasti fedeli al giudaismo; così misero insieme circa seimila uomini. 2Alzarono
allora suppliche al Signore, perché riguardasse il popolo da tutti calpestato,
avesse pietà del tempio profanato da uomini empi, 3usasse
misericordia alla città devastata e prossima ad essere rasa al suolo, porgesse
orecchio al sangue che gridava al suo cospetto, 4non dimenticasse
l'iniquo sterminio di fanciulli innocenti e le bestemmie pronunciate contro il
suo nome e mostrasse sdegno contro la malvagità. 5Il Maccabeo,
postosi a capo del gruppo, divenne ormai invincibile ai pagani, mentre l'ira
del Signore si volgeva in misericordia. 6Piombando inaspettatamente
su città e villaggi, li incendiava e, impadronendosi delle posizioni più
opportune, metteva in fuga non pochi dei nemici, 7scegliendo di
preferenza la notte come tempo favorevole a queste incursioni. La fama del suo
valore risuonava dovunque.
8Filippo, osservando che quest'uomo a poco a poco otteneva vantaggio
e progrediva continuamente nei successi, scrisse a Tolomeo, stratega della
Celesiria e della Fenicia, perché intervenisse a favore degli interessi del re.
9Quegli incaricò Nicànore, figlio di Pàtroclo, uno dei primi amici
del re, e lo inviò, mettendo ai suoi ordini gente d'ogni nazione in numero non
inferiore a ventimila, per sterminare totalmente la stirpe dei Giudei. Gli
associò anche Gorgia, un generale di professione ed esperto nelle azioni
belliche. 10Nicànore stabilì di pagare il tributo che il re doveva
ai Romani, che era di duemila talenti, con la vendita degli schiavi giudei. 11Anzi
spedì senz'altro un avviso alle città della costa, invitandole all'acquisto di
schiavi giudei e promettendo di barattare novanta prigionieri per un talento;
non immaginava che la vendetta dell'Onnipotente stava per piombare su di lui.
12Giuda fu informato della spedizione di Nicànore e annunciò ai suoi
uomini la presenza dell'esercito. 13Allora i paurosi e i diffidenti
della giustizia di Dio fuggirono, portandosi lontano dalla zona. 14Altri
vendevano tutte le cose che erano loro rimaste e insieme pregavano il Signore
di salvare coloro che l'empio Nicànore aveva venduti prima ancora dello
scontro; 15questo, se non per loro merito, almeno per l'alleanza con
i loro padri e per riguardo al suo glorioso nome invocato sopra di loro. 16Il
Maccabeo poi, radunando i suoi uomini in numero di seimila, li esortava a non
scoraggiarsi davanti ai nemici, né a lasciarsi prendere da timore di fronte
alla moltitudine dei pagani venuti ingiustamente contro di loro, ma a
combattere da forti, 17tenendo davanti agli occhi le violenze da
essi empiamente perpetrate contro il luogo santo e lo strazio della città messa
a ludibrio e ancora la soppressione dell'ordinamento politico degli antenati. 18"Costoro
- disse - confidano nelle armi e insieme nel loro ardire; noi confidiamo nel
Dio onnipotente, capace di abbattere quanti vengono contro di lui e il mondo
intero con un sol cenno". 19Ricordò loro distintamente gli
interventi divini al tempo degli antenati, quello avvenuto contro Sennàcherib,
quando morirono centottantacinquemila uomini, 20e quello successo in
Babilonia nella battaglia contro i Gàlati, quando vennero nella necessità di
battersi, essendo in tutto ottomila insieme con quattromila Macedoni, e mentre
i Macedoni soccombevano, gli ottomila sterminarono centoventimila uomini con
l'aiuto venuto loro dal Cielo e trassero un grande vantaggio.
21Con queste parole li rese coraggiosi e pronti a morire per le
leggi e per la patria; poi divise in qualche modo l'esercito in quattro parti; 22mise
al comando di ogni schieramento i suoi fratelli Simone, Giuseppe e Giònata,
affidando a ciascuno millecinquecento uomini; 23fece inoltre leggere
da Eleàzaro il libro sacro e, data la parola d'ordine "Aiuto di Dio",
postosi a capo del primo reparto, attaccò Nicànore. 24L'Onnipotente
si fece in realtà loro alleato ed essi uccisero più di novemila nemici,
ferirono e mutilarono nelle membra la maggior parte dell'esercito di Nicànore e
costrinsero tutti a fuggire. 25S'impadronirono anche del denaro dei
mercanti convenuti per acquistarli; inseguirono poi i nemici per un pezzo, ma
tornarono indietro impediti dall'ora tarda. 26Era la vigilia del
sabato e per questa ragione non protrassero l'inseguimento. 27Raccolte
le armi dei nemici e tolte loro le spoglie, passarono il sabato benedicendo
incessantemente e ringraziando il Signore che li aveva fatti giungere salvi
fino a quel giorno, fissandolo per loro come inizio della sua misericordia. 28Dopo
il sabato distribuirono parte delle spoglie ai sinistrati, alle vedove, agli
orfani; il resto se lo divisero loro e i loro figli. 29Compiute
queste cose, alzarono insieme preghiere al Signore misericordioso,
scongiurandolo di riconciliarsi pienamente con i suoi servi.
30Combatterono anche con gli uomini di Timòteo e di Bàcchide,
uccidendone più di ventimila, e divennero padroni di alte fortezze e
distribuirono le molte spoglie, facendo parti uguali per sé, per i sinistrati,
per gli orfani, per le vedove e anche per i vecchi. 31Raccolte le
armi dei nemici, con molta cura riposero il tutto in luoghi opportuni; il resto
del bottino lo portarono a Gerusalemme. 32Uccisero anche l'ufficiale
preposto alle guardie di Timòteo, uomo scelleratissimo, che aveva fatto
soffrire molto i Giudei. 33Mentre si celebrava la vittoria in
patria, bruciarono coloro che avevano incendiato le sacre porte, compreso
Callìstene, che si era rifugiato in una casupola; ricevette così una degna
mercede della sua empietà.
34Il tristissimo Nicànore, colui che aveva convocato mille mercanti
per la vendita dei Giudei, 35umiliato, con l'aiuto di Dio, da coloro
che erano da lui ritenuti insignificanti, deposta la splendida veste, fuggiasco
come uno schiavo attraverso la campagna e ormai privo di tutto, arrivò ad
Antiochia, già troppo fortunato di essere sopravvissuto alla rovina
dell'esercito. 36Così chi si riprometteva di assicurare il tributo
per i Romani con la vendita dei prigionieri in Gerusalemme, confessava ora che
i Giudei avevano un difensore, che i Giudei erano per questa ragione
invincibili, perché obbedivano alle leggi stabilite da lui.
1Avvenne in quel periodo il ritorno ignominioso di
Antioco dalle regioni della Persia. 2Infatti egli era giunto nella
città chiamata Persepoli e si era accinto a depredare il tempio e ad
impadronirsi della piazza, ma i cittadini ricorsero in massa alle armi e lo
ricacciarono; perciò Antioco, messo in fuga dagli abitanti, dovette ritirarsi
vergognosamente. 3Mentre si trovava presso Ecbàtana, gli giunsero le
notizie su ciò che era accaduto a Nicànore e agli uomini di Timòteo. 4Montato
in gran furore, pensava di sfogarsi sui Giudei anche per lo smacco inflittogli
da coloro che lo avevano messo in fuga. Perciò diede ordine al cocchiere di
compiere il viaggio spingendo i cavalli senza sosta; ma incombeva ormai su di
lui il giudizio del Cielo. Così diceva nella sua superbia: "Farò di
Gerusalemme un cimitero di Giudei, appena vi sarò giunto". 5Ma
il Signore che tutto vede, il Dio d'Israele, lo colpì con piaga insanabile e
invisibile. Aveva appena terminato quella frase, quando lo colpì un
insopportabile dolore alle viscere e terribili spasimi intestinali, 6ben
meritati da colui che aveva straziato le viscere altrui con molti e strani
generi di tormenti. 7Ma egli non desisteva affatto dalla sua
alterigia, anzi pieno ancora di superbia spirava il fuoco della sua collera
contro i Giudei e comandava di accelerare la corsa. Ma gli accadde di cadere dal
carro in corsa tumultuosa e per la grave caduta di riportare contusioni in
tutte le membra del corpo. 8Colui che poco prima pensava di
comandare ai flutti del mare, arrogandosi di essere un superuomo e di pesare
sulla bilancia le cime dei monti, ora gettato a terra doveva farsi portare in
lettiga, rendendo a tutti manifesta la potenza di Dio, 9a tal punto
che nel corpo di quell'empio si formavano i vermi e, mentre era ancora vivo, le
sue carni fra spasimi e dolori cadevano a brandelli e l'esercito era tutto
nauseato dal fetore e dal marciume di lui. 10Colui che poco prima
credeva di toccare gli astri del cielo, ora nessuno poteva sopportarlo per
l'intollerabile intensità del fetore. 11Allora finalmente, malconcio
a quel modo, incominciò ad abbassare il colmo della sua superbia e ad avviarsi
al ravvedimento per effetto del divino flagello, mentre ad ogni istante era
lacerato dai dolori. 12Non potendo più sopportare il suo proprio
fetore, disse: "È giusto sottomettersi a Dio e non pensare di essere
uguale a Dio quando si è mortali!". 13Quell'empio si mise a
pregare quel Signore che ormai non avrebbe più avuto misericordia di lui, e
diceva 14che avrebbe dichiarato libera la città santa, che prima si
affrettava a raggiungere per raderla al suolo e farne un cimitero; 15che
avrebbe reso pari agli Ateniesi tutti i Giudei che prima aveva stabilito di non
degnare neppure della sepoltura, ma di gettare in pasto alle fiere insieme con
i loro bambini; 16che avrebbe adornato con magnifici doni votivi il
sacro tempio, che prima aveva saccheggiato, e avrebbe restituito in maggior
numero tutti gli arredi sacri e avrebbe provveduto con le proprie entrate ai
contributi fissati per i sacrifici; 17inoltre che si sarebbe fatto
Giudeo e si sarebbe recato in ogni luogo abitato per annunciare la potenza di
Dio.
18Ma poiché i dolori non diminuivano per nulla - era arrivato
infatti su di lui il giusto giudizio di Dio - e disperando ormai di sé, scrisse
ai Giudei la lettera che riportiamo qui sotto, nello stile di una supplica,
così concepita:
19"Ai Giudei, ottimi cittadini, il re e condottiero Antioco
augura magnifica salute, benessere e prosperità. 20Se voi state bene
e i figli e le vostre cose procedono secondo il vostro pensiero, io, riponendo
le mie speranze nel Cielo, 21mi ricordo con tenerezza del vostro
onore e della vostra benevolenza. Ritornando dalle province della Persia e
trovandomi colpito da una malattia insopportabile, ho creduto necessario
pensare alla comune sicurezza di tutti. 22Pur non disperando del mio
stato, ma avendo molta fiducia di poter scampare dalla malattia, 23considerando
d'altra parte che anche mio padre, quando aveva intrapreso spedizioni nelle
province settentrionali, aveva indicato il successore, 24perché se
accadesse qualche cosa di inaspettato o si diffondesse la notizia di qualche
grave incidente, gli abitanti del paese, sapendo in mano a chi era stato
lasciato il governo, non si agitassero; 25e oltre a questo
constatando che i sovrani vicini e confinanti con il nostro regno spiano il
momento opportuno e attendono gli eventi, ho designato come re mio figlio
Antioco, che già più volte, quando intraprendevo i viaggi nei distretti
settentrionali, ho raccomandato e affidato a moltissimi di voi. A lui indirizzo
la lettera qui unita. 26Vi prego dunque e vi scongiuro di ricordarvi
dei benefici ricevuti pubblicamente o privatamente e prego ciascuno di
conservare la vostra benevolenza verso di me e mio figlio. 27Ho
fiducia che egli si comporterà con voi con moderazione e umanità, secondo le
mie direttive".
28Quest'omicida e bestemmiatore dunque, soffrendo crudeli tormenti,
come li aveva fatti subire agli altri, finì così la sua vita in terra
straniera, in una zona montuosa, con una sorte misera. 29Curò il
trasporto della salma Filippo, cresciuto insieme a lui, il quale poi,
diffidando del figlio di Antioco, si recò in Egitto presso Tolomeo Filomètore.
1Il Maccabeo intanto e i suoi uomini, guidati dal
Signore, rioccuparono il tempio e la città, 2distrussero le are
innalzate dagli stranieri sulle piazze e i recinti sacri. 3Purificarono
il tempio e vi costruirono un altro altare; poi facendo scintille con le
pietre, ne trassero il fuoco e offrirono sacrifici, dopo un'interruzione di due
anni; prepararono l'altare degli incensi, le lampade e l'offerta dei pani. 4Fatto
questo, prostrati a terra, supplicarono il Signore, che non li facesse più
incorrere in quei mali ma, se mai peccassero ancora, venissero da lui corretti
con clemenza, ma non abbandonati in mano a un popolo di barbari e
bestemmiatori. 5La purificazione del tempio avvenne nello stesso
giorno in cui gli stranieri l'avevano profanato, il venticinque dello stesso
mese, cioè di Casleu. 6Con gioia passarono otto giorni come nella
festa delle Capanne, ricordando come poco tempo prima avevano passato la feste
delle Capanne dispersi sui monti e nelle caverne come animali selvatici. 7Perciò,
tenendo in mano bastoni ornati, rami verdi e palme, innalzavano inni a colui
che aveva fatto ben riuscire la purificazione del suo proprio tempio. 8Stabilirono
quindi con pubblico decreto e deliberazione per tutto il popolo dei Giudei, che
ogni anno si celebrassero questi giorni.
9Tali furono le vicende riguardanti la morte di Antioco chiamato
Epìfane. 10Ora invece esporremo le cose accadute sotto Antioco
Eupàtore, figlio di quell'empio, sunteggiando le principali sventure connesse
alle guerre. 11Costui, dunque, succeduto nel regno, nominò capo
degli affari politici un certo Lisia, primo stratega della Celesiria e della
Fenicia. 12Tolomeo, chiamato Macrone, preferendo osservare la giustizia
nei riguardi dei Giudei, a causa dei torti che erano stati fatti loro, cercava
di svolgere i rapporti con loro pacificamente. 13Per questo motivo
fu accusato dagli amici presso l'Eupàtore ed egli, sentendosi spesso chiamare
traditore per aver abbandonato Cipro a lui affidata dal Filomètore ed essere
passato dalla parte di Antioco Epìfane, né potendo esercitare con onore la
carica, preso il veleno, pose fine alla propria vita.
14Gorgia, divenuto stratega della regione, assoldava stranieri e
teneva viva la guerra contro i Giudei. 15Insieme con lui anche gli
Idumei, che occupavano fortezze strategiche, lottavano contro i Giudei e, dando
asilo a tutti i fuorusciti da Gerusalemme, cominciarono a fomentare la guerra. 16Pertanto
gli uomini del Maccabeo, dopo aver innalzato preghiere e supplicato Dio che si
facesse loro alleato, mossero contro le fortezze degli Idumei 17e,
attaccandole con energia, si impadronirono delle posizioni, respinsero quelli
che combattevano sulle mura e uccisero quanti erano venuti a tiro; ne uccisero
così non meno di ventimila. 18Non meno di novemila tuttavia
fuggirono in due torri fortificate a regola d'arte e fornite di tutto
l'occorrente per sostenere l'assedio. 19Allora il Maccabeo,
lasciando Simone e Giuseppe e inoltre Zaccheo e i suoi uomini, sufficienti per
quell'assedio, si recò in zone più critiche. 20Ma gli uomini di
Simone, vinti dalla prospettiva del guadagno, si lasciarono persuadere per
denaro da alcuni che erano nelle torri e, ricevute settantamila dramme, ne
lasciarono fuggire alcuni. 21Quando fu riferito al Maccabeo
l'accaduto, radunati i capi del popolo, li accusò di aver venduto per denaro i
loro fratelli, dando libertà ai loro nemici. 22Fece giustiziare
coloro che si erano resi colpevoli di tradimento e senza indugio espugnò le due
torri. 23Essendo ben riuscito in tutto con le armi in mano, mise a
morte nelle due fortezze più di ventimila uomini.
24Timòteo, che prima aveva perduto di fronte ai Giudei, assoldando
ora forze straniere in gran numero e radunando la cavalleria dell'Asia, che non
era meno numerosa, avanzò con l'intenzione di soggiogare la Giudea con le armi.
25Gli uomini del Maccabeo al suo avvicinarsi, si cosparsero il capo
di polvere per la preghiera a Dio e, cintisi i fianchi di sacco, 26si
prostrarono sul rialzo davanti all'altare e lo supplicarono che si mostrasse
loro propizio e fosse nemico dei loro nemici e avversario dei loro avversari,
secondo l'espressione della legge. 27Terminata la preghiera, presero
le armi e uscirono dalla città per un bel tratto. Quando furono vicini ai
nemici, si fermarono. 28Appena spuntata la luce del mattino, iniziò
l'attacco dalle due parti, gli uni avendo a garanzia del successo e della
vittoria gloriosa la fiducia nel Signore, gli altri ponendo come guida nel
conflitto il loro ardire. 29Accesasi una lotta durissima, apparvero
dal cielo ai nemici cinque uomini splendidi su cavalli dalle briglie d'oro, che
guidavano i Giudei. 30Essi presero in mezzo il Maccabeo e,
riparandolo con le loro armature, lo rendevano invulnerabile; contro gli
avversari invece scagliavano dardi e folgori ed essi, confusi e accecati, si
dispersero in preda al disordine. 31Ne furono uccisi
ventimilacinquecento e seicento cavalieri. 32Lo stesso Timòteo
dovette rifugiarsi nella fortezza chiamata Ghezer, ben munita, dove era
comandante Chérea. 33Ma i soldati del Maccabeo assediarono con
entusiasmo la fortezza per quattro giorni. 34Gli assediati, fidando
delle fortificazioni del luogo, bestemmiavano in modo orribile e lanciavano
empie frasi. 35Alle prime luci del quinto giorno, venti giovani del
Maccabeo, accesi di sdegno per le bestemmie, prese d'assalto le mura
coraggiosamente e con selvaggio furore, travolsero chiunque trovarono. 36Anche
altri, attaccando con una manovra di aggiramento, incendiarono le torri e,
accesi dei fuochi, bruciarono vivi i bestemmiatori; altri ancora sfondarono le
porte e fatto entrare il resto dell'esercito affrettarono la presa della città.
37Uccisero Timòteo che si era nascosto in una buca e il fratello di
lui Chérea e Apollòfane. 38Terminata l'impresa, con canti e inni di
riconoscenza benedicevano il Signore che aveva magnificamente favorito Israele
e concesso loro la vittoria.
1Dopo brevissimo tempo Lisia, tutore e parente del re e
incaricato degli affari di stato, mal sopportando l'accaduto, 2raccolti
circa ottantamila uomini e tutta la cavalleria, mosse contro i Giudei,
calcolando di ridurre la città a dimora dei Greci, 3di imporre tasse
al tempio come agli altri edifici di culto dei pagani e di mettere in vendita
ogni anno il sommo sacerdozio. 4Egli non considerava per niente la
potenza di Dio, ma si appoggiava sulla potenza di migliaia di fanti, sulle
migliaia di cavalli e sugli ottanta elefanti. 5Entrato nella Giudea
e avvicinatosi a Bet-Zur, che era una posizione fortificata distante da
Gerusalemme circa venti miglia, la cinse d'assedio. 6Quando gli
uomini del Maccabeo vennero a sapere che quegli assediava le fortezze, tra
gemiti e lacrime supplicarono con tutto il popolo il Signore che inviasse il
suo angelo buono a salvare Israele. 7Lo stesso Maccabeo, cingendo
per primo le armi, esortò gli altri ad esporsi con lui al pericolo per andare
in aiuto dei loro fratelli: tutti insieme partirono con coraggio. 8Mentre
si trovavano ancora vicino a Gerusalemme, apparve come condottiero davanti a
loro un cavaliere in sella, vestito di bianco, in atto di agitare un'armatura
d'oro. 9Tutti insieme benedissero Dio misericordioso e si sentirono
così rafforzati in cuore, che erano pronti ad assalire non solo gli uomini ma
anche le bestie più feroci e mura di ferro. 10Procedevano in ordine,
con un alleato venuto dal cielo, per la misericordia che il Signore aveva avuto
di loro. 11Gettatisi come leoni sui nemici, ne stesero al suolo
undicimila e milleseicento cavalieri, tutti gli altri li costrinsero a fuggire.
12Costoro in gran parte riuscirono a salvarsi feriti e spogliati.
Anche Lisia per salvarsi fu costretto a fuggire vergognosamente.
13Ma, non privo di intelligenza, pensando alla sconfitta subìta e
constatando che gli Ebrei erano invincibili, perché l'onnipotente Dio
combatteva al loro fianco, 14mandò a proporre un accordo su tutto
ciò che fosse giusto, assicurando che a questo scopo avrebbe persuaso il re,
facendo pressione su di lui perché diventasse loro amico. 15Il
Maccabeo, badando a ciò che più conveniva, acconsentì a tutto quanto Lisia
chiedeva. Quanto infatti il Maccabeo aveva presentato a Lisia per iscritto a
riguardo dei Giudei, fu accordato dal re. 16Il contenuto della
lettera scritta da Lisia ai Giudei era del seguente tenore:
17"Lisia al popolo dei Giudei salute. Giovanni e Assalonne,
inviati da voi, ci hanno consegnato la decisione qui sotto riportata e hanno
chiesto la ratifica dei punti in essa dichiarati. 18Quanto era
necessario riferire al re, l'ho riferito ed egli ha accordato quanto era
accettabile. 19Se dunque conserverete il vostro buon impegno per gli
interessi del regno, procurerò anche in avvenire di esservi causa di favori. 20Su
questi punti e sui particolari ho dato ordine a questi due e ai miei incaricati
di trattare con voi. 21State bene. L'anno centoquarantotto, il
ventiquattro del mese di Dioscorinzio".
22La lettera del re si esprimeva così:
"Il re Antioco al fratello Lisia salute. 23Dopo che nostro
padre è passato tra gli dèi, volendo noi che i cittadini del regno possano
tranquillamente attendere ai loro interessi particolari 24e, avendo
sentito che i Giudei, non favorevoli al disegno di ellenizzazione di nostro
padre, attaccati invece al loro sistema di vita, chiedono di potersi attenere
alle proprie leggi, 25desiderosi a nostra volta che anche questo
popolo sia libero da turbamenti, decretiamo che il tempio sia loro restituito e
si governino secondo le tradizioni dei loro antenati. 26Farai quindi
cosa opportuna a inviare loro messaggeri e ad offrire loro la destra perché,
conosciuta la nostra decisione, si sentano contenti e riprendano a loro agio la
cura delle proprie cose".
27La lettera del re indirizzata al popolo era così concepita:
"Il re Antioco al consiglio degli anziani dei Giudei e agli altri Giudei
salute. 28Se state bene, è appunto come noi vogliamo: anche noi
godiamo ottima salute. 29Menelao ci ha rivelato che voi volete
tornare a vivere nelle vostre sedi. 30A quelli che si metteranno in
viaggio entro i trenta giorni del mese di Xàntico, sarà garantita sicurezza e
facoltà 31di usare, come Giudei, delle loro regole alimentari e
delle loro leggi come prima e nessuno di loro potrà essere molestato da alcuno
per le mancanze commesse per ignoranza. 32Ho anche mandato Menelao
per rassicurarvi. 33State bene. L'anno centoquarantotto, il
venticinque del mese di Xàntico".
34Anche i Romani inviarono loro questa lettera:
"Quinto Memmio e Tito Manio, legati dei Romani, al popolo dei Giudei
salute. 35Riguardo a ciò che Lisia, parente del re, vi ha accordato,
anche noi siamo d'accordo. 36Riguardo invece a quei punti che egli
ha giudicato dover riferire al re, mandate subito uno, dopo aver deliberato tra
di voi, perché possiamo esporre le cose in modo conveniente per voi. Noi siamo
in viaggio per Antiochia. 37Mandate dunque in fretta alcuni per
farci conoscere di quale parere siete. 38State bene. L'anno
centoquarantotto, il venticinque del mese di Xàntico".
1Conclusi questi accordi, Lisia ritornò presso il re; i
Giudei invece si diedero a coltivare la terra. 2Ma alcuni dei
comandanti dei distretti e precisamente Timòteo e Apollonio, figlio di Gennèo,
Ierònimo e Demofonte e, oltre questi, Nicànore, il comandante dei mercenari di
Cipro, non li lasciavano vivere tranquilli né procedere in pace. 3Gli
abitanti di Giaffa perpetrarono un'empietà di questo genere: invitarono i
Giudei che abitavano con loro a salire con le mogli e con i figli su barche
allestite da loro, come se non ci fosse alcuna cattiva intenzione a loro
riguardo, 4ma fosse un'iniziativa di tutta la cittadinanza. Essi
accettarono, desiderosi di rinsaldare la pace, e lontani da ogni sospetto. Ma
quando furono al largo, li fecero affondare in numero non inferiore a duecento.
5Quando Giuda fu informato di questa crudeltà compiuta contro i suoi
connazionali, diede ordine ai suoi uomini 6e, invocando Dio, giusto
giudice, mosse contro gli assassini dei suoi fratelli e nella notte incendiò il
porto, bruciò le navi e uccise di spada quanti vi si erano rifugiati. 7Poi,
dato che il luogo era sbarrato, abbandonò l'impresa con l'idea di tornare
un'altra volta e sradicare tutta la cittadinanza di Giaffa. 8Avendo
poi appreso che anche i cittadini di Iamnia volevano usare lo stesso sistema
con i Giudei che abitavano con loro, 9piombando di notte sui
cittadini di Iamnia, incendiò il porto con la flotta, così che si vedeva il
bagliore delle fiamme fino a Gerusalemme, che è distante duecentoquaranta
stadi.
10Quando si furono allontanati di là per nove stadi, dirigendosi
contro Timòteo, non meno di cinquemila Arabi con cinquecento cavalieri
irruppero contro Giuda. 11Ne nacque una zuffa furiosa, ma gli uomini
di Giuda con l'aiuto di Dio ebbero la meglio. I nomadi invece, sopraffatti,
supplicarono Giuda che stendesse loro la destra promettendo di cedergli
bestiame e di aiutarlo in tutto il resto. 12Giuda, prevedendo che
realmente gli sarebbero stati utili in molte cose, acconsentì a far la pace con
loro ed essi, strette le destre, tornarono alle loro tende. 13Attaccò
anche una città difesa da contrafforti, circondata da mura e abitata da gente
d'ogni stirpe, chiamata Casfin. 14Quelli di dentro, sicuri della
solidità delle mura e delle riserve di viveri, si mostravano insolenti con gli
uomini di Giuda, insultandoli, aggiungendo bestemmie e pronunciando frasi che
non è lecito riferire. 15Ma gli uomini di Giuda, dopo aver invocato
il grande Signore del mondo, il quale senza arieti e senza macchine ingegnose
aveva fatto cadere Gèrico al tempo di Giosuè, assalirono furiosamente le mura. 16Presa
la città per volere di Dio, fecero innumerevoli stragi, cosicché il lago
adiacente, largo due stadi, sembrava pieno del sangue che vi colava dentro.
17Allontanatisi di là settecentocinquanta stadi giunsero a Caraca,
presso i Giudei chiamati Tubiani; 18ma da quelle parti non trovarono
Timòteo, il quale era già partito dalla zona, senza aver intrapreso alcuna
azione, ma lasciando in un certo luogo un presidio molto forte. 19Dosìteo
e Sosìpatro, due capitani del Maccabeo, in una sortita sterminarono gli uomini
di Timòteo lasciati nella fortezza, che erano più di diecimila. 20Intanto
il Maccabeo ordinò il suo esercito dividendolo in reparti, nominò questi al
comando dei reparti e mosse contro Timòteo, il quale aveva con sé
centoventimila fanti e duemilacinquecento cavalieri. 21Quando
Timòteo seppe dell'arrivo di Giuda, mandò avanti le donne, i fanciulli e tutto
il bagaglio nel luogo chiamato Carnion: era questa una posizione inespugnabile
e inaccessibile per la strettezza di tutti i passaggi. 22All'apparire
del primo reparto di Giuda, si diffuse tra i nemici il panico e il terrore
perché si verificò contro di loro l'apparizione di colui che dall'alto tutto
vede, e perciò cominciarono a fuggire precipitandosi chi da una parte chi
dall'altra, cosicché spesso erano colpiti dai propri compagni e trafitti dalle
punte delle loro spade. 23Giuda dirigeva l'inseguimento con ogni
energia, trafiggendo quegli empi: ne sterminò circa trentamila. 24Lo
stesso Timòteo, caduto in mano agli uomini di Dosìteo e Sosìpatro, supplicava
con molta astuzia di essere lasciato sano e salvo, perché tratteneva come
ostaggi i genitori di molti di loro e di alcuni i fratelli ai quali sarebbe
capitato di essere trattati senza riguardo. 25Avendo egli con molti
discorsi prestato solenne promessa di restituire incolumi gli ostaggi, lo
lasciarono libero per la salvezza dei propri fratelli.
26Giuda mosse poi contro Carnion e l'Atergatéo e uccise
venticinquemila uomini.
27Dopo la sconfitta e lo sterminio di questi, marciò contro la
fortezza di Efron, nella quale era stanziato Lisia con una moltitudine di gente
di ogni razza; davanti alle mura erano schierati i giovani più forti e
combattevano vigorosamente, mentre nella città stavano pronte molte riserve di
macchine e di proiettili. 28Avendo invocato il Signore che distrugge
con la sua potenza le forze dei nemici, i Giudei fecero cadere la città nelle
proprie mani e uccisero venticinquemila di coloro che vi stavano dentro. 29Ritornati
di là, mossero verso Beisan, che dista seicento stadi da Gerusalemme. 30Ma
i Giudei che vi abitavano testimoniarono che i cittadini di Beisan avevano
dimostrato loro benevolenza e buona comprensione nel tempo della sventura 31e
questi li ringraziarono e li esortarono ad essere ben disposti anche in seguito
verso il loro popolo. Poi si recarono a Gerusalemme nell'imminenza della festa
delle settimane.
32Dopo questa festa, chiamata Pentecoste, mossero contro Gorgia,
stratega dell'Idumea. 33Questi avanzò con tremila fanti e
quattrocento cavalieri. 34Schieratisi in combattimento, caddero un
piccolo numero di Giudei. 35Un certo Dosìteo, degli uomini di
Bacènore, abile nel cavalcare e valoroso, si attaccò a Gorgia e, afferratolo
per la clamide, lo trascinava a gran forza volendo prendere vivo quello
scellerato; ma uno dei cavalieri traci si gettò su di lui tagliandogli la spalla
e Gorgia poté fuggire a Maresa. 36Poiché gli uomini di Esdrin
combattevano da lungo tempo ed erano stanchi, Giuda supplicò il Signore che si
mostrasse loro alleato e guida nella battaglia. 37Poi, intonato
nella lingua paterna il grido di guerra che si accompagnava agli inni, diede un
assalto improvviso alle truppe di Gorgia e le mise in fuga.
38Giuda poi radunò l'esercito e venne alla città di Odollam; poiché
si compiva la settimana, si purificarono secondo l'uso e vi passarono il
sabato. 39Il giorno dopo, quando ormai la cosa era diventata
necessaria, gli uomini di Giuda andarono a raccogliere i cadaveri per deporli
con i loro parenti nei sepolcri di famiglia. 40Ma trovarono sotto la
tunica di ciascun morto oggetti sacri agli idoli di Iamnia, che la legge
proibisce ai Giudei; fu perciò a tutti chiaro il motivo per cui costoro erano
caduti. 41Perciò tutti, benedicendo l'operato di Dio, giusto giudice
che rende palesi le cose occulte, 42ricorsero alla preghiera,
supplicando che il peccato commesso fosse pienamente perdonato. Il nobile Giuda
esortò tutti quelli del popolo a conservarsi senza peccati, avendo visto con i
propri occhi quanto era avvenuto per il peccato dei caduti. 43Poi
fatta una colletta, con tanto a testa, per circa duemila dramme d'argento, le
inviò a Gerusalemme perché fosse offerto un sacrificio espiatorio, agendo così
in modo molto buono e nobile, suggerito dal pensiero della risurrezione. 44Perché
se non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe
stato superfluo e vano pregare per i morti. 45Ma se egli considerava
la magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentano nella morte con
sentimenti di pietà, la sua considerazione era santa e devota. Perciò egli fece
offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal
peccato.
1Nell'anno centoquarantanove giunse notizia agli uomini
di Giuda che Antioco Eupàtore muoveva contro la Giudea con numerose truppe; 2era
con lui Lisia, suo tutore e preposto agli affari dello stato, che aveva con sé
un esercito greco di centodiecimila fanti, cinquemilatrecento cavalli, ventidue
elefanti e trecento carri falcati. 3A costoro si unì anche Menelao,
il quale incoraggiava con molta astuzia Antioco, non per la salvezza della
patria, ma per la speranza di essere rimesso al suo posto di comando. 4Ma
il Re dei re eccitò l'ira di Antioco contro quello scellerato e, quando Lisia
ebbe additato costui come causa di tutti i mali, diede ordine che fosse
condotto a Berèa e messo a morte secondo l'usanza del luogo. 5Vi è
là una torre di cinquanta cubiti piena di cenere. Essa ha un ordigno girevole
che da ogni lato fa cadere a precipizio sulla cenere. 6Di lassù chi
è reo di sacrilegio o chi ha raggiunto gli estremi in certi altri delitti,
tutti lo spingono alla morte. 7In tal modo l'empio Menelao incontrò
la morte e non trovò terra per la sepoltura; 8giusto castigo poiché,
dopo aver commesso molti delitti attorno all'altare dov'erano il fuoco sacro e
la cenere, nella cenere trovò la sua morte.
9Il re avanzava con barbari sentimenti e con l'intenzione di far
provare ai Giudei trattamenti peggiori di quelli che avevano subiti sotto suo
padre. 10Quando Giuda seppe queste cose, ordinò al popolo di pregare
il Signore giorno e notte, perché, come altre volte, così anche ora aiutasse
coloro che erano in pericolo di essere privati della legge, della patria e del
tempio santo 11e non permettesse che il popolo, che aveva appena
goduto di un breve respiro, cadesse in mano a quegli infami pagani. 12Quando
ebbero fatto ciò tutti insieme ed ebbero supplicato il Signore misericordioso
con gemiti e digiuni e prostrazioni per tre giorni continui, Giuda li esortò e
comandò loro di tenersi preparati. 13Tenuto poi un convegno a parte
con gli anziani, decise che si dovesse, con l'aiuto di Dio, risolvere le cose
uscendo a battaglia prima che l'esercito entrasse nella Giudea e si
impadronisse della città. 14Affidando poi ogni cura al creatore del
mondo, esortò i suoi a combattere da prodi fino alla morte per le leggi, per il
tempio, per la città, per la patria, per le loro istituzioni, e pose il campo
vicino a Modin. 15Data ai suoi uomini la parola d'ordine
"Vittoria di Dio", con giovani valorosi ben scelti, piombò di notte
sulla tenda del re nell'accampamento, uccise circa tremila uomini e trafisse il
più grosso degli elefanti insieme con l'uomo che era nella torretta 16e
alla fine riempirono tutto il campo di terrore e confusione; poi se ne
tornarono ad impresa ben riuscita. 17Quando già spuntava il giorno,
la cosa era compiuta, per la protezione del Signore che aveva assistito Giuda.
18Il re, avuto questo saggio dell'audacia dei Giudei, tentava con
l'astuzia la conquista delle posizioni. 19Così si spingeva contro
Bet-Zur, una ben munita fortezza dei Giudei, ma veniva respinto, aveva sfortuna
e falliva; 20mentre Giuda faceva giungere il necessario agli
assediati. 21Intanto Rodoco, appartenente alle file dei Giudei,
aveva rivelato i segreti ai nemici: fu ricercato, preso e tolto di mezzo. 22Il
re tornò a trattare con quelli che erano in Bet-Zur, diede e ricevette la
destra di pace e se ne andò. Assalì gli uomini di Giuda ma ebbe la peggio. 23Ricevette
poi notizia che Filippo, lasciato in Antiochia a dirigere gli affari, agiva da
dissennato e ne rimase sconcertato; invitò i Giudei a trattare, si sottomise,
si obbligò con giuramento a rispettare tutte le giuste condizioni, ristabilì
l'accordo e offrì un sacrificio, onorò il tempio e beneficò il luogo. 24Fece
accoglienze al Maccabeo e lasciò Egemònide come stratega da Tolemàide fino al
paese dei Gerreni. 25Venne a Tolemàide, ma i cittadini di Tolemàide
si mostrarono malcontenti per quegli accordi; erano irritati contro coloro che
avevano voluto abolire i loro privilegi. 26Salì allora sulla tribuna
Lisia, fece la sua difesa meglio che poté, li persuase, li calmò, li rese
ragionevoli; poi tornò ad Antiochia. Così si svolse la spedizione del re e il
suo ritorno.
1Dopo un periodo di tre anni, venne all'orecchio degli
uomini di Giuda che Demetrio, figlio di Selèuco, era sbarcato nel porto di
Tripoli con un grande esercito e la flotta 2e si era impadronito del
paese, eliminando Antioco e il suo tutore Lisia. 3Un certo Àlcimo,
che era stato prima sommo sacerdote, ma che si era volontariamente contaminato
nei giorni della secessione, accorgendosi che per nessun verso si apriva a lui
una via di salvezza né ulteriore accesso al sacro altare, 4andò dal
re Demetrio verso l'anno centocinquantuno offrendogli una corona d'oro e una
palma oltre ai tradizionali ramoscelli di ulivo del tempio e per quel giorno
stette quieto. 5Ma colse l'occasione favorevole alla sua follia,
quando fu chiamato da Demetrio al consiglio e fu interrogato in quale
disposizione e mentalità si tenessero i Giudei. A questa richiesta rispose: 6"I
Giudei che si dicono Asidèi, a capo dei quali sta Giuda il Maccabeo, alimentano
guerre e ribellioni e non lasciano che il regno trovi la tranquillità. 7Per
questo anch'io, privato della dignità ereditaria, intendo dire del sommo
sacerdozio, sono venuto qui, 8spinto anzitutto da schietta premura
per gli interessi del re e dalla preoccupazione della sconsideratezza delle
suddette persone, in secondo luogo mirando ai miei concittadini, perché, a
causa del disordine della situazione descritta, tutto il nostro popolo viene
non poco impoverito. 9Ora che sai queste cose in particolare, tu,
re, provvedi al paese e alla nostra stirpe che va decadendo, con quella cortese
benevolenza che hai con tutti. 10Fin quando Giuda è là, la
situazione non può mettersi tranquilla". 11Dopo queste sue
parole, gli altri amici, irritati per i successi di Giuda, si affrettarono a
infiammare Demetrio. 12Questi, designato subito Nicànore, già a capo
degli elefanti, e nominatolo stratega della Giudea, lo inviò 13con
l'ordine di eliminare prima Giuda, di disperdere i suoi uomini e di costituire
Àlcimo sommo sacerdote del tempio massimo. 14Allora i pagani della
Giudea, che erano fuggiti davanti a Giuda, si univano in massa a Nicànore
sapendo che le sfortune e le calamità dei Giudei sarebbero state apportatrici
di fortuna per loro.
15Quando seppero della venuta di Nicànore e dell'aggressione dei
pagani, i Giudei cosparsi di polvere, elevarono suppliche a colui che ha
stabilito il suo popolo per i secoli e che con segni palesi sempre protegge la
sua porzione. 16Poi il comandante, dati gli ordini, mosse
rapidamente di là e si scontrò con loro presso il villaggio di Dessau. 17Simone,
fratello di Giuda, aveva già attaccato Nicànore, ma era rimasto battuto per
l'improvvisa comparsa dei nemici. 18Tuttavia Nicànore, sentendo
parlare del valore che avevano gli uomini di Giuda e del loro entusiasmo nelle
lotte per la patria, non si arrischiava a decidere la sorte con spargimento di
sangue. 19Per questo mandò Posidonio e Teòdoto e Mattatia a dare e
ricevere la destra per la pace. 20Fu fatto un lungo esame intorno a
queste cose e, quando il comandante ne diede comunicazione alle truppe, il
parere risultò concorde e accettarono gli accordi. 21Fissarono il
giorno nel quale sarebbero venuti a un incontro privato. Dall'una e dall'altra
parte avanzò una lettiga e collocarono dei seggi. 22Giuda tuttavia
dispose degli uomini armati nei luoghi opportuni per paura che si verificasse
d'improvviso qualche tradimento da parte dei nemici: così in buon accordo
tennero il convegno. 23Nicànore si trattenne in Gerusalemme e non fece
alcun gesto fuori luogo; anzi licenziò le turbe raccogliticce che gli si erano
unite. 24Voleva Giuda sempre alla sua presenza, sentiva un'intima
inclinazione per quel prode. 25L'esortò a sposarsi e ad avere figli;
e quegli si sposò, poté mettersi a posto e godere giorni sereni.
26Ma Àlcimo, vedendo la loro reciproca simpatia e procuratosi copia
degli accordi intercorsi, andò da Demetrio e gli disse che Nicànore seguiva una
linea contraria agli interessi dello stato: aveva infatti nominato suo
successore Giuda, il sobillatore del regno. 27Il re, acceso di
sdegno e irritato per le calunnie di quel genio malefico, scrisse a Nicànore,
dichiarandogli di essere scontento delle alleanze concluse e ordinandogli che
gli mandasse subito ad Antiochia il Maccabeo in catene. 28Nicànore,
sorpreso da questi ordini, rimase sconcertato e aveva ripugnanza a rompere le
alleanze senza che l'uomo avesse commesso alcuna colpa. 29Ma, poiché
non gli era possibile agire contro la volontà del re, cercava l'occasione per
effettuare la cosa con qualche stratagemma. 30Il Maccabeo, notando
che Nicànore era più freddo nei rapporti con lui e che nei consueti incontri si
comportava con durezza, arguendo che questa freddezza non presagiva niente di
buono, raccolti non pochi dei suoi non si fece più vedere da Nicànore. 31Quest'altro,
accortosi di essere stato giocato abilmente da quell'uomo, salito al massimo e
santo tempio, mentre i sacerdoti stavano compiendo i sacrifici prescritti,
ordinò che gli fosse consegnato l'uomo. 32I sacerdoti dichiararono
con giuramento che non sapevano dove mai fosse il ricercato 33ma
egli, stendendo la destra contro il tempio, giurò: "Se non mi consegnerete
Giuda in catene, farò di questa dimora di Dio una piazza pulita, abbatterò
dalle fondamenta l'altare e innalzerò qui uno splendido tempio a Dioniso".
34Dette queste grosse parole, se ne andò. I sacerdoti alzando le
mani al cielo, invocarono il protettore sempre vigile del nostro popolo: 35"Tu,
Signore, che di nulla hai bisogno, ti sei compiaciuto di porre il tempio della
tua abitazione in mezzo a noi. 36E ora tu, Santo e Signore di ogni
santità, custodisci questa tua casa, appena purificata, per sempre libera da
contaminazioni".
37Fu denunziato a Nicànore un certo Razis degli anziani di
Gerusalemme, uomo pieno di amore per la città, che godeva grandissima fama e
chiamato per la sua benevolenza padre dei Giudei. 38Egli infatti nei
giorni precedenti la rivolta si era attirata l'accusa di giudaismo e realmente
per il giudaismo aveva impegnato corpo e anima con piena generosità. 39Volendo
Nicànore far nota a tutti l'ostilità che aveva verso i Giudei, mandò più di
cinquecento soldati per arrestarlo; 40pensava infatti che, prendendo
costui, avrebbe arrecato loro un grave colpo. 41Ma, quando quella
truppa stava per occupare la torre e tentava di forzare la porta del cortile e
ordinavano di portare il fuoco e di appiccarlo alle porte, egli, accerchiato da
ogni lato, si piantò la spada in corpo, 42preferendo morire
nobilmente piuttosto che divenire schiavo degli empi e subire insulti indegni
della sua nobiltà. 43Non avendo però portato a segno il colpo per la
fretta della lotta, mentre la folla premeva fuori delle porte, salì
coraggiosamente sulle mura e si lasciò cadere a precipizio sulla folla con
gesto da prode. 44Essi lo scansarono immediatamente lasciando uno
spazio libero ed egli cadde in mezzo allo spazio vuoto. 45Poiché
respirava ancora, con l'animo infiammato, si alzò, mentre il sangue gli usciva
a fiotti e le ferite lo straziavano e, attraversata di corsa la folla, salì su
di un tratto di roccia, 46ormai completamente esangue; si strappò
gli intestini e prendendoli con le mani li gettò contro la folla; morì in tal
modo invocando il Signore della vita e dello spirito perché di nuovo glieli
restituisse.
1Nicànore, avendo saputo che gli uomini di Giuda si
trovavano nella regione della Samaria, decise di assalirli a colpo sicuro nel
giorno del riposo. 2Poiché i Giudei che l'avevano seguito
forzatamente gli dicevano: "Assolutamente non devi ucciderli in modo così
crudele e barbaro; rendi onore al giorno che è stato già onorato rivestendolo
di santità da colui che tutto vede", 3quell'uomo tre volte
scellerato chiese se c'era in cielo un Signore che aveva comandato di celebrare
il giorno del sabato. 4Essi risposero: "Vi è il Signore
vivente; egli è il sovrano del cielo, che ha comandato di celebrare il settimo
giorno". 5L'altro ribatté: "E io sono sovrano sulla terra,
che comando di prendere le armi e portare a termine le disposizioni del
re". Tuttavia non riuscì a mandare ad effetto il suo crudele intento.
6Nicànore, dunque, alzata la testa con tutta la superbia, aveva
decretato di erigere un pubblico trofeo per la vittoria sugli uomini di Giuda. 7Il
Maccabeo invece era costantemente convinto e pienamente fiducioso di trovare
protezione da parte del Signore. 8Esortava i suoi uomini a non
temere l'attacco dei pagani, ma a tener fissi in mente gli aiuti che in passato
erano venuti loro dal Cielo e ad aspettare ora la vittoria che sarebbe stata
loro concessa dall'Onnipotente. 9Confortandoli così con le parole
della legge e dei profeti e ricordando loro le lotte che avevano già condotte a
termine, li rese più coraggiosi. 10Avendo così stimolato i loro
sentimenti, espose e denunziò la malafede dei pagani e la violazione dei giuramenti.
11Dopo aver armato ciascuno di loro non tanto con la sicurezza degli
scudi e delle lance quanto con il conforto delle egregie parole, li riempì di
gioia, narrando loro un sogno degno di fede, anzi una vera visione. 12La
sua visione era questa: Onia, che era stato sommo sacerdote, uomo eccellente,
modesto nel portamento, mite nel contegno, dignitoso nel proferir parole,
occupato dalla fanciullezza in quanto riguardava la virtù, con le mani protese
pregava per tutta la nazione giudaica. 13Gli era anche apparso un
personaggio che si distingueva per la canizie e la dignità ed era rivestito di
una maestà meravigliosa e piena di magnificenza. 14Onia disse:
"Questi è l'amico dei suoi fratelli, colui che innalza molte preghiere per
il popolo e per la città santa, Geremia il profeta di Dio". 15E
Geremia stendendo la destra consegnò a Giuda una spada d'oro, pronunciando
queste parole nel porgerla: 16"Prendi la spada sacra come dono
da parte di Dio; con questa abbatterai i nemici".
17Esortati dalle bellissime parole di Giuda, capaci di spingere
all'eroismo e di rendere virile anche l'animo dei giovani, decisero di non
restare in campo, ma di intervenire coraggiosamente e decidere la sorte
attaccando battaglia con tutto il coraggio, perché la città e le cose sante e
il tempio erano in pericolo. 18Minore era il loro timore per le
donne e i figli come pure per i fratelli e i parenti, poiché la prima e
principale preoccupazione era per il tempio consacrato. 19Anche per
quelli rimasti in città non era piccola l'angoscia, essendo tutti turbati per
l'ansia del combattimento in campo aperto. 20Mentre tutti erano in
attesa della prova imminente e i nemici già avevano cominciato ad attaccare e
l'esercito era in ordine di battaglia e gli elefanti erano piazzati in
posizione opportuna e la cavalleria schierata ai lati, 21il Maccabeo
dopo aver osservato le moltitudini presenti e la svariata attrezzatura delle
armi e la ferocia delle bestie, alzò le mani al cielo e invocò il Signore che
compie prodigi, convinto che non è possibile vincere con le armi, ma che egli
concede la vittoria a coloro che ne sono degni, secondo il suo giudizio. 22Invocando
il Signore, si esprimeva in questo modo: "Tu, Signore, inviasti il tuo
angelo al tempo di Ezechia re della Giudea ed egli fece perire nel campo di
Sennàcherib centottantacinquemila uomini. 23Anche ora, sovrano del
cielo, manda un angelo buono davanti a noi per incutere paura e tremore. 24Siano
atterriti dalla potenza del tuo braccio coloro che bestemmiando sono venuti qui
contro il tuo santo tempio". Con queste parole egli terminò.
25Gli uomini di Nicànore avanzavano al suono delle trombe e degli
inni di guerra. 26Invece gli uomini di Giuda con invocazioni e
preghiere si gettarono nella mischia contro i nemici. 27In tal modo
combattendo con le mani e pregando Dio con il cuore, travolsero non meno di
trentacinquemila uomini, rallegrandosi grandemente per la manifesta presenza di
Dio. 28Terminata la battaglia, mentre facevano ritorno pieni di
gioia, riconobbero Nicànore caduto con tutte le sue armi. 29Levarono
alte grida dandosi all'entusiasmo, mentre benedicevano l'Onnipotente nella
lingua paterna. 30Quindi colui che era stato sempre il primo a
combattere per i suoi concittadini con anima e corpo, colui che aveva
conservato l'affetto della prima età verso i suoi connazionali, comandò che
tagliassero la testa di Nicànore e la sua mano con il braccio e li portassero a
Gerusalemme. 31Quando vi giunse, chiamò a raccolta tutti i
connazionali e i sacerdoti davanti all'altare: sostando in mezzo a loro mandò a
chiamare quelli dell'Acra 32e mostrò loro la testa dell'empio
Nicànore e la mano che quel bestemmiatore aveva steso contro la sacra dimora
dell'Onnipotente pronunciando parole orgogliose. 33Tagliata poi la
lingua del sacrilego Nicànore, la fece gettare a pezzi agli uccelli e ordinò di
appendere davanti al tempio la mercede della sua follia.
34Tutti allora, rivolti verso il cielo, benedissero il Signore
glorioso dicendo: "Benedetto colui che ha conservato la sua dimora
inviolata". 35Fece poi appendere la testa di Nicànore all'Acra
alla vista di tutti, perché fosse segno manifesto dell'aiuto di Dio. 36Quindi
decretarono unanimemente con voto pubblico di non lasciar passare inosservato
quel giorno, ma di commemorarlo il tredici del decimosecondo mese - che in
lingua siriaca si chiama Adar - il giorno precedente la festa di Mardocheo.
37Così andarono le cose riguardo a Nicànore e, poiché da quel tempo
la città è rimasta in mano agli Ebrei, anch'io chiudo qui la mia narrazione. 38Se
la disposizione dei fatti è riuscita scritta bene e ben composta, era quello
che volevo; se invece è riuscita di poco valore e mediocre, questo solo ho
potuto fare. 39Come il bere solo vino e anche il bere solo acqua è
dannoso e viceversa come il vino mescolato con acqua è amabile e procura un
delizioso piacere, così l'arte di ben disporre l'argomento delizia gli orecchi
di coloro a cui capita di leggere la composizione. E qui sia la fine.
1C'era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo
integro e retto, temeva Dio ed era alieno dal male. 2Gli erano nati
sette figli e tre figlie; 3possedeva settemila pecore e tremila
cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e molto numerosa era la
sua servitù. Quest'uomo era il più grande fra tutti i figli d'oriente.
4Ora i suoi figli solevano andare a fare banchetti in casa di uno di
loro, ciascuno nel suo giorno, e mandavano a invitare anche le loro tre sorelle
per mangiare e bere insieme. 5Quando avevano compiuto il turno dei
giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava
di buon mattino e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro. Giobbe
infatti pensava: "Forse i miei figli hanno peccato e hanno offeso Dio nel
loro cuore". Così faceva Giobbe ogni volta.
6Un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi davanti al Signore
e anche satana andò in mezzo a loro. 7Il Signore chiese a satana:
"Da dove vieni?". Satana rispose al Signore: "Da un giro sulla
terra, che ho percorsa". 8Il Signore disse a satana: "Hai
posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo
integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male". 9Satana
rispose al Signore e disse: "Forse che Giobbe teme Dio per nulla? 10Non
hai forse messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quanto è suo?
Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e il suo bestiame abbonda di terra. 11Ma
stendi un poco la mano e tocca quanto ha e vedrai come ti benedirà in
faccia!". 12Il Signore disse a satana: "Ecco, quanto
possiede è in tuo potere, ma non stender la mano su di lui". Satana si
allontanò dal Signore.
13Ora accadde che un giorno, mentre i suoi figli e le sue figlie
stavano mangiando e bevendo in casa del fratello maggiore, 14un
messaggero venne da Giobbe e gli disse: "I buoi stavano arando e le asine
pascolando vicino ad essi, 15quando i Sabei sono piombati su di essi
e li hanno predati e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io
solo che ti racconto questo".
16Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: "Un fuoco
divino è caduto dal cielo: si è attaccato alle pecore e ai guardiani e li ha
divorati. Sono scampato io solo che ti racconto questo".
17Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: "I Caldei
hanno formato tre bande: si sono gettati sopra i cammelli e li hanno presi e
hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto
questo".
18Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: "I tuoi
figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo in casa del loro fratello
maggiore, 19quand'ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il
deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e
sono morti. Sono scampato io solo che ti racconto questo".
20Allora Giobbe si alzò e si stracciò le vesti, si rase il capo,
cadde a terra, si prostrò 21e disse:
"Nudo uscii dal seno di
mia madre,
e nudo vi ritornerò.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,
sia benedetto il nome del Signore!".
22In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio
nulla di ingiusto.
1Quando un giorno i figli di Dio andarono a presentarsi
al Signore, anche satana andò in mezzo a loro a presentarsi al Signore. 2Il
Signore disse a satana: "Da dove vieni?". Satana rispose al Signore:
"Da un giro sulla terra che ho percorsa". 3Il Signore
disse a satana: "Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come
lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male. Egli è
ancor saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui, senza ragione,
per rovinarlo". 4Satana rispose al Signore: "Pelle per
pelle; tutto quanto ha, l'uomo è pronto a darlo per la sua vita. 5Ma
stendi un poco la mano e toccalo nell'osso e nella carne e vedrai come ti
benedirà in faccia!". 6Il Signore disse a satana: "Eccolo
nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita".
7Satana si allontanò dal Signore e colpì Giobbe con una piaga
maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo. 8Giobbe prese un
coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere. 9Allora
sua moglie disse: "Rimani ancor fermo nella tua integrità? Benedici Dio e
muori!". 10Ma egli le rispose: "Come parlerebbe una stolta
tu hai parlato! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremo accettare il
male?".
In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.
11Nel frattempo tre amici di Giobbe erano venuti a sapere di tutte
le disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua
contrada, Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita, e si
accordarono per andare a condolersi con lui e a consolarlo. 12Alzarono
gli occhi da lontano ma non lo riconobbero e, dando in grida, si misero a
piangere. Ognuno si stracciò le vesti e si cosparse il capo di polvere. 13Poi
sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti, e nessuno gli
rivolse una parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore.
1Dopo, Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno; 2prese
a dire:
3Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: "È stato concepito un uomo!".
4Quel giorno sia tenebra,
non lo ricerchi Dio dall'alto,
né brilli mai su di esso la luce.
5Lo rivendichi tenebra e morte,
gli si stenda sopra una nube
e lo facciano spaventoso gli uragani del giorno!
6Quel giorno lo possieda il buio
non si aggiunga ai giorni dell'anno,
non entri nel conto dei mesi.
7Ecco, quella notte sia lugubre
e non entri giubilo in essa.
8La maledicano quelli che imprecano al giorno,
che sono pronti a evocare Leviatan.
9Si oscurino le stelle del suo crepuscolo,
speri la luce e non venga;
non veda schiudersi le palpebre dell'aurora,
10poiché non mi ha chiuso il varco del grembo materno,
e non ha nascosto l'affanno agli occhi miei!
11E perché non sono morto fin dal seno di mia madre
e non spirai appena uscito dal grembo?
12Perché due ginocchia mi hanno accolto,
e perché due mammelle, per allattarmi?
13Sì, ora giacerei tranquillo,
dormirei e avrei pace
14con i re e i governanti della terra,
che si sono costruiti mausolei,
15o con i principi, che hanno oro
e riempiono le case d'argento.
16Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,
o come i bimbi che non hanno visto la luce.
17Laggiù i malvagi cessano d'agitarsi,
laggiù riposano gli sfiniti di forze.
18I prigionieri hanno pace insieme,
non sentono più la voce dell'aguzzino.
19Laggiù è il piccolo e il grande,
e lo schiavo è libero dal suo padrone.
20Perché dare la luce a un infelice
e la vita a chi ha l'amarezza nel cuore,
21a quelli che aspettano la morte e non viene,
che la cercano più di un tesoro,
22che godono alla vista di un tumulo,
gioiscono se possono trovare una tomba...
23a un uomo, la cui via è nascosta
e che Dio da ogni parte ha sbarrato?
24Così, al posto del cibo entra il mio gemito,
e i miei ruggiti sgorgano come acqua,
25perché ciò che temo mi accade
e quel che mi spaventa mi raggiunge.
26Non ho tranquillità, non ho requie,
non ho riposo e viene il tormento!
1Elifaz il Temanita prese la parola e disse:
2Se si tenta di parlarti, ti sarà forse gravoso?
Ma chi può trattenere il discorso?
3Ecco, tu hai istruito molti
e a mani fiacche hai ridato vigore;
4le tue parole hanno sorretto chi vacillava
e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato.
5Ma ora questo accade a te e ti abbatti;
capita a te e ne sei sconvolto.
6La tua pietà non era forse la tua fiducia
e la tua condotta integra, la tua speranza?
7Ricordalo: quale innocente è mai perito
e quando mai furon distrutti gli uomini retti?
8Per quanto io ho visto, chi coltiva iniquità,
chi semina affanni, li raccoglie.
9A un soffio di Dio periscono
e dallo sfogo della sua ira sono annientati.
10Il ruggito del leone e l'urlo del leopardo
e i denti dei leoncelli sono frantumati.
11Il leone è perito per mancanza di preda
e i figli della leonessa sono stati dispersi.
12A me fu recata, furtiva, una parola
e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
13Nei fantasmi, tra visioni notturne,
quando grava sugli uomini il sonno,
14terrore mi prese e spavento
e tutte le ossa mi fece tremare;
15un vento mi passò sulla faccia,
e il pelo si drizzò sulla mia carne...
16Stava là ritto uno, di cui non riconobbi
l'aspetto,
un fantasma stava davanti ai miei occhi...
Un sussurro..., e una voce mi si fece sentire:
17"Può il mortale essere giusto davanti a Dio
o innocente l'uomo davanti al suo creatore?
18Ecco, dei suoi servi egli non si fida
e ai suoi angeli imputa difetti;
19quanto più a chi abita case di fango,
che nella polvere hanno il loro fondamento!
Come tarlo sono schiacciati,
20annientati fra il mattino e la sera:
senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
21La funicella della loro tenda non viene forse
strappata?
Muoiono senza saggezza!".
1Chiama, dunque! Ti risponderà forse qualcuno?
E a chi fra i santi ti rivolgerai?
2Poiché allo stolto dà morte lo sdegno
e la collera fa morire lo sciocco.
3Io ho visto lo stolto metter radici,
ma imputridire la sua dimora all'istante.
4I suoi figli sono lungi dal prosperare,
sono oppressi alla porta, senza difensore;
5l'affamato ne divora la messe
e gente assetata ne succhia gli averi.
6Non esce certo dalla polvere la sventura
né germoglia dalla terra il dolore,
7ma è l'uomo che genera pene,
come le scintille volano in alto.
8Io, invece, mi rivolgerei a Dio
e a Dio esporrei la mia causa:
9a lui, che fa cose grandi e incomprensibili,
meraviglie senza numero,
10che dà la pioggia alla terra
e manda le acque sulle campagne.
11Colloca gli umili in alto
e gli afflitti solleva a prosperità;
12rende vani i pensieri degli scaltri
e le loro mani non ne compiono i disegni;
13coglie di sorpresa i saggi nella loro astuzia
e manda in rovina il consiglio degli scaltri.
14Di giorno incappano nel buio
e brancolano in pieno sole come di notte,
15mentre egli salva dalla loro spada l'oppresso,
e il meschino dalla mano del prepotente.
16C'è speranza per il misero
e l'ingiustizia chiude la bocca.
17Felice l'uomo, che è corretto da Dio:
perciò tu non sdegnare la correzione
dell'Onnipotente,
18perché egli fa la piaga e la fascia,
ferisce e la sua mano risana.
19Da sei tribolazioni ti libererà
e alla settima non ti toccherà il male;
20nella carestia ti scamperà dalla morte
e in guerra dal colpo della spada;
21sarai al riparo dal flagello della lingua,
né temerai quando giunge la rovina.
22Della rovina e della fame ti riderai
né temerai le bestie selvatiche;
23con le pietre del campo avrai un patto
e le bestie selvatiche saranno in pace con te.
24Conoscerai la prosperità della tua tenda,
visiterai la tua proprietà e non sarai deluso.
25Vedrai, numerosa, la prole,
i tuoi rampolli come l'erba dei prati.
26Te ne andrai alla tomba in piena maturità,
come si ammucchia il grano a suo tempo.
27Ecco, questo abbiamo osservato: è così.
Ascoltalo e sappilo per tuo bene.
1Allora Giobbe rispose:
2Se ben si pesasse il mio cruccio
e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura...
3certo sarebbe più pesante della sabbia del mare!
Per questo temerarie sono state le mie parole,
4perché le saette dell'Onnipotente mi stanno infitte,
sì che il mio spirito ne beve il veleno
e terrori immani mi si schierano contro!
5Raglia forse il somaro con l'erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
6Si mangia forse un cibo insipido, senza sale?
O che gusto c'è nell'acqua di malva?
7Ciò che io ricusavo di toccare
questo è il ributtante mio cibo!
8Oh, mi accadesse quello che invoco,
e Dio mi concedesse quello che spero!
9Volesse Dio schiacciarmi,
stendere la mano e sopprimermi!
10Ciò sarebbe per me un qualche conforto
e gioirei, pur nell'angoscia senza pietà,
per non aver rinnegato i decreti del Santo.
11Qual la mia forza, perché io possa durare,
o qual la mia fine, perché prolunghi la vita?
12La mia forza è forza di macigni?
La mia carne è forse di bronzo?
13Non v'è proprio aiuto per me?
Ogni soccorso mi è precluso?
14A chi è sfinito è dovuta pietà dagli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
15I miei fratelli mi hanno deluso come un torrente,
sono dileguati come i torrenti delle valli,
16i quali sono torbidi per lo sgelo,
si gonfiano allo sciogliersi della neve,
17ma al tempo della siccità svaniscono
e all'arsura scompaiono dai loro letti.
18Deviano dalle loro piste le carovane,
avanzano nel deserto e vi si perdono;
19le carovane di Tema guardano là,
i viandanti di Saba sperano in essi:
20ma rimangono delusi d'avere sperato,
giunti fin là, ne restano confusi.
21Così ora voi siete per me:
vedete che faccio orrore e vi prende paura.
22Vi ho detto forse: "Datemi qualcosa"
o "dei vostri beni fatemi un regalo"
23o "liberatemi dalle mani di un nemico"
o "dalle mani dei violenti riscattatemi"?
24Istruitemi e allora io tacerò,
fatemi conoscere in che cosa ho sbagliato.
25Che hanno di offensivo le giuste parole?
Ma che cosa dimostra la prova che viene da voi?
26Forse voi pensate a confutare parole,
e come sparsi al vento stimate i detti di un disperato!
27Anche sull'orfano gettereste la sorte
e a un vostro amico scavereste la fossa.
28Ma ora degnatevi di volgervi verso di me:
davanti a voi non mentirò.
29Su, ricredetevi: non siate ingiusti!
Ricredetevi; la mia giustizia è ancora qui!
30C'è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non distingue più le sventure?
1Non ha forse un duro lavoro l'uomo sulla terra
e i suoi giorni non sono come quelli d'un mercenario?
2Come lo schiavo sospira l'ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
3così a me son toccati mesi d'illusione
e notti di dolore mi sono state assegnate.
4Se mi corico dico: "Quando mi alzerò?".
Si allungano le ombre e sono stanco di rigirarmi fino
all'alba.
5Ricoperta di vermi e croste è la mia carne,
raggrinzita è la mia pelle e si disfà.
6I miei giorni sono stati più veloci d'una spola,
sono finiti senza speranza.
7Ricordati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene.
8Non mi scorgerà più l'occhio di chi mi vede:
i tuoi occhi saranno su di me e io più non sarò.
9Una nube svanisce e se ne va,
così chi scende agl'inferi più non risale;
10non tornerà più nella sua casa,
mai più lo rivedrà la sua dimora.
11Ma io non terrò chiusa la mia bocca,
parlerò nell'angoscia del mio spirito,
mi lamenterò nell'amarezza del mio cuore!
12Son io forse il mare oppure un mostro marino,
perché tu mi metta accanto una guardia?
13Quando io dico: "Il mio giaciglio mi darà
sollievo,
il mio letto allevierà la mia sofferenza",
14tu allora mi spaventi con sogni
e con fantasmi tu mi atterrisci.
15Preferirei essere soffocato,
la morte piuttosto che questi miei dolori!
16Io mi disfaccio, non vivrò più a lungo.
Lasciami, perché un soffio sono i miei giorni.
17Che è quest'uomo che tu nei fai tanto conto
e a lui rivolgi la tua attenzione
18e lo scruti ogni mattina
e ad ogni istante lo metti alla prova?
19Fino a quando da me non toglierai lo sguardo
e non mi lascerai inghiottire la saliva?
20Se ho peccato, che cosa ti ho fatto,
o custode dell'uomo?
Perché m'hai preso a bersaglio
e ti son diventato di peso?
21Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia iniquità?
Ben presto giacerò nella polvere,
mi cercherai, ma più non sarò!
1Allora prese a dire Bildad il Suchita:
2Fino a quando dirai queste cose
e vento impetuoso saranno le parole della tua bocca?
3Può forse Dio deviare il diritto
o l'Onnipotente sovvertire la giustizia?
4Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui,
li ha messi in balìa della loro iniquità.
5Se tu cercherai Dio
e implorerai l'Onnipotente,
6se puro e integro tu sei,
fin d'ora veglierà su di te
e ristabilirà la dimora della tua giustizia;
7piccola cosa sarà la tua condizione di prima,
di fronte alla grandezza che avrà la futura.
8Chiedilo infatti alle generazioni passate,
poni mente all'esperienza dei loro padri,
9perché noi siamo di ieri e nulla sappiamo,
come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra.
10Essi forse non ti istruiranno e ti parleranno
traendo le parole dal cuore?
11Cresce forse il papiro fuori della palude
e si sviluppa forse il giunco senz'acqua?
12È ancora verde, non buono per tagliarlo,
e inaridisce prima d'ogn'altra erba.
13Tale il destino di chi dimentica Dio,
così svanisce la speranza dell'empio;
14la sua fiducia è come un filo
e una tela di ragno è la sua sicurezza:
15si appoggi alla sua casa, essa non resiste,
vi si aggrappi, ma essa non regge.
16Rigoglioso sia pure in faccia al sole
e sopra il giardino si spandano i suoi rami,
17sul terreno sassoso s'intreccino le sue radici,
tra le pietre attinga la vita.
18Se lo si toglie dal suo luogo,
questo lo rinnega: "Non t'ho mai visto!".
19Ecco la gioia del suo destino
e dalla terra altri rispuntano.
20Dunque, Dio non rigetta l'uomo integro,
e non sostiene la mano dei malfattori.
21Colmerà di nuovo la tua bocca di sorriso
e le tue labbra di gioia.
22I tuoi nemici saran coperti di vergogna
e la tenda degli empi più non sarà.
1Giobbe rispose dicendo:
2In verità io so che è così:
e come può un uomo aver ragione innanzi a Dio?
3Se uno volesse disputare con lui,
non gli risponderebbe una volta su mille.
4Saggio di mente, potente per la forza,
chi s'è opposto a lui ed è rimasto salvo?
5Sposta le montagne e non lo sanno,
egli nella sua ira le sconvolge.
6Scuote la terra dal suo posto
e le sue colonne tremano.
7Comanda al sole ed esso non sorge
e alle stelle pone il suo sigillo.
8Egli da solo stende i cieli
e cammina sulle onde del mare.
9Crea l'Orsa e l'Orione,
le Pleiadi e i penetrali del cielo australe.
10Fa cose tanto grandi da non potersi indagare,
meraviglie da non potersi contare.
11Ecco, mi passa vicino e non lo vedo,
se ne va e di lui non m'accorgo.
12Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire?
Chi gli può dire: "Che fai?".
13Dio non ritira la sua collera:
sotto di lui sono fiaccati i sostenitori di Raab.
14Tanto meno io potrei rispondergli,
trovare parole da dirgli!
15Se avessi anche ragione, non risponderei,
al mio giudice dovrei domandare pietà.
16Se io lo invocassi e mi rispondesse,
non crederei che voglia ascoltare la mia voce.
17Egli con una tempesta mi schiaccia,
moltiplica le mie piaghe senza ragione,
18non mi lascia riprendere il fiato,
anzi mi sazia di amarezze.
19Se si tratta di forza, è lui che dà il vigore;
se di giustizia, chi potrà citarlo?
20Se avessi ragione, il mio parlare mi
condannerebbe;
se fossi innocente, egli proverebbe che io sono reo.
21Sono innocente? Non lo so neppure io,
detesto la mia vita!
22Per questo io dico: "È la stessa cosa":
egli fa perire l'innocente e il reo!
23Se un flagello uccide all'improvviso,
della sciagura degli innocenti egli ride.
24La terra è lasciata in balìa del malfattore:
egli vela il volto dei suoi giudici;
se non lui, chi dunque sarà?
25I miei giorni passano più veloci d'un corriere,
fuggono senza godere alcun bene,
26volano come barche di giunchi,
come aquila che piomba sulla preda.
27Se dico: "Voglio dimenticare il mio gemito,
cambiare il mio volto ed essere lieto",
28mi spavento per tutti i miei dolori;
so bene che non mi dichiarerai innocente.
29Se sono colpevole,
perché affaticarmi invano?
30Anche se mi lavassi con la neve
e pulissi con la soda le mie mani,
31allora tu mi tufferesti in un pantano
e in orrore mi avrebbero le mie vesti.
32Poiché non è uomo come me, che io possa
rispondergli:
"Presentiamoci alla pari in giudizio".
33Non c'è fra noi due un arbitro
che ponga la mano su noi due.
34Allontani da me la sua verga
sì che non mi spaventi il suo terrore:
35allora io potrò parlare senza temerlo,
perché così non sono in me stesso.
1Stanco io sono della mia vita!
Darò libero sfogo al mio lamento,
parlerò nell'amarezza del mio cuore.
2Dirò a Dio: Non condannarmi!
Fammi sapere perché mi sei avversario.
3È forse bene per te opprimermi,
disprezzare l'opera delle tue mani
e favorire i progetti dei malvagi?
4Hai tu forse occhi di carne
o anche tu vedi come l'uomo?
5Sono forse i tuoi giorni come i giorni di un uomo,
i tuoi anni come i giorni di un mortale,
6perché tu debba scrutare la mia colpa
e frugare il mio peccato,
7pur sapendo ch'io non sono colpevole
e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
8Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto
integro in ogni parte; vorresti ora distruggermi?
9Ricordati che come argilla mi hai plasmato
e in polvere mi farai tornare.
10Non m'hai colato forse come latte
e fatto accagliare come cacio?
11Di pelle e di carne mi hai rivestito,
d'ossa e di nervi mi hai intessuto.
12Vita e benevolenza tu mi hai concesso
e la tua premura ha custodito il mio spirito.
13Eppure, questo nascondevi nel cuore,
so che questo avevi nel pensiero!
14Tu mi sorvegli, se pecco,
e non mi lasci impunito per la mia colpa.
15Se sono colpevole, guai a me!
Se giusto, non oso sollevare la testa,
sazio d'ignominia, come sono, ed ebbro di miseria.
16Se la sollevo, tu come un leopardo mi dai la
caccia
e torni a compiere prodigi contro di me,
17su di me rinnovi i tuoi attacchi,
contro di me aumenti la tua ira
e truppe sempre fresche mi assalgono.
18Perché tu mi hai tratto dal seno materno?
Fossi morto e nessun occhio m'avesse mai visto!
19Sarei come se non fossi mai esistito;
dal ventre sarei stato portato alla tomba!
20E non son poca cosa i giorni della mia vita?
Lasciami, sì ch'io possa respirare un poco
21prima che me ne vada, senza ritornare,
verso la terra delle tenebre e dell'ombra di morte,
22terra di caligine e di disordine,
dove la luce è come le tenebre.
1Allora Zofar il Naamatita prese la parola e disse:
2A tante parole non si darà risposta?
O il loquace dovrà aver ragione?
3I tuoi sproloqui faranno tacere la gente?
Ti farai beffe, senza che alcuno ti svergogni?
4Tu dici: "Pura è la mia condotta,
io sono irreprensibile agli occhi di lui".
5Tuttavia, volesse Dio parlare
e aprire le labbra contro di te,
6per manifestarti i segreti della sapienza,
che sono così difficili all'intelletto,
allora sapresti che Dio ti condona parte della tua
colpa.
7Credi tu di scrutare l'intimo di Dio
o di penetrare la perfezione dell'Onnipotente?
8È più alta del cielo: che cosa puoi fare?
È più profonda degli inferi: che ne sai?
9Più lunga della terra ne è la dimensione,
più vasta del mare.
10Se egli assale e imprigiona
e chiama in giudizio, chi glielo può impedire?
11Egli conosce gli uomini fallaci,
vede l'iniquità e l'osserva:
12l'uomo stolto mette giudizio
e da ònagro indomito diventa docile.
13Ora, se tu a Dio dirigerai il cuore
e tenderai a lui le tue palme,
14se allontanerai l'iniquità che è nella tua mano
e non farai abitare l'ingiustizia nelle tue tende,
15allora potrai alzare la faccia senza macchia
e sarai saldo e non avrai timori,
16perché dimenticherai l'affanno
e te ne ricorderai come di acqua passata;
17più del sole meridiano splenderà la tua vita,
l'oscurità sarà per te come l'aurora.
18Ti terrai sicuro per ciò che ti attende
e, guardandoti attorno, riposerai tranquillo.
19Ti coricherai e nessuno ti disturberà,
molti anzi cercheranno i tuoi favori.
20Ma gli occhi dei malvagi languiranno,
ogni scampo è per essi perduto,
unica loro speranza è l'ultimo respiro!
1Giobbe allora rispose:
2È vero, sì, che voi siete la voce del popolo
e la sapienza morirà con voi!
3Anch'io però ho senno come voi,
e non sono da meno di voi;
chi non sa cose simili?
4Ludibrio del suo amico è diventato
chi grida a Dio perché gli risponda;
ludibrio il giusto, l'integro!
5"Per la sventura, disprezzo", pensa la gente
prosperosa,
"spinte, a colui che ha il piede tremante".
6Le tende dei ladri sono tranquille,
c'è sicurezza per chi provoca Dio,
per chi vuol ridurre Dio in suo potere.
7Ma interroga pure le bestie, perché ti
ammaestrino,
gli uccelli del cielo, perché ti informino,
8o i rettili della terra, perché ti istruiscano
o i pesci del mare perché te lo faccian sapere.
9Chi non sa, fra tutti questi esseri,
che la mano del Signore ha fatto questo?
10Egli ha in mano l'anima di ogni vivente
e il soffio d'ogni carne umana.
11L'orecchio non distingue forse le parole
e il palato non assapora i cibi?
12Nei canuti sta la saggezza
e nella vita lunga la prudenza.
13In lui risiede la sapienza e la forza,
a lui appartiene il consiglio e la prudenza!
14Ecco, se egli demolisce, non si può ricostruire,
se imprigiona uno, non si può liberare.
15Se trattiene le acque, tutto si secca,
se le lascia andare, devastano la terra.
16Da lui viene potenza e sagacia,
a lui appartiene l'ingannato e l'ingannatore.
17Rende stolti i consiglieri della terra,
priva i giudici di senno;
18scioglie la cintura dei re
e cinge i loro fianchi d'una corda.
19Fa andare scalzi i sacerdoti
e rovescia i potenti.
20Toglie la favella ai più veraci
e priva del senno i vegliardi.
21Sui nobili spande il disprezzo
e allenta la cintura ai forti.
22Strappa dalle tenebre i segreti
e porta alla luce le cose oscure.
23Fa grandi i popoli e li lascia perire,
estende le nazioni e le abbandona.
24Toglie il senno ai capi del paese
e li fa vagare per solitudini senza strade,
25vanno a tastoni per le tenebre, senza luce,
e barcollano come ubriachi.
1Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio,
l'ha udito il mio orecchio e l'ha compreso.
2Quel che sapete voi, lo so anch'io;
non sono da meno di voi.
3Ma io all'Onnipotente vorrei parlare,
a Dio vorrei fare rimostranze.
4Voi siete raffazzonatori di menzogne,
siete tutti medici da nulla.
5Magari taceste del tutto!
sarebbe per voi un atto di sapienza!
6Ascoltate dunque la mia riprensione
e alla difesa delle mie labbra fate attenzione.
7Volete forse in difesa di Dio dire il falso
e in suo favore parlare con inganno?
8Vorreste trattarlo con parzialità
e farvi difensori di Dio?
9Sarebbe bene per voi se egli vi scrutasse?
Come s'inganna un uomo, credete di ingannarlo?
10Severamente vi redarguirà,
se in segreto gli siete parziali.
11Forse la sua maestà non vi incute spavento
e il terrore di lui non vi assale?
12Sentenze di cenere sono i vostri moniti,
difese di argilla le vostre difese.
13Tacete, state lontani da me: parlerò io,
mi capiti quel che capiti.
14Voglio afferrare la mia carne con i denti
e mettere sulle mie mani la mia vita.
15Mi uccida pure, non me ne dolgo;
voglio solo difendere davanti a lui la mia condotta!
16Questo mi sarà pegno di vittoria,
perché un empio non si presenterebbe davanti a lui.
17Ascoltate bene le mie parole
e il mio esposto sia nei vostri orecchi.
18Ecco, tutto ho preparato per il giudizio,
son convinto che sarò dichiarato innocente.
19Chi vuol muover causa contro di me?
Perché allora tacerò, pronto a morire.
20Solo, assicurami due cose
e allora non mi sottrarrò alla tua presenza;
21allontana da me la tua mano
e il tuo terrore più non mi spaventi;
22poi interrogami pure e io risponderò
oppure parlerò io e tu mi risponderai.
23Quante sono le mie colpe e i miei peccati?
Fammi conoscere il mio misfatto e il mio peccato.
24Perché mi nascondi la tua faccia
e mi consideri come un nemico?
25Vuoi spaventare una foglia dispersa dal vento
e dar la caccia a una paglia secca?
26Poiché scrivi contro di me sentenze amare
e mi rinfacci i miei errori giovanili;
27tu metti i miei piedi in ceppi,
spii tutti i miei passi
e ti segni le orme dei miei piedi.
28Intanto io mi disfò come legno tarlato
o come un vestito corroso da tignola.
1L'uomo, nato di donna,
breve di giorni e sazio di inquietudine,
2come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come l'ombra e mai si ferma.
3Tu, sopra un tal essere tieni aperti i tuoi occhi
e lo chiami a giudizio presso di te?
4Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno.
5Se i suoi giorni sono contati,
se il numero dei suoi mesi dipende da te,
se hai fissato un termine che non può oltrepassare,
6distogli lo sguardo da lui e lascialo stare
finché abbia compiuto, come un salariato, la sua
giornata!
7Poiché anche per l'albero c'è speranza:
se viene tagliato, ancora ributta
e i suoi germogli non cessano di crescere;
8se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
9al sentore dell'acqua rigermoglia
e mette rami come nuova pianta.
10L'uomo invece, se muore, giace inerte,
quando il mortale spira, dov'è?
11Potranno sparire le acque del mare
e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
12ma l'uomo che giace più non s'alzerà,
finché durano i cieli non si sveglierà,
né più si desterà dal suo sonno.
13Oh, se tu volessi nascondermi nella tomba,
occultarmi, finché sarà passata la tua ira,
fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
14Se l'uomo che muore potesse rivivere,
aspetterei tutti i giorni della mia milizia
finché arrivi per me l'ora del cambio!
15Mi chiameresti e io risponderei,
l'opera delle tue mani tu brameresti.
16Mentre ora tu conti i miei passi
non spieresti più il mio peccato:
17in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio misfatto
e tu cancelleresti la mia colpa.
18Ohimè! come un monte finisce in una frana
e come una rupe si stacca dal suo posto,
19e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
così tu annienti la speranza dell'uomo.
20Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
21Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa;
siano disprezzati, lo ignora!
22Soltanto i suoi dolori egli sente
e piange sopra di sé.
1Elifaz il Temanita prese a dire:
2Potrebbe il saggio rispondere con ragioni campate
in aria
e riempirsi il ventre di vento d'oriente?
3Si difende egli con parole senza costrutto
e con discorsi inutili?
4Tu anzi distruggi la religione
e abolisci la preghiera innanzi a Dio.
5Sì, la tua malizia suggerisce alla tua bocca
e scegli il linguaggio degli astuti.
6Non io, ma la tua bocca ti condanna
e le tue labbra attestano contro di te.
7Sei forse tu il primo uomo che è nato,
o, prima dei monti, sei venuto al mondo?
8Hai avuto accesso ai segreti consigli di Dio
e ti sei appropriata tu solo la sapienza?
9Che cosa sai tu che noi non sappiamo?
Che cosa capisci che da noi non si comprenda?
10Anche fra di noi c'è il vecchio e c'è il canuto
più di tuo padre, carico d'anni.
11Poca cosa sono per te le consolazioni di Dio
e una parola moderata a te rivolta?
12Perché il tuo cuore ti trasporta
e perché fanno cenni i tuoi occhi,
13quando volgi contro Dio il tuo animo
e fai uscire tali parole dalla tua bocca?
14Che cos'è l'uomo perché si ritenga puro,
perché si dica giusto un nato di donna?
15Ecco, neppure dei suoi santi egli ha fiducia
e i cieli non sono puri ai suoi occhi;
16quanto meno un essere abominevole e corrotto,
l'uomo, che beve l'iniquità come acqua.
17Voglio spiegartelo, ascoltami,
ti racconterò quel che ho visto,
18quello che i saggi riferiscono,
non celato ad essi dai loro padri;
19a essi soli fu concessa questa terra,
né straniero alcuno era passato in mezzo a loro.
20Per tutti i giorni della vita il malvagio si
tormenta;
sono contati gli anni riservati al violento.
21Voci di spavento gli risuonano agli orecchi
e in piena pace si vede assalito dal predone.
22Non crede di potersi sottrarre alle tenebre,
egli si sente destinato alla spada.
23Destinato in pasto agli avvoltoi,
sa che gli è preparata la rovina.
24Un giorno tenebroso lo spaventa,
la miseria e l'angoscia l'assalgono
come un re pronto all'attacco,
25perché ha steso contro Dio la sua mano,
ha osato farsi forte contro l'Onnipotente;
26correva contro di lui a testa alta,
al riparo del curvo spessore del suo scudo;
27poiché aveva la faccia coperta di grasso
e pinguedine intorno ai suoi fianchi.
28Avrà dimora in città diroccate,
in case dove non si abita più,
destinate a diventare macerie.
29Non arricchirà, non durerà la sua fortuna,
non metterà radici sulla terra.
30Alle tenebre non sfuggirà,
la vampa seccherà i suoi germogli
e dal vento sarà involato il suo frutto.
31Non confidi in una vanità fallace,
perché sarà una rovina.
32La sua fronda sarà tagliata prima del tempo
e i suoi rami non rinverdiranno più.
33Sarà spogliato come vigna della sua uva ancor
acerba
e getterà via come ulivo i suoi fiori,
34poiché la stirpe dell'empio è sterile
e il fuoco divora le tende dell'uomo venale.
35Concepisce malizia e genera sventura
e nel suo seno alleva delusione.
1Allora rispose:
2Ne ho udite già molte di simili cose!
Siete tutti consolatori molesti.
3Non avran termine le parole campate in aria?
O che cosa ti spinge a rispondere così?
4Anch'io sarei capace di parlare come voi,
se voi foste al mio posto:
vi affogherei con parole
e scuoterei il mio capo su di voi.
5Vi conforterei con la bocca
e il tremito delle mie labbra cesserebbe.
6Ma se parlo, non viene impedito il mio dolore;
se taccio, che cosa lo allontana da me?
7Ora però egli m'ha spossato, fiaccato,
tutto il mio vicinato mi è addosso;
8si è costituito testimone ed è insorto contro di
me:
il mio calunniatore mi accusa in faccia.
9La sua collera mi dilania e mi perseguita;
digrigna i denti contro di me,
il mio nemico su di me aguzza gli occhi.
10Spalancano la bocca contro di me,
mi schiaffeggiano con insulti,
insieme si alleano contro di me.
11Dio mi consegna come preda all'empio,
e mi getta nelle mani dei malvagi.
12Me ne stavo tranquillo ed egli mi ha rovinato,
mi ha afferrato per il collo e mi ha stritolato;
ha fatto di me il suo bersaglio.
13I suoi arcieri mi circondano;
mi trafigge i fianchi senza pietà,
versa a terra il mio fiele,
14mi apre ferita su ferita,
mi si avventa contro come un guerriero.
15Ho cucito un sacco sulla mia pelle
e ho prostrato la fronte nella polvere.
16La mia faccia è rossa per il pianto
e sulle mie palpebre v'è una fitta oscurità.
17Non c'è violenza nelle mie mani
e pura è stata la mia preghiera.
18O terra, non coprire il mio sangue
e non abbia sosta il mio grido!
19Ma ecco, fin d'ora il mio testimone è nei cieli,
il mio mallevadore è lassù;
20miei avvocati presso Dio sono i miei lamenti,
mentre davanti a lui sparge lacrime il mio occhio,
21perché difenda l'uomo davanti a Dio,
come un mortale fa con un suo amico;
22poiché passano i miei anni contati
e io me ne vado per una via senza ritorno.
1Il mio spirito vien meno,
i miei giorni si spengono;
non c'è per me che la tomba!
2Non sono io in balìa di beffardi?
Fra i loro insulti veglia il mio occhio.
3Sii tu la mia garanzia presso di te!
Qual altro vorrebbe stringermi la destra?
4Poiché hai privato di senno la loro mente,
per questo non li lascerai trionfare.
5Come chi invita gli amici a parte del suo pranzo,
mentre gli occhi dei suoi figli languiscono;
6così son diventato ludibrio dei popoli
sono oggetto di scherno davanti a loro.
7Si offusca per il dolore il mio occhio
e le mie membra non sono che ombra.
8Gli onesti ne rimangono stupiti
e l'innocente s'indigna contro l'empio.
9Ma il giusto si conferma nella sua condotta
e chi ha le mani pure raddoppia il coraggio.
10Su, venite di nuovo tutti:
io non troverò un saggio fra di voi.
11I miei giorni sono passati, svaniti i miei
progetti,
i voti del mio cuore.
12Cambiano la notte in giorno,
la luce - dicono - è più vicina delle tenebre.
13Se posso sperare qualche cosa, la tomba è la mia
casa,
nelle tenebre distendo il mio giaciglio.
14Al sepolcro io grido: "Padre mio sei tu!"
e ai vermi: "Madre mia, sorelle mie voi siete!".
15E la mia speranza dov'è?
Il mio benessere chi lo vedrà?
16Scenderanno forse con me nella tomba
o caleremo insieme nella polvere!
1Bildad il Suchita prese a dire:
2Quando porrai fine alle tue chiacchiere?
Rifletti bene e poi parleremo.
3Perché considerarci come bestie,
ci fai passare per bruti ai tuoi occhi?
4Tu che ti rodi l'anima nel tuo furore,
forse per causa tua sarà abbandonata la terra
e le rupi si staccheranno dal loro posto?
5Certamente la luce del malvagio si spegnerà
e più non brillerà la fiamma del suo focolare.
6La luce si offuscherà nella sua tenda
e la lucerna si estinguerà sopra di lui.
7Il suo energico passo s'accorcerà
e i suoi progetti lo faran precipitare,
8poiché incapperà in una rete con i suoi piedi
e sopra un tranello camminerà.
9Un laccio l'afferrerà per il calcagno,
un nodo scorsoio lo stringerà.
10Gli è nascosta per terra una fune
e gli è tesa una trappola sul sentiero.
11Lo spaventano da tutte le parti terrori
e lo inseguono alle calcagna.
12Diventerà carestia la sua opulenza
e la rovina è lì in piedi al suo fianco.
13Un malanno divorerà la sua pelle,
roderà le sue membra il primogenito della morte.
14Sarà tolto dalla tenda in cui fidava,
per essere trascinato al re dei terrori!
15Potresti abitare nella tenda che non è più sua;
sulla sua dimora si spargerà zolfo.
16Al di sotto, le sue radici si seccheranno,
sopra, saranno tagliati i suoi rami.
17Il suo ricordo sparirà dalla terra
e il suo nome più non si udrà per la contrada.
18Lo getteranno dalla luce nel buio
e dal mondo lo stermineranno.
19Non famiglia, non discendenza avrà nel suo
popolo,
non superstiti nei luoghi della sua dimora.
20Della sua fine stupirà l'occidente
e l'oriente ne prenderà orrore.
21Ecco qual è la sorte dell'iniquo:
questa è la dimora di chi misconosce Dio.
1Giobbe allora rispose:
2Fino a quando mi tormenterete
e mi opprimerete con le vostre parole?
3Son dieci volte che mi insultate
e mi maltrattate senza pudore.
4È poi vero che io abbia mancato
e che persista nel mio errore?
5Non è forse vero che credete di vincere contro di me,
rinfacciandomi la mia abiezione?
6Sappiate dunque che Dio mi ha piegato
e mi ha avviluppato nella sua rete.
7Ecco, grido contro la violenza, ma non ho risposta,
chiedo aiuto, ma non c'è giustizia!
8Mi ha sbarrato la strada perché non passi
e sul mio sentiero ha disteso le tenebre.
9Mi ha spogliato della mia gloria
e mi ha tolto dal capo la corona.
10Mi ha disfatto da ogni parte e io sparisco,
mi ha strappato, come un albero, la speranza.
11Ha acceso contro di me la sua ira
e mi considera come suo nemico.
12Insieme sono accorse le sue schiere
e si sono spianata la strada contro di me;
hanno posto l'assedio intorno alla mia tenda.
13I miei fratelli si sono allontanati da me,
persino gli amici mi si sono fatti stranieri.
14Scomparsi sono vicini e conoscenti,
mi hanno dimenticato gli ospiti di casa;
15da estraneo mi trattano le mie ancelle,
un forestiero sono ai loro occhi.
16Chiamo il mio servo ed egli non risponde,
devo supplicarlo con la mia bocca.
17Il mio fiato è ripugnante per mia moglie
e faccio schifo ai figli di mia madre.
18Anche i monelli hanno ribrezzo di me:
se tento d'alzarmi, mi danno la baia.
19Mi hanno in orrore tutti i miei confidenti:
quelli che amavo si rivoltano contro di me.
20Alla pelle si attaccano le mie ossa
e non è salva che la pelle dei miei denti.
21Pietà, pietà di me, almeno voi miei amici,
perché la mano di Dio mi ha percosso!
22Perché vi accanite contro di me, come Dio,
e non siete mai sazi della mia carne?
23Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
24fossero impresse con stilo di ferro sul piombo,
per sempre s'incidessero sulla roccia!
25Io lo so che il mio Vendicatore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
26Dopo che questa mia pelle sarà distrutta,
senza la mia carne, vedrò Dio.
27Io lo vedrò, io stesso,
e i miei occhi lo contempleranno non da straniero.
Le mie viscere si consumano dentro di me.
28Poiché dite: "Come lo perseguitiamo noi,
se la radice del suo danno è in lui?",
29temete per voi la spada,
poiché punitrice d'iniquità è la spada,
affinché sappiate che c'è un giudice.
1Zofar il Naamatita prese a dire:
2Per questo i miei pensieri mi spingono a rispondere
e perciò v'è questa fretta dentro di me.
3Ho ascoltato un rimprovero per me offensivo,
ma uno spirito, dal mio interno, mi spinge a
replicare.
4Non sai tu che da sempre,
da quando l'uomo fu posto sulla terra,
5il trionfo degli empi è breve
e la gioia del perverso è d'un istante?
6Anche se innalzasse fino al cielo la sua statura
e il suo capo toccasse le nubi,
7come lo sterco sarebbe spazzato per sempre
e chi lo aveva visto direbbe: "Dov'è?".
8Svanirà come un sogno, e non si troverà più,
si dileguerà come visione notturna.
9L'occhio avvezzo a vederlo più non lo vedrà,
né più lo scorgerà la sua dimora.
10I suoi figli dovranno risarcire i poveri,
le loro mani restituiranno le sue ricchezze.
11Le sue ossa erano ancora piene di giovinezza,
ma con lui giacciono nella polvere.
12Se alla sua bocca fu dolce il male,
se lo teneva nascosto sotto la sua lingua,
13assaporandolo senza inghiottirlo,
se lo tratteneva in mezzo al suo palato:
14il suo cibo gli si guasterà nelle viscere,
veleno d'aspidi gli sarà nell'intestino.
15I beni divorati ora rivomita,
Dio glieli caccia fuori dal ventre.
16Veleno d'aspide ha succhiato,
una lingua di vipera lo uccide.
17Non vedrà più ruscelli d'olio,
fiumi di miele e fior di latte;
18renderà i sudati acquisti senza assaggiarli,
come non godrà del frutto del suo commercio,
19perché ha oppresso e abbandonato i miseri,
ha rubato case invece di costruirle;
20perché non ha saputo essere pago dei suoi beni,
con i suoi tesori non si salverà.
21Nulla è sfuggito alla sua voracità,
per questo non durerà il suo benessere.
22Nel colmo della sua abbondanza si troverà in
miseria;
ogni sorta di sciagura piomberà su di lui.
23Quando starà per riempire il suo ventre,
Dio scaglierà su di lui la fiamma del suo sdegno,
e gli farà piovere addosso brace.
24Se sfuggirà l'arma di ferro,
lo trafiggerà l'arco di bronzo:
25gli uscirà il dardo dalla schiena,
una spada lucente dal fegato.
Lo assaliranno i terrori;
26tutte le tenebre gli sono riservate.
Lo divorerà un fuoco non acceso da un uomo,
esso consumerà quanto è rimasto nella sua tenda.
27Riveleranno i cieli la sua iniquità
e la terra si alzerà contro di lui.
28Un'alluvione travolgerà la sua casa,
scorrerà nel giorno dell'ira.
29Questa è la sorte che Dio riserva all'uomo
perverso,
la parte a lui decretata da Dio.
1Giobbe rispose:
2Ascoltate bene la mia parola
e sia questo almeno il conforto che mi date.
3Tollerate che io parli
e, dopo il mio parlare, deridetemi pure.
4Forse io mi lamento di un uomo?
E perché non dovrei perder la pazienza?
5Statemi attenti e resterete stupiti,
mettetevi la mano sulla bocca.
6Se io ci penso, ne sono turbato
e la mia carne è presa da un brivido.
7Perché vivono i malvagi,
invecchiano, anzi sono potenti e gagliardi?
8La loro prole prospera insieme con essi,
i loro rampolli crescono sotto i loro occhi.
9Le loro case sono tranquille e senza timori;
il bastone di Dio non pesa su di loro.
10Il loro toro feconda e non falla,
la vacca partorisce e non abortisce.
11Mandano fuori, come un gregge, i loro ragazzi
e i loro figli saltano in festa.
12Cantano al suono di timpani e di cetre,
si divertono al suono delle zampogne.
13Finiscono nel benessere i loro giorni
e scendono tranquilli negli inferi.
14Eppure dicevano a Dio: "Allontanati da noi,
non vogliamo conoscer le tue vie.
15Chi è l'Onnipotente, perché dobbiamo servirlo?
E che ci giova pregarlo?".
16Non hanno forse in mano il loro benessere?
Il consiglio degli empi non è lungi da lui?
17Quante volte si spegne la lucerna degli empi,
o la sventura piomba su di loro,
e infliggerà loro castighi con ira?
18Diventano essi come paglia di fronte al vento
o come pula in preda all'uragano?
19"Dio serba per i loro figli il suo castigo...".
Ma lo faccia pagare piuttosto a lui stesso e lo senta!
20Veda con i suoi occhi la sua rovina
e beva dell'ira dell'Onnipotente!
21Che cosa gli importa infatti della sua casa dopo
di sé,
quando il numero dei suoi mesi è finito?
22S'insegna forse la scienza a Dio,
a lui che giudica gli esseri di lassù?
23Uno muore in piena salute,
tutto tranquillo e prospero;
24i suoi fianchi sono coperti di grasso
e il midollo delle sue ossa è ben nutrito.
25Un altro muore con l'amarezza in cuore
senza aver mai gustato il bene.
26Nella polvere giacciono insieme
e i vermi li ricoprono.
27Ecco, io conosco i vostri pensieri
e gli iniqui giudizi che fate contro di me!
28Infatti, voi dite: "Dov'è la casa del
prepotente,
dove sono le tende degli empi?".
29Non avete interrogato quelli che viaggiano?
Non potete negare le loro prove,
30che nel giorno della sciagura è risparmiato il
malvagio
e nel giorno dell'ira egli la scampa.
31Chi gli rimprovera in faccia la sua condotta
e di quel che ha fatto chi lo ripaga?
32Egli sarà portato al sepolcro,
sul suo tumulo si veglia
33e gli sono lievi le zolle della tomba.
Trae dietro di sé tutti gli uomini
e innanzi a sé una folla senza numero.
34Perché dunque mi consolate invano,
mentre delle vostre risposte non resta che inganno?
1Elifaz il Temanita prese a dire:
2Può forse l'uomo giovare a Dio,
se il saggio giova solo a se stesso?
3Quale interesse ne viene all'Onnipotente che tu sia
giusto
o che vantaggio ha, se tieni una condotta integra?
4Forse per la tua pietà ti punisce
e ti convoca in giudizio?
5O non piuttosto per la tua grande malvagità
e per le tue iniquità senza limite?
6Senza motivo infatti hai angariato i tuoi fratelli
e delle vesti hai spogliato gli ignudi.
7Non hai dato da bere all'assetato
e all'affamato hai rifiutato il pane,
8la terra l'ha il prepotente
e vi abita il tuo favorito.
9Le vedove hai rimandato a mani vuote
e le braccia degli orfani hai rotto.
10Ecco perché d'intorno a te ci sono lacci
e un improvviso spavento ti sorprende.
11Tenebra è la tua luce e più non vedi
e la piena delle acque ti sommerge.
12Ma Dio non è nell'alto dei cieli?
Guarda il vertice delle stelle: quanto sono alte!
13E tu dici: "Che cosa sa Dio?
Può giudicare attraverso la caligine?
14Le nubi gli fanno velo e non vede
e sulla volta dei cieli passeggia".
15Vuoi tu seguire il sentiero d'un tempo,
già battuto da uomini empi,
16che prima del tempo furono portati via,
quando un fiume si era riversato sulle loro
fondamenta?
17Dicevano a Dio: "Allontànati da noi!
Che cosa ci può fare l'Onnipotente?".
18Eppure egli aveva riempito le loro case di beni,
anche se i propositi degli empi erano lontani da lui.
19I giusti ora vedono e ne godono
e l'innocente si beffa di loro:
20"Sì, certo è stata annientata la loro fortuna
e il fuoco ne ha divorati gli avanzi!".
21Su, riconcìliati con lui e tornerai felice,
ne riceverai un gran vantaggio.
22Accogli la legge dalla sua bocca
e poni le sue parole nel tuo cuore.
23Se ti rivolgerai all'Onnipotente con umiltà,
se allontanerai l'iniquità dalla tua tenda,
24se stimerai come polvere l'oro
e come ciottoli dei fiumi l'oro di Ofir,
25allora sarà l'Onnipotente il tuo oro
e sarà per te argento a mucchi.
26Allora sì, nell'Onnipotente ti delizierai
e alzerai a Dio la tua faccia.
27Lo supplicherai ed egli t'esaudirà
e tu scioglierai i tuoi voti.
28Deciderai una cosa e ti riuscirà
e sul tuo cammino splenderà la luce.
29Egli umilia l'alterigia del superbo,
ma soccorre chi ha gli occhi bassi.
30Egli libera l'innocente;
tu sarai liberato per la purezza delle tue mani.
1Giobbe allora rispose:
2Ancor oggi il mio lamento è amaro
e la sua mano grava sopra i miei gemiti.
3Oh, potessi sapere dove trovarlo,
potessi arrivare fino al suo trono!
4Esporrei davanti a lui la mia causa
e avrei piene le labbra di ragioni.
5Verrei a sapere le parole che mi risponde
e capirei che cosa mi deve dire.
6Con sfoggio di potenza discuterebbe con me?
Se almeno mi ascoltasse!
7Allora un giusto discuterebbe con lui
e io per sempre sarei assolto dal mio giudice.
8Ma se vado in avanti, egli non c'è,
se vado indietro, non lo sento.
9A sinistra lo cerco e non lo scorgo,
mi volgo a destra e non lo vedo.
10Poiché egli conosce la mia condotta,
se mi prova al crogiuolo, come oro puro io ne esco.
11Alle sue orme si è attaccato il mio piede,
al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato;
12dai comandi delle sue labbra non mi sono
allontanato,
nel cuore ho riposto i detti della sua bocca.
13Se egli sceglie, chi lo farà cambiare?
Ciò che egli vuole, lo fa.
14Compie, certo, il mio destino
e di simili piani ne ha molti.
15Per questo davanti a lui sono atterrito,
ci penso e ho paura di lui.
16Dio ha fiaccato il mio cuore,
l'Onnipotente mi ha atterrito;
17non sono infatti perduto a causa della tenebra,
né a causa dell'oscurità che ricopre il mio volto.
1Perché l'Onnipotente non si riserva i suoi tempi
e i suoi fedeli non vedono i suoi giorni?
2I malvagi spostano i confini,
rubano le greggi e le menano al pascolo;
3portano via l'asino degli orfani,
prendono in pegno il bue della vedova.
4Spingono i poveri fuori strada,
tutti i miseri del paese vanno a nascondersi.
5Eccoli, come ònagri nel deserto
escono per il lavoro;
di buon mattino vanno in cerca di vitto;
la steppa offre loro cibo per i figli.
6Mietono nel campo non loro;
racimolano la vigna del malvagio.
7Nudi passan la notte, senza panni,
non hanno da coprirsi contro il freddo.
8Dagli scrosci dei monti sono bagnati,
per mancanza di rifugi si aggrappano alle rocce.
9Rapiscono con violenza l'orfano
e prendono in pegno ciò che copre il povero.
10Ignudi se ne vanno, senza vesti
e affamati portano i covoni.
11Tra i filari frangono le olive,
pigiano l'uva e soffrono la sete.
12Dalla città si alza il gemito dei moribondi
e l'anima dei feriti grida aiuto:
Dio non presta attenzione alle loro preghiere.
13Altri odiano la luce,
non ne vogliono riconoscere le vie
né vogliono batterne i sentieri.
14Quando non c'è luce, si alza l'omicida
per uccidere il misero e il povero;
nella notte si aggira il ladro
e si mette un velo sul volto.
15L'occhio dell'adultero spia il buio
e pensa: "Nessun occhio mi osserva!".
16Nelle tenebre forzano le case,
di giorno se ne stanno nascosti:
non vogliono saperne della luce;
17l'alba è per tutti loro come spettro di morte;
quando schiarisce, provano i terrori del buio fondo.
18Fuggono veloci di fronte al giorno;
maledetta è la loro porzione di campo sulla terra,
non si volgono più per la strada delle vigne.
19Come siccità e calore assorbono le acque nevose,
così la morte rapisce il peccatore.
20Il seno che l'ha portato lo dimentica,
i vermi ne fanno la loro delizia,
non se ne conserva la memoria
ed è troncata come un albero l'iniquità.
21Egli maltratta la sterile che non genera
e non fa del bene alla vedova.
22Ma egli con la sua forza trascina i potenti,
sorge quando più non può contare sulla vita.
23Anche Dio gli concede sicurezza ed egli sta saldo,
ma i suoi occhi sono sopra la sua condotta.
24Salgono in alto per un poco, poi non sono più,
sono buttati giù come tutti i mortali,
falciati come la testa di una spiga.
25Non è forse così? Chi può smentirmi
e ridurre a nulla le mie parole?
1Bildad il Suchita prese a dire:
2V'è forse dominio e paura presso Colui
Che mantiene la pace nell'alto dei cieli?
3Si possono forse contare le sue schiere?
E sopra chi non sorge la sua luce?
4Come può giustificarsi un uomo davanti a Dio
e apparire puro un nato di donna?
5Ecco, la luna stessa manca di chiarore
e le stelle non sono pure ai suoi occhi:
6quanto meno l'uomo, questo verme,
l'essere umano, questo bruco!
1Giobbe rispose:
2Quanto aiuto hai dato al debole
e come hai soccorso il braccio senza forza!
3Quanti buoni consigli hai dato all'ignorante
e con quanta abbondanza hai manifestato la saggezza!
4A chi hai tu rivolto la parola
e qual è lo spirito che da te è uscito?
5I morti tremano sotto terra,
come pure le acque e i loro abitanti.
6Nuda è la tomba davanti a lui
e senza velo è l'abisso.
7Egli stende il settentrione sopra il vuoto,
tiene sospesa la terra sopra il nulla.
8Rinchiude le acque dentro le nubi,
e le nubi non si squarciano sotto il loro peso.
9Copre la vista del suo trono
stendendovi sopra la sua nube.
10Ha tracciato un cerchio sulle acque,
sino al confine tra la luce e le tenebre.
11Le colonne del cielo si scuotono,
sono prese da stupore alla sua minaccia.
12Con forza agita il mare
e con intelligenza doma Raab.
13Al suo soffio si rasserenano i cieli,
la sua mano trafigge il serpente tortuoso.
14Ecco, questi non sono che i margini delle sue opere;
quanto lieve è il sussurro che noi ne percepiamo!
Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?
1Giobbe continuò a dire:
2Per la vita di Dio, che mi ha privato del mio
diritto,
per l'Onnipotente che mi ha amareggiato l'animo,
3finché ci sarà in me un soffio di vita,
e l'alito di Dio nelle mie narici,
4mai le mie labbra diranno falsità
e la mia lingua mai pronunzierà menzogna!
5Lungi da me che io mai vi dia ragione;
fino alla morte non rinunzierò alla mia integrità.
6Mi terrò saldo nella mia giustizia senza cedere,
la mia coscienza non mi rimprovera nessuno dei miei
giorni.
7Sia trattato come reo il mio nemico
e il mio avversario come un ingiusto.
8Che cosa infatti può sperare l'empio, quando
finirà,
quando Dio gli toglierà la vita?
9Ascolterà forse Dio il suo grido,
quando la sventura piomberà su di lui?
10Porrà forse la sua compiacenza nell'Onnipotente?
Potrà forse invocare Dio in ogni momento?
11Io vi mostrerò la mano di Dio,
non vi celerò i pensieri dell'Onnipotente.
12Ecco, voi tutti lo vedete;
perché dunque vi perdete in cose vane?
13Questa è la sorte che Dio riserva al malvagio
e la porzione che i violenti ricevono
dall'Onnipotente.
14Se ha molti figli, saranno per la spada
e i suoi discendenti non avranno pane da sfamarsi;
15i superstiti li seppellirà la peste
e le loro vedove non faranno lamento.
16Se ammassa argento come la polvere
e come fango si prepara vesti:
17egli le prepara, ma il giusto le indosserà
e l'argento lo spartirà l'innocente.
18Ha costruito la casa come fragile nido
e come una capanna fatta da un guardiano.
19Si corica ricco, ma per l'ultima volta,
quando apre gli occhi, non avrà più nulla.
20Di giorno il terrore lo assale,
di notte se lo rapisce il turbine;
21il vento d'oriente lo solleva e se ne va,
lo strappa lontano dal suo posto.
22Dio lo bersaglia senza pietà;
tenta di sfuggire alla sua mano.
23Si battono le mani contro di lui
e si fischia su di lui dal luogo dove abita.
1Certo, per l'argento vi sono miniere
e per l'oro luoghi dove esso si raffina.
2Il ferro si cava dal suolo
e la pietra fusa libera il rame.
3L'uomo pone un termine alle tenebre
e fruga fino all'estremo limite
le rocce nel buio più fondo.
4Forano pozzi lungi dall'abitato
coloro che perdono l'uso dei piedi:
pendono sospesi lontano dalla gente e vacillano.
5Una terra, da cui si trae pane,
di sotto è sconvolta come dal fuoco.
6Le sue pietre contengono zaffiri
e oro la sua polvere.
7L'uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l'occhio dell'aquila,
8non battuto da bestie feroci,
né mai attraversato dal leopardo.
9Contro la selce l'uomo porta la mano,
sconvolge le montagne:
10nelle rocce scava gallerie
e su quanto è prezioso posa l'occhio:
11scandaglia il fondo dei fiumi
e quel che vi è nascosto porta alla luce.
12Ma la sapienza da dove si trae?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
13L'uomo non ne conosce la via,
essa non si trova sulla terra dei viventi.
14L'abisso dice: "Non è in me!"
e il mare dice: "Neppure presso di me!".
15Non si scambia con l'oro più scelto,
né per comprarla si pesa l'argento.
16Non si acquista con l'oro di Ofir,
con il prezioso berillo o con lo zaffiro.
17Non la pareggia l'oro e il cristallo,
né si permuta con vasi di oro puro.
18Coralli e perle non meritano menzione,
vale più scoprire la sapienza che le gemme.
19Non la eguaglia il topazio d'Etiopia;
con l'oro puro non si può scambiare a peso.
20Ma da dove viene la sapienza?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
21È nascosta agli occhi di ogni vivente
ed è ignota agli uccelli del cielo.
22L'abisso e la morte dicono:
"Con gli orecchi ne udimmo la fama".
23Dio solo ne conosce la via,
lui solo sa dove si trovi,
24perché volge lo sguardo
fino alle estremità della terra,
vede quanto è sotto la volta del cielo.
25Quando diede al vento un peso
e ordinò alle acque entro una misura,
26quando impose una legge alla pioggia
e una via al lampo dei tuoni;
27allora la vide e la misurò,
la comprese e la scrutò appieno
28e disse all'uomo:
"Ecco, temere Dio, questo è sapienza
e schivare il male, questo è intelligenza".
1Giobbe continuò a pronunziare le sue sentenze e disse:
2Oh, potessi tornare com'ero ai mesi di un tempo,
ai giorni in cui Dio mi proteggeva,
3quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo
e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;
4com'ero ai giorni del mio autunno,
quando Dio proteggeva la mia tenda,
5quando l'Onnipotente era ancora con me
e i giovani mi stavano attorno;
6quando mi lavavo in piedi nel latte
e la roccia mi versava ruscelli d'olio!
7Quando uscivo verso la porta della città
e sulla piazza ponevo il mio seggio:
8vedendomi, i giovani si ritiravano
e i vecchi si alzavano in piedi;
9i notabili sospendevano i discorsi
e si mettevan la mano sulla bocca;
10la voce dei capi si smorzava
e la loro lingua restava fissa al palato;
11con gli orecchi ascoltavano e mi dicevano felice,
con gli occhi vedevano e mi rendevano testimonianza,
12perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto,
l'orfano che ne era privo.
13La benedizione del morente scendeva su di me
e al cuore della vedova infondevo la gioia.
14Mi ero rivestito di giustizia come di un
vestimento;
come mantello e turbante era la mia equità.
15Io ero gli occhi per il cieco,
ero i piedi per lo zoppo.
16Padre io ero per i poveri
ed esaminavo la causa dello sconosciuto;
17rompevo la mascella al perverso
e dai suoi denti strappavo la preda.
18Pensavo: "Spirerò nel mio nido
e moltiplicherò come sabbia i miei giorni".
19La mia radice avrà adito alle acque
e la rugiada cadrà di notte sul mio ramo.
20La mia gloria sarà sempre nuova
e il mio arco si rinforzerà nella mia mano.
21Mi ascoltavano in attesa fiduciosa
e tacevano per udire il mio consiglio.
22Dopo le mie parole non replicavano
e su di loro scendevano goccia a goccia i miei detti.
23Mi attendevano come si attende la pioggia
e aprivano la bocca come ad acqua primaverile.
24Se a loro sorridevo, non osavano crederlo,
né turbavano la serenità del mio volto.
25Indicavo loro la via da seguire e sedevo come capo,
e vi rimanevo come un re fra i soldati
o come un consolatore d'afflitti.
1Ora invece si ridono di me
i più giovani di me in età,
i cui padri non avrei degnato
di mettere tra i cani del mio gregge.
2Anche la forza delle loro mani a che mi giova?
Hanno perduto ogni vigore;
3disfatti dalla indigenza e dalla fame,
brucano per l'arido deserto,
4da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo l'erba salsa accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
5Cacciati via dal consorzio umano,
a loro si grida dietro come al ladro;
6sì che dimorano in valli orrende,
nelle caverne della terra e nelle rupi.
7In mezzo alle macchie urlano
e sotto i roveti si adunano;
8razza ignobile, anzi razza senza nome,
sono calpestati più della terra.
9Ora io sono la loro canzone,
sono diventato la loro favola!
10Hanno orrore di me e mi schivano
e non si astengono dallo sputarmi in faccia!
11Poiché egli ha allentato il mio arco e mi ha
abbattuto,
essi han rigettato davanti a me ogni freno.
12A destra insorge la ragazzaglia;
smuovono i miei passi
e appianano la strada contro di me per perdermi.
13Hanno demolito il mio sentiero,
cospirando per la mia disfatta
e nessuno si oppone a loro.
14Avanzano come attraverso una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
15I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia grandezza
e come nube è passata la mia felicità.
16Ora mi consumo
e mi colgono giorni d'afflizione.
17Di notte mi sento trafiggere le ossa
e i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
18A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe per l'accollatura della mia tunica.
19Mi ha gettato nel fango:
son diventato polvere e cenere.
20Io grido a te, ma tu non mi rispondi,
insisto, ma tu non mi dai retta.
21Tu sei un duro avversario verso di me
e con la forza delle tue mani mi perseguiti;
22mi sollevi e mi poni a cavallo del vento
e mi fai sballottare dalla bufera.
23So bene che mi conduci alla morte,
alla casa dove si riunisce ogni vivente.
24Ma qui nessuno tende la mano alla preghiera,
né per la sua sventura invoca aiuto.
25Non ho pianto io forse con chi aveva i giorni duri
e non mi sono afflitto per l'indigente?
26Eppure aspettavo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
27Le mie viscere ribollono senza posa
e giorni d'affanno mi assalgono.
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell'assemblea mi alzo per invocare aiuto.
29Sono divenuto fratello degli sciacalli
e compagno degli struzzi.
30La mia pelle si è annerita, mi si stacca
e le mie ossa bruciano dall'arsura.
31La mia cetra serve per lamenti
e il mio flauto per la voce di chi piange.
1Avevo stretto con gli occhi un patto
di non fissare neppure una vergine.
2Che parte mi assegna Dio di lassù
e che porzione mi assegna l'Onnipotente dall'alto?
3Non è forse la rovina riservata all'iniquo
e la sventura per chi compie il male?
4Non vede egli la mia condotta
e non conta tutti i miei passi?
5Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
6mi pesi pure sulla bilancia della giustizia
e Dio riconoscerà la mia integrità.
7Se il mio passo è andato fuori strada
e il mio cuore ha seguito i miei occhi,
se alla mia mano si è attaccata sozzura,
8io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
9Se il mio cuore fu sedotto da una donna
e ho spiato alla porta del mio prossimo,
10mia moglie macini per un altro
e altri ne abusino;
11difatti quello è uno scandalo,
un delitto da deferire ai giudici,
12quello è un fuoco che divora fino alla
distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
13Se ho negato i diritti del mio schiavo
e della schiava in lite con me,
14che farei, quando Dio si alzerà,
e, quando farà l'inchiesta, che risponderei?
15Chi ha fatto me nel seno materno, non ha fatto
anche lui?
Non fu lo stesso a formarci nel seno?
16Mai ho rifiutato quanto brama il povero,
né ho lasciato languire gli occhi della vedova;
17mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse l'orfano,
18poiché Dio, come un padre, mi ha allevato fin
dall'infanzia
e fin dal ventre di mia madre mi ha guidato.
19Se mai ho visto un misero privo di vesti
o un povero che non aveva di che coprirsi,
20se non hanno dovuto benedirmi i suoi fianchi,
o con la lana dei miei agnelli non si è riscaldato;
21se contro un innocente ho alzato la mano,
perché vedevo alla porta chi mi spalleggiava,
22mi si stacchi la spalla dalla nuca
e si rompa al gomito il mio braccio,
23perché mi incute timore la mano di Dio
e davanti alla sua maestà non posso resistere.
24Se ho riposto la mia speranza nell'oro
e all'oro fino ho detto: "Tu sei la mia fiducia";
25se godevo perché grandi erano i miei beni
e guadagnava molto la mia mano;
26se vedendo il sole risplendere
e la luna chiara avanzare,
27si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
28anche questo sarebbe stato un delitto da tribunale,
perché avrei rinnegato Dio che sta in alto.
29Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico
e ho esultato perché lo colpiva la sventura,
30io che non ho permesso alla mia lingua di peccare,
augurando la sua morte con imprecazioni?
31Non diceva forse la gente della mia tenda:
"A chi non ha dato delle sue carni per saziarsi?".
32All'aperto non passava la notte lo straniero
e al viandante aprivo le mie porte.
33Non ho nascosto, alla maniera degli uomini, la mia
colpa,
tenendo celato il mio delitto in petto,
34come se temessi molto la folla,
e il disprezzo delle tribù mi spaventasse,
sì da starmene zitto senza uscire di casa.
35Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L'Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
36vorrei certo portarlo sulle mie spalle
e cingerlo come mio diadema!
37Il numero dei miei passi gli manifesterei
e mi presenterei a lui come sovrano.
38Se contro di me grida la mia terra
e i suoi solchi piangono con essa;
39se ho mangiato il suo frutto senza pagare
e ho fatto sospirare dalla fame i suoi coltivatori,
40in luogo di frumento, getti spine,
ed erbaccia al posto dell'orzo.
(31,40b) Quando Giobbe ebbe
finito di parlare, 1quei tre uomini cessarono di rispondere a
Giobbe, perché egli si riteneva giusto. 2Allora si accese lo sdegno
di Eliu, figlio di Barachele il Buzita, della tribù di Ram. Si accese di sdegno
contro Giobbe, perché pretendeva d'aver ragione di fronte a Dio; 3si
accese di sdegno anche contro i suoi tre amici, perché non avevano trovato di
che rispondere, sebbene avessero dichiarato Giobbe colpevole. 4Però
Eliu aveva aspettato, mentre essi parlavano con Giobbe, perché erano più vecchi
di lui in età. 5Quando dunque vide che sulla bocca di questi tre
uomini non vi era più alcuna risposta, Eliu si accese di sdegno.
6Presa dunque la parola, Eliu, figlio di Barachele il Buzita, disse:
Giovane io sono di anni
e voi siete già canuti;
per questo ho esitato per rispetto
a manifestare a voi il mio sapere.
7Pensavo: Parlerà l'età
e i canuti insegneranno la sapienza.
8Ma certo essa è un soffio nell'uomo;
l'ispirazione dell'Onnipotente lo fa intelligente.
9Non sono i molti anni a dar la sapienza,
né sempre i vecchi distinguono ciò che è giusto.
10Per questo io oso dire: Ascoltatemi;
anch'io esporrò il mio sapere.
11Ecco, ho atteso le vostre parole,
ho teso l'orecchio ai vostri argomenti.
Finché andavate in cerca di argomenti
12su di voi fissai l'attenzione.
Ma ecco, nessuno ha potuto convincere Giobbe,
nessuno tra di voi risponde ai suoi detti.
13Non dite: Noi abbiamo trovato la sapienza,
ma lo confuti Dio, non l'uomo!
14Egli non mi ha rivolto parole,
e io non gli risponderò con le vostre parole.
15Sono vinti, non rispondono più,
mancano loro le parole.
16Ho atteso, ma poiché non parlano più,
poiché stanno lì senza risposta,
17voglio anch'io dire la mia parte,
anch'io esporrò il mio parere;
18mi sento infatti pieno di parole,
mi preme lo spirito che è dentro di me.
19Ecco, dentro di me c'è come vino senza sfogo,
come vino che squarcia gli otri nuovi.
20Parlerò e mi sfogherò,
aprirò le labbra e risponderò.
21Non guarderò in faccia ad alcuno,
non adulerò nessuno,
22perché io non so adulare:
altrimenti il mio creatore in breve mi eliminerebbe.
1Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi,
ad ogni mia parola porgi l'orecchio.
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
3Il mio cuore dirà sagge parole
e le mie labbra parleranno chiaramente.
4Lo spirito di Dio mi ha creato
e il soffio dell'Onnipotente mi dà vita.
5Se puoi, rispondimi,
prepàrati davanti a me, sta' pronto.
6Ecco, io sono come te di fronte a Dio
e anch'io sono stato tratto dal fango:
7ecco, nulla hai da temere da me,
né graverò su di te la mano.
8Non hai fatto che dire ai miei orecchi
e ho ben udito il suono dei tuoi detti:
9"Puro son io, senza peccato,
io sono mondo, non ho colpa;
10ma egli contro di me trova pretesti
e mi stima suo nemico;
11pone in ceppi i miei piedi
e spia tutti i miei passi!".
12Ecco, in questo ti rispondo: non hai ragione.
Dio è infatti più grande dell'uomo.
13Perché ti lamenti di lui,
se non risponde ad ogni tua parola?
14Dio parla in un modo
o in un altro, ma non si fa attenzione.
15Parla nel sogno, visione notturna,
quando cade il sopore sugli uomini
e si addormentano sul loro giaciglio;
16apre allora l'orecchio degli uomini
e con apparizioni li spaventa,
17per distogliere l'uomo dal male
e tenerlo lontano dall'orgoglio,
18per preservarne l'anima dalla fossa
e la sua vita dalla morte violenta.
19Lo corregge con il dolore nel suo letto
e con la tortura continua delle ossa;
20quando il suo senso ha nausea del pane,
il suo appetito del cibo squisito;
21quando la sua carne si consuma a vista d'occhio
e le ossa, che non si vedevano prima, spuntano fuori,
22quando egli si avvicina alla fossa
e la sua vita alla dimora dei morti.
23Ma se vi è un angelo presso di lui,
un protettore solo fra mille,
per mostrare all'uomo il suo dovere,
24abbia pietà di lui e dica:
"Scampalo dallo scender nella fossa,
ho trovato il riscatto",
25allora la sua carne sarà più fresca che in gioventù,
tornerà ai giorni della sua adolescenza:
26supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà il suo volto in giubilo,
e renderà all'uomo la sua giustizia.
27Egli si rivolgerà agli uomini e dirà:
"Avevo peccato e violato la giustizia,
ma egli non mi ha punito per quel che meritavo;
28mi ha scampato dalla fossa
e la mia vita rivede la luce".
29Ecco, tutto questo fa Dio,
due volte, tre volte con l'uomo,
30per sottrarre l'anima sua dalla fossa
e illuminarla con la luce dei viventi.
31Attendi, Giobbe, ascoltami,
taci e io parlerò:
32ma se hai qualcosa da dire, rispondimi,
parla, perché vorrei darti ragione;
33se no, tu ascoltami
e io ti insegnerò la sapienza.
1Eliu continuò a dire:
2Ascoltate, saggi, le mie parole
e voi, sapienti, porgetemi l'orecchio,
3Perché l'orecchio distingue le parole,
come il palato assapora i cibi.
4Esploriamo noi ciò che è giusto,
indaghiamo fra di noi quale sia il bene:
5poiché Giobbe ha detto: "Io son giusto,
ma Dio mi ha tolto il mio diritto;
6contro il mio diritto passo per menzognero,
inguaribile è la mia piaga benché senza colpa".
7Chi è come Giobbe
che beve, come l'acqua, l'insulto,
8che fa la strada in compagnia dei malfattori,
andando con uomini iniqui?
9Poiché egli ha detto: "Non giova all'uomo
essere in buona grazia con Dio".
10Perciò ascoltatemi, uomini di senno:
lungi da Dio l'iniquità
e dall'Onnipotente l'ingiustizia!
11Poiché egli ripaga l'uomo secondo il suo operato
e fa trovare ad ognuno secondo la sua condotta.
12In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l'Onnipotente non sovverte il diritto!
13Chi mai gli ha affidato la terra
e chi ha disposto il mondo intero?
14Se egli richiamasse il suo spirito a sé
e a sé ritraesse il suo soffio,
15ogni carne morirebbe all'istante
e l'uomo ritornerebbe in polvere.
16Se hai intelletto, ascolta bene questo,
porgi l'orecchio al suono delle mie parole.
17Può mai governare chi odia il diritto?
E tu osi condannare il Gran Giusto?
18lui che dice ad un re: "Iniquo!"
e ai principi: "Malvagi!",
19lui che non usa parzialità con i potenti
e non preferisce al povero il ricco,
perché tutti costoro sono opera delle sue mani?
20In un istante muoiono e nel cuore della notte
sono colpiti i potenti e periscono;
e senza sforzo rimuove i tiranni,
21poiché egli tiene gli occhi sulla condotta
dell'uomo
e vede tutti i suoi passi.
22Non vi è tenebra, non densa oscurità,
dove possano nascondersi i malfattori.
23Poiché non si pone all'uomo un termine
per comparire davanti a Dio in giudizio:
24egli fiacca i potenti, senza fare inchieste,
e colloca altri al loro posto.
25Poiché conosce le loro opere,
li travolge nella notte e sono schiacciati;
26come malvagi li percuote,
li colpisce alla vista di tutti;
27perché si sono allontanati da lui
e di tutte le sue vie non si sono curati,
28sì da far giungere fino a lui il grido
dell'oppresso e fargli udire il lamento dei poveri.
29Se egli tace, chi lo può condannare?
Se vela la faccia, chi lo può vedere?
Ma sulle nazioni e sugli individui egli veglia,
30perché non regni un uomo perverso,
perché il popolo non abbia inciampi.
31Si può dunque dire a Dio:
"Porto la pena, senza aver fatto il male;
32se ho peccato, mostramelo;
se ho commesso l'iniquità, non lo farò più"?
33Forse, secondo le tue idee dovrebbe ricompensare,
perché tu rifiuti il suo giudizio?
Poiché tu devi scegliere, non io,
di', dunque, quello che sai.
34Gli uomini di senno mi diranno
con l'uomo saggio che mi ascolta:
35"Giobbe non parla con sapienza
e le sue parole sono prive di senno".
36Bene, Giobbe sia esaminato fino in fondo,
per le sue risposte da uomo empio,
37perché aggiunge al suo peccato la rivolta,
in mezzo a noi batte le mani
e moltiplica le parole contro Dio.
1Eliu riprese a dire:
2Ti pare di aver pensato cosa giusta,
quando dicesti: "Ho ragione davanti a Dio"?
3O quando hai detto: "Che te ne importa?
Che utilità ne ho dal mio peccato"?
4Risponderò a te con discorsi
e ai tuoi amici insieme con te.
5Contempla il cielo e osserva,
considera le nubi: sono più alte di te.
6Se pecchi, che gli fai?
Se moltiplichi i tuoi delitti, che danno gli arrechi?
7Se tu sei giusto, che cosa gli dai
o che cosa riceve dalla tua mano?
8Su un uomo come te ricade la tua malizia,
su un figlio d'uomo la tua giustizia!
9Si grida per la gravità dell'oppressione,
si invoca aiuto sotto il braccio dei potenti,
10ma non si dice: "Dov'è quel Dio che mi ha
creato,
che concede nella notte canti di gioia;
11che ci rende più istruiti delle bestie
selvatiche,
che ci fa più saggi degli uccelli del cielo?".
12Si grida, allora, ma egli non risponde
di fronte alla superbia dei malvagi.
13Certo è falso dire: "Dio non ascolta
e l'Onnipotente non presta attenzione";
14più ancora quando tu dici che non lo vedi,
che la tua causa sta innanzi a lui e tu in lui speri;
15così pure quando dici che la sua ira non punisce
né si cura molto dell'iniquità.
16Giobbe dunque apre invano la sua bocca
e senza cognizione moltiplica le chiacchiere.
1Eliu continuò a dire:
2Abbi un po' di pazienza e io te lo dimostrerò,
perché in difesa di Dio c'è altro da dire.
3Prenderò da lontano il mio sapere
e renderò giustizia al mio creatore,
4poiché non è certo menzogna il mio parlare:
un uomo di perfetta scienza è qui con te.
5Ecco, Dio è grande e non si ritratta,
egli è grande per fermezza di cuore.
6Non lascia vivere l'iniquo
e rende giustizia ai miseri.
7Non toglie gli occhi dai giusti,
li fa sedere sul trono con i re
e li esalta per sempre.
8Se talvolta essi sono avvinti in catene,
se sono stretti dai lacci dell'afflizione,
9fa loro conoscere le opere loro
e i loro falli, perché superbi;
10apre loro gli orecchi per la correzione
e ordina che si allontanino dalla iniquità.
11Se ascoltano e si sottomettono,
chiuderanno i loro giorni nel benessere
e i loro anni nelle delizie.
12Ma se non vorranno ascoltare,
di morte violenta periranno,
spireranno senza neppure saperlo.
13I perversi di cuore accumulano l'ira;
non invocano aiuto, quando Dio li avvince in catene:
14si spegne in gioventù la loro anima,
e la loro vita all'età dei dissoluti.
15Ma egli libera il povero con l'afflizione,
gli apre l'udito con la sventura.
16Anche te intende sottrarre dal morso
dell'angustia:
avrai in cambio un luogo ampio, non ristretto
e la tua tavola sarà colma di vivande grasse.
17Ma se colmi la misura con giudizi da empio,
giudizio e condanna ti seguiranno.
18La collera non ti trasporti alla bestemmia,
l'abbondanza dell'espiazione non ti faccia fuorviare.
19Può forse farti uscire dall'angustia il tuo
grido,
con tutti i tentativi di forza?
20Non sospirare quella notte,
in cui i popoli vanno al loro luogo.
21Bada di non volgerti all'iniquità,
poiché per questo sei stato provato dalla miseria.
22Ecco, Dio è sublime nella sua potenza;
chi come lui è temibile?
23Chi mai gli ha imposto il suo modo d'agire
o chi mai ha potuto dirgli: "Hai agito male?".
24Ricordati che devi esaltare la sua opera,
che altri uomini hanno cantato.
25Ogni uomo la contempla,
il mortale la mira da lontano.
26Ecco, Dio è così grande, che non lo
comprendiamo:
il numero dei suoi anni è incalcolabile.
27Egli attrae in alto le gocce dell'acqua
e scioglie in pioggia i suoi vapori,
28che le nubi riversano
e grondano sull'uomo in grande quantità.
31In tal modo sostenta i popoli
e offre alimento in abbondanza.
29Chi inoltre può comprendere la distesa delle
nubi,
i fragori della sua dimora?
30Ecco, espande sopra di esso il suo vapore
e copre le profondità del mare.
32Arma le mani di folgori
e le scaglia contro il bersaglio.
33Lo annunzia il suo fragore,
riserva d'ira contro l'iniquità.
1Per questo mi batte forte il cuore
e mi balza fuori dal petto.
2Udite, udite, il rumore della sua voce,
il fragore che esce dalla sua bocca.
3Il lampo si diffonde sotto tutto il cielo
e il suo bagliore giunge ai lembi della terra;
4dietro di esso brontola il tuono,
mugghia con il suo fragore maestoso
e nulla arresta i fulmini,
da quando si è udita la sua voce;
5mirabilmente tuona Dio con la sua voce
opera meraviglie che non comprendiamo!
6Egli infatti dice alla neve: "Cadi sulla terra"
e alle piogge dirotte: "Siate violente".
7Rinchiude ogni uomo in casa sotto sigillo,
perché tutti riconoscano la sua opera.
8Le fiere si ritirano nei loro ripari
e nelle loro tane si accovacciano.
9Dal mezzogiorno avanza l'uragano
e il freddo dal settentrione.
10Al soffio di Dio si forma il ghiaccio
e la distesa dell'acqua si congela.
11Carica di umidità le nuvole
e le nubi ne diffondono le folgori.
12Egli le fa vagare dappertutto
secondo i suoi ordini,
perché eseguiscano quanto comanda loro
sul mondo intero.
13Le manda o per castigo della terra
o in segno di bontà.
14Porgi l'orecchio a questo, Giobbe, soffèrmati
e considera le meraviglie di Dio.
15Sai tu come Dio le diriga
e come la sua nube produca il lampo?
16Conosci tu come la nube si libri in aria,
i prodigi di colui che tutto sa?
17Come le tue vesti siano calde
quando non soffia l'austro e la terra riposa?
18Hai tu forse disteso con lui il firmamento,
solido come specchio di metallo fuso?
19Insegnaci che cosa dobbiamo dirgli.
Noi non parleremo per l'oscurità.
20Gli si può forse ordinare: "Parlerò io?".
O un uomo può dire che è sopraffatto?
21Ora diventa invisibile la luce,
oscurata in mezzo alle nubi:
ma tira il vento e le spazza via.
22Dal nord giunge un aureo chiarore,
intorno a Dio è tremenda maestà.
23L}Onnipotente noi non lo possiamo raggiungere,
sublime in potenza e rettitudine
e grande per giustizia: egli non ha da rispondere.
24Perciò gli uomini lo temono:
a lui la venerazione di tutti i saggi di mente.
1Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine:
2Chi è costui che oscura il consiglio
con parole insipienti?
3Cingiti i fianchi come un prode,
io t'interrogherò e tu mi istruirai.
4Dov'eri tu quand'io ponevo le fondamenta della terra?
Dillo, se hai tanta intelligenza!
5Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai,
o chi ha teso su di essa la misura?
6Dove sono fissate le sue basi
o chi ha posto la sua pietra angolare,
7mentre gioivano in coro le stelle del mattino
e plaudivano tutti i figli di Dio?
8Chi ha chiuso tra due porte il mare,
quando erompeva uscendo dal seno materno,
9quando lo circondavo di nubi per veste
e per fasce di caligine folta?
10Poi gli ho fissato un limite
e gli ho messo chiavistello e porte
11e ho detto: "Fin qui giungerai e non oltre
e qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde".
12Da quando vivi, hai mai comandato al mattino
e assegnato il posto all'aurora,
13perché essa afferri i lembi della terra
e ne scuota i malvagi?
14Si trasforma come creta da sigillo
e si colora come un vestito.
15È sottratta ai malvagi la loro luce
ed è spezzato il braccio che si alza a colpire.
16Sei mai giunto alle sorgenti del mare
e nel fondo dell'abisso hai tu passeggiato?
17Ti sono state indicate le porte della morte
e hai visto le porte dell'ombra funerea?
18Hai tu considerato le distese della terra?
Dillo, se sai tutto questo!
19Per quale via si va dove abita la luce
e dove hanno dimora le tenebre
20perché tu le conduca al loro dominio
o almeno tu sappia avviarle verso la loro casa?
21Certo, tu lo sai, perché allora eri nato
e il numero dei tuoi giorni è assai grande!
22Sei mai giunto ai serbatoi della neve,
hai mai visto i serbatoi della grandine,
23che io riserbo per il tempo della sciagura,
per il giorno della guerra e della battaglia?
24Per quali vie si espande la luce,
si diffonde il vento d'oriente sulla terra?
25Chi ha scavato canali agli acquazzoni
e una strada alla nube tonante,
26per far piovere sopra una terra senza uomini,
su un deserto dove non c'è nessuno,
27per dissetare regioni desolate e squallide
e far germogliare erbe nella steppa?
28Ha forse un padre la pioggia?
O chi mette al mondo le gocce della rugiada?
29Dal seno di chi è uscito il ghiaccio
e la brina del cielo chi l'ha generata?
30Come pietra le acque induriscono
e la faccia dell'abisso si raggela.
31Puoi tu annodare i legami delle Plèiadi
o sciogliere i vincoli di Orione?
32Fai tu spuntare a suo tempo la stella del mattino
o puoi guidare l'Orsa insieme con i suoi figli?
33Conosci tu le leggi del cielo
o ne applichi le norme sulla terra?
34Puoi tu alzare la voce fino alle nubi
e farti coprire da un rovescio di acqua?
35Scagli tu i fulmini e partono
dicendoti: "Eccoci!"?
36Chi ha elargito all'ibis la sapienza
o chi ha dato al gallo intelligenza?
37Chi può con sapienza calcolare le nubi
e chi riversa gli otri del cielo,
38quando si fonde la polvere in una massa
e le zolle si attaccano insieme?
39Vai tu a caccia di preda per la leonessa
e sazi la fame dei leoncini,
40quando sono accovacciati nelle tane
o stanno in agguato fra le macchie?
41Chi prepara al corvo il suo pasto,
quando i suoi nati gridano verso Dio
e vagano qua e là per mancanza di cibo?
1Sai tu quando figliano le camozze
e assisti al parto delle cerve?
2Conti tu i mesi della loro gravidanza
e sai tu quando devono figliare?
3Si curvano e depongono i figli,
metton fine alle loro doglie.
4Robusti sono i loro figli, crescono in campagna,
partono e non tornano più da esse.
5Chi lascia libero l'asino selvatico
e chi scioglie i legami dell'ònagro,
6al quale ho dato la steppa per casa
e per dimora la terra salmastra?
7Del fracasso della città se ne ride
e gli urli dei guardiani non ode.
8Gira per le montagne, sua pastura,
e va in cerca di quanto è verde.
9Il bufalo si lascerà piegare a servirti
o a passar la notte presso la tua greppia?
10Potrai legarlo con la corda per fare il solco
o fargli erpicare le valli dietro a te?
11Ti fiderai di lui, perché la sua forza è grande
e a lui affiderai le tue fatiche?
12Conterai su di lui, che torni
e raduni la tua messe sulla tua aia?
13L'ala dello struzzo batte festante,
ma è forse penna e piuma di cicogna?
14Abbandona infatti alla terra le uova
e sulla polvere le lascia riscaldare.
15Dimentica che un piede può schiacciarle,
una bestia selvatica calpestarle.
16Tratta duramente i figli, come se non fossero
suoi,
della sua inutile fatica non si affanna,
17perché Dio gli ha negato la saggezza
e non gli ha dato in sorte discernimento.
18Ma quando giunge il saettatore, fugge agitando le
ali:
si beffa del cavallo e del suo cavaliere.
19Puoi tu dare la forza al cavallo
e vestire di fremiti il suo collo?
20Lo fai tu sbuffare come un fumaiolo?
Il suo alto nitrito incute spavento.
21Scalpita nella valle giulivo
e con impeto va incontro alle armi.
22Sprezza la paura, non teme,
né retrocede davanti alla spada.
23Su di lui risuona la faretra,
il luccicar della lancia e del dardo.
24Strepitando, fremendo, divora lo spazio
e al suono della tromba più non si tiene.
25Al primo squillo grida: "Aah!..."
e da lontano fiuta la battaglia,
gli urli dei capi, il fragor della mischia.
26Forse per il tuo senno si alza in volo lo sparviero
e spiega le ali verso il sud?
27O al tuo comando l'aquila s'innalza
e pone il suo nido sulle alture?
28Abita le rocce e passa la notte
sui denti di rupe o sui picchi.
29Di lassù spia la preda,
lontano scrutano i suoi occhi.
30I suoi aquilotti succhiano il sangue
e dove sono cadaveri, là essa si trova.
1Il Signore riprese e disse a Giobbe:
2Il censore vorrà ancora contendere con l'Onnipotente?
L'accusatore di Dio risponda!
3Giobbe rivolto al Signore disse:
4Ecco, sono ben meschino: che ti posso rispondere?
Mi metto la mano sulla bocca.
5Ho parlato una volta, ma non replicherò.
ho parlato due volte, ma non continuerò.
6Allora il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine e disse:
7Cingiti i fianchi come un prode:
io t'interrogherò e tu mi istruirai.
8Oseresti proprio cancellare il mio giudizio
e farmi torto per avere tu ragione?
9Hai tu un braccio come quello di Dio
e puoi tuonare con voce pari alla sua?
10Ornati pure di maestà e di sublimità,
rivestiti di splendore e di gloria;
11diffondi i furori della tua collera,
mira ogni superbo e abbattilo,
12mira ogni superbo e umilialo,
schiaccia i malvagi ovunque si trovino;
13nascondili nella polvere tutti insieme,
rinchiudili nella polvere tutti insieme,
14anch'io ti loderò,
perché hai trionfato con la destra.
15Ecco, l'ippopotamo, che io ho creato al pari di te,
mangia l'erba come il bue.
16Guarda, la sua forza è nei fianchi
e il suo vigore nel ventre.
17Rizza la coda come un cedro,
i nervi delle sue cosce s'intrecciano saldi,
18le sue vertebre, tubi di bronzo,
le sue ossa come spranghe di ferro.
19Esso è la prima delle opere di Dio;
il suo creatore lo ha fornito di difesa.
20I monti gli offrono i loro prodotti
e là tutte le bestie della campagna si trastullano.
21Sotto le piante di loto si sdraia,
nel folto del canneto della palude.
22Lo ricoprono d'ombra i loti selvatici,
lo circondano i salici del torrente.
23Ecco, si gonfi pure il fiume: egli non trema,
è calmo, anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca.
24Chi potrà afferrarlo per gli occhi,
prenderlo con lacci e forargli le narici?
25Puoi tu pescare il Leviatan con l'amo
e tener ferma la sua lingua con una corda,
26ficcargli un giunco nelle narici
e forargli la mascella con un uncino?
27Ti farà forse molte suppliche
e ti rivolgerà dolci parole?
28Stipulerà forse con te un'alleanza,
perché tu lo prenda come servo per sempre?
29Scherzerai con lui come un passero,
legandolo per le tue fanciulle?
30Lo metteranno in vendita le compagnie di pesca,
se lo divideranno i commercianti?
31Crivellerai di dardi la sua pelle
e con la fiocina la sua testa?
32Metti su di lui la mano:
al ricordo della lotta, non rimproverai!
1Ecco, la tua speranza è fallita,
al solo vederlo uno stramazza.
2Nessuno è tanto audace da osare eccitarlo
e chi mai potrà star saldo di fronte a lui?
3Chi mai lo ha assalito e si è salvato?
Nessuno sotto tutto il cielo.
4Non tacerò la forza delle sue membra:
in fatto di forza non ha pari.
5Chi gli ha mai aperto sul davanti il manto di pelle
e nella sua doppia corazza chi può penetrare?
6Le porte della sua bocca chi mai ha aperto?
Intorno ai suoi denti è il terrore!
7Il suo dorso è a lamine di scudi,
saldate con stretto suggello;
8l'una con l'altra si toccano,
sì che aria fra di esse non passa:
9ognuna aderisce alla vicina,
sono compatte e non possono separarsi.
10Il suo starnuto irradia luce
e i suoi occhi sono come le palpebre dell'aurora.
11Dalla sua bocca partono vampate,
sprizzano scintille di fuoco.
12Dalle sue narici esce fumo
come da caldaia, che bolle sul fuoco.
13Il suo fiato incendia carboni
e dalla bocca gli escono fiamme.
14Nel suo collo risiede la forza
e innanzi a lui corre la paura.
15Le giogaie della sua carne son ben compatte,
sono ben salde su di lui, non si muovono.
16Il suo cuore è duro come pietra,
duro come la pietra inferiore della macina.
17Quando si alza, si spaventano i forti
e per il terrore restano smarriti.
18La spada che lo raggiunge non vi si infigge,
né lancia, né freccia né giavellotto;
19stima il ferro come paglia,
il bronzo come legno tarlato.
20Non lo mette in fuga la freccia,
in pula si cambian per lui le pietre della fionda.
21Come stoppia stima una mazza
e si fa beffe del vibrare dell'asta.
22Al disotto ha cocci acuti
e striscia come erpice sul molle terreno.
23Fa ribollire come pentola il gorgo,
fa del mare come un vaso da unguenti.
24Dietro a sé produce una bianca scia
e l'abisso appare canuto.
25Nessuno sulla terra è pari a lui,
fatto per non aver paura.
26Lo teme ogni essere più altero;
egli è il re su tutte le fiere più superbe.
1Allora Giobbe rispose al Signore e disse:
2Comprendo che puoi tutto
e che nessuna cosa è impossibile per te.
3Chi è colui che, senza aver scienza,
può oscurare il tuo consiglio?
Ho esposto dunque senza discernimento
cose troppo superiori a me, che io non comprendo.
4"Ascoltami e io parlerò,
io t'interrogherò e tu istruiscimi".
5Io ti conoscevo per sentito dire,
ma ora i miei occhi ti vedono.
6Perciò mi ricredo
e ne provo pentimento sopra polvere e cenere.
7Dopo che il Signore aveva rivolto queste parole a
Giobbe, disse a Elifaz il Temanita: "La mia ira si è accesa contro di te e
contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio
servo Giobbe. 8Prendete dunque sette vitelli e sette montoni e
andate dal mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi; il mio servo
Giobbe pregherà per voi, affinché io, per riguardo a lui, non punisca la vostra
stoltezza, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo
Giobbe".
9Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita andarono
e fecero come loro aveva detto il Signore e il Signore ebbe riguardo di Giobbe.
10Dio ristabilì Giobbe nello stato di prima, avendo egli pregato per
i suoi amici; accrebbe anzi del doppio quanto Giobbe aveva posseduto. 11Tutti
i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo
e mangiarono pane in casa sua e lo commiserarono e lo consolarono di tutto il
male che il Signore aveva mandato su di lui e gli regalarono ognuno una piastra
e un anello d'oro.
12Il Signore benedisse la nuova condizione di Giobbe più della prima
ed egli possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di
buoi e mille asine. 13Ebbe anche sette figli e tre figlie. 14A
una mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Fiala di stibio. 15In
tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il
loro padre le mise a parte dell'eredità insieme con i loro fratelli.
16Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant'anni e vide
figli e nipoti di quattro generazioni. 17Poi Giobbe morì, vecchio e
sazio di giorni.
1Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
2ma si compiace della legge del Signore,
la sua legge medita giorno e notte.
3Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno tutte le sue opere.
4Non così, non così gli empi:
ma come pula che il vento disperde;
5perciò non reggeranno gli empi nel giudizio,
né i peccatori nell'assemblea dei giusti.
6Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma la via degli empi andrà in rovina.
1Perché le genti congiurano
perché invano cospirano i popoli?
2Insorgono i re della terra
e i principi congiurano insieme
contro il Signore e contro il suo Messia:
3"Spezziamo le loro catene,
gettiamo via i loro legami".
4Se ne ride chi abita i cieli,
li schernisce dall'alto il Signore.
5Egli parla loro con ira,
li spaventa nel suo sdegno:
6"Io l'ho costituito mio sovrano
sul Sion mio santo monte".
7Annunzierò il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: "Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
8Chiedi a me, ti darò in possesso le genti
e in dominio i confini della terra.
9Le spezzerai con scettro di ferro,
come vasi di argilla le frantumerai".
10E ora, sovrani, siate saggi
istruitevi, giudici della terra;
11servite Dio con timore
e con tremore esultate;
12che non si sdegni e voi perdiate la via.
Improvvisa divampa la sua ira.
Beato chi in lui si rifugia.
1Salmo di Davide quando fuggiva il figlio Assalonne.
2Signore, quanti sono i miei oppressori!
Molti contro di me insorgono.
3Molti di me vanno dicendo:
"Neppure Dio lo salva!".
4Ma tu, Signore, sei mia difesa,
tu sei mia gloria e sollevi il mio capo.
5Al Signore innalzo la mia voce
e mi risponde dal suo monte santo.
6Io mi corico e mi addormento,
mi sveglio perché il Signore mi sostiene.
7Non temo la moltitudine di genti
che contro di me si accampano.
8Sorgi, Signore,
salvami, Dio mio.
Hai colpito sulla guancia i
miei nemici,
hai spezzato i denti ai peccatori.
9Del Signore è la salvezza:
sul tuo popolo la tua benedizione.
1Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo. Di
Davide.
2Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia:
dalle angosce mi hai liberato;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.
3Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore?
Perché amate cose vane e cercate la menzogna?
4Sappiate che il Signore fa prodigi per il suo fedele:
il Signore mi ascolta quando lo invoco.
5Tremate e non peccate,
sul vostro giaciglio riflettete e placatevi.
6Offrite sacrifici di giustizia
e confidate nel Signore.
7Molti dicono: "Chi ci farà vedere il bene?".
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
8Hai messo più gioia nel mio cuore
di quando abbondano vino e frumento.
9In pace mi corico e subito mi addormento:
tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare.
1Al maestro del coro. Per flauti. Salmo. Di Davide.
2Porgi l'orecchio, Signore, alle mie parole:
intendi il mio lamento.
3Ascolta la voce del mio grido,
o mio re e mio Dio,
perché ti prego, Signore.
4Al mattino ascolta la mia voce;
fin dal mattino t'invoco e sto in attesa.
5Tu non sei un Dio che si compiace del male;
presso di te il malvagio non trova dimora;
6gli stolti non sostengono il tuo sguardo.
Tu detesti chi fa il male,
7fai perire i bugiardi.
Il Signore detesta sanguinari e ingannatori.
8Ma io per la tua grande misericordia
entrerò nella tua casa;
mi prostrerò con timore
nel tuo santo tempio.
9Signore, guidami con giustizia
di fronte ai miei nemici;
spianami davanti il tuo cammino.
10Non c'è sincerità sulla loro bocca,
è pieno di perfidia il loro cuore;
la loro gola è un sepolcro aperto,
la loro lingua è tutta adulazione.
11Condannali, o Dio, soccombano alle loro trame,
per tanti loro delitti disperdili,
perché a te si sono ribellati.
12Gioiscano quanti in te si rifugiano,
esultino senza fine.
Tu li proteggi e in te si allieteranno
quanti amano il tuo nome.
13Signore, tu benedici il giusto:
come scudo lo copre la tua benevolenza.
1Al maestro del coro. Per strumenti a corda.
Sull'ottava. Salmo. Di Davide.
2Signore, non punirmi nel tuo sdegno,
non castigarmi nel tuo furore.
3Pietà di me, Signore: vengo meno;
risanami, Signore: tremano le mie ossa.
4L'anima mia è tutta sconvolta,
ma tu, Signore, fino a quando...?
5Volgiti, Signore, a liberarmi,
salvami per la tua misericordia.
6Nessuno tra i morti ti ricorda.
Chi negli inferi canta le tue lodi?
7Sono stremato dai lungi lamenti,
ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio,
irroro di lacrime il mio letto.
8I miei occhi si consumano nel dolore,
invecchio fra tanti miei oppressori.
9Via da me voi tutti che fate il male,
il Signore ascolta la voce del mio pianto.
10Il Signore ascolta la mia supplica,
il Signore accoglie la mia preghiera.
11Arrossiscano e tremino i miei nemici,
confusi, indietreggino all'istante.
1Lamento che Davide rivolse al Signore per le parole di
Cus il Beniaminita.
2Signore, mio Dio, in te mi rifugio:
salvami e liberami da chi mi perseguita,
3perché non mi sbrani come un leone,
non mi sbrani senza che alcuno mi salvi.
4Signore mio Dio, se così ho agito:
se c'è iniquità sulle mie mani,
5se ho ripagato il mio amico con il male,
se a torto ho spogliato i miei avversari,
6il nemico m'insegua e mi raggiunga,
calpesti a terra la mia vita
e trascini nella polvere il mio onore.
7Sorgi, Signore, nel tuo sdegno,
levati contro il furore dei nemici,
alzati per il giudizio che hai stabilito.
8L'assemblea dei popoli ti circondi:
dall'alto volgiti contro di essa.
9Il Signore decide la causa dei popoli:
giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo la mia innocenza, o Altissimo.
10Poni fine al male degli empi;
rafforza l'uomo retto,
tu che provi mente e cuore, Dio giusto.
11La mia difesa è nel Signore,
egli salva i retti di cuore.
12Dio è giudice giusto,
ogni giorno si accende il suo sdegno.
13Non torna forse ad affilare la spada,
a tendere e puntare il suo arco?
14Si prepara strumenti di morte,
arroventa le sue frecce.
15Ecco, l'empio produce ingiustizia,
concepisce malizia, partorisce menzogna.
16Egli scava un pozzo profondo
e cade nella fossa che ha fatto;
17la sua malizia ricade sul suo capo,
la sua violenza gli piomba sulla testa.
18Loderò il Signore per la sua giustizia
e canterò il nome di Dio, l'Altissimo.
1Al maestro di coro. Sul canto: "I
Torchi...". Salmo. Di Davide.
2O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra:
sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.
3Con la bocca dei bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
4Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissate,
5che cosa è l'uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell'uomo perché te ne curi?
6Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato:
7gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi;
8tutti i greggi e gli armenti,
tutte le bestie della campagna;
9Gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
che percorrono le vie del mare.
10O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra.
1Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide.
2Loderò il Signore con tutto il cuore
e annunzierò tutte le tue meraviglie.
3Gioisco in te ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.
4Mentre i miei nemici retrocedono,
davanti a te inciampano e periscono,
5perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa;
siedi in trono giudice giusto.
6Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
7Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico,
è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte.
8Ma il Signore sta assiso in eterno;
erige per il giudizio il suo trono:
9giudicherà il mondo con giustizia,
con rettitudine deciderà le cause dei popoli.
10Il Signore sarà un riparo per l'oppresso,
in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
11Confidino in te quanti conoscono il tuo nome,
perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.
12Cantate inni al Signore, che abita in Sion,
narrate tra i popoli le sue opere.
13Vindice del sangue, egli ricorda,
non dimentica il grido degli afflitti.
14Abbi pietà di me, Signore,
vedi la mia miseria, opera dei miei nemici,
tu che mi strappi dalle soglie della morte,
15perché possa annunziare le tue lodi,
esultare per la tua salvezza
alle porte della città di Sion.
16Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata,
nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede.
17Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia;
l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.
18Tornino gli empi negli inferi,
tutti i popoli che dimenticano Dio.
19Perché il povero non sarà dimenticato,
la speranza degli afflitti non resterà delusa.
20Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo:
davanti a te siano giudicate le genti.
21Riempile di spavento, Signore,
sappiano le genti che sono mortali.
221Perché, Signore, stai lontano,
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
232Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio
e cade nelle insidie tramate.
243L'empio si vanta delle sue brame,
l'avaro maledice, disprezza Dio.
254L'empio insolente disprezza il Signore:
"Dio non se ne cura: Dio non esiste";
questo è il suo pensiero.
265Le sue imprese riescono sempre.
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi:
disprezza tutti i suoi avversari.
276Egli pensa: "Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure".
287Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca,
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
298Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l'innocente.
309I suoi occhi spiano l'infelice,
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero,
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
3110Infierisce di colpo sull'oppresso,
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
3211Egli pensa: "Dio dimentica,
nasconde il volto, non vede più nulla".
3312Sorgi, Signore, alza la tua mano,
non dimenticare i miseri.
3413Perché l'empio disprezza Dio
e pensa: "Non ne chiederà conto"?
3514Eppure tu vedi l'affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio;
3615Punisci il suo peccato e più non lo trovi.
3716Il Signore è re in eterno, per sempre:
dalla sua terra sono scomparse le genti.
3817Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri,
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
3918per far giustizia all'orfano e all'oppresso;
e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.
1Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide.
2Loderò il Signore con tutto il cuore
e annunzierò tutte le tue meraviglie.
3Gioisco in te ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.
4Mentre i miei nemici retrocedono,
davanti a te inciampano e periscono,
5perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa;
siedi in trono giudice giusto.
6Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
7Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico,
è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte.
8Ma il Signore sta assiso in eterno;
erige per il giudizio il suo trono:
9giudicherà il mondo con giustizia,
con rettitudine deciderà le cause dei popoli.
10Il Signore sarà un riparo per l'oppresso,
in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
11Confidino in te quanti conoscono il tuo nome,
perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.
12Cantate inni al Signore, che abita in Sion,
narrate tra i popoli le sue opere.
13Vindice del sangue, egli ricorda,
non dimentica il grido degli afflitti.
14Abbi pietà di me, Signore,
vedi la mia miseria, opera dei miei nemici,
tu che mi strappi dalle soglie della morte,
15perché possa annunziare le tue lodi,
esultare per la tua salvezza
alle porte della città di Sion.
16Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata,
nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede.
17Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia;
l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.
18Tornino gli empi negli inferi,
tutti i popoli che dimenticano Dio.
19Perché il povero non sarà dimenticato,
la speranza degli afflitti non resterà delusa.
20Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo:
davanti a te siano giudicate le genti.
21Riempile di spavento, Signore,
sappiano le genti che sono mortali.
22Perché, Signore, stai lontano,
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
23Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio
e cade nelle insidie tramate.
24L'empio si vanta delle sue brame,
l'avaro maledice, disprezza Dio.
25L'empio insolente disprezza il Signore:
"Dio non se ne cura: Dio non esiste";
questo è il suo pensiero.
26Le sue imprese riescono sempre.
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi:
disprezza tutti i suoi avversari.
27Egli pensa: "Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure".
28Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca,
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
29Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l'innocente.
30I suoi occhi spiano l'infelice,
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero,
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
31Infierisce di colpo sull'oppresso,
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
32Egli pensa: "Dio dimentica,
nasconde il volto, non vede più nulla".
33Sorgi, Signore, alza la tua mano,
non dimenticare i miseri.
34Perché l'empio disprezza Dio
e pensa: "Non ne chiederà conto"?
35Eppure tu vedi l'affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio;
36Punisci il suo peccato e più non lo trovi.
37Il Signore è re in eterno, per sempre:
dalla sua terra sono scomparse le genti.
38Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri,
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
39per far giustizia all'orfano e all'oppresso;
e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.
1Al maestro del coro. Di Davide.
Nel Signore mi sono
rifugiato, come potete dirmi:
"Fuggi come un passero verso il monte"?
2Ecco, gli empi tendono l'arco,
aggiustano la freccia sulla corda
per colpire nel buio i retti di cuore.
3Quando sono scosse le fondamenta,
il giusto che cosa può fare?
4Ma il Signore nel tempio santo,
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi sono aperti sul mondo,
le sue pupille scrutano ogni uomo.
5Il Signore scruta giusti ed empi,
egli odia chi ama la violenza.
6Farà piovere sugli empi
brace, fuoco e zolfo,
vento bruciante toccherà loro in sorte;
7Giusto è il Signore, ama le cose giuste;
gli uomini retti vedranno il suo volto.
1Al maestro del coro. Sull'ottava. Salmo. Di Davide.
2Salvami, Signore! Non c'è più un uomo fedele;
è scomparsa la fedeltà tra i figli dell'uomo.
3Si dicono menzogne l'uno all'altro,
labbra bugiarde parlano con cuore doppio.
4Recida il Signore le labbra bugiarde,
la lingua che dice parole arroganti,
5quanti dicono: "Per la nostra lingua siamo forti,
ci difendiamo con le nostre labbra:
chi sarà nostro padrone?".
6"Per l'oppressione dei miseri e il gemito dei
poveri,
io sorgerò - dice il Signore -
metterò in salvo chi è disprezzato".
7I detti del Signore sono puri,
argento raffinato nel crogiuolo,
purificato nel fuoco sette volte.
8Tu, o Signore, ci custodirai,
ci guarderai da questa gente per sempre.
9Mentre gli empi si aggirano intorno,
emergono i peggiori tra gli uomini.
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi?
Fino a quando mi nasconderai il tuo volto?
3Fino a quando nell'anima mia proverò affanni,
tristezza nel cuore ogni momento?
Fino a quando su di me trionferà il nemico?
4Guarda, rispondimi, Signore mio Dio,
conserva la luce ai miei occhi,
perché non mi sorprenda il sonno della morte,
5perché il mio nemico non dica: "L'ho vinto!"
e non esultino i miei avversari quando vacillo.
6Nella tua misericordia ho confidato.
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza
e canti al Signore, che mi ha beneficato.
1Al maestro del coro. Di Davide.
Lo stolto pensa: "Non
c'è Dio".
Sono corrotti, fanno cose abominevoli:
nessuno più agisce bene.
2Il Signore dal cielo si china sugli uomini
per vedere se esista un saggio:
se c'è uno che cerchi Dio.
3Tutti hanno traviato, sono tutti corrotti;
più nessuno fa il bene, neppure uno.
4Non comprendono nulla tutti i malvagi,
che divorano il mio popolo come il pane?
5Non invocano Dio: tremeranno di spavento,
perché Dio è con la stirpe del giusto.
6Volete confondere le speranze del misero,
ma il Signore è il suo rifugio.
7Venga da Sion la salvezza d'Israele!
Quando il Signore ricondurrà il suo popolo,
esulterà Giacobbe e gioirà Israele.
1Salmo. Di Davide.
Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sul tuo santo monte?
2Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente,
3non dice calunnia con la lingua,
non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulto al suo vicino.
4Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Anche se giura a suo danno, non cambia;
5presta denaro senza fare usura,
e non accetta doni contro l'innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.
1Miktam. Di Davide.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
2Ho detto a Dio: "Sei tu il mio Signore,
senza di te non ho alcun bene".
3Per i santi, che sono sulla terra,
uomini nobili, è tutto il mio amore.
4Si affrettino altri a costruire idoli:
io non spanderò le loro libazioni di sangue
né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.
5Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
6Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi,
è magnifica la mia eredità.
7Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio cuore mi istruisce.
8Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare.
9Di questo gioisce il mio cuore,
esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
10perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
11Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
1Preghiera. Di Davide.
Accogli, Signore, la causa
del giusto,
sii attento al mio grido.
Porgi l'orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c'è inganno.
2Venga da te la mia sentenza,
i tuoi occhi vedano la giustizia.
3Saggia il mio cuore, scrutalo di notte,
provami al fuoco, non troverai malizia.
La mia bocca non si è resa colpevole,
4secondo l'agire degli uomini;
seguendo la parola delle tue labbra,
ho evitato i sentieri del violento.
5Sulle tue vie tieni saldi i miei passi
e i miei piedi non vacilleranno.
6Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta;
porgi l'orecchio, ascolta la mia voce,
7mostrami i prodigi del tuo amore:
tu che salvi dai nemici
chi si affida alla tua destra.
8Custodiscimi come pupilla degli occhi,
proteggimi all'ombra delle tue ali,
9di fronte agli empi che mi opprimono,
ai nemici che mi accerchiano.
10Essi hanno chiuso il loro cuore,
le loro bocche parlano con arroganza.
11Eccoli, avanzano, mi circondano,
puntano gli occhi per abbattermi;
12simili a un leone che brama la preda,
a un leoncello che si apposta in agguato.
13Sorgi, Signore, affrontalo, abbattilo;
con la tua spada scampami dagli empi,
14con la tua mano, Signore, dal regno dei morti
che non hanno più parte in questa vita.
Sazia pure dei tuoi beni il loro ventre
se ne sazino anche i figli
e ne avanzi per i loro bambini.
15Ma io per la giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua presenza.
1Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che
rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dal
potere di tutti i suoi nemici, 2 e dalla mano di Saul. Disse dunque:
Ti amo, Signore, mia forza,
3Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore;
mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo;
mio scudo e baluardo, mia potente salvezza.
4Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
5Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti impetuosi;
6già mi avvolgevano i lacci degli inferi,
già mi stringevano agguati mortali.
7Nel mio affanno invocai il Signore,
nell'angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
al suo orecchio pervenne il mio grido.
8La terra tremò e si scosse;
vacillarono le fondamenta dei monti,
si scossero perché egli era sdegnato.
9Dalle sue narici saliva fumo,
dalla sua bocca un fuoco divorante;
da lui sprizzavano carboni ardenti.
10Abbassò i cieli e discese,
fosca caligine sotto i suoi piedi.
11Cavalcava un cherubino e volava,
si librava sulle ali del vento.
12Si avvolgeva di tenebre come di velo,
acque oscure e dense nubi lo coprivano.
13Davanti al suo fulgore si dissipavano le nubi
con grandine e carboni ardenti.
14Il Signore tuonò dal cielo,
l'Altissimo fece udire la sua voce:
grandine e carboni ardenti.
15Scagliò saette e li disperse,
fulminò con folgori e li sconfisse.
16Allora apparve il fondo del mare,
si scoprirono le fondamenta del mondo,
per la tua minaccia, Signore,
per lo spirare del tuo furore.
17Stese la mano dall'alto e mi prese,
mi sollevò dalle grandi acque,
18mi liberò da nemici potenti,
da coloro che mi odiavano
ed eran più forti di me.
19Mi assalirono nel giorno di sventura,
ma il Signore fu mio sostegno;
20mi portò al largo,
mi liberò perché mi vuol bene.
21Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia,
mi ripaga secondo l'innocenza delle mie mani;
22perché ho custodito le vie del Signore,
non ho abbandonato empiamente il mio Dio.
23I suoi giudizi mi stanno tutti davanti,
non ho respinto da me la sua legge;
24ma integro sono stato con lui
e mi sono guardato dalla colpa.
25Il Signore mi rende secondo la mia giustizia,
secondo l'innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi.
26Con l'uomo buono tu sei buono
con l'uomo integro tu sei integro,
27con l'uomo puro tu sei puro,
con il perverso tu sei astuto.
28Perché tu salvi il popolo degli umili,
ma abbassi gli occhi dei superbi.
29Tu, Signore, sei luce alla mia lampada;
il mio Dio rischiara le mie tenebre.
30Con te mi lancerò contro le schiere,
con il mio Dio scavalcherò le mura.
31La via di Dio è diritta,
la parola del Signore è provata al fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia.
32Infatti, chi è Dio, se non il Signore?
O chi è rupe, se non il nostro Dio?
33Il Dio che mi ha cinto di vigore
e ha reso integro il mio cammino;
34mi ha dato agilità come di cerve,
sulle alture mi ha fatto stare saldo;
35ha addestrato le mie mani alla battaglia,
le mie braccia a tender l'arco di bronzo.
36Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza,
la tua destra mi ha sostenuto,
la tua bontà mi ha fatto crescere.
37Hai spianato la via ai miei passi,
i miei piedi non hanno vacillato.
38Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti,
non sono tornato senza averli annientati.
39Li ho colpiti e non si sono rialzati,
sono caduti sotto i miei piedi.
40Tu mi hai cinto di forza per la guerra,
hai piegato sotto di me gli avversari.
41Dei nemici mi hai mostrato le spalle,
hai disperso quanti mi odiavano.
42Hanno gridato e nessuno li ha salvati,
al Signore, ma non ha risposto.
43Come polvere al vento li ho dispersi,
calpestati come fango delle strade.
44Mi hai scampato dal popolo in rivolta,
mi hai posto a capo delle nazioni.
Un popolo che non conoscevo mi ha servito;
45all'udirmi, subito mi obbedivano,
stranieri cercavano il mio favore,
46impallidivano uomini stranieri
e uscivano tremanti dai loro nascondigli.
47Viva il Signore e benedetta la mia rupe,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
48Dio, tu mi accordi la rivincita
e sottometti i popoli al mio giogo,
49mi scampi dai nemici furenti,
dei miei avversari mi fai trionfare
e mi liberi dall'uomo violento.
50Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli
e canterò inni di gioia al tuo nome.
51Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato,
a Davide e alla sua discendenza per sempre.
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2I cieli narrano la gloria di Dio,
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
3Il giorno al giorno ne affida il messaggio
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
4Non è linguaggio e non sono parole,
di cui non si oda il suono.
5Per tutta la terra si diffonde la loro voce
e ai confini del mondo la loro parola.
6Là pose una tenda per il sole
che esce come sposo dalla stanza nuziale,
esulta come prode che percorre la via.
7Egli sorge da un estremo del cielo
e la sua corsa raggiunge l'altro estremo:
nulla si sottrae al suo calore.
8La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è verace,
rende saggio il semplice.
9Gli ordini del Signore sono giusti,
fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi,
danno luce agli occhi.
10Il timore del Signore è puro, dura sempre;
i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,
11più preziosi dell'oro, di molto oro fino,
più dolci del miele e di un favo stillante.
12Anche il tuo servo in essi è istruito,
per chi li osserva è grande il profitto.
13Le inavvertenze chi le discerne?
Assolvimi dalle colpe che non vedo.
14Anche dall'orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro dal grande peccato.
15Ti siano gradite le parole della mia bocca,
davanti a te i pensieri del mio cuore.
Signore, mia rupe e mio redentore.
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Ti ascolti il Signore nel giorno della prova,
ti protegga il nome del Dio di Giacobbe.
3Ti mandi l'aiuto dal suo santuario
e dall'alto di Sion ti sostenga.
4Ricordi tutti i tuoi sacrifici
e gradisca i tuoi olocausti.
5Ti conceda secondo il tuo cuore,
faccia riuscire ogni tuo progetto.
6Esulteremo per la tua vittoria,
spiegheremo i vessilli in nome del nostro Dio;
adempia il Signore tutte le tue domande.
7Ora so che il Signore salva il suo consacrato;
gli ha risposto dal suo cielo santo
con la forza vittoriosa della sua destra.
8Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli,
noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio.
9Quelli si piegano e cadono,
ma noi restiamo in piedi e siamo saldi.
10Salva il re, o Signore,
rispondici, quando ti invochiamo.
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Signore, il re gioisce della tua potenza,
quanto esulta per la tua salvezza!
3Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore,
non hai respinto il voto delle sue labbra.
4Gli vieni incontro con larghe benedizioni;
gli poni sul capo una corona di oro fino.
5Vita ti ha chiesto, a lui l'hai concessa,
lunghi giorni in eterno, senza fine.
6Grande è la sua gloria per la tua salvezza,
lo avvolgi di maestà e di onore;
7lo fai oggetto di benedizione per sempre,
lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.
8Perché il re confida nel Signore:
per la fedeltà dell'Altissimo non sarà mai scosso.
9La tua mano raggiungerà ogni tuo nemico,
la tua destra raggiungerà chiunque ti odia.
10Ne farai una fornace ardente,
nel giorno in cui ti mostrerai:
il Signore li consumerà nella sua ira,
li divorerà il fuoco.
11Sterminerai dalla terra la loro prole,
la loro stirpe di mezzo agli uomini.
12Perché hanno ordito contro di te il male,
hanno tramato insidie, non avranno successo.
13Hai fatto loro voltare le spalle,
contro di essi punterai il tuo arco.
14Alzati, Signore, in tutta la tua forza;
canteremo inni alla tua potenza.
1Al maestro del coro. Sull'aria: "Cerva
dell'aurora". Salmo. Di Davide.
2"Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Tu sei lontano dalla mia salvezza":
sono le parole del mio lamento.
3Dio mio, invoco di giorno e non rispondi,
grido di notte e non trovo riposo.
4Eppure tu abiti la santa dimora,
tu, lode di Israele.
5In te hanno sperato i nostri padri,
hanno sperato e tu li hai liberati;
6a te gridarono e furono salvati,
sperando in te non rimasero delusi.
7Ma io sono verme, non uomo,
infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.
8Mi scherniscono quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
9"Si è affidato al Signore, lui lo scampi;
lo liberi, se è suo amico".
10Sei tu che mi hai tratto dal grembo,
mi hai fatto riposare sul petto di mia madre.
11Al mio nascere tu mi hai raccolto,
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
12Da me non stare lontano,
poiché l'angoscia è vicina
e nessuno mi aiuta.
13Mi circondano tori numerosi,
mi assediano tori di Basan.
14Spalancano contro di me la loro bocca
come leone che sbrana e ruggisce.
15Come acqua sono versato,
sono slogate tutte le mie ossa.
Il mio cuore è come cera,
si fonde in mezzo alle mie viscere.
16È arido come un coccio il mio palato,
la mia lingua si è incollata alla gola,
su polvere di morte mi hai deposto.
17Un branco di cani mi circonda,
mi assedia una banda di malvagi;
hanno forato le mie mani e i miei piedi,
18posso contare tutte le mie ossa.
Essi mi guardano, mi osservano:
19si dividono le mie vesti,
sul mio vestito gettano la sorte.
20Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, accorri in mio aiuto.
21Scampami dalla spada,
dalle unghie del cane la mia vita.
22Salvami dalla bocca del leone
e dalle corna dei bufali.
23Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
24Lodate il Signore, voi che lo temete,
gli dia gloria la stirpe di Giacobbe,
lo tema tutta la stirpe di Israele;
25perché egli non ha disprezzato
né sdegnato l'afflizione del misero,
non gli ha nascosto il suo volto,
ma, al suo grido d'aiuto, lo ha esaudito.
26Sei tu la mia lode nella grande assemblea,
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
27I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano:
"Viva il loro cuore per sempre".
28Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra,
si prostreranno davanti a lui
tutte le famiglie dei popoli.
29Poiché il regno è del Signore,
egli domina su tutte le nazioni.
30A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.
E io vivrò per lui,
31lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
32annunzieranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
"Ecco l'opera del Signore!".
1Salmo. Di Davide.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
2su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
3Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
4Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
5Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
6Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.
1Di Davide. Salmo.
Del Signore è la terra e
quanto contiene,
l'universo e i suoi abitanti.
2È lui che l'ha fondata sui mari,
e sui fiumi l'ha stabilita.
3Chi salirà il monte del Signore,
chi starà nel suo luogo santo?
4Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non pronunzia menzogna,
chi non giura a danno del suo prossimo.
5Otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
6Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
7Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
8Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e potente,
il Signore potente in battaglia.
9Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
10Chi è questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
1Di Davide.
Alef. A te, Signore, elevo
l'anima mia,
2Bet. Dio mio, in te confido: non sia confuso!
Non trionfino su di me i miei nemici!
3Ghimel. Chiunque spera in te non resti deluso,
sia confuso chi tradisce per un nulla.
4Dalet. Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
5He. Guidami nella tua verità e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza,
Vau. in te ho sempre sperato.
6Zain. Ricordati, Signore, del tuo amore,
della tua fedeltà che è da sempre.
7Het. Non ricordare i peccati della mia giovinezza:
ricordati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
8Tet. Buono e retto è il Signore,
la via giusta addita ai peccatori;
9Iod. guida gli umili secondo giustizia,
insegna ai poveri le sue vie.
10Caf. Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia
per chi osserva il suo patto e i suoi precetti.
11Lamed. Per il tuo nome, Signore,
perdona il mio peccato anche se grande.
12Mem. Chi è l'uomo che teme Dio?
Gli indica il cammino da seguire.
13Nun. Egli vivrà nella ricchezza,
la sua discendenza possederà la terra.
14Samech. Il Signore si rivela a chi lo teme,
gli fa conoscere la sua alleanza.
15Ain. Tengo i miei occhi rivolti al Signore,
perché libera dal laccio il mio piede.
16Pe. Volgiti a me e abbi misericordia,
perché sono solo ed infelice.
17Zade. Allevia le angosce del mio cuore,
liberami dagli affanni.
18Vedi la mia miseria e la mia pena
e perdona tutti i miei peccati.
19Res. Guarda i miei nemici: sono molti
e mi detestano con odio violento.
20Sin. Proteggimi, dammi salvezza;
al tuo riparo io non sia deluso.
21Tau. Mi proteggano integrità e rettitudine,
perché in te ho sperato.
22Pe. O Dio, libera Israele
da tutte le sue angosce.
1Di Davide.
Signore, fammi giustizia:
nell'integrità ho camminato,
confido nel Signore, non potrò vacillare.
2Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
raffinami al fuoco il cuore e la mente.
3La tua bontà è davanti ai miei occhi
e nella tua verità dirigo i miei passi.
4Non siedo con gli uomini mendaci
e non frequento i simulatori.
5Odio l'alleanza dei malvagi,
non mi associo con gli empi.
6Lavo nell'innocenza le mie mani
e giro attorno al tuo altare, Signore,
7per far risuonare voci di lode
e per narrare tutte le tue meraviglie.
8Signore, amo la casa dove dimori
e il luogo dove abita la tua gloria.
9Non travolgermi insieme ai peccatori,
con gli uomini di sangue non perder la mia vita,
10perché nelle loro mani è la perfidia,
la loro destra è piena di regali.
11Integro è invece il mio cammino;
riscattami e abbi misericordia.
12Il mio piede sta su terra piana;
nelle assemblee benedirò il Signore.
1Di Davide.
Il Signore è mia luce e mia
salvezza,
di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò timore?
2Quando mi assalgono i malvagi
per straziarmi la carne,
sono essi, avversari e nemici,
a inciampare e cadere.
3Se contro di me si accampa un esercito,
il mio cuore non teme;
se contro di me divampa la battaglia,
anche allora ho fiducia.
4Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per gustare la dolcezza del Signore
ed ammirare il suo santuario.
5Egli mi offre un luogo di rifugio
nel giorno della sventura.
Mi nasconde nel segreto della sua dimora,
mi solleva sulla rupe.
6E ora rialzo la testa
sui nemici che mi circondano;
immolerò nella sua casa sacrifici d'esultanza,
inni di gioia canterò al Signore.
7Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.
8Di te ha detto il mio cuore: "Cercate il suo volto";
il tuo volto, Signore, io cerco.
9Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
10Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato,
ma il Signore mi ha raccolto.
11Mostrami, Signore, la tua via,
guidami sul retto cammino,
a causa dei miei nemici.
12Non espormi alla brama dei miei avversari;
contro di me sono insorti falsi testimoni
che spirano violenza.
13Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
14Spera nel Signore, sii forte,
si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.
1Di Davide.
A te grido, Signore;
non restare in silenzio, mio Dio,
perché, se tu non mi parli,
io sono come chi scende nella fossa.
2Ascolta la voce della mia supplica,
quando ti grido aiuto,
quando alzo le mie mani
verso il tuo santo tempio.
3Non travolgermi con gli empi,
con quelli che operano il male.
Parlano di pace al loro prossimo,
ma hanno la malizia nel cuore.
4Ripagali secondo la loro opera
e la malvagità delle loro azioni.
Secondo le opere delle loro mani,
rendi loro quanto meritano.
5Poiché non hanno compreso l'agire del Signore
e le opere delle sue mani,
egli li abbatta e non li rialzi.
6Sia benedetto il Signore,
che ha dato ascolto alla voce della mia preghiera;
7il Signore è la mia forza e il mio scudo,
ho posto in lui la mia fiducia;
mi ha dato aiuto ed esulta il mio cuore,
con il mio canto gli rendo grazie.
8Il Signore è la forza del suo popolo,
rifugio di salvezza del suo consacrato.
9Salva il tuo popolo e la tua eredità benedici,
guidali e sostienili per sempre.
1Salmo. Di Davide.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
2Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore in santi ornamenti.
3Il Signore tuona sulle acque,
il Dio della gloria scatena il tuono,
il Signore, sull'immensità delle acque.
4Il Signore tuona con forza,
tuona il Signore con potenza.
5Il tuono del Signore schianta i cedri,
il Signore schianta i cedri del Libano.
6Fa balzare come un vitello il Libano
e il Sirion come un giovane bufalo.
7Il tuono saetta fiamme di fuoco,
8il tuono scuote la steppa,
il Signore scuote il deserto di Kades.
9Il tuono fa partorire le cerve
e spoglia le foreste.
Nel suo tempio tutti dicono: "Gloria!".
10Il Signore è assiso sulla tempesta,
il Signore siede re per sempre.
11Il Signore darà forza al suo popolo
benedirà il suo popolo con la pace.
1Salmo. Canto per la festa della dedicazione del
tempio. Di Davide.
2Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato
e su di me non hai lasciato esultare i nemici.
3Signore Dio mio,
a te ho gridato e mi hai guarito.
4Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi,
mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba.
5Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
rendete grazie al suo santo nome,
6perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera sopraggiunge il pianto
e al mattino, ecco la gioia.
7Nella mia prosperità ho detto:
"Nulla mi farà vacillare!".
8Nella tua bontà, o Signore,
mi hai posto su un monte sicuro;
ma quando hai nascosto il tuo volto,
io sono stato turbato.
9A te grido, Signore,
chiedo aiuto al mio Dio.
10Quale vantaggio dalla mia morte,
dalla mia discesa nella tomba?
Ti potrà forse lodare la polvere
e proclamare la tua fedeltà?
11Ascolta, Signore, abbi misericordia,
Signore, vieni in mio aiuto.
12Hai mutato il mio lamento in danza,
la mia veste di sacco in abito di gioia,
13perché io possa cantare senza posa.
Signore, mio Dio, ti loderò
per sempre.
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
per la tua giustizia salvami.
3Porgi a me l'orecchio,
vieni presto a liberarmi.
Sii per me la rupe che mi accoglie,
la cinta di riparo che mi salva.
4Tu sei la mia roccia e il mio baluardo,
per il tuo nome dirigi i miei passi.
5Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
6Mi affido alle tue mani;
tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
7Tu detesti chi serve idoli falsi,
ma io ho fede nel Signore.
8Esulterò di gioia per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria,
hai conosciuto le mie angosce;
9non mi hai consegnato nelle mani del nemico,
hai guidato al largo i miei passi.
10Abbi pietà di me, Signore, sono nell'affanno;
per il pianto si struggono i miei occhi,
la mia anima e le mie viscere.
11Si consuma nel dolore la mia vita,
i miei anni passano nel gemito;
inaridisce per la pena il mio vigore,
si dissolvono tutte le mie ossa.
12Sono l'obbrobrio dei miei nemici,
il disgusto dei miei vicini,
l'orrore dei miei conoscenti;
chi mi vede per strada mi sfugge.
13Sono caduto in oblio come un morto,
sono divenuto un rifiuto.
14Se odo la calunnia di molti, il terrore mi circonda;
quando insieme contro di me congiurano,
tramano di togliermi la vita.
15Ma io confido in te, Signore;
dico: "Tu sei il mio Dio,
16nelle tue mani sono i miei giorni".
Liberami dalla mano dei miei nemici,
dalla stretta dei miei persecutori:
17fa' splendere il tuo volto sul tuo servo,
salvami per la tua misericordia.
18Signore, ch'io non resti confuso, perché ti ho
invocato;
siano confusi gli empi, tacciano negli inferi.
19Fa' tacere le labbra di menzogna,
che dicono insolenze contro il giusto
con orgoglio e disprezzo.
20Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
ne ricolmi chi in te si rifugia
davanti agli occhi di tutti.
21Tu li nascondi al riparo del tuo volto,
lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda,
lontano dalla rissa delle lingue.
22Benedetto il Signore,
che ha fatto per me meraviglie di grazia
in una fortezza inaccessibile.
23Io dicevo nel mio sgomento:
"Sono escluso dalla tua presenza".
Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera
quando a te gridavo aiuto.
24Amate il Signore, voi tutti suoi santi;
il Signore protegge i suoi fedeli
e ripaga oltre misura l'orgoglioso.
25Siate forti, riprendete coraggio,
o voi tutti che sperate nel Signore.
1Di Davide. Maskil.
Beato l'uomo a cui è rimessa
la colpa,
e perdonato il peccato.
2Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male
e nel cui spirito non è inganno.
3Tacevo e si logoravano le mie ossa,
mentre gemevo tutto il giorno.
4Giorno e notte pesava su di me la tua mano,
come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore.
5Ti ho manifestato il mio peccato,
non ho tenuto nascosto il mio errore.
Ho detto: "Confesserò al Signore le mie colpe"
e tu hai rimesso la malizia del mio peccato.
6Per questo ti prega ogni fedele
nel tempo dell'angoscia.
Quando irromperanno grandi acque
non lo potranno raggiungere.
7Tu sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo,
mi circondi di esultanza per la salvezza.
8Ti farò saggio, t'indicherò la via da seguire;
con gli occhi su di te, ti darò consiglio.
9Non siate come il cavallo e come il mulo
privi d'intelligenza;
si piega la loro fierezza con morso e briglie,
se no, a te non si avvicinano.
10Molti saranno i dolori dell'empio,
ma la grazia circonda chi confida nel Signore.
11Gioite nel Signore ed esultate, giusti,
giubilate, voi tutti, retti di cuore.
1Esultate, giusti, nel Signore;
ai retti si addice la lode.
2Lodate il Signore con la cetra,
con l'arpa a dieci corde a lui cantate.
3Cantate al Signore un canto nuovo,
suonate la cetra con arte e acclamate.
4Poiché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
5Egli ama il diritto e la giustizia,
della sua grazia è piena la terra.
6Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
7Come in un otre raccoglie le acque del mare,
chiude in riserve gli abissi.
8Tema il Signore tutta la terra,
tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,
9perché egli parla e tutto è fatto,
comanda e tutto esiste.
10Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
11Ma il piano del Signore sussiste per sempre,
i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni.
12Beata la nazione il cui Dio è il Signore,
il popolo che si è scelto come erede.
13Il Signore guarda dal cielo,
egli vede tutti gli uomini.
14Dal luogo della sua dimora
scruta tutti gli abitanti della terra,
15lui che, solo, ha plasmato il loro cuore
e comprende tutte le loro opere.
16Il re non si salva per un forte esercito
né il prode per il suo grande vigore.
17Il cavallo non giova per la vittoria,
con tutta la sua forza non potrà salvare.
18Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme,
su chi spera nella sua grazia,
19per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
20L'anima nostra attende il Signore,
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
21In lui gioisce il nostro cuore
e confidiamo nel suo santo nome.
22Signore, sia su di noi la tua grazia,
perché in te speriamo.
1Di Davide, quando si finse pazzo in presenza di
Abimelech e, da lui scacciato, se ne andò.
2Alef. Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
3Bet. Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.
4Ghimel. Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
5Dalet. Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.
6He. Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
7Zain. Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.
8Het. L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono e li salva.
9Tet. Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.
10Iod. Temete il Signore, suoi santi,
nulla manca a coloro che lo temono.
11Caf. I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla.
12Lamed. Venite, figli, ascoltatemi;
v'insegnerò il timore del Signore.
13Mem. C'è qualcuno che desidera la vita
e brama lunghi giorni per gustare il bene?
14Nun. Preserva la lingua dal male,
le labbra da parole bugiarde.
15Samech. Sta' lontano dal male e fa' il bene,
cerca la pace e perseguila.
16Ain. Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
17Pe. Il volto del Signore contro i malfattori,
per cancellarne dalla terra il ricordo.
18Sade. Gridano e il Signore li ascolta,
li salva da tutte le loro angosce.
19Kof. Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito,
egli salva gli spiriti affranti.
20Res. Molte sono le sventure del giusto,
ma lo libera da tutte il Signore.
21Sin. Preserva tutte le sue ossa,
neppure uno sarà spezzato.
22Tau. La malizia uccide l'empio
e chi odia il giusto sarà punito.
23Il Signore riscatta la vita dei suoi servi,
chi in lui si rifugia non sarà condannato.
1Di Davide.
Signore, giudica chi mi
accusa,
combatti chi mi combatte.
2Afferra i tuoi scudi
e sorgi in mio aiuto.
3Vibra la lancia e la scure
contro chi mi insegue,
dimmi: "Sono io la tua salvezza".
4Siano confusi e coperti di ignominia
quelli che attentano alla mia vita;
retrocedano e siano umiliati
quelli che tramano la mia sventura.
5Siano come pula al vento
e l'angelo del Signore li incalzi;
6la loro strada sia buia e scivolosa
quando li insegue l'angelo del Signore.
7Poiché senza motivo mi hanno teso una rete,
senza motivo mi hanno scavato una fossa.
8Li colga la bufera improvvisa,
li catturi la rete che hanno tesa,
siano travolti dalla tempesta.
9Io invece esulterò nel Signore
per la gioia della sua salvezza.
10Tutte le mie ossa dicano:
"Chi è come te, Signore,
che liberi il debole dal più forte,
il misero e il povero dal predatore?".
11Sorgevano testimoni violenti,
mi interrogavano su ciò che ignoravo,
12mi rendevano male per bene:
una desolazione per la mia vita.
13Io, quand'erano malati, vestivo di sacco,
mi affliggevo col digiuno,
riecheggiava nel mio petto la mia preghiera.
14Mi angustiavo come per l'amico, per il fratello,
come in lutto per la madre mi prostravo nel dolore.
15Ma essi godono della mia caduta, si radunano,
si radunano contro di me per colpirmi all'improvviso.
Mi dilaniano senza posa,
16mi mettono alla prova, scherno su scherno,
contro di me digrignano i denti.
17Fino a quando, Signore, starai a guardare?
Libera la mia vita dalla loro violenza,
dalle zanne dei leoni l'unico mio bene.
18Ti loderò nella grande assemblea,
ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.
19Non esultino su di me i nemici bugiardi,
non strizzi l'occhio chi mi odia senza motivo.
20Poiché essi non parlano di pace,
contro gli umili della terra tramano inganni.
21Spalancano contro di me la loro bocca;
dicono con scherno: "Abbiamo visto con i nostri occhi!".
22Signore, tu hai visto, non tacere;
Dio, da me non stare lontano.
23Dèstati, svègliati per il mio giudizio,
per la mia causa, Signore mio Dio.
24Giudicami secondo la tua giustizia, Signore mio Dio,
e di me non abbiano a gioire.
25Non pensino in cuor loro: "Siamo soddisfatti!".
Non dicano: "Lo abbiamo divorato".
26Sia confuso e svergognato chi gode della mia sventura,
sia coperto di vergogna e d'ignominia chi mi insulta.
27Esulti e gioisca chi ama il mio diritto,
dica sempre: "Grande è il Signore
che vuole la pace del suo servo".
28La mia lingua celebrerà la tua giustizia,
canterà la tua lode per sempre.
1Al maestro del coro. Di Davide servo del Signore.
2Nel cuore dell'empio parla il peccato,
davanti ai suoi occhi non c'è timor di Dio.
3Poiché egli si illude con se stesso
nel ricercare la sua colpa e detestarla.
4Inique e fallaci sono le sue parole,
rifiuta di capire, di compiere il bene.
5Iniquità trama sul suo giaciglio,
si ostina su vie non buone,
via da sé non respinge il male.
6Signore, la tua grazia è nel cielo,
la tua fedeltà fino alle nubi;
7la tua giustizia è come i monti più alti,
il tuo giudizio come il grande abisso:
uomini e bestie tu salvi, Signore.
8Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio!
Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali,
9si saziano dell'abbondanza della tua casa
e li disseti al torrente delle tue delizie.
10È in te la sorgente della vita,
alla tua luce vediamo la luce.
11Concedi la tua grazia a chi ti conosce,
la tua giustizia ai retti di cuore.
12Non mi raggiunga il piede dei superbi,
non mi disperda la mano degli empi.
13Ecco, sono caduti i malfattori,
abbattuti, non possono rialzarsi.
1Di Davide.
Alef. Non adirarti contro gli
empi
non invidiare i malfattori.
2Come fieno presto appassiranno,
cadranno come erba del prato.
3Bet. Confida nel Signore e fa' il bene;
abita la terra e vivi con fede.
4Cerca la gioia del Signore,
esaudirà i desideri del tuo cuore.
5Ghimel. Manifesta al Signore la tua via,
confida in lui: compirà la sua opera;
6farà brillare come luce la tua giustizia,
come il meriggio il tuo diritto.
7Dalet. Sta' in silenzio davanti al Signore e spera in
lui;
non irritarti per chi ha successo,
per l'uomo che trama insidie.
8He. Desisti dall'ira e deponi lo sdegno,
non irritarti: faresti del male,
9poiché i malvagi saranno sterminati,
ma chi spera nel Signore possederà la terra.
10Vau. Ancora un poco e l'empio scompare,
cerchi il suo posto e più non lo trovi.
11I miti invece possederanno la terra
e godranno di una grande pace.
12Zain. L'empio trama contro il giusto,
contro di lui digrigna i denti.
13Ma il Signore ride dell'empio,
perché vede arrivare il suo giorno.
14Het. Gli empi sfoderano la spada
e tendono l'arco
per abbattere il misero e l'indigente,
per uccidere chi cammina sulla retta via.
15La loro spada raggiungerà il loro cuore
e i loro archi si spezzeranno.
16Tet. Il poco del giusto è cosa migliore
dell'abbondanza degli empi;
17perché le braccia degli empi saranno spezzate,
ma il Signore è il sostegno dei giusti.
18Iod. Conosce il Signore la vita dei buoni,
la loro eredità durerà per sempre.
19Non saranno confusi nel tempo della sventura
e nei giorni della fame saranno saziati.
20Caf. Poiché gli empi periranno,
i nemici del Signore appassiranno
come lo splendore dei prati,
tutti come fumo svaniranno.
21Lamed. L'empio prende in prestito e non restituisce,
ma il giusto ha compassione e dà in dono.
22Chi è benedetto da Dio possederà la terra,
ma chi è maledetto sarà sterminato.
23Mem. Il Signore fa sicuri i passi dell'uomo
e segue con amore il suo cammino.
24Se cade, non rimane a terra,
perché il Signore lo tiene per mano.
25Nun. Sono stato fanciullo e ora sono vecchio,
non ho mai visto il giusto abbandonato
né i suoi figli mendicare il pane.
26Egli ha sempre compassione e dà in prestito,
per questo la sua stirpe è benedetta.
27Samech. Sta' lontano dal male e fa' il bene,
e avrai sempre una casa.
28Perché il Signore ama la giustizia
e non abbandona i suoi fedeli;
Ain. gli empi saranno distrutti per sempre
e la loro stirpe sarà sterminata.
29I giusti possederanno la terra
e la abiteranno per sempre.
30Pe. La bocca del giusto proclama la sapienza,
e la sua lingua esprime la giustizia;
31la legge del suo Dio è nel suo cuore,
i suoi passi non vacilleranno.
32L'empio spia il giusto
e cerca di farlo morire.
33Il Signore non lo abbandona alla sua mano,
nel giudizio non lo lascia condannare.
34Kof. Spera nel Signore e segui la sua via:
ti esalterà e tu possederai la terra
e vedrai lo sterminio degli empi.
35Res. Ho visto l'empio trionfante
ergersi come cedro rigoglioso;
36sono passato e più non c'era,
l'ho cercato e più non si è trovato.
37Sin. Osserva il giusto e vedi l'uomo retto,
l'uomo di pace avrà una discendenza.
38Ma tutti i peccatori saranno distrutti,
la discendenza degli empi sarà sterminata.
39Tau. La salvezza dei giusti viene dal Signore,
nel tempo dell'angoscia è loro difesa;
40il Signore viene in loro aiuto e li scampa,
li libera dagli empi e dà loro salvezza,
perché in lui si sono rifugiati.
1Salmo. Di Davide. In memoria.
2Signore, non castigarmi nel tuo sdegno,
non punirmi nella tua ira.
3Le tue frecce mi hanno trafitto,
su di me è scesa la tua mano.
4Per il tuo sdegno non c'è in me nulla di sano,
nulla è intatto nelle mie ossa per i miei peccati.
5Le mie iniquità hanno superato il mio capo,
come carico pesante mi hanno oppresso.
6Putride e fetide sono le mie piaghe
a causa della mia stoltezza.
7Sono curvo e accasciato,
triste mi aggiro tutto il giorno.
8Sono torturati i miei fianchi,
in me non c'è nulla di sano.
9Afflitto e sfinito all'estremo,
ruggisco per il fremito del mio cuore.
10Signore, davanti a te ogni mio desiderio
e il mio gemito a te non è nascosto.
11Palpita il mio cuore,
la forza mi abbandona,
si spegne la luce dei miei occhi.
12Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe,
i miei vicini stanno a distanza.
13Tende lacci chi attenta alla mia vita,
trama insidie chi cerca la mia rovina.
e tutto il giorno medita inganni.
14Io, come un sordo, non ascolto
e come un muto non apro la bocca;
15sono come un uomo che non sente e non risponde.
16In te spero, Signore;
tu mi risponderai, Signore Dio mio.
17Ho detto: "Di me non godano,
contro di me non si vantino
quando il mio piede vacilla".
18Poiché io sto per cadere
e ho sempre dinanzi la mia pena.
19Ecco, confesso la mia colpa,
sono in ansia per il mio peccato.
20I miei nemici sono vivi e forti,
troppi mi odiano senza motivo,
21mi pagano il bene col male,
mi accusano perché cerco il bene.
22Non abbandonarmi, Signore,
Dio mio, da me non stare lontano;
23accorri in mio aiuto,
Signore, mia salvezza.
1Al maestro del coro, Iditun. Salmo. Di Davide.
2Ho detto: "Veglierò sulla mia condotta
per non peccare con la mia lingua;
porrò un freno alla mia bocca
mentre l'empio mi sta dinanzi".
3Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene,
la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.
4Ardeva il cuore nel mio petto,
al ripensarci è divampato il fuoco;
allora ho parlato:
5"Rivelami, Signore, la mia fine;
quale sia la misura dei miei giorni
e saprò quanto è breve la mia vita".
6Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni
e la mia esistenza davanti a te è un nulla.
Solo un soffio è ogni uomo che vive,
7come ombra è l'uomo che passa;
solo un soffio che si agita,
accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.
8Ora, che attendo, Signore?
In te la mia speranza.
9Liberami da tutte le mie colpe,
non rendermi scherno dello stolto.
10Sto in silenzio, non apro bocca,
perché sei tu che agisci.
11Allontana da me i tuoi colpi:
sono distrutto sotto il peso della tua mano.
12Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo,
corrodi come tarlo i suoi tesori.
Ogni uomo non è che un soffio.
13Ascolta la mia preghiera, Signore,
porgi l'orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime,
poiché io sono un forestiero,
uno straniero come tutti i miei padri.
14Distogli il tuo sguardo, che io respiri,
prima che me ne vada e più non sia.
1Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
2Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
3Mi ha tratto dalla fossa della morte,
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
4Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno
timore
e confideranno nel Signore.
5Beato l'uomo che spera nel Signore
e non si mette dalla parte dei superbi,
né si volge a chi segue la menzogna.
6Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio,
quali disegni in nostro favore:
nessuno a te si può paragonare.
Se li voglio annunziare e proclamare
sono troppi per essere contati.
7Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto.
Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa.
8Allora ho detto: "Ecco, io vengo.
Sul rotolo del libro di me è scritto,
9che io faccia il tuo volere.
Mio Dio, questo io desidero,
la tua legge è nel profondo del mio cuore".
10Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea;
vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.
11Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore,
la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato.
Non ho nascosto la tua grazia
e la tua fedeltà alla grande assemblea.
12Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia,
la tua fedeltà e la tua grazia
mi proteggano sempre,
13poiché mi circondano mali senza numero,
le mie colpe mi opprimono
e non posso più vedere.
Sono più dei capelli del mio capo,
il mio cuore viene meno.
14Degnati, Signore, di liberarmi;
accorri, Signore, in mio aiuto.
15Vergogna e confusione
per quanti cercano di togliermi la vita.
Retrocedano coperti d'infamia
quelli che godono della mia sventura.
16Siano presi da tremore e da vergogna
quelli che mi scherniscono.
17Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano,
dicano sempre: "Il Signore è grande"
quelli che bramano la tua salvezza.
18Io sono povero e infelice;
di me ha cura il Signore.
Tu, mio aiuto e mia liberazione,
mio Dio, non tardare.
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Beato l'uomo che ha cura del debole,
nel giorno della sventura il Signore lo libera.
3Veglierà su di lui il Signore,
lo farà vivere beato sulla terra,
non lo abbandonerà alle brame dei nemici.
4Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore;
gli darai sollievo nella sua malattia.
5Io ho detto: "Pietà di me, Signore;
risanami, contro di te ho peccato".
6I nemici mi augurano il male:
"Quando morirà e perirà il suo nome?".
7Chi viene a visitarmi dice il falso,
il suo cuore accumula malizia
e uscito fuori sparla.
8Contro di me sussurrano insieme i miei nemici,
contro di me pensano il male:
9"Un morbo maligno su di lui si è abbattuto,
da dove si è steso non potrà rialzarsi".
10Anche l'amico in cui confidavo,
anche lui, che mangiava il mio pane,
alza contro di me il suo calcagno.
11Ma tu, Signore, abbi pietà e sollevami,
che io li possa ripagare.
12Da questo saprò che tu mi ami
se non trionfa su di me il mio nemico;
13per la mia integrità tu mi sostieni,
mi fai stare alla tua presenza per sempre.
14Sia benedetto il Signore, Dio d'Israele,
da sempre e per sempre. Amen, amen.
1Al maestro del coro. Maskil. Dei figli di Core.
2Come la cerva anela ai corsi d'acqua,
così l'anima mia anela a te, o Dio.
3L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?
4Le lacrime sono mio pane giorno e notte,
mentre mi dicono sempre: "Dov'è il tuo Dio?".
5Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge:
attraverso la folla avanzavo tra i primi
fino alla casa di Dio,
in mezzo ai canti di gioia
di una moltitudine in festa.
6Perché ti rattristi, anima mia,
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
7In me si abbatte l'anima mia;
perciò di te mi ricordo
dal paese del Giordano e dell'Ermon, dal monte Misar.
8Un abisso chiama l'abisso al fragore delle tue cascate;
tutti i tuoi flutti e le tue onde
sopra di me sono passati.
9Di giorno il Signore mi dona la sua grazia
di notte per lui innalzo il mio canto:
la mia preghiera al Dio vivente.
10Dirò a Dio, mia difesa:
"Perché mi hai dimenticato?
Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?".
11Per l'insulto dei miei avversari
sono infrante le mie ossa;
essi dicono a me tutto il giorno: "Dov'è il tuo Dio?".
12Perché ti rattristi, anima mia,
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
1Fammi giustizia, o Dio,
difendi la mia causa contro gente spietata;
liberami dall'uomo iniquo e fallace.
2Tu sei il Dio della mia difesa;
perché mi respingi,
perché triste me ne vado,
oppresso dal nemico?
3Manda la tua verità e la tua luce;
siano esse a guidarmi,
mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore.
4Verrò all'altare di Dio,
al Dio della mia gioia, del mio giubilo.
A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio.
5Perché ti rattristi, anima mia,
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
1Al maestro del coro. Dei figli di Core. Maskil.
2Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito,
i nostri padri ci hanno raccontato
l'opera che hai compiuto ai loro giorni,
nei tempi antichi.
3Tu per piantarli, con la tua mano hai sradicato le genti,
per far loro posto, hai distrutto i popoli.
4Poiché non con la spada conquistarono la terra,
né fu il loro braccio a salvarli;
ma il tuo braccio e la tua destra
e la luce del tuo volto,
perché tu li amavi.
5Sei tu il mio re, Dio mio,
che decidi vittorie per Giacobbe.
6Per te abbiamo respinto i nostri avversari
nel tuo nome abbiamo annientato i nostri aggressori.
7Infatti nel mio arco non ho confidato
e non la mia spada mi ha salvato,
8ma tu ci hai salvati dai nostri avversari,
hai confuso i nostri nemici.
9In Dio ci gloriamo ogni giorno,
celebrando senza fine il tuo nome.
10Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna,
e più non esci con le nostre schiere.
11Ci hai fatti fuggire di fronte agli avversari
e i nostri nemici ci hanno spogliati.
12Ci hai consegnati come pecore da macello,
ci hai dispersi in mezzo alle nazioni.
13Hai venduto il tuo popolo per niente,
sul loro prezzo non hai guadagnato.
14Ci hai resi ludibrio dei nostri vicini,
scherno e obbrobrio a chi ci sta intorno.
15Ci hai resi la favola dei popoli,
su di noi le nazioni scuotono il capo.
16L'infamia mi sta sempre davanti
e la vergogna copre il mio volto
17per la voce di chi insulta e bestemmia,
davanti al nemico che brama vendetta.
18Tutto questo ci è accaduto
e non ti avevamo dimenticato,
non avevamo tradito la tua alleanza.
19Non si era volto indietro il nostro cuore,
i nostri passi non avevano lasciato il tuo sentiero;
20ma tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli
e ci hai avvolti di ombre tenebrose.
21Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio
e teso le mani verso un dio straniero,
22forse che Dio non lo avrebbe scoperto,
lui che conosce i segreti del cuore?
23Per te ogni giorno siamo messi a morte,
stimati come pecore da macello.
24Svègliati, perché dormi, Signore?
Dèstati, non ci respingere per sempre.
25Perché nascondi il tuo volto,
dimentichi la nostra miseria e oppressione?
26Poiché siamo prostrati nella polvere,
il nostro corpo è steso a terra.
Sorgi, vieni in nostro aiuto;
27salvaci per la tua misericordia.
1Al maestro del coro. Su "I gigli...". Dei
figli di Core.
Maskil. Canto d'amore.
2Effonde il mio cuore liete parole,
io canto al re il mio poema.
La mia lingua è stilo di scriba veloce.
3Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo,
sulle tue labbra è diffusa la grazia,
ti ha benedetto Dio per sempre.
4Cingi, prode, la spada al tuo fianco,
nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte,
5avanza per la verità, la mitezza e la giustizia.
6La tua destra ti mostri prodigi:
le tue frecce acute
colpiscono al cuore i nemici del re;
sotto di te cadono i popoli.
7Il tuo trono, Dio, dura per sempre;
è scettro giusto lo scettro del tuo regno.
8Ami la giustizia e l'empietà detesti:
Dio, il tuo Dio ti ha consacrato
con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali.
9Le tue vesti son tutte mirra, aloè e cassia,
dai palazzi d'avorio ti allietano le cetre.
10Figlie di re stanno tra le tue predilette;
alla tua destra la regina in ori di Ofir.
11Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio,
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
12al re piacerà la tua bellezza.
Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui.
13Da Tiro vengono portando doni,
i più ricchi del popolo cercano il tuo volto.
14La figlia del re è tutta splendore,
gemme e tessuto d'oro è il suo vestito.
15È presentata al re in preziosi ricami;
con lei le vergini compagne a te sono condotte;
16guidate in gioia ed esultanza
entrano insieme nel palazzo del re.
17Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli;
li farai capi di tutta la terra.
18Farò ricordare il tuo nome
per tutte le generazioni,
e i popoli ti loderanno in eterno, per sempre.
1Al maestro del coro. Dei figli di Core.
Su "Le vergini...". Canto.
2Dio è per noi rifugio e forza,
aiuto sempre vicino nelle angosce.
3Perciò non temiamo se trema la terra,
se crollano i monti nel fondo del mare.
4Fremano, si gonfino le sue acque,
tremino i monti per i suoi flutti.
5Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio,
la santa dimora dell'Altissimo.
6Dio sta in essa: non potrà vacillare;
la soccorrerà Dio, prima del mattino.
7Fremettero le genti, i regni si scossero;
egli tuonò, si sgretolò la terra.
8Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
9Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto portenti sulla terra.
10Farà cessare le guerre sino ai confini della terra,
romperà gli archi e spezzerà le lance,
brucerà con il fuoco gli scudi.
11Fermatevi e sappiate che io sono Dio,
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.
12Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
1Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo.
2Applaudite, popoli tutti,
acclamate Dio con voci di gioia;
3perché terribile è il Signore, l'Altissimo,
re grande su tutta la terra.
4Egli ci ha assoggettati i popoli,
ha messo le nazioni sotto i nostri piedi.
5La nostra eredità ha scelto per noi,
vanto di Giacobbe suo prediletto.
6Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
7Cantate inni a Dio, cantate inni;
cantate inni al nostro re, cantate inni;
8perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
9Dio regna sui popoli,
Dio siede sul suo trono santo.
10I capi dei popoli si sono raccolti
con il popolo del Dio di Abramo,
perché di Dio sono i potenti della terra:
egli è l'Altissimo.
1Cantico. Salmo. Dei figli di Core.
2Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
3Il suo monte santo, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.
Il monte Sion, dimora divina,
è la città del grande Sovrano.
4Dio nei suoi baluardi
è apparso fortezza inespugnabile.
5Ecco, i re si sono alleati,
sono avanzati insieme.
6Essi hanno visto:
attoniti e presi dal panico,
sono fuggiti.
7Là sgomento li ha colti,
doglie come di partoriente,
8simile al vento orientale
che squarcia le navi di Tarsis.
9Come avevamo udito, così abbiamo visto
nella città del Signore degli eserciti,
nella città del nostro Dio;
Dio l'ha fondata per sempre.
10Ricordiamo, Dio, la tua misericordia
dentro il tuo tempio.
11Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino ai confini della terra;
è piena di giustizia la tua destra.
12Gioisca il monte di Sion,
esultino le città di Giuda
a motivo dei tuoi giudizi.
13Circondate Sion, giratele intorno,
contate le sue torri.
14Osservate i suoi baluardi,
passate in rassegna le sue fortezze,
per narrare alla generazione futura:
15Questo è il Signore, nostro Dio
in eterno, sempre:
egli è colui che ci guida.
1Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo.
2Ascoltate, popoli tutti,
porgete orecchio abitanti del mondo,
3voi nobili e gente del popolo,
ricchi e poveri insieme.
4La mia bocca esprime sapienza,
il mio cuore medita saggezza;
5porgerò l'orecchio a un proverbio,
spiegherò il mio enigma sulla cetra.
6Perché temere nei giorni tristi,
quando mi circonda la malizia dei perversi?
7Essi confidano nella loro forza,
si vantano della loro grande ricchezza.
8Nessuno può riscattare se stesso,
o dare a Dio il suo prezzo.
9Per quanto si paghi il riscatto di una vita,
non potrà mai bastare
10per vivere senza fine,
e non vedere la tomba.
11Vedrà morire i sapienti;
lo stolto e l'insensato periranno insieme
e lasceranno ad altri le loro ricchezze.
12Il sepolcro sarà loro casa per sempre,
loro dimora per tutte le generazioni,
eppure hanno dato il loro nome alla terra.
13Ma l'uomo nella prosperità non comprende,
è come gli animali che periscono.
14Questa è la sorte di chi confida in se stesso,
l'avvenire di chi si compiace nelle sue parole.
15Come pecore sono avviati agli inferi,
sarà loro pastore la morte;
scenderanno a precipizio nel sepolcro,
svanirà ogni loro parvenza:
gli inferi saranno la loro dimora.
16Ma Dio potrà riscattarmi,
mi strapperà dalla mano della morte.
17Se vedi un uomo arricchirsi, non temere,
se aumenta la gloria della sua casa.
18Quando muore con sé non porta nulla,
né scende con lui la sua gloria.
19Nella sua vita si diceva fortunato:
"Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene".
20Andrà con la generazione dei suoi padri
che non vedranno mai più la luce.
21L'uomo nella prosperità non comprende,
è come gli animali che periscono.
1Salmo. Di Asaf.
Parla il Signore, Dio degli
dèi,
convoca la terra da oriente a occidente.
2Da Sion, splendore di bellezza,
Dio rifulge.
3Viene il nostro Dio e non sta in silenzio;
davanti a lui un fuoco divorante,
intorno a lui si scatena la tempesta.
4Convoca il cielo dall'alto
e la terra al giudizio del suo popolo:
5"Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno sancito con me l'alleanza
offrendo un sacrificio".
6Il cielo annunzi la sua giustizia,
Dio è il giudice.
7"Ascolta, popolo mio, voglio parlare,
testimonierò contro di te, Israele:
Io sono Dio, il tuo Dio.
8Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici;
i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti.
9Non prenderò giovenchi dalla tua casa,
né capri dai tuoi recinti.
10Sono mie tutte le bestie della foresta,
animali a migliaia sui monti.
11Conosco tutti gli uccelli del cielo,
è mio ciò che si muove nella campagna.
12Se avessi fame, a te non lo direi:
mio è il mondo e quanto contiene.
13Mangerò forse la carne dei tori,
berrò forse il sangue dei capri?
14Offri a Dio un sacrificio di lode
e sciogli all'Altissimo i tuoi voti;
15invocami nel giorno della sventura:
ti salverò e tu mi darai gloria".
16All'empio dice Dio:
"Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
17tu che detesti la disciplina
e le mie parole te le getti alle spalle?
18Se vedi un ladro, corri con lui;
e degli adùlteri ti fai compagno.
19Abbandoni la tua bocca al male
e la tua lingua ordisce inganni.
20Ti siedi, parli contro il tuo fratello,
getti fango contro il figlio di tua madre.
21Hai fatto questo e dovrei tacere?
forse credevi ch'io fossi come te!
Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati".
22Capite questo voi che dimenticate Dio,
perché non mi adiri e nessuno vi salvi.
23Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora,
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio.
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Quando venne da lui il profeta Natan dopo che aveva peccato con
Betsabea.
3Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
4Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
5Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
6Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;
perciò sei giusto quando parli,
retto nel tuo giudizio.
7Ecco, nella colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
8Ma tu vuoi la sincerità del cuore
e nell'intimo m'insegni la sapienza.
9Purificami con issopo e sarò mondo;
lavami e sarò più bianco della neve.
10Fammi sentire gioia e letizia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.
11Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
12Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
13Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
14Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me un animo generoso.
15Insegnerò agli erranti le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
16Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza,
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
17Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode;
18poiché non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
19Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
20Nel tuo amore fa grazia a Sion,
rialza le mura di Gerusalemme.
21Allora gradirai i sacrifici prescritti,
l'olocausto e l'intera oblazione,
allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.
1Al maestro del coro. Maskil. Di Davide.
2Dopo che l'idumeo Doeg venne da Saul per informarlo e dirgli:
"Davide è entrato in casa di Abimelech".
3Perché ti vanti del male
o prepotente nella tua iniquità?
4Ordisci insidie ogni giorno;
la tua lingua è come lama affilata,
artefice di inganni.
5Tu preferisci il male al bene,
la menzogna al parlare sincero.
6Ami ogni parola di rovina,
o lingua di impostura.
7Perciò Dio ti demolirà per sempre,
ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda
e ti sradicherà dalla terra dei viventi.
8Vedendo, i giusti saran presi da timore
e di lui rideranno:
9"Ecco l'uomo che non ha posto in Dio la sua difesa,
ma confidava nella sua grande ricchezza
e si faceva forte dei suoi crimini".
10Io invece come olivo verdeggiante
nella casa di Dio.
Mi abbandono alla fedeltà di Dio
ora e per sempre.
11Voglio renderti grazie in eterno
per quanto hai operato;
spero nel tuo nome, perché è buono,
davanti ai tuoi fedeli.
1Al maestro del coro. Su "Macalat". Maskil.
Di Davide.
2Lo stolto pensa:
"Dio non esiste".
Sono corrotti, fanno cose abominevoli,
nessuno fa il bene.
3Dio dal cielo si china sui figli dell'uomo
per vedere se c'è un uomo saggio che cerca Dio.
4Tutti hanno traviato,
tutti sono corrotti;
nessuno fa il bene;
neppure uno.
5Non comprendono forse i malfattori
che divorano il mio popolo come il pane
e non invocano Dio?
6Hanno tremato di spavento,
là dove non c'era da temere.
Dio ha disperso le ossa degli aggressori,
sono confusi perché Dio li ha respinti.
7Chi manderà da Sion la salvezza di Israele?
Quando Dio farà tornare i deportati del suo popolo,
esulterà Giacobbe, gioirà Israele.
1Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil.
Di Davide.
2Dopo che gli Zifei vennero da Saul a dirgli: "Ecco, Davide
se ne sta nascosto presso di noi".
3Dio, per il tuo nome, salvami,
per la tua potenza rendimi giustizia.
4Dio, ascolta la mia preghiera,
porgi l'orecchio alle parole della mia bocca;
5poiché sono insorti contro di me gli arroganti
e i prepotenti insidiano la mia vita,
davanti a sé non pongono Dio.
6Ecco, Dio è il mio aiuto,
il Signore mi sostiene.
7Fa' ricadere il male sui miei nemici,
nella tua fedeltà disperdili.
8Di tutto cuore ti offrirò un sacrificio,
Signore, loderò il tuo nome perché è buono;
9da ogni angoscia mi hai liberato
e il mio occhio ha sfidato i miei nemici.
1Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil.
Di Davide.
2Porgi l'orecchio, Dio, alla mia preghiera,
non respingere la mia supplica;
3dammi ascolto e rispondimi,
mi agito nel mio lamento e sono sconvolto
4al grido del nemico, al clamore dell'empio.
Contro di me riversano
sventura,
mi perseguitano con furore.
5Dentro di me freme il mio cuore,
piombano su di me terrori di morte.
6Timore e spavento mi invadono
e lo sgomento mi opprime.
7Dico: "Chi mi darà ali come di colomba,
per volare e trovare riposo?
8Ecco, errando, fuggirei lontano,
abiterei nel deserto.
9Riposerei in un luogo di riparo
dalla furia del vento e dell'uragano".
10Disperdili, Signore,
confondi le loro lingue:
ho visto nella città violenza e contese.
11Giorno e notte si aggirano
sulle sue mura,
12all'interno iniquità, travaglio e insidie
e non cessano nelle sue piazze
sopruso e inganno.
13Se mi avesse insultato un nemico,
l'avrei sopportato;
se fosse insorto contro di me un avversario,
da lui mi sarei nascosto.
14Ma sei tu, mio compagno,
mio amico e confidente;
15ci legava una dolce amicizia,
verso la casa di Dio camminavamo in festa.
16Piombi su di loro la morte,
scendano vivi negli inferi;
perché il male è nelle loro case,
e nel loro cuore.
17Io invoco Dio
e il Signore mi salva.
18Di sera, al mattino, a mezzogiorno mi lamento e sospiro
ed egli ascolta la mia voce;
19mi salva, mi dà pace da coloro che mi combattono:
sono tanti i miei avversari.
20Dio mi ascolta e li umilia,
egli che domina da sempre.
Per essi non c'è conversione
e non temono Dio.
21Ognuno ha steso la mano contro i suoi amici,
ha violato la sua alleanza.
22Più untuosa del burro è la sua bocca,
ma nel cuore ha la guerra;
più fluide dell'olio le sue parole,
ma sono spade sguainate.
23Getta sul Signore il tuo affanno
ed egli ti darà sostegno,
mai permetterà che il giusto vacilli.
24Tu, Dio, li sprofonderai nella tomba
gli uomini sanguinari e fraudolenti:
essi non giungeranno alla metà dei loro giorni.
Ma io, Signore, in te confido.
1Al maestro del coro. Su "Jonat elem
rehoqim".
Di Davide. Miktam. Quando i Filistei lo tenevano prigioniero in Gat.
2Pietà di me, o Dio, perché l'uomo mi calpesta,
un aggressore sempre mi opprime.
3Mi calpestano sempre i miei nemici,
molti sono quelli che mi combattono.
4Nell'ora della paura,
io in te confido.
5In Dio, di cui lodo la parola,
in Dio confido, non avrò timore:
che cosa potrà farmi un uomo?
6Travisano sempre le mie parole,
non pensano che a farmi del male.
7Suscitano contese e tendono insidie,
osservano i miei passi,
per attentare alla mia vita.
8Per tanta iniquità non abbiano scampo:
nella tua ira abbatti i popoli, o Dio.
9I passi del mio vagare tu li hai contati,
le mie lacrime nell'otre tuo raccogli;
non sono forse scritte nel tuo libro?
10Allora ripiegheranno i miei nemici,
quando ti avrò invocato:
so che Dio è in mio favore.
11Lodo la parola di Dio,
lodo la parola del Signore,
12in Dio confido, non avrò timore:
che cosa potrà farmi un uomo?
13Su di me, o Dio, i voti che ti ho fatto:
ti renderò azioni di grazie,
14perché mi hai liberato dalla morte.
Hai preservato i miei piedi dalla caduta,
perché io cammini alla tua presenza
nella luce dei viventi, o Dio.
1Al maestro del coro. Su "Non distruggere".
Di Davide.
Miktam. Quando fuggì da Saul nella caverna.
2Pietà di me, pietà di me, o Dio,
in te mi rifugio;
mi rifugio all'ombra delle tue ali
finché sia passato il pericolo.
3Invocherò Dio, l'Altissimo,
Dio che mi fa il bene.
4Mandi dal cielo a salvarmi
dalla mano dei miei persecutori,
Dio mandi la sua fedeltà e la sua grazia.
5Io sono come in mezzo a leoni,
che divorano gli uomini;
i loro denti sono lance e frecce,
la loro lingua spada affilata.
6Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
su tutta la terra la tua gloria.
7Hanno teso una rete ai miei piedi,
mi hanno piegato,
hanno scavato davanti a me una fossa
e vi sono caduti.
8Saldo è il mio cuore, o Dio,
saldo è il mio cuore.
9Voglio cantare, a te voglio inneggiare:
svègliati, mio cuore,
svègliati arpa, cetra,
voglio svegliare l'aurora.
10Ti loderò tra i popoli, Signore,
a te canterò inni tra le genti.
11perché la tua bontà è grande fino ai cieli,
e la tua fedeltà fino alle nubi.
12Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
su tutta la terra la tua gloria.
1Al maestro del coro. Su "Non distruggere".
Di Davide. Miktam.
2Rendete veramente giustizia o potenti,
giudicate con rettitudine gli uomini?
3Voi tramate iniquità con il cuore,
sulla terra le vostre mani preparano violenze.
4Sono traviati gli empi fin dal seno materno,
si pervertono fin dal grembo gli operatori di menzogna.
5Sono velenosi come il serpente,
come vipera sorda che si tura le orecchie
6per non udire la voce dell'incantatore,
del mago che incanta abilmente.
7Spezzagli, o Dio, i denti nella bocca,
rompi, o Signore, le mascelle dei leoni.
8Si dissolvano come acqua che si disperde,
come erba calpestata inaridiscano.
9Passino come lumaca che si discioglie,
come aborto di donna che non vede il sole.
10Prima che le vostre caldaie sentano i pruni,
vivi li travolga il turbine.
11Il giusto godrà nel vedere la vendetta,
laverà i piedi nel sangue degli empi.
12Gli uomini diranno: "C'è un premio per il giusto,
c'è Dio che fa giustizia sulla terra!".
1Al maestro del coro. Su "Non distruggere".
Di Davide.
Quando Saul mandò uomini a sorvegliare la casa e ad ucciderlo.
2Liberami dai nemici, mio Dio,
proteggimi dagli aggressori.
3Liberami da chi fa il male,
salvami da chi sparge sangue.
4Ecco, insidiano la mia vita,
contro di me si avventano i potenti.
Signore, non c'è colpa in me, non c'è peccato;
5senza mia colpa accorrono e si appostano.
Svègliati, vienimi incontro e
guarda.
6Tu, Signore, Dio degli eserciti, Dio d'Israele,
lèvati a punire tutte le genti;
non avere pietà dei traditori.
7Ritornano a sera e ringhiano come cani,
si aggirano per la città.
8Ecco, vomitano ingiurie,
le loro labbra sono spade.
Dicono: "Chi ci ascolta?".
9Ma tu, Signore, ti ridi di loro,
ti burli di tutte le genti.
10A te, mia forza, io mi rivolgo:
sei tu, o Dio, la mia difesa.
11La grazia del mio Dio mi viene in aiuto,
Dio mi farà sfidare i miei nemici.
12Non ucciderli, perché il mio popolo non dimentichi,
disperdili con la tua potenza e abbattili,
Signore, nostro scudo.
13Peccato è la parola delle loro labbra,
cadano nel laccio del loro orgoglio
per le bestemmie e le menzogne che pronunziano.
14Annientali nella tua ira,
annientali e più non siano;
e sappiano che Dio domina in Giacobbe,
fino ai confini della terra.
15Ritornano a sera e ringhiano come cani,
per la città si aggirano
16vagando in cerca di cibo;
latrano, se non possono saziarsi.
17Ma io canterò la tua potenza,
al mattino esalterò la tua grazia
perché sei stato mia difesa,
mio rifugio nel giorno del pericolo.
18O mia forza, a te voglio cantare,
poiché tu sei, o Dio, la mia difesa,
tu, o mio Dio, sei la mia misericordia.
1Al maestro del coro. Su "Giglio del
precetto".
Miktam. Di Davide. Da insegnare.
2Quando uscì contro gli Aramei della Valle dei due fiumi e contro
gli Aramei di Soba, e quando Gioab, nel ritorno, sconfisse gli Idumei nella
Valle del sale: dodicimila uomini.
3Dio, tu ci hai respinti, ci hai dispersi;
ti sei sdegnato: ritorna a noi.
4Hai scosso la terra, l'hai squarciata,
risana le sue fratture, perché crolla.
5Hai inflitto al tuo popolo dure prove,
ci hai fatto bere vino da vertigini.
6Hai dato un segnale ai tuoi fedeli
perché fuggissero lontano dagli archi.
7Perché i tuoi amici siano liberati,
salvaci con la destra e a noi rispondi.
8Dio ha parlato nel suo tempio:
"Esulto e divido Sichem,
misuro la valle di Succot.
9Mio è Gàlaad, mio è Manasse,
Èfraim è la difesa del mio capo,
Giuda lo scettro del mio comando.
10Moab è il bacino per lavarmi,
sull'Idumea getterò i miei sandali,
sulla Filistea canterò vittoria".
11Chi mi condurrà alla città fortificata,
chi potrà guidarmi fino all'Idumea?
12Non forse tu, o Dio, che ci hai respinti,
e più non esci, o Dio, con le nostre schiere?
13Nell'oppressione vieni in nostro aiuto
perché vana è la salvezza dell'uomo.
14Con Dio noi faremo prodigi:
egli calpesterà i nostri nemici.
1Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Di Davide.
2Ascolta, o Dio, il mio grido,
sii attento alla mia preghiera.
3Dai confini della terra io t'invoco;
mentre il mio cuore viene meno,
guidami su rupe inaccessibile.
4Tu sei per me rifugio,
torre salda davanti all'avversario.
5Dimorerò nella tua tenda per sempre,
all'ombra delle tue ali troverò riparo;
6perché tu, Dio, hai ascoltato i miei voti,
mi hai dato l'eredità di chi teme il tuo nome.
7Ai giorni del re aggiungi altri giorni,
per molte generazioni siano i suoi anni.
8Regni per sempre sotto gli occhi di Dio;
grazia e fedeltà lo custodiscano.
9Allora canterò inni al tuo nome, sempre,
sciogliendo i miei voti giorno per giorno.
1Al maestro del coro. Su "Iduthun". Salmo. Di
Davide.
2Solo in Dio riposa l'anima mia;
da lui la mia salvezza.
3Lui solo è mia rupe e mia salvezza,
mia roccia di difesa: non potrò vacillare.
4Fino a quando vi scaglierete contro un uomo,
per abbatterlo tutti insieme,
come muro cadente,
come recinto che crolla?
5Tramano solo di precipitarlo dall'alto,
si compiacciono della menzogna.
Con la bocca benedicono,
e maledicono nel loro cuore.
6Solo in Dio riposa l'anima mia,
da lui la mia speranza.
7Lui solo è mia rupe e mia salvezza,
mia roccia di difesa: non potrò vacillare.
8In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio.
9Confida sempre in lui, o popolo,
davanti a lui effondi il tuo cuore,
nostro rifugio è Dio.
10Sì, sono un soffio i figli di Adamo,
una menzogna tutti gli uomini,
insieme, sulla bilancia, sono meno di un soffio.
11Non confidate nella violenza,
non illudetevi della rapina;
alla ricchezza, anche se abbonda,
non attaccate il cuore.
12Una parola ha detto Dio,
due ne ho udite:
il potere appartiene a Dio,
tua, Signore, è la grazia;
13secondo le sue opere
tu ripaghi ogni uomo.
1Salmo. Di Davide, quando dimorava nel deserto di
Giuda.
2O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco,
di te ha sete l'anima mia,
a te anela la mia carne,
come terra deserta,
arida, senz'acqua.
3Così nel santuario ti ho cercato,
per contemplare la tua potenza e la tua gloria.
4Poiché la tua grazia vale più della vita,
le mie labbra diranno la tua lode.
5Così ti benedirò finché io viva,
nel tuo nome alzerò le mie mani.
6Mi sazierò come a lauto convito,
e con voci di gioia ti loderà la mia bocca.
7Quando nel mio giaciglio di te mi ricordo
e penso a te nelle veglie notturne,
8a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all'ombra delle tue ali.
9A te si stringe l'anima mia
e la forza della tua destra mi sostiene.
10Ma quelli che attentano alla mia vita
scenderanno nel profondo della terra,
11saranno dati in potere alla spada,
diverranno preda di sciacalli.
12Il re gioirà in Dio,
si glorierà chi giura per lui,
perché ai mentitori verrà chiusa la bocca.
1Salmo. Di Davide. Al maestro del coro.
2Ascolta, Dio, la voce, del mio lamento,
dal terrore del nemico preserva la mia vita.
3Proteggimi dalla congiura degli empi
dal tumulto dei malvagi.
4Affilano la loro lingua come spada,
scagliano come frecce parole amare
5per colpire di nascosto l'innocente;
lo colpiscono di sorpresa e non hanno timore.
6Si ostinano nel fare il male,
si accordano per nascondere tranelli;
dicono: "Chi li potrà vedere?".
7Meditano iniquità, attuano le loro trame:
un baratro è l'uomo e il suo cuore un abisso.
8Ma Dio li colpisce con le sue frecce:
all'improvviso essi sono feriti,
9la loro stessa lingua li farà cadere;
chiunque, al vederli, scuoterà il capo.
10Allora tutti saranno presi da timore,
annunzieranno le opere di Dio
e capiranno ciò che egli ha fatto.
11Il giusto gioirà nel Signore
e riporrà in lui la sua speranza,
i retti di cuore ne trarranno gloria.
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. Canto.
2A te si deve lode, o Dio, in Sion;
a te si sciolga il voto in Gerusalemme.
3A te, che ascolti la preghiera,
viene ogni mortale.
4Pesano su di noi le nostre colpe,
ma tu perdoni i nostri peccati.
5Beato chi hai scelto e chiamato vicino,
abiterà nei tuoi atrii.
Ci sazieremo dei beni della tua casa,
della santità del tuo tempio.
6Con i prodigi della tua giustizia,
tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza,
speranza dei confini della terra
e dei mari lontani.
7Tu rendi saldi i monti con la tua forza,
cinto di potenza.
8Tu fai tacere il fragore del mare,
il fragore dei suoi flutti,
tu plachi il tumulto dei popoli.
9Gli abitanti degli estremi confini
stupiscono davanti ai tuoi prodigi:
di gioia fai gridare la terra,
le soglie dell'oriente e dell'occidente.
10Tu visiti la terra e la disseti:
la ricolmi delle sue ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu fai crescere il frumento per gli uomini.
Così prepari la terra:
11Ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge
e benedici i suoi germogli.
12Coroni l'anno con i tuoi benefici,
al tuo passaggio stilla l'abbondanza.
13Stillano i pascoli del deserto
e le colline si cingono di esultanza.
14I prati si coprono di greggi,
le valli si ammantano di grano;
tutto canta e grida di gioia.
1Al maestro del coro. Canto. Salmo.
Acclamate a Dio da tutta la
terra,
2cantate alla gloria del suo nome,
date a lui splendida lode.
3Dite a Dio: "Stupende sono le tue opere!
Per la grandezza della tua potenza
a te si piegano i tuoi nemici.
4A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome".
5Venite e vedete le opere di Dio,
mirabile nel suo agire sugli uomini.
6Egli cambiò il mare in terra ferma,
passarono a piedi il fiume;
per questo in lui esultiamo di gioia.
7Con la sua forza domina in eterno,
il suo occhio scruta le nazioni;
i ribelli non rialzino la fronte.
8Benedite, popoli, il nostro Dio,
fate risuonare la sua lode;
9è lui che salvò la nostra vita
e non lasciò vacillare i nostri passi.
10Dio, tu ci hai messi alla prova;
ci hai passati al crogiuolo, come l'argento.
11Ci hai fatti cadere in un agguato,
hai messo un peso ai nostri fianchi.
12Hai fatto cavalcare uomini sulle nostre teste;
ci hai fatto passare per il fuoco e l'acqua,
ma poi ci hai dato sollievo.
13Entrerò nella tua casa con olocausti,
a te scioglierò i miei voti,
14i voti pronunziati dalle mie labbra,
promessi nel momento dell'angoscia.
15Ti offrirò pingui olocausti
con fragranza di montoni,
immolerò a te buoi e capri.
16Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
17A lui ho rivolto il mio grido,
la mia lingua cantò la sua lode.
18Se nel mio cuore avessi cercato il male,
il Signore non mi avrebbe ascoltato.
19Ma Dio ha ascoltato,
si è fatto attento alla voce della mia preghiera.
20Sia benedetto Dio che non ha respinto la mia
preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.
1Al maestro del coro. Su strumenti a corda. Salmo.
Canto.
2Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
3perché si conosca sulla terra la tua via,
fra tutte le genti la tua salvezza.
4Ti lodino i popoli, Dio,
ti lodino i popoli tutti.
5Esultino le genti e si rallegrino,
perché giudichi i popoli con giustizia,
governi le nazioni sulla terra.
6Ti lodino i popoli, Dio,
ti lodino i popoli tutti.
7La terra ha dato il suo frutto.
Ci benedica Dio, il nostro Dio,
8ci benedica Dio
e lo temano tutti i confini della terra.
1Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. Canto.
2Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
3Come si disperde il fumo, tu li disperdi;
come fonde la cera di fronte al fuoco,
periscano gli empi davanti a Dio.
4I giusti invece si rallegrino,
esultino davanti a Dio
e cantino di gioia.
5Cantate a Dio, inneggiate al suo nome,
spianate la strada a chi cavalca le nubi:
"Signore" è il suo nome,
gioite davanti a lui.
6Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
7Ai derelitti Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri;
solo i ribelli abbandona in arida terra.
8Dio, quando uscivi davanti al tuo popolo,
quando camminavi per il deserto,
9la terra tremò, stillarono i cieli
davanti al Dio del Sinai,
davanti a Dio, il Dio di Israele.
10Pioggia abbondante riversavi, o Dio,
rinvigorivi la tua eredità esausta.
11E il tuo popolo abitò il paese
che nel tuo amore, o Dio, preparasti al misero.
12Il Signore annunzia una notizia,
le messaggere di vittoria sono grande schiera:
13"Fuggono i re, fuggono gli eserciti,
anche le donne si dividono il bottino.
14Mentre voi dormite tra gli ovili,
splendono d'argento le ali della colomba,
le sue piume di riflessi d'oro".
15Quando disperdeva i re l'Onnipotente,
nevicava sullo Zalmon.
16Monte di Dio, il monte di Basan,
monte dalle alte cime, il monte di Basan.
17Perché invidiate, o monti dalle alte cime,
il monte che Dio ha scelto a sua dimora?
Il Signore lo abiterà per sempre.
18I carri di Dio sono migliaia e migliaia:
il Signore viene dal Sinai nel santuario.
19Sei salito in alto conducendo prigionieri,
hai ricevuto uomini in tributo:
anche i ribelli abiteranno
presso il Signore Dio.
20Benedetto il Signore sempre;
ha cura di noi il Dio della salvezza.
21Il nostro Dio è un Dio che salva;
il Signore Dio libera dalla morte.
22Sì, Dio schiaccerà il capo dei suoi nemici,
la testa altèra di chi percorre la via del delitto.
23Ha detto il Signore: "Da Basan li farò tornare,
li farò tornare dagli abissi del mare,
24perché il tuo piede si bagni nel sangue,
e la lingua dei tuoi cani riceva la sua parte tra i nemici".
25Appare il tuo corteo, Dio,
il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario.
26Precedono i cantori, seguono ultimi i citaredi,
in mezzo le fanciulle che battono cèmbali.
27"Benedite Dio nelle vostre assemblee,
benedite il Signore, voi della stirpe di Israele".
28Ecco, Beniamino, il più giovane,
guida i capi di Giuda nelle loro schiere,
i capi di Zàbulon, i capi di Nèftali.
29Dispiega, Dio, la tua potenza,
conferma, Dio, quanto hai fatto per noi.
30Per il tuo tempio, in Gerusalemme,
a te i re porteranno doni.
31Minaccia la belva dei canneti,
il branco dei tori con i vitelli dei popoli:
si prostrino portando verghe d'argento;
disperdi i popoli che amano la guerra.
32Verranno i grandi dall'Egitto,
l'Etiopia tenderà le mani a Dio.
33Regni della terra, cantate a Dio,
cantate inni al Signore;
34egli nei cieli cavalca, nei cieli eterni,
ecco, tuona con voce potente.
35Riconoscete a Dio la sua potenza,
la sua maestà su Israele,
la sua potenza sopra le nubi.
36Terribile sei, Dio, dal tuo santuario;
il Dio d'Israele dà forza e vigore al suo popolo,
sia benedetto Dio.
1Al maestro del coro. Su "I gigli". Di
Davide.
2Salvami, o Dio:
l'acqua mi giunge alla gola.
3Affondo nel fango e non ho sostegno;
sono caduto in acque profonde
e l'onda mi travolge.
4Sono sfinito dal gridare,
riarse sono le mie fauci;
i miei occhi si consumano
nell'attesa del mio Dio.
5Più numerosi dei capelli del mio capo
sono coloro che mi odiano senza ragione.
Sono potenti i nemici che mi calunniano:
quanto non ho rubato, lo dovrei restituire?
6Dio, tu conosci la mia stoltezza
e le mie colpe non ti sono nascoste.
7Chi spera in te, a causa mia non sia confuso,
Signore, Dio degli eserciti;
per me non si vergogni
chi ti cerca, Dio d'Israele.
8Per te io sopporto l'insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
9sono un estraneo per i miei fratelli,
un forestiero per i figli di mia madre.
10Poiché mi divora lo zelo per la tua casa,
ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta.
11Mi sono estenuato nel digiuno
ed è stata per me un'infamia.
12Ho indossato come vestito un sacco
e sono diventato il loro scherno.
13Sparlavano di me quanti sedevano alla porta,
gli ubriachi mi dileggiavano.
14Ma io innalzo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza;
per la grandezza della tua bontà, rispondimi,
per la fedeltà della tua salvezza, o Dio.
15Salvami dal fango, che io non affondi,
liberami dai miei nemici
e dalle acque profonde.
16Non mi sommergano i flutti delle acque
e il vortice non mi travolga,
l'abisso non chiuda su di me la sua bocca.
17Rispondimi, Signore, benefica è la tua grazia;
volgiti a me nella tua grande tenerezza.
18Non nascondere il volto al tuo servo,
sono in pericolo: presto, rispondimi.
19Avvicinati a me, riscattami,
salvami dai miei nemici.
20Tu conosci la mia infamia,
la mia vergogna e il mio disonore;
davanti a te sono tutti i miei nemici.
21L'insulto ha spezzato il mio cuore e vengo meno.
Ho atteso compassione, ma invano,
consolatori, ma non ne ho trovati.
22Hanno messo nel mio cibo veleno
e quando avevo sete mi hanno dato aceto.
23La loro tavola sia per essi un laccio,
una insidia i loro banchetti.
24Si offuschino i loro occhi, non vedano;
sfibra per sempre i loro fianchi.
25Riversa su di loro il tuo sdegno,
li raggiunga la tua ira ardente.
26La loro casa sia desolata,
senza abitanti la loro tenda;
27perché inseguono colui che hai percosso,
aggiungono dolore a chi tu hai ferito.
28Imputa loro colpa su colpa
e non ottengano la tua giustizia.
29Siano cancellati dal libro dei viventi
e tra i giusti non siano iscritti.
30Io sono infelice e sofferente;
la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.
31Loderò il nome di Dio con il canto,
lo esalterò con azioni di grazie,
32che il Signore gradirà più dei tori,
più dei giovenchi con corna e unghie.
33Vedano gli umili e si rallegrino;
si ravvivi il cuore di chi cerca Dio,
34poiché il Signore ascolta i poveri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.
35A lui acclamino i cieli e la terra,
i mari e quanto in essi si muove.
36Perché Dio salverà Sion,
ricostruirà le città di Giuda:
vi abiteranno e ne avranno il possesso.
37La stirpe dei suoi servi ne sarà erede,
e chi ama il suo nome vi porrà dimora.
1Al maestro del coro. Di Davide. In memoria.
2Vieni a salvarmi, o Dio,
vieni presto, Signore, in mio aiuto.
3Siano confusi e arrossiscano
quanti attentano alla mia vita.
Retrocedano e siano svergognati
quanti vogliono la mia rovina.
4Per la vergogna si volgano indietro
quelli che mi deridono.
5Gioia e allegrezza grande
per quelli che ti cercano;
dicano sempre: "Dio è grande"
quelli che amano la tua salvezza.
6Ma io sono povero e infelice,
vieni presto, mio Dio;
tu sei mio aiuto e mio salvatore;
Signore, non tardare.
1In te mi rifugio, Signore,
ch'io non resti confuso in eterno.
2Liberami, difendimi per la tua giustizia,
porgimi ascolto e salvami.
3Sii per me rupe di difesa,
baluardo inaccessibile,
poiché tu sei mio rifugio e mia fortezza.
4Mio Dio, salvami dalle mani dell'empio,
dalle mani dell'iniquo e dell'oppressore.
5Sei tu, Signore, la mia speranza,
la mia fiducia fin dalla mia giovinezza.
6Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre tu sei il mio sostegno;
a te la mia lode senza fine.
7Sono parso a molti quasi un prodigio:
eri tu il mio rifugio sicuro.
8Della tua lode è piena la mia bocca,
della tua gloria, tutto il giorno.
9Non mi respingere nel tempo della vecchiaia,
non abbandonarmi quando declinano le mie forze.
10Contro di me parlano i miei nemici,
coloro che mi spiano congiurano insieme:
11"Dio lo ha abbandonato,
inseguitelo, prendetelo,
perché non ha chi lo liberi".
12O Dio, non stare lontano:
Dio mio, vieni presto ad aiutarmi.
13Siano confusi e annientati quanti mi accusano,
siano coperti d'infamia e di vergogna
quanti cercano la mia sventura.
14Io, invece, non cesso di sperare,
moltiplicherò le tue lodi.
15La mia bocca annunzierà la tua giustizia,
proclamerà sempre la tua salvezza,
che non so misurare.
16Dirò le meraviglie del Signore,
ricorderò che tu solo sei giusto.
17Tu mi hai istruito, o Dio, fin dalla giovinezza
e ancora oggi proclamo i tuoi prodigi.
18E ora, nella vecchiaia e nella canizie,
Dio, non abbandonarmi,
finché io annunzi la tua potenza,
a tutte le generazioni le tue meraviglie.
19La tua giustizia, Dio, è alta come il cielo,
tu hai fatto cose grandi:
chi è come te, o Dio?
20Mi hai fatto provare molte angosce e sventure:
mi darai ancora vita,
mi farai risalire dagli abissi della terra,
21accrescerai la mia grandezza
e tornerai a consolarmi.
22Allora ti renderò grazie sull'arpa,
per la tua fedeltà, o mio Dio;
ti canterò sulla cetra, o santo d'Israele.
23Cantando le tue lodi, esulteranno le mie labbra
e la mia vita, che tu hai riscattato.
24Anche la mia lingua tutto il giorno
proclamerà la tua giustizia,
quando saranno confusi e umiliati
quelli che cercano la mia rovina.
1Di Salomone.
Dio, da'al re il tuo
giudizio,
al figlio del re la tua giustizia;
2regga con giustizia il tuo popolo
e i tuoi poveri con rettitudine.
3Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
4Ai miseri del suo popolo renderà giustizia,
salverà i figli dei poveri
e abbatterà l'oppressore.
5Il suo regno durerà quanto il sole,
quanto la luna, per tutti i secoli.
6Scenderà come pioggia sull'erba,
come acqua che irrora la terra.
7Nei suoi giorni fiorirà la giustizia
e abbonderà la pace,
finché non si spenga la luna.
8E dominerà da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
9A lui si piegheranno gli abitanti del deserto,
lambiranno la polvere i suoi nemici.
10Il re di Tarsis e delle isole porteranno offerte,
i re degli Arabi e di Saba offriranno tributi.
11A lui tutti i re si prostreranno,
lo serviranno tutte le nazioni.
12Egli libererà il povero che grida
e il misero che non trova aiuto,
13avrà pietà del debole e del povero
e salverà la vita dei suoi miseri.
14Li riscatterà dalla violenza e dal sopruso,
sarà prezioso ai suoi occhi il loro sangue.
15Vivrà e gli sarà dato oro di Arabia;
si pregherà per lui ogni giorno,
sarà benedetto per sempre.
16Abbonderà il frumento nel paese,
ondeggerà sulle cime dei monti;
il suo frutto fiorirà come il Libano,
la sua messe come l'erba della terra.
17Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole persista il suo nome.
In lui saranno benedette
tutte le stirpi della terra
e tutti i popoli lo diranno beato.
18Benedetto il Signore, Dio di Israele,
egli solo compie prodigi.
19E benedetto il suo nome glorioso per sempre,
della sua gloria sia piena tutta la terra.
Amen, amen.
1Salmo. Di Asaf.
Quanto è buono Dio con i
giusti,
con gli uomini dal cuore puro!
2Per poco non inciampavano i miei piedi,
per un nulla vacillavano i miei passi,
3perché ho invidiato i prepotenti,
vedendo la prosperità dei malvagi.
4Non c'è sofferenza per essi,
sano e pasciuto è il loro corpo.
5Non conoscono l'affanno dei mortali
e non sono colpiti come gli altri uomini.
6Dell'orgoglio si fanno una collana
e la violenza è il loro vestito.
7Esce l'iniquità dal loro grasso,
dal loro cuore traboccano pensieri malvagi.
8Scherniscono e parlano con malizia,
minacciano dall'alto con prepotenza.
9Levano la loro bocca fino al cielo
e la loro lingua percorre la terra.
10Perciò seggono in alto,
non li raggiunge la piena delle acque.
11Dicono: "Come può saperlo Dio?
C'è forse conoscenza nell'Altissimo?".
12Ecco, questi sono gli empi:
sempre tranquilli, ammassano ricchezze.
13Invano dunque ho conservato puro il mio cuore
e ho lavato nell'innocenza le mie mani,
14poiché sono colpito tutto il giorno,
e la mia pena si rinnova ogni mattina.
15Se avessi detto: "Parlerò come loro",
avrei tradito la generazione dei tuoi figli.
16Riflettevo per comprendere:
ma fu arduo agli occhi miei,
17finché non entrai nel santuario di Dio
e compresi qual è la loro fine.
18Ecco, li poni in luoghi scivolosi,
li fai precipitare in rovina.
19Come sono distrutti in un istante,
sono finiti, periscono di spavento!
20Come un sogno al risveglio, Signore,
quando sorgi, fai svanire la loro immagine.
21Quando si agitava il mio cuore
e nell'intimo mi tormentavo,
22io ero stolto e non capivo,
davanti a te stavo come una bestia.
23Ma io sono con te sempre:
tu mi hai preso per la mano destra.
24Mi guiderai con il tuo consiglio
e poi mi accoglierai nella tua gloria.
25Chi altri avrò per me in cielo?
Fuori di te nulla bramo sulla terra.
26Vengono meno la mia carne e il mio cuore;
ma la roccia del mio cuore è Dio,
è Dio la mia sorte per sempre.
27Ecco, perirà chi da te si allontana,
tu distruggi chiunque ti è infedele.
28Il mio bene è stare vicino a Dio:
nel Signore Dio ho posto il mio rifugio,
per narrare tutte le tue opere
presso le porte della città di Sion.
1Maskil. Di Asaf.
O Dio, perché ci respingi per
sempre,
perché divampa la tua ira
contro il gregge del tuo pascolo?
2Ricordati del popolo
che ti sei acquistato nei tempi antichi.
Hai riscattato la tribù che è tuo possesso,
il monte Sion, dove hai preso dimora.
3Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne:
il nemico ha devastato tutto nel tuo santuario.
4Ruggirono i tuoi avversari nel tuo tempio,
issarono i loro vessilli come insegna.
5Come chi vibra in alto la scure
nel folto di una selva,
6con l'ascia e con la scure
frantumavano le sue porte.
7Hanno dato alle fiamme il tuo santuario,
hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome;
8pensavano: "Distruggiamoli tutti";
hanno bruciato tutti i santuari di Dio nel paese.
9Non vediamo più le nostre insegne,
non ci sono più profeti
e tra di noi nessuno sa fino a quando...
10Fino a quando, o Dio, insulterà l'avversario,
il nemico continuerà a disprezzare il tuo nome?
11Perché ritiri la tua mano
e trattieni in seno la destra?
12Eppure Dio è nostro re dai tempi antichi,
ha operato la salvezza nella nostra terra.
13Tu con potenza hai diviso il mare,
hai schiacciato la testa dei draghi sulle acque.
14Al Leviatàn hai spezzato la testa,
lo hai dato in pasto ai mostri marini.
15Fonti e torrenti tu hai fatto scaturire,
hai inaridito fiumi perenni.
16Tuo è il giorno e tua è la notte,
la luna e il sole tu li hai creati.
17Tu hai fissato i confini della terra,
l'estate e l'inverno tu li hai ordinati.
18Ricorda: il nemico ha insultato Dio,
un popolo stolto ha disprezzato il tuo nome.
19Non abbandonare alle fiere la vita di chi ti loda,
non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri.
20Sii fedele alla tua alleanza;
gli angoli della terra sono covi di violenza.
21L'umile non torni confuso,
l'afflitto e il povero lodino il tuo nome.
22Sorgi, Dio, difendi la tua causa,
ricorda che lo stolto ti insulta tutto il giorno.
23Non dimenticare lo strepito dei tuoi nemici;
il tumulto dei tuoi avversari cresce senza fine.
1Al maestro del coro. Su "Non dimenticare".
Salmo. Di Asaf. Canto.
2Noi ti rendiamo grazie, o Dio, ti rendiamo grazie:
invocando il tuo nome, raccontiamo le tue meraviglie.
3Nel tempo che avrò stabilito
io giudicherò con rettitudine.
4Si scuota la terra con i suoi abitanti,
io tengo salde le sue colonne.
5Dico a chi si vanta: "Non vantatevi".
E agli empi: "Non alzate la testa!".
6Non alzate la testa contro il cielo,
non dite insulti a Dio.
7Non dall'oriente, non dall'occidente,
non dal deserto, non dalle montagne
8ma da Dio viene il giudizio:
è lui che abbatte l'uno e innalza l'altro.
9Poiché nella mano del Signore è un calice
ricolmo di vino drogato.
Egli ne versa:
fino alla feccia ne dovranno sorbire,
ne berranno tutti gli empi della terra.
10Io invece esulterò per sempre,
canterò inni al Dio di Giacobbe.
11Annienterò tutta l'arroganza degli empi,
allora si alzerà la potenza dei giusti.
1Al maestro del coro. Su strumenti a corda con cetre.
Salmo.
Di Asaf. Canto.
2Dio è conosciuto in Giuda,
in Israele è grande il suo nome.
3È in Gerusalemme la sua dimora,
la sua abitazione, in Sion.
4Qui spezzò le saette dell'arco,
lo scudo, la spada, la guerra.
5Splendido tu sei, o Potente,
sui monti della preda;
6furono spogliati i valorosi,
furono colti dal sonno,
nessun prode ritrovava la sua mano.
7Dio di Giacobbe, alla tua minaccia,
si arrestarono carri e cavalli.
8Tu sei terribile; chi ti resiste
quando si scatena la tua ira?
9Dal cielo fai udire la sentenza:
sbigottita la terra tace
10quando Dio si alza per giudicare,
per salvare tutti gli umili della terra.
11L'uomo colpito dal tuo furore ti dà gloria,
gli scampati dall'ira ti fanno festa.
12Fate voti al Signore vostro Dio e adempiteli,
quanti lo circondano portino doni al Terribile,
13a lui che toglie il respiro ai potenti;
è terribile per i re della terra.
1Al maestro del coro. Su "Iditum". Di Asaf.
Salmo.
2La mia voce sale a Dio e grido aiuto;
la mia voce sale a Dio, finché mi ascolti.
3Nel giorno dell'angoscia io cerco il Signore,
tutta la notte la mia mano è tesa e non si stanca;
io rifiuto ogni conforto.
4Mi ricordo di Dio e gemo,
medito e viene meno il mio spirito.
5Tu trattieni dal sonno i miei occhi,
sono turbato e senza parole.
6Ripenso ai giorni passati,
ricordo gli anni lontani.
7Un canto nella notte mi ritorna nel cuore:
rifletto e il mio spirito si va interrogando.
8Forse Dio ci respingerà per sempre,
non sarà più benevolo con noi?
9È forse cessato per sempre il suo amore,
è finita la sua promessa per sempre?
10Può Dio aver dimenticato la misericordia,
aver chiuso nell'ira il suo cuore?
11E ho detto: "Questo è il mio tormento:
è mutata la destra dell'Altissimo".
12Ricordo le gesta del Signore,
ricordo le tue meraviglie di un tempo.
13Mi vado ripetendo le tue opere,
considero tutte le tue gesta.
14O Dio, santa è la tua via;
quale dio è grande come il nostro Dio?
15Tu sei il Dio che opera meraviglie,
manifesti la tua forza fra le genti.
16È il tuo braccio che ha salvato il tuo popolo,
i figli di Giacobbe e di Giuseppe.
17Ti videro le acque, Dio,
ti videro e ne furono sconvolte;
sussultarono anche gli abissi.
18Le nubi rovesciarono acqua,
scoppiò il tuono nel cielo;
le tue saette guizzarono.
19Il fragore dei tuoi tuoni nel turbine,
i tuoi fulmini rischiararono il mondo,
la terra tremò e fu scossa.
20Sul mare passava la tua via,
i tuoi sentieri sulle grandi acque
e le tue orme rimasero invisibili.
21Guidasti come gregge il tuo popolo
per mano di Mosè e di Aronne.
1Maskil. Di Asaf.
Popolo mio, porgi l'orecchio
al mio insegnamento,
ascolta le parole della mia bocca.
2Aprirò la mia bocca in parabole,
rievocherò gli arcani dei tempi antichi.
3Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato,
4non lo terremo nascosto ai loro figli;
diremo alla generazione futura
le lodi del Signore, la sua potenza
e le meraviglie che egli ha compiuto.
5Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe,
ha posto una legge in Israele:
ha comandato ai nostri padri
di farle conoscere ai loro figli,
6perché le sappia la generazione futura,
i figli che nasceranno.
Anch'essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figli
7perché ripongano in Dio la loro fiducia
e non dimentichino le opere di Dio,
ma osservino i suoi comandi.
8Non siano come i loro padri,
generazione ribelle e ostinata,
generazione dal cuore incostante
e dallo spirito infedele a Dio.
9I figli di Èfraim, valenti tiratori d'arco,
voltarono le spalle nel giorno della lotta.
10Non osservarono l'alleanza di Dio,
rifiutando di seguire la sua legge.
11Dimenticarono le sue opere,
le meraviglie che aveva loro mostrato.
12Aveva fatto prodigi davanti ai loro padri,
nel paese d'Egitto, nei campi di Tanis.
13Divise il mare e li fece passare
e fermò le acque come un argine.
14Li guidò con una nube di giorno
e tutta la notte con un bagliore di fuoco.
15Spaccò le rocce nel deserto
e diede loro da bere come dal grande abisso.
16Fece sgorgare ruscelli dalla rupe
e scorrere l'acqua a torrenti.
17Eppure continuarono a peccare contro di lui,
a ribellarsi all'Altissimo nel deserto.
18Nel loro cuore tentarono Dio,
chiedendo cibo per le loro brame;
19mormorarono contro Dio
dicendo: "Potrà forse Dio
preparare una mensa nel deserto?".
20Ecco, egli percosse la rupe e ne scaturì acqua,
e strariparono torrenti.
"Potrà forse dare anche pane
o preparare carne al suo popolo?".
21All'udirli il Signore ne fu adirato;
un fuoco divampò contro Giacobbe
e l'ira esplose contro Israele,
22perché non ebbero fede in Dio
né speranza nella sua salvezza.
23Comandò alle nubi dall'alto
e aprì le porte del cielo;
24fece piovere su di essi la manna per cibo
e diede loro pane del cielo:
25l'uomo mangiò il pane degli angeli,
diede loro cibo in abbondanza.
26Scatenò nel cielo il vento d'oriente,
fece spirare l'australe con potenza;
27su di essi fece piovere la carne come polvere
e gli uccelli come sabbia del mare;
28caddero in mezzo ai loro accampamenti,
tutto intorno alle loro tende.
29Mangiarono e furono ben sazi,
li soddisfece nel loro desiderio.
30La loro avidità non era ancora saziata,
avevano ancora il cibo in bocca,
31quando l'ira di Dio si alzò contro di essi,
facendo strage dei più vigorosi
e abbattendo i migliori d'Israele.
32Con tutto questo continuarono a peccare
e non credettero ai suoi prodigi.
33Allora dissipò come un soffio i loro giorni
e i loro anni con strage repentina.
34Quando li faceva perire, lo cercavano,
ritornavano e ancora si volgevano a Dio;
35ricordavano che Dio è loro rupe,
e Dio, l'Altissimo, il loro salvatore;
36lo lusingavano con la bocca
e gli mentivano con la lingua;
37il loro cuore non era sincero con lui
e non erano fedeli alla sua alleanza.
38Ed egli, pietoso, perdonava la colpa,
li perdonava invece di distruggerli.
Molte volte placò la sua ira
e trattenne il suo furore,
39ricordando che essi sono carne,
un soffio che va e non ritorna.
40Quante volte si ribellarono a lui nel deserto,
lo contristarono in quelle solitudini!
41Sempre di nuovo tentavano Dio,
esasperavano il Santo di Israele.
42Non si ricordavano più della sua mano,
del giorno che li aveva liberati dall'oppressore,
43quando operò in Egitto i suoi prodigi,
i suoi portenti nei campi di Tanis.
44Egli mutò in sangue i loro fiumi
e i loro ruscelli, perché non bevessero.
45Mandò tafàni a divorarli
e rane a molestarli.
46Diede ai bruchi il loro raccolto,
alle locuste la loro fatica.
47Distrusse con la grandine le loro vigne,
i loro sicomori con la brina.
48Consegnò alla grandine il loro bestiame,
ai fulmini i loro greggi.
49Scatenò contro di essi la sua ira ardente,
la collera, lo sdegno, la tribolazione,
e inviò messaggeri di sventure.
50Diede sfogo alla sua ira:
non li risparmiò dalla morte
e diede in preda alla peste la loro vita.
51Colpì ogni primogenito in Egitto,
nelle tende di Cam la primizia del loro vigore.
52Fece partire come gregge il suo popolo
e li guidò come branchi nel deserto.
53Li condusse sicuri e senza paura
e i loro nemici li sommerse il mare.
54Li fece salire al suo luogo santo,
al monte conquistato dalla sua destra.
55Scacciò davanti a loro i popoli
e sulla loro eredità gettò la sorte,
facendo dimorare nelle loro tende le tribù di Israele.
56Ma ancora lo tentarono,
si ribellarono a Dio, l'Altissimo,
non obbedirono ai suoi comandi.
57Sviati, lo tradirono come i loro padri,
fallirono come un arco allentato.
58Lo provocarono con le loro alture
e con i loro idoli lo resero geloso.
59Dio, all'udire, ne fu irritato
e respinse duramente Israele.
60Abbandonò la dimora di Silo,
la tenda che abitava tra gli uomini.
61Consegnò in schiavitù la sua forza,
la sua gloria in potere del nemico.
62Diede il suo popolo in preda alla spada
e contro la sua eredità si accese d'ira.
63Il fuoco divorò il fiore dei suoi giovani,
le sue vergini non ebbero canti nuziali.
64I suoi sacerdoti caddero di spada
e le loro vedove non fecero lamento.
65Ma poi il Signore si destò come da un sonno,
come un prode assopito dal vino.
66Colpì alle spalle i suoi nemici,
inflisse loro una vergogna eterna.
67Ripudiò le tende di Giuseppe,
non scelse la tribù di Èfraim;
68ma elesse la tribù di Giuda,
il monte Sion che egli ama.
69Costruì il suo tempio alto come il cielo
e come la terra stabile per sempre.
70Egli scelse Davide suo servo
e lo trasse dagli ovili delle pecore.
71Lo chiamò dal seguito delle pecore madri
per pascere Giacobbe suo popolo,
la sua eredità Israele.
72Fu per loro pastore dal cuore integro
e li guidò con mano sapiente.
1Salmo. Di Asaf.
O Dio, nella tua eredità sono
entrate le nazioni,
hanno profanato il tuo santo tempio,
hanno ridotto in macerie Gerusalemme.
2Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi
in pasto agli uccelli del cielo,
la carne dei tuoi fedeli
agli animali selvaggi.
3Hanno versato il loro sangue come acqua
intorno a Gerusalemme, e nessuno seppelliva.
4Siamo divenuti l'obbrobrio dei nostri vicini,
scherno e ludibrio di chi ci sta intorno.
5Fino a quando, Signore, sarai adirato: per sempre?
Arderà come fuoco la tua gelosia?
6Riversa il tuo sdegno sui popoli che non ti riconoscono
e sui regni che non invocano il tuo nome,
7perché hanno divorato Giacobbe,
hanno devastato la sua dimora.
8Non imputare a noi le colpe dei nostri padri,
presto ci venga incontro la tua misericordia,
poiché siamo troppo infelici.
9Aiutaci, Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome,
salvaci e perdona i nostri peccati
per amore del tuo nome.
10Perché i popoli dovrebbero dire:
"Dov'è il loro Dio?".
Si conosca tra i popoli, sotto i nostri occhi,
la vendetta per il sangue dei tuoi servi.
11Giunga fino a te il gemito dei prigionieri;
con la potenza della tua mano
salva i votati alla morte.
12Fa' ricadere sui nostri vicini sette volte
l'affronto con cui ti hanno insultato, Signore.
13E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo,
ti renderemo grazie per sempre;
di età in età proclameremo la tua lode.
1Al maestro del coro. Su "Giglio del
precetto". Di Asaf. Salmo.
2Tu, pastore d'Israele, ascolta,
tu che guidi Giuseppe come un gregge.
Assiso sui cherubini rifulgi
3davanti a Èfraim, Beniamino e Manasse.
Risveglia la tua potenza
e vieni in nostro soccorso.
4Rialzaci, Signore, nostro Dio,
fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
5Signore, Dio degli eserciti,
fino a quando fremerai di sdegno
contro le preghiere del tuo popolo?
6Tu ci nutri con pane di lacrime,
ci fai bere lacrime in abbondanza.
7Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini,
e i nostri nemici ridono di noi.
8Rialzaci, Dio degli eserciti,
fa' risplendere il tuo volto e noi saremo salvi.
9Hai divelto una vite dall'Egitto,
per trapiantarla hai espulso i popoli.
10Le hai preparato il terreno,
hai affondato le sue radici e ha riempito la terra.
11La sua ombra copriva le montagne
e i suoi rami i più alti cedri.
12Ha esteso i suoi tralci fino al mare
e arrivavano al fiume i suoi germogli.
13Perché hai abbattuto la sua cinta
e ogni viandante ne fa vendemmia?
14La devasta il cinghiale del bosco
e se ne pasce l'animale selvatico.
15Dio degli eserciti, volgiti,
guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
16proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato,
il germoglio che ti sei coltivato.
17Quelli che l'arsero col fuoco e la recisero,
periranno alla minaccia del tuo volto.
18Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
19Da te più non ci allontaneremo,
ci farai vivere e invocheremo il tuo nome.
20Rialzaci, Signore, Dio degli eserciti,
fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
1Al maestro del coro. Su "I torchi...". Di
Asaf.
2Esultate in Dio, nostra forza,
acclamate al Dio di Giacobbe.
3Intonate il canto e suonate il timpano,
la cetra melodiosa con l'arpa.
4Suonate la tromba
nel plenilunio, nostro giorno di festa.
5Questa è una legge per Israele,
un decreto del Dio di Giacobbe.
6Lo ha dato come testimonianza a Giuseppe,
quando usciva dal paese d'Egitto.
Un linguaggio mai inteso io sento:
7"Ho liberato dal peso la sua spalla,
le sue mani hanno deposto la cesta.
8Hai gridato a me nell'angoscia
e io ti ho liberato,
avvolto nella nube ti ho dato risposta,
ti ho messo alla prova alle acque di Meriba.
9Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire;
Israele, se tu mi ascoltassi!
10Non ci sia in mezzo a te un altro dio
e non prostrarti a un dio straniero.
11Sono io il Signore tuo Dio,
che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto;
apri la tua bocca, la voglio riempire.
12Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce,
Israele non mi ha obbedito.
13L'ho abbandonato alla durezza del suo cuore,
che seguisse il proprio consiglio.
14Se il mio popolo mi ascoltasse,
se Israele camminasse per le mie vie!
15Subito piegherei i suoi nemici
e contro i suoi avversari porterei la mia mano.
16I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi
e la loro sorte sarebbe segnata per sempre;
17li nutrirei con fiore di frumento,
li sazierei con miele di roccia".
1Salmo. Di Asaf.
Dio si alza nell'assemblea
divina,
giudica in mezzo agli dèi.
2"Fino a quando giudicherete iniquamente
e sosterrete la parte degli empi?
3Difendete il debole e l'orfano,
al misero e al povero fate giustizia.
4Salvate il debole e l'indigente,
liberatelo dalla mano degli empi".
5Non capiscono, non vogliono intendere,
avanzano nelle tenebre;
vacillano tutte le fondamenta della terra.
6Io ho detto: "Voi siete dèi,
siete tutti figli dell'Altissimo".
7Eppure morirete come ogni uomo,
cadrete come tutti i potenti.
8Sorgi, Dio, a giudicare la terra,
perché a te appartengono tutte le genti.
1Canto. Salmo. Di Asaf.
2Dio, non darti riposo,
non restare muto e inerte, o Dio.
3Vedi: i tuoi avversari fremono
e i tuoi nemici alzano la testa.
4Contro il tuo popolo ordiscono trame
e congiurano contro i tuoi protetti.
5Hanno detto: "Venite, cancelliamoli come popolo
e più non si ricordi il nome di Israele".
6Hanno tramato insieme concordi,
contro di te hanno concluso un'alleanza;
7le tende di Edom e gli Ismaeliti,
Moab e gli Agareni,
8Gebal, Ammon e Amalek
la Palestina con gli abitanti di Tiro.
9Anche Assur è loro alleato
e ai figli di Lot presta man forte.
10Trattali come Madian e Sisara,
come Iabin al torrente di Kison:
11essi furono distrutti a Endor,
diventarono concime per la terra.
12Rendi i loro principi come Oreb e Zeb,
e come Zebee e Sàlmana tutti i loro capi;
13essi dicevano:
"I pascoli di Dio conquistiamoli per noi".
14Mio Dio, rendili come turbine,
come pula dispersa dal vento.
15Come il fuoco che brucia il bosco
e come la fiamma che divora i monti,
16così tu inseguili con la tua bufera
e sconvolgili con il tuo uragano.
17Copri di vergogna i loro volti
perché cerchino il tuo nome, Signore.
18Restino confusi e turbati per sempre,
siano umiliati, periscano;
19sappiano che tu hai nome "Signore",
tu solo sei l'Altissimo su tutta la terra.
1Al maestro del coro. Su "I torchi...". Dei
figli di Core. Salmo.
2Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti!
3L'anima mia languisce
e brama gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.
4Anche il passero trova la casa,
la rondine il nido,
dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.
5Beato chi abita la tua casa:
sempre canta le tue lodi!
6Beato chi trova in te la sua forza
e decide nel suo cuore il santo viaggio.
7Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente,
anche la prima pioggia
l'ammanta di benedizioni.
8Cresce lungo il cammino il suo vigore,
finché compare davanti a Dio in Sion.
9Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera,
porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe.
10Vedi, Dio, nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato.
11Per me un giorno nei tuoi atri
è più che mille altrove,
stare sulla soglia della casa del mio Dio
è meglio che abitare nelle tende degli empi.
12Poiché sole e scudo è il Signore Dio;
il Signore concede grazia e gloria,
non rifiuta il bene
a chi cammina con rettitudine.
13Signore degli eserciti,
beato l'uomo che in te confida.
1Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo.
2Signore, sei stato buono con la tua terra,
hai ricondotto i deportati di Giacobbe.
3Hai perdonato l'iniquità del tuo popolo,
hai cancellato tutti i suoi peccati.
4Hai deposto tutto il tuo sdegno
e messo fine alla tua grande ira.
5Rialzaci, Dio nostra salvezza,
e placa il tuo sdegno verso di noi.
6Forse per sempre sarai adirato con noi,
di età in età estenderai il tuo sdegno?
7Non tornerai tu forse a darci vita,
perché in te gioisca il tuo popolo?
8Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
9Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annunzia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con tutto il cuore.
10La sua salvezza è vicina a chi lo teme
e la sua gloria abiterà la nostra terra.
11Misericordia e verità s'incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
12La verità germoglierà dalla terra
e la giustizia si affaccerà dal cielo.
13Quando il Signore elargirà il suo bene,
la nostra terra darà il suo frutto.
14Davanti a lui camminerà la giustizia
e sulla via dei suoi passi la salvezza.
1Supplica. Di Davide.
Signore, tendi l'orecchio,
rispondimi,
perché io sono povero e infelice.
2Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te spera.
3Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
4Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, innalzo l'anima mia.
5Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi ti invoca.
6Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce della mia supplica.
7Nel giorno dell'angoscia alzo a te il mio grido
e tu mi esaudirai.
8Fra gli dèi nessuno è come te, Signore,
e non c'è nulla che uguagli le tue opere.
9Tutti i popoli che hai creato verranno
e si prostreranno davanti a te, o Signore,
per dare gloria al tuo nome;
10grande tu sei e compi meraviglie:
tu solo sei Dio.
11Mostrami, Signore, la tua via,
perché nella tua verità io cammini;
donami un cuore semplice
che tema il tuo nome.
12Ti loderò, Signore, Dio mio, con tutto il cuore
e darò gloria al tuo nome sempre,
13perché grande con me è la tua misericordia:
dal profondo degli inferi mi hai strappato.
14Mio Dio, mi assalgono gli arroganti,
una schiera di violenti attenta alla mia vita,
non pongono te davanti ai loro occhi.
15Ma tu, Signore, Dio di pietà, compassionevole,
lento all'ira e pieno di amore, Dio fedele,
16volgiti a me e abbi misericordia:
dona al tuo servo la tua forza,
salva il figlio della tua ancella.
17Dammi un segno di benevolenza;
vedano e siano confusi i miei nemici,
perché tu, Signore, mi hai soccorso e consolato.
1Dei figli di Core. Salmo. Canto.
Le sue fondamenta sono sui
monti santi;
2il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
3Di te si dicono cose stupende,
città di Dio.
4Ricorderò Raab e Babilonia fra quelli che mi conoscono;
ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia:
tutti là sono nati.
5Si dirà di Sion: "L'uno e l'altro è nato in essa
e l'Altissimo la tiene salda".
6Il Signore scriverà nel libro dei popoli:
"Là costui è nato".
7E danzando canteranno:
"Sono in te tutte le mie sorgenti".
1Canto. Salmo. Dei figli di Core.
Al maestro del coro. Su "Macalat".
Per canto. Maskil. Di Eman l'Ezraita.
2Signore, Dio della mia salvezza,
davanti a te grido giorno e notte.
3Giunga fino a te la mia preghiera,
tendi l'orecchio al mio lamento.
4Io sono colmo di sventure,
la mia vita è vicina alla tomba.
5Sono annoverato tra quelli che scendono nella fossa,
sono come un morto ormai privo di forza.
6È tra i morti il mio giaciglio,
sono come gli uccisi stesi nel sepolcro,
dei quali tu non conservi il ricordo
e che la tua mano ha abbandonato.
7Mi hai gettato nella fossa profonda,
nelle tenebre e nell'ombra di morte.
8Pesa su di me il tuo sdegno
e con tutti i tuoi flutti mi sommergi.
9Hai allontanato da me i miei compagni,
mi hai reso per loro un orrore.
Sono prigioniero senza scampo;
10si consumano i miei occhi nel patire.
Tutto il giorno ti chiamo, Signore,
verso di te protendo le mie mani.
11Compi forse prodigi per i morti?
O sorgono le ombre a darti lode?
12Si celebra forse la tua bontà nel sepolcro,
la tua fedeltà negli inferi?
13Nelle tenebre si conoscono forse i tuoi prodigi,
la tua giustizia nel paese dell'oblio?
14Ma io a te, Signore, grido aiuto,
e al mattino giunge a te la mia preghiera.
15Perché, Signore, mi respingi,
perché mi nascondi il tuo volto?
16Sono infelice e morente dall'infanzia,
sono sfinito, oppresso dai tuoi terrori.
17Sopra di me è passata la tua ira,
i tuoi spaventi mi hanno annientato,
18mi circondano come acqua tutto il giorno,
tutti insieme mi avvolgono.
19Hai allontanato da me amici e conoscenti,
mi sono compagne solo le tenebre.
1Maskil. Di Etan l'Ezraita.
2Canterò senza fine le grazie del Signore,
con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli,
3perché hai detto: "La mia grazia rimane per sempre";
la tua fedeltà è fondata nei cieli.
4"Ho stretto un'alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide mio servo:
5stabilirò per sempre la tua discendenza,
ti darò un trono che duri nei secoli".
6I cieli cantano le tue meraviglie, Signore,
la tua fedeltà nell'assemblea dei santi.
7Chi sulle nubi è uguale al Signore,
chi è simile al Signore tra gli angeli di Dio?
8Dio è tremendo nell'assemblea dei santi,
grande e terribile tra quanti lo circondano.
9Chi è uguale a te, Signore, Dio degli eserciti?
Sei potente, Signore, e la tua fedeltà ti fa corona.
10Tu domini l'orgoglio del mare,
tu plachi il tumulto dei suoi flutti.
11Tu hai calpestato Raab come un vinto,
con braccio potente hai disperso i tuoi nemici.
12Tuoi sono i cieli, tua è la terra,
tu hai fondato il mondo e quanto contiene;
13il settentrione e il mezzogiorno tu li hai creati,
il Tabor e l'Ermon cantano il tuo nome.
14È potente il tuo braccio,
forte la tua mano, alta la tua destra.
15Giustizia e diritto sono la base del tuo trono,
grazia e fedeltà precedono il tuo volto.
16Beato il popolo che ti sa acclamare
e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto:
17esulta tutto il giorno nel tuo nome,
nella tua giustizia trova la sua gloria.
18Perché tu sei il vanto della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra potenza.
19Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d'Israele.
20Un tempo parlasti in visione ai tuoi santi dicendo:
"Ho portato aiuto a un prode,
ho innalzato un eletto tra il mio popolo.
21Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l'ho consacrato;
22la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.
23Su di lui non trionferà il nemico,
né l'opprimerà l'iniquo.
24Annienterò davanti a lui i suoi nemici
e colpirò quelli che lo odiano.
25La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui
e nel mio nome si innalzerà la sua potenza.
26Stenderò sul mare la sua mano
e sui fiumi la sua destra.
27Egli mi invocherà: Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza.
28Io lo costituirò mio primogenito,
il più alto tra i re della terra.
29Gli conserverò sempre la mia grazia,
la mia alleanza gli sarà fedele.
30Stabilirò per sempre la sua discendenza,
il suo trono come i giorni del cielo.
31Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge
e non seguiranno i miei decreti,
32se violeranno i miei statuti
e non osserveranno i miei comandi,
33punirò con la verga il loro peccato
e con flagelli la loro colpa.
34Ma non gli toglierò la mia grazia
e alla mia fedeltà non verrò mai meno.
35Non violerò la mia alleanza,
non muterò la mia promessa.
36Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre:
certo non mentirò a Davide.
37In eterno durerà la sua discendenza,
il suo trono davanti a me quanto il sole,
38sempre saldo come la luna,
testimone fedele nel cielo".
39Ma tu lo hai respinto e ripudiato,
ti sei adirato contro il tuo consacrato;
40hai rotto l'alleanza con il tuo servo,
hai profanato nel fango la sua corona.
41Hai abbattuto tutte le sue mura
e diroccato le sue fortezze;
42tutti i passanti lo hanno depredato,
è divenuto lo scherno dei suoi vicini.
43Hai fatto trionfare la destra dei suoi rivali,
hai fatto gioire tutti i suoi nemici.
44Hai smussato il filo della sua spada
e non l'hai sostenuto nella battaglia.
45Hai posto fine al suo splendore,
hai rovesciato a terra il suo trono.
46Hai abbreviato i giorni della sua giovinezza
e lo hai coperto di vergogna.
47Fino a quando, Signore,
continuerai a tenerti nascosto,
arderà come fuoco la tua ira?
48Ricorda quant'è breve la mia vita.
Perché quasi un nulla hai creato ogni uomo?
49Quale vivente non vedrà la morte,
sfuggirà al potere degli inferi?
50Dove sono, Signore, le tue grazie di un tempo,
che per la tua fedeltà hai giurato a Davide?
51Ricorda, Signore, l'oltraggio dei tuoi servi:
porto nel cuore le ingiurie di molti popoli,
52con le quali, Signore, i tuoi nemici insultano,
insultano i passi del tuo consacrato.
53Benedetto il Signore in eterno.
Amen, amen.
1Preghiera. Di Mosè, uomo di Dio.
Signore, tu sei stato per noi
un rifugio
di generazione in generazione.
2Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, Dio.
3Tu fai ritornare l'uomo in polvere
e dici: "Ritornate, figli dell'uomo".
4Ai tuoi occhi, mille anni
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.
5Li annienti: li sommergi nel sonno;
sono come l'erba che germoglia al mattino:
6al mattino fiorisce, germoglia,
alla sera è falciata e dissecca.
7Perché siamo distrutti dalla tua ira,
siamo atterriti dal tuo furore.
8Davanti a te poni le nostre colpe,
i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto.
9Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira,
finiamo i nostri anni come un soffio.
10Gli anni della nostra vita sono settanta,
ottanta per i più robusti,
ma quasi tutti sono fatica, dolore;
passano presto e noi ci dileguiamo.
11Chi conosce l'impeto della tua ira,
tuo sdegno, con il timore a te dovuto?
12Insegnaci a contare i nostri giorni
e giungeremo alla sapienza del cuore.
13Volgiti, Signore; fino a quando?
Muoviti a pietà dei tuoi servi.
14Saziaci al mattino con la tua grazia:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
15Rendici la gioia per i giorni di afflizione,
per gli anni in cui abbiamo visto la sventura.
16Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e la tua gloria ai loro figli.
17Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio:
rafforza per noi l'opera delle nostre mani,
l'opera delle nostre mani rafforza.
1Tu che abiti al riparo dell'Altissimo
e dimori all'ombra dell'Onnipotente,
2di' al Signore: "Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio, in cui confido".
3Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.
4Ti coprirà con le sue penne
sotto le sue ali troverai rifugio.
5La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza;
non temerai i terrori della notte
né la freccia che vola di giorno,
6la peste che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.
7Mille cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra;
ma nulla ti potrà colpire.
8Solo che tu guardi, con i tuoi occhi
vedrai il castigo degli empi.
9Poiché tuo rifugio è il Signore
e hai fatto dell'Altissimo la tua dimora,
10non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
11Egli darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutti i tuoi passi.
12Sulle loro mani ti porteranno
perché non inciampi nella pietra il tuo piede.
13Camminerai su aspidi e vipere,
schiaccerai leoni e draghi.
14Lo salverò, perché a me si è affidato;
lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome.
15Mi invocherà e gli darò risposta;
presso di lui sarò nella sventura,
lo salverò e lo renderò glorioso.
16Lo sazierò di lunghi giorni
e gli mostrerò la mia salvezza.
1Salmo. Canto. Per il giorno del sabato.
2È bello dar lode al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
3annunziare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte,
4sull'arpa a dieci corde e sulla lira,
con canti sulla cetra.
5Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie,
esulto per l'opera delle tue mani.
6Come sono grandi le tue opere, Signore,
quanto profondi i tuoi pensieri!
7L'uomo insensato non intende
e lo stolto non capisce:
8se i peccatori germogliano come l'erba
e fioriscono tutti i malfattori,
li attende una rovina eterna:
9ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore.
10Ecco, i tuoi nemici, o Signore,
ecco, i tuoi nemici periranno,
saranno dispersi tutti i malfattori.
11Tu mi doni la forza di un bùfalo,
mi cospargi di olio splendente.
12I miei occhi disprezzeranno i miei nemici,
e contro gli iniqui che mi assalgono
i miei orecchi udranno cose infauste.
13Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
14piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio.
15Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno vegeti e rigogliosi,
16per annunziare quanto è retto il Signore:
mia roccia, in lui non c'è ingiustizia.
1Il Signore regna, si ammanta di splendore;
il Signore si riveste, si cinge di forza;
rende saldo il mondo, non sarà mai scosso.
2Saldo è il tuo trono fin dal principio,
da sempre tu sei.
3Alzano i fiumi, Signore,
alzano i fiumi la loro voce,
alzano i fiumi il loro fragore.
4Ma più potente delle voci di grandi acque,
più potente dei flutti del mare,
potente nell'alto è il Signore.
5Degni di fede sono i tuoi insegnamenti,
la santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore.
1Dio che fai giustizia, o Signore,
Dio che fai giustizia: mostrati!
2Alzati, giudice della terra,
rendi la ricompensa ai superbi.
3Fino a quando gli empi, Signore,
fino a quando gli empi trionferanno?
4Sparleranno, diranno insolenze,
si vanteranno tutti i malfattori?
5Signore, calpestano il tuo popolo,
opprimono la tua eredità.
6Uccidono la vedova e il forestiero,
danno la morte agli orfani.
7Dicono: "Il Signore non vede,
il Dio di Giacobbe non se ne cura".
8Comprendete, insensati tra il popolo,
stolti, quando diventerete saggi?
9Chi ha formato l'orecchio, forse non sente?
Chi ha plasmato l'occhio, forse non guarda?
10Chi regge i popoli forse non castiga,
lui che insegna all'uomo il sapere?
11Il Signore conosce i pensieri dell'uomo:
non sono che un soffio.
12Beato l'uomo che tu istruisci, Signore,
e che ammaestri nella tua legge,
13per dargli riposo nei giorni di sventura,
finché all'empio sia scavata la fossa.
14Perché il Signore non respinge il suo popolo,
la sua eredità non la può abbandonare,
15ma il giudizio si volgerà a giustizia,
la seguiranno tutti i retti di cuore.
16Chi sorgerà per me contro i malvagi?
Chi starà con me contro i malfattori?
17Se il Signore non fosse il mio aiuto,
in breve io abiterei nel regno del silenzio.
18Quando dicevo: "Il mio piede vacilla",
la tua grazia, Signore, mi ha sostenuto.
19Quand'ero oppresso dall'angoscia,
il tuo conforto mi ha consolato.
20Può essere tuo alleato un tribunale iniquo,
che fa angherie contro la legge?
21Si avventano contro la vita del giusto,
e condannano il sangue innocente.
22Ma il Signore è la mia difesa,
roccia del mio rifugio è il mio Dio;
23egli ritorcerà contro di essi la loro malizia,
per la loro perfidia li farà perire,
li farà perire il Signore, nostro Dio.
1Venite, applaudiamo al Signore,
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
2Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
3Poiché grande Dio è il Signore,
grande re sopra tutti gli dèi.
4Nella sua mano sono gli abissi della terra,
sono sue le vette dei monti.
5Suo è il mare, egli l'ha fatto,
le sue mani hanno plasmato la terra.
6Venite, prostràti adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
7Egli è il nostro Dio,
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
8Ascoltate oggi la sua voce:
"Non indurite il cuore,
come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto,
9dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere.
10Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato,
non conoscono le mie vie;
11perciò ho giurato nel mio sdegno:
Non entreranno nel luogo del mio riposo".
1Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra.
2Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunziate di giorno in giorno la sua salvezza.
3In mezzo ai popoli raccontate la sua gloria,
a tutte le nazioni dite i suoi prodigi.
4Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
5Tutti gli dèi delle nazioni sono un nulla,
ma il Signore ha fatto i cieli.
6Maestà e bellezza sono davanti a lui,
potenza e splendore nel suo santuario.
7Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
8date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri,
9prostratevi al Signore in sacri ornamenti.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
10Dite tra i popoli: "Il Signore regna!".
Sorregge il mondo, perché non vacilli;
giudica le nazioni con rettitudine.
11Gioiscano i cieli, esulti la terra,
frema il mare e quanto racchiude;
12esultino i campi e quanto contengono,
si rallegrino gli alberi della foresta
13davanti al Signore che viene,
perché viene a giudicare la terra.
Giudicherà il mondo con giustizia
e con verità tutte le genti.
1Il Signore regna, esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
2Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sono la base del suo trono.
3Davanti a lui cammina il fuoco
e brucia tutt'intorno i suoi nemici.
4Le sue folgori rischiarano il mondo:
vede e sussulta la terra.
5I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
6I cieli annunziano la sua giustizia
e tutti i popoli contemplano la sua gloria.
7Siano confusi tutti gli adoratori di statue
e chi si gloria dei propri idoli.
Si prostrino a lui tutti gli dèi!
8Ascolta Sion e ne gioisce,
esultano le città di Giuda
per i tuoi giudizi, Signore.
9Perché tu sei, Signore,
l'Altissimo su tutta la terra,
tu sei eccelso sopra tutti gli dèi.
10Odiate il male, voi che amate il Signore:
lui che custodisce la vita dei suoi fedeli
li strapperà dalle mani degli empi.
11Una luce si è levata per il giusto,
gioia per i retti di cuore.
12Rallegratevi, giusti, nel Signore,
rendete grazie al suo santo nome.
1Salmo.
Cantate al Signore un canto
nuovo,
perché ha compiuto prodigi.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
2Il Signore ha manifestato la sua salvezza,
agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia.
3Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa di Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la salvezza del nostro Dio.
4Acclami al Signore tutta la terra,
gridate, esultate con canti di gioia.
5Cantate inni al Signore con l'arpa,
con l'arpa e con suono melodioso;
6con la tromba e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
7Frema il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
8I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
9davanti al Signore che viene,
che viene a giudicare la terra.
Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.
1Il Signore regna, tremino i popoli;
siede sui cherubini, si scuota la terra.
2Grande è il Signore in Sion,
eccelso sopra tutti i popoli.
3Lodino il tuo nome grande e terribile,
perché è santo.
4Re potente che ami la giustizia,
tu hai stabilito ciò che è retto,
diritto e giustizia tu eserciti in Giacobbe.
5Esaltate il Signore nostro Dio,
prostratevi allo sgabello dei suoi piedi,
perché è santo.
6Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti,
Samuele tra quanti invocano il suo nome:
invocavano il Signore ed egli rispondeva.
7Parlava loro da una colonna di nubi:
obbedivano ai suoi comandi
e alla legge che aveva loro dato.
8Signore, Dio nostro, tu li esaudivi,
eri per loro un Dio paziente,
pur castigando i loro peccati.
9Esaltate il Signore nostro Dio,
prostratevi davanti al suo monte santo,
perché santo è il Signore, nostro Dio.
1Salmo. In rendimento di grazie.
2Acclamate al Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.
3Riconoscete che il Signore è Dio;
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.
4Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome;
5poiché buono è il Signore,
eterna la sua misericordia,
la sua fedeltà per ogni generazione.
1Di Davide. Salmo.
Amore e giustizia voglio
cantare,
voglio cantare inni a te, o Signore.
2Agirò con saggezza nella via dell'innocenza:
quando verrai a me?
Camminerò con cuore integro,
dentro la mia casa.
3Non sopporterò davanti ai miei occhi
azioni malvage;
detesto chi fa il male,
non mi sarà vicino.
4Lontano da me il cuore perverso,
il malvagio non lo voglio conoscere.
5Chi calunnia in segreto il suo prossimo
io lo farò perire;
chi ha occhi altezzosi e cuore superbo
non lo potrò sopportare.
6I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese
perché restino a me vicino:
chi cammina per la via integra
sarà mio servitore.
7Non abiterà nella mia casa,
chi agisce con inganno,
chi dice menzogne non starà alla mia presenza.
8Sterminerò ogni mattino
tutti gli empi del paese,
per estirpare dalla città del Signore
quanti operano il male.
1Preghiera di un afflitto che è stanco
e sfoga dinanzi a Dio la sua angoscia.
2Signore, ascolta la mia preghiera,
a te giunga il mio grido.
3Non nascondermi il tuo volto;
nel giorno della mia angoscia
piega verso di me l'orecchio.
Quando ti invoco: presto, rispondimi.
4Si dissolvono in fumo i miei giorni
e come brace ardono le mie ossa.
5Il mio cuore abbattuto come erba inaridisce,
dimentico di mangiare il mio pane.
6Per il lungo mio gemere
aderisce la mia pelle alle mie ossa.
7Sono simile al pellicano del deserto,
sono come un gufo tra le rovine.
8Veglio e gemo
come uccello solitario sopra un tetto.
9Tutto il giorno mi insultano i miei nemici,
furenti imprecano contro il mio nome.
10Di cenere mi nutro come di pane,
alla mia bevanda mescolo il pianto,
11davanti alla tua collera e al tuo sdegno,
perché mi sollevi e mi scagli lontano.
12I miei giorni sono come ombra che declina,
e io come erba inaridisco.
13Ma tu, Signore, rimani in eterno,
il tuo ricordo per ogni generazione.
14Tu sorgerai, avrai pietà di Sion,
perché è tempo di usarle misericordia:
l'ora è giunta.
15Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre
e li muove a pietà la sua rovina.
16I popoli temeranno il nome del Signore
e tutti i re della terra la tua gloria,
17quando il Signore avrà ricostruito Sion
e sarà apparso in tutto il suo splendore.
18Egli si volge alla preghiera del misero
e non disprezza la sua supplica.
19Questo si scriva per la generazione futura
e un popolo nuovo darà lode al Signore.
20Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario,
dal cielo ha guardato la terra,
21per ascoltare il gemito del prigioniero,
per liberare i condannati a morte;
22perché sia annunziato in Sion il nome del Signore
e la sua lode in Gerusalemme,
23quando si aduneranno insieme i popoli
e i regni per servire il Signore.
24Ha fiaccato per via la mia forza,
ha abbreviato i miei giorni.
25Io dico: Mio Dio,
non rapirmi a metà dei miei giorni;
i tuoi anni durano per ogni generazione.
26In principio tu hai fondato la terra,
i cieli sono opera delle tue mani.
27Essi periranno, ma tu rimani,
tutti si logorano come veste,
come un abito tu li muterai
ed essi passeranno.
28Ma tu resti lo stesso
e i tuoi anni non hanno fine.
29I figli dei tuoi servi avranno una dimora,
resterà salda davanti a te la loro discendenza.
1Di Davide.
Benedici il Signore, anima
mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
2Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.
3Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
4salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia;
5egli sazia di beni i tuoi giorni
e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.
6Il Signore agisce con giustizia
e con diritto verso tutti gli oppressi.
7Ha rivelato a Mosè le sue vie,
ai figli d'Israele le sue opere.
8Buono e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
9Egli non continua a contestare
e non conserva per sempre il suo sdegno.
10Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe.
11Come il cielo è alto sulla terra,
così è grande la sua misericordia su quanti lo temono;
12come dista l'oriente dall'occidente,
così allontana da noi le nostre colpe.
13Come un padre ha pietà dei suoi figli,
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
14Perché egli sa di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.
15Come l'erba sono i giorni dell'uomo,
come il fiore del campo, così egli fiorisce.
16Lo investe il vento e più non esiste
e il suo posto non lo riconosce.
17Ma la grazia del Signore è da sempre,
dura in eterno per quanti lo temono;
la sua giustizia per i figli dei figli,
18per quanti custodiscono la sua alleanza
e ricordano di osservare i suoi precetti.
19Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono
e il suo regno abbraccia l'universo.
20Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli,
potenti esecutori dei suoi comandi,
pronti alla voce della sua parola.
21Benedite il Signore, voi tutte, sue schiere,
suoi ministri, che fate il suo volere.
22Benedite il Signore, voi tutte opere sue,
in ogni luogo del suo dominio.
Benedici il Signore, anima mia.
1Benedici il Signore, anima mia,
Signore, mio Dio, quanto sei grande!
Rivestito di maestà e di splendore,
2avvolto di luce come di un manto.
Tu stendi il cielo come una tenda,
3costruisci sulle acque la tua dimora,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento;
4fai dei venti i tuoi messaggeri,
delle fiamme guizzanti i tuoi ministri.
5Hai fondato la terra sulle sue basi,
mai potrà vacillare.
6L'oceano l'avvolgeva come un manto,
le acque coprivano le montagne.
7Alla tua minaccia sono fuggite,
al fragore del tuo tuono hanno tremato.
8Emergono i monti, scendono le valli
al luogo che hai loro assegnato.
9Hai posto un limite alle acque: non lo passeranno,
non torneranno a coprire la terra.
10Fai scaturire le sorgenti nelle valli
e scorrono tra i monti;
11ne bevono tutte le bestie selvatiche
e gli ònagri estinguono la loro sete.
12Al di sopra dimorano gli uccelli del cielo,
cantano tra le fronde.
13Dalle tue alte dimore irrighi i monti,
con il frutto delle tue opere sazi la terra.
14Fai crescere il fieno per gli armenti
e l'erba al servizio dell'uomo,
perché tragga alimento dalla terra:
15il vino che allieta il cuore dell'uomo;
l'olio che fa brillare il suo volto
e il pane che sostiene il suo vigore.
16Si saziano gli alberi del Signore,
i cedri del Libano da lui piantati.
17Là gli uccelli fanno il loro nido
e la cicogna sui cipressi ha la sua casa.
18Per i camosci sono le alte montagne,
le rocce sono rifugio per gli iràci.
19Per segnare le stagioni hai fatto la luna
e il sole che conosce il suo tramonto.
20Stendi le tenebre e viene la notte
e vagano tutte le bestie della foresta;
21ruggiscono i leoncelli in cerca di preda
e chiedono a Dio il loro cibo.
22Sorge il sole, si ritirano
e si accovacciano nelle tane.
23Allora l'uomo esce al suo lavoro,
per la sua fatica fino a sera.
24Quanto sono grandi, Signore,
le tue opere!
Tutto hai fatto con saggezza,
la terra è piena delle tue creature.
25Ecco il mare spazioso e vasto:
lì guizzano senza numero
animali piccoli e grandi.
26Lo solcano le navi,
il Leviatàn che hai plasmato
perché in esso si diverta.
27Tutti da te aspettano
che tu dia loro il cibo in tempo opportuno.
28Tu lo provvedi, essi lo raccolgono,
tu apri la mano, si saziano di beni.
29Se nascondi il tuo volto, vengono meno,
togli loro il respiro, muoiono
e ritornano nella loro polvere.
30Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
31La gloria del Signore sia per sempre;
gioisca il Signore delle sue opere.
32Egli guarda la terra e la fa sussultare,
tocca i monti ed essi fumano.
33Voglio cantare al Signore finché ho vita,
cantare al mio Dio finché esisto.
34A lui sia gradito il mio canto;
la mia gioia è nel Signore.
35Scompaiano i peccatori dalla terra
e più non esistano gli empi.
Benedici il Signore, anima mia.
1Alleluia.
Lodate il Signore e invocate
il suo nome,
proclamate tra i popoli le sue opere.
2Cantate a lui canti di gioia,
meditate tutti i suoi prodigi.
3Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
4Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto.
5Ricordate le meraviglie che ha compiute,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca:
6voi stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
7È lui il Signore, nostro Dio,
su tutta la terra i suoi giudizi.
8Ricorda sempre la sua alleanza:
parola data per mille generazioni,
9l'alleanza stretta con Abramo
e il suo giuramento ad Isacco.
10La stabilì per Giacobbe come legge,
come alleanza eterna per Israele:
11"Ti darò il paese di Cànaan
come eredità a voi toccata in sorte".
12Quando erano in piccolo numero,
pochi e forestieri in quella terra,
13e passavano di paese in paese,
da un regno ad un altro popolo,
14non permise che alcuno li opprimesse
e castigò i re per causa loro:
15"Non toccate i miei consacrati,
non fate alcun male ai miei profeti".
16Chiamò la fame sopra quella terra
e distrusse ogni riserva di pane.
17Davanti a loro mandò un uomo,
Giuseppe, venduto come schiavo.
18Gli strinsero i piedi con ceppi,
il ferro gli serrò la gola,
19finché si avverò la sua predizione
e la parola del Signore gli rese giustizia.
20Il re mandò a scioglierlo,
il capo dei popoli lo fece liberare;
21lo pose signore della sua casa,
capo di tutti i suoi averi,
22per istruire i capi secondo il suo giudizio
e insegnare la saggezza agli anziani.
23E Israele venne in Egitto,
Giacobbe visse nel paese di Cam come straniero.
24Ma Dio rese assai fecondo il suo popolo,
lo rese più forte dei suoi nemici.
25Mutò il loro cuore
e odiarono il suo popolo,
contro i suoi servi agirono con inganno
26Mandò Mosè suo servo
e Aronne che si era scelto.
27Compì per mezzo loro i segni promessi
e nel paese di Cam i suoi prodigi.
28Mandò le tenebre e si fece buio,
ma resistettero alle sue parole.
29Cambiò le loro acque in sangue
e fece morire i pesci.
30Il loro paese brulicò di rane
fino alle stanze dei loro sovrani.
31Diede un ordine e le mosche vennero a sciami
e le zanzare in tutto il loro paese.
32Invece delle piogge mandò loro la grandine,
vampe di fuoco sul loro paese.
33Colpì le loro vigne e i loro fichi,
schiantò gli alberi della loro terra.
34Diede un ordine e vennero le locuste
e bruchi senza numero;
35divorarono tutta l'erba del paese
e distrussero il frutto del loro suolo.
36Colpì nel loro paese ogni primogenito,
tutte le primizie del loro vigore.
37Fece uscire il suo popolo con argento e oro,
fra le tribù non c'era alcun infermo.
38L'Egitto si rallegrò della loro partenza
perché su di essi era piombato il terrore.
39Distese una nube per proteggerli
e un fuoco per illuminarli di notte.
40Alla loro domanda fece scendere le quaglie
e li saziò con il pane del cielo.
41Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque,
scorrevano come fiumi nel deserto,
42perché ricordò la sua parola santa
data ad Abramo suo servo.
43Fece uscire il suo popolo con esultanza,
i suoi eletti con canti di gioia.
44Diede loro le terre dei popoli,
ereditarono la fatica delle genti,
45perché custodissero i suoi decreti
e obbedissero alle sue leggi.
Alleluia.
1Alleluia.
Celebrate il Signore, perché
è buono,
perché eterna è la sua misericordia.
2Chi può narrare i prodigi del Signore,
far risuonare tutta la sua lode?
3Beati coloro che agiscono con giustizia
e praticano il diritto in ogni tempo.
4Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo,
visitaci con la tua salvezza,
5perché vediamo la felicità dei tuoi eletti,
godiamo della gioia del tuo popolo,
ci gloriamo con la tua eredità.
6Abbiamo peccato come i nostri padri,
abbiamo fatto il male, siamo stati empi.
7I nostri padri in Egitto
non compresero i tuoi prodigi,
non ricordarono tanti tuoi benefici
e si ribellarono presso il mare, presso il mar Rosso.
8Ma Dio li salvò per il suo nome,
per manifestare la sua potenza.
9Minacciò il mar Rosso e fu disseccato,
li condusse tra i flutti come per un deserto;
10li salvò dalla mano di chi li odiava,
li riscattò dalla mano del nemico.
11L'acqua sommerse i loro avversari;
nessuno di essi sopravvisse.
12Allora credettero alle sue parole
e cantarono la sua lode.
13Ma presto dimenticarono le sue opere,
non ebbero fiducia nel suo disegno,
14arsero di brame nel deserto,
e tentarono Dio nella steppa.
15Concesse loro quanto domandavano
e saziò la loro ingordigia.
16Divennero gelosi di Mosè negli accampamenti,
e di Aronne, il consacrato del Signore.
17Allora si aprì la terra e inghiottì Datan,
e seppellì l'assemblea di Abiron.
18Divampò il fuoco nella loro fazione
e la fiamma divorò i ribelli.
19Si fabbricarono un vitello sull'Oreb,
si prostrarono a un'immagine di metallo fuso;
20scambiarono la loro gloria
con la figura di un toro che mangia fieno.
21Dimenticarono Dio che li aveva salvati,
che aveva operato in Egitto cose grandi,
22prodigi nel paese di Cam,
cose terribili presso il mar Rosso.
23E aveva già deciso di sterminarli,
se Mosè suo eletto
non fosse stato sulla breccia di fronte a lui,
per stornare la sua collera dallo sterminio.
24Rifiutarono un paese di delizie,
non credettero alla sua parola.
25Mormorarono nelle loro tende,
non ascoltarono la voce del Signore.
26Egli alzò la mano su di loro
giurando di abbatterli nel deserto,
27di disperdere i loro discendenti tra le genti
e disseminarli per il paese.
28Si asservirono a Baal-Peor
e mangiarono i sacrifici dei morti,
29provocarono Dio con tali azioni
e tra essi scoppiò una pestilenza.
30Ma Finees si alzò e si fece giudice,
allora cessò la peste
31e gli fu computato a giustizia
presso ogni generazione, sempre.
32Lo irritarono anche alle acque di Meriba
e Mosè fu punito per causa loro,
33perché avevano inasprito l'animo suo
ed egli disse parole insipienti.
34Non sterminarono i popoli
come aveva ordinato il Signore,
35ma si mescolarono con le nazioni
e impararono le opere loro.
36Servirono i loro idoli
e questi furono per loro un tranello.
37Immolarono i loro figli
e le loro figlie agli dèi falsi.
38Versarono sangue innocente,
il sangue dei figli e delle figlie
sacrificati agli idoli di Canaan;
la terra fu profanata dal sangue,
39si contaminarono con le opere loro,
si macchiarono con i loro misfatti.
40L'ira del Signore si accese contro il suo popolo,
ebbe in orrore il suo possesso;
41e li diede in balìa dei popoli,
li dominarono i loro avversari,
42li oppressero i loro nemici
e dovettero piegarsi sotto la loro mano.
43Molte volte li aveva liberati;
ma essi si ostinarono nei loro disegni
e per le loro iniquità furono abbattuti.
44Pure, egli guardò alla loro angoscia
quando udì il loro grido.
45Si ricordò della sua alleanza con loro,
si mosse a pietà per il suo grande amore.
46Fece loro trovare grazia
presso quanti li avevano deportati.
47Salvaci, Signore Dio nostro,
e raccoglici di mezzo ai popoli,
perché proclamiamo il tuo santo nome
e ci gloriamo della tua lode.
48Benedetto il Signore, Dio d'Israele
da sempre, per sempre.
Tutto il popolo dica: Amen.
1Alleluia.
Celebrate il Signore perché è
buono,
perché eterna è la sua misericordia.
2Lo dicano i riscattati del Signore,
che egli liberò dalla mano del nemico
3e radunò da tutti i paesi,
dall'oriente e dall'occidente,
dal settentrione e dal mezzogiorno.
4Vagavano nel deserto, nella steppa,
non trovavano il cammino per una città dove abitare.
5Erano affamati e assetati,
veniva meno la loro vita.
6Nell'angoscia gridarono al Signore
ed egli li liberò dalle loro angustie.
7Li condusse sulla via retta,
perché camminassero verso una città dove abitare.
8Ringrazino il Signore per la sua misericordia,
per i suoi prodigi a favore degli uomini;
9poiché saziò il desiderio dell'assetato,
e l'affamato ricolmò di beni.
10Abitavano nelle tenebre e nell'ombra di morte,
prigionieri della miseria e dei ceppi,
11perché si erano ribellati alla parola di Dio
e avevano disprezzato il disegno dell'Altissimo.
12Egli piegò il loro cuore sotto le sventure;
cadevano e nessuno li aiutava.
13Nell'angoscia gridarono al Signore
ed egli li liberò dalle loro angustie.
14Li fece uscire dalle tenebre e dall'ombra di morte
e spezzò le loro catene.
15Ringrazino il Signore per la sua misericordia,
per i suoi prodigi a favore degli uomini;
16perché ha infranto le porte di bronzo
e ha spezzato le barre di ferro.
17Stolti per la loro iniqua condotta,
soffrivano per i loro misfatti;
18rifiutavano ogni nutrimento
e già toccavano le soglie della morte.
19Nell'angoscia gridarono al Signore
ed egli li liberò dalle loro angustie.
20Mandò la sua parola e li fece guarire,
li salvò dalla distruzione.
21Ringrazino il Signore per la sua misericordia
e per i suoi prodigi a favore degli uomini.
22Offrano a lui sacrifici di lode,
narrino con giubilo le sue opere.
23Coloro che solcavano il mare sulle navi
e commerciavano sulle grandi acque,
24videro le opere del Signore,
i suoi prodigi nel mare profondo.
25Egli parlò e fece levare
un vento burrascoso che sollevò i suoi flutti.
26Salivano fino al cielo,
scendevano negli abissi;
la loro anima languiva nell'affanno.
27Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi,
tutta la loro perizia era svanita.
28Nell'angoscia gridarono al Signore
ed egli li liberò dalle loro angustie.
29Ridusse la tempesta alla calma,
tacquero i flutti del mare.
30Si rallegrarono nel vedere la bonaccia
ed egli li condusse al porto sospirato.
31Ringrazino il Signore per la sua misericordia
e per i suoi prodigi a favore degli uomini.
32Lo esaltino nell'assemblea del popolo,
lo lodino nel consesso degli anziani.
33Ridusse i fiumi a deserto,
a luoghi aridi le fonti d'acqua
34e la terra fertile a palude
per la malizia dei suoi abitanti.
35Ma poi cambiò il deserto in lago,
e la terra arida in sorgenti d'acqua.
36Là fece dimorare gli affamati
ed essi fondarono una città dove abitare.
37Seminarono campi e piantarono vigne,
e ne raccolsero frutti abbondanti.
38Li benedisse e si moltiplicarono,
non lasciò diminuire il loro bestiame.
39Ma poi, ridotti a pochi, furono abbattuti,
perché oppressi dalle sventure e dal dolore.
40Colui che getta il disprezzo sui potenti,
li fece vagare in un deserto senza strade.
41Ma risollevò il povero dalla miseria
e rese le famiglie numerose come greggi.
42Vedono i giusti e ne gioiscono
e ogni iniquo chiude la sua bocca.
43Chi è saggio osservi queste cose
e comprenderà la bontà del Signore.
1Canto. Salmo. Di Davide.
2Saldo è il mio cuore, Dio,
saldo è il mio cuore:
voglio cantare inni, anima mia.
3Svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l'aurora.
4Ti loderò tra i popoli, Signore,
a te canterò inni tra le genti,
5perché la tua bontà è grande fino ai cieli
e la tua verità fino alle nubi.
6Innàlzati, Dio, sopra i cieli,
su tutta la terra la tua gloria.
7Perché siano liberati i tuoi amici,
8Dio ha parlato nel suo santuario:
"Esulterò, voglio dividere Sichem
e misurare la valle di Succot;
9mio è Gàlaad, mio Manasse,
Èfraim è l'elmo del mio capo,
Giuda il mio scettro.
10Moab è il catino per lavarmi,
sull'Idumea getterò i miei sandali,
sulla Filistea canterò vittoria".
11Chi mi guiderà alla città fortificata,
chi mi condurrà fino all'Idumea?
12Non forse tu, Dio, che ci hai respinti
e più non esci, Dio, con i nostri eserciti?
13Contro il nemico portaci soccorso,
poiché vana è la salvezza dell'uomo.
14Con Dio noi faremo cose grandi
ed egli annienterà chi ci opprime.
1Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
Dio della mia lode, non
tacere,
2poiché contro di me si sono aperte
la bocca dell'empio e dell'uomo di frode;
parlano di me con lingua di menzogna.
3Mi investono con parole di odio,
mi combattono senza motivo.
4In cambio del mio amore mi muovono accuse,
mentre io sono in preghiera.
5Mi rendono male per bene
e odio in cambio di amore.
6Suscita un empio contro di lui
e un accusatore stia alla sua destra.
7Citato in giudizio, risulti colpevole
e il suo appello si risolva in condanna.
8Pochi siano i suoi giorni
e il suo posto l'occupi un altro.
9I suoi figli rimangano orfani
e vedova sua moglie.
10Vadano raminghi i suoi figli, mendicando,
siano espulsi dalle loro case in rovina.
11L'usuraio divori tutti i suoi averi
e gli estranei faccian preda del suo lavoro.
12Nessuno gli usi misericordia,
nessuno abbia pietà dei suoi orfani.
13La sua discendenza sia votata allo sterminio,
nella generazione che segue sia cancellato il suo nome.
14L'iniquità dei suoi padri sia ricordata al Signore,
il peccato di sua madre non sia mai cancellato.
15Siano davanti al Signore sempre
ed egli disperda dalla terra il loro ricordo.
16Perché ha rifiutato di usare misericordia
e ha perseguitato il misero e l'indigente,
per far morire chi è affranto di cuore.
17Ha amato la maledizione: ricada su di lui!
Non ha voluto la benedizione: da lui si allontani!
18Si è avvolto di maledizione come di un mantello:
è penetrata come acqua nel suo intimo
e come olio nelle sue ossa.
19Sia per lui come vestito che lo avvolge,
come cintura che sempre lo cinge.
20Sia questa da parte del Signore
la ricompensa per chi mi accusa,
per chi dice male contro la mia vita.
21Ma tu, Signore Dio,
agisci con me secondo il tuo nome:
salvami, perché buona è la tua grazia.
22Io sono povero e infelice
e il mio cuore è ferito nell'intimo.
23Scompaio come l'ombra che declina,
sono sbattuto come una locusta.
24Le mie ginocchia vacillano per il digiuno,
il mio corpo è scarno e deperisce.
25Sono diventato loro oggetto di scherno,
quando mi vedono scuotono il capo.
26Aiutami, Signore mio Dio,
salvami per il tuo amore.
27Sappiano che qui c'è la tua mano:
tu, Signore, tu hai fatto questo.
28Maledicano essi, ma tu benedicimi;
insorgano quelli e arrossiscano,
ma il tuo servo sia nella gioia.
29Sia coperto di infamia chi mi accusa
e sia avvolto di vergogna come d'un mantello.
30Alta risuoni sulle mie labbra la lode del Signore,
lo esalterò in una grande assemblea;
31poiché si è messo alla destra del povero
per salvare dai giudici la sua vita.
1Di Davide. Salmo.
Oracolo del Signore al mio
Signore:
"Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi".
2Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
"Domina in mezzo ai tuoi nemici.
3A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell'aurora,
come rugiada, io ti ho generato".
4Il Signore ha giurato
e non si pente:
"Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchisedek".
5Il Signore è alla tua destra,
annienterà i re nel giorno della sua ira.
6Giudicherà i popoli:
in mezzo a cadaveri
ne stritolerà la testa su vasta terra.
7Lungo il cammino si disseta al torrente
e solleva alta la testa.
1Alleluia.
Alef. Renderò grazie al
Signore con tutto il cuore,
Bet. nel consesso dei giusti e nell'assemblea.
2Ghimel. Grandi le opere del Signore,
Dalet. le contemplino coloro che le amano.
3He. Le sue opere sono splendore di bellezza,
Vau. la sua giustizia dura per sempre.
4Zain. Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi:
Het. pietà e tenerezza è il Signore.
5Tet. Egli dà il cibo a chi lo teme,
Iod. si ricorda sempre della sua alleanza.
6Caf. Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere,
Lamed. gli diede l'eredità delle genti.
7Mem. Le opere delle sue mani sono verità e giustizia,
Nun. stabili sono tutti i suoi comandi,
8Samech. immutabili nei secoli, per sempre,
Ain. eseguiti con fedeltà e rettitudine.
9Pe. Mandò a liberare il suo popolo,
Sade. stabilì la sua alleanza per sempre.
10Kof. Santo e terribile il suo nome.
Res. Principio della saggezza è il timore del Signore,
Sin. saggio è colui che gli è fedele;
Tau. la lode del Signore è senza fine.
1Alleluia.
Alef. Beato l'uomo che teme
il Signore
Bet. e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
2Ghimel. Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
Dalet. la discendenza dei giusti sarà benedetta.
3He. Onore e ricchezza nella sua casa,
Vau. la sua giustizia rimane per sempre.
4Zain. Spunta nelle tenebre come luce per i giusti,
Het. buono, misericordioso e giusto.
5Tet. Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
Iod. amministra i suoi beni con giustizia.
6Caf. Egli non vacillerà in eterno:
Lamed. Il giusto sarà sempre ricordato.
7Mem. Non temerà annunzio di sventura,
Nun. saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
8Samech. Sicuro è il suo cuore, non teme,
Ain. finché trionferà dei suoi nemici.
9Pe. Egli dona largamente ai poveri,
Sade. la sua giustizia rimane per sempre,
Kof. la sua potenza s'innalza nella gloria.
10Res. L'empio vede e si adira,
Sin. digrigna i denti e si consuma.
Tau. Ma il desiderio degli empi fallisce.
1Alleluia.
Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
2Sia benedetto il nome del Signore,
ora e sempre.
3Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.
4Su tutti i popoli eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.
5Chi è pari al Signore nostro Dio
che siede nell'alto
6e si china a guardare
nei cieli e sulla terra?
7Solleva l'indigente dalla polvere,
dall'immondizia rialza il povero,
8per farlo sedere tra i principi,
tra i principi del suo popolo.
9Fa abitare la sterile nella sua casa
quale madre gioiosa di figli.
1Alleluia.
Quando Israele uscì
dall'Egitto,
la casa di Giacobbe da un popolo barbaro,
2Giuda divenne il suo santuario,
Israele il suo dominio.
3Il mare vide e si ritrasse,
il Giordano si volse indietro,
4i monti saltellarono come arieti,
le colline come agnelli di un gregge.
5Che hai tu, mare, per fuggire,
e tu, Giordano, perché torni indietro?
6Perché voi monti saltellate come arieti
e voi colline come agnelli di un gregge?
7Trema, o terra, davanti al Signore,
davanti al Dio di Giacobbe,
8che muta la rupe in un lago,
la roccia in sorgenti d'acqua.
1Non a noi, Signore, non a noi,
ma al tuo nome da' gloria,
per la tua fedeltà, per la tua grazia.
2Perché i popoli dovrebbero dire:
"Dov'è il loro Dio?".
3Il nostro Dio è nei cieli,
egli opera tutto ciò che vuole.
4Gli idoli delle genti sono argento e oro,
opera delle mani dell'uomo.
5Hanno bocca e non parlano,
hanno occhi e non vedono,
6hanno orecchi e non odono,
hanno narici e non odorano.
7Hanno mani e non palpano,
hanno piedi e non camminano;
dalla gola non emettono suoni.
8Sia come loro chi li fabbrica
e chiunque in essi confida.
9Israele confida nel Signore:
egli è loro aiuto e loro scudo.
10Confida nel Signore la casa di Aronne:
egli è loro aiuto e loro scudo.
11Confida nel Signore, chiunque lo teme:
egli è loro aiuto e loro scudo.
12Il Signore si ricorda di noi, ci benedice:
benedice la casa d'Israele,
benedice la casa di Aronne.
13Il Signore benedice quelli che lo temono,
benedice i piccoli e i grandi.
14Vi renda fecondi il Signore,
voi e i vostri figli.
15Siate benedetti dal Signore
che ha fatto cielo e terra.
16I cieli sono i cieli del Signore,
ma ha dato la terra ai figli dell'uomo.
17Non i morti lodano il Signore,
né quanti scendono nella tomba.
18Ma noi, i viventi, benediciamo il Signore
ora e sempre.
1Alleluia.
Amo il Signore perché ascolta
il grido della mia preghiera.
2Verso di me ha teso l'orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.
3Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi.
Mi opprimevano tristezza e angoscia
4e ho invocato il nome del Signore:
"Ti prego, Signore, salvami".
5Buono e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
6Il Signore protegge gli umili:
ero misero ed egli mi ha salvato.
7Ritorna, anima mia, alla tua pace,
poiché il Signore ti ha beneficato;
8egli mi ha sottratto dalla morte,
ha liberato i miei occhi dalle lacrime,
ha preservato i miei piedi dalla caduta.
9Camminerò alla presenza del Signore
sulla terra dei viventi.
10Alleluia.
Ho creduto anche quando
dicevo:
"Sono troppo infelice".
11Ho detto con sgomento:
"Ogni uomo è inganno".
12Che cosa renderò al Signore
per quanto mi ha dato?
13Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
14Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.
15Preziosa agli occhi del Signore
è la morte dei suoi fedeli.
16Sì, io sono il tuo servo, Signore,
io sono tuo servo, figlio della tua ancella;
hai spezzato le mie catene.
17A te offrirò sacrifici di lode
e invocherò il nome del Signore.
18Adempirò i miei voti al Signore
e davanti a tutto il suo popolo,
19negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme.
1Alleluia.
Lodate il Signore, popoli
tutti,
voi tutte, nazioni, dategli gloria;
2perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura in eterno.
1Alleluia.
Celebrate il Signore, perché
è buono;
perché eterna è la sua misericordia.
2Dica Israele che egli è buono:
eterna è la sua misericordia.
3Lo dica la casa di Aronne:
eterna è la sua misericordia.
4Lo dica chi teme Dio:
eterna è la sua misericordia.
5Nell'angoscia ho gridato al Signore,
mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.
6Il Signore è con me, non ho timore;
che cosa può farmi l'uomo?
7Il Signore è con me, è mio aiuto,
sfiderò i miei nemici.
8È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell'uomo.
9È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti.
10Tutti i popoli mi hanno circondato,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
11Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
12Mi hanno circondato come api,
come fuoco che divampa tra le spine,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
13Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato mio aiuto.
14Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
15Grida di giubilo e di vittoria,
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto meraviglie,
16la destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto meraviglie.
17Non morirò, resterò in vita
e annunzierò le opere del Signore.
18Il Signore mi ha provato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.
19Apritemi le porte della giustizia:
voglio entrarvi e rendere grazie al Signore.
20 È questa la porta del Signore,
per essa entrano i giusti.
21Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito,
perché sei stato la mia salvezza.
22La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d'angolo;
23ecco l'opera del Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
24Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo in esso.
25Dona, Signore, la tua salvezza,
dona, Signore, la vittoria!
26Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore;
27Dio, il Signore è nostra luce.
Ordinate il corteo con rami frondosi
fino ai lati dell'altare.
28Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
29Celebrate il Signore, perché è buono:
perché eterna è la sua misericordia.
1Alleluia.
Alef. Beato l'uomo di integra
condotta,
che cammina nella legge del Signore.
2Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.
3Non commette ingiustizie,
cammina per le sue vie.
4Tu hai dato i tuoi precetti
perché siano osservati fedelmente.
5Siano diritte le mie vie,
nel custodire i tuoi decreti.
6Allora non dovrò arrossire
se avrò obbedito ai tuoi comandi.
7Ti loderò con cuore sincero
quando avrò appreso le tue giuste sentenze.
8Voglio osservare i tuoi decreti:
non abbandonarmi mai.
9Bet. Come potrà un giovane tenere pura la sua via?
Custodendo le tue parole.
10Con tutto il cuore ti cerco:
non farmi deviare dai tuoi precetti.
11Conservo nel cuore le tue parole
per non offenderti con il peccato.
12Benedetto sei tu, Signore;
mostrami il tuo volere.
13Con le mie labbra ho enumerato
tutti i giudizi della tua bocca.
14Nel seguire i tuoi ordini è la mia gioia
più che in ogni altro bene.
15Voglio meditare i tuoi comandamenti,
considerare le tue vie.
16Nella tua volontà è la mia gioia;
mai dimenticherò la tua parola.
17Ghimel. Sii buono con il tuo servo e avrò vita,
custodirò la tua parola.
18Aprimi gli occhi perché io veda
le meraviglie della tua legge.
19Io sono straniero sulla terra,
non nascondermi i tuoi comandi.
20Io mi consumo nel desiderio
dei tuoi precetti in ogni tempo.
21Tu minacci gli orgogliosi;
maledetto chi devìa dai tuoi decreti.
22Allontana da me vergogna e disprezzo,
perché ho osservato le tue leggi.
23Siedono i potenti, mi calunniano,
ma il tuo servo medita i tuoi decreti.
24Anche i tuoi ordini sono la mia gioia,
miei consiglieri i tuoi precetti.
25Dalet. Io sono prostrato nella polvere;
dammi vita secondo la tua parola.
26Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto;
insegnami i tuoi voleri.
27Fammi conoscere la via dei tuoi precetti
e mediterò i tuoi prodigi.
28Io piango nella tristezza;
sollevami secondo la tua promessa.
29Tieni lontana da me la via della menzogna,
fammi dono della tua legge.
30Ho scelto la via della giustizia,
mi sono proposto i tuoi giudizi.
31Ho aderito ai tuoi insegnamenti, Signore,
che io non resti confuso.
32Corro per la via dei tuoi comandamenti,
perché hai dilatato il mio cuore.
33He. Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la seguirò sino alla fine.
34Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge
e la custodisca con tutto il cuore.
35Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi,
perché in esso è la mia gioia.
36Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti
e non verso la sete del guadagno.
37Distogli i miei occhi dalle cose vane,
fammi vivere sulla tua via.
38Con il tuo servo sii fedele alla parola
che hai data, perché ti si tema.
39Allontana l'insulto che mi sgomenta,
poiché i tuoi giudizi sono buoni.
40Ecco, desidero i tuoi comandamenti;
per la tua giustizia fammi vivere.
41Vau. Venga a me, Signore, la tua grazia,
la tua salvezza secondo la tua promessa;
42a chi mi insulta darò una risposta,
perché ho fiducia nella tua parola.
43Non togliere mai dalla mia bocca la parola vera,
perché confido nei tuoi giudizi.
44Custodirò la tua legge per sempre,
nei secoli, in eterno.
45Sarò sicuro nel mio cammino,
perché ho ricercato i tuoi voleri.
46Davanti ai re parlerò della tua alleanza
senza temere la vergogna.
47Gioirò per i tuoi comandi
che ho amati.
48Alzerò le mani ai tuoi precetti che amo,
mediterò le tue leggi.
49Zain. Ricorda la promessa fatta al tuo servo,
con la quale mi hai dato speranza.
50Questo mi consola nella miseria:
la tua parola mi fa vivere.
51I superbi mi insultano aspramente,
ma non devìo dalla tua legge.
52Ricordo i tuoi giudizi di un tempo, Signore,
e ne sono consolato.
53M'ha preso lo sdegno contro gli empi
che abbandonano la tua legge.
54Sono canti per me i tuoi precetti,
nella terra del mio pellegrinaggio.
55Ricordo il tuo nome lungo la notte
e osservo la tua legge, Signore.
56Tutto questo mi accade
perché ho custodito i tuoi precetti.
57Het. La mia sorte, ho detto, Signore,
è custodire le tue parole.
58Con tutto il cuore ti ho supplicato,
fammi grazia secondo la tua promessa.
59Ho scrutato le mie vie,
ho rivolto i miei passi verso i tuoi comandamenti.
60Sono pronto e non voglio tardare
a custodire i tuoi decreti.
61I lacci degli empi mi hanno avvinto,
ma non ho dimenticato la tua legge.
62Nel cuore della notte mi alzo a renderti lode
per i tuoi giusti decreti.
63Sono amico di coloro che ti sono fedeli
e osservano i tuoi precetti.
64Del tuo amore, Signore, è piena la terra;
insegnami il tuo volere.
65Tet. Hai fatto il bene al tuo servo, Signore,
secondo la tua parola.
66Insegnami il senno e la saggezza,
perché ho fiducia nei tuoi comandamenti.
67Prima di essere umiliato andavo errando,
ma ora osservo la tua parola.
68Tu sei buono e fai il bene,
insegnami i tuoi decreti.
69Mi hanno calunniato gli insolenti,
ma io con tutto il cuore osservo i tuoi precetti.
70Torpido come il grasso è il loro cuore,
ma io mi diletto della tua legge.
71Bene per me se sono stato umiliato,
perché impari ad obbedirti.
72La legge della tua bocca mi è preziosa
più di mille pezzi d'oro e d'argento.
73Iod. Le tue mani mi hanno fatto e plasmato;
fammi capire e imparerò i tuoi comandi.
74I tuoi fedeli al vedermi avranno gioia,
perché ho sperato nella tua parola.
75Signore, so che giusti sono i tuoi giudizi
e con ragione mi hai umiliato.
76Mi consoli la tua grazia,
secondo la tua promessa al tuo servo.
77Venga su di me la tua misericordia e avrò vita,
poiché la tua legge è la mia gioia.
78Siano confusi i superbi che a torto mi opprimono;
io mediterò la tua legge.
79Si volgano a me i tuoi fedeli
e quelli che conoscono i tuoi insegnamenti.
80Sia il mio cuore integro nei tuoi precetti,
perché non resti confuso.
81Caf. Mi consumo nell'attesa della tua salvezza,
spero nella tua parola.
82Si consumano i miei occhi dietro la tua promessa,
mentre dico: "Quando mi darai conforto?".
83Io sono come un otre esposto al fumo,
ma non dimentico i tuoi insegnamenti.
84Quanti saranno i giorni del tuo servo?
Quando farai giustizia dei miei persecutori?
85Mi hanno scavato fosse gli insolenti
che non seguono la tua legge.
86Verità sono tutti i tuoi comandi;
a torto mi perseguitano: vieni in mio aiuto.
87Per poco non mi hanno bandito dalla terra,
ma io non ho abbandonato i tuoi precetti.
88Secondo il tuo amore fammi vivere
e osserverò le parole della tua bocca.
89Lamed. La tua parola, Signore,
è stabile come il cielo.
90La tua fedeltà dura per ogni generazione;
hai fondato la terra ed essa è salda.
91Per tuo decreto tutto sussiste fino ad oggi,
perché ogni cosa è al tuo servizio.
92Se la tua legge non fosse la mia gioia,
sarei perito nella mia miseria.
93Mai dimenticherò i tuoi precetti:
per essi mi fai vivere.
94Io sono tuo: salvami,
perché ho cercato il tuo volere.
95Gli empi mi insidiano per rovinarmi,
ma io medito i tuoi insegnamenti.
96Di ogni cosa perfetta ho visto il limite,
ma la tua legge non ha confini.
97Mem. Quanto amo la tua legge, Signore;
tutto il giorno la vado meditando.
98Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici,
perché sempre mi accompagna.
99Sono più saggio di tutti i miei maestri,
perché medito i tuoi insegnamenti.
100Ho più senno degli anziani,
perché osservo i tuoi precetti.
101Tengo lontano i miei passi da ogni via di male,
per custodire la tua parola.
102Non mi allontano dai tuoi giudizi,
perché sei tu ad istruirmi.
103Quanto sono dolci al mio palato le tue parole:
più del miele per la mia bocca.
104Dai tuoi decreti ricevo intelligenza,
per questo odio ogni via di menzogna.
105Nun. Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
106Ho giurato, e lo confermo,
di custodire i tuoi precetti di giustizia.
107Sono stanco di soffrire, Signore,
dammi vita secondo la tua parola.
108Signore, gradisci le offerte delle mie labbra,
insegnami i tuoi giudizi.
109La mia vita è sempre in pericolo,
ma non dimentico la tua legge.
110Gli empi mi hanno teso i loro lacci,
ma non ho deviato dai tuoi precetti.
111Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
sono essi la gioia del mio cuore.
112Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti,
in essi è la mia ricompensa per sempre.
113Samech. Detesto gli animi incostanti,
io amo la tua legge.
114Tu sei mio rifugio e mio scudo,
spero nella tua parola.
115Allontanatevi da me o malvagi,
osserverò i precetti del mio Dio.
116Sostienimi secondo la tua parola e avrò vita,
non deludermi nella mia speranza.
117Sii tu il mio aiuto e sarò salvo,
gioirò sempre nei tuoi precetti.
118Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti,
perché la sua astuzia è fallace.
119Consideri scorie tutti gli empi della terra,
perciò amo i tuoi insegnamenti.
120Tu fai fremere di spavento la mia carne,
io temo i tuoi giudizi.
121Ain. Ho agito secondo diritto e giustizia;
non abbandonarmi ai miei oppressori.
122Assicura il bene al tuo servo;
non mi opprimano i superbi.
123I miei occhi si consumano nell'attesa della tua salvezza
e della tua parola di giustizia.
124Agisci con il tuo servo secondo il tuo amore
e insegnami i tuoi comandamenti.
125Io sono tuo servo, fammi comprendere
e conoscerò i tuoi insegnamenti.
126È tempo che tu agisca, Signore;
hanno violato la tua legge.
127Perciò amo i tuoi comandamenti
più dell'oro, più dell'oro fino.
128Per questo tengo cari i tuoi precetti
e odio ogni via di menzogna.
129Pe. Meravigliosa è la tua alleanza,
per questo le sono fedele.
130La tua parola nel rivelarsi illumina,
dona saggezza ai semplici.
131Apro anelante la bocca,
perché desidero i tuoi comandamenti.
132Volgiti a me e abbi misericordia,
tu che sei giusto per chi ama il tuo nome.
133Rendi saldi i miei passi secondo la tua parola
e su di me non prevalga il male.
134Salvami dall'oppressione dell'uomo
e obbedirò ai tuoi precetti.
135Fa' risplendere il volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi comandamenti.
136Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi,
perché non osservano la tua legge.
137Sade. Tu sei giusto, Signore,
e retto nei tuoi giudizi.
138Con giustizia hai ordinato le tue leggi
e con fedeltà grande.
139Mi divora lo zelo della tua casa,
perché i miei nemici dimenticano le tue parole.
140Purissima è la tua parola,
il tuo servo la predilige.
141Io sono piccolo e disprezzato,
ma non trascuro i tuoi precetti.
142La tua giustizia è giustizia eterna
e verità è la tua legge.
143Angoscia e affanno mi hanno colto,
ma i tuoi comandi sono la mia gioia.
144Giusti sono i tuoi insegnamenti per sempre,
fammi comprendere e avrò la vita.
145Kof. T'invoco con tutto il cuore, Signore, rispondimi;
custodirò i tuoi precetti.
146Io ti chiamo, salvami,
e seguirò i tuoi insegnamenti.
147Precedo l'aurora e grido aiuto,
spero sulla tua parola.
148I miei occhi prevengono le veglie
per meditare sulle tue promesse.
149Ascolta la mia voce, secondo la tua grazia;
Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio.
150A tradimento mi assediano i miei persecutori,
sono lontani dalla tua legge.
151Ma tu, Signore, sei vicino,
tutti i tuoi precetti sono veri.
152Da tempo conosco le tue testimonianze
che hai stabilite per sempre.
153Res. Vedi la mia miseria, salvami,
perché non ho dimenticato la tua legge.
154Difendi la mia causa, riscattami,
secondo la tua parola fammi vivere.
155Lontano dagli empi è la salvezza,
perché non cercano il tuo volere.
156Le tue misericordie sono grandi, Signore,
secondo i tuoi giudizi fammi vivere.
157Sono molti i persecutori che mi assalgono,
ma io non abbandono le tue leggi.
158Ho visto i ribelli e ne ho provato ribrezzo,
perché non custodiscono la tua parola.
159Vedi che io amo i tuoi precetti,
Signore, secondo la tua grazia dammi vita.
160La verità è principio della tua parola,
resta per sempre ogni sentenza della tua giustizia.
161Sin. I potenti mi perseguitano senza motivo,
ma il mio cuore teme le tue parole.
162Io gioisco per la tua promessa,
come uno che trova grande tesoro.
163Odio il falso e lo detesto,
amo la tua legge.
164Sette volte al giorno io ti lodo
per le sentenze della tua giustizia.
165Grande pace per chi ama la tua legge,
nel suo cammino non trova inciampo.
166Aspetto da te la salvezza, Signore,
e obbedisco ai tuoi comandi.
167Io custodisco i tuoi insegnamenti
e li amo sopra ogni cosa.
168Osservo i tuoi decreti e i tuoi insegnamenti:
davanti a te sono tutte le mie vie.
169Tau. Giunga il mio grido fino a te, Signore,
fammi comprendere secondo la tua parola.
170Venga al tuo volto la mia supplica,
salvami secondo la tua promessa.
171Scaturisca dalle mie labbra la tua lode,
poiché mi insegni i tuoi voleri.
172La mia lingua canti le tue parole,
perché sono giusti tutti i tuoi comandamenti.
173Mi venga in aiuto la tua mano,
poiché ho scelto i tuoi precetti.
174Desidero la tua salvezza, Signore,
e la tua legge è tutta la mia gioia.
175Possa io vivere e darti lode,
mi aiutino i tuoi giudizi.
176Come pecora smarrita vado errando;
cerca il tuo servo,
perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.
1Canto delle ascensioni.
Nella mia angoscia ho gridato
al Signore
ed egli mi ha risposto.
2Signore, libera la mia vita
dalle labbra di menzogna,
dalla lingua ingannatrice.
3Che ti posso dare, come ripagarti,
lingua ingannatrice?
4Frecce acute di un prode,
con carboni di ginepro.
5Me infelice: abito straniero in Mosoch,
dimoro fra le tende di Cedar!
6Troppo io ho dimorato
con chi detesta la pace.
7Io sono per la pace, ma quando ne parlo,
essi vogliono la guerra.
1Canto delle ascensioni.
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l'aiuto?
2Il mio aiuto viene dal Signore,
che ha fatto cielo e terra.
3Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
4Non si addormenterà, non prenderà sonno,
il custode d'Israele.
5Il Signore è il tuo custode,
il Signore è come ombra che ti copre,
e sta alla tua destra.
6Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
7Il Signore ti proteggerà da ogni male,
egli proteggerà la tua vita.
8Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.
1Canto delle ascensioni. Di Davide.
Quale gioia, quando mi
dissero:
"Andremo alla casa del Signore".
2E ora i nostri piedi si fermano
alle tue porte, Gerusalemme!
3Gerusalemme è costruita
come città salda e compatta.
4Là salgono insieme le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge di Israele,
per lodare il nome del Signore.
5Là sono posti i seggi del giudizio,
i seggi della casa di Davide.
6Domandate pace per Gerusalemme:
sia pace a coloro che ti amano,
7sia pace sulle tue mura,
sicurezza nei tuoi baluardi.
8Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: "Su di te sia pace!".
9Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.
1Canto delle ascensioni. Di Davide.
A te levo i miei occhi,
a te che abiti nei cieli.
2Ecco, come gli occhi dei servi
alla mano dei loro padroni;
come gli occhi della schiava,
alla mano della sua padrona,
così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio,
finché abbia pietà di noi.
3Pietà di noi, Signore, pietà di noi,
già troppo ci hanno colmato di scherni,
4noi siamo troppo sazi
degli scherni dei gaudenti,
del disprezzo dei superbi.
1Canto delle ascensioni. Di Davide.
Se il Signore non fosse stato
con noi,
- lo dica Israele -
2se il Signore non fosse stato con noi,
quando uomini ci assalirono,
3ci avrebbero inghiottiti vivi,
nel furore della loro ira.
4Le acque ci avrebbero travolti;
un torrente ci avrebbe sommersi,
5ci avrebbero travolti
acque impetuose.
6Sia benedetto il Signore,
che non ci ha lasciati,
in preda ai loro denti.
7Noi siamo stati liberati come un uccello
dal laccio dei cacciatori:
il laccio si è spezzato
e noi siamo scampati.
8Il nostro aiuto è nel nome del Signore
che ha fatto cielo e terra.
1Canto delle ascensioni.
Chi confida nel Signore è
come il monte Sion:
non vacilla, è stabile per sempre.
2I monti cingono Gerusalemme:
il Signore è intorno al suo popolo
ora e sempre.
3Egli non lascerà pesare lo scettro degli empi
sul possesso dei giusti,
perché i giusti non stendano le mani
a compiere il male.
4La tua bontà, Signore, sia con i buoni
e con i retti di cuore.
5Quelli che vanno per sentieri tortuosi
il Signore li accomuni alla sorte dei malvagi.
Pace su Israele!
1Canto delle ascensioni.
Quando il Signore ricondusse
i prigionieri di Sion,
ci sembrava di sognare.
2Allora la nostra bocca si aprì al sorriso,
la nostra lingua si sciolse in canti di gioia.
Allora si diceva tra i popoli:
"Il Signore ha fatto grandi cose per loro".
3Grandi cose ha fatto il Signore per noi,
ci ha colmati di gioia.
4Riconduci, Signore, i nostri prigionieri,
come i torrenti del Negheb.
5Chi semina nelle lacrime
mieterà con giubilo.
6Nell'andare, se ne va e piange,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con giubilo,
portando i suoi covoni.
1Canto delle ascensioni. Di Salomone.
Se il Signore non costruisce
la casa,
invano vi faticano i costruttori.
Se il Signore non custodisce la città,
invano veglia il custode.
2Invano vi alzate di buon mattino,
tardi andate a riposare
e mangiate pane di sudore:
il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno.
3Ecco, dono del Signore sono i figli,
è sua grazia il frutto del grembo.
4Come frecce in mano a un eroe
sono i figli della giovinezza.
5Beato l'uomo che ne ha piena la faretra:
non resterà confuso quando verrà a trattare
alla porta con i propri nemici.
1Canto delle ascensioni.
Beato l'uomo che teme il
Signore
e cammina nelle sue vie.
2Vivrai del lavoro delle tue mani,
sarai felice e godrai d'ogni bene.
3La tua sposa come vite feconda
nell'intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d'ulivo
intorno alla tua mensa.
4Così sarà benedetto l'uomo
che teme il Signore.
5Ti benedica il Signore da Sion!
Possa tu vedere la prosperità di Gerusalemme
per tutti i giorni della tua vita.
6Possa tu vedere i figli dei tuoi figli.
Pace su Israele!
1Canto delle ascensioni.
Dalla giovinezza molto mi
hanno perseguitato,
- lo dica Israele -
2dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato,
ma non hanno prevalso.
3Sul mio dorso hanno arato gli aratori,
hanno fatto lunghi solchi.
4Il Signore è giusto:
ha spezzato il giogo degli empi.
5Siano confusi e volgano le spalle
quanti odiano Sion.
6Siano come l'erba dei tetti:
prima che sia strappata, dissecca;
7non se ne riempie la mano il mietitore,
né il grembo chi raccoglie covoni.
8I passanti non possono dire:
"La benedizione del Signore sia su di voi,
vi benediciamo nel nome del Signore".
1Canto delle ascensioni.
Dal profondo a te grido, o
Signore;
2Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia preghiera.
3Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi potrà sussistere?
4Ma presso di te è il perdono:
e avremo il tuo timore.
5Io spero nel Signore,
l'anima mia spera nella sua parola.
6L'anima mia attende il Signore
più che le sentinelle l'aurora.
7Israele attenda il Signore,
perché presso il Signore è la misericordia
e grande presso di lui la redenzione.
8Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe.
1Canto delle ascensioni. Di Davide.
Signore, non si inorgoglisce
il mio cuore
e non si leva con superbia il mio sguardo;
non vado in cerca di cose grandi,
superiori alle mie forze.
2Io sono tranquillo e sereno
come bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è l'anima mia.
3Speri Israele nel Signore,
ora e sempre.
1Canto delle ascensioni.
Ricordati, Signore, di
Davide,
di tutte le sue prove,
2quando giurò al Signore,
al Potente di Giacobbe fece voto:
3"Non entrerò sotto il tetto della mia casa,
non mi stenderò sul mio giaciglio,
4non concederò sonno ai miei occhi
né riposo alle mie palpebre,
5finché non trovi una sede per il Signore,
una dimora per il Potente di Giacobbe".
6Ecco, abbiamo saputo che era in Èfrata,
l'abbiamo trovata nei campi di Iàar.
7Entriamo nella sua dimora,
prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi.
8Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo,
tu e l'arca della tua potenza.
9I tuoi sacerdoti si vestano di giustizia,
i tuoi fedeli cantino di gioia.
10Per amore di Davide tuo servo
non respingere il volto del tuo consacrato.
11Il Signore ha giurato a Davide
e non ritratterà la sua parola:
"Il frutto delle tue viscere
io metterò sul tuo trono!
12Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza
e i precetti che insegnerò ad essi,
anche i loro figli per sempre
sederanno sul tuo trono".
13Il Signore ha scelto Sion,
l'ha voluta per sua dimora:
14"Questo è il mio riposo per sempre;
qui abiterò, perché l'ho desiderato.
15Benedirò tutti i suoi raccolti,
sazierò di pane i suoi poveri.
16Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti,
esulteranno di gioia i suoi fedeli.
17Là farò germogliare la potenza di Davide,
preparerò una lampada al mio consacrato.
18Coprirò di vergogna i suoi nemici,
ma su di lui splenderà la corona".
1Canto delle ascensioni. Di Davide.
Ecco quanto è buono e quanto
è soave
che i fratelli vivano insieme!
2È come olio profumato sul capo,
che scende sulla barba,
sulla barba di Aronne,
che scende sull'orlo della sua veste.
3È come rugiada dell'Ermon,
che scende sui monti di Sion.
Là il Signore dona la benedizione
e la vita per sempre.
1Canto delle ascensioni.
Ecco, benedite il Signore,
voi tutti, servi del Signore;
voi che state nella casa del Signore
durante le notti.
2Alzate le mani verso il tempio
e benedite il Signore.
3Da Sion ti benedica il Signore,
che ha fatto cielo e terra.
1Alleluia.
Lodate il nome del Signore,
lodatelo, servi del Signore,
2voi che state nella casa del Signore,
negli atri della casa del nostro Dio.
3Lodate il Signore: il Signore è buono;
cantate inni al suo nome, perché è amabile.
4Il Signore si è scelto Giacobbe,
Israele come suo possesso.
5Io so che grande è il Signore,
il nostro Dio sopra tutti gli dèi.
6Tutto ciò che vuole il Signore,
egli lo compie in cielo e sulla terra,
nei mari e in tutti gli abissi.
7Fa salire le nubi dall'estremità della terra,
produce le folgori per la pioggia,
dalle sue riserve libera i venti.
8Egli percosse i primogeniti d'Egitto,
dagli uomini fino al bestiame.
9Mandò segni e prodigi
in mezzo a te, Egitto,
contro il faraone e tutti i suoi ministri.
10Colpì numerose nazioni
e uccise re potenti:
11Seon, re degli Amorrèi,
Og, re di Basan,
e tutti i regni di Cànaan.
12Diede la loro terra in eredità a Israele,
in eredità a Israele suo popolo.
13Signore, il tuo nome è per sempre;
Signore, il tuo ricordo per ogni generazione.
14Il Signore guida il suo popolo,
si muove a pietà dei suoi servi.
15Gli idoli dei popoli sono argento e oro,
opera delle mani dell'uomo.
16Hanno bocca e non parlano;
hanno occhi e non vedono;
17hanno orecchi e non odono;
non c'è respiro nella loro bocca.
18Sia come loro chi li fabbrica
e chiunque in essi confida.
19Benedici il Signore, casa d'Israele;
benedici il Signore, casa di Aronne;
20Benedici il Signore, casa di Levi;
voi che temete il Signore, benedite il Signore.
21Da Sion sia benedetto il Signore.
che abita a Gerusalemme. Alleluia.
1Alleluia.
Lodate il Signore perché è
buono:
perché eterna è la sua misericordia.
2Lodate il Dio degli dèi:
perché eterna è la sua misericordia.
3Lodate il Signore dei signori:
perché eterna è la sua misericordia.
4Egli solo ha compiuto meraviglie:
perché eterna è la sua misericordia.
5Ha creato i cieli con sapienza:
perché eterna è la sua misericordia.
6Ha stabilito la terra sulle acque:
perché eterna è la sua misericordia.
7Ha fatto i grandi luminari:
perché eterna è la sua misericordia.
8Il sole per regolare il giorno:
perché eterna è la sua misericordia;
9la luna e le stelle per regolare la notte:
perché eterna è la sua misericordia.
10Percosse l'Egitto nei suoi primogeniti:
perché eterna è la sua misericordia.
11Da loro liberò Israele:
perché eterna è la sua misericordia;
12con mano potente e braccio teso:
perché eterna è la sua misericordia.
13Divise il mar Rosso in due parti:
perché eterna è la sua misericordia.
14In mezzo fece passare Israele:
perché eterna è la sua misericordia.
15Travolse il faraone e il suo esercito nel mar Rosso:
perché eterna è la sua misericordia.
16Guidò il suo popolo nel deserto:
perché eterna è la sua misericordia.
17Percosse grandi sovrani
perché eterna è la sua misericordia;
18uccise re potenti:
perché eterna è la sua misericordia.
19Seon, re degli Amorrei:
perché eterna è la sua misericordia.
20Og, re di Basan:
perché eterna è la sua misericordia.
21Diede in eredità il loro paese;
perché eterna è la sua misericordia;
22in eredità a Israele suo servo:
perché eterna è la sua misericordia.
23Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi:
perché eterna è la sua misericordia;
24ci ha liberati dai nostri nemici:
perché eterna è la sua misericordia.
25Egli dà il cibo ad ogni vivente:
perché eterna è la sua misericordia.
26Lodate il Dio del cielo:
perché eterna è la sua misericordia.
1Sui fiumi di Babilonia,
là sedevamo piangendo
al ricordo di Sion.
2Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre.
3Là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
canzoni di gioia, i nostri oppressori:
"Cantateci i canti di Sion!".
4Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
5Se ti dimentico, Gerusalemme,
si paralizzi la mia destra;
6mi si attacchi la lingua al palato,
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non metto Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.
7Ricordati, Signore, dei figli di Edom,
che nel giorno di Gerusalemme,
dicevano: "Distruggete, distruggete
anche le sue fondamenta".
8Figlia di Babilonia devastatrice,
beato chi ti renderà quanto ci hai fatto.
9Beato chi afferrerà i tuoi piccoli
e li sbatterà contro la pietra.
1Di Davide.
Ti rendo grazie, Signore, con
tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
A te voglio cantare davanti agli angeli,
2mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome
per la tua fedeltà e la tua misericordia:
hai reso la tua promessa più grande di ogni fama.
3Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
4Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra
quando udranno le parole della tua bocca.
5Canteranno le vie del Signore,
perché grande è la gloria del Signore;
6eccelso è il Signore e guarda verso l'umile
ma al superbo volge lo sguardo da lontano.
7Se cammino in mezzo alla sventura
tu mi ridoni vita;
contro l'ira dei miei nemici stendi la mano
e la tua destra mi salva.
8Il Signore completerà per me l'opera sua.
Signore, la tua bontà dura per sempre:
non abbandonare l'opera delle tue mani.
1Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
Signore, tu mi scruti e mi
conosci,
2tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
3mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie;
4la mia parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta.
5Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
6Stupenda per me la tua saggezza,
troppo alta, e io non la comprendo.
7Dove andare lontano dal tuo spirito,
dove fuggire dalla tua presenza?
8Se salgo in cielo, là tu sei,
se scendo negli inferi, eccoti.
9Se prendo le ali dell'aurora
per abitare all'estremità del mare,
10anche là mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra.
11Se dico: "Almeno l'oscurità mi copra
e intorno a me sia la notte";
12nemmeno le tenebre per te sono oscure,
e la notte è chiara come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.
13Sei tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
14Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo.
15Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
intessuto nelle profondità della terra.
16Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano fissati,
quando ancora non ne esisteva uno.
17Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio;
18se li conto sono più della sabbia,
se li credo finiti, con te sono ancora.
19Se Dio sopprimesse i peccatori!
Allontanatevi da me, uomini sanguinari.
20Essi parlano contro di te con inganno:
contro di te insorgono con frode.
21Non odio, forse, Signore, quelli che ti odiano
e non detesto i tuoi nemici?
22Li detesto con odio implacabile
come se fossero miei nemici.
23Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri:
24vedi se percorro una via di menzogna
e guidami sulla via della vita.
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Salvami, Signore, dal malvagio,
proteggimi dall'uomo violento,
3da quelli che tramano sventure nel cuore
e ogni giorno scatenano guerre.
4Aguzzano la lingua come serpenti;
veleno d'aspide è sotto le loro labbra.
5Proteggimi, Signore, dalle mani degli empi,
salvami dall'uomo violento:
essi tramano per farmi cadere.
6I superbi mi tendono lacci
e stendono funi come una rete,
pongono agguati sul mio cammino.
7Io dico al Signore: "Tu sei il mio Dio;
ascolta, Signore, la voce della mia preghiera".
8Signore, mio Dio, forza della mia salvezza,
proteggi il mio capo nel giorno della lotta.
9Signore, non soddisfare i desideri degli empi,
non favorire le loro trame.
10Alzano la testa quelli che mi circondano,
ma la malizia delle loro labbra li sommerge.
11Fa' piovere su di loro carboni ardenti,
gettali nel bàratro e più non si rialzino.
12Il maldicente non duri sulla terra,
il male spinga il violento alla rovina.
13So che il Signore difende la causa dei miseri,
il diritto dei poveri.
14Sì, i giusti loderanno il tuo nome,
i retti abiteranno alla tua presenza.
1Salmo. Di Davide.
Signore, a te grido, accorri
in mio aiuto;
ascolta la mia voce quando t'invoco.
2Come incenso salga a te la mia preghiera,
le mie mani alzate come sacrificio della sera.
3Poni, Signore, una custodia alla mia bocca,
sorveglia la porta delle mie labbra.
4Non lasciare che il mio cuore si pieghi al male
e compia azioni inique con i peccatori:
che io non gusti i loro cibi deliziosi.
5Mi percuota il giusto e il fedele mi rimproveri,
ma l'olio dell'empio non profumi il mio capo;
tra le loro malvagità continui la mia preghiera.
6Dalla rupe furono gettati i loro capi,
che da me avevano udito dolci parole.
7Come si fende e si apre la terra,
le loro ossa furono disperse alla bocca degli inferi.
8A te, Signore mio Dio, sono rivolti i miei occhi;
in te mi rifugio, proteggi la mia vita.
9Preservami dal laccio che mi tendono,
dagli agguati dei malfattori.
10Gli empi cadono insieme nelle loro reti,
ma io passerò oltre incolume.
1Maskil. Di Davide, quando era nella caverna.
Preghiera.
2Con la mia voce al Signore grido aiuto,
con la mia voce supplico il Signore;
3davanti a lui effondo il mio lamento,
al tuo cospetto sfogo la mia angoscia.
4Mentre il mio spirito vien meno,
tu conosci la mia via.
Nel sentiero dove cammino
mi hanno teso un laccio.
5Guarda a destra e vedi:
nessuno mi riconosce.
Non c'è per me via di scampo,
nessuno ha cura della mia vita.
6Io grido a te, Signore;
dico: Sei tu il mio rifugio,
sei tu la mia sorte nella terra dei viventi.
7Ascolta la mia supplica:
ho toccato il fondo dell'angoscia.
Salvami dai miei persecutori
perché sono di me più forti.
8Strappa dal carcere la mia vita,
perché io renda grazie al tuo nome:
i giusti mi faranno corona
quando mi concederai la tua grazia.
1Salmo. Di Davide.
Signore, ascolta la mia
preghiera,
porgi l'orecchio alla mia supplica,
tu che sei fedele,
e per la tua giustizia rispondimi.
2Non chiamare in giudizio il tuo servo:
nessun vivente davanti a te è giusto.
3Il nemico mi perseguita,
calpesta a terra la mia vita,
mi ha relegato nelle tenebre
come i morti da gran tempo.
4In me languisce il mio spirito,
si agghiaccia il mio cuore.
5Ricordo i giorni antichi,
ripenso a tutte le tue opere,
medito sui tuoi prodigi.
6A te protendo le mie mani,
sono davanti a te come terra riarsa.
7Rispondimi presto, Signore,
viene meno il mio spirito.
Non nascondermi il tuo volto,
perché non sia come chi scende nella fossa.
8Al mattino fammi sentire la tua grazia,
poiché in te confido.
Fammi conoscere la strada da percorrere,
perché a te si innalza l'anima mia.
9Salvami dai miei nemici, Signore,
a te mi affido.
10Insegnami a compiere il tuo volere,
perché sei tu il mio Dio.
Il tuo spirito buono
mi guidi in terra piana.
11Per il tuo nome, Signore, fammi vivere,
liberami dall'angoscia, per la tua giustizia.
12Per la tua fedeltà disperdi i miei nemici,
fa' perire chi mi opprime,
poiché io sono tuo servo.
1Di Davide.
Benedetto il Signore, mia
roccia,
che addestra le mie mani alla guerra,
le mie dita alla battaglia.
2Mia grazia e mia fortezza,
mio rifugio e mia liberazione,
mio scudo in cui confido,
colui che mi assoggetta i popoli.
3Signore, che cos'è un uomo perché te ne curi?
Un figlio d'uomo perché te ne dia pensiero?
4L'uomo è come un soffio,
i suoi giorni come ombra che passa.
5Signore, piega il tuo cielo e scendi,
tocca i monti ed essi fumeranno.
6Le tue folgori disperdano i nemici,
lancia frecce, sconvolgili.
7Stendi dall'alto la tua mano,
scampami e salvami dalle grandi acque,
dalla mano degli stranieri.
8La loro bocca dice menzogne
e alzando la destra giurano il falso.
9Mio Dio, ti canterò un canto nuovo,
suonerò per te sull'arpa a dieci corde;
10a te, che dai vittoria al tuo consacrato,
che liberi Davide tuo servo.
Salvami dalla spada iniqua,
11liberami dalla mano degli stranieri;
la loro bocca dice menzogne
e la loro destra giura il falso.
12I nostri figli siano come piante
cresciute nella loro giovinezza;
le nostre figlie come colonne d'angolo
nella costruzione del tempio.
13I nostri granai siano pieni,
trabocchino di frutti d'ogni specie;
siano a migliaia i nostri greggi,
a mirìadi nelle nostre campagne;
14siano carichi i nostri buoi.
Nessuna breccia, nessuna incursione,
nessun gemito nelle nostre piazze.
15Beato il popolo che possiede questi beni:
beato il popolo il cui Dio è il Signore.
1Lodi. Di Davide.
Alef. O Dio, mio re, voglio
esaltarti
e benedire il tuo nome
in eterno e per sempre.
2Bet. Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome
in eterno e per sempre.
3Ghimel. Grande è il Signore e degno di ogni lode,
la sua grandezza non si può misurare.
4Dalet. Una generazione narra all'altra le tue opere,
annunzia le tue meraviglie.
5He. Proclamano lo splendore della tua gloria
e raccontano i tuoi prodigi.
6Vau. Dicono la stupenda tua potenza
e parlano della tua grandezza.
7Zain. Diffondono il ricordo della tua bontà immensa,
acclamano la tua giustizia.
8Het. Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all'ira e ricco di grazia.
9Tet. Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
10Iod. Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
11Caf. Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza,
12Lamed. per manifestare agli uomini i tuoi prodigi
e la splendida gloria del tuo regno.
13Mem. Il tuo regno è regno di tutti i secoli,
il tuo dominio si estende ad ogni generazione.
14Samech. Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.
15Ain. Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa
e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.
16Pe. Tu apri la tua mano
e sazi la fame di ogni vivente.
17Sade. Giusto è il Signore in tutte le sue vie,
santo in tutte le sue opere.
18Kof. Il Signore è vicino a quanti lo invocano,
a quanti lo cercano con cuore sincero.
19Res. Appaga il desiderio di quelli che lo temono,
ascolta il loro grido e li salva.
20Sin. Il Signore protegge quanti lo amano,
ma disperde tutti gli empi.
21Tau. Canti la mia bocca la lode del Signore
e ogni vivente benedica il suo nome santo,
in eterno e sempre.
1Alleluia.
Loda il Signore, anima mia:
2loderò il Signore per tutta la mia vita,
finché vivo canterò inni al mio Dio.
3Non confidate nei potenti,
in un uomo che non può salvare.
4Esala lo spirito e ritorna alla terra;
in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni.
5Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe,
chi spera nel Signore suo Dio,
6creatore del cielo e della terra,
del mare e di quanto contiene.
Egli è fedele per sempre,
7rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i
prigionieri,
8il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
9il Signore protegge lo straniero,
egli sostiene l'orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie degli empi.
10Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione.
1Alleluia.
Lodate il Signore:
è bello cantare al nostro Dio,
dolce è lodarlo come a lui conviene.
2Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d'Israele.
3Risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite;
4egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome.
5Grande è il Signore, onnipotente,
la sua sapienza non ha confini.
6Il Signore sostiene gli umili
ma abbassa fino a terra gli empi.
7Cantate al Signore un canto di grazie,
intonate sulla cetra inni al nostro Dio.
8Egli copre il cielo di nubi,
prepara la pioggia per la terra,
fa germogliare l'erba sui monti.
9Provvede il cibo al bestiame,
ai piccoli del corvo che gridano a lui.
10Non fa conto del vigore del cavallo,
non apprezza l'agile corsa dell'uomo.
11Il Signore si compiace di chi lo teme,
di chi spera nella sua grazia.
12Alleluia.
Glorifica il Signore,
Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion.
13Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
14Egli ha messo pace nei tuoi confini
e ti sazia con fior di frumento.
15Manda sulla terra la sua parola,
il suo messaggio corre veloce.
16Fa scendere la neve come lana,
come polvere sparge la brina.
17Getta come briciole la grandine,
di fronte al suo gelo chi resiste?
18Manda una sua parola ed ecco si scioglie,
fa soffiare il vento e scorrono le acque.
19Annunzia a Giacobbe la sua parola,
le sue leggi e i suoi decreti a Israele.
20Così non ha fatto con nessun altro popolo,
non ha manifestato ad altri i suoi precetti.
Alleluia.
1Alleluia.
Lodate il Signore dai cieli,
lodatelo nell'alto dei cieli.
2Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere.
3Lodatelo, sole e luna,
lodatelo, voi tutte, fulgide stelle.
4Lodatelo, cieli dei cieli,
voi acque al di sopra dei cieli.
5Lodino tutti il nome del Signore,
perché egli disse e furono creati.
6Li ha stabiliti per sempre,
ha posto una legge che non passa.
7Lodate il Signore dalla terra,
mostri marini e voi tutti abissi,
8fuoco e grandine, neve e nebbia,
vento di bufera che obbedisce alla sua parola,
9monti e voi tutte, colline,
alberi da frutto e tutti voi, cedri,
10voi fiere e tutte le bestie,
rettili e uccelli alati.
11I re della terra e i popoli tutti,
i governanti e i giudici della terra,
12i giovani e le fanciulle,
i vecchi insieme ai bambini
13lodino il nome del Signore:
perché solo il suo nome è sublime,
la sua gloria risplende sulla terra e nei cieli.
14Egli ha sollevato la potenza del suo popolo.
È canto di lode per tutti i suoi fedeli,
per i figli di Israele, popolo che egli ama.
Alleluia.
1Alleluia.
Cantate al Signore un canto
nuovo;
la sua lode nell'assemblea dei fedeli.
2Gioisca Israele nel suo Creatore,
esultino nel loro Re i figli di Sion.
3Lodino il suo nome con danze,
con timpani e cetre gli cantino inni.
4Il Signore ama il suo popolo,
incorona gli umili di vittoria.
5Esultino i fedeli nella gloria,
sorgano lieti dai loro giacigli.
6Le lodi di Dio sulla loro bocca
e la spada a due tagli nelle loro mani,
7per compiere la vendetta tra i popoli
e punire le genti;
8per stringere in catene i loro capi,
i loro nobili in ceppi di ferro;
9per eseguire su di essi il giudizio già scritto:
questa è la gloria per tutti i suoi fedeli.
Alleluia.
1Alleluia.
Lodate il Signore nel suo
santuario,
lodatelo nel firmamento della sua potenza.
2Lodatelo per i suoi prodigi,
lodatelo per la sua immensa grandezza.
3Lodatelo con squilli di tromba,
lodatelo con arpa e cetra;
4lodatelo con timpani e danze,
lodatelo sulle corde e sui flauti.
5Lodatelo con cembali sonori,
lodatelo con cembali squillanti;
ogni vivente dia lode al Signore.
Alleluia.
1Proverbi di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele,
2per conoscere la sapienza e la disciplina,
per capire i detti profondi,
3per acquistare un'istruzione illuminata,
equità, giustizia e rettitudine,
4per dare agli inesperti l'accortezza,
ai giovani conoscenza e riflessione.
5Ascolti il saggio e aumenterà il sapere,
e l'uomo accorto acquisterà il dono del consiglio,
6per comprendere proverbi e allegorie,
le massime dei saggi e i loro enigmi.
7Il timore del Signore è il principio della scienza;
gli stolti disprezzano la sapienza e l'istruzione.
8Ascolta, figlio mio, l'istruzione di tuo padre
e non disprezzare l'insegnamento di tua madre,
9perché saranno una corona graziosa sul tuo capo
e monili per il tuo collo.
10Figlio mio, se i peccatori ti vogliono traviare,
non acconsentire!
11Se ti dicono: "Vieni con noi,
complottiamo per spargere sangue,
insidiamo impunemente l'innocente,
12inghiottiamoli vivi come gli inferi,
interi, come coloro che scendon nella fossa;
13troveremo ogni specie di beni preziosi,
riempiremo di bottino le nostre case;
14tu getterai la sorte insieme con noi,
una sola borsa avremo in comune",
15figlio mio, non andare per la loro strada,
tieni lontano il piede dai loro sentieri!
16I loro passi infatti corrono verso il male
e si affrettano a spargere il sangue.
17Invano si tende la rete
sotto gli occhi degli uccelli.
18Ma costoro complottano contro il proprio sangue,
pongono agguati contro se stessi.
19Tale è la fine di chi si dà alla rapina;
la cupidigia toglie di mezzo colui che ne è dominato.
20La Sapienza grida per le strade
nelle piazze fa udire la voce;
21dall'alto delle mura essa chiama,
pronunzia i suoi detti alle porte della città:
22"Fino a quando, o inesperti, amerete l'inesperienza
e i beffardi si compiaceranno delle loro beffe
e gli sciocchi avranno in odio la scienza?
23Volgetevi alle mie esortazioni:
ecco, io effonderò il mio spirito su di voi
e vi manifesterò le mie parole.
24Poiché vi ho chiamato e avete rifiutato,
ho steso la mano e nessuno ci ha fatto attenzione;
25avete trascurato ogni mio consiglio
e la mia esortazione non avete accolto;
26anch'io riderò delle vostre sventure,
mi farò beffe quando su di voi verrà la paura,
27quando come una tempesta vi piomberà addosso il terrore,
quando la disgrazia vi raggiungerà come un uragano,
quando vi colpirà l'angoscia e la tribolazione.
28Allora mi invocheranno, ma io non risponderò,
mi cercheranno, ma non mi troveranno.
29Poiché hanno odiato la sapienza
e non hanno amato il timore del Signore;
30non hanno accettato il mio consiglio
e hanno disprezzato tutte le mie esortazioni;
31mangeranno il frutto della loro condotta
e si sazieranno dei risultati delle loro decisioni.
32Sì, lo sbandamento degli inesperti li ucciderà
e la spensieratezza degli sciocchi li farà perire;
ma chi ascolta me vivrà tranquillo
e sicuro dal timore del male".
1Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole
e custodirai in te i miei precetti,
2tendendo il tuo orecchio alla sapienza,
inclinando il tuo cuore alla prudenza,
3se appunto invocherai l'intelligenza
e chiamerai la saggezza,
4se la ricercherai come l'argento
e per essa scaverai come per i tesori,
5allora comprenderai il timore del Signore
e troverai la scienza di Dio,
6perché il Signore dà la sapienza,
dalla sua bocca esce scienza e prudenza.
7Egli riserva ai giusti la sua protezione,
è scudo a coloro che agiscono con rettitudine,
8vegliando sui sentieri della giustizia
e custodendo le vie dei suoi amici.
9Allora comprenderai l'equità e la giustizia,
e la rettitudine con tutte le vie del bene,
10perché la sapienza entrerà nel tuo cuore
e la scienza delizierà il tuo animo.
11La riflessione ti custodirà
e l'intelligenza veglierà su di te,
12per salvarti dalla via del male,
dall'uomo che parla di propositi perversi,
13da coloro che abbandonano i retti sentieri
per camminare nelle vie delle tenebre,
14che godono nel fare il male,
gioiscono dei loro propositi perversi;
15i cui sentieri sono tortuosi
e le cui strade sono oblique,
16per salvarti dalla donna straniera,
dalla forestiera che ha parole seducenti,
17che abbandona il compagno della sua giovinezza
e dimentica l'alleanza con il suo Dio.
18La sua casa conduce verso la morte
e verso il regno delle ombre i suoi sentieri.
19Quanti vanno da lei non fanno ritorno,
non raggiungono i sentieri della vita.
20Per questo tu camminerai sulla strada dei buoni
e ti atterrai ai sentieri dei giusti,
21perché gli uomini retti abiteranno nel paese
e gli integri vi resteranno,
22ma i malvagi saranno sterminati dalla terra,
gli infedeli ne saranno strappati.
1Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento
e il tuo cuore custodisca i miei precetti,
2perché lunghi giorni e anni di vita
e pace ti porteranno.
3Bontà e fedeltà non ti abbandonino;
lègale intorno al tuo collo,
scrivile sulla tavola del tuo cuore,
4e otterrai favore e buon successo
agli occhi di Dio e degli uomini.
5Confida nel Signore con tutto il cuore
e non appoggiarti sulla tua intelligenza;
6in tutti i tuoi passi pensa a lui
ed egli appianerà i tuoi sentieri.
7Non credere di essere saggio,
temi il Signore e sta' lontano dal male.
8Salute sarà per il tuo corpo
e un refrigerio per le tue ossa.
9Onora il Signore con i tuoi averi
e con le primizie di tutti i tuoi raccolti;
10i tuoi granai si riempiranno di grano
e i tuoi tini traboccheranno di mosto.
11Figlio mio, non disprezzare l'istruzione del Signore
e non aver a noia la sua esortazione,
12perché il Signore corregge chi ama,
come un padre il figlio prediletto.
13Beato l'uomo che ha trovato la sapienza
e il mortale che ha acquistato la prudenza,
14perché il suo possesso è preferibile a quello dell'argento
e il suo provento a quello dell'oro.
15Essa è più preziosa delle perle
e neppure l'oggetto più caro la uguaglia.
16Lunghi giorni sono nella sua destra
e nella sua sinistra ricchezza e onore;
17le sue vie sono vie deliziose
e tutti i suoi sentieri conducono al benessere.
18È un albero di vita per chi ad essa s'attiene
e chi ad essa si stringe è beato.
19Il Signore ha fondato la terra con la sapienza,
ha consolidato i cieli con intelligenza;
20dalla sua scienza sono stati aperti gli abissi
e le nubi stillano rugiada.
21Figlio mio, conserva il consiglio e la riflessione,
né si allontanino mai dai tuoi occhi:
22saranno vita per te
e grazia per il tuo collo.
23Allora camminerai sicuro per la tua strada
e il tuo piede non inciamperà.
24Se ti coricherai, non avrai da temere;
se ti coricherai, il tuo sonno sarà dolce.
25Non temerai per uno spavento improvviso,
né per la rovina degli empi quando verrà,
26perché il Signore sarà la tua sicurezza,
preserverà il tuo piede dal laccio.
27Non negare un beneficio a chi ne ha bisogno,
se è in tuo potere il farlo.
28Non dire al tuo prossimo: "Va', ripassa, te lo darò
domani",
se tu hai ciò che ti chiede.
29Non tramare il male contro il tuo prossimo
mentre egli dimora fiducioso presso di te.
30Non litigare senza motivo con nessuno,
se non ti ha fatto nulla di male.
31Non invidiare l'uomo violento
e non imitare affatto la sua condotta,
32perché il Signore ha in abominio il malvagio,
mentre la sua amicizia è per i giusti.
33La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio,
mentre egli benedice la dimora dei giusti.
34Dei beffardi egli si fa beffe
e agli umili concede la grazia.
35I saggi possiederanno onore
ma gli stolti riceveranno ignominia.
1Ascoltate, o figli, l'istruzione di un padre
e fate attenzione per conoscere la verità,
2poiché io vi do una buona dottrina;
non abbandonate il mio insegnamento.
3Anch'io sono stato un figlio per mio padre,
tenero e caro agli occhi di mia madre.
4Egli mi istruiva dicendomi:
"Il tuo cuore ritenga le mie parole;
custodisci i miei precetti e vivrai.
5Acquista la sapienza, acquista l'intelligenza;
non dimenticare le parole della mia bocca
e non allontanartene mai.
6Non abbandonarla ed essa ti custodirà,
amala e veglierà su di te.
7Principio della sapienza: acquista la sapienza;
a costo di tutto ciò che possiedi acquista l'intelligenza.
8Stimala ed essa ti esalterà,
sarà la tua gloria, se l'abbraccerai.
9Una corona di grazia porrà sul tuo capo,
con un diadema di gloria ti cingerà".
10Ascolta, figlio mio, e accogli le mie parole
ed esse moltiplicheranno gli anni della tua vita.
11Ti indico la via della sapienza;
ti guido per i sentieri della rettitudine.
12Quando cammini non saranno intralciati i tuoi passi,
e se corri, non inciamperai.
13Attieniti alla disciplina, non lasciarla,
pràticala, perché essa è la tua vita.
14Non battere la strada degli empi
e non procedere per la via dei malvagi.
15Evita quella strada, non passarvi,
sta' lontano e passa oltre.
16Essi non dormono, se non fanno del male;
non si lasciano prendere dal sonno, se non fanno cadere qualcuno;
17mangiano il pane dell'empietà
e bevono il vino della violenza.
18La strada dei giusti è come la luce dell'alba,
che aumenta lo splendore fino al meriggio.
19La via degli empi è come l'oscurità:
non sanno dove saranno spinti a cadere.
20Figlio mio, fa' attenzione alle mie parole,
porgi l'orecchio ai miei detti;
21non perderli mai di vista,
custodiscili nel tuo cuore,
22perché essi sono vita per chi li trova
e salute per tutto il suo corpo.
23Con ogni cura vigila sul cuore
perché da esso sgorga la vita.
24Tieni lungi da te la bocca perversa
e allontana da te le labbra fallaci.
25I tuoi occhi guardino diritto
e le tue pupille mirino diritto davanti a te.
26Bada alla strada dove metti il piede
e tutte le tue vie siano ben rassodate.
27Non deviare né a destra né a sinistra,
tieni lontano il piede dal male.
1Figlio mio, fa' attenzione alla mia sapienza
e porgi l'orecchio alla mia intelligenza,
2perché tu possa seguire le mie riflessioni
e le tue labbra custodiscano la scienza.
3Stillano miele le labbra di una straniera
e più viscida dell'olio è la sua bocca;
4ma ciò che segue è amaro come assenzio,
pungente come spada a doppio taglio.
5I suoi piedi scendono verso la morte,
i suoi passi conducono agli inferi.
6Per timore che tu guardi al sentiero della vita,
le sue vie volgono qua e là; essa non se ne cura.
7Ora, figlio mio, ascoltami
e non allontanarti dalle parole della mia bocca.
8Tieni lontano da lei il tuo cammino
e non avvicinarti alla porta della sua casa,
9per non mettere in balìa di altri il tuo vigore
e i tuoi anni in balìa di un uomo crudele,
10perché non si sazino dei tuoi beni gli estranei,
non finiscano le tue fatiche in casa di un forestiero
11e tu non gema sulla tua sorte,
quando verranno meno il tuo corpo e la tua carne,
12e dica: "Perché mai ho odiato la disciplina
e il mio cuore ha disprezzato la correzione?
13Non ho ascoltato la voce dei miei maestri,
non ho prestato orecchio a chi m'istruiva.
14Per poco non mi son trovato nel colmo dei mali
in mezzo alla folla e all'assemblea".
15Bevi l'acqua della tua cisterna
e quella che zampilla dal tuo pozzo,
16perché le tue sorgenti non scorrano al di fuori,
i tuoi ruscelli nelle pubbliche piazze,
17ma siano per te solo
e non per degli estranei insieme a te.
18Sia benedetta la tua sorgente;
trova gioia nella donna della tua giovinezza:
19cerva amabile, gazzella graziosa,
essa s'intrattenga con te;
le sue tenerezze ti inebrino sempre;
sii tu sempre invaghito del suo amore!
20Perché, figlio mio, invaghirti d'una straniera
e stringerti al petto di un'estranea?
21Poiché gli occhi del Signore osservano le vie dell'uomo
ed egli vede tutti i suoi sentieri.
22L'empio è preda delle sue iniquità,
è catturato con le funi del suo peccato.
23Egli morirà per mancanza di disciplina,
si perderà per la sua grande stoltezza.
1Figlio mio, se hai garantito per il tuo prossimo,
se hai dato la tua mano per un estraneo,
2se ti sei legato con le parole delle tue labbra
e ti sei lasciato prendere dalle parole della tua bocca,
3figlio mio, fa' così per liberartene:
poiché sei caduto nelle mani del tuo prossimo,
va', gèttati ai suoi piedi, importuna il tuo prossimo;
4non concedere sonno ai tuoi occhi
né riposo alle tue palpebre,
5lìberatene come la gazzella dal laccio,
come un uccello dalle mani del cacciatore.
6Va' dalla formica, o pigro,
guarda le sue abitudini e diventa saggio.
7Essa non ha né capo,
né sorvegliante, né padrone,
8eppure d'estate si provvede il vitto,
al tempo della mietitura accumula il cibo.
9Fino a quando, pigro, te ne starai a dormire?
Quando ti scuoterai dal sonno?
10Un po' dormire, un po' sonnecchiare,
un po' incrociare le braccia per riposare
11e intanto giunge a te la miseria, come un vagabondo,
e l'indigenza, come un mendicante.
12Il perverso, uomo iniquo,
va con la bocca distorta,
13ammicca con gli occhi, stropiccia i piedi
e fa cenni con le dita.
14Cova propositi malvagi nel cuore,
in ogni tempo suscita liti.
15Per questo improvvisa verrà la sua rovina,
in un attimo crollerà senza rimedio.
16Sei cose odia il Signore,
anzi sette gli sono in abominio:
17occhi alteri, lingua bugiarda,
mani che versano sangue innocente,
18cuore che trama iniqui progetti,
piedi che corrono rapidi verso il male,
19falso testimone che diffonde menzogne
e chi provoca litigi tra fratelli.
20Figlio mio, osserva il comando di tuo padre,
non disprezzare l'insegnamento di tua madre.
21Fissali sempre nel tuo cuore,
appendili al collo.
22Quando cammini ti guideranno,
quando riposi veglieranno su di te,
quando ti desti ti parleranno;
23poiché il comando è una lampada e l'insegnamento una luce
e un sentiero di vita le correzioni della disciplina,
24per preservarti dalla donna altrui,
dalle lusinghe di una straniera.
25Non desiderare in cuor tuo la sua bellezza;
non lasciarti adescare dai suoi sguardi,
26perché, se la prostituta cerca un pezzo di pane,
la maritata mira a una vita preziosa.
27Si può portare il fuoco sul petto
senza bruciarsi le vesti
28o camminare sulla brace
senza scottarsi i piedi?
29Così chi si accosta alla donna altrui,
chi la tocca, non resterà impunito.
30Non si disapprova un ladro, se ruba
per soddisfare l'appetito quando ha fame;
31eppure, se è preso, dovrà restituire sette volte,
consegnare tutti i beni della sua casa.
32Ma l'adultero è privo di senno;
solo chi vuole rovinare se stesso agisce così.
33Incontrerà percosse e disonore,
la sua vergogna non sarà cancellata,
34poiché la gelosia accende lo sdegno del marito,
che non avrà pietà nel giorno della vendetta;
35non vorrà accettare alcun compenso,
rifiuterà ogni dono, anche se grande.
1Figlio mio, custodisci le mie parole
e fa' tesoro dei miei precetti.
2Osserva i miei precetti e vivrai,
il mio insegnamento sia come la pupilla dei tuoi occhi.
3Lègali alle tue dita,
scrivili sulla tavola del tuo cuore.
4Di' alla sapienza: "Tu sei mia sorella",
e chiama amica l'intelligenza,
5perché ti preservi dalla donna forestiera,
dalla straniera che ha parole di lusinga.
6Mentre dalla finestra della mia casa
stavo osservando dietro le grate,
7ecco vidi fra gli inesperti,
scorsi fra i giovani un dissennato.
8Passava per la piazza, accanto all'angolo della straniera,
e s'incamminava verso la casa di lei,
9all'imbrunire, al declinare del giorno,
all'apparir della notte e del buio.
10Ecco farglisi incontro una donna,
in vesti di prostituta e la dissimulazione nel cuore.
11Essa è audace e insolente,
non sa tenere i piedi in casa sua.
12Ora è per la strada, ora per le piazze,
ad ogni angolo sta in agguato.
13Lo afferra, lo bacia
e con sfacciataggine gli dice:
14"Dovevo offrire sacrifici di comunione;
oggi ho sciolto i miei voti;
15per questo sono uscita incontro a te
per cercarti e ti ho trovato.
16Ho messo coperte soffici sul mio letto,
tela fine d'Egitto;
17ho profumato il mio giaciglio di mirra,
di aloè e di cinnamòmo.
18Vieni, inebriamoci d'amore fino al mattino,
godiamoci insieme amorosi piaceri,
19poiché mio marito non è in casa,
è partito per un lungo viaggio,
20ha portato con sé il sacchetto del denaro,
tornerà a casa il giorno del plenilunio".
21Lo lusinga con tante moine,
lo seduce con labbra lascive;
22egli incauto la segue,
come un bue va al macello;
come un cervo preso al laccio,
23finché una freccia non gli lacera il fegato;
come un uccello che si precipita nella rete
e non sa che è in pericolo la sua vita.
24Ora, figlio mio, ascoltami,
fa' attenzione alle parole della mia bocca.
25Il tuo cuore non si volga verso le sue vie,
non aggirarti per i suoi sentieri,
26perché molti ne ha fatti cadere trafitti
ed erano vigorose tutte le sue vittime.
27La sua casa è la strada per gli inferi,
che scende nelle camere della morte.
1La Sapienza forse non chiama
e la prudenza non fa udir la voce?
2In cima alle alture, lungo la via,
nei crocicchi delle strade essa si è posta,
3presso le porte, all'ingresso della città,
sulle soglie degli usci essa esclama:
4"A voi, uomini, io mi rivolgo,
ai figli dell'uomo è diretta la mia voce.
5Imparate, inesperti, la prudenza
e voi, stolti, fatevi assennati.
6Ascoltate, perché dirò cose elevate,
dalle mie labbra usciranno sentenze giuste,
7perché la mia bocca proclama la verità
e abominio per le mie labbra è l'empietà.
8Tutte le parole della mia bocca sono giuste;
niente vi è in esse di fallace o perverso;
9tutte sono leali per chi le comprende
e rette per chi possiede la scienza.
10Accettate la mia istruzione e non l'argento,
la scienza anziché l'oro fino,
11perché la scienza vale più delle perle
e nessuna cosa preziosa l'uguaglia".
12Io, la Sapienza, possiedo la prudenza
e ho la scienza e la riflessione.
13Temere il Signore è odiare il male:
io detesto la superbia, l'arroganza,
la cattiva condotta e la bocca perversa.
14A me appartiene il consiglio e il buon senso,
io sono l'intelligenza, a me appartiene la potenza.
15Per mezzo mio regnano i re
e i magistrati emettono giusti decreti;
16per mezzo mio i capi comandano
e i grandi governano con giustizia.
17Io amo coloro che mi amano
e quelli che mi cercano mi troveranno.
18Presso di me c'è ricchezza e onore,
sicuro benessere ed equità.
19Il mio frutto val più dell'oro, dell'oro fino,
il mio provento più dell'argento scelto.
20Io cammino sulla via della giustizia
e per i sentieri dell'equità,
21per dotare di beni quanti mi amano
e riempire i loro forzieri.
22Il Signore mi ha creato all'inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, fin d'allora.
23Dall'eternità sono stata costituita,
fin dal principio, dagli inizi della terra.
24Quando non esistevano gli abissi, io fui generata;
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d'acqua;
25prima che fossero fissate le basi dei monti,
prima delle colline, io sono stata generata.
26Quando ancora non aveva fatto la terra e i campi,
né le prime zolle del mondo;
27quando egli fissava i cieli, io ero là;
quando tracciava un cerchio sull'abisso;
28quando condensava le nubi in alto,
quando fissava le sorgenti dell'abisso;
29quando stabiliva al mare i suoi limiti,
sicché le acque non ne oltrepassassero la spiaggia;
quando disponeva le fondamenta della terra,
30allora io ero con lui come architetto
ed ero la sua delizia ogni giorno,
dilettandomi davanti a lui in ogni istante;
31dilettandomi sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo.
32Ora, figli, ascoltatemi:
beati quelli che seguono le mie vie!
33Ascoltate l'esortazione e siate saggi,
non trascuratela!
34Beato l'uomo che mi ascolta,
vegliando ogni giorno alle mie porte,
per custodire attentamente la soglia.
35Infatti, chi trova me trova la vita,
e ottiene favore dal Signore;
36ma chi pecca contro di me, danneggia se stesso;
quanti mi odiano amano la morte".
1La Sapienza si è costruita la casa,
ha intagliato le sue sette colonne.
2Ha ucciso gli animali, ha preparato il vino
e ha imbandito la tavola.
3Ha mandato le sue ancelle a proclamare
sui punti più alti della città:
4"Chi è inesperto accorra qui!".
A chi è privo di senno essa dice:
5"Venite, mangiate il mio pane,
bevete il vino che io ho preparato.
6Abbandonate la stoltezza e vivrete,
andate diritti per la via dell'intelligenza".
7Chi corregge il beffardo se ne attira il disprezzo,
chi rimprovera l'empio se ne attira l'insulto.
8Non rimproverare il beffardo per non farti odiare;
rimprovera il saggio ed egli ti amerà.
9Da' consigli al saggio e diventerà ancora più saggio;
istruisci il giusto ed egli aumenterà la dottrina.
10Fondamento della sapienza è il timore di Dio,
la scienza del Santo è intelligenza.
11Per mezzo mio si moltiplicano i tuoi giorni,
ti saranno aggiunti anni di vita.
12Se sei sapiente, lo sei a tuo vantaggio,
se sei beffardo, tu solo ne porterai la pena.
13Donna irrequieta è follia,
una sciocca che non sa nulla.
14Sta seduta alla porta di casa,
su un trono, in un luogo alto della città,
15per invitare i passanti
che vanno diritti per la loro strada:
16"Chi è inesperto venga qua!".
E a chi è privo di senno essa dice:
17"Le acque furtive sono dolci,
il pane preso di nascosto è gustoso".
18Egli non si accorge che là ci sono le ombre
e che i suoi invitati se ne vanno nel profondo degli inferi.
1Proverbi di Salomone.
Il figlio saggio rende lieto
il padre;
il figlio stolto contrista la madre.
2Non giovano i tesori male acquistati,
mentre la giustizia libera dalla morte.
3Il Signore non lascia patir la fame al giusto,
ma delude la cupidigia degli empi.
4La mano pigra fa impoverire,
la mano operosa arricchisce.
5Chi raccoglie d'estate è previdente;
chi dorme al tempo della mietitura si disonora.
6Le benedizioni del Signore sul capo del giusto,
la bocca degli empi nasconde il sopruso.
7La memoria del giusto è in benedizione,
il nome degli empi svanisce.
8L'assennato accetta i comandi,
il linguacciuto va in rovina.
9Chi cammina nell'integrità va sicuro,
chi rende tortuose le sue vie sarà scoperto.
10Chi chiude un occhio causa dolore,
chi riprende a viso aperto procura pace.
11Fonte di vita è la bocca del giusto,
la bocca degli empi nasconde violenza.
12L'odio suscita litigi,
l'amore ricopre ogni colpa.
13Sulle labbra dell'assennato si trova la sapienza,
per la schiena di chi è privo di senno il bastone.
14I saggi fanno tesoro della scienza,
ma la bocca dello stolto è un pericolo imminente.
15I beni del ricco sono la sua roccaforte,
la rovina dei poveri è la loro miseria.
16Il salario del giusto serve per la vita,
il guadagno dell'empio è per i vizi.
17È sulla via della vita chi osserva la disciplina,
chi trascura la correzione si smarrisce.
18Placano l'odio le labbra sincere,
chi diffonde la calunnia è uno stolto.
19Nel molto parlare non manca la colpa,
chi frena le labbra è prudente.
20Argento pregiato è la lingua del giusto,
il cuore degli empi vale ben poco.
21Le labbra del giusto nutriscono molti,
gli stolti muoiono in miseria.
22La benedizione del Signore arricchisce,
non le aggiunge nulla la fatica.
23È un divertimento per lo stolto compiere il male,
come il coltivar la sapienza per l'uomo prudente.
24Al malvagio sopraggiunge il male che teme,
il desiderio dei giusti invece è soddisfatto.
25Al passaggio della bufera l'empio cessa di essere,
ma il giusto resterà saldo per sempre.
26Come l'aceto ai denti e il fumo agli occhi
così è il pigro per chi gli affida una missione.
27Il timore del Signore prolunga i giorni,
ma gli anni dei malvagi sono accorciati.
28L'attesa dei giusti finirà in gioia,
ma la speranza degli empi svanirà.
29La via del Signore è una fortezza per l'uomo retto,
mentre è una rovina per i malfattori.
30Il giusto non vacillerà mai,
ma gli empi non dureranno sulla terra.
31La bocca del giusto esprime la sapienza,
la lingua perversa sarà tagliata.
32Le labbra del giusto stillano benevolenza,
la bocca degli empi perversità.
1La bilancia falsa è in abominio al Signore,
ma del peso esatto egli si compiace.
2Viene la superbia, verrà anche l'obbrobrio,
mentre la saggezza è presso gli umili.
3L'integrità degli uomini retti li guida,
la perversità dei perfidi li rovina.
4Non serve la ricchezza nel giorno della collera,
ma la giustizia libera dalla morte.
5La giustizia dell'uomo onesto gli spiana la via;
per la sua empietà cade l'empio.
6La giustizia degli uomini retti li salva,
nella cupidigia restano presi i perfidi.
7Con la morte dell'empio svanisce ogni sua speranza,
la fiducia dei malvagi scompare.
8Il giusto sfugge all'angoscia,
al suo posto subentra l'empio.
9Con la bocca l'empio rovina il suo prossimo,
ma i giusti si salvano con la scienza.
10Della prosperità dei giusti la città si rallegra,
per la scomparsa degli empi si fa festa.
11Con la benedizione degli uomini retti si innalza una città,
la bocca degli empi la demolisce.
12Chi disprezza il suo prossimo è privo di senno,
l'uomo prudente invece tace.
13Chi va in giro sparlando svela il segreto,
lo spirito fidato nasconde ogni cosa.
14Senza una direzione un popolo decade,
il successo sta nel buon numero di consiglieri.
15Chi garantisce per un estraneo si troverà male,
chi avversa le strette di mano a garanzia, vive tranquillo.
16Una donna graziosa ottiene gloria,
ma gli uomini laboriosi acquistano ricchezza.
17Benefica se stesso l'uomo misericordioso,
il crudele invece tormenta la sua stessa carne.
18L'empio realizza profitti fallaci,
ma per chi semina la giustizia il salario è sicuro.
19Chi pratica la giustizia si procura la vita,
chi segue il male va verso la morte.
20I cuori depravati sono in abominio al Signore
che si compiace di chi ha una condotta integra.
21Certo non resterà impunito il malvagio,
ma la discendenza dei giusti si salverà.
22Un anello d'oro al naso d'un porco,
tale è la donna bella ma priva di senno.
23La brama dei giusti è solo il bene,
la speranza degli empi svanisce.
24C'è chi largheggia e la sua ricchezza aumenta,
c'è chi risparmia oltre misura e finisce nella miseria.
25La persona benefica avrà successo
e chi disseta sarà dissetato.
26Chi accaparra il grano è maledetto dal popolo,
la benedizione è invocata sul capo di chi lo vende.
27Chi è sollecito del bene trova il favore,
chi ricerca il male, male avrà.
28Chi confida nella propria ricchezza cadrà;
i giusti invece verdeggeranno come foglie.
29Chi crea disordine in casa erediterà vento
e lo stolto sarà schiavo dell'uomo saggio.
30Il frutto del giusto è un albero di vita,
il saggio conquista gli animi.
31Ecco, il giusto è ripagato sulla terra,
tanto più lo saranno l'empio e il peccatore.
1Chi ama la disciplina ama la scienza,
chi odia la correzione è stolto.
2Il buono si attira il favore del Signore,
ma egli condanna l'intrigante.
3Non resta saldo l'uomo con l'empietà,
ma la radice dei giusti non sarà smossa.
4La donna perfetta è la corona del marito,
ma quella che lo disonora è come carie nelle sue ossa.
5I pensieri dei giusti sono equità,
i propositi degli empi sono frode.
6Le parole degli empi sono agguati sanguinari,
ma la bocca degli uomini retti vi si sottrarrà.
7Gli empi, una volta abbattuti, più non sono,
ma la casa dei giusti sta salda.
8Un uomo è lodato per il senno,
chi ha un cuore perverso è disprezzato.
9Un uomo di poco conto che basta a se stesso
vale più di un uomo esaltato a cui manca il pane.
10Il giusto ha cura del suo bestiame,
ma i sentimenti degli empi sono spietati.
11Chi coltiva la sua terra si sazia di pane,
chi insegue chimere è privo di senno.
12Le brame dell'empio sono una rete di mali,
la radice dei giusti produce frutti.
13Nel peccato delle sue labbra si impiglia il malvagio,
ma il giusto sfuggirà a tale angoscia.
14Ognuno si sazia del frutto della sua bocca,
ma ciascuno sarà ripagato secondo le sue opere.
15Lo stolto giudica diritta la sua condotta,
il saggio, invece, ascolta il consiglio.
16Lo stolto manifesta subito la sua collera,
l'accorto dissimula l'offesa.
17Chi aspira alla verità proclama la giustizia,
il falso testimone proclama l'inganno.
18V'è chi parla senza riflettere: trafigge come una spada;
ma la lingua dei saggi risana.
19La bocca verace resta ferma per sempre,
la lingua bugiarda per un istante solo.
20Amarezza è nel cuore di chi trama il male,
gioia hanno i consiglieri di pace.
21Al giusto non può capitare alcun danno,
gli empi saranno pieni di mali.
22Le labbra menzognere sono un abominio per il Signore
che si compiace di quanti agiscono con sincerità.
23L'uomo accorto cela il sapere,
il cuore degli stolti proclama la stoltezza.
24La mano operosa ottiene il comando,
quella pigra sarà per il lavoro forzato.
25L'affanno deprime il cuore dell'uomo,
una parola buona lo allieta.
26Il giusto è guida per il suo prossimo,
ma la via degli empi fa smarrire.
27Il pigro non troverà selvaggina;
la diligenza è per l'uomo un bene prezioso.
28Nella strada della giustizia è la vita,
il sentiero dei perversi conduce alla morte.
1Il figlio saggio ama la disciplina,
lo spavaldo non ascolta il rimprovero.
2Del frutto della sua bocca l'uomo mangia ciò che è buono;
l'appetito dei perfidi si soddisfa con i soprusi.
3Chi sorveglia la sua bocca conserva la vita,
chi apre troppo le labbra incontra la rovina.
4Il pigro brama, ma non c'è nulla per il suo appetito;
l'appetito dei diligenti sarà soddisfatto.
5Il giusto odia la parola falsa,
l'empio calunnia e disonora.
6La giustizia custodisce chi ha una condotta integra,
il peccato manda in rovina l'empio.
7C'è chi fa il ricco e non ha nulla;
c'è chi fa il povero e ha molti beni.
8Riscatto della vita d'un uomo è la sua ricchezza,
ma il povero non si accorge della minaccia.
9La luce dei giusti allieta,
la lucerna degli empi si spegne.
10L'insolenza provoca soltanto contese,
la sapienza si trova presso coloro che prendono consiglio.
11Le ricchezze accumulate in fretta diminuiscono,
chi le raduna a poco a poco le accresce.
12Un'attesa troppo prolungata fa male al cuore,
un desiderio soddisfatto è albero di vita.
13Chi disprezza la parola si rovinerà,
chi rispetta un comando ne avrà premio.
14L'insegnamento del saggio è fonte di vita
per evitare i lacci della morte.
15Un aspetto buono procura favore,
ma il contegno dei perfidi è rude.
16L'accorto agisce sempre con riflessione,
lo stolto mette in mostra la stoltezza.
17Un cattivo messaggero causa sciagure,
un inviato fedele apporta salute.
18Povertà e ignominia a chi rifiuta l'istruzione,
chi tien conto del rimprovero sarà onorato.
19Desiderio soddisfatto è una dolcezza al cuore,
ma è abominio per gli stolti staccarsi dal male.
20Va' con i saggi e saggio diventerai,
chi pratica gli stolti ne subirà danno.
21La sventura perseguita i peccatori,
il benessere ripagherà i giusti.
22L'uomo dabbene lascia eredi i nipoti,
la proprietà del peccatore è riservata al giusto.
23Il potente distrugge il podere dei poveri
e c'è chi è eliminato senza processo.
24Chi risparmia il bastone odia suo figlio,
chi lo ama è pronto a correggerlo.
25Il giusto mangia a sazietà,
ma il ventre degli empi soffre la fame.
1La sapienza di una massaia costruisce la casa,
la stoltezza la demolisce con le mani.
2Chi procede con rettitudine teme il Signore,
chi si scosta dalle sue vie lo disprezza.
3Nella bocca dello stolto c'è il germoglio della superbia,
ma le labbra dei saggi sono la loro salvaguardia.
4Senza buoi, niente grano,
l'abbondanza del raccolto sta nel vigore del toro.
5Il testimone vero non mentisce,
quello falso spira menzogne.
6Il beffardo ricerca la sapienza ma invano,
la scienza è cosa facile per il prudente.
7Allontànati dall'uomo stolto,
e non ignorerai le labbra sapienti.
8La sapienza dell'accorto sta nel capire la sua via,
ma la stoltezza degli sciocchi è inganno.
9Fra gli stolti risiede la colpa,
fra gli uomini retti la benevolenza.
10Il cuore conosce la propria amarezza
e alla sua gioia non partecipa l'estraneo.
11La casa degli empi rovinerà,
ma la tenda degli uomini retti avrà successo.
12C'è una via che sembra diritta a qualcuno,
ma sbocca in sentieri di morte.
13Anche fra il riso il cuore prova dolore
e la gioia può finire in pena.
14Chi è instabile si sazierà dei frutti della sua condotta,
l'uomo dabbene si sazierà delle sue opere.
15L'ingenuo crede quanto gli dici,
l'accorto controlla i propri passi.
16Il saggio teme e sta lontano dal male,
lo stolto è insolente e presuntuoso.
17L'iracondo commette sciocchezze,
il riflessivo sopporta.
18Gli inesperti erediteranno la stoltezza,
i prudenti si coroneranno di scienza.
19I malvagi si inchinano davanti ai buoni,
gli empi davanti alle porte del giusto.
20Il povero è odioso anche al suo amico,
numerosi sono gli amici del ricco.
21Chi disprezza il prossimo pecca,
beato chi ha pietà degli umili.
22Non errano forse quelli che compiono il male?
Benevolenza e favore per quanti compiono il bene.
23In ogni fatica c'è un vantaggio,
ma la loquacità produce solo miseria.
24Corona dei saggi è la loro accortezza,
corona degli stolti la loro stoltezza.
25Salvatore di vite è un testimone vero;
chi spaccia menzogne è un impostore.
26Nel timore del Signore è la fiducia del forte;
per i suoi figli egli sarà un rifugio.
27Il timore del Signore è fonte di vita,
per evitare i lacci della morte.
28Un popolo numeroso è la gloria del re;
la scarsità di gente è la rovina del principe.
29Il paziente ha grande prudenza,
l'iracondo mostra stoltezza.
30Un cuore tranquillo è la vita di tutto il corpo,
l'invidia è la carie delle ossa.
31Chi opprime il povero offende il suo creatore,
chi ha pietà del misero lo onora.
32Dalla propria malvagità è travolto l'empio,
il giusto ha un rifugio nella propria integrità.
33In un cuore assennato risiede la sapienza,
ma in seno agli stolti può scoprirsi?
34La giustizia fa onore a una nazione,
ma il peccato segna il declino dei popoli.
35Il favore del re è per il ministro intelligente,
il suo sdegno è per chi lo disonora.
1Una risposta gentile calma la collera,
una parola pungente eccita l'ira.
2La lingua dei saggi fa gustare la scienza,
la bocca degli stolti esprime sciocchezze.
3In ogni luogo sono gli occhi del Signore,
scrutano i malvagi e i buoni.
4Una lingua dolce è un albero di vita,
quella malevola è una ferita al cuore.
5Lo stolto disprezza la correzione paterna;
chi tiene conto dell'ammonizione diventa prudente.
6Nella casa del giusto c'è abbondanza di beni,
sulla rendita dell'empio incombe il dissesto.
7Le labbra dei saggi diffondono la scienza,
non così il cuore degli stolti.
8Il sacrificio degli empi è in abominio al Signore,
la supplica degli uomini retti gli è gradita.
9La condotta perversa è in abominio al Signore;
egli ama chi pratica la giustizia.
10Punizione severa per chi abbandona il retto sentiero,
chi odia la correzione morirà.
11Gl'inferi e l'abisso sono davanti al Signore,
tanto più i cuori dei figli dell'uomo.
12Lo spavaldo non vuol essere corretto,
egli non si accompagna con i saggi.
13Un cuore lieto rende ilare il volto,
ma, quando il cuore è triste, lo spirito è depresso.
14Una mente retta ricerca il sapere,
la bocca degli stolti si pasce di stoltezza.
15Tutti i giorni son brutti per l'afflitto,
per un cuore felice è sempre festa.
16Poco con il timore di Dio
è meglio di un gran tesoro con l'inquietudine.
17Un piatto di verdura con l'amore
è meglio di un bue grasso con l'odio.
18L'uomo collerico suscita litigi,
il lento all'ira seda le contese.
19La via del pigro è come una siepe di spine,
la strada degli uomini retti è una strada appianata.
20Il figlio saggio allieta il padre,
l'uomo stolto disprezza la madre.
21La stoltezza è una gioia per chi è privo di senno;
l'uomo prudente cammina diritto.
22Falliscono le decisioni prese senza consultazione,
riescono quelle prese da molti consiglieri.
23È una gioia per l'uomo saper dare una risposta;
quanto è gradita una parola detta a suo tempo!
24Per l'uomo assennato la strada della vita è verso l'alto,
per salvarlo dagli inferni che sono in basso.
25Il Signore abbatte la casa dei superbi
e rende saldi i confini della vedova.
26Sono in abominio al Signore i pensieri malvagi,
ma gli sono gradite le parole benevole.
27Sconvolge la sua casa chi è avido di guadagni disonesti;
ma chi detesta i regali vivrà.
28La mente del giusto medita prima di rispondere,
la bocca degli empi esprime malvagità.
29Il Signore è lontano dagli empi,
ma egli ascolta la preghiera dei giusti.
30Uno sguardo luminoso allieta il cuore;
una notizia lieta rianima le ossa.
31L'orecchio che ascolta un rimprovero salutare
avrà la dimora in mezzo ai saggi.
32Chi rifiuta la correzione disprezza se stesso,
chi ascolta il rimprovero acquista senno.
33Il timore di Dio è una scuola di sapienza,
prima della gloria c'è l'umiltà.
1All'uomo appartengono i progetti della mente,
ma dal Signore viene la risposta.
2Tutte le vie dell'uomo sembrano pure ai suoi occhi,
ma chi scruta gli spiriti è il Signore.
3Affida al Signore la tua attività
e i tuoi progetti riusciranno.
4Il Signore ha fatto tutto per un fine,
anche l'empio per il giorno della sventura.
5È un abominio per il Signore ogni cuore superbo,
certamente non resterà impunito.
6Con la bontà e la fedeltà si espia la colpa,
con il timore del Signore si evita il male.
7Quando il Signore si compiace della condotta di un uomo,
riconcilia con lui anche i suoi nemici.
8Poco con onestà è meglio
di molte rendite senza giustizia.
9La mente dell'uomo pensa molto alla sua via,
ma il Signore dirige i suoi passi.
10Un oracolo è sulle labbra del re,
in giudizio la sua bocca non sbaglia.
11La stadera e le bilance giuste appartengono al Signore,
sono opera sua tutti i pesi del sacchetto.
12È in abominio ai re commettere un'azione iniqua,
poiché il trono si consolida con la giustizia.
13Delle labbra giuste si compiace il re
e ama chi parla con rettitudine.
14L'ira del re è messaggera di morte,
ma l'uomo saggio la placherà.
15Nello splendore del volto del re è la vita,
il suo favore è come nube di primavera.
16È molto meglio possedere la sapienza che l'oro,
il possesso dell'intelligenza è preferibile all'argento.
17La strada degli uomini retti è evitare il male,
conserva la vita chi controlla la sua via.
18Prima della rovina viene l'orgoglio
e prima della caduta lo spirito altero.
19È meglio abbassarsi con gli umili
che spartire la preda con i superbi.
20Chi è prudente nella parola troverà il bene
e chi confida nel Signore è beato.
21Sarà chiamato intelligente chi è saggio di mente;
il linguaggio dolce aumenta la dottrina.
22Fonte di vita è la prudenza per chi la possiede,
castigo degli stolti è la stoltezza.
23Una mente saggia rende prudente la bocca
e sulle sue labbra aumenta la dottrina.
24Favo di miele sono le parole gentili,
dolcezza per l'anima e refrigerio per il corpo.
25C'è una via che pare diritta a qualcuno,
ma sbocca in sentieri di morte.
26L'appetito del lavoratore lavora per lui,
perché la sua bocca lo stimola.
27L'uomo perverso produce la sciagura,
sulle sue labbra c'è come un fuoco ardente.
28L'uomo ambiguo provoca litigi,
chi calunnia divide gli amici.
29L'uomo violento seduce il prossimo
e lo spinge per una via non buona.
30Chi socchiude gli occhi medita inganni,
chi stringe le labbra ha già commesso il male.
31Corona magnifica è la canizie,
ed essa si trova sulla via della giustizia.
32Il paziente val più di un eroe,
chi domina se stesso val più di chi conquista una città.
33Nel grembo si getta la sorte,
ma la decisione dipende tutta dal Signore.
1Un tozzo di pane secco con tranquillità è meglio
di una casa piena di banchetti festosi e di discordia.
2Lo schiavo intelligente prevarrà su un figlio disonorato
e avrà parte con i fratelli all'eredità.
3Il crogiuolo è per l'argento e il forno per l'oro,
ma chi prova i cuori è il Signore.
4Il maligno presta attenzione a un labbro maledico,
il bugiardo ascolta una lingua nociva.
5Chi deride il povero offende il suo creatore,
chi gioisce della sciagura altrui non resterà impunito.
6Corona dei vecchi sono i figli dei figli,
onore dei figli i loro padri.
7Non conviene all'insensato un linguaggio elevato,
ancor meno al principe un linguaggio falso.
8Il dono è come un talismano per il proprietario:
dovunque si volga ha successo.
9Chi copre la colpa si concilia l'amicizia,
ma chi la divulga divide gli amici.
10Fa più una minaccia all'assennato
che cento percosse allo stolto.
11Il malvagio non cerca altro che la ribellione,
ma gli sarà mandato contro un messaggero senza pietà.
12Meglio incontrare un'orsa privata dei figli
che uno stolto in preda alla follia.
13Chi rende male per bene
vedrà sempre la sventura in casa.
14Iniziare un litigio è come aprire una diga,
prima che la lite si esasperi, troncala.
15Assolvere il reo e condannare il giusto
sono due cose in abominio al Signore.
16A che serve il denaro in mano allo stolto?
Forse a comprar la sapienza, se egli non ha senno?
17Un amico vuol bene sempre,
è nato per essere un fratello nella sventura.
18È privo di senno l'uomo che offre garanzie
e si dà come garante per il suo prossimo.
19Chi ama la rissa ama il delitto,
chi alza troppo l'uscio cerca la rovina.
20Un cuore perverso non troverà mai felicità,
una lingua tortuosa andrà in malora.
21Chi genera uno stolto ne avrà afflizione;
non può certo gioire il padre di uno sciocco.
22Un cuore lieto fa bene al corpo,
uno spirito abbattuto inaridisce le ossa.
23L'iniquo accetta regali di sotto il mantello
per deviare il corso della giustizia.
24L'uomo prudente ha la sapienza davanti a sé,
ma gli occhi dello stolto vagano in capo al mondo.
25Un figlio stolto è un tormento per il padre
e un'amarezza per colei che lo ha partorito.
26Non sta bene multare chi ha ragione
e peggio ancora colpire gli innocenti.
27Chi è parco di parole possiede la scienza;
uno spirito calmo è un uomo intelligente.
28Anche lo stolto, se tace, passa per saggio
e, se tien chiuse le labbra, per intelligente.
1Chi si tiene appartato cerca pretesti
e con ogni mezzo attacca brighe.
2Lo stolto non ama la prudenza,
ma vuol solo far mostra dei suoi sentimenti.
3Con l'empietà viene il disprezzo,
con il disonore anche l'ignominia.
4Le parole della bocca dell'uomo sono acqua profonda,
la fonte della sapienza è un torrente che straripa.
5Non è bene usar riguardi all'empio
per far torto al giusto in un giudizio.
6Le labbra dello stolto provocano liti
e la sua bocca gli provoca percosse.
7La bocca dello stolto è la sua rovina
e le sue labbra sono un laccio per la sua vita.
8Le parole del calunniatore sono come ghiotti bocconi
che scendono in fondo alle viscere.
9Chi è indolente nel lavoro è fratello del dissipatore.
10Torre fortissima è il nome del Signore:
il giusto vi si rifugia ed è al sicuro.
11I beni del ricco sono la sua roccaforte,
come un'alta muraglia, a suo parere.
12Prima della caduta il cuore dell'uomo si esalta,
ma l'umiltà viene prima della gloria.
13Chi risponde prima di avere ascoltato
mostra stoltezza a propria confusione.
14Lo spirito dell'uomo lo sostiene nella malattia,
ma uno spirito afflitto chi lo solleverà?
15La mente intelligente acquista la scienza,
l'orecchio dei saggi ricerca il sapere.
16Il dono fa largo all'uomo
e lo introduce alla presenza dei grandi.
17Il primo a parlare in una lite sembra aver ragione,
ma viene il suo avversario e lo confuta.
18La sorte fa cessar le discussioni
e decide fra i potenti.
19Un fratello offeso è più irriducibile d'una roccaforte,
le liti sono come le sbarre di un castello.
20Con la bocca l'uomo sazia il suo stomaco,
egli si sazia con il prodotto delle labbra.
21Morte e vita sono in potere della lingua
e chi l'accarezza ne mangerà i frutti.
22Chi ha trovato una moglie ha trovato una fortuna,
ha ottenuto il favore del Signore.
23Il povero parla con suppliche,
il ricco risponde con durezza.
24Ci sono compagni che conducono alla rovina,
ma anche amici più affezionati di un fratello.
1Meglio un povero di condotta integra
che un ricco di costumi perversi.
2Lo zelo senza riflessione non è cosa buona,
e chi va a passi frettolosi inciampa.
3La stoltezza intralcia il cammino dell'uomo
e poi egli si adira contro il Signore.
4Le ricchezze moltiplicano gli amici,
ma il povero è abbandonato anche dall'amico che ha.
5Il falso testimone non resterà impunito,
chi diffonde menzogne non avrà scampo.
6Molti sono gli adulatori dell'uomo generoso
e tutti sono amici di chi fa doni.
7Il povero è disprezzato dai suoi stessi fratelli,
tanto più si allontanano da lui i suoi amici.
Egli va in cerca di parole, ma non ci sono.
8Chi acquista senno ama se stesso
e chi agisce con prudenza trova fortuna.
9Il falso testimone non resterà impunito,
chi diffonde menzogne perirà.
10Allo stolto non conviene una vita agiata,
ancor meno a un servo comandare ai prìncipi.
11È avvedutezza per l'uomo rimandare lo sdegno
ed è sua gloria passar sopra alle offese.
12Lo sdegno del re è simile al ruggito del leone
e il suo favore è come la rugiada sull'erba.
13Un figlio stolto è una calamità per il padre
e i litigi della moglie sono come stillicidio incessante.
14La casa e il patrimonio si ereditano dai padri,
ma una moglie assennata è dono del Signore.
15La pigrizia fa cadere in torpore,
l'indolente patirà la fame.
16Chi custodisce il comando custodisce se stesso,
chi trascura la propria condotta morirà.
17Chi fa la carità al povero fa un prestito al Signore
che gli ripagherà la buona azione.
18Correggi tuo figlio finché c'è speranza,
ma non ti trasporti l'ira fino a ucciderlo.
19Il violento deve essere punito,
se lo risparmi, lo diventerà ancora di più.
20Ascolta il consiglio e accetta la correzione,
per essere saggio in avvenire.
21Molte sono le idee nella mente dell'uomo,
ma solo il disegno del Signore resta saldo.
22Il pregio dell'uomo è la sua bontà,
meglio un povero che un bugiardo.
23Il timore di Dio conduce alla vita
e chi ne è pieno riposerà non visitato dalla sventura.
24Il pigro tuffa la mano nel piatto,
ma stenta persino a riportarla alla bocca.
25Percuoti il beffardo e l'ingenuo diventerà accorto,
rimprovera l'intelligente e imparerà la lezione.
26Chi rovina il padre e fa fuggire la madre
è un figlio disonorato e infame.
27Figlio mio, cessa pure di ascoltare l'istruzione,
se vuoi allontanarti dalle parole della sapienza.
28Il testimone iniquo si beffa della giustizia
e la bocca degli empi ingoia l'iniquità.
29Per i beffardi sono pronte le verghe
e il bastone per le spalle degli stolti.
1Il vino è rissoso, il liquore è tumultuoso;
chiunque se ne inebria non è saggio.
2La collera del re è simile al ruggito del leone;
chiunque lo eccita rischia la vita.
3È una gloria per l'uomo astenersi dalle contese,
attaccar briga è proprio degli stolti.
4Il pigro non ara d'autunno,
e alla mietitura cerca, ma non trova nulla.
5Come acque profonde sono i consigli nel cuore umano,
l'uomo accorto le sa attingere.
6Molti si proclamano gente per bene,
ma una persona fidata chi la trova?
7Il giusto si regola secondo la sua integrità;
beati i figli che lascia dietro di sé!
8Il re che siede in tribunale
dissipa ogni male con il suo sguardo.
9Chi può dire: "Ho purificato il cuore,
sono mondo dal mio peccato?".
10Doppio peso e doppia misura
sono due cose in abominio al Signore.
11Già con i suoi giochi il fanciullo dimostra
se le sue azioni saranno pure e rette.
12L'orecchio che ascolta e l'occhio che vede:
l'uno e l'altro ha fatto il Signore.
13Non amare il sonno per non diventare povero,
tieni gli occhi aperti e avrai pane a sazietà.
14"Robaccia, robaccia" dice chi compra:
ma mentre se ne va, allora se ne vanta.
15C'è oro e ci sono molte perle,
ma la cosa più preziosa sono le labbra istruite.
16Prendigli il vestito perché si è fatto garante per un altro
e tienilo in pegno per gli estranei.
17È piacevole all'uomo il pane procurato con frode,
ma poi la sua bocca sarà piena di granelli di sabbia.
18Pondera bene i tuoi disegni, consigliandoti,
e fa' la guerra con molta riflessione.
19Chi va in giro sparlando rivela un segreto,
non associarti a chi ha sempre aperte le labbra.
20Chi maledice il padre e la madre
vedrà spegnersi la sua lucerna nel cuore delle tenebre.
21I guadagni accumulati in fretta da principio
non saranno benedetti alla fine.
22Non dire: "Voglio ricambiare il male",
confida nel Signore ed egli ti libererà.
23Il doppio peso è in abominio al Signore
e le bilance false non sono un bene.
24Dal Signore sono diretti i passi dell'uomo
e come può l'uomo comprender la propria via?
25È un laccio per l'uomo esclamare subito: "Sacro!"
e riflettere solo dopo aver fatto il voto.
26Un re saggio passa al vaglio i malvagi
e ritorna su di loro con la ruota.
27Lo spirito dell'uomo è una fiaccola del Signore
che scruta tutti i segreti recessi del cuore.
28Bontà e fedeltà vegliano sul re,
sulla bontà è basato il suo trono.
29Vanto dei giovani è la loro forza,
ornamento dei vecchi è la canizie.
30Le ferite sanguinanti spurgano il male,
le percosse purificano i recessi del cuore.
1Il cuore del re è un canale d'acqua in mano al
Signore:
lo dirige dovunque egli vuole.
2Agli occhi dell'uomo tutte le sue vie sono rette,
ma chi pesa i cuori è il Signore.
3Praticare la giustizia e l'equità
per il Signore vale più di un sacrificio.
4Occhi alteri e cuore superbo,
lucerna degli empi, è il peccato.
5I piani dell'uomo diligente si risolvono in profitto,
ma chi è precipitoso va verso l'indigenza.
6Accumular tesori a forza di menzogne
è vanità effimera di chi cerca la morte.
7La violenza degli empi li travolge,
perché rifiutano di praticare la giustizia.
8La via dell'uomo criminale è tortuosa,
ma l'innocente è retto nel suo agire.
9È meglio abitare su un angolo del tetto
che avere una moglie litigiosa e casa in comune.
10L'anima del malvagio desidera far il male
e ai suoi occhi il prossimo non trova pietà.
11Quando il beffardo vien punito, l'inesperto diventa saggio
e quando il saggio viene istruito, accresce il sapere.
12Il Giusto osserva la casa dell'empio
e precipita gli empi nella sventura.
13Chi chiude l'orecchio al grido del povero
invocherà a sua volta e non otterrà risposta.
14Un regalo fatto in segreto calma la collera,
un dono di sotto mano placa il furore violento.
15È una gioia per il giusto che sia fatta giustizia,
mentre è un terrore per i malfattori.
16L'uomo che si scosta dalla via della saggezza,
riposerà nell'assemblea delle ombre dei morti.
17Diventerà indigente chi ama i piaceri
e chi ama vino e profumi non arricchirà.
18Il malvagio serve da riscatto per il giusto
e il perfido per gli uomini retti.
19Meglio abitare in un deserto
che con una moglie litigiosa e irritabile.
20Tesori preziosi e profumi sono nella dimora del saggio,
ma lo stolto dilapida tutto.
21Chi segue la giustizia e la misericordia
troverà vita e gloria.
22Il saggio assale una città di guerrieri
e abbatte la fortezza in cui essa confidava.
23Chi custodisce la bocca e la lingua
preserva se stesso dai dispiaceri.
24Il superbo arrogante si chiama beffardo,
egli agisce nell'eccesso dell'insolenza.
25I desideri del pigro lo portano alla morte,
perché le sue mani rifiutano di lavorare.
26Tutta la vita l'empio indulge alla cupidigia,
mentre il giusto dona senza risparmiare.
27Il sacrificio degli empi è un abominio,
tanto più se offerto con cattiva intenzione.
28Il falso testimone perirà,
ma l'uomo che ascolta potrà parlare sempre.
29L'empio assume un'aria sfrontata,
l'uomo retto controlla la propria condotta.
30Non c'è sapienza, non c'è prudenza,
non c'è consiglio di fronte al Signore.
31Il cavallo è pronto per il giorno della battaglia,
ma al Signore appartiene la vittoria.
1Un buon nome val più di grandi ricchezze
e la benevolenza altrui più dell'argento e dell'oro.
2Il ricco e il povero si incontrano,
il Signore ha creato l'uno e l'altro.
3L'accorto vede il pericolo e si nasconde,
gli inesperti vanno avanti e la pagano.
4Frutti dell'umiltà sono il timore di Dio,
la ricchezza, l'onore e la vita.
5Spine e tranelli sono sulla via del perverso;
chi ha cura di se stesso sta lontano.
6Abitua il giovane secondo la via da seguire;
neppure da vecchio se ne allontanerà.
7Il ricco domina sul povero
e chi riceve prestiti è schiavo del suo creditore.
8Chi semina l'ingiustizia raccoglie la miseria
e il bastone a servizio della sua collera svanirà.
9Chi ha l'occhio generoso sarà benedetto,
perché egli dona del suo pane al povero.
10Scaccia il beffardo e la discordia se ne andrà
e cesseranno i litigi e gli insulti.
11Il Signore ama chi è puro di cuore
e chi ha la grazia sulle labbra è amico del re.
12Gli occhi del Signore proteggono la scienza
ed egli confonde le parole del perfido.
13Il pigro dice: "C'è un leone là fuori:
sarei ucciso in mezzo alla strada".
14La bocca delle straniere è una fossa profonda,
chi è in ira al Signore vi cade.
15La stoltezza è legata al cuore del fanciullo,
ma il bastone della correzione l'allontanerà da lui.
16Opprimere il povero non fa che arricchirlo,
dare a un ricco non fa che impoverirlo.
17Porgi l'orecchio e ascolta le parole dei sapienti
e applica la tua mente alla mia istruzione,
18perché ti sarà piacevole custodirle nel tuo intimo
e averle tutte insieme pronte sulle labbra.
19Perché la tua fiducia sia riposta nel Signore,
voglio indicarti oggi la tua strada.
20Non ti ho scritto forse trenta
tra consigli e istruzioni,
21perché tu sappia esprimere una parola giusta
e rispondere con parole sicure a chi ti interroga?
22Non depredare il povero, perché egli è povero,
e non affliggere il misero in tribunale,
23perché il Signore difenderà la loro causa
e spoglierà della vita coloro che li hanno spogliati.
24Non ti associare a un collerico
e non praticare un uomo iracondo,
25per non imparare i suoi costumi
e procurarti una trappola per la tua vita.
26Non essere di quelli che si fanno garanti
o che s'impegnano per debiti altrui,
27perché, se poi non avrai da pagare,
ti si toglierà il letto di sotto a te.
28Non spostare il confine antico,
posto dai tuoi padri.
29Hai visto un uomo sollecito nel lavoro?
Egli si sistemerà al servizio del re,
non resterà al servizio di persone oscure.
1Quando siedi a mangiare con un potente,
considera bene che cosa hai davanti;
2mettiti un coltello alla gola,
se hai molto appetito.
3Non desiderare le sue ghiottonerie,
sono un cibo fallace.
4Non affannarti per arricchire,
rinunzia a un simile pensiero;
5appena vi fai volare gli occhi sopra,
essa già non è più:
perché mette ali come aquila
e vola verso il cielo.
6Non mangiare il pane di chi ha l'occhio cattivo
e non desiderare le sue ghiottonerie,
7perché come chi calcola fra di sé, così è costui;
ti dirà: "Mangia e bevi",
ma il suo cuore non è con te.
8Il boccone che hai mangiato rigetterai
e avrai sprecato le tue parole gentili.
9Non parlare agli orecchi di uno stolto,
perché egli disprezzerà le tue sagge parole.
10Non spostare il confine antico,
e non invadere il campo degli orfani,
11perché il loro vendicatore è forte,
egli difenderà la loro causa contro di te.
12Piega il cuore alla correzione
e l'orecchio ai discorsi sapienti.
13Non risparmiare al giovane la correzione,
anche se tu lo batti con la verga, non morirà;
14anzi, se lo batti con la verga,
lo salverai dagli inferi.
15Figlio mio, se il tuo cuore sarà saggio,
anche il mio cuore gioirà.
16Esulteranno le mie viscere,
quando le tue labbra diranno parole rette.
17Il tuo cuore non invidi i peccatori,
ma resti sempre nel timore del Signore,
18perché così avrai un avvenire
e la tua speranza non sarà delusa.
19Ascolta, figlio mio, e sii saggio
e indirizza il cuore per la via retta.
20Non essere fra quelli che s'inebriano di vino,
né fra coloro che son ghiotti di carne,
21perché l'ubriacone e il ghiottone impoveriranno
e il dormiglione si vestirà di stracci.
22Ascolta tuo padre che ti ha generato,
non disprezzare tua madre quando è vecchia.
23Acquista il vero bene e non cederlo,
la sapienza, l'istruzione e l'intelligenza.
24Il padre del giusto gioirà pienamente
e chi ha generato un saggio se ne compiacerà.
25Gioisca tuo padre e tua madre
e si rallegri colei che ti ha generato.
26Fa' bene attenzione a me, figlio mio,
e tieni fisso lo sguardo ai miei consigli:
27una fossa profonda è la prostituta,
e un pozzo stretto la straniera.
28Essa si apposta come un ladro
e aumenta fra gli uomini il numero dei perfidi.
29Per chi i guai? Per chi i lamenti?
Per chi i litigi? Per chi i gemiti?
A chi le percosse per futili motivi? A chi gli occhi rossi?
30Per quelli che si perdono dietro al vino
e vanno a gustare vino puro.
31Non guardare il vino quando rosseggia,
quando scintilla nella coppa
e scende giù piano piano;
32finirà con il morderti come un serpente
e pungerti come una vipera.
33Allora i tuoi occhi vedranno cose strane
e la tua mente dirà cose sconnesse.
34Ti parrà di giacere in alto mare
o di dormire in cima all'albero maestro.
35"Mi hanno picchiato, ma non sento male.
Mi hanno bastonato, ma non me ne sono accorto.
Quando mi sveglierò? Ne chiederò dell'altro".
1Non invidiare gli uomini malvagi,
non desiderare di stare con loro;
2poiché il loro cuore trama rovine
e le loro labbra non esprimono che malanni.
3Con la sapienza si costruisce la casa
e con la prudenza la si rende salda;
4con la scienza si riempiono le sue stanze
di tutti i beni preziosi e deliziosi.
5Un uomo saggio vale più di uno forte,
un uomo sapiente più di uno pieno di vigore,
6perché con le decisioni prudenti si fa la guerra
e la vittoria sta nel numero dei consiglieri.
7È troppo alta la sapienza per lo stolto,
alla porta della città egli non potrà aprir bocca.
8Chi trama per fare il male
si chiama mestatore.
9Il proposito dello stolto è il peccato
e lo spavaldo è l'abominio degli uomini.
10Se ti avvilisci nel giorno della sventura,
ben poca è la tua forza.
11Libera quelli che sono condotti alla morte
e salva quelli che sono trascinati al supplizio.
12Se dici: "Ecco, io non ne so nulla",
forse colui che pesa i cuori non lo comprende?
Colui che veglia sulla tua vita lo sa;
egli renderà a ciascuno secondo le sue opere.
13Mangia, figlio mio, il miele, perché è buono
e dolce sarà il favo al tuo palato.
14Sappi che tale è la sapienza per te:
se l'acquisti, avrai un avvenire
e la tua speranza non sarà stroncata.
15Non insidiare, o malvagio, la dimora del giusto,
non distruggere la sua abitazione,
16perché se il giusto cade sette volte, egli si rialza,
ma gli empi soccombono nella sventura.
17Non ti rallegrare per la caduta del tuo nemico
e non gioisca il tuo cuore, quando egli soccombe,
18perché il Signore non veda e se ne dispiaccia
e allontani da lui la collera.
19Non irritarti per i malvagi
e non invidiare gli empi,
20perché non ci sarà avvenire per il malvagio
e la lucerna degli empi si estinguerà.
21Temi il Signore, figlio mio, e il re;
non ribellarti né all'uno né all'altro,
22perché improvvisa sorgerà la loro vendetta
e chi sa quale scempio faranno l'uno e l'altro?
23Anche queste sono parole dei saggi.
Aver preferenze personali in giudizio non è bene.
24Se uno dice all'empio: "Tu sei innocente",
i popoli lo malediranno, le genti lo esecreranno,
25mentre tutto andrà bene a coloro che rendono giustizia,
su di loro si riverserà la benedizione.
26Dà un bacio sulle labbra
colui che risponde con parole rette.
27Sistema i tuoi affari di fuori
e fatti i lavori dei campi
e poi costruisciti la casa.
28Non testimoniare alla leggera contro il tuo prossimo
e non ingannare con le labbra.
29Non dire: "Come ha fatto a me così io farò a lui,
renderò a ciascuno come si merita".
30Sono passato vicino al campo di un pigro,
alla vigna di un uomo insensato:
31ecco, ovunque erano cresciute le erbacce,
il terreno era coperto di cardi
e il recinto di pietre era in rovina.
32Osservando, riflettevo
e, vedendo, ho tratto questa lezione:
33un po' dormire, un po' sonnecchiare,
un po' incrociare le braccia per riposare
34e intanto viene passeggiando la miseria
e l'indigenza come un accattone.
1Anche questi sono proverbi di Salomone,
trascritti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda.
2È gloria di Dio nascondere le cose,
è gloria dei re investigarle.
3I cieli per la loro altezza, la terra per la sua profondità
e il cuore dei re sono inesplorabili.
4Togli le scorie dall'argento
e l'orafo ne farà un bel vaso;
5togli il malvagio dalla presenza del re
e il suo trono si stabilirà sulla giustizia.
6Non darti arie davanti al re
e non metterti al posto dei grandi,
7perché è meglio sentirsi dire: "Sali quassù"
piuttosto che essere umiliato davanti a uno superiore.
Quanto i tuoi occhi hanno visto
8non metterlo subito fuori in un processo;
altrimenti che farai alla fine,
quando il tuo prossimo ti svergognerà?
9Discuti la tua causa con il tuo vicino,
ma non rivelare il segreto altrui;
10altrimenti chi ti ascolta ti biasimerebbe
e il tuo discredito sarebbe irreparabile.
11Come frutti d'oro su vassoio d'argento
così è una parola detta a suo tempo.
12Come anello d'oro e collana d'oro fino
è un saggio che ammonisce un orecchio attento.
13Come fresco di neve al tempo della mietitura,
è un messaggero verace per chi lo manda;
egli rinfranca l'animo del suo signore.
14Nuvole e vento, ma senza pioggia,
tale è l'uomo che si vanta di regali che non fa.
15Con la pazienza il giudice si lascia persuadere,
una lingua dolce spezza le ossa.
16Se hai trovato il miele, mangiane quanto ti basta,
per non esserne nauseato e poi vomitarlo.
17Metti di rado il piede in casa del tuo vicino,
perché non si stanchi di te e ti prenda in odio.
18Mazza, spada e freccia acuta
è colui che depone il falso contro il suo prossimo.
19Qual dente cariato e piede slogato
tale è la fiducia dell'uomo sleale nel giorno della sventura,
20è togliersi le vesti in un giorno rigido.
Aceto su una piaga viva,
tali sono i canti per un cuore afflitto.
21Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare,
se ha sete, dagli acqua da bere;
22perché così ammasserai carboni ardenti sul suo capo
e il Signore ti ricompenserà.
23La tramontana porta la pioggia,
un parlare in segreto provoca lo sdegno sul volto.
24Abitare su un angolo del tetto è meglio
di una moglie litigiosa e una casa in comune.
25Come acqua fresca per una gola riarsa
è una buona notizia da un paese lontano.
26Fontana torbida e sorgente inquinata,
tale è il giusto che vacilla di fronte all'empio.
27Mangiare troppo miele non è bene,
né lasciarsi prendere da parole adulatrici.
28Una città smantellata o senza mura
tale è l'uomo che non sa dominare la collera.
1Come la neve d'estate e la pioggia alla mietitura,
così l'onore non conviene allo stolto.
2Come il passero che svolazza, come la rondine che vola,
così una maledizione senza motivo non avverrà.
3La frusta per il cavallo, la cavezza per l'asino
e il bastone per la schiena degli stolti.
4Non rispondere allo stolto secondo la sua stoltezza
per non divenire anche tu simile a lui.
5Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza
perché egli non si creda saggio.
6Si taglia i piedi e beve amarezze
chi invia messaggi per mezzo di uno stolto.
7Malferme sono le gambe dello zoppo,
così una massima sulla bocca degli stolti.
8Come chi lega il sasso alla fionda,
così chi attribuisce onori a uno stolto.
9Una spina penetrata nella mano d'un ubriaco,
tale è una massima sulla bocca degli stolti.
10Arciere che ferisce tutti i passanti,
tale è chi assume uno stolto o un ubriaco.
11Come il cane torna al suo vomito,
così lo stolto ripete le sue stoltezze.
12Hai visto un uomo che si crede saggio?
È meglio sperare in uno stolto che in lui.
13Il pigro dice: "C'è una belva per la strada,
un leone si aggira per le piazze".
14La porta gira sui cardini,
così il pigro sul suo letto.
15Il pigro tuffa la mano nel piatto,
ma dura fatica a portarla alla bocca.
16Il pigro si crede saggio
più di sette persone che rispondono con senno.
17Prende un cane per le orecchie
chi si intromette in una lite che non lo riguarda.
18Come un pazzo che scaglia tizzoni
e frecce di morte,
19così è quell'uomo che inganna il suo prossimo
e poi dice: "Ma sì, è stato uno scherzo!".
20Per mancanza di legna il fuoco si spegne;
se non c'è il delatore, il litigio si calma.
21Mantice per il carbone e legna per il fuoco,
tale è l'attaccabrighe per rattizzar le liti.
22Le parole del sussurrone sono come ghiotti bocconi,
esse scendono in fondo alle viscere.
23Come vernice d'argento sopra un coccio di creta
sono le labbra lusinghiere con un cuore maligno.
24Chi odia si maschera con le labbra,
ma nel suo intimo cova il tradimento;
25anche se usa espressioni melliflue, non ti fidare,
perché egli ha sette abomini nel cuore.
26L'odio si copre di simulazione,
ma la sua malizia apparirà pubblicamente.
27Chi scava una fossa vi cadrà dentro
e chi rotola una pietra, gli ricadrà addosso.
28Una lingua bugiarda odia la verità,
una bocca adulatrice produce rovina.
1Non ti vantare del domani,
perché non sai neppure che cosa genera l'oggi.
2Ti lodi un altro e non la tua bocca,
un estraneo e non le tue labbra.
3La pietra è greve, la sabbia è pesante,
ma più dell'una e dell'altra lo è il fastidio dello stolto.
4La collera è crudele, l'ira è impetuosa;
ma chi può resistere alla gelosia?
5Meglio un rimprovero aperto
che un amore celato.
6Leali sono le ferite di un amico,
fallaci i baci di un nemico.
7Gola sazia disprezza il miele;
per chi ha fame anche l'amaro è dolce.
8Come un uccello che vola lontano dal nido
così è l'uomo che va errando lontano dalla dimora.
9Il profumo e l'incenso allietano il cuore,
la dolcezza di un amico rassicura l'anima.
10Non abbandonare il tuo amico né quello di tuo padre,
non entrare nella casa di tuo fratello
nel giorno della tua disgrazia.
Meglio un amico vicino che un fratello lontano.
11Sii saggio, figlio mio, e allieterai il mio cuore
e avrò di che rispondere a colui che mi insulta.
12L'accorto vede il pericolo e si nasconde,
gli inesperti vanno avanti e la pagano.
13Prendigli il vestito perché si è fatto garante per uno straniero
e tienilo in pegno per gli sconosciuti.
14Benedire il prossimo di buon mattino ad alta voce
gli sarà imputato come una maledizione.
15Il gocciolar continuo in tempo di pioggia
e una moglie litigiosa, si rassomigliano:
16chi la vuol trattenere, trattiene il vento
e raccoglie l'olio con la mano destra.
17Il ferro si aguzza con il ferro
e l'uomo aguzza l'ingegno del suo compagno.
18Il guardiano di un fico ne mangia i frutti,
chi ha cura del suo padrone ne riceverà onori.
19Come un volto differisce da un altro,
così i cuori degli uomini differiscono fra di loro.
20Come gli inferi e l'abisso non si saziano mai,
così non si saziano mai gli occhi dell'uomo.
21Come il crogiuolo è per l'argento e il fornello per l'oro,
così l'uomo rispetto alla bocca di chi lo loda.
22Anche se tu pestassi lo stolto nel mortaio
tra i grani con il pestello,
non scuoteresti da lui la sua stoltezza.
23Preòccupati del tuo gregge,
abbi cura delle tue mandrie,
24perché non sono perenni le ricchezze,
né un tesoro si trasmette di generazione in generazione.
25Si toglie il fieno, apparisce l'erba nuova
e si raccolgono i foraggi dei monti;
26gli agnelli ti danno le vesti
e i capretti il prezzo per comprare un campo,
27le capre latte abbondante per il cibo
e per vitto della tua famiglia.
e per mantenere le tue schiave.
1L'empio fugge anche se nessuno lo insegue,
mentre il giusto è sicuro come un giovane leone.
2Per i delitti di un paese molti sono i suoi tiranni,
ma con un uomo intelligente e saggio l'ordine si mantiene.
3Un uomo empio che opprime i miseri
è una pioggia torrenziale che non porta pane.
4Quelli che violano la legge lodano l'empio,
ma quanti osservano la legge gli muovono guerra.
5I malvagi non comprendono la giustizia,
ma quelli che cercano il Signore comprendono tutto.
6Meglio un povero dalla condotta integra
che uno dai costumi perversi, anche se ricco.
7Chi osserva la legge è un figlio intelligente,
chi frequenta i crapuloni disonora suo padre.
8Chi accresce il patrimonio con l'usura e l'interesse,
lo accumula per chi ha pietà dei miseri.
9Chi volge altrove l'orecchio per non ascoltare la legge,
anche la sua preghiera è in abominio.
10Chi fa traviare gli uomini retti per una cattiva strada,
cadrà egli stesso nella fossa,
mentre gli integri possederanno fortune.
11Il ricco si crede saggio,
ma il povero intelligente lo scruta bene.
12Grande è la gioia quando trionfano i giusti,
ma se prevalgono gli empi ognuno si nasconde.
13Chi nasconde le proprie colpe non avrà successo;
chi le confessa e cessa di farle troverà indulgenza.
14Beato l'uomo che teme sempre,
chi indurisce il cuore cadrà nel male.
15Leone ruggente e orso affamato,
tale è il malvagio che domina su un popolo povero.
16Un principe privo di senno moltiplica le vessazioni,
ma chi odia la rapina prolungherà i suoi giorni.
17Un uomo perseguitato per omicidio
fuggirà fino alla tomba: nessuno lo soccorre.
18Chi procede con rettitudine sarà salvato,
chi va per vie tortuose cadrà ad un tratto.
19Chi lavora la sua terra si sazierà di pane,
chi insegue chimere si sazierà di miseria.
20L'uomo leale sarà colmo di benedizioni,
chi si arricchisce in fretta non sarà esente da colpa.
21Non è bene essere parziali,
per un pezzo di pane si pecca.
22L'uomo dall'occhio cupido è impaziente di arricchire
e non pensa che gli piomberà addosso la miseria.
23Chi corregge un altro troverà in fine più favore
di chi ha una lingua adulatrice.
24Chi deruba il padre o la madre e dice: "Non è peccato",
è compagno dell'assassino.
25L'uomo avido suscita litigi,
ma chi confida nel Signore avrà successo.
26Chi confida nel suo senno è uno stolto,
chi si comporta con saggezza sarà salvato.
27Per chi dà al povero non c'è indigenza,
ma chi chiude gli occhi avrà grandi maledizioni.
28Se prevalgono gli empi, tutti si nascondono,
se essi periscono, sono potenti i giusti.
1L'uomo che, rimproverato, resta di dura cervice
sarà spezzato all'improvviso e senza rimedio.
2Quando comandano i giusti, il popolo gioisce,
quando governano gli empi, il popolo geme.
3Chi ama la sapienza allieta il padre,
ma chi frequenta prostitute dissipa il patrimonio.
4Il re con la giustizia rende prospero il paese,
l'uomo che fa esazioni eccessive lo rovina.
5L'uomo che adula il suo prossimo
gli tende una rete per i suoi passi.
6Sotto i passi del malvagio c'è un trabocchetto,
mentre il giusto corre ed è contento.
7Il giusto si prende a cuore la causa dei miseri,
ma l'empio non intende ragione.
8I beffardi mettono sottosopra una città,
mentre i saggi placano la collera.
9Se un saggio discute con uno stolto,
si agiti o rida, non vi sarà conclusione.
10Gli uomini sanguinari odiano l'onesto,
mentre i giusti hanno cura di lui.
11Lo stolto dà sfogo a tutto il suo malanimo,
il saggio alla fine lo sa calmare.
12Se un principe dà ascolto alle menzogne,
tutti i suoi ministri sono malvagi.
13Il povero e l'usuraio si incontrano;
è il Signore che illumina gli occhi di tutti e due.
14Un re che giudichi i poveri con equità
rende saldo il suo trono per sempre.
15La verga e la correzione danno sapienza,
ma il giovane lasciato a se stesso disonora sua madre.
16Quando governano i malvagi, i delitti abbondano,
ma i giusti ne vedranno la rovina.
17Correggi il figlio e ti farà contento
e ti procurerà consolazioni.
18Senza la rivelazione il popolo diventa sfrenato;
beato chi osserva la legge.
19Lo schiavo non si corregge a parole,
comprende, infatti, ma non obbedisce.
20Hai visto un uomo precipitoso nel parlare?
C'è più da sperare in uno stolto che in lui.
21Chi accarezza lo schiavo fin dall'infanzia,
alla fine costui diventerà insolente.
22Un uomo collerico suscita litigi
e l'iracondo commette molte colpe.
23L'orgoglio dell'uomo ne provoca l'umiliazione,
l'umile di cuore ottiene onori.
24Chi è complice del ladro, odia se stesso,
egli sente l'imprecazione, ma non denuncia nulla.
25Il temere gli uomini pone in una trappola;
ma chi confida nel Signore è al sicuro.
26Molti ricercano il favore del principe,
ma è il Signore che giudica ognuno.
27L'iniquo è un abominio per i giusti
e gli uomini retti sono in abominio ai malvagi.
1Detti di Agùr figlio di Iakè, da Massa.
Dice quest'uomo: Sono stanco, o Dio,
sono stanco, o Dio, e vengo meno,
2perché io sono il più ignorante degli uomini
e non ho intelligenza umana;
3non ho imparato la sapienza
e ignoro la scienza del Santo.
4Chi è salito al cielo e ne è sceso?
Chi ha raccolto il vento nel suo pugno?
Chi ha racchiuso le acque nel suo mantello?
Chi ha fissato tutti i confini della terra?
Come si chiama? Qual è il nome di suo figlio, se lo sai?
5Ogni parola di Dio è appurata;
egli è uno scudo per chi ricorre a lui.
6Non aggiungere nulla alle sue parole,
perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo.
7Io ti domando due cose,
non negarmele prima che io muoia:
8tieni lontano da me falsità e menzogna,
non darmi né povertà né ricchezza;
ma fammi avere il cibo necessario,
9perché, una volta sazio, io non ti rinneghi
e dica: "Chi è il Signore?",
oppure, ridotto all'indigenza, non rubi
e profani il nome del mio Dio.
10Non calunniare lo schiavo presso il padrone,
perché egli non ti maledica e tu non ne porti la pena.
11C'è gente che maledice suo padre
e non benedice sua madre.
12C'è gente che si crede pura,
ma non si è lavata della sua lordura.
13C'è gente dagli occhi così alteri
e dalle ciglia così altezzose!
14C'è gente i cui denti sono spade
e i cui molari sono coltelli,
per divorare gli umili eliminandoli dalla terra
e i poveri in mezzo agli uomini.
15La sanguisuga ha due figlie: "Dammi! Dammi!".
Tre cose non si saziano mai,
anzi quattro non dicono mai: "Basta!":
16gli inferi, il grembo sterile,
la terra mai sazia d'acqua
e il fuoco che mai dice: "Basta!".
17L'occhio che guarda con scherno il padre
e disprezza l'obbedienza alla madre
sia cavato dai corvi della valle
e divorato dagli aquilotti.
18Tre cose mi sono difficili,
anzi quattro, che io non comprendo:
19il sentiero dell'aquila nell'aria,
il sentiero del serpente sulla roccia,
il sentiero della nave in alto mare,
il sentiero dell'uomo in una giovane.
20Tale è la condotta della donna adultera:
mangia e si pulisce la bocca
e dice: "Non ho fatto niente di male!".
21Per tre cose freme la terra,
anzi quattro cose non può sopportare:
22uno schiavo che diventi re,
uno stolto che abbia viveri in abbondanza,
23una donna già trascurata da tutti che trovi marito
e una schiava che prenda il posto della padrona.
24Quattro esseri sono fra le cose più piccole della terra,
eppure sono i più saggi dei saggi:
25le formiche, popolo senza forza,
che si provvedono il cibo durante l'estate;
26gli iràci, popolo imbelle,
ma che hanno la tana sulle rupi;
27le cavallette, che non hanno un re,
eppure marciano tutte insieme schierate;
28la lucertola, che si può prender con le mani,
ma penetra anche nei palazzi dei re.
29Tre esseri hanno un portamento maestoso,
anzi quattro sono eleganti nel camminare:
30il leone, il più forte degli animali,
che non indietreggia davanti a nessuno;
31il gallo pettoruto e il caprone
e un re alla testa del suo popolo.
32Se ti sei esaltato per stoltezza
e se poi hai riflettuto,
mettiti una mano sulla bocca,
33poiché, sbattendo il latte ne esce la panna,
premendo il naso ne esce il sangue,
spremendo la collera ne esce la lite.
1Parole di Lemuèl, re di Massa, che sua madre gli
insegnò.
2E che, figlio mio! E che, figlio delle mie viscere!
E che, figlio dei miei voti!
3Non dare il tuo vigore alle donne,
né i tuoi costumi a quelle che corrompono i re.
4Non conviene ai re, Lemuèl,
non conviene ai re bere il vino,
né ai principi bramare bevande inebrianti,
5per paura che, bevendo, dimentichino i loro decreti
e tradiscano il diritto di tutti gli afflitti.
6Date bevande inebrianti a chi sta per perire
e il vino a chi ha l'amarezza nel cuore.
7Beva e dimentichi la sua povertà
e non si ricordi più delle sue pene.
8Apri la bocca in favore del muto
in difesa di tutti gli sventurati.
9Apri la bocca e giudica con equità
e rendi giustizia all'infelice e al povero.
10(Alef) Una donna perfetta chi potrà trovarla?
Ben superiore alle perle è il suo valore.
11(Bet) In lei confida il cuore del marito
e non verrà a mancargli il profitto.
12(Ghimel) Essa gli dà felicità e non dispiacere
per tutti i giorni della sua vita.
13(Dalet) Si procura lana e lino
e li lavora volentieri con le mani.
14(He) Ella è simile alle navi di un mercante,
fa venire da lontano le provviste.
15(Vau) Si alza quando ancora è notte
e prepara il cibo alla sua famiglia
e dà ordini alle sue domestiche.
16(Zain) Pensa ad un campo e lo compra
e con il frutto delle sue mani pianta una vigna.
17(Het) Si cinge con energia i fianchi
e spiega la forza delle sue braccia.
18(Tet) È soddisfatta, perché il suo traffico va bene,
neppure di notte si spegne la sua lucerna.
19(Iod) Stende la sua mano alla conocchia
e mena il fuso con le dita.
20(Caf) Apre le sue mani al misero,
stende la mano al povero.
21(Lamed) Non teme la neve per la sua famiglia,
perché tutti i suoi di casa hanno doppia veste.
22(Mem) Si fa delle coperte,
di lino e di porpora sono le sue vesti.
23(Nun) Suo marito è stimato alle porte della città
dove siede con gli anziani del paese.
24(Samech) Confeziona tele di lino e le vende
e fornisce cinture al mercante.
25(Ain) Forza e decoro sono il suo vestito
e se la ride dell'avvenire.
26(Pe) Apre la bocca con saggezza
e sulla sua lingua c'è dottrina di bontà.
27(Sade) Sorveglia l'andamento della casa;
il pane che mangia non è frutto di pigrizia.
28(Kof) I suoi figli sorgono a proclamarla beata
e suo marito a farne l'elogio:
29(Res) "Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti,
ma tu le hai superate tutte!".
30(Sin) Fallace è la grazia e vana è la bellezza,
ma la donna che teme Dio è da lodare.
31(Tau) Datele del frutto delle sue mani
e le sue stesse opere la lodino alle porte della città.
1Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re di Gerusalemme.
2Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità, tutto è vanità.
3Quale utilità ricava l'uomo da tutto l'affanno
per cui fatica sotto il sole?
4Una generazione va, una generazione viene
ma la terra resta sempre la stessa.
5Il sole sorge e il sole tramonta,
si affretta verso il luogo da dove risorgerà.
6Il vento soffia a mezzogiorno, poi gira a tramontana;
gira e rigira
e sopra i suoi giri il vento ritorna.
7Tutti i fiumi vanno al mare,
eppure il mare non è mai pieno:
raggiunta la loro mèta,
i fiumi riprendono la loro marcia.
8Tutte le cose sono in travaglio
e nessuno potrebbe spiegarne il motivo.
Non si sazia l'occhio di guardare
né mai l'orecchio è sazio di udire.
9Ciò che è stato sarà
e ciò che si è fatto si rifarà;
non c'è niente di nuovo sotto il sole.
10C'è forse qualcosa di cui si possa dire:
"Guarda, questa è una novità"?
Proprio questa è già stata nei secoli
che ci hanno preceduto.
11Non resta più ricordo degli antichi,
ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
presso coloro che verranno in seguito.
12Io, Qoèlet, sono stato re d'Israele in Gerusalemme.13Mi
sono proposto di ricercare e investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto
il cielo. È questa una occupazione penosa che Dio ha imposto agli uomini,
perché in essa fatichino.14Ho visto tutte le cose che si fanno sotto
il sole ed ecco tutto è vanità e un inseguire il vento.
15Ciò che è storto non si può raddrizzare
e quel che manca non si può contare.
16Pensavo e dicevo fra me: "Ecco, io ho avuto una
sapienza superiore e più vasta di quella che ebbero quanti regnarono prima di
me in Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza".
17Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche
la stoltezza e la follia, e ho compreso che anche questo è un inseguire il
vento, 18perché
molta sapienza, molto
affanno;
chi accresce il sapere, aumenta il dolore.
1Io ho detto in cuor mio: "Vieni, dunque, ti
voglio mettere alla prova con la gioia: Gusta il piacere!". Ma ecco anche
questo è vanità.
2Del riso ho detto: "Follia!"
e della gioia: "A che giova?".
3Ho voluto soddisfare il mio corpo con il vino, con la
pretesa di dedicarmi con la mente alla sapienza e di darmi alla follia, finché
non scoprissi che cosa convenga agli uomini compiere sotto il cielo, nei giorni
contati della loro vita. 4Ho intrapreso grandi opere, mi sono
fabbricato case, mi sono piantato vigneti. 5Mi sono fatto parchi e
giardini e vi ho piantato alberi da frutto d'ogni specie; 6mi sono
fatto vasche, per irrigare con l'acqua le piantagioni. 7Ho
acquistato schiavi e schiave e altri ne ho avuti nati in casa e ho posseduto
anche armenti e greggi in gran numero più di tutti i miei predecessori in
Gerusalemme. 8Ho accumulato anche argento e oro, ricchezze di re e
di province; mi sono procurato cantori e cantatrici, insieme con le delizie dei
figli dell'uomo. 9Sono divenuto grande, più potente di tutti i miei
predecessori in Gerusalemme, pur conservando la mia sapienza. 10Non
ho negato ai miei occhi nulla di ciò che bramavano, né ho rifiutato alcuna
soddisfazione al mio cuore, che godeva d'ogni mia fatica; questa è stata la
ricompensa di tutte le mie fatiche. 11Ho considerato tutte le opere
fatte dalle mie mani e tutta la fatica che avevo durato a farle: ecco, tutto mi
è apparso vanità e un inseguire il vento: non c'è alcun vantaggio sotto il
sole.
12Ho considerato poi la sapienza, la follia e la stoltezza.
"Che farà il successore del re? Ciò che è già stato fatto". 13Mi
sono accorto che il vantaggio della sapienza sulla stoltezza è il vantaggio della
luce sulle tenebre:
14Il saggio ha gli occhi in fronte,
ma lo stolto cammina nel buio.
Ma so anche che un'unica sorte
è riservata a tutt'e due.
15Allora ho pensato: "Anche a me toccherà la sorte
dello stolto! Allora perché ho cercato d'esser saggio? Dov'è il
vantaggio?". E ho concluso: "Anche questo è vanità". 16Infatti,
né del saggio né dello stolto resterà un ricordo duraturo e nei giorni futuri
tutto sarà dimenticato. Allo stesso modo muoiono il saggio e lo stolto.
17Ho preso in odio la vita, perché mi è sgradito quanto si fa sotto
il sole. Ogni cosa infatti è vanità e un inseguire il vento. 18Ho
preso in odio ogni lavoro da me fatto sotto il sole, perché dovrò lasciarlo al
mio successore. 19E chi sa se questi sarà saggio o stolto? Eppure
potrà disporre di tutto il mio lavoro, in cui ho speso fatiche e intelligenza
sotto il sole. Anche questo è vanità! 20Sono giunto al punto di
disperare in cuor mio per tutta la fatica che avevo durato sotto il sole, 21perché
chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare i
suoi beni a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e
grande sventura.
22Allora quale profitto c'è per l'uomo in tutta la sua fatica e in
tutto l'affanno del suo cuore con cui si affatica sotto il sole? 23Tutti
i suoi giorni non sono che dolori e preoccupazioni penose; il suo cuore non
riposa neppure di notte. Anche questo è vanità! 24Non c'è di meglio
per l'uomo che mangiare e bere e godersela nelle sue fatiche; ma mi sono
accorto che anche questo viene dalle mani di Dio. 25Difatti, chi può
mangiare e godere senza di lui? 26Egli concede a chi gli è gradito
sapienza, scienza e gioia, mentre al peccatore dà la pena di raccogliere e
d'ammassare per colui che è gradito a Dio. Ma anche questo è vanità e un
inseguire il vento!
1Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per
ogni faccenda sotto il cielo.
2C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
3Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
4Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
5Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
6Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
7Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
8Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
9Che vantaggio ha chi si dà da fare con fatica?
10Ho considerato l'occupazione che Dio ha dato agli uomini, perché
si occupino in essa. 11Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma
egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli
uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine. 12Ho
concluso che non c'è nulla di meglio per essi, che godere e agire bene nella
loro vita; 13ma che un uomo mangi, beva e goda del suo lavoro è un
dono di Dio. 14Riconosco che qualunque cosa Dio fa è immutabile; non
c'è nulla da aggiungere, nulla da togliere. Dio agisce così perché si abbia
timore di lui. 15Ciò che è, già è stato; ciò che sarà, già è; Dio
ricerca ciò che è già passato.
16Ma ho anche notato che sotto il sole al posto del diritto c'è
l'iniquità e al posto della giustizia c'è l'empietà. 17Ho pensato:
Dio giudicherà il giusto e l'empio, perché c'è un tempo per ogni cosa e per
ogni azione. 18Poi riguardo ai figli dell'uomo mi son detto: Dio vuol
provarli e mostrare che essi di per sé sono come bestie. 19Infatti
la sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa; come muoiono queste
muoiono quelli; c'è un solo soffio vitale per tutti. Non esiste superiorità
dell'uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità. 20Tutti sono
diretti verso la medesima dimora:
tutto è venuto dalla polvere
e tutto ritorna nella polvere.
21Chi sa se il soffio vitale dell'uomo salga in alto e
se quello della bestia scenda in basso nella terra? 22Mi sono
accorto che nulla c'è di meglio per l'uomo che godere delle sue opere, perché
questa è la sua sorte. Chi potrà infatti condurlo a vedere ciò che avverrà dopo
di lui?
1Ho poi considerato tutte le oppressioni che si
commettono sotto il sole. Ecco il pianto degli oppressi che non hanno chi li
consoli; da parte dei loro oppressori sta la violenza, mentre per essi non c'è
chi li consoli. 2Allora ho proclamato più felici i morti, ormai
trapassati, dei viventi che sono ancora in vita; 3ma ancor più
felice degli uni e degli altri chi ancora non è e non ha visto le azioni
malvage che si commettono sotto il sole.
4Ho osservato anche che ogni fatica e tutta l'abilità messe in un
lavoro non sono che invidia dell'uno con l'altro. Anche questo è vanità e un
inseguire il vento.
5Lo stolto incrocia le braccia
e divora la sua carne.
6Meglio una manciata con riposo
che due manciate con fatica.
7Inoltre ho considerato un'altra vanità sotto il sole: 8uno
è solo, senza eredi, non ha un figlio, non un fratello. Eppure non smette mai
di faticare, né il suo occhio è sazio di ricchezza: "Per chi mi affatico e
mi privo dei beni?". Anche questo è vanità e un cattivo affannarsi.
9Meglio essere in due che uno solo, perché due hanno un miglior
compenso nella fatica. 10Infatti, se vengono a cadere, l'uno rialza
l'altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi. 11Inoltre,
se due dormono insieme, si possono riscaldare; ma uno solo come fa a
riscaldarsi? 12Se uno aggredisce, in due gli possono resistere e una
corda a tre capi non si rompe tanto presto.
13Meglio un ragazzo povero ma accorto,
che un re vecchio e stolto
che non sa ascoltare i consigli.
14Il ragazzo infatti può uscir di prigione ed esser
proclamato re, anche se, mentre quegli regnava, è nato povero. 15Ho
visto tutti i viventi che si muovono sotto il sole, stare con quel ragazzo, il
secondo, cioè l'usurpatore. 16Era una folla immensa quella di cui
egli era alla testa. Ma coloro che verranno dopo non avranno da rallegrarsi di
lui. Anche questo è vanità e un inseguire il vento.
17Bada ai tuoi passi, quando ti rechi alla casa di Dio. Avvicinarsi
per ascoltare vale più del sacrificio offerto dagli stolti che non comprendono
neppure di far male.
1Non essere precipitoso con la bocca e il tuo cuore non
si affretti a proferir parola davanti a Dio, perché Dio è in cielo e tu sei
sulla terra; perciò le tue parole siano parche, poiché
2Dalle molte preoccupazioni vengono i sogni
e dalle molte chiacchiere il discorso dello stolto.
3Quando hai fatto un voto a Dio, non indugiare a soddisfarlo,
perché egli non ama gli stolti: adempi quello che hai promesso. 4È
meglio non far voti, che farli e poi non mantenerli. 5Non permettere
alla tua bocca di renderti colpevole e non dire davanti al messaggero che è
stata una inavvertenza, perché Dio non abbia ad adirarsi per le tue parole e
distrugga il lavoro delle tue mani. 6Poiché dai molti sogni
provengono molte delusioni e molte parole. Abbi dunque il timor di Dio.
7Se vedi nella provincia il povero oppresso e il
diritto e la giustizia calpestati, non ti meravigliare di questo, poiché sopra
un'autorità veglia un'altra superiore e sopra di loro un'altra ancora più alta:
8l'interesse del paese in ogni cosa è un re che si occupa dei campi.
9Chi ama il denaro, mai si sazia di denaro e chi ama la
ricchezza, non ne trae profitto. Anche questo è vanità. 10Con il
crescere dei beni i parassiti aumentano e qual vantaggio ne riceve il padrone,
se non di vederli con gli occhi?
11Dolce è il sonno del lavoratore, poco o molto che
mangi;
ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire.
12Un altro brutto malanno ho visto sotto il sole:
ricchezze custodite dal padrone a proprio danno. 13Se ne vanno in
fumo queste ricchezze per un cattivo affare e il figlio che gli è nato non ha
nulla nelle mani. 14Come è uscito nudo dal grembo di sua madre, così
se ne andrà di nuovo come era venuto, e dalle sue fatiche non ricaverà nulla da
portar con sé. 15Anche questo è un brutto malanno: che se ne vada
proprio come è venuto. Qual vantaggio ricava dall'aver gettato le sue fatiche al
vento? 16Inoltre avrà passato tutti i suoi giorni nell'oscurità e
nel pianto fra molti guai, malanni e crucci.
17Ecco quello che ho concluso: è meglio mangiare e bere e godere dei
beni in ogni fatica durata sotto il sole, nei pochi giorni di vita che Dio gli
dà: è questa la sua sorte. 18Ogni uomo, a cui Dio concede ricchezze
e beni, ha anche facoltà di goderli e prendersene la sua parte e di godere
delle sue fatiche: anche questo è dono di Dio. 19Egli non penserà
infatti molto ai giorni della sua vita, poiché Dio lo tiene occupato con la
gioia del suo cuore.
1Un altro male ho visto sotto il sole, che pesa molto
sopra gli uomini. 2A uno Dio ha concesso beni, ricchezze, onori e
non gli manca niente di quanto desidera; ma Dio non gli concede di poterne godere,
perché è un estraneo che ne gode. Ciò è vanità e malanno grave!
3Se uno avesse cento figli e vivesse molti anni e molti fossero i
suoi giorni, se egli non gode dei suoi beni e non ha neppure una tomba, allora
io dico: meglio di lui l'aborto, 4perché questi viene invano e se ne
va nella tenebra e il suo nome è coperto dalla tenebra. 5Non vide
neppure il sole: non conobbe niente; eppure il suo riposo è maggiore di quello
dell'altro. 6Se quello vivesse anche due volte mille anni, senza
godere dei suoi beni, forse non dovranno andare tutt'e due nel medesimo luogo?
7Tutta la fatica dell'uomo è per la bocca e la sua
brama non è mai sazia. 8Quale vantaggio ha il saggio sullo stolto?
Quale il vantaggio del povero che sa comportarsi bene di fronte ai viventi?
9Meglio vedere con gli occhi, che vagare con il desiderio. Anche
questo è vanità e un inseguire il vento. 10Ciò che è, già da tempo
ha avuto un nome; e si sa che cos'è un uomo: egli non può competere con chi è
più forte di lui. 11Le molte parole aumentano la delusione e quale
vantaggio v'è per l'uomo? 12Chi sa quel che all'uomo convenga
durante la vita, nei brevi giorni della sua vana esistenza che egli trascorre
come un'ombra? Chi può indicare all'uomo cosa avverrà dopo di lui sotto il
sole?
1Un buon nome è preferibile all'unguento profumato
e il giorno della morte al giorno della nascita.
2È meglio andare in una casa in pianto
che andare in una casa in festa;
perché quella è la fine d'ogni uomo
e chi vive ci rifletterà.
3È preferibile la mestizia al riso,
perché sotto un triste aspetto il cuore è felice.
4Il cuore dei saggi è in una casa in lutto
e il cuore degli stolti in una casa in festa.
5Meglio ascoltare il rimprovero del saggio
che ascoltare il canto degli stolti:
6perché com'è il crepitio dei pruni sotto la pentola,
tale è il riso degli stolti.
Ma anche questo è vanità.
7Il mal tolto rende sciocco il saggio
e i regali corrompono il cuore.
8 Meglio la fine di una cosa che il suo principio;
è meglio la pazienza della superbia.
9Non esser facile a irritarti nel tuo spirito, perché
l'ira alberga in seno agli stolti. 10Non domandare: "Come mai i
tempi antichi erano migliori del presente?", poiché una tale domanda non è
ispirata da saggezza. 11È buona la saggezza insieme con un
patrimonio ed è utile per coloro che vedono il sole; 12perché si sta
all'ombra della saggezza come si sta all'ombra del denaro e il profitto della
saggezza fa vivere chi la possiede.
13Osserva l'opera di Dio: chi può raddrizzare ciò che egli ha fatto
curvo? 14Nel giorno lieto sta' allegro e nel giorno triste rifletti:
"Dio ha fatto tanto l'uno quanto l'altro, perché l'uomo non trovi nulla da
incolparlo".
15Tutto ho visto nei giorni della mia vanità: perire il giusto
nonostante la sua giustizia, vivere a lungo l'empio nonostante la sua iniquità.
16Non esser troppo scrupoloso
né saggio oltre misura.
Perché vuoi rovinarti?
17Non esser troppo malvagio
e non essere stolto.
Perché vuoi morire innanzi tempo?
18È bene che tu ti attenga a questo e che non stacchi la
mano da quello, perché chi teme Dio riesce in tutte queste cose.
19La sapienza rende il saggio più forte di dieci potenti che
governano la città. 20Non c'è infatti sulla terra un uomo così
giusto che faccia solo il bene e non pecchi. 21Ancora: non fare
attenzione a tutte le dicerie che si fanno, per non sentir che il tuo servo ha
detto male di te, 22perché il tuo cuore sa che anche tu hai detto
tante volte male degli altri. 23Tutto questo io ho esaminato con
sapienza e ho detto: "Voglio essere saggio!", ma la sapienza è
lontana da me! 24Ciò che è stato è lontano e profondo, profondo: chi
lo può raggiungere?
25Mi son applicato di nuovo a conoscere e indagare e cercare la
sapienza e il perché delle cose e a conoscere che la malvagità è follia e la
stoltezza pazzia. 26Trovo che amara più della morte è la donna, la
quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è
gradito a Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso.
27Vedi, io ho scoperto questo, dice Qoèlet, confrontando una ad una
le cose, per trovarne la ragione. 28Quello che io cerco ancora e non
ho trovato è questo:
Un uomo su mille l'ho
trovato:
ma una donna fra tutte non l'ho trovata.
29Vedi, solo questo ho trovato:
Dio ha fatto l'uomo retto,
ma essi cercano tanti fallaci ragionamenti.
1Chi è come il saggio?
Chi conosce la spiegazione delle cose?
La sapienza dell'uomo ne rischiara il volto,
ne cambia la durezza del viso.
2Osserva gli ordini del re e, a causa del giuramento
fatto a Dio, 3non allontanarti in fretta da lui e non persistere nel
male; perché egli può fare ciò che vuole. 4Infatti, la parola del re
è sovrana; chi può dirgli: "Che fai?". 5Chi osserva il
comando non prova alcun male; la mente del saggio conosce il tempo e il
giudizio. 6Infatti, per ogni cosa vi è tempo e giudizio e il male
dell'uomo ricade gravemente su chi lo fa. 7Questi ignora che cosa
accadrà; chi mai può indicargli come avverrà? 8Nessun uomo è padrone
del suo soffio vitale tanto da trattenerlo, né alcuno ha potere sul giorno
della sua morte, né c'è scampo dalla lotta; l'iniquità non salva colui che la
compie.
9Tutto questo ho visto riflettendo su ogni azione che si compie
sotto il sole, quando l'uomo domina sull'altro uomo, a proprio danno. 10Frattanto
ho visto empi venir condotti alla sepoltura; invece, partirsene dal luogo santo
ed essere dimenticati nella città coloro che avevano operato rettamente. Anche
questo è vanità. 11Poiché non si dà una sentenza immediata contro
una cattiva azione, per questo il cuore dei figli dell'uomo è pieno di voglia
di fare il male; 12poiché il peccatore, anche se commette il male
cento volte, ha lunga vita. Tuttavia so che saranno felici coloro che temono
Dio, appunto perché provano timore davanti a lui, 13e non sarà
felice l'empio e non allungherà come un'ombra i suoi giorni, perché egli non
teme Dio. 14Sulla terra si ha questa delusione: vi sono giusti ai
quali tocca la sorte meritata dagli empi con le loro opere, e vi sono empi ai
quali tocca la sorte meritata dai giusti con le loro opere. Io dico che anche
questo è vanità.
15Perciò approvo l'allegria, perché l'uomo non ha altra felicità,
sotto il sole, che mangiare e bere e stare allegro. Sia questa la sua compagnia
nelle sue fatiche, durante i giorni di vita che Dio gli concede sotto il sole.
16Quando mi sono applicato a conoscere la sapienza e a considerare
l'affannarsi che si fa sulla terra - poiché l'uomo non conosce riposo né giorno
né notte - 17allora ho osservato tutta l'opera di Dio, e che l'uomo
non può scoprire la ragione di quanto si compie sotto il sole; per quanto si
affatichi a cercare, non può scoprirla. Anche se un saggio dicesse di
conoscerla, nessuno potrebbe trovarla.
1Infatti ho riflettuto su tutto questo e ho compreso
che i giusti e i saggi e le loro azioni sono nelle mani di Dio.
L'uomo non conosce né l'amore né l'odio; davanti a lui tutto è vanità.
2Vi è una sorte unica per tutti,
per il giusto e l'empio,
per il puro e l'impuro,
per chi offre sacrifici e per chi non li offre,
per il buono e per il malvagio,
per chi giura e per chi teme di giurare.
3Questo è il male in tutto ciò che avviene sotto il
sole: una medesima sorte tocca a tutti e anche il cuore degli uomini è pieno di
male e la stoltezza alberga nel loro cuore mentre sono in vita, poi se ne vanno
fra i morti. 4Certo, finché si resta uniti alla società dei viventi
c'è speranza: meglio un cane vivo che un leone morto. 5I vivi sanno
che moriranno, ma i morti non sanno nulla; non c'è più salario per loro, perché
il loro ricordo svanisce. 6Il loro amore, il loro odio e la loro
invidia, tutto è ormai finito, non avranno più alcuna parte in tutto ciò che
accade sotto il sole.
7Va', mangia con gioia il tuo pane,
bevi il tuo vino con cuore lieto,
perché Dio ha già gradito le tue opere.
8In ogni tempo le tue vesti siano bianche
e il profumo non manchi sul tuo capo.
9Godi la vita con la sposa che ami per tutti i giorni
della tua vita fugace, che Dio ti concede sotto il sole, perché questa è la tua
sorte nella vita e nelle pene che soffri sotto il sole. 10Tutto ciò
che trovi da fare, fallo finché ne sei in grado, perché non ci sarà né attività,
né ragione, né scienza, né sapienza giù negli inferi, dove stai per andare.
11Ho visto anche sotto il sole che non è degli agili la corsa, né
dei forti la guerra e neppure dei sapienti il pane e degli accorti la ricchezza
e nemmeno degli intelligenti il favore, perché il tempo e il caso raggiungono
tutti. 12Infatti l'uomo non conosce neppure la sua ora: simile ai
pesci che sono presi dalla rete fatale e agli uccelli presi al laccio, l'uomo è
sorpreso dalla sventura che improvvisa si abbatte su di lui.
13Anche questo fatto ho visto sotto il sole e mi parve
assai grave: 14c'era una piccola città con pochi abitanti. Un gran
re si mosse contro di essa, l'assediò e vi costruì contro grandi bastioni. 15Si
trovava però in essa un uomo povero ma saggio, il quale con la sua sapienza
salvò la città; eppure nessuno si ricordò di quest'uomo povero. 16E
io dico:
È meglio la sapienza della
forza,
ma la sapienza del povero è disprezzata
e le sue parole non sono ascoltate.
17Le parole calme dei saggi si ascoltano
più delle grida di chi domina fra i pazzi.
18Meglio la sapienza che le armi da guerra,
ma uno sbaglio solo annienta un gran bene.
1Una mosca morta guasta l'unguento del profumiere:
un po' di follia
può contare più della sapienza e dell'onore.
2La mente del sapiente si dirige a destra
e quella dello stolto a sinistra.
3Per qualunque via lo stolto cammini è privo di senno e
di ognuno dice: "È un pazzo".
4Se l'ira d'un potente si accende contro di te, non
lasciare il tuo posto, perché la calma placa le offese anche gravi.
5C'è un male che io ho osservato sotto il sole: l'errore commesso da
parte di un sovrano: 6la follia vien collocata in posti elevati e
gli abili siedono in basso. 7Ho visto schiavi a cavallo e prìncipi
camminare a piedi come schiavi.
8Chi scava una fossa ci casca dentro
e chi disfà un muro è morso da una serpe.
9Chi spacca le pietre si fa male
e chi taglia legna corre pericolo.
10Se il ferro è ottuso e non se ne affila il taglio,
bisogna raddoppiare gli sforzi; la riuscita sta nell'uso della saggezza. 11Se
il serpente morde prima d'essere incantato, non c'è niente da fare per
l'incantatore.
12Le parole della bocca del saggio procurano
benevolenza,
ma le labbra dello stolto lo mandano in rovina:
13il principio del suo parlare è sciocchezza,
la fine del suo discorso pazzia funesta.
14L'insensato moltiplica le parole: "Non sa l'uomo
quel che avverrà: chi gli manifesterà ciò che sarà dopo di lui?".
15La fatica dello stolto lo stanca;
poiché non sa neppure andare in città.
16Guai a te, o paese, che per re hai un ragazzo
e i cui prìncipi banchettano fin dal mattino!
17Felice te, o paese, che per re hai un uomo libero
e i cui prìncipi mangiano al tempo dovuto
per rinfrancarsi e non per gozzovigliare.
18Per negligenza il soffitto crolla
e per l'inerzia delle mani piove in casa.
19Per stare lieti si fanno banchetti
e il vino allieta la vita;
il denaro risponde a ogni esigenza.
20Non dir male del re neppure con il pensiero
e nella tua stanza da letto non dir male del potente,
perché un uccello del cielo trasporta la voce
e un alato riferisce la parola.
1Getta il tuo pane sulle acque, perché con il tempo lo
ritroverai. 2Fanne sette od otto parti, perché non sai quale
sciagura potrà succedere sulla terra.
3Se le nubi sono piene di acqua,
la rovesciano sopra la terra;
se un albero cade a sud o a nord,
là dove cade rimane.
4Chi bada al vento non semina mai
e chi osserva le nuvole non miete.
5Come ignori per qual via lo spirito entra nelle ossa dentro il seno
d'una donna incinta, così ignori l'opera di Dio che fa tutto.
6La mattina semina il tuo seme
e la sera non dar riposo alle tue mani,
perché non sai qual lavoro riuscirà,
se questo o quello
o se saranno buoni tutt'e due.
7Dolce è la luce
e agli occhi piace vedere il sole.
8Anche se vive l'uomo per molti anni
se li goda tutti,
e pensi ai giorni tenebrosi, che saranno molti:
tutto ciò che accade è vanità.
9Sta' lieto, o giovane, nella tua giovinezza,
e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù.
Segui pure le vie del tuo cuore
e i desideri dei tuoi occhi.
Sappi però che su tutto questo
Dio ti convocherà in giudizio.
10Caccia la malinconia dal tuo cuore,
allontana dal tuo corpo il dolore,
perché la giovinezza e i capelli neri sono un soffio.
1Ricòrdati del tuo creatore
nei giorni della tua giovinezza,
prima che vengano i giorni tristi
e giungano gli anni di cui dovrai dire:
"Non ci provo alcun gusto",
2prima che si oscuri il sole,
la luce, la luna e le stelle
e ritornino le nubi dopo la pioggia;
3quando tremeranno i custodi della casa
e si curveranno i gagliardi
e cesseranno di lavorare le donne che macinano,
perché rimaste in poche,
e si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre
4e si chiuderanno le porte sulla strada;
quando si abbasserà il rumore della mola
e si attenuerà il cinguettio degli uccelli
e si affievoliranno tutti i toni del canto;
5quando si avrà paura delle alture
e degli spauracchi della strada;
quando fiorirà il mandorlo
e la locusta si trascinerà a stento
e il cappero non avrà più effetto,
poiché l'uomo se ne va nella dimora eterna
e i piagnoni si aggirano per la strada;
6prima che si rompa il cordone d'argento
e la lucerna d'oro s'infranga
e si rompa l'anfora alla fonte
e la carrucola cada nel pozzo
7e ritorni la polvere alla terra, com'era prima,
e lo spirito torni a Dio che lo ha dato.
8Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
e tutto è vanità.
9Oltre a essere saggio, Qoèlet insegnò anche la scienza
al popolo; ascoltò, indagò e compose un gran numero di massime.
10Qoèlet cercò di trovare pregevoli detti e scrisse con esattezza
parole di verità. 11Le parole dei saggi sono come pungoli; come
chiodi piantati, le raccolte di autori: esse sono date da un solo pastore. 12Quanto
a ciò che è in più di questo, figlio mio, bada bene: i libri si moltiplicano
senza fine ma il molto studio affatica il corpo.
13Conclusione del discorso, dopo che si è ascoltato ogni cosa: Temi
Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo per l'uomo è tutto.
14Infatti, Dio citerà in giudizio ogni azione, tutto ciò che è
occulto, bene o male.
1Cantico dei cantici, che è di Salomone.
2Mi baci con i baci della sua bocca!
Sì, le tue tenerezze sono più dolci del vino.
3Per la fragranza sono inebrianti i tuoi profumi,
profumo olezzante è il tuo nome,
per questo le giovinette ti amano.
4Attirami dietro a te, corriamo!
M'introduca il re nelle sue stanze:
gioiremo e ci rallegreremo per te,
ricorderemo le tue tenerezze più del vino.
A ragione ti amano!
5Bruna sono ma bella,
o figlie di Gerusalemme,
come le tende di Kedar,
come i padiglioni di Salma.
6Non state a guardare che sono bruna,
poiché mi ha abbronzato il sole.
I figli di mia madre si sono sdegnati con me:
mi hanno messo a guardia delle vigne;
la mia vigna, la mia, non l'ho custodita.
7Dimmi, o amore dell'anima mia,
dove vai a pascolare il gregge,
dove lo fai riposare al meriggio,
perché io non sia come vagabonda
dietro i greggi dei tuoi compagni.
8Se non lo sai, o bellissima tra le donne,
segui le orme del gregge
e mena a pascolare le tue caprette
presso le dimore dei pastori.
9Alla cavalla del cocchio del faraone
io ti assomiglio, amica mia.
10Belle sono le tue guance fra i pendenti,
il tuo collo fra i vezzi di perle.
11Faremo per te pendenti d'oro,
con grani d'argento.
12Mentre il re è nel suo recinto,
il mio nardo spande il suo profumo.
13Il mio diletto è per me un sacchetto di mirra,
riposa sul mio petto.
14Il mio diletto è per me un grappolo di cipro
nelle vigne di Engàddi.
15Come sei bella, amica mia, come sei bella!
I tuoi occhi sono colombe.
16Come sei bello, mio diletto, quanto grazioso!
Anche il nostro letto è verdeggiante.
17Le travi della nostra casa sono i cedri,
nostro soffitto sono i cipressi.
1Io sono un narciso di Saron,
un giglio delle valli.
2Come un giglio fra i cardi,
così la mia amata tra le fanciulle.
3Come un melo tra gli alberi del bosco,
il mio diletto fra i giovani.
Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo
e dolce è il suo frutto al mio palato.
4Mi ha introdotto nella cella del vino
e il suo vessillo su di me è amore.
5Sostenetemi con focacce d'uva passa,
rinfrancatemi con pomi,
perché io sono malata d'amore.
6La sua sinistra è sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia.
7Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
per le gazzelle o per le cerve dei campi:
non destate, non scuotete dal sonno l'amata,
finché essa non lo voglia.
8Una voce! Il mio diletto!
Eccolo, viene
saltando per i monti,
balzando per le colline.
9Somiglia il mio diletto a un capriolo
o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta
dietro il nostro muro;
guarda dalla finestra,
spia attraverso le inferriate.
10Ora parla il mio diletto e mi dice:
"Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
11Perché, ecco, l'inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n'è andata;
12i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
13Il fico ha messo fuori i primi frutti
e le viti fiorite spandono fragranza.
Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
14O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è leggiadro".
15Prendeteci le volpi,
le volpi piccoline
che guastano le vigne,
perché le nostre vigne sono in fiore.
16Il mio diletto è per me e io per lui.
Egli pascola il gregge fra i figli.
17Prima che spiri la brezza del giorno
e si allunghino le ombre,
ritorna, o mio diletto,
somigliante alla gazzella
o al cerbiatto,
sopra i monti degli aromi.
1 Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato
l'amato del mio cuore;
l'ho cercato, ma non l'ho trovato.
2"Mi alzerò e farò il giro della città;
per le strade e per le piazze;
voglio cercare l'amato del mio cuore".
L'ho cercato, ma non l'ho trovato.
3Mi hanno incontrato le guardie che fanno la ronda:
"Avete visto l'amato del mio cuore?".
4Da poco le avevo oltrepassate,
quando trovai l'amato del mio cuore.
Lo strinsi fortemente e non lo lascerò
finché non l'abbia condotto in casa di mia madre,
nella stanza della mia genitrice.
5Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
per le gazzelle e per le cerve dei campi:
non destate, non scuotete dal sonno l'amata
finché essa non lo voglia.
6Che cos'è che sale dal deserto
come una colonna di fumo,
esalando profumo di mirra e d'incenso
e d'ogni polvere aromatica?
7Ecco, la lettiga di Salomone:
sessanta prodi le stanno intorno,
tra i più valorosi d'Israele.
8Tutti sanno maneggiare la spada,
sono esperti nella guerra;
ognuno porta la spada al fianco
contro i pericoli della notte.
9Un baldacchino s'è fatto il re Salomone,
con legno del Libano.
10Le sue colonne le ha fatte d'argento,
d'oro la sua spalliera;
il suo seggio di porpora,
il centro è un ricamo d'amore
delle fanciulle di Gerusalemme.
11Uscite figlie di Sion,
guardate il re Salomone
con la corona che gli pose sua madre,
nel giorno delle sue nozze,
nel giorno della gioia del suo cuore.
1Come sei bella, amica mia, come sei bella!
Gli occhi tuoi sono colombe,
dietro il tuo velo.
Le tue chiome sono un gregge di capre,
che scendono dalle pendici del Gàlaad.
2I tuoi denti come un gregge di pecore tosate,
che risalgono dal bagno;
tutte procedono appaiate,
e nessuna è senza compagna.
3Come un nastro di porpora le tue labbra
e la tua bocca è soffusa di grazia;
come spicchio di melagrana la tua gota
attraverso il tuo velo.
4Come la torre di Davide il tuo collo,
costruita a guisa di fortezza.
Mille scudi vi sono appesi,
tutte armature di prodi.
5I tuoi seni sono come due cerbiatti,
gemelli di una gazzella,
che pascolano fra i gigli.
6Prima che spiri la brezza del giorno
e si allunghino le ombre,
me ne andrò al monte della mirra
e alla collina dell'incenso.
7Tutta bella tu sei, amica mia,
in te nessuna macchia.
8Vieni con me dal Libano, o sposa,
con me dal Libano, vieni!
Osserva dalla cima dell'Amana,
dalla cima del Senìr e dell'Èrmon,
dalle tane dei leoni,
dai monti dei leopardi.
9Tu mi hai rapito il cuore,
sorella mia, sposa,
tu mi hai rapito il cuore
con un solo tuo sguardo,
con una perla sola della tua collana!
10Quanto sono soavi le tue carezze,
sorella mia, sposa,
quanto più deliziose del vino le tue carezze.
L'odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi.
11Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa,
c'è miele e latte sotto la tua lingua
e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano.
12Giardino chiuso tu sei,
sorella mia, sposa,
giardino chiuso, fontana sigillata.
13I tuoi germogli sono un giardino di melagrane,
con i frutti più squisiti,
alberi di cipro con nardo,
14nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo
con ogni specie d'alberi da incenso;
mirra e aloe
con tutti i migliori aromi.
15Fontana che irrora i giardini,
pozzo d'acque vive
e ruscelli sgorganti dal Libano.
16Lèvati, aquilone, e tu, austro, vieni,
soffia nel mio giardino
si effondano i suoi aromi.
Venga il mio diletto nel suo giardino
e ne mangi i frutti squisiti.
1Son venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa,
e raccolgo la mia mirra e il mio balsamo;
mangio il mio favo e il mio miele,
bevo il mio vino e il mio latte.
Mangiate, amici, bevete;
inebriatevi, o cari.
2Io dormo, ma il mio cuore veglia.
Un rumore! È il mio diletto che bussa:
"Aprimi, sorella mia,
mia amica, mia colomba, perfetta mia;
perché il mio capo è bagnato di rugiada,
i miei riccioli di gocce notturne".
3"Mi sono tolta la veste;
come indossarla ancora?
Mi sono lavata i piedi;
come ancora sporcarli?".
4Il mio diletto ha messo la mano nello spiraglio
e un fremito mi ha sconvolta.
5Mi sono alzata per aprire al mio diletto
e le mie mani stillavano mirra,
fluiva mirra dalle mie dita
sulla maniglia del chiavistello.
6Ho aperto allora al mio diletto,
ma il mio diletto già se n'era andato, era scomparso.
Io venni meno, per la sua scomparsa.
L'ho cercato, ma non l'ho trovato,
l'ho chiamato, ma non m'ha risposto.
7Mi han trovato le guardie che perlustrano la città;
mi han percosso, mi hanno ferito,
mi han tolto il mantello
le guardie delle mura.
8Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
se trovate il mio diletto,
che cosa gli racconterete?
Che sono malata d'amore!
9Che ha il tuo diletto di diverso da un altro,
o tu, la più bella fra le donne?
Che ha il tuo diletto di diverso da un altro,
perché così ci scongiuri?
10Il mio diletto è bianco e vermiglio,
riconoscibile fra mille e mille.
11Il suo capo è oro, oro puro,
i suoi riccioli grappoli di palma,
neri come il corvo.
12I suoi occhi, come colombe
su ruscelli di acqua;
i suoi denti bagnati nel latte,
posti in un castone.
13Le sue guance, come aiuole di balsamo,
aiuole di erbe profumate;
le sue labbra sono gigli,
che stillano fluida mirra.
14Le sue mani sono anelli d'oro,
incastonati di gemme di Tarsis.
Il suo petto è tutto d'avorio,
tempestato di zaffiri.
15Le sue gambe, colonne di alabastro,
posate su basi d'oro puro.
Il suo aspetto è quello del Libano,
magnifico come i cedri.
16Dolcezza è il suo palato;
egli è tutto delizie!
Questo è il mio diletto, questo è il mio amico,
o figlie di Gerusalemme.
1Dov'è andato il tuo diletto,
o bella fra le donne?
Dove si è recato il tuo diletto,
perché noi lo possiamo cercare con te?
2Il mio diletto era sceso nel suo giardino
fra le aiuole del balsamo
a pascolare il gregge nei giardini
e a cogliere gigli.
3Io sono per il mio diletto e il mio diletto è per me;
egli pascola il gregge tra i gigli.
4Tu sei bella, amica mia, come Tirza,
leggiadra come Gerusalemme,
terribile come schiere a vessilli spiegati.
5Distogli da me i tuoi occhi:
il loro sguardo mi turba.
Le tue chiome sono come un gregge di capre
che scendono dal Gàlaad.
6I tuoi denti come un gregge di pecore
che risalgono dal bagno.
Tutte procedono appaiate
e nessuna è senza compagna.
7Come spicchio di melagrana la tua gota,
attraverso il tuo velo.
8Sessanta sono le regine,
ottanta le altre spose,
le fanciulle senza numero.
9Ma unica è la mia colomba la mia perfetta,
ella è l'unica di sua madre,
la preferita della sua genitrice.
L'hanno vista le giovani e l'hanno detta beata,
le regine e le altre spose ne hanno intessuto le lodi.
10"Chi è costei che sorge come l'aurora,
bella come la luna, fulgida come il sole,
terribile come schiere a vessilli spiegati?".
11Nel giardino dei noci io sono sceso,
per vedere il verdeggiare della valle,
per vedere se la vite metteva germogli,
se fiorivano i melograni.
12Non lo so, ma il mio desiderio mi ha posto
sui carri di Ammi-nadìb.
1"Volgiti, volgiti, Sulammita,
volgiti, volgiti: vogliamo ammirarti".
"Che ammirate nella Sulammita
durante la danza a due schiere?".
2"Come son belli i tuoi piedi
nei sandali, figlia di principe!
Le curve dei tuoi fianchi sono come monili,
opera di mani d'artista.
3Il tuo ombelico è una coppa rotonda
che non manca mai di vino drogato.
Il tuo ventre è un mucchio di grano,
circondato da gigli.
4I tuoi seni come due cerbiatti,
gemelli di gazzella.
5Il tuo collo come una torre d'avorio;
i tuoi occhi sono come i laghetti di Chesbòn,
presso la porta di Bat-Rabbìm;
il tuo naso come la torre del Libano
che fa la guardia verso Damasco.
6Il tuo capo si erge su di te come il Carmelo
e la chioma del tuo capo è come la porpora;
un re è stato preso dalle tue trecce".
7Quanto sei bella e quanto sei graziosa,
o amore, figlia di delizie!
8La tua statura rassomiglia a una palma
e i tuoi seni ai grappoli.
9Ho detto: "Salirò sulla palma,
coglierò i grappoli di datteri;
mi siano i tuoi seni come grappoli d'uva
e il profumo del tuo respiro come di pomi".
10"Il tuo palato è come vino squisito,
che scorre dritto verso il mio diletto
e fluisce sulle labbra e sui denti!
11Io sono per il mio diletto
e la sua brama è verso di me.
12Vieni, mio diletto, andiamo nei campi,
passiamo la notte nei villaggi.
13Di buon mattino andremo alle vigne;
vedremo se mette gemme la vite,
se sbocciano i fiori,
se fioriscono i melograni:
là ti darò le mie carezze!
14Le mandragore mandano profumo;
alle nostre porte c'è ogni specie di frutti squisiti,
freschi e secchi;
mio diletto, li ho serbati per te".
1Oh se tu fossi un mio fratello,
allattato al seno di mia madre!
Trovandoti fuori ti potrei baciare
e nessuno potrebbe disprezzarmi.
2Ti condurrei, ti introdurrei nella casa di mia madre;
m'insegneresti l'arte dell'amore.
Ti farei bere vino aromatico,
del succo del mio melograno.
3La sua sinistra è sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia.
4Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
non destate, non scuotete dal sonno l'amata,
finché non lo voglia.
5Chi è colei che sale dal deserto,
appoggiata al suo diletto?
Sotto il melo ti ho svegliata;
là, dove ti concepì tua madre,
là, dove la tua genitrice ti partorì.
6Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l'amore,
tenace come gli inferi è la passione:
le sue vampe son vampe di fuoco,
una fiamma del Signore!
7Le grandi acque non possono spegnere l'amore
né i fiumi travolgerlo.
Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa
in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio.
8Una sorella piccola abbiamo,
e ancora non ha seni.
Che faremo per la nostra sorella,
nel giorno in cui se ne parlerà?
9Se fosse un muro,
le costruiremmo sopra un recinto d'argento;
se fosse una porta,
la rafforzeremmo con tavole di cedro.
10Io sono un muro
e i miei seni sono come torri!
Così sono ai suoi occhi
come colei che ha trovato pace!
11Una vigna aveva Salomone in Baal-Hamòn;
egli affidò la vigna ai custodi;
ciascuno gli doveva portare come suo frutto
mille sicli d'argento.
12La vigna mia, proprio mia, mi sta davanti:
a te, Salomone, i mille sicli
e duecento per i custodi del suo frutto!
13Tu che abiti nei giardini
- i compagni stanno in ascolto -
fammi sentire la tua voce.
14"Fuggi, mio diletto,
simile a gazzella
o ad un cerbiatto,
sopra i monti degli aromi!".
1Amate la giustizia, voi che governate sulla terra,
rettamente pensate del Signore,
cercatelo con cuore semplice.
2Egli infatti si lascia trovare da quanti non lo tentano,
si mostra a coloro che non ricusano di credere in lui.
3I ragionamenti tortuosi allontanano da Dio;
l'onnipotenza, messa alla prova, caccia gli stolti.
4La sapienza non entra in un'anima che opera il male
né abita in un corpo schiavo del peccato.
5Il santo spirito che ammaestra rifugge dalla finzione,
se ne sta lontano dai discorsi insensati,
è cacciato al sopraggiungere dell'ingiustizia.
6La sapienza è uno spirito amico degli uomini;
ma non lascerà impunito chi insulta con le labbra,
perché Dio è testimone dei suoi sentimenti
e osservatore verace del suo cuore
e ascolta le parole della sua bocca.
7Difatti lo spirito del Signore riempie l'universo
e, abbracciando ogni cosa, conosce ogni voce.
8Per questo non gli sfuggirà chi proferisce cose ingiuste,
la giustizia vendicatrice non lo risparmierà.
9Si indagherà infatti sui propositi dell'empio,
il suono delle sue parole giungerà fino al Signore
a condanna delle sue iniquità;
10poiché un orecchio geloso ascolta ogni cosa,
perfino il sussurro delle mormorazioni
non gli resta segreto.
11Guardatevi pertanto da un vano mormorare,
preservate la lingua dalla maldicenza,
perché neppure una parola segreta sarà senza effetto,
una bocca menzognera uccide l'anima.
12Non provocate la morte con gli errori della vostra vita,
non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani,
13perché Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
14Egli infatti ha creato tutto per l'esistenza;
le creature del mondo sono sane,
in esse non c'è veleno di morte,
né gli inferi regnano sulla terra,
15perché la giustizia è immortale.
16Gli empi invocano su di sé la morte
con gesti e con parole,
ritenendola amica si consumano per essa
e con essa concludono alleanza,
perché son degni di appartenerle.
1Dicono fra loro sragionando:
"La nostra vita è breve e triste;
non c'è rimedio, quando l'uomo muore,
e non si conosce nessuno che liberi dagli inferi.
2Siamo nati per caso
e dopo saremo come se non fossimo stati.
È un fumo il soffio delle nostre narici,
il pensiero è una scintilla
nel palpito del nostro cuore.
3Una volta spentasi questa, il corpo diventerà cenere
e lo spirito si dissiperà come aria leggera.
4Il nostro nome sarà dimenticato con il tempo
e nessuno si ricorderà delle nostre opere.
La nostra vita passerà come le tracce di una nube,
si disperderà come nebbia
scacciata dai raggi del sole
e disciolta dal calore.
5La nostra esistenza è il passare di un'ombra
e non c'è ritorno alla nostra morte,
poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro.
6Su, godiamoci i beni presenti,
facciamo uso delle creature con ardore giovanile!
7Inebriamoci di vino squisito e di profumi,
non lasciamoci sfuggire il fiore della primavera,
8coroniamoci di boccioli di rose prima che avvizziscano;
9nessuno di noi manchi alla nostra intemperanza.
Lasciamo dovunque i segni della nostra gioia
perché questo ci spetta, questa è la nostra parte.
10Spadroneggiamo sul giusto povero,
non risparmiamo le vedove,
nessun riguardo per la canizie ricca d'anni del vecchio.
11La nostra forza sia regola della giustizia,
perché la debolezza risulta inutile.
12Tendiamo insidie al giusto, perché ci è di imbarazzo
ed è contrario alle nostre azioni;
ci rimprovera le trasgressioni della legge
e ci rinfaccia le mancanze
contro l'educazione da noi ricevuta.
13Proclama di possedere la conoscenza di Dio
e si dichiara figlio del Signore.
14È diventato per noi una condanna dei nostri sentimenti;
ci è insopportabile solo al vederlo,
15perché la sua vita è diversa da quella degli altri,
e del tutto diverse sono le sue strade.
16Moneta falsa siam da lui considerati,
schiva le nostre abitudini come immondezze.
Proclama beata la fine dei giusti
e si vanta di aver Dio per padre.
17Vediamo se le sue parole sono vere;
proviamo ciò che gli accadrà alla fine.
18Se il giusto è figlio di Dio, egli l'assisterà,
e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
19Mettiamolo alla prova con insulti e tormenti,
per conoscere la mitezza del suo carattere
e saggiare la sua rassegnazione.
20Condanniamolo a una morte infame,
perché secondo le sue parole il soccorso gli verrà".
21La pensano così, ma si sbagliano;
la loro malizia li ha accecati.
22Non conoscono i segreti di Dio;
non sperano salario per la santità
né credono alla ricompensa delle anime pure.
23Sì, Dio ha creato l'uomo per l'immortalità;
lo fece a immagine della propria natura.
24Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo;
e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono.
1Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio,
nessun tormento le toccherà.
2Agli occhi degli stolti parve che morissero;
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
3la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
4Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza è piena di immortalità.
5Per una breve pena riceveranno grandi benefici,
perché Dio li ha provati
e li ha trovati degni di sé:
6li ha saggiati come oro nel crogiuolo
e li ha graditi come un olocausto.
7Nel giorno del loro giudizio risplenderanno;
come scintille nella stoppia, correranno qua e là.
8Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli
e il Signore regnerà per sempre su di loro.
9Quanti confidano in lui comprenderanno la verità;
coloro che gli sono fedeli
vivranno presso di lui nell'amore,
perché grazia e misericordia
sono riservate ai suoi eletti.
10Ma gli empi per i loro pensieri riceveranno il castigo,
essi che han disprezzato il giusto
e si son ribellati al Signore.
11Chi disprezza la sapienza e la disciplina è infelice.
Vana la loro speranza e le loro fatiche senza frutto,
inutili le opere loro.
12Le loro mogli sono insensate,
cattivi i loro figli,
maledetta la loro progenie.
13Beata la sterile non contaminata,
la quale non ha conosciuto un letto peccaminoso;
avrà il suo frutto alla rassegna delle anime.
14Anche l'eunuco, la cui mano non ha commesso iniquità
e che non ha pensato cose malvage contro il Signore,
riceverà una grazia speciale per la sua fedeltà,
una parte più desiderabile nel tempio del Signore;
15poiché il frutto delle opere buone è glorioso
e imperitura la radice della saggezza.
16I figli di adulteri non giungeranno a maturità;
la discendenza di un'unione illegittima sarà sterminata.
17Anche se avranno lunga vita, non saran contati per niente,
e, infine, la loro vecchiaia sarà senza onore.
18Se poi moriranno presto, non avranno speranza
né consolazione nel giorno del giudizio,
19poiché di una stirpe iniqua è terribile il destino.
1Meglio essere senza figli e avere la virtù,
poiché nel ricordo di questa c'è immortalità,
per il fatto che è riconosciuta da Dio e dagli uomini.
2Presente è imitata; assente è desiderata;
nell'eternità trionfa, cinta di corona,
per aver vinto nella gara di combattimenti senza macchia.
3La discendenza numerosa degli empi non servirà a nulla;
e dalle sue bastarde propaggini
non metterà profonde radici
né si consoliderà su una base sicura.
4Anche se per qualche tempo mette gemme sui rami,
i suoi germogli precari saranno scossi dal vento
e sradicati dalla violenza delle bufere.
5Si spezzeranno i ramoscelli ancora teneri;
il loro frutto sarà inutile, non maturo da mangiare,
e a nulla servirà.
6Infatti i figli nati da unioni illegali
attestano la perversità dei genitori nel giudizio di essi.
7Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà
riposo.
8Vecchiaia veneranda non è la longevità,
né si calcola dal numero degli anni;
9ma la canizie per gli uomini sta nella sapienza;
e un'età senile è una vita senza macchia.
10Divenuto caro a Dio, fu amato da lui
e poiché viveva fra peccatori, fu trasferito.
11Fu rapito, perché la malizia non ne mutasse i sentimenti
o l'inganno non ne traviasse l'animo,
12poiché il fascino del vizio deturpa anche il bene
e il turbine della passione travolge una mente semplice.
13Giunto in breve alla perfezione,
ha compiuto una lunga carriera.
14La sua anima fu gradita al Signore;
perciò egli lo tolse in fretta da un ambiente malvagio.
I popoli vedono senza comprendere;
non riflettono nella mente a questo fatto
15che la grazia e la misericordia sono per i suoi eletti
e la protezione per i suoi santi.
16Il giusto defunto condanna gli empi ancora in vita;
una giovinezza, giunta in breve alla perfezione,
condanna la lunga vecchiaia dell'ingiusto.
17Le folle vedranno la fine del saggio,
ma non capiranno ciò che Dio ha deciso a suo riguardo
né in vista di che cosa il Signore l'ha posto al sicuro.
18Vedranno e disprezzeranno,
ma il Signore li deriderà.
19Infine diventeranno un cadavere spregevole,
oggetto di scherno fra i morti per sempre.
Dio infatti li precipiterà muti, a capofitto,
e li schianterà dalle fondamenta;
saranno del tutto rovinati,
si troveranno tra dolori
e il loro ricordo perirà.
20Si presenteranno tremanti al rendiconto dei loro
peccati;
le loro iniquità si alzeranno contro di essi
per accusarli.
1Allora il giusto starà con grande fiducia
di fronte a quanti lo hanno oppresso
e a quanti han disprezzato le sue sofferenze.
2Costoro vedendolo saran presi da terribile spavento,
saran presi da stupore per la sua salvezza inattesa.
3Pentiti, diranno fra di loro,
gemendo nello spirito tormentato:
4"Ecco colui che noi una volta abbiamo deriso
e che stolti abbiam preso a bersaglio del nostro scherno;
giudicammo la sua vita una pazzia
e la sua morte disonorevole.
5Perché ora è considerato tra i figli di Dio
e condivide la sorte dei santi?
6Abbiamo dunque deviato dal cammino della verità;
la luce della giustizia non è brillata per noi,
né mai per noi si è alzato il sole.
7Ci siamo saziati nelle vie del male e della perdizione;
abbiamo percorso deserti impraticabili,
ma non abbiamo conosciuto la via del Signore.
8Che cosa ci ha giovato la nostra superbia?
Che cosa ci ha portato la ricchezza con la spavalderia?
9Tutto questo è passato come ombra
e come notizia fugace,
10come una nave che solca l'onda agitata,
del cui passaggio non si può trovare traccia,
né scia della sua carena sui flutti;
11oppure come un uccello che vola per l'aria
e non si trova alcun segno della sua corsa,
poiché l'aria leggera, percossa dal tocco delle penne
e divisa dall'impeto vigoroso,
è attraversata dalle ali in movimento,
ma dopo non si trova segno del suo passaggio;
12o come quando, scoccata una freccia al bersaglio,
l'aria si divide e ritorna subito su se stessa
e così non si può distinguere il suo tragitto:
13così anche noi, appena nati, siamo già scomparsi,
non abbiamo avuto alcun segno di virtù da mostrare;
siamo stati consumati nella nostra malvagità".
14La speranza dell'empio è come pula portata dal vento,
come schiuma leggera sospinta dalla tempesta,
come fumo dal vento è dispersa,
si dilegua come il ricordo dell'ospite di un sol giorno.
15I giusti al contrario vivono per sempre,
la loro ricompensa è presso il Signore
e l'Altissimo ha cura di loro.
16Per questo riceveranno una magnifica corona regale,
un bel diadema dalla mano del Signore,
perché li proteggerà con la destra,
con il braccio farà loro da scudo.
17Egli prenderà per armatura il suo zelo
e armerà il creato per castigare i nemici;
18indosserà la giustizia come corazza
e si metterà come elmo un giudizio infallibile;
19prenderà come scudo una santità inespugnabile;
20affilerà la sua collera inesorabile come spada
e il mondo combatterà con lui contro gli insensati.
21Scoccheranno gli infallibili dardi dei fulmini,
e come da un arco ben teso,
dalle nubi, colpiranno il bersaglio;
22dalla fionda saranno scagliati
chicchi di grandine colmi di sdegno.
Infurierà contro di loro l'acqua del mare
e i fiumi li sommergeranno senza pietà.
23Si scatenerà contro di loro un vento impetuoso,
li disperderà come un uragano.
L'iniquità renderà deserta tutta la terra
e la malvagità rovescerà i troni dei potenti.
1Ascoltate, o re, e cercate di comprendere;
imparate, governanti di tutta la terra.
2Porgete l'orecchio, voi che dominate le moltitudini
e siete orgogliosi per il gran numero dei vostri popoli.
3La vostra sovranità proviene dal Signore;
la vostra potenza dall'Altissimo,
il quale esaminerà le vostre opere
e scruterà i vostri propositi;
4poiché, pur essendo ministri del suo regno,
non avete governato rettamente,
né avete osservato la legge
né vi siete comportati secondo il volere di Dio.
5Con terrore e rapidamente egli si ergerà contro di voi
poiché un giudizio severo si compie
contro coloro che stanno in alto.
6L'inferiore è meritevole di pietà,
ma i potenti saranno esaminati con rigore.
7Il Signore di tutti non si ritira davanti a nessuno,
non ha soggezione della grandezza,
perché egli ha creato il piccolo e il grande
e si cura ugualmente di tutti.
8Ma sui potenti sovrasta un'indagine rigorosa.
9Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole,
perché impariate la sapienza e non abbiate a cadere.
10Chi custodisce santamente le cose sante sarà santificato
e chi si è istruito in esse vi troverà una difesa.
11Desiderate, pertanto, le mie parole;
bramatele e ne riceverete istruzione.
12La sapienza è radiosa e indefettibile,
facilmente è contemplata da chi l'ama
e trovata da chiunque la ricerca.
13Previene, per farsi conoscere, quanti la desiderano.
14Chi si leva per essa di buon mattino non faticherà,
la troverà seduta alla sua porta.
15Riflettere su di essa è perfezione di saggezza,
chi veglia per lei sarà presto senza affanni.
16Essa medesima va in cerca di quanti sono degni di lei,
appare loro ben disposta per le strade,
va loro incontro con ogni benevolenza.
17Suo principio assai sincero è il desiderio d'istruzione;
la cura dell'istruzione è amore;
18l'amore è osservanza delle sue leggi;
il rispetto delle leggi è garanzia di immortalità
19e l'immortalità fa stare vicino a Dio.
20Dunque il desiderio della sapienza conduce al regno.
21Se dunque, sovrani dei popoli,
vi dilettate di troni e di scettri,
onorate la sapienza, perché possiate regnare sempre.
22Esporrò che cos'è la sapienza e come essa nacque;
non vi terrò nascosti i suoi segreti.
Seguirò le sue tracce fin dall'origine,
metterò in luce la sua conoscenza,
non mi allontanerò dalla verità.
23Non mi accompagnerò con l'invidia che consuma,
poiché essa non ha nulla in comune con la sapienza.
24L'abbondanza dei saggi è la salvezza del mondo;
un re saggio è la salvezza di un popolo.
25Lasciatevi dunque ammaestrare dalle mie parole
e ne trarrete profitto.
1Anch'io sono un uomo mortale come tutti,
discendente del primo essere plasmato di creta.
Fui formato di carne nel seno di una madre,
2durante dieci mesi consolidato nel sangue,
frutto del seme d'un uomo e del piacere compagno del sonno.
3Anch'io appena nato ho respirato l'aria comune
e sono caduto su una terra uguale per tutti,
levando nel pianto uguale a tutti il mio primo grido.
4E fui allevato in fasce e circondato di cure;
5nessun re iniziò in modo diverso l'esistenza.
6Si entra nella vita e se ne esce alla stessa maniera.
7Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza;
implorai e venne in me lo spirito della sapienza.
8La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto;
9non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l'oro al suo confronto è un Po' di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte ad essa l'argento.
10L'amai più della salute e della bellezza,
preferii il suo possesso alla stessa luce,
perché non tramonta lo splendore che ne promana.
11Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.
12Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza li guida,
ma ignoravo che di tutti essa è madre.
13Senza frode imparai e senza invidia io dono,
non nascondo le sue ricchezze.
14Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini;
quanti se lo procurano si attirano l'amicizia di Dio,
sono a lui raccomandati per i doni del suo insegnamento
15Mi conceda Dio di parlare secondo conoscenza
e di pensare in modo degno dei doni ricevuti,
perché egli è guida della sapienza
e i saggi ricevono da lui orientamento.
16In suo potere siamo noi e le nostre parole,
ogni intelligenza e ogni nostra abilità.
17Egli mi ha concesso la conoscenza infallibile delle cose,
per comprender la struttura del mondo
e la forza degli elementi,
18il principio, la fine e il mezzo dei tempi,
l'alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni,
19il ciclo degli anni e la posizione degli astri,
20la natura degli animali e l'istinto delle fiere,
i poteri degli spiriti e i ragionamenti degli uomini,
la varietà delle piante e le proprietà delle radici.
21Tutto ciò che è nascosto e ciò che è palese io lo so,
poiché mi ha istruito la sapienza,
artefice di tutte le cose.
22In essa c'è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
mobile, penetrante, senza macchia,
terso, inoffensivo, amante del bene, acuto,
23libero, benefico, amico dell'uomo,
stabile, sicuro, senz'affanni,
onnipotente, onniveggente
e che pervade tutti gli spiriti
intelligenti, puri, sottilissimi.
24La sapienza è il più agile di tutti i moti;
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
25È un'emanazione della potenza di Dio,
un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente,
per questo nulla di contaminato in essa s'infiltra.
26È un riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell'attività di Dio
e un'immagine della sua bontà.
27Sebbene unica, essa può tutto;
pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova
e attraverso le età entrando nelle anime sante,
forma amici di Dio e profeti.
28Nulla infatti Dio ama se non chi vive con la sapienza.
29Essa in realtà è più bella del sole
e supera ogni costellazione di astri;
paragonata alla luce, risulta superiore;
30a questa, infatti, succede la notte,
ma contro la sapienza la malvagità non può prevalere.
1Essa si estende da un confine all'altro con forza,
governa con bontà eccellente ogni cosa.
2Questa ho amato e ricercato fin dalla mia giovinezza,
ho cercato di prendermela come sposa,
mi sono innamorato della sua bellezza.
3Essa manifesta la sua nobiltà,
in comunione di vita con Dio,
perché il Signore dell'universo l'ha amata.
4Essa infatti è iniziata alla scienza di Dio
e sceglie le opere sue.
5Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita,
quale ricchezza è più grande della sapienza,
la quale tutto produce?
6Se l'intelligenza opera,
chi, tra gli esseri, è più artefice di essa?
7Se uno ama la giustizia,
le virtù sono il frutto delle sue fatiche.
Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza,
la giustizia e la fortezza,
delle quali nulla è più utile agli uomini nella vita.
8Se uno desidera anche un'esperienza molteplice,
essa conosce le cose passate e intravede le future,
conosce le sottigliezze dei discorsi
e le soluzioni degli enigmi,
pronostica segni e portenti,
come anche le vicende dei tempi e delle epoche.
9Ho dunque deciso di prenderla a compagna della mia
vita,
sapendo che mi sarà consigliera di bene
e conforto nelle preoccupazioni e nel dolore.
10Per essa avrò gloria fra le folle
e, anche se giovane, onore presso gli anziani.
11Sarò trovato acuto in giudizio,
sarò ammirato di fronte ai potenti.
12Se tacerò, resteranno in attesa;
se parlerò, mi presteranno attenzione;
se prolungherò il discorso,
si porranno la mano sulla bocca.
13Per essa otterrò l'immortalità
e lascerò un ricordo eterno ai miei successori.
14Governerò i popoli e le nazioni mi saranno soggette;
15sentendo il mio nome sovrani terribili mi temeranno,
tra il popolo apparirò buono e in guerra coraggioso.
16Ritornato a casa, riposerò vicino a lei,
perché la sua compagnia non dà amarezza,
né dolore la sua convivenza,
ma contentezza e gioia.
17Riflettendo su tali cose in me stesso
e pensando in cuor mio
che nell'unione con la sapienza c'è l'immortalità
18e nella sua amicizia grande godimento
e nel lavoro delle sue mani una ricchezza inesauribile
e nell'assiduità del rapporto con essa prudenza
e nella partecipazione ai suoi discorsi fama,
andavo cercando come prenderla con me.
19Ero un fanciullo di nobile indole,
avevo avuto in sorte un'anima buona
20o piuttosto, essendo buono,
ero entrato in un corpo senza macchia.
21Sapendo che non l'avrei altrimenti ottenuta,
se Dio non me l'avesse concessa,
- ed era proprio dell'intelligenza
sapere da chi viene tale dono -
mi rivolsi al Signore e lo pregai,
dicendo con tutto il cuore:
1"Dio dei padri e Signore di misericordia,
che tutto hai creato con la tua parola,
2che con la tua sapienza hai formato l'uomo,
perché domini sulle creature fatte da te,
3e governi il mondo con santità e giustizia
e pronunzi giudizi con animo retto,
4dammi la sapienza, che siede in trono accanto a te
e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,
5perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella,
uomo debole e di vita breve,
incapace di comprendere la giustizia e le leggi.
6Se anche uno fosse il più perfetto tra gli uomini,
mancandogli la tua sapienza, sarebbe stimato un nulla.
7Tu mi hai prescelto come re del tuo popolo
e giudice dei tuoi figli e delle tue figlie;
8mi hai detto di costruirti un tempio sul tuo santo monte,
un altare nella città della tua dimora,
un'imitazione della tenda santa
che ti eri preparata fin da principio.
9Con te è la sapienza che conosce le tue opere,
che era presente quando creavi il mondo;
essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi
e ciò che è conforme ai tuoi decreti.
10Inviala dai cieli santi,
mandala dal tuo trono glorioso,
perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica
e io sappia ciò che ti è gradito.
11Essa infatti tutto conosce e tutto comprende,
e mi guiderà prudentemente nelle mie azioni
e mi proteggerà con la sua gloria.
12Così le mie opere ti saranno gradite;
io giudicherò con equità il tuo popolo
e sarò degno del trono di mio padre.
13Quale uomo può conoscere il volere di Dio?
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
14I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
15perché un corpo corruttibile appesantisce l'anima
e la tenda d'argilla grava la mente dai molti pensieri.
16A stento ci raffiguriamo le cose terrestri,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi può rintracciare le cose del cielo?
17Chi ha conosciuto il tuo pensiero,
se tu non gli hai concesso la sapienza
e non gli hai inviato il tuo santo spirito dall'alto?
18Così furono raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra;
gli uomini furono ammaestrati in ciò che ti è gradito;
essi furono salvati per mezzo della sapienza".
1Essa protesse il padre del mondo, formato per primo da
Dio,
quando fu creato solo;
poi lo liberò dalla sua caduta
2e gli diede la forza per dominare su tutte le cose.
3Ma un ingiusto, allontanatosi da essa nella sua collera
perì per il suo furore fratricida.
4A causa sua la terra fu sommersa,
ma la sapienza di nuovo la salvò
pilotando il giusto e per mezzo di un semplice legno.
5Essa, quando le genti furono confuse,
concordi soltanto nella malvagità,
riconobbe il giusto
e lo conservò davanti a Dio senza macchia
e lo mantenne forte
nonostante la sua tenerezza per il figlio.
6E mentre perivano gli empi, salvò un giusto,
che fuggiva il fuoco caduto sulle cinque città.
7Quale testimonianza di quella gente malvagia
esiste ancora una terra desolata, fumante
insieme con alberi che producono frutti immaturi
e a memoria di un'anima incredula,
s'innalza una colonna di sale.
8Allontanandosi dalla sapienza,
non solo ebbero il danno di non conoscere il bene,
ma lasciarono anche ai viventi un ricordo di insipienza,
perché le loro colpe non rimanessero occulte.
9Ma la sapienza liberò i suoi devoti dalle sofferenze:
10essa condusse per diritti sentieri
il giusto in fuga dall'ira del fratello,
gli mostrò il regno di Dio
e gli diede la conoscenza delle cose sante;
gli diede successo nelle sue fatiche
e moltiplicò i frutti del suo lavoro.
11Lo assistette contro l'avarizia dei suoi avversari
e lo fece ricco;
12lo custodì dai nemici,
lo protesse da chi lo insidiava,
gli assegnò la vittoria in una lotta dura,
perché sapesse che la pietà è più potente di tutto.
13Essa non abbandonò il giusto venduto,
ma lo preservò dal peccato.
14Scese con lui nella prigione,
non lo abbandonò mentre era in catene,
finché gli procurò uno scettro regale
e potere sui propri avversari,
smascherò come mendaci i suoi accusatori
e gli diede una gloria eterna.
15Essa liberò un popolo santo e una stirpe senza macchia
da una nazione di oppressori.
16Entro nell'anima di un servo del Signore
e si oppose con prodigi e con segni a terribili re.
17Diede ai santi la ricompensa delle loro pene,
li guidò per una strada meravigliosa,
divenne loro riparo di giorno
e luce di stelle nella notte.
18Fece loro attraversare il Mar Rosso,
guidandoli attraverso molte acque;
19sommerse invece i loro nemici
e li rigettò dal fondo dell'abisso.
20Per questo i giusti spogliarono gli empi
e celebrarono, Signore, il tuo nome santo
e lodarono concordi la tua mano protettrice,
21perché la sapienza aveva aperto la bocca dei muti
e aveva sciolto la lingua degli infanti.
1Essa fece riuscire le loro imprese
per mezzo di un santo profeta:
2attraversarono un deserto inospitale,
fissarono le tende in terreni impraticabili,
3resistettero agli avversari, respinsero i nemici.
4Quando ebbero sete, ti invocarono
e fu data loro acqua da una rupe scoscesa,
rimedio contro la sete da una dura roccia.
5Ciò che era servito a punire i loro nemici,
nel bisogno fu per loro un beneficio.
6Invece della corrente di un fiume perenne,
sconvolto da putrido sangue
7in punizione di un decreto infanticida,
tu desti loro inaspettatamente acqua abbondante,
8mostrando per la sete di allora,
come avevi punito i loro avversari.
9Difatti, messi alla prova, sebbene puniti con misericordia,
compresero quali tormenti avevan sofferto gli empi,
giudicati nella collera,
10perché tu provasti gli uni come un padre che corregge,
mentre vagliasti gli altri come un re severo che condanna.
11Lontani o vicini erano ugualmente tribolati,
12perché un duplice dolore li colse
e un pianto per i ricordi del passato.
13Quando infatti seppero che dal loro castigo
quegli altri ricevevano benefici,
sentirono la presenza del Signore;
14poiché colui che avevano una volta esposto
e quindi respinto con scherni,
lo ammiravano alla fine degli eventi,
dopo aver patito una sete ben diversa da quella dei giusti.
15Per i ragionamenti insensati della loro ingiustizia,
da essi ingannati, venerarono
rettili senza ragione e vili bestiole.
Tu inviasti loro in castigo
una massa di animali senza ragione,
16perché capissero che con quelle stesse cose
per cui uno pecca, con esse è poi castigato.
17Certo, non aveva difficoltà la tua mano onnipotente,
che aveva creato il mondo da una materia senza forma,
a mandare loro una moltitudine di orsi e leoni feroci
18o belve ignote, create apposta, piene di furore,
o sbuffanti un alito infuocato
o esalanti vapori pestiferi
o folgoranti con le terribili scintille degli occhi,
19bestie di cui non solo l'assalto poteva sterminarli,
ma annientarli anche l'aspetto terrificante.
20Anche senza questo potevan soccombere con un soffio,
perseguitati dalla giustizia
e dispersi dallo spirito della tua potenza.
Ma tu hai tutto disposto con misura, calcolo e peso.
21Prevalere con la forza ti è sempre possibile;
chi potrà opporsi al potere del tuo braccio?
22Tutto il mondo davanti a te, come polvere sulla bilancia,
come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra.
23Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi,
non guardi ai peccati degli uomini,
in vista del pentimento.
24Poiché tu ami tutte le cose esistenti
e nulla disprezzi di quanto hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure creata.
25Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi?
O conservarsi se tu non l'avessi chiamata all'esistenza?
26Tu risparmi tutte le cose,
perché tutte son tue, Signore, amante della vita,
1poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le
cose.
2Per questo tu castighi poco alla volta i colpevoli
e li ammonisci ricordando loro i propri peccati,
perché, rinnegata la malvagità, credano in te, Signore.
3Tu odiavi gli antichi abitanti della tua terra santa,
4perché compivano delitti ripugnanti,
pratiche di magia e riti sacrileghi.
5Questi spietati uccisori dei loro figli,
divoratori di visceri in banchetti di carne umana,
iniziati in orgiastici riti,
6genitori carnefici di vite indifese,
tu li hai voluti distruggere per mano dei nostri antenati,
7perché ricevesse una degna colonia di figli di Dio
la regione da te stimata più di ogni altra.
8Ma anche con loro, perché uomini, fosti indulgente
mandando loro le vespe come avanguardie del tuo esercito,
perché li distruggessero a poco a poco.
9Pur potendo in battaglia dare gli empi in mano dei giusti,
oppure distruggerli con bestie feroci
o all'istante con un ordine inesorabile,
10colpendoli invece a poco a poco,
lasciavi posto al pentimento,
sebbene tu non ignorassi che la loro razza era perversa
e la loro malvagità naturale
e che la loro mentalità non sarebbe mai cambiata,
11perché era una stirpe maledetta fin da principio.
Non certo per timore di
alcuno
lasciavi impunite le loro colpe.
12E chi potrebbe domandarti: "Che hai fatto?",
o chi potrebbe opporsi a una tua sentenza?
Chi oserebbe accusarti
per l'eliminazione di genti da te create?
Chi si potrebbe costituire contro di te
come difensore di uomini ingiusti?
13Non c'è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose,
perché tu debba difenderti
dall'accusa di giudice ingiusto.
14né un re né un tiranno potrebbe affrontarti
in difesa di quelli che hai punito.
15Essendo giusto, governi tutto con giustizia.
Condannare chi non merita il castigo
lo consideri incompatibile con la tua potenza.
16La tua forza infatti è principio di giustizia;
il tuo dominio universale ti rende indulgente con tutti.
17Mostri la forza se non si crede nella tua onnipotenza
e reprimi l'insolenza in coloro che la conoscono.
18Tu, padrone della forza, giudichi con mitezza;
ci governi con molta indulgenza,
perché il potere lo eserciti quando vuoi.
19Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo
che il giusto deve amare gli uomini;
inoltre hai reso i tuoi figli pieni di dolce speranza
perché tu concedi dopo i peccati
la possibilità di pentirsi.
20Se gente nemica dei tuoi figli e degna di morte
tu hai punito con tanto riguardo e indulgenza,
concedendole tempo e modo
per ravvedersi dalla sua malvagità,
21con quanta attenzione hai castigato i tuoi figli,
con i cui padri concludesti, giurando,
alleanze di così buone promesse?
22Mentre dunque ci correggi,
tu colpisci i nostri nemici in svariatissimi modi,
perché nel giudicare riflettiamo sulla tua bontà
e speriamo nella misericordia, quando siamo giudicati.
23Perciò quanti vissero ingiustamente con stoltezza
tu li hai tormentati con i loro stessi abomini.
24Essi s'erano allontanati troppo sulla via dell'errore,
ritenendo dèi i più abietti e i più ripugnanti animali,
ingannati come bambini senza ragione.
25Per questo, come a fanciulli irragionevoli,
hai mandato loro un castigo per derisione.
26Ma chi non si lascia correggere da castighi di derisione,
sperimenterà un giudizio degno di Dio.
27Infatti, soffrendo per questi animali, si sdegnavano,
perché puniti con gli stessi esseri che stimavano dèi,
e capirono e riconobbero il vero Dio,
che prima non avevano voluto conoscere.
Per questo si abbatté su di loro il supremo dei castighi.
1Davvero stolti per natura tutti gli uomini
che vivevano nell'ignoranza di Dio.
e dai beni visibili non riconobbero colui che è,
non riconobbero l'artefice, pur considerandone le opere.
2Ma o il fuoco o il vento o l'aria sottile
o la volta stellata o l'acqua impetuosa
o i luminari del cielo
considerarono come dèi, reggitori del mondo.
3Se, stupiti per la loro bellezza, li hanno presi per dèi,
pensino quanto è superiore il loro Signore,
perché li ha creati lo stesso autore della bellezza.
4Se sono colpiti dalla loro potenza e attività,
pensino da ciò
quanto è più potente colui che li ha formati.
5Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature
per analogia si conosce l'autore.
6Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero,
perché essi forse s'ingannano
nella loro ricerca di Dio e nel volere trovarlo.
7Occupandosi delle sue opere, compiono indagini,
ma si lasciano sedurre dall'apparenza,
perché le cosa vedute sono tanto belle.
8Neppure costoro però sono scusabili,
9perché se tanto poterono sapere da scrutare l'universo,
come mai non ne hanno trovato più presto il padrone?
10Infelici sono coloro le cui speranze sono in cose
morte
e che chiamarono dèi i lavori di mani d'uomo,
oro e argento lavorati con arte,
e immagini di animali,
oppure una pietra inutile, opera di mano antica.
11Se insomma un abile legnaiuolo,
segato un albero maneggevole,
ne raschia con diligenza tutta la scorza
e, lavorando con abilità conveniente,
ne forma un utensile per gli usi della vita;
12raccolti poi gli avanzi del suo lavoro,
li consuma per prepararsi il cibo e si sazia.
13Quanto avanza ancora, buono proprio a nulla,
legno distorto e pieno di nodi,
lo prende e lo scolpisce per occupare il tempo libero;
senza impegno, per diletto, gli dà una forma,
lo fa simile a un'immagine umana
14oppure a quella di un vile animale.
Lo vernicia con minio, ne colora di rosso la superficie
e ricopre con la vernice ogni sua macchia;
15quindi, preparatagli una degna dimora,
lo pone sul muro, fissandolo con un chiodo.
16Provvede perché non cada,
ben sapendo che non è in grado di aiutarsi da sé;
esso infatti è solo un'immagine e ha bisogno di aiuto.
17Eppure quando prega per i suoi beni,
per le sue nozze e per i figli,
non si vergogna di parlare a quell'oggetto inanimato;
per la sua salute invoca un essere debole,
18per la sua vita prega un morto:
per un aiuto supplica un essere inetto,
per il suo viaggio chi non può neppure camminare;
19per acquisti, lavoro e successo negli affari,
chiede abilità ad uno che è il più inabile di mani.
1Anche chi si dispone a navigare e a solcare onde
selvagge
implora un legno più fragile della barca che lo porta.
2Questa, infatti, fu inventata dal desiderio di guadagni
e fu costruita da una saggezza artigiana;
3ma la tua provvidenza, o Padre, la guida
perché tu hai predisposto una strada anche nel mare,
un sentiero sicuro anche fra le onde,
4mostrando che puoi salvare da tutto,
sì che uno possa imbarcarsi anche senza esperienza.
5Tu non vuoi che le opere della tua sapienza siano inutili;
per questo gli uomini affidano le loro vite
anche a un minuscolo legno
e, attraversando i flutti con una zattera, scampano.
6Anche in principio, mentre perivano giganti superbi,
la speranza del mondo, rifugiatasi in una barca,
lasciò al mondo la semenza di nuove generazioni,
grazie alla tua mano che la guidava.
7È benedetto il legno con cui si compie un'opera giusta,
8ma maledetto l'idolo opera di mani e chi lo ha fatto;
questi perché lo ha lavorato,
quello perché, corruttibile, è detto dio.
9Perché sono ugualmente in odio a Dio
l'empio e la sua empietà;
10l'opera e l'artefice saranno ugualmente puniti.
11Perciò ci sarà un castigo anche per gli idoli dei pagani,
perché fra le creature di Dio son divenuti un abominio,
e scandalo per le anime degli uomini,
laccio per i piedi degli stolti.
12L'invenzione degli idoli fu l'inizio della
prostituzione,
la loro scoperta portò la corruzione nella vita.
13Essi non esistevano al principio né mai esisteranno.
14Entrarono nel mondo per la vanità dell'uomo,
per questo è stata decretata per loro una rapida fine.
15Un padre, consumato da un lutto prematuro,
ordinò un'immagine di quel suo figlio così presto rapito,
e onorò come un dio chi poco prima era solo un defunto
ordinò ai suoi dipendenti riti misterici e di iniziazione.
16Poi l'empia usanza, rafforzatasi con il tempo,
fu osservata come una legge.
17Le statue si adoravano anche per ordine dei sovrani:
i sudditi, non potendo onorarli di persona a distanza,
riprodotte con arte le sembianze lontane,
fecero un'immagine visibile del re venerato,
per adulare con zelo l'assente, quasi fosse presente.
18All'estensione del culto
anche presso quanti non lo conoscevano,
spinse l'ambizione dell'artista.
19Questi infatti, desideroso di piacere al potente,
si sforzò con l'arte di renderne più bella l'immagine;
20il popolo, attratto dalla leggiadria dell'opera,
considerò oggetto di culto
colui che poco prima onorava come uomo.
21Ciò divenne un'insidia ai viventi,
perché gli uomini,
vittime della disgrazia o della tirannide,
imposero a pietre o a legni un nome incomunicabile.
22Poi non bastò loro sbagliare circa la conoscenza di
Dio;
essi, pur vivendo in una grande guerra d'ignoranza,
danno a sì grandi mali il nome di pace.
23Celebrando iniziazioni infanticide o misteri segreti,
o banchetti orgiastici di strani riti
24non conservano più pure né vita né nozze
e uno uccide l'altro a tradimento
o l'affligge con l'adulterio.
25Tutto è una grande confusione:
sangue e omicidio, furto e inganno,
corruzione, slealtà, tumulto, spergiuro;
26confusione dei buoni, ingratitudine per i favori,
corruzione di anime, perversione sessuale,
disordini matrimoniali, adulterio e dissolutezza.
27L'adorazione di idoli senza nome
è principio, causa e fine di ogni male.
28Gli idolatri infatti
o delirano nelle orge o sentenziano oracoli falsi
o vivono da iniqui o spergiurano con facilità.
29Ponendo fiducia in idoli inanimati
non si aspettano un castigo per avere giurato il falso.
30Ma, per l'uno e per l'altro motivo,
li raggiungerà la giustizia,
perché concepirono un'idea falsa di Dio,
rivolgendosi agli idoli,
e perché spergiurarono con frode,
disprezzando la santità.
31Infatti non la potenza di coloro per i quali si giura,
ma il castigo dovuto ai peccatori
persegue sempre la trasgressione degli ingiusti.
1Ma tu, nostro Dio, sei buono e fedele,
sei paziente e tutto governi secondo misericordia.
2Anche se pecchiamo, siamo tuoi,
conoscendo la tua potenza;
ma non peccheremo più, sapendo che ti apparteniamo.
3Conoscerti, infatti, è giustizia perfetta,
conoscere la tua potenza è radice di immortalità.
4Non ci indusse in errore
né l'invenzione umana di un'arte perversa,
né la sterile fatica dei pittori,
immagini deturpate di vari colori,
5la cui vista provoca negli stolti il desiderio,
l'anelito per una forma inanimata di un'immagine morta.
6Amanti del male e degni di simili speranze
sono coloro che fanno, desiderano e venerano gli idoli.
7Un vasaio, impastando con fatica la terra molle,
plasma per il nostro uso ogni sorta di vasi.
Ma con il medesimo fango modella
e i vasi che servono per usi decenti
e quelli per usi contrari, tutti allo stesso modo;
quale debba essere l'uso di ognuno di essi
lo stabilisce il vasaio.
8Quindi con odiosa fatica plasma
con il medesimo fango un dio vano,
egli che, nato da poco dalla terra,
tra poco ritornerà là da dove fu tratto,
quando gli sarà richiesto l'uso fatto dell'anima sua.
9Ma egli non si preoccupa di morire
né di avere una vita breve;
anzi gareggia con gli orafi e con gli argentieri,
imita i lavoratori del bronzo
e ritiene un vanto plasmare cose false.
10Cenere è il suo cuore,
la sua speranza più vile della terra,
la sua vita più spregevole del fango,
11perché disconosce il suo creatore,
colui che gli inspirò un'anima attiva
e gli infuse uno spirito vitale.
12Ma egli considera un trastullo la nostra vita,
l'esistenza un mercato lucroso.
Egli dice: "Da tutto, anche dal male,
si deve trarre profitto".
13Costui infatti più di tutti sa di peccare,
fabbricando di materia terrestre
fragili vasi e statue.
14Ma sono tutti stoltissimi
e più miserabili di un'anima infantile
i nemici del tuo popolo, che lo hanno oppresso.
15Essi considerarono dèi anche tutti gli idoli dei pagani,
i quali non hanno né l'uso degli occhi per vedere,
né narici per aspirare aria,
né orecchie per sentire,
né dita delle mani per palpare;
e i loro piedi sono incapaci di camminare.
16Un uomo li ha fatti,
li ha plasmati uno che ha avuto il respiro in prestito.
Ora nessun uomo può plasmare un dio a lui simile;
17essendo mortale, una cosa morta produce con empie mani.
Egli è sempre migliore degli oggetti che adora,
rispetto a essi possiede la vita, ma quelli giammai
18Venerano gli animali più ripugnanti,
che per stupidità
al paragone risultan peggiori degli altri;
19non sono tanto belli da invogliarsene,
come capita per l'aspetto di altri animali,
e non hanno avuto la lode e la benedizione di Dio.
1Per questo furon giustamente puniti con esseri simili
e tormentati da numerose bestiole.
2Invece di tale castigo, tu beneficasti il tuo popolo;
per appagarne il forte appetito gli preparasti
un cibo di gusto squisito, le quaglie.
3Gli egiziani infatti, sebbene bramosi di cibo,
disgustati dagli animali inviati contro di loro
perdettero anche il naturale appetito;
questi invece, dopo una breve privazione,
gustarono un cibo squisito.
4Era necessario che a quegli avversari
venisse addosso una carestia inevitabile
e che a questi si mostrasse soltanto
come erano tormentati i loro nemici.
5Quando infatti li assalì il terribile furore delle
bestie
e perirono per i morsi di tortuosi serpenti,
la tua collera non durò sino alla fine.
6Per correzione furono spaventati per breve tempo,
avendo già avuto un pegno di salvezza
a ricordare loro i decreti della tua legge.
7Infatti chi si volgeva a guardarlo
era salvato non da quel che vedeva,
ma solo da te, salvatore di tutti.
8Anche con ciò convincesti i nostri nemici
che tu sei colui che libera da ogni male.
9Gli egiziani infatti furono uccisi dai morsi
di cavallette e di mosche,
né si trovò un rimedio per la loro vita,
meritando di essere puniti con tali mezzi.
10Invece contro i tuoi figli
neppure i denti di serpenti velenosi prevalsero,
perché intervenne la tua misericordia a guarirli.
11Perché ricordassero le tue parole,
feriti dai morsi, erano subito guariti,
per timore che, caduti in un profondo oblio,
fossero esclusi dai tuoi benefici.
12Non li guarì né un'erba né un emolliente,
ma la tua parola, o Signore, la quale tutto risana.
13Tu infatti hai potere sulla vita e sulla morte;
conduci giù alle porte degli inferi e fai risalire.
14L'uomo può uccidere nella sua malvagità,
ma non far tornare uno spirito già esalato,
né liberare un'anima già accolta negli inferi.
15È impossibile sfuggire alla tua mano:
16gli empi, che rifiutavano di conoscerti,
furono colpiti con la forza del tuo braccio,
perseguitati da strane piogge e da grandine,
da acquazzoni travolgenti, e divorati dal fuoco.
17E, cosa più strana, l'acqua che tutto spegne
ravvivava sempre più il fuoco:
l'universo si fa alleato dei giusti.
18Talvolta la fiamma si attenuava
per non bruciare gli animali inviati contro gli empi
e per far loro comprendere a tal vista
che erano incalzati dal giudizio di Dio.
19Altre volte anche in mezzo all'acqua
la fiamma bruciava oltre la potenza del fuoco
per distruggere i germogli di una terra iniqua.
20Invece sfamasti il tuo popolo con un cibo degli angeli,
dal cielo offristi loro un pane già pronto senza fatica,
capace di procurare ogni delizia e soddisfare ogni gusto.
21Questo tuo alimento manifestava
la tua dolcezza verso i tuoi figli;
esso si adattava al gusto di chi l'inghiottiva
e si trasformava in ciò che ognuno desiderava.
22Neve e ghiaccio resistevano al fuoco senza sciogliersi,
perché riconoscessero che i frutti dei nemici
il fuoco distruggeva ardendo tra la grandine
e folgoreggiando tra le piogge.
23Al contrario, perché si nutrissero i giusti,
dimenticava perfino la propria virtù.
24La creazione infatti a te suo creatore obbedendo,
si irrigidisce per punire gli ingiusti,
ma s'addolcisce a favore di quanti confidano in te.
25Per questo anche allora, adattandosi a tutto,
serviva alla tua liberalità che tutti alimenta,
secondo il desiderio di chi era nel bisogno,
26perché i tuoi figli, che ami, o Signore, capissero
che non le diverse specie di frutti nutrono l'uomo,
ma la tua parola conserva coloro che credono in te.
27Ciò che infatti non era stato distrutto dal fuoco
si scioglieva appena scaldato da un breve raggio di sole,
28perché fosse noto che si deve prevenire il sole
per renderti grazie
e pregarti allo spuntar della luce,
29poiché la speranza dell'ingrato
si scioglierà come brina invernale
e si disperderà come un'acqua inutilizzabile.
1I tuoi giudizi sono grandi e difficili da spiegare,
per questo le anime grossolane furono tratte in errore.
2Gli iniqui credendo di dominare il popolo santo,
incatenati nelle tenebre e prigionieri di una lunga notte,
chiusi nelle case,
giacevano esclusi dalla provvidenza eterna.
3Credendo di restar nascosti con i loro peccati segreti,
sotto il velo opaco dell'oblio,
furono dispersi, colpiti da spavento terribile
e tutti agitati da fantasmi.
4Neppure il nascondiglio in cui si trovavano
li preservò dal timore,
ma suoni spaventosi rimbombavano intorno a loro,
fantasmi lugubri dai volti tristi apparivano.
5Nessun fuoco, per quanto intenso riusciva a far luce,
neppure le luci splendenti degli astri
riuscivano a rischiarare quella cupa notte.
6Appariva loro solo una massa di fuoco,
improvvisa, spaventosa;
atterriti da quella fugace visione,
credevano ancora peggiori le cose viste.
7Fallivano i ritrovati della magia,
e la loro baldanzosa pretesa di sapienza.
8Promettevano di cacciare timori e inquietudini
dall'anima malata,
e cadevano malati per uno spavento ridicolo.
9Anche se nulla di spaventoso li atterriva,
spaventati al passare delle bestiole
e ai sibili dei rettili,
morivano di tremore,
rifiutando persino di guardare l'aria,
a cui nessuno può sottrarsi.
10La malvagità condannata dalla propria testimonianza
è qualcosa di vile
e oppressa dalla coscienza presume sempre il peggio.
11Il timore infatti
non è altro che rinunzia agli aiuti della ragione;
12quanto meno nell'intimo ci si aspetta da essi,
tanto più grave si stima l'ignoranza
della causa che produce il tormento.
13Ma essi durante tale notte davvero impotente,
uscita dai recessi impenetrabili degli inferi senza potere,
intorpiditi da un medesimo sonno,
14ora erano agitati da fantasmi mostruosi,
ora paralizzati per l'abbattimento dell'anima;
poiché un terrore improvviso e inaspettato
si era riversato su di loro.
15Così chiunque, cadendo là dove si trovava,
era custodito chiuso in un carcere senza serrami,
16fosse un agricoltore o un pastore
o un operaio impegnato in lavori in luoghi solitari,
sorpreso cadeva sotto la necessità ineluttabile,
perché tutti eran legati dalla stessa catena di tenebre.
17Il sibilare del vento,
il canto melodioso di uccelli tra folti rami,
il mormorio di impetuosa acqua corrente,
il cupo fragore di rocce cadenti,
18la corsa invisibile di animali imbizzarriti,
le urla di crudelissime belve ruggenti,
l'eco ripercossa delle cavità dei monti,
tutto li paralizzava e li riempiva di terrore.
19Tutto il mondo era illuminato di luce splendente
ed ognuno era dedito ai suoi lavori senza impedimento.
20Soltanto su di essi si stendeva una notte profonda,
immagine della tenebra che li avrebbe avvolti;
ma erano a se stessi più gravosi della tenebra.
1Per i tuoi santi risplendeva una luce vivissima;
essi invece, sentendone le voci, senza vederne l'aspetto.
li proclamavan beati, ché non avevan come loro sofferto
2ed erano loro grati perché, offesi per primi,
non facevano loro del male
e imploravano perdono d'essere stati loro nemici.
3Invece delle tenebre desti loro una colonna di fuoco,
come guida in un viaggio sconosciuto
e come un sole innocuo per il glorioso emigrare.
4Eran degni di essere privati della luce
e di essere imprigionati nelle tenebre
quelli che avevano tenuto chiusi in carcere i tuoi figli,
per mezzo dei quali la luce incorruttibile della legge
doveva esser concessa al mondo.
5Poiché essi avevan deciso di uccidere i neonati dei
santi
- e un solo bambino fu esposto e salvato -
per castigo eliminasti una moltitudine di loro figli
e li facesti perire tutti insieme nell'acqua impetuosa.
6Quella notte fu preannunziata ai nostri padri,
perché sapendo a quali promesse avevano creduto,
stessero di buon animo.
7Il tuo popolo si attendeva
la salvezza dei giusti come lo sterminio dei nemici.
8Difatti come punisti gli avversari,
così ci rendesti gloriosi, chiamandoci a te.
9I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto
e si imposero, concordi, questa legge divina:
i santi avrebbero partecipato ugualmente
ai beni e ai pericoli,
intonando prima i canti di lode dei padri.
10Faceva eco il grido confuso dei nemici
e si diffondeva il lamento di quanti piangevano i figli.
11Con la stessa pena lo schiavo
era punito insieme con il padrone,
il popolano soffriva le stesse pene del re.
12Tutti insieme, nello stesso modo,
ebbero innumerevoli morti,
e i vivi non bastavano a seppellirli
perché in un istante perì la loro più nobile prole.
13Quelli rimasti increduli a tutto per via delle loro magie,
alla morte dei primogeniti confessarono
che questo popolo è figlio di Dio.
14Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose,
e la notte era a metà del suo corso,
15la tua parola onnipotente dal cielo,
dal tuo trono regale, guerriero implacabile,
si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio,
portando, come spada affilata, il tuo ordine inesorabile.
16Fermatasi, riempì tutto di morte;
toccava il cielo e camminava sulla terra.
17Allora improvvisi fantasmi di sogni terribili
li atterrivano;
timori impensabili piombarono su di loro.
18Cadendo mezzi morti qua e là,
ognuno mostrava la causa della morte.
19I loro sogni terrificanti li avevano preavvisati,
perché non morissero ignorando
il motivo delle loro sofferenze.
20La prova della morte colpì anche i giusti
e nel deserto ci fu strage di molti;
ma l'ira non durò a lungo,
21perché un uomo incensurabile si affrettò a difenderli:
prese le armi del suo ministero,
la preghiera e il sacrificio espiatorio dell'incenso;
si oppose alla collera e mise fine alla sciagura,
mostrando che era tuo servitore.
22Egli superò l'ira divina non con la forza del corpo,
né con l'efficacia delle armi;
ma con la parola placò colui che castigava,
ricordandogli i giuramenti e le alleanze dei padri.
23I morti eran caduti a mucchi gli uni sugli altri,
quando egli, ergendosi lì in mezzo, arrestò l'ira
e le tagliò la strada che conduceva verso i viventi.
24Sulla sua veste lunga fino ai piedi vi era tutto il mondo,
i nomi gloriosi dei padri intagliati
sui quattro ordini di pietre preziose
e la tua maestà sulla corona della sua testa.
25Di fronte a questo lo sterminatore indietreggiò,
ebbe paura,
poiché un solo saggio della collera bastava.
1Sugli empi si riversò sino alla fine
uno sdegno implacabile,
perché Dio prevedeva anche il loro futuro,
2che cioè, dopo aver loro permesso di andarsene
e averli fatti in fretta partire,
cambiato proposito, li avrebbero inseguiti.
3Mentre infatti erano ancora occupati nei lutti
e piangevano sulle tombe dei morti,
presero un'altra decisione insensata,
e inseguirono come fuggitivi
coloro che già avevan pregato di partire.
4Li spingeva a questo punto estremo un meritato destino,
che li gettò nell'oblio delle cose avvenute,
perché colmassero la punizione,
che ancora mancava ai loro tormenti,
5e mentre il tuo popolo intraprendeva un viaggio straordinario,
essi incorressero in una morte singolare.
6Tutta la creazione assumeva da capo,
nel suo genere, nuova forma,
obbedendo ai tuoi comandi,
perché i tuoi figli fossero preservati sani e salvi.
7Si vide la nube coprire d'ombra l'accampamento,
terra asciutta apparire dove prima c'era acqua,
una strada libera aprirsi nel Mar Rosso
e una verdeggiante pianura in luogo dei flutti violenti;
8per essa passò tutto il tuo popolo,
i protetti della tua mano,
spettatori di prodigi stupendi.
9Come cavalli alla pastura,
come agnelli esultanti,
cantavano inni a te, Signore, che li avevi liberati.
10Ricordavano ancora i fatti del loro esilio,
come la terra, invece di bestiame, produsse zanzare,
come il fiume, invece di pesci, riversò una massa di rane.
11Più tardi videro anche una nuova produzione di uccelli,
quando, spinti dall'appetito, chiesero cibi delicati;
12poiché, per appagarli, salirono dal mare le quaglie.
13Sui peccatori invece caddero i castighi
non senza segni premonitori di fulmini fragorosi;
essi soffrirono giustamente per la loro malvagità,
avendo nutrito un odio tanto profondo verso lo straniero.
14Altri non accolsero ospiti sconosciuti;
ma costoro ridussero schiavi ospiti benemeriti.
15Non solo: ci sarà per i primi un giudizio,
perché accolsero ostilmente dei forestieri;
16ma quelli, dopo averli festosamente accolti,
poi, quando già partecipavano ai loro diritti
li oppressero con lavori durissimi.
17Furono perciò colpiti da cecità,
come lo furono i primi alla porta del giusto,
quando avvolti fra tenebre fitte
ognuno cercava l'ingresso della propria porta.
18Difatti gli elementi scambiavano ordine fra loro,
come le note di un'arpa variano la specie del ritmo,
pur conservando sempre lo stesso tono.
E proprio questo si può dedurre
dalla attenta considerazione degli avvenimenti:
19animali terrestri divennero acquatici,
quelli che nuotavano passarono sulla terra.
20Il fuoco rafforzò nell'acqua la sua potenza
e l'acqua dimenticò la sua proprietà naturale di spegnere.
21Le fiamme non consumavano le carni
di animali gracili, che vi camminavano dentro,
né scioglievano quella specie di cibo celeste,
simile alla brina e così facile a fondersi.
22In tutti i modi, o Signore, hai magnificato
e reso glorioso il tuo popolo
e non l'hai trascurato
assistendolo in ogni tempo e in ogni luogo.
1Ogni sapienza viene dal Signore
ed è sempre con lui.
2La sabbia del mare, le gocce della pioggia
e i giorni del mondo chi potrà contarli?
3L'altezza del cielo, l'estensione della terra,
la profondità dell'abisso chi potrà esplorarle?
4Prima di ogni cosa fu creata la sapienza
e la saggia prudenza è da sempre.
5A chi fu rivelata la radice della sapienza?
Chi conosce i suoi disegni?
6Uno solo è sapiente, molto terribile,
seduto sopra il trono.
7Il Signore ha creato la sapienza;
l'ha vista e l'ha misurata,
l'ha diffusa su tutte le sue opere,
8su ogni mortale, secondo la sua generosità,
la elargì a quanti lo amano.
9Il timore del Signore è gloria e vanto,
gioia e corona di esultanza.
10Il timore del Signore allieta il cuore
e dà contentezza, gioia e lunga vita.
11Per chi teme il Signore andrà bene alla fine,
sarà benedetto nel giorno della sua morte.
12Principio della sapienza è temere il Signore;
essa fu creata con i fedeli nel seno materno.
13Tra gli uomini essa ha posto il nido, fondamento
resterà fedelmente con i loro discendenti.
14Pienezza della sapienza è temere il Signore;
essa inebria di frutti i propri devoti.
15Tutta la loro casa riempirà di cose desiderabili,
i magazzini dei suoi frutti.
16Corona della sapienza è il timore del Signore;
fa fiorire la pace e la salute.
17Dio ha visto e misurato la sapienza;
ha fatto piovere la scienza e il lume dell'intelligenza;
ha esaltato la gloria di quanti la possiedono.
18Radice della sapienza è temere il Signore;
i suoi rami sono lunga vita.
19La collera ingiusta non si potrà giustificare,
poiché il traboccare della sua passione sarà la sua
rovina.
20Il paziente sopporterà per qualche tempo;
alla fine sgorgherà la sua gioia;
21per qualche tempo terrà nascoste le parole
e le labbra di molti celebreranno la sua intelligenza.
22Fra i tesori della sapienza sono le massime
istruttive,
ma per il peccatore la pietà è un abominio.
23Se desideri la sapienza, osserva i comandamenti;
allora il Signore te la concederà.
24Il timore del Signore è sapienza e istruzione,
si compiace della fiducia e della mansuetudine.
25Non essere disobbediente al timore del Signore
e non avvicinarti ad esso con doppiezza di cuore.
26Non essere finto davanti agli uomini
e controlla le tue parole.
27Non esaltarti per non cadere
e per non attirarti il disonore;
28il Signore svelerà i tuoi segreti
e ti umilierà davanti all'assemblea,
29perché non hai ricercato il timore del Signore
e il tuo cuore è pieno di inganno.
1Figlio, se ti presenti per servire il Signore,
prepàrati alla tentazione.
2Abbi un cuore retto e sii costante,
non ti smarrire nel tempo della seduzione.
3Sta' unito a lui senza separartene,
perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni.
4Accetta quanto ti capita,
sii paziente nelle vicende dolorose,
5perché con il fuoco si prova l'oro,
e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore.
6Affidati a lui ed egli ti aiuterà;
segui la via diritta e spera in lui.
7Quanti temete il Signore, aspettate la sua misericordia;
non deviate per non cadere.
8Voi che temete il Signore, confidate in lui;
il vostro salario non verrà meno.
9Voi che temete il Signore, sperate i suoi benefici,
la felicità eterna e la misericordia.
10Considerate le generazioni passate e riflettete:
chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso?
O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato?
O chi lo ha invocato ed è stato da lui trascurato?
11Perché il Signore è clemente e misericordioso,
rimette i peccati e salva al momento della tribolazione.
12Guai ai cuori pavidi e alle mani indolenti
e al peccatore che cammina su due strade!
13Guai al cuore indolente perché non ha fede;
per questo non sarà protetto.
14Guai a voi che avete perduto la pazienza;
che farete quando il Signore verrà a visitarvi?
15Coloro che temono il Signore non disobbediscono alle sue parole;
e coloro che lo amano seguono le sue vie.
16Coloro che temono il Signore cercano di piacergli;
e coloro che lo amano si saziano della legge.
17Coloro che temono il Signore tengono pronti i loro cuori
e umiliano l'anima loro davanti a lui.
18Gettiamoci nelle braccia del Signore
e non nelle braccia degli uomini;
poiché, quale è la sua grandezza,
tale è anche la sua misericordia.
1Figli, ascoltatemi, sono vostro padre;
agite in modo da essere salvati.
2Il Signore vuole che il padre sia onorato dai figli,
ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
3Chi onora il padre espia i peccati;
4chi riverisce la madre è come chi accumula tesori.
5Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli
e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.
6Chi riverisce il padre vivrà a lungo;
chi obbedisce al Signore dà consolazione alla madre.
7Chi teme il Signore rispetta il padre
e serve come padroni i genitori.
8Onora tuo padre a fatti e a parole,
perché scenda su di te la sua benedizione.
9La benedizione del padre consolida le case dei figli,
la maledizione della madre ne scalza le fondamenta.
10Non vantarti del disonore di tuo padre,
perché il disonore del padre non è gloria per te;
11la gloria di un uomo dipende dall'onore del padre,
vergogna per i figli è una madre nel disonore.
12Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.
13Anche se perdesse il senno, compatiscilo
e non disprezzarlo, mentre sei nel pieno vigore.
14Poiché la pietà verso il padre non sarà dimenticata,
ti sarà computata a sconto dei peccati.
15Nel giorno della tua tribolazione Dio si ricorderà di te;
come fa il calore sulla brina, si scioglieranno i tuoi peccati.
16Chi abbandona il padre è come un bestemmiatore,
chi insulta la madre è maledetto dal Signore.
17Figlio, nella tua attività sii modesto,
sarai amato dall'uomo gradito a Dio.
18Quanto più sei grande, tanto più umìliati;
così troverai grazia davanti al Signore;
19perché grande è la potenza del Signore
20e dagli umili egli è glorificato.
21Non cercare le cose troppo difficili per te,
non indagare le cose per te troppo grandi.
22Bada a quello che ti è stato comandato,
poiché tu non devi occuparti delle cose misteriose.
23Non sforzarti in ciò che trascende le tue capacità,
poiché ti è stato mostrato
più di quanto comprende un'intelligenza umana.
24Molti ha fatto smarrire la loro presunzione,
una misera illusione ha fuorviato i loro pensieri.
25Un cuore ostinato alla fine cadrà nel male;
chi ama il pericolo in esso si perderà.
26Un cuore ostinato sarà oppresso da affanni,
il peccatore aggiungerà peccato a peccato.
27La sventura non guarisce il superbo,
perché la pianta del male si è radicata in lui.
28Una mente saggia medita le parabole,
un orecchio attento è quanto desidera il saggio.
29L'acqua spegne un fuoco acceso,
l'elemosina espia i peccati.
30Chi ricambia il bene provvede all'avvenire,
al momento della sua caduta troverà un sostegno.
1Figlio, non rifiutare il sostentamento al povero,
non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi.
2Non rattristare un affamato,
non esasperare un uomo già in difficoltà.
3Non turbare un cuore esasperato,
non negare un dono al bisognoso.
4Non respingere la supplica di un povero,
non distogliere lo sguardo dall'indigente.
5Da chi ti chiede non distogliere lo sguardo,
non offrire a nessuno l'occasione di maledirti,
6perché se uno ti maledice con amarezza,
il suo creatore esaudirà la sua preghiera.
7Fatti amare dalla comunità,
davanti a un grande abbassa il capo.
Porgi l'orecchio al povero
e rispondigli al saluto con affabilità.
9Strappa l'oppresso dal potere dell'oppressore,
non esser pusillanime quando giudichi.
10Sii come un padre per gli orfani
e come un marito per la loro madre
e sarai come un figlio dell'Altissimo,
ed egli ti amerà più di tua madre.
11La sapienza esalta i suoi figli
e si prende cura di quanti la cercano.
12Chi la ama ama la vita,
quanti la cercano solleciti saranno ricolmi di gioia.
13Chi la possiede erediterà la gloria,
qualunque cosa intraprenda, il Signore lo benedice.
14Coloro che la venerano rendono culto al Santo,
e il Signore ama coloro che la amano.
15Chi l'ascolta giudica con equità;
chi le presta attenzione vivrà tranquillo.
16Chi confida in lei la otterrà in eredità;
i suoi discendenti ne conserveranno il possesso.
17Dapprima lo condurrà per luoghi tortuosi,
gli incuterà timore e paura,
lo tormenterà con la sua disciplina,
finché possa fidarsi di lui,
e lo abbia provato con i suoi decreti;
18ma poi lo ricondurrà sulla retta via
e gli manifesterà i propri segreti.
19Se egli batte una falsa strada, lo lascerà andare
e l'abbandonerà in balìa del suo destino.
20Figlio, bada alle circostanze e guàrdati dal male
così non ti vergognerai di te stesso.
21C'è una vergogna che porta al peccato
e c'è una vergogna che è onore e grazia.
22Non usare riguardi a tuo danno
e non vergognarti a tua rovina.
23Non astenerti dal parlare nel momento opportuno,
non nascondere la tua sapienza.
24Difatti dalla parola si riconosce la sapienza
e l'istruzione dai detti della lingua.
25Non contraddire alla verità,
ma vergògnati della tua ignoranza.
26Non arrossire di confessare i tuoi peccati,
non opporti alla corrente di un fiume.
27Non sottometterti a un uomo stolto,
e non essere parziale a favore di un potente.
28Lotta sino alla morte per la verità
e il Signore Dio combatterà per te.
29Non essere arrogante nel tuo linguaggio,
fiacco e indolente invece nelle opere.
30Non essere come un leone in casa tua,
sospettoso con i tuoi dipendenti.
31La tua mano non sia tesa per prendere
e chiusa invece nel restituire.
1Non confidare nelle tue ricchezze
e non dire: "Questo mi basta".
2Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le passioni del tuo cuore.
3Non dire: "Chi mi dominerà?",
perché il Signore senza dubbio farà giustizia.
4Non dire: "Ho peccato, e che cosa mi è successo?",
perché il Signore è paziente.
5Non esser troppo sicuro del perdono
tanto da aggiungere peccato a peccato.
6Non dire: "La sua misericordia è grande;
mi perdonerà i molti peccati",
perché presso di lui ci sono misericordia e ira,
il suo sdegno si riverserà sui peccatori.
7Non aspettare a convertirti al Signore
e non rimandare di giorno in giorno,
poiché improvvisa scoppierà l'ira del Signore
e al tempo del castigo sarai annientato.
8Non confidare in ricchezze ingiuste,
perché non ti gioveranno nel giorno della sventura.
9Non ventilare il grano a qualsiasi vento
e non camminare su qualsiasi sentiero.
10Sii costante nel tuo sentimento,
e unica sia la tua parola.
11Sii pronto nell'ascoltare,
lento nel proferire una risposta.
12Se conosci una cosa, rispondi al tuo prossimo;
altrimenti mettiti la mano sulla bocca.
13Nel parlare ci può essere onore o disonore;
la lingua dell'uomo è la sua rovina.
14Non meritare il titolo di calunniatore
e non tendere insidie con la lingua,
poiché la vergogna è per il ladro
e una condanna severa per l'uomo falso.
15Non far male né molto né poco,
e da amico non divenire nemico,
1perché un cattivo nome si attira vergogna e disprezzo;
così accade al peccatore, falso nelle sue parole.
2Non ti abbandonare alla tua passione,
perché non ti strazi come un toro furioso;
3divorerà le tue foglie e tu perderai i tuoi frutti,
sì da renderti come un legno secco.
4Una passione malvagia rovina chi la possiede
e lo fa oggetto di scherno per i nemici.
5Una bocca amabile moltiplica gli amici,
un linguaggio gentile attira i saluti.
6Siano in molti coloro che vivono in pace con te,
ma i tuoi consiglieri uno su mille.
7Se intendi farti un amico, mettilo alla prova;
e non fidarti subito di lui.
8C'è infatti chi è amico quando gli fa comodo,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
9C'è anche l'amico che si cambia in nemico
e scoprirà a tuo disonore i vostri litigi.
10C'è l'amico compagno a tavola,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
11Nella tua fortuna sarà come un altro te stesso,
e parlerà liberamente con i tuoi familiari.
12Ma se sarai umiliato, si ergerà contro di te
e dalla tua presenza si nasconderà.
13Tieniti lontano dai tuoi nemici,
e dai tuoi amici guàrdati.
14Un amico fedele è una protezione potente,
chi lo trova, trova un tesoro.
15Per un amico fedele, non c'è prezzo,
non c'è peso per il suo valore.
16Un amico fedele è un balsamo di vita,
lo troveranno quanti temono il Signore.
17Chi teme il Signore è costante nella sua amicizia,
perché come uno è, così sarà il suo amico.
18Figlio, sin dalla giovinezza medita la disciplina,
conseguirai la sapienza fino alla canizie.
19Accòstati ad essa come chi ara e chi semina
e attendi i suoi ottimi frutti;
poiché faticherai un po' per coltivarla,
ma presto mangerai dei suoi prodotti.
20Essa è davvero aspra per gli stolti,
l'uomo senza coraggio non ci resiste;
21per lui peserà come una pietra di prova,
non tarderà a gettarla via.
22La sapienza infatti è come dice il suo nome,
ma non a molti essa è chiara.
23Ascolta, figlio, e accetta il mio parere;
non rigettare il mio consiglio.
24Introduci i tuoi piedi nei suoi ceppi,
il collo nella sua catena.
25Piega la tua spalla e portala,
non disdegnare i suoi legami.
26Avvicìnati ad essa con tutta l'anima
e con tutta la tua forza resta nelle sue vie.
27Seguine le orme e cercala, ti si manifesterà;
e una volta raggiunta, non lasciarla.
28Alla fine troverai in lei il riposo,
ed essa ti si cambierà in gioia.
29I suoi ceppi saranno per te una protezione potente,
le sue catene una veste di gloria.
30Un ornamento d'oro ha su di sé,
i suoi legami sono fili di porpora violetta.
31Te ne rivestirai come di una veste di gloria,
te ne cingerai come di una corona magnifica.
32Se lo vuoi, figlio, diventerai saggio;
applicandoti totalmente, diventerai abile.
33Se ti è caro ascoltare, imparerai;
se porgerai l'orecchio, sarai saggio.
34Frequenta le riunioni degli anziani;
qualcuno è saggio? Unisciti a lui.
35Ascolta volentieri ogni parola divina
e le massime sagge non ti sfuggano.
36Se vedi una persona saggia, va' presto da lei;
il tuo piede logori i gradini della sua porta.
37Rifletti sui precetti del Signore,
medita sempre sui suoi comandamenti;
egli renderà saldo il tuo cuore,
e il tuo desiderio di sapienza sarà soddisfatto.
1Non fare il male, perché il male non ti prenda.
2Allontànati dall'iniquità ed essa si allontanerà da te.
3Figlio, non seminare nei solchi dell'ingiustizia
per non raccoglierne sette volte tanto.
4Non domandare al Signore il potere
né al re un posto di onore.
5Non farti giusto davanti al Signore
né saggio davanti al re.
6Non cercare di divenire giudice,
che poi ti manchi la forza di estirpare l'ingiustizia;
altrimenti temeresti alla presenza del potente
e getteresti una macchia sulla tua dirittura.
7Non offendere l'assemblea della città
e non degradarti in mezzo al popolo.
8Non ti impigliare due volte nel peccato,
perché neppure di uno resterai impunito.
9Non dire: "Egli guarderà all'abbondanza dei miei doni,
e quando farò l'offerta al Dio altissimo
egli l'accetterà".
10Non mancar di fiducia nella tua preghiera
e non trascurare di fare elemosina.
11Non deridere un uomo dall'animo amareggiato,
poiché c'è chi umilia e innalza.
12Non fabbricare menzogne contro tuo fratello
e neppure qualcosa di simile contro l'amico.
13Non volere in nessun modo ricorrere alla menzogna,
perché le sue conseguenze non sono buone.
14Non parlar troppo nell'assemblea degli anziani
e non ripetere le parole della tua preghiera.
15Non disprezzare il lavoro faticoso,
neppure l'agricoltura creata dall'Altissimo.
16Non unirti alla moltitudine dei peccatori,
ricòrdati che la collera divina non tarderà.
17Umilia profondamente la tua anima,
perché castigo dell'empio sono fuoco e vermi.
18Non cambiare un amico per interesse,
né un fratello fedele per l'oro di Ofir.
19Non disdegnare una sposa saggia e buona,
poiché la sua bontà val più dell'oro.
20Non maltrattare uno schiavo che lavora fedelmente
né un mercenario che dà tutto se stesso.
21Ami l'anima tua un servo saggio
e non ricusargli la libertà.
22Hai bestiame? Abbine cura;
se ti è utile, resti in tuo possesso.
23Hai figli? Educali e sottomettili fin dalla giovinezza.
24Hai figlie? Vigila sui loro corpi
e non mostrare loro un volto troppo indulgente.
25Accasa una figlia e avrai compiuto un grande affare;
ma sposala a un uomo assennato.
26Hai una moglie secondo il tuo cuore? Non ripudiarla;
ma di quella odiata non fidarti.
27Onora tuo padre con tutto il cuore
e non dimenticare i dolori di tua madre.
28Ricorda che essi ti hanno generato;
che darai loro in cambio di quanto ti hanno dato?
29Temi con tutta l'anima il Signore
e riverisci i suoi sacerdoti.
30Ama con tutta la forza chi ti ha creato
e non trascurare i suoi ministri.
31Temi il Signore e onora il sacerdote,
consegna la sua parte, come ti è stato comandato:
primizie, sacrifici espiatori, offerta delle spalle,
vittima di santificazione e primizie delle cose sante.
32Al povero stendi la tua mano,
perché sia perfetta la tua benedizione.
33La tua generosità si estenda a ogni vivente
e al morto non negare la tua grazia.
34Non evitare coloro che piangono
e con gli afflitti mòstrati afflitto.
35Non indugiare a visitare un malato,
perché per questo sarai amato.
36In tutte le tue opere ricordati della tua fine
e non cadrai mai nel peccato.
1Non litigare con un uomo potente
per non cadere poi nelle sue mani.
2Non litigare con un uomo ricco,
perché egli non t'opponga il peso del suo danaro,
poiché l'oro ha corrotto molti
e ha fatto deviare il cuore dei re.
3Non litigare con un uomo linguacciuto
e non aggiungere legna sul suo fuoco.
4Non scherzare con l'ignorante,
perché non siano disprezzati i tuoi antenati.
5Non insultare un uomo convertito dal peccato,
ricòrdati che siamo tutti degni di pena.
6Non disprezzare un uomo quando è vecchio,
perché anche di noi alcuni invecchieranno.
7Non gioire per la morte di qualcuno;
ricòrdati che tutti moriremo.
8Non disdegnare i discorsi dei saggi,
medita piuttosto le loro massime,
perché da essi imparerai la dottrina
e potrai essere a servizio dei grandi.
9Non trascurare i discorsi dei vecchi,
perché anch'essi hanno imparato dai loro padri;
da essi imparerai l'accorgimento
e come rispondere a tempo opportuno.
10Non attizzare le braci del peccatore,
per non bruciare nel fuoco della sua fiamma.
11Non ritirarti dalla presenza del violento,
perché egli non ponga un agguato contro di te.
12Non imprestare a un uomo più forte di te;
quello che gli hai prestato, consideralo come perduto.
13Non garantire oltre la tua possibilità;
se hai garantito, preòccupati di soddisfare.
14Non muovere causa a un giudice,
perché giudicheranno in suo favore secondo il suo parere.
15Con un avventuriero non metterti in viaggio,
per paura che ti diventi insopportabile;
egli agirà secondo il suo capriccio
e andrai con lui in rovina per la sua insipienza.
16Non litigare con un irascibile
e non traversare con lui un luogo solitario,
perché ai suoi occhi il sangue è come nulla,
dove non c'è possibilità di aiuto ti assalirà.
17Non consigliarti con lo stolto,
perché non saprà mantenere un segreto.
18Davanti a uno straniero non fare nulla di riservato,
perché non sai che cosa ne seguirà.
19Con un uomo qualsiasi non aprire il tuo cuore
ed egli non abbia a portar via il tuo bene.
1Non essere geloso della sposa amata,
per non inculcarle malizia a tuo danno.
2Non dare l'anima tua alla tua donna,
sì che essa s'imponga sulla tua forza.
3Non incontrarti con una donna cortigiana,
che non abbia a cadere nei suoi lacci.
4Non frequentare una cantante,
per non esser preso dalle sue moine.
5Non fissare il tuo sguardo su una vergine,
per non essere coinvolto nei suoi castighi.
6Non dare l'anima tua alle prostitute,
per non perderci il patrimonio.
7Non curiosare nelle vie della città,
non aggirarti nei suoi luoghi solitari.
8Distogli l'occhio da una donna bella,
non fissare una bellezza che non ti appartiene.
Per la bellezza di una donna molti sono periti;
per essa l'amore brucia come fuoco.
9Non sederti mai accanto a una donna sposata,
non frequentarla per bere insieme con lei
perché il tuo cuore non si innamori di lei
e per la tua passione tu non scivoli nella rovina.
10Non abbandonare un vecchio amico,
perché quello recente non è uguale a lui.
Vino nuovo, amico nuovo;
quando sarà invecchiato, lo berrai con piacere.
11Non invidiare la gloria del peccatore,
perché non sai quale sarà la sua fine.
12Non compiacerti del benessere degli empi,
ricòrdati che non giungeranno agli inferi impuniti.
13Tieniti lontano dall'uomo che ha il potere di uccidere
e non sperimenterai il timore della morte.
Se l'avvicini, sta' attento a non sbagliare
perché egli non ti tolga la vita;
sappi che cammini in mezzo ai lacci
e ti muovi sull'orlo delle mura cittadine.
14Rispondi come puoi al prossimo
e consìgliati con i saggi.
15Conversa con uomini assennati
e ogni tuo colloquio sia sulle leggi dell'Altissimo.
16Tuoi commensali siano gli uomini giusti,
il tuo vanto sia nel timore del Signore.
17Un lavoro per mano di esperti viene lodato,
ma il capo del popolo è saggio per il parlare.
18Un uomo linguacciuto è il terrore della sua città,
chi non sa controllar le parole sarà detestato.
1Un governatore saggio educa il suo popolo,
l'autorità di un uomo assennato sarà ben ordinata.
2Quale il governatore del popolo, tali i suoi ministri;
quale il capo di una città, tali tutti gli abitanti.
3Un re senza formazione rovinerà il suo popolo;
una città prospererà per il senno dei capi.
4Il governo del mondo è nelle mani del Signore;
egli vi susciterà al momento giusto l'uomo adatto.
5Il successo dell'uomo è nelle mani del Signore,
che investirà il magistrato della sua autorità.
6Non crucciarti con il tuo prossimo per un torto
qualsiasi;
non far nulla in preda all'ira.
7Odiosa al Signore e agli uomini è la superbia,
all'uno e agli altri è in abominio l'ingiustizia.
8L'impero passa da un popolo a un altro
a causa delle ingiustizie, delle violenze e delle
ricchezze.
9Perché mai si insuperbisce chi è terra e cenere?
Anche da vivo le sue viscere sono ripugnanti.
10La malattia è lunga, il medico se la ride;
chi oggi è re, domani morirà.
11Quando l'uomo muore eredita insetti, belve e vermi.
12Principio della superbia umana è allontanarsi dal
Signore,
tenere il proprio cuore lontano da chi l'ha creato.
13Principio della superbia infatti è il peccato;
chi vi si abbandona diffonde intorno a sé l'abominio.
Per questo il Signore rende incredibili i suoi castighi
e lo flagella sino a finirlo.
14Il Signore ha abbattuto il trono dei potenti,
al loro posto ha fatto sedere gli umili.
15Il Signore ha estirpato le radici delle nazioni,
al loro posto ha piantato gli umili.
16Il Signore ha sconvolto le regioni delle nazioni,
e le ha distrutte fin dalle fondamenta della terra.
17Le ha estirpate e annientate,
ha fatto scomparire dalla terra il loro ricordo.
18Non è fatta per gli uomini la superbia,
né per i nati di donna l'arroganza.
19Quale stirpe è onorata? La stirpe dell'uomo.
Quale stirpe è onorata? Coloro che temono il Signore.
20Quale stirpe è ignobile? La stirpe dell'uomo.
Quale stirpe è ignobile?
Coloro che trasgrediscono i comandamenti.
21Tra i fratelli è onorato il loro capo,
ma coloro che temono il Signore lo sono ai suoi occhi.
22Uno ricco, onorato o povero,
ponga il proprio vanto nel timore del Signore.
23Non è giusto disprezzare un povero assennato
e non conviene esaltare un uomo peccatore.
24Il nobile, il giudice e il potente sono onorati;
ma nessuno di loro è più grande di chi teme il Signore.
25Uomini liberi serviranno un servo sapiente;
un uomo intelligente non mormora per questo.
26Non fare il saccente nel compiere il tuo lavoro
e non gloriarti al momento del bisogno.
27Meglio uno che lavora e abbonda di tutto
che chi va in giro vantandosi e manca di cibo.
28Figlio, con modestia glorifica l'anima tua
e rendile onore secondo che merita.
29Chi darà ragione a uno che si dà torto da sé?
Chi stimerà uno che si disprezza?
30Un povero è onorato per la sua scienza,
un ricco è onorato per la sua ricchezza.
31Chi è onorato nella povertà,
quanto più lo sarà nella ricchezza?
Chi è disprezzato nella ricchezza,
quanto più lo sarà nella povertà?
1La sapienza dell'umile gli farà tenere alta la testa,
gli permetterà di sedere tra i grandi.
2Non lodare un uomo per la sua bellezza
e non detestare un uomo per il suo aspetto.
3L'ape è piccola tra gli esseri alati,
ma il suo prodotto ha il primato fra i dolci sapori.
4Non ti vantare per le vesti che indossi
e non insuperbirti nel giorno della gloria,
poiché stupende sono le opere del Signore,
eppure sono nascoste agli uomini le opere sue.
5Molti sovrani sedettero sulla polvere
e uno sconosciuto cinse il loro diadema.
6Molti potenti furono umiliati profondamente;
uomini illustri furono consegnati in potere altrui.
7Non biasimare prima di avere indagato,
prima rifletti e quindi condanna.
8Non rispondere prima di avere ascoltato,
in mezzo ai discorsi non intrometterti.
9Per una cosa di cui non hai bisogno non litigare,
non immischiarti nelle liti dei peccatori.
10Figlio, la tua attività non abbracci troppe cose;
se esageri, non sarai esente da colpa;
anche se corri, non arriverai
e non riuscirai a scampare con la fuga.
C'è chi lavora, fatica e si affanna:
eppure resta tanto più indietro.
12C'è chi è debole e ha bisogno di soccorso,
chi è privo di beni e ricco di miseria:
eppure il Signore lo guarda con benevolenza,
lo solleva dalla sua bassezza
13e lo fa stare a testa alta, sì che molti ne sono
stupiti.
14Bene e male, vita e morte,
povertà e ricchezza, tutto proviene dal Signore.
15Sapienza, senno e conoscenza della legge vengono dal
Signore;
carità e rettitudine sono dono del Signore.
16Errore e tenebre sono per gli empi
e il male resta per i malvagi.
17Il dono del Signore è assicurato ai pii
e il suo favore li rende felici per sempre.
18C'è chi è ricco a forza di attenzione e di risparmio;
ed ecco la parte della sua ricompensa:
19mentre dice: "Ho trovato riposo;
ora mi godrò i miei beni",
non sa quanto tempo ancora trascorrerà;
lascerà tutto ad altri e morirà.
20Sta' fermo al tuo impegno e fanne la tua vita,
invecchia compiendo il tuo lavoro.
21Non ammirare le opere del peccatore,
confida nel Signore e persevera nella fatica,
perché è facile per il Signore
arricchire un povero all'improvviso.
22La benedizione del Signore è la ricompensa del pio;
in un istante Dio farà sbocciare la sua benedizione.
23Non dire: "Di che cosa ho bisogno
e di quali beni disporrò d'ora innanzi?".
24Non dire: "Ho quanto mi occorre;
che cosa potrà ormai capitarmi di male?".
25Nel tempo della prosperità si dimentica la sventura;
nel tempo della sventura non si ricorda la prosperità.
26È facile per il Signore nel giorno della morte
rendere all'uomo secondo la sua condotta.
27L'infelicità di un'ora fa dimenticare il benessere;
alla morte di un uomo si rivelano le sue opere.
28Prima della fine non chiamare nessuno beato;
un uomo si conosce veramente alla fine.
29Non portare in casa qualsiasi persona,
perché sono molte le insidie del fraudolento.
30Una pernice da richiamo in gabbia, tale il cuore del
superbo;
come una spia egli attende la tua caduta.
31Cambiando il bene in male tende insidie,
troverà difetti anche nelle cose migliori.
32Con una scintilla di fuoco si riempie il braciere,
il peccatore sta in agguato per spargere sangue.
33Guàrdati dal malvagio, poiché egli il male prepara,
che non contamini per sempre anche te.
34Ospita un estraneo, ti metterà sottosopra ogni cosa
e ti renderà estraneo ai tuoi.
1Se fai il bene, sappi a chi lo fai;
così avrai una ricompensa per i tuoi benefici.
2Fa' il bene al pio e ne avrai il contraccambio,
se non da lui, certo dall'Altissimo.
3Nessun beneficio a chi si ostina nel male
né a chi rifiuta di fare l'elemosina.
4Dà al pio e non aiutare il peccatore.
5Benefica il misero e non dare all'empio,
impedisci che gli diano il pane e tu non dargliene,
perché egli non ne usi per dominarti;
difatti tu riceverai il male in doppia misura
per tutti i benefici che gli avrai fatto.
6Poiché anche l'Altissimo odia i peccatori
e farà giustizia degli empi.
7Dà al buono e non aiutare il peccatore.
8L'amico non si può riconoscere nella prosperità,
ma nell'avversità il nemico non si nasconderà.
9Quando uno prospera, i suoi nemici sono nel dolore;
ma quando uno è infelice, anche l'amico se ne separa.
10Non fidarti mai del tuo nemico,
poiché, come il metallo s'arrugginisce, così la sua
malvagità.
11Anche se si abbassa e cammina curvo,
sta' attento e guardati da lui;
compòrtati con lui come chi pulisce uno specchio
e ti accorgerai che la sua ruggine non resiste a lungo.
12Non metterlo al tuo fianco,
perché non ti rovesci e si ponga al tuo posto,
non farlo sedere alla tua destra,
perché non ricerchi la tua sedia,
e alla fine tu conosca la verità delle mie parole
e senta rimorso per i miei detti.
13Chi avrà pietà di un incantatore morso da un serpente
e di quanti si avvicinano alle belve?
14Così capita a chi si associa a un peccatore
e s'imbratta dei suoi misfatti.
15Per un momento rimarrà con te,
ma se cadi, egli non reggerà più.
Il nemico ha il dolce sulle labbra,
ma in cuore medita di gettarti in una fossa.
Il nemico avrà lacrime agli occhi,
ma se troverà l'occasione, non si sazierà del tuo sangue.
17Se ti capiterà il male, egli sarà là per il primo
e, con il pretesto di aiutarti, ti prenderà per il
tallone.
18Scuoterà il capo e batterà le mani,
poi bisbigliando a lungo cambierà faccia.
1Chi maneggia la pece si sporca,
chi frequenta il superbo diviene simile a lui.
2Non portare un peso troppo grave,
non associarti ad uno più forte e più ricco di te.
Come una pentola di coccio farà società con una caldaia?
Questa l'urterà e quella andrà in frantumi.
3Il ricco commette ingiustizia e per di più grida
forte,
il povero riceve ingiustizia e per di più deve scusarsi.
4Se puoi essergli utile, approfitterà di te;
se hai bisogno, ti abbandonerà.
5Se possiedi, vivrà con te;
ti spoglierà e non ne avrà alcuna pena.
6Ha bisogno di te? Ti imbroglierà, ti sorriderà
e ti darà una speranza, ti rivolgerà belle parole
e domanderà: "Di che cosa hai bisogno?".
7Ti farà arrossire con i suoi banchetti,
finché non ti avrà spremuto due o tre volte.
Alla fine ti deriderà; poi vedendoti ti eviterà
e scuoterà il capo davanti a te.
8Sta' attento a non lasciarti imbrogliare
né umiliare per la tua stoltezza.
9Quando un potente ti chiama, allontànati;
egli ti chiamerà sempre di più.
10Non essere invadente per non essere respinto,
ma non allontanarti troppo per non essere dimenticato.
11Non credere di trattare alla pari con lui
e non fidarti delle sue molte parole;
12con la sua molta loquacità ti metterà alla prova
e quasi sorridendo ti esaminerà.
13Spietato chi non mantiene le parole,
non ti risparmierà maltrattamenti e catene.
14Guardati e sta' attento,
perché cammini insieme alla tua rovina.
15Ogni creatura vivente ama il suo simile,
ogni uomo il suo vicino.
16Ogni essere si accoppia secondo la sua specie;
l'uomo si associa a chi gli è simile.
17Che cosa vi può essere in comune tra il lupo e
l'agnello?
Lo stesso accade fra il peccatore e il pio.
18Quale pace può esservi fra la iena e il cane?
Quale intesa tra il ricco e il povero?
19Sono preda dei leoni gli ònagri nel deserto;
così pascolo dei ricchi sono i poveri.
20La condizione umile è in abominio al superbo,
così il povero è in abominio al ricco.
21Se il ricco vacilla, è sostenuto dagli amici;
se il povero cade, anche dagli amici è respinto.
22Se cade il ricco, molti lo aiutano;
dice cose insulse? Eppure lo si felicita.
Se cade il povero, lo si rimprovera;
se dice cose assennate, non ci si bada.
23Parla il ricco, tutti tacciono
ed esaltano fino alle nuvole il suo discorso.
Parla il povero e dicono: "Chi è costui?".
Se inciampa, l'aiutano a cadere.
24La ricchezza è buona, se è senza peccato;
la povertà è cattiva a detta dell'empio.
25Il cuore dell'uomo cambia il suo volto
o in bene o in male.
26Indice di un cuore buono è una faccia gioiosa,
ma la scoperta di proverbi è un lavoro ben faticoso.
1Beato l'uomo che non ha peccato con le parole
e non è tormentato dal rimorso dei peccati.
2Beato chi non ha nulla da rimproverarsi
e chi non ha perduto la sua speranza.
3A un uomo gretto non conviene la ricchezza,
a che servono gli averi a un uomo avaro?
4Chi accumula a forza di privazioni accumula per altri,
con i suoi beni faran festa gli estranei.
5Chi è cattivo con se stesso con chi si mostrerà buono?
Non sa godere delle sue ricchezze.
6Nessuno è peggiore di chi tormenta se stesso;
questa è la ricompensa della sua malizia.
7Se fa il bene, lo fa per distrazione;
ma alla fine mostrerà la sua malizia.
8È malvagio l'uomo dall'occhio invidioso;
volge altrove lo sguardo e disprezza la vita altrui.
9L'occhio dell'avaro non si accontenta di una parte,
l'insana cupidigia inaridisce l'anima sua.
10Un occhio cattivo è invidioso anche del pane
e sulla sua tavola esso manca.
11Figlio, per quanto ti è possibile, tràttati bene
e presenta al Signore le offerte dovute.
12Ricòrdati che la morte non tarderà
e il decreto degli inferi non t'è stato rivelato.
13Prima di morire fa' del bene all'amico,
secondo le tue possibilità sii con lui generoso.
14Non privarti di un giorno felice;
non ti sfugga alcuna parte di un buon desiderio.
15Forse non lascerai a un altro le tue sostanze
e le tue fatiche per esser divise fra gli eredi?
16Regala e accetta regali, distrai l'anima tua,
perché negli inferi non c'è gioia da ricercare.
17Ogni corpo invecchia come un abito,
è una legge da sempre: "Certo si muore!".
18Come foglie verdi su un albero frondoso:
le une lascia cadere, altre ne fa spuntare,
lo stesso avviene per le generazioni di carne e di sangue:
le une muoiono, altre ne nascono.
19Ogni opera corruttibile scompare;
chi la compie se ne andrà con essa.
20Beato l'uomo che medita sulla sapienza
e ragiona con l'intelligenza,
e considera nel cuore le sue vie:
ne penetrerà con la mente i segreti.
22La insegue come uno che segue una pista,
si apposta sui suoi sentieri.
23Egli spia alle sue finestre
e starà ad ascoltare alla sua porta.
24Fa sosta vicino alla sua casa
e fisserà un chiodo nelle sue pareti;
25alzerà la propria tenda presso di essa
e si riparerà in un rifugio di benessere;
26metterà i propri figli sotto la sua protezione
e sotto i suoi rami soggiornerà;
27da essa sarà protetto contro il caldo,
egli abiterà all'ombra della sua gloria.
1Così agirà chi teme il Signore;
chi è fedele alla legge otterrà anche la sapienza.
2Essa gli andrà incontro come una madre,
l'accoglierà come una vergine sposa;
3lo nutrirà con il pane dell'intelligenza,
e l'acqua della sapienza gli darà da bere.
4Egli si appoggerà su di lei e non vacillerà,
si affiderà a lei e non resterà confuso.
5Essa l'innalzerà sopra i suoi compagni
e gli farà aprir bocca in mezzo all'assemblea;
6egli troverà contentezza e una corona di gioia
e otterrà fama perenne.
7Gli insensati non conseguiranno mai la sapienza,
i peccatori non la contempleranno mai.
8Essa sta lontana dalla superbia,
i bugiardi non pensano ad essa.
9La sua lode non s'addice alla bocca del peccatore,
perché non gli è stata concessa dal Signore.
10La lode infatti va celebrata con sapienza;
è il Signore che la dirigerà.
11Non dire: "Mi son ribellato per colpa del
Signore",
perché ciò che egli detesta, non devi farlo.
12Non dire: "Egli mi ha sviato",
perché egli non ha bisogno di un peccatore.
13Il Signore odia ogni abominio,
esso non è voluto da chi teme Dio.
14Egli da principio creò l'uomo
e lo lasciò in balìa del suo proprio volere.
15Se vuoi, osserverai i comandamenti;
l'essere fedele dipenderà dal tuo buonvolere.
16Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua;
là dove vuoi stenderai la tua mano.
17Davanti agli uomini stanno la vita e la morte;
a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.
18Grande infatti è la sapienza del Signore,
egli è onnipotente e vede tutto.
19I suoi occhi su coloro che lo temono,
egli conosce ogni azione degli uomini.
20Egli non ha comandato a nessuno di essere empio
e non ha dato a nessuno il permesso di peccare.
1Non desiderare una moltitudine di figli buoni a nulla,
non gioire per figli empi.
2Se aumentano di numero non gioire,
se sono privi del timore del Signore.
3Non confidare su una loro vita lunga
e non fondarti sul loro numero,
poiché è preferibile uno a mille
e morir senza figli che averne degli empi.
4La città potrà ripopolarsi per opera di un solo
assennato,
mentre la stirpe degli iniqui sarà distrutta.
5Il mio occhio ha visto molte simili cose;
il mio orecchio ne ha sentite ancora più gravi.
6Nell'assemblea dei peccatori un fuoco si accende,
contro un popolo ribelle è divampata l'ira.
7Dio non perdonò agli antichi giganti,
che si erano ribellati per la loro forza.
8Non risparmiò i concittadini di Lot,
che egli aveva in orrore per la loro superbia.
9Non ebbe pietà di nazioni di perdizione,
che si erano esaltate per i loro peccati.
10Così trattò i seicentomila uomini
che sono periti per l'ostinazione del loro cuore.
11Ci fosse un solo uomo di dura cervice,
sarebbe strano se restasse impunito,
12poiché misericordia e ira sono in Dio,
potente quando perdona e quando riversa l'ira.
13Tanto grande la sua misericordia,
quanto grande la sua severità;
egli giudicherà l'uomo secondo le sue opere.
14Non sfuggirà il peccatore con la sua rapina,
ma neppure la pazienza del pio sarà delusa.
15Egli farà posto a tutta la sua generosità;
ciascuno sarà trattato secondo le sue opere.
16Non dire: "Mi terrò celato al Signore!
Chi penserà a me lassù?
17Non sarò riconosciuto fra un popolo numeroso,
chi sarò io in mezzo a una creazione senza numero?".
18Ecco il cielo e il cielo dei cieli,
l'abisso e la terra sussultano quando egli appare.
19Anche i monti e le fondamenta della terra
si scuotono di spavento quando egli li guarda.
20Ma nessuno riflette su queste cose;
al suo modo di agire chi ci bada?
21Anche la bufera che nessuno contempla,
e la maggior parte delle sue opere, sono nel mistero.
22"Chi a Dio annunzierà le opere di giustizia?
Ovvero chi le attende? L'alleanza infatti è lontana".
23Tali cose pensa chi ha il cuore perverso;
lo stolto, appunto errando, pensa sciocchezze.
24Ascoltami, figlio, e impara la scienza;
e sii attento nel tuo cuore alle mie parole.
25Manifesterò con esattezza la mia dottrina;
con cura annunzierò la scienza.
26Nella creazione del Signore le sue opere sono fin
dal principio,
e dalla loro origine ne separò le parti.
27Egli ordinò per l'eternità le sue opere,
ne stabilì l'attività per le generazioni future.
Non hanno fame né si stancano,
eppure non interrompono il loro lavoro.
28Nessuna di loro urta la sua vicina,
mai disubbidiranno ad un suo comando.
29Dopo ciò il Signore riguardò sulla terra
e la riempì dei suoi doni.
30Ne ricoprì la superficie con ogni genere di viventi
e ad essa faranno ritorno.
1Il Signore creò l'uomo dalla terra
e ad essa lo fa tornare di nuovo.
2Egli assegnò agli uomini giorni contati e un tempo
fissato,
diede loro il dominio di quanto è sulla terra.
3Secondo la sua natura li rivestì di forza,
e a sua immagine li formò.
4Egli infuse in ogni essere vivente il timore dell'uomo,
perché l'uomo dominasse sulle bestie e sugli uccelli.
5Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore
diede loro perché ragionassero.
6Li riempì di dottrina e d'intelligenza,
e indicò loro anche il bene e il male.
7Pose lo sguardo nei loro cuori
per mostrar loro la grandezza delle sue opere.
8Loderanno il suo santo nome
per narrare la grandezza delle sue opere.
9Inoltre pose davanti a loro la scienza
e diede loro in eredità la legge della vita.
10Stabilì con loro un'alleanza eterna
e fece loro conoscere i suoi decreti.
11I loro occhi contemplarono la grandezza della sua
gloria,
i loro orecchi sentirono la magnificenza della sua voce.
12Disse loro: "Guardatevi da ogni ingiustizia!"
e diede a ciascuno precetti verso il prossimo.
13Le loro vie sono sempre davanti a lui,
non restano nascoste ai suoi occhi.
14Su ogni popolo mise un capo,
ma Israele è la porzione del Signore.
15Tutte le loro opere sono davanti a lui come il sole,
i suoi occhi osservano sempre la loro condotta.
16A lui non sono nascoste le loro ingiustizie,
tutti i loro peccati sono davanti al Signore.
17La beneficenza dell'uomo è per lui come un sigillo,
egli serberà la generosità come la propria pupilla.
18Alla fine si leverà e renderà loro la ricompensa,
riverserà su di loro il contraccambio.
19Ma a chi si pente egli offre il ritorno,
consola quanti vengono meno nella pazienza.
20Ritorna al Signore e cessa di peccare,
prega davanti a lui e cessa di offendere.
21Fa' ritorno all'Altissimo e volta le spalle
all'ingiustizia;
detesta interamente l'iniquità.
22Negli inferi infatti chi loderà l'Altissimo,
al posto dei viventi e di quanti gli rendono lode?
23Da un morto, che non è più, la riconoscenza si perde,
chi è vivo e sano loda il Signore.
24Quanto è grande la misericordia del Signore,
il suo perdono per quanti si convertono a lui!
25L'uomo non può avere tutto,
poiché un figlio dell'uomo non è immortale.
26Che c'è di più luminoso del sole? Anch'esso
scompare.
Così carne e sangue pensano al male.
27Esso sorveglia le schiere dell'alto cielo,
ma gli uomini sono tutti terra e cenere.
1Colui che vive per sempre ha creato l'intero universo.
2Il Signore soltanto è riconosciuto giusto.
3A nessuno è possibile svelare le sue opere
e chi può indagare le sue grandezze?
4La potenza della sua maestà chi potrà misurarla?
Chi riuscirà a narrare le sue misericordie?
5Non c'è nulla da togliere e nulla da aggiungere;
non è possibile indagare le meraviglie del Signore.
6Quando uno ha finito, allora comincia;
quando si ferma, allora rimane perplesso.
7Che è l'uomo? E a che può servire?
Qual è il suo bene e qual è il suo male?
8Quanto al numero dei giorni dell'uomo,
cento anni sono già molti.
9Come una goccia d'acqua nel mare e un grano di sabbia
così questi pochi anni in un giorno dell'eternità.
10Per questo il Signore è paziente con gli uomini
e riversa su di essi la sua misericordia.
11Vede e conosce che la loro sorte è misera,
per questo moltiplica il perdono.
12La misericordia dell'uomo riguarda il prossimo,
la misericordia del Signore ogni essere vivente.
13Egli rimprovera, corregge, ammaestra
e guida come un pastore il suo gregge.
14Ha pietà di quanti accettano la dottrina
e di quanti sono zelanti per le sue decisioni.
15Figlio, ai benefici non aggiungere il rimprovero,
e a ogni dono parole amare.
16La rugiada non mitiga forse il calore?
Così una parola è più pregiata del dono.
17Ecco, non vale una parola più di un ricco dono?
L'uomo caritatevole offre l'una e l'altro.
18Lo stolto rimprovera senza riguardo,
il dono dell'invidioso fa languire gli occhi.
19Prima di parlare, impara;
curati ancor prima di ammalarti.
20Prima del giudizio esamina te stesso,
così al momento del verdetto troverai perdono.
21Umìliati, prima di cadere malato,
e quando hai peccato, mostra il pentimento.
22Nulla ti impedisca di soddisfare a tempo un voto,
non aspettare fino alla morte per sdebitarti.
23Prima di fare un voto prepara te stesso,
non fare come un uomo che tenta il Signore.
24Pensa all'ira del giorno della morte,
al tempo della vendetta,
quando egli distoglierà lo sguardo da te.
25Pensa alla carestia nel tempo dell'abbondanza;
alla povertà e all'indigenza nei giorni di ricchezza.
26Dal mattino alla sera il tempo cambia;
e tutto è effimero davanti al Signore.
27Un uomo saggio è circospetto in ogni cosa;
nei giorni del peccato si astiene dalla colpa.
28Ogni uomo assennato conosce la sapienza
e a colui che l'ha trovata rende omaggio.
29Quelli istruiti nel parlare anch'essi diventano saggi,
fanno piovere massime eccellenti.
30Non seguire le passioni;
poni un freno ai tuoi desideri.
31Se ti concedi la soddisfazione della passione,
essa ti renderà oggetto di scherno ai tuoi nemici.
32Non godere una vita di piaceri,
sua conseguenza è una doppia povertà.
33Non impoverire scialacquando con denaro preso a
prestito,
quando non hai nulla nella borsa.
1Un operaio ubriacone non arricchirà;
chi disprezza il poco cadrà presto.
2Vino e donne traviano anche i saggi,
ancor più temerario è chi frequenta prostitute.
3Tarli e vermi lo erediteranno,
il temerario sarà eliminato.
4Chi si fida con troppa facilità è di animo leggero,
chi pecca danneggia se stesso.
5Chi si compiace del male sarà condannato;
6chi odia la loquacità sfugge al male.
7Non riferire mai una diceria
e non ne avrai alcun danno;
8non parlarne né all'amico né al nemico,
e se puoi farlo senza colpa, non svelar nulla.
9Altrimenti chi ti ascolta diffiderà di te
e all'occasione ti avrà in odio.
10Hai udito una parola? Muoia con te!
Sta' sicuro, non ti farà scoppiare.
11Per una parola lo stolto ha i dolori,
come la partoriente per un bambino.
12Una freccia confitta nella carne della coscia:
tale una parola in seno allo stolto.
13Interroga l'amico: forse non ha fatto nulla,
e se qualcosa ha fatto, perché non continui più.
14Interroga il prossimo: forse non ha detto nulla,
e se qualcosa ha detto, perché non lo ripeta.
15Interroga l'amico, perché spesso si tratta di
calunnia;
non credere a ogni parola.
16C'è chi sdrucciola, ma non di proposito;
e chi non ha peccato con la sua lingua?
17Interroga il tuo prossimo, prima di minacciarlo;
fa' intervenire la legge dell'Altissimo.
18Tutta la sapienza è timore di Dio
e in ogni sapienza è la pratica della legge.
19Non c'è sapienza nella conoscenza del male;
non è mai prudenza il consiglio dei peccatori.
20V'è un'abilità che è abominevole,
c'è uno stolto cui manca solo la saggezza.
21Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto intelligente ma trasgressore della legge.
22Esiste un'abilità scaltra, ma ingiusta;
c'è chi intriga per prevalere in giudizio.
23C'è il malvagio curvo nella sua tristezza,
ma il suo intimo è pieno di inganno;
24abbassa il volto e finge di essere sordo,
ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento.
25E se per mancanza di forza gli è impedito di peccare,
all'occasione propizia farà del male.
26Dall'aspetto si conosce l'uomo;
dal volto si conosce l'uomo di senno.
27Il vestito di un uomo, la bocca sorridente
e la sua andatura rivelano quello che è.
1C'è un rimprovero che è fuori tempo,
c'è chi tace ed è prudente.
2Quanto è meglio rimproverare che covare l'ira!
3Chi si confessa colpevole evita l'umiliazione.
4Un eunuco che vuol deflorare una ragazza,
così chi vuol rendere giustizia con la violenza.
5C'è chi tace ed è ritenuto saggio,
e c'è chi è odiato per la sua loquacità.
6C'è chi tace, perché non sa che cosa rispondere,
e c'è chi tace, perché conosce il momento propizio.
7L'uomo saggio sta zitto fino al momento opportuno,
il millantatore e lo stolto lo trascurano.
8Chi abbonda nel parlare si renderà abominevole;
chi vuole assolutamente imporsi sarà odiato.
9Nelle disgrazie può trovarsi la fortuna per un uomo,
mentre un profitto può essere una perdita.
10C'è una generosità, che non ti arreca vantaggi
e c'è chi dall'umiliazione alza la testa.
12C'è chi compra molte cose con poco,
e chi le paga sette volte il loro valore.
13Il saggio si rende amabile con le sue parole,
le cortesie degli stolti sono sciupate.
14Il dono di uno stolto non ti gioverà,
perché i suoi occhi bramano ricevere più di quanto ha
dato.
15Egli darà poco, ma rinfaccerà molto;
aprirà la sua bocca come un banditore.
Oggi darà un prestito e domani richiederà;
uomo odioso è costui.
16Lo stolto dice: "Non ho un amico,
non c'è gratitudine per i miei benefici.
17Quelli che mangiano il mio pane sono lingue cattive".
Quanto spesso e quanti si burleranno di lui!
18Meglio scivolare sul pavimento che con la lingua;
per questo la caduta dei cattivi giunge rapida.
19Un uomo senza grazia è un discorso inopportuno:
è sempre sulla bocca dei maleducati.
20Non si accetta una massima dalla bocca dello stolto,
perché non è mai detta a proposito.
21C'è chi è impedito di peccare dalla miseria
e durante il riposo non avrà rimorsi.
22C'è chi si rovina per rispetto umano
e si rovina per la faccia di uno stolto.
23C'è chi per rispetto umano fa promesse a un amico;
in tal modo se lo rende gratuitamente nemico.
24Brutta macchia nell'uomo la menzogna,
si trova sempre sulla bocca degli ignoranti.
25Meglio un ladro che un mentitore abituale,
ma tutti e due condivideranno la rovina.
26L'abitudine del bugiardo è un disonore,
la vergogna lo accompagnerà sempre.
27Il saggio si fa onore con i discorsi,
l'uomo prudente piace ai grandi.
28Chi lavora la terra accrescerà il raccolto;
chi piace ai grandi si fa perdonare l'ingiustizia.
29Regali e doni accecano gli occhi dei saggi,
come bavaglio sulla bocca, soffocano i rimproveri.
30Sapienza nascosta e tesoro invisibile:
a che servono l'una e l'altro?
31Fa meglio chi nasconde la stoltezza
che colui che nasconde la sapienza.
1Figlio, hai peccato? Non farlo più
e prega per le colpe passate.
2Come alla vista del serpente fuggi il peccato:
se ti avvicini, ti morderà.
Denti di leone sono i suoi denti,
capaci di distruggere vite umane.
3Ogni trasgressione è come spada a doppio taglio:
non c'è rimedio per la sua ferita.
4Spavento e violenza fanno svanire la ricchezza;
così la casa del superbo sarà devastata.
5La preghiera del povero va dalla sua bocca agli orecchi
di Dio,
il giudizio di lui verrà a suo favore.
6Chi odia il rimprovero segue le orme del peccatore,
ma chi teme il Signore si convertirà di cuore.
7Da lontano si riconosce il linguacciuto,
ma l'assennato conosce il suo scivolare.
8Chi costruisce la sua casa con ricchezze altrui
è come chi ammucchia pietre per l'inverno.
9Mucchio di stoppa è una riunione di iniqui;
la loro fine è una fiammata di fuoco.
10La via dei peccatori è appianata e senza pietre;
ma al suo termine c'è il baratro degli inferi.
11Chi osserva la legge domina il suo istinto,
il risultato del timore del Signore è la sapienza.
12Non diventerà educato chi manca di capacità,
ma c'è anche una capacità che aumenta l'amarezza.
13La scienza del saggio cresce come una piena;
il suo consiglio è come una sorgente di vita.
14L'interno dello stolto è come un vaso rotto,
non potrà contenere alcuna scienza.
15Se un assennato ascolta un discorso intelligente,
l'approverà e lo completerà;
se l'ascolta un dissoluto, se ne dispiace
e lo getta via dietro la schiena.
16Il parlare dello stolto è come un fardello nel
cammino,
ma sulle labbra dell'intelligente si trova la grazia.
17La parola del prudente è ricercata nell'assemblea;
si rifletterà seriamente sui suoi discorsi.
18Come casa in rovina, così la sapienza per lo stolto;
scienza dell'insensato i discorsi incomprensibili.
19Ceppi ai piedi è la disciplina per l'insensato
e come manette nella sua destra.
20Lo stolto alza la voce mentre ride;
ma l'uomo saggio sorride appena in silenzio.
21Ornamento d'oro è la disciplina per l'assennato;
è come un monile al braccio destro.
22Il piede dello stolto si precipita verso una casa;
l'uomo sperimentato si mostrerà rispettoso.
23Lo stolto spia dalla porta l'interno della casa;
l'uomo educato se ne starà fuori.
24È cattiva educazione d'un uomo origliare alla porta;
l'uomo prudente ne resterebbe confuso.
25Le labbra degli stolti ripetono sciocchezze,
le parole dei prudenti sono pesate sulla bilancia.
26Sulla bocca degli stolti è il loro cuore,
i saggi invece hanno la bocca nel cuore.
27Quando un empio maledice l'avversario,
maledice se stesso.
28Il maldicente danneggia se stesso
e sarà detestato dal suo ambiente.
1Il pigro è simile a una pietra imbrattata,
ognuno fischia in suo disprezzo.
2Il pigro è simile a una palla di sterco,
chi la raccoglie scuote la mano.
3Vergogna per un padre avere un figlio maleducato,
se si tratta di una figlia, è la sua rovina.
4Una figlia prudente sarà un tesoro per il marito,
quella disonorevole un dolore per chi l'ha generata.
5La sfacciata disonora il padre e il marito,
e dall'uno e dall'altro sarà disprezzata.
6Come musica durante il lutto i discorsi fuori tempo,
ma frusta e correzione in ogni tempo sono saggezza.
7Incolla cocci chi ammaestra uno stolto,
sveglia un dormiglione dal sonno profondo.
8Ragiona con un insonnolito chi ragiona con lo stolto;
alla fine egli dirà: "Che cosa c'è?".
9Piangi per un morto, poiché ha perduto la luce;
piangi per uno stolto, poiché ha perduto il senno.
10Piangi meno tristemente per un morto, ché ora riposa,
ma la vita dello stolto è peggiore della morte.
11Il lutto per un morto, sette giorni;
per uno stolto ed empio tutti i giorni della sua vita.
12Con un insensato non prolungare il discorso,
non frequentare l'insipiente;
13guàrdati da lui, per non avere noie
e per non contaminarti al suo contatto.
Allontànati da lui e troverai pace,
non sarai seccato dalla sua insipienza.
14Che c'è di più pesante del piombo?
E qual è il suo nome, se non "lo stolto"?
15Sabbia, sale, palla di ferro
sono più facili a portare che un insensato.
16Una travatura di legno ben connessa in una casa
non si scompagina in un terremoto,
così un cuore deciso dopo matura riflessione
non verrà meno al momento del pericolo.
17Un cuore basato su sagge riflessioni
è come un intonaco su un muro rifinito.
18Una palizzata posta su un'altura
di fronte al vento non resiste,
così un cuore meschino, basato sulle sue fantasie,
di fronte a qualsiasi timore non resiste.
19Chi punge un occhio lo farà lacrimare;
chi punge un cuore ne scopre il sentimento.
20Chi scaglia pietre contro uccelli li mette in fuga,
chi offende un amico rompe l'amicizia.
21Se hai sguainato la spada contro un amico,
non disperare, può esserci un ritorno.
22Se hai aperto la bocca contro un amico,
non temere, può esserci riconciliazione,
tranne il caso di insulto e di arroganza,
di segreti svelati e di un colpo a tradimento;
in questi casi ogni amico scomparirà.
23Conquìstati la fiducia del prossimo nella sua
povertà
per godere con lui nella sua prosperità.
Nel tempo della tribolazione restagli vicino,
per aver parte alla sua eredità.
24Prima del fuoco vapore e fumo nel camino,
così prima dello spargimento del sangue le ingiurie.
25Non mi vergognerò di proteggere un amico,
non mi nasconderò davanti a lui.
26Se mi succederà il male a causa sua,
chiunque lo venga a sapere si guarderà da lui.
27Chi porrà una guardia sulla mia bocca,
sulle mie labbra un sigillo prudente,
perché io non cada per colpa loro
e la mia lingua non sia la mia rovina?
1Signore, padre e padrone della mia vita,
non abbandonarmi al loro volere,
non lasciarmi cadere a causa loro.
2Chi applicherà la frusta ai miei pensieri,
al mio cuore la disciplina della sapienza?
Perché non siano risparmiati i miei errori
e i miei peccati non restino impuniti,
3perché non si moltiplichino i miei errori
e non aumentino di numero i miei peccati,
io non cada davanti ai miei avversari
e il nemico non gioisca sul mio conto.
4Signore, padre e Dio della mia vita,
non mettermi in balìa di sguardi sfrontati
5e allontana da me la concupiscenza.
6Sensualità e libidine non s'impadroniscano di me;
a desideri vergognosi non mi abbandonare.
7Figli, ascoltate l'educazione della bocca,
chi l'osserva non si perderà.
8Il peccatore è vittima delle proprie labbra,
il maldicente e il superbo vi trovano inciampo.
9Non abituare la bocca al giuramento,
non abituarti a nominare il nome del Santo.
10Come uno schiavo interrogato di continuo
non sarà senza lividure,
così chi giura e ha sempre in bocca Dio
non sarà esente da peccato.
11Un uomo dai molti giuramenti si riempie di iniquità;
il flagello non si allontanerà dalla sua casa.
Se cade in fallo, il suo peccato è su di lui;
se non ne tiene conto, pecca due volte.
Se giura il falso non sarà giustificato,
la sua casa si riempirà di sventure.
12C'è un modo di parlare che si può paragonare alla
morte;
non si trovi nella discendenza di Giacobbe.
Dagli uomini pii tutto ciò sia respinto,
così non si rotoleranno nei peccati.
13La tua bocca non si abitui a volgarità grossolane,
in esse infatti c'è motivo di peccato.
14Ricorda tuo padre e tua madre, quando siedi tra i
grandi,
non dimenticarli mai davanti a costoro,
e per abitudine non dire sciocchezze;
potresti desiderare di non essere nato
e maledire il giorno della tua nascita.
15Un uomo abituato a discorsi ingiuriosi
non si correggerà in tutta la sua vita.
16Due specie di colpe moltiplicano i peccati,
la terza provoca l'ira:
17una passione ardente come fuoco acceso
non si calmerà finché non sarà consumata;
un uomo impudico nel suo corpo
non smetterà finché non lo divori il fuoco;
per l'uomo impuro ogni pane è appetitoso,
non si stancherà finché non muoia.
18L'uomo infedele al proprio letto
dice fra sé: "Chi mi vede?
Tenebra intorno a me e le mura mi nascondono;
nessuno mi vede, che devo temere?
Dei miei peccati non si ricorderà l'Altissimo".
19Il suo timore riguarda solo gli occhi degli uomini;
non sa che gli occhi del Signore
sono miriadi di volte più luminosi del sole;
essi vedono tutte le azioni degli uomini
e penetrano fin nei luoghi più segreti.
20Tutte le cose, prima che fossero create, gli erano
note;
allo stesso modo anche dopo la creazione.
21Quest'uomo sarà punito nelle piazze della città,
sarà preso dove meno se l'aspetta.
22Così della donna che abbandona suo marito,
e gli presenta eredi avuti da un estraneo.
23Prima di tutto ha disobbedito alle leggi
dell'Altissimo,
in secondo luogo ha commesso un torto verso il marito,
in terzo luogo si è macchiata di adulterio
e ha introdotto in casa figli di un estraneo.
24Costei sarà trascinata davanti all'assemblea
e si procederà a un'inchiesta sui suoi figli.
25I suoi figli non avranno radici,
i suoi rami non porteranno frutto.
26Lascerà il suo ricordo in maledizione,
la sua infamia non sarà cancellata.
27I superstiti sapranno
che nulla è meglio del timore del Signore,
nulla più dolce dell'osservare i suoi comandamenti.
1La sapienza loda se stessa,
si vanta in mezzo al suo popolo.
2Nell'assemblea dell'Altissimo apre la bocca,
si glorifica davanti alla sua potenza:
3"Io sono uscita dalla bocca dell'Altissimo
e ho ricoperto come nube la terra.
4Ho posto la mia dimora lassù,
il mio trono era su una colonna di nubi.
5Il giro del cielo da sola ho percorso,
ho passeggiato nelle profondità degli abissi.
6Sulle onde del mare e su tutta la terra,
su ogni popolo e nazione ho preso dominio.
7Fra tutti questi cercai un luogo di riposo,
in quale possedimento stabilirmi.
8Allora il creatore dell'universo mi diede un ordine,
il mio creatore mi fece posare la tenda
e mi disse: Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi in eredità Israele.
9Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi creò;
per tutta l'eternità non verrò meno.
10Ho officiato nella tenda santa davanti a lui,
e così mi sono stabilita in Sion.
11Nella città amata mi ha fatto abitare;
in Gerusalemme è il mio potere.
12Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore, sua eredità.
13Sono cresciuta come un cedro sul Libano,
come un cipresso sui monti dell'Ermon.
14Sono cresciuta come una palma in Engaddi,
come le piante di rose in Gerico,
come un ulivo maestoso nella pianura;
sono cresciuta come un platano.
15Come cinnamòmo e balsamo ho diffuso profumo;
come mirra scelta ho sparso buon odore;
come gàlbano, ònice e storàce,
come nuvola di incenso nella tenda.
16Come un terebinto ho esteso i rami
e i miei rami son rami di maestà e di bellezza.
17Io come una vite ho prodotto germogli graziosi
e i miei fiori, frutti di gloria e ricchezza.
18Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate,
e saziatevi dei miei prodotti.
19Poiché il ricordo di me è più dolce del miele,
il possedermi è più dolce del favo di miele.
20Quanti si nutrono di me avranno ancora fame
e quanti bevono di me, avranno ancora sete.
21Chi mi obbedisce non si vergognerà,
chi compie le mie opere non peccherà".
22Tutto questo è il libro dell'alleanza del Dio
altissimo,
la legge che ci ha imposto Mosè,
l'eredità delle assemblee di Giacobbe.
23Essa trabocca di sapienza come il Pison
e come il Tigri nella stagione dei frutti nuovi;
24fa traboccare l'intelligenza come l'Eufrate
e come il Giordano nei giorni della mietitura;
25espande la dottrina come il Nilo,
come il Ghicon nei giorni della vendemmia.
26Il primo non ne esaurisce la conoscenza
né l'ultimo la può pienamente indagare.
27Il suo pensiero infatti è più vasto del mare
e il suo consiglio più del grande abisso.
28Io sono come un canale derivante da un fiume
e come un corso d'acqua sono uscita verso un giardino.
29Ho detto: "Innaffierò il mio giardino
e irrigherò la mia aiuola".
Ed ecco il mio canale è diventato un fiume,
il mio fiume è diventato un mare.
30Farò ancora splendere la mia dottrina come l'aurora;
la farò brillare molto lontano.
31Riverserò ancora l'insegnamento come una profezia,
lo lascerò per le generazioni future.
32Vedete, non ho lavorato solo per me,
ma per quanti cercano la dottrina.
1Di tre cose mi compiaccio e mi faccio bella,
di fronte al Signore e agli uomini:
concordia di fratelli, amicizia tra vicini,
moglie e marito che vivono in piena armonia.
2Tre tipi di persone io detesto,
la loro vita è per me un grande orrore:
un povero superbo, un ricco bugiardo,
un vecchio adultero privo di senno.
3Nella giovinezza non hai raccolto;
come potresti procurarti qualcosa nella vecchiaia?
4Come s'addice il giudicare ai capelli bianchi,
e agli anziani intendersi di consigli!
5Come s'addice la sapienza ai vecchi,
il discernimento e il consiglio alle persone eminenti!
6Corona dei vecchi è un'esperienza molteplice,
loro vanto il timore del Signore.
7Nove situazioni io ritengo felici nel mio cuore,
la decima la dirò con le parole:
un uomo allietato dai figli,
chi vede da vivo la caduta dei suoi nemici;
8felice chi vive con una moglie assennata,
colui che non pecca con la sua lingua,
chi non deve servire a uno indegno di lui;
9fortunato chi ha trovato la prudenza,
chi si rivolge a orecchi attenti;
10quanto è grande chi ha trovato la sapienza,
ma nessuno supera chi teme il Signore.
11Il timore del Signore è più di ogni cosa;
chi lo possiede a chi potrà esser paragonato?
12Qualunque ferita, ma non la ferita del cuore;
qualunque malvagità, ma non la malvagità di una donna;
13qualunque sventura, ma non la sventura
causata dagli avversari;
qualunque vendetta, ma non la vendetta dei nemici.
14Non c'è veleno peggiore del veleno di un serpente,
non c'è ira peggiore dell'ira di un nemico.
15Preferirei abitare con un leone e con un drago
piuttosto che abitare con una donna malvagia.
16La malvagità di una donna ne àltera l'aspetto,
ne rende il volto tetro come quello di un orso.
17Suo marito siede in mezzo ai suoi vicini
e ascoltandoli geme amaramente.
18Ogni malizia è nulla, di fronte alla malizia di una
donna,
possa piombarle addosso la sorte del peccatore!
19Come una salita sabbiosa per i piedi di un vecchio,
tale la donna linguacciuta per un uomo pacifico.
20Non soccombere al fascino di una donna,
per una donna non ardere di passione.
21Motivo di sdegno, di rimprovero e di grande disprezzo
è una donna che mantiene il proprio marito.
22Animo abbattuto e volto triste
e ferita al cuore è una donna malvagia;
23mani inerti e ginocchia infiacchite,
tale colei che non rende felice il proprio marito.
24Dalla donna ha avuto inizio il peccato,
per causa sua tutti moriamo.
25Non dare all'acqua un'uscita
né libertà di parlare a una donna malvagia.
26Se non cammina al cenno della tua mano,
toglila dalla tua presenza.
1Beato il marito di una donna virtuosa;
il numero dei suoi giorni sarà doppio.
2Una brava moglie è la gioia del marito,
questi trascorrerà gli anni in pace.
3Una donna virtuosa è una buona sorte,
viene assegnata a chi teme il Signore.
4Ricco o povero il cuore di lui ne gioisce,
in ogni tempo il suo volto appare sereno.
5Tre cose teme il mio cuore,
per la quarta sono spaventato:
una calunnia diffusa in città, un tumulto di popolo
e una falsa accusa: tutto questo è peggiore della morte;
6ma crepacuore e lutto è una donna gelosa di un'altra
e il flagello della sua lingua si lega con tutti.
7Giogo di buoi sconnesso è una donna malvagia,
colui che la domina è come chi acchiappa uno scorpione.
8Gran motivo di sdegno una donna ubriaca,
non riuscirà a nascondere la vergogna.
9La scostumatezza di una donna è nell'eccitazione degli
sguardi,
si riconosce dalle sue occhiate.
10Fa' buona guardia a una figlia libertina,
perché non ne approfitti, se trova indulgenza.
11Guàrdati dal seguire un occhio impudente,
non meravigliarti se ti spinge verso il male.
12Come un viandante assetato apre la bocca
e beve qualsiasi acqua a lui vicina,
così essa siede davanti a ogni palo
e apre a qualsiasi freccia la faretra.
13La grazia di una donna allieta il marito,
la sua scienza gli rinvigorisce le ossa.
14È un dono del Signore una donna silenziosa,
non c'è compenso per una donna educata.
15Grazia su grazia è una donna pudica,
non si può valutare il peso di un'anima modesta.
16Il sole risplende sulle montagne del Signore,
la bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa.
17Lampada che arde sul candelabro santo,
così la bellezza del volto su giusta statura.
18Colonne d'oro su base d'argento,
tali sono gambe graziose su solidi piedi.
19Due cose mi serrano il cuore,
la terza mi provoca all'ira:
un guerriero che languisca nella miseria,
uomini saggi trattati con disprezzo,
chi passa dalla giustizia al peccato;
il Signore lo tiene pronto per la spada.
20A stento un commerciante sarà esente da colpe,
un rivenditore non sarà immune dal peccato.
1Per amor del denaro molti peccano,
chi cerca di arricchire procede senza scrupoli.
2Fra le giunture delle pietre si conficca un piuolo,
tra la compra e la vendita si insinua il peccato.
3Se uno non si aggrappa in fretta al timor del Signore,
la sua casa andrà presto in rovina.
4Quando si agita un vaglio, restano i rifiuti;
così quando un uomo riflette, gli appaiono i suoi difetti.
5La fornace prova gli oggetti del vasaio,
la prova dell'uomo si ha nella sua conversazione.
6Il frutto dimostra come è coltivato l'albero,
così la parola rivela il sentimento dell'uomo.
7Non lodare un uomo prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.
8Se cerchi la giustizia, la raggiungerai
e te ne rivestirai come di un manto di gloria.
9Gli uccelli sostano presso i loro simili,
la lealtà ritorna a quelli che la praticano.
10Il leone sta in agguato della preda,
così il peccato di coloro che praticano l'ingiustizia.
11Nel discorso del pio c'è sempre saggezza,
lo stolto muta come la luna.
12Tra gli insensati bada al tempo,
tra i saggi fèrmati a lungo.
13Il discorso degli stolti è un orrore,
il loro riso fra i bagordi del peccato.
14Il linguaggio di chi giura spesso fa rizzare i capelli,
e le loro questioni fan turare gli orecchi.
15Uno spargimento di sangue è la rissa dei superbi,
le loro invettive sono un ascolto penoso.
16Chi svela i segreti perde la fiducia
e non trova più un amico per il suo cuore.
17Ama l'amico e sii a lui fedele,
ma se hai svelato i suoi segreti, non seguirlo più,
18perché come chi ha perduto un defunto,
così tu hai perduto l'amicizia del tuo prossimo.
19Come un uccello, che ti sei fatto scappare di mano,
così hai lasciato andare il tuo amico e non lo
riprenderai.
20Non seguirlo, perché ormai è lontano;
è fuggito come una gazzella dal laccio.
21Poiché una ferita si può fasciarla
e un'ingiuria si può riparare,
ma chi ha svelato segreti non ha più speranza.
22Chi ammicca con l'occhio trama il male,
e nessuno potrà distoglierlo.
23Davanti a te il suo parlare è tutto dolce,
ammira i tuoi discorsi,
ma alle tue spalle cambierà il suo parlare
e porrà inciampo alle tue parole.
24Io odio molte cose, ma nessuna quanto lui,
anche il Signore lo ha in odio.
25Chi scaglia un sasso in alto, se lo scaglia sulla
testa,
e un colpo a tradimento ferisce chi lo vibra.
26Chi scava una fossa vi cadrà dentro,
chi tende un laccio vi resterà preso.
27Il male si riverserà su chi lo fa,
egli non saprà neppure da dove gli venga.
28Derisione e insulto per il superbo,
la vendetta, come un leone, lo attende al varco.
29Saran presi al laccio quanti gioiscono per la caduta
dei pii,
il dolore li consumerà prima della loro morte.
30Anche il rancore e l'ira sono un abominio,
il peccatore li possiede.
1Chi si vendica avrà la vendetta dal Signore
ed egli terrà sempre presenti i suoi peccati.
2Perdona l'offesa al tuo prossimo
e allora per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
3Se qualcuno conserva la collera verso un altro uomo,
come oserà chiedere la guarigione al Signore?
4Egli non ha misericordia per l'uomo suo simile,
e osa pregare per i suoi peccati?
5Egli, che è soltanto carne, conserva rancore;
chi perdonerà i suoi peccati?
6Ricòrdati della tua fine e smetti di odiare,
ricòrdati della corruzione e della morte
e resta fedele ai comandamenti.
7Ricòrdati dei comandamenti
e non aver rancore verso il prossimo,
dell'alleanza con l'Altissimo
e non far conto dell'offesa subìta.
8Astieniti dalle risse e sarai lontano dal peccato,
perché un uomo passionale attizza una rissa.
9Un uomo peccatore semina discordia tra gli amici
e tra persone pacifiche diffonde calunnie.
10Secondo la materia del fuoco, esso s'infiamma,
una rissa divampa secondo la sua violenza;
il furore di un uomo è proporzionato alla sua forza,
la sua ira cresce in base alla sua ricchezza.
11Una lite concitata accende il fuoco,
una rissa violenta fa versare sangue.
12Se soffi su una scintilla, si accende;
se vi sputi sopra, si spegne;
eppure ambedue le cose escono dalla tua bocca.
13Maledici il delatore e l'uomo di doppia lingua,
perché fa perire molti che vivono in pace.
14Una lingua malèdica ha sconvolto molti,
li ha scacciati di nazione in nazione;
ha demolito forti città e ha rovinato casati potenti.
15Una lingua malèdica ha fatto ripudiare donne
eccellenti,
privandole del frutto delle loro fatiche.
16Chi le presta attenzione non trova pace,
dalla sua dimora scompare la serenità.
17Un colpo di frusta produce lividure,
ma un colpo di lingua rompe le ossa.
18Molti sono caduti a fil di spada,
ma non quanti sono periti per colpa della lingua.
19Beato chi se ne guarda,
chi non è esposto al suo furore,
chi non ha trascinato il suo giogo
e non è stato legato con le sue catene.
20Il suo giogo è un giogo di ferro;
le sue catene catene di bronzo.
21Spaventosa è la morte che procura,
in confronto è preferibile la tomba.
22Essa non ha potere sugli uomini pii,
questi non bruceranno alla sua fiamma.
23Quanti abbandonano il Signore in essa cadranno,
fra costoro divamperà senza spegnersi.
Si avventerà contro di loro come un leone
e come una pantera ne farà scempio.
24Ecco, recingi pure la tua proprietà con siepe spinosa,
lega in un sacchetto l'argento e l'oro,
25ma controlla anche le tue parole pesandole
e chiudi con porte e catenaccio la bocca.
26Sta' attento a non sbagliare a causa della lingua,
perché tu non cada davanti a chi ti insidia.
1Chi pratica la misericordia concede prestiti al
prossimo,
chi lo soccorre di propria mano osserva i comandamenti.
2Dà in prestito al prossimo nel tempo del bisogno,
e a tua volta restituisci al prossimo nel momento fissato.
3Mantieni la parola e sii leale con lui,
così troverai in ogni momento quanto ti occorre.
4Molti considerano il prestito come cosa trovata
e causano fastidi a coloro che li hanno aiutati.
5Prima di ricevere, ognuno bacia le mani del creditore,
parla con tono umile per ottenere gli averi dell'amico;
ma alla scadenza cerca di guadagnare tempo,
restituisce piagnistei e incolpa le circostanze.
6Se riesce a pagare il creditore riceverà appena la
metà,
e dovrà considerarla come una cosa trovata.
In caso contrario, il creditore sarà frodato dei suoi
averi
e avrà senza motivo un nuovo nemico;
maledizioni e ingiurie gli restituirà,
renderà insulti invece dell'onore dovuto.
7Molti perciò, per tale cattiveria, rifiutan di
prestare:
hanno paura di perdere i beni senza ragione.
8Tuttavia sii longanime con il misero,
e non fargli attender troppo l'elemosina.
9Per il comandamento soccorri il povero,
secondo la sua necessità non rimandarlo a mani vuote.
10Perdi pure denaro per un fratello e amico,
non si arrugginisca inutilmente sotto una pietra.
11Sfrutta le ricchezze secondo i comandi dell'Altissimo;
ti saranno più utili dell'oro.
12Rinserra l'elemosina nei tuoi scrigni
ed essa ti libererà da ogni disgrazia.
13Meglio di uno scudo resistente e di una lancia pesante,
combatterà per te di fronte al nemico.
14L'uomo buono garantisce per il prossimo,
chi ha perduto il pudore lo abbandona.
15Non dimenticare il favore di chi si è fatto garante,
poiché egli si è impegnato per te.
16Il peccatore dilapida i beni del suo garante,
l'ingrato di proposito abbandonerà chi l'ha salvato.
17La cauzione ha rovinato molta gente onesta,
li ha sballottati come onda del mare.
18Ha mandato in esilio uomini potenti,
costretti a errare fra genti straniere.
19Un peccatore che offre premurosamente garanzia
e ricerca guadagni, sarà coinvolto in processi.
20Aiuta il tuo prossimo secondo la tua possibilità
e bada a te stesso per non cadere.
21Indispensabili alla vita sono l'acqua, il pane, il
vestito
e una casa che serva da riparo.
22È meglio vivere da povero sotto un tetto di tavole,
che godere di cibi sontuosi in case altrui.
23Del poco come del molto sii contento,
così non udirai il disprezzo come straniero.
24Triste vita andare di casa in casa,
non potrai aprir bocca, dove sarai come straniero.
25Avrai ospiti, mescerai vino senza un grazie,
inoltre ascolterai cose amare:
26"Su, forestiero, apparecchia la tavola,
se hai qualche cosa sotto mano, dammi da mangiare".
27"Vattene, forestiero, cedi il posto a persona onorata;
mio fratello sarà mio ospite, ho bisogno della casa".
28Tali cose sono dure per un uomo che abbia intelligenza:
i rimproveri per l'ospitalità e gli insulti di un
creditore.
1Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta,
per gioire di lui alla fine.
2Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio
e se ne potrà vantare con i suoi conoscenti.
3Chi ammaestra il proprio figlio renderà geloso il
nemico,
mentre davanti agli amici potrà gioire.
4Muore il padre? È come se non morisse,
perché lascia un suo simile dopo di sé.
5Durante la vita egli gioiva nel contemplarlo,
in punto di morte non prova dolore.
6Di fronte ai nemici lascia un vendicatore,
per gli amici uno che sa ricompensarli.
7Chi accarezza un figlio ne fascerà poi le ferite,
a ogni grido il suo cuore sarà sconvolto.
8Un cavallo non domato diventa restio,
un figlio lasciato a se stesso diventa sventato.
9Coccola il figlio ed egli ti incuterà spavento,
scherza con lui, ti procurerà dispiaceri.
10Non ridere con lui per non doverti con lui rattristare,
che non debba digrignare i denti alla fine.
11Non concedergli libertà in gioventù,
non prendere alla leggera i suoi difetti.
12Piegagli il collo in gioventù
e battigli le costole finché è fanciullo,
perché poi intestardito non ti disobbedisca
e tu ne abbia un profondo dolore.
13Educa tuo figlio e prenditi cura di lui,
così non dovrai affrontare la sua insolenza.
14Meglio un povero di aspetto sano e forte
che un ricco malato nel suo corpo.
15Salute e vigore valgono più di tutto l'oro,
un corpo robusto più di un'immensa fortuna.
16Non c'è ricchezza migliore della salute del corpo
e non c'è contentezza al di sopra della gioia del cuore.
17Meglio la morte che una vita amara,
il riposo eterno che una malattia cronica.
18Leccornie versate su una bocca chiusa
tali le offerte cibarie poste su una tomba.
19A che serve all'idolo l'offerta di frutti?
Esso non mangia né sente il profumo;
così è il perseguitato dal Signore.
20Osserva con gli occhi e sospira,
come un eunuco che abbraccia una vergine e sospira.
21Non abbandonarti alla tristezza,
non tormentarti con i tuoi pensieri.
22La gioia del cuore è vita per l'uomo,
l'allegria di un uomo è lunga vita.
23Distrai la tua anima, consola il tuo cuore,
tieni lontana la malinconia.
La malinconia ha rovinato molti,
da essa non si ricava nulla di buono.
24Gelosia e ira accorciano i giorni,
la preoccupazione anticipa la vecchiaia.
25Un cuore sereno è anche felice davanti ai cibi,
quello che mangia egli gusta.
1L'insonnia per la ricchezza logora il corpo,
l'affanno per essa distoglie il sonno.
2L'affanno della veglia tien lontano l'assopirsi,
come una grave malattia bandisce il sonno.
3Un ricco fatica nell'accumulare ricchezze
e se smette, si ingolfa nei piaceri.
4Un povero fatica nelle privazioni della vita
e se smette, cade nell'indigenza.
5Chi ama l'oro non sarà esente da colpa,
chi insegue il denaro per esso peccherà.
6Molti sono andati in rovina a causa dell'oro,
il loro disastro era davanti a loro.
7È una trappola per quanti ne sono entusiasti,
ogni insensato vi resta preso.
8Beato il ricco, che si trova senza macchia
e che non corre dietro all'oro.
9Chi è costui? noi lo proclameremo beato:
difatti egli ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo.
10Chi ha subìto la prova, risultando perfetto?
Sarà un titolo di gloria per lui.
Chi, potendo trasgredire, non ha trasgredito,
e potendo compiere il male, non lo ha fatto?
11Si consolideranno i suoi beni
e l'assemblea celebrerà le sue beneficenze.
12Hai davanti una tavola sontuosa?
Non spalancare verso di essa la tua bocca
e non dire: "Che abbondanza qua sopra".
13Ricòrdati che l'occhio cattivo è un male.
Che cosa è stato creato peggiore dell'occhio?
Per questo esso lacrima in ogni circostanza.
14Dove guarda l'ospite, non stendere la mano;
non intingere nel piatto insieme con lui.
15Giudica le esigenze del prossimo dalle tue;
e su ogni cosa rifletti.
16Mangia da uomo ciò che ti è posto innanzi;
non masticare con voracità per non renderti odioso.
17Sii il primo a smettere per educazione,
non essere ingordo per non incorrere nel disprezzo.
18Se siedi tra molti invitati,
non essere il primo a stendere la mano.
19Quanto poco è sufficiente per un uomo educato,
una volta a letto non si sente soffocato.
20Sonno salubre con uno stomaco ben regolato,
al mattino si alza e il suo spirito è libero.
Travaglio di insonnia, coliche e vomiti
accompagnano l'uomo ingordo.
21Se sei stato forzato a eccedere nei cibi,
àlzati, va' a vomitare e sarai sollevato.
22Ascoltami, figlio, e non disprezzarmi,
alla fine troverai vere le mie parole.
In tutte le azioni sii moderato
e nessuna malattia ti coglierà.
23Molte labbra loderanno chi è splendido nei banchetti,
e vera è la testimonianza della sua munificenza.
24La città mormora di chi è tirchio nei banchetti;
ed esatta è la testimonianza della sua avarizia.
25Non fare il forte con il vino,
perché ha mandato molti in rovina.
26La fornace prova il metallo nella tempera,
così il vino i cuori in una sfida di arroganti.
27Il vino è come la vita per gli uomini,
purché tu lo beva con misura.
Che vita è quella di chi non ha vino?
Questo fu creato per la gioia degli uomini.
28Allegria del cuore e gioia dell'anima
è il vino bevuto a tempo e a misura.
29Amarezza dell'anima è il vino bevuto in quantità,
con eccitazione e per sfida.
30L'ubriachezza accresce l'ira dello stolto a sua rovina,
ne diminuisce le forze e gli procura ferite.
31Durante un banchetto non rimproverare il vicino,
non deriderlo nella sua letizia.
Non dirgli parola di rimprovero
e non tormentarlo col chiedergli ciò che ti deve.
1Ti hanno fatto capotavola? Non esaltarti;
comportati con gli altri come uno di loro.
Pensa a loro e poi mettiti a tavola;
2quando avrai assolto il tuo compito, accòmodati
per ricrearti con loro
e ricevere la corona per la tua cortesia.
3Parla, o anziano, ciò ti s'addice,
ma con discrezione e non disturbare la musica.
4Quando ascolti non effonderti in chiacchiere,
non fare fuori luogo il sapiente.
5Sigillo di rubino in un anello d'oro
è un concerto musicale in un banchetto.
6Sigillo di smeraldo in una guarnizione d'oro
è la melodia dei canti unita alla dolcezza del vino.
7Parla, giovinetto, se è necessario,
ma appena un paio di volte, se interrogato.
8Compendia il tuo discorso, molte cose in poche parole;
compòrtati come uno che sa ma che tace.
9Fra i grandi non crederti loro uguale,
se un altro parla, non ciarlare troppo.
10Prima del tuono viene la folgore,
la grazia precede l'uomo modesto.
11All'ora stabilita àlzati e non restare per ultimo,
corri a casa e non indugiare.
12Là divèrtiti e fa' quello che desideri,
ma non peccare con un discorso arrogante.
13Per tutto ciò benedici chi ti ha creato,
chi ti colma dei suoi benefici.
14Chi teme il Signore accetterà la correzione,
coloro che lo ricercano troveranno il suo favore.
15Chi indaga la legge ne sarà appagato,
ma l'ipocrita vi troverà motivo di scandalo.
16Quanti temono il Signore troveranno la giustizia,
le loro virtù brilleranno come luci.
17Un uomo peccatore schiva il rimprovero,
trova scuse secondo i suoi capricci.
18Un uomo assennato non trascura l'avvertimento,
quello empio e superbo non prova alcun timore.
19Non far nulla senza riflessione,
alla fine dell'azione non te ne pentirai.
20Non camminare in una via piena d'ostacoli,
per non inciampare contro i sassi.
21Non fidarti di una via senza inciampi,
22e guàrdati anche dai tuoi figli.
23In ogni azione abbi fiducia in te stesso,
poiché anche questo è osservare i comandamenti.
24Chi crede alla legge è attento ai comandamenti,
chi confida nel Signore non resterà deluso.
1Chi teme il Signore non incorre in alcun male,
se subisce tentazioni, ne sarà liberato di nuovo.
2Un uomo saggio non detesta la legge,
ma l'ipocrita a suo riguardo è come una nave nella
tempesta.
3L'uomo assennato ha fiducia nella legge,
la legge per lui è degna di fede come un oracolo.
4Prepàrati il discorso, così sarai ascoltato;
concatena il tuo sapere e poi rispondi.
5Ruota di carro il sentimento dello stolto,
il suo ragionamento è come l'asse che gira.
6Come uno stallone è un amico beffardo,
nitrisce sotto chiunque lo cavalca.
7Perché un giorno è più importante d'un altro?
Eppure la luce di ogni giorno dell'anno viene dal sole.
8Essi sono distinti secondo il pensiero del Signore
che ha variato le stagioni e le feste.
9Alcuni giorni li ha nobilitati e santificati,
altri li ha lasciati nel numero dei giorni ordinari.
10Anche gli uomini provengono tutti dalla polvere
e dalla terra fu creato Adamo.
11Ma il Signore li ha distinti nella sua grande sapienza,
ha assegnato loro diversi destini.
12Alcuni li ha benedetti ed esaltati,
altri li ha santificati e avvicinati a sé,
altri li ha maledetti e umiliati
e li ha scacciati dalle loro posizioni.
13Come l'argilla nelle mani del vasaio
che la forma a suo piacimento,
così gli uomini nelle mani di colui che li ha creati,
per retribuirli secondo la sua giustizia.
14Di fronte al male c'è il bene,
di fronte alla morte, la vita;
così di fronte al pio il peccatore.
15Considera perciò tutte le opere dell'Altissimo;
due a due, una di fronte all'altra.
16Io mi sono dedicato per ultimo allo studio,
come un racimolatore dietro i vendemmiatori.
17Con la benedizione del Signore ho raggiunto lo scopo,
come un vendemmiatore ho riempito il tino.
18Badate che non ho faticato solo per me,
ma per quanti ricercano l'istruzione.
19Ascoltatemi, capi del popolo,
e voi che dirigete le assemblee, fate attenzione.
20Al figlio e alla moglie, al fratello e all'amico
non dare un potere su di te finché sei in vita.
Non dare ad altri le tue ricchezze,
perché poi non ti penta e debba richiederle.
21Finché vivi e c'è respiro in te,
non abbandonarti in potere di nessuno.
22È meglio che i figli ti preghino
che non rivolgerti tu alle loro mani.
23In tutte le azioni sii sempre superiore,
non permettere che si offuschi la tua fama.
24Quando finiranno i giorni della tua vita,
al momento della morte, assegna la tua eredità.
25Foraggio, bastone e pesi per l'asino;
pane, castigo e lavoro per lo schiavo.
26Fa' lavorare il tuo servo, e potrai trovare riposo,
lasciagli libere le mani e cercherà la libertà.
27Giogo e redini piegano il collo;
per lo schiavo cattivo torture e castighi.
28Fallo lavorare perché non stia in ozio,
poiché l'ozio insegna molte cattiverie.
29Obbligalo al lavoro come gli conviene,
e se non obbedisce, stringi i suoi ceppi.
30Non esagerare con nessuno;
non fare nulla senza giustizia.
31Se hai uno schiavo, sia come te stesso,
poiché l'hai acquistato con il sangue.
32Se hai uno schiavo, trattalo come fratello,
perché ne avrai bisogno come di te stesso,
33Se tu lo maltratti ed egli fuggirà,
per quale strada andrai a ricercarlo?
1Speranze vane e fallaci sono proprie dell'uomo
insensato,
i sogni danno le ali agli stolti.
2Come uno che afferra le ombre e insegue il vento,
così chi si appoggia ai sogni.
3Questo dopo quello: tale la visione di sogni,
di fronte a un volto l'immagine di un volto.
4Dall'impuro che cosa potrà uscire di puro?
E dal falso che cosa potrà uscire di vero?
5Oracoli, auspici e sogni sono cose vane,
come vaneggia la mente di una donna in doglie.
6Se non sono inviati dall'Altissimo in una sua visita,
non permettere che se ne occupi la tua mente.
7I sogni hanno indotto molti in errore,
hanno deviato quanti avevano in essi sperato.
8Senza menzogna si deve adempiere la legge,
la sapienza in bocca verace è perfezione.
9Chi ha viaggiato conosce molte cose,
chi ha molta esperienza parlerà con intelligenza.
10Chi non ha avuto delle prove, poco conosce;
chi ha viaggiato ha accresciuto l'accortezza.
11Ho visto molte cose nei miei viaggi;
il mio sapere è più che le mie parole.
12Spesso ho corso pericoli mortali;
ma sono stato salvato grazie alla mia esperienza.
13Lo spirito di coloro che temono il Signore vivrà,
perché la loro speranza è posta in colui che li salva.
14Chi teme il Signore non ha paura di nulla,
e non teme perché egli è la sua speranza.
15Beata l'anima di chi teme il Signore;
a chi si appoggia? Chi è il suo sostegno?
16Gli occhi del Signore sono su coloro che lo amano,
protezione potente e sostegno di forza,
riparo dal vento infuocato e riparo dal sole meridiano,
difesa contro gli ostacoli, soccorso nella caduta;
17solleva l'anima e illumina gli occhi,
concede sanità, vita e benedizione.
18Sacrificare il frutto dell'ingiustizia è un'offerta da
burla;
i doni dei malvagi non sono graditi.
19L'Altissimo non gradisce le offerte degli empi,
e per la moltitudine delle vittime non perdona i peccati.
20Sacrifica un figlio davanti al proprio padre
chi offre un sacrificio con i beni dei poveri.
21Il pane dei bisognosi è la vita dei poveri,
toglierlo a loro è commettere un assassinio.
22Uccide il prossimo chi gli toglie il nutrimento,
versa sangue chi rifiuta il salario all'operaio.
23Uno edifica, l'altro abbatte:
che vantaggio se ne ricava oltre la fatica?
Uno prega, l'altro maledice:
quale delle due voci ascolterà il Signore?
25Lavarsi dopo aver toccato un morto, poi toccarlo di
nuovo:
quale utilità c'è in simile abluzione?
26Così l'uomo che digiuna per i suoi peccati
e poi va e li commette di nuovo.
Chi ascolterà la sua supplica?
Quale utilità c'è nella sua umiliazione?
1Chi osserva la legge moltiplica le offerte;
chi adempie i comandamenti offre un sacrificio di
comunione.
2Chi serba riconoscenza offre fior di farina,
chi pratica l'elemosina fa sacrifici di lode.
3Cosa gradita al Signore è astenersi dalla malvagità,
sacrificio espiatorio è astenersi dall'ingiustizia.
4Non presentarti a mani vuote davanti al Signore,
tutto questo è richiesto dai comandamenti.
5L'offerta del giusto arricchisce l'altare,
il suo profumo sale davanti all'Altissimo.
6Il sacrificio dell'uomo giusto è gradito,
il suo memoriale non sarà dimenticato.
7Glorifica il Signore con animo generoso,
non essere avaro nelle primizie che offri.
8In ogni offerta mostra lieto il tuo volto,
consacra con gioia la decima.
9Dà all'Altissimo in base al dono da lui ricevuto,
dà di buon animo secondo la tua possibilità,
10perché il Signore è uno che ripaga,
e sette volte ti restituirà.
11Non cercare di corromperlo con doni, non accetterà,
non confidare su una vittima ingiusta,
12perché il Signore è giudice
e non v'è presso di lui preferenza di persone.
13Non è parziale con nessuno contro il povero,
anzi ascolta proprio la preghiera dell'oppresso.
14Non trascura la supplica dell'orfano
né la vedova, quando si sfoga nel lamento.
15Le lacrime della vedova non scendono forse sulle sue
guance
e il suo grido non si alza contro chi gliele fa versare?
16Chi venera Dio sarà accolto con benevolenza,
la sua preghiera giungerà fino alle nubi.
17La preghiera dell'umile penetra le nubi,
finché non sia arrivata, non si contenta;
18non desiste finché l'Altissimo non sia intervenuto,
rendendo soddisfazione ai giusti e ristabilendo l'equità.
19Il Signore non tarderà
e non si mostrerà indulgente sul loro conto,
20finché non abbia spezzato le reni agli spietati
e si sia vendicato delle nazioni;
21finché non abbia estirpato la moltitudine dei violenti
e frantumato lo scettro degli ingiusti;
22finché non abbia reso a ognuno secondo le sue azioni
e vagliato le opere degli uomini secondo le loro
intenzioni;
23finché non abbia fatto giustizia al suo popolo
e non lo abbia allietato con la sua misericordia.
24Bella è la misericordia al tempo dell'afflizione,
come le nubi apportatrici di pioggia in tempo di siccità.
1Abbi pietà di noi, Signore Dio di tutto, e guarda,
infondi il tuo timore su tutte le nazioni.
2Alza la tua mano sulle nazioni straniere,
perché vedano la tua potenza.
3Come ai loro occhi ti sei mostrato santo in mezzo a noi,
così ai nostri occhi mòstrati grande fra di loro.
4Ti riconoscano, come noi abbiamo riconosciuto
che non c'è un Dio fuori di te, Signore.
5Rinnova i segni e compi altri prodigi,
glorifica la tua mano e il tuo braccio destro.
6Risveglia lo sdegno e riversa l'ira,
distruggi l'avversario e abbatti il nemico.
7Affretta il tempo e ricòrdati del giuramento;
si narrino le tue meraviglie.
8Sia consumato dall'ira del fuoco chi cerca scampo;
gli avversari del tuo popolo vadano in perdizione.
9Schiaccia le teste dei capi nemici
che dicono: "Non c'è nessuno fuori di noi".
10Raduna tutte le tribù di Giacobbe,
rendi loro il possesso come era al principio.
11Abbi pietà, Signore, del popolo chiamato con il tuo
nome,
di Israele che hai trattato come un primogenito.
12Abbi pietà della tua città santa, di Gerusalemme
tua stabile dimora.
Riempi Sion della tua maestà
il tuo popolo della tua gloria.
14Rendi testimonianza alle creature che sono tue fin dal
principio,
adempi le profezie fatte nel tuo nome.
15Ricompensa coloro che sperano in te,
i tuoi profeti siano degni di fede.
16Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi,
secondo la benedizione di Aronne sul tuo popolo.
17Sappiano quanti abitano sulla terra
che tu sei il Signore, il Dio dei secoli.
18Il ventre consuma ogni cibo,
eppure un cibo è preferibile a un altro.
Il palato distingue al gusto la selvaggina,
così una mente assennata distingue i discorsi bugiardi.
20Un cuore perverso causerà dolore,
un uomo dalla molta esperienza saprà ripagarlo.
21Una donna accetterà qualsiasi marito,
ma una giovane è migliore di un'altra.
22La bellezza di una donna allieta il volto;
e sorpassa ogni desiderio dell'uomo;
23se vi è poi sulla sua lingua bontà e dolcezza,
suo marito non è più uno dei comuni mortali.
24Chi si procura una sposa, possiede il primo dei beni,
un aiuto adatto a lui e una colonna d'appoggio.
25Dove non esiste siepe, la proprietà è saccheggiata,
ove non c'è moglie, l'uomo geme randagio.
26Chi si fida di un ladro armato
che corre di città in città?
27Così dell'uomo che non ha un nido
e che si corica là dove lo coglie la notte.
1Ogni amico dice: "Anch'io ti sono amico",
ma esiste l'amico che lo è solo di nome.
2Non è forse un dolore mortale
un compagno e un amico trasformatosi in nemico?
3O inclinazione malvagia, da dove sei balzata,
per ricoprire la terra con la tua malizia?
4Il compagno si rallegra con l'amico nella felicità,
ma al momento della disgrazia gli sarà ostile.
5Il compagno soffre con l'amico per ragioni di stomaco,
ma di fronte al conflitto prenderà lo scudo.
6Non ti dimenticare dell'amico dell'anima tua,
non scordarti di lui nella tua prosperità.
7Ogni consigliere suggerisce consigli,
ma c'è chi consiglia a proprio vantaggio.
8Guàrdati da un consigliere,
infòrmati quali siano le sue necessità
- egli nel consigliare penserà al suo interesse -
perché non getti la sorte su di te
9e dica: "La tua via è buona",
poi si terrà in disparte per vedere quanto ti accadrà.
10Non consigliarti con chi ti guarda di sbieco,
nascondi la tua intenzione a quanti ti invidiano.
11Non consigliarti con una donna sulla sua rivale,
con un pauroso sulla guerra,
con un mercante sul commercio,
con un compratore sulla vendita,
con un invidioso sulla riconoscenza,
con uno spietato sulla bontà di cuore,
con un pigro su un'iniziativa qualsiasi,
con un mercenario annuale sul raccolto,
con uno schiavo pigro su un gran lavoro;
non dipendere da costoro per nessun consiglio.
12Invece frequenta spesso un uomo pio,
che tu conosci come osservante dei comandamenti
e la cui anima è come la tua anima;
se tu inciampi, saprà compatirti.
13Segui il consiglio del tuo cuore,
perché nessuno ti sarà più fedele di lui.
14La coscienza di un uomo talvolta suole avvertire
meglio di sette sentinelle collocate in alto per spiare.
15Al di sopra di tutto questo prega l'Altissimo
perché guidi la tua condotta secondo verità.
16Principio di ogni opera è la ragione,
prima di ogni azione è bene riflettere.
17Radice dei pensieri è il cuore,
queste quattro parti ne derivano:
18bene e male, vita e morte,
ma su tutto domina sempre la lingua.
19C'è l'uomo esperto maestro di molti,
ma inutile per se stesso.
20C'è chi posa a saggio nei discorsi ed è odioso,
a costui mancherà ogni nutrimento;
21non gli è stato concesso il favore del Signore,
poiché è privo di ogni sapienza.
22C'è chi è saggio solo per se stesso,
i frutti della sua scienza sono sicuri.
23Un uomo saggio istruisce il suo popolo,
dei frutti della sua intelligenza ci si può fidare.
24Un uomo saggio è colmato di benedizioni,
quanti lo vedono lo proclamano beato.
25La vita dell'uomo ha i giorni contati;
ma i giorni di Israele sono senza numero.
26Il saggio otterrà fiducia tra il suo popolo,
il suo nome vivrà per sempre.
27Figlio, nella tua vita prova te stesso,
vedi quanto ti nuoce e non concedertelo.
28Difatti non tutto conviene a tutti
e non tutti approvano ogni cosa.
29Non essere ingordo per qualsiasi ghiottoneria,
non ti gettare sulle vivande,
30perché l'abuso dei cibi causa malattie,
l'ingordigia provoca coliche.
Molti sono morti per ingordigia,
chi si controlla vivrà a lungo.
1Onora il medico come si deve secondo il bisogno,
anch'egli è stato creato dal Signore.
2Dall'Altissimo viene la guarigione,
anche dal re egli riceve doni.
3La scienza del medico lo fa procedere a testa alta,
egli è ammirato anche tra i grandi.
4Il Signore ha creato medicamenti dalla terra,
l'uomo assennato non li disprezza.
5L'acqua non fu forse resa dolce per mezzo di un legno,
per rendere evidente la potenza di lui?
6Dio ha dato agli uomini la scienza
perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie.
7Con esse il medico cura ed elimina il dolore
e il farmacista prepara le miscele.
8Non verranno meno le sue opere!
Da lui proviene il benessere sulla terra.
9Figlio, non avvilirti nella malattia,
ma prega il Signore ed egli ti guarirà.
10Purìficati, lavati le mani;
monda il cuore da ogni peccato.
11Offri incenso e un memoriale di fior di farina
e sacrifici pingui secondo le tue possibilità.
12Fa' poi passare il medico
- il Signore ha creato anche lui -
non stia lontano da te, poiché ne hai bisogno.
13Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani.
14Anch'essi pregano il Signore
perché li guidi felicemente ad alleviare la malattia
e a risanarla, perché il malato ritorni alla vita.
15Chi pecca contro il proprio creatore
cada nelle mani del medico.
16Figlio, versa lacrime sul morto,
e come uno che soffre crudelmente inizia il lamento;
poi seppelliscine il corpo secondo il suo rito
e non trascurare la sua tomba.
17Piangi amaramente e alza il tuo lamento,
il lutto sia proporzionato alla sua dignità,
un giorno o due, per prevenire le dicerie,
quindi consòlati del tuo dolore.
18Difatti il dolore precede la morte,
il dolore del cuore logora la forza.
19In una disgrazia resta a lungo il dolore,
una vita di miseria è dura al cuore.
20Non abbandonare il tuo cuore al dolore;
scaccialo pensando alla tua fine.
21Non dimenticare: non ci sarà infatti ritorno;
al morto non gioverai e farai del male a te stesso.
22Ricòrdati della mia sorte che sarà anche la tua:
"Ieri a me e oggi a te".
23Nel riposo del morto lascia riposare anche il suo
ricordo;
consòlati di lui, ora che il suo spirito è partito.
24La sapienza dello scriba si deve alle sue ore di
quiete;
chi ha poca attività diventerà saggio.
25Come potrà divenir saggio chi maneggia l'aratro
e si vanta di brandire un pungolo?
Spinge innanzi i buoi e si occupa del loro lavoro
e parla solo di vitelli?
26Pone la sua mente a tracciare solchi,
non dorme per dare il foraggio alle giovenche.
27Così ogni artigiano e ogni artista
che passa la notte come il giorno:
quelli che incidono incisioni per sigilli
e con pazienza cercano di variare l'intaglio;
pongono mente a ritrarre bene il disegno
e stanno svegli per terminare il lavoro.
28Così il fabbro siede davanti all'incudine
ed è intento ai lavori del ferro:
la vampa del fuoco gli strugge le carni,
e col calore del fornello deve lottare;
il rumore del martello gli assorda gli orecchi,
i suoi occhi sono fissi al modello dell'oggetto,
è tutto preoccupato per finire il suo lavoro,
sta sveglio per rifinirlo alla perfezione.
29Così il vasaio seduto al suo lavoro
gira con i piedi la ruota,
è sempre in ansia per il suo lavoro;
tutti i suoi gesti sono calcolati.
30Con il braccio imprime una forma all'argilla,
mentre con i piedi ne piega la resistenza;
è preoccupato per una verniciatura perfetta,
sta sveglio per pulire il fornello.
31Tutti costoro hanno fiducia nelle proprie mani;
ognuno è esperto nel proprio mestiere.
32Senza di loro sarebbe impossibile costruire una città;
gli uomini non potrebbero né abitarvi né circolare.
33Ma essi non sono ricercati nel consiglio del popolo,
nell'assemblea non hanno un posto speciale,
non siedono sul seggio del giudice,
non conoscono le disposizioni del giudizio.
34Non fanno brillare né l'istruzione né il diritto,
non compaiono tra gli autori di proverbi;
ma sostengono le cose materiali,
e la loro preghiera riguarda i lavori del mestiere.
1Differente è il caso di chi si applica
e medita la legge dell'Altissimo.
Egli indaga la sapienza di tutti gli antichi,
si dedica allo studio delle profezie.
2Conserva i detti degli uomini famosi,
penetra le sottigliezze delle parabole,
3indaga il senso recondito dei proverbi
e s'occupa degli enigmi delle parabole.
4Svolge il suo compito fra i grandi,
è presente alle riunioni dei capi,
viaggia fra genti straniere,
investigando il bene e il male in mezzo agli uomini.
5Di buon mattino rivolge il cuore
al Signore, che lo ha creato, prega davanti all'Altissimo,
apre la bocca alla preghiera, implora per i suoi peccati.
6Se questa è la volontà del Signore grande,
egli sarà ricolmato di spirito di intelligenza,
come pioggia effonderà parole di sapienza,
nella preghiera renderà lode al Signore.
7Egli dirigerà il suo consiglio e la sua scienza,
mediterà sui misteri di Dio.
8Farà brillare la dottrina del suo insegnamento,
si vanterà della legge dell'alleanza del Signore.
9Molti loderanno la sua intelligenza,
egli non sarà mai dimenticato,
non scomparirà il suo ricordo,
il suo nome vivrà di generazione in generazione.
10I popoli parleranno della sua sapienza,
l'assemblea proclamerà le sue lodi.
11Finché vive, lascerà un nome più noto di mille,
quando muore, avrà già fatto abbastanza per sé.
12Esporrò ancora le mie riflessioni,
ne sono pieno come la luna a metà mese.
13Ascoltatemi, figli santi, e crescete
come una pianta di rose su un torrente.
14Come incenso spandete un buon profumo,
fate fiorire fiori come il giglio,
spargete profumo e intonate un canto di lode;
benedite il Signore per tutte le opere sue.
15Magnificate il suo nome;
proclamate le sue lodi
con i vostri canti e le vostre cetre;
così direte nella vostra lode:
16"Quanto sono magnifiche tutte le opere del Signore!
Ogni sua disposizione avrà luogo a suo tempo!".
Non c'è da dire: "Che è questo? Perché quello?".
Tutte le cose saranno indagate a suo tempo.
17Alla sua parola l'acqua si ferma come un cumulo,
a un suo detto si aprono i serbatoi delle acque.
18A un suo comando si realizza quanto egli vuole;
nessuno può ostacolare il suo aiuto.
19Ogni azione umana è davanti a lui,
non è possibile nascondersi ai suoi occhi.
20Il suo sguardo passa da un'eternità all'altra,
nulla è straordinario davanti a lui.
21Non c'è da dire: "Che è questo? Perché quello?"
poiché tutte le cose sono state create per un fine.
22La sua benedizione si diffonde come un fiume
e irriga come un'inondazione la terra.
23Così le genti sperimenteranno la sua ira,
come trasformò le acque in deserto salato.
24Le sue vie sono diritte per i santi,
ma per gli empi piene di inciampi.
25I beni per i buoni furon creati sin da principio,
ma anche i mali per i peccatori.
26Le cose di prima necessità per la vita dell'uomo sono:
acqua, fuoco, ferro, sale,
farina di frumento, latte, miele,
succo di uva, olio e vestito.
27Tutte queste cose per i pii sono beni,
ma per i peccatori diventano mali.
28Ci sono venti creati per castigo,
e nella loro furia rafforzano i loro flagelli;
quando verrà la fine, scateneranno violenza,
e placheranno lo sdegno del loro creatore.
29Fuoco, grandine, fame e morte
son tutte cose create per il castigo.
30Denti delle fiere, scorpioni e vipere,
e spade vendicatrici sono per la rovina degli empi.
31Esulteranno al comando divino;
sono pronte sulla terra per tutti i bisogni.
A tempo opportuno non trasgrediranno la parola.
32Per questo ero convinto fin dal principio,
vi ho riflettuto e l'ho messo per iscritto:
33"Tutte le opere del Signore sono buone;
egli provvederà tutto a suo tempo".
34Non c'è da dire: "Questo è peggiore di quello",
a suo tempo ogni cosa sarà riconosciuta buona.
35Ora cantate inni con tutto il cuore e con la bocca
e benedite il nome del Signore.
1Una sorte penosa è disposta per ogni uomo,
un giogo pesante grava sui figli di Adamo,
dal giorno della loro nascita dal grembo materno
al giorno del loro ritorno alla madre comune.
2Materia alle loro riflessioni e ansietà per il loro
cuore
offrono il pensiero di ciò che li attende e il giorno
della fine.
3Da chi siede su un trono glorioso
fino al misero che giace sulla terra e sulla cenere;
4da chi indossa porpora e corona
fino a chi è ricoperto di panno grossolano,
non c'è che sdegno, invidia, spavento, agitazione,
paura della morte, contese e liti.
5Durante il riposo nel letto
il sogno notturno turba le sue cognizioni.
Per un poco, un istante, riposa;
quindi nel sonno, come in un giorno di guardia,
è sconvolto dai fantasmi del suo cuore,
come chi è scampato da una battaglia.
7Mentre sta per mettersi in salvo si sveglia,
meravigliandosi dell'irreale timore.
8È sorte di ogni essere vivente, dall'uomo alla bestia,
ma per i peccatori sette volte tanto:
9morte, sangue, contese, spada,
disgrazie, fame, calamità, flagelli.
10Questi mali sono stati creati per i malvagi,
per loro causa si ebbe anche il diluvio.
11Quanto è dalla terra alla terra ritorna;
quanto è dalle acque rifluisce nel mare.
12Ogni regalo per corrompere e l'ingiustizia spariranno,
mentre la lealtà resterà sempre.
13Le ricchezze degli ingiusti si seccheranno come un
torrente,
come un grande tuono rimbomba via durante la pioggia.
14Come l'ingiusto aprendo le mani si rallegrerà,
così i trasgressori cadranno in rovina.
15La stirpe degli empi non aumenterà i suoi rami,
le radici impure saranno sopra una pietra dura.
16Il giunco su ogni corso d'acqua e sugli argini di un
fiume
sarà tagliato prima di ogni altra erba.
17La bontà è come un giardino di benedizioni,
la misericordia dura sempre.
18La vita di chi basta a se stesso e del lavoratore sarà
dolce,
ma più ancora lo sarà per chi trova un tesoro.
19I figli e la fondazione di una città assicurano un
nome,
ma più ancora sarà stimata una donna senza macchia.
20Vino e musica rallegrano il cuore,
ma più ancora lo rallegra l'amore della sapienza.
21Il flauto e l'arpa rendono piacevole il canto,
ma più ancora di essi una voce soave.
22L'occhio desidera grazia e bellezza,
ma più ancora di esse il verde dei campi.
23Il compagno e l'amico si incontrano a tempo opportuno,
ma più ancora di essi moglie e marito.
24I fratelli e un aiuto servono nell'afflizione,
ma più ancora salverà la carità.
25Oro e argento rendono sicuro il piede,
ma ancora di più si apprezza un consiglio.
26Ricchezze e potenza sollevano il cuore,
ma più ancora di esse il timore del Signore.
Con il timore del Signore non manca nulla;
con esso non c'è bisogno di cercare aiuto.
27Il timore del Signore è come un giardino di
benedizioni;
la sua protezione vale più di qualsiasi altra gloria.
28Figlio, non vivere da mendicante.
È meglio morire che mendicare.
29Un uomo che guarda alla tavola altrui
ha una vita che non si può chiamar tale.
Si contaminerà con cibi stranieri;
l'uomo sapiente ed educato se ne guarderà.
30Nella bocca sarà dolce il mendicare per un impudente,
ma nel suo ventre brucerà come fuoco.
1O morte, come è amaro il tuo pensiero
per l'uomo che vive sereno nella sua agiatezza,
per l'uomo senza assilli e fortunato in tutto,
ancora in grado di gustare il cibo!
2O morte, è gradita la tua sentenza
all'uomo indigente e privo di forze,
vecchio decrepito e preoccupato di tutto,
al ribelle che ha perduto la pazienza!
3Non temere la sentenza della morte,
ricòrdati dei tuoi predecessori e successori.
4Questo è il decreto del Signore per ogni uomo;
perché ribellarsi al volere dell'Altissimo?
Siano dieci, cento, mille anni;
negli inferi non ci sono recriminazioni sulla vita.
5Figli abominevoli sono i figli dei peccatori,
una stirpe empia è nella dimora dei malvagi.
6L'eredità dei figli dei peccatori andrà in rovina,
con la loro discendenza continuerà il disonore.
7Contro un padre empio imprecano i figli,
perché sono disprezzati a causa sua.
8Guai a voi, uomini empi,
che avete abbandonato la legge di Dio altissimo!
9Quando nascete, nascete per la maledizione;
quando morite, erediterete la maledizione.
10Quanto è dalla terra ritornerà alla terra,
così gli empi dalla maledizione alla distruzione.
11Il lutto degli uomini riguarda i loro cadaveri,
il nome non buono dei peccatori sarà cancellato.
12Abbi cura del nome, perché esso ti resterà
più di mille grandi tesori d'oro.
13I giorni di una vita felice sono contati,
ma un buon nome dura sempre.
14Figli, custodite l'istruzione in pace;
ma sapienza nascosta e tesoro invisibile,
l'una e l'altro a che servono?
15Meglio chi nasconde la sua stoltezza
di chi nasconde la sua sapienza.
16Pertanto provate vergogna in vista della mia parola,
perché non è bene arrossire per qualsiasi vergogna;
non tutti stimano secondo verità tutte le cose.
17Vergognatevi della prostituzione davanti al padre e
alla madre
della menzogna davanti a un capo e a un potente,
18del delitto davanti a un giudice e a un magistrato,
dell'empietà davanti all'assemblea del popolo,
19della slealtà davanti al compagno e all'amico,
del furto nell'ambiente in cui ti trovi,
20di venir meno al giuramento e all'alleanza,
di piegare i gomiti sul pane,
21del disprezzo di ciò che prendi o che ti è dato,
di non rispondere a quanti salutano,
22dello sguardo su una donna scostumata,
del rifiuto fatto a un parente,
23dell'appropriazione di eredità o donazione,
del desiderio per una donna sposata,
24della relazione con la sua schiava,
- non accostarti al suo letto -
25delle parole ingiuriose davanti agli amici
- dopo aver donato, non offendere -
26della ripetizione di quanto hai udito
e della rivelazione di notizie segrete.
27Allora sarai veramente pudico
e troverai grazia presso chiunque.
1Non ti vergognare delle cose seguenti
e non peccare per rispetto umano:
2della legge dell'Altissimo né dell'alleanza,
della sentenza per assolvere l'empio,
3dei conti con il socio e con i compagni di viaggio,
del dono di un'eredità agli amici,
4dell'esattezza della bilancia e dei pesi,
dell'acquisto di molte o poche cose,
5della contrattazione sul prezzo con i commercianti,
della frequente correzione dei figli
e del far sanguinare i fianchi di uno schiavo pigro.
6Con una moglie malvagia è opportuno il sigillo,
dove ci sono troppe mani usa la chiave.
7Qualunque cosa depositi, contala e pesala;
il dare e l'avere sia tutto per iscritto.
8Non vergognarti di correggere l'insensato e lo stolto
e il vecchio decrepito che disputa con i giovani;
sarai così veramente assennato
e approvato da ogni vivente.
9Una figlia è per il padre un'inquietudine segreta,
la preoccupazione per lei allontana il sonno:
nella sua giovinezza, perché non sfiorisca,
una volta accasata, perché non sia ripudiata.
10Finché è ragazza, si teme che sia sedotta
e che resti incinta nella casa paterna;
quando è con un marito, che cada in colpa,
quando è accasata, che sia sterile.
11Su una figlia indocile rafforza la vigilanza,
perché non ti renda scherno dei nemici,
oggetto di chiacchiere in città e favola della gente,
sì da farti vergognare davanti a tutti.
12Non mostri la sua bellezza a qualsiasi uomo,
non segga a ciarlare insieme con le altre donne,
13perché dagli abiti esce fuori la tignola
e dalla donna malizia di donna.
14Meglio la cattiveria di un uomo che la bontà di una
donna,
una donna che porta vergogna fino allo scherno.
15Ricorderò ora le opere del Signore
e descriverò quanto ho visto.
Con le parole del Signore sono state create le sue opere.
16Il sole con il suo splendore illumina tutto,
della gloria del Signore è piena la sua opera.
17Neppure i santi del Signore sono in grado
di narrare tutte le sue meraviglie,
ciò che il Signore onnipotente ha stabilito
perché l'universo stesse saldo a sua gloria.
18Egli scruta l'abisso e il cuore
e penetra tutti i loro segreti.
L'Altissimo conosce tutta la scienza
e osserva i segni dei tempi,
19annunziando le cose passate e future
e svelando le tracce di quelle nascoste.
20Nessun pensiero gli sfugge,
neppure una parola gli è nascosta.
21Ha ordinato le meraviglie della sua sapienza,
poiché egli è da sempre e per sempre.
Nulla può essergli aggiunto e nulla tolto,
non ha bisogno di alcun consigliere.
22Quanto sono amabili tutte le sue opere!
E appena una scintilla se ne può osservare.
23Tutte queste cose vivono e resteranno per sempre
in tutte le circostanze e tutte gli obbediscono.
24Tutte sono a coppia, una di fronte all'altra,
egli non ha fatto nulla di incompleto.
25L'una conferma i meriti dell'altra,
chi si sazierà nel contemplare la sua gloria?
1Orgoglio dei cieli è il limpido firmamento,
spettacolo celeste in una visione di gloria!
2Il sole mentre appare nel suo sorgere proclama:
"Che meraviglia è l'opera dell'Altissimo!".
3A mezzogiorno dissecca la terra,
e di fronte al suo calore chi può resistere?
4Si soffia nella fornace per ottenere calore,
il sole brucia i monti tre volte tanto;
emettendo vampe di fuoco,
facendo brillare i suoi raggi, abbaglia gli occhi.
5Grande è il Signore che l'ha creato
e con la parola ne affretta il rapido corso.
6Anche la luna sempre puntuale nelle sue fasi
regola i mesi e determina il tempo.
7Dalla luna dipende l'indicazione delle feste,
luminare che decresce fino alla sua scomparsa.
8Da essa il mese prende nome,
mirabilmente crescendo secondo le fasi.
È un'insegna per le milizie nell'alto
splendendo nel firmamento del cielo.
9Bellezza del cielo la gloria degli astri,
ornamento splendente nelle altezze del Signore.
10Si comportano secondo gli ordini del Santo,
non si stancano al loro posto di sentinelle.
11Osserva l'arcobaleno e benedici colui che l'ha fatto,
è bellissimo nel suo splendore.
12Avvolge il cielo con un cerchio di gloria,
l'hanno teso le mani dell'Altissimo.
13Con un comando invia la neve,
fa guizzare i fulmini del suo giudizio.
14Così si aprono i depositi
e le nubi volano via come uccelli.
15Con potenza condensa le nubi,
che si polverizzano in chicchi di grandine.
16(a)Al suo apparire sussultano i monti;
17(a)il rumore del suo tuono fa tremare la terra.
16(b)Secondo il suo volere soffia lo scirocco,
17(b)così anche l'uragano del nord e il turbine di
vento.
18Fa scendere la neve come uccelli che si posano,
come cavallette che si posano è la sua discesa;
l'occhio ammira la bellezza del suo candore
e il cuore stupisce nel vederla fioccare.
19Riversa sulla terra la brina come il sale,
che gelandosi forma come tante punte di spine.
20Soffia la gelida tramontana,
sull'acqua si condensa il ghiaccio;
esso si posa sull'intera massa d'acqua,
che si riveste come di corazza.
21Inaridisce i monti e brucia il deserto;
divora l'erba come un fuoco.
22Il rimedio di tutto, un annuvolamento improvviso,
l'arrivo della rugiada ristora dal caldo.
23Dio con la sua parola ha domato l'abisso
e vi ha piantato isole.
24I naviganti parlano dei pericoli del mare,
a sentirli con i nostri orecchi restiamo stupiti;
25là ci sono anche cose singolari e stupende,
esseri viventi di ogni specie e mostri marini.
26Per lui il messaggero cammina facilmente,
tutto procede secondo la sua parola.
27Potremmo dir molte cose e mai finiremmo;
ma per concludere: "Egli è tutto!".
28Come potremmo avere la forza per lodarlo?
Egli, il Grande, al di sopra di tutte le sue opere.
29Il Signore è terribile e molto grande,
e meravigliosa è la sua potenza.
30Nel glorificare il Signore esaltatelo
quanto potete, perché ancora più alto sarà.
Nell'innalzarlo moltiplicate la vostra forza,
non stancatevi, perché mai finirete.
31Chi lo ha contemplato e lo descriverà?
Chi può magnificarlo come egli è?
32Ci sono molte cose nascoste più grandi di queste;
noi contempliamo solo poche delle sue opere.
33Il Signore infatti ha creato ogni cosa,
ha dato la sapienza ai pii.
1Facciamo dunque l'elogio degli uomini illustri,
dei nostri antenati per generazione.
2Il Signore ha profuso in essi la gloria,
la sua grandezza è apparsa sin dall'inizio dei secoli.
3Signori nei loro regni,
uomini rinomati per la loro potenza;
consiglieri per la loro intelligenza
e annunziatori nelle profezie.
4Capi del popolo con le loro decisioni
e con l'intelligenza della sapienza popolare;
saggi discorsi erano nel loro insegnamento.
5Inventori di melodie musicali
e compositori di canti poetici.
6Uomini ricchi dotati di forza,
vissuti in pace nelle loro dimore.
7Tutti costoro furono onorati dai contemporanei,
furono un vanto ai loro tempi.
8Di loro alcuni lasciarono un nome,
che ancora è ricordato con lode.
9Di altri non sussiste memoria;
svanirono come se non fossero esistiti;
furono come se non fossero mai stati,
loro e i loro figli dopo di essi.
10Invece questi furono uomini virtuosi,
i cui meriti non furono dimenticati.
11Nella loro discendenza dimora
una preziosa eredità, i loro nipoti.
12La loro discendenza resta fedele alle promesse
e i loro figli in grazia dei padri.
13Per sempre ne rimarrà la discendenza
e la loro gloria non sarà offuscata.
14I loro corpi furono sepolti in pace,
ma il loro nome vive per sempre.
15I popoli parlano della loro sapienza,
l'assemblea ne proclama le lodi.
16Enoch piacque al Signore e fu rapito,
esempio istruttivo per tutte le generazioni.
17Noè fu trovato perfetto e giusto,
al tempo dell'ira fu riconciliazione;
per suo mezzo un resto sopravvisse sulla terra,
quando avvenne il diluvio.
18Alleanze eterne furono stabilite con lui,
perché non fosse distrutto ogni vivente con il diluvio.
19Abramo fu grande antenato di molti popoli,
nessuno ci fu simile a lui nella gloria.
20Egli custodì la legge dell'Altissimo,
con lui entrò in alleanza.
Stabilì questa alleanza nella propria carne
e nella prova fu trovato fedele.
21Per questo Dio gli promise con giuramento
di benedire i popoli nella sua discendenza,
di moltiplicarlo come la polvere della terra,
di innalzare la sua discendenza come gli astri
e di dar loro un'eredità da uno all'altro mare,
dal fiume fino all'estremità della terra.
22Anche a Isacco fu fatta la stessa promessa
a causa di Abramo suo padre.
23Dio fece posare sulla testa di Giacobbe
la benedizione di tutti gli uomini e l'alleanza;
lo confermò nelle sue benedizioni,
a lui diede il paese in eredità e lo divise in varie
parti,
assegnandole alle dodici tribù.
1Da lui fece sorgere un uomo di pietà,
che riscosse una stima universale
e fu amato da Dio e dagli uomini:
Mosè, il cui ricordo è benedizione.
2Lo rese glorioso come i santi
e lo rese grande a timore dei nemici.
3Per la sua parola fece cessare i prodigi
e lo glorificò davanti ai re;
gli diede autorità sul suo popolo
e gli mostrò una parte della sua gloria.
4Lo santificò nella fedeltà e nella mansuetudine;
lo scelse fra tutti i viventi.
5Gli fece udire la sua voce;
lo introdusse nella nube oscura
e gli diede a faccia a faccia i comandamenti,
legge di vita e di intelligenza,
perché spiegasse a Giacobbe la sua alleanza,
i suoi decreti a Israele.
6Egli innalzò Aronne, santo come lui,
suo fratello, della tribù di Levi.
7Stabilì con lui un'alleanza perenne
e gli diede il sacerdozio tra il popolo.
Lo onorò con splendidi ornamenti
e gli fece indossare una veste di gloria.
8Lo rivestì con tutta la magnificenza,
lo adornò con paramenti maestosi:
calzoni, tunica e manto.
9All'orlo della sua veste pose melagrane,
e numerosi campanelli d'oro all'intorno,
che suonassero al muovere dei suoi passi,
diffondendo il tintinnio nel tempio,
come richiamo per i figli del suo popolo.
10L'ornò con una veste sacra, d'oro,
violetto e porpora, capolavoro di ricamo;
con il pettorale del giudizio, con i segni della verità,
e con tessuto di lino scarlatto, capolavoro di artista;
11con pietre preziose, incise come sigilli,
su castoni d'oro, capolavoro di intagliatore,
quale memoriale con le parole incise
secondo il numero delle tribù di Israele.
12Sopra il turbante gli pose una corona d'oro
con incisa l'iscrizione sacra,
insegna d'onore, lavoro stupendo,
ornamento delizioso per gli occhi.
13Prima di lui non si erano viste cose simili,
mai un estraneo le ha indossate;
esse sono riservate solo ai suoi figli
e ai suoi discendenti per sempre.
14I suoi sacrifici vengono tutti bruciati,
due volte al giorno, senza interruzione.
15Mosè lo consacrò e l'unse con l'olio santo.
Costituì un'alleanza perenne per lui
e per i suoi discendenti, finché dura il cielo:
quella di presiedere al culto ed esercitare il sacerdozio
e benedire il popolo nel nome del Signore.
16Il Signore lo scelse tra tutti i viventi
perché gli offrisse sacrifici,
incenso e profumo come memoriale
e perché compisse l'espiazione per il suo popolo.
17Gli affidò i suoi comandamenti,
il potere sulle prescrizioni del diritto,
perché insegnasse a Giacobbe i decreti
e illuminasse Israele nella sua legge.
18Contro di lui insorsero uomini estranei
e furono gelosi di lui nel deserto;
erano gli uomini di Datan e di Abiron
e quelli della banda di Core, furiosi e violenti.
19Il Signore vide e se ne indignò;
essi finirono annientati nella furia della sua ira.
Egli compì prodigi a loro danno
per distruggerli con il fuoco della sua fiamma.
20E aumentò la gloria di Aronne,
gli assegnò un patrimonio,
gli riservò le primizie dei frutti,
dandogli innanzi tutto pane in abbondanza.
21Si nutrono infatti delle vittime offerte al Signore
che egli ha assegnato ad Aronne e ai suoi discendenti.
22Tuttavia non ha un patrimonio nel paese del popolo,
non c'è porzione per lui in mezzo al popolo,
perché il Signore è la sua parte e la sua eredità.
23Pincas, figlio di Eleazaro, fu il terzo nella gloria
per il suo zelo nel timore del Signore
per la sua fermezza quando il popolo si ribellò,
egli infatti intervenne con generoso coraggio
e placò Dio in favore di Israele.
24Per questo fu stabilita con lui un'alleanza di pace,
perché presiedesse al santuario e al popolo;
così a lui e alla sua discendenza fu riservata
la dignità del sacerdozio per sempre.
25Ci fu anche un'alleanza con Davide,
figlio di Iesse, della tribù di Giuda;
la successione reale dal padre a uno solo dei figli,
la successione di Aronne, a tutta la sua discendenza.
26Vi infonda Dio sapienza nel cuore
per governare il popolo con giustizia,
perché non scompaiano le virtù dei padri
e la loro gloria nelle varie generazioni.
1Valoroso in guerra Giosuè figlio di Nun,
successore di Mosè nell'ufficio profetico;
egli, secondo il significato del suo nome,
fu grande per la salvezza degli eletti di Dio,
compiendo la vendetta contro i nemici insorti,
per assegnare il possesso a Israele.
2Come era glorioso quando alzava le braccia
e brandiva la spada contro le città!
3Chi prima di lui era stato così saldo?
Egli guidava le guerre del Signore.
4Al suo comando non si arrestò forse il sole
e un giorno divenne lungo come due?
5Egli invocò l'Altissimo sovrano,
mentre i nemici lo premevano da ogni parte;
lo esaudì il Signore onnipotente
scagliando chicchi di grandine di grande potenza.
6Egli piombò sul popolo nemico
e nella discesa distrusse gli avversari,
perché le genti conoscessero la sua forza
e che il loro avversario era il Signore.
7Rimase infatti fedele all'Onnipotente
e al tempo di Mosè compì un'azione virtuosa
con Caleb, figlio di Iefunne,
opponendosi all'assemblea,
impedendo che il popolo peccasse
e dominando le maligne mormorazioni.
8Questi due soli si salvarono
fra i seicentomila fanti,
per introdurre Israele nella sua eredità,
nella terra in cui scorrono latte e miele.
9Il Signore concesse a Caleb una forza
che l'assistette sino alla vecchiaia,
perché raggiungesse le alture del paese,
che la sua discendenza poté conservare in eredità,
10sì che tutti gli Israeliti sapessero
che è bene seguire il Signore.
11Quanto ai Giudici, ciascuno con il suo nome,
coloro il cui cuore non commise infedeltà
né si allontanarono dal Signore,
sia il loro ricordo in benedizione!
12Le loro ossa rifioriscano dalle tombe
e il loro nome si perpetui sui figli,
poiché essi sono già glorificati.
13Samuele, amato dal suo Signore,
di cui fu profeta, istituì la monarchia
e consacrò i principi del suo popolo.
14Secondo la legge del Signore governò la comunità
e il Signore volse lo sguardo benevolo su Giacobbe.
15Per la sua fedeltà si dimostrò profeta,
con le parole fu riconosciuto veggente verace.
16Egli invocò il Signore onnipotente,
quando i nemici lo premevano all'intorno,
con l'offerta di un agnello da latte.
17Il Signore tuonò dal cielo;
con grande fragore fece udire la voce,
18sterminò i capi dei nemici
e tutti i principi dei Filistei.
19Prima dell'ora del suo eterno sonno,
così attestò davanti al Signore e al suo Messia:
"Denari e neanche dei sandali,
da alcun vivente ho accettato"
e nessuno poté contraddirlo.
Perfino dopo la sua morte profetizzò,
predicendo al re la sua fine;
anche dal sepolcro levò ancora la voce
per allontanare in una profezia l'iniquità dal popolo.
1Dopo di questi sorse Natan,
per profetizzare al tempo di Davide.
2Come il grasso si preleva nel sacrificio pacifico,
così Davide dagli Israeliti.
3Egli scherzò con leoni quasi fossero capretti,
con gli orsi quasi fossero agnelli.
4Nella giovinezza non ha forse ucciso il gigante
e cancellata l'ignominia dal popolo,
scagliando con la fionda la pietra,
che abbatté la tracotanza di Golia?
5Poiché aveva invocato il Signore altissimo,
egli concesse alla sua destra la forza
di eliminare un potente guerriero
e riaffermare la potenza del suo popolo.
6Così l'esaltarono per i suoi diecimila,
lo lodarono nei canti del Signore
e gli offrirono un diadema di gloria.
7Egli infatti sterminò i nemici all'intorno
e annientò i Filistei, suoi avversari;
distrusse la loro potenza fino ad oggi.
8In ogni sua opera glorificò
il Santo altissimo con parole di lode;
cantò inni a lui con tutto il cuore
e amò colui che l'aveva creato.
9Introdusse musicanti davanti all'altare;
raddolcendo i canti con i loro suoni;
10conferì splendore alle feste,
abbellì le solennità fino alla perfezione,
facendo lodare il nome santo di Dio
ed echeggiare fin dal mattino il santuario.
11Il Signore gli perdonò i suoi peccati,
innalzò la sua potenza per sempre,
gli concesse un'alleanza regale
e un trono di gloria in Israele.
12Dopo di lui sorse un figlio saggio,
che, in grazia sua, ebbe un vasto regno.
13Salomone regnò in tempo di pace,
Dio dispose che tutto fosse tranquillo all'intorno
perché costruisse una casa al suo nome
e preparasse un santuario perenne.
14Come fosti saggio nella giovinezza,
versando copiosa intelligenza come acqua d'un fiume!
15La tua scienza ricoprì la terra,
riempiendola di sentenze difficili.
16Il tuo nome giunse fino alle isole lontane;
fosti amato nella tua pace.
17Per i tuoi canti, i tuoi proverbi, le tue massime
e per le tue risposte ti ammirarono i popoli.
18Nel nome del Signore Dio,
che è chiamato Dio di Israele,
accumulasti l'oro quasi fosse stagno,
come il piombo rendesti abbondante l'argento.
19Ma accostasti i tuoi fianchi alle donne,
e ne fosti dominato nel corpo.
20Così deturpasti la tua gloria
e profanasti la tua discendenza,
sì da attirare l'ira divina sui tuoi figli
e sofferenze con la tua follia.
21Il regno fu diviso in due
e in Efraim si instaurò un potere ribelle.
22Ma il Signore non rinnegherà la sua misericordia
e non permetterà che venga meno alcuna delle sue parole.
Non farà perire la posterità del suo eletto
né distruggerà la stirpe di colui che lo amò.
Concesse un resto a Giacobbe
e a Davide un germoglio nato dalla sua stirpe.
23Salomone andò a riposare con i suoi padri,
lasciando dopo di sé un discendente,
stoltezza del popolo e privo di senno,
Roboàmo, che si alienò il popolo con i suoi consigli.
24Geroboàmo figlio di Nabàt fece peccare Israele
e aprì a Efraim la via del peccato;
le loro colpe si moltiplicarono assai,
sì da farli esiliare dal proprio paese.
25Essi commisero ogni genere di malvagità
finché non giunse su di loro la vendetta.
1Allora sorse Elia profeta, simile al fuoco;
la sua parola bruciava come fiaccola.
2Egli fece venire su di loro la carestia
e con zelo li ridusse a pochi.
3Per comando del Signore chiuse il cielo,
fece scendere così tre volte il fuoco.
4Come ti rendesti famoso, Elia, con i prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?
5Risvegliasti un defunto dalla morte
e dagli inferi, per comando dell'Altissimo;
6tu che spingesti re alla rovina,
uomini gloriosi dal loro letto.
7Sentisti sul Sinai rimproveri,
sull'Oreb sentenze di vendetta.
8Ungesti re come vindici
e profeti come tuoi successori.
9Fosti assunto in un turbine di fuoco
su un carro di cavalli di fuoco,
10designato a rimproverare i tempi futuri
per placare l'ira prima che divampi,
per ricondurre il cuore dei padri verso i figli
e ristabilire le tribù di Giacobbe.
11Beati coloro che ti videro
e che si sono addormentati nell'amore!
Perché anche noi vivremo certamente.
12Appena Elia fu avvolto dal turbine,
Eliseo fu pieno del suo spirito;
durante la sua vita non tremò davanti ai potenti
e nessuno riuscì a dominarlo.
13Nulla fu troppo grande per lui;
nel sepolcro il suo corpo profetizzò.
Nella sua vita compì prodigi
e dopo la morte meravigliose furono le sue opere.
15Con tutto ciò il popolo non si convertì
e non rinnegò i suoi peccati,
finché non fu deportato dal proprio paese
e disperso su tutta la terra.
16Rimase soltanto un popolo poco numeroso
con un principe della casa di Davide.
Alcuni di costoro fecero ciò che è gradito a Dio,
ma altri moltiplicarono i peccati.
17Ezechia fortificò la sua città
e condusse l'acqua nel suo interno;
scavò con il ferro un canale nella roccia
e costruì cisterne per l'acqua.
18Nei suoi giorni Sennàcherib fece una spedizione
e mandò il gran coppiere;
egli alzò la mano contro Sion
e si vantò spavaldamente con superbia.
19Allora si agitarono loro il cuore e le mani,
soffrirono come le partorienti.
20Invocarono il Signore misericordioso,
stendendo le mani verso di lui.
Il Santo li ascoltò subito dal cielo
e li liberò per mezzo di Isaia.
21Egli colpì l'accampamento degli Assiri,
e il suo angelo li sterminò,
22perché Ezechia aveva fatto quanto è gradito al
Signore,
e seguito con fermezza le vie di Davide suo antenato,
come gli additava il profeta Isaia,
grande e verace nella visione.
23Nei suoi giorni retrocedette il sole,
egli prolungò la vita del re.
24Con grande ispirazione vide gli ultimi tempi,
e consolò gli afflitti di Sion.
25Egli manifestò il futuro sino alla fine dei tempi,
le cose nascoste prima che avvenissero.
1Il ricordo di Giosia è una mistura di incenso,
preparata dall'arte del profumiere.
In ogni bocca è dolce come il miele,
come musica in un banchetto.
2Egli si dedicò alla riforma del popolo
e sradicò i segni abominevoli dell'empietà.
3Diresse il suo cuore verso il Signore,
in un'epoca di iniqui riaffermò la pietà.
4Se si eccettuano Davide, Ezechia e Giosia,
tutti commisero peccati;
poiché avevano abbandonato la legge dell'Altissimo,
i re di Giuda scomparvero.
5Lasciarono infatti la loro potenza ad altri,
la loro gloria a una nazione straniera.
6I nemici incendiarono l'eletta città del santuario,
resero deserte le sue strade,
7secondo la parola di Geremia, che essi maltrattarono
benché fosse stato consacrato profeta nel seno materno,
per estirpare, distruggere e mandare in rovina,
ma anche per costruire e piantare.
8Ezechiele contemplò una visione di gloria,
che Dio gli mostrò sul carro dei cherubini.
9Si ricordò dei nemici nel vaticinio dell'uragano,
beneficò quanti camminavano nella retta via.
10Le ossa dei dodici profeti rifioriscano dalle loro
tombe,
poiché essi consolarono Giacobbe,
lo riscattarono con una speranza fiduciosa.
11Come elogiare Zorobabele?
Egli è come un sigillo nella mano destra.
12Così anche Giosuè figlio di Iozedèk;
essi nei loro giorni riedificarono il tempio
ed elevarono al Signore un tempio santo,
destinato a una gloria eterna.
13Anche la memoria di Neemia durerà a lungo;
egli rialzò le nostre mura demolite
e vi pose porte e sbarre; fece risorgere le nostre case.
14Nessuno fu creato sulla terra eguale a Enoch;
difatti egli fu rapito dalla terra.
15Non nacque un altro uomo come Giuseppe,
capo dei fratelli, sostegno del popolo;
perfino le sue ossa furono onorate.
16Sem e Set furono glorificati fra gli uomini,
ma superiore a ogni creatura vivente è Adamo.
1Simone, figlio di Onia, sommo sacerdote,
nella sua vita riparò il tempio,
e nei suoi giorni fortificò il santuario.
2Da lui furon poste le fondamenta del doppio rialzo,
l'alto contrafforte della cinta del tempio.
3Ai suoi tempi fu scavato il deposito per le acque,
un serbatoio ampio come il mare.
4Premuroso di impedire la caduta del suo popolo,
fortificò la città contro un assedio.
5Come era stupendo quando si aggirava fra il popolo,
quando usciva dal santuario dietro il velo.
6Come un astro mattutino fra le nubi,
come la luna nei giorni in cui è piena,
7come il sole sfolgorante sul tempio dell'Altissimo,
come l'arcobaleno splendente fra nubi di gloria,
8come il fiore delle rose nella stagione di primavera,
come un giglio lungo un corso d'acqua,
come un germoglio d'albero d'incenso nella stagione estiva
9come fuoco e incenso su un braciere,
come un vaso d'oro massiccio,
ornato con ogni specie di pietre preziose,
10come un ulivo verdeggiante pieno di frutti,
e come un cipresso svettante tra le nuvole.
11Quando indossava i paramenti solenni,
quando si rivestiva con gli ornamenti più belli,
salendo i gradini del santo altare dei sacrifici,
riempiva di gloria l'intero santuario.
12Quando riceveva le parti delle vittime
dalle mani dei sacerdoti,
mentre stava presso il braciere dell'altare,
circondato dalla corona dei fratelli
come fronde di cedri nel Libano,
e lo circondavano come fusti di palme,
13mentre tutti i figli di Aronne nella loro gloria,
con le offerte del Signore nelle mani,
stavano davanti a tutta l'assemblea di Israele,
14egli compiva il rito liturgico sugli altari,
preparando l'offerta all'Altissimo onnipotente.
15Egli stendeva la mano sulla coppa
e versava succo di uva,
lo spargeva alle basi dell'altare
come profumo soave all'Altissimo, re di tutte le cose.
16Allora i figli di Aronne alzavano la voce,
suonavano le trombe di metallo lavorato
e facevano udire un suono potente
come richiamo davanti all'Altissimo.
17E subito tutto il popolo insieme
si prostrava con la faccia a terra,
per adorare il Signore, Dio onnipotente e altissimo.
18I cantori intonavano canti di lodi,
il loro canto era addolcito da una musica melodiosa.
19Il popolo supplicava il Signore altissimo
in preghiera davanti al Misericordioso,
finché fosse compiuto il servizio del Signore
e terminasse la funzione liturgica.
20Allora, scendendo, egli alzava le mani
su tutta l'assemblea dei figli di Israele
per dare con le sue labbra la benedizione del Signore,
gloriandosi del nome di lui.
21Tutti si prostravano di nuovo
per ricevere la benedizione dell'Altissimo.
22Ora benedite il Dio dell'universo,
che compie in ogni luogo grandi cose,
che ha esaltato i nostri giorni fino dalla nascita,
che ha agito con noi secondo la sua misericordia.
23Ci conceda la gioia del cuore
e ci sia pace nei nostri giorni
in Israele, per tutti i giorni futuri.
24La sua misericordia resti fedelmente con noi
e ci riscatti nei nostri giorni.
25Contro due popoli sono irritato,
il terzo non è neppure un popolo:
26quanti abitano sul monte Seir e i Filistei
e lo stolto popolo che abita in Sichem.
27Una dottrina di sapienza e di scienza
ha condensato in questo libro
Gesù figlio di Sirach, figlio di Eleàzaro, di
Gerusalemme,
che ha riversato come pioggia la sapienza dal cuore.
28Beato chi mediterà queste cose;
le fissi bene nel cuore e diventerà saggio;
29se le metterà in pratica, sarà forte in tutto,
perché la luce del Signore è la sua strada.
1Ti glorificherò, Signore mio re,
ti loderò, Dio mio salvatore;
glorificherò il tuo nome,
2perché fosti mio protettore e mio aiuto
e hai liberato il mio corpo dalla perdizione,
dal laccio di una lingua calunniatrice,
dalle labbra che proferiscono menzogne;
di fronte a quanti mi circondavano
sei stato il mio aiuto e mi hai liberato,
3secondo la tua grande misericordia e per il tuo nome,
dai morsi di chi stava per divorarmi,
dalla mano di quanti insidiavano alla mia vita,
dalle molte tribolazioni di cui soffrivo,
4dal soffocamento di una fiamma avvolgente,
e dal fuoco che non avevo acceso,
5dal profondo seno degli inferi,
dalla lingua impura e dalla parola falsa.
6Una calunnia di lingua ingiusta era giunta al re.
La mia anima era vicina alla morte,
la mia vita era alle porte degli inferi.
7Mi assalivano dovunque e nessuno mi aiutava;
mi rivolsi per soccorso agli uomini, ma invano.
8Allora mi ricordai delle tue misericordie, Signore,
e delle tue opere che sono da sempre,
perché tu liberi quanti sperano in te,
li salvi dalla mano dei nemici.
9Ed innalzi dalla terra la mia supplica;
pregai per la liberazione dalla morte.
10Esclamai: "Signore, mio padre tu sei
e campione della mia salvezza,
non mi abbandonare nei giorni dell'angoscia,
nel tempo dello sconforto e della desolazione.
Io loderò sempre il tuo nome;
canterò inni a te con riconoscenza".
11La mia supplica fu esaudita;
tu mi salvasti infatti dalla rovina
e mi strappasti da una cattiva situazione.
12Per questo ti ringrazierò e ti loderò,
benedirò il nome del Signore.
13Quando ero ancora giovane, prima di viaggiare,
ricercai assiduamente la sapienza nella preghiera.
14Davanti al santuario pregando la domandavo,
e sino alla fine la ricercherò.
15Del suo fiorire, come uva vicina a maturare,
il mio cuore si rallegrò.
Il mio piede si incamminò per la via retta;
dalla giovinezza ho seguito le sue orme.
16Chinai un poco l'orecchio per riceverla;
vi trovai un insegnamento abbondante.
17Con essa feci progresso;
renderò gloria a chi mi ha concesso la sapienza.
18Sì, ho deciso di metterla in pratica;
sono stato zelante nel bene, non resterò confuso.
19La mia anima si è allenata in essa;
fui diligente nel praticare la legge.
Ho steso le mani verso l'alto;
ho deplorato che la si ignori.
20A lei rivolsi il mio desiderio,
e la trovai nella purezza.
In essa acquistai senno fin da principio;
per questo non la abbandonerò.
21Le mie viscere si commossero nel ricercarla;
per questo ottenni il suo prezioso acquisto.
22Il Signore mi ha dato in ricompensa una lingua,
con cui lo loderò.
23Avvicinatevi, voi che siete senza istruzione,
prendete dimora nella mia scuola.
24Fino a quando volete rimanerne privi,
mentre la vostra anima ne è tanto assetata?
25Ho aperto la bocca e ho parlato:
"Acquistatela senza denaro.
26Sottoponete il collo al suo giogo,
accogliete l'istruzione.
Essa è vicina e si può trovare.
27Vedete con gli occhi che poco mi faticai,
e vi trovai per me una grande pace.
28Acquistate anche l'istruzione con molto denaro;
con essa otterrete molto oro.
29Si diletti l'anima vostra della misericordia del
Signore;
non vogliate vergognarvi di lodarlo.
30Compite la vostra opera prima del tempo
ed egli a suo tempo vi ricompenserà".
1Visione che Isaia, figlio di Amoz, ebbe su Giuda e su
Gerusalemme nei giorni di Ozia, di Iotam, di Acaz e di Ezechia, re di Giuda.
2Udite, cieli; ascolta, terra,
perché il Signore dice:
"Ho allevato e fatto crescere figli,
ma essi si sono ribellati contro di me.
3Il bue conosce il proprietario
e l'asino la greppia del padrone,
ma Israele non conosce
e il mio popolo non comprende".
4Guai, gente peccatrice,
popolo carico di iniquità!
Razza di scellerati,
figli corrotti!
Hanno abbandonato il Signore,
hanno disprezzato il Santo di Israele,
si sono voltati indietro;
5perché volete ancora essere colpiti,
accumulando ribellioni?
La testa è tutta malata,
tutto il cuore langue.
6Dalla pianta dei piedi alla testa
non c'è in esso una parte illesa,
ma ferite e lividure
e piaghe aperte,
che non sono state ripulite, né fasciate,
né curate con olio.
7Il vostro paese è devastato,
le vostre città arse dal fuoco.
La vostra campagna, sotto i vostri occhi,
la divorano gli stranieri;
è una desolazione come Sòdoma distrutta.
8È rimasta sola la figlia di Sion
come una capanna in una vigna,
come un casotto in un campo di cocomeri,
come una città assediata.
9Se il Signore degli eserciti
non ci avesse lasciato un resto,
già saremmo come Sòdoma,
simili a Gomorra.
10Udite la parola del Signore,
voi capi di Sòdoma;
ascoltate la dottrina del nostro Dio,
popolo di Gomorra!
11"Che m'importa dei vostri sacrifici senza numero?"
dice il Signore.
"Sono sazio degli olocausti di montoni
e del grasso di giovenchi;
il sangue di tori e di agnelli e di capri
io non lo gradisco.
12Quando venite a presentarvi a me,
chi richiede da voi
che veniate a calpestare i miei atri?
13Smettete di presentare offerte inutili,
l'incenso è un abominio per me;
noviluni, sabati, assemblee sacre,
non posso sopportare delitto e solennità.
14I vostri noviluni e le vostre feste
io detesto,
sono per me un peso;
sono stanco di sopportarli.
15Quando stendete le mani,
io allontano gli occhi da voi.
Anche se moltiplicate le preghiere,
io non ascolto.
Le vostre mani grondano sangue.
16Lavatevi, purificatevi,
togliete il male delle vostre azioni
dalla mia vista.
Cessate di fare il male,
17imparate a fare il bene,
ricercate la giustizia,
soccorrete l'oppresso,
rendete giustizia all'orfano,
difendete la causa della vedova".
18"Su, venite e discutiamo"
dice il Signore.
"Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto,
diventeranno bianchi come neve.
Se fossero rossi come porpora,
diventeranno come lana.
19Se sarete docili e ascolterete,
mangerete i frutti della terra.
20Ma se vi ostinate e vi ribellate,
sarete divorati dalla spada,
perché la bocca del Signore ha parlato".
21Come mai è diventata una prostituta
la città fedele?
Era piena di rettitudine,
la giustizia vi dimorava;
ora invece è piena di assassini!
22Il tuo argento è diventato scoria,
il tuo vino migliore è diluito con acqua.
23I tuoi capi sono ribelli
e complici di ladri;
tutti sono bramosi di regali,
ricercano mance,
non rendono giustizia all'orfano
e la causa della vedova fino a loro non giunge.
24Perciò, oracolo del Signore,
Dio degli eserciti,
il Potente di Israele:
"Ah, esigerò soddisfazioni dai miei avversari,
mi vendicherò dei miei nemici.
25Stenderò la mano su di te,
purificherò nel crogiuolo le tue scorie,
eliminerò da te tutto il piombo.
26Renderò i tuoi giudici come una volta,
i tuoi consiglieri come al principio.
Dopo, sarai chiamata città della giustizia,
città fedele".
27Sion sarà riscattata con la giustizia,
i suoi convertiti con la rettitudine.
28Tutti insieme finiranno in rovina ribelli e peccatori
e periranno quanti hanno abbandonato il Signore.
29Vi vergognerete delle querce
di cui vi siete compiaciuti,
arrossirete dei giardini
che vi siete scelti,
30poiché sarete come quercia
dalle foglie avvizzite
e come giardino senza acqua.
31Il forte diverrà come stoppa,
la sua opera come scintilla;
bruceranno tutte e due insieme
e nessuno le spegnerà.
1Ciò che Isaia, figlio di Amoz, vide riguardo a Giuda e
a Gerusalemme.
2Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà eretto sulla cima dei monti
e sarà più alto dei colli;
ad esso affluiranno tutte le genti.
3Verranno molti popoli e diranno:
"Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci indichi le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri".
Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
4Egli sarà giudice fra le genti
e sarà arbitro fra molti popoli.
Forgeranno le loro spade in vomeri,
le loro lance in falci;
un popolo non alzerà più la spada
contro un altro popolo,
non si eserciteranno più nell'arte della guerra.
5Casa di Giacobbe, vieni,
camminiamo nella luce del Signore.
6Tu hai rigettato il tuo popolo,
la casa di Giacobbe,
perché rigurgitano di maghi orientali
e di indovini come i Filistei;
agli stranieri battono le mani.
7Il suo paese è pieno di argento e di oro,
senza fine sono i suoi tesori;
il suo paese è pieno di cavalli,
senza numero sono i suoi carri.
8Il suo paese è pieno di idoli;
adorano l'opera delle proprie mani,
ciò che hanno fatto le loro dita.
9Perciò l'uomo sarà umiliato,
il mortale sarà abbassato;
tu non perdonare loro.
10Entra fra le rocce,
nasconditi nella polvere,
di fronte al terrore che desta il Signore,
allo splendore della sua maestà,
quando si alzerà a scuotere la terra.
11L'uomo abbasserà gli occhi orgogliosi,
l'alterigia umana si piegherà;
sarà esaltato il Signore, lui solo
in quel giorno.
12Poiché ci sarà un giorno del Signore degli eserciti
contro ogni superbo e altero,
contro chiunque si innalza ad abbatterlo;
13contro tutti i cedri del Libano alti ed elevati,
contro tutte le querce del Basan,
14contro tutti gli alti monti,
contro tutti i colli elevati,
15contro ogni torre eccelsa,
contro ogni muro inaccessibile,
16contro tutte le navi di Tarsis
e contro tutte le imbarcazioni di lusso.
17Sarà piegato l'orgoglio degli uomini,
sarà abbassata l'alterigia umana;
sarà esaltato il Signore, lui solo
in quel giorno
18e gli idoli spariranno del tutto.
19Rifugiatevi nelle caverne delle rocce
e negli antri sotterranei,
di fronte al terrore che desta il Signore
e allo splendore della sua maestà,
quando si alzerà a scuotere la terra.
20In quel giorno ognuno getterà
gli idoli d'argento e gli idoli d'oro,
che si era fatto per adorarli,
ai topi e ai pipistrelli,
21per entrare nei crepacci delle rocce
e nelle spaccature delle rupi,
di fronte al terrore che desta il Signore
e allo splendore della sua maestà,
quando si alzerà a scuotere la terra.
22Guardatevi dunque dall'uomo,
nelle cui narici non v'è che un soffio,
perché in quale conto si può tenere?
1Ecco infatti, il Signore, Dio degli eserciti,
toglie a Gerusalemme e a Giuda
ogni genere di sostegno,
ogni riserva di pane
e ogni sostentamento d'acqua,
2il prode e il guerriero,
il giudice e il profeta,
l'indovino e l'anziano,
3il capo di una cinquantina e il notabile,
il consigliere e il mago sapiente
e l'esperto di incantesimi.
4Io metterò come loro capi ragazzi,
monelli li domineranno.
5Il popolo userà violenza: l'uno contro l'altro,
individuo contro individuo;
il giovane tratterà con arroganza l'anziano,
lo spregevole, il nobile.
6Poiché uno afferra l'altro
nella casa del padre:
"Tu hai un mantello: sii nostro capo;
prendi in mano questa rovina!".
7Ma quegli si alzerà in quel giorno per dire:
"Non sono un medico;
nella mia casa non c'è pane
né mantello;
non mi ponete a capo del popolo!".
8Certo, Gerusalemme va in rovina
e Giuda crolla,
perché la loro lingua e le loro opere sono contro il Signore,
fino ad offendere la vista della sua maestà divina.
9La loro parzialità verso le persone li condanna
ed essi ostentano il peccato come Sòdoma:
non lo nascondono neppure; disgraziati!
Si preparano il male da se stessi.
10Beato il giusto, perché egli avrà bene,
mangerà il frutto delle sue opere.
11Guai all'empio! Lo colpirà la sventura,
secondo i misfatti delle sue mani avrà la mercede.
12Il mio popolo! Un fanciullo lo tiranneggia
e le donne lo dominano.
Popolo mio, le tue guide ti traviano,
distruggono la strada che tu percorri.
13Il Signore appare per muovere causa,
egli si presenta per giudicare il suo popolo.
14Il Signore inizia il giudizio
con gli anziani e i capi del suo popolo:
"Voi avete devastato la vigna;
le cose tolte ai poveri sono nelle vostre case.
15Qual diritto avete di opprimere il mio popolo,
di pestare la faccia ai poveri?".
Oracolo del Signore, Signore degli eserciti.
16Dice il Signore:
"Poiché si sono insuperbite le figlie di Sion
e procedono a collo teso,
ammiccando con gli occhi,
e camminano a piccoli passi
facendo tintinnare gli anelli ai piedi,
17perciò il Signore renderà tignoso
il cranio delle figlie di Sion,
il Signore denuderà le loro tempie".
18In quel giorno il Signore toglierà l'ornamento di fibbie, fermagli
e lunette, 19orecchini, braccialetti, veli, 20bende,
catenine ai piedi, cinture, boccette di profumi, amuleti, 21anelli,
pendenti al naso, 22vesti preziose e mantelline, scialli, borsette, 23specchi,
tuniche, cappelli e vestaglie.
24Invece di profumo ci sarà marciume,
invece di cintura una corda,
invece di ricci calvizie,
invece di vesti eleganti uno stretto sacco,
invece di bellezza bruciatura.
25"I tuoi prodi cadranno di spada,
i tuoi guerrieri in battaglia".
26Si alzeranno lamenti e gemiti alle tue porte
e tu, disabitata, giacerai a terra.
1Sette donne afferreranno
un uomo solo, in quel giorno,
e diranno: "Ci nutriremo del nostro pane
e indosseremo le nostre vesti;
soltanto, lasciaci portare il tuo nome.
Toglici la nostra vergogna".
2In quel giorno,
il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria
e il frutto della terra
sarà a magnificenza e ornamento
per gli scampati di Israele.
3Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in
Gerusalemme sarà chiamato santo, cioè quanti saranno iscritti per restare in
vita in Gerusalemme. 4Quando il Signore avrà lavato le brutture
delle figlie di Sion e avrà pulito l'interno di Gerusalemme dal sangue che vi è
stato versato con lo spirito di giustizia e con lo spirito dello sterminio, 5allora
verrà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutte le sue assemblee come
una nube e come fumo di giorno, come bagliore di fuoco e fiamma di notte,
perché sopra ogni cosa la gloria del Signore sarà come baldacchino. 6Una
tenda fornirà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro i
temporali e contro la pioggia.
1Canterò per il mio diletto
il mio cantico d'amore per la sua vigna.
Il mio diletto possedeva una vigna
sopra un fertile colle.
2Egli l'aveva vangata e sgombrata dai sassi
e vi aveva piantato scelte viti;
vi aveva costruito in mezzo una torre
e scavato anche un tino.
Egli aspettò che producesse uva,
ma essa fece uva selvatica.
3Or dunque, abitanti di Gerusalemme
e uomini di Giuda,
siate voi giudici fra me e la mia vigna.
4Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna
che io non abbia fatto?
Perché, mentre attendevo che producesse uva,
essa ha fatto uva selvatica?
5Ora voglio farvi conoscere
ciò che sto per fare alla mia vigna:
toglierò la sua siepe
e si trasformerà in pascolo;
demolirò il suo muro di cinta
e verrà calpestata.
6La renderò un deserto,
non sarà potata né vangata
e vi cresceranno rovi e pruni;
alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia.
7Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti
è la casa di Israele;
gli abitanti di Giuda
la sua piantagione preferita.
Egli si aspettava giustizia
ed ecco spargimento di sangue,
attendeva rettitudine
ed ecco grida di oppressi.
8Guai a voi, che aggiungete casa a casa
e unite campo a campo,
finché non vi sia più spazio,
e così restate soli ad abitare
nel paese.
9Ho udito con gli orecchi il Signore degli eserciti:
"Certo, molti palazzi
diventeranno una desolazione,
grandi e belli
saranno senza abitanti".
10Poiché dieci iugeri di vigna
produrranno solo un bat
e un comer di seme
produrrà un'efa.
11Guai a coloro che si alzano presto al mattino
e vanno in cerca di bevande inebrianti
e si attardano alla sera
accesi in volto dal vino.
12Ci sono cetre e arpe,
timpani e flauti
e vino per i loro banchetti;
ma non badano all'azione del Signore,
non vedono l'opera delle sue mani.
13Perciò il mio popolo sarà deportato
senza che neppure lo sospetti.
I suoi grandi periranno di fame,
il suo popolo sarà arso dalla sete.
14Pertanto gli inferi dilatano le fauci,
spalancano senza misura la bocca.
Vi precipitano dentro la nobiltà e il popolo,
il frastuono e la gioia della città.
15L'uomo sarà umiliato, il mortale sarà abbassato,
gli occhi dei superbi si abbasseranno.
16Sarà esaltato il Signore degli eserciti nel giudizio
e il Dio santo si mostrerà santo nella giustizia.
17Allora vi pascoleranno gli agnelli come nei loro prati,
sulle rovine brucheranno i capretti.
18Guai a coloro che si tirano addosso il castigo
con corde da buoi
e il peccato con funi da carro,
19che dicono: "Faccia presto,
acceleri pure l'opera sua,
perché la vediamo;
si facciano più vicini e si compiano
i progetti del Santo di Israele,
perché li conosciamo".
20Guai a coloro che chiamano
bene il male e male il bene,
che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre,
che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro.
21Guai a coloro che si credono sapienti
e si reputano intelligenti.
22Guai a coloro che sono gagliardi nel bere vino,
valorosi nel mescere bevande inebrianti,
23a coloro che assolvono per regali un colpevole
e privano del suo diritto l'innocente.
24Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia
e una fiamma consuma la paglia,
così le loro radici diventeranno un marciume
e la loro fioritura volerà via come polvere,
perché hanno rigettato la legge del Signore degli eserciti,
hanno disprezzato la parola del Santo di Israele.
25Per questo è divampato
lo sdegno del Signore contro il suo popolo,
su di esso ha steso la sua mano per colpire;
hanno tremato i monti,
i loro cadaveri erano come lordura
in mezzo alle strade.
Con tutto ciò non si calma la sua ira
e la sua mano resta ancora tesa.
26Egli alzerà un segnale a un popolo lontano
e gli farà un fischio all'estremità della terra;
ed ecco verrà veloce e leggero.
27Nessuno fra essi è stanco o inciampa,
nessuno sonnecchia o dorme,
non si scioglie la cintura dei suoi fianchi
e non si slaccia il legaccio dei suoi sandali.
28Le sue frecce sono acuminate,
e ben tesi tutti i suoi archi;
gli zoccoli dei suoi cavalli sono come pietre
e le ruote dei suoi carri come un turbine.
29Il suo ruggito è come quello di una leonessa,
ruggisce come un leoncello;
freme e afferra la preda,
la pone al sicuro, nessuno gliela strappa.
30Fremerà su di lui in quel giorno
come freme il mare;
si guarderà la terra: ecco, saranno tenebre, angoscia
e la luce sarà oscurata dalla caligine.
1Nell'anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore
seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio.
2Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali; con due
si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. 3Proclamavano
l'uno all'altro:
"Santo, santo, santo è
il Signore degli eserciti.
Tutta la terra è piena della sua gloria".
4Vibravano gli stipiti delle porte alla voce di colui
che gridava, mentre il tempio si riempiva di fumo. 5E dissi:
"Ohimè! Io sono perduto,
perché un uomo dalle labbra impure io sono
e in mezzo a un popolo
dalle labbra impure io abito;
eppure i miei occhi hanno visto
il re, il Signore degli eserciti".
6Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in
mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare. 7Egli
mi toccò la bocca e mi disse:
"Ecco, questo ha toccato
le tue labbra,
perciò è scomparsa la tua iniquità
e il tuo peccato è espiato".
8Poi io udii la voce del Signore che diceva: "Chi manderò e chi
andrà per noi?". E io risposi: "Eccomi, manda me!". 9Egli
disse: "Va' e riferisci a questo popolo:
Ascoltate pure, ma senza
comprendere,
osservate pure, ma senza conoscere.
10Rendi insensibile il cuore di questo popolo,
fallo duro d'orecchio e acceca i suoi occhi
e non veda con gli occhi
né oda con gli orecchi
né comprenda con il cuore
né si converta in modo da esser guarito".
11Io dissi: "Fino a quando, Signore?". Egli
rispose:
"Finché non siano
devastate
le città, senza abitanti,
le case senza uomini
e la campagna resti deserta e desolata".
12Il Signore scaccerà la gente
e grande sarà l'abbandono nel paese.
13Ne rimarrà una decima parte,
ma di nuovo sarà preda della distruzione
come una quercia e come un terebinto,
di cui alla caduta resta il ceppo.
Progenie santa sarà il suo ceppo.
1Nei giorni di Acaz figlio di Iotam, figlio di Ozia, re
di Giuda, Rezìn re di Aram e Pekach figlio di Romelia, re di Israele,
marciarono contro Gerusalemme per muoverle guerra, ma non riuscirono a
espugnarla. 2Fu dunque annunziato alla casa di Davide: "Gli
Aramei si sono accampati in Èfraim". Allora il suo cuore e il cuore del
suo popolo si agitarono, come si agitano i rami del bosco per il vento.
3Il Signore disse a Isaia: "Va' incontro ad Acaz, tu e tuo
figlio Seariasùb, fino al termine del canale della piscina superiore sulla
strada del campo del lavandaio. 4Tu gli dirai: Fa' attenzione e sta'
tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi di
tizzoni fumosi, per la collera di Rezìn degli Aramei e del figlio di Romelia. 5Poiché
gli Aramei, Èfraim e il figlio di Romelia hanno tramato il male contro di te,
dicendo: 6Saliamo contro Giuda, devastiamolo e occupiamolo, e vi
metteremo come re il figlio di Tabeèl.
7Così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà!
8aPerché capitale di Aram è Damasco
e capo di Damasco è Rezìn.
9aCapitale di Èfraim è Samaria
e capo di Samaria il figlio di Romelia.
8bAncora sessantacinque anni
ed Èfraim cesserà di essere un popolo.
9bMa se non crederete, non avrete stabilità".
10Il Signore parlò ancora ad Acaz: 11"Chiedi
un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in
alto". 12Ma Acaz rispose: "Non lo chiederò, non voglio
tentare il Signore". 13Allora Isaia disse: "Ascoltate,
casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora
vogliate stancare anche quella del mio Dio? 14Pertanto il Signore stesso
vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che
chiamerà Emmanuele. 15Egli mangerà panna e miele finché non imparerà
a rigettare il male e a scegliere il bene. 16Poiché prima ancora che
il bimbo impari a rigettare il male e a scegliere il bene, sarà abbandonato il
paese di cui temi i due re. 17Il Signore manderà su di te, sul tuo
popolo e sulla casa di tuo padre giorni quali non vennero da quando Èfraim si
staccò da Giuda: manderà il re di Assiria".
18Avverrà in quel giorno:
il Signore farà un fischio alle mosche
che sono all'estremità dei canali di Egitto
e alle api che si trovano in Assiria.
19Esse verranno e si poseranno tutte
nelle valli ricche di burroni,
nelle fessure delle rocce,
su ogni cespuglio e su ogni pascolo.
20In quel giorno il Signore raderà
con rasoio preso in affitto oltre il fiume,
cioè il re assiro,
il capo e il pelo del corpo,
anche la barba toglierà via.
21Avverrà in quel giorno:
ognuno alleverà una giovenca e due pecore.
22Per l'abbondanza del latte che faranno,
si mangerà la panna;
di panna e miele si ciberà
ogni superstite in mezzo a questo paese.
23Avverrà in quel giorno:
ogni luogo, dove erano mille viti
valutate mille sicli d'argento,
sarà preda dei rovi e dei pruni.
24Vi si entrerà armati di frecce e di arco,
perché tutta la terra sarà rovi e pruni.
25In tutti i monti,
che erano vangati con la vanga,
non si passerà più
per paura delle spine e dei rovi.
Serviranno da pascolo per armenti
e da luogo battuto dal gregge.
1Il Signore mi disse: "Prenditi una grande
tavoletta e scrivici con caratteri ordinari: A Mahèr-salàl-cash-baz".
2Io mi presi testimoni fidati, il sacerdote Uria e Zaccaria figlio
di Iebarachìa. 3Poi mi unii alla profetessa, la quale concepì e
partorì un figlio. Il Signore mi disse: "Chiamalo Mahèr-salàl-cash-baz,
4poiché, prima che il bambino sappia dire babbo e mamma, le
ricchezze di Damasco e le spoglie di Samaria saranno portate davanti al re di
Assiria".
5Il Signore mi disse di nuovo:
6"Poiché questo popolo ha rigettato
le acque di Siloe, che scorrono piano,
e trema per Rezìn e per il figlio di Romelia,
7per questo, ecco,
il Signore gonfierà contro di loro
le acque del fiume,
impetuose e abbondanti:
cioè il re assiro con tutto il suo splendore,
irromperà in tutti i suoi canali
e strariperà da tutte le sue sponde.
8Penetrerà in Giuda,
lo inonderà e lo attraverserà
fino a giungere al collo.
Le sue ali distese copriranno
tutta l'estensione del tuo paese, Emmanuele.
9Sappiatelo, popoli: sarete frantumati;
ascoltate voi tutte, nazioni lontane,
cingete le armi e sarete frantumate.
10Preparate un piano, sarà senza effetti;
fate un proclama, non si realizzerà,
perché Dio è con noi".
11Poiché così il Signore mi disse, quando mi aveva preso
per mano e mi aveva proibito di incamminarmi nella via di questo popolo:
12"Non chiamate congiura
ciò che questo popolo chiama congiura,
non temete ciò che esso teme e non abbiate paura".
13Il Signore degli eserciti, lui solo ritenete santo.
Egli sia l'oggetto del vostro timore, della vostra paura.
14Egli sarà laccio e pietra d'inciampo
e scoglio che fa cadere
per le due case di Israele,
laccio e trabocchetto per chi abita in Gerusalemme.
15Tra di loro molti inciamperanno,
cadranno e si sfracelleranno,
saranno presi e catturati.
16Si chiuda questa testimonianza, si sigilli questa
rivelazione nel cuore dei miei discepoli. 17Io ho fiducia nel
Signore, che ha nascosto il volto alla casa di Giacobbe, e spero in lui. 18Ecco,
io e i figli che il Signore mi ha dato, siamo segni e presagi per Israele da
parte del Signore degli eserciti, che abita sul monte Sion.
19Quando vi diranno: "Interrogate gli spiriti e gli indovini
che bisbigliano e mormorano formule. Forse un popolo non deve consultare i suoi
dèi? Per i vivi consultare i morti?", 20attenetevi alla
rivelazione, alla testimonianza. Certo, faranno questo discorso che non offre
speranza d'aurora.
21Egli si aggirerà nel paese oppresso e affamato,
e, quando sarà affamato e preso dall'ira,
maledirà il suo re e il suo dio.
Guarderà in alto
22e rivolgerà lo sguardo sulla terra
ed ecco angustia e tenebre
e oscurità desolante.
Ma la caligine sarà dissipata,
23poiché non ci sarà più oscurità
dove ora è angoscia.
In passato umiliò la terra di
Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare,
oltre il Giordano e la curva di Goim.
1Il popolo che camminava nelle tenebre
vide una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
2Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si gioisce quando si spartisce la preda.
3Poiché il giogo che gli pesava
e la sbarra sulle sue spalle,
il bastone del suo aguzzino
tu hai spezzato come al tempo di Madian.
4Poiché ogni calzatura di soldato nella mischia
e ogni mantello macchiato di sangue
sarà bruciato,
sarà esca del fuoco.
5Poiché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il segno della sovranità
ed è chiamato:
Consigliere ammirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace;
6grande sarà il suo dominio
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e sempre;
questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
7Una parola mandò il Signore contro Giacobbe,
essa cadde su Israele.
8La conoscerà tutto il popolo,
gli Efraimiti e gli abitanti di Samaria,
che dicevano nel loro orgoglio
e nell'arroganza del loro cuore:
9"I mattoni sono caduti,
ricostruiremo in pietra;
i sicomori sono stati abbattuti,
li sostituiremo con cedri".
10Il Signore suscitò contro questo popolo i suoi nemici,
stimolò i suoi avversari:
11gli Aramei dall'oriente, da occidente i Filistei
che divorano Israele a grandi morsi.
Con tutto ciò non si calma la sua ira
e ancora la sua mano rimane stesa.
12Il popolo non è tornato a chi lo percuoteva;
non ha ricercato il Signore degli eserciti.
13Pertanto il Signore ha amputato a Israele capo e coda,
palma e giunco in un giorno.
14L'anziano e i notabili sono il capo,
il profeta, maestro di menzogna, è la coda.
15Le guide di questo popolo lo hanno fuorviato
e i guidati si sono perduti.
16Perciò il Signore non avrà pietà dei suoi giovani,
non si impietosirà degli orfani e delle vedove,
perché tutti sono empi e perversi;
ogni bocca proferisce parole stolte.
Con tutto ciò non si calma la sua ira
e ancora la sua mano rimane stesa.
17Brucia l'iniquità come fuoco
che divora rovi e pruni,
divampa nel folto della selva,
da dove si sollevano colonne di fumo.
18Per l'ira del Signore brucia la terra
e il popolo è come un'esca per il fuoco;
nessuno ha pietà del proprio fratello.
19Dilania a destra, ma è ancora affamato,
mangia a sinistra, ma senza saziarsi;
ognuno mangia la carne del suo vicino.
20Manàsse contro Èfraim
ed Èfraim contro Manàsse,
tutti e due insieme contro Giuda.
Con tutto ciò non si calma la sua ira
e ancora la sua mano rimane stesa.
1Guai a coloro che fanno decreti iniqui
e scrivono in fretta sentenze oppressive,
2per negare la giustizia ai miseri
e per frodare del diritto i poveri del mio popolo,
per fare delle vedove la loro preda
e per spogliare gli orfani.
3Ma che farete nel giorno del castigo,
quando da lontano sopraggiungerà la rovina?
A chi ricorrerete per protezione?
Dove lascerete la vostra ricchezza?
4Non vi resterà che piegarvi tra i prigionieri
o cadere tra i morti.
Con tutto ciò non si calma la sua ira
e ancora la sua mano rimane stesa.
5Oh! Assiria, verga del mio furore,
bastone del mio sdegno.
6Contro una nazione empia io la mando
e la comando contro un popolo con cui sono in collera
perché lo saccheggi, lo depredi
e lo calpesti come fango di strada.
7Essa però non pensa così
e così non giudica il suo cuore,
ma vuole distruggere
e annientare non poche nazioni.
8Anzi dice: "Forse i miei capi non sono altrettanti re?
9Forse come Càrchemis non è anche Calne?
Come Arpad non è forse Amat?
Come Damasco non è forse Samaria?
10Come la mia mano ha raggiunto quei regni degli idoli,
le cui statue erano più numerose
di quelle di Gerusalemme e di Samaria,
11non posso io forse, come ho fatto
a Samaria e ai suoi idoli,
fare anche a Gerusalemme e ai suoi simulacri?".
12Quando il Signore avrà terminato tutta l'opera sua sul
monte Sion e a Gerusalemme, punirà l'operato orgoglioso della mente del re di
Assiria e ciò di cui si gloria l'alterigia dei suoi occhi.
13Poiché ha detto:
"Con la forza della mia
mano ho agito
e con la mia sapienza, perché sono intelligente;
ho rimosso i confini dei popoli
e ho saccheggiato i loro tesori,
ho abbattuto come un gigante
coloro che sedevano sul trono.
14La mia mano, come in un nido, ha scovato
la ricchezza dei popoli.
Come si raccolgono le uova abbandonate,
così ho raccolto tutta la terra;
non vi fu battito d'ala,
nessuno apriva il becco o pigolava".
15Può forse vantarsi la scure con chi taglia per suo mezzo
o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia?
Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna
e una verga sollevare ciò che non è di legno!
16Perciò il Signore, Dio degli eserciti,
manderà una peste contro le sue più valide milizie;
sotto ciò che è sua gloria arderà un bruciore
come bruciore di fuoco;
18besso consumerà anima e corpo
e sarà come un malato che sta spegnendosi.
17La luce di Israele diventerà un fuoco,
il suo santuario una fiamma;
essa divorerà e consumerà rovi
e pruni in un giorno,
18ala magnificenza della sua selva e del suo giardino;
19il resto degli alberi nella selva
si conterà facilmente,
persino un ragazzo potrebbe farne il conto.
20In quel giorno
il resto di Israele e i superstiti della casa di Giacobbe
non si appoggeranno più su chi li ha percossi,
ma si appoggeranno sul Signore,
sul Santo di Israele, con lealtà.
21Tornerà il resto,
il resto di Giacobbe, al Dio forte.
22Poiché anche se il tuo popolo, o Israele,
fosse come la sabbia del mare,
solo un suo resto ritornerà;
è decretato uno sterminio
che farà traboccare la giustizia,
23poiché un decreto di rovina
eseguirà il Signore, Dio degli eserciti,
su tutta la regione.
24Pertanto così dice il Signore, Dio degli eserciti:
"Popolo mio, che abiti in Sion, non temere l'Assiria che ti percuote con
la verga e alza il bastone contro di te come già l'Egitto. 25Perché
ancora un poco, ben poco, e il mio sdegno avrà fine; la mia ira li
annienterà". 26Contro di essa il Signore degli eserciti agiterà
il flagello, come quando colpì Madian sulla rupe dell'Oreb; alzerà la sua verga
sul mare come fece con l'Egitto.
27In quel giorno
sarà tolto il suo fardello dalla tua spalla
e il suo giogo cesserà di pesare sul tuo collo.
Il distruttore viene da
Rimmòn,
28raggiunge Aiàt, attraversa Migròn,
in Micmàs depone il bagaglio.
29Attraversano il passo;
in Gheba si accampano;
Rama trema,
fugge Gàbaa di Saul.
30Grida con tutta la tua voce, Bat-Gallìm,
sta' attenta, Làisa,
rispondile, Anatòt!
31Madmenà è in fuga,
e alla fuga si danno gli abitanti di Ghebim.
32Oggi stesso farà sosta a Nob,
agiterà la mano verso il monte della figlia di Sion,
verso il colle di Gerusalemme.
33Ecco il Signore, Dio degli eserciti,
che strappa i rami con fracasso;
le punte più alte sono troncate,
le cime sono abbattute.
34È reciso con il ferro il folto della selva
e il Libano cade con la sua magnificenza.
1Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
2Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e di intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
3Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
4ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese.
La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento;
con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio.
5Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia,
cintura dei suoi fianchi la fedeltà.
6Il lupo dimorerà insieme con l'agnello,
la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un fanciullo li guiderà.
7La vacca e l'orsa pascoleranno insieme;
si sdraieranno insieme i loro piccoli.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
8Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide;
il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi.
9Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la saggezza del Signore riempirà il paese
come le acque ricoprono il mare.
10In quel giorno
la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli,
le genti la cercheranno con ansia,
la sua dimora sarà gloriosa.
11In quel giorno il Signore stenderà di nuovo la mano
per riscattare il resto del suo popolo
superstite dall'Assiria e dall'Egitto,
da Patròs, dall'Etiopia e dall'Elam,
da Sènnaar e da Amat e dalle isole del mare.
12Egli alzerà un vessillo per le nazioni
e raccoglierà gli espulsi di Israele;
radunerà i dispersi di Giuda
dai quattro angoli della terra.
13Cesserà la gelosia di Èfraim
e gli avversari di Giuda saranno sterminati;
Èfraim non invidierà più Giuda
e Giuda non osteggerà più Èfraim.
14Voleranno verso occidente contro i Filistei,
saccheggeranno insieme le tribù dell'oriente,
stenderanno le mani su Edom e su Moab
e gli Ammoniti saranno loro sudditi.
15Il Signore prosciugherà il golfo del mare d'Egitto
e stenderà la mano contro il fiume
con la potenza del suo soffio,
e lo dividerà in sette bracci
così che si possa attraversare con i sandali.
16Si formerà una strada per il resto del suo popolo
che sarà superstite dall'Assiria,
come ce ne fu una per Israele
quando uscì dal paese d'Egitto.
1Tu dirai in quel giorno:
"Ti ringrazio, Signore; tu eri in collera con me,
ma la tua collera si è calmata e tu mi hai consolato.
2Ecco, Dio è la mia salvezza;
io confiderò, non temerò mai,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.
3Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza".
4In quel giorno direte:
"Lodate il Signore, invocate il suo nome;
manifestate tra i popoli le sue meraviglie,
proclamate che il suo nome è sublime.
5Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose grandiose,
ciò sia noto in tutta la terra.
6Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion,
perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele".
1Oracolo su Babilonia, ricevuto in visione da Isaia
figlio di Amoz.
2Su un monte brullo issate un segnale,
alzate per essi un grido;
fate cenni con la mano perché varchino
le porte dei principi.
3Io ho dato un ordine ai miei consacrati;
ho chiamato i miei prodi a strumento del mio sdegno,
entusiasti della mia grandezza.
4Rumore di folla sui monti,
simile a quello di un popolo immenso.
Rumore fragoroso di regni,
di nazioni radunate.
Il Signore degli eserciti passa in rassegna
un esercito di guerra.
5Vengono da un paese lontano,
dall'estremo orizzonte,
il Signore e gli strumenti della sua collera,
per devastare tutto il paese.
6Urlate, perché è vicino il giorno del Signore;
esso viene come una devastazione
da parte dell'Onnipotente.
7Perciò tutte le braccia sono fiacche,
ogni cuore d'uomo viene meno;
8sono costernati, spasimi e dolori li prendono,
si contorcono come una partoriente;
ognuno osserva sgomento il suo vicino;
i loro volti sono volti di fiamma.
9Ecco, il giorno del Signore arriva implacabile,
con sdegno, ira e furore,
per fare della terra un deserto,
per sterminare i peccatori.
10Poiché le stelle del cielo e la costellazione di Orione
non daranno più la loro luce;
il sole si oscurerà al suo sorgere
e la luna non diffonderà la sua luce.
11Io punirò il mondo per il male,
gli empi per la loro iniquità;
farò cessare la superbia dei protervi
e umilierò l'orgoglio dei tiranni.
12Renderò l'uomo più raro dell'oro
e i mortali più rari dell'oro di Ofir.
13Allora farò tremare i cieli
e la terra si scuoterà dalle fondamenta
per lo sdegno del Signore degli eserciti,
nel giorno della sua ira ardente.
14Allora, come una gazzella impaurita
e come un gregge che nessuno raduna,
ognuno si dirigerà verso il suo popolo,
ognuno correrà verso la sua terra.
15Quanti saranno trovati, saranno trafitti,
quanti saranno presi, periranno di spada.
16I loro piccoli saranno sfracellati davanti ai loro occhi;
saranno saccheggiate le loro case,
disonorate le loro mogli.
17Ecco, io eccito contro di loro i Medi
che non pensano all'argento,
né si curano dell'oro.
18Con i loro archi abbatteranno i giovani,
non avranno pietà dei piccoli appena nati,
i loro occhi non avranno pietà dei bambini.
19Babilonia, perla dei regni,
splendore orgoglioso dei Caldei,
sarà come Sòdoma e Gomorra sconvolte da Dio.
20Non sarà abitata mai più né popolata
di generazione in generazione.
L'Arabo non vi pianterà la sua tenda
né i pastori vi faranno sostare i greggi.
21Ma vi si stabiliranno gli animali del deserto,
i gufi riempiranno le loro case,
vi faranno dimora gli struzzi,
vi danzeranno i sàtiri.
22Ululeranno le iene nei loro palazzi,
gli sciacalli nei loro edifici lussuosi.
La sua ora si avvicina,
i suoi giorni non saranno prolungati.
1Il Signore infatti avrà pietà di Giacobbe e si
sceglierà ancora Israele e li ristabilirà nel loro paese. A loro si uniranno
gli stranieri, che saranno incorporati nella casa di Giacobbe. 2I
popoli li accoglieranno e li ricondurranno nel loro paese e se ne impossesserà
la casa di Israele nel paese del Signore come schiavi e schiave; così faranno
prigionieri coloro che li avevano resi schiavi e domineranno i loro avversari.
3In quel giorno il Signore ti libererà dalle tue pene e dal tuo
affanno e dalla dura schiavitù con la quale eri stato asservito. 4Allora
intonerai questa canzone sul re di Babilonia e dirai:
"Ah, come è finito
l'aguzzino,
è finita l'arroganza!
5Il Signore ha spezzato la verga degli iniqui,
il bastone dei dominatori,
6di colui che percuoteva i popoli nel suo furore,
con colpi senza fine,
che dominava con furia le genti
con una tirannia senza respiro.
7Riposa ora tranquilla tutta la terra
ed erompe in grida di gioia.
8Persino i cipressi gioiscono riguardo a te
e anche i cedri del Libano:
Da quando tu sei prostrato, non salgono più
i tagliaboschi contro di noi.
9Gli inferi di sotto si agitano per te,
per venirti incontro al tuo arrivo;
per te essi svegliano le ombre,
tutti i dominatori della terra,
e fanno sorgere dai loro troni tutti i re delle nazioni.
10Tutti prendono la parola per dirti:
Anche tu sei stato abbattuto come noi,
sei diventato uguale a noi.
11Negli inferi è precipitato il tuo fasto,
la musica delle tue arpe;
sotto di te v'è uno strato di marciume,
tua coltre sono i vermi.
12Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato steso a terra,
signore di popoli?
13Eppure tu pensavi:
Salirò in cielo,
sulle stelle di Dio
innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
14Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo.
15E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso!
16Quanti ti vedono ti guardano fisso,
ti osservano attentamente.
È questo l'individuo che sconvolgeva la terra,
che faceva tremare i regni,
17che riduceva il mondo a un deserto,
che ne distruggeva le città,
che non apriva ai suoi prigionieri la prigione?
18Tutti i re dei popoli,
tutti riposano con onore,
ognuno nella sua tomba.
19Tu, invece, sei stato gettato fuori del tuo sepolcro,
come un virgulto spregevole;
sei circondato da uccisi trafitti da spada,
come una carogna calpestata.
A coloro che sono scesi in una tomba di pietre
20tu non sarai unito nella sepoltura,
perché hai rovinato il tuo paese,
hai assassinato il tuo popolo;
non sarà più nominata
la discendenza dell'iniquo.
21Preparate il massacro dei suoi figli
a causa dell'iniquità del loro padre
e non sorgano più a conquistare la terra
e a riempire il mondo di rovine".
22Io insorgerò contro di loro - parola del Signore degli
eserciti -, sterminerò il nome di Babilonia e il resto, la prole e la stirpe -
oracolo del Signore -. 23Io la ridurrò a dominio dei ricci, a palude
stagnante; la scoperò con la scopa della distruzione - oracolo del Signore
degli eserciti -.
24Il Signore degli eserciti ha giurato:
"In verità
come ho pensato, accadrà
e succederà come ho deciso.
25Io spezzerò l'Assiro nella mia terra
e sui miei monti lo calpesterò.
Allora sparirà da loro il suo giogo,
il suo peso dalle loro spalle".
26Questa è la decisione presa per tutta la terra
e questa è la mano stesa su tutte le genti.
27Poiché il Signore degli eserciti
lo ha deciso; chi potrà renderlo vano?
La sua mano è stesa, chi gliela farà ritirare?
28Nell'anno in cui morì il re Acaz fu comunicato questo
oracolo:
29"Non gioire, Filistea tutta,
perché si è spezzata la verga di chi ti percuoteva.
Poiché dalla radice del serpe uscirà una vipera
e il suo frutto sarà un drago alato.
30I poveri pascoleranno sui miei prati
e i miseri vi riposeranno tranquilli;
ma farò morire di fame la tua stirpe
e ucciderò il tuo resto.
31Urla, porta; grida, città;
trema, Filistea tutta,
perché dal settentrione si alza il fumo
e nessuno si sbanda dalle sue schiere".
32Che si risponderà ai messaggeri delle nazioni?
"Il Signore ha fondato Sion
e in essa si rifugiano gli oppressi del suo popolo".
1Oracolo su Moab.
È stata devastata di notte,
Ar-Moab è stata distrutta;
è stata devastata di notte,
Kir-Moab è stata distrutta.
2È salita la gente di Dibon
sulle alture, per piangere;
su Nebo e su Màdaba
Moab innalza un lamento;
ogni testa è stata rasata,
ogni barba è stata tagliata.
3Nelle sue strade si indossa il sacco,
sulle sue terrazze si fa il lamento.
Nelle sue piazze ognuno si lamenta,
si scioglie in lacrime.
4Emettono urla Chesbòn ed Elealè,
le loro grida giungono fino a Iàas.
Per questo tremano le viscere di Moab,
freme la sua anima.
5Il cuore di Moab geme;
i suoi fuggiaschi giungono fino a Zoar.
Ah, la salita di Luchìt salgono piangendo.
Sulla via di Coronàim
mandano grida strazianti.
6Le acque di Nimrìm sono un deserto,
l'erba si è seccata, finita è la pastura;
non c'è più nulla di verde.
7Per questo fanno provviste,
le loro riserve
trasportano al di là del torrente dei Salici.
8Risuonano grida
per tutto il territorio di Moab;
fino a Eglaim giunge il suo urlo,
fino a Bir-Elim il suo urlo.
9Le acque di Dimòn sono piene di sangue,
eppure colpirò Dimòn con altri mali;
un leone per i fuggiaschi di Moab
e per il resto del paese.
1Mandate l'agnello al signore del paese,
dalla rupe verso il deserto
al monte della figlia di Sion.
2Come un uccello fuggitivo,
come una nidiata dispersa
saranno le figlie di Moab
ai guadi dell'Arnon.
3Dacci un consiglio,
prendi una decisione!
Rendi come la notte la tua ombra
in pieno mezzogiorno;
nascondi i dispersi,
non tradire i fuggiaschi.
4Siano tuoi ospiti
i dispersi di Moab;
sii loro rifugio di fronte al devastatore.
Quando sarà estinto il tiranno
e finita la devastazione,
scomparso il distruttore della regione,
5allora sarà stabilito un trono sulla mansuetudine,
vi siederà con tutta fedeltà, nella tenda di Davide,
un giudice sollecito del diritto
e pronto alla giustizia.
6Abbiamo udito l'orgoglio di Moab,
l'orgogliosissimo,
la sua alterigia, la sua superbia, la sua tracotanza,
la vanità delle sue chiacchiere.
7Per questo i Moabiti innalzano un lamento per Moab,
si lamentano tutti;
per le focacce di uva di Kir-Carèset
gemono tutti costernati.
8Sono squallidi i campi di Chesbòn,
languiscono le viti di Sibmà.
Signori di popoli
ne hanno spezzato i tralci
che raggiungevano Iazèr,
penetravano fin nel deserto;
i loro rami si estendevano liberamente,
giungevano al mare.
9Per questo io piangerò con il pianto di Iazèr
sui vigneti di Sibmà.
Ti inonderò con le mie lacrime,
Chesbòn, Elealè,
perché sui tuoi frutti e sulla tua vendemmia
è piombato il grido dei vignaioli.
10Sono scomparse gioia e allegria dai frutteti;
nelle vigne non si levano più lieti clamori,
né si grida più allegramente.
Il vino nei tini nessuno lo ammosta,
l'evviva di gioia è cessato.
11Perciò le mie viscere fremono
per Moab come una cetra,
il mio intimo freme per Kir-Carèset.
12Moab si mostrerà e si stancherà sulle alture,
verrà nel suo santuario per pregare,
ma senza successo.
13Questo è il messaggio che pronunziò un tempo il
Signore su Moab. 14Ma ora il Signore dice: "In tre anni, come
gli anni di un salariato, sarà deprezzata la gloria di Moab con tutta la sua
numerosa popolazione. Ne rimarrà solo un resto, piccolo e impotente".
1Oracolo su Damasco.
Ecco, Damasco sarà eliminata
dal numero delle città,
diverrà un cumulo di rovine.
2Le sue borgate saranno abbandonate per sempre;
saranno pascolo dei greggi
che vi riposeranno senza esserne scacciati.
3A Èfraim sarà tolta la cittadella,
a Damasco la sovranità.
Al resto degli Aramei toccherà la stessa sorte
della gloria degli Israeliti,
oracolo del Signore degli eserciti.
4In quel giorno verrà ridotta la gloria di Giacobbe
e la pinguedine delle sue membra dimagrirà.
5Avverrà come quando il mietitore
prende una manciata di steli,
e con l'altro braccio falcia le spighe,
come quando si raccolgono le spighe
nella valle dei Rèfaim,
6Vi resteranno solo racimoli,
come alla bacchiatura degli ulivi:
due o tre bacche sulla cima dell'albero,
quattro o cinque sui rami da frutto.
Oracolo del Signore, Dio di Israele.
7In quel giorno si volgerà l'uomo al suo creatore
e i suoi occhi guarderanno al Santo di Israele.
8Non si volgerà agli altari, lavoro delle sue mani;
non guarderà ciò che fecero le sue dita,
i pali sacri e gli altari per l'incenso.
9In quel giorno avverrà alle tue fortezze
come alle città abbandonate
che l'Eveo e l'Amorreo evacuarono
di fronte agli Israeliti
e sarà una desolazione.
10Perché hai dimenticato Dio tuo salvatore
e non ti sei ricordato della Roccia, tua fortezza.
Tu pianti perciò piante amene
e innesti tralci stranieri;
11di giorno le pianti, le vedi crescere
e al mattino vedi fiorire i tuoi semi,
ma svanirà il raccolto in un giorno di malattia
e di dolore insanabile.
12Ah, il rumore di popoli immensi,
rumore come il mugghio dei mari,
fragore di nazioni
come lo scroscio di acque che scorrono veementi.
13Le nazioni fanno fragore
come il fragore di molte acque,
ma il Signore le minaccia, esse fuggono lontano;
come pula sono disperse sui monti dal vento
e come mulinello di polvere dinanzi al turbine.
14Alla sera, ecco era tutto uno spavento,
prima del mattino non è già più.
Questo è il destino dei nostri predatori
e la sorte dei nostri saccheggiatori.
1Ah! paese dagli insetti ronzanti,
che ti trovi oltre i fiumi di Etiopia,
2che mandi ambasciatori per mare,
in canotti di papiro sulle acque:
"Andate, messaggeri veloci,
verso un popolo alto e abbronzato,
verso un popolo temuto ora e sempre,
un popolo potente e vittorioso,
il cui paese è solcato da fiumi".
3O voi tutti abitanti del mondo, che dimorate sulla terra,
appena si alzerà un segnale sui monti, guardatelo!
Appena squillerà la tromba, ascoltatela!
4Poiché questo mi ha detto il Signore:
"Io osserverò tranquillo dalla mia dimora,
come il calore sereno alla luce del sole,
come una nube di rugiada al calore della mietitura".
5Poiché prima della raccolta, quando la fioritura è finita
e il fiore è diventato un grappolo maturo,
egli taglierà i tralci con roncole,
strapperà e getterà via i pampini.
6Saranno abbandonati tutti insieme
agli avvoltoi dei monti e alle bestie selvatiche;
su di essi gli avvoltoi passeranno l'estate
su di essi tutte le bestie selvatiche passeranno l'inverno.
7In quel tempo saranno portate offerte al Signore degli eserciti da
un popolo alto e abbronzato, da un popolo temuto ora e sempre, da un popolo
potente e vittorioso, il cui paese è solcato da fiumi, saranno portate nel
luogo dove è invocato il nome del Signore degli eserciti, sul monte Sion.
1Oracolo sull'Egitto.
Ecco, il Signore cavalca una
nube leggera
ed entra in Egitto.
Crollano gli idoli d'Egitto davanti a lui
e agli Egiziani vien meno il cuore nel petto.
2Aizzerò gli Egiziani contro gli Egiziani:
combatterà fratello contro fratello,
uomo contro uomo,
città contro città, regno contro regno.
3Gli Egiziani perderanno il senno
e io distruggerò il loro consiglio;
per questo ricorreranno agli idoli e ai maghi,
ai negromanti e agli indovini.
4Ma io metterò gli Egiziani
in mano a un duro padrone, un re crudele li dominerà.
Oracolo del Signore, Dio degli eserciti.
5Si prosciugheranno le acque del mare,
il fiume si inaridirà e seccherà.
6I suoi canali diventeranno putridi,
diminuiranno e seccheranno i torrenti dell'Egitto,
canne e giunchi ingialliranno.
7I giunchi sulle rive e alla foce del Nilo
e tutti i seminati del Nilo
seccheranno, saranno dispersi dal vento, non saranno più.
8I pescatori si lamenteranno, gemeranno
quanti gettano l'amo nel Nilo,
quanti stendono le reti sull'acqua saranno desolati.
9Saranno delusi i lavoratori del lino,
le cardatrici e i tessitori impallidiranno;
10i tessitori saranno avviliti,
tutti i salariati saranno costernati.
11Quanto sono stolti i principi di Tanis!
I più saggi consiglieri del faraone sono uno stupido consiglio.
Come osate dire al faraone:
"Sono figlio di saggi, figlio di re antichi"?
12Dove sono, dunque, i tuoi saggi?
Ti rivelino e manifestino
quanto ha deciso il Signore degli eserciti
a proposito dell'Egitto.
13Stolti sono i principi di Tanis;
si ingannano i principi di Menfi.
Hanno fatto traviare l'Egitto
i capi delle sue tribù.
14Il Signore ha mandato in mezzo a loro
uno spirito di smarrimento;
essi fanno smarrire l'Egitto in ogni impresa,
come barcolla un ubriaco nel vomito.
15Non riuscirà all'Egitto qualunque opera faccia:
il capo o la coda, la palma o il giunco.
16In quel giorno gli Egiziani diventeranno come femmine,
tremeranno e temeranno all'agitarsi della mano che il Signore degli eserciti
agiterà contro di loro. 17Il paese di Giuda sarà il terrore degli
Egiziani; quando se ne parlerà, ne avranno spavento, a causa del proposito che
il Signore degli eserciti ha formulato sopra di esso.
18In quel giorno ci saranno cinque città nell'Egitto che parleranno
la lingua di Canaan e giureranno per il Signore degli eserciti; una di esse si
chiamerà Città del sole. 19In quel giorno ci sarà un altare dedicato
al Signore in mezzo al paese d'Egitto e una stele in onore del Signore presso
la sua frontiera: 20sarà un segno e una testimonianza per il Signore
degli eserciti nel paese d'Egitto. Quando, di fronte agli avversari,
invocheranno il Signore, allora egli manderà loro un salvatore che li difenderà
e li libererà. 21Il Signore si rivelerà agli Egiziani e gli Egiziani
riconosceranno in quel giorno il Signore, lo serviranno con sacrifici e
offerte, faranno voti al Signore e li adempiranno. 22Il Signore
percuoterà ancora gli Egiziani ma, una volta colpiti, li risanerà. Essi faranno
ritorno al Signore ed egli si placherà e li risanerà.
23In quel giorno ci sarà una strada dall'Egitto verso l'Assiria;
l'Assiro andrà in Egitto e l'Egiziano in Assiria; gli Egiziani serviranno il
Signore insieme con gli Assiri. 24In quel giorno Israele sarà il
terzo con l'Egitto e l'Assiria, una benedizione in mezzo alla terra. 25Li
benedirà il Signore degli eserciti: "Benedetto sia l'Egiziano mio popolo,
l'Assiro opera delle mie mani e Israele mia eredità".
1Nell'anno in cui il Tartàn, mandato ad Asdòd da
Sargon re di Assiria, giunse ad Asdòd, la assalì e la prese.
2In quel tempo il Signore disse per mezzo di Isaia figlio di Amoz:
"Va', sciogliti il sacco dai fianchi e togliti i sandali dai piedi!".
Così egli fece, andando spoglio e scalzo.
3Il Signore poi disse: "Come il mio servo Isaia è andato
spoglio e scalzo per tre anni, come segno e simbolo per l'Egitto e per
l'Etiopia, 4così il re di Assiria condurrà i prigionieri d'Egitto e
i deportati dell'Etiopia, giovani e vecchi, spogli e scalzi e con le natiche
scoperte, vergogna per l'Egitto. 5Allora saranno abbattuti e confusi
a causa dell'Etiopia, loro speranza, e a causa dell'Egitto, di cui si
vantavano. 6In quel giorno gli abitanti di questo lido diranno: Ecco
che cosa è successo al paese al quale ci eravamo rivolti e nel quale cercavamo
rifugio per essere aiutati e liberati dal re di Assiria! Ora come ci
salveremo?".
1Oracolo sul deserto del mare.
Come i turbini che si
scatenano nel Negheb,
così egli viene dal deserto, da una terra orribile.
2Una visione angosciosa mi fu mostrata:
il saccheggiatore che saccheggia,
il distruttore che distrugge.
Salite, o Elamiti,
assediate, o Medi!
Io faccio cessare ogni gemito.
3Per questo i miei reni tremano,
mi hanno colto i dolori come di una partoriente;
sono troppo sconvolto per udire,
troppo sbigottito per vedere.
4Smarrito è il mio cuore,
la costernazione mi invade;
il crepuscolo tanto desiderato
diventa il mio terrore.
5Si prepara la tavola,
si stende la tovaglia,
si mangia, si beve.
"Alzatevi, o capi,
ungete gli scudi!".
6Poiché così mi ha detto il Signore:
"Va', metti una sentinella
che annunzi quanto vede.
7Se vede cavalleria,
coppie di cavalieri,
gente che cavalca asini,
gente che cavalca cammelli,
osservi attentamente,
con grande attenzione".
8La vedetta ha gridato:
"Al posto di osservazione, Signore,
io sto sempre, tutto il giorno,
e nel mio osservatorio
sto in piedi, tutta la notte.
9Ecco, arriva una schiera di cavalieri,
coppie di cavalieri".
Essi esclamano e dicono: "È caduta,
è caduta Babilonia!
Tutte le statue dei suoi dèi
sono a terra, in frantumi".
10O popolo mio, calpestato,
che ho trebbiato come su un'aia,
ciò che ho udito
dal Signore degli eserciti,
Dio di Israele,
a voi ho annunziato.
11Oracolo sull'Idumea.
Mi gridano da Seir:
"Sentinella, quanto resta della notte?
Sentinella, quanto resta della notte?".
12La sentinella risponde:
"Viene il mattino, poi anche la notte;
se volete domandare, domandate,
convertitevi, venite!".
13Oracolo sull'Arabia.
Nel bosco, nell'Arabia,
passate la notte,
carovane di Dedan;
14andando incontro agli assetati,
portate acqua.
Abitanti del paese di Tema,
presentatevi ai fuggiaschi con pane per loro.
15Perché essi fuggono di fronte alle spade,
di fronte alla spada affilata,
di fronte all'arco teso,
di fronte al furore della battaglia.
16Poiché mi ha detto il Signore: "Ancora un anno,
contato alla maniera degli anni di un salariato, e scomparirà tutta la potenza
gloriosa di Kedàr. 17E il numero degli archi dei prodi di Kedàr
resterà molto esiguo, perché il Signore Dio di Israele ha parlato".
1Oracolo sulla valle della Visione.
Che hai tu dunque, che sei salita
tutta sulle terrazze,
2città rumorosa e tumultuante,
città gaudente?
I tuoi caduti non sono caduti di spada
né sono morti in battaglia.
3Tutti i tuoi capi sono fuggiti insieme,
fatti prigionieri senza un tiro d'arco;
tutti i tuoi prodi sono stati catturati insieme,
o fuggirono lontano.
4Per questo dico: "Stornate lo sguardo da me,
che io pianga amaramente;
non cercate di consolarmi
per la desolazione della figlia del mio popolo".
5Poiché è un giorno di panico,
di distruzione e di smarrimento,
voluto dal Signore, Dio degli eserciti.
Nella valle della Visione un diroccare di mura
e un invocare aiuto verso i monti.
6Gli Elamiti hanno preso la faretra;
gli Aramei montano i cavalli,
Kir ha tolto il fodero allo scudo.
7Le migliori tra le tue valli
sono piene di carri;
i cavalieri si sono disposti contro la porta.
8Così egli toglie la protezione di Giuda.
Voi guardavate in quel giorno
alle armi del palazzo della Foresta;
9le brecce della città di Davide
avete visto quante fossero;
avete raccolto le acque della piscina inferiore,
10avete contato le case di Gerusalemme
e demolito le case per fortificare le mura;
11avete costruito un serbatoio fra i due muri
per le acque della piscina vecchia;
ma voi non avete guardato a chi ha fatto queste cose,
né avete visto chi ha preparato ciò da tempo.
12Vi invitava il Signore, Dio degli eserciti, in quel giorno
al pianto e al lamento,
a rasarvi il capo e a vestire il sacco.
13Ecco invece si gode e si sta allegri,
si sgozzano buoi e si scannano greggi,
si mangia carne e si beve vino:
"Si mangi e si beva, perché domani moriremo!".
14Ma il Signore degli eserciti si è rivelato ai miei orecchi:
"Certo non sarà espiato questo vostro peccato,
finché non sarete morti",
dice il Signore, Dio degli eserciti.
15Così dice il Signore, Dio degli eserciti:
"Rècati da questo ministro,
presso Sebnà, il maggiordomo,
16bche si taglia in alto il sepolcro
e si scava nella rupe la tomba:
16aChe cosa possiedi tu qui e chi hai tu qui,
che ti stai scavando qui un sepolcro?
17Ecco, il Signore ti scaglierà giù a precipizio, o uomo,
ti afferrerà saldamente,
18ti rotolerà ben bene a rotoli
come palla, verso un esteso paese.
Là morirai e là finiranno i tuoi carri superbi,
o ignominia del palazzo del tuo padrone!
19Ti toglierò la carica,
ti rovescerò dal tuo posto.
20In quel giorno chiamerò il mio servo
Eliakìm, figlio di Chelkia;
21lo rivestirò con la tua tunica,
lo cingerò della tua sciarpa
e metterò il tuo potere nelle sue mani.
Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme
e per il casato di Giuda.
22Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide;
se egli apre, nessuno chiuderà;
se egli chiude, nessuno potrà aprire.
23Lo conficcherò come un paletto in luogo solido
e sarà un trono di gloria per la casa di suo padre.
24A lui attaccheranno ogni gloria della casa di suo
padre: discendenti e nipoti, ogni vaso anche piccolo, dalle tazze alle
anfore".
25In quel giorno - oracolo del Signore degli eserciti - cederà il
paletto conficcato in luogo solido, si spezzerà, cadrà e andrà in frantumi
tutto ciò che vi era appeso, perché il Signore ha parlato.
1Oracolo su Tiro.
Fate il lamento, navi di
Tarsis,
perché è stato distrutto il vostro rifugio!
Mentre tornavano dal paese dei Kittim,
ne fu data loro notizia.
2Ammutolite, abitanti della costa,
mercanti di Sidòne,
i cui agenti attraversavano
3grandi acque.
Il frumento del Nilo, il raccolto del fiume
era la sua ricchezza; era il mercato dei popoli.
4Vergognati, Sidòne,
perché ha parlato il mare, la fortezza marinara, dicendo:
"Io non ho avuto doglie, non ho partorito,
non ho allevato giovani,
non ho fatto crescere ragazze".
5Appena si saprà in Egitto,
saranno addolorati per la notizia di Tiro.
6Passate in Tarsis, fate il lamento, abitanti della costa.
7È questa la vostra città gaudente,
le cui origini risalgono a un'antichità remota,
i cui piedi la portavano lontano
per fissarvi dimore?
8Chi ha deciso questo
contro Tiro l'incoronata,
i cui mercanti erano principi,
i cui trafficanti erano i più nobili della terra?
9Il Signore degli eserciti lo ha deciso
per svergognare l'orgoglio
di tutto il suo fasto,
per umiliare i più nobili sulla terra.
10Coltiva la tua terra come il Nilo, figlia di Tarsis;
il porto non esiste più.
11Ha steso la mano verso il mare,
ha sconvolto i regni,
il Signore ha decretato per Canaan
di abbattere le sue fortezze.
12Egli ha detto: "Non continuerai a far baldoria,
tu duramente oppressa, vergine figlia di Sidòne.
Alzati, va' pure dai Kittim;
neppure là ci sarà pace per te".
13Ecco il paese da lui fondato per marinai, che ne
avevano innalzato le torri; ne han demoliti i palazzi: egli l'ha ridotto a un
cumulo di rovine.
14Fate il lamento, navi di Tarsis,
perché è stato distrutto il vostro rifugio.
15In quel giorno Tiro sarà dimenticata per settant'anni,
quanti sono gli anni di un re. Alla fine dei settanta anni a Tiro si applicherà
la canzone della prostituta:
16"Prendi la cetra,
gira per la città, prostituta dimenticata;
suona con abilità,
moltiplica i canti,
perché qualcuno si ricordi di te".
17Ma alla fine dei settant'anni il Signore visiterà
Tiro, che ritornerà ai suoi guadagni; essa trescherà con tutti i regni del
mondo sulla terra. 18Il suo salario e il suo guadagno saranno sacri
al Signore. Non sarà ammassato né custodito il suo salario, ma andrà a coloro
che abitano presso il Signore, perché possano nutrirsi in abbondanza e vestirsi
con decoro.
1Ecco che il Signore spacca la terra,
la squarcia e ne sconvolge la superficie
e ne disperde gli abitanti.
2Avverrà lo stesso al popolo come al sacerdote,
allo schiavo come al suo padrone,
alla schiava come alla sua padrona,
al compratore come al venditore,
al creditore come al debitore,
a chi riceve come a chi da' in prestito.
3Sarà tutta spaccata la terra
sarà tutta saccheggiata,
perché il Signore ha pronunziato questa parola.
4È in lutto, languisce la terra;
è squallido, languisce il mondo,
il cielo con la terra perisce.
5La terra è stata profanata dai suoi abitanti,
perché hanno trasgredito le leggi,
hanno disobbedito al decreto,
hanno infranto l'alleanza eterna.
6Per questo la maledizione divora la terra,
i suoi abitanti ne scontano la pena;
per questo sono bruciati gli abitanti della terra
e sono rimasti solo pochi uomini.
7Lugubre è il mosto, la vigna languisce,
gemono tutti.
8È cessata la gioia dei timpani,
è finito il chiasso dei gaudenti,
è cessata la gioia della cetra.
9Non si beve più il vino tra i canti,
la bevanda inebriante è amara per chi la beve.
10È distrutta la città del caos,
è chiuso l'ingresso di ogni casa.
11Per le strade si lamentano, perché non c'è vino;
ogni gioia è scomparsa,
se ne è andata la letizia dal paese.
12Nella città è rimasta la desolazione;
la porta è stata abbattuta, fatta a pezzi.
13Perché così accadrà nel centro della terra,
in mezzo ai popoli,
come quando si bacchiano le ulive,
come quando si racimola, finita la vendemmia.
14Quelli alzeranno la voce, acclameranno
alla maestà del Signore.
Gridano dal mare:
"Acclamate, pertanto, popoli!
15Voi in oriente, glorificate il Signore,
nelle isole del mare, il nome del Signore, Dio d'Israele.
16Dagli angoli estremi della terra abbiamo udito il canto:
Gloria al giusto".
Ma io dico: "Guai a me!
Guai a me! Ohimè!".
I perfidi agiscono perfidamente,
i perfidi operano con perfidia.
17Terrore, fossa e laccio
ti sovrastano, o abitante della terra.
18Chi fugge al grido di terrore
cadrà nella fossa, chi risale dalla fossa
sarà preso nel laccio.
Le cateratte dall'alto si aprono
e si scuotono le fondamenta della terra.
19A pezzi andrà la terra,
in frantumi si ridurrà la terra,
crollando crollerà la terra.
20Certo, barcollerà la terra come un ubriaco,
vacillerà come una tenda;
peserà su di essa la sua iniquità,
cadrà e non si rialzerà.
21In quel giorno il Signore punirà
in alto l'esercito di lassù
e qui in terra i re della terra.
22Saranno radunati e imprigionati in una fossa,
saranno rinchiusi in un carcere
e dopo lungo tempo saranno puniti.
23Arrossirà la luna,
impallidirà il sole,
perché il Signore degli eserciti regna
sul monte Sion e in Gerusalemme
e davanti ai suoi anziani sarà glorificato.
1Signore, tu sei il mio Dio;
voglio esaltarti e lodare il tuo nome,
perché hai eseguito progetti meravigliosi,
concepiti da lungo tempo, fedeli e veri.
2Poiché hai ridotto la città ad un mucchio di sassi,
la cittadella fortificata ad una rovina,
la fortezza dei superbi non è più città,
non si ricostruirà mai più.
3Per questo ti glorifica un popolo forte,
la città di genti possenti ti venera.
4Perché tu sei sostegno al misero,
sostegno al povero nella sua angoscia,
riparo dalla tempesta, ombra contro il caldo;
poiché lo sbuffare dei tiranni è come pioggia d'inverno,
5come arsura in terra arida il clamore dei superbi.
Tu mitighi l'arsura con l'ombra d'una nube,
l'inno dei tiranni si spegne.
6Preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti,
di cibi succulenti, di vini raffinati.
7Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre che copriva tutte le genti.
8Eliminerà la morte per sempre;
il Signore Dio asciugherà le lacrime
su ogni volto;
la condizione disonorevole del suo popolo
farà scomparire da tutto il paese,
poiché il Signore ha parlato.
9E si dirà in quel giorno: "Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse;
questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza.
10Poiché la mano del Signore si poserà su questo monte".
Moab invece sarà calpestato al suolo,
come si pesta la paglia nella concimaia.
11Là esso stenderà le mani,
come le distende il nuotatore per nuotare;
ma il Signore abbasserà la sua superbia,
nonostante l'annaspare delle sue mani.
12L'eccelsa fortezza delle tue mura
egli abbatterà e demolirà,
la raderà al suolo.
1In quel giorno si canterà questo canto nel paese di
Giuda:
Abbiamo una città forte;
egli ha eretto a nostra salvezza
mura e baluardo.
2Aprite le porte:
entri il popolo giusto che mantiene la fedeltà.
3Il suo animo è saldo;
tu gli assicurerai la pace,
pace perché in te ha fiducia.
4Confidate nel Signore sempre,
perché il Signore è una roccia eterna;
5perché egli ha abbattuto
coloro che abitavano in alto;
la città eccelsa
l'ha rovesciata, rovesciata fino a terra,
l'ha rasa al suolo.
6I piedi la calpestano,
i piedi degli oppressi, i passi dei poveri.
7Il sentiero del giusto è diritto,
il cammino del giusto tu rendi piano.
8Sì, nella via dei tuoi giudizi,
Signore, noi speriamo in te;
al tuo nome e al tuo ricordo
si volge tutto il nostro desiderio.
9La mia anima anela a te di notte,
al mattino il mio spirito ti cerca,
perché quando pronunzi i tuoi giudizi sulla terra,
giustizia imparano gli abitanti del mondo.
10Si usi pure clemenza all'empio,
non imparerà la giustizia;
sulla terra egli distorce le cose diritte
e non guarda alla maestà del Signore.
11Signore, sta alzata la tua mano,
ma essi non la vedono.
Vedano, arrossendo, il tuo amore geloso per il popolo;
anzi, il fuoco preparato per i tuoi nemici li divori.
12Signore, ci concederai la pace,
poiché tu dài successo a tutte le nostre imprese.
13Signore nostro Dio, altri padroni,
diversi da te, ci hanno dominato,
ma noi te soltanto, il tuo nome invocheremo.
14I morti non vivranno più,
le ombre non risorgeranno;
poiché tu li hai puniti e distrutti,
hai fatto svanire ogni loro ricordo.
15Hai fatto crescere la nazione, Signore,
hai fatto crescere la nazione, ti sei glorificato,
hai dilatato tutti i confini del paese.
16Signore, nella tribolazione ti abbiamo cercato;
a te abbiamo gridato nella prova, che è la tua correzione.
17Come una donna incinta che sta per partorire
si contorce e grida nei dolori,
così siamo stati noi di fronte a te, Signore.
18Abbiamo concepito, abbiamo sentito i dolori
quasi dovessimo partorire: era solo vento;
non abbiamo portato salvezza al paese
e non sono nati abitanti nel mondo.
19Ma di nuovo vivranno i tuoi morti,
risorgeranno i loro cadaveri.
Si sveglieranno ed esulteranno
quelli che giacciono nella polvere,
perché la tua rugiada è rugiada luminosa,
la terra darà alla luce le ombre.
20Va', popolo mio, entra nelle tue stanze
e chiudi la porta dietro di te.
Nasconditi per un momento
finché non sia passato lo sdegno.
21Perché ecco, il Signore esce dalla sua dimora
per punire le offese fatte a lui dagli abitanti della terra;
la terra ributterà fuori il sangue assorbito
e più non coprirà i suoi cadaveri.
1In quel giorno il Signore punirà
con la spada dura, grande e forte,
il Leviatàn serpente guizzante,
il Leviatàn serpente tortuoso
e ucciderà il drago che sta nel mare.
2In quel giorno si dirà:
"La vigna deliziosa: cantate di lei!".
3Io, il Signore, ne sono il guardiano,
a ogni istante la irrigo;
per timore che venga danneggiata,
io ne ho cura notte e giorno.
4Io non sono in collera.
Vi fossero rovi e pruni, io muoverei loro guerra,
li brucerei tutti insieme.
5O, meglio, si stringa alla mia protezione,
faccia la pace con me,
con me faccia la pace!
6Nei giorni futuri Giacobbe metterà radici,
Israele fiorirà e germoglierà,
riempirà il mondo di frutti.
7Il Signore lo ha forse percosso come i suoi percussori?
O lo ha ucciso come uccise i suoi uccisori?
8Lo ha punito cacciandolo via, respingendolo,
lo ha rimosso con soffio impetuoso
come quando tira il vento d'oriente!
9Proprio così sarà espiata l'iniquità di Giacobbe
e questo sarà tutto il frutto per la rimozione del suo peccato:
mentre egli ridurrà tutte le pietre dell'altare
come si fa delle pietre che si polverizzano per la calce,
non erigeranno più pali sacri né altari per l'incenso.
10La fortezza è divenuta desolata,
un luogo spopolato e abbandonato come un deserto;
vi pascola il vitello, vi si sdraia e ne bruca gli arbusti.
11I suoi rami seccandosi si spezzeranno;
le donne verranno ad accendervi il fuoco.
Certo, si tratta di un popolo privo di intelligenza;
per questo non ne avrà pietà chi lo ha creato,
né chi lo ha fatto ne avrà compassione.
12In quel giorno,
dal corso dell'Eufrate al torrente d'Egitto,
il Signore batterà le spighe
e voi sarete raccolti uno a uno, Israeliti.
13In quel giorno suonerà la grande tromba,
verranno gli sperduti nel paese di Assiria
e i dispersi nel paese di Egitto.
Essi si prostreranno al Signore
sul monte santo, in Gerusalemme.
1Guai alla corona superba degli ubriachi di Èfraim,
al fiore caduco, suo splendido ornamento,
che domina la fertile valle, o storditi dal vino!
2Ecco, inviato dal Signore, un uomo potente e forte,
come nembo di grandine, come turbine rovinoso,
come nembo di acque torrenziali e impetuose,
getta tutto a terra con violenza.
3Dai piedi verrà calpestata
la corona degli ubriachi di Èfraim.
4E avverrà al fiore caduco del suo splendido ornamento,
che domina la valle fertile,
come a un fico primaticcio prima dell'estate:
uno lo vede, lo coglie e lo mangia appena lo ha in mano.
5In quel giorno sarà il Signore degli eserciti
una corona di gloria, uno splendido diadema
per il resto del suo popolo,
6ispiratore di giustizia per chi siede in tribunale,
forza per chi respinge l'assalto alla porta.
7Anche costoro barcollano per il vino,
vanno fuori strada per le bevande inebrianti.
Sacerdoti e profeti barcollano
per la bevanda inebriante,
affogano nel vino;
vanno fuori strada per le bevande inebrianti,
s'ingannano mentre hanno visioni,
dondolano quando fanno da giudici.
8Tutte le tavole sono piene di fetido vomito;
non c'è un posto pulito.
9"A chi vuole insegnare la scienza?
A chi vuole spiegare il discorso?
Ai bambini divezzati, appena staccati dal seno?
10Sì: precetto su precetto, precetto su precetto,
norma su norma, norma su norma,
un po' qui, un po' là".
11Con labbra balbettanti e in lingua straniera
parlerà a questo popolo
12colui che aveva detto loro:
"Ecco il riposo! Fate riposare lo stanco.
Ecco il sollievo!". Ma non vollero udire.
13E sarà per loro la parola del Signore:
"precetto su precetto, precetto su precetto,
norma su norma, norma su norma,
un po' qui, un po' là",
perché camminando cadano all'indietro,
si producano fratture, siano presi e fatti prigionieri.
14Perciò ascoltate la parola del Signore,
uomini arroganti,
signori di questo popolo
che sta in Gerusalemme:
15"Voi dite: Abbiamo concluso
un'alleanza con la morte,
e con gli inferi
abbiamo fatto lega;
il flagello del distruttore, quando passerà,
non ci raggiungerà;
perché ci siamo fatti della menzogna un rifugio
e nella falsità ci siamo nascosti".
16Dice il Signore Dio:
"Ecco io pongo una pietra in Sion,
una pietra scelta,
angolare, preziosa, saldamente fondata:
chi crede non vacillerà.
17Io porrò il diritto come misura
e la giustizia come una livella.
La grandine spazzerà via il vostro rifugio fallace,
le acque travolgeranno il vostro riparo.
18Sarà cancellata la vostra alleanza con la morte;
la vostra lega con gli inferi non reggerà.
Quando passerà il flagello del distruttore,
voi sarete la massa da lui calpestata.
19Ogni volta che passerà,
vi prenderà,
poiché passerà ogni mattino,
giorno e notte.
E solo il terrore farà capire il discorso".
20Troppo corto sarà il letto per distendervisi,
troppo stretta la coperta per avvolgervisi.
21Poiché come sul monte Perasìm
si leverà il Signore;
come nella valle di Gàbaon si adirerà
per compiere l'opera, la sua opera singolare,
e per eseguire il lavoro, il suo lavoro inconsueto.
22Ora cessate di agire con arroganza
perché non si stringano di più le vostre catene,
perché un decreto di rovina io ho udito,
da parte del Signore, Dio degli eserciti,
riguardo a tutta la terra.
23Porgete l'orecchio e ascoltate la mia voce,
fate attenzione e sentite le mie parole.
24Ara forse tutti i giorni l'aratore,
rompe e sarchia la terra?
25Forse non ne spiana la superficie,
non vi semina l'anèto e non vi sparge il cumino?
E non vi pone grano e orzo
e spelta lungo i confini?
26E la sua perizia rispetto alla regola
gliela insegna il suo Dio.
27Certo, l'anèto non si batte con il tribbio,
né si fa girare sul cumino il rullo,
ma con una bacchetta si batte l'anèto
e con la verga il cumino.
28Il frumento vien forse schiacciato?
Certo, non lo si pesta senza fine,
ma vi si spinge sopra il rullo
e gli zoccoli delle bestie senza schiacciarlo.
29Anche questo proviene
dal Signore degli eserciti:
egli si mostra mirabile nel consiglio,
grande nella sapienza.
1Guai ad Arièl, ad Arièl,
città dove pose il campo Davide!
Aggiungete anno ad anno,
si avvicendino i cicli festivi.
2Io metterò alle strette Arièl,
ci saranno gemiti e lamenti.
Tu sarai per me come un vero Arièl,
3io mi accamperò come Davide contro di te
e ti circonderò di trincee,
innalzerò contro di te un vallo.
4Allora prostrata parlerai da terra
e dalla polvere saliranno fioche le tue parole;
sembrerà di un fantasma la tua voce dalla terra,
e dalla polvere la tua parola risuonerà come bisbiglio.
5Sarà come polvere fine la massa dei tuoi oppressori
e come pula dispersa la massa dei tuoi tiranni.
Ma d'improvviso, subito,
6dal Signore degli eserciti sarai visitata
con tuoni, rimbombi e rumore assordante,
con uragano e tempesta e fiamma di fuoco divoratore.
7E sarà come un sogno,
come una visione notturna,
la massa di tutte le nazioni
che marciano su Arièl,
di quanti la attaccano
e delle macchine poste contro di essa.
8Avverrà come quando un affamato sogna di mangiare,
ma si sveglia con lo stomaco vuoto;
come quando un assetato sogna di bere,
ma si sveglia stanco e con la gola riarsa:
così succederà alla folla di tutte le nazioni
che marciano contro il monte Sion.
9Stupite pure così da restare sbalorditi,
chiudete gli occhi in modo da rimanere ciechi;
ubriacatevi ma non di vino,
barcollate ma non per effetto di bevande inebrianti.
10Poiché il Signore ha versato su di voi
uno spirito di torpore,
ha chiuso i vostri occhi,
ha velato i vostri capi.
11Per voi ogni visione sarà come le parole di un libro
sigillato: si da' a uno che sappia leggere dicendogli: "Leggilo", ma
quegli risponde: "Non posso, perché è sigillato". 12Oppure
si da' il libro a chi non sa leggere dicendogli: "Leggilo", ma quegli
risponde: "Non so leggere".
13Dice il Signore: "Poiché questo popolo
si avvicina a me solo a parole
e mi onora con le labbra,
mentre il suo cuore è lontano da me
e il culto che mi rendono
è un imparaticcio di usi umani,
14perciò, eccomi, continuerò
a operare meraviglie e prodigi con questo popolo;
perirà la sapienza dei suoi sapienti
e si eclisserà l'intelligenza dei suoi intelligenti".
15Guai a quanti vogliono sottrarsi alla vista del
Signore
per dissimulare i loro piani,
a coloro che agiscono nelle tenebre, dicendo:
"Chi ci vede? Chi ci conosce?".
16Quanto siete perversi! Forse che il vasaio
è stimato pari alla creta?
Un oggetto può dire del suo autore:
"Non mi ha fatto lui"?
E un vaso può dire del vasaio: "Non capisce"?
17Certo, ancora un po'
e il Libano si cambierà in un frutteto
e il frutteto sarà considerato una selva.
18Udranno in quel giorno i sordi le parole di un libro;
liberati dall'oscurità e dalle tenebre,
gli occhi dei ciechi vedranno.
19Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore,
i più poveri gioiranno nel Santo di Israele.
20Perché il tiranno non sarà più, sparirà il beffardo,
saranno eliminati quanti tramano iniquità,
21quanti con la parola rendono colpevoli gli altri,
quanti alla porta tendono tranelli al giudice
e rovinano il giusto per un nulla.
22Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore
che riscattò Abramo:
"D'ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire,
il suo viso non impallidirà più,
23poiché vedendo il lavoro delle mie mani tra di loro,
santificheranno il mio nome,
santificheranno il Santo di Giacobbe
e temeranno il Dio di Israele.
24Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza
e i brontoloni impareranno la lezione".
1Guai a voi, figli ribelli
- oracolo del Signore -
che fate progetti da me non suggeriti,
vi legate con alleanze che io non ho ispirate
così da aggiungere peccato a peccato.
2Siete partiti per scendere in Egitto
senza consultarmi,
per mettervi sotto la protezione del faraone
e per ripararvi all'ombra dell'Egitto.
3La protezione del faraone sarà la vostra vergogna
e il riparo all'ombra dell'Egitto la vostra confusione.
4Quando i suoi capi saranno giunti a Tanis
e i messaggeri avranno raggiunto Canès,
5tutti saran delusi di un popolo che non gioverà loro,
che non porterà né aiuto né vantaggio
ma solo confusione e ignominia.
6Oracolo sulle bestie del Negheb.
In una terra di angoscia e di miseria,
adatta a leonesse e leoni ruggenti,
a vipere e draghi volanti,
essi portano le loro ricchezze sul dorso di asini,
i tesori sulla gobba di cammelli
a un popolo che non giova a nulla.
7Vano e inutile è l'aiuto dell'Egitto;
per questo lo chiamo:
Raab l'ozioso.
8Su, vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a
loro,
incidilo sopra un documento,
perché resti per il futuro
in testimonianza perenne.
9Poiché questo è un popolo ribelle, sono figli bugiardi,
figli che non vogliono ascoltare la legge del Signore.
10Essi dicono ai veggenti: "Non abbiate visioni"
e ai profeti: "Non fateci profezie sincere,
diteci cose piacevoli, profetateci illusioni!
11Scostatevi dalla retta via, uscite dal sentiero,
toglieteci dalla vista il Santo di Israele".
12Pertanto dice il Santo di Israele:
"Poiché voi rigettate questo avvertimento
e confidate nella perversità e nella perfidia,
ponendole a vostro sostegno,
13ebbene questa colpa diventerà per voi
come una breccia che minaccia di crollare,
che sporge su un alto muro,
il cui crollo avviene in un attimo, improvviso,
14e si infrange come un vaso di creta,
frantumato senza misericordia,
così che non si trova tra i suoi frantumi
neppure un coccio
con cui si possa prendere fuoco dal braciere
o attingere acqua dalla cisterna".
15Poiché dice il Signore Dio, il Santo di Israele:
"Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza,
nell'abbandono confidente sta la vostra forza".
Ma voi non avete voluto,
16anzi avete detto: "No, noi fuggiremo su cavalli".
- Ebbene, fuggite! -
"Cavalcheremo su destrieri veloci".
Ebbene più veloci saranno i vostri inseguitori.
17Mille si spaventeranno per la minaccia di uno,
per la minaccia di cinque vi darete alla fuga,
finché resti di voi qualcosa
come un palo sulla cima di un monte
e come un'asta sopra una collina.
18Eppure il Signore aspetta per farvi grazia,
per questo sorge per aver pietà di voi,
perché un Dio giusto è il Signore;
beati coloro che sperano in lui!
19Popolo di Sion che abiti in Gerusalemme, tu non dovrai
più piangere; a un tuo grido di supplica ti farà grazia; appena udrà, ti darà
risposta. 20Anche se il Signore ti darà il pane dell'afflizione e
l'acqua della tribolazione, tuttavia non si terrà più nascosto il tuo maestro;
i tuoi occhi vedranno il tuo maestro, 21i tuoi orecchi sentiranno
questa parola dietro di te: "Questa è la strada, percorretela", caso
mai andiate a destra o a sinistra. 22Considererai cose immonde le
tue immagini ricoperte d'argento; i tuoi idoli rivestiti d'oro getterai via
come un oggetto immondo. "Fuori!" tu dirai loro. 23Allora
egli concederà la pioggia per il seme che avrai seminato nel terreno; il pane,
prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso; in quel giorno il tuo
bestiame pascolerà su un vasto prato. 24I buoi e gli asini che
lavorano la terra mangeranno biada saporita, ventilata con la pala e con il
vaglio. 25Su ogni monte e su ogni colle elevato, scorreranno canali
e torrenti d'acqua nel giorno della grande strage, quando cadranno le torri. 26La
luce della luna sarà come la luce del sole e la luce del sole sarà sette volte
di più, quando il Signore curerà la piaga del suo popolo e guarirà le lividure
prodotte dalle sue percosse.
27Ecco il nome del Signore venire da lontano;
ardente è la sua ira e gravoso il suo divampare;
le sue labbra traboccano sdegno,
la sua lingua è come un fuoco divorante.
28Il suo soffio è come un torrente che straripa,
che giunge fino al collo.
Viene per vagliare i popoli con il vaglio distruttore
e per mettere alle mascelle dei popoli
una briglia che porta a rovina.
29Voi innalzerete il vostro canto
come nella notte in cui si celebra una festa;
avrete la gioia nel cuore come chi parte al suono del flauto,
per recarsi al monte del Signore,
alla Roccia d'Israele.
30Il Signore farà udire la sua voce maestosa
e mostrerà come colpisce il suo braccio
con ira ardente,
in mezzo a un fuoco divorante,
tra nembi, tempesta e grandine furiosa.
31Poiché alla voce del Signore tremerà l'Assiria,
quando sarà percossa con la verga.
32Ogni colpo del bastone punitivo,
che il Signore le farà piombare addosso,
sarà accompagnato con timpani e cetre.
Egli combatterà contro di essa con battaglie tumultuose;
33poiché il Tofet è preparato da tempo,
esso è pronto anche per il re;
profondo e largo è il rogo,
fuoco e legna abbondano,
lo accenderà, come torrente di zolfo,
il soffio del Signore.
1Guai a quanti scendono in Egitto per cercar aiuto,
e pongono la speranza nei cavalli,
confidano nei carri perché numerosi
e sulla cavalleria perché molto potente,
senza guardare al Santo di Israele
e senza cercare il Signore.
2Eppure anch'egli è capace di mandare sciagure
e non rinnega le sue parole.
Egli si alzerà contro la razza dei malvagi
e contro l'aiuto dei malfattori.
3L'Egiziano è un uomo e non un dio,
i suoi cavalli sono carne e non spirito.
Il Signore stenderà la sua mano:
inciamperà chi porta aiuto e cadrà chi è aiutato,
tutti insieme periranno.
4Poiché così mi ha parlato il Signore:
"Come per la sua preda
ruggisce il leone o il leoncello,
quando gli si raduna contro
tutta la schiera dei pastori,
e non teme le loro grida
né si preoccupa del loro chiasso,
così scenderà il Signore degli eserciti
per combattere sul monte Sion e sulla sua collina.
5Come gli uccelli proteggono i loro pulcini,
così il Signore degli eserciti proteggerà Gerusalemme;
egli la proteggerà, ed essa sarà salvata,
la risparmierà ed essa sarà liberata".
6Ritornate, Israeliti, a colui al quale vi siete
profondamente ribellati. 7In quel giorno ognuno rigetterà i suoi
idoli d'argento e i suoi idoli d'oro, lavoro delle vostre mani peccatrici.
8Cadrà l'Assiria sotto una spada che non è di uomo;
una spada non umana la divorerà;
se essa sfugge alla spada,
i suoi giovani guerrieri saranno ridotti in schiavitù.
9Essa abbandonerà per lo spavento la sua rocca
e i suoi capi tremeranno per un'insegna.
Oracolo del Signore che ha un fuoco in Sion
e una fornace in Gerusalemme.
1Ecco, un re regnerà secondo giustizia
e i principi governeranno secondo il diritto.
2Ognuno sarà come un riparo contro il vento
e uno schermo dall'acquazzone,
come canali d'acqua in una steppa,
come l'ombra di una grande roccia su arida terra.
3Non si chiuderanno più gli occhi di chi vede
e gli orecchi di chi sente staranno attenti.
4Gli animi volubili si applicheranno a comprendere
e la lingua dei balbuzienti parlerà
spedita e con chiarezza.
5L'abietto non sarà chiamato più nobile
né l'imbroglione sarà detto gentiluomo,
6poiché l'abietto fa discorsi abietti
e il suo cuore trama iniquità,
per commettere empietà
e affermare errori intorno al Signore,
per lasciare vuoto lo stomaco dell'affamato
e far mancare la bevanda all'assetato.
7L'imbroglione - iniqui sono i suoi imbrogli -
macchina scelleratezze
per rovinare gli oppressi con parole menzognere,
anche quando il povero può provare il suo diritto.
8Il nobile invece si propone cose nobili
e agisce sempre con nobiltà.
9Donne spensierate, suvvia ascoltate la mia voce;
figlie baldanzose, porgete l'orecchio alle mie parole. 10Fra un anno
e più giorni voi tremerete, o baldanzose, perché finita la vendemmia non ci sarà
più raccolto. 11Temete, o spensierate; tremate, o baldanzose,
deponete le vesti, spogliatevi, cingetevi i fianchi di sacco. 12Battetevi
il petto per le campagne amene, per i fertili vigneti, 13per la
terra del mio popolo, nella quale cresceranno spine e pruni, per tutte le case
in gioia, per la città gaudente; 14poiché il palazzo sarà
abbandonato, la città rumorosa sarà deserta, l'Ofel e il torrione diventeranno
caverne per sempre, gioia degli asini selvatici, pascolo di mandrie.
15Ma infine in noi sarà infuso uno spirito dall'alto;
allora il deserto diventerà un giardino
e il giardino sarà considerato una selva.
16Nel deserto prenderà dimora il diritto
e la giustizia regnerà nel giardino.
17Effetto della giustizia sarà la pace,
frutto del diritto una perenne sicurezza.
18Il mio popolo abiterà in una dimora di pace,
in abitazioni tranquille,
in luoghi sicuri,
19anche se la selva cadrà
e la città sarà sprofondata.
20Beati voi! Seminerete in riva a tutti i ruscelli
e lascerete in libertà buoi e asini.
1Guai a te, che devasti e non sei stato devastato,
che saccheggi e non sei stato saccheggiato:
sarai devastato, quando avrai finito di devastare,
ti saccheggeranno, quando avrai finito di saccheggiare.
2Signore, pietà di noi, in te speriamo;
sii il nostro braccio ogni mattina,
nostra salvezza nel tempo dell'angoscia.
3Al rumore della tua minaccia fuggono i popoli,
quando ti levi si disperdono le nazioni.
4Si ammucchia la preda come si ammucchiano le cavallette
vi si precipita sopra come vi si precipitano le locuste.
5Eccelso è il Signore poiché dimora lassù;
egli riempie Sion di diritto e di giustizia.
6C'è sicurezza nelle sue leggi,
ricchezze salutari sono sapienza e scienza;
il timore di Dio è il suo tesoro.
7Ecco gli araldi gridano di fuori,
i messaggeri di pace piangono amaramente.
8Sono deserte le strade,
non c'è chi passi per la via.
Egli ha violato l'alleanza,
ha respinto i testimoni,
non si è curato di alcuno.
9La terra è in lutto e piena di squallore,
si scolora il Libano e intristisce;
la pianura di Saron è simile a una steppa,
brulli sono il Basan e il Carmelo.
10"Ora mi alzerò", dice il Signore,
"ora mi innalzerò, ora mi esalterò.
11Avete concepito fieno, partorirete paglia;
il mio soffio vi divorerà come fuoco.
12I popoli saranno fornaci per calce,
spini tagliati da bruciare nel fuoco.
13Sentiranno i lontani quanto ho fatto,
sapranno i vicini qual è la mia forza".
14Hanno paura in Sion i peccatori,
lo spavento si è impadronito degli empi.
"Chi di noi può abitare presso un fuoco divorante?
Chi di noi può abitare tra fiamme perenni?".
15Chi cammina nella giustizia e parla con lealtà,
chi rigetta un guadagno frutto di angherie,
scuote le mani per non accettare regali,
si tura gli orecchi per non udire fatti di sangue
e chiude gli occhi per non vedere il male:
16costui abiterà in alto,
fortezze sulle rocce saranno il suo rifugio,
gli sarà dato il pane, avrà l'acqua assicurata.
17I tuoi occhi vedranno un re nel suo splendore,
contempleranno un paese sconfinato.
18Il tuo cuore si chiederà nei suoi terrori:
"Dov'è colui che registra?
Dov'è colui che pesa il denaro?
Dov'è colui che ispeziona le torri?".
19Non vedrai più quel popolo straniero,
popolo dal linguaggio oscuro, incomprensibile,
dalla lingua barbara che non si capisce.
20Guarda Sion,
la città delle nostre feste!
I tuoi occhi vedranno Gerusalemme,
dimora tranquilla, tenda che non sarà più rimossa,
i suoi paletti non saranno divelti,
nessuna delle sue cordicelle sarà strappata.
21Poiché se là c'è un potente,
noi abbiamo il Signore,
al posto di fiumi e larghi canali;
non ci passerà nave a remi
né l'attraverserà naviglio più grosso.
23a Sono allentate le sue corde,
23b non tengono più l'albero diritto,
23c non spiegano più le vele.
22Poiché il Signore è nostro giudice,
il Signore è nostro legislatore,
il Signore è nostro re;
egli ci salverà.
23d Allora anche i ciechi divideranno una preda enorme
23e gli zoppi faranno un ricco bottino.
24Nessuno degli abitanti dirà:
"Io sono malato";
il popolo che vi dimora
è stato assolto dalle sue colpe.
1Avvicinatevi, popoli, per udire,
e voi, nazioni, prestate ascolto;
ascolti la terra e quanti vi abitano,
il mondo e quanto produce!
2Poiché il Signore è adirato contro tutti i popoli
ed è sdegnato contro tutti i loro eserciti;
li ha votati allo sterminio, li ha destinati al massacro.
3I loro uccisi sono gettati via,
si diffonde il fetore dei loro cadaveri;
grondano i monti del loro sangue.
4Tutta la milizia celeste si dissolve,
i cieli si arrotolano come un libro,
tutti i loro astri cadono
come cade il pampino della vite,
come le foglie avvizzite del fico.
5Poiché nel cielo si è inebriata la spada del Signore,
ecco essa si abbatte su Edom,
su un popolo che egli ha votato allo sterminio per fare giustizia.
6La spada del Signore è piena di sangue,
è imbrattata di grasso,
del sangue di agnelli e di capri,
delle viscere grasse dei montoni,
perché si compie un sacrificio al Signore in Bozra,
una grande ecatombe nel paese di Edom.
7Cadono bisonti insieme con essi,
giovenchi insieme con tori.
La loro terra si imbeve di sangue,
la polvere si impingua di grasso.
8Poiché è il giorno della vendetta del Signore,
l'anno della retribuzione per l'avversario di Sion.
9I torrenti di quel paese si cambieranno in pece,
la sua polvere in zolfo,
la sua terra diventerà pece ardente.
10Non si spegnerà né di giorno né di notte,
sempre salirà il suo fumo;
per tutte le generazioni resterà deserta,
mai più alcuno vi passerà.
11Ne prenderanno possesso il pellicano e il riccio,
il gufo e il corvo vi faranno dimora.
Il Signore stenderà su di essa la corda della solitudine
e la livella del vuoto.
12Non ci saranno più i suoi nobili,
non si proclameranno più re,
tutti i suoi capi saranno ridotti a nulla.
13Nei suoi palazzi saliranno le spine,
ortiche e cardi sulle sue fortezze;
diventerà una tana di sciacalli,
un recinto per gli struzzi.
14Gatti selvatici si incontreranno con iene,
i satiri si chiameranno l'un l'altro;
vi faranno sosta anche le civette
e vi troveranno tranquilla dimora.
15Vi si anniderà il serpente saettone, vi deporrà le uova,
le farà dischiudere e raccoglierà i piccoli alla sua ombra;
vi si raduneranno anche gli sparvieri,
l'uno in cerca dell'altro;
16cnessuno si farà attendere.
16aCercate nel libro del Signore e leggete:
nessuno di essi vi manca,
poiché la bocca del Signore lo ha comandato
e il suo spirito li raduna.
17Egli ha distribuito loro la parte in sorte,
la sua mano ha diviso loro il paese con tutta esattezza,
lo possederanno per sempre,
lo abiteranno di generazione in generazione.
1Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
2Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saròn.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
3Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
4Dite agli smarriti di cuore:
"Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi".
5Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
6Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto,
perché scaturiranno acque nel deserto,
scorreranno torrenti nella steppa.
7La terra bruciata diventerà una palude,
il suolo riarso si muterà in sorgenti d'acqua.
I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli
diventeranno canneti e giuncaie.
8Ci sarà una strada appianata
e la chiameranno Via santa;
nessun impuro la percorrerà
e gli stolti non vi si aggireranno.
9Non ci sarà più il leone,
nessuna bestia feroce la percorrerà,
vi cammineranno i redenti.
10Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.
1Nell'anno decimoquarto del re Ezechia, Sennàcherib re
di Assiria assalì e si impadronì di tutte le fortezze di Giuda. 2Il
re di Assiria mandò poi da Lachis a Gerusalemme contro il re Ezechia il gran
coppiere con un grande esercito. Egli fece sosta presso il canale della piscina
superiore, sulla strada del campo del lavandaio.
3Gli andarono incontro Eliakìm figlio di Chelkìa, il maggiordomo,
Sebnà lo scrivano e Ioach figlio di Asaf, l'archivista. 4Il gran
coppiere disse loro: "Riferite a Ezechia: Così dice il grande re, il re di
Assiria: Che significa questa sicurezza che dimostri? 5Pensi forse
che la semplice parola possa sostituire il consiglio e la forza nella guerra?
Ora, in chi confidi tu, che ti ribelli contro di me? 6Ecco, tu
confidi nell'Egitto, in questo sostegno di canna spezzata che penetra la mano e
la fora a chi vi si appoggia; tale è il faraone re d'Egitto per chiunque
confida in lui. 7Se mi dite: Noi confidiamo nel Signore nostro Dio,
non è forse lo stesso a cui Ezechia distrusse le alture e gli altari, ordinando
alla gente di Giuda e di Gerusalemme: Vi prostrerete solo davanti a questo
altare? 8Or bene, fa' una scommessa con il mio signore, il re di
Assiria; io ti darò duemila cavalli, se puoi procurarti cavalieri per essi. 9Come
potresti far indietreggiare uno solo dei più piccoli sudditi del mio signore?
Eppure tu confidi nell'Egitto per i carri e i cavalieri! 10Ora, è
forse contro il volere del Signore che io mi sono mosso contro questo paese per
distruggerlo? Il Signore mi ha detto: Muovi contro questo paese e
distruggilo".
11Eliakìm, Sebnà e Ioach risposero al gran coppiere: "Parla ai
tuoi servi in aramaico, poiché noi lo comprendiamo; non parlare in ebraico alla
portata degli orecchi del popolo che è sulle mura". 12Il gran
coppiere replicò: "Forse sono stato mandato al tuo signore e a te dal mio
signore per dire tali parole o non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura,
i quali presto saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro
urina con voi?".
13Il gran coppiere allora si alzò e gridò in ebraico: "Udite le
parole del gran re, del re di Assiria. 14Dice il re: Non vi inganni
Ezechia, poiché egli non potrà salvarvi. 15Ezechia non vi induca a
confidare nel Signore dicendo: Certo, il Signore ci libererà; questa città non
sarà messa nelle mani del re di Assiria. 16Non date ascolto a
Ezechia, poiché così dice il re di Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi;
allora ognuno potrà mangiare i frutti della propria vigna e del proprio fico e
ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna, 17finché io non venga
per condurvi in un paese come il vostro, paese di frumento e di mosto, di pane
e di vigne. 18Non vi illuda Ezechia dicendovi: Il Signore ci
libererà. Gli dèi delle nazioni hanno forse liberato ognuno il proprio paese
dalla mano del re di Assiria? 19Dove sono gli dèi di Amat e di
Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvàim? Hanno essi forse liberato Samaria dalla
mia mano? 20Quali mai, fra tutti gli dèi di quelle regioni, hanno
liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse il Signore liberare
Gerusalemme dalla mia mano?".
21Quelli tacquero e non gli risposero neppure una parola, perché
l'ordine del re era: "Non rispondetegli".
22Eliakìm figlio di Chelkìa, il maggiordomo, Sebnà lo scrivano e
Ioach figlio di Asaf, l'archivista, si presentarono a Ezechia con le vesti
stracciate e gli riferirono le parole del gran coppiere.
1Quando udì, il re Ezechia si stracciò le vesti, si
ricoprì di sacco e andò nel tempio del Signore. 2Quindi mandò
Eliakìm il maggiordomo, Sebnà lo scrivano e gli anziani dei sacerdoti ricoperti
di sacco dal profeta Isaia figlio di Amoz, 3perché gli dicessero:
"Così dice Ezechia: Giorno di angoscia, di castigo e di vergogna è questo,
perché i figli sono arrivati fino al punto di nascere, ma manca la forza per
partorire. 4Spero che il Signore tuo Dio, udite le parole del gran
coppiere che il re di Assiria suo signore ha mandato per insultare il Dio
vivente lo voglia castigare per le parole che il Signore tuo Dio ha udito.
Innalza ora una preghiera per quel resto che ancora rimane in vita".
5Così andarono i ministri del re Ezechia da Isaia. 6Disse
loro Isaia: "Riferite al vostro padrone: Dice il Signore: Non temere per
le parole che hai udite e con le quali i ministri del re di Assiria mi hanno
ingiuriato. 7Ecco io infonderò in lui uno spirito tale che egli, appena
udrà una notizia, ritornerà nel suo paese e nel suo paese io lo farò cadere di
spada".
8Ritornato il gran coppiere, trovò il re di Assiria che
assaliva Libna. Egli, infatti, aveva udito che si era allontanato da Lachis.
9Appena Sennàcherib sentì dire riguardo a Tiràka, re di
Etiopia: "È uscito per muoverti guerra"; inviò di nuovo messaggeri a
Ezechia per dirgli: 10"Direte così a Ezechia, re di Giuda: Non
ti illuda il tuo Dio, in cui confidi, dicendoti: Gerusalemme non sarà
consegnata nelle mani del re di Assiria; 11ecco tu sai quanto hanno
fatto i re di Assiria in tutti i paesi che hanno votato alla distruzione;
soltanto tu ti salveresti? 12Gli dèi delle nazioni che i miei padri
hanno devastate hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Rezef e la
gente di Eden in Telassàr? 13Dove sono il re di Amat e il re di
Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Enà e di Ivvà?".
14Ezechia prese la lettera dalla mano dei messaggeri, la lesse,
quindi salì al tempio del Signore. Ezechia, spiegato lo scritto davanti al
Signore, 15lo pregò: 16"Signore degli eserciti, Dio
di Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della
terra; tu hai fatto i cieli e la terra. 17Porgi, Signore, l'orecchio
e ascolta; apri, Signore, gli occhi e guarda; ascolta tutte le parole che
Sennàcherib ha mandato a dire per insultare il Dio vivente. 18È
vero, Signore, i re di Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro
territori; 19hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però non
erano dèi, ma solo lavoro delle mani d'uomo, legno e pietra; perciò li hanno
distrutti. 20Ma ora, Signore nostro Dio, liberaci dalla sua mano
perché sappiano tutti i regni della terra che tu sei il Signore, il solo
Dio".
21Allora Isaia, figlio di Amoz mandò a dire a Ezechia:
"Così dice il Signore, Dio di Israele: Ho udito quanto hai chiesto nella
tua preghiera riguardo a Sennàcherib re di Assiria. 22Questa è la
sentenza che il Signore ha pronunciato contro di lui:
Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
23Chi hai insultato e schernito?
Contro chi hai alzato la voce
e hai elevato, superbo, gli occhi tuoi?
Contro il Santo di Israele!
24Per mezzo dei tuoi ministri hai insultato il Signore
e hai detto: "Con la moltitudine dei miei carri
sono salito in cima ai monti,
sugli estremi gioghi del Libano,
ne ho reciso i cedri più alti,
i suoi cipressi migliori;
sono penetrato nel suo angolo più remoto,
nella sua foresta lussureggiante.
25Io ho scavato e bevuto
acque straniere,
ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi
tutti i torrenti dell'Egitto".
26Non l'hai forse sentito dire?
Da tempo ho preparato questo,
dai giorni antichi io l'ho progettato;
ora lo pongo in atto.
Era deciso che tu riducessi in mucchi di rovine
le fortezze;
27i loro abitanti impotenti
erano spaventati e confusi,
erano come l'erba dei campi,
come tenera verzura,
come l'erba dei tetti,
bruciata dal vento d'oriente.
28Io so quando ti alzi o ti metti a sedere,
io ti conosco sia che tu esca sia che rientri.
29Poiché tu infuri contro di me e la tua insolenza
è salita ai miei orecchi,
ti metterò il mio anello nelle narici
e il mio morso alle labbra;
ti farò tornare per la strada per cui sei venuto.
30Questo ti serva da segno:
si mangerà quest'anno ciò che nascerà dai semi caduti,
nell'anno prossimo quanto crescerà da sé,
ma nel terzo anno seminerete e mieterete,
pianterete vigne e ne mangerete il frutto.
31Ciò che scamperà della casa di Giuda
continuerà a mettere radici in basso
e a fruttificare in alto.
32Poiché da Gerusalemme uscirà un resto,
dei superstiti dal monte Sion.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
33Pertanto dice il Signore contro il re di Assiria:
Non entrerà in questa città
né vi lancerà una freccia,
non l'affronterà con gli scudi
né innalzerà contro di essa un terrapieno.
34Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore:
35Io proteggerò questa città e la salverò,
per riguardo a me stesso e al mio servo Davide.
36Ora l'angelo del Signore scese e percosse
nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini. Quando i
superstiti si alzarono al mattino, ecco erano tutti cadaveri.
37Sennàcherib re di Assiria levò le tende e partì; tornato a Ninive,
rimase colà. 38Ora, mentre egli era prostrato in venerazione nel
tempio di Nisrok suo dio, i suoi figli Adram-Mèlech e Zarèzer lo uccisero di
spada, mettendosi quindi al sicuro nel paese di Ararat.
Assarhàddon suo figlio regnò al suo posto.
1In quei giorni Ezechia si ammalò gravemente.
Il profeta Isaia figlio di Amoz si recò da lui e gli parlò: "Dice il
Signore: Disponi riguardo alle cose della tua casa, perché morirai e non
guarirai".
2Ezechia allora voltò la faccia verso la parete e pregò il Signore. 3Egli
disse: "Signore, ricordati che ho passato la vita dinanzi a te con fedeltà
e con cuore sincero e ho compiuto ciò che era gradito ai tuoi occhi".
Ezechia pianse molto.
4Allora la parola del Signore fu rivolta a Isaia: 5"Va'
e riferisci a Ezechia: Dice il Signore Dio di Davide tuo padre: Ho ascoltato la
tua preghiera e ho visto le tue lacrime; ecco io aggiungerò alla tua vita
quindici anni. 6Libererò te e questa città dalla mano del re di
Assiria; proteggerò questa città. 7Da parte del Signore questo ti
sia come segno che egli manterrà la promessa che ti ha fatto. 8Ecco,
io faccio tornare indietro di dieci gradi l'ombra sulla meridiana, che è già
scesa con il sole sull'orologio di Acaz".
E il sole retrocesse di dieci gradi sulla scala che aveva disceso.
9Cantico di Ezechia re di Giuda, quando cadde malato e
guarì dalla malattia.
10Io dicevo: "A metà della mia vita
me ne vado alle porte degli inferi;
sono privato del resto dei miei anni".
11Dicevo: "Non vedrò più il Signore
sulla terra dei viventi,
non vedrò più nessuno
fra gli abitanti di questo mondo.
12La mia tenda è stata divelta e gettata lontano da me,
come una tenda di pastori.
Come un tessitore hai arrotolato la mia vita,
mi recidi dall'ordito.
In un giorno e una notte mi conduci alla fine".
13Io ho gridato fino al mattino.
Come un leone, così egli stritola
tutte le mie ossa.
14Come una rondine io pigolo,
gemo come una colomba.
Sono stanchi i miei occhi di guardare in alto.
Signore, io sono oppresso; proteggimi.
15Che dirò? Sto in pena
poiché è lui che mi ha fatto questo.
Il sonno si è allontanato da me
per l'amarezza dell'anima mia.
16Signore, in te spera il mio cuore;
si ravvivi il mio spirito.
Guariscimi e rendimi la vita.
17Ecco, la mia infermità si è cambiata in salute!
Tu hai preservato la mia vita
dalla fossa della distruzione,
perché ti sei gettato dietro le spalle
tutti i miei peccati.
18Poiché non gli inferi ti lodano,
né la morte ti canta inni;
quanti scendono nella fossa
non sperano nella tua fedeltà.
19Il vivente, il vivente ti rende grazie
come io oggi faccio.
Il padre farà conoscere ai figli
la tua fedeltà.
20Il Signore si è degnato di aiutarmi;
per questo canteremo sulle cetre
tutti i giorni della nostra vita,
canteremo nel tempio del Signore.
21Isaia disse: "Si prenda un impiastro di fichi e
si applichi sulla ferita, così guarirà". 22Ezechia disse:
"Qual è il segno per cui io entrerò nel tempio?".
1In quel tempo Merodach-Bàladan figlio di Bàladan, re
di Babilonia, mandò lettere e doni a Ezechia, perché aveva udito che era stato
malato ed era guarito. 2Ezechia se ne rallegrò e mostrò agli inviati
la stanza del tesoro, l'argento e l'oro, gli aromi e gli unguenti preziosi,
tutto il suo arsenale e quanto si trovava nei suoi magazzini; non ci fu nulla
che Ezechia non mostrasse loro nella reggia e in tutto il regno.
3Allora il profeta Isaia si presentò al re Ezechia e gli domandò:
"Che hanno detto quegli uomini e da dove sono venuti a te?". Ezechia
rispose: "Sono venuti a me da una regione lontana, da Babilonia". 4Isaia
disse ancora: "Che hanno visto nella tua reggia?". Ezechia rispose:
"Hanno visto quanto si trova nella mia reggia, non c'è cosa alcuna nei
miei magazzini che io non abbia mostrata loro".
5Allora Isaia disse a Ezechia: "Ascolta la parola del Signore
degli eserciti: 6Ecco, verranno giorni nei quali tutto ciò che si
trova nella tua reggia e ciò che hanno accumulato i tuoi antenati fino a oggi
sarà portato a Babilonia; non vi resterà nulla, dice il Signore. 7Prenderanno
i figli che da te saranno usciti e che tu avrai generati, per farne eunuchi
nella reggia di Babilonia". 8Ezechia disse a Isaia: "Buona
è la parola del Signore, che mi hai riferita". Egli pensava: "Per lo
meno vi saranno pace e sicurezza nei miei giorni".
1"Consolate, consolate il mio popolo,
dice il vostro Dio.
2Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele
che è finita la sua schiavitù,
è stata scontata la sua iniquità,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
doppio castigo per tutti i suoi peccati".
3Una voce grida:
"Nel deserto preparate
la via al Signore,
appianate nella steppa
la strada per il nostro Dio.
4Ogni valle sia colmata,
ogni monte e colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in pianura.
5Allora si rivelerà la gloria del Signore
e ogni uomo la vedrà,
poiché la bocca del Signore ha parlato".
6Una voce dice: "Grida"
e io rispondo: "Che dovrò gridare?".
Ogni uomo è come l'erba
e tutta la sua gloria è come un fiore del campo.
7Secca l'erba, il fiore appassisce
quando il soffio del Signore spira su di essi.
8Secca l'erba, appassisce il fiore,
ma la parola del nostro Dio dura sempre.
Veramente il popolo è come l'erba.
9Sali su un alto monte,
tu che rechi liete notizie in Sion;
alza la voce con forza,
tu che rechi liete notizie in Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annunzia alle città di Giuda: "Ecco il vostro Dio!
10Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
con il braccio egli detiene il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e i suoi trofei lo precedono.
11Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul seno
e conduce pian piano le pecore madri".
12Chi ha misurato con il cavo della mano le acque del
mare
e ha calcolato l'estensione dei cieli con il palmo?
Chi ha misurato con il moggio la polvere della terra,
ha pesato con la stadera le montagne
e i colli con la bilancia?
13Chi ha diretto lo spirito del Signore
e come suo consigliere gli ha dato suggerimenti?
14A chi ha chiesto consiglio, perché lo istruisse
e gli insegnasse il sentiero della giustizia
e lo ammaestrasse nella scienza
e gli rivelasse la via della prudenza?
15Ecco, le nazioni son come una goccia da un secchio,
contano come il pulviscolo sulla bilancia;
ecco, le isole pesano quanto un granello di polvere.
16Il Libano non basterebbe per accendere il rogo,
né le sue bestie per l'olocausto.
17Tutte le nazioni sono come un nulla davanti a lui,
come niente e vanità sono da lui ritenute.
18A chi potreste paragonare Dio
e quale immagine mettergli a confronto?
19Il fabbro fonde l'idolo,
l'orafo lo riveste di oro
e fonde catenelle d'argento.
(41,6)Si aiutano l'un l'altro;
uno dice al compagno: "Coraggio!".
Il fabbro incoraggia l'orafo;
(41,7)chi leviga con il martello incoraggia chi batte l'incudine,
dicendo della saldatura: "Va bene"
e fissa l'idolo con chiodi perché non si muova.
20Chi ha poco da offrire
sceglie un legno che non marcisce;
si cerca un artista abile,
perché gli faccia una statua che non si muova.
21Non lo sapete forse? Non lo avete udito?
Non vi fu forse annunziato dal principio?
Non avete capito
le fondamenta della terra?
22Egli siede sopra la volta del mondo,
da dove gli abitanti sembrano cavallette.
Egli stende il cielo come un velo,
lo spiega come una tenda dove abitare;
23egli riduce a nulla i potenti
e annienta i signori della terra.
24Sono appena piantati, appena seminati,
appena i loro steli hanno messo radici nella terra,
egli soffia su di loro ed essi seccano
e l'uragano li strappa via come paglia.
25"A chi potreste paragonarmi
quasi che io gli sia pari?" dice il Santo.
26Levate in alto i vostri occhi
e guardate: chi ha creato quegli astri?
Egli fa uscire in numero preciso il loro esercito
e li chiama tutti per nome;
per la sua onnipotenza e il vigore della sua forza
non ne manca alcuno.
27Perché dici, Giacobbe,
e tu, Israele, ripeti:
"La mia sorte è nascosta al Signore
e il mio diritto è trascurato dal mio Dio?".
28Non lo sai forse?
Non lo hai udito?
Dio eterno è il Signore,
creatore di tutta la terra.
Egli non si affatica né si stanca,
la sua intelligenza è inscrutabile.
29Egli da' forza allo stanco
e moltiplica il vigore allo spossato.
30Anche i giovani faticano e si stancano,
gli adulti inciampano e cadono;
31ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza,
mettono ali come aquile,
corrono senza affannarsi,
camminano senza stancarsi.
1Ascoltatemi in silenzio, isole,
e voi, nazioni, badate alla mia sfida!
Si accostino e parlino;
raduniamoci insieme in giudizio.
2Chi ha suscitato dall'oriente
colui che chiama la vittoria sui suoi passi?
Chi gli ha consegnato i popoli
e assoggettato i re?
La sua spada li riduce in polvere
e il suo arco come paglia dispersa dal vento.
3Li insegue e passa oltre, sicuro;
sfiora appena la strada con i piedi.
4Chi ha operato e realizzato questo,
chiamando le generazioni fin dal principio?
Io, il Signore, sono il primo
e io stesso sono con gli ultimi.
5Le isole vedono e ne hanno timore;
tremano le estremità della terra,
insieme si avvicinano e vengono.
8Ma tu, Israele mio servo,
tu Giacobbe, che ho scelto,
discendente di Abramo mio amico,
9sei tu che io ho preso dall'estremità della terra
e ho chiamato dalle regioni più lontane
e ti ho detto: "Mio servo tu sei
ti ho scelto, non ti ho rigettato".
10Non temere, perché io sono con te;
non smarrirti, perché io sono il tuo Dio.
Ti rendo forte e anche ti vengo in aiuto
e ti sostengo con la destra vittoriosa.
11Ecco, saranno svergognati e confusi
quanti s'infuriavano contro di te;
saranno ridotti a nulla e periranno
gli uomini che si opponevano a te.
12Cercherai, ma non troverai,
coloro che litigavano con te;
saranno ridotti a nulla, a zero,
coloro che ti muovevano guerra.
13Poiché io sono il Signore tuo Dio
che ti tengo per la destra
e ti dico: "Non temere, io ti vengo in aiuto".
14Non temere, vermiciattolo di Giacobbe,
larva di Israele;
io vengo in tuo aiuto - oracolo del Signore-
tuo redentore è il Santo di Israele.
15Ecco, ti rendo come una trebbia acuminata, nuova,
munita di molte punte;
tu trebbierai i monti e li stritolerai,
ridurrai i colli in pula.
16Li vaglierai e il vento li porterà via,
il turbine li disperderà.
Tu, invece, gioirai nel Signore,
ti vanterai del Santo di Israele.
17I miseri e i poveri cercano acqua ma non ce n'è,
la loro lingua è riarsa per la sete;
io, il Signore, li ascolterò;
io, Dio di Israele, non li abbandonerò.
18Farò scaturire fiumi su brulle colline,
fontane in mezzo alle valli;
cambierò il deserto in un lago d'acqua,
la terra arida in sorgenti.
19Pianterò cedri nel deserto,
acacie, mirti e ulivi;
porrò nella steppa cipressi,
olmi insieme con abeti;
20perché vedano e sappiano,
considerino e comprendano a un tempo
che questo ha fatto la mano del Signore,
lo ha creato il Santo di Israele.
21Presentate la vostra causa, dice il Signore,
portate le vostre prove, dice il re di Giacobbe.
22Vengano avanti e ci annunzino
ciò che dovrà accadere.
Narrate quali furono le cose passate,
sicché noi possiamo riflettervi.
Oppure fateci udire le cose future,
così che possiamo sapere quello che verrà dopo.
23Annunziate quanto avverrà nel futuro
e noi riconosceremo che siete dèi.
Sì, fate il bene oppure il male
e lo sentiremo e lo vedremo insieme.
24Ecco, voi siete un nulla,
il vostro lavoro non vale niente,
è abominevole chi vi sceglie.
25Io ho suscitato uno dal settentrione ed è venuto,
dal luogo dove sorge il sole l'ho chiamato per nome;
egli calpesterà i potenti come creta,
come un vasaio schiaccia l'argilla.
26Chi lo ha predetto dal principio, perché noi lo sapessimo,
chi dall'antichità, così che dicessimo: "È vero"?
Nessuno lo ha predetto,
nessuno lo ha fatto sentire,
nessuno ha udito le vostre parole.
27Per primo io l'ho annunziato a Sion
e a Gerusalemme ho inviato un messaggero di cose liete.
28Guardai ma non c'era nessuno,
tra costoro nessuno era capace di consigliare;
nessuno da interrogare per averne una risposta.
29Ecco, tutti costoro sono niente;
nulla sono le opere loro, vento e vuoto i loro idoli.
1Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.
2Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
3non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta.
Proclamerà il diritto con fermezza;
4non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra;
e per la sua dottrina saranno in attesa le isole.
5Così dice il Signore Dio
che crea i cieli e li dispiega,
distende la terra con ciò che vi nasce,
da' il respiro alla gente che la abita
e l'alito a quanti camminano su di essa:
6"Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
7perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre.
8Io sono il Signore: questo è il mio nome;
non cederò la mia gloria ad altri,
né il mio onore agli idoli.
9I primi fatti, ecco, sono avvenuti
e i nuovi io preannunzio;
prima che spuntino,
ve li faccio sentire".
10Cantate al Signore un canto nuovo,
lode a lui fino all'estremità della terra;
lo celebri il mare con quanto esso contiene,
le isole con i loro abitanti.
11Esulti il deserto con le sue città,
esultino i villaggi dove abitano quelli di Kedàr;
acclamino gli abitanti di Sela,
dalla cima dei monti alzino grida.
12Diano gloria al Signore
e il suo onore divulghino nelle isole.
13Il Signore avanza come un prode,
come un guerriero eccita il suo ardore;
grida, lancia urla di guerra,
si mostra forte contro i suoi nemici.
14Per molto tempo, ho taciuto,
ho fatto silenzio, mi sono contenuto;
ora griderò come una partoriente,
mi affannerò e sbufferò insieme.
15Renderò aridi monti e colli,
farò seccare tutta la loro erba;
trasformerò i fiumi in stagni e gli stagni farò inaridire.
16Farò camminare i ciechi per vie che non conoscono,
li guiderò per sentieri sconosciuti;
trasformerò davanti a loro le tenebre in luce,
i luoghi aspri in pianura.
Tali cose io ho fatto e non cesserò di farle.
17Retrocedono pieni di vergogna
quanti sperano in un idolo,
quanti dicono alle statue: "Voi siete i nostri dèi".
18Sordi, ascoltate,
ciechi, volgete lo sguardo per vedere.
19Chi è cieco, se non il mio servo?
Chi è sordo come colui al quale io mandavo araldi?
Chi è cieco come il mio privilegiato?
Chi è sordo come il servo del Signore?
20Hai visto molte cose, ma senza farvi attenzione,
hai aperto gli orecchi, ma senza sentire.
21Il Signore si compiacque, per amore della sua giustizia,
di dare una legge grande e gloriosa.
22Eppure questo è un popolo saccheggiato e spogliato;
sono tutti presi con il laccio nelle caverne,
sono rinchiusi in prigioni.
Furono saccheggiati e nessuno li liberava;
furono spogliati, e nessuno diceva: "Restituisci".
23Chi fra di voi porge l'orecchio a ciò,
vi fa attenzione e ascolta per il futuro?
24Chi abbandonò Giacobbe al saccheggio,
Israele ai predoni?
Non è stato forse il Signore contro cui peccarono,
per le cui vie non vollero camminare,
la cui legge non osservarono?
25Egli, perciò, ha riversato su di esso
la sua ira ardente e la violenza della guerra.
L'ira divina lo ha avvolto nelle sue fiamme
senza che egli se ne accorgesse,
lo ha bruciato, senza che vi facesse attenzione.
1Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe,
che ti ha plasmato, o Israele:
"Non temere, perché io ti ho riscattato,
ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.
2Se dovrai attraversare le acque, sarò con te,
i fiumi non ti sommergeranno;
se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai,
la fiamma non ti potrà bruciare;
3poiché io sono il Signore tuo Dio,
il Santo di Israele, il tuo salvatore.
Io do l'Egitto come prezzo per il tuo riscatto,
l'Etiopia e Seba al tuo posto.
4Perché tu sei prezioso ai miei occhi,
perché sei degno di stima e io ti amo,
do uomini al tuo posto
e nazioni in cambio della tua vita.
5Non temere, perché io sono con te;
dall'oriente farò venire la tua stirpe,
dall'occidente io ti radunerò.
6Dirò al settentrione: Restituisci,
e al mezzogiorno: Non trattenere;
fa' tornare i miei figli da lontano
e le mie figlie dall'estremità della terra,
7quelli che portano il mio nome
e che per la mia gloria ho creato
e formato e anche compiuto".
8"Fa' uscire il popolo cieco, che pure ha occhi,
i sordi, che pure hanno orecchi.
9Si radunino insieme tutti i popoli
e si raccolgano le nazioni.
Chi può annunziare questo tra di loro
e farci udire le cose passate?
Presentino i loro testimoni e avranno ragione,
ce li facciano udire e avranno detto la verità.
10Voi siete i miei testimoni - oracolo del Signore -
miei servi, che io mi sono scelto
perché mi conosciate e crediate in me
e comprendiate che sono io.
Prima di me non fu formato alcun dio
né dopo ce ne sarà.
11Io, io sono il Signore,
fuori di me non v'è salvatore.
12Io ho predetto e ho salvato,
mi son fatto sentire
e non c'era tra voi alcun dio straniero.
Voi siete miei testimoni - oracolo del Signore -
e io sono Dio,
13sempre il medesimo dall'eternità.
Nessuno può sottrarre nulla al mio potere;
chi può cambiare quanto io faccio?".
14Così dice il Signore
vostro redentore, il Santo di Israele:
"Per amor vostro l'ho mandato contro Babilonia
e farò scendere tutte le loro spranghe,
e quanto ai Caldei muterò i loro clamori in lutto.
15Io sono il Signore, il vostro Santo,
il creatore di Israele, il vostro re".
16Così dice il Signore che offrì una strada nel mare
e un sentiero in mezzo ad acque possenti
17che fece uscire carri e cavalli,
esercito ed eroi insieme;
essi giacciono morti: mai più si rialzeranno;
si spensero come un lucignolo, sono estinti.
18Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
19Ecco, faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa.
20Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
21Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi.
22Invece tu non mi hai invocato, o Giacobbe;
anzi ti sei stancato di me, o Israele.
23Non mi hai portato neppure un agnello per l'olocausto,
non mi hai onorato con i tuoi sacrifici.
Io non ti ho molestato con richieste di offerte,
né ti ho stancato esigendo incenso.
24Non mi hai acquistato con denaro la cannella,
né mi hai saziato con il grasso dei tuoi sacrifici.
Ma tu mi hai dato molestia con i peccati,
mi hai stancato con le tue iniquità.
25Io, io cancello i tuoi misfatti,
per riguardo a me non ricordo più i tuoi peccati.
26Fammi ricordare, discutiamo insieme;
parla tu per giustificarti.
27Il tuo primo padre peccò,
i tuoi intermediari mi furono ribelli.
28I tuoi principi hanno profanato il mio santuario;
per questo ho votato Giacobbe alla esecrazione,
Israele alle ingiurie.
1Ora ascolta, Giacobbe mio servo,
Israele da me eletto.
2Così dice il Signore che ti ha fatto,
che ti ha formato dal seno materno e ti aiuta:
"Non temere, Giacobbe mio servo,
Iesurùn da me eletto,
3poiché io farò scorrere acqua sul suolo assetato,
torrenti sul terreno arido.
Spanderò il mio spirito sulla tua discendenza,
la mia benedizione sui tuoi posteri;
4cresceranno come erba in mezzo all'acqua,
come salici lungo acque correnti.
5Questi dirà: Io appartengo al Signore,
quegli si chiamerà Giacobbe;
altri scriverà sulla mano: Del Signore,
e verrà designato con il nome di Israele".
6Così dice il re di Israele,
il suo redentore, il Signore degli eserciti:
"Io sono il primo e io l'ultimo;
fuori di me non vi sono dèi.
7Chi è come me? Si faccia avanti e lo proclami,
lo riveli di presenza e me lo esponga.
Chi ha reso noto il futuro dal tempo antico?
Ci annunzi ciò che succederà.
8Non siate ansiosi e non temete:
non forse già da molto tempo
te l'ho fatto intendere e rivelato?
Voi siete miei testimoni: C'è forse un dio fuori di me
o una roccia che io non conosca?".
9I fabbricatori di idoli sono tutti vanità e le loro
opere preziose non giovano a nulla; ma i loro devoti non vedono né capiscono
affatto e perciò saranno coperti di vergogna. 10Chi fabbrica un dio
e fonde un idolo senza cercarne un vantaggio? 11Ecco, tutti i suoi
seguaci saranno svergognati; gli stessi artefici non sono che uomini. Si
radunino pure e si presentino tutti; saranno spaventati e confusi insieme.
12Il fabbro lavora il ferro di una scure, lo elabora sulle braci e
gli da' forma con martelli, lo rifinisce con braccio vigoroso; soffre persino
la fame, la forza gli viene meno; non beve acqua ed è spossato. 13Il
falegname stende il regolo, disegna l'immagine con il gesso; la lavora con
scalpelli, misura con il compasso, riproducendo una forma umana, una bella
figura d'uomo da mettere in un tempio. 14Egli si taglia cedri,
prende un cipresso o una quercia che lascia crescere robusta nella selva;
pianta un frassino che la pioggia farà crescere.
15Tutto ciò diventa per l'uomo legna da bruciare; ne prende una
parte e si riscalda o anche accende il forno per cuocervi il pane o ne fa
persino un idolo e lo adora, ne forma una statua e la venera. 16Una
metà la brucia al fuoco, sulla brace arrostisce la carne, poi mangia l'arrosto
e si sazia. Ugualmente si scalda e dice: "Mi riscaldo; mi godo il
fuoco". 17Con il resto fa un dio, il suo idolo; lo venera, lo
adora e lo prega: "Salvami, perché sei il mio dio!".
18Non sanno né comprendono; una patina impedisce agli occhi loro di
vedere e al loro cuore di capire. 19Essi non riflettono, non hanno
scienza e intelligenza per dire: "Ho bruciato nel fuoco una parte, sulle
sue braci ho cotto perfino il pane e arrostito la carne che ho mangiato; col
residuo farò un idolo abominevole? Mi prostrerò dinanzi ad un pezzo di
legno?". 20Si pasce di cenere, ha un cuore illuso che lo
travia; egli non sa liberarsene e dire: "Ciò che tengo in mano non è forse
falso?".
21Ricorda tali cose, o Giacobbe,
o Israele, poiché sei mio servo.
Io ti ho formato, mio servo sei tu;
Israele, non sarai dimenticato da me.
22Ho dissipato come nube le tue iniquità
e i tuoi peccati come una nuvola.
Ritorna a me, poiché io ti ho redento.
23Esultate, cieli, poiché il Signore ha agito;
giubilate, profondità della terra!
Gridate di gioia, o monti,
o selve con tutti i vostri alberi,
perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
in Israele ha manifestato la sua gloria.
24Dice il Signore, che ti ha riscattato
e ti ha formato fino dal seno materno:
"Sono io, il Signore, che ho fatto tutto,
che ho spiegato i cieli da solo,
ho disteso la terra; chi era con me?
25Io svento i presagi degli indovini,
dimostro folli i maghi,
costringo i sapienti a ritrattarsi
e trasformo in follia la loro scienza;
26confermo la parola dei suoi servi,
compio i disegni dei suoi messaggeri.
Io dico a Gerusalemme: Sarai abitata,
e alle città di Giuda: Sarete riedificate
e ne restaurerò le rovine.
27Io dico all'oceano: Prosciugati!
Faccio inaridire i tuoi fiumi.
28Io dico a Ciro: Mio pastore;
ed egli soddisferà tutti i miei desideri,
dicendo a Gerusalemme: Sarai riedificata;
e al tempio: Sarai riedificato dalle fondamenta".
1Dice il Signore del suo eletto, di Ciro:
"Io l'ho preso per la destra,
per abbattere davanti a lui le nazioni,
per sciogliere le cinture ai fianchi dei re,
per aprire davanti a lui i battenti delle porte
e nessun portone rimarrà chiuso.
2Io marcerò davanti a te;
spianerò le asperità del terreno,
spezzerò le porte di bronzo,
romperò le spranghe di ferro.
3Ti consegnerò tesori nascosti
e le ricchezze ben celate,
perché tu sappia che io sono il Signore,
Dio di Israele, che ti chiamo per nome.
4Per amore di Giacobbe mio servo
e di Israele mio eletto
io ti ho chiamato per nome,
ti ho dato un titolo sebbene tu non mi conosca.
5Io sono il Signore e non v'è alcun altro;
fuori di me non c'è dio;
ti renderò spedito nell'agire, anche se tu non mi conosci,
6perché sappiano dall'oriente fino all'occidente
che non esiste dio fuori di me.
Io sono il Signore e non v'è alcun altro.
7Io formo la luce e creo le tenebre,
faccio il bene e provoco la sciagura;
io, il Signore, compio tutto questo.
8Stillate, cieli, dall'alto
e le nubi facciano piovere la giustizia;
si apra la terra
e produca la salvezza
e germogli insieme la giustizia.
Io, il Signore, ho creato tutto questo".
9Potrà forse discutere con chi lo ha plasmato
un vaso fra altri vasi di argilla?
Dirà forse la creta al vasaio: "Che fai?"
oppure: "La tua opera non ha manichi"?
10Chi oserà dire a un padre: "Che cosa generi?"
o a una donna: "Che cosa partorisci?".
11Dice il Signore,
il Santo di Israele, che lo ha plasmato:
"Volete interrogarmi sul futuro dei miei figli
e darmi ordini sul lavoro delle mie mani?
12Io ho fatto la terra e su di essa ho creato l'uomo;
io con le mani ho disteso i cieli
e do ordini a tutte le loro schiere.
13Io l'ho stimolato per la giustizia;
spianerò tutte le sue vie.
Egli ricostruirà la mia città
e rimanderà i miei deportati,
senza denaro e senza regali",
dice il Signore degli eserciti.
14Così dice il Signore:
"Le ricchezze d'Egitto e le merci dell'Etiopia
e i Sabei dall'alta statura
passeranno a te, saranno tuoi;
ti seguiranno in catene,
si prostreranno davanti a te,
ti diranno supplicanti:
Solo in te è Dio; non ce n'è altri;
non esistono altri dèi.
15Veramente tu sei un Dio nascosto,
Dio di Israele, salvatore.
16Saranno confusi e svergognati
quanti s'infuriano contro di lui;
se ne andranno con ignominia
i fabbricanti di idoli.
17Israele sarà salvato dal Signore
con salvezza perenne.
Non patirete confusione o vergogna
per i secoli eterni".
18Poiché così dice il Signore,
che ha creato i cieli;
egli, il Dio che ha plasmato
e fatto la terra e l'ha resa stabile
e l'ha creata non come orrida regione,
ma l'ha plasmata perché fosse abitata:
"Io sono il Signore; non ce n'è altri.
19Io non ho parlato in segreto,
in un luogo d'una terra tenebrosa.
Non ho detto alla discendenza di Giacobbe:
Cercatemi in un'orrida regione!
Io sono il Signore, che parlo con giustizia,
che annunzio cose rette.
20Radunatevi e venite,
avvicinatevi tutti insieme,
superstiti delle nazioni!
Non hanno intelligenza coloro che portano
un loro legno scolpito
e pregano un dio
che non può salvare.
21Manifestate e portate le prove,
consigliatevi pure insieme!
Chi ha fatto sentire quelle cose da molto tempo
e predetto ciò fin da allora?
Non sono forse io, il Signore?
Fuori di me non c'è altro Dio;
Dio giusto e salvatore
non c'è fuori di me.
22Volgetevi a me e sarete salvi,
paesi tutti della terra,
perché io sono Dio; non ce n'è altri.
23Lo giuro su me stesso,
dalla mia bocca esce la verità,
una parola irrevocabile:
davanti a me si piegherà ogni ginocchio,
per me giurerà ogni lingua".
24Si dirà: "Solo nel Signore
si trovano vittoria e potenza!".
Verso di lui verranno, coperti di vergogna,
quanti fremevano d'ira contro di lui.
25Nel Signore saranno vittoriosi e si glorieranno
tutti i discendenti di Israele.
1A terra è Bel,
rovesciato è Nebo;
i loro idoli sono per gli animali e le bestie,
caricati come loro fardelli,
come peso sfibrante.
2Sono rovesciati, sono a terra insieme,
non hanno potuto salvare chi li portava
ed essi stessi se ne vanno in schiavitù.
3Ascoltatemi, casa di Giacobbe
e voi tutti, superstiti della casa di Israele;
voi, portati da me fin dal seno materno,
sorretti fin dalla nascita.
4Fino alla vostra vecchiaia io sarò sempre lo stesso,
io vi porterò fino alla canizie.
Come ho già fatto, così io vi sosterrò,
vi porterò e vi salverò.
5A chi mi paragonate e mi assomigliate?
A chi mi confrontate, quasi fossimo simili?
6Traggono l'oro dal sacchetto
e pesano l'argento con la bilancia;
pagano un orefice perché faccia un dio,
che poi venerano e adorano.
7Lo sollevano sulle spalle e lo portano,
poi lo ripongono sulla sua base e sta fermo:
non si muove più dal suo posto.
Ognuno lo invoca, ma non risponde;
non libera nessuno dalla sua angoscia.
8Ricordatevelo e agite da uomini;
rifletteteci, o prevaricatori.
9Ricordatevi i fatti del tempo antico,
perché io sono Dio e non ce n'è altri.
Sono Dio, nulla è uguale a me.
10Io dal principio annunzio la fine
e, molto prima, quanto non è stato ancora compiuto;
io che dico: "Il mio progetto resta valido,
io compirò ogni mia volontà!".
11Io chiamo dall'oriente l'uccello da preda,
da una terra lontana l'uomo dei miei progetti.
Così ho parlato e così avverrà;
l'ho progettato, così farò.
12Ascoltatemi, voi che vi perdete di coraggio,
che siete lontani dalla giustizia.
13Faccio avvicinare la mia giustizia: non è lontana;
la mia salvezza non tarderà.
Io dispenserò in Sion la salvezza
a Israele, oggetto della mia gloria.
1Scendi e siedi sulla polvere,
vergine figlia di Babilonia.
Siedi a terra, senza trono,
figlia dei Caldei,
poiché non sarai più chiamata
tenera e voluttuosa.
2Prendi la mola e macina la farina,
togliti il velo, solleva i lembi della veste,
scopriti le gambe,
attraversa i fiumi.
3Si scopra la tua nudità,
si mostri la tua vergogna.
"Prenderò vendetta
e nessuno interverrà",
4dice il nostro redentore
che si chiama Signore degli eserciti,
il Santo di Israele.
5Siedi in silenzio e scivola nell'ombra,
figlia dei Caldei,
perché non sarai più chiamata
Signora di regni.
6Ero adirato contro il mio popolo,
avevo lasciato profanare la mia eredità;
perciò lo misi in tuo potere,
ma tu non mostrasti loro pietà;
perfino sui vecchi facesti gravare
il tuo giogo pesante.
7Tu pensavi: "Sempre
io sarò signora, sempre".
Non ti sei mai curata di questi avvenimenti,
non hai mai pensato quale sarebbe stata la fine.
8Ora ascolta questo,
o voluttuosa che te ne stavi sicura,
che pensavi: "Io e nessuno fuori di me!
Non resterò vedova,
non conoscerò la perdita dei figli".
9Ma ti accadranno queste due cose,
d'improvviso, in un sol giorno;
perdita dei figli e vedovanza
piomberanno su di te,
nonostante la moltitudine delle tue magie,
la forza dei tuoi molti scongiuri.
10Confidavi nella tua malizia, dicevi:
"Nessuno mi vede".
La tua saggezza e il tuo sapere
ti hanno sviato.
Eppure dicevi in cuor tuo:
"Io e nessuno fuori di me".
11Ti verrà addosso una sciagura
che non saprai scongiurare;
ti cadrà sopra una calamità
che non potrai evitare.
Su di te piomberà improvvisa una catastrofe
che non prevederai.
12Sta' pure ferma nei tuoi incantesimi
e nella moltitudine delle magie,
per cui ti sei affaticata dalla giovinezza:
forse potrai giovartene,
forse potrai far paura!
13Ti sei stancata dei tuoi molti consiglieri:
si presentino e ti salvino
gli astrologi che osservano le stelle,
i quali ogni mese ti pronosticano
che cosa ti capiterà.
14Ecco, essi sono come stoppia:
il fuoco li consuma;
non salveranno se stessi dal potere delle fiamme.
Non ci sarà bracia per scaldarsi,
né fuoco dinanzi al quale sedersi.
15Così sono diventati per te i tuoi maghi,
con i quali ti sei affaticata fin dalla giovinezza;
ognuno se ne va per suo conto,
nessuno ti viene in aiuto.
1Ascoltate ciò, casa di Giacobbe,
voi che siete chiamati Israele
e che traete origine dalla stirpe di Giuda,
voi che giurate nel nome del Signore
e invocate il Dio di Israele,
ma senza sincerità e senza rettitudine,
2poiché prendete il nome dalla città santa
e vi appoggiate sul Dio di Israele
che si chiama Signore degli eserciti.
3Io avevo annunziato da tempo le cose passate,
erano uscite dalla mia bocca, le avevo fatte udire.
D'improvviso io ho agito e sono accadute.
4Poiché sapevo che tu sei ostinato
e che la tua nuca è una sbarra di ferro
e la tua fronte è di bronzo,
5io te le annunziai da tempo,
prima che avvenissero te le feci udire,
per timore che dicessi: "Il mio idolo le ha fatte,
la mia statua e il dio da me fuso le hanno ordinate".
6Tutto questo hai udito e visto;
non vorresti testimoniarlo?
Ora ti faccio udire cose nuove
e segrete che tu nemmeno sospetti.
7Ora sono create e non da tempo;
prima di oggi tu non le avevi udite,
perché tu non dicessi: "Già lo sapevo".
8No, tu non le avevi mai udite né sapute
né il tuo orecchio era già aperto da allora
poiché io sapevo che sei davvero perfido
e che ti si chiama sleale fin dal seno materno.
9Per il mio nome rinvierò il mio sdegno,
per il mio onore lo frenerò a tuo riguardo,
per non annientarti.
10Ecco, ti ho purificato per me come argento,
ti ho provato nel crogiuolo dell'afflizione.
11Per riguardo a me, per riguardo a me lo faccio;
come potrei lasciar profanare il mio nome?
Non cederò ad altri la mia gloria.
12Ascoltami, Giacobbe,
Israele che ho chiamato:
Sono io, io solo, il primo
e anche l'ultimo.
13Sì, la mia mano ha posto le fondamenta della terra,
la mia destra ha disteso i cieli.
Quando io li chiamo,
tutti insieme si presentano.
14Radunatevi, tutti voi, e ascoltatemi.
Chi di essi ha predetto tali cose?
Uno che io amo compirà il mio volere
su Babilonia e, con il suo braccio, sui Caldei.
15Io, io ho parlato; io l'ho chiamato,
l'ho fatto venire e ho dato successo alle sue imprese.
16Avvicinatevi a me per udire questo.
Fin dal principio non ho parlato in segreto;
dal momento in cui questo è avvenuto io sono là.
Ora il Signore Dio
ha mandato me insieme con il suo spirito.
17Dice il Signore tuo redentore,
il Santo di Israele:
"Io sono il Signore tuo Dio
che ti insegno per il tuo bene,
che ti guido per la strada su cui devi andare.
18Se avessi prestato attenzione ai miei comandi,
il tuo benessere sarebbe come un fiume,
la tua giustizia come le onde del mare.
19La tua discendenza sarebbe come la sabbia
e i nati dalle tue viscere come i granelli d'arena;
non sarebbe mai radiato né cancellato
il tuo nome davanti a me".
20Uscite da Babilonia,
fuggite dai Caldei;
annunziatelo con voce di gioia,
diffondetelo,
fatelo giungere fino all'estremità della terra.
Dite: "Il Signore ha riscattato
il suo servo Giacobbe".
21Non soffrono la sete
mentre li conduce per deserti;
acqua dalla roccia egli fa scaturire per essi;
spacca la roccia,
sgorgano le acque.
22Non c'è pace per i malvagi, dice il Signore.
1Ascoltatemi, o isole,
udite attentamente, nazioni lontane;
il Signore dal seno materno mi ha chiamato,
fino dal grembo di mia madre ha pronunziato il mio nome.
2Ha reso la mia bocca come spada affilata,
mi ha nascosto all'ombra della sua mano,
mi ha reso freccia appuntita,
mi ha riposto nella sua faretra.
3Mi ha detto: "Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria".
4Io ho risposto: "Invano ho faticato,
per nulla e invano ho consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore,
la mia ricompensa presso il mio Dio".
5Ora disse il Signore
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele,
- poiché ero stato stimato dal Signore
e Dio era stato la mia forza -
6mi disse: "È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti di Israele.
Ma io ti renderò luce delle nazioni
perché porti la mia salvezza
fino all'estremità della terra".
7Dice il Signore,
il redentore di Israele, il suo Santo,
a colui la cui vita è disprezzata, al reietto delle nazioni,
al servo dei potenti:
"I re vedranno e si alzeranno in piedi,
i principi vedranno e si prostreranno,
a causa del Signore che è fedele,
a causa del Santo di Israele che ti ha scelto".
8Dice il Signore:
"Al tempo della misericordia ti ho ascoltato,
nel giorno della salvezza ti ho aiutato.
Ti ho formato e posto
come alleanza per il popolo,
per far risorgere il paese,
per farti rioccupare l'eredità devastata,
9per dire ai prigionieri: Uscite,
e a quanti sono nelle tenebre: Venite fuori.
Essi pascoleranno lungo tutte le strade,
e su ogni altura troveranno pascoli.
10Non soffriranno né fame né sete
e non li colpirà né l'arsura né il sole,
perché colui che ha pietà di loro li guiderà,
li condurrà alle sorgenti di acqua.
11Io trasformerò i monti in strade
e le mie vie saranno elevate.
12Ecco, questi vengono da lontano,
ed ecco, quelli vengono da mezzogiorno e da occidente
e quelli dalla regione di Assuan".
13Giubilate, o cieli; rallegrati, o terra,
gridate di gioia, o monti,
perché il Signore consola il suo popolo
e ha pietà dei suoi miseri.
14Sion ha detto: "Il Signore mi ha abbandonato,
il Signore mi ha dimenticato".
15Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se queste donne si dimenticassero,
io invece non ti dimenticherò mai.
16Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani,
le tue mura sono sempre davanti a me.
17I tuoi costruttori accorrono,
i tuoi distruttori e i tuoi devastatori si allontanano da te.
18Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si radunano, vengono da te.
"Com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore-
ti vestirai di tutti loro come di ornamento,
te ne ornerai come una sposa".
19Poiché le tue rovine e le tue devastazioni
e il tuo paese desolato
saranno ora troppo stretti per i tuoi abitanti,
benché siano lontani i tuoi divoratori.
20Di nuovo ti diranno agli orecchi
i figli di cui fosti privata:
"Troppo stretto è per me questo posto;
scostati, e mi accomoderò".
21Tu penserai: "Chi mi ha generato costoro?
Io ero priva di figli e sterile;
questi chi li ha allevati?
Ecco, ero rimasta sola
e costoro dove erano?".
22Così dice il Signore Dio:
"Ecco, io farò cenno con la mano ai popoli,
per le nazioni isserò il mio vessillo.
Riporteranno i tuoi figli in braccio,
le tue figlie saran portate sulle spalle.
23I re saranno i tuoi tutori,
le loro principesse tue nutrici.
Con la faccia a terra essi si prostreranno davanti a te,
baceranno la polvere dei tuoi piedi;
allora tu saprai che io sono il Signore
e che non saranno delusi quanti sperano in me".
24Si può forse strappare la preda al forte?
Oppure può un prigioniero sfuggire al tiranno?
25Eppure dice il Signore:
"Anche il prigioniero sarà strappato al forte,
la preda sfuggirà al tiranno.
Io avverserò i tuoi avversari;
io salverò i tuoi figli.
26Farò mangiare le loro stesse carni ai tuoi oppressori,
si ubriacheranno del proprio sangue come di mosto.
Allora ogni uomo saprà
che io sono il Signore, tuo salvatore,
io il tuo redentore e il Forte di Giacobbe".
1Dice il Signore:
"Dov'è il documento di ripudio
di vostra madre, con cui l'ho scacciata?
Oppure a quale dei miei creditori io vi ho venduti?
Ecco, per le vostre iniquità siete stati venduti,
per le vostre scelleratezze è stata scacciata vostra madre.
2Per qual motivo non c'è nessuno, ora che io sono venuto?
Perché, ora che chiamo, nessuno risponde?
È forse la mia mano troppo corta per riscattare
oppure io non ho la forza per liberare?
Ecco, con una minaccia prosciugo il mare,
faccio dei fiumi un deserto.
I loro pesci, per mancanza d'acqua, restano all'asciutto,
muoiono di sete.
3Rivesto i cieli di oscurità,
do loro un sacco per mantello".
4Il Signore Dio mi ha dato una lingua da iniziati,
perché io sappia indirizzare allo sfiduciato
una parola.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come gli iniziati.
5Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
6Ho presentato il dorso ai flagellatori,
la guancia a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
7Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto confuso,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare deluso.
8È vicino chi mi rende giustizia;
chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci.
Chi mi accusa?
Si avvicini a me.
9Ecco, il Signore Dio mi assiste:
chi mi dichiarerà colpevole?
Ecco, come una veste si logorano tutti,
la tignola li divora.
10Chi tra di voi teme il Signore,
ascolti la voce del suo servo!
Colui che cammina nelle tenebre,
senza avere luce,
speri nel nome del Signore,
si appoggi al suo Dio.
11Ecco, voi tutti che accendete il fuoco,
e tenete tizzoni accesi,
andate alle fiamme del vostro fuoco,
tra i tizzoni che avete acceso.
Dalla mia mano vi è giunto questo;
voi giacerete fra le torture.
1Ascoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia,
voi che cercate il Signore;
guardate alla roccia da cui siete stati tagliati,
alla cava da cui siete stati estratti.
2Guardate ad Abramo vostro padre,
a Sara che vi ha partorito;
poiché io chiamai lui solo,
lo benedissi e lo moltiplicai.
3Davvero il Signore ha pietà di Sion,
ha pietà di tutte le sue rovine,
rende il suo deserto come l'Eden,
la sua steppa come il giardino del Signore.
Giubilo e gioia saranno in essa,
ringraziamenti e inni di lode!
4Ascoltatemi attenti, o popoli;
nazioni, porgetemi l'orecchio.
Poiché da me uscirà la legge,
il mio diritto sarà luce dei popoli.
5La mia vittoria è vicina,
si manifesterà come luce la mia salvezza;
le mie braccia governeranno i popoli.
In me spereranno le isole,
avranno fiducia nel mio braccio.
6Alzate al cielo i vostri occhi e guardate la terra di sotto,
poiché i cieli si dissolveranno come fumo,
la terra si logorerà come una veste
e i suoi abitanti moriranno come larve.
Ma la mia salvezza durerà sempre,
la mia giustizia non sarà annientata.
7Ascoltatemi, esperti della giustizia,
popolo che porti nel cuore la mia legge.
Non temete l'insulto degli uomini,
non vi spaventate per i loro scherni;
8poiché le tarme li roderanno come una veste
e la tignola li roderà come lana,
ma la mia giustizia durerà per sempre,
la mia salvezza di generazione in generazione.
9Svegliati, svegliati, rivestiti di forza,
o braccio del Signore.
Svegliati come nei giorni antichi,
come tra le generazioni passate.
Non hai tu forse fatto a pezzi Raab,
non hai trafitto il drago?
10Forse non hai prosciugato il mare,
le acque del grande abisso
e non hai fatto delle profondità del mare una strada,
perché vi passassero i redenti?
11I riscattati dal Signore ritorneranno
e verranno in Sion con esultanza;
felicità perenne sarà sul loro capo;
giubilo e felicità li seguiranno;
svaniranno afflizioni e sospiri.
12Io, io sono il tuo consolatore.
Chi sei tu perché tema
uomini che muoiono e un figlio dell'uomo
che avrà la sorte dell'erba?
13Hai dimenticato il Signore tuo creatore,
che ha disteso i cieli
e gettato le fondamenta della terra.
Avevi sempre paura, tutto il giorno,
davanti al furore dell'avversario,
perché egli tentava di distruggerti.
Ma dove è ora il furore dell'avversario?
14Il prigioniero sarà presto liberato; egli non morirà
nella fossa né mancherà di pane. 15Io sono il Signore tuo Dio, che
sconvolge il mare così che ne fremano i flutti, e si chiama Signore degli
eserciti. 16Io ho posto le mie parole sulla tua bocca, ti ho
nascosto sotto l'ombra della mia mano, quando ho disteso i cieli e fondato la
terra, e ho detto a Sion: "Tu sei mio popolo".
17Svegliati, svegliati,
alzati, Gerusalemme,
che hai bevuto dalla mano del Signore
il calice della sua ira;
la coppa della vertigine
hai bevuto, l'hai vuotata.
18Nessuno la guida
tra tutti i figli che essa ha partorito;
nessuno la prende per mano
tra tutti i figli che essa ha allevato.
19Due mali ti hanno colpito,
chi avrà pietà di te?
Desolazione e distruzione, fame e spada,
chi ti consolerà?
20I tuoi figli giacciono privi di forze
agli angoli di tutte le strade,
come antilope in una rete,
pieni dell'ira del Signore,
della minaccia del tuo Dio.
21Perciò ascolta anche questo, o misera,
o ebbra, ma non di vino.
22Così dice il tuo Signore Dio,
il tuo Dio che difende la causa del suo popolo:
"Ecco io ti tolgo di mano
il calice della vertigine,
la coppa della mia ira;
tu non lo berrai più.
23Lo metterò in mano ai tuoi torturatori
che ti dicevano: Cùrvati che noi ti passiamo sopra.
Tu facevi del tuo dorso un suolo
e come una strada per i passanti".
1Svegliati, svegliati,
rivestiti della tua magnificenza, Sion;
indossa le vesti più belle,
Gerusalemme, città santa;
perché mai più entrerà in te
il non circonciso né l'impuro.
2Scuotiti la polvere, alzati, Gerusalemme schiava!
Sciogliti dal collo i legami, schiava figlia di Sion!
3Poiché dice il Signore: "Senza prezzo foste
venduti e sarete riscattati senza denaro".
4Poiché dice il Signore Dio: "In Egitto è sceso il mio popolo
un tempo per abitarvi come straniero; poi l'Assiro senza motivo lo ha oppresso.
5Ora, che faccio io qui? - oracolo del Signore - Sì, il mio popolo è
stato deportato per nulla! I suoi dominatori trionfavano - oracolo del Signore
- e sempre, tutti i giorni il mio nome è stato disprezzato. 6Pertanto
il mio popolo conoscerà il mio nome, comprenderà in quel giorno che io dicevo:
Eccomi qua".
7Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero di lieti annunzi
che annunzia la pace,
messaggero di bene che annunzia la salvezza,
che dice a Sion: "Regna il tuo Dio".
8Senti? Le tue sentinelle alzano la voce,
insieme gridano di gioia,
poiché vedono con gli occhi
il ritorno del Signore in Sion.
9Prorompete insieme in canti di gioia,
rovine di Gerusalemme,
perché il Signore ha consolato il suo popolo,
ha riscattato Gerusalemme.
10Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutti i popoli;
tutti i confini della terra vedranno
la salvezza del nostro Dio.
11Fuori, fuori, uscite di là!
Non toccate niente d'impuro.
Uscite da essa, purificatevi,
voi che portate gli arredi del Signore!
12Voi non dovrete uscire in fretta
né andarvene come uno che fugge,
perché davanti a voi cammina il Signore,
il Dio di Israele chiude la vostra carovana.
13Ecco, il mio servo avrà successo,
sarà onorato, esaltato e molto innalzato.
14Come molti si stupirono di lui
- tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto
e diversa la sua forma da quella dei figli dell'uomo -
15così si meraviglieranno di lui molte genti;
i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,
poiché vedranno un fatto mai ad essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito.
1Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
2È cresciuto come un virgulto davanti a lui
e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per provare in lui diletto.
3Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
4Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
5Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci da' salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
6Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l'iniquità di noi tutti.
7Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca.
8Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;
chi si affligge per la sua sorte?
Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,
per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte.
9Gli si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tumulo,
sebbene non avesse commesso violenza
né vi fosse inganno nella sua bocca.
10Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in espiazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
11Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà la loro iniquità.
12Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
dei potenti egli farà bottino,
perché ha consegnato se stesso alla morte
ed è stato annoverato fra gli empi,
mentre egli portava il peccato di molti
e intercedeva per i peccatori.
1Esulta, o sterile che non hai partorito,
prorompi in grida di giubilo e di gioia,
tu che non hai provato i dolori,
perché più numerosi sono i figli dell'abbandonata
che i figli della maritata, dice il Signore.
2Allarga lo spazio della tua tenda,
stendi i teli della tua dimora senza risparmio,
allunga le cordicelle, rinforza i tuoi paletti,
3poiché ti allargherai a destra e a sinistra
e la tua discendenza entrerà in possesso delle nazioni,
popolerà le città un tempo deserte.
4Non temere, perché non dovrai più arrossire;
non vergognarti, perché non sarai più disonorata;
anzi, dimenticherai la vergogna della tua giovinezza
e non ricorderai più il disonore della tua vedovanza.
5Poiché tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome;
tuo redentore è il Santo di Israele,
è chiamato Dio di tutta la terra.
6Come una donna abbandonata
e con l'animo afflitto, ti ha il Signore richiamata.
Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?
Dice il tuo Dio.
7Per un breve istante ti ho abbandonata,
ma ti riprenderò con immenso amore.
8In un impeto di collera ti ho nascosto
per un poco il mio volto;
ma con affetto perenne ho avuto pietà di te,
dice il tuo redentore, il Signore.
9Ora è per me come ai giorni di Noè,
quando giurai che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra;
così ora giuro di non più adirarmi
con te e di non farti più minacce.
10Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace;
dice il Signore che ti usa misericordia.
11Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata,
ecco io pongo sulla malachite le tue pietre
e sugli zaffiri le tue fondamenta.
12Farò di rubini la tua merlatura,
le tue porte saranno di carbonchi,
tutta la tua cinta sarà di pietre preziose.
13Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore,
grande sarà la prosperità dei tuoi figli;
14sarai fondata sulla giustizia.
Sta' lontana dall'oppressione, perché non dovrai temere,
dallo spavento, perché non ti si accosterà.
15Ecco, se ci sarà un attacco, non sarà da parte mia.
Chi ti attacca cadrà contro di te.
16Ecco, io ho creato il fabbro
che soffia sul fuoco delle braci
e ne trae gli strumenti per il suo lavoro,
e io ho creato anche il distruttore per devastare.
17Nessun'arma affilata contro di te avrà successo,
farai condannare ogni lingua
che si alzerà contro di te in giudizio.
Questa è la sorte dei servi del Signore,
quanto spetta a loro da parte mia. Oracolo del Signore.
1O voi tutti assetati venite all'acqua,
chi non ha denaro venga ugualmente;
comprate e mangiate senza denaro
e, senza spesa, vino e latte.
2Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro patrimonio per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
3Porgete l'orecchio e venite a me,
ascoltate e voi vivrete.
Io stabilirò per voi un'alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
4Ecco l'ho costituito testimonio fra i popoli,
principe e sovrano sulle nazioni.
5Ecco tu chiamerai gente che non conoscevi;
accorreranno a te popoli che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio,
del Santo di Israele, perché egli ti ha onorato.
6Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocatelo, mentre è vicino.
7L'empio abbandoni la sua via
e l'uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
8Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore.
9Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
10Come infatti la pioggia e la neve
scendono dal cielo e non vi ritornano
senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme al seminatore
e pane da mangiare,
11così sarà della parola
uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata.
12Voi dunque partirete con gioia,
sarete condotti in pace.
I monti e i colli davanti a voi
eromperanno in grida di gioia
e tutti gli alberi dei campi batteranno le mani.
13Invece di spine cresceranno cipressi,
invece di ortiche cresceranno mirti;
ciò sarà a gloria del Signore,
un segno eterno che non scomparirà.
1Così dice il Signore:
"Osservate il diritto e praticate la giustizia,
perché prossima a venire è la mia salvezza;
la mia giustizia sta per rivelarsi".
2Beato l'uomo che così agisce
e il figlio dell'uomo che a questo si attiene,
che osserva il sabato senza profanarlo,
che preserva la sua mano da ogni male.
3Non dica lo straniero
che ha aderito al Signore:
"Certo mi escluderà
il Signore dal suo popolo!".
Non dica l'eunuco:
"Ecco, io sono un albero secco!".
4Poiché così dice il Signore:
"Agli eunuchi, che osservano i miei sabati,
preferiscono le cose di mio gradimento
e restan fermi nella mia alleanza,
5io concederò nella mia casa
e dentro le mie mura un posto e un nome
migliore che ai figli e alle figlie;
darò loro un nome eterno
che non sarà mai cancellato.
6Gli stranieri, che hanno aderito
al Signore per servirlo
e per amare il nome del Signore,
e per essere suoi servi,
quanti si guardano dal profanare il sabato
e restano fermi nella mia alleanza,
7li condurrò sul mio monte santo
e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera.
I loro olocausti e i loro sacrifici
saliranno graditi sul mio altare,
perché il mio tempio si chiamerà
casa di preghiera per tutti i popoli".
8Oracolo del Signore Dio
che raduna i dispersi di Israele:
"Io ancora radunerò i suoi prigionieri,
oltre quelli già radunati".
9Voi tutte, bestie dei campi,
venite a mangiare;
voi tutte, bestie della foresta, venite.
10I suoi guardiani sono tutti ciechi,
non si accorgono di nulla.
Sono tutti cani muti,
incapaci di abbaiare;
sonnecchiano accovacciati,
amano appisolarsi.
11Ma tali cani avidi,
che non sanno saziarsi,
sono i pastori
incapaci di comprendere.
Ognuno segue la sua via,
ognuno bada al proprio interesse, senza eccezione.
12"Venite, io prenderò vino
e ci ubriacheremo di bevande inebrianti.
Domani sarà come oggi;
ce n'è una riserva molto grande".
1Perisce il giusto, nessuno ci bada.
I pii sono tolti di mezzo, nessuno ci fa caso.
Il giusto è tolto di mezzo a causa del male.
2Egli entra nella pace,
riposa sul suo giaciglio
chi cammina per la via diritta.
3Ora, venite qui, voi,
figli della maliarda,
progenie di un adultero e di una prostituta.
4Su chi intendete divertirvi?
Contro chi allargate la bocca
e tirate fuori la lingua?
Forse voi non siete figli del peccato,
prole bastarda?
5Voi, che spasimate fra i terebinti,
sotto ogni albero verde,
che sacrificate bambini nelle valli,
tra i crepacci delle rocce.
6Tra le pietre levigate del torrente è la parte che ti spetta:
esse sono la porzione che ti è toccata.
Anche ad esse hai offerto libazioni,
hai portato offerte sacrificali.
E di questo dovrei forse consolarmi?
7Su un monte imponente ed elevato
hai posto il tuo giaciglio;
anche là sei salita per fare sacrifici.
8Dietro la porta e gli stipiti
hai posto il tuo emblema.
Lontano da me hai scoperto il tuo giaciglio,
vi sei salita, lo hai allargato;
hai patteggiato con coloro
con i quali amavi trescare;
guardavi la mano.
9Ti sei presentata al re con olio,
hai moltiplicato i tuoi profumi;
hai inviato lontano i tuoi messaggeri,
ti sei abbassata fino agli inferi.
10Ti sei stancata in tante tue vie,
ma non hai detto: "È inutile".
Hai trovato come ravvivare la mano;
per questo non ti senti esausta.
11Chi hai temuto? Di chi hai avuto paura
per farti infedele?
E di me non ti ricordi,
non ti curi?
Non sono io che uso pazienza e chiudo un occhio?
Ma tu non hai timore di me.
12Io divulgherò la tua giustizia
e le tue opere, che non ti saranno di vantaggio.
13Alle tue grida ti salvino i tuoi guadagni.
Tutti se li porterà via il vento, un soffio se li prenderà.
Chi invece confida in me possederà la terra,
erediterà il mio santo monte.
14Si dirà: "Spianate, spianate, preparate la via,
rimuovete gli ostacoli sulla via del mio popolo".
15Poiché così parla l'Alto e l'Eccelso,
che ha una sede eterna e il cui nome è santo:
In un luogo eccelso e santo io dimoro,
ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati,
per ravvivare lo spirito degli umili
e rianimare il cuore degli oppressi.
16Poiché io non voglio discutere sempre
né per sempre essere adirato;
altrimenti davanti a me verrebbe meno
lo spirito e l'alito vitale che ho creato.
17Per l'iniquità dei suoi guadagni mi sono adirato,
l'ho percosso, mi sono nascosto e sdegnato;
eppure egli, voltandosi,
se n'è andato per le strade del suo cuore.
18Ho visto le sue vie,
ma voglio sanarlo, guidarlo e offrirgli consolazioni.
E ai suoi afflitti
19io pongo sulle labbra: "Pace,
pace ai lontani e ai vicini",
dice il Signore, "io li guarirò".
20Gli empi sono come un mare agitato
che non può calmarsi
e le cui acque portan su melma e fango.
21Non v'è pace per gli empi, dice il mio Dio.
1Grida a squarciagola, non aver riguardo;
come una tromba alza la voce;
dichiara al mio popolo i suoi delitti,
alla casa di Giacobbe i suoi peccati.
2Mi ricercano ogni giorno,
bramano di conoscere le mie vie,
come un popolo che pratichi la giustizia
e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio;
mi chiedono giudizi giusti,
bramano la vicinanza di Dio:
3"Perché digiunare, se tu non lo vedi,
mortificarci, se tu non lo sai?".
Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari,
angariate tutti i vostri operai.
4Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi
e colpendo con pugni iniqui.
Non digiunate più come fate oggi,
così da fare udire in alto il vostro chiasso.
5È forse come questo il digiuno che bramo,
il giorno in cui l'uomo si mortifica?
Piegare come un giunco il proprio capo,
usare sacco e cenere per letto,
forse questo vorresti chiamare digiuno
e giorno gradito al Signore?
6Non è piuttosto questo il digiuno che voglio:
sciogliere le catene inique,
togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?
7Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato,
nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?
8Allora la tua luce sorgerà come l'aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
9Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà;
implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!".
Se toglierai di mezzo a te l'oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
10se offrirai il pane all'affamato,
se sazierai chi è digiuno,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio.
11Ti guiderà sempre il Signore,
ti sazierà in terreni aridi,
rinvigorirà le tue ossa;
sarai come un giardino irrigato
e come una sorgente
le cui acque non inaridiscono.
12La tua gente riedificherà le antiche rovine,
ricostruirai le fondamenta di epoche lontane.
Ti chiameranno riparatore di brecce,
restauratore di case in rovina per abitarvi.
13Se tratterrai il piede dal violare il sabato,
dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro,
se chiamerai il sabato delizia
e venerando il giorno sacro al Signore,
se lo onorerai evitando di metterti in cammino,
di sbrigare affari e di contrattare,
14allora troverai la delizia nel Signore.
Io ti farò calcare le alture della terra,
ti farò gustare l'eredità di Giacobbe tuo padre,
poiché la bocca del Signore ha parlato.
1Ecco non è troppo corta la mano del Signore
da non poter salvare;
né tanto duro è il suo orecchio,
da non poter udire.
2Ma le vostre iniquità hanno scavato un abisso
fra voi e il vostro Dio;
i vostri peccati gli hanno fatto nascondere il suo volto
così che non vi ascolta.
3Le vostre palme sono macchiate di sangue
e le vostre dita di iniquità;
le vostre labbra proferiscono menzogne,
la vostra lingua sussurra perversità.
4Nessuno muove causa con giustizia,
nessuno la discute con lealtà.
Si confida nel nulla e si dice il falso,
si concepisce la malizia e si genera l'iniquità.
5Dischiudono uova di serpenti velenosi,
tessono tele di ragno;
chi mangia quelle uova morirà,
e dall'uovo schiacciato esce una vipera.
6Le loro tele non servono per vesti,
essi non si possono coprire con i loro manufatti;
le loro opere sono opere inique,
il frutto di oppressioni è nelle loro mani.
7I loro piedi corrono al male,
si affrettano a spargere sangue innocente;
i loro pensieri sono pensieri iniqui,
desolazione e distruzione sono sulle loro strade.
8Non conoscono la via della pace,
non c'è giustizia nel loro procedere;
rendono tortuosi i loro sentieri,
chiunque vi cammina non conosce la pace.
9Per questo il diritto si è allontanato da noi
e non ci raggiunge la giustizia.
Speravamo la luce ed ecco le tenebre,
lo splendore, ma dobbiamo camminare nel buio.
10Tastiamo come ciechi la parete,
come privi di occhi camminiamo a tastoni;
inciampiamo a mezzogiorno come al crepuscolo;
tra i vivi e vegeti siamo come i morti.
11Noi tutti urliamo come orsi,
andiamo gemendo come colombe;
speravamo nel diritto ma non c'è,
nella salvezza ma essa è lontana da noi.
12Poiché sono molti davanti a te i nostri delitti,
i nostri peccati testimoniano contro di noi;
poiché i nostri delitti ci stanno davanti
e noi conosciamo le nostre iniquità:
13prevaricare e rinnegare il Signore,
cessare di seguire il nostro Dio,
parlare di oppressione e di ribellione,
concepire con il cuore e pronunciare parole false.
14Così è trascurato il diritto
e la giustizia se ne sta lontana,
la verità incespica in piazza,
la rettitudine non può entrarvi.
15Così la verità è abbandonata,
chi disapprova il male viene spogliato.
Ha visto questo il Signore ed è male ai suoi occhi
che non ci sia più diritto.
16Egli ha visto che non c'era alcuno,
si è meravigliato perché nessuno intercedeva.
Ma lo ha soccorso il suo braccio,
la sua giustizia lo ha sostenuto.
17Egli si è rivestito di giustizia come di una corazza,
e sul suo capo ha posto l'elmo della salvezza.
Ha indossato le vesti della vendetta,
si è avvolto di zelo come di un manto.
18Il retributore ripagherà le azioni come si deve:
con sdegno ai suoi avversari,
con vergogna ai suoi nemici.
19In occidente vedranno il nome del Signore
e in oriente la sua gloria,
perché egli verrà come un fiume irruente,
sospinto dal vento del Signore.
20Come redentore verrà per Sion,
per quelli di Giacobbe convertiti dall'apostasia.
Oracolo del Signore.
21Quanto a me, ecco la mia alleanza con essi, dice il
Signore: Il mio spirito che è sopra di te e le parole che ti ho messo in bocca
non si allontaneranno dalla tua bocca né dalla bocca della tua discendenza né
dalla bocca dei discendenti dei discendenti, dice il Signore, ora e sempre.
1Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
2Poiché, ecco, le tenebre ricoprono la terra,
nebbia fitta avvolge le nazioni;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
3Cammineranno i popoli alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
4Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
5A quella vista sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché le ricchezze del mare si riverseranno su di te,
verranno a te i beni dei popoli.
6Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Madian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.
7Tutti i greggi di Kedàr si raduneranno da te,
i montoni dei Nabatei saranno a tuo servizio,
saliranno come offerta gradita sul mio altare;
renderò splendido il tempio della mia gloria.
8Chi sono quelle che volano come nubi
e come colombe verso le loro colombaie?
9Sono navi che si radunano per me,
le navi di Tarsis in prima fila,
per portare i tuoi figli da lontano,
con argento e oro,
per il nome del Signore tuo Dio,
per il Santo di Israele che ti onora.
10Stranieri ricostruiranno le tue mura,
i loro re saranno al tuo servizio,
perché nella mia ira ti ho colpito,
ma nella mia benevolenza ho avuto pietà di te.
11Le tue porte saranno sempre aperte,
non si chiuderanno né di giorno né di notte,
per lasciar introdurre da te le ricchezze dei popoli
e i loro re che faranno da guida.
12Perché il popolo e il regno
che non vorranno servirti periranno
e le nazioni saranno tutte sterminate.
13La gloria del Libano verrà a te,
cipressi, olmi e abeti insieme,
per abbellire il luogo del mio santuario,
per glorificare il luogo dove poggio i miei piedi.
14Verranno a te in atteggiamento umile
i figli dei tuoi oppressori;
ti si getteranno proni alle piante dei piedi
quanti ti disprezzavano.
Ti chiameranno Città del Signore,
Sion del Santo di Israele.
15Dopo essere stata derelitta,
odiata, senza che alcuno passasse da te,
io farò di te l'orgoglio dei secoli,
la gioia di tutte le generazioni.
16Tu succhierai il latte dei popoli,
succhierai le ricchezze dei re.
Saprai che io sono il Signore tuo salvatore
e tuo redentore, io il Forte di Giacobbe.
17Farò venire oro anziché bronzo,
farò venire argento anziché ferro,
bronzo anziché legno,
ferro anziché pietre.
Costituirò tuo sovrano la pace,
tuo governatore la giustizia.
18Non si sentirà più parlare di prepotenza nel tuo paese,
di devastazione e di distruzione entro i tuoi confini.
Tu chiamerai salvezza le tue mura
e gloria le tue porte.
19Il sole non sarà più la tua luce di giorno,
né ti illuminerà più
il chiarore della luna.
Ma il Signore sarà per te luce eterna,
il tuo Dio sarà il tuo splendore.
20Il tuo sole non tramonterà più
né la tua luna si dileguerà,
perché il Signore sarà per te luce eterna;
saranno finiti i giorni del tuo lutto.
21Il tuo popolo sarà tutto di giusti,
per sempre avranno in possesso la terra,
germogli delle piantagioni del Signore,
lavoro delle sue mani per mostrare la sua gloria.
22Il piccolo diventerà un migliaio,
il minimo un immenso popolo;
io sono il Signore:
a suo tempo, farò ciò speditamente.
1Lo spirito del Signore Dio è su di me
perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
2a promulgare l'anno di misericordia del Signore,
un giorno di vendetta per il nostro Dio,
per consolare tutti gli afflitti,
3per allietare gli afflitti di Sion,
per dare loro una corona invece della cenere,
olio di letizia invece dell'abito da lutto,
canto di lode invece di un cuore mesto.
Essi si chiameranno querce di giustizia,
piantagione del Signore per manifestare la sua gloria.
4Ricostruiranno le vecchie rovine,
rialzeranno gli antichi ruderi,
restaureranno le città desolate,
devastate da più generazioni.
5Ci saranno stranieri a pascere i vostri greggi
e figli di stranieri saranno vostri contadini e vignaioli.
6Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore,
ministri del nostro Dio sarete detti.
Vi godrete i beni delle nazioni,
trarrete vanto dalle loro ricchezze.
7Perché il loro obbrobrio fu di doppia misura,
vergogna e insulto furono la loro porzione;
per questo possiederanno il doppio nel loro paese,
avranno una letizia perenne.
8Poiché io sono il Signore che amo il diritto
e odio la rapina e l'ingiustizia:
io darò loro fedelmente il salario,
concluderò con loro un'alleanza perenne.
9Sarà famosa tra i popoli la loro stirpe,
i loro discendenti tra le nazioni.
Coloro che li vedranno ne avranno stima,
perché essi sono la stirpe che il Signore ha benedetto.
10Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza,
mi ha avvolto con il manto della giustizia,
come uno sposo che si cinge il diadema
e come una sposa che si adorna di gioielli.
11Poiché come la terra produce la vegetazione
e come un giardino fa germogliare i semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutti i popoli.
1Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi darò pace,
finché non sorga come stella la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
2Allora i popoli vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
ti si chiamerà con un nome nuovo
che la bocca del Signore indicherà.
3Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
4Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,
né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma tu sarai chiamata Mio compiacimento
e la tua terra, Sposata,
perché il Signore si compiacerà di te
e la tua terra avrà uno sposo.
5Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposerà il tuo architetto;
come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.
6Sulle tue mura, Gerusalemme,
ho posto sentinelle;
per tutto il giorno e tutta la notte
non taceranno mai.
Voi, che rammentate le promesse al Signore,
non prendetevi mai riposo
7e neppure a lui date riposo,
finché non abbia ristabilito Gerusalemme
e finché non l'abbia resa il vanto della terra.
8Il Signore ha giurato con la sua destra
e con il suo braccio potente:
"Mai più darò il tuo grano in cibo ai tuoi nemici,
mai più gli stranieri berranno il vino
per il quale tu hai faticato.
9No! Coloro che avranno raccolto il grano
lo mangeranno e canteranno inni al Signore,
coloro che avranno vendemmiato berranno il vino
nei cortili del mio santuario".
10Passate, passate per le porte,
sgombrate la via al popolo,
spianate, spianate la strada,
liberatela dalle pietre,
innalzate un vessillo per i popoli.
11Ecco ciò che il Signore fa sentire
all'estremità della terra:
"Dite alla figlia di Sion:
Ecco, arriva il tuo salvatore;
ecco, ha con sé la sua mercede,
la sua ricompensa è davanti a lui.
12Li chiameranno popolo santo,
redenti del Signore.
E tu sarai chiamata Ricercata,
Città non abbandonata".
1Chi è costui che viene da Edom,
da Bozra con le vesti tinte di rosso?
Costui, splendido nella sua veste,
che avanza nella pienezza della sua forza?
- "Io, che parlo con giustizia,
sono grande nel soccorrere".
2- Perché rossa è la tua veste
e i tuoi abiti come quelli di chi pigia nel tino?
3- "Nel tino ho pigiato da solo
e del mio popolo nessuno era con me.
Li ho pigiati con sdegno,
li ho calpestati con ira.
Il loro sangue è sprizzato sulle mie vesti
e mi sono macchiato tutti gli abiti,
4poiché il giorno della vendetta era nel mio cuore
e l'anno del mio riscatto è giunto.
5Guardai: nessuno aiutava;
osservai stupito: nessuno mi sosteneva.
Allora mi prestò soccorso il mio braccio,
mi sostenne la mia ira.
6Calpestai i popoli con sdegno, li stritolai con ira,
feci scorrere per terra il loro sangue".
7Voglio ricordare i benefici del Signore,
le glorie del Signore,
quanto egli ha fatto per noi.
Egli è grande in bontà per la casa di Israele.
Egli ci trattò secondo il suo amore,
secondo la grandezza della sua misericordia.
8Disse: "Certo, essi sono il mio popolo,
figli che non deluderanno"
e fu per loro un salvatore
9in tutte le angosce.
Non un inviato né un angelo,
ma egli stesso li ha salvati;
con amore e compassione egli li ha riscattati;
li ha sollevati e portati su di sé,
in tutti i giorni del passato.
10Ma essi si ribellarono e contristarono
il suo santo spirito.
Egli perciò divenne loro nemico
e mosse loro guerra.
11Allora si ricordarono dei giorni antichi,
di Mosè suo servo.
Dov'è colui che fece uscire dall'acqua del Nilo
il pastore del suo gregge?
Dov'è colui che gli pose nell'intimo
il suo santo spirito;
12colui che fece camminare alla destra di Mosè
il suo braccio glorioso,
che divise le acque davanti a loro
facendosi un nome eterno;
13colui che li fece avanzare tra i flutti
come un cavallo sulla steppa?
Non inciamparono,
14come armento che scende per la valle:
lo spirito del Signore li guidava al riposo.
Così tu conducesti il tuo popolo,
per farti un nome glorioso.
15Guarda dal cielo e osserva
dalla tua dimora santa e gloriosa.
Dove sono il tuo zelo e la tua potenza,
il fremito della tua tenerezza
e la tua misericordia?
Non forzarti all'insensibilità
16perché tu sei nostro padre,
poiché Abramo non ci riconosce
e Israele non si ricorda di noi.
Tu, Signore, tu sei nostro padre,
da sempre ti chiami nostro redentore.
17Perché, Signore,
ci lasci vagare lontano dalle tue vie
e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema?
Ritorna per amore dei tuoi servi,
per amore delle tribù, tua eredità.
18Perché gli empi hanno calpestato il tuo santuario,
i nostri avversari hanno profanato il tuo luogo santo?
19Siamo diventati come coloro
su cui tu non hai mai dominato,
sui quali il tuo nome non è stato mai invocato.
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Davanti a te sussulterebbero i monti.
1Come il fuoco incendia le stoppie
e fa bollire l'acqua,
così il fuoco distrugga i tuoi avversari,
perché si conosca il tuo nome fra i tuoi nemici.
Davanti a te tremavano i popoli,
2quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
3di cui non si udì parlare da tempi lontani.
Orecchio non ha sentito,
occhio non ha visto
che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto
per chi confida in lui.
4Tu vai incontro a quanti praticano la giustizia
e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato
contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli.
5Siamo divenuti tutti come una cosa impura
e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia
tutti siamo avvizziti come foglie,
le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.
6Nessuno invocava il tuo nome,
nessuno si riscuoteva per stringersi a te;
perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto,
ci hai messo in balìa della nostra iniquità.
7Ma, Signore, tu sei nostro padre;
noi siamo argilla e tu colui che ci da' forma,
tutti noi siamo opera delle tue mani.
8Signore, non adirarti troppo,
non ricordarti per sempre dell'iniquità.
Ecco, guarda: tutti siamo tuo popolo.
9Le tue città sante sono un deserto,
un deserto è diventata Sion,
Gerusalemme una desolazione.
10Il nostro tempio, santo e magnifico,
dove i nostri padri ti hanno lodato,
è divenuto preda del fuoco;
tutte le nostre cose preziose sono distrutte.
11Dopo tutto questo, resterai ancora insensibile, o Signore,
tacerai e ci umilierai sino in fondo?
1Mi feci ricercare da chi non mi interrogava,
mi feci trovare da chi non mi cercava.
Dissi: "Eccomi, eccomi"
a gente che non invocava il mio nome.
2Ho teso la mano ogni giorno a un popolo ribelle;
essi andavano per una strada non buona,
seguendo i loro capricci,
3un popolo che mi provocava
sempre, con sfacciataggine.
Essi sacrificavano nei giardini,
offrivano incenso sui mattoni,
4abitavano nei sepolcri,
passavano la notte in nascondigli,
mangiavano carne suina
e cibi immondi nei loro piatti.
5Essi dicono: "Sta' lontano!
Non accostarti a me, che per te sono sacro".
Tali cose sono un fumo al mio naso,
un fuoco acceso tutto il giorno.
6Ecco, tutto questo sta scritto davanti a me;
io non tacerò finché non avrò ripagato
7le vostre iniquità e le iniquità dei vostri padri,
tutte insieme, dice il Signore.
Costoro hanno bruciato incenso sui monti
e sui colli mi hanno insultato;
così io calcolerò la loro paga
e la riverserò nel loro grembo.
8Dice il Signore: "Come quando
si trova succo in un grappolo,
si dice: Non distruggetelo,
perché v'è qui una benedizione,
così io farò per amore dei miei servi,
per non distruggere ogni cosa.
9Io farò uscire una discendenza da Giacobbe,
da Giuda un erede dei miei monti.
I miei eletti ne saranno i padroni
e i miei servi vi abiteranno.
10Saròn diventerà un pascolo di greggi,
la valle di Acòr un recinto per armenti,
per il mio popolo che mi ricercherà.
11Ma voi, che avete abbandonato il Signore,
dimentichi del mio santo monte,
che preparate una tavola per Gad
e riempite per Menì la coppa di vino,
12io vi destino alla spada;
tutti vi curverete alla strage,
perché ho chiamato e non avete risposto;
ho parlato e non avete udito.
Avete fatto ciò che è male ai miei occhi,
ciò che mi dispiace avete scelto".
13Pertanto, così dice il Signore Dio:
"Ecco, i miei servi mangeranno
e voi avrete fame;
ecco, i miei servi berranno
e voi avrete sete;
ecco, i miei servi gioiranno
e voi resterete delusi;
14ecco, i miei servi giubileranno
per la gioia del cuore,
voi griderete per il dolore del cuore,
urlerete per la tortura dello spirito.
15Lascerete il vostro nome
come imprecazione fra i miei eletti:
Così ti faccia morire il Signore Dio.
Ma i miei servi saranno chiamati con un altro nome.
16Chi vorrà essere benedetto nel paese,
vorrà esserlo per il Dio fedele;
chi vorrà giurare nel paese,
giurerà per il Dio fedele;
perché saranno dimenticate le tribolazioni antiche,
saranno occultate ai miei occhi.
17Ecco infatti io creo
nuovi cieli e nuova terra;
non si ricorderà più il passato,
non verrà più in mente,
18poiché si godrà e si gioirà sempre
di quello che sto per creare,
e farò di Gerusalemme una gioia,
del suo popolo un gaudio.
19Io esulterò di Gerusalemme,
godrò del mio popolo.
Non si udranno più in essa
voci di pianto, grida di angoscia.
20Non ci sarà più
un bimbo che viva solo pochi giorni,
né un vecchio che dei suoi giorni
non giunga alla pienezza;
poiché il più giovane morirà a cento anni
e chi non raggiunge i cento anni
sarà considerato maledetto.
21Fabbricheranno case e le abiteranno,
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
22Non fabbricheranno perché un altro vi abiti,
né pianteranno perché un altro mangi,
poiché quali i giorni dell'albero,
tali i giorni del mio popolo.
I miei eletti useranno a lungo
quanto è prodotto dalle loro mani.
23Non faticheranno invano,
né genereranno per una morte precoce,
perché prole di benedetti dal Signore essi saranno
e insieme con essi anche i loro germogli.
24Prima che mi invochino, io risponderò;
mentre ancora stanno parlando,
io già li avrò ascoltati.
25Il lupo e l'agnello pascoleranno insieme,
il leone mangerà la paglia come un bue,
ma il serpente mangerà la polvere,
non faranno né male né danno
in tutto il mio santo monte". Dice il Signore.
1Così dice il Signore:
"Il cielo è il mio trono,
la terra lo sgabello dei miei piedi.
Quale casa mi potreste costruire?
In quale luogo potrei fissare la dimora?
2Tutte queste cose ha fatto la mia mano
ed esse sono mie - oracolo del Signore -.
Su chi volgerò lo sguardo?
Sull'umile e su chi ha lo spirito contrito
e su chi teme la mia parola.
3Uno sacrifica un bue e poi uccide un uomo,
uno immola una pecora e poi strozza un cane,
uno presenta un'offerta e poi sangue di porco,
uno brucia incenso e poi venera l'iniquità.
Costoro hanno scelto le loro vie,
essi si dilettano dei loro abomini;
4anch'io sceglierò la loro sventura
e farò piombare su di essi ciò che temono,
perché io avevo chiamato e nessuno ha risposto,
avevo parlato e nessuno ha ascoltato.
Hanno fatto ciò che è male ai miei occhi,
hanno preferito quello che a me dispiace".
5Ascoltate la parola del Signore,
voi che venerate la sua parola.
Hanno detto i vostri fratelli che vi odiano,
che vi respingono a causa del mio nome:
"Mostri il Signore la sua gloria,
e voi fateci vedere la vostra gioia!".
Ma essi saranno confusi.
6Giunge un rumore, un frastuono dalla città,
un rumore dal tempio:
è la voce del Signore che paga
il contraccambio ai suoi nemici.
7Prima di provare i dolori, ha partorito;
prima che le venissero i dolori,
ha dato alla luce un maschio.
8Chi ha mai udito una cosa simile,
chi ha visto cose come queste?
Nasce forse un paese in un giorno;
un popolo è generato forse in un istante?
Eppure Sion, appena sentiti i dolori,
ha partorito i figli.
9"Io che apro il grembo materno,
non farò partorire?" dice il Signore.
"Io che faccio generare, chiuderei il seno?"
dice il tuo Dio.
10Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa quanti la amate.
Sfavillate di gioia con essa
voi tutti che avete partecipato al suo lutto.
11Così succhierete al suo petto
e vi sazierete delle sue consolazioni;
succhierete, deliziandovi,
all'abbondanza del suo seno.
12Poiché così dice il Signore:
"Ecco io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la prosperità;
come un torrente in piena
la ricchezza dei popoli;
i suoi bimbi saranno portati in braccio,
sulle ginocchia saranno accarezzati.
13Come una madre consola un figlio
così io vi consolerò;
in Gerusalemme sarete consolati.
14Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saran rigogliose come erba fresca.
La mano del Signore si farà manifesta ai suoi servi,
ma si sdegnerà contro i suoi nemici.
15Poiché, ecco, il Signore viene con il fuoco,
i suoi carri sono come un turbine,
per riversare con ardore l'ira,
la sua minaccia con fiamme di fuoco.
16Con il fuoco infatti il Signore farà giustizia
su tutta la terra
e con la spada su ogni uomo;
molti saranno i colpiti dal Signore.
17Coloro che si consacrano e purificano nei giardini,
seguendo uno che sta in mezzo,
che mangiano carne suina, cose abominevoli e topi,
insieme finiranno - oracolo del Signore -
18con le loro opere e i loro propositi.
Io verrò a radunare tutti i
popoli e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria. 19Io
porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle genti di Tarsis, Put,
Lud, Mesech, Ros, Tubal e di Grecia, ai lidi lontani che non hanno udito
parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunzieranno la mia gloria
alle nazioni. 20Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutti i
popoli come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli,
su dromedari al mio santo monte di Gerusalemme, dice il Signore, come i figli
di Israele portano l'offerta su vasi puri nel tempio del Signore. 21Anche
tra essi mi prenderò sacerdoti e leviti, dice il Signore.
22Sì, come i nuovi cieli
e la nuova terra, che io farò,
dureranno per sempre davanti a me
- oracolo del Signore -
così dureranno la vostra discendenza e il vostro nome.
23In ogni mese al novilunio,
e al sabato di ogni settimana,
verrà ognuno a prostrarsi
davanti a me, dice il Signore.
24Uscendo, vedranno i cadaveri degli uomini
che si sono ribellati contro di me;
poiché il loro verme non morirà,
il loro fuoco non si spegnerà
e saranno un abominio per tutti".
1Parole di Geremia figlio di Chelkia, uno dei sacerdoti
che dimoravano in Anatòt, nel territorio di Beniamino. 2A lui fu
rivolta la parola del Signore al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda,
l'anno decimoterzo del suo regno, 3e quindi anche al tempo di
Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, fino alla fine dell'anno undecimo di
Sedecìa figlio di Giosìa, re di Giuda, cioè fino alla deportazione di
Gerusalemme avvenuta nel quinto mese.
4Mi fu rivolta la parola del Signore:
5"Prima di formarti nel grembo materno, ti
conoscevo,
prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni".
6Risposi: "Ahimè, Signore Dio, ecco io non so parlare,
perché sono giovane".
7Ma il Signore mi disse: "Non dire: Sono giovane,
ma va' da coloro a cui ti manderò
e annunzia ciò che io ti ordinerò.
8Non temerli,
perché io sono con te per proteggerti".
Oracolo del Signore.
9Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca
e il Signore mi disse:
"Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca.
10Ecco, oggi ti costituisco
sopra i popoli e sopra i regni
per sradicare e demolire,
per distruggere e abbattere,
per edificare e piantare".
11Mi fu rivolta questa parola del Signore: "Che
cosa vedi, Geremia?". Risposi: "Vedo un ramo di mandorlo". 12Il
Signore soggiunse: "Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per
realizzarla". 13Quindi mi fu rivolta di nuovo questa parola del
Signore: "Che cosa vedi?". Risposi: "Vedo una caldaia sul fuoco
inclinata verso settentrione".
14Il Signore mi disse:
"Dal settentrione si
rovescerà la sventura
su tutti gli abitanti del paese.
15Poiché, ecco, io sto per chiamare
tutti i regni del settentrione.
Oracolo del Signore.
Essi verranno e ognuno porrà il trono
davanti alle porte di Gerusalemme,
contro tutte le sue mura
e contro tutte le città di Giuda.
16Allora pronunzierò i miei giudizi contro di loro,
per tutto il male che hanno commesso abbandonandomi,
per sacrificare ad altri dèi
e prostrarsi davanti al lavoro delle proprie mani.
17Tu, poi, cingiti i fianchi,
alzati e di' loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti alla loro vista,
altrimenti ti farò temere davanti a loro.
18Ed ecco oggi io faccio di te
come una fortezza,
come un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
19Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti".
Oracolo del Signore.
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2"Va' e grida agli orecchi di Gerusalamme:
Così dice il Signore:
Mi ricordo di te,
dell'affetto della tua giovinezza.
dell'amore al tempo del tuo fidanzamento,
quando mi seguivi nel deserto,
in una terra non seminata.
3Israele era cosa sacra al Signore,
la primizia del suo raccolto;
quanti ne mangiavano dovevano pagarla,
la sventura si abbatteva su di loro.
Oracolo del Signore.
4Udite la parola del Signore, casa di Giacobbe,
voi, famiglie tutte della casa di Israele!
5Così dice il Signore:
Quale ingiustizia trovano in me i vostri padri,
per allontanarsi da me?
Essi seguirono ciò ch'è vano,
diventarono loro stessi vanità
6e non si domandarono: Dov'è il Signore
che ci fece uscire dal paese d'Egitto,
ci guidò nel deserto,
per una terra di steppe e di frane,
per una terra arida e tenebrosa,
per una terra che nessuno attraversava
e dove nessuno dimora?
7Io vi ho condotti in una terra da giardino,
perché ne mangiaste i frutti e i prodotti.
Ma voi, appena entrati, avete contaminato la mia terra
e avete reso il mio possesso un abominio.
8Neppure i sacerdoti si domandarono:
Dov'è il Signore?
I detentori della legge non mi hanno conosciuto,
i pastori mi si sono ribellati,
i profeti hanno predetto nel nome di Baal
e hanno seguito esseri inutili.
9Per questo intenterò ancora un processo contro di voi,
- oracolo del Signore -
e farò causa ai vostri nipoti.
10Recatevi nelle isole dei Kittim e osservate,
mandate pure a Kedar e considerate bene;
vedete se là è mai accaduta una cosa simile.
11Ha mai un popolo cambiato dèi?
Eppure quelli non sono dèi!
Ma il mio popolo ha cambiato colui che è la sua gloria
con un essere inutile e vano.
12Stupitene, o cieli;
inorridite come non mai.
Oracolo del Signore.
13Perché il mio popolo ha commesso due iniquità:
essi hanno abbandonato me,
sorgente di acqua viva,
per scavarsi cisterne,
cisterne screpolate,
che non tengono l'acqua.
14Israele è forse uno schiavo
o un servo nato in casa?
Perché allora è diventato una preda?
15Contro di lui ruggiscono i leoni,
fanno udire i loro urli.
La sua terra è ridotta a deserto,
le sue città sono state bruciate e nessuno vi abita.
16Perfino i figli di Menfi e di Tafni
ti hanno raso la testa.
17Tutto ciò forse non ti accade
perché hai abbandonato il Signore tuo Dio?
18E ora perché corri verso l'Egitto
a bere le acque del Nilo?
Perché corri verso l'Assiria
a bere le acque dell'Eufrate?
19La tua stessa malvagità ti castiga
e le tue ribellioni ti puniscono.
Riconosci e vedi quanto è cosa cattiva a amara
l'aver abbandonato il Signore tuo Dio
e il non aver più timore di me.
Oracolo del Signore degli eserciti.
20Poiché già da tempo hai infranto il tuo giogo,
hai spezzato i tuoi legami
e hai detto: Non ti servirò!
Infatti sopra ogni colle elevato
e sotto ogni albero verde ti sei prostituita.
21Io ti avevo piantato come vigna scelta,
tutta di vitigni genuini;
in tralci degeneri di vigna bastarda?
22Anche se ti lavassi con la soda
e usassi molta potassa,
davanti a me resterebbe la macchia della tua iniquità.
Oracolo del Signore.
23Perché osi dire: Non mi sono contaminata,
non ho seguito i Baal?
Considera i tuoi passi là nella valle,
riconosci quello che hai fatto,
giovane cammella leggera e vagabonda,
24asina selvatica abituata al deserto:
nell'ardore del suo desiderio aspira l'aria;
chi può frenare la sua brama?
Quanti la cercano non devono stancarsi:
la troveranno sempre nel suo mese.
25Bada che il tuo piede non resti scalzo
e che la tua gola non si inaridisca!
Ma tu rispondi: No. È inutile,
perché io amo gli stranieri,
voglio seguirli.
26Come si vergogna un ladro preso in flagrante
così restano svergognati quelli della casa d'Israele,
essi, i loro re, i loro capi,
i loro sacerdoti e i loro profeti.
27Dicono a un pezzo di legno: Tu sei mio padre,
e a una pietra: Tu mi hai generato.
A me essi voltan le spalle
e non la fronte;
ma al tempo della sventura invocano:
Alzati, salvaci!
28E dove sono gli dèi che ti sei costruiti?
Si alzino, se posson salvarti
nel tempo della tua sventura;
poiché numerosi come le tue città
sono, o Giuda, i tuoi dèi!
29Perché vi lamentate con me?
Tutti voi mi siete stati infedeli.
Oracolo del Signore.
30Invano ho colpito i vostri figli,
voi non avete imparato la lezione.
La vostra stessa spada ha divorato i vostri profeti
come un leone distruttore.
31O generazione!
Proprio voi badate alla parola del Signore!
Sono forse divenuto un deserto per Israele
o una terra di tenebre densissime?
Perché il mio popolo dice: Ci siamo emancipati,
più non faremo ritorno a te?
32Si dimentica forse una vergine dei suoi ornamenti,
una sposa della sua cintura?
Eppure il mio popolo mi ha dimenticato
per giorni innumerevoli.
33Come sai ben scegliere la tua via
in cerca di amore!
Per questo hai insegnato i tuoi costumi
anche alle donne peggiori.
34Perfino sugli orli delle tue vesti si trova
il sangue di poveri innocenti,
da te non sorpresi nell'atto di scassinare,
ma presso ogni quercia.
35Eppure protesti: Io sono innocente,
la sua ira è già lontana da me.
Eccomi pronto a entrare in giudizio con te,
perché hai detto: Non ho peccato!
36Perché ti sei ridotta così vile
nel cambiare la strada?
Anche dall'Egitto sarai delusa
come fosti delusa dall'Assiria.
37Anche di là tornerai con le mani sul capo,
perché il Signore ha rigettato coloro nei quali confidavi;
da loro non avrai alcun vantaggio.
1Se un uomo ripudia la moglie
ed essa, allontanatasi da lui,
si sposa con un altro uomo,
tornerà il primo ancora da lei?
Forse una simile donna non è tutta contaminata?
Tu ti sei disonorata con molti amanti
e osi tornare da me? Oracolo del Signore.
2Alza gli occhi sui colli e osserva:
dove non ti sei disonorata?
Tu sedevi sulle vie aspettandoli,
come fa l'Arabo nel deserto.
Così anche la terra hai contaminato
con impudicizia e perversità.
3Per questo sono state fermate le piogge
e gli scrosci di primavera non sono venuti.
Sfrontatezza di prostituta è la tua,
ma tu non vuoi arrossire.
4E ora forse non gridi verso di me: Padre mio,
amico della mia giovinezza tu sei!
5Serberà egli rancore per sempre?
Conserverà in eterno la sua ira?
Così parli, ma intanto ti ostini
a commettere il male che puoi".
6Il Signore mi disse al tempo del re Giosia: "Hai
visto ciò che ha fatto Israele, la ribelle? Si è recata su ogni luogo elevato e
sotto ogni albero verde per prostituirsi. 7E io pensavo: Dopo che
avrà fatto tutto questo tornerà a me, ma essa non è ritornata. La perfida Giuda
sua sorella ha visto ciò, 8ha visto che ho ripudiato la ribelle
Israele proprio per tutti i suoi adultéri, consegnandole il documento del
divorzio, ma la perfida Giuda sua sorella non ha avuto alcun timore. Anzi
anch'essa è andata a prostituirsi; 9e con il clamore delle sue
prostituzioni ha contaminato il paese; ha commesso adulterio davanti alla
pietra e al legno. 10Ciò nonostante, la perfida Giuda sua sorella
non è ritornata a me con tutto il cuore, ma soltanto con menzogna". Parola
del Signore. 11Allora il Signore mi disse: "Israele ribelle si
è dimostrata più giusta della perfida Giuda. 12Va' e grida tali cose
verso il settentrione dicendo:
Ritorna, Israele ribelle, dice
il Signore.
Non ti mostrerò la faccia sdegnata,
perché io sono pietoso, dice il Signore.
Non conserverò l'ira per sempre.
13Su, riconosci la tua colpa,
perché sei stata infedele al Signore tuo Dio;
hai profuso l'amore agli stranieri
sotto ogni albero verde
e non hai ascoltato la mia voce. Oracolo del Signore.
14Ritornate, figli traviati - dice il Signore - perché
io sono il vostro padrone. Io vi prenderò uno da ogni città e due da ciascuna
famiglia e vi condurrò a Sion. 15Vi darò pastori secondo il mio cuore,
i quali vi guideranno con scienza e intelligenza. 16Quando poi vi
sarete moltiplicati e sarete stati fecondi nel paese, in quei giorni - dice il
Signore - non si parlerà più dell'arca dell'alleanza del Signore; nessuno ci
penserà né se ne ricorderà; essa non sarà rimpianta né rifatta. 17In
quel tempo chiameranno Gerusalemme trono del Signore; tutti i popoli vi si
raduneranno nel nome del Signore e non seguiranno più la caparbietà del loro
cuore malvagio. 18In quei giorni la casa di Giuda andrà verso la
casa di Israele e tutte e due torneranno insieme dalla regione settentrionale
nel paese che io avevo dato in eredità ai loro padri.
19Io pensavo:
Come vorrei considerarti tra i miei figli
e darti una terra invidiabile,
un'eredità che sia l'ornamento più prezioso dei popoli!
Io pensavo: Voi mi direte: Padre mio,
e non tralascerete di seguirmi.
20Ma come una donna è infedele al suo amante,
così voi, casa di Israele, siete stati infedeli a me".
Oracolo del Signore.
21Sui colli si ode una voce,
pianto e gemiti degli Israeliti,
perché hanno reso tortuose le loro vie,
si sono dimenticati del Signore loro Dio.
22"Ritornate, figli traviati,
io risanerò le vostre ribellioni".
"Ecco, noi veniamo a te
perché tu sei il Signore nostro Dio.
23In realtà, menzogna sono le colline,
come anche il clamore sui monti;
davvero nel Signore nostro Dio
è la salvezza di Israele.
24L'infamia ha divorato fino dalla nostra giovinezza
il frutto delle fatiche dei nostri padri,
i loro greggi e i loro armenti,
i loro figli e le loro figlie.
25Avvolgiamoci nella nostra vergogna,
la nostra confusione ci ricopra,
perché abbiamo peccato contro il Signore nostro Dio,
noi e i nostri padri,
dalla nostra giovinezza fino ad oggi;
non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio".
1"Se vuoi ritornare, o Israele - dice il Signore -
a me dovrai ritornare.
Se rigetterai i tuoi abomini,
non dovrai più vagare lontano da me.
2Il tuo giuramento sarà: Per la vita del Signore,
con verità, rettitudine e giustizia.
Allora i popoli si diranno benedetti da te
e di te si vanteranno".
3Dice il Signore
agli uomini di Giuda e a Gerusalemme:
"Dissodatevi un terreno incolto
e non seminate fra le spine.
4Circoncidetevi per il Signore,
circoncidete il vostro cuore,
uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme,
perché la mia ira non divampi come fuoco
e non bruci senza che alcuno la possa spegnere,
a causa delle vostre azioni perverse.
5Annunziatelo in Giuda,
fatelo udire a Gerusalemme;
suonate la tromba nel paese,
gridate a piena voce e dite:
Radunatevi ed entriamo
nelle città fortificate.
6Alzate un segnale verso Sion;
fuggite, non indugiate,
perché io mando da settentrione una sventura
e una grande rovina.
7Il leone è balzato dalla boscaglia,
il distruttore di nazioni
si è mosso dalla sua dimora
per ridurre la tua terra a una desolazione:
le tue città saranno distrutte,
non vi rimarranno abitanti.
8Per questo vestitevi di sacco,
lamentatevi e alzate grida,
perché non si è allontanata
l'ira ardente del Signore da noi.
9E in quel giorno
- dice il Signore -
verrà meno il coraggio del re
e il coraggio dei capi;
i sacerdoti saranno costernati
e i profeti resteranno stupiti.
10Essi diranno: Ah, Signore Dio,
hai dunque del tutto ingannato
questo popolo e Gerusalemme,
quando dicevi: Voi avrete pace,
mentre una spada giunge fino alla gola".
11In quel tempo si dirà:
a questo popolo e a Gerusalemme:
"Il vento ardente delle dune soffia dal deserto
verso la figlia del mio popolo,
non per vagliare, né per mondare il grano.
12Un vento minaccioso si alza al mio ordine.
Ora, anch'io voglio pronunziare
contro di essi la condanna".
13Ecco, egli sale come nubi
e come un turbine sono i suoi carri,
i suoi cavalli sono più veloci delle aquile.
Guai a noi che siamo perduti!
14Purifica il tuo cuore dalla malvagità, Gerusalemme,
perché possa uscirne salva.
Fino a quando albergheranno in te
pensieri d'iniquità?
15Ecco, una voce reca la notizia da Dan,
si annunzia la sventura dalle montagne di Efraim.
16Annunziatelo alle genti,
fatelo sapere a Gerusalemme.
Gli assedianti vengono da una terra lontana,
mandano urla contro le città di Giuda.
17Come custodi d'un campo l'anno circondata,
perché si è ribellata contro di me. Oracolo del Signore.
18La tua condotta e le tue azioni
ti hanno causato tutto ciò.
Questo il guadagno della tua malvagità; com'è amaro!
Ora ti penetra fino al cuore.
19Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato.
Le pareti del mio cuore!
Il cuore mi batte forte;
non riesco a tacere,
perché ho udito uno squillo di tromba,
un fragore di guerra.
20Si annunzia rovina sopra rovina:
tutto il paese è devastato.
A un tratto sono distrutte le mie tende,
in un attimo i miei padiglioni.
21Fino a quando dovrò vedere segnali
e udire squilli di tromba?
22"Stolto è il mio popolo:
non mi conoscono,
sono figli insipienti,
senza intelligenza;
sono esperti nel fare il male,
ma non sanno compiere il bene".
23Guardai la terra ed ecco solitudine e vuoto,
i cieli, e non v'era luce.
24Guardai i monti ed ecco tremavano
e tutti i colli ondeggiavano.
25Guardai ed ecco non c'era nessuno
e tutti gli uccelli dell'aria erano volati via.
26Guardai ed ecco la terra fertile era un deserto
e tutte le sue città erano state distrutte
dal Signore e dalla sua ira ardente.
27Poiché dice il Signore:
"Devastato sarà tutto il paese;
io compirò uno sterminio.
28Pertanto la terra sarà in lutto
e i cieli lassù si oscureranno,
perché io l'ho detto e non me ne pento,
l'ho stabilito e non ritratterò".
29Per lo strepito di cavalieri e di arcieri
ogni città è in fuga,
vanno nella folta boscaglia
e salgono sulle rupi.
Ogni città è abbandonata,
non c'è rimasto un sol uomo.
30E tu, devastata, che farai?
Anche se ti vestissi di scarlatto,
ti adornassi di fregi d'oro
e ti facessi gli occhi grandi con il bistro,
invano ti faresti bella.
I tuoi amanti ti disprezzano;
essi vogliono la tua vita.
31Sento un grido come di donna nei dolori,
un urlo come di donna al primo parto,
è il grido della figlia di Sion,
che spasima e tende le mani:
"Guai a me! Sono affranta,
affranta per tutti gli uccisi".
1Percorrete le vie di Gerusalemme,
osservate bene e informatevi,
cercate nelle sue piazze
se trovate un uomo,
uno solo che agisca giustamente
e cerchi di mantenersi fedele,
e io le perdonerò, dice il Signore.
2Anche quando esclamano: "Per la vita del Signore!",
certo giurano il falso.
3Signore, i tuoi occhi non cercano forse la fedeltà?
Tu li hai percossi, ma non mostrano dolore;
li hai fiaccati, ma rifiutano di comprendere la correzione.
Hanno indurito la faccia più di una rupe,
non vogliono convertirsi.
4Io pensavo: "Certo, sono di bassa condizione,
agiscono da stolti,
perché non conoscono le vie del signore,
il diritto del loro Dio.
5Mi rivolgerò ai grandi
e parlerò loro.
Certo, essi conoscono la via del Signore,
il diritto del loro Dio".
Ahimè, anche questi hanno rotto il giogo,
hanno spezzato i legami!
6Per questo li azzanna il leone della foresta,
il lupo delle steppe ne fa scempio,
il leopardo sta in agguato vicino alle loro città,
quanti ne escono saranno sbranati;
perché si sono moltiplicati i loro peccati,
sono aumentate le loro ribellioni.
7"Perché ti dovrei perdonare?
I tuoi figli mi hanno abbandonato,
hanno giurato per chi non è Dio.
Io li ho saziati ed essi hanno commesso adulterio,
si affollano nelle case di prostituzione.
8Sono come stalloni ben pasciuti e focosi:
ciascuno nitrisce dietro la moglie del suo prossimo.
9Non dovrei forse punirli per questo?
Oracolo del Signore.
E di un popolo come questo
non dovrei vendicarmi?
10Salite sui suoi filari e distruggeteli,
compite uno sterminio;
strappatene i tralci,
perché non sono del Signore.
11Poiché, certo, mi si sono ribellate
la casa d'Israele e la casa di Giuda".
Oracolo del Signore.
12Hanno rinnegato il Signore,
hanno proclamato: "Non è lui!
Non verrà sopra di noi la sventura,
non vedremo né spada né fame.
13I profeti sono come il vento,
la sua parola non è in essi".
14Perciò dice il Signore,
Dio degli eserciti:
"Questo sarà fatto loro,
poiché hanno pronunziato questo discorso:
Ecco io farò delle mie parole
come un fuoco sulla tua bocca.
Questo popolo sarà la legna che esso divorerà.
15Ecco manderò contro di voi
una nazione da lontano, o casa di Israele.
Oracolo del Signore.
È una nazione valorosa,
è una nazione antica!
Una nazione di cui non conosci la lingua
e non comprendi che cosa dice.
16La sua faretra è come un sepolcro aperto.
Essi sono tutti prodi.
17Divorerà le tue messi e il tuo pane;
divorerà i tuoi figli e le tue figlie;
divorerà i greggi e gli armenti;
divorerà le tue vigne e i tuoi fichi;
distruggerà le città fortificate
nelle quali riponevi la fiducia.
18Ma anche in quei giorni, dice il Signore,
non farò di voi uno sterminio".
19Allora, se diranno: "Perché il Signore nostro Dio
ci fa tutte queste cose?", tu risponderai: "Come voi avete
abbandonato il Signore e avete servito divinità straniere nel vostro paese,
così servirete gli stranieri in un paese non vostro".
20Annunziatelo nella casa di Giacobbe,
fatelo udire in Giuda dicendo:
21"Questo dunque ascoltate,
o popolo stolto e privo di senno,
che ha occhi ma non vede,
che ha orecchi ma non ode.
22Voi non mi temerete? Oracolo del Signore.
Non tremerete dinanzi a me,
che ho posto la sabbia per confine al mare,
come barriera perenne che esso non varcherà?
Le sue onde si agitano ma non prevalgono,
rumoreggiano ma non l'oltrepassano".
23Ma questo popolo ha un cuore
indocile e ribelle;
si voltano indietro e se ne vanno,
24e non dicono in cuor loro:
"Temiamo il Signore nostro Dio
che elargisce la pioggia d'autunno
e quella di primavera a suo tempo,
ha fissato le settimane per la messe
e ce le mantiene costanti".
25Le vostre iniquità hanno sconvolto queste cose
e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere;
26poiché tra il mio popolo vi sono malvagi
che spiano come cacciatori in agguato,
pongono trappole
per prendere uomini.
27Come una gabbia piena di uccelli,
così le loro case sono piene di inganni;
perciò diventano grandi e ricchi.
28Sono grassi e pingui,
oltrepassano i limiti del male;
non difendono la giustizia,
non si curano della causa dell'orfano,
non fanno giustizia ai poveri.
29Non dovrei forse punire queste colpe?
Oracolo del Signore.
Di un popolo come questo
non dovrei vendicarmi?
30Cose spaventose e orribili
avvengono nel paese.
31I profeti predicono in nome della menzogna
e i sacerdoti governano al loro cenno;
eppure il mio popolo è contento di questo.
Che farete quando verrà la fine?
1Mettetevi in salvo, figli di Beniamino,
fuori di Gerusalemme.
In Tekoa date fiato alle trombe;
innalzate segnali su Bet-Cherem,
perché dal settentrione si affaccia una sventura
e una grande rovina.
2È forse simile a un tenero prato
la figlia di Sion?
3Verso di essa muovono pastori
con i loro greggi;
le fissano le tende tutto intorno,
ognuno di loro pascola la sua parte.
4"Ingaggiate la santa battaglia contro di essa;
su, assaliamola in pieno giorno.
Noi sventurati! Già il giorno declina,
già si allungano le ombre della sera.
5Su, allora assaliamola di notte,
distruggiamo i suoi palazzi".
6Perché così dice il Signore degli eserciti:
"Tagliate i suoi alberi,
costruite un terrapieno davanti a Gerusalemme.
Essa è la città della menzogna,
in essa tutto è oppressione.
7Come una sorgente fa scorrere l'acqua,
così essa fa scorrere la sua iniquità.
Violenza e oppressione risuonano in essa,
dinanzi a me stanno sempre dolori e piaghe.
8Lasciati correggere, o Gerusalemme,
perché io non mi allontani da te
e non ti riduca a un deserto,
a una regione disabitata".
9Così dice il Signore degli eserciti:
"Racimolate, racimolate come una vigna
il resto di Israele;
stendi ancora la tua mano come un vendemmiatore
verso i suoi tralci".
10A chi parlerò
a chi scongiurerò perché mi ascoltino?
Ecco, il loro orecchio non è circonciso,
sono incapaci di prestare attenzione.
Ecco, la parola del Signore è per loro
oggetto di scherno; non la gustano.
11Io perciò sono pieno dell'ira del Signore,
non posso più contenerla.
"Riversala sui bambini nella strada,
e anche sull'adunanza dei giovani,
perché saranno presi insieme uomini e donne,
l'anziano e il decrepito.
12Le loro case passeranno a stranieri,
anche i loro campi e le donne,
perché io stenderò la mano
sugli abitanti di questo paese".
Oracolo del Signore.
13Perché dal piccolo al grande
tutti commettono frode;
dal profeta al sacerdote
tutti praticano la menzogna.
14Essi curano la ferita del mio popolo,
ma solo alla leggera, dicendo:
"Bene, bene!" ma bene non va,
15Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli,
ma non si vergognano affatto,
non sanno neppure arrossire.
"Per questo cadranno con le altre vittime,
nell'ora del castigo saranno prostrati", dice il Signore.
16Così dice il Signore:
"Fermatevi nelle strade e guardate,
informatevi circa i sentieri del passato,
dove sta la strada buona e prendetela,
così troverete pace per le anime vostre".
Ma essi risposero: "Non la prenderemo!".
17Io ho posto sentinelle presso di voi:
"Fate attenzione allo squillo di tromba".
Essi hanno risposto: "Non ci baderemo!".
18Per questo ascoltate, o popoli,
e sappi, o assemblea, ciò che avverrà di loro.
19Ascolta, o terra!
"Ecco, io mando contro questo popolo la sventura,
il frutto dei loro pensieri,
perché non hanno prestato attenzione alle mie parole
e hanno rigettato la mia legge.
20Perché mi offrite incenso portato da Saba
e la preziosa cannella che giunge da un paese lontano?
I vostri olocausti non mi sono graditi
e non mi piacciono i vostri sacrifici".
21Perciò dice il Signore:
"Ecco, io porrò per questo popolo
pietre di inciampo,
in esse inciamperanno insieme padri e figli;
vicini e amici periranno".
22Così dice il Signore:
"Ecco, un popolo viene da un paese del settentrione,
una grande nazione si muove dall'estremità della terra.
23Impugnano archi e lance;
sono crudeli, senza pietà.
Il loro clamore è quello di un mare agitato;
essi montano cavalli:
sono pronti come un solo guerriero alla battaglia
contro di te, figlia di Sion".
24"Abbiamo udito la loro fama,
ci sono cadute le braccia;
l'angoscia si è impadronita di noi,
come spasimo di partoriente".
25Non uscite nei campi
e non camminate per le strade,
perché la spada nemica
e il terrore sono tutt'intorno.
26Figlia del mio popolo, vestiti di sacco
e rotolati nella polvere.
Fa' lutto come per un figlio unico,
lamentati amaramente,
perché piomberà improvviso
il distruttore su di noi!
27Io ti ho posto come saggiatore fra il mio popolo,
perché tu conoscessi e saggiassi la loro condotta.
28Essi sono tutti ribelli,
spargono calunnie,
tutti sono corrotti.
29Il mantice soffia con forza,
il piombo è consumato dal fuoco;
invano si vuol raffinarlo a ogni costo,
le scorie non si separano.
30Scoria di argento si chiamano,
perché il Signore li ha rigettati.
1Questa è la parola che fu rivolta dal Signore a
Geremia: 2"Fermati alla porta del tempio del Signore e là
pronunzia questo discorso dicendo: Ascoltate la parola del Signore, voi tutti
di Giuda che attraversate queste porte per prostrarvi al Signore. 3Così
dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Migliorate la vostra condotta e
le vostre azioni e io vi farò abitare in questo luogo. 4Pertanto non
confidate nelle parole menzognere di coloro che dicono: Tempio del Signore,
tempio del Signore, tempio del Signore è questo!
5Poiché, se veramente emenderete la vostra condotta e le vostre
azioni, se realmente pronunzierete giuste sentenze fra un uomo e il suo
avversario; 6se non opprimerete lo straniero, l'orfano e la vedova,
se non spargerete il sangue innocente in questo luogo e se non seguirete per
vostra disgrazia altri dèi, 7io vi farò abitare in questo luogo, nel
paese che diedi ai vostri padri da lungo tempo e per sempre. 8Ma voi
confidate in parole false e ciò non vi gioverà: 9rubare, uccidere,
commettere adulterio, giurare il falso, bruciare incenso a Baal, seguire altri
dèi che non conoscevate. 10Poi venite e vi presentate alla mia
presenza in questo tempio, che prende il nome da me, e dite: Siamo salvi! per
poi compiere tutti questi abomini. 11Forse è una spelonca di ladri
ai vostri occhi questo tempio che prende il nome da me? Anch'io, ecco, vedo
tutto questo. Parola del Signore. 12Andate, dunque, nella mia dimora
che era in Silo, dove avevo da principio posto il mio nome; considerate che
cosa io ne ho fatto a causa della malvagità di Israele, mio popolo. 13Ora,
poiché avete compiuto tutte queste azioni - parola del Signore - e, quando vi
ho parlato con premura e sempre, non mi avete ascoltato e, quando vi ho
chiamato, non mi avete risposto, 14io tratterò questo tempio che
porta il mio nome e nel quale confidate e questo luogo che ho concesso a voi e
ai vostri padri, come ho trattato Silo.
15Vi scaccerò davanti a me come ho scacciato tutti i vostri
fratelli, tutta la discendenza di Èfraim.
16Tu poi, non pregare per questo popolo, non innalzare per esso
suppliche e preghiere né insistere presso di me, perché non ti ascolterò. 17Non
vedi che cosa fanno nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme? 18I
figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la
farina per preparare focacce alla Regina del cielo; poi si compiono libazioni
ad altri dèi per offendermi. 19Ma forse costoro offendono me -
oracolo del Signore - o non piuttosto se stessi a loro vergogna?". 20Pertanto,
dice il Signore Dio: "Ecco il mio furore, la mia ira si riversa su questo
luogo, sugli uomini e sul bestiame, sugli alberi dei campi e sui frutti della
terra e brucerà senza estinguersi".
21Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: "Aggiungete
pure i vostri olocausti ai vostri sacrifici e mangiatene la carne! 22In
verità io non parlai né diedi comandi sull'olocausto e sul sacrificio ai vostri
padri, quando li feci uscire dal paese d'Egitto. 23Ma questo
comandai loro: Ascoltate la mia voce! Allora io sarò il vostro Dio e voi sarete
il mio popolo; e camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate
felici. 24Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio; anzi
procedettero secondo l'ostinazione del loro cuore malvagio e invece di voltarmi
la faccia mi han voltato le spalle, 25da quando i loro padri uscirono
dal paese d'Egitto fino ad oggi. Io inviai a voi tutti i miei servitori, i
profeti, con premura e sempre; 26eppure essi non li ascoltarono e
non prestarono orecchio. Resero dura la loro nuca, divennero peggiori dei loro
padri. 27Tu dirai loro tutte queste cose, ma essi non ti
ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno. 28Allora dirai
loro: Questo è il popolo che non ascolta la voce del Signore suo Dio né accetta
la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca.
29Taglia la tua chioma e gettala via
e intona sulle alture un canto lugubre,
perché il Signore ha rigettato e abbandonato
la generazione che è oggetto della sua ira.
30Perché i figli di Giuda hanno commesso ciò che è male
ai miei occhi, oracolo del Signore. Hanno posto i loro abomini nel tempio che
prende il nome da me, per contaminarlo. 31Hanno costruito l'altare
di Tofet, nella valle di Ben-Hinnòn, per bruciare nel fuoco i figli e le
figlie, cosa che io non ho mai comandato e che non mi è mai venuta in mente. 32Perciò
verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali non si chiamerà più Tofet né
valle di Ben-Hinnòn, ma valle della Strage. Allora si seppellirà in Tofet,
perché non ci sarà altro luogo. 33I cadaveri di questo popolo
saranno pasto agli uccelli dell'aria e alle bestie selvatiche e nessuno li
scaccerà. 34Io farò cessare nelle città di Giuda e nelle vie di
Gerusalemme le grida di gioia e la voce dell'allegria, la voce dello sposo e
della sposa, poiché il paese sarà ridotto un deserto".
1"In quel tempo - oracolo del Signore - si
estrarranno dai loro sepolcri le ossa dei re di Giuda, le ossa dei suoi capi,
dei sacerdoti, dei profeti e degli abitanti di Gerusalemme. 2Esse
saranno sparse in onore del sole, della luna e di tutta la milizia del cielo
che essi amarono, servirono, seguirono, consultarono e adorarono. Non saranno
più raccolte né sepolte, ma rimarranno come letame sulla terra. 3Allora
la morte sarà preferibile alla vita per tutti quelli che resteranno di questa
razza malvagia in ogni luogo, dove li avrò dispersi". Oracolo del Signore
degli eserciti.
4Tu dirai loro: "Così dice il Signore:
Forse chi cade non si rialza
e chi perde la strada non torna indietro?
5Perché allora questo popolo
si ribella con continua ribellione?
Persistono nella malafede,
rifiutano di convertirsi.
6Ho fatto attenzione e ho ascoltato;
essi non parlano come dovrebbero.
Nessuno si pente della sua malizia,
dicendo: Che ho fatto?
Ognuno segue senza voltarsi la sua corsa
come un cavallo che si lanci nella battaglia.
7Anche la cicogna nel cielo
conosce i suoi tempi;
la tortora, la rondinella e la gru
osservano la data del loro ritorno;
il mio popolo, invece, non conosce
il comando del Signore.
8Come potete dire: Noi siamo saggi,
la legge del Signore è con noi?
A menzogna l'ha ridotta
la penna menzognera degli scribi!
9I saggi saranno confusi,
sconcertati e presi come in un laccio.
Essi hanno rigettato la parola del Signore,
quale sapienza possono avere?
10Per questo darò le loro donne ad altri,
i loro campi ai conquistatori,
perché, dal piccolo al grande,
tutti commettono frode;
dal profeta al sacerdote,
tutti praticano la menzogna.
11Essi curano la ferita del mio popolo
ma solo alla leggera, dicendo: Bene, bene!
ma bene non va.
12Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli,
ma non si vergognano affatto,
non sanno neppure arrossire.
Per questo cadranno con le altre vittime,
nell'ora del castigo saranno prostrati" dice il Signore.
13"Li mieto e li anniento,
dice il Signore,
non c'è più uva nella vigna
né frutti sui fichi;
anche le foglie son avvizzite.
Ho procurato per loro degli invasori".
14"Perché ce ne stiamo seduti?
Riunitevi, entriamo nelle fortezze
e moriamo in esse,
poiché il Signore nostro Dio ci fa perire.
Egli ci fa bere acque avvelenate,
perché abbiamo peccato contro di lui.
15Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene;
l'ora della salvezza, ed ecco il terrore".
16Da Dan si sente
lo sbuffare dei suoi cavalli;
al rumore dei nitriti dei suoi destrieri
trema tutta la terra.
Vengono e divorano il paese e quanto in esso si trova,
la città e i suoi abitanti.
17"Ecco, io sto per mandarvi
serpenti velenosi
contro i quali non esiste incantesimo,
ed essi vi morderanno"
dice il Signore.
18Cercai di rasserenarmi, superando il mio dolore,
ma il mio cuore vien meno.
19Ecco odo le grida della figlia del mio popolo
da una terra lunga e larga:
"Forse il Signore non si trova in Sion,
il suo re non vi abita più?".
Perché mi hanno provocato all'ira con i loro idoli
e con queste nullità straniere?
20È passata la stagione della messe, è finita l'estate
e noi non siamo stati soccorsi.
21Per la ferita della figlia del mio popolo sono affranto,
sono costernato, l'orrore mi ha preso.
22Non v'è forse balsamo in Gàlaad?
Non c'è più nessun medico?
Perché non si cicatrizza
la ferita della figlia del mio popolo?
23Chi farà del mio capo una fonte di acqua,
dei miei occhi una sorgente di lacrime,
perché pianga giorno e notte
gli uccisi della figlia del mio popolo?
1Chi mi darà nel deserto un rifugio per viandanti?
Io lascerei il mio popolo e mi allontanerei da lui,
perché sono tutti adùlteri, una massa di traditori.
2Tendono la loro lingua come un arco;
la menzogna e non la verità
domina nel paese.
Passano da un delitto all'altro
e non conoscono il Signore.
3Ognuno si guardi dal suo amico,
non fidatevi neppure del fratello,
poiché ogni fratello inganna il fratello,
e ogni amico va spargendo calunnie.
4Ognuno si beffa del suo prossimo,
nessuno dice la verità.
Hanno abituato la lingua a dire menzogne,
operano l'iniquità, incapaci di convertirsi.
5Angheria sopra angheria, inganno su inganno;
rifiutano di conoscere il Signore.
6Perciò dice il Signore degli eserciti:
"Ecco li raffinerò al crogiuolo e li saggerò;
come dovrei comportarmi con il mio popolo?
7Una saetta micidiale è la loro lingua,
inganno le parole della loro bocca.
Ognuno parla di pace con il prossimo,
mentre nell'intimo gli ordisce un tranello
8Non dovrei forse punirli per tali cose?
Oracolo del Signore.
Di un popolo come questo non dovrei vendicarmi?".
9Sui monti alzerò gemiti e lamenti,
un pianto di lutto sui pascoli della steppa,
perché sono riarsi, nessuno più vi passa,
né più si ode il grido del bestiame.
Dagli uccelli dell'aria alle bestie
tutti sono fuggiti, scomparsi.
10"Ridurrò Gerusalemme un cumulo di rovine,
rifugio di sciacalli;
le città di Giuda ridurrò alla desolazione,
senza abitanti".
11Chi è tanto saggio da comprendere questo?
A chi la bocca del Signore ha parlato perché lo annunzi?
Perché il paese è devastato,
desolato come un deserto senza passanti?
12Ha detto il Signore: "È perché hanno abbandonato
la legge che avevo loro posto innanzi e non hanno ascoltato la mia voce e non
l'hanno seguita, 13ma han seguito la caparbietà del loro cuore e i
Baal, che i loro padri avevano fatto loro conoscere". 14Pertanto
così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: "Ecco, darò loro in
cibo assenzio, farò loro bere acque avvelenate; 15li disperderò in
mezzo a popoli che né loro né i loro padri hanno conosciuto e manderò dietro a
loro la spada finché non li abbia sterminati".
Così dice il Signore degli
eserciti:
16Attenti, chiamate le lamentatrici, che vengano!
Fate venire le più brave!
Accorrano
17e facciano presto, per intonare su di noi un lamento.
Sgorghino lacrime dai nostri occhi,
il pianto scorra dalle nostre ciglia,
18perché una voce di lamento si ode da Sion:
"Come siamo rovinati,
come profondamente confusi,
poiché dobbiamo abbandonare il paese,
lasciare le nostre abitazioni".
19Udite, dunque, o donne, la parola del Signore;
i vostri orecchi accolgano la parola della sua bocca.
Insegnate alle vostre figlie il lamento,
l'una all'altra un canto di lutto:
20"La morte è entrata per le nostre finestre,
si è introdotta nei nostri palazzi,
abbattendo i fanciulli nella via
e i giovani nelle piazze.
21I cadaveri degli uomini giacciono - dice il Signore -
come letame sui campi,
come covoni dietro il mietitore
e nessuno li raccoglie".
22Così dice il Signore:
"Non si vanti il saggio della sua saggezza
e non si vanti il forte della sua forza,
non si vanti il ricco delle sue ricchezze.
23Ma chi vuol gloriarsi si vanti di questo,
di avere senno e di conoscere me,
perché io sono il Signore che agisce con misericordia,
con diritto e con giustizia sulla terra;
di queste cose mi compiaccio".
Parola del Signore.
24"Ecco, giorni verranno - oracolo del Signore -
nei quali punirò tutti i circoncisi che rimangono non circoncisi: 25l'Egitto,
Giuda, Edom, gli Ammoniti e i Moabiti e tutti coloro che si tagliano i capelli
alle estremità delle tempie, i quali abitano nel deserto, perché tutte queste
nazioni e tutta la casa di Israele sono incirconcisi nel cuore".
1Ascoltate la parola che il Signore vi rivolge,
casa di Israele.
2Così dice il Signore:
"Non imitate la condotta delle genti
e non abbiate paura dei segni del cielo,
perché le genti hanno paura di essi.
3Poiché ciò che è il terrore dei popoli è un nulla,
non è che un legno tagliato nel bosco,
opera delle mani di chi lavora con l'ascia.
4È ornato di argento e di oro,
è fissato con chiodi e con martelli,
perché non si muova.
5Gli idoli sono come uno spauracchio
in un campo di cocòmeri,
non sanno parlare,
bisogna portarli, perché non camminano.
Non temeteli, perché non fanno alcun male,
come non è loro potere fare il bene".
6Non sono come te, Signore;
tu sei grande
e grande la potenza del tuo nome.
7Chi non ti temerà, re delle nazioni?
Questo ti conviene,
poiché fra tutti i saggi delle nazioni
e in tutti i loro regni
nessuno è simile a te.
8Sono allo stesso tempo stolti e testardi;
vana la loro dottrina, come un legno.
9Argento battuto e laminato portato da Tarsìs
e oro di Ofir,
lavoro di artista e di mano di orafo,
di porpora e di scarlatto è la loro veste:
tutti lavori di abili artisti.
10Il Signore, invece, è il vero Dio,
egli è Dio vivente e re eterno;
al suo sdegno trema la terra,
i popoli non resistono al suo furore.
11Direte loro:
"Gli dèi che non hanno fatto il cielo e la terra scompariranno dalla terra
e sotto il cielo".
12Egli ha formato la terra con potenza,
ha fissato il mondo con sapienza,
con intelligenza ha disteso i cieli.
13Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo.
Egli fa salire le nubi dall'estremità della terra,
produce lampi per la pioggia
e manda fuori il vento dalle sue riserve.
14Rimane inebetito ogni uomo, senza comprendere;
resta confuso ogni orafo per i suoi idoli,
poiché è menzogna ciò che ha fuso
e non ha soffio vitale.
15Essi sono vanità, opere ridicole;
al tempo del loro castigo periranno.
16Non è tale l'eredità di Giacobbe,
perché egli ha formato ogni cosa.
Israele è la tribù della sua eredità,
Signore degli eserciti è il suo nome.
17Raccogli il tuo fardello fuori dal paese,
tu che sei cinta d'assedio,
18poiché dice il Signore:
"Ecco, questa volta, caccerò lontano
gli abitanti del paese;
li ridurrò alle strette, perché mi ritrovino".
19Guai a me a causa della mia ferita;
la mia piaga è incurabile.
Eppure io avevo pensato:
"È solo un dolore che io posso sopportare".
20La mia tenda è sfasciata
tutte le mie corde sono rotte.
I miei figli si sono allontanati da me e più non sono.
Nessuno pianta ancora la mia tenda
e stende i miei teli.
21I pastori sono diventati insensati,
non hanno ricercato più il Signore;
per questo non hanno avuto successo,
anzi è disperso tutto il loro gregge.
22Si ode un rumore che avanza
e un grande frastuono giunge da settentrione,
per ridurre le città di Giuda un deserto,
un rifugio di sciacalli.
23"Lo so, Signore, che l'uomo non è padrone della sua via,
non è in potere di chi cammina il dirigere i suoi passi.
24Correggimi, Signore, ma con giusta misura,
non secondo la tua ira, per non farmi vacillare".
25Riversa la tua collera sui popoli
che non ti conoscono
e sulle stirpi
che non invocano il tuo nome,
poiché hanno divorato Giacobbe
l'hanno divorato e consumato,
e hanno distrutto la sua dimora.
1Questa la parola che fu rivolta a Geremia da parte del
Signore: 2"Ascolta le parole di questa alleanza e tu
riferiscile agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme. 3Dirai
loro: Dice il Signore Dio di Israele: Maledetto l'uomo che non ascolta le
parole di questa alleanza, 4che io imposi ai vostri padri quando li
feci uscire dal paese d'Egitto, dal crogiuolo di ferro, dicendo: Ascoltate la
mia voce ed eseguite quanto vi ho comandato; allora voi sarete il mio popolo e
io sarò il vostro Dio, 5così che io possa mantenere il giuramento
fatto ai vostri padri di dare loro una terra dove scorrono latte e miele, come
oggi possedete". Io risposi: "Così sia, Signore!". 6E
il Signore mi disse: "Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda e
nelle strade di Gerusalemme, dicendo: Ascoltate le parole di questa alleanza e mettetele
in pratica! 7Poiché io ho più volte scongiurato i vostri padri
quando li feci uscire dal paese d'Egitto e fino ad oggi, ammonendoli
premurosamente ogni giorno: Ascoltate la mia voce! 8Ma essi non
ascoltarono né prestarono orecchio; ognuno seguì la caparbietà del suo cuore
malvagio. Perciò ho attuato nei loro riguardi tutte le parole di questa
alleanza che avevo ordinato loro di osservare e non osservarono".
9Il Signore mi disse: "Si è formata una congiura fra gli uomini
di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme; 10sono ritornati alle
iniquità dei loro primi padri che avevano rifiutato di ascoltare le mie parole,
anch'essi hanno seguito altri dèi per servirli. La casa di Israele e la casa di
Giuda hanno violato l'alleanza che io avevo concluso con i loro padri. 11Perciò
dice il Signore: Ecco manderò su di loro una sventura alla quale non potranno
sfuggire. Allora leveranno grida di aiuto verso di me, ma io non li ascolterò; 12allora
le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme alzeranno grida di aiuto agli
dèi ai quali hanno offerto incenso, ma quelli certamente non li salveranno nel
tempo della loro sciagura. 13Perché numerosi come le tue città sono
i tuoi dèi, o Giuda; numerosi come le strade di Gerusalemme gli altari che
avete eretto all'idolo, altari per bruciare incenso a Baal.
14Tu poi, non intercedere per questo popolo, non innalzare per esso
suppliche e preghiere, perché non ascolterò quando mi invocheranno nel tempo
della loro sventura".
15Che ha da fare il mio diletto nella mia casa,
con la sua perversa condotta?
Voti e carne di sacrifici allontanano forse
da te la tua sventura,
e così potrai ancora schiamazzare di gioia?
16Ulivo verde, maestoso,
era il nome che il Signore ti aveva imposto.
Con grande strepito ha dato fuoco alle sue foglie,
i suoi rami si sono bruciati.
17Il Signore degli eserciti che ti ha piantato
preannunzia la sventura contro di te, a causa della malvagità che hanno
commesso a loro danno la casa di Israele e la casa di Giuda irritandomi con il
bruciare incenso a Baal.
18Il Signore me lo ha manifestato e io l'ho saputo;
allora ha aperto i miei occhi sui loro intrighi.
19Ero come un agnello mansueto che viene portato al
macello, non sapevo che essi tramavano contro di me, dicendo: "Abbattiamo
l'albero nel suo rigoglio, strappiamolo dalla terra dei viventi; il suo nome
non sia più ricordato".
20Ora, Signore degli eserciti, giusto giudice,
che scruti il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa.
21Perciò dice il Signore riguardo agli uomini di Anatòt
che attentano alla mia vita dicendo: "Non profetare nel nome del Signore,
se no morirai per mano nostra"; 22così dunque dice il Signore
degli eserciti: "Ecco, li punirò. I loro giovani moriranno di spada, i
loro figli e le loro figlie moriranno di fame. 23Non rimarrà di loro
alcun superstite, perché manderò la sventura contro gli uomini di Anatòt
nell'anno del loro castigo".
1Tu sei troppo giusto, Signore,
perché io possa discutere con te;
ma vorrei solo rivolgerti una parola sulla giustizia.
Perché le cose degli empi prosperano?
Perché tutti i traditori sono tranquilli?
2Tu li hai piantati ed essi hanno messo radici,
crescono e producono frutto;
tu sei vicino alla loro bocca,
ma lontano dai loro cuori.
3Ma tu, Signore, mi conosci, mi vedi,
tu provi che il mio cuore è con te.
Strappali via come pecore per il macello,
riservali per il giorno dell'uccisione.
4Fino a quando sarà in lutto la terra
e seccherà tutta l'erba dei campi?
Per la malvagità dei suoi abitanti
le fiere e gli uccelli periscono,
poiché essi dicono: "Dio non vede i nostri passi".
5"Se, correndo con i pedoni, ti stanchi,
come potrai gareggiare con i cavalli?
Se non ti senti al sicuro in una regione pacifica,
che farai nella boscaglia del Giordano?
6Perfino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre,
perfino loro sono sleali con te;
anch'essi ti gridano dietro a piena voce;
non fidarti di loro quando ti dicono buone parole.
7Io ho abbandonato la mia casa,
ho ripudiato la mia eredità;
ho consegnato ciò che ho di più caro
nelle mani dei suoi nemici.
8La mia eredità è divenuta per me
come un leone nella foresta;
ha ruggito contro di me,
perciò ho cominciato a odiarla.
9La mia eredità è forse per me come un uccello
screziato?
Gli uccelli rapaci l'assalgono da ogni parte.
Venite, radunatevi, voi tutte bestie selvatiche,
venite a divorare.
10Molti pastori hanno devastato la mia vigna,
hanno calpestato il mio campo.
Hanno fatto del mio campo prediletto
un deserto desolato,
11lo hanno ridotto una landa deserta,
in uno stato deplorevole;
sta desolato dinanzi a me.
È devastato tutto il paese,
e nessuno se ne dà pensiero.
12Su tutte le alture del deserto giungono devastatori,
poiché il Signore ha una spada che divora,
da un estremo all'altro della terra;
non c'è scampo per nessuno.
13Essi hanno seminato grano e mietuto spine,
si sono stancati senz'alcun vantaggio;
restano confusi per il loro raccolto
a causa dell'ira ardente del Signore".
14Così dice il Signore: "Sradicherò dalla loro
terra tutti i miei vicini malvagi, che han messo le mani sull'eredità da me
data in possesso al mio popolo Israele, come anche strapperò la casa di Giuda
di mezzo a loro. 15Allora, dopo averli strappati, avrò di nuovo
compassione di loro e farò tornare ognuno al suo possesso e ognuno al suo
paese. 16Se impareranno accuratamente le usanze del mio popolo sì da
giurare nel mio nome: Per la vita del Signore, come hanno insegnato al mio
popolo a giurare per Baal, allora potranno stabilirsi in mezzo al mio popolo. 17Se
invece non ascoltano, estirperò tutto questo popolo ed esso perirà".
Oracolo del Signore.
1Il Signore mi parlò così: "Va' a comprarti una
cintura di lino e mettitela ai fianchi senza immergerla nell'acqua". 2Io
comprai la cintura secondo il comando del Signore e me la misi ai fianchi.
3Poi la parola del Signore mi fu rivolta una seconda volta: 4"Prendi
la cintura che hai comprato e che porti ai fianchi e va' subito verso l'Eufrate
e nascondila nella fessura di una pietra". 5Io andai e la
nascosi presso l'Eufrate, come mi aveva comandato il Signore. 6Ora,
dopo molto tempo, il Signore mi disse: "Alzati, va' all'Eufrate e prendi
di là la cintura che ti avevo comandato di nascondervi". 7Io
andai verso l'Eufrate, cercai e presi la cintura dal luogo in cui l'avevo
nascosta; ed ecco, la cintura era marcita, non era più buona a nulla.
8Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 9"Dice
il Signore: In questo modo ridurrò in marciume la grande gloria di Giuda e di
Gerusalemme. 10Questo popolo malvagio, che rifiuta di ascoltare le
mie parole, che si comporta secondo la caparbietà del suo cuore e segue altri
dèi per servirli e per adorarli, diventerà come questa cintura, che non è più
buona a nulla. 11Poiché, come questa cintura aderisce ai fianchi di
un uomo, così io volli che aderisse a me tutta la casa di Israele e tutta la
casa di Giuda - parola del Signore - perché fossero mio popolo, mia fama, mia
lode e mia gloria, ma non mi ascoltarono.
12Ora, tu riferirai a questo popolo: Così dice il
Signore Dio di Israele: Ogni boccale va riempito di vino. Se essi ti diranno:
Forse non sappiamo che ogni boccale va riempito di vino? 13tu
risponderai loro : Così parla il Signore: Ecco io renderò tutti ubriachi gli
abitanti di questo paese, i re che siedono sul trono di Davide, i sacerdoti, i
profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme. 14Poi fracasserò, gli
uni contro gli altri, i padri e i figli insieme - dice il Signore -; non avrò
pietà, non li risparmierò né userò misericordia nel distruggerli".
15Ascoltate e porgete l'orecchio, non montate in
superbia,
perché il Signore parla.
16Date gloria al Signore vostro Dio,
prima che venga l'oscurità
e prima che inciampino i vostri piedi
sui monti, al cadere della notte.
Voi aspettate la luce, ma egli la ridurrà in tenebre
e la muterà in densa oscurità!
17Se voi non ascolterete,
io piangerò in segreto
dinanzi alla vostra superbia;
il mio occhio si scioglierà in lacrime,
perché sarà deportato il gregge del Signore.
18Dite al re e alla regina madre:
"Sedete giù in basso,
poiché vi è caduta dalla testa
la vostra preziosa corona".
19Le città del mezzogiorno sono bloccate,
nessuno le libera.
Tutto Giuda è stato deportato
con una deportazione totale.
20Alza gli occhi e osserva
coloro che vengono dal settentrione;
dov'è il gregge che ti è stato consegnato,
le tue pecore magnifiche?
21Che dirai quando saranno posti sopra di te come capi
coloro che tu stessa hai abituato
a essere tuoi amici?
Non ti prenderanno forse i dolori
come una partoriente?
22Se dirai in cuor tuo:
"Perché mi capita tutto ciò?".
Per l'enormità delle tue iniquità
sono stati strappati i lembi della tua veste,
il tuo corpo ha subìto violenza.
23Cambia forse un Etiope la sua pelle
o un leopardo la sua picchiettatura?
Allo stesso modo, potrete fare il bene
anche voi abituati a fare il male?
24Perciò vi disperderò come paglia
portata via dal vento del deserto.
25Questa è la tua sorte,
la parte che ti è destinata da me
- oracolo del Signore -
perché mi hai dimenticato
e hai confidato nella menzogna.
26Anch'io solleverò le tue vesti fino al volto,
così si vedrà la tua vergogna,
27i tuoi adultéri e i tuoi richiami d'amore,
l'ignominia della tua prostituzione!
Sulle colline e per i piani ho visto i tuoi orrori.
Guai a te, Gerusalemme, perché non ti purifichi!
Per quanto tempo ancora?
1Parola che il Signore rivolse a Geremia in occasione
della siccità:
2Giuda è in lutto,
le sue città languiscono,
sono a terra nello squallore;
il gemito di Gerusalemme sale al cielo.
3I ricchi mandano i loro servi in cerca d'acqua;
essi si recano ai pozzi,
ma non ve la trovano
e tornano con i recipienti vuoti.
Sono delusi e confusi e si coprono il capo.
4Per il terreno screpolato,
perché non cade pioggia nel paese,
gli agricoltori sono delusi e confusi
e si coprono il capo.
5La cerva partorisce nei campi e abbandona il parto,
perché non c'è erba.
6Gli ònagri si fermano sui luoghi elevati
e aspirano l'aria come sciacalli;
i loro occhi languiscono,
perché non si trovano erbaggi.
7"Se le nostre iniquità testimoniano contro di noi,
Signore, agisci per il tuo nome!
Certo, sono molte le nostre infedeltà,
abbiamo peccato contro di te.
8O speranza di Israele,
suo salvatore al tempo della sventura,
perché vuoi essere come un forestiero nel paese
e come un viandante che si ferma solo una notte?
9Perché vuoi essere come un uomo sbigottito,
come un forte incapace di aiutare?
Eppure tu sei in mezzo a noi, Signore,
e noi siamo chiamati con il tuo nome,
non abbandonarci!".
10Così dice il Signore di questo popolo: "Piace
loro andare vagando, non fermano i loro passi". Per questo il Signore non
li gradisce. Ora egli ricorda la loro iniquità e punisce i loro peccati.
11Il Signore mi ha detto: "Non intercedere a favore di questo
popolo, per il suo benessere. 12Anche se digiuneranno, non ascolterò
la loro supplica; se offriranno olocausti e sacrifici, non li gradirò; ma li
distruggerò con la spada, la fame e la peste". 13Allora ho
soggiunto: "Ahimè, Signore Dio, dicono i profeti: Non vedrete la spada,
non soffrirete la fame, ma vi concederò una pace perfetta in questo
luogo". 14Il Signore mi ha detto: "I profeti hanno predetto
menzogne in mio nome; io non li ho inviati, non ho dato ordini né ho loro
parlato. Vi annunziano visioni false, oracoli vani e suggestioni della loro
mente". 15Perciò così dice il Signore: "I profeti che
predicono in mio nome, senza che io li abbia inviati, e affermano: Spada e fame
non ci saranno in questo paese, questi profeti finiranno di spada e di fame. 16Gli
uomini ai quali essi predicono saranno gettati per le strade di Gerusalemme in
seguito alla fame e alla spada e nessuno seppellirà loro, le loro donne, i loro
figli e le loro figlie. Io rovescerò su di essi la loro malvagità".
17Tu riferirai questa parola:
"I miei occhi grondano lacrime
notte e giorno, senza cessare,
perché da grande calamità
è stata colpita la figlia del mio popolo,
da una ferita mortale.
18Se esco in aperta campagna,
ecco i trafitti di spada;
se percorro la città,
ecco gli orrori della fame.
Anche il profeta e il sacerdote
si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare.
19Hai forse rigettato completamente Giuda,
oppure ti sei disgustato di Sion?
Perché ci hai colpito, e non c'è rimedio per noi?
Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene,
l'ora della salvezza ed ecco il terrore!
20Riconosciamo, Signore, la nostra iniquità,
l'iniquità dei nostri padri: abbiamo peccato contro di te.
21Ma per il tuo nome non abbandonarci,
non render spregevole il trono della tua gloria.
Ricordati! Non rompere la tua alleanza con noi.
22Forse fra i vani idoli delle nazioni c'è chi fa
piovere?
O forse i cieli mandan rovesci da sé?
Non sei piuttosto tu, Signore nostro Dio?
In te abbiamo fiducia,
perché tu hai fatto tutte queste cose".
1Il Signore mi disse: "Anche se Mosè e Samuele si
presentassero davanti a me, io non mi piegherei verso questo popolo.
Allontanali da me, se ne vadano!" 2Se ti domanderanno:
"Dove andremo?" dirai loro: Così dice il Signore:
Chi è destinato alla peste,
alla peste,
Chi alla spada, alla spada,
chi alla fame, alla fame,
chi alla schiavitù, alla schiavitù.
3Io manderò contro di loro quattro specie di mali -
parola del Signore -: la spada per ucciderli, i cani per sbranarli, gli uccelli
dell'aria e le bestie selvatiche per divorarli e distruggerli. 4Li
renderò oggetto di spavento per tutti i regni della terra a causa di Manàsse
figlio di Ezechia, re di Giuda, per ciò che egli ha fatto in Gerusalemme.
5Chi avrà pietà di te, Gerusalemme,
chi ti compiangerà?
Chi si volterà
per domandarti come stai?
6Tu mi hai respinto,
dice il Signore,
mi hai voltato le spalle
e io ho steso la mano su di te per annientarti;
sono stanco di avere pietà.
7Io li ho dispersi al vento con la pala
nelle città della contrada.
Ho reso senza figli e ho fatto perire il mio popolo,
perché non abbandonarono le loro abitudini.
8Le loro vedove sono diventate
più numerose della sabbia del mare.
Ho mandato sulle madri e sui giovani
un devastatore in pieno giorno;
d'un tratto ho fatto piombare su di loro
turbamento e spavento.
9È abbattuta la madre di sette figli,
esala il suo respiro;
il suo sole tramonta quando è ancor giorno,
è coperta di vergogna e confusa.
Io consegnerò i loro superstiti alla spada,
in preda ai loro nemici". Oracolo del Signore.
10Me infelice, madre mia, che mi hai partorito
oggetto di litigio e di contrasto per tutto il paese!
Non ho preso prestiti, non ho prestato a nessuno,
eppure tutti mi maledicono.
11Forse, Signore, non ti ho servito del mio meglio,
non mi sono rivolto a te con preghiere per il mio nemico,
nel tempo della sventura e nel tempo dell'angoscia?
12Potrà forse il ferro spezzare
il ferro del settentrione e il bronzo?
13"I tuoi averi e i tuoi tesori
li abbandonerò al saccheggio,
non come pagamento, per tutti i peccati
che hai commessi in tutti i tuoi territori.
14Ti renderò schiavo dei tuoi nemici
in una terra che non conosci,
perché si è acceso il fuoco della mia ira,
che arderà contro di voi".
15Tu lo sai, Signore,
ricordati di me e aiutami,
vendicati per me dei miei persecutori.
Nella tua clemenza non lasciarmi perire,
sappi che io sopporto insulti per te.
16Quando le tue parole mi vennero incontro,
le divorai con avidità;
la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore,
perché io portavo il tuo nome,
Signore, Dio degli eserciti.
17Non mi sono seduto per divertirmi
nelle brigate di buontemponi,
ma spinto dalla tua mano sedevo solitario,
poiché mi avevi riempito di sdegno.
18Perché il mio dolore è senza fine
e la mia piaga incurabile non vuol guarire?
Tu sei diventato per me un torrente infido,
dalle acque incostanti.
19Ha risposto allora il Signore:
"Se tu ritornerai a me, io ti riprenderò
e starai alla mia presenza;
se saprai distinguere ciò che è prezioso
da ciò che è vile,
sarai come la mia bocca.
Essi torneranno a te,
mentre tu non dovrai tornare a loro,
20ed io, per questo popolo, ti renderò
come un muro durissimo di bronzo;
combatteranno contro di te
ma non potranno prevalere,
perché io sarò con te
per salvarti e per liberarti.
Oracolo del Signore.
21Ti libererò dalle mani dei malvagi
e ti riscatterò dalle mani dei violenti".
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Non
prendere moglie, non aver figli né figlie in questo luogo, 3perché
dice il Signore riguardo ai figli e alle figlie che nascono in questo luogo e
riguardo alle madri che li partoriscono e ai padri che li generano in questo
paese: 4Moriranno di malattie strazianti, non saranno rimpianti né
sepolti, ma saranno come letame sulla terra. Periranno di spada e di fame; i
loro cadaveri saranno pasto degli uccelli dell'aria e delle bestie della
terra". 5Poiché così dice il Signore: "Non entrare in una
casa dove si fa un banchetto funebre, non piangere con loro né commiserarli,
perché io ho ritirato da questo popolo la mia pace - dice il Signore - la mia
benevolenza e la mia compassione.
6Moriranno in questo paese grandi e piccoli; non saranno sepolti né
si farà lamento per essi; nessuno si farà incisioni né si taglierà i capelli. 7Non
si spezzerà il pane all'afflitto per consolarlo del morto e non gli si darà da
bere il calice della consolazione per suo padre e per sua madre. 8Non
entrare nemmeno in una casa dove si banchetta per sederti a mangiare e a bere
con loro, 9poiché così dice il Signore degli eserciti, Dio di
Israele: Ecco, sotto i vostri occhi e nei vostri giorni farò cessare da questo
luogo le voci di gioia e di allegria, la voce dello sposo e della sposa.
10Quando annunzierai a questo popolo tutte queste cose, ti diranno:
Perché il Signore ha decretato contro di noi questa sventura così grande? Quali
iniquità e quali peccati abbiamo commesso contro il Signore nostro Dio? 11Tu
allora risponderai loro: Perché i vostri padri mi abbandonarono - parola del Signore
- seguirono altri dèi, li servirono e li adorarono, mentre abbandonarono me e
non osservarono la mia legge. 12Voi però avete agito peggio dei
vostri padri; ognuno di voi, infatti, segue la caparbietà del suo cuore
malvagio rifiutandosi di ascoltarmi. 13Perciò vi scaccerò da questo
paese verso un paese che né voi né i vostri padri avete conosciuto e là
servirete divinità straniere giorno e notte, poiché io non vi userò più
misericordia.
14Pertanto, ecco, verranno giorni - oracolo del Signore
- nei quali non si dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli
Israeliti dal paese d'Egitto; 15ma piuttosto si dirà: Per la vita
del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese del settentrione e da
tutte le regioni dove li aveva dispersi. E io li ricondurrò nel loro paese che
avevo concesso ai loro padri.
16Ecco, io invierò numerosi pescatori - dice il Signore
- che li pescheranno; quindi invierò numerosi cacciatori che daranno loro la
caccia su ogni monte, su ogni colle e nelle fessure delle rocce; 17poiché
i miei occhi osservano le loro vie che non possono restar nascoste dinanzi a
me, né si può occultare la loro iniquità davanti ai miei occhi. 18Innanzi
tutto ripagherò due volte la loro iniquità e il loro peccato, perché hanno
profanato il mio paese con i cadaveri dei loro idoli e hanno riempito la mia
eredità con i loro abomini".
19Signore, mia forza e mia difesa,
mio rifugio nel giorno della tribolazione,
a te verranno i popoli
dalle estremità della terra e diranno:
"I nostri padri ereditarono soltanto menzogna,
vanità che non giovano a nulla".
20Può forse l'uomo fabbricarsi dèi?
Ma questi non sono dèi!
21Perciò, ecco io mostrerò loro,
rivolgerò loro questa volta
la mia mano e la mia forza.
Essi sapranno che il mio nome è Signore.
1Il peccato di Giuda è scritto
con uno stilo di ferro,
con una punta di diamante
è inciso sulla tavola del loro cuore
e sugli angoli dei loro altari,
2come per ricordare ai loro figli
i loro altari e i loro pali sacri presso gli alberi verdi,
sui colli elevati,
3sui monti e in aperta campagna.
"I tuoi averi e tutti i tuoi tesori
li abbandonerò al saccheggio,
a motivo di tutti i peccati
che hai commessi in tutti i tuoi territori.
4Tu dovrai ritirare la mano dall'eredità
che ti avevo data;
ti farò schiavo dei tuoi nemici
in un paese che non conosci,
perché avete acceso il fuoco della mia ira,
che arderà sempre".
Così dice il Signore:
5"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
che pone nella carne il suo sostegno
e il cui cuore si allontana dal Signore.
6Egli sarà come un tamerisco nella steppa,
quando viene il bene non lo vede;
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
7Benedetto l'uomo che confida nel Signore
e il Signore è sua fiducia.
8Egli è come un albero piantato lungo l'acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi;
nell'anno della siccità non intristisce,
non smette di produrre i suoi frutti.
9Più fallace di ogni altra cosa
è il cuore e difficilmente guaribile;
chi lo può conoscere?
10Io, il Signore, scruto la mente
e saggio i cuori,
per rendere a ciascuno secondo la sua condotta,
secondo il frutto delle sue azioni.
11Come una pernice che cova uova da lei non deposte
è chi accumula ricchezze, ma senza giustizia.
A metà dei suoi giorni dovrà lasciarle
e alla sua fine apparirà uno stolto".
12Trono di gloria, eccelso fin dal principio,
è il luogo del nostro santuario!
13O speranza di Israele, Signore,
quanti ti abbandonano resteranno confusi;
quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere,
perché hanno abbandonato
la fonte di acqua viva, il Signore.
14Guariscimi, Signore, e io sarò guarito,
salvami e io sarò salvato,
poiché tu sei il mio vanto.
15Ecco, essi mi dicono:
"Dov'è la parola del Signore?
Si compia finalmente!".
16Io non ho insistito presso di te nella sventura
né ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai.
Ciò che è uscito dalla mia bocca è innanzi a te.
17Non essere per me causa di spavento,
tu, mio solo rifugio nel giorno della sventura.
18Siano confusi i miei avversari ma non io,
si spaventino essi, ma non io.
Manda contro di loro il giorno della sventura,
distruggili, distruggili per sempre.
19Il Signore mi disse: "Va' a metterti alla porta
dei Figli del popolo, per la quale entrano ed escono i re di Giuda, e a tutte
le porte di Gerusalemme. 20Dirai loro: Ascoltate la parola del
Signore, o re di Giuda e voi tutti Giudei e abitanti di Gerusalemme, che
entrate per queste porte. 21Così dice il Signore: Per amore della
vostra vita guardatevi dal trasportare un peso in giorno di sabato e
dall'introdurlo per le porte di Gerusalemme. 22Non portate alcun
peso fuori dalle vostre case in giorno di sabato e non fate alcun lavoro, ma
santificate il giorno di sabato, come io ho comandato ai vostri padri. 23Ma
essi non vollero ascoltare né prestare orecchio, anzi indurirono la loro
cervice per non ascoltarmi e per non accogliere la lezione. 24Ora,
se mi ascolterete sul serio - dice il Signore - se non introdurrete nessun peso
entro le porte di questa città in giorno di sabato e santificherete il giorno
di sabato non eseguendo in esso alcun lavoro, 25entreranno per le
porte di questa città i re, che siederanno sul trono di Davide, su carri e su
cavalli, essi e i loro ufficiali, gli uomini di Giuda e gli abitanti di
Gerusalemme. Questa città sarà abitata per sempre. 26Verranno dalle
città di Giuda e dai dintorni di Gerusalemme, dalla terra di Beniamino e dalla
Sefèla, dai monti e dal meridione presentando olocausti, sacrifici, offerte e
incenso e sacrifici di lode nel tempio del Signore. 27Ma se non
ascolterete il mio comando di santificare il giorno di sabato, di non
trasportare pesi e di non introdurli entro le porte di Gerusalemme in giorno di
sabato, io accenderò un fuoco alle sue porte; esso divorerà i palazzi di
Gerusalemme e mai si estinguerà".
1Questa parola fu rivolta a Geremia da parte del
Signore: 2"Prendi e scendi nella bottega del vasaio; là ti farò
udire la mia parola". 3Io sono sceso nella bottega del vasaio
ed ecco, egli stava lavorando al tornio. 4Ora, se si guastava il
vaso che egli stava modellando, come capita con la creta in mano al vasaio,
egli rifaceva con essa un altro vaso, come ai suoi occhi pareva giusto.
5Allora mi fu rivolta la parola del Signore: 6"Forse
non potrei agire con voi, casa di Israele, come questo vasaio? Oracolo del
Signore. Ecco, come l'argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie
mani, casa di Israele. 7Talvolta nei riguardi di un popolo o di un
regno io decido di sradicare, di abbattere e di distruggere; 8ma se
questo popolo, contro il quale avevo parlato, si converte dalla sua malvagità,
io mi pento del male che avevo pensato di fargli. 9Altra volta nei
riguardi di un popolo o di un regno io decido di edificare e di piantare; 10ma
se esso compie ciò che è male ai miei occhi non ascoltando la mia voce, io mi
pentirò del bene che avevo promesso di fargli.
11Ora annunzia, dunque, agli uomini di Giuda e agli abitanti di
Gerusalemme: Dice il Signore: Ecco preparo contro di voi una calamità e medito
contro di voi un progetto. Su, abbandonate la vostra condotta perversa,
migliorate le vostre abitudini e le vostre azioni". 12Ma essi
diranno: "È inutile, noi vogliamo seguire i nostri progetti; ognuno di noi
agirà secondo la caparbietà del suo cuore malvagio".
13Perciò così dice il Signore:
"Informatevi tra le nazioni:
chi ha mai udito cose simili?
Enormi, orribili cose ha commesso
la vergine di Israele.
14Scompare forse dalle alte rocce
la neve del Libano?
Forse si inaridiscono
le acque delle montagne
che scorrono gelide?
15Eppure il mio popolo mi ha dimenticato;
essi offrono incenso a un idolo vano.
Così hanno inciampato nelle loro strade,
nei sentieri di una volta,
per camminare su viottoli,
per una via non appianata.
16Il loro paese è una desolazione,
un oggetto di scherno perenne.
Chiunque passa ne rimarrà stupito
e scuoterà il capo.
17Come fa il vento d'oriente io li disperderò
davanti al loro nemico.
Mostrerò loro le spalle e non il volto
nel giorno della loro rovina".
18Ora essi dissero: "Venite e tramiamo insidie
contro Geremia, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai
saggi, né l'oracolo ai profeti. Venite, colpiamolo per la sua lingua e non
badiamo a tutte le sue parole".
19Prestami ascolto, Signore,
e odi la voce dei miei avversari.
20Si rende forse male per bene?
Poiché essi hanno scavato una fossa alla mia vita.
Ricordati quando mi presentavo a te,
per parlare in loro favore,
per stornare da loro la tua ira.
21Abbandona perciò i loro figli alla fame,
gettali in potere della spada;
le loro donne restino senza figli e vedove,
i loro uomini siano colpiti dalla morte
e i loro giovani uccisi dalla spada in battaglia.
22Si odano grida dalle loro case,
quando improvvisa tu farai piombare su di loro
una torma di briganti,
poiché hanno scavato una fossa per catturarmi
e hanno teso lacci ai miei piedi.
23Ma tu conosci, Signore,
ogni loro progetto di morte contro di me;
non lasciare impunita la loro iniquità
e non cancellare il loro peccato dalla tua presenza.
Inciampino alla tua presenza;
al momento del tuo sdegno agisci contro di essi!
1Così disse il Signore a Geremia: "Va' a comprarti
una brocca di terracotta; prendi alcuni anziani del popolo e alcuni sacerdoti
con te 2ed esci nella valle di Ben-Hinnòn, che è all'ingresso della
Porta dei cocci. Là proclamerai le parole che io ti dirò. 3Riferirai:
Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e abitanti di Gerusalemme. Così
dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io manderò su questo luogo
una sventura tale che risuonerà negli orecchi di chiunque la udrà, 4poiché
mi hanno abbandonato e hanno destinato ad altro questo luogo per sacrificarvi
ad altri dèi, che né essi né i loro padri né i re di Giuda conoscevano. Essi
hanno riempito questo luogo di sangue innocente; 5hanno edificato alture
a Baal per bruciare nel fuoco i loro figli come olocausti a Baal. Questo io non
ho comandato, non ne ho mai parlato, non mi è mai venuto in mente.
6Perciò, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali questo
luogo non si chiamerà più Tofet e valle di Ben-Hinnòn, ma piuttosto valle della
Strage. 7Io renderò vani i piani di Giuda e di Gerusalemme in questo
luogo. Li farò cadere di spada davanti ai loro nemici e per mezzo di coloro che
attentano alla loro vita e darò i loro cadaveri in pasto agli uccelli dell'aria
e alle bestie selvatiche. 8Ridurrò questa città a una desolazione e
a oggetto di scherno; quanti le passeranno vicino resteranno stupiti e
fischieranno davanti a tutte le sue ferite. 9Farò loro mangiare la
carne dei figli e la carne delle figlie; si divoreranno tra di loro durante
l'assedio e l'angoscia in cui li stringeranno i nemici e quanti attentano alla
loro vita.
10Tu poi, spezzerai la brocca sotto gli occhi degli uomini che
saranno venuti con te 11e riferirai loro: Così dice il Signore degli
eserciti: Spezzerò questo popolo e questa città, così come si spezza un vaso di
terracotta, che non si può più accomodare. Allora si seppellirà perfino in
Tofet, perché non ci sarà più spazio per seppellire. 12Così farò -
dice il Signore - riguardo a questo luogo e ai suoi abitanti, rendendo questa
città come Tofet. 13Le case di Gerusalemme e le case dei re di Giuda
saranno impure come il luogo di Tofet; cioè tutte le case, sui tetti delle
quali essi bruciavano incenso a tutta la milizia del cielo e facevano libazioni
ad altri dèi".
14Quando Geremia tornò da Tofet dove il Signore lo aveva mandato a
profetizzare, si fermò nell'atrio del tempio del Signore e disse a tutto il
popolo: 15"Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco
io manderò su questa città e su tutte le sue borgate tutto il male che le ho
preannunziato, perché essi si sono intestarditi, rifiutandosi di ascoltare le
mie parole".
1Pascùr figlio di Immèr, sacerdote e
sovrintendente-capo del tempio, udì Geremia predire tutte queste cose. 2Pascùr
fece fustigare il profeta Geremia e quindi lo mise in ceppi nella prigione che
si trovava presso la porta superiore di Beniamino, nel tempio del Signore. 3Quando
poi il giorno dopo Pascùr fece liberare dai ceppi Geremia, questi gli disse:
"Il Signore non ti chiama più Pascùr, ma Terrore all'intorno".
4Perché così dice il Signore: "Ecco io darò in preda al terrore
te e tutti i tuoi cari; essi cadranno per la spada dei loro nemici e i tuoi
occhi lo vedranno. Metterò tutto Giuda nelle mani del re di Babilonia, il quale
li deporterà a Babilonia e li colpirà di spada. 5Consegnerò tutte le
ricchezze di questa città e tutti i suoi prodotti, tutti gli oggetti preziosi e
tutti i tesori dei re di Giuda in mano ai suoi nemici, i quali li saccheggeranno
e li prenderanno e li trasporteranno a Babilonia. 6Tu, Pascùr, e
tutti gli abitanti della tua casa andrete in schiavitù; andrai a Babilonia, là
morirai e là sarai sepolto, tu e tutti i tuoi cari, ai quali hai predetto
menzogne".
7Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato
sedurre;
mi hai fatto forza e hai prevalso.
Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno;
ognuno si fa beffe di me.
8Quando parlo, devo gridare,
devo proclamare: "Violenza! Oppressione!".
Così la parola del Signore è diventata per me
motivo di obbrobrio e di scherno ogni giorno.
9Mi dicevo: "Non penserò più a lui,
non parlerò più in suo nome!".
Ma nel mio cuore c'era come un fuoco ardente,
chiuso nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo,
ma non potevo.
10Sentivo le insinuazioni di molti:
"Terrore all'intorno!
Denunciatelo e lo denunceremo".
Tutti i miei amici spiavano la mia caduta:
"Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta".
11Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori
cadranno e non potranno prevalere;
saranno molto confusi perché non riusciranno,
la loro vergogna sarà eterna e incancellabile.
12Signore degli eserciti, che provi il giusto
e scruti il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di essi;
poiché a te ho affidato la mia causa!
13Cantate inni al Signore, lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.
14Maledetto il giorno in cui nacqui;
il giorno in cui mia madre mi diede alla luce
non sia mai benedetto.
15Maledetto l'uomo che portò la notizia
a mio padre, dicendo:
"Ti è nato un figlio maschio", colmandolo di gioia.
16Quell'uomo sia come le città
che il Signore ha demolito senza compassione.
Ascolti grida al mattino
e rumori di guerra a mezzogiorno,
17perché non mi fece morire nel grembo materno;
mia madre sarebbe stata la mia tomba
e il suo grembo gravido per sempre.
18Perché mai sono uscito dal seno materno
per vedere tormenti e dolore
e per finire i miei giorni nella vergogna?
1Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore quando
il re Sedecìa gli mandò il sacerdote Pascùr figlio di Malchìa, e Sofonìa figlio
di Maasìa, per dirgli: 2"Intercedi per noi presso il Signore
perché Nabucodònosor re di Babilonia ci muove guerra; forse il Signore compirà
a nostro vantaggio qualcuno dei suoi tanti prodigi, così che egli si allontani
da noi". 3Geremia rispose loro: "Riferite a Sedecìa: 4Così
dice il Signore, Dio di Israele: Ecco io farò rientrare le armi di guerra, che
sono nelle vostre mani, con le quali combattete il re di Babilonia e i Caldei
che vi assediano fuori delle mura e le radunerò in mezzo a questa città. 5Io
stesso combatterò contro di voi con mano tesa e con braccio potente, con ira,
furore e grande sdegno. 6Percuoterò gli abitanti di questa città,
uomini e bestie; essi moriranno di una grave peste. 7Dopo ciò - dice
il Signore - io consegnerò Sedecìa, re di Giuda, i suoi ministri e il popolo,
che saranno scampati in questa città dalla peste, dalla spada e dalla fame, in
potere di Nabucodònosor, re di Babilonia, in potere dei loro nemici e in potere
di coloro che attentano alla loro vita. Egli li passerà a fil di spada; non
avrà pietà di loro, non li perdonerà né risparmierà.
8Riferirai a questo popolo: Dice il Signore: Ecco, io vi metto
davanti la via della vita e la via della morte. 9Chi rimane in
questa città morirà di spada, di fame e di peste; chi uscirà e si consegnerà ai
Caldei che vi cingono d'assedio, vivrà e gli sarà lasciata la vita come suo
bottino. 10Poiché io ho volto la faccia contro questa città a suo
danno e non a suo bene. Oracolo del Signore. Essa sarà messa nelle mani del re
di Babilonia, il quale la brucerà con il fuoco".
11Alla casa del re di Giuda dirai:
"Ascoltate la parola del Signore!
12Casa di Davide, così dice il Signore:
Amministrate la giustizia ogni mattina
e liberate l'oppresso dalla mano dell'oppressore,
se no la mia ira divamperà come fuoco,
si accenderà e nessuno potrà spegnerla,
a causa della malvagità delle vostre azioni.
13Eccomi a te, o abitatrice della valle,
roccia nella pianura, dice il Signore.
Voi che dite: Chi scenderà contro di noi?
Chi entrerà nelle nostre dimore?
14Io vi punirò come meritano le vostre opere
- dice il Signore -
e accenderò il fuoco nel suo bosco,
che divorerà tutti i suoi dintorni".
1Così dice il Signore: "Scendi nella casa del re
di Giuda e là proclama questo messaggio. 2Tu dirai: Ascolta la
parola del Signore, o re di Giuda che siedi sul trono di Davide, tu, i tuoi
ministri e il tuo popolo, che entrano per queste porte. 3Dice il
Signore: Praticate il diritto e la giustizia, liberate l'oppresso dalle mani
dell'oppressore, non fate violenza e non opprimete il forestiero, l'orfano e la
vedova, e non spargete sangue innocente in questo luogo. 4Se
osserverete lealmente quest'ordine, entreranno ancora per le porte di questa
casa i re che siederanno sul trono di Davide, montati su carri e cavalli, essi,
i loro ministri e il loro popolo. 5Ma se non ascolterete queste
parole, io lo giuro per me stesso - parola del Signore - questa casa diventerà
una rovina.
6Poiché così dice il Signore
riguardo alla casa del re di Giuda:
Come Gàlaad eri per me,
come le vette del Libano;
ma io ti ridurrò a deserto, a città disabitata.
7Io preparerò contro di te i distruttori,
ognuno con le armi.
Essi abbatteranno i migliori dei tuoi cedri,
li getteranno nel fuoco.
8Molte genti passeranno su questa città e si diranno
l'un l'altro: Perché il Signore ha trattato così questa grande città? 9E
risponderanno: Perché essi hanno abbandonato l'alleanza del Signore, loro Dio,
hanno adorato altri dèi e li hanno serviti".
10Non piangete sul morto e non fate lamenti per lui,
ma piangete amaramente su chi parte,
perché non tornerà più,
non rivedrà il paese natio.
11Poiché dice il Signore riguardo a Sallùm figlio di
Giosia, re di Giuda, che regna al posto di Giosia suo padre: "Chi esce da
questo luogo non vi farà più ritorno, 12ma morirà nel luogo dove lo
condurranno prigioniero e non rivedrà più questo paese".
13Guai a chi costruisce la casa senza giustizia
e il piano di sopra senza equità,
che fa lavorare il suo prossimo per nulla,
senza dargli la paga,
14e dice: "Mi costruirò una casa grande
con spazioso piano di sopra"
e vi apre finestre
e la riveste di tavolati di cedro
e la dipinge di rosso.
15Forse tu agisci da re
perché ostenti passione per il cedro?
Forse tuo padre non mangiava e beveva?
Ma egli praticava il diritto e la giustizia
e tutto andava bene.
16Egli tutelava la causa del povero e del misero
e tutto andava bene;
questo non significa infatti conoscermi?
Oracolo del Signore.
17I tuoi occhi e il tuo cuore,
invece, non badano che al tuo interesse,
a spargere sangue innocente,
a commettere violenza e angherie.
18Per questo così dice il Signore su Ioiakìm figlio di
Giosia, re di Giuda:
"Non faranno il lamento
per lui, dicendo:
Ahi, fratello mio! Ahi, sorella!
Non faranno il lamento per lui, dicendo:
Ahi, signore! Ahi, maestà!
19Sarà sepolto come si seppellisce un asino,
lo trascineranno e lo getteranno
al di là delle porte di Gerusalemme".
20Sali sul Libano e grida
e sul Basàn alza la voce;
grida dagli Abarìm,
perché tutti i tuoi amanti sono abbattuti.
21Ti parlai al tempo della tua tranquilla prosperità,
ma tu dicesti: "Io non voglio ascoltare".
Tale è stata la tua condotta fin dalla giovinezza:
non hai ascoltato la mia voce.
22Tutti i tuoi pastori saranno pascolo del vento
e i tuoi amanti andranno schiavi.
Allora ti dovrai vergognare ed essere confusa,
a causa di tutte le tue iniquità.
23Tu che dimori sul Libano,
che ti sei fatta il nido tra i cedri,
come gemerai quando ti coglieranno le doglie,
dolori come di partoriente!
24"Per la mia vita - oracolo del Signore - anche se
Conìa figlio di Ioiakìm, re di Giuda, fosse un anello da sigillo nella mia
destra, io me lo strapperei. 25Ti metterò nelle mani di chi attenta
alla tua vita, nelle mani di coloro che tu temi, nelle mani di Nabucodònosor re
di Babilonia e nelle mani dei Caldei. 26 Sbalzerò te e tua madre che
ti ha generato in un paese dove non siete nati e là morirete. 27Ma
nel paese in cui brameranno tornare, là non torneranno. 28È forse
questo Conìa un vaso spregevole, rotto, oppure un vaso che non piace più a
nessuno? Perché sono dunque scacciati, egli e la sua discendenza, e gettati in
un paese che non conoscono?".
29Terra, terra, terra! Ascolta la parola del Signore! 30Dice
il Signore: "Registrate quest'uomo come uno senza figli, un uomo che non
ha successo nella sua vita, perché nessuno della sua stirpe avrà la fortuna di
sedere sul trono di Davide né di regnare ancora su Giuda".
1"Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il
gregge del mio pascolo". Oracolo del Signore. 2Perciò dice il
Signore, Dio di Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo:
"Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete
preoccupati; ecco io mi occuperò di voi e della malvagità delle vostre azioni.
Oracolo del Signore. 3Radunerò io stesso il resto delle mie pecore
da tutte le regioni dove le ho lasciate scacciare e le farò tornare ai loro
pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. 4Costituirò sopra di
esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né
sgomentarsi; di esse non ne mancherà neppure una". Oracolo del Signore.
5"Ecco, verranno giorni - dice il Signore -
nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto,
che regnerà da vero re e sarà saggio
ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
6Nei suoi giorni Giuda sarà salvato
e Israele starà sicuro nella sua dimora;
questo sarà il nome con cui lo chiameranno:
Signore-nostra-giustizia.
7Pertanto, ecco, verranno giorni - dice il Signore -
nei quali non si dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli
Israeliti dal paese d'Egitto, 8ma piuttosto: Per la vita del Signore
che ha fatto uscire e che ha ricondotto la discendenza della casa di Israele
dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi;
costoro dimoreranno nella propria terra".
9Contro i profeti.
Mi si spezza il cuore nel petto,
tremano tutte le mie membra,
sono come un ubriaco
e come chi è inebetito dal vino,
a causa del Signore e a causa delle sue sante parole.
10"Poiché il paese è pieno di adùlteri;
a causa della maledizione tutto il paese è in lutto,
si sono inariditi i pascoli della steppa.
Il loro fine è il male
e la loro forza è l'ingiustizia.
11Perfino il profeta, perfino il sacerdote sono empi,
perfino nella mia casa ho trovato la loro malvagità.
Oracolo del Signore.
12Perciò la loro strada sarà per essi
come sentiero sdrucciolevole,
saranno sospinti nelle tenebre e cadranno in esse,
poiché io manderò su di essi la sventura,
nell'anno del loro castigo.
Oracolo del Signore.
13Tra i profeti di Samaria
io ho visto cose stolte.
Essi profetavano in nome di Baal
e traviavano il mio popolo Israele.
14Ma tra i profeti di Gerusalemme
ho visto cose nefande:
commettono adultéri e praticano la menzogna,
danno mano ai malfattori,
sì che nessuno si converte dalla sua malvagità;
per me sono tutti come Sòdoma
e i suoi abitanti come Gomorra".
15Perciò dice il Signore degli eserciti contro i
profeti:
"Ecco farò loro ingoiare assenzio
e bere acque avvelenate,
perché dai profeti di Gerusalemme
l'empietà si è sparsa su tutto il paese".
16Così dice il Signore degli eserciti: "Non
ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere
cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca
del Signore.
17Essi dicono a coloro
che disprezzano la parola del Signore:
Voi avrete la pace!
e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore
dicono: Non vi coglierà la sventura.
18Ma chi ha assistito al consiglio del Signore, chi l'ha
visto e ha udito la sua parola? Chi ha ascoltato la sua parola e vi ha
obbedito?
19Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si
scatena,
una tempesta travolgente
si abbatte sul capo dei malvagi.
20Non cesserà l'ira del Signore,
finché non abbia compiuto e attuato
i progetti del suo cuore.
Alla fine dei giorni comprenderete tutto!
21Io non ho inviato questi profeti
ed essi corrono;
non ho parlato a loro
ed essi profetizzano.
22Se hanno assistito al mio consiglio,
facciano udire le mie parole al mio popolo
e li distolgano dalla loro condotta perversa
e dalla malvagità delle loro azioni.
23Sono io forse Dio solo da vicino - dice il Signore -
e non anche Dio da lontano?
24Può forse nascondersi un uomo nei nascondigli
senza che io lo veda?
Non riempio io il cielo e la terra? Parola del Signore.
25Ho sentito quanto affermano i profeti che predicono in
mio nome menzogne: Ho avuto un sogno, ho avuto un sogno. 26Fino a
quando ci saranno nel mio popolo profeti che predicono la menzogna e
profetizzano gli inganni del loro cuore? 27Essi credono di far
dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni, che si raccontano l'un
l'altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal! 28Il
profeta che ha avuto un sogno racconti il suo sogno; chi ha udito la mia parola
annunzi fedelmente la mia parola.
Che cosa ha in comune la
paglia con il grano?
Oracolo del Signore.
29La mia parola non è forse come il fuoco
- oracolo del Signore -
e come un martello che spacca la roccia?
30Perciò, eccomi contro i profeti
- oracolo del Signore -
i quali si rubano gli uni gli altri le mie parole.
31Eccomi contro i profeti - oracolo del Signore -
che muovono la lingua per dare oracoli. 32Eccomi contro i profeti di
sogni menzogneri - dice il Signore - che li raccontano e traviano il mio popolo
con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati né ho dato alcun ordine; essi
non gioveranno affatto a questo popolo". Parola del Signore.
33Quando dunque questo popolo o un profeta o un sacerdote ti domanderà:
"Qual è il peso del messaggio del Signore?", tu riferirai loro:
"Voi siete il peso del Signore! Io vi rigetterò". Parola del Signore.
34E il profeta o il sacerdote o il popolo che dica: "Peso del
Signore!", io lo punirò nella persona e nella famiglia. 35Direte
l'uno all'altro: "Che cosa ha risposto il Signore?" e: "Che cosa
ha detto il Signore?". 36Non farete più menzione di peso del
Signore, altrimenti per chiunque la sua stessa parola sarà considerata un peso
per avere travisato le parole del Dio vivente, del Signore degli eserciti,
nostro Dio. 37Così dirai al profeta: "Che cosa ti ha risposto
il Signore?" e: "Che cosa ha detto il Signore?". 38Ma
se direte "Peso del Signore", allora così parla il Signore:
"Poiché ripetete: Peso del Signore, mentre vi avevo ordinato di non dire
più: Peso del Signore, 39ecco, proprio per questo, io mi caricherò
di voi come di un peso e getterò lontano dal mio volto voi e la città che ho
dato a voi e ai vostri padri. 40Vi coprirò di obbrobrio perenne e di
confusione perenne, che non sarà mai dimenticata".
1Il Signore mi mostrò due canestri di fichi posti
davanti al tempio, dopo che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportato da
Gerusalemme Ieconia figlio di Ioiakìm re di Giuda, i capi di Giuda, gli
artigiani e i fabbri e li aveva condotti a Babilonia. 2Un canestro
era pieno di fichi molto buoni, come i fichi primaticci, mentre l'altro
canestro era pieno di fichi cattivi, così cattivi che non si potevano mangiare.
3Il Signore mi disse: "Che cosa vedi, Geremia?". Io risposi:
"Fichi; i fichi buoni sono molto buoni, i cattivi sono molto cattivi,
tanto cattivi che non si possono mangiare".
4Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 5"Dice
il Signore Dio di Israele: Come si ha riguardo di questi fichi buoni, così io avrò
riguardo, per il loro bene, dei deportati di Giuda che ho fatto andare da
questo luogo nel paese dei Caldei. 6Io poserò lo sguardo sopra di
loro per il loro bene; li ricondurrò in questo paese, li ristabilirò fermamente
e non li demolirò; li pianterò e non li sradicherò mai più. 7Darò
loro un cuore capace di conoscermi, perché io sono il Signore; essi saranno il
mio popolo e io sarò il loro Dio, se torneranno a me con tutto il cuore. 8Come
invece si trattano i fichi cattivi, che non si possono mangiare tanto sono
cattivi - così parla il Signore - così io farò di Sedecìa re di Giuda, dei suoi
capi e del resto di Gerusalemme, ossia dei superstiti in questo paese, e di
coloro che abitano nel paese d'Egitto. 9Li renderò oggetto di
spavento per tutti i regni della terra, l'obbrobrio, la favola, lo zimbello e
la maledizione in tutti i luoghi dove li scaccerò. 10Manderò contro
di loro la spada, la fame e la peste finché non scompariranno dal paese che io
diedi a loro e ai loro padri".
1Questa parola fu rivolta a Geremia per tutto il popolo
di Giuda nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda - cioè nel
primo anno di Nabucodònosor re di Babilonia -. 2Il profeta Geremia
l'annunciò a tutto il popolo di Giuda e a tutti gli abitanti di Gerusalemme dicendo:
3"Dall'anno decimoterzo di Giosia figlio di Amòn, re di Giuda,
fino ad oggi sono ventitré anni che mi è stata rivolta la parola del Signore e
io ho parlato a voi premurosamente e continuamente, ma voi non avete ascoltato.
4Il Signore vi ha inviato con assidua premura tutti i suoi servi, i
profeti, ma voi non avete ascoltato e non avete prestato orecchio per ascoltare
5quando vi diceva: Ognuno abbandoni la sua condotta perversa e le
sue opere malvage; allora potrete abitare nel paese che il Signore ha dato a
voi e ai vostri padri dai tempi antichi e per sempre. 6Non seguite
altri dèi per servirli e adorarli e non provocatemi con le opere delle vostre
mani e io non vi farò del male. 7Ma voi non mi avete ascoltato -
dice il Signore - e mi avete provocato con l'opera delle vostre mani per vostra
disgrazia. 8Per questo dice il Signore degli eserciti: Poiché non
avete ascoltato le mie parole, 9ecco manderò a prendere tutte le
tribù del settentrione, le manderò contro questo paese, contro i suoi abitanti
e contro tutte le nazioni confinanti, voterò costoro allo sterminio e li
ridurrò a oggetto di orrore, a scherno e a obbrobrio perenne. 10Farò
cessare in mezzo a loro le grida di gioia e le voci di allegria, la voce dello
sposo e quella della sposa, il rumore della mola e il lume della lampada. 11Tutta
questa regione sarà abbandonata alla distruzione e alla desolazione e queste
genti resteranno schiave del re di Babilonia per settanta anni. 12Quando
saranno compiuti i settanta anni, io punirò il re di Babilonia e quel popolo -
dice il Signore - per i loro delitti, punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò a
una desolazione perenne. 13Manderò dunque a effetto su questo paese
tutte le parole che ho pronunziate a suo riguardo, quanto è scritto in questo
libro, ciò che Geremia aveva predetto contro tutte le nazioni.
14Nazioni numerose e re potenti ridurranno in schiavitù
anche costoro, e così li ripagherò secondo le loro azioni, secondo le opere
delle loro mani".
15Così mi disse il Signore, Dio di Israele: "Prendi dalla mia
mano questa coppa di vino della mia ira e falla bere a tutte le nazioni alle
quali ti invio, 16perché ne bevano, ne restino inebriate ed escano
di senno dinanzi alla spada che manderò in mezzo a loro".
17Presi dunque la coppa dalle mani del Signore e la diedi a bere a
tutte le nazioni alle quali il Signore mi aveva inviato: 18a
Gerusalemme e alle città di Giuda, ai suoi re e ai suoi capi, per abbandonarli
alla distruzione, alla desolazione, all'obbrobrio e alla maledizione, come
avviene ancor oggi; 19anche al faraone re d'Egitto, ai suoi
ministri, ai suoi nobili e a tutto il suo popolo; 20alla gente
d'ogni razza e a tutti i re del paese di Uz, a tutti i re del paese dei
Filistei, ad Ascalòn, a Gaza, a Ekròn e ai superstiti di Asdòd, 21a
Edom, a Moab e agli Ammoniti, 22a tutti i re di Tiro e a tutti i re
di Sidòne e ai re dell'isola che è al di là del mare, 23a Dedan, a
Tema, a Buz e a quanti si radono l'estremità delle tempie, 24a tutti
i re degli Arabi che abitano nel deserto, 25a tutti i re di Zimrì, a
tutti i re dell'Elam e a tutti i re della Media, 26a tutti i re del
settentrione, vicini e lontani, agli uni e agli altri e a tutti i regni che
sono sulla terra; il re di Sesàch berrà dopo di essi.
27"Tu riferirai loro: Dice il Signore degli eserciti, Dio di
Israele: Bevete e inebriatevi, vomitate e cadete senza rialzarvi davanti alla
spada che io mando in mezzo a voi. 28Se poi rifiuteranno di prendere
dalla tua mano il calice da bere, tu dirai loro: Dice il Signore degli
eserciti: Certamente berrete! 29Se io comincio a castigare proprio
la città che porta il mio nome, pretendete voi di rimanere impuniti? No,
impuniti non resterete, perché io chiamerò la spada su tutti gli abitanti della
terra. Oracolo del Signore degli eserciti. 30Tu preannunzierai tutte
queste cose e dirai loro:
Il Signore ruggisce
dall'alto,
dalla sua santa dimora fa udire il suo tuono;
alza il suo ruggito contro la prateria,
manda grida di giubilo come i pigiatori delle uve,
contro tutti gli abitanti del paese.
31Il rumore giunge fino all'estremità della terra,
perché il Signore viene a giudizio con le nazioni;
egli istruisce il giudizio riguardo a ogni uomo,
abbandona gli empi alla spada.
Parola del Signore.
32Dice il Signore degli eserciti:
Ecco, la sventura passa
di nazione in nazione,
un grande turbine si alza
dall'estremità della terra.
33In quel giorno i colpiti dal Signore si troveranno da
un'estremità all'altra della terra; non saranno pianti né raccolti né sepolti,
ma saranno come letame sul suolo.
34Urlate, pastori, gridate,
rotolatevi nella polvere, capi del gregge!
Perché sono compiuti i giorni per il vostro macello;
stramazzerete come scelti montoni.
35Non ci sarà rifugio per i pastori
né scampo per i capi del gregge.
36Sentite le grida dei pastori,
gli urli delle guide del gregge,
perché il Signore distrugge il loro pascolo;
37sono devastati i prati tranquilli
a causa dell'ardente ira del Signore.
38Il leone abbandona la sua tana,
poiché il loro paese è una desolazione
a causa della spada devastatrice
e a causa della sua ira ardente".
1All'inizio del regno di Ioiakìm figlio di Giosia, re
di Giuda, fu rivolta a Geremia questa parola da parte del Signore. 2Disse
il Signore: "Va' nell'atrio del tempio del Signore e riferisci a tutte le
città di Giuda che vengono per adorare nel tempio del Signore tutte le parole
che ti ho comandato di annunziare loro; non tralasciare neppure una parola. 3Forse
ti ascolteranno e ognuno abbandonerà la propria condotta perversa; in tal caso
disdirò tutto il male che pensavo di fare loro a causa della malvagità delle
loro azioni.
4Tu dirai dunque loro: Dice il Signore: Se non mi ascolterete, se
non camminerete secondo la legge che ho posto davanti a voi 5e se
non ascolterete le parole dei profeti miei servi che ho inviato a voi con
costante premura, ma che voi non avete ascoltato, 6io ridurrò questo
tempio come quello di Silo e farò di questa città un esempio di maledizione per
tutti i popoli della terra".
7I sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che diceva
queste parole nel tempio del Signore. 8Ora, quando Geremia finì di
riferire quanto il Signore gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i
sacerdoti e i profeti lo arrestarono dicendo: "Devi morire! 9Perché
hai predetto nel nome del Signore: Questo tempio diventerà come Silo e questa
città sarà devastata, disabitata?".
Tutto il popolo si radunò contro Geremia nel tempio del Signore. 10I
capi di Giuda vennero a sapere queste cose e salirono dalla reggia nel tempio
del Signore e sedettero all'ingresso della Porta Nuova del tempio del Signore. 11Allora
i sacerdoti e i profeti dissero ai capi e a tutto il popolo: "Una sentenza
di morte merita quest'uomo, perché ha profetizzato contro questa città come
avete udito con i vostri orecchi!".
12Ma Geremia rispose a tutti i capi e a tutto il popolo: "Il
Signore mi ha mandato a profetizzare contro questo tempio e contro questa città
le cose che avete ascoltate. 13Or dunque migliorate la vostra
condotta e le vostre azioni e ascoltate la voce del Signore vostro Dio e il
Signore ritratterà il male che ha annunziato contro di voi. 14Quanto
a me, eccomi in mano vostra, fate di me come vi sembra bene e giusto; 15ma
sappiate bene che, se voi mi ucciderete, attirerete sangue innocente su di voi,
su questa città e sui suoi abitanti, perché il Signore mi ha veramente inviato
a voi per esporre ai vostri orecchi tutte queste cose".
16I capi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti:
"Non ci deve essere sentenza di morte per quest'uomo, perché ci ha parlato
nel nome del Signore nostro Dio".
17Allora si alzarono alcuni anziani del paese e dissero a tutta
l'assemblea del popolo: 18"Michea il Morastita, che
profetizzava al tempo di Ezechia, re di Giuda, affermò a tutto il popolo di
Giuda: Dice il Signore degli eserciti:
Sion sarà arata come un
campo,
Gerusalemme diventerà un cumulo di rovine,
il monte del tempio un'altura boscosa!
19Forse Ezechia re di Giuda e tutti quelli di Giuda lo
uccisero? Non temettero piuttosto il Signore e non placarono il volto del
Signore e così il Signore disdisse il male che aveva loro annunziato? Noi,
invece, stiamo per commettere una grave iniquità a nostro danno".
20C'era anche un altro uomo che profetizzava nel nome del Signore,
Uria figlio di Semaià da Kiriat-Iearìm; egli profetizzò contro questa città e
contro questo paese con parole simili a quelle di Geremia. 21Il re
Ioiakìm, tutti i suoi prodi e tutti i magistrati udirono le sue parole e il re
cercò di ucciderlo, ma Uria lo venne a sapere e per timore fuggì andandosene in
Egitto. 22Allora il re Ioiakìm inviò in Egitto uomini come Elnatàn
figlio di Acbòr, e altri con lui. 23Costoro fecero uscire
dall'Egitto Uria e lo condussero al re Ioiakìm che lo fece uccidere di spada e
fece gettare il suo cadavere nelle fosse della gente del popolo.
24Ma la mano di Achikàm figlio di Safàn fu a favore di Geremia,
perché non lo consegnassero in potere del popolo per metterlo a morte.
1Al principio del regno di Sedecìa figlio di Giosia, re
di Giuda, fu rivolta questa parola a Geremia da parte del Signore.
2Mi dice il Signore: "Procùrati capestri e un giogo e mettili
sul tuo collo. 3Quindi manda un messaggio al re di Edom, al re di
Moab, al re degli Ammoniti, al re di Tiro e al re di Sidòne per mezzo dei loro
messaggeri venuti a Gerusalemme da Sedecìa, re di Giuda, 4e affida
loro questo mandato per i loro signori: Dice il Signore degli eserciti, Dio di
Israele, così parlerete ai vostri signori: 5Io ho fatto la terra,
l'uomo e gli animali che sono sulla terra, con grande potenza e con braccio
potente e li do a chi mi piace. 6Ora ho consegnato tutte quelle
regioni in potere di Nabucodònosor re di Babilonia, mio servo; a lui ho
consegnato perfino le bestie selvatiche perché lo servano. 7Tutte le
nazioni saranno soggette a lui, a suo figlio e al nipote, finché anche per il
suo paese non verrà il momento. Allora molte nazioni e re potenti lo
assoggetteranno. 8La nazione o il regno che non si assoggetterà a
lui, Nabucodònosor, re di Babilonia, e che non sottoporrà il collo al giogo del
re di Babilonia, io li punirò con la spada, la fame e la peste - dice il
Signore - finché non li avrò consegnati in suo potere. 9Voi non date
retta ai vostri profeti né ai vostri indovini né ai vostri sognatori né ai
vostri maghi né ai vostri stregoni, che vi dicono: Non sarete soggetti al re di
Babilonia! 10Costoro vi predicono menzogne per allontanarvi dal
vostro paese e perché io vi disperda e così andiate in rovina. 11Invece
io lascerò stare tranquilla sul proprio suolo - dice il Signore - la nazione
che sottoporrà il collo al giogo del re di Babilonia e gli sarà soggetta; essa
lo coltiverà e lo abiterà".
12A Sedecìa re di Giuda, io ho parlato proprio allo stesso modo:
"Piegate il collo al giogo del re di Babilonia, siate soggetti a lui e al
suo popolo e conserverete la vita. 13Perché tu e il tuo popolo
vorreste morire di spada, di fame e di peste, come ha preannunziato il Signore
per la nazione che non si assoggetterà al re di Babilonia? 14Non
date retta alle parole dei profeti che vi dicono: Non sarete soggetti al re di
Babilonia! perché essi vi predicono menzogne. 15Io infatti non li ho
mandati - dice il Signore - ed essi predicono menzogne in mio nome; perciò io
sarò costretto a disperdervi e così perirete voi e i profeti che vi fanno tali
profezie".
16Ai sacerdoti e a tutto questo popolo ho detto: "Dice il Signore:
Non ascoltate le parole dei vostri profeti che vi predicono che gli arredi del
tempio del Signore saranno subito riportati da Babilonia, perché essi vi
predicono menzogne. 17Non ascoltateli! Siate piuttosto soggetti al
re di Babilonia e conserverete la vita. Perché questa città dovrebbe esser
ridotta in una desolazione? 18Se quelli sono veri profeti e se la
parola del Signore è con essi, intercedano dunque presso il Signore degli
eserciti perché gli arredi rimasti nel tempio del Signore e nella casa del re
di Giuda e a Gerusalemme non vadano a Babilonia".
19Così dice il Signore degli eserciti riguardo alle colonne, al mare
di bronzo, alle basi e al resto degli arredi che sono ancora in questa città 20e
che Nabucodònosor, re di Babilonia, non prese quando deportò Ieconia figlio di
Ioiakìm, re di Giuda, da Gerusalemme in Babilonia con tutti i notabili di Giuda
e di Gerusalemme. 21Dice dunque così il Signore degli eserciti, Dio
di Israele, riguardo agli arredi rimasti nel tempio del Signore, nella casa del
re di Giuda e a Gerusalemme: 22"Saranno portati a Babilonia e
là rimarranno finché non li ricercherò - parola del Signore - e li porterò
indietro e li riporrò in questo luogo".
1In quell'anno, all'inizio del regno di Sedecìa re di
Giuda, nell'anno quarto, quinto mese, Anania figlio di Azzùr, il profeta di
Gàbaon, mi riferì nel tempio del Signore sotto gli occhi dei sacerdoti e di
tutto il popolo queste parole: 2"Dice il Signore degli
eserciti, Dio di Israele: Io romperò il giogo del re di Babilonia! 3Entro
due anni farò ritornare in questo luogo tutti gli arredi del tempio del Signore
che Nabucodònosor, re di Babilonia, prese da questo luogo e portò in Babilonia.
4Farò ritornare in questo luogo - dice il Signore - Ieconia figlio
di Ioiakìm, re di Giuda, con tutti i deportati di Giuda che andarono a
Babilonia, poiché romperò il giogo del re di Babilonia".
5Il profeta Geremia rispose al profeta Anania, sotto gli occhi dei
sacerdoti e di tutto il popolo che stavano nel tempio del Signore. 6Il
profeta Geremia disse: "Così sia! Così faccia il Signore! Voglia il
Signore realizzare le cose che hai predette, facendo ritornare gli arredi nel
tempio e tutti i deportati da Babilonia in questo luogo!
7Tuttavia ascolta ora la parola che sto per dire ai tuoi orecchi e
agli orecchi di tutto il popolo. 8I profeti che furono prima di me e
di te dai tempi antichissimi predissero contro molti paesi, contro regni
potenti, guerra, fame e peste. 9Quanto al profeta che predice la
pace, egli sarà riconosciuto come profeta mandato veramente dal Signore
soltanto quando la sua parola si realizzerà".
10Allora il profeta Anania strappò il giogo dal collo del profeta
Geremia e lo ruppe; 11Anania riferì a tutto il popolo: "Dice il
Signore: A questo modo io romperò il giogo di Nabucodònosor re di Babilonia,
entro due anni, sul collo di tutte le nazioni".
Il profeta Geremia se ne andò per la sua strada.
12Ora, dopo che il profeta Anania ebbe rotto il giogo sul collo del
profeta Geremia, la parola del Signore fu rivolta a Geremia: 13
"Va' e riferisci ad Anania: Così dice il Signore: Tu hai rotto un giogo di
legno ma io, al suo posto, ne farò uno di ferro. 14Infatti, dice il
Signore degli eserciti, Dio di Israele: Io porrò un giogo di ferro sul collo di
tutte queste nazioni perché siano soggette a Nabucodònosor, re di
Babilonia".
15Allora il profeta Geremia disse al profeta Anania: "Ascolta,
Anania! Il Signore non ti ha mandato e tu induci questo popolo a confidare
nella menzogna; 16perciò dice il Signore: Ecco, ti mando via dal
paese; quest'anno tu morirai, perché hai predicato la ribellione contro il
Signore".
17Il profeta Anania morì in quello stesso anno, nel settimo mese.
1Queste sono le parole della lettera che il profeta
Geremia mandò da Gerusalemme al resto degli anziani in esilio, ai sacerdoti, ai
profeti e a tutto il resto del popolo che Nabucodònosor aveva deportato da
Gerusalemme a Babilonia; la mandò 2dopo che il re Ieconia, la regina
madre, i dignitari di corte, i capi di Giuda e di Gerusalemme, gli artigiani e
i fabbri erano partiti da Gerusalemme. 3Fu recata per mezzo di Elasà
figlio di Safàn e di Ghemarìa figlio di Chelkia, che Sedecìa re di Giuda aveva
inviati a Nabucodònosor re di Babilonia, in Babilonia.
Essa diceva:
4"Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, a tutti
gli esuli che ho fatto deportare da Gerusalemme a Babilonia: 5Costruite
case e abitatele, piantate orti e mangiatene i frutti; 6prendete
moglie e mettete al mondo figli e figlie, scegliete mogli per i figli e
maritate le figlie; costoro abbiano figlie e figli. Moltiplicatevi lì e non
diminuite. 7Cercate il benessere del paese in cui vi ho fatto
deportare. Pregate il Signore per esso, perché dal suo benessere dipende il
vostro benessere.
8Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Non vi traggano
in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date retta
ai sogni, che essi sognano. 9Poiché con inganno parlano come profeti
a voi in mio nome; io non li ho inviati. Oracolo del Signore. 10Pertanto
dice il Signore: Solamente quando saranno compiuti, riguardo a Babilonia,
settanta anni, vi visiterò e realizzerò per voi la mia buona promessa di
ricondurvi in questo luogo. 11Io, infatti, conosco i progetti che ho
fatto a vostro riguardo - dice il Signore - progetti di pace e non di sventura,
per concedervi un futuro pieno di speranza. 12Voi mi invocherete e
ricorrerete a me e io vi esaudirò; 13mi cercherete e mi troverete,
perché mi cercherete con tutto il cuore; 14mi lascerò trovare da voi
- dice il Signore - cambierò in meglio la vostra sorte e vi radunerò da tutte
le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho disperso - dice il Signore - vi
ricondurrò nel luogo da dove vi ho fatto condurre in esilio.
15Certo voi dite: Il Signore ci ha suscitato profeti in Babilonia.
16Ebbene, queste le parole del Signore al re che siede sul trono di
Davide e a tutto il popolo che abita in questa città, ai vostri fratelli che
non sono partiti con voi nella deportazione; 17 dice il Signore
degli eserciti: Ecco, io manderò contro di essi la spada, la fame e la peste e
li renderò come i fichi guasti, che non si possono mangiare tanto sono cattivi.
18Li perseguiterò con la spada, la fame e la peste; li farò oggetto
di orrore per tutti i regni della terra, oggetto di maledizione, di stupore, di
scherno e di obbrobrio in tutte le nazioni nelle quali li ho dispersi, 19perché
non hanno ascoltato le mie parole - dice il Signore - quando mandavo loro i
miei servi, i profeti, con continua premura, eppure essi non hanno ascoltato.
Oracolo del Signore. 20Voi però ascoltate la parola del Signore, voi
deportati tutti, che io ho mandato da Gerusalemme a Babilonia.
21Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, riguardo ad
Acab figlio di Kolaià, e a Sedecìa figlio di Maasià, che vi predicono menzogne
in mio nome: Ecco, li darò in mano a Nabucodònosor re di Babilonia, il quale li
ucciderà sotto i vostri occhi. 22Da essi si trarrà una formula di
maledizione in uso presso tutti i deportati di Giuda in Babilonia e si dirà: Il
Signore ti tratti come Sedecìa e Acab, che il re di Babilonia fece arrostire
sul fuoco! 23 Poiché essi hanno operato cose nefande in Gerusalemme,
hanno commesso adulterio con le mogli del prossimo, hanno proferito in mio nome
parole senza che io avessi dato loro alcun ordine. Io stesso lo so bene e ne sono
testimone. Oracolo del Signore".
24 A Semaià il Nechelamita tu riferirai queste parole: 25
"Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Perché hai mandato
in tuo nome lettere a tutto il popolo di Gerusalemme e a Sofonia figlio di
Maasià, il sacerdote, e a tutti i sacerdoti, dicendo: 26Il Signore
ti ha costituito sacerdote al posto del sacerdote Ioiadà, perché fossi
sovrintendente nel tempio del Signore, per reprimere qualunque forsennato che
vuol fare il profeta, ponendolo in ceppi e in catene. 27Orbene,
perché non reprimi Geremia da Anatòt, che fa profezie fra di voi? 28Infatti
egli ci ha mandato a dire in Babilonia: Sarà lunga la cosa! Edificate case e
abitatele, piantate orti e mangiatene i frutti!".
29Il sacerdote Sofonia lesse questa lettera in presenza del profeta
Geremia.
30Allora la parola del Signore fu rivolta a Geremia: 31"Invia
questo messaggio a tutti i deportati: Così dice il Signore riguardo a Semaià il
Nechelamita: Poiché Semaià ha parlato a voi come profeta mentre io non l'avevo
mandato e vi ha fatto confidare nella menzogna, 32per questo dice il
Signore: Ecco punirò Semaià il Nechelamita e la sua discendenza; nessuno dei
suoi dimorerà in mezzo a questo popolo, né vedrà il bene che farò al mio popolo
- dice il Signore - perché ha predicato la ribellione contro il Signore".
1Parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore: 2Dice
il Signore, Dio di Israele: "Scriviti in un libro tutte le cose che ti
dirò, 3perché, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali
cambierò la sorte del mio popolo, di Israele e di Giuda - dice il Signore -; li
ricondurrò nel paese che ho concesso ai loro padri e ne prenderanno
possesso". 4Queste sono le parole che il Signore pronunziò per
Israele e per Giuda:
5Così dice il Signore:
"Si ode un grido di spavento,
terrore, non pace.
6Informatevi e osservate se un maschio può partorire.
Perché mai vedo tutti gli uomini
con le mani sui fianchi come una partoriente?
Perché ogni faccia è stravolta,
impallidita? Ohimè!
7Perché grande è quel giorno,
non ce n'è uno simile!
Esso sarà un tempo di angoscia per Giacobbe,
tuttavia egli ne uscirà salvato.
8In quel giorno - parola del Signore degli eserciti -
romperò il giogo togliendolo dal suo collo, spezzerò le sue catene; non saranno
più schiavi di stranieri. 9Essi serviranno il Signore loro Dio e
Davide loro re, che io susciterò loro.
10Tu, poi, non temere, Giacobbe, mio servo.
Oracolo del Signore.
Non abbatterti, Israele,
Poiché io libererò te dal paese lontano,
la tua discendenza dal paese del suo esilio.
Giacobbe ritornerà e godrà la pace,
vivrà tranquillo e nessuno lo molesterà.
11Poiché io sono con te
per salvarti, oracolo del Signore.
Sterminerò tutte le nazioni
in mezzo alle quali ti ho disperso;
ma con te non voglio operare una strage;
cioè ti castigherò secondo giustizia,
non ti lascerò del tutto impunito".
12Così dice il Signore: "La tua ferita è
incurabile,
la tua piaga è molto grave.
13Per la tua piaga non ci sono rimedi,
non si forma nessuna cicatrice.
14Tutti i tuoi amanti ti hanno dimenticato,
non ti cercano più;
poiché ti ho colpito come colpisce un nemico,
con un castigo severo,
per le tue grandi iniquità,
per i molti tuoi peccati.
15Perché gridi per la ferita?
Incurabile è la tua piaga.
A causa della tua grande iniquità, dei molti tuoi peccati,
io ti ho fatto questi mali.
16Però quanti ti divorano saranno divorati,
i tuoi oppressori andranno tutti in schiavitù;
i tuoi saccheggiatori saranno abbandonati al saccheggio
e saranno oggetto di preda quanti ti hanno depredato.
17Farò infatti cicatrizzare la tua ferita
e ti guarirò dalle tue piaghe.
Parola del Signore.
Poiché ti chiamano la ripudiata, o Sion,
quella di cui nessuno si cura",
18Così dice il Signore.
"Ecco, restaurerò la
sorte delle tende di Giacobbe
e avrò compassione delle sue dimore.
La città sarà ricostruita sulle rovine
e il palazzo sorgerà di nuovo al suo posto.
19Ne usciranno inni di lode,
voci di gente festante.
Li moltiplicherò e non diminuiranno,
li onorerò e non saranno disprezzati,
20i loro figli saranno come una volta.
la loro assemblea sarà stabile dinanzi a me;
mentre punirò i loro avversari.
21Il loro capo sarà uno di essi
e da essi uscirà il loro comandante;
io lo farò avvicinare ed egli si accosterà a me.
Poiché chi è colui che arrischia la vita
per avvicinarsi a me? Oracolo del Signore.
22Voi sarete il mio popolo
e io il vostro Dio.
23Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si scatena,
una tempesta travolgente;
si abbatte sul capo dei malvagi.
24Non cesserà l'ira ardente del Signore,
finché non abbia compiuto e attuato
i progetti del suo cuore.
Alla fine dei giorni lo comprenderete!
1In quel tempo - oracolo del Signore -
io sarò Dio per tutte le tribù di Israele
ed esse saranno il mio popolo".
2Così dice il Signore:
"Ha trovato grazia nel deserto
un popolo di scampati alla spada;
Israele si avvia a una quieta dimora".
3Da lontano gli è apparso il Signore:
"Ti ho amato di amore eterno,
per questo ti conservo ancora pietà.
4Ti edificherò di nuovo e tu sarai riedificata,
vergine di Israele.
Di nuovo ti ornerai dei tuoi tamburi
e uscirai fra la danza dei festanti.
5Di nuovo pianterai vigne
sulle colline di Samaria;
i piantatori, dopo aver piantato, raccoglieranno.
6Verrà il giorno in cui grideranno le vedette
sulle montagne di Èfraim:
Su, saliamo a Sion,
andiamo dal Signore nostro Dio".
7Poiché dice il Signore:
"Innalzate canti di gioia per Giacobbe,
esultate per la prima delle nazioni,
fate udire la vostra lode e dite:
Il Signore ha salvato il suo popolo,
un resto di Israele".
8Ecco, li riconduco dal paese del settentrione
e li raduno all'estremità della terra;
fra di essi sono il cieco e lo zoppo,
la donna incinta e la partoriente;
ritorneranno qui in gran folla.
9Essi erano partiti nel pianto,
io li riporterò tra le consolazioni;
li condurrò a fiumi d'acqua
per una strada diritta in cui non inciamperanno;
perché io sono un padre per Israele,
Èfraim è il mio primogenito.
10Ascoltate, popoli, la parola del Signore,
annunziatela alle isole più lontane e dite:
"Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo costudisce come un pastore il suo gregge",
11perché il Signore ha redento Giacobbe,
lo ha riscattato dalle mani del più forte di lui.
12Verranno e canteranno inni sull'altura di Sion,
affluiranno verso i beni del Signore,
verso il grano, il mosto e l'olio,
verso i nati dei greggi e degli armenti.
Essi saranno come un giardino irrigato,
non languiranno più.
13Allora si allieterà la vergine alla danza;
i giovani e i vecchi gioiranno.
Io cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni.
14Sazierò di delizie l'anima dei sacerdoti
e il mio popolo abbonderà dei miei beni.
Parola del Signore.
15Così dice il Signore: "Una voce si ode da Rama,
lamento e pianto amaro:
Rachele piange i suoi figli,
rifiuta d'essere consolata perché non sono più".
16Dice il Signore:
"Trattieni la voce dal pianto,
i tuoi occhi dal versare lacrime,
perché c'è un compenso per le tue pene;
essi torneranno dal paese nemico.
17C'è una speranza per la tua discendenza:
i tuoi figli ritorneranno entro i loro confini.
18Ho udito Èfraim rammaricarsi:
Tu mi hai castigato e io ho subito il castigo
come un giovenco non domato.
Fammi ritornare e io ritornerò,
perché tu sei il Signore mio Dio.
19Dopo il mio smarrimento, mi sono pentito;
dopo essermi ravveduto,
mi sono battuto l'anca.
Mi sono vergognato e ne provo confusione,
perché porto l'infamia della mia giovinezza.
20Non è forse Èfraim un figlio caro per me,
un mio fanciullo prediletto?
Infatti dopo averlo minacciato,
me ne ricordo sempre più vivamente.
Per questo le mie viscere si commuovono per lui,
provo per lui profonda tenerezza".
Oracolo del Signore.
21Pianta dei cippi,
metti pali indicatori,
sta' bene attenta alla strada,
alla via che hai percorso.
Ritorna, vergine di Israele,
ritorna alle tue città.
22Fino a quando andrai vagando, figlia ribelle?
Poiché il Signore crea una cosa nuova sulla terra:
la donna cingerà l'uomo!
23Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele:
"Si dirà ancora questa parola nel paese di Giuda e nelle sue città, quando
avrò cambiato la loro sorte: Il Signore ti benedica, o dimora di giustizia,
monte santo. 24Vi abiteranno insieme Giuda e tutte le sue città,
agricoltori e allevatori di greggi. 25Poiché ristorerò copiosamente
l'anima stanca e sazierò ogni anima che languisce".
26A questo punto mi sono destato e ho guardato; il mio sonno mi
parve soave.
27"Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei
quali renderò feconda la casa di Israele e la casa di Giuda per semenza di
uomini e di bestiame. 28Allora, come ho vegliato su di essi per
sradicare e per demolire, per abbattere e per distruggere e per affliggere con
mali, così veglierò su di essi per edificare e per piantare". Parola del
Signore.
29"In quei giorni non si dirà più:
I padri han mangiato uva acerba
e i denti dei figli si sono allegati!
30Ma ognuno morirà per la sua propria iniquità; a ogni
persona che mangi l'uva acerba si allegheranno i denti".
31"Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei
quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza
nuova. 32Non come l'alleanza che ho conclusa con i loro padri,
quando li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, una alleanza che
essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. Parola del Signore. 33Questa
sarà l'alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice
il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore.
Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. 34Non dovranno più
istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi
conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io
perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato".
35Così dice il Signore
che ha fissato il sole come luce del giorno,
la luna e le stelle come luce della notte,
che solleva il mare e ne fa mugghiare le onde
e il cui nome è Signore degli eserciti:
36"Quando verranno meno queste leggi
dinanzi a me - dice il Signore -
allora anche la progenie di Israele cesserà
di essere un popolo davanti a me per sempre".
37Così dice il Signore:
"Se si possono misurare i cieli in alto
ed esplorare in basso le fondamenta della terra,
anch'io rigetterò tutta la progenie di Israele
per ciò che ha commesso". Oracolo del Signore.
38"Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei
quali la città sarà riedificata per il Signore dalla torre di Cananeèl fino
alla porta dell'Angolo. 39La corda per misurare si stenderà in linea
retta fino alla collina di Gàreb, volgendo poi verso Goà. 40Tutta la
valle dei cadaveri e delle ceneri e tutti i campi fino al torrente Cedron, fino
all'angolo della porta dei Cavalli a oriente, saranno consacrati al Signore;
non sarà più sconvolta né distrutta mai più".
1Parola che fu rivolta a Geremia dal Signore nell'anno
decimo di Sedecìa re di Giuda, cioè nell'anno decimo ottavo di Nabucodònosor. 2L'esercito
del re di Babilonia assediava allora Gerusalemme e il profeta Geremia era
rinchiuso nell'atrio della prigione, nella reggia del re di Giuda, 3e
ve lo aveva rinchiuso Sedecìa re di Giuda, dicendo: "Perché profetizzi con
questa minaccia: Dice il Signore: Ecco metterò questa città in potere del re di
Babilonia ed egli la occuperà; 4Sedecìa re di Giuda non scamperà
dalle mani dei Caldei, ma sarà dato in mano del re di Babilonia e parlerà con
lui faccia a faccia e si guarderanno negli occhi; 5egli condurrà
Sedecìa in Babilonia dove egli resterà finché io non lo visiterò - oracolo del
Signore -; se combatterete contro i Caldei, non riuscirete a nulla"?
6Geremia disse: Mi fu rivolta questa parola del Signore: 7"Ecco
Canamèl, figlio di Sallùm tuo zio, viene da te per dirti: Cómprati il mio
campo, che si trova in Anatòt, perché a te spetta il diritto di riscatto per
acquistarlo". 8Venne dunque da me Canamèl, figlio di mio zio,
secondo la parola del Signore, nell'atrio della prigione e mi disse:
"Compra il mio campo che si trova in Anatòt, perché a te spetta il diritto
di acquisto e a te tocca il riscatto. Cómpratelo!".
Allora riconobbi che questa era la volontà del Signore 9e comprai il
campo da Canamèl, figlio di mio zio, e gli pagai il prezzo: diciassette sicli
d'argento. 10Stesi il documento del contratto, lo sigillai, chiamai
i testimoni e pesai l'argento sulla stadera. 11Quindi presi il
documento di compra, quello sigillato e quello aperto, secondo le prescrizioni
della legge. 12Diedi il contratto di compra a Baruc figlio di Neria,
figlio di Macsia, sotto gli occhi di Canamèl figlio di mio zio e sotto gli
occhi dei testimoni che avevano sottoscritto il contratto di compra e sotto gli
occhi di tutti i Giudei che si trovavano nell'atrio della prigione. 13Diedi
poi a Baruc quest'ordine: 14"Dice il Signore degli eserciti,
Dio di Israele: Prendi i contratti di compra, quello sigillato e quello aperto,
e mettili in un vaso di terra, perché si conservino a lungo. 15Poiché
dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ancora si compreranno case,
campi e vigne in questo paese".
16Pregai il Signore, dopo aver consegnato il contratto di compra a
Baruc figlio di Neria: 17"Ah, Signore Dio, tu hai fatto il
cielo e la terra con grande potenza e con braccio forte; nulla ti è
impossibile. 18Tu usi misericordia con mille e fai subire la pena
dell'iniquità dei padri ai loro figli dopo di essi, Dio grande e forte, che ti
chiami Signore degli eserciti. 19Tu sei grande nei pensieri e
potente nelle opere, tu, i cui occhi sono aperti su tutte le vie degli uomini,
per dare a ciascuno secondo la sua condotta e il merito delle sue azioni. 20Tu
hai operato segni e miracoli nel paese di Egitto e fino ad oggi in Israele e
fra tutti gli uomini e ti sei fatto un nome come appare oggi. 21Tu
hai fatto uscire dall'Egitto il tuo popolo Israele con segni e con miracoli,
con mano forte e con braccio possente e incutendo grande spavento. 22Hai
dato loro questo paese, che avevi giurato ai loro padri di dare loro, terra in
cui scorre latte e miele.
23Essi vennero e ne presero possesso, ma non ascoltarono la tua
voce, non camminarono secondo la tua legge, non fecero quanto avevi comandato
loro di fare; perciò tu hai mandato su di loro tutte queste sciagure.
24Ecco, le opere di assedio hanno raggiunto la città per occuparla;
la città sarà data in mano ai Caldei che l'assediano con la spada, la fame e la
peste. Ciò che tu avevi detto avviene; ecco, tu lo vedi. 25E tu,
Signore Dio, mi dici: Comprati il campo con denaro e chiama i testimoni, mentre
la città sarà messa in mano ai Caldei".
26Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 27
"Ecco, io sono il Signore Dio di ogni essere vivente; qualcosa è forse
impossibile per me? 28Pertanto dice il Signore: Ecco io darò questa
città in mano ai Caldei e a Nabucodònosor re di Babilonia, il quale la
prenderà. 29Vi entreranno i Caldei che combattono contro questa
città, bruceranno questa città con il fuoco e daranno alle fiamme le case sulle
cui terrazze si offriva incenso a Baal e si facevano libazioni agli altri dèi
per provocarmi. 30Gli Israeliti e i figli di Giuda non hanno fatto
che quanto è male ai miei occhi fin dalla loro giovinezza; gli Israeliti hanno
soltanto saputo offendermi con il lavoro delle loro mani. Oracolo del Signore.
31Poiché causa della mia ira e del mio sdegno è stata questa città
da quando la edificarono fino ad oggi; così io la farò scomparire dalla mia
presenza, 32a causa di tutto il male che gli Israeliti e i figli di
Giuda commisero per provocarmi, essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti
e i loro profeti, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme.
33Essi mi voltarono la schiena invece della faccia; io li istruivo
con continua premura, ma essi non ascoltarono e non impararono la correzione. 34Essi
collocarono i loro idoli abominevoli perfino nel tempio che porta il mio nome
per contaminarlo 35e costruirono le alture di Baal nella valle di
Ben-Hinnòn per far passare per il fuoco i loro figli e le loro figlie in onore
di Moloch - cosa che io non avevo comandato, anzi neppure avevo pensato di
istituire un abominio simile -, per indurre a peccare Giuda".
36Ora così dice il Signore Dio di Israele, riguardo a questa città
che voi dite sarà data in mano al re di Babilonia per mezzo della spada, della
fame e della peste: 37 "Ecco, li radunerò da tutti i paesi nei
quali li ho dispersi nella mia ira, nel mio furore e nel mio grande sdegno; li
farò tornare in questo luogo e li farò abitare tranquilli. 38Essi
saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. 39Darò loro un solo
cuore e un solo modo di comportarsi perché mi temano tutti i giorni per il loro
bene e per quello dei loro figli dopo di essi. 40Concluderò con essi
un'alleanza eterna e non mi allontanerò più da loro per beneficarli; metterò
nei loro cuori il mio timore, perché non si distacchino da me. 41Godrò
nel beneficarli, li fisserò stabilmente in questo paese, con tutto il cuore e
con tutta l'anima". 42Poiché così dice il Signore: "Come
ho mandato su questo popolo tutto questo grande male, così io manderò su di
loro tutto il bene che ho loro promesso. 43E compreranno campi in
questo paese, di cui voi dite: È una desolazione, senza uomini e senza
bestiame, lasciato in mano ai Caldei. 44Essi si compreranno campi
con denaro, stenderanno contratti e li sigilleranno e si chiameranno testimoni
nella terra di Beniamino e nei dintorni di Gerusalemme, nelle città di Giuda e
nelle città della montagna e nelle città della Sefèla e nelle città del
mezzogiorno, perché cambierò la loro sorte". Oracolo del Signore.
1La parola del Signore fu rivolta una seconda volta a
Geremia, mentre egli era ancora chiuso nell'atrio della prigione: 2"Così
dice il Signore, che ha fatto la terra e l'ha formata per renderla stabile e il
cui nome è Signore: 3Invocami e io ti risponderò e ti annunzierò
cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci. 4Poiché dice il
Signore degli eserciti, Dio di Israele, riguardo alle case di questa città e
alle case dei re di Giuda, che saranno diroccate di fronte alle opere di
assedio e alle armi 5dei Caldei venuti a far guerra e a riempirle
dei cadaveri degli uomini che io ho colpito nella mia ira e nel mio furore,
poiché ho nascosto il volto distornandolo da questa città a causa di tutta la
loro malvagità: 6Ecco io farò rimarginare la loro piaga, li curerò e
li risanerò; procurerò loro abbondanza di pace e di sicurezza. 7Cambierò
la sorte di Giuda e la sorte di Israele e li ristabilirò come al principio. 8Li
purificherò da tutta l'iniquità con cui hanno peccato contro di me e perdonerò
tutte le iniquità che han commesso verso di me e per cui si sono ribellati
contro di me. 9Ciò sarà per me titolo di gioia, di lode e di gloria
tra tutti i popoli della terra, quando sapranno tutto il bene che io faccio
loro e temeranno e tremeranno per tutto il bene e per tutta la pace che concederò
loro. 10Dice il Signore: In questo luogo, di cui voi dite: Esso è
desolato, senza uomini e senza bestiame; nelle città di Giuda e nelle strade di
Gerusalemme, che sono desolate, senza uomini, senza abitanti e senza bestiame,
si udranno ancora 11grida di gioia e grida di allegria, la voce
dello sposo e quella della sposa e il canto di coloro che dicono: Lodate il
Signore degli eserciti, perché è buono, perché la sua grazia dura sempre,
portando sacrifici di ringraziamento nel tempio del Signore, perché ristabilirò
la sorte di questo paese come era prima, dice il Signore.
12Così dice il Signore degli eserciti: In questo luogo desolato,
senza uomini e senza bestiame, e in tutte le sue città ci saranno ancora luoghi
di pastori che vi faranno riposare i greggi. 13Nelle città dei
monti, nelle città della Sefèla, nelle città del mezzogiorno, nella terra di
Beniamino, nei dintorni di Gerusalemme e nelle città di Giuda passeranno ancora
le pecore sotto la mano di chi le conta, dice il Signore.
14Ecco verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali
io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa di Israele e alla casa
di Giuda. 15In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per
Davide un germoglio di giustizia; egli eserciterà il giudizio e la giustizia
sulla terra. 16In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà
tranquilla. Così sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia.
17Così dice il Signore: Davide non sarà mai privo di un discendente
che sieda sul trono della casa di Israele; 18ai sacerdoti leviti non
mancherà mai chi stia davanti a me per offrire olocausti, per bruciare
l'incenso in offerta e compiere sacrifici tutti i giorni".
19Questa parola del Signore fu poi rivolta a Geremia: 20"Dice
il Signore: Se voi potete spezzare la mia alleanza con il giorno e la mia
alleanza con la notte, in modo che non vi siano più giorno e notte al tempo
loro, 21così sarà rotta anche la mia alleanza con Davide mio servo,
in modo che non abbia un figlio che regni sul suo trono, e quella con i leviti
sacerdoti che mi servono. 22Come non si può contare la milizia del
cielo né numerare la sabbia del mare, così io moltiplicherò la discendenza di
Davide, mio servo, e i leviti che mi servono".
23La parola del Signore fu ancora rivolta a Geremia: 24"Non
hai osservato ciò che questo popolo va dicendo: Il Signore ha rigettato le due
famiglie che si era scelte! e così disprezzano il mio popolo quasi che non sia
più una nazione ai loro occhi?". 25Dice il Signore: "Se
non sussiste più la mia alleanza con il giorno e con la notte, se io non ho
stabilito le leggi del cielo e della terra, 26in tal caso potrò
rigettare la discendenza di Giacobbe e di Davide mio servo, così da non
prendere più dai loro posteri coloro che governeranno sulla discendenza di
Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Poiché io cambierò la loro sorte e avrò pietà
di loro".
1Parola che fu rivolta a Geremia dal Signore, quando
Nabucodònosor re di Babilonia con tutto il suo esercito e tutti i regni della
terra sotto il suo dominio e tutti i popoli combattevano contro Gerusalemme e
tutte le città dipendenti: 2Così dice il Signore, Dio di Israele:
"Va' a parlare a Sedecìa re di Giuda e digli: Così parla il Signore: Ecco
io do questa città in mano al re di Babilonia, che la darà alle fiamme. 3Tu
non scamperai dalla sua mano, ma sarai preso e consegnato in suo potere. I tuoi
occhi fisseranno gli occhi del re di Babilonia, gli parlerai faccia a faccia e
poi andrai a Babilonia. 4Tuttavia, ascolta la parola del Signore, o
Sedecìa re di Giuda! Così dice il Signore a tuo riguardo: Non morirai di spada!
5Morirai in pace e come si bruciarono aròmi per i funerali dei tuoi
padri, gli antichi re di Giuda che furono prima di te, così si bruceranno per
te e per te si farà il lamento dicendo: Ahimè, Signore! Questo ho detto".
Oracolo del Signore.
6Il profeta Geremia riferì a Sedecìa re di Giuda tutte queste parole
in Gerusalemme. 7Frattanto l'esercito del re di Babilonia muoveva
guerra a Gerusalemme e a tutte le città di Giuda che ancora rimanevano, Lachis
e Azekà, poiché solo queste fortezze erano rimaste fra le città di Giuda.
8Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore, dopo
che il re Sedecìa ebbe concluso un'alleanza con tutto il popolo che si trovava
a Gerusalemme, di proclamare la libertà degli schiavi, 9rimandando
liberi ognuno il suo schiavo ebreo e la sua schiava ebrea, così che nessuno
costringesse più alla schiavitù un Giudeo suo fratello.
10Tutti i capi e tutto il popolo, che avevano aderito all'alleanza,
acconsentirono a rimandare liberi ognuno il proprio schiavo e ognuno la propria
schiava, così da non costringerli più alla schiavitù: acconsentirono dunque e
li rimandarono effettivamente; 11ma dopo si pentirono e ripresero
gli schiavi e le schiave che avevano rimandati liberi e li ridussero di nuovo
schiavi e schiave.
12Allora questa parola del Signore fu rivolta a Geremia: 13"Così
dice il Signore, Dio di Israele: Io ho concluso un'alleanza con i vostri padri,
quando li ho fatti uscire dal paese d'Egitto, da una condizione servile,
dicendo: 14Al compiersi di sette anni rimanderà ognuno il suo
fratello ebreo che si sarà venduto a te; egli ti servirà sei anni, quindi lo
rimanderai libero disimpegnato da te; ma i vostri padri non mi ascoltarono e
non prestarono orecchio. 15Ora voi oggi vi eravate ravveduti e
avevate fatto ciò che è retto ai miei occhi, proclamando ciascuno la libertà
del suo fratello; voi avevate concluso un patto davanti a me, nel tempio in cui
è invocato il mio nome. 16Ma poi, avete mutato di nuovo parere e
profanando il mio nome avete ripreso ognuno gli schiavi e le schiave, che
avevate rimandati liberi secondo il loro desiderio, e li avete costretti a
essere ancora vostri schiavi e vostre schiave. 17Perciò dice il
Signore: Voi non avete dato ascolto al mio ordine che ognuno proclamasse la
libertà del proprio fratello e del proprio prossimo: ora, ecco, io affiderò la
vostra liberazione - parola del Signore - alla spada, alla peste e alla fame e
vi farò oggetto di terrore per tutti i regni della terra. 18Gli
uomini che hanno trasgredito la mia alleanza, perché non hanno eseguito i
termini dell'alleanza che avevano conclusa in mia presenza, io li renderò come
il vitello che spaccarono in due passando fra le sue metà. 19I capi
di Giuda, i capi di Gerusalemme, gli eunuchi, i sacerdoti e tutto il popolo del
paese, che passarono attraverso le due metà del vitello, 20li darò
in mano ai loro nemici e a coloro che attentano alla loro vita; i loro cadaveri
saranno pasto agli uccelli dell'aria e alle bestie selvatiche. 21Darò
Sedecìa re di Giuda e i suoi capi in mano ai loro nemici, in mano a coloro che
attentano alla loro vita e in mano all'esercito del re di Babilonia, che ora si
è allontanato da voi. 22Ecco, io darò un ordine - dice il Signore -
e li farò tornare verso questa città, la assedieranno, la prenderanno e la daranno
alle fiamme e le città di Giuda le renderò desolate, senza abitanti".
1Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore nei
giorni di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda: 2"Va' dai
Recabiti e parla loro, conducili in una delle stanze nel tempio del Signore e
offri loro vino da bere". 3Io allora presi Iazanià figlio di
Geremia, figlio di Cabassinià, i suoi fratelli e tutti i suoi figli, cioè tutta
la famiglia dei Recabiti. 4Li condussi nel tempio del Signore, nella
stanza dei figli di Canàn figlio di Iegdalià, uomo di Dio, la quale si trova
vicino alla stanza dei capi, sopra la stanza di Maasià figlio di Sallùm,
custode di servizio alla soglia. 5Posi davanti ai membri della
famiglia dei Recabiti boccali pieni di vino e delle coppe e dissi loro:
"Bevete il vino!". 6Essi risposero: "Noi non beviamo
vino, perché Ionadàb figlio di Recàb, nostro antenato, ci diede quest'ordine:
Non berrete vino, né voi né i vostri figli, mai; 7non costruirete
case, non seminerete sementi, non pianterete vigne e non ne possederete alcuna,
ma abiterete nelle tende tutti i vostri giorni, perché possiate vivere a lungo
sulla terra, dove vivete come forestieri. 8Noi abbiamo obbedito agli
ordini di Ionadàb figlio di Recàb, nostro antenato, riguardo a quanto ci ha
comandato, così che noi, le nostre mogli, i nostri figli e le nostre figlie,
non beviamo vino per tutta la nostra vita; 9non costruiamo case da
abitare né possediamo vigne o campi o sementi. 10Noi abitiamo nelle
tende, obbediamo e facciamo quanto ci ha comandato Ionadàb nostro antenato. 11Quando
Nabucodònosor re di Babilonia è venuto contro il paese, ci siamo detti: Venite,
entriamo in Gerusalemme per sfuggire all'esercito dei Caldei e all'esercito
degli Aramei. Così siam venuti ad abitare in Gerusalemme".
12Allora questa parola del Signore fu rivolta a Geremia: 13
"Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Va' e riferisci agli
uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Non accetterete la lezione,
ascoltando le mie parole? Oracolo del Signore. 14Sono state messe in
pratica le parole di Ionadàb figlio di Recàb, il quale aveva comandato ai suoi
figli di non bere vino. Essi infatti non lo hanno bevuto fino a oggi, perché
hanno obbedito al comando del loro padre. Io vi ho parlato con continua
premura, ma voi non mi avete ascoltato! 15Vi ho inviato tutti i miei
servi, i profeti, con viva sollecitudine per dirvi: Abbandonate ciascuno la
vostra condotta perversa, emendate le vostre azioni e non seguite altri dèi per
servirli, per poter abitare nel paese che ho concesso a voi e ai vostri padri,
ma voi non avete prestato orecchio e non mi avete dato retta. 16Così
i figli di Ionadàb figlio di Recàb hanno eseguito il comando che il loro padre
aveva dato loro; questo popolo, invece, non mi ha ascoltato. 17Perciò
dice il Signore, Dio degli eserciti e Dio di Israele: Ecco, io manderò su Giuda
e su tutti gli abitanti di Gerusalemme tutto il male che ho annunziato contro
di essi, perché ho parlato loro e non mi hanno ascoltato, li ho chiamati e non
hanno risposto".
18Geremia riferì alla famiglia dei Recabiti: "Dice il Signore
degli eserciti, Dio di Israele: Poiché avete ascoltato il comando di Ionadàb
vostro padre e avete osservato tutti i suoi decreti e avete fatto quanto vi
aveva ordinato, 19per questo dice il Signore degli eserciti, Dio di
Israele: a Ionadàb figlio di Recàb non verrà mai a mancare qualcuno che stia
sempre alla mia presenza".
1Nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di
Giuda, questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore: 2"Prendi
un rotolo da scrivere e scrivici tutte le cose che ti ho detto riguardo a
Gerusalemme, a Giuda e a tutte le nazioni, da quando cominciai a parlarti dal
tempo di Giosia fino ad oggi. 3Forse quelli della casa di Giuda,
sentendo tutto il male che mi propongo di fare loro, abbandoneranno ciascuno la
sua condotta perversa e allora perdonerò le loro iniquità e i loro
peccati".
4Geremia chiamò Baruc figlio di Neria e Baruc scrisse, sotto la
dettatura di Geremia, tutte le cose che il Signore gli aveva detto su un rotolo
per scrivere. 5Quindi Geremia ordinò a Baruc: "Io ne sono
impedito e non posso andare nel tempio del Signore. 6Andrai dunque
tu a leggere, nel rotolo che hai scritto sotto la mia dettatura, le parole del
Signore, facendole udire al popolo nel tempio del Signore in un giorno di
digiuno; le leggerai anche ad alta voce a tutti quelli di Giuda che vengono
dalle loro città. 7Forse si umilieranno con suppliche dinanzi al
Signore e abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa, perché grande è
l'ira e il furore che il Signore ha espresso verso questo popolo".
8Baruc figlio di Neria fece quanto gli aveva comandato il profeta
Geremia, leggendo sul rotolo le parole del Signore nel tempio.
9Nel quinto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, nel nono
mese, fu indetto un digiuno davanti al Signore per tutto il popolo di
Gerusalemme e per tutto il popolo che era venuto dalle città di Giuda a
Gerusalemme. 10Baruc dunque lesse nel libro facendo udire a tutto il
popolo le parole di Geremia, nel tempio del Signore, nella stanza di Ghemarià,
figlio di Safàn lo scriba, nel cortile superiore presso l'ingresso della Porta
Nuova del tempio del Signore. 11Michea figlio di Ghemarià, figlio di
Safàn, udite tutte le parole del Signore lette dal libro, 12scese
alla reggia nella stanza dello scriba; ed ecco là si trovavano in seduta tutti
i capi dignitari: Elisamà lo scriba e Delaià figlio di Semaià, Elnatàn figlio
di Acbòr, Ghemarià figlio di Safàn, e Sedecìa figlio di Anania, insieme con
tutti i capi. 13Michea riferì loro tutte le parole che aveva udite
quando Baruc leggeva nel libro al popolo in ascolto.
14Allora tutti i capi inviarono da Baruc Iudi figlio di Natania,
figlio di Selemia, figlio dell'Etiope, per dirgli: "Prendi nelle mani il
rotolo che leggevi ad alta voce al popolo e vieni".
Baruc figlio di Neria prese il rotolo in mano e si recò da loro. 15Ed
essi gli dissero: "Siedi e leggi davanti a noi". Baruc lesse davanti
a loro.
16Allora, quando udirono tutte quelle parole, ebbero paura e si
dissero l'un l'altro: "Dobbiamo senz'altro riferire al re tutte queste
parole". 17Poi interrogarono Baruc: "Dicci come hai fatto
a scrivere tutte queste parole". 18Baruc rispose: "Di sua
bocca Geremia mi dettava tutte queste parole e io le scrivevo nel libro con
l'inchiostro".
19I capi dissero a Baruc: "Va' e nasconditi insieme con
Geremia; nessuno sappia dove siete". 20Essi poi si recarono dal
re nell'appartamento interno, dopo aver riposto il rotolo nella stanza di
Elisamà lo scriba, e riferirono al re tutte queste cose.
21Allora il re mandò Iudi a prendere il rotolo. Iudi lo prese dalla
stanza di Elisamà lo scriba e lo lesse davanti al re e a tutti i capi che
stavano presso il re. 22Il re sedeva nel palazzo d'inverno - si era
al nono mese - con un braciere acceso davanti.
23Ora, quando Iudi aveva letto tre o quattro colonne, il re le
lacerava con il temperino da scriba e le gettava nel fuoco sul braciere, finché
non fu distrutto l'intero rotolo nel fuoco che era sul braciere. 24Il
re e tutti i suoi ministri non tremarono né si strapparono le vesti all'udire
tutte quelle cose. 25Eppure Elnatàn, Delaià e Ghemarià avevano
supplicato il re di non bruciare il rotolo, ma egli non diede loro ascolto. 26Anzi
ordinò a Ieracmeèl, un principe regale, a Seraià figlio di Azrièl e a Selemia
figlio di Abdeèl, di arrestare Baruc lo scriba e il profeta Geremia, ma il
Signore li aveva nascosti.
27Questa parola del Signore fu rivolta a Geremia dopo che il re ebbe
bruciato il rotolo con le parole che Baruc aveva scritte sotto la dettatura di
Geremia: 28Prendi di nuovo un rotolo e scrivici tutte le parole di
prima, che erano nel primo rotolo bruciato da Ioiakìm re di Giuda. 29Contro
Ioiakìm re di Giuda dichiarerai: "Dice il Signore: Hai bruciato quel
rotolo, dicendo: Perché vi hai scritto queste parole: Certo verrà il re di
Babilonia e devasterà questo paese e farà scomparire da esso uomini e bestie? 30Per
questo dice il Signore contro Ioiakìm re di Giuda: Egli non avrà un erede sul
trono di Davide; il suo cadavere sarà esposto al calore del giorno e al freddo
della notte. 31Io punirò lui, la sua discendenza e i suoi ministri
per le loro iniquità e manderò su di loro, sugli abitanti di Gerusalemme e
sugli uomini di Giuda, tutto il male che ho minacciato, senza che mi abbiano
dato ascolto".
32Geremia prese un altro rotolo e lo consegnò a Baruc figlio di
Neria, lo scriba, il quale vi scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le
parole del libro che Ioiakìm re di Giuda aveva bruciato nel fuoco; inoltre vi
furono aggiunte molte parole simili a quelle.
1Sedecìa figlio di Giosia divenne re al posto di Conìa
figlio di Ioiakìm; Nabucodònosor re di Babilonia lo nominò re nel paese di
Giuda. 2Ma né lui né i suoi ministri né il popolo del paese
ascoltarono le parole che il Signore aveva pronunziate per mezzo del profeta
Geremia.
3Il re Sedecìa inviò allora Iucàl figlio di Selemia e il sacerdote
Sofonia figlio di Maasià dal profeta Geremia per dirgli: "Prega per noi il
Signore nostro Dio".
4Geremia intanto andava e veniva in mezzo al popolo e non era stato
ancora messo in prigione.
5Però l'esercito del faraone era uscito dall'Egitto e i Caldei, che
assediavano Gerusalemme, appena ne avevano avuto notizia, si erano allontanati
da Gerusalemme.
6Allora la parola del Signore fu rivolta al profeta Geremia: 7
"Dice il Signore Dio di Israele: Riferite al re di Giuda, che vi ha
mandati da me per consultarmi: Ecco l'esercito del faraone, uscito in vostro
aiuto, ritornerà nel suo paese d'Egitto; 8i Caldei ritorneranno,
combatteranno contro questa città, la prenderanno e la daranno alle
fiamme".
9Dice il Signore: "Non illudetevi pensando: Certo i Caldei si
allontaneranno da noi, perché non se ne andranno. 10Anche se
riusciste a battere tutto l'esercito dei Caldei che combattono contro di voi, e
ne rimanessero solo alcuni feriti, costoro sorgerebbero ciascuno dalla sua
tenda e darebbero alle fiamme questa città".
11Quando l'esercito dei Caldei si allontanò da Gerusalemme a causa
dell'esercito del faraone, 12Geremia uscì da Gerusalemme per andare
nella terra di Beniamino a prendervi una parte di eredità tra i suoi parenti.
13Ma, quando fu alla porta di Beniamino, dove era un incaricato del
servizio di guardia chiamato Ieria figlio di Selemia, figlio di Anania, costui
arrestò il profeta Geremia dicendo: "Tu passi ai Caldei!". 14Geremia
rispose: "È falso! Io non passo ai Caldei"; ma egli non gli diede
retta. E così Ieria prese Geremia e lo condusse dai capi. 15I capi
erano sdegnati contro Geremia, lo percossero e lo gettarono in prigione nella
casa di Giònata lo scriba, che avevano trasformato in un carcere. 16Geremia
entrò in una cisterna sotterranea a volta e rimase là molti giorni.
17Il re Sedecìa mandò a prenderlo e lo interrogò in casa sua, di
nascosto: "C'è qualche parola da parte del Signore?". Geremia
rispose: "Sì" e precisò: "Tu sarai dato in mano al re di
Babilonia".
18Geremia poi disse al re Sedecìa: "Quale colpa ho commesso
contro di te, i tuoi ministri e contro questo popolo, perché mi abbiate messo
in prigione? 19E dove sono i vostri profeti, che vi predicevano: Il
re di Babilonia non verrà contro di voi e contro questo paese? 20Ora,
ascolta, re mio signore; la mia supplica ti giunga gradita. Non rimandarmi
nella casa di Giònata lo scriba, perché io non vi muoia".
21Il re Sedecìa comandò di custodire Geremia nell'atrio della prigione
e gli fu data ogni giorno una focaccia di pane proveniente dalla via dei
Fornai, finché non fu esaurito tutto il pane in città.
Così Geremia rimase nell'atrio della prigione.
1Sefatià figlio di Mattàn, Godolia figlio di Pascùr,
Iucàl figlio di Selemia e Pascùr figlio di Malchia udirono queste parole che
Geremia rivolgeva a tutto il popolo: 2"Dice il Signore: Chi
rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste, mentre chi passerà
ai Caldei vivrà: per lui la sua vita sarà come bottino e vivrà. 3Dice
il Signore: Certo questa città sarà data in mano all'esercito del re di
Babilonia che la prenderà".
4I capi allora dissero al re: "Si metta a morte questo uomo,
appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e
scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché questo uomo non
cerca il benessere del popolo, ma il male". 5Il re Sedecìa
rispose: "Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri
contro di voi".
6Essi allora presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di
Malchia, principe regale, la quale si trovava nell'atrio della prigione.
Calarono Geremia con corde. Nella cisterna non c'era acqua ma fango, e così
Geremia affondò nel fango.
7Ebed-Mèlech l'Etiope, un eunuco che era nella reggia, sentì che
Geremia era stato messo nella cisterna. Ora, mentre il re stava alla porta di
Beniamino, 8Ebed-Mèlech uscì dalla reggia e disse al re: 9"Re
mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al
profeta Geremia, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame sul posto,
perché non c'è più pane nella città". 10Allora il re diede
quest'ordine a Ebed-Mèlech l'Etiope: "Prendi con te da qui tre uomini e
fa' risalire il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia".11Ebed-Mèlech
prese con sé gli uomini, andò nella reggia, nel guardaroba del tesoro e, presi
di là pezzi di cenci e di stracci, li gettò a Geremia nella cisterna con corde.
12Ebed-Mèlech disse a Geremia: "Su, mettiti i pezzi dei cenci e
degli stracci alle ascelle sotto le corde". Geremia fece così. 13Allora
tirarono su Geremia con le corde, facendolo uscire dalla cisterna, e Geremia
rimase nell'atrio della prigione.
14Il re Sedecìa mandò a prendere il profeta Geremia e,
fattolo venire presso di sé al terzo ingresso del tempio del Signore, il re gli
disse: "Ti domando una cosa, non nascondermi nulla!". 15Geremia
rispose a Sedecìa: "Se te la dico, non mi farai forse morire? E se ti do
un consiglio, non mi darai ascolto". 16Allora il re Sedecìa
giurò in segreto a Geremia: "Com'è vero che vive il Signore che ci ha dato
questa vita, non ti farò morire né ti consegnerò in balìa di quegli uomini che
attentano alla tua vita!".
17Geremia allora disse a Sedecìa: "Dice il Signore, Dio degli
eserciti, Dio di Israele: Se uscirai incontro ai generali del re di Babilonia,
allora avrai salva la vita e questa città non sarà data in fiamme; tu e la tua
famiglia vivrete; 18se invece non uscirai incontro ai generali del
re di Babilonia, allora questa città sarà messa in mano ai Caldei, i quali la
daranno alle fiamme e tu non scamperai dalle loro mani".
19Il re Sedecìa rispose a Geremia: "Ho paura dei Giudei che
sono passati ai Caldei; temo di essere consegnato in loro potere e che essi mi
maltrattino". 20Ma Geremia disse: "Non ti consegneranno a
loro. Ascolta la voce del Signore riguardo a ciò che ti dico; ti andrà bene e
tu vivrai; 21 se, invece, rifiuti di uscire, questo il Signore mi ha
rivelato: 22Ecco, tutte le donne rimaste nella reggia di Giuda
saranno condotte ai generali del re di Babilonia e diranno:
Ti hanno abbindolato e
ingannato
gli uomini di tua fiducia.
I tuoi piedi si sono affondati nella melma,
mentre essi sono spariti.
23Tutte le donne e tutti i tuoi figli saranno condotti
ai Caldei e tu non sfuggirai alle loro mani, ma sarai tenuto prigioniero in
mano del re di Babilonia e questa città sarà data alle fiamme".
24Sedecìa disse a Geremia: "Nessuno sappia di questi discorsi
perché tu non muoia. 25Se i dignitari sentiranno che ho parlato con
te e verranno da te e ti domanderanno: Riferiscici quanto hai detto al re, non
nasconderci nulla, altrimenti ti uccideremo; raccontaci che cosa ti ha detto il
re, 26tu risponderai loro: Ho presentato la supplica al re perché
non mi mandasse di nuovo nella casa di Giònata a morirvi".
27Ora tutti i dignitari vennero da Geremia e lo interrogarono; egli
rispose proprio come il re gli aveva ordinato, così che lo lasciarono
tranquillo, poiché la conversazione non era stata ascoltata.
28Geremia rimase nell'atrio della prigione fino al giorno in cui fu
presa Gerusalemme.
1Nel decimo mese del nono anno di Sedecìa re di Giuda,
Nabucodònosor re di Babilonia mosse con tutto l'esercito contro Gerusalemme e
l'assediò. 2Nel quarto mese dell'anno undecimo di Sedecìa, il nove
del mese, fu aperta una breccia nella città, 3entrarono tutti i
generali del re di Babilonia e si stabilirono alla Porta di mezzo;
Nergal-Sarèzer di Sin-Magir, Nebosar-Sechim, capo dei funzionari,
Nergal-Sarèzer, comandante delle truppe di frontiera e tutti gli altri capi del
re di Babilonia.
4Appena videro ciò, Sedecìa re di Giuda e tutti i suoi guerrieri
fuggirono uscendo di notte per la via del giardino del re, attraverso la porta
fra le due mura, e presero la via dell'Araba. 5Ma i soldati caldei
li inseguirono e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gèrico, lo presero e lo
condussero da Nabucodònosor re di Babilonia a Ribla nel paese di Amat, dove il
re pronunziò la sentenza su di lui. 6Il re di Babilonia fece
sgozzare i figli di Sedecìa, a Ribla, sotto gli occhi di lui; il re di
Babilonia fece anche sgozzare tutti i notabili di Giuda. 7Cavò poi
gli occhi a Sedecìa e lo legò con catene per condurlo a Babilonia. 8I
Caldei diedero alle fiamme la reggia e le case del popolo e demolirono le mura
di Gerusalemme. 9Tutto il resto del popolo rimasto in città e i
disertori che erano passati a lui e tutto il resto del popolo, Nabuzaradàn,
capo delle guardie, li deportò a Babilonia. 10Nabuzaradàn, capo
delle guardie, lasciò nel paese di Giuda i poveri del popolo, che non avevano
nulla, assegnando loro vigne e campi in tale occasione.
11Quanto a Geremia, Nabucodònosor re di Babilonia aveva dato queste
disposizioni a Nabuzaradàn, capo delle guardie: 12"Prendilo e
tieni gli occhi su di lui, non fargli alcun male, ma fa' per lui ciò che egli
ti dirà". 13Essi allora - cioè Nabuzaradàn, capo delle guardie,
Nabusazbàn capo dei funzionari, Nergal-Sarèzer, comandante delle truppe di
frontiera e tutti gli alti ufficiali del re di Babilonia - 14mandarono
a prendere Geremia dall'atrio della prigione e lo consegnarono a Godolia figlio
di Achikàm, figlio di Safàn, perché lo conducesse a casa. Così egli rimase in
mezzo al popolo.
15A Geremia era stata rivolta questa parola del Signore,
quando era ancora rinchiuso nell'atrio della prigione: 16"Va' a
dire a Ebed-Mèlech l'Etiope: Così dice il Signore degli eserciti, Dio di
Israele: Ecco io pongo in atto le mie parole contro questa città, a sua rovina
e non a suo bene; in quel giorno esse si avvereranno sotto i tuoi occhi. 17Ma
io ti libererò in quel giorno - oracolo del Signore - e non sarai consegnato in
mano agli uomini che tu temi. 18Poiché, certo, io ti salverò; non
cadrai di spada, ma ti sarà conservata la vita come tuo bottino, perché hai
avuto fiducia in me. Oracolo del Signore".
1Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore, dopo
che Nabuzaradàn, capo delle guardie, lo aveva rimandato libero da Rama,
avendolo preso mentre era legato con catene in mezzo a tutti i deportati di
Gerusalemme e di Giuda, i quali venivano condotti in esilio a Babilonia. 2Il
capo delle guardie prese Geremia e gli disse: "Il Signore tuo Dio ha
predetto questa sventura per questo luogo; 3il Signore l'ha mandata,
compiendo quanto aveva minacciato, perché voi avete peccato contro il Signore e
non avete ascoltato la sua voce; perciò vi è capitata una cosa simile. 4Ora
ecco, ti sciolgo queste catene dalle mani. Se preferisci venire con me a
Babilonia, vieni; io veglierò su di te. Se invece preferisci non venire con me
a Babilonia, rimani. Vedi, tutta la regione sta davanti a te; va' pure dove ti
piace e ti è comodo andare. 5Torna pure presso Godolia figlio di
Achikàm, figlio di Safàn, che il re di Babilonia ha messo a capo delle città di
Giuda. Rimani con lui in mezzo al popolo oppure va' dove ti piace andare".
Il capo delle guardie gli diede provviste di cibo e un regalo e lo licenziò. 6Allora
Geremia andò in Mizpà da Godolia figlio di Achikàm, e si stabilì con lui in
mezzo al popolo che era rimasto nel paese.
7Tutti i capi dell'esercito, che si erano dispersi per
la regione con i loro uomini, vennero a sapere che il re di Babilonia aveva
messo a capo del paese Godolia figlio di Achikàm, e gli aveva affidato gli
uomini, le donne, i bambini e i poveri del paese che non erano stati deportati
a Babilonia. 8Si recarono allora da Godolia in Mizpà Ismaele figlio
di Natania, Giovanni figlio di Kàreca, Seraià figlio di Tancùmet, i figli di
Ofi di Netofa e Iezanià figlio del Maacatita con i loro uomini. 9Godolia
figlio di Achikàm, figlio di Safàn, giurò a loro e ai loro uomini: "Non
temete i funzionari caldei; rimanete nel paese e state soggetti al re di
Babilonia e vi troverete bene. 10Quanto a me, ecco, io mi stabilisco
in Mizpà come vostro rappresentante di fronte ai Caldei che verranno da noi; ma
voi fate pure la raccolta del vino, delle frutta e dell'olio, riponete tutto
nei vostri magazzini e dimorate nelle città da voi occupate".
11Anche tutti i Giudei che si trovavano in Moab, tra gli Ammoniti,
in Edom e in tutte le altre regioni, seppero che il re di Babilonia aveva
lasciato una parte della popolazione in Giuda e aveva messo a capo di essa
Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn. 12Tutti questi Giudei
ritornarono da tutti i luoghi nei quali si erano dispersi e vennero nel paese
di Giuda presso Godolia a Mizpà. Raccolsero vino e frutta in grande abbondanza.
13Ora Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate
che si erano dispersi per la regione, si recarono da Godolia in Mizpà 14e
gli dissero: "Non sai che Baalìs re degli Ammoniti ha mandato Ismaele
figlio di Natania per toglierti la vita?". Ma Godolia figlio di Achikàm
non credette loro.
15Allora Giovanni figlio di Kàreca parlò segretamente con Godolia in
Mizpà: "Io andrò a colpire Ismaele figlio di Natania senza che alcuno lo
sappia. Perché egli dovrebbe toglierti la vita, così che vadano dispersi tutti
i Giudei che si sono raccolti intorno a te e perisca tutto il resto di
Giuda?". 16Ma Godolia figlio di Achikàm rispose a Giovanni
figlio di Kàreca: "Non commettere una cosa simile, perché è una menzogna
quanto tu dici di Ismaele".
1Ora, nel settimo mese, Ismaele figlio di Natania,
figlio di Elisamà, di stirpe reale, si recò con dieci uomini da Godolia figlio
di Achikàm in Mizpà e mentre là in Mizpà prendevano cibo insieme, 2Ismaele
figlio di Natania si alzò con i suoi dieci uomini e colpirono di spada Godolia
figlio di Achikàm, figlio di Safàn. Così uccisero colui che il re di Babilonia
aveva messo a capo del paese. 3Ismaele uccise anche tutti i Giudei
che erano con Godolia a Mizpà e i Caldei, tutti uomini d'arme, che si trovavano
colà.
4Il secondo giorno dopo l'uccisione di Godolia, quando nessuno
sapeva la cosa, 5vennero uomini da Sichem, da Silo e da Samaria:
ottanta uomini con la barba rasa, le vesti stracciate e con incisioni sul
corpo. Essi avevano nelle mani offerte e incenso da portare nel tempio del
Signore. 6Ismaele figlio di Natania uscì loro incontro da Mizpà,
mentre essi venivano avanti piangendo. Quando li ebbe raggiunti, disse loro:
"Venite da Godolia, figlio di Achikàm".
7Ma quando giunsero nel centro della città, Ismaele figlio di Natania
con i suoi uomini li sgozzò e li gettò in una cisterna.
8Fra quelli si trovarono dieci uomini, che dissero a Ismaele:
"Non ucciderci, perché abbiamo nascosto provviste nei campi, grano, orzo,
olio e miele". Allora egli si trattenne e non li uccise insieme con i loro
fratelli. 9La cisterna in cui Ismaele gettò tutti i cadaveri degli
uomini che aveva uccisi era la cisterna grande, quella che il re Asa aveva
costruita quando era in guerra contro Baasa re di Israele; Ismaele figlio di
Natania la riempì dei cadaveri.
10Poi Ismaele fece prigioniero il resto del popolo che si trovava in
Mizpà, le figlie del re e tutto il popolo rimasto in Mizpà, su cui Nabuzaradàn,
capo delle guardie, aveva messo a capo Godolia figlio di Achikàm. Ismaele
figlio di Natania li condusse via e partì per rifugiarsi presso gli Ammoniti.
11Intanto Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande
armate che erano con lui ebbero notizia di tutto il male compiuto da Ismaele
figlio di Natania. 12Raccolsero i loro uomini e si mossero per
andare ad assalire Ismaele figlio di Natania. Essi lo trovarono presso la
grande piscina di Gàbaon.
13Appena tutto il popolo che era con Ismaele vide Giovanni figlio di
Kàreca e tutti i capi delle bande armate che erano con lui, se ne rallegrò. 14Tutto
il popolo che Ismaele aveva condotto via da Mizpà si voltò e, ritornato
indietro, raggiunse Giovanni figlio di Kàreca. 15Ma Ismaele figlio
di Natania sfuggì con otto uomini a Giovanni e andò presso gli Ammoniti.
16Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che
erano con lui presero tutto il resto del popolo che Ismaele figlio di Natania
aveva condotto via da Mizpà dopo aver ucciso Godolia figlio di Achikàm, uomini
d'arme, donne, fanciulli ed eunuchi, e li condussero via da Gàbaon. 17Essi
partirono e sostarono in Gherut-Chimàm, che si trova a fianco di Betlemme, per
proseguire ed entrare in Egitto, 18lontano dai Caldei. Infatti essi
temevano costoro, poiché Ismaele figlio di Natania aveva ucciso Godolia figlio
di Achikàm, che il re di Babilonia aveva messo a capo del paese.
1Tutti i capi delle bande armate e Giovanni figlio di
Kàreca, e Azaria figlio di Osaia e tutto il popolo, dai piccoli ai grandi, si
presentarono 2al profeta Geremia e gli dissero: "Ti sia gradita
la nostra supplica! Prega per noi il Signore tuo Dio, in favore di tutto questo
residuo di popolazione, perché noi siamo rimasti in pochi dopo essere stati
molti, come vedi con i tuoi occhi. 3Il Signore tuo Dio ci indichi la
via per la quale dobbiamo andare e che cosa dobbiamo fare". 4Il
profeta Geremia rispose loro: "Comprendo! Ecco, pregherò il Signore vostro
Dio secondo le vostre parole e vi riferirò quanto il Signore risponde per voi;
non vi nasconderò nulla".
5Essi allora dissero a Geremia: "Il Signore sia contro di noi
testimone verace e fedele, se non faremo quanto il Signore tuo Dio ti rivelerà
per noi. 6Che ci sia gradita o no, noi ascolteremo la voce del
Signore nostro Dio al quale ti mandiamo, perché ce ne venga bene obbedendo alla
voce del Signore nostro Dio".
7Al termine di dieci giorni, la parola del Signore fu rivolta a
Geremia. 8Questi chiamò Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi
delle bande armate che erano con lui e tutto il popolo, dai piccoli ai grandi, 9e
riferì loro: "Dice il Signore, Dio di Israele, al quale mi avete inviato
perché gli presentassi la vostra supplica: 10Se continuate ad
abitare in questa regione, vi renderò stabili e non vi distruggerò, vi pianterò
e non vi sradicherò, perché ho pietà del male che vi ho arrecato. 11Non
temete il re di Babilonia, che vi incute timore; non temetelo - dice il Signore
- perché io sarò con voi per salvarvi e per liberarvi dalla sua mano. 12Io
gli ispirerò sentimenti di pietà per voi, così egli avrà compassione di voi e
vi lascerà dimorare nel vostro paese. 13Se invece, non dando retta
alla voce del Signore vostro Dio, voi direte: Non vogliamo abitare in questo
paese, 14e direte: No, vogliamo andare nel paese d'Egitto, perché là
non vedremo guerre e non udremo squilli di tromba né soffriremo carestia di
pane: là abiteremo; 15in questo caso ascolta la parola del Signore,
o resto di Giuda: Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Se voi
intendete veramente andare in Egitto e vi andate per stabilirvi colà, 16ebbene,
la spada che temete vi raggiungerà laggiù nel paese d'Egitto, e la fame che
temete vi sarà addosso laggiù in Egitto e là morirete. 17Allora
tutti gli uomini che avranno deciso di recarsi in Egitto per dimorarvi
moriranno di spada, di fame e di peste. Nessuno di loro scamperà o sfuggirà
alla sventura che io manderò su di loro. 18Poiché, dice il Signore
degli eserciti, Dio di Israele: Come si è rovesciato il mio furore e la mia ira
contro gli abitanti di Gerusalemme, così la mia ira si rovescerà contro di voi
quando sarete andati in Egitto. Voi sarete oggetto di maledizione, di orrore,
di esecrazione e di scherno e non vedrete mai più questo luogo".
19Questo vi dice il Signore, o superstiti di Giuda: "Non andate
in Egitto. Sappiate bene che oggi io vi ho solennemente avvertiti. 20Poiché
avete messo a rischio le vostre vite, quando mi avete mandato dal Signore
vostro Dio, dicendomi: Intercedi per noi presso il Signore nostro Dio, dicci
ciò che il Signore nostro Dio dirà e noi lo eseguiremo. 21Oggi ve
l'ho riferito, ma voi non ascoltate la voce del Signore vostro Dio riguardo a
tutto ciò per cui egli mi ha inviato a voi. 22Perciò sappiate bene
che morirete di spada, di fame e di peste nel luogo in cui desiderate andare a
dimorare".
1Quando Geremia finì di riferire a tutto il popolo
tutte le parole del Signore loro Dio - tutte quelle parole per cui il Signore
lo aveva inviato a loro - 2Azaria figlio di Osaia e Giovanni figlio
di Kàreca e tutti quegli uomini superbi e ribelli dissero a Geremia: "Una
menzogna stai dicendo! Non ti ha inviato il Signore nostro Dio a dirci: Non
andate in Egitto per dimorare là; 3ma Baruch figlio di Neria ti
istiga contro di noi per consegnarci nelle mani dei Caldei, perché ci uccidano
e ci deportino in Babilonia".
4Pertanto Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate
e tutto il popolo non obbedirono all'invito del Signore di rimanere nel paese
di Giuda.
5Così Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate
raccolsero tutti i superstiti di Giuda, che erano ritornati per abitare nella
terra di Giuda da tutte le regioni in mezzo alle quali erano stati dispersi, 6uomini,
donne, bambini, le principesse reali e tutte le persone che Nabuzaradàn, capo
delle guardie, aveva lasciate con Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn,
insieme con il profeta Geremia e con Baruch figlio di Neria, 7e
andarono nel paese d'Egitto, non avendo dato ascolto alla voce del Signore, e
giunsero fino a Tafni.
8Allora la parola del Signore fu rivolta a Geremia in
Tafni: 9"Prendi in mano grandi pietre e sotterrale nella mota
nel quadrato dei mattoni all'ingresso della casa del faraone in Tafni, sotto
agli occhi dei Giudei. 10Quindi dirai loro: Dice il Signore degli
eserciti, Dio di Israele: Ecco, io manderò a prendere Nabucodònosor re di
Babilonia, mio servo; egli porrà il trono su queste pietre che hai sotterrate e
stenderà il baldacchino sopra di esse. 11Verrà infatti e colpirà il
paese d'Egitto, mandando a morte chi è destinato alla morte, alla schiavitù chi
è destinato alla schiavitù e uccidendo di spada chi è destinato alla spada. 12Darà
alle fiamme i templi degli dèi d'Egitto, li brucerà e porterà gli dèi in
esilio; ripulirà il paese di Egitto come un pastore pulisce dai pidocchi il
mantello; poi se ne andrà tranquillo. 13Frantumerà gli obelischi del
tempio del sole nel paese d'Egitto e darà alle fiamme i templi degli dèi
d'Egitto".
1Questa parola fu rivolta a Geremia per tutti i Giudei
che abitavano nel paese d'Egitto, a Migdòl, a Tafni, a Menfi e nella regione di
Patròs. 2"Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele:
Voi avete visto tutte le sventure che ho mandate su Gerusalemme e su tutte le
città di Giuda; eccole oggi una desolazione, senza abitanti, 3a
causa delle iniquità che commisero per provocarmi, andando a offrire incenso e
a venerare altri dèi, che né loro conoscevano né voi né i vostri padri
conoscevate. 4Eppure, io vi avevo premurosamente inviato tutti i
miei servi, i profeti, con l'incarico di dirvi: Non fate questa cosa
abominevole che io ho in odio! 5Ma essi non mi ascoltarono e non
prestarono orecchio in modo da abbandonare la loro iniquità cessando
dall'offrire incenso ad altri dèi. 6Perciò la mia ira e il mio
furore divamparono come fuoco nelle città di Giuda e nelle strade di
Gerusalemme ed esse divennero un deserto e una desolazione, come sono ancor
oggi.
7Dice dunque il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: Perché
voi fate un male così grave contro voi stessi tanto da farvi sterminare di
mezzo a Giuda uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di
voi neppure un resto? 8Perché mi provocate con l'opera delle vostre
mani, offrendo incenso a divinità straniere nel paese d'Egitto dove siete
venuti a dimorare, in modo da farvi sterminare e da divenire oggetto di
esecrazione e di obbrobrio tra tutte le nazioni della terra? 9Avete
forse dimenticato le iniquità dei vostri padri, le iniquità dei re di Giuda, le
iniquità dei vostri capi, le vostre iniquità e quelle delle vostre mogli,
compiute nel paese di Giuda e per le strade di Gerusalemme? 10Fino
ad oggi essi non ne hanno sentito rimorso, non hanno provato timore e non hanno
agito secondo la legge e i decreti che io ho posto davanti a voi e ai vostri
padri".
11Perciò dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: "Ecco,
io rivolgo la faccia verso di voi a vostra sventura e per distruggere tutto
Giuda. 12Abbatterò il resto di Giuda, che ha deciso di andare a
dimorare nel paese d'Egitto; essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno
di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada
e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di
obbrobrio. 13 Punirò coloro che dimorano nel paese d'Egitto come ho
punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste. 14Nessuno
scamperà né sfuggirà fra il resto di Giuda che è venuto a dimorare qui nel paese
d'Egitto con la speranza di tornare nella terra di Giuda, dove essi desiderano
ritornare ad abitare; essi non vi ritorneranno mai, eccettuati pochi
fuggiaschi".
15Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro donne avevano
bruciato incenso a divinità straniere, e tutte le donne che erano presenti, una
grande folla, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto e in Patros,
risposero a Geremia: 16"Quanto all'ordine che ci hai comunicato
in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; 17anzi
decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso
alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i
nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade
di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo
alcuna sventura; 18ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso
alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di
tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame". 19E
le donne aggiunsero: "Quando noi donne bruciamo incenso alla Regina del
cielo e le offriamo libazioni, forse che senza il consenso dei nostri mariti
prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libazioni?".
20Allora così parlò Geremia a tutto il popolo, agli uomini e alle
donne e a tutta la gente che gli avevano risposto in quel modo: 21"Forse
che il Signore non si ricorda e non ha più in mente l'incenso che voi
bruciavate nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme, voi e i vostri
padri, i vostri re e i vostri capi e il popolo del paese? 22Il
Signore non ha più potuto sopportare la malvagità delle vostre azioni né le
cose abominevoli che avete commesse. Per questo il vostro paese è divenuto un
deserto, oggetto di orrore e di esecrazione, senza abitanti, come oggi si vede.
23Per il fatto che voi avete bruciato incenso e avete peccato contro
il Signore, non avete ascoltato la voce del Signore e non avete camminato
secondo la sua legge, i suoi decreti e i suoi statuti, per questo vi è capitata
questa sventura, come oggi si vede".
24Geremia disse a tutto il popolo e a tutte le donne:
"Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che siete nel paese
d'Egitto. 25Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi
donne lo avete affermato con la bocca e messo in atto con le vostre mani,
affermando: Noi adempiremo tutti i voti che abbiamo fatto di offrire incenso
alla Regina del cielo e di offrirle libazioni! Adempite pure i vostri voti e
fate pure le vostre libazioni.
26Tuttavia ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che
abitate nel paese di Egitto. Ecco, io giuro per il mio grande nome - dice il
Signore - che mai più il mio nome sarà pronunciato in tutto il paese d'Egitto
dalla bocca di un uomo di Giuda che possa dire: Per la vita del Signore Dio! 27Ecco,
veglierò su di essi per loro disgrazia e non per loro bene. Tutti gli uomini di
Giuda che si trovano nel paese d'Egitto periranno di spada e di fame fino al
loro sterminio. 28Gli scampati dalla spada torneranno dal paese
d'Egitto nella terra di Giuda molto scarsi di numero. Tutto il resto di Giuda,
coloro che sono andati a dimorare nel paese d'Egitto, sapranno quale parola si
avvererà, se la mia o la loro. 29Questo sarà per voi il segno - dice
il Signore - che io vi punirò in questo luogo, perché sappiate che le mie
parole si avverano sul serio contro di voi, per vostra disgrazia.
30Così dice il Signore: Ecco io metterò il faraone Cofrà re di
Egitto in mano ai suoi nemici e a coloro che attentano alla sua vita, come ho
messo Sedecìa re di Giuda in mano a Nabucodònosor re di Babilonia, suo nemico,
che attentava alla sua vita".
1Questa è la parola che il profeta Geremia comunicò a
Baruc figlio di Neria, quando egli scriveva queste parole in un libro sotto la
dettatura di Geremia nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda: 2"Dice
il Signore, Dio di Israele, su di te, Baruc: 3Tu hai detto: Guai a
me poiché il Signore aggiunge tristezza al mio dolore. Io sono stanco dei miei
gemiti e non trovo pace. 4Dice il Signore: Ecco io demolisco ciò che
ho edificato e sradico ciò che ho piantato; così per tutta la terra. 5E
tu vai cercando grandi cose per te? Non cercarle, poiché io manderò la sventura
su ogni uomo. Oracolo del Signore. A te farò dono della vita come bottino, in
tutti i luoghi dove tu andrai".
1Parola del Signore che fu rivolta al profeta Geremia
sulle nazioni.
2Per l'Egitto. Sull'esercito del faraone Necao re
d'Egitto, a Càrchemis presso il fiume Eufrate, esercito che Nabucodònosor re di
Babilonia vinse nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda.
3Preparate scudo grande e piccolo
e avanzate per la battaglia.
4Attaccate i cavalli,
montate, o cavalieri.
Schieratevi con gli elmi,
lucidate le lance,
indossate le corazze!
5Che vedo?
Sono sbigottito,
retrocedono!
I loro prodi
sono sconfitti,
fuggono a precipizio
senza voltarsi;
il terrore è tutt'intorno.
Parola del Signore.
6Il più agile non scamperà
né il più prode si salverà.
A settentrione, sulla riva dell'Eufrate,
inciampano e cadono.
7Chi è che trabocca come il Nilo,
come un torrente dalle acque turbolente?
8È l'Egitto che trabocca come il Nilo,
come un torrente dalle acque turbolente.
Esso dice: "Salirò, ricoprirò la terra,
distruggerò la città e i suoi abitanti".
9Caricate, cavalli,
avanzate, carri!
Avanti o prodi!
uomini di Etiopia e di Put,
voi che impugnate lo scudo,
e voi di Lud che tendete l'arco.
10Ma quel giorno per il Signore Dio degli eserciti,
è un giorno di vendetta, per vendicarsi dei suoi nemici.
La sua spada divorerà,
si sazierà e si inebrierà del loro sangue;
poiché sarà un sacrificio per il Signore, Dio degli eserciti,
nella terra del settentrione, presso il fiume Eufrate.
11Sali in Gàlaad e prendi il balsamo,
vergine, figlia d'Egitto.
Invano moltiplichi i rimedi,
non c'è guarigione per te.
12Le nazioni hanno saputo del tuo disonore;
del tuo grido di dolore è piena la terra,
poiché il prode inciampa nel prode,
tutti e due cadono insieme.
13Parola che il Signore comunicò al profeta Geremia
quando Nabucodònosor re di Babilonia giunse per colpire il paese d'Egitto.
14Annunziatelo in Egitto,
fatelo sapere a Migdòl,
fatelo udire a Menfi e a Tafni;
dite: "Alzati e preparati,
perché la spada divora tutto intorno a te".
15Perché mai Api è fuggito?
Il tuo toro sacro non resiste?
Il Signore lo ha rovesciato.
16Una gran folla vacilla e stramazza,
ognuno dice al vicino:
"Su, torniamo al nostro popolo,
al paese dove siamo nati,
lontano dalla spada micidiale!".
17Chiamate pure il faraone re d'Egitto:
Frastuono, che lascia passare il momento buono.
18Per la mia vita - dice il re
il cui nome è Signore degli eserciti -
uno verrà, simile al Tabor fra le montagne,
come il Carmelo presso il mare.
19Prepàrati il bagaglio per l'esilio,
o gente che abiti l'Egitto,
perché Menfi sarà ridotta a un deserto,
sarà devastata, senza abitanti.
20Giovenca bellissima è l'Egitto,
ma un tafano viene su di lei dal settentrione.
21Anche i suoi mercenari nel paese
sono come vitelli da ingrasso.
Anch'essi infatti han voltate le spalle,
fuggono insieme, non resistono,
poiché il giorno della sventura è giunto su di loro,
il tempo del loro castigo.
22La sua voce è come di serpente che sibila,
poiché essi avanzano con un esercito
e armati di scure vengono contro di lei,
come tagliaboschi.
23Abbattono la sua selva - dice il Signore -
e non si possono contare,
essi sono più delle locuste, sono senza numero.
24Prova vergogna la figlia d'Egitto,
è data in mano a un popolo del settentrione.
25Il Signore degli eserciti, Dio di Israele, dice:
"Ecco, punirò Amòn di Tebe, l'Egitto, i suoi dèi e i suoi re, il faraone e
coloro che confidano in lui. 26Li consegnerò in potere di coloro che
attentano alla loro vita, in potere di Nabucodònosor re di Babilonia e in
potere dei suoi ministri. Ma dopo esso sarà abitato come in passato".
Parola del Signore.
27"Ma tu non temere, Giacobbe mio servo,
non abbatterti, Israele;
poiché ecco, io ti libererò da un paese lontano
e la tua discendenza dal paese del suo esilio.
Giacobbe ritornerà e godrà in pace,
tranquillo e nessuno lo molesterà.
28Tu non temere, Giacobbe mio servo,
- dice il Signore - perché io sono con te.
Annienterò tutte le nazioni
tra le quali ti ho disperso,
ma di te non farò sterminio;
ti castigherò secondo equità,
ma non ti lascerò del tutto impunito".
1Parola del Signore che fu rivolta al profeta Geremia
sui Filistei, prima che il faraone occupasse Gaza.
2Così dice il Signore:
"Ecco s'avanzano ondate dal settentrione
diventano un torrente che straripa.
Allagano la terra e ciò che è in essa,
la città e i suoi abitanti.
Gli uomini gridano, urlano
tutti gli abitanti della terra.
3Allo scalpitar dei suoi possenti cavalli,
al fragor dei suoi carri, al cigolio delle ruote,
i padri non si voltano verso i figli,
le loro mani sono senza forza
4perché è arrivato il giorno
in cui saran distrutti tutti i Filistei
e saranno abbattute Tiro e Sidòne,
con tutti i loro ausiliari;
il Signore infatti distrugge i Filistei,
il resto dell'isola di Caftor.
5Fino a Gaza si son rasati per lutto,
è distrutta Ascalòna.
Asdòd, povero resto degli Anakiti,
fino a quando ti farai incisioni?
6Ah! spada del Signore,
quando dunque ti concederai riposo?
Rientra nel fodero, riposati e sta' calma.
7Come potrà riposare,
poiché il Signore le ha ordinato di agire
contro Ascalòna e il lido del mare?
Là egli l'ha destinata".
1Su Moab.
Così dice il Signore degli eserciti,
Dio di Israele:
"Guai a Nebo poiché è devastata,
piena di vergogna e catturata è Kiriatàim;
sente vergogna, è abbattuta la roccaforte.
2Non esiste più la fama di Moab;
in Chesbòn tramano contro di essa:
Venite ed eliminiamola dalle nazioni.
Anche tu, Madmèn, sarai demolita,
la spada ti inseguirà.
3Una voce, un grido da Coronàim:
Devastazione e rovina grande!
4Abbattuto è Moab,
le grida si fanno sentire fino in Zoar.
5Su per la salita di Luchìt vanno piangendo,
giù per la discesa di Coronàim
si ode un grido di disfatta.
6Fuggite, salvate la vostra vita!
Siate come l'asino selvatico nel deserto.
7Poiché hai posto la fiducia
nelle tue fortezze e nei tuoi tesori,
anche tu sarai preso e Camos andrà in esilio
insieme con i suoi sacerdoti e con i suoi capi.
8Il devastatore verrà contro ogni città;
nessuna città potrà scampare.
Sarà devastata la valle e la pianura desolata,
come dice il Signore.
9Date ali a Moab,
perché dovrà prendere il volo.
Le sue città diventeranno un deserto,
perché non vi sarà alcun abitante.
10Maledetto chi compie fiaccamente l'opera del Signore,
maledetto chi trattiene la spada dal sangue!
11Moab era tranquillo fin dalla giovinezza,
riposava come vino sulla sua feccia,
non è stato travasato di botte in botte,
né è mai andato in esilio;
per questo gli è rimasto il suo sapore,
il suo profumo non si è alterato.
12Per questo, ecco, giorni verranno
- dice il Signore -
nei quali gli manderò travasatori a travasarlo,
vuoteranno le sue botti
e frantumeranno i suoi otri.
13Moab si vergognerà di Camos come la casa di Israele si
è vergognata di Betel, oggetto della sua fiducia.
14Come potete dire:
Noi siamo uomini prodi
e uomini valorosi per la battaglia?
15Il devastatore di Moab sale contro di lui,
i suoi giovani migliori scendono al macello -
dice il re il cui nome è Signore degli eserciti.
16È vicina la rovina di Moab,
la sua sventura avanza in gran fretta.
17Compiangetelo, voi tutti suoi vicini
e tutti voi che conoscete il suo nome;
dite: Come si è spezzata la verga robusta,
quello scettro magnifico?
18Scendi dalla tua gloria, siedi sull'arido suolo,
o popolo che abiti a Dibon;
poiché il devastatore di Moab è salito contro di te,
egli ha distrutto le tue fortezze.
19Sta' sulla strada e osserva,
tu che abiti in Aroer.
Interroga il fuggiasco e lo scampato,
domanda: Che cosa è successo?
20Moab prova vergogna, è in rovina;
urlate, gridate,
annunziate sull'Arnon
che Moab è devastato.
21È arrivato il giudizio per la regione dell'altipiano,
per Colòn, per Iaaz e per Mefàat, 22per Dibon, per Nebo e per
Bet-Diblatàim, 23per Kiriatàim, per Bet-Gamùl e per Bet-Meòn, 24per
Kiriòt e per Bozra, per tutte le città della regione di Moab, lontane e vicine.
25È infranta la potenza di Moab
ed è rotto il suo braccio.
26Inebriatelo, perché si è levato contro il Signore, e
Moab si rotolerà nel vomito e anch'esso diventerà oggetto di scherno. 27Non
è stato forse Israele per te oggetto di scherno? Fu questi forse sorpreso fra i
ladri, dato che quando parli di lui scuoti sempre la testa?
28Abbandonate le città e abitate nelle rupi,
abitanti di Moab,
siate come la colomba che fa il nido
nelle pareti d'una gola profonda.
29Abbiamo udito l'orgoglio di Moab,
il grande orgoglioso,
la sua superbia, il suo orgoglio, la sua alterigia,
l'altezzosità del suo cuore.
30Conosco bene la sua tracotanza - dice il Signore -
l'inconsistenza delle sue chiacchiere, le sue opere vane. 31Per
questo alzo un lamento su Moab, grido per tutto Moab, gemo per gli uomini di
Kir-Cheres.
32Io piango per te come per Iazèr,
o vigna di Sibma!
I tuoi tralci arrivavano al mare,
giungevano fino a Iazèr.
Sulle tue frutta e sulla tua vendemmia
è piombato il devastatore.
33Sono scomparse la gioia e l'allegria
dai frutteti e dalla regione di Moab.
È sparito il vino nei tini,
non pigia più il pigiatore,
il canto di gioia non è più canto di gioia.
34Delle grida di Chesbòn e di Elealè si diffonde l'eco
fino a Iacaz; da Zoar si odono grida fino a Coronàim e a Eglat-Selisià, poiché
le acque di Nimrìm son diventate una zona desolata. 35Io farò
scomparire in Moab - dice il Signore - chi sale sulle alture e chi brucia
incenso ai suoi dèi. 36Perciò il mio cuore per Moab geme come i
flauti, il mio cuore geme come i flauti per gli uomini di Kir-Cheres, essendo
venute meno le loro scorte. 37Poiché ogni testa è rasata, ogni barba
è tagliata; ci sono incisioni su tutte le mani e tutti hanno i fianchi cinti di
sacco. 38Sopra tutte le terrazze di Moab e nelle sue piazze è tutto
un lamento, perché io ho spezzato Moab come un vaso senza valore. Parola del
Signore. 39Come è rovinato! Gridate! Come Moab ha voltato
vergognosamente le spalle! Moab è diventato oggetto di scherno e di orrore per
tutti i suoi vicini.
40Poiché così dice il Signore:
Ecco, come l'aquila egli spicca il volo
e spande le ali su Moab.
41Le città son prese, le fortezze sono occupate.
In quel giorno il cuore dei prodi di Moab
sarà come il cuore di donna nei dolori del parto.
42Moab è distrutto, ha cessato d'essere popolo,
perché si è insuperbito contro il Signore.
43Terrore, trabocchetto, tranello
cadranno su di te, abitante di Moab.
Oracolo del Signore.
44Chi sfugge al terrore cadrà nel trabocchetto;
chi risale dal trabocchetto
sarà preso nel tranello,
perché io manderò sui Moabiti tutto questo
nell'anno del loro castigo.
Oracolo del Signore.
45All'ombra di Chesbòn si fermano
spossati i fuggiaschi,
ma un fuoco esce da Chesbòn,
una fiamma dal palazzo di Sicòn
e divora le tempie di Moab
e il cranio di uomini turbolenti.
46Guai a te, Moab,
sei perduto, popolo di Camos,
poiché i tuoi figli sono condotti schiavi,
le tue figlie portate in esilio.
47Ma io cambierò la sorte di Moab
negli ultimi giorni.
Oracolo del Signore".
Qui finisce il giudizio su Moab.
1Sugli Ammoniti.
Dice il Signore:
"Israele non ha forse figli,
non ha egli alcun erede?
Perché Milcom ha ereditato la terra di Gad
e il suo popolo ne ha occupate le città?
2Perciò ecco, verranno giorni
- dice il Signore -
nei quali io farò udire a Rabbà degli Ammoniti
fragore di guerra;
essa diventerà un cumulo di rovine,
le sue borgate saranno consumate dal fuoco,
Israele spoglierà i suoi spogliatori,
dice il Signore.
3Urla, Chesbòn, arriva il devastatore;
gridate, borgate di Rabbà,
cingetevi di sacco, innalzate lamenti
e andate raminghe con tagli sulla pelle,
perché Milcom andrà in esilio,
insieme con i suoi sacerdoti e i suoi capi.
4Perché ti vanti delle tue valli,
figlia ribelle?
Confidi nelle tue scorte ed esclami:
Chi verrà contro di me?
5Ecco io manderò su di te il terrore
- parola del Signore Dio degli eserciti -
da tutti i dintorni.
Voi sarete scacciati, ognuno per la sua via,
e non vi sarà nessuno che raduni i fuggiaschi.
6Ma dopo cambierò la sorte
degli Ammoniti".
Parola del Signore.
7Su Edom.
Così dice il Signore degli eserciti:
"Non c'è più sapienza in Teman?
È scomparso il consiglio dei saggi?
È svanita la loro sapienza?
8Fuggite, partite, nascondetevi in un luogo segreto,
abitanti di Dedan,
poiché io mando su Esaù la sua rovina,
il tempo del suo castigo.
9Se vendemmiatori verranno da te,
non lasceranno nulla da racimolare.
Se ladri notturni verranno da te,
saccheggeranno quanto loro piace.
10Poiché io intendo spogliare Esaù,
rivelo i suoi nascondigli
ed egli non ha dove nascondersi.
La sua stirpe, i suoi fratelli, i suoi vicini
sono distrutti ed egli non è più.
11Lascia i tuoi orfani, io li farò vivere,
le tue vedove confidino in me!
12Poiché così dice il Signore: Ecco, coloro che non
erano obbligati a bere il calice lo devono bere e tu pretendi di rimanere
impunito? Non resterai impunito, ma dovrai berlo 13poiché io ho
giurato per me stesso - dice il Signore - che Bozra diventerà un orrore, un
obbrobrio, un deserto, una maledizione e tutte le sue città saranno ridotte a
rovine perenni.
14Ho udito un messaggio da parte del Signore,
un messaggero è stato inviato fra le nazioni:
Adunatevi e marciate contro di lui!
Alzatevi per la battaglia.
15Poiché ecco, ti renderò piccolo fra i popoli
e disprezzato fra gli uomini.
16La tua arroganza ti ha indotto in errore,
la superbia del tuo cuore;
tu che abiti nelle caverne delle rocce,
che ti aggrappi alle cime dei colli,
anche se ponessi, come l'aquila, in alto il tuo nido,
di lassù ti farò precipitare. Oracolo del Signore.
17Edom sarà oggetto di orrore; chiunque passerà lì
vicino ne resterà attonito e fischierà davanti a tutte le sue piaghe. 18Come
nello sconvolgimento di Sòdoma e Gomorra e delle città vicine - dice il Signore
- non vi abiterà più uomo né vi fisserà la propria dimora un figlio d'uomo. 19Ecco,
come un leone sale dalla boscaglia del Giordano verso i prati sempre verdi,
così in un baleno io lo scaccerò di là e il mio eletto porrò su di esso; poiché
chi è come me? Chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque il pastore che può
resistere davanti a me? 20Per questo ascoltate il progetto che il
Signore ha fatto contro Edom e le decisioni che egli ha prese contro gli
abitanti di Teman.
Certo, trascineranno via
anche i più piccoli del gregge,
e per loro sarà desolato il loro prato.
21Al fragore della loro caduta tremerà la terra.
Un grido! Fino al Mare Rosso se ne ode l'eco.
22Ecco, come l'aquila, egli sale e si libra,
espande le ali su Bozra.
In quel giorno il cuore dei prodi di Edom
sarà come il cuore di una donna nei dolori del parto".
23Su Damasco.
"Amat e Arpad sono piene
di confusione,
perché hanno sentito una cattiva notizia;
esse sono agitate come il mare, sono in angoscia,
non possono calmarsi.
24Spossata è Damasco, si volge per fuggire;
un tremito l'ha colta,
angoscia e dolori l'assalgono
come una partoriente.
25Come fu abbandonata la città gloriosa,
la città del tripudio?
26Cadranno i suoi giovani nelle sue piazze
e tutti i suoi guerrieri periranno in quel giorno.
Oracolo del Signore degli eserciti.
27Appiccherò il fuoco alle mura di Damasco
e divorerà i palazzi di Ben-Hadàd".
28Su Kedàr e sui regni di Cazòr, che Nabucodònosor re di
Babilonia sconfisse.
Così dice il Signore:
"Su, marciate contro Kedàr,
saccheggiate i figli dell'oriente.
29Prendete le loro tende e le loro pecore,
i loro teli da tenda, tutti i loro attrezzi;
portate via i loro cammelli;
un grido si leverà su di loro: Terrore all'intorno!
30Fuggite, andate lontano, nascondetevi in luoghi segreti
o abitanti di Cazòr - dice il Signore -
perché ha ideato un disegno contro di voi.
Nabucodònosor re di Babilonia
ha preparato un piano contro di voi.
31Su, marciate contro la nazione tranquilla,
che vive in sicurezza. Oracolo del Signore.
Essa non ha né porte né sbarre
e vive isolata.
32I suoi cammelli saranno portati via come preda
e la massa dei suoi greggi come bottino.
Disperderò a tutti i venti
coloro che si tagliano i capelli alle tempie,
da ogni parte farò venire la loro rovina.
Parola del Signore.
33Cazòr diventerà rifugio di sciacalli,
una desolazione per sempre;
nessuno vi dimorerà più,
non vi abiterà più un figlio d'uomo".
34Parola che il Signore rivolse al profeta Geremia
riguardo all'Elam all'inizio del regno di Sedecìa re di Giuda.
35"Dice il Signore degli eserciti:
Ecco io spezzerò l'arco dell'Elam,
il nerbo della sua potenza.
36Manderò contro l'Elam i quattro venti
dalle quattro estremità del cielo
e li sparpaglierò davanti a questi venti;
non ci sarà nazione
in cui non giungeranno
i profughi dell'Elam.
37Incuterò terrore negli Elamiti davanti ai loro nemici
e davanti a coloro che vogliono la loro vita;
manderò su di essi la sventura,
la mia ira ardente. Parola del Signore.
Manderò la spada a inseguirli
finché non li avrò sterminati.
38Porrò il mio trono sull'Elam
e farò morire il re e i capi.
Oracolo del Signore.
39Ma negli ultimi giorni
cambierò la sorte dell'Elam". Parola del Signore.
1Parola che il Signore pronunziò contro Babilonia,
contro il paese dei Caldei, per mezzo del profeta Geremia.
2"Proclamatelo fra i popoli e fatelo sapere,
non nascondetelo, dite:
Babilonia è presa,
Bel è coperto di confusione,
è infranto Marduch;
sono confusi i suoi idoli,
sono sgomenti i suoi feticci.
3Poiché dal settentrione sale contro di essa un popolo
che ridurrà la sua terra a un deserto, non vi abiterà più nessuno; uomini e
animali fuggono, se ne vanno. 4In quei giorni e in quel tempo - dice
il Signore - verranno gli Israeliti insieme con i figli di Giuda; cammineranno
piangendo e cercheranno il Signore loro Dio. 5Domanderanno di Sion,
verso cui sono fissi i loro volti: Venite, uniamoci al Signore con un'alleanza
eterna, che non sia mai dimenticata. 6Gregge di pecore sperdute era
il mio popolo, i loro pastori le avevano sviate, le avevano fatte smarrire per
i monti; esse andavano di monte in colle, avevano dimenticato il loro ovile. 7Quanti
le trovavano, le divoravano e i loro nemici dicevano: Non commettiamo nessun
delitto, perché essi hanno peccato contro il Signore, pascolo di giustizia e
speranza dei loro padri.
8Fuggite da Babilonia,
dalla regione dei Caldei,
uscite e siate come capri
in testa al gregge.
9Poiché, ecco io suscito e mando contro Babilonia
una massa di grandi nazioni
dal paese del settentrione;
queste le si schiereranno contro,
di là essa sarà presa.
Le loro frecce sono come quelle di un abile arciere,
nessuna ritorna a vuoto.
10La Caldea sarà saccheggiata,
tutti i suoi saccheggiatori saranno saziati.
Parola del Signore.
11Gioite pure e tripudiate,
saccheggiatori della mia eredità!
Saltate pure come giovenchi su un prato
e nitrite come destrieri!
12La vostra madre è piena di confusione,
e coperta di vergogna colei che vi ha partorito.
Ecco è l'ultima delle nazioni,
un deserto, un luogo riarso e una steppa.
13A causa dell'ira del Signore non sarà più abitata,
sarà tutta una desolazione.
Chiunque passerà vicino a Babilonia rimarrà stupito
e fischierà davanti a tutte le sue piaghe.
14Disponetevi intorno a Babilonia,
voi tutti che tendete l'arco;
tirate contro di essa, non risparmiate le frecce,
poiché essa ha peccato contro il Signore.
15Alzate il grido di guerra contro di essa, da ogni parte.
Essa tende la mano,
crollano le sue torri,
rovinano le sue mura,
poiché questa è la vendetta del Signore.
Vendicatevi di lei,
trattatela come essa ha trattato gli altri!
16Sterminate in Babilonia chi semina
e chi impugna la falce al momento della messe.
Di fronte alla spada micidiale
ciascuno ritorni al suo popolo
e ciascuno fugga verso il suo paese.
17Una pecora smarrita è Israele,
i leoni le hanno dato la caccia;
per primo l'ha divorata il re di Assiria,
poi il re di Babilonia ne ha stritolato le ossa.
18Perciò, dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, io
punirò il re di Babilonia e il suo paese, come già ho punito il re di Assiria, 19e
ricondurrò Israele nel suo pascolo, pascolerà sul Carmelo e sul Basàn; sulle
montagne di Èfraim e di Gàlaad si sazierà. 20In quei giorni e in
quel tempo - dice il Signore - si cercherà l'iniquità di Israele, ma essa non
sarà più, si cercheranno i peccati di Giuda, ma non si troveranno, perché io
perdonerò a quanti lascerò superstiti.
21Avanza nella terra di Meratàim,
avanza contro di essa
e contro gli abitanti di Pekòd.
Devasta, annientali - dice il Signore -
eseguisci quanto ti ho comandato!
22Rumore di guerra nella regione,
e grande disastro.
23Perché è stato rotto e fatto in pezzi
il martello di tutta la terra?
Perché è diventata un orrore
Babilonia fra le nazioni?
24Ti ho teso un laccio e ti ci sei impigliata,
Babilonia, senza avvedertene.
Sei stata sorpresa e afferrata,
perché hai fatto guerra al Signore.
25Il Signore ha aperto il suo arsenale
e ne ha tratto le armi del suo sdegno,
perché il Signore Dio degli eserciti
ha un'opera da compiere nel paese dei Caldei.
26Venite ad essa dall'estremo limite,
aprite i suoi granai;
fatene dei mucchi come covoni, sterminatela,
non ne rimanga neppure un resto.
27Uccidete tutti i suoi tori, scendano al macello.
Guai a loro, perché è giunto il loro giorno,
il tempo del loro castigo!
28Voce di profughi e di scampati dal paese di Babilonia
per annunziare in Sion
la vendetta del Signore nostro Dio,
la vendetta per il suo tempio.
29Convocate contro Babilonia gli arcieri,
quanti tendono l'arco.
Accampatevi intorno ad essa
in modo che nessuno scampi.
Ripagatela secondo le sue opere,
fate a lei quanto ha fatto agli altri,
perché è stata arrogante con il Signore,
con il Santo di Israele.
30Perciò cadranno i suoi giovani nelle sue piazze
e tutti i suoi guerrieri periranno in quel giorno".
Parola del Signore.
31"Eccomi a te, o arrogante,
- oracolo del Signore degli eserciti -
poiché è giunto il tuo giorno,
il tempo del tuo castigo.
32Vacillerà l'arrogante e cadrà,
nessuno la rialzerà.
Io darò alle fiamme le sue città,
esse divoreranno tutti i suoi dintorni.
33Dice il Signore degli eserciti: Oppressi sono i figli
di Israele e i figli di Giuda tutti insieme; tutti i loro deportatori li
trattengono e rifiutano di lasciarli andare. 34Ma il loro
vendicatore è forte, Signore degli eserciti è il suo nome. Egli sosterrà
efficacemente la loro causa, per rendere tranquilla la terra e sconvolgere gli
abitanti di Babilonia.
35Spada, sui Caldei
e sugli abitanti di Babilonia,
sui suoi capi
e sui suoi sapienti!
36Spada, sui suoi indovini
ed essi impazziscano!
Spada, sui suoi prodi,
ed essi s'impauriscano!
37Spada, sui suoi cavalli e sui suoi carri,
su tutta la gentaglia che è in essa,
diventino come donne!
Spada, sui suoi tesori
ed essi siano saccheggiati!
38Spada, sulle sue acque
ed esse si prosciughino!
Poiché essa è una terra di idoli;
vanno pazzi per questi spauracchi.
39Perciò l'abiteranno animali del deserto e sciacalli,
vi si stabiliranno gli struzzi; non sarà mai più abitata, né popolata di
generazione in generazione. 40Come quando Dio sconvolse Sòdoma,
Gomorra e le città vicine - oracolo del Signore - così non vi abiterà alcuna
persona né vi dimorerà essere umano.
41Ecco, un popolo viene dal settentrione, un popolo
grande, e molti re sorgono dalle estremità della terra. 42Impugnano
arco e dardo, sono crudeli, non hanno pietà; il loro tumulto è come il mugghio
del mare. Montano cavalli, sono pronti come un sol uomo a combattere contro di
te, figlia di Babilonia. 43Il re di Babilonia ha sentito parlare di
loro e le sue braccia sono senza forza; lo ha colto l'angoscia, un dolore come
di donna nel parto. 44Ecco, come un leone sale dalla boscaglia del
Giordano verso i prati sempre verdi, così in un batter d'occhio io li farò
fuggire al di là e vi metterò sopra colui che mi piacerà. Poiché chi è come me?
Chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque il pastore che può resistere davanti
a me? 45Per questo ascoltate il progetto che il Signore ha fatto
contro Babilonia e le decisioni che ha prese contro il paese dei Caldei. Certo,
trascineranno via anche i più piccoli del gregge e per loro sarà desolato il
loro prato. 46Al fragore della presa di Babilonia trema la terra, ne
risuonerà il clamore fra le nazioni".
1Così dice il Signore:
"Ecco susciterò contro Babilonia
e contro gli abitanti della Caldea
un vento distruttore;
2io invierò in Babilonia spulatori che la spuleranno
e devasteranno la sua regione,
poiché le piomberanno addosso da tutte le parti
nel giorno della tribolazione".
3Non deponga l'arciere l'arco
e non si spogli della corazza.
Non risparmiate i suoi giovani,
sterminate tutto il suo esercito.
4Cadano trafitti nel paese dei Caldei
e feriti nelle sue piazze,
5bperché la loro terra è piena di delitti
davanti al Santo di Israele.
5aMa Israele e Giuda non sono vedove
del loro Dio, il Signore degli eserciti.
6Fuggite da Babilonia,
ognuno ponga in salvo la sua vita;
non vogliate perire per la sua iniquità,
poiché questo è il tempo della vendetta del Signore;
egli la ripaga per quanto ha meritato.
7Babilonia era una coppa d'oro in mano del Signore,
con la quale egli inebriava tutta la terra;
del suo vino hanno bevuto i popoli,
perciò sono divenuti pazzi.
8All'improvviso Babilonia è caduta, è stata infranta;
alzate lamenti su di essa;
prendete balsamo per il suo dolore,
forse potrà essere guarita.
9"Abbiamo curato Babilonia, ma non è guarita.
Lasciatela e andiamo ciascuno al proprio paese;
poiché la sua punizione giunge fino al cielo
e si alza fino alle nubi.
10Il Signore ha fatto trionfare la nostra giusta causa,
venite, raccontiamo in Sion l'opera del Signore nostro Dio".
11Aguzzate le frecce,
riempite le faretre!
Il Signore suscita lo spirito del re di Media,
perché il suo piano riguardo a Babilonia
è di distruggerla;
perché questa è la vendetta del Signore,
la vendetta per il suo tempio.
12Alzate un vessillo contro il muro di Babilonia,
rafforzate le guardie,
collocate sentinelle,
preparate gli agguati,
poiché il Signore si era proposto un piano
e ormai compie quanto aveva detto
contro gli abitanti di Babilonia.
13Tu che abiti lungo acque abbondanti,
ricca di tesori,
è giunta la tua fine,
il momento del taglio.
14Il Signore degli eserciti lo ha giurato per se stesso:
"Ti ho gremito di uomini come cavallette,
che intoneranno su di te il canto di vittoria".
15Egli ha formato la terra con la sua potenza,
ha fissato il mondo con la sua sapienza,
con la sua intelligenza ha disteso i cieli.
16Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo.
Egli fa salire le nubi dall'estremità della terra,
produce lampi per la pioggia
e manda fuori il vento dalle sue riserve.
17Resta inebetito ogni uomo, senza comprendere;
resta confuso ogni orefice per i suoi idoli,
poiché è menzogna ciò che ha fuso
e non ha soffio vitale.
18Esse sono vanità, opere ridicole;
al tempo del loro castigo periranno.
19Non è tale l'eredità di Giacobbe,
perché egli ha formato ogni cosa.
Israele è la tribù della sua eredità,
Signore degli eserciti è il suo nome.
20"Un martello sei stata per me,
uno strumento di guerra;
con te martellavo i popoli,
con te annientavo i regni,
21con te martellavo cavallo e cavaliere,
con te martellavo carro e cocchiere,
22con te martellavo uomo e donna,
con te martellavo vecchio e ragazzo,
con te martellavo giovane e fanciulla,
23con te martellavo pastore e gregge,
con te martellavo l'aratore e il suo paio di buoi,
con te martellavo governatori e prefetti.
24Ma ora ripagherò Babilonia e tutti gli abitanti della
Caldea di tutto il male che hanno fatto a Sion, sotto i vostri occhi. Oracolo
del Signore.
25Eccomi a te, monte della distruzione,
che distruggi tutta la terra.
Io stenderò la mano contro di te,
ti rotolerò giù dalle rocce
e farò di te una montagna bruciata;
26da te non si prenderà più né pietra d'angolo,
né pietra da fondamenta,
perché diventerai un luogo desolato per sempre".
Oracolo del Signore.
27Alzate un vessillo nel paese,
suonate la tromba fra le nazioni;
preparate le nazioni alla guerra contro di essa,
convocatele contro i regni
di Araràt, di Minnì e di Aschenàz.
Nominate contro di essa un comandante,
fate avanzare i cavalli come cavallette spinose.
28Preparate alla guerra contro di essa le nazioni, il re
della Media, i suoi governatori, tutti i suoi prefetti e tutta la terra in suo
dominio.
29Trema la terra e freme,
perché si avverano contro Babilonia
i progetti del Signore
di ridurre il paese di Babilonia
in luogo desolato, senza abitanti.
30Hanno cessato di combattere i prodi di Babilonia,
si sono ritirati nelle fortezze;
il loro valore è venuto meno,
sono diventati come donne.
Sono stati incendiati i suoi edifici,
sono spezzate le sue sbarre.
31Corriere corre incontro a corriere,
messaggero incontro a messaggero
per annunziare al re di Babilonia
che la sua città è presa da ogni lato;
32i guadi sono occupati, le fortezze bruciano,
i guerrieri sono sconvolti dal terrore.
33Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele:
"La figlia di Babilonia è come un'aia
al tempo in cui viene spianata;
ancora un poco e verrà per essa
il tempo della mietitura".
34"Mi ha divorata, mi ha consumata
Nabucodònosor, re di Babilonia,
mi ha ridotta come un vaso vuoto,
mi ha inghiottita come fa il coccodrillo,
ha riempito il suo ventre,
dai miei luoghi deliziosi, mi ha scacciata.
35Il mio strazio e la mia sventura ricadano su Babilonia!"
dice la popolazione di Sion,
"il mio sangue sugli abitanti della Caldea!"
dice Gerusalemme.
36Perciò così parla il Signore:
"Ecco io difendo la tua causa,
compio la tua vendetta;
prosciugherò il suo mare,
disseccherò le sue sorgenti.
37Babilonia diventerà un cumulo di rovine,
un rifugio di sciacalli,
un oggetto di stupore e di scherno,
senza abitanti.
38Essi ruggiscono insieme come leoncelli,
rugghiano come cuccioli di una leonessa.
39Con veleno preparerò loro una bevanda,
li inebrierò perché si stordiscano
e si addormentino in un sonno perenne,
per non svegliarsi mai più.
Parola del Signore.
40Li farò scendere al macello come agnelli,
come montoni insieme con i capri".
41Sesac è stata presa e occupata,
l'orgoglio di tutta la terra.
Babilonia è diventata un oggetto di orrore
fra le nazioni!
42Il mare dilaga su Babilonia
essa è stata sommersa dalla massa delle onde.
43Sono diventate una desolazione le sue città,
un terreno riarso, una steppa.
Nessuno abita più in esse
non vi passa più nessun figlio d'uomo.
44"Io punirò Bel in Babilonia,
gli estrarrò dalla gola quanto ha inghiottito.
Non andranno più a lui le nazioni".
Perfino le mura di Babilonia sono crollate,
45esci da essa, popolo mio,
ognuno salvi la vita dall'ira ardente del Signore.
46Non si avvilisca il vostro cuore e non temete per la
notizia diffusa nel paese; un anno giunge una notizia e l'anno dopo un'altra.
La violenza è nel paese, un tiranno contro un tiranno. 47Per questo
ecco, verranno giorni nei quali punirò gli idoli di Babilonia. Allora tutto il
suo paese sentirà vergogna e tutti i suoi cadaveri le giaceranno in mezzo. 48Esulteranno
su Babilonia cielo e terra e quanto contengono, perché da settentrione verranno
i suoi devastatori. Parola del Signore. 49Anche Babilonia deve
cadere per gli uccisi di Israele, come per Babilonia caddero gli uccisi di
tutta la terra. 50Voi scampati dalla spada partite, non fermatevi;
da questa regione lontana ricordatevi del Signore e vi torni in mente
Gerusalemme.
51"Sentiamo vergogna nell'udire l'insulto; la confusione ha
coperto i nostri volti, perché stranieri sono entrati nel santuario del tempio
del Signore".
52"Perciò ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali
punirò i suoi idoli e in tutta la sua regione gemeranno i feriti.53Anche
se Babilonia si innalzasse fino al cielo, anche se rendesse inaccessibile la
sua cittadella potente, da parte mia verranno i suoi devastatori". Oracolo
del Signore.
54Udite! Un grido da Babilonia, una rovina immensa dal paese dei
Caldei. 55È il Signore che devasta Babilonia e fa tacere il suo
grande rumore. Mugghiano le sue onde come acque possenti, risuona il frastuono
della sua voce, 56perché piomba su Babilonia il devastatore, sono
catturati i suoi prodi, si sono infranti i loro archi. Dio è il Signore delle
giuste ricompense, egli ricompensa con precisione. 57"Io
ubriacherò i suoi capi e i suoi saggi, i suoi governatori, i suoi magistrati e
i suoi guerrieri; essi dormiranno un sonno eterno e non potranno più
svegliarsi" dice il re, il cui nome è Signore degli eserciti.
58Così dice il Signore degli eserciti:
"Il largo muro di Babilonia sarà raso al suolo,
le sue alte porte saranno date alle fiamme.
Si affannano dunque invano i popoli,
le nazioni si affaticano per nulla".
59Ordine che il profeta Geremia diede a Seraià figlio di
Neria, figlio di Maasia, quando egli andò con Sedecìa re di Giuda in Babilonia
nell'anno quarto del suo regno. Seraià era capo degli alloggiamenti.
60Geremia scrisse su un rotolo tutte le sventure che dovevano
piombare su Babilonia. Tutte queste cose sono state scritte contro Babilonia. 61Geremia
quindi disse a Seraià: "Quando giungerai a Babilonia, abbi cura di leggere
in pubblico tutte queste parole 62e dirai: Signore, tu hai
dichiarato di distruggere questo luogo così che non ci sia più chi lo abiti, né
uomo né animale, ma sia piuttosto una desolazione per sempre. 63Ora,
quando avrai finito di leggere questo rotolo, vi legherai una pietra e lo
getterai in mezzo all'Eufrate 64dicendo: Così affonderà Babilonia e
non risorgerà più dalla sventura che io le farò piombare addosso".
Fin qui le parole di Geremia.
1Sedecìa aveva ventun'anni quando divenne re e regnò
undici anni a Gerusalemme; sua madre si chiamava Camitàl figlia di Geremia ed
era di Libna. 2Egli fece ciò che dispiace al Signore, proprio come
aveva fatto Ioiakìm.
3Ma, a causa dell'ira del Signore, in Gerusalemme e in Giuda le cose
arrivarono a tal punto che il Signore li scacciò dalla sua presenza. Sedecìa si
era ribellato al re di Babilonia.
4Allora nel decimo mese dell'anno nono del suo regno, il dieci del
mese, venne Nabucodònosor re di Babilonia con tutto l'esercito contro
Gerusalemme. Costoro si accamparono intorno ad essa e costruirono attorno opere
d'assedio. 5La città rimase assediata fino all'undecimo anno del re
Sedecìa.
6Nel quarto mese, il nove del mese, mentre la fame dominava nella
città e non c'era più pane per la popolazione, 7fu aperta una
breccia nella città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di
notte per la via della porta fra le due mura, che era presso il giardino del re
e, mentre i Caldei erano intorno alla città, presero la via dell'Araba.
8Le truppe dei Caldei però inseguirono il re e raggiunsero Sedecìa
nelle steppe di Gèrico; allora tutto il suo esercito lo abbandonò e si
disperse. 9Il re fu catturato e condotto a Ribla nel paese di Amat
presso il re di Babilonia che pronunziò la sentenza contro di lui. 10Il
re di Babilonia fece sgozzare i figli di Sedecìa sotto i suoi occhi e fece
sgozzare anche tutti i capi di Giuda in Ribla; 11cavò gli occhi a
Sedecìa e lo fece legare con catene e condurre a Babilonia, dove lo tenne in
carcere fino alla sua morte.
12Nel quinto mese, il dieci del mese, essendo l'anno decimonono del
regno di Nabucodònosor re di Babilonia, Nabuzaradàn, capo delle guardie, che
prestava servizio alla presenza del re di Babilonia, entrò a Gerusalemme. 13Egli
incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme,
diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili. 14Tutto l'esercito
dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì tutte le mura intorno a
Gerusalemme.
15Il resto del popolo che era stato lasciato in città, i disertori
che erano passati al re di Babilonia e quanti eran rimasti degli artigiani,
Nabuzaradàn, capo delle guardie, li deportò: 16dei più poveri del
paese Nabuzaradàn, capo delle guardie ne lasciò una parte come vignaioli e come
campagnoli. 17I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano
nel tempio, le basi a ruote e il mare di bronzo che era nel tempio e ne
portarono tutto il bronzo in Babilonia. 18Essi presero ancora le
caldaie, le palette, i coltelli, i bacini per l'aspersione, le coppe e tutti
gli arredi di bronzo che servivano al culto. 19Il capo delle guardie
prese ancora i bicchieri, i bracieri, i bacini, le caldaie, i candelabri, le
coppe e i calici, quanto era d'oro e d'argento. 20Quanto alle due
colonne, all'unico mare, ai dodici buoi di bronzo che erano sotto di esso e
alle basi a ruote, cose che aveva fatto il re Salomone per il tempio del
Signore, non si poteva calcolare quale fosse il peso del bronzo di tutti questi
arredi. 21Delle colonne poi una sola era alta diciotto cubiti e ci
voleva un filo di dodici cùbiti per misurarne la circonferenza; il suo spessore
era di quattro dita, essendo vuota nell'interno. 22Su di essa c'era
un capitello di bronzo e l'altezza di un capitello era di cinque cùbiti; tutto
intorno al capitello c'erano un reticolato per lato e melagrane, il tutto di
bronzo; così era anche l'altra colonna. 23Le melagrane erano
novantasei; tutte le melagrane intorno al reticolato ammontavano a cento.
24Il capo delle guardie fece prigioniero Seraià, sacerdote capo, e
il secondo sacerdote Sofonia insieme con tre custodi della soglia. 25Dalla
città egli fece prigionieri un funzionario, che era a capo dei soldati, e sette
uomini fra i più familiari del re, i quali furono trovati in città, e
l'aiutante del capo dell'esercito che arruolava la gente del paese, e sessanta
uomini della gente del paese, che furono trovati nella città. 26Nabuzaradàn,
capo delle guardie, li prese e li condusse presso il re di Babilonia, a Ribla. 27Il
re di Babilonia li fece percuotere e uccidere a Ribla, nel paese di Amat. Così
fu deportato Giuda dal suo paese.
28Questa è la gente che Nabucodònosor deportò: nell'anno settimo
tremilaventitré Giudei; 29nell'anno decimo ottavo di Nabucodònosor
furono deportati da Gerusalemme ottocentotrentadue persone; 30nell'anno
ventitreesimo di Nabucodònosor, Nabuzaradàn capo delle guardie deportò
settecentoquarantacinque Giudei: in tutto quattromilaseicento persone.
31Ora, nell'anno trentasettesimo della deportazione di Ioiachìn re
di Giuda, nel decimosecondo mese, il venticinque del mese, Evil-Merodàch re di
Babilonia, nell'anno della sua ascesa al regno, fece grazia a Ioiachìn re di
Giuda e lo fece uscire dalla prigione. 32Gli parlò con benevolenza e
pose il seggio di lui al di sopra dei seggi dei re che si trovavano con lui a
Babilonia. 33Gli cambiò le vesti da prigioniero e Ioiachìn mangiò
sempre il cibo alla presenza di lui per tutti i giorni della sua vita. 34Il
suo sostentamento, come sostentamento abituale, gli era fornito dal re di
Babilonia ogni giorno, fino al giorno della sua morte, per tutto il tempo della
sua vita.
1Ah! come sta solitaria
la città un tempo ricca di popolo!
È divenuta come una vedova,
la grande fra le nazioni;
un tempo signora tra le province
è sottoposta a tributo.
2Essa piange amaramente nella notte,
le sue lacrime scendono sulle guance;
nessuno le reca conforto,
fra tutti i suoi amanti;
tutti i suoi amici l'hanno tradita,
le sono divenuti nemici.
3Giuda è emigrato
per la miseria e la dura schiavitù.
Egli abita in mezzo alle nazioni,
senza trovare riposo;
tutti i suoi persecutori l'hanno raggiunto
fra le angosce.
4Le strade di Sion sono in lutto,
nessuno si reca più alle sue feste;
tutte le sue porte sono deserte,
i suoi sacerdoti sospirano,
le sue vergini sono afflitte
ed essa è nell'amarezza.
5I suoi avversari sono i suoi padroni,
i suoi nemici sono felici,
perché il Signore l'ha afflitta
per i suoi misfatti senza numero;
i suoi bambini sono stati condotti in schiavitù,
sospinti dal nemico.
6Dalla figlia di Sion
è scomparso ogni splendore;
i suoi capi sono diventati come cervi
che non trovano pascolo;
camminano senza forze
davanti agli inseguitori.
7Gerusalemme ricorda
i giorni della sua miseria e del suo vagare,
tutti i suoi beni preziosi dal tempo antico;
ricorda quando il suo popolo cadeva
per mano del nemico
e nessuno le porgeva aiuto.
I suoi nemici la guardavano
e ridevano della sua rovina.
8Gerusalemme ha peccato gravemente,
per questo è divenuta un panno immondo;
quanti la onoravano la disprezzano,
perché hanno visto la sua nudità;
anch'essa sospira
e si volge indietro.
9La sua sozzura è nei lembi della sua veste,
non pensava alla sua fine;
essa è caduta in modo sorprendente
e ora nessuno la consola.
"Guarda, Signore, la mia miseria,
perché il nemico ne trionfa".
10L'avversario ha steso la mano
su tutte le sue cose più preziose;
essa infatti ha visto i pagani
penetrare nel suo santuario,
coloro ai quali avevi proibito
di entrare nella tua assemblea.
11Tutto il suo popolo sospira in cerca di pane;
danno gli oggetti più preziosi in cambio di cibo,
per sostenersi in vita.
"Osserva, Signore, e considera
come sono disprezzata!
12Voi tutti che passate per la via,
considerate e osservate
se c'è un dolore simile al mio dolore,
al dolore che ora mi tormenta,
e con cui il Signore mi ha punito
nel giorno della sua ira ardente.
13Dall'alto egli ha scagliato un fuoco
e nelle mie ossa lo ha fatto penetrare;
ha teso una rete ai miei piedi,
mi ha fatto cadere all'indietro;
mi ha reso desolata,
affranta da languore per sempre.
14S'è aggravato il giogo delle mie colpe,
nella sua mano esse sono annodate;
il loro giogo è sul mio collo
ed ha fiaccato la mia forza;
il Signore mi ha messo nelle loro mani,
non posso rialzarmi.
15Ha ripudiato tutti i miei prodi
il Signore in mezzo a me.
Egli ha chiamato a raccolta contro di me
per fiaccare i miei giovani;
il Signore ha pigiato come uva nel tino
la vergine figlia di Giuda.
16Per tali cose io piango,
dal mio occhio scorrono lacrime,
perché lontano da me è chi consola,
chi potrebbe ridarmi la vita;
i miei figli sono desolati,
perché il nemico ha prevalso".
17Sion protende le mani,
nessuno la consola.
Il Signore ha inviato contro Giacobbe
i suoi nemici da tutte le parti.
Gerusalemme è divenuta
come panno immondo in mezzo a loro.
18"Giusto è il Signore,
poiché mi sono ribellata alla sua parola.
Ascoltate, vi prego, popoli tutti,
e osservate il mio dolore!
Le mie vergini e i miei giovani
sono andati in schiavitù.
19Ho chiamato i miei amanti,
ma essi mi hanno tradita;
i miei sacerdoti e i miei anziani
nella città sono spirati
mentre cercavano cibo
per sostenersi in vita.
20Guarda, Signore, quanto sono in angoscia;
le mie viscere si agitano,
il mio cuore è sconvolto dentro di me,
poiché sono stata veramente ribelle.
Di fuori la spada mi priva dei figli,
dentro c'è la morte.
21Senti come sospiro,
nessuno mi consola.
Tutti i miei nemici han saputo della mia sventura,
ne hanno gioito, perché tu hai fatto ciò.
Manda il giorno che hai decretato
ed essi siano simili a me!
22Ti sia presente tutta la loro malvagità
e trattali duramente come hai trattato me,
a causa di tutte le mie prevaricazioni.
Molti sono infatti i miei sospiri
e il mio cuore si consuma".
1Come il Signore ha oscurato nella sua ira
la figlia di Sion!
Egli ha scagliato dal cielo in terra
la gloria di Israele.
Non si è ricordato dello sgabello dei suoi piedi
nel giorno del suo furore.
2Il Signore ha distrutto senza pietà
tutte le dimore di Giacobbe;
ha abbattuto con ira
le fortezze della figlia di Giuda;
ha prostrato a terra, ha profanato
il suo regno e i suoi capi.
3Con ira ardente egli ha infranto
tutta la potenza di Israele.
Ha tratto indietro la destra davanti al nemico;
ha acceso Giacobbe come una fiamma di fuoco,
che divora tutto all'intorno.
4Ha teso il suo arco come un nemico,
ha tenuto ferma la destra come un avversario,
ha ucciso quanto è delizia dell'occhio.
Sulla tenda della figlia di Sion
ha rovesciato la sua ira come fuoco.
5Il Signore è divenuto come un nemico,
ha distrutto Israele;
ha distrutto tutti i suoi palazzi,
ha abbattuto le sue fortezze,
ha moltiplicato alla figlia di Giuda
lamento e cordoglio.
6Ha devastato come un giardino la sua dimora,
ha demolito il luogo della riunione.
Il Signore ha fatto dimenticare in Sion
la festa e il sabato
e ha rigettato nel furore della sua ira
re e sacerdoti.
7Il Signore ha abbandonato il suo altare,
ha rigettato il suo santuario;
ha consegnato in balìa del nemico
le mura delle sue fortezze.
Essi alzarono grida nel tempio del Signore
quasi fosse un giorno di festa.
8Il Signore ha deciso di demolire
le mura della figlia di Sion;
egli ha steso la corda per le misure,
non ritrarrà la mano dalla distruzione;
ha reso desolati bastione e baluardo;
ambedue sono in rovina.
9Sono affondate nella terra le sue porte;
egli ne ha rovinato e spezzato le sbarre;
il suo re e i suoi capi sono tra le genti;
non c'è più legge
e neppure i suoi profeti han ricevuto
visioni dal Signore.
10Siedono a terra in silenzio
gli anziani della figlia di Sion,
han cosparso di cenere il capo,
si sono cinti di sacco;
curvano a terra il capo
le vergini di Gerusalemme.
11Si son consunti per le lacrime i miei occhi,
le mie viscere sono sconvolte;
si riversa per terra la mia bile
per la rovina della figlia del mio popolo;
mentre vien meno il bambino e il lattante
nelle piazze della città.
12Alle loro madri dicevano:
"Dov'è il grano e il vino?".
Intanto venivan meno come feriti
nelle piazze della città;
esalavano il loro respiro
in grembo alle loro madri.
13Con che cosa ti metterò a confronto?
A che cosa ti paragonerò, figlia di Gerusalemme?
Che cosa eguaglierò a te per consolarti,
vergine figlia di Sion?
Poiché è grande come il mare la tua rovina;
chi potrà guarirti?
14I tuoi profeti hanno avuto per te visioni
di cose vane e insulse,
non hanno svelato le tue iniquità
per cambiare la tua sorte;
ma ti han vaticinato lusinghe,
vanità e illusioni.
15Contro di te battono le mani
quanti passano per la via;
fischiano, scrollano il capo
sulla figlia di Gerusalemme:
"È questa la città che dicevano bellezza perfetta,
gioia di tutta la terra?".
16Spalancano contro di te la bocca
tutti i tuoi nemici,
fischiano e digrignano i denti,
dicono: "L'abbiamo divorata!
Questo è il giorno che aspettavamo,
siamo arrivati a vederlo".
17Il Signore ha compiuto quanto aveva decretato,
ha adempiuto la sua parola
decretata dai giorni antichi,
ha distrutto senza pietà,
ha dato modo al nemico di gioire di te,
ha esaltato la potenza dei tuoi avversari.
18Grida dal tuo cuore al Signore,
vergine figlia di Sion;
fa' scorrere come torrente le tue lacrime,
giorno e notte!
Non darti pace,
non abbia tregua la pupilla del tuo occhio.
19Alzati, grida nella notte
quando cominciano i turni di sentinella;
effondi come acqua il tuo cuore, davanti al Signore;
alza verso di lui le mani
per la vita dei tuoi bambini,
che muoiono di fame all'angolo di ogni strada.
20"Guarda, Signore, e considera;
chi mai hai trattato così?
Le donne divorano i loro piccoli,
i bimbi che si portano in braccio!
Sono trucidati nel santuario del Signore
sacerdoti e profeti!
21Giacciono a terra per le strade ragazzi e vecchi;
le mie vergini e i miei giovani
sono caduti di spada;
hai ucciso nel giorno della tua ira,
hai trucidato senza pietà.
22Come ad un giorno di festa hai convocato
i miei terrori dall'intorno.
Nel giorno dell'ira del Signore
non vi fu né superstite né fuggiasco.
Quelli che io avevo portati in braccio e allevati
li ha sterminati il mio nemico".
1Io sono l'uomo che ha provato la miseria
sotto la sferza della sua ira.
2Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare
nelle tenebre e non nella luce.
3Solo contro di me egli ha volto e rivolto
la sua mano tutto il giorno.
4Egli ha consumato la mia carne e la mia pelle,
ha rotto le mie ossa.
5Ha costruito sopra di me, mi ha circondato
di veleno e di affanno.
6Mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi
come i morti da lungo tempo.
7Mi ha costruito un muro tutt'intorno,
perché non potessi più uscire;
ha reso pesanti le mie catene.
8Anche se grido e invoco aiuto,
egli soffoca la mia preghiera.
9Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra,
ha ostruito i miei sentieri.
10Egli era per me un orso in agguato,
un leone in luoghi nascosti.
11Seminando di spine la mia via, mi ha lacerato,
mi ha reso desolato.
12Ha teso l'arco, mi ha posto
come bersaglio alle sue saette.
13Ha conficcato nei miei fianchi
le frecce della sua faretra.
14Son diventato lo scherno di tutti i popoli,
la loro canzone d'ogni giorno.
15Mi ha saziato con erbe amare,
mi ha dissetato con assenzio.
16Mi ha spezzato con la sabbia i denti,
mi ha steso nella polvere.
17Son rimasto lontano dalla pace,
ho dimenticato il benessere.
18E dico: "È sparita la mia gloria,
la speranza che mi veniva dal Signore".
19Il ricordo della mia miseria e del mio vagare
è come assenzio e veleno.
20Ben se ne ricorda e si accascia
dentro di me la mia anima.
21Questo intendo richiamare alla mia mente,
e per questo voglio riprendere speranza.
22Le misericordie del Signore non sono finite,
non è esaurita la sua compassione;
23esse son rinnovate ogni mattina,
grande è la sua fedeltà.
24"Mia parte è il Signore - io esclamo -
per questo in lui voglio sperare".
25Buono è il Signore con chi spera in lui,
con l'anima che lo cerca.
26È bene aspettare in silenzio
la salvezza del Signore.
27È bene per l'uomo portare
il giogo fin dalla giovinezza.
28Sieda costui solitario e resti in silenzio,
poiché egli glielo ha imposto;
29cacci nella polvere la bocca,
forse c'è ancora speranza;
30porga a chi lo percuote la sua guancia,
si sazi di umiliazioni.
31Poiché il Signore non rigetta mai...
32Ma, se affligge, avrà anche pietà
secondo la sua grande misericordia.
33Poiché contro il suo desiderio egli umilia
e affligge i figli dell'uomo.
34Quando schiacciano sotto i loro piedi
tutti i prigionieri del paese,
35quando falsano i diritti di un uomo
in presenza dell'Altissimo,
36quando fan torto a un altro in una causa,
forse non vede il Signore tutto ciò?
37Chi mai ha parlato e la sua parola si è avverata,
senza che il Signore lo avesse comandato?
38Dalla bocca dell'Altissimo non procedono forse
le sventure e il bene?
39Perché si rammarica un essere vivente,
un uomo, per i castighi dei suoi peccati?
40"Esaminiamo la nostra condotta e scrutiamola,
ritorniamo al Signore.
41Innalziamo i nostri cuori al di sopra delle mani,
verso Dio nei cieli.
42Abbiamo peccato e siamo stati ribelli;
tu non ci hai perdonato.
43Ti sei avvolto nell'ira e ci hai perseguitati,
hai ucciso senza pietà.
44Ti sei avvolto in una nube,
così che la supplica non giungesse fino a te.
45Ci hai ridotti a spazzatura e rifiuto
in mezzo ai popoli.
46Han spalancato la bocca contro di noi
tutti i nostri nemici.
47Terrore e trabocchetto sono la nostra sorte,
desolazione e rovina".
48Rivoli di lacrime scorrono dai miei occhi,
per la rovina della figlia del mio popolo.
49Il mio occhio piange senza sosta
perché non ha pace
50finché non guardi e non veda il Signore dal cielo.
51Il mio occhio mi tormenta
per tutte le figlie della mia città.
52Mi han dato la caccia come a un passero
coloro che mi son nemici senza ragione.
53Mi han chiuso vivo nella fossa
e han gettato pietre su di me.
54Son salite le acque fin sopra il mio capo;
io dissi: "È finita per me".
55Ho invocato il tuo nome, o Signore,
dalla fossa profonda.
56Tu hai udito la mia voce: "Non chiudere
l'orecchio al mio sfogo".
57Tu eri vicino quando ti invocavo,
hai detto: "Non temere!".
58Tu hai difeso, Signore, la mia causa,
hai riscattato la mia vita.
59Hai visto, o Signore, il torto che ho patito,
difendi il mio diritto!
60Hai visto tutte le loro vendette,
tutte le loro trame contro di me.
61Hai udito, Signore, i loro insulti,
tutte le loro trame contro di me,
62i discorsi dei miei oppositori e le loro ostilità
contro di me tutto il giorno.
63Osserva quando siedono e quando si alzano;
io sono la loro beffarda canzone.
64Rendi loro il contraccambio, o Signore,
secondo l'opera delle loro mani.
65Rendili duri di cuore,
la tua maledizione su di loro!
66Perseguitali nell'ira e distruggili
sotto il cielo, Signore.
1Ah! come si è annerito l'oro,
si è alterato l'oro migliore.
Sono disperse le pietre sante all'angolo di ogni strada.
2I preziosi figli di Sion, valutati come oro fino,
ah! come sono stimati quali vasi di creta,
lavoro delle mani di vasaio!
3Perfino gli sciacalli porgono le mammelle
e allattano i loro cuccioli,
ma la figlia del mio popolo è divenuta crudele
come gli struzzi nel deserto.
4La lingua del lattante si è attaccata
al palato per la sete;
i bambini chiedevano il pane
e non c'era chi lo spezzasse loro.
5Coloro che si cibavano di leccornìe
languono lungo le strade;
coloro che erano allevati sulla porpora
abbracciano letame.
6Grande è stata l'iniquità della figlia del mio popolo,
maggiore del peccato di Sòdoma,
la quale fu distrutta in un attimo, senza fatica di mani.
7I suoi giovani erano più splendenti della neve,
più candidi del latte;
avevano il corpo più roseo dei coralli,
era zaffìro la loro figura.
8Ora il loro aspetto s'è fatto più scuro della fuliggine,
non si riconoscono più per le strade;
si è raggrinzita la loro pelle sulle ossa,
è divenuta secca come legno.
9Sono più fortunati gli uccisi di spada
che i morti per fame, che son caduti estenuati
per mancanza dei prodotti del campo.
10Mani di donne, già inclini a pietà,
hanno cotto i loro bambini,
che sono serviti loro di cibo
nel disastro della figlia del mio popolo.
11Il Signore ha esaurito la sua collera,
ha rovesciato l'ira ardente;
ha acceso in Sion un fuoco,
che ha divorato le sue fondamenta.
12Non credevano i re della terra
e tutti gli abitanti del mondo
che l'avversario e il nemico sarebbero penetrati
entro le porte di Gerusalemme.
13Fu per i peccati dei suoi profeti,
per le iniquità dei suoi sacerdoti,
che versarono in mezzo ad essa il sangue dei giusti.
14Costoro vagavano come ciechi per le strade,
insozzati di sangue,
così che non si potevan toccare le loro vesti.
15"Scostatevi! Un impuro!", si gridava per loro,
"Scostatevi! Non toccate!".
Fuggivano e andavano randagi tra le genti,
non potevano trovare dimora.
16La faccia del Signore li ha dispersi,
egli non gli volgerà più lo sguardo;
non si è avuto riguardo dei sacerdoti,
non si è usata pietà agli anziani.
17Ancora si consumavano i nostri occhi,
in cerca di un vano soccorso.
Dal nostro osservatorio scrutavamo
verso una nazione che non poteva salvarci.
18Han dato la caccia ai nostri passi,
impedendoci di andare per le nostre piazze.
"Prossima è la nostra fine; son compiuti i nostri giorni!
Certo, è arrivata la nostra fine".
19I nostri inseguitori erano più veloci
delle aquile del cielo; sui monti ci hanno inseguiti,
nel deserto ci hanno teso agguati.
20Il nostro respiro, l'unto del Signore,
è stato preso nei loro trabocchetti,
lui, di cui dicevamo: "Alla sua ombra
vivremo fra le nazioni".
21Esulta pure, gioisci, figlia di Edom,
che abiti nella terra di Uz;
anche a te arriverà il calice,
ti inebrierai ed esporrai la tua nudità.
22È completa la tua punizione, figlia di Sion,
egli non ti manderà più in esilio;
ma punirà la tua iniquità, figlia di Edom,
scoprirà i tuoi peccati.
1Ricordati, Signore, di quanto ci è accaduto,
guarda e considera il nostro obbrobrio.
2La nostra eredità è passata a stranieri,
le nostre case a estranei.
3Orfani siam diventati, senza padre;
le nostre madri come vedove.
4L'acqua nostra beviamo per denaro,
la nostra legna si acquista a pagamento.
5Con un giogo sul collo siamo perseguitati
siamo sfiniti, non c'è per noi riposo.
6All'Egitto abbiamo teso la mano,
all'Assiria per saziarci di pane.
7I nostri padri peccarono e non sono più,
noi portiamo la pena delle loro iniquità.
8Schiavi comandano su di noi,
non c'è chi ci liberi dalle loro mani.
9A rischio della nostra vita ci procuriamo il pane
davanti alla spada nel deserto.
10La nostra pelle si è fatta bruciante come un forno
a causa degli ardori della fame.
11Han disonorato le donne in Sion,
le vergini nelle città di Giuda.
12I capi sono stati impiccati dalle loro mani,
i volti degli anziani non sono stati rispettati.
13I giovani han girato la mola;
i ragazzi son caduti sotto il peso della legna.
14Gli anziani hanno disertato la porta,
i giovani i loro strumenti a corda.
15La gioia si è spenta nei nostri cuori,
si è mutata in lutto la nostra danza.
16È caduta la corona dalla nostra testa;
guai a noi, perché abbiamo peccato!
17Per questo è diventato mesto il nostro cuore,
per tali cose si sono annebbiati i nostri occhi:
18perché il monte di Sion è desolato;
le volpi vi scorrazzano.
19Ma tu, Signore, rimani per sempre,
il tuo trono di generazione in generazione.
20Perché ci vuoi dimenticare per sempre?
Ci vuoi abbandonare per lunghi giorni?
21Facci ritornare a te, Signore, e noi ritorneremo;
rinnova i nostri giorni come in antico,
22poiché non ci hai rigettati per sempre,
né senza limite sei sdegnato contro di noi.
1Queste sono le parole del libro che Baruc figlio di
Neria, figlio di Maasià, figlio di Sedecìa, figlio di Asadia, figlio di
Chelkìa, scrisse in Babilonia 2nell'anno quinto, il sette del mese,
nella ricorrenza di quando i Caldei presero Gerusalemme e la diedero alle
fiamme. 3Baruc lesse le parole di questo libro alla presenza di
Ieconia, figlio di Ioiakìm, re di Giuda e di tutto il popolo, accorso per
ascoltare la lettura: 4erano presenti i nobili, i figli del re, gli
anziani, tutto il popolo dal più piccolo al più grande, quanti insomma
abitavano in Babilonia presso il fiume Sud. 5Ascoltata la lettura,
piansero, digiunarono, pregarono il Signore, 6poi, raccolto un po'
di denaro, secondo quel che ognuno poteva dare, 7lo mandarono a
Gerusalemme al sacerdote Ioakim figlio di Chelkìa, figlio di Salòm e agli altri
sacerdoti e al popolo che erano con lui in Gerusalemme. 8Era il
dieci del mese di Sivan, quando Baruc ricevette, per portarli in Giuda, i vasi
della casa del Signore, che erano stati portati via dal tempio. Erano quei vasi
d'argento che Sedecìa figlio di Giosia, re di Giuda, aveva fatto rifare, 9dopo
che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportato da Gerusalemme in Babilonia
Ieconia, i principi, gli schiavi, i nobili e il popolo del paese. 10Mandarono
a dire loro: Ecco, vi mandiamo il denaro per comprare olocausti, sacrifici
espiatori e incenso e offrire oblazioni sull'altare del Signore nostro Dio. 11Pregate
per la vita di Nabucodònosor re di Babilonia e per la vita di suo figlio
Baldassàr, perché i loro giorni sulla terra siano lunghi come i giorni del
cielo sulla terra. 12Pregate perché il Signore ci dia forza e
illumini i nostri occhi e si possa vivere all'ombra di Nabucodònosor, re di
Babilonia, e all'ombra del figlio Baldassàr e servirli per molti anni e trovar
grazia ai loro occhi. 13Pregate il Signore nostro Dio anche per noi
che lo abbiamo offeso e fino ad oggi il suo sdegno e la sua ira non si sono
allontanati da noi. 14Leggete perciò questo libro che vi abbiamo
mandato per fare pubblica confessione nel tempio del Signore, in giorno di
festa e nei giorni opportuni. 15Direte dunque:
Al Signore nostro Dio la
giustizia; a noi il disonore sul volto, come oggi avviene per i Giudei e gli
abitanti di Gerusalemme, 16per i nostri re e per i nostri principi,
per i nostri sacerdoti e i nostri profeti e per i nostri padri, 17perché
abbiamo offeso il Signore, 18gli abbiamo disobbedito, non abbiamo
ascoltato la voce del Signore nostro Dio per camminare secondo i decreti che il
Signore ci aveva messi dinanzi. 19Da quando il Signore fece uscire i
nostri padri dall'Egitto fino ad oggi noi ci siamo ribellati al Signore nostro
Dio e ci siamo ostinati a non ascoltare la sua voce. 20Così, come
oggi costatiamo, ci son venuti addosso tanti mali insieme con la maledizione
che il Signore aveva minacciata per mezzo di Mosè suo servo, quando fece uscire
i nostri padri dall'Egitto per concederci un paese in cui scorre latte e miele.
21Non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio, secondo le
parole dei profeti che egli ci ha mandato: 22ma ciascuno di noi ha
seguito le perverse inclinazioni del suo cuore, ha servito dèi stranieri e ha
fatto ciò che è male agli occhi del Signore nostro Dio.
1Per questo il Signore ha adempiuto le sue parole
pronunziate contro di noi, contro i nostri giudici che governano Israele,
contro i nostri re e contro i nostri principi, contro ogni uomo d'Israele e di
Giuda. 2Non era mai avvenuto sotto la volta del cielo quello che
egli ha compiuto in Gerusalemme, come sta scritto nella legge di Mosè, 3fino
al punto di mangiarsi uno le carni del figlio e un altro quelle della figlia. 4Il
Signore li mise in potere di tutti i regni vicini e li rese oggetto di
vituperio e di disprezzo per tutti quei popoli in mezzo ai quali li aveva
dispersi. 5Così ci ha reso schiavi invece di padroni, perché abbiamo
offeso il Signore nostro Dio e non abbiamo ascoltato la sua voce. 6Al
Signore nostro Dio la giustizia, a noi e ai padri nostri il disonore sul volto,
come avviene ancor oggi. 7Tutte le calamità che il Signore ci aveva
minacciate, ci sono venute addosso. 8Ma noi non abbiamo placato lo
sdegno del Signore, rinunziando ai perversi affetti del nostro cuore. 9Così
il Signore, che è pronto al castigo, lo ha mandato sopra di noi, poiché egli è
giusto in tutte le opere che ci ha comandate, 10mentre noi non
abbiamo dato ascolto alla sua voce, eseguendo i decreti che ci aveva posti
davanti.
11Ora, Signore Dio d'Israele, che hai fatto uscire il
tuo popolo dall'Egitto con mano forte, con segni e prodigi, con grande potenza
e braccio possente e ti sei fatto un nome glorioso come oggi lo possiedi, 12noi
abbiamo peccato, siamo stati empi, abbiamo trasgredito, Signore Dio nostro, i
tuoi comandamenti. 13Allontana da noi lo sdegno, poiché siamo
rimasti molto pochi in mezzo alle genti fra le quali tu ci hai dispersi. 14Ascolta,
Signore, la nostra preghiera, la nostra supplica, liberaci per il tuo amore e
facci trovar grazia davanti a coloro che ci hanno deportati, 15perché
tutta la terra sappia che tu sei il Signore nostro Dio e che il tuo nome è
stato invocato su Israele e su tutta la sua stirpe. 16Guarda,
Signore, dalla tua santa dimora e pensa a noi; inclina il tuo orecchio,
Signore, e ascolta; 17apri, Signore, gli occhi e osserva: non i
morti che sono negli inferi, il cui spirito se n'è andato dalle loro viscere,
danno gloria e giustizia al Signore, 18ma chi geme sotto il peso,
chi se ne va curvo e spossato, chi ha gli occhi languenti, chi è affamato,
questi sono coloro che ti rendono gloria e giustizia, Signore. 19Non
per i meriti dei nostri padri e dei nostri re ti presentiamo le nostre
suppliche, Signore Dio nostro, 20ma perché tu hai mandato sopra di
noi la tua collera e il tuo sdegno, come avevi dichiarato per mezzo dei tuoi
servi i profeti: 21"Ecco, dice il Signore: Curvate le spalle,
servite il re di Babilonia e dimorerete nella terra da me data ai vostri padri.
22Ma se non darete ascolto alla voce del Signore che comanda di
servire il re di Babilonia, 23farò cessare nelle città di Giuda e
per le vie di Gerusalemme il grido di gioia e di letizia, il canto dello sposo
e della sposa e tutto il territorio diventerà un deserto senza abitanti". 24Noi
non abbiamo dato ascolto alla tua voce di servire il re di Babilonia, perciò tu
hai eseguito la minaccia, fatta per mezzo dei tuoi servi i profeti, che le ossa
dei nostri re e dei nostri padri sarebbero rimosse dalla loro tomba. 25Ed
eccole abbandonate al calore del giorno e al gelo della notte. Essi son morti
fra atroci dolori, di fame, di spada e di peste; 26il tempio che
porta il tuo nome tu lo hai ridotto nello stato in cui oggi si trova, per la
malvagità della casa d'Israele e di Giuda. 27Tuttavia tu hai agito
verso di noi, Signore Dio nostro, secondo tutta la tua bontà e secondo tutta la
tua grande misericordia, 28come avevi detto per mezzo del tuo servo
Mosè, quando gli ordinasti di scrivere la tua legge davanti agli Israeliti,
dicendo: 29"Se voi non darete ascolto alla mia voce, questa
moltitudine che ora è così grande sarà ridotta a un piccolo resto in mezzo alle
nazioni fra le quali io la disperderò; 30poiché io so che non mi
ascolterà, perché è un popolo di dura cervice. Però nella terra del loro esilio
ritorneranno in sé 31e riconosceranno che io sono il Signore loro
Dio. Darò loro un cuore e orecchi che ascoltano; 32nella terra del
loro esilio mi loderanno e si ricorderanno del mio nome 33e
ripensando alla sorte subìta dai loro padri che peccarono contro di me,
abbandoneranno la loro caparbietà e la loro malizia. 34Io li
ricondurrò nella terra promessa con giuramento ai loro padri, ad Abramo, a
Isacco, a Giacobbe; essi ne avranno di nuovo il dominio e io li moltiplicherò e
non diminuiranno più; 35farò con loro un'alleanza perenne: io sarò
Dio per loro ed essi saranno popolo per me, né scaccerò mai più il mio popolo
Israele dal paese che gli ho dato".
1Signore onnipotente, Dio d'Israele, un'anima
angosciata, uno spirito tormentato grida verso di te. 2Ascolta,
Signore, abbi pietà, perché abbiamo peccato contro di te. 3Tu domini
sempre, noi continuamente periamo. 4Signore onnipotente, Dio
d'Israele, ascolta dunque la supplica dei morti d'Israele, dei figli di coloro
che hanno peccato contro di te: essi non hanno ascoltato la voce del Signore
loro Dio e a noi si sono attaccati questi mali. 5Non ricordare
l'iniquità dei nostri padri, ma ricordati ora della tua potenza e del tuo nome,
6poiché tu sei il Signore nostro Dio e noi ti loderemo, Signore. 7Per
questo tu hai riempito i nostri cuori del tuo timore perché invocassimo il tuo
nome. Noi ti lodiamo ora nell'esilio, poiché abbiamo allontanato dal cuore
tutta l'iniquità dei nostri padri, i quali hanno peccato contro di te. 8Ecco,
siamo ancor oggi esiliati e dispersi, oggetto di obbrobrio, di maledizione e di
condanna per tutte le iniquità dei nostri padri, che si sono ribellati al
Signore nostro Dio.
9Ascolta, Israele, i comandamenti della vita,
porgi l'orecchio per intender la prudenza.
10Perché, Israele, perché ti trovi in terra nemica
e invecchi in terra straniera?
11Perché ti contamini con i cadaveri
e sei annoverato fra coloro che scendono negli inferi?
12Tu hai abbandonato la fonte della sapienza!
13Se tu avessi camminato nei sentieri di Dio,
saresti vissuto sempre in pace.
14Impara dov'è la prudenza,
dov'è la forza, dov'è l'intelligenza,
per comprendere anche dov'è la longevità e la vita,
dov'è la luce degli occhi e la pace.
15Ma chi ha scoperto la sua dimora,
chi è penetrato nei suoi forzieri?
16Dove sono i capi delle nazioni,
quelli che dominano le belve che sono sulla terra?
17Coloro che si divertono con gli uccelli del cielo,
quelli che ammassano argento e oro,
in cui confidano gli uomini,
e non pongono fine ai loro possessi?
18Coloro che lavorano l'argento e lo cesellano
senza rivelare il segreto dei loro lavori?
19Sono scomparsi, sono scesi negli inferi
e altri hanno preso il loro posto.
20Nuove generazioni hanno visto la luce
e sono venute ad abitare il paese,
ma non hanno conosciuto la via della sapienza,
21non hanno appreso i suoi sentieri;
neppure i loro figli l'hanno raggiunta,
anzi, si sono allontanati dalla sua via.
22Non se n'è sentito parlare in Canaan,
non si è vista in Teman.
23I figli di Agar, che cercano sapienza terrena,
i mercanti di Merra e di Teman,
i narratori di favole, i ricercatori dell'intelligenza
non hanno conosciuto la via della sapienza,
non si son ricordati dei suoi sentieri.
24Israele, quanto è grande la casa di Dio,
quanto è vasto il luogo del suo dominio!
25È grande e non ha fine,
è alto e non ha misura!
26Là nacquero i famosi giganti dei tempi antichi,
alti di statura, esperti nella guerra;
27ma Dio non scelse costoro
e non diede loro la via della sapienza:
28perirono perché non ebbero saggezza,
perirono per la loro insipienza.
29Chi è salito al cielo per prenderla
e farla scendere dalle nubi?
30Chi ha attraversato il mare e l'ha trovata
e l'ha comprata a prezzo d'oro puro?
31Nessuno conosce la sua via,
nessuno pensa al suo sentiero.
32Ma colui che sa tutto, la conosce
e l'ha scrutata con l'intelligenza.
È lui che nel volger dei tempi ha stabilito la terra
e l'ha riempita d'animali;
33lui che invia la luce ed essa va,
che la richiama ed essa obbedisce con tremore.
34Le stelle brillano dalle loro vedette
e gioiscono;
35egli le chiama e rispondono: "Eccoci!"
e brillano di gioia per colui che le ha create.
36Egli è il nostro Dio
e nessun altro può essergli paragonato.
37Egli ha scrutato tutta la via della sapienza
e ne ha fatto dono a Giacobbe suo servo,
a Israele suo diletto.
38Per questo è apparsa sulla terra
e ha vissuto fra gli uomini.
1Essa è il libro dei decreti di Dio,
è la legge che sussiste nei secoli;
quanti si attengono ad essa avranno la vita,
quanti l'abbandonano moriranno.
2Ritorna, Giacobbe, e accoglila,
cammina allo splendore della sua luce.
3Non dare ad altri la tua gloria,
né i tuoi privilegi a gente straniera.
4Beati noi, o Israele,
perché ciò che piace a Dio ci è stato rivelato.
5Coraggio, popolo mio, tu, resto d'Israele!
6Siete stati venduti alle genti
non per essere annientati,
ma perché avete provocato lo sdegno di Dio
siete stati consegnati ai nemici.
7Avete irritato il vostro creatore,
sacrificando ai dèmoni e non a Dio.
8Avete dimenticato chi vi ha allevati, il Dio eterno,
avete afflitto colei che vi ha nutriti, Gerusalemme.
9Essa ha visto piombare su di voi l'ira divina
e ha esclamato: Ascoltate, città vicine di Sion,
Dio mi ha mandato un grande dolore.
10Ho visto, infatti, la schiavitù in cui l'Eterno
ha condotto i miei figli e le mie figlie.
11Io li avevo nutriti con gioia
e li ho dovuti lasciare con lacrime e gemiti.
12Nessuno goda di me nel vedermi vedova e desolata;
sono abbandonata per i peccati dei miei figli
che deviarono dalla legge di Dio,
13non si curarono dei suoi decreti,
non seguirono i suoi comandamenti,
non procedettero per i sentieri della dottrina,
secondo la sua giustizia.
14Venite, o città vicine di Sion,
considerate la schiavitù in cui l'Eterno
ha condotto i miei figli e le mie figlie.
15Ha mandato contro di loro un popolo lontano,
una gente perversa di lingua straniera,
che non ha avuto rispetto dei vecchi, né pietà dei bambini,
16che ha strappato i cari figli alla vedova
e l'ha lasciata sola senza figlie.
17E io come posso aiutarvi?
18Chi vi ha afflitto con tanti mali
saprà liberarvi dal potere dei vostri nemici.
19Andate, figli miei, andate, io resto sola.
20Ho deposto l'abito di pace,
ho indossato il cilicio della supplica,
griderò all'Eterno per tutti i miei giorni.
21Coraggio, figli miei, gridate a Dio
ed egli vi libererà dall'oppressione
e dal potere dei vostri nemici.
22Io, infatti, spero dall'Eterno la vostra salvezza.
Una grande gioia mi viene dal Santo,
per la misericordia che presto vi giungerà
dall'Eterno vostro salvatore.
23Vi ho visti partire fra gemiti e pianti,
ma Dio vi ricondurrà a me
con letizia e gioia, per sempre.
24Come ora le città vicine di Sion
hanno visto la vostra schiavitù,
così vedranno ben presto la vostra salvezza
da parte del vostro Dio;
essa verrà a voi
con grande gloria e splendore dell'Eterno.
25Figli, sopportate con pazienza la collera
che da Dio è venuta su di voi.
Il nemico vi ha perseguitati,
ma vedrete ben presto la sua rovina
e calcherete il piede sul suo collo.
26I miei figli tanto delicati
hanno dovuto battere aspri sentieri,
incalzati come gregge rapito dal nemico.
27Coraggio, figli, gridate a Dio,
poiché si ricorderà di voi colui che vi ha provati.
28Però, come pensaste di allontanarvi da Dio,
così ritornando decuplicate lo zelo per ricercarlo,
29poiché chi vi ha afflitti con tante calamità
vi darà anche, con la salvezza, una gioia perenne.
30Coraggio, Gerusalemme!
Colui che ti ha dato un nome ti consolerà.
31Maledetti i tuoi oppressori,
che hanno goduto della tua caduta;
32maledette le città in cui sono stati schiavi i tuoi figli,
maledetta colei che li ha trattenuti.
33Come ha gioito per la tua caduta
e si è allietata per la tua rovina,
così patirà per la sua desolazione.
34Le toglierò la gioia di essere così popolata,
il suo tripudio sarà cambiato in lutto.
35Un fuoco cadrà su di lei per lunghi giorni
per volere dell'Eterno
e per molto tempo sarà abitata da demoni.
36Guarda ad oriente, Gerusalemme,
osserva la gioia che ti viene da Dio.
37Ecco, ritornano i figli che hai visti partire,
ritornano insieme riuniti dall'oriente all'occidente,
alla parola del Santo, esultanti per la gloria di Dio.
1Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e
dell'afflizione,
rivèstiti dello splendore della gloria
che ti viene da Dio per sempre.
2Avvolgiti nel manto della giustizia di Dio,
metti sul capo il diadema di gloria dell'Eterno,
3perché Dio mostrerà il tuo splendore
ad ogni creatura sotto il cielo.
4Sarai chiamata da Dio per sempre:
Pace della giustizia e gloria della pietà.
5Sorgi, o Gerusalemme, e sta' in piedi sull'altura
e guarda verso oriente; vedi i tuoi figli riuniti
da occidente ad oriente,
alla parola del Santo, esultanti per il ricordo di Dio.
6Si sono allontanati da te a piedi, incalzati dai nemici;
ora Dio te li riconduce
in trionfo come sopra un trono regale.
7Poiché Dio ha stabilito di spianare
ogni alta montagna e le rupi secolari,
di colmare le valli e spianare la terra
perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio.
8Anche le selve e ogni albero odoroso
faranno ombra ad Israele per comando di Dio.
9Perché Dio ricondurrà Israele con gioia
alla luce della sua gloria,
con la misericordia e la giustizia
che vengono da lui.
1Per i peccati da voi commessi di fronte a Dio sarete
condotti prigionieri in Babilonia da Nabucodònosor re dei Babilonesi. 2Giunti
dunque in Babilonia, vi resterete molti anni e per lungo tempo fino a sette
generazioni; dopo vi ricondurrò di là in pace. 3Ora, vedrete in
Babilonia idoli d'argento, d'oro e di legno, portati a spalla, i quali
infondono timore ai pagani. 4State attenti dunque a non imitare gli
stranieri; il timore dei loro dèi non si impadronisca di voi. 5Alla
vista di una moltitudine che prostrandosi davanti e dietro a loro li adora,
pensate: "Te dobbiamo adorare, Signore". 6Poiché il mio
angelo è con voi, egli si prenderà cura di voi.
7Essi hanno una lingua limata da un artefice, sono indorati e
inargentati, ma sono simulacri falsi e non possono parlare. 8Come si
fa con una ragazza vanitosa, prendono oro e acconciano corone sulla testa dei
loro dèi. 9Talvolta anche i sacerdoti, togliendo ai loro dèi oro e
argento, lo spendono per sé, dandone anche alle prostitute nei postriboli.
10Adornano poi con vesti, come si fa con gli uomini, questi idoli
d'argento, d'oro e di legno; ma essi non sono in grado di salvarsi dalla
ruggine e dai tarli. 11Sono avvolti in una veste purpurea, ma
bisogna pulire il loro volto per la polvere del tempio che si posa abbondante
su di essi. 12Come un governatore di una regione, il dio ha lo
scettro, ma non stermina colui che lo offende. 13Ha il pugnale e la
scure nella destra, ma non si libera dalla guerra e dai ladri. 14Per
questo è evidente che non sono dèi; non temeteli, dunque!
15Come un vaso di terra una volta rotto diventa inutile, così sono i
loro dèi, posti nei templi. 16I loro occhi sono pieni della polvere
sollevata dai piedi di coloro che entrano. 17Come ad uno che abbia
offeso un re si tiene bene sbarrato il luogo dove è detenuto perché deve essere
condotto a morte, così i sacerdoti assicurano i templi con portoni, con
serrature e con spranghe, perché non vengano saccheggiati dai ladri. 18Accendono
loro lumi, persino più numerosi che per se stessi, ma gli dèi non ne vedono
alcuno. 19Sono come una delle travi del tempio; il loro interno,
come si dice, viene divorato e anch'essi senza accorgersene sono divorati dagli
insetti che strisciano dalla terra, insieme con le loro vesti. 20Il
loro volto si annerisce per il fumo del tempio. 21Sul loro corpo e
sulla testa si posano pipistrelli, rondini e altri uccelli e anche i gatti. 22Di
qui potete conoscere che non sono dèi; non temeteli, dunque!
23L'oro di cui sono adorni per bellezza non risplende se qualcuno
non ne toglie la patina; perfino quando venivano fusi, essi non se ne
accorgevano. 24Furono comprati a qualsiasi prezzo, essi che non
hanno alito vitale. 25Senza piedi, vengono portati a spalla,
mostrando agli uomini la loro condizione vergognosa; arrossiscono anche i loro
fedeli perché, se cadono a terra, non si rialzano più. 26Neanche se
uno li colloca diritti si muoveranno da sé, né se si sono inclinati si
raddrizzeranno; si pongono offerte innanzi a loro come ai morti. 27I
loro sacerdoti vendono le loro vittime e ne traggono profitto; anche le mogli
di costoro ne pongono sotto sale una parte e non ne danno né ai poveri né ai
bisognosi; anche una donna in stato di impurità e la puerpera toccano le loro
vittime. 28Conoscendo dunque da questo che non sono dèi, non
temeteli!
29Come infatti si potrebbero chiamare dèi? Perfino le donne
presentano offerte a questi idoli d'argento, d'oro e di legno. 30Nei
templi i sacerdoti siedono con le vesti stracciate, la testa e le guance
rasate, a capo scoperto. 31Urlano alzando grida davanti ai loro dèi,
come fanno alcuni durante un banchetto funebre. 32I sacerdoti si
portan via le vesti degli dèi e ne rivestono le loro mogli e i loro bambini. 33Gli
idoli non possono contraccambiare né il male né il bene ricevuto da qualcuno;
non possono né costituire né spodestare un re; 34nemmeno possono
dare ricchezze né soldi. Se qualcuno, fatto un voto, non lo mantiene, non se ne
curano. 35Non liberano un uomo dalla morte né sottraggono il debole
da un forte. 36Non rendono la vista a un cieco né liberano un uomo
dalle angosce. 37Non hanno pietà della vedova né beneficano
l'orfano. 38Sono simili alle pietre estratte dalla montagna quegli
idoli di legno, indorati e argentati. I loro fedeli saranno confusi. 39Come
dunque si può ritenere e dichiarare che costoro sono dèi?
40Inoltre, perfino gli stessi Caldei li disonorano; questi infatti
quando trovano un muto incapace di parlare lo presentano a Bel pregandolo di
farlo parlare, quasi che costui potesse sentire. 41Costoro, pur
rendendosene conto, non sono capaci di abbandonare gli idoli, perché non hanno
senno. 42Le donne siedono per la strada cinte di cordicelle e
bruciano della crusca. 43Quando qualcuna di esse, tratta in disparte
da qualche passante, si è data a costui, schernisce la sua vicina perché non fu
stimata come lei e perché la sua cordicella non fu spezzata. 44Quanto
avviene attorno agli idoli è menzogna; dunque, come si può credere e dichiarare
che costoro sono dèi?
45Gli idoli sono lavoro di artigiani e di orefici; essi non
diventano niente altro che ciò che gli artigiani vogliono che siano. 46Coloro
che li fabbricano non hanno vita lunga; come potrebbero le cose da essi
fabbricate essere dèi? 47Essi lasciano ai loro posteri menzogna e
ignominia. 48Difatti, quando sopraggiungono la guerra e le calamità,
i sacerdoti si consigliano fra di loro sul come potranno nascondersi insieme
con i loro dèi. 49Come dunque è possibile non comprendere che non
sono dèi coloro che non possono salvare se stessi né dalla guerra né dai mali? 50Dopo
tali fatti si riconoscerà che gli idoli di legno, indorati e argentati, sono
una menzogna; a tutte le genti e ai re sarà evidente che essi non sono dèi, ma
lavoro delle mani d'uomo e che sono privi di ogni qualità divina. 51A
chi dunque non sarà evidente che non sono dèi?
52Essi infatti non possono costituire un re sul paese né concedere
la pioggia agli uomini; 53non risolvono le contese, né liberano
l'oppresso, poiché non hanno alcun potere; sono come cornacchie fra il cielo e
la terra. 54Infatti, se il fuoco si attacca al tempio di questi dèi
di legno o indorati o argentati, mentre i loro sacerdoti fuggiranno e si
metteranno in salvo, essi invece come travi bruceranno là in mezzo. 55A
un re e ai nemici non possono resistere. 56Come dunque si può
ammettere e pensare che essi siano dèi?
57Né dai ladri né dai briganti si salveranno questi idoli di legno,
argentati e indorati, ai quali i ladri con la violenza tolgono l'oro, l'argento
e la veste che li avvolge e poi fuggono tenendo la roba; essi non sono in grado
di aiutare neppure se stessi. 58Per questo vale meglio di questi dèi
bugiardi un re che mostri coraggio oppure un arnese utile in casa, di cui si
serve chi l'ha acquistato; anche meglio di questi dèi bugiardi è una porta, che
tenga al sicuro quanto è dentro la casa o perfino una colonna di legno in un
palazzo. 59Il sole, la luna, le stelle, essendo lucenti e destinati
a servire a uno scopo obbediscono volentieri. 60Così anche il lampo,
quando appare, è ben visibile; anche il vento spira su tutta la regione. 61Quando
alle nubi è ordinato da Dio di percorrere tutta la terra, eseguiscono l'ordine;
il fuoco, inviato dall'alto per consumare monti e boschi, eseguisce il comando.
62Gli idoli invece non assomigliano né per l'aspetto né per la potenza
a queste cose. 63Perciò non si deve ritenere né dichiarare che siano
dèi, poiché non possono né rendere giustizia né beneficare gli uomini. 64Conoscendo
dunque che non sono dèi, non temeteli!
65Essi non maledicono né benedicono i re; 66non mostrano
alle genti segni nel cielo, né risplendono come il sole, né illuminano come la
luna. 67Le belve sono migliori di loro, perché possono fuggire in un
riparo e provvedere a se stesse. 68Dunque, in nessuna maniera è
chiaro per noi che essi sono dèi; per questo non temeteli!
69Come infatti uno spauracchio che in un cocomeraio nulla protegge,
tali sono i loro idoli di legno indorati e argentati; 70ancora, i
loro idoli di legno indorati e argentati si possono paragonare a un ramo
nell'orto, su cui si posa ogni sorta di uccelli, o anche a un cadavere gettato
nelle tenebre. 71Dalla porpora e dal bisso che si logorano su di
loro saprete che non sono dèi; infine saranno divorati e nel paese saranno una
vergogna. 72È migliore un uomo giusto che non abbia idoli, poiché
sarà lontano dal disonore.
1Il cinque del quarto mese dell'anno trentesimo, mentre
mi trovavo fra i deportati sulle rive del canale Chebàr, i cieli si aprirono ed
ebbi visioni divine. 2Il cinque del mese - era l'anno quinto della
deportazione del re Ioiachìn - 3la parola del Signore fu rivolta al
sacerdote Ezechiele figlio di Buzì, nel paese dei Caldei, lungo il canale
Chebàr. Qui fu sopra di lui la mano del Signore.
4Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal
settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto
intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente. 5Al
centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era
l'aspetto: avevano sembianza umana 6e avevano ciascuno quattro facce
e quattro ali. 7Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro
piedi erano come gli zoccoli dei piedi d'un vitello, splendenti come lucido
bronzo. 8Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d'uomo; tutti e
quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali, 9e queste
ali erano unite l'una all'altra. Mentre avanzavano, non si volgevano indietro,
ma ciascuno andava diritto avanti a sé.
10Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze
d'uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno
dei quattro, fattezze d'aquila. 11Le loro ali erano spiegate verso
l'alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo. 12Ciascuno
si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito li dirigeva e, muovendosi,
non si voltavano indietro.
13Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce
che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si
sprigionavano bagliori. 14Gli esseri andavano e venivano come un
baleno. 15Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al
loro fianco, di tutti e quattro.
16Le ruote avevano l'aspetto e la struttura come di topazio e tutt'e
quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di
ruota in mezzo a un'altra ruota. 17Potevano muoversi in quattro
direzioni, senza aver bisogno di voltare nel muoversi. 18La loro
circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt'e quattro erano pieni di
occhi tutt'intorno. 19Quando quegli esseri viventi si muovevano,
anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da
terra, anche le ruote si alzavano. 20Dovunque lo spirito le avesse
spinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito
dell'essere vivente era nelle ruote. 21Quando essi si muovevano,
esse si muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e, quando essi
si alzavano da terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito
dell'essere vivente era nelle ruote.
22Al di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie di
firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso sopra le loro teste, 23e
sotto il firmamento vi erano le loro ali distese, l'una di contro all'altra;
ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo. 24Quando essi si
muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come
il tuono dell'Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d'un
accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali. 25Ci fu
un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste.
26Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve come una
pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una
figura dalle sembianze umane. 27Da ciò che sembrava essere dai
fianchi in su, mi apparve splendido come l'elettro e da ciò che sembrava dai
fianchi in giù, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore 28il
cui aspetto era simile a quello dell'arcobaleno nelle nubi in un giorno di
pioggia. Tale mi apparve l'aspetto della gloria del Signore. Quando la vidi,
caddi con la faccia a terra e udii la voce di uno che parlava.
1Mi disse: "Figlio dell'uomo, alzati, ti voglio
parlare". 2Ciò detto, uno spirito entrò in me, mi fece alzare
in piedi e io ascoltai colui che mi parlava.
3Mi disse: "Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un
popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri
hanno peccato contro di me fino ad oggi. 4Quelli ai quali ti mando
sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. 5Ascoltino
o non ascoltino - perché sono una genìa di ribelli - sapranno almeno che un
profeta si trova in mezzo a loro.
6Ma tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver paura delle loro
parole; saranno per te come cardi e spine e ti troverai in mezzo a scorpioni;
ma tu non temere le loro parole, non t'impressionino le loro facce, sono una
genìa di ribelli. 7Tu riferirai loro le mie parole, ascoltino o no,
perché sono una genìa di ribelli.
8E tu, figlio dell'uomo, ascolta ciò che ti dico e non esser ribelle
come questa genìa di ribelli; apri la bocca e mangia ciò che io ti do". 9Io
guardai ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegò davanti
a me; era scritto all'interno e all'esterno e vi erano scritti lamenti, pianti
e guai.
1Mi disse: "Figlio dell'uomo, mangia ciò che hai
davanti, mangia questo rotolo, poi va' e parla alla casa d'Israele". 2Io
aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, 3dicendomi:
"Figlio dell'uomo, nutrisci il ventre e riempi le viscere con questo rotolo
che ti porgo". Io lo mangiai e fu per la mia bocca dolce come il miele. 4Poi
egli mi disse: "Figlio dell'uomo, va', recati dagli Israeliti e riferisci
loro le mie parole, 5poiché io non ti mando a un popolo dal
linguaggio astruso e di lingua barbara, ma agli Israeliti: 6non a
grandi popoli dal linguaggio astruso e di lingua barbara, dei quali tu non
comprendi le parole: se a loro ti avessi inviato, ti avrebbero ascoltato; 7ma
gli Israeliti non vogliono ascoltar te, perché non vogliono ascoltar me: tutti
gli Israeliti sono di dura cervice e di cuore ostinato. 8Ecco io ti
do una faccia tosta quanto la loro e una fronte dura quanto la loro fronte. 9Come
diamante, più dura della selce ho reso la tua fronte. Non li temere, non
impaurirti davanti a loro; sono una genìa di ribelli".
10Mi disse ancora: "Figlio dell'uomo, tutte le parole che ti
dico accoglile nel cuore e ascoltale con gli orecchi: 11poi va',
recati dai deportati, dai figli del tuo popolo, e parla loro. Dirai: Così dice
il Signore, ascoltino o non ascoltino".
12Allora uno spirito mi sollevò e dietro a me udii un grande
fragore: "Benedetta la gloria del Signore dal luogo della sua
dimora!". 13Era il rumore delle ali degli esseri viventi che le
battevano l'una contro l'altra e contemporaneamente il rumore delle ruote e il
rumore di un grande frastuono. 14Uno spirito dunque mi sollevò e mi
portò via; io ritornai triste e con l'animo eccitato, mentre la mano del
Signore pesava su di me. 15Giunsi dai deportati di Tel-Avìv, che
abitano lungo il canale Chebàr, dove hanno preso dimora, e rimasi in mezzo a
loro sette giorni come stordito.
16Al termine di questi sette giorni mi fu rivolta questa
parola del Signore: "Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla
casa d'Israele. 17Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu
dovrai avvertirli da parte mia. 18Se io dico al malvagio: Tu
morirai! e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua
condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma
della sua morte io domanderò conto a te. 19Ma se tu ammonisci il
malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa
condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato.
20Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette
l'iniquità, io porrò un ostacolo davanti a lui ed egli morirà; poiché tu non
l'avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute
non saranno più ricordate; ma della morte di lui domanderò conto a te. 21Se
tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli
vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato".
22Anche là venne sopra di me la mano del Signore ed egli
mi disse: "Alzati e va' nella valle; là ti voglio parlare". 23Mi
alzai e andai nella valle; ed ecco la gloria del Signore era là, simile alla
gloria che avevo vista sul canale Chebàr, e caddi con la faccia a terra. 24Allora
uno spirito entrò in me e mi fece alzare in piedi ed egli mi disse: "Va' e
rinchiuditi in casa. 25Ed ecco, figlio dell'uomo, ti saranno messe
addosso delle funi, sarai legato e non potrai più uscire in mezzo a loro. 26Ti
farò aderire la lingua al palato e resterai muto; così non sarai più per loro
uno che li rimprovera, perché sono una genìa di ribelli. 27Ma quando
poi ti parlerò, ti aprirò la bocca e tu riferirai loro: Dice il Signore Dio:
chi vuole ascoltare ascolti e chi non vuole non ascolti; perché sono una genìa
di ribelli".
1"Tu, figlio dell'uomo, prendi una tavoletta
d'argilla, mettila dinanzi a te, disegnaci sopra una città, Gerusalemme, 2e
disponi intorno ad essa l'assedio: rizza torri, costruisci terrapieni, schiera
gli accampamenti e colloca intorno gli arieti. 3Poi prendi una
teglia di ferro e mettila come muro di ferro fra te e la città, e tieni fisso
lo sguardo su di essa, che sarà assediata, anzi tu la assedierai! Questo sarà
un segno per gli Israeliti.
4Mettiti poi a giacere sul fianco sinistro e sconta su di esso la
iniquità d'Israele. Per il numero di giorni in cui giacerai su di esso,
espierai le sue iniquità: 5io ho computato a te gli anni della sua
espiazione come un numero di giorni. Per centonovanta giorni tu espierai le
iniquità degli Israeliti.
6Terminati questi, giacerai sul fianco destro e sconterai l'iniquità
di Giuda per quaranta giorni, computando un giorno per ogni anno. 7Terrai
fisso lo sguardo contro il muro di Gerusalemme, terrai il braccio disteso e
profeterai contro di essa. Ecco ti ho cinto di catene, 8in modo che
tu non potrai voltarti né da una parte né dall'altra finché tu non abbia
compiuto i giorni della tua reclusione.
9Prendi intanto grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta,
mettili in un recipiente e fattene del pane: ne mangerai durante tutti i giorni
che tu rimarrai disteso sul fianco, cioè per centonovanta giorni. 10Il
cibo che ti prenderai sarà del peso di venti sicli al giorno: lo consumerai
nelle ventiquattr'ore. 11Anche l'acqua che berrai sarà razionata: un
sesto di hin, nelle ventiquattro ore. 12Mangerai questo cibo
in forma di una schiacciata d'orzo, che cuocerai sopra escrementi umani davanti
ai loro occhi. 13In tal maniera, mi disse il Signore, mangeranno gli
Israeliti il loro pane impuro, in mezzo alle genti fra le quali li
disperderò".
14Io esclamai: "Ah, Signore Dio, mai mi sono contaminato!
Dall'infanzia fino ad ora mai ho mangiato carne di bestia morta o sbranata, né
mai è entrato nella mia bocca cibo impuro". 15Egli mi rispose:
"Ebbene, invece di escrementi umani ti concedo sterco di bue; lì sopra
cuocerai il tuo pane".
16Poi soggiunse: "Figlio dell'uomo, ecco io tolgo a Gerusalemme
la riserva del pane; mangeranno il pane a razione e con angoscia e berranno
l'acqua a misura in preda all'affanno; 17così, mancando pane e
acqua, languiranno tutti insieme e si consumeranno nella loro iniquità.
1E tu, figlio dell'uomo, prendi una spada affilata,
usala come un rasoio da barbiere e raditi i capelli e la barba; poi prendi una
bilancia e dividi i peli tagliati.
2Un terzo lo brucerai sul fuoco in mezzo alla città al termine dei
giorni dell'assedio; prenderai un altro terzo e lo taglierai con la spada
intorno alla città e l'altro terzo lo disperderai al vento, mentre io sguainerò
la spada dietro ad essi. 3Di questi ne prenderai un piccolo numero e
li legherai al lembo del tuo mantello; 4ne prenderai ancora una
piccola parte e li getterai sul fuoco e li brucerai e da essi si sprigionerà il
fuoco. A tutti gli Israeliti riferirai: 5Così dice il Signore Dio:
Questa è Gerusalemme! Io l'avevo collocata in mezzo alle genti e circondata di
paesi stranieri. 6Essa si è ribellata con empietà alle mie leggi più
delle genti e ai miei statuti più dei paesi che la circondano: hanno
disprezzato i miei decreti e non han camminato secondo i miei comandamenti. 7Perciò,
dice il Signore Dio: Poiché voi siete più ribelli delle genti che vi
circondano, non avete seguito i miei comandamenti, non avete osservato i miei
decreti e neppure avete agito secondo i costumi delle genti che vi stanno
intorno, 8ebbene, così dice il Signore Dio: Ecco anche me contro di
te: farò in mezzo a te giustizia di fronte alle genti. 9Farò in
mezzo a te quanto non ho mai fatto e non farò mai più, a causa delle tue colpe
abominevoli. 10Perciò in mezzo a te i padri divoreranno i figli e i
figli divoreranno i padri. Compirò in te i miei giudizi e disperderò ad ogni
vento quel che resterà di te. 11Com'è vero ch'io vivo, dice il
Signore Dio, poiché tu hai profanato il mio santuario con tutte le tue
nefandezze e con tutte le tue cose abominevoli, anch'io raderò tutto, il mio
occhio non s'impietosirà, non avrò compassione. 12Un terzo dei tuoi
morirà di peste e perirà di fame in mezzo a te; un terzo cadrà di spada nei
tuoi dintorni e l'altro terzo lo disperderò a tutti i venti e sguainerò la
spada dietro di essi. 13Allora darò sfogo alla mia ira, sazierò su
di loro il mio furore e mi vendicherò; allora sapranno che io, il Signore,
avevo parlato con sdegno, quando sfogherò su di loro il mio furore. 14Ti
ridurrò a un deserto, a un obbrobrio in mezzo alle nazioni che ti stanno
all'intorno, sotto gli sguardi di tutti i passanti. 15Sarai un
obbrobrio e un vituperio, un esempio e un orrore per le genti che ti
circondano, quando in mezzo a te farò giustizia, con sdegno e furore, con
terribile vendetta - io, il Signore, parlo - 16quando scoccherò
contro di voi le terribili saette della fame, che portano distruzione e che
lancerò per distruggervi, e aumenterò la fame contro di voi, togliendovi la
riserva del pane. 17Allora manderò contro di voi la fame e le belve
che ti distruggeranno i figli; in mezzo a te passeranno la peste e la strage,
mentre farò piombare sopra di te la spada. Io, il Signore, ho parlato".
1Mi fu quindi rivolta questa parola del Signore: 2"Figlio
dell'uomo, volgi la faccia verso i monti d'Israele e profetizza contro di essi:
3Monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio. Così dice il
Signore Dio ai monti e alle colline, alle gole e alle valli: Ecco, manderò
sopra di voi la spada e distruggerò le vostre alture; 4i vostri
altari saranno devastati e infranti i vostri altari per l'incenso; getterò i
vostri cadaveri davanti ai vostri idoli 5e disseminerò le vostre
ossa intorno ai vostri altari. 6Su tutto il vostro suolo le vostre
città saranno rovinate, le vostre alture demolite, distrutte, e i vostri altari
spariranno. Saranno frantumati e scompariranno i vostri idoli, spezzati i vostri
altari per l'incenso, periranno le vostre opere. 7Trafitti a morte
cadranno in mezzo a voi e saprete che io sono il Signore.
8Tuttavia lascerò alcuni di voi scampati alla spada in mezzo alle
genti, quando vi avrò dispersi nei vari paesi: 9i vostri scampati si
ricorderanno di me fra le genti in mezzo alle quali saranno deportati; perché
io avrò spezzato il loro cuore infedele che si è allontanato da me e i loro
occhi che si sono prostituiti ai loro idoli; avranno orrore di se stessi per le
iniquità commesse e per tutte le loro nefandezze.
10Sapranno allora che io sono il Signore e che non invano ho
minacciato di infliggere loro questi mali.
11Così dice il Signore Dio : Batti le mani, pesta i
piedi in terra e di': Oh, per tutti i loro orribili abomini il popolo d'Israele
perirà di spada, di fame e di peste! 12Chi è lontano morirà di
peste, chi è vicino cadrà di spada, chi è assediato morirà di fame: sfogherò su
di loro il mio sdegno.
13Saprete allora che io sono il Signore, quando i loro cadaveri
giaceranno fra i loro idoli, intorno ai loro altari, su ogni colle elevato, su
ogni cima di monte, sotto ogni albero verde e ogni quercia frondosa, dovunque
hanno bruciato profumi soavi ai loro idoli. 14Stenderò la mano su di
loro e renderò la terra desolata e brulla dal deserto fino a Ribla, dovunque
dimorino; sapranno allora che io sono il Signore".
1Questa parola del Signore mi fu rivolta: 2"Ora,
figlio dell'uomo riferisci: Così dice il Signore Dio al paese d'Israele: La
fine! Giunge la fine per i quattro punti cardinali del paese. 3Ora
che su di te pende la fine, io scaglio contro di te la mia ira per giudicarti
delle tue opere e per domandarti conto delle tue nefandezze. 4Non
s'impietosirà per te il mio occhio e non avrò compassione, anzi ti terrò
responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue
nefandezze; saprete allora che io sono il Signore. 5Così dice il
Signore Dio: Sventura su sventura, ecco, arriva. 6Viene la fine, la
fine viene su di te; ecco, viene.
7Sopraggiunge il tuo destino, o abitante del paese: arriva il tempo,
è prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti. 8Ora,
fra breve, rovescerò il mio furore su di te e su di te darò sfogo alla mia ira.
Ti giudicherò secondo le tue opere e ti domanderò conto di tutte le tue nefandezze.
9né s'impietosirà il mio occhio e non avrò compassione, ma ti terrò
responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue
nefandezze: saprete allora che sono io, il Signore, colui che colpisce. 10Ecco
il giorno, eccolo che arriva. È giunta la tua sorte. L'ingiustizia fiorisce,
germoglia l'orgoglio 11e la violenza si leva a scettro d'iniquità. 12È
giunto il tempo, è vicino il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi ha
venduto non rimpianga; perché l'ira pende su tutti! 13Chi ha venduto
non tornerà in possesso di ciò che ha venduto anche se rimarrà in vita, perché
la condanna contro il loro fasto non sarà revocata e nessuno nella sua
perversità potrà preservare la sua esistenza.
14Si suona la tromba e tutto è pronto; ma nessuno muove a battaglia,
perché il mio furore è contro tutta quella moltitudine.
15La spada all'esterno, la peste e la fame di dentro:
chi è per la campagna perirà di spada, chi è in città sarà divorato dalla fame
e dalla peste. 16Chi di loro potrà fuggire e salvarsi sui monti
gemerà come le colombe delle valli, ognuno per la sua iniquità.
17Tutte le mani cadranno
e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua.
18Vestiranno il sacco
e lo spavento li avvolgerà.
Su tutti i volti sarà la vergogna
e tutte le teste saranno rasate.
19Getteranno l'argento per le strade
e il loro oro si cambierà in immondizia,
con esso non si sfameranno,
non si riempiranno il ventre,
perché è stato per loro causa di peccato.
20Della bellezza dei loro gioielli
fecero oggetto d'orgoglio
e fabbricarono con essi
le abominevoli statue dei loro idoli:
per questo li tratterò come immondizia,
21li darò in preda agli stranieri
e in bottino alla feccia del paese
e lo profaneranno.
22Rivolgerò da loro la mia faccia,
sarà profanato il mio tesoro,
vi entreranno i ladri e lo profaneranno.
23Prepàrati una catena,
poiché il paese è pieno di assassini
e la città è piena di violenza.
24Io manderò i popoli più feroci
e s'impadroniranno delle loro case,
abbatterò la superbia dei potenti,
i santuari saranno profanati.
25Giungerà l'angoscia e cercheranno pace,
ma pace non vi sarà.
26Sventura seguirà a sventura,
allarme seguirà ad allarme:
ai profeti chiederanno responsi,
ai sacerdoti verrà meno la dottrina,
agli anziani il consiglio.
27Il re sarà in lutto, il principe ammantato di desolazione,
tremeranno le mani del popolo del paese.
Li tratterò secondo la loro condotta,
li giudicherò secondo i loro giudizi:
così sapranno che io sono il Signore".
1Al quinto giorno del sesto mese dell'anno sesto,
mentre mi trovavo in casa e dinanzi a me sedevano gli anziani di Giuda, la mano
del Signore Dio si posò su di me 2e vidi qualcosa dall'aspetto
d'uomo: da ciò che sembravano i suoi fianchi in giù, appariva come di fuoco e
dai fianchi in su appariva come uno splendore simile all'elettro. 3Stese
come una mano e mi afferrò per i capelli: uno spirito mi sollevò fra terra e
cielo e mi portò in visioni divine a Gerusalemme, all'ingresso del cortile
interno, che guarda a settentrione, dove era collocato l'idolo della gelosia,
che provocava la gelosia. 4Ed ecco là era la gloria del Dio
d'Israele, simile a quella che avevo visto nella valle.
5Mi disse: "Figlio dell'uomo, alza gli occhi verso
settentrione!". Ed ecco a settentrione della porta dell'altare l'idolo
della gelosia, proprio all'ingresso. 6Mi disse: "Figlio
dell'uomo, vedi che fanno costoro? Guarda i grandi abomini che la casa
d'Israele commette qui per allontanarmi dal mio santuario! Ne vedrai altri
ancora peggiori". 7Mi condusse allora all'ingresso del cortile
e vidi un foro nella parete. 8Mi disse: "Figlio dell'uomo,
sfonda la parete". Sfondai la parete, ed ecco apparve una porta. 9Mi
disse: "Entra e osserva gli abomini malvagi che commettono costoro". 10Io
entrai e vidi ogni sorta di rettili e di animali abominevoli e tutti gli idoli
del popolo d'Israele raffigurati intorno alle pareti 11e settanta
anziani della casa d'Israele, fra i quali Iazanià figlio di Safàn, in piedi,
davanti ad essi, ciascuno con il turibolo in mano, mentre il profumo saliva in
nubi d'incenso. 12Mi disse: "Hai visto, figlio dell'uomo,
quello che fanno gli anziani del popolo d'Israele nelle tenebre, ciascuno nella
stanza recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: Il Signore non ci vede... il
Signore ha abbandonato il paese...". 13Poi mi disse: "Hai
visto, figlio dell'uomo? Vedrai che si commettono nefandezze peggiori di
queste". 14Mi condusse all'ingresso del portico della casa del
Signore che guarda a settentrione e vidi donne sedute che piangevano Tammuz. 15Mi
disse: "Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai abomini peggiori di
questi". 16Mi condusse nell'atrio interno del tempio; ed ecco
all'ingresso del tempio, fra il vestibolo e l'altare, circa venticinque uomini,
con le spalle voltate al tempio e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano
il sole. 17Mi disse: "Hai visto, figlio dell'uomo? Come se
fosse piccola cosa per la casa di Giuda, commettere simili nefandezze in questo
luogo, hanno riempito il paese di violenze, per provocare la mia collera.
Eccoli, vedi, che si portano il ramoscello sacro alle narici. 18Ebbene
anch'io agirò con furore. Il mio occhio non s'impietosirà; non avrò
compassione: manderanno alte grida ai miei orecchi, ma non li ascolterò".
1Allora una voce potente gridò ai miei orecchi:
"Avvicinatevi, voi che dovete punire la città, ognuno con lo strumento di
sterminio in mano". 2Ecco sei uomini giungere dalla direzione
della porta superiore che guarda a settentrione, ciascuno con lo strumento di
sterminio in mano. In mezzo a loro c'era un altro uomo, vestito di lino, con
una borsa da scriba al fianco. Appena giunti, si fermarono accanto all'altare
di bronzo. 3La gloria del Dio di Israele, dal cherubino sul quale si
posava si alzò verso la soglia del tempio e chiamò l'uomo vestito di lino che
aveva al fianco la borsa da scriba. 4Il Signore gli disse:
"Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un tau
sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi
si compiono". 5Agli altri disse, in modo che io sentissi:
"Seguitelo attraverso la città e colpite! Il vostro occhio non perdoni,
non abbiate misericordia. 6Vecchi, giovani, ragazze, bambini e
donne, ammazzate fino allo sterminio: solo non toccate chi abbia il tau
in fronte; cominciate dal mio santuario!". Incominciarono dagli anziani
che erano davanti al tempio. 7Disse loro: "Profanate pure il
santuario, riempite di cadaveri i cortili. Uscite!". Quelli uscirono e
fecero strage nella città. 8Mentre essi facevano strage, io ero
rimasto solo: mi gettai con la faccia a terra e gridai: "Ah! Signore Dio,
sterminerai tu quanto è rimasto di Israele, rovesciando il tuo furore sopra
Gerusalemme?".
9Mi disse: "L'iniquità di Israele e di Giuda è enorme, la terra
è coperta di sangue, la città è piena di violenza. Infatti vanno dicendo: Il
Signore ha abbandonato il paese: il Signore non vede. 10Ebbene,
neppure il mio occhio avrà compassione e non userò misericordia: farò ricadere
sul loro capo le loro opere". 11Ed ecco l'uomo vestito di lino,
che aveva la borsa al fianco, fece questo rapporto: "Ho fatto come tu mi
hai comandato".
1Io guardavo ed ecco sul firmamento che stava sopra il
capo dei cherubini vidi come una pietra di zaffìro e al di sopra appariva
qualcosa che aveva la forma di un trono. 2Disse all'uomo vestito di
lino: "Va' fra le ruote che sono sotto il cherubino e riempi il cavo delle
mani dei carboni accesi che sono fra i cherubini e spargili sulla città".
Egli vi andò mentre io lo seguivo con lo sguardo.
3Ora i cherubini erano fermi a destra del tempio, quando l'uomo vi
andò, e una nube riempiva il cortile interno. 4La gloria del Signore
si alzò sopra il cherubino verso la soglia del tempio e il tempio fu riempito
dalla nube e il cortile fu pieno dello splendore della gloria del Signore. 5Il
fragore delle ali dei cherubini giungeva fino al cortile esterno, come la voce
di Dio onnipotente quando parla.
6Appena ebbe dato all'uomo vestito di lino l'ordine di prendere il
fuoco fra le ruote in mezzo ai cherubini, egli avanzò e si fermò vicino alla
ruota. 7Il cherubino tese la mano per prendere il fuoco che era fra
i cherubini; ne prese e lo mise nel cavo delle mani dell'uomo vestito di lino,
il quale lo prese e uscì. 8Io stavo guardando: i cherubini avevano
sotto le ali la forma di una mano d'uomo. 9Guardai ancora ed ecco
che al fianco dei cherubini vi erano quattro ruote, una ruota al fianco di
ciascun cherubino. Quelle ruote avevano l'aspetto del topazio. 10Sembrava
che tutte e quattro fossero di una medesima forma, come se una ruota fosse in
mezzo all'altra. 11Muovendosi, potevano andare nelle quattro direzioni
senza voltarsi, perché si muovevano verso il lato dove era rivolta la testa,
senza voltarsi durante il movimento.
12Tutto il loro corpo, il dorso, le mani, le ali e le ruote erano
pieni di occhi tutt'intorno; ognuno dei quattro aveva la propria ruota. 13Io
sentii che le ruote venivano chiamate "Turbine". 14Ogni
cherubino aveva quattro sembianze: la prima quella di cherubino, la seconda
quella di uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di aquila. 15I
cherubini si alzarono in alto: essi erano quegli esseri viventi che avevo visti
al canale Chebàr. 16Quando i cherubini si muovevano, anche le ruote
avanzavano al loro fianco: quando i cherubini spiegavano le ali per sollevarsi
da terra, le ruote non si allontanavano dal loro fianco; 17quando si
fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si alzavano, anche le ruote si
alzavano con loro perché lo spirito di quegli esseri era in loro.
18La gloria del Signore uscì dalla soglia del tempio e
si fermò sui cherubini. 19I cherubini spiegarono le ali e si
sollevarono da terra sotto i miei occhi; anche le ruote si alzarono con loro e
si fermarono all'ingresso della porta orientale del tempio, mentre la gloria
del Dio d'Israele era in alto su di loro. 20Erano i medesimi esseri
che io avevo visti sotto il Dio d'Israele lungo il canale Chebàr e riconobbi
che erano cherubini. 21Ciascuno aveva quattro aspetti e ciascuno
quattro ali e qualcosa simile a mani d'uomo sotto le ali. 22Il loro
sembiante era il medesimo che avevo visto lungo il canale Chebàr. Ciascuno di
loro procedeva di fronte a sé.
1Uno spirito mi sollevò e mi trasportò alla porta
orientale del tempio che guarda a oriente; ed ecco davanti alla porta vi erano
venticinque uomini e in mezzo a loro vidi Iazanià figlio d'Azzùr, e Pelatìa
figlio di Benaià, capi del popolo. 2Il Signore mi disse:
"Figlio dell'uomo, questi sono gli uomini che tramano il male e danno
consigli cattivi in questa città; 3sono coloro che dicono: Non in
breve tempo si costruiscon le case: questa città è la pentola e noi siamo la
carne. 4Per questo profetizza contro di loro, profetizza, figlio
dell'uomo".
5Lo spirito del Signore venne su di me e mi disse: "Parla, dice
il Signore: Così avete detto, o Israeliti, e io conosco ciò che vi passa per la
mente. 6Voi avete moltiplicato i morti in questa città, avete
riempito di cadaveri le sue strade. 7Per questo così dice il Signore
Dio: I cadaveri che avete gettati in mezzo a essa sono la carne, e la città è
la pentola. Ma io vi scaccerò. 8Avete paura della spada e io manderò
la spada contro di voi, dice il Signore Dio! 9Vi scaccerò dalla
città e vi metterò in mano agli stranieri e farò giustizia su di voi. 10Cadrete
di spada: sulla frontiera d'Israele io vi giudicherò e saprete che io sono il
Signore. 11La città non sarà per voi la pentola e voi non ne sarete
la carne! Sulla frontiera di Israele vi giudicherò: 12allora saprete
che io sono il Signore, di cui non avete eseguito i comandi né osservate le
leggi, mentre avete agito secondo i costumi delle genti vicine".
13Non avevo finito di profetizzare quando Pelatìa figlio di Benaià
cadde morto. Io mi gettai con la faccia a terra e gridai con tutta la voce:
"Ah! Signore Dio, vuoi proprio distruggere quanto resta d'Israele?".
14Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 15"Figlio
dell'uomo, ai tuoi fratelli, ai deportati con te, a tutta la casa d'Israele gli
abitanti di Gerusalemme vanno dicendo: Voi andate pure lontano dal Signore: a
noi è stata data in possesso questa terra. 16Di' loro dunque: Dice
il Signore Dio: Se li ho mandati lontano fra le genti, se li ho dispersi in
terre straniere, sarò per loro un santuario per poco tempo nelle terre dove
hanno emigrato. 17Riferisci: Così dice il Signore Dio: Vi
raccoglierò in mezzo alle genti e vi radunerò dalle terre in cui siete stati
dispersi e a voi darò il paese d'Israele. 18Essi vi entreranno e vi
elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini. 19Darò loro
un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò dal loro
petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne, 20perché
seguano i miei decreti e osservino le mie leggi e li mettano in pratica;
saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. 21Ma su coloro che
seguono con il cuore i loro idoli e le loro nefandezze farò ricadere le loro
opere, dice il Signore Dio".
22I cherubini allora alzarono le ali e le ruote si
mossero insieme con loro mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di
loro. 23Quindi dal centro della città la gloria del Signore si alzò
e andò a fermarsi sul monte che è ad oriente della città. 24E uno
spirito mi sollevò e mi portò in Caldea fra i deportati, in visione, in spirito
di Dio, e la visione che avevo visto disparve davanti a me. 25E io
raccontai ai deportati quanto il Signore mi aveva mostrato.
1Questa parola del Signore mi fu riferita: 2"Figlio
dell'uomo, tu abiti in mezzo a una genìa di ribelli, che hanno occhi per vedere
e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono, perché sono una genìa di
ribelli.
3Tu, figlio dell'uomo, fa' il tuo bagaglio da deportato e, di giorno
davanti ai loro occhi, prepàrati a emigrare; emigrerai dal luogo dove stai
verso un altro luogo, davanti ai loro occhi: forse comprenderanno che sono una
genìa di ribelli. 4Prepara di giorno il tuo bagaglio, come il
bagaglio d'un esiliato, davanti ai loro occhi; uscirai però al tramonto,
davanti a loro, come partirebbe un esiliato. 5Fa' alla loro presenza
un'apertura nel muro ed esci di lì. 6Mettiti alla loro presenza il
bagaglio sulle spalle ed esci nell'oscurità: ti coprirai la faccia in modo da
non vedere il paese, perché io ho fatto di te un simbolo per gli
Israeliti".
7Io feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio
bagaglio come il bagaglio d'un esiliato e sul tramonto feci un foro nel muro
con le mani, uscii nell'oscurità e mi misi il bagaglio sulle spalle sotto i
loro occhi.
8Al mattino mi fu rivolta questa parola del Signore: 9"Figlio
dell'uomo, non t'ha chiesto il popolo d'Israele, quella genìa di ribelli, che
cosa stai facendo? 10Rispondi loro: Così dice il Signore Dio:
Quest'oracolo è per il principe di Gerusalemme e per tutti gli Israeliti che vi
abitano.
11Tu dirai: Io sono un simbolo per voi; infatti quello che ho fatto
a te, sarà fatto a loro; saranno deportati e andranno in schiavitù. 12Il
principe, che è in mezzo a loro si caricherà il bagaglio sulle spalle,
nell'oscurità, e uscirà per la breccia che verrà fatta nel muro per farlo
partire; si coprirà il viso, per non vedere con gli occhi il paese. 13Ma
io tenderò la mia rete contro di lui ed egli rimarrà preso nei miei lacci: lo
condurrò in Babilonia, nel paese dei Caldei, ma egli non la vedrà e là morirà. 14Disperderò
ad ogni vento quanti sono intorno a lui, le sue guardie e tutte le sue truppe,
e snuderò dietro a loro la spada. 15Allora sapranno che io sono il
Signore, quando li avrò dispersi fra le genti e li avrò disseminati in paesi
stranieri. 16Tuttavia ne risparmierò alcuni, superstiti alla spada,
alla fame e alla peste, perché raccontino tutte le loro scelleratezze alle
genti fra le quali andranno e anch'esse sappiano che io sono il Signore".
17Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: 18"Figlio
dell'uomo, mangia il pane con paura e bevi l'acqua con trepidazione e con
angoscia. 19Al popolo del paese dirai: Così dice il Signore Dio agli
abitanti di Gerusalemme, al paese d'Israele: Mangeranno il loro pane
nell'angoscia e berranno la loro acqua nella desolazione, perché la loro terra
sarà spogliata della sua abbondanza per l'empietà di tutti i suoi abitanti. 20Le
città popolose saranno distrutte e la campagna ridotta a un deserto: saprete
che io sono il Signore".
21Mi fu ancora rivolta questa parola del Signore: 22"Figlio
dell'uomo, che cos'è questo proverbio che si va ripetendo nel paese di Israele:
Passano i giorni e ogni visione svanisce? 23Ebbene, riferisci loro:
Così dice il Signore Dio: Farò cessare questo proverbio e non si sentirà più
ripetere in Israele; anzi riferisci loro: Si avvicinano i giorni in cui si
avvererà ogni visione.
24Infatti non ci sarà più visione falsa, né predizione fallace in
mezzo agli Israeliti, 25perché io, il Signore, parlerò e attuerò
senza indugio la parola che ho detta. Anzi, ai vostri giorni, o genìa di
ribelli, pronunzierò una parola e l'attuerò: parola del Signore Dio".
26Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: 27"Figlio
dell'uomo, ecco, gli Israeliti van dicendo: La visione che costui vede è per i
giorni futuri; costui predice per i tempi lontani. 28Ebbene,
riferisci loro: Dice il Signore Dio: Non sarà ritardata più a lungo ogni mia
parola: la parola che dirò l'eseguirò. Oracolo del Signore Dio".
1Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: 2"Figlio
dell'uomo, profetizza contro i profeti d'Israele, profetizza e di' a coloro che
profetizzano secondo i propri desideri: Udite la parola del Signore: 3Così
dice il Signore Dio:
Guai ai profeti stolti, che seguono il loro spirito senza avere avuto visioni. 4Come
sciacalli fra le macerie, tali sono i tuoi profeti, Israele. 5Voi
non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa
degli Israeliti, perché potessero resistere al combattimento nel giorno del
Signore. 6Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri coloro che
dicono: Oracolo del Signore, mentre il Signore non li ha inviati. Eppure
confidano che si avveri la loro parola! 7Non avete forse avuto una
falsa visione e preannunziato vaticini bugiardi, quando dite: Parola del
Signore, mentre io non vi ho parlato? 8Pertanto dice il Signore Dio:
Poiché voi avete detto il falso e avuto visioni bugiarde, eccomi dunque contro
di voi, dice il Signore Dio. 9La mia mano sarà sopra i profeti dalle
false visioni e dai vaticini bugiardi; non avranno parte nell'assemblea del mio
popolo, non saranno scritti nel libro d'Israele e non entreranno nel paese
d'Israele: saprete che io sono il Signore Dio, 10poiché ingannano il
mio popolo dicendo: Pace! e la pace non c'è; mentre egli costruisce un muro,
ecco essi lo intonacano di mota. 11Di' a quegli intonacatori di
mota: Cadrà! Scenderà una pioggia torrenziale, una grandine grossa, si
scatenerà un uragano 12ed ecco, il muro è abbattuto. Allora non vi
sarà forse domandato: Dov'è la calcina con cui lo avevate intonacato? 13Perciò
dice il Signore Dio: Con ira scatenerò un uragano, per la mia collera cadrà una
pioggia torrenziale, nel mio furore per la distruzione cadrà grandine come
pietre; 14demolirò il muro che avete intonacato di mota, lo
atterrerò e le sue fondamenta rimarranno scoperte; esso crollerà e voi perirete
insieme con esso e saprete che io sono il Signore.
15Quando avrò sfogato l'ira contro il muro e contro coloro che lo
intonacarono di mota, io vi dirò: Il muro non c'è più e neppure gli
intonacatori, 16i profeti d'Israele che profetavano su Gerusalemme e
vedevano per essa una visione di pace, mentre non vi era pace. Oracolo del
Signore.
17Ora tu, figlio dell'uomo, rivolgiti alle figlie del
tuo popolo che profetizzano secondo i loro desideri e profetizza contro di
loro. 18Dirai loro: Dice il Signore Dio: Guai a quelle che cuciono
nastri magici a ogni polso e preparano veli per le teste di ogni grandezza per
dar la caccia alle persone. Pretendete forse di dare la caccia alla gente del
mio popolo e salvare voi stesse? 19Voi mi avete disonorato presso il
mio popolo per qualche manciata d'orzo e per un tozzo di pane, facendo morire
chi non doveva morire e facendo vivere chi non doveva vivere, ingannando il mio
popolo che crede alle menzogne.
20Perciò dice il Signore Dio: Eccomi contro i vostri nastri magici
con i quali voi date la caccia alla gente come a uccelli; li strapperò dalle
vostre braccia e libererò la gente che voi avete catturato come uccelli. 21Straccerò
i vostri veli e libererò il mio popolo dalle vostre mani e non sarà più una
preda in mano vostra; saprete così che io sono il Signore. 22Voi
infatti avete rattristato con menzogne il cuore del giusto, mentre io non
l'avevo rattristato e avete rafforzato il malvagio perché non desistesse dalla
sua vita malvagia e vivesse. 23Per questo non avrete più visioni
false, né più spaccerete incantesimi: libererò il mio popolo dalle vostre mani
e saprete che io sono il Signore".
1Vennero a trovarmi alcuni anziani d'Israele e
sedettero dinanzi a me. 2Mi fu rivolta allora questa parola del
Signore: 3"Figlio dell'uomo, questi uomini hanno posto idoli
nel loro cuore e tengono fisso lo sguardo all'occasione della loro iniquità
appena si mostri. Mi lascerò interrogare da loro? 4Parla quindi e
di' loro: Dice il Signore Dio: Qualunque Israelita avrà innalzato i suoi idoli
nel proprio cuore e avrà rivolto lo sguardo all'occasione della propria
iniquità e verrà dal profeta, gli risponderò io, il Signore, riguardo alla
moltitudine dei suoi idoli, 5per raggiungere al cuore gli Israeliti,
che si sono allontanati da me a causa di tutti i loro idoli. 6Riferisci
pertanto al popolo d'Israele: Dice il Signore Dio: Convertitevi, abbandonate i
vostri idoli e distogliete la faccia da tutte le vostre immondezze, 7poiché
a qualunque Israelita e a qualunque straniero abitante in Israele, che si
allontana da me e innalza nel suo cuore i suoi idoli e rivolge lo sguardo
all'occasione della propria iniquità e poi viene dal profeta a consultarmi,
risponderò io, il Signore, da me stesso. 8Distoglierò la faccia da
costui e ne farò un esempio e un proverbio, e lo sterminerò dal mio popolo:
saprete così che io sono il Signore.
9Se un profeta si lascia sedurre e fa una profezia, io, il Signore,
ho sedotto quel profeta: stenderò la mano contro di lui e lo cancellerò dal mio
popolo Israele. 10Ambedue porteranno la pena della loro iniquità. La
pena di chi consulta sarà uguale a quella del profeta, 11perché gli
Israeliti non vadano più errando lontano da me, né più si contaminino con tutte
le loro prevaricazioni: essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
Parola del Signore".
12Mi fu rivolta questa parola del Signore: 13"Figlio
dell'uomo, se un paese pecca contro di me e si rende infedele, io stendo la
mano sopra di lui e gli tolgo la riserva del pane e gli mando contro la fame e
stérmino uomini e bestie; 14anche se nel paese vivessero questi tre
uomini: Noè, Daniele e Giobbe, essi con la loro giustizia salverebbero solo se
stessi, dice il Signore Dio. 15Oppure se io infestassi quel paese di
bestie feroci, che lo privassero dei suoi figli e ne facessero un deserto che
nessuno potesse attraversare a causa delle bestie feroci, 16anche se
in mezzo a quella terra ci fossero questi tre uomini, giuro com'è vero ch'io
vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero né figli né figlie, soltanto loro
si salverebbero, ma la terra sarebbe un deserto.
17Oppure, se io mandassi la spada contro quel paese e dicessi:
Spada, percorri quel paese; e sterminassi uomini e bestie, 18anche
se in mezzo a quel paese ci fossero questi tre uomini, giuro com'è vero ch'io
vivo, dice il Signore: non salverebbero né figli né figlie, soltanto loro si
salverebbero.
19Oppure, se io mandassi la peste contro quella terra e sfogassi
nella strage lo sdegno e sterminassi uomini e bestie, 20anche se in
mezzo a quella terra ci fossero Noè, Daniele e Giobbe, giuro com'è vero ch'io
vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero né figli né figlie, soltanto essi
si salverebbero per la loro giustizia.
21Dice infatti il Signore Dio: Quando manderò contro Gerusalemme i
miei quattro tremendi castighi: la spada, la fame, le bestie feroci e la peste,
per estirpare da essa uomini e bestie, 22ecco vi sarà in mezzo un
residuo che si metterà in salvo con i figli e le figlie. Essi verranno da voi
perché vediate la loro condotta e le loro opere e vi consoliate del male che ho
mandato contro Gerusalemme, di quanto ho mandato contro di lei. 23Essi
vi consoleranno quando vedrete la loro condotta e le loro opere e saprete che
non invano ho fatto quello che ho fatto in mezzo a lei". Parola del
Signore Dio.
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Figlio
dell'uomo, che pregi ha il legno della vite di fronte a tutti gli altri legni
della foresta?
3Si adopera forse quel legno per farne un oggetto?
Ci si fa forse un piolo per attaccarci qualcosa?
4Ecco, lo si getta sul fuoco a bruciare,
il fuoco ne divora i due capi
e anche il centro è bruciacchiato.
Potrà essere utile a qualche lavoro?
5Anche quand'era intatto,
non serviva a niente:
ora, dopo che il fuoco lo ha divorato,
l'ha bruciato,
ci si ricaverà forse qualcosa?
6Perciò così dice il Signore Dio:
Come il legno della vite
fra i legnami della foresta
io l'ho messo sul fuoco a bruciare,
così tratterò gli abitanti di Gerusalemme.
7Volgerò contro di loro la faccia.
Da un fuoco sono scampati,
ma un fuoco li divorerà!
Allora saprete che io sono il Signore
quando volgerò contro di loro la faccia
8e renderò il paese deserto,
poiché sono stati infedeli",
dice il Signore Dio.
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Figlio
dell'uomo, fa' conoscere a Gerusalemme tutti i suoi abomini. 3Dirai
loro: Così dice il Signore Dio a Gerusalemme: Tu sei, per origine e nascita,
del paese dei Cananei; tuo padre era Amorreo e tua madre Hittita. Alla tua
nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato l'ombelico e non fosti
lavata con l'acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di sale, né fosti
avvolta in fasce. 5Occhio pietoso non si volse su di te per farti
una sola di queste cose e usarti compassione, ma come oggetto ripugnante fosti
gettata via in piena campagna, il giorno della tua nascita.
6Passai vicino a te e ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti
dissi: Vivi nel tuo sangue 7e cresci come l'erba del campo.
Crescesti e ti facesti grande e giungesti al fiore della giovinezza: il tuo
petto divenne fiorente ed eri giunta ormai alla pubertà; ma eri nuda e
scoperta.
8Passai vicino a te e ti vidi; ecco, la tua età era l'età
dell'amore; io stesi il lembo del mio mantello su di te e coprii la tua nudità;
giurai alleanza con te, dice il Signore Dio, e divenisti mia. 9Ti
lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi con olio; 10ti
vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti
ricoprii di seta; 11ti adornai di gioielli: ti misi braccialetti ai
polsi e una collana al collo: 12misi al tuo naso un anello,
orecchini agli orecchi e una splendida corona sul tuo capo. 13Così
fosti adorna d'oro e d'argento; le tue vesti eran di bisso, di seta e ricami;
fior di farina e miele e olio furono il tuo cibo; diventasti sempre più bella e
giungesti fino ad esser regina. 14La tua fama si diffuse fra le
genti per la tua bellezza, che era perfetta, per la gloria che io avevo posta
in te, parola del Signore Dio.
15Tu però, infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua
fama, ti sei prostituita concedendo i tuoi favori ad ogni passante. 16Prendesti
i tuoi abiti per adornare a vari colori le alture su cui ti prostituivi. 17Con
i tuoi splendidi gioielli d'oro e d'argento, che io ti avevo dati, facesti
immagini umane e te ne servisti per peccare; 18poi tu le adornasti
con le tue vesti ricamate e davanti a quelle immagini presentasti il mio olio e
i miei profumi. 19Il pane che io ti avevo dato, il fior di farina,
l'olio e il miele di cui ti nutrivo ponesti davanti ad esse come offerta di
soave odore. Oracolo del Signore Dio.
20Prendesti i figli e le figlie che mi avevi generati e li
sacrificasti loro in cibo. Erano forse poca cosa le tue infedeltà? 21Immolasti
i miei figli e li offristi a loro, facendoli passare per il fuoco. 22Fra
tutte le tue nefandezze e infedeltà non ti ricordasti del tempo della tua
giovinezza, quando eri nuda e ti dibattevi nel sangue! 23Ora, dopo
tutta la tua perversione, guai, guai a te! Oracolo del Signore Dio. 24In
ogni piazza ti sei fabbricata un tempietto e costruita una altura; 25ad
ogni crocicchio ti sei fatta un altare, disonorando la tua bellezza, offrendo
il tuo corpo a ogni passante, moltiplicando le tue prostituzioni. 26Hai
concesso i tuoi favori ai figli d'Egitto, tuoi corpulenti vicini, e hai
moltiplicato le tue infedeltà per irritarmi. 27Ed ecco io ho steso
la mano su di te; ho ridotto il tuo cibo e ti ho abbandonato in potere delle
tue nemiche, le figlie dei Filistei, che erano disgustate della tua condotta
sfrontata.
28Non ancora sazia, hai concesso i tuoi favori agli Assiri; ma non
soddisfatta 29hai moltiplicato le tue infedeltà nel paese di Canaan,
fino nella Caldea: e neppure allora ti sei saziata. 30Come è stato
abbietto il tuo cuore - dice il Signore Dio - facendo tutte queste azioni degne
di una spudorata sgualdrina! 31Quando ti costruivi un postribolo ad
ogni crocevia e ti facevi un'altura in ogni piazza, tu non eri come una
prostituta in cerca di guadagno, 32ma come un'adultera che, invece
del marito, accoglie gli stranieri! 33Ad ogni prostituta si da' un
compenso, ma tu hai dato il compenso a tutti i tuoi amanti e hai distribuito
loro doni perché da ogni parte venissero da te per le tue prostituzioni. 34Tu
hai fatto il contrario delle altre donne, quando ti prostituivi: nessuno è
corso dietro a te, mentre tu hai distribuito doni e non ne hai ricevuti, tanto
eri pervertita.
35Perciò, o prostituta, ascolta la parola del Signore. 36Così
dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la tua nudità
scoperta nelle prostituzioni con i tuoi amanti e con tutti i tuoi idoli
abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai offerto a loro, 37ecco,
io adunerò da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata compiacente,
coloro che hai amati insieme con coloro che hai odiati, e scoprirò di fronte a
loro la tua nudità perché essi la vedano tutta.
38Ti infliggerò la condanna delle adultere e delle sanguinarie e
riverserò su di te furore e gelosia.
39Ti abbandonerò nelle loro mani e distruggeranno i tuoi postriboli,
demoliranno le tue alture; ti spoglieranno delle tue vesti e ti toglieranno i
tuoi splendidi ornamenti: ti lasceranno scoperta e nuda. 40Poi
ecciteranno contro di te la folla, ti lapideranno e ti trafiggeranno con la
spada. 41Incendieranno le tue case e sarà fatta giustizia di te
sotto gli occhi di numerose donne: ti farò smettere di prostituirti e non
distribuirai più doni. 42Quando avrò saziato il mio sdegno su di te,
la mia gelosia si allontanerà da te; mi calmerò e non mi adirerò più. 43Per
il fatto che tu non ti sei ricordata del tempo della tua giovinezza e mi hai
provocato all'ira con tutte queste cose, ecco anch'io farò ricadere sul tuo
capo le tue azioni, parola del Signore Dio; non accumulerai altre scelleratezze
oltre tutti gli altri tuoi abomini.
44Ecco, ogni esperto di proverbi dovrà dire questo proverbio a tuo
riguardo: Quale la madre, tale la figlia. 45Tu sei la degna figlia
di tua madre, che ha abbandonato il marito e i suoi figli: tu sei sorella delle
tue sorelle, che hanno abbandonato il marito e i loro figli. Vostra madre era
una Hittita e vostro padre un Amorreo. 46Tua sorella maggiore è
Samaria, che con le sue figlie abita alla tua sinistra; tua sorella più piccola
è Sòdoma, che con le sue figlie abita alla tua destra. 47Tu non
soltanto hai seguito la loro condotta e agito secondo i loro costumi
abominevoli, ma come se ciò fosse stato troppo poco, ti sei comportata peggio
di loro in tutta la tua condotta. 48Per la mia vita - dice il
Signore Dio - tua sorella Sòdoma e le sue figlie non fecero quanto hai fatto tu
e le tue figlie! 49Ecco, questa fu l'iniquità di tua sorella Sòdoma:
essa e le sue figlie avevano superbia, ingordigia, ozio indolente, ma non
stesero la mano al povero e all'indigente: 50insuperbirono e
commisero ciò che è abominevole dinanzi a me: io le vidi e le eliminai. 51Samaria
non ha peccato la metà di quanto hai peccato tu. Tu hai moltiplicato le tue
nefandezze più di loro, le tue sorelle, tanto da farle apparire giuste, con
tutte le nefandezze che hai commesse.
52Devi portare anche tu la tua umiliazione, tu che hai giustificato
le tue sorelle. Per i tuoi peccati che superano i loro esse sono più giuste di
te: anche tu dunque devi essere svergognata e portare la tua umiliazione,
perché hai giustificato le tue sorelle. 53Ma io cambierò le loro
sorti: cambierò le sorti di Sòdoma e delle città dipendenti, cambierò le sorti
di Samaria e delle città dipendenti; anche le tue sorti muterò in mezzo a loro,
54perché tu porti la tua umiliazione e tu senta vergogna di quanto
hai fatto per consolarle. 55Tua sorella Sòdoma e le città dipendenti
torneranno al loro stato di prima; Samaria e le città dipendenti torneranno al
loro stato di prima e anche tu e le città dipendenti tornerete allo stato di
prima. 56Eppure tua sorella Sòdoma non era forse sulla tua bocca al
tempo del tuo orgoglio, 57prima che fosse scoperta la tua malvagità?
Perché ora tu sei disprezzata dalle figlie di Aram e da tutte le figlie dei
Filistei che sono intorno a te, le quali ti dileggiano da ogni parte? 58Tu
stai scontando la tua scelleratezza e i tuoi abomini. Parola del Signore. 59Poiché,
dice il Signore Dio: Io ho ricambiato a te quello che hai fatto tu, che hai
disprezzato il giuramento e violato l'alleanza. 60Anch'io mi
ricorderò dell'alleanza conclusa con te al tempo della tua giovinezza e
stabilirò con te un'alleanza eterna. 61Allora ti ricorderai della
tua condotta e ne sarai confusa, quando riceverai le tue sorelle maggiori
insieme a quelle più piccole e io le darò a te per figlie, ma non in forza
della tua alleanza; 62io ratificherò la mia alleanza con te e tu
saprai che io sono il Signore, 63perché te ne ricordi e ti vergogni
e, nella tua confusione, tu non apra più bocca, quando ti avrò perdonato quello
che hai fatto. Parola del Signore Dio".
1Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: 2"Figlio
dell'uomo, proponi un enigma e racconta una parabola agli Israeliti. 3Tu
dirai: Dice il Signore Dio:
Un'aquila grande
dalle grandi ali
e dalle lunghe penne,
folta di piume
dal colore variopinto,
venne sul Libano
e portò via la cima del cedro;
4stroncò il ramo più alto
e lo portò in un paese di mercanti,
lo depose in una città di negozianti.
5Scelse un germoglio del paese
e lo depose in un campo da seme;
lungo il corso di grandi acque,
lo piantò come un salice,
6perché germogliasse
e diventasse una vite estesa,
poco elevata,
che verso l'aquila volgesse i rami
e le radici crescessero sotto di essa.
Divenne una vite,
che fece crescere i tralci
e distese i rami.
7Ma c'era un'altra aquila grande,
larga di ali,
folta di penne.
Ed ecco quella vite
rivolse verso di lei le radici
e tese verso di lei i suoi tralci,
perché la irrigasse
dall'aiuola dove era piantata.
8In un campo fertile,
lungo il corso di grandi acque,
essa era piantata,
per metter rami e dar frutto
e diventare una vite magnifica.
9Riferisci loro: Dice il Signore Dio:
Riuscirà a prosperare?
O non svellerà forse l'aquila le sue radici
e vendemmierà il suo frutto
e seccheranno tutti i tralci che ha messo?
Non ci vorrà un grande sforzo
o molta gente
per svellerla dalle radici.
10Ecco, essa è piantata:
riuscirà a prosperare?
O non seccherà del tutto
non appena l'avrà sfiorata il vento d'oriente?
Proprio nell'aiuola dove è germogliata, seccherà!".
11Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: 12"Parla
dunque a quella genìa di ribelli: Non sapete che cosa significa questo? Di'
ancora: Ecco, il re di Babilonia è giunto a Gerusalemme, ha preso il re e i
prìncipi e li ha trasportati con sé in Babilonia. 13Si è scelto uno
di stirpe reale e ha fatto un patto con lui, obbligandolo con giuramento. Ha
deportato i potenti del paese, 14perché il regno fosse debole e non
potesse innalzarsi ed egli osservasse e mantenesse l'alleanza con lui. 15Ma
questi gli si è ribellato e ha mandato messaggeri in Egitto, perché gli fossero
dati cavalli e molti soldati. Potrà prosperare, potrà scampare chi ha agito
così? Chi ha infranto un patto potrà uscirne senza danno? 16Per la
mia vita, dice il Signore Dio, proprio nel paese del re che gli aveva dato il
trono, di cui ha disprezzato il giuramento e infranto l'alleanza, presso di
lui, morirà, in Babilonia. 17Il faraone con le sue grandi forze e il
suo ingente esercito non gli sarà di valido aiuto in guerra, quando si
eleveranno terrapieni e si costruiranno baluardi per distruggere tante vite
umane. 18Ha disprezzato un giuramento, ha infranto un'alleanza:
ecco, aveva dato la mano e poi ha agito in tal modo. Non potrà trovare scampo.
19Perciò così dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, il mio
giuramento che egli ha disprezzato, la mia alleanza che ha infranta li farò
ricadere sopra il suo capo. 20Stenderò su di lui la mia rete e
rimarrà preso nel mio laccio. Lo porterò in Babilonia e là lo giudicherò per
l'infedeltà commessa contro di me. 21Tutti i migliori delle sue
schiere cadranno di spada e i superstiti saranno dispersi a tutti i venti: così
saprete che io, il Signore, ho parlato.
22Dice il Signore Dio:
Anch'io prenderò dalla cima del cedro,
dalle punte dei suoi rami coglierò un ramoscello
e lo pianterò sopra un monte alto, massiccio;
23lo pianterò sul monte alto d'Israele.
Metterà rami e farà frutti
e diventerà un cedro magnifico.
Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno,
ogni volatile all'ombra dei suoi rami riposerà.
24Sapranno tutti gli alberi della foresta
che io sono il Signore,
che umilio l'albero alto e innalzo l'albero basso;
faccio seccare l'albero verde e germogliare l'albero secco.
Io, il Signore, ho parlato e lo farò".
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Perché
andate ripetendo questo proverbio sul paese d'Israele:
I padri han mangiato l'uva
acerba
e i denti dei figli si sono allegati?
3Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, voi non
ripeterete più questo proverbio in Israele. 4Ecco, tutte le vite
sono mie: la vita del padre e quella del figlio è mia; chi pecca morirà.
5Se uno è giusto e osserva il diritto e la giustizia, 6se
non mangia sulle alture e non alza gli occhi agli idoli della casa d'Israele,
se non disonora la moglie del suo prossimo e non si accosta a una donna durante
il suo stato di impurità, 7se non opprime alcuno, restituisce il
pegno al debitore, non commette rapina, divide il pane con l'affamato e copre
di vesti l'ignudo, 8se non presta a usura e non esige interesse,
desiste dall'iniquità e pronunzia retto giudizio fra un uomo e un altro, 9se
cammina nei miei decreti e osserva le mie leggi agendo con fedeltà, egli è
giusto ed egli vivrà, parola del Signore Dio. 10Ma se uno ha
generato un figlio violento e sanguinario che commette qualcuna di tali azioni,
11mentre egli non le commette, e questo figlio mangia sulle alture,
disonora la donna del prossimo, 12opprime il povero e l'indigente,
commette rapine, non restituisce il pegno, volge gli occhi agli idoli, compie
azioni abominevoli, 13presta a usura ed esige gli interessi, egli
non vivrà; poiché ha commesso queste azioni abominevoli, costui morirà e dovrà
a se stesso la propria morte. 14Ma, se uno ha generato un figlio che
vedendo tutti i peccati commessi dal padre, sebbene li veda, non li commette, 15non
mangia sulle alture, non volge gli occhi agli idoli di Israele, non disonora la
donna del prossimo, 16non opprime alcuno, non trattiene il pegno,
non commette rapina, da' il pane all'affamato e copre di vesti l'ignudo, 17desiste
dall'iniquità, non presta a usura né a interesse, osserva i miei decreti,
cammina secondo le mie leggi, costui non morirà per l'iniquità di suo padre, ma
certo vivrà. 18Suo padre invece, che ha oppresso e derubato il suo
prossimo, che non ha agito bene in mezzo al popolo, morirà per la sua iniquità.
19Voi dite: Perché il figlio non sconta l'iniquità del padre? Perché
il figlio ha agito secondo giustizia e rettitudine, ha osservato tutti i miei
comandamenti e li ha messi in pratica, perciò egli vivrà.
20Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta
l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del figlio. Al giusto sarà
accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagità.
21Ma se il malvagio si ritrae da tutti i peccati che ha commessi e
osserva tutti i miei decreti e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivrà,
non morirà. 22Nessuna delle colpe commesse sarà ricordata, ma vivrà
per la giustizia che ha praticata.
23Forse che io ho piacere della morte del malvagio - dice il Signore
Dio - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?
24Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette l'iniquità
e agisce secondo tutti gli abomini che l'empio commette, potrà egli vivere?
Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della
prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà.
25Voi dite: Non è retto il modo di agire del Signore.
Ascolta dunque, popolo d'Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è
retta la vostra? 26Se il giusto si allontana dalla giustizia per
commettere l'iniquità e a causa di questa muore, egli muore appunto per
l'iniquità che ha commessa. 27E se l'ingiusto desiste
dall'ingiustizia che ha commessa e agisce con giustizia e rettitudine, egli fa
vivere se stesso. 28Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le
colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà. 29Eppure gli
Israeliti van dicendo: Non è retta la via del Signore. O popolo d'Israele, non
sono rette le mie vie o piuttosto non sono rette le vostre?
30Perciò, o Israeliti, io giudicherò ognuno di voi secondo la sua
condotta. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete da tutte le vostre
iniquità, e l'iniquità non sarà più causa della vostra rovina. 31Liberatevi
da tutte le iniquità commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
Perché volete morire, o Israeliti? 32Io non godo della morte di chi
muore. Parola del Signore Dio. Convertitevi e vivrete".
1Intona ora un lamento sui capi d'Israele 2dicendo:
"Che cos'era tua madre?
Una leonessa fra leoni.
Accovacciata in mezzo ai leoni
allevava i suoi cuccioli.
3Essa innalzò uno dei cuccioli
che divenne leone,
imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
4Ma contro di lui le genti fecero lega,
restò preso nella loro fossa
e in catene fu condotto in Egitto.
5Quando essa vide che era lunga l'attesa
e delusa la sua speranza,
prese un altro cucciolo
e ne fece un leoncino.
6Egli se ne andava e veniva fra i leoni,
divenuto leoncello,
e imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
7Penetrò nei loro palazzi,
devastò le loro città.
Il paese e i suoi abitanti
sbigottivano al rumore del suo ruggito.
8Lo assalirono le genti,
le contrade all'intorno;
tesero un laccio contro di lui
e restò preso nella loro fossa.
9Lo chiusero in una gabbia,
lo condussero in catene al re di Babilonia
e lo misero in una prigione,
perché non se ne sentisse la voce sui monti d'Israele.
10Tua madre era come una vite
piantata vicino alle acque.
Era rigogliosa e frondosa
per l'abbondanza dell'acqua;
11ebbe rami robusti
buoni per scettri regali;
il suo fusto si elevò
in mezzo agli arbusti
mirabile per la sua altezza
e per l'abbondanza dei suoi rami.
12Ma essa fu sradicata con furore
e gettata a terra;
il vento d'oriente la disseccò,
disseccò i suoi frutti;
il suo ramo robusto inaridì
e il fuoco lo divorò.
13Ora è trapiantata nel deserto,
in una terra secca e riarsa;
14un fuoco uscì da un suo ramo,
divorò tralci e frutti
ed essa non ha più alcun ramo robusto,
uno scettro per dominare".
Questo è un lamento e come lamento è passato nell'uso.
1Il dieci del quinto mese, anno settimo, alcuni anziani
d'Israele vennero a consultare il Signore e sedettero davanti a me. 2Mi
fu rivolta questa parola del Signore: 3"Figlio dell'uomo, parla
agli anziani d'Israele e di' loro: Dice il Signore Dio: Venite voi per
consultarmi? Com'è vero ch'io vivo, non mi lascerò consultare da voi. Oracolo
del Signore Dio. 4Vuoi giudicarli? Li vuoi giudicare, figlio
dell'uomo? Mostra loro gli abomini dei loro padri. 5Di' loro: Dice
il Signore Dio: Quando io scelsi Israele e alzai la mano e giurai per la stirpe
della casa di Giacobbe, apparvi loro nel paese d'Egitto e giurai per loro
dicendo: Io, il Signore, sono vostro Dio. 6Allora alzai la mano e
giurai di farli uscire dal paese d'Egitto e condurli in una terra scelta per
loro, stillante latte e miele, che è la più bella fra tutte le terre. 7Dissi
loro: Ognuno getti via gli abomini dei propri occhi e non vi contaminate con
gl'idoli d'Egitto: sono io il vostro Dio.
8Ma essi mi si ribellarono e non mi vollero ascoltare: non gettarono
via gli abomini dei propri occhi e non abbandonarono gli idoli d'Egitto. Allora
io decisi di riversare sopra di loro il mio furore e di sfogare contro di loro
la mia ira, in mezzo al paese d'Egitto. 9Ma feci diversamente per
riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti in
mezzo alle quali si trovavano, poiché avevo dichiarato che li avrei fatti
uscire dal paese d'Egitto sotto i loro occhi. 10Così li feci uscire
dall'Egitto e li condussi nel deserto; 11diedi loro i miei statuti e
feci loro conoscere le mie leggi, perché colui che le osserva viva per esse. 12Diedi
loro anche i miei sabati come un segno fra me e loro, perché sapessero che sono
io, il Signore, che li santifico.
13Ma gli Israeliti si ribellarono contro di me nel deserto: essi non
camminarono secondo i miei decreti, disprezzarono le mie leggi, che bisogna
osservare perché l'uomo viva, e violarono sempre i miei sabati. Allora io
decisi di riversare su di loro il mio sdegno nel deserto e di sterminarli.
14Ma agii diversamente per il mio nome, perché non fosse profanato
agli occhi delle genti di fronte alle quali io li avevo fatti uscire. 15Avevo
giurato su di loro nel deserto che non li avrei più condotti nella terra che io
avevo loro assegnato, terra stillante latte e miele, la più bella fra tutte le
terre, 16perché avevano disprezzato i miei comandamenti, non avevano
seguito i miei statuti e avevano profanato i miei sabati, mentre il loro cuore
si era attaccato ai loro idoli. 17Tuttavia il mio occhio ebbe pietà
di loro e non li distrussi, non li sterminai tutti nel deserto.
18Dissi ai loro figli nel deserto: Non seguite le regole dei vostri
padri, non osservate le loro leggi, non vi contaminate con i loro idoli: 19sono
io, il Signore, il vostro Dio. Camminate secondo i miei decreti, osservate le
mie leggi e mettetele in pratica. 20Santificate i miei sabati e
siano un segno fra me e voi, perché si sappia che sono io, il Signore vostro
Dio.
21Ma anche i figli mi si ribellarono, non camminarono secondo i miei
decreti, non osservarono e non misero in pratica le mie leggi, che danno la
vita a chi le osserva; profanarono i miei sabati. Allora io decisi di riversare
il mio sdegno su di loro e di sfogare contro di essi l'ira nel deserto.
22Ma ritirai la mano e feci diversamente per riguardo al mio nome,
perché non fosse profanato agli occhi delle genti, alla cui presenza io li
avevo fatti uscire. 23E nel deserto giurai loro, alzando la mia
mano, che li avrei dispersi fra le genti e disseminati in paesi stranieri, 24perché
non avevano praticato le mie leggi, anzi, avevano disprezzato i miei decreti,
profanato i miei sabati e i loro occhi erano sempre rivolti agli idoli dei loro
padri.
25Allora io diedi loro perfino statuti non buoni e leggi per le
quali non potevano vivere. 26Feci sì che si contaminassero nelle
loro offerte facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per
atterrirli, perché riconoscessero che io sono il Signore. 27Parla
dunque agli Israeliti, figlio dell'uomo, e di' loro: Dice il Signore Dio: Ancora
in questo mi offesero i vostri padri agendo con infedeltà verso di me: 28dopo
che io li ebbi introdotti nel paese che, levando la mia mano, avevo giurato di
dare loro, essi guardarono ogni colle elevato, ogni albero verde e là fecero i
sacrifici e portarono le loro offerte provocatrici: là depositarono i loro
profumi soavi e versarono le loro libazioni. 29Io dissi loro: Che
cos'è quest'altura alla quale voi andate? Il nome altura è rimasto fino ai
nostri giorni.
30Ebbene, di' agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Vi
contaminate secondo il costume dei vostri padri, vi prostituite secondo i loro
abomini, 31vi contaminate con tutti i vostri idoli fino ad oggi,
facendo le vostre offerte e facendo passare per il fuoco i vostri figli e io mi
dovrei lasciare consultare da voi, uomini d'Israele? Com'è vero ch'io vivo -
parola del Signore Dio - non mi lascerò consultare da voi. 32E ciò
che v'immaginate in cuor vostro non avverrà, mentre voi andate dicendo: Saremo
come le genti, come le tribù degli altri paesi che prestano culto al legno e
alla pietra. 33Com'è vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - io
regnerò su di voi con mano forte, con braccio possente e rovesciando la mia
ira. 34Poi vi farò uscire di mezzo ai popoli e vi radunerò da quei
territori dove foste dispersi con mano forte, con braccio possente e con la mia
ira traboccante 35e vi condurrò nel deserto dei popoli e lì a faccia
a faccia vi giudicherò. 36Come giudicai i vostri padri nel deserto
del paese di Egitto così giudicherò voi, dice il Signore Dio. 37Vi
farò passare sotto il mio bastone e vi condurrò sotto il giogo dell'alleanza. 38Separerò
da voi i ribelli e quelli che si sono staccati da me; li farò uscire dal paese
in cui dimorano, ma non entreranno nel paese d'Israele: così saprete che io sono
il Signore. 39A voi, uomini d'Israele, così dice il Signore Dio:
Andate, servite pure ognuno i vostri idoli, ma infine mi ascolterete e il mio
santo nome non profanerete più con le vostre offerte, con i vostri idoli; 40poiché
sul mio monte santo, sull'alto monte d'Israele - oracolo del Signore Dio - mi
servirà tutta la casa d'Israele, tutta riunita in quel paese; là mi saranno
graditi e là richiederò le vostre offerte, le primizie dei vostri doni in
qualunque forma me li consacrerete. 41Io vi accetterò come soave
profumo, quando vi avrò liberati dai popoli e vi avrò radunati dai paesi nei
quali foste dispersi: mi mostrerò santo in voi agli occhi delle genti.
42Allora voi saprete che io sono il Signore, quando vi condurrò nel
paese d'Israele, nel paese che alzando la mia mano giurai di dare ai vostri
padri. 43Là vi ricorderete della vostra condotta, di tutti i
misfatti dei quali vi siete macchiati, e proverete disgusto di voi stessi, per
tutte le malvagità che avete commesse. 44Allora saprete che io sono
il Signore, quando agirò con voi per l'onore del mio nome e non secondo la
vostra malvagia condotta e i vostri costumi corrotti, uomini d'Israele".
Parola del Signore Dio.
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Figlio
dell'uomo, volgi la faccia verso il mezzogiorno, parla alla regione australe e
predici contro la selva del mezzogiorno. 3Dirai alla selva del
mezzogiorno: Ascolta la parola del Signore: Dice il Signore Dio: Ecco, io
accenderò in te un fuoco che divorerà in te ogni albero verde e ogni albero
secco: la fiamma ardente non si spegnerà e ogni sembiante sarà bruciato dal
mezzogiorno al settentrione. 4Ogni vivente vedrà che io, il Signore,
l'ho incendiato e non si spegnerà".
5Io dissi: "Ah! Signore Dio, essi vanno dicendo di me: Non è
forse costui uno che racconta delle favole?".
6Mi fu rivolta questa parola del Signore: 7"Figlio
dell'uomo, volgi la faccia verso Gerusalemme e parla contro i suoi santuari,
predici contro il paese d'Israele. 8Tu riferirai al paese d'Israele:
Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te. Sguainerò la spada e ucciderò in
te il giusto e il peccatore. 9Se ucciderò in te il giusto e il
peccatore, significa che la spada sguainata sarà contro ogni carne, dal
mezzogiorno al settentrione. 10Così ogni vivente saprà che io, il
Signore, ho sguainato la spada ed essa non rientrerà nel fodero. 11Tu,
figlio dell'uomo, piangi: piangi davanti a loro con il cuore infranto e pieno
d'amarezza. 12Quando ti domanderanno: Perché piangi?, risponderai:
Perché è giunta la notizia che il cuore verrà meno, le mani s'indeboliranno, lo
spirito sarà costernato, le ginocchia vacilleranno. Ecco è giunta e si
compie". Parola del Signore Dio. 13Mi fu rivolta questa parola
del Signore: 14"Figlio dell'uomo, profetizza e di' loro: Così
dice il Signore Dio:
Spada, spada aguzza e
affilata,
15aguzza per scannare, affilata per lampeggiare!
16L'ha fatta affilare perché la si impugni,
l'ha aguzzata e affilata
per darla in mano al massacratore!
17Grida e lamèntati, o figlio dell'uomo,
perché essa pesa sul mio popolo,
su tutti i prìncipi d'Israele:
essi cadranno di spada insieme con il mio popolo.
Perciò battiti il fianco,
18perché è una prova:
che cosa accadrebbe se nemmeno un bastone sprezzante ci fosse
Parola del Signore Dio.
19Tu, o figlio dell'uomo,
predici e batti le mani:
la spada si raddoppi e si triplichi,
è la spada dei massacri,
la grande spada del massacro che li circonda.
20Perché i cuori si struggano e si moltiplichino le vittime,
ho messo ad ogni porta la punta della spada,
fatta per lampeggiare, affilata per il massacro.
21Volgiti a destra, volgiti a sinistra,
ovunque si diriga la tua lama.
22Anch'io batterò le mani e sazierò la mia ira.
Io, il Signore, ho parlato".
23Mi fu rivolta questa parola del Signore:
24"Figlio dell'uomo, traccia due strade per il passaggio della
spada del re di Babilonia; proverranno tutte e due dallo stesso paese; tu metti
un segnale a capo della strada che conduce nella città. 25Traccia la
strada per cui la spada giunga a Rabbà degli Ammoniti e in Giuda, a Gerusalemme
nella città fortificata. 26Infatti il re di Babilonia è fermo al
bivio, all'inizio delle due strade, per interrogare le sorti: agita le frecce,
interroga gli dèi domestici, osserva il fegato. 27Nella sua destra è
uscito il responso: Gerusalemme, per porre contro di essa gli arieti, per farle
udire l'ordine del massacro, echeggiare grida di guerra, disporre gli arieti
contro le sue porte, innalzare terrapieni, costruire trincee.
28Ma questo non è che un vano presagio agli occhi di quelli che
hanno fatto loro solenni giuramenti. Egli però ricorda loro l'iniquità per cui
saranno catturati". 29Perciò dice il Signore: "Poiché voi
avete fatto ricordare le vostre iniquità, rendendo manifeste le vostre
trasgressioni e palesi i vostri peccati in tutto il vostro modo di agire,
poiché ve ne vantate, voi resterete presi al laccio. 30A te,
sconsacrato, empio principe d'Israele, di cui è giunto il giorno con il tempo
della tua iniquità finale, 31così dice il Signore Dio: Deponi il
turbante e togliti la corona: tutto sarà cambiato: ciò che è basso sarà elevato
e ciò che è alto sarà abbassato. 32In rovina, in rovina, in rovina
la ridurrò e non si rialzerà più finché non giunga colui al quale appartiene di
diritto e al quale io la darò".
33Tu, figlio dell'uomo, profetizza e annunzia:
"Così dice il Signore Dio agli Ammoniti e riguardo ai loro insulti. Di'
dunque: La spada, la spada è sguainata per la strage, è affilata per
sterminare, per lampeggiare, 34mentre tu hai false visioni e ti si
predicono sorti bugiarde, la spada sarà messa alla gola degli empi perversi, il
cui giorno è venuto, al colmo della loro malvagità.
35Rimettila nel fodero. Nel luogo stesso in cui tu fosti creato,
nella terra stessa in cui sei nato, io ti giudicherò; 36rovescerò su
di te il mio sdegno, contro di te soffierò nel fuoco della mia ira e ti
abbandonerò in mano di uomini violenti, portatori di distruzione. 37Sarai
preda del fuoco, del tuo sangue sarà intrisa la terra, non ti si ricorderà più
perché io, il Signore, ho parlato".
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Tu,
figlio dell'uomo, forse non giudicherai, non giudicherai tu la città
sanguinaria? Mostrale tutti i suoi abomini. 3Tu riferirai: Dice il
Signore Dio: O città che sparge il sangue in mezzo a se stessa, perché giunga
il suo tempo, e fabbrica a suo danno idoli con cui contaminarsi! 4Per
il sangue che hai sparso, ti sei resa colpevole e ti sei contaminata con gli
idoli che hai fabbricato: hai affrettato il tuo giorno, sei giunta al termine
dei tuoi anni. Ti renderò perciò l'obbrobrio dei popoli e lo scherno di tutta
la terra. 5I vicini e i lontani si faran beffe di te o città
infamata e piena di disordini. 6Ecco in te i prìncipi d'Israele,
ognuno secondo il suo potere, intenti a spargere sangue. 7In te si
disprezza il padre e la madre, in te si maltratta il forestiero, in te si
opprime l'orfano e la vedova. 8Hai disprezzato i miei santuari, hai
profanato i miei sabati. 9Vi sono in te calunniatori che versano il
sangue. C'è in te chi banchetta sui monti e chi commette scelleratezze. 10In
te si hanno rapporti col proprio padre, in te si giace con la donna in stato di
mestruazione. 11Uno reca oltraggio alla donna del prossimo, l'altro
contamina con incesto la nuora, altri viola la sorella, figlia del padre. 12In
te si ricevono doni per spargere il sangue, tu presti a interesse e a usura,
spogli con la violenza il tuo prossimo e di me ti dimentichi. Oracolo del
Signore Dio.
13Ecco, io batto le mani per le frodi che hai commesse e per il
sangue che è versato in mezzo a te. 14Reggerà il tuo cuore e saranno
forti le mani per i giorni che io ti preparo? Io, il Signore, l'ho detto e lo
farò; 15ti disperderò fra le nazioni e ti disseminerò in paesi
stranieri; ti purificherò della tua immondezza, 16poi ti riprenderò
in eredità davanti alle nazioni e tu saprai che io sono il Signore".
17Mi fu rivolta questa parola del Signore: 18"Figlio
dell'uomo, gli Israeliti si son cambiati in scoria per me; sono tutti rame,
stagno, ferro e piombo dentro un crogiuolo: sono scoria di argento. 19Perciò
così dice il Signore: Poiché vi siete tutti cambiati in scoria, io vi radunerò
dentro Gerusalemme. 20Come si mette insieme argento, rame, ferro,
piombo, stagno dentro un crogiuolo e si soffia nel fuoco per fonderli, così io,
con ira e con sdegno, vi metterò tutti insieme e vi farò fondere; 21vi
radunerò, contro di voi soffierò nel fuoco del mio sdegno e vi fonderò in mezzo
alla città. 22Come si fonde l'argento nel crogiuolo, così sarete
fusi in mezzo ad essa: saprete che io, il Signore, ho riversato il mio sdegno
contro di voi".
23Mi fu rivolta questa parola del Signore: 24"Figlio
dell'uomo, di' a Gerusalemme: Tu sei una terra non purificata, non lavata da
pioggia in un giorno di tempesta. 25Dentro di essa i suoi prìncipi,
come un leone ruggente che sbrana la preda, divorano la gente, s'impadroniscono
di tesori e ricchezze, moltiplicano le vedove in mezzo ad essa. 26I
suoi sacerdoti violano la mia legge, profanano le cose sante. Non fanno
distinzione fra il sacro e il profano, non insegnano a distinguere fra puro e
impuro, non osservano i miei sabati e io sono disonorato in mezzo a loro. 27I
suoi capi in mezzo ad essa sono come lupi che dilaniano la preda, versano il
sangue, fanno perire la gente per turpi guadagni. 28I suoi profeti
hanno come intonacato tutti questi delitti con false visioni e oracoli fallaci
e vanno dicendo: Così parla il Signore Dio, mentre invece il Signore non ha
parlato. 29Gli abitanti della campagna commettono violenze e si
danno alla rapina, calpestano il povero e il bisognoso, maltrattano il
forestiero, contro ogni diritto. 30Io ho cercato fra loro un uomo
che costruisse un muro e si ergesse sulla breccia di fronte a me, per difendere
il paese perché io non lo devastassi, ma non l'ho trovato. 31Io
rovescerò su di essi il mio sdegno: li consumerò con il fuoco della mia
collera: la loro condotta farò ricadere sulle loro teste". Oracolo del
Signore Dio.
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Figlio
dell'uomo, vi erano due donne, figlie della stessa madre, 3le quali
si erano prostituite in Egitto fin dalla loro giovinezza, dove venne profanato
il loro petto e oppresso il loro seno verginale. 4Esse si chiamano
Oolà la maggiore e Oolibà la più piccola, sua sorella. L'una e l'altra
divennero mie e partorirono figli e figlie. Oolà è Samaria e Oolibà è
Gerusalemme. 5Oolà mentre era mia si dimostrò infedele: arse d'amore
per i suoi spasimanti, gli Assiri suoi vicini, 6vestiti di porpora,
prìncipi e governatori, tutti giovani attraenti, cavalieri montati su cavalli. 7Concesse
loro i suoi favori, al fiore degli Assiri, e si contaminò con gli idoli di
coloro dei quali si era innamorata. 8Non rinunciò alle sue relazioni
amorose con gli Egiziani, i quali avevano abusato di lei nella sua giovinezza,
avevano profanato il suo seno verginale, sfogando su di lei la loro libidine. 9Per
questo l'ho data in mano ai suoi amanti, in mano agli Assiri, dei quali si era
innamorata. 10Essi scoprirono la sua nudità, presero i suoi figli e
le sue figlie e la uccisero di spada. Divenne così come un monito fra le donne,
per la condanna esemplare che essi avevano eseguita su di lei.
11Sua sorella Oolibà la vide e si corruppe più di lei nei suoi
amoreggiamenti; con le sue infedeltà superò la sorella. 12Spasimò
per gli Assiri suoi vicini, prìncipi e capi, vestiti di porpora, cavalieri
montati su cavalli, tutti giovani attraenti. 13Io vidi che si era
contaminata e che tutt'e due seguivano la stessa via. 14Ma essa
moltiplicò le prostituzioni. Vide uomini effigiati su una parete, figure di
Caldei, disegnati con il minio, 15con cinture ai fianchi, ampi
turbanti in capo, dall'aspetto di grandi capi, rappresentanti i figli di
Babilonia, originari di Caldea: 16essa se ne innamorò non appena li
vide e inviò loro messaggeri in Caldea. 17I figli di Babilonia
andarono da lei al letto degli amori e la contaminarono con le loro
fornicazioni ed essa si contaminò con loro finché ne fu nauseata. 18Poiché
aveva messo in pubblico le sue tresche e scoperto la sua nudità, anch'io mi
allontanai da lei come mi ero allontanato dalla sorella. 19Ma essa
continuò a moltiplicare prostituzioni, ricordando il tempo della sua gioventù,
quando si prostituiva in Egitto. 20Arse di libidine per quegli
amanti lussuriosi come asini, libidinosi come stalloni, 21e così
rinnovò l'infamia della sua giovinezza, quando in Egitto veniva profanato il
suo petto, oppresso il suo seno verginale. 22Per questo, Oolibà,
così dice il Signore Dio: Ecco, io suscito contro di te gli amanti di cui mi
sono disgustato e li condurrò contro di te da ogni parte, 23i figli
di Babilonia e di tutti i Caldei, quelli di Pekòd, di Soa e di Koa e con loro
tutti gli Assiri, tutti i giovani attraenti, prìncipi e capi, tutti capitani e
cavalieri famosi; 24verranno contro di te dal settentrione con
cocchi e carri e con una moltitudine di popolo e si schiereranno contro di te
da ogni parte con scudi grandi e piccoli ed elmi. A loro ho rimesso il giudizio
e ti giudicheranno secondo le loro leggi. 25Scatenerò la mia gelosia
contro di te e ti tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e gli orecchi
e i superstiti cadranno di spada; deporteranno i tuoi figli e le tue figlie e
ciò che rimarrà di te sarà preda del fuoco. 26Ti spoglieranno delle
tue vesti e s'impadroniranno dei tuoi gioielli. 27Metterò fine alle
tue scelleratezze e alle tue prostituzioni commesse in Egitto: non alzerai più
gli occhi verso di loro, non ricorderai più l'Egitto.
28Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io ti consegno in mano a
coloro che tu odii, in mano a coloro di cui sei nauseata. 29Ti
tratteranno con odio e si impadroniranno di tutti i tuoi beni, lasciandoti nuda
e scoperta; sarà svelata la turpitudine delle tue scelleratezze, la tua
libidine e la tua disonestà. 30Così sarai trattata perché tu mi hai
tradito con le genti, perché ti sei contaminata con i loro idoli. 31Hai
seguito la via di tua sorella, la sua coppa porrò nelle tue mani".
32Dice il Signore Dio:
"Berrai la coppa di tua sorella,
profonda e larga,
sarai oggetto di derisione e di scherno;
la coppa sarà di grande capacità.
33Tu sarai colma d'ubriachezza e d'affanno,
coppa di desolazione e di sterminio
era la coppa di tua sorella Samaria.
34Anche tu la berrai, la vuoterai, ne succhierai i cocci,
ti lacererai il seno,
poiché io ho parlato". Parola del Signore.
35Perciò dice il Signore Dio: "Poiché tu mi hai
dimenticato e mi hai voltato le spalle, sconterai dunque la tua disonestà e le
tue dissolutezze!".
36Il Signore mi disse: "Figlio dell'uomo, non giudicherai tu
Oolà e Oolibà? Non mostrerai ad esse i loro abomini? 37Sono state
adultere e le loro mani sono lorde di sangue, hanno commesso adulterio con i
loro idoli; perfino i figli che mi avevano partorito, li hanno fatti passare
per il fuoco in loro pasto. 38Ancor questo mi hanno fatto: in quello
stesso giorno hanno contaminato il mio santuario e profanato i miei sabati; 39dopo
avere immolato i loro figli ai loro idoli, sono venute in quel medesimo giorno
al mio santuario per profanarlo: ecco quello che hanno fatto dentro la mia
casa!
40Si rivolsero anche a uomini di paesi lontani, invitandoli per
mezzo di messaggeri, ed essi giunsero. Per loro ti sei lavata, ti sei dipinta
gli occhi, ti sei adornata dei tuoi vestiti preziosi, 41ti sei stesa
su un magnifico divano davanti ad una tavola imbandita, su cui hai posto il mio
olio, i miei profumi. 42Si udiva lo strepito di una moltitudine
festante di uomini venuti dal deserto, i quali avevano messo braccialetti ai
polsi e una corona di gloria sul loro capo. 43Io pensavo di costei,
abituata agli adultéri: Ora costoro si faranno complici delle sue
prostituzioni. 44Infatti entrarono da lei, come si entra da una
prostituta: così entrarono da Oolà e da Oolibà, donne di malaffare. 45Ma
uomini retti le giudicheranno come si giudicano le adultere e le assassine. Le
loro mani sono lorde di sangue".
46Dice infatti il Signore Dio: "Si farà venire contro di loro
una folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al saccheggio. 47La
folla le lapiderà e le farà a pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le
figlie e darà alle fiamme le case. 48Eliminerò così un'infamia dalla
terra e tutte le donne impareranno a non commettere infamie simili. 49Faranno
ricadere la vostra infamia su di voi e sconterete i vostri peccati di
idolatria: saprete così che io sono il Signore Dio".
1Il dieci del decimo mese, dell'anno nono, mi fu
rivolta questa parola del Signore: 2"Figlio dell'uomo, metti
per iscritto la data di oggi, di questo giorno, perché proprio oggi il re di
Babilonia punta contro Gerusalemme. 3Proponi una parabola a questa
genìa di ribelli dicendo loro: Così dice il Signore Dio:
Metti su la pentola,
mettila e versavi acqua.
4Mettici dentro i pezzi di carne,
tutti i pezzi buoni, la coscia e la spalla,
e riempila di ossi scelti;
5prendi il meglio del gregge.
Mettici sotto la legna e falla bollire molto,
sì che si cuociano dentro anche gli ossi.
6Poiché dice il Signore Dio:
Guai alla città sanguinaria,
alla pentola arrugginita,
da cui non si stacca la ruggine!
Vuotala pezzo per pezzo, senza fare le parti,
7poiché il suo sangue è dentro,
lo ha versato sulla nuda roccia,
non l'ha sparso in terra per ricoprirlo di polvere.
8Per provocare la mia collera,
per farne vendetta,
ha posto il suo sangue
sulla nuda roccia, senza ricoprirlo.
9Perciò dice il Signore Dio:
Guai alla città sanguinaria!
Anch'io farò grande il rogo.
10Ammassa la legna,
fa' divampare il fuoco,
fa' consumare la carne,
riducila in poltiglia
e le ossa siano riarse.
11Vuota la pentola sulla brace,
perché si riscaldi
e il rame si arroventi;
si distrugga la sozzura che c'è dentro
e si consumi la sua ruggine.
12Quanta fatica!
Ma l'abbondante sua ruggine non si stacca,
non scompare da essa neppure con il fuoco.
13La tua immondezza è esecrabile: ho cercato di
purificarti, ma tu non ti sei lasciata purificare. Perciò dalla tua immondezza
non sarai purificata finché non avrò sfogato su di te la mia collera. 14Io,
il Signore, ho parlato! Questo avverrà, lo compirò senza revoca; non avrò né
pietà, né compassione. Ti giudicherò secondo la tua condotta e i tuoi
misfatti". Oracolo del Signore Dio.
15Mi fu rivolta questa parola del Signore: 16"Figlio
dell'uomo ecco, io ti tolgo all'improvviso colei che è la delizia dei tuoi
occhi: ma tu non fare il lamento, non piangere, non versare una lacrima. 17Sospira
in silenzio e non fare il lutto dei morti: avvolgiti il capo con il turbante,
mettiti i sandali ai piedi, non ti velare fino alla bocca, non mangiare il pane
del lutto".
18La mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie morì. La
mattina dopo feci come mi era stato comandato 19e la gente mi
domandava: "Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu
fai?". 20Io risposi: "Il Signore mi ha parlato: 21Annunzia
agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio
santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e amore delle
vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato cadranno di spada. 22Voi
farete come ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non mangerete il pane
del lutto. 23Avrete i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi:
non farete il lamento e non piangerete: ma vi consumerete per le vostre
iniquità e gemerete l'uno con l'altro. 24Ezechiele sarà per voi un
segno: quando ciò avverrà, voi farete in tutto come ha fatto lui e saprete che
io sono il Signore. 25Tu, figlio dell'uomo, il giorno in cui
toglierò loro la loro fortezza, la gioia della loro gloria, l'amore dei loro
occhi, la brama delle loro anime, i loro figli e le loro figlie, 26allora
verrà a te un profugo per dartene notizia. 27In quel giorno la tua
bocca si aprirà per parlare con il profugo, parlerai e non sarai più muto e
sarai per loro un segno: essi sapranno che io sono il Signore".
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Figlio
dell'uomo, rivolgiti agli Ammoniti e predici contro di loro. 3Annunzierai
agli Ammoniti: Udite la parola del Signore Dio. Dice il Signore Dio: Poiché tu
hai esclamato: Ah! Ah! riguardo al mio santuario poiché è stato profanato,
riguardo al paese di Israele perché è stato devastato, e riguardo alla casa di
Giuda perché condotta in esilio, 4per questo:
Ecco, io ti do in mano ai
figli d'oriente.
Metteranno in te i loro accampamenti,
e in mezzo a te pianteranno le loro tende:
mangeranno i tuoi frutti e berranno il tuo latte.
5Farò di Rabbà una stalla da cammelli
e delle città di Ammòn un ovile per pecore.
Allora saprete che io sono il Signore".
6Perché dice il Signore Dio:
"Siccome hai battuto le mani,
hai pestato i piedi in terra e hai gioito in cuor tuo
con pieno disprezzo per il paese d'Israele,
7per questo, eccomi:
Io stendo la mano su di te
e ti darò in preda alle genti;
ti sterminerò dai popoli
e ti cancellerò dal numero delle nazioni.
Ti annienterò e allora saprai che io sono il Signore".
8Dice il Signore Dio:
"Poiché Moab e Seir hanno detto:
Ecco, la casa di Giuda è come tutti gli altri popoli,
9ebbene, io apro il fianco di Moab,
in tutto il suo territorio anniento le sue città,
decoro del paese,
Bet-Iesimòt, Baal-Meòn, Kiriatàim,
10e le do in possesso ai figli d'oriente,
come diedi loro gli Ammoniti,
perché non siano più ricordati fra i popoli.
11Così farò giustizia di Moab
e sapranno che io sono il Signore".
12Dice il Signore Dio: "Poiché Edom ha sfogato
crudelmente la sua vendetta contro la casa di Giuda e s'è reso colpevole
vendicandosi su di essa, 13per questo, così dice il Signore Dio:
Anch'io stenderò la mano su
Edom,
sterminerò in esso uomini e bestie
e lo ridurrò a un deserto.
Da Teman fino a Dedan cadranno di spada.
14La mia vendetta su Edom la compirò
per mezzo del mio popolo, Israele,
che tratterà Edom secondo la mia ira e il mio sdegno.
Si conoscerà così la mia vendetta".
Oracolo del Signore Dio.
15Dice il Signore Dio: "Poiché i Filistei si son
vendicati con animo pieno di odio e si son dati a sterminare, mossi da antico
rancore, 16per questo, così dice il Signore Dio:
Ecco, io stendo la mano sui
Filistei,
sterminerò i Cretei e annienterò
il resto degli abitanti sul mare.
17Farò su di loro terribili vendette,
castighi furiosi,
e sapranno che io sono il Signore,
quando eseguirò su di loro la vendetta".
1Il primo giorno del mese, dell'anno undecimo, mi fu
rivolta questa parola del Signore:
2"Figlio dell'uomo, poiché Tiro ha detto di
Gerusalemme:
Ah, Ah! eccola infranta la porta delle nazioni;
verso di me essa si volge, la sua ricchezza è devastata.
3Ebbene, così dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, Tiro.
Manderò contro di te molti popoli,
come il mare solleva le onde,
4e distruggeranno le mura di Tiro,
e demoliranno le sue torri:
spazzerò via da essa anche la polvere
e la ridurrò a un arido scoglio.
5Essa diverrà, in mezzo al mare,
un luogo dove stendere le reti,
poiché io ho parlato - oracolo del Signore.
Essa sarà data in preda ai popoli
6e le sue figlie in piena campagna
saranno uccise di spada;
allora sapranno che io sono il Signore.
7Perché dice il Signore Dio:
Io mando da settentrione contro Tiro
Nabucodònosor re di Babilonia, il re dei re,
con cavalli, carri e cavalieri
e una folla, un popolo immenso.
8Le tue figlie, in terra ferma, ucciderà di spada,
contro di te costruirà bastioni, alzerà terrapieni,
disporrà un tetto di scudi.
9Con gli arieti colpirà le tue mura,
demolirà le tue torri con i suoi ordigni.
10La moltitudine dei suoi cavalli sarà tale
che ti coprirà con la sua polvere,
per lo strepito dei cavalieri, delle ruote e dei carri
tremeranno le tue mura,
quando entrerà dalle tue porte
come si entra in una città espugnata.
11Con gli zoccoli dei suoi cavalli
calpesterà tutte le tue strade,
passerà il tuo popolo a fil di spada,
abbatterà le tue colonne protettrici.
12Saccheggeranno le tue ricchezze,
faran bottino delle tue mercanzie.
Abbatteranno le tue mura,
demoliranno i tuoi splendidi palazzi:
getteranno in mezzo al mare
le tue pietre, i tuoi legnami e la tua polvere.
13Farò cessare lo strepito delle tue canzoni
e non si udrà più il suono delle tue cetre.
14Ti renderò simile a un arido scoglio,
a un luogo dove stendere le reti;
tu non sarai più ricostruita,
poiché io, il Signore, ho parlato".
Oracolo del Signore Dio.
15Così dice a Tiro il Signore Dio: "Al fragore
della tua caduta, al gemito dei feriti, quando la strage infierirà in mezzo a
te, le isole forse non tremeranno? 16Tutti i prìncipi del mare
scenderanno dai loro troni, deporranno i loro manti, si spoglieranno delle
vesti ricamate, si vestiranno a lutto e seduti per terra tremeranno ad ogni
istante, spaventati per te.
17Su di te alzeranno un lamento e diranno:
Perché sei scomparsa dai
mari, città famosa,
potente sui mari?
Essa e i suoi abitanti,
che incutevano terrore
su tutta la terraferma.
18Ora le isole tremano,
nel giorno della tua caduta,
le isole del mare sono spaventate per la tua fine".
19Poiché dice il Signore Dio: "Quando avrò fatto di
te una città deserta, come sono le città disabitate, e avrò fatto salire su di
te l'abisso e le grandi acque ti avranno ricoperto, 20allora ti farò
scendere nella fossa, verso le generazioni del passato, e ti farò abitare nelle
regioni sotterranee, in luoghi desolati da secoli, con quelli che sono scesi
nella fossa, perché tu non sia più abitata: allora io darò splendore alla terra
dei viventi.
21Ti renderò oggetto di spavento e più non sarai, ti si cercherà ma
né ora né mai sarai ritrovata". Oracolo del Signore Dio.
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Orsù,
figlio dell'uomo, intona un lamento su Tiro. 3Di' a Tiro, alla città
situata all'approdo del mare, che commercia con i popoli e con le molte isole:
Così dice il Signore Dio:
Tiro, tu dicevi: Io sono una nave di perfetta bellezza.
4In mezzo ai mari è il tuo dominio.
I tuoi costruttori ti hanno reso bellissima:
5con cipressi del Senìr
hanno costruito tutte le tue fiancate,
hanno preso il cedro del Libano
per farti l'albero maestro;
6i tuoi remi li hanno fatti con le querce di Basan;
il ponte te lo hanno fatto d'avorio,
intarsiato nel bòssolo delle isole di Chittim.
7Di lino ricamato d'Egitto
era la tua vela che ti servisse d'insegna;
di giacinto scarlatto delle isole di Elisà
era il tuo padiglione.
8Gli abitanti di Sidòne e d'Arvad erano i tuoi rematori,
gli esperti di Semer erano in te, come tuoi piloti.
9Gli anziani di Biblos e i suoi esperti erano in te
per riparare le tue falle.
Tutte le navi del mare e i loro marinai
erano in te per scambiare merci.
10Guerrieri di Persia, di Lud e di Put
erano nelle tue schiere,
appendevano in te lo scudo e l'elmo,
ti davano splendore.
11I figli di Arvad e il loro esercito
erano intorno alle tue mura
vigilando sui tuoi bastioni,
tutti appendevano intorno alle tue mura gli scudi,
coronando la tua bellezza.
12Tarsìs commerciava con te, per le tue ricchezze d'ogni
specie, scambiando le tue merci con argento, ferro, stagno e piombo. 13Anche
la Grecia, Tubal e Mesech commerciavano con te e scambiavan le tue merci con
schiavi e oggetti di bronzo. 14Quelli di Togarmà ti fornivano in
cambio cavalli da tiro, da corsa e muli. 15Gli abitanti di Dedan
trafficavano con te; il commercio delle molte isole era nelle tue mani: ti
davano in pagamento corni d'avorio ed ebano. 16Aram commerciava con
te per la moltitudine dei tuoi prodotti e pagava le tue merci con pietre
preziose, porpora, ricami, bisso, coralli e rubini. 17Con te
commerciavano Giuda e il paese d'Israele. Ti davano in cambio grano di Minnìt,
profumo, miele, olio e balsamo. 18Damasco trafficava con te per i
tuoi numerosi prodotti, per i tuoi beni di ogni specie scambiando vino di
Chelbòn e lana di Zacar. 19Vedàn e Iavàn da Uzàl ti rifornivano
ferro lavorato, cassia e canna aromatica in cambio dei tuoi prodotti. 20Dedan
trafficava con te in coperte di cavalli. 21L'Arabia e tutti i
prìncipi di Kedàr mercanteggiavano con te: trafficavano con te agnelli, montoni
e capri. 22I mercanti di Saba e di Raemà trafficavano con te,
scambiando le tue merci con i più squisiti aromi, con ogni sorta di pietre
preziose e con oro.
23Carran, Cannè, Eden, i mercanti di Saba, Assur, Kilmàd
commerciavano con te. 24Scambiavano con te vesti di lusso, mantelli
di porpora e di broccato, tappeti tessuti a vari colori, funi ritorte e robuste,
sul tuo mercato. 25Le navi di Tarsìs viaggiavano, portando le tue
mercanzie.
Così divenisti ricca e
gloriosa
in mezzo ai mari.
26In alto mare ti condussero i tuoi rematori,
ma il vento d'oriente ti ha travolto
in mezzo ai mari.
27Le tue ricchezze, i tuoi beni e il tuo traffico,
i tuoi marinai e i tuoi piloti,
i riparatori delle tue avarie
i trafficanti delle tue merci,
tutti i guerrieri che sono in te
e tutta la turba che è in mezzo a te
piomberanno nel fondo dei mari,
il giorno della tua caduta.
28All'udire il grido dei tuoi nocchieri
tremeranno le spiagge.
29Scenderanno dalle loro navi
quanti maneggiano il remo:
i marinai, e tutti i piloti del mare
resteranno a terra.
30Faranno sentire il lamento su di te
e grideranno amaramente,
si getteranno sulla testa la polvere,
si rotoleranno nella cenere;
31si raderanno i capelli per te
e vestiranno di sacco;
per te piangeranno nell'amarezza dell'anima
con amaro cordoglio.
32Nel loro pianto intoneranno su di te un lamento,
su di te comporranno elegie:
Chi era come Tiro, ora distrutta in mezzo al mare?
33Quando dai mari uscivano le tue mercanzie,
saziavi tanti popoli;
con l'abbondanza delle tue ricchezze
e del tuo commercio
arricchivi i re della terra.
34Ora tu giaci travolta dai flutti
nelle profondità delle acque:
il tuo carico e tutto il tuo equipaggio
sono affondati con te.
35Tutti gli abitanti delle isole
sono rimasti spaventati per te
e i loro re, colpiti dal terrore,
hanno il viso sconvolto.
36I mercanti dei popoli fischiano su di te,
tu sei divenuta oggetto di spavento,
finita per sempre".
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Figlio
dell'uomo, parla al principe di Tiro: Dice il Signore Dio:
Poiché il tuo cuore si è
insuperbito e hai detto:
Io sono un dio,
siedo su un seggio divino in mezzo ai mari,
mentre tu sei un uomo e non un dio,
hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
3ecco, tu sei più saggio di Daniele,
nessun segreto ti è nascosto.
4Con la tua saggezza e il tuo accorgimento
hai creato la tua potenza
e ammassato oro e argento nei tuoi scrigni;
5con la tua grande accortezza e i tuoi traffici
hai accresciuto le tue ricchezze
e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore.
6Perciò così dice il Signore Dio:
Poiché hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
7ecco, io manderò contro di te
i più feroci popoli stranieri;
snuderanno le spade contro la tua bella saggezza,
profaneranno il tuo splendore.
8Ti precipiteranno nella fossa e morirai
della morte degli uccisi in mezzo ai mari.
9Ripeterai ancora: "Io sono un dio",
di fronte ai tuo uccisori?
Ma sei un uomo e non un dio
in balìa di chi ti uccide.
10Della morte dei non circoncisi morirai
per mano di stranieri, perché io l'ho detto".
Oracolo del Signore Dio.
11Mi fu rivolta questa parola del Signore: 12"Figlio
dell'uomo, intona un lamento sul principe di Tiro e digli: Così dice il Signore
Dio:
Tu eri un modello di
perfezione,
pieno di sapienza,
perfetto in bellezza;
13in Eden, giardino di Dio,
tu eri coperto d'ogni pietra preziosa:
rubini, topazi, diamanti, crisòliti, ònici
e diaspri, zaffìri, carbonchi e smeraldi;
e d'oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue legature,
preparato nel giorno in cui fosti creato.
14Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa;
io ti posi sul monte santo di Dio
e camminavi in mezzo a pietre di fuoco.
15Perfetto tu eri nella tua condotta,
da quando sei stato creato,
finché fu trovata in te l'iniquità.
16Crescendo i tuoi commerci
ti sei riempito di violenza e di peccati;
io ti ho scacciato dal monte di Dio
e ti ho fatto perire, cherubino protettore,
in mezzo alle pietre di fuoco.
17Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua bellezza,
la tua saggezza si era corrotta
a causa del tuo splendore:
ti ho gettato a terra
e ti ho posto davanti ai re che ti vedano.
18Con la gravità dei tuoi delitti,
con la disonestà del tuo commercio
hai profanato i tuoi santuari;
perciò in mezzo a te ho fatto sprigionare un fuoco
per divorarti.
Ti ho ridotto in cenere sulla terra
sotto gli occhi di quanti ti guardano.
19Quanti fra i popoli ti hanno conosciuto
sono rimasti attoniti per te,
sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre".
20Mi fu rivolta questa parola del Signore: 21"Figlio
dell'uomo, volgiti verso Sidòne e profetizza contro di essa: 22Annunziale:
Dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, Sidòne,
e mostrerò la mia gloria in mezzo a te.
Si saprà che io sono il Signore
quando farò giustizia di te
e manifesterò la mia santità.
23Manderò contro di essa la peste
e il sangue scorrerà per le sue vie:
cadranno in essa i trafitti di spada
e questa da ogni parte graverà;
e sapranno che io sono il Signore.
24Non ci sarà più per gli Israeliti un aculeo pungente,
una spina dolorosa tra tutti i suoi vicini che la disprezzano: sapranno che io
sono il Signore".
25Così dice il Signore Dio; "Quando avrò radunato gli Israeliti
di mezzo ai popoli fra i quali sono dispersi, io manifesterò in essi la mia
santità davanti alle genti: abiteranno il paese che diedi al mio servo
Giacobbe, 26vi abiteranno tranquilli, costruiranno case e
pianteranno vigne; vi abiteranno tranquilli, quando avrò eseguito i miei
giudizi su tutti coloro che intorno li disprezzano: e sapranno che io sono il
Signore loro Dio".
1Il dodici del decimo mese, anno decimo, mi fu rivolta
questa parola del Signore: 2"Figlio dell'uomo, rivolgiti contro
il faraone re d'Egitto e profetizza contro di lui e contro tutto l'Egitto. 3Parla
dunque dicendo: Così dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, faraone
re d'Egitto;
grande coccodrillo, sdraiato in mezzo al fiume,
hai detto: Il fiume è mio, è mia creatura.
4Metterò ganci alle tue mascelle
e farò sì che i pesci dei tuoi fiumi
ti si attacchino alle squame
e ti farò uscire dalle tue acque
insieme con tutti i pesci dei tuoi fiumi
attaccati alle squame;
5getterò nel deserto te
e tutti i pesci dei tuoi fiumi
e andrai a cadere in mezzo alla campagna
e non sarai né raccolto né sepolto:
ti darò in pasto alle bestie selvatiche
e agli uccelli del cielo.
6Tutti gli abitanti dell'Egitto
sapranno che io sono il Signore,
poiché tu sei stato un sostegno di canna
per gli Israeliti.
7Quando questi ti vollero afferrare
ti rompesti lacerando loro tutta la spalla
e quando si appoggiarono a te, ti spezzasti
facendo vacillare loro tutti i fianchi".
8Perciò dice il Signore Dio: "Ecco, io manderò
contro di te una spada ed eliminerò da te uomini e bestie. 9L'Egitto
diventerà un luogo desolato e deserto e sapranno che io sono il Signore. Perché
egli ha detto: Il fiume è mio, è mia creatura. 10Ebbene eccomi
contro di te e contro il tuo fiume. Io farò dell'Egitto, da Migdòl ad Assuan,
fino alla frontiera d'Etiopia, una terra deserta e desolata. 11Piede
d'uomo o d'animale non vi transiterà e rimarrà deserto per quarant'anni. 12Ridurrò
l'Egitto una terra desolata fra le terre assolate e le sue città saranno
distrutte, rimarranno una desolazione per quarant'anni e disperderò gli
Egiziani fra le genti e li disseminerò fra altre regioni".
13Perché dice il Signore Dio: "Al termine dei quarant'anni io
radunerò gli Egiziani dai popoli in mezzo ai quali li avevo dispersi: 14muterò
la loro sorte e li ricondurrò nel paese di Patròs, nella loro terra d'origine,
e lì formeranno un piccolo regno; 15sarà il più modesto fra gli
altri regni e non si ergerà più sugli altri popoli: li renderò piccoli e non
domineranno più le altre nazioni. 16Non costituiranno più una
speranza per gli Israeliti, anzi ricorderanno loro l'iniquità di quando si
rivolgevano ad essi: sapranno allora che io sono il Signore Dio".
17Ora, il primo giorno del primo mese dell'anno ventisettesimo, mi
fu rivolta questa parola del Signore: 18"Figlio dell'uomo, Nabucodònosor
re di Babilonia ha fatto compiere al suo esercito una grave impresa contro
Tiro: ogni testa è diventata calva e ogni spalla è piagata, ma il re e il suo
esercito non hanno ricevuto da Tiro il compenso per l'impresa compiuta contro
di essa. 19Perciò così dice il Signore Dio: Ecco, io consegno a
Nabucodònosor re di Babilonia il territorio d'Egitto; porterà via le sue
ricchezze, si impadronirà delle sue spoglie, lo saccheggerà; questa sarà la
mercede per il suo esercito. 20Per l'impresa compiuta contro Tiro io
gli consegno l'Egitto, poiché l'ha compiuta per me. Oracolo del Signore Dio.
21In quel giorno io farò spuntare un potente per la casa d'Israele e
a te farò aprire la bocca in mezzo a loro: sapranno che io sono il
Signore".
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Figlio
dell'uomo, predici dicendo: Dice il Signore Dio:
Gemete: Ah, quel giorno!
3Perché il giorno è vicino,
vicino è il giorno del Signore,
giorno di nubi sarà il giorno delle nazioni.
4La spada verrà sull'Egitto
e ci sarà l'angoscia in Etiopia,
quando cadranno in Egitto i trafitti,
le sue ricchezze saranno asportate
e le sue fondamenta disfatte.
5Etiopia, Put e Lud e stranieri d'ogni specie
e Cub e i figli del paese dell'alleanza
cadranno con loro di spada. 6Dice il Signore:
Cadranno gli alleati dell'Egitto
e sarà abbattuto l'orgoglio della sua forza:
da Migdòl fino ad Assuan cadranno di spada.
Parola del Signore Dio.
7Sarà un deserto fra terre devastate
e le sue città fra città desolate.
8Sapranno che io sono il Signore
quando darò fuoco all'Egitto
e tutti i suoi sostenitori saranno schiacciati.
9In quel giorno partiranno da me messaggeri su navi a
spargere il terrore in Etiopia che si crede sicura, e in essa vi sarà spavento
nel giorno dell'Egitto, poiché ecco già viene". 10Così dice il
Signore Dio: "Farò cessare il tumultuare dell'Egitto per mezzo di
Nabucodònosor re di Babilonia. 11Egli e il suo popolo, il più
violento dei popoli, saranno inviati a devastare il paese e sguaineranno la
loro spada contro l'Egitto e riempiranno il terreno di cadaveri. 12Farò
seccare i fiumi e darò il paese in mano a genti barbare, devasterò il
territorio e ciò che contiene, per mezzo di stranieri: io, il Signore, l'ho
detto".
13Dice il Signore Dio: "Distruggerò gli idoli
e farò sparire gli dèi da Menfi.
Non ci sarà più principe nel paese d'Egitto,
vi spanderò il terrore,
14devasterò Patròs,
darò fuoco a Tanis,
farò giustizia su Tebe.
15Scatenerò l'ira su Sin, la roccaforte d'Egitto,
sterminerò la moltitudine di Tebe. 16Metterò a fuoco l'Egitto: Sin si
torcerà dal dolore, Tebe sarà squassata, Menfi sarà smantellata dai nemici in
pieno giorno. 17I giovani di Eliòpoli e di Bubàste cadranno di spada
e queste città andranno in schiavitù. 18In Tafni si oscurerà il
giorno, quando vi spezzerò i gioghi imposti dall'Egitto e verrà meno in lei
l'orgoglio della sua potenza; una nube la coprirà e le sue figlie saranno
condotte schiave. 19Farò giustizia dell'Egitto e si saprà che io
sono il Signore".
20Al settimo giorno del primo mese dell'undecimo anno, mi fu rivolta
questa parola del Signore: 21"Figlio dell'uomo, ho spezzato il
braccio del faraone re d'Egitto; egli non è stato curato con medicamenti né
fasciato con bende per fargli riprender forza e maneggiare la spada". 22Perciò
dice il Signore Dio: "Eccomi contro il faraone re d'Egitto: gli spezzerò
il braccio ancora valido e gli farò cadere la spada di mano. 23Disperderò
gli Egiziani fra le genti e li disperderò in altre regioni. 24Invece
rafforzerò le braccia del re di Babilonia e nella sua mano porrò la mia spada:
spezzerò le braccia del faraone che gemerà davanti a lui come geme uno ferito a
morte. 25Fortificherò le braccia del re di Babilonia, mentre le
braccia del faraone cadranno. Si saprà che io sono il Signore, quando porrò la
mia spada nella mano del re di Babilonia ed egli la stenderà sulla terra
d'Egitto. 26Disperderò gli Egiziani fra le genti e li disperderò in
altre regioni: si saprà che io sono il Signore".
1Il primo giorno del terzo mese dell'undecimo anno, mi
fu rivolta questa parola del Signore: 2"Figlio dell'uomo, di'
al faraone re d'Egitto e alla moltitudine dei suoi sudditi:
A chi credi di essere simile
nella tua grandezza?
3Ecco, l'Assiria era un cedro del Libano,
bello di rami e folto di fronde, alto di tronco;
fra le nubi era la sua cima.
4Le acque lo avevano nutrito,
l'abisso lo aveva fatto innalzare
inviando i suoi fiumi
attorno al suolo dov'era piantato
e mandando i suoi ruscelli
anche a tutti gli alberi dei campi.
5Per questo aveva superato in altezza
tutti gli alberi dei campi:
i suoi rami si erano moltiplicati,
le sue fronde si erano distese
per l'abbondanza delle acque, durante la sua crescita.
6Fra i suoi rami fecero il nido
tutti gli uccelli del cielo,
sotto le sue fronde partorirono
tutte le bestie selvatiche,
alla sua ombra sedettero
tutte le grandi nazioni.
7Era bello nella sua altezza
e nell'ampiezza dei suoi rami,
poiché la sua radice era presso grandi acque.
8I cedri non l'uguagliavano
nel giardino di Dio,
i cipressi non gli assomigliavano con le loro fronde,
i platani non erano neppure
come uno dei suoi rami:
nessun albero nel giardino di Dio
lo pareggiava in magnificenza.
9Bello lo aveva fatto
nella moltitudine dei suoi rami,
perciò lo invidiavano tutti gli alberi dell'Eden
nel giardino di Dio".
10Perciò dice il Signore Dio: "Poiché si era
elevato in altezza e aveva messo la cima fra le nubi e il suo cuore si era
inorgoglito per la sua grandezza, 11io lo diedi in balìa di un
principe di popoli; lo rigettai a causa della sua empietà. 12Popoli
stranieri, fra i più barbari, lo tagliarono e lo distesero sui monti. Per ogni
valle caddero i suoi rami e su ogni pendice della terra furono spezzate le sue
fronde. Tutti i popoli del paese si allontanarono dalla sua ombra e lo
abbandonarono.
13Sui suoi resti si posano
tutti gli uccelli del cielo
e fra i suoi rami
ogni bestia selvatica,
14perché nessun albero irrigato dalle acque si esalti
nella sua altezza ed elevi la cima fra le nubi, né per la propria altezza
confidi in sé nessun albero che beve le acque. Poiché
tutti sono destinati alla morte,
alla regione sotterranea,
in mezzo ai figli dell'uomo,
fra coloro che scendono nella fossa".
15Così dice il Signore Dio: "Quando scese negli
inferi io feci far lutto: coprii per lui l'abisso, arrestai i suoi fiumi e le
grandi acque si fermarono; per lui feci vestire il Libano a lutto e tutti gli
alberi del campo si seccarono per lui. 16Al rumore della sua caduta
feci tremare le nazioni, quando lo feci scendere negli inferi con quelli che
scendono nella fossa. Si consolarono nella regione sotterranea tutti gli alberi
dell'Eden, la parte più scelta e più bella del Libano, tutti quelli abbeverati
dalle acque. 17Anch'essi con lui erano scesi negli inferi fra i
trafitti di spada, quelli che in mezzo alle nazioni erano il suo braccio e
dimoravano alla sua ombra.
18A chi credi di essere simile per gloria e per grandezza fra gli
alberi dell'Eden? Anche tu sarai precipitato insieme con gli alberi dell'Eden
nella regione sotterranea; giacerai fra i non circoncisi insieme con i trafitti
di spada. Tale sarà il faraone e tutta la sua moltitudine". Parola del
Signore Dio.
1Il primo giorno del dodicesimo mese dell'anno
decimosecondo, mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Figlio
dell'uomo, intona un lamento sul faraone re d'Egitto dicendo:
Leone fra le genti eri
considerato;
ma eri come un coccodrillo nelle acque,
erompevi nei tuoi fiumi
e agitavi le acque con le tue zampe,
intorbidandone i corsi".
3Dice il Signore Dio:
"Tenderò contro di te la mia rete
con una grande assemblea di popoli
e ti tireranno su con la mia rete.
4Ti getterò sulla terraferma
e ti abbandonerò al suolo.
Farò posare su di te tutti gli uccelli del cielo
e sazierò di te tutte le bestie della terra.
5Spargerò per i monti la tua carne
e riempirò le valli della tua carogna.
6Farò bere alla terra il tuo scolo,
il tuo sangue, fino ai monti,
e i burroni saranno pieni di te.
7Quando cadrai estinto, coprirò il cielo
e oscurerò le sue stelle,
velerò il sole di nubi e la luna non brillerà.
8Oscurerò tutti gli astri del cielo su di te
e stenderò sulla tua terra le tenebre.
Parola del Signore Dio.
9Sgomenterò il cuore di molti popoli, quando farò
giungere la notizia della tua rovina alle genti, in regioni a te sconosciute. 10Per
te farò stupire molti popoli e tremeranno i loro re a causa tua, quando sguainerò
la spada davanti a loro. Ognuno tremerà ad ogni istante per la sua vita, nel
giorno della tua rovina". 11Poiché dice il Signore Dio:
"La spada del re di Babilonia ti raggiungerà.
12Abbatterò la tua moltitudine con la spada dei prodi,
dei popoli più feroci;
abbatteranno l'orgoglio dell'Egitto
e tutta la sua moltitudine sarà sterminata.
13Farò perire tutto il suo bestiame
sulle rive delle grandi acque,
che non saranno più turbate da piede d'uomo,
né unghia d'animale le intorbiderà.
14Allora farò ritornare tranquille le loro acque
e farò scorrere i loro canali come olio.
Parola del Signore Dio.
15Quando avrò fatto dell'Egitto una terra desolata,
tutta priva di quanto contiene,
quando avrò percosso tutti i suoi abitanti,
allora si saprà che io sono il Signore.
16Questo è un lamento e lo si canterà. Lo canteranno le
figlie delle genti, lo canteranno sull'Egitto e su tutta la sua
moltitudine". Oracolo del Signore Dio.
17Ai quindici del primo mese, dell'anno decimosecondo,
mi fu rivolta questa parola del Signore: 18"Figlio dell'uomo,
intona un canto funebre sugli abitanti dell'Egitto. Falli scendere insieme con
le figlie di nazioni potenti, nella regione sotterranea, con quelli che
scendono nella fossa.
19Di chi tu sei più bello?
Scendi e giaci con i non circoncisi.
20Cadranno fra gli uccisi di spada; la spada è già
consegnata. Colpite a morte l'Egitto e tutta la sua gente. 21I più
potenti eroi si rivolgeranno a lui e ai suoi ausiliari e dagli inferi diranno:
Vieni, giaci con i non circoncisi, con i trafitti di spada. 22Là è
Assur e tutta la sua gente, intorno al suo sepolcro, uccisi, tutti trafitti di
spada; 23poiché le loro sepolture sono poste nel fondo della fossa e
la sua gente è intorno alla sua tomba: uccisi, tutti, trafitti di spada, essi
che seminavano il terrore nella terra dei viventi.
24Là è Elam e tutto il suo esercito, intorno al suo sepolcro.
Uccisi, tutti, trafitti di spada, scesi non circoncisi nella regione
sotterranea, essi che seminavano il terrore nella terra dei viventi. Ora
portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa. 25In
mezzo ai trafitti posero il suo giaciglio e tutta la sua gente intorno al suo
sepolcro, tutti non circoncisi, trafitti di spada; perché avevano sparso il
terrore nella terra dei viventi, portano la loro ignominia con quelli che
scendono nella fossa; sono stati collocati in mezzo ai trafitti di spada.
26Là è Mesech, Tubal e tutta la sua gente, intorno al suo sepolcro:
tutti non circoncisi, trafitti di spada, perché incutevano il terrore nella
terra dei viventi. 27Non giaceranno al fianco degli eroi caduti da
secoli, che scesero negli inferi con le armi di guerra, con le spade disposte
sotto il loro capo e con gli scudi sulle loro ossa, perché tali eroi erano un
terrore nella terra dei viventi. 28Così tu giacerai fra i non
circoncisi e con i trafitti di spada.
29Là è Edom, i suoi re e tutti i suoi prìncipi che, nonostante il
loro valore, sono posti con i trafitti di spada: giacciono con i non circoncisi
e con quelli che scendono nella fossa. 30Là sono tutti i prìncipi
del settentrione, tutti quelli di Sidòne, che scesero con i trafitti,
nonostante il terrore sparso dalla loro potenza; giacciono i non circoncisi con
i trafitti di spada e portano la loro ignominia con quelli che scendono nella
fossa.
31Il faraone li vedrà e si consolerà alla vista di tutta questa
moltitudine; il faraone e tutto il suo esercito saranno trafitti di spada.
Oracolo del Signore Dio. 32Perché aveva sparso il terrore nella
terra dei viventi, ecco giace in mezzo ai non circoncisi, con i trafitti di
spada, egli il faraone e tutta la sua moltitudine". Parola del Signore
Dio.
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Figlio
dell'uomo, parla ai figli del tuo popolo e di' loro: Se mando la spada contro
un paese e il popolo di quella terra prende un uomo del suo territorio e lo
pone quale sentinella, 3e questa, vedendo sopraggiungere la spada
sul paese, suona la tromba e da' l'allarme al popolo: 4se colui che
ben sente il suono della tromba non ci bada e la spada giunge e lo sorprende,
egli dovrà a se stesso la propria rovina. 5Aveva udito il suono
della tromba, ma non ci ha badato: sarà responsabile della sua rovina; se ci
avesse badato, si sarebbe salvato. 6Se invece la sentinella vede
giunger la spada e non suona la tromba e il popolo non è avvertito e la spada
giunge e sorprende qualcuno, questi sarà sorpreso per la sua iniquità: ma della
sua morte domanderò conto alla sentinella. 7O figlio dell'uomo, io
ti ho costituito sentinella per gli Israeliti; ascolterai una parola dalla mia
bocca e tu li avvertirai da parte mia. 8Se io dico all'empio: Empio
tu morirai, e tu non parli per distoglier l'empio dalla sua condotta, egli,
l'empio, morirà per la sua iniquità; ma della sua morte chiederò conto a te.
9Ma se tu avrai ammonito l'empio della sua condotta perché si
converta ed egli non si converte, egli morirà per la sua iniquità. Tu invece
sarai salvo.
10Tu, figlio dell'uomo, annunzia agli Israeliti: Voi
dite: I nostri delitti e i nostri peccati sono sopra di noi e in essi noi ci
consumiamo! In che modo potremo vivere? 11Di' loro: Com'è vero ch'io
vivo - oracolo del Signore Dio - io non godo della morte dell'empio, ma che
l'empio desista dalla sua condotta e viva. Convertitevi dalla vostra condotta
perversa! Perché volete perire, o Israeliti?
12Figlio dell'uomo, di' ancora ai figli del tuo popolo: La giustizia
del giusto non lo salva se pecca, e l'empio non cade per la sua iniquità se
desiste dall'iniquità, come il giusto non potrà vivere per la sua giustizia se
pecca. 13Se io dico al giusto: Vivrai, ed egli, confidando sulla sua
giustizia commette l'iniquità, nessuna delle sue azioni buone sarà più
ricordata e morirà nella malvagità che egli ha commesso. 14Se dico
all'empio: Morirai, ed egli desiste dalla sua iniquità e compie ciò che è retto
e giusto, 15rende il pegno, restituisce ciò che ha rubato, osserva
le leggi della vita, senza commettere il male, egli vivrà e non morirà; 16nessuno
dei peccati che ha commessi sarà più ricordato: egli ha praticato ciò che è
retto e giusto e certamente vivrà.
17Eppure, i figli del tuo popolo vanno dicendo: Il modo di agire del
Signore non è retto. È invece il loro modo di agire che non è retto! 18Se
il giusto desiste dalla giustizia e fa il male, per questo certo morirà. 19Se
l'empio desiste dall'empietà e compie ciò che è retto e giusto, per questo
vivrà. 20Voi andate dicendo: Non è retto il modo di agire del
Signore. Giudicherò ciascuno di voi secondo il suo modo di agire,
Israeliti".
21Il cinque del decimo mese dell'anno decimosecondo
della nostra deportazione arrivò da me un fuggiasco da Gerusalemme per dirmi:
La città è presa. 22La sera prima dell'arrivo del fuggiasco, la mano
del Signore fu su di me e al mattino, quando il fuggiasco giunse, il Signore mi
aprì la bocca. La mia bocca dunque si aprì e io non fui più muto.
23Mi fu rivolta questa parola del Signore: 24"Figlio
dell'uomo, gli abitanti di quelle rovine, nel paese d'Israele, vanno dicendo:
Abramo era uno solo ed ebbe in possesso il paese e noi siamo molti: a noi
dunque è stato dato in possesso il paese!
25Perciò dirai loro: Così dice il Signore Dio: Voi mangiate la carne
con il sangue, sollevate gli occhi ai vostri idoli, versate il sangue, e
vorreste avere in possesso il paese? 26Voi vi appoggiate sulle
vostre spade, compite cose nefande, ognuno di voi disonora la donna del suo
prossimo e vorreste avere in possesso il paese? 27Annunzierai loro:
Dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, quelli che stanno fra le rovine
periranno di spada; darò in pasto alle belve quelli che sono per la campagna e
quelli che sono nelle fortezze e dentro le caverne moriranno di peste. 28Ridurrò
il paese ad una solitudine e a un deserto e l'orgoglio della sua forza cesserà.
I monti d'Israele saranno devastati, non ci passerà più nessuno. 29Sapranno
che io sono il Signore quando farò del loro paese una solitudine e un deserto,
a causa di tutti gli abomini che hanno commessi.
30Figlio dell'uomo, i figli del tuo popolo parlano di te
lungo le mura e sulle porte delle case e si dicono l'un l'altro: Andiamo a
sentire qual è la parola che viene dal Signore. 31In folla vengono
da te, si mettono a sedere davanti a te e ascoltano le tue parole, ma poi non
le mettono in pratica, perché si compiacciono di parole, mentre il loro cuore
va dietro al guadagno. 32Ecco, tu sei per loro come una canzone
d'amore: bella è la voce e piacevole l'accompagnamento musicale. Essi ascoltano
le tue parole, ma non le mettono in pratica. 33Ma quando ciò avverrà
ed ecco avviene, sapranno che c'è un profeta in mezzo a loro".
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Figlio
dell'uomo, profetizza contro i pastori d'Israele, predici e riferisci ai
pastori: Dice il Signore Dio: Guai ai pastori d'Israele, che pascono se stessi!
I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? 3Vi nutrite di
latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate
il gregge. 4Non avete reso la forza alle pecore deboli, non avete
curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le
disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con
crudeltà e violenza. 5Per colpa del pastore si sono disperse e son
preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate. 6Vanno errando
tutte le mie pecore in tutto il paese e nessuno va in cerca di loro e se ne
cura. 7Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore: 8Com'è
vero ch'io vivo, - parla il Signore Dio - poiché il mio gregge è diventato una
preda e le mie pecore il pasto d'ogni bestia selvatica per colpa del pastore e
poiché i miei pastori non sono andati in cerca del mio gregge - hanno pasciuto
se stessi senza aver cura del mio gregge - 9udite quindi, pastori,
la parola del Signore: 10Dice il Signore Dio: Eccomi contro i
pastori: chiederò loro conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il
mio gregge, così i pastori non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di
bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. 11Perché dice
il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura. 12Come
un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue
pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le
radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di
caligine. 13Le ritirerò dai popoli e le radunerò da tutte le
regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti
d'Israele, nelle valli e in tutte le praterie della regione. 14Le
condurrò in ottime pasture e il loro ovile sarà sui monti alti d'Israele; là
riposeranno in un buon ovile e avranno rigogliosi pascoli sui monti d'Israele. 15Io
stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del
Signore Dio. 16Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò
all'ovile quella smarrita; fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò
cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.
17A te, mio gregge, dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra
pecora e pecora, fra montoni e capri. 18Non vi basta pascolare in
buone pasture, volete calpestare con i piedi il resto della vostra pastura; non
vi basta bere acqua chiara, volete intorbidare con i piedi quella che resta. 19Le
mie pecore devono brucare ciò che i vostri piedi hanno calpestato e bere ciò
che i vostri piedi hanno intorbidato. 20Perciò dice il Signore Dio a
loro riguardo: Ecco, io giudicherò fra pecora grassa e pecora magra. 21Poiché
voi avete spinto con il fianco e con le spalle e cozzato con le corna le più
deboli fino a cacciarle e disperderle, 22io salverò le mie pecore e
non saranno più oggetto di preda: farò giustizia fra pecora e pecora.
23Susciterò per loro un pastore che le pascerà, Davide mio servo.
Egli le condurrà al pascolo, sarà il loro pastore; 24io, il Signore,
sarò il loro Dio e Davide mio servo sarà principe in mezzo a loro: io, il
Signore, ho parlato. 25Stringerò con esse un'alleanza di pace e farò
sparire dal paese le bestie nocive, cosicché potranno dimorare tranquille anche
nel deserto e riposare nelle selve.
26Farò di loro e delle regioni attorno al mio colle una benedizione:
manderò la pioggia a tempo opportuno e sarà pioggia di benedizione. 27Gli
alberi del campo daranno i loro frutti e la terra i suoi prodotti; essi
abiteranno in piena sicurezza nella loro terra. Sapranno che io sono il
Signore, quando avrò spezzato le spranghe del loro giogo e li avrò liberati
dalle mani di coloro che li tiranneggiano. 28Non saranno più preda
delle genti, né li divoreranno le fiere selvatiche, ma saranno al sicuro e
nessuno li spaventerà.
29Farò germogliare per loro una florida vegetazione; non saranno più
consumati dalla fame nel paese e non soffriranno più il disprezzo delle genti. 30Sapranno
che io, il Signore, sono il loro Dio e loro, la gente d'Israele, sono il mio
popolo. Parola del Signore Dio.
31Voi, mie pecore, siete il gregge del mio pascolo e io sono il
vostro Dio". Oracolo del Signore Dio.
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Figlio
dell'uomo, volgiti verso il monte Seir e profetizza contro di esso. 3Annunzierai:
Dice il Signore Dio:
Eccomi a te, monte Seir,
anche su di te stenderò il mio braccio
e farò di te una solitudine, un luogo desolato.
4Ridurrò le tue città in macerie,
e tu diventerai un deserto;
così saprai che io sono il Signore.
5Tu hai mantenuto un odio secolare contro gli Israeliti
e li hai consegnati alla spada nel giorno della loro sventura, quando ho posto
fine alla loro iniquità; 6per questo, com'è vero ch'io vivo - dice
il Signore Dio - ti abbandonerò al sangue e il sangue ti perseguiterà; tu hai
odiato il sangue e il sangue ti perseguiterà. 7Farò del monte Seir
una solitudine e un deserto e vi eliminerò chiunque su di esso va e viene. 8Riempirò
di cadaveri i tuoi monti; sulle tue alture, per le tue pendici, in tutte le tue
valli cadranno i trafitti di spada. 9In solitudine perenne ti
ridurrò e le tue città non saranno più abitate: saprete che io sono il Signore.
10Poiché hai detto: Questi due popoli, questi due territori saranno
miei, noi li possiederemo, anche se là è il Signore. 11Per questo,
com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io agirò secondo quell'ira e
quel furore che tu hai dimostrato nell'odio contro di loro e mi rivelerò in
mezzo a loro quando farò giustizia di te: 12saprai allora che io
sono il Signore. Ho udito tutti gli insulti che tu hai proferiti contro i monti
d'Israele: Sono deserti; son dati a noi perché vi pascoliamo. 13Contro
di me avete fatto discorsi insolenti, contro di me avete moltiplicato le
parole: ho udito tutto. 14Così dice il Signore Dio: Poiché tutto il
paese ha gioito, farò di te una solitudine: 15poiché tu hai gioito
per l'eredità della casa d'Israele che era devastata, così io tratterò te:
sarai ridotto a una solitudine, o monte Seir, e tu Edom, tutto intero; si saprà
che io sono il Signore".
1"Ora, figlio dell'uomo, profetizza ai monti
d'Israele e di': Monti d'Israele, udite la parola del Signore. 2Così
dice il Signore Dio: Poiché il nemico ha detto di voi: Ah! Ah! I colli eterni
son diventati il nostro possesso, 3ebbene, profetizza e annunzia:
Dice il Signore Dio: Poiché siete stati devastati e perseguitati dai vicini per
renderci possesso delle altre nazioni e poiché siete stati fatti oggetto di
maldicenza e d'insulto della gente, 4ebbene, monti d'Israele, udite
la parola del Signore Dio: Dice il Signore Dio ai monti, alle colline, alle
pendici e alle valli, alle rovine desolate e alle città deserte che furono preda
e scherno dei popoli vicini: 5ebbene, così dice il Signore Dio: Sì,
con gelosia ardente io parlo contro gli altri popoli e contro tutto Edom, che
con la gioia del cuore, con il disprezzo dell'anima, hanno fatto del mio paese
il loro possesso per saccheggiarlo. 6Per questo profetizza al paese
d'Israele e annunzia ai monti, alle colline, alle pendici e alle valli: Dice il
Signore Dio: Ecco, io parlo con gelosia e con furore: Poiché voi avete portato
l'obbrobrio delle genti, 7ebbene, dice il Signore Dio, io alzo la
mano e giuro: anche le genti che vi stanno d'intorno subiranno il loro
vituperio.
8E voi, monti d'Israele, mettete rami e producete frutti per il mio
popolo d'Israele perché sta per tornare. 9Ecco infatti a voi, a voi
io mi volgo; sarete ancora lavorati e sarete seminati. 10Moltiplicherò
sopra di voi gli uomini, tutta la gente d'Israele, e le città saranno
ripopolate e le rovine ricostruite.
11Moltiplicherò su di voi gli uomini e gli armenti e cresceranno e
saranno fecondi: farò sì che siate popolati come prima e vi elargirò i miei
benefici più che per il passato e saprete che io sono il Signore.
12Ricondurrò su di voi degli uomini, il mio popolo Israele: essi vi
possederanno e sarete la loro eredità e non li priverete più dei loro figli.
13Così parla il Signore Dio: Poiché si va dicendo di te: Tu divori
gli uomini, tu hai privato di figli il tuo popolo, 14ebbene, tu non
divorerai più gli uomini, non priverai più di figli la nazione. Oracolo del
Signore Dio. 15Non ti farò più sentire gli insulti delle nazioni e
non ti farò più subire lo scherno dei popoli; non priverai più di figli la tua
gente". Parola del Signore Dio.
16Mi fu rivolta questa parola del Signore: 17"Figlio
dell'uomo, la casa d'Israele, quando abitava il suo paese, lo rese impuro con la
sua condotta e le sue azioni. Come l'impurità di una donna nel suo tempo è
stata la loro condotta davanti a me. 18Perciò ho riversato su di
loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con
i quali l'avevano contaminato. 19Li ho dispersi fra le genti e sono
stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e
le loro azioni. 20Giunsero fra le nazioni dove erano spinti e
disonorarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: Costoro sono il
popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese. 21Ma
io ho avuto riguardo del mio nome santo, che gli Israeliti avevano disonorato
fra le genti presso le quali sono andati. 22Annunzia alla casa
d'Israele: Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, gente
d'Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete disonorato fra le
genti presso le quali siete andati. 23Santificherò il mio nome
grande, disonorato fra le genti, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le
genti sapranno che io sono il Signore - parola del Signore Dio - quando
mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi. 24Vi prenderò
dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. 25Vi
aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le
vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; 26vi darò un cuore nuovo,
metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e
vi darò un cuore di carne. 27Porrò il mio spirito dentro di voi e vi
farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le
mie leggi. 28Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi
sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio. 29Vi libererò da tutte
le vostre impurità: chiamerò il grano e lo moltiplicherò e non vi manderò più
la carestia. 30Moltiplicherò i frutti degli alberi e il prodotto dei
campi, perché non soffriate più la vergogna della fame fra le genti. 31Vi
ricorderete della vostra cattiva condotta e delle vostre azioni che non erano
buone e proverete disgusto di voi stessi per le vostre iniquità e le vostre
nefandezze. 32Non per riguardo a voi, io agisco - dice il Signore
Dio - sappiatelo bene. Vergognatevi e arrossite della vostra condotta, o
Israeliti". 33Così dice il Signore Dio: "Quando vi avrò purificati
da tutte le vostre iniquità, vi farò riabitare le vostre città e le vostre
rovine saranno ricostruite. 34Quella terra desolata, che agli occhi
di ogni viandante appariva un deserto, sarà ricoltivata 35e si dirà:
La terra, che era desolata, è diventata ora come il giardino dell'Eden, le
città rovinate, desolate e sconvolte, ora sono fortificate e abitate. 36I
popoli che saranno rimasti attorno a voi sapranno che io, il Signore, ho
ricostruito ciò che era distrutto e ricoltivato la terra che era un deserto.
Io, il Signore, l'ho detto e lo farò".
37Dice il Signore Dio: "Permetterò ancora che la gente
d'Israele mi preghi di intervenire in suo favore. Io moltiplicherò gli uomini
come greggi, 38come greggi consacrati, come un gregge di Gerusalemme
nelle sue solennità. Allora le città rovinate saran ripiene di greggi di uomini
e sapranno che io sono il Signore".
1La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi
portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; 2mi
fece passare tutt'intorno accanto ad esse. Vidi che erano in grandissima
quantità sulla distesa della valle e tutte inaridite. 3Mi disse:
"Figlio dell'uomo, potranno queste ossa rivivere?". Io risposi:
"Signore Dio, tu lo sai". 4Egli mi replicò:
"Profetizza su queste ossa e annunzia loro: Ossa inaridite, udite la
parola del Signore. 5Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io
faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. 6Metterò su di voi i
nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e
infonderò in voi lo spirito e rivivrete: Saprete che io sono il Signore". 7Io
profetizzai come mi era stato ordinato; mentre io profetizzavo, sentii un
rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro,
ciascuno al suo corrispondente. 8Guardai ed ecco sopra di esse i
nervi, la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c'era spirito in loro.
9Egli aggiunse: "Profetizza allo spirito, profetizza figlio
dell'uomo e annunzia allo spirito: Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai
quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano". 10Io
profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in
vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato.
11Mi disse: "Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la gente
d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite, la nostra
speranza è svanita, noi siamo perduti. 12Perciò profetizza e
annunzia loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi
risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele.
13Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre
tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio. 14Farò
entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese;
saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò". Oracolo del Signore
Dio.
15Mi fu rivolta questa parola del Signore: 16"Figlio
dell'uomo, prendi un legno e scrivici sopra: Giuda e gli Israeliti uniti a lui,
poi prendi un altro legno e scrivici sopra: Giuseppe, legno di Èfraim e tutta
la casa d'Israele unita a lui, 17e accostali l'uno all'altro in modo
da fare un legno solo, che formino una cosa sola nella tua mano. 18Quando
i figli del tuo popolo ti diranno: Ci vuoi spiegare che significa questo per
te?, 19tu dirai loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io prendo il legno
di Giuseppe, che è in mano d'Èfraim e le tribù d'Israele unite a lui, e lo
metto sul legno di Giuda per farne un legno solo; diventeranno una cosa sola in
mano mia.
20Tieni in mano sotto i loro occhi i legni sui quali hai scritto e 21di'
loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò gli Israeliti dalle genti fra
le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nel loro
paese: 22farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti
d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né
più saranno divisi in due regni. 23Non si contamineranno più con i
loro idoli, con i loro abomini e con tutte le loro iniquità; li libererò da
tutte le ribellioni con cui hanno peccato; li purificherò e saranno il mio
popolo e io sarò il loro Dio. 24Il mio servo Davide sarà su di loro
e non vi sarà che un unico pastore per tutti; seguiranno i miei comandamenti,
osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. 25Abiteranno
nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono
i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli,
attraverso i secoli; Davide mio servo sarà loro re per sempre. 26Farò
con loro un'alleanza di pace, che sarà con loro un'alleanza eterna. Li
stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per
sempre. 27In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed
essi saranno il mio popolo. 28Le genti sapranno che io sono il
Signore che santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per
sempre".
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2"Figlio
dell'uomo, volgiti verso Gog nel paese di Magòg, principe capo di Mesech e
Tubal, e profetizza contro di lui.
Annunzierai: 3Dice il Signore Dio: Eccomi contro di te Gog, principe
capo di Mesech e Tubal, 4io ti aggirerò, ti metterò ganci alle
mascelle e ti farò uscire con tutto il tuo esercito, cavalli e cavalieri tutti
ben equipaggiati, truppa immensa con scudi grandi e piccoli, e tutti muniti di
spada. 5La Persia, l'Etiopia e Put sono con loro, tutti con scudi ed
elmi. 6Gomer e tutte le sue schiere, la gente di Togarmà, le estreme
regioni del settentrione e tutte le loro forze, popoli numerosi sono con te.
7Sta' pronto, fa' i preparativi insieme con tutta la moltitudine che
si è radunata intorno a te: sii a mia disposizione. 8Dopo molto
tempo ti sarà dato l'ordine: sul finire degli anni tu andrai contro una nazione
che è sfuggita alla spada, che in mezzo a molti popoli si è radunata sui monti
d'Israele, rimasti lungamente deserti. Essa rimpatriò dalle genti e tutti
abitano tranquilli. 9Tu vi salirai, vi giungerai come un uragano:
sarai come un nembo che avvolge la terra, tu con tutte le tue schiere e con i
popoli numerosi che sono con te. 10Dice il Signore Dio: In quel
giorno ti verranno in mente dei pensieri e concepirai progetti malvagi. 11Tu
dirai: Andrò contro una terra indifesa, assalirò genti tranquille che si
tengono sicure, che abitano tutte in luoghi senza mura, che non hanno né sbarre
né porte, 12per depredare, saccheggiare, metter la mano su rovine
ora ripopolate e sopra un popolo che si è riunito dalle nazioni, dedito agli
armenti e ai propri affari, che abita al centro della terra.
13Saba, Dedan, i commercianti di Tarsis e tutti i suoi leoncelli ti
domanderanno: Vieni per saccheggiare? Hai radunato la tua gente per venir a
depredare e portar via argento e oro, per rapire armenti e averi e per fare
grosso bottino? 14Perciò predici, figlio dell'uomo, e annunzia a
Gog: Così dice il Signore Dio: In quel giorno, quando il mio popolo Israele
dimorerà del tutto sicuro, tu ti leverai, 15verrai dalla tua dimora,
dagli estremi confini del settentrione, tu e i popoli numerosi che sono con te,
tutti su cavalli, una turba grande, un esercito potente. 16Verrai
contro il mio popolo Israele, come un nembo per coprire la terra. Sul finire
dei giorni io ti manderò sulla mia terra perché le genti mi conoscano quando
per mezzo tuo, o Gog, manifesterò la mia santità davanti ai loro occhi. 17Così
dice il Signore Dio: Non sei tu quegli di cui parlai nei tempi antichi per
mezzo dei miei servi, i profeti d'Israele, i quali, in quei tempi e per molti
anni, profetizzarono che io ti avrei mandato contro di loro? 18Ma,
quando Gog giungerà nel paese d'Israele - parola del Signore Dio - divamperà la
mia collera. 19Nella mia gelosia e nel mio furore ardente io vi
dichiaro: In quel giorno ci sarà un gran terremoto nel paese di Israele: 20davanti
a me tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del cielo, gli animali selvatici,
tutti i rettili che strisciano sul terreno e ogni uomo che è sulla terra: i
monti franeranno, le rocce cadranno e ogni muro rovinerà al suolo.
21Contro di lui, per tutti i monti d'Israele, chiamerò la spada.
Parola del Signore Dio. La spada di ognuno di essi sarà contro il proprio
fratello. 22Farò giustizia di lui con la peste e con il sangue: farò
piovere su di lui e le sue schiere, sopra i popoli numerosi che sono con lui,
torrenti di pioggia e grandine, fuoco e zolfo. 23Io mostrerò la mia
potenza e la mia santità e mi rivelerò davanti a genti numerose e sapranno che
io sono il Signore".
1"E tu, figlio dell'uomo, profetizza contro Gog e
annunzia: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te, Gog, principe capo di
Mesech e di Tubal. 2Io ti sospingerò e ti condurrò e dagli estremi
confini del settentrione ti farò salire e ti condurrò sui monti d'Israele. 3Spezzerò
l'arco nella tua mano sinistra e farò cadere le frecce dalla tua mano destra. 4Tu
cadrai sui monti d'Israele con tutte le tue schiere e i popoli che sono con te:
ti ho destinato in pasto agli uccelli rapaci d'ogni specie e alle bestie
selvatiche. 5Tu sarai abbattuto in aperta campagna, perché io l'ho
detto. Oracolo del Signore Dio.
6Manderò un fuoco su Magòg e sopra quelli che abitano tranquilli le
isole: sapranno che io sono il Signore. 7Farò conoscere il mio nome
santo in mezzo al mio popolo Israele, e non permetterò che il mio santo nome
sia profanato; le genti sapranno che io sono il Signore, santo in Israele. 8Ecco,
questo avviene e si compie - parola del Signore Dio -: è questo il giorno di
cui ho parlato. 9Gli abitanti delle città d'Israele usciranno e per
accendere il fuoco bruceranno armi, scudi grandi e piccoli e archi e frecce e
mazze e giavellotti e con quelle alimenteranno il fuoco per sette anni. 10Non
andranno a prendere la legna nei campi e neppure a tagliarla nei boschi perché
faranno il fuoco con le armi: spoglieranno coloro che li avevano spogliati e
deprederanno coloro che li avevano saccheggiati. Parola del Signore Dio.
11In quel giorno assegnerò a Gog come sepolcro un luogo famoso in
Israele, la valle di Abarìm, a oriente del mare: essa chiude il passo ai
viandanti. Lì sarà sepolto Gog e tutta la sua moltitudine e quel luogo si
chiamerà Valle della moltitudine di Gog. 12La casa di Israele darà
loro sepoltura per sette mesi per purificare il paese. 13Lì
seppellirà tutto il popolo del paese e sarà per loro glorioso il giorno in cui
manifesterò la mia gloria. Parola del Signore Dio. 14Saranno scelti
uomini che percorreranno di continuo il paese per seppellire con l'aiuto dei
viandanti quelli che son rimasti a fior di terra, per renderla pura;
cominceranno le ricerche alla fine del settimo mese. 15Quando
percorrendo il paese vedranno ossa umane, vi porranno un segnale, finché i
becchini non le seppelliscano nella valle della moltitudine di Gog: 16Hamonà
sarà chiamata la città. Così purificheranno il paese. 17A te, figlio
dell'uomo, dice il Signore Dio: Annunzia agli uccelli d'ogni specie e a tutte
le bestie selvatiche: Radunatevi, venite; raccoglietevi da ogni parte sul
sacrificio che offro a voi, sacrificio grande, sui monti d'Israele. Mangerete
carne e berrete sangue; 18mangerete carne d'eroi, berrete sangue di
prìncipi del paese: montoni, agnelli, capri e tori grassi di Basàn, tutti. 19Mangerete
grasso a sazietà e berrete fino all'ebbrezza il sangue del sacrificio che
preparo per voi. 20Alla mia tavola vi sazierete di cavalli e
cavalieri, di eroi e di guerrieri d'ogni razza. Parola del Signore Dio.
21Fra le genti manifesterò la mia gloria e tutte le
genti vedranno la giustizia che avrò fatta e la mano che avrò posta su di voi. 22La
casa d'Israele da quel giorno in poi saprà che io, il Signore, sono il loro
Dio. 23Le genti sapranno che la casa d'Israele per la sua iniquità era
stata condotta in schiavitù, perché si era ribellata a me e io avevo nascosto
loro il mio volto e li avevo dati in mano ai loro nemici, perché tutti
cadessero di spada. 24Secondo le loro nefandezze e i loro peccati io
li trattai e nascosi loro la faccia.
25Perciò così dice il Signore Dio: Ora io ristabilirò la sorte di
Giacobbe, avrò compassione di tutta la casa d'Israele e sarò geloso del mio
santo nome. 26Quando essi abiteranno nella loro terra tranquilli,
senza che alcuno li spaventi, si vergogneranno di tutte le ribellioni che hanno
commesse contro di me.
27Quando io li avrò ricondotti dalle genti e li avrò radunati dalle
terre dei loro nemici e avrò mostrato in loro la mia santità, davanti a
numerosi popoli, 28allora sapranno che io, il Signore, sono il loro
Dio, poiché dopo averli condotti in schiavitù fra le genti, li ho radunati nel
loro paese e non ne ho lasciato fuori neppure uno. 29Allora non
nasconderò più loro il mio volto, perché diffonderò il mio spirito sulla casa
d'Israele". Parola del Signore Dio.
1Al principio dell'anno venticinquesimo della nostra
deportazione, il dieci del mese, quattordici anni da quando era stata presa la
città, in quel medesimo giorno, la mano del Signore fu sopra di me ed egli mi
condusse là. 2In visione divina mi condusse nella terra d'Israele e
mi pose sopra un monte altissimo sul quale sembrava costruita una città, dal
lato di mezzogiorno. 3Egli mi condusse là: ed ecco un uomo, il cui
aspetto era come di bronzo, in piedi sulla porta, con una cordicella di lino in
mano e una canna per misurare. 4Quell'uomo mi disse: "Figlio
dell'uomo: osserva e ascolta attentamente e fa' attenzione a quanto io sto per
mostrarti, perché tu sei stato condotto qui perché io te lo mostri e tu
manifesti alla casa d'Israele quello che avrai visto".
5Ed ecco il tempio era tutto recinto da un muro. La
canna per misurare che l'uomo teneva in mano era di sei cubiti, d'un cubito e
un palmo ciascuno. Egli misurò lo spessore del muro: era una canna, e l'altezza
una canna.
6Poi andò alla porta che guarda a oriente, salì i
gradini e misurò la soglia della porta; era una canna di larghezza. 7Ogni
stanza misurava una canna di lunghezza e una di larghezza, da una stanza
all'altra vi erano cinque cubiti: anche la soglia del portico dal lato
dell'atrio della porta stessa, verso l'interno, era di una canna. 8Misurò
l'atrio della porta: era di otto cubiti; 9i pilastri di due cubiti.
L'atrio della porta era verso l'interno.
10Le stanze della porta a oriente erano tre da una parte e tre
dall'altra, tutt'e tre della stessa grandezza, come di una stessa misura erano
i pilastri da una parte e dall'altra. 11Misurò la larghezza
dell'apertura del portico: era di dieci cubiti; l'ampiezza della porta era di
tredici cubiti. 12Davanti alle stanze vi era un parapetto di un
cubito, da un lato e dall'altro; ogni stanza misurava sei cubiti per lato. 13Misurò
poi il portico dal tetto di una stanza al suo opposto; la larghezza era di
venticinque cubiti; da un'apertura all'altra; 14i pilastri li
calcolò alti sessanta cubiti, dai pilastri cominciava il cortile che circondava
la porta. 15Dalla facciata della porta d'ingresso alla facciata
dell'atrio della porta interna vi era uno spazio di cinquanta cubiti. 16Le
stanze e i pilastri avevano finestre con grate verso l'interno, intorno alla
porta, come anche vi erano finestre intorno che davano sull'interno dell'atrio.
Sui pilastri erano disegnate palme.
17Poi mi condusse nel cortile esterno e vidi delle
stanze e un lastricato costruito intorno al cortile; trenta erano le stanze lungo
il lastricato. 18Il lastricato si estendeva ai lati delle porte per
una estensione uguale alla larghezza delle porte stesse: era il lastricato
inferiore. 19Misurò lo spazio dalla facciata della porta inferiore
da oriente a settentrione alla facciata della porta interna, erano cento
cubiti.
20Poi misurò la lunghezza e la larghezza della porta che
guarda a settentrione e conduce al cortile esterno. 21Le sue stanze,
tre da una parte e tre dall'altra, i pilastri, l'atrio avevano le stesse
dimensioni della prima porta: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di
larghezza. 22Le finestre, l'atrio e le palme avevano le stesse
dimensioni di quelle della porta che guarda a oriente. Vi si accedeva per sette
scalini: l'atrio era davanti. 23Di fronte al portico di settentrione
vi era la porta, come di fronte a quello di oriente; misurò la distanza fra
portico e portico: vi erano cento cubiti.
24Mi condusse poi verso mezzogiorno: ecco un portico
rivolto a mezzogiorno. Ne misurò i pilastri e l'atrio; avevano le stesse
dimensioni. 25Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano
finestre uguali alle altre finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di
lunghezza per venticinque di larghezza. 26Vi si accedeva per sette
gradini: il vestibolo stava verso l'interno. Sui pilastri, da una parte e
dall'altra, vi erano ornamenti di palme. 27Il cortile interno aveva
un portico verso mezzogiorno; egli misurò la distanza fra porta e porta in
direzione del mezzogiorno; erano cento cubiti.
28Allora mi introdusse nell'atrio interno, per il
portico meridionale, e misurò questo portico; aveva le stesse dimensioni. 29Le
stanze, i pilastri e l'atrio avevano le medesime misure. Intorno al portico,
come intorno all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di
lunghezza per venticinque di larghezza.
30Intorno vi erano vestiboli di venticinque cubiti di lunghezza per
cinque di larghezza.
31Il suo vestibolo era rivolto verso l'atrio esterno; sui pilastri
c'erano ornamenti di palme; i gradini per i quali si accedeva erano otto.
32Poi mi condusse al portico dell'atrio interno che
guarda a oriente e lo misurò: aveva le solite dimensioni. 33Le
stanze, i pilastri e l'atrio avevano le stesse dimensioni. Intorno al portico,
come intorno all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di
lunghezza per venticinque di larghezza. 34Il suo vestibolo dava
sull'atrio esterno: sui pilastri, da una parte e dall'altra vi erano ornamenti
di palme: i gradini per i quali si accedeva erano otto.
35Poi mi condusse al portico settentrionale e lo misurò:
aveva le solite dimensioni, 36come le stanze, i pilastri e l'atrio.
Intorno vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per
venticinque di larghezza. 37Il suo vestibolo dava sull'atrio
esterno; sui pilastri, da una parte e dall'altra, c'erano ornamenti di palme: i
gradini per cui vi si accedeva erano otto.
38C'era anche una stanza con la porta vicino ai pilastri
dei portici; là venivano lavati gli olocausti. 39Nell'atrio del
portico vi erano due tavole da una parte e due dall'altra, sulle quali venivano
sgozzati gli olocausti e i sacrifici espiatori e di riparazione. 40Altre
due tavole erano sul lato esterno, a settentrione di chi entra nel portico, e
due tavole all'altro lato presso l'atrio del portico. 41Così a
ciascun lato del portico c'erano quattro tavole da una parte e quattro tavole
dall'altra: otto tavole in tutto. Su di esse si sgozzavano le vittime. 42C'erano
poi altre quattro tavole di pietre squadrate, per gli olocausti, lunghe un
cubito e mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un cubito: su di esse venivano
deposti gli strumenti con i quali si immolavano gli olocausti e gli altri
sacrifici. 43Uncini d'un palmo erano attaccati all'interno
tutt'intorno; sulle tavole si mettevano le carni delle offerte.
44Fuori del portico interno, nell'atrio interno, vi erano due
stanze: quella accanto al portico settentrionale guardava a mezzogiorno,
l'altra accanto al portico meridionale guardava a settentrione. 45Egli
mi disse: "La stanza che guarda a mezzogiorno è per i sacerdoti che hanno
cura del tempio, 46mentre la stanza che guarda a settentrione è per
i sacerdoti che hanno cura dell'altare: sono essi i figli di Zadòk che, tra i
figli di Levi, si avvicinano al Signore per il suo servizio".
47Misurò quindi l'atrio: era un quadrato di cento cubiti
di larghezza per cento di lunghezza. L'altare era di fronte al tempio.
48Mi condusse poi nell'atrio del tempio e ne misurò i
pilastri: erano ognuno cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra;
la larghezza del portico: tre cubiti da una parte e tre cubiti dall'altra. 49La
lunghezza del vestibolo era di venti cubiti e la larghezza di dodici cubiti. Vi
si accedeva per mezzo di dieci gradini; accanto ai pilastri c'erano due
colonne, una da una parte e una dall'altra.
1M'introdusse poi nel santuario e misurò i pilastri:
erano larghi sei cubiti da una parte e sei cubiti dall'altra. 2La
porta era larga dieci cubiti e i lati della porta cinque cubiti da una parte e
cinque cubiti dall'altra. Misurò quindi il santuario: era lungo quaranta cubiti
e largo venti.
3Andò poi nell'interno e misurò i pilastri della porta,
due cubiti, e la porta, sei cubiti; la larghezza della porta, sette cubiti. 4Ne
misurò ancora la lunghezza, venti cubiti e la larghezza, davanti al santuario,
venti cubiti, poi mi disse: "Questo è il Santo dei santi".
5Misurò poi il muro del tempio, sei cubiti; poi la
larghezza dell'edificio laterale, quattro cubiti, intorno al tempio. 6Le
celle laterali erano una sull'altra, trenta per tre piani. Per le celle
all'intorno, c'erano, nel muro del tempio, rientranze in modo che fossero
collegate fra di loro, ma non collegate al muro del tempio. 7Salendo
da un piano all'altro l'ampiezza delle celle aumentava, perciò la costruzione
era più larga verso l'alto. Dal piano inferiore si poteva salire al piano di
mezzo e da questo a quello più alto. 8Io vidi intorno al tempio una
elevazione. I fondamenti dell'edificio laterale erano di una canna intera di
sei cubiti. 9La larghezza del muro esterno dell'edificio laterale
era di cinque cubiti, come quella dello spazio rimanente. Fra l'edificio
laterale del tempio 10e le stanze c'era una larghezza di venti
cubiti intorno al tempio. 11Le porte dell'edificio laterale
rimanevano sullo spazio libero; una porta dava a settentrione e una a mezzogiorno.
Lo spazio libero era cinque cubiti tutt'intorno.
12La costruzione che era di fronte allo spazio libero
sul lato d'occidente, aveva settanta cubiti di larghezza; il muro della
costruzione era tutt'intorno dello spessore di cinque cubiti; la sua lunghezza
di novanta cubiti.
13Poi misurò il tempio: lunghezza cento cubiti; lo spazio libero,
edificio e sue mura, anch'essi cento cubiti. 14La larghezza della
facciata del tempio con lo spazio libero, cento cubiti. 15Misurò
ancora la larghezza dell'edificio di fronte allo spazio libero nella parte
retrostante, con le gallerie di qua e di là: era cento cubiti.
L'interno del santuario, il
suo vestibolo, 16gli stipiti, le finestre a grate e le gallerie
attorno a tutti e tre, a cominciare dalla soglia, erano rivestiti di tavole di
legno, tutt'intorno, dal pavimento fino alle finestre, che erano velate. 17Dalla
porta, dentro e fuori del tempio e su tutte le pareti interne ed esterne erano
dipinti 18cherubini e palme. Fra cherubino e cherubino c'era una
palma; ogni cherubino aveva due aspetti: 19aspetto d'uomo verso una
palma e aspetto di leone verso l'altra palma, effigiati intorno a tutto il
tempio. 20Da terra fino sopra la porta erano disposti cherubini e
palme sulle pareti del santuario.
21Gli stipiti del santuario erano quadrangolari.
Davanti al Santo dei santi
c'era come 22un altare di legno, alto tre cubiti, due cubiti di
lunghezza e due di larghezza. Gli angoli, la base e i lati erano di legno. Mi
disse: "Questa è la tavola che sta davanti al Signore".
23Il santuario e il Santo dei santi avevano due porte
ciascuno. 24Ogni porta aveva due battenti e ogni battente si
ripiegava in due pezzi: due per un battente e due per l'altro. 25Sulle
porte erano dipinti cherubini e palme come sulle pareti: un portale di legno era
sulla facciata dell'atrio all'esterno. 26Finestre e grate e palme
erano da tutt'e due le parti, ai lati del vestibolo, alle celle annesse al
tempio e agli architravi.
1Allora mi fece uscire nell'atrio esterno dal lato
settentrionale e mi condusse all'appartamento che sta di fronte allo spazio
libero prospicente l'edificio verso settentrione. 2Nella facciata
aveva una lunghezza di cento cubiti, verso settentrione, e cinquanta cubiti di
larghezza. 3Di fronte ai venti cubiti dell'atrio interno e di fronte
al lastricato esterno, vi era un porticato davanti a un altro porticato a tre
piani; 4davanti alle stanze c'era un corridoio di dieci cubiti di
larghezza per cento di lunghezza: le porte delle stanze guardavano a
settentrione. 5Le stanze superiori erano più strette delle inferiori
e intermedie, perché i porticati occupavano parte dello spazio. 6Erano
a tre piani, ma non avevano colonne come quelle degli altri, e perciò le stanze
superiori erano più strette rispetto a quelle intermedie e a quelle inferiori. 7Il
muro esterno parallelo alle stanze, dal lato del corridoio esterno, aveva,
davanti alle stanze, una lunghezza di cinquanta cubiti. 8Infatti la
lunghezza delle stanze dell'atrio esterno era di cinquanta cubiti, mentre dal
lato del tempio era di cento cubiti. 9In basso le stanze avevano
l'ingresso rivolto verso oriente, entrando dall'atrio esterno, sulla larghezza
del muro dell'atrio.
10A mezzogiorno, di fronte allo spazio libero e alla muraglia di
cinta, c'erano stanze 11e, davanti ad esse, un passaggio simile a
quello delle stanze poste a settentrione: la lunghezza e la larghezza erano
uguali a quelle, come anche le varie uscite e le loro disposizioni; come le
porte di quelle, 12così erano le porte delle stanze che davano a
mezzogiorno; una porta era al principio dell'ambulacro, lungo il muro
corrispondente, a oriente di chi entra. 13Egli mi disse: "Le
stanze a settentrione e quelle a mezzogiorno, di fronte allo spazio libero,
sono le stanze sacre, dove i sacerdoti che si accostano al Signore mangeranno
le cose santissime: ivi riporranno le cose santissime, le oblazioni e le
vittime di espiazione e di riparazione, perché santo è questo luogo. 14Quando
i sacerdoti vi saranno entrati, non usciranno dal luogo santo verso l'atrio
esterno, ma deporranno là le loro vesti con le quali hanno prestato servizio,
perché esse sono sante: indosseranno altre vesti e così si avvicineranno al
luogo destinato al popolo".
15Terminato ch'egli ebbe di misurare l'interno del
tempio mi condusse fuori per la porta che guarda a oriente, e misurò la cinta
intorno. 16Misurò il lato orientale con la canna per misurare: era
cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno. 17Misurò il lato
settentrionale: era cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno. 18Misurò
il lato meridionale: era cinquecento canne, con la canna da misura. 19Si
volse al lato occidentale: misurò cinquecento canne con la canna da misura. 20Da
quattro lati egli misurò il tempio; aveva intorno un muro lungo cinquecento
canne e largo cinquecento, per separare il luogo sacro da quello profano.
1Mi condusse allora verso la porta che guarda a oriente
2ed ecco che la gloria del Dio d'Israele giungeva dalla via
orientale e il suo rumore era come il rumore delle grandi acque e la terra
risplendeva della sua gloria. 3La visione che io vidi era simile a
quella che avevo vista quando andai per distruggere la città e simile a quella
che avevo vista presso il canale Chebàr. Io caddi con la faccia a terra. 4La
gloria del Signore entrò nel tempio per la porta che guarda a oriente.
5Lo spirito mi prese e mi condusse nell'atrio interno: ecco, la
gloria del Signore riempiva il tempio. 6Mentre quell'uomo stava in
piedi accanto a me, sentii che qualcuno entro il tempio mi parlava 7e
mi diceva: "Figlio dell'uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo
dove posano i miei piedi, dove io abiterò in mezzo agli Israeliti, per sempre.
E la casa d'Israele, il popolo e i suoi re, non profaneranno più il mio santo
nome con le loro prostituzioni e con i cadaveri dei loro re e con le loro
stele, 8collocando la loro soglia accanto alla mia soglia e i loro
stipiti accanto ai miei stipiti, così che fra me e loro vi era solo il muro,
hanno profanato il mio santo nome con tutti gli abomini che hanno commessi,
perciò li ho distrutti con ira. 9Ma d'ora in poi essi allontaneranno
da me le loro prostituzioni e i cadaveri dei loro re e io abiterò in mezzo a
loro per sempre.
10Tu, figlio dell'uomo, descrivi questo tempio alla casa d'Israele,
perché arrossiscano delle loro iniquità; ne misurino la pianta 11e,
se si vergogneranno di quanto hanno fatto, manifesta loro la forma di questo
tempio, la sua disposizione, le sue uscite, i suoi ingressi, tutti i suoi
aspetti, tutti i suoi regolamenti, tutte le sue forme e tutte le sue leggi:
mettili per iscritto davanti ai loro occhi, perché osservino tutte queste norme
e tutti questi regolamenti e li mettano in pratica. 12Questa è la
legge del tempio: alla sommità del monte, tutto il territorio che lo circonda è
santissimo; ecco, questa è la legge del tempio.
13Queste sono le misure dell'altare in cubiti, di un
cubito e un palmo ciascuno. La base era di un cubito di altezza per un cubito
di larghezza: il suo bordo intorno era un palmo. Tale lo zoccolo dell'altare.
14Dalla base che posava a terra fino alla piattaforma inferiore vi
erano due cubiti di altezza e un cubito di larghezza: dalla piattaforma piccola
alla piattaforma più grande vi erano quattro cubiti di altezza e un cubito di
larghezza.
15Il focolare era di quattro cubiti e sul focolare vi erano quattro
corni. 16Il focolare era dodici cubiti di lunghezza per dodici di
larghezza, cioè quadrato. 17La piattaforma superiore era un quadrato
di quattordici cubiti di lunghezza per quattordici cubiti di larghezza, con un
orlo intorno di mezzo cubito, e la base, intorno, di un cubito: i suoi gradini
guardavano a oriente.
18Egli mi parlò: "Figlio dell'uomo, dice il Signore
Dio: Queste sono le leggi dell'altare, quando verrà costruito per offrirvi
sopra il sangue. 19Ai sacerdoti leviti della stirpe di Zadòk, che si
avvicineranno a me per servirmi, tu darai - parola del Signore Dio - un
giovenco per l'espiazione. 20Prenderai di quel sangue e lo spanderai
sui quattro corni dell'altare, sui quattro angoli della piattaforma e intorno
all'orlo. Così lo purificherai e ne farai l'espiazione. 21Prenderai
poi il giovenco del sacrificio espiatorio e lo brucerai in un luogo appartato
del tempio, fuori del santuario. 22Il secondo giorno offrirai, per
il peccato, un capro senza difetto e farai la purificazione dell'altare come hai
fatto con il giovenco. 23Terminato il rito della purificazione,
offrirai un giovenco senza difetti e un montone del gregge senza difetti. 24Tu
li presenterai al Signore e i sacerdoti getteranno il sale su di loro, poi li
offriranno in olocausto al Signore. 25Per sette giorni sacrificherai
per il peccato un capro al giorno e verrà offerto anche un giovenco e un
montone del gregge senza difetti. 26Per sette giorni si farà
l'espiazione dell'altare e lo si purificherà e consacrerà. 27Finiti
questi giorni, dall'ottavo in poi, i sacerdoti immoleranno sopra l'altare i
vostri olocausti, i vostri sacrifici di comunione e io vi sarò propizio".
Oracolo del Signore Dio.
1Mi condusse poi alla porta esterna del santuario dalla
parte di oriente; essa era chiusa. 2Mi disse: "Questa porta
rimarrà chiusa: non verrà aperta, nessuno vi passerà, perché c'è passato il
Signore, Dio d'Israele. Perciò resterà chiusa. 3Ma il principe, il
principe siederà in essa per cibarsi davanti al Signore; entrerà dal vestibolo
della porta e di lì uscirà".
4Poi mi condusse per la porta settentrionale, davanti
al tempio. Guardai ed ecco la gloria del Signore riempiva il tempio. Caddi con
la faccia a terra 5e il Signore mi disse: "Figlio dell'uomo,
sta' attento, osserva bene e ascolta quanto io ti dirò sulle prescrizioni
riguardo al tempio e su tutte le sue leggi; sta' attento a come si entra nel
tempio da tutti gli accessi del santuario. 6Riferirai a quei
ribelli, alla gente d'Israele: Così dice il Signore Dio: Troppi sono stati per
voi gli abomini, o Israeliti! 7Avete introdotto figli stranieri, non
circoncisi di cuore e non circoncisi di carne, perché stessero nel mio
santuario e profanassero il mio tempio, mentre mi offrivate il mio cibo, il
grasso e il sangue, rompendo così la mia alleanza con tutti i vostri abomini. 8Non
vi siete presi voi la cura delle mie cose sante ma avete affidato loro, al
vostro posto, la custodia del mio santuario. 9Così dice il Signore
Dio: Nessuno straniero, non circonciso di cuore, non circonciso nella carne,
entrerà nel mio santuario, nessuno di tutti gli stranieri che sono in mezzo
agli Israeliti.
10Anche i leviti, che si sono allontanati da me nel
traviamento d'Israele e hanno seguito i loro idoli, sconteranno la propria
iniquità; 11serviranno nel mio santuario come guardie delle porte
del tempio e come servi del tempio; sgozzeranno gli olocausti e le vittime del
popolo e staranno davanti ad esso pronti al suo servizio. 12Poiché
l'hanno servito davanti ai suoi idoli e sono stati per la gente d'Israele
occasione di peccato, perciò io ho alzato la mano su di loro - parola del
Signore Dio - ed essi sconteranno la loro iniquità. 13Non si
avvicineranno più a me per servirmi come sacerdoti e toccare tutte le mie cose
sante e santissime, ma sconteranno la vergogna degli abomini che hanno
compiuti. 14Affido loro la custodia del tempio e ogni suo servizio e
qualunque cosa da compiere in esso.
15I sacerdoti leviti figli di Zadòk, che hanno osservato
le prescrizioni del mio santuario quando gli Israeliti si erano allontanati da
me, si avvicineranno a me per servirmi e staranno davanti a me per offrirmi il
grasso e il sangue. Parola del Signore Dio. 16Essi entreranno nel
mio santuario e si avvicineranno alla mia tavola per servirmi e custodiranno le
mie prescrizioni.
17Quando entreranno dalle porte dell'atrio interno, indosseranno
vesti di lino; non porteranno alcun indumento di lana, quando essi
eserciteranno il ministero alle porte dell'atrio interno e nel tempio. 18Porteranno
in capo turbanti di lino e avranno mutande ai fianchi: non si cingeranno di
quanto provochi il sudore. 19Quando usciranno nell'atrio esterno
verso il popolo, si toglieranno le vesti con le quali hanno ufficiato e le
deporranno nelle stanze del santuario: indosseranno altre vesti per non
comunicare con esse la consacrazione al popolo. 20Non si raderanno
il capo, né si lasceranno crescere la chioma, ma avranno i capelli normalmente
tagliati. 21Nessun sacerdote berrà vino quando dovrà entrare
nell'atrio interno. 22Non prenderanno in sposa una vedova, né una ripudiata,
ma solo una vergine della stirpe d'Israele: potranno sposare però una vedova,
se è la vedova di un sacerdote. 23Indicheranno al mio popolo ciò che
è santo e ciò che è profano e gli insegneranno ciò che è mondo e ciò che è
immondo. 24Nelle liti essi saranno i giudici e decideranno secondo
le mie leggi. In tutte le mie feste osserveranno le mie leggi e i miei statuti
e santificheranno i miei sabati. 25Nessuno di essi si avvicinerà a
un cadavere per non rendersi immondo, ma potrà rendersi immondo per il padre,
la madre, un figlio, una figlia, un fratello o per una sorella non maritata: 26dopo
essersi purificato, gli si conteranno sette giorni 27e quando egli
rientrerà nel luogo santo, nell'atrio interno per servire nel santuario,
offrirà il suo sacrificio espiatorio. Parola del Signore Dio.
28Essi non avranno alcuna eredità. Io sarò la loro eredità: non sarà
dato loro alcun possesso in Israele; io sono il loro possesso. 29Saranno
loro cibo le oblazioni, i sacrifici espiatori, i sacrifici di riparazione;
apparterrà loro quanto è stato votato allo sterminio in Israele. 30La
parte migliore di tutte le vostre primizie e ogni specie di offerta
apparterranno ai sacerdoti: così darete al sacerdote le primizie dei vostri
macinati, per far posare la benedizione sulla vostra casa. 31I
sacerdoti non mangeranno la carne di alcun animale morto di morte naturale o
sbranato, di uccelli o di altri animali".
1"Quando voi spartirete a sorte la regione, in
eredità, preleverete dal territorio, in offerta al Signore, una porzione sacra,
lunga venticinquemila cubiti e larga ventimila: essa sarà santa per tutta la
sua estensione. 2Di essa sarà per il santuario un quadrato di
cinquecento cubiti per cinquecento, con una zona libera all'intorno di
cinquanta cubiti. 3In quella superficie misurerai un tratto di
venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza, dove sarà il
santuario, il Santo dei santi. 4Esso sarà la parte sacra del paese,
sarà per i sacerdoti ministri del santuario, che si avvicinano per servire il Signore:
questo luogo servirà per le loro case e come luogo sacro per il santuario. 5Uno
spazio di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza sarà
il possesso dei leviti che servono nel tempio, con città dove abitare. 6Come
possesso poi delle città assegnerete un tratto di cinquemila cubiti di
larghezza per venticinquemila di lunghezza, parallelo alla parte assegnata al
santuario: apparterrà a tutta la gente d'Israele.
7Al principe sarà assegnato un possesso di qua e di là
della parte sacra e del territorio dalle città, al fianco della parte sacra e
al fianco del territorio della città, a occidente fino all'estremità
occidentale e a oriente sino al confine orientale, per una lunghezza uguale a
ognuna delle parti, dal confine occidentale sino a quello orientale. 8Questa
sarà la sua terra, il suo possesso in Israele e così i miei prìncipi non
opprimeranno il mio popolo, ma lasceranno la terra alla gente d'Israele, alle
sue tribù".
9Dice il Signore Dio: "Basta, prìncipi d'Israele, basta con le
violenze e le rapine! Agite secondo il diritto e la giustizia; eliminate le
vostre estorsioni dal mio popolo. Parola del Signore Dio. 10Abbiate
bilance giuste, efa giusta, bat giusto. 11L'efa
e il bat saranno della medesima misura così che il bat e l'efa
contengano un decimo del comer, la loro misura sarà in relazione al comer.
12Il siclo sarà di venti ghere: venti sicli, venticinque
sicli e quindici sicli saranno la vostra mina.
13Questa sarà l'offerta che voi preleverete: un sesto di
efa per ogni comer di frumento e un sesto di efa per ogni comer
di orzo. 14Norma per l'olio - che si misura con il bat - è un
decimo del bat per ogni kor. Dieci bat corrispondono ad un
comer, perché dieci bat formano un comer. 15Dal
gregge, una pecora ogni duecento, dai prati fertili d'Israele. Questa sarà data
per le oblazioni, per gli olocausti, per i sacrifici di comunione, in
espiazione per loro. Parola del Signore Dio. 16Tutta la popolazione
del paese sarà tenuta a questa offerta verso il principe d'Israele. 17A
carico del principe saranno gli olocausti, le oblazioni e le libazioni nelle
solennità, nei noviluni e nei sabati, in tutte le feste della gente d'Israele.
Egli provvederà per il sacrificio espiatorio, l'oblazione, l'olocausto e il
sacrificio di comunione per l'espiazione della gente d'Israele".
18Dice il Signore Dio: "Il primo giorno del primo
mese, prenderai un giovenco senza difetti e purificherai il santuario. 19Il
sacerdote prenderà il sangue della vittima per il peccato e lo metterà sugli
stipiti del tempio e sui quattro angoli dello zoccolo dell'altare e sugli
stipiti delle porte dell'atrio interno. 20Lo stesso farà il sette
del mese per chi abbia peccato per errore o per ignoranza: così purificherete
il tempio. 21Il quattordici del primo mese sarà per voi la pasqua,
festa d'una settimana di giorni: mangeranno pane azzimo. 22In quel
giorno il principe offrirà, per sé e per tutto il popolo del paese, un giovenco
per il peccato; 23nei sette giorni della festa offrirà in olocausto
al Signore sette giovenchi e sette montoni, senza difetti, in ognuno dei sette
giorni, e un capro in sacrificio per il peccato, ogni giorno. 24In
oblazione offrirà un'efa per giovenco e un'efa per montone, con
un hin di olio per ogni efa.
25Il quindici del settimo mese farà per la festa come in
quei sette giorni, per i sacrifici espiatori, per gli olocausti, le oblazioni e
l'olio".
1Dice il Signore Dio: "Il portico dell'atrio
interno che guarda a oriente rimarrà chiuso nei sei giorni di lavoro; sarà
aperto il sabato e nei giorni del novilunio. 2Il principe entrerà
dal di fuori passando dal vestibolo del portico esterno e si fermerà presso lo
stipite del portico, mentre i sacerdoti offriranno il suo olocausto e il suo
sacrificio di comunione. Egli si prostrerà sulla soglia del portico, poi uscirà
e il portico non sarà chiuso fino al tramonto. 3Il popolo del paese
si prostrerà nei sabati e nei giorni del novilunio all'ingresso del portico,
davanti al Signore.
4L'olocausto che il principe offrirà al Signore nel giorno di sabato
sarà di sei agnelli e un montone senza difetti; 5come oblazione
offrirà un'efa per il montone, per gli agnelli quell'offerta che potrà
dare; di olio un hin per ogni efa. 6Nel giorno del
novilunio offrirà in olocausto un giovenco senza difetti, sei agnelli e un
montone senza difetti; 7in oblazione, un'efa per il giovenco
e un'efa per il montone e per gli agnelli quanto potrà dare; d'olio, un hin
per ogni efa. 8Quando il principe entrerà, dovrà entrare
passando per l'atrio del portico e da esso uscirà. 9Quando verrà il
popolo del paese davanti al Signore nelle solennità, coloro che saranno entrati
dalla porta di settentrione per adorare, usciranno dal portico di mezzogiorno;
quelli che saranno entrati dal portico di mezzogiorno usciranno dal portico di
settentrione. Nessuno uscirà dal portico da cui è entrato ma uscirà da quello
opposto. 10Il principe sarà in mezzo a loro; entrerà come entrano
loro e uscirà come escono loro. 11Nelle feste e nelle solennità
l'oblazione sarà di un'efa per il giovenco e di un'efa per il
montone; per gli agnelli quello che potrà dare; l'olio sarà di un hin
per ogni efa.
12Quando il principe vorrà offrire volontariamente al Signore un
olocausto o sacrifici di comunione, gli sarà aperto il portico che guarda ad
oriente e offrirà l'olocausto e il sacrificio di comunione come li offre nei
giorni di sabato; poi uscirà e il portico verrà chiuso appena sarà uscito.
13Ogni giorno tu offrirai in olocausto al Signore un agnello di un
anno, senza difetti; l'offrirai ogni mattina. 14Su di esso farai
ogni mattina un'oblazione di un sesto di efa; di olio offrirai un terzo
di hin per intridere il fior di farina: è un'oblazione al Signore, la
legge dell'olocausto quotidiano. 15Si offrirà dunque l'agnello,
l'oblazione e l'olio, ogni mattina: è l'olocausto quotidiano".
16Dice il Signore Dio: "Se il principe darà in dono ad uno dei
suoi figli qualcosa della sua eredità, il dono rimarrà ai suoi figli come
eredità. 17Se invece egli farà sulla sua eredità un dono a uno dei
suoi servi, il dono apparterrà al servo fino all'anno dell'affrancamento, poi
ritornerà al principe: ma la sua eredità resterà ai suoi figli. 18Il
principe non prenderà niente dell'eredità del popolo, privandolo, con esazioni,
del suo possesso; egli lascerà in eredità ai suoi figli parte di quanto possiede,
perché nessuno del mio popolo sia scacciato dal suo possesso".
19Poi egli mi condusse, per il corridoio che sta sul fianco del
portico, alle stanze del santuario destinate ai sacerdoti, dalla parte di
settentrione: ed ecco alla estremità di occidente un posto riservato. 20Mi
disse: "Questo è il luogo dove i sacerdoti cuoceranno le carni dei
sacrifici di riparazione e di espiazione e dove cuoceranno le oblazioni, senza
portarle fuori nell'atrio esterno e correre il rischio di comunicare la
consacrazione al popolo". 21Mi condusse nell'atrio esterno e mi
fece passare presso i quattro angoli dell'atrio e a ciascun angolo dell'atrio
vi era un cortile; 22quindi ai quattro angoli dell'atrio vi erano
quattro piccoli cortili lunghi quaranta cubiti e larghi trenta, tutti d'una
stessa misura. 23Un muro girava intorno a tutt'e quattro e dei
fornelli erano costruiti in basso intorno al muro. 24Egli mi disse:
"Queste sono le cucine dove i servi del tempio cuoceranno i sacrifici del
popolo".
1Mi condusse poi all'ingresso del tempio e vidi che
sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del
tempio era verso oriente. Quell'acqua scendeva sotto il lato destro del tempio,
dalla parte meridionale dell'altare. 2Mi condusse fuori dalla porta
settentrionale e mi fece girare all'esterno fino alla porta esterna che guarda
a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva dal lato destro. 3Quell'uomo
avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò mille cubiti, poi mi
fece attraversare quell'acqua: mi giungeva alla caviglia. 4Misurò
altri mille cubiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva al
ginocchio. Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare l'acqua: mi
giungeva ai fianchi. 5Ne misurò altri mille: era un fiume che non
potevo attraversare, perché le acque erano cresciute, erano acque navigabili,
un fiume da non potersi passare a guado. 6Allora egli mi disse:
"Hai visto, figlio dell'uomo?".
Poi mi fece ritornare sulla sponda del fiume; 7voltandomi, vidi che
sulla sponda del fiume vi era un grandissima quantità di alberi da una parte e
dall'altra. 8Mi disse: "Queste acque escono di nuovo nella
regione orientale, scendono nell'Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare,
ne risanano le acque. 9Ogni essere vivente che si muove dovunque
arriva il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque
dove giungono, risanano e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. 10Sulle
sue rive vi saranno pescatori: da Engàddi a En-Eglàim vi sarà una distesa di
reti. I pesci, secondo le loro specie, saranno abbondanti come i pesci del Mar
Mediterraneo. 11Però le sue paludi e le sue lagune non saranno
risanate: saranno abbandonate al sale. 12Lungo il fiume, su una riva
e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui fronde non
appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le
loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le
foglie come medicina".
13Dice il Signore Dio: "Questi saranno i confini
della terra che spartirete fra le dodici tribù d'Israele, dando a Giuseppe due
parti. 14Ognuno di voi possederà come l'altro la parte di territorio
che io alzando la mano ho giurato di dare ai vostri padri: questa terra sarà in
vostra eredità.
15Ecco dunque quali saranno i confini del paese. A settentrione, dal
Mar Mediterraneo lungo la via di Chetlòn fino a Zedàd; 16il
territorio di Amat, Berotà, Sibràim, che è fra il territorio di Damasco e
quello di Amat, Cazer-Ticòn, che è sulla frontiera di Hauràn. 17Quindi
la frontiera si estenderà dal mare fino a Cazer-Enòn, con il territorio di
Damasco e quello di Amat a settentrione. Questo il lato settentrionale. 18A
oriente, fra l'Hauràn, Damasco e Gàlaad e il paese d'Israele, sarà di confine
il Giordano, fino al mare orientale, e verso Tamàr. Questo il lato orientale.
19A mezzogiorno, da Tamàr fino alle acque di Meriba-Kadès, fino al
torrente verso il Mar Mediterraneo. Questo il lato meridionale verso il Negheb.
20A occidente, il Mar Mediterraneo, dal confine sino davanti
all'ingresso di Amat. Questo il lato occidentale.
21Vi spartirete questo territorio secondo le tribù d'Israele. 22Lo
dividerete in eredità fra voi e i forestieri che abitano con voi, i quali hanno
generato figli in mezzo a voi; questi saranno per voi come indigeni fra gli
Israeliti e tireranno a sorte con voi la loro parte in mezzo alle tribù
d'Israele. 23Nella tribù in cui lo straniero è stabilito, là gli
darete la sua parte". Parola del Signore Dio.
1Questi sono i nomi delle tribù: dal confine
settentrionale, lungo la via di Chetlòn che conduce ad Amat, fino a Cazer-Enòn,
con a settentrione la frontiera di Damasco e lungo il confine di Amat, dal lato
d'oriente fino al mare, sarà assegnata a Dan una parte.
2Sulla frontiera di Dan, dal limite orientale al limite occidentale:
Aser, una parte.
3Sulla frontiera di Aser, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Nèftali, una parte.
4Sulla frontiera di Nèftali, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Manàsse, una parte.
5Sulla frontiera di Manàsse, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Èfraim, una parte.
6Sulla frontiera di Èfraim, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Ruben, una parte.
7Sulla frontiera di Ruben, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Giuda, una parte.
8Sulla frontiera di Giuda, dal limite orientale fino al limite
occidentale, starà la porzione che preleverete, larga venticinquemila cubiti e
lunga come una delle parti dal limite orientale fino al limite occidentale: in
mezzo sorgerà il santuario.
9La parte che voi preleverete per il Signore avrà venticinquemila
cubiti di lunghezza per ventimila di larghezza. 10Ai sacerdoti
apparterrà la parte sacra del territorio, venticinquemila cubiti a settentrione
e diecimila di larghezza a ponente, diecimila cubiti di larghezza a oriente e
venticinquemila cubiti di lunghezza a mezzogiorno. In mezzo sorgerà il
santuario del Signore. 11Essa apparterrà ai sacerdoti consacrati, ai
figli di Zadòk, che furono fedeli alla mia osservanza e non si traviarono nel
traviamento degli Israeliti come traviarono i leviti. 12Sarà per
loro come una parte sacra prelevata sulla parte consacrata del paese, cosa
santissima, a fianco del territorio assegnato ai leviti.
13I leviti, lungo il territorio dei sacerdoti, avranno
venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza: tutta la
lunghezza sarà di venticinquemila cubiti e tutta la larghezza di diecimila.
14Essi non ne potranno vendere né permutare, né potrà essere
alienata questa parte migliore del paese, perché è sacra al Signore.
15I cinquemila cubiti di lunghezza che restano sui venticinquemila,
saranno terreno profano per la città, per abitazioni e dintorni; in mezzo
sorgerà la città. 16Le sue misure saranno le seguenti: il lato
settentrionale avrà quattromilacinquecento cubiti; il lato meridionale,
quattromilacinquecento cubiti; il lato orientale quattromilacinquecento cubiti
e il lato occidentale quattromilacinquecento cubiti. 17I dintorni
della città saranno duecentocinquanta cubiti a settentrione, duecentocinquanta
a mezzogiorno, duecentocinquanta a oriente e duecentocinquanta a ponente. 18Rimarrà
accanto alla parte sacra un terreno lungo diecimila cubiti a oriente e
diecimila a occidente, i cui prodotti saranno il cibo per coloro che prestan
servizio nella città, 19i quali saranno presi da tutte le tribù
d'Israele. 20Tutta la zona sarà di venticinquemila cubiti per
venticinquemila. Preleverete, come possesso della città, un quarto della zona
sacra.
21Il resto, da una parte e dall'altra della zona sacra e del
possesso della città, su un fronte di venticinquemila cubiti della zona sacra a
oriente, verso il confine orientale, e a ponente, su un fronte di
venticinquemila cubiti verso il confine occidentale, parallelamente alle parti,
sarà per il principe. La zona sacra e il santuario del tempio rimarranno in
mezzo, 22fra il possesso dei leviti e il possesso della città, e fra
ciò che spetta al principe; quel che si trova tra la frontiera di Giuda e
quella di Beniamino sarà del principe.
23Per le altre tribù, dalla frontiera orientale a quella
occidentale: Beniamino, una parte.
24Al lato del territorio di Beniamino, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Simeone, una parte.
25Al lato del territorio di Simeone, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Ìssacar, una parte.
26Al lato del territorio di Ìssacar, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Zàbulon, una parte.
27Al lato del territorio di Zàbulon, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Gad, una parte.
28Al lato del territorio di Gad, dalla frontiera meridionale verso
mezzogiorno, la frontiera andrà da Tamàr alle acque di Meriba-Kadès e al
torrente che va al Mar Mediterraneo. 29Questo è il territorio che
voi dividerete a sorte in eredità alle tribù d'Israele e queste le loro parti,
dice il Signore Dio.
30Queste saranno le uscite della città: sul lato
settentrionale: quattromilacinquecento cubiti. 31Le porte della
città porteranno i nomi delle tribù d'Israele. Tre porte a settentrione: la
porta di Ruben, una; la porta di Giuda, una; la porta di Levi, una. 32Sul
lato orientale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di
Giuseppe, una; la porta di Beniamino, una; la porta di Dan, una. 33Sul
lato meridionale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di
Simeone, una; la porta di Ìssacar, una; la porta di Zàbulon, una.
34Sul lato occidentale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte:
la porta di Gad, una; la porta di Aser, una; la porta di Nèftali, una.
35Perimetro totale: diciottomila cubiti. La città si chiamerà da
quel giorno in poi: Là è il Signore.
1L'anno terzo del regno di Ioiakìm re di Giuda,
Nabucodònosor re di Babilonia marciò su Gerusalemme e la cinse d'assedio. 2Il
Signore mise Ioiakìm re di Giuda nelle sue mani, insieme con una parte degli
arredi del tempio di Dio, ed egli li trasportò in Sennaàr e depositò gli arredi
nel tesoro del tempio del suo dio.
3Il re ordinò ad Asfenàz, capo dei suoi funzionari di corte, di
condurgli giovani israeliti di stirpe reale o di famiglia nobile, 4senza
difetti, di bell'aspetto, dotati di ogni scienza, educati, intelligenti e tali
da poter stare nella reggia, per essere istruiti nella scrittura e nella lingua
dei Caldei.
5Il re assegnò loro una razione giornaliera di vivande e di vino
della sua tavola; dovevano esser educati per tre anni, al termine dei quali
sarebbero entrati al servizio del re. 6Fra di loro vi erano alcuni
Giudei: Daniele, Anania, Misaele e Azaria; 7però il capo dei
funzionari di corte chiamò Daniele Baltazzàr; Anania Sadràch; Misaele Mesàch e
Azaria Abdènego.
8Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con le vivande
del re e con il vino dei suoi banchetti e chiese al capo dei funzionari di non
farlo contaminare.
9Dio fece sì che Daniele incontrasse la benevolenza e la simpatia
del capo dei funzionari. 10Però egli disse a Daniele: "Io temo
che il re mio signore, che ha stabilito quello che dovete mangiare e bere,
trovi le vostre facce più magre di quelle degli altri giovani della vostra età
e io così mi renda colpevole davanti al re". 11Ma Daniele disse
al custode, al quale il capo dei funzionari aveva affidato Daniele, Anania,
Misaele e Azaria: 12"Mettici alla prova per dieci giorni,
dandoci da mangiare legumi e da bere acqua, 13poi si confrontino,
alla tua presenza, le nostre facce con quelle dei giovani che mangiano le
vivande del re; quindi deciderai di fare con noi tuoi servi come avrai
constatato". 14Egli acconsentì e fece la prova per dieci
giorni; 15terminati questi, si vide che le loro facce erano più
belle e più floride di quelle di tutti gli altri giovani che mangiavano le
vivande del re. 16D'allora in poi il sovrintendente fece togliere
l'assegnazione delle vivande e del vino e diede loro soltanto legumi.
17Dio concesse a questi quattro giovani di conoscere e comprendere
ogni scrittura e ogni sapienza e rese Daniele interprete di visioni e di sogni.
18Terminato il tempo stabilito dal re entro il quale i giovani
dovevano essergli presentati, il capo dei funzionari li portò a Nabucodònosor. 19Il
re parlò con loro, ma fra tutti non si trovò nessuno pari a Daniele, Anania,
Misaele e Azaria, i quali rimasero al servizio del re; 20in
qualunque affare di sapienza e intelligenza su cui il re li interrogasse, li
trovò dieci volte superiori a tutti i maghi e astrologi che c'erano in tutto il
suo regno. 21Così Daniele vi rimase fino al primo anno del re Ciro.
1Nel secondo anno del suo regno, Nabucodònosor fece un
sogno e il suo animo ne fu tanto agitato da non poter più dormire. 2Allora
il re ordinò che fossero chiamati i maghi, gli astrologi, gli incantatori e i
caldei a spiegargli i sogni. Questi vennero e si presentarono al re. 3Egli
disse loro: "Ho fatto un sogno e il mio animo si è tormentato per trovarne
la spiegazione". 4I caldei risposero al re: "Re, vivi per
sempre. Racconta il sogno ai tuoi servi e noi te ne daremo la
spiegazione". 5Rispose il re ai caldei: "Questa è la mia
decisione: se voi non mi rivelate il sogno e la sua spiegazione sarete fatti a
pezzi e le vostre case saranno ridotte in letamai. 6Se invece mi
rivelerete il sogno e me ne darete la spiegazione, riceverete da me doni,
regali e grandi onori. Ditemi dunque il sogno e la sua spiegazione". 7Essi
replicarono: "Esponga il re il sogno ai suoi servi e noi ne daremo la
spiegazione". 8Rispose il re: "Comprendo bene che voi
volete guadagnar tempo, perché avete inteso la mia decisione. 9Se
non mi dite qual era il mio sogno, una sola sarà la vostra sorte. Vi siete
messi d'accordo per darmi risposte astute e false in attesa che le circostanze
si mutino. Perciò ditemi il sogno e io saprò che voi siete in grado di darmene
anche la spiegazione". 10I caldei risposero davanti al re:
"Non c'è nessuno al mondo che possa soddisfare la richiesta del re:
difatti nessun re, per quanto potente e grande, ha mai domandato una cosa
simile ad un mago, indovino o caldeo. 11La richiesta del re è tanto
difficile, che nessuno ne può dare al re la risposta, se non gli dèi la cui
dimora è lontano dagli uomini".
12Allora il re, acceso di furore, ordinò che tutti i saggi di
Babilonia fossero messi a morte. 13Il decreto fu pubblicato e già i
saggi venivano uccisi; anche Daniele e i suoi compagni erano ricercati per
essere messi a morte.
14Ma Daniele rivolse parole piene di saggezza e di
prudenza ad Ariòch, capo delle guardie del re, che stava per uccidere i saggi
di Babilonia, 15e disse ad Ariòch, ufficiale del re: "Perché il
re ha emanato un decreto così severo?". Ariòch ne spiegò il motivo a
Daniele. 16Egli allora entrò dal re e pregò che gli si concedesse
tempo: egli avrebbe dato la spiegazione dei sogni al re. 17Poi
Daniele andò a casa e narrò la cosa ai suoi compagni, Anania, Misaele e Azaria,
18ed essi implorarono misericordia dal Dio del cielo riguardo a
questo mistero, perché Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte
insieme con tutti gli altri saggi di Babilonia.
19Allora il mistero fu svelato a Daniele in una visione notturna;
perciò Daniele benedisse il Dio del cielo:
20"Sia benedetto il nome di Dio di secolo in
secolo,
perché a lui appartengono la sapienza e la potenza.
21Egli alterna tempi e stagioni, depone i re e li
innalza,
concede la sapienza ai saggi,
agli intelligenti il sapere.
22Svela cose profonde e occulte
e sa quel che è celato nelle tenebre
e presso di lui è la luce.
23Gloria e lode a te, Dio dei miei padri,
che mi hai concesso la sapienza e la forza,
mi hai manifestato ciò che ti abbiamo domandato
e ci hai illustrato la richiesta del re".
24Allora Daniele si recò da Ariòch, al quale il re aveva
affidato l'incarico di uccidere i saggi di Babilonia, e presentatosi gli disse:
"Non uccidere i saggi di Babilonia, ma conducimi dal re e io gli farò
conoscere la spiegazione del sogno". 25Ariòch condusse in
fretta Daniele alla presenza del re e gli disse: "Ho trovato un uomo fra i
Giudei deportati, il quale farà conoscere al re la spiegazione del sogno".
26Il re disse allora a Daniele, chiamato Baltazzàr: "Puoi tu
davvero rivelarmi il sogno che ho fatto e darmene la spiegazione?". 27Daniele,
davanti al re, rispose: "Il mistero di cui il re chiede la spiegazione non
può essere spiegato né da saggi, né da astrologi, né da maghi, né da indovini; 28ma
c'è un Dio nel cielo che svela i misteri ed egli ha rivelato al re
Nabucodònosor quel che avverrà al finire dei giorni. Ecco dunque qual era il
tuo sogno e le visioni che sono passate per la tua mente, mentre dormivi nel
tuo letto. 29O re, i pensieri che ti sono venuti mentre eri a letto
riguardano il futuro; colui che svela i misteri ha voluto svelarti ciò che
dovrà avvenire. 30Se a me è stato svelato questo mistero, non è
perché io possieda una sapienza superiore a tutti i viventi, ma perché ne sia
data la spiegazione al re e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore. 31Tu
stavi osservando, o re, ed ecco una statua, una statua enorme, di straordinario
splendore, si ergeva davanti a te con terribile aspetto. 32Aveva la testa
d'oro puro, il petto e le braccia d'argento, il ventre e le cosce di bronzo, 33le
gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte di creta. 34Mentre
stavi guardando, una pietra si staccò dal monte, ma non per mano di uomo, e
andò a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e di argilla, e
li frantumò. 35Allora si frantumarono anche il ferro, l'argilla, il
bronzo, l'argento e l'oro e divennero come la pula sulle aie d'estate; il vento
li portò via senza lasciar traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la
statua, divenne una grande montagna che riempì tutta quella regione.
36Questo è il sogno: ora ne daremo la spiegazione al re. 37Tu
o re, sei il re dei re; a te il Dio del cielo ha concesso il regno, la potenza,
la forza e la gloria. 38A te ha concesso il dominio sui figli
dell'uomo, sugli animali selvatici, sugli uccelli del cielo; tu li domini
tutti: tu sei la testa d'oro. 39Dopo di te sorgerà un altro regno,
inferiore al tuo; poi un terzo regno, quello di bronzo, che dominerà su tutta
la terra. 40Vi sarà poi un quarto regno, duro come il ferro. Come il
ferro spezza e frantuma tutto, così quel regno spezzerà e frantumerà tutto. 41Come
hai visto, i piedi e le dita erano in parte di argilla da vasaio e in parte di
ferro: ciò significa che il regno sarà diviso, ma avrà la durezza del ferro
unito all'argilla. 42Se le dita dei piedi erano in parte di ferro e
in parte di argilla, ciò significa che una parte del regno sarà forte e l'altra
fragile. 43Il fatto d'aver visto il ferro mescolato all'argilla
significa che le due parti si uniranno per via di matrimoni, ma non potranno
diventare una cosa sola, come il ferro non si amalgama con l'argilla. 44Al
tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai
distrutto e non sarà trasmesso ad altro popolo: stritolerà e annienterà tutti
gli altri regni, mentre esso durerà per sempre. 45Questo significa
quella pietra che tu hai visto staccarsi dal monte, non per mano di uomo, e che
ha stritolato il ferro, il bronzo, l'argilla, l'argento e l'oro. Il Dio grande
ha rivelato al re quello che avverrà da questo tempo in poi. Il sogno è vero e
degna di fede ne è la spiegazione".
46Allora il re Nabucodònosor piegò la faccia a terra, si
prostrò davanti a Daniele e ordinò che gli si offrissero sacrifici e incensi. 47Quindi
rivolto a Daniele gli disse: "Certo, il vostro Dio è il Dio degli dèi, il
Signore dei re e il rivelatore dei misteri, poiché tu hai potuto svelare questo
mistero". 48Il re esaltò Daniele e gli fece molti preziosi
regali, lo costituì governatore di tutta la provincia di Babilonia e capo di
tutti i saggi di Babilonia; 49su richiesta di Daniele, il re fece
amministratori della provincia di Babilonia, Sadràch, Mesàch e Abdènego.
Daniele rimase alla corte del re.
1Il re Nabucodònosor aveva fatto costruire una statua
d'oro, alta sessanta cubiti e larga sei, e l'aveva fatta erigere nella pianura
di Dura, nella provincia di Babilonia.
2Quindi il re Nabucodònosor aveva convocato i sàtrapi, i prefetti, i
governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i questori e tutte le alte
autorità delle province, perché presenziassero all'inaugurazione della statua
che il re Nabucodònosor aveva fatto erigere.
3I sàtrapi, i prefetti, i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i
giudici, i questori e tutte le alte autorità delle province vennero
all'inaugurazione della statua. Essi si disposero davanti alla statua fatta
erigere dal re.
4Un banditore gridò ad alta voce: "Popoli, nazioni e lingue, a
voi è rivolto questo proclama:
5Quando voi udirete il suono del corno, del flauto, della cetra,
dell'arpicordo, del salterio, della zampogna, e d'ogni specie di strumenti
musicali, vi prostrerete e adorerete la statua d'oro, che il re Nabucodònosor
ha fatto innalzare.
6Chiunque non si prostrerà alla statua, in quel medesimo istante
sarà gettato in mezzo ad una fornace di fuoco ardente".
7Perciò tutti i popoli, nazioni e lingue, in quell'istante che
ebbero udito il suono del corno, del flauto, dell'arpicordo, del salterio e di
ogni specie di strumenti musicali, si prostrarono e adorarono la statua d'oro,
che il re Nabucodònosor aveva fatto innalzare.
8Però in quel momento alcuni Caldei si fecero avanti
per accusare i Giudei 9e andarono a dire al re Nabucodònosor:
"Re, vivi per sempre! 10Tu hai decretato, o re, che chiunque
avrà udito il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpicordo, del
salterio, della zampogna e d'ogni specie di strumenti musicali, si deve
prostrare e adorare la statua d'oro: 11chiunque non si prostrerà per
adorarla, sia gettato in mezzo ad una fornace con il fuoco acceso.
12Ora, ci sono alcuni Giudei, ai quali hai affidato gli affari della
provincia di Babilonia, cioè Sadràch, Mesàch e Abdènego, che non ti
obbediscono, re: non servono i tuoi dèi e non adorano la statua d'oro che tu
hai fatto innalzare".
13Allora Nabucodònosor, sdegnato, comandò che gli si conducessero
Sadràch, Mesàch e Abdènego, e questi comparvero alla presenza del re. 14Nabucodònosor
disse loro: "È vero, Sadràch, Mesàch e Abdènego, che voi non servite i miei
dèi e non adorate la statua d'oro che io ho fatto innalzare? 15Ora,
se voi sarete pronti, quando udirete il suono del corno, del flauto, della
cetra, dell'arpicordo, del salterio, della zampogna e d'ogni specie di
strumenti musicali, a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatta, bene;
altrimenti in quel medesimo istante sarete gettati in mezzo ad una fornace dal
fuoco ardente. Qual Dio vi potrà liberare dalla mia mano?".
16Ma Sadràch, Mesàch e Abdènego risposero al re Nabucodònosor:
"Re, noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; 17sappi
però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace con il fuoco
acceso e dalla tua mano, o re. 18Ma anche se non ci liberasse,
sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua
d'oro che tu hai eretto". 19Allora Nabucodònosor, acceso d'ira
e con aspetto minaccioso contro Sadràch, Mesàch e Abdènego, ordinò che si
aumentasse il fuoco della fornace sette volte più del solito. 20Poi,
ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadràch,
Mesàch e Abdènego e gettarli nella fornace con il fuoco acceso. 21Furono
infatti legati, vestiti come erano, con i mantelli, calzari, turbanti e tutti i
loro abiti e gettati in mezzo alla fornace con il fuoco acceso.
22Ma quegli uomini, che dietro il severo comando del re avevano
acceso al massimo la fornace per gettarvi Sadràch, Mesàch e Abdènego, rimasero
uccisi dalle fiamme, 23nel momento stesso che i tre giovani Sadràch,
Mesàch e Abdènego cadevano legati nella fornace con il fuoco acceso.
24Essi passeggiavano in mezzo alle fiamme, lodavano Dio
e benedicevano il Signore.
25Azaria, alzatosi, fece questa preghiera in mezzo al fuoco e
aprendo la bocca disse:
26"Benedetto sei tu, Signore Dio dei nostri padri;
degno di lode e glorioso è il tuo nome per sempre.
27Tu sei giusto in tutto ciò che hai fatto;
tutte le tue opere sono vere,
rette le tue vie e giusti tutti i tuoi giudizi.
28Giusto è stato il tuo giudizio
per quanto hai fatto ricadere su di noi
e sulla città santa dei nostri padri, Gerusalemme.
Con verità e giustizia tu ci hai inflitto tutto questo
a causa dei nostri peccati,
29poiché noi abbiamo peccato, abbiamo agito da iniqui,
allontanandoci da te, abbiamo mancato in ogni modo.
Non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti,
30non li abbiamo osservati, non abbiamo fatto
quanto ci avevi ordinato per il nostro bene.
31Ora quanto hai fatto ricadere su di noi,
tutto ciò che ci hai fatto, l'hai fatto con retto giudizio:
32ci hai dato in potere dei nostri nemici,
ingiusti, i peggiori fra gli empi,
e di un re iniquo, il più malvagio su tutta la terra.
33Ora non osiamo aprire la bocca:
disonore e disprezzo sono toccati ai tuoi servi,
ai tuoi adoratori.
34Non ci abbandonare fino in fondo,
per amore del tuo nome, non rompere la tua alleanza;
35non ritirare da noi la tua misericordia,
per amore di Abramo tuo amico,
di Isacco tuo servo, d'Israele tuo santo,
36ai quali hai parlato, promettendo di moltiplicare
la loro stirpe come le stelle del cielo,
come la sabbia sulla spiaggia del mare.
37Ora invece, Signore,
noi siamo diventati più piccoli
di qualunque altra nazione,
ora siamo umiliati per tutta la terra
a causa dei nostri peccati.
38Ora non abbiamo più né principe,
né capo, né profeta, né olocausto,
né sacrificio, né oblazione, né incenso,
né luogo per presentarti le primizie
e trovar misericordia.
39Potessimo esser accolti con il cuore contrito
e con lo spirito umiliato,
come olocausti di montoni e di tori,
come migliaia di grassi agnelli.
40Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te
e ti sia gradito,
perché non c'è confusione per coloro che confidano in te.
41Ora ti seguiamo con tutto il cuore,
ti temiamo e cerchiamo il tuo volto.
42Fa' con noi secondo la tua clemenza,
trattaci secondo la tua benevolenza,
secondo la grandezza della tua misericordia.
43Salvaci con i tuoi prodigi,
da' gloria, Signore, al tuo nome.
44Siano invece confusi quanti fanno il male ai tuoi servi,
siano coperti di vergogna con tutta la loro potenza;
e sia infranta la loro forza!
45Sappiano che tu sei il Signore,
il Dio unico e glorioso su tutta la terra".
46I servi del re, che li avevano gettati dentro, non
cessarono di aumentare il fuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e
sarmenti. 47La fiamma si alzava quarantanove cubiti sopra la fornace
48e uscendo bruciò quei Caldei che si trovavano vicino alla fornace.
49Ma l'angelo del Signore, che era sceso con Azaria e con i suoi
compagni nella fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco 50e
rese l'interno della fornace come un luogo dove soffiasse un vento pieno di
rugiada. Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, non
diede loro alcuna molestia.
51Allora quei tre giovani, a una sola voce, si misero a
lodare, a glorificare, a benedire Dio nella fornace dicendo:
52"Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo,
degno di lode e di gloria nei secoli.
53Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso,
degno di lode e di gloria nei secoli.
54Benedetto sei tu nel trono del tuo regno,
degno di lode e di gloria nei secoli.
55Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini,
degno di lode e di gloria nei secoli.
56Benedetto sei tu nel firmamento del cielo,
degno di lode e di gloria nei secoli.
57Benedite, opere tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
58Benedite, angeli del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
59Benedite, cieli, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
60Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
61Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
62Benedite, sole e luna, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
63Benedite, stelle del cielo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
64Benedite, piogge e rugiade, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
65Benedite, o venti tutti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
66Benedite, fuoco e calore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
67Benedite, freddo e caldo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
68Benedite, rugiada e brina, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
69Benedite, gelo e freddo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
70Benedite, ghiacci e nevi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
71Benedite, notti e giorni, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
72Benedite, luce e tenebre, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
73Benedite, folgori e nubi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
74Benedica la terra il Signore,
lo lodi e lo esalti nei secoli.
75Benedite, monti e colline, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
76Benedite, creature tutte
che germinate sulla terra, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
77Benedite, sorgenti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
78Benedite, mari e fiumi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
79Benedite, mostri marini
e quanto si muove nell'acqua, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
80Benedite, uccelli tutti dell'aria, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
81Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
82Benedite, figli dell'uomo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
83Benedica Israele il Signore,
lo lodi e lo esalti nei secoli.
84Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
85Benedite, o servi del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
86Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
87Benedite, pii e umili di cuore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
88Benedite, Anania, Azaria e Misaele, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli,
perché ci ha liberati dagl'inferi,
e salvati dalla mano della morte,
ci ha scampati di mezzo alla fiamma ardente,
ci ha liberati dal fuoco.
89Lodate il Signore, perché egli è buono,
perché la sua grazia dura sempre.
90Benedite, fedeli tutti, il Dio degli dèi,
lodatelo e celebratelo, perché la sua grazia dura sempre".
91Allora il re Nabucodònosor rimase stupito e alzatosi
in fretta si rivolse ai suoi ministri: "Non abbiamo noi gettato tre uomini
legati in mezzo al fuoco?". "Certo, o re", risposero.
92Egli soggiunse: "Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i
quali camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quarto è
simile nell'aspetto a un figlio di dèi".
93Allora Nabucodònosor si accostò alla bocca della fornace con il
fuoco acceso e prese a dire: "Sadràch, Mesàch, Abdènego, servi del Dio
altissimo, uscite, venite fuori". Allora Sadràch, Mesàch e Abdènego
uscirono dal fuoco.
94Quindi i satrapi, i prefetti, i governatori e i ministri del re si
radunarono e, guardando quegli uomini, videro che sopra i loro corpi il fuoco
non aveva avuto nessun potere; che neppure un capello del loro capo era stato
bruciato e i loro mantelli non erano stati toccati e neppure l'odore del fuoco
era penetrato in essi.
95Nabucodònosor prese a dire: "Benedetto il Dio di Sadràch, Mesàch
e Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno
confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro
corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio che il loro Dio.
96Perciò io decreto che chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o
lingua appartenga, proferirà offesa contro il Dio di Sadràch, Mesàch e
Abdènego, sia tagliato a pezzi e la sua casa sia ridotta a un mucchio di
rovine, poiché nessun altro dio può in tal maniera liberare".
97Da allora il re promosse Sadràch, Mesàch e Abdènego a cariche
pubbliche nella provincia di Babilonia.
98Il re Nabucodònosor a tutti i popoli, nazioni e
lingue, che abitano in tutta la terra: Pace e prosperità!
99M'è parso opportuno rendervi noti i prodigi e le meraviglie che il
Dio altissimo ha fatto per me.
100Quanto sono grandi i suoi prodigi
e quanto straordinarie le sue meraviglie!
Il suo regno è un regno eterno
e il suo dominio di generazione in generazione.
1Io Nabucodònosor ero tranquillo in casa e felice nella
reggia, 2quando ebbi un sogno che mi spaventò. Le immaginazioni che
mi vennero mentre ero nel mio letto e le visioni che mi passarono per la mente
mi turbarono. 3Feci un decreto con cui ordinavo che tutti i saggi di
Babilonia fossero condotti davanti a me, per farmi conoscere la spiegazione del
sogno.
4Allora vennero i maghi, gli astrologi, i caldei e gli indovini, ai
quali esposi il sogno, ma non me ne potevano dare la spiegazione. 5Infine
mi si presentò Daniele, chiamato Baltazzàr dal nome del mio dio, un uomo in cui
è lo spirito degli dèi santi, e gli raccontai il sogno 6dicendo:
"Baltazzàr, principe dei maghi, poiché io so che lo spirito degli dèi
santi è in te e che nessun segreto ti è difficile, ecco le visioni che ho avuto
in sogno: tu dammene la spiegazione".
7Le visioni che mi passarono per la mente, mentre stavo a letto,
erano queste:
Io stavo guardando
ed ecco un albero di grande altezza in mezzo alla terra.
8Quell'albero era grande, robusto,
la sua cima giungeva al cielo
e si poteva vedere fin dall'estremità della terra.
9I suoi rami erano belli e i suoi frutti abbondanti
e vi era in esso da mangiare per tutti.
Le bestie della terra si riparavano alla sua ombra
e gli uccelli del cielo facevano il nido fra i suoi rami;
di lui si nutriva ogni vivente.
10Mentre nel mio letto stavo osservando
le visioni che mi passavano per la mente,
ecco un vigilante, un santo, scese dal cielo
11e gridò a voce alta:
"Tagliate l'albero e stroncate i suoi rami:
scuotete le foglie, disperdetene i frutti:
fuggano le bestie di sotto e gli uccelli dai suoi rami.
12Lasciate però nella terra il ceppo con le radici,
legato con catene di ferro e di bronzo
fra l'erba della campagna.
Sia bagnato dalla rugiada del cielo
e la sua sorte sia insieme con le bestie sui prati.
13Si muti il suo cuore e invece di un cuore umano
gli sia dato un cuore di bestia:
sette tempi passeranno su di lui.
14Così è deciso per sentenza dei vigilanti
e secondo la parola dei santi.
Così i viventi sappiano che
l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo può dare a chi vuole e
insediarvi anche il più piccolo degli uomini".
15Questo è il sogno, che io, re Nabucodònosor, ho fatto. Ora tu,
Baltazzàr, dammene la spiegazione. Tu puoi darmela, perché, mentre fra tutti i
saggi del mio regno nessuno me ne spiega il significato, in te è lo spirito
degli dèi santi.
16Allora Daniele, chiamato Baltazzàr, rimase per qualche
tempo confuso e turbato dai suoi pensieri. Ma il re gli si rivolse:
"Baltazzàr, il sogno non ti turbi e neppure la sua spiegazione".
Rispose Baltazzàr: "Signor mio, valga il sogno per i tuoi nemici e la sua
spiegazione per i tuoi avversari. 17L'albero che tu hai visto,
grande e robusto, la cui cima giungeva fino al cielo e si poteva vedere da
tutta la terra 18e le cui foglie erano belle e i suoi frutti
abbondanti e in cui c'era da mangiare per tutti e sotto il quale dimoravano le
bestie della terra e sui cui rami facevano il nido gli uccelli del cielo, 19sei
tu, re, che sei diventato grande e forte; la tua grandezza è cresciuta, è giunta
al cielo e il tuo dominio si è esteso sino ai confini della terra.
20Che il re abbia visto un vigilante, un santo che scendeva dal
cielo e diceva: Tagliate l'albero, spezzatelo, però lasciate nella terra il
ceppo delle sue radici legato con catene di ferro e di bronzo fra l'erba della
campagna e sia bagnato dalla rugiada del cielo e abbia sorte comune con le
bestie della terra, finché sette tempi siano passati su di lui, 21questa,
o re, ne è la spiegazione e questo è il decreto dell'Altissimo, che deve essere
eseguito sopra il re, mio signore: 22Tu sarai cacciato dal consorzio
umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i
buoi e sarai bagnato dalla rugiada del cielo; sette tempi passeranno su di te,
finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo
da' a chi vuole.
23L'ordine che è stato dato di lasciare il ceppo con le radici
dell'albero significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, quando avrai
riconosciuto che al Cielo appartiene il dominio. 24Perciò, re,
accetta il mio consiglio: sconta i tuoi peccati con l'elemosina e le tue
iniquità con atti di misericordia verso gli afflitti, perché tu possa godere
lunga prosperità".
25Tutte queste cose avvennero al re Nabucodònosor.
26Dodici mesi dopo, passeggiando sopra la terrazza della reggia di
Babilonia, 27il re prese a dire: "Non è questa la grande
Babilonia che io ho costruito come reggia per la gloria della mia maestà, con
la forza della mia potenza?".
28Queste parole erano ancora sulle labbra del re, quando una voce
venne dal cielo: "A te io parlo, re Nabucodònosor: il regno ti è tolto! 29Sarai
cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti
pascerai d'erba come i buoi e passeranno sette tempi su di te, finché tu riconosca
che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo da' a chi
vuole".
30In quel momento stesso si adempì la parola sopra Nabucodònosor.
Egli fu cacciato dal consorzio umano, mangiò l'erba come i buoi e il suo corpo
fu bagnato dalla rugiada del cielo: il pelo gli crebbe come le penne alle
aquile e le unghie come agli uccelli.
31"Ma finito quel tempo, io Nabucodònosor alzai gli occhi al
cielo e la ragione tornò in me e benedissi l'Altissimo; lodai e glorificai
colui che vive in eterno,
la cui potenza è potenza
eterna
e il cui regno è di generazione in generazione.
32Tutti gli abitanti della terra
sono, davanti a lui, come un nulla;
egli dispone come gli piace delle schiere del cielo
e degli abitanti della terra.
Nessuno può fermargli la mano e dirgli: Che cosa fai?
33In quel tempo tornò in me la conoscenza e con la
gloria del regno mi fu restituita la mia maestà e il mio splendore: i miei
ministri e i miei prìncipi mi ricercarono e io fui ristabilito nel mio regno e
mi fu concesso un potere anche più grande. 34Ora io, Nabucodònosor,
lodo, esalto e glorifico il Re del cielo: tutte le sue opere sono verità e le
sue vie giustizia; egli può umiliare coloro che camminano nella superbia".
1Il re Baldassàr imbandì un gran banchetto a mille dei
suoi dignitari e insieme con loro si diede a bere vino. 2Quando
Baldassàr ebbe molto bevuto comandò che fossero portati i vasi d'oro e
d'argento che Nabucodònosor suo padre aveva asportati dal tempio, che era in
Gerusalemme, perché vi bevessero il re e i suoi grandi, le sue mogli e le sue
concubine. 3Furono quindi portati i vasi d'oro, che erano stati
asportati dal tempio di Gerusalemme, e il re, i suoi grandi, le sue mogli e le
sue concubine li usarono per bere; 4mentre bevevano il vino,
lodavano gli dèi d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra. 5In
quel momento apparvero le dita di una mano d'uomo, le quali scrivevano sulla
parete della sala reale, di fronte al candelabro. Nel vedere quelle dita che
scrivevano, 6il re cambiò d'aspetto: spaventosi pensieri lo
assalirono, le giunture dei suoi fianchi si allentarono, i ginocchi gli
battevano l'uno contro l'altro.
7Allora il re si mise a gridare, ordinando che si convocassero gli
astrologi, i caldei e gli indovini. Appena vennero, il re disse ai saggi di
Babilonia: "Chiunque leggerà quella scrittura e me ne darà la spiegazione
sarà vestito di porpora, porterà una collana d'oro al collo e sarà il terzo
signore del regno".
8Allora entrarono nella sala tutti i saggi del re, ma non poterono
leggere quella scrittura né darne al re la spiegazione.
9Il re Baldassàr rimase molto turbato e cambiò colore; anche i suoi
grandi restarono sconcertati.
10La regina, alle parole del re e dei suoi grandi, entrò nella sala
del banchetto e, rivolta al re, gli disse: "Re, vivi per sempre! I tuoi
pensieri non ti spaventino né si cambi il colore del tuo volto. 11C'è
nel tuo regno un uomo, in cui è lo spirito degli dèi santi. Al tempo di tuo
padre si trovò in lui luce, intelligenza e sapienza pari alla sapienza degli
dèi. Il re Nabucodònosor tuo padre lo aveva fatto capo dei maghi, degli
astrologi, dei caldei e degli indovini. 12Fu riscontrato in questo
Daniele, che il re aveva chiamato Baltazzàr, uno spirito superiore e tanto
accorgimento da interpretare sogni, spiegare detti oscuri, sciogliere enigmi.
Si convochi dunque Daniele ed egli darà la spiegazione".
13Fu quindi introdotto Daniele alla presenza del re ed egli gli
disse: "Sei tu Daniele un deportato dei Giudei, che il re mio padre ha
condotto qua dalla Giudea? 14Ho inteso dire che tu possiedi lo
spirito degli dèi santi e che si trova in te luce, intelligenza e sapienza
straordinaria. 15Poco fa sono stati condotti alla mia presenza i
saggi e gli astrologi per leggere questa scrittura e darmene la spiegazione, ma
non sono stati capaci. 16Ora, mi è stato detto che tu sei esperto
nel dare spiegazioni e sciogliere enigmi. Se quindi potrai leggermi questa
scrittura e darmene la spiegazione, tu sarai vestito di porpora, porterai al
collo una collana d'oro e sarai il terzo signore del regno".
17Daniele rispose al re: "Tieni pure i tuoi doni per te e da'
ad altri i tuoi regali: tuttavia io leggerò la scrittura al re e gliene darò la
spiegazione.
18O re, il Dio altissimo aveva dato a Nabucodònosor tuo padre regno,
grandezza, gloria e magnificenza. 19Per questa grandezza che aveva
ricevuto, tutti i popoli, nazioni e lingue lo temevano e tremavano davanti a
lui: egli uccideva chi voleva, innalzava chi gli piaceva e abbassava chi gli
pareva.
20Ma, quando il suo cuore si insuperbì e il suo spirito si ostinò
nell'alterigia, fu deposto dal trono e gli fu tolta la sua gloria.
21Fu cacciato dal consorzio umano e il suo cuore divenne simile a
quello delle bestie; la sua dimora fu con gli ònagri e mangiò l'erba come i
buoi; il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, finché riconobbe che il
Dio altissimo domina sul regno degli uomini, sul quale innalza chi gli piace. 22Tu,
Baldassàr suo figlio, non hai umiliato il tuo cuore, sebbene tu fossi a
conoscenza di tutto questo. 23Anzi tu hai insolentito contro il
Signore del cielo e sono stati portati davanti a te i vasi del suo tempio e in
essi avete bevuto tu, i tuoi dignitari, le tue mogli, le tue concubine: tu hai
reso lode agli dèi d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno, di pietra, i
quali non vedono, non odono e non comprendono e non hai glorificato Dio, nelle
cui mani è la tua vita e a cui appartengono tutte le tue vie. 24Da
lui fu allora mandata quella mano che ha tracciato quello scritto, 25di
cui questa è la lettura: MENE, TEKEL, PERES, 26e questa ne è
l'interpretazione: Mene: Dio ha computato il tuo regno e gli ha posto
fine. 27Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato
trovato mancante. 28Peres: il tuo regno è diviso e dato ai
Medi e ai Persiani". 29Allora, per ordine di Baldassàr, Daniele
fu vestito di porpora, ebbe una collana d'oro al collo e con bando pubblico fu
dichiarato terzo signore del regno.
30In quella stessa notte Baldassàr re dei Caldei fu ucciso: 31Dario
il Medo ricevette il regno, all'età di circa sessantadue anni.
1Volle Dario costituire nel suo regno centoventi
sàtrapi e ripartirli per tutte le province. 2A capo dei sàtrapi mise
tre governatori, di cui uno fu Daniele, ai quali i sàtrapi dovevano render
conto perché nessun danno ne 3soffrisse il re. Ora Daniele era
superiore agli altri governatori e ai sàtrapi, perché possedeva uno spirito
eccezionale, tanto che il re pensava di metterlo a capo di tutto il suo regno. 4Perciò
tanto i governatori che i sàtrapi cercavano il modo di trovar qualche pretesto
contro Daniele nell'amministrazione del regno. 5Ma non potendo
trovare nessun motivo di accusa né colpa, perché egli era fedele e non aveva
niente da farsi rimproverare, 6quegli uomini allora pensarono:
"Non possiamo trovare altro pretesto per accusare Daniele, se non nella
legge del suo Dio".
7Perciò quei governatori e i sàtrapi si radunarono presso il re e
gli dissero: "Re Dario, vivi per sempre! 8Tutti i governatori
del regno, i magistrati, i sàtrapi, i consiglieri e i capi sono del parere che
venga pubblicato un severo decreto del re secondo il quale chiunque, da ora a
trenta giorni, rivolga supplica alcuna a qualsiasi dio o uomo all'infuori di
te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni. 9Ora, o re, emana il
decreto e fallo mettere per iscritto, perché sia irrevocabile, come sono le
leggi di Media e di Persia, che non si possono mutare". 10Allora
il re Dario fece scrivere il decreto.
11Daniele, quando venne a sapere del decreto del re, si
ritirò in casa. Le finestre della sua stanza si aprivano verso Gerusalemme e
tre volte al giorno si metteva in ginocchio a pregare e lodava il suo Dio, come
era solito fare anche prima.
12Allora quegli uomini accorsero e trovarono Daniele che stava
pregando e supplicando il suo Dio. 13Subito si recarono dal re e gli
dissero riguardo al divieto del re: "Non hai tu scritto un decreto che
chiunque, da ora a trenta giorni, rivolga supplica a qualsiasi dio o uomo,
all'infuori di te, re, sia gettato nella fossa dei leoni?". Il re rispose:
"Sì. Il decreto è irrevocabile come lo sono le leggi dei Medi e dei
Persiani".
14"Ebbene - replicarono al re - Daniele, quel deportato dalla
Giudea, non ha alcun rispetto né di te, re, né del tuo decreto: tre volte al
giorno fa le sue preghiere".
15Il re, all'udir queste parole, ne fu molto addolorato e si mise in
animo di salvare Daniele e fino al tramonto del sole fece ogni sforzo per
liberarlo.
16Ma quegli uomini si riunirono di nuovo presso il re e gli dissero:
"Sappi, re, che i Medi e i Persiani hanno per legge che qualunque decreto
firmato dal re è irrevocabile".
17Allora il re ordinò che si prendesse Daniele e si
gettasse nella fossa dei leoni. Il re, rivolto a Daniele, gli disse: "Quel
Dio, che tu servi con perseveranza, ti possa salvare!". 18Poi
fu portata una pietra e fu posta sopra la bocca della fossa: il re la sigillò
con il suo anello e con l'anello dei suoi grandi, perché niente fosse mutato
sulla sorte di Daniele. 19Quindi il re ritornò alla reggia, passò la
notte digiuno, non gli fu introdotta alcuna donna e anche il sonno lo abbandonò.
20La mattina dopo il re si alzò di buon'ora e sullo spuntar del
giorno andò in fretta alla fossa dei leoni. 21Quando fu vicino,
chiamò: "Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio che tu servi con
perseveranza ti ha potuto salvare dai leoni?". 22Daniele
rispose: "Re, vivi per sempre. 23Il mio Dio ha mandato il suo
angelo che ha chiuso le fauci dei leoni ed essi non mi hanno fatto alcun male,
perché sono stato trovato innocente davanti a lui; ma neppure contro di te, o
re, ho commesso alcun male"
24Il re fu pieno di gioia e comandò che Daniele fosse
tirato fuori dalla fossa. Appena uscito, non si riscontrò in lui lesione
alcuna, poiché egli aveva confidato nel suo Dio. 25Quindi, per
ordine del re, fatti venire quegli uomini che avevano accusato Daniele, furono
gettati nella fossa dei leoni insieme con i figli e le mogli. Non erano ancor
giunti al fondo della fossa, che i leoni furono loro addosso e stritolarono
tutte le loro ossa.
26Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e
lingue, che abitano tutta la terra: "Pace e prosperità. 27Per
mio comando viene promulgato questo decreto: In tutto l'impero a me soggetto si
onori e si tema il Dio di Daniele,
perché egli è il Dio vivente,
che dura in eterno;
il suo regno è tale che non sarà mai distrutto
e il suo dominio non conosce fine.
28Egli salva e libera,
fa prodigi e miracoli in cielo e in terra:
egli ha liberato Daniele dalle fauci dei leoni".
29Questo Daniele prosperò durante il regno di Dario e il
regno di Ciro il Persiano.
1Nel primo anno di Baldassàr re di Babilonia, Daniele,
mentre era a letto, ebbe un sogno e visioni nella sua mente. Egli scrisse il
sogno e ne fece la relazione che dice:
2Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna ed ecco, i quattro
venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mar Mediterraneo 3e
quattro grandi bestie, differenti l'una dall'altra, salivano dal mare. 4La
prima era simile ad un leone e aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando,
le furono tolte le ali e fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come
un uomo e le fu dato un cuore d'uomo.
5Poi ecco una seconda bestia, simile ad un orso, la quale stava
alzata da un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto:
"Su, divora molta carne".
6Mentre stavo guardando, eccone un'altra simile a un leopardo, la
quale aveva quattro ali d'uccello sul dorso; quella bestia aveva quattro teste
e le fu dato il dominio.
7Stavo ancora guardando nelle visioni notturne ed ecco una quarta
bestia, spaventosa, terribile, d'una forza eccezionale, con denti di ferro;
divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo
calpestava: era diversa da tutte le altre bestie precedenti e aveva dieci
corna.
8Stavo osservando queste corna, quand'ecco spuntare in mezzo a
quelle un altro corno più piccolo, davanti al quale tre delle prime corna
furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e
una bocca che parlava con alterigia.
9Io continuavo a guardare,
quand'ecco furono collocati troni
e un vegliardo si assise.
La sua veste era candida come la neve
e i capelli del suo capo erano candidi come la lana;
il suo trono era come vampe di fuoco
con le ruote come fuoco ardente.
10Un fiume di fuoco scendeva dinanzi a lui,
mille migliaia lo servivano
e diecimila miriadi lo assistevano.
La corte sedette e i libri furono aperti.
11Continuai a guardare a causa delle parole superbe che
quel corno proferiva, e vidi che la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto e
gettato a bruciare sul fuoco.
12Alle altre bestie fu tolto il potere e fu loro concesso di
prolungare la vita fino a un termine stabilito di tempo.
13Guardando ancora nelle visioni notturne,
ecco apparire, sulle nubi del cielo,
uno, simile ad un figlio di uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui,
14che gli diede potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano;
il suo potere è un potere eterno,
che non tramonta mai, e il suo regno è tale
che non sarà mai distrutto.
15Io, Daniele, mi sentii venir meno le forze, tanto le
visioni della mia mente mi avevano turbato; 16 mi accostai ad uno
dei vicini e gli domandai il vero significato di tutte queste cose ed egli me
ne diede questa spiegazione: 17"Le quattro grandi bestie
rappresentano quattro re, che sorgeranno dalla terra; 18ma i santi
dell'Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per secoli e
secoli".
19Volli poi sapere la verità intorno alla quarta bestia, che era
diversa da tutte le altre e molto terribile, che aveva denti di ferro e artigli
di bronzo e che mangiava e stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i
piedi e lo calpestava; 20intorno alle dieci corna che aveva sulla
testa e intorno a quell'ultimo corno che era spuntato e davanti al quale erano
cadute tre corna e del perché quel corno aveva occhi e una bocca che parlava
con alterigia e appariva maggiore delle altre corna. 21Io intanto
stavo guardando e quel corno muoveva guerra ai santi e li vinceva, 22finché
venne il vegliardo e fu resa giustizia ai santi dell'Altissimo e giunse il
tempo in cui i santi dovevano possedere il regno.
23Egli dunque mi disse: "La quarta bestia significa che ci sarà
sulla terra un quarto regno diverso da tutti gli altri e divorerà tutta la
terra, la stritolerà e la calpesterà.
24Le dieci corna significano che dieci re sorgeranno da quel regno e
dopo di loro ne seguirà un altro, diverso dai precedenti: abbatterà tre re 25e
proferirà insulti contro l'Altissimo e distruggerà i santi dell'Altissimo;
penserà di mutare i tempi e la legge; i santi gli saranno dati in mano per un
tempo, più tempi e la metà di un tempo. 26Si terrà poi il giudizio e
gli sarà tolto il potere, quindi verrà sterminato e distrutto completamente. 27Allora
il regno, il potere e la grandezza di tutti i regni che sono sotto il cielo
saranno dati al popolo dei santi dell'Altissimo, il cui regno sarà eterno e
tutti gli imperi lo serviranno e obbediranno".
28Qui finisce la relazione. Io, Daniele, rimasi molto turbato nei
pensieri, il colore del mio volto si cambiò e conservai tutto questo nel cuore.
1Il terzo anno del regno del re Baldassàr, io Daniele
ebbi un'altra visione dopo quella che mi era apparsa prima.
2Quand'ebbi questa visione, mi trovavo nella cittadella di Susa, che
è nella provincia dell'Elam, e mi sembrava, in visione, di essere presso il
fiume Ulai.
3Alzai gli occhi e guardai; ecco un montone, in piedi, stava di
fronte al fiume. Aveva due corna alte, ma un corno era più alto dell'altro,
sebbene fosse spuntato dopo. 4Io vidi che quel montone cozzava verso
l'occidente, il settentrione e il mezzogiorno e nessuna bestia gli poteva
resistere, né alcuno era in grado di liberare dal suo potere: faceva quel che
gli pareva e divenne grande.
5Io stavo attento ed ecco un capro venire da occidente, sulla terra,
senza toccarne il suolo: aveva fra gli occhi un grosso corno. 6Si
avvicinò al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi di fronte al
fiume, e gli si scagliò contro con tutta la forza. 7Dopo averlo
assalito, lo vidi imbizzarrirsi e cozzare contro di lui e spezzargli le due
corna, senza che il montone avesse la forza di resistergli; poi lo gettò a
terra e lo calpestò e nessuno liberava il montone dal suo potere.
8Il capro divenne molto potente; ma quando fu diventato grande, quel
suo gran corno si spezzò e al posto di quello sorsero altre quattro corna,
verso i quattro venti del cielo.
9Da uno di quelli uscì un piccolo corno, che crebbe molto verso il
mezzogiorno, l'oriente e verso la Palestina: 10s'innalzò fin contro
la milizia celeste e gettò a terra una parte di quella schiera e delle stelle e
le calpestò.
11S'innalzò fino al capo della milizia e gli tolse il sacrificio
quotidiano e fu profanata la santa dimora.
12In luogo del sacrificio quotidiano fu posto il peccato e fu
gettata a terra la verità; ciò esso fece e vi riuscì.
13Udii un santo parlare e un altro santo dire a quello che parlava:
"Fino a quando durerà questa visione: il sacrificio quotidiano abolito, la
desolazione dell'iniquità, il santuario e la milizia calpestati?". 14Gli
rispose: "Fino a duemilatrecento sere e mattine: poi il santuario sarà
rivendicato".
15Mentre io, Daniele, consideravo la visione e cercavo
di comprenderla, ecco davanti a me uno in piedi, dall'aspetto d'uomo; 16intesi
la voce di un uomo, in mezzo all'Ulai, che gridava e diceva: "Gabriele,
spiega a lui la visione". 17Egli venne dove io ero e quando
giunse, io ebbi paura e caddi con la faccia a terra. Egli mi disse:
"Figlio dell'uomo, comprendi bene, questa visione riguarda il tempo della
fine". 18Mentre egli parlava con me, caddi svenuto con la
faccia a terra; ma egli mi toccò e mi fece alzare.
19Egli disse: "Ecco io ti rivelo ciò che avverrà al termine
dell'ira, perché la visione riguarda il tempo della fine. 20Il
montone con due corna, che tu hai visto, significa il re di Media e di Persia; 21il
capro è il re della Grecia; il gran corno, che era in mezzo ai suoi occhi, è il
primo re. 22Che quello sia stato spezzato e quattro ne siano sorti
al posto di uno, significa che quattro regni sorgeranno dalla medesima nazione,
ma non con la medesima potenza di lui.
23Alla fine del loro regno, quando l'empietà avrà raggiunto il
colmo, sorgerà un re audace, sfacciato e intrigante. 24La sua
potenza si rafforzerà, ma non per potenza propria; causerà inaudite rovine,
avrà successo nelle imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi. 25Per
la sua astuzia, la frode prospererà nelle sue mani, si insuperbirà in cuor suo
e con inganno farà perire molti: insorgerà contro il principe dei prìncipi, ma
verrà spezzato senza intervento di mano d'uomo. 26La visione di sere
e mattine, che è stata spiegata, è vera. Ora tu tieni segreta la visione,
perché riguarda cose che avverranno fra molti giorni".
27Io, Daniele, rimasi sfinito e mi sentii male per vari giorni: poi
mi alzai e sbrigai gli affari del re: ma ero stupefatto della visione perché
non la potevo comprendere.
1Nell'anno primo di Dario figlio di Serse, della
progenie dei Medi, il quale era stato costituito re sopra il regno dei Caldei, 2nel
primo anno del suo regno, io Daniele tentavo di comprendere nei libri il numero
degli anni di cui il Signore aveva parlato al profeta Geremia e nei quali si
dovevano compiere le desolazioni di Gerusalemme, cioè settant'anni. 3Mi
rivolsi al Signore Dio per pregarlo e supplicarlo con il digiuno, veste di
sacco e cenere 4e feci la mia preghiera e la mia confessione al
Signore mio Dio: "Signore Dio, grande e tremendo, che osservi l'alleanza e
la benevolenza verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, 5abbiamo
peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo
allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! 6Non abbiamo
obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali hanno in tuo nome parlato ai nostri
re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese. 7A
te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene
ancor oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto
Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i
misfatti che hanno commesso contro di te. 8Signore, la vergogna sul
volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo
peccato contro di te; 9al Signore Dio nostro la misericordia e il
perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, 10non abbiamo
ascoltato la voce del Signore Dio nostro, né seguito quelle leggi che egli ci
aveva date per mezzo dei suoi servi, i profeti. 11Tutto Israele ha
trasgredito la tua legge, s'è allontanato per non ascoltare la tua voce; così
si è riversata su di noi l'esecrazione scritta nella legge di Mosè, servo di
Dio, perché abbiamo peccato contro di lui.
12Egli ha messo in atto quelle parole che aveva pronunziate contro
di noi e i nostri governanti, mandando su di noi un male così grande quale mai,
sotto il cielo, era venuto a Gerusalemme.
13Tutto questo male è venuto su di noi, proprio come sta scritto
nella legge di Mosè. Tuttavia noi non abbiamo supplicato il Signore Dio nostro,
convertendoci dalle nostre iniquità e seguendo la tua verità. 14Il
Signore ha vegliato sopra questo male, l'ha mandato su di noi, poiché il
Signore Dio nostro è giusto in tutte le cose che fa, mentre noi non abbiamo
ascoltato la sua voce. 15Signore Dio nostro, che hai fatto uscire il
tuo popolo dall'Egitto con mano forte e ti sei fatto un nome, come è oggi, noi
abbiamo peccato, abbiamo agito da empi. 16Signore, secondo la tua
misericordia, si plachi la tua ira e il tuo sdegno verso Gerusalemme, tua
città, verso il tuo monte santo, poiché per i nostri peccati e per l'iniquità
dei nostri padri Gerusalemme e il tuo popolo sono oggetto di vituperio presso
quanti ci stanno intorno.
17Ora ascolta, Dio nostro, la preghiera del tuo servo e le sue
suppliche e per amor tuo, o Signore, fa' risplendere il tuo volto sopra il tuo
santuario, che è desolato. 18Porgi l'orecchio, mio Dio, e ascolta:
apri gli occhi e guarda le nostre desolazioni e la città sulla quale è stato
invocato il tuo nome! Non presentiamo le nostre suppliche davanti a te, basate
sulla nostra giustizia, ma sulla tua grande misericordia.
19Signore, ascolta; Signore, perdona; Signore, guarda e agisci senza
indugio, per amore di te stesso, mio Dio, poiché il tuo nome è stato invocato
sulla tua città e sul tuo popolo".
20Mentre io stavo ancora parlando e pregavo e confessavo
il mio peccato e quello del mio popolo Israele e presentavo la supplica al
Signore Dio mio per il monte santo del mio Dio, 21mentre dunque
parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volò veloce
verso di me: era l'ora dell'offerta della sera.
22Egli mi rivolse questo discorso: "Daniele, sono venuto per
istruirti e farti comprendere.
23Fin dall'inizio delle tue suppliche è uscita una parola e io sono
venuto per annunziartela, poiché tu sei un uomo prediletto. Ora sta' attento
alla parola e comprendi la visione:
24Settanta settimane sono fissate
per il tuo popolo e per la tua santa città
per mettere fine all'empietà,
mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità,
portare una giustizia eterna,
suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi.
25Sappi e intendi bene,
da quando uscì la parola
sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme
fino a un principe consacrato,
vi saranno sette settimane.
Durante sessantadue settimane
saranno restaurati, riedificati piazze e fossati,
e ciò in tempi angosciosi.
26Dopo sessantadue settimane,
un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui;
il popolo di un principe che verrà
distruggerà la città e il santuario;
la sua fine sarà un'inondazione e, fino alla fine,
guerra e desolazioni decretate.
27Egli stringerà una forte alleanza con molti
per una settimana e, nello spazio di metà settimana,
farà cessare il sacrificio e l'offerta;
sull'ala del tempio porrà l'abominio della
desolazione
e ciò sarà sino alla fine,
fino al termine segnato sul devastatore".
1L'anno terzo di Ciro re dei Persiani, fu rivelata una
parola a Daniele, chiamato Baltazzàr. Vera è la parola e la lotta è grande.
Egli comprese la parola e gli fu dato d'intendere la visione.
2In quel tempo io, Daniele, feci penitenza per tre settimane, 3non
mangiai cibo prelibato, non mi entrò in bocca né carne né vino e non mi unsi d'unguento
finché non furono compiute tre settimane. 4Il giorno ventiquattro
del primo mese, mentre stavo sulla sponda del gran fiume, cioè il Tigri, 5alzai
gli occhi e guardai ed ecco un uomo vestito di lino, con ai fianchi una cintura
d'oro di Ufàz; 6il suo corpo somigliava a topazio, la sua faccia
aveva l'aspetto della folgore, i suoi occhi erano come fiamme di fuoco, le sue
braccia e le gambe somigliavano a bronzo lucente e il suono delle sue parole
pareva il clamore di una moltitudine.
7Soltanto io, Daniele, vidi la visione, mentre gli uomini che erano
con me non la videro, ma un gran terrore si impadronì di loro e fuggirono a
nascondersi. 8Io rimasi solo a contemplare quella grande visione,
mentre mi sentivo senza forze; il mio colorito si fece smorto e mi vennero meno
le forze.
9Udii il suono delle sue parole, ma, appena udito il
suono delle sue parole, caddi stordito con la faccia a terra.
10Ed ecco, una mano mi toccò e tutto tremante mi fece alzare sulle
ginocchia, appoggiato sulla palma delle mani. 11Poi egli mi disse:
"Daniele, uomo prediletto, intendi le parole che io ti rivolgo, alzati in
piedi, poiché ora sono stato mandato a te". Quando mi ebbe detto questo,
io mi alzai in piedi tutto tremante.
12Egli mi disse: "Non temere, Daniele, poiché fin dal primo
giorno in cui ti sei sforzato di intendere, umiliandoti davanti a Dio, le tue
parole sono state ascoltate e io sono venuto per le tue parole. 13Ma
il principe del regno di Persia mi si è opposto per ventun giorni: però
Michele, uno dei primi prìncipi, mi è venuto in aiuto e io l'ho lasciato là
presso il principe del re di Persia; 14ora sono venuto per farti
intendere ciò che avverrà al tuo popolo alla fine dei giorni, poiché c'è ancora
una visione per quei giorni". 15Mentre egli parlava con me in questa
maniera, chinai la faccia a terra e ammutolii.
16Ed ecco uno con sembianze di uomo mi toccò le labbra: io aprii la
bocca e parlai e dissi a colui che era in piedi davanti a me: "Signor mio,
nella visione i miei dolori sono tornati su di me e ho perduto tutte le
energie. 17Come potrebbe questo servo del mio signore parlare con il
mio signore, dal momento che non è rimasto in me alcun vigore e mi manca anche
il respiro?". 18Allora di nuovo quella figura d'uomo mi toccò,
mi rese le forze 19e mi disse: "Non temere, uomo prediletto,
pace a te, riprendi forza, rinfrancati". Mentre egli parlava con me, io mi
sentii ritornare le forze e dissi: "Parli il mio signore perché tu mi hai
ridato forza".
20Allora mi disse: "Sai tu perché io sono venuto da
te? Ora tornerò di nuovo a lottare con il principe di Persia, poi uscirò ed
ecco verrà il principe di Grecia. 21Io ti dichiarerò ciò che è
scritto nel libro della verità. Nessuno mi aiuta in questo se non Michele, il
vostro principe,
1 e io, nell'anno primo di Dario, mi tenni presso di
lui per dargli rinforzo e sostegno.
2Ed ora io ti manifesterò la verità. Ecco, vi saranno ancora tre re
in Persia: poi il quarto acquisterà ricchezze superiori a tutti gli altri e
dopo essersi reso potente con le ricchezze, muoverà con tutti i suoi contro il
regno di Grecia. 3Sorgerà quindi un re potente e valoroso, il quale
dominerà sopra un grande impero e farà ciò che vuole; 4ma appena si
sarà affermato, il suo regno verrà smembrato e diviso ai quattro venti del
cielo, ma non fra i suoi discendenti né con la stessa forza che egli possedeva;
il suo regno sarà infatti smembrato e dato ad altri anziché ai suoi
discendenti.
5Il re del mezzogiorno diverrà potente e uno dei suoi capitani sarà
più forte di lui e il suo impero sarà grande. 6Dopo qualche anno
faranno alleanza e la figlia del re del mezzogiorno verrà al re del
settentrione per fare la pace, ma non potrà mantenere la forza del suo braccio
e non resisterà né lei né la sua discendenza e sarà condannata a morte insieme
con i suoi seguaci, il figlio e il marito. 7In quel tempo, da un
germoglio delle sue radici sorgerà uno, al posto di costui, e verrà con un
esercito e avanzerà contro le fortezze del re del settentrione, le assalirà e
se ne impadronirà. 8Condurrà in Egitto i loro dèi con le loro
immagini e i loro preziosi oggetti d'oro e d'argento, come preda di guerra, poi
per qualche anno si asterrà dal contendere con il re del settentrione. 9Questi
muoverà contro il re del mezzogiorno, ma se ne ritornerà nel suo paese.
10Poi suo figlio si preparerà alla guerra, raccogliendo una
moltitudine di grandi eserciti, con i quali avanzerà come una inondazione:
attraverserà il paese per attaccare di nuovo battaglia e giungere sino alla sua
fortezza. 11Il re del mezzogiorno, inasprito, uscirà per combattere
con il re del settentrione, che si muoverà con un grande esercito, ma questo
cadrà in potere del re del mezzogiorno, 12il quale dopo aver
disfatto quell'esercito si gonfierà d'orgoglio, ma pur avendo abbattuto decine
di migliaia, non per questo sarà più forte. 13Il re del settentrione
di nuovo metterà insieme un grande esercito, più grande di quello di prima, e
dopo qualche anno avanzerà con un grande esercito e con grande apparato. 14In
quel tempo molti si alzeranno contro il re del mezzogiorno e uomini violenti
del tuo popolo insorgeranno per adempiere la visione, ma cadranno. 15Il
re del settentrione verrà, costruirà terrapieni e occuperà una città ben
fortificata. Le forze del mezzogiorno, con truppe scelte, non potranno
resistere, mancherà loro la forza per opporre resistenza. 16L'invasore
farà ciò che vuole e nessuno gli si potrà opporre; si stabilirà in quella
magnifica terra e la distruzione sarà nelle sue mani. 17Quindi si
proporrà di occupare tutto il regno del re del mezzogiorno, stipulerà
un'alleanza con lui e gli darà sua figlia per rovinarlo, ma ciò non riuscirà e
non raggiungerà il suo scopo.
18Poi volgerà le mire alle isole e ne prenderà molte, ma un
comandante straniero farà cessare la sua arroganza, facendola ricadere sopra di
lui. 19Si volgerà poi verso le fortezze del proprio paese, ma
inciamperà, cadrà, scomparirà. 20Sorgerà quindi al suo posto uno che
manderà esattori nella terra perla del suo regno, ma in pochi giorni sarà
stroncato, non nel furore di una rivolta né in battaglia.
21Gli succederà poi un uomo abbietto, privo di dignità
regale: verrà di nascosto e occuperà il regno con la frode. 22Le
forze armate saranno annientate davanti a lui e sarà stroncato anche il capo
dell'alleanza. 23Non appena sarà stata stipulata un'alleanza con
lui, egli agirà con la frode, crescerà e si consoliderà con poca gente. 24Entrerà
di nascosto nei luoghi più fertili della provincia e farà cose che né i suoi
padri né i padri dei suoi padri osarono fare; distribuirà alla sua gente preda,
spoglie e ricchezze e ordirà progetti contro le fortezze, ma ciò fino ad un
certo tempo.
25La sua potenza e il suo ardire lo spingeranno contro il re del
mezzogiorno con un grande esercito e il re del mezzogiorno verrà a battaglia
con un grande e potente esercito, ma non potrà resistere, perché si ordiranno
congiure contro di lui: 26i suoi stessi commensali saranno causa
della sua rovina; il suo esercito sarà travolto e molti cadranno uccisi. 27I
due re non penseranno che a farsi del male a vicenda e seduti alla stessa
tavola parleranno con finzione, ma senza riuscire nei reciproci intenti, perché
li attenderà la fine, al tempo stabilito. 28Egli ritornerà nel suo
paese con grandi ricchezze e con in cuore l'avversione alla santa alleanza:
agirà secondo i suoi piani e poi ritornerà nel suo paese. 29Al tempo
determinato verrà di nuovo contro il paese del mezzogiorno, ma quest'ultima
impresa non riuscirà come la prima. 30Verranno contro lui navi dei
Kittìm ed egli si sentirà scoraggiato e tornerà indietro. Si volgerà infuriato
e agirà contro la santa alleanza, e nel suo ritorno se la intenderà con coloro
che avranno abbandonato la santa alleanza. 31Forze da lui armate si
muoveranno a profanare il santuario della cittadella, aboliranno il sacrificio
quotidiano e vi metteranno l'abominio della desolazione.
32Con lusinghe egli sedurrà coloro che avranno apostatato
dall'alleanza, ma quanti riconoscono il proprio Dio si fortificheranno e
agiranno. 33I più saggi tra il popolo ammaestreranno molti, ma
cadranno di spada, saranno dati alle fiamme, condotti in schiavitù e
saccheggiati per molti giorni. 34Mentre così cadranno, riceveranno
un po' di aiuto: molti però si uniranno a loro ma senza sincerità. 35Alcuni
saggi cadranno perché fra di loro ve ne siano di quelli purificati, lavati,
resi candidi fino al tempo della fine, che dovrà venire al tempo stabilito.
36Il re dunque farà ciò che vuole, s'innalzerà, si magnificherà
sopra ogni dio e proferirà cose inaudite contro il Dio degli dèi e avrà
successo finché non sarà colma l'ira; poiché ciò che è stato determinato si
compirà. 37Egli non si curerà neppure delle divinità dei suoi padri
né del dio amato dalle donne, né di altro dio, poiché egli si esalterà sopra
tutti. 38Onorerà invece il dio delle fortezze: onorerà, con oro e
argento, con gemme e con cose preziose, un dio che i suoi padri non hanno mai
conosciuto. 39Nel nome di quel dio straniero attaccherà le fortezze
e colmerà di onori coloro che lo riconosceranno: darà loro il potere su molti e
distribuirà loro terre in ricompensa.
40Al tempo della fine il re del mezzogiorno si scontrerà
con lui e il re del settentrione gli piomberà addosso, come turbine, con carri,
con cavalieri e molte navi; entrerà nel suo territorio invadendolo. 41Entrerà
anche in quella magnifica terra e molti paesi soccomberanno. Questi però
scamperanno dalla sua mano: Edom, Moab e gran parte degli Ammoniti. 42Metterà
così la mano su molti paesi; neppure l'Egitto scamperà. 43S'impadronirà
di tesori d'oro e d'argento e di tutte le cose preziose d'Egitto: i Libi e gli
Etiopi saranno al suo seguito. 44Ma notizie dall'oriente e dal
settentrione lo turberanno: egli partirà con grande ira per distruggere e
disperdere molti. 45Pianterà le tende del suo palazzo fra il mare e
il bel monte santo: poi giungerà alla fine e nessuno verrà in suo aiuto.
1Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe,
che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non
c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà
salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro.
2Molti di quelli che dormono nella polvere della terra
si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per
l'infamia eterna. 3I saggi risplenderanno come lo splendore del
firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come
le stelle per sempre.
4Ora tu, Daniele, chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino
al tempo della fine: allora molti lo scorreranno e la loro conoscenza sarà
accresciuta".
5Io, Daniele, stavo guardando ed ecco altri due che
stavano in piedi, uno di qua sulla sponda del fiume, l'altro di là sull'altra
sponda. 6Uno disse all'uomo vestito di lino, che era sulle acque del
fiume: "Quando si compiranno queste cose meravigliose?". 7Udii
l'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la
destra e la sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno che tutte
queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, tempi e la metà di un tempo,
quando sarebbe finito colui che dissipa le forze del popolo santo.
8Io udii bene, ma non compresi, e dissi: "Mio Signore, quale
sarà la fine di queste cose?". 9Egli mi rispose: "Va',
Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine. 10Molti
saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi agiranno empiamente:
nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le intenderanno. 11Ora,
dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio
della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. 12Beato
chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni. 13Tu,
va' pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei
giorni".
1Abitava in Babilonia un uomo chiamato Ioakìm, 2il
quale aveva sposato una donna chiamata Susanna, figlia di Chelkìa, di rara
bellezza e timorata di Dio. 3I suoi genitori, che erano giusti,
avevano educato la figlia secondo la legge di Mosè. 4Ioakìm era
molto ricco e possedeva un giardino vicino a casa ed essendo stimato più di
ogni altro i Giudei andavano da lui. 5In quell'anno erano stati
eletti giudici del popolo due anziani: erano di quelli di cui il Signore ha
detto: "L'iniquità è uscita da Babilonia per opera di anziani e di
giudici, che solo in apparenza sono guide del popolo". 6Questi
frequentavano la casa di Ioakìm e tutti quelli che avevano qualche lite da
risolvere si recavano da loro. 7Quando il popolo, verso il
mezzogiorno, se ne andava, Susanna era solita recarsi a passeggiare nel
giardino del marito. 8I due anziani che ogni giorno la vedevano
andare a passeggiare, furono presi da un'ardente passione per lei: 9persero
il lume della ragione, distolsero gli occhi per non vedere il Cielo e non
ricordare i giusti giudizi. 10Eran colpiti tutt'e due dalla passione
per lei, 11ma l'uno nascondeva all'altro la sua pena, perché si
vergognavano di rivelare la brama che avevano di unirsi a lei. 12Ogni
giorno con maggior desiderio cercavano di vederla. Un giorno uno disse
all'altro: 13"Andiamo pure a casa: è l'ora di desinare" e
usciti se ne andarono. 14Ma ritornati indietro, si ritrovarono di
nuovo insieme e, domandandosi a vicenda il motivo, confessarono la propria
passione. Allora studiarono il momento opportuno di poterla sorprendere sola.
15Mentre aspettavano l'occasione favorevole, Susanna entrò, come al
solito, con due sole ancelle, nel giardino per fare il bagno, poiché faceva
caldo. 16Non c'era nessun altro al di fuori dei due anziani nascosti
a spiarla. 17Susanna disse alle ancelle: "Portatemi l'unguento
e i profumi, poi chiudete la porta, perché voglio fare il bagno". 18Esse
fecero come aveva ordinato: chiusero le porte del giardino ed entrarono in casa
dalla porta laterale per portare ciò che Susanna chiedeva, senza accorgersi
degli anziani poiché si erano nascosti. 19Appena partite le ancelle,
i due anziani uscirono dal nascondiglio, corsero da lei e le dissero: 20"Ecco,
le porte del giardino sono chiuse, nessuno ci vede e noi bruciamo di passione
per te; acconsenti e datti a noi. 21In caso contrario ti accuseremo;
diremo che un giovane era con te e perciò hai fatto uscire le ancelle". 22Susanna,
piangendo, esclamò: "Sono alle strette da ogni parte. Se cedo, è la morte
per me; se rifiuto, non potrò scampare dalle vostre mani. 23Meglio
però per me cadere innocente nelle vostre mani che peccare davanti al
Signore!". 24Susanna gridò a gran voce. Anche i due anziani
gridarono contro di lei 25e uno di loro corse alle porte del
giardino e le aprì.
26I servi di casa, all'udire tale rumore in giardino, si
precipitarono dalla porta laterale per vedere che cosa stava accadendo. 27Quando
gli anziani ebbero fatto il loro racconto, i servi si sentirono molto confusi,
perché mai era stata detta una simile cosa di Susanna.
28Il giorno dopo, tutto il popolo si adunò nella casa di Ioakìm, suo
marito e andarono là anche i due anziani pieni di perverse intenzioni per
condannare a morte Susanna. 29Rivolti al popolo dissero: "Si
faccia venire Susanna figlia di Chelkìa, moglie di Ioakìm". Mandarono a
chiamarla 30ed essa venne con i genitori, i figli e tutti i suoi
parenti. 31Susanna era assai delicata d'aspetto e molto bella di
forme; 32aveva il velo e quei perversi ordinarono che le fosse tolto
per godere almeno così della sua bellezza. 33Tutti i suoi familiari
e amici piangevano.
34I due anziani si alzarono in mezzo al popolo e posero le mani
sulla sua testa. 35Essa piangendo alzò gli occhi al cielo, con il
cuore pieno di fiducia nel Signore. 36Gli anziani dissero:
"Mentre noi stavamo passeggiando soli nel giardino, è venuta con due
ancelle, ha chiuse le porte del giardino e poi ha licenziato le ancelle. 37Quindi
è entrato da lei un giovane che era nascosto, e si è unito a lei. 38Noi
che eravamo in un angolo del giardino, vedendo una tale nefandezza, ci siamo
precipitati su di loro e li abbiamo sorpresi insieme. 39Non abbiamo
potuto prendere il giovane perché, più forte di noi, ha aperto la porta ed è
fuggito. 40Abbiamo preso lei e le abbiamo domandato chi era quel
giovane, ma lei non ce l'ha voluto dire. Di questo noi siamo testimoni". 41La
moltitudine prestò loro fede poiché erano anziani e giudici del popolo e la
condannò a morte. 42Allora Susanna ad alta voce esclamò: "Dio
eterno, che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano, 43tu
lo sai che hanno deposto il falso contro di me! Io muoio innocente di quanto
essi iniquamente hanno tramato contro di me". 44E il Signore
ascoltò la sua voce.
45Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò il santo
spirito di un giovanetto, chiamato Daniele, 46il quale si mise a
gridare: "Io sono innocente del sangue di lei!".
47Tutti si voltarono verso di lui dicendo: "Che vuoi dire con
le tue parole?". 48Allora Daniele, stando in mezzo a loro,
disse: "Siete così stolti, Israeliti? Avete condannato a morte una figlia
d'Israele senza indagare la verità! 49Tornate al tribunale, perché
costoro hanno deposto il falso contro di lei".
50Il popolo tornò subito indietro e gli anziani dissero a Daniele:
"Vieni, siedi in mezzo a noi e facci da maestro, poiché Dio ti ha dato il
dono dell'anzianità". 51Daniele esclamò: "Separateli bene
l'uno dall'altro e io li giudicherò". 52Separati che furono,
Daniele disse al primo: "O invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati
commessi in passato vengono alla luce, 53quando davi sentenze
ingiuste opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre il Signore ha
detto: Non ucciderai il giusto e l'innocente. 54Ora dunque, se tu
hai visto costei, di': sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?".
Rispose: "Sotto un lentisco". 55Disse Daniele: "In
verità, la tua menzogna ricadrà sulla tua testa. Già l'angelo di Dio ha
ricevuto da Dio la sentenza e ti spaccherà in due". 56Allontanato
questo, fece venire l'altro e gli disse: "Razza di Canaan e non di Giuda,
la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore! 57Così
facevate con le donne d'Israele ed esse per paura si univano a voi. Ma una
figlia di Giuda non ha potuto sopportare la vostra iniquità. 58Dimmi
dunque, sotto quale albero li hai trovati insieme?". Rispose: "Sotto
un leccio". 59Disse Daniele: "In verità anche la tua
menzogna ti ricadrà sulla testa. Ecco l'angelo di Dio ti aspetta con la spada
in mano per spaccarti in due e così farti morire".
60Allora tutta l'assemblea diede in grida di gioia e benedisse Dio
che salva coloro che sperano in lui. 61Poi insorgendo contro i due
anziani, ai quali Daniele aveva fatto confessare con la loro bocca di aver
deposto il falso, fece loro subire la medesima pena alla quale volevano
assoggettare il prossimo 62e applicando la legge di Mosè li fece
morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente. 63Chelkìa e
sua moglie resero grazie a Dio per la figlia Susanna insieme con il marito
Ioakìm e tutti i suoi parenti, per non aver trovato in lei nulla di men che
onesto. 64Da quel giorno in poi Daniele divenne grande di fronte al
popolo.
1Il re Astiage si riunì ai suoi padri e gli succedette
nel regno Ciro il Persiano. 2Ora Daniele viveva accanto al re, ed
era il più onorato di tutti gli amici del re. 3I Babilonesi avevano
un idolo chiamato Bel, al quale offrivano ogni giorno dodici sacchi di fior di
farina, quaranta pecore e sei barili di vino. 4Anche il re venerava
questo idolo e andava ogni giorno ad adorarlo. Daniele però adorava il suo Dio
e perciò il re gli disse: "Perché non adori Bel?". 5Daniele
rispose: "Io non adoro idoli fatti da mani d'uomo, ma soltanto il Dio vivo
che ha fatto il cielo e la terra e che è signore di ogni essere vivente". 6"Non
credi tu - aggiunse il re - che Bel sia un dio vivo? Non vedi quanto beve e
mangia ogni giorno?". 7Rispose Daniele ridendo: "Non
t'ingannare, o re: quell'idolo di dentro è d'argilla e di fuori è di bronzo e
non ha mai mangiato né bevuto". 8Il re s'indignò e convocati i
sacerdoti di Bel, disse loro: "Se voi non mi dite chi è che mangia tutto
questo cibo, morirete; se invece mi proverete che è Bel che lo mangia, morirà
Daniele, perché ha insultato Bel". 9Daniele disse al re:
"Sia fatto come tu hai detto". I sacerdoti di Bel erano settanta,
senza contare le mogli e i figli. 10Il re si recò insieme con
Daniele al tempio di Bel 11e i sacerdoti di Bel gli dissero:
"Ecco, noi usciamo di qui e tu, re, disponi le vivande e mesci il vino
temperato; poi chiudi la porta e sigillala con il tuo anello. Se domani
mattina, venendo, tu riscontrerai che tutto non è stato mangiato da Bel,
moriremo noi, altrimenti morirà Daniele che ci ha calunniati". 12Essi
però non se ne preoccuparono perché avevano praticato un passaggio segreto
sotto la tavola per il quale passavano abitualmente e consumavano tutto.
13Dopo che essi se ne furono andati, il re fece porre i cibi davanti
a Bel: 14Daniele ordinò ai servi del re di portare un po' di cenere
e la sparsero su tutto il pavimento del tempio alla presenza soltanto del re;
poi uscirono, chiusero la porta, la sigillarono con l'anello del re e se ne
andarono. 15I sacerdoti vennero di notte, secondo il loro consueto,
con le mogli, i figli, e mangiarono e bevvero tutto. 16Di buon
mattino il re si alzò, come anche Daniele. 17Il re domandò:
"Sono intatti i sigilli, Daniele?". "Intatti, re" rispose. 18Aperta
la porta, il re guardò la tavola ed esclamò: "Tu sei grande, Bel, e nessun
inganno è in te!". 19Daniele sorrise e, trattenendo il re
perché non entrasse, disse: "Guarda il pavimento ed esamina di chi sono
quelle orme". 20Il re disse: "Vedo orme d'uomini, di donne
e di ragazzi!". 21Acceso d'ira, fece arrestare i sacerdoti con
le mogli e i figli; gli furono mostrate le porte segrete per le quali entravano
a consumare quanto si trovava sulla tavola. 22Quindi il re li fece
mettere a morte, consegnò Bel in potere di Daniele che lo distrusse insieme con
il tempio.
23Vi era un gran drago e i Babilonesi lo veneravano. 24Il
re disse a Daniele: "Non potrai dire che questo non è un dio vivente;
adoralo, dunque". 25Daniele rispose: "Io adoro il Signore
mio Dio, perché egli è il Dio vivente; se tu me lo permetti, o re, io, senza
spada e senza bastone, ucciderò il drago". 26Soggiunse il re:
"Te lo permetto". 27Daniele prese allora pece, grasso e
peli e li fece cuocere insieme, poi ne preparò focacce e le gettò in bocca al
drago che le inghiottì e scoppiò; quindi soggiunse: "Ecco che cosa
adoravate!".
28Quando i Babilonesi lo seppero, ne furono molto indignati e
insorsero contro il re, dicendo: "Il re è diventato Giudeo: ha distrutto
Bel, ha ucciso il drago, ha messo a morte i sacerdoti". 29Andarono
da lui dicendo: "Consegnaci Daniele, altrimenti uccidiamo te e la tua
famiglia!". 30Quando il re vide che lo assalivano con violenza,
costretto dalla necessità consegnò loro Daniele.
31Ed essi lo gettarono nella fossa dei leoni, dove
rimase sei giorni. 32Nella fossa vi erano sette leoni, ai quali
venivano dati ogni giorno due cadaveri e due pecore: ma quella volta non fu
dato loro niente perché divorassero Daniele.
33Si trovava allora in Giudea il profeta Àbacuc il quale aveva fatto
una minestra e spezzettato il pane in un recipiente e andava a portarlo nel
campo ai mietitori. 34L'angelo del Signore gli disse: "Porta
questo cibo a Daniele in Babilonia nella fossa dei leoni". 35Ma
Àbacuc rispose: "Signore, Babilonia non l'ho mai vista e la fossa non la
conosco". 36Allora l'angelo del Signore lo prese per i capelli
e con la velocità del vento lo trasportò in Babilonia e lo posò sull'orlo della
fossa dei leoni. 37Gridò Àbacuc: "Daniele, Daniele, prendi il
cibo che Dio ti ha mandato". 38Daniele esclamò: "Dio, ti
sei ricordato di me e non hai abbandonato coloro che ti amano". 39Alzatosi,
Daniele si mise a mangiare, mentre l'angelo di Dio riportava subito Àbacuc nel
luogo di prima.
40Il settimo giorno il re andò per piangere Daniele e giunto alla
fossa guardò e vide Daniele seduto. 41Allora esclamò ad alta voce:
"Grande tu sei, Signore Dio di Daniele, e non c'è altro dio all'infuori di
te!". 42Poi fece uscire Daniele dalla fossa e vi fece gettare
coloro che volevano la sua rovina ed essi furono subito divorati sotto i suoi
occhi.
1Parola del Signore rivolta a Osea figlio di Beerì, al
tempo di Ozia, di Iotam, di Acaz, di Ezechia, re di Giuda, e al tempo di
Geroboàmo figlio di Ioas, re d'Israele.
2Quando il Signore cominciò a parlare a Osea, gli
disse:
"Va', prenditi in moglie
una prostituta
e abbi figli di prostituzione,
poiché il paese non fa che prostituirsi
allontanandosi dal Signore".
3Egli andò a prendere Gomer, figlia di Diblàim: essa
concepì e gli partorì un figlio. 4E il Signore disse a Osea:
"Chiamalo Izreèl, perché
tra poco
vendicherò il sangue di Izreèl sulla casa di Ieu
e porrò fine al regno della casa d'Israele.
5In quel giorno
io spezzerò l'arco d'Israele nella valle di Izreèl".
6La donna concepì di nuovo e partorì una figlia e il
Signore disse a Osea:
"Chiamala Non-amata,
perché non amerò più
la casa d'Israele,
non ne avrò più compassione.
7Invece io amerò la casa di Giuda
e saranno salvati dal Signore loro Dio;
non li salverò con l'arco, con la spada, con la guerra,
né con cavalli o cavalieri".
8Dopo aver divezzato Non-amata, Gomer concepì e partorì
un figlio. 9E il Signore disse a Osea:
"Chiamalo
Non-mio-popolo,
perché voi non siete mio popolo
e io non esisto per voi".
1Il numero degli Israeliti
sarà come la sabbia del mare,
che non si può misurare né contare.
Invece di sentirsi dire:
"Non siete mio popolo",
saranno chiamati figli del Dio vivente.
2I figli di Giuda e i figli d'Israele
si riuniranno insieme,
si daranno un unico capo
e saliranno dal proprio territorio,
perché grande sarà il giorno di Izreèl!
3Dite ai vostri fratelli: "Popolo mio"
e alle vostre sorelle: "Amata".
4Accusate vostra madre, accusatela,
perché essa non è più mia moglie
e io non sono più suo marito!
Si tolga dalla faccia i segni delle sue prostituzioni
e i segni del suo adulterio dal suo petto;
5altrimenti la spoglierò tutta nuda
e la renderò come quando nacque
e la ridurrò a un deserto, come una terra arida,
e la farò morire di sete.
6I suoi figli non li amerò,
perché sono figli di prostituzione.
7La loro madre si è prostituita,
la loro genitrice si è coperta di vergogna.
Essa ha detto: "Seguirò i miei amanti,
che mi danno il mio pane e la mia acqua,
la mia lana, il mio lino,
il mio olio e le mie bevande".
8Perciò ecco, ti sbarrerò la strada di spine
e ne cingerò il recinto di barriere
e non ritroverà i suoi sentieri.
9Inseguirà i suoi amanti,
ma non li raggiungerà,
li cercherà senza trovarli.
Allora dirà: "Ritornerò al mio marito di prima
perché ero più felice di ora".
10Non capì che io le davo
grano, vino nuovo e olio
e le prodigavo l'argento e l'oro
che hanno usato per Baal.
11Perciò anch'io tornerò a riprendere
il mio grano, a suo tempo,
il mio vino nuovo nella sua stagione;
ritirerò la lana e il lino
che dovevan coprire le sue nudità.
12Scoprirò allora le sue vergogne
agli occhi dei suoi amanti
e nessuno la toglierà dalle mie mani.
13Farò cessare tutte le sue gioie,
le feste, i noviluni, i sabati, tutte le sue solennità.
14Devasterò le sue viti e i suoi fichi,
di cui essa diceva:
"Ecco il dono che mi han dato i miei amanti".
La ridurrò a una sterpaglia
e a un pascolo di animali selvatici.
15Le farò scontare i giorni dei Baal,
quando bruciava loro i profumi,
si adornava di anelli e di collane
e seguiva i suoi amanti
mentre dimenticava me!
- Oracolo del Signore.
16Perciò, ecco, la attirerò a me,
la condurrò nel deserto
e parlerò al suo cuore.
17Le renderò le sue vigne
e trasformerò la valle di Acòr
in porta di speranza.
Là canterà
come nei giorni della sua giovinezza,
come quando uscì dal paese d'Egitto.
18E avverrà in quel giorno
- oracolo del Signore -
mi chiamerai: Marito mio,
e non mi chiamerai più: Mio padrone.
19Le toglierò dalla bocca
i nomi dei Baal,
che non saranno più ricordati.
20In quel tempo farò per loro un'alleanza
con le bestie della terra
e gli uccelli del cielo
e con i rettili del suolo;
arco e spada e guerra
eliminerò dal paese;
e li farò riposare tranquilli.
21Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa
nella giustizia e nel diritto,
nella benevolenza e nell'amore,
22ti fidanzerò con me nella fedeltà
e tu conoscerai il Signore.
23E avverrà in quel giorno
- oracolo del Signore -
io risponderò al cielo
ed esso risponderà alla terra;
24la terra risponderà con il grano,
il vino nuovo e l'olio
e questi risponderanno a Izreèl.
25Io li seminerò di nuovo per me nel paese
e amerò Non-amata;
e a Non-mio-popolo dirò: Popolo mio,
ed egli mi dirà: Mio Dio.
1Il Signore mi disse ancora: "Va', ama una donna
che è amata da un altro ed è adultera; come il Signore ama gli Israeliti ed
essi si rivolgono ad altri dèi e amano le schiacciate d'uva".
2Io me l'acquistai per quindici pezzi d'argento e una misura e mezza
d'orzo 3e le dissi: "Per lunghi giorni starai calma con me; non
ti prostituirai e non sarai di alcun uomo; così anch'io mi comporterò con te.
4Poiché per lunghi giorni
staranno gli Israeliti
senza re e senza capo,
senza sacrificio e senza stele,
senza efod e senza terafim.
5Poi torneranno gli Israeliti
e cercheranno il Signore loro Dio,
e Davide loro re
e trepidi si volgeranno al Signore
e ai suoi beni, alla fine dei giorni".
1Ascoltate la parola del Signore, o Israeliti,
poiché il Signore ha un processo
con gli abitanti del paese.
Non c'è infatti sincerità né amore del prossimo,
né conoscenza di Dio nel paese.
2Si giura, si mentisce, si uccide,
si ruba, si commette adulterio,
si fa strage e si versa sangue su sangue.
3Per questo è in lutto il paese
e chiunque vi abita langue
insieme con gli animali della terra
e con gli uccelli del cielo;
perfino i pesci del mare periranno.
4Ma nessuno accusi, nessuno contesti;
contro di te, sacerdote, muovo l'accusa.
5Tu inciampi di giorno
e il profeta con te inciampa di notte
e fai perire tua madre.
6Perisce il mio popolo per mancanza di conoscenza.
Poiché tu rifiuti la conoscenza,
rifiuterò te come mio sacerdote;
hai dimenticato la legge del tuo Dio
e io dimenticherò i tuoi figli.
7Tutti hanno peccato contro di me;
cambierò la loro gloria in vituperio.
8Essi si nutrono del peccato del mio popolo
e sono avidi della sua iniquità.
9Il popolo e il sacerdote avranno la stessa sorte;
li punirò per la loro condotta,
e li retribuirò dei loro misfatti.
10Mangeranno, ma non si sazieranno,
si prostituiranno, ma non avranno prole,
perché hanno abbandonato il Signore
per darsi alla prostituzione.
11Il vino e il mosto tolgono il senno.
12Il mio popolo consulta il suo pezzo di legno
e il suo bastone gli dà il responso,
poiché uno spirito di prostituzione li svia
e si prostituiscono, allontanandosi dal loro Dio.
13Sulla cima dei monti fanno sacrifici
e sui colli bruciano incensi
sotto la quercia, i pioppi e i terebinti,
perché buona è la loro ombra.
Perciò si prostituiscono le vostre figlie
e le vostre nuore commettono adulterio.
14Non punirò le vostre figlie se si prostituiscono,
né le vostre nuore se commettono adulterio;
poiché essi stessi si appartano con le prostitute
e con le prostitute sacre offrono sacrifici;
un popolo, che non comprende, va a precipizio.
15Se ti prostituisci tu, Israele,
non si renda colpevole Giuda.
Non andate a Gàlgala,
non salite a Bet-Avèn,
non giurate per il Signore vivente.
16E poiché come giovenca ribelle si ribella Israele,
forse potrà pascolarlo il Signore
come agnello in luoghi aperti?
17Si è alleato agli idoli Èfraim,
18si accompagna ai beoni;
si son dati alla prostituzione,
han preferito il disonore alla loro gloria.
19Un vento li travolgerà con le sue ali
e si vergogneranno dei loro sacrifici.
1Ascoltate questo, o sacerdoti,
state attenti, gente d'Israele,
o casa del re, porgete l'orecchio,
poiché contro di voi si fa il giudizio.
Voi foste infatti un laccio in Mizpà,
una rete tesa sul Tabor
2e una fossa profonda a Sittìm;
ma io sarò una frusta per tutti costoro.
3Io conosco Èfraim e non mi è ignoto Israele.
Ti sei prostituito, Èfraim!
Si è contaminato Israele.
4Non dispongono le loro opere
per far ritorno al loro Dio,
poiché uno spirito di prostituzione è fra loro
e non conoscono il Signore.
5L'arroganza d'Israele testimonia contro di lui,
Israele ed Èfraim cadranno per le loro colpe
e Giuda soccomberà con loro.
6Con i loro greggi e i loro armenti
andranno in cerca del Signore,
ma non lo troveranno:
egli si è allontanato da loro.
7Sono stati sleali verso il Signore,
generando figli bastardi:
un conquistatore li divorerà
insieme con i loro campi.
8Suonate il corno in Gàbaa
e la tromba in Rama,
date l'allarme a Bet-Avèn,
all'erta, Beniamino!
9Èfraim sarà devastato
nel giorno del castigo:
per le tribù d'Israele
annunzio una cosa sicura.
10I capi di Giuda sono diventati
come quelli che spostano i confini
e su di essi come acqua verserò la mia ira.
11Èfraim è un oppressore, un violatore del diritto,
ha cominciato a inseguire le vanità.
12Ma io sarò come una tignola per Èfraim
e come un tarlo per la casa di Giuda.
13Èfraim ha visto la sua infermità
e Giuda la sua piaga.
Èfraim è ricorso all'Assiria
e Giuda si è rivolto al gran re;
ma egli non potrà curarvi,
non guarirà la vostra piaga,
14perché io sarò come un leone per Èfraim,
come un leoncello per la casa di Giuda.
Io farò strage e me ne andrò,
porterò via la preda e nessuno me la toglierà.
15Me ne ritornerò alla mia dimora
finché non avranno espiato
e cercheranno il mio volto,
e ricorreranno a me nella loro angoscia.
1"Venite, ritorniamo al Signore:
egli ci ha straziato ed egli ci guarirà.
Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà.
2Dopo due giorni ci ridarà la vita
e il terzo ci farà rialzare
e noi vivremo alla sua presenza.
3Affrettiamoci a conoscere il Signore,
la sua venuta è sicura come l'aurora.
Verrà a noi come la pioggia di autunno,
come la pioggia di primavera, che feconda la terra".
4Che dovrò fare per te, Èfraim,
che dovrò fare per te, Giuda?
Il vostro amore è come una nube del mattino,
come la rugiada che all'alba svanisce.
5Per questo li ho colpiti per mezzo dei profeti,
li ho uccisi con le parole della mia bocca
e il mio giudizio sorge come la luce:
6poiché voglio l'amore e non il sacrificio,
la conoscenza di Dio più degli olocausti.
7Ma essi come Adamo hanno violato l'alleanza,
ecco dove mi hanno tradito.
8Gàlaad è una città di malfattori,
macchiata di sangue.
9Come banditi in agguato
una ciurma di sacerdoti
assale sulla strada di Sichem,
commette scelleratezze.
10Orribili cose ho visto in Betel;
là si è prostituito Èfraim,
si è contaminato Israele.
11Anche a te, Giuda, io riserbo una mietitura,
quando ristabilirò il mio popolo.
1Mentre sto per guarire Israele,
si scopre l'iniquità di Èfraim
e la malvagità di Samaria,
poiché si pratica la menzogna:
il ladro entra nelle case
e fuori saccheggia il brigante.
2Non pensano dunque
che io ricordo tutte le loro malvagità?
Ora sono circondati dalle loro azioni:
esse stanno davanti a me.
3Con la loro malvagità rallegrano il re,
rallegrano i capi con le loro finzioni.
4Tutti bruciano d'ira, ardono come un forno
quando il fornaio cessa di rattizzare il fuoco,
dopo che, preparata la pasta,
aspetta che sia lievitata.
5Nel giorno del nostro re
i capi lo sommergono negli ardori del vino,
ed egli si compromette con i ribelli.
6Il loro cuore è un forno nelle loro trame,
tutta la notte sonnecchia il loro furore
e la mattina divampa come fiamma.
7Tutti ardono come un forno
e divorano i loro governanti.
Così sono caduti tutti i loro sovrani
e nessuno si preoccupa di ricorrere a me.
8Èfraim si mescola con le genti,
Èfraim è come una focaccia non rivoltata.
9Gli stranieri divorano la sua forza
ed egli non se ne accorge;
la canizie gli ricopre la testa
ed egli non se ne accorge.
10L'arroganza d'Israele
testimonia contro di loro,
non ritornano al Signore loro Dio
e, malgrado tutto, non lo ricercano.
11Èfraim è come un'ingenua colomba,
priva d'intelligenza;
ora chiamano l'Egitto, ora invece l'Assiria.
12Dovunque si rivolgeranno
stenderò la mia rete contro di loro
e li abbatterò come gli uccelli dell'aria,
li punirò nelle loro assemblee.
13Guai a costoro, ormai lontani da me!
Distruzione per loro,
perché hanno agito male contro di me!
Li volevo salvare,
ma essi hanno proferito menzogne contro di me.
14Non gridano a me con il loro cuore
quando gridano sui loro giacigli.
Si fanno incisioni per il grano e il mosto
e intanto si ribellano contro di me.
15Eppure io ho rafforzato il loro braccio,
ma essi hanno tramato il male contro di me.
16Si sono rivolti ma non a colui che è in alto,
sono stati come un arco fallace.
I loro capi cadranno di spada
per l'insolenza della loro lingua
e nell'Egitto rideranno di loro.
1Da' fiato alla tromba!
Come un'aquila sulla casa del Signore...
perché hanno trasgredito la mia alleanza
e rigettato la mia legge.
2Essi gridano verso di me:
"Noi ti riconosciamo Dio d'Israele!".
3Ma Israele ha rigettato il bene:
il nemico lo perseguiterà.
4Hanno creato dei re
che io non ho designati;
hanno scelto capi
a mia insaputa.
Con il loro argento e il loro oro
si sono fatti idoli
ma per loro rovina.
5Ripudio il tuo vitello, o Samaria!
La mia ira divampa contro di loro;
fino a quando non si potranno purificare
6i figli di Israele?
Esso è opera di un artigiano,
esso non è un dio:
sarà ridotto in frantumi
il vitello di Samaria.
7E poiché hanno seminato vento
raccoglieranno tempesta.
Il loro grano sarà senza spiga,
se germoglia non darà farina,
e se ne produce, la divoreranno gli stranieri.
8Israele è stato inghiottito:
si trova ora in mezzo alle nazioni
come un vaso spregevole.
9Essi sono saliti fino ad Assur,
asino selvaggio, che si aggira solitario;
Èfraim si è acquistato degli amanti.
10Se ne acquistino pure fra le nazioni,
io li metterò insieme
e fra poco cesseranno
di eleggersi re e governanti.
11Èfraim ha moltiplicato gli altari,
ma gli altari sono diventati per lui
un'occasione di peccato.
12Ho scritto numerose leggi per lui,
ma esse son considerate come una cosa straniera.
13Essi offrono sacrifici
e ne mangiano le carni,
ma il Signore non li gradisce;
si ricorderà della loro iniquità
e punirà i loro peccati:
dovranno tornare in Egitto.
14Israele ha dimenticato il suo creatore,
si è costruito palazzi;
Giuda ha moltiplicato le sue fortezze.
Ma io manderò il fuoco sulle loro città
e divorerà le loro cittadelle.
1Non darti alla gioia, Israele,
non far festa con gli altri popoli,
perché hai praticato la prostituzione,
abbandonando il tuo Dio,
hai amato il prezzo della prostituzione
su tutte le aie da grano.
2L'aia e il tino non li nutriranno
e il vino nuovo verrà loro a mancare.
3Non potranno restare nella terra del Signore,
ma Èfraim ritornerà in Egitto
e in Assiria mangeranno cibi immondi.
4Non faranno più libazioni di vino al Signore,
i loro sacrifici non gli saranno graditi.
Pane di lutto sarà il loro pane,
coloro che ne mangiano diventano immondi.
Il loro pane sarà tutto per loro,
ma non entrerà nella casa del Signore.
5Che farete nei giorni delle solennità,
nei giorni della festa del Signore?
6Ecco sono sfuggiti alla rovina,
l'Egitto li accoglierà,
Menfi sarà la loro tomba.
I loro tesori d'argento passeranno alle ortiche
e nelle loro tende cresceranno i pruni.
7Sono venuti i giorni del castigo,
sono giunti i giorni del rendiconto,
- Israele lo sappia:
un pazzo è il profeta,
l'uomo ispirato vaneggia -
a causa delle tue molte iniquità,
per la gravità del tuo affronto.
8Sentinella di Èfraim è il profeta con il suo Dio;
ma un laccio gli è teso su tutti i sentieri,
ostilità fin nella casa del suo Dio.
9Sono corrotti fino in fondo,
come ai giorni di Gàbaa:
ma egli si ricorderà della loro iniquità,
farà il conto dei loro peccati.
10Trovai Israele come uva nel deserto,
riguardai i vostri padri
come fichi primaticci al loro inizio;
ma essi appena arrivati a Baal-Peòr
si consacrarono a quell'infamia
e divennero abominevoli
come ciò che essi amavano.
11La gloria di Èfraim volerà via come un uccello,
non più nascite, né gravidanze, né concepimenti.
12Anche se allevano figli,
io li eliminerò dagli uomini;
guai a loro, se io li abbandono.
13Èfraim, lo vedo, ha fatto dei figli una preda
su luoghi verdeggianti.
Èfraim tuttavia condurrà i figli al macello.
14Signore, da' loro... Che darai?
Un grembo infecondo e un seno arido!
15Tutta la loro malizia s'è manifestata a Gàlgala,
è là che ho preso a odiarli.
Per i loro misfatti
li scaccerò dalla mia casa,
non avrò più amore per loro;
tutti i loro capi sono ribelli.
16Èfraim è stato percosso,
la loro radice è inaridita,
non daranno più frutto.
Anche se generano, farò perire
i cari frutti del loro grembo.
17Il mio Dio li rigetterà
perché non gli hanno obbedito;
andranno raminghi fra le nazioni.
1Rigogliosa vite era Israele,
che dava frutto abbondante;
ma più abbondante era il suo frutto,
più moltiplicava gli altari;
più ricca era la terra,
più belle faceva le sue stele.
2Il loro cuore è falso;
orbene, sconteranno la pena!
Egli stesso demolirà i loro altari,
distruggerà le loro stele.
3Allora diranno: "Non abbiamo più re,
perché non temiamo il Signore.
Ma anche il re che potrebbe fare per noi?".
4Dicono parole vane, giurano il falso,
concludono alleanze:
la giustizia fiorisce come cicuta
nei solchi dei campi.
5Gli abitanti di Samaria trepidano
per il vitello di Bet-Avèn,
ne fa lutto il suo popolo
e i suoi sacerdoti ne fanno lamento,
perché la sua gloria sta per andarsene.
6Sarà portato anch'esso in Assiria
come offerta al gran re.
Èfraim ne avrà vergogna,
Israele arrossirà del suo consiglio.
7Perirà il re di Samaria
come un fuscello sull'acqua.
8Le alture dell'iniquità, peccato d'Israele,
saranno distrutte,
spine e rovi cresceranno sui loro altari;
diranno ai monti: "Copriteci"
e ai colli: "Cadete su di noi".
9Fin dai giorni di Gàbaa
tu hai peccato, Israele.
Là si fermarono, e la battaglia
non li raggiungerà forse in Gàbaa
contro i figli dell'iniquità?
10Io verrò a colpirli:
si raduneranno i popoli contro di loro
perché sono attaccati alla loro duplice colpa.
11Èfraim è una giovenca addestrata
cui piace trebbiare il grano.
Ma io farò pesare il giogo
sul suo bel collo;
attaccherò Èfraim all'aratro
e Giacobbe all'erpice.
12Seminate per voi secondo giustizia
e mieterete secondo bontà;
dissodatevi un campo nuovo,
perché è tempo di cercare il Signore,
finché egli venga
e diffonda su di voi la giustizia.
13Avete arato empietà e mietuto ingiustizia,
avete mangiato il frutto della menzogna.
Poiché hai riposto fiducia nei tuoi carri
e nella moltitudine dei tuoi guerrieri,
14un rumore di guerra si alzerà contro le tue città
e tutte le tue fortezze saranno distrutte.
Come Salmàn devastò Bet-Arbèl
nel giorno della battaglia
in cui la madre fu sfracellata sui figli,
15così sarà fatto a te, gente d'Israele,
per l'enormità della tua malizia.
All'alba sarà la fine del re d'Israele.
1Quando Israele era giovinetto,
io l'ho amato
e dall'Egitto ho chiamato mio figlio.
2Ma più li chiamavo,
più si allontanavano da me;
immolavano vittime ai Baal,
agli idoli bruciavano incensi.
3Ad Èfraim io insegnavo a camminare
tenendolo per mano,
ma essi non compresero
che avevo cura di loro.
4Io li traevo con legami di bontà,
con vincoli d'amore;
ero per loro
come chi solleva un bimbo alla sua guancia;
mi chinavo su di lui
per dargli da mangiare.
5Ritornerà al paese d'Egitto,
Assur sarà il suo re,
perché non hanno voluto convertirsi.
6La spada farà strage nelle loro città,
sterminerà i loro figli,
demolirà le loro fortezze.
7Il mio popolo è duro a convertirsi:
chiamato a guardare in alto
nessuno sa sollevare lo sguardo.
8Come potrei abbandonarti, Èfraim,
come consegnarti ad altri, Israele?
Come potrei trattarti al pari di Admà,
ridurti allo stato di Zeboìm?
Il mio cuore si commuove dentro di me,
il mio intimo freme di compassione.
9Non darò sfogo all'ardore della mia ira,
non tornerò a distruggere Èfraim,
perché sono Dio e non uomo;
sono il Santo in mezzo a te
e non verrò nella mia ira.
10Seguiranno il Signore
ed egli ruggirà come un leone:
quando ruggirà, accorreranno
i suoi figli dall'occidente,
11accorreranno come uccelli dall'Egitto,
come colombe dall'Assiria
e li farò abitare nelle loro case.
Oracolo del Signore.
1Èfraim mi raggira con menzogne
e la casa d'Israele con frode.
Giuda è ribelle a Dio
al Santo fedele.
2Èfraim si pasce di vento
e insegue il vento d'oriente;
ogni giorno moltiplica menzogne e violenze;
fanno alleanze con l'Assiria
e portano olio in Egitto.
3Il Signore è in lite con Giuda
e tratterà Giacobbe secondo la sua condotta,
lo ripagherà secondo le sue azioni.
4Egli nel grembo materno soppiantò il fratello
e da adulto lottò con Dio,
5lottò con l'angelo e vinse,
pianse e domandò grazia.
Ritrovò Dio in Betel
e là gli parlò.
6"Signore, Dio degli eserciti,
Signore" è il suo nome.
7Tu ritorna al tuo Dio,
osserva la bontà e la giustizia
e nel tuo Dio poni la tua speranza, sempre.
8Canaan tiene in mano bilance false,
ama frodare.
9Èfraim ha detto: "Sono ricco,
mi son fatto una fortuna;
malgrado tutti i miei guadagni
non troveranno motivo di peccato per me".
10Eppure io sono il Signore tuo Dio
fin dal paese d'Egitto.
Ti farò ancora abitare sotto le tende
come ai giorni del convegno.
11Io parlerò ai profeti,
moltiplicherò le visioni
e per mezzo dei profeti parlerò con parabole.
12Se Gàlaad è una colpa,
essi non sono che menzogna;
in Gàlgala si sacrifica ai tori,
perciò i loro altari saranno
come mucchi di pietre
nei solchi dei campi.
13Giacobbe fuggì nella regione di Aram,
Israele prestò servizio per una donna
e per una moglie fece il guardiano di bestiame.
14Per mezzo di un profeta il Signore
fece uscire Israele dall'Egitto
e per mezzo di un profeta lo custodì.
15Èfraim provocò Dio amaramente,
il Signore gli farà cadere addosso
il sangue versato
e lo ripagherà del suo vituperio.
1Quando Èfraim parlava, incuteva terrore,
era un principe in Israele.
Ma si è reso colpevole con Baal
ed è decaduto.
2Tuttavia continuano a peccare
e con il loro argento si sono fatti statue fuse,
idoli di loro invenzione,
tutti lavori di artigiani.
Dicono: "Offri loro sacrifici"
e mandano baci ai vitelli.
3Perciò saranno come nube del mattino,
come rugiada che all'alba svanisce,
come pula lanciata lontano dall'aia,
come fumo che esce dalla finestra.
4Eppure io sono il Signore tuo Dio
fin dal paese d'Egitto,
non devi conoscere altro Dio fuori di me,
non c'è salvatore fuori di me.
5Io ti ho protetto nel deserto,
in quell'arida terra.
6Nel loro pascolo si sono saziati,
si sono saziati e il loro cuore si è inorgoglito,
per questo mi hanno dimenticato.
7Perciò io sarò per loro come un leone,
come un leopardo li spierò per la via,
8li assalirò come un'orsa privata dei figli,
spezzerò l'involucro del loro cuore,
li divorerò come una leonessa;
li sbraneranno le bestie selvatiche.
9Io ti distruggerò, Israele,
e chi potrà venirti in aiuto?
10Dov'è ora il tuo re, che ti possa salvare?
Dove sono i capi in tutte le tue città
e i governanti di cui dicevi:
"Dammi un re e dei capi"?
11Ti ho dato un re nella mia ira
e con sdegno te lo riprendo.
12L'iniquità di Èfraim è chiusa in luogo sicuro,
il suo peccato è ben custodito.
13Dolori di partoriente lo sorprenderanno,
ma egli è figlio privo di senno,
poiché non si presenta a suo tempo
all'uscire dal seno materno.
14Li strapperò di mano agli inferi,
li riscatterò dalla morte?
Dov'è, o morte, la tua peste?
Dov'è, o inferi, il vostro sterminio?
La compassione è nascosta ai miei occhi.
15Èfraim prosperi pure in mezzo ai fratelli:
verrà il vento d'oriente,
si alzerà dal deserto il soffio del Signore
e farà inaridire le sue sorgenti,
farà seccare le sue fonti,
distruggerà il tesoro di tutti i vasi preziosi.
1Samaria espierà,
perché si è ribellata al suo Dio.
Periranno di spada,
saranno sfracellati i bambini;
le donne incinte sventrate.
2Torna dunque, Israele, al Signore tuo Dio,
poiché hai inciampato nella tua iniquità.
3Preparate le parole da dire
e tornate al Signore;
ditegli: "Togli ogni iniquità:
accetta ciò che è bene
e ti offriremo il frutto delle nostre labbra.
4Assur non ci salverà,
non cavalcheremo più su cavalli,
né chiameremo più dio nostro
l'opera delle nostre mani,
poiché presso di te l'orfano trova misericordia".
5Io li guarirò dalla loro infedeltà,
li amerò di vero cuore,
poiché la mia ira si è allontanata da loro.
6Sarò come rugiada per Israele;
esso fiorirà come un giglio
e metterà radici come un albero del Libano,
7si spanderanno i suoi germogli
e avrà la bellezza dell'olivo
e la fragranza del Libano.
8Ritorneranno a sedersi alla mia ombra,
faranno rivivere il grano, coltiveranno le vigne,
famose come il vino del Libano.
9Èfraim, che ha ancora in comune con gl'idoli?
Io l'esaudisco e veglio su di lui;
io sono come un cipresso sempre verde,
grazie a me si trova frutto.
10Chi è saggio comprenda queste cose,
chi ha intelligenza le comprenda;
poiché rette sono le vie del Signore,
i giusti camminano in esse,
mentre i malvagi v'inciampano.
1Parola del Signore, rivolta a Gioele figlio di Petuèl.
2Udite questo, anziani,
porgete l'orecchio, voi tutti abitanti della regione.
Accadde mai cosa simile ai giorni vostri
o ai giorni dei vostri padri?
3Raccontatelo ai vostri figli
e i figli vostri ai loro figli
e i loro figli alla generazione seguente.
4L'avanzo della cavalletta l'ha divorato la locusta,
l'avanzo della locusta l'ha divorato il bruco,
l'avanzo del bruco l'ha divorato il grillo.
5Svegliatevi, ubriachi, e piangete,
voi tutti che bevete vino, urlate
per il vino nuovo che vi è tolto di bocca.
6Poiché è venuta contro il mio paese
una nazione potente, senza numero,
che ha denti di leone, mascelle di leonessa.
7Ha fatto delle mie viti una desolazione
e tronconi delle piante di fico;
li ha tutti scortecciati e abbandonati,
i loro rami appaiono bianchi.
8Piangi, come una vergine che si è cinta di sacco
per il fidanzato della sua giovinezza.
9Sono scomparse offerta e libazione
dalla casa del Signore;
fanno lutto i sacerdoti, ministri del Signore.
10Devastata è la campagna,
piange la terra,
perché il grano è devastato,
è venuto a mancare il vino nuovo,
è esaurito il succo dell'olivo.
11Affliggetevi, contadini,
alzate lamenti, vignaiuoli,
per il grano e per l'orzo,
perché il raccolto dei campi è perduto.
12La vite è seccata,
il fico inaridito,
il melograno, la palma, il melo,
tutti gli alberi dei campi sono secchi,
è inaridita la gioia tra i figli dell'uomo.
13Cingete il cilicio e piangete, o sacerdoti,
urlate, ministri dell'altare,
venite, vegliate vestiti di sacco,
ministri del mio Dio,
poiché priva d'offerta e libazione
è la casa del vostro Dio.
14Proclamate un digiuno,
convocate un'assemblea,
adunate gli anziani
e tutti gli abitanti della regione
nella casa del Signore vostro Dio,
e gridate al Signore:
15Ahimè, quel giorno!
È infatti vicino il giorno del Signore
e viene come uno sterminio dall'Onnipotente.
16Non è forse scomparso il cibo
davanti ai nostri occhi
e la letizia e la gioia
dalla casa del nostro Dio?
17Sono marciti i semi
sotto le loro zolle,
i granai sono vuoti,
distrutti i magazzini,
perché è venuto a mancare il grano.
18Come geme il bestiame!
Vanno errando le mandrie dei buoi,
perché non hanno più pascoli;
anche i greggi di pecore vanno in rovina.
19A te, Signore, io grido
perché il fuoco ha divorato
i pascoli della steppa
e la vampa ha bruciato
tutti gli alberi della campagna.
20Anche le bestie della terra
sospirano a te,
perché sono secchi i corsi d'acqua
e il fuoco ha divorato i pascoli della steppa.
1Suonate la tromba in Sion
e date l'allarme sul mio santo monte!
Tremino tutti gli abitanti della regione
perché viene il giorno del Signore,
perché è vicino,
2giorno di tenebra e di caligine,
giorno di nube e di oscurità.
Come l'aurora, si spande sui monti
un popolo grande e forte;
come questo non ce n'è stato mai
e non ce ne sarà dopo,
per gli anni futuri di età in età.
3Davanti a lui un fuoco divora
e dietro a lui brucia una fiamma.
Come il giardino dell'Eden è la terra davanti a lui
e dietro a lui è un deserto desolato,
non resta alcun avanzo.
4Il loro aspetto è aspetto di cavalli,
come destrieri essi corrono.
5Come fragore di carri
che balzano sulla cima dei monti,
come crepitìo di fiamma avvampante
che brucia la stoppia, come un popolo forte
schierato a battaglia.
6Davanti a loro tremano i popoli,
tutti i volti impallidiscono.
7Corrono come prodi,
come guerrieri che scalano le mura;
ognuno procede per la strada,
nessuno smarrisce la via.
8L'uno non incalza l'altro,
ognuno va per il suo sentiero.
Si gettano fra i dardi, ma non rompono le file.
9Piombano sulla città, si precipitano sulle mura,
salgono sulle case, entrano dalle finestre come ladri.
10Davanti a loro la terra trema,
il cielo si scuote,
il sole, la luna si oscurano
e le stelle cessano di brillare.
11Il Signore fa udire il tuono dinanzi alla sua schiera,
perché molto grande è il suo esercito,
perché potente è l'esecutore della sua parola,
perché grande è il giorno del Signore
e molto terribile: chi potrà sostenerlo?
12"Or dunque - parola del Signore -
ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti".
13Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore vostro Dio,
perché egli è misericordioso e benigno,
tardo all'ira e ricco di benevolenza
e si impietosisce riguardo alla sventura.
14Chi sa che non cambi e si plachi
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libazione per il Signore vostro Dio.
15Suonate la tromba in Sion,
proclamate un digiuno,
convocate un'adunanza solenne.
16Radunate il popolo, indite un'assemblea,
chiamate i vecchi,
riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
17Tra il vestibolo e l'altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
"Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al vituperio
e alla derisione delle genti".
Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
"Dov'è il loro Dio?".
18Il Signore si mostri geloso per la sua terra
e si muova a compassione del suo popolo.
19Il Signore ha risposto al suo popolo:
"Ecco, io vi mando il grano, il vino nuovo e l'olio
e ne avrete a sazietà;
non farò più di voi il ludibrio delle genti.
20Allontanerò da voi quello che viene dal settentrione
e lo spingerò verso una terra arida e desolata:
spingerò la sua avanguardia verso il mare d'oriente
e la sua retroguardia verso il mare occidentale.
Esalerà il suo lezzo, salirà il suo fetore,
perché ha fatto molto male.
21Non temere, terra,
ma rallegrati e gioisci,
poiché cose grandi ha fatto il Signore.
22Non temete, animali della campagna,
perché i pascoli del deserto hanno germogliato,
perché gli alberi producono i frutti,
la vite e il fico danno il loro vigore.
23Voi, figli di Sion, rallegratevi,
gioite nel Signore vostro Dio,
perché vi da' la pioggia in giusta misura,
per voi fa scendere l'acqua,
la pioggia d'autunno e di primavera, come in passato.
24Le aie si riempiranno di grano
e i tini traboccheranno di mosto e d'olio.
25"Vi compenserò delle annate
che hanno divorate la locusta e il bruco,
il grillo e le cavallette,
quel grande esercito
che ho mandato contro di voi.
26Mangerete in abbondanza, a sazietà,
e loderete il nome del Signore vostro Dio,
che in mezzo a voi ha fatto meraviglie.
27Voi riconoscerete che io sono in mezzo ad Israele,
e che sono io il Signore vostro Dio,
e non ce ne sono altri:
mai più vergogna per il mio popolo.
1Dopo questo,
io effonderò il mio spirito
sopra ogni uomo
e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie;
i vostri anziani faranno sogni,
i vostri giovani avranno visioni.
2Anche sopra gli schiavi e sulle schiave,
in quei giorni, effonderò il mio spirito.
3Farò prodigi nel cielo e sulla terra,
sangue e fuoco e colonne di fumo.
4Il sole si cambierà in tenebre
e la luna in sangue,
prima che venga il giorno del Signore,
grande e terribile.
5Chiunque invocherà il nome del Signore
sarà salvato,
poiché sul monte Sion e in Gerusalemme
vi sarà la salvezza, come ha detto il Signore,
anche per i superstiti che il Signore avrà chiamati.
1Poiché, ecco, in quei giorni e in quel tempo,
quando avrò fatto tornare i prigionieri di Giuda
e Gerusalemme,
2riunirò tutte le nazioni
e le farò scendere nella valle di Giòsafat,
e là verrò a giudizio con loro
per il mio popolo Israele, mia eredità,
che essi hanno disperso fra le genti
dividendosi poi la mia terra.
3Hanno tirato a sorte il mio popolo e hanno dato un
fanciullo in cambio di una prostituta, han venduto una fanciulla in cambio di
vino e hanno bevuto.
4Anche voi, Tiro e Sidòne, e voi tutte contrade della
Filistea, che siete per me? Vorreste prendervi la rivincita e vendicarvi di me?
Io ben presto farò ricadere sul vostro capo il male che avete fatto. 5Voi
infatti avete rubato il mio oro e il mio argento, avete portato nei vostri
templi i miei tesori preziosi; 6avete venduto ai Greci i figli di
Giuda e i figli di Gerusalemme per mandarli lontano dalla loro patria. 7Ecco,
io li richiamo dalle città, dal luogo dove voi li avete venduti e farò ricadere
sulle vostre teste il male che avete fatto. 8Venderò i vostri figli
e le vostre figlie per mezzo dei figli di Giuda, i quali li venderanno ai
Sabei, un popolo lontano. Il Signore ha parlato.
9Proclamate questo fra le genti:
chiamate alla guerra santa,
incitate i prodi,
vengano, salgano tutti i guerrieri.
10Con le vostre zappe fatevi spade
e lance con le vostre falci;
anche il più debole dica: io sono un guerriero!
11Svelte, venite, o genti tutte, dai dintorni
e radunatevi là!
Signore, fa' scendere i tuoi prodi!
12Si affrettino e salgano le genti
alla valle di Giòsafat,
poiché lì siederò per giudicare
tutte le genti all'intorno.
13Date mano alla falce,
perché la messe è matura;
venite, pigiate,
perché il torchio è pieno
e i tini traboccano...
tanto grande è la loro malizia!
14Folle e folle
nella Valle della decisione,
poiché il giorno del Signore è vicino
nella Valle della decisione.
15Il sole e la luna si oscurano
e le stelle perdono lo splendore.
16Il Signore ruggisce da Sion
e da Gerusalemme fa sentire la sua voce;
tremano i cieli e la terra.
Ma il Signore è un rifugio al suo popolo,
una fortezza per gli Israeliti.
17Voi saprete che io sono il Signore
vostro Dio
che abito in Sion, mio monte santo
e luogo santo sarà Gerusalemme;
per essa non passeranno più gli stranieri.
18In quel giorno
le montagne stilleranno vino nuovo
e latte scorrerà per le colline;
in tutti i ruscelli di Giuda
scorreranno le acque.
Una fonte zampillerà dalla casa del Signore
e irrigherà la valle di Sittìm.
19L'Egitto diventerà una desolazione
e l'Idumea un brullo deserto
per la violenza contro i figli di Giuda,
per il sangue innocente sparso nel loro paese,
20mentre Giuda sarà sempre abitato
e Gerusalemme di generazione in generazione.
21Vendicherò il loro sangue, non lo lascerò impunito
e il Signore dimorerà in Sion.
1Parole di Amos, che era pecoraio di Tekòa, il quale
ebbe visioni riguardo a Israele, al tempo di Ozia re della Giudea, e al tempo
di Geroboàmo figlio di Ioas, re di Israele, due anni prima del terremoto.
2Egli disse:
"Il Signore ruggisce da Sion
e da Gerusalemme fa udir la sua voce;
sono desolate le steppe dei pastori,
è inaridita la cima del Carmelo".
3Così dice il Signore:
"Per tre misfatti di Damasco
e per quattro non revocherò il mio decreto,
perché hanno trebbiato
con trebbie ferrate Gàlaad.
4Alla casa di Cazaèl darò fuoco
e divorerà i palazzi di Ben-Hadàd;
5spezzerò il catenaccio di Damasco,
sterminerò gli abitanti di Biqat-Avèn
e chi detiene lo scettro di Bet-Eden
e il popolo di Aram andrà schiavo a Kir",
dice il Signore.
6Così dice il Signore:
"Per tre misfatti di Gaza
e per quattro non revocherò il mio decreto,
perché hanno deportato popolazioni intere
per consegnarle a Edom;
7appiccherò il fuoco alle mura di Gaza
e divorerà i suoi palazzi,
8estirperò da Asdòd chi siede sul trono
e da Ascalòna chi vi tiene lo scettro;
rivolgerò la mano contro Ekròn
e così perirà il resto dei Filistei",
dice il Signore.
9Così dice il Signore:
"Per tre misfatti di Tiro
e per quattro non revocherò il mio decreto,
perché hanno deportato popolazioni intere a Edom,
senza ricordare l'alleanza fraterna;
10appiccherò il fuoco alle mura di Tiro
e divorerà i suoi palazzi".
11Così dice il Signore:
"Per tre misfatti di Edom
e per quattro non revocherò il mio decreto,
perché ha inseguito con la spada suo fratello
e ha soffocato la pietà verso di lui,
perché ha continuato l'ira senza fine
e ha conservato lo sdegno per sempre;
12appiccherò il fuoco a Teman
e divorerà i palazzi di Bozra".
13Così dice il Signore:
"Per tre misfatti degli Ammoniti
e per quattro non revocherò il mio decreto,
perché hanno sventrato le donne incinte di Gàlaad
per allargare il loro confine;
14appiccherò il fuoco alle mura di Rabbà
e divorerà i suoi palazzi
tra il fragore di un giorno di battaglia,
fra il turbine di un giorno di tempesta;
15il loro re andrà in esilio,
egli insieme ai suoi capi",
dice il Signore.
1Così dice il Signore:
"Per tre misfatti di Moab
e per quattro non revocherò il mio decreto,
perché ha bruciato le ossa del re di Edom
per ridurle in calce;
2appiccherò il fuoco a Moab
e divorerà i palazzi di Keriòt
e Moab morirà nel tumulto,
al grido di guerra, al suono del corno;
3farò sparire da lui il giudice
e tutti i suoi capi ucciderò insieme con lui",
dice il Signore.
4Così dice il Signore:
"Per tre misfatti di Giuda
e per quattro non revocherò il mio decreto,
perché hanno disprezzato la legge del Signore
e non ne hanno osservato i decreti;
si son lasciati traviare dai loro idoli
che i loro padri avevano seguito;
5appiccherò il fuoco a Giuda
e divorerà i palazzi di Gerusalemme".
6Così dice il Signore:
"Per tre misfatti d'Israele
e per quattro non revocherò il mio decreto,
perché hanno venduto il giusto per denaro
e il povero per un paio di sandali;
7essi che calpestano come la polvere della terra
la testa dei poveri
e fanno deviare il cammino dei miseri;
e padre e figlio vanno dalla stessa ragazza,
profanando così il mio santo nome.
8Su vesti prese come pegno si stendono
presso ogni altare
e bevono il vino confiscato come ammenda
nella casa del loro Dio.
9Eppure io ho sterminato davanti a loro l'Amorreo,
la cui statura era come quella dei cedri,
e la forza come quella della quercia;
ho strappato i suoi frutti in alto
e le sue radici di sotto.
10Io vi ho fatti uscire dal paese di Egitto
e vi ho condotti per quarant'anni nel deserto,
per darvi in possesso il paese dell'Amorreo.
11Ho fatto sorgere profeti tra i vostri figli
e nazirei fra i vostri giovani.
Non è forse così, o Israeliti?".
Oracolo del Signore.
12"Ma voi avete fatto bere vino ai nazirei
e ai profeti avete ordinato: Non profetate!
13Ebbene, io vi affonderò nella terra
come affonda un carro
quando è tutto carico di paglia.
14Allora nemmeno l'uomo agile potrà più fuggire,
né l'uomo forte usare la sua forza;
il prode non potrà salvare la sua vita
15né l'arciere resisterà;
non scamperà il corridore,
né si salverà il cavaliere.
Il più coraggioso fra i prodi
fuggirà nudo in quel giorno!".
Oracolo del Signore.
1Ascoltate questa parola
che il Signore ha detto riguardo a voi,
Israeliti,
e riguardo a tutta la stirpe
che ho fatto uscire dall'Egitto:
2"Soltanto voi ho eletto
tra tutte le stirpi della terra;
perciò io vi farò scontare
tutte le vostre iniquità".
3Camminano forse due uomini insieme
senza essersi messi d'accordo?
4Ruggisce forse il leone nella foresta,
se non ha qualche preda?
Il leoncello manda un grido dalla sua tana
se non ha preso nulla?
5Cade forse l'uccello a terra,
se non gli è stata tesa un'insidia?
Scatta forse la tagliola dal suolo,
se non ha preso qualche cosa?
6Risuona forse la tromba nella città,
senza che il popolo si metta in allarme?
Avviene forse nella città una sventura,
che non sia causata dal Signore?
7In verità, il Signore non fa cosa alcuna
senza aver rivelato il suo consiglio
ai suoi servitori, i profeti.
8Ruggisce il leone:
chi mai non trema?
Il Signore Dio ha parlato:
chi può non profetare?
9Fatelo udire nei palazzi di Asdòd
e nei palazzi del paese d'Egitto e dite:
Adunatevi sui monti di Samaria
e osservate quanti disordini sono in essa,
e quali violenze sono nel suo seno.
10Non sanno agire con rettitudine,
dice il Signore,
violenza e rapina accumulano nei loro palazzi.
11Perciò così dice il Signore Dio:
Il nemico circonderà il paese,
sarà abbattuta la tua potenza
e i tuoi palazzi saranno saccheggiati.
12Così dice il Signore:
Come il pastore strappa dalla bocca del leone
due zampe o il lobo d'un orecchio,
così scamperanno gli Israeliti che abitano a Samaria
su un cantuccio di divano
o su una coperta da letto.
13Ascoltate e attestatelo nella casa di Giacobbe,
dice il Signore Dio, Dio degli eserciti:
14Quando farò giustizia
dei misfatti d'Israele,
io infierirò contro gli altari di Betel;
saranno spezzati i corni dell'altare
e cadranno a terra.
15Demolirò la casa d'inverno
insieme con al sua casa d'estate
e andranno in rovina le case d'avorio
e scompariranno i grandi palazzi.
Oracolo del Signore.
1Ascoltate queste parole,
o vacche di Basàn,
che siete sul monte di Samaria,
che opprimete i deboli, schiacciate i poveri
e dite ai vostri mariti: Porta qua, beviamo!
2Il Signore Dio ha giurato per la sua santità:
Ecco, verranno per voi giorni,
in cui sarete prese con ami
e le rimanenti di voi con arpioni da pesca.
3Uscirete per le brecce, una dopo l'altra
e sarete cacciate oltre l'Ermon,
oracolo del Signore.
4Andate pure a Betel e peccate!
A Gàlgala e peccate ancora di più!
Offrite ogni mattina i vostri sacrifici
e ogni tre giorni le vostre decime.
5Offrite anche sacrifici di grazie con lievito
e proclamate ad alta voce le offerte spontanee
perché così vi piace di fare, o Israeliti,
dice il Signore.
6Eppure, vi ho lasciato a denti asciutti
in tutte le vostre città
e con mancanza di pane
in tutti i vostri villaggi:
e non siete ritornati a me,
dice il Signore.
7Vi ho pure rifiutato la pioggia
tre mesi prima della mietitura;
facevo piovere sopra una città
e non sopra l'altra;
un campo era bagnato di pioggia,
mentre l'altro, su cui non pioveva, seccava;
8due, tre città si muovevano titubanti
verso un'altra città per bervi acqua,
senza potersi dissetare:
e non siete ritornati a me,
dice il Signore.
9Vi ho colpiti con ruggine e carbonchio,
vi ho inaridito i giardini e le vigne;
i fichi, gli oliveti li ha divorati la cavalletta:
e non siete ritornati a me,
dice il Signore.
10Ho mandato contro di voi la peste,
come un tempo contro l'Egitto;
ho ucciso di spada i vostri giovani,
mentre i vostri cavalli diventavano preda;
ho fatto salire il fetore dei vostri campi
fino alle vostre narici:
e non siete ritornati a me,
dice il Signore.
11Vi ho travolti
come Dio aveva travolto Sòdoma e Gomorra;
eravate come un tizzone
strappato da un incendio:
e non siete ritornati a me
dice il Signore.
12Perciò ti tratterò così, Israele!
Poiché questo devo fare di te,
prepàrati all'incontro con il tuo Dio, o Israele!
13Ecco colui che forma i monti e crea i venti,
che manifesta all'uomo qual è il suo pensiero,
che fa l'alba e le tenebre
e cammina sulle alture della terra,
Signore, Dio degli eserciti è il suo nome.
1Ascoltate queste parole,
questo lamento che io pronunzio su di voi,
o casa di Israele!
2È caduta, non si alzerà più,
la vergine d'Israele;
è stesa al suolo,
nessuno la fa rialzare.
3Poiché così dice il Signore Dio:
La città che usciva con mille uomini
resterà con cento
e la città di cento
resterà con dieci, nella casa d'Israele.
4Poiché così dice il Signore alla casa d'Israele:
Cercate me e vivrete!
5Non rivolgetevi a Betel,
non andate a Gàlgala,
non passate a Bersabea,
perché Gàlgala andrà tutta in esilio
e Betel sarà ridotta al nulla.
6Cercate il Signore e vivrete,
perché egli non irrompa come fuoco
sulla casa di Giuseppe e la consumi
e nessuno spenga Betel!
7Essi trasformano il diritto in veleno
e gettano a terra la giustizia.
8Colui che ha fatto le Pleiadi e Orione,
cambia il buio in chiarore del mattino
e stende sul giorno l'oscurità della notte;
colui che comanda alle acque del mare
e le spande sulla terra,
Signore è il suo nome.
9Egli fa cadere la rovina sulle fortezze
e fa giungere la devastazione sulle cittadelle.
10Essi odiano chi ammonisce alla porta
e hanno in abominio chi parla secondo verità.
11Poiché voi schiacciate l'indigente
e gli estorcete una parte del grano,
voi che avete costruito case in pietra squadrata,
non le abiterete;
vigne deliziose avete piantato,
ma non ne berrete il vino,
12perché so che numerosi sono i vostri misfatti,
enormi i vostri peccati.
Essi sono oppressori del giusto, incettatori di ricompense
e respingono i poveri nel tribunale.
13Perciò il prudente in questo tempo tacerà,
perché sarà un tempo di sventura.
14Cercate il bene e non il male,
se volete vivere,
e così il Signore, Dio degli eserciti,
sia con voi, come voi dite.
15Odiate il male e amate il bene
e ristabilite nei tribunali il diritto;
forse il Signore, Dio degli eserciti,
avrà pietà del resto di Giuseppe.
16Perciò così dice il Signore,
Dio degli eserciti, il Signore:
In tutte le piazze vi sarà lamento,
in tutte le strade si dirà: Ah! ah!
Si chiamerà l'agricoltore a fare il lutto
e a fare il lamento quelli che conoscono la nenia.
17In tutte le vigne vi sarà lamento,
perché io passerò in mezzo a te,
dice il Signore.
18Guai a coloro che attendono il giorno del Signore!
Che sarà per voi il giorno del Signore?
Sarà tenebre e non luce.
19Come quando uno fugge davanti al leone
e s'imbatte in un orso;
entra in casa, appoggia la mano sul muro
e un serpente lo morde.
20Non sarà forse tenebra e non luce
il giorno del Signore,
e oscurità senza splendore alcuno?
21Io detesto, respingo le vostre feste
e non gradisco le vostre riunioni;
22anche se voi mi offrite olocausti,
io non gradisco i vostri doni
e le vittime grasse come pacificazione
io non le guardo.
23Lontano da me il frastuono dei tuoi canti:
il suono delle tue arpe non posso sentirlo!
24Piuttosto scorra come acqua il diritto
e la giustizia come un torrente perenne.
25Mi avete forse offerto vittime
e oblazioni nel deserto
per quarant'anni, o Israeliti?
26Voi avete innalzato Siccùt vostro re
e Chiiòn vostro idolo,
la stella dei vostri dèi che vi siete fatti.
27Ora, io vi manderò in esilio
al di là di Damasco, dice il Signore,
il cui nome è Dio degli eserciti.
1Guai agli spensierati di Sion
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!
Questi notabili della prima tra le nazioni,
ai quali si recano gli Israeliti!
2Passate a Calnè e guardate,
andate di lì ad Amat la grande
e scendete a Gat dei Filistei:
siete voi forse migliori di quei regni
o è più grande il vostro territorio del loro?
3Voi credete di ritardare il giorno fatale
e affrettate il sopravvento della violenza.
4Essi su letti d'avorio e sdraiati sui loro divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
5Canterellano al suono dell'arpa,
si pareggiano a David negli strumenti musicali;
6bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti più raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
7Perciò andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserà l'orgia dei buontemponi.
8Ha giurato il Signore Dio, per se stesso!
Oracolo del Signore, Dio degli eserciti.
Detesto l'orgoglio di Giacobbe,
odio i suoi palazzi,
consegnerò la città e quanto contiene.
9Se sopravviveranno in una sola casa dieci uomini,
anch'essi moriranno.
10Lo prenderà il suo parente e chi prepara il rogo,
portando via le ossa dalla casa,
egli dirà a chi è in fondo alla casa:
"Ce n'è ancora con te?".
L'altro risponderà: "No".
Quegli dirà: "Zitto!": non si deve menzionare
il nome del Signore.
11Poiché ecco: il Signore comanda
di fare a pezzi la casa grande
e quella piccola di ridurla in frantumi.
12Corrono forse i cavalli sulle rocce
e si ara il mare con i buoi?
Poiché voi cambiate il diritto in veleno
e il frutto della giustizia in assenzio.
13Voi vi compiacete di Lo-debàr dicendo:
"Non è per il nostro valore che abbiam preso Karnàim?".
14Ora ecco, io susciterò contro di voi, gente d'Israele,
- oracolo del Signore, Dio degli eserciti -
un popolo che vi opprimerà dall'ingresso di Amat
fino al torrente dell'Araba.
1Ecco ciò che mi fece vedere il Signore Dio: egli
formava uno sciame di cavallette quando cominciava a germogliare la seconda
erba, quella che spunta dopo la falciatura del re. 2Quando quelle
stavano per finire di divorare l'erba della regione, io dissi: "Signore
Dio, perdona, come potrà resistere Giacobbe? È tanto piccolo". 3Il
Signore si impietosì: "Questo non avverrà", disse il Signore.
4Ecco ciò che mi fece vedere il Signore Dio: il Signore
Dio chiamava per il castigo il fuoco che consumava il grande abisso e divorava
la campagna. 5Io dissi: "Signore Dio, desisti! Come potrà
resistere Giacobbe? È tanto piccolo". 6Il Signore se ne pentì:
"Neanche questo avverrà", disse il Signore.
7Ecco ciò che mi fece vedere il Signore Dio: il Signore
stava sopra un muro tirato a piombo e con un piombino in mano. 8Il
Signore mi disse: "Che cosa vedi, Amos?". Io risposi: "Un
piombino". Il Signore mi disse: "Io pongo un piombino in mezzo al mio
popolo, Israele; non gli perdonerò più. 9Saranno demolite le alture
d'Isacco e i santuari d'Israele saranno ridotti in rovine, quando io mi leverò
con la spada contro la casa di Geroboàmo".
10Amasia, sacerdote di Betel, mandò a dire a Geroboàmo
re di Israele: "Amos congiura contro di te in mezzo alla casa di Israele;
il paese non può sopportare le sue parole, 11poiché così dice Amos:
Di spada morirà Geroboàmo e Israele sarà condotto in esilio lontano dal suo
paese". 12Amasia disse ad Amos: "Vattene, veggente,
ritirati verso il paese di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai
profetizzare, 13ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il
santuario del re ed è il tempio del regno". 14Amos rispose ad
Amasia:
"Non ero profeta, né
figlio di profeta;
ero un pastore e raccoglitore di sicomori;
15Il Signore mi prese
di dietro al bestiame e il Signore mi disse:
Va', profetizza al mio popolo Israele.
16Ora ascolta la parola del Signore: Tu dici: Non
profetizzare contro Israele, né predicare contro la casa di Isacco. 17Ebbene,
dice il Signore: Tua moglie si prostituirà nella città, i tuoi figli e le tue
figlie cadranno di spada, la tua terra sarà spartita con la corda, tu morirai
in terra immonda e Israele sarà deportato in esilio lontano dalla sua
terra".
1Ecco ciò che mi fece vedere il Signore Dio:
era un canestro di frutta matura.
2Egli domandò: "Che vedi Amos?".
Io risposi: "Un canestro di frutta matura".
Il Signore mi disse:
È maturata la fine per il mio popolo, Israele;
non gli perdonerò più.
3In quel giorno urleranno le cantanti del tempio,
oracolo del Signore Dio.
Numerosi i cadaveri, gettati dovunque. Silenzio!
4Ascoltate questo, voi che calpestate il povero
e sterminate gli umili del paese,
5voi che dite: "Quando sarà passato il novilunio
e si potrà vendere il grano?
E il sabato, perché si possa smerciare il frumento,
diminuendo le misure e aumentando il siclo
e usando bilance false,
6per comprare con denaro gli indigenti
e il povero per un paio di sandali?
Venderemo anche lo scarto del grano".
7Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe:
certo non dimenticherò mai le loro opere.
8Non forse per questo trema la terra,
sono in lutto tutti i suoi abitanti,
si solleva tutta come il Nilo,
si agita e si riabbassa come il fiume d'Egitto?
9In quel giorno - oracolo del Signore Dio -
farò tramontare il sole a mezzodì
e oscurerò la terra in pieno giorno!
10Cambierò le vostre feste in lutto
e tutti i vostri canti in lamento:
farò vestire ad ogni fianco il sacco,
renderò calva ogni testa:
ne farò come un lutto per un figlio unico
e la sua fine sarà come un giorno d'amarezza.
11Ecco, verranno giorni,
- dice il Signore Dio -
in cui manderò la fame nel paese,
non fame di pane, né sete di acqua,
ma d'ascoltare la parola del Signore.
12Allora andranno errando da un mare all'altro
e vagheranno da settentrione a oriente,
per cercare la parola del Signore,
ma non la troveranno.
13In quel giorno appassiranno le belle fanciulle
e i giovani per la sete.
14Quelli che giurano per il peccato di Samaria
e dicono: "Per la vita del tuo dio, Dan!"
oppure: "Per la vita del tuo diletto, Bersabea!",
cadranno senza più rialzarsi!
1Vidi il Signore che stava presso l'altare e mi diceva:
"Percuoti il capitello
e siano scossi gli architravi,
spezza la testa di tutti
e io ucciderò il resto con la spada;
nessuno di essi riuscirà a fuggire,
nessuno di essi scamperà.
2Anche se penetrano negli inferi,
di là li strapperà la mia mano;
se salgono al cielo, di là li tirerò giù;
3se si nascondono in vetta al Carmelo,
di là li scoverò e li prenderò;
se si occultano al mio sguardo in fondo al mare,
là comanderò al serpente di morderli;
4se vanno in schiavitù davanti ai loro nemici,
là comanderò alla spada di ucciderli.
Io volgerò gli occhi su di loro
per il male e non per il bene".
5Il Signore, Dio degli eserciti,
colpisce la terra ed essa si fonde
e tutti i suoi abitanti prendono il lutto;
essa si solleva tutta come il Nilo
e si abbassa come il fiume d'Egitto.
6Egli costruisce nel cielo il suo soglio
e fonda la sua volta sulla terra;
egli chiama le acque del mare
e le riversa sulla terra;
Signore è il suo nome.
7Non siete voi per me come gli Etiopi,
Israeliti? Parola del Signore.
Non io ho fatto uscire Israele dal paese d'Egitto,
i Filistei da Caftòr e gli Aramei da Kir?
8Ecco, lo sguardo del Signore Dio
è rivolto contro il regno peccatore:
io lo sterminerò dalla terra,
ma non sterminerò del tutto la casa di Giacobbe,
oracolo del Signore.
9Ecco infatti, io darò ordini
e scuoterò, fra tutti i popoli, la casa d'Israele
come si scuote il setaccio
e non cade un sassolino per terra.
10Di spada periranno tutti i peccatori del mio popolo,
essi che dicevano: "Non si avvicinerà,
non giungerà fino a noi la sventura".
11In quel giorno rialzerò la capanna di Davide,
che è caduta;
ne riparerò le brecce, ne rialzerò le rovine,
la ricostruirò come ai tempi antichi,
12perché conquistino il resto di Edom
e tutte le nazioni
sulle quali è stato invocato il mio nome,
dice il Signore, che farà tutto questo.
13Ecco, verranno giorni,
- dice il Signore -
in cui chi ara s'incontrerà con chi miete
e chi pigia l'uva con chi getta il seme;
dai monti stillerà il vino nuovo
e colerà giù per le colline.
14Farò tornare gli esuli del mio popolo Israele,
e ricostruiranno le città devastate
e vi abiteranno;
pianteranno vigne e ne berranno il vino;
coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto.
15Li pianterò nella loro terra
e non saranno mai divelti da quel suolo
che io ho concesso loro,
dice il Signore tuo Dio.
1Visione di Abdia.
Così dice il Signore Dio per Edom:
Udimmo un messaggio da parte del Signore
e un araldo è stato inviato fra le genti:
"Alzatevi, marciamo contro Edom in battaglia".
2Ecco, ti faccio piccolo fra le nazioni,
tu sei molto spregevole.
3L'orgoglio del tuo cuore ti ha esaltato,
tu che abiti nei crepacci rocciosi,
delle alture fai la tua dimora
e dici in cuor tuo:
"Chi potrà gettarmi a terra?".
4Anche se t'innalzassi come un'aquila
e collocassi il tuo nido fra le stelle,
di lassù ti farei precipitare,
dice il Signore.
5Se entrassero da te ladri o predoni di notte,
- come sarebbe finita per te! -
non ruberebbero quanto basta loro?
Se vendemmiatori venissero da te,
non ti lascerebbero forse se non qualche grappolo?
6Come è stato perquisito Esaù,
come sono stati scovati i suoi nascondigli!
7Ti hanno cacciato fino alla frontiera,
tutti i tuoi alleati ti hanno ingannato,
i tuoi amici ti hanno vinto,
quelli che mangiavano il tuo pane
ti hanno teso tranelli:
in lui non c'è senno!
8Forse in quel giorno, dice il Signore,
non disperderò i saggi da Edom
e l'intelligenza dal monte di Esaù?
9Saranno fiaccati i tuoi prodi, o Teman,
e sarà sterminato ogni uomo dal monte di Esaù.
Per la carneficina 10e
la violenza
contro Giacobbe tuo fratello
la vergogna ti coprirà
e sarai sterminato per sempre.
11Poiché tu eri presente
quando gli stranieri ne deportavano le ricchezze,
quando i forestieri entravano per le sue porte
e gettavano le sorti su Gerusalemme,
anzi ti sei comportato come uno di loro.
12Non guardare con gioia al giorno di tuo fratello,
al giorno della sua sventura.
Non gioire dei figli di Giuda
nel giorno della loro rovina.
Non spalancare la bocca
nel giorno della loro angoscia.
13Non varcare la soglia del mio popolo
nel giorno della sua sventura,
non guardare con compiacenza la sua calamità;
non stendere la mano sui suoi beni
nel giorno della sua sventura.
14Non appostarti ai crocicchi delle strade,
per massacrare i suoi fuggiaschi;
non far mercato dei suoi superstiti,
nel giorno dell'angoscia.
15Perché è vicino il giorno del Signore
contro tutte le genti.
Come hai fatto tu, così a te sarà fatto,
ciò che hai fatto agli altri ricadrà sul tuo capo.
16Poiché come avete bevuto sul mio monte santo
così berranno tutte le genti senza fine,
berranno e tracanneranno:
e saranno come se non fossero mai stati.
17Ma sul monte Sion vi saranno superstiti e saranno santi
e la casa di Giacobbe avrà in mano i suoi possessori.
18La casa di Giacobbe sarà un fuoco
e la casa di Giuseppe una fiamma,
la casa di Esaù sarà come paglia:
la bruceranno e la consumeranno,
non scamperà nessuno della casa di Esaù,
poiché il Signore ha parlato.
19Quelli del Negheb possederanno il monte d'Esaù
e quelli della Sefèla il paese dei Filistei;
possederanno il territorio di Èfraim e di Samaria
e Beniamino il Gàlaad.
20Gli esuli di questo esercito degli Israeliti
occuperanno Canaan fino a Sarèfta
e gli esuli di Gerusalemme, che sono in Sefaràd,
occuperanno le città del Negheb.
21Saliranno vittoriosi sul monte Sion
per governare il monte di Esaù
e il regno sarà del Signore.
1Fu rivolta a Giona figlio di Amittai questa parola del
Signore: 2"Alzati, va' a Ninive la grande città e in essa
proclama che la loro malizia è salita fino a me". 3Giona però
si mise in cammino per fuggire a Tarsis, lontano dal Signore. Scese a Giaffa,
dove trovò una nave diretta a Tarsis. Pagato il prezzo del trasporto, s'imbarcò
con loro per Tarsis, lontano dal Signore.
4Ma il Signore scatenò sul mare un forte vento e ne venne in mare
una tempesta tale che la nave stava per sfasciarsi. 5I marinai
impauriti invocavano ciascuno il proprio dio e gettarono a mare quanto avevano
sulla nave per alleggerirla. Intanto Giona, sceso nel luogo più riposto della
nave, si era coricato e dormiva profondamente. 6Gli si avvicinò il
capo dell'equipaggio e gli disse: "Che cos'hai così addormentato? Alzati,
invoca il tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo". 7Quindi
dissero fra di loro: "Venite, gettiamo le sorti per sapere per colpa di
chi ci è capitata questa sciagura". Tirarono a sorte e la sorte cadde su
Giona.
8Gli domandarono: "Spiegaci dunque per causa di
chi abbiamo questa sciagura. Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il
tuo paese? A quale popolo appartieni?". 9Egli rispose:
"Sono Ebreo e venero il Signore Dio del cielo, il quale ha fatto il mare e
la terra". 10Quegli uomini furono presi da grande timore e gli
domandarono: "Che cosa hai fatto?". Quegli uomini infatti erano
venuti a sapere che egli fuggiva il Signore, perché lo aveva loro raccontato. 11Essi
gli dissero: "Che cosa dobbiamo fare di te perché si calmi il mare, che è
contro di noi?". Infatti il mare infuriava sempre più. 12Egli
disse loro: "Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è
contro di voi, perché io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa
mia". 13Quegli uomini cercavano a forza di remi di raggiungere
la spiaggia, ma non ci riuscivano perché il mare andava sempre più crescendo
contro di loro. 14Allora implorarono il Signore e dissero:
"Signore, fa' che noi non periamo a causa della vita di questo uomo e non
imputarci il sangue innocente poiché tu, Signore, agisci secondo il tuo
volere". 15Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò
la sua furia. 16Quegli uomini ebbero un grande timore del Signore,
offrirono sacrifici al Signore e fecero voti.
1Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse
Giona; Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. 2Dal
ventre del pesce Giona pregò il Signore suo Dio 3e disse:
"Nella mia angoscia ho
invocato il Signore
ed egli mi ha esaudito;
dal profondo degli inferi ho gridato
e tu hai ascoltato la mia voce.
4Mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare
e le correnti mi hanno circondato;
tutti i tuoi flutti e le tue onde
sono passati sopra di me.
5Io dicevo: Sono scacciato
lontano dai tuoi occhi;
eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio.
6Le acque mi hanno sommerso fino alla gola,
l'abisso mi ha avvolto,
l'alga si è avvinta al mio capo.
7Sono sceso alle radici dei monti,
la terra ha chiuso le sue spranghe
dietro a me per sempre.
Ma tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita,
Signore mio Dio.
8Quando in me sentivo venir meno la vita,
ho ricordato il Signore.
La mia preghiera è giunta fino a te,
fino alla tua santa dimora.
9Quelli che onorano vane nullità
abbandonano il loro amore.
10Ma io con voce di lode offrirò a te un sacrificio
e adempirò il voto che ho fatto;
la salvezza viene dal Signore".
11E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò Giona
sull'asciutto.
1Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del
Signore: 2"Alzati, va' a Ninive la grande città e annunzia loro
quanto ti dirò". 3Giona si alzò e andò a Ninive secondo la
parola del Signore. Ninive era una città molto grande, di tre giornate di
cammino. 4Giona cominciò a percorrere la città, per un giorno di
cammino e predicava: "Ancora quaranta giorni e Ninive sarà
distrutta". 5I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono
un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. 6Giunta
la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si
coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. 7Poi fu proclamato
in Ninive questo decreto, per ordine del re e dei suoi grandi: "Uomini e
animali, grandi e piccoli, non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. 8Uomini
e bestie si coprano di sacco e si invochi Dio con tutte le forze; ognuno si
converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. 9Chi
sa che Dio non cambi, si impietosisca, deponga il suo ardente sdegno sì che noi
non moriamo?". 10Dio vide le loro opere, che cioè si erano
convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male
che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.
1Ma Giona ne provò grande dispiacere e ne fu
indispettito. 2Pregò il Signore: "Signore, non era forse questo
che dicevo quand'ero nel mio paese? Per ciò mi affrettai a fuggire a Tarsis;
perché so che tu sei un Dio misericordioso e clemente, longanime, di grande
amore e che ti lasci impietosire riguardo al male minacciato. 3Or
dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che
vivere!". 4Ma il Signore gli rispose: "Ti sembra giusto
essere sdegnato così?".
5Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì
un riparo di frasche e vi si mise all'ombra in attesa di vedere ciò che sarebbe
avvenuto nella città. 6Allora il Signore Dio fece crescere una
pianta di ricino al di sopra di Giona per fare ombra sulla sua testa e
liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino.
7Ma il giorno dopo, allo spuntar dell'alba, Dio mandò un verme a
rodere il ricino e questo si seccò. 8Quando il sole si fu alzato,
Dio fece soffiare un vento d'oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona,
che si sentì venir meno e chiese di morire, dicendo: "Meglio per me morire
che vivere".
9Dio disse a Giona: "Ti sembra giusto essere così sdegnato per
una pianta di ricino?". Egli rispose: "Sì, è giusto; ne sono sdegnato
al punto da invocare la morte!". 10Ma il Signore gli rispose:
"Tu ti dai pena per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna
fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una
notte è perita: 11e io non dovrei aver pietà di Ninive, quella
grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno
distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?".
1Parola del Signore, rivolta a Michea di Morèset, al
tempo di Iotam, di Acaz e di Ezechia, re di Giuda. Visione che egli ebbe
riguardo a Samaria e a Gerusalemme.
2Udite, popoli tutti!
Fa' attenzione, o terra,
con quanto contieni!
Il Signore Dio sia testimone contro di voi,
il Signore dal suo santo tempio.
3Poiché ecco, il Signore esce dalla sua dimora
e scende e cammina
sulle alture del paese;
4si sciolgono i monti sotto di lui
e le valli si squarciano
come cera davanti al fuoco,
come acque versate su un pendio.
5Tutto ciò per l'infedeltà di Giacobbe
e per i peccati della casa di Israele.
Qual è l'infedeltà di Giacobbe?
Non è forse Samaria?
Qual è il peccato di Giuda?
Non è forse Gerusalemme?
6Ridurrò Samaria a un mucchio di rovine in un campo,
a un luogo per piantarvi la vigna.
Rotolerò le sue pietre nella valle,
scoprirò le sue fondamenta.
7Tutte le sue statue saranno frantumate,
tutti i suoi doni andranno bruciati,
di tutti i suoi idoli farò scempio
perché messi insieme a prezzo di prostituzione
e in prezzo di prostituzione torneranno.
8Perciò farò lamenti e griderò,
me ne andrò scalzo e nudo,
manderò ululati come gli sciacalli,
urli lamentosi come gli struzzi,
9perché la sua piaga è incurabile
ed è giunta fino a Giuda,
si estende fino alle soglie del mio popolo,
fino a Gerusalemme.
10Non l'annunziate in Gat,
non piangete in Acri,
a Bet-le-Afrà avvoltolatevi nella polvere.
11Emigra, popolazione di Safìr,
nuda, nella vergogna;
non è uscita la popolazione di Zaanàn.
In lutto è Bet-Èsel;
egli vi ha tolto la sua difesa.
12Si attendeva il benessere
la popolazione di Maròt,
invece è scesa la sciagura
da parte del Signore
fino alle porte di Gerusalemme.
13Attacca i destrieri al carro,
o abitante di Lachis!
Essa fu l'inizio del peccato
per la figlia di Sion,
poiché in te sono state trovate
le infedeltà d'Israele.
14Perciò sarai data in dote a Morèset-Gat,
le case di Aczìb saranno una delusione
per i re d'Israele.
15Ti farò ancora giungere un conquistatore,
o abitante di Maresà,
egli giungerà fino a Adullàm,
gloria d'Israele.
16Tagliati i capelli, rasati la testa
per via dei tuoi figli, tue delizie;
renditi calva come un avvoltoio,
perché vanno in esilio
lontano da te.
1Guai a coloro che meditano l'iniquità
e tramano il male sui loro giacigli;
alla luce dell'alba lo compiono,
perché in mano loro è il potere.
2Sono avidi di campi e li usurpano,
di case, e se le prendono.
Così opprimono l'uomo e la sua casa,
il proprietario e la sua eredità.
3Perciò così dice il Signore:
"Ecco, io medito contro questa genìa
una sciagura da cui non potran sottrarre il collo
e non andranno più a testa alta,
perché sarà quello tempo di calamità.
4In quel tempo
si comporrà su di voi un proverbio
e si canterà una lamentazione: "È finita!",
e si dirà: "Siamo del tutto rovinati!
Ad altri egli passa l'eredità del mio popolo;
- Ah, come mi è stata sottratta! -
al nemico egli spartisce i nostri campi".
5Perciò non ci sarà nessuno
che tiri la corda per te,
per il sorteggio nell'adunanza del Signore.
6"Non profetizzate!" - "Ma devono
profetizzare".
"Non profetizzate riguardo a queste cose!"
- "Ma non si terrà lontano l'obbrobrio".
7È forse già cosa detta, o casa di Giacobbe?
È forse stanca la pazienza del Signore,
o questo è il suo modo di agire?
Non sono forse benefiche le sue parole
per chi cammina con rettitudine?
8Ma voi come nemici
insorgete contro il mio popolo.
Da chi è senza mantello
esigete una veste,
dai passanti tranquilli,
un bottino di guerra.
9Cacciate le donne del mio popolo
fuori dalla casa delle loro delizie,
e togliete ai loro bambini il mio onore per sempre.
10Su, andatevene,
perché questo non è più luogo di riposo.
Per una inezia esigete un pegno insopportabile.
11Se uno che insegue il vento
e spaccia menzogne dicesse:
"Ti profetizzo in virtù del vino e di bevanda inebriante",
questo sarebbe un profeta
per questo popolo.
12Certo ti radunerò tutto, o Giacobbe,
certo ti raccoglierò, resto di Israele.
Li metterò insieme come pecore in un sicuro recinto,
come una mandria in mezzo al pascolo,
dove muggisca lontano dagli uomini.
13Chi ha aperto la breccia li precederà;
forzeranno e varcheranno la porta
e usciranno per essa;
marcerà il loro re innanzi a loro
e il Signore sarà alla loro testa.
1Io dissi:
"Ascoltate, capi di Giacobbe,
voi governanti della casa d'Israele:
Non spetta forse a voi conoscere la giustizia?
2Nemici del bene e amanti del male,
voi strappate loro la pelle di dosso
e la carne dalle ossa".
3Divorano la carne del mio popolo
e gli strappano la pelle di dosso,
ne rompono le ossa e lo fanno a pezzi
come carne in una pentola, come lesso in una caldaia.
4Allora grideranno al Signore,
ma egli non risponderà;
nasconderà loro la faccia, in quel tempo,
perché hanno compiuto cattive azioni.
5Così dice il Signore
contro i profeti che fanno traviare il mio popolo,
che annunziano la pace
se hanno qualcosa tra i denti da mordere,
ma a chi non mette loro niente in bocca
dichiarano la guerra.
6Quindi per voi sarà notte
invece di visioni,
tenebre per voi invece di responsi.
Il sole tramonterà su questi profeti
e oscuro si farà il giorno su di essi.
7I veggenti saranno ricoperti di vergogna
e gli indovini arrossiranno;
si copriranno tutti il labbro,
perché non hanno risposta da Dio.
8Mentre io son pieno di forza
con lo spirito del Signore,
di giustizia e di coraggio,
per annunziare a Giacobbe le sue colpe,
a Israele il suo peccato.
9Udite questo, dunque, capi della casa di Giacobbe,
governanti della casa d'Israele,
che aborrite la giustizia e storcete quanto è retto,
10che costruite Sion sul sangue
e Gerusalemme con il sopruso;
11i suoi capi giudicano in vista dei regali,
i suoi sacerdoti insegnano per lucro,
i suoi profeti danno oracoli per denaro.
Osano appoggiarsi al Signore dicendo:
"Non è forse il Signore in mezzo a noi?
Non ci coglierà alcun male".
12Perciò, per causa vostra,
Sion sarà arata come un campo
e Gerusalemme diverrà un mucchio di rovine,
il monte del tempio un'altura selvosa.
1Alla fine dei giorni
il monte del tempio del Signore
resterà saldo sulla cima dei monti
e s'innalzerà sopra i colli
e affluiranno ad esso i popoli;
2verranno molte genti e diranno:
"Venite, saliamo al monte del Signore
e al tempio del Dio di Giacobbe;
egli ci indicherà le sue vie
e noi cammineremo sui suoi sentieri",
poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
3Egli sarà arbitro tra molti popoli
e pronunzierà sentenza fra numerose nazioni;
dalle loro spade forgeranno vomeri,
dalle loro lame, falci.
Nessuna nazione alzerà la spada contro un'altra nazione
e non impareranno più l'arte della guerra.
4Siederanno ognuno tranquillo sotto la vite
e sotto il fico
e più nessuno li spaventerà,
poiché la bocca del Signore degli eserciti ha parlato!
5Tutti gli altri popoli
camminino pure ognuno nel nome del suo dio,
noi cammineremo nel nome del Signore Dio nostro,
in eterno, sempre.
6"In quel giorno - dice il Signore -
radunerò gli zoppi,
raccoglierò gli sbandati
e coloro che ho trattato duramente.
7Degli zoppi io farò un resto,
degli sbandati una nazione forte.
E il Signore regnerà su di loro
sul monte Sion,
da allora e per sempre.
8E a te, Torre del gregge,
colle della figlia di Sion, a te verrà,
ritornerà a te la sovranità di prima,
il regno della figlia di Gerusalemme".
9Ora perché gridi così forte?
Non c'è forse nelle tue mura alcun re?
I tuoi consiglieri sono forse periti,
perché ti prendono i dolori come di partoriente?
10Spasima e gemi, figlia di Sion, come una partoriente,
perché presto uscirai dalla città
e dimorerai per la campagna
e andrai fino a Babilonia.
Là sarai liberata,
là il Signore ti riscatterà
dalla mano dei tuoi nemici.
11Ora si sono adunate contro di te
molte nazioni
che dicono: "Sia profanata
e godano i nostri occhi
alla vista di Sion".
12Ma esse non conoscono
i pensieri del Signore
e non comprendono il suo consiglio,
poiché le ha radunate
come covoni sull'aia.
13Alzati e trebbia, figlia di Sion,
perché renderò di ferro il tuo corno
e di bronzo le tue unghie
e tu stritolerai molti popoli:
consacrerai al Signore i loro guadagni
e le loro ricchezze al padrone di tutta la terra.
14Ora fatti incisioni, o figlia dell'orda,
han posto l'assedio intorno a noi,
con la verga percuotono sulla guancia
il giudice d'Israele.
1E tu, Betlemme di Efrata
così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda,
da te mi uscirà colui
che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall'antichità,
dai giorni più remoti.
2Perciò Dio li metterà in potere altrui
fino a quando colei che deve partorire partorirà;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli di Israele.
3Egli starà là e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore suo Dio.
Abiteranno sicuri perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra
4e tale sarà la pace:
se Assur entrerà nella nostra terra
e metterà il piede sul nostro suolo,
noi schiereremo contro di lui
sette pastori e otto capi di uomini,
5che governeranno la terra di Assur con la spada,
il paese di Nimròd con il suo stesso pugnale.
Ci libereranno da Assur,
se entrerà nella nostra terra
e metterà piede entro i nostri confini.
6Il resto di Giacobbe
sarà, in mezzo a molti popoli,
come rugiada mandata dal Signore
e come pioggia che cade sull'erba,
che non attende nulla dall'uomo
e nulla spera dai figli dell'uomo.
7Allora il resto di Giacobbe sarà,
in mezzo a popoli numerosi,
come un leone tra le belve della foresta,
come un leoncello tra greggi di pecore,
il quale, se entra, calpesta e sbrana
e non c'è scampo.
8La tua mano si alzerà
contro tutti i tuoi nemici,
e tutti i tuoi avversari
saranno sterminati.
9In quel giorno - dice il Signore -
distruggerò i tuoi cavalli in mezzo a te
e manderò in rovina i tuoi carri;
10distruggerò le città della tua terra
e demolirò tutte le tue fortezze.
11Ti strapperò di mano i sortilegi
e non avrai più indovini.
12Distruggerò in mezzo a te
le tue sculture e le tue stele,
né più ti prostrerai
davanti a un'opera delle tue mani.
13Estirperò da te i tuoi pali sacri,
distruggerò i tuoi idoli.
14Con ira e furore,
farò vendetta delle genti,
che non hanno voluto obbedire.
1Ascoltate dunque ciò che dice il Signore:
"Su, fa' lite con i monti
e i colli ascoltino la tua voce!
2Ascoltate, o monti, il processo del Signore
e porgete l'orecchio, o perenni fondamenta della terra,
perché il Signore è in lite con il suo popolo,
intenta causa con Israele.
3Popolo mio, che cosa ti ho fatto?
In che cosa ti ho stancato? Rispondimi.
4Forse perché ti ho fatto uscire dall'Egitto,
ti ho ridi schiavitù
e ho mandato davanti a te
Mosè, Aronne e Maria?
5Popolo mio, ricorda le trame
di Balàk re di Moab,
e quello che gli rispose
Bàlaam, figlio di Beor.
Ricordati di quello che è avvenuto
da Sittìm a Gàlgala,
per riconoscere
i benefici del Signore".
6Con che cosa mi presenterò al Signore,
mi prostrerò al Dio altissimo?
Mi presenterò a lui con olocausti,
con vitelli di un anno?
7Gradirà il Signore
le migliaia di montoni
e torrenti di olio a miriadi?
Gli offrirò forse il mio primogenito
per la mia colpa,
il frutto delle mie viscere
per il mio peccato?
8Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono
e ciò che richiede il Signore da te:
praticare la giustizia,
amare la pietà,
camminare umilmente con il tuo Dio.
9La voce del Signore grida alla città!
Ascoltate tribù
e convenuti della città:
10Ci sono ancora nella casa dell'empio
i tesori ingiustamente acquistati
e le misure scarse, detestabili?
11Potrò io giustificare
le false bilance
e il sacchetto di pesi falsi?
12I ricchi della città sono pieni di violenza
e i suoi abitanti dicono menzogna.
13Anch'io ho cominciato a colpirti,
a devastarti per i tuoi peccati.
14Mangerai, ma non ti sazierai,
e la tua fame rimarrà in te;
metterai da parte, ma nulla salverai
e se qualcuno salverai io lo consegnerò alla spada.
15Seminerai, ma non mieterai,
frangerai le olive, ma non ti ungerai d'olio;
produrrai mosto, ma non berrai il vino.
16Tu osservi gli statuti di Omri
e tutte le pratiche della casa di Acab,
e segui i loro propositi,
perciò io farò di te una desolazione,
i tuoi abitanti oggetto di scherno
e subirai l'obbrobrio dei popoli.
1Ahimè! Sono diventato
come uno spigolatore d'estate,
come un racimolatore dopo la vendemmia!
Non un grappolo da mangiare,
non un fico per la mia voglia.
2L'uomo pio è scomparso dalla terra,
non c'è più un giusto fra gli uomini:
tutti stanno in agguato
per spargere sangue;
ognuno da' la caccia con la rete al fratello.
3Le loro mani son pronte per il male;
il principe avanza pretese,
il giudice si lascia comprare,
il grande manifesta la cupidigia
e così distorcono tutto.
4Il migliore di loro non è che un pruno,
il più retto una siepe di spine.
Il giorno predetto dalle tue sentinelle,
il giorno del castigo è giunto,
adesso è la loro rovina.
5Non credete all'amico,
non fidatevi del compagno.
Custodisci le porte della tua bocca
davanti a colei che riposa vicino a te.
6Il figlio insulta suo padre,
la figlia si rivolta contro la madre,
la nuora contro la suocera
e i nemici dell'uomo
sono quelli di casa sua.
7Ma io volgo lo sguardo al Signore,
spero nel Dio della mia salvezza,
il mio Dio m'esaudirà.
8Non gioire della mia sventura,
o mia nemica!
Se son caduta, mi rialzerò;
se siedo nelle tenebre,
il Signore sarà la mia luce.
9Sopporterò lo sdegno del Signore
perché ho peccato contro di lui,
finché egli tratti la mia causa
e mi renda ragione,
finché mi faccia uscire alla luce
e io veda la sua giustizia.
10La mia nemica lo vedrà
e sarà coperta di vergogna,
lei che mi diceva:
"Dov'è il Signore tuo Dio?".
I miei occhi gioiranno nel vederla
calpestata come fango della strada.
11È il giorno in cui le tue mura
saranno riedificate;
in quel giorno più ampi saranno i tuoi confini;
12in quel giorno si verrà a te
dall'Assiria fino all'Egitto,
dall'Egitto fino all'Eufrate,
da mare a mare, da monte a monte.
13La terra diventerà un deserto
a causa dei suoi abitanti,
a motivo delle loro azioni.
14Pasci il tuo popolo con la tua verga,
il gregge della tua eredità,
che sta solitario nella foresta
in mezzo ai giardini;
pascolino in Basàn e in Gàlaad
come nei tempi antichi.
15Come quando sei uscito dall'Egitto,
mostraci cose prodigiose.
16Vedranno le genti e resteranno deluse
di tutta la loro potenza.
Si porranno la mano sulla bocca,
i loro orecchi ne resteranno assorditi.
17Leccheranno la polvere come il serpente,
come i rettili della terra;
usciranno tremanti dai loro nascondigli,
trepideranno e di te avranno timore.
18Qual dio è come te,
che toglie l'iniquità e perdona il peccato
al resto della sua eredità;
che non serba per sempre l'ira,
ma si compiace d'usar misericordia?
19Egli tornerà ad aver pietà di noi,
calpesterà le nostre colpe.
Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.
20Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà,
ad Abramo la tua benevolenza,
come hai giurato ai nostri padri
fino dai tempi antichi.
1Oracolo su Ninive. Libro della visione di Naum da
Elcos.
2Un Dio geloso e vendicatore è il Signore,
vendicatore è il Signore, pieno di sdegno.
Il Signore si vendica degli avversari
e serba rancore verso i nemici.
3Il Signore è lento all'ira, ma grande in potenza
e nulla lascia impunito.
Nell'uragano e nella tempesta è il suo cammino
e le nubi sono la polvere dei suoi passi.
4Minaccia il mare e il mare si secca,
prosciuga tutti i ruscelli.
Basàn e il Carmelo inaridiscono,
anche il fiore del Libano languisce.
5Davanti a lui tremano i monti,
ondeggiano i colli;
si leva la terra davanti a lui,
il mondo e tutti i suoi abitanti.
6Davanti al suo sdegno chi può resistere
e affrontare il furore della sua ira?
La sua collera si spande come il fuoco
e alla sua presenza le rupi si spezzano.
7Buono è il Signore, un asilo sicuro
nel giorno dell'angoscia:
8conosce quelli che confidano in lui
quando l'inondazione avanza.
Stermina chi insorge contro di lui
e i suoi nemici insegue nelle tenebre.
9Che tramate voi contro il Signore?
Egli distrugge:
non sopravverrà due volte la sciagura,
10poiché come un mucchio di pruni
saranno consunti, come paglia secca.
11Da te è uscito colui che trama
il male contro il Signore, il consigliere malvagio.
12Così dice il Signore:
Siano pure potenti, siano pure numerosi,
saranno falciati e spariranno.
Ma se ti ho afflitto, non ti affliggerò più.
13Ora, infrangerò il suo giogo che ti opprime,
spezzerò le tue catene.
14Ma contro di te ecco il decreto del Signore:
Nessuna discendenza porterà il tuo nome,
dal tempio dei tuoi dèi farò sparire
le statue scolpite e quelle fuse,
farò del tuo sepolcro un'ignominia.
1Ecco sui monti i passi d'un messaggero,
un araldo di pace!
Celebra le tue feste, Giuda, sciogli i tuoi voti,
poiché non ti attraverserà più il malvagio:
egli è del tutto annientato.
2Il Signore restaura la vigna di Giacobbe,
come la vigna d'Israele;
i briganti l'avevano depredata,
ne avevano strappato i tralci.
3Contro di te avanza un distruttore:
montare la guardia alla fortezza,
sorvegliare le vie, cingerti i fianchi,
raccogliere tutte le forze.
4Lo scudo dei suoi prodi rosseggia,
i guerrieri sono vestiti di scarlatto,
come fuoco scintillano i carri di ferro
pronti all'attacco; le lance lampeggiano.
5Per le vie tumultuano i carri,
scorazzano per le piazze,
il loro aspetto è come di fiamma,
guizzano come saette.
6Si fa l'appello dei più coraggiosi
che accorrendo si urtano:
essi si slanciano verso le mura,
la copertura di scudi è formata.
7Le porte dei fiumi si aprono,
la reggia è in preda allo spavento.
8La regina è condotta in esilio,
le sue ancelle gemono come con voce di colombe
percuotendosi il petto.
9Ninive è come una vasca d'acqua agitata
da cui sfuggono le acque.
"Fermatevi! Fermatevi!" ma nessuno si volta.
10Saccheggiate l'argento, saccheggiate l'oro,
ci sono tesori infiniti, ammassi d'oggetti preziosi.
11Devastazione, spogliazione, desolazione;
cuori scoraggiati, ginocchia vacillanti,
in tutti i cuori è lo spasimo
su tutti i volti il pallore.
12Dov'è la tana dei leoni,
la caverna dei leoncelli?
Là si rifugiavano il leone e i leoncelli
e nessuno li disturbava.
13Il leone rapiva per i suoi piccoli,
sbranava per le sue leonesse;
riempiva i suoi covi di preda, le sue tane di rapina.
14Eccomi a te, dice il Signore degli eserciti,
manderò in fumo i tuoi carri
e la spada divorerà i tuoi leoncelli.
Porrò fine alle tue rapine nel paese,
non si udrà più la voce dei tuoi messaggeri.
1Guai alla città sanguinaria,
piena di menzogne,
colma di rapine,
che non cessa di depredare!
2Sibilo di frusta, fracasso di ruote,
scalpitio di cavalli, cigolio di carri,
3cavalieri incalzanti, lampeggiare di spade,
scintillare di lance, feriti in quantità,
cumuli di morti, cadaveri senza fine,
s'inciampa nei cadaveri.
4Per le tante seduzioni della prostituta,
della bella maliarda, della maestra d'incanti,
che faceva mercato dei popoli con le sue tresche
e delle nazioni con le sue malìe.
5Eccomi a te, oracolo del Signore degli eserciti.
Alzerò le tue vesti fin sulla faccia
e mostrerò alle genti la tua nudità,
ai regni le tue vergogne.
6Ti getterò addosso immondezze,
ti svergognerò, ti esporrò al ludibrio.
7Allora chiunque ti vedrà, fuggirà da te
e dirà: "Ninive è distrutta!". Chi la compiangerà?
Dove cercherò chi la consoli?
8Sei forse più forte di Tebe,
seduta fra i canali del Nilo,
circondata dalle acque?
Per baluardo aveva il mare
e per bastione le acque.
9L'Etiopia e l'Egitto erano la sua forza
che non aveva limiti.
Put e i Libi erano i suoi alleati.
10Eppure anch'essa fu deportata,
andò schiava in esilio.
Anche i suoi bambini furono sfracellati
ai crocicchi di tutte le strade.
Sopra i suoi nobili si gettarono le sorti
e tutti i suoi grandi furon messi in catene.
11Anche tu berrai fino alla feccia e verrai meno,
anche tu cercherai scampo dal nemico.
12Tutte le tue fortezze sono come fichi
carichi di frutti primaticci:
appena scossi, cadono i fichi
in bocca a chi li vuol mangiare.
13Ecco il tuo popolo: in te vi sono solo donne,
spalancano la porta della tua terra ai nemici,
il fuoco divora le tue sbarre.
14Attingi acqua per l'assedio, rinforza le tue difese,
pesta l'argilla, impasta mattoni, prendi la forma.
15Eppure il fuoco ti divorerà,
ti sterminerà la spada,
anche se ti moltiplicassi
come le cavallette,
se diventassi numerosa come i bruchi,
16e moltiplicassi i tuoi mercenari
più che le stelle del cielo.
La locusta mette le ali e vola via!
17I tuoi prìncipi sono come le locuste,
i tuoi capi come sciami di cavallette,
che si annidano fra le siepi quand'è freddo,
ma quando spunta il sole si dileguano
e non si sa dove siano andate.
18Re d'Assur, i tuoi pastori dormono,
si riposano i tuoi eroi!
Il tuo popolo vaga sbandato per i monti
e nessuno lo raduna.
19Non c'è rimedio per la tua ferita,
incurabile è la tua piaga.
Chiunque sentirà tue notizie batterà le mani.
Perché su chi non si è riversata
senza tregua la tua crudeltà?
1Oracolo che ebbe in visione il profeta Abacuc.
2Fino a quando, Signore, implorerò
e non ascolti,
a te alzerò il grido: "Violenza!"
e non soccorri?
3Perché mi fai vedere l'iniquità
e resti spettatore dell'oppressione?
Ho davanti rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
4Non ha più forza la legge,
né mai si afferma il diritto.
L'empio infatti raggira il giusto
e il giudizio ne esce stravolto.
5Guardate fra i popoli e osservate,
inorridite e ammutolite:
c'è chi compirà ai vostri giorni una cosa
che a raccontarla non sarebbe creduta.
6Ecco, io faccio sorgere i Caldei,
popolo feroce e impetuoso,
che percorre ampie regioni
per occupare sedi non sue.
7Egli è feroce e terribile,
da lui esce
il suo diritto e la sua grandezza.
8Più veloci dei leopardi sono i suoi cavalli,
più agili dei lupi della sera.
Balzano i suoi destrieri, venuti da lontano,
volano come aquila che piomba per divorare.
9Tutti avanzano per la rapina.
La loro faccia è infuocata come il vento d'oriente,
ammassano i prigionieri come la sabbia.
10Egli dei re si fa beffe,
e dei capi si ride;
si fa gioco di ogni fortezza,
assale una città e la conquista.
11Poi muta corso il vento: passa e paga il fio.
Questa la potenza del mio Dio!
12Non sei tu fin da principio, Signore,
il mio Dio, il mio Santo?
Noi non moriremo, Signore.
Tu lo hai scelto per far giustizia,
l'hai reso forte, o Roccia, per castigare.
13Tu dagli occhi così puri
che non puoi vedere il male
e non puoi guardare l'iniquità,
perché, vedendo i malvagi, taci
mentre l'empio ingoia il giusto?
14Tu tratti gli uomini come pesci del mare,
come un verme che non ha padrone.
15Egli li prende tutti all'amo,
li tira su con il giacchio,
li raccoglie nella rete,
e contento ne gode.
16Perciò offre sacrifici alla sua rete
e brucia incenso al suo giacchio,
perché fanno grassa la sua parte
e succulente le sue vivande.
17Continuerà dunque a vuotare il giacchio
e a massacrare le genti senza pietà?
1Mi metterò di sentinella,
in piedi sulla fortezza,
a spiare, per vedere che cosa mi dirà,
che cosa risponderà ai miei lamenti.
2Il Signore rispose e mi disse:
"Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette
perché la si legga speditamente.
3È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non tarderà".
4Ecco, soccombe colui che non ha l'animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede.
5La ricchezza rende malvagi; il superbo non sussisterà;
spalanca come gli inferi le sue fauci
e, come la morte, non si sazia,
attira a sé tutti i popoli,
raduna per sé tutte le genti.
6Forse che tutti non lo canzoneranno,
non faranno motteggi per lui?
Diranno:
Guai a chi accumula ciò che
non è suo,
- e fino a quando? -
e si carica di pegni!
7Forse che non sorgeranno a un tratto i tuoi creditori,
non si sveglieranno i tuoi esattori
e tu diverrai loro preda?
8Poiché tu hai spogliato molte genti,
gli altri popoli spoglieranno te,
a causa del sangue umano versato,
della violenza fatta alla regione,
alla città e ai suoi abitanti.
9Guai a chi è avido di lucro, sventura per la sua casa,
per mettere il nido in luogo alto,
e sfuggire alla stretta della sventura.
10Hai decretato il disonore alla tua casa;
hai soppresso popoli numerosi,
hai fatto del male contro te stesso.
11La pietra infatti griderà dalla parete
e dal tavolato risponderà la trave.
12Guai a chi costruisce una città sul sangue
e fonda un castello sull'iniquità.
13Non è forse volere del Signore degli eserciti
che i popoli fatichino per il fuoco
e le nazioni si stanchino per un nulla?
14Poiché, come le acque colmano il mare,
così la terra dovrà riempirsi
di conoscenza della gloria del Signore.
15Guai a chi fa bere i suoi vicini
versando veleno per ubriacarli
e scoprire le loro nudità.
16Ti sei saziato di vergogna, non di gloria.
Bevi, e ti colga il capogiro.
Si riverserà su di te il calice della destra del Signore
e la vergogna sopra il tuo onore,
17poiché lo scempio fatto al Libano ricadrà su di te
e il massacro degli animali ti colmerà di spavento,
a causa del sangue umano versato,
della violenza fatta alla regione,
alla città e a tutti i suoi abitanti.
18A che giova un idolo
perché l'artista si dia pena di scolpirlo?
O una statua fusa o un oracolo falso,
perché l'artista confidi in essi,
scolpendo idoli muti?
19Guai a chi dice al legno: "Svegliati",
e alla pietra muta: "Alzati".
Ecco, è ricoperta d'oro e d'argento
ma dentro non c'è soffio vitale.
20Il Signore risiede nel suo santo tempio.
Taccia, davanti a lui, tutta la terra!
1Preghiera del profeta Àbacuc, in tono di lamentazione.
2Signore, ho ascoltato il tuo annunzio,
Signore, ho avuto timore della tua opera.
Nel corso degli anni manifestala
falla conoscere nel corso degli anni.
Nello sdegno ricordati di avere clemenza.
3Dio viene da Teman, il Santo dal monte Paràn.
La sua maestà ricopre i cieli,
delle sue lodi è piena la terra.
4Il suo splendore è come la luce,
bagliori di folgore escono dalle sue mani:
là si cela la sua potenza.
5Davanti a lui avanza la peste,
la febbre ardente segue i suoi passi.
6Si arresta e scuote la terra,
guarda e fa tremare le genti;
le montagne eterne s'infrangono,
e i colli antichi si abbassano:
i suoi sentieri nei secoli.
7Ho visto i padiglioni di Cusàn in preda a spavento,
sono agitate le tende di Madian.
8Forse contro i fiumi, Signore,
contro i fiumi si accende la tua ira
o contro il mare è il tuo furore,
quando tu monti sopra i tuoi cavalli,
sopra i carri della tua vittoria?
9Tu estrai il tuo arco e ne sazi di saette la corda.
Fai erompere la terra in torrenti;
10i monti ti vedono e tremano,
un uragano di acque si riversa,
l'abisso fa sentire la sua voce.
In alto il sole tralascia di mostrarsi,
11e la luna resta nella sua dimora,
fuggono al bagliore delle tue saette,
allo splendore folgorante della tua lancia.
12Sdegnato attraversi la terra,
adirato calpesti le genti.
13Sei uscito per salvare il tuo popolo,
per salvare il tuo consacrato.
Hai demolito la cima della casa dell'empio,
l'hai scalzata fino alle fondamenta.
14Con i tuoi dardi hai trafitto il capo dei suoi guerrieri
che irrompevano per disperdermi
con la gioia di chi divora il povero di nascosto.
15Hai affogato nel mare i suoi cavalli
nella melma di grandi acque.
16Ho udito e fremette il mio cuore,
a tal voce tremò il mio labbro,
la carie entra nelle mie ossa
e sotto di me tremano i miei passi.
Sospiro al giorno dell'angoscia
che verrà contro il popolo che ci opprime.
17Il fico infatti non germoglierà,
nessun prodotto daranno le viti,
cesserà il raccolto dell'olivo,
i campi non daranno più cibo,
i greggi spariranno dagli ovili
e le stalle rimarranno senza buoi.
18Ma io gioirò nel Signore,
esulterò in Dio mio salvatore.
19Il Signore Dio è la mia forza,
egli rende i miei piedi come quelli delle cerve
e sulle alture mi fa camminare.
Per il maestro del coro.
Su strumenti a corda.
1Parola del Signore rivolta a Sofonìa figlio
dell'Etiope, figlio di Godolia, figlio di Amaria, figlio di Ezechia, al tempo
di Giosia figlio di Amon, re di Giuda.
2Tutto farò sparire dalla terra.
Oracolo del Signore.
3Distruggerò uomini e bestie;
sterminerò gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
abbatterò gli empi; sterminerò l'uomo dalla terra.
Oracolo del Signore.
4Stenderò la mano su Giuda
e su tutti gli abitanti di Gerusalemme;
sterminerò da questo luogo gli avanzi di Baal
e il nome stesso dei suoi falsi sacerdoti;
5quelli che sui tetti si prostrano
davanti alla milizia celeste
e quelli che si prostrano davanti al Signore,
e poi giurano per Milcom;
6quelli che si allontanano dal seguire il Signore,
che non lo cercano, né si curano di lui.
7Silenzio, alla presenza del Signore Dio,
perché il giorno del Signore è vicino,
perché il Signore ha preparato un sacrificio,
ha mandato a chiamare i suoi invitati.
8Nel giorno del sacrificio del Signore,
io punirò i prìncipi e i figli di re
e quanti vestono alla moda straniera;
9punirò in quel giorno chiunque salta la soglia,
chi riempie di rapine e di frodi
il palazzo del suo padrone.
10In quel giorno - parola del Signore -
grida d'aiuto verranno dalla Porta dei pesci,
ululati dal quartiere nuovo
e grande fragore dai colli.
11Urlate, abitanti del Mortaio,
poiché tutta la turba dei trafficanti è finita,
tutti i pesatori d'argento sono sterminati.
12In quel tempo
perlustrerò Gerusalemme con lanterne
e farò giustizia di quegli uomini
che riposando sulle loro fecce
pensano:
"Il Signore non fa né bene né male".
13I loro beni saranno saccheggiati
e le loro case distrutte.
Hanno costruito case ma non le abiteranno,
hanno piantato viti, ma non ne berranno il vino.
14È vicino il gran giorno del Signore,
è vicino e avanza a grandi passi.
Una voce: Amaro è il giorno del Signore!
anche un prode lo grida.
15"Giorno d'ira quel giorno,
giorno di angoscia e di afflizione,
giorno di rovina e di sterminio,
giorno di tenebre e di caligine,
giorno di nubi e di oscurità,
16giorno di squilli di tromba e d'allarme
sulle fortezze
e sulle torri d'angolo.
17Metterò gli uomini in angoscia
e cammineranno come ciechi,
perché han peccato contro il Signore;
il loro sangue sarà sparso come polvere
e le loro viscere come escrementi.
18Neppure il loro argento, neppure il loro oro
potranno salvarli".
Nel giorno dell'ira del Signore
e al fuoco della sua gelosia
tutta la terra sarà consumata,
poiché farà improvvisa distruzione
di tutti gli abitanti della terra.
1Radunatevi, raccoglietevi,
o gente spudorata,
2prima di essere travolti
come pula che scompare in un giorno;
prima che piombi su di voi
la collera furiosa del Signore.
3Cercate il Signore
voi tutti, umili della terra,
che eseguite i suoi ordini;
cercate la giustizia,
cercate l'umiltà,
per trovarvi al riparo
nel giorno dell'ira del Signore.
4Gaza infatti sarà desolata
e Ascalòna ridotta a un deserto.
Asdòd in pieno giorno sarà deportata
ed Ekròn distrutta dalle fondamenta.
5Guai agli abitanti della costa del mare,
alla gente dei Cretei!
La parola del Signore è contro di te,
Canaan, paese dei Filistei:
"Io ti distruggerò privandoti di ogni abitante.
6Diverrai pascoli di pastori
e recinti di greggi".
7La costa del mare
apparterrà al resto della casa di Giuda;
in quei luoghi pascoleranno e a sera
nelle case di Ascalòna prenderanno riposo,
quando il Signore loro Dio li avrà visitati
e avrà restaurato le loro sorti.
8"Ho udito l'insulto di Moab
e gli oltraggi degli Ammoniti,
con i quali hanno insultato il mio popolo
gloriandosi del loro territorio.
9Perciò, com'è vero ch'io vivo,
- parola del Signore degli eserciti Dio d'Israele -
Moab diventerà come Sòdoma
e gli Ammoniti come Gomorra:
un luogo invaso dai pruni, una cava di sale,
un deserto per sempre.
I rimasti del mio popolo li saccheggeranno
e i superstiti della mia gente ne saranno gli eredi".
10Questo accadrà ad essi per la loro superbia,
perché hanno insultato, hanno disprezzato
il popolo del Signore.
11Terribile sarà il Signore con loro,
poiché annienterà tutti gli idoli della terra,
mentre a lui si prostreranno, ognuno sul proprio suolo,
i popoli di tutti i continenti.
12"Anche voi, Etiopi,
sarete trafitti dalla mia spada".
13Stenderà la mano anche al settentrione
e distruggerà Assur,
farà di Ninive una desolazione,
arida come il deserto.
14Alloggeranno in mezzo a lei, a branchi,
tutti gli animali della valle.
Anche il pellicano, anche il riccio
albergheranno nei suoi capitelli;
il gufo striderà sulle finestre e il corvo sulle soglie.
15È questa la città gaudente
che si sentiva sicura
e che pensava:
"Io e non altri all'infuori di me"?
Come mai è diventata un deserto,
un rifugio di animali?
Chiunque le passa vicino fischia e agita la mano.
1Guai alla città ribelle e contaminata,
alla città prepotente!
2Non ha ascoltato la voce,
non ha accettato la correzione.
Non ha confidato nel Signore,
non si è rivolta al suo Dio.
3I suoi capi in mezzo ad essa
sono leoni ruggenti,
i suoi giudici sono lupi della sera,
che non hanno rosicchiato dal mattino.
4I suoi profeti sono boriosi,
uomini fraudolenti.
I suoi sacerdoti profanano le cose sacre,
violano la legge.
5In mezzo ad essa il Signore è giusto,
non commette iniquità;
ogni mattino da' il suo giudizio,
come la luce che non viene mai meno.
6Ho sterminato le nazioni,
le loro torri d'angolo sono state distrutte;
ho reso deserte le loro strade
sì che non c'è alcun passante;
sono state depredate le loro città
e nessuno più le abita.
7Io pensavo: "Almeno ora mi temerà!
Accoglierà la correzione.
Non si cancelleranno dai suoi occhi
tutte le punizioni che le ho inflitte".
Ma invece si sono affrettati
a pervertire di nuovo ogni loro azione.
8Perciò aspettatemi - parola del Signore -
quando mi leverò per accusare,
perché ho decretato di adunare le genti,
di convocare i regni,
per riversare su di essi la mia collera,
tutta la mia ira ardente:
poiché dal fuoco della mia gelosia
sarà consumata tutta la terra.
9Allora io darò ai popoli un labbro puro
perché invochino tutti il nome del Signore
e lo servano tutti sotto lo stesso giogo.
10Da oltre i fiumi di Etiopia
fino all'estremo settentrione,
i miei supplicanti mi porteranno offerte.
11In quel giorno non avrai vergogna
di tutti i misfatti commessi contro di me,
perché allora eliminerò da te
tutti i superbi millantatori
e tu cesserai di inorgoglirti
sopra il mio santo monte.
12Farò restare in mezzo a te
un popolo umile e povero;
confiderà nel nome del Signore
13il resto d'Israele.
Non commetteranno più iniquità
e non proferiranno menzogna;
non si troverà più nella loro bocca
una lingua fraudolenta.
Potranno pascolare e riposare
senza che alcuno li molesti.
14Gioisci, figlia di Sion,
esulta, Israele,
e rallegrati con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
15Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d'Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non vedrai più la sventura.
16In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
"Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
17Il Signore tuo Dio in mezzo a te
è un salvatore potente.
Esulterà di gioia per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
si rallegrerà per te con grida di gioia,
18come nei giorni di festa".
Ho allontanato da te il male,
perché tu non abbia a subirne la vergogna.
19Ecco, in quel tempo io sterminerò
tutti i tuoi oppressori.
Soccorrerò gli zoppicanti, radunerò i dispersi,
li porrò in lode e fama
dovunque sulla terra sono stati oggetto di vergogna.
20In quel tempo io vi guiderò,
in quel tempo vi radunerò
e vi darò fama e lode
fra tutti i popoli della terra,
quando, davanti ai vostri occhi,
ristabilirò le vostre sorti, dice il Signore.
1L'anno secondo del re Dario, il primo giorno del sesto
mese, questa parola del Signore fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo a
Zorobabele figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, e a Giosuè figlio di
Iozedàk, sommo sacerdote.
2Così parla il Signore degli eserciti: Questo popolo dice: "Non
è ancora venuto il tempo di ricostruire la casa del Signore!". 3Allora
questa parola del Signore fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo: 4"Vi
sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte,
mentre questa casa è ancora in rovina? 5Ora, così dice il Signore
degli eserciti: riflettete bene al vostro comportamento. 6Avete
seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la
fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete
riscaldati; l'operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto
forato. 7Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene al
vostro comportamento! 8Salite sul monte, portate legname,
ricostruite la mia casa. In essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria -
dice il Signore -. 9Facevate assegnamento sul molto e venne il poco:
ciò che portavate in casa io lo disperdevo. E perché? - dice il Signore degli
eserciti -. Perché la mia casa è in rovina, mentre ognuno di voi si da' premura
per la propria casa. 10Perciò su di voi i cieli hanno chiuso la
rugiada e anche la terra ha diminuito il suo prodotto. 11Ho chiamato
la siccità sulla terra e sui monti, sul grano e sul vino nuovo, sull'olio e su
quanto la terra produce, sugli uomini e sugli animali, su ogni prodotto delle
mani".
12Zorobabele figlio di Sealtièl, e Giosuè figlio di Iozedàk, sommo
sacerdote, e tutto il resto del popolo ascoltarono la parola del Signore loro
Dio e le parole del profeta Aggeo, secondo la volontà del Signore che lo aveva
loro inviato, e il popolo ebbe timore del Signore. 13Aggeo,
messaggero del Signore, rivolto al popolo, disse secondo la missione del Signore:
"Io sono con voi, oracolo del Signore". 14E il Signore
destò lo spirito di Zorobabele figlio di Sealtièl governatore della Giudea e di
Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote, e di tutto il resto del popolo ed
essi si mossero e intrapresero i lavori per la casa del Signore degli eserciti.
15Questo avvenne il ventiquattro del sesto mese dell'anno secondo
del re Dario.
1Il ventuno del settimo mese, questa parola del Signore
fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo: 2Su, parla a Zorobabele
figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, a Giosuè figlio di Iozedàk, sommo
sacerdote, e a tutto il resto del popolo: 3Chi di voi è ancora in
vita che abbia visto questa casa nel suo primitivo splendore? Ma ora in quali
condizioni voi la vedete? In confronto a quella, non è forse ridotta a un nulla
ai vostri occhi? 4Ora, coraggio, Zorobabele - oracolo del Signore -
coraggio, Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto del
paese, dice il Signore, e al lavoro, perché io sono con voi - oracolo del
Signore degli eserciti - 5secondo la parola dell'alleanza che ho
stipulato con voi quando siete usciti dall'Egitto; il mio spirito sarà con voi,
non temete.
6Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un po' di tempo e io
scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma. 7Scuoterò
tutte le nazioni e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò
questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti. 8L'argento
è mio e mio è l'oro, dice il Signore degli eserciti. 9La gloria futura
di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli
eserciti; in questo luogo porrò la pace - oracolo del Signore degli eserciti -.
10Il ventiquattro del nono mese, secondo anno di Dario,
questa parola del Signore fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo: 11Dice
il Signore degli eserciti: Interroga i sacerdoti intorno alla legge e chiedi
loro: 12Se uno in un lembo del suo vestito porta carne consacrata e
con il lembo tocca il pane, il companatico, il vino, l'olio o qualunque altro
cibo, questo verrà santificato? No, risposero i sacerdoti. 13Aggeo
soggiunse: "Se uno che è contaminato per il contatto di un cadavere tocca
una di quelle cose, sarà essa immonda?" "Sì", risposero i
sacerdoti, "è immonda". 14Ora riprese Aggeo: "Tale è
questo popolo, tale è questa nazione davanti a me - oracolo del Signore - e
tale è ogni lavoro delle loro mani; anzi, anche ciò che qui mi offrono è
immondo".
15Ora, pensate, da oggi e per l'avvenire: prima che si
cominciasse a porre pietra sopra pietra nel tempio del Signore, 16come
andavano le vostre cose? Si andava a un mucchio da cui si attendevano venti
misure di grano e ce n'erano dieci; si andava a un tino da cinquanta barili e
ce n'erano venti. 17Io vi ho colpiti con la ruggine, con il
carbonchio e con la grandine in tutti i lavori delle vostre mani, ma voi non
siete ritornati a me - parola del Signore -. 18Considerate bene da
oggi in poi (dal ventiquattro del nono mese, cioè dal giorno in cui si posero
le fondamenta del tempio del Signore), 19se il grano verrà a mancare
nei granai, se la vite, il fico, il melograno, l'olivo non daranno più i loro
frutti. Da oggi in poi io vi benedirò!
20Il ventiquattro del mese questa parola del Signore fu
rivolta una seconda volta ad Aggeo: 21"Parla a Zorobabele,
governatore della Giudea, e digli: Scuoterò il cielo e la terra, 22abbatterò
il trono dei regni e distruggerò la potenza dei regni delle nazioni , rovescerò
i carri e i loro equipaggi: cadranno cavalli e cavalieri; ognuno verrà trafitto
dalla spada del proprio fratello. 23In quel giorno - oracolo del
Signore degli eserciti - io ti prenderò, Zorobabele figlio di Sealtièl mio
servo, dice il Signore, e ti porrò come un sigillo, perché io ti ho eletto,
dice il Signore degli eserciti".
1Nell'ottavo mese dell'anno secondo del regno di Dario,
fu rivolta questa parola del Signore al profeta Zaccaria figlio di Barachia,
figlio di Iddò: 2"Il Signore si è molto sdegnato contro i
vostri padri. 3Tu dunque riferirai loro: Così parla il Signore degli
eserciti: Convertitevi a me - oracolo del Signore degli eserciti - e io mi
rivolgerò a voi, dice il Signore degli eserciti. 4Non siate come i
vostri padri, ai quali i profeti di un tempo andavan gridando: Dice il Signore
degli eserciti: Tornate indietro dal vostro cammino perverso e dalle vostre
opere malvage. Ma essi non vollero ascoltare e non mi prestarono attenzione,
dice il Signore. 5Dove sono i vostri padri? I profeti forse vivranno
sempre? 6Le parole e i decreti che io avevo comunicato ai miei
servi, i profeti, non si sono forse adempiuti sui padri vostri? Essi si sono
convertiti e hanno detto: Quanto il Signore degli eserciti ci aveva minacciato
a causa dei nostri traviamenti e delle nostre colpe, l'ha eseguito sopra di
noi".
7Il ventiquattro dell'undecimo mese, cioè il mese di
Sebàt, l'anno secondo di Dario, questa parola del Signore si manifestò al
profeta Zaccaria, figlio di Iddò. 8Io ebbi una visione di notte. Un
uomo, in groppa a un cavallo rosso, stava fra i mirti in una valle profonda;
dietro a lui stavano altri cavalli rossi, sauri e bianchi. 9Io
domandai: "Mio signore, che significano queste cose?". L'angelo che
parlava con me mi rispose: "Io t'indicherò ciò che esse significano".
10Allora l'uomo che stava fra i mirti prese a dire: "Essi sono
coloro che il Signore ha inviati a percorrere la terra". 11Si
rivolsero infatti all'angelo del Signore che stava fra i mirti e gli dissero:
"Abbiamo percorso la terra: è tutta tranquilla". 12Allora
l'angelo del Signore disse: "Signore degli eserciti, fino a quando rifiuterai
di aver pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei
sdegnato? Sono ormai settant'anni!". 13E all'angelo che parlava
con me il Signore rivolse parole buone, piene di conforto. 14Poi
l'angelo che parlava con me mi disse: "Fa' sapere questo: Così dice il
Signore degli eserciti: Io sono ingelosito per Gerusalemme e per Sion di
gelosia grande; 15ma ardo di sdegno contro le nazioni superbe,
poiché mentre io ero un poco sdegnato, esse cooperarono al disastro. 16Perciò
dice il Signore: Io di nuovo mi volgo con compassione a Gerusalemme: la mia
casa vi sarà riedificata - parola del Signore degli eserciti - e la corda del
muratore sarà tesa di nuovo sopra Gerusalemme. 17Fa' sapere anche
questo: Così dice il Signore degli eserciti: Le mie città avranno
sovrabbondanza di beni, il Signore avrà ancora compassione di Sion ed eleggerà
di nuovo Gerusalemme".
1Poi alzai gli occhi ed ecco, vidi quattro corna. 2Domandai
all'angelo che parlava con me: "Che cosa sono queste?". Ed egli:
"Sono le corna che hanno disperso Giuda, Israele e Gerusalemme". 3Poi
il Signore mi fece vedere quattro operai. 4Domandai: "Che cosa
vengono a fare costoro?". Mi rispose: "Le corna hanno disperso Giuda
a tal segno che nessuno osa più alzare la testa e costoro vengono a demolire e
abbattere le corna delle nazioni che cozzano contro il paese di Giuda per
disperderlo".
5Alzai gli occhi ed ecco un uomo con una corda in mano
per misurare. 6Gli domandai: "Dove vai?". Ed egli:
"Vado a misurare Gerusalemme per vedere qual è la sua larghezza e qual è
la sua lunghezza". 7Allora l'angelo che parlava con me uscì e
incontrò un altro angelo 8che gli disse: "Corri, va' a parlare
a quel giovane e digli: Gerusalemme sarà priva di mura, per la moltitudine di
uomini e di animali che dovrà accogliere. 9Io stesso - parola del
Signore - le farò da muro di fuoco all'intorno e sarò una gloria in mezzo ad
essa.
10Su, su, fuggite dal paese del settentrione - parola
del Signore - voi che ho dispersi ai quattro venti del cielo - parola del
Signore. 11A Sion mettiti in salvo, tu che abiti ancora con la
figlia di Babilonia! 12Dice il Signore degli eserciti alle nazioni
che vi hanno spogliato: 13Ecco, io stendo la mano sopra di esse e
diverranno preda dei loro schiavi e voi saprete che il Signore degli eserciti
mi ha inviato.
14Gioisci, esulta, figlia di Sion,
perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te
- oracolo del Signore -.
15Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore
e diverranno suo popolo ed egli dimorerà in mezzo a te
e tu saprai che il Signore degli eserciti
mi ha inviato a te.
16Il Signore si terrà Giuda
come eredità nella terra santa,
Gerusalemme sarà di nuovo prescelta.
17Taccia ogni mortale davanti al Signore,
poiché egli si è destato dalla sua santa dimora".
1Poi mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, ritto
davanti all'angelo del Signore, e satana era alla sua destra per accusarlo. 2L'angelo
del Signore disse a satana: "Ti rimprovera il Signore, o satana! Ti
rimprovera il Signore che si è eletto Gerusalemme! Non è forse costui un
tizzone sottratto al fuoco?". 3Giosuè infatti era rivestito di
vesti immonde e stava in piedi davanti all'angelo,4il quale prese a
dire a coloro che gli stavano intorno: "Toglietegli quelle vesti
immonde". Poi disse a Giosuè: "Ecco, io ti tolgo di dosso il peccato;
fatti rivestire di abiti da festa". 5Poi soggiunse:
"Mettetegli sul capo un diadema mondo". E gli misero un diadema mondo
sul capo, lo rivestirono di candide vesti alla presenza dell'angelo del
Signore. 6Poi l'angelo del Signore dichiarò a Giosuè: 7"Dice
il Signore degli eserciti: Se camminerai nelle mie vie e osserverai le mie
leggi, tu avrai il governo della mia casa, sarai il custode dei miei atri e ti
darò accesso fra questi che stanno qui.
8Ascolta dunque, Giosuè sommo sacerdote, tu e i tuoi
compagni che siedono davanti a te, poiché essi servono da presagio: ecco, io
manderò il mio servo Germoglio. 9Ecco la pietra che io pongo davanti
a Giosuè: sette occhi sono su quest'unica pietra; io stesso inciderò la sua
iscrizione - oracolo del Signore degli eserciti - e rimuoverò in un sol giorno
l'iniquità da questo paese. 10In quel giorno - oracolo del Signore
degli eserciti - ogni uomo inviterà il suo vicino sotto la sua vite e sotto il
suo fico".
1L'angelo che mi parlava venne a destarmi, come si
desta uno dal sonno, 2e mi disse: "Che cosa vedi?".
Risposi: "Vedo un candelabro tutto d'oro; in cima ha un recipiente con
sette lucerne e sette beccucci per le lucerne. 3Due olivi gli stanno
vicino, uno a destra e uno a sinistra". 4Allora domandai all'angelo
che mi parlava: "Che cosa significano, signor mio, queste cose?". 5Egli
mi rispose: "Non comprendi dunque il loro significato?". E io:
"No, signor mio".
6Egli mi rispose: "Questa è la parola del Signore
a Zorobabele: Non con la potenza né con la forza, ma con il mio spirito, dice
il Signore degli eserciti! 7Chi sei tu, o grande monte? Davanti a
Zorobabele diventa pianura! Egli estrarrà la pietra, quella del vertice, fra le
acclamazioni: Quanto è bella!".
8Mi fu rivolta questa parola del Signore: 9"Le mani
di Zorobabele hanno fondato questa casa: le sue mani la compiranno e voi
saprete che il Signore degli eserciti mi ha inviato a voi. 10Chi
oserà disprezzare il giorno di così modesti inizi? Si gioirà vedendo il filo a
piombo in mano a Zorobabele. Le sette lucerne rappresentano gli occhi del
Signore che scrutano tutta la terra". 11Quindi gli domandai:
"Che significano quei due olivi a destra e a sinistra del candelabro? 12E
quelle due ciocche d'olivo che stillano oro dentro i due canaletti
d'oro?". 13Mi rispose: "Non comprendi dunque il
significato di queste cose?". E io: "No, signor mio". 14"Questi,
soggiunse, sono i due consacrati che assistono il dominatore di tutta la
terra".
1Poi alzai gli occhi e vidi un rotolo che volava. 2L'angelo
mi domandò: "Che cosa vedi?". E io: "Vedo un rotolo che vola: è
lungo venti cubiti e largo dieci". 3Egli soggiunse:
"Questa è la maledizione che si diffonde su tutta la terra: ogni ladro
sarà scacciato via di qui come quel rotolo; ogni spergiuro sarà scacciato via
di qui come quel rotolo. 4Io scatenerò la maledizione, dice il
Signore degli eserciti, in modo che essa penetri nella casa del ladro e nella
casa dello spergiuro riguardo al mio nome; rimarrà in quella casa e la
consumerà insieme con le sue travi e le sue pietre".
5Poi l'angelo che parlava con me si avvicinò e mi
disse: "Alza gli occhi e osserva ciò che appare". 6E io:
"Che cosa è quella?". Mi rispose: "È un'efa che
avanza". Poi soggiunse: "Questa è la loro corruzione in tutta la
terra". 7Fu quindi alzato un coperchio di piombo; ecco dentro
all'efa vi era una donna. 8Disse: "Questa è
l'empietà!". Poi la ricacciò dentro l'efa e ricoprì l'apertura con
il coperchio di piombo. 9Alzai di nuovo gli occhi per osservare e
vidi venire due donne: il vento agitava le loro ali, poiché avevano ali come
quelle delle cicogne, e sollevarono l'efa fra la terra e il cielo. 10Domandai
all'angelo che parlava con me: "Dove portano l'efa costoro?". 11Mi
rispose: "Vanno nella terra di Sènnaar per costruirle un tempio. Appena
costruito, l'efa sarà posta sopra il suo piedistallo".
1Alzai ancora gli occhi per osservare ed ecco quattro
carri uscire in mezzo a due montagne e le montagne erano di bronzo. 2Il
primo carro aveva cavalli bai, il secondo cavalli neri, 3il terzo
cavalli bianchi e il quarto cavalli pezzati. 4Domandai all'angelo
che parlava con me: "Che significano quelli, signor mio?". 5E
l'angelo: "Sono i quattro venti del cielo che partono dopo essersi
presentati al Signore di tutta la terra. 6I cavalli neri vanno verso
la terra del settentrione, seguiti da quelli bianchi; i pezzati invece si
dirigono verso la terra del mezzogiorno. 7Essi fremono di percorrere
la terra". Egli disse loro: "Andate, percorrete la terra". Essi
partirono per percorrere la terra; 8Poi mi chiamò e mi disse:
"Ecco, quelli che muovono verso la terra del settentrione hanno fatto
calmare il mio spirito su quella terra".
9Mi fu rivolta questa parola del Signore: 10"Prendi
fra i deportati, fra quelli di Cheldài, di Tobia e di Iedaià, oro e argento e
va' nel medesimo giorno a casa di Giosia figlio di Sofonìa, che è ritornato da
Babilonia. 11Prendi quell'argento e quell'oro e ne farai una corona
che porrai sul capo di Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote. 12Gli
riferirai: Dice il Signore degli eserciti: Ecco un uomo che si chiama
Germoglio: spunterà da sé e ricostruirà il tempio del Signore. 13Sì,
egli ricostruirà il tempio del Signore, egli riceverà la gloria, egli siederà
da sovrano sul suo trono. Un sacerdote sarà alla sua destra e fra i due regnerà
una pace perfetta. 14La corona per Cheldài, Tobia, Iedaià e Giosia,
figlio di Sofonìa, resterà di ricordo nel tempio del Signore. 15Anche
da lontano verranno a riedificare il tempio del Signore. Così riconoscerete che
il Signore degli eserciti mi ha inviato a voi. Ciò avverrà, se ascolterete la
voce del Signore vostro Dio".
1L'anno quarto di Dario, il quarto giorno del nono
mese, detto Casleu, la parola del Signore fu rivolta a Zaccaria. 2Betel
aveva inviato Sarèzer alto ufficiale del re con i suoi uomini a supplicare il
Signore 3e a domandare ai sacerdoti addetti al tempio del Signore
degli eserciti e ai profeti: "Devo io continuare a far lutto e astinenza
nel quinto mese, come ho fatto in questi anni passati?".
4Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 5"Parla
a tutto il popolo del paese e a tutti i sacerdoti e di' loro: Quando avete
fatto digiuni e lamenti nel quinto e nel settimo mese per questi settant'anni,
lo facevate forse per me? 6Quando avete mangiato e bevuto non lo
facevate forse per voi? 7Non è questa forse la parola che vi
proclamava il Signore per mezzo dei profeti del passato, quando Gerusalemme era
ancora abitata e in pace ed erano abitate le città vicine e il Negheb e la
pianura?". 8Questa parola del Signore fu rivolta a Zaccaria: 9"Ecco
ciò che dice il Signore degli eserciti: Praticate la giustizia e la fedeltà;
esercitate la pietà e la misericordia ciascuno verso il suo prossimo. 10Non
frodate la vedova, l'orfano, il pellegrino, il misero e nessuno nel cuore trami
il male contro il proprio fratello". 11Ma essi hanno rifiutato
di ascoltarmi, mi hanno voltato le spalle, hanno indurito gli orecchi per non
sentire. 12Indurirono il cuore come un diamante per non udire la
legge e le parole che il Signore degli eserciti rivolgeva loro mediante il suo
spirito, per mezzo dei profeti del passato. Così si accese un grande sdegno da
parte del Signore degli eserciti. 13Come al suo chiamare essi non
vollero dare ascolto, così quand'essi grideranno, io non li ascolterò, dice il
Signore degli eserciti. 14 "Io li ho dispersi fra tutte quelle
nazioni che essi non conoscevano e il paese si è desolato dietro di loro, senza
che alcuno lo percorresse; la terra di delizie è stata ridotta a
desolazione".
1Questa parola del Signore degli eserciti mi fu
rivolta: 2"Così dice il Signore degli eserciti:
Sono acceso di grande gelosia
per Sion,
un grande ardore m'infiamma per lei.
3Dice il Signore: Tornerò a Sion e dimorerò in
Gerusalemme. Gerusalemme sarà chiamata Città della fedeltà e il monte del
Signore degli eserciti Monte santo". 4Dice il Signore degli
eserciti: "Vecchi e vecchie siederanno ancora nelle piazze di Gerusalemme,
ognuno con il bastone in mano per la loro longevità. 5Le piazze
della città formicoleranno di fanciulli e di fanciulle, che giocheranno sulle
sue piazze". 6Dice il Signore degli eserciti: "Se questo
sembra impossibile agli occhi del resto di questo popolo in quei giorni, sarà
forse impossibile anche ai miei occhi?" - dice il Signore degli eserciti
-.
7Così dice il Signore degli eserciti:
"Ecco, io salvo il mio popolo
dalla terra d'oriente e d'occidente:
8li ricondurrò ad abitare in Gerusalemme;
saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio,
nella fedeltà e nella giustizia".
9Dice il Signore degli eserciti: "Riprendano forza
le vostre mani. Voi in questi giorni ascoltate queste parole dalla bocca dei
profeti; oggi vien fondata la casa del Signore degli eserciti con la
ricostruzione del tempio.
10Ma prima di questi giorni
non c'era salario per l'uomo,
né salario per l'animale;
non c'era sicurezza alcuna
per chi andava e per chi veniva
a causa degli invasori:
io stesso mettevo gli uomini l'un contro l'altro.
11Ora invece verso il resto di questo popolo
io non sarò più come sono stato prima
- dice il Signore degli eserciti -.
12È un seme di pace:
la vite produrrà il suo frutto,
la terra darà i suoi prodotti,
i cieli daranno la rugiada:
darò tutto ciò al resto di questo popolo.
13Come foste oggetto di maledizione fra le genti, o casa
di Giuda e d'Israele, così quando vi avrò salvati, diverrete una benedizione.
Non temete dunque: riprendano forza le vostre mani".
14Così dice il Signore degli eserciti: "Come decisi di
affliggervi quando i vostri padri mi provocarono all'ira - dice il Signore
degli eserciti - e non mi lasciai commuovere, 15così invece mi darò
premura in questi giorni di fare del bene a Gerusalemme e alla casa di Giuda;
non temete. 16Ecco ciò che voi dovrete fare: parlate con sincerità
ciascuno con il suo prossimo; veraci e sereni siano i giudizi che terrete alle
porte delle vostre città. 17Nessuno trami nel cuore il male contro
il proprio fratello; non amate il giuramento falso, poiché io detesto tutto
questo" - oracolo del Signore -.
18Mi fu ancora rivolta questa parola del Signore degli
eserciti: 19"Così dice il Signore degli eserciti: Il digiuno
del quarto, quinto, settimo e decimo mese si cambierà per la casa di Giuda in
gioia, in giubilo e in giorni di festa, purché amiate la verità e la
pace".
20Dice il Signore degli eserciti: "Anche popoli e
abitanti di numerose città si raduneranno 21e si diranno l'un
l'altro: Su, andiamo a supplicare il Signore, a trovare il Signore degli
eserciti; ci vado anch'io. 22Così popoli numerosi e nazioni potenti
verranno a Gerusalemme a consultare il Signore degli eserciti e a supplicare il
Signore".
23Dice il Signore degli eserciti: "In quei giorni, dieci uomini
di tutte le lingue delle genti afferreranno un Giudeo per il lembo del mantello
e gli diranno: Vogliamo venire con voi, perché abbiamo compreso che Dio è con
voi".
1Oracolo.
La parola del Signore è sulla
terra di Cadràch
e si posa su Damasco,
poiché al Signore appartiene la perla di Aram
e tutte le tribù d'Israele;
2anche Amat sua confinante
e Sidòne, che è tanto saggia.
3Tiro si è costruita una fortezza
e vi ha accumulato argento come polvere
e oro come fango delle strade.
4Ecco, il Signore se ne impossesserà,
sprofonderà nel mare le sue ricchezze
ed essa sarà divorata dal fuoco.
5Ascalòna vedrà e ne sarà spaventata,
Gaza sarà in grandi dolori,
come anche Ekròn,
perché svanirà la sua fiducia;
scomparirà il re da Gaza
e Ascalòna rimarrà disabitata.
6Bastardi dimoreranno in Asdòd,
abbatterò l'orgoglio del Filisteo.
7Toglierò il sangue dalla sua bocca
e i suoi abomini dai suoi denti.
Diventerà anche lui un resto per il nostro Dio,
sarà come una famiglia in Giuda
ed Ekròn sarà simile al Gebuseo.
8Mi porrò come sentinella per la mia casa
contro chi va e chi viene,
non vi passerà più l'oppressore,
perché ora io stesso sorveglio con i miei occhi.
9Esulta grandemente figlia di Sion,
giubila, figlia di Gerusalemme!
Ecco, a te viene il tuo re.
Egli è giusto e vittorioso,
umile, cavalca un asino,
un puledro figlio d'asina.
10Farà sparire i carri da Èfraim
e i cavalli da Gerusalemme,
l'arco di guerra sarà spezzato,
annunzierà la pace alle genti,
il suo dominio sarà da mare a mare
e dal fiume ai confini della terra.
11Quanto a te, per il sangue dell'alleanza con te,
estrarrò i tuoi prigionieri dal pozzo senz'acqua.
12Ritornate alla cittadella, prigionieri della speranza!
Ve l'annunzio fino da oggi:
vi ripagherò due volte.
13Tendo Giuda come mio arco,
Èfraim come un arco teso;
ecciterò i tuoi figli, Sion, contro i tuoi figli, Grecia,
ti farò come spada di un eroe.
14Allora il Signore comparirà contro di loro,
come fulmine guizzeranno le sue frecce;
il Signore darà fiato alla tromba
e marcerà fra i turbini del mezzogiorno.
15Il Signore degli eserciti li proteggerà:
divoreranno e calpesteranno le pietre della fionda,
berranno il loro sangue come vino,
ne saranno pieni come bacini, come i corni dell'altare.
16Il Signore loro Dio
in quel giorno salverà come un gregge il suo popolo,
come gemme di un diadema
brilleranno sulla sua terra.
17Quali beni, quale bellezza!
Il grano darà vigore ai giovani
e il vino nuovo alle fanciulle.
1Chiedete al Signore la pioggia tardiva di primavera;
è il Signore che forma i nembi,
egli riversa pioggia abbondante
da' il pane agli uomini,
a ognuno l'erba dei campi.
2Poiché gli strumenti divinatori dicono menzogne,
gli indovini vedono il falso,
raccontano sogni fallaci,
danno vane consolazioni:
per questo vanno vagando come pecore,
sono oppressi, perché senza pastore.
3Contro i pastori divampa il mio sdegno
e contro i montoni dirigo lo sguardo,
poiché il Signore visiterà il suo gregge
e ne farà come un cavallo da parata.
4Da lui uscirà la pietra d'angolo,
da lui il chiodo, da lui l'arco di guerra,
da lui tutti quanti i condottieri.
5Saranno come prodi che calpestano
il fango delle strade in battaglia.
Combatteranno perché il Signore è con loro
e rimarranno confusi coloro che cavalcano i destrieri.
6Io rafforzerò la casa di Giuda
e renderò vittoriosa la casa di Giuseppe:
li ricondurrò in patria, poiché ne ho avuto pietà;
saranno come se non li avessi mai ripudiati,
poiché io sono il Signore loro Dio
e li esaudirò.
7Saranno come un eroe quelli di Èfraim,
gioirà il loro cuore come inebriato dal vino,
vedranno i loro figli e gioiranno
e il loro cuore esulterà nel Signore.
8Con un fischio li chiamerò a raccolta
quando li avrò riscattati
e saranno numerosi come prima.
9Dopo essere stati dispersi fra i popoli,
nelle regioni remote, si ricorderanno di me,
alleveranno i figli e torneranno.
10Li farò ritornare dall'Egitto,
li raccoglierò dall'Assiria,
per ricondurli nella terra di Gàlaad e del Libano
e non basterà per loro lo spazio.
11Attraverseranno il mare verso Tiro,
percuoteranno le onde del mare,
saranno inariditi i gorghi del Nilo.
Sarà abbattuto l'orgoglio di Assur
e rimosso lo scettro d'Egitto.
12Li renderò forti nel Signore
e del suo nome si glorieranno.
Parola del Signore.
1Apri, Libano, le tue porte,
e il fuoco divori i tuoi cedri.
2Urla, cipresso, perché il cedro è caduto,
gli splendidi alberi sono distrutti.
Urlate, querce di Basàn,
perché la foresta impenetrabile è abbattuta!
3Si ode il lamento dei pastori,
perché la loro gloria è distrutta!
Si ode il ruggito dei leoncelli,
perché è devastata la magnificenza del Giordano!
4Così parla il Signore mio Dio: "Pasci quelle
pecore da macello 5che i compratori sgozzano impunemente, e i
venditori dicono: Sia benedetto il Signore, mi sono arricchito, e i pastori non
se ne curano affatto. 6Neppur io perdonerò agli abitanti del paese.
Oracolo del Signore. Ecco, io abbandonerò gli uomini l'uno in balìa dell'altro,
in balìa del loro re, perché devastino il paese - non mi curerò di liberarli
dalle loro mani".
7Io dunque mi misi a pascolare le pecore da macello da parte dei
mercanti di pecore. Presi due bastoni: uno lo chiamai Benevolenza e l'altro
Unione e condussi al pascolo le pecore. 8Nel volgere d'un sol mese
eliminai tre pastori. Ma io mi irritai contro di esse, perché anch'esse si
erano tediate di me. 9Perciò io dissi: "Non sarò più il vostro
pastore. Chi vuol morire, muoia; chi vuol perire, perisca; quelle che rimangono
si divorino pure fra di loro!". 10Presi il bastone chiamato
Benevolenza e lo spezzai: ruppi così l'alleanza da me stabilita con tutti i
popoli. 11Lo ruppi in quel medesimo giorno; i mercanti di pecore che
mi osservavano, riconobbero che quello era l'ordine del Signore. 12Poi
dissi loro: "Se vi pare giusto, datemi la mia paga; se no, lasciate stare".
Essi allora pesarono trenta sicli d'argento come mia paga. 13Ma il
Signore mi disse: "Getta nel tesoro questa bella somma, con cui sono stato
da loro valutato!". Io presi i trenta sicli d'argento e li gettai nel
tesoro della casa del Signore. 14Poi feci a pezzi il secondo bastone
chiamato Unione per rompere così la fratellanza fra Giuda e Israele. 15Quindi
il Signore mi disse: "Prenditi gli attrezzi di un pastore insensato, 16poiché
ecco, io susciterò nel paese un pastore, che non avrà cura di quelle che si
perdono, non cercherà le disperse, non curerà le malate, non nutrirà le
affamate; mangerà invece le carni delle più grasse e strapperà loro perfino le
unghie.
17Guai al pastore stolto che abbandona il gregge!
Una spada sta sopra il suo braccio
e sul suo occhio destro.
Tutto il suo braccio si inaridisca
e tutto il suo occhio destro resti accecato".
1Oracolo. Parola del Signore su Israele. Dice il
Signore che ha steso i cieli e fondato la terra, che ha formato lo spirito
nell'intimo dell'uomo: 2"Ecco, io farò di Gerusalemme come una
coppa che da' le vertigini a tutti i popoli vicini e anche Giuda sarà in
angoscia nell'assedio contro Gerusalemme. 3In quel giorno io farò di
Gerusalemme come una pietra da carico per tutti i popoli: quanti vorranno
sollevarla ne resteranno sgraffiati; contro di essa si raduneranno tutte le
genti della terra. 4In quel giorno - parola del Signore - colpirò di
terrore tutti i cavalli e i loro cavalieri di pazzia; mentre sulla casa di
Giuda terrò aperti i miei occhi, colpirò di cecità tutti i cavalli delle genti.
5Allora i capi di Giuda penseranno: La forza dei cittadini di
Gerusalemme sta nel Signore degli eserciti, loro Dio. 6In quel
giorno farò dei capi di Giuda come un braciere acceso in mezzo a una catasta di
legna e come una torcia ardente fra i covoni; essi divoreranno a destra e a
sinistra tutti i popoli vicini. Solo Gerusalemme resterà al suo posto. 7Il
Signore salverà in primo luogo le tende di Giuda; perché la gloria della casa
di Davide e la gloria degli abitanti di Gerusalemme non cresca più di quella di
Giuda. 8In quel giorno il Signore farà da scudo agli abitanti di
Gerusalemme e chi tra di loro vacilla diverrà come Davide e la casa di Davide
come Dio, come l'angelo del Signore davanti a loro. 9In quel giorno
io m'impegnerò a distruggere tutte le genti che verranno contro Gerusalemme. 10Riverserò
sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di
grazia e di consolazione: guarderanno a colui che hanno trafitto. Ne faranno il
lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il
primogenito. 11In quel giorno grande sarà il lamento in Gerusalemme
simile al lamento di Adad-Rimmòn nella pianura di Meghìddo. 12Farà
il lutto il paese, famiglia per famiglia:
la famiglia della casa di
Davide a parte
e le loro donne a parte;
la famiglia della casa di Natàn a parte
e le loro donne a parte;
13la famiglia della casa di Levi a parte
e le loro donne a parte;
la famiglia della casa di Simeì a parte
e le loro donne a parte;
14così tutte le altre famiglie a parte
e le loro donne a parte".
1In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli
abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e
l'impurità. 2In quel giorno - dice il Signore degli eserciti - io
estirperò dal paese i nomi degli idoli, né più saranno ricordati: anche i
profeti e lo spirito immondo farò sparire dal paese. 3Se qualcuno
oserà ancora fare il profeta, il padre e la madre che l'hanno generato, gli
diranno: "Tu morirai, perché proferisci menzogne nel nome del
Signore", e il padre e la madre che l'hanno generato lo trafiggeranno
perché fa il profeta. 4In quel giorno ogni profeta si vergognerà
della visione che avrà annunziata, né indosserà più il mantello di pelo per
raccontare bugie. 5Ma ognuno dirà: "Non sono un profeta: sono
un lavoratore della terra, ad essa mi sono dedicato fin dalla mia
giovinezza". 6E se gli si dirà: "Perché quelle piaghe in
mezzo alle tue mani?", egli risponderà: "Queste le ho ricevute in
casa dei miei amici".
7Insorgi, spada, contro il mio pastore,
contro colui che è mio compagno.
Oracolo del Signore degli eserciti.
Percuoti il pastore e sia disperso il gregge,
allora volgerò la mano sopra i deboli.
8In tutto il paese,
- oracolo del Signore -
due terzi saranno sterminati e periranno;
un terzo sarà conservato.
9Farò passare questo terzo per il fuoco
e lo purificherò come si purifica l'argento;
lo proverò come si prova l'oro.
Invocherà il mio nome e io l'ascolterò;
dirò: "Questo è il mio popolo".
Esso dirà: "Il Signore è il mio Dio".
1Ecco, viene un giorno per il Signore; allora le tue
spoglie saranno spartite in mezzo a te. 2Il Signore radunerà tutte
le genti contro Gerusalemme per la battaglia; la città sarà presa, le case
saccheggiate, le donne violate, una metà della cittadinanza partirà per
l'esilio, ma il resto del popolo non sarà strappato dalla città. 3Il
Signore uscirà e combatterà contro quelle nazioni, come quando combatté nel
giorno della battaglia. 4In quel giorno i suoi piedi si poseranno
sopra il monte degli Ulivi che sta di fronte a Gerusalemme verso oriente, e il
monte degli Ulivi si fenderà in due, da oriente a occidente, formando una valle
molto profonda; una metà del monte si ritirerà verso settentrione e l'altra
verso mezzogiorno. 5Sarà ostruita la valle fra i monti, poiché la
nuova valle fra i monti giungerà fino ad Asal; sarà ostruita come fu ostruita
durante il terremoto, avvenuto al tempo di Ozia re di Giuda. Verrà allora il
Signore mio Dio e con lui tutti i suoi santi. 6In quel giorno
non vi sarà né luce né freddo, né gelo: 7sarà un unico giorno, il
Signore lo conosce; non ci sarà né giorno né notte; verso sera risplenderà la
luce. 8In quel giorno acque vive sgorgheranno da Gerusalemme e
scenderanno parte verso il mare orientale, parte verso il Mar Mediterraneo,
sempre, estate e inverno. 9Il Signore sarà re di tutta la terra e ci
sarà il Signore soltanto, e soltanto il suo nome. 10Tutto il paese
si trasformerà in pianura da Gàbaa fino a Rimmòn nel Negheb; Gerusalemme si
eleverà e sarà abitata nel luogo dov'è, dalla porta di Beniamino fino al posto
della prima porta, cioè fino alla porta dell'Angolo, e dalla torre di Cananeèl
fino ai torchi del re. 11Ivi abiteranno: non vi sarà più sterminio e
Gerusalemme se ne starà tranquilla e sicura.
12Questa sarà la piaga con cui il Signore colpirà tutti i popoli che
avranno mosso guerra a Gerusalemme: imputridiranno le loro carni, mentre
saranno ancora in piedi; i loro occhi marciranno nelle orbite; la lingua
marcirà loro in bocca. 13In quel giorno vi sarà per opera del
Signore un grande tumulto tra di loro: uno afferrerà la mano dell'altro e
alzerà la mano sopra la mano del suo amico. 14Anche Giuda combatterà
in Gerusalemme e là si ammasseranno le ricchezze di tutte le nazioni vicine:
oro, argento e vesti in grande quantità. 15Di piaga simile saranno
colpiti i cavalli, i muli, i cammelli, gli asini e tutte le bestie degli
accampamenti. 16Allora fra tutte le genti che avranno combattuto
contro Gerusalemme, i superstiti andranno ogni anno per adorare il re, il
Signore degli eserciti, e per celebrare la solennità delle capanne. 17Se
qualche stirpe della terra non andrà a Gerusalemme per adorare il re, il
Signore degli eserciti, su di essa non ci sarà pioggia. 18Se la
stirpe d'Egitto non salirà e non vorrà venire, sarà colpita dalla stessa pena
che il Signore ha inflitta alle genti che non sono salite a celebrare la festa
delle capanne. 19Questo sarà il castigo per l'Egitto e per tutte le
genti che non saliranno a celebrare la festa delle capanne.
20In quel tempo anche sopra i sonagli dei cavalli si troverà
scritto: "Sacro al Signore", e le caldaie nel tempio del Signore
saranno come i bacini che sono davanti all'altare. 21Anzi, tutte le
caldaie di Gerusalemme e di Giuda saranno sacre al Signore, re degli eserciti;
quanti vorranno sacrificare verranno e le adopereranno per cuocere le carni. In
quel giorno non vi sarà neppure un Cananeo nella casa del Signore degli
eserciti.
1Oracolo. Parola del Signore a Israele per mezzo di
Malachia. 2Vi ho amati, dice il Signore. E voi dite: "Come ci
hai amati?". Non era forse Esaù fratello di Giacobbe? - oracolo del
Signore - Eppure ho amato Giacobbe 3e ho odiato Esaù. Ho fatto dei
suoi monti un deserto e ho dato la sua eredità agli sciacalli del deserto. 4Se
Edom dicesse: "Siamo stati distrutti, ma ci rialzeremo dalle nostre
rovine!", il Signore degli eserciti dichiara: Essi ricostruiranno: ma io
demolirò. Saranno chiamati Regione empia e Popolo contro cui il Signore è
adirato per sempre. 5I vostri occhi lo vedranno e voi direte:
"Grande è il Signore anche al di là dei confini d'Israele".
6Il figlio onora suo padre e il servo rispetta il suo
padrone. Se io sono padre, dov'è l'onore che mi spetta? Se sono il padrone,
dov'è il timore di me? Dice il Signore degli eserciti a voi, sacerdoti, che
disprezzate il mio nome. Voi domandate: "Come abbiamo disprezzato il tuo
nome?". 7Offrite sul mio altare un cibo contaminato e dite:
"Come ti abbiamo contaminato?". Quando voi dite: "La tavola del
Signore è spregevole" 8e offrite un animale cieco in
sacrificio, non è forse un male? Quando voi offrite un animale zoppo o malato,
non è forse un male? Offritelo pure al vostro governatore: pensate che
l'accetterà o che vi sarà grato? Dice il Signore degli eserciti.
9Ora supplicate pure Dio perché abbia pietà di voi! Se fate tali
cose, dovrebbe mostrarsi favorevole a voi? Dice il Signore degli eserciti. 10Oh,
ci fosse fra di voi chi chiude le porte, perché non arda più invano il mio
altare! Non mi compiaccio di voi, dice il Signore degli eserciti, non accetto
l'offerta delle vostre mani! 11 Poiché dall'oriente all'occidente
grande è il mio nome fra le genti e in ogni luogo è offerto incenso al mio nome
e una oblazione pura, perché grande è il mio nome fra le genti, dice il Signore
degli eserciti. 12Ma voi lo profanate quando dite: "La tavola
del Signore è contaminata e spregevole ciò che v'è sopra, il suo cibo". 13Voi
aggiungete: "Ah! che pena!". Voi mi disprezzate, dice il Signore
degli eserciti, e offrite animali rubati, zoppi, malati e li portate in offerta!
Posso io gradirla dalle vostre mani? Dice il Signore. 14Maledetto il
fraudolento che ha nel gregge un maschio, ne fa voto e poi mi sacrifica una
bestia difettosa. Poiché io sono un re grande, dice il Signore degli eserciti,
e il mio nome è terribile fra le nazioni.
1Ora a voi questo monito, o sacerdoti. 2Se
non mi ascolterete e non vi prenderete a cuore di dar gloria al mio nome, dice
il Signore degli eserciti, manderò su di voi la maledizione e cambierò in
maledizione le vostre benedizioni. Anzi le ho già maledette, perché nessuno tra
di voi se la prende a cuore.
3Ecco, io spezzerò il vostro braccio
e spanderò sulla vostra faccia escrementi,
gli escrementi delle vittime
immolate nelle vostre solennità,
perché siate spazzati via insieme con essi.
4Così saprete che io ho diretto a voi questo monito,
perché c'è anche un'alleanza fra me e Levi,
dice il Signore degli eserciti.
5La mia alleanza con lui
era alleanza di vita e di benessere
e io glieli concessi; alleanza di timore
ed egli mi temette ed ebbe riverenza del mio nome.
6Un insegnamento fedele era sulla sua bocca,
né c'era falsità sulle sue labbra;
con pace e rettitudine ha camminato davanti a me
e ha trattenuto molti dal male.
7Infatti le labbra del sacerdote
devono custodire la scienza
e dalla sua bocca si ricerca l'istruzione,
perché egli è messaggero del Signore degli eserciti.
8Voi invece vi siete allontanati dalla retta via
e siete stati d'inciampo a molti
con il vostro insegnamento;
avete rotto l'alleanza di Levi,
dice il Signore degli eserciti.
9Perciò anch'io vi ho reso spregevoli
e abbietti davanti a tutto il popolo,
perché non avete osservato le mie disposizioni
e avete usato parzialità riguardo alla legge.
10Non abbiamo forse tutti noi un solo Padre? Forse non
ci ha creati un unico Dio? Perché dunque agire con perfidia l'uno contro
l'altro profanando l'alleanza dei nostri padri? 11Giuda è stato
sleale e l'abominio è stato commesso in Israele e in Gerusalemme. Giuda infatti
ha osato profanare il santuario caro al Signore e ha sposato le figlie d'un dio
straniero! 12Elimini il Signore chi ha agito così dalle tende di
Giacobbe, il testimone e il mallevadore, e colui che offre l'offerta al Signore
degli eserciti.
13Un'altra cosa fate ancora; voi coprite di lacrime, di pianti e di
sospiri l'altare del Signore, perché egli non guarda all'offerta, né la
gradisce con benevolenza dalle vostre mani. 14E chiedete: Perché?
Perché il Signore è testimone fra te e la donna della tua giovinezza, che ora
perfidamente tradisci, mentr'essa è la tua consorte, la donna legata a te da un
patto.
15Non fece egli un essere solo dotato di carne e soffio vitale? Che
cosa cerca quest'unico essere, se non prole da parte di Dio? Custodite dunque
il vostro soffio vitale e nessuno tradisca la donna della sua giovinezza. 16Perché
io detesto il ripudio, dice il Signore Dio d'Israele, e chi copre d'iniquità la
propria veste, dice il Signore degli eserciti. Custodite la vostra vita dunque
e non vogliate agire con perfidia.
17Voi avete stancato il Signore con le vostre parole; eppure
chiedete: Come lo abbiamo stancato? Quando affermate: Chiunque fa il male è
come se fosse buono agli occhi del Signore e in lui si compiace; o quando
esclamate: Dov'è il Dio della giustizia?
1Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via
davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate;
l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, ecco viene, dice il Signore degli
eserciti. 2Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà
al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei
lavandai. 3Siederà per fondere e purificare; purificherà i figli di
Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore
un'oblazione secondo giustizia. 4Allora l'offerta di Giuda e di
Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni
lontani. 5Io mi accosterò a voi per il giudizio e sarò un testimone
pronto contro gli incantatori, contro gli adùlteri, contro gli spergiuri,
contro chi froda il salario all'operaio, contro gli oppressori della vedova e
dell'orfano e contro chi fa torto al forestiero. Costoro non mi temono, dice il
Signore degli eserciti.
6Io sono il Signore, non cambio;
voi, figli di Giacobbe, non siete ancora al termine.
7Fin dai tempi dei vostri padri
vi siete allontanati dai miei precetti,
non li avete osservati.
Ritornate a me e io tornerò a voi,
dice il Signore degli eserciti.
Ma voi dite:
"Come dobbiamo tornare?".
8Può un uomo frodare Dio?
Eppure voi mi frodate
e andate dicendo:
"Come ti abbiamo frodato?".
Nelle decime e nelle primizie.
9Siete già stati colpiti dalla maledizione
e andate ancora frodandomi,
voi, la nazione tutta!
10Portate le decime intere nel tesoro del tempio,
perché ci sia cibo nella mia casa;
poi mettetemi pure alla prova in questo,
- dice il Signore degli eserciti -
se io non vi aprirò le cateratte del cielo
e non riverserò su di voi benedizioni sovrabbondanti.
11Terrò indietro gli insetti divoratori
perché non vi distruggano i frutti della terra
e la vite non sia sterile nel campo,
dice il Signore degli eserciti.
12Felici vi diranno tutte le genti,
perché sarete una terra di delizie,
dice il Signore degli eserciti.
13Duri sono i vostri discorsi contro di me - dice il
Signore - e voi andate dicendo: "Che abbiamo contro di te?". 14Avete
affermato: "È inutile servire Dio: che vantaggio abbiamo ricevuto
dall'aver osservato i suoi comandamenti o dall'aver camminato in lutto davanti
al Signore degli eserciti? 15Dobbiamo invece proclamare beati i
superbi che, pur facendo il male, si moltiplicano e, pur provocando Dio,
restano impuniti".
16Allora parlarono tra di loro i timorati di Dio. Il Signore porse
l'orecchio e li ascoltò: un libro di memorie fu scritto davanti a lui per
coloro che lo temono e che onorano il suo nome. 17Essi diverranno -
dice il Signore degli eserciti - mia proprietà nel giorno che io preparo. Avrò
compassione di loro come il padre ha compassione del figlio che lo serve. 18Voi
allora vi convertirete e vedrete la differenza fra il giusto e l'empio, fra chi
serve Dio e chi non lo serve.
19Ecco infatti sta per venire il giorno rovente come un forno.
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come
paglia; quel giorno venendo li incendierà - dice il Signore degli eserciti - in
modo da non lasciar loro né radice né germoglio. 20Per voi invece,
cultori del mio nome, sorgerà il sole di giustizia con raggi benefici e voi
uscirete saltellanti come vitelli di stalla. 21Calpesterete gli empi
ridotti in cenere sotto le piante dei vostri piedi nel giorno che io preparo,
dice il Signore degli eserciti.
22Tenete a mente la legge del mio servo Mosè,
al quale ordinai sull'Oreb,
statuti e norme per tutto Israele.
23Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga
il giorno grande e terribile del Signore,
24perché converta il cuore dei padri verso i figli
e il cuore dei figli verso i padri;
così che io venendo non colpisca
il paese con lo sterminio.
1Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di
Abramo. 2Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe
generò Giuda e i suoi fratelli, 3Giuda generò Fares e Zara da Tamar,
Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, 4Aram generò Aminadàb,
Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, 5Salmòn generò Booz
da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, 6Iesse generò
il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, 7Salomone
generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, 8Asàf generò
Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, 9Ozia generò
Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, 10Ezechia generò
Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, 11Giosia generò
Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
12Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel,
Salatiel generò Zorobabèle, 13Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò
Elìacim, Elìacim generò Azor, 14Azor generò Sadoc, Sadoc generò
Achim, Achim generò Eliùd, 15Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò
Mattan, Mattan generò Giacobbe, 16Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo
di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
17La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di
quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di
quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di
quattordici.
18Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre
Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme
si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo
sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in
segreto. 20Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli
apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di
Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è
generato in lei viene dallo Spirito Santo. 21Essa partorirà un
figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi
peccati".
22Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto
dal Signore per mezzo del profeta:
23Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele,
che significa Dio con noi.
24Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato
l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, 25la quale, senza
che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.
1Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re
Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 2"Dov'è
il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo
venuti per adorarlo". 3All'udire queste parole, il re Erode
restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i sommi
sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva
nascere il Messia. 5Gli risposero: "A Betlemme di Giudea,
perché così è scritto per mezzo del profeta:
6E tu, Betlemme,
terra di Giuda,
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele.
7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece
dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella 8e
li inviò a Betlemme esortandoli: "Andate e informatevi accuratamente del
bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad
adorarlo".
9Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che
avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il
luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, essi
provarono una grandissima gioia. 11Entrati nella casa, videro il
bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro
scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti
poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al
loro paese.
13Essi erano appena partiti, quando un angelo del
Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi con te il
bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò,
perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo".
14Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella
notte e fuggì in Egitto, 15dove rimase fino alla morte di Erode,
perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall'Egitto ho chiamato il
mio figlio.
16Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di
lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo
territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato
informato dai Magi. 17Allora si adempì quel che era stato detto per
mezzo del profeta Geremia:
18Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande;
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata, perché non sono più.
19Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a
Giuseppe in Egitto 20e gli disse: "Alzati, prendi con te il
bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che
insidiavano la vita del bambino". 21Egli, alzatosi, prese con
sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. 22Avendo
però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe
paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea
23e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret,
perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: "Sarà chiamato Nazareno".
1In quei giorni comparve Giovanni il Battista a
predicare nel deserto della Giudea, 2dicendo: "Convertitevi,
perché il regno dei cieli è vicino!".
3Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
4Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una
cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele
selvatico. 5Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la
Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; 6e, confessando i loro
peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano.
7Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo,
disse loro: "Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente?
8Fate dunque frutti degni di conversione, 9e non crediate
di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far
sorgere figli di Abramo da queste pietre. 10Già la scure è posta
alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene
tagliato e gettato nel fuoco. 11Io vi battezzo con acqua per la
conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son
degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e
fuoco. 12Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e
raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco
inestinguibile".
13In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da
Giovanni per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva
impedirglielo, dicendo: "Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu
vieni da me?". 15Ma Gesù gli disse: "Lascia fare per ora,
poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia". Allora Giovanni
acconsentì. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si
aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e
venire su di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che disse:
"Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto".
1Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per
esser tentato dal diavolo. 2E dopo aver digiunato quaranta giorni e
quaranta notti, ebbe fame. 3Il tentatore allora gli si accostò e gli
disse: "Se sei Figlio di Dio, di' che questi sassi diventino pane". 4Ma
egli rispose: "Sta scritto:
Non di solo pane vivrà
l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio".
5Allora il diavolo lo condusse con sé nella città
santa, lo depose sul pinnacolo del tempio 6e gli disse: "Se sei
Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto:
Ai suoi angeli darà ordini
a tuo riguardo,
ed essi ti sorreggeranno con le loro mani,
perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede".
7Gesù gli rispose: "Sta scritto anche:
Non tentare il Signore Dio
tuo".
8Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte
altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: 9"Tutte
queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai". 10Ma
Gesù gli rispose: "Vattene, satana! Sta scritto:
Adora il Signore Dio tuo
e a lui solo rendi culto".
11Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si
accostarono e lo servivano.
12Avendo intanto saputo che Giovanni era stato
arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea 13e, lasciata Nàzaret, venne
ad abitare a Cafàrnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché
si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
15Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali,
sulla via del mare, al di là del Giordano,
Galilea delle genti;
16il popolo immerso nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte
una luce si è levata.
17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire:
"Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino".
18Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due
fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete
in mare, poiché erano pescatori.
19E disse loro: "Seguitemi, vi farò pescatori di uomini". 20Ed
essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. 21Andando oltre, vide
altri due fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca
insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. 22Ed
essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono.
23Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando
nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni
sorta di malattie e di infermità nel popolo. 24La sua fama si sparse
per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie
malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. 25E
grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da
Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
1Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi
a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. 2Prendendo allora la
parola, li ammaestrava dicendo:
3"Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
4Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
5Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
7Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
8Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
9Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
10Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno
e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi
ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno
perseguitato i profeti prima di voi.
13Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse
il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad
essere gettato via e calpestato dagli uomini.
14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città
collocata sopra un monte, 15né si accende una lucerna per metterla
sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che
sono nella casa. 16Così risplenda la vostra luce davanti agli
uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre
che è nei cieli.
17Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i
Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. 18In
verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà
neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. 19Chi
dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli
uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi
invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel
regno dei cieli.
20Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà
quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
21Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi
avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. 22Ma io vi dico: chiunque si
adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al
fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà
sottoposto al fuoco della Geenna.
23Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che
tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24lascia lì il tuo dono
davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna
ad offrire il tuo dono.
25Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via
con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla
guardia e tu venga gettato in prigione. 26In verità ti dico: non
uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!
27Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; 28ma
io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso
adulterio con lei nel suo cuore.
29Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e
gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che
tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. 30E se la tua mano
destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che
perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire
nella Geenna.
31Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di
ripudio; 32ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto
il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata,
commette adulterio.
33Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare,
ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; 34ma io vi dico: non
giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; 35né
per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme,
perché è la città del gran re. 36Non giurare neppure per la
tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 37Sia
invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.
38Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente;
39ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote
la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; 40e a chi ti vuol
chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41E
se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. 42Da'
a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle.
43Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai
il tuo nemico; 44ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per
i vostri persecutori, 45perché siate figli del Padre vostro celeste,
che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra
i giusti e sopra gli ingiusti. 46Infatti se amate quelli che vi
amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47E
se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?
Non fanno così anche i pagani? 48Siate voi dunque perfetti come è
perfetto il Padre vostro celeste.
1Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti
agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa
presso il Padre vostro che è nei cieli. 2Quando dunque fai
l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle
sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico:
hanno già ricevuto la loro ricompensa. 3Quando invece tu fai
l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, 4perché
la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti
ricompenserà.
5Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che
amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per
essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro
ricompensa. 6Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e,
chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel
segreto, ti ricompenserà.
7Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i
quali credono di venire ascoltati a forza di parole. 8Non siate
dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor
prima che gliele chiediate. 9Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei
cieli,
sia santificato il tuo nome;
10venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
11Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
12e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
13e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
14Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe,
il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; 15ma se voi non
perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
16E quando digiunate, non assumete aria malinconica come
gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che
digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
17Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, 18perché
la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il
Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
19Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e
ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; 20accumulatevi
invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non
scassinano e non rubano. 21Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche
il tuo cuore.
22La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo
occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; 23ma se il tuo
occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in
te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!
24Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e
amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a
Dio e a mammona.
25Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di
quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che
indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? 26Guardate
gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai;
eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? 27E
chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua
vita? 28E perché vi affannate per il vestito? Osservate come
crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. 29Eppure io
vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di
loro. 30Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e
domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?
31Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa
berremo? Che cosa indosseremo? 32Di tutte queste cose si preoccupano
i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 33Cercate
prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date
in aggiunta. 34Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani
avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
1Non giudicate, per non essere giudicati; 2perché
col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale
misurate sarete misurati. 3Perché osservi la pagliuzza nell'occhio
del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? 4O
come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo
occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? 5Ipocrita, togli prima
la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza
dall'occhio del tuo fratello.
6Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre
perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si
voltino per sbranarvi.
7Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate
e vi sarà aperto; 8perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova
e a chi bussa sarà aperto. 9Chi tra di voi al figlio che gli chiede
un pane darà una pietra? 10O se gli chiede un pesce, darà una serpe?
11Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri
figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che
gliele domandano!
12Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi,
anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
13Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta
e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano
per essa; 14quanto stretta invece è la porta e angusta la via che
conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!
15Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in
veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. 16Dai loro frutti li
riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17Così
ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti
cattivi; 18un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un
albero cattivo produrre frutti buoni. 19Ogni albero che non produce
frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 20Dai loro frutti
dunque li potrete riconoscere.
21Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel
regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22Molti
mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo
nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? 23Io
però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi
operatori di iniquità.
24Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è
simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25Cadde
la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella
casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. 26Chiunque
ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto
che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27Cadde la pioggia,
strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed
essa cadde, e la sua rovina fu grande".
28Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono
stupite del suo insegnamento: 29egli infatti insegnava loro come uno
che ha autorità e non come i loro scribi.
1Quando Gesù fu sceso dal monte, molta folla lo
seguiva. 2Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo:
"Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi". 3E Gesù stese la mano
e lo toccò dicendo: "Lo voglio, sii sanato". E subito la sua lebbra
scomparve. 4Poi Gesù gli disse: "Guardati dal dirlo a qualcuno,
ma va' a mostrarti al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè, e ciò
serva come testimonianza per loro".
5Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione
che lo scongiurava: 6"Signore, il mio servo giace in casa
paralizzato e soffre terribilmente". 7Gesù gli rispose:
"Io verrò e lo curerò". 8Ma il centurione riprese:
"Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, di' soltanto
una parola e il mio servo sarà guarito. 9Perché anch'io, che sono un
subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Va', ed egli va; e a un altro:
Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa' questo, ed egli lo fa".
10All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo
seguivano: "In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una
fede così grande. 11Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e
dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei
cieli, 12mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle
tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti". 13E Gesù disse
al centurione: "Va', e sia fatto secondo la tua fede". In
quell'istante il servo guarì.
14Entrato Gesù nella casa di Pietro, vide la suocera di
lui che giaceva a letto con la febbre. 15Le toccò la mano e la
febbre scomparve; poi essa si alzò e si mise a servirlo.
16Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed
egli scacciò gli spiriti con la sua parola e guarì tutti i malati, 17perché
si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
Egli ha preso le nostre
infermità
e si è addossato le nostre malattie.
18Vedendo Gesù una gran folla intorno a sé, ordinò di
passare all'altra riva. 19Allora uno scriba si avvicinò e gli disse:
"Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai". 20Gli rispose
Gesù: "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma
il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo".
21E un altro dei discepoli gli disse: "Signore, permettimi di
andar prima a seppellire mio padre". 22Ma Gesù gli rispose:
"Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti".
23Essendo poi salito su una barca, i suoi discepoli lo
seguirono. 24Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta
che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. 25Allora,
accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: "Salvaci, Signore, siamo
perduti!". 26Ed egli disse loro: "Perché avete paura,
uomini di poca fede?" Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece
una grande bonaccia. 27I presenti furono presi da stupore e
dicevano: "Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?".
28Giunto all'altra riva, nel paese dei Gadarèni, due
indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto furiosi
che nessuno poteva più passare per quella strada. 29Cominciarono a
gridare: "Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto
qui prima del tempo a tormentarci?".
30A qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci a
pascolare; 31e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: "Se ci
scacci, mandaci in quella mandria". 32Egli disse loro:
"Andate!". Ed essi, usciti dai corpi degli uomini, entrarono in
quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e
perì nei flutti. 33I mandriani allora fuggirono ed entrati in città
raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati. 34Tutta la
città allora uscì incontro a Gesù e, vistolo, lo pregarono che si allontanasse
dal loro territorio.
1Salito su una barca, Gesù passò all'altra riva e
giunse nella sua città. 2Ed ecco, gli portarono un paralitico steso
su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: "Coraggio,
figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati". 3Allora alcuni
scribi cominciarono a pensare: "Costui bestemmia". 4Ma
Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: "Perché mai pensate cose malvagie
nel vostro cuore? 5Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono
rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina? 6Ora, perché sappiate
che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati,
disse allora il paralitico, prendi il tuo letto e va' a casa tua". 7Ed
egli si alzò e andò a casa sua. 8A quella vista, la folla fu presa
da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
9Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco
delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: "Seguimi". Ed egli si
alzò e lo seguì.
10Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero
molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. 11Vedendo
ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: "Perché il vostro maestro
mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?". 12Gesù li udì e
disse: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 13Andate
dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non
sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i
peccatori".
14Allora gli si accostarono i discepoli di Giovanni e
gli dissero: "Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli
non digiunano?". 15E Gesù disse loro: "Possono forse gli
invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i
giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.
16Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio,
perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. 17né
si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si
versa e gli otri van perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così
l'uno e gli altri si conservano".
18Mentre diceva loro queste cose, giunse uno dei capi
che gli si prostrò innanzi e gli disse: "Mia figlia è morta proprio ora;
ma vieni, imponi la tua mano sopra di lei ed essa vivrà". 19Alzatosi,
Gesù lo seguiva con i suoi discepoli.
20Ed ecco una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni, gli si
accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. 21Pensava
infatti: "Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò
guarita". 22Gesù, voltatosi, la vide e disse: "Coraggio,
figliola, la tua fede ti ha guarita". E in quell'istante la donna guarì.
23Arrivato poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la
gente in agitazione, disse: 24"Ritiratevi, perché la fanciulla
non è morta, ma dorme". Quelli si misero a deriderlo. 25Ma dopo
che fu cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si
alzò. 26E se ne sparse la fama in tutta quella regione.
27Mentre Gesù si allontanava di là, due ciechi lo
seguivano urlando: "Figlio di Davide, abbi pietà di noi". 28Entrato
in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: "Credete voi che
io possa fare questo?". Gli risposero: "Sì, o Signore!". 29Allora
toccò loro gli occhi e disse: "Sia fatto a voi secondo la vostra
fede". 30E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì
dicendo: "Badate che nessuno lo sappia!". 31Ma essi,
appena usciti, ne sparsero la fama in tutta quella regione.
32Usciti costoro, gli presentarono un muto indemoniato. 33Scacciato
il demonio, quel muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva:
"Non si è mai vista una cosa simile in Israele!". 34Ma i
farisei dicevano: "Egli scaccia i demòni per opera del principe dei
demòni".
35Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi,
insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni
malattia e infermità. 36Vedendo le folle ne sentì compassione,
perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. 37Allora
disse ai suoi discepoli: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi! 38Pregate
dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!".
1Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere
di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e
d'infermità.
2I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e
Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, 3Filippo
e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, 4Simone
il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì.
5Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti:
"Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6rivolgetevi
piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. 7E strada
facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. 8Guarite gli
infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 9Non procuratevi
oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, 10né
bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio
ha diritto al suo nutrimento.
11In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia
qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. 12Entrando
nella casa, rivolgetele il saluto. 13Se quella casa ne sarà degna,
la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace
ritorni a voi. 14Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà
ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete
la polvere dai vostri piedi. 15In verità vi dico, nel giorno del
giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella
città.
16Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate
dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. 17Guardatevi
dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno
nelle loro sinagoghe; 18e sarete condotti davanti ai governatori e
ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. 19E
quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che
cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete
dire: 20non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre
vostro che parla in voi.
21Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i
figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. 22E sarete
odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà
salvato. 23Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in
un'altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di
Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo.
24Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo
padrone; 25è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro
e per il servo come il suo padrone. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di
casa, quanto più i suoi familiari!
26Non li temete dunque, poiché non v'è nulla di nascosto
che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. 27Quello
che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate
all'orecchio predicatelo sui tetti. 28E non abbiate paura di quelli
che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete
piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella
Geenna. 29Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche
uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia.
30Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti
contati; 31non abbiate dunque timore: voi valete più di molti
passeri!
32Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo
riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33chi invece mi
rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che
è nei cieli.
34Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla
terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. 35Sono venuto
infatti a separare
il figlio dal padre, la
figlia dalla madre,
la nuora dalla suocera:
36e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.
37Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di
me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; 38chi
non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. 39Chi
avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa
mia, la troverà.
40Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me
accoglie colui che mi ha mandato. 41Chi accoglie un profeta come
profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto,
avrà la ricompensa del giusto. 42E chi avrà dato anche solo un
bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in
verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa".
1Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni
ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro
città.
2Giovanni intanto, che era in carcere, avendo sentito
parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: 3"Sei
tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?". 4Gesù
rispose: "Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: 5I
ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti,
i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la
buona novella, 6e beato colui che non si scandalizza di
me". 7Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di
Giovanni alle folle: "Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una
canna sbattuta dal vento? 8Che cosa dunque siete andati a vedere? Un
uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei
palazzi dei re! 9E allora, che cosa siete andati a vedere? Un
profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. 10Egli è colui, del
quale sta scritto:
Ecco, io mando davanti a
te il mio messaggero
che preparerà la tua via davanti a te.
11In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno
più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli
è più grande di lui. 12Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad
ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. 13La
Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. 14E
se lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire. 15Chi ha
orecchi intenda.
16Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è
simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri
compagni e dicono:
17Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.
18È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno
detto: Ha un demonio. 19È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e
beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei
peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere".
20Allora si mise a rimproverare le città nelle quali
aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: 21"Guai
a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati
compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero
fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. 22Ebbene io ve
lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura
della vostra. 23E tu, Cafàrnao,
sarai forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi precipiterai!
Perché, se in Sòdoma fossero
avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! 24Ebbene
io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!".
25In quel tempo Gesù disse: "Ti benedico, o Padre,
Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai
sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. 26Sì, o
Padre, perché così è piaciuto a te. 27Tutto mi è stato dato dal
Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il
Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
28Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e
oppressi, e io vi ristorerò. 29Prendete il mio giogo sopra di voi e
imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per
le vostre anime. 30Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico
leggero".
1In quel tempo Gesù passò tra le messi in giorno di sabato,
e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le
mangiavano. 2Ciò vedendo, i farisei gli dissero: "Ecco, i tuoi
discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare in giorno di
sabato". 3Ed egli rispose: "Non avete letto quello che
fece Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni? 4Come entrò
nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare
né a lui né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti? 5O non avete
letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il
sabato e tuttavia sono senza colpa? 6Ora io vi dico che qui c'è
qualcosa più grande del tempio. 7Se aveste compreso che cosa
significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste
condannato individui senza colpa. 8Perché il Figlio dell'uomo è
signore del sabato".
9Allontanatosi di là, andò nella loro sinagoga. 10Ed
ecco, c'era un uomo che aveva una mano inaridita, ed essi chiesero a Gesù:
"È permesso curare di sabato?". Dicevano ciò per accusarlo. 11Ed
egli disse loro: "Chi tra voi, avendo una pecora, se questa gli cade di
sabato in una fossa, non l'afferra e la tira fuori? 12Ora, quanto è
più prezioso un uomo di una pecora! Perciò è permesso fare del bene anche di
sabato". 13E rivolto all'uomo, gli disse: "Stendi la
mano". Egli la stese, e quella ritornò sana come l'altra. 14I
farisei però, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo.
15Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là. Molti lo
seguirono ed egli guarì tutti, 16ordinando loro di non divulgarlo, 17perché
si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia:
18Ecco il mio servo che io ho scelto;
il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annunzierà la giustizia alle genti.
19Non contenderà, né griderà,
né si udrà sulle piazze la sua voce.
20La canna infranta non spezzerà,
non spegnerà il lucignolo fumigante,
finché abbia fatto trionfare la giustizia;
21nel suo nome spereranno le genti.
22In quel tempo gli fu portato un indemoniato, cieco e
muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. 23E tutta
la folla era sbalordita e diceva: "Non è forse costui il figlio di
Davide?". 24Ma i farisei, udendo questo, presero a dire:
"Costui scaccia i demòni in nome di Beelzebùl, principe dei demòni".
25Ma egli, conosciuto il loro pensiero, disse loro: "Ogni regno
discorde cade in rovina e nessuna città o famiglia discorde può reggersi. 26Ora,
se satana scaccia satana, egli è discorde con se stesso; come potrà dunque
reggersi il suo regno? 27E se io scaccio i demòni in nome di
Beelzebùl, i vostri figli in nome di chi li scacciano? Per questo loro stessi
saranno i vostri giudici. 28Ma se io scaccio i demòni per virtù
dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio. 29Come
potrebbe uno penetrare nella casa dell'uomo forte e rapirgli le sue cose, se
prima non lo lega? Allora soltanto gli potrà saccheggiare la casa. 30Chi
non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. 31Perciò
io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la
bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. 32A chiunque parlerà
male del Figlio dell'uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito,
non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro.
33Se prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà
buono; se prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal
frutto infatti si conosce l'albero. 34Razza di vipere, come potete
dire cose buone, voi che siete cattivi? Poiché la bocca parla dalla pienezza del
cuore. 35L'uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone, mentre
l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae cose cattive. 36Ma io vi
dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del
giudizio; 37poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in
base alle tue parole sarai condannato".
38Allora alcuni scribi e farisei lo interrogarono:
"Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno". Ed egli
rispose: 39"Una generazione perversa e adultera pretende un
segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta. 40Come
infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così
il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. 41Quelli
di Nìnive si alzeranno a giudicare questa generazione e la condanneranno,
perché essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco, ora qui c'è più
di Giona! 42La regina del sud si leverà a giudicare questa
generazione e la condannerà, perché essa venne dall'estremità della terra per
ascoltare la sapienza di Salomone; ecco, ora qui c'è più di Salomone!
43Quando lo spirito immondo esce da un uomo, se ne va
per luoghi aridi cercando sollievo, ma non ne trova. 44Allora dice:
Ritornerò alla mia abitazione, da cui sono uscito. E tornato la trova vuota,
spazzata e adorna. 45Allora va, si prende sette altri spiriti
peggiori ed entra a prendervi dimora; e la nuova condizione di quell'uomo
diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione
perversa".
46Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i
suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. 47Qualcuno
gli disse: "Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono
parlarti". 48Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse:
"Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?". 49Poi
stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: "Ecco mia madre ed ecco i
miei fratelli; 50perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è
nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre".
1Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al
mare. 2Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che
dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva
sulla spiaggia.
3Egli parlò loro di molte cose in parabole.
E disse: "Ecco, il
seminatore uscì a seminare. 4E mentre seminava una parte del seme
cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. 5Un'altra
parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò,
perché il terreno non era profondo. 6Ma, spuntato il sole, restò
bruciata e non avendo radici si seccò. 7Un'altra parte cadde sulle
spine e le spine crebbero e la soffocarono. 8Un'altra parte cadde
sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il
trenta. 9Chi ha orecchi intenda".
10Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero:
"Perché parli loro in parabole?".
11Egli rispose: "Perché a voi è dato di conoscere i misteri del
regno dei cieli, ma a loro non è dato. 12Così a chi ha sarà dato e
sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 13Per
questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non
odono e non comprendono. 14E così si adempie per loro la profezia di
Isaia che dice:
Voi udrete, ma non
comprenderete,
guarderete, ma non vedrete.
15Perché il cuore di questo popolo
si è indurito, son diventati duri di orecchi,
e hanno chiuso gli occhi,
per non vedere con gli occhi,
non sentire con gli orecchi
e non intendere con il cuore e convertirsi,
e io li risani.
16Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri
orecchi perché sentono. 17In verità vi dico: molti profeti e giusti
hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò
che voi ascoltate, e non l'udirono!
18Voi dunque intendete la parabola del seminatore: 19tutte
le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il
maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme
seminato lungo la strada. 20Quello che è stato seminato nel terreno
sassoso è l'uomo che ascolta la parola e subito l'accoglie con gioia, 21ma
non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o
persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. 22Quello
seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del
mondo e l'inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non da' frutto. 23Quello
seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi
da' frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta".
24Un'altra parabola espose loro così: "Il regno dei
cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25Ma
mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e
se ne andò. 26Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve
anche la zizzania. 27Allora i servi andarono dal padrone di casa e
gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove
viene dunque la zizzania? 28Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto
questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? 29No,
rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate
anche il grano. 30Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino
alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima
la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo
nel mio granaio".
31Un'altra parabola espose loro: "Il regno dei
cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina
nel suo campo. 32Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta
cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che
vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami".
33Un'altra parabola disse loro: "Il regno dei cieli
si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure
di farina perché tutta si fermenti".
34Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e
non parlava ad essa se non in parabole, 35perché si adempisse ciò
che era stato detto dal profeta:
Aprirò la mia bocca in
parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.
36Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi
discepoli gli si accostarono per dirgli: "Spiegaci la parabola della
zizzania nel campo". 37Ed egli rispose: "Colui che semina
il buon seme è il Figlio dell'uomo. 38Il campo è il mondo. Il seme
buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, 39e
il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del
mondo, e i mietitori sono gli angeli. 40Come dunque si raccoglie la
zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. 41Il
Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno
tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità 42e li getteranno
nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. 43Allora
i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi,
intenda!
44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un
campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende
tutti i suoi averi e compra quel campo.
45Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle
preziose; 46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i
suoi averi e la compra.
47Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata
nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. 48Quando è piena, i
pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei
canestri e buttano via i cattivi. 49Così sarà alla fine del mondo.
Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni 50e li
getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
51Avete capito tutte queste cose?". Gli risposero:
"Sì". 52Ed egli disse loro: "Per questo ogni scriba
divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae
dal suo tesoro cose nuove e cose antiche".
53Terminate queste parabole, Gesù partì di là 54e
venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva
stupita e diceva: "Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi
miracoli? 55Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre
non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? 56E
le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste
cose?". 57E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse
loro: "Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa
sua". 58E non fece molti miracoli a causa della loro
incredulità.
1In quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia della
fama di Gesù. 2Egli disse ai suoi cortigiani: "Costui è
Giovanni il Battista risuscitato dai morti; per ciò la potenza dei miracoli
opera in lui".
3Erode aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto
incatenare e gettare in prigione per causa di Erodìade, moglie di Filippo suo
fratello. 4Giovanni infatti gli diceva: "Non ti è lecito
tenerla!". 5Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo
perché lo considerava un profeta.
6Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in
pubblico e piacque tanto a Erode 7che egli le promise con giuramento
di darle tutto quello che avesse domandato. 8Ed essa, istigata dalla
madre, disse: "Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il
Battista". 9Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento
e dei commensali ordinò che le fosse data 10e mandò a decapitare
Giovanni nel carcere. 11La sua testa venne portata su un vassoio e
fu data alla fanciulla, ed ella la portò a sua madre. 12I suoi
discepoli andarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informarne
Gesù.
13Udito ciò, Gesù partì di là su una barca e si ritirò
in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle
città. 14Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì
compassione per loro e guarì i loro malati.
15Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero:
"Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei
villaggi a comprarsi da mangiare". 16Ma Gesù rispose: "Non
occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare". 17Gli risposero:
"Non abbiamo che cinque pani e due pesci!". 18Ed egli
disse: "Portatemeli qua". 19E dopo aver ordinato alla
folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli
occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli
e i discepoli li distribuirono alla folla. 20Tutti mangiarono e
furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. 21Quelli
che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i
bambini.
22Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca
e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. 23Congedata
la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava
ancora solo lassù.
24La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era
agitata dalle onde, a causa del vento contrario. 25Verso la fine
della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. 26I
discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: "È un
fantasma" e si misero a gridare dalla paura. 27Ma subito Gesù
parlò loro: "Coraggio, sono io, non abbiate paura". 28Pietro
gli disse: "Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle
acque". 29Ed egli disse: "Vieni!". Pietro, scendendo
dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30Ma
per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò:
"Signore, salvami!". 31E subito Gesù stese la mano, lo
afferrò e gli disse: "Uomo di poca fede, perché hai dubitato?".
32Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 33Quelli che
erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: "Tu sei
veramente il Figlio di Dio!".
34Compiuta la traversata, approdarono a Genèsaret. 35E
la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione;
gli portarono tutti i malati, 36e lo pregavano di poter toccare
almeno l'orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano guarivano.
1In quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni
farisei e alcuni scribi e gli dissero: 2"Perché i tuoi
discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le
mani quando prendono cibo!". 3Ed egli rispose loro:
"Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra
tradizione? 4Dio ha detto:
Onora il padre e la madre
e inoltre:
Chi maledice il padre e la
madre sia messo a morte.
5Invece voi asserite: Chiunque dice al padre o alla
madre: Ciò con cui ti dovrei aiutare è offerto a Dio, 6non è più
tenuto a onorare suo padre o sua madre. Così avete annullato la parola di Dio
in nome della vostra tradizione. 7Ipocriti! Bene ha profetato di voi
Isaia, dicendo:
8Questo popolo mi onora con le labbra
ma il suo cuore è lontano da me.
9Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini".
10Poi riunita la folla disse: "Ascoltate e
intendete! 11Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo,
ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!".
12Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: "Sai che i
farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?". 13Ed
egli rispose: "Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste
sarà sradicata. 14Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E
quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!". 15Pietro
allora gli disse: "Spiegaci questa parabola". 16Ed egli
rispose: "Anche voi siete ancora senza intelletto? 17Non capite
che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella
fogna? 18Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo
rende immondo l'uomo. 19Dal cuore, infatti, provengono i propositi
malvagi, gli omicidi, gli adultéri, le prostituzioni, i furti, le false
testimonianze, le bestemmie. 20Queste sono le cose che rendono
immondo l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo
l'uomo".
21Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro
e Sidone. 22Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni,
si mise a gridare: "Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è
crudelmente tormentata da un demonio". 23Ma egli non le rivolse
neppure una parola.
Allora i discepoli gli si accostarono implorando: "Esaudiscila, vedi come
ci grida dietro". 24Ma egli rispose: "Non sono stato
inviato che alle pecore perdute della casa di Israele". 25Ma
quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: "Signore, aiutami!".
26Ed egli rispose: "Non è bene prendere il pane dei figli per
gettarlo ai cagnolini". 27"È vero, Signore, disse la
donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola
dei loro padroni". 28Allora Gesù le replicò: "Donna,
davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri". E da
quell'istante sua figlia fu guarita.
29Allontanatosi di là, Gesù giunse presso il mare di
Galilea e, salito sul monte, si fermò là. 30Attorno a lui si radunò
molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati;
li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. 31E la folla era piena
di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi
che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele.
32Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse:
"Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro
e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano
lungo la strada". 33E i discepoli gli dissero: "Dove
potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così
grande?". 34Ma Gesù domandò: "Quanti pani avete?".
Risposero: "Sette, e pochi pesciolini". 35Dopo aver
ordinato alla folla di sedersi per terra, 36Gesù prese i sette pani
e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li
distribuivano alla folla. 37Tutti mangiarono e furono saziati. Dei
pezzi avanzati portarono via sette sporte piene. 38Quelli che
avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini. 39Congedata
la folla, Gesù salì sulla barca e andò nella regione di Magadàn.
1I farisei e i sadducei si avvicinarono per metterlo
alla prova e gli chiesero che mostrasse loro un segno dal cielo. 2Ma
egli rispose: "Quando si fa sera, voi dite: Bel tempo, perché il cielo
rosseggia; 3e al mattino: Oggi burrasca, perché il cielo è rosso
cupo. Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e non sapete distinguere i
segni dei tempi? 4Una generazione perversa e adultera cerca un segno,
ma nessun segno le sarà dato se non il segno di Giona". E lasciatili, se
ne andò.
5Nel passare però all'altra riva, i discepoli avevano
dimenticato di prendere il pane. 6Gesù disse loro: "Fate bene
attenzione e guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei". 7Ma
essi parlavano tra loro e dicevano: "Non abbiamo preso il pane!". 8Accortosene,
Gesù chiese: "Perché, uomini di poca fede, andate dicendo che non avete il
pane? 9Non capite ancora e non ricordate i cinque pani per i
cinquemila e quante ceste avete portato via? 10E neppure i sette
pani per i quattromila e quante sporte avete raccolto? 11Come mai
non capite ancora che non alludevo al pane quando vi ho detto: Guardatevi dal
lievito dei farisei e dei sadducei?". 12Allora essi compresero
che egli non aveva detto che si guardassero dal lievito del pane, ma dalla
dottrina dei farisei e dei sadducei.
13Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di
Filippo, chiese ai suoi discepoli: "La gente chi dice che sia il Figlio
dell'uomo?". 14Risposero: "Alcuni Giovanni il Battista,
altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti". 15Disse
loro: "Voi chi dite che io sia?". 16Rispose Simon Pietro:
"Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". 17E Gesù:
"Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te
l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. 18E io ti dico:
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli
inferi non prevarranno contro di essa. 19A te darò le chiavi del
regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e
tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli". 20Allora
ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
21Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi
discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli
anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il
terzo giorno. 22Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a
protestare dicendo: "Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà
mai". 23Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: "Lungi da me,
satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli
uomini!".
24Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Se qualcuno
vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 25Perché
chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita
per causa mia, la troverà. 26Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se
guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà
dare in cambio della propria anima? 27Poiché il Figlio dell'uomo
verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno
secondo le sue azioni. 28In verità vi dico: vi sono alcuni tra i
presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell'uomo venire nel
suo regno".
17
1Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e
Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2E
fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti
divennero candide come la luce. 3Ed ecco apparvero loro Mosè ed
Elia, che conversavano con lui. 4Pietro prese allora la parola e
disse a Gesù: "Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre
tende, una per te, una per Mosè e una per Elia". 5Egli stava
ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco
una voce che diceva: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono
compiaciuto. Ascoltatelo". 6All'udire ciò, i discepoli caddero
con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7Ma Gesù si
avvicinò e, toccatili, disse: "Alzatevi e non temete". 8Sollevando
gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo.
9E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro:
"Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non
sia risorto dai morti".
10Allora i discepoli gli domandarono: "Perché dunque gli scribi
dicono che prima deve venire Elia?". 11Ed egli rispose:
"Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. 12Ma io vi dico: Elia
è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno
voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro". 13Allora
i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.
14Appena ritornati presso la folla, si avvicinò a Gesù
un uomo 15che, gettatosi in ginocchio, gli disse: "Signore,
abbi pietà di mio figlio. Egli è epilettico e soffre molto; cade spesso nel
fuoco e spesso anche nell'acqua; 16l'ho già portato dai tuoi
discepoli, ma non hanno potuto guarirlo". 17E Gesù rispose:
"O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a
quando dovrò sopportarvi? Portatemelo qui". 18E Gesù gli parlò
minacciosamente, e il demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu
guarito.
19Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero:
"Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?". 20Ed egli
rispose: "Per la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari
a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là,
ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile. 21Questa razza di
demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno".
22Mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse
loro: "Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli
uomini 23e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà". Ed
essi furono molto rattristati.
24Venuti a Cafàrnao, si avvicinarono a Pietro gli
esattori della tassa per il tempio e gli dissero: "Il vostro maestro non
paga la tassa per il tempio?". 25Rispose: "Sì".
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: "Che cosa ti pare,
Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri
figli o dagli altri?". 26Rispose: "Dagli estranei". E
Gesù: "Quindi i figli sono esenti. 27Ma perché non si
scandalizzino, va' al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo,
aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a
loro per me e per te".
1In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù
dicendo: "Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?". 2Allora
Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: 3"In
verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non
entrerete nel regno dei cieli. 4Perciò chiunque diventerà piccolo
come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
5E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in
nome mio, accoglie me.
6Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono
in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata
da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. 7Guai al mondo per
gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa
del quale avviene lo scandalo!
8Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo
e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che
avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. 9E se
il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio
per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere
gettato nella Geenna del fuoco.
10Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi
dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è
nei cieli. 11È venuto infatti il Figlio dell'uomo a salvare ciò che
era perduto.
12Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne
smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca
di quella perduta? 13Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico,
si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. 14Così
il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi
piccoli.
15Se il tuo fratello commette una colpa, va' e
ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo
fratello; 16se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone,
perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17Se
poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà
neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. 18In
verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in
cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in
cielo.
19In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra
si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve
la concederà. 20Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io
sono in mezzo a loro".
21Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse:
"Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di
me? Fino a sette volte?". 22E Gesù gli rispose: "Non ti
dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
23A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che
volle fare i conti con i suoi servi. 24Incominciati i conti, gli fu
presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. 25Non
avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto
lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il
debito. 26Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava:
Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. 27Impietositosi
del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. 28Appena
uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e,
afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! 29Il suo
compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti
rifonderò il debito. 30Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece
gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
31Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e
andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. 32Allora il
padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho
condonato tutto il debito perché mi hai pregato. 33Non dovevi forse
anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? 34E,
sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse
restituito tutto il dovuto. 35Così anche il mio Padre celeste farà a
ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello".
1Terminati questi discorsi, Gesù partì dalla Galilea e
andò nel territorio della Giudea, al di là del Giordano. 2E lo seguì
molta folla e colà egli guarì i malati.
3Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e
gli chiesero: "È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per
qualsiasi motivo?". 4Ed egli rispose: "Non avete letto che
il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: 5Per
questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due
saranno una carne sola? 6Così che non sono più due, ma una carne
sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi". 7Gli
obiettarono: "Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio
e mandarla via?". 8Rispose loro Gesù: "Per la durezza
del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da
principio non fu così. 9Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la
propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette
adulterio".
10Gli dissero i discepoli: "Se questa è la
condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi". 11Egli
rispose loro: "Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato
concesso. 12Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre
della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi
sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire,
capisca".
13Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse
loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. 14Gesù però
disse loro: "Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il
regno dei cieli". 15E dopo avere imposto loro le mani, se ne
partì.
16Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse:
"Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?". 17Egli
rispose: "Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se
vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". 18Ed egli
chiese: "Quali?". Gesù rispose: "Non uccidere, non commettere
adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, 19onora il
padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso". 20Il
giovane gli disse: "Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca
ancora?". 21Gli disse Gesù: "Se vuoi essere perfetto, va',
vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi
vieni e seguimi". 22Udito questo, il giovane se ne andò triste;
poiché aveva molte ricchezze.
23Gesù allora disse ai suoi discepoli: "In verità
vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. 24Ve lo
ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco
entri nel regno dei cieli". 25A queste parole i discepoli
rimasero costernati e chiesero: "Chi si potrà dunque salvare?". 26E
Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: "Questo è impossibile agli
uomini, ma a Dio tutto è possibile".
27Allora Pietro prendendo la parola disse: "Ecco,
noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne
otterremo?". 28E Gesù disse loro: "In verità vi dico: voi
che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà
seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a
giudicare le dodici tribù di Israele. 29Chiunque avrà lasciato case,
o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome,
riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.
30Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi".
1"Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa
che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. 2Accordatosi
con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. 3Uscito
poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza
disoccupati 4e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello
che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. 5Uscì di nuovo verso
mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. 6Uscito ancora verso
le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state
qui tutto il giorno oziosi? 7Gli risposero: Perché nessuno ci ha
presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.
8Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama
gli operai e da' loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. 9Venuti
quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. 10Quando
arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi
ricevettero un denaro per ciascuno. 11Nel ritirarlo però,
mormoravano contro il padrone dicendo: 12Questi ultimi hanno
lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il
peso della giornata e il caldo. 13Ma il padrone, rispondendo a uno
di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me
per un denaro? 14Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a
quest'ultimo quanto a te. 15Non posso fare delle mie cose quello che
voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? 16Così gli
ultimi saranno primi, e i primi ultimi".
17Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i
dodici e lungo la via disse loro: 18"Ecco, noi stiamo salendo a
Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli
scribi, che lo condanneranno a morte 19e lo consegneranno ai pagani
perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno
risusciterà".
20Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo
con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. 21Egli le
disse: "Che cosa vuoi?". Gli rispose: "Di' che questi miei figli
siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno". 22Rispose
Gesù: "Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io
sto per bere?". Gli dicono: "Lo possiamo". 23Ed egli
soggiunse: "Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi
sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è
stato preparato dal Padre mio".
24Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due
fratelli; 25ma Gesù, chiamatili a sé, disse: "I capi delle
nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il
potere. 26Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà
diventare grande tra voi, si farà vostro servo, 27e colui che vorrà
essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; 28appunto come il
Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la
sua vita in riscatto per molti".
29Mentre uscivano da Gèrico, una gran folla seguiva
Gesù. 30Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che
passava, si misero a gridare: "Signore, abbi pietà di noi, figlio di
Davide!". 31La folla li sgridava perché tacessero; ma essi
gridavano ancora più forte: "Signore, figlio di Davide, abbi pietà di
noi!". 32Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: "Che volete
che io vi faccia?". 33Gli risposero: "Signore, che i
nostri occhi si aprano!". 34Gesù si commosse, toccò loro gli
occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono.
1Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso
Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli 2dicendo
loro: "Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete
un'asina legata e con essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me. 3Se
qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma
li rimanderà subito". 4Ora questo avvenne perché si adempisse
ciò che era stato annunziato dal profeta:
5Dite alla figlia di Sion:
Ecco, il tuo re viene a te
mite, seduto su un'asina,
con un puledro figlio di bestia da soma.
6I discepoli andarono e fecero quello che aveva
ordinato loro Gesù: 7condussero l'asina e il puledro, misero su di
essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. 8La folla numerosissima
stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e
li stendevano sulla via. 9La folla che andava innanzi e quella che
veniva dietro, gridava:
Osanna al figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Osanna nel più alto dei cieli!
10Entrato Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in
agitazione e la gente si chiedeva: "Chi è costui?". 11E la
folla rispondeva: "Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea".
12Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che
vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie
dei venditori di colombe 13e disse loro: "La Scrittura dice:
La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera
ma voi ne fate una spelonca di ladri".
14Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli
li guarì. 15Ma i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie
che faceva e i fanciulli che acclamavano nel tempio: "Osanna al figlio di
Davide", si sdegnarono 16e gli dissero: "Non senti quello
che dicono?". Gesù rispose loro: "Sì, non avete mai letto:
Dalla bocca dei bambini e
dei lattanti
ti sei procurata una lode?".
17E, lasciatili, uscì fuori dalla città, verso Betània,
e là trascorse la notte.
18La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame.
19Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò
altro che foglie, e gli disse: "Non nasca mai più frutto da te". E
subito quel fico si seccò. 20Vedendo ciò i discepoli rimasero
stupiti e dissero: "Come mai il fico si è seccato immediatamente?". 21Rispose
Gesù: "In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo
potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo
monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. 22E tutto
quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete".
23Entrato nel tempio, mentre insegnava gli si
avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero:
"Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?". 24Gesù
rispose: "Vi farò anch'io una domanda e se voi mi rispondete, vi dirò
anche con quale autorità faccio questo. 25Il battesimo di Giovanni
da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?". Ed essi riflettevano tra sé
dicendo: "Se diciamo: "dal Cielo", ci risponderà: "perché
dunque non gli avete creduto?"; 26se diciamo "dagli
uomin", abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un
profeta". 27Rispondendo perciò a Gesù, dissero: "Non lo
sappiamo". Allora anch'egli disse loro: "Neanch'io vi dico con quale
autorità faccio queste cose".
28"Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli;
rivoltosi al primo disse: Figlio, va' oggi a lavorare nella vigna. 29Ed
egli rispose: Sì, signore; ma non andò. 30Rivoltosi al secondo, gli
disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò.
31Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?". Dicono:
"L'ultimo". E Gesù disse loro: "In verità vi dico: I pubblicani
e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32È venuto a voi
Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le
prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste
cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli.
33Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò
una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una
torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. 34Quando fu il
tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. 35Ma
quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero,
l'altro lo lapidarono. 36Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei
primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. 37Da ultimo
mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! 38Ma
quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite,
uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. 39E, presolo, lo cacciarono
fuori della vigna e l'uccisero. 40Quando dunque verrà il padrone
della vigna che farà a quei vignaioli?". 41Gli rispondono:
"Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli
che gli consegneranno i frutti a suo tempo". 42E Gesù disse
loro: "Non avete mai letto nelle Scritture:
La pietra che i
costruttori hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri?
43Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e
sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare. 44Chi cadrà sopra
questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo
stritolerà".
45Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che
parlava di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo
considerava un profeta.
1Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse: 2"Il
regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio.
3Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma
questi non vollero venire. 4Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco
ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già
macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. 5Ma costoro non se ne
curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6altri
poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
7Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli
assassini e diede alle fiamme la loro città. 8Poi disse ai suoi
servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; 9andate
ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle
nozze. 10Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne
trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. 11Il
re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito
nuziale, 12gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito
nuziale? Ed egli ammutolì. 13Allora il re ordinò ai servi: Legatelo
mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di
denti. 14Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti".
15Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per
vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16Mandarono dunque a
lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: "Maestro, sappiamo che
sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di
nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. 17Dicci dunque il tuo
parere: È lecito o no pagare il tributo a Cesare?". 18Ma Gesù,
conoscendo la loro malizia, rispose: "Ipocriti, perché mi tentate? 19Mostratemi
la moneta del tributo". Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli
domandò loro: "Di chi è questa immagine e l'iscrizione?". 21Gli
risposero: "Di Cesare". Allora disse loro: "Rendete dunque a
Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio". 22A
queste parole rimasero sorpresi e, lasciatolo, se ne andarono.
23In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i
quali affermano che non c'è risurrezione, e lo interrogarono: 24"Maestro,
Mosè ha detto: Se qualcuno muore senza figli, il fratello ne sposerà la
vedova e così susciterà una discendenza al suo fratello. 25Ora,
c'erano tra noi sette fratelli; il primo appena sposato morì e, non avendo
discendenza, lasciò la moglie a suo fratello. 26Così anche il
secondo, e il terzo, fino al settimo. 27Alla fine, dopo tutti, morì
anche la donna. 28Alla risurrezione, di quale dei sette essa sarà
moglie? Poiché tutti l'hanno avuta". 29E Gesù rispose loro:
"Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio. 30Alla
risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel
cielo. 31Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto
quello che vi è stato detto da Dio: 32Io sono il Dio di Abramo e
il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei
vivi". 33Udendo ciò, la folla era sbalordita per la sua
dottrina.
34Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca
ai sadducei, si riunirono insieme 35e uno di loro, un dottore della
legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36"Maestro, qual è
il più grande comandamento della legge?". 37Gli rispose: "Amerai
il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta
la tua mente. 38Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. 39E
il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. 40Da
questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti".
41Trovandosi i farisei riuniti insieme, Gesù chiese
loro: 42"Che ne pensate del Messia? Di chi è figlio?". Gli
risposero: "Di Davide". 43Ed egli a loro: "Come mai
allora Davide, sotto ispirazione, lo chiama Signore, dicendo:
44Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia
destra,
finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi?
45Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere
suo figlio?". 46Nessuno era in grado di rispondergli nulla; e
nessuno, da quel giorno in poi, osò interrogarlo.
1Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli
dicendo: 2"Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i
farisei. 3Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate
secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 4Legano infatti
pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono
muoverli neppure con un dito. 5Tutte le loro opere le fanno per
essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattéri e allungano le frange;
6amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe 7e
i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì" dalla
gente. 8Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno
solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9E non chiamate
nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro,
quello del cielo. 10E non fatevi chiamare "maestri",
perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11Il più grande tra
voi sia vostro servo; 12chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi
si abbasserà sarà innalzato.
13Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il
regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non
lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci 14.
15Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la
terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna
il doppio di voi.
16Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non
vale, ma se si giura per l'oro del tempio si è obbligati. 17Stolti e
ciechi: che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro? 18E
dite ancora: Se si giura per l'altare non vale, ma se si giura per l'offerta
che vi sta sopra, si resta obbligati. 19Ciechi! Che cosa è più
grande, l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta? 20Ebbene,
chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra; 21e
chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l'abita. 22E
chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.
23Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della
menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della
legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava
praticare, senza omettere quelle. 24Guide cieche, che filtrate il
moscerino e ingoiate il cammello!
25Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del
bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e
d'intemperanza. 26Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del
bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto!
27Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a
sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni
di ossa di morti e di ogni putridume. 28Così anche voi apparite
giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e
d'iniquità.
29Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai
profeti e adornate le tombe dei giusti, 30e dite: Se fossimo vissuti
al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il
sangue dei profeti; 31e così testimoniate, contro voi stessi, di
essere figli degli uccisori dei profeti. 32Ebbene, colmate la misura
dei vostri padri!
33Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla
condanna della Geenna? 34Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti
e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne
flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; 35perché
ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue
del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete
ucciso tra il santuario e l'altare. 36In verità vi dico: tutte
queste cose ricadranno su questa generazione.
37Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e
lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi
figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete
voluto! 38Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! 39Vi
dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che
viene nel nome del Signore!".
1Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si
avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. 2Gesù
disse loro: "Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui
pietra su pietra che non venga diroccata".
3Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si
avvicinarono e, in disparte, gli dissero: "Dicci quando accadranno queste
cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo".
4Gesù rispose: "Guardate che nessuno vi inganni; 5molti
verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in
inganno. 6Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre.
Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è
ancora la fine. 7Si solleverà popolo contro popolo e regno contro
regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; 8ma tutto
questo è solo l'inizio dei dolori. 9Allora vi consegneranno ai supplizi
e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. 10Molti
ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. 11Sorgeranno
molti falsi profeti e inganneranno molti; 12per il dilagare
dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. 13Ma chi persevererà
sino alla fine, sarà salvato. 14Frattanto questo vangelo del regno
sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le
genti; e allora verrà la fine.
15Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione,
di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge
comprenda -, 16allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, 17chi
si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, 18e
chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. 19Guai
alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni. 20Pregate
perché la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato.
21Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai
avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. 22E
se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa
degli eletti quei giorni saranno abbreviati. 23Allora se qualcuno vi
dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: È là, non ci credete. 24Sorgeranno
infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così
da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. 25Ecco, io ve
l'ho predetto.
26Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci
andate; o: È in casa, non ci credete. 27Come la folgore viene da
oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. 28Dovunque
sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi.
29Subito dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
gli astri cadranno dal cielo
e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
30Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio
dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e
vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande
potenza e gloria. 31Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba
e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro
dei cieli.
32Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo
ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. 33Così
anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle
porte. 34In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che
tutto questo accada. 35Il cielo e la terra passeranno, ma le mie
parole non passeranno.
36Quanto a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche
gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
37Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del
Figlio dell'uomo. 38Infatti, come nei giorni che precedettero il
diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè
entrò nell'arca, 39e non si accorsero di nulla finché venne il
diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo. 40Allora
due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato. 41Due
donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata.
42Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore
vostro verrà. 43Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in
quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe
scassinare la casa. 44Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora
che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà.
45Qual è dunque il servo fidato e prudente che il
padrone ha preposto ai suoi domestici con l'incarico di dar loro il cibo al
tempo dovuto? 46Beato quel servo che il padrone al suo ritorno
troverà ad agire così! 47In verità vi dico: gli affiderà
l'amministrazione di tutti i suoi beni. 48Ma se questo servo
malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire, 49e
cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli
ubriaconi, 50arriverà il padrone quando il servo non se l'aspetta e
nell'ora che non sa, 51lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte
che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti.
1Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese
le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. 2Cinque di esse erano
stolte e cinque sagge; 3le stolte presero le lampade, ma non presero
con sé olio; 4le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche
dell'olio in piccoli vasi. 5Poiché lo sposo tardava, si assopirono
tutte e dormirono. 6A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo,
andategli incontro! 7Allora tutte quelle vergini si destarono e
prepararono le loro lampade. 8E le stolte dissero alle sagge: Dateci
del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. 9Ma le sagge
risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai
venditori e compratevene. 10Ora, mentre quelle andavano per comprare
l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle
nozze, e la porta fu chiusa. 11Più tardi arrivarono anche le altre
vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! 12Ma egli
rispose: In verità vi dico: non vi conosco. 13Vegliate dunque,
perché non sapete né il giorno né l'ora.
14Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio,
chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 15A uno diede
cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua
capacità, e partì. 16Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò
subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. 17Così anche quello
che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18Colui invece che
aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose
il denaro del suo padrone. 19Dopo molto tempo il padrone di quei
servi tornò, e volle regolare i conti con loro. 20Colui che aveva
ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai
consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. 21Bene,
servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti
darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 22Presentatosi
poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due
talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. 23Bene, servo buono e
fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su
molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 24Venuto infine
colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo
duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25per
paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. 26Il
padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho
seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27avresti dovuto affidare il
mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con
l'interesse. 28Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i
dieci talenti. 29Perché a chiunque ha sarà dato e sarà
nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 30E
il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di
denti.
31Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con
tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. 32E
saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli
altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33e porrà le
pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34Allora il re dirà
a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete
in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 35Perché
io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da
bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36nudo e mi avete vestito,
malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 37Allora
i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti
abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando
ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
39E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a
visitarti? 40Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni
volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più
piccoli, l'avete fatto a me. 41Poi dirà a quelli alla sua sinistra:
Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per
i suoi angeli. 42Perché ho avuto fame e non mi avete dato da
mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43ero
forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in
carcere e non mi avete visitato. 44Anch'essi allora risponderanno:
Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o
malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45Ma egli
risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno
di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. 46E se
ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna".
1Terminati tutti questi discorsi, Gesù disse ai suoi
discepoli: 2"Voi sapete che fra due giorni è Pasqua e che il
Figlio dell'uomo sarà consegnato per essere crocifisso".
3Allora i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel
palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa, 4e tennero
consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire. 5Ma
dicevano: "Non durante la festa, perché non avvengano tumulti fra il
popolo".
6Mentre Gesù si trovava a Betània, in casa di Simone il
lebbroso, 7gli si avvicinò una donna con un vaso di alabastro di
olio profumato molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre stava a mensa. 8I
discepoli vedendo ciò si sdegnarono e dissero: "Perché questo spreco? 9Lo
si poteva vendere a caro prezzo per darlo ai poveri!". 10Ma
Gesù, accortosene, disse loro: "Perché infastidite questa donna? Essa ha
compiuto un'azione buona verso di me. 11I poveri infatti li avete
sempre con voi, me, invece, non sempre mi avete. 12Versando questo
olio sul mio corpo, lo ha fatto in vista della mia sepoltura. 13In
verità vi dico: dovunque sarà predicato questo vangelo, nel mondo intero, sarà
detto anche ciò che essa ha fatto, in ricordo di lei".
14Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò
dai sommi sacerdoti 15e disse: "Quanto mi volete dare perché io
ve lo consegni?". E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. 16Da
quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo.
17Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si
avvicinarono a Gesù e gli dissero: "Dove vuoi che ti prepariamo, per
mangiare la Pasqua?". 18Ed egli rispose: "Andate in città,
da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò
la Pasqua da te con i miei discepoli". 19I discepoli fecero
come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
20Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. 21Mentre
mangiavano disse: "In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà". 22Ed
essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli:
"Sono forse io, Signore?". 23Ed egli rispose: "Colui
che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. 24Il
Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il
Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai
nato!". 25Giuda, il traditore, disse: "Rabbì, sono forse
io?". Gli rispose: "Tu l'hai detto".
26Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e,
pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo:
"Prendete e mangiate; questo è il mio corpo". 27Poi prese
il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: "Bevetene
tutti, 28perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per
molti, in remissione dei peccati. 29Io vi dico che da ora non berrò
più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi
nel regno del Padre mio".
30E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte
degli Ulivi. 31Allora Gesù disse loro: "Voi tutti vi
scandalizzerete per causa mia in questa notte. Sta scritto infatti:
Percuoterò il pastore
e saranno disperse le pecore del gregge,
32ma dopo la mia risurrezione, vi precederò in
Galilea". 33E Pietro gli disse: "Anche se tutti si
scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò mai". 34Gli
disse Gesù: "In verità ti dico: questa notte stessa, prima che il gallo
canti, mi rinnegherai tre volte". 35E Pietro gli rispose:
"Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò". Lo stesso
dissero tutti gli altri discepoli.
36Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato
Getsèmani, e disse ai discepoli: "Sedetevi qui, mentre io vado là a
pregare". 37E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo,
cominciò a provare tristezza e angoscia. 38Disse loro: "La mia
anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me". 39E
avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo:
"Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come
voglio io, ma come vuoi tu!". 40Poi tornò dai discepoli e li
trovò che dormivano. E disse a Pietro: "Così non siete stati capaci di
vegliare un'ora sola con me? 41Vegliate e pregate, per non cadere in
tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole". 42E di
nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: "Padre mio, se questo calice non
può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà". 43E
tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli occhi loro si erano
appesantiti. 44E lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la
terza volta, ripetendo le stesse parole. 45Poi si avvicinò ai
discepoli e disse loro: "Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l'ora
nella quale il Figlio dell'uomo sarà consegnato in mano ai peccatori. 46Alzatevi,
andiamo; ecco, colui che mi tradisce si avvicina".
47Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei
Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi
sacerdoti e dagli anziani del popolo. 48Il traditore aveva dato loro
questo segnale dicendo: "Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!". 49E
subito si avvicinò a Gesù e disse: "Salve, Rabbì!". E lo baciò. 50E
Gesù gli disse: "Amico, per questo sei qui!". Allora si fecero avanti
e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. 51Ed ecco, uno di
quelli che erano con Gesù, messa mano alla spada, la estrasse e colpì il servo
del sommo sacerdote staccandogli un orecchio.
52Allora Gesù gli disse: "Rimetti la spada nel fodero, perché
tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. 53Pensi
forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di
dodici legioni di angeli? 54Ma come allora si adempirebbero le
Scritture, secondo le quali così deve avvenire?". 55In quello
stesso momento Gesù disse alla folla: "Siete usciti come contro un
brigante, con spade e bastoni, per catturarmi. Ogni giorno stavo seduto nel
tempio ad insegnare, e non mi avete arrestato. 56Ma tutto questo è
avvenuto perché si adempissero le Scritture dei profeti". Allora tutti i
discepoli, abbandonatolo, fuggirono.
57Or quelli che avevano arrestato Gesù, lo condussero
dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale già si erano riuniti gli scribi e
gli anziani. 58Pietro intanto lo aveva seguito da lontano fino al
palazzo del sommo sacerdote; ed entrato anche lui, si pose a sedere tra i
servi, per vedere la conclusione.
59I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa
testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte; 60ma non
riuscirono a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni.
61Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: "Costui
ha dichiarato: Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre
giorni". 62Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: "Non
rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?". 63Ma
Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: "Ti scongiuro, per il
Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio". 64"Tu
l'hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico:
d'ora innanzi vedrete il
Figlio dell'uomo
seduto alla destra di Dio,
e venire sulle nubi del cielo".
65Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti
dicendo: "Ha bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni?
Ecco, ora avete udito la bestemmia; 66che ve ne pare?". E
quelli risposero: "È reo di morte!". 67Allora gli
sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri lo bastonavano, 68dicendo:
"Indovina, Cristo! Chi è che ti ha percosso?".
69Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile.
Una serva gli si avvicinò e disse: "Anche tu eri con Gesù, il
Galileo!". 70Ed egli negò davanti a tutti: "Non capisco
che cosa tu voglia dire". 71Mentre usciva verso l'atrio, lo
vide un'altra serva e disse ai presenti: "Costui era con Gesù, il
Nazareno". 72Ma egli negò di nuovo giurando: "Non conosco
quell'uomo". 73Dopo un poco, i presenti gli si accostarono e
dissero a Pietro: "Certo anche tu sei di quelli; la tua parlata ti
tradisce!". 74Allora egli cominciò a imprecare e a giurare:
"Non conosco quell'uomo!". E subito un gallo cantò. 75E
Pietro si ricordò delle parole dette da Gesù: "Prima che il gallo canti,
mi rinnegherai tre volte". E uscito all'aperto, pianse amaramente.
1Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli
anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù, per farlo morire. 2Poi,
messolo in catene, lo condussero e consegnarono al governatore Pilato.
3Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato
condannato, si pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e
agli anziani 4dicendo: "Ho peccato, perché ho tradito sangue
innocente". Ma quelli dissero: "Che ci riguarda? Veditela tu!". 5Ed
egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad
impiccarsi. 6Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero:
"Non è lecito metterlo nel tesoro, perché è prezzo di sangue". 7E
tenuto consiglio, comprarono con esso il Campo del vasaio per la sepoltura
degli stranieri. 8Perciò quel campo fu denominato "Campo di
sangue" fino al giorno d'oggi. 9Allora si adempì quanto era
stato detto dal profeta Geremia: E presero trenta denari d'argento, il
prezzo del venduto, che i figli di Israele avevano mercanteggiato, 10e
li diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore.
11Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il
governatore l'interrogò dicendo: "Sei tu il re dei Giudei?". Gesù
rispose "Tu lo dici". 12E mentre lo accusavano i sommi
sacerdoti e gli anziani, non rispondeva nulla. 13Allora Pilato gli
disse: "Non senti quante cose attestano contro di te?". 14Ma
Gesù non gli rispose neanche una parola, con grande meraviglia del governatore.
15Il governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua,
rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta. 16Avevano in
quel tempo un prigioniero famoso, detto Barabba. 17Mentre quindi si
trovavano riuniti, Pilato disse loro: "Chi volete che vi rilasci: Barabba o
Gesù chiamato il Cristo?". 18Sapeva bene infatti che glielo
avevano consegnato per invidia.
19Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire:
"Non avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in
sogno, per causa sua". 20Ma i sommi sacerdoti e gli anziani
persuasero la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù. 21Allora
il governatore domandò: "Chi dei due volete che vi rilasci?". Quelli
risposero: "Barabba!". 22Disse loro Pilato: "Che farò
dunque di Gesù chiamato il Cristo?". Tutti gli risposero: "Sia
crocifisso!". 23Ed egli aggiunse: "Ma che male ha
fatto?". Essi allora urlarono: "Sia crocifisso!".
24Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva
sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: "Non
sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!". 25E
tutto il popolo rispose: "Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i
nostri figli". 26Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver
fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.
27Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel
pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. 28Spogliatolo,
gli misero addosso un manto scarlatto 29e, intrecciata una corona di
spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si
inginocchiavano davanti, lo schernivano: "Salve, re dei Giudei!". 30E
sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. 31Dopo
averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi
vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.
32Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene,
chiamato Simone, e lo costrinsero a prender su la croce di lui. 33Giunti
a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio, 34gli diedero
da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne
volle bere. 35Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le
sue vesti tirandole a sorte. 36E sedutisi, gli facevano la
guardia. 37Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta
della sua condanna: "Questi è Gesù, il re dei Giudei".
38Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno
a sinistra.
39E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo
il capo e dicendo: 40"Tu che distruggi il tempio e lo
ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi
dalla croce!". 41Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli
anziani lo schernivano: 42"Ha salvato gli altri, non può
salvare se stesso. È il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo. 43Ha
confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto
infatti: Sono Figlio di Dio!". 44Anche i ladroni crocifissi con
lui lo oltraggiavano allo stesso modo.
45Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece
buio su tutta la terra. 46Verso le tre, Gesù gridò a gran voce:
"Elì, Elì, lemà sabactàni?", che significa: "Dio mio,
Dio mio, perché mi hai abbandonato?". 47Udendo questo,
alcuni dei presenti dicevano: "Costui chiama Elia". 48E
subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto,
la fissò su una canna e così gli dava da bere. 49Gli altri
dicevano: "Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!". 50E
Gesù, emesso un alto grido, spirò.
51Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la
terra si scosse, le rocce si spezzarono, 52i sepolcri si aprirono e
molti corpi di santi morti risuscitarono. 53E uscendo dai sepolcri,
dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. 54Il
centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il
terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano:
"Davvero costui era Figlio di Dio!".
55C'erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano;
esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. 56Tra costoro
Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di
Zebedèo.
57Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatéa,
chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. 58Egli
andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli
fosse consegnato. 59Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in
un candido lenzuolo 60e lo depose nella sua tomba nuova, che si era
fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del
sepolcro, se ne andò. 61Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di
Màgdala e l'altra Maria.
62Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si
riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo: 63"Signore,
ci siamo ricordati che quell'impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni
risorgerò. 64Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al
terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al
popolo: È risuscitato dai morti. Così quest'ultima impostura sarebbe peggiore
della prima!". 65Pilato disse loro: "Avete la vostra
guardia, andate e assicuratevi come credete". 66Ed essi
andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la
guardia.
1Passato il sabato, all'alba del primo giorno della
settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. 2Ed
ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si
accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. 3Il suo
aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. 4Per
lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. 5Ma
l'angelo disse alle donne: "Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il
crocifisso. 6Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere
il luogo dove era deposto. 7Presto, andate a dire ai suoi discepoli:
È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io
ve l'ho detto". 8Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore
e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli.
9Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: "Salute
a voi". Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono. 10Allora
Gesù disse loro: "Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che
vadano in Galilea e là mi vedranno".
11Mentre esse erano per via, alcuni della guardia
giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto. 12Questi
si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di
denaro ai soldati dicendo: 13"Dichiarate: i suoi discepoli sono
venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo. 14E se mai
la cosa verrà all'orecchio del governatore noi lo persuaderemo e vi libereremo
da ogni noia". 15Quelli, preso il denaro, fecero secondo le
istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei fino ad
oggi.
16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea,
sul monte che Gesù aveva loro fissato. 17Quando lo videro, gli si
prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. 18E Gesù, avvicinatosi,
disse loro: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. 19Andate
dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito santo, 20insegnando loro ad osservare tutto
ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine
del mondo".
1Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. 2Come
è scritto nel profeta Isaia:
Ecco, io mando il mio
messaggero davanti a te,
egli ti preparerà la strada.
3Voce di uno che grida nel deserto:
preparate la strada del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri,
4si presentò Giovanni a battezzare nel deserto,
predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorreva
a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si
facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni
era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi,
si cibava di locuste e miele selvatico 7e predicava: "Dopo di
me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per
sciogliere i legacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzati con
acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo".
9In quei giorni Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu
battezzato nel Giordano da Giovanni. 10E, uscendo dall'acqua, vide
aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. 11E
si sentì una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi
sono compiaciuto".
12Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e
vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli
lo servivano.
14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella
Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: 15"Il tempo è
compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo".
16Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e
Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti
pescatori. 17Gesù disse loro: "Seguitemi, vi farò diventare
pescatori di uomini". 18E subito, lasciate le reti, lo
seguirono. 19Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo
di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. 20Li
chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo
seguirono.
21Andarono a Cafàrnao e, entrato proprio di sabato nella
sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. 22Ed erano stupiti del suo
insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli
scribi. 23Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno
spirito immondo, si mise a gridare: 24"Che c'entri con noi,
Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio".
25E Gesù lo sgridò: "Taci! Esci da quell'uomo". 26E
lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27Tutti
furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: "Che è mai
questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti
immondi e gli obbediscono!". 28La sua fama si diffuse subito
dovunque nei dintorni della Galilea.
29E, usciti dalla sinagoga, si recarono subito in casa
di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. 30La
suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli,
accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si
mise a servirli.
32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli
portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era
riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano afflitti da
varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare,
perché lo conoscevano.
35Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di
casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava. 36Ma Simone e
quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce 37e, trovatolo,
gli dissero: "Tutti ti cercano!". 38Egli disse loro:
"Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là;
per questo infatti sono venuto!". 39E andò per tutta la
Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
40Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in
ginocchio e gli diceva: "Se vuoi, puoi guarirmi!". 41Mosso
a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio,
guarisci!". 42Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. 43E,
ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: 44"Guarda di
non dir niente a nessuno, ma va', presentati al sacerdote, e offri per la tua
purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro". 45Ma
quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto
che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava
fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.
1Ed entrò di nuovo a Cafàrnao dopo alcuni giorni. Si
seppe che era in casa 2e si radunarono tante persone, da non esserci
più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola.
3Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. 4Non
potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto
nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su
cui giaceva il paralitico. 5Gesù, vista la loro fede, disse al
paralitico: "Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati".
6Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: 7"Perché
costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio
solo?".
8Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così
pensavano tra sé, disse loro: "Perché pensate così nei vostri cuori? 9Che
cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire:
Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? 10Ora, perché sappiate
che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, 11ti
ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a casa
tua". 12Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in
presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: "Non
abbiamo mai visto nulla di simile!".
13Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a
lui ed egli li ammaestrava. 14Nel passare, vide Levi, il figlio di
Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi".
Egli, alzatosi, lo seguì.
15Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti
pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli;
erano molti infatti quelli che lo seguivano. 16Allora gli scribi
della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani,
dicevano ai suoi discepoli: "Come mai egli mangia e beve in compagnia dei
pubblicani e dei peccatori?". 17Avendo udito questo, Gesù disse
loro: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono
venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori".
18Ora i discepoli di Giovanni e i farisei stavano
facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: "Perché i
discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi
discepoli non digiunano?". 19Gesù disse loro: "Possono
forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno
lo sposo con loro, non possono digiunare. 20Ma verranno i giorni in
cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno. 21Nessuno cuce
una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo
squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. 22E nessuno
versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si
perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi".
23In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano,
e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. 24I
farisei gli dissero: "Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?".
25Ma egli rispose loro: "Non avete mai letto che cosa fece
Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? 26Come
entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani
dell'offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai
suoi compagni?". 27E diceva loro: "Il sabato è stato fatto
per l'uomo e non l'uomo per il sabato! 28Perciò il Figlio dell'uomo
è signore anche del sabato".
1Entrò di nuovo nella sinagoga. C'era un uomo che aveva
una mano inaridita, 2e lo osservavano per vedere se lo guariva in
giorno di sabato per poi accusarlo. 3Egli disse all'uomo che aveva
la mano inaridita: "Mettiti nel mezzo!". 4Poi domandò
loro: "È lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una
vita o toglierla?". 5Ma essi tacevano. E guardandoli
tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse
a quell'uomo: "Stendi la mano!". La stese e la sua mano fu risanata. 6E
i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui
per farlo morire.
7Gesù intanto si ritirò presso il mare con i suoi
discepoli e lo seguì molta folla dalla Galilea. 8Dalla Giudea e da
Gerusalemme e dall'Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone
una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui. 9Allora
egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a
causa della folla, perché non lo schiacciassero. 10Infatti ne aveva
guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso
per toccarlo.
11Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi
gridando: "Tu sei il Figlio di Dio!". 12Ma egli li
sgridava severamente perché non lo manifestassero.
13Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle
ed essi andarono da lui. 14Ne costituì Dodici che stessero con lui 15e
anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i
demòni.
16Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di
Pietro; 17poi Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai
quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono; 18e Andrea,
Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il
Cananèo 19e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì.
20Entrò in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui
molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo. 21Allora
i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano:
"È fuori di sé".
22Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme,
dicevano: "Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo
del principe dei demòni". 23Ma egli, chiamatili, diceva loro in
parabole: "Come può satana scacciare satana? 24Se un regno è
diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; 25se una casa è
divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. 26Alla stessa
maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere,
ma sta per finire. 27Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte
e rapire le sue cose se prima non avrà legato l'uomo forte; allora ne
saccheggerà la casa. 28In verità vi dico: tutti i peccati saranno
perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; 29ma
chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo, non avrà perdono in eterno: sarà
reo di colpa eterna". 30Poiché dicevano: "È posseduto da
uno spirito immondo".
31Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori,
lo mandarono a chiamare. 32Tutto attorno era seduta la folla e gli
dissero: "Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti
cercano". 33Ma egli rispose loro: "Chi è mia madre e chi
sono i miei fratelli?". 34Girando lo sguardo su quelli che gli
stavano seduti attorno, disse: "Ecco mia madre e i miei fratelli! 35Chi
compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre".
1Di nuovo si mise a insegnare lungo il mare. E si riunì
attorno a lui una folla enorme, tanto che egli salì su una barca e là restò
seduto, stando in mare, mentre la folla era a terra lungo la riva. 2Insegnava
loro molte cose in parabole e diceva loro nel suo insegnamento: 3"Ascoltate.
Ecco, uscì il seminatore a seminare. 4Mentre seminava, una parte
cadde lungo la strada e vennero gli uccelli e la divorarono. 5Un'altra
cadde fra i sassi, dove non c'era molta terra, e subito spuntò perché non c'era
un terreno profondo; 6ma quando si levò il sole, restò bruciata e,
non avendo radice, si seccò. 7Un'altra cadde tra le spine; le spine
crebbero, la soffocarono e non diede frutto. 8E un'altra cadde sulla
terra buona, diede frutto che venne su e crebbe, e rese ora il trenta, ora il
sessanta e ora il cento per uno". 9E diceva: "Chi ha
orecchi per intendere intenda!".
10Quando poi fu solo, i suoi insieme ai Dodici lo
interrogavano sulle parabole. Ed egli disse loro: 11"A voi è
stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto
viene esposto in parabole, 12perché:
guardino, ma non vedano,
ascoltino, ma non intendano,
perché non si convertano e venga loro perdonato".
13Continuò dicendo loro: "Se non comprendete questa
parabola, come potrete capire tutte le altre parabole? 14Il
seminatore semina la parola. 15Quelli lungo la strada sono coloro
nei quali viene seminata la parola; ma quando l'ascoltano, subito viene satana,
e porta via la parola seminata in loro. 16Similmente quelli che ricevono
il seme sulle pietre sono coloro che, quando ascoltano la parola, subito
l'accolgono con gioia, 17ma non hanno radice in se stessi, sono
incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a
causa della parola, subito si abbattono. 18Altri sono quelli che
ricevono il seme tra le spine: sono coloro che hanno ascoltato la parola, 19ma
sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e l'inganno della ricchezza e tutte
le altre bramosie, soffocano la parola e questa rimane senza frutto.20Quelli
poi che ricevono il seme su un terreno buono, sono coloro che ascoltano la
parola, l'accolgono e portano frutto nella misura chi del trenta, chi del
sessanta, chi del cento per uno".
21Diceva loro: "Si porta forse la lampada per
metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto per metterla sul
lucerniere? 22Non c'è nulla infatti di nascosto che non debba essere
manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce. 23Se
uno ha orecchi per intendere, intenda!".
24Diceva loro: "Fate attenzione a quello che udite: Con la
stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà
dato di più. 25Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto
anche quello che ha".
26Diceva: "Il regno di Dio è come un uomo che getta
il seme nella terra; 27dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme
germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. 28Poiché la terra
produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella
spiga. 29Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce,
perché è venuta la mietitura".
30Diceva: "A che cosa possiamo paragonare il regno
di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31Esso è come un
granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di
tutti semi che sono sulla terra; 32ma appena seminato cresce e
diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli
del cielo possono ripararsi alla sua ombra".
33Con molte parabole di questo genere annunziava loro la
parola secondo quello che potevano intendere. 34Senza parabole non
parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa.
35In quel medesimo giorno, verso sera, disse loro:
"Passiamo all'altra riva". 36E lasciata la folla, lo
presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. 37Nel
frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca,
tanto che ormai era piena. 38Egli se ne stava a poppa, sul cuscino,
e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: "Maestro, non t'importa
che moriamo?". 39Destatosi, sgridò il vento e disse al mare:
"Taci, calmati!". Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. 40Poi
disse loro: "Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?". 41E
furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque
costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?".
1Intanto giunsero all'altra riva del mare, nella
regione dei Gerasèni. 2Come scese dalla barca, gli venne incontro
dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo. 3Egli aveva
la sua dimora nei sepolcri e nessuno più riusciva a tenerlo legato neanche con
catene, 4perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma
aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi, e nessuno più riusciva a
domarlo. 5Continuamente, notte e giorno, tra i sepolcri e sui monti,
gridava e si percuoteva con pietre. 6Visto Gesù da lontano, accorse,
gli si gettò ai piedi, 7e urlando a gran voce disse: "Che hai
tu in comune con me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di
Dio, non tormentarmi!". 8Gli diceva infatti: "Esci,
spirito immondo, da quest'uomo!". 9E gli domandò: "Come ti
chiami?". "Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in
molti". 10E prese a scongiurarlo con insistenza perché non lo
cacciasse fuori da quella regione.
11Ora c'era là, sul monte, un numeroso branco di porci al pascolo. 12E
gli spiriti lo scongiurarono: "Mandaci da quei porci, perché entriamo in
essi". 13Glielo permise. E gli spiriti immondi uscirono ed
entrarono nei porci e il branco si precipitò dal burrone nel mare; erano circa
duemila e affogarono uno dopo l'altro nel mare. 14I mandriani allora
fuggirono, portarono la notizia in città e nella campagna e la gente si mosse a
vedere che cosa fosse accaduto.
15Giunti che furono da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e
sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. 16Quelli
che avevano visto tutto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato
e il fatto dei porci. 17Ed essi si misero a pregarlo di andarsene
dal loro territorio. 18Mentre risaliva nella barca, colui che era
stato indemoniato lo pregava di permettergli di stare con lui. 19Non
glielo permise, ma gli disse: "Va' nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro
ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato". 20Egli
se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli ciò che Gesù gli aveva fatto,
e tutti ne erano meravigliati.
21Essendo passato di nuovo Gesù all'altra riva, gli si
radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. 22Si recò
da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si
gettò ai piedi 23e lo pregava con insistenza: "La mia
figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e
viva". 24Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si
stringeva intorno.
25Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia 26e
aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi
senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, 27udito parlare di Gesù, venne
tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: 28"Se
riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita". 29E
subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata
guarita da quel male.
30Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si
voltò alla folla dicendo: "Chi mi ha toccato il mantello?". 31I
discepoli gli dissero: "Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici:
Chi mi ha toccato?". 32Egli intanto guardava intorno, per vedere
colei che aveva fatto questo. 33E la donna impaurita e tremante,
sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta
la verità. 34Gesù rispose: "Figlia, la tua fede ti ha salvata.
Va' in pace e sii guarita dal tuo male".
35Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero
a dirgli: "Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?". 36Ma
Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: "Non temere,
continua solo ad aver fede!". 37E non permise a nessuno di
seguirlo fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38Giunsero
alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e
urlava. 39Entrato, disse loro: "Perché fate tanto strepito e
piangete? La bambina non è morta, ma dorme". 40Ed essi lo
deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre
della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina.41Presa
la mano della bambina, le disse: "Talità kum", che significa:
"Fanciulla, io ti dico, alzati!". 42Subito la fanciulla si
alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande
stupore. 43Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a
saperlo e ordinò di darle da mangiare.
1Partito quindi di là, andò nella sua patria e i
discepoli lo seguirono. 2Venuto il sabato, incominciò a insegnare
nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: "Donde
gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E
questi prodigi compiuti dalle sue mani? 3Non è costui il
carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e
di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?". E si scandalizzavano
di lui. 4Ma Gesù disse loro: "Un profeta non è disprezzato che
nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua". 5E non vi
poté operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li
guarì. 6E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù andava attorno per i
villaggi, insegnando.
7Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e
diede loro potere sugli spiriti immondi. 8E ordinò loro che, oltre
al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né
denaro nella borsa; 9ma, calzati solo i sandali, non indossassero
due tuniche. 10E diceva loro: "Entrati in una casa, rimanetevi
fino a che ve ne andiate da quel luogo. 11Se in qualche luogo non vi
riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai
vostri piedi, a testimonianza per loro". 12E partiti,
predicavano che la gente si convertisse, 13scacciavano molti demòni,
ungevano di olio molti infermi e li guarivano.
14Il re Erode sentì parlare di Gesù, poiché intanto il
suo nome era diventato famoso. Si diceva: "Giovanni il Battista è risuscitato
dai morti e per questo il potere dei miracoli opera in lui". 15Altri
invece dicevano: "È Elia"; altri dicevano ancora: "È un profeta,
come uno dei profeti". 16Ma Erode, al sentirne parlare, diceva:
"Quel Giovanni che io ho fatto decapitare è risuscitato!".
17Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo
aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo,
che egli aveva sposata. 18Giovanni diceva a Erode: "Non ti è
lecito tenere la moglie di tuo fratello". 19Per questo Erodìade
gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva, 20perché
Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche
se nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
21Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno
fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili
della Galilea. 22Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e
piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla ragazza:
"Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò". 23E le fece
questo giuramento: "Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche
la metà del mio regno". 24La ragazza uscì e disse alla madre:
"Che cosa devo chiedere?". Quella rispose: "La testa di Giovanni
il Battista". 25Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta
dicendo: "Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni
il Battista". 26Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del
giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto. 27Subito
il re mandò una guardia con l'ordine che gli fosse portata la testa. 28La
guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio, la diede
alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre. 29I discepoli di
Giovanni, saputa la cosa, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un
sepolcro.
30Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli
riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. 31Ed egli
disse loro: "Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un
po'". Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più
neanche il tempo di mangiare. 32Allora partirono sulla barca verso
un luogo solitario, in disparte.
33Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città
cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero. 34Sbarcando,
vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza
pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. 35Essendosi ormai
fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: "Questo luogo è
solitario ed è ormai tardi; 36congedali perciò, in modo che, andando
per le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare". 37Ma
egli rispose: "Voi stessi date loro da mangiare". Gli dissero:
"Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da
mangiare?". 38Ma egli replicò loro: "Quanti pani avete?
Andate a vedere". E accertatisi, riferirono: "Cinque pani e due
pesci". 39Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a
gruppi, sull'erba verde. 40E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di
cento e di cinquanta. 41Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli
occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai discepoli
perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti. 42Tutti
mangiarono e si sfamarono, 43e portarono via dodici ceste piene di
pezzi di pane e anche dei pesci. 44Quelli che avevano mangiato i
pani erano cinquemila uomini.
45Ordinò poi ai discepoli di salire sulla barca e
precederlo sull'altra riva, verso Betsàida, mentre egli avrebbe licenziato la folla.
46Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare. 47Venuta
la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra. 48Vedendoli
però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, già verso
l'ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva
oltrepassarli. 49Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono:
"È un fantasma", e cominciarono a gridare, 50perché tutti
lo avevano visto ed erano rimasti turbati. Ma egli subito rivolse loro la
parola e disse: "Coraggio, sono io, non temete!". 51Quindi
salì con loro sulla barca e il vento cessò. Ed erano enormemente stupiti in se
stessi, 52perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il
loro cuore indurito.
53Compiuta la traversata, approdarono e presero terra a
Genèsaret. 54Appena scesi dalla barca, la gente lo riconobbe, 55e
accorrendo da tutta quella regione cominciarono a portargli sui lettucci quelli
che stavano male, dovunque udivano che si trovasse. 56E dovunque
giungeva, in villaggi o città o campagne, ponevano i malati nelle piazze e lo
pregavano di potergli toccare almeno la frangia del mantello; e quanti lo
toccavano guarivano.
1Allora si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni
degli scribi venuti da Gerusalemme. 2Avendo visto che alcuni dei suoi
discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate - 3i
farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani
fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, 4e
tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano
molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e
oggetti di rame - 5quei farisei e scribi lo interrogarono:
"Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli
antichi, ma prendono cibo con mani immonde?". 6Ed egli rispose
loro: "Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:
Questo popolo mi onora con
le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
7Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
8Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la
tradizione degli uomini". 9E aggiungeva: "Siete veramente
abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. 10Mosè
infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e
la madre sia messo a morte. 11Voi invece dicendo: Se uno
dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti
sarebbe dovuto da me, 12non gli permettete più di fare nulla per il
padre e la madre, 13annullando così la parola di Dio con la
tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte".
14Chiamata di nuovo la folla, diceva loro:
"Ascoltatemi tutti e intendete bene: 15non c'è nulla fuori
dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che
escono dall'uomo a contaminarlo". 16.
17Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo
interrogarono sul significato di quella parabola. 18E disse loro:
"Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che
entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo, 19perché non gli
entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?". Dichiarava così
mondi tutti gli alimenti. 20Quindi soggiunse: "Ciò che esce
dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. 21Dal di dentro infatti, cioè
dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti,
omicidi, 22adultéri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia,
invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23Tutte queste cose cattive
vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo".
24Partito di là, andò nella regione di Tiro e di Sidone.
Ed entrato in una casa, voleva che nessuno lo sapesse, ma non poté restare
nascosto. 25Subito una donna che aveva la sua figlioletta posseduta
da uno spirito immondo, appena lo seppe, andò e si gettò ai suoi piedi. 26Ora,
quella donna che lo pregava di scacciare il demonio dalla figlia era greca, di
origine siro-fenicia. 27Ed egli le disse: "Lascia prima che si
sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai
cagnolini". 28Ma essa replicò: "Sì, Signore, ma anche i
cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli". 29Allora
le disse: "Per questa tua parola va', il demonio è uscito da tua
figlia".
30Tornata a casa, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio
se n'era andato.
31Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone,
dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. 32E
gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. 33E
portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e
con la saliva gli toccò la lingua; 34guardando quindi verso il
cielo, emise un sospiro e disse: "Effatà" cioè: "Apriti!". 35E
subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e
parlava correttamente. 36E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma
più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano 37e, pieni di
stupore, dicevano: "Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare
i muti!".
1In quei giorni, essendoci di nuovo molta folla che non
aveva da mangiare, chiamò a sé i discepoli e disse loro: 2"Sento
compassione di questa folla, perché già da tre giorni mi stanno dietro e non
hanno da mangiare. 3Se li rimando digiuni alle proprie case,
verranno meno per via; e alcuni di loro vengono di lontano". 4Gli
risposero i discepoli: "E come si potrebbe sfamarli di pane qui, in un
deserto?". 5E domandò loro: "Quanti pani avete?". Gli
dissero: "Sette". 6Gesù ordinò alla folla di sedersi per
terra. Presi allora quei sette pani, rese grazie, li spezzò e li diede ai
discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. 7Avevano
anche pochi pesciolini; dopo aver pronunziata la benedizione su di essi, disse
di distribuire anche quelli. 8Così essi mangiarono e si saziarono; e
portarono via sette sporte di pezzi avanzati. 9Erano circa
quattromila. E li congedò.
10Salì poi sulla barca con i suoi discepoli e andò dalle parti di
Dalmanùta.
11Allora vennero i farisei e incominciarono a discutere
con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. 12Ma
egli, traendo un profondo sospiro, disse: "Perché questa generazione
chiede un segno? In verità vi dico: non sarà dato alcun segno a questa
generazione". 13E lasciatili, risalì sulla barca e si avviò
all'altra sponda.
14Ma i discepoli avevano dimenticato di prendere dei
pani e non avevano con sé sulla barca che un pane solo. 15Allora
egli li ammoniva dicendo: "Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei
farisei e dal lievito di Erode!". 16E quelli dicevano fra loro:
"Non abbiamo pane". 17Ma Gesù, accortosi di questo, disse
loro: "Perché discutete che non avete pane? Non intendete e non capite
ancora? Avete il cuore indurito? 18Avete occhi e non vedete,
avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, 19quando ho
spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete
portato via?". Gli dissero: "Dodici". 20"E
quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi
avete portato via?". Gli dissero: "Sette". 21E disse
loro: "Non capite ancora?".
22Giunsero a Betsàida, dove gli condussero un cieco
pregandolo di toccarlo. 23Allora preso il cieco per mano, lo
condusse fuori del villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi,
gli impose le mani e gli chiese: "Vedi qualcosa?". 24Quegli,
alzando gli occhi, disse: "Vedo gli uomini, poiché vedo come degli alberi
che camminano". 25Allora gli impose di nuovo le mani sugli
occhi ed egli ci vide chiaramente e fu sanato e vedeva a distanza ogni cosa. 26E
lo rimandò a casa dicendo: "Non entrare nemmeno nel villaggio".
27Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi
intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo:
"Chi dice la gente che io sia?". 28Ed essi gli risposero:
"Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti". 29Ma
egli replicò: "E voi chi dite che io sia?". Pietro gli rispose:
"Tu sei il Cristo". 30E impose loro severamente di non
parlare di lui a nessuno.
31E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell'uomo
doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e
dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. 32Gesù
faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si
mise a rimproverarlo. 33Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli,
rimproverò Pietro e gli disse: "Lungi da me, satana! Perché tu non pensi
secondo Dio, ma secondo gli uomini".
34Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse
loro: "Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la
sua croce e mi segua. 35Perché chi vorrà salvare la propria vita, la
perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la
salverà. 36Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se
poi perde la propria anima? 37E che cosa potrebbe mai dare un uomo in
cambio della propria anima? 38Chi si vergognerà di me e delle mie
parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio
dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli
angeli santi".
1E diceva loro: "In verità vi dico: vi sono alcuni
qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con
potenza".
2Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e
Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si
trasfigurò davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti,
bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4E
apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. 5Prendendo
allora la parola, Pietro disse a Gesù: "Maestro, è bello per noi stare
qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!". 6Non
sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. 7Poi
si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube:
"Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!". 8E
subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.
9Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non
raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo
fosse risuscitato dai morti. 10Ed essi tennero per sé la cosa,
domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti. 11E
lo interrogarono: "Perché gli scribi dicono che prima deve venire
Elia?". 12Egli rispose loro: "Sì, prima viene Elia e
ristabilisce ogni cosa; ma come sta scritto del Figlio dell'uomo? Che deve
soffrire molto ed essere disprezzato. 13Orbene, io vi dico che Elia
è già venuto, ma hanno fatto di lui quello che hanno voluto, come sta scritto
di lui".
14E giunti presso i discepoli, li videro circondati da
molta folla e da scribi che discutevano con loro. 15Tutta la folla,
al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. 16Ed egli li
interrogò: "Di che cosa discutete con loro?". 17Gli
rispose uno della folla: "Maestro, ho portato da te mio figlio, posseduto
da uno spirito muto. 18Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli
schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di
scacciarlo, ma non ci sono riusciti". 19Egli allora in
risposta, disse loro: "O generazione incredula! Fino a quando starò con
voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me". 20E
glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il
ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando. 21Gesù
interrogò il padre: "Da quanto tempo gli accade questo?". Ed egli
rispose: "Dall'infanzia; 22anzi, spesso lo ha buttato persino
nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi
e aiutaci". 23Gesù gli disse: "Se tu puoi! Tutto è
possibile per chi crede". 24Il padre del fanciullo rispose ad
alta voce: "Credo, aiutami nella mia incredulità". 25Allora
Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo:
"Spirito muto e sordo, io te l'ordino, esci da lui e non vi rientrare
più". 26E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì. E il
fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: "È morto". 27Ma
Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi.
28Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato:
"Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?". 29Ed egli
disse loro: "Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo,
se non con la preghiera".
30Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non
voleva che alcuno lo sapesse. 31Istruiva infatti i suoi discepoli e
diceva loro: "Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani
degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni,
risusciterà". 32Essi però non comprendevano queste parole e
avevano timore di chiedergli spiegazioni.
33Giunsero intanto a Cafàrnao. E quando fu in casa,
chiese loro: "Di che cosa stavate discutendo lungo la via?". 34Ed
essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più
grande. 35Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: "Se
uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti". 36E,
preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro:
37"Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie
me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato".
38Giovanni gli disse: "Maestro, abbiamo visto uno
che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era
dei nostri". 39Ma Gesù disse: "Non glielo proibite, perché
non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare
male di me. 40Chi non è contro di noi è per noi.
41Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio
nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua
ricompensa.
42Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è
meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato
nel mare. 43Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te
entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco
inestinguibile. 44. 45Se il tuo piede ti scandalizza,
taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due
piedi nella Geenna. 46. 47Se il tuo occhio ti
scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio
solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, 48dove il
loro verme non muore e il fuoco non si estingue. 49Perché
ciascuno sarà salato con il fuoco. 50Buona cosa il sale; ma se il
sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi
e siate in pace gli uni con gli altri".
1Partito di là, si recò nel territorio della Giudea e
oltre il Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli
l'ammaestrava, come era solito fare. 2E avvicinatisi dei farisei,
per metterlo alla prova, gli domandarono: "È lecito ad un marito ripudiare
la propria moglie?". 3Ma egli rispose loro: "Che cosa vi
ha ordinato Mosè?". 4Dissero: "Mosè ha permesso di scrivere
un atto di ripudio e di rimandarla". 5Gesù disse loro:
"Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6Ma
all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; 7per
questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola.
8Sicché non sono più due, ma una sola carne. 9L'uomo
dunque non separi ciò che Dio ha congiunto". 10Rientrati a casa,
i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: 11"Chi
ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di
lei; 12se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette
adulterio".
13Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse,
ma i discepoli li sgridavano. 14Gesù, al vedere questo, s'indignò e
disse loro: "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite,
perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. 15In verità vi
dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in
esso". 16E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra
di loro li benediceva.
17Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli
corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò:
"Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?". 18Gesù
gli disse: "Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 19Tu
conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare,
non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre".
20Egli allora gli disse: "Maestro, tutte queste cose le ho
osservate fin dalla mia giovinezza". 21Allora Gesù, fissatolo,
lo amò e gli disse: "Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e
dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi". 22Ma
egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti
beni.
23Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi
discepoli: "Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel
regno di Dio!". 24I discepoli rimasero stupefatti a queste sue
parole; ma Gesù riprese: "Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di
Dio! 25È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago,
che un ricco entri nel regno di Dio". 26Essi, ancora più
sbigottiti, dicevano tra loro: "E chi mai si può salvare?". 27Ma
Gesù, guardandoli, disse: "Impossibile presso gli uomini, ma non presso
Dio! Perché tutto è possibile presso Dio".
28Pietro allora gli disse: "Ecco, noi abbiamo
lasciato tutto e ti abbiamo seguito". 29Gesù gli rispose:
"In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o
sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, 30che
non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e
madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. 31E
molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi".
32Mentre erano in viaggio per salire a Gerusalemme, Gesù
camminava davanti a loro ed essi erano stupiti; coloro che venivano dietro
erano pieni di timore. Prendendo di nuovo in disparte i Dodici, cominciò a dir
loro quello che gli sarebbe accaduto: 33"Ecco, noi saliamo a
Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli
scribi: lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani, 34lo
scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma
dopo tre giorni risusciterà".
35E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di
Zebedèo, dicendogli: "Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti
chiederemo". 36Egli disse loro: "Cosa volete che io faccia
per voi?". Gli risposero: 37"Concedici di sedere nella tua
gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra". 38Gesù
disse loro: "Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che
io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?". Gli
risposero: "Lo possiamo". 39E Gesù disse: "Il calice
che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo
riceverete. 40Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta
a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato".
41All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con
Giacomo e Giovanni. 42Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro:
"Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e
i loro grandi esercitano su di esse il potere. 43Fra voi però non è
così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, 44e
chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. 45Il Figlio
dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la
propria vita in riscatto per molti".
46E giunsero a Gèrico. E mentre partiva da Gèrico
insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco,
sedeva lungo la strada a mendicare. 47Costui, al sentire che c'era
Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: "Figlio di Davide, Gesù, abbi
pietà di me!". 48Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli
gridava più forte: "Figlio di Davide, abbi pietà di me!".
49Allora Gesù si fermò e disse: "Chiamatelo!". E
chiamarono il cieco dicendogli: "Coraggio! Alzati, ti chiama!". 50Egli,
gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 51Allora
Gesù gli disse: "Che vuoi che io ti faccia?". E il cieco a lui:
"Rabbunì, che io riabbia la vista!". 52E Gesù gli disse:
"Va', la tua fede ti ha salvato". E subito riacquistò la vista e
prese a seguirlo per la strada.
1Quando si avvicinarono a Gerusalemme, verso Bètfage e
Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli 2e
disse loro: "Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito entrando
in esso troverete un asinello legato, sul quale nessuno è mai salito.
Scioglietelo e conducetelo. 3E se qualcuno vi dirà: Perché fate
questo?, rispondete: Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui
subito". 4Andarono e trovarono un asinello legato vicino a una
porta, fuori sulla strada, e lo sciolsero. 5E alcuni dei presenti
però dissero loro: "Che cosa fate, sciogliendo questo asinello?". 6Ed
essi risposero come aveva detto loro il Signore. E li lasciarono fare. 7Essi
condussero l'asinello da Gesù, e vi gettarono sopra i loro mantelli, ed egli vi
montò sopra. 8E molti stendevano i propri mantelli sulla strada e
altri delle fronde, che avevano tagliate dai campi. 9Quelli poi che
andavano innanzi, e quelli che venivano dietro gridavano:
Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
10Benedetto il regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!
11Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver
guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l'ora tarda, uscì con i Dodici
diretto a Betània.
12La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe
fame. 13E avendo visto di lontano un fico che aveva delle foglie, si
avvicinò per vedere se mai vi trovasse qualche cosa; ma giuntovi sotto, non
trovò altro che foglie. Non era infatti quella la stagione dei fichi. 14E
gli disse: "Nessuno possa mai più mangiare i tuoi frutti". E i
discepoli l'udirono.
15Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio,
si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i
tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe 16e non
permetteva che si portassero cose attraverso il tempio. 17Ed
insegnava loro dicendo: "Non sta forse scritto:
La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le genti?
Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!".
18L'udirono i sommi sacerdoti e gli scribi e cercavano
il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutto il popolo
era ammirato del suo insegnamento. 19Quando venne la sera uscirono
dalla città.
20La mattina seguente, passando, videro il fico seccato
fin dalle radici. 21Allora Pietro, ricordatosi, gli disse:
"Maestro, guarda: il fico che hai maledetto si è seccato". 22Gesù
allora disse loro: "Abbiate fede in Dio! 23In verità vi dico:
chi dicesse a questo monte: Lèvati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor
suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato. 24Per
questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di
averlo ottenuto e vi sarà accordato. 25Quando vi mettete a pregare,
se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che
è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati". 26.
27Andarono di nuovo a Gerusalemme. E mentre egli si
aggirava per il tempio, gli si avvicinarono i sommi sacerdoti, gli scribi e gli
anziani e gli dissero: 28"Con quale autorità fai queste cose? O
chi ti ha dato l'autorità di farlo?". 29Ma Gesù disse loro:
"Vi farò anch'io una domanda e, se mi risponderete, vi dirò con quale
potere lo faccio. 30Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o
dagli uomini? Rispondetemi". 31Ed essi discutevano tra sé
dicendo: "Se rispondiamo "dal cielo", dirà: Perché allora non
gli avete creduto? 32Diciamo dunque "dagli uomini"?".
Però temevano la folla, perché tutti consideravano Giovanni come un vero
profeta. 33Allora diedero a Gesù questa risposta: "Non
sappiamo". E Gesù disse loro: "Neanch'io vi dico con quale autorità
faccio queste cose".
1Gesù si mise a parlare loro in parabole: "Un uomo
piantò una vigna, vi pose attorno una siepe, scavò un torchio, costruì una
torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano. 2A
suo tempo inviò un servo a ritirare da quei vignaioli i frutti della vigna. 3Ma
essi, afferratolo, lo bastonarono e lo rimandarono a mani vuote. 4Inviò
loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo
coprirono di insulti. 5Ne inviò ancora un altro, e questo lo
uccisero; e di molti altri, che egli ancora mandò, alcuni li bastonarono, altri
li uccisero. 6Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro
per ultimo, dicendo: Avranno rispetto per mio figlio! 7Ma quei
vignaioli dissero tra di loro: Questi è l'erede; su, uccidiamolo e l'eredità
sarà nostra. 8E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della
vigna. 9Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e
sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri. 10Non avete
forse letto questa Scrittura:
La pietra che i
costruttori hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
11dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri"?
12Allora cercarono di catturarlo, ma ebbero paura della
folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro.
E, lasciatolo, se ne andarono.
13Gli mandarono però alcuni farisei ed erodiani per
coglierlo in fallo nel discorso. 14E venuti, quelli gli dissero:
"Maestro, sappiamo che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non
guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. È lecito
o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?". 15Ma
egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: "Perché mi tentate? Portatemi
un denaro perché io lo veda". 16Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: "Di chi è questa immagine e l'iscrizione?". Gli
risposero: "Di Cesare". 17Gesù disse loro: "Rendete a
Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio". E rimasero ammirati
di lui.
18Vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non c'è
risurrezione, e lo interrogarono dicendo: 19"Maestro, Mosè ci
ha lasciato scritto che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza
figli, il fratello ne prenda la moglie per dare discendenti al fratello. 20C'erano
sette fratelli: il primo prese moglie e morì senza lasciare discendenza; 21allora
la prese il secondo, ma morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente,
22e nessuno dei sette lasciò discendenza. Infine, dopo tutti, morì
anche la donna. 23Nella risurrezione, quando risorgeranno, a chi di
loro apparterrà la donna? Poiché in sette l'hanno avuta come moglie". 24Rispose
loro Gesù: "Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le
Scritture, né la potenza di Dio? 25Quando risusciteranno dai morti,
infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. 26A
riguardo poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè,
a proposito del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di
Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe? 27Non è un Dio dei morti
ma dei viventi! Voi siete in grande errore".
28Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi
discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: "Qual è il
primo di tutti i comandamenti?". 29Gesù rispose: "Il primo
è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; 30amerai
dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e
con tutta la tua forza. 31E il secondo è questo: Amerai il
prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di
questi". 32Allora lo scriba gli disse: "Hai detto bene,
Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di
lui; 33amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e
con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di
tutti gli olocausti e i sacrifici". 34Gesù, vedendo che aveva
risposto saggiamente, gli disse: "Non sei lontano dal regno di Dio".
E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
35Gesù continuava a parlare, insegnando nel tempio:
"Come mai dicono gli scribi che il Messia è figlio di Davide? 36Davide
stesso infatti ha detto, mosso dallo Spirito Santo:
Disse il Signore al mio
Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello ai tuoi piedi.
37Davide stesso lo chiama Signore: come dunque può
essere suo figlio?". E la numerosa folla lo ascoltava volentieri.
38Diceva loro mentre insegnava: "Guardatevi dagli
scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 39avere
i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 40Divorano
le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una
condanna più grave".
41E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la
folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. 42Ma
venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. 43Allora,
chiamati a sé i discepoli, disse loro: "In verità vi dico: questa vedova
ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44Poiché tutti hanno
dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto
quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere".
1Mentre usciva dal tempio, un discepolo gli disse:
"Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!". 2Gesù gli
rispose: "Vedi queste grandi costruzioni? Non rimarrà qui pietra su
pietra, che non sia distrutta". 3Mentre era seduto sul monte
degli Ulivi, di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo
interrogavano in disparte: 4"Dicci, quando accadrà questo, e
quale sarà il segno che tutte queste cose staranno per compiersi?".
5Gesù si mise a dire loro: "Guardate che nessuno
v'inganni! 6Molti verranno in mio nome, dicendo: "Sono
io", e inganneranno molti. 7E quando sentirete parlare di
guerre, non allarmatevi; bisogna infatti che ciò avvenga, ma non sarà ancora la
fine. 8Si leverà infatti nazione contro nazione e regno contro
regno; vi saranno terremoti sulla terra e vi saranno carestie. Questo sarà il
principio dei dolori.
9Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete
percossi nelle sinagoghe, comparirete davanti a governatori e re a causa mia,
per render testimonianza davanti a loro. 10Ma prima è necessario che
il vangelo sia proclamato a tutte le genti. 11E quando vi
condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi di ciò che dovrete dire, ma
dite ciò che in quell'ora vi sarà dato: poiché non siete voi a parlare, ma lo
Spirito Santo. 12Il fratello consegnerà a morte il fratello, il
padre il figlio e i figli insorgeranno contro i genitori e li metteranno a
morte. 13Voi sarete odiati da tutti a causa del mio nome, ma chi
avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.
14Quando vedrete l'abominio della desolazione
stare là dove non conviene, chi legge capisca, allora quelli che si trovano
nella Giudea fuggano ai monti; 15chi si trova sulla terrazza non
scenda per entrare a prender qualcosa nella sua casa; 16chi è nel
campo non torni indietro a prendersi il mantello. 17Guai alle donne
incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni! 18Pregate che
ciò non accada d'inverno; 19perché quei giorni saranno una
tribolazione, quale non è mai stata dall'inizio della creazione, fatta da
Dio, fino al presente, né mai vi sarà. 20Se il Signore non
abbreviasse quei giorni, nessun uomo si salverebbe. Ma a motivo degli eletti
che si è scelto ha abbreviato quei giorni. 21Allora, dunque, se
qualcuno vi dirà: "Ecco, il Cristo è qui, ecco è là", non ci credete;
22perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e
portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti. 23Voi
però state attenti! Io vi ho predetto tutto.
24In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà
e la luna non darà più il suo splendore
25e gli astri si metteranno a cadere dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
26Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle
nubi con grande potenza e gloria. 27Ed egli manderà gli angeli e
riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino
all'estremità del cielo.
28Dal fico imparate questa parabola: quando già il suo
ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che l'estate è vicina; 29così
anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino,
alle porte. 30In verità vi dico: non passerà questa generazione
prima che tutte queste cose siano avvenute. 31Il cielo e la terra
passeranno, ma le mie parole non passeranno. 32Quanto poi a quel
giorno o a quell'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e
neppure il Figlio, ma solo il Padre.
33State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà
il momento preciso. 34È come uno che è partito per un viaggio dopo
aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo
compito, e ha ordinato al portiere di vigilare. 35Vigilate dunque,
poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a
mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, 36perché non giunga
all'improvviso, trovandovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo
dico a tutti: Vegliate!".
1Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi
e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con
inganno, per ucciderlo. 2Dicevano infatti: "Non durante la
festa, perché non succeda un tumulto di popolo".
3Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il
lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro,
pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di
alabastro e versò l'unguento sul suo capo. 4Ci furono alcuni che si
sdegnarono fra di loro: "Perché tutto questo spreco di olio profumato? 5Si
poteva benissimo vendere quest'olio a più di trecento denari e darli ai
poveri!". Ed erano infuriati contro di lei.
6Allora Gesù disse: "Lasciatela stare; perché le date fastidio?
Ella ha compiuto verso di me un'opera buona; 7i poveri infatti li
avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete
sempre. 8Essa ha fatto ciò ch'era in suo potere, ungendo in anticipo
il mio corpo per la sepoltura. 9In verità vi dico che dovunque, in
tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo
ciò che ella ha fatto".
10Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai
sommi sacerdoti, per consegnare loro Gesù. 11Quelli all'udirlo si
rallegrarono e promisero di dargli denaro. Ed egli cercava l'occasione
opportuna per consegnarlo.
12Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la
Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: "Dove vuoi che andiamo a preparare
perché tu possa mangiare la Pasqua?". 13Allora mandò due dei
suoi discepoli dicendo loro: "Andate in città e vi verrà incontro un uomo
con una brocca d'acqua; seguitelo 14e là dove entrerà dite al
padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa
mangiare la Pasqua con i miei discepoli? 15Egli vi mostrerà al piano
superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per
noi". 16I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono
come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.
17Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. 18Ora,
mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: "In verità vi dico, uno di
voi, colui che mangia con me, mi tradirà". 19Allora
cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: "Sono forse
io?". 20Ed egli disse loro: "Uno dei Dodici, colui che
intinge con me nel piatto. 21Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta
scritto di lui, ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito!
Bene per quell'uomo se non fosse mai nato!".
22Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la
benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: "Prendete, questo è il
mio corpo". 23Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro
e ne bevvero tutti. 24E disse: "Questo è il mio sangue, il
sangue dell'alleanza versato per molti. 25In verità vi dico che io
non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel
regno di Dio".
26E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte
degli Ulivi. 27Gesù disse loro: "Tutti rimarrete scandalizzati,
poiché sta scritto:
Percuoterò il pastore e le
pecore saranno disperse.
28Ma, dopo la mia risurrezione, vi precederò in
Galilea". 29Allora Pietro gli disse: "Anche se tutti
saranno scandalizzati, io non lo sarò". 30Gesù gli disse:
"In verità ti dico: proprio tu oggi, in questa stessa notte, prima che il
gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte". 31Ma egli,
con grande insistenza, diceva: "Se anche dovessi morire con te, non ti
rinnegherò". Lo stesso dicevano anche tutti gli altri.
32Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed
egli disse ai suoi discepoli: "Sedetevi qui, mentre io prego". 33Prese
con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. 34Gesù
disse loro: "La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e
vegliate". 35Poi, andato un po' innanzi, si gettò a terra e
pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora. 36E
diceva: "Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo
calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu". 37Tornato
indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: "Simone, dormi? Non sei
riuscito a vegliare un'ora sola? 38Vegliate e pregate per non
entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole". 39Allontanatosi
di nuovo, pregava dicendo le medesime parole. 40Ritornato li trovò
addormentati, perché i loro occhi si erano appesantiti, e non sapevano che cosa
rispondergli.
41Venne la terza volta e disse loro: "Dormite ormai e
riposatevi! Basta, è venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato
nelle mani dei peccatori. 42Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi
tradisce è vicino".
43E subito, mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei
Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti,
dagli scribi e dagli anziani. 44Chi lo tradiva aveva dato loro
questo segno: "Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via
sotto buona scorta". 45Allora gli si accostò dicendo:
"Rabbì" e lo baciò. 46Essi gli misero addosso le mani e lo
arrestarono. 47Uno dei presenti, estratta la spada, colpì il servo
del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio. 48Allora Gesù disse
loro: "Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi.
49Ogni giorno ero in mezzo a voi a insegnare nel tempio, e non mi
avete arrestato. Si adempiano dunque le Scritture!".
50Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono. 51Un
giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. 52Ma
egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo.
53Allora condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si
riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. 54Pietro
lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del sommo sacerdote; e se ne
stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. 55Intanto i capi dei
sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per
metterlo a morte, ma non la trovavano. 56Molti infatti attestavano
il falso contro di lui e così le loro testimonianze non erano concordi. 57Ma
alcuni si alzarono per testimoniare il falso contro di lui, dicendo: 58"Noi
lo abbiamo udito mentre diceva: Io distruggerò questo tempio fatto da mani
d'uomo e in tre giorni ne edificherò un altro non fatto da mani d'uomo". 59Ma
nemmeno su questo punto la loro testimonianza era concorde. 60Allora
il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo:
"Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?". 61Ma
egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò
dicendogli: "Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?". 62Gesù
rispose: "Io lo sono!
E vedrete il Figlio
dell'uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo".
63Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti,
disse: "Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? 64Avete udito
la bestemmia; che ve ne pare?". Tutti sentenziarono che era reo di morte.
65Allora alcuni cominciarono a sputargli addosso, a coprirgli il
volto, a schiaffeggiarlo e a dirgli: "Indovina". I servi intanto lo
percuotevano.
66Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una serva del
sommo sacerdote 67e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo fissò
e gli disse: "Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù". 68Ma
egli negò: "Non so e non capisco quello che vuoi dire". Uscì quindi
fuori del cortile e il gallo cantò. 69E la serva, vedendolo,
ricominciò a dire ai presenti: "Costui è di quelli". 70Ma
egli negò di nuovo. Dopo un poco i presenti dissero di nuovo a Pietro: "Tu
sei certo di quelli, perché sei Galileo". 71Ma egli cominciò a
imprecare e a giurare: "Non conosco quell'uomo che voi dite". 72Per
la seconda volta un gallo cantò. Allora Pietro si ricordò di quella parola che
Gesù gli aveva detto: "Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai
per tre volte". E scoppiò in pianto.
1Al mattino i sommi sacerdoti, con gli anziani, gli
scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù,
lo condussero e lo consegnarono a Pilato. 2Allora Pilato prese a
interrogarlo: "Sei tu il re dei Giudei?". Ed egli rispose: "Tu
lo dici". 3I sommi sacerdoti frattanto gli muovevano molte
accuse. 4Pilato lo interrogò di nuovo: "Non rispondi nulla?
Vedi di quante cose ti accusano!". 5Ma Gesù non rispose più
nulla, sicché Pilato ne restò meravigliato.
6Per la festa egli era solito rilasciare un carcerato a loro
richiesta. 7Un tale chiamato Barabba si trovava in carcere insieme
ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio. 8La folla,
accorsa, cominciò a chiedere ciò che sempre egli le concedeva. 9Allora
Pilato rispose loro: "Volete che vi rilasci il re dei Giudei?". 10Sapeva
infatti che i sommi sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. 11Ma
i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto
Barabba. 12Pilato replicò: "Che farò dunque di quello che voi
chiamate il re dei Giudei?". 13Ed essi di nuovo gridarono:
"Crocifiggilo!". 14Ma Pilato diceva loro: "Che male
ha fatto?". Allora essi gridarono più forte: "Crocifiggilo!". 15E
Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e,
dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
16Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè
nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. 17Lo rivestirono di porpora
e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. 18Cominciarono
poi a salutarlo: "Salve, re dei Giudei!". 19E gli
percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le
ginocchia, si prostravano a lui. 20Dopo averlo schernito, lo
spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori
per crocifiggerlo.
21Allora costrinsero un tale che passava, un certo
Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a
portare la croce. 22Condussero dunque Gesù al luogo del Gòlgota, che
significa luogo del cranio, 23e gli offrirono vino mescolato con
mirra, ma egli non ne prese.
24Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti,
tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere. 25Erano
le nove del mattino quando lo crocifissero. 26E l'iscrizione con il
motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei. 27Con lui
crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra. 28.
29I passanti lo insultavano e, scuotendo il capo,
esclamavano: "Ehi, tu che distruggi il tempio e lo riedifichi in tre
giorni, 30salva te stesso scendendo dalla croce!". 31Ugualmente
anche i sommi sacerdoti con gli scribi, facendosi beffe di lui, dicevano:
"Ha salvato altri, non può salvare se stesso! 32Il Cristo, il
re d'Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo". E anche
quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.
33Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra,
fino alle tre del pomeriggio. 34Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì,
Eloì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai
abbandonato? 35Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano:
"Ecco, chiama Elia!". 36Uno corse a inzuppare di aceto
una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo:
"Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce". 37Ma
Gesù, dando un forte grido, spirò.
38Il velo del tempio si squarciò in due, dall'alto in basso.
39Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in
quel modo, disse: "Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!".
40C'erano anche alcune donne, che stavano ad osservare
da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e
di ioses, e Salome, 41che lo seguivano e servivano quando era ancora
in Galilea, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.
42Sopraggiunta ormai la sera, poiché era la Parascève,
cioè la vigilia del sabato, 43Giuseppe d'Arimatéa, membro autorevole
del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da
Pilato per chiedere il corpo di Gesù. 44Pilato si meravigliò che
fosse già morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da
tempo. 45Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. 46Egli
allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel
lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un
masso contro l'entrata del sepolcro. 47Intanto Maria di Màgdala e
Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto.
1Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo
e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. 2Di
buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del
sole. 3Esse dicevano tra loro: "Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso
del sepolcro?".4Ma, guardando, videro che il masso era già
stato rotolato via, benché fosse molto grande. 5Entrando nel
sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca,
ed ebbero paura. 6Ma egli disse loro: "Non abbiate paura! Voi
cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove
l'avevano deposto. 7Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro
che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto". 8Ed
esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di
spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura.
9Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il
sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette
demòni. 10Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in
lutto e in pianto. 11Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto
da lei, non vollero credere.
12Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano
in cammino verso la campagna. 13Anch'essi ritornarono ad annunziarlo
agli altri; ma neanche a loro vollero credere.
14Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li
rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano
creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato.
15Gesù disse loro: "Andate in tutto il mondo e predicate il
vangelo ad ogni creatura. 16Chi crederà e sarà battezzato sarà
salvo, ma chi non crederà sarà condannato. 17E questi saranno i
segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i
demòni, parleranno lingue nuove, 18prenderanno in mano i serpenti e,
se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai
malati e questi guariranno".
19Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e
sedette alla destra di Dio.
20Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore
operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che
l'accompagnavano.
1Poiché molti han posto mano a stendere un racconto
degli avvenimenti successi tra di noi, 2come ce li hanno trasmessi
coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della
parola, 3così ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni
circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato,
illustre Teòfilo, 4perché ti possa rendere conto della solidità
degli insegnamenti che hai ricevuto.
5Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote
chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne
chiamata Elisabetta. 6Erano giusti davanti a Dio, osservavano
irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. 7Ma non
avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli
anni.
8Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua
classe, 9secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in
sorte di entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso. 10Tutta
l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso. 11Allora
gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. 12Quando
lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. 13Ma l'angelo gli
disse: "Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua
moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. 14Avrai
gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, 15poiché
egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà
pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre 16e ricondurrà
molti figli d'Israele al Signore loro Dio. 17Gli camminerà innanzi
con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i
figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo
ben disposto". 18Zaccaria disse all'angelo: "Come posso
conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni". 19L'angelo
gli rispose: "Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato
mandato a portarti questo lieto annunzio. 20Ed ecco, sarai muto e
non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai
creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo".
21Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava
per il suo indugiare nel tempio. 22Quando poi uscì e non poteva
parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei
cenni e restava muto.
23Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. 24Dopo
quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi
e diceva: 25"Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei
giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini".
26Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in
una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa
sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si
chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena
di grazia, il Signore è con te". 29A queste parole ella rimase
turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 30L'angelo
le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ecco
concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà
grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di
Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il
suo regno non avrà fine".
34Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco
uomo". 35Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà
su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che
nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 36Vedi: anche
Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è
il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37nulla è
impossibile a Dio". 38Allora Maria disse: "Eccomi,
sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo
partì da lei.
39In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la
montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. 40Entrata nella
casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito
il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di
Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le
donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che debbo che la
madre del mio Signore venga a me? 44Ecco, appena la voce del tuo
saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio
grembo. 45E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole
del Signore".
46Allora Maria disse:
"L'anima mia
magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
49Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
50di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
51Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
52ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
53ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
54Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
55come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre".
56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa
sua.
57Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e
diede alla luce un figlio. 58I vicini e i parenti udirono che il
Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei.
59All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino
e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. 60Ma sua madre
intervenne: "No, si chiamerà Giovanni". 61Le dissero:
"Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome". 62Allora
domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. 63Egli
chiese una tavoletta, e scrisse: "Giovanni è il suo nome". Tutti
furono meravigliati. 64In quel medesimo istante gli si aprì la bocca
e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. 65Tutti i
loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della
Giudea si discorreva di tutte queste cose. 66Coloro che le udivano,
le serbavano in cuor loro: "Che sarà mai questo bambino?" si
dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui.
67Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo, e
profetò dicendo:
68"Benedetto il Signore Dio d'Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
69e ha suscitato per noi una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo,
70come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
71salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
72Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
73del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
74di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, 75in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
76E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
77per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati,
78grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge
79per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra della morte
e dirigere i nostri passi sulla via della pace".
80Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito.
Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
1In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che
si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento
fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. 3Andavano
tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. 4Anche Giuseppe,
che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nàzaret e dalla
Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, 5per
farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. 6Ora,
mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede
alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una
mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
8C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte
facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si
presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono
presi da grande spavento, 10ma l'angelo disse loro: "Non
temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi
vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. 12Questo
per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia".
13E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito
celeste che lodava Dio e diceva:
14"Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama".
15Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al
cielo, i pastori dicevano fra loro: "Andiamo fino a Betlemme, vediamo
questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere". 16Andarono
dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva
nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del
bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udirono, si
stupirono delle cose che i pastori dicevano. 19Maria, da parte sua,
serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
20I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per
tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
21Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la
circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo
prima di essere concepito nel grembo della madre.
22Quando venne il tempo della loro purificazione secondo
la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, 23come
è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al
Signore; 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore
o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.
25Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e
timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; 26lo Spirito
Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la
morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. 27Mosso dunque
dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino
Gesù per adempiere la Legge, 28lo prese tra le braccia e benedisse
Dio:
29"Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
30perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
31preparata da te davanti a tutti i popoli,
32luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele".
33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose
che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua
madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele,
segno di contraddizione 35perché siano svelati i pensieri di molti
cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima".
36C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle,
della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette
anni dal tempo in cui era ragazza, 37era poi rimasta vedova e ora
aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio
notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel
momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti
aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
39Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del
Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il
bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era
sopra di lui.
41I suoi genitori si recavano tutti gli anni a
Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42Quando egli ebbe dodici anni,
vi salirono di nuovo secondo l'usanza; 43ma trascorsi i giorni della
festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a
Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 44Credendolo
nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra
i parenti e i conoscenti; 45non avendolo trovato, tornarono in cerca
di lui a Gerusalemme. 46Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio,
seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. 47E
tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le
sue risposte. 48Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse:
"Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti
cercavamo". 49Ed egli rispose: "Perché mi cercavate? Non
sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?". 50Ma
essi non compresero le sue parole.
51Partì dunque con loro e tornò a Nàzaret e stava loro
sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. 52E
Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
1Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare,
mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della
Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturèa e della Traconìtide, e
Lisània tetrarca dell'Abilène, 2sotto i sommi sacerdoti Anna e
Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. 3Ed
egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di
conversione per il perdono dei peccati, 4com'è scritto nel libro
degli oracoli del profeta Isaia:
Voce di uno che grida nel
deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
5Ogni burrone sia riempito,
ogni monte e ogni colle sia abbassato;
i passi tortuosi siano diritti;
i luoghi impervi spianati.
6Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
7Diceva dunque alle folle che andavano a farsi
battezzare da lui: "Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire
all'ira imminente? 8Fate dunque opere degne della conversione e non
cominciate a dire in voi stessi: Abbiamo Abramo per padre! Perché io vi dico
che Dio può far nascere figli ad Abramo anche da queste pietre. 9Anzi,
la scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero che non porta buon
frutto, sarà tagliato e buttato nel fuoco".
10Le folle lo interrogavano: "Che cosa dobbiamo fare?". 11Rispondeva:
"Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare,
faccia altrettanto". 12Vennero anche dei pubblicani a farsi
battezzare, e gli chiesero: "Maestro, che dobbiamo fare?". 13Ed
egli disse loro: "Non esigete nulla di più di quanto vi è stato
fissato". 14Lo interrogavano anche alcuni soldati: "E noi
che dobbiamo fare?". Rispose: "Non maltrattate e non estorcete niente
a nessuno, contentatevi delle vostre paghe". 15Poiché il popolo
era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non
fosse lui il Cristo, 16Giovanni rispose a tutti dicendo: "Io vi
battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son
degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in
Spirito Santo e fuoco. 17Egli ha in mano il ventilabro per ripulire
la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà
con fuoco inestinguibile".
18Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona novella.
19Ma il tetrarca Erode, biasimato da lui a causa di
Erodìade, moglie di suo fratello, e per tutte le scelleratezze che aveva
commesso, 20aggiunse alle altre anche questa: fece rinchiudere
Giovanni in prigione.
21Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù,
ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22e
scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi
fu una voce dal cielo: "Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono
compiaciuto".
23Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa
trent'anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli, 24figlio
di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio di Giuseppe,
25figlio di Mattatìa, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di
Esli, figlio di Naggài, 26figlio di Maat, figlio di Mattatìa, figlio
di Semèin, figlio di Iosek, figlio di Ioda, 27figlio di Ioanan,
figlio di Resa, figlio di Zorobabèle, figlio di Salatiel, figlio di Neri, 28figlio
di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er, 29figlio
di Gesù, figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattàt, figlio di Levi, 30figlio
di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di
Eliacim, 31figlio di Melèa, figlio di Menna, figlio di Mattatà,
figlio di Natàm, figlio di Davide, 32figlio di Iesse, figlio di
Obed, figlio di Booz, figlio di Sala, figlio di Naàsson, 33figlio di
Aminadàb, figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares,
figlio di Giuda, 34figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di
Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor, 35figlio di Seruk, figlio
di Ragau, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala, 36figlio
di Cainam, figlio di Arfàcsad, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamech, 37figlio
di Matusalemme, figlio di Enoch, figlio di Iaret, figlio di Malleèl, figlio di
Cainam, 38figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di
Dio.
1Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal
Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto 2dove, per quaranta
giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando
furono terminati ebbe fame. 3Allora il diavolo gli disse: "Se
tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane". 4Gesù
gli rispose: "Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo". 5Il
diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della
terra, gli disse: 6"Ti darò tutta questa potenza e la gloria di
questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. 7Se
ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo". 8Gesù gli rispose:
"Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai".
9Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli
disse: "Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; 10sta scritto
infatti:
Ai suoi angeli darà ordine
per te,
perché essi ti custodiscano;
11e anche:
essi ti sosterranno con le
mani,
perché il tuo piede non inciampi in una pietra".
12Gesù gli rispose: "È stato detto: Non tenterai
il Signore Dio tuo". 13Dopo aver esaurito ogni specie di
tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.
14Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito
Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. 15Insegnava
nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi.
16Si recò a Nàzaret, dove era stato allevato; ed entrò,
secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. 17Gli
fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:
18Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto
messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
19e predicare un anno di grazia del Signore.
20Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e
sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. 21Allora
cominciò a dire: "Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita
con i vostri orecchi". 22Tutti gli rendevano testimonianza ed
erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e
dicevano: "Non è il figlio di Giuseppe?". 23Ma egli
rispose: "Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso.
Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fàllo anche qui, nella tua
patria!". 24Poi aggiunse: "Nessun profeta è bene accetto
in patria. 25Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo
di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande
carestia in tutto il paese; 26ma a nessuna di esse fu mandato Elia,
se non a una vedova in Sarepta di Sidone. 27C'erano molti lebbrosi
in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non
Naaman, il Siro".
28All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di
sdegno; 29si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo
condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per
gettarlo giù dal precipizio. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, se
ne andò.
31Poi discese a Cafàrnao, una città della Galilea, e al
sabato ammaestrava la gente. 32Rimanevano colpiti dal suo
insegnamento, perché parlava con autorità. 33Nella sinagoga c'era un
uomo con un demonio immondo e cominciò a gridare forte: 34"Basta!
Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene
chi sei: il Santo di Dio!". 35Gesù gli intimò: "Taci, esci
da costui!". E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da
lui, senza fargli alcun male. 36Tutti furono presi da paura e si
dicevano l'un l'altro: "Che parola è mai questa, che comanda con autorità
e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?". 37E si
diffondeva la fama di lui in tutta la regione.
38Uscito dalla sinagoga entrò nella casa di Simone. La
suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. 39Chinatosi
su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi all'istante, la
donna cominciò a servirli.
40Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi
colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su
ciascuno le mani, li guariva. 41Da molti uscivano demòni gridando:
"Tu sei il Figlio di Dio!". Ma egli li minacciava e non li lasciava
parlare, perché sapevano che era il Cristo.
42Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto.
Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perché non se
ne andasse via da loro. 43Egli però disse: "Bisogna che io
annunzi il regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato
mandato". 44E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.
1Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il
lago di Genèsaret 2e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare
la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano
scesi e lavavano le reti. 3Salì in una barca, che era di Simone, e
lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le
folle dalla barca.
4Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: "Prendi il
largo e calate le reti per la pesca". 5Simone rispose:
"Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma
sulla tua parola getterò le reti". 6E avendolo fatto, presero
una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. 7Allora fecero
cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e
riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. 8Al
veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo:
"Signore, allontanati da me che sono un peccatore". 9Grande
stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la
pesca che avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di
Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: "Non temere; d'ora
in poi sarai pescatore di uomini". 11Tirate le barche a terra,
lasciarono tutto e lo seguirono.
12Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo
coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: "Signore, se
vuoi, puoi sanarmi". 13Gesù stese la mano e lo toccò dicendo:
"Lo voglio, sii risanato!". E subito la lebbra scomparve da lui. 14Gli
ingiunse di non dirlo a nessuno: "Va', mostrati al sacerdote e fa'
l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di
testimonianza per essi". 15La sua fama si diffondeva ancor più;
folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. 16Ma
Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.
17Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei
e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e
da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. 18Ed
ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo
passare e metterlo davanti a lui. 19Non trovando da qual parte
introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le
tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza. 20Veduta
la loro fede, disse: "Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi". 21Gli
scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: "Chi è costui che
pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?". 22Ma
Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: "Che cosa andate ragionando
nei vostri cuori? 23Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i
tuoi peccati, o dire: Àlzati e cammina? 24Ora, perché sappiate che
il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico
- esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a casa
tua". 25Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio
su cui era disteso e si avviò verso casa glorificando Dio. 26Tutti
rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: "Oggi
abbiamo visto cose prodigiose".
27Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi
seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi!". 28Egli,
lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
29Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua
casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola. 30I
farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: "Perché
mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?". 31Gesù
rispose: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; 32io
non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi".
33Allora gli dissero: "I discepoli di Giovanni
digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i
tuoi mangiano e bevono!". 34Gesù rispose: "Potete far
digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro? 35Verranno
però i giorni in cui lo sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni,
digiuneranno". 36Diceva loro anche una parabola: "Nessuno
strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio;
altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al
vecchio. 37E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il
vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. 38Il
vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. 39Nessuno poi che beve il
vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!".
1Un giorno di sabato passava attraverso campi di grano
e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. 2Alcuni
farisei dissero: "Perché fate ciò che non è permesso di sabato?". 3Gesù
rispose: "Allora non avete mai letto ciò che fece Davide, quando ebbe fame
lui e i suoi compagni? 4Come entrò nella casa di Dio, prese i pani
dell'offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non fosse lecito
mangiarli se non ai soli sacerdoti?". 5E diceva loro: "Il
Figlio dell'uomo è signore del sabato".
6Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a
insegnare. Ora c'era là un uomo, che aveva la mano destra inaridita. 7Gli
scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo
scopo di trovare un capo di accusa contro di lui. 8Ma Gesù era a
conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano inaridita:
"Alzati e mettiti nel mezzo!". L'uomo, alzatosi, si mise nel punto
indicato. 9Poi Gesù disse loro: "Domando a voi: È lecito in
giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o
perderla?". 10E volgendo tutt'intorno lo sguardo su di loro,
disse all'uomo: "Stendi la mano!". Egli lo fece e la mano guarì. 11Ma
essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero
potuto fare a Gesù.
12In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a
pregare e passò la notte in orazione. 13Quando fu giorno, chiamò a
sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: 14Simone,
che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo,
Bartolomeo, 15Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone
soprannominato Zelota, 16Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu
il traditore.
17Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante.
C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la
Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, 18che
erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche quelli che
erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti. 19Tutta la
folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti.
20Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva:
"Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
21Beati voi che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete,
perché riderete.
22Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al
bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa
del Figlio dell'uomo. 23Rallegratevi in quel giorno ed esultate,
perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti
facevano i loro padri con i profeti.
24Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già la vostra consolazione.
25Guai a voi che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi che ora ridete,
perché sarete afflitti e piangerete.
26Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.
27Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri
nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, 28benedite coloro che
vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. 29A chi ti
percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non
rifiutare la tunica. 30Da' a chiunque ti chiede; e a chi prende del
tuo, non richiederlo. 31Ciò che volete gli uomini facciano a voi,
anche voi fatelo a loro. 32Se amate quelli che vi amano, che merito
ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. 33E se fate del bene a
coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo
stesso. 34E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito
ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne
altrettanto. 35Amate invece i vostri nemici, fate del bene e
prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli
dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.
36Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre
vostro. 37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non
sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; 38date e vi sarà
dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel
grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in
cambio".
39Disse loro anche una parabola: "Può forse un
cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? 40Il
discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo
maestro. 41Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo
fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? 42Come puoi
dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e
tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo
occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del
tuo fratello.
43Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo
che faccia frutti buoni. 44Ogni albero infatti si riconosce dal suo
frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo. 45L'uomo
buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo
cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del
cuore.
46Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate
ciò che dico? 47Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in
pratica, vi mostrerò a chi è simile: 48è simile a un uomo che,
costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra
la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì
a smuoverla perché era costruita bene. 49Chi invece ascolta e non
mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra,
senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la rovina di quella
casa fu grande".
1Quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole
al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao. 2Il servo di un
centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro. 3Perciò,
avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di
venire e di salvare il suo servo. 4Costoro giunti da Gesù lo
pregavano con insistenza: "Egli merita che tu gli faccia questa grazia,
dicevano, 5perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci
la sinagoga". 6Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto
distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli:
"Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il
mio tetto; 7per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire
da te, ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito. 8Anch'io
infatti sono uomo sottoposto a un'autorità, e ho sotto di me dei soldati; e
dico all'uno: Va' ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio
servo: Fa' questo, ed egli lo fa". 9All'udire questo Gesù restò
ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: "Io vi dico che
neanche in Israele ho trovato una fede così grande!". 10E gli
inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
11In seguito si recò in una città chiamata Nain e
facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. 12Quando fu
vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto,
figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. 13Vedendola,
il Signore ne ebbe compassione e le disse: "Non piangere!". 14E
accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse:
"Giovinetto, dico a te, alzati!". 15Il morto si levò a
sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. 16Tutti
furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: "Un grande profeta è
sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo". 17La fama di
questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione.
18Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di
tutti questi avvenimenti. Giovanni chiamò due di essi 19e li mandò a
dire al Signore: "Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un
altro?". 20Venuti da lui, quegli uomini dissero: "Giovanni
il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o
dobbiamo aspettare un altro?". 21In quello stesso momento Gesù
guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a
molti ciechi. 22Poi diede loro questa risposta: "Andate e
riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la
vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i
morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. 23E
beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!".
24Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù cominciò a
dire alla folla riguardo a Giovanni: "Che cosa siete andati a vedere nel
deserto? Una canna agitata dal vento? 25E allora, che cosa siete
andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti
sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re. 26Allora,
che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta. 27Egli
è colui del quale sta scritto:
Ecco io mando davanti a te
il mio messaggero,
egli preparerà la via davanti a te.
28Io vi dico, tra i nati di donna non c'è nessuno più
grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. 29Tutto
il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la
giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni. 30Ma i farisei
e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per
loro il disegno di Dio.
31A chi dunque paragonerò gli uomini di questa
generazione, a chi sono simili? 32Sono simili a quei bambini che
stando in piazza gridano gli uni agli altri:
Vi abbiamo suonato il flauto
e non avete ballato;
vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!
33È venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia
pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio. 34È venuto il
Figlio dell'uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone,
amico dei pubblicani e dei peccatori. 35Ma alla sapienza è stata
resa giustizia da tutti i suoi figli".
36Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli
entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco una
donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del
fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; 38e fermatasi
dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di
lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di
olio profumato.
39A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé.
"Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei
che lo tocca: è una peccatrice". 40Gesù allora gli disse:
"Simone, ho una cosa da dirti". Ed egli: "Maestro, di'
pure". 41"Un creditore aveva due debitori: l'uno gli
doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. 42Non avendo essi da
restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di
più?". 43Simone rispose: "Suppongo quello a cui ha
condonato di più". Gli disse Gesù: "Hai giudicato bene". 44E
volgendosi verso la donna, disse a Simone: "Vedi questa donna? Sono
entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi
ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu
non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di
baciarmi i piedi. 46Tu non mi hai cosparso il capo di olio
profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. 47Per questo ti
dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece
quello a cui si perdona poco, ama poco". 48Poi disse a lei:
"Ti sono perdonati i tuoi peccati". 49Allora i commensali
cominciarono a dire tra sé: "Chi è quest'uomo che perdona anche i
peccati?". 50Ma egli disse alla donna: "La tua fede ti ha
salvata; va' in pace!".
1In seguito egli se ne andava per le città e i
villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. 2C'erano
con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da
infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, 3Giovanna,
moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li
assistevano con i loro beni.
4Poiché una gran folla si radunava e accorreva a lui
gente da ogni città, disse con una parabola: 5"Il seminatore
uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e
fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. 6Un'altra
parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. 7Un'altra
cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la
soffocarono. 8Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò
cento volte tanto". Detto questo, esclamò: "Chi ha orecchi per intendere,
intenda!".
9I suoi discepoli lo interrogarono sul significato
della parabola. 10Ed egli disse: "A voi è dato conoscere i
misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perché
vedendo non vedano
e udendo non intendano.
11Il significato della parabola è questo: Il seme è la
parola di Dio. 12I semi caduti lungo la strada sono coloro che
l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro
cuori, perché non credano e così siano salvati. 13Quelli sulla
pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non
hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell'ora della tentazione vengono
meno. 14Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo
aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni,
dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione. 15Il
seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola
con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro
perseveranza.
16Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o
la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda
la luce. 17Non c'è nulla di nascosto che non debba essere
manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena
luce. 18Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha
sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere".
19Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli,
ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. 20Gli fu
annunziato: "Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano
vederti". 21Ma egli rispose: "Mia madre e miei fratelli
sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica".
22Un giorno salì su una barca con i suoi discepoli e
disse: "Passiamo all'altra riva del lago". Presero il largo. 23Ora,
mentre navigavano, egli si addormentò. Un turbine di vento si abbatté sul lago,
imbarcavano acqua ed erano in pericolo. 24Accostatisi a lui, lo
svegliarono dicendo: "Maestro, maestro, siamo perduti!". E lui,
destatosi, sgridò il vento e i flutti minacciosi; essi cessarono e si fece
bonaccia. 25Allora disse loro: "Dov'è la vostra fede?".
Essi intimoriti e meravigliati si dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque
costui che da' ordini ai venti e all'acqua e gli obbediscono?".
26Approdarono nella regione dei Gerasèni, che sta di
fronte alla Galilea. 27Era appena sceso a terra, quando gli venne
incontro un uomo della città posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava
vestiti, né abitava in casa, ma nei sepolcri. 28Alla vista di Gesù
gli si gettò ai piedi urlando e disse a gran voce: "Che vuoi da me, Gesù,
Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!". 29Gesù
infatti stava ordinando allo spirito immondo di uscire da quell'uomo. Molte volte
infatti s'era impossessato di lui; allora lo legavano con catene e lo
custodivano in ceppi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in
luoghi deserti. 30Gesù gli domandò: "Qual è il tuo nome?".
Rispose: "Legione", perché molti demòni erano entrati in lui. 31E
lo supplicavano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso.
32Vi era là un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte.
Lo pregarono che concedesse loro di entrare nei porci; ed egli lo permise. 33I
demòni uscirono dall'uomo ed entrarono nei porci e quel branco corse a gettarsi
a precipizio dalla rupe nel lago e annegò. 34Quando videro ciò che
era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città e nei
villaggi. 35La gente uscì per vedere l'accaduto, arrivarono da Gesù
e trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demòni vestito e sano di mente, che
sedeva ai piedi di Gesù; e furono presi da spavento. 36Quelli che
erano stati spettatori riferirono come l'indemoniato era stato guarito. 37Allora
tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni gli chiese che si allontanasse
da loro, perché avevano molta paura. Gesù, salito su una barca, tornò indietro.
38L'uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con
lui, ma egli lo congedò dicendo: 39"Torna a casa tua e racconta
quello che Dio ti ha fatto". L'uomo se ne andò, proclamando per tutta la
città quello che Gesù gli aveva fatto.
40Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, poiché
tutti erano in attesa di lui. 41Ed ecco venne un uomo di nome
Giàiro, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di
recarsi a casa sua, 42perché aveva un'unica figlia, di circa dodici
anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano
attorno. 43Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che
nessuno era riuscito a guarire, 44gli si avvicinò alle spalle e gli
toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò. 45Gesù
disse: "Chi mi ha toccato?". Mentre tutti negavano, Pietro disse:
"Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia". 46Ma
Gesù disse: "Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da
me". 47Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere
nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti
a tutto il popolo il motivo per cui l'aveva toccato, e come era stata subito
guarita. 48Egli le disse: "Figlia, la tua fede ti ha salvata,
va' in pace!".
49Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della
sinagoga a dirgli: "Tua figlia è morta, non disturbare più il
maestro". 50Ma Gesù che aveva udito rispose: "Non temere,
soltanto abbi fede e sarà salvata". 51Giunto alla casa, non
lasciò entrare nessuno con sé, all'infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il
padre e la madre della fanciulla. 52Tutti piangevano e facevano il
lamento su di lei. Gesù disse: "Non piangete, perché non è morta, ma
dorme". 53Essi lo deridevano, sapendo che era morta, 54ma
egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: "Fanciulla, alzati!". 55Il
suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all'istante. Egli ordinò di darle da
mangiare. 56I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro
di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.
1Egli allora chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e
autorità su tutti i demòni e di curare le malattie. 2E li mandò ad
annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi. 3Disse loro:
"Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né
denaro, né due tuniche per ciascuno. 4In qualunque casa entriate, là
rimanete e di là poi riprendete il cammino. 5Quanto a coloro che non
vi accolgono, nell'uscire dalla loro città, scuotete la polvere dai vostri
piedi, a testimonianza contro di essi". 6Allora essi partirono
e giravano di villaggio in villaggio, annunziando dovunque la buona novella e
operando guarigioni.
7Intanto il tetrarca Erode sentì parlare di tutti
questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano:
"Giovanni è risuscitato dai morti", 8altri: "È
apparso Elia", e altri ancora: "È risorto uno degli antichi
profeti". 9Ma Erode diceva: "Giovanni l'ho fatto
decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?". E
cercava di vederlo.
10Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù
tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò verso una
città chiamata Betsàida. 11Ma le folle lo seppero e lo seguirono.
Egli le accolse e prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti
avevan bisogno di cure. 12Il giorno cominciava a declinare e i
Dodici gli si avvicinarono dicendo: "Congeda la folla, perché vada nei
villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui
siamo in una zona deserta". 13Gesù disse loro: "Dategli
voi stessi da mangiare". Ma essi risposero: "Non abbiamo che cinque
pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa
gente". 14C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse
ai discepoli: "Fateli sedere per gruppi di cinquanta". 15Così
fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. 16Allora egli prese i
cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò
e li diede ai discepoli perché lo distribuissero alla folla. 17Tutti
mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici
ceste.
18Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo
appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda:
"Chi sono io secondo la gente?". 19Essi risposero:
"Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli
antichi profeti che è risorto". 20Allora domandò: "Ma voi
chi dite che io sia?". Pietro, prendendo la parola, rispose: "Il
Cristo di Dio". 21Egli allora ordinò loro severamente di non
riferirlo a nessuno.
22"Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto,
essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo
a morte e risorgere il terzo giorno".
23Poi, a tutti, diceva: "Se qualcuno vuol venire
dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
24Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la
propria vita per me, la salverà. 25Che giova all'uomo guadagnare il
mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?
26Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà
il Figlio dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli
santi.
27In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che
non morranno prima di aver visto il regno di Dio".
28Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé
Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29E, mentre
pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e
sfolgorante. 30Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed
Elia, 31apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita
che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. 32Pietro e i suoi
compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua
gloria e i due uomini che stavano con lui. 33Mentre questi si
separavano da lui, Pietro disse a Gesù: "Maestro, è bello per noi stare qui.
Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia". Egli non
sapeva quel che diceva. 34Mentre parlava così, venne una nube e li
avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. 35E dalla nube
uscì una voce, che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'eletto;
ascoltatelo". 36Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi
tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
37Il giorno seguente, quando furon discesi dal monte,
una gran folla gli venne incontro. 38A un tratto dalla folla un uomo
si mise a gridare: "Maestro, ti prego di volgere lo sguardo a mio figlio,
perché è l'unico che ho. 39Ecco, uno spirito lo afferra e subito
egli grida, lo scuote ed egli da' schiuma e solo a fatica se ne allontana
lasciandolo sfinito. 40Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma
non ci sono riusciti". 41Gesù rispose: "O generazione
incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conducimi qui
tuo figlio". 42Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò
per terra agitandolo con convulsioni. Gesù minacciò lo spirito immondo, risanò
il fanciullo e lo consegnò a suo padre. 43E tutti furono stupiti per
la grandezza di Dio.
Mentre tutti erano sbalorditi
per tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli: 44"Mettetevi
bene in mente queste parole: Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in
mano degli uomini". 45Ma essi non comprendevano questa frase;
per loro restava così misteriosa che non ne comprendevano il senso e avevano
paura a rivolgergli domande su tale argomento.
46Frattanto sorse una discussione tra loro, chi di essi
fosse il più grande. 47Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro
cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse: 48"Chi
accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me,
accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi,
questi è grande".
49Giovanni prese la parola dicendo: "Maestro,
abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo
impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci". 50Ma Gesù
gli rispose: "Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per
voi".
51Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe
stato tolto dal mondo, si diresse decisamente verso Gerusalemme 52e
mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un
villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. 53Ma essi
non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme. 54Quando
videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: "Signore, vuoi che
diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?". 55Ma
Gesù si voltò e li rimproverò. 56E si avviarono verso un altro
villaggio.
57Mentre andavano per la strada, un tale gli disse:
"Ti seguirò dovunque tu vada". 58Gesù gli rispose:
"Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il
Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo". 59A un altro
disse: "Seguimi". E costui rispose: "Signore, concedimi di
andare a seppellire prima mio padre". 60Gesù replicò:
"Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va' e annunzia il regno
di Dio". 61Un altro disse: "Ti seguirò, Signore, ma prima
lascia che io mi congedi da quelli di casa". 62Ma Gesù gli
rispose: "Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è
adatto per il regno di Dio".
1Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue
discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava
per recarsi. 2Diceva loro: "La messe è molta, ma gli operai
sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la
sua messe. 3Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4non
portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. 5In
qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. 6Se vi sarà
un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà
su di voi. 7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello
che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in
casa. 8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate
quello che vi sarà messo dinanzi, 9curate i malati che vi si
trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. 10Ma
quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e
dite: 11Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai
nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio
è vicino. 12Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno
duramente di quella città.
13Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e
Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si
sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. 14Perciò
nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi.
15E tu, Cafàrnao,
sarai innalzata fino al
cielo?
Fino agli inferi sarai precipitata!
16Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi
disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato".
17I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo:
"Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome". 18Egli
disse: "Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. 19Ecco,
io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra
ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. 20Non
rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto
che i vostri nomi sono scritti nei cieli".
21In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito
Santo e disse: "Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,
che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai
piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. 22Ogni cosa mi è
stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né
chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia
rivelare".
23E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse:
"Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. 24Vi dico che
molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo
videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono".
25Un dottore della legge si alzò per metterlo alla
prova: "Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?". 26Gesù
gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?". 27Costui
rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta
la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il
prossimo tuo come te stesso". 28E Gesù: "Hai risposto
bene; fa' questo e vivrai".
29Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù:
"E chi è il mio prossimo?". 30Gesù riprese:
"Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e incappò nei briganti che lo
spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per
caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò
oltre dall'altra parte. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, lo
vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio,
passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. 34Gli si fece
vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il
suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35Il
giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi
cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36Chi
di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei
briganti?". 37Quegli rispose: "Chi ha avuto compassione di
lui". Gesù gli disse: "Va' e anche tu fa' lo stesso".
38Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una
donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. 39Essa aveva una
sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua
parola; 40Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto,
fattasi avanti, disse: "Signore, non ti curi che mia sorella mi ha
lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". 41Ma Gesù
le rispose: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, 42ma
una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che
non le sarà tolta".
1Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando
ebbe finito uno dei discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare,
come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli". 2Ed egli
disse loro: "Quando pregate, dite:
Padre, sia santificato il tuo
nome,
venga il tuo regno;
3dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
4e perdonaci i nostri peccati,
perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore,
e non ci indurre in tentazione".
5Poi aggiunse: "Se uno di voi ha un amico e va da
lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, 6perché è giunto
da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; 7e
se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è già chiusa e
i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; 8vi
dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a
dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza.
9Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e
troverete, bussate e vi sarà aperto. 10Perché chi chiede ottiene,
chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. 11Quale padre tra voi,
se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce,
gli darà al posto del pesce una serpe? 12O se gli chiede un uovo,
gli darà uno scorpione? 13Se dunque voi, che siete cattivi, sapete
dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo
Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!".
14Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito
il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate. 15Ma
alcuni dissero: "È in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia
i demòni". 16Altri poi, per metterlo alla prova, gli
domandavano un segno dal cielo. 17Egli, conoscendo i loro pensieri,
disse: "Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra.
18Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in
piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl. 19Ma
se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi
li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici. 20Se
invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno
di Dio.
21Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo,
tutti i suoi beni stanno al sicuro. 22Ma se arriva uno più forte di
lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne
distribuisce il bottino.
23Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie
con me, disperde.
24Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira
per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella
mia casa da cui sono uscito. 25Venuto, la trova spazzata e adorna. 26Allora
va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi
alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della
prima".
27Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo
alla folla e disse: "Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui
hai preso il latte!". 28Ma egli disse: "Beati piuttosto
coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!".
29Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
"Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma
non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona. 30Poiché
come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo
sarà per questa generazione. 31La regina del sud sorgerà nel
giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché
essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone.
Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui. 32Quelli di Nìnive sorgeranno
nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi
alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui.
33Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo
nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché quanti entrano
vedano la luce. 34La lucerna del tuo corpo è l'occhio. Se il tuo
occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma se è malato, anche il
tuo corpo è nelle tenebre. 35Bada dunque che la luce che è in te non
sia tenebra. 36Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere alcuna
parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, come quando la lucerna ti illumina
con il suo bagliore".
37Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò
a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola. 38Il fariseo si meravigliò
che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. 39Allora il
Signore gli disse: "Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del
piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità. 40Stolti!
Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? 41Piuttosto
date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo. 42Ma
guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio,
e poi trasgredite la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose bisognava curare
senza trascurare le altre. 43Guai a voi, farisei, che avete cari i
primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. 44Guai a voi
perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra
senza saperlo".
45Uno dei dottori della legge intervenne: "Maestro, dicendo
questo, offendi anche noi". 46Egli rispose: "Guai anche a
voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e
quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito! 47Guai a voi, che
costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. 48Così
voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li
uccisero e voi costruite loro i sepolcri. 49Per questo la sapienza
di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e
perseguiteranno; 50perché sia chiesto conto a questa generazione del
sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo, 51dal
sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il
santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. 52Guai
a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non
siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito".
53Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a
trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, 54tendendogli
insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
1Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che si
calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli:
"Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. 2Non
c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà
conosciuto. 3Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito
in piena luce; e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne,
sarà annunziato sui tetti.
4A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e
dopo non possono far più nulla. 5Vi mostrerò invece chi dovete
temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella
Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. 6Cinque passeri non si
vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a
Dio. 7Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non
temete, voi valete più di molti passeri.
8Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche
il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; 9ma
chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di
Dio.
10Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma
chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato.
11Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle
autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; 12perché
lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire".
13Uno della folla gli disse: "Maestro, di' a mio
fratello che divida con me l'eredità". 14Ma egli rispose:
"O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?". 15E
disse loro: "Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche
se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni". 16Disse
poi una parabola: "La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon
raccolto. 17Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove
riporre i miei raccolti? 18E disse: Farò così: demolirò i miei
magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei
beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti
beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. 20Ma
Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E
quello che hai preparato di chi sarà? 21Così è di chi accumula
tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio".
22Poi disse ai discepoli: "Per questo io vi dico:
Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; né per il
vostro corpo, come lo vestirete. 23La vita vale più del cibo e il
corpo più del vestito. 24Guardate i corvi: non seminano e non
mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli
uccelli voi valete! 25Chi di voi, per quanto si affanni, può
aggiungere un'ora sola alla sua vita? 26Se dunque non avete potere
neanche per la più piccola cosa, perché vi affannate del resto? 27Guardate
i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche
Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 28Se
dunque Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel
forno, quanto più voi, gente di poca fede? 29Non cercate perciò che
cosa mangerete e berrete, e non state con l'animo in ansia: 30di
tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne
avete bisogno. 31Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi
saranno date in aggiunta.
32Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di
darvi il suo regno.
33Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi
borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non
arrivano e la tignola non consuma. 34Perché dove è il vostro tesoro,
là sarà anche il vostro cuore.
35Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne
accese; 36siate simili a coloro che aspettano il padrone quando
torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. 37Beati
quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi
dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 38E
se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati
loro! 39Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che
ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40Anche
voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non
pensate".
41Allora Pietro disse: "Signore, questa parabola la dici per
noi o anche per tutti?". 42Il Signore rispose: "Qual è
dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua
servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? 43Beato
quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. 44In
verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45Ma se
quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a
percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46il
padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora
che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. 47Il
servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo
la sua volontà, riceverà molte percosse; 48quello invece che, non
conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A
chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà
richiesto molto di più.
49Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come
vorrei che fosse già acceso! 50C'è un battesimo che devo ricevere; e
come sono angosciato, finché non sia compiuto!
51Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla
terra? No, vi dico, ma la divisione. 52D'ora innanzi in una casa di
cinque persone 53si divideranno tre contro due e due contro tre;
padre contro figlio e figlio
contro padre,
madre contro figlia e figlia contro madre,
suocera contro nuora e nuora contro suocera".
54Diceva ancora alle folle: "Quando vedete una
nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. 55E
quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. 56Ipocriti!
Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non
sapete giudicarlo? 57E perché non giudicate da voi stessi ciò che è
giusto? 58Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato,
lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti
al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in
prigione. 59Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino
all'ultimo spicciolo".
1In quello stesso tempo si presentarono alcuni a
riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello
dei loro sacrifici. 2Prendendo la parola, Gesù rispose:
"Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per
aver subito tale sorte? 3No, vi dico, ma se non vi convertite,
perirete tutti allo stesso modo. 4O quei diciotto, sopra i quali
rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di
tutti gli abitanti di Gerusalemme? 5No, vi dico, ma se non vi
convertite, perirete tutti allo stesso modo".
6Disse anche questa parabola: "Un tale aveva un
fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 7Allora
disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo
fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? 8Ma
quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno
e vi metta il concime 9e vedremo se porterà frutto per l'avvenire;
se no, lo taglierai".
10Una volta stava insegnando in una sinagoga il giorno
di sabato. 11C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno
spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo.
12Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: "Donna, sei libera
dalla tua infermità", 13e le impose le mani. Subito quella si
raddrizzò e glorificava Dio.
14Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato
quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: "Ci sono sei
giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in
giorno di sabato". 15Il Signore replicò: "Ipocriti, non
scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia,
per condurlo ad abbeverarsi? 16E questa figlia di Abramo, che satana
ha tenuto legata diciott'anni, non doveva essere sciolta da questo legame in
giorno di sabato?". 17Quando egli diceva queste cose, tutti i
suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le
meraviglie da lui compiute.
18Diceva dunque: "A che cosa è simile il regno di
Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? 19È simile a un granellino di
senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato
un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami".
20E ancora: "A che cosa rassomiglierò il regno di
Dio? 21È simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre
staia di farina, finché sia tutta fermentata".
22Passava per città e villaggi, insegnando, mentre
camminava verso Gerusalemme. 23Un tale gli chiese: "Signore,
sono pochi quelli che si salvano?". Rispose: 24"Sforzatevi
di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di
entrarvi, ma non ci riusciranno. 25Quando il padrone di casa si
alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta,
dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove
siete. 26Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua
presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. 27Ma egli
dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti
operatori d'iniquità! 28Là ci sarà pianto e stridore di denti quando
vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi
cacciati fuori. 29Verranno da oriente e da occidente, da
settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. 30Ed
ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che
saranno ultimi".
31In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a
dirgli: "Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere".
32Egli rispose: "Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio
i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito. 33Però
è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada,
perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
34Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e
lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi
figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! 35Ecco,
la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi
vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome
del Signore!".
1Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei
farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. 2Davanti a lui
stava un idropico. 3Rivolgendosi ai dottori della legge e ai
farisei, Gesù disse: "È lecito o no curare di sabato?". 4Ma
essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. 5Poi
disse: "Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà
subito fuori in giorno di sabato?". 6E non potevano rispondere
nulla a queste parole.
7Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi
posti, disse loro una parabola: 8"Quando sei invitato a nozze
da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato
più ragguardevole di te 9e colui che ha invitato te e lui venga a
dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. 10Invece
quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che
ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti
a tutti i commensali. 11Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e
chi si umilia sarà esaltato".
12Disse poi a colui che l'aveva invitato: "Quando
offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i
tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta
e tu abbia il contraccambio. 13Al contrario, quando dài un
banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14e sarai beato
perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla
risurrezione dei giusti".
15Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse:
"Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!". 16Gesù
rispose: "Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. 17All'ora
della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. 18Ma
tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un
campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. 19Un
altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego,
considerami giustificato. 20Un altro disse: Ho preso moglie e perciò
non posso venire. 21Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al
padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per
le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e
zoppi. 22Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato,
ma c'è ancora posto. 23Il padrone allora disse al servo: Esci per le
strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. 24Perché
vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia
cena".
25Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e
disse: 26"Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la
moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può
essere mio discepolo. 27Chi non porta la propria croce e non viene
dietro di me, non può essere mio discepolo.
28Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede
prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? 29Per
evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro
che vedono comincino a deriderlo, dicendo: 30Costui ha iniziato a
costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro. 31Oppure quale
re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare
con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? 32Se no,
mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace. 33Così
chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio
discepolo.
34Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il
sapore, con che cosa lo si salerà? 35Non serve né per la terra né
per il concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi per intendere,
intenda".
1Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori
per ascoltarlo. 2I farisei e gli scribi mormoravano: "Costui
riceve i peccatori e mangia con loro". 3Allora egli disse loro
questa parabola:
4"Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una,
non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non
la ritrova? 5Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, 6va
a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho
trovato la mia pecora che era perduta. 7Così, vi dico, ci sarà più
gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non
hanno bisogno di conversione.
8O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non
accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova?
9E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi
con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. 10Così, vi
dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si
converte".
11Disse ancora: "Un uomo aveva due figli. 12Il
più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta.
E il padre divise tra loro le sostanze. 13Dopo non molti giorni, il
figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là
sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. 14Quando ebbe speso
tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel
bisogno. 15Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di
quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. 16Avrebbe
voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. 17Allora
rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane
in abbondanza e io qui muoio di fame! 18Mi leverò e andrò da mio
padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; 19non
sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi
garzoni. 20Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli
si gettò al collo e lo baciò. 21Il figlio gli disse: Padre, ho
peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato
tuo figlio. 22Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il
vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai
piedi. 23Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo
festa, 24perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
25Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu
vicino a casa, udì la musica e le danze; 26chiamò un servo e gli
domandò che cosa fosse tutto ciò. 27Il servo gli rispose: È tornato
tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha
riavuto sano e salvo. 28Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il
padre allora uscì a pregarlo. 29Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io
ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai
dato mai un capretto per far festa con i miei amici. 30Ma ora che
questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per
lui hai ammazzato il vitello grasso. 31Gli rispose il padre: Figlio,
tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32ma bisognava far
festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato".
1Diceva anche ai discepoli: "C'era un uomo ricco
che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i
suoi averi. 2Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di
te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere
amministratore. 3L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il
mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi
vergogno. 4So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato
dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. 5Chiamò
uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: 6Tu quanto devi
al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua
ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. 7Poi disse a un altro:
Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua
ricevuta e scrivi ottanta. 8Il padrone lodò quell'amministratore
disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti,
verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
9Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta
ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore
eterne.
10Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto
nel poco, è disonesto anche nel molto.
11Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi
affiderà quella vera? 12E se non siete stati fedeli nella ricchezza
altrui, chi vi darà la vostra?
13Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà
l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire
a Dio e a mammona".
14I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano
tutte queste cose e si beffavano di lui. 15Egli disse: "Voi vi
ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è
esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio.
16La Legge e i Profeti fino a Giovanni; da allora in poi
viene annunziato il regno di Dio e ognuno si sforza per entrarvi.
17È più facile che abbiano fine il cielo e la terra,
anziché cada un solo trattino della Legge.
18Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa
un'altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito,
commette adulterio.
19C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso
e tutti i giorni banchettava lautamente. 20Un mendicante, di nome
Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, 21bramoso di
sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a
leccare le sue piaghe. 22Un giorno il povero morì e fu portato dagli
angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23Stando
nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro
accanto a lui. 24Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di
me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la
lingua, perché questa fiamma mi tortura. 25Ma Abramo rispose:
Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro
parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai
tormenti. 26Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso:
coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può
attraversare fino a noi. 27E quegli replicò: Allora, padre, ti prego
di mandarlo a casa di mio padre, 28perché ho cinque fratelli. Li
ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. 29Ma
Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. 30E lui: No,
padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. 31Abramo
rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai
morti saranno persuasi".
1Disse ancora ai suoi discepoli: "È inevitabile
che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. 2È meglio
per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel
mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. 3State
attenti a voi stessi!
Se un tuo fratello pecca,
rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. 4E se pecca sette volte al
giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai".
5Gli apostoli dissero al Signore: 6"Aumenta
la nostra fede!". Il Signore rispose: "Se aveste fede quanto un
granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato
nel mare, ed esso vi ascolterebbe.
7Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il
gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? 8Non
gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi,
finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? 9Si
riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10Così
anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite:
Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare".
11Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò
la Samarìa e la Galilea. 12Entrando in un villaggio, gli vennero
incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, 13alzarono la
voce, dicendo: "Gesù maestro, abbi pietà di noi!". 14Appena
li vide, Gesù disse: "Andate a presentarvi ai sacerdoti". E mentre
essi andavano, furono sanati. 15Uno di loro, vedendosi guarito,
tornò indietro lodando Dio a gran voce; 16e si gettò ai piedi di
Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. 17Ma Gesù osservò:
"Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? 18Non
si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo
straniero?". E gli disse: 19"Alzati e va'; la tua fede ti
ha salvato!".
20Interrogato dai farisei: "Quando verrà il regno
di Dio?", rispose: 21"Il regno di Dio non viene in modo da
attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il
regno di Dio è in mezzo a voi!".
22Disse ancora ai discepoli: "Verrà un tempo in cui
desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo
vedrete. 23Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non
seguiteli. 24Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo
all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. 25Ma
prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa
generazione. 26Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni
del Figlio dell'uomo: 27mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si
maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li
fece perire tutti. 28Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano,
bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; 29ma nel
giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece
perire tutti. 30Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si
rivelerà. 31In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue
cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non
torni indietro. 32Ricordatevi della moglie di Lot. 33Chi
cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà.
34Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l'uno
verrà preso e l'altro lasciato; 35due donne staranno a macinare
nello stesso luogo: l'una verrà presa e l'altra lasciata". 36. 37Allora
i discepoli gli chiesero: "Dove, Signore?". Ed egli disse loro:
"Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi".
1Disse loro una parabola sulla necessità di pregare
sempre, senza stancarsi: 2"C'era in una città un giudice, che
non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. 3In quella città
c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro
il mio avversario. 4Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse
tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, 5poiché
questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente
a importunarmi". 6E il Signore soggiunse: "Avete udito ciò
che dice il giudice disonesto. 7E Dio non farà giustizia ai suoi
eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? 8Vi
dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà,
troverà la fede sulla terra?".
9Disse ancora questa parabola per alcuni che
presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: 10"Due
uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. 11Il
fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono
come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano.
12Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto
possiedo. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava
nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi
pietà di me peccatore. 14Io vi dico: questi tornò a casa sua
giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi
si umilia sarà esaltato".
15Gli presentavano anche i bambini perché li
accarezzasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano. 16Allora
Gesù li fece venire avanti e disse: "Lasciate che i bambini vengano a me,
non glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. 17In
verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi
entrerà".
18Un notabile lo interrogò: "Maestro buono, che
devo fare per ottenere la vita eterna?". 19Gesù gli rispose:
"Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio. 20Tu
conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare,
non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre". 21Costui
disse: "Tutto questo l'ho osservato fin dalla mia giovinezza". 22Udito
ciò, Gesù gli disse: "Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che
hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e
seguimi". 23Ma quegli, udite queste parole, divenne assai
triste, perché era molto ricco.
24Quando Gesù lo vide, disse: "Quant'è difficile,
per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio. 25È
più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco
entrare nel regno di Dio!". 26Quelli che ascoltavano dissero:
"Allora chi potrà essere salvato?". 27Rispose: "Ciò
che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio".
28Pietro allora disse: "Noi abbiamo lasciato tutte
le nostre cose e ti abbiamo seguito". 29Ed egli rispose:
"In verità vi dico, non c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o
fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, 30che non riceva
molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà".
31Poi prese con sé i Dodici e disse loro: "Ecco,
noi andiamo a Gerusalemme, e tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al
Figlio dell'uomo si compirà. 32Sarà consegnato ai pagani, schernito,
oltraggiato, coperto di sputi 33e, dopo averlo flagellato, lo
uccideranno e il terzo giorno risorgerà". 34Ma non compresero
nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò
che egli aveva detto.
35Mentre si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto a
mendicare lungo la strada. 36Sentendo passare la gente, domandò che
cosa accadesse. 37Gli risposero: "Passa Gesù il
Nazareno!". 38Allora incominciò a gridare: "Gesù, figlio
di Davide, abbi pietà di me!". 39Quelli che camminavano avanti
lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: "Figlio
di Davide, abbi pietà di me!". 40Gesù allora si fermò e ordinò
che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: 41"Che
vuoi che io faccia per te?". Egli rispose: "Signore, che io riabbia
la vista". 42E Gesù gli disse: "Abbi di nuovo la vista! La
tua fede ti ha salvato". 43Subito ci vide di nuovo e cominciò a
seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio.
1Entrato in Gèrico, attraversava la città. 2Ed
ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3cercava
di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era
piccolo di statura. 4Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì
su un sicomoro, poiché doveva passare di là. 5Quando giunse sul
luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché
oggi devo fermarmi a casa tua". 6In fretta scese e lo accolse
pieno di gioia. 7Vedendo ciò, tutti mormoravano: "È andato ad
alloggiare da un peccatore!". 8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al
Signore: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho
frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto". 9Gesù gli
rispose: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è
figlio di Abramo; 10il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e
a salvare ciò che era perduto".
11Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesù
disse ancora una parabola perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che
il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro. 12Disse
dunque: "Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere
un titolo regale e poi ritornare. 13Chiamati dieci servi, consegnò
loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno. 14Ma i
suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasceria a dire: Non
vogliamo che costui venga a regnare su di noi. 15Quando fu di
ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali
aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato. 16Si
presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine. 17Gli
disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il
potere sopra dieci città. 18Poi si presentò il secondo e disse: La
tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine. 19Anche a questo
disse: Anche tu sarai a capo di cinque città. 20Venne poi anche
l'altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un
fazzoletto; 21avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi
quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato. 22Gli
rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un
uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che
non ho seminato: 23perché allora non hai consegnato il mio denaro a
una banca? Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi. 24Disse
poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci 25Gli
risposero: Signore, ha già dieci mine! 26Vi dico: A chiunque ha sarà
dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 27E quei miei
nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli
davanti a me".
28Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri
salendo verso Gerusalemme.
29Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto
degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: 30"Andate nel
villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è
mai salito; scioglietelo e portatelo qui. 31E se qualcuno vi
chiederà: Perché lo sciogliete?, direte così: Il Signore ne ha bisogno". 32Gli
inviati andarono e trovarono tutto come aveva detto. 33Mentre
scioglievano il puledro, i proprietari dissero loro: "Perché sciogliete il
puledro?". 34Essi risposero: "Il Signore ne ha
bisogno".
35Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul
puledro, vi fecero salire Gesù. 36Via via che egli avanzava,
stendevano i loro mantelli sulla strada. 37Era ormai vicino alla
discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando,
cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto,
dicendo:
38"Benedetto colui che viene,
il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo
e gloria nel più alto dei cieli!".
39Alcuni farisei tra la folla gli dissero:
"Maestro, rimprovera i tuoi discepoli". 40Ma egli rispose:
"Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre".
41Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di
essa, dicendo: 42"Se avessi compreso anche tu, in questo
giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. 43Giorni
verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno
e ti stringeranno da ogni parte; 44abbatteranno te e i tuoi figli
dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai
riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata".
45Entrato poi nel tempio, cominciò a cacciare i
venditori, 46dicendo: "Sta scritto:
La mia casa sarà casa di
preghiera.
Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!".
47Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e
gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo; 48ma
non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole.
1Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e
annunziava la parola di Dio, si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli scribi con
gli anziani e si rivolsero a lui dicendo: 2"Dicci con quale
autorità fai queste cose o chi è che t'ha dato quest'autorità". 3E
Gesù disse loro: "Vi farò anch'io una domanda e voi rispondetemi: 4Il
battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini?". 5Allora
essi discutevano fra loro: "Se diciamo "dal Cielo", risponderà:
"Perché non gli avete creduto?". 6E se diciamo "dagli
uomini", tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto che Giovanni è un
profeta". 7Risposero quindi di non saperlo. 8E Gesù
disse loro: "Nemmeno io vi dico con quale autorità faccio queste
cose".
9Poi cominciò a dire al popolo questa parabola:
"Un uomo piantò una vigna, l'affidò a dei coltivatori e se ne andò
lontano per molto tempo. 10A suo tempo, mandò un servo da quei
coltivatori perché gli dessero una parte del raccolto della vigna. Ma i
coltivatori lo percossero e lo rimandarono a mani vuote. 11Mandò un
altro servo, ma essi percossero anche questo, lo insultarono e lo rimandarono a
mani vuote. 12Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono
e lo cacciarono. 13Disse allora il padrone della vigna: Che devo
fare? Manderò il mio unico figlio; forse di lui avranno rispetto. 14Quando
lo videro, i coltivatori discutevano fra loro dicendo: Costui è l'erede.
Uccidiamolo e così l'eredità sarà nostra. 15E lo cacciarono fuori
della vigna e l'uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della
vigna? 16Verrà e manderà a morte quei coltivatori, e affiderà ad
altri la vigna". Ma essi, udito ciò, esclamarono: "Non sia
mai!". 17Allora egli si volse verso di loro e disse: "Che
cos'è dunque ciò che è scritto:
La pietra che i
costruttori hanno scartata,
è diventata testata d'angolo?
18Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e a chi
cadrà addosso, lo stritolerà". 19Gli scribi e i sommi sacerdoti
cercarono allora di mettergli addosso le mani, ma ebbero paura del popolo.
Avevano capito che quella parabola l'aveva detta per loro.
20Postisi in osservazione, mandarono informatori, che si
fingessero persone oneste, per coglierlo in fallo nelle sue parole e poi
consegnarlo all'autorità e al potere del governatore. 21Costoro lo
interrogarono: "Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e
non guardi in faccia a nessuno, ma insegni secondo verità la via di Dio. 22È
lecito che noi paghiamo il tributo a Cesare?". 23Conoscendo la
loro malizia, disse: 24"Mostratemi un denaro: di chi è
l'immagine e l'iscrizione?". Risposero: "Di Cesare". 25Ed
egli disse: "Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è
di Dio". 26Così non poterono coglierlo in fallo davanti al
popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.
27Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali
negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda: 28"Maestro,
Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza
figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio
fratello. 29C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso
moglie, morì senza figli. 30Allora la prese il secondo 31e
poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli. 32Da
ultimo anche la donna morì. 33Questa donna dunque, nella
risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in
moglie". 34Gesù rispose: "I figli di questo mondo prendono
moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni
dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito;
36e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e,
essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37Che poi i
morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando
chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio
non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui". 39Dissero
allora alcuni scribi: "Maestro, hai parlato bene". 40E non
osavano più fargli alcuna domanda.
41Egli poi disse loro: "Come mai dicono che il
Cristo è figlio di Davide, 42se Davide stesso nel libro dei Salmi
dice:
Ha detto il Signore al mio
Signore:
siedi alla mia destra,
43finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello ai tuoi piedi?
44Davide dunque lo chiama Signore; perciò come può
essere suo figlio?".
45E mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai
discepoli: 46"Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in
lunghe vesti e hanno piacere di esser salutati nelle piazze, avere i primi
seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; 47divorano le
case delle vedove, e in apparenza fanno lunghe preghiere. Essi riceveranno una
condanna più severa".
1Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le
loro offerte nel tesoro. 2Vide anche una vedova povera che vi
gettava due spiccioli 3e disse: "In verità vi dico: questa
vedova, povera, ha messo più di tutti. 4Tutti costoro, infatti, han
deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha
dato tutto quanto aveva per vivere".
5Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle
pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse: 6"Verranno
giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non
venga distrutta". 7Gli domandarono: "Maestro, quando
accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?".
8Rispose: "Guardate di non lasciarvi ingannare.
Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo
è prossimo"; non seguiteli. 9Quando sentirete parlare di guerre
e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste
cose, ma non sarà subito la fine".
10Poi disse loro: "Si solleverà popolo contro popolo e regno
contro regno, 11e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e
pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. 12Ma
prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno,
consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a
governatori, a causa del mio nome. 13Questo vi darà occasione di
render testimonianza. 14Mettetevi bene in mente di non preparare
prima la vostra difesa; 15io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti
i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. 16Sarete
traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e
metteranno a morte alcuni di voi; 17sarete odiati da tutti per causa
del mio nome. 18Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. 19Con
la vostra perseveranza salverete le vostre anime.
20Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti,
sappiate allora che la sua devastazione è vicina. 21Allora coloro
che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la città
se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città; 22saranno
infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia.
23Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei
giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. 24Cadranno
a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme
sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti.
25Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle,
e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti,
26mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che
dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno
sconvolte.
27Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con
potenza e gloria grande.
28Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il
capo, perché la vostra liberazione è vicina".
29E disse loro una parabola: "Guardate il fico e
tutte le piante; 30quando già germogliano, guardandoli capite da voi
stessi che ormai l'estate è vicina. 31Così pure, quando voi vedrete
accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. 32In
verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. 33Il
cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
34State bene attenti che i vostri cuori non si
appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel
giorno non vi piombi addosso improvviso; 35come un laccio esso si
abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. 36Vegliate
e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che
deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo".
37Durante il giorno insegnava nel tempio, la notte
usciva e pernottava all'aperto sul monte detto degli Ulivi. 38E
tutto il popolo veniva a lui di buon mattino nel tempio per ascoltarlo.
1Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, 2e
i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiché
temevano il popolo. 3Allora satana entrò in Giuda, detto Iscariota,
che era nel numero dei Dodici. 4Ed egli andò a discutere con i sommi
sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo nelle loro mani. 5Essi
si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro. 6Egli fu
d'accordo e cercava l'occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto dalla
folla.
7Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva
immolare la vittima di Pasqua. 8Gesù mandò Pietro e Giovanni
dicendo: "Andate a preparare per noi la Pasqua, perché possiamo mangiare".
9Gli chiesero: "Dove vuoi che la prepariamo?". 10Ed
egli rispose: "Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che
porta una brocca d'acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà 11e
direte al padrone di casa: Il Maestro ti dice: Dov'è la stanza in cui posso
mangiare la Pasqua con i miei discepoli? 12Egli vi mostrerà una sala
al piano superiore, grande e addobbata; là preparate". 13Essi
andarono e trovarono tutto come aveva loro detto e prepararono la Pasqua.
14Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli
con lui, 15e disse: "Ho desiderato ardentemente di mangiare
questa Pasqua con voi, prima della mia passione, 16poiché vi dico:
non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio". 17E
preso un calice, rese grazie e disse: "Prendetelo e distribuitelo tra voi,
18poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della
vite, finché non venga il regno di Dio".
19Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede
loro dicendo: "Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in
memoria di me". 20Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il
calice dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che
viene versato per voi".
21"Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me,
sulla tavola. 22Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è
stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale è tradito!". 23Allora
essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò.
24Sorse anche una discussione, chi di loro poteva esser
considerato il più grande. 25Egli disse: "I re delle nazioni le
governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare
benefattori. 26Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra
voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. 27Infatti
chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a
tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.
28Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle
mie prove; 29e io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha
preparato per me, 30perché possiate mangiare e bere alla mia mensa
nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.
31Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per
vagliarvi come il grano; 32ma io ho pregato per te, che non venga
meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli". 33E
Pietro gli disse: "Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e
alla morte". 34Gli rispose: "Pietro, io ti dico: non
canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di
conoscermi".
35Poi disse: "Quando vi ho mandato senza borsa, né
bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?". Risposero:
"Nulla". 36Ed egli soggiunse: "Ma ora, chi ha una
borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne
compri una. 37Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola
della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello
che mi riguarda volge al suo termine". 38Ed essi dissero:
"Signore, ecco qui due spade". Ma egli rispose "Basta!".
39Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli
Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. 40Giunto sul luogo, disse
loro: "Pregate, per non entrare in tentazione". 41Poi si
allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: 42"Padre,
se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la
tua volontà". 43Gli apparve allora un angelo dal cielo a
confortarlo. 44In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il
suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. 45Poi,
rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la
tristezza. 46E disse loro: "Perché dormite? Alzatevi e pregate,
per non entrare in tentazione".
47Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente;
li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù
per baciarlo. 48Gesù gli disse: "Giuda, con un bacio tradisci
il Figlio dell'uomo?". 49Allora quelli che eran con lui,
vedendo ciò che stava per accadere, dissero: "Signore, dobbiamo colpire
con la spada?". 50E uno di loro colpì il servo del sommo
sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. 51Ma Gesù intervenne
dicendo: "Lasciate, basta così!". E toccandogli l'orecchio, lo guarì.
52Poi Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi
sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: "Siete usciti con
spade e bastoni come contro un brigante? 53Ogni giorno ero con voi
nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la vostra ora, è
l'impero delle tenebre".
54Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero
entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. 55Siccome
avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche
Pietro si sedette in mezzo a loro. 56Vedutolo seduto presso la
fiamma, una serva fissandolo disse: "Anche questi era con lui". 57Ma
egli negò dicendo: "Donna, non lo conosco!". 58Poco dopo
un altro lo vide e disse: "Anche tu sei di loro!". Ma Pietro rispose:
"No, non lo sono!". 59Passata circa un'ora, un altro
insisteva: "In verità, anche questo era con lui; è anche lui un
Galileo". 60Ma Pietro disse: "O uomo, non so quello che
dici". E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. 61Allora
il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il
Signore gli aveva detto: "Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai
tre volte". 62E, uscito, pianse amaramente.
63Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo
schernivano e lo percuotevano, 64lo bendavano e gli dicevano:
"Indovina: chi ti ha colpito?". 65E molti altri insulti
dicevano contro di lui.
66Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani
del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al
sinedrio e gli dissero: 67"Se tu sei il Cristo, diccelo".
Gesù rispose: "Anche se ve lo dico, non mi crederete; 68se vi
interrogo, non mi risponderete. 69Ma da questo momento starà il
Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio". 70Allora
tutti esclamarono: "Tu dunque sei il Figlio di Dio?". Ed egli disse
loro: "Lo dite voi stessi: io lo sono". 71Risposero:
"Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi
dalla sua bocca".
1Tutta l'assemblea si alzò, lo condussero da Pilato 2e
cominciarono ad accusarlo: "Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro
popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo
re". 3Pilato lo interrogò: "Sei tu il re dei
Giudei?". Ed egli rispose: "Tu lo dici". 4Pilato
disse ai sommi sacerdoti e alla folla: "Non trovo nessuna colpa in
quest'uomo". 5Ma essi insistevano: "Costui solleva il
popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino
a qui".
6Udito ciò, Pilato domandò se era Galileo 7e, saputo che
apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei giorni
si trovava anch'egli a Gerusalemme.
8Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto
tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche
miracolo fatto da lui. 9Lo interrogò con molte domande, ma Gesù non
gli rispose nulla. 10C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli
scribi, e lo accusavano con insistenza. 11Allora Erode, con i suoi
soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una splendida veste e lo
rimandò a Pilato. 12In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici;
prima infatti c'era stata inimicizia tra loro.
13Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il
popolo, 14disse: "Mi avete portato quest'uomo come sobillatore
del popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui
nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; 15e neanche Erode,
infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. 16Perciò,
dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò". 17. 18Ma
essi si misero a gridare tutti insieme: "A morte costui! Dacci libero
Barabba!". 19Questi era stato messo in carcere per una sommossa
scoppiata in città e per omicidio.
20Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. 21Ma
essi urlavano: "Crocifiggilo, crocifiggilo!". 22Ed egli,
per la terza volta, disse loro: "Ma che male ha fatto costui? Non ho
trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo
rilascerò". 23Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che
venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. 24Pilato allora
decise che la loro richiesta fosse eseguita. 25Rilasciò colui che
era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e
abbandonò Gesù alla loro volontà.
26Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di
Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare
dietro a Gesù. 27Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che
si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. 28Ma Gesù,
voltandosi verso le donne, disse: "Figlie di Gerusalemme, non piangete su
di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. 29Ecco,
verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno
generato e le mammelle che non hanno allattato.
30Allora cominceranno a dire ai monti:
Cadete su di noi!
e ai colli:
Copriteci!
31Perché se trattano così il legno verde, che avverrà
del legno secco?".
32Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere
giustiziati.
33Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero
lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. 34Gesù
diceva: "Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno".
Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte.
35Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano
dicendo: "Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il
suo eletto". 36Anche i soldati lo schernivano, e gli si
accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: 37"Se
tu sei il re dei Giudei, salva te stesso". 38C'era anche una
scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava:
"Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!". 40Ma
l'altro lo rimproverava: "Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla
stessa pena? 41Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le
nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male". 42E
aggiunse: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno". 43Gli
rispose: "In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso".
44Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si
fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. 45Il velo
del tempio si squarciò nel mezzo. 46Gesù, gridando a gran voce,
disse: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito". Detto
questo spirò.
47Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava
Dio: "Veramente quest'uomo era giusto". 48Anche tutte le
folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto,
se ne tornavano percuotendosi il petto. 49Tutti i suoi conoscenti
assistevano da lontano e così le donne che lo avevano seguito fin dalla
Galilea, osservando questi avvenimenti.
50C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio,
persona buona e giusta. 51Non aveva aderito alla decisione e
all'operato degli altri. Egli era di Arimatéa, una città dei Giudei, e
aspettava il regno di Dio. 52Si presentò a Pilato e chiese il corpo
di Gesù. 53Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo
depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora
deposto. 54Era il giorno della parascève e già splendevano le luci del
sabato. 55Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano
Giuseppe; esse osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù, 56poi
tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato
osservarono il riposo secondo il comandamento.
1Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si
recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. 2Trovarono
la pietra rotolata via dal sepolcro; 3ma, entrate, non trovarono il
corpo del Signore Gesù. 4Mentre erano ancora incerte, ecco due
uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. 5Essendosi le
donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro:
"Perché cercate tra i morti colui che è vivo? 6Non è qui, è
risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, 7dicendo
che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori,
che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno". 8Ed esse
si ricordarono delle sue parole.
9E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo
agli Undici e a tutti gli altri. 10Erano Maria di Màgdala, Giovanna
e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli
apostoli. 11Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non
credettero ad esse.
12Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide
solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l'accaduto.
13Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in
cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome
Èmmaus, 14e conversavano di tutto quello che era accaduto. 15Mentre
discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con
loro. 16Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. 17Ed
egli disse loro: "Che sono questi discorsi che state facendo fra voi
durante il cammino?". Si fermarono, col volto triste; 18uno di
loro, di nome Clèopa, gli disse: "Tu solo sei così forestiero in
Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?". 19Domandò:
"Che cosa?". Gli risposero: "Tutto ciò che riguarda Gesù
Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto
il popolo; 20come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno
consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. 21Noi
speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre
giorni da quando queste cose sono accadute. 22Ma alcune donne, delle
nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro 23e non
avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione
di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24Alcuni dei nostri
sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non
l'hanno visto".
25Ed egli disse loro: "Sciocchi e tardi di cuore nel credere
alla parola dei profeti! 26Non bisognava che il Cristo sopportasse
queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". 27E
cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò
che si riferiva a lui. 28Quando furon vicini al villaggio dove erano
diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29Ma essi
insistettero: "Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al
declino". Egli entrò per rimanere con loro. 30Quando fu a
tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede
loro. 31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui
sparì dalla loro vista. 32Ed essi si dissero l'un l'altro: "Non
ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino,
quando ci spiegava le Scritture?". 33E partirono senz'indugio e
fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che
erano con loro, 34i quali dicevano: "Davvero il Signore è
risorto ed è apparso a Simone". 35Essi poi riferirono ciò che
era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona
apparve in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". 37Stupiti
e spaventati credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse:
"Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate
le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma
non ha carne e ossa come vedete che io ho". 40Dicendo questo,
mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la grande gioia
ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: "Avete qui qualche cosa
da mangiare?". 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito;
43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
44Poi disse: "Sono queste le parole che vi dicevo
quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di
me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi". 45Allora aprì
loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: 46"Così
sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno 47e
nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei
peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete
testimoni. 49E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha
promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza
dall'alto".
50Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani,
li benedisse. 51Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato
verso il cielo. 52Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a
Gerusalemme con grande gioia; 53e stavano sempre nel tempio lodando
Dio.
1In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
2Egli era in principio presso Dio:
3tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
4In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
5la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta.
6Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
7Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
8Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
9Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
10Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
11Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
12A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
13i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
14E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
15Giovanni gli rende testimonianza
e grida: "Ecco l'uomo di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me
mi è passato avanti,
perché era prima di me".
16Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
e grazia su grazia.
17Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
18Dio nessuno l'ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato.
19E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i
Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo:
"Chi sei tu?". 20Egli confessò e non negò, e confessò:
"Io non sono il Cristo". 21Allora gli chiesero: "Che
cosa dunque? Sei Elia?". Rispose: "Non lo sono". "Sei tu il
profeta?". Rispose: "No". 22Gli dissero dunque:
"Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato.
Che cosa dici di te stesso?". 23Rispose:
"Io sono voce di uno
che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
come disse il profeta
Isaia". 24Essi erano stati mandati da parte dei farisei. 25Lo
interrogarono e gli dissero: "Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo,
né Elia, né il profeta?". 26Giovanni rispose loro: "Io
battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27uno
che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del
sandalo". 28Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano,
dove Giovanni stava battezzando.
29Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse:
"Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! 30Ecco
colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti,
perché era prima di me. 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a
battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele". 32Giovanni
rese testimonianza dicendo: "Ho visto lo Spirito scendere come una colomba
dal cielo e posarsi su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma chi mi ha
inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere
e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. 34E io
ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio".
35Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei
suoi discepoli 36e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse:
"Ecco l'agnello di Dio!". 37E i due discepoli, sentendolo
parlare così, seguirono Gesù. 38Gesù allora si voltò e, vedendo che
lo seguivano, disse: "Che cercate?". Gli risposero: "Rabbì (che
significa maestro), dove abiti?". 39Disse loro: "Venite e
vedrete". Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono
presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
40Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano
seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41Egli incontrò per
primo suo fratello Simone, e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia (che
significa il Cristo)" 42e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando
lo sguardo su di lui, disse: "Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti
chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)".
43Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea;
incontrò Filippo e gli disse: "Seguimi". 44Filippo era di
Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. 45Filippo incontrò
Natanaèle e gli disse: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè
nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nàzaret". 46Natanaèle
esclamò: "Da Nàzaret può mai venire qualcosa di buono?". Filippo gli
rispose: "Vieni e vedi". 47Gesù intanto, visto Natanaèle
che gli veniva incontro, disse di lui: "Ecco davvero un Israelita in cui
non c'è falsità". 48Natanaèle gli domandò: "Come mi
conosci?". Gli rispose Gesù: "Prima che Filippo ti chiamasse, io ti
ho visto quando eri sotto il fico". 49Gli replicò Natanaèle:
"Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!". 50Gli
rispose Gesù: "Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi?
Vedrai cose maggiori di queste!". 51Poi gli disse: "In
verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e
scendere sul Figlio dell'uomo".
1Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di
Galilea e c'era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù
con i suoi discepoli. 3Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la
madre di Gesù gli disse: "Non hanno più vino". 4E Gesù
rispose: "Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia
ora". 5La madre dice ai servi: "Fate quello che vi
dirà".
6Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei,
contenenti ciascuna due o tre barili. 7E Gesù disse loro:
"Riempite d'acqua le giare"; e le riempirono fino all'orlo. 8Disse
loro di nuovo: "Ora attingete e portatene al maestro di tavola". Ed
essi gliene portarono. 9E come ebbe assaggiato l'acqua diventata
vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i
servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo 10e gli disse:
"Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli,
quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono". 11Così
Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria
e i suoi discepoli credettero in lui.
12Dopo questo fatto, discese a Cafàrnao insieme con sua madre, i
fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni.
13Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì
a Gerusalemme. 14Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e
colombe, e i cambiavalute seduti al banco. 15Fatta allora una sferza
di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a
terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, 16e ai
venditori di colombe disse: "Portate via queste cose e non fate della casa
del Padre mio un luogo di mercato". 17I discepoli si
ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. 18Allora
i Giudei presero la parola e gli dissero: "Quale segno ci mostri per fare
queste cose?". 19Rispose loro Gesù: "Distruggete questo
tempio e in tre giorni lo farò risorgere". 20Gli dissero allora
i Giudei: "Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre
giorni lo farai risorgere?". 21Ma egli parlava del tempio del
suo corpo. 22Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli
si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla
parola detta da Gesù.
23Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la
festa molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel suo nome. 24Gesù
però non si confidava con loro, perché conosceva tutti 25e non aveva
bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva
quello che c'è in ogni uomo.
1C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo
dei Giudei. 2Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: "Rabbì,
sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che
tu fai, se Dio non è con lui". 3Gli rispose Gesù: "In
verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il
regno di Dio". 4Gli disse Nicodèmo: "Come può un uomo
nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua
madre e rinascere?". 5Gli rispose Gesù: "In verità, in
verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel
regno di Dio. 6Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato
dallo Spirito è Spirito. 7Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete
rinascere dall'alto. 8Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce,
ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo
Spirito". 9Replicò Nicodèmo: "Come può accadere
questo?". 10Gli rispose Gesù: "Tu sei maestro in Israele e
non sai queste cose? 11In verità, in verità ti dico, noi parliamo di
quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete
la nostra testimonianza. 12Se vi ho parlato di cose della terra e
non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? 13Eppure
nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell'uomo che è disceso dal
cielo. 14E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna
che sia innalzato il Figlio dell'uomo, 15perché chiunque crede in
lui abbia la vita eterna".
16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio
unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. 17Dio
non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo
si salvi per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma
chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome
dell'unigenito Figlio di Dio. 19E il giudizio è questo: la luce è
venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le
loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la
luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. 21Ma
chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere
sono state fatte in Dio.
22Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella
regione della Giudea; e là si trattenne con loro, e battezzava. 23Anche
Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché c'era là molta acqua; e la
gente andava a farsi battezzare. 24Giovanni, infatti, non era stato
ancora imprigionato.
25Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un
Giudeo riguardo la purificazione. 26Andarono perciò da Giovanni e
gli dissero: "Rabbì, colui che era con te dall'altra parte del Giordano, e
al quale hai reso testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a
lui". 27Giovanni rispose: "Nessuno può prendersi qualcosa
se non gli è stato dato dal cielo. 28Voi stessi mi siete testimoni
che ho detto: Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui. 29Chi
possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo, che è presente e
l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è
compiuta. 30Egli deve crescere e io invece diminuire.
31Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla
terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di
sopra di tutti. 32Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure
nessuno accetta la sua testimonianza; 33chi però ne accetta la
testimonianza, certifica che Dio è veritiero. 34Infatti colui che
Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura. 35Il
Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. 36Chi crede nel
Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma
l'ira di Dio incombe su di lui".
1Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevan
sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni 2-
sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli -, 3lasciò
la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea. 4Doveva perciò
attraversare la Samarìa. 5Giunse pertanto ad una città della Samarìa
chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo
figlio: 6qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del
viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. 7Arrivò
intanto una donna di Samarìa ad attingere acqua. Le disse Gesù: "Dammi da
bere". 8I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista
di cibi. 9Ma la Samaritana gli disse: "Come mai tu, che sei
Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei
infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. 10Gesù le
rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice:
"Dammi da bere!", tu stesso gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe
dato acqua viva". 11Gli disse la donna: "Signore, tu non
hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque
quest'acqua viva? 12Sei tu forse più grande del nostro padre
Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo
gregge?". 13Rispose Gesù: "Chiunque beve di quest'acqua
avrà di nuovo sete; 14ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non
avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di
acqua che zampilla per la vita eterna". 15"Signore, gli
disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui
a venire qui ad attingere acqua". 16Le disse: "Va' a
chiamare tuo marito e poi ritorna qui". 17Rispose la donna:
"Non ho marito". Le disse Gesù: "Hai detto bene "non ho
marito"; 18infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora
non è tuo marito; in questo hai detto il vero". 19Gli replicò
la donna: "Signore, vedo che tu sei un profeta. 20I nostri
padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il
luogo in cui bisogna adorare". 21Gesù le dice: "Credimi,
donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme
adorerete il Padre. 22Voi adorate quel che non conoscete, noi
adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23Ma
è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre
in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. 24Dio è
spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità". 25Gli
rispose la donna: "So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando
egli verrà, ci annunzierà ogni cosa". 26Le disse Gesù:
"Sono io, che ti parlo".
27In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che
stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: "Che
desideri?", o: "Perché parli con lei?". 28La donna
intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: 29"Venite
a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il
Messia?". 30Uscirono allora dalla città e andavano da lui.
31Intanto i discepoli lo pregavano: "Rabbì, mangia". 32Ma
egli rispose: "Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete". 33E
i discepoli si domandavano l'un l'altro: "Qualcuno forse gli ha portato da
mangiare?". 34Gesù disse loro: "Mio cibo è fare la volontà
di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. 35Non dite voi:
Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate
i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. 36E
chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda
insieme chi semina e chi miete. 37Qui infatti si realizza il detto:
uno semina e uno miete. 38Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non
avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro
lavoro".
39Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole
della donna che dichiarava: "Mi ha detto tutto quello che ho fatto". 40E
quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli
vi rimase due giorni. 41Molti di più credettero per la sua parola 42e
dicevano alla donna: "Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma
perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore
del mondo".
43Trascorsi due giorni, partì di là per andare in
Galilea. 44Ma Gesù stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve
onore nella sua patria. 45Quando però giunse in Galilea, i Galilei
lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a
Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.
46Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva
cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio
malato a Cafàrnao. 47Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea
in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché
stava per morire. 48Gesù gli disse: "Se non vedete segni e
prodigi, voi non credete". 49Ma il funzionario del re
insistette: "Signore, scendi prima che il mio bambino muoia". 50Gesù
gli risponde: "Va', tuo figlio vive". Quell'uomo credette alla parola
che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino. 51Proprio mentre
scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: "Tuo figlio vive!". 52S'informò
poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: "Ieri, un'ora
dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato". 53Il padre
riconobbe che proprio in quell'ora Gesù gli aveva detto: "Tuo figlio
vive" e credette lui con tutta la sua famiglia. 54Questo fu il
secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea.
1Vi fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì a
Gerusalemme. 2V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una
piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici, 3sotto i
quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. 4Un
angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il
primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia
fosse affetto. 5Si trovava là un uomo che da trentotto anni era
malato. 6Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava
così, gli disse: "Vuoi guarire?". 7Gli rispose il malato:
"Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si
agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me". 8Gesù
gli disse: "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina". 9E
sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato. 10Dissero dunque i Giudei all'uomo
guarito: "È sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio". 11Ma
egli rispose loro: "Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo
lettuccio e cammina". 12Gli chiesero allora: "Chi è stato
a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?". 13Ma colui che
era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato,
essendoci folla in quel luogo. 14Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio
e gli disse: "Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia
ad accadere qualcosa di peggio". 15Quell'uomo se ne andò e
disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. 16Per questo i Giudei
cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato. 17Ma
Gesù rispose loro: "Il Padre mio opera sempre e anch'io opero". 18Proprio
per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto
violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
19Gesù riprese a parlare e disse: "In verità, in
verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal
Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa. 20Il Padre infatti
ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora
più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati. 21Come il Padre
risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole; 22il
Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio, 23perché
tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non
onora il Padre che lo ha mandato. 24In verità, in verità vi dico:
chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna
e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. 25In
verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti
udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno. 26Come
infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere
la vita in se stesso; 27e gli ha dato il potere di giudicare, perché
è Figlio dell'uomo. 28Non vi meravigliate di questo, poiché verrà
l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne
usciranno: 29quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e
quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. 30Io non
posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio
giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che
mi ha mandato.
31Se fossi io a render testimonianza a me stesso, la mia
testimonianza non sarebbe vera; 32ma c'è un altro che mi rende
testimonianza, e so che la testimonianza che egli mi rende è verace. 33Voi
avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla verità.
34Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose
perché possiate salvarvi. 35Egli era una lampada che arde e
risplende, e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua luce.
36Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le
opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto
facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. 37E anche il
Padre, che mi ha mandato, ha reso testimonianza di me. Ma voi non avete mai
udito la sua voce, né avete visto il suo volto, 38e non avete la sua
parola che dimora in voi, perché non credete a colui che egli ha mandato. 39Voi
scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono
proprio esse che mi rendono testimonianza. 40Ma voi non volete
venire a me per avere la vita.
41Io non ricevo gloria dagli uomini. 42Ma io vi conosco e
so che non avete in voi l'amore di Dio. 43Io sono venuto nel nome
del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel proprio nome, lo
ricevereste. 44E come potete credere, voi che prendete gloria gli uni
dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo? 45Non
crediate che sia io ad accusarvi davanti al Padre; c'è già chi vi accusa, Mosè,
nel quale avete riposto la vostra speranza. 46Se credeste infatti a
Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto. 47Ma se
non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?".
1Dopo questi fatti, Gesù andò all'altra riva del mare
di Galilea, cioè di Tiberìade, 2e una grande folla lo seguiva,
vedendo i segni che faceva sugli infermi. 3Gesù salì sulla montagna
e là si pose a sedere con i suoi discepoli. 4Era vicina la Pasqua,
la festa dei Giudei. 5Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una
grande folla veniva da lui e disse a Filippo: "Dove possiamo comprare il
pane perché costoro abbiano da mangiare?". 6Diceva così per
metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. 7Gli
rispose Filippo: "Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure
perché ognuno possa riceverne un pezzo". 8Gli disse allora uno
dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: 9"C'è qui un
ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta
gente?". 10Rispose Gesù: "Fateli sedere". C'era molta
erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. 11Allora
Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano
seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. 12E quando
furono saziati, disse ai discepoli: "Raccogliete i pezzi avanzati, perché
nulla vada perduto". 13Li raccolsero e riempirono dodici
canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano
mangiato.
14Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò
a dire: "Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!". 15Ma
Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di
nuovo sulla montagna, tutto solo.
16Venuta intanto la sera, i suoi discepoli scesero al
mare 17e, saliti in una barca, si avviarono verso l'altra riva in
direzione di Cafàrnao. Era ormai buio, e Gesù non era ancora venuto da loro. 18Il
mare era agitato, perché soffiava un forte vento. 19Dopo aver remato
circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava
alla barca, ed ebbero paura. 20Ma egli disse loro: "Sono io,
non temete". 21Allora vollero prenderlo sulla barca e
rapidamente la barca toccò la riva alla quale erano diretti.
22Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del
mare, notò che c'era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli
sulla barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti. 23Altre
barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano
mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. 24Quando
dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì
sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. 25Trovatolo
di là dal mare, gli dissero: "Rabbì, quando sei venuto qua?".
26Gesù rispose: "In verità, in verità vi dico, voi mi cercate
non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi
siete saziati. 27Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che
dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il
Padre, Dio, ha messo il suo sigillo". 28Gli dissero allora:
"Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?". 29Gesù
rispose: "Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha
mandato".
30Allora gli dissero: "Quale segno dunque tu fai perché vediamo
e possiamo crederti? Quale opera compi? 31I nostri padri hanno
mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un
pane dal cielo". 32Rispose loro Gesù: "In verità, in
verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il
pane dal cielo, quello vero; 33il pane di Dio è colui che discende
dal cielo e dà la vita al mondo". 34Allora gli dissero:
"Signore, dacci sempre questo pane". 35Gesù rispose:
"Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede
in me non avrà più sete. 36Vi ho detto però che voi mi avete visto e
non credete. 37Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che
viene a me, non lo respingerò, 38perché sono disceso dal cielo non
per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39E
questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di
quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. 40Questa
infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui
abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno".
41Intanto i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: "Io
sono il pane disceso dal cielo". 42E dicevano: "Costui non
è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre.
Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?".
43Gesù rispose: "Non mormorate tra di voi. 44Nessuno
può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo
risusciterò nell'ultimo giorno. 45Sta scritto nei profeti: E
tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato
da lui, viene a me. 46Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo
colui che viene da Dio ha visto il Padre. 47In verità, in verità vi
dico: chi crede ha la vita eterna.
48Io sono il pane della vita. 49I vostri padri hanno
mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50questo è il pane che
discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51Io sono il
pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il
pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo".
52Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: "Come può
costui darci la sua carne da mangiare?". 53Gesù disse: "In
verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non
bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. 54Chi mangia la mia
carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo
giorno. 55Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera
bevanda. 56Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me
e io in lui. 57Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io
vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. 58Questo
è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e
morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno".
59Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao. 60Molti
dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: "Questo linguaggio è
duro; chi può intenderlo?". 61Gesù, conoscendo dentro di sé che
i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: "Questo vi
scandalizza? 62E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era
prima? 63È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le
parole che vi ho dette sono spirito e vita. 64Ma vi sono alcuni tra
voi che non credono". Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano
quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. 65E
continuò: "Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli
è concesso dal Padre mio".
66Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non
andavano più con lui.
67Disse allora Gesù ai Dodici: "Forse anche voi
volete andarvene?". 68Gli rispose Simon Pietro: "Signore,
da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; 69noi abbiamo creduto
e conosciuto che tu sei il Santo di Dio". 70Rispose Gesù:
"Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un
diavolo!". Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi
infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici.
1Dopo questi fatti Gesù se ne andava per la Galilea;
infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di
ucciderlo.
2Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne; 3i
suoi fratelli gli dissero: "Parti di qui e va' nella Giudea perché anche i
tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. 4Nessuno infatti agisce
di nascosto, se vuole venire riconosciuto pubblicamente. Se fai tali cose,
manifèstati al mondo!". 5Neppure i suoi fratelli infatti
credevano in lui. 6Gesù allora disse loro: "Il mio tempo non è
ancora venuto, il vostro invece è sempre pronto. 7Il mondo non può
odiare voi, ma odia me, perché di lui io attesto che le sue opere sono cattive.
8Andate voi a questa festa; io non ci vado, perché il mio tempo non
è ancora compiuto". 9Dette loro queste cose, restò nella
Galilea.
10Ma andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui;
non apertamente però: di nascosto. 11I Giudei intanto lo cercavano
durante la festa e dicevano: "Dov'è quel tale?". 12E si
faceva sommessamente un gran parlare di lui tra la folla; gli uni infatti
dicevano: "È buono!". Altri invece: "No, inganna la
gente!". 13Nessuno però ne parlava in pubblico, per paura dei
Giudei.
14Quando ormai si era a metà della festa, Gesù salì al tempio e vi
insegnava. 15I Giudei ne erano stupiti e dicevano: "Come mai
costui conosce le Scritture, senza avere studiato?". 16Gesù
rispose: "La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. 17Chi
vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io
parlo da me stesso. 18Chi parla da se stesso, cerca la propria
gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l'ha mandato è veritiero, e in lui
non c'è ingiustizia. 19Non è stato forse Mosè a darvi la Legge?
Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate di uccidermi?". 20Rispose
la folla: "Tu hai un demonio! Chi cerca di ucciderti?". 21Rispose
Gesù: "Un'opera sola ho compiuto, e tutti ne siete stupiti. 22Mosè
vi ha dato la circoncisione - non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi - e
voi circoncidete un uomo anche di sabato. 23Ora se un uomo riceve la
circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè, voi vi
sdegnate contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato? 24Non
giudicate secondo le apparenze, ma giudicate con giusto giudizio!".
25Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: "Non è
costui quello che cercano di uccidere? 26Ecco, egli parla
liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto
davvero che egli è il Cristo? 27Ma costui sappiamo di dov'è; il
Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia". 28Gesù
allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: "Certo, voi mi conoscete e
sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è
veritiero, e voi non lo conoscete. 29Io però lo conosco, perché
vengo da lui ed egli mi ha mandato". 30Allora cercarono di
arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era
ancora giunta la sua ora.
31Molti della folla invece credettero in lui, e
dicevano: "Il Cristo, quando verrà, potrà fare segni più grandi di quelli
che ha fatto costui?".
32I farisei intanto udirono che la gente sussurrava queste cose di
lui e perciò i sommi sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per
arrestarlo. 33Gesù disse: "Per poco tempo ancora rimango con
voi, poi vado da colui che mi ha mandato. 34Voi mi cercherete, e non
mi troverete; e dove sono io, voi non potrete venire". 35Dissero
dunque tra loro i Giudei: "Dove mai sta per andare costui, che noi non
potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e
ammaestrerà i Greci? 36Che discorso è questo che ha fatto: Mi
cercherete e non mi troverete e dove sono io voi non potrete venire?".
37Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù
levatosi in piedi esclamò ad alta voce: "Chi ha sete venga a me e beva 38chi
crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo
seno". 39Questo egli disse riferendosi allo Spirito che
avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c'era ancora lo Spirito,
perché Gesù non era stato ancora glorificato.
40All'udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano:
"Questi è davvero il profeta!". 41Altri dicevano:
"Questi è il Cristo!". Altri invece dicevano: "Il Cristo viene
forse dalla Galilea? 42Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà
dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?".
43E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui.
44Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani
addosso. 45Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai
farisei e questi dissero loro: "Perché non lo avete condotto?". 46Risposero
le guardie: "Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!". 47Ma
i farisei replicarono loro: "Forse vi siete lasciati ingannare anche voi? 48Forse
gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei? 49Ma questa
gente, che non conosce la Legge, è maledetta!". 50Disse allora
Nicodèmo, uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù: 51"La
nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò
che fa?". 52Gli risposero: "Sei forse anche tu della
Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea".
53E tornarono ciascuno a casa sua.
1Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. 2Ma
all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli,
sedutosi, li ammaestrava. 3Allora gli scribi e i farisei gli
conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4gli
dicono: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora
Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne
dici?". 6Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di
che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. 7E
siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: "Chi di
voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". 8E
chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Ma quelli, udito ciò, se ne
andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. 10Alzatosi allora Gesù le
disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". 11Ed
essa rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanch'io ti
condanno; va' e d'ora in poi non peccare più".
12Di nuovo Gesù parlò loro: "Io sono la luce del
mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita".
13Gli dissero allora i farisei: "Tu dai
testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera". 14Gesù
rispose: "Anche se io rendo testimonianza di me stesso, la mia
testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado. Voi invece non
sapete da dove vengo o dove vado. 15Voi giudicate secondo la carne;
io non giudico nessuno. 16E anche se giudico, il mio giudizio è
vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. 17Nella
vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera: 18orbene,
sono io che do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha
mandato, mi dà testimonianza". 19Gli dissero allora:
"Dov'è tuo padre?". Rispose Gesù: "Voi non conoscete né me né il
Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio". 20Queste
parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio. E
nessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora.
21Di nuovo Gesù disse loro: "Io vado e voi mi cercherete, ma
morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire". 22Dicevano
allora i Giudei: "Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io,
voi non potete venire?". 23E diceva loro: "Voi siete di
quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo
mondo. 24Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non
credete che io sono, morirete nei vostri peccati". 25Gli
dissero allora: "Tu chi sei?". Gesù disse loro: "Proprio ciò che
vi dico. 26Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto;
ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho
udito da lui". 27Non capirono che egli parlava loro del Padre. 28Disse
allora Gesù: "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete
che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre,
così io parlo. 29Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha
lasciato solo perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite". 30A
queste sue parole, molti credettero in lui.
31Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in
lui: "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; 32conoscerete
la verità e la verità vi farà liberi". 33Gli risposero:
"Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno.
Come puoi tu dire: Diventerete liberi?". 34Gesù rispose:
"In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del
peccato. 35Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il
figlio vi resta sempre; 36se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete
liberi davvero. 37So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto
cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi. 38Io
dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che
avete ascoltato dal padre vostro!". 39Gli risposero: "Il
nostro padre è Abramo". Rispose Gesù: "Se siete figli di Abramo, fate
le opere di Abramo! 40Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho
detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto. 41Voi
fate le opere del padre vostro". Gli risposero: "Noi non siamo nati
da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!". 42Disse
loro Gesù: "Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio
sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. 43Perché
non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie
parole, 44voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i
desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha
perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso,
parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. 45A me,
invece, voi non credete, perché dico la verità. 46Chi di voi può
convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? 47Chi
è da Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non
siete da Dio".
48Gli risposero i Giudei: "Non diciamo con ragione noi che sei
un Samaritano e hai un demonio?". 49Rispose Gesù: "Io non
ho un demonio, ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate. 50Io non
cerco la mia gloria; vi è chi la cerca e giudica. 51In verità, in
verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte". 52Gli
dissero i Giudei: "Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come
anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai
la morte". 53Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è
morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?". 54Rispose
Gesù: "Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi
mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "È nostro Dio!", 55e
non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei
come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola. 56Abramo,
vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne
rallegrò". 57Gli dissero allora i Giudei: "Non hai ancora
cinquant'anni e hai visto Abramo?". 58Rispose loro Gesù:
"In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono". 59Allora
raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal
tempio.
1Passando vide un uomo cieco dalla nascita 2e
i suoi discepoli lo interrogarono: "Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi
genitori, perché egli nascesse cieco?". 3Rispose Gesù: "né
lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le
opere di Dio. 4Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato
finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. 5Finché
sono nel mondo, sono la luce del mondo". 6Detto questo sputò
per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7e
gli disse: "Va' a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa
Inviato)". Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. 8Allora
i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poiché era un mendicante,
dicevano: "Non è egli quello che stava seduto a chiedere
l'elemosina?". 9Alcuni dicevano: "È lui"; altri
dicevano: "No, ma gli assomiglia". Ed egli diceva: "Sono
io!". 10Allora gli chiesero: "Come dunque ti furono aperti
gli occhi?". 11Egli rispose: "Quell'uomo che si chiama
Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Va' a Sìloe e
lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista". 12Gli
dissero: "Dov'è questo tale?". Rispose: "Non lo so".
13Intanto condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14era
infatti sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto
gli occhi. 15Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come
avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: "Mi ha posto del fango
sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo". 16Allora alcuni dei
farisei dicevano: "Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il
sabato". Altri dicevano: "Come può un peccatore compiere tali
prodigi?". E c'era dissenso tra di loro. 17Allora dissero di
nuovo al cieco: "Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli
occhi?". Egli rispose: "È un profeta!". 18Ma i Giudei
non vollero credere di lui che era stato cieco e aveva acquistato la vista,
finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 19E
li interrogarono: "È questo il vostro figlio, che voi dite esser nato
cieco? Come mai ora ci vede?". 20I genitori risposero:
"Sappiamo che questo è il nostro figlio e che è nato cieco; 21come
poi ora ci veda, non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli occhi;
chiedetelo a lui, ha l'età, parlerà lui di se stesso". 22Questo
dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei
avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse
espulso dalla sinagoga. 23Per questo i suoi genitori dissero:
"Ha l'età, chiedetelo a lui!".
24Allora chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli
dissero: "Dà gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un
peccatore". 25Quegli rispose: "Se sia un peccatore, non lo
so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo". 26Allora gli
dissero di nuovo: "Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli
occhi?". 27Rispose loro: "Ve l'ho già detto e non mi avete
ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi
discepoli?". 28Allora lo insultarono e gli dissero: "Tu
sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mosè! 29Noi sappiamo
infatti che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia". 30Rispose
loro quell'uomo: "Proprio questo è strano, che voi non sapete di dove sia,
eppure mi ha aperto gli occhi. 31Ora, noi sappiamo che Dio non
ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, egli lo
ascolta. 32Da che mondo è mondo, non s'è mai sentito dire che uno
abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33Se costui non fosse da
Dio, non avrebbe potuto far nulla". 34Gli replicarono:
"Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi?". E lo cacciarono
fuori.
35Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse:
"Tu credi nel Figlio dell'uomo?". 36Egli rispose: "E
chi è, Signore, perché io creda in lui?". 37Gli disse Gesù:
"Tu l'hai visto: colui che parla con te è proprio lui". 38Ed
egli disse: "Io credo, Signore!". E gli si prostrò innanzi. 39Gesù
allora disse: "Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro
che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi". 40Alcuni
dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: "Siamo
forse ciechi anche noi?". 41Gesù rispose loro: "Se foste
ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro
peccato rimane".
1"In verità, in verità vi dico: chi non entra nel
recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e
un brigante. 2Chi invece entra per la porta, è il pastore delle
pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce:
egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. 4E quando
ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo
seguono, perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo
seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli
estranei". 6Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non
capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
7Allora Gesù disse loro di nuovo: "In verità, in verità vi
dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti
prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io
sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e
troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e
distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. 11Io
sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. 12Il
mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono,
vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le
disperde; 13egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. 14Io
sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15come
il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. 16E
ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre;
ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. 17Per
questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di
nuovo. 18Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho
il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho
ricevuto dal Padre mio".
19Sorse di nuovo dissenso tra i Giudei per queste parole. 20Molti
di essi dicevano: "Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo state ad
ascoltare?". 21Altri invece dicevano: "Queste parole non
sono di un indemoniato; può forse un demonio aprire gli occhi dei
ciechi?".
22Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della
Dedicazione. Era d'inverno. 23Gesù passeggiava nel tempio, sotto il
portico di Salomone. 24Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli
dicevano: "Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso? Se tu sei il
Cristo, dillo a noi apertamente". 25Gesù rispose loro: "Ve
l'ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste
mi danno testimonianza; 26ma voi non credete, perché non siete mie
pecore. 27Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed
esse mi seguono. 28Io do loro la vita eterna e non andranno mai
perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. 29Il Padre mio che me le
ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. 30Io
e il Padre siamo una cosa sola".
31I Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo. 32Gesù
rispose loro: "Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre
mio; per quale di esse mi volete lapidare?". 33Gli risposero i
Giudei: "Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché
tu, che sei uomo, ti fai Dio". 34Rispose loro Gesù: "Non è
forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi? 35Ora,
se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura
non può essere annullata), 36a colui che il Padre ha consacrato e
mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio? 37Se
non compio le opere del Padre mio, non credetemi; 38ma se le compio,
anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e
conosciate che il Padre è in me e io nel Padre". 39Cercavano
allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
40Ritornò quindi al di là del Giordano, nel luogo dove
prima Giovanni battezzava, e qui si fermò. 41Molti andarono da lui e
dicevano: "Giovanni non ha fatto nessun segno, ma tutto quello che
Giovanni ha detto di costui era vero". 42E in quel luogo molti
credettero in lui.
1Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il
villaggio di Maria e di Marta sua sorella. 2Maria era quella che
aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i
suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. 3Le sorelle mandarono
dunque a dirgli: "Signore, ecco, il tuo amico è malato".
4All'udire questo, Gesù disse: "Questa malattia non è per la
morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga
glorificato". 5Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e
a Lazzaro. 6Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne
due giorni nel luogo dove si trovava. 7Poi, disse ai discepoli:
"Andiamo di nuovo in Giudea!". 8I discepoli gli dissero:
"Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di
nuovo?". 9Gesù rispose: "Non sono forse dodici le ore del
giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo
mondo; 10ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli
manca la luce". 11Così parlò e poi soggiunse loro: "Il
nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo". 12Gli
dissero allora i discepoli: "Signore, se s'è addormentato, guarirà". 13Gesù
parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo
del sonno. 14Allora Gesù disse loro apertamente: "Lazzaro è
morto 15e io sono contento per voi di non essere stato là, perché
voi crediate. Orsù, andiamo da lui!". 16Allora Tommaso,
chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: "Andiamo anche noi a morire con
lui!".
17Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni
nel sepolcro. 18Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia 19e
molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello.
20Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria
invece stava seduta in casa. 21Marta disse a Gesù: "Signore, se
tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! 22Ma anche ora
so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà". 23Gesù
le disse: "Tuo fratello risusciterà". 24Gli rispose Marta:
"So che risusciterà nell'ultimo giorno". 25Gesù le disse:
"Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore,
vivrà; 26chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu
questo?". 27Gli rispose: "Sì, o Signore, io credo che tu
sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo".
28Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua
sorella, dicendo: "Il Maestro è qui e ti chiama". 29Quella,
udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui. 30Gesù non era entrato
nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. 31Allora
i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in
fretta e uscire, la seguirono pensando: "Va al sepolcro per piangere
là". 32Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si
gettò ai suoi piedi dicendo: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello
non sarebbe morto!". 33Gesù allora quando la vide piangere e
piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si
turbò e disse: 34"Dove l'avete posto?". Gli dissero:
"Signore, vieni a vedere!". 35Gesù scoppiò in pianto. 36Dissero
allora i Giudei: "Vedi come lo amava!". 37Ma alcuni di
loro dissero: "Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche
far sì che questi non morisse?".
38Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro;
era una grotta e contro vi era posta una pietra. 39Disse Gesù:
"Togliete la pietra!". Gli rispose Marta, la sorella del morto:
"Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni". 40Le
disse Gesù: "Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di
Dio?". 41Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e
disse: "Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. 42Io sapevo
che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno,
perché credano che tu mi hai mandato". 43E, detto questo, gridò
a gran voce: "Lazzaro, vieni fuori!". 44Il morto uscì, con
i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù
disse loro: "Scioglietelo e lasciatelo andare".
45Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista
di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui. 46Ma alcuni
andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto. 47Allora
i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: "Che
facciamo? Quest'uomo compie molti segni. 48Se lo lasciamo fare così,
tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo
santo e la nostra nazione". 49Ma uno di loro, di nome Caifa,
che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: "Voi non capite nulla 50e
non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non
perisca la nazione intera". 51Questo però non lo disse da se
stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la
nazione 52e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire
insieme i figli di Dio che erano dispersi. 53Da quel giorno dunque
decisero di ucciderlo.
54Gesù pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i Giudei;
egli si ritirò di là nella regione vicina al deserto, in una città chiamata
Èfraim, dove si trattenne con i suoi discepoli.
55Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione
andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. 56Essi
cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano tra di loro: "Che ve ne pare?
Non verrà egli alla festa?". 57Intanto i sommi sacerdoti e i
farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo
denunziasse, perché essi potessero prenderlo.
1Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània,
dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. 2E
qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. 3Maria
allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso,
cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si
riempì del profumo dell'unguento. 4Allora Giuda Iscariota, uno dei
suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: 5"Perché
quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai
poveri?". 6Questo egli disse non perché gl'importasse dei
poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi
mettevano dentro. 7Gesù allora disse: "Lasciala fare, perché lo
conservi per il giorno della mia sepoltura. 8I poveri infatti li
avete sempre con voi, ma non sempre avete me".
9Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava
là, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva
risuscitato dai morti. 10I sommi sacerdoti allora deliberarono di
uccidere anche Lazzaro, 11perché molti Giudei se ne andavano a causa
di lui e credevano in Gesù.
12Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per
la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, 13prese dei rami di
palme e uscì incontro a lui gridando:
Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
il re d'Israele!
14Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta
scritto:
15Non temere, figlia di Sion!
Ecco, il tuo re viene,
seduto sopra un puledro d'asina.
16Sul momento i suoi discepoli non compresero queste
cose; ma quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che questo era stato
scritto di lui e questo gli avevano fatto. 17Intanto la gente che
era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai
morti, gli rendeva testimonianza. 18Anche per questo la folla gli
andò incontro, perché aveva udito che aveva compiuto quel segno. 19I
farisei allora dissero tra di loro: "Vedete che non concludete nulla? Ecco
che il mondo gli è andato dietro!".
20Tra quelli che erano saliti per il culto durante la
festa, c'erano anche alcuni Greci. 21Questi si avvicinarono a
Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: "Signore,
vogliamo vedere Gesù". 22Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi
Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. 23Gesù rispose: "È
giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. 24In verità,
in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane
solo; se invece muore, produce molto frutto. 25Chi ama la sua vita
la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.
26Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il
mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. 27Ora l'anima mia è
turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono
giunto a quest'ora! 28Padre, glorifica il tuo nome". Venne
allora una voce dal cielo: "L'ho glorificato e di nuovo lo
glorificherò!".
29La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un
tuono. Altri dicevano: "Un angelo gli ha parlato". 30Rispose
Gesù: "Questa voce non è venuta per me, ma per voi. 31Ora è il
giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. 32Io,
quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me". 33Questo
diceva per indicare di qual morte doveva morire. 34Allora la folla
gli rispose: "Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in
eterno; come dunque tu dici che il Figlio dell'uomo deve essere elevato? Chi è
questo Figlio dell'uomo?". 35Gesù allora disse loro:
"Ancora per poco tempo la luce è con voi. Camminate mentre avete la luce,
perché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va.
36Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare figli della
luce".
Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro.
37Sebbene avesse compiuto tanti segni davanti a loro,
non credevano in lui; 38perché si adempisse la parola detta dal
profeta Isaia:
Signore, chi ha creduto
alla nostra parola?
E il braccio del Signore a chi è stato rivelato?
39E non potevano credere, per il fatto che Isaia aveva
detto ancora:
40Ha reso ciechi i loro occhi
e ha indurito il loro cuore,
perché non vedano con gli occhi
e non comprendano con il cuore, e si convertano
e io li guarisca!
41Questo disse Isaia quando vide la sua gloria e parlò
di lui. 42Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma
non lo riconoscevano apertamente a causa dei farisei, per non essere espulsi
dalla sinagoga; 43amavano infatti la gloria degli uomini più della
gloria di Dio.
44Gesù allora gridò a gran voce: "Chi crede in me, non crede in
me, ma in colui che mi ha mandato; 45chi vede me, vede colui che mi
ha mandato. 46Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque
crede in me non rimanga nelle tenebre. 47Se qualcuno ascolta le mie
parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per
condannare il mondo, ma per salvare il mondo. 48Chi mi respinge e
non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo
condannerà nell'ultimo giorno. 49Perché io non ho parlato da me, ma
il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e
annunziare. 50E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose
dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me".
1Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era
giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi
che erano nel mondo, li amò sino alla fine. 2Mentre cenavano, quando
già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di
tradirlo, 3Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani
e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4si alzò da tavola,
depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. 5Poi
versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad
asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto. 6Venne dunque da
Simon Pietro e questi gli disse: "Signore, tu lavi i piedi a me?". 7Rispose
Gesù: "Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai
dopo". 8Gli disse Simon Pietro: "Non mi laverai mai i
piedi!". Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò, non avrai parte con
me". 9Gli disse Simon Pietro: "Signore, non solo i piedi,
ma anche le mani e il capo!". 10Soggiunse Gesù: "Chi ha
fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e
voi siete mondi, ma non tutti". 11Sapeva infatti chi lo
tradiva; per questo disse: "Non tutti siete mondi".
12Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette
di nuovo e disse loro: "Sapete ciò che vi ho fatto? 13Voi mi
chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. 14Se dunque
io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi
i piedi gli uni gli altri. 15Vi ho dato infatti l'esempio, perché
come ho fatto io, facciate anche voi. 16In verità, in verità vi
dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di
chi lo ha mandato. 17Sapendo queste cose, sarete beati se le
metterete in pratica. 18Non parlo di tutti voi; io conosco quelli
che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane
con me, ha levato contro di me il suo calcagno. 19Ve lo dico fin
d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. 20In
verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi
accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato".
21Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e
dichiarò: "In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà". 22I
discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. 23Ora
uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di
Gesù. 24Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: "Di', chi è
colui a cui si riferisce?". 25Ed egli reclinandosi così sul
petto di Gesù, gli disse: "Signore, chi è?". 26Rispose
allora Gesù: "È colui per il quale intingerò un boccone e glielo
darò". E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio
di Simone. 27E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù
quindi gli disse: "Quello che devi fare fallo al più presto". 28Nessuno
dei commensali capì perché gli aveva detto questo; 29alcuni infatti
pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: "Compra
quello che ci occorre per la festa", oppure che dovesse dare qualche cosa
ai poveri. 30Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte.
31Quand'egli fu uscito, Gesù disse: "Ora il Figlio
dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. 32Se
Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo
glorificherà subito. 33Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi
mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove
vado io voi non potete venire. 34Vi do un comandamento nuovo: che vi
amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni
gli altri. 35Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se
avrete amore gli uni per gli altri".
36Simon Pietro gli dice: "Signore, dove vai?". Gli rispose
Gesù: "Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più
tardi". 37Pietro disse: "Signore, perché non posso
seguirti ora? Darò la mia vita per te!". 38Rispose Gesù:
"Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il
gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte".
1"Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in
Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono
molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; 3quando
sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me,
perché siate anche voi dove sono io. 4E del luogo dove io vado, voi
conoscete la via".
5Gli disse Tommaso: "Signore, non sappiamo dove vai e come
possiamo conoscere la via?". 6Gli disse Gesù: "Io sono la
via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se
conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete
veduto". 8Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e
ci basta". 9Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi
e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come
puoi dire: Mostraci il Padre? 10Non credi che io sono nel Padre e il
Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è
con me compie le sue opere. 11Credetemi: io sono nel Padre e il
Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.
12In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le
opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre. 13Qualunque
cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel
Figlio. 14Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. 16Io
pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi
per sempre, 17lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere,
perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora
presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani, ritornerò da
voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi
vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete
che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei
comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e
anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui".
22Gli disse Giuda, non l'Iscariota: "Signore, come è accaduto
che devi manifestarti a noi e non al mondo?". 23Gli rispose
Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e
noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi
ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del
Padre che mi ha mandato.
25Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. 26Ma
il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli
v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 27Vi
lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non
sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28Avete udito che vi
ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal
Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve l'ho detto adesso,
prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate. 30Non
parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha
nessun potere su di me, 31ma bisogna che il mondo sappia che io amo
il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi, andiamo via di
qui".
1"Io sono la vera vite e il Padre mio è il
vignaiolo. 2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e
ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3Voi
siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. 4Rimanete in me
e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane
nella vite, così anche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite,
voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me
non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come
il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo
bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi,
chiedete quel che volete e vi sarà dato. 8In questo è glorificato il
Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. 9Come
il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se
osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato
i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Questo vi ho
detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri,
come io vi ho amati. 13Nessuno ha un amore più grande di questo:
dare la vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se farete
ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo
non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò
che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete
scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate
frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre
nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: amatevi gli uni
gli altri.
18Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha
odiato me. 19Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo;
poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il
mondo vi odia. 20Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo
non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno
anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. 21Ma
tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi
ha mandato. 22Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non
avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa per il loro peccato. 23Chi
odia me, odia anche il Padre mio. 24Se non avessi fatto in mezzo a
loro opere che nessun altro mai ha fatto, non avrebbero alcun peccato; ora
invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio. 25Questo perché
si adempisse la parola scritta nella loro Legge: Mi hanno odiato senza
ragione.
26Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo
Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; 27e
anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal
principio.
1Vi ho detto queste cose perché non abbiate a
scandalizzarvi. 2Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora
in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. 3E
faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. 4Ma io
vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve
ne ho parlato.
Non ve le ho dette dal
principio, perché ero con voi.
5Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi
domanda: Dove vai? 6Anzi, perché vi ho detto queste cose, la
tristezza ha riempito il vostro cuore. 7Ora io vi dico la verità: è
bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il
Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. 8E quando
sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al
giudizio. 9Quanto al peccato, perché non credono in me; 10quanto
alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; 11quanto
al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.
12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci
di portarne il peso. 13Quando però verrà lo Spirito di verità, egli
vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto
ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. 14Egli mi
glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. 15Tutto
quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e
ve l'annunzierà.
16Ancora un poco e non mi vedrete; un po' ancora e mi
vedrete". 17Dissero allora alcuni dei suoi discepoli tra loro:
"Che cos'è questo che ci dice: Ancora un poco e non mi vedrete, e un po'
ancora e mi vedrete, e questo: Perché vado al Padre?". 18Dicevano
perciò: "Che cos'è mai questo "un poco" di cui parla? Non
comprendiamo quello che vuol dire". 19Gesù capì che volevano
interrogarlo e disse loro: "Andate indagando tra voi perché ho detto:
Ancora un poco e non mi vedrete e un po' ancora e mi vedrete? 20In
verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si
rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia.
21La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua
ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione
per la gioia che è venuto al mondo un uomo. 22Così anche voi, ora,
siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e 23nessuno
vi potrà togliere la vostra gioia. In quel giorno non mi domanderete più nulla.
In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome,
egli ve la darà. 24Finora non avete chiesto nulla nel mio nome.
Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
25Queste cose vi ho dette in similitudini; ma verrà l'ora in cui non
vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi parlerò del Padre. 26In
quel giorno chiederete nel mio nome e io non vi dico che pregherò il Padre per
voi: 27il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete amato, e avete
creduto che io sono venuto da Dio. 28Sono uscito dal Padre e sono
venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado al Padre". 29Gli
dicono i suoi discepoli: "Ecco, adesso parli chiaramente e non fai più uso
di similitudini. 30Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno
che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio". 31Rispose
loro Gesù: "Adesso credete? 32Ecco, verrà l'ora, anzi è già
venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo;
ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
33Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete
tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!".
1Così parlò Gesù. Quindi, alzati gli occhi al cielo,
disse: "Padre, è giunta l'ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio
glorifichi te. 2Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere
umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. 3Questa
è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato,
Gesù Cristo. 4Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera
che mi hai dato da fare. 5E ora, Padre, glorificami davanti a te,
con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.
6Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal
mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. 7Ora
essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, 8perché
le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno
veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. 9Io
prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché
sono tuoi. 10Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono
mie, e io sono glorificato in loro. 11Io non sono più nel mondo;
essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo
nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.
12Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai
dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio
della perdizione, perché si adempisse la Scrittura. 13Ma ora io
vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in
se stessi la pienezza della mia gioia. 14Io ho dato a loro la tua
parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono
del mondo.
15Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal
maligno. 16Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17Consacrali
nella verità. La tua parola è verità. 18Come tu mi hai mandato nel
mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; 19per loro io consacro me
stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.
20Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro
parola crederanno in me; 21perché tutti siano una sola cosa. Come
tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché
il mondo creda che tu mi hai mandato.
22E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché
siano come noi una cosa sola. 23Io in loro e tu in me, perché siano
perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come
hai amato me.
24Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove
sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi
hai amato prima della creazione del mondo.
25Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho
conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato. 26E io ho fatto
conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi
hai amato sia in essi e io in loro".
1Detto questo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di
là dal torrente Cèdron, dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi
discepoli. 2Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché
Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli. 3Giuda dunque,
preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e
dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi. 4Gesù allora, conoscendo
tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: "Chi
cercate?". 5Gli risposero: "Gesù, il Nazareno". Disse
loro Gesù: "Sono io!". Vi era là con loro anche Giuda, il traditore. 6Appena
disse "Sono io", indietreggiarono e caddero a terra. 7Domandò
loro di nuovo: "Chi cercate?". Risposero: "Gesù, il
Nazareno". 8Gesù replicò: "Vi ho detto che sono io. Se
dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano". 9Perché
s'adempisse la parola che egli aveva detto: "Non ho perduto nessuno di
quelli che mi hai dato". 10Allora Simon Pietro, che aveva
una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò
l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. 11Gesù allora disse
a Pietro: "Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice
che il Padre mi ha dato?".
12Allora il distaccamento con il comandante e le guardie
dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono 13e lo condussero prima da
Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno.
14Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: "È
meglio che un uomo solo muoia per il popolo".
15Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo.
Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel
cortile del sommo sacerdote; 16Pietro invece si fermò fuori, vicino
alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori,
parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro. 17E la giovane
portinaia disse a Pietro: "Forse anche tu sei dei discepoli di
quest'uomo?". Egli rispose: "Non lo sono". 18Intanto
i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si
scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
19Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi
discepoli e alla sua dottrina. 20Gesù gli rispose: "Io ho
parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio,
dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. 21Perché
interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco,
essi sanno che cosa ho detto". 22Aveva appena detto questo, che
una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: "Così
rispondi al sommo sacerdote?". 23Gli rispose Gesù: "Se ho
parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi
percuoti?". 24Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo
sacerdote.
25Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: "Non
sei anche tu dei suoi discepoli?". Egli lo negò e disse: "Non lo
sono". 26Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di
quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: "Non ti ho forse
visto con lui nel giardino?". 27Pietro negò di nuovo, e subito
un gallo cantò.
28Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel
pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non
contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. 29Uscì dunque Pilato verso
di loro e domandò: "Che accusa portate contro quest'uomo?". 30Gli
risposero: "Se non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato".
31Allora Pilato disse loro: "Prendetelo voi e giudicatelo
secondo la vostra legge!". Gli risposero i Giudei: "A noi non è
consentito mettere a morte nessuno". 32Così si adempivano le
parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire.
33Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli
disse: "Tu sei il re dei Giudei?". 34Gesù rispose:
"Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?". 35Pilato
rispose: "Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno
consegnato a me; che cosa hai fatto?". 36Rispose Gesù: "Il
mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei
servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio
regno non è di quaggiù". 37Allora Pilato gli disse:
"Dunque tu sei re?". Rispose Gesù: "Tu lo dici; io sono re. Per
questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere
testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce". 38Gli
dice Pilato: "Che cos'è la verità?". E detto questo uscì di nuovo
verso i Giudei e disse loro: "Io non trovo in lui nessuna colpa. 39Vi
è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi
liberi il re dei Giudei?". 40Allora essi gridarono di nuovo:
"Non costui, ma Barabba!". Barabba era un brigante.
1Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare.
2E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul
capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e
gli dicevano: 3"Salve, re dei Giudei!". E gli davano
schiaffi. 4Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: "Ecco, io
ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa". 5Allora
Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse
loro: "Ecco l'uomo!". 6Al vederlo i sommi sacerdoti e le
guardie gridarono: "Crocifiggilo, crocifiggilo!". Disse loro Pilato:
"Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa".
7Gli risposero i Giudei: "Noi abbiamo una legge e secondo
questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio".
8All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura 9ed
entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: "Di dove sei?". Ma Gesù
non gli diede risposta. 10Gli disse allora Pilato: "Non mi
parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti
in croce?". 11Rispose Gesù: "Tu non avresti nessun potere
su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato
nelle tue mani ha una colpa più grande".
12Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i
Giudei gridarono: "Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque
infatti si fa re si mette contro Cesare". 13Udite queste
parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo
chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. 14Era la Preparazione della
Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: "Ecco il vostro
re!". 15Ma quelli gridarono: "Via, via,
crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Metterò in croce il vostro
re?". Risposero i sommi sacerdoti: "Non abbiamo altro re all'infuori
di Cesare". 16Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
17Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce,
si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, 18dove
lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù
nel mezzo. 19Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla
croce; vi era scritto: "Gesù il Nazareno, il re dei Giudei". 20Molti
Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era
vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. 21I
sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: "Non scrivere: il re
dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei". 22Rispose
Pilato: "Ciò che ho scritto, ho scritto".
23I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero
le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica.
Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.
24Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a
chi tocca. Così si adempiva la Scrittura:
Si son divise tra loro le
mie vesti
e sulla mia tunica han gettato la sorte.
E i soldati fecero proprio
così.
25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella
di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. 26Gesù allora,
vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla
madre: "Donna, ecco il tuo figlio!". 27Poi disse al
discepolo: "Ecco la tua madre!". E da quel momento il discepolo la
prese nella sua casa.
28Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata
ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: "Ho sete". 29Vi
era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto
in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30E dopo aver
ricevuto l'aceto, Gesù disse: "Tutto è compiuto!". E, chinato il
capo, spirò.
31Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i
corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne
quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero
portati via. 32Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al
primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. 33Venuti
però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34ma
uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e
acqua.
35Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e
egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36Questo
infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato
alcun osso. 37E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno
lo sguardo a colui che hanno trafitto.
38Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatéa, che era
discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di
prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il
corpo di Gesù. 39Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza
era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa
cento libbre. 40Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero
in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei. 41Ora,
nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un
sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. 42Là
dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel
sepolcro era vicino.
1Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al
sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata
ribaltata dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e
dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato
via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!". 3Uscì
allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. 4Correvano
insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse
per primo al sepolcro. 5Chinatosi, vide le bende per terra, ma non
entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò
nel sepolcro e vide le bende per terra, 7e il sudario, che gli era
stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a
parte. 8Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per
primo al sepolcro, e vide e credette. 9Non avevano infatti ancora
compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. 10I
discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.
11Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e
piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12e vide due
angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi,
dove era stato posto il corpo di Gesù. 13Ed essi le dissero:
"Donna, perché piangi?". Rispose loro: "Hanno portato via il mio
Signore e non so dove lo hanno posto". 14Detto questo, si voltò
indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. 15Le
disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?". Essa, pensando che
fosse il custode del giardino, gli disse: "Signore, se l'hai portato via
tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo". 16Gesù le
disse: "Maria!". Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in
ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro! 17Gesù le
disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va'
dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e
Dio vostro". 18Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai
discepoli: "Ho visto il Signore" e anche ciò che le aveva detto.
19La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il
sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli
per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace
a voi!". 20Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i
discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo:
"Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi". 22Dopo
aver detto questo, alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo; 23a
chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete,
resteranno non rimessi".
24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando
venne Gesù. 25Gli dissero allora gli altri discepoli: "Abbiamo
visto il Signore!". Ma egli disse loro: "Se non vedo nelle sue mani
il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia
mano nel suo costato, non crederò".
26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con
loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e
disse: "Pace a voi!". 27Poi disse a Tommaso: "Metti
qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio
costato; e non essere più incredulo ma credente!". 28Rispose
Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!". 29Gesù gli disse:
"Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto
crederanno!".
30Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi
discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. 31Questi sono
stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché,
credendo, abbiate la vita nel suo nome.
1Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai
discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2si trovavano
insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i
figli di Zebedèo e altri due discepoli. 3Disse loro Simon Pietro:
"Io vado a pescare". Gli dissero: "Veniamo anche noi con
te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non
presero nulla.
4Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli
non si erano accorti che era Gesù. 5Gesù disse loro: "Figlioli,
non avete nulla da mangiare?". Gli risposero: "No". 6Allora
disse loro: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e
troverete". La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran
quantità di pesci. 7Allora quel discepolo che Gesù amava disse a
Pietro: "È il Signore!". Simon Pietro appena udì che era il Signore,
si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. 8Gli
altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di
pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
9Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra,
e del pane. 10Disse loro Gesù: "Portate un po' del pesce che
avete preso or ora". 11Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse
a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero
tanti, la rete non si spezzò. 12Gesù disse loro: "Venite a
mangiare". E nessuno dei discepoli osava domandargli: "Chi
sei?", poiché sapevano bene che era il Signore.
13Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così
pure il pesce. 14Questa era la terza volta che Gesù si manifestava
ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.
15Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: "Simone di
Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?". Gli rispose: "Certo,
Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli disse: "Pasci i miei
agnelli". 16Gli disse di nuovo: "Simone di Giovanni, mi
vuoi bene?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio
bene". Gli disse: "Pasci le mie pecorelle". 17Gli
disse per la terza volta: "Simone di Giovanni, mi vuoi bene?". Pietro
rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli
disse: "Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene". Gli
rispose Gesù: "Pasci le mie pecorelle. 18In verità, in verità
ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove
volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la
veste e ti porterà dove tu non vuoi". 19Questo gli disse per
indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse:
"Seguimi".
20Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che
Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva
domandato: "Signore, chi è che ti tradisce?". 21Pietro
dunque, vedutolo, disse a Gesù: "Signore, e lui?". 22Gesù
gli rispose: "Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a
te? Tu seguimi". 23Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che
quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe
morto, ma: "Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a
te?".
24Questo è il discepolo che rende testimonianza su
questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. 25Vi
sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per
una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si
dovrebbero scrivere.
1Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di
tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio 2fino al giorno
in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito
Santo, egli fu assunto in cielo.
3Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove,
apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. 4Mentre
si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme,
ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre "quella, disse, che
voi avete udito da me: 5Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece
sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni".
6Così venutisi a trovare insieme gli domandarono:
"Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di
Israele?". 7Ma egli rispose: "Non spetta a voi conoscere i
tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, 8ma
avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a
Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino agli estremi confini della
terra".
9Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo
sottrasse al loro sguardo. 10E poiché essi stavano fissando il cielo
mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a
loro e dissero: 11"Uomini di Galilea, perché state a guardare
il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un
giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo".
12Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli
Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. 13Entrati
in città salirono al piano superiore dove abitavano. C'erano Pietro e Giovanni,
Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e
Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. 14Tutti questi erano assidui e
concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di
Gesù e con i fratelli di lui.
15In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli (il
numero delle persone radunate era circa centoventi) e disse: 16"Fratelli,
era necessario che si adempisse ciò che nella Scrittura fu predetto dallo
Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fece da guida a quelli
che arrestarono Gesù. 17Egli era stato del nostro numero e aveva
avuto in sorte lo stesso nostro ministero. 18Giuda comprò un pezzo
di terra con i proventi del suo delitto e poi precipitando in avanti si
squarciò in mezzo e si sparsero fuori tutte le sue viscere. 19La
cosa è divenuta così nota a tutti gli abitanti di Gerusalemme, che quel terreno
è stato chiamato nella loro lingua Akeldamà, cioè Campo di sangue. 20Infatti
sta scritto nel libro dei Salmi:
La sua dimora diventi
deserta, e nessuno vi abiti,
e:
il suo incarico lo prenda un altro.
21Bisogna dunque che tra coloro che ci furono compagni
per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi, 22incominciando
dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di tra noi assunto in
cielo, uno divenga, insieme a noi, testimone della sua risurrezione".
23Ne furono proposti due, Giuseppe detto Barsabba, che era soprannominato
Giusto, e Mattia. 24Allora essi pregarono dicendo: "Tu,
Signore, che conosci il cuore di tutti, mostraci quale di questi due hai
designato 25a prendere il posto in questo ministero e apostolato che
Giuda ha abbandonato per andarsene al posto da lui scelto". 26Gettarono
quindi le sorti su di loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli
undici apostoli.
1Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si
trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2Venne all'improvviso
dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la
casa dove si trovavano. 3Apparvero loro lingue come di fuoco che si
dividevano e si posarono su ciascuno di loro; 4ed essi furono tutti
pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito
dava loro il potere d'esprimersi.
5Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni
nazione che è sotto il cielo. 6Venuto quel fragore, la folla si
radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua.
7Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano:
"Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? 8E com'è che
li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? 9Siamo Parti,
Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotàmia, della Giudea, della Cappadòcia, del
Ponto e dell'Asia, 10della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e
delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, 11Ebrei
e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le
grandi opere di Dio". 12Tutti erano stupiti e perplessi,
chiedendosi l'un l'altro: "Che significa questo?". 13Altri
invece li deridevano e dicevano: "Si sono ubriacati di mosto".
14Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici,
parlò a voce alta così: "Uomini di Giudea, e voi tutti che vi trovate a
Gerusalemme, vi sia ben noto questo e fate attenzione alle mie parole: 15Questi
uomini non sono ubriachi come voi sospettate, essendo appena le nove del
mattino. 16Accade invece quello che predisse il profeta Gioèle:
17Negli ultimi giorni, dice il Signore,
Io effonderò il mio
Spirito sopra ogni persona;
i vostri figli e le vostre figlie profeteranno,
i vostri giovani avranno visioni
e i vostri anziani faranno dei sogni.
18E anche sui miei servi e sulle mie serve
in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi profeteranno.
19Farò prodigi in alto nel cielo
e segni in basso sulla terra,
sangue, fuoco e nuvole di fumo.
20Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue,
prima che giunga il giorno del Signore,
giorno grande e splendido.
21Allora chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.
22Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di
Nàzaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi
e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete -, 23dopo
che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a
voi, voi l'avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l'avete ucciso. 24Ma
Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era
possibile che questa lo tenesse in suo potere. 25Dice infatti Davide
a suo riguardo:
Contemplavo sempre il
Signore innanzi a me;
poiché egli sta alla mia destra, perché io non vacilli.
26Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua;
ed anche la mia carne riposerà nella speranza,
27perché tu non abbandonerai l'anima mia negli inferi,
né permetterai che il tuo Santo veda la corruzione.
28Mi hai fatto conoscere le vie della vita,
mi colmerai di gioia con la tua presenza.
29Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al
patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e la sua tomba è ancora oggi fra
noi. 30Poiché però era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato
solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, 31previde
la risurrezione di Cristo e ne parlò:
questi non fu abbandonato
negli inferi,
né la sua carne vide corruzione.
32Questo Gesù Dio l'ha risuscitato e noi tutti ne siamo
testimoni. 33Innalzato pertanto alla destra di Dio e dopo aver
ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come
voi stessi potete vedere e udire. 34Davide infatti non salì al
cielo; tuttavia egli dice:
Disse il Signore al mio
Signore:
siedi alla mia destra,
35finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello ai tuoi piedi.
36Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele
che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete
crocifisso!".
37All'udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore
e dissero a Pietro e agli altri apostoli: "Che cosa dobbiamo fare, fratelli?".
38E Pietro disse: "Pentitevi e ciascuno di voi si faccia
battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo
riceverete il dono dello Spirito Santo. 39Per voi infatti è la
promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne
chiamerà il Signore Dio nostro". 40Con molte altre parole
li scongiurava e li esortava: "Salvatevi da questa generazione
perversa". 41Allora coloro che accolsero la sua parola furono
battezzati e quel giorno si unirono a loro circa tremila persone.
42Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli
apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. 43Un
senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli
apostoli. 44Tutti coloro che erano diventati credenti stavano
insieme e tenevano ogni cosa in comune; 45chi aveva proprietà e
sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. 46Ogni
giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa
prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, 47lodando Dio e
godendo la simpatia di tutto il popolo. 48Intanto il Signore ogni
giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.
1Un giorno Pietro e Giovanni salivano al tempio per la
preghiera verso le tre del pomeriggio. 2Qui di solito veniva portato
un uomo, storpio fin dalla nascita e lo ponevano ogni giorno presso la porta
del tempio detta "Bella" a chiedere l'elemosina a coloro che
entravano nel tempio. 3Questi, vedendo Pietro e Giovanni che stavano
per entrare nel tempio, domandò loro l'elemosina. 4Allora Pietro
fissò lo sguardo su di lui insieme a Giovanni e disse: "Guarda verso di
noi". 5Ed egli si volse verso di loro, aspettandosi di ricevere
qualche cosa. 6Ma Pietro gli disse: "Non possiedo né argento né
oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno,
cammina!". 7E, presolo per la mano destra, lo sollevò. Di colpo
i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono 8e balzato in piedi
camminava; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio. 9Tutto
il popolo lo vide camminare e lodare Dio 10e riconoscevano che era
quello che sedeva a chiedere l'elemosina alla porta Bella del tempio ed erano
meravigliati e stupiti per quello che gli era accaduto.
11Mentr'egli si teneva accanto a Pietro e Giovanni,
tutto il popolo fuor di sé per lo stupore accorse verso di loro al portico
detto di Salomone. 12Vedendo ciò, Pietro disse al popolo:
"Uomini d'Israele, perché vi meravigliate di questo e continuate a
fissarci come se per nostro potere e nostra pietà avessimo fatto camminare
quest'uomo? 13Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio
dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato
e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; 14voi
invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, avete chiesto che vi fosse
graziato un assassino 15e avete ucciso l'autore della vita. Ma Dio
l'ha risuscitato dai morti e di questo noi siamo testimoni. 16Proprio
per la fede riposta in lui il nome di Gesù ha dato vigore a quest'uomo che voi
vedete e conoscete; la fede in lui ha dato a quest'uomo la perfetta guarigione
alla presenza di tutti voi.
17Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, così come
i vostri capi; 18Dio però ha adempiuto così ciò che aveva annunziato
per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo sarebbe morto. 19Pentitevi
dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati 20e
così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed egli
mandi quello che vi aveva destinato come Messia, cioè Gesù. 21Egli
dev'esser accolto in cielo fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose,
come ha detto Dio fin dall'antichità, per bocca dei suoi santi profeti. 22Mosè
infatti disse: Il Signore vostro Dio vi farà sorgere un profeta come me in
mezzo ai vostri fratelli; voi lo ascolterete in tutto quello che egli vi dirà.
23E chiunque non ascolterà quel profeta, sarà estirpato di mezzo
al popolo. 24Tutti i profeti, a cominciare da Samuele e da
quanti parlarono in seguito, annunziarono questi giorni.
25Voi siete i figli dei profeti e dell'alleanza che Dio stabilì con
i vostri padri, quando disse ad Abramo: Nella tua discendenza saranno
benedette tutte le famiglie della terra. 26Dio, dopo aver
risuscitato il suo servo, l'ha mandato prima di tutto a voi per portarvi la
benedizione e perché ciascuno si converta dalle sue iniquità".
1Stavano ancora parlando al popolo, quando
sopraggiunsero i sacerdoti, il capitano del tempio e i sadducei, 2irritati
per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunziavano in Gesù la
risurrezione dai morti. 3Li arrestarono e li portarono in prigione
fino al giorno dopo, dato che era ormai sera. 4Molti però di quelli
che avevano ascoltato il discorso credettero e il numero degli uomini raggiunse
circa i cinquemila.
5Il giorno dopo si radunarono in Gerusalemme i capi, gli anziani e
gli scribi, 6il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni, Alessandro e
quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. 7Fattili comparire
davanti a loro, li interrogavano: "Con quale potere o in nome di chi avete
fatto questo?". 8Allora Pietro, pieno di Spirito Santo, disse
loro: "Capi del popolo e anziani, 9visto che oggi veniamo
interrogati sul beneficio recato ad un uomo infermo e in qual modo egli abbia
ottenuto la salute, 10la cosa sia nota a tutti voi e a tutto il
popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso
e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi sano e salvo. 11Questo
Gesù è
la pietra che, scartata da voi, costruttori,
è diventata testata d'angolo.
12In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro
nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere
salvati".
13Vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e considerando che
erano senza istruzione e popolani, rimanevano stupefatti riconoscendoli per
coloro che erano stati con Gesù; 14quando poi videro in piedi vicino
a loro l'uomo che era stato guarito, non sapevano che cosa rispondere. 15Li
fecero uscire dal sinedrio e si misero a consultarsi fra loro dicendo: 16"Che
dobbiamo fare a questi uomini? Un miracolo evidente è avvenuto per opera loro;
esso è diventato talmente noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme che non
possiamo negarlo. 17Ma perché la cosa non si divulghi di più tra il
popolo, diffidiamoli dal parlare più ad alcuno in nome di lui". 18E,
richiamatili, ordinarono loro di non parlare assolutamente né di insegnare nel
nome di Gesù. 19Ma Pietro e Giovanni replicarono: "Se sia
giusto innanzi a Dio obbedire a voi più che a lui, giudicatelo voi stessi; 20noi
non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato". 21Quelli
allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando motivi per punirli,
li rilasciarono a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per
l'accaduto. 22L'uomo infatti sul quale era avvenuto il miracolo
della guarigione aveva più di quarant'anni.
23Appena rimessi in libertà, andarono dai loro fratelli
e riferirono quanto avevano detto i sommi sacerdoti e gli anziani. 24All'udire
ciò, tutti insieme levarono la loro voce a Dio dicendo: "Signore, tu che hai
creato il cielo, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, 25tu
che per mezzo dello Spirito Santo dicesti per bocca del nostro padre, il tuo
servo Davide:
Perché si agitarono le
genti
e i popoli tramarono cose vane?
26Si sollevarono i re della terra
e i principi si radunarono insieme,
contro il Signore e contro il suo Cristo;
27davvero in questa città si radunarono insieme
contro il tuo santo servo Gesù, che hai unto come Cristo, Erode e Ponzio Pilato
con le genti e i popoli d'Israele, 28per compiere ciò che la tua
mano e la tua volontà avevano preordinato che avvenisse. 29Ed ora,
Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunziare
con tutta franchezza la tua parola. 30Stendi la mano perché si
compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome del tuo santo servo
Gesù".
31Quand'ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano
radunati tremò e tutti furono pieni di Spirito Santo e annunziavano la parola
di Dio con franchezza.
32La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede
aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che
gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. 33Con grande
forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù
e tutti essi godevano di grande simpatia. 34Nessuno infatti tra loro
era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano
l'importo di ciò che era stato venduto 35e lo deponevano ai piedi
degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno.
36Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba,
che significa "figlio dell'esortazione", un levita originario di
Cipro, 37che era padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò
l'importo deponendolo ai piedi degli apostoli.
1Un uomo di nome Ananìa con la moglie Saffìra vendette
un suo podere 2e, tenuta per sé una parte dell'importo d'accordo con
la moglie, consegnò l'altra parte deponendola ai piedi degli apostoli. 3Ma
Pietro gli disse: "Ananìa, perché mai satana si è così impossessato del
tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del
prezzo del terreno? 4Prima di venderlo, non era forse tua proprietà
e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai
pensato in cuor tuo a quest'azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a
Dio". 5All'udire queste parole, Ananìa cadde a terra e spirò. E
un timore grande prese tutti quelli che ascoltavano. 6Si alzarono
allora i più giovani e, avvoltolo in un lenzuolo, lo portarono fuori e lo
seppellirono.
7Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò anche sua moglie,
ignara dell'accaduto. 8Pietro le chiese: "Dimmi: avete venduto
il campo a tal prezzo?". Ed essa: "Sì, a tanto". 9Allora
Pietro le disse: "Perché vi siete accordati per tentare lo Spirito del
Signore? Ecco qui alla porta i passi di coloro che hanno seppellito tuo marito
e porteranno via anche te". 10D'improvviso cadde ai piedi di
Pietro e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta e, portatala
fuori, la seppellirono accanto a suo marito. 11E un grande timore si
diffuse in tutta la Chiesa e in quanti venivano a sapere queste cose.
12Molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo per
opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone;
13degli altri, nessuno osava associarsi a loro, ma il popolo li
esaltava. 14Intanto andava aumentando il numero degli uomini e delle
donne che credevano nel Signore 15fino al punto che portavano gli
ammalati nelle piazze, ponendoli su lettucci e giacigli, perché, quando Pietro
passava, anche solo la sua ombra coprisse qualcuno di loro. 16Anche
la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone
tormentate da spiriti immondi e tutti venivano guariti.
17Si alzò allora il sommo sacerdote e quelli della sua
parte, cioè la setta dei sadducei, pieni di livore, 18e fatti
arrestare gli apostoli li fecero gettare nella prigione pubblica. 19Ma
durante la notte un angelo del Signore aprì le porte della prigione, li
condusse fuori e disse: 20"Andate, e mettetevi a predicare al
popolo nel tempio tutte queste parole di vita". 21Udito questo,
entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare.
Quando arrivò il sommo
sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio e tutti gli
anziani dei figli d'Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella
prigione. 22Ma gli incaricati, giunti sul posto, non li trovarono
nella prigione e tornarono a riferire: 23"Abbiamo trovato il
carcere scrupolosamente sbarrato e le guardie ai loro posti davanti alla porta,
ma, dopo aver aperto, non abbiamo trovato dentro nessuno". 24Udite
queste parole, il capitano del tempio e i sommi sacerdoti si domandavano
perplessi che cosa mai significasse tutto questo, 25quando arrivò un
tale ad annunziare: "Ecco, gli uomini che avete messo in prigione si
trovano nel tempio a insegnare al popolo".
26Allora il capitano uscì con le sue guardie e li condusse via, ma
senza violenza, per timore di esser presi a sassate dal popolo. 27Li
condussero e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote cominciò a
interrogarli dicendo: 28"Vi avevamo espressamente ordinato di
non insegnare più nel nome di costui, ed ecco voi avete riempito Gerusalemme
della vostra dottrina e volete far ricadere su di noi il sangue di
quell'uomo". 29Rispose allora Pietro insieme agli apostoli:
"Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. 30Il Dio dei
nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avevate ucciso appendendolo alla
croce. 31Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e
salvatore, per dare a Israele la grazia della conversione e il perdono dei
peccati. 32E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo,
che Dio ha dato a coloro che si sottomettono a lui". 33All'udire
queste cose essi si irritarono e volevano metterli a morte.
34Si alzò allora nel sinedrio un fariseo, di nome
Gamalièle, dottore della legge, stimato presso tutto il popolo. Dato ordine di
far uscire per un momento gli accusati, 35disse: "Uomini di
Israele, badate bene a ciò che state per fare contro questi uomini. 36Qualche
tempo fa venne Tèuda, dicendo di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa
quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quanti s'erano lasciati persuadere da lui
si dispersero e finirono nel nulla. 37Dopo di lui sorse Giuda il
Galileo, al tempo del censimento, e indusse molta gente a seguirlo, ma
anch'egli perì e quanti s'erano lasciati persuadere da lui furono dispersi. 38Per
quanto riguarda il caso presente, ecco ciò che vi dico: Non occupatevi di
questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è
di origine umana, verrà distrutta; 39ma se essa viene da Dio, non
riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro
Dio!".
40Seguirono il suo parere e, richiamati gli apostoli, li fecero
fustigare e ordinarono loro di non continuare a parlare nel nome di Gesù;
quindi li rimisero in libertà. 41Ma essi se ne andarono dal sinedrio
lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù. 42E
ogni giorno, nel tempio e a casa, non cessavano di insegnare e di portare il
lieto annunzio che Gesù è il Cristo.
1In quei giorni, mentre aumentava il numero dei
discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché
venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana. 2Allora
i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: "Non è giusto che
noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense. 3Cercate
dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di
Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico. 4Noi,
invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola". 5Piacque
questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di
Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un
proselito di Antiòchia. 6Li presentarono quindi agli apostoli i
quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
7Intanto la parola di Dio si diffondeva e si moltiplicava grandemente
il numero dei discepoli a Gerusalemme; anche un gran numero di sacerdoti
aderiva alla fede.
8Stefano intanto, pieno di grazia e di fortezza, faceva
grandi prodigi e miracoli tra il popolo. 9Sorsero allora alcuni
della sinagoga detta dei "liberti" comprendente anche i Cirenei, gli
Alessandrini e altri della Cilicia e dell'Asia, a disputare con Stefano, 10ma
non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava. 11Perciò
sobillarono alcuni che dissero: "Lo abbiamo udito pronunziare espressioni
blasfeme contro Mosè e contro Dio". 12E così sollevarono il
popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo
trascinarono davanti al sinedrio. 13Presentarono quindi dei falsi
testimoni, che dissero: "Costui non cessa di proferire parole contro
questo luogo sacro e contro la legge. 14Lo abbiamo udito dichiarare
che Gesù il Nazareno distruggerà questo luogo e sovvertirà i costumi
tramandatici da Mosè".
15E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di
lui, videro il suo volto come quello di un angelo.
1Gli disse allora il sommo sacerdote: "Queste cose
stanno proprio così?". 2Ed egli rispose: "Fratelli e
padri, ascoltate: il Dio della gloria apparve al nostro padre Abramo
quando era ancora in Mesopotamia, prima che egli si stabilisse in Carran, 3e
gli disse: Esci dalla tua terra e dalla tua gente e va' nella terra che io ti
indicherò. 4Allora, uscito dalla terra dei Caldei, si stabilì in
Carran; di là, dopo la morte del padre, Dio lo fece emigrare in questo paese
dove voi ora abitate, 5ma non gli diede alcuna proprietà in esso, neppure
quanto l'orma di un piede, ma gli promise di darlo in possesso a lui e
alla sua discendenza dopo di lui, sebbene non avesse ancora figli. 6Poi
Dio parlò così: La discendenza di Abramo sarà pellegrina in terra straniera,
tenuta in schiavitù e oppressione per quattrocento anni. 7Ma
del popolo di cui saranno schiavi io farò giustizia, disse Dio: dopo
potranno uscire e mi adoreranno in questo luogo. 8E gli diede
l'alleanza della circoncisione. E così Abramo generò Isacco e lo circoncise
l'ottavo giorno e Isacco generò Giacobbe e Giacobbe i dodici patriarchi. 9Ma
i patriarchi, gelosi di Giuseppe, lo vendettero schiavo in Egitto.
Dio però era con lui 10e lo liberò da tutte le sue afflizioni e gli
diede grazia e saggezza davanti al faraone re d'Egitto, il quale lo
nominò amministratore dell'Egitto e di tutta la sua casa. 11Venne
una carestia su tutto l'Egitto e in Canaan e una grande miseria, e i
nostri padri non trovavano da mangiare. 12Avendo udito Giacobbe
che in Egitto c'era del grano, vi inviò i nostri padri una prima volta; 13la
seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli e fu nota
al faraone la sua origine. 14Giuseppe allora mandò a chiamare
Giacobbe suo padre e tutta la sua parentela, settantacinque persone in tutto.
15E Giacobbe si recò in Egitto, e qui egli morì come anche i
nostri padri; 16essi furono poi trasportati in Sichem e posti
nel sepolcro che Abramo aveva acquistato e pagato in denaro dai figli
di Emor, a Sichem.
17Mentre si avvicinava il tempo della promessa fatta da Dio ad
Abramo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto, 18finché salì
al trono d'Egitto un altro re, che non conosceva Giuseppe. 19Questi,
adoperando l'astuzia contro la nostra gente, perseguitò i nostri padri
fino a costringerli a esporre i loro figli, perché non sopravvivessero. 20In
quel tempo nacque Mosè e piacque a Dio; egli fu allevato per tre mesi
nella casa paterna, poi, 21essendo stato esposto, lo raccolse la
figlia del faraone e lo allevò come figlio. 22Così Mosè
venne istruito in tutta la sapienza degli Egiziani ed era potente nelle parole
e nelle opere. 23Quando stava per compiere i quarant'anni, gli venne
l'idea di far visita ai suoi fratelli, i figli di Israele, 24e
vedendone uno trattato ingiustamente, ne prese le difese e vendicò l'oppresso, uccidendo
l'Egiziano. 25Egli pensava che i suoi connazionali avrebbero
capito che Dio dava loro salvezza per mezzo suo, ma essi non compresero. 26Il
giorno dopo si presentò in mezzo a loro mentre stavano litigando e si adoperò
per metterli d'accordo, dicendo: Siete fratelli; perché vi insultate l'un
l'altro? 27Ma quello che maltrattava il vicino lo respinse,
dicendo: Chi ti ha nominato capo e giudice sopra di noi? 28Vuoi
forse uccidermi, come hai ucciso ieri l'Egiziano? 29Fuggì via
Mosè a queste parole, e andò ad abitare nella terra di Madian, dove ebbe
due figli.
30Passati quarant'anni, gli apparve nel deserto del monte
Sinai un angelo, in mezzo alla fiamma di un roveto ardente. 31Mosè
rimase stupito di questa visione; e mentre si avvicinava per veder meglio, si
udì la voce del Signore: 32Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio
di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Esterrefatto, Mosè non osava guardare. 33Allora
il Signore gli disse: Togliti dai piedi i calzari, perché il luogo in cui stai
è terra santa. 34Ho visto l'afflizione del mio popolo in
Egitto, ho udito il loro gemito e sono sceso a liberarli; ed ora vieni, che ti
mando in Egitto. 35Questo Mosè che avevano rinnegato dicendo: Chi
ti ha nominato capo e giudice?, proprio lui Dio aveva mandato per esser
capo e liberatore, parlando per mezzo dell'angelo che gli era apparso nel
roveto. 36Egli li fece uscire, compiendo miracoli e prodigi nella
terra d'Egitto, nel Mare Rosso, e nel deserto per quarant'anni. 37Egli
è quel Mosè che disse ai figli d'Israele: Dio vi farà sorgere un profeta tra
i vostri fratelli, al pari di me. 38Egli è colui che, mentre
erano radunati nel deserto, fu mediatore tra l'angelo che gli parlava sul monte
Sinai e i nostri padri; egli ricevette parole di vita da trasmettere a noi. 39Ma
i nostri padri non vollero dargli ascolto, lo respinsero e si volsero in
cuor loro verso l'Egitto, 40dicendo ad Aronne: Fa' per noi
una divinità che ci vada innanzi, perché a questo Mosè che ci condusse fuori
dall'Egitto non sappiamo che cosa sia accaduto. 41E in quei
giorni fabbricarono un vitello e offrirono sacrifici all'idolo e si
rallegrarono per l'opera delle loro mani. 42Ma Dio si ritrasse da
loro e li abbandonò al culto dell'esercito del cielo, come è scritto nel
libro dei Profeti:
43Mi avete forse offerto vittime e sacrifici
per quarant'anni nel deserto, o casa d'Israele?
Avete preso con voi la tenda di Mòloch,
e la stella del dio Refàn,
simulacri che vi siete fabbricati per
adorarli!
Perciò vi deporterò al di là di Babilonia.
44I nostri padri avevano nel deserto la tenda della
testimonianza, come aveva ordinato colui che disse a Mosè di costruirla
secondo il modello che aveva visto. 45E dopo averla ricevuta, i
nostri padri con Giosuè se la portarono con sé nella conquista dei popoli
che Dio scacciò davanti a loro, fino ai tempi di Davide. 46Questi
trovò grazia innanzi a Dio e domandò di poter trovare una dimora per il Dio
di Giacobbe; 47Salomone poi gli edificò una casa. 48Ma
l'Altissimo non abita in costruzioni fatte da mano d'uomo, come dice il
Profeta:
49Il cielo è il mio trono
e la terra sgabello per i miei piedi.
Quale casa potrete edificarmi, dice il Signore,
o quale sarà il luogo del mio riposo?
50Non forse la mia mano ha creato tutte queste cose?
51O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo;
come i vostri padri, così anche voi. 52Quale dei profeti i vostri
padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la
venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti traditori e uccisori; 53voi
che avete ricevuto la legge per mano degli angeli e non l'avete
osservata".
54All'udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i
denti contro di lui.
55Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi
al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra 56e
disse: "Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta
alla destra di Dio". 57Proruppero allora in grida altissime
turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, 58lo
trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero
il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. 59E così
lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: "Signore Gesù, accogli il mio
spirito". 60Poi piegò le ginocchia e gridò forte:
"Signore, non imputar loro questo peccato". Detto questo, morì.
1Saulo era fra coloro che approvarono la sua uccisione.
In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di
Gerusalemme e tutti, ad eccezione degli apostoli, furono dispersi nelle regioni
della Giudea e della Samarìa. 2Persone pie seppellirono Stefano e
fecero un grande lutto per lui. 3Saulo intanto infuriava contro la
Chiesa ed entrando nelle case prendeva uomini e donne e li faceva mettere in
prigione.
4Quelli però che erano stati dispersi andavano per il paese e
diffondevano la parola di Dio.
5Filippo, sceso in una città della Samarìa, cominciò a
predicare loro il Cristo. 6E le folle prestavano ascolto unanimi
alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli
compiva. 7Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo
alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati. 8E vi fu
grande gioia in quella città.
9V'era da tempo in città un tale di nome Simone, dedito
alla magia, il quale mandava in visibilio la popolazione di Samarìa,
spacciandosi per un gran personaggio. 10A lui aderivano tutti,
piccoli e grandi, esclamando: "Questi è la potenza di Dio, quella che è
chiamata Grande". 11Gli davano ascolto, perché per molto tempo
li aveva fatti strabiliare con le sue magie. 12Ma quando
cominciarono a credere a Filippo, che recava la buona novella del regno di Dio
e del nome di Gesù Cristo, uomini e donne si facevano battezzare. 13Anche
Simone credette, fu battezzato e non si staccava più da Filippo. Era fuori di
sé nel vedere i segni e i grandi prodigi che avvenivano.
14Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samarìa
aveva accolto la parola di Dio e vi inviarono Pietro e Giovanni.
15Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito
Santo; 16non era infatti ancora sceso sopra nessuno di loro, ma
erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. 17Allora
imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.
18Simone, vedendo che lo Spirito veniva conferito con l'imposizione
delle mani degli apostoli, offrì loro del denaro 19dicendo:
"Date anche a me questo potere perché a chiunque io imponga le mani, egli
riceva lo Spirito Santo". 20Ma Pietro gli rispose: "Il tuo
denaro vada con te in perdizione, perché hai osato pensare di acquistare con
denaro il dono di Dio. 21Non v'è parte né sorte alcuna per te in
questa cosa, perché il tuo cuore non è retto davanti a Dio. 22Pèntiti
dunque di questa tua iniquità e prega il Signore che ti sia perdonato questo
pensiero. 23Ti vedo infatti chiuso in fiele amaro e in lacci
d'iniquità". 24Rispose Simone: "Pregate voi per me il
Signore, perché non mi accada nulla di ciò che avete detto". 25Essi
poi, dopo aver testimoniato e annunziato la parola di Dio, ritornavano a
Gerusalemme ed evangelizzavano molti villaggi della Samarìa.
26Un angelo del Signore parlò intanto a Filippo:
"Alzati, e va' verso il mezzogiorno, sulla strada che discende da Gerusalemme
a Gaza; essa è deserta". 27Egli si alzò e si mise in cammino,
quand'ecco un Etìope, un eunuco, funzionario di Candàce, regina di Etiopia,
sovrintendente a tutti i suoi tesori, venuto per il culto a Gerusalemme, 28se
ne ritornava, seduto sul suo carro da viaggio, leggendo il profeta Isaia. 29Disse
allora lo Spirito a Filippo: "Va' avanti, e raggiungi quel carro". 30Filippo
corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: "Capisci
quello che stai leggendo?". 31Quegli rispose: "E come lo
potrei, se nessuno mi istruisce?". E invitò Filippo a salire e a sedere
accanto a lui. 32Il passo della Scrittura che stava leggendo era
questo:
Come una pecora fu
condotto al macello
e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa,
così egli non apre la sua bocca.
33Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato
negato,
ma la sua posterità chi potrà mai descriverla?
Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita.
34E rivoltosi a Filippo l'eunuco disse: "Ti prego,
di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun
altro?". 35Filippo, prendendo a parlare e partendo da quel
passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù. 36Proseguendo
lungo la strada, giunsero a un luogo dove c'era acqua e l'eunuco disse:
"Ecco qui c'è acqua; che cosa mi impedisce di essere battezzato?". 37.
38Fece fermare il carro e discesero tutti e due nell'acqua, Filippo
e l'eunuco, ed egli lo battezzò. 39Quando furono usciti dall'acqua,
lo Spirito del Signore rapì Filippo e l'eunuco non lo vide più e proseguì pieno
di gioia il suo cammino. 40Quanto a Filippo, si trovò ad Azoto e,
proseguendo, predicava il vangelo a tutte le città, finché giunse a Cesarèa.
1Saulo frattanto, sempre fremente minaccia e strage
contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote 2e
gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a
condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di
Cristo, che avesse trovati. 3E avvenne che, mentre era in viaggio e
stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo 4e
cadendo a terra udì una voce che gli diceva: "Saulo, Saulo, perché mi
perseguiti?". 5Rispose: "Chi sei, o Signore?". E la
voce: "Io sono Gesù, che tu perseguiti! 6Orsù, alzati ed entra
nella città e ti sarà detto ciò che devi fare". 7Gli uomini che
facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma
non vedendo nessuno. 8Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi,
non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, 9dove
rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda.
10Ora c'era a Damasco un discepolo di nome Ananìa e il Signore in
una visione gli disse: "Ananìa!". Rispose: "Eccomi,
Signore!". 11E il Signore a lui: "Su, va' sulla strada
chiamata Diritta, e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di
Tarso; ecco sta pregando, 12e ha visto in visione un uomo, di nome
Ananìa, venire e imporgli le mani perché ricuperi la vista". 13Rispose
Ananìa: "Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti tutto il male
che ha fatto ai tuoi fedeli in Gerusalemme. 14Inoltre ha
l'autorizzazione dai sommi sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il
tuo nome". 15Ma il Signore disse: "Va', perché egli è per
me uno strumento eletto per portare il mio nome dinanzi ai popoli, ai re e ai
figli di Israele; 16e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il
mio nome". 17Allora Ananìa andò, entrò nella casa, gli impose
le mani e disse: "Saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù,
che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista e
sia colmo di Spirito Santo". 18E improvvisamente gli caddero
dagli occhi come delle squame e ricuperò la vista; fu subito battezzato, 19poi
prese cibo e le forze gli ritornarono.
Rimase alcuni giorni insieme
ai discepoli che erano a Damasco, 20e subito nelle sinagoghe
proclamava Gesù Figlio di Dio. 21E tutti quelli che lo ascoltavano
si meravigliavano e dicevano: "Ma costui non è quel tale che a Gerusalemme
infieriva contro quelli che invocano questo nome ed era venuto qua precisamente
per condurli in catene dai sommi sacerdoti?". 22Saulo frattanto
si rinfrancava sempre più e confondeva i Giudei residenti a Damasco,
dimostrando che Gesù è il Cristo. 23Trascorsero così parecchi giorni
e i Giudei fecero un complotto per ucciderlo; 24ma i loro piani
vennero a conoscenza di Saulo. Essi facevano la guardia anche alle porte della
città di giorno e di notte per sopprimerlo; 25ma i suoi discepoli di
notte lo presero e lo fecero discendere dalle mura, calandolo in una cesta.
26Venuto a Gerusalemme, cercava di unirsi con i
discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo ancora che fosse un
discepolo. 27Allora Bàrnaba lo prese con sé, lo presentò agli
apostoli e raccontò loro come durante il viaggio aveva visto il Signore che gli
aveva parlato, e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù.
28Così egli poté stare con loro e andava e veniva a Gerusalemme,
parlando apertamente nel nome del Signore 29e parlava e discuteva
con gli Ebrei di lingua greca; ma questi tentarono di ucciderlo. 30Venutolo
però a sapere i fratelli, lo condussero a Cesarèa e lo fecero partire per
Tarso.
31La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la
Galilea e la Samarìa; essa cresceva e camminava nel timore del Signore, colma
del conforto dello Spirito Santo.
32E avvenne che mentre Pietro andava a far visita a
tutti, si recò anche dai fedeli che dimoravano a Lidda. 33Qui trovò
un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva su un lettuccio ed era
paralitico. 34Pietro gli disse: "Enea, Gesù Cristo ti guarisce;
alzati e rifatti il letto". E subito si alzò. 35Lo videro tutti
gli abitanti di Lidda e del Saròn e si convertirono al Signore.
36A Giaffa c'era una discepola chiamata Tabità, nome che
significa "Gazzella", la quale abbondava in opere buone e faceva
molte elemosine. 37Proprio in quei giorni si ammalò e morì. La
lavarono e la deposero in una stanza al piano superiore. 38E poiché
Lidda era vicina a Giaffa i discepoli, udito che Pietro si trovava là,
mandarono due uomini ad invitarlo: "Vieni subito da noi!". 39E
Pietro subito andò con loro. Appena arrivato lo condussero al piano superiore e
gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto che gli mostravano le tuniche
e i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro. 40Pietro
fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi rivolto alla salma disse:
"Tabità, alzati!". Ed essa aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a
sedere. 41Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i
credenti e le vedove, e la presentò loro viva.
42La cosa si riseppe in tutta Giaffa, e molti credettero nel
Signore. 43Pietro rimase a Giaffa parecchi giorni, presso un certo
Simone conciatore.
1C'era in Cesarèa un uomo di nome Cornelio, centurione
della coorte Italica, 2uomo pio e timorato di Dio con tutta la sua
famiglia; faceva molte elemosine al popolo e pregava sempre Dio. 3Un
giorno verso le tre del pomeriggio vide chiaramente in visione un angelo di Dio
venirgli incontro e chiamarlo: "Cornelio!". 4Egli lo
guardò e preso da timore disse: "Che c'è, Signore?". Gli rispose:
"Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite, in tua memoria, innanzi
a Dio. 5E ora manda degli uomini a Giaffa e fa' venire un certo
Simone detto anche Pietro. 6Egli è ospite presso un tal Simone
conciatore, la cui casa è sulla riva del mare". 7Quando
l'angelo che gli parlava se ne fu andato, Cornelio chiamò due dei suoi
servitori e un pio soldato fra i suoi attendenti e, 8spiegata loro
ogni cosa, li mandò a Giaffa.
9Il giorno dopo, mentre essi erano per via e si avvicinavano alla
città, Pietro salì verso mezzogiorno sulla terrazza a pregare. 10Gli
venne fame e voleva prendere cibo. Ma mentre glielo preparavano, fu rapito in
estasi. 11Vide il cielo aperto e un oggetto che discendeva come una
tovaglia grande, calata a terra per i quattro capi. 12In essa c'era
ogni sorta di quadrupedi e rettili della terra e uccelli del cielo. 13Allora
risuonò una voce che gli diceva: "Alzati, Pietro, uccidi e mangia!". 14Ma
Pietro rispose: "No davvero, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla
di profano e di immondo". 15E la voce di nuovo a lui: "Ciò
che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano". 16Questo
accadde per tre volte; poi d'un tratto quell'oggetto fu risollevato al cielo. 17Mentre
Pietro si domandava perplesso tra sé e sé che cosa significasse ciò che aveva
visto, gli uomini inviati da Cornelio, dopo aver domandato della casa di
Simone, si fermarono all'ingresso. 18Chiamarono e chiesero se
Simone, detto anche Pietro, alloggiava colà. 19Pietro stava ancora
ripensando alla visione, quando lo Spirito gli disse: "Ecco, tre uomini ti
cercano; 20alzati, scendi e va' con loro senza esitazione, perché io
li ho mandati". 21Pietro scese incontro agli uomini e disse:
"Eccomi, sono io quello che cercate. Qual è il motivo per cui siete
venuti?". 22Risposero: "Il centurione Cornelio, uomo
giusto e timorato di Dio, stimato da tutto il popolo dei Giudei, è stato
avvertito da un angelo santo di invitarti nella sua casa, per ascoltare ciò che
hai da dirgli". 23Pietro allora li fece entrare e li ospitò.
Il giorno seguente si mise in viaggio con loro e alcuni fratelli di Giaffa lo
accompagnarono. 24Il giorno dopo arrivò a Cesarèa. Cornelio stava ad
aspettarli ed aveva invitato i congiunti e gli amici intimi. 25Mentre
Pietro stava per entrare, Cornelio andandogli incontro si gettò ai suoi piedi
per adorarlo. 26Ma Pietro lo rialzò, dicendo: "Alzati: anch'io
sono un uomo!". 27Poi, continuando a conversare con lui, entrò
e trovate riunite molte persone disse loro: 28"Voi sapete che
non è lecito per un Giudeo unirsi o incontrarsi con persone di altra razza; ma
Dio mi ha mostrato che non si deve dire profano o immondo nessun uomo. 29Per
questo sono venuto senza esitare quando mi avete mandato a chiamare. Vorrei
dunque chiedere: per quale ragione mi avete fatto venire?". 30Cornelio
allora rispose: "Quattro giorni or sono, verso quest'ora, stavo recitando
la preghiera delle tre del pomeriggio nella mia casa, quando mi si presentò un
uomo in splendida veste 31e mi disse: Cornelio, sono state esaudite
le tue preghiere e ricordate le tue elemosine davanti a Dio. 32Manda
dunque a Giaffa e fa' venire Simone chiamato anche Pietro; egli è ospite nella
casa di Simone il conciatore, vicino al mare. 33Subito ho mandato a
cercarti e tu hai fatto bene a venire. Ora dunque tutti noi, al cospetto di
Dio, siamo qui riuniti per ascoltare tutto ciò che dal Signore ti è stato
ordinato".
34Pietro prese la parola e disse: "In verità sto
rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, 35ma
chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui
accetto. 36Questa è la parola che egli ha inviato ai figli
d'Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù
Cristo, che è il Signore di tutti. 37Voi conoscete ciò che è
accaduto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo
predicato da Giovanni; 38cioè come Dio consacrò in Spirito Santo
e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro
che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. 39E
noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e
in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, 40ma Dio
lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, 41non a
tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e
bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. 42E ci ha
ordinato di annunziare al popolo e di attestare che egli è il giudice dei vivi
e dei morti costituito da Dio. 43Tutti i profeti gli rendono questa
testimonianza: chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per
mezzo del suo nome".
44Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo
Spirito Santo scese sopra tutti coloro che ascoltavano il discorso. 45E
i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si meravigliavano che anche
sopra i pagani si effondesse il dono dello Spirito Santo; 46li
sentivano infatti parlare lingue e glorificare Dio. 47Allora Pietro
disse: "Forse che si può proibire che siano battezzati con l'acqua questi
che hanno ricevuto lo Spirito Santo al pari di noi?". 48E
ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Dopo tutto questo lo
pregarono di fermarsi alcuni giorni.
1Gli apostoli e i fratelli che stavano nella Giudea
vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio. 2E
quando Pietro salì a Gerusalemme, i circoncisi lo rimproveravano dicendo: 3"Sei
entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con
loro!".
4Allora Pietro raccontò per ordine come erano andate le cose,
dicendo: 5"Io mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e
vidi in estasi una visione: un oggetto, simile a una grande tovaglia, scendeva
come calato dal cielo per i quattro capi e giunse fino a me. 6Fissandolo
con attenzione, vidi in esso quadrupedi, fiere e rettili della terra e uccelli
del cielo. 7E sentii una voce che mi diceva: Pietro, àlzati, uccidi
e mangia! 8Risposi: Non sia mai, Signore, poiché nulla di profano e
di immondo è entrato mai nella mia bocca. 9Ribatté nuovamente la
voce dal cielo: Quello che Dio ha purificato, tu non considerarlo profano. 10Questo
avvenne per tre volte e poi tutto fu risollevato di nuovo nel cielo. 11Ed
ecco, in quell'istante, tre uomini giunsero alla casa dove eravamo, mandati da
Cesarèa a cercarmi. 12Lo Spirito mi disse di andare con loro senza
esitare. Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di
quell'uomo. 13Egli ci raccontò che aveva visto un angelo presentarsi
in casa sua e dirgli: Manda a Giaffa e fa' venire Simone detto anche Pietro; 14egli
ti dirà parole per mezzo delle quali sarai salvato tu e tutta la tua famiglia. 15Avevo
appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo scese su di loro, come in
principio era sceso su di noi. 16Mi ricordai allora di quella parola
del Signore che diceva: Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete
battezzati in Spirito Santo. 17Se dunque Dio ha dato a loro lo
stesso dono che a noi per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per
porre impedimento a Dio?".
18All'udir questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio
dicendo: "Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché
abbiano la vita!".
19Intanto quelli che erano stati dispersi dopo la
persecuzione scoppiata al tempo di Stefano, erano arrivati fin nella Fenicia, a
Cipro e ad Antiòchia e non predicavano la parola a nessuno fuorché ai Giudei. 20Ma
alcuni fra loro, cittadini di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiòchia,
cominciarono a parlare anche ai Greci, predicando la buona novella del Signore
Gesù. 21E la mano del Signore era con loro e così un gran numero
credette e si convertì al Signore. 22La notizia giunse agli orecchi
della Chiesa di Gerusalemme, la quale mandò Bàrnaba ad Antiòchia.
23Quando questi giunse e vide la grazia del Signore, si rallegrò e, 24da
uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede, esortava tutti a
perseverare con cuore risoluto nel Signore. E una folla considerevole fu
condotta al Signore. 25Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per
cercare Saulo e trovatolo lo condusse ad Antiòchia. 26Rimasero
insieme un anno intero in quella comunità e istruirono molta gente; ad
Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani.
27In questo tempo alcuni profeti scesero ad Antiòchia da
Gerusalemme. 28E uno di loro, di nome Àgabo, alzatosi in piedi,
annunziò per impulso dello Spirito che sarebbe scoppiata una grave carestia su
tutta la terra. Ciò che di fatto avvenne sotto l'impero di Claudio. 29Allora
i discepoli si accordarono, ciascuno secondo quello che possedeva, di mandare
un soccorso ai fratelli abitanti nella Giudea; 30questo fecero,
indirizzandolo agli anziani, per mezzo di Bàrnaba e Saulo.
1In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare
alcuni membri della Chiesa 2e fece uccidere di spada Giacomo,
fratello di Giovanni. 3Vedendo che questo era gradito ai Giudei,
decise di arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Azzimi. 4Fattolo
catturare, lo gettò in prigione, consegnandolo in custodia a quattro picchetti
di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo
dopo la Pasqua. 5Pietro dunque era tenuto in prigione, mentre una
preghiera saliva incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui. 6E in
quella notte, quando poi Erode stava per farlo comparire davanti al popolo,
Pietro piantonato da due soldati e legato con due catene stava dormendo, mentre
davanti alla porta le sentinelle custodivano il carcere. 7Ed ecco
gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli
toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: "Alzati, in fretta!". E
le catene gli caddero dalle mani. 8E l'angelo a lui: "Mettiti
la cintura e legati i sandali". E così fece. L'angelo disse:
"Avvolgiti il mantello, e seguimi!". 9Pietro uscì e prese
a seguirlo, ma non si era ancora accorto che era realtà ciò che stava
succedendo per opera dell'angelo: credeva infatti di avere una visione.
10Essi oltrepassarono la prima guardia e la seconda e arrivarono
alla porta di ferro che conduce in città: la porta si aprì da sé davanti a
loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l'angelo si dileguò da lui.
11Pietro allora, rientrato in sé, disse: "Ora sono veramente
certo che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di
Erode e da tutto ciò che si attendeva il popolo dei Giudei". 12Dopo
aver riflettuto, si recò alla casa di Maria, madre di Giovanni detto anche
Marco, dove si trovava un buon numero di persone raccolte in preghiera. 13Appena
ebbe bussato alla porta esterna, una fanciulla di nome Rode si avvicinò per
sentire chi era. 14Riconosciuta la voce di Pietro, per la gioia non
aprì la porta, ma corse ad annunziare che fuori c'era Pietro. 15"Tu
vaneggi!" le dissero. Ma essa insisteva che la cosa stava così. E quelli
dicevano: "È l'angelo di Pietro". 16Questi intanto continuava
a bussare e quando aprirono la porta e lo videro, rimasero stupefatti. 17Egli
allora, fatto segno con la mano di tacere, narrò come il Signore lo aveva
tratto fuori del carcere, e aggiunse: "Riferite questo a Giacomo e ai
fratelli". Poi uscì e s'incamminò verso un altro luogo.
18Fattosi giorno, c'era non poco scompiglio tra i soldati: che cosa
mai era accaduto di Pietro? 19Erode lo fece cercare accuratamente,
ma non essendo riuscito a trovarlo, fece processare i soldati e ordinò che
fossero messi a morte; poi scese dalla Giudea e soggiornò a Cesarèa.
20Egli era infuriato contro i cittadini di Tiro e
Sidone. Questi però si presentarono a lui di comune accordo e, dopo aver tratto
alla loro causa Blasto, ciambellano del re, chiedevano pace, perché il loro
paese riceveva i viveri dal paese del re. 21Nel giorno fissato
Erode, vestito del manto regale e seduto sul podio, tenne loro un discorso. 22Il
popolo acclamava: "Parola di un dio e non di un uomo!". 23Ma
improvvisamente un angelo del Signore lo colpì, perché non aveva dato gloria a
Dio; e roso, dai vermi, spirò.
24Intanto la parola di Dio cresceva e si diffondeva. 25Bàrnaba
e Saulo poi, compiuta la loro missione, tornarono da Gerusalemme prendendo con
loro Giovanni, detto anche Marco.
1C'erano nella comunità di Antiòchia profeti e dottori:
Bàrnaba, Simeone soprannominato Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno
d'infanzia di Erode tetrarca, e Saulo. 2Mentre essi stavano
celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse:
"Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho
chiamati". 3Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero
loro le mani e li accomiatarono.
4Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, discesero a
Selèucia e di qui salparono verso Cipro. 5Giunti a Salamina
cominciarono ad annunziare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei, avendo
con loro anche Giovanni come aiutante. 6Attraversata tutta l'isola
fino a Pafo, vi trovarono un tale, mago e falso profeta giudeo, di nome
Bar-Iesus, 7al seguito del proconsole Sergio Paolo, persona di
senno, che aveva fatto chiamare a sé Bàrnaba e Saulo e desiderava ascoltare la
parola di Dio. 8Ma Elimas, il mago, - ciò infatti significa il suo
nome - faceva loro opposizione cercando di distogliere il proconsole dalla
fede. 9Allora Saulo, detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo,
fissò gli occhi su di lui e disse: 10"O uomo pieno di ogni
frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, quando
cesserai di sconvolgere le vie diritte del Signore? 11Ecco la mano
del Signore è sopra di te: sarai cieco e per un certo tempo non vedrai il
sole". Di colpo piombò su di lui oscurità e tenebra, e brancolando cercava
chi lo guidasse per mano. 12Quando vide l'accaduto, il proconsole
credette, colpito dalla dottrina del Signore.
13Salpati da Pafo, Paolo e i suoi compagni giunsero a
Perge di Panfilia. Giovanni si separò da loro e ritornò a Gerusalemme. 14Essi
invece proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiòchia di Pisidia ed entrati
nella sinagoga nel giorno di sabato, si sedettero. 15Dopo la lettura
della Legge e dei Profeti, i capi della sinagoga mandarono a dire loro:
"Fratelli, se avete qualche parola di esortazione per il popolo,
parlate!".
16Si alzò Paolo e fatto cenno con la mano disse:
"Uomini di Israele e voi timorati di Dio, ascoltate. 17Il Dio
di questo popolo d'Israele scelse i nostri padri ed esaltò il popolo durante il
suo esilio in terra d'Egitto, e con braccio potente li condusse via di là.
18Quindi, dopo essersi preso cura di loro per circa quarant'anni
nel deserto, 19distrusse sette popoli nel paese di Canaan e
concesse loro in eredità quelle terre, 20per circa
quattrocentocinquanta anni. Dopo questo diede loro dei Giudici, fino al profeta
Samuele. 21Allora essi chiesero un re e Dio diede loro Saul, figlio
di Cis, della tribù di Beniamino, per quaranta anni. 22E, dopo
averlo rimosso dal regno, suscitò per loro come re Davide, al quale rese questa
testimonianza: Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il
mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri.
23Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio trasse per
Israele un salvatore, Gesù. 24Giovanni aveva preparato la sua venuta
predicando un battesimo di penitenza a tutto il popolo d'Israele. 25Diceva
Giovanni sul finire della sua missione: Io non sono ciò che voi pensate che io
sia! Ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di sciogliere i
sandali.
26Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete
timorati di Dio, a noi è stata mandata questa parola di salvezza. 27Gli
abitanti di Gerusalemme infatti e i loro capi non l'hanno riconosciuto e
condannandolo hanno adempiuto le parole dei profeti che si leggono ogni sabato;
28e, pur non avendo trovato in lui nessun motivo di condanna a
morte, chiesero a Pilato che fosse ucciso. 29Dopo aver compiuto
tutto quanto era stato scritto di lui, lo deposero dalla croce e lo misero nel
sepolcro. 30Ma Dio lo ha risuscitato dai morti 31ed egli
è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a
Gerusalemme, e questi ora sono i suoi testimoni davanti al popolo.
32E noi vi annunziamo la buona novella che la promessa fatta ai
padri si è compiuta, 33poiché Dio l'ha attuata per noi, loro figli,
risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo:
Mio figlio sei tu, oggi ti
ho generato.
34E che Dio lo ha risuscitato dai morti, in modo che non
abbia mai più a tornare alla corruzione, è quanto ha dichiarato:
Darò a voi le cose sante
promesse a Davide, quelle
sicure.
35Per questo anche in un altro luogo dice:
Non permetterai che il tuo
santo subisca la
corruzione.
36Ora Davide, dopo aver eseguito il volere di Dio nella
sua generazione, morì e fu unito ai suoi padri e subì la corruzione. 37Ma
colui che Dio ha risuscitato, non ha subìto la corruzione. 38Vi sia
dunque noto, fratelli, che per opera di lui vi viene annunziata la remissione
dei peccati 39e che per lui chiunque crede riceve giustificazione da
tutto ciò da cui non vi fu possibile essere giustificati mediante la legge di
Mosè. 40Guardate dunque che non avvenga su di voi ciò che è detto
nei Profeti:
41Mirate, beffardi,
stupite e nascondetevi,
poiché un'opera io compio ai vostri giorni,
un'opera che non credereste, se vi fosse
raccontata!".
42E, mentre uscivano, li pregavano di esporre ancora
queste cose nel prossimo sabato. 43Sciolta poi l'assemblea, molti
Giudei e proseliti credenti in Dio seguirono Paolo e Bàrnaba ed essi,
intrattenendosi con loro, li esortavano a perseverare nella grazia di Dio.
44Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per
ascoltare la parola di Dio. 45Quando videro quella moltitudine, i
Giudei furono pieni di gelosia e contraddicevano le affermazioni di Paolo,
bestemmiando. 46Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono:
"Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la parola di Dio, ma
poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco noi ci
rivolgiamo ai pagani. 47Così infatti ci ha ordinato il Signore:
Io ti ho posto come luce
per le genti,
perché tu porti la salvezza sino all'estremità della
terra".
48Nell'udir ciò, i pagani si rallegravano e
glorificavano la parola di Dio e abbracciarono la fede tutti quelli che erano
destinati alla vita eterna. 49La parola di Dio si diffondeva per
tutta la regione. 50Ma i Giudei sobillarono le donne pie di alto
rango e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e
Bàrnaba e li scacciarono dal loro territorio. 51Allora essi, scossa
contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio, 52mentre i
discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.
1Anche ad Icònio essi entrarono nella sinagoga dei
Giudei e vi parlarono in modo tale che un gran numero di Giudei e di Greci
divennero credenti. 2Ma i Giudei rimasti increduli eccitarono e
inasprirono gli animi dei pagani contro i fratelli. 3Rimasero
tuttavia colà per un certo tempo e parlavano fiduciosi nel Signore, che rendeva
testimonianza alla predicazione della sua grazia e concedeva che per mano loro
si operassero segni e prodigi. 4E la popolazione della città si
divise, schierandosi gli uni dalla parte dei Giudei, gli altri dalla parte
degli apostoli. 5Ma quando ci fu un tentativo dei pagani e dei
Giudei con i loro capi per maltrattarli e lapidarli, 6essi se ne
accorsero e fuggirono nelle città della Licaònia, Listra e Derbe e nei
dintorni, 7e là continuavano a predicare il vangelo.
8C'era a Listra un uomo paralizzato alle gambe, storpio
sin dalla nascita, che non aveva mai camminato. 9Egli ascoltava il
discorso di Paolo e questi, fissandolo con lo sguardo e notando che aveva fede
di esser risanato, 10disse a gran voce: "Alzati diritto in
piedi!". Egli fece un balzo e si mise a camminare. 11La gente
allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, esclamò in dialetto licaonio e
disse: "Gli dèi sono scesi tra di noi in figura umana!". 12E
chiamavano Bàrnaba Zeus e Paolo Hermes, perché era lui il più eloquente.
13Intanto il sacerdote di Zeus, il cui tempio era all'ingresso della
città, recando alle porte tori e corone, voleva offrire un sacrificio insieme
alla folla. 14Sentendo ciò, gli apostoli Bàrnaba e Paolo si
strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando: 15"Cittadini,
perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi, e vi
predichiamo di convertirvi da queste vanità al Dio vivente che ha fatto il
cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. 16Egli,
nelle generazioni passate, ha lasciato che ogni popolo seguisse la sua strada; 17ma
non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge e
stagioni ricche di frutti, fornendovi il cibo e riempiendo di letizia i vostri
cuori". 18E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere
la folla dall'offrire loro un sacrificio.
19Ma giunsero da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i
quali trassero dalla loro parte la folla; essi presero Paolo a sassate e quindi
lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. 20Allora gli si
fecero attorno i discepoli ed egli, alzatosi, entrò in città. Il giorno dopo
partì con Bàrnaba alla volta di Derbe.
21Dopo aver predicato il vangelo in quella città e fatto un numero
considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, 22rianimando
i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede poiché, dicevano, è
necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel regno di Dio. 23Costituirono
quindi per loro in ogni comunità alcuni anziani e dopo avere pregato e
digiunato li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto. 24Attraversata
poi la Pisidia, raggiunsero la Panfilia 25e dopo avere predicato la
parola di Dio a Perge, scesero ad Attalìa; 26di qui fecero vela per
Antiòchia là dove erano stati affidati alla grazia del Signore per l'impresa
che avevano compiuto.
27Non appena furono arrivati, riunirono la comunità e riferirono
tutto quello che Dio aveva compiuto per mezzo loro e come aveva aperto ai
pagani la porta della fede. 28E si fermarono per non poco tempo
insieme ai discepoli.
1Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai
fratelli questa dottrina: "Se non vi fate circoncidere secondo l'uso di
Mosè, non potete esser salvi".
2Poiché Paolo e Bàrnaba si opponevano risolutamente e discutevano
animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di
loro andassero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.
3Essi dunque, scortati per un tratto dalla comunità, attraversarono
la Fenicia e la Samarìa raccontando la conversione dei pagani e suscitando
grande gioia in tutti i fratelli. 4Giunti poi a Gerusalemme, furono
ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono tutto ciò
che Dio aveva compiuto per mezzo loro.
5Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che
erano diventati credenti, affermando: è necessario circonciderli e ordinar loro
di osservare la legge di Mosè.
6Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo
problema. 7Dopo lunga discussione, Pietro si alzò e disse:
"Fratelli, voi sapete
che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani
ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede. 8E
Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche
a loro lo Spirito Santo, come a noi; 9e non ha fatto nessuna
discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede. 10Or
dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un
giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? 11Noi
crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo
anche loro".
12Tutta l'assemblea tacque e stettero ad ascoltare Bàrnaba e Paolo
che riferivano quanti miracoli e prodigi Dio aveva compiuto tra i pagani per
mezzo loro.
13Quand'essi ebbero finito di parlare, Giacomo aggiunse:
14"Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da
principio Dio ha voluto scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo
nome. 15Con questo si accordano le parole dei profeti, come sta
scritto:
16Dopo queste cose ritornerò e riedificherò la
tenda di
Davide che era caduta; ne riparerò le rovine e la
rialzerò,
17perché anche gli altri uomini cerchino il Signore
e tutte le genti sulle quali è stato invocato il mio
nome,
18dice il Signore che fa queste cose da lui
conosciute dall'eternità.
19Per questo io ritengo che non si debba importunare
quelli che si convertono a Dio tra i pagani, 20ma solo si ordini
loro di astenersi dalle sozzure degli idoli, dalla impudicizia, dagli animali
soffocati e dal sangue. 21Mosè infatti, fin dai tempi antichi, ha
chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nelle
sinagoghe".
22Allora gli apostoli, gli anziani e tutta la Chiesa
decisero di eleggere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo
e Bàrnaba: Giuda chiamato Barsabba e Sila, uomini tenuti in grande
considerazione tra i fratelli. 23E consegnarono loro la seguente
lettera: "Gli apostoli e gli anziani ai fratelli di Antiòchia, di Siria e
di Cilicia che provengono dai pagani, salute! 24Abbiamo saputo che
alcuni da parte nostra, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti
a turbarvi con i loro discorsi sconvolgendo i vostri animi. 25Abbiamo
perciò deciso tutti d'accordo di eleggere alcune persone e inviarle a voi
insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, 26uomini che hanno
votato la loro vita al nome del nostro Signore Gesù Cristo. 27Abbiamo
mandato dunque Giuda e Sila, che vi riferiranno anch'essi queste stesse cose a
voce. 28Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi
nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: 29astenervi
dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla
impudicizia. Farete cosa buona perciò a guardarvi da queste cose. State
bene".
30Essi allora, congedatisi, discesero ad Antiòchia e
riunita la comunità consegnarono la lettera. 31Quando l'ebbero
letta, si rallegrarono per l'incoraggiamento che infondeva. 32Giuda
e Sila, essendo anch'essi profeti, parlarono molto per incoraggiare i fratelli
e li fortificarono. 33Dopo un certo tempo furono congedati con
auguri di pace dai fratelli, per tornare da quelli che li avevano inviati. 34.
35Paolo invece e Bàrnaba rimasero ad Antiòchia, insegnando e
annunziando, insieme a molti altri, la parola del Signore.
36Dopo alcuni giorni Paolo disse a Bàrnaba:
"Ritorniamo a far visita ai fratelli in tutte le città nelle quali abbiamo
annunziato la parola del Signore, per vedere come stanno". 37Bàrnaba
voleva prendere insieme anche Giovanni, detto Marco, 38ma Paolo
riteneva che non si dovesse prendere uno che si era allontanato da loro nella
Panfilia e non aveva voluto partecipare alla loro opera. 39Il
dissenso fu tale che si separarono l'uno dall'altro; Bàrnaba, prendendo con sé
Marco, s'imbarcò per Cipro. 40Paolo invece scelse Sila e partì,
raccomandato dai fratelli alla grazia del Signore.
41E attraversando la Siria e la Cilicia, dava nuova
forza alle comunità.
1Paolo si recò a Derbe e a Listra. C'era qui un
discepolo chiamato Timòteo, figlio di una donna giudea credente e di padre
greco; 2egli era assai stimato dai fratelli di Listra e di Icònio. 3Paolo
volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere per riguardo ai
Giudei che si trovavano in quelle regioni; tutti infatti sapevano che suo padre
era greco. 4Percorrendo le città, trasmettevano loro le decisioni
prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero. 5Le
comunità intanto si andavano fortificando nella fede e crescevano di numero
ogni giorno.
6Attraversarono quindi la Frigia e la regione della
Galazia, avendo lo Spirito Santo vietato loro di predicare la parola nella
provincia di Asia. 7Raggiunta la Misia, si dirigevano verso la
Bitinia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; 8così,
attraversata la Misia, discesero a Tròade. 9Durante la notte apparve
a Paolo una visione: gli stava davanti un Macedone e lo supplicava: "Passa
in Macedonia e aiutaci!". 10Dopo che ebbe avuto questa visione,
subito cercammo di partire per la Macedonia, ritenendo che Dio ci aveva
chiamati ad annunziarvi la parola del Signore.
11Salpati da Tròade, facemmo vela verso Samotràcia e il
giorno dopo verso Neàpoli e 12di qui a Filippi, colonia romana e città
del primo distretto della Macedonia. Restammo in questa città alcuni giorni; 13il
sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse
la preghiera, e sedutici rivolgevamo la parola alle donne colà riunite. 14C'era
ad ascoltare anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della
città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per
aderire alle parole di Paolo. 15Dopo esser stata battezzata insieme
alla sua famiglia, ci invitò: "Se avete giudicato ch'io sia fedele al
Signore, venite ad abitare nella mia casa". E ci costrinse ad accettare.
16Mentre andavamo alla preghiera, venne verso di noi una
giovane schiava, che aveva uno spirito di divinazione e procurava molto
guadagno ai suoi padroni facendo l'indovina. 17Essa seguiva Paolo e
noi gridando: "Questi uomini sono servi del Dio Altissimo e vi annunziano
la via della salvezza". 18Questo fece per molti giorni finché
Paolo, mal sopportando la cosa, si volse e disse allo spirito: "In nome di
Gesù Cristo ti ordino di partire da lei". E lo spirito partì all'istante. 19Ma
vedendo i padroni che era partita anche la speranza del loro guadagno, presero
Paolo e Sila e li trascinarono nella piazza principale davanti ai capi della
città; 20presentandoli ai magistrati dissero: "Questi uomini
gettano il disordine nella nostra città; sono Giudei 21e predicano
usanze che a noi Romani non è lecito accogliere né praticare". 22La
folla allora insorse contro di loro, mentre i magistrati, fatti strappare loro
i vestiti, ordinarono di bastonarli 23 e dopo averli caricati di
colpi, li gettarono in prigione e ordinarono al carceriere di far buona
guardia. 24Egli, ricevuto quest'ordine, li gettò nella cella più
interna della prigione e strinse i loro piedi nei ceppi.
25Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano
inni a Dio, mentre i carcerati stavano ad ascoltarli. 26D'improvviso
venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione;
subito tutte le porte si aprirono e si sciolsero le catene di tutti. 27Il
carceriere si svegliò e vedendo aperte le porte della prigione, tirò fuori la
spada per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. 28Ma
Paolo gli gridò forte: "Non farti del male, siamo tutti qui". 29Quegli
allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando si gettò ai piedi di
Paolo e Sila; 30poi li condusse fuori e disse: "Signori, cosa
devo fare per esser salvato?". 31Risposero: "Credi nel
Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia". 32E
annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa. 33Egli
li prese allora in disparte a quella medesima ora della notte, ne lavò le
piaghe e subito si fece battezzare con tutti i suoi; 34poi li fece
salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i
suoi per avere creduto in Dio.
35Fattosi giorno, i magistrati inviarono le guardie a dire:
"Libera quegli uomini!". 36Il carceriere annunziò a Paolo
questo messaggio: "I magistrati hanno ordinato di lasciarvi andare! Potete
dunque uscire e andarvene in pace". 37Ma Paolo disse alle
guardie: "Ci hanno percosso in pubblico e senza processo, sebbene siamo
cittadini romani, e ci hanno gettati in prigione; e ora ci fanno uscire di
nascosto? No davvero! Vengano di persona a condurci fuori!". 38E
le guardie riferirono ai magistrati queste parole. All'udire che erano
cittadini romani, si spaventarono; 39vennero e si scusarono con
loro; poi li fecero uscire e li pregarono di partire dalla città. 40Usciti
dalla prigione, si recarono a casa di Lidia dove, incontrati i fratelli, li
esortarono e poi partirono.
1Seguendo la via di Anfìpoli e Apollonia, giunsero a
Tessalonica, dove c'era una sinagoga dei Giudei. 2Come era sua
consuetudine Paolo vi andò e per tre sabati discusse con loro sulla base delle
Scritture, 3spiegandole e dimostrando che il Cristo doveva morire e
risuscitare dai morti; il Cristo, diceva, è quel Gesù che io vi annunzio. 4Alcuni
di loro furono convinti e aderirono a Paolo e a Sila, come anche un buon numero
di Greci credenti in Dio e non poche donne della nobiltà. 5Ma i
Giudei, ingelositi, trassero dalla loro parte alcuni pessimi individui di
piazza e, radunata gente, mettevano in subbuglio la città. Presentatisi alla
casa di Giàsone, cercavano Paolo e Sila per condurli davanti al popolo. 6Ma
non avendoli trovati, trascinarono Giàsone e alcuni fratelli dai capi della
città gridando: "Quei tali che mettono il mondo in agitazione sono anche
qui e Giàsone li ha ospitati. 7Tutti costoro vanno contro i decreti
dell'imperatore, affermando che c'è un altro re, Gesù". 8Così
misero in agitazione la popolazione e i capi della città che udivano queste
cose; 9tuttavia, dopo avere ottenuto una cauzione da Giàsone e dagli
altri, li rilasciarono.
10Ma i fratelli subito, durante la notte, fecero partire
Paolo e Sila verso Berèa. Giunti colà entrarono nella sinagoga dei Giudei. 11Questi
erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica ed accolsero la parola
con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le
cose stavano davvero così. 12Molti di loro credettero e anche alcune
donne greche della nobiltà e non pochi uomini. 13Ma quando i Giudei
di Tessalonica vennero a sapere che anche a Berèa era stata annunziata da Paolo
la parola di Dio, andarono anche colà ad agitare e sobillare il popolo. 14Allora
i fratelli fecero partire subito Paolo per la strada verso il mare, mentre Sila
e Timòteo rimasero in città. 15Quelli che scortavano Paolo lo
accompagnarono fino ad Atene e se ne ripartirono con l'ordine per Sila e
Timòteo di raggiungerlo al più presto.
16Mentre Paolo li attendeva ad Atene, fremeva nel suo
spirito al vedere la città piena di idoli. 17Discuteva frattanto
nella sinagoga con i Giudei e i pagani credenti in Dio e ogni giorno sulla
piazza principale con quelli che incontrava. 18Anche certi filosofi
epicurei e stoici discutevano con lui e alcuni dicevano: "Che cosa vorrà
mai insegnare questo ciarlatano?". E altri: "Sembra essere un
annnunziatore di divinità straniere"; poiché annunziava Gesù e la
risurrezione. 19Presolo con sé, lo condussero sull'Areòpago e
dissero: "Possiamo dunque sapere qual è questa nuova dottrina predicata da
te? 20Cose strane per vero ci metti negli orecchi; desideriamo
dunque conoscere di che cosa si tratta". 21Tutti gli Ateniesi
infatti e gli stranieri colà residenti non avevano passatempo più gradito che
parlare e sentir parlare.
22Allora Paolo, alzatosi in mezzo all'Areòpago, disse:
"Cittadini ateniesi, vedo che in tutto siete molto timorati degli dèi. 23Passando
infatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un'ara con
l'iscrizione: Al Dio ignoto. Quello che voi adorate senza conoscere, io ve lo
annunzio. 24Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene,
che è signore del cielo e della terra, non dimora in templi costruiti dalle
mani dell'uomo 25né dalle mani dell'uomo si lascia servire come se
avesse bisogno di qualche cosa, essendo lui che dà a tutti la vita e il respiro
e ogni cosa. 26Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini,
perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito
l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio, 27perché cercassero
Dio, se mai arrivino a trovarlo andando come a tentoni, benché non sia lontano
da ciascuno di noi. 28In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed
esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto: Poiché di lui stirpe
noi siamo.
29Essendo noi dunque stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la
divinità sia simile all'oro, all'argento e alla pietra, che porti l'impronta
dell'arte e dell'immaginazione umana. 30Dopo esser passato sopra ai
tempi dell'ignoranza, ora Dio ordina a tutti gli uomini di tutti i luoghi di
ravvedersi, 31poiché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà
giudicare la terra con giustizia per mezzo di un uomo che egli ha designato,
dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti".
32Quando sentirono parlare di risurrezione di morti, alcuni lo
deridevano, altri dissero: "Ti sentiremo su questo un'altra volta". 33Così
Paolo uscì da quella riunione. 34Ma alcuni aderirono a lui e
divennero credenti, fra questi anche Dionìgi membro dell'Areòpago, una donna di
nome Dàmaris e altri con loro.
1Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a
Corinto. 2Qui trovò un Giudeo chiamato Aquila, oriundo del Ponto,
arrivato poco prima dall'Italia con la moglie Priscilla, in seguito all'ordine
di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro 3e
poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì nella loro casa e lavorava.
Erano infatti di mestiere fabbricatori di tende. 4Ogni sabato poi
discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci.
5Quando giunsero dalla Macedonia Sila e Timòteo, Paolo si dedicò
tutto alla predicazione, affermando davanti ai Giudei che Gesù era il Cristo. 6Ma
poiché essi gli si opponevano e bestemmiavano, scuotendosi le vesti, disse:
"Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente; da ora in poi
io andrò dai pagani". 7E andatosene di là, entrò nella casa di
un tale chiamato Tizio Giusto, che onorava Dio, la cui abitazione era accanto
alla sinagoga. 8Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore
insieme a tutta la sua famiglia; e anche molti dei Corinzi, udendo Paolo,
credevano e si facevano battezzare.
9E una notte in visione il Signore disse a Paolo: "Non aver
paura, ma continua a parlare e non tacere, 10perché io sono con
te e nessuno cercherà di farti del male, perché io ho un popolo numeroso in
questa città". 11Così Paolo si fermò un anno e mezzo,
insegnando fra loro la parola di Dio.
12Mentre era proconsole dell'Acaia Gallione, i Giudei
insorsero in massa contro Paolo e lo condussero al tribunale dicendo: 13"Costui
persuade la gente a rendere un culto a Dio in modo contrario alla legge". 14Paolo
stava per rispondere, ma Gallione disse ai Giudei: "Se si trattasse di un
delitto o di un'azione malvagia, o Giudei, io vi ascolterei, come di ragione. 15Ma
se sono questioni di parole o di nomi o della vostra legge, vedetevela voi; io
non voglio essere giudice di queste faccende". 16E li fece
cacciare dal tribunale. 17Allora tutti afferrarono Sòstene, capo
della sinagoga, e lo percossero davanti al tribunale ma Gallione non si curava
affatto di tutto ciò.
18Paolo si trattenne ancora parecchi giorni, poi prese
congedo dai fratelli e s'imbarcò diretto in Siria, in compagnia di Priscilla e
Aquila. A Cencre si era fatto tagliare i capelli a causa di un voto che aveva
fatto. 19Giunsero a Èfeso, dove lasciò i due coniugi, ed entrato
nella sinagoga si mise a discutere con i Giudei. 20Questi lo
pregavano di fermarsi più a lungo, ma non acconsentì. 21Tuttavia
prese congedo dicendo: "Ritornerò di nuovo da voi, se Dio lo vorrà",
quindi partì da Èfeso. 22Giunto a Cesarèa, si recò a salutare la
Chiesa di Gerusalemme e poi scese ad Antiòchia.
23Trascorso colà un po' di tempo, partì di nuovo percorrendo di seguito
le regioni della Galazia e della Frigia, confermando nella fede tutti i
discepoli.
24Arrivò a Èfeso un Giudeo, chiamato Apollo, nativo di
Alessandria, uomo colto, versato nelle Scritture. 25Questi era stato
ammaestrato nella via del Signore e pieno di fervore parlava e insegnava
esattamente ciò che si riferiva a Gesù, sebbene conoscesse soltanto il
battesimo di Giovanni. 26Egli intanto cominciò a parlare francamente
nella sinagoga. Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo presero con sé e gli
esposero con maggiore accuratezza la via di Dio. 27Poiché egli
desiderava passare nell'Acaia, i fratelli lo incoraggiarono e scrissero ai
discepoli di fargli buona accoglienza. Giunto colà, fu molto utile a quelli che
per opera della grazia erano divenuti credenti; 28confutava infatti
vigorosamente i Giudei, dimostrando pubblicamente attraverso le Scritture che
Gesù è il Cristo.
1Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, attraversate le
regioni dell'altopiano, giunse a Èfeso. Qui trovò alcuni discepoli 2e
disse loro: "Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla
fede?". Gli risposero: "Non abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia
uno Spirito Santo". 3Ed egli disse: "Quale battesimo avete
ricevuto?". "Il battesimo di Giovanni", risposero. 4Disse
allora Paolo: "Giovanni ha amministrato un battesimo di penitenza, dicendo
al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in
Gesù". 5Dopo aver udito questo, si fecero battezzare nel nome
del Signore Gesù 6e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani,
scese su di loro lo Spirito Santo e parlavano in lingue e profetavano. 7Erano
in tutto circa dodici uomini.
8Entrato poi nella sinagoga, vi poté parlare
liberamente per tre mesi, discutendo e cercando di persuadere gli ascoltatori
circa il regno di Dio. 9Ma poiché alcuni si ostinavano e si
rifiutavano di credere dicendo male in pubblico di questa nuova dottrina, si
staccò da loro separando i discepoli e continuò a discutere ogni giorno nella
scuola di un certo Tiranno. 10Questo durò due anni, col risultato
che tutti gli abitanti della provincia d'Asia, Giudei e Greci, poterono
ascoltare la parola del Signore.
11Dio intanto operava prodigi non comuni per opera di
Paolo, 12al punto che si mettevano sopra i malati fazzoletti o
grembiuli che erano stati a contatto con lui e le malattie cessavano e gli
spiriti cattivi fuggivano.
13Alcuni esorcisti ambulanti giudei si provarono a invocare
anch'essi il nome del Signore Gesù sopra quanti avevano spiriti cattivi,
dicendo: "Vi scongiuro per quel Gesù che Paolo predica". 14Facevano
questo sette figli di un certo Sceva, un sommo sacerdote giudeo. 15Ma
lo spirito cattivo rispose loro: "Conosco Gesù e so chi è Paolo, ma voi
chi siete?". 16E l'uomo che aveva lo spirito cattivo,
slanciatosi su di loro, li afferrò e li trattò con tale violenza che essi
fuggirono da quella casa nudi e coperti di ferite. 17Il fatto fu
risaputo da tutti i Giudei e dai Greci che abitavano a Èfeso e tutti furono
presi da timore e si magnificava il nome del Signore Gesù. 18Molti
di quelli che avevano abbracciato la fede venivano a confessare in pubblico le
loro pratiche magiche 19e un numero considerevole di persone che
avevano esercitato le arti magiche portavano i propri libri e li bruciavano
alla vista di tutti. Ne fu calcolato il valore complessivo e trovarono che era
di cinquantamila dramme d'argento. 20Così la parola del Signore
cresceva e si rafforzava.
21Dopo questi fatti, Paolo si mise in animo di
attraversare la Macedonia e l'Acaia e di recarsi a Gerusalemme dicendo:
"Dopo essere stato là devo vedere anche Roma". 22Inviati
allora in Macedonia due dei suoi aiutanti, Timòteo ed Erasto, si trattenne
ancora un po' di tempo nella provincia di Asia.
23Verso quel tempo scoppiò un gran tumulto riguardo alla
nuova dottrina. 24Un tale, chiamato Demetrio, argentiere, che
fabbricava tempietti di Artémide in argento e procurava in tal modo non poco
guadagno agli artigiani, 25li radunò insieme agli altri che si
occupavano di cose del genere e disse: "Cittadini, voi sapete che da
questa industria proviene il nostro benessere; 26ora potete
osservare e sentire come questo Paolo ha convinto e sviato una massa di gente,
non solo di Èfeso, ma si può dire di tutta l'Asia, affermando che non sono dèi
quelli fabbricati da mani d'uomo. 27Non soltanto c'è il pericolo che
la nostra categoria cada in discredito, ma anche che il santuario della grande
dea Artémide non venga stimato più nulla e venga distrutta la grandezza di
colei che l'Asia e il mondo intero adorano".
28All'udire ciò s'infiammarono d'ira e si misero a gridare:
"Grande è l'Artémide degli Efesini!". 29Tutta la città fu
in subbuglio e tutti si precipitarono in massa nel teatro, trascinando con sé
Gaio e Aristarco macèdoni, compagni di viaggio di Paolo. 30Paolo
voleva presentarsi alla folla, ma i discepoli non glielo permisero. 31Anche
alcuni dei capi della provincia, che gli erano amici, mandarono a pregarlo di
non avventurarsi nel teatro. 32Intanto, chi gridava una cosa, chi
un'altra; l'assemblea era confusa e i più non sapevano il motivo per cui erano
accorsi.
33Alcuni della folla fecero intervenire un certo Alessandro, che i
Giudei avevano spinto avanti, ed egli, fatto cenno con la mano, voleva tenere
un discorso di difesa davanti al popolo. 34Appena s'accorsero che
era Giudeo, si misero tutti a gridare in coro per quasi due ore: "Grande è
l'Artémide degli Efesini!". 35Alla fine il cancelliere riuscì a
calmare la folla e disse: "Cittadini di Èfeso, chi fra gli uomini non sa
che la città di Èfeso è custode del tempio della grande Artémide e della sua
statua caduta dal cielo? 36Poiché questi fatti sono incontestabili,
è necessario che stiate calmi e non compiate gesti inconsulti. 37Voi
avete condotto qui questi uomini che non hanno profanato il tempio, né hanno
bestemmiato la nostra dea. 38Perciò se Demetrio e gli artigiani che
sono con lui hanno delle ragioni da far valere contro qualcuno, ci sono per
questo i tribunali e vi sono i proconsoli: si citino in giudizio l'un l'altro. 39Se
poi desiderate qualche altra cosa, si deciderà nell'assemblea ordinaria. 40C'è
il rischio di essere accusati di sedizione per l'accaduto di oggi, non
essendoci alcun motivo per cui possiamo giustificare questo
assembramento". 41E con queste parole sciolse l'assemblea.
1Appena cessato il tumulto, Paolo mandò a chiamare i
discepoli e, dopo averli incoraggiati, li salutò e si mise in viaggio per la
Macedonia. 2Dopo aver attraversato quelle regioni, esortando con
molti discorsi i fedeli, arrivò in Grecia.
3Trascorsi tre mesi, poiché ci fu un complotto dei Giudei contro di
lui, mentre si apprestava a salpare per la Siria, decise di far ritorno
attraverso la Macedonia. 4Lo accompagnarono Sòpatro di Berèa, figlio
di Pirro, Aristarco e Secondo di Tessalonica, Gaio di Derbe e Timòteo, e gli
asiatici Tìchico e Tròfimo. 5Questi però, partiti prima di noi ci
attendevano a Tròade; 6noi invece salpammo da Filippi dopo i giorni
degli Azzimi e li raggiungemmo in capo a cinque giorni a Tròade dove ci
trattenemmo una settimana.
7Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a
spezzare il pane e Paolo conversava con loro; e poiché doveva partire il giorno
dopo, prolungò la conversazione fino a mezzanotte. 8C'era un buon
numero di lampade nella stanza al piano superiore, dove eravamo riuniti; 9un
ragazzo chiamato Èutico, che stava seduto sulla finestra, fu preso da un sonno
profondo mentre Paolo continuava a conversare e, sopraffatto dal sonno, cadde
dal terzo piano e venne raccolto morto. 10Paolo allora scese giù, si
gettò su di lui, lo abbracciò e disse: "Non vi turbate; è ancora in
vita!". 11Poi risalì, spezzò il pane e ne mangiò e dopo aver
parlato ancora molto fino all'alba, partì. 12Intanto avevano
ricondotto il ragazzo vivo, e si sentirono molto consolati.
13Noi poi, che eravamo partiti per nave, facemmo vela
per Asso, dove dovevamo prendere a bordo Paolo; così infatti egli aveva deciso,
intendendo di fare il viaggio a piedi. 14Quando ci ebbe raggiunti ad
Asso, lo prendemmo con noi e arrivammo a Mitilène. 15Salpati da qui
il giorno dopo, ci trovammo di fronte a Chio; l'indomani toccammo Samo e il
giorno dopo giungemmo a Milèto. 16Paolo aveva deciso di passare al
largo di Èfeso per evitare di subire ritardi nella provincia d'Asia: gli
premeva di essere a Gerusalemme, se possibile, per il giorno della Pentecoste.
17Da Milèto mandò a chiamare subito ad Èfeso gli anziani
della Chiesa. 18Quando essi giunsero disse loro: "Voi sapete
come mi sono comportato con voi fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia e
per tutto questo tempo: 19ho servito il Signore con tutta umiltà,
tra le lacrime e tra le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei. 20Sapete
come non mi sono mai sottratto a ciò che poteva essere utile, al fine di
predicare a voi e di istruirvi in pubblico e nelle vostre case, 21scongiurando
Giudei e Greci di convertirsi a Dio e di credere nel Signore nostro Gesù. 22Ed
ecco ora, avvinto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme senza sapere ciò che là
mi accadrà. 23So soltanto che lo Spirito Santo in ogni città mi
attesta che mi attendono catene e tribolazioni. 24Non ritengo
tuttavia la mia vita meritevole di nulla, purché conduca a termine la mia corsa
e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di rendere testimonianza al
messaggio della grazia di Dio.
25Ecco, ora so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i
quali sono passato annunziando il regno di Dio. 26Per questo
dichiaro solennemente oggi davanti a voi che io sono senza colpa riguardo a
coloro che si perdessero, 27perché non mi sono sottratto al compito
di annunziarvi tutta la volontà di Dio. 28Vegliate su voi stessi e su
tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a
pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue. 29Io
so che dopo la mia partenza entreranno fra voi lupi rapaci, che non
risparmieranno il gregge; 30perfino di mezzo a voi sorgeranno alcuni
a insegnare dottrine perverse per attirare discepoli dietro di sé. 31Per
questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato
di esortare fra le lacrime ciascuno di voi.
32Ed ora vi affido al Signore e alla parola della sua grazia che ha
il potere di edificare e di concedere l'eredità con tutti i santificati. 33Non
ho desiderato né argento, né oro, né la veste di nessuno. 34Voi
sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto
queste mie mani. 35In tutte le maniere vi ho dimostrato che
lavorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del
Signore Gesù, che disse: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!".
36Detto questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò. 37Tutti
scoppiarono in un gran pianto e gettandosi al collo di Paolo lo baciavano, 38addolorati
soprattutto perché aveva detto che non avrebbero più rivisto il suo volto. E lo
accompagnarono fino alla nave.
1Appena ci fummo separati da loro, salpammo e per la
via diretta giungemmo a Cos, il giorno seguente a Rodi e di qui a Pàtara. 2Trovata
qui una nave che faceva la traversata per la Fenicia, vi salimmo e prendemmo il
largo. 3Giunti in vista di Cipro, ce la lasciammo a sinistra e,
continuando a navigare verso la Siria, giungemmo a Tiro, dove la nave doveva
scaricare. 4Avendo ritrovati i discepoli, rimanemmo colà una
settimana, ed essi, mossi dallo Spirito, dicevano a Paolo di non andare a
Gerusalemme. 5Ma quando furon passati quei giorni, uscimmo e ci
mettemmo in viaggio, accompagnati da tutti loro con le mogli e i figli sin
fuori della città. Inginocchiati sulla spiaggia pregammo, poi ci salutammo a
vicenda; 6noi salimmo sulla nave ed essi tornarono alle loro case. 7Terminata
la navigazione, da Tiro approdammo a Tolemàide, dove andammo a salutare i
fratelli e restammo un giorno con loro.
8Ripartiti il giorno seguente, giungemmo a Cesarèa; ed entrati nella
casa dell'evangelista Filippo, che era uno dei Sette, sostammo presso di lui. 9Egli
aveva quattro figlie nubili, che avevano il dono della profezia. 10Eravamo
qui da alcuni giorni, quando giunse dalla Giudea un profeta di nome Àgabo. 11Egli
venne da noi e, presa la cintura di Paolo, si legò i piedi e le mani e disse:
"Questo dice lo Spirito Santo: l'uomo a cui appartiene questa cintura sarà
legato così dai Giudei a Gerusalemme e verrà quindi consegnato nelle mani dei
pagani". 12All'udir queste cose, noi e quelli del luogo
pregammo Paolo di non andare più a Gerusalemme. 13Ma Paolo rispose:
"Perché fate così, continuando a piangere e a spezzarmi il cuore? Io sono
pronto non soltanto a esser legato, ma a morire a Gerusalemme per il nome del
Signore Gesù". 14E poiché non si lasciava persuadere, smettemmo
di insistere dicendo: "Sia fatta la volontà del Signore!".
15Dopo questi giorni, fatti i preparativi, salimmo verso
Gerusalemme. 16Vennero con noi anche alcuni discepoli da Cesarèa, i
quali ci condussero da un certo Mnasóne di Cipro, discepolo della prima ora,
dal quale ricevemmo ospitalità.
17Arrivati a Gerusalemme, i fratelli ci accolsero festosamente. 18L'indomani
Paolo fece visita a Giacomo insieme con noi: c'erano anche tutti gli anziani. 19Dopo
aver rivolto loro il saluto, egli cominciò a esporre nei particolari quello che
Dio aveva fatto tra i pagani per mezzo suo. 20Quand'ebbero
ascoltato, essi davano gloria a Dio; quindi dissero a Paolo: "Tu vedi, o
fratello, quante migliaia di Giudei sono venuti alla fede e tutti sono
gelosamente attaccati alla legge. 21Ora hanno sentito dire di te che
vai insegnando a tutti i Giudei sparsi tra i pagani che abbandonino Mosè,
dicendo di non circoncidere più i loro figli e di non seguire più le nostre
consuetudini. 22Che facciamo? Senza dubbio verranno a sapere che sei
arrivato. 23Fa' dunque quanto ti diciamo: vi sono fra noi quattro
uomini che hanno un voto da sciogliere. 24Prendili con te, compi la
purificazione insieme con loro e paga tu la spesa per loro perché possano
radersi il capo. Così tutti verranno a sapere che non c'è nulla di vero in ciò
di cui sono stati informati, ma che invece anche tu ti comporti bene osservando
la legge. 25Quanto ai pagani che sono venuti alla fede, noi abbiamo
deciso ed abbiamo loro scritto che si astengano dalle carni offerte agli idoli,
dal sangue, da ogni animale soffocato e dalla impudicizia".
26Allora Paolo prese con sé quegli uomini e il giorno seguente,
fatta insieme con loro la purificazione, entrò nel tempio per comunicare il
compimento dei giorni della purificazione, quando sarebbe stata presentata
l'offerta per ciascuno di loro.
27Stavano ormai per finire i sette giorni, quando i
Giudei della provincia d'Asia, vistolo nel tempio, aizzarono tutta la folla e
misero le mani su di lui gridando: 28"Uomini d'Israele, aiuto!
Questo è l'uomo che va insegnando a tutti e dovunque contro il popolo, contro
la legge e contro questo luogo; ora ha introdotto perfino dei Greci nel tempio
e ha profanato il luogo santo!". 29Avevano infatti veduto poco
prima Tròfimo di Èfeso in sua compagnia per la città, e pensavano che Paolo lo
avesse fatto entrare nel tempio. 30Allora tutta la città fu in
subbuglio e il popolo accorse da ogni parte. Impadronitisi di Paolo, lo
trascinarono fuori del tempio e subito furono chiuse le porte. 31Stavano
già cercando di ucciderlo, quando fu riferito al tribuno della coorte che tutta
Gerusalemme era in rivolta. 32Immediatamente egli prese con sé dei
soldati e dei centurioni e si precipitò verso i rivoltosi. Alla vista del
tribuno e dei soldati, cessarono di percuotere Paolo. 33Allora il
tribuno si avvicinò, lo arrestò e ordinò che fosse legato con due catene;
intanto s'informava chi fosse e che cosa avesse fatto. 34Tra la
folla però chi diceva una cosa, chi un'altra. Nell'impossibilità di accertare
la realtà dei fatti a causa della confusione, ordinò di condurlo nella
fortezza. 35Quando fu alla gradinata, dovette essere portato a
spalla dai soldati a causa della violenza della folla. 36La massa
della gente infatti veniva dietro, urlando: "A morte!".
37Sul punto di esser condotto nella fortezza, Paolo disse al tribuno:
"Posso dirti una parola?". "Conosci il greco?, disse quello, 38Allora
non sei quell'Egiziano che in questi ultimi tempi ha sobillato e condotto nel
deserto i quattromila ribelli?". 39Rispose Paolo: "Io sono
un Giudeo di Tarso di Cilicia, cittadino di una città non certo senza
importanza. Ma ti prego, lascia che rivolga la parola a questa gente". 40Avendo
egli acconsentito, Paolo, stando in piedi sui gradini, fece cenno con la mano
al popolo e, fattosi un grande silenzio, rivolse loro la parola in ebraico
dicendo:
1"Fratelli e padri, ascoltate la mia difesa
davanti a voi". 2Quando sentirono che parlava loro in lingua
ebraica, fecero silenzio ancora di più. 3Ed egli continuò: "Io
sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma cresciuto in questa città, formato
alla scuola di Gamalièle nelle più rigide norme della legge paterna, pieno di
zelo per Dio, come oggi siete tutti voi. 4Io perseguitai a morte
questa nuova dottrina, arrestando e gettando in prigione uomini e donne, 5come
può darmi testimonianza il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani.
Da loro ricevetti lettere per i nostri fratelli di Damasco e partii per
condurre anche quelli di là come prigionieri a Gerusalemme, per essere puniti.
6Mentre ero in viaggio e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno,
all'improvviso una gran luce dal cielo rifulse attorno a me; 7caddi
a terra e sentii una voce che mi diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? 8Risposi:
Chi sei, o Signore? Mi disse: Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti. 9Quelli
che erano con me videro la luce, ma non udirono colui che mi parlava. 10Io
dissi allora: Che devo fare, Signore? E il Signore mi disse: Alzati e prosegui
verso Damasco; là sarai informato di tutto ciò che è stabilito che tu faccia. 11E
poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano
dai miei compagni, giunsi a Damasco.
12Un certo Ananìa, un devoto osservante della legge e in buona
reputazione presso tutti i Giudei colà residenti, 13venne da me, mi
si accostò e disse: Saulo, fratello, torna a vedere! E in quell'istante io
guardai verso di lui e riebbi la vista. 14Egli soggiunse: Il Dio dei
nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto
e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, 15perché gli sarai
testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. 16E
ora perché aspetti? Alzati, ricevi il battesimo e lavati dai tuoi peccati,
invocando il suo nome.
17Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio, fui
rapito in estasi 18e vidi Lui che mi diceva: Affrettati ed esci
presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su di me. 19E
io dissi: Signore, essi sanno che facevo imprigionare e percuotere nella
sinagoga quelli che credevano in te; 20quando si versava il sangue
di Stefano, tuo testimone, anch'io ero presente e approvavo e custodivo i
vestiti di quelli che lo uccidevano. 21Allora mi disse: Va', perché
io ti manderò lontano, tra i pagani".
22Fino a queste parole erano stati ad ascoltarlo, ma
allora alzarono la voce gridando: "Toglilo di mezzo; non deve più
vivere!". 23E poiché continuavano a urlare, a gettar via i
mantelli e a lanciar polvere in aria, 24il tribuno ordinò di
portarlo nella fortezza, prescrivendo di interrogarlo a colpi di flagello al
fine di sapere per quale motivo gli gridavano contro in tal modo.
25Ma quando l'ebbero legato con le cinghie, Paolo disse al
centurione che gli stava accanto: "Potete voi flagellare un cittadino
romano, non ancora giudicato?". 26Udito ciò, il centurione
corse a riferire al tribuno: "Che cosa stai per fare? Quell'uomo è un
romano!". 27Allora il tribuno si recò da Paolo e gli domandò:
"Dimmi, tu sei cittadino romano?". Rispose: "Sì". 28Replicò
il tribuno: "Io questa cittadinanza l'ho acquistata a caro prezzo".
Paolo disse: "Io, invece, lo sono di nascita!". 29E subito
si allontanarono da lui quelli che dovevano interrogarlo. Anche il tribuno ebbe
paura, rendendosi conto che Paolo era cittadino romano e che lui lo aveva messo
in catene.
30Il giorno seguente, volendo conoscere la realtà dei
fatti, cioè il motivo per cui veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le
catene e ordinò che si riunissero i sommi sacerdoti e tutto il sinedrio; vi
fece condurre Paolo e lo presentò davanti a loro.
1Con lo sguardo fisso al sinedrio Paolo disse:
"Fratelli, io ho agito fino ad oggi davanti a Dio in perfetta rettitudine
di coscienza". 2Ma il sommo sacerdote Ananìa ordinò ai suoi
assistenti di percuoterlo sulla bocca. 3Paolo allora gli disse:
"Dio percuoterà te, muro imbiancato! Tu siedi a giudicarmi secondo la
legge e contro la legge comandi di percuotermi?". 4E i presenti
dissero: "Osi insultare il sommo sacerdote di Dio?". 5Rispose
Paolo: "Non sapevo, fratelli, che è il sommo sacerdote; sta scritto
infatti: Non insulterai il capo del tuo popolo".
6Paolo sapeva che nel sinedrio una parte era di sadducei e una parte
di farisei; disse a gran voce: "Fratelli, io sono un fariseo, figlio di
farisei; io sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella
risurrezione dei morti". 7Appena egli ebbe detto ciò, scoppiò
una disputa tra i farisei e i sadducei e l'assemblea si divise. 8I
sadducei infatti affermano che non c'è risurrezione, né angeli, né spiriti; i
farisei invece professano tutte queste cose. 9Ne nacque allora un
grande clamore e alcuni scribi del partito dei farisei, alzatisi in piedi,
protestavano dicendo: "Non troviamo nulla di male in quest'uomo. E se uno
spirito o un angelo gli avesse parlato davvero?". 10La disputa
si accese a tal punto che il tribuno, temendo che Paolo venisse linciato da
costoro, ordinò che scendesse la truppa a portarlo via di mezzo a loro e
ricondurlo nella fortezza. 11La notte seguente gli venne accanto il
Signore e gli disse: "Coraggio! Come hai testimoniato per me a
Gerusalemme, così è necessario che tu mi renda testimonianza anche a
Roma".
12Fattosi giorno, i Giudei ordirono una congiura e
fecero voto con giuramento esecratorio di non toccare né cibo né bevanda, sino
a che non avessero ucciso Paolo. 13Erano più di quaranta quelli che
fecero questa congiura. 14Si presentarono ai sommi sacerdoti e agli
anziani e dissero: "Ci siamo obbligati con giuramento esecratorio di non
assaggiare nulla sino a che non avremo ucciso Paolo. 15Voi dunque
ora, insieme al sinedrio, fate dire al tribuno che ve lo riporti, col pretesto
di esaminare più attentamente il suo caso; noi intanto ci teniamo pronti a
ucciderlo prima che arrivi".
16Ma il figlio della sorella di Paolo venne a sapere del complotto;
si recò alla fortezza, entrò e ne informò Paolo. 17Questi allora
chiamò uno dei centurioni e gli disse: "Conduci questo giovane dal
tribuno, perché ha qualche cosa da riferirgli". 18Il centurione
lo prese e lo condusse dal tribuno dicendo: "Il prigioniero Paolo mi ha
fatto chiamare e mi ha detto di condurre da te questo giovanetto, perché ha da
dirti qualche cosa". 19Il tribuno lo prese per mano, lo
condusse in disparte e gli chiese: "Che cosa è quello che hai da
riferirmi?". 20Rispose: "I Giudei si sono messi d'accordo
per chiederti di condurre domani Paolo nel sinedrio, col pretesto di informarsi
più accuratamente nei suoi riguardi. 21Tu però non lasciarti
convincere da loro, poiché più di quaranta dei loro uomini hanno ordito un
complotto, facendo voto con giuramento esecratorio di non prendere cibo né
bevanda finché non l'abbiano ucciso; e ora stanno pronti, aspettando che tu dia
il tuo consenso".
22Il tribuno congedò il giovanetto con questa raccomandazione:
"Non dire a nessuno che mi hai dato queste informazioni".
23Fece poi chiamare due dei centurioni e disse:
"Preparate duecento soldati per andare a Cesarèa insieme con settanta
cavalieri e duecento lancieri, tre ore dopo il tramonto. 24Siano
pronte anche delle cavalcature e fatevi montare Paolo, perché sia condotto sano
e salvo dal governatore Felice". 25Scrisse anche una lettera in
questi termini: 26"Claudio Lisia all'eccellentissimo
governatore Felice, salute. 27Quest'uomo è stato assalito dai Giudei
e stava per essere ucciso da loro; ma sono intervenuto con i soldati e l'ho
liberato, perché ho saputo che è cittadino romano. 28Desideroso di
conoscere il motivo per cui lo accusavano, lo condussi nel loro sinedrio. 29Ho
trovato che lo si accusava per questioni relative alla loro legge, ma che in
realtà non c'erano a suo carico imputazioni meritevoli di morte o di prigionia.
30Sono stato però informato di un complotto contro quest'uomo da
parte loro, e così l'ho mandato da te, avvertendo gli accusatori di deporre
davanti a te quello che hanno contro di lui. Sta' bene".
31Secondo gli ordini ricevuti, i soldati presero Paolo e lo
condussero di notte ad Antipàtride. 32Il mattino dopo, lasciato ai
cavalieri il compito di proseguire con lui, se ne tornarono alla fortezza. 33I
cavalieri, giunti a Cesarèa, consegnarono la lettera al governatore e gli
presentarono Paolo. 34Dopo averla letta, domandò a Paolo di quale
provincia fosse e, saputo che era della Cilicia, disse: 35"Ti
ascolterò quando saranno qui anche i tuoi accusatori". E diede ordine di
custodirlo nel pretorio di Erode.
1Cinque giorni dopo arrivò il sommo sacerdote Ananìa
insieme con alcuni anziani e a un avvocato di nome Tertullo e si presentarono
al governatore per accusare Paolo. 2Quando questi fu fatto venire,
Tertullo cominciò l'accusa dicendo: 3"La lunga pace di cui
godiamo grazie a te e le riforme che ci sono state in favore di questo popolo
grazie alla tua provvidenza, le accogliamo in tutto e per tutto,
eccellentissimo Felice, con profonda gratitudine. 4Ma per non
trattenerti troppo a lungo, ti prego di darci ascolto brevemente nella tua
benevolenza. 5Abbiamo scoperto che quest'uomo è una peste, fomenta
continue rivolte tra tutti i Giudei che sono nel mondo ed è capo della setta
dei Nazorei. 6Ha perfino tentato di profanare il tempio e noi
l'abbiamo arrestato.7. 8Interrogandolo personalmente,
potrai renderti conto da lui di tutte queste cose delle quali lo
accusiamo". 9Si associarono nell'accusa anche i Giudei,
affermando che i fatti stavano così.
10Quando il governatore fece cenno a Paolo di parlare,
egli rispose: "So che da molti anni sei giudice di questo popolo e parlo
in mia difesa con fiducia. 11Tu stesso puoi accertare che non sono
più di dodici giorni da quando mi sono recato a Gerusalemme per il culto. 12Essi
non mi hanno mai trovato nel tempio a discutere con qualcuno o a incitare il
popolo alla sommossa, né nelle sinagoghe, né per la città 13e non
possono provare nessuna delle cose delle quali ora mi accusano. 14Ammetto
invece che adoro il Dio dei miei padri, secondo quella dottrina che essi
chiamano setta, credendo in tutto ciò che è conforme alla Legge e sta scritto
nei Profeti, 15nutrendo in Dio la speranza, condivisa pure da
costoro, che ci sarà una risurrezione dei giusti e degli ingiusti. 16Per
questo mi sforzo di conservare in ogni momento una coscienza irreprensibile
davanti a Dio e davanti agli uomini. 17Ora, dopo molti anni, sono
venuto a portare elemosine al mio popolo e per offrire sacrifici; 18in
occasione di questi essi mi hanno trovato nel tempio dopo che avevo compiuto le
purificazioni. Non c'era folla né tumulto. 19Furono dei Giudei della
provincia d'Asia a trovarmi, e loro dovrebbero comparire qui davanti a te ad
accusarmi, se hanno qualche cosa contro di me; 20oppure dicano i
presenti stessi quale colpa han trovato in me quando sono comparso davanti al
sinedrio, 21se non questa sola frase che gridai stando in mezzo a
loro: A motivo della risurrezione dei morti io vengo giudicato oggi davanti a
voi!".
22Allora Felice, che era assai bene informato circa la
nuova dottrina, li rimandò dicendo: "Quando verrà il tribuno Lisia, esaminerò
il vostro caso". 23E ordinò al centurione di tenere Paolo sotto
custodia, concedendogli però una certa libertà e senza impedire a nessuno dei
suoi amici di dargli assistenza.
24Dopo alcuni giorni Felice arrivò in compagnia della moglie
Drusilla, che era giudea; fatto chiamare Paolo, lo ascoltava intorno alla fede
in Cristo Gesù. 25Ma quando egli si mise a parlare di giustizia, di
continenza e del giudizio futuro, Felice si spaventò e disse: "Per il
momento puoi andare; ti farò chiamare di nuovo quando ne avrò il tempo". 26Sperava
frattanto che Paolo gli avrebbe dato del denaro; per questo abbastanza spesso
lo faceva chiamare e conversava con lui.
27Trascorsi due anni, Felice ebbe come successore Porcio Festo; ma
Felice, volendo dimostrare benevolenza verso i Giudei, lasciò Paolo in
prigione.
1Festo dunque, raggiunta la provincia, tre giorni dopo
salì da Cesarèa a Gerusalemme. 2I sommi sacerdoti e i capi dei
Giudei gli si presentarono per accusare Paolo e cercavano di persuaderlo, 3chiedendo
come un favore, in odio a Paolo, che lo facesse venire a Gerusalemme; e intanto
disponevano un tranello per ucciderlo lungo il percorso. 4Festo
rispose che Paolo stava sotto custodia a Cesarèa e che egli stesso sarebbe
partito fra breve. 5"Quelli dunque che hanno autorità tra voi,
disse, vengano con me e se vi è qualche colpa in quell'uomo, lo
denuncino".
6Dopo essersi trattenuto fra loro non più di otto o dieci giorni,
discese a Cesarèa e il giorno seguente, sedendo in tribunale, ordinò che gli si
conducesse Paolo. 7Appena giunse, lo attorniarono i Giudei discesi
da Gerusalemme, imputandogli numerose e gravi colpe, senza però riuscire a
provarle. 8Paolo a sua difesa disse: "Non ho commesso alcuna
colpa, né contro la legge dei Giudei, né contro il tempio, né contro Cesare".
9Ma Festo volendo fare un favore ai Giudei, si volse a Paolo e
disse: "Vuoi andare a Gerusalemme per essere là giudicato di queste cose,
davanti a me?". 10Paolo rispose: "Mi trovo davanti al
tribunale di Cesare, qui mi si deve giudicare. Ai Giudei non ho fatto alcun
torto, come anche tu sai perfettamente. 11Se dunque sono in colpa e
ho commesso qualche cosa che meriti la morte, non rifiuto di morire; ma se
nelle accuse di costoro non c'è nulla di vero, nessuno ha il potere di
consegnarmi a loro. Io mi appello a Cesare". 12Allora Festo,
dopo aver conferito con il consiglio, rispose: "Ti sei appellato a Cesare,
a Cesare andrai".
13Erano trascorsi alcuni giorni, quando arrivarono a
Cesarèa il re Agrippa e Berenìce, per salutare Festo. 14E poiché si
trattennero parecchi giorni, Festo espose al re il caso di Paolo: "C'è un
uomo, lasciato qui prigioniero da Felice, contro il quale, 15durante
la mia visita a Gerusalemme, si presentarono con accuse i sommi sacerdoti e gli
anziani dei Giudei per reclamarne la condanna. 16Risposi che i
Romani non usano consegnare una persona, prima che l'accusato sia stato messo a
confronto con i suoi accusatori e possa aver modo di difendersi dall'accusa. 17Allora
essi convennero qui e io senza indugi il giorno seguente sedetti in tribunale e
ordinai che vi fosse condotto quell'uomo. 18Gli accusatori gli si
misero attorno, ma non addussero nessuna delle imputazioni criminose che io
immaginavo; 19avevano solo con lui alcune questioni relative la loro
particolare religione e riguardanti un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva
essere ancora in vita. 20Perplesso di fronte a simili controversie,
gli chiesi se voleva andare a Gerusalemme ed esser giudicato là di queste cose.
21Ma Paolo si appellò perché la sua causa fosse riservata al
giudizio dell'imperatore, e così ordinai che fosse tenuto sotto custodia fino a
quando potrò inviarlo a Cesare". 22E Agrippa a Festo:
"Vorrei anch'io ascoltare quell'uomo!". "Domani, rispose, lo
potrai ascoltare".
23Il giorno dopo, Agrippa e Berenìce vennero con gran pompa ed
entrarono nella sala dell'udienza, accompagnati dai tribuni e dai cittadini più
in vista; per ordine di Festo fu fatto entrare anche Paolo. 24Allora
Festo disse: "Re Agrippa e cittadini tutti qui presenti con noi, voi avete
davanti agli occhi colui sul conto del quale tutto il popolo dei Giudei si è
appellato a me, in Gerusalemme e qui, per chiedere a gran voce che non resti
più in vita. 25Io però mi sono convinto che egli non ha commesso
alcuna cosa meritevole di morte ed essendosi appellato all'imperatore ho deciso
di farlo partire. 26Ma sul suo conto non ho nulla di preciso da
scrivere al sovrano; per questo l'ho condotto davanti a voi e soprattutto
davanti a te, o re Agrippa, per avere, dopo questa udienza, qualcosa da
scrivere. 27Mi sembra assurdo infatti mandare un prigioniero, senza
indicare le accuse che si muovono contro di lui".
1Agrippa disse a Paolo: "Ti è concesso di parlare
a tua difesa". Allora Paolo, stesa la mano, si difese così: 2"Mi
considero fortunato, o re Agrippa, di potermi discolpare da tutte le accuse di
cui sono incriminato dai Giudei, oggi qui davanti a te, 3che conosci
a perfezione tutte le usanze e questioni riguardanti i Giudei. Perciò ti prego
di ascoltarmi con pazienza. 4La mia vita fin dalla mia giovinezza,
vissuta tra il mio popolo e a Gerusalemme, la conoscono tutti i Giudei; 5essi
sanno pure da tempo, se vogliono renderne testimonianza, che, come fariseo,
sono vissuto nella setta più rigida della nostra religione. 6Ed ora
mi trovo sotto processo a causa della speranza nella promessa fatta da Dio ai
nostri padri, 7e che le nostre dodici tribù sperano di vedere
compiuta, servendo Dio notte e giorno con perseveranza. Di questa speranza, o
re, sono ora incolpato dai Giudei! 8Perché è considerato inconcepibile
fra di voi che Dio risusciti i morti?
9Anch'io credevo un tempo mio dovere di lavorare attivamente contro
il nome di Gesù il Nazareno, 10come in realtà feci a Gerusalemme;
molti dei fedeli li rinchiusi in prigione con l'autorizzazione avuta dai sommi
sacerdoti e, quando venivano condannati a morte, anch'io ho votato contro di
loro. 11In tutte le sinagoghe cercavo di costringerli con le torture
a bestemmiare e, infuriando all'eccesso contro di loro, davo loro la caccia fin
nelle città straniere.
12In tali circostanze, mentre stavo andando a Damasco con
autorizzazione e pieni poteri da parte dei sommi sacerdoti, verso mezzogiorno 13vidi
sulla strada, o re, una luce dal cielo, più splendente del sole, che avvolse me
e i miei compagni di viaggio. 14Tutti cademmo a terra e io udii dal
cielo una voce che mi diceva in ebraico: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?
Duro è per te ricalcitrare contro il pungolo. 15E io dissi: Chi sei,
o Signore? E il Signore rispose: Io sono Gesù, che tu perseguiti. 16Su,
alzati e rimettiti in piedi; ti sono apparso infatti per costituirti ministro e
testimone di quelle cose che hai visto e di quelle per cui ti apparirò ancora. 17Per
questo ti libererò dal popolo e dai pagani, ai quali ti mando 18ad
aprir loro gli occhi, perché passino dalle tenebre alla luce
e dal potere di satana a Dio e ottengano la remissione dei peccati e l'eredità
in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede in me.
19Pertanto, o re Agrippa, io non ho disobbedito alla visione
celeste; 20ma prima a quelli di Damasco, poi a quelli di Gerusalemme
e in tutta la regione della Giudea e infine ai pagani, predicavo di convertirsi
e di rivolgersi a Dio, comportandosi in maniera degna della conversione. 21Per
queste cose i Giudei mi assalirono nel tempio e tentarono di uccidermi. 22Ma
l'aiuto di Dio mi ha assistito fino a questo giorno, e posso ancora rendere
testimonianza agli umili e ai grandi. Null'altro io affermo se non quello che i
profeti e Mosè dichiararono che doveva accadere, 23che cioè il
Cristo sarebbe morto, e che, primo tra i risorti da morte, avrebbe annunziato
la luce al popolo e ai pagani".
24Mentr'egli parlava così in sua difesa, Festo a gran
voce disse: "Sei pazzo, Paolo; la troppa scienza ti ha dato al
cervello!". 25E Paolo: "Non sono pazzo, disse,
eccellentissimo Festo, ma sto dicendo parole vere e sagge. 26Il re è
al corrente di queste cose e davanti a lui parlo con franchezza. Penso che
niente di questo gli sia sconosciuto, poiché non sono fatti accaduti in
segreto. 27Credi, o re Agrippa, nei profeti? So che ci credi". 28E
Agrippa a Paolo: "Per poco non mi convinci a farmi cristiano!". 29
E Paolo: "Per poco o per molto, io vorrei supplicare Dio che non soltanto
tu, ma quanti oggi mi ascoltano diventassero così come sono io, eccetto queste
catene!".
30Si alzò allora il re e con lui il governatore, Berenìce, e quelli
che avevano preso parte alla seduta 31e avviandosi conversavano
insieme e dicevano: "Quest'uomo non ha fatto nulla che meriti la morte o
le catene". 32E Agrippa disse a Festo: "Costui poteva
essere rimesso in libertà, se non si fosse appellato a Cesare".
1Quando fu deciso che ci imbarcassimo per l'Italia,
consegnarono Paolo, insieme ad alcuni altri prigionieri, a un centurione di
nome Giulio della coorte Augusta. 2Salimmo su una nave di Adramitto,
che stava per partire verso i porti della provincia d'Asia e salpammo, avendo
con noi Aristarco, un Macèdone di Tessalonica. 3Il giorno dopo
facemmo scalo a Sidone e Giulio, con gesto cortese verso Paolo, gli permise di
recarsi dagli amici e di riceverne le cure. 4Salpati di là,
navigammo al riparo di Cipro a motivo dei venti contrari 5e,
attraversato il mare della Cilicia e della Panfilia, giungemmo a Mira di Licia.
6Qui il centurione trovò una nave di Alessandria in partenza per
l'Italia e ci fece salire a bordo. 7Navigammo lentamente parecchi
giorni, giungendo a fatica all'altezza di Cnido. Poi, siccome il vento non ci
permetteva di approdare, prendemmo a navigare al riparo di Creta, dalle parti
di Salmóne, 8e costeggiandola a fatica giungemmo in una località
chiamata Buoni Porti, vicino alla quale era la città di Lasèa.
9Essendo trascorso molto tempo ed essendo ormai
pericolosa la navigazione poiché era già passata la festa dell'Espiazione,
Paolo li ammoniva dicendo: 10"Vedo, o uomini, che la
navigazione comincia a essere di gran rischio e di molto danno non solo per il
carico e per la nave, ma anche per le nostre vite". 11Il
centurione però dava più ascolto al pilota e al capitano della nave che alle
parole di Paolo. 12E poiché quel porto era poco adatto a
trascorrervi l'inverno, i più furono del parere di salpare di là nella speranza
di andare a svernare a Fenice, un porto di Creta esposto a libeccio e a
maestrale.
13Appena cominciò a soffiare un leggero scirocco, convinti di potere
ormai realizzare il progetto, levarono le ancore e costeggiavano da vicino
Creta. 14Ma dopo non molto tempo si scatenò contro l'isola un vento
d'uragano, detto allora "Euroaquilone". 15La nave fu
travolta nel turbine e, non potendo più resistere al vento, abbandonati in sua
balìa, andavamo alla deriva. 16Mentre passavamo sotto un isolotto
chiamato Càudas, a fatica riuscimmo a padroneggiare la scialuppa; 17la
tirarono a bordo e adoperarono gli attrezzi per fasciare di gòmene la nave.
Quindi, per timore di finire incagliati nelle Sirti, calarono il galleggiante e
si andava così alla deriva. 18Sbattuti violentemente dalla tempesta,
il giorno seguente cominciarono a gettare a mare il carico; 19il
terzo giorno con le proprie mani buttarono via l'attrezzatura della nave. 20Da
vari giorni non comparivano più né sole, né stelle e la violenta tempesta
continuava a infuriare, per cui ogni speranza di salvarci sembrava ormai
perduta.
21Da molto tempo non si mangiava, quando Paolo, alzatosi in mezzo a
loro, disse: "Sarebbe stato bene, o uomini, dar retta a me e non salpare
da Creta; avreste evitato questo pericolo e questo danno. 22Tuttavia
ora vi esorto a non perdervi di coraggio, perché non ci sarà alcuna perdita di
vite in mezzo a voi, ma solo della nave. 23Mi è apparso infatti
questa notte un angelo del Dio al quale appartengo e che servo, 24dicendomi:
Non temere, Paolo; tu devi comparire davanti a Cesare ed ecco, Dio ti ha fatto
grazia di tutti i tuoi compagni di navigazione. 25Perciò non
perdetevi di coraggio, uomini; ho fiducia in Dio che avverrà come mi è stato
annunziato. 26Ma è inevitabile che andiamo a finire su qualche
isola".
27Come giunse la quattordicesima notte da quando andavamo alla
deriva nell'Adriatico, verso mezzanotte i marinai ebbero l'impressione che una
qualche terra si avvicinava. 28Gettato lo scandaglio, trovarono
venti braccia; dopo un breve intervallo, scandagliando di nuovo, trovarono
quindici braccia. 29Nel timore di finire contro gli scogli,
gettarono da poppa quattro ancore, aspettando con ansia che spuntasse il
giorno. 30Ma poiché i marinai cercavano di fuggire dalla nave e già
stavano calando la scialuppa in mare, col pretesto di gettare le ancore da
prora, Paolo disse al centurione e ai soldati: 31"Se costoro
non rimangono sulla nave, voi non potrete mettervi in salvo". 32Allora
i soldati recisero le gòmene della scialuppa e la lasciarono cadere in mare.
33Finché non spuntò il giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo:
"Oggi è il quattordicesimo giorno che passate digiuni nell'attesa, senza
prender nulla. 34Per questo vi esorto a prender cibo; è necessario
per la vostra salvezza. Neanche un capello del vostro capo andrà perduto".
35Ciò detto, prese il pane, rese grazie a Dio davanti a tutti, lo
spezzò e cominciò a mangiare. 36Tutti si sentirono rianimati, e
anch'essi presero cibo. 37Eravamo complessivamente sulla nave
duecentosettantasei persone. 38Quando si furono rifocillati,
alleggerirono la nave, gettando il frumento in mare.
39Fattosi giorno non riuscivano a riconoscere quella terra, ma notarono
un'insenatura con spiaggia e decisero, se possibile, di spingere la nave verso
di essa. 40Levarono le ancore e le lasciarono andare in mare; al
tempo stesso allentarono i legami dei timoni e spiegata al vento la vela
maestra, mossero verso la spiaggia. 41Ma incapparono in una secca e
la nave vi si incagliò; mentre la prua arenata rimaneva immobile, la poppa
minacciava di sfasciarsi sotto la violenza delle onde. 42I soldati
pensarono allora di uccidere i prigionieri, perché nessuno sfuggisse gettandosi
a nuoto, 43ma il centurione, volendo salvare Paolo, impedì loro di
attuare questo progetto; diede ordine che si gettassero per primi quelli che
sapevano nuotare e raggiunsero la terra; 44poi gli altri, chi su
tavole, chi su altri rottami della nave. E così tutti poterono mettersi in
salvo a terra.
1Una volta in salvo, venimmo a sapere che l'isola si
chiamava Malta. 2Gli indigeni ci trattarono con rara umanità; ci
accolsero tutti attorno a un gran fuoco, che avevano acceso perché era
sopraggiunta la pioggia ed era freddo. 3Mentre Paolo raccoglieva un
fascio di sarmenti e lo gettava sul fuoco, una vipera, risvegliata dal calore,
lo morse a una mano. 4Al vedere la serpe pendergli dalla mano, gli
indigeni dicevano tra loro: "Certamente costui è un assassino, se, anche
scampato dal mare, la Giustizia non lo lascia vivere". 5Ma egli
scosse la serpe nel fuoco e non ne patì alcun male. 6Quella gente si
aspettava di vederlo gonfiare e cadere morto sul colpo, ma, dopo avere molto
atteso senza vedere succedergli nulla di straordinario, cambiò parere e diceva
che era un dio.
7Nelle vicinanze di quel luogo c'era un terreno appartenente al
"primo" dell'isola, chiamato Publio; questi ci accolse e ci ospitò
con benevolenza per tre giorni. 8Avvenne che il padre di Publio dovette
mettersi a letto colpito da febbri e da dissenteria; Paolo l'andò a visitare e
dopo aver pregato gli impose le mani e lo guarì. 9Dopo questo fatto,
anche gli altri isolani che avevano malattie accorrevano e venivano sanati; 10ci
colmarono di onori e al momento della partenza ci rifornirono di tutto il
necessario.
11Dopo tre mesi salpammo su una nave di Alessandria che
aveva svernato nell'isola, recante l'insegna dei Diòscuri. 12Approdammo
a Siracusa, dove rimanemmo tre giorni 13e di qui, costeggiando,
giungemmo a Reggio. Il giorno seguente si levò lo scirocco e così l'indomani
arrivammo a Pozzuoli. 14Qui trovammo alcuni fratelli, i quali ci
invitarono a restare con loro una settimana. Partimmo quindi alla volta di
Roma. 15I fratelli di là, avendo avuto notizie di noi, ci vennero
incontro fino al Foro di Appio e alle Tre Taverne. Paolo, al vederli, rese
grazie a Dio e prese coraggio.
16Arrivati a Roma, fu concesso a Paolo di abitare per suo conto con
un soldato di guardia.
17Dopo tre giorni, egli convocò a sé i più in vista tra
i Giudei e venuti che furono, disse loro: "Fratelli, senza aver fatto
nulla contro il mio popolo e contro le usanze dei padri, sono stato arrestato a
Gerusalemme e consegnato in mano dei Romani. 18Questi, dopo avermi
interrogato, volevano rilasciarmi, non avendo trovato in me alcuna colpa degna
di morte. 19Ma continuando i Giudei ad opporsi, sono stato costretto
ad appellarmi a Cesare, senza intendere con questo muovere accuse contro il mio
popolo. 20Ecco perché vi ho chiamati, per vedervi e parlarvi, poiché
è a causa della speranza d'Israele che io sono legato da questa catena". 21Essi
gli risposero: "Noi non abbiamo ricevuto nessuna lettera sul tuo conto
dalla Giudea né alcuno dei fratelli è venuto a riferire o a parlar male di te. 22Ci
sembra bene tuttavia ascoltare da te quello che pensi; di questa setta infatti
sappiamo che trova dovunque opposizione".
23E fissatogli un giorno, vennero in molti da lui nel
suo alloggio; egli dal mattino alla sera espose loro accuratamente, rendendo la
sua testimonianza, il regno di Dio, cercando di convincerli riguardo a Gesù, in
base alla Legge di Mosè e ai Profeti. 24Alcuni aderirono alle cose
da lui dette, ma altri non vollero credere 25e se ne andavano
discordi tra loro, mentre Paolo diceva questa sola frase: "Ha detto bene
lo Spirito Santo, per bocca del profeta Isaia, ai nostri padri:
26Va' da questo popolo e di' loro:
Udrete con i vostri orecchi, ma non comprenderete;
guarderete con i vostri occhi, ma non vedrete.
27Perché il cuore di questo popolo si è indurito:
e hanno ascoltato di mala voglia con gli orecchi;
hanno chiuso i loro occhi
per non vedere con gli occhi
non ascoltare con gli orecchi,
non comprendere nel loro cuore e non convertirsi,
perché io li risani.
28Sia dunque noto a voi che questa salvezza di Dio viene
ora rivolta ai pagani ed essi l'ascolteranno!". 29.
30Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva
preso a pigione e accoglieva tutti quelli che venivano a lui, 31annunziando
il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con
tutta franchezza e senza impedimento.
1Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione,
prescelto per annunziare il vangelo di Dio, 2che egli aveva promesso
per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture, 3riguardo al
Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, 4costituito
Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la
risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore. 5Per mezzo di lui
abbiamo ricevuto la grazia dell'apostolato per ottenere l'obbedienza alla fede
da parte di tutte le genti, a gloria del suo nome; 6e tra queste
siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo. 7A quanti sono in Roma
diletti da Dio e santi per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro,
e dal Signore Gesù Cristo.
8Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù
Cristo riguardo a tutti voi, perché la fama della vostra fede si espande in
tutto il mondo. 9Quel Dio, al quale rendo culto nel mio spirito
annunziando il vangelo del Figlio suo, mi è testimone che io mi ricordo sempre
di voi, 10chiedendo sempre nelle mie preghiere che per volontà di
Dio mi si apra una strada per venire fino a voi. 11Ho infatti un
vivo desiderio di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale perché ne
siate fortificati, 12o meglio, per rinfrancarmi con voi e tra voi
mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io. 13Non voglio
pertanto che ignoriate, fratelli, che più volte mi sono proposto di venire fino
a voi - ma finora ne sono stato impedito - per raccogliere qualche frutto anche
tra voi, come tra gli altri Gentili. 14Poiché sono in debito verso i
Greci come verso i barbari, verso i dotti come verso gli ignoranti: 15sono
quindi pronto, per quanto sta in me, a predicare il vangelo anche a voi di
Roma.
16Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiché è
potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del
Greco. 17È in esso che si rivela la giustizia di Dio di fede in
fede, come sta scritto: Il giusto vivrà mediante la fede.
18In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni
empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, 19poiché
ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro
manifestato. 20Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue
perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere
da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità; 21essi sono
dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né
gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e
si è ottenebrata la loro mente ottusa. 22Mentre si dichiaravano
sapienti, sono diventati stolti 23e hanno cambiato la gloria
dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di
uccelli, di quadrupedi e di rettili.
24Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del
loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, 25poiché
essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato
la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
26Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne
hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. 27Egualmente
anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi
di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con
uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro
traviamento. 28E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio
li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò
che è indegno, 29colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di
malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità,
di frodi, di malignità; diffamatori, 30maldicenti, nemici di Dio,
oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 31insensati,
sleali, senza cuore, senza misericordia. 32E pur conoscendo il
giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo
continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.
1Sei dunque inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che
giudichi; perché mentre giudichi gli altri, condanni te stesso; infatti, tu che
giudichi, fai le medesime cose. 2Eppure noi sappiamo che il giudizio
di Dio è secondo verità contro quelli che commettono tali cose. 3Pensi
forse, o uomo che giudichi quelli che commettono tali azioni e intanto le fai
tu stesso, di sfuggire al giudizio di Dio? 4O ti prendi gioco della ricchezza
della sua bontà, della sua tolleranza e della sua pazienza, senza riconoscere
che la bontà di Dio ti spinge alla conversione? 5Tu, però, con la
tua durezza e il tuo cuore impenitente accumuli collera su di te per il giorno
dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, 6il quale
renderà a ciascuno secondo le sue opere: 7la vita eterna a coloro
che perseverando nelle opere di bene cercano gloria, onore e incorruttibilità; 8sdegno
ed ira contro coloro che per ribellione resistono alla verità e obbediscono
all'ingiustizia. 9Tribolazione e angoscia per ogni uomo che opera il
male, per il Giudeo prima e poi per il Greco; 10gloria invece, onore
e pace per chi opera il bene, per il Giudeo prima e poi per il Greco, 11perché
presso Dio non c'è parzialità.
12Tutti quelli che hanno peccato senza la legge,
periranno anche senza la legge; quanti invece hanno peccato sotto la legge,
saranno giudicati con la legge. 13Perché non coloro che ascoltano la
legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la legge
saranno giustificati. 14Quando i pagani, che non hanno la legge, per
natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se
stessi; 15essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei
loro cuori come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro
stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono. 16Così
avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di
Gesù Cristo, secondo il mio vangelo.
17Ora, se tu ti vanti di portare il nome di Giudeo e ti riposi
sicuro sulla legge, e ti glori di Dio, 18del quale conosci la
volontà e, istruito come sei dalla legge, sai discernere ciò che è meglio, 19e
sei convinto di esser guida dei ciechi, luce di coloro che sono nelle tenebre, 20educatore
degli ignoranti, maestro dei semplici, perché possiedi nella legge
l'espressione della sapienza e della verità... 21ebbene, come mai
tu, che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Tu che predichi di non
rubare, rubi? 22Tu che proibisci l'adulterio, sei adùltero? Tu che
detesti gli idoli, ne derubi i templi? 23Tu che ti glori della
legge, offendi Dio trasgredendo la legge? 24Infatti il nome di
Dio è bestemmiato per causa vostra tra i pagani, come sta scritto.
25La circoncisione è utile, sì, se osservi la legge; ma
se trasgredisci la legge, con la tua circoncisione sei come uno non circonciso.
26Se dunque chi non è circonciso osserva le prescrizioni della
legge, la sua non circoncisione non gli verrà forse contata come circoncisione?
27E così, chi non è circonciso fisicamente, ma osserva la legge,
giudicherà te che, nonostante la lettera della legge e la circoncisione, sei un
trasgressore della legge. 28Infatti, Giudeo non è chi appare tale
all'esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne; 29ma
Giudeo è colui che lo è interiormente e la circoncisione è quella del cuore,
nello spirito e non nella lettera; la sua gloria non viene dagli uomini ma da
Dio.
-1Qual è dunque la
superiorità del Giudeo? O quale l'utilità della circoncisione?
-2Grande, sotto ogni aspetto. Anzitutto perché a loro sono state
affidate le rivelazioni di Dio.
-3Che dunque? Se alcuni non hanno creduto, la loro incredulità può
forse annullare la fedeltà di Dio?
-4Impossibile! Resti invece fermo che Dio è verace e ogni uomo
mentitore, come sta scritto:
Perché tu sia riconosciuto
giusto nelle tue parole
e trionfi quando sei giudicato.
-5Se però la
nostra ingiustizia mette in risalto la giustizia di Dio, che diremo? Forse è
ingiusto Dio quando riversa su di noi la sua ira? Parlo alla maniera umana.
-6Impossibile! Altrimenti, come potrà Dio giudicare il mondo?
-7Ma se per la mia menzogna la verità di Dio risplende per sua
gloria, perché dunque sono ancora giudicato come peccatore? 8Perché
non dovremmo fare il male affinché venga il bene, come alcuni - la cui condanna
è ben giusta - ci calunniano, dicendo che noi lo affermiamo?
9Che dunque? Dobbiamo noi ritenerci superiori? Niente
affatto! Abbiamo infatti dimostrato precedentemente che Giudei e Greci, tutti,
sono sotto il dominio del peccato, 10come sta scritto:
Non c'è nessun giusto,
nemmeno uno,
11non c'è sapiente, non c'è chi cerchi Dio!
12Tutti hanno traviato e si son pervertiti;
non c'è chi compia il bene, non ce n'è neppure uno.
13La loro gola è un sepolcro spalancato,
tramano inganni con la loro lingua,
veleno di serpenti è sotto le loro labbra,
14la loro bocca è piena di maledizione e di amarezza.
15I loro piedi corrono a versare il sangue;
16strage e rovina è sul loro cammino
17e la via della pace non conoscono.
18Non c'è timore di Dio davanti ai loro occhi.
19Ora, noi sappiamo che tutto ciò che dice la legge lo
dice per quelli che sono sotto la legge, perché sia chiusa ogni bocca e tutto
il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio. 20Infatti in
virtù delle opere della legge nessun uomo sarà giustificato davanti a lui,
perché per mezzo della legge si ha solo la conoscenza del peccato.
21Ora invece, indipendentemente dalla legge, si è
manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla legge e dai profeti; 22giustizia
di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. E non
c'è distinzione: 23tutti hanno peccato e sono privi della gloria di
Dio, 24ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in
virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù. 25Dio lo ha
prestabilito a servire come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel
suo sangue, al fine di manifestare la sua giustizia, dopo la tolleranza usata
verso i peccati passati, 26nel tempo della divina pazienza. Egli
manifesta la sua giustizia nel tempo presente, per essere giusto e giustificare
chi ha fede in Gesù.
27Dove sta dunque il vanto? Esso è stato escluso! Da
quale legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede. 28Noi
riteniamo infatti che l'uomo è giustificato per la fede indipendentemente dalle
opere della legge. 29Forse Dio è Dio soltanto dei Giudei? Non lo è
anche dei pagani? Certo, anche dei pagani! 30Poiché non c'è che un
solo Dio, il quale giustificherà per la fede i circoncisi, e per mezzo della
fede anche i non circoncisi. 31Togliamo dunque ogni valore alla
legge mediante la fede? Nient'affatto, anzi confermiamo la legge.
1Che diremo dunque di Abramo, nostro antenato secondo
la carne? 2Se infatti Abramo è stato giustificato per le opere,
certo ha di che gloriarsi, ma non davanti a Dio. 3Ora, che cosa dice
la Scrittura? Abramo ebbe fede in Dio e ciò gli fu accreditato come
giustizia. 4A chi lavora, il salario non viene calcolato come un
dono, ma come debito; 5a chi invece non lavora, ma crede in colui
che giustifica l'empio, la sua fede gli viene accreditata come giustizia. 6Così
anche Davide proclama beato l'uomo a cui Dio accredita la giustizia
indipendentemente dalle opere:
7Beati quelli le cui iniquità sono state perdonate
e i peccati sono stati ricoperti;
8beato l'uomo al quale il Signore non mette in conto
il peccato!
9Orbene, questa beatitudine riguarda chi è circonciso o
anche chi non è circonciso? Noi diciamo infatti che la fede fu accreditata
ad Abramo come giustizia. 10Come dunque gli fu accreditata?
Quando era circonciso o quando non lo era? Non certo dopo la circoncisione, ma
prima. 11Infatti egli ricevette il segno della circoncisione
quale sigillo della giustizia derivante dalla fede che aveva già ottenuta
quando non era ancora circonciso; questo perché fosse padre di tutti i non
circoncisi che credono e perché anche a loro venisse accreditata la giustizia 12e
fosse padre anche dei circoncisi, di quelli che non solo hanno la
circoncisione, ma camminano anche sulle orme della fede del nostro padre Abramo
prima della sua circoncisione.
13Non infatti in virtù della legge fu data ad Abramo o
alla sua discendenza la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù
della giustizia che viene dalla fede; 14poiché se diventassero eredi
coloro che provengono dalla legge, sarebbe resa vana la fede e nulla la
promessa. 15La legge infatti provoca l'ira; al contrario, dove non
c'è legge, non c'è nemmeno trasgressione. 16Eredi quindi si diventa
per la fede, perché ciò sia per grazia e così la promessa sia sicura per tutta
la discendenza, non soltanto per quella che deriva dalla legge, ma anche per
quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi. 17Infatti
sta scritto: Ti ho costituito padre di molti popoli; è nostro padre davanti
al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all'esistenza le cose
che ancora non esistono.
18Egli ebbe fede sperando contro ogni speranza e così
divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: Così sarà la
tua discendenza. 19Egli non vacillò nella fede, pur vedendo già
come morto il proprio corpo - aveva circa cento anni - e morto il seno di Sara.
20Per la promessa di Dio non esitò con incredulità, ma si rafforzò
nella fede e diede gloria a Dio, 21pienamente convinto che quanto
egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. 22Ecco
perché gli fu accreditato come giustizia.
23E non soltanto per lui è stato scritto che gli fu accreditato come
giustizia, 24ma anche per noi, ai quali sarà egualmente accreditato:
a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore, 25il
quale è stato messo a morte per i nostri peccati ed è stato risuscitato per la
nostra giustificazione.
1Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con
Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; 2per suo mezzo abbiamo
anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci
troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. 3E non
soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la
tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata 4e la
virtù provata la speranza. 5La speranza poi non delude, perché
l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo
che ci è stato dato.
6Infatti, mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli
empi nel tempo stabilito. 7Ora, a stento si trova chi sia disposto a
morire per un giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una
persona dabbene. 8Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché,
mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. 9A maggior
ragione ora, giustificati per il suo sangue, saremo salvati dall'ira per mezzo
di lui. 10Se infatti, quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati
con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo
riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. 11Non solo, ma ci
gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, dal quale ora
abbiamo ottenuto la riconciliazione.
12Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è
entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto
tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. 13Fino alla legge
infatti c'era peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato
quando manca la legge, 14la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche
su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di
Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.
15Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta
di uno solo morirono tutti, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in
grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti
gli uomini. 16E non è accaduto per il dono di grazia come per il
peccato di uno solo: il giudizio partì da un solo atto per la condanna, il dono
di grazia invece da molte cadute per la giustificazione. 17Infatti
se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo,
molto di più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della
giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.
18Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli
uomini la condanna, così anche per l'opera di giustizia di uno solo si riversa
su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita. 19Similmente,
come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori,
così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
20La legge poi sopraggiunse a dare piena coscienza della caduta, ma
laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia, 21perché
come il peccato aveva regnato con la morte, così regni anche la grazia con la
giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.
1Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato
perché abbondi la grazia? 2È assurdo! Noi che già siamo morti al
peccato, come potremo ancora vivere nel peccato? 3O non sapete che
quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua
morte? 4Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a
lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della
gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. 5Se
infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo
saremo anche con la sua risurrezione. 6Sappiamo bene che il nostro
uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del
peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. 7Infatti chi è
morto, è ormai libero dal peccato.
8Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, 9sapendo
che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su
di lui. 10Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una
volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. 11Così
anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
12Non regni più dunque il peccato nel vostro corpo
mortale, sì da sottomettervi ai suoi desideri; 13non offrite le
vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a
Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia
per Dio. 14Il peccato infatti non dominerà più su di voi poiché non
siete più sotto la legge, ma sotto la grazia.
15Che dunque? Dobbiamo commettere peccati perché non
siamo più sotto la legge, ma sotto la grazia? È assurdo! 16Non
sapete voi che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per
obbedirgli, siete schiavi di colui al quale servite: sia del peccato che porta
alla morte, sia dell'obbedienza che conduce alla giustizia? 17Rendiamo
grazie a Dio, perché voi eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di
cuore a quell'insegnamento che vi è stato trasmesso 18e così,
liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia.
19Parlo con esempi umani, a causa della debolezza della vostra
carne. Come avete messo le vostre membra a servizio dell'impurità e
dell'iniquità a pro dell'iniquità, così ora mettete le vostre membra a servizio
della giustizia per la vostra santificazione.
20Quando infatti eravate sotto la schiavitù del peccato,
eravate liberi nei riguardi della giustizia. 21Ma quale frutto
raccoglievate allora da cose di cui ora vi vergognate? Infatti il loro destino
è la morte. 22Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio,
voi raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e come destino avete
la vita eterna. 23Perché il salario del peccato è la morte; ma il
dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore.
1O forse ignorate, fratelli - parlo a gente esperta di
legge - che la legge ha potere sull'uomo solo per il tempo in cui egli vive? 2La
donna sposata, infatti, è legata dalla legge al marito finché egli vive; ma se
il marito muore, è libera dalla legge che la lega al marito. 3Essa
sarà dunque chiamata adultera se, mentre vive il marito, passa a un altro uomo,
ma se il marito muore, essa è libera dalla legge e non è più adultera se passa
a un altro uomo. 4Alla stessa maniera, fratelli miei, anche voi,
mediante il corpo di Cristo, siete stati messi a morte quanto alla legge, per
appartenere ad un altro, cioè a colui che fu risuscitato dai morti, affinché
noi portiamo frutti per Dio. 5Quando infatti eravamo nella carne, le
passioni peccaminose, stimolate dalla legge, si scatenavano nelle nostre membra
al fine di portare frutti per la morte. 6Ora però siamo stati
liberati dalla legge, essendo morti a ciò che ci teneva prigionieri, per
servire nel regime nuovo dello Spirito e non nel regime vecchio della lettera.
7Che diremo dunque? Che la legge è peccato? No
certamente! Però io non ho conosciuto il peccato se non per la legge, né avrei
conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: Non desiderare.
8Prendendo pertanto occasione da questo comandamento, il peccato scatenò
in me ogni sorta di desideri. Senza la legge infatti il peccato è morto 9e
io un tempo vivevo senza la legge. Ma, sopraggiunto quel comandamento, il
peccato ha preso vita 10e io sono morto; la legge, che doveva
servire per la vita, è divenuta per me motivo di morte. 11Il peccato
infatti, prendendo occasione dal comandamento, mi ha sedotto e per mezzo di
esso mi ha dato la morte. 12Così la legge è santa e santo e giusto e
buono è il comandamento. 13Ciò che è bene è allora diventato morte
per me? No davvero! È invece il peccato: esso per rivelarsi peccato mi ha dato
la morte servendosi di ciò che è bene, perché il peccato apparisse oltre misura
peccaminoso per mezzo del comandamento.
14Sappiamo infatti che la legge è spirituale, mentre io
sono di carne, venduto come schiavo del peccato. 15Io non riesco a
capire neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma
quello che detesto. 16Ora, se faccio quello che non voglio, io
riconosco che la legge è buona; 17 quindi non sono più io a farlo,
ma il peccato che abita in me. 18Io so infatti che in me, cioè nella
mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la
capacità di attuarlo; 19infatti io non compio il bene che voglio, ma
il male che non voglio. 20Ora, se faccio quello che non voglio, non
sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. 21Io trovo
dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. 22Infatti
acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, 23ma nelle mie membra
vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende
schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. 24Sono uno
sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? 25Siano
rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la
mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato.
1Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che
sono in Cristo Gesù. 2Poiché la legge dello Spirito che dà vita in
Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. 3Infatti
ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio
lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella
del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, 4perché
la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la
carne ma secondo lo Spirito.
5Quelli infatti che vivono secondo la carne, pensano alle cose della
carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito. 6Ma
i desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito
portano alla vita e alla pace. 7Infatti i desideri della carne sono
in rivolta contro Dio, perché non si sottomettono alla sua legge e neanche lo
potrebbero. 8Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere
a Dio.
9Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito,
dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito
di Cristo, non gli appartiene. 10E se Cristo è in voi, il vostro
corpo è morto a causa del peccato, ma lo spirito è vita a causa della
giustificazione. 11E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù
dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita
anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
12Così dunque fratelli, noi siamo debitori, ma non verso la carne
per vivere secondo la carne; 13poiché se vivete secondo la carne,
voi morirete; se invece con l'aiuto dello Spirito voi fate morire le opere del
corpo, vivrete.
14Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di
Dio, costoro sono figli di Dio. 15E voi non avete ricevuto uno
spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da
figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: "Abbà, Padre!". 16Lo
Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. 17E
se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se
veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua
gloria.
18Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento
presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in
noi.
19La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei
figli di Dio; 20essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non
per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa - e nutre la
speranza 21di essere lei pure liberata dalla schiavitù della
corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. 22Sappiamo
bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del
parto; 23essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le
primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la
redenzione del nostro corpo. 24Poiché nella speranza noi siamo stati
salvati. Ora, ciò che si spera, se visto, non è più speranza; infatti, ciò che
uno già vede, come potrebbe ancora sperarlo? 25Ma se speriamo quello
che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.
26Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra
debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo
Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; 27e
colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli
intercede per i credenti secondo i disegni di Dio.
28Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene di
coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno. 29Poiché
quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere
conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti
fratelli; 30quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati;
quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li
ha anche glorificati.
31Che diremo dunque in proposito? Se Dio è per noi, chi
sarà contro di noi? 32Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio,
ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? 33Chi
accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. 34Chi condannerà? Cristo
Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede
per noi? 35Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la
tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la
spada? 36Proprio come sta scritto:
Per causa tua siamo messi
a morte tutto il giorno,
siamo trattati come pecore da macello.
37Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori
per virtù di colui che ci ha amati. 38Io sono infatti persuaso che
né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, 39né
potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci
dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.
1Dico la verità in Cristo, non mentisco, e la mia
coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: 2ho nel cuore
un grande dolore e una sofferenza continua. 3Vorrei infatti essere
io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei
consanguinei secondo la carne. 4Essi sono Israeliti e possiedono
l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le
promesse, 5i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne,
egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.
6Tuttavia la parola di Dio non è venuta meno. Infatti
non tutti i discendenti di Israele sono Israele, 7né per il fatto di
essere discendenza di Abramo sono tutti suoi figli. No, ma: in Isacco ti
sarà data una discendenza, 8cioè: non sono considerati figli di
Dio i figli della carne, ma come discendenza sono considerati solo i figli
della promessa. 9Queste infatti sono le parole della promessa: Io
verrò in questo tempo e Sara avrà un figlio. 10E non è tutto;
c'è anche Rebecca che ebbe figli da un solo uomo, Isacco nostro padre: 11quando
essi ancora non eran nati e nulla avevano fatto di bene o di male - perché
rimanesse fermo il disegno divino fondato sull'elezione non in base alle opere,
ma alla volontà di colui che chiama - 12le fu dichiarato: Il
maggiore sarà sottomesso al minore, 13come sta scritto:
Ho amato Giacobbe
e ho odiato Esaù.
14Che diremo dunque? C'è forse ingiustizia da parte di
Dio? No certamente! 15Egli infatti dice a Mosè:
Userò misericordia con chi
vorrò,
e avrò pietà di chi vorrò averla.
16Quindi non dipende dalla volontà né dagli sforzi
dell'uomo, ma da Dio che usa misericordia. 17Dice infatti la
Scrittura al faraone: Ti ho fatto sorgere per manifestare in te la mia
potenza e perché il mio nome sia proclamato in tutta la terra. 18Dio
quindi usa misericordia con chi vuole e indurisce chi vuole
19Mi potrai però dire: "Ma allora perché ancora rimprovera? Chi
può infatti resistere al suo volere?". 20O uomo, tu chi sei per
disputare con Dio? Oserà forse dire il vaso plasmato a colui che lo plasmò:
"Perché mi hai fatto così?". 21Forse il vasaio non è
padrone dell'argilla, per fare con la medesima pasta un vaso per uso nobile e
uno per uso volgare? 22Se pertanto Dio, volendo manifestare la sua
ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza vasi di
collera, già pronti per la perdizione, 23e questo per far conoscere
la ricchezza della sua gloria verso vasi di misericordia, da lui predisposti
alla gloria, 24cioè verso di noi, che egli ha chiamati non solo tra
i Giudei ma anche tra i pagani, che potremmo dire?
25Esattamente come dice Osea:
Chiamerò mio popolo quello
che non era mio popolo
e mia diletta quella che non era la diletta.
26E avverrà che nel luogo stesso dove fu detto
loro:
"Voi non siete mio popolo",
là saranno chiamati figli del Dio vivente.
27E quanto a Israele, Isaia esclama:
Se anche il numero dei
figli d'Israele
fosse come la sabbia del mare,
sarà salvato solo il resto;
28perché con pienezza e rapidità
il Signore compirà la sua parola sopra la terra.
29E ancora secondo ciò che predisse Isaia:
Se il Signore degli
eserciti
non ci avesse lasciato una discendenza,
saremmo divenuti come Sòdoma
e resi simili a Gomorra.
30Che diremo dunque? Che i pagani, che non ricercavano
la giustizia, hanno raggiunto la giustizia: la giustizia però che deriva dalla
fede; 31mentre Israele, che ricercava una legge che gli desse la
giustizia, non è giunto alla pratica della legge. 32E perché mai?
Perché non la ricercava dalla fede, ma come se derivasse dalle opere. Hanno
urtato così contro la pietra d'inciampo, 33come sta scritto:
Ecco che io pongo in Sion
una pietra di scandalo
e un sasso d'inciampo;
ma chi crede in lui non sarà deluso.
1Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia
preghiera sale a Dio per la loro salvezza. 2Rendo infatti loro
testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza; 3poiché,
ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono
sottomessi alla giustizia di Dio. 4Ora, il termine della legge è
Cristo, perché sia data la giustizia a chiunque crede.
5Mosè infatti descrive la giustizia che viene dalla
legge così: L'uomo che la pratica vivrà per essa. 6Invece la
giustizia che viene dalla fede parla così: Non dire nel tuo cuore: Chi
salirà al cielo? Questo significa farne discendere Cristo; 7oppure:
Chi discenderà nell'abisso? Questo significa far risalire Cristo dai
morti. 8Che dice dunque? Vicino a te è la parola, sulla tua bocca
e nel tuo cuore: cioè la parola della fede che noi predichiamo. 9Poiché
se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo
cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. 10Con il
cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la
professione di fede per avere la salvezza. 11Dice infatti la
Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso. 12Poiché
non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di
tutti, ricco verso tutti quelli che l'invocano. 13Infatti: Chiunque
invocherà il nome del Signore sarà salvato.
14Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto
in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno
sentirne parlare senza uno che lo annunzi? 15E come lo
annunzieranno, senza essere prima inviati? Come sta scritto: Quanto son
belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene!
16Ma non tutti hanno obbedito al vangelo. Lo dice Isaia: Signore, chi
ha creduto alla nostra predicazione? 17La fede dipende dunque
dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di
Cristo. 18Ora io dico: Non hanno forse udito? Tutt'altro:
per tutta la terra è corsa
la loro voce,
e fino ai confini del mondo le loro parole.
19E dico ancora: Forse Israele non ha compreso? Già per
primo Mosè dice:
Io vi renderò gelosi di un
popolo che non è popolo;
contro una nazione senza intelligenza
susciterò il vostro sdegno.
20Isaia poi arriva fino ad affermare:
Sono stato trovato da
quelli che non mi cercavano,
mi sono manifestato a quelli che non si rivolgevano a
me,
21mentre di Israele dice: Tutto il giorno ho steso le
mani verso un popolo disobbediente e ribelle!
1Io domando dunque: Dio avrebbe forse ripudiato il
suo popolo? Impossibile! Anch'io infatti sono Israelita, della discendenza
di Abramo, della tribù di Beniamino. 2Dio non ha ripudiato il suo
popolo, che egli ha scelto fin da principio. O non sapete forse ciò che
dice la Scrittura, nel passo in cui Elia ricorre a Dio contro Israele?
3Signore, hanno ucciso i tuoi profeti,
hanno rovesciato i tuoi altari
e io sono rimasto solo e ora vogliono la mia vita.
4Cosa gli risponde però la voce divina?
Mi sono riservato settemila uomini, quelli che non hanno piegato il
ginocchio davanti a Baal.
5Così anche al presente c'è un resto, conforme a un'elezione per
grazia. 6E se lo è per grazia, non lo è per le opere; altrimenti la
grazia non sarebbe più grazia.
7Che dire dunque? Israele non ha ottenuto quello che cercava; lo
hanno ottenuto invece gli eletti; gli altri sono stati induriti, 8come
sta scritto:
Dio ha dato loro uno
spirito di torpore,
occhi per non vedere e orecchi per non sentire,
fino al giorno d'oggi.
9E Davide dice:
Diventi la lor mensa un
laccio, un tranello
e un inciampo e serva loro di giusto castigo!
10Siano oscurati i loro occhi sì da non vedere,
e fa' loro curvare la schiena per sempre!
11Ora io domando: Forse inciamparono per cadere per
sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta ai
pagani, per suscitare la loro gelosia. 12Se pertanto la loro caduta
è stata ricchezza del mondo e il loro fallimento ricchezza dei pagani, che cosa
non sarà la loro partecipazione totale!
13Pertanto, ecco che cosa dico a voi, Gentili: come apostolo dei
Gentili, io faccio onore al mio ministero, 14nella speranza di
suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni. 15Se
infatti il loro rifiuto ha segnato la riconciliazione del mondo, quale potrà
mai essere la loro riammissione, se non una risurrezione dai morti?
16Se le primizie sono sante, lo sarà anche tutta la
pasta; se è santa la radice, lo saranno anche i rami. 17Se però
alcuni rami sono stati tagliati e tu, essendo oleastro, sei stato innestato al
loro posto, diventando così partecipe della radice e della linfa dell'olivo, 18non
menar tanto vanto contro i rami! Se ti vuoi proprio vantare, sappi che non sei
tu che porti la radice, ma è la radice che porta te.
19Dirai certamente: Ma i rami sono stati tagliati perché vi fossi
innestato io! 20Bene; essi però sono stati tagliati a causa
dell'infedeltà, mentre tu resti lì in ragione della fede. Non montare dunque in
superbia, ma temi! 21Se infatti Dio non ha risparmiato quelli che
erano rami naturali, tanto meno risparmierà te!
22Considera dunque la bontà e la severità di Dio: severità verso
quelli che sono caduti; bontà di Dio invece verso di te, a condizione però che
tu sia fedele a questa bontà. Altrimenti anche tu verrai reciso. 23Quanto
a loro, se non persevereranno nell'infedeltà, saranno anch'essi innestati; Dio
infatti ha la potenza di innestarli di nuovo! 24Se tu infatti sei
stato reciso dall'oleastro che eri secondo la tua natura e contro natura sei
stato innestato su un olivo buono, quanto più essi, che sono della medesima
natura, potranno venire di nuovo innestati sul proprio olivo!
25Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo
mistero, perché non siate presuntuosi: l'indurimento di una parte di Israele è
in atto fino a che saranno entrate tutte le genti. 26Allora tutto
Israele sarà salvato come sta scritto:
Da Sion uscirà il
liberatore,
egli toglierà le empietà da Giacobbe.
27Sarà questa la mia alleanza con loro
quando distruggerò i loro peccati.
28Quanto al vangelo, essi sono nemici, per vostro
vantaggio; ma quanto alla elezione, sono amati, a causa dei padri, 29perché
i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! 30Come voi un tempo
siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia per la loro
disobbedienza, 31così anch'essi ora sono diventati disobbedienti in
vista della misericordia usata verso di voi, perché anch'essi ottengano
misericordia. 32Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza,
per usare a tutti misericordia!
33O profondità della ricchezza, della sapienza e della
scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le
sue vie!
34Infatti, chi mai ha potuto conoscere il pensiero
del Signore?
O chi mai è stato suo consigliere?
35O chi gli ha dato qualcosa per primo,
sì che abbia a riceverne il contraccambio?
36Poiché da lui, grazie a lui e per lui sono tutte le
cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.
1Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di
Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio;
è questo il vostro culto spirituale. 2Non conformatevi alla
mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per
poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
3Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a
ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente valutarsi, ma
valutatevi in maniera da avere di voi una giusta valutazione, ciascuno secondo
la misura di fede che Dio gli ha dato. 4Poiché, come in un solo
corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima
funzione, 5così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in
Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri. 6Abbiamo
pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono
della profezia la eserciti secondo la misura della fede; 7chi ha un
ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento; 8chi
l'esortazione, all'esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede,
lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.
9La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore,
attaccatevi al bene; 10amatevi gli uni gli altri con affetto
fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. 11Non siate pigri
nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. 12Siate
lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, 13solleciti
per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità.
14Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non
maledite. 15Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete
con quelli che sono nel pianto. 16Abbiate i medesimi sentimenti gli
uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle
umili. Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi.
17Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il
bene davanti a tutti gli uomini. 18Se possibile, per
quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. 19Non fatevi
giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all'ira divina. Sta
scritto infatti: A me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il
Signore. 20Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da
mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai
carboni ardenti sopra il suo capo. 21Non lasciarti vincere dal
male, ma vinci con il bene il male.
1Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite;
poiché non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da
Dio. 2Quindi chi si oppone all'autorità, si oppone all'ordine
stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna.
3I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma
quando si fa il male. Vuoi non aver da temere l'autorità? Fa' il bene e ne
avrai lode, 4poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se
fai il male, allora temi, perché non invano essa porta la spada; è infatti al
servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male. 5Perciò
è necessario stare sottomessi, non solo per timore della punizione, ma anche
per ragioni di coscienza. 6Per questo dunque dovete pagare i
tributi, perché quelli che sono dediti a questo compito sono funzionari di Dio.
7Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi il tributo, il
tributo; a chi le tasse le tasse; a chi il timore il timore; a chi il rispetto,
il rispetto.
8Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di
un amore vicendevole; perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. 9Infatti
il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non
desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai
il prossimo tuo come te stesso. 10L'amore non fa nessun male al
prossimo: pieno compimento della legge è l'amore.
11Questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai
tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di
quando diventammo credenti. 12La notte è avanzata, il giorno è
vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della
luce. 13Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in
mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e
gelosie. 14Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite
la carne nei suoi desideri.
1Accogliete tra voi chi è debole nella fede, senza discuterne
le esitazioni. 2Uno crede di poter mangiare di tutto, l'altro
invece, che è debole, mangia solo legumi. 3Colui che mangia non
disprezzi chi non mangia; chi non mangia, non giudichi male chi mangia, perché
Dio lo ha accolto. 4Chi sei tu per giudicare un servo che non è tuo?
Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone; ma starà in piedi, perché il
Signore ha il potere di farcelo stare.
5C'è chi distingue giorno da giorno, chi invece li giudica tutti
uguali; ciascuno però cerchi di approfondire le sue convinzioni personali. 6Chi
si preoccupa del giorno, se ne preoccupa per il Signore; chi mangia, mangia per
il Signore, dal momento che rende grazie a Dio; anche chi non mangia, se ne
astiene per il Signore e rende grazie a Dio. 7Nessuno di noi, infatti,
vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, 8perché se noi
viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia
che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore. 9Per questo
infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei
morti e dei vivi.
10Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché
disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio, 11poiché
sta scritto:
Come è vero che io vivo,
dice il Signore,
ogni ginocchio si piegherà davanti a me
e ogni lingua renderà gloria a Dio.
12Quindi ciascuno di noi renderà conto a Dio di se
stesso. 13Cessiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; pensate
invece a non esser causa di inciampo o di scandalo al fratello.
14Io so, e ne sono persuaso nel Signore Gesù, che nulla è immondo in
se stesso; ma se uno ritiene qualcosa come immondo, per lui è immondo. 15Ora
se per il tuo cibo il tuo fratello resta turbato, tu non ti comporti più
secondo carità. Guardati perciò dal rovinare con il tuo cibo uno per il quale
Cristo è morto! 16Non divenga motivo di biasimo il bene di cui
godete! 17Il regno di Dio infatti non è questione di cibo o di
bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo: 18chi
serve il Cristo in queste cose, è bene accetto a Dio e stimato dagli uomini. 19Diamoci
dunque alle opere della pace e alla edificazione vicendevole. 20Non
distruggere l'opera di Dio per una questione di cibo! Tutto è mondo, d'accordo;
ma è male per un uomo mangiare dando scandalo. 21Perciò è bene non
mangiare carne, né bere vino, né altra cosa per la quale il tuo fratello possa
scandalizzarsi.
22La fede che possiedi, conservala per te stesso davanti a Dio.
Beato chi non si condanna per ciò che egli approva. 23Ma chi è nel
dubbio, mangiando si condanna, perché non agisce per fede; tutto quello,
infatti, che non viene dalla fede è peccato.
1Noi che siamo i forti abbiamo il dovere di sopportare
l'infermità dei deboli, senza compiacere noi stessi. 2Ciascuno di
noi cerchi di compiacere il prossimo nel bene, per edificarlo. 3Cristo
infatti non cercò di piacere a se stesso, ma come sta scritto: gli insulti
di coloro che ti insultano sono caduti sopra di me. 4Ora, tutto
ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione,
perché in virtù della perseveranza e della consolazione che ci vengono dalle
Scritture teniamo viva la nostra speranza. 5E il Dio della
perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri
gli stessi sentimenti ad esempio di Cristo Gesù, 6perché con un solo
animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù
Cristo.
7Accoglietevi perciò gli uni gli altri come Cristo accolse voi, per
la gloria di Dio. 8Dico infatti che Cristo si è fatto servitore dei circoncisi
in favore della veracità di Dio, per compiere le promesse dei padri; 9le
nazioni pagane invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta
scritto:
Per questo ti celebrerò
tra le nazioni pagane,
e canterò inni al tuo nome.
10E ancora:
Rallegratevi, o nazioni,
insieme al suo popolo.
11E di nuovo:
Lodate, nazioni tutte, il
Signore;
i popoli tutti lo esaltino.
12E a sua volta Isaia dice:
Spunterà il rampollo di
Iesse,
colui che sorgerà a giudicare le nazioni:
in lui le nazioni spereranno.
13Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace
nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo.
14Fratelli miei, sono anch'io convinto, per quel che vi
riguarda, che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci
di correggervi l'un l'altro. 15Tuttavia vi ho scritto con un po' di
audacia, in qualche parte, come per ricordarvi quello che già sapete, a causa
della grazia che mi è stata concessa da parte di Dio 16di essere un
ministro di Gesù Cristo tra i pagani, esercitando l'ufficio sacro del vangelo
di Dio perché i pagani divengano una oblazione gradita, santificata dallo
Spirito Santo. 17Questo è in realtà il mio vanto in Gesù Cristo di
fronte a Dio; 18non oserei infatti parlare di ciò che Cristo non
avesse operato per mezzo mio per condurre i pagani all'obbedienza, con parole e
opere, 19con la potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello
Spirito. Così da Gerusalemme e dintorni fino all'Illiria, ho portato a termine
la predicazione del vangelo di Cristo. 20Ma mi sono fatto un punto
di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome
di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui, 21ma come sta
scritto:
Lo vedranno coloro ai
quali non era stato annunziato
e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno.
22Per questo appunto fui impedito più volte di venire da
voi. 23Ora però, non trovando più un campo d'azione in queste
regioni e avendo già da parecchi anni un vivo desiderio di venire da voi, 24quando
andrò in Spagna spero, passando, di vedervi, e di esser da voi aiutato per
recarmi in quella regione, dopo avere goduto un poco della vostra presenza.
25Per il momento vado a Gerusalemme, a rendere un servizio a quella
comunità; 26la Macedonia e l'Acaia infatti hanno voluto fare una
colletta a favore dei poveri che sono nella comunità di Gerusalemme. 27L'hanno
voluto perché sono ad essi debitori: infatti, avendo i pagani partecipato ai
loro beni spirituali, sono in debito di rendere un servizio sacro nelle loro necessità
materiali. 28Fatto questo e presentato ufficialmente ad essi questo
frutto, andrò in Spagna passando da voi. 29E so che, giungendo
presso di voi, verrò con la pienezza della benedizione di Cristo. 30Vi
esorto perciò, fratelli, per il Signore nostro Gesù Cristo e l'amore dello
Spirito, a lottare con me nelle preghiere che rivolgete per me a Dio, 31perché
io sia liberato dagli infedeli della Giudea e il mio servizio a Gerusalemme
torni gradito a quella comunità, 32sicché io possa venire da voi
nella gioia, se così vuole Dio, e riposarmi in mezzo a voi. Il Dio della pace
sia con tutti voi. Amen.
1Vi raccomando Febe, nostra sorella, diaconessa della
Chiesa di Cencre: 2ricevetela nel Signore, come si conviene ai
credenti, e assistetela in qualunque cosa abbia bisogno; anch'essa infatti ha
protetto molti, e anche me stesso.
3Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù; per
salvarmi la vita essi hanno rischiato la loro testa, 4e ad essi non
io soltanto sono grato, ma tutte le Chiese dei Gentili; 5salutate
anche la comunità che si riunisce nella loro casa.
Salutate il mio caro Epèneto, primizia dell'Asia per Cristo. 6Salutate
Maria, che ha faticato molto per voi. 7Salutate Andronìco e Giunia,
miei parenti e compagni di prigionia; sono degli apostoli insigni che erano in
Cristo già prima di me. 8Salutate Ampliato, mio diletto nel Signore.
9Salutate Urbano, nostro collaboratore in Cristo, e il mio caro
Stachi. 10Salutate Apelle che ha dato buona prova in Cristo.
Salutate i familiari di Aristòbulo. 11Salutate Erodione, mio
parente. Salutate quelli della casa di Narcìso che sono nel Signore. 12Salutate
Trifèna e Trifòsa che hanno lavorato per il Signore. Salutate la carissima
Pèrside che ha lavorato per il Signore. 13Salutate Rufo, questo
eletto nel Signore, e la madre sua che è anche mia. 14Salutate
Asìncrito, Flegónte, Erme, Pàtroba, Erma e i fratelli che sono con loro. 15Salutate
Filòlogo e Giulia, Nèreo e sua sorella e Olimpas e tutti i credenti che sono
con loro. 16Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo. Vi
salutano tutte le chiese di Cristo.
17Mi raccomando poi, fratelli, di ben guardarvi da
coloro che provocano divisioni e ostacoli contro la dottrina che avete appreso:
tenetevi lontani da loro. 18Costoro, infatti, non servono Cristo nostro
Signore, ma il proprio ventre e con un parlare solenne e lusinghiero ingannano
il cuore dei semplici.
19La fama della vostra obbedienza è giunta dovunque; mentre quindi
mi rallegro di voi, voglio che siate saggi nel bene e immuni dal male. 20Il
Dio della pace stritolerà ben presto satana sotto i vostri piedi. La grazia del
Signor nostro Gesù Cristo sia con voi.
21Vi saluta Timòteo mio collaboratore, e con lui Lucio,
Giàsone, Sosìpatro, miei parenti. 22Vi saluto nel Signore anch'io,
Terzo, che ho scritto la lettera. 23Vi saluta Gaio, che ospita me e
tutta la comunità. Vi salutano Erasto, tesoriere della città, e il fratello
Quarto.
25A colui che ha il potere di confermarvi
secondo il vangelo che io annunzio
e il messaggio di Gesù Cristo,
secondo la rivelazione del mistero
taciuto per secoli eterni,
26ma rivelato ora
e annunziato mediante le scritture profetiche,
per ordine dell'eterno Dio, a tutte le genti
perché obbediscano alla fede,
27a Dio che solo è sapiente,
per mezzo di Gesù Cristo,
la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
1Paolo, chiamato ad essere apostolo di Gesù Cristo per
volontà di Dio, e il fratello Sòstene, 2alla Chiesa di Dio che è in
Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, chiamati ad essere
santi insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore
nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: 3grazia a voi e pace da
Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.
4Ringrazio continuamente il mio Dio per voi, a motivo della grazia
di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, 5perché in lui siete
stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della scienza. 6La
testimonianza di Cristo si è infatti stabilita tra voi così saldamente, 7che
nessun dono di grazia più vi manca, mentre aspettate la manifestazione del
Signore nostro Gesù Cristo. 8Egli vi confermerà sino alla fine,
irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo: 9fedele è
Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo,
Signore nostro!
10Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore
nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano
divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e d'intenti. 11Mi
è stato segnalato infatti a vostro riguardo, fratelli, dalla gente di Cloe, che
vi sono discordie tra voi. 12Mi riferisco al fatto che ciascuno di
voi dice: "Io sono di Paolo", "Io invece sono di Apollo",
"E io di Cefa", "E io di Cristo!".
13Cristo è stato forse diviso? Forse Paolo è stato crocifisso per
voi, o è nel nome di Paolo che siete stati battezzati? 14Ringrazio
Dio di non aver battezzato nessuno di voi, se non Crispo e Gaio, 15perché
nessuno possa dire che siete stati battezzati nel mio nome. 16Ho
battezzato, è vero, anche la famiglia di Stefana, ma degli altri non so se
abbia battezzato alcuno.
17Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a
predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa
vana la croce di Cristo. 18La parola della croce infatti è stoltezza
per quelli cha vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è
potenza di Dio. 19Sta scritto infatti:
Distruggerò la sapienza
dei sapienti
e annullerò l'intelligenza degli intelligenti.
20Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo? Non
ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? 21Poiché,
infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non
ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza
della predicazione. 22E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i
Greci cercano la sapienza, 23noi predichiamo Cristo crocifisso,
scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; 24ma per coloro che
sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e
sapienza di Dio. 25Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente
degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
26Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra
voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. 27Ma
Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha
scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, 28Dio ha
scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre
a nulla le cose che sono, 29perché nessun uomo possa gloriarsi
davanti a Dio. 30Ed è per lui che voi siete in Cristo Gesù, il quale
per opera di Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e
redenzione, 31perché, come sta scritto:
Chi si vanta si vanti nel
Signore.
1Anch'io, o fratelli, quando sono venuto tra voi, non
mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di
parola o di sapienza. 2Io ritenni infatti di non sapere altro in
mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. 3Io venni in
mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; 4e la
mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di
sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, 5perché
la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
6Tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che
non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al
nulla; 7parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta
nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. 8Nessuno
dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l'avessero conosciuta,
non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. 9Sta scritto
infatti:
Quelle cose che occhio non
vide, né orecchio udì,
né mai entrarono in cuore di uomo,
queste ha preparato Dio per coloro che lo amano.
10Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito;
lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. 11Chi
conosce i segreti dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così
anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di
Dio. 12Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo
Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato. 13Di
queste cose noi parliamo, non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana,
ma insegnato dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. 14L'uomo
naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per
lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo
dello Spirito. 15L'uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza
poter essere giudicato da nessuno.
16Chi infatti ha conosciuto il pensiero del Signore
in modo da poterlo dirigere?
Ora, noi abbiamo il pensiero
di Cristo.
1Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come
a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali, come a neonati in Cristo. 2Vi
ho dato da bere latte, non un nutrimento solido, perché non ne eravate capaci.
E neanche ora lo siete; 3perché siete ancora carnali: dal momento
che c'è tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi
comportate in maniera tutta umana?
4Quando uno dice: "Io sono di Paolo", e un altro: "Io
sono di Apollo", non vi dimostrate semplicemente uomini?
5Ma che cosa è mai Apollo? Cosa è Paolo? Ministri
attraverso i quali siete venuti alla fede e ciascuno secondo che il Signore gli
ha concesso. 6Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha
fatto crescere. 7Ora né chi pianta, né chi irrìga è qualche cosa, ma
Dio che fa crescere. 8Non c'è differenza tra chi pianta e chi
irrìga, ma ciascuno riceverà la sua mercede secondo il proprio lavoro. 9Siamo
infatti collaboratori di Dio, e voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio.
10Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un sapiente
architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma
ciascuno stia attento come costruisce. 11Infatti nessuno può porre un
fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. 12E
se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose,
legno, fieno, paglia, 13l'opera di ciascuno sarà ben visibile: la
farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la
qualità dell'opera di ciascuno. 14Se l'opera che uno costruì sul
fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; 15ma se
l'opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come
attraverso il fuoco. 16Non sapete che siete tempio di Dio e che lo
Spirito di Dio abita in voi? 17Se uno distrugge il tempio di Dio,
Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.
18Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in
questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente; 19perché la
sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti:
Egli prende i sapienti per
mezzo della loro astuzia.
20E ancora:
Il Signore sa che i
disegni dei sapienti sono vani.
21Quindi nessuno ponga la sua gloria negli uomini,
perché tutto è vostro: 22Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la
morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! 23Ma voi siete di
Cristo e Cristo è di Dio.
1Ognuno ci consideri come ministri di Cristo e
amministratori dei misteri di Dio. 2Ora, quanto si richiede negli
amministratori è che ognuno risulti fedele. 3A me però, poco importa
di venir giudicato da voi o da un consesso umano; anzi, io neppure giudico me
stesso, 4perché anche se non sono consapevole di colpa alcuna non
per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore! 5Non
vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, finché venga il Signore. Egli
metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori;
allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.
6Queste cose, fratelli, le ho applicate a modo di esempio a me e ad
Apollo per vostro profitto perché impariate nelle nostre persone a stare a ciò
che è scritto e non vi gonfiate d'orgoglio a favore di uno contro un altro. 7Chi
dunque ti ha dato questo privilegio? Che cosa mai possiedi che tu non abbia
ricevuto? E se l'hai ricevuto, perché te ne vanti come non l'avessi ricevuto?
8Già siete sazi, già siete diventati ricchi; senza di noi già siete
diventati re. Magari foste diventati re! Così anche noi potremmo regnare con
voi. 9Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli,
all'ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo diventati spettacolo al
mondo, agli angeli e agli uomini. 10Noi stolti a causa di Cristo,
voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. 11Fino
a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo schiaffeggiati,
andiamo vagando di luogo in luogo, 12ci affatichiamo lavorando con
le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; 13calunniati,
confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti,
fino ad oggi.
14Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per
ammonirvi, come figli miei carissimi. 15Potreste infatti avere anche
diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi
ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo. 16Vi esorto dunque,
fatevi miei imitatori! 17Per questo appunto vi ho mandato Timòteo,
mio figlio diletto e fedele nel Signore: egli vi richiamerà alla memoria le vie
che vi ho indicato in Cristo, come insegno dappertutto in ogni Chiesa.
18Come se io non dovessi più venire da voi, alcuni hanno preso a
gonfiarsi d'orgoglio. 19Ma verrò presto, se piacerà al Signore, e mi
renderò conto allora non già delle parole di quelli, gonfi di orgoglio, ma di
ciò che veramente sanno fare, 20perché il regno di Dio non consiste
in parole, ma in potenza. 21Che volete? Debbo venire a voi con il
bastone, o con amore e con spirito di dolcezza?
1Si sente da per tutto parlare di immoralità tra voi, e
di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che
uno convive con la moglie di suo padre. 2E voi vi gonfiate di
orgoglio, piuttosto che esserne afflitti, in modo che si tolga di mezzo a voi
chi ha compiuto una tale azione! 3Orbene, io, assente col corpo ma
presente con lo spirito, ho già giudicato come se fossi presente colui che ha
compiuto tale azione: 4nel nome del Signore nostro Gesù, essendo
radunati insieme voi e il mio spirito, con il potere del Signore nostro Gesù, 5questo
individuo sia dato in balìa di satana per la rovina della sua carne, affinché
il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore.
6Non è una bella cosa il vostro vanto. Non sapete che un po' di
lievito fa fermentare tutta la pasta? 7Togliete via il lievito
vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra
Pasqua, è stato immolato! 8Celebriamo dunque la festa non con il
lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di
sincerità e di verità.
9Vi ho scritto nella lettera precedente di non mescolarvi con gli
impudichi. 10Non mi riferivo però agli impudichi di questo mondo o
agli avari, ai ladri o agli idolàtri: altrimenti dovreste uscire dal mondo! 11Vi
ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico o avaro o
idolàtra o maldicente o ubriacone o ladro; con questi tali non dovete neanche
mangiare insieme. 12Spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non
sono quelli di dentro che voi giudicate? 13Quelli di fuori li
giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi!
1V'è tra voi chi, avendo una questione con un altro,
osa farsi giudicare dagli ingiusti anziché dai santi? 2O non sapete
che i santi giudicheranno il mondo? E se è da voi che verrà giudicato il mondo,
siete dunque indegni di giudizi di minima importanza? 3Non sapete
che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa vita!
4Se dunque avete liti per cose di questo mondo, voi prendete a
giudici gente senza autorità nella Chiesa? 5Lo dico per vostra
vergogna! Cosicché non vi sarebbe proprio nessuna persona saggia tra di voi che
possa far da arbitro tra fratello e fratello? 6No, anzi, un fratello
viene chiamato in giudizio dal fratello e per di più davanti a infedeli! 7E
dire che è già per voi una sconfitta avere liti vicendevoli! Perché non subire
piuttosto l'ingiustizia? Perché non lasciarvi piuttosto privare di ciò che vi
appartiene? 8Siete voi invece che commettete ingiustizia e rubate, e
ciò ai fratelli! 9O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il
regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, 10né
effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né
rapaci erediteranno il regno di Dio.
11E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati
santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello
Spirito del nostro Dio!
12"Tutto mi è lecito!". Ma non tutto giova.
"Tutto mi è lecito!". Ma io non mi lascerò dominare da nulla. 13"I
cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi!". Ma Dio distruggerà
questo e quelli; il corpo poi non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il
Signore è per il corpo. 14Dio poi, che ha risuscitato il Signore,
risusciterà anche noi con la sua potenza.
15Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò
dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! 16O
non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I
due saranno, è detto, un corpo solo. 17Ma chi si unisce
al Signore forma con lui un solo spirito. 18Fuggite la fornicazione!
Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla
fornicazione, pecca contro il proprio corpo. 19O non sapete che il
vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e
che non appartenete a voi stessi? 20Infatti siete stati comprati a
caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!
1Quanto poi alle cose di cui mi avete scritto, è cosa
buona per l'uomo non toccare donna; 2tuttavia, per il pericolo
dell'incontinenza, ciascuno abbia la propria moglie e ogni donna il proprio
marito.
3Il marito compia il suo dovere verso la moglie; ugualmente anche la
moglie verso il marito. 4La moglie non è arbitra del proprio corpo,
ma lo è il marito; allo stesso modo anche il marito non è arbitro del proprio
corpo, ma lo è la moglie. 5Non astenetevi tra voi se non di comune
accordo e temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera, e poi ritornate a
stare insieme, perché satana non vi tenti nei momenti di passione. 6Questo
però vi dico per concessione, non per comando. 7Vorrei che tutti
fossero come me; ma ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo, chi in
un altro.
8Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere
come sono io; 9ma se non sanno vivere in continenza, si sposino; è
meglio sposarsi che ardere.
10Agli sposati poi ordino, non io, ma il Signore: la moglie non si
separi dal marito - 11e qualora si separi, rimanga senza sposarsi o
si riconcili con il marito - e il marito non ripudi la moglie.
12Agli altri dico io, non il Signore: se un nostro fratello ha la
moglie non credente e questa consente a rimanere con lui, non la ripudi; 13e
una donna che abbia il marito non credente, se questi consente a rimanere con
lei, non lo ripudi: 14perché il marito non credente viene reso santo
dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito
credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, mentre invece sono santi.
15Ma se il non credente vuol separarsi, si separi; in queste
circostanze il fratello o la sorella non sono soggetti a servitù; Dio vi ha
chiamati alla pace! 16E che sai tu, donna, se salverai il marito? O
che ne sai tu, uomo, se salverai la moglie?
17Fuori di questi casi, ciascuno continui a vivere secondo la
condizione che gli ha assegnato il Signore, così come Dio lo ha chiamato; così
dispongo in tutte le chiese. 18Qualcuno è stato chiamato quando era
circonciso? Non lo nasconda! È stato chiamato quando non era ancora circonciso?
Non si faccia circoncidere! 19La circoncisione non conta nulla, e la
non circoncisione non conta nulla; conta invece l'osservanza dei comandamenti
di Dio. 20Ciascuno rimanga nella condizione in cui era quando fu
chiamato. 21Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare; ma
anche se puoi diventare libero, profitta piuttosto della tua condizione! 22Perché
lo schiavo che è stato chiamato nel Signore, è un liberto affrancato del
Signore! Similmente chi è stato chiamato da libero, è schiavo di Cristo. 23Siete
stati comprati a caro prezzo: non fatevi schiavi degli uomini! 24Ciascuno,
fratelli, rimanga davanti a Dio in quella condizione in cui era quando è stato
chiamato.
25Quanto alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un
consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia. 26Penso
dunque che sia bene per l'uomo, a causa della presente necessità, di rimanere
così. 27Ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti. Sei
sciolto da donna? Non andare a cercarla. 28Però se ti sposi non fai
peccato; e se la giovane prende marito, non fa peccato. Tuttavia costoro
avranno tribolazioni nella carne, e io vorrei risparmiarvele.
29Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve; d'ora
innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero; 30coloro
che piangono, come se non piangessero e quelli che godono come se non
godessero; quelli che comprano, come se non possedessero; 31quelli
che usano del mondo, come se non ne usassero appieno: perché passa la scena di
questo mondo! 32Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è
sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; 33chi
è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla
moglie, 34e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la
vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e
nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come
possa piacere al marito. 35Questo poi lo dico per il vostro bene,
non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene
uniti al Signore senza distrazioni.
36Se però qualcuno ritiene di non regolarsi convenientemente nei
riguardi della sua vergine, qualora essa sia oltre il fiore dell'età, e
conviene che accada così, faccia ciò che vuole: non pecca. Si sposino pure! 37Chi
invece è fermamente deciso in cuor suo, non avendo nessuna necessità, ma è
arbitro della propria volontà, ed ha deliberato in cuor suo di conservare la
sua vergine, fa bene. 38In conclusione, colui che sposa la sua
vergine fa bene e chi non la sposa fa meglio.
39La moglie è vincolata per tutto il tempo in cui vive il marito; ma
se il marito muore è libera di sposare chi vuole, purché ciò avvenga nel
Signore. 40Ma se rimane così, a mio parere è meglio; credo infatti
di avere anch'io lo Spirito di Dio.
1Quanto poi alle carni immolate agli idoli, sappiamo di
averne tutti scienza. 2Ma la scienza gonfia, mentre la carità
edifica. Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come
bisogna sapere. 3Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto. 4Quanto
dunque al mangiare le carni immolate agli idoli, noi sappiamo che non esiste
alcun idolo al mondo e che non c'è che un Dio solo. 5E in realtà,
anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci
sono molti dèi e molti signori, 6per noi c'è un solo Dio, il Padre,
dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in
virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui.
7Ma non tutti hanno questa scienza; alcuni, per la
consuetudine avuta fino al presente con gli idoli, mangiano le carni come se
fossero davvero immolate agli idoli, e così la loro coscienza, debole com'è,
resta contaminata. 8Non sarà certo un alimento ad avvicinarci a Dio;
né, se non ne mangiamo, veniamo a mancare di qualche cosa, né mangiandone ne
abbiamo un vantaggio. 9Badate però che questa vostra libertà non
divenga occasione di caduta per i deboli. 10Se uno infatti vede te,
che hai la scienza, stare a convito in un tempio di idoli, la coscienza di
quest'uomo debole non sarà forse spinta a mangiare le carni immolate agli
idoli? 11Ed ecco, per la tua scienza, va in rovina il debole, un
fratello per il quale Cristo è morto! 12Peccando così contro i
fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo. 13Per
questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per
non dare scandalo al mio fratello.
1Non sono forse libero, io? Non sono un apostolo? Non
ho veduto Gesù, Signore nostro? E non siete voi la mia opera nel Signore? 2Anche
se per altri non sono apostolo, per voi almeno lo sono; voi siete il sigillo
del mio apostolato nel Signore. 3Questa è la mia difesa contro
quelli che mi accusano. 4Non abbiamo forse noi il diritto di
mangiare e di bere? 5Non abbiamo il diritto di portare con noi una
donna credente, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e
Cefa? 6Ovvero solo io e Bàrnaba non abbiamo il diritto di non lavorare?
7E chi mai presta servizio militare a proprie spese? Chi pianta una
vigna senza mangiarne il frutto? O chi fa pascolare un gregge senza cibarsi del
latte del gregge? 8Io non dico questo da un punto di vista umano; è
la Legge che dice così. 9Sta scritto infatti nella legge di Mosè: Non
metterai la museruola al bue che trebbia. Forse Dio si dà pensiero dei
buoi? 10Oppure lo dice proprio per noi? Certamente fu scritto per
noi. Poiché colui che ara deve arare nella speranza di avere la sua parte, come
il trebbiatore trebbiare nella stessa speranza. 11Se noi abbiamo
seminato in voi le cose spirituali, è forse gran cosa se raccoglieremo beni
materiali? 12Se gli altri hanno tale diritto su di voi, non
l'avremmo noi di più? Noi però non abbiamo voluto servirci di questo diritto,
ma tutto sopportiamo per non recare intralcio al vangelo di Cristo. 13Non
sapete che coloro che celebrano il culto traggono il vitto dal culto, e coloro
che attendono all'altare hanno parte dell'altare? 14Così anche il
Signore ha disposto che quelli che annunziano il vangelo vivano del vangelo.
15Ma io non mi sono avvalso di nessuno di questi diritti, né ve ne
scrivo perché ci si regoli in tal modo con me; preferirei piuttosto morire.
Nessuno mi toglierà questo vanto! 16Non è infatti per me un vanto
predicare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il
vangelo! 17Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla
ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato
affidato. 18Quale è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare
gratuitamente il vangelo senza usare del diritto conferitomi dal vangelo.
19Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti
per guadagnarne il maggior numero: 20mi sono fatto Giudeo con i
Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono
diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo
scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge. 21Con coloro che
non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo
senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare
coloro che sono senza legge. 22Mi sono fatto debole con i deboli,
per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo
qualcuno. 23Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe
con loro.
24Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo
conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! 25Però
ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona
corruttibile, noi invece una incorruttibile. 26Io dunque corro, ma
non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria, 27anzi
tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che
dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato.
1Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i
nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, 2tutti
furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare, 3tutti
mangiarono lo stesso cibo spirituale, 4tutti bevvero la stessa
bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li
accompagnava, e quella roccia era il Cristo. 5Ma della maggior parte
di loro Dio non si compiacque e perciò furono abbattuti nel deserto.
6Ora ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose
cattive, come essi le desiderarono. 7Non diventate idolàtri come
alcuni di loro, secondo quanto sta scritto: Il popolo sedette a mangiare e a
bere e poi si alzò per divertirsi. 8Non abbandoniamoci alla
fornicazione, come vi si abbandonarono alcuni di essi e ne caddero in un solo
giorno ventitremila. 9Non mettiamo alla prova il Signore, come
fecero alcuni di essi, e caddero vittime dei serpenti. 10Non
mormorate, come mormorarono alcuni di essi, e caddero vittime dello
sterminatore. 11Tutte queste cose però accaddero a loro come
esempio, e sono state scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è
arrivata la fine dei tempi. 12Quindi, chi crede di stare in piedi,
guardi di non cadere. 13Nessuna tentazione vi ha finora sorpresi se
non umana; infatti Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le
vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita e la forza per
sopportarla.
14Perciò, o miei cari, fuggite l'idolatria. 15Parlo
come a persone intelligenti; giudicate voi stessi quello che dico: 16il
calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il
sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il
corpo di Cristo? 17Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti,
siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane. 18Guardate
Israele secondo la carne: quelli che mangiano le vittime sacrificali non sono
forse in comunione con l'altare?
19Che cosa dunque intendo dire? Che la carne immolata agli idoli è
qualche cosa? O che un idolo è qualche cosa? 20No, ma dico che i
sacrifici dei pagani sono fatti a demòni e non a Dio. Ora, io non voglio che
voi entriate in comunione con i demòni; 21non potete bere il calice
del Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del
Signore e alla mensa dei demòni. 22O vogliamo provocare la gelosia
del Signore? Siamo forse più forti di lui?
23"Tutto è lecito!". Ma non tutto è utile!
"Tutto è lecito!". Ma non tutto edifica. 24Nessuno cerchi
l'utile proprio, ma quello altrui. 25Tutto ciò che è in vendita sul
mercato, mangiatelo pure senza indagare per motivo di coscienza, 26perché
del Signore è la terra e tutto ciò che essa contiene.
27Se qualcuno non credente vi invita e volete andare, mangiate tutto
quello che vi viene posto davanti, senza fare questioni per motivo di
coscienza. 28Ma se qualcuno vi dicesse: "È carne immolata in
sacrificio", astenetevi dal mangiarne, per riguardo a colui che vi ha
avvertito e per motivo di coscienza; 29della coscienza, dico, non
tua, ma dell'altro. Per qual motivo, infatti, questa mia libertà dovrebbe esser
sottoposta al giudizio della coscienza altrui? 30Se io con
rendimento di grazie partecipo alla mensa, perché dovrei essere biasimato per
quello di cui rendo grazie?
31Sia dunque che mangiate sia che beviate sia che
facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio. 32Non
date motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio; 33così
come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare l'utile mio ma
quello di molti, perché giungano alla salvezza.
1Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo.
2Vi lodo poi perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le
tradizioni così come ve le ho trasmesse. 3Voglio però che sappiate
che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo, e capo di
Cristo è Dio. 4Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto,
manca di riguardo al proprio capo. 5Ma ogni donna che prega o
profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo
stesso che se fosse rasata. 6Se dunque una donna non vuol mettersi
il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i
capelli o radersi, allora si copra.
7L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria
di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo. 8E infatti non l'uomo
deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo; 9né l'uomo fu creato per
la donna, ma la donna per l'uomo. 10Per questo la donna deve portare
sul capo un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli. 11Tuttavia,
nel Signore, né la donna è senza l'uomo, né l'uomo è senza la donna; 12come
infatti la donna deriva dall'uomo, così l'uomo ha vita dalla donna; tutto poi proviene
da Dio. 13Giudicate voi stessi: è conveniente che una donna faccia
preghiera a Dio col capo scoperto? 14Non è forse la natura stessa a
insegnarci che è indecoroso per l'uomo lasciarsi crescere i capelli, 15mentre
è una gloria per la donna lasciarseli crescere? La chioma le è stata data a
guisa di velo. 16Se poi qualcuno ha il gusto della contestazione,
noi non abbiamo questa consuetudine e neanche le Chiese di Dio.
17E mentre vi do queste istruzioni, non posso lodarvi
per il fatto che le vostre riunioni non si svolgono per il meglio, ma per il
peggio. 18Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in
assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo. 19È
necessario infatti che avvengano divisioni tra voi, perché si manifestino
quelli che sono i veri credenti in mezzo a voi. 20Quando dunque vi
radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. 21Ciascuno
infatti, quando partecipa alla cena, prende prima il proprio pasto e così uno
ha fame, l'altro è ubriaco. 22Non avete forse le vostre case per
mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla chiesa di Dio e far
vergognare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!
23Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho
trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24e,
dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: "Questo è il mio corpo, che è
per voi; fate questo in memoria di me". 25Allo stesso modo,
dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: "Questo calice è la
nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in
memoria di me". 26Ogni volta infatti che mangiate di questo
pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli
venga. 27Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il
calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. 28Ciascuno,
pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice;
29perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore,
mangia e beve la propria condanna. 30È per questo che tra voi ci
sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti. 31Se
però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati; 32quando
poi siamo giudicati dal Signore, veniamo ammoniti per non esser condannati
insieme con questo mondo.
33Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi
gli uni gli altri. 34E se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non
vi raduniate a vostra condanna. Quanto alle altre cose, le sistemerò alla mia
venuta.
1Riguardo ai doni dello Spirito, fratelli, non voglio
che restiate nell'ignoranza. 2Voi sapete infatti che, quando eravate
pagani, vi lasciavate trascinare verso gli idoli muti secondo l'impulso del
momento. 3Ebbene, io vi dichiaro: come nessuno che parli sotto
l'azione dello Spirito di Dio può dire "Gesù è anàtema", così nessuno
può dire "Gesù è Signore" se non sotto l'azione dello Spirito Santo.
4Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo
Spirito; 5vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; 6vi
sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. 7E
a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità
comune: 8a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della
sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di
scienza; 9a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro
il dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito; 10a uno il
potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di
distinguere gli spiriti; a un altro le varietà delle lingue; a un altro infine
l'interpretazione delle lingue. 11Ma tutte queste cose è l'unico e
il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole.
12Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte
membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche
Cristo. 13E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo
Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci
siamo abbeverati a un solo Spirito. 14Ora il corpo non risulta di un
membro solo, ma di molte membra. 15Se il piede dicesse: "Poiché
io non sono mano, non appartengo al corpo", non per questo non farebbe più
parte del corpo. 16E se l'orecchio dicesse: "Poiché io non sono
occhio, non appartengo al corpo", non per questo non farebbe più parte del
corpo. 17Se il corpo fosse tutto occhio, dove sarebbe l'udito? Se
fosse tutto udito, dove l'odorato? 18Ora, invece, Dio ha disposto le
membra in modo distinto nel corpo, come egli ha voluto. 19Se poi
tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? 20Invece molte
sono le membra, ma uno solo è il corpo. 21Non può l'occhio dire alla
mano: "Non ho bisogno di te"; né la testa ai piedi: "Non ho
bisogno di voi". 22Anzi quelle membra del corpo che sembrano
più deboli sono più necessarie; 23e quelle parti del corpo che
riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggior rispetto, e quelle
indecorose sono trattate con maggior decenza, 24mentre quelle
decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha composto il corpo, conferendo maggior
onore a ciò che ne mancava, 25perché non vi fosse disunione nel
corpo, ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre. 26Quindi
se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è
onorato, tutte le membra gioiscono con lui. 27Ora voi siete corpo di
Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.
28Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come
apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi
vengono i miracoli, poi i doni di far guarigioni, i doni di assistenza, di
governare, delle lingue. 29Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti?
Tutti maestri? Tutti operatori di miracoli? 30Tutti possiedono doni
di far guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
31Aspirate ai carismi più grandi! E io vi mostrerò una
via migliore di tutte.
1Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli
angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo
che tintinna.
2E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e
tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le
montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
3E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo
per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
4La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la
carità, non si vanta, non si gonfia, 5non manca di rispetto, non
cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, 6non
gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. 7Tutto copre,
tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. 8La carità non avrà mai
fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza
svanirà. 9La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra
profezia. 10Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è
imperfetto scomparirà. 11Quand'ero bambino, parlavo da bambino,
pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da
bambino l'ho abbandonato. 12Ora vediamo come in uno specchio, in
maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo
imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
13Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la
carità; ma di tutte più grande è la carità!
1Ricercate la carità. Aspirate pure anche ai doni dello
Spirito, soprattutto alla profezia. 2Chi infatti parla con il dono
delle lingue non parla agli uomini, ma a Dio, giacché nessuno comprende, mentre
egli dice per ispirazione cose misteriose. 3Chi profetizza, invece,
parla agli uomini per loro edificazione, esortazione e conforto. 4Chi
parla con il dono delle lingue edifica se stesso, chi profetizza edifica
l'assemblea. 5Vorrei vedervi tutti parlare con il dono delle lingue,
ma preferisco che abbiate il dono della profezia; in realtà è più grande colui
che profetizza di colui che parla con il dono delle lingue, a meno che egli
anche non interpreti, perché l'assemblea ne riceva edificazione.
6E ora, fratelli, supponiamo che io venga da voi parlando con il
dono delle lingue; in che cosa potrei esservi utile, se non vi parlassi in
rivelazione o in scienza o in profezia o in dottrina? 7È quanto
accade per gli oggetti inanimati che emettono un suono, come il flauto o la
cetra; se non si distinguono con chiarezza i suoni, come si potrà distinguere
ciò che si suona col flauto da ciò che si suona con la cetra? 8E se
la tromba emette un suono confuso, chi si preparerà al combattimento? 9Così
anche voi, se non pronunziate parole chiare con la lingua, come si potrà
comprendere ciò che andate dicendo? Parlerete al vento! 10Nel mondo
vi sono chissà quante varietà di lingue e nulla è senza un proprio linguaggio; 11ma
se io non conosco il valore del suono, sono come uno straniero per colui che mi
parla, e chi mi parla sarà uno straniero per me.
12Quindi anche voi, poiché desiderate i doni dello Spirito, cercate
di averne in abbondanza, per l'edificazione della comunità. 13Perciò
chi parla con il dono delle lingue, preghi di poterle interpretare. 14Quando
infatti prego con il dono delle lingue, il mio spirito prega, ma la mia
intelligenza rimane senza frutto. 15Che fare dunque? Pregherò con lo
spirito, ma pregherò anche con l'intelligenza; canterò con lo spirito, ma
canterò anche con l'intelligenza. 16Altrimenti se tu benedici
soltanto con lo spirito, colui che assiste come non iniziato come potrebbe dire
l'Amen al tuo ringraziamento, dal momento che non capisce quello che dici? 17Tu
puoi fare un bel ringraziamento, ma l'altro non viene edificato. 18Grazie
a Dio, io parlo con il dono delle lingue molto più di tutti voi; 19ma
in assemblea preferisco dire cinque parole con la mia intelligenza per istruire
anche gli altri, piuttosto che diecimila parole con il dono delle lingue.
20Fratelli, non comportatevi da bambini nei giudizi; siate come
bambini quanto a malizia, ma uomini maturi quanto ai giudizi. 21Sta
scritto nella Legge:
Parlerò a questo popolo in
altre lingue
e con labbra di stranieri,
ma neanche così mi ascolteranno,
dice il Signore. 22Quindi
le lingue non sono un segno per i credenti ma per i non credenti, mentre la
profezia non è per i non credenti ma per i credenti. 23Se, per
esempio, quando si raduna tutta la comunità, tutti parlassero con il dono delle
lingue e sopraggiungessero dei non iniziati o non credenti, non direbbero forse
che siete pazzi? 24Se invece tutti profetassero e sopraggiungesse
qualche non credente o un non iniziato, verrebbe convinto del suo errore da
tutti, giudicato da tutti; 25sarebbero manifestati i segreti del suo
cuore, e così prostrandosi a terra adorerebbe Dio, proclamando che veramente
Dio è fra voi.
26Che fare dunque, fratelli? Quando vi radunate ognuno
può avere un salmo, un insegnamento, una rivelazione, un discorso in lingue, il
dono di interpretarle. Ma tutto si faccia per l'edificazione.27Quando
si parla con il dono delle lingue, siano in due o al massimo in tre a parlare,
e per ordine; uno poi faccia da interprete. 28Se non vi è chi
interpreta, ciascuno di essi taccia nell'assemblea e parli solo a se stesso e a
Dio. 29I profeti parlino in due o tre e gli altri giudichino. 30Se
uno di quelli che sono seduti riceve una rivelazione, il primo taccia: 31tutti
infatti potete profetare, uno alla volta, perché tutti possano imparare ed
essere esortati. 32Ma le ispirazioni dei profeti devono essere
sottomesse ai profeti, 33perché Dio non è un Dio di disordine, ma di
pace.
34Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee
tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come
dice anche la legge. 35Se vogliono imparare qualche cosa,
interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare
in assemblea.
36Forse la parola di Dio è partita da voi? O è giunta soltanto a
voi? 37Chi ritiene di essere profeta o dotato di doni dello Spirito,
deve riconoscere che quanto scrivo è comando del Signore; 38se
qualcuno non lo riconosce, neppure lui è riconosciuto. 39Dunque,
fratelli miei, aspirate alla profezia e, quanto al parlare con il dono delle
lingue, non impeditelo. 40Ma tutto avvenga decorosamente e con
ordine.
1Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi ho
annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi, 2e dal
quale anche ricevete la salvezza, se lo mantenete in quella forma in cui ve
l'ho annunziato. Altrimenti, avreste creduto invano!
3Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto:
che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, 4fu
sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, 5e
che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. 6In seguito apparve a più di
cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora,
mentre alcuni sono morti. 7Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a
tutti gli apostoli. 8Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un
aborto. 9Io infatti sono l'infimo degli apostoli, e non sono degno
neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. 10Per
grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata
vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che
è con me. 11Pertanto, sia io che loro, così predichiamo e così avete
creduto.
12Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come
possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? 13Se
non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! 14Ma
se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana
anche la vostra fede. 15Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio,
perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre
non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. 16Se
infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; 17ma se
Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri
peccati. 18E anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. 19Se
poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da
compiangere più di tutti gli uomini.
20Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro
che sono morti. 21Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a
causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; 22e come
tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. 23Ciascuno
però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta,
quelli che sono di Cristo; 24poi sarà la fine, quando egli
consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e
ogni potestà e potenza. 25Bisogna infatti che egli regni finché non
abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. 26L'ultimo nemico ad
essere annientato sarà la morte, 27perché ogni cosa ha posto
sotto i suoi piedi. Però quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è
chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. 28E
quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a
Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.
29Altrimenti, che cosa farebbero quelli che vengono battezzati per i
morti? Se davvero i morti non risorgono, perché si fanno battezzare per loro? 30E
perché noi ci esponiamo al pericolo continuamente? 31Ogni giorno io
affronto la morte, come è vero che voi siete il mio vanto, fratelli, in Cristo
Gesù nostro Signore! 32Se soltanto per ragioni umane io avessi
combattuto a Èfeso contro le belve, a che mi gioverebbe? Se i morti non
risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani moriremo. 33Non
lasciatevi ingannare: "Le cattive compagnie corrompono i buoni
costumi". 34Ritornate in voi, come conviene, e non peccate!
Alcuni infatti dimostrano di non conoscere Dio; ve lo dico a vostra vergogna.
35Ma qualcuno dirà: "Come risuscitano i morti? Con
quale corpo verranno?". 36Stolto! Ciò che tu semini non prende
vita, se prima non muore; 37e quello che semini non è il corpo che
nascerà, ma un semplice chicco, di grano per esempio o di altro genere. 38E
Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il proprio corpo. 39Non
ogni carne è la medesima carne; altra è la carne di uomini e altra quella di
animali; altra quella di uccelli e altra quella di pesci. 40Vi sono
corpi celesti e corpi terrestri, ma altro è lo splendore dei corpi celesti, e
altro quello dei corpi terrestri. 41Altro è lo splendore del sole,
altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle: ogni stella
infatti differisce da un'altra nello splendore. 42Così anche la
risurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge incorruttibile; 43si
semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza; 44si
semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale.
Se c'è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale, poiché sta scritto che
45il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma
l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. 46Non vi fu prima il
corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. 47Il primo
uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. 48Quale
è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così
anche i celesti. 49E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di
terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste. 50Questo vi
dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio,
né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità.
51Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma
tutti saremo trasformati, 52in un istante, in un batter d'occhio, al
suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno
incorrotti e noi saremo trasformati. 53È necessario infatti che
questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale
si vesta di immortalità.
54Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito
d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola
della Scrittura:
La morte è stata ingoiata
per la vittoria.
55Dov'è, o morte, la tua vittoria?
Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?
56Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del
peccato è la legge. 57Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria
per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! 58Perciò, fratelli miei
carissimi, rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi sempre nell'opera del
Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.
1Quanto poi alla colletta in favore dei fratelli, fate
anche voi come ho ordinato alle Chiese della Galazia. 2Ogni primo
giorno della settimana ciascuno metta da parte ciò che gli è riuscito di
risparmiare, perché non si facciano le collette proprio quando verrò io. 3Quando
poi giungerò, manderò con una mia lettera quelli che voi avrete scelto per
portare il dono della vostra liberalità a Gerusalemme. 4E se
converrà che vada anch'io, essi partiranno con me.
5Verrò da voi dopo aver attraversato la Macedonia, poiché la
Macedonia intendo solo attraversarla; 6ma forse mi fermerò da voi o
anche passerò l'inverno, perché siate voi a predisporre il necessario per dove
andrò. 7Non voglio vedervi solo di passaggio, ma spero di
trascorrere un po' di tempo con voi, se il Signore lo permetterà. 8Mi
fermerò tuttavia a Èfeso fino a Pentecoste, 9perché mi si è aperta
una porta grande e propizia, anche se gli avversari sono molti. 10Quando
verrà Timòteo, fate che non si trovi in soggezione presso di voi, giacché anche
lui lavora come me per l'opera del Signore. 11Nessuno dunque gli manchi
di riguardo; al contrario, accomiatatelo in pace, perché ritorni presso di me:
io lo aspetto con i fratelli. 12Quanto poi al fratello Apollo, l'ho
pregato vivamente di venire da voi con i fratelli, ma non ha voluto
assolutamente saperne di partire ora; verrà tuttavia quando gli si presenterà
l'occasione.
13Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate
forti. 14Tutto si faccia tra voi nella carità. 15Una
raccomandazione ancora, o fratelli: conoscete la famiglia di Stefana, che è
primizia dell'Acaia; hanno dedicato se stessi a servizio dei fedeli; 16siate
anche voi deferenti verso di loro e verso quanti collaborano e si affaticano
con loro. 17Io mi rallegro della visita di Stefana, di Fortunato e
di Acàico, i quali hanno supplito alla vostra assenza; 18essi hanno
allietato il mio spirito e allieteranno anche il vostro. Sappiate apprezzare
siffatte persone.
19Le comunità dell'Asia vi salutano. Vi salutano molto nel Signore
Àquila e Prisca, con la comunità che si raduna nella loro casa. 20Vi
salutano i fratelli tutti. Salutatevi a vicenda con il bacio santo.
21Il saluto è di mia mano, di Paolo. 22Se qualcuno non
ama il Signore sia anàtema. Maranà tha: vieni, o Signore! 23La
grazia del Signore Gesù sia con voi. 24Il mio amore con tutti voi in
Cristo Gesù!
1Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e
il fratello Timòteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto e a tutti i santi
dell'intera Acaia: 2grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal
Signore Gesù Cristo.
3Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù
Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, 4il quale
ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare
quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con
cui siamo consolati noi stessi da Dio. 5Infatti, come abbondano le
sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra
consolazione. 6Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione
e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale si
dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi
sopportiamo. 7La nostra speranza nei vostri riguardi è ben salda,
convinti che come siete partecipi delle sofferenze così lo siete anche della
consolazione.
8Non vogliamo infatti che ignoriate, fratelli, come la tribolazione
che ci è capitata in Asia ci ha colpiti oltre misura, al di là delle nostre
forze, sì da dubitare anche della vita. 9Abbiamo addirittura
ricevuto su di noi la sentenza di morte per imparare a non riporre fiducia in
noi stessi, ma nel Dio che risuscita i morti. 10 Da quella morte
però egli ci ha liberato e ci libererà, per la speranza che abbiamo riposto in
lui, che ci libererà ancora, 11grazie alla vostra cooperazione nella
preghiera per noi, affinché, per il favore divino ottenutoci da molte persone,
siano rese grazie per noi da parte di molti.
12Questo infatti è il nostro vanto: la testimonianza
della coscienza di esserci comportati nel mondo, e particolarmente verso di
voi, con la santità e sincerità che vengono da Dio, non con la sapienza della
carne ma con la grazia di Dio. 13 Non vi scriviamo in maniera
diversa da quello che potete leggere o comprendere; spero che comprenderete
sino alla fine, 14come ci avete già compresi in parte, che noi siamo
il vostro vanto, come voi sarete il nostro, nel giorno del Signore nostro Gesù.
15Con questa convinzione avevo deciso in un primo tempo
di venire da voi, perché riceveste una seconda grazia, 16e da voi
passare in Macedonia, per ritornare nuovamente dalla Macedonia in mezzo a voi
ed avere da voi il commiato per la Giudea. 17Forse in questo
progetto mi sono comportato con leggerezza? O quello che decido lo decido
secondo la carne, in maniera da dire allo stesso tempo "sì, sì" e
"no, no"? 18Dio è testimone che la nostra parola verso di
voi non è "sì" e "no". 19Il Figlio di Dio, Gesù
Cristo che abbiamo predicato tra voi, io, Silvano e Timoteo, non fu
"sì" e "no", ma in lui c'è stato il "sì". 20E
in realtà tutte le promesse di Dio in lui sono divenute "sì". Per
questo sempre attraverso lui sale a Dio il nostro "Amen" per la sua
gloria. 21È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e
ci ha conferito l'unzione, 22ci ha impresso il sigillo e ci ha dato
la caparra dello Spirito nei nostri cuori.
23Io chiamo Dio a testimone sulla mia vita, che solo per
risparmiarvi non sono più venuto a Corinto. 24Noi non intendiamo far
da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia,
perché nella fede voi siete già saldi.
1Ritenni pertanto opportuno non venire di nuovo fra voi
con tristezza. 2Perché se io rattristo voi, chi mi rallegrerà se non
colui che è stato da me rattristato? 3Perciò vi ho scritto in quei
termini che voi sapete, per non dovere poi essere rattristato alla mia venuta
da quelli che dovrebbero rendermi lieto, persuaso come sono riguardo a voi
tutti che la mia gioia è quella di tutti voi. 4Vi ho scritto in un
momento di grande afflizione e col cuore angosciato, tra molte lacrime, però non
per rattristarvi, ma per farvi conoscere l'affetto immenso che ho per voi.
5Se qualcuno mi ha rattristato, non ha rattristato me soltanto, ma
in parte almeno, senza voler esagerare, tutti voi. 6Per quel tale
però è già sufficiente il castigo che gli è venuto dai più, 7cosicché
voi dovreste piuttosto usargli benevolenza e confortarlo, perché egli non
soccomba sotto un dolore troppo forte. 8Vi esorto quindi a far
prevalere nei suoi riguardi la carità; 9e anche per questo vi ho
scritto, per vedere alla prova se siete effettivamente obbedienti in tutto. 10A
chi voi perdonate, perdono anch'io; perché quello che io ho perdonato, se pure
ebbi qualcosa da perdonare, l'ho fatto per voi, davanti a Cristo, 11per
non cadere in balìa di satana, di cui non ignoriamo le macchinazioni.
12Giunto pertanto a Tròade per annunziare il vangelo di
Cristo, sebbene la porta mi fosse aperta nel Signore, 13non ebbi
pace nello spirito perché non vi trovai Tito, mio fratello; perciò, congedatomi
da loro, partii per la Macedonia.
14Siano rese grazie a Dio, il quale ci fa partecipare al suo trionfo
in Cristo e diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo
intero! 15Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra
quelli che si salvano e fra quelli che si perdono; 16per gli uni
odore di morte per la morte e per gli altri odore di vita per la vita.
E chi è mai all'altezza di questi compiti? 17Noi non siamo infatti
come quei molti che mercanteggiano la parola di Dio, ma con sincerità e come
mossi da Dio, sotto il suo sguardo, noi parliamo in Cristo.
1Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O
forse abbiamo bisogno, come altri, di lettere di raccomandazione per voi o da
parte vostra? 2La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei
nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini. 3È noto
infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con
inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma
sulle tavole di carne dei vostri cuori.
4Questa è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio.
5Non però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come
proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, 6che ci ha
resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello Spirito;
perché la lettera uccide, lo Spirito da' vita.
7Se il ministero della morte, inciso in lettere su pietre, fu
circonfuso di gloria, al punto che i figli d'Israele non potevano fissare il
volto di Mosè a causa dello splendore pure effimero del suo volto, 8quanto
più sarà glorioso il ministero dello Spirito? 9Se già il ministero
della condanna fu glorioso, molto di più abbonda di gloria il ministero della
giustizia. 10Anzi sotto quest'aspetto, quello che era glorioso non
lo è più a confronto della sovraeminente gloria della Nuova Alleanza. 11Se
dunque ciò che era effimero fu glorioso, molto più lo sarà ciò che è duraturo. 12Forti
di tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza 13e non
facciamo come Mosè che poneva un velo sul suo volto, perché i figli di Israele
non vedessero la fine di ciò che era solo effimero. 14Ma le loro
menti furono accecate; infatti fino ad oggi quel medesimo velo rimane, non
rimosso, alla lettura dell'Antico Testamento, perché è in Cristo che esso viene
eliminato. 15Fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul
loro cuore; 16ma quando ci sarà la conversione al Signore, quel
velo sarà tolto. 17Il Signore è lo Spirito e dove c'è lo Spirito
del Signore c'è libertà. 18E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo
come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella
medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del
Signore.
1Perciò, investiti di questo ministero per la
misericordia che ci è stata usata, non ci perdiamo d'animo; 2al
contrario, rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con
astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità,
ci presentiamo davanti a ogni coscienza, al cospetto di Dio.
3E se il nostro vangelo rimane velato, lo è per coloro che si
perdono, 4ai quali il dio di questo mondo ha accecato la mente
incredula, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo che è
immagine di Dio. 5Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo
Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù. 6E
Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori,
per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di
Cristo.
7Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta,
perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. 8Siamo
infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non
disperati; 9perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non
uccisi, 10portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di
Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. 11Sempre
infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché
anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. 12Di
modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita.
13Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta
scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò
parliamo, 14convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù,
risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. 15Tutto
infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un
maggior numero, moltiplichi l'inno di lode alla gloria di Dio. 16Per
questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va
disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 17Infatti
il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità
smisurata ed eterna di gloria, 18perché noi non fissiamo lo sguardo
sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d'un
momento, quelle invisibili sono eterne.
1Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo
corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un'abitazione da Dio, una
dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli. 2Perciò
sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo
celeste: 3a condizione però di esser trovati già vestiti, non nudi. 4In
realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo
venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito
dalla vita. 5È Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la
caparra dello Spirito.
6Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché
abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore, 7camminiamo
nella fede e non ancora in visione. 8Siamo pieni di fiducia e
preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore. 9Perciò
ci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando da esso, di essere a lui
graditi. 10Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di
Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel
corpo, sia in bene che in male.
11Consapevoli dunque del timore del Signore, noi
cerchiamo di convincere gli uomini; per quanto invece riguarda Dio, gli siamo
ben noti. E spero di esserlo anche davanti alle vostre coscienze. 12Non
ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo per darvi occasione di vanto a
nostro riguardo, perché abbiate di che rispondere a coloro il cui vanto è
esteriore e non nel cuore. 13Se infatti siamo stati fuori di senno,
era per Dio; se siamo assennati, è per voi.
14Poiché l'amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto
per tutti e quindi tutti sono morti. 15Ed egli è morto per tutti,
perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto
e risuscitato per loro. 16Cosicché ormai noi non conosciamo più
nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la
carne, ora non lo conosciamo più così. 17Quindi se uno è in Cristo,
è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.
18Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé
mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. 19È
stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli
uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. 20Noi
fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo
nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 21Colui
che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore,
perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio.
1E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non
accogliere invano la grazia di Dio. 2Egli dice infatti:
Al momento favorevole ti
ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso.
Ecco ora il momento
favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
3Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non
venga biasimato il nostro ministero; 4ma in ogni cosa ci presentiamo
come ministri di Dio, con molta fermezza nelle tribolazioni, nelle necessità,
nelle angosce, 5nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle
fatiche, nelle veglie, nei digiuni; 6con purezza, sapienza,
pazienza, benevolenza, spirito di santità, amore sincero; 7con
parole di verità, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e
a sinistra; 8nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella
buona fama. Siamo ritenuti impostori, eppure siamo veritieri; 9sconosciuti,
eppure siamo notissimi; moribondi, ed ecco viviamo; puniti, ma non messi a
morte; 10afflitti, ma sempre lieti; poveri, ma facciamo ricchi
molti; gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!
11La nostra bocca vi ha parlato francamente, Corinzi, e
il nostro cuore si è tutto aperto per voi. 12Non siete davvero allo
stretto in noi; è nei vostri cuori invece che siete allo stretto. 13Io
parlo come a figli: rendeteci il contraccambio, aprite anche voi il vostro
cuore!
14Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale
rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l'iniquità, o quale unione
tra la luce e le tenebre? 15Quale intesa tra Cristo e Beliar, o
quale collaborazione tra un fedele e un infedele? 16Quale accordo
tra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente,
come Dio stesso ha detto:
Abiterò in mezzo a loro e
con loro camminerò
e sarò il loro Dio,
ed essi saranno il mio popolo.
17Perciò uscite di mezzo a loro
e riparatevi, dice il Signore,
non toccate nulla d'impuro.
E io vi accoglierò,
18e sarò per voi come un padre,
e voi mi sarete come figli e figlie,
dice il Signore onnipotente.
1In possesso dunque di queste promesse, carissimi,
purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a
compimento la nostra santificazione, nel timore di Dio.
2Fateci posto nei vostri cuori! A nessuno abbiamo fatto ingiustizia,
nessuno abbiamo danneggiato, nessuno abbiamo sfruttato. 3Non dico
questo per condannare qualcuno; infatti vi ho già detto sopra che siete nel
nostro cuore, per morire insieme e insieme vivere. 4Sono molto
franco con voi e ho molto da vantarmi di voi. Sono pieno di consolazione,
pervaso di gioia in ogni nostra tribolazione.
5Infatti, da quando siamo giunti in Macedonia, la
nostra carne non ha avuto sollievo alcuno, ma da ogni parte siamo tribolati:
battaglie all'esterno, timori al di dentro.
6Ma Dio che consola gli afflitti ci ha consolati con la venuta di Tito,
7e non solo con la sua venuta, ma con la consolazione che ha
ricevuto da voi. Egli ci ha annunziato infatti il vostro desiderio, il vostro
dolore, il vostro affetto per me; cosicché la mia gioia si è ancora
accresciuta.
8Se anche vi ho rattristati con la mia lettera, non me ne dispiace.
E se me ne è dispiaciuto - vedo infatti che quella lettera, anche se per breve
tempo soltanto, vi ha rattristati - 9ora ne godo; non per la vostra
tristezza, ma perché questa tristezza vi ha portato a pentirvi. Infatti vi
siete rattristati secondo Dio e così non avete ricevuto alcun danno da parte
nostra; 10perché la tristezza secondo Dio produce un pentimento
irrevocabile che porta alla salvezza, mentre la tristezza del mondo produce la
morte. 11Ecco, infatti, quanta sollecitudine ha prodotto in voi
proprio questo rattristarvi secondo Dio; anzi quante scuse, quanta
indignazione, quale timore, quale desiderio, quale affetto, quale punizione! Vi
siete dimostrati innocenti sotto ogni riguardo in questa faccenda. 12Così
se anche vi ho scritto, non fu tanto a motivo dell'offensore o a motivo
dell'offeso, ma perché apparisse chiara la vostra sollecitudine per noi davanti
a Dio. 13Ecco quello che ci ha consolati.
A questa nostra consolazione si è aggiunta una gioia ben più grande per la
letizia di Tito, poiché il suo spirito è stato rinfrancato da tutti voi. 14Cosicché
se in qualche cosa mi ero vantato di voi con lui, non ho dovuto vergognarmene,
ma come abbiamo detto a voi ogni cosa secondo verità, così anche il nostro
vanto con Tito si è dimostrato vero. 15E il suo affetto per voi è
cresciuto, ricordando come tutti gli avete obbedito e come lo avete accolto con
timore e trepidazione. 16Mi rallegro perché posso contare totalmente
su di voi.
1Vogliamo poi farvi nota, fratelli, la grazia di Dio
concessa alle Chiese della Macedonia: 2nonostante la lunga prova
della tribolazione, la loro grande gioia e la loro estrema povertà si sono
tramutate nella ricchezza della loro generosità. 3Posso testimoniare
infatti che hanno dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi,
spontaneamente, 4domandandoci con insistenza la grazia di prendere
parte a questo servizio a favore dei santi. 5Superando anzi le
nostre stesse speranze, si sono offerti prima di tutto al Signore e poi a noi,
secondo la volontà di Dio; 6cosicché abbiamo pregato Tito di portare
a compimento fra voi quest'opera generosa, dato che lui stesso l'aveva
incominciata.
7E come vi segnalate in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella
scienza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così
distinguetevi anche in quest'opera generosa. 8Non dico questo per
farvene un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro
amore con la premura verso gli altri. 9Conoscete infatti la grazia
del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. 10E a
questo riguardo vi do un consiglio: si tratta di cosa vantaggiosa per voi, che
fin dall'anno passato siete stati i primi, non solo a intraprenderla ma a
desiderarla. 11Ora dunque realizzatela, perché come vi fu la
prontezza del volere, così anche vi sia il compimento, secondo i vostri mezzi. 12Se
infatti c'è la buona volontà, essa riesce gradita secondo quello che uno
possiede e non secondo quello che non possiede. 13Qui non si tratta
infatti di mettere in ristrettezza voi per sollevare gli altri, ma di fare
uguaglianza. 14Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla
loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra
indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto:
15Colui che raccolse molto non abbondò,
e colui che raccolse poco non ebbe di meno.
16Siano pertanto rese grazie a Dio che infonde la
medesima sollecitudine per voi nel cuore di Tito! 17Egli infatti ha
accolto il mio invito e ancor più pieno di zelo è partito spontaneamente per
venire da voi. 18Con lui abbiamo inviato pure il fratello che ha
lode in tutte le Chiese a motivo del vangelo; 19egli è stato
designato dalle Chiese come nostro compagno in quest'opera di carità, alla
quale ci dedichiamo per la gloria del Signore, e per dimostrare anche l'impulso
del nostro cuore. 20Con ciò intendiamo evitare che qualcuno possa
biasimarci per questa abbondanza che viene da noi amministrata. 21Ci
preoccupiamo infatti di comportarci bene non soltanto davanti al
Signore, ma anche davanti agli uomini. 22Con loro
abbiamo inviato anche il nostro fratello, di cui abbiamo più volte sperimentato
lo zelo in molte circostanze; egli è ora più zelante che mai per la grande fiducia
che ha in voi.
23Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore presso di voi;
quanto ai nostri fratelli, essi sono delegati delle Chiese e gloria di Cristo. 24Date
dunque a loro la prova del vostro affetto e della legittimità del nostro vanto
per voi davanti a tutte le Chiese.
1Riguardo poi a questo servizio in favore dei santi, è
superfluo che ve ne scriva. 2Conosco infatti bene la vostra buona
volontà, e ne faccio vanto con i Macèdoni dicendo che l'Acaia è pronta fin
dallo scorso anno e già molti sono stati stimolati dal vostro zelo. 3I
fratelli poi li ho mandati perché il nostro vanto per voi su questo punto non
abbia a dimostrarsi vano, ma siate realmente pronti, come vi dicevo, perché 4non
avvenga che, venendo con me alcuni Macèdoni, vi trovino impreparati e noi
dobbiamo arrossire, per non dire anche voi, di questa nostra fiducia. 5Ho
quindi ritenuto necessario invitare i fratelli a recarsi da voi prima di me,
per organizzare la vostra offerta già promessa, perché essa sia pronta come una
vera offerta e non come una spilorceria.
6Tenete a mente che chi semina scarsamente, scarsamente
raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. 7Ciascuno
dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza,
perché Dio ama chi dona con gioia. 8Del resto, Dio ha
potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario
in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene, 9come
sta scritto:
ha largheggiato, ha dato
ai poveri;
la sua giustizia dura in eterno.
10Colui che somministra il seme al seminatore e il pane
per il nutrimento, somministrerà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà
crescere i frutti della vostra giustizia. 11Così sarete ricchi per
ogni generosità, la quale poi farà salire a Dio l'inno di ringraziamento per
mezzo nostro. 12Perché l'adempimento di questo servizio sacro non
provvede soltanto alle necessità dei santi, ma ha anche maggior valore per i
molti ringraziamenti a Dio. 13A causa della bella prova di questo servizio
essi ringrazieranno Dio per la vostra obbedienza e accettazione del vangelo di
Cristo, e per la generosità della vostra comunione con loro e con tutti; 14e
pregando per voi manifesteranno il loro affetto a causa della straordinaria
grazia di Dio effusa sopra di voi. 15Grazie a Dio per questo suo
ineffabile dono!
1Ora io stesso, Paolo, vi esorto per la dolcezza e la
mansuetudine di Cristo, io davanti a voi così meschino, ma di lontano così
animoso con voi; 2vi supplico di far in modo che non avvenga che io
debba mostrare, quando sarò tra voi, quell'energia che ritengo di dover
adoperare contro alcuni che pensano che noi camminiamo secondo la carne. 3In
realtà, noi viviamo nella carne ma non militiamo secondo la carne. Infatti le
armi della nostra battaglia non sono carnali, 4ma hanno da Dio la
potenza di abbattere le fortezze, 5distruggendo i ragionamenti e
ogni baluardo che si leva contro la conoscenza di Dio, e rendendo ogni
intelligenza soggetta all'obbedienza al Cristo. 6Perciò siamo pronti
a punire qualsiasi disobbedienza, non appena la vostra obbedienza sarà
perfetta.
7Guardate le cose bene in faccia: se qualcuno ha in se stesso la
persuasione di appartenere a Cristo, si ricordi che se lui è di Cristo lo siamo
anche noi. 8In realtà, anche se mi vantassi di più a causa della
nostra autorità, che il Signore ci ha dato per vostra edificazione e non per
vostra rovina, non avrò proprio da vergognarmene. 9Non sembri che io
vi voglia spaventare con le lettere! 10Perché "le lettere - si
dice - sono dure e forti, ma la sua presenza fisica è debole e la parola
dimessa". 11Questo tale rifletta però che quali noi siamo a
parole per lettera, assenti, tali saremo anche con i fatti, di presenza.
12Certo noi non abbiamo l'audacia di uguagliarci o
paragonarci ad alcuni di quelli che si raccomandano da sé; ma mentre si
misurano su di sé e si paragonano con se stessi, mancano di intelligenza. 13Noi
invece non ci vanteremo oltre misura, ma secondo la norma della misura che Dio
ci ha assegnato, sì da poter arrivare fino a voi; 14né ci innalziamo
in maniera indebita, come se non fossimo arrivati fino a voi, perché fino a voi
siamo giunti col vangelo di Cristo. 15né ci vantiamo indebitamente
di fatiche altrui, ma abbiamo la speranza, col crescere della vostra fede, di crescere
ancora nella vostra considerazione, secondo la nostra misura, 16per
evangelizzare le regioni più lontane della vostra, senza vantarci alla maniera
degli altri delle cose già fatte da altri.
17Pertanto chi si vanta, si vanti nel Signore; 18perché
non colui che si raccomanda da sé viene approvato, ma colui che il Signore
raccomanda.
1Oh se poteste sopportare un po' di follia da parte
mia! Ma, certo, voi mi sopportate. 2Io provo infatti per voi una
specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi
quale vergine casta a Cristo. 3Temo però che, come il serpente nella
sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo
traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. 4Se
infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo
predicato noi o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che
avete ricevuto o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben
disposti ad accettarlo. 5Ora io ritengo di non essere in nulla
inferiore a questi "superapostoli"! 6E se anche sono un
profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo
dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti.
7O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare
voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio? 8Ho
spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo
di servire voi. 9E trovandomi presso di voi e pur essendo nel
bisogno, non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno
provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il
possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. 10Com'è
vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in
terra di Acaia!
11Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio! 12Lo
faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che
cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano. 13Questi
tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di
Cristo. 14Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da
angelo di luce. 15Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si
mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro
opere.
16Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no
ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi un poco. 17Quello
che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella
fiducia che ho di potermi vantare. 18Dal momento che molti si
vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io. 19Infatti
voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti. 20In
realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi
è arrogante, chi vi colpisce in faccia. 21Lo dico con vergogna; come
siamo stati deboli!
Però in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico da stolto, oso vantarmi
anch'io. 22Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe
di Abramo? Anch'io! 23Sono ministri di Cristo? Sto per dire una
pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle
prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte. 24Cinque
volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi; 25tre volte sono
stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto
naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. 26Viaggi
innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei
connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto,
pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; 27fatica e
travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e
nudità. 28E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la
preoccupazione per tutte le Chiese. 29Chi è debole, che anch'io non
lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?
30Se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla
mia debolezza. 31Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto
nei secoli, sa che non mentisco. 32A Damasco, il governatore del re
Areta montava la guardia alla città dei Damasceni per catturarmi, 33ma
da una finestra fui calato per il muro in una cesta e così sfuggii dalle sue
mani.
1Bisogna vantarsi? Ma ciò non conviene! Pur tuttavia
verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore. 2Conosco un uomo
in Cristo che, quattordici anni fa - se con il corpo o fuori del corpo non lo
so, lo sa Dio - fu rapito fino al terzo cielo. 3E so che quest'uomo
- se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio - 4fu rapito in
paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare. 5Di
lui io mi vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò fuorché delle mie
debolezze. 6Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché
direi solo la verità; ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi di più di
quello che vede o sente da me.
7Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni,
mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di
schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. 8A causa di questo
per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. 9Ed
egli mi ha detto: "Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si
manifesta pienamente nella debolezza". Mi vanterò quindi ben volentieri
delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. 10Perciò
mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle
persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora
che sono forte.
11Sono diventato pazzo; ma siete voi che mi ci avete costretto.
Infatti avrei dovuto essere raccomandato io da voi, perché non sono per nulla
inferiore a quei "superapostoli", anche se sono un nulla. 12Certo,
in mezzo a voi si sono compiuti i segni del vero apostolo, in una pazienza a
tutta prova, con segni, prodigi e miracoli. 13In che cosa infatti
siete stati inferiori alle altre Chiese, se non in questo, che io non vi sono
stato d'aggravio? Perdonatemi questa ingiustizia!
14Ecco, è la terza volta che sto per venire da voi, e non vi sarò di
peso, perché non cerco i vostri beni, ma voi. Infatti non spetta ai figli
mettere da parte per i genitori, ma ai genitori per i figli. 15Per
conto mio mi prodigherò volentieri, anzi consumerò me stesso per le vostre
anime. Se io vi amo più intensamente, dovrei essere riamato di meno?
16Ma sia pure che io non vi sono stato di peso; però, scaltro come
sono, vi ho preso con inganno. 17Vi ho forse sfruttato per mezzo di
qualcuno di quelli che ho inviato tra voi? 18Ho vivamente pregato
Tito di venire da voi e ho mandato insieme con lui quell'altro fratello. Forse
Tito vi ha sfruttato in qualche cosa? Non abbiamo forse noi due camminato con
lo stesso spirito, sulle medesime tracce?
19Certo, da tempo vi immaginate che stiamo facendo la
nostra difesa davanti a voi. Ma noi parliamo davanti a Dio, in Cristo, e tutto,
carissimi, è per la vostra edificazione. 20Temo infatti che,
venendo, non vi trovi come desidero e che a mia volta venga trovato da voi
quale non mi desiderate; che per caso non vi siano contese, invidie, animosità,
dissensi, maldicenze, insinuazioni, superbie, disordini, 21e che,
alla mia venuta, il mio Dio mi umilii davanti a voi e io abbia a piangere su
molti che hanno peccato in passato e non si sono convertiti dalle impurità,
dalla fornicazione e dalle dissolutezze che hanno commesso.
1Questa è la terza volta che vengo da voi. Ogni
questione si deciderà sulla dichiarazione di due o tre testimoni. 2L'ho
detto prima e lo ripeto ora, allora presente per la seconda volta e ora
assente, a tutti quelli che hanno peccato e a tutti gli altri: quando verrò di
nuovo non perdonerò più, 3dal momento che cercate una prova che
Cristo parla in me, lui che non è debole, ma potente in mezzo a voi. 4Infatti
egli fu crocifisso per la sua debolezza, ma vive per la potenza di Dio. E anche
noi che siamo deboli in lui, saremo vivi con lui per la potenza di Dio nei
vostri riguardi.
5Esaminate voi stessi se siete nella fede, mettetevi alla prova. Non
riconoscete forse che Gesù Cristo abita in voi? A meno che la prova non sia
contro di voi! 6Spero tuttavia che riconoscerete che essa non è
contro di noi. 7Noi preghiamo Dio che non facciate alcun male, e non
per apparire noi superiori nella prova, ma perché voi facciate il bene e noi
restiamo come senza prova. 8Non abbiamo infatti alcun potere contro
la verità, ma per la verità; 9perciò ci rallegriamo quando noi siamo
deboli e voi siete forti. Noi preghiamo anche per la vostra perfezione. 10Per
questo vi scrivo queste cose da lontano: per non dover poi, di presenza, agire
severamente con il potere che il Signore mi ha dato per edificare e non per
distruggere.
11Per il resto, fratelli, state lieti, tendete alla
perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in
pace e il Dio dell'amore e della pace sarà con voi. 12Salutatevi a
vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano.
13La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione
dello Spirito Santo siano con tutti voi.
1Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo
di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai
morti, 2e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della
Galazia. 3Grazia a voi e pace da parte di Dio Padre nostro e dal
Signore Gesù Cristo, 4che ha dato se stesso per i nostri peccati,
per strapparci da questo mondo perverso, secondo la volontà di Dio e Padre
nostro, 5al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
6Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha
chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. 7In
realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e
vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. 8Orbene, se anche noi
stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi
abbiamo predicato, sia anàtema! 9L'abbiamo già detto e ora lo
ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto,
sia anàtema! 10Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo
guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli
uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!
11Vi dichiaro dunque, fratelli, che il vangelo da me
annunziato non è modellato sull'uomo; 12infatti io non l'ho ricevuto
né l'ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo. 13Voi
avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo,
come io perseguitassi fieramente la Chiesa di Dio e la devastassi, 14superando
nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito
com'ero nel sostenere le tradizioni dei padri. 15Ma quando colui che
mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque
16di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai
pagani, subito, senza consultare nessun uomo, 17senza andare a
Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi
ritornai a Damasco.
18In seguito, dopo tre anni andai a Gerusalemme per consultare Cefa,
e rimasi presso di lui quindici giorni; 19degli apostoli non vidi
nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. 20In ciò che
vi scrivo, io attesto davanti a Dio che non mentisco. 21Quindi andai
nelle regioni della Siria e della Cilicia. 22Ma ero sconosciuto personalmente
alle Chiese della Giudea che sono in Cristo; 23soltanto avevano
sentito dire: "Colui che una volta ci perseguitava, va ora annunziando la
fede che un tempo voleva distruggere". 24E glorificavano Dio a
causa mia.
1Dopo quattordici anni, andai di nuovo a Gerusalemme in
compagnia di Bàrnaba, portando con me anche Tito: 2vi andai però in
seguito ad una rivelazione. Esposi loro il vangelo che io predico tra i pagani,
ma lo esposi privatamente alle persone più ragguardevoli, per non trovarmi nel
rischio di correre o di aver corso invano. 3Ora neppure Tito, che
era con me, sebbene fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere. 4E
questo proprio a causa dei falsi fratelli che si erano intromessi a spiare la
libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi. 5Ad
essi però non cedemmo, per riguardo, neppure un istante, perché la verità del
vangelo continuasse a rimanere salda tra di voi.
6Da parte dunque delle persone più ragguardevoli - quali fossero
allora non m'interessa, perché Dio non bada a persona alcuna - a me, da quelle
persone ragguardevoli, non fu imposto nulla di più. 7Anzi, visto che
a me era stato affidato il vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello
per i circoncisi - 8poiché colui che aveva agito in Pietro per farne
un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per i pagani - 9e
riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le
colonne, diedero a me e a Bàrnaba la loro destra in segno di comunione, perché
noi andassimo verso i pagani ed essi verso i circoncisi. 10Soltanto
ci pregarono di ricordarci dei poveri: ciò che mi sono proprio preoccupato di
fare.
11Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a
viso aperto perché evidentemente aveva torto. 12Infatti, prima che
giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani;
ma dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore
dei circoncisi. 13E anche gli altri Giudei lo imitarono nella
simulazione, al punto che anche Bàrnaba si lasciò attirare nella loro
ipocrisia. 14Ora quando vidi che non si comportavano rettamente
secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: "Se tu,
che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi
costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?
15Noi che per nascita siamo Giudei e non pagani
peccatori, 16sapendo tuttavia che l'uomo non è giustificato dalle
opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo
creduto anche noi in Gesù Cristo per essere giustificati dalla fede in Cristo e
non dalle opere della legge; poiché dalle opere della legge non verrà mai
giustificato nessuno".
17Se pertanto noi che cerchiamo la giustificazione in Cristo siamo
trovati peccatori come gli altri, forse Cristo è ministro del peccato?
Impossibile! 18Infatti se io riedifico quello che ho demolito, mi
denuncio come trasgressore. 19In realtà mediante la legge io sono
morto alla legge, per vivere per Dio. 20Sono stato crocifisso con
Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella
carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se
stesso per me. 21Non annullo dunque la grazia di Dio; infatti se la
giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano.
1O stolti Gàlati, chi mai vi ha ammaliati, proprio voi
agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso? 2Questo
solo io vorrei sapere da voi: è per le opere della legge che avete ricevuto lo
Spirito o per aver creduto alla predicazione? 3Siete così privi
d'intelligenza che, dopo aver incominciato con lo Spirito, ora volete finire
con la carne? 4Tante esperienze le avete fatte invano? Se almeno
fosse invano! 5Colui che dunque vi concede lo Spirito e opera
portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della legge o perché avete
creduto alla predicazione?
6Fu così che Abramo ebbe fede in Dio e gli fu
accreditato come giustizia. 7Sappiate dunque che figli di Abramo
sono quelli che vengono dalla fede. 8E la Scrittura, prevedendo che
Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunziò ad Abramo questo
lieto annunzio: In te saranno benedette tutte le genti. 9Di
conseguenza, quelli che hanno la fede vengono benedetti insieme ad Abramo che
credette. 10Quelli invece che si richiamano alle opere della legge,
stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto: Maledetto chiunque non
rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della legge per praticarle.
11E che nessuno possa giustificarsi davanti a Dio per la legge
risulta dal fatto che il giusto vivrà in virtù della fede. 12Ora
la legge non si basa sulla fede; al contrario dice che chi praticherà queste
cose, vivrà per esse. 13Cristo ci ha riscattati dalla
maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta
scritto: Maledetto chi pende dal legno, 14perché in Cristo
Gesù la benedizione di Abramo passasse alle genti e noi ricevessimo la promessa
dello Spirito mediante la fede.
15Fratelli, ecco, vi faccio un esempio comune: un
testamento legittimo, pur essendo solo un atto umano, nessuno lo dichiara nullo
o vi aggiunge qualche cosa. 16Ora è appunto ad Abramo e alla sua
discendenza che furon fatte le promesse. Non dice la Scrittura: "e ai tuoi
discendenti", come se si trattasse di molti, ma e alla tua discendenza,
come a uno solo, cioè Cristo. 17Ora io dico: un testamento stabilito
in precedenza da Dio stesso, non può dichiararlo nullo una legge che è venuta
quattrocentotrenta anni dopo, annullando così la promessa. 18Se
infatti l'eredità si ottenesse in base alla legge, non sarebbe più in base alla
promessa; Dio invece concesse il suo favore ad Abramo mediante la promessa.
19Perché allora la legge? Essa fu aggiunta per le
trasgressioni, fino alla venuta della discendenza per la quale era stata
fatta la promessa, e fu promulgata per mezzo di angeli attraverso un mediatore.
20Ora non si dà mediatore per una sola persona e Dio è uno solo. 21La
legge è dunque contro le promesse di Dio? Impossibile! Se infatti fosse stata
data una legge capace di conferire la vita, la giustificazione scaturirebbe
davvero dalla legge; 22la Scrittura invece ha rinchiuso ogni cosa
sotto il peccato, perché ai credenti la promessa venisse data in virtù della
fede in Gesù Cristo.
23Prima però che venisse la fede, noi eravamo rinchiusi sotto la
custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. 24Così
la legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotto a Cristo, perché fossimo
giustificati per la fede. 25Ma appena è giunta la fede, noi non
siamo più sotto un pedagogo. 26Tutti voi infatti siete figli di Dio
per la fede in Cristo Gesù, 27poiché quanti siete stati battezzati
in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. 28Non c'è più giudeo né
greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti
voi siete uno in Cristo Gesù. 29E se appartenete a Cristo, allora
siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.
1Ecco, io faccio un altro esempio: per tutto il tempo
che l'erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, pure
essendo padrone di tutto; 2ma dipende da tutori e amministratori,
fino al termine stabilito dal padre. 3Così anche noi quando eravamo
fanciulli, eravamo come schiavi degli elementi del mondo. 4Ma quando
venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto
la legge, 5per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché
ricevessimo l'adozione a figli. 6E che voi siete figli ne è prova il
fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida:
Abbà, Padre! 7Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio,
sei anche erede per volontà di Dio.
8Ma un tempo, per la vostra ignoranza di Dio, eravate sottomessi a
divinità, che in realtà non lo sono; 9ora invece che avete
conosciuto Dio, anzi da lui siete stati conosciuti, come potete rivolgervi di
nuovo a quei deboli e miserabili elementi, ai quali di nuovo come un tempo
volete servire? 10Voi infatti osservate giorni, mesi, stagioni e
anni! 11Temo per voi che io mi sia affaticato invano a vostro
riguardo.
12Siate come me, ve ne prego, poiché anch'io sono stato
come voi, fratelli. Non mi avete offeso in nulla.13Sapete che fu a
causa di una malattia del corpo che vi annunziai la prima volta il vangelo; 14e
quella che nella mia carne era per voi una prova non l'avete disprezzata né
respinta, ma al contrario mi avete accolto come un angelo di Dio, come Cristo
Gesù.
15Dove sono dunque le vostre felicitazioni? Vi rendo testimonianza
che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati anche gli occhi per darmeli. 16Sono
dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità? 17Costoro si
danno premura per voi, ma non onestamente; vogliono mettervi fuori, perché
mostriate zelo per loro. 18È bello invece essere circondati di
premure nel bene sempre e non solo quando io mi trovo presso di voi, 19figlioli
miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in
voi! 20Vorrei essere vicino a voi in questo momento e poter cambiare
il tono della mia voce, perché non so cosa fare a vostro riguardo.
21Ditemi, voi che volete essere sotto la legge: non sentite
forse cosa dice la legge? 22Sta scritto infatti che Abramo ebbe due
figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera. 23Ma quello dalla
schiava è nato secondo la carne; quello dalla donna libera, in virtù della
promessa. 24Ora, tali cose sono dette per allegoria: le due donne
infatti rappresentano le due Alleanze; una, quella del monte Sinai, che genera
nella schiavitù, rappresentata da Agar 25- il Sinai è un monte
dell'Arabia -; essa corrisponde alla Gerusalemme attuale, che di fatto è
schiava insieme ai suoi figli. 26Invece la Gerusalemme di lassù è
libera ed è la nostra madre. 27Sta scritto infatti:
Rallègrati, sterile, che
non partorisci,
grida nell'allegria tu che non conosci i dolori del parto,
perché molti sono i figli dell'abbandonata,
più di quelli della donna che ha marito.
28Ora voi, fratelli, siete figli della promessa, alla
maniera di Isacco. 29E come allora colui che era nato secondo la
carne perseguitava quello nato secondo lo spirito, così accade anche ora. 30Però,
che cosa dice la Scrittura? Manda via la schiava e suo figlio, perché il
figlio della schiava non avrà eredità col figlio della donna libera. 31Così,
fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma di una donna libera.
1Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state
dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. 2Ecco,
io Paolo vi dico: se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà nulla. 3E
dichiaro ancora una volta a chiunque si fa circoncidere che egli è obbligato ad
osservare tutta quanta la legge. 4Non avete più nulla a che fare con
Cristo voi che cercate la giustificazione nella legge; siete decaduti dalla
grazia. 5Noi infatti per virtù dello Spirito, attendiamo dalla fede
la giustificazione che speriamo. 6Poiché in Cristo Gesù non è la
circoncisione che conta o la non circoncisione, ma la fede che opera per mezzo
della carità.
7Correvate così bene; chi vi ha tagliato la strada che non obbedite
più alla verità? 8Questa persuasione non viene sicuramente da colui
che vi chiama! 9Un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta. 10Io
sono fiducioso per voi nel Signore che non penserete diversamente; ma chi vi
turba, subirà la sua condanna, chiunque egli sia. 11Quanto a me,
fratelli, se io predico ancora la circoncisione, perché sono tuttora perseguitato?
È dunque annullato lo scandalo della croce? 12Dovrebbero farsi
mutilare coloro che vi turbano.
13Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà.
Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma
mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. 14Tutta la
legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo
tuo come te stesso. 15Ma se vi mordete e divorate a vicenda,
guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!
16Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati
a soddisfare i desideri della carne; 17la carne infatti ha desideri
contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose
si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
18Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la
legge. 19Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione,
impurità, libertinaggio, 20idolatria, stregonerie, inimicizie,
discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, 21invidie,
ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già
ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. 22Il
frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà,
fedeltà, mitezza, dominio di sé; 23contro queste cose non c'è legge.
24Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne
con le sue passioni e i suoi desideri. 25Se pertanto viviamo dello
Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. 26Non cerchiamo la
vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.
1Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa,
voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per
non cadere anche tu in tentazione. 2Portate i pesi gli uni degli
altri, così adempirete la legge di Cristo. 3Se infatti uno pensa di
essere qualcosa mentre non è nulla, inganna se stesso. 4Ciascuno
esamini invece la propria condotta e allora solo in se stesso e non negli altri
troverà motivo di vanto: 5ciascuno infatti porterà il proprio
fardello.
6Chi viene istruito nella dottrina, faccia parte di quanto possiede
a chi lo istruisce. 7Non vi fate illusioni; non ci si può prendere
gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. 8Chi
semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello
Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. 9E non stanchiamoci
di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. 10Poiché
dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso
i fratelli nella fede.
11Vedete con che grossi caratteri vi scrivo, ora, di mia
mano. 12Quelli che vogliono fare bella figura nella carne, vi
costringono a farvi circoncidere, solo per non essere perseguitati a causa
della croce di Cristo. 13Infatti neanche gli stessi circoncisi
osservano la legge, ma vogliono la vostra circoncisione per trarre vanto dalla
vostra carne. 14Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella
croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è
stato crocifisso, come io per il mondo. 15Non è infatti la
circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura. 16E
su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto
l'Israele di Dio. 17D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi:
difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo.
18La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro
spirito, fratelli. Amen.
1Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, ai
santi che sono in Èfeso, credenti in Cristo Gesù: 2grazia a voi e
pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
3Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù
Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei
cieli, in Cristo.
4In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo,
per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità,
5predestinandoci a essere suoi figli adottivi
per opera di Gesù Cristo,
6secondo il beneplacito della sua volontà.
E questo a lode e gloria della sua grazia,
che ci ha dato nel suo Figlio diletto;
7nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue,
la remissione dei peccati
secondo la ricchezza della sua grazia.
8Egli l'ha abbondantemente riversata su di noi
con ogni sapienza e intelligenza,
9poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà,
secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui
prestabilito
10per realizzarlo nella pienezza dei tempi:
il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose,
quelle del cielo come quelle della terra.
11In lui siamo stati fatti anche eredi,
essendo stati predestinati secondo il piano di colui
che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà,
12perché noi fossimo a lode della sua gloria,
noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo.
13In lui anche voi,
dopo aver ascoltato la parola della verità,
il vangelo della vostra salvezza
e avere in esso creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo
che era stato promesso,
14il quale è caparra della nostra eredità,
in attesa della completa redenzione di coloro
che Dio si è acquistato, a lode della sua gloria.
15Perciò anch'io, avendo avuto notizia della vostra fede
nel Signore Gesù e dell'amore che avete verso tutti i santi, 16non
cesso di render grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, 17perché
il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno
spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui. 18Possa
egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a
quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità
fra i santi 19e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza
verso di noi credenti secondo l'efficacia della sua forza
20che egli manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai
morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,
21al di sopra di ogni principato e autorità,
di ogni potenza e dominazione
e di ogni altro nome che si possa nominare
non solo nel secolo presente ma anche in quello futuro.
22Tutto infatti ha sottomesso ai suoi piedi
e lo ha costituito su tutte le cose a capo della Chiesa,
23la quale è il suo corpo,
la pienezza di colui che si realizza interamente in tutte le cose.
1Anche voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri
peccati, 2nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo,
seguendo il principe delle potenze dell'aria, quello spirito che ora opera
negli uomini ribelli. 3Nel numero di quei ribelli, del resto, siamo
vissuti anche tutti noi, un tempo, con i desideri della nostra carne, seguendo
le voglie della carne e i desideri cattivi; ed eravamo per natura meritevoli
d'ira, come gli altri. 4Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande
amore con il quale ci ha amati, 5da morti che eravamo per i peccati,
ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. 6Con
lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, 7per
mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante
la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.
8Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non
viene da voi, ma è dono di Dio; 9né viene dalle opere, perché
nessuno possa vantarsene. 10Siamo infatti opera sua, creati in
Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo.
11Perciò ricordatevi che un tempo voi, pagani per
nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi perché tali
sono nella carne per mano di uomo, 12ricordatevi che in quel tempo
eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele, estranei ai patti
della promessa, senza speranza e senza Dio in questo mondo. 13Ora
invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i
vicini grazie al sangue di Cristo.
14Egli infatti è la nostra pace,
colui che ha fatto dei due un popolo solo,
abbattendo il muro di separazione che era frammezzo,
cioè l'inimicizia,
15annullando, per mezzo della sua carne,
la legge fatta di prescrizioni e di decreti,
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
facendo la pace,
16e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce,
distruggendo in se stesso l'inimicizia.
17Egli è venuto perciò ad annunziare pace
a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini.
18Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri,
al Padre in un solo Spirito.
19Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma
siete concittadini dei santi e familiari di Dio, 20edificati sopra
il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso
Cristo Gesù. 21In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per
essere tempio santo nel Signore; 22in lui anche voi insieme con gli
altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.
1Per questo, io Paolo, il prigioniero di Cristo per voi
Gentili... 2penso che abbiate sentito parlare del ministero della
grazia di Dio, a me affidato a vostro beneficio: 3come per
rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero di cui sopra vi ho scritto
brevemente. 4Dalla lettura di ciò che ho scritto potete ben capire
la mia comprensione del mistero di Cristo. 5Questo mistero non è
stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come al presente è
stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: 6che
i Gentili cioè sono chiamati, in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa
eredità, a formare lo stesso corpo, e ad essere partecipi della promessa per
mezzo del vangelo, 7del quale sono divenuto ministro per il dono
della grazia di Dio a me concessa in virtù dell'efficacia della sua potenza. 8A
me, che sono l'infimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia di
annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, 9e di
far risplendere agli occhi di tutti qual è l'adempimento del mistero nascosto
da secoli nella mente di Dio, creatore dell'universo, 10perché sia
manifestata ora nel cielo, per mezzo della Chiesa, ai Principati e alle Potestà
la multiforme sapienza di Dio, 11secondo il disegno eterno che ha
attuato in Cristo Gesù nostro Signore, 12il quale ci dà il coraggio
di avvicinarci in piena fiducia a Dio per la fede in lui. 13Vi prego
quindi di non perdervi d'animo per le mie tribolazioni per voi; sono gloria
vostra.
14Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al
Padre, 15dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende
nome, 16perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di
essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell'uomo interiore. 17Che
il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità,
18siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia
l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, 19e conoscere
l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta
la pienezza di Dio.
20A colui che in tutto ha potere di fare
molto più di quanto possiamo domandare o pensare,
secondo la potenza che già opera in noi,
21a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù
per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen.
1Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a
comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, 2con
ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, 3cercando
di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. 4Un
solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati
chiamati, quella della vostra vocazione; 5un solo Signore, una sola
fede, un solo battesimo. 6Un solo Dio Padre di tutti, che è al di
sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
7A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la
misura del dono di Cristo. 8Per questo sta scritto:
Ascendendo in cielo ha
portato con sé prigionieri,
ha distribuito doni agli uomini.
9Ma che significa la parola "ascese", se non
che prima era disceso quaggiù sulla terra? 10Colui che discese è lo
stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le
cose.
11È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti,
altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, 12per rendere
idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di
Cristo, 13finché arriviamo tutti all'unità della fede e della
conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che
conviene alla piena maturità di Cristo. 14Questo affinché non siamo
più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento
di dottrina, secondo l'inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende
a trarre nell'errore. 15Al contrario, vivendo secondo la verità
nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo,
Cristo, 16dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso,
mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni
membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità.
17Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non
comportatevi più come i pagani nella vanità della loro mente, 18accecati
nei loro pensieri, estranei alla vita di Dio a causa dell'ignoranza che è in
loro, e per la durezza del loro cuore. 19Diventati così insensibili,
si sono abbandonati alla dissolutezza, commettendo ogni sorta di impurità con
avidità insaziabile.
20Ma voi non così avete imparato a conoscere Cristo, 21se
proprio gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti, secondo la verità
che è in Gesù, 22per la quale dovete deporre l'uomo vecchio con la
condotta di prima, l'uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici 23e
dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente 24e rivestire
l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera. 25Perciò,
bando alla menzogna: dite ciascuno la verità al proprio prossimo; perché
siamo membra gli uni degli altri. 26Nell'ira, non peccate;
non tramonti il sole sopra la vostra ira, 27e non date occasione al
diavolo. 28Chi è avvezzo a rubare non rubi più, anzi si dia da fare
lavorando onestamente con le proprie mani, per farne parte a chi si trova in
necessità. 29Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma
piuttosto, parole buone che possano servire per la necessaria edificazione,
giovando a quelli che ascoltano. 30E non vogliate rattristare lo
Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione.
31Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza
con ogni sorta di malignità. 32Siate invece benevoli gli uni verso
gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi
in Cristo.
1Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi,
2e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e
ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.
3Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia,
neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi; 4lo stesso si
dica per le volgarità, insulsaggini, trivialità: cose tutte sconvenienti. Si
rendano invece azioni di grazie! 5Perché, sappiatelo bene, nessun
fornicatore, o impuro, o avaro - che è roba da idolàtri - avrà parte al regno
di Cristo e di Dio.
6Nessuno vi inganni con vani ragionamenti: per queste cose infatti
piomba l'ira di Dio sopra coloro che gli resistono. 7Non abbiate
quindi niente in comune con loro. 8Se un tempo eravate tenebra, ora
siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce; 9il
frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. 10Cercate
ciò che è gradito al Signore, 11e non partecipate alle opere
infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente, 12poiché
di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare. 13Tutte
queste cose che vengono apertamente condannate sono rivelate dalla luce, perché
tutto quello che si manifesta è luce. 14Per questo sta scritto:
"Svégliati, o tu che
dormi,
déstati dai morti
e Cristo ti illuminerà".
15Vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta,
comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi; 16profittando del
tempo presente, perché i giorni sono cattivi. 17Non siate perciò
inconsiderati, ma sappiate comprendere la volontà di Dio. 18E non
ubriacatevi di vino, il quale porta alla sfrenatezza, ma siate ricolmi dello
Spirito, 19intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici
spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore, 20rendendo
continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro
Gesù Cristo.
21Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di
Cristo.
22Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; 23il
marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui
che è il salvatore del suo corpo. 24E come la Chiesa sta sottomessa
a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto.
25E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la
Chiesa e ha dato se stesso per lei, 26per renderla santa, purificandola
per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, 27al
fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né
ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. 28Così anche i
mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama
la propria moglie ama se stesso. 29Nessuno mai infatti ha preso in
odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la
Chiesa, 30poiché siamo membra del suo corpo. 31Per
questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due
formeranno una carne sola. 32Questo mistero è grande; lo dico in
riferimento a Cristo e alla Chiesa! 33Quindi anche voi, ciascuno da
parte sua, ami la propria moglie come se stesso, e la donna sia rispettosa
verso il marito.
1Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché
questo è giusto. 2Onora tuo padre e tua madre: è questo il
primo comandamento associato a una promessa: 3perché tu sia
felice e goda di una vita lunga sopra la terra. 4E voi, padri,
non inasprite i vostri figli, ma allevateli nell'educazione e nella disciplina
del Signore.
5Schiavi, obbedite ai vostri padroni secondo la carne con timore e
tremore, con semplicità di spirito, come a Cristo, 6e non servendo
per essere visti, come per piacere agli uomini, ma come servi di Cristo,
compiendo la volontà di Dio di cuore, 7prestando servizio di buona
voglia come al Signore e non come a uomini. 8Voi sapete infatti che
ciascuno, sia schiavo sia libero, riceverà dal Signore secondo quello che avrà
fatto di bene.
9Anche voi, padroni, comportatevi allo stesso modo verso di loro,
mettendo da parte le minacce, sapendo che per loro come per voi c'è un solo
Signore nel cielo, e che non v'è preferenza di persone presso di lui.
10Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore
della sua potenza. 11Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter
resistere alle insidie del diavolo. 12La nostra battaglia infatti
non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le
Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del
male che abitano nelle regioni celesti.
13Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel
giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. 14State
dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza
della giustizia, 15e avendo come calzatura ai piedi lo zelo
per propagare il vangelo della pace. 16Tenete sempre in mano lo
scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del
maligno; 17prendete anche l'elmo della salvezza e la spada
dello Spirito, cioè la parola di Dio. 18Pregate inoltre
incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito,
vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, 19e
anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per
far conoscere il mistero del vangelo, 20del quale sono ambasciatore
in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere.
21Desidero che anche voi sappiate come sto e ciò che
faccio; di tutto vi informerà Tìchico, fratello carissimo e fedele ministro nel
Signore. 22Ve lo mando proprio allo scopo di farvi conoscere mie
notizie e per confortare i vostri cuori.
23Pace ai fratelli, e carità e fede da parte di Dio Padre e del
Signore Gesù Cristo. 24La grazia sia con tutti quelli che amano il
Signore nostro Gesù Cristo, con amore incorruttibile.
1Paolo e Timoteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi
in Cristo Gesù che sono a Filippi, con i vescovi e i diaconi. 2Grazia
a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
3Ringrazio il mio Dio ogni volta ch'io mi ricordo di
voi, 4pregando sempre con gioia per voi in ogni mia preghiera, 5a
motivo della vostra cooperazione alla diffusione del vangelo dal primo giorno
fino al presente, 6e sono persuaso che colui che ha iniziato in voi
quest'opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. 7È
giusto, del resto, che io pensi questo di tutti voi, perché vi porto nel cuore,
voi che siete tutti partecipi della grazia che mi è stata concessa sia nelle
catene, sia nella difesa e nel consolidamento del vangelo. 8Infatti
Dio mi è testimonio del profondo affetto che ho per tutti voi nell'amore di
Cristo Gesù. 9E perciò prego che la vostra carità si arricchisca
sempre più in conoscenza e in ogni genere di discernimento, 10perché
possiate distinguere sempre il meglio ed essere integri e irreprensibili per il
giorno di Cristo, 11ricolmi di quei frutti di giustizia che si
ottengono per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.
12Desidero che sappiate, fratelli, che le mie vicende si
sono volte piuttosto a vantaggio del vangelo, 13al punto che in
tutto il pretorio e dovunque si sa che sono in catene per Cristo; 14in
tal modo la maggior parte dei fratelli, incoraggiati nel Signore dalle mie
catene, ardiscono annunziare la parola di Dio con maggior zelo e senza timore
alcuno. 15Alcuni, è vero, predicano Cristo anche per invidia e
spirito di contesa, ma altri con buoni sentimenti. 16Questi lo fanno
per amore, sapendo che sono stato posto per la difesa del vangelo; 17quelli
invece predicano Cristo con spirito di rivalità, con intenzioni non pure,
pensando di aggiungere dolore alle mie catene. 18Ma questo che
importa? Purché in ogni maniera, per ipocrisia o per sincerità, Cristo venga
annunziato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene. 19So
infatti che tutto questo servirà alla mia salvezza, grazie alla vostra
preghiera e all'aiuto dello Spirito di Gesù Cristo, 20secondo la mia
ardente attesa speranza che in nulla rimarrò confuso; anzi nella piena fiducia
che, come sempre, anche ora Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io
viva sia che io muoia.
21Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. 22Ma
se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa
debba scegliere. 23Sono messo alle strette infatti tra queste due
cose: da una parte il desiderio di essere sciolto dal corpo per essere con
Cristo, il che sarebbe assai meglio; 24d'altra parte, è più
necessario per voi che io rimanga nella carne. 25Per conto mio, sono
convinto che resterò e continuerò a essere d'aiuto a voi tutti, per il
progresso e la gioia della vostra fede, 26perché il vostro vanto nei
miei riguardi cresca sempre più in Cristo, con la mia nuova venuta tra voi.
27Soltanto però comportatevi da cittadini degni del
vangelo, perché nel caso che io venga e vi veda o che di lontano senta parlare
di voi, sappia che state saldi in un solo spirito e che combattete unanimi per
la fede del vangelo, 28senza lasciarvi intimidire in nulla dagli
avversari. Questo è per loro un presagio di perdizione, per voi invece di
salvezza, e ciò da parte di Dio; 29perché a voi è stata concessa la
grazia non solo di credere in Cristo; ma anche di soffrire per lui, 30sostenendo
la stessa lotta che mi avete veduto sostenere e che ora sentite dire che io
sostengo.
1Se c'è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c'è
conforto derivante dalla carità, se c'è qualche comunanza di spirito, se ci
sono sentimenti di amore e di compassione, 2rendete piena la mia
gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi
sentimenti. 3Non fate nulla per spirito di rivalità o per
vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori
a se stesso, 4senza cercare il proprio interesse, ma anche quello
degli altri.
5Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,
6il quale, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
7ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana,
8umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce.
9Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
10perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
11e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
12Quindi, miei cari, obbedendo come sempre, non solo
come quando ero presente, ma molto più ora che sono lontano, attendete alla
vostra salvezza con timore e tremore. 13È Dio infatti che suscita in
voi il volere e l'operare secondo i suoi benevoli disegni. 14Fate
tutto senza mormorazioni e senza critiche, 15perché siate
irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione
perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo, 16tenendo
alta la parola di vita. Allora nel giorno di Cristo, io potrò vantarmi di non aver
corso invano né invano faticato. 17E anche se il mio sangue deve
essere versato in libagione sul sacrificio e sull'offerta della vostra fede,
sono contento, e ne godo con tutti voi. 18Allo stesso modo anche voi
godetene e rallegratevi con me.
19Ho speranza nel Signore Gesù di potervi presto inviare
Timòteo, per essere anch'io confortato nel ricevere vostre notizie. 20Infatti,
non ho nessuno d'animo uguale al suo e che sappia occuparsi così di cuore delle
cose vostre, 21perché tutti cercano i propri interessi, non quelli
di Gesù Cristo. 22Ma voi conoscete la buona prova da lui data,
poiché ha servito il vangelo con me, come un figlio serve il padre. 23Spero
quindi di mandarvelo presto, non appena avrò visto chiaro nella mia situazione.
24Ma ho la convinzione nel Signore che presto verrò anch'io di
persona.
25Per il momento ho creduto necessario mandarvi Epafrodìto, questo
nostro fratello che è anche mio compagno di lavoro e di lotta, vostro inviato
per sovvenire alle mie necessità; 26lo mando perché aveva grande
desiderio di rivedere voi tutti e si preoccupava perché eravate a conoscenza
della sua malattia. 27È stato grave, infatti, e vicino alla morte.
Ma Dio gli ha usato misericordia, e non a lui solo ma anche a me, perché non
avessi dolore su dolore. 28L'ho mandato quindi con tanta premura
perché vi rallegriate al vederlo di nuovo e io non sia più preoccupato. 29Accoglietelo
dunque nel Signore con piena gioia e abbiate grande stima verso persone come
lui; 30perché ha rasentato la morte per la causa di Cristo,
rischiando la vita, per sostituirvi nel servizio presso di me.
1Per il resto, fratelli mei, state lieti nel Signore. A
me non pesa e a voi è utile che vi scriva le stesse cose: 2guardatevi
dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno
circoncidere! 3Siamo infatti noi i veri circoncisi, noi che rendiamo
il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci gloriamo in Cristo Gesù, senza avere
fiducia nella carne, 4sebbene io possa vantarmi anche nella carne.
Se alcuno ritiene di poter confidare nella carne, io più di lui: 5circonciso
l'ottavo giorno, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo da
Ebrei, fariseo quanto alla legge; 6quanto a zelo, persecutore della
Chiesa; irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della
legge.
7Ma quello che poteva essere per me un guadagno, l'ho considerato
una perdita a motivo di Cristo. 8Anzi, tutto ormai io reputo una
perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore,
per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come
spazzatura, al fine di guadagnare Cristo 9e di essere trovato in
lui, non con una mia giustizia derivante dalla legge, ma con quella che deriva
dalla fede in Cristo, cioè con la giustizia che deriva da Dio, basata sulla
fede. 10E questo perché io possa conoscere lui, la potenza della sua
risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, diventandogli conforme
nella morte, 11con la speranza di giungere alla risurrezione dai
morti. 12Non però che io abbia già conquistato il premio o sia ormai
arrivato alla perfezione; solo mi sforzo di correre per conquistarlo, perché
anch'io sono stato conquistato da Gesù Cristo. 13Fratelli, io non
ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e
proteso verso il futuro, 14corro verso la mèta per arrivare al
premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
15Quanti dunque siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se
in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. 16Intanto,
dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea.
17Fatevi miei imitatori, fratelli, e guardate a quelli che si
comportano secondo l'esempio che avete in noi. 18Perché molti, ve
l'ho già detto più volte e ora con le lacrime agli occhi ve lo ripeto, si
comportano da nemici della croce di Cristo: 19la perdizione però
sarà la loro fine, perché essi, che hanno come dio il loro ventre, si vantano
di ciò di cui dovrebbero vergognarsi, tutti intenti alle cose della terra. 20La
nostra patria invece è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore
Gesù Cristo, 21il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per
conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a
sé tutte le cose.
1Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati,
mia gioia e mia corona, rimanete saldi nel Signore così come avete imparato,
carissimi!
2Esorto Evòdia ed esorto anche Sìntiche ad andare
d'accordo nel Signore. 3E prego te pure, mio fedele collaboratore,
di aiutarle, poiché hanno combattuto per il vangelo insieme con me, con
Clemente e con gli altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel libro della
vita.
4Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora,
rallegratevi. 5La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il
Signore è vicino! 6Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità
esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; 7e
la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i
vostri pensieri in Cristo Gesù.
8In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto,
puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia
oggetto dei vostri pensieri. 9Ciò che avete imparato, ricevuto,
ascoltato e veduto in me, è quello che dovete fare. E il Dio della pace sarà
con voi!
10Ho provato grande gioia nel Signore, perché finalmente
avete fatto rifiorire i vostri sentimenti nei miei riguardi: in realtà li
avevate anche prima, ma non ne avete avuta l'occasione. 11Non dico
questo per bisogno, poiché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione;
12ho imparato ad essere povero e ho imparato ad essere ricco; sono
iniziato a tutto, in ogni maniera: alla sazietà e alla fame, all'abbondanza e
all'indigenza. 13Tutto posso in colui che mi dà la forza.
14Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alla mia tribolazione. 15Ben
sapete proprio voi, Filippesi, che all'inizio della predicazione del vangelo,
quando partii dalla Macedonia, nessuna Chiesa aprì con me un conto di dare o di
avere, se non voi soli; 16ed anche a Tessalonica mi avete inviato
per due volte il necessario. 17Non è però il vostro dono che io
ricerco, ma il frutto che ridonda a vostro vantaggio. 18Adesso ho il
necessario e anche il superfluo; sono ricolmo dei vostri doni ricevuti da
Epafrodìto, che sono un profumo di soave odore, un sacrificio accetto e gradito
a Dio. 19Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno
secondo la sua ricchezza con magnificenza in Cristo Gesù. 20Al Dio e
Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
21Salutate ciascuno dei santi in Cristo Gesù. 22Vi
salutano i fratelli che sono con me. Vi salutano tutti i santi, soprattutto
quelli della casa di Cesare.
23La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito.
1Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e
il fratello Timòteo, 2ai santi e fedeli fratelli in Cristo dimoranti
in Colossi grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro!
3Noi rendiamo continuamente grazie a Dio, Padre del
Signore nostro Gesù Cristo, nelle nostre preghiere per voi, 4per le
notizie ricevute della vostra fede in Cristo Gesù, e della carità che avete
verso tutti i santi, 5in vista della speranza che vi attende nei
cieli. Di questa speranza voi avete già udito l'annunzio dalla parola di verità
del vangelo 6che è giunto a voi, come pure in tutto il mondo
fruttifica e si sviluppa; così anche fra voi dal giorno in cui avete ascoltato
e conosciuto la grazia di Dio nella verità, 7che avete appresa da
Èpafra, nostro caro compagno nel ministero; egli ci supplisce come un fedele
ministro di Cristo, 8e ci ha pure manifestato il vostro amore nello
Spirito.
9Perciò anche noi, da quando abbiamo saputo questo, non cessiamo di
pregare per voi, e di chiedere che abbiate una conoscenza piena della sua
volontà con ogni sapienza e intelligenza spirituale, 10perché
possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto,
portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; 11rafforzandovi
con ogni energia secondo la potenza della sua gloria, per poter essere forti e
pazienti in tutto; 12ringraziando con gioia il Padre che ci ha messi
in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
13È lui infatti che ci ha liberati
dal potere delle tenebre
e ci ha trasferiti
nel regno del suo Figlio diletto,
14per opera del quale abbiamo la redenzione,
la remissione dei peccati.
15Egli è immagine del Dio invisibile,
generato prima di ogni creatura;
16poiché per mezzo di lui
sono state create tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potestà.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
17Egli è prima di tutte le cose
e tutte sussistono in lui.
18Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa;
il principio, il primogenito di coloro
che risuscitano dai morti,
per ottenere il primato su tutte le cose.
19Perché piacque a Dio
di fare abitare in lui ogni pienezza
20e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose,
rappacificando con il sangue della sua croce,
cioè per mezzo di lui,
le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli.
21E anche voi, che un tempo eravate stranieri e nemici
con la mente intenta alle opere cattive che facevate, 22ora egli vi
ha riconciliati per mezzo della morte del suo corpo di carne, per presentarvi
santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto: 23purché
restiate fondati e fermi nella fede e non vi lasciate allontanare dalla
speranza promessa nel vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunziato
ad ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato ministro.
24Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per
voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a
favore del suo corpo che è la Chiesa. 25Di essa sono diventato
ministro, secondo la missione affidatami da Dio presso di voi di realizzare la
sua parola, 26cioè il mistero nascosto da secoli e da generazioni,
ma ora manifestato ai suoi santi, 27ai quali Dio volle far conoscere
la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo ai pagani, cioè Cristo in voi,
speranza della gloria. 28È lui infatti che noi annunziamo, ammonendo
e istruendo ogni uomo con ogni sapienza, per rendere ciascuno perfetto in
Cristo. 29Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da
lui e che agisce in me con potenza.
1Voglio infatti che sappiate quale dura lotta io devo
sostenere per voi, per quelli di Laodicèa e per tutti coloro che non mi hanno
mai visto di persona, 2perché i loro cuori vengano consolati e così,
strettamente congiunti nell'amore, essi acquistino in tutta la sua ricchezza la
piena intelligenza, e giungano a penetrare nella perfetta conoscenza del
mistero di Dio, cioè Cristo, 3nel quale sono nascosti tutti i tesori
della sapienza e della scienza. 4Dico questo perché nessuno vi
inganni con argomenti seducenti, 5perché, anche se sono lontano con
il corpo, sono tra voi con lo spirito e gioisco al vedere la vostra condotta
ordinata e la saldezza della vostra fede in Cristo.
6Camminate dunque nel Signore Gesù Cristo, come l'avete
ricevuto, 7ben radicati e fondati in lui, saldi nella fede come vi è
stato insegnato, abbondando nell'azione di grazie. 8Badate che
nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla
tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo.
9È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza
della divinità, 10e voi avete in lui parte alla sua pienezza, di lui
cioè che è il capo di ogni Principato e di ogni Potestà. 11In lui
voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano
di uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della vera
circoncisione di Cristo. 12Con lui infatti siete stati sepolti
insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede
nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. 13Con lui Dio
ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati e per
l'incirconcisione della vostra carne, perdonandoci tutti i peccati, 14annullando
il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli.
Egli lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce; 15avendo privato
della loro forza i Principati e le Potestà ne ha fatto pubblico spettacolo
dietro al corteo trionfale di Cristo.
16Nessuno dunque vi condanni più in fatto di cibo o di
bevanda, o riguardo a feste, a noviluni e a sabati: 17tutte cose
queste che sono ombra delle future; ma la realtà invece è Cristo! 18Nessuno
v'impedisca di conseguire il premio, compiacendosi in pratiche di poco conto e
nella venerazione degli angeli, seguendo le proprie pretese visioni, gonfio di
vano orgoglio nella sua mente carnale, 19senza essere stretto invece
al capo, dal quale tutto il corpo riceve sostentamento e coesione per mezzo di
giunture e legami, realizzando così la crescita secondo il volere di Dio.
20Se pertanto siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché
lasciarvi imporre, come se viveste ancora nel mondo, dei precetti quali 21"Non
prendere, non gustare, non toccare"? 22Tutte cose destinate a
scomparire con l'uso: sono infatti prescrizioni e insegnamenti di uomini! 23Queste
cose hanno una parvenza di sapienza, con la loro affettata religiosità e umiltà
e austerità riguardo al corpo, ma in realtà non servono che per soddisfare la
carne.
1Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di
lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; 2pensate alle
cose di lassù, non a quelle della terra. 3Voi infatti siete morti e
la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio! 4Quando si
manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui
nella gloria.
5Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene
alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella
avarizia insaziabile che è idolatria, 6cose tutte che attirano l'ira
di Dio su coloro che disobbediscono. 7Anche voi un tempo eravate
così, quando la vostra vita era immersa in questi vizi. 8Ora invece
deponete anche voi tutte queste cose: ira, passione, malizia, maldicenze e
parole oscene dalla vostra bocca. 9Non mentitevi gli uni gli altri.
Vi siete infatti spogliati dell'uomo vecchio con le sue azioni 10e
avete rivestito il nuovo, che si rinnova, per una piena conoscenza, ad immagine
del suo Creatore. 11Qui non c'è più Greco o Giudeo, circoncisione o
incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti.
12Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di
sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; 13sopportandovi
a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi
nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi.
14Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di
perfezione. 15E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad
essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti!
16La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi
e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine
salmi, inni e cantici spirituali. 17E tutto quello che fate in
parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo
di lui grazie a Dio Padre.
18Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come si
conviene nel Signore. 19Voi, mariti, amate le vostre mogli e non
inaspritevi con esse. 20Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto;
ciò è gradito al Signore. 21Voi, padri, non esasperate i vostri
figli, perché non si scoraggino. 22Voi, servi, siate docili in tutto
con i vostri padroni terreni; non servendo solo quando vi vedono, come si fa
per piacere agli uomini, ma con cuore semplice e nel timore del Signore. 23Qualunque
cosa facciate, fatela di cuore come per il Signore e non per gli uomini, 24sapendo
che come ricompensa riceverete dal Signore l'eredità. Servite a Cristo Signore.
25Chi commette ingiustizia infatti subirà le conseguenze del torto
commesso, e non v'è parzialità per nessuno.
1Voi, padroni, date ai vostri servi ciò che è giusto ed
equo, sapendo che anche voi avete un padrone in cielo.
2Perseverate nella preghiera e vegliate in essa,
rendendo grazie. 3Pregate anche per noi, perché Dio ci apra la porta
della predicazione e possiamo annunziare il mistero di Cristo, per il quale mi
trovo in catene: 4che possa davvero manifestarlo, parlandone come
devo.
5Comportatevi saggiamente con quelli di fuori; approfittate di ogni
occasione. 6Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito di
sapienza, per sapere come rispondere a ciascuno.
7Tutto quanto mi riguarda ve lo riferirà Tìchico, il
caro fratello e ministro fedele, mio compagno nel servizio del Signore, 8che
io mando a voi, perché conosciate le nostre condizioni e perché rechi conforto
ai vostri cuori. 9Con lui verrà anche Onèsimo, il fedele e caro
fratello, che è dei vostri. Essi vi informeranno su tutte le cose di qui.
10Vi salutano Aristarco, mio compagno di carcere, e
Marco, il cugino di Bàrnaba, riguardo al quale avete ricevuto istruzioni - se
verrà da voi, fategli buona accoglienza - 11e Gesù, chiamato Giusto.
Di quelli venuti dalla circoncisione questi soli hanno collaborato con me per
il regno di Dio e mi sono stati di consolazione. 12Vi saluta Èpafra,
servo di Cristo Gesù, che è dei vostri, il quale non cessa di lottare per voi
nelle sue preghiere, perché siate saldi, perfetti e aderenti a tutti i voleri
di Dio. 13Gli rendo testimonianza che si impegna a fondo per voi,
come per quelli di Laodicèa e di Geràpoli. 14Vi salutano Luca, il
caro medico, e Dema.
15Salutate i fratelli di Laodicèa e Ninfa con la comunità che si
raduna nella sua casa. 16E quando questa lettera sarà stata letta da
voi, fate che venga letta anche nella Chiesa dei Laodicesi e anche voi leggete
quella inviata ai Laodicesi. 17Dite ad Archippo: "Considera il
ministero che hai ricevuto nel Signore e vedi di compierlo bene".
18Il saluto è di mia propria mano, di me, Paolo. Ricordatevi delle
mie catene. La grazia sia con voi.
Prima lettera ai Tessalonicesi
1Paolo, Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi
che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: grazia a voi e pace! 2Ringraziamo
sempre Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere, continuamente 3memori
davanti a Dio e Padre nostro del vostro impegno nella fede, della vostra
operosità nella carità e della vostra costante speranza nel Signore nostro Gesù
Cristo. 4Noi ben sappiamo, fratelli amati da Dio, che siete stati
eletti da lui. 5Il nostro vangelo, infatti, non si è diffuso fra voi
soltanto per mezzo della parola, ma anche con potenza e con Spirito Santo e con
profonda convinzione, come ben sapete che siamo stati in mezzo a voi per il
vostro bene.
6E voi siete diventati imitatori nostri e del Signore, avendo
accolto la parola con la gioia dello Spirito Santo anche in mezzo a grande
tribolazione, 7così da diventare modello a tutti i credenti che sono
nella Macedonia e nell'Acaia. 8Infatti la parola del Signore
riecheggia per mezzo vostro non soltanto in Macedonia e nell'Acaia, ma la fama
della vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, di modo che non abbiamo più
bisogno di parlarne. 9Sono loro infatti a parlare di noi, dicendo
come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti a Dio,
allontanandovi dagli idoli, per servire al Dio vivo e vero 10e
attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, che
ci libera dall'ira ventura.
1Voi stessi infatti, fratelli, sapete bene che la
nostra venuta in mezzo a voi non è stata vana. 2Ma dopo avere prima
sofferto e subìto oltraggi a Filippi, come ben sapete, abbiamo avuto il
coraggio nel nostro Dio di annunziarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte
lotte. 3E il nostro appello non è stato mosso da volontà di inganno,
né da torbidi motivi, né abbiamo usato frode alcuna; 4ma come Dio ci
ha trovati degni di affidarci il vangelo così lo predichiamo, non cercando di
piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori. 5Mai
infatti abbiamo pronunziato parole di adulazione, come sapete, né avuto
pensieri di cupidigia: Dio ne è testimone. 6E neppure abbiamo
cercato la gloria umana, né da voi né da altri, pur potendo far valere la
nostra autorità di apostoli di Cristo. 7Invece siamo stati amorevoli
in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature. 8Così
affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la
nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari.
9Voi ricordate infatti, fratelli, la nostra fatica e il nostro
travaglio: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno vi abbiamo
annunziato il vangelo di Dio. 10Voi siete testimoni, e Dio stesso è
testimone, come è stato santo, giusto, irreprensibile il nostro comportamento
verso di voi credenti; 11e sapete anche che, come fa un padre verso
i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, 12incoraggiandovi
e scongiurandovi a comportarvi in maniera degna di quel Dio che vi chiama al
suo regno e alla sua gloria.
13Proprio per questo anche noi ringraziamo Dio
continuamente, perché, avendo ricevuto da noi la parola divina della
predicazione, l'avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente,
quale parola di Dio, che opera in voi che credete. 14Voi infatti,
fratelli, siete diventati imitatori delle Chiese di Dio in Gesù Cristo, che
sono nella Giudea, perché avete sofferto anche voi da parte dei vostri
connazionali come loro da parte dei Giudei, 15i quali hanno perfino
messo a morte il Signore Gesù e i profeti e hanno perseguitato anche noi; essi
non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini, 16impedendo a
noi di predicare ai pagani perché possano essere salvati. In tal modo essi
colmano la misura dei loro peccati! Ma ormai l'ira è arrivata al colmo sul loro
capo.
17Quanto a noi, fratelli, dopo poco tempo che eravamo
separati da voi, di persona ma non col cuore, eravamo nell'impazienza di
rivedere il vostro volto, tanto il nostro desiderio era vivo. 18Perciò
abbiamo desiderato una volta, anzi due volte, proprio io Paolo, di venire da
voi, ma satana ce lo ha impedito. 19Chi infatti, se non proprio voi,
potrebbe essere la nostra speranza, la nostra gioia e la corona di cui ci
possiamo vantare, davanti al Signore nostro Gesù, nel momento della sua venuta?
20Siete voi la nostra gloria e la nostra gioia.
1Per questo, non potendo più resistere, abbiamo deciso
di restare soli ad Atene 2e abbiamo inviato Timòteo, nostro fratello
e collaboratore di Dio nel vangelo di Cristo, per confermarvi ed esortarvi
nella vostra fede, 3perché nessuno si lasci turbare in queste
tribolazioni. Voi stessi, infatti, sapete che a questo siamo destinati; 4già
quando eravamo tra voi, vi preannunziavamo che avremmo dovuto subire
tribolazioni, come in realtà è accaduto e voi ben sapete. 5Per
questo, non potendo più resistere, mandai a prendere notizie sulla vostra fede,
per timore che il tentatore vi avesse tentati e così diventasse vana la nostra
fatica.
6Ma ora che è tornato Timòteo, e ci ha portato il lieto
annunzio della vostra fede, della vostra carità e del ricordo sempre vivo che
conservate di noi, desiderosi di vederci come noi lo siamo di vedere voi, 7ci
sentiamo consolati, fratelli, a vostro riguardo, di tutta l'angoscia e
tribolazione in cui eravamo per la vostra fede; 8ora, sì, ci
sentiamo rivivere, se rimanete saldi nel Signore. 9Quale
ringraziamento possiamo rendere a Dio riguardo a voi, per tutta la gioia che
proviamo a causa vostra davanti al nostro Dio, 10noi che con viva
insistenza, notte e giorno, chiediamo di poter vedere il vostro volto e
completare ciò che ancora manca alla vostra fede?
11Voglia Dio stesso, Padre nostro, e il Signore nostro Gesù dirigere
il nostro cammino verso di voi! 12Il Signore poi vi faccia crescere
e abbondare nell'amore vicendevole e verso tutti, come anche noi lo siamo verso
di voi, 13per rendere saldi e irreprensibili i vostri cuori nella
santità, davanti a Dio Padre nostro, al momento della venuta del Signore nostro
Gesù con tutti i suoi santi.
1Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo
nel Signore Gesù: avete appreso da noi come comportarvi in modo da piacere a
Dio, e così già vi comportate; cercate di agire sempre così per distinguervi
ancora di più. 2Voi conoscete infatti quali norme vi abbiamo dato da
parte del Signore Gesù. 3Perché questa è la volontà di Dio, la
vostra santificazione: che vi asteniate dalla impudicizia, 4che
ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, 5non
come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono Dio; 6che
nessuno offenda e inganni in questa materia il proprio fratello, perché il
Signore è vindice di tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e attestato. 7Dio
non ci ha chiamati all'impurità, ma alla santificazione. 8Perciò chi
disprezza queste norme non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo
Santo Spirito.
9Riguardo all'amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriva;
voi stessi infatti avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri, 10e
questo voi fate verso tutti i fratelli dell'intera Macedonia. Ma vi esortiamo,
fratelli, a farlo ancora di più 11e a farvi un punto di onore:
vivere in pace, attendere alle cose vostre e lavorare con le vostre mani, come
vi abbiamo ordinato, 12al fine di condurre una vita decorosa di
fronte agli estranei e di non aver bisogno di nessuno.
13Non vogliamo poi lasciarvi nell'ignoranza, fratelli,
circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli
altri che non hanno speranza. 14Noi crediamo infatti che Gesù è
morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per
mezzo di Gesù insieme con lui. 15Questo vi diciamo sulla parola del
Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non
avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti. 16Perché il Signore
stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio,
discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; 17quindi
noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per
andare incontro al Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore. 18Confortatevi
dunque a vicenda con queste parole.
1Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non
avete bisogno che ve ne scriva; 2infatti voi ben sapete che come un
ladro di notte, così verrà il giorno del Signore. 3E quando si dirà:
"Pace e sicurezza", allora d'improvviso li colpirà la rovina, come le
doglie una donna incinta; e nessuno scamperà. 4Ma voi, fratelli, non
siete nelle tenebre, così che quel giorno possa sorprendervi come un ladro: 5voi
tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della
notte, né delle tenebre. 6Non dormiamo dunque come gli altri, ma
restiamo svegli e siamo sobrii.
7Quelli che dormono, infatti, dormono di notte; e quelli che si
ubriacano, sono ubriachi di notte. 8Noi invece, che siamo del
giorno, dobbiamo essere sobrii, rivestiti con la corazza della fede e
della carità e avendo come elmo la speranza della salvezza. 9Poiché
Dio non ci ha destinati alla sua collera ma all'acquisto della salvezza per
mezzo del Signor nostro Gesù Cristo, 10il quale è morto per noi,
perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. 11Perciò
confortatevi a vicenda edificandovi gli uni gli altri, come già fate.
12Vi preghiamo poi, fratelli, di aver riguardo per
quelli che faticano tra di voi, che vi sono preposti nel Signore e vi
ammoniscono; 13trattateli con molto rispetto e carità, a motivo del
loro lavoro. Vivete in pace tra voi. 14Vi esortiamo, fratelli:
correggete gli indisciplinati, confortate i pusillanimi, sostenete i deboli,
siate pazienti con tutti. 15Guardatevi dal rendere male per male ad
alcuno; ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti. 16State
sempre lieti, 17pregate incessantemente, 18in ogni cosa rendete
grazie; questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. 19Non
spegnete lo Spirito, 20non disprezzate le profezie; 21esaminate
ogni cosa, tenete ciò che è buono. 22Astenetevi da ogni specie di
male.
23Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto
quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la
venuta del Signore nostro Gesù Cristo. 24Colui che vi chiama è
fedele e farà tutto questo!
25Fratelli, pregate anche per noi.
26Salutate tutti i fratelli con il bacio santo. 27Vi
scongiuro, per il Signore, che si legga questa lettera a tutti i fratelli.
28La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi.
Seconda lettera ai Tessalonicesi
1Paolo, Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi
che è in Dio Padre nostro e nel Signore Gesù Cristo: 2grazia a voi e
pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo.
3Dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli, ed
è ben giusto. La vostra fede infatti cresce rigogliosamente e abbonda la vostra
carità vicendevole; 4così noi possiamo gloriarci di voi nelle Chiese
di Dio, per la vostra fermezza e per la vostra fede in tutte le persecuzioni e
tribolazioni che sopportate. 5Questo è un segno del giusto giudizio
di Dio, che vi proclamerà degni di quel regno di Dio, per il quale ora
soffrite. 6È proprio della giustizia di Dio rendere afflizione a
quelli che vi affliggono 7e a voi, che ora siete afflitti, sollievo
insieme a noi, quando si manifesterà il Signore Gesù dal cielo con gli angeli
della sua potenza 8in fuoco ardente, a far vendetta di quanti non
conoscono Dio e non obbediscono al vangelo del Signore nostro Gesù. 9Costoro
saranno castigati con una rovina eterna, lontano dalla faccia del Signore e
dalla gloria della sua potenza, 10quando egli verrà per esser
glorificato nei suoi santi ed esser riconosciuto mirabile in tutti quelli che
avranno creduto, perché è stata creduta la nostra testimonianza in mezzo a voi.
Questo accadrà, in quel giorno.
11Anche per questo preghiamo di continuo per voi, perché il nostro
Dio vi renda degni della sua chiamata e porti a compimento, con la sua potenza,
ogni vostra volontà di bene e l'opera della vostra fede; 12perché
sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi e voi in lui, secondo la
grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.
1Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del
Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, 2di non
lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né
da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno
del Signore sia imminente. 3Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima
infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il
figlio della perdizione, 4colui che si contrappone e s'innalza
sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino
a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio.
5Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste
cose? 6E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà
nella sua ora. 7Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è
necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. 8Solo
allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il
soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta,
l'iniquo, 9la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni
specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, 10e con ogni
sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto
l'amore della verità per essere salvi. 11E per questo Dio invia loro
una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna 12e così
siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno
acconsentito all'iniquità.
13Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi,
fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la
salvezza, attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede nella
verità, 14chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il
possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.
15Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete
apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera. 16E lo
stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha
dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, 17conforti
i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
1Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la
parola del Signore si diffonda e sia glorificata come lo è anche tra voi 2e
veniamo liberati dagli uomini perversi e malvagi. Non di tutti infatti è la
fede. 3Ma il Signore è fedele; egli vi confermerà e vi custodirà dal
maligno.
4E riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore, che quanto vi
ordiniamo già lo facciate e continuiate a farlo. 5Il Signore diriga
i vostri cuori nell'amore di Dio e nella pazienza di Cristo.
6Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel nome del Signore
nostro Gesù Cristo, di tenervi lontani da ogni fratello che si comporta in
maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che ha ricevuto da noi. 7Sapete
infatti come dovete imitarci: poiché noi non abbiamo vissuto oziosamente fra
voi, 8né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma
abbiamo lavorato con fatica e sforzo notte e giorno per non essere di peso ad
alcuno di voi. 9Non che non ne avessimo diritto, ma per darvi noi
stessi come esempio da imitare. 10E infatti quando eravamo presso di
voi, vi demmo questa regola: chi non vuol lavorare neppure mangi. 11Sentiamo
infatti che alcuni fra di voi vivono disordinatamente, senza far nulla e in
continua agitazione. 12A questi tali ordiniamo, esortandoli nel
Signore Gesù Cristo, di mangiare il proprio pane lavorando in pace. 13Voi,
fratelli, non lasciatevi scoraggiare nel fare il bene. 14Se qualcuno
non obbedisce a quanto diciamo per lettera, prendete nota di lui e interrompete
i rapporti, perché si vergogni; 15non trattatelo però come un
nemico, ma ammonitelo come un fratello.
16Il Signore della pace vi dia egli stesso la pace
sempre e in ogni modo. Il Signore sia con tutti voi.
17Questo saluto è di mia mano, di Paolo; ciò serve come segno di
autenticazione per ogni lettera; io scrivo così. 18La grazia del
Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi.
1Paolo, apostolo di Cristo Gesù, per comando di Dio
nostro salvatore e di Cristo Gesù nostra speranza, 2a Timòteo, mio
vero figlio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo
Gesù Signore nostro.
3Partendo per la Macedonia, ti raccomandai di rimanere
in Èfeso, perché tu invitassi alcuni a non insegnare dottrine diverse 4e
a non badare più a favole e a genealogie interminabili, che servono più a vane
discussioni che al disegno divino manifestato nella fede. 5Il fine
di questo richiamo è però la carità, che sgorga da un cuore puro, da una buona
coscienza e da una fede sincera. 6Proprio deviando da questa linea,
alcuni si sono volti a fatue verbosità, 7pretendendo di essere
dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono, né alcuna di
quelle cose che dànno per sicure.
8Certo, noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne
usa legalmente; 9sono convinto che la legge non è fatta per il
giusto, ma per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i
sacrileghi e i profanatori, per i parricidi e i matricidi, per gli assassini, 10i
fornicatori, i pervertiti, i trafficanti di uomini, i falsi, gli spergiuri e
per ogni altra cosa che è contraria alla sana dottrina, 11secondo il
vangelo della gloria del beato Dio che mi è stato affidato.
12Rendo grazie a colui che mi ha dato la forza, Cristo
Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia chiamandomi al
mistero: 13io che per l'innanzi ero stato un bestemmiatore, un
persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo senza
saperlo, lontano dalla fede; 14così la grazia del Signore nostro ha
sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.
15Questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo
Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io. 16Ma
appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto
dimostrare in me, per primo, tutta la sua magnanimità, a esempio di quanti
avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.
17Al Re dei secoli incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e
gloria nei secoli dei secoli. Amen.
18Questo è l'avvertimento che ti do, figlio mio Timòteo,
in accordo con le profezie che sono state fatte a tuo riguardo, perché, fondato
su di esse, tu combatta la buona battaglia 19con fede e buona
coscienza, poiché alcuni che l'hanno ripudiata hanno fatto naufragio nella
fede; 20tra essi Imenèo e Alessandro, che ho consegnato a satana
perché imparino a non più bestemmiare.
1Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano
domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, 2per
i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una
vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità. 3Questa è una
cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, 4il quale
vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della
verità. 5Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e
gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, 6che ha dato se stesso in riscatto
per tutti. Questa testimonianza egli l'ha data nei tempi stabiliti, 7e
di essa io sono stato fatto banditore e apostolo - dico la verità, non mentisco
-, maestro dei pagani nella fede e nella verità.
8Voglio dunque che gli uomini preghino, dovunque si trovino, alzando
al cielo mani pure senza ira e senza contese.
9Alla stessa maniera facciano le donne, con abiti
decenti, adornandosi di pudore e riservatezza, non di trecce e ornamenti d'oro,
di perle o di vesti sontuose, 10ma di opere buone, come conviene a
donne che fanno professione di pietà.
11La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. 12Non
concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all'uomo; piuttosto
se ne stia in atteggiamento tranquillo. 13Perché prima è stato
formato Adamo e poi Eva; 14e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu
la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. 15Essa
potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede,
nella carità e nella santificazione, con modestia.
1È degno di fede quanto vi dico: se uno aspira
all'episcopato, desidera un nobile lavoro. 2Ma bisogna che il
vescovo sia irreprensibile, non sposato che una sola volta, sobrio, prudente,
dignitoso, ospitale, capace di insegnare, 3non dedito al vino, non
violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. 4Sappia
dirigere bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità, 5perché
se uno non sa dirigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa
di Dio? 6Inoltre non sia un neofita, perché non gli accada di
montare in superbia e di cadere nella stessa condanna del diavolo. 7È
necessario che egli goda buona reputazione presso quelli di fuori, per non
cadere in discredito e in qualche laccio del diavolo.
8Allo stesso modo i diaconi siano dignitosi, non doppi
nel parlare, non dediti al molto vino né avidi di guadagno disonesto, 9e
conservino il mistero della fede in una coscienza pura. 10Perciò
siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano
ammessi al loro servizio. 11Allo stesso modo le donne siano
dignitose, non pettegole, sobrie, fedeli in tutto. 12I diaconi non
siano sposati che una sola volta, sappiano dirigere bene i propri figli e le
proprie famiglie. 13Coloro infatti che avranno ben servito, si
acquisteranno un grado onorifico e una grande sicurezza nella fede in Cristo
Gesù.
14Ti scrivo tutto questo, nella speranza di venire
presto da te; 15ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come
comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e
sostegno della verità. 16Dobbiamo confessare che grande è il mistero
della pietà:
Egli si manifestò nella
carne,
fu giustificato nello Spirito,
apparve agli angeli,
fu annunziato ai pagani,
fu creduto nel mondo,
fu assunto nella gloria.
1Lo Spirito dichiara apertamente che negli ultimi tempi
alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti menzogneri e a
dottrine diaboliche, 2sedotti dall'ipocrisia di impostori, già
bollati a fuoco nella loro coscienza. 3Costoro vieteranno il
matrimonio, imporranno di astenersi da alcuni cibi che Dio ha creato per essere
mangiati con rendimento di grazie dai fedeli e da quanti conoscono la verità. 4Infatti
tutto ciò che è stato creato da Dio è buono e nulla è da scartarsi, quando lo
si prende con rendimento di grazie, 5perché esso viene santificato
dalla parola di Dio e dalla preghiera.
6Proponendo queste cose ai fratelli sarai un buon ministro di Cristo
Gesù, nutrito come sei dalle parole della fede e della buona dottrina che hai
seguito. 7Rifiuta invece le favole profane, roba da vecchierelle.
8Esèrcitati nella pietà, perché l'esercizio fisico è utile a poco,
mentre la pietà è utile a tutto, portando con sé la promessa della vita
presente come di quella futura. 9Certo questa parola è degna di
fede. 10Noi infatti ci affatichiamo e combattiamo perché abbiamo
posto la nostra speranza nel Dio vivente, che è il salvatore di tutti gli
uomini, ma soprattutto di quelli che credono. 11Questo tu devi
proclamare e insegnare.
12Nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii esempio ai fedeli nelle
parole, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza. 13Fino
al mio arrivo, dèdicati alla lettura, all'esortazione e all'insegnamento. 14Non
trascurare il dono spirituale che è in te e che ti è stato conferito, per
indicazioni di profeti, con l'imposizione delle mani da parte del collegio dei
presbiteri. 15Abbi premura di queste cose, dèdicati ad esse
interamente perché tutti vedano il tuo progresso. 16Vigila su te
stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo salverai te
stesso e coloro che ti ascoltano.
1Non essere aspro nel riprendere un anziano, ma
esortalo come fosse tuo padre; i più giovani come fratelli; 2le
donne anziane come madri e le più giovani come sorelle, in tutta purezza.
3Onora le vedove, quelle che sono veramente vedove; 4ma
se una vedova ha figli o nipoti, questi imparino prima a praticare la pietà
verso quelli della propria famiglia e a rendere il contraccambio ai loro
genitori, poiché è gradito a Dio. 5Quella poi veramente vedova e che
sia rimasta sola, ha riposto la speranza in Dio e si consacra all'orazione e
alla preghiera giorno e notte; 6al contrario quella che si dà ai
piaceri, anche se vive, è già morta. 7Proprio questo raccomanda,
perché siano irreprensibili. 8Se poi qualcuno non si prende cura dei
suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la
fede ed è peggiore di un infedele.
9Una vedova sia iscritta nel catalogo delle vedove quando abbia non
meno di sessant'anni, sia andata sposa una sola volta, 10abbia la
testimonianza di opere buone: abbia cioè allevato figli, praticato
l'ospitalità, lavato i piedi ai santi, sia venuta in soccorso agli afflitti,
abbia esercitato ogni opera di bene. 11Le vedove più giovani non
accettarle perché, non appena vengono prese da desideri indegni di Cristo,
vogliono sposarsi di nuovo 12e si attirano così un giudizio di
condanna per aver trascurato la loro prima fede. 13Inoltre,
trovandosi senza far niente, imparano a girare qua e là per le case e sono non
soltanto oziose, ma pettegole e curiose, parlando di ciò che non conviene. 14Desidero
quindi che le più giovani si risposino, abbiano figli, governino la loro casa,
per non dare all'avversario nessun motivo di biasimo. 15Già alcune
purtroppo si sono sviate dietro a satana.
16Se qualche donna credente ha con sé delle vedove, provveda lei a
loro e non ricada il peso sulla Chiesa, perché questa possa così venire
incontro a quelle che sono veramente vedove.
17I presbiteri che esercitano bene la presidenza siano
trattati con doppio onore, soprattutto quelli che si affaticano nella
predicazione e nell'insegnamento. 18Dice infatti la Scrittura: Non
metterai la museruola al bue che trebbia e: Il lavoratore ha diritto al
suo salario. 19Non accettare accuse contro un presbitero senza
la deposizione di due o tre testimoni. 20Quelli poi che
risultino colpevoli riprendili alla presenza di tutti, perché anche gli altri
ne abbiano timore. 21Ti scongiuro davanti a Dio, a Cristo Gesù e
agli angeli eletti, di osservare queste norme con imparzialità e di non far mai
nulla per favoritismo. 22Non aver fretta di imporre le mani ad
alcuno, per non farti complice dei peccati altrui. Conservati puro!
23Smetti di bere soltanto acqua, ma fa' uso di un po' di vino a
causa dello stomaco e delle tue frequenti indisposizioni.
24Di alcuni uomini i peccati si manifestano prima del giudizio e di
altri dopo; 25così anche le opere buone vengono alla luce e quelle
stesse che non sono tali non possono rimanere nascoste.
1Quelli che si trovano sotto il giogo della schiavitù,
trattino con ogni rispetto i loro padroni, perché non vengano bestemmiati il
nome di Dio e la dottrina. 2Quelli poi che hanno padroni credenti,
non manchino loro di riguardo perché sono fratelli, ma li servano ancora
meglio, proprio perché sono credenti e amati coloro che ricevono i loro
servizi.
Questo devi insegnare e
raccomandare.
3Se qualcuno insegna diversamente e non segue le sane parole del
Signore nostro Gesù Cristo e la dottrina secondo la pietà, 4costui è
accecato dall'orgoglio, non comprende nulla ed è preso dalla febbre di cavilli
e di questioni oziose. Da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze, i
sospetti cattivi, 5i conflitti di uomini corrotti nella mente e
privi della verità, che considerano la pietà come fonte di guadagno.
6Certo, la pietà è un grande guadagno, congiunta però a moderazione!
7Infatti non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo
portarne via. 8Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che
coprirci, contentiamoci di questo. 9Al contrario coloro che vogliono
arricchire, cadono nella tentazione, nel laccio e in molte bramosie insensate e
funeste, che fanno affogare gli uomini in rovina e perdizione. 10L'attaccamento
al denaro infatti è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio
alcuni hanno deviato dalla fede e si sono da se stessi tormentati con molti
dolori.
11Ma tu, uomo di Dio, fuggi queste cose; tendi alla
giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. 12Combatti
la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale
sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede
davanti a molti testimoni.
13Al cospetto di Dio che dà vita a tutte le cose e di Gesù Cristo
che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, 14ti
scongiuro di conservare senza macchia e irreprensibile il comandamento, fino
alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,
15che al tempo stabilito sarà a noi rivelata
dal beato e unico sovrano,
il re dei regnanti e signore dei signori,
16il solo che possiede l'immortalità,
che abita una luce inaccessibile;
che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere.
A lui onore e potenza per sempre. Amen.
17Ai ricchi in questo mondo raccomanda di non essere
orgogliosi, di non riporre la speranza sull'incertezza delle ricchezze, ma in
Dio, che tutto ci dà con abbondanza perché ne possiamo godere; 18di
fare del bene, di arricchirsi di opere buone, di essere pronti a dare, di
essere generosi, 19mettendosi così da parte un buon capitale per il
futuro, per acquistarsi la vita vera.
20O Timòteo, custodisci il deposito; evita le
chiacchiere profane e le obiezioni della cosiddetta scienza, 21professando
la quale taluni hanno deviato dalla fede.
La grazia sia con voi!
1Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, per
annunziare la promessa della vita in Cristo Gesù, 2al diletto figlio
Timòteo: grazia, misericordia e pace da parte di Dio Padre e di Cristo Gesù
Signore nostro.
3Ringrazio Dio, che io servo con coscienza pura come i miei
antenati, ricordandomi sempre di te nelle mie preghiere, notte e giorno; 4mi
tornano alla mente le tue lacrime e sento la nostalgia di rivederti per essere
pieno di gioia. 5Mi ricordo infatti della tua fede schietta, fede
che fu prima nella tua nonna Lòide, poi in tua madre Eunìce e ora, ne sono
certo, anche in te.
6Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di
Dio che è in te per l'imposizione delle mie mani. 7Dio infatti non
ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza. 8Non
vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me,
che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per il vangelo,
aiutato dalla forza di Dio. 9Egli infatti ci ha salvati e ci ha
chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo
il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci è stata data in Cristo Gesù fin
dall'eternità, 10ma è stata rivelata solo ora con l'apparizione del
salvatore nostro Cristo Gesù, che ha vinto la morte e ha fatto risplendere la
vita e l'immortalità per mezzo del vangelo, 11del quale io sono
stato costituito araldo, apostolo e maestro.
12È questa la causa dei mali che soffro, ma non me ne vergogno: so
infatti a chi ho creduto e son convinto che egli è capace di conservare il mio
deposito fino a quel giorno. 13Prendi come modello le sane parole
che hai udito da me, con la fede e la carità che sono in Cristo Gesù. 14Custodisci
il buon deposito con l'aiuto dello Spirito santo che abita in noi.
15Tu sai che tutti quelli dell'Asia, tra i quali Fìgelo ed Ermègene,
mi hanno abbandonato. 16Il Signore conceda misericordia alla
famiglia di Onesìforo, perché egli mi ha più volte confortato e non s'è
vergognato delle mie catene; 17anzi, venuto a Roma, mi ha cercato
con premura, finché mi ha trovato. 18Gli conceda il Signore di
trovare misericordia presso Dio in quel giorno. E quanti servizi egli ha reso
in Èfeso, lo sai meglio di me.
1Tu dunque, figlio mio, attingi sempre forza nella
grazia che è in Cristo Gesù 2e le cose che hai udito da me in
presenza di molti testimoni, trasmettile a persone fidate, le quali siano in
grado di ammaestrare a loro volta anche altri.
3Insieme con me prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come un
buon soldato di Cristo Gesù. 4Nessuno però, quando presta servizio
militare, s'intralcia nelle faccende della vita comune, se vuol piacere a colui
che l'ha arruolato. 5Anche nelle gare atletiche, non riceve la
corona se non chi ha lottato secondo le regole. 6L'agricoltore poi
che si affatica, dev'essere il primo a cogliere i frutti della terra. 7Cerca
di comprendere ciò che voglio dire; il Signore certamente ti darà intelligenza
per ogni cosa.
8Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato
dai morti, secondo il mio vangelo, 9a causa del quale io soffro fino
a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata! 10Perciò
sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch'essi raggiungano la salvezza che
è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. 11Certa è questa
parola:
Se moriamo con lui, vivremo
anche con lui;
12se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, anch'egli ci rinnegherà;
13se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.
14Richiama alla memoria queste cose, scongiurandoli
davanti a Dio di evitare le vane discussioni, che non giovano a nulla, se non
alla perdizione di chi le ascolta. 15Sfòrzati di presentarti davanti
a Dio come un uomo degno di approvazione, un lavoratore che non ha di che
vergognarsi, uno scrupoloso dispensatore della parola della verità. 16Evita
le chiacchiere profane, perché esse tendono a far crescere sempre più
nell'empietà; 17la parola di costoro infatti si propagherà come una
cancrena. Fra questi ci sono Imenèo e Filèto, 18i quali hanno
deviato dalla verità, sostenendo che la risurrezione è già avvenuta e così
sconvolgono la fede di alcuni. 19Tuttavia il fondamento gettato da
Dio sta saldo e porta questo sigillo: Il Signore conosce i suoi, e
ancora: Si allontani dall'iniquità chiunque invoca il nome del Signore. 20In
una casa grande però non vi sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche di
legno e di coccio; alcuni sono destinati ad usi nobili, altri per usi più
spregevoli. 21Chi si manterrà puro astenendosi da tali cose, sarà un
vaso nobile, santificato, utile al padrone, pronto per ogni opera buona. 22Fuggi
le passioni giovanili; cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme
a quelli che invocano il Signore con cuore puro. 23Evita inoltre le
discussioni sciocche e non educative, sapendo che generano contese. 24Un
servo del Signore non dev'essere litigioso, ma mite con tutti, atto a
insegnare, paziente nelle offese subite, 25dolce nel riprendere gli
oppositori, nella speranza che Dio voglia loro concedere di convertirsi, perché
riconoscano la verità 26e ritornino in sé sfuggendo al laccio del
diavolo, che li ha presi nella rete perché facessero la sua volontà.
1Devi anche sapere che negli ultimi tempi verranno
momenti difficili. 2Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro,
vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, senza
religione, 3senza amore, sleali, maldicenti, intemperanti,
intrattabili, nemici del bene, 4traditori, sfrontati, accecati
dall'orgoglio, attaccati ai piaceri più che a Dio, 5con la parvenza
della pietà, mentre ne hanno rinnegata la forza interiore. Guardati bene da
costoro! 6Al loro numero appartengono certi tali che entrano nelle
case e accalappiano donnicciole cariche di peccati, mosse da passioni di ogni
genere, 7che stanno sempre lì ad imparare, senza riuscire mai a
giungere alla conoscenza della verità. 8Sull'esempio di Iannes e di
Iambres che si opposero a Mosè, anche costoro si oppongono alla verità: uomini
dalla mente corrotta e riprovati in materia di fede. 9Costoro però
non progrediranno oltre, perché la loro stoltezza sarà manifestata a tutti,
come avvenne per quelli.
10Tu invece mi hai seguito da vicino nell'insegnamento, nella
condotta, nei propositi, nella fede, nella magnanimità, nell'amore del
prossimo, nella pazienza, 11nelle persecuzioni, nelle sofferenze,
come quelle che incontrai ad Antiòchia, a Icònio e a Listri. Tu sai bene quali
persecuzioni ho sofferto. Eppure il Signore mi ha liberato da tutte. 12Del
resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno
perseguitati. 13Ma i malvagi e gli impostori andranno sempre di male
in peggio, ingannatori e ingannati nello stesso tempo. 14Tu però
rimani saldo in quello che hai imparato e di cui sei convinto, sapendo da chi
l'hai appreso 15e che fin dall'infanzia conosci le sacre Scritture:
queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene per mezzo della fede
in Cristo Gesù. 16Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e
utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché
l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
1Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a
giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: 2annunzia
la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci,
rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. 3Verrà giorno,
infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di
udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie
voglie, 4rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle
favole. 5Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le
sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo
ministero.
6Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in
libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. 7Ho
combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la
fede. 8Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore,
giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti
coloro che attendono con amore la sua manifestazione.
9Cerca di venire presto da me, 10perché Dema
mi ha abbandonato avendo preferito il secolo presente ed è partito per
Tessalonica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. 11Solo
Luca è con me. Prendi Marco e portalo con te, perché mi sarà utile per il
ministero. 12Ho inviato Tìchico a Èfeso. 13Venendo,
portami il mantello che ho lasciato a Tròade in casa di Carpo e anche i libri,
soprattutto le pergamene. 14Alessandro, il ramaio, mi ha procurato
molti mali. Il Signore gli renderà secondo le sue opere; 15guàrdatene
anche tu, perché è stato un accanito avversario della nostra predicazione.
16Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti
mi hanno abbandonato. Non se ne tenga conto contro di loro. 17Il
Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché per mio mezzo si
compisse la proclamazione del messaggio e potessero sentirlo tutti i Gentili: e
così fui liberato dalla bocca del leone. 18Il Signore mi libererà da
ogni male e mi salverà per il suo regno eterno; a lui la gloria nei secoli dei
secoli. Amen.
19Saluta Prisca e Aquila e la famiglia di Onesìforo. 20Eràsto
è rimasto a Corinto; Tròfimo l'ho lasciato ammalato a Milèto. 21Affrettati
a venire prima dell'inverno.
Ti salutano Eubùlo, Pudènte, Lino, Claudia e tutti i fratelli.
22Il Signore Gesù sia con il tuo spirito. La grazia sia con voi!
1Paolo, servo di Dio, apostolo di Gesù Cristo per
chiamare alla fede gli eletti di Dio e per far conoscere la verità che conduce
alla pietà 2ed è fondata sulla speranza della vita eterna, promessa
fin dai secoli eterni da quel Dio che non mentisce, 3e manifestata
poi con la sua parola mediante la predicazione che è stata a me affidata per
ordine di Dio, nostro salvatore, 4a Tito, mio vero figlio nella fede
comune: grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro salvatore.
5Per questo ti ho lasciato a Creta perché regolassi ciò
che rimane da fare e perché stabilissi presbiteri in ogni città, secondo le
istruzioni che ti ho dato: 6il candidato deve essere irreprensibile,
sposato una sola volta, con figli credenti e che non possano essere accusati di
dissolutezza o siano insubordinati. 7Il vescovo infatti, come
amministratore di Dio, dev'essere irreprensibile: non arrogante, non iracondo,
non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, 8ma
ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio, padrone di sé, 9attaccato
alla dottrina sicura, secondo l'insegnamento trasmesso, perché sia in grado di
esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono.
10Vi sono infatti, soprattutto fra quelli che provengono
dalla circoncisione, molti spiriti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori
della gente. 11A questi tali bisogna chiudere la bocca, perché
mettono in scompiglio intere famiglie, insegnando per amore di un guadagno
disonesto cose che non si devono insegnare. 12Uno dei loro, proprio
un loro profeta, già aveva detto: "I Cretesi son sempre bugiardi, male
bestie, ventri pigri". 13Questa testimonianza è vera. Perciò
correggili con fermezza, perché rimangano nella sana dottrina 14e
non diano più retta a favole giudaiche e a precetti di uomini che rifiutano la
verità.
15Tutto è puro per i puri; ma per i contaminati e gli infedeli nulla
è puro; sono contaminate la loro mente e la loro coscienza. 16Dichiarano
di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, abominevoli come sono, ribelli e
incapaci di qualsiasi opera buona.
1Tu però insegna ciò che è secondo la sana dottrina: 2i
vecchi siano sobri, dignitosi, assennati, saldi nella fede, nell'amore e nella
pazienza. 3Ugualmente le donne anziane si comportino in maniera
degna dei credenti; non siano maldicenti né schiave di molto vino; sappiano
piuttosto insegnare il bene, 4per formare le giovani all'amore del
marito e dei figli, 5ad essere prudenti, caste, dedite alla
famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti, perché la parola di Dio non debba
diventare oggetto di biasimo.
6Esorta ancora i più giovani a essere assennati, 7offrendo
te stesso come esempio in tutto di buona condotta, con purezza di dottrina,
dignità, 8linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro
avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire sul conto nostro. 9Esorta
gli schiavi a esser sottomessi in tutto ai loro padroni; li accontentino e non
li contraddicano, 10non rubino, ma dimostrino fedeltà assoluta, per
fare onore in tutto alla dottrina di Dio, nostro salvatore.
11È apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di
salvezza per tutti gli uomini, 12che ci insegna a rinnegare
l'empietà e i desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in
questo mondo, 13nell'attesa della beata speranza e della
manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo; 14il
quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formarsi un
popolo puro che gli appartenga, zelante nelle opere buone.
15Questo devi insegnare, raccomandare e rimproverare con tutta
autorità. Nessuno osi disprezzarti!
1Ricorda loro di esser sottomessi ai magistrati e alle
autorità, di obbedire, di essere pronti per ogni opera buona; 2di
non parlar male di nessuno, di evitare le contese, di esser mansueti, mostrando
ogni dolcezza verso tutti gli uomini. 3Anche noi un tempo eravamo
insensati, disobbedienti, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di
piaceri, vivendo nella malvagità e nell'invidia, degni di odio e odiandoci a
vicenda. 4Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore
nostro, e il suo amore per gli uomini, 5egli ci ha salvati non in
virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante
un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, 6effuso
da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, 7perché
giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della
vita eterna.
8Questa parola è degna di fede e perciò voglio che tu
insista in queste cose, perché coloro che credono in Dio si sforzino di essere
i primi nelle opere buone. Ciò è bello e utile per gli uomini. 9Guàrdati
invece dalle questioni sciocche, dalle genealogie, dalle questioni e dalle
contese intorno alla legge, perché sono cose inutili e vane. 10Dopo
una o due ammonizioni sta' lontano da chi è fazioso, 11ben sapendo
che è gente ormai fuori strada e che continua a peccare condannandosi da se
stessa.
12Quando ti avrò mandato Àrtema o Tìchico, cerca di
venire subito da me a Nicòpoli, perché ho deciso di passare l'inverno colà. 13Provvedi
con cura al viaggio di Zena, il giureconsulto, e di Apollo, che non manchi loro
nulla. 14Imparino così anche i nostri a distinguersi nelle opere di
bene riguardo ai bisogni urgenti, per non vivere una vita inutile.
15Ti salutano tutti coloro che sono con me. Saluta quelli che ci
amano nella fede.
La grazia sia con tutti voi!
1Paolo, prigioniero di Cristo Gesù, e il fratello
Timòteo al nostro caro collaboratore Filèmone, 2alla sorella Appia,
ad Archippo nostro compagno d'armi e alla comunità che si raduna nella tua
casa: 3grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù
Cristo.
4Rendo sempre grazie a Dio ricordandomi di te nelle mie
preghiere, 5perché sento parlare della tua carità per gli altri e
della fede che hai nel Signore Gesù e verso tutti i santi. 6La tua
partecipazione alla fede diventi efficace per la conoscenza di tutto il bene
che si fa tra voi per Cristo. 7La tua carità è stata per me motivo
di grande gioia e consolazione, fratello, poiché il cuore dei credenti è stato
confortato per opera tua.
8Per questo, pur avendo in Cristo piena libertà di
comandarti ciò che devi fare, 9preferisco pregarti in nome della
carità, così qual io sono, Paolo, vecchio, e ora anche prigioniero per Cristo
Gesù; 10ti prego dunque per il mio figlio, che ho generato in
catene, 11Onesimo, quello che un giorno ti fu inutile, ma ora è
utile a te e a me. 12Te l'ho rimandato, lui, il mio cuore.
13Avrei voluto trattenerlo presso di me perché mi servisse in vece
tua nelle catene che porto per il vangelo. 14Ma non ho voluto far
nulla senza il tuo parere, perché il bene che farai non sapesse di costrizione,
ma fosse spontaneo. 15Forse per questo è stato separato da te per un
momento perché tu lo riavessi per sempre; 16non più però come
schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello carissimo in primo luogo a
me, ma quanto più a te, sia come uomo, sia come fratello nel Signore.
17Se dunque tu mi consideri come amico, accoglilo come me stesso. 18E
se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto. 19Lo
scrivo di mio pugno, io, Paolo: pagherò io stesso. Per non dirti che anche tu
mi sei debitore e proprio di te stesso! 20Sì, fratello! Che io possa
ottenere da te questo favore nel Signore; dà questo sollievo al mio cuore in
Cristo!
21Ti scrivo fiducioso nella tua docilità, sapendo che farai anche
più di quanto ti chiedo.
22Al tempo stesso preparami un alloggio, perché spero,
grazie alle vostre preghiere, di esservi restituito.
23Ti saluta Èpafra, mio compagno di prigionia per Cristo Gesù, 24con
Marco, Aristarco, Dema e Luca, miei collaboratori.
25La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito.
1Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte
volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, 2in
questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede
di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo. 3Questo
Figlio, che è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e
sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto la
purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà nell'alto dei
cieli, 4ed è diventato tanto superiore agli angeli quanto più
eccellente del loro è il nome che ha ereditato.
5Infatti a quale degli angeli Dio ha mai detto:
Tu sei mio figlio; oggi ti
ho generato?
E ancora:
Io sarò per lui padre ed
egli sarà per me figlio?
6E di nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo,
dice:
Lo adorino tutti gli
angeli di Dio.
7Mentre degli angeli dice:
Egli fa i suoi angeli pari
ai venti,
e i suoi ministri come fiamma di fuoco,
8del Figlio invece afferma:
Il tuo trono, Dio, sta in
eterno
e:
Scettro giusto è lo
scettro del tuo regno;
9hai amato la giustizia e odiato l'iniquità,
perciò ti unse Dio, il tuo Dio,
con olio di esultanza più dei tuoi compagni.
10E ancora:
Tu, Signore, da principio
hai fondato la terra
e opera delle tue mani sono i cieli.
11Essi periranno, ma tu rimani;
invecchieranno tutti come un vestito.
12Come un mantello li avvolgerai,
come un abito e saranno cambiati;
ma tu rimani lo stesso, e gli anni tuoi non avranno fine.
13A quale degli angeli poi ha mai detto:
Siedi alla mia destra,
finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi
piedi?
14Non sono essi tutti spiriti incaricati di un
ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza?
1Proprio per questo bisogna che ci applichiamo con
maggiore impegno a quelle cose che abbiamo udito, per non andare fuori strada. 2Se,
infatti, la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è dimostrata salda, e
ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto giusta punizione, 3come
potremo scampare noi se trascuriamo una salvezza così grande? Questa infatti,
dopo essere stata promulgata all'inizio dal Signore, è stata confermata in
mezzo a noi da quelli che l'avevano udita, 4mentre Dio testimoniava
nello stesso tempo con segni e prodigi e miracoli d'ogni genere e doni dello
Spirito Santo, distribuiti secondo la sua volontà.
5Non certo a degli angeli egli ha assoggettato il mondo
futuro, del quale parliamo. 6Anzi, qualcuno in un passo ha
testimoniato:
Che cos'è l'uomo perché ti
ricordi di lui
o il figlio dell'uomo perché tu te ne curi?
7Di poco l'hai fatto inferiore agli angeli,
di gloria e di onore l'hai coronato
8e hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi.
Avendogli assoggettato ogni
cosa, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Tuttavia al presente non
vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa. 9Però quel Gesù,
che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo ora coronato di gloria
e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio
egli provasse la morte a vantaggio di tutti.
10Ed era ben giusto che colui, per il quale e del quale sono tutte
le cose, volendo portare molti figli alla gloria, rendesse perfetto mediante la
sofferenza il capo che li ha guidati alla salvezza. 11Infatti, colui
che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa
origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli, 12dicendo:
Annunzierò il tuo nome ai
miei fratelli,
in mezzo all'assemblea canterò le tue lodi;
13e ancora:
Io metterò la mia fiducia
in lui;
e inoltre:
Eccoci, io e i figli che
Dio mi ha dato.
14Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la
carne, anch'egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la
morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, 15e
liberare così quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per
tutta la vita. 16Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della
stirpe di Abramo si prende cura. 17Perciò doveva rendersi in
tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e
fedele nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del
popolo. 18Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere
sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la
prova.
1Perciò, fratelli santi, partecipi di una vocazione
celeste, fissate bene lo sguardo in Gesù, l'apostolo e sommo sacerdote della
fede che noi professiamo, 2il quale è fedele a colui che l'ha
costituito, come lo fu anche Mosè in tutta la sua casa. 3Ma
in confronto a Mosè, egli è stato giudicato degno di tanta maggior gloria,
quanto l'onore del costruttore della casa supera quello della casa stessa. 4Ogni
casa infatti viene costruita da qualcuno; ma colui che ha costruito tutto è
Dio. 5In verità Mosè fu fedele in tutta la sua casa come servitore,
per rendere testimonianza di ciò che doveva essere annunziato più tardi; 6Cristo,
invece, lo fu come figlio costituito sopra la sua propria casa. E la sua casa
siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci vantiamo.
7Per questo, come dice lo Spirito Santo:
Oggi, se udite la sua
voce,
8non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione,
il giorno della tentazione nel deserto,
9dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova,
pur avendo visto per quarant'anni le mie opere.
10Perciò mi disgustai di quella generazione
e dissi: Sempre hanno il cuore sviato.
Non hanno conosciuto le mie vie.
11Così ho giurato nella mia ira:
Non entreranno nel mio riposo.
12Guardate perciò, fratelli, che non si trovi in nessuno
di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. 13Esortatevi
piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura quest'oggi, perché nessuno
di voi si indurisca sedotto dal peccato. 14Siamo diventati infatti
partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda sino alla fine la fiducia
che abbiamo avuta da principio. 15Quando pertanto si dice:
Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione,
16chi furono quelli che, dopo aver udita la sua voce, si
ribellarono? Non furono tutti quelli che erano usciti dall'Egitto sotto la
guida di Mosè? 17E chi furono coloro di cui si è disgustato per
quarant'anni? Non furono quelli che avevano peccato e poi caddero cadaveri
nel deserto? 18E a chi giurò che non sarebbero entrati nel
suo riposo, se non a quelli che non avevano creduto? 19In realtà
vediamo che non vi poterono entrare a causa della loro mancanza di fede.
1Dobbiamo dunque temere che, mentre ancora rimane in
vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne sia giudicato
escluso. 2Poiché anche a noi, al pari di quelli, è stata annunziata
una buona novella: purtroppo però ad essi la parola udita non giovò in nulla,
non essendo rimasti uniti nella fede a quelli che avevano ascoltato. 3Infatti
noi che abbiamo creduto possiamo entrare in quel riposo, secondo ciò che egli
ha detto:
Sicché ho giurato nella
mia ira:
Non entreranno nel mio riposo!
Questo, benché le sue opere
fossero compiute fin dalla fondazione del mondo. 4Si dice infatti in
qualche luogo a proposito del settimo giorno: E Dio si riposò nel settimo
giorno da tutte le opere sue. 5E ancora in questo passo: Non
entreranno nel mio riposo! 6Poiché dunque risulta che alcuni
debbono ancora entrare in quel riposo e quelli che per primi ricevettero la
buona novella non entrarono a causa della loro disobbedienza, 7egli
fissa di nuovo un giorno, oggi, dicendo in Davide dopo tanto tempo:
Oggi, se udite la sua
voce,
non indurite i vostri cuori!
8Se Giosuè infatti li avesse introdotti in quel riposo,
Dio non avrebbe parlato, in seguito, di un altro giorno. 9È dunque
riservato ancora un riposo sabatico per il popolo di Dio. 10Chi è
entrato infatti nel suo riposo, riposa anch'egli dalle sue opere, come Dio
dalle proprie.
11Affrettiamoci dunque ad entrare in quel riposo, perché nessuno
cada nello stesso tipo di disobbedienza.
12Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni
spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e
dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i
pensieri del cuore. 13Non v'è creatura che possa nascondersi davanti
a lui, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere
conto.
14Poiché dunque abbiamo un grande sommo sacerdote, che
ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione
della nostra fede. 15Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non
sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni
cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato. 16Accostiamoci
dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e
trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno.
1Ogni sommo sacerdote, preso fra gli uomini, viene
costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire
doni e sacrifici per i peccati. 2In tal modo egli è in grado di
sentire giusta compassione per quelli che sono nell'ignoranza e nell'errore,
essendo anch'egli rivestito di debolezza; 3proprio a causa di questa
anche per se stesso deve offrire sacrifici per i peccati, come lo fa per il
popolo.
4Nessuno può attribuire a se stesso questo onore, se non chi è chiamato
da Dio, come Aronne. 5Nello stesso modo Cristo non si attribuì la
gloria di sommo sacerdote, ma gliela conferì colui che gli disse:
Mio figlio sei tu, oggi ti
ho generato.
6Come in un altro passo dice:
Tu sei sacerdote per
sempre, alla maniera di Melchìsedek.
7Proprio per questo nei giorni della sua vita terrena
egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva
liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; 8pur essendo
Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì 9e, reso
perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli
obbediscono, 10essendo stato proclamato da Dio sommo sacerdote alla
maniera di Melchìsedek.
11Su questo argomento abbiamo molte cose da dire,
difficili da spiegare perché siete diventati lenti a capire. 12Infatti,
voi che dovreste essere ormai maestri per ragioni di tempo, avete di nuovo
bisogno che qualcuno v'insegni i primi elementi degli oracoli di Dio e siete
diventati bisognosi di latte e non di cibo solido. 13Ora, chi si
nutre ancora di latte è ignaro della dottrina della giustizia, perché è ancora
un bambino. 14Il nutrimento solido invece è per gli uomini fatti,
quelli che hanno le facoltà esercitate a distinguere il buono dal cattivo.
1Perciò, lasciando da parte l'insegnamento iniziale su
Cristo, passiamo a ciò che è più completo, senza gettare di nuovo le fondamenta
della rinunzia alle opere morte e della fede in Dio, 2della dottrina
dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del
giudizio eterno. 3Questo noi intendiamo fare, se Dio lo permette.
4Quelli infatti che sono stati una volta illuminati, che hanno
gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello Spirito Santo 5e
hanno gustato la buona parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro. 6Tuttavia
se sono caduti, è impossibile rinnovarli una seconda volta portandoli alla
conversione, dal momento che per loro conto crocifiggono di nuovo il Figlio di
Dio e lo espongono all'infamia. 7Infatti una terra imbevuta della
pioggia che spesso cade su di essa, se produce erbe utili a quanti la
coltivano, riceve benedizione da Dio; 8ma se produce pruni e
spine, non ha alcun valore ed è vicina alla maledizione: sarà infine
arsa dal fuoco!
9Quanto a voi però, carissimi, anche se parliamo così,
siamo certi che sono in voi cose migliori e che portano alla salvezza. 10Dio
infatti non è ingiusto da dimenticare il vostro lavoro e la carità che avete
dimostrato verso il suo nome, con i servizi che avete reso e rendete tuttora ai
santi. 11Soltanto desideriamo che ciascuno di voi dimostri il
medesimo zelo perché la sua speranza abbia compimento sino alla fine, 12e
perché non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che con la fede e
la perseveranza divengono eredi delle promesse.
13Quando infatti Dio fece la promessa ad Abramo, non potendo giurare
per uno superiore a sé, giurò per se stesso, 14dicendo: Ti
benedirò e ti moltiplicherò molto. 15Così, avendo perseverato,
Abramo conseguì la promessa. 16Gli uomini infatti giurano per
qualcuno maggiore di loro e per loro il giuramento è una garanzia che pone fine
ad ogni controversia. 17Perciò Dio, volendo mostrare più chiaramente
agli eredi della promessa l'irrevocabilità della sua decisione, intervenne con
un giuramento 18perché grazie a due atti irrevocabili, nei quali è
impossibile che Dio mentisca, noi che abbiamo cercato rifugio in lui avessimo
un grande incoraggiamento nell'afferrarci saldamente alla speranza che ci è
posta davanti. 19In essa infatti noi abbiamo come un'àncora della
nostra vita, sicura e salda, la quale penetra fin nell'interno del velo del
santuario, 20dove Gesù è entrato per noi come precursore, essendo
divenuto sommo sacerdote per sempre alla maniera di Melchìsedek.
1Questo Melchìsedek infatti, re di Salem,
sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dalla
sconfitta dei re e lo benedisse; 2a lui Abramo
diede la decima di ogni cosa; anzitutto il suo nome tradotto significa
re di giustizia; è inoltre anche re di Salem, cioè re di pace. 3Egli
è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine
di vita, fatto simile al Figlio di Dio e rimane sacerdote in eterno.
4Considerate pertanto quanto sia grande costui, al
quale Abramo, il patriarca, diede la decima del suo bottino. 5In verità
anche quelli dei figli di Levi, che assumono il sacerdozio, hanno il mandato di
riscuotere, secondo la legge, la decima dal popolo, cioè dai loro fratelli,
essi pure discendenti da Abramo. 6Egli invece, che non era della
loro stirpe, prese la decima da Abramo e benedisse colui che era depositario
della promessa. 7Ora, senza dubbio, è l'inferiore che è benedetto
dal superiore. 8Inoltre, qui riscuotono le decime uomini mortali; là
invece le riscuote uno di cui si attesta che vive. 9Anzi si può dire
che lo stesso Levi, che pur riceve le decime, ha versato la sua decima in
Abramo: 10egli si trovava infatti ancora nei lombi del suo antenato
quando gli venne incontro Melchìsedek.
11Or dunque, se la perfezione fosse stata possibile per
mezzo del sacerdozio levitico - sotto di esso il popolo ha ricevuto la legge -
che bisogno c'era che sorgesse un altro sacerdote alla maniera di
Melchìsedek, e non invece alla maniera di Aronne? 12Infatti,
mutato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della legge. 13Questo
si dice di chi è appartenuto a un'altra tribù, della quale nessuno mai fu
addetto all'altare. 14È noto infatti che il Signore nostro è
germogliato da Giuda e di questa tribù Mosè non disse nulla riguardo al
sacerdozio.
15Ciò risulta ancor più evidente dal momento che, a
somiglianza di Melchìsedek, sorge un altro sacerdote, 16che
non è diventato tale per ragione di una prescrizione carnale, ma per la potenza
di una vita indefettibile. 17Gli è resa infatti questa
testimonianza:
Tu sei sacerdote in eterno
alla maniera di Melchìsedek.
18Si ha così l'abrogazione di un ordinamento precedente
a causa della sua debolezza e inutilità - 19la legge infatti non ha
portato nulla alla perfezione - e si ha invece l'introduzione di una speranza
migliore, grazie alla quale ci avviciniamo a Dio.
20Inoltre ciò non avvenne senza giuramento. Quelli
infatti diventavano sacerdoti senza giuramento; 21 costui al
contrario con un giuramento di colui che gli ha detto:
Il Signore ha giurato e
non si pentirà:
tu sei sacerdote per sempre.
22Per questo, Gesù è diventato garante di un'alleanza
migliore.
23Inoltre, quelli sono diventati sacerdoti in gran numero, perché la
morte impediva loro di durare a lungo; 24egli invece, poiché resta
per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta. 25Perciò può
salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, essendo
egli sempre vivo per intercedere a loro favore.
26Tale era infatti il sommo sacerdote che ci occorreva:
santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i
cieli; 27egli non ha bisogno ogni giorno, come gli altri sommi
sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del
popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, offrendo se stesso. 28La
legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti all'umana debolezza,
ma la parola del giuramento, posteriore alla legge, costituisce il Figlio che è
stato reso perfetto in eterno.
1Il punto capitale delle cose che stiamo dicendo è
questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande che si è assiso alla
destra del trono della maestà nei cieli, 2ministro del santuario
e della vera tenda che il Signore, e non un uomo, ha costruito.
3Ogni sommo sacerdote infatti viene costituito per offrire doni e
sacrifici: di qui la necessità che anch'egli abbia qualcosa da offrire. 4Se
Gesù fosse sulla terra, egli non sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono
quelli che offrono i doni secondo la legge. 5Questi però attendono a
un servizio che è una copia e un'ombra delle realtà celesti, secondo quanto fu
detto da Dio a Mosè, quando stava per costruire la Tenda: Guarda, disse,
di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte.
6Ora invece egli ha ottenuto un ministero tanto più
eccellente quanto migliore è l'alleanza di cui è mediatore, essendo questa
fondata su migliori promesse. 7Se la prima infatti fosse stata
perfetta, non sarebbe stato il caso di stabilirne un'altra. 8Dio
infatti, biasimando il suo popolo, dice:
Ecco vengono giorni, dice
il Signore,
quando io stipulerò con la casa d'Israele
e con la casa di Giuda
un'alleanza nuova;
9non come l'alleanza che feci con i loro padri,
nel giorno in cui li presi per mano
per farli uscire dalla terra d'Egitto;
poiché essi non son rimasti fedeli alla mia alleanza,
anch'io non ebbi più cura di loro, dice il Signore.
10E questa è l'alleanza che io stipulerò con la casa
d'Israele
dopo quei giorni, dice il Signore:
porrò le mie leggi nella loro mente
e le imprimerò nei loro cuori;
sarò il loro Dio
ed essi saranno il mio popolo.
11Né alcuno avrà più da istruire il suo concittadino,
né alcuno il proprio fratello, dicendo:
Conosci il Signore!
Tutti infatti mi conosceranno,
dal più piccolo al più grande di loro.
12Perché io perdonerò le loro iniquità
e non mi ricorderò più dei loro peccati.
13Dicendo però alleanza nuova, Dio ha dichiarato
antiquata la prima; ora, ciò che diventa antico e invecchia, è prossimo a
sparire.
1Certo, anche la prima alleanza aveva norme per il
culto e un santuario terreno. 2Fu costruita infatti una Tenda: la
prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell'offerta:
essa veniva chiamata il Santo. 3Dietro il secondo velo poi c'era una
Tenda, detta Santo dei Santi, con 4l'altare d'oro per i profumi e
l'arca dell'alleanza tutta ricoperta d'oro, nella quale si trovavano un'urna
d'oro contenente la manna, la verga di Aronne che aveva fiorito e le tavole
dell'alleanza. 5E sopra l'arca stavano i cherubini della gloria, che
facevano ombra al luogo dell'espiazione. Di tutte queste cose non è necessario
ora parlare nei particolari.
6Disposte in tal modo le cose, nella prima Tenda entrano sempre i
sacerdoti per celebrarvi il culto; 7nella seconda invece solamente
il sommo sacerdote, una volta all'anno, e non senza portarvi del sangue, che
egli offre per se stesso e per i peccati involontari del popolo. 8Lo
Spirito Santo intendeva così mostrare che non era ancora aperta la via del
santuario, finché sussisteva la prima Tenda. 9Essa infatti è una
figura per il tempo attuale, offrendosi sotto di essa doni e sacrifici che non
possono rendere perfetto, nella sua coscienza, l'offerente, 10trattandosi
solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, tutte prescrizioni umane, valide
fino al tempo in cui sarebbero state riformate.
11Cristo invece, venuto come sommo sacerdote di beni futuri,
attraverso una Tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano di uomo,
cioè non appartenente a questa creazione, 12non con sangue di capri
e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel
santuario, procurandoci così una redenzione eterna. 13Infatti, se il
sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su quelli
che sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne, 14quanto
più il sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza
macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalla opere morte, per servire
il Dio vivente?
15Per questo egli è mediatore di una nuova alleanza,
perché, essendo ormai intervenuta la sua morte per la rendenzione delle colpe
commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano
l'eredità eterna che è stata promessa. 16Dove infatti c'è un
testamento, è necessario che sia accertata la morte del testatore, 17perché
un testamento ha valore solo dopo la morte e rimane senza effetto finché il
testatore vive. 18Per questo neanche la prima alleanza fu inaugurata
senza sangue. 19Infatti dopo che tutti i comandamenti furono
promulgati a tutto il popolo da Mosè, secondo la legge, questi, preso il sangue
dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e issòpo, ne asperse il libro
stesso e tutto il popolo, 20dicendo: Questo è il sangue
dell'alleanza che Dio ha stabilito per voi. 21Alla stessa
maniera asperse con il sangue anche la Tenda e tutti gli arredi del culto. 22Secondo
la legge, infatti, quasi tutte le cose vengono purificate con il sangue e senza
spargimento di sangue non esiste perdono.
23Era dunque necessario che i simboli delle realtà celesti fossero
purificati con tali mezzi; le realtà celesti poi dovevano esserlo con sacrifici
superiori a questi. 24Cristo infatti non è entrato in un santuario
fatto da mani d'uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire
ora al cospetto di Dio in nostro favore, 25e non per offrire se
stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con
sangue altrui. 26In questo caso, infatti, avrebbe dovuto soffrire
più volte dalla fondazione del mondo. Ora invece una volta sola, alla pienezza
dei tempi, è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se
stesso. 27E come è stabilito per gli uomini che muoiano una sola
volta, dopo di che viene il giudizio, 28così Cristo, dopo essersi
offerto una volta per tutte allo scopo di togliere i peccati di molti, apparirà
una seconda volta, senza alcuna relazione col peccato, a coloro che l'aspettano
per la loro salvezza.
1Avendo infatti la legge solo un'ombra dei beni futuri
e non la realtà stessa delle cose, non ha il potere di condurre alla
perfezione, per mezzo di quei sacrifici che si offrono continuamente di anno in
anno, coloro che si accostano a Dio. 2Altrimenti non si sarebbe
forse cessato di offrirli, dal momento che i fedeli, purificati una volta per
tutte, non avrebbero ormai più alcuna coscienza dei peccati? 3Invece
per mezzo di quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati, 4poiché
è impossibile eliminare i peccati con il sangue di tori e di capri. 5Per
questo, entrando nel mondo, Cristo dice:
Tu non hai voluto né
sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
6Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
7Allora ho detto: Ecco, io vengo
- poiché di me sta scritto nel rotolo del libro -
per fare, o Dio, la tua volontà.
8Dopo aver detto prima non hai voluto e non hai
gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato,
cose tutte che vengono offerte secondo la legge, 9soggiunge: Ecco,
io vengo a fare la tua volontà. Con ciò stesso egli abolisce il primo
sacrificio per stabilirne uno nuovo. 10Ed è appunto per quella
volontà che noi siamo stati santificati, per mezzo dell'offerta del corpo di
Gesù Cristo, fatta una volta per sempre.
11Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a
celebrare il culto e ad offrire molte volte gli stessi sacrifici che non
possono mai eliminare i peccati. 12Egli al contrario, avendo offerto
un solo sacrificio per i peccati una volta per sempre si è assiso alla
destra di Dio, 13aspettando ormai solo che i suoi nemici
vengano posti sotto i suoi piedi. 14Poiché con un'unica
oblazione egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati. 15Questo
ce lo attesta anche lo Spirito Santo. Infatti, dopo aver detto:
16Questa è l'alleanza che io stipulerò con loro
dopo quei giorni, dice il Signore:
io porrò le mie leggi nei loro cuori
e le imprimerò nella loro mente,
17dice:
E non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro
iniquità.
18Ora, dove c'è il perdono di queste cose, non c'è più
bisogno di offerta per il peccato.
19Avendo dunque, fratelli, piena libertà di entrare nel
santuario per mezzo del sangue di Gesù, 20per questa via nuova e
vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne; 21avendo
noi un sacerdote grande sopra la casa di Dio, 22accostiamoci con
cuore sincero nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva
coscienza e il corpo lavato con acqua pura. 23Manteniamo senza
vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha
promesso.
24Cerchiamo anche di stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere
buone, 25senza disertare le nostre riunioni, come alcuni hanno
l'abitudine di fare, ma invece esortandoci a vicenda; tanto più che potete
vedere come il giorno si avvicina.
26Infatti, se pecchiamo volontariamente dopo aver
ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i
peccati, 27ma soltanto una terribile attesa del giudizio e la vampa
di un fuoco che dovrà divorare i ribelli. 28Quando qualcuno ha
violato la legge di Mosè, viene messo a morte senza pietà sulla
parola di due o tre testimoni. 29Di quanto maggior castigo
allora pensate che sarà ritenuto degno chi avrà calpestato il Figlio di Dio e
ritenuto profano quel sangue dell'alleanza dal quale è stato un giorno
santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia? 30Conosciamo
infatti colui che ha detto: A me la vendetta! Io darò la retribuzione! E
ancora: Il Signore giudicherà il suo popolo. 31È terribile
cadere nelle mani del Dio vivente!
32Richiamate alla memoria quei primi giorni nei quali,
dopo essere stati illuminati, avete dovuto sopportare una grande e penosa
lotta, 33ora esposti pubblicamente a insulti e tribolazioni, ora
facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. 34Infatti
avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e avete accettato con gioia di
esser spogliati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori e più
duraturi. 35Non abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale
è riservata una grande ricompensa. 36Avete solo bisogno di costanza,
perché dopo aver fatto la volontà di Dio possiate raggiungere la promessa.
37Ancora un poco, infatti, un poco appena,
e colui che deve venire, verrà e non tarderà.
38Il mio giusto vivrà mediante la fede;
ma se indietreggia, la mia anima non si compiace in lui.
39Noi però non siamo di quelli che indietreggiano a loro
perdizione, bensì uomini di fede per la salvezza della nostra anima.
1La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova
di quelle che non si vedono. 2Per mezzo di questa fede gli antichi
ricevettero buona testimonianza.
3Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di
Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede.
4Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di
Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, attestando Dio stesso di gradire
i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora.
5Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte;
e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di
essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a
Dio. 6Senza la fede però è impossibile essergli graditi; chi
infatti s'accosta a Dio deve credere che egli esiste e che egli ricompensa
coloro che lo cercano.
7Per fede Noè, avvertito divinamente di cose che ancora non si vedevano,
costruì con pio timore un'arca a salvezza della sua famiglia; e per questa fede
condannò il mondo e divenne erede della giustizia secondo la fede.
8Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che
doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.
9Per fede soggiornò nella terra promessa come in una regione
straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della
medesima promessa. 10Egli aspettava infatti la città dalle salde
fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
11Per fede anche Sara, sebbene fuori dell'età, ricevette la
possibilità di diventare madre perché ritenne fedele colui che glielo aveva
promesso. 12Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla
morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la
sabbia innumerevole che si trova lungo la spiaggia del mare.
13Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i
beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando di
essere stranieri e pellegrini sopra la terra. 14Chi dice così,
infatti, dimostra di essere alla ricerca di una patria. 15Se
avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto possibilità di
ritornarvi; 16ora invece essi aspirano a una migliore, cioè a quella
celeste. Per questo Dio non disdegna di chiamarsi loro Dio: ha preparato
infatti per loro una città.
17Per fede Abramo, messo alla prova, offrì Isacco e proprio
lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unico figlio, 18del
quale era stato detto: In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo
nome. 19Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere
anche dai morti: per questo lo riebbe e fu come un simbolo.
20Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù anche riguardo a cose
future.
21Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di
Giuseppe e si prostrò, appoggiandosi all'estremità del bastone.
22Per fede Giuseppe, alla fine della vita, parlò dell'esodo dei
figli d'Israele e diede disposizioni circa le proprie ossa.
23Per fede Mosè, appena nato, fu tenuto nascosto per tre mesi dai
suoi genitori, perché videro che il bambino era bello; e non ebbero paura
dell'editto del re.
24Per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di esser chiamato figlio
della figlia del faraone, 25preferendo essere maltrattato con il
popolo di Dio piuttosto che godere per breve tempo del peccato. 26Questo
perché stimava l'obbrobrio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto;
guardava infatti alla ricompensa.
27Per fede lasciò l'Egitto, senza temere l'ira del re; rimase
infatti saldo, come se vedesse l'invisibile.
28Per fede celebrò la pasqua e fece l'aspersione del sangue, perché
lo sterminatore dei primogeniti non toccasse quelli degli Israeliti.
29Per fede attraversarono il Mare Rosso come fosse terra asciutta;
questo tentarono di fare anche gli Egiziani, ma furono inghiottiti.
30Per fede caddero le mura di Gèrico, dopo che ne avevano fatto il
giro per sette giorni.
31Per fede Raab, la prostituta, non perì con gl'increduli, avendo
accolto con benevolenza gli esploratori.
32E che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo, se volessi narrare di
Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti, 33i
quali per fede conquistarono regni, esercitarono la giustizia, conseguirono le
promesse, chiusero le fauci dei leoni, 34spensero la violenza del
fuoco, scamparono al taglio della spada, trovarono forza dalla loro debolezza,
divennero forti in guerra, respinsero invasioni di stranieri. 35Alcune
donne riacquistarono per risurrezione i loro morti. Altri poi furono torturati,
non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore
risurrezione. 36Altri, infine, subirono scherni e flagelli, catene e
prigionia. 37Furono lapidati, torturati, segati, furono uccisi di
spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi,
tribolati, maltrattati - 38di loro il mondo non era degno! -,
vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terra.
39Eppure, tutti costoro, pur avendo ricevuto per la loro fede una
buona testimonianza, non conseguirono la promessa: 40Dio aveva in
vista qualcosa di meglio per noi, perché essi non ottenessero la perfezione
senza di noi.
1Anche noi dunque, circondàti da un così gran nugolo di
testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia,
corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, 2tenendo
fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio
della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando
l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio. 3Pensate
attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità
dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo. 4Non
avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato 5e
avete già dimenticato l'esortazione a voi rivolta come a figli:
Figlio mio, non
disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d'animo quando sei ripreso da lui;
6perché il Signore corregge colui che egli ama
e sferza chiunque riconosce come figlio.
7È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi
tratta come figli; e qual è il figlio che non è corretto dal padre? 8Se
siete senza correzione, mentre tutti ne hanno avuto la loro parte, siete
bastardi, non figli! 9Del resto, noi abbiamo avuto come correttori i
nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo
perciò molto di più al Padre degli spiriti, per avere la vita? 10Costoro
infatti ci correggevano per pochi giorni, come sembrava loro; Dio invece lo fa
per il nostro bene, allo scopo di renderci partecipi della sua santità. 11Certo,
ogni correzione, sul momento, non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo
però arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono
stati addestrati.
12Perciò rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia infiacchite
13e raddrizzate le vie storte per i vostri passi,
perché il piede zoppicante non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.
14Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza
la quale nessuno vedrà mai il Signore, 15vigilando che nessuno venga
meno alla grazia di Dio. Non spunti né cresca alcuna radice velenosa in mezzo a
voi e così molti ne siano infettati; 16non vi sia nessun fornicatore
o nessun profanatore, come Esaù, che in cambio di una sola pietanza vendette la
sua primogenitura. 17E voi ben sapete che in seguito, quando volle
ereditare la benedizione, fu respinto, perché non trovò possibilità che il
padre mutasse sentimento, sebbene glielo richiedesse con lacrime.
18Voi infatti non vi siete accostati a un luogo
tangibile e a un fuoco ardente, né a oscurità, tenebra e tempesta, 19né
a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano
scongiuravano che Dio non rivolgesse più a loro la parola; 20non
potevano infatti sopportare l'intimazione: Se anche una bestia tocca il
monte sia lapidata. 21Lo spettacolo, in realtà, era così
terrificante che Mosè disse: Ho paura e tremo. 22Voi vi siete
invece accostati al monte di Sion e alla città del Dio vivente, alla
Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, all'adunanza festosa 23e
all'assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e
agli spiriti dei giusti portati alla perfezione, 24al Mediatore
della Nuova Alleanza e al sangue dell'aspersione dalla voce più eloquente di
quello di Abele.
25Guardatevi perciò di non rifiutare Colui che parla; perché se
quelli non trovarono scampo per aver rifiutato colui che promulgava decreti
sulla terra, molto meno lo troveremo noi, se volteremo le spalle a Colui che
parla dai cieli. 26La sua voce infatti un giorno scosse la terra;
adesso invece ha fatto questa promessa: Ancora una volta io scuoterò non
solo la terra, ma anche il cielo. 27La parola ancora
una volta sta a indicare che le cose che possono essere scosse son
destinate a passare, in quanto cose create, perché rimangano quelle che sono
incrollabili.
28Perciò, poiché noi riceviamo in eredità un regno incrollabile,
conserviamo questa grazia e per suo mezzo rendiamo un culto gradito a Dio, con
riverenza e timore; 29perché il nostro Dio è un fuoco divoratore.
1Perseverate nell'amore fraterno. 2Non
dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli
senza saperlo. 3Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro
compagni di carcere, e di quelli che soffrono, essendo anche voi in un corpo
mortale. 4Il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia
senza macchia. I fornicatori e gli adùlteri saranno giudicati da Dio.
5La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che
avete, perché Dio stesso ha detto: Non ti lascerò e non ti abbandonerò. 6Così
possiamo dire con fiducia:
Il Signore è il mio aiuto,
non temerò.
Che mi potrà fare l'uomo?
7Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno
annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l'esito del loro tenore
di vita, imitatene la fede. 8Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e
sempre! 9Non lasciatevi sviare da dottrine diverse e peregrine,
perché è bene che il cuore venga rinsaldato dalla grazia, non da cibi che non
hanno mai recato giovamento a coloro che ne usarono. 10Noi abbiamo
un altare del quale non hanno alcun diritto di mangiare quelli che sono al
servizio del Tabernacolo. 11Infatti i corpi degli animali, il cui
sangue vien portato nel santuario dal sommo sacerdote per i peccati, vengono
bruciati fuori dell'accampamento. 12Perciò anche Gesù, per
santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta della
città. 13Usciamo dunque anche noi dall'accampamento e andiamo verso
di lui, portando il suo obbrobrio, 14perché non abbiamo quaggiù una
città stabile, ma cerchiamo quella futura. 15Per mezzo di lui dunque
offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra
che confessano il suo nome.
16Non scordatevi della beneficenza e di far parte dei vostri beni
agli altri, perché di tali sacrifici il Signore si compiace.
17Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi
vegliano su di voi, come chi ha da renderne conto; obbedite, perché facciano
questo con gioia e non gemendo: ciò non sarebbe vantaggioso per voi.
18Pregate per noi, poiché crediamo di avere una buona coscienza,
desiderando di comportarci bene in tutto. 19Con maggiore insistenza
poi vi esorto a farlo, perché possa esservi restituito al più presto.
20Il Dio della pace che ha fatto tornare dai morti il Pastore grande
delle pecore, in virtù del sangue di un'alleanza eterna, il Signore
nostro Gesù, 21vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate
compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di
Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
22Vi raccomando, fratelli, accogliete questa parola di esortazione;
proprio per questo molto brevemente vi ho scritto. 23Sappiate che il
nostro fratello Timòteo è stato messo in libertà; se arriva presto, vi vedrò
insieme con lui. 24Salutate tutti i vostri capi e tutti i santi. Vi
salutano quelli d'Italia. La grazia sia con tutti voi.
1Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù disperse nel mondo, salute.
2Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, 3sapendo che la prova della vostra fede produce la pazienza. 4E la pazienza completi l'opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla.
5Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data. 6La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all'onda del mare mossa e agitata dal vento; 7e non pensi di ricevere qualcosa dal Signore 8un uomo che ha l'animo oscillante e instabile in tutte le sue azioni.
9Il fratello di umili condizioni si rallegri della sua elevazione 10e il ricco della sua umiliazione, perché passerà come fiore d'erba. 11Si leva il sole col suo ardore e fa seccare l'erba e il suo fiore cade, e la bellezza del suo aspetto svanisce. Così anche il ricco appassirà nelle sue imprese.
12Beato l'uomo che sopporta la tentazione, perché
una volta superata la prova riceverà la corona della vita che il Signore ha
promesso a quelli che lo amano.
13Nessuno, quando è tentato, dica: "Sono tentato da Dio";
perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male. 14Ciascuno
piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce; 15poi
la concupiscenza concepisce e genera il peccato, e il peccato, quand'è
consumato, produce la morte.
16Non andate fuori strada, fratelli miei
carissimi; 17ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall'alto e
discende dal Padre della luce, nel quale non c'è variazione né ombra di
cambiamento. 18Di sua volontà egli ci ha generati con una parola di
verità, perché noi fossimo come una primizia delle sue creature.
19Lo sapete, fratelli miei carissimi: sia ognuno pronto ad
ascoltare, lento a parlare, lento all'ira. 20Perché l'ira dell'uomo
non compie ciò che è giusto davanti a Dio. 21Perciò, deposta ogni
impurità e ogni resto di malizia, accogliete con docilità la parola che è stata
seminata in voi e che può salvare le vostre anime. 22Siate di quelli
che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi
stessi. 23Perché se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la
parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio: 24appena
s'è osservato, se ne va, e subito dimentica com'era. 25Chi invece
fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta
fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica,
questi troverà la sua felicità nel praticarla.
26Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua e
inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. 27Una religione
pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani
e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo.
1Fratelli miei, non mescolate a favoritismi
personali la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria. 2Supponiamo
che entri in una vostra adunanza qualcuno con un anello d'oro al dito, vestito
splendidamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. 3Se
voi guardate a colui che è vestito splendidamente e gli dite: "Tu siediti
qui comodamente", e al povero dite: "Tu mettiti in piedi lì",
oppure: "Siediti qui ai piedi del mio sgabello", 4non fate
in voi stessi preferenze e non siete giudici dai giudizi perversi?
5Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i
poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regno che ha
promesso a quelli che lo amano? 6Voi invece avete disprezzato il
povero! Non sono forse i ricchi che vi tiranneggiano e vi trascinano davanti ai
tribunali? 7Non sono essi che bestemmiano il bel nome che è stato
invocato sopra di voi? 8Certo, se adempite il più importante dei
comandamenti secondo la Scrittura: amerai il prossimo tuo come te stesso,
fate bene; 9ma se fate distinzione di persone, commettete un peccato
e siete accusati dalla legge come trasgressori. 10Poiché chiunque
osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa
colpevole di tutto; 11infatti colui che ha detto: Non commettere
adulterio, ha detto anche: Non uccidere.
Ora se tu non commetti adulterio, ma uccidi, ti rendi trasgressore della legge.
12Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo
una legge di libertà, perché 13il giudizio sarà senza misericordia
contro chi non avrà usato misericordia; la misericordia invece ha sempre la
meglio nel giudizio.
14Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? 15Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano 16e uno di voi dice loro: "Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi", ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? 17Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. 18Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. 19Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! 20Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza valore? 21Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull'altare? 22Vedi che la fede cooperava con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta 23e si compì la Scrittura che dice: E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio. 24Vedete che l'uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede. 25Così anche Raab, la meretrice, non venne forse giustificata in base alle opere per aver dato ospitalità agli esploratori e averli rimandati per altra via? 26Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.
1Fratelli miei, non vi fate maestri in molti, sapendo che noi riceveremo un giudizio più severo, 2poiché tutti quanti manchiamo in molte cose. Se uno non manca nel parlare, è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. 3Quando mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo. 4Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e vengano spinte da venti gagliardi, sono guidate da un piccolissimo timone dovunque vuole chi le manovra. 5Così anche la lingua: è un piccolo membro e può vantarsi di grandi cose. Vedete un piccolo fuoco quale grande foresta può incendiare! 6Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell'iniquità, vive inserita nelle nostre membra e contamina tutto il corpo e incendia il corso della vita, traendo la sua fiamma dalla Geenna. 7Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dalla razza umana, 8ma la lingua nessun uomo la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale. 9Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. 10È dalla stessa bocca che esce benedizione e maledizione. Non dev'essere così, fratelli miei! 11Forse la sorgente può far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara? 12Può forse, miei fratelli, un fico produrre olive o una vite produrre fichi? Neppure una sorgente salata può produrre acqua dolce.
13Chi è saggio e accorto tra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere ispirate a saggia mitezza. 14Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non mentite contro la verità. 15Non è questa la sapienza che viene dall'alto: è terrena, carnale, diabolica; 16poiché dove c'è gelosia e spirito di contesa, c'è disordine e ogni sorta di cattive azioni. 17La sapienza che viene dall'alto invece è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia. 18Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace.
1Da che cosa derivano le guerre e le liti che
sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che combattono
nelle vostre membra? 2Bramate e non riuscite a possedere e uccidete;
invidiate e non riuscite ad ottenere, combattete e fate guerra! Non avete
perché non chiedete; 3chiedete e non ottenete perché chiedete male,
per spendere per i vostri piaceri. 4Gente infedele! Non sapete che
amare il mondo è odiare Dio?
Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio. 5O
forse pensate che la Scrittura dichiari invano: fino alla gelosia ci ama lo
Spirito che egli ha fatto abitare in noi? 6Ci dà anzi una grazia più
grande; per questo dice:
Dio resiste ai superbi;
agli umili invece dà la sua grazia.
7Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al
diavolo, ed egli fuggirà da voi. 8Avvicinatevi a Dio ed egli si
avvicinerà a voi. Purificate le vostre mani, o peccatori, e santificate i
vostri cuori, o irresoluti. 9Gemete sulla vostra miseria, fate lutto
e piangete; il vostro riso si muti in lutto e la vostra allegria in tristezza. 10Umiliatevi
davanti al Signore ed egli vi esalterà.
11Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi sparla del
fratello o giudica il fratello, parla contro la legge e giudica la legge. E se
tu giudichi la legge non sei più uno che osserva la legge, ma uno che la
giudica. 12Ora, uno solo è legislatore e giudice, Colui che può
salvare e rovinare; ma chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo?
13E ora a voi, che dite: "Oggi o domani andremo
nella tal città e vi passeremo un anno e faremo affari e guadagni", 14mentre
non sapete cosa sarà domani!
Ma che è mai la vostra vita? Siete come vapore che appare per un istante e poi
scompare. 15Dovreste dire invece: Se il Signore vorrà, vivremo e faremo
questo o quello. 16Ora invece vi vantate nella vostra arroganza;
ogni vanto di questo genere è iniquo. 17Chi dunque sa fare il bene e
non lo compie, commette peccato.
1E ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che vi sovrastano! 2Le vostre ricchezze sono imputridite, 3le vostre vesti sono state divorate dalle tarme; il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si leverà a testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! 4Ecco, il salario da voi defraudato ai lavoratori che hanno mietuto le vostre terre grida; e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore degli eserciti. 5Avete gozzovigliato sulla terra e vi siete saziati di piaceri, vi siete ingrassati per il giorno della strage. 6Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non può opporre resistenza.
7Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Guardate l'agricoltore: egli aspetta pazientemente il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le piogge d'autunno e le piogge di primavera. 8Siate pazienti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. 9Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. 10Prendete, o fratelli, a modello di sopportazione e di pazienza i profeti che parlano nel nome del Signore. 11Ecco, noi chiamiamo beati quelli che hanno sopportato con pazienza. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione.
12Soprattutto, fratelli miei, non giurate, né per
il cielo, né per la terra, né per qualsiasi altra cosa; ma il vostro
"sì" sia sì, e il vostro "no" no, per non incorrere nella
condanna.
13Chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia salmeggi. 14Chi
è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo
averlo unto con olio, nel nome del Signore. 15E la preghiera fatta
con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati,
gli saranno perdonati. 16Confessate perciò i vostri peccati gli uni
agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto vale la
preghiera del giusto fatta con insistenza. 17Elia era un uomo della
nostra stessa natura: pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla
terra per tre anni e sei mesi. 18Poi pregò di nuovo e il cielo diede
la pioggia e la terra produsse il suo frutto. 19Fratelli miei, se
uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, 20costui
sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore, salverà la sua
anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.
1Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadòcia, nell'Asia e nella Bitinia, eletti 2secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi del suo sangue: grazia e pace a voi in abbondanza.
3Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, 4per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, 5che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi.
6Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po' afflitti da varie prove, 7perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo: 8voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, 9mentre conseguite la mèta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime.
10Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti che profetizzarono sulla grazia a voi destinata 11cercando di indagare a quale momento o a quali circostanze accennasse lo Spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che dovevano seguirle. 12E fu loro rivelato che non per se stessi, ma per voi, erano ministri di quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno predicato il vangelo nello Spirito Santo mandato dal cielo; cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo.
13Perciò, dopo aver preparato la vostra mente all'azione, siate vigilanti, fissate ogni speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si rivelerà. 14Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri d'un tempo, quando eravate nell'ignoranza, 15ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta; 16poiché sta scritto: Voi sarete santi, perché io sono santo. 17E se pregando chiamate Padre colui che senza riguardi personali giudica ciascuno secondo le sue opere, comportatevi con timore nel tempo del vostro pellegrinaggio. 18Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l'argento e l'oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, 19ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia. 20Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma si è manifestato negli ultimi tempi per voi. 21E voi per opera sua credete in Dio, che l'ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria e così la vostra fede e la vostra speranza sono fisse in Dio.
22Dopo aver santificato le vostre anime con l'obbedienza alla verità, per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, 23essendo stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale, cioè dalla parola di Dio viva ed eterna. 24Poiché
tutti i mortali sono come l'erba
e ogni loro splendore è come fiore d'erba.
L'erba inaridisce, i fiori cadono,
25ma la parola del Signore rimane in eterno.
E questa è la parola del vangelo che vi è stato annunziato.
1Deposta dunque ogni malizia e ogni frode e ipocrisia, le gelosie e ogni maldicenza, 2come bambini appena nati bramate il puro latte spirituale, per crescere con esso verso la salvezza: 3se davvero avete già gustato come è buono il Signore.
4Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, 5anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. 6Si legge infatti nella Scrittura:
Ecco io pongo in Sion
una pietra angolare, scelta, preziosa
e chi crede in essa non resterà confuso.
7Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli
la pietra che i costruttori hanno scartato
è divenuta la pietra angolare,
8sasso d'inciampo e pietra di scandalo.
Loro v'inciampano perché non credono alla parola; a questo sono stati destinati. 9Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce; 10voi, che un tempo eravate non popolo, ora invece siete il popolo di Dio; voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia.
11Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai desideri della carne che fanno guerra all'anima. 12La vostra condotta tra i pagani sia irreprensibile, perché mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere giungano a glorificare Dio nel giorno del giudizio.
13State sottomessi ad ogni istituzione umana per
amore del Signore: sia al re come sovrano, 14sia ai governatori come
ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni. 15Perché
questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca
all'ignoranza degli stolti. 16Comportatevi come uomini liberi, non
servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come
servitori di Dio.
17Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re.
18Domestici, state soggetti con profondo rispetto ai vostri padroni, non solo a quelli buoni e miti, ma anche a quelli difficili. 19È una grazia per chi conosce Dio subire afflizioni, soffrendo ingiustamente; 20che gloria sarebbe infatti sopportare il castigo se avete mancato? Ma se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. 21A questo infatti siete stati chiamati, poiché
anche Cristo patì per voi,
lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme:
22egli non commise peccato
e non si trovò inganno sulla sua bocca,
23oltraggiato non rispondeva con oltraggi,
e soffrendo non minacciava vendetta,
ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia.
24Egli portò i nostri peccati nel suo corpo
sul legno della croce,
perché, non vivendo più per il peccato,
vivessimo per la giustizia;
25dalle sue piaghe siete stati guariti.
Eravate erranti come pecore,
ma ora siete tornati al pastore
e guardiano delle vostre anime.
1Ugualmente voi, mogli, state sottomesse ai
vostri mariti perché, anche se alcuni si rifiutano di credere alla parola,
vengano dalla condotta delle mogli, senza bisogno di parole, conquistati 2considerando
la vostra condotta casta e rispettosa. 3Il vostro ornamento non sia
quello esteriore - capelli intrecciati, collane d'oro, sfoggio di vestiti -; 4cercate
piuttosto di adornare l'interno del vostro cuore con un'anima incorruttibile
piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio. 5Così
una volta si ornavano le sante donne che speravano in Dio; esse stavano
sottomesse ai loro mariti, 6come Sara che obbediva ad Abramo,
chiamandolo signore. Di essa siete diventate figlie, se operate il bene e non
vi lasciate sgomentare da alcuna minaccia.
7E ugualmente voi, mariti, trattate con riguardo le vostre mogli,
perché il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano con
voi della grazia della vita: così non saranno impedite le vostre preghiere.
8E finalmente siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili; 9non rendete male per male, né ingiuria per ingiuria, ma, al contrario, rispondete benedicendo; poiché a questo siete stati chiamati per avere in eredità la benedizione. 10Infatti:
Chi vuole amare la vita e vedere giorni felici,
trattenga la sua lingua dal male
e le sue labbra da parole d'inganno;
11eviti il male e faccia il bene,
cerchi la pace e la segua,
12perché gli occhi del Signore sono sopra i giusti
e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere;
ma il volto del Signore è contro coloro che fanno il
male.
13E chi vi potrà fare del male, se sarete ferventi nel bene? 14E se anche doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi sgomentate per paura di loro, né vi turbate, 15ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, 16con una retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla male di voi rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo. 17È meglio infatti, se così vuole Dio, soffrire operando il bene che facendo il male.
18Anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito. 19E in spirito andò ad annunziare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione; 20essi avevano un tempo rifiutato di credere quando la magnanimità di Dio pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l'arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell'acqua. 21Figura, questa, del battesimo, che ora salva voi; esso non è rimozione di sporcizia del corpo, ma invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo, 22il quale è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.
1Poiché dunque Cristo soffrì nella carne, anche voi armatevi degli stessi sentimenti; chi ha sofferto nel suo corpo ha rotto definitivamente col peccato, 2per non servire più alle passioni umane ma alla volontà di Dio, nel tempo che gli rimane in questa vita mortale. 3Basta col tempo trascorso nel soddisfare le passioni del paganesimo, vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle crapule, nei bagordi, nelle ubriachezze e nel culto illecito degli idoli. 4Per questo trovano strano che voi non corriate insieme con loro verso questo torrente di perdizione e vi oltraggiano. 5Ma renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti; 6infatti è stata annunziata la buona novella anche ai morti, perché pur avendo subìto, perdendo la vita del corpo, la condanna comune a tutti gli uomini, vivano secondo Dio nello spirito.
7La fine di tutte le cose è vicina. Siate dunque moderati e sobri, per dedicarvi alla preghiera. 8Soprattutto conservate tra voi una grande carità, perché la carità copre una moltitudine di peccati. 9Praticate l'ospitalità gli uni verso gli altri, senza mormorare. 10Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio. 11Chi parla, lo faccia come con parole di Dio; chi esercita un ufficio, lo compia con l'energia ricevuta da Dio, perché in tutto venga glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartiene la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen!
12Carissimi, non siate sorpresi per l'incendio di
persecuzione che si è acceso in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse
qualcosa di strano. 13Ma nella misura in cui partecipate alle
sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua
gloria possiate rallegrarvi ed esultare. 14Beati voi, se venite
insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria e lo Spirito di
Dio riposa su di voi. 15Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida
o ladro o malfattore o delatore. 16Ma se uno soffre come cristiano,
non ne arrossisca; glorifichi anzi Dio per questo nome.
17È giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa
di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di
credere al vangelo di Dio?
18E se il giusto a stento si salverà,
che ne sarà dell'empio e del peccatore?
19Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene.
1Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: 2pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo; 3non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. 4E quando apparirà il pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.
5Ugualmente, voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché
Dio resiste ai superbi,
ma da' grazia agli umili.
6Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio,
perché vi esalti al tempo opportuno, 7gettando in lui ogni vostra
preoccupazione, perché egli ha cura di voi. 8Siate temperanti,
vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro,
cercando chi divorare. 9Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i
vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi.
10E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria
eterna in Cristo, egli stesso vi ristabilirà, dopo una breve sofferenza vi
confermerà e vi renderà forti e saldi. 11A lui la potenza nei
secoli. Amen!
12Vi ho scritto, come io ritengo, brevemente per mezzo di Silvano, fratello fedele, per esortarvi e attestarvi che questa è la vera grazia di Dio. In essa state saldi! 13Vi saluta la comunità che è stata eletta come voi e dimora in Babilonia; e anche Marco, mio figlio. 14Salutatevi l'un l'altro con bacio di carità. Pace a voi tutti che siete in Cristo!
1Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte con noi la stessa preziosa fede per la giustizia del nostro Dio e salvatore Gesù Cristo: 2grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.
3La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza. 4Con queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza. 5Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, 6alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, 7alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità. 8Se queste cose si trovano in abbondanza in voi, non vi lasceranno oziosi né senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo. 9Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, dimentico di essere stato purificato dai suoi antichi peccati. 10Quindi, fratelli, cercate di render sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai. 11Così infatti vi sarà ampiamente aperto l'ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo.
12Perciò penso di rammentarvi sempre queste cose, benché le sappiate e stiate saldi nella verità che possedete. 13Io credo giusto, finché sono in questa tenda del corpo, di tenervi desti con le mie esortazioni, 14sapendo che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come mi ha fatto intendere anche il Signore nostro Gesù Cristo. 15E procurerò che anche dopo la mia partenza voi abbiate a ricordarvi di queste cose.
16Infatti, non per essere andati dietro a favole artificiosamente inventate vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza. 17Egli ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto". 18Questa voce noi l'abbiamo udita scendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte. 19E così abbiamo conferma migliore della parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l'attenzione, come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori. 20Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, 21poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio.
1Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina. 2Molti seguiranno le loro dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri. 3Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è già da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato.
4Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il giudizio; 5non risparmiò il mondo antico, ma tuttavia con altri sette salvò Noè, banditore di giustizia, mentre faceva piombare il diluvio su un mondo di empi; 6condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere, ponendo un esempio a quanti sarebbero vissuti empiamente. 7Liberò invece il giusto Lot, angustiato dal comportamento immorale di quegli scellerati. 8Quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima giusta per tali ignominie. 9Il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio, 10soprattutto coloro che nelle loro impure passioni vanno dietro alla carne e disprezzano il Signore.
Temerari, arroganti, non temono d'insultare gli esseri
gloriosi decaduti, 11mentre gli angeli, a loro superiori per forza e
potenza, non portano contro di essi alcun giudizio offensivo davanti al
Signore. 12Ma costoro, come animali irragionevoli nati per natura a
essere presi e distrutti, mentre bestemmiano quel che ignorano, saranno
distrutti nella loro corruzione, 13subendo il castigo come salario
dell'iniquità. Essi stimano felicità il piacere d'un giorno; sono tutta
sporcizia e vergogna; si dilettano dei loro inganni mentre fan festa con voi; 14han
gli occhi pieni di disonesti desideri e sono insaziabili di peccato, adescano
le anime instabili, hanno il cuore rotto alla cupidigia, figli di maledizione! 15Abbandonata
la retta via, si sono smarriti seguendo la via di Balaàm di Bosòr, che amò un
salario di iniquità, 16ma fu ripreso per la sua malvagità: un muto
giumento, parlando con voce umana, impedì la demenza del profeta. 17Costoro
sono come fonti senz'acqua e come nuvole sospinte dal vento: a loro è riserbata
l'oscurità delle tenebre. 18Con discorsi gonfiati e vani adescano
mediante le licenziose passioni della carne coloro che si erano appena
allontanati da quelli che vivono nell'errore. 19Promettono loro
libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di
ciò che l'ha vinto.
20Se infatti, dopo aver fuggito le corruzioni del mondo per mezzo
della conoscenza del Signore e salvatore Gesù Cristo, ne rimangono di nuovo
invischiati e vinti, la loro ultima condizione è divenuta peggiore della prima.
21Meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuto la via della
giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo
precetto che era stato loro dato. 22Si è verificato per essi il
proverbio:
Il cane è tornato al suo vomito
e la scrofa lavata è tornata ad avvoltolarsi nel brago.
1Questa, o carissimi, è già la seconda lettera che vi scrivo, e in tutte e due cerco di ridestare con ammonimenti la vostra sana intelligenza, 2perché teniate a mente le parole già dette dai santi profeti, e il precetto del Signore e salvatore, trasmessovi dagli apostoli.
3Questo anzitutto dovete sapere, che verranno
negli ultimi giorni schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo le
proprie passioni 4e diranno: "Dov'è la promessa della sua venuta?
Dal giorno in cui i nostri padri chiusero gli occhi tutto rimane come al
principio della creazione". 5Ma costoro dimenticano
volontariamente che i cieli esistevano già da lungo tempo e che la terra,
uscita dall'acqua e in mezzo all'acqua, ricevette la sua forma grazie alla
parola di Dio; 6e che per queste stesse cause il mondo di allora,
sommerso dall'acqua, perì. 7Ora, i cieli e la terra attuali sono
conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio
e della rovina degli empi.
8Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al
Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo. 9Il
Signore non ritarda nell'adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma
usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano
modo di pentirsi. 10Il giorno del Signore verrà come un ladro;
allora i cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore si
dissolveranno e la terra con quanto c'è in essa sarà distrutta.
11Poiché dunque tutte queste cose devono
dissolversi così, quali non dovete essere voi, nella santità della condotta e
nella pietà, 12attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio,
nel quale i cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno! 13E
poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova,
nei quali avrà stabile dimora la giustizia.
14Perciò, carissimi, nell'attesa di questi eventi, cercate d'essere
senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace. 15La magnanimità
del Signore nostro giudicatela come salvezza, come anche il nostro carissimo
fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; 16così
egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono
alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le
travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina.
17Voi dunque, carissimi, essendo stati preavvisati, state in guardia
per non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall'errore degli
empi; 18ma crescete nella grazia e nella conoscenza del Signore
nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno
dell'eternità. Amen!
1Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita 2(poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi), 3quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. 4Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.
5Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che ora vi annunziamo: Dio è luce e in lui non ci sono tenebre. 6Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. 7Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.
8Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. 9Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. 10Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi.
1Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. 2Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
3Da questo sappiamo d'averlo conosciuto: se
osserviamo i suoi comandamenti. 4Chi dice: "Lo conosco" e
non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; 5ma
chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente perfetto. Da
questo conosciamo di essere in lui. 6Chi dice di dimorare in Cristo,
deve comportarsi come lui si è comportato.
7Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento
antico, che avete ricevuto fin da principio. Il comandamento antico è la parola
che avete udito. 8E tuttavia è un comandamento nuovo quello di cui
vi scrivo, il che è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi
e la vera luce già risplende. 9Chi dice di essere nella luce e odia
suo fratello, è ancora nelle tenebre. 10Chi ama suo fratello, dimora
nella luce e non v'è in lui occasione di inciampo. 11Ma chi odia suo
fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le
tenebre hanno accecato i suoi occhi.
12Scrivo a voi, figlioli,
perché vi sono stati rimessi i peccati in virtù del suo nome.
13Scrivo a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.
Scrivo a voi, giovani,
perché avete vinto il maligno.
14Ho scritto a voi, figlioli,
perché avete conosciuto il Padre.
Ho scritto a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.
Ho scritto a voi, giovani,
perché siete forti,
e la parola di Dio dimora in voi
e avete vinto il maligno.
15Non amate né il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; 16perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. 17E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!
18Figlioli, questa è l'ultima ora. Come avete
udito che deve venire l'anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi.
Da questo conosciamo che è l'ultima ora. 19Sono usciti di mezzo a
noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti
con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri. 20Ora
voi avete l'unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza. 21Non
vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché
nessuna menzogna viene dalla verità. 22Chi è il menzognero se non
colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e
il Figlio. 23Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre;
chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.
24Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio rimanga in
voi. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete
nel Figlio e nel Padre. 25E questa è la promessa che egli ci ha
fatto: la vita eterna.
26Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di traviarvi. 27E
quanto a voi, l'unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete
bisogno che alcuno vi ammaestri; ma come la sua unzione vi insegna ogni cosa, è
veritiera e non mentisce, così state saldi in lui, come essa vi insegna.
28E ora, figlioli, rimanete in lui, perché possiamo aver fiducia
quando apparirà e non veniamo svergognati da lui alla sua venuta. 29Se
sapete che egli è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è
nato da lui.
1Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto lui. 2Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
3Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se
stesso, come egli è puro. 4Chiunque commette il peccato, commette
anche violazione della legge, perché il peccato è violazione della legge. 5Voi
sapete che egli è apparso per togliere i peccati e che in lui non v'è peccato. 6Chiunque
rimane in lui non pecca; chiunque pecca non lo ha visto né l'ha conosciuto.
7Figlioli, nessuno v'inganni. Chi pratica la giustizia è giusto com'egli
è giusto. 8Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il
diavolo è peccatore fin dal principio. Ora il Figlio di Dio è apparso per
distruggere le opere del diavolo. 9Chiunque è nato da Dio non
commette peccato, perché un germe divino dimora in lui, e non può peccare
perché è nato da Dio.
10Da questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi
non pratica la giustizia non è da Dio, né lo è chi non ama il suo fratello.
11Poiché questo è il messaggio che avete udito
fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. 12Non come Caino,
che era dal maligno e uccise il suo fratello. E per qual motivo l'uccise?
Perché le opere sue erano malvage, mentre quelle di suo fratello eran giuste.
13Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia. 14Noi
sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi
non ama rimane nella morte. 15Chiunque odia il proprio fratello è
omicida, e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna.
16Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua vita per
noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. 17Ma se
uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli
chiude il proprio cuore, come dimora in lui l'amore di Dio? 18Figlioli,
non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità. 19Da
questo conosceremo che siamo nati dalla verità e davanti a lui rassicureremo il
nostro cuore 20qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande
del nostro cuore e conosce ogni cosa. 21Carissimi, se il nostro
cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio; 22e qualunque
cosa chiediamo la riceviamo da lui perché osserviamo i suoi comandamenti e
facciamo quel che è gradito a lui.
23Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo
Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. 24Chi
osserva i suoi comandamenti dimora in Dio ed egli in lui. E da questo
conosciamo che dimora in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
1Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo. 2Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; 3ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo. 4Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto questi falsi profeti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. 5Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. 6Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell'errore.
7Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché
l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. 8Chi
non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 9In questo si è
manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel
mondo, perché noi avessimo la vita per lui. 10In questo sta l'amore:
non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo
Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
11Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni
gli altri. 12Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli
altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. 13Da
questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto
dono del suo Spirito. 14E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che
il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. 15Chiunque
riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. 16Noi
abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi
sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.
17Per questo l'amore ha raggiunto in noi la sua perfezione, perché
abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come è lui, così siamo anche
noi, in questo mondo. 18Nell'amore non c'è timore, al contrario
l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi
teme non è perfetto nell'amore.
19Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. 20Se uno
dicesse: "Io amo Dio", e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi
infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. 21Questo
è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello.
1Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. 2Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti, 3perché in questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. 4Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede.
5E chi è che vince il mondo se non chi crede che
Gesù è il Figlio di Dio? 6Questi è colui che è venuto con acqua e
sangue, Gesù Cristo; non con acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed
è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità. 7Poiché
tre sono quelli che rendono testimonianza: 8lo Spirito, l'acqua e il
sangue, e questi tre sono concordi. 9Se accettiamo la testimonianza
degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore; e la testimonianza di Dio è
quella che ha dato al suo Figlio. 10Chi crede nel Figlio di Dio, ha
questa testimonianza in sé. Chi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché
non crede alla testimonianza che Dio ha reso a suo Figlio. 11E la
testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel suo
Figlio. 12Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio,
non ha la vita.
13Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna,
voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
14Questa è la fiducia che abbiamo in lui:
qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta. 15E
se sappiamo che ci ascolta in quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già
quello che gli abbiamo chiesto.
16Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non
conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita; s'intende a coloro che
commettono un peccato che non conduce alla morte: c'è infatti un peccato che
conduce alla morte; per questo dico di non pregare. 17Ogni iniquità
è peccato, ma c'è il peccato che non conduce alla morte.
18Sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca:
chi è nato da Dio preserva se stesso e il maligno non lo tocca. 19Noi
sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del
maligno. 20Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato
l'intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio
suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna.
21Figlioli, guardatevi dai falsi dèi!
1Io, il presbitero, alla Signora eletta e ai suoi figli che amo nella verità, e non io soltanto, ma tutti quelli che hanno conosciuto la verità, 2a causa della verità che dimora in noi e dimorerà con noi in eterno: 3grazia, misericordia e pace siano con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore.
4Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre. 5E ora prego te, Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto fin dal principio, che ci amiamo gli uni gli altri. 6E in questo sta l'amore: nel camminare secondo i suoi comandamenti. Questo è il comandamento che avete appreso fin dal principio; camminate in esso.
7Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo! 8Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena. 9Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio. 10Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo; 11poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse.
12Molte cose avrei da scrivervi, ma non ho voluto
farlo per mezzo di carta e di inchiostro; ho speranza di venire da voi e di
poter parlare a viva voce, perché la nostra gioia sia piena.
13Ti salutano i figli della eletta tua sorella.
1Io, il presbitero, al carissimo Gaio, che amo nella verità. 2Carissimo, faccio voti che tutto vada bene e che tu sia in buona salute, come va bene per la tua anima.
3Molto infatti mi sono rallegrato quando sono
giunti alcuni fratelli e hanno reso testimonianza che tu sei verace in quanto
tu cammini nella verità. 4Non ho gioia più grande di questa, sapere
che i miei figli camminano nella verità.
5Carissimo, tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore
dei fratelli, benché forestieri. 6Essi hanno reso testimonianza
della tua carità davanti alla Chiesa, e farai bene a provvederli nel viaggio in
modo degno di Dio, 7perché sono partiti per amore del nome di
Cristo, senza accettare nulla dai pagani. 8Noi dobbiamo perciò
accogliere tali persone per cooperare alla diffusione della verità.
9Ho scritto qualche parola alla Chiesa ma
Diòtrefe, che ambisce il primo posto tra loro, non ci vuole accogliere. 10Per
questo, se verrò, gli rinfaccerò le cose che va facendo, sparlando contro di
noi con voci maligne. Non contento di questo, non riceve personalmente i
fratelli e impedisce di farlo a quelli che lo vorrebbero e li scaccia dalla
Chiesa. 11Carissimo, non imitare il male, ma il bene. Chi fa il bene
è da Dio; chi fa il male non ha veduto Dio.
12Quanto a Demetrio, tutti gli rendono testimonianza, anche la
stessa verità; anche noi ne diamo testimonianza e tu sai che la nostra
testimonianza è veritiera.
13Molte cose avrei da scriverti, ma non voglio farlo con inchiostro e penna. 14Spero però di vederti presto e parleremo a viva voce. 15La pace sia con te. Gli amici ti salutano. Saluta gli amici ad uno ad uno.
1Giuda, servo di Gesù Cristo, fratello di Giacomo, agli eletti che vivono nell'amore di Dio Padre e sono stati preservati per Gesù Cristo: 2misericordia a voi e pace e carità in abbondanza.
3Carissimi, avevo un gran desiderio di scrivervi riguardo alla nostra salvezza, ma sono stato costretto a farlo per esortarvi a combattere per la fede, che fu trasmessa ai credenti una volta per tutte. 4Si sono infiltrati infatti tra voi alcuni individui - i quali sono già stati segnati da tempo per questa condanna - empi che trovano pretesto alla loro dissolutezza nella grazia del nostro Dio, rinnegando il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo.
5Ora io voglio ricordare a voi, che già conoscete
tutte queste cose, che il Signore dopo aver salvato il popolo dalla terra
d'Egitto, fece perire in seguito quelli che non vollero credere, 6e
che gli angeli che non conservarono la loro dignità ma lasciarono la propria
dimora, egli li tiene in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran
giorno. 7Così Sòdoma e Gomorra e le città vicine, che si sono
abbandonate all'impudicizia allo stesso modo e sono andate dietro a vizi contro
natura, stanno come esempio subendo le pene di un fuoco eterno.
8Ugualmente, anche costoro, come sotto la spinta dei loro sogni,
contaminano il proprio corpo, disprezzano il Signore e insultano gli esseri
gloriosi. 9L'arcangelo Michele quando, in contesa con il diavolo,
disputava per il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, ma
disse: Ti condanni il Signore! 10Costoro invece bestemmiano
tutto ciò che ignorano; tutto ciò che essi conoscono per mezzo dei sensi, come
animali senza ragione, questo serve a loro rovina.
11Guai a loro! Perché si sono incamminati per la strada di Caino e,
per sete di lucro, si sono impegolati nei traviamenti di Balaàm e sono periti
nella ribellione di Kore. 12Sono la sozzura dei vostri banchetti
sedendo insieme a mensa senza ritegno, pascendo se stessi; come nuvole senza
pioggia portate via dai venti, o alberi di fine stagione senza frutto, due
volte morti, sradicati; 13come onde selvagge del mare, che schiumano
le loro brutture; come astri erranti, ai quali è riservata la caligine della
tenebra in eterno.
14Profetò anche per loro Ènoch, settimo dopo Adamo, dicendo:
"Ecco, il Signore è venuto con le sue miriadi di angeli per far il
giudizio contro tutti, 15e per convincere tutti gli empi di tutte le
opere di empietà che hanno commesso e di tutti gli insulti che peccatori empi
hanno pronunziato contro di lui". 16Sono sobillatori pieni di
acredine, che agiscono secondo le loro passioni; la loro bocca proferisce
parole orgogliose e adùlano le persone per motivi interessati.
17Ma voi, o carissimi, ricordatevi delle cose che furono predette dagli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo. 18Essi vi dicevano: "Alla fine dei tempi vi saranno impostori, che si comporteranno secondo le loro empie passioni". 19Tali sono quelli che provocano divisioni, gente materiale, privi dello Spirito.
20Ma voi, carissimi, costruite il vostro edificio spirituale sopra la vostra santissima fede, pregate mediante lo Spirito Santo, 21conservatevi nell'amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna. 22Convincete quelli che sono vacillanti, 23altri salvateli strappandoli dal fuoco, di altri infine abbiate compassione con timore, guardandovi perfino dalla veste contaminata dalla loro carne.
24A colui che può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e nella letizia, 25all'unico Dio, nostro salvatore, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, gloria, maestà, forza e potenza prima di ogni tempo, ora e sempre. Amen!
1Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni. 2Questi attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. 3Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il tempo è vicino.
4Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia:
grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che
stanno davanti al suo trono, 5e da Gesù Cristo, il testimone fedele,
il primogenito dei morti e il principe dei re della terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, 6che
ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e
la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
7Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo
vedrà;
anche quelli che lo trafissero
e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il
petto.
Sì, Amen!
8Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era
e che viene, l'Onnipotente!
9Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno
nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù, mi trovavo nell'isola
chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù. 10Rapito
in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di
tromba, che diceva: 11Quello che vedi, scrivilo in un libro e
mandalo alle sette Chiese: a Èfeso, a Smirne, a Pèrgamo, a Tiàtira, a Sardi, a
Filadèlfia e a Laodicèa. 12Ora, come mi voltai per vedere chi fosse
colui che mi parlava, vidi sette candelabri d'oro 13e in mezzo ai
candelabri c'era uno simile a figlio di uomo, con un abito lungo fino ai
piedi e cinto al petto con una fascia d'oro. 14I
capelli della testa erano candidi, simili a lana candida, come neve.
Aveva gli occhi fiammeggianti come fuoco, 15i piedi avevano
l'aspetto del bronzo splendente purificato nel crogiuolo. La voce era
simile al fragore di grandi acque. 16Nella destra teneva sette
stelle, dalla bocca gli usciva una spada affilata a doppio taglio e il suo
volto somigliava al sole quando splende in tutta la sua forza.
17Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando
su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo 18e
il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e
sopra gli inferi. 19Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle che
sono e quelle che accadranno dopo. 20Questo è il senso recondito
delle sette stelle che hai visto nella mia destra e dei sette candelabri d'oro,
eccolo: le sette stelle sono gli angeli delle sette Chiese e le sette lampade
sono le sette Chiese.
1All'angelo della Chiesa di Èfeso scrivi:
Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo
ai sette candelabri d'oro: 2Conosco le tue opere, la tua fatica e la
tua costanza, per cui non puoi sopportare i cattivi; li hai messi alla prova -
quelli che si dicono apostoli e non lo sono - e li hai trovati bugiardi. 3Sei
costante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. 4Ho
però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima. 5Ricorda
dunque da dove sei caduto, ravvediti e compi le opere di prima. Se non ti
ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto. 6Tuttavia
hai questo di buono, che detesti le opere dei Nicolaìti, che anch'io detesto.
7Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al
vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio.
8All'angelo della Chiesa di Smirne scrivi:
Così parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita: 9Conosco
la tua tribolazione, la tua povertà - tuttavia sei ricco - e la calunnia da
parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma appartengono alla
sinagoga di satana. 10Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il
diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per mettervi alla prova e
avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò
la corona della vita.
11Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Il
vincitore non sarà colpito dalla seconda morte.
12All'angelo della Chiesa di Pèrgamo scrivi:
Così parla Colui che ha la spada affilata a due tagli: 13So che
abiti dove satana ha il suo trono; tuttavia tu tieni saldo il mio nome e non
hai rinnegato la mia fede neppure al tempo in cui Antìpa, il mio fedele
testimone, fu messo a morte nella vostra città, dimora di satana. 14Ma
ho da rimproverarti alcune cose: hai presso di te seguaci della dottrina di
Balaàm, il quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli d'Israele,
spingendoli a mangiare carni immolate agli idoli e ad abbandonarsi alla
fornicazione. 15Così pure hai di quelli che seguono la dottrina dei
Nicolaìti. 16Ravvediti dunque; altrimenti verrò presto da te e
combatterò contro di loro con la spada della mia bocca.
17Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al
vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca sulla quale sta scritto
un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve.
18All'angelo della Chiesa di Tiàtira scrivi:
Così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco
e i piedi simili a bronzo splendente. 19Conosco le tue opere, la
carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue ultime opere sono
migliori delle prime. 20Ma ho da rimproverarti che lasci fare a
Iezabèle, la donna che si spaccia per profetessa e insegna e seduce i miei
servi inducendoli a darsi alla fornicazione e a mangiare carni immolate agli
idoli. 21Io le ho dato tempo per ravvedersi, ma essa non si vuol
ravvedere dalla sua dissolutezza. 22Ebbene, io getterò lei in un
letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande
tribolazione, se non si ravvederanno dalle opere che ha loro insegnato. 23Colpirò
a morte i suoi figli e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta
gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le
proprie opere. 24A voi di Tiàtira invece che non seguite questa
dottrina, che non avete conosciuto le profondità di satana - come le chiamano -
non imporrò altri pesi; 25ma quello che possedete tenetelo saldo
fino al mio ritorno. 26Al vincitore che persevera sino alla fine
nelle mie opere,
darò autorità sopra le nazioni;
27le pascolerà con bastone di ferro
e le frantumerà come vasi di terracotta,
28con la stessa autorità che a me fu data dal Padre mio e darò a lui la stella del mattino. 29Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.
1All'angelo della Chiesa di Sardi scrivi:
Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle: Conosco
le tue opere; ti si crede vivo e invece sei morto. 2Svegliati e
rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato le tue
opere perfette davanti al mio Dio. 3Ricorda dunque come hai accolto
la parola, osservala e ravvediti, perché se non sarai vigilante, verrò come un
ladro senza che tu sappia in quale ora io verrò da te. 4Tuttavia a
Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi mi scorteranno
in vesti bianche, perché ne sono degni. 5Il vincitore sarà dunque
vestito di bianche vesti, non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma
lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli. 6Chi
ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.
7All'angelo della Chiesa di Filadelfia scrivi:
Così parla il Santo, il Verace,
Colui che ha la chiave di Davide:
quando egli apre nessuno chiude,
e quando chiude nessuno apre.
8Conosco le tue opere. Ho aperto davanti a te una porta che nessuno può chiudere. Per quanto tu abbia poca forza, pure hai osservato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. 9Ebbene, ti faccio dono di alcuni della sinagoga di satana - di quelli che si dicono Giudei, ma mentiscono perché non lo sono -: li farò venire perché si prostrino ai tuoi piedi e sappiano che io ti ho amato. 10Poiché hai osservato con costanza la mia parola, anch'io ti preserverò nell'ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. 11Verrò presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona. 12Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso il mio Dio, insieme con il mio nome nuovo. 13Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.
14All'angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi:
Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione
di Dio: 15Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo.
Magari tu fossi freddo o caldo! 16Ma poiché sei tiepido, non sei
cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. 17Tu
dici: "Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla", ma
non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. 18Ti
consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco,
vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per
ungerti gli occhi e ricuperare la vista. 19Io tutti quelli che amo
li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. 20Ecco,
sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io
verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. 21Il vincitore lo farò
sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il
Padre mio sul suo trono. 22Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo
Spirito dice alle Chiese.
1Dopo ciò ebbi una visione: una porta era aperta nel cielo. La voce che prima avevo udito parlarmi come una tromba diceva: Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito. 2Subito fui rapito in estasi. Ed ecco, c'era un trono nel cielo, e sul trono uno stava seduto. 3Colui che stava seduto era simile nell'aspetto a diaspro e cornalina. Un arcobaleno simile a smeraldo avvolgeva il trono. 4Attorno al trono, poi, c'erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti ventiquattro vegliardi avvolti in candide vesti con corone d'oro sul capo. 5Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni; sette lampade accese ardevano davanti al trono, simbolo dei sette spiriti di Dio. 6Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e intorno al trono vi erano quattro esseri viventi pieni d'occhi davanti e di dietro. 7Il primo vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente aveva l'aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l'aspetto d'uomo, il quarto vivente era simile a un'aquila mentre vola. 8I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano di ripetere:
Santo, santo, santo
il Signore Dio, l'Onnipotente,
Colui che era, che è e che viene!
9E ogni volta che questi esseri viventi rendevano gloria, onore e grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli, 10i ventiquattro vegliardi si prostravano davanti a Colui che siede sul trono e adoravano Colui che vive nei secoli dei secoli e gettavano le loro corone davanti al trono, dicendo:
11"Tu sei degno, o Signore e Dio nostro,
di ricevere la gloria, l'onore e la potenza,
perché tu hai creato tutte le cose,
e per la tua volontà furono create e sussistono".
1E vidi nella mano destra di Colui che era assiso
sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello
esterno, sigillato con sette sigilli. 2Vidi un angelo forte che
proclamava a gran voce: "Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i
sigilli?". 3Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra
era in grado di aprire il libro e di leggerlo. 4Io piangevo molto
perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. 5Uno
dei vegliardi mi disse: "Non piangere più; ha vinto il leone della tribù
di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette
sigilli".
6Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri
viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e
sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. 7E
l'Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul
trono. 8E quando l'ebbe preso, i quattro esseri viventi e i
ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all'Agnello, avendo ciascuno
un'arpa e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi. 9Cantavano
un canto nuovo:
"Tu sei degno di prendere il libro
e di aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato
e hai riscattato per Dio con il tuo sangue
uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione
10e li hai costituiti per il nostro Dio
un regno di sacerdoti
e regneranno sopra la terra".
11Durante la visione poi intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia 12e dicevano a gran voce:
"L'Agnello che fu immolato
è degno di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza e forza,
onore, gloria e benedizione".
13Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano:
"A Colui che siede sul trono e all'Agnello
lode, onore, gloria e potenza,
nei secoli dei secoli".
14E i quattro esseri viventi dicevano: "Amen". E i vegliardi si prostrarono in adorazione.
1Quando l'Agnello sciolse il primo dei sette
sigilli, vidi e udii il primo dei quattro esseri viventi che gridava come con
voce di tuono: "Vieni". 2Ed ecco mi apparve un cavallo
bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi
egli uscì vittorioso per vincere ancora.
3Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere
vivente che gridava: "Vieni". 4Allora uscì un altro
cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la
pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande
spada.
5Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere
vivente che gridava: "Vieni". Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e
colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. 6E udii gridare
una voce in mezzo ai quattro esseri viventi: "Una misura di grano per un
danaro e tre misure d'orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati".
7Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto
essere vivente che diceva: "Vieni". 8Ed ecco, mi apparve
un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva
dietro l'Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per
sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra.
9Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le
anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della
testimonianza che gli avevano resa. 10E gridarono a gran voce:
"Fino a quando, Sovrano,
tu che sei santo e verace,
non farai giustizia
e non vendicherai il nostro sangue
sopra gli abitanti della terra?".
11Allora venne data a ciascuno di essi una veste
candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il
numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che dovevano essere
uccisi come loro.
12Quando l'Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu un violento
terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna diventò tutta
simile al sangue, 13le stelle del cielo si abbatterono sopra la
terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi
immaturi. 14Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e
tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto. 15Allora i re
della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo,
schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; 16e
dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla
faccia di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello, 17perché
è venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere?
1Dopo ciò, vidi quattro angeli che stavano ai quattro
angoli della terra, e trattenevano i quattro venti, perché non soffiassero
sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta.
2Vidi poi un altro angelo che saliva dall'oriente e aveva il sigillo
del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato
concesso il potere di devastare la terra e il mare: 3"Non
devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il
sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi".
4Poi udii il numero di coloro che furon segnati con il sigillo:
centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d'Israele:
5dalla tribù di Giuda dodicimila;
dalla tribù di Ruben dodicimila;
dalla tribù di Gad dodicimila;
6dalla tribù di Aser dodicimila;
dalla tribù di Nèftali dodicimila;
dalla tribù di Manàsse dodicimila;
7dalla tribù di Simeone dodicimila;
dalla tribù di Levi dodicimila;
dalla tribù di Ìssacar dodicimila;
8dalla tribù di Zàbulon dodicimila;
dalla tribù di Giuseppe dodicimila;
dalla tribù di Beniamino dodicimila.
9Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che
nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano
in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e
portavano palme nelle mani. 10E gridavano a gran voce:
"La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e
all'Agnello".
11Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi
e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la faccia davanti
al trono e adorarono Dio dicendo:
12"Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore,
potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen".
13Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: "Quelli che
sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?". 14Gli
risposi: "Signore mio, tu lo sai". E lui: "Essi sono coloro che
sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti
rendendole candide col sangue dell'Agnello. 15Per questo stanno
davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo
santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.
16Non avranno più fame,
né avranno più sete,
né li colpirà il sole,
né arsura di sorta,
17perché l'Agnello che sta in mezzo al trono
sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi".
1Quando l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz'ora. 2Vidi che ai sette angeli ritti davanti a Dio furono date sette trombe.
3Poi venne un altro angelo e si fermò all'altare, reggendo un incensiere d'oro. Gli furono dati molti profumi perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi bruciandoli sull'altare d'oro, posto davanti al trono. 4E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi. 5Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì del fuoco preso dall'altare e lo gettò sulla terra: ne seguirono scoppi di tuono, clamori, fulmini e scosse di terremoto.
6I sette angeli che avevano le sette trombe si
accinsero a suonarle.
7Appena il primo suonò la tromba, grandine e fuoco mescolati a
sangue scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra fu arso, un terzo degli
alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò.
8Il secondo angelo suonò la tromba: come una gran montagna di fuoco
fu scagliata nel mare. Un terzo del mare divenne sangue, 9un terzo
delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto.
10Il terzo angelo suonò la tromba e cadde dal cielo una grande
stella, ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle
acque. 11La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò
in assenzio e molti uomini morirono per quelle acque, perché erano divenute
amare.
12Il quarto angelo suonò la tromba e un terzo del sole, un terzo
della luna e un terzo degli astri fu colpito e si oscurò: il giorno perse un
terzo della sua luce e la notte ugualmente.
13Vidi poi e udii un'aquila che volava nell'alto del cielo e gridava
a gran voce: "Guai, guai, guai agli abitanti della terra al suono degli
ultimi squilli di tromba che i tre angeli stanno per suonare!".
1Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro
caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell'Abisso; 2egli
aprì il pozzo dell'Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande
fornace, che oscurò il sole e l'atmosfera. 3Dal fumo uscirono
cavallette che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello
degli scorpioni della terra. 4E fu detto loro di non danneggiare né
erba né arbusti né alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo
di Dio sulla fronte. 5Però non fu concesso loro di ucciderli, ma di
tormentarli per cinque mesi, e il tormento è come il tormento dello scorpione
quando punge un uomo. 6In quei giorni gli uomini cercheranno la
morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte li fuggirà.
7Queste cavallette avevano l'aspetto di cavalli pronti per la
guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d'oro e il loro aspetto era
come quello degli uomini. 8Avevano capelli, come capelli di donne, ma
i loro denti erano come quelli dei leoni. 9Avevano il ventre simile
a corazze di ferro e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da
molti cavalli lanciati all'assalto. 10Avevano code come gli
scorpioni, e aculei. Nelle loro code il potere di far soffrire gli uomini per
cinque mesi. 11Il loro re era l'angelo dell'Abisso, che in ebraico
si chiama Perdizione, in greco Sterminatore.
12Il primo "guai" è passato. Rimangono ancora due
"guai" dopo queste cose.
13Il sesto angelo suonò la tromba. Allora udii
una voce dai lati dell'altare d'oro che si trova dinanzi a Dio. 14E
diceva al sesto angelo che aveva la tromba: "Sciogli i quattro angeli
incatenati sul gran fiume Eufràte". 15Furono sciolti i quattro
angeli pronti per l'ora, il giorno, il mese e l'anno per sterminare un terzo
dell'umanità. 16Il numero delle truppe di cavalleria era duecento
milioni; ne intesi il numero. 17Così mi apparvero i cavalli e i
cavalieri: questi avevano corazze di fuoco, di giacinto, di zolfo. Le teste dei
cavalli erano come le teste dei leoni e dalla loro bocca usciva fuoco, fumo e
zolfo. 18Da questo triplice flagello, dal fuoco, dal fumo e dallo
zolfo che usciva dalla loro bocca, fu ucciso un terzo dell'umanità. 19La
potenza dei cavalli infatti sta nella loro bocca e nelle loro code; le loro
code sono simili a serpenti, hanno teste e con esse nuociono.
20Il resto dell'umanità che non perì a causa di questi flagelli, non
rinunziò alle opere delle sue mani; non cessò di prestar culto ai demòni e agli
idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né
vedere, né udire, né camminare; 21non rinunziò nemmeno agli
omicidi, né alle stregonerie, né alla fornicazione, né alle ruberie.
1Vidi poi un altro angelo, possente, discendere
dal cielo, avvolto in una nube, la fronte cinta di un arcobaleno; aveva la
faccia come il sole e le gambe come colonne di fuoco. 2Nella mano
teneva un piccolo libro aperto. Avendo posto il piede destro sul mare e il
sinistro sulla terra, 3gridò a gran voce come leone che ruggisce. E
quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire la loro voce. 4Dopoché
i sette tuoni ebbero fatto udire la loro voce, io ero pronto a scrivere quando
udii una voce dal cielo che mi disse: "Metti sotto sigillo quello che
hanno detto i sette tuoni e non scriverlo".
5Allora l'angelo che avevo visto con un piede sul mare e un piede
sulla terra,
alzò la destra verso il cielo
6e giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli;
che ha creato cielo, terra, mare, e quanto è in essi: "Non vi sarà più indugio! 7Nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce e suonerà la tromba, allora si compirà il mistero di Dio come egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti".
8Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo: "Va', prendi il libro aperto dalla mano dell'angelo che sta ritto sul mare e sulla terra". 9Allora mi avvicinai all'angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: "Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele". 10Presi quel piccolo libro dalla mano dell'angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l'ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l'amarezza. 11Allora mi fu detto: "Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni e re".
1Poi mi fu data una canna simile a una verga e mi
fu detto: "Alzati e misura il santuario di Dio e l'altare e il numero di
quelli che vi stanno adorando. 2Ma l'atrio che è fuori del
santuario, lascialo da parte e non lo misurare, perché è stato dato in balìa
dei pagani, i quali calpesteranno la città santa per quarantadue mesi. 3Ma
farò in modo che i miei due Testimoni, vestiti di sacco, compiano la loro
missione di profeti per milleduecentosessanta giorni". 4Questi
sono i due olivi e le due lampade che stanno davanti al Signore della terra. 5Se
qualcuno pensasse di far loro del male, uscirà dalla loro bocca un fuoco che
divorerà i loro nemici. Così deve perire chiunque pensi di far loro del male. 6Essi
hanno il potere di chiudere il cielo, perché non cada pioggia nei giorni del
loro ministero profetico. Essi hanno anche potere di cambiar l'acqua in sangue
e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli tutte le volte che lo
vorranno. 7E quando poi avranno compiuto la loro testimonianza, la
bestia che sale dall'Abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li
ucciderà. 8I loro cadaveri rimarranno esposti sulla piazza della
grande città, che simbolicamente si chiama Sòdoma ed Egitto, dove appunto il
loro Signore fu crocifisso. 9Uomini di ogni popolo, tribù, lingua e
nazione vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo e non permetteranno che
i loro cadaveri vengano deposti in un sepolcro. 10Gli abitanti della
terra faranno festa su di loro, si rallegreranno e si scambieranno doni, perché
questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra.
11Ma dopo tre giorni e mezzo, un soffio di vita procedente da Dio
entrò in essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano
a guardarli. 12Allora udirono un grido possente dal cielo:
"Salite quassù" e salirono al cielo in una nube sotto gli sguardi dei
loro nemici. 13In quello stesso momento ci fu un grande terremoto
che fece crollare un decimo della città: perirono in quel terremoto settemila
persone; i superstiti presi da terrore davano gloria al Dio del cielo.
14Così passò il secondo "guai"; ed ecco
viene subito il terzo "guai".
15Il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci
potenti che dicevano:
"Il regno del mondo
appartiene al Signore nostro e al suo Cristo:
egli regnerà nei secoli dei secoli".
16Allora i ventiquattro vegliardi seduti sui loro troni al cospetto di Dio, si prostrarono faccia a terra e adorarono Dio dicendo:
17"Noi ti rendiamo grazie,
Signore Dio onnipotente,
che sei e che eri,
perché hai messo mano alla tua grande potenza,
e hai instaurato il tuo regno.
18Le genti ne fremettero,
ma è giunta l'ora della tua ira,
il tempo di giudicare i morti,
di dare la ricompensa ai tuoi servi,
ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome,
piccoli e grandi,
e di annientare coloro
che distruggono la terra".
19Allora si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine.
1Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una
donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona
di dodici stelle. 2Era incinta e gridava per le doglie e il
travaglio del parto. 3Allora apparve un altro segno nel cielo: un
enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; 4la
sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla
terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare
il bambino appena nato. 5Essa partorì un figlio maschio, destinato a
governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu
subito rapito verso Dio e verso il suo trono. 6La donna invece fuggì
nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per
milleduecentosessanta giorni.
7Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli
combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, 8ma
non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. 9Il grande
drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce
tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i
suoi angeli. 10Allora udii una gran voce nel cielo che diceva:
"Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo,
poiché è stato precipitato
l'accusatore dei nostri fratelli,
colui che li accusava davanti al nostro Dio
giorno e notte.
11Ma essi lo hanno vinto
per mezzo del sangue dell'Agnello
e grazie alla testimonianza del loro martirio;
poiché hanno disprezzato la vita
fino a morire.
12Esultate, dunque, o cieli,
e voi che abitate in essi.
Ma guai a voi, terra e mare,
perché il diavolo è precipitato sopra di voi
pieno di grande furore,
sapendo che gli resta poco tempo".
13Or quando il drago si vide precipitato sulla
terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. 14Ma
furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto
verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi
e la metà di un tempo lontano dal serpente. 15Allora il serpente
vomitò dalla sua bocca come un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla
travolgere dalle sue acque. 16Ma la terra venne in soccorso alla
donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato
dalla propria bocca.
17Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far
guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i
comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.
18E si fermò sulla spiaggia del mare.
1Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci
corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo
blasfemo. 2La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le
zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le
diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande. 3Una delle
sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita.
Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia 4e
gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e
adorarono la bestia dicendo: "Chi è simile alla bestia e chi può
combattere con essa?".
5Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e
bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. 6Essa aprì
la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la
sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. 7Le fu
permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra
ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. 8L'adorarono tutti gli
abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo
nel libro della vita dell'Agnello immolato.
9Chi ha orecchi, ascolti:
10Colui che deve andare in prigionia,
andrà in prigionia;
colui che deve essere ucciso di spada
di spada sia ucciso.
In questo sta la costanza e la fede dei santi.
11Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago. 12Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. 13Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. 14Per mezzo di questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. 15Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. 16Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; 17e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. 18Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei.
1Poi guardai ed ecco l'Agnello ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo. 2Udii una voce che veniva dal cielo, come un fragore di grandi acque e come un rimbombo di forte tuono. La voce che udii era come quella di suonatori di arpa che si accompagnano nel canto con le loro arpe. 3Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e ai vegliardi. E nessuno poteva comprendere quel cantico se non i centoquarantaquattromila, i redenti della terra. 4Questi non si sono contaminati con donne, sono infatti vergini e seguono l'Agnello dovunque va. Essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l'Agnello. 5Non fu trovata menzogna sulla loro bocca; sono senza macchia.
6Poi vidi un altro angelo che volando in mezzo al cielo recava un vangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, razza, lingua e popolo. 7Egli gridava a gran voce:
"Temete Dio e dategli gloria,
perché è giunta l'ora del suo giudizio.
Adorate colui che ha fatto
il cielo e la terra,
il mare e le sorgenti delle acque".
8Un secondo angelo lo seguì gridando:
"È caduta, è caduta
Babilonia la grande,
quella che ha abbeverato tutte le genti
col vino del furore della sua fornicazione".
9Poi, un terzo angelo li seguì gridando a gran
voce: "Chiunque adora la bestia e la sua statua e ne riceve il marchio
sulla fronte o sulla mano, 10berrà il vino dell'ira di Dio che è versato
puro nella coppa della sua ira e sarà torturato con fuoco e zolfo al cospetto
degli angeli santi e dell'Agnello. 11Il fumo del loro tormento
salirà per i secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte quanti
adorano la bestia e la sua statua e chiunque riceve il marchio del suo
nome". 12Qui appare la costanza dei santi, che osservano i
comandamenti di Dio e la fede in Gesù.
13Poi udii una voce dal cielo che diceva: "Scrivi: Beati d'ora
in poi, i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle
loro fatiche, perché le loro opere li seguono".
14Io guardai ancora ed ecco una nube bianca e
sulla nube uno stava seduto, simile a un Figlio d'uomo; aveva sul capo una
corona d'oro e in mano una falce affilata. 15Un altro angelo uscì
dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: "Getta
la tua falce e mieti; è giunta l'ora di mietere, perché la messe della terra è
matura". 16Allora colui che era seduto sulla nuvola gettò la
sua falce sulla terra e la terra fu mietuta.
17Allora un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, anch'egli
tenendo una falce affilata. 18Un altro angelo, che ha potere sul
fuoco, uscì dall'altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce
affilata: "Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna
della terra, perché le sue uve sono mature". 19L'angelo gettò
la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e gettò l'uva nel
grande tino dell'ira di Dio. 20Il tino fu pigiato fuori della città
e dal tino uscì sangue fino al morso dei cavalli, per una distanza di duecento
miglia.
1Poi vidi nel cielo un altro segno grande e
meraviglioso: sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con
essi si deve compiere l'ira di Dio.
2Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco e coloro che
avevano vinto la bestia e la sua immagine e il numero del suo nome, stavano
ritti sul mare di cristallo. Accompagnando il canto con le arpe divine, 3cantavano
il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell'Agnello:
"Grandi e mirabili sono le tue opere,
o Signore Dio onnipotente;
giuste e veraci le tue vie,
o Re delle genti!
4Chi non temerà, o Signore,
e non glorificherà il tuo nome?
Poiché tu solo sei santo.
Tutte le genti verranno
e si prostreranno davanti a te,
perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati".
5Dopo ciò vidi aprirsi nel cielo il tempio che contiene la Tenda della Testimonianza; 6dal tempio uscirono i sette angeli che avevano i sette flagelli, vestiti di lino puro, splendente, e cinti al petto di cinture d'oro. 7Uno dei quattro esseri viventi diede ai sette angeli sette coppe d'oro colme dell'ira di Dio che vive nei secoli dei secoli. 8Il tempio si riempì del fumo che usciva dalla gloria di Dio e dalla sua potenza: nessuno poteva entrare nel tempio finché non avessero termine i sette flagelli dei sette angeli.
1Udii poi una gran voce dal tempio che diceva ai
sette angeli: "Andate e versate sulla terra le sette coppe dell'ira di
Dio".
2Partì il primo e versò la sua coppa sopra la terra; e scoppiò una
piaga dolorosa e maligna sugli uomini che recavano il marchio della bestia e si
prostravano davanti alla sua statua.
3Il secondo versò la sua coppa nel mare che diventò sangue come
quello di un morto e perì ogni essere vivente che si trovava nel mare.
4Il terzo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti delle acque,
e diventarono sangue. 5Allora udii l'angelo delle acque che diceva:
"Sei giusto, tu che sei e che eri,
tu, il Santo,
poiché così hai giudicato.
6Essi hanno versato il sangue di santi e di profeti,
tu hai dato loro sangue da bere:
ne sono ben degni!".
7Udii una voce che veniva dall'altare e diceva:
"Sì, Signore, Dio onnipotente;
veri e giusti sono i tuoi giudizi!".
8Il quarto versò la sua coppa sul sole e gli fu
concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. 9E gli uomini
bruciarono per il terribile calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha in suo
potere tali flagelli, invece di ravvedersi per rendergli omaggio.
10Il quinto versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno
fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore e 11bestemmiarono
il Dio del cielo a causa dei dolori e delle piaghe, invece di pentirsi delle
loro azioni.
12Il sesto versò la sua coppa sopra il gran fiume Eufràte e le sue
acque furono prosciugate per preparare il passaggio ai re dell'oriente. 13Poi
dalla bocca del drago e dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso
profeta vidi uscire tre spiriti immondi, simili a rane: 14sono
infatti spiriti di demòni che operano prodigi e vanno a radunare tutti i re di
tutta la terra per la guerra del gran giorno di Dio onnipotente.
15Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e conserva le
sue vesti per non andar nudo e lasciar vedere le sue vergogne.
16E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Armaghedòn.
17Il settimo versò la sua coppa nell'aria e uscì dal tempio, dalla
parte del trono, una voce potente che diceva: "È fatto!". 18Ne
seguirono folgori, clamori e tuoni, accompagnati da un grande terremoto, di cui
non vi era mai stato l'uguale da quando gli uomini vivono sopra la terra. 19La
grande città si squarciò in tre parti e crollarono le città delle nazioni. Dio
si ricordò di Babilonia la grande, per darle da bere la coppa di vino della sua
ira ardente. 20Ogni isola scomparve e i monti si dileguarono. 21E
grandine enorme del peso di mezzo quintale scrosciò dal cielo sopra gli uomini,
e gli uomini bestemmiarono Dio a causa del flagello della grandine, poiché era
davvero un grande flagello.
1Allora uno dei sette angeli che hanno le sette
coppe mi si avvicinò e parlò con me: "Vieni, ti farò vedere la condanna
della grande prostituta che siede presso le grandi acque. 2Con lei
si sono prostituiti i re della terra e gli abitanti della terra si sono
inebriati del vino della sua prostituzione". 3L'angelo mi
trasportò in spirito nel deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia
scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. 4La
donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose
e di perle, teneva in mano una coppa d'oro, colma degli abomini e delle
immondezze della sua prostituzione. 5Sulla fronte aveva scritto un
nome misterioso: "Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli
abomini della terra".
6E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei santi e del sangue
dei martiri di Gesù. Al vederla, fui preso da grande stupore. 7Ma
l'angelo mi disse: "Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della
donna e della bestia che la porta, con sette teste e dieci corna.
8La bestia che hai visto era ma non è più, salirà
dall'Abisso, ma per andare in perdizione. E gli abitanti della terra, il cui
nome non è scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo,
stupiranno al vedere che la bestia era e non è più, ma riapparirà. 9Qui
ci vuole una mente che abbia saggezza. Le sette teste sono i sette colli sui
quali è seduta la donna; e sono anche sette re. 10I primi cinque
sono caduti, ne resta uno ancora in vita, l'altro non è ancora venuto e quando
sarà venuto, dovrà rimanere per poco. 11Quanto alla bestia che era e
non è più, è ad un tempo l'ottavo re e uno dei sette, ma va in perdizione. 12Le
dieci corna che hai viste sono dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un
regno, ma riceveranno potere regale, per un'ora soltanto insieme con la bestia.
13Questi hanno un unico intento: consegnare la loro forza e il loro
potere alla bestia. 14Essi combatteranno contro l'Agnello, ma
l'Agnello li vincerà, perché è il Signore dei signori e il Re dei re e quelli
con lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli".
15Poi l'angelo mi disse: "Le acque che hai viste, presso le
quali siede la prostituta, simboleggiano popoli, moltitudini, genti e lingue. 16Le
dieci corna che hai viste e la bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno
e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la bruceranno col fuoco. 17Dio
infatti ha messo loro in cuore di realizzare il suo disegno e di accordarsi per
affidare il loro regno alla bestia, finché si realizzino le parole di Dio. 18La
donna che hai vista simboleggia la città grande, che regna su tutti i re della
terra".
1Dopo ciò, vidi un altro angelo discendere dal
cielo con grande potere e la terra fu illuminata dal suo splendore.
2Gridò a gran voce:
"È caduta, è caduta
Babilonia la grande
ed è diventata covo di demòni,
carcere di ogni spirito immondo,
carcere d'ogni uccello impuro e aborrito
e carcere di ogni bestia immonda e aborrita.
3Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino
della sua sfrenata prostituzione,
i re della terra si sono prostituiti con essa
e i mercanti della terra si sono arricchiti
del suo lusso sfrenato".
4Poi udii un'altra voce dal cielo:
"Uscite, popolo mio, da Babilonia
per non associarvi ai suoi peccati
e non ricevere parte dei suoi flagelli.
5Perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo
e Dio si è ricordato delle sue iniquità.
6Pagatela con la sua stessa moneta,
retribuitele il doppio dei suoi misfatti.
Versatele doppia misura nella coppa con cui mesceva.
7Tutto ciò che ha speso per la sua gloria e il suo lusso,
restituiteglielo in tanto tormento e afflizione.
Poiché diceva in cuor suo:
Io seggo regina,
vedova non sono e lutto non vedrò;
8per questo, in un solo giorno,
verranno su di lei questi flagelli:
morte, lutto e fame;
sarà bruciata dal fuoco,
poiché potente Signore è Dio
che l'ha condannata".
9I re della terra che si sono prostituiti e han vissuto nel fasto con essa piangeranno e si lamenteranno a causa di lei, quando vedranno il fumo del suo incendio, 10tenendosi a distanza per paura dei suoi tormenti e diranno:
"Guai, guai, immensa città,
Babilonia, possente città;
in un'ora sola è giunta la tua condanna!".
11Anche i mercanti della terra piangono e gemono su di lei, perché nessuno compera più le loro merci: 12carichi d'oro, d'argento e di pietre preziose, di perle, di lino, di porpora, di seta e di scarlatto; legni profumati di ogni specie, oggetti d'avorio, di legno, di bronzo, di ferro, di marmo; 13cinnamòmo, amòmo, profumi, unguento, incenso, vino, olio, fior di farina, frumento, bestiame, greggi, cavalli, cocchi, schiavi e vite umane.
14"I frutti che ti piacevano tanto,
tutto quel lusso e quello splendore
sono perduti per te,
mai più potranno trovarli".
15I mercanti divenuti ricchi per essa, si terranno a distanza per timore dei suoi tormenti; piangendo e gemendo, diranno:
16"Guai, guai, immensa città,
tutta ammantata di bisso,
di porpora e di scarlatto,
adorna d'oro,
di pietre preziose e di perle!
17In un'ora sola
è andata dispersa sì grande ricchezza!".
Tutti i comandanti di navi e l'intera ciurma, i naviganti e quanti commerciano per mare se ne stanno a distanza, 18e gridano guardando il fumo del suo incendio: "Quale città fu mai somigliante all'immensa città?". 19Gettandosi sul capo la polvere gridano, piangono e gemono:
"Guai, guai, immensa città,
del cui lusso arricchirono
quanti avevano navi sul mare!
In un'ora sola fu ridotta a un deserto!
20Esulta, o cielo, su di essa,
e voi, santi, apostoli, profeti,
perché condannando Babilonia
Dio vi ha reso giustizia!".
21Un angelo possente prese allora una pietra grande come una mola, e la gettò nel mare esclamando:
"Con la stessa violenza sarà precipitata
Babilonia, la grande città
e più non riapparirà.
22La voce degli arpisti e dei musici,
dei flautisti e dei suonatori di tromba,
non si udrà più in te;
ed ogni artigiano di qualsiasi mestiere
non si troverà più in te;
e la voce della mola
non si udrà più in te;
23e la luce della lampada
non brillerà più in te;
e voce di sposo e di sposa
non si udrà più in te.
Perché i tuoi mercanti erano i grandi della terra;
perché tutte le nazioni dalle tue malìe furon sedotte.
24In essa fu trovato il sangue dei profeti e dei santi
e di tutti coloro che furono uccisi sulla terra".
1Dopo ciò, udii come una voce potente di una folla immensa nel cielo che diceva:
"Alleluia!
Salvezza, gloria e potenza
sono del nostro Dio;
2perché veri e giusti sono i suoi giudizi,
egli ha condannato la grande meretrice
che corrompeva la terra con la sua prostituzione,
vendicando su di lei
il sangue dei suoi servi!".
3E per la seconda volta dissero:
"Alleluia!
Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!".
4Allora i ventiquattro vegliardi e i quattro esseri viventi si prostrarono e adorarono Dio, seduto sul trono, dicendo:
"Amen, alleluia".
5Partì dal trono una voce che diceva:
"Lodate il nostro Dio,
voi tutti, suoi servi,
voi che lo temete,
piccoli e grandi!".
6Udii poi come una voce di una immensa folla simile a fragore di grandi acque e a rombo di tuoni possenti, che gridavano:
"Alleluia.
Ha preso possesso del suo regno il Signore,
il nostro Dio, l'Onnipotente.
7Rallegriamoci ed esultiamo,
rendiamo a lui gloria,
perché son giunte le nozze dell'Agnello;
la sua sposa è pronta,
8le hanno dato una veste
di lino puro splendente".
La veste di lino sono le opere giuste dei santi.
9Allora l'angelo mi disse: "Scrivi: Beati gli invitati al
banchetto delle nozze dell'Agnello!". Poi aggiunse: "Queste sono
parole veraci di Dio". 10Allora mi prostrai ai suoi piedi per
adorarlo, ma egli mi disse: "Non farlo! Io sono servo come te e i tuoi
fratelli, che custodiscono la testimonianza di Gesù. È Dio che devi
adorare". La testimonianza di Gesù è lo spirito di profezia.
11Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo
bianco; colui che lo cavalcava si chiamava "Fedele" e
"Verace": egli giudica e combatte con giustizia.
12I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti
diademi; porta scritto un nome che nessuno conosce all'infuori di lui. 13È
avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è Verbo di Dio. 14Gli
eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e
puro. 15Dalla bocca gli esce una spada affilata per colpire con essa
le genti. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il
vino dell'ira furiosa del Dio onnipotente. 16Un nome porta scritto
sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei signori.
17Vidi poi un angelo, ritto sul sole, che gridava a gran voce a
tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: 18"Venite,
radunatevi al grande banchetto di Dio. Mangiate le carni dei re, le carni dei
capitani, le carni degli eroi, le carni dei cavalli e dei cavalieri e le carni
di tutti gli uomini, liberi e schiavi, piccoli e grandi".
19Vidi allora la bestia e i re della terra con i loro eserciti
radunati per muover guerra contro colui che era seduto sul cavallo e contro il
suo esercito. 20Ma la bestia fu catturata e con essa il falso
profeta che alla sua presenza aveva operato quei portenti con i quali aveva
sedotto quanti avevan ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la
statua. Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo. 21Tutti
gli altri furono uccisi dalla spada che usciva di bocca al Cavaliere; e tutti
gli uccelli si saziarono delle loro carni.
1Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell'Abisso e una gran catena in mano. 2Afferrò il dragone, il serpente antico - cioè il diavolo, satana - e lo incatenò per mille anni; 3lo gettò nell'Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo questi dovrà essere sciolto per un po' di tempo. 4Poi vidi alcuni troni e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonanza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; 5gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione. 6Beati e santi coloro che prendon parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni.
7Quando i mille anni saranno compiuti, satana verrà liberato dal suo carcere 8e uscirà per sedurre le nazioni ai quattro punti della terra, Gog e Magòg, per adunarli per la guerra: il loro numero sarà come la sabbia del mare. 9Marciarono su tutta la superficie della terra e cinsero d'assedio l'accampamento dei santi e la città diletta. Ma un fuoco scese dal cielo e li divorò. 10E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli.
11Vidi poi un grande trono bianco e Colui che sedeva su di esso. Dalla sua presenza erano scomparsi la terra e il cielo senza lasciar traccia di sé. 12Poi vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Furono aperti dei libri. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei libri, ciascuno secondo le sue opere. 13Il mare restituì i morti che esso custodiva e la morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere. 14Poi la morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. 15E chi non era scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco.
1Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più. 2Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3Udii allora una voce potente che usciva dal trono:
"Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
Egli dimorerà tra di loro
ed essi saranno suo popolo
ed egli sarà il "Dio-con-loro".
4E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;
non ci sarà più la morte,
né lutto, né lamento, né affanno,
perché le cose di prima sono passate".
5E Colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose"; e soggiunse: "Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci.
6Ecco sono compiute!
Io sono l'Alfa e l'Omega,
il Principio e la Fine.
A colui che ha sete darò gratuitamente
acqua della fonte della vita.
7Chi sarà vittorioso erediterà questi beni;
io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio.
8Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolàtri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. È questa la seconda morte".
9Poi venne uno dei sette angeli che hanno le
sette coppe piene degli ultimi sette flagelli e mi parlò: "Vieni, ti
mostrerò la fidanzata, la sposa dell'Agnello". 10L'angelo mi
trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa,
Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. 11Il
suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di
diaspro cristallino. 12La città è cinta da un grande e alto muro con
dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi
scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d'Israele. 13A
oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e ad
occidente tre porte. 14Le mura della città poggiano su dodici
basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello.
15Colui che mi parlava aveva come misura una canna d'oro, per
misurare la città, le sue porte e le sue mura. 16La città è a forma
di quadrato, la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L'angelo misurò la città
con la canna: misura dodici mila stadi; la lunghezza, la larghezza e l'altezza
sono eguali. 17Ne misurò anche le mura: sono alte
centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata
dall'angelo. 18Le mura sono costruite con diaspro e la città è di
oro puro, simile a terso cristallo. 19Le fondamenta delle mura della
città sono adorne di ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento è di
diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo, 20il
quinto di sardònice, il sesto di cornalina, il settimo di crisòlito, l'ottavo
di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l'undecimo di
giacinto, il dodicesimo di ametista. 21E le dodici porte sono dodici
perle; ciascuna porta è formata da una sola perla. E la piazza della città è di
oro puro, come cristallo trasparente.
22Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio,
l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. 23La città non ha
bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio
la illumina e la sua lampada è l'Agnello.
24Le nazioni cammineranno alla sua luce
e i re della terra a lei porteranno la loro magnificenza.
25Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno,
poiché non vi sarà più notte.
26E porteranno a lei la gloria e l'onore delle nazioni.
27Non entrerà in essa nulla d'impuro,
né chi commette abominio o falsità,
ma solo quelli che sono scritti
nel libro della vita dell'Agnello.
1Mi mostrò poi un fiume d'acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello. 2In mezzo alla piazza della città e da una parte e dall'altra del fiume si trova un albero di vita che da' dodici raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie dell'albero servono a guarire le nazioni.
3E non vi sarà più maledizione.
Il trono di Dio e dell'Agnello
sarà in mezzo a lei e i suoi servi lo adoreranno;
4vedranno la sua faccia
e porteranno il suo nome sulla fronte.
5Non vi sarà più notte
e non avranno più bisogno di luce di lampada,
né di luce di sole,
perché il Signore Dio li illuminerà
e regneranno nei secoli dei secoli.
6Poi mi disse: "Queste parole sono certe e
veraci. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per
mostrare ai suoi servi ciò che deve accadere tra breve. 7Ecco, io
verrò presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro".
8Sono io, Giovanni, che ho visto e udito queste cose. Udite e vedute
che le ebbi, mi prostrai in adorazione ai piedi dell'angelo che me le aveva
mostrate. 9Ma egli mi disse: "Guardati dal farlo! Io sono un
servo di Dio come te e i tuoi fratelli, i profeti, e come coloro che
custodiscono le parole di questo libro. È Dio che devi adorare".
10Poi aggiunse: "Non mettere sotto sigillo le parole profetiche
di questo libro, perché il tempo è vicino. 11Il perverso continui
pure a essere perverso, l'impuro continui ad essere impuro e il giusto continui
a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora.
12Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per
rendere a ciascuno secondo le sue opere. 13Io sono l'Alfa e
l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine. 14Beati coloro
che lavano le loro vesti: avranno parte all'albero della vita e potranno
entrare per le porte nella città. 15Fuori i cani, i fattucchieri,
gli immorali, gli omicidi, gli idolàtri e chiunque ama e pratica la menzogna!
16Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per
testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe
di Davide, la stella radiosa del mattino".
17Lo Spirito e la sposa dicono: "Vieni!". E chi ascolta
ripeta: "Vieni!". Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente
l'acqua della vita.
18Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro:
a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli
descritti in questo libro; 19e chi toglierà qualche parola di questo
libro profetico, Dio lo priverà dell'albero della vita e della città santa,
descritti in questo libro.
20Colui che attesta queste cose dice: "Sì, verrò presto!".
Amen. Vieni, Signore Gesù. 21La grazia del Signore Gesù sia con
tutti voi. Amen!